Ero stanca, mi serviva solo qualcuno da amare, e che mi amasse.

di nickiminajgiastenarg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Il suo sguardo è fantastico. ***
Capitolo 2: *** 2. Perché sei tornata? ***
Capitolo 3: *** 3. Non ci potevo credere, ma era successo. ***
Capitolo 4: *** Lo sapevo! Era troppo bello per essere vero. ***
Capitolo 5: *** Nuove conoscenze, che bello! ***
Capitolo 6: *** Forse mi sono innamorata. ***
Capitolo 7: *** Che stronzo! ***
Capitolo 8: *** Ritornerò quella di prima, ma senza esagerare. ***
Capitolo 9: *** Mi ama davvero? ***
Capitolo 10: *** Noi. ***
Capitolo 11: *** Nessuno è perfetto. ***
Capitolo 12: *** Non tutto dura per sempre. ***
Capitolo 13: *** Mi sbagliavo, esiste un lieto fine. ***



Capitolo 1
*** 1. Il suo sguardo è fantastico. ***


Il mio sogno viene bloccato dalla mia sveglia che suona, quando dormo posso vivere in un mondo tutto mio, lì tutto è perfetto, ma ovviamente tutte le cose belle prima o poi finiscono. Stanca mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, faccio una doccia e poi mi preparo per andare a scuola. Preferisco sempre coprire i miei lividi e non farli vedere mai a nessuno. Mi dirigo verso l'autobus, odio andarci, ma la scuola è abbastanza distante dalla mia casa, quindi devo prenderlo per forza. Prendo sempre i primi posti, perchè di solito gli ultimi posti sono occupati dalle cheerleader, e dai loro fidanzati. Rivolgo lo sguardo verso il cielo, le giornate stanno cambiando, finalmente sta arrivando l'estate! L'autobus si ferma, scendo per prima, per evitare che mi buttino per l'aria. Poso le mie cose nell'armadietto e poi mi dirigo il classe, non ho amici e amiche, sono sola, nessuno mi vuole essere amica, tutti hanno paura di mio padre, non ho una migliore amica di cui mi posso fidare, la mia migliore amica è scappata via quando è morta mia madre, quando avevo più bisogno di lei.. dopotutto la capisco, lei era presente una volta quando mio padre mi ha picchiata, e ha minacciato anche lei, è un essere così schifoso, lo ucciderei.. i miei pensieri vengono bloccati da un bellissimo ragazzo che entra nella mia classe, dev'essere qualche nuovo alunno.  "Allora ragazzi, lui è Justin Bieber, è nuovo nella scuola..trattatelo bene." annuncia la prof di storia. "Bene, guarda c'è un posto libero lì, accanto alla signorina Swift." quelle parole mi fecero sobbalzare, sta indicando me? proprio me? è un sogno? svegliatemi vi prego...oh cavolo, non è un sogno, si sta avvicinando, devo restare calma.. "Ciao..io sono Justin." mi porge la mano accennando un sorriso. "Ciao..i..io sono Marisol." gli stringo la mano e poi sorrido, ritorno con i piedi per terra, e inizio a segnarmi tutti gli appunti sul mio quaderno, mi sento osservata, è strano..nessuno si è mai seduto accanto a me. Sento accennare un sorriso con un lieve sospiro, lo guardo con la coda dell'occhio, ma preferisco non girarmi. "Scrivi proprio tutto?" finalmente si è deciso a parlare, e a non continuare a fissarmi. "Non proprio.. scrivo diciamo le cose più importanti. Tu non scrivi nulla?" lo guardo negli occhi, mi perdo nel suo sguardo, è davvero un bel ragazzo, ma non devo pensare a lui, io sono una sfigata, e quando verrà a sapere la mia storia anche lui si allontanerà. "Apprendo facilmente, non ho bisogno di scrivere per ricordarmi le cose." dice con decisione "Ah, quindi abbiamo un genio in classe.. aspetta di vedere com'è la prof quando interroga, poi mi darai ragione." gli dico facendogli l'occhiolino, sorride e poi ritorno a scrivere i miei appunti. Passano le ore, e finalmente suona la campanella ed è ora di pranzo. Mi dirigo verso l'armadietto, poso i libri e lo chiudo, vado verso la mensa, camminando qualcuno raggiunge il mio passo, e avvolge il suo braccio sulle mie spalle, provo un forte dolore causato dai lividi che ho sulle spalle, cerco di spostarmi "Scusa, ma ho un dolore alle spalle.." dico abbassando lo sguardo. "Tranquilla.. ascolta visto che io sono nuovo qui.. non conosco nessuno.. mi fai conoscere i tuoi amici?" ecco.. ora cosa gli dico? come faccio a spiegargli che io non ho amici? sono fottuta. "Ascolta Justin..io non ho amici." si blocca per un attimo, poi mi blocca per il polso, e mi gira verso lui "Spiegati meglio..." mi dice confuso "Io.. io.. scusa, ma non mi va di parlarne."  mollo la presa e continuo ad andare verso la mensa. Prendo quello schifo che c'è per pranzo, e mi dirigo verso il mio solito tavolo, da sola..come sempre. Da lontano vedo Justin che cammina verso il mio tavolo.. perché non è con le cheerleader? perché sta con una sfigata come me? forse perchè gli faccio pena.. già. "Hey" mi accenna un sorriso e si siede di fronte a me "Hey, ciao.. come mai qui? Non hai fatto ancora amicizia con le cheerleader?" dico imitando una delle loro mosse, ok mi sto rendendo ridicola da sola. "Naah, preferisco stare con te." mi guarda negli occhi, poi sorride..credo che mi sia andato il pezzo di pane storto.. "Tutto bene?" mi dice porgendomi l'acqua "Si sto bene, mi stavo solo affogando." dico ridendo. Continuiamo a mangiare, trionfa il silenzio.. fin quando non arriva lei. Oh certo..lei non poteva mancare. Lei è la più bella.. la migliore! 





Che dire? Ho deciso di scrivere anch'io una storia. 
Mi chiamo Claudia, e ho scritto questa storia pensando a quante ragazze ogni giorno devono lottare per sopravvivere. Spero solo che vi piaccia, questo è solo l'inizio. Buona lettura. :)
-Claudia.


 

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Capitolo 2
*** 2. Perché sei tornata? ***


Si avvicina a noi facendo la sua mitica sfilata, facendosi guardare da tutti. "Ciao, io sono Ashley. Tu sei Justin Bieber, vero? Come mai sei qui con la sfigata? Vieni con noi, ti divertirai." gli dice tutto d'un fiato senza lasciarlo rispondere. Arrabbiata mi alzo con il mio vassoio, le sfioro la spalla e vado via. Fanculo! Mi avvicino al mio armadietto, prendo i miei libri e mi dirigo in classe. La classe è vuota, qui sono sola, avvolta nei miei pensieri. Prendo il mio ipod e ascolto un pò di musica, chiudo gli occhi e appoggio la testa sul banco, rivolgendo il viso verso la finestra. Una lacrima mi riga il viso, sapevo che sarebbe finita così. Qualcuno entra in classe e chiude la porta dopo essere entrato, non voglio girarmi, non voglio vedere nessuno. Mi sfila la cuffietta dall'orecchio, mi sposta i capelli dal viso, ad un tratto lo sento lontano, mi giro per guardarlo in faccia, nel suo sguardo vedo qualcosa di strano, perchè è diventato così? "Che succede?" gli chiedo asciugandomi le lacrime. "Dovresti spiegarmelo tu. Perchè hai quei lividi? Chi ti ha picchiata?" mi chiede quasi disperato, avvicinandosi a me poggia il suo dito sotto al mio mento, portandolo all'altezza del suo. Non mi va di parlargli di mio padre, non ci riesco. Lo abbraccio e lo strigo forte a me senza aprir bocca, appoggia delicatamente le sue mani sulla mia schiena, cercando di non farmi male. Subito dopo mi stacco da lui, e fortunatamente suona la campanella, iniziano le lezioni. Sento che mi sta osservando, tutti mi stanno osservando, Ashley mi guarda con aria di sfida, ma io non voglio litigare, Justin è semplicemente un amico, almeno per ora. Eppure è strano che lui non sappia ancora nulla di me, dopotutto lo sa tutta la scuola, perchè a lui non è ancora arrivata questa voce? Passano le ore, e finalmente suona la campanella. Prendo la mia borsa, mi dirigo verso l'armadietto, poso quello che non mi serve, e prendo quello che mi serve, chiudo l'armadietto, prendo l'ipod e ascolto la musica mentre mi dirgo verso l'uscita. L'autobus è pieno. Bene, mi tocca tornare a casa con i miei piedi. Lentamente sorpasso il parco, ora mi resta sorpassare il bar e sono arrivata, non vorrei mai aprire quella porta. Devo essere forte. Apro la porta di casa, la casa è vuota, c'è puzza di alcool, ci sono vestiti dappertutto, salgo le scale e vado in camera mia, poso la borsa sulla sedia, e poi mi butto sul mio letto. Senza accorgermene mi addormento. Sento una porta sbattere, la paura mi sale su tutto il corpo, sono terrorizzata. Sento dei passi per il corridoio, non sono passi pesanti, anzi sono molto leggeri, con delicatezza la porta si apre, ma non è mio padre...è Katy. "Katy?" dico confusa. "Marisol scusa, sono stata una stupida a lasciarti sola." mi dice avvicinandosi. Mi alzo di scatto, corro verso lei, e l'abbraccio, mille lacrime mi rigano il volto, la mia migliore amica è tornata. "Katy, non dovresti essere qui.." non mi lascia finire la frase che mi prende per mano e mi sposta avanti all'armadio. "Infatti non staremo qui, resterai da me per qualche giorno, ti farà bene cambiare aria. Ora la prima cosa da fare è scegliere un vestito elegante, stasera do una festa a casa mia, poi prendi tutti i tuoi vestiti e li metti in valigia." odio le feste, ma non potevo dirle di no. Non ho dei vestiti eleganti, non ho il fisico per poterli mettere. Uso solo jeans e maglie larghe, odio il mio fisico, odio mostrare a tutti i miei lividi. "Katy..io..io non ho un vestito elegante, io non ho vestiti." le dico preoccupata, ma lei mi sorride. "Nessun problema, metti tutto in valigia, poi al vestito ci penso io." la abbraccio e poi sistemo tutto in valigia, non dirò a mio padre che vado da lei, non mi farebbe andare. Esco da casa, e ci incamminiamo verso casa sua, camminando mi scontro con un ragazzo, ah è Justin. "Ciao Marisol" mi saluta avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia. "Ciao Justin." ricambio il bacio. "Non mi presenti la tua amica?" ecco..lo sapevo. Katy è bellissima, ha dei capelli biondi lunghissimi, gli occhi verdi e delle labbra stupende, per non parlare del suo fisico da modella, lei è perfetta. "Certo..Katy lui è Justin Bieber, Justin lei è Katy, la mia migliore amica." si presentano, e noto qualcosa di strano nello sguardo di Katy, qualcosa che non mi convince. "Vuoi venire anche tu stasera? Organizzo una festa a casa mia." interviene Katy. "Certo! Mi farebbe piacere. Ora scappo, a stasera. Ciao ragazze." Justin accetta l'invito e va via facendoci l'occhiolino. Katy mi afferra per le spalle, e mi scuote come per svegliarmi da un brutto sogno, mi fa malissimo. "Oddio! Ma ti rendi conto? Justin Bieber!" mi dice saltellando come una pazza. "Katy calmati.. camminiamo che è meglio." Arriviamo a casa sua, io conosco la sua casa benissimo, ci conosciamo dall'asilo, è come una sorella per me. Lei è un pò più piccola di me di qualche mese, e io è come se fossi una sua sorella maggiore a cui può chiedere consigli, ma dopotutto cosa ne sa una ragazza di 17 anni che non ha nemmeno dato ancora il suo primo bacio? Già..Ashley ha ragione, sono una sfigata. Vedo Katy impegnata a cercare qualche vestito per me, me ne fa vedere tantissimi, ma nessuno mi piace, o magari quelli che mi piacciono mi vanno stretti, non ho un bel fisico, sono abbastanza in carne, non sono una bella bionda, ho semplicemente dei capelli lunghissimi castani con le  punte colorate di un rosa sgargiante, i miei occhi sono grandi e marroni, e le mie labbra sono.. beh le mie labbra sono normali. "Bene, mi arrendo. Ora prendo la carta di credito e andiamo a cercare un vestito per te." mi dice quasi arrabbiata. "Katy..ma non devi. Non ti preoccupare indosserò un semplice jeans." le dico accennando un sorriso. "Ma ti pare che ti lascio indossare un jeans? Forza, andiamo i negozi ci aspettano!"


Ecco il secondo capitolo, bene spero solo che vi piaccia. 
Chiedo solo un piccolissimo favore..lasciate una piccola recensione? Voglio sapere cosa ne pensate.
Ovviamente la storia continua..ci saranno molti colpi di scena. ;)
un bacio. :*
-Claudia.

