Tutta colpa di Silente...

di Kel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitoli 6-7/ Draco ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitoli 8-9/ Draco ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 14: *** Capitoli 10-11/Draco ***
Capitolo 15: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 17: *** Capitoli 12-13/Draco ***
Capitolo 18: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 20: *** Capitoli 14-15/Draco ***
Capitolo 21: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 23: *** Capitoli 16-17/Draco ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Tutta colpa di Silente Prima di iniziare a leggere darei qualche informazione: questa fanfiction non segue i fatti accaduti in Harry Potter 6, e quindi Silente non è morto, nè Piton è tornato dalla parte di Voldie...
ora non mi resta che augurarvi buona lettura!! spero vi piaccia!!

Tutta colpa di Silente


Capitolo 1.


Si era appena smaterializzata davanti agli enormi cancelli di quel luogo in cui aveva passato i sette migliori anni della sua vita, e subito sentì la pancia stringersi in un nodo. Quel luogo le aveva cambiato la vita, eppure sentiva di non doverci entrare, sarebbe stato troppo strano ritornare lì dopo tutto quello che era successo, gli amici che aveva perso, proprio davanti a quei cancelli.
Poi si ricordò della lettera che un gufo le aveva recapitato appena due settimane prima.
Era scritta con il solito inchiostro verde, la scrittura sottile ed obliqua, uguale alle lettere che ogni anno le avevano inviato per ricordarle il ritorno a scuola (come avrebbe potuto dimenticarlo?!) e fornirle l'elenco dei libri di testo. Tutti i ricordi di quel giorno di diciotto anni prima le erano tornati in mente, al suo primo giorno del primo anno a Hogwarts, all'incontro con Harry e Ron...
Non li vedeva da più di dieci anni, da quando sei mesi dopo la fine della seconda guerra se n'era andata in America per studiare da medimaga, o almeno questo era il motivo che aveva detto ai suoi migliori amici.
In realtà le avevano sì offerto una borsa di studio in America, però la vera decisione era dipesa da ben altro.
Distrutti tutti gli horcrux l'Ordine della Fenice si era scontrato con Voldemort e i suoi seguaci davanti ai cancelli di Hogwarts e aveva vinto, non senza perdite, e Harry era diventato quello per cui era nato, l'Eroe del Mondo Magico, l'unico in grado di sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro.
Molti dei loro amici erano morti, molti auror, e naturalmente molti Mangiamorte, quelli rimasti in vita dopo il crollo del loro signore erano stati rinchiusi ad Azkaban;
Lei e Ron avevano contribuito alla vittoria, distraendo l'una Malfoy senior e l'altro Bellatrix, avevano permesso a Harry di arrivare a Voldemort senza essere notato e ad ucciderlo.

Lei e Ron si erano messi insieme al matrimonio di Bill e Fleur, e per tutto il settimo anno la loro storia era continuata in un perfetto idillio, anche se litigavano per le loro solite cavolate facevano pace subito dopo. Qualcosa però stava cambiando nella mente di lei, si sentiva più vicina a Ron di quanto non lo fosse mai stata però si rendeva conto di non amarlo, gli voleva bene, certo, ma anche a Harry voleva bene e di certo non poteva essere la stessa cosa.
Così quando, durante la festa al Ministero, Ron, prendendola alla sprovvista, le aveva chiesto di sposarlo lei avrebbe preferito mille volte essere di nuovo in battaglia piuttosto che star lì a guardare gli occhi azzurro cielo del suo migliore amico mentre gli confessava quello che avrebbe dovuto dirgli da tempo.
Da quel giorno le cose con Ron si erano complicate, l'imbarazzo tra loro cresceva sempre di più, se fosse stato per lei sarebbe tornato tutto come una volta quando erano solo amici, ma per lui evidentemente non era lo stesso e le cose stavano diventando insostenibili.
Aveva così deciso di approfittare della proposta dell'ospedale di Los Angeles e partire per "lasciare che le cose si sistemino da sole" perché era sicura che col tempo a Ron sarebbe passata.
Quello che lei non aveva preso in considerazione era che la vita in America le sarebbe piaciuta moltissimo, che avrebbe conosciuto nuove persone, e che soprattutto sarebbe diventata una delle migliori, e famose, medimaghe del mondo.
Con Harry e Ginny si erano tenuti in contatto per qualche tempo, ma poi il lavoro di tutti e tre aveva impedito una fitta corrispondenza e avevano smesso di sentirsi.

Era stata quella lettera di Silente a convincerla a tornare, le aveva scritto per chiederle di partecipare ad un corso per gli alunni del sesto e del settimo anno per aiutarli a scegliere il lavoro dopo la scuola, e visto che lei era stata una delle migliori studentesse che la scuola avesse mai avuto aveva pensato a lei.
Ci aveva pensato molto, poi la voglia di rivedere il suo vecchio e amato preside, e di come era diventata l'Inghilterra per tutto il tempo in cui era stata via, aveva scritto a Silente che accettava la sua proposta e che sarebbe arrivata come gli altri insegnanti il primo di settembre.

Con un lungo sospiro Hermione Jane Granger varcò, dopo undici anni, i cancelli di Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 2.


Non appena Hermione mise piede nell'ingresso del castello si rese conto che nulla era cambiato.
Stesso soffitto altissimo, stesse scale in fondo al corridoio, stesse clessidre con gli emblemi delle quattro case, stessi ritratti alle pareti e stesse lucide armature. L'unica cosa diversa era il silenzio.
Hermione era abituata al solito cicaleccio di e alle solite allegre risate di sottofondo che contraddistinguevano Hogwarts ai suoi tempi. Ma ovviamente tutto era così silenzioso perché gli studenti erano ancora sul treno, guardando l'orologio Hermione si accorse che erano da poco passate le sei si sera e che il castello si sarebbe riempito a breve.

Si stava avviando verso la sala grande quando un palloncino pieno di acqua ghiacciata si infranse sulla sua testa. -Pix!- urlò, come aveva potuto scordarsi del "caro" poltergeist che ora le sbarrava la strada minacciandola con le bombe d'acqua?
Estraendo la bacchetta eseguì un rapido incantesimo e fu subito asciutta, poi si dedicò a Pix, con una fattura lo fece volare via con il classico rumore che fa un palloncino quando lo lasci andare dopo averlo gonfiato.
-Cos'è questo bacc...?- la professoressa McGranitt s'interruppe notando la giovane donna nell'ingresso circondata da una pozza d'acqua -Bentornata a Hogwarts signorina Granger- disse con la sua solita voce severa.
-Prego, mi segua, il professor Silente desidera parlare con lei- Detto questo le fece segno di seguirla sulla sinistra, verso l'ufficio di Silente.

Albus Silente attendeva la giovane dietro alla scrivania, l'ufficio era come al solito ingombro di strani oggetti, e alle pareti erano appesi i soliti ritratti dei vecchi presidi della scuola.
Hermione si vide accolta da un largo sorriso che le fece comprendere, per la prima volta, di aver fatto la cosa giusta a tornare.
Lei e Silente parlarono per una mezz'oretta circa, il preside chiedeva soprattutto dell'America, poi mentre la ragazza cercava di rispondere iniziava con i suoi soliti discorsi che apparentemente non avevano alcun senso, ma se ci facevi l'abitudine avevano sempre qualche significato profondo.
Hermione, dal canto suo, non osava chiedere nulla sulle cose che erano cambiate in Inghilterra, e soprattutto sui suoi amici; Silente sembrava comprenderla e per tutto il tempo che conversarono non accenno mai ad Harry a Ron, né a nessun altro.

- Per Merlino! Parlando il tempo è davvero passato velocemente!- disse ad un certo punto Silente guardando l'orologio sulla parete di fronte a lui - Forse sarebbe meglio andare in sala grande, gli studenti arriveranno a minuti, Minerva mi ucciderebbe se arrivassi in ritardo il primo giorno!-

E così entrambi si affrettarono a scendere le scale



Mi scuso per un capitolo così breve, ma serviva per entrare bene nel vivo della storia...!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 3.


La sala grande era ancora vuota quando entrarono, salvo che per un giovane professore, che Hermione non conosceva, che se ne stava comodamente seduti al tavolo degli insegnanti.- Dorian, Ti presento la signorina Granger, una nostra ex studentessa che per quest'anno insegnerà da noi; Hermione, questo è il professor Grey, insegna incantesimi, anche se vorrebbe insegnare difesa contro le arti oscure- disse il Preside sorridendo, l'altro vistosamente imbarazzato si affrettò a stringere la mano alla ragazza -Hermione, piacere. Dorian Grey?Come il romanzo? ("Il Ritratto di Dorian Grey" N.d.A.) - osservò Hermione
-Già, i miei genitori sono stati particolarmente cattivi nei miei confronti!- rispose l'altro sorridendo.

-Ah! Dimenticavo- saltò su Silente -Visto che per domani non avrai lezione Hermione, posso chiederti di sostituire il nostro insegnante di difesa, che ha avuto problemi e che non arriverà prima di domani sera?- Hermione, un po' sorpresa gli fece notare che, forse, al professor Grey sarebbe piaciuto sostituire il collega, ma subito questi si affrettò ad ammettere che per il giorno dopo aveva già abbastanza ore di lezione e che non ci sarebbe riuscito, così Hermione si convinse ad accettare.
Mentre parlavano gli altri professori avevano iniziato ad arrivare e si erano accomodati, così anche loro si decisero a sedersi.
Attendendo gli studenti Hermione si mise ad osservare la sala. Era sempre uguale, con i quattro tavoli delle case al centro, il tavolo degli insegnanti in fondo e leggermente rialzato, il soffitto riprendeva come sempre il cielo esterno, che quel giorno era limpido e, visto che si avvicinava la notte, il sole stava tramontando e colorava tutto di rosso e oro.

Persa nei suoi pensieri neanche si accorse che la sala si era riempita e che la McGranitt aveva già portato il Cappello Parlante, e che era già a metà smistamento;
Distrattamente Hermione osservò una bambina con i capelli rossi che si avviava al tavolo di Grifondoro accolta da un applauso. Il suo sguardo si pose sul bambino che si avvicinava allo sgabello e quasi le venne un colpo: -Harry!- si disse mentalmente.

Era un bambino non tanto alto, con i capelli neri spettinatissimi, gli occhi verde smeraldo nascosti dietro ad un paio d'occhiali.
Automaticamente i suoi occhi si puntarono sulla fronte, per cercare una cicatrice che però non c'era. Non era riuscita a sentire il nome, perché, quando lo aveva notato, la McGranitt lo aveva già detto. Il baby Harry, nel frattempo, si era tolto il vecchio Cappello e si era avviato verso il tavolo di Grifondoro dove la ragazzina di prima lo aspettava sorridendo.

Hermione lo osservava a bocca aperta, ancora incapace di comprendere come quel bambino potesse essere così uguale al suo migliore amico come il primo giorno che lo aveva conosciuto. Era ancora sconcertata da quello che aveva appena visto quando la McGranitt chiamò - Weasley Margueirite-. Se non avesse visto la ragazzina avrebbe subito pensato ad una figlia di Ron, ma una bambina alta, biondissima e con gli occhi azzurri si avvicinò al cappello e con delicatezza se lo pose in testa -Questa è di sicuro la figlia di Bill e Fleur, è uguale alla madre!- pensò Hermione sorridendo. Anche lei il Cappello Parlante la smistò a Grifondoro, dove i due bambini di prima l'attendevano con un sorriso a trentadue denti e la piccola dai capelli rossi l'abbracciò.

All'improvviso come sempre gli elfi domestici fecero comparire ogni prelibatezza che avevano preparato, e Hermione ancora soprapensiero iniziò a mangiare senza nemmeno accorgersi di quello che si metteva nel piatto.

Doveva assolutamente scoprire chi era quel bambino.



Roxie, grazie per la recensione, anche perchè sei stata la prima!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 4.


Dopo cena Hermione andò a sistemarsi nella sua stanza, molto simile a quella che aveva avuto durante il suo settimo anno quando era caposcuola; sempre di forma circolare con un grande letto baldacchino, aveva come unica diversità un'altra porta che conduceva a un bagno privato con un enorme vasca da bagno.
-Però, si trattano bene i professori!- esclamò sorridendo.
Gli elfi domestici, con suo sommo disappunto, avevano già messo a posto tutta la sua roba nel guardaroba alla sua destra, mancavano solo i libri che dovevano essere sistemati sulle mensole sopra alla scrivania. Il copriletto non aveva più i colori si Grifondoro (rosso scarlatto e oro), ma era bordeaux con lo stemma di Hogwarts al centro.

Il mattino dopo provò a riempire la vasca per un farsi un bel bagno caldo, ma più la riempiva e più l'acqua rimaneva gelida, così sbuffando ci rinunciò.
Sulla scrivania trovò l'orario del giorno. Avrebbe avuto i Grifondoro del secondo anno e non aveva la più pallida idea di cosa fargli fare. Avrebbe di gran lunga preferito quelli del primo anno, così almeno poteva fare un'introduzione alla materia visto che non avevano mai assistito ad alcuna lezione. Avrebbe così anche saputo il nome del bambino uguale ad Harry.

Era ancora assorta nei suoi pensieri quando si accorse di essere in un ritardo mostruoso e, vestitasi velocemente, si precipitò di corsa verso la sala insegnanti non c'era tempo per la colazione!
Andava talmente veloce che non si accorse di essere arrivata, fino a quando non cadde, letteralmente, tra le braccia di qualcuno.
-Oddio, mi scusi!- bisbigliò Hermione imbarazzatissima.
Per la fortuna che aveva avuto quella mattina s'immaginava di essere caduta addosso a Piton, anche perché riusciva a vedere solo una veste nera.
-Oh! Non si preoccupi, signorina Granger!- disse invece la calma e simpatica voce del professor Grey aiutandola a raddrizzarsi.
Con un sospiro di sollievo Hermione osò alzare gli occhi e il sorriso del giovane la contagiò.-Ha proprio un bel sorriso- pensò.
In effetti, Dorian Grey era tutt'altro che brutto, ed era ammirato da metà della popolazione femminile di Hogwarts. Era un giovane di non più di trent'anni, alto, un fisico curato, enigmatici occhi nocciola e capelli castani leggermente striati di grigio, che gli davano un'aria ancora più matura e affascinante.
-Sono così sollevata che sia lei!- esclamò ridendo -Già mi credevo addosso a Piton ed ero alla ricerca di un modo per sotterrarmi, pur di evitare uno dei suoi discorsi sulla puntualità o su come non sono cambiata per niente in undici anni!-
-Mi fa piacere che questo le provochi tanta ilarità, signorina Granger- ad Hermione quasi le si congelò il sangue nelle vene, quando sentì quella frase pronunciata dal solito tono mellifluo del suo vecchio professore di pozioni Severus Piton.
-E comunque le è andata bene, mi aspettano a lezione- e pronunciando quella frase che sapeva tanto di minaccia, Piton uscì dalla stanza facendo svolazzare il mantello nero.

-Hermione sta bene? La vedo un po' sconvolta- chiese preoccupato il professor Grey,vedendola immobile esattamente nel punto in cui si trovava da quando era entrata.
-Se la sente di andare in classe o vuole che l'accompagni da Madama Chips?-
-No, no, è tutto ok, ce la posso fare. È solo che come mattina è iniziata davvero male, e oggi è il mio primo giorno, non sa quanto ci tengo a fare una buona impressione!Lei vada pure, conosco la strada!- -La capisco. Per favore però, diamoci del tu, il lei mi fa sentire più vecchio di quello che sono!- e con un sorriso uscì dalla stanza.

Dopo poco anche Hermione si avviò, una volta arrivata davanti all'aula di difesa contro le arti oscure attese un minuto, e con un lungo sospiro spinse la porta ed entrò.





Grazie per le bellissime recensioni!!!! Per l'arrivo di Draco dovrete aspettare ancora un poco...fate passare ad Herm almeno un giorno per "ambientarsi" e poi lui arriverà!! baci!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 5.


All'interno i ragazzi erano impegnati nelle più svariate faccende. Chi si raccontava le vacanze mostrando pile di foto, chi scriveva sul diario, chi addirittura aveva fatto apparire dal nulla una scacchiera completa di pezzi e ora ci stava giocando, chi gongolava felice (quasi tutti a dir la verità) sul fatto che il professore non si era ancora fatto vedere.
Tutte le loro attività furono interrotte nel momento in cui la porta si spalancò ed Hermione entrò con passo deciso.
I ragazzi la seguivano con lo sguardo, ammutoliti.
Con un colpo di bacchetta aveva fatto sparire la scacchiera, rimesso a posto le foto che erano cadute e fatto sparire ogni sorriso felice dalle facce degli alunni che già speravano in un'ora buca.
Appoggiate le sue cose sulla cattedra si volse verso gli alunni: una decina di facce la guardavano come se l'avessero appena vista lanciare una maledizione Cruciatus su uno di loro.
Una vocina le attraversò la testa dicendole -Brava Herm, li hai spaventati nel giro di dieci secondi, neanche la McGranitt è mai stata così veloce!-
Decise di rimediare cercando di farli ridere -Coraggio ragazzi, non sono mica la sorella cattiva della McGranitt!- disse sorridendo apertamente
-Starò con voi solo per oggi, da domani dovrebbe esserci il vostro professore-
Alcuni ragazzi sembrarono rilassarsi, l'ora buca, forse, era salva!
Hermione fece l'appello, e poi si presentò.
-Mi chiamo Hermione Granger, e sono una medimaga, quest'anno insegnerò a quelli del sesto e del settimo anno alcune cose del mio lavoro-
notò che i ragazzi la seguivano attentamente così continuò -Visto che sarò la vostra insegnane solo per oggi non inizieremo con il programma, anche perché non so cosa ha intenzione di farvi fare il vero insegnante. Quindi, se avete domande chiedete!-
Poco dopo una ragazzina si alzò dal primo banco e chiese: -Avremo ancora l'insegnante dell'anno scorso?- -Nessuno mi ha detto niente, quindi non lo so, mi spiace- rispose Hermione -Tu ti chiami?- -Emily Abbott- -Parente di Hanna Abbott?- domandò -Mia zia- rispose la ragazzina, -Faceva il mio stesso anno qui ad Hogwarts, salutamela quando la vedi!- la ragazzina annuì e si risedette.
Un'altra mano si alzò dal fondo dell'aula, e un ragazzo chiese:
-Lei e quella Hermione Granger?-
-Scusa, ma cosa ti riferisci con quella?- chiese lei calcando sull'ultima parola.
-Quella che ha combattuto fianco a fianco con Harry Potter l'Ultima Battaglia, e che ha contribuito alla vittoria; io vivo con mio zio, e quando ero piccolo non mi addormentavo se prima non mi raccontava la storia di quel giorno! C'era anche lui!- spiego il ragazzo -Davvero?- chiese Hermione -E come si chiama?-
-Io sono Sean White, ma mio zio si chiama Justin Finch-Fletchley, è il fratello di mia madre-

Hermione era rimasta stupita, non si aspettava di certo che qualcuno la ricordasse dopo tutti quegli anni, non almeno quasi quanto Harry!
Notò le facce dei Grifondoro che ancora attendevano una risposta e rispose che sì, era proprio lei.
-Quindi conosce Harry Potter?- domandò un'altra ragazzina. dopo le prime domande, i ragazzi non le diedero neanche più il tempo per rispondere che subito le domandavano altre cose;
i ragazzi si sovrapponevano l'uno con l'altro, fino a quando la loro insegnante non li fece zittire urlando -Ragazzi!!- e smisero di colpo con le loro domande incomprensibili - La campanella è suonata- proseguì Hermione -Per oggi abbiamo finito- Aspettò che tutti uscissero dall'aula e poi uscì anche lei.

Non avrebbe più avuto lezione fino a dopo pranzo e così decise di andare a fare un giro nel parco.
Arrivata nella sala d'ingresso, notò il bambino che assomigliava a Harry che correva per arrivare al portone. Era come stregata da quel bambino, quando lo vedeva non riusciva a pensare ad altro che a Harry, e questa volta lo disse anche ad alta voce
-Harry!- urlò senza accorgersene.

Il ragazzino si bloccò di colpo e si girò verso la voce che aveva sentito.
-Scusi come ha detto?- domandò fissandola. Hermione si affrettò a scusarsi.
-No niente, è solo che assomigli moltissimo ad un mio caro amico, che ho conosciuto qui quando avevamo la tua età-
Il ragazzino continuava a fissarla.
-Zia Hermione?- chiese titubante.
Lei rimase come pietrificata -Sì, mi chiamo Hermione ma...-
Il ragazzino non le diede il tempo di finire la frase perché ricominciò a correre verso l'uscita urlando -Lily!!!-.

Hermione rimase lì dov'era fissando con la bocca spalancata il portone, consapevole del fatto che un secondo prima, il ragazzino che era uscito da lì, l'aveva chiamata zia.






Scusate se ho impiegato molto per scrivere questo capitolo, ma avevo già in testa il sesto e questo non spevo come farlo!! di certo non potevo passare direttamente a quello dopo!!=)
Ringrazio tutti per le recensioni!!
Ladym: mi dispiace che Dorian non ti convinca, ancora non ho in mente nulla di preciso per lui, quello che è sicuro è che non ha niente a che fare con il Dorian di Oscar Wilde...mi piace semplicemente come nome!!=)
a presto con il sesto capitolo!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 6.




Hermione rimase come in trance per il resto della giornata.
Non ricordava nulla di quello che aveva mangiato a pranzo, il suo piatto sembrava riempirsi automaticamente da solo, lei si limitava a svuotarlo.
Non ricordava neanche come era arrivata in classe, (arrivò addirittura puntuale!) ne tanto meno cosa fece fare ai ragazzi di Tassorosso, o era Corvonero?
Anche adesso, che se ne stava sdraiata a pancia in su sotto alle coperte del suo letto, non pensava ad altro.
Solo due parole gli frullavano in testa.
Zia.
Lily.
Quel bambino l'aveva chiamata zia, e subito era corso aveva urlato: -Lily!- correndo in giardino senza spiegarle nulla.

Lily era il nome della madre di Harry, quel bambino era uguale a Harry.
E l'aveva chiamata zia. Solo questo riusciva a pensare.

Poi basta, non si sforzava nemmeno di pensare al più piccolo motivo per cui qualcuno la potesse chiamare zia. Lei era figlia unica.
Fu così che, per la prima volta forse da quando era nata, Hermione Jane Granger non sapeva cosa pensare.
Era come se quelle due piccole parole le avevano completamente svuotato la testa.
Possibile? Possibile che ritornare a Hogwarts le facesse quell'effetto?
Evidentemente sì. D'altronde era stata via per molti anni, e lei era cambiata.
A Hogwarts aveva passato i migliori anni della sua vita, lì tutto era iniziato.
E tutto era finito.
Vedere quel bambino l'aveva riportata al primo giorno che conobbe Harry e Ron.
Al giorno in cui quei due pazzi l'avevano salvata dal troll gigantesco che Raptor aveva fatto entrare.
La loro amicizia era iniziata con un salvataggio, e di certo non poteva finire per futili motivi.
Ne avevano passate tante insieme, erano cresciuti insieme.
Il magico trio li chiamavano allora, gli inseparabili.
Era tutto finito quando lei era partita per Los Angeles, teniamoci in contatto si erano detti, ma dopo poco più niente, come se fossero svaniti nel nulla tutti quegli anni insieme, come con un semplice "Gratta e Netta".
Ora lei era tornata, ma non aveva sentito nessuno.
"Bè, di che ti stupisci Herm" si disse, "tu non l'hai detto a nessuno che saresti tornata, come avrebbero fatto a saperlo?"
Stava lì a contemplare distrattamente le tende del baldacchino sopra di lei a ripensare al passato, poi dopo poco, senza neanche accorgersene chiuse gli occhi e si addormentò.
Mi piacerebbe dire che dormì tranquillamente tutta la notte per poi risvegliarsi al mattino fresca e riposata, ma non fu così.
Per gran parte della notte dormì tranquilla, poi verso mattina sognò Harry e Ron.

Si trovavano in una strada affollatissima, loro due di qualche metro più avanti rispetto a lei. Ma più si avvicinava a loro, più i due ragazzi si allontanavano, se provava ad urlare i loro nomi non si giravano neanche, come se non la sentissero.
Se lei correva, loro correvano ancora più forte.

La mattina dopo si svegliò completamente sudata, con le lenzuola fradice incollate l'una all'altra a formare una palla.
Decise di fare una doccia, e, almeno quel giorno all'inizio l'acqua era calda, poi si raffreddò e infine tornò calda. Stavolta le era andata bene!
Uscita dal bagno guardò l'orologio che aveva lasciato sulla scrivania e, con suo sommo orrore, si accorse d'essere ancora più in ritardo del giorno prima.
Stavolta non aveva neanche il tempo di andare in sala insegnanti.

Si precipitò giù per le scale e poi in classe.

Aprì la porta tutta trafelata, e neanche si accorse che gli alunni erano tutti seduti e zitti. Arrivata all'ultimo gradino inciampò nel mantello che si stava infilando e cadde in avanti, anche quel giorno addosso ad una persona con la veste nera.
-Complimenti Hermione!- si disse a voce alta -Due volte in due giorni, non male!-
E intanto pensava: "Fai che sia ancora Dorian e non Piton"
-Granger! Parliamo anche da sola adesso?!- domandò una voce maschile, lenta e strascicata.
Aveva qualcosa di tremendamente familiare.
Non era di certo il professor Grey.
Neanche Piton.
Si rialzò osservando la persona davanti a lei.
Un fisico quasi scolpito s'intravedeva sotto la camicia nera semi coperta dal mantello, lisci capelli biondi arrivavano fin quasi alle spalle.
I loro occhi s'incatenarono l'uno nell'altro.
Color del ghiaccio quelli di lui, color dell'ambra quelli di lei. Argento e Oro.
Quegli occhi così tremendamente familiari, ancora di più della voce.
Poi capì.
-Che cosa ci fai tu qui?- chiese Hermione in un sussurro.
-Io c'insegno qui, Granger- rispose quello con il suo solito tono sprezzante.

Sì, perché davanti a lei c'era Draco Lucius Malfoy.


Ciao a tutti!! ecco qua il sesto capitolo!! Visto chi è arrivato??=)
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, e che le vostre aspettative siano state esaudite!!
Grazie mille a tutte per le bellissime recensioni!! Non sapete quanto mi facciano piacere!!

Vale: Lo so che fai il tifo per me!!!Sei la prima che legge i capitoli, quando sono ancora scritti a mano!!=)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 7.




I ragazzi del quarto anno di Corvonero stavano seduti ai loro posti, praticamente immobili, ad osservare con curiosità la scena davanti a loro.

Il loro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure era di fronte ad una giovane donna con lunghi capelli ricci che lo osservava a bocca aperta e un espressione stupefatta dipinta sul volto.
-Che c’è Granger, Silente non ti aveva avvertito del mio ritorno?- chiese Malfoy
-Evidentemente no, visto che mi guardi come se avessi visto un fantasma- concluse poi da solo.
Hermione continuava a fissarlo.
Cosa ci faceva lui lì? L’insegnante aveva detto, Malfoy insegnante?Lui, il grande Draco Malfoy, il principe delle serpi, insegnare a Hogwarts? A un branco di marmocchi confusionari, e per di più alcuni anche mezzosangue?
No, di certo qualcosa non andava, forse non si era ancora svegliata dall’incubo della notte precedente, era solo cambiato il protagonista.
Allora perché Malfoy era diverso?Nel sogno i suoi migliori amici erano ancora come li aveva visti l’ultima volta, a 17 anni, ma lui no.
Era cresciuto, sul suo viso si notava una leggera ombra di barba, e il suo corpo non era di certo quello di un diciassettenne ancora in crescita.
Lo sguardo di Hermione s’incatenò ai suoi occhi.
Si ricordava gli occhi di Malfoy ragazzo, sempre grigi, freddi, che ti raggelavano appena incrociavi il suo sguardo; quelli incatenati ai suoi erano sempre grigi, ma avevano anche qualcosa di diverso, una strana scintilla che non aveva mai visto in quei occhi così sempre gelidi, che non sapeva come interpretare.
-No Malfoy- disse lei -Silente non mi ha proprio detto niente, non sapevo neanche chi fosse il vero insegnante, ho sostituito per queste ore solo perché me lo ha chiesto il Preside.- concluse Hermione.
-E io che io credevo che tu l’avessi fatto solo per me!-disse Draco con il solito sorriso sghembo -E invece ecco che appare il tuo solito profondo senso del dovere, eseguire tutto quello che dice Silente, era questo il tuo motto no?
La Prefetta Perfetta, e poi sei anche stata Caposcuola-
-Anche tu eri Caposcuola, Malfoy-
-Oh sì, ma aveva i suoi lati positivi togliere punti a voi Grifondoro in aggiunta alle centinaia di punti che vi facevate togliere tu e i tuoi amichetti, e soprattutto la stanza privata; il che significava avere un po’ di pace dagli assillanti compagni di casa che mi ritrovavo ogni giorno fra i piedi rompendomi con i loro innumerevoli e stupidi problemi, e poi si spacciavano per i miei migliori amici!-
-Povero, povero Malferret-
-È inutile che fai la santarellina mezzosangue, ti si legge in faccia che anche a te faceva comodo la stanza privata-
Hermione arrossì abbassando istintivamente gli occhi.
-Già- continuò Draco -Senza la stanza tutta per te dove avresti potuto fare certe cose con Lenticchia? Di certo non in camera sua, con Potty che gironzolava sempre lì intorno. Sempre che abbiate fatto qualcosa-concluse lui alzando il sopracciglio.
-Non sono affari tuoi quello che ho fatto e non ho fatto con Ron, ma ad essere sincera la stanza privata faceva comodo, non ti credere il solo a cui piace essere lasciato in pace e da solo qualche volta, e credimi se hai Lavanda Brown nella stessa stanza ti accontenteresti anche di uno sgabuzzino pur di non sentire più i suoi strilli-
-Nessuno regge il confronto a Pansy, se poi ci si metteva anche la Greengrass allora sì che ero finito!-
Mentre Malfoy parlava Hermione rifletteva.
In lui non c’era qualcosa di diverso solo negli occhi, ma anche nel modo di parlare;
Il Malfoy diciassettenne non si sarebbe mai aperto così tanto, tanto meno con una mezzosangue come lei, aveva mantenuto però il sorriso sghembo e il modo di alzare il sopracciglio tipici dei Malfoy.

Se Hermione era stupita, i Corvonero che li osservavano lo erano ancora di più, vedere il loro insegnane sempre così serio e severo parlare tranquillamente con una persona, quasi scherzare con lei non era decisamente cosa da tutti i giorni.

-Toglimi una curiosità Malfoy, come mai sei qui? Intendo come insegnante.-
-Mah, cosa vuoi che ti dica, ho sempre sognato di fare questo lavoro, ho sempre amato i ragazzini, e fare questo lavoro comporta grandi soddisfazioni!-
-Non cercare di prendermi in giro Malferret, con me caschi male!
E poi tu non dovresti essere ad Azkaban?-

Il sorriso si spense dalla faccia di Draco.
La campanella suonò, lui raccolse le sue cose e si avviò verso la porta.
Una volta arrivato si voltò di nuovo verso di lei:
-Sei rimasta indietro Mezzosangue- disse, e uscì.



Lo so, lo so...sono in un ritardo mostruoso, e ad essere sincera non so nemmeno il motivo, non che non avessi molto tempo, anzi!
Semplicemente non sapevo cosa scrivere ne come farlo, i dialoghi non sono il mio forte!
Spero però che vi piaccia!
Draco potrà sembrare molto OOC, però lo volevo proprio così, in seguito si spiegherà tutto meglio!
Il prossimo capitolo l'ho in mente in parte, fortuna che ci sono le vacanze di Pasqua così lo posso continuare!!
Ringrazio tutti tutti per le Bellissime recensioni!!!
Sono tutte fantastiche!! e mi scuso con quelli che volevano in nuovo capitolo pubblicato velocemente!!!
*Mery: Finalmente cel'hai fatta!!!dopo che tutti i giorni ti chiedevo se avevi letto i capitoli!! So che per te sarà difficile capirci qualcosa, ma x ogni domanda sai dove trovarmi!!*
*Stefy: Grazie x i consigli: Dracuccio parla meno ora?*
Baci a tutti!!
Kel

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Capitolo 8
*** Capitoli 6-7/ Draco ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitoli 6-7/Draco.




Ecco, lo sapevo.
Sapevo che mi avrebbero incastrato di nuovo, sapevo che quel maledetto vecchiaccio avrebbe avuto la meglio sulla parte più umana della mia bellissima e intelligentissima mente.
Eccomi di nuovo in questa maledettissima scuola.
Non bastava averci dovuto passare sette anni della mia vita, no! Ora devo anche insegnarci.
Insegnare ad un branco di marmocchi instabili che ne combinano di tutti i colori.
E dai su, che sarà mai, direte voi, bhè volete un esempio?
L’anno scorso, quegli intelligentoni dei miei, per così dire, “alunni”, hanno avuto la bell’idea di addobbare l’aula di pozioni con fuochi d’artificio, che scoppiavano appena aprivi la porta, il tutto per festeggiare il compleanno di Piton (vi giuro che non so come abbiano fatto scoprire il giorno, non lo so nemmeno io).
Risultato: appena l’insegnane ha aperto la porta i fuochi sono scoppiati, ma non avevano calcolato che il professore potesse avere in mano alcune boccette di veritaserum che a contatto con i fuochi d’artificio sono esplose a loro volta.
Il tutto è costato a Piton un mese e mezzo al San Mungo per le ustioni riportate.
E non vi sto neanche a dire le punizioni inflitte agli studenti, che, mi duole ammettere ma lo devo fare, erano pure tutti Serpeverde.
Ora mi date ragione? Non oso pensare cosa combineranno quest’anno. Chissà magari decideranno di festeggiare il compleanno di quell’imbecille di Grey facendolo saltare in aria, così per una volta non sarà sempre il perfettino amato da tutti e tutte.
Coraggio Draco, preferiresti startene rinchiuso al Ministero ad ascoltare tutte le stupide chiacchiere dei tuoi colleghi? Essere un Auror in questi tempi non è molto gratificante. In effetti il vecchiaccio mi ha convito proprio per questo motivo.

-Sei in ritardo Draco!-
Si parla del diavolo…eccolo lì Silente, che mi osserva dall’alto delle scale cercando di incutermi timore, ma con me non funziona, ne ho viste di peggio.
-Non è arrivato il gufo?- chiedo, essendo sicuro di averlo mandato.
-Si certo, ma sei comunque in ritardo, ti aspettavamo ieri sera-
Ecco che si mette a fare il pignolo.
-Non è stata colpa mia, sarei anche venuto io, ma il Capo mi ha trattenuto più del previsto con raccomandazioni del tutto inutili, per quanto mi riguarda-
-I padri diventano più iperprotettivi del solito quando si staccano dai figli, e soprattutto figlie, per la prima volta. Un giorno capirai anche tu-
Sì certo, io capirò. Ma secondo voi? Mi ci vedete a fare il padre? Ma neanche per idea!
-Ora però vai in classe, gli studenti sono già dentro-
-Sarà stato contento Grey, adora la mia materia-
-Dorian, al contrario di quello che pensi tu, è stato un vero gentiluomo, lasciando “l’arduo” compito di sostituirti ad una nuova insegnante-
Ma guarda un’pò, che strano, Dorian Grey il gentiluomo…no comment.
-E potrei sapere chi è?- So che questo è l’unico modo per farlo contento, così la smetterà di ridere sotto i baffi.
-Oh, ma tu la conosci già, è solo una vecchia conoscenza per te-
-Se so chi è evito di fare brutte figure!- per quanto importa a me di fare brutte figure.
-Lo vedrai, lo vedrai…- e con queste parole sparì su per le scale.
Ci mancava solo che Silente facesse il misterioso…è meglio che vada in classe, così evito di vederla saltare per aria.
Ora mi ha incuriosito, chissà chi è quella nuova, ha detto che è una vecchia conoscenza.
Oddio! Non sarà Lei vero? Mi ha riferito di avere una sorpresa per me…
Ma no dai, va bene che è da quando è morto mio padr e si è data a tute le pazzie che non aveva mai fatto prima, ma credo che non arriverebbe mai ad insegnare, e per di più ad Hogwarts. No, deve essere qualcuno di più giovane.
Pansy? Lei è pazza abbastanza, ma spero vivamente di no…non credo che riuscirei a sopportarla.
Ora mi trovo in classe, e questi ragazzini mi stanno fissando, neanche avessi avada kedavrizzato qualcuno di loro.
Riesco a percepire terrore nelle loro espressioni, la mia fama si dilaga in fretta tra gli studenti…
La porta si è spalancata di colpo, e un turbine di mantelli è entrato di corsa nelle Mia aula, per poi abbattersi sul sottoscritto.

-Complimenti Hermione!- disse quella ammasso di capelli ricci-due volte in due giorni, non male!-
Questa voce mi ricorda qualcuno. Aspettate un’attimo, Hermione ha detto?
No, non può essere lei, questo sì che renderebbe questa giornata davvero da dimenticare! Però Silente ha detto che la conoscevo già…giuro che stavolta lo ammazzo…
-Granger! Parliamo anche da sola adesso?!- provo a buttar lì una frase sperando con tutto il cuore che non sia davvero la mezzosangue.

Si rialza titubante. Mi fissa negli occhi, e ora sono certo che è lei.
Lei però non ha ancora capito chi sono. A giudicare dalla faccia che fa.
Continua a fissarmi.
-Che cosa ci fai tu qui?- domanda in un sussurro. Ora sì che l’ha capito.
Ma secondo lei, cosa mai potrei farci qui? Le pulizie?
-Io ci insegno qui, Granger-.


Ora stiamo parlando. Si avete capito bene. Io e la mezzosangue stiamo parlando.
Parlando come farebbero due amici, con la sola differenza che noi non siamo amici, non lo siamo mai stati.

Mi ha appena chiesto come mai faccio l’insegnante. Già bella domanda, perché insegno? Vallo chiedere a Silente le vorrei rispondere, ma opto per il sarcasmo.
-Mah, cosa vuoi che ti dica, ho sempre sognato di fare questo lavoro, ho sempre amato i ragazzini, e fare questo lavoro comporta grandi soddisfazioni- dico sorridendo.
-Non cercare di prendermi in giro Malferrett, con me caschi male! E poi tu non dovresti essere ad Azkaban?-

Ecco, questa non me l’aspettavo.
Potter sa mantenere le promesse, non lo avrei mai creduto.
Credevo che almeno a lei lo avesse detto. Mi stupisce ogni giorno di più.

La campanella suona, raccolgo le mie cose e mi avvio verso la porta.
Mi volto di nuovo verso di lei:
-Sei rimasta indietro Mezzosangue- dico, e me ne vado.



Ciao a tutti!!! avete visto come ho fatto presto?
Anche se qualcosa mi dice che non è il capitolo che aspettavate...
Ma sentivo il bisogno di scrivere i pensieri di Draco, così potranno apparire più chiare alcune cose nei capitoli successivi.
ancora non so se farò un capitolo con i pensieri di Herm e l'altro con quelli di Draco...vedrò.
Comunque si capirà, visto che Draco è scritto in prima persona!
Ora i ringraziamenti:
*Fania, x sapere cosa ha combinato Draco dovrai aspettare ancora un pò...Basta che non mi muori prima!!non credo che ce la farei senza di te!! Baci*
*Diletta: Eh, si! Draco è maturato...o almeno si spera..vedrai che però in qualche capitolo tornerà il diciassettennne che era!!*
*Viviana: Ho scritto abbastanza velocemente? Il motivo per cui Draco dovrebbe essere ad Azkaban, per Hermione almeno, lo scprirai più avanti!!
*Shun: Draco è arrivato...e non ce lo toglieremo più di torno!! contenta??*
Grazie mille a tutti per le recensioni, e grazie anche a chi legge e basta
Baci Kel

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 8.




Le giornate passavano velocemente a Hogwarts, e Hermione, quasi senza accorgersene, si ritrovò immersa nei preparativi per la festa di Natale che Silente le aveva affidato, notando la voglia della giovane di rendersi utile all'interno della scuola, visto che lei aveva meno ore di tutti gli altri insegnanti.

Con i ragazzi del sesto e del settimo anno si trovava bene, erano tutti ansiosi di imparare nuove cose e capire qualcosa in più su un lavoro complesso e affascinante come quello da Medimaga. In più il preside le aveva da poco comunicato che nelle sue ore sarebbe venuto anche un'Auror, e quando lo aveva detto ai ragazzi si poteva leggere la gioia sui loro volti.
Il mestiere dell'Auror era da sempre visto con un'onta di riguardo e ammirazione.

Ormai quotidianamente avveniva uno scontro-incontro con Draco, e il conseguente scambio di battutine. Sembravano tornati indietro di undici anni.
Non c'era più traccia del Malfoy aperto e sincero del primo giorno, ed Hermione si chiedeva se davvero era cambiato o se era solo stata una sua impressione.

Aveva completato il progetto per la festa e ora le servivano solo un paio di persone per aiutarla con gli alberi, lo aveva chiesto con Silente e lui le aveva promesso deglia aiutanti, ed ora li stava aspettando in Sala Grande.
-Hermione! Ciao- Dorian entrò nella Sala salutandola- Eccomi pronto ad eseguire i tuoi ordini, come un bravo Elfo Domestico!-
-No ti prego. Niente Elfo Domestico, non tollero il loro sfruttamento, quando ero al quarto anno ho istituito il C.R.E.P.A., contro il loro sfruttamento e ho praticamente costretto a farvi parte i miei due migliori amici; Ormai ho lasciato perdere ma non mi piace comunque che si abusi di loro-
-Questo però non coincide con quello che mi hanno detto di te-
-Di me? Sei andato in giro a chiedere informazioni su di me?-
-No, certo che no! Mi sono solo inserito in conversazioni di tuoi vecchi insegnanti-
-Oddio! E così hai saputo che insopportabile secchiona che ero?-
-Affatto, mi hanno detto che eri una che non si tirava mai indietro, che continuava con le sue idee senza preoccuparsi di ricevere appoggio da tutti, una persona che c'era sempre per tutti, soprattutto per gli amici-
Hermione era quasi commossa, davvero era questo che pensavano di lei i suoi insegnanti?
-Di sicuro tutto questo non lo hai saputo da Piton!- disse lei, cercando di buttarla sul ridere per non fargli notare la sua commozione.
-Ovviamente no! Di te lui dice solo che eri un'insopportabile so-tutto-io e che non ti ha mai potuta soffrire; questo ovviamente l'ho aggiunto io, potendolo notare dall'espressione che aveva mentre lo diceva-
Hermione scoppiò a ridere, immaginando l'espressione di disprezzo che poteva essere comparsa sul volto del professore, seguita a ruota da Dorian.
-Scusate se interrompo questo delizioso quadretto- disse una voce ben nota alle loro spalle.
-Malferret- disse Hermione con tono piatto senza neanche votarsi per guardarlo in faccia.
-Mezzosangue- rispose lui con lo stesso tono.
-Ti prego dimmi che Silente non ti ha mandato qui ad aiutarmi-
-Spiacente di deluderti Granger...-
-Oddio...-proruppe lei alzando gli occhi al cielo e passandosi una mano sulla fronte.
-Che c'è? Non ti ricordi della Festa di Natale del settimo anno? Eppure l'abbiamo organizzata noi due...-
-Appunto. Mi ricordo dell'incantesimo che riempiva automaticamente i bicchieri di quelli del primo anno con il FireWiskey non appena venivano svuotati, con risultato l'infermeria piena di ragazzi ubriachi e 70 punti in meno ad ogni casa perché non è mai venuto fuori il colpevole, ma non cercare di negarlo, so per certo che siete stati tu e i tuoi scagnozzi...-
-Non è stata una mia idea, solo a Blaise e a Theo potevano venire in mente certi scherzi- si affrettò a dire Draco.
-Quindi voi due vi conoscevate già?!- chiese Dorian che per tutto il tempo li aveva osservati con curiosità e stupore.
-Ma come sei perspicace Grey- rispose draco ironico.
-E qualcosa mi dice che non eravate certo migliori amici-
-Udite, udite! Abbiamo un genio tra noi-.
Hermione osservava quei due, e si chiedeva come mai Dorian non rispondesse a tono alle provocazioni di Malfoy, perché era lampante che Draco proprio non lo sopportava.
Con Harry aveva fatto la stessa cosa, solo che lui gli rispondeva a tono, e andavano avanti fino a quando non tiravano fuori le bacchette, e normalmente finiva male per uno dei due o per entrambi.
Nel frattempo Draco continuava ad infierire su Dorian e Hermione decise di interromperli.
-Ok, adesso basta. Vorrei riuscire a finire la Sala, la festa è domani, quindi ho bisogno di voi due.
Malfoy smettila di fare il simpaticone e datti da fare-.

Lavorarono per tutta la sera senza interruzioni, ogni tanto Hermione intercettava occhiatacce piene di disprezzo che Draco rivolgeva a Dorian senza che quest'ultimo se ne accorgesse, intento com'era a dare il meglio di se nell'addobbare.
-Bene! Abbiamo finito!- disse Hermione dopo che anche l'ultimo addobbo fu sistemato. -Ora dobbiamo solo rendere invisibile tutto quanto così domani nessuno vedrà gli addobbi in anteprima. Vuoi farlo tu Dorian?-
-Molto vol...-
-Lo faccio io- s'intromise Draco con la bacchetta già in mano.
-Non mi sembra di avertelo chiesto Malfoy-
-E con questo? Ho già la bacchetta in mano, ci penso io-
-Vedo che non ti è passata la voglia di primeggiare in tutto Malferret, dopotutto non sei cambiato dai tempi della scuola-
-Nemmeno tu Mezzosangue, e comunque non ti credere che faccia tutto questo per fare un favore a te, o che Silente mi abbia costretto a venire sotto minaccia di licenziarmi, tanto ho già un altro lavoro-
-Ah si? E sentiamo cosa faresti?-
-Sono un Auror, e anche uno di quelli bravi-
-Tu? Un Auror? Un Serpeverde dalla nascita figlio di Mangiamorte, che fa l'Auror? Non ci credo neanche se ti vedo nel tuo ufficio-.
-Allora non crederci. Neanche tu hai mai detto cosa ci fai qui, o sbaglio?-
-Non lo hai mai chiesto. Ma se proprio ti interessa sono qui perché Silente ha creato un nuovo corso, sul lavoro dopo la scuola, e visto che sono una medimaga insegno alcune cose del mio lavoro ai ragazzi del sesto e del settimo anno-.
-Ragazzi, possiamo finire la sala? Dovrei anche finire di correggere dei compiti per domani- li interruppe Dorian, costringendoli a chiudere il loro discorso.
-Si hai ragione, scusa- Si affrettò a dire Hermione -Allora, puoi rendere invisibili gli addobbi? E, Malferret, lo fa lui- concluse indicando Grey.
Velocemente Dorian fece l'incantesimo e tutto sparì ai loro occhi, insieme si avviarono verso le reciproche stanze-.

-Hermione, ma per quale motivo lo chiami Malferret? Ti ho sentito ripeterlo parecchie volte!- chiese ad un certo punto Dorian.
-Non provare a dirglielo! Mezzosangue, giuro che se glielo dici...-
-Perché al quarto anno il professore di Difesa l'ha trasfigurato in un furetto, e lui, rimbalzando e finito nel maglione di un suo compagno di casa!- rispose invece Hermione reprimendo una risata, al ricordo di quell'episodio.
-Non c'è niente da ridere, non è stata una cosa divertente-
-Per te forse no, ma per noi che eravamo presenti ti assicuro che lo era, e anche parecchio!-
-Bene, e con questi ricordi simpatici io vi lascio, sono arrivato- e con il suo solito ghigno Draco sparì dietro ad un ritratto di Serpeverde.
-Anche io sono arrivata Dorian- disse Hermione indicando un quadro di fronte a quello in cui era entrato Draco.
-Allora Buona Notte! La mia stanza è un piano più su-
-Si certo, Buona Notte! A domani, e grazie dell'aiuto!-
-Ma figurati, dovere!-

Si preparò in fretta e si infilò velocemente sotto le coperte.
L'inverno era arrivato e il freddo si faceva sentire all'interno delle mura del vecchio castello.
Era esausta, aveva lavorato per tutta la sera, ma quello che più l'aveva stancata era Malfoy, con le sue battute e le sue manie era davvero estenuante.
Come aveva potuto credere che fosse cambiato?
E aveva detto di essere un Auror? Evidentemente il Ministero aveva cambiato idee, se prendevano gente come Malfoy all'Accademia Auror.

Chissà quante cose erano cambiate negli anni in cui era stata via.
Non aveva ancora avuto il coraggio di mandare un gufo a Harry o a Ginny, probabilmente ne bastava solo uno perché se li immaginava sicuramente sposati.
Il pensiero di Harry la portò al bambino uguale a lui, di cui però non aveva ancora scoperto il nome. Le era capitato di incontrarlo nei corridoi o in Sala Grande, ma il bambino sembrava evitarla perché ogni volta che la vedeva cambiava strada o si metteva a parlare animatamente con qualcuno.
Una mattina a colazione Hermione si sentì osservata, e guardandosi attorno vide la bambina con i capelli rossi che la stava guardando, lei se ne accorse e abbassò lo sguardo. La ragazzina era praticamente sempre in compagnia del "piccolo Harry" e della Weasley.
Ora doveva scoprire anche il suo nome, si disse, forse avrebbe potuto chiedere a Dorian...

E con questi pensieri Hermione s'addormentò.



Anche questa volta eccomi qua a implorare il vostro perdono per il consueto ritardo nell'aggiornamento...
Questa volta però parte della colpa va alla gita in Spagna (meravigliosa!!!) che mi ha tenuta impegnata per una settimana e alla scuola che ormai è agli sgoccioli...
Cercherò di fare prima per il prossimo capitolo, dove si entrerà nel vivo della storia...=)
*Cipy: "la Mia aula" non l'ho presa dal fantasmino, però forse l'ho fatto inconsciamente, con la testa che mi fai tu con Gerry!!!
*Oba-Oba: Marty!!! grandissima! finalmente cel'hai fatta!!! e complimenti per il nick, il mio soprannome ha fatto i suoi frutti!!

*Grazie ancora a tutte per le bellissime recensioni!! E grazie anche a chi legge e basta!!!
Baci e a presto...spero!!!
Kel


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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


Tutta colpa di Silente

Tutta colpa di Silente...


Capitolo 9.




La mattina dopo Hermione trovò tutti gli altri insegnanti in Sala Professori, tutti tranne Draco che fece la sua entrata trionfale dieci minuti dopo, trovandosi tutti gli occhi puntati addosso.
-Che avete da fissare? Ho forse qualcosa fuori posto? I vestiti al contrario? Un brufolo? I capelli verdi? Un...-
-No Narciso- lo interruppe bruscamente Hermione -Se tutti la pensano come me ti stiamo fissando perché sei entrato nella stanza quasi saltellando e un sorriso enorme stampato in faccia, il che non è esattamente da te-
-Si, bhè...Sarà la primavera...-
-Malfoy tra due giorni è Natale-
-Ah, già...comunque sono affari miei-
Hermione stava per ribattere, ma fu bloccata dall'entrata di Silente.
-Buon giorno colleghi!- li salutò allegramente, e in risposta ottenne solo qualche mugolio d'assenso e un qualche 'giorno quasi borbottato.
-Oh ma come siamo allegri stamattina, sul col morale che ho una sorpresa per voi. Qualcuno vuol provare ad indovinare?-
Non ricevendo risposta continuò con il suo tono allegro.
-Come sapete stasera ci sarà la festa, e ho pensato che sarebbe stato carino che qualcuno di voi partecipasse vestito a tema, non sarebbe bello? Già mi immagino la scena...
La Dama d'Inverno che entra scortata dal Cavaliere della Notte e da quello del Ghiaccio, ho anche pensato ad un Babbo Natale che entra su una scopa prima della cena, in modo che sembri che per regalo porti proprio da mangiare...Che ne pensate?-

Hermione lo fissava quasi sconvolta, aveva da sempre reputato Silente come la persona più intelligente che avesse mai conosciuto ma gli anni si facevano decisamente sentire, e qualche rotella doveva per forza essergli uscita del tutto.
-Ci sono volontari?- domandò il preside spostando lo sguardo su tutti loro.
-Pare di no, quindi provvederò per estrazione-
-Albus, ma forse...- tentò di parlare la McGranitt alzandosi in piedi
-Niente ma, Minerva, è da anni che provo a proporlo ma nessuno mi da mai ascolto. Quindi ho deciso che si farà. Punto-
La McGranitt tornò a sedersi senza osare aprire la bocca.
-Ebbene, immaginando la vostra reazione ho già preparato tutto il necessario- e detto questo fece apparire un oggetto molto simile al Calice di Fuoco, ma molto più piccolo.
Il quale dopo qualche minuto si accese, facendo una piccola fiamma verde.
-Il primo nome che verrà fuori sarà quello della Dama, poi quello del Cavaliere della Notte, quello del Ghiaccio e infine il nostro Babbo Natale-
Attesero altri minuti e la fiamma diventò viola seguita subito dopo da un foglietto di pergamena che fu afferrato da Silente.
-Bene! La nostra Dama è...la signorina Granger!- la voce del preside fu accompagnata da applausi fragorosi, soprattutto dalle altre donne che grazie a lei l'avevano scampata.
Un secondo dopo uscì un altro foglietto e Silente lesse il nome del Cavaliere della Notte:
-Dorian Grey!- e anche questa volta fu accompagnato da un'applauso
-Mentre invece il Cavaliere del Ghiaccio sarà...- continuò dopo che fu uscito il terzo foglietto
-...Draco Malfoy- un applauso meno rumoroso accompagnò il terzo nome, mentre Draco alzava gli occhi al cielo borbottando qualcosa di indecifrabile.
Questo sì che è azzeccato, pensò Hermione, che ormai si era arresa alla decisione del piccolo Calice.
Un quarto foglietto uscì dal fuoco, che ormai era diventato blu notte, e Silente lesse il nome scritto sopra.
-Il Babbo Natale di quest'anno è...Severus!- stavolta l'applauso fu più forzato e molti degli insegnanti stavano trattenendo le risate immaginandosi Piton in vestito rosso e barba bianca.
-Bene! Ora che siamo tutti contenti- e qui Silente si beccò un occhiataccia da Piton e Draco -Potete andare in classe. Com'è che si dice? Prima il piacere e poi il dovere!- e con questa frase se ne tornò da dove era venuto.

Fu solo quando, nel tardo pomeriggio Hermione fece ritorno nella sua camera che le venne in mente che non aveva nessun abito adatto per la serata e il ruolo che aveva, ma quando buttò gli occhi sul letto spalancò gli occhi dallo stupore.

Adagiato su di esso vi era infatti il vestito più bello che avesse mai visto, di raso argentato ricoperto di piccoli brillantini trasparenti che luccicavano alla luce, e si diradavano verso l'orlo in fondo.
Era leggermente scollato sul davanti, ma dietro la scollatura arrivava a metà schiena, se non di più, e sulle spalle vi era appoggiato un coprispalle anch'esso di raso argentato ma senza brillantini, poiché l'abito era senza maniche.
Se lo provò subito e appena si vide allo specchio poté pensare un'unica cosa: le stava davvero bene, le seguiva a pennello le curve del corpo e in fondo rimaneva un po' svasato.
Sul letto trovò un biglietto di silente su cui lesse: "Chiedo scusa per il breve preavviso che ho dato a te i tuoi colleghi, ho pensato che potessi aver bisogno di un abito per l'occasione".

Si fece un bel bagno caldo, e dopo iniziò a prepararsi.
Si ricordava quanto era imbarazzata e nervosa per il suo primo ballo, con Viktor poi! E il suo ultimo con Ron...preferiva non ricordare.
Ormai però ci aveva fatto l'abitudine, a Los Angeles aveva partecipato a numerose feste e balli, indetti dall'ospedale la maggior parte per beneficenza.

Si guardò nuovamente allo specchio per controllare le ultime cose, e che tutto fosse a posto.
Da quando era così vanitosa?
Si era tirata su parte dei boccoli, e ora alcuni le incorniciavano il viso leggermente truccato mentre altri le scendevano perfetti lungo la schiena.
Ai piedi si era messa un paio di scarpe con il tacco a cui aveva cambiato colore. Da nero ad argento.

Si mise il coprispalle e uscì dalla stanza.
Ma appena il ritratto che nascondeva la sua porta si fu rimesso a posto rimase come pietrificata fissando la persona che aveva davanti.

Draco Malfoy era uscito dal ritratto di fronte al suo contemporaneamente a lei.
E ora le stava davanti fissandola a sua volta.
Immobile.
Ergendosi in tutta la sua bellezza. Non a caso la metà della popolazione femminile di hogwarts che non ammirava Dorian era tutta per lui.

