This is not a Circus, It is a Golden Cage.

di Ele05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** #1 journey ***
Capitolo 3: *** #2 WWW ***
Capitolo 4: *** #3 Love is in the Air ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
 
This is not a Circus, It's a Golden Cage.
 
Prologo
 
 
 
Alla mia anima gemella, 
che c'è sempre stata,
che spero sempre ci sarà, 
e che non smetterà mai di stupirmi.
Ti voglio bene.
 
 

 
 
William Shuester era un uomo semplice, amava lavorare, e amava l'arte, in ogni sua forma. 
Il destino putroppo aveva fatto in modo che lui non riuscisse ad avere però ciò a cui ambiva di più. 
Una famiglia da cui tornare la sera, con cui parlare delle propri giornate. 
Per questo motivo infatti passava la maggior parte del suo tempo al bar, a sorseggiare birra con quelli che più vicino a degli amici erano per lui, ma che di sicuro, non avrebbero mai rimpiazzato la sua piccola voragine interna.



 
Quello che non ho ancora detto, è che nel bar che frequentava, c'era una stanza secondaria, di cui solo i più fidati erano a conoscenza, e lui, dato che passava tutte le sere lì, era uno dei pochi "eletti". Quindi una volta a settimana, lui e gli altri si ritrovavano lì a giocare a carte, spesso scommettendo molto più di quello che avevano in tasca, sperando che la dea bendata baciasse uno di loro. 




 
Quel giorno Will era stremato, in fabbrica, oltre che a lavorare, aveva litigato con un suo collega, perchè maltrattava un ragazzo, solo perchè era gay. Per lui non c'era nulla di male, insomma. Lui pensava che fosse giusto che ognuno si esprimesse, e quindi spesso si batteva anche per i diritti di persone che non erano lui. Alla fine, anche se si nascondeva tutte le notti in uno squallido bar, e beveva molto, era un uomo di gran cuore, ed era innegabile. Comunque era serata poker, e chi era lui per non presentarsi? Insomma, controvoglia ci andò, e puntò tutto il suo stipendio. Non si aspettava che quella fosse la sua serata, infatti due birre dopo essersi seduto, aveva vinto quello che di solito guadagnava in tre anni di lavoro.
Avrebbe finalmente lasciato quel lavoro che tanto odiava.


 
Stava tornando a casa, William, quando vide quello che non si sarebbe aspettato. 

 
Un bambino, sui quattro anni più o meno, che giocava per strada. Era il più bello che avesse mai visto, alto per la sue tenera età, biondo scuro, con degli occhi molto particolari, che sembravano verdi, poi azzurri, poi ancora grigi. Il bambino era magro, ma si vedeva che era in salute. Era vestito solo con una tutina per dormire, ed era sicuro che a quell'ora avrebbe iniziato a sentire freddo. Per essere così piccino, sembrava forte, coraggioso, saggio quasi, e questo proprio non riusciva a capirlo Shuester.




 
In nemmeno tre secondi Will era vicino al bimbo, che stava ancora giocando, ma che adesso si poteva notare aveva gli occhi arrossati, forse per via della stanchezza, ma di sicuro aveva anche pianto. 
"Mi chiamo William" non si accorse nemmeno di pronunciare quelle parole, ma ci mise tutta la dolcezza che aveva.
"Il mio nome è Kurt. Sei simpatico!" Will si era quasi sciolto a quelle parole. Aveva dimenticato la purezza dei bambini, e ogni volta ne rimaneva colpito.
"Come mai sei qui da solo Kurt?"
Al momento Will non capì che quella domanda scatenava un uragano dentro il bambino, ma sapeva che doveva chiederlo.
"Mi hanno lasciato qui i miei 'cari' genitori. Mi avevano detto che si andava al parco, e invece non lo hanno fatto."
"Come mai? Li hai fatti arrabbiare?"
"Prima era tutto perfetto, ma poi.. Io stavo giocando con Leo al parco, e quando mia madre ha visto che ci stavamo abbracciando sono cambiati, mi hanno cominciato a trattare molto, molto male."
Il bimbo stava per piangere, e a dir la verità, anche Shuester, che disse
"Era un amico speciale?" Lui sapeva già la risposta. Ma non voleva credere che i suoi genitori lo avessero abbandonato per quel motivo.
"L'unico che volessi avere" 
Ok Will stava per sentirsi male, odiava quel genere di persone, e non si poteva lasciare per la strada un bambino così piccino. Nemmeno se fosse stato brutto. E di sicuro non per questi futili motivi.
"Vorresti venire da me? Sarò buono e gentile, non ti farò mai mancare nulla."
Kurt si era messo a piangere, probabilmente dalla felicità, e aveva annuito, tra i singhiozzi. Ringraziandomi.
 






 
***





 
In quegli anni, in cui Kurt si dimostrò un figlio dolce e premuroso, si dimostrò anche un grande cantante e ballerino.
Nel suo giardino, aveva messo dei trapezi, e all'età di otto anni lui sapeva già fare moltissime acrobazie. E fu proprio lui, con la sua passione e la voglia di viaggiare e scoprire il mondo che disse:
"Will, perchè non mettiamo su un circo?" e di solito le persone non danno retta ai bamabini di otto anni che ti chiedono di lasciare tutto per mettersi "all'avventura" ma quella era sempre stata la sua passione, trovare ragazzi con talenti che nemmeno loro sapevano di avere, e faglieli mettere a frutto.
Quindi non dico che Will abbia detto subito sì, ma di sicuro iniziò a pensare all'idea che non fosse poi una totale stronzata.