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Capitolo 3
*** 3. Non ci potevo credere, ma era successo. ***


Non credevo che avrebbe fatto una cosa così per me. Ci incamminiamo per le strade di New York, entriamo in vari negozi, ma nessun vestito mi colpisce, sono quasi tutti uguali, ed è difficile trovare un vestito adatto al mio fisico. Dopo essere entrate in circa dieci negozi entriamo nell'ultimo, se non trovo nulla qui sarò costretta ad indossare i miei fantastici jeans. "Salve ragazze, posso esservi d'aiuto?" Katy non mi lascia parlare, ed interviene lei. "Si, grazie. Alla mia amica serve un bel vestito, non troppo elegante, ma nemmeno troppo sportivo, deve essere di un bel colore, le deve stare davvero bene." dice toccando i vari vestiti che ci circondano. La signorina annuisce, e poi inizia a mostrarmi vari vestiti, prende vestiti quasi tutti con colori molto sgargianti, giallo, verde, rosa, turchese, ma un vestito mi ha colpita più di tutti. E' di un rosso acceso, è una specie di tubino, che porta dei rialzi sui fianchi. La commessa nota che sto fissando da un pò quel vestito, così me lo porge e mi indica il camerino, senza esitare entro nel camerino e lo provo. "Marisol quando sei pronta esci fuori, voglio vedere come ti sta." dice Katy. Aggiusto il vestito poi mi faccio coraggio ed esco fuori. "Marisol, è perfetto. Ti sta benissimo." Dicono quasi insieme. Effettivamente non mi sta malissimo, e copre tutti i miei difetti, questo vestito è perfetto. "Sai una cosa? Hai ragione, questo vestito è perfetto." dico sorridendo. "Bene, allora torna dentro e cambiati, io nel frattempo vado a pagare." dice Katy cacciando la carta di credito dalla borsa. Torno nel camerino, mi osservo ancora una volta, faccio un giro su me stessa e poi mi spoglio, indosso i miei jeans e la mia maglietta sono tornata la Marisol di prima. Ringraziamo la commessa e poi usciamo dal negozio. Una volta fuori abbraccio Katy e la ringrazio, ora ci restano solo le scarpe. Concluse le nostre spese torniamo a casa, sono quasi le sette, dobbiamo assolutamente prepararci. Katy indossa un vestito turchese cortissimo, le sta benissimo, è perfetta. "Marisol hai intenzione di lasciare i tuoi capelli così?" mi dice quasi con una faccia schifata. "Non hanno nulla di male." dico toccandoli. "Siediti su questa sedia, ci penso io." mi dice facendomi l'occhiolino. Mi siedo sulla sedia, inizia a farmi dei piccoli boccoli con il ferro per i capelli, poi passa una mano all'interno e li rende mossi. Aveva ragione, prima erano inguardabili, ora sono bellissimi. Ormai sono le dieci e la festa è iniziata, io sono rimasta chiusa in camera, non mi va di uscire, non ho il coraggio. "Marisol ti prego esci!" mi supplica Katy. "Non mi va, vai via! Divertiti anche per me." le dico alzando la voce. "Va bene, resta lì, fai come ti pare." Mi dice arrabbiata sbattendo qualcosa contro la porta. Dopo un pò sento ribussare alla porta. Mi alzo scocciata, apro la porta "Oddio Katy basta non.." non finisco la frase perchè quello avanti a me non è Katy, ma Justin. "Marisol?!" mi chiede quasi confuso. "Ciao Justin." gli dico imbarazzata. "Non ti avevo riconosciuta, complimenti!" mi dice spostandomi i capelli dal viso. "Oh grazie, ma sinceramente credo che sia molto più bella Katy." dico sendendomi sul letto. "Non è vero, anche tu sei bellissima." si avvicina e si siede accanto a me. Cinque secondi di silenzio, nota in me qualcosa di strano, inizia a farmi il solletico, non so come ma ci siamo ritrovati stesi sul letto "Ti prego smettila" lo imploro di smetterla di farmi il solletico, si ferma, in un attimo me lo ritrovo appoggiato sul mio corpo, sento un po' di dolore per via dei lividi che ho ancora sul mio corpo. "Se non mi dici chi ti ha picchiata, ti bacio." Mi alzo di scatto spingendolo "Ma sei pazzo?" gli dico aggiustandomi il vestito. "No, voglio semplicemente capire chi è stato a picchiarti." mi dice alzandosi e avvicinandosi a me. "Ok, te lo dico, ma giura che non farai come tutti gli altri, giura che non andrai via." prendo la sua mano e la stringo forte. "Te lo giuro." è sincero, lo so, ne sono sicura. "Bene, questi lividi me li ha fatti mio padre. Da quando è morta mia madre lui ha iniziato a bere, a drogarsi e a picchiarmi. Tutti non vogliono essermi amica perchè hanno paura di mio padre, e pensano che anche io sono come lui, ma non è così." una lacrima mi riga il volto, non lo sento parlare, forse non dovevo fidarmi..ad un tratto mi abbraccia, ho una strana sensazione nello stomaco, sento il suo respiro debole mi stacco, lo vedo piangere. "Non devi piangere." gli asciugo le lacrime. "Marisol, tu non meriti tutto questo." mi dice prendendomi le mani. "Ma non posso farci nulla.." stringo le sue mani. "Si che puoi, io sono qui, e voglio aiutarti." lo abbraccio e lo stringo fortissimo. "Ora però vieni giù con me? Mi concedi un ballo?" mi sorride. "Si." Ci teniamo per mano, scendiamo quelle scale infinite, giù hanno già messo un lento, iniziamo a ballare, mi perdo nel suo sguardo, poi lo sento sempre più vicino, le nostre labbra hanno fatto un tutt'uno, finalmente ho dato il mio primo bacio. Ci stacchiamo, mi guarda negli occhi, appoggio la mia testa sul suo petto, mi sento protetta, non è un amico, è molto di più. Ormai la festa è finita, è ora di andare a dormire. Mi collego su facebook e noto che ho tantissime richiesta d'amicizia, le accetto tutte, poi spengo il cellulare. Non avrei mai pensato che un ragazzo così famoso e così bello baciasse una come me. A scuola lo trattano come un ragazzo normale, e lui è un ragazzo normale. "Ho saputo che Justin ti ha baciata." mi dice Katy mezza addormentata. "Si..le notizie girano in fretta!" dico sbalordita. "Ashley vi ha fatto una foto e l'ha mandata a tutta la scuola" Mi alzo di scatto dal letto "Coosa?" non volevo che tutti sapessero di questo bacio. Katy si alza e mi mostra la foto..ok, sono nella merda. Non ne parliamo di questa cosa, mi giro e mi addormento, non mi va di parlarne. Il giorno dopo la sveglia suona, ed è ora di andare a scuola, questa volta non sarò sola nell'autobus. Iniziano le lezioni, Justin non c'è, le persone mi guardano..o meglio mi fissano. mi sento osservata, spero che questa giornata finisca presto. 


Hola, ecco il terzo capitolo per voi, lasciate le recensioni, vi risponderò. 
Semplicemente voglio sapere se vi piace, scusate per il ritardo, ma ho avuto dei piccoli problemi.
-Claudia.

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Capitolo 4
*** Lo sapevo! Era troppo bello per essere vero. ***


La giornata sembra non finire mai. 
La gente continua a fissarmi, oddio ma non ho ucciso una persona! Si avvicina Ashley "Complimenti! Hai già aquistato il giornale?" mi dice attorcigliando una mia ciocca di capelli al suo dito. "Complimenti per cosa? No, non acquisto quasi mai il giornale." dico spostandole la mano. "Tesoro ti consiglio di prenderlo hai combinato un bel guaio." va via facendomi l'occhiolino. Vado nel chioschetto e acquisto il giornale annuncia il giornale. Ora ho capito perchè tutti mi stavano fissando, ho combinato un bel guaio. Ma Justin dov'è? Perchè è scomparso? Non ho nemmeno il suo numero, non so come averlo è scomparso, ho paura, sono terrorizzata, e non trovo nemmeno più Katy, oddio che guaio. Mi dirigo nel bagno, mi guardo nello specchio, sono una merda oddio, faccio solo guai. Mi arriva un sms -Marisol, sono Justin devo parlarti, ti vengo a prendere fuori scuola.- come ha fatto ad avere il mio numero? rispondo con un semplice e secco 'ok'. Esco dal bagno ritorno in classe, non riesco a restare concentrata, voglio che questa giornata finisca presto. Passano le ore finalmente quella santissima campanella suona. Esco da scuola senza salutare Katy mi dirigo di corsa fuori, lo vedo nella sua macchina, entro e nessuno dei due parla, mi porta in un posto isolato ferma la macchina e inizia a torcersi le mani come se fosse nervoso. "Cos'hai?" gli chiedo fissandogli le mani. "Che ci siamo cacciati in un bel guaio." mi dice portandosi le mani sul viso quasi come se volesse piangere. "Ascolta è stato un semplice bacio, non significava nulla per me quel bacio, è stato solo un errore, non accadrà mai più." gli dico cercando di rassicurarlo, era solo un bacio..non era nulla di importante. "Si ma questo bacio mi sta rovinando la vita.." cerco di avvicinarmi a lui.. "Ascolta io non conosco la tua vita sentimentale, la tua vita da pop star e tutto il resto, ma posso dirti che questo era il nostro unico bacio, non accadrà mai più, promesso." lo abbraccio. Ci stacchiamo, non mi sembra tanto contento, ma accenna diciamo un sorriso falso.. mentre mi giro per uscire dalla macchina vedo mio padre che si avvicina, ora sono davvero nella merda. "Oddio Justin, mio padre. Ho paura." cerco di abbassare il busto ma ormai mi ha già vista, apre con forza la portiera della macchina, Justin non riesce a chiudere le sicure in tempo, mi tira fuori e mi sbatte contro la macchina mi da uno schiaffo sul viso portando una mano sul collo, cercando di strozzarmi, l'aria è sempre più poca. "Dove sei stata? Cercavi di scappare?" Justin scende dalla macchina si avvicina a noi, lo guardo negli occhi, ormai i miei occhi sono pieni di lacrime. Cerco di fargli capire che è meglio se sta zitto, non voglio che gli faccia del male. "Signore mi scusi..ma così la fa male." mio padre mi gira e mi stringe a se, ha una presa fortissima. "Chi sei tu? Cosa vuoi?" gli chiede con aria di disprezzo. "Sono il suo ragazzo." quelle ragazze mi rimbombano nella mente, davvero ha detto quella cosa? Mio padre inizia a ridere come un pazzo, poi mi molla.. si siede su un gradino ed inizia a piangere, mi tocco il collo sento ancora le sue mani sul mio corpo, poi mi avvicino a lui. "Papà ascolta.." mi blocca "No Marisol, facco schifo." Si alza e va via, senza dirmi nulla. Mi giro verso Justin e lo guardo negli occhi "Prima ho dovuto dire che eri la mia ragazza, almeno ti ho lasciata libera. Vuoi andare da Katy? E stai bene?" gli sorrido "Si sto bene. Magari se mi accompagni mi fai un piacere." mi dirigo verso la macchina, entro e per tutto il tempo non abbiamo parlato, poi la macchina si ferma. "Grazie Justin, grazie per tutto. Allora amici?" gli porgo la mano, lui la stringe "Amici, e ricorda ci sono sempre per te." vado via, busso a casa di Katy, viene ad aprirmi lei, mi abbraccia. "E' tutto ok? Che fine avevi fatto? Cos'hai sul viso?" le prendo le mani, "Non è nulla, sto bene." vado in camera, mi sdraio sul letto ed inizio a piangere Katy non parla, sa che non la risponderei quindi preferisce stare zitta. Ora basta, vado a farmi una doccia, magari dopo sto meglio. Entro nella doccia, l'acqua scorre sul mio bruttissimo corpo, mi odio, odio tutto di me. Cerco di liberare la mia mente da ogni pensiero, resto per un altro po' e poi esco, mi asciugo, e poi mi metto una tuta comoda, esco dal bagno e Katy mi aspetta in tuta. "Che ci fai in tuta?" le chiedo confusa.. "Ti va di fare una bella corsetta?" mi chiede facendomi l'occhiolino. "Ok ci sto." 

Vi chiedo mille volte scusa, mi dispiace per non averlo pubblicato subito, scusate.
Lo so, è un po' breve, ma cercherò di rifarmi con il prossimo.
Lasciate una piccola recensione, ve ne sarei grata.

-Claudia.