Non si capiva se anche a lui Silente avesse procurato i vestiti. Indossava infatti giacca e pantaloni bianchi, e sotto in camicia nera con i primi tre bottoni slacciati, lasciando intravedere i muscoli ben definiti su quella pelle d'alabastro.
I capelli, solitamente tirati all'indietro, erano liberi, con ciuffi ribelli che gli cadevano sulla fronte.

Rimasero a fissarsi a vicenda fino a quando lui non distolse lo sguardo e disse, con un tono gentile che Hermione non avrebbe mai creduto di sentire uscire dalla sua bocca:
-Vogliamo andare?- indicando le scale con un sorriso.
Senza dire una parola Hermione si avviò fiancheggiata da Draco.
In fondo alle scale si trovarono nel caos più totale.
Gruppi di ragazzi attendevano l'arrivo delle loro dame, che come al solito si facevano attendere, si notava benissimo che la maggior parte di loro era tesa e nervosa, da come stritolavano i piccoli mazzi di fiori che tenevano in mano.
Sarebbe stato meglio che le ragazze arrivassero al più presto, se volevano ricevere i loro doni ancora interi.
Parlavano tutti ad alta voce chiamandosi da vari punti e tutto rimbombava grazie al soffitto altissimo dell'ingresso.

Hermione provò a farli star zitti parlando a quelli che le erano vicini, ma senza risultati.
Fu solo ad un -Adesso basta! Zitti tutti- di Draco, urlato con tono severo e inflessibile, che tutti ammutolirono all'istante, voltandosi verso il punto da cui proveniva l'urlo.
Draco non fece nemmeno in tempo a riaprire la bocca per continuare la ramanzina che alle loro spalle sentirono risolini e il tic-tac dei tacchi. Le ragazze erano arrivate.

Draco e Hermione si appiattirono in un angolo dell'ingresso per non risciare di essere travolti da quella sfilata di chiffon, tulle, velluto, pizzo e a acconciature elaborate.
Una volta che ogni dama ebbe trovato il suo cavaliere la stanza si svuotò, e i due giovani insegnanti si staccarono dal muro e ripresero nuovamente fiato.
-Eravamo così anche noi?- chiese Hermione ancora sconvolta
-Spero proprio di no- le rispose lui alzando l'inconfondibile sopracciglio.
Si stavano avviando verso la Sala Grande quando furono bloccati da un -Hermione!- proveniente dalle scale, e lei si voltò.

Dorian scese gli ultimi gradini in poco tempo e li raggiunse.
-Hermione complimenti! Sei bellissima-
-Grazie Dorian, anche tu stai molto bene-
L'insegnante indossava un completo blu notte e una camicia nera, che faceva risaltare i suoi occhi nocciola. La concorrenza con Draco era ben evidente.

-Piccioncini vogliamo andare? Siamo in ritardo!- proruppe Draco acido, alzando il sopracciglio per la seconda volta in cinque minuti.
-Malfoy, da quando t'interessa essere puntuale?- gli chiese Hermione
-Da sempre, solo che non lo si nota, ora andiamo- e fece per avviari verso la porta
-Un attimo, Silente ha detto che dobbiamo entrare tutti e tre insieme- lo fermò Dorian
-Per Merlino Grey, ma devi sempre essere Mr Perfezione?-
-Non ricominciate come ieri sera, ok?- li interruppe Hermione prima che Dorian potesse ribattere, e il trio si avviò verso la porta della Sala Grande, varcandola contemporaneamente con Hermione nel mezzo.

Hermione aveva fatto un ottimo lavoro.
Il soffitto incantato della sala proponeva il cielo stellato dell'esterno, ma contro natura scendevano anche candidi fiocchi di neve, che svanivano nel nulla prima di toccare terra.
Tutt'attorno alla sala erano appesi festoni a forma di piccole stalattiti, nei quattro angoli aveva sistemato quattro abeti addobbati ognuno con i colori delle quattro case.
Due dei quattro lunghi tavoli erano spariti, e gli altri due erano stati messi vicino a una parete apparecchiati a buffet, con i piatti d'argento ancora vuoti in attesa dell'arrivo di Babbo Natale.
Sulla parete opposta il solito tavolo degli insegnati anch'esso apparecchiato, la sedia di silente era stata tolta e al suo posto tre grandi sedie, preparate apposta per la Dama e i due cavalieri, e una volta varcata la soglia i tre si andarono a sedere.
La musica non era dal vivo, ma si diffondeva in tutta la sala grazie ad un incantesimo, e c'era anche la possibilità per gli alunni di scegliere le canzoni.

Dopo una decina di minuti la porta si spalancò e Babbo Natale fece la sua comparsa.
Hermione avrebbe voluto avere con se una macchina fotografica per immortalare per sempre quel momento.
Piton se ne stava precariamente seduto su una vecchia scopa della scuola, con tanto di vestito rosso, cintura, stivali e cappello con il pon-pon.
Una lunga barba finta gli partiva dalal mescella per finire a metà stomaco, coprendo in gran parte la bocca, solo il suo lungo naso a spuntava fuori.
Passò velocemente sulla tavola e ogni ben di Dio apparì come dal nulla.
Hermione non riusciva più a trattenere le risate e quando per poco Piton non cadde dalla scopa quando fu il momento di scendere non ce la fece più e scoppiò a ridere, seguita a ruota da Draco, alla sua destra.
Si ricordava di non aver mai sentito Malfoy ridere così di gusto ai tempi della scuola, una risata calda e squillante.
A quei tempi il massimo che gli sentivi fare erano risatine sarcastiche e di scherno, soprattutto rivolte ai Grifondoro.

La festa stava giungendo al termine.
Quasi tutti gli studenti più piccoli erano tornati ai loro dormitori, rimanevano quelli dal quinto anno in poi.
La "pista da ballo" si era ormai ridotta, dall'occupare tutta la sala al solo centro, lasciando in penombra tutto il resto.
Hermione aveva ballato per la maggior parte del tempo, e sempre con Dorian, che era un eccellente ballerino.
Stava infatti ballando con lui quando si sentì sfiorare la spalla e si voltò di colpo.
Draco era dietro di lei con il suo tipico sorriso stampato in faccia.
-Mi cedi la tua dama per un ballo?- chiese rivolgendosi a Dorian con una gentilezza inusuale, che, se pur riluttante acconsentì, dopo aver ricevuto un cenno d'assenso di Hermione, e si allontanò borbottando un -Ma solo uno-.

Così Hermione si ritrovò a volteggiare tra le braccia di Draco, che la cingeva con una mano sulla vita e l'altra intrecciata alla sua, e lei non poté far altro che appoggiarli l'altra sulla spalla.
Draco la strinse a sé ancora di più, e Hermione sena pensare gli passò la mano dietro al collo fino ad arrivare alla spalla opposta.

Stava bene così, si sentiva al sicuro, protetta, in quella specie di abbraccio, e era tanto che non si sentiva così.
Non aveva neanche le parole per definire quella situazione.
È solo un ballo, no Hermione? Si disse non del tutto convinta.

Ad un certo punto la musica cambiò, si fece più lenta, e Draco la sciò la sua per cingerle la vita e i fianchi con entrambe le mani, e lei intrecciò le sue dietro al collo di lui.
Erano talmente vicini che non c'era spazio per tenere la testa dritta, e cos' fu costretta ad appoggiarla al petto di lui.
Si stava totalmente e completamente facendo guidare dai passi di lui, senza pensare ne dove stesse andando, ne con chi.
No, con chi lo sapeva, stava ballando con Draco Malfoy, e la cosa non le dispiaceva affatto, anzi.

La musica finì e furono costretti a separarsi.
Non si erano detti niente durante il ballo, solo si erano scambiati qualche profonda occhiata, all'apparenza priva di significato, e Draco la lasciò ritornare a ballare con Dorian, rivolgendole un sorriso che di rado si poteva vedere sul suo volto.
Ballò soprappensiero con Dorian un altro po', ma a metà di un ballo si allontanò dalla pista con la scusa che gli girava la testa e che andava a bere qualcosa; Dorian fu subito accalappiato dalla professoressa di Antiche Rune, una cinquantenne che insegnava ad Hogwarts da quattro anni, con un orrido gusto nel vestirsi.
Hermione sorrise nel vedere la faccia orripilata del giovane insegnante quando la donna gli buttò le braccia al collo.

Non si accorse di star lentamente camminando all'indietro fino a quando non sbatté contro qualcuno e si voltò, ritrovandosi con il corpo praticamente incollato a quello di Draco, proprio come prima durante il ballo.
I loro volti erano a meno di 10 cm l'uno dall'altro, gli occhi di Draco, leggermente più in alto dei suoi, luccicavano nella penombra di quell'angolo vuoto della sala.

Lentamente Draco diminuì la distanza tra loro.
Le loro bocche erano a 1 cm di distanza.
Hermione si alzò leggermente sulle punte e le loro labbra si unirono.
Draco dischiuse le labbra approfondendo quel bacio; le mani, prima lungo i fianchi, si alzarono andando a cingere il corpo di Hermione, mentre le mani di lei s'intrecciavano ai lisci capelli di Draco.
Si separarono solo quando entrambi ebbero bisogno d'aria, e Draco sussurrò piano
-Vieni con me- prendendole la mano e incamminandosi verso la porta.

Si ritrovarono nel corridoio delle loro stanze, e di nuovo le loro labbra si fusero in una sola, stavolta con più irruenza e passione, quasi fossero l'uno affamato dell'altra.
Effettivamente Hermione voleva risentire il sapore di Draco, voleva di nuovo assaggiare quelle labbra morbide.

Draco si appoggiò alla parete, continuando a stringere Hermione, senza accorgersi che si era appoggiato al ritratto che nascondeva la stanza di lei, che si aprì alla parola d'ordine bisbigliata dalla ragazza, e Draco vi cadde dentro trascinandosi Hermione sopra.

Rimasero uno sopra l'altro sul pavimento, finché Hermione non si staccò da lui.
-C'è anche un letto in questa camera sai?-
-Oh, sarebbe una proposta indecente?- rispose lui, contrariato per la separazione.
-Malfoy devi sempre rovinare tutto, eh?- chiese rialzandosi di colpo
-Non te ne andare- la pregò lui afferrandole le una mano -Non volevo proprio rovinare niente-concluse rialzandosi a sua volta.
I loro corpi erano attratti come due calamite e la mano di Draco la riportò nuovamente verso di lui, indietreggiando verso il letto che troneggiava in mezzo alla stanza.

Sempre lentamente le fece scivolare lungo le spalle le spalline del vestito, depositandole piccoli baci sul collo.
Le piccole mani di lei andarono a slacciare i bottoni della camicia di Draco, che ben presto andò a far compagnia alla giacca bianca, già a terra.
Le loro bocche continuavano a cercarsi, quasi non fosse possibile respirare da soli.
Anche il vestito di lei e i pantaloni di lui andarono a finire in terra, assieme ai pochi indumenti che ancora gli rimanevano addosso, mentre Draco e Hermione si stringevano l'uno all'altra sotto le coperte.
Le mani esperte di Draco avvolgevano il corpo di Hermione mentre lei si muoveva piano sotto di lui.
Finché si addormentarono, stanchi ma appagati, l'una tra le braccia dell'altro.

Quando Hermione aprì gli occhi la mattina successiva si trovò immersa in una luce quasi accecante proveniente dalle finestre che la sera prima non aveva chiuso, e istintivamente affondò il volto nel cuscino a cui era appoggiata.
Solo che la sua testa non era su un cuscino, ma sul petto color alabastro e ben definito di qualcuno.
Spalancò di nuovo gli occhi.
Allora era vero. Aveva davvero dormito con Malfoy.
Cercò di alzarsi a sedere ma si ritrovò avvolta dal braccio di lui che le impediva ogni movimento.
-Buon giorno- disse Draco ancora con gli occhi chiusi
-Oddio!da dove arriva questa luce?- quasi urlò quando li aprì, e subito porto il braccio libero sulla testa, riuscendo così a mascherare gli occhi dalla luce.
-Dalle finestre- rispose lei reprimendo una risata- ieri sera non le ho chiuse, sai, di solito lo faccio prima di andare a letto...-
-Capisco...-
Rimasero in silenzio per un po', ognuno assorto nei suoi pensieri, lui ancora con il braccio alzato, lei con la testa appoggiata al suo petto.
-Bhè dai...non era poi così forte dopotutto- disse Draco una volta spostato il braccio.
Hermione lo guardò con la coda dell'occhio e scoppiò in una fragorosa risata.
Draco si mise a sedere continuando a fissarla.
-Si può sapere che hai da ridere?-
-La tua faccia...- borbottò lei senza riuscire a parlare bene dalle risate
-La mia faccia? La mia faccia non ha proprio niente da ridere, per tua informazione la mia faccia è perfetta-
-Sarà anche perfetta ma fa ridere comunque-
Draco la fissò ancora un po', poi si sporse verso di lei e la baciò, riuscendo così a fermare le sue risate.
Si ritrassero di novo sotto le coperte, fino a che lei non si separò improvvisamente.
-Hai sentito anche tu?- bisbigliò
-No, sentito cosa?-
-Questo-
Dalla porta proveniva un deciso bussare e una voce che diceva:
-Hermione? Sei sveglia?-
Lei si alzò, facendo cenno a Draco di rimanere in silenzio, e si coprì con la prima cosa che trovò in terra andando ad aprire.

Nel corridoio trovò un Dorian Grey particolarmente e stranamente inquieto.
-Dorian, dimmi, è successo qualcosa?-
-Si, Hermione c'è bisogno di te-
-Di me? Che cosa è successo?-
-Si tratta di uno studente, sta male ma Madama Chips non riesce a capire cos'ha, questo è il tuo lavoro e Silente è convinto che tu ci riuscirai-
-Ci proverò. Arrivo subito-
-Ok, intanto che tu ti vesti vado ad avvertire Malfoy, Silente vuole anche lui-
Hermione sussultò.
-No, no, ci penso io, tu torna giù e di con Silente che stiamo arrivando- disse, e non appena l'altro andò via rientrò nella stanza.
Solo allora si accorse di avere indosso solo la camicia di Draco della sera prima.

-Dobbiamo muoverci- spiegò a Draco che la fissava con una strana espressione
-Uno studente non sta bene e c'è bisogno di me, di noi- concluse poi osservando l'espressione di Malfoy che mutava.

Una volta che si furono cambiati d'abito arrivarono in infermeria, ed entrambi si bloccarono.
All'interno della stanza c'era, steso immobile sul lettino con un volto pallido in contrasto con i capelli neri, il ragazzino del primo anno che Hermione chiamava "piccolo Harry".

-James!- urlò Draco correndo subito verso il lettino.
Hermione continuava a fissarlo. James?
In un angolo Dorian, la McGranitt e Silente parlottavano tra loro.
-Forse dovremmo informare i genitori- propose il giovane insegnante
-Ottima idea Dorian, Minerva puoi pensarci tu a chiamare i Potter, per favore?-
Hermione si voltò di scatto verso di loro spalancando gli occhi dallo stupore.

-Po...Potter?-




Ecco qua, il capitolo decisamente più lungo che abbia mai scritto
Contente?
Credo di aver esaudito ogni "richiesta" che mi avete fatto nelle recensioni!!
Ora mi appello a voi: per il prossimo capitolo preferite che continui con la storia o con un capitolo/Draco??
A voi la scelta!!
Davvero grazie per le recensioni, fanno piacere come sempre!!!
Baci

Kel




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Capitolo 11
*** Capitoli 8-9/ Draco ***


Tutta colpa di Silente...

Tutta colpa di Silente...

Capitoli 8-9/Draco

Questo è troppo, davvero.
Mi ha convinto di nuovo. Avevo davvero sopravvalutato le sue capacità.
Ancora non so come ha fatto, sarà lo Spirito del Natale ma mi ha di nuovo incastrato.
Cos'è successo sta volta? vi chiederete voi. Ebbene quel maledetto vecchiaccio mi ha gentilmente convinto, alias obbligato, ad aiutare la Granger negli addobbi per la festa di domani. Ma io dico, non lo avevamo già fatto al settimo anno? C'era così bisogno di rifarlo? Quel anno la festa è stata memorabile, e certo l'ho organizzata io!
Non sarebbe venuta così bene senza di me. Mi ricordo ancora di tutti quei primini ubriachi...che spasso!
Ma non è finita qui. Sono convinto che Silente vuole la mia morte, perchè oltre alla mezzosangue ci sarà anche Mr Perfezione...e quello proprio non lo reggo.
Sicuramente farà di tutto per farsi notare e sarà come al solito superperfetto...

E infatti eccolo lì. E' arrivato pure in anticipo, ma guarda un pò che strano.
Oddio, l'ha gia circuita, anche la Granger è caduta nella sua trappola.
Speravo che almeno lei si salvasse, ho sempre pensato che fosse una ragazza intelligente, a dispetto di quello che dicevo.
Stanno ridendo. Lui l'ha fatta ridere, figurati se non sapeva fare anche quello.
-Scusate se interrompo questo delizioso quadretto- non posso fare a meno di interromperli.
-Malferret- Carino il suo modo di salutarmi, sempre simpatica.
-Mezzosangue- ora sono io il simpatico
-Ti prego dimmi che Silente non ti ha mandato qui ad aiutarmi-
-Spiacente di deluderti Granger...- Bene, sono felice di non essere l'unico che non vorrebbe essere qui.
-Oddio...-
-Che c'è? Non ti ricordi della Festa di Natale del settimo anno? Eppure l'abbiamo organizzata noi due...- Sono certo che se la ricorda...
-Appunto. Mi ricordo dell'incantesimo che riempiva automaticamente i bicchieri di quelli del primo anno con il FireWiskey non appena venivano svuotati, con risultato l'infermeria piena di ragazzi ubriachi e 70 punti in meno ad ogni casa perché non è mai venuto fuori il colpevole, ma non cercare di negarlo, so per certo che siete stati tu e i tuoi scagnozzi...- Ecco appunto che vi avevo detto...non se la sarebbe mai scordata.
-Non è stata una mia idea, solo a Blaise e a Theo potevano venire in mente certi scherzi- Ma cosa crede che io possa far del male ad un innocenti marmocchi di undici anni? Ma quando mai.
-Quindi voi due vi conoscevate già?!- Eccolo. Mancavano le sue domande intelligenti, mi fanno rabbrividire.
-Ma come sei perspicace Grey- Davvero si deve essere dei geni per farle così stupide, mi ricorda qualcuno che purtroppo ho imparato a conoscere fin troppo bene.
-E qualcosa mi dice che non eravate certo migliori amici-
-Udite, udite! Abbiamo un genio tra noi-. A livello di intuizioni batte quasi Potter. Quasi.
-Ok, adesso basta. Vorrei riuscire a finire la sala, la festa è domani, quindi ho bisogno di voi due. Malfoy smettila di fare il simpaticone e datti da fare-.
Vedete? Anche lei pensa che sia simpatico. Forse non è del tutto caduta nella trappola di Grey.
Ora stiamo addobbando gli alberi. Ma dico, avete mai visto un Malfoy che addobba un albero? A casa ci pensavano gli elfi, con mia madre che gli urlava "delicatamente" dietro cosa fare e cosa mettere.
Grey invece sembra particolarmente a suo agio, come se per lui fosse ordinaria amministrazione, l'ho guardato più di una volta e sembrava davvero che si divertisse.
Per Merlino, Mr Perfezione all'attacco, sempre.

-Bene! Abbiamo finito!- Bene? Per fortuna! non ne posso veramente più -Ora dobbiamo solo rendere invisibile tutto quanto così domani nessuno vedrà gli addobbi in anteprima. Vuoi farlo tu Dorian?-
-Molto vol...- No! Lui no!
-Lo faccio io- Molto meglio, non sa cosa rischia...
-Non mi sembra di avertelo chiesto Malfoy-
-E con questo? Ho già la bacchetta in mano, ci penso io- Davvero, è preoccupante, sapete che l'ultima volta che lui ha fatto questo incantesimo a diventar invisibili sono stati gli abiti di Piton? vi assicuro che non è un 'esperienza consigliabile, e poi si spaccia per un'insegnante di Incantesimi.
-Vedo che non ti è passata la voglia di primeggiare in tutto Malferret, dopotutto non sei cambiato dai tempi della scuola- No affatto.
-Nemmeno tu Mezzosangue, e comunque non ti credere che faccia tutto questo per fare un favore a te, o che Silente mi abbia costretto a venire sotto minaccia di licenziarmi, tanto ho già un altro lavoro- Bhè diciamo che mi ha convinto con la minaccia di rimandarmi al mio altro lavoro, si sa meglio qua che là!
-Ah si? E sentiamo cosa faresti?-
-Sono un Auror, e anche uno di quelli bravi- Questo è assolutamente vero.
-Tu? Un Auror? Un Serpeverde dalla nascita figlio di Mangiamorte, che fa l'Auror? Non ci credo neanche se ti vedo nel tuo ufficio-. Infatti, non ce l'ho un ufficio.
-Allora non crederci. Neanche tu hai mai detto cosa ci fai qui, o sbaglio?- In effetti da questo lato sono abbastanza curioso.
-Non lo hai mai chiesto. Ma se proprio ti interessa sono qui perché Silente ha creato un nuovo corso, sul lavoro dopo la scuola, e visto che sono una medimaga insegno alcune cose del mio lavoro ai ragazzi del sesto e del settimo anno-. Una medimaga. E brava mezzosangue.
-Ragazzi, possiamo finire la sala? Dovrei anche finire di correggere dei compiti per domani- Mi ero quasi dimenticato di lui, accidenti.
-Si hai ragione, scusa- Non chiedergli scusa, non aspetta altro -Allora, puoi rendere invisibili gli addobbi? E, Malferret, lo fa lui- Se sei così convinta di scoprire che non è poi così perfetto...
Per fortuna stavolta c'è riuscito. Anche se non mi sarebbe dispiaciuto vedere la Granger da un'altra angolazione...

-Hermione, ma per quale motivo lo chiami Malferret? Ti ho sentito ripeterlo parecchie volte!- Grey ma non potevi stare zitto un'altro paio di minuti? Stiamo salendo le scale per tornare in camera. Figurati se non se ne usciva con un'altra delle sue domande intelligenti.
-Non provare a dirglielo! Mezzosangue, giuro che se glielo dici...- Si cosa le faccio?
-Perché al quarto anno il professore di Difesa l'ha trasfigurato in un furetto, e lui, rimbalzando e finito nel maglione di un suo compagno di casa!- Ancora me lo ricordo, non è stato per niente bello, incontri ravvicinati con il maglione di Tiger. E lei se la ride.
-Non c'è niente da ridere, non è stata una cosa divertente-
-Per te forse no, ma per noi che eravamo presenti ti assicuro che lo era, e anche parecchio!- Immagino.
-Bene, e con questi ricordi simpatici io vi lascio, sono arrivato- Grazie al cielo sono arrivato, non avrei retto Mr Perfezione ancora per molto.

Credevo di rimanere finalmente in pace fino a domattina, ma come al solito non sono stato così fortunato.
Indovinate un pò chi c'era nella Mia camera, bellamente spaparanzato sulla Mia poltrona intento a leggere uno dei Miei libri?
Colui che si spaccia per il mio miglior amico e che ha a da sempre la mania di apparire nei momenti più inopportuni e mai richiesto.
-Blaise, si può sapere che diavolo ci fai qui?-
-Oh ciao Draco! Anche a me fa piacere vederti!-
-Blaise-
-Sono venuto a trovarti no? Mi mancavi, dimmi che anche a te mancavo- mi guarda con degli occhioni da ti-voglio-bene-Draco.
Quando fa così è in crisi. Potete aspettarvi di tutto.
-Che è successo Blaise?-
-Ma come fai a sapere che è successo qualcosa?-
-Ti conosco. Sei un libro aperto per me- sospiro mentre mi butto sul letto.
-Ebbene si. E' successo qualcosa- Ora andrà avanti a non dire niente finché non insisto almeno cinque volte. Fa sempre così.
-Dai sputa il rospo-
-No dai, non ti voglio annoiare- Sono troppo stanco per dargli corda.
-Blaise!- Ruggisco.
-E va bene. Si tratta di Allison- Allison??
-Chi?- Mi chi diavolo è sta qua?
-Allison, la mia ragazza-
-Ma non si chiamava Leonor?-
-Ma no, lei è quella dell'estate-
-Ah...e che ha fatto Allison?-
-Ho scoperto una cosa tremenda-
-Cosa?- Lo odio quando la tira lunga
-È già fidanzata-
-E allora? Tu ne hai cinque alla volta, per una volta che è la ragazza ad averne due...non mi sembra così tragica la cosa-
-Ma Draco non capisci? E' una cosa nuova per me, non mi era mai successo prima. Non so come comportarmi-
-E lo chiedi a me?-
-Certo, su consigliami-
-Primo, ti ho già detto che non vedo tutto questo problema, secondo non so nemmeno chi sia questa Ashley-
-Allison-
-Si va bè lei, e, terzo, sono davvero stanco, non possiamo riparlarne domani?-
-Uffa...sono appena stato da Pansy e indovina cosa mi ha detto? Le stesse identiche cose che mi hai detto tu, neanche vi foste messi d'accordo, perchè non lo avete fatto vero?-
-No Blaise-
-Meglio. Però con lei ho più che altro avuto l'impressione che non mi volesse tra i piedi-
-È comprensibile, ora che hanno la casa libera...-
-Non ci avevo pensato. Oooh Draco...ti prego dammi un consiglio- Quando inizia a lagnarsi c'è davvero da preoccuparsi.
-Sigaretta?- Gliene offro una, così forse la smette di fare tutta sta lagna...mi ha fatto venire mal di testa.
-Draco, ho un'idea- No, ora c'è da preoccuparsi, Blaise non ha mai idee buone.
-E sarebbe?-
-Rimango qui stanotte, si dice che la notte porti Consiglio no?-
-Si si dice, e allora?-
-Allora tu vai a letto, io rimango qui a tenerti d'occhio, così se arriva Consiglio io riesco a vederlo e a bloccarlo- E ufficiale, è idiota.
-Blaise è un modo di dire, babbano per giunta, non arriva davvero un consiglio in persona-
-Ah no? Allora come funziona?- Peggiora di minuto in minuto, anzi no di secondo in secondo.
-Lasciamo perdere, se proprio vuoi rimanere qui fallo, ma non ti azzardare a tenermi sveglio per tutta la notte, io lavoro domani-
-Mi stai forse accusando di essere uno che non fa nulla?-
-Non sono io quello che vive con la rendita che mi hanno lasciato i cento mariti di mamma-
-Dovresti farlo, anche tuo padre era miliardario-
-Lascia perdere mio padre. Non ho intenzione di diventare come lui-
-Non lo sei e non lo sarai mai Draco. Avete fatto scelte diverse, da tempo ormai-
-Già. Ora basta pensare al passato. Vado a letto-
-Si, beh allora io vado-
-Non rimani?-
-No, meglio di no, ci vediamo!- Butta una manciata di polvere nel camino e subito si sprigionano fiamme verdi, e sparisce nel nulla, così come era venuto.

Che tipo Zabini! Se lo prendi dalla parte giusta non è male, a volte è insopportabile, ma io non so davvero come farei senza di lui.
Sapete stamattina cosa ho trovato sulla poltrona? Un suo biglietto in cui mi diceva che Consiglio (si proprio con la C maiuscola) era andato da lui e che aveva capito cosa doveva fare. Nient'altro, e mi sto davvero preoccupando, anche se da un lato mi fa ridere.
Sto ancora ridendo quando entro in sala professori. Mi stanno fissando tutti. Ma cos'ho?
-Che avete da fissare? Ho forse qualcosa fuori posto? I vestiti al contrario? Un brufolo? I capelli verdi? Un ...-
-No Narciso- La Granger, che simpatica, se non ci sarebbe dovrebbero inventarla -Se tutti la pensano come me ti stiamo fissando perchè sei entrato nella stanza con un passo quasi saltellante e un sorriso enorme stampato in faccia, il che non è esattamente da te- Ora non si può nemmeno più ridere?
-Si, bhè...sarà la primavera- Ma come mi escono certe cose?
-Malfoy tra due giorni è Natale- Beccato.
-Ah, già...comunque sono affari miei-
Sono certo che sta per ribattere, glielo leggo in faccia, ma viene bloccata dall’entrata di Silente.
Sta sorridendo, è preoccupante la cosa. Ha detto che ha una sorpresa. È davvero preoccupante.

Ok, ha davvero superato ogni limite. Il maledetto vecchiaccio ne ha fatta una delle sue.
Ci ha obbligati a rendere la festa di stasera una sottospecie di allegoria del Natale, in cui tre di noi si devono vestire da Dama d’Inverno, Cavaliere del Ghiaccio e della Notte.
Indovinate un po’ chi sarà quello del ghiaccio? Il sottoscritto ovviamente.
E chi potrà mai essere la dolce Dama d’Inverno se non la mia mezzosangue preferita?
Ma non è finita qua, perché che festa sarebbe senza Mr Perfezione intorno? Lui è il cavaliere della Notte.
Sono convinto che sia tutto un complotto contro di me, ne sono certo.
L’unica parte divertente della faccenda è che Piton sarà costretto a vestirsi da Babbo Natale! Di sicuro questa non la farà passare liscia a Silente.
Quasi quasi gli faccio una foto e poi la mando a mia madre, così si farà quattro risate anche lei.
-Bene! Ora che siamo tutti contenti- Questo è silente lo avevate capito no? Tutti contenti, ma l’ha vista la mia faccia?
-Potete andare in classe. Com'è che si dice? Prima il piacere e poi il dovere!-
Si dice prima il dovere, e poi il piacere, preside dei miei stivali!

La giornata è stata davvero estenuante, i soliti marmocchi peggiorano di giorno in giorno, e ho davvero bisogno di riposo.
La mia camera ha tutto quello che fa per me. Ma che cos’è quel obbrobrio steso sul mio letto?
Oh no, Silente ha colpito di nuovo. Vicino a quel coso ho infatti trovato un biglietto in cui il caro vecchietto mi diceva che quelli sarebbero stati i miei vestiti per la festa.
No, non ci penso proprio, avete mai sentito di Draco Malfoy che si mette vestiti dati e scelti da altre persone?
Ma certo che no! Anche perché qualsiasi cosa ucciderebbe il mio look, se non è scelto da me.
Ora so che state morendo dalla curiosità e volete sapere che cosa dovrei (in teoria eh?) mettermi.
Ebbene, visto che io non sono sadico (un pochino sì però) non vi faccio aspettare.
Sarebbe una veste da sera da mago bianca, con l’orlo argentato e sul petto finti bottoni, anch’essi argentati. Sullo stile ricorda un po’ quegli abiti degli orientali.
Ecco, ora che lo sapete mi potete capire. Ci vedete me, un Malfoy, con quel coso addosso?
Mai e poi mai. Io i vestiti me li scelgo da solo.

Ora che sono pronto vado in Sala Grande, sono pronto a stendere tutti con il mio fascino.
Ho appena varcato la mia porta e sono io che sono rimasto steso, ma dal fascino di un’altra persona.
La creatura più bella che ho mai visto si trova davanti a me.
Brilla di una luce argentata, ma solo dopo averla osservata meglio capisco che è solo il suo abito, che abbaglia illuminato dalla luce del corridoio.
È stupefacente.
La Granger è semplicemente bellissima.
Sono rimasto senza parole. Non l’avevo mai vista così…splendida.
-Vogliamo andare?- Riesco a balbettare, allora so ancora come si parla.

L’ingresso è pieno di marmocchi urlanti e super agitati in attesa delle loro donzelle, come al solito in ritardo.
Non riescono proprio a stare zitti eh?
-Adesso basta! Zitti tutti- urlo, e devo dire che il mio tono severo e inflessibile li fa ammutolire all’ istante, ma non faccio in tempo a riaprire bocca che una mandria di ragazzine tutte agghindate ci travolge e siamo costretti ad appiattirci a una parete, per continuare a vivere.
-Ma eravamo così anche noi?- Mi chiede la Granger di fianco a me riprendendo fiato.
-Spero proprio di no- Sono sincero stavolta, non me lo ricordo proprio.

Tutto però non può essere perfetto, se non c’è qualcuno che viene a rompere in ogni momento, e infatti ecco Mr Perfezione che arriva per volgere il suo amato compito, ovvero: come rompere le scatole a Draco Malfoy.
-Hermione complimenti! Sei bellissima- Perché lui deve far sempre notare certe cose, la Granger è bellissima, se ne possono accorgere tutti senza che lui lo dica.
-Grazie Dorian, anche tu stai molto bene- Merlino che due…Però non ha tutti i torti, Grey si sa vestire, qualcosa mi dice che anche a lui Silentuccio ha fornito i vestiti e che come me ha decisamente declinato l’offerta.
-Piccioncini vogliamo andare? Siamo in ritardo!- Non che mi interessi arrivare prima, ma un Malfoy non arriva mai in ritardo.
-Malfoy, da quando t'interessa essere puntuale?-
-Da sempre, solo che non lo si nota, ora andiamo- e mi avvio verso la porta.
-Un attimo, Silente ha detto che dobbiamo entrare tutti e tre insieme- Eccolo che arriva!
-Per Merlino Grey, ma devi sempre essere Mr Perfezione?- Allora come ti giustifichi ora?
-Non ricominciate come ieri sera, ok?- Cara dolce Granger, stasera siamo tutti a i tuoi ordini.

Non vi siete persi l’entrata di Piton, vero? Mamma mia quanto ho riso! Credo che sarà trascritto negli eventi del secolo! Stava anche per cadere dalla scopa quando è stato il momento di scendere! Mi dispiace solo di non essere riuscito a fargli una foto. A mia madre sarebbe piaciuto.

La Granger sta ballando con Grey. Ancora. Sarà il quindicesimo ballo che fanno insieme, anzi no il diciassettesimo, mi ero dimenticato che quello di prima era il sedicesimo. Non ha ballato con nessun altro.
Io invece sono al mo terzo FireWiskey. O forse al quarto, non lo so, questi non li ho contati.
Sembra strano ma non riesco a staccare gli occhi da lei. Non voglio.

Adesso basta. Vado la e le chiedo di ballare. Forza Draco!
Ha accettato, Grey si è tolto di mezzo, e ora ho la Granger tra le mie braccia.Sento la sua vita sottile sotto la mia mano, mentre l’altra è intrecciata alla sua. La stringo a me.
La musica è cambiata, è più lenta; non resisto all’impulso di abbracciarla con entrambe le mie braccia, lei passa le mani dietro al mio collo. Poi la sua testa si appoggia a me, con una cascata di riccioli castani. Saranno così morbidi come sembrano?
Non ho una persona tra le braccia, ho un angelo. Un angelo stupendo.

La musica è finita, e Mr Perfezione è venuto a riprendersela. Solo un ballo aveva detto. Accidenti.
Forse è meglio se vado a bere qualcosa di non alcolico, sono certo che mi farà bene.
Ma dov’è finita? Due secondi fa stava ballando con Grey, ma ora lui è stato accalappiato da quel mostro della Kimble, che donna terrificante.
Assorto nei miei pensieri neanche mi sono accorto che Hermione mi è venuta addosso. Hermione, giusto è il suo nome.
Anche lei non si era accorta di me, fino a quando non si è voltata. Siamo troppo vicini, pericolosamente vicini.
In un angolo in penombra della sala i nostri volti sono a meno di dieci cm, i suoi occhi ambrati brillano, da quando sono così luminosi?
Per quanto sia possibile mi avvicino a lei ancora di più. Alza leggermente la testa e le nostre labbra si incontrano, delicatamente.
È un bacio semplice, ma toglie il fiato lo stesso.
Approfondisco quel bacio, e la avvolgo con le mie braccia. Sì, i suoi capelli sono morbidi come sembra...
-Vieni con me- le dico appena ci separiamo, conducendola verso la porta.

Quando arriviamo nel corridoio delle nostre camere, mi volto nuovamente verso di lei e l’attiro a me, rivoglio quelle labbra, voglio risentire le sue mani tra i miei capelli.
Mi appoggio al muro, e dopo poco ci finisco dentro, con Hermione sopra di me; non mi ero accorto di essermi appoggiato al quadro della sua stanza.
-C’è un letto in questa stanza sai?- Dice piano lei quando si stacca da me.
- Oh, sarebbe una proposta indecente?- Ma perché devo avere il cervello in panne?
-Malfoy devi sempre rovinare tutto, eh?- Si rialza, no non te ne andare.
-Non te ne andare- le afferro una mano quando mi rialzo anch’io -Non volevo proprio rovinare niente- Ma non si era capito?
Attraggo il suo corpo verso il mio, aiutandomi con la sua mano.
Il letto è proprio dietro di noi, indietreggio per raggiungerlo, sempre stringendo Hermione a me.
Le spalline scivolano via dalle su spalle con semplicità, mentre lei inizia a slacciarmi la camicia, e ben presto entrambi i capi andarono a far compagnia alla mai giacca a terra, seguiti dagli altri vestiti.
Ora niente separava i nostri corpi attratti come calamite.
Ci addormentammo stretti l’uno all’altra, lasciandoci cullare dalle braccia di Morfeo.

-Buon Giorno- dico mezzo addormentato. Muovo il braccio andando ad avvolgerle una spalla.
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo quasi accecato, una luce abbagliante illumina l’intera stanza.
E' mattina e una testa di ricci lucenti sono scomposti sul mio petto, mentre piccole mani si aggrappano a me.
-Oddio!da dove arriva questa luce?- quasi urlo quando apro gli occhi, cercando di coprirmeli con un braccio.
-Dalle finestre- mi risponde lei - ieri sera non le ho chiuse, sai, di solito lo faccio prima di andare a letto...-
-Capisco...- Eravamo abbastanza impegnati ieri sera.
Allora è successo, non avrei mai pensato che potesse accadere, chissà se anche lei lo avrebbe mai immaginato.
-Bhè dai...non era poi così forte dopotutto- Ho provato a spostare il braccio dalla mia faccia.
Hermione mi osserva con la coda dell’occhio poi scoppia a ridere. È ancora più bella quando ride.
Mi metto a sedere, continuando a fissarla.
-Si può sapere che hai da ridere?-
-La tua faccia...- borbotta lei, non riesce a parlare dal ridere.
-La mia faccia? La mia faccia non ha proprio niente da ridere, per tua informazione la mia faccia è perfetta- Non capisco davvero cosa ci sia di così comico. -Sarà anche perfetta ma fa ridere comunque-
Continua a ridere, io continuo a fissarla. Mi sporgo verso di lei e la bacio, riuscendo finalmente a placare le sue risate. Ottimo metodo, da tenere presente in futuro.
Ci ritraiamo di novo sotto alle coperte, fino a quando lei non si separa.
-Hai sentito anche tu?- bisbiglia.
-No, sentito cosa?- No ho sentito niente, torniamo sotto le coperte…
-Questo-
Ora lo sento.Dalla porta proviene un deciso bussare e una voce stranamente familiare:
-Hermione? Sei sveglia?- No non è possibile, anche adesso, anche di prima mattina, secondo me lo fa apposta. Maledetto Dorian Grey.
Lei si alza, si copre con qualcosa che trova in giro e mi fa cenno di stare zitto.
Avrei invece voglia di alzarmi e di sbattere la porta in faccia a Mr Perfezione, che ora è li che parla con Hermione. Così poi possiamo tornare alla nostra atività mattutina.

Torna nella stanza con una strana espressione sul volto. Solo allora mi accorgo che indosso ha solo la mia camicia. La rende ancora più attraente.
-Dobbiamo muoverci- mi spiegò in fretta, iniziando a rivestirsi
-Uno studente non sta bene e c'è bisogno di me, di noi- Di lei? Ah già, è una medimaga.
Maledetti marmocchi, devono sempre arrivare a rovinare la giornata alle persone. Non bastava Grey?

Quando arriviamo in infermeria però quei pensieri mi svanirono di colpo. E vorrei tanto non averli pensati.
Pallidissimo a contrasto con i capelli neri, steso sul quel lettino c’era l’unico undicenne che non avrei mai voluto vedere lì steso.
-James!- Urlo, mentre corro verso il lettino.
Non noto l’espressione basita di Hermione, mi arrivano stralci di conversazione dei tre insegnanti presenti nella stanza.
Sento a malapena Hermione che mormora –Po…Potter?-
Riesco solo a sentire la mano fredda di James sotto la mia.
E riesco solo a pensare che Lei mi ucciderà.




Quanto mi diverto a scrivere i pensieri di Draco!! Lo sto facendo un pò troppo pazzo?
Allora, prima di passare ai ringraziamenti, intendo precisare una cosa: La Lei di cui parla Draco alla fine del capitolo non è Herm, scritto così potrebbe sembrare, ma non lo è!
Ah...ho un'altro avviso, spero di riuscire a finire l'altro capitolo prima di sabato perchè poi vado al mare, e per un pò non so se riuscirò a postare
è mia intenzione comunque di scrivere tanti bei capitolini, così poi quando riuscirò a connettermi sarà tutto più veloce!!!
Sicura di avervi rotto abbastanza, i ringraziamenti!! Stavolta ci tengo a farli uno per uno!!

*Shun: Eh si...adoro i colpi di scena!!!Per la rimpatriata...come hai fatto a capirlo???Hi hi!!! Baci*

*Nausica212: Scusa se ho fatto il capitolo Draco, ma era più forte di me!!Mi è venuto spontaneo!!Baci*

*Lady slytherin: Accontentata? I pensieri di Draco mi divertono troppo!! Spero di averli resi bene!!Baci*

*Diletta:Grazie!!! Il capitolo Draco fatto, a presto con quello di Hermione!! Baci*

*Delyla: Grazie Garzie!! Mi fa paicere che ti piaccia!! a presto!! Baci*

*Cipy: Ma ciao Faniuccia!!Grazie!!Allora, sappi che ho scritto il capitolo di Draco solo per fare un dispetto a te!!Ovviamente sto scherzando!!Non farei mai una cosa così!O si?! Mah...Dracucciolo lo so che è bellissimo!!
Bene, dopo questo attimo di pazzia posso finire qua!! Ci vediamo domani!!! Baci tvtb*

*Titti6493: Grazie! Non ti preoccupare, nel prossimo si spiegherà tutto...più o meno!!!

*Oba oba: Grande Marty!!Grazie!! Eh...povero Dorian un corno!!! si arrangia!!Hermione è di Draco!!punto.!! Piton ci voleva, mi diverto troppo a farlo apaprire ridicolo!! Per quanto riguarda James...si vedrà!! non ti posso svelare tutto!!Baci*

Grazie anche a chi legge e basta!!!
Baci

Kel

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Capitolo 12
*** Capitolo 10. ***


Tutta colpa di Silente...

Tutta colpa di Silente...

Capitolo 10

Hermione continuava a guardarsi intorno, spostando lo sguardo da ragazzo sul letto, con Draco che lo teneva per mano, ai tre insegnanti davanti a lei.
Nella stanza non volava una mosca.
-Potter?- ripeté lei con tono più sicuro.
Draco si voltò, sul volto un espressione indecifrabile…sembrava quasi…preoccupato?
-Si Granger, Potter. Ora ti dispiacerebbe muoverti da lì e venire a vedere che diavolo ha?-
Il suo tono era come quello di sempre, acido e sprezzante, ma bastò ad Hermione per smuoversi, facendole tornare in mente che lei era una medimaga e che si doveva comportare come tale.

Si avvicinò cautamente al letto, e iniziò ad osservare il ragazzo.
Sembrava stesse dormendo, il respiro regolare faceva alzare e abbassare lo stomaco.
L’espressione e i muscoli rilassati, niente in lui faceva presupporre qualcosa di strano.

Silente iniziò a spiegare come erano andate le cose.
Lo avevano portato in infermeria i suoi compagni di casa, dopo che se lo erano visto svolazzare a un metro da terra ancora dormiente.
-Dopo poco è tornato a riappoggiarsi al letto, e loro hanno deciso di portarlo qui, anche perché non sono riusciti a svegliarlo. Neanche noi ci siamo riusciti, sembra che adesso dorma sereno-

Mentre ascoltava le parole del preside Hermione cercava di farsi un’idea della situazione, ma non aveva ami sentito di niente del genere.
Sul ragazzo non c’erano segni visibili, provò anche con un incantesimo che rivelava eventuali incantesimi attuati su di lui, ma niente.

Draco continuava a tenere ben salda la mano di James tra le sue, senza lasciarla un minuto.
Alzò piano gli occhi e li incrociò con quelli di Hermione.
-Allora cos’ha?- Un sussurro appena udibile da lei.
Forse nel timore di svegliarlo, sembrava davvero preoccupato.
-Sinceramente?- Hermione aveva paura di come avrebbe reagito alla sua risposta.
Draco annuì con un cenno.
-Non ne ho idea. Non ho trovato nulla di significativo-
-Semplicemente non si sveglia- Ancora un sussurro, con tono più grave stavolta.
Annuì anche lei. -Forse dobbiamo solo aspettare-
-Io non mi muovo-

Nel frattempo il tre insegnanti erano spariti.
La McGranitt era davvero andata ad avvertire i Potter? Allora James era figlio di Harry.
Come aveva fatto a non pensarci prima? Combaciava tutto.
La somiglianza con il suo amico, il nome del bambino che era quello del padre di lui.
E l’aveva chiamata zia.
Anche quello se l’era scordato.
Tanti pezzi di un puzzle che pian piano si stava componendo.
Camminava per la stanza immersa nei suoi pensieri e si accorse appena in tempo di un turbine rosso che entrò in infermeria urlando
-JD!-
E si fiondò tra le braccia di Draco, che si era voltato sentendola entrare.
-Ma cos’è successo? Sta male?- chiese quasi tra le lacrime la piccola.
Draco la strinse piano, accarezzandole i capelli rossi.
-Shh…va tutto bene principessa, non ti preoccupare-
Hermione osservava rapita la scena. Mai aveva visto Draco così tenero, neanche con lei la notte prima.
A quelle parole la ragazzina sembrò calmarsi, si stacco piano per osservare meglio James.
-Ma si rimetterà vero zio?- Zio?
-Ma certo. Ora vieni qui a sederti con me mentre la dottoressa finisce di visitarlo-
Gli occhi verdi della bambina si spostarono verso Hermione, che ancora non osava avvicinarsi al lettino.
-Ma è…-
-Dopo- l’interruppe Draco, facendole segno con la mano e lei si accoccolò sulle sue gambe.

Hermione continuò a visitarlo, utilizzando strani intrugli che si fece portare dalla sua stanza.
Ma niente veniva fuori. James continuava a dormire.

Era quasi l’una del pomeriggio, quando, in un momento di silenzio, si sentì un gorgoglio provenire dalla sedia di Draco, e subito la bambina si portò le mani alla pancia, arrossendo.
-Hai fame vero?- le chiese Hermione.
-Si, ma non voglio separarmi da James-
-Non ti devi preoccupare, con lui resto io-
-No Hermione- l’interruppe Draco. Era la prima volta che la chiamava così.
-Tu lavori da troppo, hai bisogno di mangiare, non arriverai a molto a stomaco vuoto-
Doveva ammettere che aveva ragione. Se poi glielo diceva con quel tono dolce che usava anche con la bambina, avrebbe fatto qualsiasi cosa.
E poi l’aveva chiamata con il suo nome. Non sembrava nemmeno che lui ci avesse fatto caso.
-D’accordo, ma a patto che vieni anche tu-
-No io resto con lui-
-Ci penserà Madama Chips, non ti preoccupare-
Insistette ancora per poco, ma alla fine lui cedette, e tutti e tre si avviarono verso la Sala Grande.
Ormai quasi tutti gli studenti avevano pranzato, e i tavoli dei ragazzi erano già stati sparecchiati. Fecero accomodare la piccola al tavolo dei professori, dove ancora si poteva mangiare.
Fu un pranzo silenzioso, la piccola ogni tanto alzava gli occhi dal piatto e osservava Hermione, senza però dire niente.
-Mio fratello si rimetterà vero?- disse però ad un tratto, continuando a fissare Hermione.
Anche Draco guardò Hermione, e lei intreccio il suo sguardo mentre le annuiva.
-Ma certo- disse alla piccola. Capì quello che le voleva dire Draco, anche se ancora non sapevano niente era meglio rassicurarla, anche se questo significava non essere del tutto sinceri con lei.

Dopo pranzo ritornarono in infermeria. Ma appena varcata la soglia si bloccarono.
C’era un uomo in piedi accanto al letto.
Voltava loro le spalle e non si era accorto della loro entrata; con una mano spostava delicatamente ciuffi di capelli che ricadevano scomposti sulla fronte del ragazzo, mentre con l’altra avvolgeva la mano di James, esattamente come Draco poco prima.
Sembrava essere arrivato da poco, infatti aveva ancora indosso il cappotto, e in testa si potevano ancora notare alcuni fiocchi della neve che aveva cominciato a scendere, impigliati nei capelli neri, spettinati esattamente come quelli di James.

La ragazzina, che era rimasta leggermente indietro si fece strada tra di loro e li superò.
-Papà- Chiamò felice quando vide la persona davanti a lei.
L’uomo si voltò e il cuore di Hermione ebbe un tuffo.
Era proprio lui, non era cambiato di una virgola.
Gli stessi capelli corvini, orgogliosamente incasinati.
Gli stessi grandi occhi verde brillante, contornati dagli stessi occhiali con la stessa montatura rotonda.
La stessa cicatrice a forma di saetta che spiccava là, sulla fronte.
Lo stesso sorriso di sempre che si aprì quando vide la figlia corrergli incontro.
-Harry…-sussurrò lei, non udita dagli altri.
Harry James Potter era di fronte a lei, immutato a distanza di undici anni.

Draco continuava a guardarsi intorno, spostando lo sguardo da una parte all’altra della stanza.
-Lei non c’è Draco, stai pur tranquillo. Puoi tornare a respirare ora- Disse Harry notando il suo stato di ansia. Anche il suo tono di voce non era cambiato, forse era solo più profondo.
-No?- Draco parve veramente sollevato, e smise di guardasi attorno.
-No- Ripose Harry sorridendo –Sei salvo per ora. In teoria non potrebbe muoversi, ordini del medico, ma la conosci meglio di me, quindi…-
-L’avremo presto intorno- Concluse Draco.
-Già…Ma ora parlami di James. Cosa è successo?-
-Lo hanno portato qui i suoi compagni. Dorme da ore e non si sveglia-
-Papà- la bambina attirò l’attenzione del padre tirandogli il cappotto.
-Si Lily?-
-Forse la dottoressa sa che cos’ha-
-La dottoressa? No, ho appena parlato con Madama Chips ma non mi sapeva dire nulla-
Hermione era stata in disparte per tutto il tempo, non ancora sicura di quello che poteva dirgli, erano passati davvero tanti anni. Le cose si complicarono quando lo sentì conversare amabilmente con Draco, si chiamavano persino per nome, niente Malferret o Sfregiato, e Harry gli aveva pure sorriso. Ma chi era la Lei di cui parlavano?
-No, non lei- e indicò un punto dietro le spalle del padre.
Fu allora che si accorse di Hermione.

I suoi occhi rimasero inespressivi per alcuni minuti mentre l’osservava.
Poi all’improvviso s’illuminarono con uno scintillio, sembrava quasi che sorridessero.
-Hermione?- Chiese titubante, ma sorpreso.
Lei annuì, incapace di parlare, mentre il volto del suo migliore amico si apriva in un enorme sorriso.
Si mosse agilmente verso di lei e l’abbracciò. Subito ricambiato da Hermione.
-Oh Hermione, non ci posso credere! Sei davvero tu! Non sai quanto mi sei mancata. Ho pensato tanto a te in questi anni, cercando di immaginarmi dov’eri, come te la passavi, se eri cambiata, come eri diventata, cosa facevi…Dottoressa! Davvero?-
-Hey, hey frena…da quando sei così loquace? Anche a me sei mancato, tanto. Ma ora io rimanderei le spiegazioni e i chiarimenti a dopo. E soprattutto sei tu che dovrai parlare- E indicò i due bambini con un sorriso.
-Poco fa mi è venuta in mente una pozione che potrebbe esserci utile, però non credo di averne qua con me, e visto che è un nuovo prodotto non credo che Madama Chips cel’abbia-
-Vado ad avvertire Piton che abbiamo bisogno del laboratorio- Disse pronto Draco. Hermione annuì e lui lasciò la stanza.
-Lily tesoro, da quanto sei qui?- Harry si rivolse alla bambina che ancora si stringeva al suo cappotto
-Da stamattina- Rispose abbassando gli occhi
-Non credo che la mamma sarà contenta quando verrà a sapere che hai saltato le lezioni-
-Ma James…- cercò di difendersi la piccola
-D’accordo, so che lo hai fatto per tuo fratello e sappi che lo avrei fatto anche io…-
-Per zio Draco?- lo interruppe Lily
-Non proprio…per lei però si- e le indicò Hermione, che intanto li stava osservando, colpita da come Harry svolgesse il suo ruolo di padre.
-Zia Hermione- Ecco che ancora una volta veniva chiamata così
-Hai parlato loro di me?- non riuscì più a trattenersi.
-Ma certo, come non potevo parlarne? Credo che loro ormai sappiano tutto di te- e sorrise
Lei non potè far a meno di pesare che in quella stanza lei era l’unica a non sapere niente, ma non espresse i suoi pensieri ad alta voce.
-Comunque Lily, credo che sia meglio che ora tu torni in classe ora, che lezione hai adesso?-
-Cura delle Creature Magiche- rispose lei dopo averci pensato un attimo
-Bene, sono sicuro che Hagrid sarà felicissimo di vederti-
-Ma papà…-
-Niente ma, se vai ora ti prometto che la mamma non lo verrà mai a sapere, credo che ti convenga- le suggerì il padre, strizzandole l'occhio -Davvero non glielo dirai?- la sua voce era colma di speranza
-No stai tranquilla, non ho nessuna intenzione di farla agitare in questo periodo, lo è già abbastanza di suo-
-Grazie, grazie…Sei il mio papà preferito lo sai?-
-Bhè…vorrei anche vedere! Ci vediamo più tardi- Lily lo abbracciò e poi si avviò verso la porta. Era quasi uscita quando si voltò.
-Ciao…Zia!- salutò timidamente e sparì.
Harry la osservava sorridendo.
-Harry…è davvero un tesoro, dico davvero. È stata tutta la mattina qui in braccio a Draco e non si è mossa, è davvero legata a suo fratello-
-Sono praticamente inseparabili, sarà anche perché sono gemelli-
Parlavano, nell’attesa che Draco tornasse con il permesso di Piton. Non si dissero niente di particolarmente significativo, lui le chiese dell’America e lei iniziò a raccontare di come era stata bene là, di come da banale apprendista era diventata capo sala, poi capo reparto e infine responsabile di tutto lo staff medico. Non accennarono mai alla vita di Harry in Inghilterra o a quella degli altri loro amici. Né tanto meno di chi fosse la madre dei suoi figli.
Furono interrotti da un rumore di passi, e Dorian apparve sulla porta.
-Scusate se vi interrompo, ma Malfoy vi aspetta nel laboratorio di Pozioni- Hermione si alzo dalla sedia su cui si era seduta e fece per avviarsi.
Harry però continuava a rimanere accanto al figlio, sempre tenendolo per mano.
-Vieni anche tu- gli disse Hermione –James qui è in buone mani, Madama Chips lo controllerà-
Se pur riluttante lui acconsentì, dopo essersi accertato che la strega fosse nel suo studio.

Durante il percorso verso i sotterranei Hermione fece le presentazioni.
-Harry, lui è Dorian Grey, insegna incantesimi. Dorian, lui è Harry…il padre di James-
-Piacere- i due maghi si strinsero la mano. Dorian non aveva dato peso al fatto che l’altro fosse Harry Potter, e questo Hermione lo notò. Si chiese se lo avesse fatto apposta o se proprio non lo avesse riconosciuto. Eppure il cognome di James lo conosceva.

Arrivati nel laboratorio trovarono Draco, già pronto con un calderone su uno dei banchi.
-Finalmente!- disse loro -Iniziavo a pensare che vi foste persi-
-Colpa mia Malfoy, sono stato trattenuto mentre andavo ad avvertirli- cercò di scusarsi Dorian.
Draco stava per ribattere, ma Hermione li interruppe nuovamente, ormai era diventata esperta in quelle situazioni
-Meglio che mi metta a lavorare. È veloce come pozione da preparare, ma deve rimanere a riposo per una decina di ore, quindi prima la faccio e prima sarà pronta-
-Hermione, hai bisogno di me?- domandò Grey
-No, grazie Dorian, vai pure, ho già due aiutanti-.

