The Love And The Past: A Poison

di _1DBoy_
(/viewuser.php?uid=178801)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The First School Day ***
Capitolo 3: *** Liam And Louis ***
Capitolo 4: *** Zayn And Harry ***
Capitolo 5: *** Zayn... Again ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Love And The Past: A Poison

Prologo

 

Beatrix camminava a passo lento tra le vie scure della sua nuova città, si era appena trasferita e i genitori le avevano dato il permesso di visitare un po’ la città.
Nei vicoli che percorreva si sentiva solo il rumore dei suoi tacchi picchiare sull’asfalto.
Era tranquilla, si guardava intorno felice, pensando che in fondo quello era un nuovo inizio, avrebbe potuto lasciare tutto alle spalle, i suoi orribili ricordi, le paure, i timori…
Tutto… Quella era la sua nuova vita.
Sorrideva a quel pensiero, peccato che non sapesse che qualcuno la stava seguendo.
«Avanti… Che cosa aspetti?» lo spronò l’altro.
Il ragazzo sbuffò: «Non sappiamo nemmeno chi sia…»
«Appunto! Molto probabilmente è una turista, non la vedremo mai più… vai.»
Gli diede uno spintone.
Il ragazzo prese un respiro, e, con passi lenti e silenziosi si avvicinò alla ragazza.
La prese di soppiatto, da dietro.
Lei provo ad urlare e ad uscire da quella morsa, ma ormai il ragazzo l’aveva in pugno.
«La…scia…mi» sussurrò lei mentre si dimenava.
«Vedrai che ti divertirai…» le sussurrò lui prima di iniziare a sbottonarle la camicetta.
«No!» protestò lei, dimenandosi ancora più forte.
«Zitta! O fai una brutta fine!» la minacciò.
Improvvisamente un altro ragazzo li raggiunse, alzò la ragazza da terra e la tenne ferma.
«No! Vi prego! Lasciatemi!» Protestò lei mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.
Si dimenava talmente forte che perfino in due facevano fatica a tenerla ferma.
Continuò a dimenarsi finche, per sua sfortuna, picchiò la testa contro il muro accanto a lei e svenne.
 

Ciao a tutti!
Allora, questo era il prologo!
I prossimi capitoli saranno più lunghi ovviamente.
Se il prologo vi è piaciuto scrivetemi almeno una recensioncina di 11 paroline.
Please *Occhi dolci*
Okay, il mio cervello si è bruciato.
Vi aspetto al prossimo capitolo.
Un bacione.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The First School Day ***


Capitolo 1

The First School Day
 

 
Quando la ragazza rientrò in casa i genitori le lanciarono degli sguardi di disapprovazione data l’ora. La ragazza però andò diretta in camera sua rifiutando l’invito della madre di mangiare qualcosa.
Era sdraiata sul letto, quando suo fratello irruppe nella camera.
«Posso entrare?» chiese.
«Lo hai già fatto» rispose fredda lei.
Suo fratello le si avvicinò e si sedette sul bordo del letto.
«Cos’hai? Cos’è successo? Non è da te fare tardi… e soprattutto non è da te, anzi, non è da noi rifiutare una cena.» le disse il fratello guardandola con uno sguardo dolce.
La ragazza girò appena la testa.
«Mi hanno stuprata»
Suo fratello sgranò gli occhi, poi però sorrise.
«E’ uno scherzo di pessimo gusto.»
«Non sto scherzando.» affermò lei tornando a guardare il soffitto.
«Com’è successo?»
La ragazza le spiegò tutto, dei due ragazzi che l’avevano afferrata, di come lei si dimenava, di come le avevano tolto la camicia, della botta che aveva preso in testa e di come si era risvegliata mezza nuda nel vicolo freddo e vuoto.
«Dobbiamo dirlo a mamma e papà» affermò suo fratello.
«No, Niall, perfavore»
«Ma… Beatrix… E’… una cosa grave… devono saperlo»
«Non ora…»
 
Beatrix varcò la soglia della sua nuova scuola, non era male, nonostante fuori facesse freddo, all’interno della scuola si stava bene.
Il chiacchiericcio che c’era nei corridoi finì con lo squillare della campanella, tutti si diressero verso le loro classi e così fece anche Beatrix.
Le ore di scuola passarono piuttosto veloci per essere il primo giorno, tornando a casa Beatrix venne fermata da una ragazza che aveva passato con lei l’ora di spagnolo.
«Ehi, aspetta!» le disse questa avvicinandosi.
«Oh… Ciao… Lea, giusto?»
«Perfetto… Tu… invece… sei… Beatrix?» azzardò.
«Perfetto.»Le rispose lei sorridendo.
«Dove abiti?» le chiese Lea mentre si incamminavano.
«Abito a cinque minuti da qui.»
«Anche io.» le rispose Lea «Okay, devo andare, o mio fratello rompe, sai, è venuto a prendermi in macchina. Ci sentiamo!» disse la ragazza, Lea, mettendosi a correre verso la macchina del fratello.
«Ciao.» la salutò Beatrix rimettendosi a camminare.
 
