Quello che abbiamo sempre sognato di essere:noi stessi

di pikkolaprincess
(/viewuser.php?uid=107464)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** START: Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 3: *** Rivelazione inaspettata ***
Capitolo 4: *** Esclusione e riscatto ***
Capitolo 5: *** ANNUNCIO & IL PIANO ***
Capitolo 6: *** SALUTI ***
Capitolo 7: *** Prepararsi per il viaggio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Era ancora sconvolta, scioccata, entusiasmata e al contempo triste e frustata...

Adesso non ci si metteva solo il tempo, la pioggia, il vento, ma anche l'ultima notizia del giorno doveva esserci!

Certo, lo sapeva, non era carino origliare, ma era stato più forte di lei: insomma, mezz'ora prima sembrava che fosse crollato il mondo...

INIZIO FLASHBACK

La ragazza era tranquillamente in camera sua, passeggiando tra la scrivania, carica di libri e, soprattutto con quel problema di geometria che proprio non riusciva a risolvere, e l'armadio.


Visto gli sviluppi del suo studio, aveva pensato di mettere ordine tra i suoi vestiti quando, d'un tratto, ecco l'intuizione!

E Akane si precipitò sulla sedia davanti alla srivania che, munita di ruote, era inevitabilmente andata a sbattere contro il povero letto, dove era stata scaraventata la ragazza.

Quest'ultima aveva tentato, arrancando, di raggiungere l'agognata meta (il libro...XD) superando tutti gli ostacoli che la separavano dall'arrivo.

Non si era neanche preoccupata di cosa avesse potuto pensare sua sorella Kasumi sentendo tutto quel trambusto dal piano inferiore. Doveva esserci così abituata che non ci fece caso, continuando, invece, a canterellare come aveva sempre fatto.

Se al piano inferiore tutto andava meravigliosamente, al primo piano, e precisamente sul quaderno di Akane, sembrava che ci fosse appena stata una battaglia.

La ragazza aveva scritto i passagi troppo velocemente, per la fretta di arrivare alla soluzione.

Stava per riscrivere i suoi appunti, quando sentì un forte boato proveniente dal piano inferiore ed un grand'urlio che la fece sussultare: per lo spavento aveva sbarrato a penna un'intera pagina di quaderno! Se la sua prof gliel'avesse visto, perfettina com'era, le avrebbe sicuramente messo un - sul registro e non sarebbe più stata nelle sue grazie, cosa inammissibile per Akane.

Ribollente d'ira, era scesa furiosamente per le scale e stava per aprire le porte della sala per "farla pagare" a chiunque avesse provocato quel rumore, quando si bloccò non appena sentì quelle parole...








FINE CAPITOLO
Ah Ah Ah...crudele vero?!
Si, lo so...
ma è la mia seconda ff e mi faceva piacere sentire un vostro parere prima di continuare...

Vi prometto che la continuerò fino a portarla a termine...
Ho già in mente il finale e temo che vi deluderà rispetto al resto della storia (nel senso che è abbastanza banale e scontato), comunque vi chiedo di continuare a seguirmi...
Ho già pronto anche il secondo capitolo...
Ma aspetto almeno una vostra recensione per postarlo...
A presto!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** START: Come tutto ebbe inizio ***


START: COME TUTTO EBBE INIZIO

La stanza al di là della porta scorrevole era immersa nel silenzio, se non per una voce che la ragazza riconobbe come quella del vecchio Happosai...

<<...Circa 13 anni fa, durante uno dei miei viaggi, mi fermai in una vecchia casa chiedendo ospitalità per la notte e per poter ripartire il giorno seguente. - il vecchio fece una pausa. Ci furono alcuni secondi di silenzio durante i quali la ragazza potè udire solo il ticchettare incessante e regolare del vecchio orologio a pendolo sulla parete, e un lieve fruscio che Akane interpretò come il sorseggiare di una bevanda che doveva essere tè...