Lavorò per meno di due ore, senza mai aver bisogno di Draco o Harry, che rimasero seduti di fronte a lei parlando fra di loro. Hermione era sempre più stupita del loro comportamento, ma non si odiavano quei due? Adesso invece sembravano amici, come se lo fossero da anni.
-Finita!- annunciò Hermione trionfalmente, e subito si avvicinarono a lei, osservando la pozione che era diventata color oro.
-Ora va lasciata qua a raffreddare, quando è pronta diventerà color oro più scuro e potremo utilizzarla-
-Ma come funziona di preciso?- chiese Harry
-È simile a un pensatoio, solo che al posto dei pensieri di una persona si potrà vedere quale malattia lo ha colpito. Si tratta però di un farmaco sperimentale, che non ci assicura l’esatta diagnosi, anche perché in questo liquido vedremo le varie malattie che ha avuto James in questi anni, da quando era più piccolo fino ad adesso, e dobbiamo sperare che non le metta in ordine sparso, non dovrebbe farlo, ma non si sa mai-
-Questo è in ritrovato americano vero?-
-Si, ma non ti devi preoccupare, ho lavorato anche io alla sua progettazione, e mi è già stato utile, più di una volta-
-Quindi dobbiamo aspettare, nel frattempo possiamo tornare da James no?-
-Libero di farlo, ma mi piacerebbe parlare un po’ con te se non ti dispiace, e credo che sia meglio qui, così non rischiamo di farci cacciare da Madama Chips-
-Sono d’accordo. Anche se abbiamo già parlato, mi pare-
-Ho parlato io, Harry, ora tocca a te raccontare cosa hai fatto in questi anni- e gli sorrise.







E snche il decimo capitolo è arrivato...spero che dissiperà qualche vostro dubbio,
anche se per sapere chi è la mamma di James dovete aspettare il prossimo capitolo, che arriverà tra due di settimane, perchè sono in vacanza e non ho il computer...
Vi ringrazio davvero tantissimo per le recensioni, che sono come sempre bellissime!!
Grazie a: Diletta, lady_slyterin, SHUN DI ANDROMEDA, lola82, lalusonoio e Nausicaa212!!!!
Mi fa davvero piacere che continuate a leggere, sopratutto i miei pazzi pensieri di Draco!!!!
Baci e a presto

Kel

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Capitolo 13
*** Capitolo 11. ***


Tutta colpa di Silente...

Tutta colpa di Silente...

Capitolo 11

Harry le sorrise a sua volta, imbarazzato.
-Hem…io non saprei da dove iniziare-
-Io un’idea cel’avrei, Capo- disse Draco che si era messo comodo su un sedia, appoggiando le gambe sul banco di fronte.
-Capo?- Hermione li guardava, non capendo niente
-Grazie Draco. Bene Herm, visto che prima abbiamo parlato del tuo lavoro…-
-Tu ora mi dirai del tuo- concluse lei per lui
-Esatto, allora, come sai avevo intenzione di diventare un’Auror, ebbene dopo duri anni di Accademia cel’ho fatta e da un paio di anni sono stato promosso-
-Hai di fronte a te il grande Capo degli Auror- proruppe Draco facendo la ola con le mani come per osannarlo
-Draco dacci un taglio. Sei solo invidioso, avresti voluto esserci tu al mio posto, ammettilo-
-Io? Ma quando mai. Sai benissimo che non ne reggo nessuno di quelli la. Fare il loro capo, ma figuriamoci!-
-Infatti hai preferito venire ad insegnare, lasciandomi privo del mio migliore elemento, sappi che questa ancora non te l’ho perdonata-
-È dall’anno scorso che me lo rinfacci. Ti ho già spiegato che finché quelli la non la pianteranno di chiamarmi Mangiamorte non torno. E poi ammettilo, sono davvero insopportabili, non la piantano un minuto di cercare di ingraziarti, sempre pronti a servirti e riverirti. Lo sai che la maggior parte di loro è entrato in Accademia solo perché c’eri tu? Ormai fare l’Auror è diventato il lavoro di Harry Potter, e tutti cercano di essere come te-
-Questo lo so, ma io che posso farci? Non sono io che decido chi fare entrare e chi no. Se lo potessi fare sta pur sicuro che entrerebbero solo quelli che sono veramente motivati. Non posso certo vietare alle persone di imitarmi. E con questo non voglio dire che non mi dà fastidio, anzi, ma sono liberi di fare quello che vogliono nella loro vita. Se vogliono avere la vita che ho avuto io, facciano pure, ma se fosse per me non l’augurerei a nessuno. Non auguro a nessuno di vivere senza genitori per colpa di una stupida profezia, che ha poi condizionato il resto della mia vita fino allo scontro definitivo con Voldemort-
Hermione lo ascoltava, ancora più confusa di prima. Non aveva mai sentito Harry parlare così, tanto meno con Draco. C’erano parecchie cose che l’avevano colpita nel suo discorso. Innanzitutto era molto contenta per lui, visto che era riuscito a far avverare il suo sogno; e poi il fatto che Malfoy aveva deciso di insegnare perché non sopportava che i suoi colleghi lo chiamassero Mangiamorte. Allora era davvero un’Auror. Ma Malfoy Auror?
Forse si era persa qualcosa, e vista la piega che aveva preso la sua vita dal suo ritorno era del tutto probabile.

Draco e Harry continuavano a parlare, ma avevano cambiato discorso, ed Hermione se ne accorse quando li sentì parlare di “scope velocissime” e “Biglietti per la partita”, ma seguitò ad ascoltarli, affascinata dalla confidenza che avevano. Forse era quella che l’aveva colpita di più, Harry e Draco si detestavano, da quando erano amici?
Si accorsero delle occhiate che gli rivolgeva la riccia e Harry si rivolse a lei.
-Ma davvero non sapevi niente di James e Lily?- le chiese, e suoi occhi si illuminarono quando pronunciò i nomi dei figli
-Veramente no, diciamo che appena ho visto James allo smistamento mi è venuto un colpo. È la tua fotocopia Harry. Ma subito non ho pensato che potesse essere tuo figlio, l’ho capito solo quando mi hanno detto il suo cognome, e fino a quando Lily non è entrata in infermeria non ho collegato nemmeno lei-
-Eppure avevo chiesto...ah...capisco-
-Capisci cosa?-
-Ron-
-Ron? E cosa c’entra lui?- sentire il nome dell’amico pronunciato così la fece sentire strana, nella tono di Harry aveva percepito qualcosa, forse amarezza?
Harry sbuffò
-Sapevo che dovevo dirtelo io, ma lui ha insistito tanto-
-Harry scusami, potresti spiegarti meglio? Non ci sto capendo niente-
-Non hai mai ricevuto nessuna lettera da Ron, non è vero?-
-Io Ron non lo sento da quando sono partita, e anche prima non ci parlavamo granché, Harry-
-Bhè, la cosa più o meno vale anche per me-
-Continuo a non capire-
-Non ci parliamo più da undici anni, Herm-
-Cosa? Ma come è possibile?-
-Ecco vedi, Ron non ha mai preso bene la mia storia con la madre di Lily e James. Non l’ha mai accettata ecco. Credo che l’abbia vista, fin dall’inizio, come un tradimento nei suoi confronti, forse perché non l’ho subito messo al corrente di tutto. L’ultima volta che l’ho visto abbiamo litigato, sono volate parole pesanti. Lo ricordo ancora come se fosse ieri. Eravamo a casa mia, in salotto, Ron cercava di “farmi ragionare” come più volte mi ha ripetuto lui. “Non credo che tu possa avere voce in capitolo stavolta, Ron” sono state le ultime parole che gli ho detto, lui si è avvicinato a me fissandomi negli occhi e mi ha urlato: “Allora questa sarà l’ultima volta che sentirai la mi voce” e se ne è andato sbattendo la porta. Aveva ragione, non l’ho più sentita-
-Ma Ginny…- Hermione continuava a non aver chiara la situazione
-Ginny?- anche Harry era confuso
-Sì, anche se all’inizio non l’ha presa bene, credevo che si fosse rassegnato a voi due. Dopotutto lei è sua sorella e tu il suo migliore amico, o almeno lo eri-
-Ma io e Ginny non…-
-Mi stai forse dicendo che non è Ginny la madre dei tuoi figli?-
-Hem...no. Credo che Ginny sia uno dei motivi principali per cui Ron mi abbia cancellato dalla sua vita. Ogni tentativo, anche da parte di Ginny, di convincerlo che tra me e lei era tutto finito da un pezzo è stato totalmente inutile-
-Aspetta, aspetta. Se non è Ginny allora chi…-
-Herm, credo che la pozione sia pronta- la bloccò Harry, che si era alzato e ora era con la testa sopra al calderone, come per sviare la domanda.
Lei si alzò a sua volta per controllare, ed effettivamente la pozione aveva assunto il colore esatto: oro scuro.
-Sì,è pronta, possiamo andare da James-
Draco si alzò a sua volta stiracchiandosi,e li precedette mentre raggiungevano in silenzio l’infermeria.

Erano quasi arrivati quando Harry si staccò da loro.
-Ho promesso a Lily che sarei passato da lei più tardi, voi andate vi raggiungo subito- disse, e sfrecciò su per le scale che portavano alla torre di Grifondoro.
I due procedettero mantenendo il silenzio. Era la prima volta che rimanevano loro due da soli, dopo quello che era successo quella notte.
-Io credo che dovremmo parlare di quello che è successo...tra di noi. Dopo però- si affrettò Draco ad aggiungere, vedendo l’espressione di Hermione cambiare -Quando si sarà risolto tutto con James-
Hermione si rilassò sospirando piano. Non era pronta ora, per parlare di quello.

Sulla porta dell’infermeria furono bloccati da Madama Chips, che sbucò fuori dal suo studio.
-Si è svegliato!- annunciò trionfalmente
-Sul serio? E da quando?-
-Da poco, sarà una mezz’oretta -
-Perché non è venuta a chiamarmi?-
-Era tranquillo, senza febbre, non l’ho fatto spostare dal letto. E poi sua madre ha detto che sareste arrivati voi a breve-
-Sua madre?- la voce di Draco apparve più strozzata, mentre pronunciava quelle parole
-Si certo, è arrivata meno di due ore fa,le ho detto dove eravate,ma ha preferito restare accanto al figlio-
-Hem…io…io devo tornare un attimo in camera mia, ho dimenticato una cosa che…- iniziò a dire Draco, particolarmente agitato
-Draco, ti ho sentito- ruggì una voce femminile da dentro l’infermeria -È inutile che tenti di scappare. Scegli, o entri tu o vengo fuori io a prenderti-
L’espressione di Draco era ancora più atterrita, e a testa bassa entrò nella stanza.
Hermione lo fissava senza capire, la dentro c’era la madre di James, no? Quindi la moglie di Harry. Ma perché Draco ne sembrava terrorizzato?
Decise di seguire Draco, magari avrebbe capito qualcosa in più.
-Che razza di zio sei Draco?- Una donna, girata di spalle, fronteggiava il biondo con le mani sui fianchi, che se ne stava davanti a lei immobile
-Ma io…- azzardò lui per giustificarsi
-Ti avevo solo chiesto di tenerlo d’occhio, non mi sembrava di chiederti molto-
-Infatti l’ho fatto. Di giorno lo posso sorvegliare, ma, se permetti, di notte mi piacerebbe dormire, o credi che mi debba trasferire nel suo dormitorio?- rispose lui, stavolta con tono più acido.
-Potrebbe essere un’idea- continuò la donna. Continuava a rimanere voltata di spalle, i lisci capelli neri si agitavano nell’aria ad ogni parola. Hermione non riconosceva quella voce, non le sembrava appartenente a nessuno che conoscesse. Spostò la sua attenzione sul lettino, dove James era ancora sdraiato, con gli occhi verdi finalmente aperti.
Hermione si stava dando della scema per non averlo capito subito, la somiglianza tra lui e Harry era stupefacente.
-Mamma- disse il ragazzino provando a mettersi seduto
-Tu stai fermo lì e non ti muovere- lo intimorì sua madre, voltando la testa verso di lui, e Hermione dalla sua posizione potè vederle il volto.
I lineamenti della donna le ricordavano qualcosa, soprattutto i grandi e profondi occhi neri. Poi nella sua testa si fece largo un unico pensiero: era davvero bellissima.
Anche se il tono di voce era abbastanza inflessibile, il suo volto esprimeva tutto l’amore di una madre verso il figlio. Forse quel tono era la sua reazione alla preoccupazione.
-Quanto a te Draco...- cercò di continuare lei, ma fu bloccata dalla voce di Harry, che entrava a sua volta nella stanza andando a posizionarsi di fronte alla moglie, al fianco di Draco.
-Tesoro, calmati, non è colpa di Draco, è successo di notte, non poteva di certo essere nella sua stanza-
-Ti ringrazio Harry, falla ragionare tu, ti prego. Ci tengo alla mia vita- lo pregò Draco, intrecciando le mani come per supplicarlo
-Non sappiamo neanche cosa ha avuto. E ti prego, non ti agitare, non dovresti essere nemmeno qua nelle tue condizioni- continuò Harry rivolgendosi alla moglie, ignorando il biondo
-Lascia perdere le mie condizioni. Noi ne riparleremo un’altra volta, Draco- lo minacciò la donna –Ora mio figlio ha la precedenza-
-Harry, Madama Chips mi ha parlato di una medimaga che lavora qui a scuola e che stavate preparando una pozione, ma non ci ho capito molto, potresti spiegarmi meglio?-
-Ma certo, anzi te lo dirà lei stessa. Herm potresti…?- Harry si rivolse a lei, avvicinandosi alla moglie accanto al figlio
-È il mio lavoro- disse lei e si avvicinò al lettino a sua volta
-Herm? Chiami già la dottoressa per nome Harry? Mi devo preoccupare?- chiese la moglie con un velo di ironia, rimanendo ancora voltata di spalle
-No nient’affatto- si affrettò a spiegare la riccia –Conosco Harry da quando avevamo undici anni. Piacere Hermione Granger- si presentò lei porgendo la mano.
Finalmente la donna si voltò, mostrando una pancia ingombrante che non lasciava dubbi sul suo stato.
-Quella Hermione Granger?- chiese continuando a rivolgersi al marito
-Sì tesoro. Hermione, come forse avrai capito, lei è mia moglie, Pansy-

-Pansy?- Hermione era perplessa –Pansy Parkinson?- domandò dopo un attimo di disorientamento
Harry la osservava con un espressione quasi impaurita, forse in attesa di una sua improvvisa reazione. Ma Hermione continuava ad osservare Pansy, senza dire una parola.
-Hermione? Tutto bene?-
-Si, si. È solo che non me l’aspettavo. Non l’avevo neanche riconosciuta. È talmente cambiata dall’ultima volta che l’ho vista-
-Se può farti piacere anche tu sei cambiata, non ti avevo riconosciuto neppure io- le disse Pansy, con un sorriso.
Sì, decisamente era cambiata. La vecchia Pansy non le avrebbe mai sorriso. Mai.
-Grazie!- anche Hermione le sorrise
Ci fu un lungo silenzio, in cui nessuno aprì bocca.
-Mamma- fu James a interrompendo quel imbarazzante silenzio, richiamando la madre, che subito si girò verso di lui.
Fu forse uno scatto troppo veloce perché Pansy si strinse le mani al pancione, lasciandosi scappare un gemito di dolore.
-Tesoro!- Harry le fu subito accanto, sorreggendola con le braccia
-Sto bene, sto bene- si affrettò a spiegare lei –Era solo un calcetto, niente di più-
-Pansy, non dovresti neanche essere qua, sai benissimo cos’ha detto il dottore-
-Si che lo so, ma non potevo starmene sdraiata a letto sapendo che mio figlio è a sua volta in un letto, e senza sapere che cos’ha- tagliò corto Pansy
-Almeno siediti, anche se, come dici tu, sei sopravvissuta a una gravidanza doppia, stavolta non è il caso di esagerare-
Malgrado le proteste silenziose, Pansy si accomodò sulla sedia su cui prima era seduto Draco.

Hermione prese il calderone da dove l’avevano appoggiato alla loro entrata e si avvicinò al lettino.
-Ora iniziamo con la pozione, James deve solo immergere la mano destra nel liquido. Ora che è sveglio sarà più semplice-
- Ma come funziona di preciso?- chiese Pansy, ripetendo involontariamente le domanda del marito di poco prima
Hermione ne rispiegò il funzionamento, e Pansy annuì con la testa, segno che aveva capito.
James non disse niente, ancora mezzo addormentato qual’era. Si limitò a mantenere la mano sollevata quando Hermione gliela prese per immergerla nell’liquido dorato.
Dal calderone si alzò una tenue nebbiolina scintillante, e poco dopo immagini di James da neonato vennero a fuoco.
Le vaccinazioni nel mondo dei maghi erano molto più avanzate che tra i babbani, e il giovane Potter non aveva mai avuto quelle innumerevoli malattie che hanno i figli dei babbani da piccoli, solo qualche mal di pancia ogni tanto. Qualche influenza e raffreddore passarono come in un film, mentre James pian piano cresceva.
Fino ad arrivare a mostrare il James undicenne, con la sciarpa avvolta attorno al collo per il mal di gola della settimana prima.
Poi più niente. Lentamente la nebbiolina sparì, lasciando qualche scintilla dorata ancora a risplendere nella stanza.

Tutti, nella stanza, osservavano la medimaga, in attesa di risposte.
Hermione spostava a sua volta il suo sguardo dall’lettino al calderone, in cui ormai non restava altro che qualche goccia luccicante.
Non riusciva a capire. Qualcosa forse non aveva funzionato? Eppure le immagini si erano viste secondo un ordine preciso, seguendo i vari anni di James.
Solo una cosa ormai poteva essere.
-Non si tratta di una malattia- disse Hermione, ormai convinta che si trattasse proprio di qualcos’altro.
-Allora cos’è?- chiese Harry, con apprensione nella voce

Hermione si spostò dal lettino, andò a posare il calderone vuoto e si voltò verso di loro, che ancora la fissavano confusi.
-Credo che James stia sviluppando un nuovo potere-
-Un nuovo potere? Ma cos…- Pansy continuava a non capire
-Un potere che non ha niente a che fare con le magie fatte con la bacchetta, semplicemente è una cosa che ha dentro e che gli si sta sviluppando-
-Sul serio?- chiese James, risvegliatosi di colpo
-Sì, come una capacità, come tuo padre che sa parlare il Serpentese-
-Forte! Ma cosa sarei capace di fare, esattamente?- l’entusiasmo della nuova scoperta gli si leggeva in faccia
-Ancora non lo so di preciso. Ti hanno trovato sospeso per aria no? Quindi…-
-Aspetta un attimo- Pansy interruppe il filo dei suoi pensieri –Hai detto sospeso per aria?-
-Sì, o almeno così ha detto Silente. Io non l’ho visto-
-Oh James! Davvero non credevo che l’avresti avuto tu, è una cosa che si tramanda tra donne. Sono così felice. Quando lo saprà la nonna!-
-Pansy, amore, potresti spiegare di cosa stai parlando anche ai comuni mortali? Grazie- Harry sembrava leggermente infastidito dall’entusiasmo della moglie, non capendo di cosa stesse parlando
-Oh, si certo! È una cosa che si tramanda di generazione in generazione nella famiglia Parkinson. Di solito avveniva alle donne primogenite, ma forse con il fatto che Lily e James sono gemelli qualcosa si è scambiato. Io non cel’ho, perché salta sempre una generazione. Ma lo è mia madre! Ne sarà così contenta quando glielo dirò!-
-Pansy-
-Sì scusa tesoro. James ha il potere della levitazione-
Ci fu un altro silenzio, anche stavolta interrotto dalla voce di James
-Forte!- ripeté, sempre con più entusiasmo
-Ma se è una cosa che ha già dentro, perché ha dormito per ore?- chiese Harry
-Questo non lo so- rispose la moglie
-Credo che sia per lo sforzo- spiegò Hermione che aveva capito come dovevano essere andate le cose –Vedete, se era la prima volta che gli accadeva ancora il suo corpo non ne era abituato, e non sappiamo per quanto tempo ha lievitato. Vedrete che la prossima volta sarà meglio, e pian piano per lui sarà una cosa talmente normale che non gli causerà sforzi. Semplicemente potrà lievitare quando vorrà-

Sul volto di James spiccava un’enorme sorriso, identico a quello della madre.
-Oh fantastico!- proruppe sarcastico Draco, che fino a quel momento era rimasto in silenzio –Già combina abbastanza guai di suo. Figuriamoci ora che può svolazzare di qua e di là a suo piacimento-
-Su Dray!- gli disse Harry –Non essere troppo felice-
-La fai facile tu. Non sei tu quello che sua madre ucciderebbe se gli succedesse qualcosa-
-A questo proposito mi fai venire in mente qualcosa…- ribadì Pansy con voce minacciosa
-No ti prego! Dopotutto non gli è successo niente, è una cosa capitata per colpa della tua famiglia-
-Però potresti veramente trasferirti nel suo dormitorio- continuò lei
-Stai scherzando vero?- Draco sembrava sinceramente preoccupato
-Sul serio Pansy, ce lo vedi tu Draco che dorme in mezzo a un mucchio di giovani Grifondoro?- Harry sembrava abbastanza divertito per la situazione
La moglie ci rifletté un attimo, e poi scoppiò a ridere
-In effetti…non i pare il caso. Per questa volta sei salvo Draco, ma occhio. Non sarò così indulgente una prossima volta. Non so neanche io perché stavolta passa, saranno gli ormoni- concluse lei.

-Secondo me puoi tornare nel tuo dormitorio. Ma se fossi in te terrei per me questo potere- Disse Hermione a James
-Cioè?-
-Credo che intenda di non sbandieralo ai quattro venti, James- chiarì Draco, capendo benissimo cosa intendeva Hermione
-Capito zio. Ma almeno lo posso dire a Lily, vero?-
-Ma certo, a tua sorella puoi dirlo-
James si alzò dal letto, non si fece aiutare da suo padre a mettersi la divisa, anche se Harry si era offerto, salutò la madre con un bacio e una carezza al pancione.
Fu salutato da Draco con un leggero colpo sulla spalla e si avviò verso la porta.
-Ciao JD!- lo salutò allora il padre
-Almeno tu non chiamarmi così ti prego. Già è una lotta quotidiana con Lily-
Come la sorella si voltò di colpo e guardò Hermione prima di uscire.
-Ci vediamo zia-

Hermione rimase un attimo zitta, dopo essere stata chiamata per la seconda volta zia.
-Rimanete qui per cena? Sono sicuro che Silente sarà contento di riavere qui due suoi ex studenti- stava intanto dicendo Draco
-Potrebbe essere una buona idea. Mi è mancata tanto questa scuola. Che ne dici Pansy?-
-Sono d’accordo. Così vedrò anche Lily-
-Bene!- si intromise Hermione –Perché ho così tante cose da chiedervi che non saprei nemmeno da dove iniziare-
-Ancora domande?- chiese Harry
-Ma certo! Sono stata via undici anni, sono rimasta abbastanza indietro non credi?-
-In effetti Harry, undici anni sono tanti. Coraggio chiedi, se posso ti risponderò io- Pansy si offrì con un sorriso
-Grazie! Allora…perché JD?- chiese, aveva così tante domande importanti da fare che quella le sembrava così stupida. Ma non potè fare a meno di farla.
-James Deakin, è il suo nome per intero. Solo sua sorella lo chiama JD, e ovviamente a lui non piace. Deakin è l’unica cosa che non gli piace, non ho mai capito perché- le spiegò Pansy
-Capisco. Ora c’è una cosa che vorrei chiedervi, ma mi vergogno…-
-Coraggio Herm, spara, non ti preoccupare- la convinse Harry
-Bhè, ecco, mi chiedevo come, si insomma voi due, non è che siete sempre stati in ottimi rapporti. E adesso siete sposati! James e Lily hanno undici anni quindi non è un cosa recente-
-In effetti no…- le fece eco Harry –Immagino cosa tu voglia sapere-
-Hai capito?-
-Si. Sai è quello che ho cercato di spiegare infinite volte a Ron e lui non ha mai capito come io mi sia mai potuto innamorare di Pansy. Che tu me lo chieda direttamente mi fa capire come la pensiate diversamente tu e lui-
-Abbiamo sempre pensato in modi diversi, Harry. Io non mi sognerei mai di dirti chi amare e chi no-
-Infatti- Harry sospirò
-Allora, mi racconti o no come è andata?-
-Guarda che è una storia lunga-
-E allora? Abbiamo tutta la sera per parlarne!-
-Per favore possiamo prima andare a cena? Così poi potrete parlare finché vi pare. Perchè io avrei fame- si intromise Draco, con il suo solito sopracciglio alzato
-Non sia mai che il nostro principino muoia di fame- disse ironicamente Pansy, facendo ridere gli altri due.
Così insieme si avviarono verso la Sala Grande.











Ecco qua!!
sono consapevole di essere come sempre in ritardo, ma la vacanza è durata più del previsto!!
Spero comunque di essere riuscita a farmi perdonare con queto capitolo, e che voi accettiate colei che ho scelto come moglie di Harry!!!
Ora i ringraziamenti:
*Diletta:In effetti non era tanto difficiele scoprirlo...se era Pansy quella che immaginavi!!Baci*
*Shun:Sono davvero felice che ti sia piaciuta la ripatriata...Ma per scoprire tutto tutto di Harry si deve spettare ancora un po!!Baci*
*Nausicaa212:Niente Ginny, come hai potuto vedere...ma spero che continuerai a leggere anche se è Pansy la signora Potter!Baci*
*Oba Oba:Non ti preoccupare se hai letto dopo un pò il capitolo (Tanto di uccido quando ci vediamo!!!)...Ginny non è saltata fuori...dispiaciuta?Baci*

Ho quasi pronto un altro capitolo, e se non ci saranno imprevisti lo posterò la prossima settimana!!
Grazie anche a chi legge senza recensire e tutti quelli che hanno la mia storia tra i preferiti!!!
Baci
Kel

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Capitolo 14
*** Capitoli 10-11/Draco ***


Tutta colpa di Silente...

Tutta colpa di Silente...

Capitoli 10,11- Draco -Sì Granger, Potter. Ora ti dispiacerebbe muoverti da lì e venire a vedere che diavolo ha?-
Sbotto irritato spostando lo sguardo su colei che dovrebbe essere una medimaga, ma che non fa altro che ripetere “Potter?” da mezzora.
E quegli imbecilli dei miei colleghi non le rispondono nemmeno, se ne stanno lì ad osservarla con una strana espressione sul volto.
Forse la mia voce l’ha risvegliata, ma sta di fatto che ora ha iniziato finalmente a visitare James.

La sua mano è così fredda, la sto stringendo tra le mie, mentre il vecchiaccio ci illustra come sono andate le cose, alias non lo sa nemmeno lui. Si sa solo che l’hanno trovato i suoi compagni di casa che svolazzava incosciente a un metro da terra, e così l’hanno portato qui, ma James non si è ancora svegliato.
Sembra che stia dormendo, respira tranquillamente, ma la sua mano è sempre gelida.
Pansy mi ucciderà, ne sono sicuro.
Ricordo con chiarezza il discorso che mi ha fatto prima che io partissi per Hogwarts. E se vi aspettate tante frasi gentili tipo “Mi raccomando” “D’accordo?” “Per te va bene?” “Sarei veramente felice se…” o “Per favore” o, ancora peggio, “Grazie”, vi sbagliate di grosso. Quelle semplici frasi non esistono nel vocabolario di Pansy Parkinson, o almeno non quando parla con il sottoscritto. E per questo che sono convinto che di me non resterà nient’altro che qualche targa in giro per Hogwarts, quelle poche che non presentano il nome del caro maritino di Pansy, presente ovunque in questa maledetta scuola. Lui però è meglio tenerselo buono, dato che Pansy da retta solo a lui, quando si tratta dei loro figli. Forse Harry mi salverà.
Ora basta, chiudiamo qui i vaneggiamenti di un povero condannato a morte.
Se James non ha nulla di grave magari Pansy mi risparmierà.

-Allora cos’ha?- chiedo in un sussurro, alzando lo sguardo e incontrando gli occhi di Hermione, che ha finito di visitarlo.
-Sinceramente?- mi guarda con un espressione strana, spero solo che non mi dica che ha qualcosa di grave.
Annuisco con un cenno.
-Non ne ho idea. Non ho trovato nulla di significativo- Grazie al cielo, se mi diceva che stava per morire o altro non so come avrei reagito.
-Semplicemente non si sveglia- dico, continuando a tenere la mano ghiacciata di James tra le mie.
Annuisce anche lei. -Forse dobbiamo solo aspettare-
-Io non mi muovo- Certo che no, dove potrei mai andare?

Hermione cammina per la stanza, pensierosa. Se non la smette di camminare mi farà venire mal di testa.
Avranno avvertito Lily? Forse dovrei andarci io, magari se gli spiego la situazione si preoccupa di meno.
Sento dei passi provenire dalla porta dell’infermeria, mi volto di scatto e un turbine rosso entra di corsa.
-JD!- urla, apro le braccia e Lily si accoccola contro di me, ha il fiatone e non riesce quasi a parlare da tanto è preoccupata.
-Ma cos’è successo? Sta male?- chiede
I suoi occhioni verdi sono pieni di lacrime. Non posso far a meno di stingerla, accarezzandole i capelli.
-Shh…va tutto bene principessa, non ti preoccupare-
Si stacca un attimo da me, avvicinandosi sempre di più al fratello.
-Ma si rimetterà vero zio?-
-Ma certo. Ora vieni qui a sederti con me mentre la dottoressa finisce di visitarlo- Lo sguardo di Lily si sposta su Hermione, osservandola attentamente.
-Ma è…-
-Dopo- la interrompo, non è questo il momento adatto per conoscere nuove zie.

Per tutta la mattina Hermione ha visitato James con ogni strumento medico, pozione, intruglio o altro, ma lui non si è ne mosso ne svegliato.
Mi fa uno strano effetto vederlo steso su quel lettino, immobile e pallido, quando normalmente è sempre allegro, sorridente e incapace di stare fermo o zitto per più di un minuto. È il combinaguai della famiglia, da quello che mi hanno detto è la fotocopia di suo nonno, quello di cui porta il nome. È ad Hogwarts da tre mesi e ha già ricevuto almeno due punizioni da ogni insegnante della scuola, me compreso. Però almeno ha preso da Pansy per la bravura a scuola, anche se ogni sera è in punizione riesce comunque a fare tutti i compiti, e anche bene, questo glielo si deve. Non che Lily sia da meno, anzi, lei è Pansy con la capacità di suo padre nel volo. È infatti la cercatrice di Grifondoro, mentre James è un Cacciatore.
Tipico marchio Potter, credo che la loro famiglia abbia sconvolto le statistiche della McGranitt, con Harry che è stato il più giovane Cercatore dopo cent’anni e Lily cercatrice al primo anno, diciotto anni dopo suo padre.

Lily per tutto il tempo è stata acciambellata sopra di me, senza mai staccare gli occhi da James o Hermione. Si capisce benissimo che è ancora preoccupata.
Uno strano gorgoglio interrompe i mie pensieri. Non riesco però a capire da dove provenga. -Hai fame vero?- chiede Hermione rivolta verso di me. Se ho fame io? Ma è impazzita? Poi mi accorgo che Lily ha le mani strette alla pancia, e capisco che quella domanda è rivolta a lei.
-Si, ma non voglio separarmi da James- risponde infatti
-Non ti devi preoccupare, con lui resto io- Ma è impazzita sul serio, se continua a lavorare senza mangiar niente non credo che riuscirà a arrivare a capire cos’ha James.
-No Hermione- la interrompo allora -Tu lavori da troppo, hai bisogno di mangiare, non arriverai a molto a stomaco vuoto-
Sembra pensarci un attimo, poi un piccolo sorriso si fa largo sul suo viso. Si sarà accorta che involontariamente l’ho chiamata per nome?
-D’accordo, ma a patto che vieni anche tu-
-No io resto con lui-
-Ci penserà Madama Chips, non ti preoccupare-
Insiste ancora per poco, ma alla fine cedo. Effettivamente ho fame, e Madama Chips è perfettamente in grado di controllarlo.
Magari lontano da questa stanza forse mi dimenticherò che Pansy è in agguato per uccidermi.

Il tavolo dei Grifondoro è già stato sparecchiato, è l’una del pomeriggio, e Lily si è accomodata al tavolo degli insegnanti. È stranamente silenziosa, di solito non lo è mai.
Non dimenticate che è pur sempre figlia di Pansy Parkinson. Vedo che ogni tanto alza gli occhi verso Hermione, ma non dice niente.
Posso benissimo immaginare cosa sta pensando. “E così è questa la zia Hermione di cui ci ha tanto parlato papà? Chissà perché l’ho sempre immaginata in un modo diverso, sempre con un librone tra le mani. Non credevo neanche che fosse così bella, con un corpo da favola e che fosse così brava a letto…”
No, ok, quest’ultima parte dubito fortemente che sia tra i pensieri di Lily, credo che non le passi neanche per l’anticamera del cervello una cosa simile.

-Mio fratello si rimetterà vero?- La voce preoccupata di Lily interrompe i mie pensieri indecenti, riportandomi alla realtà.
Intreccio il mio sguardo con quello di Hermione, spero che capisca quello che voglio dire senza aprire bocca, rassicurare Lily è l’unica cosa da fare, anche se ancora non sappiamo niente.
-Ma certo- risponde lei. Credo che abbia capito, in fondo non era difficile, avrà avuto già a che fare con piccoli pazienti.

Dopo aver mangiato torniamo in infermeria, spero che James si sia svegliato. No, non è vero, in realtà sto sperando che sua madre non sia ancora arrivata.
All’interno della stanza c’è un uomo, voltato di spalle, con una mano tra i capelli neri di James. Credo sia appena arrivato, indossa ancora il cappotto.
Lily si fa spazio tra di noi, e, con il sorriso sulle labbra corre in avanti.
-Papà!- urla, e Harry si volta verso di noi.
Noto che Hermione non si è ancora mossa, sta semplicemente osservando Harry. Dimenticavo che erano undici anni che non lo vedeva.
L’ho dimenticato forse perché sono troppo impegnato ad osservare la stanza disperato, alla ricerca del mio aguzzino. La vedo già pronta con l’ascia in mano per decapitarmi, oppure con una motosega, Pansy Parkinson è sempre stata un tipo originale, una semplice bacchetta e un Avada Kedavra sono troppo comuni. Lei è più teatrale, altro che lampo verde.

-Lei non c’è Draco, stai pur tranquillo. Puoi tornare a respirare ora- Harry si rivolge a me con uno strano tono. È divertito forse?
-No?- Grazie al cielo sono salvo. Se però mi sta facendo uno scherzo…
-No- Ripose Harry sorridendo –Sei salvo per ora. In teoria non potrebbe muoversi, ordini del medico, ma la conosci meglio di me, quindi…-
-L’avremo presto intorno- chi è in grado di fermare Pansy? Nessuno
-Già…Ma ora parlami di James. Cosa è successo?-
-Lo hanno portato qui i suoi compagni. Dorme da ore e non si sveglia-
-Papà- Lily attira la sua attenzione tirandogli il cappotto
-Si Lily?-
-Forse la dottoressa sa che cos’ha-
-La dottoressa? No, ho appena parlato con Madama Chips ma non mi sapeva dire nulla-
Certo che la perspicacia di Potter resta sempre invariata negli anni eh? A livelli sottoterra. Ma come diavolo ha fatto a non notare subito Hermione?
È semplicemente meravigliosa, la si dovrebbe notare subito. E lui che si spacciava per il suo migliore amico.
-No, non lei- e indica un punto dietro le spalle del padre.
Finalmente si accorge di lei.
Non credo che l’abbia subito riconosciuta. In effetti è cambiata parecchio, in meglio s’intende!
-Hermione?- Chiede titubante dopo interminabili minuti.

Lei annuisce, la vedo un po’ scossa, la faccia di Harry si apre in un sorriso enorme, uno di quei sorrisi che dedica sempre di rado a persone che non siano Pansy e i gemelli.
Ora la sta abbracciando. Più che altro sembra un polpo, che con i suoi numerosi tentacoli sta stritolando Hermione. Hey! Giù le zampe! La voglio abbracciare solo io.
-Oh Hermione, non ci posso credere! Sei davvero tu! Non sai quanto mi sei mancata. Ho pensato tanto a te in questi anni, cercando di immaginarmi dov’eri, come te la passavi, se eri cambiata, come eri diventata, cosa facevi…Dottoressa! Davvero?-
Merlino quanto parla! E quando si stacca da lei? L’abbraccia come se fosse un pupazzo gigante, ma lei non è un pupazzo gigante, è una bellissima medimaga, con quel camice bianco che si è messa prima poi…meglio non dire cosa ho pensato appena l’ho vista. Se solo fossimo stati soli gliel’avrei spiegato molto chiaramente, ma purtroppo Lily era in braccio a me e non potevo di certo saltarle addosso, no?
-Hey, hey frena…da quando sei così loquace? Anche a me sei mancato, tanto. Ma ora io rimanderei le spiegazioni e i chiarimenti a dopo. E soprattutto sei tu che dovrai parlare- risponde lei indicando i due bambini con un sorriso.
Certo che lui deve parlare. È stata la Grande Batosta del Mondo Magico, Harry Potter l’eroe padre a diciotto anni, e quel che è peggio con una Serpeverde figlia di Mangiamorte.
Per fortuna si è staccata…stavo per andare io a separarli. Oh, no! Si è rimessa il camice.
-Poco fa mi è venuta in mente una pozione che potrebbe esserci utile, però non credo di averne qua con me, e visto che è un nuovo prodotto non credo che Madama Chips cel’abbia-
-Vado ad avvertire Piton che abbiamo bisogno del laboratorio- Mi offro, meglio uscire da questa stanza prima che il mio istinto prenda il sopravvento.

Sono alla ricerca di Piton da mezzora…ma dove si è cacciato? Quando non lo si vuole intorno eccolo sempre in giro, ma quando ti serve non c’è mai.
Chissà cosa stanno facendo Harry e Hermione. Se tornassi indietro a sbirciare? No, no, Harry è sposato cosa vuoi che faccia, non è mai stato interessato alla Granger da quel punto di vista, perché dovrebbe esserlo adesso? Però anche io non sono mai stato interessato a lei, da ogni punto di vista, invece ora…
Che dilemmi esistenziali,quasi, quasi faccio un giro dalle parti dell’infermeria.
-Draco! Che fai in giro?- per fortuna la voce sempre simpatica del mio padrino mi salva da una morte certa (la seconda di questa oggi).
-Cercavo te- rispondo senza esitazione
-Me?-
-Sì. La signorina Granger ha bisogno del laboratorio di pozioni e degli ingredienti per una pozione. Ora è libero?-
-Certo. Ma cosa deve fare di preciso?- Merlino, ma vuole proprio sapere tutto?
-Una medicina per James che sta male- taglio corto io
-James Potter?- pronuncia quel nome con un tono pieno di disgusto. Ci mancavano solo i risentimenti vecchi di quarant’anni.
-Si il figlio di Harry sta male, non sappiamo cos’ha e Hermio…la signorina Granger, conosce in modo per saperlo-
-È proprio come suo nonno quel ragazzo…ma cosa ci si può aspettare da un Potter?-
-Severus, lascia da parte il tuo odio verso quella famiglia per un attimo. Il figlio di Pansy ha bisogno di quella pozione, posso andare dalla Granger a dirle che il laboratorio e gli ingredienti sono a sua disposizione?- Se tocco il tasto Pansy magari accetta. Vedo infatti che al nome della mia migliore amica fa una faccia strana, sicuramente sta decidendo se è peggio fare un favore a un Potter o un torto a Pansy Parkinson. Io se fossi in lui sceglierei la seconda, Pansy è davvero pericolosa.
-Va bene, vai pure- dice alla fine.
Non saluto neanche e scappo via di corsa, diretto verso l’infermeria, prima che ci ripensi. Nel corridoio principale non posso far a meno d’imbattermi in Mr Perfezione. Se prendevo un goccio di Felix Felicis sarebbe stato meglio.
-Malfoy! Dove corri così di fretta?- Se uno corre vuol dire che non ha tempo da perdere no? Ma cosa me lo domando a fare, con lui tutto questo è inutile.
-Dove mi pare Grey. Non devo di certo rendere conto a te di quello che faccio, o mi sbaglio?-
-Mi puoi spiegare perché sei sempre così aggressivo nei miei confronti?- Il suo tono pacato e affabile mi fa venire la nausea, forse posso usarlo come motivo?
-Renditi utile, vai in infermeria di alla Granger che l’aspetto nel laboratorio di pozioni, Piton ha detto che va bene- Evito la domanda, perché altrimenti rischierei di non rispondere più alle mie azioni.
-Tu e Hermione insieme nel laboratorio?- Merlino, ma perché capitano tutte a me? Perché? E poi perché la chiama Hermione? È la Signorina Granger per te
-È per James. Hai presente il ragazzo che sta male?- e per il quale sei venuto a disturbare me e Hermione stamattina? Questo però non lo dico ad alta voce.
-Oh, certo. Vado io d’accordo. Ma sappi che prima o poi scoprirò il motivo per cui non mi sopporti- Suona quasi come una minaccia? Se così fosse dovrebbe andare a lezione, non è che incuta poi così tanto timore.

Sono in questo laboratorio da un po’, ho già preparato un calderone e di Hermione non c’è traccia.
-Finalmente!- esclamo quando lei e Harry entrano nella stanza -Iniziavo a pensare che vi foste persi-
-Colpa mia Malfoy, sono stato trattenuto mentre andavo ad avvertirli- Eccolo lì, sempre pronto a scusarsi. Mr Perfezione non si smentisce mai.
-Meglio che mi metta a lavorare. È veloce come pozione da preparare, ma deve rimanere a riposo per una decina di ore, quindi prima la faccio e prima sarà pronta- Credo che ormai Hermione sia abituata a zittirci in queste situazioni.
-Hermione, hai bisogno di me?- No Grey, nessuno ha bisogno di te.
-No, grazie Dorian, vai pure, ho già due aiutanti- e che aiutanti!

Intanto che Hermione prepara quella pozione io e Harry parliamo del più e del meno. In ufficio nessuno sente la mia mancanza, a parte lui. Come potevo immaginare diversamente? Tra gli Auror non mi sopporta nessuno. In realtà sono io che non sopporto loro, e quando io non sopporto qualcuno lo tratto malissimo. Fa parte del mio carattere.
-Finita!- annuncia Hermione trionfalmente, e subito ci avviciniamo a lei, nel calderone bollente sbuffa una pozione dorata.
-Ora va lasciata qua a raffreddare, quando è pronta diventerà color oro più scuro e potremo utilizzarla- ci spiega
-Ma come funziona di preciso?- chiede Harry
-È simile a un pensatoio, solo che al posto dei pensieri di una persona si potrà vedere quale malattia lo ha colpito. Si tratta però di un farmaco sperimentale, che non ci assicura l’esatta diagnosi, anche perché in questo liquido vedremo le varie malattie che ha avuto James in questi anni, da quando era più piccolo fino ad adesso, e dobbiamo sperare che non le metta in ordine sparso, non dovrebbe farlo, ma non si sa mai-
-Questo è in ritrovato americano vero?- Harry è abbastanza dubbioso nei riguardi di quella nazione.
-Si, ma non ti devi preoccupare, ho lavorato anche io alla sua progettazione, e mi è già stato utile, più di una volta- e brava la nostra Medimaga!
-Quindi dobbiamo aspettare, nel frattempo possiamo tornare da James no?-
-Libero di farlo, ma mi piacerebbe parlare un po’ con te se non ti dispiace, e credo che sia meglio qui, così non rischiamo di farci cacciare da Madama Chips-
-Sono d’accordo. Anche se abbiamo già parlato, mi pare- Harry ma tu non capisci mai, eh?
-Ho parlato io, Harry, ora tocca a te raccontare cosa hai fatto in questi anni- e sorride.

Oh, qui c’è tanto da raccontare. Potter ne ha fatte di cose negli ultimi undici anni. Meglio mettersi comodi e attendere il racconto.
Ma lui ovviamente non sa da che parte iniziare, come sempre. Diplomazia zero.
-Io un’idea cel’avrei, Capo- Ecco che arriva il grande Draco Malfoy a salvare il suo fidato super Capo.
-Capo?- Noto che Hermione non ci sta capendo niente. E come potrebbe
-Grazie Draco. Bene Herm, visto che prima abbiamo parlato del tuo lavoro…-
-Tu ora mi dirai del tuo- conclude lei per lui
-Esatto, allora, come sai avevo intenzione di diventare un’Auror, ebbene dopo duri anni di Accademia cel’ho fatta e da un paio di anni sono stato promosso-
-Hai di fronte a te il grande Capo degli Auror- gli faccio anche la ola. Bravo no?
-Draco dacci un taglio. Sei solo invidioso, avresti voluto esserci tu al mio posto, ammettilo-
-Io? Ma quando mai. Sai benissimo che non ne reggo nessuno di quelli la. Fare il loro capo, ma figuriamoci!-
-Infatti hai preferito venire ad insegnare, lasciandomi privo del mio migliore elemento, sappi che questa ancora non te l’ho perdonata- Eccolo che ricomincia.
-È dall’anno scorso che me lo rinfacci. Ti ho già spiegato che finché quelli la non la pianteranno di chiamarmi Mangiamorte non torno. E poi ammettilo, sono davvero insopportabili, non la piantano un minuto di cercare di ingraziarti, sempre pronti a servirti e riverirti. Lo sai che la maggior parte di loro è entrato in Accademia solo perché c’eri tu? Ormai fare l’Auror è diventato il lavoro di Harry Potter, e tutti cercano di essere come te-
-Questo lo so, ma io che posso farci? Non sono io che decido chi fare entrare e chi no. Se lo potessi fare sta pur sicuro che entrerebbero solo quelli che sono veramente motivati. Non posso certo vietare alle persone di imitarmi. E con questo non voglio dire che non mi dà fastidio, anzi, ma sono liberi di fare quello che vogliono nella loro vita. Se vogliono avere la vita che ho avuto io, facciano pure, ma se fosse per me non l’augurerei a nessuno. Non auguro a nessuno di vivere senza genitori per colpa di una stupida profezia, che ha poi condizionato il resto della mia vita fino allo scontro definitivo con Voldemort- E non auguro anche a nessuno di trovare una moglie come Pansy Parkinson, aggiungerei.
-Ah, Harry, l’altro giorno mi sono arrivati i biglietti per la partita di Capodanno. Ne ho trovati quattro. Facciamo io, te e i ragazzi? Non credo che Blaise ne avrà voglia-
-Conoscendo i suoi standard di Capodanno tipo, ne dubito anche io. Lily ne sarà felicissima. Speriamo solo che James si rimetta, sono davvero preoccupato-
-Vedrai che non ha nulla di grave. Si rimetterà presto. Se Hermione si muove con quella pozione-
-Aspetta un attimo. Sbaglio o l’hai appena chiamata Hermione?- O merda! E adesso?
-Siamo colleghi, ora- bravo Draco, così si fa.
-Sarà…- poi si rivolge a Hermione, che ci osservava stranita.

Ma davvero non sapevi niente di James e Lily?- le chiede
-Veramente no, diciamo che appena ho visto James allo smistamento mi è venuto un colpo. È la tua fotocopia Harry. Ma subito non ho pensato che potesse essere tuo figlio, l’ho capito solo quando mi hanno detto il suo cognome, e fino a quando Lily non è entrata in infermeria non ho collegato nemmeno lei-
-Eppure avevo chiesto...ah...capisco-
-Capisci cosa?-
-Ron-
Lenticchia…figurati se non ne combinava una delle sue. Quando ha chiuso tutti i contatti con Harry stavo per andare da lui e dirgliene quattro, come mai avevo fatto prima, qualche lampo verde ci sarebbe stato bene. Dopo tutto quello che aveva passato con Voldemort Harry aveva solo bisogno di vivere la sua vita insieme agli amici, e lui cosa fa? S’incazza con lui solo perchè si è innamorato d’una Serpeverde. Ma dico, si può essere così idioti? Io allora cosa averi dovuto fare? Uccidere Pansy? E poi tutte quelle storie su quella piattola di sua sorella. Non mi meraviglio che Harry non l’amasse, mi sarei stupito del contrario. Le poche volte che l’ho vista mi sembravano eterne in sua compagnia.

-Herm, credo che la pozione sia pronta- Ha caldamente evitato la domanda di Hermione su chi è allora sua moglie se non è Ginny.
Stupido Harry, credi forse che reagisca come Lenticchia?
-Sì,è pronta, possiamo andare da James- annuncia lei, dopo aver osservato dentro al calderone
Mi alzo stiracchiandomi dalla sedia su cui me ero comodamente sdraiato, con i piedi appoggiati sul banco, precedendoli fuori dal laboratorio.

A metà tragitto Harry ci lascia per andare da sua figlia, e io e Hermione rimaniamo soli.Per la prima volta dopo stanotte.
-Io credo che dovremmo parlare di quello che è successo…tra di noi- Ma sono davvero io quello che sta parlando? Ma come mi vengono in mente certe cose? Mi sembra ovvio che io non abbia nessunissima voglia di parlare di stanotte con lei. È come se il mio cervello andasse in vacanza quando ho lei vicino, con quel camice bianco poi…Dalla sua espressione posso capire che neppure lei ha voglia di parlarne –Dopo però- mi affretto allora ad aggiungere e giurerei di averla sentita tirare un sospiro di sollievo.
-Quando si sarà risolto tutto con James- e speriamo davvero che tutto si risolva.
Sulla porta dell’infermeria veniamo bloccati da una Madama Chips piuttosto agitata.
-Si è svegliato!- annuncia trionfalmente
-Sul serio? E da quando?- Fantastico! Ora forse sono salvo. Pansy non mi ucciderà.
-Da poco, sarà una mezz’oretta -
-Perché non è venuta a chiamarmi?-
-Era tranquillo, senza febbre, non l’ho fatto spostare dal letto. E poi sua madre ha detto che sareste arrivati voi a breve- Ha detto sua madre? Oh merda, merda, merda…
-Sua madre?- Neanche mi stupisco della mia voce da gallina strozzata. Sono troppo impegnato a preoccuparmi.
-Si certo, è arrivata meno di due ore fa, le ho detto dove eravate, ma ha preferito restare accanto al figlio-
-Hem…io…io devo tornare un attimo in camera mia, ho dimenticato una cosa che…- inizio a dire, devo assolutamente scappare
-Draco, ti ho sentito- Merda, merda, merda…la voce di Pansy fa paura -È inutile che tenti di scappare. Scegli, o entri tu o vengo fuori io a prenderti-
Tanto vale che entri, prima o poi mi beccherà comunque.

Pansy è girata di spalle, la supero e mi posiziono di fronte a lei. Noto appena James seduto sul letto, finalmente sveglio.
-Che razza di zio sei Draco?- Non toccare il tasto Zio…
-Ma io…- non so neanche come giustificarmi
-Ti avevo solo chiesto di tenerlo d’occhio, non mi sembrava di averti chiesto molto- La fai facile tu
-Infatti l’ho fatto. Di giorno lo posso sorvegliare, ma, se permetti, di notte mi piacerebbe dormire, o credi che mi debba trasferire nel suo dormitorio?- ci mancherebbe solo un branco di marmocchi Grifondoro.
-Potrebbe essere un’idea- continua lei. Sta scherzando vero? Come può prendermi sul serio?
-Mamma- James salvami!
-Tu stai fermo lì e non ti muovere- ruggisce Pansy. No,neanche tu puoi salvarmi
-Quanto a te Draco...- Continua con le sue minacce, ma grazie al cielo vengo salvato dall’arrivo provvidenziale di Harry
-Tesoro, calmati, non è colpa di Draco, è successo di notte, non poteva di certo essere nella sua stanza- Allora Dio esiste!
-Ti ringrazio Harry, falla ragionare tu, ti prego. Ci tengo alla mia vita- Guarda intreccio anche le mani! Sono almeno un pò bravo?
-Non sappiamo neanche cosa ha avuto. E ti prego, non ti agitare, non dovresti essere nemmeno qua nelle tue condizioni- Ecco…non vorrai che il tuo terzo figlio nasca con l’odio per il suo zietto, vero? L’ho già detto che Pansy è incinta?

-Lascia perdere le mie condizioni. Noi ne riparleremo un’altra volta, Draco- E sono sicuro che se ne ricorderà –Ora mio figlio ha la precedenza-

Si passa alle presentazioni. Quando Harry ha detto ad Hermione chi è sua moglie, lei è rimasta un attimo interdetta, si è limitata ad osservare Pansy, sorridendo.
Conosco Harry abbastanza da leggergli in faccia il terrore che Hermione reagisca come Lenticchia. Si capisce dalla cautela con cui le chiede se va tutto bene.
Ovviamente non ha reagito come la carotina, mi sarei stupito del contrario, visto quello che è successo stanotte.

Harry ha convinto Pansy a sedersi e ora stiamo per assistere allo spettacolo delle malattie di James. È affascinante questa pozione, anche se non abbiamo scoperto niente sembra che James non abbia avuto nulla.

La volete sapere l’ultima trovata del caro James Potter Junior? È capace di lievitare. Lievitare, vi rendete conto? Cioè svolazzare ovunque e quando gli pare, solo perché ne ha voglia. Sarà catastrofico! Devastante! Ed è tutta colpa della famiglia Parkinson, sembra che sia una tradizione. Conosco Pansy fin da quando eravamo bambini, ma non ne sapevo niente.

James se la ride. È contento, lui.
-Oh fantastico!- prorompo sarcastico –Già combina abbastanza guai di suo. Figuriamoci ora che può svolazzare di qua e di là a suo piacimento-
-Su Dray!- il suo paparino corre subito in sua difesa –Non essere troppo felice-
-La fai facile tu. Non sei tu quello che sua madre ucciderebbe se gli succedesse qualcosa- Probabilmente ucciderebbe anche lui
-A questo proposito mi fai venire in mente qualcosa…- Oh, no! Le è tornato in mente
-No ti prego! Dopotutto non gli è successo niente, è una cosa capitata per colpa della tua famiglia- Cosa c’entro io?
-Però potresti veramente trasferirti nel suo dormitorio- continua lei
-Stai scherzando vero?- Cielo sembra così convinta
-Sul serio Pansy, ce lo vedi tu Draco che dorme in mezzo a un mucchio di giovani Grifondoro?- Li farei tutti fuori!
Pansy sembra rifletterci, poi scoppia a ridere. Sembra una risata satanica
-In effetti…non mi pare il caso. Per questa volta sei salvo Draco, ma occhio. Non sarò così indulgente una prossima volta. Non so neanche io perché stavolta passa, saranno gli ormoni-
E speriamo che questi ormoni funzionino ancora per un po’.

James ha avuto il permesso di tornare nei dormitori. Dopo avergli raccomandato di non sbandierare ai quattro venti il suo nuovo potere.
-Rimanete qui per cena? Sono sicuro che Silente sarà contento di riavere qui due suoi ex studenti- Sono io questo che sta invitando i coniugi Potter a cena ad Hogwarts
-Potrebbe essere una buona idea. Mi è mancata tanto questa scuola. Che ne dici Pansy?-
-Sono d’accordo. Così vedrò anche Lily-
-Bene!- si intromette Hermione –Perché ho così tante cose da chiedervi che non saprei nemmeno da dove iniziare-
-Ancora domande?- chiede Harry
-Ma certo! Sono stata via undici anni, sono rimasta abbastanza indietro non credi?-
-In effetti Harry, undici anni sono tanti. Coraggio chiedi, se posso ti risponderò io- si offre Pansy, sorridendo.
No, no, no. Hanno troppe cose da raccontare. Staremmo qua dei giorni interi, ve ne rendete conto?
Hanno già iniziato, meglio bloccarli prima che scatti la domanda fatidica. Per intenderci “Com’è che vi siete sposati”.
No! L’ha già fatta.
-Allora, mi racconti o no come è andata?- -Guarda che è una storia lunga- Luuuunga, luuunga.
-E allora? Abbiamo tutta la sera per parlarne!- No che non abbiamo tutta la sera.
-Per favore possiamo prima andare a cena? Così poi potrete parlare finché vi pare. Perchè io avrei fame- Mi intrometto, per evitare la catastrofe.
-Non sia mai che il nostro principino muoia di fame- La mia migliore amica simpatica come sempre.
Ma almeno ora ci stiamo avviando tutti insieme verso la Sala Grande!

Cibo arrivo!







Avevo detto che avrei postato dopo una settimana, lo so, ma dopo averlo scritto mi è venuta in mente una cosa, atroce per me, che non dovebbe mai capitare!
Avevo dimenticato di scrivere il capitolo Draco!
Come si fa a dimenticare Draco? Allora ho subito rimediato, e così, in consueto ritardo, ecco il nuovo capitolo!
Personalmente non mi convince molto...a voi il giudizio!