«Come è andato il primo giorno di scuola?» gli chiesero i genitori con dei sorrisi enormi.
«Bene, la scuola è bella…» iniziò Beatrix
«I professori sono simpatici» continuò Niall.
«Ma soprattutto…» dissero scambiandosi uno sguardo complice.
«Il cibo della mensa è buono!» dissero in coro.
I loro genitori risero.
«Fatte nuove amicizie?» chiese loro padre.
«Si» affermò Niall orgoglioso «Liam e Louis, frequentiamo insieme la maggior parte dei corsi.»
«E tu Beatrix?» le chiese sua madre.
«Una ragazza, Lea, frequentiamo insieme il corso di spagnolo. E’ simpatica…»
«Bene» disse il padre sorridendo«Andiamo a mangiare?»
 
«Quando glielo dirai?»
I due fratelli erano della stanza della ragazza. Lei, sdraiata sul letto, lui, sdraiato a terra accanto al letto. Tirava in aria una pallina per poi riprenderla.
«Non lo so… Tra molto, molto tempo» annunciò lei.
«Però lo farai…» affermò lui
«Non lo so...»

 


Il Mio Angolino:
Ciao!
Questo era il primo capitolo. Sinceramente non è molto lungo, posso fare di meglio. Il prossimo capitolo sarà migliore ve lo prometto.
Se vi va lasciatemi un segno del vostro passaggio. Una piccola recensioncina, anche si 11 parole, va benissimo.
Ciao, al prossimo capitolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Liam And Louis ***


Capitolo 2
 
Liam And Louis

«Green, Stephen! Al prossimo richiamo vi mando dritte nell’ufficio del preside!»
«E che siamo un pacco postale?» sussurrò sarcasticamente Lea.
Era tutta l’ora che Lea a Beatrix chiacchieravano durante la lezione di spagnolo, il professore le aveva richiamate quattro o cinque volte, non lo sapevano, avevano perso il conto.
La campanella suonò e tutti gli studenti si avviarono verso l’uscita.
«Voi due!» disse il professore indicando Lea e Beatrix «Restate in classe, dobbiamo parlare.»
Dopo che la classe si fu svuotata il professore si sedette sulla cattedra.
«Sedetevi.» ordinò indicando i due banchi di fronte a lui. «Allora? Avete passato tutta la lezione a chiacchierare. Cosa vi prende?» Le due ragazze abbassarono la testa.
«Per questa volta lascio passare, ma se alla mia prossima lezione succede come oggi… beh, si vedrà… Ora andate.»
Le due ragazze si avviarono svelte verso l’uscita.
La scuola era deserta. Lea e Beatrix camminavano veloci in silenzio.
Fu Lea a rompere il silenzio per prima: «Ti va uno di questi giorni di venire a casa mia?»
«Va bene. Quando?» confermò Beatric cercando di nascondere l’entusiasmo.
«Domani ti va bene?»
«Perfetto… C’è solo un problema.» rispose Beatrix tornando con lo sguardo a terra.
«Cioè?» chiese l’altra fissando l’amica.
«Non so dove abiti…»
Lea rise, era una cosa facilmente risolvibile.
«Oh, non ti preoccupare, ci andiamo insieme, a piedi.»
Non si erano nemmeno accorte che erano già arrivate nel giardino della scuola.
Lea salutò Beatrix con un bacio sulla guancia poi corse nella macchina –probabilmente- del fratello.
Beatrix guardò la macchina allontanarsi poi, si diresse a passo lento verso a casa.
 