 
***
 





Finalmente William, dopo anni, decise.
Non era mai stato più sicuro di nulla. 
Adesso c'era solo un'altra tappa da fare.
L'orfanotrofio.
Will voleva i ragazzi più grandi, così che avessero la stessa età di Kurt. E li trovò, eccome se li trovò!
In quell'orfanotrofio lui trovò un gruppo di ragazzi di 15 anni, era un gruppo molto affiatato, e cantavano, e ballavano, esprimevano.. Gioia.


 
Nel gruppo c'erano cinque ragazzi. Uno era davvero molto alto, sembrava si fosse appena svegliato dall'espressione che aveva, ma aveva una grande, grande voce. Si chiamava Finn. Poi c'era Sam, un ragazzino biondo, forse troppo, che aveva una grande bocca da cui uscivano imitazioni perfette e grandi battute. Stavano giocando con Puck e Artie, il primo alto, con una pettinatura parecchio strana, ma con un sorriso sereno sulle labbra, il secondo invece, era su una sedia a rotelle, ma sorrideva, e cantava benissimo. E infine, al centro, c'era Mike, che stava ballando su una melodia che sentiva nel cuore, e lo stava facendo benissimo.


 
Lì con loro, c'erano delle ragazze, erano divise in piccoli gruppi, c'era un gruppo da tre, formato da due biondine e una moretta, loro si chiamavano Brittany, Quinn e Santana. Tra loro si chiamavano la 'Dannata Trinità', a quanto pare, loro avevano fatto davvero di tutto insieme, dal nascere, fino all'essere abbandonate lì, ma erano felici, perchè sapevano che ci sarebbero sempre state l'una per l'altra. Accanto a loro c'erano due ragazzine, una robusta, e molto, molto socievole, che si chiamava Mercedes. Lei amava il suo nome, proprio perchè era così particolare, e con lei, che rideva, c'era Tina, una ragazzina orientale con delle ciocche blu, lei sembrava timida, ma per chi la conosceva bene, non lo era. Aveva solo paura di soffrire di nuovo.
In tutto questo, mentre Will li osservava, Kurt si era avvicinato a loro, e aveva cominciato a parlare con una ragazzina con il nasone, la frangetta, e l'espressione di chi sa di essere fuori posto.
Kurt conosceva quell'espressione, ce l'aveva sempre, prima di incontrare Will.




 
In pochissimo tempo Kurt era già amico di tutte le ragazze, e pure dei ragazzi. Kurt aveva paura all'inizio, pensava che lo potessero giudicare, invece, l'unico commento fu di Puck, che gli dissse 
"Hey amico! Ma come fai a stare in quei pantaloni così stretti?" Scatenando le risate generali.
Poteva essere se stesso, ed era una cosa, che fino a poco tempo fa si sarebbe solo sognato. 
E Will era sicuro. Non avrebbe desiderato un cast migliore per la sua avventura. 


 
 
***
 
Aveva appena firmato le carte per prendere i ragazzi, e Kurt aveva iniziato ad organizzare una festa per l'arrivo dei nuovi amici.
Era esaltatissimo, e nulla lo avrebbe calmato finchè non avessero varcato quella porta, e avesse detto loro cosa avrebbero fatto. 



 
Intanto, anche loro erano felici, perchè non solo sarebbero usciti da quel posto grigio, ma sarebbero anche stati tutti insieme. La loro gioia era incintenibile, sapevano che Will era un uomo gentile, che Kurt era dolce e loro pensavano che non sarebbe potuta andargli meglio. 



 
William stava preparando il pullmino, dove sarebbero montati tutti i suoi nuovi compagni di avventura, ed era raggiante, continuava a cantare, e vedeva che anche Kurt provava le stesse cose.
 



Erano tornati a casa, adesso tutto quello squadrone era sazio, grazie alla grande cena di benvenuto preparata da Kurt, ed erano tutti attenti a quello che Shue stava per dire.
"Vi piace il circo?" Chiese lui, tutti all'inizio lo guardarono un pò straniti, e vedendo che tutti annuivano felici disse
"Perfetto, perché saremo NOI, il circo!" Loro non ci volevano credere. Pensavano di impazzire.
Potevano esprimersi, diventare famosi, e tutto questo essendo anche pagati! Dire che avevano accettato è un eufemismo. 
Erano letteralmente saltati tra le braccia di Will e di Kurt, che adesso sorridevano felici, e non vedevano l'ora di cominciare questa nuova, e sicuramente emozionante avventura.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
_____________________________
 
Note:
Ok, come prologo fa schifo. Ma mi piaceva l'idea di qualcosa di parecchio diverso. Adesso voglio far vivere un pò di avventure alle ND, e lasciare che gli Warblers arrivino al momento giusto, non so se con questo prologo vi ho convinti a restare, ma di sicuro mi piacerebbe tanto esserci riuscita :) Quindi nulla, alla prossima!
 
 
P.S. Grazie mille alla mia anima gemella, che corregge tutto quello che la mia mente malata scrive. Ti meriti un'altra standing ovation!

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Capitolo 2
*** #1 journey ***


 
#1 journey.