Ringrazio tantissimissimo per le sempre meravigliose recensioni!! grazie!
Quindi grazie a: arkan,magicrossy,Nausicaa212,Diletta,Summers84,oba-oba4ever,chikka!!!
Baci
Kel

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Capitolo 15
*** Capitolo 12. ***


capitolo 12

Tutta colpa di Silente…

Capitolo 12

Era ora di cena per tutto il castello, e la Sala Grande era già piena di ragazzi che attendevano la cena chiacchierando fra loro.

Quando videro entrare il loro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure e la nuova professoressa degli ultimi due anni accompagnati da altre due persone, un uomo alto e moro e una donna anch’essa mora e palesemente incinta, smisero immediatamente di parlare, voltandosi verso i nuovi entrati.

Il silenzio fu interrotto da una ragazzina del primo anno di Grifondoro che corse verso i quattro muovendo al vento i fluenti capelli rossi.

-Mamma!- urlò, andando ad abbracciare la donna mora.

La maggior parte degli studenti sapeva perfettamente che quella ragazzina dai capelli rossi era Lily Potter, e che quindi, se quella donna era sua madre allora l’uomo che le stava accanto cingendole la vita con un braccio non poteva essere nient’altro che lui…Harry Potter.

Ogni loro congettura fu chiarita da Silente, che si alzò dalla sua alta sedia andando loro incontro a braccia aperte.

-Harry! Che piacere. Ho visto che James sta bene ora, ne sono felice. Ma coraggio, venite c’è sempre posto per voi!-

Tutti i ragazzi sapevano ogni cosa di Harry Potter, e ora che lo avevano davanti si spintonavano l’un l’altro per osservarlo meglio.

Il quartetto si avviò verso il tavolo degli insegnanti, dove Silente fece apparire due posti in più.

Era l’ultima sera prima delle vacanze natalizie e in tavola apparirono ogni sorta di pietanza, e ognuno potè rimpinzarsi a piacere, quasi fosse anch’esso una cena di Natale.

Hermione e Draco si sedettero al loro solito posto, mentre i Potter erano a una estremità del lungo tavolo.

Dalla sua posizione Hermione poteva vedere James, che sorrideva mentre scherzava con gli amici e la sorella. Ripensando alla giornata che stava ormai finendo le venne da sorridere. Quante cose che erano successe!

Dalla notte con Draco, di cui ancora non voleva parlare, e sperava che lui si fosse dimenticato della proposta di prima di parlarne, non che la vedesse come un errore, tutt’altro, era stata una delle notti pi belle della sua vita, e Draco era un straordinario amante, solo che era accaduto tutto così in fretta che ancora non riusciva a spiegarselo.

Un attimo prima stava ballando con Dorian e l’attimo dopo si era trovata coinvolta in un bacio mozzafiato con Draco.

Quegli occhi argentati che brillavano al buio non se lo sarebbe mai scordati.

 

Un tocco leggero sulla spalla interruppe i suoi pensieri.

-Scusami se interrompo la tua cena- Pansy era accanto a lei, con quel suo bellissimo sorriso.

-Ma figurati-

-Bene. Ecco…Hermione, non c’è problema se ti chiamo per nome, no?-

-Nessun problema…Pansy-

-Perfetto.  Senti io e Harry ci stavamo chiedendo se avevi progetti per le vacanze, e abbiamo pensato che, se ti va e se non hai altri impegni, potevi venire a stare da noi-

-Veramente io pensavo di rimanere qua, a Londra non ho più una casa e…-

-Allora è perfetto. Puoi venire da noi. Davvero non c’è problema, Harry ne sarebbe davvero felice, e anche i ragazzi-

-Ma sei sicura? Non vorrei disturbare, avrai già tanto da fare di tuo, con un’ospite in più poi…-

-Ma figurati. Non crederai che faccia tutto da sola? Ho chi mi aiuta, e la casa è talmente grande…ci saranno anche altre persone a Natale, ormai è una tradizione. Sono in gran parte amici miei, che Harry ha imparato a conoscere, per una volta che c’è qualcuno di importante per lui…-

-Allora va bene. Verrò!-

-Oh è fantastico! Ne parliamo meglio dopo, a cena finita- e sempre con quel suo sorriso smagliante tornò al suo posto.

Avrebbe passato le vacanze con Harry, proprio come quando andavano a scuola. Pansy aveva detto che altre persone erano invitate e riuscì a pensare a solo una cosa per il resto della cena: Ci sarebbe stato anche Draco?

 

Harry e Pansy si avvicinarono a lei a cena finita.

-Herm! Sono davvero contento che tu venga da noi, sarà un po’ come un ritorno ai vecchi tempi, non credi?-

-Basta che non vi mettiate ad abbellire la casa di rosso e oro. Sennò ve la potete anche scordare la mia presenza- come sempre il tono pungente di Draco si fece sentire anche su tutte le voci della sala.

-Draco stai tranquillo. Ti ricordo che è anche casa mia-

-Giusto. La tregua-

-Hermione, devi sapere che per Natale abbiamo un patto, niente colori delle nostre vecchie Case per gli addobbi. Ormai funziona da tempo, ma Draco non la smette ogni anno di rimbeccare Harry per ogni minima parte di rosso e oro che vede in casa. È un incubo-

-Senza mai smettere di dire che mi sono scelto un bel covo di serpenti-

-Ma ora hai James e Lily che ti fanno compagnia! Anche loro Grifondoro come noi!-

-Per fortuna! Mi sarebbe venuto un colpo se fossero finiti a Serpeverde. Il Cappello però ha scelto bene!- Harry tirò un sospiro di sollievo.

-Ma ora Hermione parliamo per le vacanze- s’intromise Pansy –Noi stasera torniamo a casa. Se per te va bene torni a casa domani con i ragazzi e vi veniamo a prendere alla stazione. Non è facile raggiungere casa nostra se non si sa dov’è-

-Tesoro, lei c’è già stata. Dimentichi che faceva parte dell’Ordine. Grimmauld Place è sempre al solito posto-

-Oh già! È vero! Allora ti lasciamo a preparare le tue cose e ci vediamo domani!-

-Grazie ancora per l’invito!-

-Ma figurati! Sarà un piacere- ribadì Pansy, e lei e Harry s’incamminarono fuori dal portone di Hogwarts, sicuramente per potersi smaterializzare appena fuori i cancelli.

Quando Hermione si girò verso le scale dove un attimo prima si trovava Draco non vide nessuno, e felice di aver evitato la loro “chiacchierata” si avviò verso la sua stanza, pronta per preparare qualcosa per le brevi vacanze a casa Potter.

 

Con tutte le sue borse Hermione si smaterializzò la mattina successiva, verso mezzogiorno, davanti al numero 12 di Grimmauld Place, l’antica residenza dei Black, ora casa Potter.

Dall’esterno non si poteva notare nulla di diverso, sembrava la solita vecchia casa che aveva visto per la prima volta una torrida estate di tredici anni prima.

Suonò il campanello dell’elegante portone e subito si sentì uno scalpiccio di piedi che si avvicinavano sempre di più.

-Vado io-

-No io-

I due gemelli si contendevano il primato dell’aprire la porta.

-Ragazzi!- tuonò la voce di Pansy da dentro –Fate poco casino e aprite quella porta-

E subito dopo la porta si spalancò, mostrando i due ragazzini con un enorme sorriso stampato in faccia.

-Ciao Zia!- dissero in coro. Le faceva ancora strano sentirsi chiamare così, ma, si disse, doveva farci l’abitudine.

-Ciao ragazzi. Mi fate entrare?- chiese, visto che i due occupavano ancora l’intera entrata. Si spostarono all’istante e Hermione entrò.

Quello che la colpì subito fu la luminosità che c’era nella casa. Si ricordava le stanze di Casa Black come sempre piuttosto buie e dai colori cupi, con vecchi mobili zeppi di strani oggetti inutili, accumulati nel tempo, mentre questa casa era totalmente diversa. Mobili moderni e oggetti ben riconoscibili e utili sopra di essi, tappeti colorati e al posto dei vecchi ritratti di famiglia le pareti colorate mostravano foto di Lily e James da piccoli, che mostravano i loro primi dentini, facevano ciao con le manine o imparavano ad andare in bicicletta e anche una con James di poco più di un anno già in sella ad una scopa, con un Harry sorridente dietro di lui. Lungo le scale che portavano ai piani superiori s’intravedevano altre foto, soprattutto dei ragazzi ma anche di Harry e Pansy.

L’effetto era totalmente diverso, decisamente più accogliente.

 

Harry apparì da una porta sulla destra, e subito i gemelli si dileguarono su per le scale.

-Ben arrivata Herm. Dammi pure le tue cose che dopo le porto nella tua stanza-

-Grazie Harry. Ma cosa è successo a questa casa?- chiese continuando a guardarsi intorno –Me la ricordavo completamente diversa!-

-Opera di Pansy. Senza di lei credo che sarebbe ancora come te la ricordi tu-

Hermione si girò verso la parete alla sua sinistra e notò che la pesante tenda che copriva il ritratto della madre di Sirius era sparito, al suo posto campeggiava un meraviglioso specchio.

-Ma…ma la Signora Black? Come avete fatto? Mi ricordo che non taceva un minuto!-

-Anche lei opera di Pansy. Credo che questa casa sia stata molto contenta del suo arrivo. Le ha permesso di cambiare tutto! Dopo anni in cui era stata abitata da Traditori del Sangue il ritorno di una Purosangue ha fatto in modo che potessimo avere la casa che vedi ora. La madre di Sirius Pansy l’ha portata non so dove, non ha mai voluto dirmelo-

-Mi piace così. Per fortuna allora che c’era Pansy!-

-Eh certo! Sennò chissà a quest’ora com’ero-

-Magari uno scapolo incallito come Draco- Pansy apparì anche lei dalla porta a destra, che Hermione ricordava essere la cucina.

-Ci mancherebbe altro! Essere come lui. Lo sai Herm che vive ancora al Maniero da sua madre?-

-È per questo che a Natale mi trasferisco da voi. Già mia madre è insopportabile di suo, figuriamoci in questo periodo. È tutta eccitata per gli addobbi che obbliga anche me a vestirmi di rosso. Ma figuriamoci- Draco comparì sulle scale, ancora con la vestaglia addosso.

-Povero piccolo- Pansy si avvicinò a lui e gli scompigliò i capelli con una mano –Morirebbe se avesse anche un calzino rosso. Solo i capelli di Lily gli vanno bene-

-Coraggio Dray, fatti utile, porta le cose di Hermione nella stanza degli ospiti- e Harry gli indicò le borse ai piedi delle scale

Draco sbuffò, poi prese due borse e si avviò su per le scale –E non chiamarmi Dray!- urlò quando ormai  non si vedeva più.

-Non ascoltarlo quando parla di sua madre- le disse Pansy –Narcissa è davvero una bella persona. Non so se l’hai mai incontrata-

-No, l’ho solo intravista alla Coppa del Mondo. Ma non credo che sarebbe molto contenta adesso di vedermi, considerando che le ho ucciso il marito-

-Credo che tu le abbia fatto un favore, sai? È un’altra persona da quando Lucius è morto-

 

Anche la cucina, che i padroni di casa le mostrarono poco dopo, era diversa. Molto più ospitale di quella precedente, con il pesante tavolo in legno sostituito da uno più leggero, e le stoviglie colorate che apparivano dai vetri delle mensole. Come elettrodomestico avevano solo il forno e i fornelli, dopotutto era una casa di maghi.

Draco ricomparve finalmente vestito, mentre Hermione si offriva per apparecchiare la tavola.

-Apparecchia per sette- le disse il biondo

-Perché per sette? Non siamo in sei?- gli domandò Pansy

-Blaise- gli rispose lui

-Di già? Ma non doveva venire per cena?-

-Si, però mi ha appena mandato un gufo, dice che ha urgente bisogno di noi-

-Cos’ha combinato stavolta?- Pansy gli fece quella domanda come se i guai di Blaise fossero ormai all’ordine del giorno

-Non l’ha detto. Però l’ultima volta che l’ho visto era in crisi per una sua ultima fiamma. Una crisi senza senso per me, però l’ho visto maluccio-

-Blaise Zabini?- domandò Hermione

-Si lui- le rispose Harry –È un altro sfollato che accogliamo a Natale-

-Harry…-

-Che c’è? Dai amore ammettilo che è vero. Da quando sono nati Lily e Jamie non abbiamo passato un Natale senza di loro-

-Se vi diamo tanto fastidio potevi dircelo subito- Draco alzò il suo consueto sopracciglio

-Ma non è quello, ormai sono abituato. Che Natale sarebbe senza di voi?-

-Ecco sarà meglio. Anche perché non ti libererai facilmente di me-

-E poi quest’anno ho Hermione. I Grifondoro sono finalmente in maggioranza- e con una linguaccia in direzione di Draco sparì oltre la porta della cucina.

-Lasciali perdere Hermione, fanno sempre così. Da undici anni-

-Sai mi fa effetto sentirli parlare così. L’ultima volta che li ho visti si detestavano. Non mi è ancora chiaro come sia cambiato tutto, ma qualcosa mi dice che tu c’entri molto-

-Affatto. È grazie a Draco che io e Harry abbiamo iniziato a frequentarci, se non fosse stato per lui a quest’ora sarei molto probabilmente ad Azkaban, oppure morta-

-Non credo di capire-

-Forse non sono io la persona migliore per dirtelo. Sono sicura che Harry te lo saprebbe spiegare meglio. Stasera lo obbligo a raccontarti tutto, promesso-

-D’accordo, così mi raccontenterete anche come è nata tra di voi-

-Fa parte della stessa storia, te lo racconteremo di sicuro-

 

Blaise arrivò una mezz’oretta più tardi, accolto dai gemelli, che adoravano quel pazzo zio.

Non riconobbe subito Hermione, anzi per circa dieci minuti non si accorse nemmeno di lei. Era tutto preso a raccontare la sua sventura a Pansy e a Draco.

-Credo di aver combinato un guaio-

-Oddio Blaise, che hai fatto stavolta?- solo Pansy sembrava preoccuparsi seriamente di lui, Draco si limitava ad osservarlo con il sopracciglio alzato

-Vi ho detto di Allison, no?-

-Si Blaise, almeno cento volte-

-Ecco, quando ho sputo che era già fidanzata sono andato nel pallone. Non sapevo come comportarmi, poi grazie a Draco ho capito-

-Draco che hai fatto? Cosa gli ha detto?- Pansy si voltò preoccupata verso il biondo, convinta che lui gli avesse consigliato qualcosa di pericoloso

-Ma niente, cosa vuoi che gli abbia detto. Solo che non ci vedevo niente di strano se per una volta era la ragazza di Blaise ad avere due uomini, visto che lui ne ha anche tre alla volta-

-Ma questa volta avevo solo lei-

-Va bene, ma allora che hai fatto?-

-Lehochiestodisposarmi- disse lui tutto di un fiato

-Eh?- chiesero in coro Pansy e Draco, non avendoci capito niente

-Le ho chiesto di sposarmi- ripeté, stavolta più lentamente

-Cosa?- Draco sembrava non volerci credere

-Ma è fantastico Blaise! E lei cosa ha detto?-

-È qui il guaio Pansy-

-Oh ti ha detto no. Mi dispiace, davvero-

-Ma no che hai capito. Ha detto di sì-

-Non vedo dov’è il problema-

-È che adesso devo sposarmi-

-E non vuoi?-

Draco continuava a stare in silenzio, scuotendo la testa di tanto in tanto.

-Non ne sono sicuro ecco-

-Sei unico lo sai?-

-Scusa Blaise, ma l’altro?- Draco si risvegliò e fece quella domanda che frullava anche nella testa di Hermione, che li stava ad ascoltare

-Ha detto che con lui era già finita. L’ha colpita molto il mio gesto. O forse il diamante che le ho regalato-

-Probabile che sia stato quello-

-Ma no che dite. Non ci si sposa solo per uno stupido anello, vero Hermione?-

Messa in causa a sorpresa Hermione si ritrovò a balbettare

-Eh? Ma…ma certo, se ha accettato di sposarti sarà perché ti ama-

-Grazie Hermione-

-Hermione?- Blaise si accorse solo in quel momento della presenza della riccia, e dire che aveva anche appena parlato

-Si Blaise. Hermione Granger, è tornata dall’America-

-Ah. L’amica di Harry. Ben tornata Hermione, gli amici di Harry sono anche amici miei-

-Benvenuta nel club “Consiglieri di Blaise”- le annunciò Draco con un tono che poteva benissimo voler dire “Benvenuta all’inferno”.

-Mamma mangiamo?- Lily comparve in cucina seguita dal fratello

-Ma certo tesoro. Harry!- urlò poi verso le scale

-Sta lavorando alla stanza per il bambino. Ha la mania della perfezione-

-Sapete già che cosa sarà?- domandò Hermione mentre prendevano posto a tavola

-Non abbiamo voluto saperlo, quando nascerà si vedrà-

-Io però lo volevo sapere- disse Lily –Così non ho nemmeno potuto pensare a un nome giusto-

-Io voglio un fratellino- S’intromise James

-Tu vuoi quello che arriverà- dichiarò Harry entrando e sedendosi a capotavola. Con il suo arrivo il pranzo iniziò.

 

Il pomeriggio lo trascorsero a Diagon Alley, dove poterono acquistare gli ultimi regali.

Hermione li dovette prendere per tutti, perché fino al giorno prima non aveva idea che avesse passato il Natale a casa di Harry.

Non fu semplice, ma tornò davanti alla Gringott, dove avevano appuntamento, soddisfatta dei suoi acquisti.

Ad attenderla trovò soltanto Blaise, che sedeva sconsolato su una panchina.

-Blaise! Che è successo? Ti vedo piuttosto abbattuto-

-Oh Hermione, meno male che almeno tu sei arrivata. Non ce la facevo più ad aspettarvi qua tutto solo-

-Ma Harry e Draco dove sono?-

-Harry in giro con i ragazzi a cercare un regalo per Pansy, Draco è scomparso dicendomi di aspettarlo qua, zitto e buono. Oramai è un po’ che è andato, sto iniziando a preoccuparmi, credi che gli sia successo qualcosa?-

-Ne dubito. Draco sa badare a se stesso, e poi il peggio che può capitargli qui è essere inseguito da un esercito di addobbi rossi- rispose lei indicando i festoni appesi ovunque per la strada

-È vero, lo detesta proprio quel colore. Quando è nata Lily ci ha messo un po’ ad abituarsi. Pensa che quando gli hanno chiesto di fargli da padrino subito era indeciso se accettare o no, e solo per il colore dei suoi capelli-

-Draco è il padrino di Lily?-

-Si. Lui l’adora. Mentre per James avrebbero dovuto scegliere me, però Harry ha voluto a tutti i costi qualcuno che avesse conosciuto suo padre e allora hanno scelto Lupin. Lo vedrai a domani, vengono sempre a pranzo lui e sua moglie-

-Sua moglie? Il professor Lupin si è sposato?-

-Sì, con quella Tonks, hanno anche una figlia con un nome strano che non ricordo mai-

-Blaise!- una voce allegra e squillante arrivò alle loro orecchie, e subito dopo una ragazza alta con lisci capelli biondi apparve di fianco a loro, e l’espressione di Blaise si trasformò in una smorfia di puro panico.

-Blaise potevi dirmelo che venivi qui, lo sapevi che ci sarei stata anche io, avremmo potuto bere qualcosa assieme. Ma chi è questa bella ragazza qua con te? Piacere Allison, la fidanzata- si presentò da sola, porgendo la mano

-Hermione, un’amica- rispose lei, stringendole la mano

-Davvero? Sono mesi che chiedo a Blaise di presentarmi i suoi amici, ma non l’ha mai fatto-

-Noi siamo amici da poco, ma l’ho già sentito tanto parlare di te-

-Sul serio? E io che credevo che si vergognasse di me-

-Ma scherzi? Non credo che ti avrebbe chiesto di sposarlo se si vergognasse-

Se all’inizio Hermione aveva creduto di trovarsi davanti a una Lavanda Brown cresciuta e ancora più petulante, ora che iniziava a parlarci si dovette ricredere.

Parlarono insieme per un po’, con Blaise ancora seduto sulla panchina con quell’espressione tetra che aveva da quando era arrivata la sua fidanzata.

E fu così che li trovarono Harry, Draco e i gemelli quando tornarono dai loro giri.

 

-Hey Herm, hai già trovato qualcuno che conosci?-

-Io? Veramente è la fidanzata di Blaise-

-La fidanzata di Blaise?- le fece eco Draco, alzando il suo solito sopracciglio

-Esatto. Allison hai di che essere contenta, questi due sono i migliori amici di Blaise-

-Certo che sono contenta! Avevo già capito che se volevo conoscerli prima del matrimonio dovevo pensarci io, perché se si aspetta lui…per fortuna che oggi vi ho incontrato, così ho risparmiato il tempo per cercarvi! Blaise posso considerarlo come una specie di regalo di Natale?-

Per tutto il tempo che Hermione e Allison avevano parlato e poi anche quando erano arrivati gli altri, Blaise non aveva aperto bocca, rimanendo seduto su quella panchina, ma ora che era stato direttamente interpellato non potè far a meno di rispondere.

-Allora il vero regalo lo posso riportare indietro?-

-Ma certo…che no!-

-Mi pareva strano…-

-A proposito di Natale…quando mia moglie verrà a sapere che noi ti abbiamo conosciuta e lei no andrà su tutte le furie, mi faresti davvero un favore se venissi a cena da noi stasera. Sono consapevole che è la vigilia di Natale e che tu magari la vuoi passare in famiglia…- le propose Harry

-La mia famiglia quest’anno è composta dal mio gatto, perché i miei genitori hanno pensato di farsi una crociera…e mi hanno lasciato sola-

-Allora vieni da noi, mia moglie almeno non impazzirà! Scusa, non mi sono neanche presentato, io sono Harry- e le porse la mano

-Allison. Allora site proprio sicuri di volermi tra i piedi? Dovrebbe essere una serata in famiglia…-

-Blaise non è parente di nessuno di noi, però ha passato tutti i Natali con noi, da undici anni a questa parte-

-Tipico di Blaise-

-Vero! Ora vogliamo andare? È ormai ora di cena!-

Così il gruppo con una nuova recluta tornarono a Grimmauld Place.

 

Anche se Pansy era rimasta a casa per via della gravidanza, niente l’aveva fermata da addobbare comunque la casa, mentre gli elfi domestici preparavano la cena.

Visto il patto oro, argento, rosso e verde erano banditi, ma restavano comunque molti altri colori a sua disposizione, e ogni anno riusciva a creare qualcosa di speciale.

Andò ad aprire la porta quando sentì le voci dei suoi figli in giardino. Visto che erano solo loro due che non potevano smaterializzarsi venivano accompagnati da uno degli adulti.

-Mamma!- i due entrarono come una furia, cercando di nascondere il pacco alla vista della madre, che comunque fece finta di niente

-C’è la fidanzata di zio Blaise! Rimane anche lei a cena, è davvero simpatica sai? Siamo venuti con lei a casa perché ha la macchina!-

-La fidanzata di Blaise?- chiese continuando a guardare i gemelli che giravano attorno all’albero che troneggiava in salotto

-Si, piacere io sono Allison- disse la ragazza entrando sotto al portico

-Pansy…Prego entra, non rimanere fuori che fa freddo-

La neve infatti aveva ripreso a scendere, creando qualche chiazza bianca sugli alberi e in terra.

Quando rientrarono trovarono tutti in salotto, compresi anche quelli che si erano smaterializzati.

-Papà! La voglio anche io una macchina! Me la prendi anche a me vero quando sono grande? È bellissima- chiese James, con gli occhi sognanti

-Ma vuoi mettere con una bella scopa? Guarda che va molto più veloce, sai?-

-Bè…anche!-

-C’è tempo adesso. Già mi aspetto che tu prima o poi cascherai da quella scopa, ci manca solo una macchina-

-Ma mamma!-

-James hai undici anni, sai quanti anni devi avere per la patente? Diciotto. Ci penseremo quando sarà ora. Ora andatevi a cambiare, che è quasi pronto-

I due, sotto lo sguardo inflessibile della madre salirono su per le scale, non senza borbottii da parte di James.

-Pansy, sono un tesoro- disse Hermione

-Sì, un tesoro quando dormono. James da parecchio da fare-

-Tutto suo padre. Ma sei sicura che Lily sia vostra? Già dai capelli verrebbe qualche dubbio…- scherzò Hermione

-Te lo posso assicurare Herm. Di lei fino ad ora hai visto la sua parte dolce, che credo abbia preso da mia madre- si affrettò a rispondere Harry –In realtà è la copia di Pansy con i capelli rossi. Hai presente il suo carattere quando eravamo ad Hogwarts? Bhè lei è uguale, dolce come il miele all’apparenza, ma quando ci si mette…battutine sprezzanti al momento giusto-

-Tutta il suo padrino- s’intromise Draco, fiero

-Di certo è anche per colpa della tua influenza- lo rimproverò Harry

-Allison, scusaci per questi momenti, ma sono all’ordine del giorno qui. Perché intanto che aspettiamo la cena non ci racconti qualcosa di te? Blaise non ci ha detto niente, e noi siamo curiosi-

-Ma guardate che non sono niente di speciale. Vivo con i miei, che ora sono in crociera, e il mio gatto. Studio per diventare medimaga, e per ora sto al San Mungo come infermiera. Mio padre è babbano, mia mamma gli ha detto di essere una strega quando ormai erano sposati, e visto che lui è un tipo all’antica che crede nel matrimonio e amava veramente mia mamma, non è scappato a gambe levate. Fine! Emozionante no?-

-Ci sarebbe anche una questione di cui tu non hai parlato…- s’intromise Draco

-Oh…il fidanzato. Colpa di mio nonno, quello mago. Suo padre era purosangue, e gli ha inculcato quella che era una stupida tradizione di famiglia: far sposare la prima figlia femmina con una persona scelta dalla famiglia. Visto che con mia mamma non aveva funzionato ha pensato di provarci con me. Ovviamente nemmeno con me ha avuto effetto-

-E bravo il nostro Blaise- Harry si mise a ridere seguito a ruota da tutti gli altri, anche Blaise -Ora è Draco, l’unico rimasto solo soletto- e tutti di nuovo a ridere, tranne il biondo

-Dimentichi Hermione tesoro. Ancora non sappiamo se lei ha già qualcuno- gli ricordò Pansy

-È vero! Herm, tu che ci dici?-

 

Draco alzò immediatamente lo sguardo, per un secondo intrecciò i suoi occhi argentati con quelli Hermione, poi lei distolse lo sguardo.

-Mi dispiace rovinare il primato a Draco, però al momento sono anche io sola soletta-

Era la verità, non poteva di certo dire così, su due piedi, della notte trascorsa proprio con Draco, no?

Alzò di nuovo lo sguardo, e trovò gli occhi scintillanti di Draco che ancora la guardavano.

 

No, decisamente non poteva dirlo.

 







Heilà! Sarò stata veloce? dopotutto era già scritto...!!!
Comunque sono davvero felice che le pazzie di Draco piacciano così tanto!!
Visto che sono così felice ho ben pensato di ringraziare tutte voi, una ad una...!!!=)

*Andy_Candy: Grazie! Mi fa davvero piacere leggere recensioni di qualcuno di nuovo!! baci*

*Cipina!! finlmente! pensavo non la leggessi più!!Noi ci vediamo presto!! ho giusto giusto bisogno di qualcuno che mi aiuti in rielievo!!!ske!! Tvtb!! bacio*

*gothic angel: Wow!non so come definire la tua recensione...davvero grazie! hai detto tante cose belle che mi hanno fatto davvero piacere!!Sono consapevole che Draco non sia proprio così, ma gli anni passano anche per lui dopotutto,sotto sotto però il vero Draco c'è ancora e non si sa mai che venga fuori!!baci*

*Arkan: Come ho già scritto nel capitolo precedente mi ero scordata di questo capitolo e dovevo subito rimediare (non ci si può dimenticare di Draco, no?)!!Scusa se però anche in questo non c'è nulla sulla loro storia, prometto che non dovrai aspettare tanto!! baci*

*Nelly P.: Ma certo, sei una persona nuova...non una che ho quasi obbligato a leggere e che dopo mi ha estirpato con la forza la fine...Comunque almeno sono riuscita a portarti dalla mia parte!!W le draco/herm...Scordati di quegli obrobri che leggi tu...Draco con Ginny...Bah...e ricorda: Io Ho il Potere!!Baci*

*Oba Oba: marti! da quanto tempo eh?é un piacere portarti nella giusta direzione...però hai dimenticato che il caro Lucius è morto, e, come ho ricordato in questo capitolo, è stata proprio opera di Hermione...però c'è sempre spazio per mamma Narcissa!!!Baci*

Grazie ancora a tutti...anche a chi legge e basta...!!!
Baci
Kel

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Capitolo 16
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13-

Tutta colpa di Silente…

 

Capitolo 13.

 

 

Ben presto iniziò anche la cena della vigilia di Natale, e tutti e otto si riunirono attorno al tavolo in cucina.

-Noi abbiamo una specie di tradizione- iniziò a spiegare ad un certo punto Harry a Hermione e Allison –Ogni tanto ognuno di noi si alza da tavola da tavola e porta i suoi regali sotto l’albero-

-Così facciamo prima ad aprirli- s’intromise James

-James!- lo rimproverò sua madre e subito il ragazzo riprese a mangiare senza dire una parola –Allison devi scusarci, ma non ci aspettavamo la tua partecipazione e non abbiamo potuto farti un regalo. Mi dispiace-

-Ma figurati Pansy! Per me è già un regalo essere qua con voi. E poi avrò quello di Blaise!- disse ammiccando in direzione del fidanzato, seduto di fianco a lei, che, non potendo evitare di fare la consueta parte del buffone, iniziò a sbracciarsi auto indicandosi con le mani, come per dire: “Hey sono qui. Sono io Blaise”.

Ogni tanto durante la cena qualcuno si alzava e ritornava poco dopo sorridendo a tavola, osservato con curiosità da tutti gli altri.

Quando fu la volta di Hermione salì in camera sua, che era una stanza molto simile alla sua ad Hogwarts solo che non aveva il bagno privato, e prese i pacchetti che aveva comprato nel pomeriggio, portandoli al piano terra sotto all’enorme albero che Pansy aveva addobbato. Sotto di esso spiccavano due lunghi pacchi rettangolari, avvolti in carta a stelline blu e viola, sui quali spiccavano le scritte Lily su uno, e James sull’altro, con sua sorpresa ne vide anche uno, sempre avvolto in carta a stelline però in arancione e viola, con sopra il suo nome. Anche se non si aspettava un regalo, la fece comunque sorridere.

Ritornò in cucina per i dolci, e dopo poco tornarono tutti in salotto, perché i gemelli erano andati avanti per dieci minuti a domandare in coro:

-Apriamo i regali? Apriamo i regali?-

E alla fine gli adulti avevano ceduto.

 

-Li diamo noi i regali- dissero Lily e James facendoli tutti accomodare sul grande divano in pelle nera.

Come era prevedibile presero subito i due pacchi a stelline. Capirono subito di cosa si trattava non appena strapparono il primo pezzo di carta, perché iniziarono a saltellare per la stanza correndo ad abbracciare i genitori.

-Grazie! Grazie!- Lily era quasi più contenta del fratello –Così alla prossima partita li stracceremo i Serpeverde!-

-Vero!- le fece eco James –Per te Lily sarà uno scherzo prendere il boccino, loro hanno ancora quelle vecchie scope! Invece noi con le nostre nuove Firebolt Deluxe li batteremo di sicuro! Il bello è che loro si vantano in continuazione delle loro scope!-

Continuando a parlare di strategie di Quidditch finirono di scartare le loro nuove scope, che luccicarono tra le loro mani, per poi fondarsi di nuovo sotto l’albero.

Ne uscirono con due pacchetti a testa,  che erano i loro regali da parte di Blaise e Draco: per James una scorta di fuochi d’artificio da Blaise, accolti da un’occhiataccia da Harry e Draco che prevedevano solo guai, mentre a Lily Blaise regalò un piccolo sasso rotondo, che se accarezzato si trasformava in un simpaticissimo “animaletto” da compagnia.

Dal pacchetto che conteneva il regalo di Draco, Lily estrasse una graziosa scatolina rettangolare in lucido legno nero, sul coperchio spiccava in argento lo stemma dei Malfoy; non si vedeva serratura o maglie che potessero suggerirne l’apertura.

-Appartiene alla mia famiglia da anni, Lily- spiegò Draco –È uno scrigno senza fondo, puoi metterci dentro di tutto, anche la tua nuova scopa se vuoi-

-Ma come faccio ad aprirla? Non si vede niente…- domandò la ragazzina osservando attentamente la scatola rigirandosela tra le mani.

-Ma è semplice. Ti basta toccare tre volte lo stemma con la punta della bacchetta pronunciando la vecchia parola d’ordine, che dopo ti dirò, e si aprirà. Una volta aperta, toccherai di nuovo lo stemma e potrai scegliere una nuova parola, così nessuno lo aprirà!- finì di spiegare Draco

-Wow! È bellissimo, grazie zio!-

E corse ad abbracciarlo schioccandogli un bacio su una guancia, ricambiato da un abbraccio e un bacio sulla fronte da parte dell’ex serpeverde.

Hermione sorrise alla vista di questo scambio di tenerezze.

James, intanto, aveva scartato il proprio regalo, e dalla carta venne fuori una fiammante tuta da quidditch scarlatta, e un paio di vecchi guanti con il piccolo bordo verde-argento.

-La tuta è nuova James, non potevo di certo darti la mia, visto i colori, e soprattutto com’era ridotta, però i guanti sono i miei, vanno bene anche per un cacciatore, nonostante io fossi cercatore. Mi faceva piacere che anche tu avessi qualcosa di mio-

-Peccato che neanche questa volta quei poveri guanti non riusciranno a prendere un boccino. Forse ti conveniva darli a mia figlia, Draco- esclamò Harry sorridendo

-Se vuoi posso prendere il boccino che mi ha regalato Silente e metterglielo in mano, così almeno possono dire di averlo toccato!-

Tutti risero, tranne Draco che se ne stava sulla sua poltrona, con il sopracciglio immancabilmente alzato.

-Ah, ah. Molto divertente-

 

I bambini consegnarono poi il loro regalo e del padre per Pansy, che era una grossa scatola di legno con dentro un album fotografico, in cui avevano fatto inserire le foto del matrimonio dei genitori.

-Oddio! L’album del matrimonio! Ho sempre voluto farlo fare, ma poi ho sempre rimandato-

-E adesso cel’hai mamma, sapevamo che ti sarebbe piaciuto!- e Lily l’abbracciò di nuovo –Abbiamo raccolto anche le foto degli ospiti, così ne troverai alcune che non hai mai visto-

Commossa Pansy iniziò a sfogliare l’album, soffermandosi ogni tanto su una foto in particolare

La distribuzione dei regali continuò, ad un certo punto i gemelli misero nelle mani di Harry e Hermione due pacchetti avvolti in carta diversa, ma dalla stessa identica forma.

Hermione l’aprì e al suo interno trovò una foto incorniciata che ritraeva lei, Harry e Ron abbracciati e felici di fronte alla Tana il giorno dei festeggiamenti per la guerra vinta.

A Hermione venne da ridere, Harry, inconsapevolmente le aveva regalato la stessa identica foto che lei aveva regalato a lui.

Anche Harry non potè far a meno di ridere, e quando mostrarono le foto identiche ai confusi amici tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

-E io che credevo che tu non l’avessi, e per questo che te l’ho regalata!- disse Hermione tra le risate –Dopotutto l’abbiamo scattata con la mia macchina fotografica qualche mese prima della mia partenza-

-Lo credevo anche io, ma anche Remus ne ha scattata una, questa me l’ha data quando tue eri già partita e avevo smesso di parlare con Ron…-

 

Il regalo di Blaise per Allison fu un paio di orecchini, dono ricambiato con un forte abbraccio e uno strano pacchetto il cui interno non fu mai visto dagli altri, ma per il quale Blaise si mise a saltare per la stanza urlando –Urrà!- a squarciagola.

Ormai sotto l’albero erano rimasti pochi pacchetti, uno dei quali, avvolto in carta a stelline arancione e viola fu consegnato a Hermione, da parte di Pansy, Draco, Blaise e i ragazzi.

Quando l’aprì trovò un magnifico vestito estivo dai colori sgargianti.

-Ti piace?- le domandò Pansy –So che siamo in inverno, ma regalare qualcosa di pesante non mi piaceva proprio. Ho mandato Draco s sceglierlo oggi pomeriggio, dato che io devo stare a casa, quindi per ogni evenienza lo possiamo cambiare, ma, anche se non so come faccia a saperlo, Draco ha detto che sapeva esattamente quale taglia doveva prendere- concluse sorridendo apertamente

Hermione provò ad indossarlo “virtualmente”, cioè appoggiandolo ai al suo corpo sopra però ai vestiti, in effetti sembrava davvero della sua taglia. Almeno lei, però, aveva più che una vaga idea di come facesse Draco a sapere la sua taglia, e  molte altre cose su di lei.

-Grazie! È davvero bellissimo. Credo che sia proprio della mia taglia- Draco, dalla sua poltrona, le sorrise.

I gemelli consegnarono gli altri regali di Hermione, che erano una tutina che cambiava colore a piacimento per Pansy e il bambino, il “Libro delle Risposte” per Blaise che iniziò subito ad usare, senza però capire le enigmatiche risposte; per James aveva trovato un libro sulla Levitazione che al ragazzo piacque tantissimo, anche a Lily aveva a comprato un libro, però uno che insegnava a eseguire acconciature e tagli ai capelli con la magia.

-Se preferisci qualcosa sul Quidditch  lo possiamo cambiare- le propose immaginando che la giovane cercatrice lo potesse preferire

-No, no, è bellissimo!così potrò sbizzarrirmi con i capelli di Maggie!- esclamò invece Lily sorridendo. Aveva lo stesso sorriso di sua madre.

-È la figlia di Bill e Fleur- le spiegò Harry

-Si, lo so, l’ho vista ad Hogwarts. Ho capito subito chi era, è identica a sua madre-

-Già…la prima Weasley senza capelli rossi-

-Chissà che sorpresa per Molly! Mi devi anche raccontare di tutti loro. Li vedi ancora lo stesso?-

-Si, non spesso però. Ma alla Tana non sono più tornato- rispose lui con un sorriso amaro.

L’ultimo regalo fu quello di Hermione per Draco, una piccola scatola verde scuro che si apriva a libro

-Sono d’accordo. Ma non ce ne era bisogno- disse lui chiudendo il coperchio di scatto e rivolgendosi alla riccia.

Non era riuscita a trovare quello che definiva il regalo giusto per lui in un pomeriggio, così lo aveva scritto in un foglietto dentro alla scatolina, aggiungendo che non appena lo avesse trovato lui lo avrebbe ricevuto.

I  regali erano terminati e il resto della serata trascorse velocemente tra partite a scacchi tra Harry e Draco, Blaise che cercava di interpretare le risposte, Pansy e Allison che parlavano di gravidanze e matrimoni che fecero sentire Hermione fuori posto fino a quando non iniziarono a parlare di medicina e Lily e James che ammiravano estasiati le loro nuove scope scintillanti, chiedendo in continuazione

-Possiamo provarla?-

-Domani- era ogni volta la secca risposta del padre.

Alla fine annunciarono che andavano letto perchè il mattino dopo avrebbero avuto da fare con gli altri regali e le loro scope.

 

Una volta rimasti soli Hermione prese coraggio e domandò ai padroni di casa:

-Sbaglio o mi avevate promesso di raccontarvi la vostra storia?-

Harry e Pansy si guardarono,lei gli sorrise e lui le strinse la mano.

-Glielo dobbiamo Harry- ammise Pansy –Racconta tu che sei bravissimo. Con Lily e Jamie è straordinario a raccontare storie-

-D’accordo- passò un braccio attorno alle spalle della moglie e lei posò il capo sul suo petto. Harry prese fiato preparandosi al racconto.

 

-Tutto è iniziato una estiva notte di dodici anni fa, proprio qui a Grimmauld Place. Come ben sai, Herm, quell’anno ho passato le prime settimane di vacanze dai Dursley, in modo che l’incantesimo si completasse. Poi quando ho compiuto diciassette anni mi sono trasferito qui con l’Ordine, visto che Sirius l’aveva lasciata a me-

Tu e Ron (e deglutì nel pronunciare quel nome) ancora non eravate arrivati, tu volevi passare qualche tempo assieme ai tuoi prima della guerra e lui ti ha accompagnata.

Quella sera ero solo in casa, l’intero Ordine  era fuori in pattuglia per un’improvvisa emergenza, volevo andare anche io, ma Silente me lo aveva vietato.

Stavo leggendo un vecchio libro quando sentii un tuono seguito da dei colpi alla porta. Sono andato ad aprire e sulla soglia c’era una persona coperta da un mantello scuro. Sembrava un mangiamorte. Stavo per estrarre la bacchetta quando la figura si è accasciata al suolo. Non ho potuto far altro che portarlo dentro, solo allora, quando gli ho tolto il mantello ho scoperto che si trattava di Draco. D’impulso lo volevo sbattere fuori, sapevo perfettamente quello che si diceva di lui.

Così alzai il suo braccio destro ma non vidi niente, niente Marchio Nero. Draco Malfoy non era un Mangiamorte, non ancora almeno. 

Non aveva ferite, tranne che per un profondo taglio sulla tempia sinistra che sanguinava copiosamente, non aveva però ancora ripreso i sensi. Gli curai la ferita resistendo all’impulso di sbatterlo fuori da casa mia per la troppa curiosità di sapere cosa ci faceva lì e come aveva fatto ad arrivarci, visto che era un luogo Protetto.

Quando si svegliò fu la prima cosa che gli chiesi, ma anche lui non sapeva la risposta. Spontaneamente mi raccontò che suo padre lo voleva costringere a ricevere il Marchio ma lui non ne aveva alcuna intenzione. Era stato tenuto prigioniero per giorni, di continuo sotto tiro della maledizione Cruciatus che Lucius gli scagliava. Quando fu lasciato solo si ritrovò a pensare a quanto avrebbe voluto essere libero e al sicuro, e senza nemmeno accorgersene si è ritrovato qua davanti, come se si fosse smaterializzato.

Per la prima volta mi sembrava davvero sincero e provato, così lo nascosi nella mia camera e al ritorno di Silente ne parlammo con lui. Ci disse che non era un caso se Draco era riuscito ad arrivare fin qui, lui voleva veramente essere libero, non voleva avere niente a che fare con quel mondo in cui lo voleva suo padre.

Gli offrimmo aiuto, se voleva l’appoggio e la protezione dell’Ordine lo avrebbe avuto. Ma Draco non accettò, si offrì invece come spia, a patto che nessuno ne venisse a conoscenza e che, alla fine di tutto, venisse riconosciuta la sua innocenza. Tornò da suo padre dicendogli che era pronto per il Marchio.

Divenne un Mangiamorte a tutti gli effetti, continuando però a fornirci indicazioni e suggerimenti. È stato grazie a lui se abbiamo trovato l’ultimo Horcrux.

 

-È stato sempre dalla nostra parte anche se era un Mangiamorte?- chiese Hermione ancora incredula –Aspetta un attimo, ma Draco non ha il Marchio-

-È sparito quando Harry ha sconfitto il Signore Oscuro- le rispose Draco, mostrando l’avambraccio sinistro libero da ogni segno.

-Perché non me lo hai mai detto?- domandò la riccia rivolgendosi ad Harry

-Non potevo. Doveva rimanere segreto, ne andava della missione e dell’esito della guerra. E anche della tua incolumità se lo venivi a sapere.

Ricordi quando andavo, la sera, nell’ufficio si Silente? Vi avevo detto che era per gli Horcrux, ma in realtà ci andavo perché Draco faceva il suo resoconto e ci esponeva le sue idee, solo a me e a Silente.

Una sera dopo Halloween ci parlò di Pansy.

Disse che Voldemort la voleva dare in sposa a un vecchio e violento mangiamorte che aveva già avuto decine di mogli, tutte scomparse in circostanze misteriose. Aveva bisogno di protezione, e chi meglio dell’Ordine poteva dargliela?

Pansy aveva veramente bisogno di aiuto, non sembrava più la ragazza di un tempo, ma un fuscello pronto a spezzarsi da un momento all’altro. Faceva tutto quello che le veniva detto senza replicare o brontolare. Finché rimaneva ad Hogwarts era al sicuro, ma presto arrivarono le vacanze di Natale e di sicuro non poteva tornare a casa.

Così venne qui a Grimmauld Place.-

-Era qui a Natale? Ma scusa, io non l’ho mai vista, l’hai tenuta nascosta in cantina?- lo interruppe Hermione

-Non proprio. Io ho sempre tenuto per me quella specie di mini appartamento all’ultimo piano, no? Ecco lei stava lì. Era talmente difficile convincere la Signora Weasley a non entrare a pulire! Ancora però non c’era niente tra di noi. Certo non avevamo più quel rapporto Grifondoro contro Serpeverde però! È stata una cosa accaduta pian piano, crescita dentro di noi…non so spiegarlo bene!-

-Oh, io me lo ricordo- lo interruppe Pansy –Eri così carino con me in quei giorni, non mi sembrava neanche di essere in compagnia di Harry Potter. Ti avevo sempre creduto un fantoccio nelle mani di Silente, sempre pronto a prendersi il merito di tutto e a farsi notare. Ma quando tutte le sere parlavamo a lungo scoprivo ogni volta qualcosa in più, qualcosa di nuovo che non credevo potesse provare Harry, soprattutto capii quante cose si teneva dentro. Scoprii di come era perennemente in pensiero per i suoi amici, e di conseguenza per l’intero Mondo Magico. Era inutile ripetergli di finirla con i sensi di colpa, che non era colpa sua se Voldemort era ritornato.

Scoprii quanto in realtà gli mancasse il suo padrino, anche se non lo dava a vedere, e anche quanto gli mancassero i genitori. Non provavo pena per lui, questo no, però sentivo sempre di più che non era solo amicizia quella che mi legava a lui.

E poi quando è entrato in camera con quel cappello da Babbo Natale ho capito.

Avrei fatto qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto, per non parlare della sera della Vigilia di Natale, quando mi hai fatto quello stupido regalo, che nonostante tutto è stata la cosa più carina che qualcuno abbia mai fatto per me-

-Allora è per questo che mi sei letteralmente saltata addosso quella sera…-scherzò Harry stringendola ancora di più a se

-Anche- ammise la moglie –Ma non mi sembra che tu ti sia tirato indietro, altrimenti non saremmo qui ora-

Hermione li osservava, affascinata

-Che cosa gli hai regalato Harry?- domandò

-Non l’hanno mai voluto dire neanche a noi. E sono anni che lo chiediamo- saltò su Draco, con un tono vagamente offeso

-Ma è una stupidata tel’ho già detto-

-Mi piacerebbe saperlo però, Pansy-

-E va bene…-

-Pansy in quei giorni si era fissata con le favole per bambini babbani- s’intromise Harry –E in particolare con Cenerentola. Voleva da impazzire le scarpette di cristallo, così quando le ho viste in una vetrina ho subito pensato a lei e gliele ho comprate-

-Solo che erano di ben tre numeri più piccole e non le ho mai messe. Ora sono sul comò in camera, Lily le punta da anni-

-Abbiamo continuato con la  nostra storia segreta anche ad Hogwarts, senza che qualcuno sospettasse mai di niente- proseguì Harry –Non era facile però tenersi tutto dentro, resistere all’impulso di urlare ciò che provavo a provo tuttora al mondo intero. Ma non potevo permettermi di perdere anche lei-

-Aspetta un attimo- lo bloccò Hermione –Tutte quelle notti in Sala Comune in cui tu…in cui tu mi dicevi che avevi paura che la trovasse, che te la portasse via, che potesse usarla per arrivare a te, che avresti fatto qualsiasi cosa per salvarla perché non sapevi come saresti diventato se avessi perso anche lei…Tu non ti riferivi a Ginny…era Pansy quella Lei di cui parlavi in continuazione. Ora che ci penso non hai mai fatto direttamente il nome di Ginny in quei discorsi, era solo una mia certezza. Che stupida che sono stata, davo tutto per scontato…-

-È stata anche colpa mia, non ho mai detto o fatto nulla per spingerti sulla strada giusta- ammise Harry –Quando la guerra finì Pansy aveva gia scoperto da poco più di un mese di essere incinta. Nel momento in cui me lo ha detto non ci ho capito più niente, ora come ora credo che avrei potuto uccidere Voldemort con la forza del pensiero tanto ero felice-

-Quando lo abbiamo saputo noi lo eravamo un po’ meno. Se non fosse stato per l’intervento tempestivo di Pansy ora Lily e James non avrebbero un padre. Eri sopravissuto a Voldemort, ma non credo che saresti sopravissuto a noi, vero Blaise?- Draco, come al solito, non ci pensava due volte prima di dar voce ai suoi pensieri, mentre Blaise si limitò ad annuire.

-Carino come sempre Draco. A loro abbiamo detto tutto solo a guerra finita, come anche a tutti gli altri. All’inizio in pochi l’hanno presa bene. Solo Silente credo-

-A me però non l’hai mai detto- gli fece notare Hermione

-Perché lo abbiamo rivelato quando tu eri già partita, e poi credevo che te lo avesse detto Ron e che tu avevi reagito nel suo stesso identico modo, e per quello non ti eri fata più sentire-

-Ma come hai potuto pensare una cosa del genere?-

-Ora capisco che sono veramente stato un’idiota. Dovevo dirti tutto io fin dall’inizio, e non ascoltare Ron. È solo che era così abbattuto in quei giorni, tra la tua partenza e io che gli ho detto di amare Pansy. E soprattutto quello che tu gli hai detto alla festa, o meglio quello che non gli hai detto…-

-Te lo ha detto lui?-

-No, Ginny-

Harry e Hermione parlavano tranquillamente, come se le altre persone attorno a loro non esistessero. Poi però si ricordarono che non erano soli e Harry riprese il racconto.

-Tornando a noi, anche se molti dei nostri amici, più che altro miei, non l’avevano presa bene a me non interessava, così ho chiesto a Pansy di venire a vivere con me, qui a Grimmauld Place-

-Hermione te la ricordi vero com’era questa casa prima? Beh, dopo quasi un anno che nessuno vi entrava era anche peggio. E io, incinta di quasi quattro mesi, mi sono messa a metterla a posto, è stata una faticaccia ma alla fine ne è valsa la pena. Se fosse stato per Harry la casa sarebbe ancora come un tempo, secondo lui la casa non permetteva la ristrutturazione!-

-È vero! Quando abbiamo passato qua l’estate prima del quinto anno la Signora Weasley provava tutti i giorni a ripulirla, ma era tutto inutile- asserì Hermione

-E poi quando veniva Draco era ancora più semplice- continuò Pansy –Forse perché sua madre è una Black-

-All’inizio quel quadro all’ingresso mi ha fatto prendere un colpo, credo che se avesse potuto mi sarebbe saltata addosso dalla felicità, contenta com’era la signora Black di avere un suo parente in casa, anche se solo per metà. Ci credi che si è messa a urlare?- disse Draco

-In effetti era il suo passatempo preferito quando qua c’era l’Ordine- commentò Hermione

-Ma non a urlare contro di me. Urlava dalla felicità-

-Per poi riprendere a insultare Harry appena lui entrava in casa- ricordò Pansy sorridendo

-Fortuna che poi sei riuscita a farla sparire, amore. Sennò ti immagini che casino? Tra i pianti di Lily e James e le urla della madre di Sirius…non oso immaginarlo-

-Posso vedere l’album del matrimonio?- chiese Hermione

-Ma certo!- esclamò Pansy rialzandosi dal petto di Harry, su cui era appoggiata fino a quel momento

Le tre giovani donne si accomodarono sul divano con in grembo il gigantesco album, mentre Harry, Draco  Blaise parlavano per conto loro.

 

Le prime foto ritraevano la sposa durante i preparativi pre cerimonia, a casa sua, mentre pian piano si passava alla chiesa, con un Harry visibilmente nervoso che attendeva all’altare.

-È la chiesa in cui si sono sposati i suoi genitori- le spiegò Pansy

All’entrata di Pansy erano stati riservati numerosi scatti, così come anche ai vari momenti della cerimonia, come le promesse, lo scambio degli anelli e le firme.

-Ma questa è Ginny- esclamò Hermione indicando una foto in cui una giovane dai ricci capelli rossi era china su un grande libro dietro all’altare

-Sì era una dei testimoni di Harry, insieme a Draco-

-Draco?-

-Sì. Apparì strano a molti, ma lui e Harry erano già molto amici-

-Ron non...-

-No. Non si parlavano già più. Pensa che era presente tutta la famiglia Weasley, tranne lui, anche se l’invito gli era stato mandato-

-Ancora non lo riesco a capire. Non deve essere stato facile per Harry…mi dispiace ancora di più non esserci stata -

-All’inizio per lui lo è stato. Mancavi anche tu certo, ma per lui eri sempre presente. Perché credi che i nostri figli sappiano tutto di te?-

Hermione sospirò, poi andò avanti a sfogliare le pagine.

-Ma questi sono Lily e James!- disse indicando due bambini che correvano per il parco del ricevimento

-Proprio loro. Ci siamo sposati che avevano quasi due anni, anche se abitavamo già insieme-

-Non ci credo che Harry abbia aspettato così tanto! Harry!- chiamò poi

-Si Herm? Cosa c’è?-

-Mi vuoi spiegare perché hai aspettato così tanto per chiederle di sposarti? Che i tuoi figli invecchiassero?-

Harry sorrise, imbarazzato, con tutti gli occhi degli amici puntati addosso

-Se vuoi saperlo sappi che l’ho fatto per lei. Mi avrà ripetuto come minimo cento volte che non voleva saperne di sposarsi mentre era incinta, dicendo che avrebbe solo avuto l’aspetto di  una enorme balena bianca-

-E hai qualcosa da ridire se la tua mogliettina voleva essere meravigliosa per il giorno del vostro matrimonio?- chiese Pansy provocante

-Ovviamente no. Ma per me eri meravigliosa anche quando sembravi Moby Dick- le rispose lui, avvicinandosi per poi baciarla con passione

-Come ora- aggiunse poi con un sorriso

-Cooosa?- proruppe Pansy visibilmente seccata –Guarda che è anche colpa tua se sono in questo stato. Non ho di certo fatto tutto da sola- gli fece notare la moglie

Per tutta risposata Harry la strinse a sé tornando a baciarla come prima.

-Che ne dici se ce andiamo in camera nostra? Mi sembra abbastanza tardi…- le propose continuando a stringerla

-Potrebbe essere un’idea…ma solo se mi porti su in braccio!-

-Scherzi?-

-Allora dormirai sul divano- lo minacciò

-Ok, ok, Moby Dick. Tutto per il piccolo Sirius- acconsentì poi Harry

-Eh no. Questa volta il nome lo scelgo io, tel’ho già detto-

-Si certo, come i secondi nomi di James e Lily. Ti faccio notare che li odiano entrambi-

-E non capisco perché-

Harry si voltò verso gli spettatori della loro romantica scenetta.

-Secondo voi Deakin e Aphelandra sono nomi da dare a due bambini?- chiese

-Aphelandra?- chiese Hermione

-Sì, è il secondo nome di Lily, idea di Pansy-

-Brutto non è…e se è un secondo nome non è così tragica la cosa-

-Infatti. È che quando nascerà il bambino il nome lo sceglierò io, e Harry ha paura che ne scelga uno sua quella falsariga- spiegò Pansy

-E immagino che tu lo voglia chiamare Sirius, Harry-

-Sì, mi piacerebbe- ammise Harry

-Dai ora basta. Abbiamo tempo per pensarci- decise Pansy –Vuoi andare nella nostra camera o no?- gli chiese poi con un sorrisino

-Direi proprio di sì-  approvò Harry, precedendola verso le scale che portavano al piano superiore

-Voi fate pure come se foste a casa vostra. Anche se per Draco e Blaise praticamente lo è- aggiunse poi prima di sparire trascinato dalla moglie.

 

-Non mi sembra il caso di restar svegli se i padroni di casa stanno dormendo- fece notare Allison

-Credi davvero che siano andati a dormire?- chiese Draco allusivo

-O avanti Draco! Pansy è incinta di sei mesi-

-Blaise, questa serata è per loro una specie  di anniversario…lo hanno detto anche prima-

-Ma secondo me…-

-Su finitela. Sono sposati, hanno tutto il diritto di fare quello che vogliono- esclamò Hermione

-Hermione ha ragione. Blaise, andiamo anche noi a “dormire”?- disse Allison sorridendo.

Blaise non se lo fece ripetere due volte, e, afferratale la mano, sfrecciò su per le scale, seguito da Hermione e da Draco, che ridevano.