Quando Beatrix varcò la soglia di casa trovò suo fratello intento a parlare al telefono.
I loro genitori erano fuori per lavoro, e, in teoria, Beatrix avrebbe dovuto cucinare ma, quando entrò in cucina, trovò della pasta pronta nel suo piatto –quella di suo fratello probabilmente era già stata divorata-.
Suo fratello comparve sulla porta.
«Bentornata. Hai fatto tardi.» le fece notare.
«Cose che capitano… Comunque, non ci sono problemi… la mamma ci aveva già preparato la pasta…» rispose la ragazza ammiccando al piatto.
Niall si schiarì la gola.
Beatrix si girò e si ritrovò davanti la faccia sorridente del fratello.
Posò lo sguardo sul piatto di pasta e poi sul fratello.
«Tu?» chiese.
«Esatto, io. Non arrivavo più e così ho cucinato io. Ho dovuto fare uno sforzo enorme per non mangiare anche la tua porzione.»
Beatrix rise.
«Grazie, è buonissima.»
In quel momento il cellulare di Niall squillò.
«Pronto, Liam?»
Beatrix era talmente vicina –e talmente curiosa- che cercò di fare il più silenzio possibile per sentire quello che i due amici avevano da raccontarsi.
«Ehi, Niall! Hai chiamato Louis per dirgli che il lavoro di economia si fa a casa mia?»
«Ovvio, ha detto che per lui è okay…»
«Bene. Ah, senti Niall!»
«Che c’è?»
«Porta anche tua sorella, sai, quella di cui parli sempre…»
Beatrix arrossì, suo fratello parlava di lei con i suoi amici.
«Okay, anche perché è l’unica sorella che ho… Aspetta ora glielo chiedo»
Niall si rivolse alla sorella.
«Vuoi venire a conoscere Liam e Louis?»
«Ovvio…» gli rispose sorridendo la sorella.
«Ha detto di si… Okay, ci vediamo… Ciao»
Niall chiuse la chiamata poi guardò la sorella che, nel frattempo, aveva finito la pasta.
«Preparati, tra venti minuti dobbiamo essere dai ragazzi… lascia lì il piatto, lo lavo io…»
 
Giunsero davanti alla porta della casa di Liam in perfetto orario. Niall suonò il campanello.
Quando la porta si aprì sulla soglia apparvero due ragazzi.
Il loro sguardo cadde sulla ragazza che accompagnava il loro migliore amico.
«Ehi!» dissero spostandosi per permettere ai ragazzi di entrare.
«Tu devi essere Beatrix, giusto?» Chiese quello più alto.
«Esattamente…» rispose timida la ragazza «Voi siete Liam e Louis?» azzardò indicando prima uno e poi l’altro.
«Contrario, io sono Liam e lui è Louis.» rispose Liam con un sorriso –a parere della ragazza- meraviglioso stampato sul volto.
«Vi và di mangiare qualcosa prima di iniziare?» chiese il padrone di casa indicando la cucina.
«E ce lo chiedi?» rispose Niall entrando fiondandosi in cucina.
«Aspetta, non dirmi che anche tu sei come tuo fratello» disse Louis guardando la ragazza.
«Cioè?»
«Un pozzo senza fondo»
I tre si misero a ridere.
«Più o meno…» rispose la ragazza con ancora il sorriso sulla faccia.
Gli amici di suo fratello erano proprio simpatici…
 
Stavamo lavorando da circa due ore al progetto per economia. Dovevano realizzare un grafico che rappresentasse le statistiche di un locale, bar o ristorante.
Ovviamente, da bravi ragazzi quali erano, Louis, Liam e Niall, avevano optato subito per uno Starbucks.
«Simple but effective…» aveva commentato Beatrix.
Louis, era andato ad uno Starbucks, mentre si dirigeva a casa di Liam, e aveva chiesto varie notizie economiche, com’erano andati gli affari negli ultimi mesi, se c’erano stati dei cali e cose varie. Poi, era uscito tutto trionfante dallo Starbucks dopo essersi annotato tutto.
«Finito!» annunciò Liam alzandosi.
«E’ perfetto…» commentò Beatrix guardando il cartellone.
Avevano usato un enorme cartoncino azzurro sul quale avevano incollato vari tipi di grafici fatti al computer in base ai dati che erano stati forniti dal commesso dello Starbucks.
«Prenderemo un ottimo voto, me lo sento!» annunciò entusiasta Louis.
«Si è fatto tardi…» constatò Liam guardando dalla finestra il sole che lentamente si nascondeva all’orizzonte «Vi và di cenare qui?»
 
I quattro ragazzi avevano ordinato le pizze, le avevano praticamente divorate.
Ora erano tutti e quattro stavano seduti davanti al divano, già, non c’erano seduti sopra, ma proprio davanti.
Stavano guardando un film: “I pinguini di mr. Popper”, volevano vedere qualcosa di più drammatico ma poi avevano optato per una commedia, a nessuno andava di vedere i propri amici piangere davanti ad una coppia in crisi o ad un incidente d’auto.
Quando il film finì i quattro amici si misero a commentarlo, e a ridere ricordando le scene che più gli erano piaciute.
«Dobbiamo andare» annunciò Niall alzandosi da terra. Beatrix lo seguì e, dopo che ebbero salutato i loro amici, di avviarono vero casa loro.
Camminavano nel buio freddo e spaventoso della notte, erano a braccetto e camminavano a passo spedito.
Avevano deciso di non usare scorciatoie, a Beatrix non andava di ripetere l’esperienza e a Niall non andava di provarla.
Dopo dieci minuti arrivarono a casa e, dopo essersi assicurati di aver chiuso bene la porta, andarono ognuno in camera propria, ed, esausti, si addormentarono.