 
Erano passate solo due settimane da quendo gli orfani erano entrati nella vita di Will e Kurt, ma ormai erano una famiglia, si amavano, e nessuno li avrebbe divisi. 
Erano una forza della natura, erano uniti contro le avversità, ed erano fieri di essere se stessi tra loro. 

 
 
 
Avevano deciso di cominciare il tour, li avrebbe portati un pò in tutta America, e loro erano più che disposti a vivere quest'avventura. 
 
 


 
Ovviamente si erano divisi i compiti, Kurt sarebbe stato la star di punta, il trapezista elegante e raffinato, Rachel, la moretta con il nasone lo avrebbe appoggiato, ma avrebbe sempre avuto un ruolo secondario, le ragazze invece avrebbero danzato, avrebbero mostrato la loro grazia al mondo, erano le ballerine più brave che Will avesse mai visto. Erano sinuose, belle, tutto ciò che una ragazza potesse desiderare di essere, tranne Mercedes, che non amava ballare, ma si impeganva e cantava divinamente. 
 
I ragazzi invece facevano le acrobazie con biciclette, skateboard, pattini, giocavano con il fuoco, semplicemente si divertivano. 
Artie, che putroppo era costretto sulla carrozzella, aveva scelto di girare i "dietro le quinte" durante gli allenamenti, o durante un esibizione, e faceva il presentatore. 

 
 
Will riponeva molta fiducia in ognuno di loro, e non gli dispiaceva lasciare a loro tutte le luci.  Infatti, usciva dalle quinte solo per dirigere il gran finale, tutti loro si stringevano in coro e cantavano, lasciando il pubblico a bocca aperta.




 
 
 
***
 
 

 

Mentre si spostavano da un posto all'altro, il cast era in fibrillazione, si facevano scherzi, ridevano, e intanto nascevano le prime storie. 
 
 

 
Quinn era una ragazza molto bella, ma anche molto complicata, lei aveva un modo tutto suo di vedere il mondo, era intelligente, scaltra, e durante il giorno portava una maschera infrangibile.
Solo Brittany e Santana sapevano quanto in realtà stava male, perchè lei aveva una famiglia, ma gli era stata portata via, e ogni giorno si diceva che nessuno la avrebbe mai fatta stare così male, solo che una sera, quando era nella sua roulotte, venne Puck, con quel suo sorriso sghembo, e Quinn lo abbracciò, ma non era un abbraccio normale, lei si stava appoggiando a lui, come se lui fosse il suo scoglio, e avesse paura che il mare glielo portasse via. 
Non sapeva perchè, ma dal primo momento che lo aveva visto, Puck era rimasto spiazzato da quella ragazza, così diretta, così.. Quinn.
E lei era rimasta affascinata da quel ragazzo che sembrava fregarsene di tutti, ma che aveva un grande cuore.
 
"Grazie per essere venuto" Disse Quinn, un pò più serena alla sua vista.
"Mi sembrava il minimo, per te verrei anche se ci fossero i kilometri a dividerci." Era sincero, forse non era mai stato così sincero.
"Senti Quinn, noi ci conosciamo da un pò, ti voglio bene, e lo vedo che stai male, mi hai già detto che cosa è successo alla tua famiglia, ma questo non può impedirti di vivere la tua vita a pieno."
La maschera che la ragazza si era fatta si era spezzata a sentire quelle parole.
"Sei la persona più bella che io conosca, e sei troppo perfetta per stare così male, loro vorrebbero vederti sorridere davvero. E io pure."
Lei non sapeva cosa dire, e fece l'unica cosa che poteva fare. L'unica cosa che la avrebbe fatta stare meglio. 

Lo baciò. 

Era un bacio pieno di significato, pieno di promesse e frasi non dette.
Era uno di quei baci che non ti aspetti, ma che ti cambiano la vita.
Non era il primo per nessuno dei due, ma forse era il primo bacio che volevano veramente. 
Non fecero altro tutta la sera, si baciarono, si tennero per mano, dormirono insieme, consapevoli del fatto che qualcosa era cambiato, per Quinn, che aveva sentito uno strano calore all'altezza del cuore, e per Puck, che semplicemente, aveva realizzato il suo più grande sogno da un anno a quella parte.
 

 
 
***

 
 
 
 
Durante quel viaggio, c'era qualcosa di speciale, c'era una strana atmosfera, magica quasi.
 
 

 
Poche roulotte più lontano infatti, Kurt, che era sempre stato sicuro di non trovare nessuno, si ripeteva, come un mantra, che anche lui avrebbe trovato la sua anima gemella. E che anche lui, sarebbe stato bene. 
Mentre rifletteva, entrarono le sue due migliori amiche, Rachel e Mercedes, con cui aveva subito stretto amicizia, le quali si erano subito aperte a lui. Kurt ancora faticava ad aprirsi completamente, proprio perchè aveva paura di cosa avrebbero fatto, era ancora segnato per quello che i suoi genitori gli avevano fatto.
Non aveva mai nascosto il suo vero essere, si era sempre mostrato per cos'era, ma non aveva mai parlato di cosa provasse, o di cosa volesse.
Perchè era spaventato
 

 
 