Hermione si preparò per la notte, poi decise di andare a prendere un bicchiere d’acqua, il cibo di  quella sera le aveva fatto venire una tremenda sete.

Tornò in cucina, dove bevve due bicchieri, per poi ritornare su in camera.

 

-Granger, non riesci a dormire?- Hermione fece un balzo, la voce di Draco l’aveva spaventata e presa alla sprovvista.

-No, Malfoy, sono solo venuta a bere- rispose, volgendosi verso il biondo seduto sul divano –Tu come mai sei qui?-

-Cercavo un libro- spiegò alzando leggermente il tomo che aveva in mano

-Non ti facevo così intellettuale- commentò lei sedendosi accanto a lui

-Tu mi sottovaluti, Hermione- pronunciò il suo nome con un tono dolce, le piaceva il modo in cui lo diceva, assumeva un tono melodioso.

Draco spezzò il silenzio che si era creato.

-Sbaglio o noi ancora non abbiamo parlato?- 

Ecco ci siamo, pensò Hermione, e ora cosa gli dico?

Si avvicinò ancora di più a lui, incatenando il suo sguardo, le loro teste quasi si sfioravano.

-Credi che sia necessario?-

I capelli sulla fronte di Draco arrivarono a sfiorare la sua fronte.

-Lo credevo- disse lui in un soffio –Ma ora sto pensando a un certo regalo di Natale che non ho ancora ricevuto. Avrei giusto qualche idea per un regalo perfetto…-

-Potevi dirlo prima, così risparmiavo i soldi della scatola, a meno che tu non ti riferisca a un libro, perché in tal caso…-

-Oh…ma vuoi tacere Granger?- sussurrò prima di posare le sue labbra su quelle di Hermione, che, senza pensarci un attimo, rispose prontamente al bacio.

Fu un bacio da prima casto, tenero, poi sempre più passionale.

 

Draco, senza staccarsi da lei, la fece salire sulle proprie gambe, e, sempre continuando a baciarla, la prese in braccio senza sforzo, proseguendo per le scale diretto alla sua camera da letto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 









Qualcosa mi dice che questo capitolo era atteso...ora sapete la storia si Harry e Pansy, spero sia stata all'altezza delle vostre aspettative!!!
Ora passiamo ai ringraziamenti:

*Cpiy: L'ora x si avvicina, e noi finalmente ci rivedremo!!anche in questo capitolo draco e herm non parlano, vedremo di farglielo fare prima o poi!!Baci*
*Oba-Oba: He, no.Lucius è proprio morto. A volte mi dispiace un po avergli fatto fare quella fine però!! Eh, sì, lupin è lupin...ma ancora non è arrivato!! A presto*
*Andy_Candy:Grazie! Remus e Dora arriveranno presto...non ti preoccupare!!baci!*
*Diletta: Non ti preoccupare se non avevi commentato prima!Mi fa piacere che ti piaccia la fidanzata di Blaise! se questo matrimonio si farà puoi star certa che avverà non senza qualche pasticcio da parte di Blaise! Baci!*
*Fairydreams:Ciao!Cosa dire? innanzitutto grazie per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere!!non ti so esprimere quanto sono contenta di aver convinto qualcuno sulla coppia Harry/Pansy!! Certo che leggerla tutta in una notte!! Per quanto rigurda la scena di Piton, devi sapere che anche io ridevo come una scema mentre la scrivevo!!Anche io mi dilungo a leggere di notte e ti posso capire!!=) Baci!!*
*Arkan:In fondo non hai dovuto aspettare tanto no??!!Per quanto rigurda Remus e Tonks, sì, li vedremo presto in questa storia, non possono mancare!! Baci!!*
*Nelly: ciao co-scrittrice!!Hai visto? piace il nostro delirio estivo!!!! comunque è una bella domanda quella che poni tu, chi sognerà la popolazione femminile ora? bè, sognare è sognare, anche se sono già occupati nessuno vieta di sognarli no??! La prossima volta non mi dimenticherò di Draco, puoi starne certa!!Baci!!*

Ora vi lascio,
Alla prossima!!!
Baci
Kel

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Capitolo 17
*** Capitoli 12-13/Draco ***


Capitoli 12,13 - Draco

Tutta colpa di Silente…

 

Capitoli 12,13 - Draco

Finalmente un pò di pace! Dopo aver passato gli ultimi tre mesi in quella maledettissima scuola essere qui mi sembra un vero sogno.

È quasi mezzogiorno e ancora sono ancora a letto, certo questo letto non è come il mio al Manor, però non mi posso lamentare. Già il fatto di non esserci al Manor mi dovrebbe rendere super felice, mia madre è insopportabile sotto Natale, tutta presa con i suoi addobbi che devono sempre essere perfetti. Questa è una delle poche cose in cui non è cambiata dopo la morte di mio padre, è pur sempre una Black!

Sono ormai undici anni che vengo a rifugiarmi qui a Grimmauld Place, il tutto per scampare dalle grinfie di Narcissa, meglio conosciuta come la Nazista del Natale.

Sapete l’ultima volta che ho osato passare da lei per farle i miei auguri cos’è successo? Nel giro di un misero “Buon giorno madre, come state?” mi sono ritrovato, senza neanche accorgermene, seduto come un trofeo in mezzo a un branco di signore intente a bere thè e pasticcini glassati, indossando un ridicolo maglioncino rosso, e dico rosso!, con ricamata un renna.

E tutte quelle donne che mi osservavano, mi stringevano le mie candidissime guance con le loro dita di ferro, inutile dire che il rossore è sparito dopo tre giorni, dicendomi di tanto in tanto:

-Ma come sei bello, Draco!-

-Sei proprio diventato un bel ragazzo-

-Eri piccolo così quando ti ho visto l’ultima volta!- cosa assolutamente non vera perché mi aveva visto il giorno prima

-Ma come mai un ragazzo bello come te è ancora tutto solo?-

E via dicendo… e mia madre cosa faceva, invece di salvarmi dalle sue presunte amiche? Sorrideva beata, lei, felice che qualcuno, oltre a lei, adorasse il suo bambino!

Ho ventotto anni mamma! Dovresti capirle certe cose, ormai. Credo che la sua paura più grande sia che io resti solo, che non mi faccia una famiglia tutta mia, e soprattutto che non la renda mai nonna.

Quando ha saputo che Pansy stava per avere dei figli da Harry Potter le è quasi venuto un infarto. Credo che abbia sempre sperato che un giorno io e lei ci saremmo sposati, se avrebbe saputo che arpia può essere Pansy quando lo vuole avrebbe di certo cambiato idea. Appena l’ha saputo è corsa subito da me, convinta che io avessi il cuore a pezzi, per rassicurarmi che avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per farla tornare da me. Ci sono volute  tre estenuanti ore per farle comprendere che io non ero, e non lo sono mai stato, innamorato di Pansy. Alla fine credevo che si fosse convinta a lasciarmi i pace, ma la settimana dopo mi ha mandato un gufo, dicendomi che mi aspettava per quel sabato a cena, e di vestirmi elegante. Appena arrivato avrei dovuto capirlo che c’era qualcosa che non andava, tutte le luci del parco erano accese, e il maggiordomo attendeva sul patio indossando la livrea delle grandi occasioni, ma no so perché non ci ho pensato. In fin dei conti il caro Lucius era morto da un paio di mesi, di certo non mi aspettavo una festa in piena regola. Però, si sa, mai fidarsi di Narcissa Malfoy, soprattutto quando è convinta che suo figlio sia depresso per la perdita dell’amore della sua vita.

Il Manor era pieno di gente, e mia madre mi venne in contro porgendomi un bicchiere colmo di champagne, iniziando a presentarmi a gente a me sconosciuta.

Non mi sono reso subito conto che qualcosa non andava, ma alla decima presentazione ho realizzato che tutte le coppie presenti avevano con se i figli, e che questi figli erano in realtà tutte figlie. Ho compreso le vere intenzioni di mia madre quando mi ha presentato una coppia, la cui figlia aveva si e no undici anni e mi ha bisbigliato all’orecchio

-È giovane, però tra qualche anno potrebbe andar bene!-

L’ho guardata scandalizzato, ed è stato allora che ho capito che tutta questa festa era stata organizzata per trovarmi una donna, una moglie per la precisione.

In tutta la stanza non c’era alcun ragazzo della mia età, solo padri che si ingozzavano con le tartine al salmone a nostre spese.

Ho resistito fino al dolce, poi ho salutato tutti in generale e con la scusa del bagno mi sono smaterializzato da Blaise.

Da quel giorno ci sono state svariate occasioni in cui mia madre ha cercato di appiopparmi una qualche figlia di una qualche sua amica, ma per mia fortuna un giorno l’ha capito.

Al battesimo della mia figlioccia per la precisione. Si è innamorata a prima vista della piccola Lily, come me del resto, e anche di James.

Nei rari giorni in cui Pansy me li lasciava li ho quasi sempre portati al Manor, e mia madre era elettrizzata ogni volta che li vedeva.

 

Questo Natale sarà diverso dagli altri, oltre alle solite persone ci sarà anche la Granger, Pansy e Harry l’anno invitata ieri sera. Sarà decisamente diverso dagli altri.

Ieri sera sono riuscito ad evitare di parlarle, in fondo quando le ho detto che avremmo dovuto parlare non lo pensavo veramente!

Chissà come reagirebbe mia madre se le presentassi Hermione, dopotutto è una mezzosangue, ma forse la felicità per il fatto che io abbia trovato qualcuno prenderebbe il sopravvento.

 

Mentre scendo in salotto sento delle voci, e in fondo alle scale mi trovo davanti la Granger, bella come sempre. Dev’essere appena arrivata, sono ancora nell’ingresso.

-Ci mancherebbe altro! Essere come lui. Lo sai Herm che vive ancora al Maniero da sua madre?- Stanno forse parlano di me?

-È per questo che a Natale mi trasferisco da voi. Già mia madre è insopportabile di suo, figuriamoci in questo periodo. È tutta eccitata per gli addobbi che obbliga anche me a vestirmi di rosso. Ma figuriamoci- Ecco che faccio il mio ingresso trionfale. Da idiota, non sono nemmeno vestito.

-Povero piccolo- Pansy mi si avvicina e mi scompiglia i capelli, cosa che odio, ma lei lo fa continuamente, credo che abbia intenzione di far diventare i miei capelli come quelli di Potter –Morirebbe se avesse anche un calzino rosso. Solo i capelli di Lily gli vanno bene-

E certo, il rosso è orrendo. Povera Lily, cosa deve sopportare.

-Coraggio Dray, fatti utile, porta le cose di Hermione nella stanza degli ospiti-  Harry mi indica un paio di borse ai piedi delle scale.

Sbuffo, non sono un facchino io. Ma se sono della Granger…mi avvio volentieri su per le scale –E non chiamarmi Dray!- urlo, quando ormai non mi possono più vedere.

Odio quel nomignolo tanto quanto odio che mi si scompiglino i capelli.

 

Appollaiato sulla poltrona nella mia stanza trovo un gufo nero, che mi fissa inquietante. Alla zampa ha legato una lettera.

Gli occhi malefici di quel gufo mi seguono anche mentre cerco di prendere quella lettera, Merlino, fa paura.

Appena la srotolo riconosco immediatamente la calligrafia intricata di Blaise, solo lui fa le M come se fossero delle N.

 

Draco, ho combinato un casino, dì a Pansy che sarò lì anche a pranzo.

Ho bisogno di voi. “

 

Neanche si firma, ma tanto l’avevo già capito che era lui. Chissà che ha combinato stavolta.

Mi preparo per questa giornata che si prospetta piuttosto movimentata.

 

Quando ridiscendo, sono tutti in cucina, Hermione sta apparecchiando.

-Apparecchia per sette- le dico

-Perché per sette? Non siamo in sei?- mi domanda Pansy

-Blaise-

-Di già? Ma non doveva venire per cena?-

-Si, però mi ha appena mandato un gufo, dice che ha urgente bisogno di noi-

-Cos’ha combinato stavolta?-

-Non l’ha detto. Però l’ultima volta che l’ho visto era in crisi per una sua ultima fiamma. Una crisi senza senso per me, però l’ho visto maluccio-

-Blaise Zabini?- domanda Hermione

-Si lui- le rispose Harry –È un altro sfollato che accogliamo a Natale-

-Harry-

-Che c’è? Dai amore ammettilo che è vero. Da quando sono nati Lily e Jamie non abbiamo passato un Natale senza di loro-

-Se vi diamo tanto fastidio potevi dircelo subito- Ma anche se l’avresti detto sarei comunque tornato qui ogni Natale.

-Ma non è quello, ormai sono abituato. Che Natale sarebbe senza di voi?-

-Ecco sarà meglio. Anche perché non ti libererai facilmente di me- Eh, no. Draco Malfoy è difficile da escludere.

-E poi quest’anno ho Hermione. I Grifondoro sono finalmente in maggioranza- Eccolo felice come non mai, basta poco per renderlo tale. Mi fa una linguaccia e sparisce oltre la porta, seguito a ruota da me.

-Lasciali perdere Hermione, fanno sempre così. Da undici anni- Sento Pansy, che consiglia a Hermione, mentre mi dirigo in salotto, in attesa di quel pazzo del mio migliore amico.

Non sono curioso di sapere cos’ha combinato, mi preparo solo al peggio.

 

Dopo circa mezz’oretta ecco che ogni mia domanda può avere una risposta. Blaise sembra veramente abbattuto, e io sono sempre più preoccupato, per me stesso, non per lui, perché qualsiasi cosa combini lui, posso star sicuro che ricadrà su di me.

-Credo di aver combinato un guaio- ci annuncia dopo svariati sospiri

-Oddio Blaise, che hai fatto stavolta?- Pansy sembra veramente preoccupata. Illusa.

-Vi ho detto di Allison, no?-

-Si Blaise, almeno cento volte- e come non sapere di lei?

-Ecco, quando ho sputo che era già fidanzata sono andato nel pallone. Non sapevo come comportarmi, poi grazie a Draco ho capito-

-Draco che hai fatto? Cosa gli ha detto?- Pansy si volta preoccupata verso di me, sarà convinta che gli ho suggerito di Avada Kedavrizzarsi.

-Ma niente, cosa vuoi che gli abbia detto. Solo che non ci vedevo niente di strano se per una volta era la ragazza di Blaise ad avere due uomini, visto che lui ne ha anche tre alla volta-

-Ma questa volta avevo solo lei-

-Va bene, ma allora che hai fatto?-

-Lehochiestodisposarmi- dice lui tutto di un fiato

-Eh?- chiediamo in coro Pansy e io. Ma che diavolo ha detto?

-Le ho chiesto di sposarmi- ripete, stavolta più lentamente

-Cosa?- Eh?? Ho sentito bene? Sta scherzando, vero?

-Ma è fantastico Blaise! E lei cosa ha detto?-

-È qui il guaio Pansy-

-Oh ti ha detto no. Mi dispiace, davvero-

-Ma no che hai capito. Ha detto di sì-

-Non vedo dov’è il problema-

-È che adesso devo sposarmi-

-E non vuoi?-

Io rimango in silenzio. Non sono sicuro di volerci credere. Oh, andiamo! Blaise Zabini sposato? Sarebbe come vedere un acromantula che fa l’uncinetto, non credete?

-Non ne sono sicuro ecco-

-Sei unico lo sai?-

-Scusa Blaise, ma l’altro?- Ecco Draco, questa si che è una domanda intelligente.

-Ha detto che con lui era già finita. L’ha colpita molto il mio gesto. O forse il diamante che le ho regalato-

-Probabile che sia stato quello- Un diamante, Blaise, ti sei incartato per benino.

-Ma no che dite. Non ci si sposa solo per uno stupido anello, vero Hermione?-

Pansy alla ricerca di appoggio femminile.

-Eh? Ma…ma certo, se ha accettato di sposarti sarà perché ti ama-

-Grazie Hermione-

-Hermione?- Blaise, ma dove vivi? Ti sei accorto adesso di lei? Mi deludi, un tempo avresti notato subito una bella ragazza. E Hermione è più che bella.

-Si Blaise. Hermione Granger, è tornata dall’America-

-Ah. L’amica di Harry. Ben tornata Hermione, gli amici di Harry sono anche amici miei-

-Benvenuta nel club “consiglieri di Blaise”- le annuncio io con il mio tono funereo.

-Mamma mangiamo?- La mia figlioccia compare in cucina seguita da James

-Ma certo tesoro. Harry!- urla poi verso le scale

-Sta lavorando alla stanza per il bambino. Ha la mania della perfezione-

-Sapete già che cosa sarà?- domanda Hermione mentre prendiamo posto a tavola

-Non abbiamo voluto saperlo, quando nascerà si vedrà-

-Io però lo volevo sapere- disse Lily –Così non ho nemmeno potuto pensare a un nome giusto-

-Io voglio un fratellino- S’intromette James

-Tu vuoi quello che arriverà- dichiara Harry entrando e sedendosi a capotavola. Finalmente con il suo arrivo pranziamo. Sto morendo di fame, non ho neanche fatto colazione!

 

Trascorriamo il pomeriggio a Diagon Alley, Pansy, che deve restare a casa, mi ha incaricato di prendere il regalo per Hermione. Un vestito ha detto.

Bene, bene. Sono certo che non sbaglierò la misura.

Dopo aver girato con Blaise mezzo pomeriggio sono riuscito a lasciarlo al punto di ritrovo, davanti alla Gringott. Sembrava di avere vicino un infero. Anzi forse loro sarebbero più vivi di lui. Gli ho detto di aspettarmi li, zitto e buono. Credete che ce la farà?

 

A Diagon Alley non ho trovato nulla che mi sembra giusto per lei. Solo tuniche da strega, identiche a quelle della McGranitt.

Ora però mi è venuto in mente quel negozietto alla fine, quello di moda babbana. E infatti, eccolo lì in vetrina, un vestito che già immagino indosso a Hermione. Anche a Pansy piacerà, ne sono certo.

 

Appena fuori dal negozio mi imbatto in Harry e i ragazzi, stanno trasportando un pacco enorme che immagino sia il regalo per Pansy, mi avevano detto dell’idea dell’album.

Davanti alla Gringott troviamo Hermione e un Blaise ancora più sconsolato insieme ad una giovane bionda, che sta allegramente conversando con la Granger.

-Hey Herm, hai già trovato qualcuno che conosci?- le chiede Harry

-Io? Veramente è la fidanzata di Blaise-

-La fidanzata di Blaise?- le faccio eco io. È lei veramente?

-Esatto. Allison hai di che essere contenta, questi due sono i migliori amici di Blaise-

-Certo che sono contenta! Avevo già capito che se volevo conoscerli prima del matrimonio dovevo pensarci io, perché se si aspetta lui…per fortuna che oggi vi ho incontrato, così ho risparmiato il tempo per cercarvi! Blaise posso considerarlo come una specie di regalo di Natale?-

Rivolgo il mio sguardo a Blaise, che non ha ancora parlato. Coraggio amico!

-Allora il vero regalo lo posso riportare indietro?-

-Ma certo…che no!-

-Mi pareva strano…-

-A proposito di Natale…quando mia moglie verrà a sapere che noi ti abbiamo conosciuta e lei no andrà su tutte le furie, mi faresti davvero un favore se venissi a cena da noi stasera. Sono consapevole che è la vigilia di Natale e che tu magari la vuoi passare in famiglia…- Harry, puoi anche dire che Pansy ti ucciderà, quando lo verrà a sapere. E sarebbe la verità.

-La mia famiglia quest’anno è composta dal mio gatto, perché i miei genitori hanno pensato di farsi una crociera…e mi hanno lasciato sola-

-Allora vieni da noi, mia moglie almeno non impazzirà! Scusa, non mi sono neanche presentato, io sono Harry- e le porge la mano

-Allison. Allora site proprio sicuri di volermi tra i piedi? Dovrebbe essere una serata in famiglia…-

-Blaise non è parente di nessuno di noi, però ha passato tutti i Natali con noi, da undici anni a questa parte-

-Tipico di Blaise-

-Vero! Ora vogliamo andare? È ormai ora di cena!-

Strano, ma stavolta non ho fame.

 

Comodamente seduti nel salotto di Grimmauld Place ascoltiamo la storia di Allison, che Pansy si è premurata di chiedere.

-Ma guardate che non sono niente di speciale. Vivo con i miei, che ora sono in crociera, e il mio gatto. Studio per diventare medimaga, e per ora sto al San Mungo come infermiera. Mio padre è babbano, mia mamma gli ha detto di essere una strega quando ormai erano sposati, e visto che lui è un tipo all’antica che crede nel matrimonio e amava veramente mia mamma, non è scappato a gambe levate. Fine! Emozionante no?-

-Ci sarebbe anche una questione di cui tu non hai parlato…- mi intrometto io.

-Oh…il fidanzato. Colpa di mio nonno, quello mago. Suo padre era purosangue, e gli ha inculcato quella che era una stupida tradizione di famiglia: far sposare la prima figlia femmina con una persona scelta dalla famiglia. Visto che con mia mamma non aveva funzionato ha pensato di provarci con me. Ovviamente nemmeno con me ha avuto effetto-

-E bravo il nostro Blaise- Harry esprime esattamente quello che volevo dire io, e ci mettiamo tutti a ridere

-Ora è Draco, l’unico rimasto solo soletto- stavolta però non rido, a differenza degli altri

-Dimentichi Hermione tesoro. Ancora non sappiamo se lei ha già qualcuno- gli ricordò Pansy

-È vero! Herm, tu che ci dici?-

 

Alzo immediatamente il mio sguardo, incontrando quei meravigliosi frammenti di ambra che sono gli occhi di Hermione per un minuto prima che lei distolga lo sguardo.

-Mi dispiace rovinare il primato a Draco, però al momento sono anche io sola soletta-

Oh, non hai rovinato nessun primato, puoi starne certa.

Alza di nuovo lo sguardo, e si accorge che io ancora la sto guardando. Che abbia pensato alla notte scorsa?

 

Dopo la cena Lily e James hanno stressato finché non abbiamo acconsentito ad andare ad aprire i regali, sono incredibili se ci si mettono. Hanno decisamente preso da Pansy.

Hanno saltato di gioia alla vista delle loro nuove scope, io ho rabbrividito dopo che James ha aperto il regalo per lui da parte di Blaise, i fuochi d’artificio non promettono nulla di buono!

Sia Lily che James hanno adorato il mo regalo, e come potrebbero? Sono semplicemente perfetti. Harry non ha esitato a fare una delle sue solite battutine su di me, quando ha visto i miei vecchi guanti da Quidditch. Sarà anche vero che contro di lui non ho mai preso un boccino, ma nelle altre partite di sicuro si!

Credevo che Pansy si sarebbe messa a piangere, quando ha aperto il suo regalo. Voleva quell’album da anni.

Hermione e Harry si sono regalati la stessa identica foto, inconsapevolmente, una foto in cui il grande trio di Hogwarts era felicemente unito.

Allison ha ricevuto un paio d’orecchini da Blaise, ma lui non ha voluto rivelarci il suo regalo da parte di lei. Prima o poi glielo estirperò con la forza.

Come avevo previsto, il nostro regalo per Hermione è stato perfetto, anche la taglia.

L’ultimo regalo è stato per me, da parte di Hermione. Una piccola scatolina verde scuro al cui interno ho trovato un biglietto:

“Non sono riuscita a trovare un regalo giusto per te. Credo che un pomeriggio non basti.

Appena lo troverò puoi star certo che te lo farò avere.

Buon Natale,

Hermione”

 

-Sono d’accordo. Ma non ce ne era bisogno- dico, chiudendo il coperchio di scatto e rivolgendomi a lei.

 

 

Dopo che i gemelli hanno deciso di andare in camera loro, visto che Harry non aveva alcuna intenzione di fargli provare la scope, cosa che loro chiedevano incessantemente, Hermione domandò, rivolta a Harry e Pansy:

-Sbaglio o mi avevate promesso di raccontarvi la vostra storia?-

Harry e Pansy si guardano.

-Glielo dobbiamo Harry- dice  Pansy –Racconta tu che sei bravissimo. Con Lily e Jamie è straordinario a raccontare storie-

-D’accordo- passa un braccio attorno alle spalle della moglie e lei posa il capo sul suo petto.

 

Lo conosco a memoria questo racconto, in fondo ha tutto inizio con me. Non credo che saremmo tutti qui insieme ora, se quella sera da incubo non fossi arrivato a Grimmauld Place. Ricordo ancora come se fosse ieri.

-…Tornò da suo padre dicendogli che era pronto per il Marchio.

Divenne un Mangiamorte a tutti gli effetti, continuando però a fornirci indicazioni e suggerimenti. È stato grazie a lui se abbiamo trovato l’ultimo Horcrux.- Harry è arrivato alla fine della prima parte.

 

-È stato sempre dalla nostra parte anche se era un Mangiamorte?- chiede Hermione, nella sua voce si capisce che ancora non ci crede –Aspetta un attimo, ma Draco non ha il Marchio-

-È sparito quando Harry ha sconfitto il Signore Oscuro- le rispondo, mostrando l’avambraccio sinistro, anche se lei ha già potuto appurare personalmente che del marchio non ce ne è neanche l’ombra, sulla mia pelle.

-Perché non me lo hai mai detto?- domanda poi rivolgendosi ad Harry

-Non potevo. Doveva rimanere segreto, ne andava della missione e dell’esito della guerra. E anche della tua incolumità se lo venivi a sapere-

Harry non avrebbe mai rischiato così tanto per te, ormai dovresti saperlo.

 

Continua con la storia, aiutato da Pansy, fino a che non ricordano quel regalo di Natale che Pansy non ha mai rivelato.

 -Che cosa gli hai regalato Harry?- gli domanda Hermione

-Non l’hanno mai voluto dire neanche a noi. E sono anni che lo chiediamo- salto su io, con il mio miglior tono offeso

-Ma è una stupidata tel’ho già detto-

-Mi piacerebbe saperlo però, Pansy-

-E va bene…-

-Pansy in quei giorni si era fissata con le favole per bambini babbani- s’intromise Harry –E in particolare con Cenerentola. Voleva da impazzire le scarpette di cristallo, così quando le ho viste in una vetrina ho subito pensato a lei e gliele ho comprate-

-Solo che erano di ben tre numeri più piccole e non le ho mai messe. Ora sono sul comò in camera, Lily le punta da anni-

-Abbiamo continuato con la  nostra storia segreta anche ad Hogwarts, senza che qualcuno sospettasse mai di niente- prosegue Harry, e in effetti io non mi sono mai accorto di niente.

-Non era facile però tenersi tutto dentro, resistere all’impulso di urlare ciò che provavo a provo tuttora al mondo intero. Ma non potevo permettermi di perdere anche lei-

-Aspetta un attimo- lo blocca Hermione –Tutte quelle notti in Sala Comune in cui tu…in cui tu mi dicevi che avevi paura che la trovasse, che te la portasse via, che potesse usarla per arrivare a te, che avresti fatto qualsiasi cosa per salvarla perché non sapevi come saresti diventato se avessi perso anche lei…Tu non ti riferivi a Ginny…era Pansy quella Lei di cui parlavi in continuazione. Ora che ci penso non hai mai fatto direttamente il nome di Ginny in quei discorsi, era solo una mia certezza. Che stupida che sono stata, davo tutto per scontato…-

-È stata anche colpa mia, non ho mai detto o fatto nulla per spingerti sulla strada giusta- ammise Harry –Quando la guerra finì Pansy aveva già scoperto da poco più di un mese di essere incinta. Nel momento in cui me lo ha detto non ci ho capito più niente, ora come ora credo che avrei potuto uccidere Voldemort con la forza del pensiero tanto ero felice-

-Quando lo abbiamo saputo noi lo eravamo un po’ meno. Se non fosse stato per l’intervento tempestivo di Pansy ora Lily e James non avrebbero un padre. Eri sopravissuto a Voldemort, ma non credo che saresti sopravissuto a noi, vero Blaise?- In fondo però ne ero felice, meglio Potter che un qualche Mangiamorte voglioso.

-Carino come sempre Draco. A loro abbiamo detto tutto solo a guerra finita, come anche a tutti gli altri. All’inizio in pochi l’hanno presa bene. Solo Silente credo-

-A me però non l’hai mai detto- gli fa notare Hermione

-Perché lo abbiamo rivelato quando tu eri già partita, e poi credevo che te lo avesse detto Ron e che tu avevi reagito nel suo stesso identico modo, e per quello non ti eri fata più sentire-

Certe volte è veramente idiota Harry, mi chiedo come abbia potuto pensare a una cosa del genere.

 

Ora che hanno finito il racconto, io, Blaise e Harry discutiamo sull’imminente partita di Capodanno. Come avevo previsto Blaise non verrà.

Le tre donne stanno guardando l’album del matrimonio, le sento esprimere gridolini di gioia. Tipico.

-…Harry!- sentiamo chiamare Hermione dopo un po’.

-Si Herm? Cosa c’è?-

-Mi vuoi spiegare perché hai aspettato così tanto per chiederle di sposarti? Che i tuoi figli invecchiassero?-

Harry sorride, imbarazzato. Noi tutti lo stiamo guardando

-Se vuoi saperlo sappi che l’ho fatto per lei. Mi avrà ripetuto come minimo cento volte che non voleva saperne di sposarsi mentre era incinta, dicendo che avrebbe solo avuto l’aspetto di  una enorme balena bianca-

-E hai qualcosa da ridire se la tua mogliettina voleva essere meravigliosa per il giorno del vostro matrimonio?- gli chiede Pansy

-Ovviamente no. Ma per me eri meravigliosa anche quando sembravi Moby Dick- le risponde lui, poi la bacia. Su ragazzi, un pò di contegno!

-Come ora- aggiunge poi. Oh, Oh. Questo non lo dovevi dire.

-Cooosa?- proruppe infatti Pansy visibilmente seccata –Guarda che è anche colpa tua se sono in questo stato. Non ho di certo fatto tutto da sola-

Per tutta risposata Harry la stringe a se, continuando a fare quello che stava facendo prima. Li potrebbero arrestare per atti osceni in luogo pubblico.

-Che ne dici se ce andiamo in camera nostra? Mi sembra abbastanza tardi…- le propose continuando a stringerla

-Potrebbe essere un’idea…ma solo se mi porti su in braccio!-

-Scherzi?-

-Allora dormirai sul divano- lo minaccia lei. E se fossi in Harry accetterei al volo

-Ok, ok, Moby Dick. Tutto per il piccolo Sirius- acconsentì poi Harry

-Eh no. Questa volta il nome lo scelgo io, tel’ho già detto-

Segue il consueto sketch sul nome per il bambino. Anche questo lo conosco a memoria. Prima o poi proporrò il nome Aragolous, vediamo se Pansy sarà d’accordo.

-Dai ora basta. Abbiamo tempo per pensarci- taglia corto Pansy, stavolta hanno fatto prima del solito –Vuoi andare nella nostra camera o no?- gli chiede poi con un sorrisino

-Direi proprio di sì-  approva Harry, precedendola verso le scale

-Voi fate pure come se foste a casa vostra. Anche se per Draco e Blaise praticamente lo è-  ci urla dietro prima di sparire. Simpatico come sempre.

 

-Non mi sembra il caso di restar svegli se i padroni di casa stanno dormendo- fa notare Allison

-Credi davvero che siano andati a dormire?- le chiedo io. Illusa.

-O avanti Draco! Pansy è incinta di sei mesi-

-Blaise, questa serata è per loro una specie  di anniversario…lo hanno detto anche prima-

-Ma secondo me…-

-Su finitela. Sono sposati, hanno tutto il diritto di fare quello che vogliono- esclama Hermione. La voce della verità.

-Hermione ha ragione. Blaise, andiamo anche noi a “dormire”?- chiede Allison sorridendo.

Blaise, da bravo ometto, non se lo fa ripetere  due volte, e, afferratale la mano eccolo già lì che sfreccia su per le scale con Allison. Seguito da me e Hermione  che ridiamo.

 

Dopo essermi messo il mio pseudo pigiama, composto solo da pantaloni neri e dalla mia vestaglia, scendo a prendere un buon libro. Adoro leggere di notte.

 

Ora che sono sul divano vedo un’altra figura scendere le scale, poi quando ritorna dalla cucina capisco che è Hermione.

-Granger, non riesci a dormire?- La vedo sobbalzare, forse l’ho spaventata.

-No, Malfoy, sono solo venuta a bere- risponde –Tu come mai sei qui?-

-Cercavo un libro- spiego alzando leggermente il tomo che ho in mano

-Non ti facevo così intellettuale- commenta lei, e mi si siede accanto

-Tu mi sottovaluti, Hermione- La vedo fremere al suo nome pronunciato da me

Poi, ecco che il mio cervello va in tilt, come sempre quando sono pericolosamente vicino a lei.

-Sbaglio o noi ancora non abbiamo parlato?- 

Si avvicina ancora di più a me, incatena il mio sguardo con il suo, le nostre teste quasi si sfiorano. Il suo inebriante profumo riempie le mie narici.

-Credi che sia necessario?-

Ora siamo proprio fronte contro fronte. I suoi riccioli a contatto con i miei capelli.

-Lo credevo- dico –Ma ora sto pensando a un certo regalo di Natale che non ho ancora ricevuto. Avrei giusto qualche idea per un regalo perfetto…- Oh, sì…proprio perfetto.

-Potevi dirlo prima, così risparmiavo i soldi della scatola, a meno che tu non ti riferisca a un libro, perché in tal caso…-

-Oh…ma vuoi tacere Granger?- sussurro prima di chiuderle quella bocca con un bacio, a cui lei risponde prontamente, approfondendolo subito.

All’inizio è tenero, delicato, poi sempre più passionale e sensuale.

 

Senza staccarmi da lei la faccio scivolare sulle mie gambe, e poi la prendo in braccio, senza il minimo sforzo, è leggera come una piuma.

Mi alzo dal divano e procedo verso la mia camera, sempre continuando a baciare quelle sue morbide labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 




Ecco qua il capitolo Draco...presto arriverà anche il seguito della storia, non temete!!
Ora passiamo ai ringraziamenti, perchè le recensoni aumentano sempre di più e a me non può che far piacere!!!^^

*kloe2004:Inanzituttto grazie per i complimenti, e poi devo dirti che ovviamente hi intenzione di finirla, questa storia!!Il finale è ben chiaro nella mia mente, non temere!!Baci*
*juju210:Eh sì...Herm ha proprio trovato il regalo giusto...per entrambi!!Baci*
*Diletta:Sai che io darei qualsiasi cosa per averlo io stessa, quell'album??Baci*
*arkan:Grazie come sempre per i complimenti...un po lo faccio apposta a creare le attese, così voi continuate a seguire per sapere come vanno a finire!!Baci*
*Fairydreams:Non ti preoccupare, quello che hai scritto non sono cavolate! e se sei così per la scuola non posso che capirti!!Baci*
*Oba Oba:Umm...vedrò di non ucciderti se eviterai di scrivere altre colossali cavolate...Tu intanto leggi, leggi, e non mi riferisco solo alla mia storia ma anche anche a quell'altra cosina che ti ho mandato!!Non ci mettere 15 giorni come hai pronosticato!!Baci*
*Cipy: Eh si, qualsiasi cosa è meglio che fare mate..sia con la togne che con chiunque altro!!sopratutto se questo qualsiaisi cosa è leggere le mie storie!!Baci*
*Nelly: Vedrò di fare il possibile!!Scherzo ovviamente, magari un pò a rilento ma aggionerò comunque!!Per quanto rigurda Ron...mah...chi lo sa?A me non manca per niente!!! Ma se me lo chiedi tu potrei anche fare un eccezione!!Baci*

Grazie anche a quelli che leggono e a tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti!!!!
Baci e a presto
Kel
P.s: Se qualcuno volesse andare a leggere la one shot che ho scritto recentemente mi farebbe piacere!!anche se volessero recensire!!Scusate se le scritte appaiono grandi, ma sul mio pc appaiono piccole, non so perchè!!


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Capitolo 18
*** Capitolo 14. ***


Capitolo 14

Capitolo 14

 

Un tiepido sole entrava tra le innumerevoli finestre socchiuse si Grimmauld Place, quella mattina di Natale, e tutto appariva silenzioso e tranquillo.

Lily, come ogni Natale, era appena sgattaiolata nella camera del fratello attraverso la porta in comune, e ora se ne stavano entrambi sotto il soffice piumone a fantasticare sui doni non ancora ricevuti, ma che avrebbero aperto di li a poco.

Poche stanze più avanti, i loro genitori dormivano profondamente, il braccio di Harry steso ad abbracciare il pancione della moglie, la creatura dentro di esso finalmente quieta.

Al piano di sopra, Blaise e Allison dormivano anch’essi, la piccola mano di lei intrecciata a quella di lui, là sopra le coperte, con l’anello al suo anulare sinistro che creava splendidi giochi di luce sulle pareti attorno a loro.

Dalla stanza accanto non proveniva alcun rumore, il letto ancora intatto poteva solo indicare che la sua occupante non aveva dormito lì, quella notte. 

Infatti, nella stanza in fondo al corridoio due persone riposavano nel grande letto a baldacchino, teneramente abbracciate l’una all’altra.

 

La pallida luce faceva brillare i capelli di Draco, quasi fossero stati d’oro. Il volto di Hermione appoggiato al suo torace scolpito che le sue piccole  mani stringevano ancora, quasi avesse paura che se ne andasse.

Ma lui non poteva andarsene, oh no.

Con entrambe le mani, infatti, le cingeva la vita, e non aveva alcuna intenzione di farla andare via.

Lentamente gli occhi argentei di Draco si aprirono, abituandosi alla luce fioca. Un sorriso si aprì sul suo volto alla vista della cascata di ricci che si spargevano sul suo petto.

Hermione dormiva ancora, l’espressione dolce e rilassata. Avendola in gran parte sopra di sé, Draco non potè muoversi e rimase in quella posizione, accarezzando lentamente la delicata pelle di Hermione, fino ad arrivare a portare la mano sinistra sul braccio di lei, stringendola piano in un abbraccio.

Rimase così un po’, ad osservarla, non sapeva bene per quanto tempo.

Finché anche gli occhi dorati di Hermione non si aprirono,e lei sorrise, percependo lo sguardo di Draco su di se.

Lui, per tutta risposta, la strinse ancora di più a se.

 

-Buon Natale- disse Hermione, la voce ancora impastata dal sonno

-Buon Natale anche a te- Hermione si tirò un po’ più su, rimanendo però tra le di Draco, che non sembrava affatto intenzionato a lasciarla andare.

-Sai, stavo pensando a una cosa…-

-Di già? Ti sei appena svegliata e il tuo cervello è già in moto? Vedi che avevo ragione a chiamarti So-Tutto-Io-

-Scemo…- e gli tirò un pugnetto sulla spalla -Comunque, volevo dirti che adesso credo anche io che dovremmo parlarne…-

-Di cosa?-

-Non fare il finto tonto, lo sai benissimo cosa intendo-

-Forse…-

-Ma tutto questo, no? Come lo chiameresti tu quello che abbiamo fatto stanotte?-

-Sesso?-

-Ecco, appunto-

-Non mi sembra che ci sia nulla di male. Non ti è piaciuto forse?-

-No, certo che no. È stato bellissimo, è solo che…-

-Solo che…?-

-…Non riesco a capire, ecco-

-Ma cosa c’è da capire? È successo, e basta-

-È proprio questo che non capisco. Come sia potuto succedere. Io e te ci siamo sempre odiati, detestati, e poi dopo undici anni ti vedo davanti a me, i quel completo bianco, e rimango senza parole, letteralmente. Neanche fossi una ragazzina in piena crisi ormonale. L’unica cosa che riuscivo a pensare era se le tue labbra erano così morbide come sembravano-

-E lo sono?-

-Smettila di fare così. Anche tu volevi parlarne, o sbaglio?-

-L’ho detto, è vero. Ma ora non credo che sia più necessario. È successo una seconda volta, e allora?

Abbiamo fatto qualcosa di male? No.

Uno di noi è sposato? No.

Fidanzato? No.

Siamo adulti, liberi di fare le nostre scelte. Sono più che certo che anche tu lo volevi come lo volevo io. Se è per tutto quello che è successo in passato mi sembrava già di aver messo in chiaro che non sono più quello stupido ragazzino viziato, da anni ormai la penso diversamente. Serpeverde o Grifondoro che differenza fa? Guarda Harry e Pansy, loro ne sono l’esempio vivente. Sono fantastici insieme, e avevano diciassette anni quando si sono innamorati-

-Non è questo il punto. Non mi interessa a quale casa appartenevi, non mi è mai importato. L’hai detto anche tu, siamo adulti, eppure mi chiedo come…-

-Come è accaduto? Santo cielo Hermione! Ma ti sei vista allo specchio? Sei bellissima, hai un corpo da favola e un paio d’occhi in cui chiunque adorerebbe perdercisi.

E ti chiedi il perché?-

-Quindi per te è solo attrazione fisica- una punta di delusione nella voce di lei, non era una domanda.

-Forse sì, forse no. Non te lo so dire. Non ancora almeno-

Il silenzio cadde tra di loro, entrambi impegnati a fissare il soffitto, entrambi presi da troppi pensieri.

Poi Hermione si girò a pancia in giù, incatenando il suo sguardo con quello di Draco.

-Sai una cosa? Anche tu sei bellissimo, con un corpo da favola e un paio d’occhi in cui chiunque adorerebbe perdercisi. E sono felice che per il momento io sono l’unica che ha il permesso di perdercisi-

Draco le regalò un ampio sorriso, per poi baciarla con trasporto.

-E per rispondere alla tua domanda di prima, sì, le tue labbra sono morbide come sembrano- mormorò lei sulle sue labbra.

 

Ripresero a baciarsi, con sempre più foga, le mani di lei tra i capelli di Draco, e quelle di lui lungo la sua schiena.

Finché Draco, agilmente, non ribaltò le posizioni.

Hermione poteva sentire ogni carezza, ogni tocco che le donavano le mani esperte del biondo, mentre esplorava il suo corpo. Poteva sentire ogni centimetro della pelle liscia di lui sotto il tocco delle sue mani. Due notti gli erano bastate per imparare a riconoscere ogni più piccola parte di quel corpo sopra di lei, ogni piccolo neo, ogni cicatrice.

E, lo doveva ammettere, era veramente fantastico, dannatamente unico.

Poi lui entrò in lei, ancora una volta. E da due si trasformarono in una cosa sola, unita e completa.

 

 

Erano quasi le dieci della mattina, e Grimmauld Place appariva tranquilla e silenziosa, come raramente lo era stata dalla nascita di Lily e James.

I ragazzi si erano infatti riaddormentati dopo aver a lungo fantastico sulla giornata in arrivo.

Anche Harry, Pansy, Blaise e Allison continuavano a dormire, incuranti del fatto che solo Draco ed Hermione erano svegli.

La riccia, stesa a pancia in giù sotto il soffice piumone, esaminava attentamente ogni centimetro di pelle del biondo accanto a lei.

-E questa?- chiese ancora una volta, indicando una lunga cicatrice ormai invisibile lungo il petto di Draco.

-Sectumsempra. Potter ha voluto farmi capire che mi voleva bene, al sesto anno-

-Mi ricordo di quell’episodio, Harry è stato un vero idiota. E questa?- domandò indicando ancora una piccola cicatrice sulla spalla destra, ben più visibile dell’altra.

-Questa è opera di mio padre. Sai, aveva un simpatico coltellino con l’impugnatura…-

-A forma di serpente, sì. Lo conosco- concluse Hermione, alzando il mento e mostrando una cicatrice, molto simile a quella di Draco, tra l’inizio del collo e il mento

-Vedi, qualcosa in comune cel’abbiamo-

Con una mano Draco le tenne il mento sollevato, mentre con l’indice dell’altra percorreva delicatamente il profilo irregolare della cicatrice.

-Credo che ne avremmo volentieri fatto a meno entrambi- disse

-Già, lo credo anche io-

 

Nel frattempo, un piano più sotto, i padroni di casa si erano da poco svegliati.

-Oddio Pan, guarda che ore sono!-

-Le dieci? Merlino, strano che i ragazzi non siano ancora venuti qua, lo fanno sempre-

-Forse si sono addormentati. Ma ne dubito-

-Spero solo che non siano fuori sulle scope senza il nostro permesso, per quanto siano bravi non devono dimenticare che è un quartiere anche di babbani-

-Magari c’è Draco con loro-

-Draco? Ma sei impazzito, tesoro? Un Malfoy che si sveglia prima delle undici durante le feste?-

-Hai ragione. Anche se potrebbe sempre passare come un Miracolo di Natale-

-Ah ah!! Uff…tra qualche ora arriveranno gli ospiti…non ho proprio voglia di vedere mia madre. Non potremmo restarcene qua, io e te, da soli? Sarebbe un Natale meraviglioso-

-Lo sarebbe davvero, considerato che non abbiamo mai passato un Natale da soli…io, te, e il piccolo qua dentro…- disse avvicinandosi alla moglie e posando un piccolo bacio sulla sua pancia.

-Hey, ti ha sentito sai, ha appena scalciato-

-Ma che bravo, riconosce già il suo papà…-

-Harry, ma perché continuiamo a parlarne al maschile? E se fosse un bambina?-

-No, no. È un maschio, me lo sento-

-Sì, come eri sicuro che l’altra volta era femmina-

-Bè, in effetti una lo era, giusto? E non dimenticare che sono un mago potente, io-

-Ma falla finita, sempre la solita storia. Sei monotono signor Potter-

-E tu sei bellissima, signora Potter- rispose lui baciandola

-Ok, se inizi così puoi star certo che da qui non ci alziamo più-

-Allora continuerò…-

Ma Harry non potè continuare a lungo, perché dopo poco uno scalpiccio di piedi seguito dalla porta che si chiudeva, annunciò l’arrivo dei gemelli Potter nella loro camera.

-Mamma, papà! Basta fratellini!- proruppe James alla vista dei genitori

Harry e Pansy si staccarono, voltandosi verso i due, con un sorriso imbarazzato stampato in faccia. Beccati dai propri figli…

-È Natale!- esclamò Lily felice arrampicandosi sul lettone.

-Oh, ma che genio che sei. Non lo sapeva nessuno, sai- la rimbeccò il fratello, seguendola

-James…- lo ammonì Pansy, scoccandogli un occhiata severa

-Allora, ragazzi, come mai siete arrivati solo adesso?- disse Harry, volendo evitare litigate

-Ehm…ci siamo riaddormentati- ammise Lily –Però adesso siamo pronti per gli altri regali!-

-Perché non andate a svegliare lo zio Draco, intanto che io e papà scendiamo a preparare la colazione?-

-D’accordo,mamma! Dai Lily, andiamo, così lo zio impara a darmi punizioni a scuola!-

-Quante ne hai avute, James?-

-Ehm…ora non ricordo, mamma, però erano tutte ingiuste, io non ho mai fatto niente di male. E poi quel Piton…credo che cel’abbia con me-

-Ah il vecchio Severus…non sei tu quello con cui cel’ha- gli rispose Harry –Faceva così anche con me, non ti preoccupare-

-Con me non l’ha mai fatto...- disse Pansy con un sorrisino

-Pan, ma tu eri una Serpeverde!-

-E con ciò?-

-Piton, non dava mai punizione ai suoi adorati Serpeverde-

-Noi andiamo…- dichiararono i gemelli, conoscendo i famosi battibecchi dei genitori, che non perdevano mai l’occasione di rimbeccarsi a vicenda, per poi far pace subito dopo.

 

-Jamie…ma se lo zio si arrabbia?-

-Non si arrabbierà, vedrai…è Natale!-

-Sarà…ma lui è lunatico lo sai, se lo svegli non sai mai come può reagire…non so se ti ricordi l’ultima volta-

-Andiamo Lily, ci ha fatto volare via solo perché lo abbiamo svegliato con un secchio pieno d’acqua gelata. Stavolta lo sveglieremo più delicatamente-

-Va bene...ma vai avanti tu!-

 

Nella stanza di Draco intanto…

 

-Forse dovremo alzarci…Se qualcuno entra nella mia stanza e vede il letto completamente fatto?-

-Crederebbero che ti abbiano rapita-

-E chi, i mangiamorte?-

-Adesso che mi ci fai pensare, ti ha rapita proprio un mangiamorte. Finto però!-

-Secondo me stavi proprio male con quel mantello nero addosso-

-Ma cosa dici? Stavo benissimo…l’effetto bel tenebroso mi sta d’incanto-

-Ma sentilo, Narciso. Non puoi proprio far a meno di vantarti eh?-

-In effetti no, mi piace troppo-

-E cosa direbbe la gente se sapesse che passi le tue notti con una mezzosangue?- domandò lei con un tono malizioso

-Niente, visto che non ho alcuna intenzione di sbandierare ai quattro venti quello che faccio nelle mie notti…per ora-

-Per ora?-

-Sì, mi piacerebbe tenere tutto questo per noi, non sappiamo ancora dove ci porterà…poi si vedrà-

-Hai ragione, sarebbe bello tenere tutto per noi…e poi così è ancora più eccitante…-

-Oh, oh…non me lo sarei mai aspettato da te, detto così!-

-Puoi aspettarti di tutto…non sono mica una verginella, sai?-

-Oh, sì me ne ero accorto-

-Sei anche presuntuoso oltre che narcisista, una accoppiata avvincente-

-E tu sei tremendamente insopportabile quando snoccioli questi termini da dizionario che mi viene voglia di zittirti...- replicò lui avvicinando il volto a quello di Hermione, ma non fece in tempo ad intrappolarle le labbra con le sue che Hermione raddrizzò la testa

-…hai sentito?- disse

-No, cosa?-

-Sembrano dei passi…-

-…Si, ora li sento…oddio, no!-

-Che c’è?-

-Sono di sicuro Lily e James. Si divertono a svegliarmi, quando sono in casa-

-E adesso? Ci si può smaterializzare all’interno di questa casa?-

-Non credo, non dimenticare che Harry è un Auror-

-Che facciamo? Mi nascondo sotto il letto?-

-Merlino, sembra di avere un amante-

-Draco, sii serio. Un conto se lo vengono a sapere i nostri amici, ma loro sono dei bambini! E non dimenticare che siamo nudi!-

-L’armadio!-

-Cosa? Nell’armadio?-

-Si, vai, sotto al letto non è sicuro perché di sicuro ci salteranno sopra. Ti potresti far male-

 

Hermione si alzò velocemente, raccogliendo gli indumenti che riusciva a trovare sparsi sul pavimento di marmo, e nascondendosi dentro al grande armadio di fronte al letto.

Fece appena in tempo a chiudere lo sportello che la porta si aprì lentamente e due teste, una mora e una rossa, entrarono cautamente nella stanza.

Hermione aveva lasciato leggermente aperto lo sportello, così potè vedere Draco fingere di dormire, mentre i gemelli saltavano sul letto.

-Buuuaaahhhhhhhhhhhh!!- Urlò il biondo prendendo alla sprovvista i due ragazzini, che iniziarono a urlare anche loro spaventati.

-Ah, ah, ah!- rise Draco –Stavolta vi ho fregati! Vi avevo sentiti arrivare!-

-Ma non è giusto zio!- si lamentò James

-Sempre meglio che farci svolazzare per la camera!- osservò Lily

-Noi volevamo solo svegliarti…e poi ci hanno mandato mamma e papà-

-Lo sapevo, tutti contro di me…- Draco scosse la testa

-Adesso andiamo a svegliare zia Hermione, sperando che anche lei non ci senta- annunciò Lily con un sorriso diabolico stampato in faccia

Da dentro l’armadio, la riccia spalancò gli occhi. “E adesso?” si disse. Vide Draco impallidire.

-Hem…forse non è il caso di svegliarla, ancora non è abituata a tutto questo- cercò di convincerli

-Ma saremo bravissimi ,vedrai. Niente scherzi, lo giuriamo-

-Perché non andate a svegliare lo zio Blaise? A lui potete anche fare tutti gli scherzi che volete! Vi do io il permesso-

I volti di James e Lily si illuminarono, e il ragazzino esibì un ghigno identico a quello della sorella poco prima.

Hermione tirò un sospiro di sollievo, osservando i due piccoli Potter salutare Draco, Lily gli schioccò un bacio sulla guancia, e lasciare la stanza confabulando mille piani diversi su come “torturare” il povero zio Blaise.

-Via libera?- domandò appena sentì la porta richiudersi

-Via libera- confermò il biondo

-Merlino! Fanno sempre così?-

-Sempre. Ecco ora puoi immaginarti i miei sette anni a Hogwarts, solo metti la loro madre al posto loro. E ti posso assicurare che può essere molto peggio-

Si rivestirono, poi Hermione andò nella sua camera. Doveva pur cambiarsi l’abito dal giorno prima, no?

 

Una volta scesa, Hermione trovò Harry e Pansy in cucina, l’amico intento a cucinare frittelle e caffé, mentre la moglie sedeva al tavolo, già apparecchiato, sfogliando una rivista.

-Harry, hai intenzione di farci avvelenare tutti?- domandò entrando anche lei nella stanza

-Guarda che sono bravissimo, io- rispose lui -A differenza di qualcuno di mia conoscenza che non sa neanche mettere su l’acqua per la pasta- aggiunse poi, lanciando occhiate allusive a Pansy, ricevendo in cambio una penetrante occhiataccia.

-Ma cosa mi serve saper cucinare quando ci sono gli elfi domestici?- rispose infatti lei

-Non dimenticare il tuo maritino schiavetto-

-Oh, giusto, anche tu sei utile, a volte-

Hermione non potè far altro che osservarli , con un sorrisino stupido stampato in faccia, mentre continuavano a rimbeccarsi a vicenda.

-Hermione, hai passato una buona notte?-

Persa nei suoi pensieri neanche si era accorta che Pansy le aveva rivolto la parola, accantonando il botta e risposta con Harry.

-Sì, certo. Vi ringrazio ancora per l’ospitalità, se penso che a quest’ora potrei essere a Hogwarts a fare colazione con Piton-

Tutti e tre scoppiarono a ridere, ricordando quanto era “simpatico” il loro ex insegnante durante il periodo natalizio.

-Non ti salvi di molto però- aggiunse Pansy tra le risate –Anche fare colazione con Draco il giorno di Natale non è il massimo del divertimento, è sempre più scontroso del solito, se poi Lily e James l’hanno svegliato come si deve questa mattina…ti posso assicurare che avrà un diavolo per capello il nostro Draco…-

-Sbaglio o ho sentito il mio nome pronunciato dalle dolci labbra della mia migliore amica, nonché mogliettina del mio caro Harruccio?-

Harry e Pansy si voltarono, scioccati dal tono mieloso che aveva assunto la voce del bel biondo mentre entrava in cucina.

-Ma perché mi guardate così? Non posso fare complimenti ai miei amici?- Draco li squadrò, alzando il suo inconfondibile sopracciglio

-Se sicuro di star bene, Draco?- gli domandò Pansy

-Benissimo, perché?-

-Sembri Blaise- fu la secca risposta della mora

Draco aprì la bocca per ribattere, ma non fece in tempo perché giunse distintamente alle loro orecchie il trillo del campanello.

Rumore di piedi che correvano giù per le scale risuonarono per la casa, e  James e Lily si affrettarono ad andare ad aprire

-Andiamo noi- urlarono in coro.

 

I primi ospiti del giorno di Natale erano arrivati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 





Ecco qua il vero capitolo, Draco ed Hermione hanno parlato, contenti? Spero che vi sia piaciuto e che i commenti saranno numerosi e bellissimi come sempre! So che in questo capitolo non è accaduto niente di speciale, ma presto arriverà il continuo e con esso anche gli ospiti!!
Ora i ringraziamenti:

*Diletta: Grazie come sempre perchè continui a seguire!!I capitoli Draco non posso mancare, io mi diverto troppo a scriverli!Baci*
*Andy_Candy:Io adoro scrivere i pensieri di Draco!Un bacio*
*Nelly P.: Certo che continuo ad insinuare che le tue M assomigliano a delle N, Anto, perchè è vero!!Lo dicono tutti!!E io continuerò a ribadirlo!!!Piaciuto il vero seguito della fic?Baci Baci*
*Arkan:Povero Draco davvero!comunque volevo anche ringraziarti per aver letto anche le altre mie due fic!!Grazie!Sopratutto per quanto rigurda la one-shot...Mi ha fatto piacere che ti sia piaciuta, volevo darle proprio quel senso di tristezza mista a dolcezza!!Baci*
*Oba:Ciao martuzza!Povero Drachino...ma prima o poi i vendicherà della mammina, te lo assicuro!E dimenticati di Lucius!O mi farai venire i sensi di colpa per averlo tolto di mezzo...A presto!!L'alba Marolese è all'agguato!!Baci*
*Fairydreams:Che bello!Sono riuscita a portare qualcuno dalla mia parte!!Adoro Harry con Pansy...se non si era capito!!Ad essere sincera mi va bene Harry con qualsiasi persona, purchè non sia Ginny!!In questo capitolo ho voluto apposta lasciare anche uno spazio tutto loro, senza dimenticare che questa fic è una Draco/Herm!!Baci*

Ora vi lascio, alla prossima con il proseguo del Natale!!
Baci
Kel

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Capitolo 19
*** Capitolo 15. ***


Capitolo 15

Capitolo 15

 

 

Un altro squillo del campanello echeggiò prima che i gemelli potessero aprire la porta.

