The 70th Hunger Gαmes.ϟ

di demigodfromdistricttwo
(/viewuser.php?uid=199868)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lα fortunα non è α suo fαvore.ϟ ***
Capitolo 2: *** Lα promessα. ***
Capitolo 3: *** Siαmo α Cαpitol City. ***



Capitolo 1
*** Lα fortunα non è α suo fαvore.ϟ ***




                                                                                                                  

Finnick's pov.

 
Capitolo uno: La fortuna non è a suo favore.ϟ

"Happiness hit her like a bullet in the back
Struck from a great height
By someone who should know better than that."

Florence and the Machine | Dog Days Are Over.

 

Cerco di trovare la luce per prevalere all’oscurità che c’è nella mia mente, nella speranza di eliminare le immagini raccapriccianti che ho ancora nei miei pensieri. Un ragazzo che cade a terra sanguinante, il mio tridente conficcato nel suo torace. Ecco, i miei incubi sono ufficialmente ricominciati. Un odore di mare arriva alle mie narici, mi sveglio e guardo la donna che si trova al mio fianco. Mi è stata mandata dal presidente Snow ieri sera. Ecco il mio prezzo da pagare per far sì che vengano eliminate tutte le nomine del mio fratellino, nella mietitura di quest’anno. Beh ecco cosa sono.


Mi chiamo Finnick Odair, ho diciannove anni e sono una marionetta di Capitol City.

Scosto le coperte e infilo l’accappatoio. Mi avvicino alla finestra ad ammirare il magnifico mare del mio distretto quattro. Mi accorgo che c’è silenzio nei dintorni, quasi nessuno fuori casa. Di solito al mattino ci sono decine di persone che si preparano ad aprire le loro bancarelle o che ritornano da una lunga notte  di pesca. Almeno è quello che accade tutti i giorni che si possono definire ‘normali’.
Ah dimenticavo, il giorno della mietitura, non è un giorno normale. Il dolce silenzio della mattina mi fa provare una sensazione rilassante, che viene subito interrotta da una voce femminile.


«Ho sentito qualcosa sugli Hunger Games di quest’anno. Tu sei un mentore, pensavo potesse esserti utile qualche informazione in più. » Mi dice.

Il suo nome è Dorothea Redpath, uno degli sponsor di Capitol City. Vuole aiutarmi e io ho bisogno di informazioni in più, quindi annuisco.

«Ci sarà qualcosa di catastrofico, molto probabilmente un terremoto.»

‘fantastico’ penso. Quale altro atroce modo per uccidere velocemente i tributi?
Ringrazio Dorothea, la saluto e mi dirigo verso la spiaggia.  E’ deserta.
Le onde hanno un’area invitante e non oso a tuffarmi dentro.
A mio padre piace scherzare sul fatto che sono nato in acqua. Mia madre addirittura dice che ho imparato prima a nuotare che a camminare. Le onde sono sempre un rifugio accogliente per me.
Il mondo è sempre tranquillo qui. Mi piace restarmene sott’acqua finché non esaurisce l’ossigeno, per poi ritornare in superficie a malincuore. Inizio a guardare verso la spiaggia e vedo una ragazza che gira su se stessa molto velocemente. Scosto velocemente le alghe e i pesci attorno a me, e mi dirigo verso di lei.

«Attenta!» le dico.

Ma prima che possa finire di parlare, lei è già caduta sulla sabbia cocente e scoppia in una risata contagiosa. La aiuto ad alzarsi, anche se la vedo alquanto imbarazzata. Incrocio i suoi occhi, sono di un verde scuro, quasi smeraldo. Riconoscerei quegli occhi tra mille, è Annie Cresta.
Suo padre possiede il negozio di reti in città e spesso i nostri padri vanno a pesca insieme.
La conosco fin da bambino anche se non ci ho mai parlato. Credo si senti ancora imbarazzata e in debito da quando una volta le salvai la vita, ma questa è un’altra storia.


«Grazie. » Mi dice, per poi scappare via.

‘Perché si comporta così?’ mi chiedo.

«Signor Odair..» una voce potente mi chiama alle mie spalle. E’ Wade Herriot, un pacificatore.

«Mi dica» Gli rispondo.