Ma quella sera, come ho già detto, c'era un'atmosfera strana, quindi avrebbe detto cosa pensava.
Rachel e Mercedes erano arrivate con un quarto d'ora di ritardo, ormai prevista, ma per farsi per donare avevano portato gelato e un bel film, Moulin Rouge, che avrebbero guardato solo dopo aver parlato, come ad ogni pigiama party di ragazzi. 
"Io non so cosa mi sta succedendo - Disse Rachel con la testa tra le mani - Non appena lo vedo, mi sento come su una nuvola. Io e Finn siamo molto diversi, ma nessuno mi ha mai fatto battere il cuore così. Io.. Mi sto innamorando.."
Erano felici per Rachel, perchè se lo meritava d'altronde.
Lei aveva sofferto la mancanza di una mamma per tanto, tanto tempo, ma poi un giorno si era svegliata e aveva deciso che sarebbe andata avanti con la propria vita, che avrebbe realizzato i suoi sogni, e che se avesse avuto dei figli, li avrebbe amati in ogni secondo della propria esistenza. 
Kurt la riteneva una persona molto forte per questo, ma non solo lui. Tutti nel cast sapevano che lei c'era per tutti, che nonostante fosse particolare loro avrebbero potuto contare su di lei, e lei era felice, perchè per la prima volta si sentiva amata davvero. 

 
"Beh, io.. - iniziò Mercedes - Sapete che nel prossimo spettacolo dobbiamo fare quel numero a coppie no? Io sono capitata con Sam. E.. è strano detto da me, ma non lo so nemmeno io, mi fa stare bene, non vede solo come sono fatta, lui mi riesce a leggere l'anima.."

 
"Grazie della considerazione 'Cedes!" Disse ridendo Kurt, scatenando le risate delle amiche.
"Sul serio, non so se è amore o come si chiama, ma so che passerei ogni momento con lui. Forse è presto. Ma posso dire che gli voglio molto bene. Mi ha raccontato della sua famiglia, e del fatto che lui a 11 anni aiutava già i suoi per i soldi, perchè suo padre non aveva un lavoro stabile, e così decise di lasciarli, scrisse una lettera ai suoi dove gli diceva quanto li amasse, e che andava in un orfanotrofio per non pesare su di loro, mi ha detto che gli ha promesso che sarebbe tornato da loro appena li avrebbe potuti aiutare, e mentre me lo diceva io piangevo, perchè avevo davanti a me una persona meravogliosa."

 
Erano tutti a bocca aperta, e Rachel aggiunse "Voi credete nell'anima gemella?"

 
A quel punto Kurt parlò
"Io sì, penso che il destino abbia creato una persona che ci completi, come un puzzle, che ci capisca, che ci ami, io credo che appena incroci quella persona, te ne innamori solo guardandolo negli occhi. E credo che anche se bisogna aspettare, ne varrà la pena. Quindi non mi preoccupa aspettare, cosa sono i mesi, gli anni confrontati con un'unica lunga vita piena di amore? Sì Rach, credo fermamente nell'anima gemella, e sono impaziente di incontrare la mia."
Kurt non aveva parlato tutto d'un fiato, aveva scandito le parole, le aveva soppesate, aveva pensato e reso importanti anche le virgole.
Mentre metteva il film pensava che non era mai stato più sicuro di qualcosa che in quel momento.
 
 
 

 
Kurt non si era mai esposto così tanto.
Nemmeno quando roteava in aria senza rete, sapevano tutti, sopra quel letto che era una cosa che lo rendeva felice, per quanto gli costasse.
Ma lui aveva fatto una promessa a se stesso.
Sarebbe stato sempre così onesto, perchè lui voleva essere felice. 
 

 
 
 
 
 
Quella notte.
Quella magica notte le loro vite cambiarono. 
Sentivano scorrere la magia nelle loro vene. 
Avevano bisogno di quella magia.
Avevano bisogno di credere in qualcosa di molto più grande di loro.
 
 
 
 
***
 
 
 

 
Ma la magia, non si fermava solo nel parcheggio della periferia di Lima dove si erano accampati. 
La magia era arrivata anche in una cittadina non molto distante, Westerville, perchè aveva fatto conoscere sette strambi ragazzi.

Sette persone, che vivevano come fossero una sola
 
 
 
 
 
 
 
 
_____________
 
Note
Ok, nel prossimo capitolo vedremo i tanto attesi Warblers!
 
Riguardo al capitolo scorso, grazie a tutti quelli che leggono, preferiscono e recensiscono.
Non so se vi ho dato l'idea del perchè si chiama Journey il capitolo, o se vi ho incuriositi, so che mi piace, e credo che sia anche merito vostro se continuo questa schifezza. 
 
Ok, Fanny, quando ti ho mandato il capitolo, avevo sempre una marea di dubbi, ma sei te, che più di tutti mi sproni a scrivere. Ho iniziato a farlo perchè avevo bisogno di sfogarmi, di esprimermi, ma quando ho letto quel 'IO CREDO IN TE' sono scoppiata a piangere, perchè poco importa se ci sono kilometri tra di noi. Tu mi hai detto le parole più belle che si possano sentire, e non hai idea, nemmeno la minima idea di cosa si prova ad avere una amica meravigliosa come te. 
Grazie mille angelo mio <3
 
 
Grazie ancora a tutti! 
Fatemi sapere cosa ne pensate, Alla prossima!
 