Il Mio Angolino:
Ciao!
Questo capitolo è un pò più lungo rispetto agli altri.
Ma non mi dire...
Zitta vocina nella mia testa!

Ehm, scusate, stavo dicendo... Allora, in questo capitolo ho inserito nuovi personaggi, im modo principale Liam e Luois.
Nel prossimo inserirò meglio Lea e forse qualcun altro.
Ma chissà, io no di certo.
Okay, al prossimo capitolo.
Recensite!
Ciaoo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Zayn And Harry ***


 
Capitolo 3

Zayn And Harry
 
Domenica.
Ovvero una giornata noiosa passata a fare niente.
Lea le aveva inviato un messaggio, si erano scambiate i numeri durante l’ora di spagnolo, le aveva detto di farsi trovare fuori dalla scuola alle tre, sarebbero andate a casa di Lea a piedi.
Beatrix si vestì, si preparò, e si avviò verso l’uscita. Aveva avvisato Niall a pranzo, e lui le aveva detto che doveva vedersi con Liam e Louis, la casa sarebbe stata vuota.
 
«Ehi» Beatrix sentì la voce squillante di Lea pescarla dal fiume di pensieri nel quale era caduta.
«Ciao» si salutarono con un bacio sulla guancia, poi si avviarono verso la casa di Lea.
Mentre camminavano Beatrix notò che si erano inoltrate della parte ricca della città, formata da ville con piscine, cose dello stile “Divi di Hollywood”.
Arrivarono davanti ad una villa grandissima, bianca, con una piscina con trampolino ed un giardino immenso.
«Questa è…»
«Casa mia… si.» Lea sorrise a Beatrix che guardava stupita la villa che si trovava davanti.
Entrarono in casa.
Era grandissima, i muri bianchi rendevano l’ambiente ancora più luminoso.
Beatrix aveva la bocca aperta.
«Vieni, andiamo in camera mia…» Lea prese Beatrix per mano e corsero su per le scale di legno. I pavimenti del piano superiore erano ricoperti di tappeti dall’aspetto costoso.
Entrarono nella stanza di Lea: era enorme.
Il muro parallelo alla porta era di vetro.
Al centro della stanza c’era un tappeto rotondo, appoggiato al muro di vetro c’era un divano di pelle bianco. Beatrix osservò la stanza.
Era incredibile come ogni cosa in quella stanza sembrasse terribilmente costosa.
La scrivania, il letto a baldacchino, il computer, il lampadario… sembrava tutto costoso.
Beatrix si avvicinò al muro di vetro, Non aveva paura che qualcuno potesse spiarla?
«E’ oscurato» si portò avanti Lea «Tu puoi vedere fuori, ma da fuori non possono vedere dentro»
Si sedettero sul divanetto di pelle. Iniziarono a parlare: della scuola, degli amici, dei professori.
Furono interrotte da qualcuno che aprì bruscamente la porta.
In quell’istante entrarono due ragazzi: uno con il ciuffo e uno riccio.
«Ehi Lea! Sai per caso dov’è il mio cellul…» il ragazzo con il ciuffo si paralizzò alla vista di Beatrix, che, confusa, guardò l’amica seduta accanto a lei.
Si accorse che l’amica ricambiava lo sguardo confuso.
«Zayn voleva chiederti se hai visto il suo cellulare.» si fece avanti il riccio rivolto a Lea.
«Non so se vi siete accorti che c’è qualcun altro con me, sarebbe gradito un saluto, e magari anche delle presentazioni.» li rimproverò Lea incrociando le braccia al petto.
«Oh, si, scusaci… Io sono Harry, e lui è Zayn… tu sei…»
“Presentazioni migliori no è?” pensò sarcastica Lea
«Beatrix» si presentò la ragazza.
«No, non l’ho visto…» tagliò corto l’amica riferendosi alla domanda di poco prima.
«Ah… okay…» Harry si girò e dopo aver strattonato Zayn lo portò fuori dalla stanza.
 