-Lily cara, ma come sei cresciuta!- risuonò la voce squillante di una donna nell’ingresso

-Anche tu James, sei proprio un ometto-

Hermione potè vedere la faccia esasperata di Pansy e quella atterrita di Harry. Poi Pansy si alzò dalla sedia sbuffando, incamminandosi verso il luogo da cui proveniva la voce.

-Mamma! Sei in anticipo, come al solito-

-Buon Natale anche a te figliola, è sempre bello vederti-

-Sì, certo mamma-

-Pansy ma io sono qui per aiutarti, a Natale hai sempre così tanto da fare, e nel tuo stato non ti devi affatto affaticare-

-Mamma, non usare la mia gravidanza come scusa, arrivi ogni anno in anticipo…ma tanto che te lo dico a fare? L’anno prossimo lo rifarai comunque-

Il rumore di tacchi si diffuse per la casa.

-Papà dov’è?-

-Oh, lui sarà qui più tardi. Non trova educato presentarsi a casa di qualcuno prima dell’orario in cui è atteso, lo sai come è fatto. Ma tesoro la tavola non è ancora apparecchiata? Ci penserò io…-

-Non ti preoccupare mamma, ci sono gli Elfi e ti assicuro che…-

-Ma cosa vuoi che ne capiscano di moda degli Elfi Domestici, stai tranquilla che con me sarà tutto perfetto-

  un pranzo di Natale di famiglia mamma, non un gala a Buckingham Palace-

-Dettagli-

Hermione potè sentire, anche dalla cucina, la scia del costoso profumo della signora Parkinson, nello stesso modo in cui poteva vedere la faccia di Harry trasformarsi in una smorfia di puro terrore quando la voce trillante della suocera annunciò che sarebbe andata in cucina a prendere l’occorrente per la tavola.

Sentì Harry confabulare tra sé:

-Dove diavolo è il mio Mantello dell’Invisibilità quando serve?-

Mentre Draco, saggiamente, sparì oltre la porta, un attimo prima che la donna entrasse nella stanza.

 

I capelli neri le incorniciavano il viso, dove un sorriso stiracchiato permetteva di vedere i denti bianchissimi. Indossava un lungo vestito nero a manche lunghe, al collo un triplo filo di perle nere. Nonostante si poteva capire che non era più giovane, la sua pelle chiara era liscia, non una ruga le solcava il viso accuratamente truccato, sicuramente grazie a efficaci pozioni ringiovanenti.

Non era difficile capire da chi avesse preso la sua bellezza Pansy.

-Potter- esclamò atona non appena i suo occhi marroni si posarono su Harry, al quale andò quasi di traverso il pancake che stava mangiando.

Fu solo allora che, ai lati della bocca della donna, apparvero due piccole rughe.

-Signora Parkinson- Harry sfoderò uno dei suoi sorrisi disarmanti, in grado di far sciogliere chiunque.

Ma ovviamente la signora Parkinson non era chiunque.

-Buon Natale- continuò Harry

-Sì, Buon Natale- lo sguardo della donna vagò per la stanza, soffermandosi sulla colazione

-È così che fai l’uomo di casa, Potter? Mangiando la tua colazione seduto al tavolo, mentre Pansy deve fare tutto da sola nonostante sia incinta?-

Hermione vide Harry respirare a fondo prima di rispondere.

-Mia moglie- disse, calcando sulle parole –Stava facendo colazione con me, qui seduta, prima che il campanello suonasse e i miei figli andassero ad aprire la porta-

Sua suocera si limitò a stringere le labbra prima di agitare leggermente le bacchetta, dopo poco una pila di candidi piatti uscì dalla credenza e fluttuando davanti alla donna partirono per la sala da pranzo.

-Fa sempre così, tutte le volte che mi vede. Cerca sempre di trovare qualcosa per criticarmi. Dire che mi odia è un eufemismo- spiegò Harry una volta che la donna fu uscita, notando la faccia scioccata di Hermione.

-E Pansy lo sa di questo?-

-Certo che lo sa. Lo fa anche con lei presente, anzi il più delle volte lo fa quando c’è anche lei, o, ancora meglio, Draco-

-Draco?-

-Oh, sì. Credo che continui a sperare ogni giorno che la sua unica figlia una bella mattina si presenti da lei per annunciarle di aver finalmente capito di aver fatto l’errore più grande della sua vita, e di aver deciso di divorziare da quel buono a nulla di Harry Potter per sposarsi con l’unica persona che abbia mai amato, il meraviglioso Draco Malfoy, ovviamente-

-Quello che non ha ancora capito, e a distanza di undici anni è davvero notevole, che io non lascerò mai Harry, soprattutto non per Draco, Merlino non invidio proprio quella che se lo sposerà un giorno-

Pansy era appena rientrata in cucina, e ora si stava nuovamente sedendo a fare colazione, non prima di aver schioccato un leggero bacio ad Harry.

-Neanche io, proprio per niente- confermò lui annuendo

-Sfido chiunque a sopportare le sue manie, le sue fisse, le sue ossessioni di perfezione e soprattutto la sua adorazione per i suoi stessi capelli. È davvero ossessionato. Guai a toccarglieli, se poi si sporcano? Per non parlare del suo odio sviscerato per il rosso, ma di questo ne abbiamo già parlato-

Hermione non potè far altro che ascoltare Pansy parlare di Draco, ritrovandosi a pensare che lei, i capelli, glieli aveva toccati, e lui non aveva assolutamente detto niente, anzi!

Si sedette anche lei a far colazione, rimanendo però leggera pregustando il pranzo che avrebbe avuto luogo di lì a poco.

 

Blaise arrivò dopo una decina di minuti, e, entrando, guardò torvo Harry e Pansy che parlavano tra di loro, per poi scambiarsi un tenero bacio.

-Che c’è Blaise? Non posso neanche più baciare mio marito nella mia cucina?- domandò la mora, avendo visto l’espressione di Blaise

-È colpa vostra e di quei vostri baci se stamattina mi sono svegliato al rumore di cento palloncini che scoppiavano, saltando fuori dal letto all’improvviso-

-Oh, Lily e James- immaginò Harry

-Dici bene, oh. Non per criticare, ma quei due sono delle vere pesti, io ormai ci sono abituato, ma Allison no e non credo che le abbia fatto piacere essere svegliata in quel modo. E poi non venite a rompermi se i vostri figli vi fanno domande strane, tipo perché qualcuno dorme nudo-

-Blaise! Vi hanno visti nudi?- esclamò Pansy

-Non è stata colpa mia, ti ho già spiegato che sono saltato fuori dal letto di scatto-

-E Allison?-

-Lei per fortuna no, ma ci è mancato poco. Vorrei vedere voi al nostro posto, non credo che vi farebbe piacere-

-Non mi fa nemmeno piacere che mia figlia di undici anni veda un uomo nudo, Blaise- disse Harry

-Allora ritieniti fortunato che non abbia visto Draco-

-Cosa c’entra Draco, scusa? Non stiamo parlando di lui adesso-

-Bè, sarebbe stato…come dire…peggio se avesse visto lui. Pansy può confermare-

Harry si voltò verso la moglie, guardandola interrogativo

-Tesoro, di cosa sta parlando?-

-Oh, bè…ecco…-

-Pansy?-

-Bè, è stato meglio così, credimi tesoro. Ora per favore potremmo cambiare argomento? Sì? Bene-

Harry continuò ad osservare Pansy, continuando a non capire.

-La mia bambina…- disse infine –Vado a vedere se è tutto ok- finì la frase alzandosi e uscendo dalla cucina

-Blaise! Ma cosa ti è saltato in testa?- lo aggredì Pansy una volta che il marito fu uscito –Ti sembra una cosa da dire?-

-Ma cos’ho detto?-

-Potevi startene zitto. Non mi sembra il caso di far sapere a mio marito quanto può essere “dotato” l’unica persona con cui sono stata oltre a lui .Che guarda caso è anche il padrino di sua figlia-

-Cosa c’entra questo con Lily?-

-Merlino, lascia perdere che è meglio. Tu che ne pensi, Hermione?-

-Eh? Cosa ne penso io? Non di Draco, vero? Perché non vedo come io potrei…- rispose Hermione presa in contro piede

-No, non di Draco. Stai tranquilla, so perfettamente che tu non lo puoi sapere…comunque adesso lasciamo perdere, Blaise, la prossima volta sigilla la camera, ok?-

-La prossima volta? È già tanto se Allison mi vorrà ancora, figuriamoci tornare qui-

-Fantastico! Così non verrai più ad accamparti da noi-

-Grazie per i consigli, Pansy, sei sempre una vera amica-

-Ma di niente!- rispose lei con un sorriso

Blaise stava per ribattere, ma Harry rientrò in cucina e lui richiuse la bocca, dopo un’occhiataccia scoccata da Pansy.

-È tutto a posto, la prima cosa che mi ha chiesto quando mi ha visto è stata se poteva andare a fuori a provare la nuova scopa-

-E adesso è fuori?-

-Oh, no, stavo per dirle che poteva andare, ma poi è entrata tua madre e ha iniziato a dire che Lily la doveva aiutare e l’ha portata via prima che potessi fare qualsiasi cosa-

-Adesso mi sente mia madre. Non le ho mai permesso di tiranneggiare me, figuriamoci mia figlia-

Ma Pansy non fece in tempo ad andare alla ricerca della madre che questa entrò con passo spedito nella stanza.

 

-Pansy, la tavola ora è pronta, tua figlia è stata davvero brava, ora ha imparato dove vanno posizionate le posate, credo che abbia un talento naturale per queste cose-

-Lily ha un talento naturale ad usare le posate, come tutti i comuni mortali- soffiò Harry, ovviamente non udito dalla suocera

-Mi ha anche detto che c’è anche Draco. Dov’è? Non l’ho ancora visto-

-Sarà in camera a prepararsi, mamma, sai come ci tiene al suo aspetto-

-Oh, certo, lui è sempre perfetto in ogni occasione, sempre in ordine, con i capelli ben pettinati. Un vero gentiluomo- la signora Parkinson, mentre pronunciava queste parole continuava a guardare verso Harry e la sua chioma spettinata, come a voler sottolineare che lui era proprio il suo esatto contrario.

Harry ignorò le sfrecciatine, continuando a sorridere.

-Blaise caro, ma ci sei anche tu!- esclamò poi la signora, accorgendosi solo in quel momento del moro

-Buona Natale signora Parkinson- disse lui con il suo miglior sorriso

-Mamma, pensa un po’…Blaise si è fidanzato!- proferì Pansy, indirizzando un ghigno a Blaise, al quale sparì il sorriso per un secondo, fino a quando la signora non riposizionò lo sguardo su di lui.

-Ma è una fantastica notizia, Blaise caro. Chi è la fortunata che si porta via uno dei migliori partiti di tutto il Mondo Magico?- alla signora Parkinson brillavano gli occhi a quella notizia

-Immagino che sia questa meraviglia, la fortunata- proseguì poi da sola avendo visto Hermione, ancora seduta al tavolo.

-Oh, no- si affrettò a spiegare lei –Io sono solo un’amica di Harry-

Gli occhi della donna si strinsero fino a diventare piccolissimi.

-Un amica di Harry? Ma Pansy, tu le permetti di entrare in casa tua? E scandaloso!- proruppe poi

-Mamma, ma cosa vai a pensare…- esclamò Pansy, ormai vicina ad arrabbiarsi

-Conosco Hermione da quando avevo undici anni, mi è stata vicina più di chiunque altro nella mia vita, quando ne avevo più bisogno e anche quando non ne avevo. Amo profondamente  Pansy da undici anni. Mi dia un po’ di fiducia una volta tanto- se la voce di Pansy sembrava prossima all’arrabbiatura, quella di Harry esprimeva invece tutta la rabbia accumulata fino a quel momento.

La madre di Pansy non rispose, si limitò a rivolgere ad Hermione un sorriso stiracchiato prima di uscire dalla cucina.

 

Il silenzio aleggiò tra di loro finché James non entrò in cucina.

-Papà! Allora andiamo fuori? Io e Lily vorremmo provare le scope prima che arrivino gli ospiti-

-Ma certo James, arrivo-

-James aspetta, ti sei messo il maglione al contrario- gli fece notare sua madre

James sorrise e si guardò la maglia, che effettivamente era al contrario, con tanto di etichetta che fuoriusciva dal collo.

Scappò via rimettendoselo a posto, con Harry che lo seguiva alzando gli occhi al cielo.

 

Allison arrivò dopo poco, elegante nel suo abito verde mare.

-Buon Natale a tutti!- esclamò regalando sorrisi a ognuno di loro

-Allora, quali sono i programmi per oggi?-

-Rimpinzarsi fino a scoppiare, cantare stupide canzoncine natalizie e pensare a mille e un motivi per sopprimere la cara Cordelia- fu la laconica risposta di Blaise

-Cordelia?-

-La madre di Pansy-

-Oh! È così terribile?-

-Credimi se ti chiamassero “Blaise caro” ogni volta che si rivolgono a te mille e uno modi sarebbero il minimo-

Pansy si mise a ridere, seguita a ruota da Allison e Hermione

-Povero piccolo Blaise…caro- disse Hermione quando si furono calmate, scatenando però nuove risate

-Perché ridete mamma?- Lily comparve in cucina con la scopa nuova in mano

-Oh, una sciocchezza tesoro. Zio Blaise si lamentava…-

-E voi lo stavate prendendo in giro. Afferrato il concetto- Lily sorrise, poi si versò un bicchiere d’acqua e, dopo averlo bevuto, tornò in giardino

Blaise fissò scioccato la porta per due minuti buoni, anche quando la ragazzina scomparì dalla sua vista.

-La vicinanza con Draco le fa male…si, si…proprio male- disse, cosa che contribuì a far scoppiare le tre ragazze ancora una volta a ridere.

-Basta, me ne vado. Ce l’avete tutte con me oggi-

E lasciò la stanza ancora piena delle risate di Hermione, Pansy e Allison.

 

All’incirca verso mezzogiorno e trenta il campanello suonò ancora una volta, e questa volta fu Hermione ad andare ad aprire, visto che era la più vicina.

Davanti a lei, sulla soglia di casa Potter si stagliavano due figure sorridenti e, tra loro due, stretta alle loro mani, una bambina dai capelli viola sorrideva ancora di più.

-Remus?- chiese titubante

-Hermione?-

-Oh, sono così contenta di vedervi! Mi siete mancati così tanto. Ma ora entrate, senno diventerete due…oops tre, pupazzi di neve!-

Pansy comparve dalla cucina e abbracciò Tonks.

-Buon Natale!- dissero, quasi in coro

-E così Hermione, sei tornata!- disse Lupin

-Sì, è durato tutto più del previsto, ma ora eccomi qui.  Comunque mi sono persa molte cose, eh?-

-Direi proprio di sì!- esclamò Tonks –Ma alcune le hai di sicuro già sapute, se sei qui-

-Si certo, devo dire però che è stato un bel colpo. E questa meraviglia? Come si chiama?-

La bambina si avvicinò, e i suoi capelli divennero rosa, come quello di sua madre, per alcuni istanti, poi tornarono ad essere viola.

-Lei è Julie- la presentò Remus scompigliandole i capelli con una mano

-Ciao, io sono Hermione- si presentò

-Ciao- disse la bambina con una voce flebile

-Julie, non fare la timida che non lo sei affatto-

-Lily dov’è?- chiese poi Julie rivolgendosi a Pansy

-È in giardino con suo papà e James, coraggio vai pure, la strada la conosci-

La bambina corse via felice lasciando gli adulti a parlare fra di loro.

 

Remus e Ninfadora stavano raccontando il loro matrimonio ad Hermione quando Harry, i gemelli e la piccola Julie (Hermione aveva saputo che aveva già quattro anni), Lily e James mezzi intirizziti dal freddo, entrarono nuovamente in casa, diretti verso il camino che emanava un intenso calore.

Poco dopo passi sulle scale annunciarono l’arrivo di Draco e Blaise dai piani superiori.

-Draco, finalmente ci doni il privilegio della tua presenza- lo prese in giro Harry

-Non si può neanche pensare di rimanere senza di me, Harry, ormai dovresti saperlo- fu la rapida risposta del ex Serpeverde

La madre di Pansy scelse proprio quel momento per tornare dallo studio in cui si era ritirata, fiondandosi da Draco e stritolarlo in un abbraccio-morsa con tanto di bacio sulla guancia.

-Draco, è sempre un piacere vederti. Ogni volta mi viene da pensare che è un vero peccato che un gioiello come te sia ancora tutto solo, un vero peccato-

Draco alzò il suo sopracciglio, come suo solito.

-Cordelia, è sempre un piacere anche per me. Ma non crucciarti per me, sto aspettando la persona giusta. È difficile trovare quella perfetta per un Malfoy-

Hermione spalancò gli occhi, la voce di Draco era totalmente diversa dal solito.

Sembrava quella che aveva quando andavano ancora a Hogwarts, lenta e strascicata. Esprimeva tutta la superiorità che ostentava un tempo. Le fece uno strano effetto.

 

Stavano tutti sedendosi a tavola quando il campanello suonò un’altra volta, e Lily precedette il fratello ad andare ad aprire.

La sala da pranzo era abbastanza distante dall’ingresso e quindi riuscivano solo a sentire le voce soffuse di Lily e di un’altra persona.

Dopo poco però la ragazzina tornò al suo posto seguita da un signore di una certa età, con i capelli ormai grigi con solo qualche sfumatura dell’antico nero sulle tempie.

Con la sua postura eretta e l’aspetto imponente incuteva parecchio timore, ma anche molto rispetto.

Un sorriso si allargò sul volto di Pansy e si alzò per andare ad abbracciare l’uomo, che la strinse a sua volta.

Ormai Hermione aveva capito che si trattava di suo padre.

Anche Harry si alzò, e, quando fu di fronte a lui, rimase in silenzio.

-Potter- disse il signor  Parkinson

-Signor Parkinson-

Poi sul volto di entrambi si aprì un largo sorriso, quello del padre di Pansy era uguale a quello della figlia, e il signor Parkinson porse la mano ad Harry, subito stretta con forza.

-Buon Natale, figliolo-

-Buon Natale anche a te Carlus-

Pansy scosse la testa, poi ritornò a sedersi, seguita dagli altri due.

-Carlus, sei in ritardo- lo redarguì la moglie

-Scusami cara, ma ho avuto un imprevisto- si scusò poco convinto lui –La tua curiosità sarà soddisfatta dopo, non preoccuparti- aggiunse poi vedendo l’espressione torva di lei

-Scusatemi anche voi Harry e Pansy. Spero che non abbiate atteso me-

-No, non preoccuparti Carlus, non sei in ritardo. Ma ora mangiamo prima che Draco ci sbrani se non gli diamo da mangiare- rispose Harry

-Bada a come parli Potter, potrei sempre farci un pensierino…- esclamò Draco. Questa volta, con sollievo di Hermione, la sua voce aveva ripreso il suo consueto tono.

 

Il pranzo si consumò felicemente.

Harry conversava con suo suocero, e Hermione li sentì più volte ridere. Avevano un rapporto totalmente opposto da quello di Harry con la madre di Pansy.

Pansy ogni perse dopo neanche cinque minuti la voglia di star dietro a Lily e James raccomandandoli di non abbuffarsi come loro solito, con risultati pressoché nulli.

Cordelia Parkinson mangiava con calma, ogni tanto lanciando sguardi di disapprovazione al marito e al genero, che parlavano mentre mangiavano.

Blaise e Allison mangiavano vicini, e ogni tanto Hermione li sorprese ad imboccarsi scherzosamente, ma poi a Blaise veniva da ridere e rischiava di sputacchiare tutto fuori se Allison non li metteva velocemente il tovagliolo davanti alla bocca.

Tonks era impegnata a far mangiare una Julie che più che a sfamarsi pensava a come far cambiare il colore dei suoi capelli, per farli assomigliare il più possibile a quelli di tutte le persone nella stanza, alternativamente.

Hermione avrebbe voluto parlare almeno un po’ con Draco, cosa che non aveva ancora fatto da quando era uscita dalla sua stanza, ma lui era animatamente concentrato in una discussione con Remus, di cui lei non riuscì a comprenderne l’argomento.

Quando Tonks riuscì a convincere la figlia a mangiare da sola, sotto minaccia di somministrale una pozione che le avrebbe tolto tutti i suoi “poteri”, Hermione conversò un po’ con lei.

All’arrivo dei dolci Hermione fu contenta di una scusa per cambiare discorso, visto che Tonks le aveva appena chiesto se c’era qualcuno ora nella sua vita.

 

Dopo il pranzo si accomodarono tutti in salotto, dove i tre bambini proseguirono con l’apertura degli ultimi regali, e una volta finito sparirono ai piani superiori.

Erano quasi le quattro, quando il campanello suonò ancora una volta, e Pansy andò ad aprire.

-Draco!- esclamò felice una volta ritornata –C’è qualcuno per te-

Il biondo si voltò di scatto, alzando il sopracciglio. Pansy lo guardava con un sorriso strano, quasi un ghigno.

Dopo pochi istanti una donna fece il suo ingresso.

Draco spalancò gli occhi, e Hermione potè vederlo stringere il bicchiere che aveva in mano, prima pieno di Firewhisky.

Ma lui non fece in tempo ad aprire bocca che la madre di Pansy si fece avanti, andando a depositare sulla candida guancia della donna un paio di baci.

-Narcissa! Non ci aspettavamo una tua visita, sono molto felice di vederti-

Narcissa Black Malfoy sorrise appena, ricambiando i baci sulle guance.

Poi dedicò la sua attenzione al figlio.

-Draco, non vieni a salutare tua madre?- lo rimproverò

Come un automa, Draco si alzò dalla poltrona e si avvicinò a Narcissa, prendendole poi la mano per baciargliela delicatamente. Non disse una parola.

-Pansy cara, scusami se non ti ho avvisato prima. Ma tu avevi detto che sarei potuta passare se ne avevo voglia, e mi sentivo così sola in quella grande casa vuota, così…-

-Hai fatto benissimo Narcissa, non ti preoccupare. Accomodati dove vuoi, e prendi pure qualcosa da bere-

Draco continuava a stare zitto, poi si risedette nuovamente sulla poltrona, non prima di aver riempito ancora una volta il bicchiere.

Narcissa avanzò lentamente, consapevole di avere tutti gli occhi dei presenti su di sé, ma non sembrava che gliene importasse più di tanto.

Harry le preparò un drink e lei si sedette sul divano, proprio accanto ad Hermione, ringraziandolo con un sorriso.

-Ma cos’è tutto questo silenzio? Non mi vorrete far credere che questa casa è più silenziosa del mio Maniero?-

Dopo queste parole tutti ripresero esattamente da dove erano prima del suo arrivo.

 

Hermione non osava parlare, nonostante fossero sedute vicine. Aveva paura di una sua eventuale reazione una volta saputo chi era.

Stava per alzarsi e andare a parlare con Pansy o con qualcun altro, quando la mano di Narcissa le si posò sul braccio.

-Tu sei Hermione Granger, vero?- le domandò

-Sì…sono io- rispose titubante. Ora avrebbe avuto le risposte che cercava.

-Non ho mai avuto il piacere di incontrarti di persona-

-Il piacere?-

-Si, dopo quello che è successo volevo incontrarti ma il mio Draco mi ha detto che eri partita-

-Oh…-

-Non essere in imbarazzo. Volevo ringraziarti, in un certo senso. La morte di Lucius è stata una liberazione per me, dico davvero. So che può sembrare strano ma, è così che mi sono sentita. Anche per Draco è stato così, anche se non lo ammetterebbe mai. Lucius non era quello che si dice un padre modello. Poi conoscendolo sono sicura che anche lui stesso avrebbe preferito così, piuttosto che finire per sempre in una squallida cella ad Azkaban- Narcissa sorrise, poi, come se niente fosse, si girò dall’altra parte, per parlare con la madre di Pansy.

Hermione rimase con la testa girata verso la donna per alcuni minuti quasi con la bocca spalancata.

Poi l’arrivo di Allison al suo fianco le impedì qualsiasi commento, o anche solo di riparlare con Narcissa.

 

Trascorsero un paio d’ore, e Hermione non era ancora riuscita a parlare con Draco.

Lui aveva candidamente evitato sua madre, parlando poco e solo con Blaise o Harry, ma poi la donna gli si era avvicinata silenziosamente e seduta sul bracciolo della poltrona sulla quale stava ancora Draco.

Il biondo, che era girato dall’altra parte per urlare contro Blaise per farsi riempire nuovamente il bicchiere, fece un balzo sulla poltrona quando si accorse della sua presenza.

-Draco, non ti sembra di star bevendo un po’ troppo?- gli fece notare con voce candida

-Ma no mamma, è solo idromele, non preoccuparti- un sorriso sornione si aprì sul volto di Draco

-Guarda che la so riconoscere la differenza tra idromele e whisky, e questo di certo non è la bevanda degli dei- la mano candida di Narcissa afferrò il bicchiere che Blaise porgeva al amico e con un colpo di bacchetta fece evanescere il liquido.

-Mamma!- proruppe scandalizzato Draco

-Su, su. È Natale, dovresti divertirti anche senza alcool-

-Ma…-

-Niente ma, Draco. So cosa stai pensando, saresti più felice se avessi una donna al tuo fianco, ma non è certo colpa mia se sei di gusti difficili. Tra tutte quelle che ti ho presentato non te ne è andata bene una! Ora che anche Blaise ha trovato qualcuno non credi che sarebbe ora di farci un pensierino? Se non te la senti posso pensarci io, lo sai che saprei fare un ottimo lavoro-

-Non ricominciare mamma, ti prego, ne abbiamo già parlato-

-Ma Drachino, io voglio solo la tua felicità, lo sai-

-Lo so, e te ne sono grato, ma ti prego non cercare ancora di trovarmi una compagna, sarebbero solo fatiche sprecate. E non chiamarmi Drachino, potresti far venire brutte idee in testa a Potter-

-Lo sapevo…-

-Cosa, sapevi, mamma?-

-Sei ancora innamorato di lei, e ancora non hai accettato che lei abbia scelto un altro. Lo sapevo che prima o poi sarebbe finita così, e adesso vi sfiderete a duello e di te non rimarrà che un mucchietto di cenere…-

-Duello?Ma di cosa diavolo stai parlando?-

-Ma di Pansy, no? Tu la ami, ma lei ha sposato Harry e tu ancora non lo vuoi accettare…così quando vi sfiderete a duello lui vincerà sicuramente, insomma è di Harry Potter che stiamo parlando! È molto più potente di te. Oh, Draco non lasciarmi sola anche tu!-

-Oddio!-

-Lo so che non volevi che lo sapessi, sei stato bravo a tenerlo nascosto per undici anni, complimenti-

-Io non sono innamorato di Pansy!-

-Credevo che a te stesso lo avessi almeno ammesso-

-Non sono innamorato di lei, mamma. Come potrei? È la mia migliore amica, e sinceramente non mi passerebbe neanche per l’anticamera del cervello di sposarla. Andiamo, la conosci…è allucinante!-

-Non esiste l’amicizia tra uomo e donna, Draco. Non preoccuparti se non lo vuoi far sapere io li so tenere i segreti-

-MAMMA! IO NON SONO INNAMORATO DI PANSY!!!- urlò alla fine Draco

-Ecco, se lo volevi far sapere a tutti ora ci sei riuscito-

Tutti, infatti si erano voltati verso Draco al suo urlo. La conversazione fino a quel era stata ascoltata solo da Hermione e Allison, che essendo così vicine non avevano potuto fare altrimenti.

-Lo vorrei ben sperare Draco!- esclamò Harry divertito

-Ecco adesso si sfidano a duello…-

-Mamma finiscila, io non sono innamorato di lei, come devo dirtelo? E Harry non mi sfiderà a duello, anche perché vincerei sicuramente io…-

-Di questo non ne sarei così sicuro…- fu il commento di Harry

-Adesso chiudiamo qui il discorso, nella speranza di non doverlo più rifare, ma in fondo credevo di averlo già chiarito undici anni fa-

Draco si alzò dalla poltrona e si allontanò dalla sala.

 

Narcissa sorrise a tutti.

-Scusatelo, a Natale è più scorbutico del solito, lo conoscete-

Pansy sorrise a sua volta e, tornò a parlare con Tonks.

Dopo un’altra oretta Hermione si accorse che Draco non era ancora tornato, e che, salvo per le sue fotografie appese alle pareti, non vi era segno della presenza di Harry.

Con la scusa del bagno si alzò per andarli a cercare.

 

Li trovò poco dopo, sotto il portico del giardino sul retro, intenti a fumare una sigaretta. Di loro si vedeva quasi soltanto il puntolino della sigaretta accesa.

-Harry, Draco, ecco dove eravate finiti. Ma da quando fumate?-

-Infatti non fumiamo- fu la risposta di Harry

-E quello che state facendo ora come lo chiamate?-

-Bè, credimi dopo una giornata con Cordelia Parkinson ti assicuro che fumare può essere il minimo-

-Gia è difficile sopportarla normalmente, se poi ci si aggiunge anche mia mandre…è la fine- aggiunse Draco

-Quindi state qui solo per scappare da quelle due?- chiese Hermione divertita

-Non c’è niente di comico. Accidenti, prima ho sentito Cordelia dire “Peccato” quando Draco ha detto che non era innamorato di Pansy. Mi dici come potrei sperare che mi accetti? Almeno c’è Carlus…-

-A volte mi chiedo come abbia fatto a sposarsela…- proferì Draco soprappensiero –Ma poi guardo te Harry e mi chiedo come tu abbia fatto a sposare Pansy, e allora tutto mi è più chiaro…-

-Cosa vorresti insinuare?-

-Che i pazzi esistono, posso presentare due esempi viventi a favore della mia tesi, anzi tre. Non dimentichiamoci di Blaise-

Dalla casa arrivò distintamente la voce tremolante di Blaise cantare a squarciagola:

-…Jingle bells, Jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh,
O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh…-

-Allora includi anche te nella lista, Dra-

Hermione li osservava con il sorriso sulle labbra, ogni volta che li vedeva parlare così ne rimaneva sempre più affascinata.

Poi una vocetta arrivò da dentro la casa.

-Paaapiii!!- Lily chiamava Harry, e il moro non potè far altro che spegnere la sigaretta, farla sparire schioccando le dita e rientrare in casa.

 

Rimasti soli, il silenzio scese tra Draco ed Hermione.

Con la fretta di andare a cercare quei due Hermione era uscita senza prendere la giacca, anche perché non si aspettava di trovarli fuori.

Una folata di vento gelido arrivò sotto il portico, ed Hermione rabbrividì.

Draco se ne accorse e, spenta la sigaretta ormai finita, aprì le braccia nella sua direzione.

-Vieni qui…- le disse

Hermione non ci pensò un attimo e si lanciò tra le braccia di Draco abbracciandolo, subito avvolta dal suo pesante cappotto.

-Sei un pezzo di ghiaccio Hermione, forse è meglio se rientriamo- le fece notare lui dopo altri minuti di silenzio

-No…sto bene qui…adesso non ho freddo-

Draco non disse nulla, ma si limitò a stringerla ancora di più a sé, posandole un delicato bacio sulla fronte.

 

 

 

 

 

 

 Ecco qua un altro capitolo, e con il nuovo capitolo è tornato il ritardo che da un po’ mancava, chiedo umilmente scusa, ma con l’inizio della scuola ho avuto molto poco tempo…spero che questo nuovo capitolo sia comunque all’altezza di tutti gli altri…!!!

Graditi gli ospiti? Narcissa non poteva mancare, morivo dalla voglia di farla entrare in scena!!

Ora però i miei ringraziamenti!!

 

*juju210:Quanti complimenti!Grazie!!non preoccuparti, non ho intenzione di far comparire Ron…per ora!Ma prima o poi lo dovrò fare anche se sarei ben felice ti abolirlo del tutto…strano ma vero sarà utile per qualcosa, almeno una volta nella sua vita!!Piaciuti gli ospiti?Baci*

 

*Nelly P.: Prima o poi ci doveva essere un capitolo di cui tu non sapevi niente…no? Comunque, come ti ho già detto, il rapporto tra i due migliorerà e di molto!! Un piccolo assaggino c’è già alla fine di questo capitolo…Ah, vorrei ricordarti che dobbiamo finire anche una certa cosa…tipo il quarto capitolo!!!!Baci Baci*

 

*Buffy88: Grazie, mi fa sempre piacere ricevere recensioni di nuove persone!!!sono felice che ti piaccia!!Eh già…povero Blaise!!non auguro a nessuno di essere svegliato da quei due!!!Baci*

 

*Fairydreams:Non mi uccidere ti prego!!!Perchè altrimenti poi come potrai sapere come i due si innamoreranno??Perchè ti posso assicurare che Draco e Herm si innamoreranno, solo che gli ci vorrà un po’ per capirlo!!!Baci*

 

*Diletta: Si in effetti è accaduto ben poco, come avevo detto…spero di aver fatto un lavoro migliore con questo!!Piaciuti gli ospiti?Baci*

 

*Arkan:Se Lily e James li avessero scoperti sarebbe stata le fine per loro!!Per quanto riguarda gli armadi credo che tu abbi ragione!Ma appena torneranno a scuola sarà più facile per loro, in un certo senso!!!Baci*

 

*Oba Oba: Martazza!!!Sei davvero stata brava!!comunque mi auguro che lo sarai anche per questo, altrimenti ti riempio di tortellini!!Anzi no…di quella fantastica torta alla marmellata di castagne!!!!Draco ha anche la mia approvazione, dovrebbero mettere il diritto di dormire fino a tardi come diritto di tutti gli esseri umani!!!Ora la smetto di sparare cavolate!!!Baci*

 

Un milione di grazie perché ho raggiunto le 90 recensioni!!!!!Forza ancora 10 e poi siamo a 100!!! J

 

Grazie anche a chi continua a leggere, perché sono sicura che tutte le 73 persone che hanno aggiunto la mia storia ai preferiti continuano comunque a leggere, anche se non lasciano segno del loro passaggio!!!

 

Baci

 

Kel

 

 

 

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Capitolo 20
*** Capitoli 14-15/Draco ***


Capitoli 14,15 –Draco

Capitoli 14,15 –Draco

 

 

Una lunga doccia calda è proprio quello che ci vuole dopo una mattina come questa.

La luce del sole mi ha svegliato troppo presto, un Malfoy non si alza mai a quell’ora, soprattutto il giorno di Natale.

Nonostante mi sia svegliato di pessimo umore con in testa una sfuriata contro il sole malefico, tutto è stato completamente messo da parte alla vista della visione celestiale appoggiata al mio petto.

Vedere Hermione addormentata è un esperienza che consiglierei a tutti. Solo a guardarla infonde serenità. A me per lo meno.

Starei a guardarla per ore.

 

I suoi boccoli sembrano brillare di luce propria, anche se è solo il sole che li illumina.

Le sue mani erano ancora strette al mio torace, era bello sentire il suo tocco leggero su di me. Non ho potuto far a meno di stringerla ulteriormente a mia volta, posandole un braccio sulla spalla, continuando ad osservarla. Anche adesso non so quanto tempo io abbia passato a guardarla dormire, rapito.

Poi lei ha lentamente aperto i suoi occhi d’oro, regalandomi un bellissimo sorriso non appena si è accorta che la stavo guardando.

Io l’ho stretta ancora di più. Spero che questo le abbia fatto capire che non voglio che rimanga così com’è

-Buon Natale- mi ha detto

-Buon Natale anche a te-

Si è mossa tra le mie braccia, e io ho creduto che volesse alzarsi. Poi però si è limitata ad accoccolarsi meglio su di me e a tirarsi più su.

Non aveva tutti i torti, visto che il piumone le copriva quasi la gola.

 

 

Dopo abbiamo parlato a lungo. È stata anche colpa mia, perché i giorni prima le avevo detto che avremmo dovuto parlare di quello che era successo tra di noi, ma poi visto il ripetersi di tutto ciò, pensavo, forse è meglio dire speravo, che non ne avremmo più riparlato.

Evidentemente mi sbagliavo.

Sono così venuto a conoscenza dei suoi dubbi. Non riesce a capire come sia potuto accadere un cosa così tra noi due.

Noi due che abbiamo passato sette anni della nostra vita ad insultarci (ok, io insultavo lei e lei si difendeva, e anche dannatamente bene, devo ammetterlo).

Dicendole che non abbiamo fatto nulla di male, poiché nessuno dei due era sposato o fidanzato, me ne sono convinto anche io.

Ho preso Harry e Pansy come esempio, e, anche se all’inizio ho fatto fatica a vederli insieme, da anni li considero la coppia perfetta, insieme, sono perfetti.

Solo un pazzo come Potter poteva sposarsi una come Pansy, e solo una come Pansy poteva avere il coraggio di sorbirsi tutti i giorni uno come Harry.

Ma lei continuava a chiedersi come siamo potuti arrivare a tutto questo io e lei.

Non so se ho fatto bene a farla passare tutta per una iniziale attrazione fisica.

Ma non lo so nemmeno io, cosa mi spinga verso di lei.

O meglio, sento che c’è qualcosa, ma non so che cosa.

Certo ha un corpo da favola, ed è bellissima quando sorride o anche quando è seria, e quegli occhi poi…non credo di averne mai visti altri simili ai suoi!

Ma non so se solo attrazione, o se c’è anche dell’altro. E il fatto che ora sia qua a pensarci mi preoccupa. Molto anche.

Mai prima d’ora mi sono soffermato a pensare a quello che stava accadendo tra me e una donna. Ho sempre agito d’istinto, e secondo quello che mi frullava in testa.

Adesso però ho come la testa svuotata. Non posso fare a meno che pensare a lei. E ogni volta che lo faccio sento uno strano fastidio alla pancia.

Che siano quelle che chiamano “farfalle nello stomaco”? Che sia a…No! Draco smettila di pensare certe cose! Non può essere.

Ma allora quello che è successo dopo?

L’abbiamo rifatto, ed è stato stupendo. Ancora meglio delle altre volte. Lei, è fantastica.

 

Dopo ha voluto sapere l’origine di tutte le mie cicatrici. Ho scoperto una cosa che non saprei come definire. Interessante è forse l’aggettivo adatto.

Abbiamo qualcosa in comune, di cui probabilmente avremmo entrambi fatto volentieri a meno.

Mi ha fatto ricordare che è stata lei ad uccidere Lucius. Che è grazie a lei se mia madre adesso può essere ciò che realmente è, senza più fingere.

Lei ha un ricordo indelebile di quella notte. Una sottile cicatrice tra il collo e il mento, causata da quel simpatico coltellino con il manico a forma di serpente che ha tagliato anche la mia spalla. È strano come, anche se si trattava di un’arma da taglio, il segno del suo passaggio sia rimasto su entrambi. Chissà con cosa l’aveva stregato mio padre.

 

Abbiamo deciso di tenerci tutto per noi, per vedere cosa succederà. Dato che non lo sappiamo nemmeno noi, mi è sembrata la cosa più giusta.

Quando e se lo capiremo, si vedrà…

Spero solo di riuscire a tenerlo nascosto a Pansy, lei ha la strana capacità di capirmi al volo, capendo cose di cui io stesso non mi rendo conto. È l’unica che ci riesce.

 

Poi l’idillio è sparito, cancellato dal suono di passi che abbiamo sentito oltre la porta della camera.

E non potevano essere che loro, quei due scapestrati figli di due dei miei migliori amici, la mia dolce figlioccia Lily e quel matto del suo gemello James.

Fanno sempre così, ogni santissima volta che rimango a dormire da loro, cosa assai ricorrente, eccoli che arrivano puntuali ogni mattina a svegliarmi, neanche fossero degli orologi svizzeri.

Non che io non ami la mia figlioccia, intendiamoci, la adoro letteralmente. Come potrei? E così dolce, tenera, con i suo grandi occhioni verde serpeverde (No, no sono come quelli di suo padre, quelli sono “verde avada kedavra”, cerchiamo di non confonderli) e la battuta sempre pronta, e purtroppo così tanto Pansy.

È incredibile come quella bambina sia così identica nell’animo a sua madre.

Quando mi ha detto che era innamorata di Harry credevo di essermi liberato di lei, e che ora aveva qualcun altro da obbligare a fare qualsiasi cosa che le passasse per la testa, ma ancora non sapevo quanto mi sbagliavo…perché la creatura che era nel suo ventre nel momento esatto in cui mi decantava quanto amasse lo sfregiato aveva già scritto la mia condanna.

Lily Aphelandra Potter è la mia rovina.

Fin da piccola ha avuto la straordinaria capacità di farsi amare da me, e questo l’ha portata, una volta iniziato anche solo a gorgogliare, al riuscire a farmi fare qualsiasi cosa per lei. Andiamo, è riuscita persino a farmi piacere il rosso! E sottolineo rosso, io, serpeverde nell’animo, anzi Il Serpeverde. Ma non sono qui per elencarvi tutte le cose che è stata in grado di farmi fare, perché in tal caso staremmo qui di quel po’ (Ci tengo solo ad aggiungere che è riuscita anche a farsi portare ad un parco giochi Babbano da mia madre, e voi tutti sapete vero chi è mia madre? Si proprio lei, Narcissa Black).

In questo è ancora peggio di sua madre, il fatto che hanno lo stesso identico sorriso non è affatto da sottovalutare.

E se a me fa questo effetto posso solo immaginarmi in quale palude si è da solo impaludato Harry.

Per sua fortuna ha James che gli da una mano, e insieme, anche se faticando, riescono un poco a tener testa a quelle due.

Quel ragazzo è incredibile, ha sempre il sorriso sulle labbra e la mania di fare scherzi a chiunque, e spesso non sono mai molto innocenti, ma poi la sua allegria contagia tutti.

Da quanto mi dicono è la fotocopia del padre di Harry, da cui non solo ha preso il nome a quanto pare.

Ancora mi chiedo come entrambi abbiano fatto a finire a Grifondoro…

 

Ma torniamo a noi. Ho fatto nascondere Hermione nell’armadio (il tutto mi è apparso molto, molto eccitante) e ho atteso le due piccole pesti facendo finta di dormire.

Questa volta però mi sono preso la rivincita! Non appena sono saltati sul letto credendo di svegliarmi, io sono saltato su a sedere urlando.

Avreste dovuto vedere le loro facce! Sembravano il ritratto della paura!

Poi però la paura ha invaso me.

Quando la vocina candida della mia figlioccia ha annunciato che sarebbero andati a svegliare Hermione.

Non so come sono riuscito a convincerli a desistere, autorizzandoli ad andare a svegliare al suo posto il loro adorato zio Blaise con ogni tipo di scherzo che veniva loro in mente.

Una volta usciti anche Hermione è venuta fuori dall’armadio. E dopo poco ci siamo divisi, ognuno di noi doveva pur cambiarsi i vestiti della sera prima, no?

 

Non so perché ma stamattina sono felice…che sia tutta opera di una certa mezzosangue con cui ho passato una delle migliori notti della mia vita? E non sto parlando di sesso.

 

Sono sceso in cucina quasi saltellando, e per poco non cadevo giù per le scale inciampando in un tappeto.

-… capello il nostro Draco- secondo voi chi potrà mai parlare di me e dei miei favolosi capelli senza di me? Oh, ma certo… Pansy…dubito che avrà detto qualcosa di carino nei miei confronti.

-Sbaglio o ho sentito il mio nome pronunciato dalle dolci labbra della mia migliore amica, nonché mogliettina del mio caro Harruccio?-

Harry e Pansy si sono voltati a guardarmi mentre entravo in cucina. Credo di averli scioccati.

-Ma perché mi guardate così? Non posso fare complimenti ai miei amici?- ma scusate, sono davvero così disumano il più delle volte?

-Se sicuro di star bene, Draco?- mi ha domandato Pansy

-Benissimo, perché?- mai stato meglio!

-Sembri Blaise-

Questo no, eh?! Va bene rimanere scioccati, io faccio spesso quell’effetto, ma paragonarmi a Blaise proprio no! Non sono ai suoi livelli di deficentaggine…andiamo Blaise è…Blaise!!

Stavo per ribattere, ma il campanello mi ha preceduto e quei due angioletti con le corna che rispondono al nome di Lily e James Potter sono dolcemente corsi giù per le scale affrettandosi verso l’ingresso.

-Andiamo noi- hanno urlato in coro.

Non vi preoccupate, tanto il mio sesto senso aveva già capito chi è così pazzo da presentarsi al pranzo di Natale con tre ore di anticipo e avevo già progettato di eclissarmi il più in fretta possibile.

 

Infatti ecco che ha fatto il suo trionfale ingresso (rullo di tamburi…) Cordelia Parkinson! Meglio conosciuta come “Il Terrore”, e se vi dico che questo nomignolo gliel’ ha affibbiato quel sant’ uomo di mio padre potete benissimo immaginarvela.

Credo di conoscere piuttosto bene Harry, e quindi posso accertavi che non ho mai visto sulla sua faccia quella smorfia di puro terrore che assume quando la cara Cordelia è anche solo udibile, neanche quando ha affrontato Voldemort nella battaglia finale.

Pansy è stata subito risucchiata dai tentacoli di sua madre, e si è sorbita la sua iniziale sequela di lamentele.

Ad un certo punto ha annunciato che sarebbe andata in cucina per apparecchiare la tavola a modo suo, e io sono riuscito a sparire un secondo prima che lei entrasse.

Un po’ mi è dispiaciuto lasciare lì Hermione, ancora non preparata a quella donna, ma sarà per la prossima volta.

 

E ora non venitemi a dire che la doccia che sto facendo da trenta interminabili minuti non sia decisamente meritata.

 

Alla fine cel’ho fatta ad uscire, convincendomi che non potevo rimanere sotto l’acqua per troppo tempo, o ne avrebbe risentito la mia pelle.

E ora mi sto rivestendo nella mia accogliente camera acquisita.

Neanche a dirlo un terremoto ha appena abbattuto la mia porta, che ora cigola paurosamente.

Non mi volto neanche, tanto ho già capito chi è.

-Blaise! Si può sapere che diavolo vuoi? Mi sto vestendo-

-Oh scusa Draco, non ci avevo fatto caso. Se vuoi torno dopo-

Se c’è una cosa che ho imparato in…oddio quanti anni sono che conosco Blaise? Troppi temo…comunque dicevamo…se c’è un cosa che ho imparato subito conoscendo Blaise è: Mai rimandare a dopo quando ha chiaramente un problema, in quei pochi minuti che passerebbero il problema potrebbe anche moltiplicarsi per mille!

-No rimani pure, tanto ormai…su dillo allo zio Draco cosa ti affligge-

-Proprio di zii volevo parlare…James e Lily!-

-Che cosa hanno combinato quelle due adorabili pesti?-

-Adorabili? Ma lo sai che sono entrati stamattina nella mia camera per svegliarmi con mille palloncini magici che scoppiavano tutti insieme?-

-Non vedo dove è il problema…lo fanno sempre-

-Il problema è che stavolta c’era Allison nel mio letto-

-Oh-

-Già…oh. È quel che è peggio è che lei si è presa un colpo…e se adesso non volesse più sposarmi?-

-Blaise ma non eri tu ieri quello che si preoccupava del fatto che la sua fidanzata avesse accettato di sposarlo?-

-Ieri era un altro giorno…oggi è Natale!-

-Ma che c’entra, scusa?-

-Io non sono mai stato mollato…che ne sarebbe di me se mi mollasse proprio oggi? Io adoro il Natale!-

-Blaise!- non posso fare a meno di ringhiare il suo nome, a volte è proprio allucinante –L’ho vista, ieri, e se Allison non è pazzamente innamorata di te, allora è una grande attrice-

-Grazie Draco…sei sempre un ottimo amico…a proposito! Non mi hai ancora detto che ne pensi!-

-Di che?-

-Ma di Allison, no? Su dimmi che impressione ti ha fatto?-

E da quando ha bisogno del mio giudizio su una donna? Sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa di Hermione…aspetta un attimo, cosa c’entra Hermione adesso? Stiamo parlando di fidanzate…

-Draco?- questo mi ricorda che Blaise attende ancora una mia risposta

-Mm…sì è carina- borbotto, la mia mente ancora occupata a cercare di saltar fuori dal discorso di prima

-Carina? Ma l’hai vista bene? È fantastica!-

-Bè Blaise, non spetta a me giudicarla no? Sei tu quello che se la sposerà, amico mio-

-Sì…vero. Ricordati che tu sarai il mio testimone…sempre che ci sarà il matrimonio. Adesso vado a far colazione, sai che non ragiono se non mangio prima qualcosa-

-Se fossi in te attenderei ancora…-

-Perché?-

-Cordelia-

-Oh, Merlino…no! Quando è arrivata?-

-Poco fa…ci vediamo Blaise…Caro!- sghignazzo sull’ultima parola e gli faccio anche ciao-ciao con la manina.

 

Mi sa che ne approfitto per correggere i temi che ho dato a quelli del quarto anno…sono talmente ignoranti che sono un vero toccasana per me.

Ogni volta mi diverto come un deficiente.

Dopo un po’ è venuto a farmi compagnia anche Blaise, stranamente senza qualche problema da espormi, ma con una faccia comunque funerea.

Si è decisamente tirato su di morale quando gli ho passato alcuni dei temi migliori…

 

Ci decidiamo a scendere solo quando i nostri stomaci richiedono di essere riempiti, e ancora ridendo ci incamminiamo per le scale.

-Draco, finalmente ci doni il privilegio della tua presenza- ecco Harry che si diverte a prendermi in giro

-Non si può neanche pensare di rimanere senza di me, Harry, ormai dovresti saperlo- io ho sempre avuto la battuta pronta per il mio caro Potty

Purtroppo per me la madre di Pansy apparve proprio in quel momento dallo studio nel quale probabilmente si era ritirata, fiondandosi dritta verso di me stritolandomi in uno dei suoi tipici abbraccio-morsa con tanto di bacio sulla guancia.

-Draco, è sempre un piacere vederti. Ogni volta mi viene da pensare che è un vero peccato che un gioiello come te sia ancora tutto solo, un vero peccato-

Ogni volta è la solita storia, le stesse identiche parole, il tutto per mascherare la sue delusione sul fatto che non sia diventato suo genero.

Se fosse successo, a ques’t ora mi sarei, con tutta probabilità, già suicidato. O sarei ad Azkaban per suocericidio. Oh! Che idea…prima o poi lo proporrò ad Harry, e poi lo aiuterò a nascondere le prove. Per gli amici questo ed altro!

-Cordelia, è sempre un piacere anche per me. Ma non crucciarti per me, sto aspettando la persona giusta. È difficile trovare quella perfetta per un Malfoy-

Non posso fare a meno di dirigere il mio sguardo verso Hermione, e noto che ha una strana espressione. Non avrà frainteso quello che volevo dire?

In ogni caso non riesco ad andare ora da lei per parlarne. Il pranzo sta per iniziare!!

 

Inizio a chiedermi dove sia il padre di Pansy, quando suona il campanello e Lily corre ad aprire.

E di fatti eccolo lì, Carlus Parkinson sempre impeccabile e lo stesso sorriso di Pansy sul volto.

Quell’uomo per me è un mito. Con la pazienza che ha con sua moglie e che ha avuto con Pansy lo dovrebbero fare santo!

Adesso mi preparo al consueto teatrino che svolgono lui e Harry ogni volta che si incontrano.

Prima fanno i seri, squadrandosi a vicenda da capo a piedi, poi Carlus porge la mano ad Harry e sorridendosi si salutano fraternamente.

Non ho mai capito perché facciano così, ma lo fanno sempre.

Carlus ci ha messo un po’ ad abituarsi al fatto che il marito della sua unica figlia fosse Harry Potter, ma, a differenza di sua moglie, l’ha accettato in famiglia vedendo in lui quasi il figlio che non ha mai avuto.

-Carlus, sei in ritardo- ecco Cordelia che lo redarguisce come sempre

-Scusami cara, ma ho avuto un imprevisto- si certo lo so io che imprevisto hai avuto Carlus…la lettura della Gazzetta del Profeta da cima a fondo

-La tua curiosità sarà soddisfatta dopo, non preoccuparti- sarei curioso anche io di sapere quale scusa si inventerà

-Scusatemi anche voi Harry e Pansy. Spero che non abbiate atteso me-

-No, non preoccuparti Carlus, non sei in ritardo. Ma ora mangiamo prima che Draco ci sbrani se non gli diamo da mangiare- risponde Harry

-Bada a come parli Potter, potrei sempre farci un pensierino…- Ma no! Che schifo! Non sono un cannibale io! Magari però su Hermione potrei anche farci un pensierino, e ovviamente non intendo proprio sbranarla con i morsi...

 

Ho Remus di fianco a me, e ora mi sta aggiornando su quanto sia miracolosa la nuova pozione antilupo. La medicina magica ha fatto passi da gigante in quel settore, e ora i licantropi possono tranquillamente passare le notti di luna piena senza causare danni a quelli che li circondano. La nuova pozione annulla quasi tutti gli effetti del morso, non si trasformano più e conservano la loro coscienza umana, riuscendo così a sopprimere gli istinti del lupo.

Purtroppo non sono ancora riusciti a inventare qualcosa che ti tolga definitivamente ogni effetto per gli adulti morsi fin da piccoli, ma, se qualche lupo mannaro dovesse ora mordere qualcuno lo si può salvare se gli viene somministrato in tempo l’antidoto. La stessa cosa vale per i figli di lupi mannari, che con la somministrazione dell’antidoto non hanno alcuna possibilità di essere a loro volta licantropi.

 

Il pranzo ora è finito, e siamo tutti riuniti in salotto. Lily e James sono spariti di sopra insieme alla piccola Julie, la figlia di Remus e di mia cugina Ninfadora.

Da quando mio padre è morto mia madre ha riallacciato i ponti con sua sorella Andromeda, e ora posso dire di avere una cugina che è stata di grande aiuto durante gli anni di addestramento da Auror.

Sento indistintamente il campanello suonare, ma non mi preoccupo.

-Draco!- esclamò felice una volta ritornata –C’è qualcuno per te-

Qualcuno per me? Ma io non aspetto nessuno.

Aspetta una attimo…cos’è questo profumo? Io lo conosco!

Pansy mi guarda ghignando. Oddio…è Lei?

No…no…no…no…

Ma non è possibile!! Per un Natale che speravo di scamparla...

Cordelia è più svelta di lei però, e corre ad abbracciarla di slancio. Povera mamma, quasi, quasi la compatisco.

-Narcissa! Non ci aspettavamo una tua visita, sono molto felice di vederti- Mia madre non la sopporta, dubito che anche lei sia felice di vederla.

-Draco, non vieni a salutare tua madre?- eccola che inizia… perché Merlino cel’hai con me? Che ti ho fatto di male?

Senza parlare mi alzo per salutarla, se faccio il baciamano magari è contenta e non la fa troppo lunga.

Adesso sono proprio curioso di sapere quale scusa si inventa per essere venuta qui.

-Pansy cara, scusami se non ti ho avvisato prima. Ma tu avevi detto che sarei potuta passare se ne avevo voglia, e mi sentivo così sola in quella grande casa vuota, così…-

Pansy traditrice! Lo so che hai fatto apposta ad invitarla...

Meglio che mi serva un altro drink…qualcosa di forte. Va bene sopportare Cordelia Parkinson, ma insieme a mia madre proprio no! È un incubo trasformato in realtà.

-Hai fatto benissimo Narcissa, non ti preoccupare. Accomodati dove vuoi, e prendi pure qualcosa da bere-

Mi madre cammina per la stanza accettando il bicchiere che Harry le ha preparato, ed è a suo agio come sempre, nonostante tutti la stiano guardando in silenzio.

-Ma cos’è tutto questo silenzio? Non mi vorrete far credere che questa casa è più silenziosa del mio Maniero?-

Si è accomodata sul divano, ora. Oh Merlino, no! È proprio di fianco ad Hermione…

Di sicuro capirà subito che è lei…mi ha più volte chiesto di incontrarla, anni fa.

 

Infatti le ha parlato.

Hermione l’ha guardata per lo meno dieci minuti con gli occhi spalancati. Quello che le ha detto l’ha di sicuro spiazzata.

Se si aspettava una Narcissa Malfoy distrutta dal dolore per la perdita dell’adorato marito, e desiderosa di vendetta contro colei che gliel’aveva portato via, bhè, non poteva sbagliarsi di più. Mia madre è tutt’altro che distrutta dal dolore. Sarebbe meglio dire che è distrutta dalla felicità, credo.