-E

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Capitolo 3
*** #2 WWW ***


#2 The Wizarding World of Warblers


 

Questo capitolo va a Tallutina e a Mikaela.
 
La prima perchè mi sopporta nei miei scleri,
perchè non ha mai tenuto per sè un commento,
e perchè c'è sempre.
 
La  seconda perchè mi ispira,
perchè scrive delle cose bellissime,
e perchè per me è un punto di riferimento.
 





Poco lontano da quel nuovo e gioioso gruppo di amici, se ne era formato un altro, gli Warblers; in questo gruppo c'erano ragazzi diversi, con gusti diversi, ma legati dalla loro grande amicizia e dall'amore per la musica che facevano.
Erano dei grandi artisti loro, sapevano ballare e cantare divinamente, erano belli, appassionati e avevano voglia di scoprire il mondo. Ogni ragazzo in questo gruppo era unico, inimitabile e fondamentale. Ma c'erano delle volte in cui non lo capivano minimamente.



Il capogruppo si chiamava Blaine, era un ragazzo molto bello, con la carnagione olivastra e degli occhi color nocciola che, a volte sembravano fatti di miele. Era un gran romanticone Blaine, amava i musical e San Valentino. Ma era anche un buon amico, capace di ascoltare. Solo che era un pochino fissato con degli strani occhiali da sole rosa e una serie di libri, Harry Potter, a tal punto da scriverci un musical*. Lui non aveva avuto una vita facile, la sua famiglia era ricca, ma i suoi genitori erano un pò bigotti. Lui scappò. Dopo aver fatto coming out in famiglia, lui si era semplicemente illuso che la avessero presa bene, ma ben presto si accorse che non era così. Dopo una settimana di percosse continue da parte di suo padre lasciò un biglietto sul tavolo: non mi cercate. Addio. E purtroppo, nessuno lo fece. All'inizio lui era distrutto, non usciva, non mangiava, non faceva nulla che implicasse contatti con il mondo. Ma poi aveva capito che doveva andare avanti, diventando più forte. Così, andando avanti, si trovò davanti Sebastian e poi gli altri, allora capì che aveva appena trovato la sua famiglia



Con lui c'era Sebastian. Un ragazzo apparentemente duro, con il cuore di ghiaccio. Ma molto, molto bello. I suoi occhi verdi, anche se sempre accesi dall'impertinenza, erano l'unica cosa da cui trasudava la sua anima. Non amava raccontare la sua storia, come quasi nessuno in quel gruppo in effetti, ma sapeva che con quei ragazzi poteva essere se stesso. Lo aveva capito quando non lo avevano cacciato dopo aver detto loro che era felice di esser stato abbandonato. Ovviamente non lo pensava, perchè insomma, un abbandono è una batosta che ti porti dietro per una vita, ma voleva vedere se fossero amici suoi o dei soldi che aveva nel portafoglio. Seb, come Blaine, Nick e Jeff era dichiaratamente gay. Non si era mai posto il problema di essere accettato o meno, perchè lui sapeva sopravvivere anche solo. Ma sapere che non era l'unico lo faceva sentire un pochino sollevato.



Thad, Nick e Trent erano molto amici, fin da piccoli, erano cresciuti insieme, nello stesso quartiere borghese ed erano coscenti di quanto quella vita fosse bella. Perchè insomma, crescere e restare in amicizia con le stesse persone era bellissimo. Ovviamente anche loro avevano dei piccoli, incoffessabili segreti. Ad esempio, Thad, il bellissimo ed etero ragazzo, non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, di essere attratto, almeno fisicamente da Sebastian. Nick invece, non avrebbe mai detto a Jeff di amarlo dal loro primo sguardo. E Trent, a volte lui voleva solo essere ascoltato e fare qualcosa di più per il gruppo. E non è che mantenevano il segreto per carenza di fiducia, assolutamente, il problema è che era già abbastanza doloroso ammettere molte di quelle cose.



Jeff, beh, lui era il ragazzino simpatico e solare, che avrebbe fatto sorridere tutti anche durante un uragano. Lui viveva ogni giorno come fosse l'ultimo, stando con gli amici, divertendosi e amando ogni singola cosa che faceva. 


L'unica cosa che però voleva amare, non poteva averla, perchè era troppo spaventato.


Sì, gente, lui amava il suo migliore amico. Nick. E lo amava dal loro primo incontro, solo che aveva paura che dirglielo gli sarebbe costata la loro amicizia. Loro erano quelle persone destinate a stare insieme, quelle coppie che si capiscono attraverso gli sguardi.



Quelle coppie innamorate



E poi c'erano Wes e David, il primo aveva una sorta di relazione con il suo martelletto, che usava veramente in ogni circostanza. Il secondo, era il suo braccio destro. Loro erano i più grandi del gruppo, ma non per questo si comportavano meglio. Erano tutti molto infantili, a pensarci bene.



Avevano deciso che le roulotte sarebbero state disposte così:
1. Thad e Sebastian
2. Blaine e Trent
3. Nick e Jeff
4. Wes e David


Nick e Jeff erano felici di essere in roulotte insieme, perchè amavano dormire abbracciati, ma non avevano capito che gli altri lo avevano fatto apposta per farli mettere, finalmente, insieme.


Blaine si trovava bene con Trent, perchè era molto simpatico, socievole e avrebbero potuto cantare per ore.