«L’hai riconosciuta?» chiese il riccio all’amico.
«Chi?» chiese confuso il ragazzo con il ciuffo.
«L’amica di tua sorella.»
«No, mai vista in vita mia…» negò Zayn.
«Si, certo…» rispose l’amico giocando con una ciocca di capelli ricci «A me sembrava di averla già vista…»
«L’avrai vista a scuola, o in giro, o al centro commerciale. Ma io non la conosco!» sbraitò l’amico lanciandogli uno sguardo assassino.
Harry sospirò, le cose si sarebbero messe male, molto male…




Il Mio Angolino:
Ehy! Come va? state tutti bene o vi ho avvelenati con questa cosa?
Cosa ne pensate del capitolo? 
Mi lasciate una recensione?
Mi farebbe molto piacere... 
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Zayn... Again ***


Capitolo 4
 
Zayn… Again
 
Beatrix si svegliò di soprassalto. Aveva la fronte madida di sudore, aveva fatto un incubo. Un altro.
Da quella sera ogni volta che si addormentava, quando ci riusciva, faceva un incubo.
Si tirò a sedere a sedere e si asciugò la fronte con il dorso della mano.
Non aveva più sonno. Si avvicinò al comodino e prese il suo i-pod, si mise le cuffiette, e ascoltò la sua canzone preferita: Domino di Jessie J.
Si alzò dal letto ed a ballare al centro della stanza.
Ormai aveva abbandonato la remota speranza di rimettersi a dormire.
Improvvisamente la luce si accese, Beatrix si girò di scatto: sulla soglia c’era suo fratello che la guardava divertito.
«Non riuscivo a dormire» si giustificò la ragazza.
«Beh… le opzioni erano due: o eri una sonnambula impazzita o non riuscivi a dormire… avrei scommesso sulla seconda…»
Beatrix rise.
Niall le si avvicinò «Che canzone ballavi?»
«Domino… di Jessie J» rispose la sorella picchiettando il dito sullo schermo dell’iPod.
Niall si avvicinò alla radio della sorella, mise il cd e fece partire la prima traccia: Domino. Ne era sicuro, era la canzone preferita dalla sorella.
Beatrix lo guardava confusa. Niall iniziò a ballare, seguito poco dopo dalla sorella, ballarono per tutta la notte: dimenticandosi dei problemi, dei vicini e del fatto che l’indomani sarebbero dovuti andare a scuola.
 
Il mattino seguente i due fratelli non sentirono la sveglia e si svegliarono a mezzogiorno.
“Fanculo la scuola” pensò Beatrix mentre si vestiva, suo fratello dormiva ancora.
Scese in cucina, voleva, o meglio, doveva schiarirsi le idee. Scrisse un bigliettino a Niall, nel quale diceva che sarebbe uscita e di non preoccuparsi.
 
Era seduta su quella panchina al parco da più di mezz’ora, fissava il vuoto.
Qualcuno le si sedette accanto.
«Ehi… tu sei l’amica di Lea, giusto?» chiese il ragazzo. La ragazza si girò, e si ritrovò davanti il volto di… Ehm… Zayn? Si, le sembrava che si chiamasse Zayn…
«Si, e tu sei suo fratello…»
«Già»
«Senti… ma… io e te ci siamo già visti da qualche parte?» le chiese la ragazza, il suo volto le era famigliare…
«Noi… no!»
La ragazza lo guardò confusa, era una semplice domanda, che bisogno c’era di agitarsi tanto?
«No, è che mi sembrava…» il ragazzo la interruppe «no, mai visti prima…»
«Okay» soffiò Beatrix in risposta, non era dell’umore per litigare, odiava litigare…
«Allora… cosa ci fai qui tutta sola?» azzardò Zayn
«Sto pensando…»
«A che cosa? Sempre se posso chiedere»
«Al mio futuro,a come riparare ai danni che ho subito, a come perdonare le persone che mi hanno rovinato la vita…» confessò la ragazza.
Ecco, ora Zayn si sentiva di merda… era stato completamente spiazzato dalla risposta…
Senza dire nulla la ragazza si alzò, e, a passo svelto, si diresse verso casa.
Non sapeva perché ma il fratello di Lea le faceva provare una brutta sensazione, solo una cosa era certa, non avrebbe mai più parlato così apertamente di se stessa con quel ragazzo.



Il Mio Angolino:
Allora, questo capitolo è cortissimo ma non vi preoccupate:
il prossimo sarà più lungo! E' una promessa!
M i lasciate una traccia del vostro passaggio? Basta una recensione di 11 paroline, mi fareste felice.
Grazie per aver letto.
Ciao, al prossimo capitolo.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1175213