Lucius non è mai stato un padre esemplare, figuriamoci un marito.

Mia madre ha ringraziato Hermione. So che può sembrare strano, ma l’ha fatto.

E io gongolo dalla felicità. Perché visto che sente di dover un grosso favore nei suoi confronti lei sarebbe ben accetta nella nostra famiglia.

Oddio. Ma che vado a pensare adesso? Mi sembro una ragazzina che si fa i filmini mentali sull’amore della sua vita del momento.

Ma poi, com’è che più penso ai fatti miei, più salta fuori Hermione? Questa me la devono spiegare perché non mi è mai capitata una cosa simile.

Lasciamo perdere che è meglio, meglio farsi riempire ancora il bicchiere.

-Blaise!- faccio gli occhioni dolci, così non si potrà mai rifiutare –Ancora!- urlo porgendoli il mio bicchiere vuoto.

Il mio presunto migliore amico (presunto perché se non si muove a riempirmi il bicchiere cedo il suo posto a Carlus) mi guarda spaesato.

Alla fine quando si decide a prenderlo dalle mie mani mi accascio di nuovo sulla mia poltrona preferita, e per poco non muoio di infarto.

Mia madre, colei che ho candidamente cercato di evitare per tutto il pomeriggio, è elegantemente seduta sul bracciolo della mia poltrona.

Oh Merlino adesso cosa vuole?

 

La volete sapere la nuova trovata di Narcissa Black (non usa più il cognome Malfoy da quando si è auto dichiarata una donna libera, quella pazza)?

No? E io ve la dico lo stesso, perché non credo che ne abbia mai detta una migliore.

Crede ancora che io sia innamorato di Pansy.

Ebbene sì, signore e signori. La sua pazzia ha finalmente una prova certa.

Ma vi rendete conto? E solo perché ho avuto l’infausta idea di chiamare Harry con il suo cognome, che è poi una cosa che faccio abbastanza spesso nonostante siamo amici, lei è andata a credere che io sia innamorato della mia allucinante migliore amica e che non abbia ancora accettato il fatto che lei abbia ormai sposato Harry da quasi dieci anni.

Un’altra cosa. Crede che se Harry lo venisse a sapere mi sfiderebbe a duello, e che alla fine ne uscirei morto.

Ma vi sembra una cosa possibile? A parte che siamo nel ventunesimo secolo e che non ci si sfida a duello per una donna, tanto più per Pansy, di cui io non sono mai stato innamorato e che gliel’avrei comunque lasciata molto volentieri, vi sembra possibile che io, Draco Malfoy, possa morire per mano di Harry Potter?

Andiamo…non mi chiamo mica Tom Riddle, io.

Alla fine forse l’ha capita. Forse, però, ma quel che è certo che anche tutti gli altri l’hanno capita.

Visto che per cercare di convincere quella pazza psicotica di mia madre mi sono messo a urlare:

-MAMMA! IO NON SONO INNAMORATO DI PANSY!!!-

E tanti saluti alla mia reputazione.

Ora sono scappato. Non prima di aver incrociato gli occhi di Harry e aver appoggiato indice e medio sulle labbra e aspettato il suo accenno d’intesa.

È da un po’ che comunichiamo anche in codice. L’abbiamo messo a punto proprio per le emergenze.

E ditemi se questa non è un emergenza!

Mia madre e sua suocera in un colpo solo…un incubo diventato realtà.

Ovviamente Blaise non fa parte del nostro piano. Farebbe solo casino con i segni e si farebbe subito scoprire.

Ed ecco infatti che Harry mi raggiunge sotto al portico sul retro, indossando il cappotto, dove io lo attendo già imbacuccato nel mio.

Gli porgo una sigaretta, e lui la accende con uno schiocco delle dita.

Uhm…forse sarei anche potuto morire in quel fantomatico duello.

Il grigio fumo delle nostre sigarette ci avvolge quasi completamente, fa un freddo cane qua fuori.

Si chiaro che noi fumiamo solo in via d’emergenza, e questa, come ho detto prima, lo è.

-Harry…lo sai vero che io non sono innamorato di Pansy, vero?- ci tengo a chiarire quel punto

-Lo so Draco, lo so-

-E allora cos’è che ti turba? Perché ti vedo pensieroso-

-Sempre la solita storia. Quella donna mi fa imbestialire, è mai possibile che possa accettare che sua figlia sia felice con me? Non avrebbe fatto tutte queste storie se Pan avesse sposato te-

-Forse no, Harry. Ma Pansy è tua moglie, vi amate, avete due bambini fantastici e tra poco arriverà il terzo. Credimi se ti dico che da quando sta con te non ho mai visto Pansy più felice, e la conosco da tanto. Se a lei non importa di quello che pensa sua madre, perché dovrebbe importare a te?-

-Non lo so Draco. Sarà che io non ho mai avuto una madre che si preoccupasse della mia felicità-

-Adesso hai Pansy. E Lily. Merlino solo sa quanto quella bambina ti adori, e quanto tu adori lei. Lei porta il nome di tua madre come hai voluto tu. La stessa cosa vale per James. So perfettamente che non è quello che intendi tu, ma ti assicuro che loro vogliono la tua felicità esattamente come te ne vorrebbe tua madre. Credevo che ormai l’avessi capito. Dopo tutto quello che ti è successo fino a undici anni fa, credevo sapessi che sei pieno di persone che vogliono solo la tua felicità. Remus, l’intero Ordine della Fenice, Silente, persino Piton, anche se non lo ammetterà mai. E hai Hermione, hai sempre avuto Hermione. Lei è sempre stata pronta a tutto per  te, e non ha mai chiesto niente in cambio. E avevi Ron (I suo occhi lampeggiano, solo a sentire quel nome), si, so che non ne vuoi sentir parlare di lui, ma per anni è stato il tuo migliore amico e non lo puoi dimenticare così, è un idiota, e su questo non ho mai avuto dubbi, ma un tempo c’era quando avevi bisogno di lui. Adesso hai me, e devo dire che ci hai solo guadagnato in questo. Ovviamente c’è anche Blaise, può essere assurdo quanto vuoi, ma è un amico eccellente. Dimenticavo, se vuoi ti posso prestare mia madre, lei sarebbe felicissima di accoglierti come figlio, e se aggiungi il fatto che sei già sposato ti assicuro che non ti darà poi tanti problemi, visto che non cercherà di appiopparti una moglie ogni tre secondi-

-Davvero faresti questo per me?-

-Tutto pur di liberarmi di mia madre-

Scoppiamo entrambi a ridere, poi dopo poco Harry torna serio.

-Grazie Draco, sul serio. So perfettamente che ci sono moltissime persone che mi amano, a volte però tendo a colpevolizzarmi un po’ troppo. E un mio difetto-

-Il complesso dell’eroe. È questo che ha fatto innamorare Pansy di te, no?-

-E tu come fai a saperlo?- mi chiede divertito

-Ho i miei informatori-

Sento dei passi che si avvicinano, poi una voce, che riconosco subito come quella di Hermione.

 

-Harry, Draco, ecco dove eravate finiti. Ma da quando fumate?-

-Infatti non fumiamo- le risponde Harry

-E quello che state facendo ora come lo chiamate?-

-Bè, credimi dopo una giornata con Cordelia Parkinson ti assicuro che fumare può essere il minimo-

-Gia è difficile sopportarla normalmente, se poi ci si aggiunge anche mia mandre…è la fine- aggiungo io

-Quindi state qui solo per scappare da quelle due?- chiede lei divertita

-Non c’è niente di comico. Accidenti, prima ho sentito Cordelia dire “Peccato” quando Draco ha detto che non era innamorato di Pansy. Mi dici come potrei sperare che mi accetti? Almeno c’è Carlus…- so perfettamente che a queste parole Harry non dà lo stesso significato di prima, e solo per spiegare ad Hermione.

-A volte mi chiedo come abbia fatto a sposarsela…- dico, ed è vero, è una domanda che mi pongo spesso quando li incontro –Ma poi guardo te Harry e mi chiedo come tu abbia fatto a sposare Pansy, e allora tutto mi è più chiaro…- l’arte della sdrammatizzazione è sempre stata il mio forte, come  quella della drammatizzazione, ovviamente.

-Cosa vorresti insinuare?-

-Che i pazzi esistono, posso presentare due esempi viventi a favore della mia tesi, anzi tre. Non dimentichiamoci di Blaise-

E di fatti ecco che da dentro la casa si sente la voce tremolante di Blaise cantare a squarciagola:

-…Jingle bells, Jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh,
O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh…-

-Allora includi anche te nella lista, Dra-

Io? Perché dovrei essere anche io pazzo?

-Paaapiii!!- ecco che la mia adorata figlioccia chiama Harry e lui, da bravo papà, non può far altro che spegnere la sigaretta, facendola sparire schioccando le dita e rientrare in casa.

 

Siamo rimasti solo io e lei, ancora una volta.

Guardandola bene, mi accorgo solo ora che è uscita senza cappotto, e con solo il suo maglioncino nero indosso sta tremando dal freddo.

Non so cosa mi spinge a farlo, ma sta di fatto che spalanco le braccia, dopo aver spento quel che rimaneva della sigaretta.

-Vieni qui…- le dico

Lei non sembra pensarci un secondo e si lancia tra le mie braccia. La avvolgo con il mio cappotto, e la tengo stretta a me.

-Sei un pezzo di ghiaccio Hermione, forse è meglio se rientriamo- le faccio notare dopo un po’, ma in realtà io non vorrei affatto entrare.

-No…sto bene qui…adesso non ho freddo-

Si appoggia ancora di più a me, intrecciando le sue mani dietro alla mia schiena. Il profumo delicato dei suoi capelli inonda le mie narici.

La stringo ancora di più, posandole un bacio sulla fronte.

 

Anche io sto bene, qui.

 

 

 

 

 

 

 

 


Non ho scusanti, lo so, per questo ritardo. Però questo capitolo mi ha causato qualche problemino all’inizio...è la prima volta che mi capita con i pensieri di Draco…giuro solennemente che da ora in poi cercherò di aggiornare più frequentemente.

Cercherò, perché purtroppo ques’t anno ho L’Esame…e i prof hanno iniziato a rompere già dal primo giorno…Uffffff….

Spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo, di cui io, fra l’altro, vado particolarmente fiera!!!!

 

Ma ora veniamo a voi, miei fedeli lettori…

 

Cosa dirvi se non GRAZIE!!!!!!!

102 recensioni…non me ne aspettavo così tante…e sono 12 solo per l’ultimo capitolo!!! Davvero, davvero Grazie!!!!

E adesso non posso fare altro che ringraziarvi una ad una…

 

 

Dark_Angel: Anche io li trovo troppo carini!!E scusa ancora se ho aggiornato a rilento...Baci

 

Diletta: Ron entrerà in scena te lo assicuro, ma ancora un po’ c’è da attendere…nella mia testa è comunque ben chiaro il momento esatto in cui farà la sua comparsa!!!Baci

 

Fairydreams: Cordelia la volevo proprio così…odiosa!!Sono felice di esserci riuscita. E sono ancora più felice di averti fatto amare Harry e Pansy insieme!!! Io li adoro quasi quanto adoro Draco ed Herm, quindi puoi star certa che anche quando si tornerà ad Hogwarts quei due ci saranno ancora!! Per quanto riguarda Ron…sinceramente io lui proprio non lo sopporto e giuro che se insistete ancora per non farlo tornare lo cancello dai miei progetti (Tanto io comunque di solito non lo calcolo…) però in questa storia (strano ma vero!) potrà essere utile, soprattutto a Draco ed Herm…non dico altro perché potrei svelare la fine!!!! Baci

 

Magicrossy: certo che la mando avanti!!A presto!!! Baci

 

Luana1985: Grazie mille…spero che continui a piacerti!! Baci

 

Arkan: Ciao!!  Eh sì…sono da ricovero quelle due, non dimentichiamoci chi sono i loro figli!! E Draco in questo cap e di tuo gradimento?? Baci

 

Buffy88: Poveri maschietti davvero…mi piace maltrattarli un po’!! Ci metteranno un po’ a scoprire i due piccioncini…ci tengono loro due a tenersi tutto per loro!!! Baci

 

Juju210: Sono felice che ti siano piaciuti gli ospiti!! Spero che in questa seconda versione della giornata ti sia piaciuto tutto lo stesso! Il nostro ragazzo perfetto (e certo che può stare solo con Herm!!) si crea un po’ di problemi mentali da solo…ma che ci possiamo fare? Draco è Draco!!! Baci

 

Oba: Martuzza!!Quanto tempo!!! Finita la festa della castagna non ci vediamo più eh??! E la coppia Remus/Tonks ti deve piacere per forza…ti obbligo io!!ah ah ah!!! Draco qui ti è piaciuto? Amo farlo maltrattare da Narcissa…così poi Herm lo consola!!!!! Baci baci

 

Cipychan : Steffy cara (la centesima recensione…ti adoro!!!)…ci vorrà ancora un pochettino prima che venga fuori tutto…e io non sarei così sicura che le due madri se ne stiano proprio zitte zitte….Baci

 

Nelly: Ma grazie!! Allora, dopo le tue assurde ipotesi hai scoperto cosa ha fatto Draco in quel fatidico lasso di tempo…piaciuto? E comunque i miei nomi non sono inusuali…sono alternativi!!! Una vacanza da babbani…ti ricorda qualcosa??? Baci baci

 

Nausicaa212: Il mio intento era proprio quello…mi fa piacere di esserci riuscita!!Baci

 

 

   Bacioni a tutti, soprattutto coloro che hanno aggiunto la mia fic tra i preferiti!!!!

 

A presto (spero!!)

 

Kel

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Capitolo 21
*** Capitolo 16. ***


Capitolo 16

Capitolo 16

 

 

Rimasero così, abbracciati e stretti l’uno all’altra, per un tempo che ad Hermione parve infinto.

Faceva freddo fuori, candidi fiocchi di neve scendevano lenti nel buio di quel venticinque dicembre che stava per finire. Il manto bianco ricopriva ormai tutto il giardino sul retro di Grimmauld Place, arrivando fin quasi a toccare il porticato sotto il quale stavano Draco ed Hermione.

Ma la riccia sentiva poco, di quel freddo pungente che li avvolgeva.

Avvolta com’era dal caldo cappotto di Draco e dalle sue braccia strette attorno a lei, si sentiva al sicuro, protetta e al caldo.

Se prima di allora non aveva mai compreso quelli che ritenevano caloroso un abbraccio, ora non poteva che dargli ragione.

Draco era caldo. Non sapeva se era il cappotto, il maglione di morbida lana o Draco stesso, ma quel che sentiva era caldo.

E si sentiva bene. Quando poi sentì le labbra del biondo poggiarsi leggere sulla sua fronte, capì di sentirsi più che bene.

Forse meravigliosamente era il termine adatto.

Se fosse stato per lei, sarebbe rimasta sempre lì, tra le braccia di colui che ormai, non lo poteva più negare, era entrato profondamente nella sua vita.

 

-Draco!!-

Ma in fondo, lei non poteva decidere tutto. Tanto meno lui, con una madre come Narcissa Black.

Che infatti lo stava proprio cercando in quel momento.

-È tua madre- un lieve sussurro, che si trasformò in fumo bianco non appena Hermione aprì bocca.

-Lo so. Non voglio rientrare- una confessione che Hermione non si sarebbe mai aspettata.

-Neanche io- un piccolo sorriso si aprì sul volto di entrambi, per poi trasformarsi in una risata, leggermente meno squillante quella di lei, visto che teneva ancora il volto appoggiato al petto di Draco.

Ma ecco che il rumore di tacchi sul pavimento in legno si avvicinava sempre di più. Non si deve dimenticare che Grimmauld Place era pur sempre l’antica dimora dei Black, di cui Narcissa era tra le ultime discendenti, e che quindi conosceva la casa perfettamente.

Di fatti ecco che la bellissima donna si affacciò sul portico, e Hermione e Draco fecero appena in tempo a scostarsi l’uno dall’altra.

Ed ecco che, subito, il freddo pungente tornò ad avvolgere Hermione.

-Ecco dov’eri, caro- la voce di Narcissa non nascondeva una punta di rimprovero. Poi si accorse di Hermione, che aveva iniziato a tremare per il freddo.

-Draco, ma non ti ho insegnato niente? Stai qua fuori a far congelare una donna? Non vedi come trema? Su forza dalle il tuo cappotto…-

A nulla valsero i vari –Non c’è ne bisogno, signora Malfoy- da parte di Hermione, e ben presto Draco si trovò a togliersi il cappotto e a posarlo sulle spalle della giovane.

-Ti stavo cercando per dirti che se vuoi tornare a casa con me, tra poco io vado. Quindi non dilungarti troppo-

-Grazie mamma, lo terrò presente- ripose Draco con voce piatta.

Narcissa sorrise ad entrambi, mostrando una fila di denti bianchissimi e curatissimi.

-E chiamami Narcissa, cara- dichiarò lei prima di girare sui tacchi e tornare in casa.

Si poteva leggere lo stupore negli occhi dorati di Hermione, che continuava ad guardare il punto in cui la madre di Draco era appena sparita.

La donna a cui aveva ucciso il marito le aveva appena detto di chiamala con il suo nome di battesimo.

 

 

Rimasti nuovamente soli, Hermione si tolse il cappotto di Draco, e lo appoggiò sulle sue spalle. Sotto lo sguardo sconcertato del biondo si appoggiò nuovamente al suo petto, stringendo questa volta le braccia attorno a lui.

-Lo preferisco così, il tuo cappotto- mormorò con voce dolce

Senza aprire bocca, Draco si limitò ad infilare le maniche del cappotto e a tornare a stringere Hermione a sé.

-Hai intenzione di andare con tua madre?-

-Per carità. So già cosa mi aspetta se metto piede al Manor-

-E cioè?-

-Innanzitutto dovrò cambiarmi d’abito, perché un purosangue non può portare per più di mezza giornata lo stesso vestito; poi ci sarà la cena, che tutto sommato e la parte migliore perché mia madre fa sempre preparare tutti i miei piatti preferiti quando sono a casa, e a seguire un paio d’ore nel salottino a parlare con lei. Il più delle volte è un terzo grado sulla mia vita privata, e poi passa direttamente a raccontarmi quale bellissima e gentilissima figlia di suoi amici ha conosciuto negli ultimi giorni. L’unico punto a suo favore è che in serate normali alle dieci è già a letto. Ma siccome oggi è Natale, i piani cambiano leggermente. È quasi tutto uguale tranne per il piccolissimo fatto che a cena non  saremmo soli, ma ci saranno anche tutti i suoi sopraccitati amici, con rispettivi figli al seguito. Che spaziano dai neonati urlanti, ai marmocchi ai quali disgraziatamente insegno, o almeno ci provo, fino alle figlie adulte che cercano disperatamente di accalappiarsi lo Scapolo d’Oro numero uno del Mondo Magico, cosa che, tra parentesi, è incentivata da mia madre. E non si può dimenticare che domani è Santo Stefano, che vuol dire partita a Bridge con le amiche di mamma, cosa che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Ecco tutto. Adesso, ho no non ho ragione sul voler stare qui?-

-Bè…non hai tutti i torti- ammise Hermione

-Mia madre è un incubo-

-Scapolo d’Oro, eh?-

-Merlino, sì! Hanno pure pubblicato un articolo sul Profeta, dopo il sondaggio sul Settimanale delle Streghe della scorsa primavera. La mia faccia in prima pagina, con tanto di articolo e il saldo del mio conto in banca, falso tra l’altro. Mia madre all’inizio ne è stata super felice, contenta che avessero eletto proprio il suo “Drachino”, poi ha realizzato che questo voleva dire che io ero tutto solo senza una donna ed è entrata in crisi. Vediamo se indovini chi è stato messo al secondo posto…-

-Spero non Blaise!-

-Oh no, lui è al terzo…anzi, era. Ora, con il suo matrimonio con Allison, lascerà il posto a qualcun altro e andrà con tutta probabilità a far compagnia ad Harry tra la classifica dei “Dieci Mariti d’Oro”-

-C’è anche una lista sui mariti? Mio dio, come siamo messi male!-

-Già…Harry comunque detiene il primo posto da anni ormai, ma non parlare mai a Pansy di questa cosa, diventa parecchio gelosa se solo sente le parole “Mariti d’Oro”. Crede che così tutte siano incoraggiate a provarci con suo marito per sapere se è davvero speciale come dicono. Non ha alcun diritto di essere gelosa, fra l’altro, perché Harry è la persona più fedele che io conosca e non si azzarderebbe mai a ferire Pansy in quel modo. In nessun modo, in effetti, la ama troppo-

-Posso confermare anche io, su tutte e due le cose. Harry è davvero speciale come dicono, e so come reagisce quando riceve avances non gradite. Ma non mi hai ancora detto chi è al secondo posto della tua lista…-

-Devi indovinare…-

-Uffa, odio gli indovinelli. Un aiutino?-

-Concesso. Anche perché non credo che lo indovineresti mai. Allora, era ad Hogwarts con noi…o forse dovrei dire con te-

-Non mi è molto d’aiuto. Con “con te” intendi che era un Grifondoro?-

-Ovviamente-

-Allora…- Hermione assunse un’aria pensierosa, cercando di indovinare lo scapolo misterioso

-Non sarà mica McLaggen? Avevo letto da qualche parte che è diventato un famoso giocatore di Quidditch-

-Non è lui, figuriamoci…non rientra nemmeno nella classifica. Forza ancora due tentativi-

-Ma non avevamo stabilito un numero! Comunque non ne ho idea…-

-E io che ti credevo intelligente…-

Uno sguardo severo da parte della giovane, fece scoppiare Draco in una sonora risata

-Ah ah! Sei proprio buffa quando fai l’offesa-

Hermione, leggermente scocciata, si staccò dall’abbraccio e fece per rientrare in casa. Draco smise in quel momento di ridere e l’afferrò per un polso.

-Ok, ok. La smetto, ma tu non andartene- intrecciò le sue dita con quelle di Hermione e la attirò nuovamente a sé.

-Allora? Mi vuoi dire chi è al secondo posto, o me ne devo andare per farti cedere?-

-Hai capito come funziona, eh? Comunque è Neville Paciock-

-Cosa? Neville Paciock? Quel Neville Paciock?-

-Quanti altri Neville Paciock conosci?-

-Solo lui, effettivamente. Sono solo un po’ confusa-

-Confusa?-

-Certo! Neville è sempre stato quello pasticcione a scuola, in questi anni però è migliorato molto, dopo l’erba medicinale che è riuscito a creare, grazie alle quale è stato possibile curare molti pazienti affetti da gravi malattie mentali come i suoi genitori, io stessa l’ho usata spesso, ma non credevo che potesse essere anche solo pensato per far parte in una lista come quella!-

-Perché no?-

-In una lista con te prima, e Blaise dopo di lui? Lui non è come voi, ancora mi meraviglio che sia scapolo, è forse l’unica persona che conosco che potrebbe far concorrenza ad Harry nella classifica dei mariti ideali!-

-Stai forse cercando di dirmi che io non sono il tipo da matrimonio?-

-Non ho detto questo-

-E allora cosa intendevi?-

-Dico solo che, se fosse per lui, sarebbe già sposato da anni. Mentre tu ci stai bene da solo, ti piace essere uno “scapolo d’oro”,  e non cercare di negarlo! Lo so che la pensi così, so riconoscere quando qualcuno ha una mentalità come la mia-

Hermione si allontanò leggermente da Draco, guardandolo negli occhi, e incrociando il suo sguardo a metà tra il divertito e lo stupito.

-Non mi dire che anche tu stai bene da sola!-

-Esatto…non sono il tipo di donna tutta casa e famiglia-

-Non mi puoi dire certe cose-

-E perché no?-

-Perché così mi fai solo venire ancora più voglia di baciarti!-

E senza attendere la risposta di Hermione, Draco piegò la testa verso di lei, posando le sue labbra sulle sue, in un bacio leggero e dolce.

 

Quando si staccarono decisero che era ora di rientrare, o sarebbero venuti tutti gli abitanti della casa a cercarli e avrebbero capito tutto quello che non dovevano capire, che tra loro c’era qualcosa.

Qualcosa a cui nessuno dei due aveva ancora dato un nome.

 

Narcissa provò a convincere inutilmente il figlio ad andare a casa con lei, utilizzando diversi stratagemmi e Hermione non potè far altro che pensare che “Astuta” era probabilmente il suo secondo nome.

Stratagemmi che spaziavano dal incastrarlo con la lauta cena di quella sera (-Draco, ci sono tutti i tuoi piatti preferiti-), alla scusa che lei sarebbe stata l’unica senza figli in una cena dove tutti avrebbero avuto al seguito la propria progenie, e lei era la padrona di casa, fino ad arrivare a promettergli di non cercare più di trovargli una moglie, ma che avrebbe rispettato i suoi tempi e le sue scelte.

Alla fine però Draco non cedette (anche se Hermione aveva potuto leggergli in faccia il suo tentennamento all’ultima proposta della madre) e accompagnò sua madre alla porta, promettendole che sarebbe presto passato a trovarla e che sarebbe rimasto perfino una notte intera.

La cena fu consumata tra il racconto della giornata da parte dei tre bambini, felici come solo sanno essere i bambini il giorno di Natale.

Julie, adesso, si era rivelata per quella che era in realtà, cioè una loquace bambina che non smetteva un minuto di parlare, facendo persino concorrenza a James.

 

Dopo cena gli ospiti se ne andarono, con gran sollievo di Harry che attendeva la partenza della suocera da quando era arrivata quella stessa mattina, e la stessa cosa si poteva dire di Pansy. Rimasero solo coloro che erano lì anche alla Vigilia, costretti, alla fine, ad una mega partita a Monopoli Magico dai gemelli che durò per più di due ore, e non l’avevano ancora finita quando Pansy li obbligò ad andare a letto.

-Coraggio ragazzi, è ora di andare. Forza salutate tutti…li vedrete domattina, non scappano-

-Ma mamma non abbiamo ancora finito!-

-Niente ma. Lo sapete quali sono le regole, e anche se siete in vacanza questo non vuol dire che potete andarvene a letto così tardi-

-Mamma, ma a capodanno possiamo!-

-A capodanno. Mancano ancora sei giorni al 31 dicembre-

-Uffi però…- si lamentò Lily

-Avete sentito vostra madre…forza, di sopra!- Harry alla fine riuscì a convincerli, e li accompagnò lui stesso nelle loro camere da letto.

Di solito era Pansy quella più severa tra i due genitori, ma ora, a quello stato di gravidanza, e soprattutto quando era stanca, tendeva ad addolcirsi molto di più con i figli, ma al mattino era nuovamente la Pansy di sempre, e si riprendeva quella dolcezza ostentata prendendosela con il primo che le capitava a tiro, praticamente si trattava sempre di Harry dato che erano sposati e lui cercava in tutti i modi di evitare questi eccessi di zuccheri in modo che lei fosse più trattabile la mattina dopo.

Quando Harry ritornò, trovò la moglie distesa sul divano ad occhi chiusi, e gli altri che conversavano a basso tono tra di loro.

-Hey, è successo qualcosa? Sta bene vero?- domandò, mantenendo la voce bassa avvicinandosi a Pansy

-Sì Harry, credo che sia solo stanca. È stata una giornata lunga per lei- rispose Hermione

-In teoria non si sarebbe nemmeno dovuta alzare dal letto…- Pansy si era addormentata, e non si mosse nemmeno quando Harry gli accarezzò piano la guancia

-Questa gravidanza sta dando un po’ di problemi…sarà una peste quando nascerà, il piccolino- Harry prese una coperta, che si trovava su uno dei braccioli, e l’appoggiò delicatamente addosso a lei, soffermandosi un attimo con la mano sul pancione.

-Si è mosso- aggiunse poi, girandosi verso gli amici con un sorriso enorme stampato in faccia –Lo fa sempre quando appoggio la mano…-

-È perché ti riconosce Harry. Lo dimostrano molti studi scientifici- gli spiegò Hermione

-Dovrei portarla su, ma prima è meglio che metta un po’ d’ordine qua dentro. Sennò domattina chi la sente?-

-Portala a letto Harry, ci pensiamo noi qui, non ti preoccupare-

-Davvero lo fareste Herm?-

-Ma certo!-

-Grazie!-

Poi Harry si inginocchiò vicino al divano e accarezzò piano una delle spalle di Pansy

-Hey, Pan andiamo a letto?-

La moglie, per tutta risposta, gli mise le braccia intorno al collo attirandolo verso di lei

-Qualcosa mi dice che vuole essere portata in braccio…-fece notare Draco, ironico

-Grazie Draco, non l’avevo mica capito sai? Ok…se è quello che vuoi tesoro…-

Il moro passò le mani attorno a Pansy e, con un piccolo sforzo riuscì a sollevarla dal divano, mentre lei appoggiava la sua testa sul suo petto.  In poco tempo raggiunse le scale, e mentre si apprestava a salire udì la voce di Draco, che di certo non si curava del fatto che lui lo potesse sentire o meno:

-Non sarà meglio dargli una mano? Non vorrei che Pansy lo schiacciasse con il suo dolce peso…-

-Draco piantala…Pansy non è grassa- lo rimbeccò Hermione

-E poi ce la faccio benissimo, grazie- rispose brusco Harry –Sono allenato…io- aggiunse poi prima di proseguire lungo la rampa delle scale

-E con questa frase vuole solo farmi sentire in colpa perché ho lasciato gli Auror…-

-Ancora non ti capisco Draco. Con tutti gli sforzi e i sacrifici che hai fatto per entrarne a far parte, hai mollato così.  E per cosa poi? Andare ad insegnare ad un branco di marmocchi che neanche ti piacciono!-

-Se può consolarti Blaise, a volte me lo chiedo anche io. Però poi rivedo quegli insulsi maghi che si ostinano a qualificarsi come Auror, e mi risento chiamare Mangiamorte…no grazie. Mi conosci, arriverei prima o poi a farne fuori qualcuno, se non tutti, e allora sarei comunque costretto a lasciare l’ordine…e non ci tengo particolarmente ad Azkaban, guarda mia zia Bella come era diventata!-

-Bè, però era lo stesso affascinante!- commentò il moro

-Sì, certo…se tu trovi affascinate la pazzia e le Arti Oscure!-

Blaise ridacchiò, contagiando anche il biondo, mentre le due giovani donne scuotevano la testa come a voler dire che non c’era proprio niente da fare per la sanità mentale di quei due.

Hermione si ritrovò a pensare se, per caso, qualche gene schizofrenico di Bellatrix non fosse stato trasmesso proprio a Draco, in fondo era sua zia!

Lei e Allison misero in ordine la sala, e quando tutto fu riportato alle usuali condizioni i quattro decisero di andare a letto.

 

Mentre Blaise e fidanzata si diressero sorridenti verso la loro camera, Draco e Hermione si soffermarono nel pianerottolo, nello spazio che separava le loro stanze, entrambi fermi sotto la propria porta aperta.

-Ho promesso a Lily che domattina faremo un pupazzo di neve…-

-Diciamo che ti sei lasciata convincere da lei! Conosco perfettamente la sua capacità di farti fare cose che in realtà non hai alcuna intenzione di fare, credimi. Ha un talento naturale in quel genere di cose-

-È solo perché gli vuoi bene!-

-Forse…-

-In ogni caso, di sicuro verrà lei personalmente a svegliarmi-

-Lo credo anche io…allora forse è meglio…-

-Dormire separati?- propose lei, e Draco si limitò ad annuire

-Allora buona notte!- sussurrò la riccia avvicinandosi

-Buona notte anche a te…-

Erano a meno di un centimetro di distanza l’uno dall’altra e le loro bocche non poterono fare a meno di unirsi in un bacio, che di tenero e delicato aveva ben poco.

La passione che scorreva fra i due si poteva tagliare con un coltello.

Mentre Draco indietreggiava verso la sua camera, ancora stretto ad Hermione, lei si staccò leggermente.

-Draco…non avevamo detto di dormire in due stanze diverse?- bisbigliò

-Lo avevamo detto? No, perché non me lo ricordo!-

-Non fare lo scemo! Dai, non possiamo…-

-E perché no?-

-Perché quando la tua figlioccia domattina verrà a svegliarmi io non sarò nel mio letto, e allora poi cosa gli dirò? Che ero nel letto di zio Draco?-

-Potrebbe essere un’idea- mormorò lui in risposta, iniziando a depositarle sul collo una scia di piccoli baci

-Draco…dai, smettila…-

-Non stai dicendo sul serio…lo so- continuò, scendendo fin verso la spalla

-Si invece…-

Draco alzò la testa, incatenando il suo sguardo con quello di lei. C’era solo silenzio attorno a loro.

Hermione continuò reggere lo sguardo, fino a quando il biondo non lo abbassò sconfitto, e con un leggero bacio e la buona notte sussurrata entrò nella sua camera chiudendosi la porta alle spalle.

La riccia sospirò. Fortuna che Draco aveva abbassato lo sguardo, perché lei stessa non sapeva quanto ancora avrebbe potuto reggere senza far sue quelle morbide labbra. Ma era giusto così, si disse. Se volevano mantenere segreta qualunque cosa ci fosse tra loro, il metodo migliore non era certo quello di passare la notte da lui quando sapeva perfettamente che Lily sarebbe venuta quella stessa mattina a svegliarla.

 

Fu una notte senza sogni, quella che era per Hermione la prima notte a Grimmauld Place nella sua stanza.

La mattina del 26 dicembre Lily sgattaiolò senza dir niente al gemello nella stanza della zia, svegliandola di soprassalto quando iniziò a saltare sul grande letto in cui Hermione dormiva profondamente.

-Buon giorno zia!- esclamò la ragazzina quando la riccia aprì finalmente gli occhi

-Buon giorno…- mugugnò

-Dai zia, sembri zio Draco quando lo andiamo a svegliare…anche lui ha sempre quell’espressione scocciata e fa fatica ad aprire gli occhi!-

-Oh, no…io sono meglio di zio Draco!- esclamò prendendo all’improvviso un cuscino e iniziando a tirarlo addosso a Lily

-Ah! Non vale così!- e anche lei afferrò uno dei cuscini, rispondendo ai colpi con energia.

Ben presto si ritrovarono sommerse di piume,e fra le risate riuscirono a smettere con la lotta dei cuscini per darsi appuntamento in cucina quando tutte e due sarebbero state pronte.

Quando Hermione scese di sotto trovò la ragazzina intenta a far colazione, mentre Pansy le sistemava i lunghi capelli rossi con delle forcine colorate.

-Allora ti ha incastrata, eh?-

-Già, ma a me è sempre piaciuto fare il pupazzo di neve quando ero bambina. Sono anni che non lo faccio, dato che a Los Angeles l’unica neve che si vedeva era quella finta degli Studios!-

-Di solito lo facciamo io e la mamma. Ma quest’anno con il fratellino in arrivo non si può…sono felice che ci sia tu zia Herm! Perché altrimenti lo dovevo fare con papà e lui non è molto bravo…se aspetto che si sveglino gli zii si scioglie prima la neve!-

Si vestirono tutte e due con giaccone, guanti, sciarpa e cappello pronte per affrontare quasi un metro di neve che era scesa durante la notte.

Due ore dopo rifecero esauste il percorso al contrario, buttandosi poi sedute sotto il porticato.

-È venuto davvero un capolavoro, non è vero Lily?-

-Davvero! Hai avuto proprio una bella idea a mettere quella luce magica sul naso! Così è ancora più carino!-

-Però non credi che con una sciarpa rosso-oro sarebbe decisamente meglio?-

-Sarebbe fantastico! Però lo zio Draco arriverebbe anche a romperlo tutto…-

-E allora? Noi Grifondoro siamo in maggioranza! E se è per il vostro patto…bè il pupazzo non è mica in casa!-

-Allora è andata! Vado a prendere la mia sciarpa!-

E in un attimo la piccola corse in casa, tornando dopo poco con una morbida sciarpa di Grifondoro.

-Lo zio dorme ancora…tanto per cambiare!!-

Con qualche sforzo riuscirono ad avvolgere la sciarpa attorno al grande pupazzo che troneggiava al centro del giardino.

-Zia? Posso dirti una cosa?-

-Certo Lily, dimmi tutto…-

-Sai che secondo me tu e lo zio Draco stareste davvero bene insieme?-

Per un attimo Hermione credette di non aver sentito bene, o per lo meno lo sperava.

Ma poi gli occhioni verdi di Lily che ancora la fissavano in attesa di risposta le fecero capire che la ragazzina non stava scherzando affatto.

-Cosa?-

-Ma si…siete tutte e due bellissimi, ti immagini come sarebbero belli i vostri bambini?-

-I nostri bambini?-

-Tu non cel’hai il fidanzato, vero zia Herm?-

-No, non cel’ho…-

-Ma allora è perfetto! Neanche lo zio ha la fidanzata! Lo so perché una volta zia Narcissa mi ha fatto vedere una foto di una ragazza, e mi ha chiesto se secondo me poteva  piacere allo zio, ma secondo me era un po’ bruttina e allora gliel’ho detto!-

-Ma magari adesso cel’ha…- Hermione non sapeva più cosa dire, per rispondere a Lily

-No, no…altrimenti l’avrebbe portata qua come lo zio Blaise! Se vuoi ti posso dare una mano io! Lo conosco bene, so quello che gli piace! E sono sicura che tu gli piaci molto! Ti metti quel bel vestito che ti abbiamo regalato ieri ed è fatta!-

-Lily, sai, tra le persone adulte non funziona esattamente così…-

-Ah no? Bè è lo stesso, io ti posso comunque aiutare!-

Poi Hermione fu salvata dall’arrivo di Pansy che convinse la figlia ad andare a farsi una doccia calda, dato che era piena di neve ghiacciata dalla testa ai piedi.

 

Con una tazza di tè bollente in mano, Hermione salì al terzo piano, decisa a cambiarsi gli abiti ormai fradici.

Era sulla soglia della sua stanza, quando si aprì la porta della camera di Draco e ne fuoriuscì il biondo avvolto solo in un misero asciugamano verde bottiglia attorno alla vita.

Hermione si bloccò di colpo, e quando lui se ne accorse gli spuntò un sorriso sul volto.

-Buon giorno Mezzosangue!- era diverso il tono con cui l’aveva chiamata Mezzosangue quella volta, non c’era più odio e scherno, nessuna traccia di presa in giro.

Sembrava quasi affettuoso?

-Buon giorno Malferret!- rispose lei con lo stesso tono e un sorriso luminoso.

In un paio di passi Draco si avvicinò a lei, e controllando che per il corridoio non ci fosse nessuno, si chinò a darle un leggero bacio, subito ricambiato da lei.

-Scusa…non ho resistito!-

-A cosa? A chiamarmi Mezzosangue, o al bacio?-

-A tutte e due, veramente!- ammise lui ridendo

-Oh, bè…se vuoi rifarlo alla seconda cosa non dico di no…-

-Stavo andando a fare la doccia…- rispose lui allusivo

-Sai, stavo giusto pensando che avevo intenzione di farne una anche io…-

-Credo che questa doccia di casa Potter sia abbastanza capiente per contenere due persone…-

 

Non aveva ancora finito di parlare che Hermione lo aveva già preso per mano e lo stava sospingendo verso il bagno in fondo al corridoio.

 

 

 

 

 

Lo, so…sono in un tremendo ritardo, e non ho scuse per questo…

Potrei sempre appellarmi a voi e alla vostra bontà e clemenza che mi avete sempre dimostrato!!!!

Ma che ci posso fare io se ogni volta che mi mettevo davanti al computer per mandare avanti questa storia mi venivano i lampi di genio per quel che riguarda altre due fanfiction che ho iniziato da poco?? Ancora non le ho pubblicate, perché prima ho intenzione di finirle!! Altrimenti rischio di fare come con questa e di aggiornare ogni morte di papa!!

E poi ci si mette anche la scuola e il mio caro prof di Storia dell’Arte che ti arriva alle spalle ricordandoti ogni santissima volta che quest’anno c’è L’ESAME!!(Sì…lo urla proprio…) Come se non ce lo ricordassimo già abbastanza da soli… ma va bè…non sono qui per lamentarmi con voi, e quindi…

 

Eccovi le risposte alle recensioni!!!

 

*Arkan: Già…Draco è cotto, cotto!! Prima o poi vedrai che arriverà anche ad ammetterlo!! Mi fa piacere che il chiarimento con Harry ti sia piaciuto…io non ero molto convinta!!Saluti!!! ps: non so se stai anche aspettando l’altra mia fic, quella sull’estate, ma nel caso in cui si in “attesa” sappi che presto arriverà…spero prima di Natale!!

 

*Nausicaa212: Scusa per il super ritardo!!! Davvero non ho scuse…spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo!!! Baci

 

*Nelly P.: Doppia recensione…wow…non me lo aspettavo proprio!!! Come vedi eccomi qua, non sono finita in un buco nero!!! E, come ti ho già spiegato in separata sede, ci hai azzeccato in pieno…la maturità si fa sentire!!Altrochè!! Spero che questo capitolo un pochino ti soddisfi!!!  E vedrai, prima o poi ti ci abituerai a Draco che corregge i compiti...anche se lui stesso non ci si è ancora abituato!!! Blaise ci sarà spesso, io mi diverto troppo a scrivere di lui e lo adoro io stessa!!! Bacioni!!

 

*Magicrossy: Anche qui sono teneri…non trovi?? A presto (spero!!!) Baci

 

*Ccdd: Davvero è una delle tue preferite?? Non sai quanto mi ha fatto felice questa tua recensione!!! Di Draco/Herm ce ne sono abbastanza e sono tantissimi i fan della coppia, ma di Harry/Pansy ce ne sono poche…e se sono io a far  apprezzare questa coppia che io adoro non può che farmi davvero, davvero piacere!!! Credo che ancora per un po’ la storia proseguirà liscia così com’è…ma quando torneranno a scuola si movimenteranno un po’ le cose!! In ogni caso è un fic tranquilla…non succederà niente di particolarmente drastico o traumatico!! Sono troppo affezionata ai lieti fini!!! Scusami anche tu per il ritardo con cui aggiorno…vedrò di fare più in fretta la prossima volta!!! Baci

 

*Diletta: Grazie mille!! Ancora un capitolo e poi torneranno i pensieri di Draco…^^ Baci

 

*Andy_Candy: Mi dispiace davvero di aver fatto così tardi… Se divertono a te i pensieri di Draco, figurati cosa succede a me quando li scrivo!!! Baci

 

*Oba: Clap, clap, clap…(volevano essere applausi…no comment!!) Il figlio di Draco ed Herm non si chiamerà MAI Lucius!!! Ma insomma, va bene che lo adori…però non esageriamo!!! Se fai la brava per il tuo comple ti scrivo una storia con lui, ok?? Narcissa ci sarà ancora…non temere, non ci si libera facilmente di lei!!! Baci (e scusa per giovedì…è successo un casino!!! Ma non avevo soldi nel cel, e poi il tuo secondo messaggio mi è arrivato il giorno dopo!!! Scusa scusa!!!^^)

 

*Fairydreams: Non ti preoccupare!! Come ha i potuto vedere da sola, eri ancora in tempo per recensire!!Poi sarebbe scattata la multa!!(ovviamente scherzo!!!^^)

Ora che anche tu “tifi” per il ritorno di Ron, non posso far altro che metterlo…però ancora un pochino si deve aspettare!! Grazie ancora per tutti i tuoi complimenti…davvero miglioro ogni volta?? Wow!!! Baci

 

 

 

Bene, bene…spero di riuscire a scrivere e a postare il capitolo 17 entro Natale, ma non vi prometto niente perché con le promesse non sono molto brava!!!

Nel caso in cui non ci riuscirò, ne approfitto ora per fare i miei auguri a tutti coloro che leggono la mia storia!!!^^

Perciò…

Tantissimi Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!!!!

Un bacione

Kel

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Capitolo 22
*** Capitolo 17. ***


Capitolo 17

Capitolo 17

 

-Dovremmo uscire…-

-Dobbiamo proprio?-

-Mh mh…-

Hermione si appoggiò al petto di Draco, mentre lui portava una mano dietro alla schiena per chiudere il getto dell’acqua calda che ancora scendeva sopra di loro. Decisamente era un sacco di tempo che erano dentro alla doccia. E se non volevano rischiare di finire l’acqua d tutto il quartiere era meglio per loro uscire.

Con un ultimo, tenero, bacio a fior di labbra i due uscirono dalla doccia, e subito Draco avvolse Hermione in un caldo asciugamano.

-Ti preferisco senza…-

Hermione sorrise, prima di tirargli un leggero pugnetto sulla spalla.

-Ahia!-

-O andiamo, non ho tutta questa forza! Che Auror sei, se ti riesco a far male io?-

-Sei manesca!-

-Lo devo essere, per tutti e due. Altrimenti non usciremo più da questo bagno, e sarà Pansy a venirci a cercare, o, ancora peggio, Harry-

Al nome Pansy, il biondo si affrettò a legarsi l’asciugamano intorno alla vita, e aprendo leggermente la porta si guardò attorno per vedere se la strada era libera, in modo che il loro segreto rimanesse tale.

-Via libera?- domandò Hermione con fare cospiratorio.

Draco fece cenno di sì con la testa, e alcune goccioline d’acqua gli scivolarono lungo il collo. Hermione fu grata al suo autocontrollo per averle evitato di correre da lui per leccarle via lei stessa.

 

Quando scesero al piano di sotto era praticamente ora di pranzo. James stava strepitando attorno alla madre, chiedendole ogni cinque secondi cosa c’era da mangiare e quando sarebbe stato pronto, saltellano prima su un piede e poi sull’altro.

-JAMES!- urlò alla fine Pansy, esasperata –Ti ho già detto dieci volte che ci sono i tortellini, quante volte vuoi sentirtelo dire ancora? Cosa credi che chiedendolo ogni mezzo secondo il menù cambi?-

-Ma a me non piacciono i tortellini-

-Sì che ti piacciono-

-No, è Lily quella che ne va pazza-

Pansy sbuffò, e lanciando un’occhiataccia ad Harry, che comodamente seduto al tavolo della cucina, seppelliva le sue risate dietro alla Gazzetta del Profeta.

-James, quali sono i tortellini?-

-Quelli rotondi con dentro la carne, no? Ah, e il brodo-

La risata di Harry ora arrivava forte e chiara, e l’occhiata che gli lanciò la moglie bastava per far congelare l’intero Sahara.

-Quelli, James, sono i cappelletti. I tortellini sono quelli con dentro le erbe, quelli verdi insomma!-

-Oh!-

-JD, sono il tuo piatto preferito, idiota-

-Lily! Cosa sono quelle parole?-

-Scusa papi, ma ci voleva! Quale altro ragazzo conosci che non si ricorda nemmeno qual è il suo primo preferito?-

Ora era Pansy a sghignazzare, e fu la volta di Harry a guardarla male.

-Questo non ti autorizza ad offendere tuo fratello! Mi chiedo da chi tu le abbia imparate certe parole…-

In quel momento Draco fece la sua comparsa in cucina, sorridendo apertamente a tutti.

-Oh, ma guarda un po’ chi si vede. Pensavo fosti affogato nella doccia, ci speravo veramente-

-Molto divertente, Harry. Allora che si mangia oggi?- domandò poi annusando l’aria.

Harry scoppiò a ridere ancora una volta, mentre Pansy alzava gli occhi al cielo, sbuffando. Non solo aveva un figlio che la riempiva di domande inutili, ora ci si metteva anche il suo migliore amico.

Hermione entrò poco dopo, osservando incuriosita Harry che rideva da solo, Draco che si guardava attorno stupito, James che sgranocchiava un grissino riempiendosi il maglione “Made in Molly Weasley” con la J verde al centro di briciole, Lily che lo guardava disgustata e Pansy che sbuffava, guardando tutti e quattro i suoi “bambini” alternativamente.

-Che è successo?- domandò

Draco alzò i palmi delle mani, come per dire “Non chiederlo a me!”

-Sono circondata da bambini!- esclamò Pansy a quel punto, prendendosi tutto l’appoggio da parte di Hermione. Anche se non aveva ben capito per quale motivo cel’avesse con loro, era d’accordo con lei al cento per cento. E di sicuro non si riferiva a Lily e James.

 

Pranzarono senza altri inconvenienti, e in poco tempo arrivò la sera. James e Lily avevano costretto loro padre, Hermione e un riluttante Draco a battaglia di palle di neve, e ovviamente avevano vinto loro due insieme ad Harry. Per quanto Draco ed Hermione riuscissero ad evitare la maggior parte delle palle, entrambi non avevano una mira eccezionale, e ben presto Draco fu sommerso dalla neve, e dai gemelli che gli saltarono addosso subito dopo. Se lo avesse fatto apposta Hermione non riuscì a capirlo. Tutto sommato fu una giornata silenziosa, senza Blaise intorno, dato che l’ex Serpeverde aveva accompagnato Allison a casa, e ancora non aveva fatto ritorno. Secondo Draco non sarebbe tornato presto, aveva detto, dato che ancora i genitori di lei non erano a casa. Finita la supposizione si era beccato uno scappellotto in testa da Hermione e un calcio non proprio leggero sullo stinco da parte di Pansy.

-Sono circondato da donne manesche!- esclamò allora, fingendo un’espressione addolorata, sfregandosi le parti dolenti con le mani.

Le due ridacchiarono, battendosi il cinque con la mano, mentre Harry scuoteva la testa divertito.

Poco prima di cena Hermione salì un attimo in camera, e mentre cercava un paio di jeans puliti dentro all’armadio sentì qualcuno bussare alla porta.

-Avanti- disse, continuando però a cercare dentro all’armadio. Non dovette nemmeno girarsi, perché come quella persona entrò, riconobbe subito il suo profumo, vaniglia e biancospino, e sorrise. Era strano come si fosse subito abituata a quella fragranza, dopo appena quattro giorni.

-Ciao- sentì infatti dire dalla voce di Draco.

Come risposta lei si girò, e si accorse che il biondo era ancora fermo sulla porta.

-Guarda che puoi entrare. Non mangio mica-

-Lo so. Ma è di me stesso che non rispondo, so perfettamente cosa accadrebbe se solo mi avvicino ancora un po’ a te. Non riesco a resisterti, ci credi?-

-Sì, perché è quello che succede anche a me. Ma allora perché sei qui? Non credo per restare a guardarmi vestire dalla porta-

-Veramente no-.

Era davvero una nota di imbarazzo, quella che sentiva nella sua voce?

-Ecco, io…volevo chiederti se ti andava di fare un giro con me-

-Un giro?-

-Sì, come un uscita, ma niente di formale. Solo così, per divertirci un po’ e…stare insieme- e gli regalò un dolcissimo sorriso

-Però se non ti va…non mi offendo se dici di no-

-No!- quasi lo urlò –Certo che mi va! Quando?-

-Uhm…- il biondo sembrò pensarci un attimo, ancora stranamente sorpreso per la risposta –Stasera?-

-Perfetto!- Davvero Draco credeva che lei non volesse uscire con lui?

-Solo, aspettiamo che i due padroni di casa si ritirino nei loro alloggi, ti va?-

-Sarebbe perfetto, così eviteremmo inutili risposte ad inutili domande-

Draco sorrise, e avvicinandosi a lei disse:

-La pensi esattamente come me, è forse per questo che mi piaci così tanto-

E con un leggero bacio sulle labbra di lei, uscì dalla stanza lasciandosi dietro un Hermione imbambolata.

“…mi piaci così tanto” l’aveva veramente detto? A lei?

 

Con un sorriso ebete sulle labbra, la riccia scese di sotto, sviando accuratamente le domande di Pansy che le chiedeva se andava tutto bene.

Le venne da sorridere alla vista di Draco che per poco non si strozzava, mangiando troppo velocemente tutto quello che aveva nel piatto.

-Ecco da chi ha preso James…la vicinanza con te gli fa male- esclamò Pansy

-Qualcosa mi dice che anche l’accurato dizionario di Lily è stato appreso da lui-

-Vorrà dire che dovremmo tenerli più lontano da lui, tesoro-

-Di sicuro il piccolo Sirius lo sarà-

-Non iniziare con questa storia, te l’ho già detto questa volta la scelta del nome tocca a me-

-Almeno come secondo nome, Pans- la supplicò Harry con una vocina e una faccia tale da far impietosire la McGranitt in persona

-Vedremo…non sappiamo nemmeno se è maschio ancora-

-È un maschio Pans, te lo assicuro-

-Se lo dici tu…-

-Mamma, papà, non iniziate per favore. E poi ho già deciso io i nomi per il mio fratellino-

Harry e Pansy si voltarono verso Lily, che li guardava a sua volta, con un sorriso enorme stampato in faccia.

-Li volete sapere?-

I genitori le fecero cenno di sì con la testa.

-Allora se sarà un maschio allora potremo chiamarlo Salazar, oppure Severus…non sono nomi affascinanti?-

Dallo sguardo di Harry si poteva ben capire che se su Salazar poteva anche farci un pensierino, Severus sarebbe certamente l’ultimo nome che avrebbe dato a suo figlio, mentre Pansy sorrideva beata, felice di aver inculcato la mania dei nomi stravaganti a sua figlia.

-Oppure, se papà si è sbagliato e sarà una sorellina, bhè…io mi chiamo come nonna Lily, ho pensato che la potremo chiamare come l’altra nonna…-

-Assolutamente no!- esclamò a quel punto Harry –Non chiamerò mai mia figlia Cordelia-

-Papi, mi fai finire? Grazie. Anche a me non piace come nome, e allora ho pensato a Chlelia, oppure Althea…o…-

-Decisamente molto meglio, Lily- le disse Pansy

-Vi piacciono?- domandò lei, felice

-Moltissimo tesoro-

-Davvero, davvero papà?-

-Ma certo!-

-Sarei così felice se fosse una sorellina-

-Ma che schifo! No! Molto meglio un maschio...così potrò insegnarli a giocare a Quidditch!-

-Non mi sembra che con me tu non lo possa fare! Mi confondo con una mia sosia o sono una cercatrice, tanto più in squadra con te JD?-

-Sì, ma se sarà un fratellino sarà diverso, potrò insegnarli tutto quanto, raccontargli i miei segreti, potrò farlo cadere dalla scopa…-

-Calma, calma…tu non farai cadere dalla scopa nessuno, nemmeno se è un maschio. Se proprio lo vuoi fare lo farai quando lui avrà diciassette anni e non sarà sotto la mia responsabilità. Così almeno tua madre non può dare la colpa a me, perlomeno-

-Harry!- esclamò a quel punto Pansy

-Che c’è? Ho solo detto la verità, saresti capace di uccidermi se succedesse qualcosa a loro e se solo ti passasse per l’anticamera del cervello che possa essere colpa mia-.

 

La cena proseguì tranquilla, ormai tutti quanti erano fin troppo sazi dalle feste appena trascorse per poter anche solo apprezzare l’ottimo arrosto.

Dopo cena Harry riuscì miracolosamente a convincere ad andare a letto presto, o per lo meno in camera loro, puntando sul fatto che il giorno dopo sarebbe stato quello della “Giornata dei Figli al Lavoro”, in cui tutti i dipendenti del Ministero erano tenuti a portare i propri figli al lavoro con loro. Harry, in quanto Capo dell’Ufficio Auror, non poteva essere da meno. Non erano neanche le dieci e trenta, quando Harry e Pansy salirono a loro volta in camera. Harry perché il giorno dopo sarebbe andato al lavoro, Pansy per seguire il marito. Da quando era rimasta nuovamente incinta era aumentato il suo fabbisogno giornaliero do coccole, aveva specificato, prima di salire le scale mano  per mano con Harry.

-Finalmente soli- commentò Draco quando i padroni di casa sparirono dalla loro vista.

Era semi sdraiato su una poltrona (da notare la sua consueta eleganza Malfoy che lo contraddistingueva anche in quei momenti), e Hermione gli si avvicinò sedendosi sulle sue gambe, e sorridendogli maliziosa.

-Lo sai che se continui così non usciremo mai più vero?-.

Come risvegliata dalle parole del biondo Hermione si tirò su in piedi, porgendogli la mano.

-Allora forza! Stasera si esce- esclamò.

 

Dieci minuti dopo apparirono in una via nascosta che spuntava su uno dei principali viali della Londra Babbana, avvolti nei loro pesanti cappotti.

Nonostante ormai fossero già le undici di sera, molta gente era ancora in giro per la città, coppie per lo più. Si diressero verso un piccolo pub in fondo alla strada, l’insegna diceva “Magic Heaven”,  e le luci di natale attorno ad esso lo rendevano realmente magico.

Anche l’interno aveva quel lato magico che contraddistinguevano i vari pub di Hogsmeade, l’aroma del caffé  che impregnava l’aria, così come il cioccolato, o la birra, dipendeva dalle parti del locale in cui si stava. Scelsero un tavolino rotondo in un angolo, proprio sotto un rametto di vischio.