Poi il vecchio riprese a parlare...

- La famiglia che abitava in quella grande casa rispecchiava l'edificio in maniera impressionante - l'uomo si fermò nuovamente, ma quella che fece fu una pausa diversa dalla precedente, una pausa durante la quale, chi era nella stanza con lui, aveva potuto vederlo mentre fissava il vuoto, come se stesse cercando di dare vita ai suoi ricordi e, nel mentre lo faceva, sul suo volto si poteva scovare un mezzo sorriso, un sorriso appena accennato ma sincero, caldo, affettuoso, così insolito su quel volto segnato dal tempo.

Quando l'uomo si accorse di essersi lasciato andare troppo, lasciando trapelare troppe emozioni, ritornò serio e impassibile come sempre.

Kasumi, notando il cambiamento dell'uomo, ancora troppo timido e vergognoso, per quanto cercasse di non darlo a vedere, nel mostrare in pubblico le proprie emozioni, sorrise divertita, certa che certe abitudini nel voler apparire come in realtà non siamo, erano difficili da cambiare.

- La casa, così come la gente che vi abitava, era spettrale.
La camera dove mi fecero alloggiare mi fece capire di trovarmi in quello che doveva esser stato un vecchio monastero.
La famiglia doveva discendere dagli antichi stregoni che abitavano l'antico edificio.

<< Come hai fatto a capirlo? - interruppe Nabiki - e poi solitamente, nei monasteri trovismo monaci, non stregoni o simili...>>

<<...Come stavo dicendo prima che qualcuno mi interrompesse - continuò Happosai calcando bene sulla parola QUALCUNO e lanciando un'occhiataccia alla secondogenita di casa Tendo, seguita dalla rotazione degli occhi da parte di quest'ultima - ...prima di cena ci radunammo in una sala ancor più tetra delle altre, tutti coperti con dei mantelli che ci coprivano interamente rendendoci irriconoscibili a chiunque, e giravamo intorno ad una bara recitando una nenia, una strana filastrocca di cui non ricordo il testo.

Al termine del rito la bara si aprì e ne uscì...










FINE CAPITOLO

Lo so, lo so...
sono crudele e spietata...
ma voglio che mi seguiate...
Come vi ho già detto mi basta una recensione e vado avanti (anche se mi farebbe piacere sentire i commenti anche di altre persone).
Il terzo capitolo è pronto per essere postato:
allora: cosa aspettate?


Un ringraziamento a:
rpnz


Grazie per aver recensito...<3

A presto,
PikkolaPrincess

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Rivelazione inaspettata ***


3- RIVELAZIONE INASPETTATA

<< Al termine del rito la bara si aprì e ne uscì...





una ragazza. Anche lei era spettrale come tutti gli altri che abitavano in quella casa, la sua pelle era bianca, d'un bianco cadaverico, ma bellissima.

Era una ragazza talmente bella e glaciale, una creatura così eterea che mi fece dimenticare completamente il motivo per cui ero in viaggio e rimasi lì per molto tempo.

Mi accolsero come un nuovo membro della famiglia e riuscii a instaurare anche un bel rapporto con la ragazza: si chiamava Angelica e... - a quel punto fece un'ulteriore pausa, gli occhi persi nel vuoto e una strana bava che usciva dagli angoli della bocca del vecchio. A quel consueto gesto i presenti lo guardarono scettici e si armarono d'ogni sorta d'oggetti... - ...aveva due seni enormi e morbidi - ...che furono lanciati al colpevole non appena ebbe finito di pronunciare la frase.

- Deficienti! E' la pura verità! - si lamentò l'uomo.

<< Smettila e vieni al dunque, vecchiaccio - proclamò Ranma indignato - non è per questo che siamo qui!!! >>

- Certo, certo..ora finisco.
Dunque, stavo dicendo...Angelica si affezionò così tanto a me da fidarsi ciecamente del sottoscritto e rivelarmi il segreto di famiglia: loro custodivano una sorgente dalla quale sgorgava l'acqua della Nannichuan.>>

Alla rivelazione seguì il rumore di una tazza di the appoggiata sul tavolo e poi...