Wes e David erano sempre stati compagni di stanza e di disavventure, quindi decisero che la tradizione doveva continuare.


L'unico che era a disagio con il proprio compagno di stanza era Thad.
Perchè dormire nella stessa camera di Sebastian significava vederlo spogliarsi, rientrare dopo la doccia o semplicemente vederlo dormire la notte e trovarselo accanto al risveglio.
Lui nemmeno pensava fosse giusto pensare a Seb in quei frangenti, ma non riusciva ad evitarlo, e quando succedeva, sentiva qualcosa, nella parte sinistra del suo petto vibrare.



E Seb, poteva anche essersi addolcito con quei ragazzi, ma era pur sempre Sebastian Smythe e non poteva resistere ad una nuova preda. 
Così decise di entrare in azione, con il solo scopo di divertirsi a convertire Thad, non sapendo quanto facile sarebbe stato.
'Hey bellezza! Che facciamo stasera?' Solo a quelle parole Harwood trasalì, avrebbe voluto che fossero vere, ma perchè?
'Non so, cosa vorresti fare?' disse lui, non accorgendosi di aver appena usato un tono abbastanza provocante. 
'Vorrei stare con te.' Solo in quel momento Seb si accorse di quanto in realtà lo volesse, lui non voleva un giocattolo, non era in cerca di prede, lui voleva solo Thad.
Thad stava già sorridendo come un idiota quando disse
'Sai Seb, inizio ad avere dei dubbi.. su.. quello che mi piace'
'Vuoi provare?' Chiese il più alto, ma non per malizia, per aiutarlo e per capire che effetto gli facesse. Thad non disse nulla, ma si sà, chi tace acconsente.
Smythe si avvicinò a lui, e quando tra le loro labbra c'erano solo pochi millimetri disse
'Sei veramente bellissimo stasera' dando voce ai suoi pensieri.
Thad era spaventato, ma voleva quel contatto più di ogni altra cosa, così decise di gettarsi sulle labbra di Sebastian, il quale lo accolse con grande piacere. 


Le loro labbra si invitavano a vicenda, le loro lingue danzavano e i loro cuori, scandivano il ritmo di quella dolce musica. 
Tutto era perfetto per loro. 
E Sebastian capì che anche lui era in grado di amare.
E Thad capì che non c'è nulla di sbagliato ad amare una persona del tuo stesso sesso.
E passarono la notte così, a baciarsi, quando in modo più spinto, quando invece si sfioravano appena le labbra dolcemente. 
E senza nemmeno accorgersene si addormentarono così, mano nella mano, abbracciati.




Nella roulotte accanto, Blaine era pensieroso. Lui era convinto che ci fosse una persona con il quale si è destinati a stare per tutta la vita. 
Un persona che appena ti guarda ti cattura, appena ti sorride, ti rende leggero.
Era convinto anche che tutti avessero un'anima gemella e che tutti l'avrebbero trovata.
'Sai Wes, anche tu hai trovato un'anima gemella, il tuo martelletto!' 
E puntualmente Wesley tirò un cuscino in faccia al più piccolo. Intanto Trent e David guardavano la scena felici.
'Sai hobbit, hai ragione -disse Wes- non puoi non trovare l'amore. Sei troppo coccoloso!'
'Grazie ?' Tutti risero di gusto e poi Blaine disse
'Forse hai ragione, ma non voglio forzare il destino. Voglio fare un'altra cosa però. Un WMA!'
'Un cosa?' Chiesero tutti gli altri
'Warbler Music Award!'



E adesso le cuscinate arrivarono da tutti.



________

Sappiate che io ho davvero amato scrivere questo capitolo, c'è un pezzo della mia anima dentro, e sono fiera del risultato.
Ok, nel prossimo capitoli parleremo dei due gruppi, ma ancora non si incontrano. 
Vedremo gli svolgimenti della Quick, un bel pò di Brittana e forse anche Finchel. Ci saranno un pò di scene Kleenex.

Forse Blaine farà qualcosa per la Niff :))

Voglio ringraziare tutti quelli che non mi hanno abbandonata, ho avuto problemi, e mi scuso per non aver aggiornato per tanto tempo. 
Ma sappiate che siete la mia vita. 
Mi piacerebbe sapere cosa pensate su questo capitol
o.

Grazie mille, angeli! <3

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Capitolo 4
*** #3 Love is in the Air ***


#3 Love is in the Air.



Gli Usignoli erano in fibrillazione, non avevano mai organizzato una cosa del genere e volevano che tutto fosse perfetto. 
Durante la notte c'era stata una bufera di vento e tutti si erano rintanati sotto le coperte, per trovare, al mattino, un dolce sole.
Blaine era felice quella mattina, aveva un buon presentimento e finalmente vedeva i suoi amici collaborare anzichè scannarsi.
Ovviamente lui non sapeva ancora che a Sebastian piacesse Thad, perché ancora non voleva ammetterlo a se stesso. Non sapeva ancora che Thad avesse un'assurda cotta per Sebastian, ma che avesse paura di essere respinto. Non sapeva di Nick e Jeff che avevano dormito di nuovo insieme, mentre i loro cuori battevano all'unisono. 

Ma sopratutto non sapeva che presto avrebbe incontrato l'amore della sua vita.