«La signorina Cronin la aspetta al Palazzo di Giustizia. »

Fannia Cronin è l’accompagnatrice storica del distretto quattro, oggi è venuta direttamente da Capitol City per il giorno della mietitura. Si starà chiedendo dove sia, pronta a consegnarmi nella mani dei miei stilisti.

«Sarò lì a momenti» dico a Herriot e mi dirigo verso il palazzo.

La piazza è molto affollata. I ragazzi sono divisi per età e marciano al loro posto con quei volti spenti, di chi non sa se potrà rivedere più il suo distretto. E’ una cosa orribile per dei ragazzini di dodici anni, ma nel mio distretto tutti sono stati preparati per questo destino. Si dice che quest’anno non ci saranno volontari, questo vuol dire meno probabilità di un vincitore dal distretto quattro. Io sono l’ultimo vincitore, l’ultimo ad essere sopravvissuto in quell’arena. Vengo velocemente scortato al Palazzo di Giustizia, dove i miei stilisti mi preparano. Dopo prendo postazione sul palco, affianco al sindaco Lapworth. Fannia si alza e si avvicina al microfono.

 «Felici Hunger Games e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore» continua «E’ un immenso piacere per me essere qui. Però prima di sorteggiare i ragazzi che rappresenteranno il magnifico distretto quattro, in questi settantesimi Hunger, godiamoci un filmato direttamente da Capitol City! »

Riprende il suo posto, con un finto sorriso sulle labbra e gira il volto verso il grande telo alle nostre spalle. Il solito filmato annuale dove raccontano dei giorni bui, della rivolta, della distruzione del distretto tredici e di come nacquero gli Hunger Games. ‘E’ soltanto un reality show’ dicono.
Chiacchiere, chiacchiere per rendere meno drammatica la cosa. Una punizione che secondo loro dobbiamo pagare per esserci ribellati. E’ così che va avanti la situazione, da anni e da anni e molto probabilmente per sempre. Il vincitore invece diventa un uomo libero, acclamato e pieno di ricchezze.
Io sono un vincitore. Ho molte ricchezze, sono acclamato, ma non mi sento un uomo libero.
Una volta finito il filmato, nessuno applaude. Fannia si avvicina alle due urne e dice:

 «Ed ora, prima le signore»


Allunga la mano nella grande urna alla sua sinistra e prende un biglietto. C’è tensione. Vedo mamme che abbracciano i loro figli rassicurandoli. Chi scommette e chi è in attesa di un nome, un’attesa che non finisce mai. Fannia si schiarisce la gola, apre il biglietto e legge «Annie Cresta.»

 

  



Hoola ghiandaie!
Questa FF narra degli Hunger Games di Annie Cresta, è davvero bella credetemi.
Narrerà di come Finnick si innamorerà di lei nell'arena, di come la terrà in vita. Insomma, tutto quello che la Collins non ha avuto occasione di raccontarci.
Aggiorno a cinque recensioni quindi datevi da fare eh. Ne avevo già scritta una, ma non andava bene quindi l'ho riscritta.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci ho lavorato più di un mese. Spero vi piaccia, kiss

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lα promessα. ***




                          

                                    Finnick's pov.



Capitolo due: La promessa.ϟ 

You can make yourself available to anybody 
Cause every livin’ person knows you are a prize
Whichever way you go I’ll be easy to find
I don’t ask for much, just be honest with me.

Jason Mraz | Be Honest
 



Non posso crederci, forse non voglio crederci. La inquadro tra la folla, il suo volto assomiglia a quello di un fantasma. ‘Andiamo, dovrà esserci un volontario, deve esserci’ penso.
Ma la folla è silenziosa, e non c’è niente di più brutto in un momento come questo.
‘Qualcuno più forte di lei vorrà portare onore al distretto quattro’. Ma niente. Avevano ragione, quest’anno nessun volontario.
Vedo la ragazza marciare verso il palco, scortata da quattro pacificatori. Afferra la mano di Fannia, che la aiuta a salire sul palco, consapevole di andare incontro alla sua morte. Sta tremando. Io sono alle sue spalle, incapace di aiutarla. 


«Tranquilla cara» le dice, poi si rivolge al pubblico «Ecco il tributo femmina di quest’anno, un applauso.»


Ma la folla è ancora silenziosa, sono io ad aprire le danze. 