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Capitolo 5
*** Nuove conoscenze, che bello! ***


Il sole è fortissimo, e fa caldissimo, l'estate si sta avvicinando. "Allora..vuoi raccontarmi cos'è successo?" mi chiede Katy "Niente, semplicemente quel bacio era solo un insignificante bacio, siamo solo amici." gli dico guardando fisso avanti. "Hey Katy" una voce interrompe il nostro discorso. "Ciao Dave" Katy mi prende per mano e ci avviciniamo a questi due ragazzi. "Che ci fai qui? Non eri partito per Londra?" gli chiede Katy "No, ho preferito restare qui." ridono entrambi, continuano a parlare, ed io e l'altro ragazzo è come se fossimo invisibili. Mi siedo sulla panchina poco distante da loro, l'amico di Dave si avvicina e si siede accanto a me. "Ciao, io sono Jared" sorride, wow e che sorriso.. "Io sono Marisol.." ricambio il sorriso. "Credo che parleranno per molto.." mi dice indicando Dave e Katy. "Già.." Si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi. "Sei di poche parole.." abbasso lo sguardo, e poi lo rialzo subito "Sono un po' timida.." Jared si alza e mi porge la mano per far alzare anche me. "Ti va di fare un giro?" mi alzo e poi annuisco. "Hey Dave..visto che voi parlate noi andiamo a fare un giretto, a dopo." Dave ci saluta e poi noi continuiamo la nostra passeggiata. E' un ragazzo davvero carino e simpatico, mi mette di buon umore. Dopo una lunga passeggiata mi riaccompagna a casa. "Allora è stato un piacere, alla prossima?" mi dice. "Alla prossima" mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia, poi vado via. Salgo su in camera nostra, Katy non è ancora tornata, quindi decido di andare a farmi la doccia e mettermi comoda. Dopo aver fatto la doccia, il mio stomaco chiede qualcosa da mangiare, quindi visto che i genitori di Katy non ci sono decido di prepararmi un panino, lo mangio e poi ritorno in camera. In tv non fa nulla.. oh aspetta un attimo c'è un programma con Bieber, ora lo vedo. Bla bla bla parlano sempre delle solite cose..che noia. Mi alzo per prendere un top, perchè con la maglia a mezza manica fa troppo caldo.. e in tv sento qualcosa che mi fa sobbalzare. "Allora Bieber..chi era quella misteriosa ragazza?" si sentono le voci del pubblico..patetici! "Era una amica, nulla di più. Selena può fidarsi di me!" tutti lanciano un grido di stupore. Era la verità! Si, Justin è un bellissimo ragazzo, ma una relazione con lui sarebbe impossibile, e non girano belle voci su di lui a scuola..quindi meglio lasciar stare. Sento la porta d'ingresso chiudersi "Katy sei tu?" non risponde, qualcuno apre la porta ed entra in camera "Si, sono io." si butta sul letto "Hey che succede?" le chiedo sedendomi accanto a lei "Sono stanchissima!" direi che l'avevo capito.."E Dave? Che mi dici di lui?" le chiedo curiosa. "Siamo amici da quando eravamo piccoli, poi lui andò via, poi ritornò, mi fidanzai con lui..ma poco dopo mi disse che doveva andare via..e ora ho scoperto che invece è ancora qui." non riesco a capire se le piace oppure no.."E lui ti piace?" meglio chiederglielo così almeno rendiamo le cose più facili. "Non lo so..ecco perchè sto così. Mi piacciono due ragazzi, e con tutti e due ho avuto un rapporto, e ho paura di chiedere ad uno di loro due di uscire..anche perchè ormai la nostra storia è finita da un bel po'." due ragazzi? e chi sono? "Chi sarebbero?" Katy si alza e va verso il bagno poi si rigira verso me "Nulla lascia stare." mmh Katy è strana..non mi convince.

Il girono dopo, Sabato.

Mi alzo e vedo Katy che dorme, la lascio dormire, la settimana prossima sarà l'ultima settimana di scuola, finalmente!
Squilla il suo cellulare, che faccio rispondo? No! "Katy svegliati, il tuo cellulare sta suonando." Si alza di scatto e risponde sento solo dire un 'ok, va bene' poi ritorna da me "Marisol, indossa un costume, oggi andiamo in piascina!" Oh no! Non voglio andarci. non mi sento pronta! "Katy non voglio andarci!" mi siedo sul letto e faccio i capricci come una bambina di tre anni. Alla fine questi capricci non servono a nulla, perchè Katy mi ricatta e quindi sono costretta ad andarci. Siamo fuori casa sua..ma chi stiamo aspettando? Ecco la risposta alla mia domanda, due ragazzi su due moto si fermano proprio avanti a noi. Sono Dave e Jared! Katy sale sulla moto di Dave e sfrecciano via, io sono rimasta lì immobile. "Che fai non vieni?" mi chiede Jared "Magari! Sono stata costretta a venire." mi avvicino alla moto e salgo, ho una paura tremenda di cadere da qui sopra, ok non ho scelta. Decido di stringermi a Jared, ora mi sento molto più sicura. Dopo circa dieci minuti arriviamo in piscina. Scendo dalla moto e ci dirigiamo verso i lettini, sul mio metto la mia asciugamano, sono l'unica a fare questa cosa, perchè tutti gli altri sono già in piscina. Mi giro per chiedere a Katy dov'è finita la mia spazzola, ma non c'è. "Jared dov'è finita Katy?" gli chiedo confusa, lui esce dalla piscina e si avvicina a me "Saranno andati da qualche parte per stare un pò soli." fantastico! Mi sfilo il vestitino e poi lego i miei capelli, ma che sta aspettando Jared? "Ma che ci fai ancora qui?" mi guarda negli occhi poi si avvicina e mi prende in braccio ed ecco qui che ci troviamo entrambi in piscina. "Stronzo!" gli grido ridendo "Dai, è stato bello." gli do un piccolo schiaffetto sulla faccia, ovvimente scherzando. Si avvicina, poi mi accarezza il viso è sempre più vicino..ma veniamo interrotti da una voce "Hey Marisol".

Yooooooooo, ciao ragazze.
Semplicemente vi chiedo un piccolo favore, lasciate una piiiiiiiccolissima recensione, grazie di tutto, siete fantastiche.
-Claudia.

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Capitolo 6
*** Forse mi sono innamorata. ***


Cosa ci faceva lui qui? Come ha fatto a vedermi? "Ciao Justin" metto una mano sulla fronte per cercare di vederlo bene, perchè il sole non me lo permette. Non so perchè ma la sua presenza mi innervosisce, anche perché sta con Ashley! Certo, lui era quello che non mi avrebbe mai abbandonata, ho visto! Bell'amico. "Vedo che non sei solo" dico lanciando un occhiataccia verso Ashley "Già, ci sono problemi?" problemi? Sa benissimo che la odio! "No, nessun problema." accenno un sorriso falso, e menomale che dovevamo essere amici. "Va bene Marisol, io vado via, scusate per il disturbo." ma che faccia tosta! Dovevo capirlo prima che era come tutti gli altri, non dovevo raccontargli la mia storia. "C'è qualche problema?" mi chiede Jared "Nulla, è che non lo sopporto." Jared ride per i miei gesti da pazza, si sono una pazza. "Non ridere scemo!" Gli salto addosso cercando di affogarlo, ma quella che affoga qui sono io. "Marisol, io ho notato i tuoi lividi, solo che..non volevo chiederti perché.." non lo lascio finire "Jared, questi lividi li ha fatti mio padre, ormai lo sanno tutti, quindi mi sento libera di dirlo anche a te." abbassa lo sguardo e non apre bocca. "Tranquillo è tutto ok." lo abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia. "Io esco un pò, vieni con me?" gli dico avvicinandomi alla scaletta "Ti raggiungo dopo, sto un altro po' in acqua." mi dice, e poi va via verso l'altra parte della piscina. Esco dall'acqua, vado verso la mia borsa, prendo gli occhiali e li metto in testa, per fermare i capelli, poi prendo la borsetta piccola e vado in bagno. Questo posto è immenso, ci sono andata circa due volte, ma non ero mai entrata dentro.. mmh dov'è il bagno? Ah eccolo. Entro e chiudo la porta alle mie spalle, ma qualcuno la blocca ed entra dentro. "Justin?" viene verso di me, non mi dice nulla, ha solo un sorrisetto stampato sulla faccia. Finito lo spazio, sbatto contro il muro, Justin appoggia le sue mani sui miei fianchi "Justin lasciami!" grido cercando di liberarmi. "Che succede..vuoi andare dal tuo biondino?" Ma che lasciasse stare Jared! "Senti questi giochetti da coglione con me non attaccano. Ti sei scopato Ashley? Bravo! Ma fai attenzione perché le voci girano, e potresti finire in prima pagina! 'Il tanto amato Justin Bieber ha messo incinta una ragazza della sua scuola.' Sai che figura? Cerca di contenerti Bieber, non sei nessuno." Molla la presa, si gira verso lo specchio, aggiusta i suoi capelli per poi guardarmi. "Che cazzo guardi?" gli grido infastidita. "Voglio guardarti, che problema hai?" Che problema ho? Ma questo ragazzo ha un cervello? "Oh ti prego!" Mi dirigo verso la porta per uscire ma mi blocca per il braccio e mi gira verso lui. "Che cosa vuoi?" Si avvicina, è fin troppo vicino, non voglio baciarlo, non un'altra volta. Troppo tardi, ci sono cascata. "La signorina cerca di fare tanto la cattiva, ma poi mi bacia eh!" Oddio che nervi, gli darei uno schiaffo fortissimo. "Stronzo." detto questo, apro la porta e ritorno in piscina. "Che fine avevi fatto?" Mi chiede Jared. "Ero andata in bagno." Poco dopo ci passa Bieber accanto e appoggia la sua mano sul mio sedere stringendolo forte, Jared lo guarda negli occhi come se volesse lanciargli una sfida. Ma che cazzo, prima nessuno mi cagava ora due ragazzi litigano? Mi preoccupa questa cosa. "Bieber togli quelle mani schifose dal mio sedere." Gli dico spostandogli la mano. "Oh mi scusi." Che faccia tosta, lo odio. Jared è steso sul suo lettino, e mi da le spalle. Mi siedo accanto a lui, gli tolgo le cuffiette e lui si gira verso me. "C'è qualcosa che non va?" Gli chiedo. "No, nulla.." Non ne sono tanto sicura. "Sicuro?" Annuisce. "Posso stendermi accanto a te?" Gli chiedo. Si sposta facendomi un po' di spazio, mi stendo e poi appoggio la mia testa sul suo petto. Mi accarezza il viso, con lui sto bene, mi sento protetta. "Sei bellissima." mi sussurra nell'orecchio. Rabbrividisco a quelle parole ""Tu lo sei molto di più." Sorride e poi mi lascia un bacio sulla fronte. "Hey ragazzi!" Alzo lo sguardo, sono Katy e Dave, ma allora sono vivi! "Ciao." rispondo. "Sono le 13:00 vogliamo mangiare?" mi dice Katy "Si, ok." Ci alziamo e andiamo verso il bar, loro prendono una pizzetta io un semplice pacchetto di patatine. "Ciao ragazzi" Ancora lui? Ma mi sta seguendo? Mi alzo dalla sedia mentre gli altri salutano Justin. "Hey Marisol non saluti Justin?" Mi chiede Katy. "Non ha bisogno del mio saluto, può vivere anche senza." Le rispondo. Stranamente il signorino non risponde..e va via. "Marisol devo parlarti." Katy mi tira per il braccio e mi porta in bagno. "Che succede?" Le chiedo curiosa. "I due ragazzi..sono.." Oddio che ansia. "Sono?" Le chiedo facendo il gesto di sbrigarsi. "Sono Dave e Justin." Justin? Quindi lei è stata con Justin, quindi si conoscevano! Mi ha presa in giro! Mi ha usata! "Katy, stai scherzando vero?" Le dico facendo un passo indietro. "No sono seria." A quelle parole mi sono girata e sono andata via. Ho indossato il vestitino e poi ho preso la mia borsa, e sono andata via. Ora voglio solo prendere le mie cose e andare a casa mia, la mia casa. Sono incazzata nera! Una moto si ferma avanti ai miei piedi, un ragazzo toglie il casco. "Marisol dove stai andando?" è Jared. "Voglio andare a casa." Gli dico passandogli avanti. "Ti accompagno io." mi grida dietro, mi giro e salgo sulla moto. Arrivata a casa di Katy dico a Jared di aspettarmi giù. Salgo prendo la mia roba e vado via. "Dove devi andare adesso?" Mi chiede Jared. "A casa, da mio padre." Jared è confuso.. "Sicura? Se vuoi puoi venire da me." Non voglio andare da lui, mi dispiace ma voglio andare a casa mia. "No tranquillo, accompagnami a casa." Annuisce, poi gli spiego la strada e mi accompagna. Faccio un enorme respiro prima di entrare, saluto Jared con la mano e poi entro in casa. La casa come al solito è vuota, salgo in camera poso la borsa e poi vado a farmi una doccia. Che stupida che sono stata, dovevo capirlo dall'inizio, lei era tornata solo per usarmi, lei aveva bisogno di una persona per arrivare a Justin. Vaffanculo, è una stronza, altro che migliore amica. Non la aiuterò, non voglio aiutarla, non merita il mio aiuto. Dopo essermi lavata mi vesto e esco un po'. Le strade sono abbastanza isolate, strano. Inserisco le cuffiette nel cellulare e ascolto un po' di musica. Trovo una panchina libera, corro a sedermi, appoggio le gambe sul petto, una lacrima mi riga il volto. Sono una sfigata. Non chiedo nulla, voglio solo un po' di pace e di fortuna, posso averla? Asciugo le lacrime e appoggio la testa sulle ginocchia. Qualcuno toglie le mie cuffiette dall orecchie, mi alzo di scatto. "Senti la smetti di seguirmi?" Credevo fosse Justin, ma era Jared. "Io? Seguirti? Naaah" Mi dice ridendo. "Oddio scusa, che stupida. Credevo fossi Justin." ridiamo entrambi. "Perché piangevi?" Mi chiede avvicinandosi e abbracciandomi. "Nulla, era un piccolo sfogo." lo guardo negli occhi, sono stupendi, lui è stupendo. "Perché mi guardi così? Mi imbarazzo." Gi stampo un bacio sulla guancia, poi sorrido. "Ammiravo i tuoi occhi." Mi accarezza la guancia, poi si avvicina, le nostre labbra si uniscono, e il mio cuore va in tilt. Ci stacchiamo, mi metto su di lui, giochiamo e scherziamo. E' tutto così perfetto. "Ti va di cenare insieme?" Sta scherzando? Io e lui? Una coppia? Insieme? Oh ditemi che non sto sognado. "Certo." Ci alziamo da quella panchina e camminiamo abbastanza vicini, le nostre mani si sfiorano, lui prende la mia e si intrecciano. Sto così bene con lui.