Così mentre lavoravano, sapendo tutto e nulla sui propri compagni, gli Usignoli si ritrovarono ognuno a fantasticare sul ragazzo dei propri sogni, o sulla moto che avevano visto, o sulla speranza di trovare l'amore. 


Nello stesso momento le Nuove Direzioni stavano provando, come non avevano mai provato prima. Il vento aveva portato a Kurt un volantino, o meglio lo aveva scaraventato sulla faccia, e aveva svegliato tutti per convincerli ad andare a quel concorso.
Stavano provando per l'ennesima volta "Not the boy next door", e Kurt iniziava a pensare di doversi far amputare le gambe per uscire da quei pantaloni dorati. Ma qualcosa gli diceva che quella canzone gli avrebbe portato tanta felicità. 
Anche nelle nuove direzioni stava succedendo qualcosa. Durante le prove Sam non aveva tolto gli occhi di dosso da Mercedes nemmeno per un secondo, Quinn era arrivata per mano a Puck e Finn guardava Rachel con un'espressione più ebete del solito. Kurt si era accorto di tutto questo, e anche del fatto che quando Tina aveva fatto una "pausa" era tornata con le labbra gonfie e un sorriso felice sul volto.. e anche Mike.
Kurt era felice di vedere i membri della sua famiglia così felici, così decise di dare una mano al destino, organizzando una cena per Sam e Mercedes, una per Quinn e Puck, una per Rachel e Finn e una per Mike e Tina. Amava fare il cupido della situazione, ed era sicuro che ci sarebbe riuscito. 


Le prove andarono benone, ed era sicuro che tutti avrebbero gradito la cena. Ma essendo rimasto solo decise di continuare a provare, solo a notte inoltrata trornò a letto, felice dei suoi risultati. 


Al mattino seguente Will fece muovere tutto il cast, in direzione Westerville. Appena arrivati videro da tutte le parti volantini riguardanti il concorso e Kurt era sovreccitato. In poche ore arrivarono al luogo, che era stato preparato con cura dagli Usignoli e Will scese per parlare con l'organizzatore.
"Devo andare a parlare con questo Blaine Anderson. Aspettatemi qui. Anzi, preparate il pranzo. A più tardi!" Anche Will era felice, perchè quella sera avrebbe assistito alla prima esibizione esterna al circo dei propri ragazzi. 


Will andò da Blaine, che notò essere molto basso e iniziò a parlare.
"Ciao! Will Shuester!"
"Salve, mi chiamo Blaine"
Will notò che era un ragazzo molto educato e continuò:
"Siamo qui per il concorso"
"Siamo?" Chiese Blaine vedendo il signore di fronte a lui solo. Pensò che fosse un pò matto.
"Io e i miei ragazzi, abbiamo parcheggiato laggiù infondo." Disse indicando delle roulotte messe a cerchio intorno a delle aiuole fiorite. 
"Oh! Allora è perfetto. Questa sera alle otto inizierà il concorso, noi oggi proviamo dalle due alle quattro del pomeriggio. Se volete provare il palco avete libero accesso dopo quell'orario, ok?"
"Perfetto, grazie mille Blaine!" Rispose con entusiasmo Will.


Rachel aveva deciso di cucinare, perchè per qualche ragione era felice. Per la stessa ragione aveva ringraziato circa mille volte Kurt nel giro di un'ora. 
Fattostà che per l'una meno un quarto il pranzo era pronto e tutti erano seduti a tavola. Rachel aveva preparato un pranzo con i fiocchi, e non aveva mai smesso di sorridere. Verso l'una e mezza avevano finito di mangiare, Mercedes e Sam si erano offerti di lavare i piatti e vedendo i loro sorrisi tutti li avevano lasciati fare.
Santana era serena mentre passeggiava, era con la sua dolce Brittany, e nulla poteva andare storto se erano insieme. 
"Hai visto BrittBritt? Oggi sono tutti felici!"
"Forse perchè hanno trovato il loro unicorno come noi?"
"Che intendi?" Santana non capiva, si erano baciate più volte, e ogni volta che Brittany le sorrideva sentiva come se il mondo intero girasse di nuovo per il verso giusto, dopo tutte le sue sofferenze.
"Che sei il mio unicorno San, che ti amo tantissimo"
E a quelle parole nessuno avrebbe resistito, e Santana baciò la sua ragazza come non aveva mai fatto, per trasmettergli tutti i suoi sentimenti, e dicendo 
"Anche io Britt, non sai quanto."


Anche Kurt stava passeggiando, da solo però, e stava pensando all'esibizione, al suo assolo, quando sentì una canzone in lontananza, ma non capiva quale fosse.
Su quel palco c'erano otto ragazzi volteggianti, tutti molto belli, con una voce meravigliosa, che stavano cantando con il cuore, Teenage Dream.
Il frontman, un ragazzo basso, con la carnagione scura, era molto bello, era sicuro di se, e volteggiava come se non potesse fare altro. La sua voce arrivava alle orecchie di Kurt come se da sola, formasse tutta la melodia. 
"Ok ragazzi, un pò di pausa, ci vediamo tra dieci minuti!"
Il ragazzo scese dal palco, ma Kurt non se ne accorse, preso com'era dai suoi pensieri e in un batter d'occhio si ritrovò un ragazzo con un mega sorriso davanti a lui. 
Kurt era senza fiato, gli occhi del ragazzo di fronte lo stavano ipnotizzando, con la loro danza di colori. Erano nocciola, verdi, e in alcuni punti anche dorati. 
E anche l'altro stava ammirando l'opera d'arte che aveva di fronte.
Quel bellissimo ragazzo dalla pelle nivea, con quegli occhi che sembravano ghiaccio, circondati dalle lunghe ciglia.Blaine voleva dire qualcosa, ma era come immobilizzato. Reso inerme dal ragazzo davanti a lui.