Iniziarono a parlare ancora prima che la cameriera arrivasse a prendere le loro ordinazioni.      

-Tu credi che avrebbero qualcosa da dire se gli altri scoprissero di noi?-

-Non lo so, forse no. Per lo meno Pansy sarebbe contenta come una pasqua, è un po’ come mia madre sai?-

-Ce la vedo davvero fare la mamma chioccia. Non oso immaginare quando James gli presenterà la fidanzata…-

-Oh, nemmeno io se per questo! D’altra parte la reazione di Harry quando sarà Lily a presentarsi con il fidanzato posso ben immaginarmela…-

-Anche io! Solo a vederlo si capisce che è altamente iperprotettivo nei suoi confronti-

-Dovevi vederlo quando è arrivata la lettera che diceva che sarebbero andati ad Hogwarts! Pansy mi ha chiamato alla sera dicendo era da quella mattina stessa che non sentiva Harry, che era andato in ufficio come tutti i giorni. Così mi sono materializzato nel suo ufficio, e lui era là, seduto alla scrivania, con lo sguardo perso davanti a sé. Faceva quasi paura! Quando mi sono avvicinato per vedere se andava tutto bene lui si è mosso, ha sospirato e poi gli ho dovuto estorcere tutto parola per parola. È venuto fuori che era in crisi perché la sua bambina presto sarebbe andata via, avrebbe passato sette anni della sua vita ad Hogwarts, e quando sarebbe tornata sarebbe stata una donna e l’avrebbe persa per sempre. È stato inutile fargli notare che per le vacanze sarebbe tornata, ha subito ribattuto che tre mesi erano troppo pochi in confronto a nove. Non era preoccupato per quello che eventualmente poteva capitarle a Hogwarts, a lui erano capitate di cotte e di crude di certo a lei sarebbe andata decisamente meglio, ma era il dopo che lo atterriva. Mi ci è voluta quasi l’intera notte e una bottiglia di FireWisky per convincerlo che Lily sarebbe rimasta per sempre la sua bambina, qualsiasi scelta avrebbe fatto nella sua vita-

-Sul serio? Non pensavo potesse reagire così-

-Te lo giuro, aveva un aspetto orribile-

-Forse un po’ c’era da aspettarselo, ma credevo che almeno adesso con il nuovo bambino in arrivo…-

-Sai, ad essere sincero credo che in parte abbia a che fare con lui. Harry non lo ammetterebbe mai, nemmeno sotto tortura, ma credo che abbia paura, in fondo-

-Paura?-

-Ma sì, dopo quello che è successo quando sono nati i gemelli…-.

L’espressione di Hermione lasciava però intendere che non aveva la minima idea di cosa stesse parlando.

-Scusami, dimentico sempre che tu non c’eri, quindi non lo puoi sapere. Quando Lily e James sono nati Pansy ha avuto dei problemi, sai meglio di me quali possono essere dato che sei una medimaga. I bambini erano in perfetta salute, ma lei… i medimaghi non erano sicuri che cel’avrebbe fatta. Sono stati dei giorni duri per tutti noi, soprattutto per Harry, dopo tutto quello che aveva dovuto passare…ricordo che io ero fuori di me, voglio dire, Pansy era giovane, aveva solo diciotto anni, era assurdo che potesse accaderle qualcosa di simile. Come puoi ben immaginare Harry si è addossato tutta la colpa, dicendo che era colpa sua se Pansy lottava per vivere, dato che era stato lui a metterla incinta. Poi Pansy si è ripresa, Harry è tornato il solito di sempre e i gemelli erano davvero fantastici. I medici erano del tutto convinti che lei non potesse avere più figli, ma quando sei mesi fa ha scoperto di essere incinta…ti lascio immaginare quanto ne siano stati felici. Harry credo che abbia ancora paura, ma Pansy è tenuta costantemente sotto controllo, stavolta non dovrebbero esserci problemi-

-Non ne avevo la minima idea-

Hermione fu costretta a interrompersi per l’arrivo della cameriera, che prese le loro ordinazioni scusandosi del ritardo a causa dei numerosi clienti.

-Non potevi averne- la giustificò Draco, una volta nuovamente soli

-Già, undici anni sono tanti, inizio a pentirmi di aver fatto quella scelta-

-E perché mai? Se tu non fossi partita noi due non saremmo mai diventati così…-

-Intimi?-

-Sì, è la parola giusta. Io stavo per dire vogliosi, però il tuo suggerimento è decisamente migliore-

-Quanto sei scemo Draco?-

In quel momento arrivò una seconda cameriera, con la birra di Draco e il drink di Hermione.

-Malfoy?- esclamò

-Weasley, è sempre un piacere vederti-

-Che strano vederti in un posto come questo, come del resto è meno strano trovarti in dolce compagnia-

Hermione dava le spalle alla ragazza, però la voce di Ginny l’avrebbe riconosciuta tra mille.

-È solo una chiacchierata fra colleghi, non è vero Hermione?-

Come la riccia si voltò Ginny spalancò la bocca e per poco non fece cadere il vassoio, per fortuna vuoto.

-Hermione?- domandò titubante

-Ciao Ginny-

-Oh mio Dio! Sei tornata!- il vassoio, ormai dimentico, cadde definitivamente quando Ginny si lanciò verso Hermione, abbracciandola.

 

Erano passati più di venti minuti e Ginny non aveva ancora smesso nemmeno per un secondo di parlare, raccontare, e far domande, alle quali puntualmente si rispondeva da sola. Hermione non poteva far altro che ascoltarla e rispondere con qualche breve si e no quando la rossa glielo permetteva, ma ben presto perse il filo del discorso-monologo.

-Non sei d’accordo Herm?- domandò Ginny ad un certo punto

-Cosa? Oh, sì, sì…certo!- rispose lei dopo un attimo di smarrimento, non sapendo bene a cosa esattamente fosse d’accordo. Al suo fianco Draco aveva finito la sua birra da un pezzo e cercava di allungare le mani per appropriarsi del drink di Hermione.

-Ginny, scusami ma lo dico per te. Ci sono molti clienti stasera, non rischi a star qui seduta con me?- fece notare la riccia, scoccando un’occhiataccia al biondo che si raddrizzò all’istante.

-Oh, non ti preoccupare, Harry non mi licenzierebbe mai!- cinguettò Ginny

-Harry?- esclamarono Draco e Hermione insieme

-Sì, Harry- rispose la rossa indicando qualcuno oltre le sue spalle –Sapete, io non lavoro veramente qua, vengo solo quando c’è bisogno per dare una mano al mio fidanzato. Aspetta qua, te lo devo far conoscere- e con un balzo Ginny si alzò dalla sedia.

-Dove pensa che potremmo andare?- sibilò Draco sotto voce, ma udito benissimo dalla riccia.

Hermione vide Ginny avvicinarsi saltellando al bancone del bar, parlare con qualcuno e dopo poco tornare indietro seguita da un ragazzo altro, con una folta chioma corvina e occhi verde chiaro seminascosti da un paio di occhiali dalla montatura rettangolare.

-Non ti ricorda qualcuno?- le bisbigliò Draco all’orecchio, ammiccando al giovane con un sorriso ironico stampato in faccia.

Lei cercò di ignorarlo, sebbene la somiglianza con una certa persona era notevole.

-Herm, lui è Harry, il mio fidanzato- annunciò Ginny una volta raggiunto il tavolo

-Tesoro, lei è Hermione. Ti ho parlato di lei, ricordi?-

-Certo Ginny, è un piacere conoscerti Hermione-

-Piacere mio. Ma per caso ci siamo già incontrati da qualche parte?- poteva sentire benissimo Draco che per poco non si strozzava da solo, cercando di trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia.

-Non credo. Ma Ginny mi ha parlato così tanto di te che mi sembra di conoscerti da una vita-

-Chissà perché non perché non ne avevo alcun dubbio- commentò ancora una volta Draco.

Per fortuna gli atri due non lo udirono, o comunque non ne diedero alcun segno.

-Sei un medico, giusto?-

-Sì esatto, sono una medima…-

-È un chirurgo tesoro- la bloccò Ginny, rispondendo per lei

-Deve essere davvero affascinate. Ora però scusatemi, ma ho un locale da mandare avanti. Spero di rivederti, Hermione- e con un sorriso se ne tornò al bancone.

Solo allora Hermione si rivolse a Ginny.

-Non lo sa vero?-

-Cosa?-

-Harry è un babbano, lui non sa che sei una strega-

-Come hai fatto a capirlo?-

-So riconoscerli, e poi tu mi hai interrotta quando stavo per dire che sono una medimaga…-

-E hai fatto due più due. Ammetto che hai ragione, come sempre-

-Solo una cosa vorrei chiederti. Da quanto state insieme?-

-Ormai sono tre anni-

-E in tre anni lui non ha mai espresso il desiderio di conoscere la tua famiglia?-

-Oh no, no! L’ha fatto-

-E come hai fatto a far passare la caotica famiglia Weasley per una perfetta famiglia babbana?-

-Ma lui non li hai mai visti. Mi è bastato accennare al fatto di essere la più piccola della famiglia, con sei fratelli maschi prima di me e lui ha cambiato immediatamente idea-

-Molto ingegnoso, ma quanto pensi di andare avanti così?-

-So che prima o poi dovrò dirglielo, ma molto meglio poi, no? Però, ora la curiosità l’avete fatta venire a me. Cosa ci fate voi due in un bar babbano? E per di più insieme?-

-Ecco…- iniziò Hermione titubante

-Dobbiamo ammettere che ci hai scoperti, Ginny-

Hermione lanciò uno sguardo penetrante a Draco. Ma cosa aveva intenzione di fare?

-Non so come dirtelo, ma devi sapere che io e Hermione stiamo insieme-

Ginny sbattè gli occhi, frastornata.

-Cosa?- trillò

Già, cosa? Voleva farle eco Hermione, ma un occhiata di Draco le fece capire che aveva tutto sotto controllo.

-In realtà è un po’che va avanti, siamo segretamente sposati da due anni-

Questa volta Ginny non disse niente, ma la sua bocca raggiunse le dimensioni di quella di un ippopotamo, da tanto si spalancò.

Hermione provò in quell’esatto momento una strana voglia di rompere sulla delicata testolina bionda di quello che si spacciava per suo marito la bottiglia di birra che lui si era appena bevuto. Ma si era bevuto il cervello? Dire una cosa simile? A Ginny poi, che era come se lo avesse detto a Rita Skeeter in persona.

-Mi state prendendo in giro, vero? So che io casco sempre a tutto, quindi vi prego di essere sinceri…-

Sul volto di Draco apparì un sorrisino, che Hermione classificò come “sorriso sadico alla Malfoy”.

-Ma certo che no, Ginny. Come potrei farti uno scherzo simile? Lo sai che non ne sono il tipo-

-Oh, ti chiedo scusa Draco! Ma sai qualche dubbio può venire a chiunque no?-

-Ma certo-

-Però…mi avete detto che è un segreto giusto?- i due “sposini” fecero segno di sì con la testa –E allora il vostro segreto è al sicuro con me, potete stare certi che nessuno saprà niente. Per quanto mi riguarda, io non vi ho nemmeno visti stasera!-

-Ti saremo debitori per sempre, Ginny-

-Magari potreste chiamare il vostro primo figlio Ginevra!-

-Ma che idea splendida! E speriamo che siano due gemelli, così l’altro lo possiamo chiamare Artù!-

E con questa uscita che fece sorridere Ginny come un’ebete, Draco si alzò dalla sedia, passò un braccio attorno alla vita di Hermione e le sorrise.

-Vogliamo andare tesoro?-

-Ma certo- sibilò lei in risposta -Ginny, teniamoci in contatto, ok?-

-Ma certo Herm! A presto piccioncini!-

 

Appena uscirono dal locale, Hermione si staccò da Draco, girandosi furente verso di lui.

-Si può sapere che diavolo avevi intenzione di fare?- urlò

-Ho solo cercato di salvarci la pelle!-

-Facendo credere a Ginny che siamo sposati?-

-Segretamente sposati, è questa la differenza-

-Ah certo! Perché tu credi che Ginny manterrà il segreto, vero?-

-Esattamente-

-Ma andiamo! Lo sai meglio di me che quando ci si mette è peggio di Rita Skeeter, dalle due giorni e l’intera comunità magica crederà che siamo sposati-

-È proprio qui che ti sbagli. Sa di essere a parte di un segreto più grande di lei, ed è per questo motivo che non lo dirà a nessuno. Adora prendere parte ai segreti. Credimi-

-Allora potevamo anche dirle che semplicemente eravamo usciti insieme, e poi chiederle di mantenere il segreto-

-Ma non ci avrebbe mai creduto-

-Sì perché è più facile credere a noi due sposati!-

-A quanto pare sì-

-Ma ti rendi conto che quando la rivedrò dovrò subirmi il terzo grado su quando, come e perché noi due ci siamo sposati!-

-Inventati qualcosa, tanto! Basta che non le dici che mi hai sedotto tu, ho una reputazione da difendere, io-

-Oh! Sei impossibile, lo sai? Possibile che hai sempre la risposta pronta?-

-Qualche volta sono però costretto a rimanere senza parole, però-

-Ah sì? E sentiamo…quando avrò l’onore di assistere a tale evento?-

Hermione lo fronteggiava, con le mani sui fianchi e un’espressione seria sul volto, mentre Draco piano avvicinava il volto al suo.

-Mmm…tipo…adesso- e posò delicatamente le labbra sulle sue, attirando a sé il corpo di Hermione.

Le dita di Hermione erano intrecciate ai suoi capelli, quando lui si staccò, ridacchiando piano, poi sempre più forte.

-E adesso che c’è?- domandò Hermione, scocciata.

-Scusa, ma non ce la faccio più. Se penso alla Weasley e al suo “fidanzato”…- e scoppiò nuovamente a ridere

-Saranno solo coincidenze dai…-

-Ma per favore! L’hai visto? È moro con gli occhiali e gli occhi verdi, si chiama anche Harry…è assurdo-

-Forse un pochino, ma ci saranno centinaia di Harry fra i babbani-

-E lei è andata a trovarsene uno proprio con quelle caratteristiche…-

Draco alzò il sopracciglio, e Hermione questa volta non ce la fece più. Era tutto così assurdo! Ginny che si trovava un fidanzato che era praticamente la fotocopia del loro Harry…scoppiò anche lei a ridere.

-Aspetta solo che lo dica a Pansy...- riuscì alla fine a dire Draco, ancora ridendo

-Oh, ma tu non glielo dirai-

-E perché no?-

-Perché tu, caro il mio “maritino” non hai alcuna intenzione di dormire da solo, stanotte…non è vero?-

 

 

 

 

 

 

 

Esattamente un anno fa questa storia ha fatto la sua prima comparsa su EFP. La mia prima storia! Sinceramente non credevo che avrebbe riscontrato tutto questo successo…ma ovviamente non può che farmi tanto, tanto felice!!

Come sempre ho aggiornato dopo un tempo interminabile, ma io confido nella vostra anima pia che anche questa volta mi scuserete!!

E poi proprio oggi che “Tutta Colpa di Silente” compie un anno!!

 

Ma torniamo al capitolo…

E così anche Ginny ha fatto la sua comparsa! Spero che coloro che la adorano non cel’abbiano con me, perché si vede no che proprio non la sopporto??

È più forte di me, non riesco a farla almeno un pochino intelligente!

Per quanto riguarda Ron, ancora non apparirà per un po’. Ho in mente un preciso momento in cui entrerà in scena, e dovrete attendere un pochino!

 

Sono felice che tante persone continuino a seguire la mia storia, vi prego ditemi se vi sembra che stia tirando tutto un po’ per le lunghe…ma io sono fatta così!

In una storia mi piace raccontare le piccole cose, e anche i più piccoli e inutili momenti!!

 

Va bè, ora vi saluto!! Purtroppo non ho tempo per farlo singolarmente con tutte le persone che recensiscono, ma sappiate che ogni volta mi rendete immensamente felice!!

Alla prossima

Baci

Kel

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Capitolo 23
*** Capitoli 16-17/Draco ***


Capitoli 16_17 Draco

Capitoli 16-17/Draco

 

 

La conoscete quella piacevolissima sensazione che ti da l’impressione di essere in pace con il mondo? Ebbene, è esattamente quello che sento io in questo momento.
Sarò diventato un’inguaribile romanticone, ma non ho mai provato niente di più bello e piacevole come tenere Hermione fra le mie braccia e sentirla accoccolata contro di me.
Mi fa sentire completo, ecco.
Fa un freddo cane qua fuori, lo so, ma è come se io e lei fossimo all’interno di una bolla d’aria che ci tiene al caldo, anche se la neve continua a scendere imperterrita attorno a noi, e qualche fiocco è persino arrivato a toccare il portico. Non ho mai amato particolarmente la neve, sebbene sia stato soprannominato più volte Principe di Ghiaccio, all’epoca di Hogwarts. Mi piacerebbe che coloro che l’avevano inventato fossero qua adesso a vedermi sorridere come un ebete al nulla, solo perché ho questa donna meravigliosa tra le braccia.
Potrebbe quasi sembrare un sogno, e se lo è non voglio assolutamente svegliarmi.

 -Draco!-

 Ecco, lo sapevo io che non poteva essere un sogno, perché nei sogni non sono incluse nel prezzo le madri assillanti e ossessive, vero?
Negli incubi, al massimo, e di certo questo non è un incubo.
Sono del tutto convinto, ormai, che mia madre abbia da qualche parte, non so dove e francamente non ci tengo a saperlo, un qualcosa che le permetta di sapere quando, dove, come io mi trovi ogni qual volta io sia con una donna. È incredibile!
Arriva sempre nei momenti meno opportuni. Lo fa apposta, ne sono sicuro.
Certo, anche se questa volta mi beccasse non sarebbe niente a quanto è stata abituata in passato. Ho sempre pensato che prima o poi le sarebbe venuto un colpo al cuore, trovando il suo “bambino” tra le braccia di una qualsiasi ragazza intento in atti decisamente poco consoni ad un Malfoy.
In ogni caso è solo colpa sua. Chi le ha dato il permesso di entrare nella mia camera quando era perfettamente a conoscenza che io ero dentro, e nient’affatto solo? Durate l’estate tra il quarto e quinto anno ho seriamente avuto paura che mi lasciasse da solo con Lucius, dato che più di una volta è entrata come se niente fosse nella mia stanza mentre io e Pansy eravamo all’interno (si stavo con Pansy, non c’è bisogno di infierire, ci penso già da solo a domandarmi come diavolo facevo), lanciava uno sguardo distratto al letto (il mio comodo e bellissimo letto a baldacchino, ecco l’unica cosa che mi manca del Manor, a parte la biblioteca, la cucina di Tippy, il mio capientissimo armadio, il laboratorio di Pozioni…ok, la smetto…mi manca tutto del Manor, sarà per questo che ufficialmente vivo ancora lì? Ovviamente mi manca tutto tranne la mia asfissiante madre…), dicevamo, lanciava uno sguardo distratto al letto e proseguiva imperterrita a fare quello che era venuta a fare, come posare un mazzo di narcisi freschi sulla scrivania o riportarmi oggetti che, secondo lei, lasciavo in giro. Ma poi, mi sono chiesto, che bisogno c’era che fosse proprio lei a fare quelle cose, visto che avevamo più di venticinque elfi domestici? Domanda da un milione di Galeoni…
E poi usciva dalla stanza, come se niente fosse, invitando all’ultimo Pansy per un thè il giorno dopo.
Ovviamente solo con Pansy si comportava così. Da quando mi sono reso conto che la mia dolce (??) migliore amica era a tutti gli effetti solo la mia migliore amica, e non ci siamo più trattenuti in, diciamo così, incontri di ginnastica alternativa, e altre ragazze hanno preso il suo posto grazie a Salazar mia madre non è più entrata in camera mia durante quei specifici momenti.
Per poi ricominciare quando Hogwarts è finita, e Pansy ha sposato Harry. Non chiedetemi perché, io ho già da tempo rinunciato a capire cosa passa per quel raffinato cervello che si ritrova Narcissa Malfoy, pardon, Black.

 
-È tua madre- Perso nei mie pensieri, da pazzo psicotico lo so, a malapena mi sono accorto che Hermione aveva detto qualcosa. Le sue parole si sono trasformate in fumo bianco non appena ha aperto bocca.

-Lo so. Non voglio rientrare- Non posso non fare a meno di dirlo, tanto più compromesso di così…

-Neanche io- Sto sorridendo davvero come un’ebete, ora…queste due parole mi riempiono di una tale felicità! Anche lei sorride, poi scoppiamo a ridere entrambi, la sua risata lievemente attutita dal mio petto, dove ancora è appoggiato il suo volto.

Durano un secondo il ticchettio dei tacchi di mia madre che si avvicinano a noi, quel tanto che basta a me e ad Hermione per scostarci l’uno dall’altra.
La bolla di cui parlavo prima si deve essere rotta, perché adesso sì che sento freddo, nonostante il cappotto.

-Ecco dov’eri, caro- Salazar quanto la odio quando usa quel tono da rimprovero, lo stesso che usava quando a cinque anni bevevo il thè con il cucchiaino dentro alla tazza e lo facevo tintinnare sul piattino.
Hermione sta tremando, ora le do il mio cappotto…anche se mia madre capirà qualcosa di sicuro.

-Draco, ma non ti ho insegnato niente? Stai qua fuori a far congelare una donna? Non vedi come trema? Su forza dalle il tuo cappotto…- Oh, agli ordini Capitano Madre, mi semplifichi moltissime cose così.
Hermione tenta di protestare, ma è tutto inutile, due contro uno mia cara…

-Ti stavo cercando per dirti che se vuoi tornare a casa con me, tra poco io vado. Quindi non dilungarti troppo- E ti pareva se non era per quello…sicuro che torno, così stasera mi dovrò sorbire una delle sue feste…ma neanche sotto cruciatus!

-Grazie mamma, lo terrò presente- Il mio tono da Malfoy perfetto è l’unica cosa utile che Lucius mi ha tramandato…

Mamma sorride…Oh, no…il sorriso sadico no.

-E chiamami Narcissa, cara- dichiara, rivolta ovviamente ad Hermione, prima di girare sui tacchi e tornare in casa.

 

Questo letto non mi è mai parso così vuoto, non come in questo momento almeno. È notte fonda e io mi ritrovo sdraiato al buio della mia camera da letto con in testa solo pensieri deprimenti, e solo perché sono da solo. Si, perché Hermione ha deciso che per stanotte era meglio dormire separati e tutto per colpa della mia bellissima e intelligentissima figlioccia. Intendiamoci, voglio un bene infinito a Lily però…proprio domani doveva scegliere come giorno per fare un pupazzo di neve con Hermione?  Non poteva, che so io, aspettare di tornare ad Hogwarts e farlo lì? Con tutto il posto che c’è…ma no! Il pupazzo di neve è tradizione che si faccia il giorno dopo Natale, zio lo sai…
Merlino…sono proprio messo male. Non sono nemmeno più capace di dormire senza Hermione accanto a me, e sono passati, quanti…quattro giorni da quando ci siamo baciati per la prima volta? Mi sembra assurdo, mi sembra di stare con lei da una vita.
Quando mia madre è tornata in casa abbiamo parlato solo io e lei, di nuovo abbracciati come dieci minuti prima, e sono rimasto piacevolmente sorpreso quando mi ha rivelato un piccolo particolare su di lei a cui non avrei mai creduto, se me lo avesse raccontato qualcun altro.
Anche lei adora stare da sola, senza il pensiero di un marito da cui tornare la sera.
L’ho baciata senza tentennare troppo. Ho dovuto baciarla. È incredibile quanto siamo simili, io e lei.
Poi siamo dovuti rientrare, o ci sarebbero venuti a cercare tutti quanti. E poi chi aveva la forza di spiegare loro quello che sta accadendo tra di noi? Io no di certo, dato che sono il primo a non capirci niente.
Ovviamente mi sono dovuto sorbire mia madre, prima di riuscire a convincerla a tornare al Maniero.

-Draco tesoro- iniziano sempre così le sue frasi quando vuole chiedermi qualcosa –Sei proprio sicuro di non voler venire a casa con me? Guarda che ho fatto preparare tante di quelle cose buone per stasera…tutti i tuoi piatti preferiti!- E ancora, mentre io continuavo a ripetermi di non cedere ai suoi subdoli stratagemmi –Ma non vorrai lasciarmi sola in quel grande Maniero tutto vuoto?- No, mamma, non toccare quel tasto…lo so anche io che è troppo grande per una donna sola –Alla cena sarò l’unica senza figli, mentre tutti gli altri li avranno con sé…sai quante belle ragazze ci saranno, Draco?- Ecco, questa se la poteva anche risparmiare, non è decisamente una ragazza quello di cui ho bisogno al momento –Oh, e va bene, se vieni ti prometto di non insistere più sul tuo matrimonio, e non ti organizzerò più cene con le figlie dei miei amici- Ammetto che su questo ci ho fatto un pensierino, ok, più di uno, ma mi è bastato vedere l’espressione di Hermione in quel momento per declinare l’offerta con decisione.

Poi l’ho accompagnata alla porta, e lì ha continuato con il suo discorso, ma non l’ho ascoltata gran ché, fino a quando non ho captato tre semplici parole : “Quella cara ragazza” e mi sono bloccato di colpo.

-Scusa mamma, dicevi?- Le ho domandato.

-Non mi ascoltare mai, bravo! Comunque ti stavo dicendo di invitare qualche volta a pranzo o a cena quella cara ragazza, ho visto che c’è affinità tra di voi-

Sono sbiancato di colpo. –Quale cara ragazza, mamma?- Chissà perché temevo la sua risposta…

-Ma Hermione, caro. Chi altri?-

Visto che non rispondevo ha bene pensato di proseguire con il discorso.

-Sembrate andare molto d’accordo, e mi fa piacere. Finalmente ti sei deciso ha trovare una ragazza con un po’ di cervello e non quelle bamboline che portavi a casa di solito…bravo tesoro!-

E mi ha dato due schiaffetti leggeri sulla guancia, con un sorriso tenero stampato in faccia. Mia madre con un sorriso tenero non l’avevo mai vista. E ora sono felice di non averne mai avuto l’occasione. Fa paura.

-Ma mamma…tra me ed Hermione non c’è niente- Bè…più o meno, ma mica potevo dirle che abbiamo fatto l’amore praticamente tutte le sere, no?

-Certo, caro…non ancora, forse!- E con questa frase se ne è uscita, lasciandomi imbambolato davanti alla porta.

Adesso qualcuno mi spieghi come fa a sapere sempre tutto! È una cosa impossibile. Certe cose le capisce addirittura prima di me.

 

Dopo la cena mia cugina e Remus sono tornati a casa, con quella piccola peste della loro figlia che nel tentativo di abbracciarmi mi ha pestato i piedi cinque volte e messo il gomito in un occhio, poi anche Cordelia ci ha liberati della sua nefasta presenza, tornandosene a casa sua, peccato che Carlus non sia potuto rimanere, ho parlato poco con lui oggi.
Poi Lily e James ci hanno costretti in una interminabile partita a Monopoli, a cui solo Pansy è riuscita a porre fine, obbligandoli ad andare a letto, e sbuffando i due sono saliti su per le scale sbuffando scortati da Harry.
Dopodichè siamo riusciti a convincere Pansy a stendersi sul divano, ovviamente senza farle capire che aveva davvero un aspetto distrutto altrimenti ci avrebbe azzannato tutti quanti seduta stante. Per concludere il solito quadretto amoroso dei coniugi Potter, a cui credo non farò ci farò mai abitudine.
E così, dopo un interminabile momento di separazione tra me ed Hermione sulla soglia delle nostre rispettive stanze, eccomi qua a rigirarmi per la ventesima volta in questo immenso letto…vuoto. Spero solo di addormentarmi presto perché se solo penso ancora un’altra volta ai baci che ci siamo scambiati poco fa mi alzo seduta stante e la raggiungo. E tanti cari saluti al nostro segreto.

 
Grazie a Merlino, Salazar e quant’altro sono riuscito ad addormentarmi alla fine.
Ma comunque niente mi ha impedito di sognarla, per quasi tutta la notte. Non starò adesso qui a raccontarvi espressamente cosa ho sognato, ma vi basti sapere che ho urgente bisogno di una doccia. La sveglia sul comodino mi indica che è un orario ben più che accettabile per un Malfoy per alzarsi, e così con un asciugamano attorno alla vita mi dirigo verso il bagno in fondo al corridoio.
Non faccio nemmeno in tempo ad uscire che quella creatura meravigliosa che risponde al nome di Hermione appare davanti a me. Probabilmente ora un sorriso enorme mi è spuntato sulla faccia, ma che ci posso fare se mi è mancata perfino mentre dormivo?

-Buon giorno Mezzosangue!- Spero che capisca che non lo vedo come un insulto questo, nel mio tono c’è tutta la dolcezza che ho potuto metterci, anche se avrei voluto aggiungerci un mia prima di Mezzosangue

-Buon giorno Malferret!- Mi risponde con il mio stesso tono e mi sorride, perfetto mi ha capito alla perfezione.

In pochi passi mi avvicino a lei, controllo che per il corridoio non ci sia nessuno, e mi chino a darle un leggero bacio, subito ricambiato da lei.

-Scusa…non ho resistito!- Mi sarei meravigliato di me stesso in caso contrario, è tutta la notte che sogno (letteralmente) questo momento.

-A cosa? A chiamarmi Mezzosangue, o al bacio?-

-A tutte e due, veramente!- Ammetto ridendo.

-Oh, bè…se vuoi rifarlo alla seconda cosa non dico di no…- Mmmh, interessante.

-Stavo andando a fare la doccia…- Sono certo che la mia intelligentissima Hermione capirà l’allusione.

-Sai, stavo giusto pensando che avevo intenzione di farne una anche io…-

-Credo che questa doccia di casa Potter sia abbastanza capiente per contenere due persone…-

Allusione perfettamente capita e perfettamente accolta, a quanto pare, perché non mi da nemmeno il tempo di finire la frase che subito mi prende per mano, tirandomi verso il bagno.

Oh, io lo so che vorreste tutti i dettagli di questa nostra luuunga doccia, ma mi dispiace informarvi che qui tratto solo i miei pensieri da decelebrato (ovviamente non vi salti in mente per nessun motivo di dire a qualcuno che mi do del decelebrato da solo, i Malfoy non sono decelebrati, MAI) e non racconti pornografici, per questi potete tranquillamente rivolgervi a Blaise. Quello che a voi è dato sapere è che è stata decisamente la doccia più piacevole, sensuale e passionale della mia vita.
Se fosse stato per me, non sarei mai uscito da lì.

-Dovremmo uscire…-

-Dobbiamo proprio?-

-Mh mh…-

Lo so che anche lei non vuole, ma so anche che ha ragione, così mi decido a chiudere l’acqua, e ad uscire dalla doccia, non prima di averle dato un ultimo, dolcissimo, bacio.
Avvolta in quel candido asciugamano è bellissima, anche se senza…bè…

-Ti preferisco senza…-

Mi sorride, ma un secondo dopo mi tira un leggero pugno sulla spalla.

-Ahia!- Non mi ha fatto male, ma adoro fare un pò di scena.

-O andiamo, non ho tutta questa forza! Che Auror sei, se ti riesco a far male io?-

-Sei manesca!-

-Lo devo essere, per tutti e due. Altrimenti non usciremo più da questo bagno, e sarà Pansy a venirci a cercare, o, ancora peggio, Harry-

Oh  Merlino! Pansy! Se è lei la prima a scoprire tutto è la fine per me, e se non lo è e lo viene a sapere da altri per me sarà ancora peggio.

Mi affretto ad avvolgermi l’asciugamano intorno alla vita, e poi controllo che fuori ci sia la strada libera.

-Via libera?- Mi domanda Hermione con fare cospiratorio.

Ecco. Adesso si che è bellissima. L’accappatoio le scende morbido lungo le spalle, i capelli sono ancora bagnati ma qualche ricciolo già quasi asciutto le circonda il viso, luminoso come mai l’avevo visto prima d’ora, forse dato da quel luccichio negli occhi e le gote leggermente arrossate. Sono ripetitivo, lo so, ma è bellissima.

 
Quando scendo in cucina sono stranamente di buon umore. Sono certo che oggi niente andrà storto, è per questo che sorrido apertamente.

-Oh, ma guarda un po’ chi si vede. Pensavo fosti affogato nella doccia, ci speravo veramente-

-Molto divertente, Harry. Allora che si mangia oggi?- Ci ha provato Harry, ma stamattina non mi abbattono nemmeno le sue battutine.

Lui si è messo a ridere, mentre Pansy ha sbuffato dopo aver alzato gli occhi al cielo. Ma che ho detto?
Hermione è entrata adesso e ci guarda non capendo.

-Ma che è successo?- domanda.

Alzo i palmi delle mai in segni di resa. Non chiederlo a me, tesoro!

-Sono circondata da bambini!- esclama Pansy a quel punto. Ti sei sposata Potter, che credevi?


Il resto della giornata trascorre normalmente, senza particolari sorprese. A parte una piccola, insignificante chiacchierata con la mia figlioccia.
Subito dopo pranzo ero in biblioteca, alla ricerca di un libro a cui sto dando la caccia da troppo, ma ogni volta non lo trovavo mai, quando Lily è entrata a sua volta, uno strano sorriso stampato in faccia.

-Ciao zio!- Mi ha salutato allegra.

-Ciao principessa! Hai bisogno di qualcosa?-

-No, no. Solo…ti volevo chiedere una cosa…-

-Dimmi tutto Lily-

Manteneva gli occhi bassi, spostando il suo peso da un piede all’altro. Tutto questo non prometteva niente di buono.

-Sai, mi piace molto zia Hermione, sono proprio felice di averla finalmente conosciuta. Dopo tutte le volte che papà mi ha parlato di lei…-

L’ho guardata a lungo, non riuscendo a capire dove volesse  andare a parare.

-A te piace la zia?- Me l’ha domandato a bruciapelo, così, senza altri preamboli. Oh Merlino! Ho pensato: E adesso cosa le rispondo? Per fortuna però ci ha pensato lei.

-Perché io trovo che voi due assieme siete fantastici! Bellissimi e simpaticissimi tutti e due…e poi lei sarebbe la persona adatta e te, zio!-

Mi sono limitato ad osservarla quasi a bocca aperta. Ma cosa aveva intenzione di fare? Prendere il posto di mia madre?

-Lily…-

-Se vuoi ti do una mano io...vedrai non darà difficile! Sarei così contenta se voi due vi sposaste! Puoi invitarla fuori a cena…o farle un regalo…sì sì! Dai zio!-

-Frena, frena Lily. Mi puoi spiegare come ti è venuto in mente tutto questo?-

-Lo zio Blaise ha la fidanzata, no? E tra poco si sposerà, o almeno così mi ha detto papà, non vorrai rimanere da solo zio? Anche zia Hermione non dovrebbe essere da sola. Quindi la cosa migliore è che voi due vi fidanzate…sono certa che sareste meravigliosi insieme!-

E poi ha continuato a insistere su questo, fino a quando non le ho promesso che avrei provato a conoscere meglio Hermione, anche se non le promettevo niente.
Mi sono sentito un po’ meschino a dirle questo, però non le potevo certo dire quello che c’è tra me e lei, no?
Però mi ha dato una grande idea. Stasera inviterò Hermione ad uscire.

 
Blaise è andato ad accompagnare a casa Allison, e credo che non lo vedremo per un po’. Considerando che ha la casa libera…
Dopo pranzo i gemelli hanno convinto me, Harry e Hermione ad una partita a palle di neve. E hanno vinto loro due con il loro fantastico papino. Diciamo che un pochino ho forzato il gioco, quando alla fine gli ho permesso di saltarmi addosso e ricoprirmi di neve.
Poco prima di cena Hermione è salita a cambiarsi, così l’ho seguita al piano di sopra.
Mai avrei creduto di sentirmi così in imbarazzo nel invitare una donna ad uscire con me, ma quando mi sono trovato Hermione davanti per un attimo ho rischiato di non farcela.
Insomma, avete tutti presente come sono di solito no, o com’ero ad Hogwarts…ecco, la Granger ha la straordinaria capacità di trasformarmi in un'altra persona.
Divento quasi timido per Merlino! Assurdo…
Sta di fatto che alla fine però cel’ho fatta, l’ho invitata per questa sera, e lei ha accettato, e io sono tremendamente felice.
Ok, ok…Draco datti una calmata, non è possibile che Hermione ti faccia questo effetto…per poco non le saltavi addosso stasera! Ti sei bloccato all’ultimo, sei stato bravo, però adesso basta, altrimenti non ci arrivi al dopo cena. Decisamente però quando ha detto quella cosa hai fatto la cosa giusta, ti faccio i miei complimenti!
Te ne sei reso conto vero che le hai detto che ti piace così tanto? Oh certo, lei aveva detto quella cosa che ti ha definitivamente ucciso quei pochi neuroni che ti restavano, sei scusato allora. Non capita tutti i giorni una donna che pensa esattamente come te.

Vedete come mi sono ridotto? A parlare di me stesso a me stesso in seconda persona mentre mi gusto la cena, intanto che Lily discute con Harry e Pansy dei nomi da dare al fratellino. Povero piccolo…già me lo immagino con un nome assurdo made in Pansy, qualcosa di molto simile a Nefertiti se sarà una femmina o chissà cosa se è maschio, Lily comunque ha detto che lo vorrebbe chiamare Salazar, o Severus! Avreste dovuto vedere la faccia di Harry! Se solo avessi potuto fargli una foto!

 
Poi grazie a Merlino sono tutti saliti in camera molto presto, Harry ha convinto i gemelli con la scusa della giornata dei “Figli al lavoro” che ci sarà domani al ministero.
Quanto ho odiato quella giornata in passato! Una volta ho fatto fare un giro a James, mentre Lily era con Harry, e tutti quelli che ho incontrato mi hanno fatto i complimenti per mio figlio…ma non lo vedevano che è la fotocopia di Harry Potter?
In seguito anche i padroni di casa sono saliti in camera e ci siamo trovati da soli io ed Hermione. Comodamente seduto sulla poltrona che amo definire mia, poiché da me adottata, per poco non ho rischiato di fare saltare tutti i buoni progetti per la serata, in favore di una appassionata seduta di “ginnastica alternativa” quando Hermione ha avuto l’ottima idea di accomodarsi dolcemente sulle mie gambe. Poi grazie alla mia ferrea forza di volontà ci siamo alzati e smaterializzati in una via di Londra.

 

Il “Magic Heaven” ha un aspetto carino, anche se piuttosto banale. Certo, niente in confronto al pub di Theo, ma per una prima uscita è più che accettabile, e per lo meno è quello che fa per noi, intimo, accogliente e soprattutto babbano. Se fossimo allo “Salazar’s”, il sopraccitato pub di Theodore Nott, domani mattina la foto di noi due farebbe il giro di tutti i giornali del Mondo Magico, dato che è il pub più in voga del momento.
Scegliamo un tavolino in un angolo, il più appartato possibile, e l’albero di vischio sopra di noi non può di certo passare inosservato.
Iniziamo a parlare ancora prima che la cameriera arrivi a prendere le nostre ordinazioni.

-Tu credi che avrebbero qualcosa da dire se gli altri scoprissero di noi?-

-Non lo so, forse no. Per lo meno Pansy sarebbe contenta come una pasqua, è un po’ come mia madre sai?-

-Ce la vedo davvero fare la mamma chioccia. Non oso immaginare quando James gli presenterà la fidanzata…-

-Oh, nemmeno io se per questo! D’altra parte la reazione di Harry quando sarà Lily a presentarsi con il fidanzato posso ben immaginarmela…-

-Anche io! Solo a vederlo si capisce che è altamente iperprotettivo nei suoi confronti-

-Dovevi vederlo quando è arrivata la lettera che diceva che sarebbero andati ad Hogwarts! Pansy mi ha chiamato alla sera dicendo era da quella mattina stessa che non sentiva Harry, che era andato in ufficio come tutti i giorni. Così mi sono materializzato nel suo ufficio, e lui era là, seduto alla scrivania, con lo sguardo perso davanti a sé. Faceva quasi paura! Quando mi sono avvicinato per vedere se andava tutto bene lui si è mosso, ha sospirato e poi gli ho dovuto estorcere tutto parola per parola. È venuto fuori che era in crisi perché la sua bambina presto sarebbe andata via, avrebbe passato sette anni della sua vita ad Hogwarts, e quando sarebbe tornata sarebbe stata una donna e l’avrebbe persa per sempre. È stato inutile fargli notare che per le vacanze sarebbe tornata, ha subito ribattuto che tre mesi erano troppo pochi in confronto a nove. Non era preoccupato per quello che eventualmente poteva capitarle a Hogwarts, a lui erano capitate di cotte e di crude di certo a lei sarebbe andata decisamente meglio, ma era il dopo che lo atterriva. Mi ci è voluta quasi l’intera notte e una bottiglia di FireWisky per convincerlo che Lily sarebbe rimasta per sempre la sua bambina, qualsiasi scelta avrebbe fatto nella sua vita-

-Sul serio? Non pensavo potesse reagire così-

-Te lo giuro, aveva un aspetto orribile-

-Forse un po’ c’era da aspettarselo, ma credevo che almeno adesso con il nuovo bambino in arrivo…-

-Sai, ad essere sincero credo che in parte abbia a che fare con lui. Harry non lo ammetterebbe mai, nemmeno sotto tortura, ma credo che abbia paura, in fondo-

-Paura?-

-Ma sì, dopo quello che è successo quando sono nati i gemelli…-.

Hermione mi ha guardato con un’espressione che parlava già da sola. Dimentico sempre che lei non c’era, non lo so, per me è come se fosse stata al mio fianco da sempre. Così le ho raccontato di quei giorni terribili che sono seguiti alla nascita dei gemelli. Ancora adesso a volte mi vedo il volto pallido di Pansy stesa in quel lettino in quella stanzetta nei miei sogni più brutti. La guerra era finita, eravamo tutti certi che da quel momento in poi tutto sarebbe andato per il meglio. I gemelli erano così piccoli e Harry passava le sue giornate seduto in mezzo ai loro due lettini, stringendo le loro manine, e di certo con la mente rivolta a Pansy per tutto il tempo. Non poteva fare altro. Cordelia aveva lasciato l’ordine ai medimaghi di non farlo entrare nella camera della figlia, cosa che aveva solo contribuito a far crescere il suo senso di colpa.
Quella donna malefica non si è nemmeno degnata di farlo chiamare quando la mia migliore amica si è risvegliata, nonostante la prima parola uscita dalla labbra di Pansy è stata proprio “Harry”.  E adesso è di nuovo incinta. Ad essere sincero ad essere preoccupato non è solo Harry… io non credo assolutamente di essere in grado di reggere altri giorni come quelli di undici anni fa.

-Non ne avevo la minima idea-

Hermione è però costretta a bloccarsi, perché è arrivata la cameriere a prendere le nostre orinazioni. Meglio tardi che mai, che ne dite?

-Non potevi averne- E come poteva? Nessuno si è mai sognato di raccontarle in qualche modo cosa stesse accadendo qua da noi!

-Già, undici anni sono tanti, inizio a pentirmi di aver fatto quella scelta-

-E perché mai? Se tu non fossi partita noi due non saremmo mai diventati così…-

-Intimi?-

-Sì, è la parola giusta. Io stavo per dire vogliosi, però il tuo suggerimento è decisamente migliore-

-Quanto sei scemo, Draco?-

Vorrei mettermi a ridere, davvero, ma arriva la cameriera con le nostre bevande, e una voce mi blocca all’istante.

-Malfoy?- Oh no, no, no, no…assolutamente NO!

-Weasley, è sempre un piacere vederti- Ma certo, è un piacere esattamente come occuparsi dei Vermicoli.

-Che strano vederti in un posto come questo, come del resto è meno strano trovarti in dolce compagnia- 

Stai forse cercando di fare la spiritosa? No, perché in tal caso stai sbagliando totalmente.

-È solo una chiacchierata fra colleghi, non è vero Hermione?- Sorbiscitela un po’ anche te…su, su.

 
Ecco un altro momento da macchina fotografica…prima o poi me ne dovrò comprare una da tenere sempre in tasca, magari trasfigurata così nessuno se ne può accorgere.
Ginevra ha spalancato talmente tanto la bocca che quasi le si vedono le tonsille, e nel frattempo ha assunto un’espressione talmente assurda che mi stupirei del fatto che qualcuno possa arrivare a definirla una persona intelligente.

-Hermione?- Balbetta. Ma certo che è lei, beota!

-Ciao Ginny-

-Oh mio Dio! Sei tornata!-  Ed ecco che il vassoio che teneva in mano cade miracolosamente a terra…ma che strano, non avrei mai pensato una cosa simile. Basta che però non mi stritoli la mia Hermione…

 

Ok, va bene che sono undici anni che non la vedi, ma non ti pare di stare esagerando leggermente? Solo un pochino, sai.
Sono venti, e sottolineo venti, minuti, lo so perché li ho cronometrati, che parla ininterrottamente…che stress! Non lascia nemmeno parlare Hermione, che sarebbe quella con più cose da dire, secondo me. Va bè che non dovrei stupirmi di questo, l’ho già sperimentato sulla mia pelle (e palle…stritolate, ma non voglio essere volgare).
Tempo fa Pansy ha avuto la brillante idea di farmi uscire a cena con la Piattola. Ha organizzato tutto nei minimi dettagli, dal menù del ristorante in cui l’avrei dovuta portare al mio vestito, quello che però si è scordata di fare è di porre un incantesimo silenziante alla cara Ginevra, e così mi sono sorbito cinque ore di chiacchiere continue, sui più svariati argomenti, con il solo aiuto di un paio di bottiglie di vino. A fine serata avevo la testa così intontita che mi sono pure scordato di riaccompagnarla a casa. Credo che lei cel’abbia con me da quel esatto momento.
Ora sto cercando di appropriarmi del drink di Hermione, ma lei mi ha subito beccato e ad una sua occhiata glaciale si sono subito raddrizzato al mio posto. Ma come fa a non bere assolutamente nulla mentre quella lì sta parlando?

 
-Ginny, scusami ma lo dico per te. Ci sono molti clienti stasera, non rischi a star qui seduta con me?- Ecco brava…falla andare via.

-Oh, non ti preoccupare, Harry non mi licenzierebbe mai!- cinguetta invece lei.

-Harry?- Cos’ha detto? Ho sentito bene? ah, io ed Hermione l’abbiamo detto contemporaneamente…

-Sì, Harry- Ci risponde indicando qualcuno oltre le sue spalle –Sapete, io non lavoro veramente qua, vengo solo quando c’è bisogno per dare una mano al mio fidanzato. Aspetta qua, te lo devo far conoscere- E con un balzo si alza dalla sedia.

-Dove pensa che potremmo andare?- Dovevo parlare, non ce la facevo più.

Eccola di ritorno accompagnata da un ragazzo fin troppo alto per lei, con un cespuglio di capelli neri e occhi verde chiaro seminascosti da un paio di occhiali rettangolari.
Oh Merlino!

-Non ti ricorda qualcuno?- Andiamo, ditemi che è uno scherzo…non sta accadendo veramente! È la sua fotocopia!

-Herm, lui è Harry, il mio fidanzato- annunciò Ginny una volta raggiunto il tavolo

-Tesoro, lei è Hermione. Ti ho parlato di lei, ricordi?-

-Certo Ginny, è un piacere conoscerti Hermione-

-Piacere mio. Ma per caso ci siamo già incontrati da qualche parte?- Oh, Hermione questa non me la dovevi fare…come faccio ora a non scoppiare a ridere?

-Non credo. Ma Ginny mi ha parlato così tanto di te che mi sembra di conoscerti da una vita- Povero Harry, già mi immagino quanto gli ha parlato la Piattola…

-Chissà perché non perché non ne avevo alcun dubbio- Stavolta proprio non riesco a stare zitto…

Per fortuna gli atri due non lo udirono, o comunque non ne diedero alcun segno.

-Sei un medico, giusto?-

-Sì esatto, sono una medima…-

-È un chirurgo tesoro- la blocca Ginny

-Deve essere davvero affascinate. Ora però scusatemi, ma ho un locale da mandare avanti. Spero di rivederti, Hermione- Io ti auguro tanto di non vedere mai più Ginevra.

Hermione si volta ancora una volta verso l’amica, sorride in un modo strano…

-Non lo sa vero?-

-Cosa?-

-Harry è un babbano, lui non sa che sei una strega-

-Come hai fatto a capirlo?- Oh santo Salazar…

-So riconoscerli, e poi tu mi hai interrotta quando stavo per dire che sono una medimaga…-

-E hai fatto due più due. Ammetto che hai ragione, come sempre- E dubitavi forse?

-Solo una cosa vorrei chiederti. Da quanto state insieme?-

-Ormai sono tre anni- Povero, povero Harry…ma come fa?

-E in tre anni lui non ha mai espresso il desiderio di conoscere la tua famiglia?- E in tre anni lui non ha mai espresso il desiderio di mollarti?

-Oh no, no! L’ha fatto- Ecco! Lo sapevo!!

-E come hai fatto a far passare la caotica famiglia Weasley per una perfetta famiglia babbana?-

-Ma lui non li hai mai visti. Mi è bastato accennare al fatto di essere la più piccola della famiglia, con sei fratelli maschi prima di me e lui ha cambiato immediatamente idea-

Però…diabolica!

-Molto ingegnoso, ma quanto pensi di andare avanti così?-

-So che prima o poi dovrò dirglielo, ma molto meglio poi, no? Però, ora la curiosità l’avete fatta venire a me. Cosa ci fate voi due in un bar babbano? E per di più insieme?-

-Ecco…-

Hermione non sa cosa dire, ma mi è giusta venuta un’idea delle mie che sono certo ci salverà.

-Dobbiamo ammettere che ci hai scoperti, Ginny-

Sono un genio, sono un genio, sono un genio….

-Non so come dirtelo, ma devi sapere che io e Hermione stiamo insieme-

Ginevra sbatte gli occhi, frastornata. Ennesimo momento fotografia.

-Cosa?- trilla. Uh, come mi diverto!

Spero solo che Hermione non mi tradisca, ma dallo sguardo con cui ha risposto al mio credo abbia capito.

-In realtà è un po’che va avanti, siamo segretamente sposati da due anni-

Rettifico. Questo è un momento fotografia, anzi Il Momento.

La Weasley non dice niente, ma la sua bocca ha raggiunto le dimensioni di quella di una Chimera o di un Ungano spinato, da tanto si è spalancata.

Credo che Hermione abbia tutta la voglia di spaccarmi la bottiglia di birra che mi sono appena bevuto direttamente in testa.

-Mi state prendendo in giro, vero? So che io casco sempre a tutto, quindi vi prego di essere sinceri…- Bè, almeno ne sei consapevole.

-Ma certo che no, Ginny. Come potrei farti uno scherzo simile? Lo sai che non ne sono il tipo- No, no…proprio no.

-Oh, ti chiedo scusa Draco! Ma sai qualche dubbio può venire a chiunque no?-

-Ma certo-

-Però…mi avete detto che è un segreto giusto? E allora il vostro segreto è al sicuro con me, potete stare certi che nessuno saprà niente. Per quanto mi riguarda, io non vi ho nemmeno visti stasera!- Proprio quello che volevo!

-Ti saremo debitori per sempre, Ginny-

-Magari potreste chiamare il vostro primo figlio Ginevra!-

-Ma che idea splendida! E speriamo che siano due gemelli, così l’altro lo possiamo chiamare Artù!- O magari tre, così l’altro lo chiamiamo Lancillotto…

E con questa uscita che fece sorridere Ginny come un’ebete, Draco si alzò dalla sedia, passò un braccio attorno alla vita di Hermione e le sorrise.

-Vogliamo andare tesoro?-

-Ma certo- Oh, oh…non credo l’abbia presa bene, mia “moglie” -Ginny, teniamoci in contatto, ok?-

-Ma certo Herm! A presto piccioncini!-

 

 
-Si può sapere che diavolo avevi intenzione di fare?- Ecco che una volta usciti in strada si sprigiona la furia della mia cara Hermione.

-Ho solo cercato di salvarci la pelle!-

-Facendo credere a Ginny che siamo sposati?-

-Segretamente sposati, è questa la differenza-

-Ah certo! Perché tu credi che Ginny manterrà il segreto, vero?-

-Esattamente-

-Ma andiamo! Lo sai meglio di me che quando ci si mette è peggio di Rita Skeeter, dalle due giorni e l’intera comunità magica crederà che siamo sposati-

-È proprio qui che ti sbagli. Sa di essere a parte di un segreto più grande di lei, ed è per questo motivo che non lo dirà a nessuno. Adora prendere parte ai segreti. Credimi-

-Allora potevamo anche dirle che semplicemente eravamo usciti insieme, e poi chiederle di mantenere il segreto-

-Ma non ci avrebbe mai creduto-

-Sì perché è più facile credere a noi due sposati!-

-A quanto pare sì-

-Ma ti rendi conto che quando la rivedrò dovrò subirmi il terzo grado su quando, come e perché noi due ci siamo sposati!-

-Inventati qualcosa, tanto! Basta che non le dici che mi hai sedotto tu, ho una reputazione da difendere, io-

-Oh! Sei impossibile, lo sai? Possibile che hai sempre la risposta pronta?-

-Qualche volta sono però costretto a rimanere senza parole, però-

-Ah sì? E sentiamo…quando avrò l’onore di assistere a tale evento?-

Merlino Santissimo…arrabbiata è ancora più bella. Credo la farò arrabbiare più spesso.

-Mmm…tipo…adesso- La bacio delicatamente, attirando il suo corpo a contatto con il mio.

Cede all’istante e per una manciata di secondi tutto sparisce da attorno a noi. C’è solo lei con le sue mani delicate intrecciate ai mie capelli. Come un fulmine mi passano per la mente gli avvenimenti della serata, tutti giocati in aspettativa di questo momento e anche una piccola sorpresa che mi costringe a separarmi da lei con una risata.

-E adesso che c’è?- Mi domanda, lo so che è scocciata.

-Scusa, ma non ce la faccio più. Se penso alla Weasley e al suo “fidanzato”…- e rido ancora.

-Saranno solo coincidenze dai…-

-Ma per favore! L’hai visto? È moro con gli occhiali e gli occhi verdi, si chiama anche Harry…è assurdo-

-Forse un pochino, ma ci saranno centinaia di Harry fra i babbani-

-E lei è andata a trovarsene uno proprio con quelle caratteristiche…-

La guardo fissa negli occhi, alzando il sopracciglio e anche lei si mette a ridere. Cosa che credo abbia cercato di non fare fino a questo momento.

-Aspetta solo che lo dica a Pansy...- Non vedo l’ora di dirglielo…altro che momento fotografia...

-Oh, ma tu non glielo dirai-

-E perché no?-

-Perché tu, caro il mio “maritino” non hai alcuna intenzione di dormire da solo, stanotte…non è vero?-

Bè…se stanotte si avvicina anche solo lontanamente al bacio che mi stai dando adesso, cara la mia “mogliettina”, credo proprio che terrò la bocca chiusa.

 

 

 

 

 

 Lo so, lo so. Sono in ritardo di mesi, tre per l'esattezza, e non ho scuse. Mi trascino dietro questo capitolo da parecchio tempo, scrivevo qualche riga ogni tanto e poi smettevo, e così via. E pensare che di mezzo c'è stato pure il mio compleanno,e io tutta convinta mi dicevo che per il 21 aprile avrei postato il capitolo...ovviamente non lo fatto, ed ora sono qua come sempre a chiedervi scusa. Sempre che ancora vi interessi leggere questa storia.

Il capitolo Draco, sebbene sia quello che più mi rispechia, è sempre il più difficile da far funzionare. Il biondino si deve molto spesso adattare a tutto quello che succede negli altri capitoli e se ci mettessi cose nuove diventerebbero capitoli di 100 pagine o una storia solo per lui!! E anche se mi piacerebbe, sarebbe meglio che prima finissi questa qua...già ne ho iniziate fin troppe e che un giorno mi piacerebbe pubblicare ma chissà quando le finirò!!

Già che ci sono ne approffitto per dirvi che probabilemte passerà un po' prima che io possa postare il capitolo 18. Giugno si avvicina fin troppo e con esso l'inizio dell'inferno. Sempre che ci arrivi senza impazzire prima, intendiamoci.  Finito l'Esame iniziano le vacanze, e cercherò di scrivere più che posso, sebbene sia lontana da qualsiasi connessione ad Internet e quindi da EFP (purtroppo).

Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono, sopratutto quelli che recensiscono!! Vi adoro!!  Ma anche gli altri ovviamente...Grazie grazie!!!

Alla prossima ^^

Kel 

 

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