Hooooola, sono stata veloce questa volta. Vi chiedo scusa se trovate qualche errore, ma non ho avuto il tempo di rileggerlo.
Come mi avevate chiesto ecco una foto di Jared e Marisol:
 http://weheartit.com/entry/29935684 Non so se li conoscete..ma sono Jared e Savannah, sono bellissimi, io li amo. Ho preso questa foto perchè si capisce la semplicità che c'è in Marisol, ovvero Savannah e la dolcezza di Jared. Ecco tutto, lasciate una piccola recensione, grazie di tutto.
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Capitolo 7
*** Che stronzo! ***


Forse ho trovato il mio principe. Sì, l'ho trovato. 
Mi vibra il cellulare, è un sms. 'Ti prego Marisol perdonami. Sono una stronza lo so, ma ti prego perdonami.' Io? Perdonare una persona così? Nemmeno per tutto l'oro del mondo. Elimino il messaggio. "Chi era?" Mi chiede Jared. "Era Katy" Sospiro, poi continuo "Non la passerà liscia, come non la passerà liscia Justin." Jared si ferma mi gira verso di lui e poi mi guarda negli occhi. "Marisol, tu..tu sei sicura di amarmi?" Sì, certo, ovvio. Perché non dovrei esserne sicura? "Certo, perché me lo chiedi?" Ci pensa un attimo, poi mi accarezza il viso. "Ho paura di perderti, tutto qui. Può sembrarti strano lo so..ci conosciamo da poco, ma mi sembra di conoscerti da una vita. Con te posso essere me stesso." Lo abbraccio, poi gli lascio un bacio sulla guancia. Riprendiamo la nostra passeggiata, non so perché ma sto pensando a Justin.. lui..io..io credevo fosse un ragazzo dolce..invece è solo uno stronzo che cerca prima di abbindolarti e poi ti porta nel suo letto per fare la collezione delle mutandine delle sue troie, oh caro, io questa soddisfazione non te la darò, stanne certo. "Eccoci, siamo arrivati." Jared interrompe i miei pensieri, entriamo nel ristorante, non ci posso credere! Anche qui! E non è solo, è con Katy. Gi passiamo accanto, faccio finta di non vederlo, ma lui mi blocca per il braccio "Non si saluta?" Che verme..ecco cos'è! Un verme. "Credevo di essere già stata fin troppo chiara stamattina, e a quanto pare non ti serve il mio saluto, da quello che vedo hai bisogno solo di un'altra troia da portarti al letto." Guardo Katy negli occhi, lei abbassa lo sguardo, se lo merita. "Signorina stia calma, lei non deve dimenticarsi di quello che ho fatto. Se ti ricordi bene mia cara Marisol, io ti ho salvato da tuo padre, magari la prossima volta ti lascerò lì, così sarà tuo padre a farti perdere la verginità." Dice gridando in tutto il locale. "Oh Bieber tranquillo, la lascerò a te questa responsabilità di farmi diventare donna con il tuo piccolo pollice che ti ritrovi tra le gambe." In quel momento avrei voluto dargli una testata. Sapeva tutto di me, e sapeva come ricattarmi.  "Non credo che le mie troie l'abbiano definito pollice. Se vuoi posso mostrartelo, ci vediamo questa notte sul corso delle puttane, dove c'eri tu qualche anno fa." Questo era troppo. L'avrei ucciso, giuro! Prendo la cocacola che aveva appena ordinato e che stava arrivando al tavolo e gliela verso in testa. "Adesso basta!" Interviene Jared. "Justin non parlarle così, non ti ha fatto niente, lasciala in santa pace!" Detto questo Jared mi prende per il braccio e mi trascina fuori dal locale. "Mi dispiace per la brutta figura.." Cerco di scusarmi con Jared per la figura che gli ho fatto fare, visto che i proprietari del locale erano suoi zii. "Tranquilla, non è nulla. Mi dispiace per quelle cose che ha detto Justin.." Lo interrompo. "Jared potresti accompagnarmi a casa?" Gli chiedo lasciando che una lacrima bagni la mia guancia. "Certo, tutto quello che vuoi, però non piangere, ti prego." Asciugo le lacrime e poi ci incamminiamo verso casa. Arrivati ci salutiamo, lo abbraccio e gli sussuro un 'grazie' lui mi bacia e poi io vado via. Entro in casa, salgo in camera e inizio a piangere come una cretina. Lo odio, non dovevo dirgli la mia vita privata quella sera, mi fidavo di lui..sono stata una stupida a fidarmi. Vi prego uccidetemi. Voglio mia mamma..lei ora sarebbe pronta ad abbracciarmi e a dirmi quello che è più giusto per me. Prendo una sua foto, la guardo..è così bella, mi manca da morire. La porta d'ingresso sbatte, sarà mio padre. Apro di poco la porta della mia stanza, vedo mio padre con una bottiglia in mano, deve smetterla di bere. Si siede per terra e inizia a piangere. Esco dalla stanza, e vado verso lui, mi siedo accanto a lui. "Papà.." Mio padre alza lo sguardo, e mi guarda negli occhi, sto morendo dalla paura. "Principessa." Mi ha davvero chiamata così? Prendo quella bottiglia appena iniziata e la metto da parte. "Papà io ti voglio bene, e voglio aiutarti, possiamo superare questa cosa insieme, voglio aiutarti." Nonostante tutto è mio padre..e non posso abbandonarlo, è l'unica cosa che mi rimane. "Ascolta..domani è Domenica, cercheremo di mettere tutto in ordire, iniziando da te, poi la casa e tutto il resto. Non andrò a scuola per una settimana, tanto è solo questa settimana e la prossima. Posso fidarmi di te?" Gli dico tutto d'un fiato. "Certo piccola." So che per lui è difficile, ma non voglio che stia male, non può abbandonarmi anche lui. "Adesso vai a farti una bella doccia, preparerò qualcosa da mangiare." Gli dico alzandomi e porgendogli la mia mano. Affera la presa e poi fa quello che gli dico. Resto in cucina a preparare due panini, li faccio per lui, io non voglio mangiare. Continuo a pensare a quanto possa essere stato stronzo Justin. Quella sera non dovevo dirgli di mio padre, non dovevo parlargli di me. Papà arriva in cucina e interrompe i miei pensieri. "Ecco qui..tutto per te. Non è il massimo, ma non abbiamo molte cose qui." Mio padre mi sorride e poi inizia a mangiare, aveva davvero fame. "Ascolta.. io vado a farmi una doccia e poi vado a dormire, domani ci aspetta una grande giornata." Mio padre ingoia e poi mi fa l'occhiolino. Salgo in camera e mi butto sotto la doccia. Sono una stupida. Non avrei mai dovuto baciarlo, mi ha solo illusa. Katy mi ha usata, è tornata solo perché sapeva del "nuovo arrivato" a scuola. Non dovevo raccontargli di quando ero costretta a prostituirmi per fare un pò di soldi, anche se non sono mai stata richiesta e quindi sono rimasta vergine. Basta, quello era il mio passato, si lo ammetto ero come mio padre, ma poi sono cambiata. Ora non me ne frega un cazzo, voglio essere forte, voglio dimostrare a Justin che si sbaglia, che io posso essere molto meglio di tutte le troie che si è portato al letto. Non so perché mi importa così tanto, è solo che non voglio dargli nessuna soddisfazione. Esco dalla doccia, indosso il pigiama, e mi stendo sul letto, controllo il cellulare, due messaggi.
Il primo diceva: 'Ciao Marisol, sono ancora io..lo so ti ho usata, ma ti prego possiamo parlarne? -Katy'
Rispondo al suo sms: 'Ciao Katy, ascolta io non verrò questa settimana a scuola, quindi magari mi aggiornerai un po' tu sulle novità..e sicuramente ci sarà l'occasione giusta per parlare dell'accaduto. -Marisol.'
Il secondo era di un numero sconosciuto, e diceva: 'Ciao piccola, sono Justin..volevo scusarmi per oggi, sono stato troppo cattivo, perdonami. Sono sicuro che ci sarà un modo per farmi perdonare. Ciao piccola.'
MA TU VEDI STO STRONZO! MA ANCORA A PARLARE STA? OH ME LA PAGHERA' CARA. CREDE DI SCAMPARSELA CON DELLE SEMPLICI SCUSE? OH NONO..MI DISPIACE.
Rispondo anche al suo, per educazione: 'Tesoro, piccola chiami solo le tue troie quando sono al letto, ed io non sono una di quelle, visto che dici di essere super dotato, dimostramelo. Non me ne faccio niente delle tue scuse, sei patetico. Ciao amore mio.'
Ok lo so.. adoro lanciare le sfide. Mi sento un po' stronza quando faccio queste cose, ma mi piace. Oh un sms.
E' Justin: 'Baby non preoccuparti.. te lo dimostrerò.'
Ora cambia anche i soprannomi..che fantasia!
Rispondo: 'Cucciolo, sfiorami con un solo dito e io giuro che ti taglio le palle.'
E con questa spengo il cellulare e vado a dormire, domani mi aspetta una lunga giornata.

Il mattino seguente la sveglia suona alle otto. Mi alzo e vado a fare colazione, papà è già in cucina che prepara la colazione. "Buongiorno" Gli dico lasciandogli un bacio sulla guancia. "Buongiorno anche a te." Mi risponde. Facciamo colazione, poi puliamo tutta la cucina e ci dividiamo i compiti. Dopo aver pulito tutta la casa, usciamo a fare la spesa. Dobbiamo riempire questi mobili! Andiamo al supermercato, e aquistiamo varie cose..senza esagerare, visto che non abbiamo molti soldi. Usciti dal supermercato aquisto un giornale e cerco un lavoro con mio padre, ovviamente per lui. Anche questa fatta. Torniamo a casa e prepariamo qualcosa da mangiare, mio padre sta cambiando e sono davvero felice. Passiamo tutta la giornata insieme, è bello sentirsi la sua principessa.

Lunedì, per me niente scuola.
Faccio colazione da sola, perché mio padre è al lavoro. E' bello dire che mio padre è al lavoro.. sono fiera di lui.
Mi vesto e poi esco a fare quattro passi, ho bisogno di un po' di pausa. Accendo il cellulare, ci sono tre messaggi.
Il primo è di Katy: 'Marisol, a scuola hanno annunciato che dobbiamo partire per una gita, è gratis, ed è obbligatoria. Dura una settimana.'
Una gita? Bello! Anche se significherebbe stare una settimana con Bieber. 
Rispondo: 'Che bello!'
Leggo il secondo, è Jared: 'Hey amore, non ti sei fatta proprio sentire. E' tutto ok? Mi manchi.'
Rispondo: 'Ciao amore, si è tutto ok, scusa se non mi sono fatta sentire. Ascolta, settimana prossima parto per una gita quindi non ci vedremo per un po', mi mancherai da morire.'
Leggo il terzo che è di Justin: 'Ciao Baby, hai saputo della gita? L'hanno annunciato stamattina fuori scuola..non ti ho vista. Oggi non sono entrato, sono andato fuori scuola e poi sono andato in spiaggia. Avevo bisogno di un po' di troie.'
MA CHE FACCIA TOSTA! ALLORA COME CAZZO FACEVO A SAPERE DELLA GITA SE NON C'ERO A SCUOLA? CHE COGLIONE. E SOPRATTUTTO CHE CAZZO MI FREGA DI QUELLO CHE FAI TU ORA? BAH.
Rispondo anche al suo messaggio: 'Non mi pare di averti chiesto quello che avresti fatto questa mattina. Comunque si l'ho saputo, non mi hai vista perché non sono andata a scuola.'
Non mi va di essere pungigliosa..meglio lasciar stare.



Salve bellezze. Che casino vero? Chi ama davvero Marisol? Cosa succederà alla gita? 
Fatemi sapere cosa ne pensate, e grazie mille.
Vi lascio i miei contatti di facebook e twitter come nell'altro capitolo, se volete potete aggiungermi o seguirmi.
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Capitolo 8
*** Ritornerò quella di prima, ma senza esagerare. ***