"Mi - Mi chiamo Kurt." Kurt sperò che SorrisoSpaccacuore non avesse sentito il tremolio nella sua voce.
"B - Blaine" Era tessissimo.
E mentre i loro sguardi si stavano incatenando si sciolsero entrambi in un sorriso sereno, cosa che li fece ridere all'unisono.
"Da dove vieni - bellissimo angelo - Kurt?" 
Blaine doveva stare attento, soppesare le parole, d'altronde non sapeva se fosse gay o no.
"Da Lima, sono qui per il concorso." Stava ancora sorridendo.
Ok, stavano flirtando.
"Lo organizzo io, con i miei amici, ci sarà parcchia gente! Quindi quello con cui ho parlato era il tuo insegnante?"
"E padre" Kurt era molto riservato di solito, ma quel Blaine, beh, voleva che sapesse tutto della sua vita. 
"Ma non vi somigliate molto."
"No, mi ha adottato. I miei mi hanno abbandonato da piccolo perchè gli ho detto che mi piaceva un bimbo." 
Era triste a quel ricordo, ma se non lo avessero lasciato non avrebbe mai trovato la sua nuova famiglia.
"Nemmeno io sono molto fortunato. Vuoi un caffè?" Kurt annuì, e aspettò che Blaine finisse le prove per andare da Kurt.


Parlarono a lungo, e alle sette meno venti Kurt andò via, salutando Blaine con un abbraccio.


Kurt pensò a Blaine durante tutta la durata delle prove, e Blaine mise tutto se stesso per non abbandonare tutti e tornare da Kurt. 
Arrivarono le otto, e Kurt non era mai stato tanto in ansia per un'esibizione. 
Non è l'esibizione a preoccuparti, gli suggerì una vocina dentro di sè, è Blaine.
Ok, forse aveva bisogno di riposo, ma era davvero, davvero preoccupato.


Le luci si spensero, e si accese solo un occhio di bue intorno a Kurt, Blaine notò subito il costume di scena, e spostò la giacca sulle sue gambe.
La base partì, e Kurt iniziò a cantare "Not the boy next door" come se da quella canzone dipendesse tutta la sua vita, muovendosi sinuosamente, provocando pensieri non molto casti a Blaine.
Kurt deliziò il pubblico con un'acuto finale, e tutti fecero una standing ovation. Subito dopo si andò a sedere con Rachel su uno sgabello. E iniziarono a cantare un duetto, accompagnati dai loro compagni che facevano la base. "Happy days are here again". Era una canzone che Blaine amava, ma che adorava se la sentiva cantare da Kurt. 
Kurt lasciò l'ultima nota alla sua amica, e il pubblico si alzò di nuovo, applaudendo con gran foga.
"Questo gruppo è stato mozzafiato!" Disse Jeff, e Blaine annuì, felice.
Quando tutti i gruppi finirono le loro performance, gli Warbler si alzarono, e andarono sul palco. Quei ragazzi erano un portento nel fare le basi delle canzoni, e cominciarono a cantare. Quando Blaine iniziò a cantare, non si rese nemmeno conto di cosa stava facendo.
Stava cantando solo e soltanto per Kurt. E lui se ne accorse, e si commosse. 



you make me feel like
i'm living in a 
teenage dream



Kurt capì, capì che sarebbe stata dura, ma avrebbo combattuto per poter stare con quel ragazzo. 
Capì che lui era la sua metà, e che non avrebbe voluto altro.
Le new directions si diressero sul palco, e dopo dieci minuti di suspance Blaine li aveva dichiarati vincitori del concorso.



Per tutta la notte festeggiarono, resero note le nuove coppie, si inventarono nomi strani per loro, e si divertirono. Ma nonostante la gioia Kurt continuava a pensare a Blaine e al suo meraviglioso sorriso. Così gli mandò un messaggino con scritto

I finally found you.

E dopo pochi secondi Blaine rispose

My missing puzzle piece.

E Kurt, sorridendo, scrisse:

I'm complete.


E dopo quel messaggio, Blaine non resistette. 
Si precipitò da Kurt e lo baciò, come se fosse l'ultima notte della sua vita.




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Salve! 
Scusatemi se non ho scritto per un mese, ma è stato un brutto periodo, e ho iniziato la terza, quiindi devo studiare taaantissimo!
Ok, parlando del capitolo, credo che questo sia il più bello che io abbia mai scritto, ma ditemi pure se sbaglio.

Non vi fate ingannare dal finale del capitolo, dovete ricordare quello che pensa Kurt quando.. capisce.


Non leva più il corsivo D: Ok, comunque voglio ringraziare tutti, specialmente chi legge in silenzio, perchè è per voi che sto continuando a scrivere. 

Grazie a Tallutina, perchè c'è sempre, e perchè mi ascolta piangere per una canzone. 
Figuratevi per le puntate! Ahah!

Grazie a tutti comunque, siete i miei angeli!

Alla prossima!

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