«Clap, clap» uno dopo l’altro. Pochi, ma almeno ci sono.

«Bene, e ora il giovane uomo.»
Fannia si avvicina all’altra grande urna, estrae un biglietto e legge «Kern Edenthaw».

Non lo conosco, ma vedo che è molto acclamato.

«Vai Kern, vinci per noi!» sento urlare dalla folla. Vedo il ragazzo avvicinarsi, ha l’aria sicura di se.

Magari aveva già intenzione di offrirsi volontario, deve essere molto forte.

«Ecco i nostri nuovi due tributi» dice Fannia.

Annie e Kern si stringono la mano e vengono condotti al palazzo di Giustizia.
Le porte si chiudono e alle loro spalle tutti ritornano alle loro abituali attività.
Vedo qualcuno che piange, è la madre di Annie che si dirige anche lei verso il palazzo insieme a suo marito.


«Questa era l’ultima nomina di mio figlio» mi dice Mags in tono raggiante.

Anche lei è una delle sopravvissute nell’arena e anche il secondo mentore. Anche se è molto vecchia, ho un bel rapporto con lei.

«Mi fa piacere» le dico e fingo un sorriso.

Ci avviamo all’interno, in attesa delle visite dei familiari dei tributi e poi partire.
I signori Cresta escono dalla stanza e la signora si avvicina verso di me..


«Signora Cresta, mi dispiace..» le dico, ma lei mi zittisce. Ha gli occhi in lacrime e singhiozza.

«Promettimi che farai di tutto per tenerla in vita, promettimelo.. »

«Lo prometto»

Mi abbraccia e si dirige all’uscita. I familiari di Kern invece non sembrano affatto dispiaciuti.

«Figliolo, tu sei fatto per vincere. Porta onore al tuo distretto..»

«Certo padre, non vi deluderò» sento dire.

Dopo mezz’ora ci annunciano che possiamo partire. Il treno è molto lussuoso come sempre, argento spicca dappertutto e i tributi sembrano rimanere senza fiato.

«Oh questo è nulla in confronto a quello che vi aspetta a Capitol City» annuncia Fannia.

Nelle ore successive, servono tutti i tipi di piatti a base di pesce esistenti. Ma la vera gioia arriva quando mi annunciano che posso parlare con i tributi. Mi dirigo verso la cabina, ma vi trovo solo Annie.

«Dov’è l’altro?..Kern?» chiedo.

«Ha detto che momentaneamente non vuole parlare con lei, signor Odair»

«Per l’amor del cielo ci conosciamo da anni, chiamami Finnick»
                                                                                                                                                                                                               
«Va bene Finnick »

«Hai qualche domanda da farmi?» le chiedo.

«Una sola: come faccio a restare viva?»

Stringo le sue mani e la guardo negli occhi «Fidati di me, soltanto questo.»

Mi sorride e si avvicina al finestrino dove migliaia di persone cercano di vedere i nuovi tributi, siamo arrivati a Capitol City.
Ormai è una certezza, aiuterò Annie a tornare dall’arena.


 


Hooola!
Allora, che ne dite? Secondo capitolo yeah!
A me piace molto, voglio sapere anche cosa ne pensate voi.
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo, nella speranza che recensiate anche questo.
Spero davvero di non avervi deluso con questo capitolo..
Beh come la volta precedente, continuo a cinque recensioni.
Vi adoro, baci <3


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Siαmo α Cαpitol City. ***




Capitolo tre: Siamo a Capitol City.ϟ 

And the sea is just a wetter version of the skies
Let’s get a silver bullet trailer and have a baby boy
//Now I’ve been sitting on this abandoned beach for years
Waiting for the salty water to cover up my ears
//Maybe one day you’ll understand
I don’t want nothing from you but to sweetly hold your hand
Regina Spektor | Folding Chair

 


La ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi verde smeraldo sorride alle tante persone dalle capigliature bizzarre e gli abiti stravaganti.

«Fammi indovinare: devo anche piacere a queste persone per restare viva?» mi dice.

«A quello ci penso io, però potresti anche darmi una mano» le rispondo.


Scoppiamo entrambi in una risata. Dovrò metterci tutto me stesso per salvare Annie, ho fatto una promessa e non posso venirne a meno. Ma forse è anche quello che voglio, una parte di me vuole tenerla viva a tutti i costi e non so spiegarlo.
Veniamo interrotti da Kern, che entra di soppiatto e si precipita vicino all’enorme buffet di pesce.