Mi fermo al bar e prendo una coca, poi mi siedo al tavolino. Mi arriva un sms, ma come mai tutti questi sms? bah.
L'sms è di Jared: 'No, davvero? Ma non sei a scuola?'
Rispondo: 'Si, ed è obbligatoria quindi devo andarci per forza. No non sono andata a scuola, sono seduta in un tavolino fuori al bar poco distante da casa mia.'
Mi risponde subito dopo: 'Ti vedo! Girati!'
Blocco il cellulare, e poi mi giro subito. Lo vedo, sta venendo verso me, corro verso di lui e poi gli salto addosso, nel vero senso della parola..
"Mi sei mancato." Gli dico baciandolo. "Anche tu piccola." Vorrei portarlo in gita con me, peccato che non posso. Mi vibra il cellulare.
'Pronto?' C'è confusione, non si sente nulla. 'Marisol, ciao sono Katy.. devo darti una notizia.' E adesso che vuole? 'La gita è stata anticipata, partiamo mercoledì.' COOOOOOOOOOOOOOOOOSA? DITEMI CHE SCHERZA. COME FACCIO A PRERARARE LA VALIGIA? A PREPARARE TUTTO QUELLO CHE MI SERV.. DOVREI FARE PRIMA UN PO' DI COMPERE! NON POSSO ANDARE COSI'. 'Scherzi?' Grido, sperando che lei mi dica che è tutto uno scherzo. 'No, e domani dovresti venire a scuola portando un foglio con l'autorizzazione dei tuoi genitori. Ora scappo, ci sentiamo, ciaaao.' Attacco, oh che guaio. "Che succede?" Mi chiede Jared. "La gita è stata anticipata, e dobbiamo partire mercoledì, quindi diciamo dopodomani." Jared mi abbraccia, lui è così dolce. "Mi mancherai." Mi sussurra e poi mi lascia un bacio sulla fronte. "Facciamo una cosa.. io domani pomeriggio dovrei comprare alcune cose per partire, ti va di accompagnarmi? Non sei costretto, era diciamo per stare insieme, visto che l'ultima volta che ci siamo visti sono scappata a casa." Sul volto di Jared compare un sorriso "Certo." Continuammo la nostra passeggiata, ma poi mi venne in mente una cosa.. ma come mai lui era dietro di me? Non è andato a scuola? "Jared..ma cosa ci facevi qui?" Gli chiedo confusa. "Ero sceso a fare due passi, perché diciamo che tra dieci minuti devo incontrarmi con mio padre." Mi sorride poi continua "Vorrei restare ancora qui con te, ma devo scappare." Lo abbraccio e poi lo bacio. "Tranquillo, vai." Ci salutiamo e poi va via. Mi siedo sul muretto e ammiro il mare, che pace. Sento delle voci dietro di me, preferisco non girarmi, sono tutte voci maschili, e sento rimbalzare una palla, perfetto! Se mi arriva una palla in faccia.. Come non detto, la palla mi ha presa in pieno. Prendo la palla che è accanto a me alzo lo sguardo per vedere quei ragazzi, oh fantastico è Bieber con i suoi amici. "Questa è vostra?" Oh certo che è la loro palla, e si pentiranno di averla lanciata proprio qui. "Sì..potresti passarcela?" A quella loro domanda annuisco accennando un sorriso. "Volete la vostra palla? Bene, andate a prenderla." Lancio la palla verso la strada che è completamente in discesa, quindi diciamo che è impossibile recuperarla. Tra i ragazzi compare Bieber, che prima era nascosto da un suo amico, questo ragazzo crede di essere invisibile? L'avrebbe visto anche un non vedente. "Complimenti Marisol." Grida Bieber battendo le mani. "Ti ringrazio." Grido accennando un sorriso. Bieber si avvicina, dietro di lui ci sono due o tre ragazze, che schifo. "Ciao baby." Mi accarezza una guancia, ma io lo blocco per il polso. "Credo che le tue pollastrelle si ingelosirebbero " Gli dico indicando le ragazze poco distanti da lui. Sorride per poi passarsi una mano fra i capelli, devo ricordarmi di non guardarlo negli occhi, potrei cedere. "Mi spieghi come fai a non cedere?" Mi chiede poggiando la sua mano sul mio fianco e facendomi indietreggiare fino a sbattere contro il muretto. "Semplicemente perché mi fai schifo." Gli dico tutto d'un fiato. "Non possiamo essere amici?" Ditemi che sta scherzando. "Io e te? Amici? Ma tu sei pazzo?" Gli dico spingendolo. "Già, forse hai ragione. Tu sei troppo impegnata a startene con il tuo Jared e a baciarvi senza concludere mai nulla." Ma che vuole da me? Non può farsi i cazzi suoi? "Tesoro, io preferisco stare con Jared che con te. E tu cosa ne sai della mia vita privata?" Lo odio, cosa gli ho fatto? Perché fa così con me? "Allora mostrami un video mentre lo fate." Mi dice lanciandomi quasi una sfida. "Perché dovrei fare un video mentre lo facciamo? Perché dovrei mostrartelo? Io non faccio sesso con il primo che mi capita. Io non faccio video con il tipo con cui lo faccio e poi lo mostro a tutte le mie amiche, io non mi chiamo Justin Bieber." Gli dico tutto d'un fiato con la rabbia che ormai è arrivata al limite. "Uuuh tasto dolente per la signorina Marisol. Vedrai che alla gita non dirai così nel mio letto dopo averti fatto godere al massimo." Mi dice portando la sua mano sul mio sedere e schioccandoci un piccolo schiaffetto. Ora non lo sopporto più. Lo spingo e poi vado via, lo so, mi sono mostrata debole, ma non lo sopportavo. Che stronzo. Il tempo è volato.. sono già le 13:00 e sinceramente non ho voglia di mangiare, quindi torno a casa. Salgo su in camera e mi stendo un po' sul letto. Perché è diventato così nei miei confronti? Cosa gli ho fatto? Credevo fosse diverso, credevo fosse un ragazzo dolce, carino, ma non lo è. Perché Katy non mi ha mai parlato di lui? Perché quando li ho presentati la prima volta lei non mi ha detto che lo conosceva? Sono una stupida. Le lacrime ormai hanno bagnato completamente il mio viso. 

Il giorno dopo, Martedì ore 7:30.
La sveglia suona, e sono costretta ad alzarmi per andare a scuola. Ieri ho passato un pomeriggio intero a dormire, e la sera ho guardato un film con mio padre. E' da un po' che mangio poco, e noto dei cambiamenti nel mio fisico, mi piacciono. Il seno sta crescendo, e io sto dimagrendo, finalmente la fortuna è con me. Oggi ho preferito indossare dei pantaloncini con una camicetta, al diavolo i jeans. ORA VOGLIO UNA NUOVA ME. Non sarò più la solita secchiona, non sarò più la solita sfigata, mostrerò a Justin che io posso essere molto più troia di tutte le sue troie messe inseme. So che non dovrei farlo, ma le sue parole mi hanno distrutta completamente e voglio tornare quella di prima, quella che stavo diventando un tempo. Arrivata a scuola mi siedo al mio bellissimo banco, e ovviamente il mio compagno è ancora Bieber. Quando arrivo io il banco è ancora vuoto, dopo cinque minuti arriva il 'bellissimo' Bieber. "Cinque minuti di ritardo signor.Bieber" Annuncia la prof d'italiano. "Mi scusi, ma ho avuto dei problemi con dei ragazzini all'entrata." Come al solito riesce a scamparsela. Si avvicina al banco, sbottono un bottoncino della camicia, lasciando il seno abbastanza scoperto da farglielo vedere. "Uuh ciao piccola, complimenti per la scollatura" Sapevo che l'avrebbe vista. "Ti ringrazio" Gli dico passandogli una mano delicatamente sulla gamba, lo farò impazzire. Lo sento rabbrividire, questo gioco mi piace. La prof ci spiega dove andremo in gita e ci fa consegnare le autorizzazioni. Passano le ore e la campanella finalmente suona, è ora di pranzo, finalmente. Esco dalla classe e poso i libri nell'armadietto. Sento tutti gli occhi dei ragazzi su di me, ma a me interessa colpire solo uno. Vado in mensa e prendo qualcosa da mangiare, mi siedo al solito tavolo, ma questa volta non solo sola, tutti mi circondano. Una voce fa alzare tutti da quel tavolo. "Hey smammate, questo è il mio tavolo." E' Bieber, già è proprio lui. Si siede e inizia a scrutarmi. "Cos'hai da guardare?" Gli chiedo tenendo lo sgardo basso. "Ammiravo il tuo cambiamento." Mi dice addentando un pezzo di pane. "Bieber ricorda, l'apparenza inganna." Detto questo, gli passo accanto e gli passo una mano fra i capelli, per poi andare via. Le ore passano e finalmente è ora di andare a casa, ma non per me. Fuori scuola chiamo Jared, sarebbe passato a prendermi, ma mi precede, perché mentre stavo componendo il numero la sua moto si ferma proprio avanti ai miei piedi, salto su e poi mi giro verso Bieber lo saluto con la mano e gli faccio l'occhiolino. Arrivati, scendo dal motorino e saluto per bene Jared. "Wow, noto un cambiamento." Mi dice Jared stringendomi a lui. "Già, cosa ne pensi?" Gli chiedo mordendogli il labbro. "Che sei una bomba, e che ora è ancora più difficile resistere." Sorrido abbassando il viso, poi lo prendo per mano e andiamo a fare compere. Ho comprato molte cose, alcune prese con i miei soldi ed altre me le ha regalate lui. Sarei voluta stare molto di più con lui, ma la mattina dopo dovevo partire e dovevo preparare ancora la valigia e avevo bisogno di riposare, quindi mi sono fatta accompagnare a casa. Lo saluto e poi lo abbraccio forte, ma noto qualcosa in lui che non va. "C'è qualche problema?" Gli chiedo. "Marisol, io sono confuso. Si vede benissimo che ti piace Justin, e ora starai con lui per un bel po', magari dobbiamo prenderci una pausa e al tuo ritorno decideremo che fare." Aveva ragione, ma non per il fatto che mi piaceva Justin, neanche per sogno, ma per il fatto che io dovevo vendicarmi, e quindi avrei potuto esagerare un po' alla gita. "Ok, nessun problema" Gli lascio un bacio sulla guancia e poi entro in casa. Mio padre mi aiuta a preparare la valigia e subito dopo andiamo a dormire, il giorno dopo mi avrebbe accompagnata lui.

Ed eccoci qui, Mercoledì ore 7:30.
Mio padre viene a svegliarmi e in fretta mi preparo per andare dai prof che ci aspettano fuori scuola.
Arrivati lì ci sono ormai tutti, la prof inizia a fare l'appello, dopo aver finito saluto mio padre e salgo sul pullman. Lo saluto con la mano da lì sopra e poi il pullman sfreccia via. Fortunatamente nessuno si è seduto accanto a me, e nei posti accanto ci sono Katy e Justin, bella coppia. Metto le cuffiette e cado nel sonno più profondo. "Marisol sveglia siamo arrivati" Riconosco la voce, è Katy. Apro gli occhi, e poi poso l'ipod nella borsa, ringrazio Katy per avermi svegliata e scendo giù dal pullman. Oh fantastico, sono delle casette in un bosco e la cosa più bella è che sono singole! Oh che bello! Non voglio dormire da sola, non mi va. Entro nella mia casetta, questa puzza di legno mi da molto fastidio. Sistemo le cose che ho nella mia valiga e mi stendo un po' sul letto. Che stanchezza. 
Qualcuno bussa alla porta mi alzo e vado ad aprirla "Signorina Swift la aspettiamo stra cinque minuti sopra nella sala da pranzo." E' la mia prof, oh che palle ora inizieranno a dirci tutte le cose che dobbiamo e non dobbiamo fare. Esco da questa sorta di casetta e fuori incontro Bieber, che fortuna! "Oh quindi è questa la tua casetta" Mi dice facendomi l'occhiolino, poi continua "Allora verrò a trovarti, siamo abbastanza vicini." Quanto è stupido. "Contaci Bieber, solo nei tuoi sogni."



Yoooooooooooooooooo Belieber.
Allora inizio con lo scusarmi perché sono sicura che ci saranno degli errori, ma non ho potuto rileggerlo, perché se proprio devo dire la verità l'ho scritto poco fa. Spero vi piaccia lo stesso. Buonanotte bellezze.
ps: vi preeeeeeeego lasciate una piccola recensione.
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Capitolo 9
*** Mi ama davvero? ***


Raggiungo la sala pranzo, siamo tutti lì. Katy continua a fissarmi, forse dovrei perdonarla, ma non voglio. La prof ci spiega tutto quello che dobbiamo fare e tutte le regole possibili e immaginarie, vi prego uccidetela. Dopo aver parlato per circa mezz'ora ci lascia andare in "camera", anche se diciamo è inutile perché tra dieci minuti dobbiamo essere lì per pranzare, quindi decido di non andare in camera ma di restare sulla panchina fuori alla casetta, almeno non sto chiusa lì dentro. Qui regna la pace, e qualche insetto.. spero solo di non trovare qualche scarafaggio in camera! Qualcuno mi copre gli occhi con le mani, tocco le mani per riconoscerle, e ovviamente era lui. "Justin Drew Bieber, potresti togliere queste mani?" Gli chiedo sbuffando, lui toglie le mani dal mio viso e si siede accanto a me. "Che cosa vuoi?" Gli chiedo  cancellando gli sms dal mio cellulare. "Niente.." Si avvicina e poi si aggiusta i capelli. "Bieber non avrai ciò che vuoi." Detto questo mi alzo e mi dirigo verso la camera, chiudo la porta ma ovviamente Bieber la blocca, cerco di fare forza, ma lui è più forte di me e la apre, entra dentro e poi la richiude. "Senti, ora o esci o grido come una pazza." Gli dico puntandogli un dito contro. "Shhh" Poggia un suo dito sulle mie labbra, sposto la sua mano dalle mie labbra "Ma tu non avevi una ragazza? Non avevi paura di rovinare la tua carriera? Che cosa vuoi da me?" Gli chiedo quasi arrabbiata "Si, ma era un contratto.. e quindi ne ho parlato con Selena e lei ha detto che non gli importava di me. E sai benissimo cosa voglio da te." Mi dice con sguardo malizioso. "Ascolta io non so quello che ti passa per la testa.. ma noi dovevamo essere amici, e invece ora io ti odio." Gli dico disperata. "Ti prego non piangere.." Oh ora cerca anche di essere carino? "Non voglio piangere! Dimmi quello che vuoi e io te lo darò" Non risponde e va via. Sono passati i dieci minuti meglio avviarsi in sala da pranzo. Il cibo non è male anche se lo spettacolo non è fantastico, vedere Bieber che continua a baciare Ashley non è il massimo, ma dopotutto cosa mi importa? Però perché continua a fissarmi? Mi vuole lanciare una sfida? Bene, accetto la sfida. 
Abbiamo passato il resto del pomeriggio a guardare piante e animali, che strazio. Ora finalmente è ora di cena, e mi vendicherò.
E' da un po' che noto lo sgardo del ragazzo di Ashley posarsi sul mio seno, non credo le dispiaccia se ci faccio una scopatina e poi glielo lascio. Oh, al diavolo! "Ciao" Dico avvicinandomi a lui. "Hey" Mi dice appoggiando una mano sulla mia schena e avvicinandomi a lui "Io sono Marisol.." Gli dico accarezzandogli il viso. "Io sono David" Mi dice stringendomi ancora di più. Mi stacco dalla sua presa e corro verso la porta dell'uscita, mi giro verso lui e poi gli faccio segno di seguirmi, non se lo fa dire due volte e mi segue. "Perché siamo usciti fuori?" Mi chiede girandomi verso lui "Non mi andava di stare dentro, c'è troppo rumore." Gli dico poggiando le mie mani sul suo petto. Bieber è accanto a noi ed è solo, sento il suo sguardo su di noi. David è ormai vicinissimo, mi fa sedere sullo schienale della anchina e inizia a baciarmi, le sue mani percorrono la mia schiena per poi entrare sotto la mia maglietta, le sue labbra fanno su e giù sul mio collo. "Dovete farlo proprio qui?" Ci interrompe una voce. Mi giro verso Bieber mentre David continua a baciarmi il collo e gli faccio il terzo dito. Spingo David facendolo allontanare e poi gli sussurro "Un'altra volta caro, ora non mi va." Mi sposto e prendo Bieber per il braccio trascinandolo con me. "Perché mi hai portato qui nella tua camera?" Mi chiede annoiato. "Perché tu non volevi farlo qui?" Gli dico sedendomi sulle sue gambe. Si distende sul letto e io sono su di lui, inizio a baciarlo per poi mordergli il labbro, tutto questo va avanti per circa cinque minuti. Poi mi stacco e lo guardo negli occhi. "Vedi Bieber, sei così stupido. Credevi davvero che ora sarebbe successo qualcosa?" Mi guarda quasi scovolto, forse ho esagerato. "E tu Marisol credi davvero che io ora ti lasci andare?" Mi dice invertendo le posizioni. "Non provare a sbottonarti quei pantaloni, giuro che se te li sbottoni ti taglio le palle." Sorride e poi mi sfiora le labbra. "Tu mi stai provocando, e questo gioco mi piace.. ma credimi non esagerare potresti innamorarti di me." Ma è pazzo? Io innamorarmi di lui? Forse si potrei provare una certa attrazione ma innamorarmi mai. "Non potrei innamorarmi di un essere così schifoso come te." Gli dico cercando di spostarlo, ma senza nessun risultato. "Intanto però hai baciato l'essere schifoso" Forse si..quella situazione non mi dispiaceva, oh ma cosa dico? "Era solo per provocarti." Gli dico balbettando. Si alza e inizia a spogliarsi rimanendo in boxer "Ma che hai intenzione di fare?" Gli chiedo confusa. "Voglio dormire qui, dai cambiati, ho sonno." Io credo che questo ragazzo sia leggermente pazzo. Bene, questa è la mia stanza farò quello che mi pare. Mi sfilo la maglia e i pantaloni restando in intimo, sento il suo sguardo posarsi sul mio corpo e seguirmi fino alla porta del bagno. Mi avvicino allo specchio del lavandino e mi strucco, poi lavo i denti ed esco fuori. "Come facciamo a stare in un unico lettino?" Gli dico indicando il mio lettino. "Uniremo anche quest'altro." Si alza e si avvicina all'altro lettino che si trova nella casetta. "Perché unirli? Stanno bene così." Troppo tardi, ormai aveva unito i due lettini. Sposto la coperta e mi catapulto nel letto, fa caldissimo quindi la abbaso fino ai piedi. Mi metto a pancia sotto rivolgendo la testa dal lato opposto di quella di Bieber. E' tranquillo..forse quello che fa lo fa solo per attirare la mia attenzione. Io davvero non lo capisco è peggio di una donna incinta.

Il giorno dopo.
La sveglia suona, è ora di alzarsi. Mi alzo dal letto e poi mi stiracchio un po', mi giro verso i due lettini ma Bieber non c'è, ha lasciato un bigliettino. 'Hai un ottimo odore, e sei dolcissima quando dormi. Sono stato bene, un bacio Justin.' Vi prego potete inventare una biografia su questo ragazzo e farmi capire se è dolce o stronzo? Oggi è stato un po' più carina l'escursione e stasera saremo liberi di andare in discoteca, la prof ci ha detto che possiamo andarci tutte le sere se ci comportiamo bene. Ritorno in camera e vado a farmi una doccia. Esco dal bagno e scelgo un vestitino per stasera. Scelco un tubino nero e ci abbino una collana fucsia e scarpe con tacco fucsia, così riprendono anche il colore delle mie punte rosa. Prendo la borsetta e ci metto il cellulare all'interno, mi dirigo verso il pullman che ci porta in discoteca e ci entro. "Hey posso sedermi?" Mi dice Justin "Si" Rispondo accennando un sorriso. Arrivati lì dentro c'è una puzza di fumo assurda, ci sono tutte le puzze possibili  immaginarie messe insieme. Mi avvicino al bar e prendo un drink, poi vado a ballare, ma mentre ballo lo stomaco inizia ad andare in tilt e corro in bagno forse ho esagerato con i drink. Rigetto tutto quello che ho bevuto nel gabinetto. "Tutto bene?" Mi alzo da terra e mi giro verso la persona accanto a me, la vista è offuscata e vedo doppio, vado verso il lavandino e scaquo la bocca. "Vieni torniamo nel campo." Mi tira per il braccio e mi porta fuori dalla discoteca. "Non voglio andare via..voglio continuare a ballare..voglio essere come tutte le troie di Bieber."
Mi alzo di scatto dal letto. "Che succede?" Dice una voce accanto a me. "Che ore sono? Perché sono qui? Perché tu sei qui?" Dico portando una mano sulla fronte per via del mal di testa. "Ti sei sentita male e ti ho porata qui. Sono le quattro e io sono qui perché ho voluto farti compagnia." Mi dice alzandosi e sedendosi accanto a me. "Cosa provi per me?" Mi dice guardandomi negli occhi. "Nulla.." Dico confusa "Strano..non hai detto questo poco fa." Che cosa gli avevo detto? Non ricordo nulla. "Cosa ti ho detto precisamente?" Gli ho chiesto guardandolo negli occhi. "Hai iniziato con il dire che vorresti essere una delle troie di Bieber, e con il finire che lo odi ma lo ami." Mi risponde accennando un sorriso quasi soddisfatto. Resto muta, non so cosa dire..sono confusa. "Io voglio essere sincero.. io diciamo sono stato così stronzo perché tu mi avevi chiesto di essere amici e io non l'ho accettato. Non volevo essere tuo amico volevo essere qualcosa di più, e quelle parole mi hanno fatto stare male per un po'. Non avrei mai dovuto dire quelle cose in quel ristorante ma ero troppo arrabbiato. Ti chiedo scusa per non averti detto nulla di Katy, ma lei mi aveva chiesto di stare zitto, o meglio mi aveva ricattato." Quelle parole mi fecero emozionare, era sincero. "Ne parleremo con calma al nostro ritorno ok?" Gli chiesi avvicinandomi a lui. "Ok" Mi disse sorridendo, io lo baciai a stampo e poi mi addormentai. 


E' abbastanza corto, e lo so. Ma non ho avuto tempo, quindi vi chiedo scusa. 
Inizio con il dirvi che sta per finire..non voglio farla troppo lunga, perché vorrei iniziarne una nuova.
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se so che non è il massimo, scusate ancora, un bacio, ccccciau.
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Capitolo 10
*** Noi. ***


Era ormai passata quella settimana, era finito tutto, e mi sono divertita davvero. Al mio ritorno ho abbracciato mio padre ed era cambiato era felice! Lì Justin manteneva le distanze, ma mi seguiva con lo sguardo, rifiutava ogni ragazza, forse dovevo crederlo. E ora sono qui, stesa sul mio letto, ormai la scuola è finita, e con Katy è tornato tutto come prima. Non so chi scegliere, Jared è fantastico, ma Justin..non lo so, odio fare delle scelte. Marisol, concentrati..chi ami davvero? Chi ti fa stare meglio? Chi ti fa sorridere quando lo vedi? Chi ti fa provare quelle sensazioni magnifiche? Perché non voglio ammettere che è lui? Perché non voglio ammettere che è Justin il ragazzo giusto per me? 

Mi alzo da quel letto, non posso restare lì e continuare a pensare devo affrontare la cosa. 
Esco e vado verso casa di Jared, busso e la sorellina mi viene in contro "Ciao piccola, c'è tuo fratello?" Le chiedo abbracciandola. "Sì è in camera sua." La lascio e poi la ringrazio. Salgo sopra e busso aspettando una risposta. "Chi è?" Mi chiede la voce dall'altra parte della porta. "Sono Marisol..posso entrare?" Non sento nessuna risposta ad un tratto la porta si apre e delle braccia mi avvolgono la schiena. "Jared devo parlarti.." Gli sussurro seria. Lui si stacca da me e poi mi fa entrare nella sua stanza. "Dimmi." Mi dice sorridendo. "Ascolta.. tu avevi ragione.. io mi sono innamorata." Un sorriso appare sul suo volto, mi fa malissimo ma devo dirglielo. "Ti prego fammi continuare.. io amo Justin, e ho pensato a questa cosa per tutta la giornata. Amo te quasi quanto lui, ma con lui è diverso. Mi dispiace..voglio chiederti solo una cosa..anche se so che non è tanto possibile, ma possiamo restare amici?" Gli dico mentre una lacrima mi bagna la guancia. "Certo. Non voglio perderti, posso darti un ultimo bacio? Un semplice addio. Anche se non è un addio da amici..ma da fidanzati..ma non è un addio, oh insomma hai capito!" Mi scappa una risata, poi mi avvicino e lo bacio, questo era un ultimo bacio, le ultime sensazioni con lui. "Ora vai da lui." Mi dice alzandosi. Mi asciugo le lacrime, poi lo guardo negli occhi lo abbraccio e gli sussuro un "Grazie." Mi stacco e poi corro via. Compongo il numero di Justin sul mio cellulare..squilla. "Pronto?" E' una voce femminile.. "Ehmm Justin?" Chiedo confusa.. "Oh no scusa, sono Selena, Justin è in bagno..ti faccio richiamare dopo?" Mi chiede con voce molto allegra. "No, tranquilla non era nulla di importante. Grazie lo stesso, ciao." Attacco e mi siedo sulla panchina, cosa ci faceva con Selena? Eccomi qui, mi ritrovo in un mare di lacrime. Lo sapevo! Le persone non cambieranno mai. Dopo un po' risuona il cellulare è Justin, non voglio rispondere, non voglio sentire la sua voce. Ritorno a casa, sono sola come un cane, non voglio parlare con nessuno, preferisco tenere tutto il dolore dentro me stessa, come potevo pensare che tutto si sarebbe sistemato? Il trucco è ormai colato sulle mie guance. So che può sembrare stupido ma io mi ero fidata di lui, mi fidavo e ora non mi fido più. E' come tutti gli altri. Il suono del campanello della porta d'ingresso interrompe i miei pensieri. Scendo giù per le scale cercando di asciugare le lacrime con tono basso chiedo "Chi è?" Dall'altra parte una voce maschile mi risponde. "Marisol ti prego apri, non è quello che pensi. Tra noi non c'è stato nulla. Lasciami spiegare." D'istinto apro la porta restando con lo sguardo rivolto verso il basso, Justin mi abbraccia e mi stritola a se. Il suo profumo è così dolce.. cerco di spingerlo e staccarlo da me, poi alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi, in un attimo i suoi occhi si riepiono di lacrime. "Scusa Marisol, ti prego, non ho fatto nulla con lei. Eravamo insieme per un set fotografico, e ci hanno dato una sola stanza e lei ha dormito con me, e poi io mi sono svegliato per fare la doccia, e lei ha sentito il cellulare squillare e io le ho detto di rispondere e lei l'ha fatto. Ti prego, credimi." Mi dice tutto d'un fiato. "Justin io sono andata da Jared per dirgli che tra noi era finita, perché io amo te, ma poi è successo tutto questo casino e io mi sono sentita una stupida." Gli dico iniziando a piangere. "Mi perdoni?" Mi dice asciugando le sue lacrime e poi le mie. "Sì, ma ti prego non farmi pentire." In un attimo sul suo viso si disegna un sorriso, prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia. Non sentivo il suo sapore da tantissimo tempo, non assaporavo le sue labbra da una vita, era così bello, così perfetto. "Quindi ora siamo un noi?" Mi chiede sorridente. "Si, siamo un noi." Gli rispondo abbracciandolo. "Cosa ti va di fare?" Mi chiede aggiustandosi i capelli. "Non saprei.. per me è uguale." Gli dico osservandolo. "Mmmh allora, io voglio farti un regalo, e ho pendato ad un viaggio insieme, una vacanza.. che ne dici?" Mi chiede portando lo sguardo verso la finestra. "Vorrei parlarne prima con mio padre..ha il diritto di sapere quello che voglio fare." Justin annuisce e io nel frattempo chiamo mio padre per chiedergli cosa ne pensava. "Allora? Cos'è questa faccia? Ha detto no?" Mi chiede triste. "Si Justin.." Abbassa lo sguardo. "Fammi finire.. si Justin, ha detto siiii." Mi abbraccia e mi prende in braccio, avvolgo le mie gambe intorno alla sua schiena, lui mi bacia e poi sorride. "Quando partiamo?" Gli chiedo ansiosa. "Dopodomani." Mi risponde facendomi scendere. "Ma allora dobbiamo sbrigarci!" Gli dico salendo in camera. Justin mi segue poi mi blocca da dietro e mi spinge sul letto, il suo corpo è sul mio. Inizia a baciarmi il collo, scendendo verso la spalla e poi risalendo subito dopo, le sue mani accarezzano i miei fianchi per poi passare sotto la mia maglietta. Con una mano mi accarezza la coscia e con l'altra la schiena. Le sue labbra si posano sulle mie iniziando a baciarmi. Poi mi guarda negli occhi come se volesse chiedermi il permesso, io sorrido e lo lascio fare. In poco tempo io sono diventata sua e lui mio, abbiamo formato un'unica persona. La mia prima volta, con lui, con la persona che amo di più al mondo. 