«Ah signor Odair, non l’avevo vista, ne vuole?» mi dice, rivolgendosi ai calamari presenti nel buffet.

«Finnick e no grazie. Li ho pescati io stesso e ne ho mangiati a sufficienza.»


«Di cosa parlavate?» Ci chiede.


Non voglio che sappia dei miei piani, potrebbe sabotare tutto e uccidere lui stesso Annie. Sono sicuro che ne sarebbe capace, è uno dei probabili vincitori. Sto per rispondere, ma Annie mi precede.

«Di quante persone ci sono fuori, vieni a vedere Kern!»


Prende la sua mano e incominciano ad allontanarsi. Credo che Annie sia incredibilmente intelligente.

«Finnick, non vorrai restartene lì tutto il giorno? Siamo arrivati» Fannia si precipita verso di me, trascinandomi fuori dal treno.
I tributi vengono condotti dai loro stilisti, mentre io, Mags e Fannia ci avviamo verso le nostre stanze.

*

Sono ormai trascorse quattro ore dal nostro arrivo. I miei stilisti, Dixie e Wren, hanno già sperimentato su di me ogni tipo di trattamento di bellezza. Indosso pantaloni blue e una camicia bianca, sbottonata fino al petto.  La mia chioma bionda è spettinata, così da rendermi più desiderabile.
La maggior parte dei tributi sono pronti per la parata, tranne quelli del quattro.
Dopo qualche minuto arriva Kern, vestito da pescatore e con un tridente stretto nella sua mano destra.
La cosa mi irrita, cercano di creare un nuovo ‘Finnick Odair’? Però non ho tempo per pensarci, la parata sta per iniziare e Annie non è ancora arrivata. La risposta mi arriva quando sento Wren, il mio stilista, inizia ad urlare e sembra alquanto arrabbiato.

«Annie, Annie basta!» continua «Dovresti già essere pronta su quel carro, non hai idea di cosa succederà se non vedono uno dei tributi. Vuoi vederci tutti morti?»


Sento Annie che protesta, non capisco davvero cosa sia successo. Prima che potessi indagare, Wren si avvicina.

«Senti Finnick, convincila tu. Non vuole salire su quel carro, si vuole morta, ci vuole morti.»

«Aspetta qui, vedo cosa posso fare.» gli dico.


Mi avvio, curioso di sapere le sue motivazioni, e la trovo a discutere con Fannia.

«Oh per l’amor del cielo, sei qui. Cerca di convincerla» continua «vi lascio soli, avete solo pochi minuti ancora.»


Appena si volta verso di me, i miei occhi sono increduli. Ho incontrato molte donne nella mia vita, ogni tipo di bellezza esistente, e sto parlando di donne da Capitol City. Ma mai nella mia vita, ho provato questa sensazione guardando una donna. Di certo, non avevano quindici anni. E’ una bellezza rara, ricoperta soltanto da un reggiseno e una gonna che apparentemente sembra fatta di squame, è una sirena. I suoi riccioli castani gli ricadono sulle spalle, e i suoi occhi sono di un verde che può essere paragonato al colore del mare.

Cerca di evitare il mio sguardo e con un filo di voce mi dice «non voglio indossarlo..»


«Allora non sai di essere bellissima» le dico prendendo coraggio.


Cerca di nascondere il suo viso, ma l’imbarazzo è evidente.

«Vieni con me..» le dico dolcemente.


La sua mano si incastra nella mia senza esitare, e velocemente ci dirigiamo ai carri.
Ben presto tutti gli sguardi sono rivolti a noi.

«Eccola» dico a Fannia.


«Bene preparatevi, voi siete tra i primi carri» rivolgendosi a Kern e Annie.


Le porte si aprono e davanti compaiono migliaia di persone che cercano di incrociare lo sguardo dei tributi.
 Quelle persone costituiscono un’ancora di salvezza se voglio tenere in vita Annie: gli sponsor.



 



Hoola!
Mi dispiace del ritardo, ma sono stata in Sardegna quindici giorni e non potevo connettermi.
Beh spero che questo capitolo vi piaccia, continuo sempre a minimo cinque recensioni.

Baci <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1126067