Sono le 18:00 mi alzo e vado verso il bagno, Justin dorme. Mi guardo nello specchio, mi sento diversa, non so cosa mi succede, ma mi sento bene. Infilo l'intimo, e poi una maglia lunga e ritorno a stendermi accanto a Justin appoggiando la mia testa sul suo petto. "Hey" Mi sussurra baciandomi la fronte. "Hey" Rispondo alzando lo sguardo verso il suo viso "Come stai?" Mi chiede accarezzandomi il viso. "Mai stata meglio." Gli dico baciandolo. 


Lo so, è un po' corto, ma ho fatto la valigia per partire e ho perso tanto tempo.
Farò altri due o tre capitoli..e poi mi fermerò. Non so se riuscirò a pubblicarli la settimana prossima, perché non ci sarò, potrò provare a scriverlo dal cellulare ma non vi assicuro nulla. Spero vi piaccia. 
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Capitolo 11
*** Nessuno è perfetto. ***


Passammo il pomeriggio a fare le valigie e il giorno dopo sistemammo le ultime cose.
La sveglia mi fa sobbalzare e con me sobbalza anche Justin. Ci alziamo dal letto e corriamo a prepararci per poi prendere l'aereo, siamo diretti in Italia. Dopo esserci preparati entriamo subito in macchina, nessuno dei due parla, io sono troppo concentrata a pensare se ho preso tutto, e lui è troppo concentrato sulla guida. Arrivati in aeroporto prendiamo le valigie e dopo aver fatto tutti i controlli, finalmente saliamo. Io ho origini italiane, ma Justin non lo sa, precisamente mia mamma era di Napoli, infatti io so parlare due lingue grazie ai miei genitori. "Dove andremo, o meglio dove attereremo?" Chiedo curiosa. "Milano" Mi risponde freddo. "C'è qualcosa che non va?" Gli chiedo confusa. "No nulla, sono stanco." Cosa gli ho fatto? Mi giro verso la finestra e poco dopo mi addormento.

"Signorina.." Una voce mi sveglia. "Si?" Le chiedo ancora con un occhio chiuso. "Siamo arrivati." Mi dice con un enorme sorriso. "Ah grazie." Mi alzo prendendo la mia borsa, ma Justin non c'è. "Signorina mi scusi, lei sa dirmi dov'è andato il ragazzo che era accanto a me?" Le chiedo indicando la poltrona vuota. "E' uscito poco fa.. sembra che molte fan abbiano saputo del suo arrivo qui in Italia e sono arrivate in aeroporto per incontrarlo." Mi dice aiutandomi con la valigia. "Grazie per avermi aiutata." Le dico scendendo dall'aereo. Entro in aeroporto, non c'è traccia di Justin.. che fine ha fatto? Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero "Justin ma dove sei?" Gli chiedo guardandomi intorno. "Mmh lo vedi quel ragazzo che agita la mano?" Mi guardo intorno e..bingo! "Eccoti!" Poso il cellulare e vado verso lui, poi usciamo dall'aeroporto ed entriamo in macchina. "Perché non mi hai detto che uscivi?" Gli chiedo guardando verso il basso. "Non volevo svegliarti." NON VOLEVI SVEGLIARMI? MA SE DOVEVO SCENDERE ANCH'IO DALL AEREO?! OK, DEVO RESTARE CALMA. "Ok" La macchina si ferma. Justin saluta l'enorme tizio che la guida e poi entriamo in albergo. Per noi Justin ha preso una suite, io sinceramente mi accontentavo anche di una semplice camera con letto a castello, ma evidentemente per lui non era la stessa cosa. Saliamo sopra, la nostra suite è sull'ultimo piano, o meglio penultimo, perché a quanto ho capito nell'ultimo non ci può salire nessuno, vorrei tanto sapere cosa c'è lì sopra. Justin si stende sul letto fissando il soffitto, io lo guardo e poi mi metto a cavalcioni su di lui. "Mi spieghi perché stai così? Non mi piace vederti così, mi fa stare male." Gli dico guardandolo negli occhi. "Non ho nulla, davvero." "Come fai a dire che non hai nulla? Non sono stupida Justin!" Mi fa scendere dal suo corpo e poi si chiude in bagno. Che cosa sta succedendo?

Per tutto il pomeriggio non parlammo, ed era ormai sera, nel letto lui era di spalle, non parlava, non capivo perché aveva questo comportamento con me. "Justin qualche volta prima di tornare a casa, mi porti a Napoli? Sai, io ho origini italiane, e vorrei incontrare mia nonna, visto che non la vedo da quando è morta mamma." Si gira verso me, e mi guarda negli occhi. "Tu hai origini italiane? Figo! Certo che ti accompagno." Oh finalmente mi ha rivolto la parola. "Grazie Justin, sei il migliore." Gli dico abbracciandolo e baciandolo. "Marisol, io dovrei dirti una co.." Il mio cellulare interrompe il nostro discorso "Scusa Justin, ma è mio padre, parliamo dopo." La chiamata dura circa un'ora e al mio ritorno Justin dorme. Vado in bagno a lavarmi, e aprendo la borsa mi accorgo di essermi dimenticata il pigiama, perfetto! Mi arrangerò con qualche maglia di Justin. 
"Marisol.." Cerco di aprire gli occhi. "Si, Justin..dimmi." Gli dico mezza addormentata. "Ti va di andare a fare una passeggiata? Sono le nove!" Mi dice accarezzandomi il viso. "Mmh va bene, dammi il tempo di fare una doccia e vestirmi." Scendo dal letto ma poi Justin mi blocca. "Marisol, ma perché hai la mia maglia?" Scoppio in una risata fissando la maglia. "Ho dimenticato il pigiama a casa." Scoppia a ridere anche lui, finalmente è tornato il mio Justin. Dopo esserci preparati ci dirigiamo verso il Duomo di Milano, che è poco distante dall'albergo. "Facciamo una foto?" Gli chiedo prendendo l'iphone dalla borsa. "Certo." Mi risponde lui sorridendo. Scattiamo la foto e poco dopo una voce ci interrompe. "Hey ciao Bieber!" Ci giriamo di scatto e alle nostre spalle c'è una bella ragazza, magra, mora, ma io l'ho già vista da qualche parte. "Ciao Selena.." Risponde Justin, ecco chi era! "Volevo solo ringraziarti" Perché lo sta ringraziando? "Per cosa?" Intervengo io. "Ma come non te l'ha detto?" Dice accennando un sorriso. "Selena fatti i cazzi tuoi, è stato un errore, ma sopratutto è stata colpa tua." Interviene Justin innervosendosi. "Insomma, quella che dovrebbe arrabbiarsi qui sono io! Mi spiegate cosa sta succedendo?" Dico guardandoli negli occhi. "Marisol..l'altra sera quando ero nervoso, era perché dovevo dirti questa cosa. Il giorno prima di partire, quando io uscii per andare a comprare le ultime cose, incontrai Selena, e stava piangendo, quindi la accompagnai a casa, e lei per ringraziarmi mi fece salire sopra, per bere qualcosa, e alla fine abbiamo fatto sesso, ma era solo sesso..non accadrà mai più." In un attimo il mio viso si riempe di lacrime. "Mi fai schifo." Lo spingo e poi vado via, verso l'albergo. "Ti prego Marisol aspetta!" Lo sento gridare, ma non voglio più vederlo, mi ero fidata, e mi ha delusa un'altra volta. 
Salgo sopra e prendo la valigia, butto tutto dentro senza perdere tempo. 
"Se le dovessero chiedere di me, non le dica nulla." Dico all'uomo dietro al bancone. "Va bene, faccia buon viaggio."
Entro nel taxi che mi porterà in stazione, andrò da mia nonna per un po' e poi tornerò a casa. "Grazie, tenga il resto." Dico all'uomo che guida il taxi, prendo subito il biglietto, poi entro nel treno, cerco il mio posto, poi mi siedo. "Marisol?" Mi chiede la persona accanto a me. Mi giro di scatto, e mi accorgo che la persona accanto a me è Jared. "Oddio Jared, cosa ci fai qui? Perché sei in Italia?" Lo abbraccio, e poi asciugo le lacrime. "C'era un'offerta, e quindi.. e tu? Cosa è successo? Perché stai così?" Mi chiede accarezzandomi il viso. "Ho litigato con Justin. Lui ha fatto sesso con Selena, mentre io ero a casa a preparare le valigie." Jared mi abbraccia e mi stringe a se, mi mancavano i suoi abbracci. "Dove sei diretto?" Gli chiedo cercando di cambiare discorso. "Roma, ho prenotato lì, tu?"  "Napoli, vado da mia nonna per qualche giorno e poi ritorno a casa." 
Parlammo per tutto il viaggio, fin quando lui però non arrivò a Roma. "Mi raccomando, non essere triste, passerà." Mi dice abbracciandomi. "Speriamo" Gli dico io salutandolo con la mano. Ritorno al mio posto, passano le ore e finalmente sono arrivata anche io. Scendo dal treno e prendo un taxi, ringrazio l'autista e poi busso il campanello di quell'enorme villa. Quando ci venivo da piccola, mi divertivo tantissimo, perché questa villa è immensa. Si apre il cancello ed io entro dentro, tutto è rimasto come prima. La porta si spalanca e intravedo mia nonna. "Nonna!" Grido correndo verso lei e abbracciandola. "Ciao piccola." Mi sussurra all'orecchio. Entriamo dentro, lei mi offre i suoi biscotti, mentre io le racconto la mia vita. "Ascolta piccola mia, queste cose capitano, se lui ti ama davvero, ora ti starà cercando dappertutto, quindi se ti troverà significa che allora lui davvero ci tiene a te, ma se non ti troverà lui allora ti avrà già dimenticata." Adoravo i suoi consigli, lei sapeva aiutarmi. Mi mancava da morire, mi ricorda tanto la mamma, come vorrei che lei fosse qui.


Hoooooooola, sono tornata dalle vacanze, quindi ora potrò continuare la storia.
Non so se ci sono errori, non l'ho riletto, perché l'ho scritto oggi, e non ho avuto tempo, insomma spero vi piaccia, e come sapete, lasciate una piiiiiiiiiccola recensione. siete fantastiche, ciau.
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Capitolo 12
*** Non tutto dura per sempre. ***


Dopo i suoi consigli cenammo insieme e poi giocammo a carte. 
Dopo le notre 3628192 partite mi decido a salire in camera per riposare un po'. "Nonna, io vado a dormire, sono stanca." Le dico lasciandole un bacio sulla guancia. "Va bene, buonanotte."   "Notte." Salgo sopra e percorro il lungo corridoio, entro nella mia stanza, quanti ricordi.. Prendo il cellulare dalla borsa e mi accorgo che ci sono trenta chiamate perse da parte di Justin, io di certo non lo richiamerò. Compongo il numero di Jared, squilla, ma subito dopo è occupato. Il mio cellulare squilla, è Jared. "Pronto?" Dico io. "Hey, mi hai chiamato? E' successo qualcosa? Mi devo preoccupare? Devo uccidere qualcuno?" Mi chiede impaurito. Mi scappa una risata "Ma no, mi andava di sentirti." Continuammo a parlare per due ore, lui è un ragazzo fantastico, dovevo scegliere lui, ma ormai non posso più tornare indietro. Continuo a ricevere messaggi da parte di Justin continua a scrivere 'Ti prego dimmi dove sei, è stato tutto un errore, sono stato uno stronzo, perdonami ti prego.' Sì, mi manca tantissimo, ma non doveva fare sesso con la prima troia che gli capitava. Elimino tutti i messaggi ricevuti, anche quelli non letti, poi ne scrivo uno a Katy. 'Hey Katy, sai una cosa? Bieber fa schifo! E' uno stronzo, quando torno lì ne parliamo da vicino, ciao mi manchi.' Spengo il cellulare, mi avvicino alla finesta, guardo il cielo pieno di stelle, mi scende una lacrima, ma la blocco asciugando il viso, non devo essere debole, non ora. Continuo a fissare il cielo, ad un tratto si disegna una striscia bianca in cielo, una stella cadente. 'Desidero che tutto si risolva, desidero una vita migliore.' So che non si avvererà mai, ma voglio provarci. Mi allontano dalla finestra, e mi stendo sul mio letto, dopo pochi minuti mi addormento. 

Sono passati tre giorni, e Justin non mi ha più chiamata. 
"Nonna mi verrai a trovare vero?" Le chiedo abbracciandola. "Magari piccola, magari!" La saluto, poi esco fuori, entro nel taxi. "Lei è Marisol, vero?" Mi chiede l'autista.. "Sì, ma lei cosa ne sa?" Gli chiedo cercando di vedere il suo volto. "Era così per sapere, sua nonna le vuole davvero bene." Ma come fa a sapere queste cose? "Mmh, si." Rispondo fredda. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte. "Mi scusi, ma ha sbagliato..doveva girare a destra!" Gli dico fissando la strada. "Si, non si preoccupi è una scorciatoia." Sto iniziando ad avere paura, conosco Napoli, e questa strada non porta all'aeroporto. "Io credo che lei abbia sbagliato strada." L'uomo al volante ride soddisfatto, la macchina si ferma, e un ragazzo entra in macchina sedendosi accanto a me, toglie gli occhiali e mi accorgo che il ragazzo accanto a me è Justin. "Che cosa ci fai qui?" L'uomo avanti scende dalla macchina e va via. "Dove sta andando quel signore? Justin non mi piace questo gioco, fammi uscire!" Grido disperata cercando di uscire, ma è solo uno sforzo inutile, perché le porte sono chiuse con la sicura. "Ti calmi?" Mi chiede Justin bloccandomi per il polso. "Ascolta, so di aver sbagliato, ma non è stata colpa mia, io volevo solo aiutarla." Mi dice continuando a tenermi bloccata, non so come ci riesca. Cerco di togliere la sua mano dal mio polso, ma lui mi prende in braccio e mi fa sedere a cavalcioni su di lui bloccandomi per i fianchi. "Mi lasci in pace? Sei stato uno stronzo! Volevi aiutarla? Volevi aiutarla facendo sesso con lei? Bravo Bieber!" Gli dico piangendo. "Ti prego non piangere, perdonami ti prego." Mi appoggio sul suo petto, mi sono arresa, le lacrime continuano a scendere, senza mai fermarsi. Justin mi accarezza la schiena, sono troppo debole, e lui è troppo forte. "Tu..tu mi ami vero?" Gli chiedo guardandolo negli occhi. "Si, ti amo, ti amo, ti amo." Asciugo le lacrime, mi arriva un sms, prendo il cellulare leggo il nome Jared, ma non leggo il messaggio. "Jared?" Mi chiede Justin. "Ti senti con lui?" Mi chiede fissando il mio cellulare. "Siamo solo amici, lui mi ha aiutata." Justin guarda fuori al finestrino, i suoi occhi con i raggi del sole sono ancora più belli. "Tranquillo Justin, fra noi due non c'è nulla, lui è il mio migliore amico." Gli dico tranquillizzandolo. "Non esiste l'amicizia fra uomo e donna." Dice lui guardandomi dritto negli occhi, come se volesse capire davvero la verità, come se volesse penetrare nel mio corpo, nel mio cuore, per scoprire quello che sento veramete. "Invece esiste.." Continuo io. "Ma insomma Marisol, si vede che gli piaci tantissimo, come fai a non capirlo? Come sei stupida." Ed eccoci qui, siamo ritornati sul punto di partenza. "Bene! Justin sai una cosa? E' finita, basta! Apri questa cazzo di macchina e fammi andare via, non voglio vederti mai più, sei solo uno stronzo viziato. Se non c'è fiducia in una coppia, allora non esiste una coppia. Tu non ti fidi di me? Ok, andrò da Jared, lui almeno mi capisce." Gli dico scendendo dal suo corpo. Justin apre la macchina senza discutere, io prendo la mia borsa e vado via.
Dopo ore finalmente arrivo a casa. "Ciao papà, non farmi domande..non voglio parlare, vado a dormire ciao." Gli dico passandogli avanti e lasciandolo senza parole. Salgo in camera, mi stendo sul letto e mi addormento.
"Pronto?" Una chiamata mi fa svegliare. "Ciao Marisol, sono Jared, come vanno le cose?"    "Male, malissimo. L'ho lasciato." Lo sento tossire. "Tutto bene?" Gli chiedo spaventata. "Si, tutto ok, mi stavo affogando con un pezzo di pizza. E come mai?"  "Stronzate..ho fatto l'errore più grande della mia vita a scegliere lui."   "Puoi sempre rimediare." L'ha detto davvero? "Io ti piaccio ancora vero?" Gli chiedo fissando il muro. "Si, mi sei sempre piaciuta."   "So che adesso tu penserai cose come 'io non sono la tua ruota di scorta.' ma io mi sono resa conto di aver sbagliato, e voglio riprovare, cosa ne pensi?"  "Si, certo." Oh sia lodato il signore. "Bene, tu sei ancora in Italia?"  "Nono, sono tornato."   "Oh, allora ti va una passeggiata al parco?" Gli chiedo sorridente. "Certo, passo da te tra venti minuti."   "Perfetto, a dopo." Attacco e poi mi preparo in fretta. Scendo giù, e dopo un minuto arriva Jared con la sua moto. "Ciao" Dico io dandogli un bacio sulla guancia. "Ciao" Salgo sulla moto e poi partiamo. Scendiamo dalla moto e iniziamo a camminare per il parco, è strano ma io sono imbarazzata. "Mi sento in difficoltà, c'è mi sento..non lo so.." Dico gesticolando, lui ride. "E se facessi così?" Dice avvicinandosi a me e circondando le me spalle con il suo braccio. "Mi reggi?" Gli chiedo facendo finta di svenire. Scoppiamo a ridere entrambi. "Sai una cosa? voglio andare in spiaggia, ti va?" Gli chiedo guardandolo negli occhi. "Certo, per me va bene tutto, l'importante è stare con te." Abbasso lo sguardo e poi sorrido, le nostre mani si intrecciano per poi staccarsi una volta arrivati alla moto. Arriviamo in poco tempo, io sfilo le mie scarpe e corro per la spiaggia facendogli segno di seguirmi con la mano. L'acqua ci bagna i piedi, faccio qualche passo indietro e poi mi siedo, tiro Jared per la maglia e lo faccio sedere accanto a me, ci stendiamo entrambi, ed io appoggio la testa sul suo petto. Disegno dei cerchi immaginari con il dito sui duoi pettorali, lui mi accarezza il viso. "Tu la conosci la casa dei fantasmi qui sulla spiaggia?" Gli chiedo alzando lo sguardo e incrociando il suo. "No, non ci sono mai stato." Mi alzo di scatto e gli porgo la mano, lui la afferra si alza ed io inizio a correre verso la casa sulla spiaggia, lui mi segue. "Ma è enorme!" Esclama Jared. "Già.. entriamo?" Gli chiedo, lui annuisce, e ci ritroviamo dentro. Saliamo sull'ultimo piano, lì c'è una stanza da letto, ma sopratutto c'è una vista meravigliosa. Mi affaccio sull'enorme finestra. "E' bellissimo qui." Dico aggiustando i miei capelli.  Jared mi abbraccia da dietro e poi mi fa girare verso lui. Il suo respiro è sempre più vicino, le nostre labbra si sfiorano, mi scappa un sorriso ricambiato, poco dopo le nostre labbra si uniscono, Jared fa dei passi indietro, e mi ritrovo a cavalcioni su di lui, le sue mani mi accarezzano la schiena, le posizioni si invertono, Jared abbassa la spallina del mio vestito, ed inizia a baciarmi la palla, io gli sfilo la maglia, e passo dolcemente le mie unghie sulla sua schiena, lo sento gemere sotto il mio tocco. In pochi secondi i nostri corpi si uniscono, formando un'unica persona.


Ecccccccoci qua. 
Questa volta sono stata veloce, dai! Non vi dico nulla, perché ormai sapete già cosa dovete fare. 
Grazie mille, ccciau belle.
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Capitolo 13
*** Mi sbagliavo, esiste un lieto fine. ***


Siamo rimasti tutta la mattina lì, ed ormai sono le sei del pomeriggio.
Mi sveglio e mi accorgo che mi sta fissando. "Hey smettila di fissarmi mi imbarazzo." Gli dico sorridendo. "Sei così bella, come posso non guardarti?" Alzo la testa che era appoggiata sul suo petto, poi mi avvicino al suo viso e lo bacio dolcemente. "Che ore sono?" Gli chiedo guardando il soffitto. "Sono le sei" Mi alzo di scatto dal letto, vestendomi in pochi secondi. "Dobbiamo muoverci, potrebbe venire qualcuno qui..una volta quandi ci venne una mia amica a quest'ora entrò un uomo, e io non voglio morire." Jared ridacchia e subito dopo si veste anche lui. Usciamo dall'enorme casa, e passeggiamo mano per la mano sulla spiaggia fin quando non ci divide un ragazzo. Cammina con la testa rivolta verso il basso, e con le mani nelle tasche, con una felpa con un cappuccio, è un ragazzo abbastanza strano..Si ferma dietro di noi, io mi giro e stringo la mano di Jared. "Sei solo una troia." Dice il ragazzo con la felpa. "Chi sei per poter dire queste cose? Non mi conosci, quindi stai zitto." Dico nervosa. Il ragazzo si gira, e alza la testa, abbassando il cappuccio, riconoscerei quello sguardo ovunque. "Che cosa vuoi ancora Justin?" Gli dico lasciando la mano di Jared. "Ti ha portato nella casa vero?" Chiede Justin rivolgendo lo sguardo verso Jared. "Non sono cose che ti riguardano." Risponde Jared. "Ma lo vuoi capire che lei ti sta solo usando? Lo vuoi capire che fra voi non ci sarà mai nulla? Lei ti sta solo usando per dimenticare me!" Dice Justin avvicinandosi a Jared. Le mie gambe tremano, e tutto intorno a me gira, buio.

"Signorina, signorina." Una voce femminile cerca di svegliarmi, apro gli occhi lentamente, riesco a vedere solo una donna vestita con un camice bianco. "Dove sono?" Chiedo lentamente. "In ospedale, è svenuta, ma ora è tutto ok." Dice la signorina andando via. Mi giro verso la finestra ed inizio a piangere, io non so chi amo, non so perché l'ho fatto con Jared, forse Justin aveva ragione, forse avrei dovuto perdonarlo, non capisco nulla, non ce la faccio più. Qualcuno bussa alla porta, e i miei pensieri si interrompono, giro la testa verso la porta e vedo Jared. "Come stai?" Mi chiede sedendosi accanto a me. "Meglio.." Rispondo asciugandomi il viso. "Quello che aveva detto Justin era la verità?" Mi chiede guardando dritto verso il muro. "Jared, non lo so..non capisco nulla. Forse l'ho fatto solo per dimenticare, forse l'ho fatto solo perché lo amo, forse l'ho fatto perché non lo amo più, non lo so. Ma forse amo lui, e non ho mai smesso di amarlo." Dico lasciando scivolare un'altra lacrima. "Sono stato uno stupido a crederti, mi hai solo usato." Jared si alza e va via. La stupida qui sono io, lui non c'entra nulla. La porta si apre ed entra Justin, oh fantastico! "Ciao." Mi dice Justin sdraiandosi accanto a me. "Ciao" Rispondo io guardando verso il lato opposto. Justin mi accarezza il viso, eliminando le mie lacrime. "Dimmi che mi ami, e che quello che hai fatto prima era solo un errore." Continuo a non parlare. Qualcuno bussa alla porta, e Justin si toglie subito dal mio letto, dalla porta entra mio padre che corre subito verso me e mi abbraccia, Justin esce fuori, lo osservo per poi incrociare il suo sguardo. "Come stai principessa?" Mi chiede mio padre. "Bene, sono solo svenuta, potevi anche non venire." Gli dico fingendo un sorriso.  

Dopo aver parlato con i dottori io e papà torniamo a casa. Salgo in camera, sono le dieci, sento un rumore provenire dal bagno, mi alzo lentamente per andare a vedere cosa sta succedendo. Apro la porta lentamente ed entro dentro, mi guardo attorno ma non vedo nulla, qualcuno mi abbraccia da dietro, cerco di liberarmi e poi guardo la persona che mi stava tenendo. "Justin ma sei cretino?" Gli dico poggiano la mia mano sul cuore che ormai è partito. "Scusa, non volevo metterti paura." Esco dal bagno e mi stendo sul letto, poco dopo arriva anche Justin, e si stende accanto a me. "Sto ancora aspettando quella frase" Mi dice giocando con i miei capelli. "Sono stata una stupida, mi sono comportata da vera troia, ma non potevo sopportare il fatto che tu avevi fatto sesso con Selena, per me è stato come una pietra sul cuore, è stata una sensazione orrenda. Jared mi ama davvero, e io non so se provo qualcosa per lui, poi ci sei tu." Mi blocco e lo guardo negli occhi. "E io?" Mi chiede aspettando una risposta. "Con te tutto è perfetto, tu sei così perfetto, così dolce, ma anche così stronzo. Tutte le ragazze amano i ragazzi stronzi, tutte le ragazze dicono di volere un ragazzo serio, ma alla fine si innamorano sempre di un ragazzo stronzo. Hai fatto tanti errori, ed io ti ho perdonato sempre, sempre. Ed ora voglio perdonarti, voglio stare con te, ma fai un altro errore e ti giuro che non mi vedrai mai più." Justin alza la schiena dal letto e mi bacia.

Sono passati due mesi, e tutto è perfetto. Con Jared ho fatto pace ed ora è fidanzato con Katy, ormai ci vediamo sempre, stiamo tutti i giorni insieme, usciamo insieme, mangiamo insieme, dormiamo insieme, siamo una famiglia. Finalmente avevo trovato qualcuno da amare, e che mi amasse.


Lo so, è cortissimo, ma avevo detto tutto nell'altro capitolo quindi qui c'era poco da dire.
Come ben vedete la storia è finita. Tutto è andato per il verso giusto.
Ora voglio paralrvi un po' della nuova storia che scriverò. 
La nuova storia parlerà della mia vita, si avete capito bene, parlerò di quello che mi sta succedendo in questo periodo, di quello che sto sopportando per colpa della distanza. Infatti la storia si chiamerà 'La lontananza non potrà mai separarci.' Parlerà di una ragazza che conosce per caso questo ragazzo ed entrambi si innamorano, ma qualcosa li divide, qualcosa non permette di farli vedere tutti i giorni. Insomma vi racconterò la mia storia, cambiando i personaggi e mettendo Justin al posto del ragazzo che mi piace. Cosa ne pensate? Fatemi sapere. ccccciaux
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