SILENZIO

Il silenzio più totale e assoluto regnava nella stanza rendendo l'atmosfera pesante.

Poi, di punto in bianco, una quantità indefinita di voci di ben alta intensità, si accavallarono una sopra l'altra in frasi disconnesse e insensate, pronunciate con troppa foga, per cercare di ottenere le risposte tanto desiderate in fretta.

Per quanto le domande fossero strampalate, Akane non fece fatica ad intuire il soggetto della domanda:

Dove si trovava il monastero?



Buonasera!!!
Inanzitutto mi scuso per il colossale ritardo ma, prima di pubblicare il terzo capitolo, volevo almeno aver finito il quarto...(cosa che, purtroppo, con mio sommo dispiacere, non sono riuscita a fare...=( )
Comunque, come al solito, sono curiosa di sapere cosa pensate di questo lavoro...
Vi prego di non preoccuparvi se finora non ci avete capito nulla...
Dal quarto capito in poi dovrebbe essere tutto molto più chiaro...
Comunque, se doveste continuare a non capire, sono disponibile a fornirvi eventuali chiarimenti sulla storia...
Spero di aggiornare al più presto con il prossimo capitolo.
Voi, intanto, continuate a seguirmi...

 Un ringraziamento speciale a :
@La ragazza con il codino
@Evie
@rpnzl

Grazie per aver recensito...A presto!!!
PikkolaPrincess

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Esclusione e riscatto ***


4 – ESCLUSIONE & RISCATTO

 
Le domande continuarono a farsi “urla e grida di disperazione” (che esagerata…XD) fino a che la calda e placida voce di Kasumi annunciò con la sua solita aria tranquilla:
<< Qualcuno vuole dell’altro the? >>
 
La domanda fu seguita da alcuni << Oh sì, grazie Kasumi >> e l’atmosfera ritornò tranquilla e serena…o almeno si sperava.
 
<< Allora vecchiaccio, dimmi dov’è questo monastero! >> disse Ranma alzando un po’ troppo la voce.
<< Oh, Ranma…tu non hai rispetto per gli anziani. Fai  in modo che tu possa sdebitarti con me per la tua maleducazione… >>
 
<< Ah…vecchiaccio, ma che cosa ti salta in mente? >> ( secondo voi chi sta parlando? Ma naturalmente Ranchan!!!=) )
 
<< Senta maestro, deve assolutamente dirci dov’è che possiamo trovare la sorgente…deve capirci: ne va della nostra incolumità! >> disse Genma, cercando di essere gentile, quando in realtà non vedeva l’ora di correre verso la sua fonte di salvezza (in tutti i sensi…XD)
 
<< Beh, se proprio vi interessa tanto – e Happosai fece una pausa, beandosi di quell’attimo in cui tutti pendevano dalle sue labbra, in attesa che lui continuasse – posso darvi questa! >> e tirò fuori una vecchia cartina ritraente il bosco di Okinawa e nel bel mezzo di esso un labirinto di sentieri adibiti a passeggiate. Uno in particolare era segnato in rosso ma non era adibito a passeggiate di piacere.
Prima di esser stato segnato in rosso doveva essere a malapena visibile, come ad indicare un punto poco trafficato o, addirittura in disuso da tempo.
Al termine della stradina vi era segnato un edificio, sembrava abbastanza grande ma, anch’esso, a malapena segnalato.
 
<< Quindi è lì che dobbiamo andare, vero???! – disse Ranma scettico – O è tutta una bufala???! >>
 
Per quanto poteva essere importante per lui una notizia del genere, non poteva rischiare di illudersi: doveva essere certo dell’esistenza della sua fonte di salvezza per riuscire a riacquistare la propria virilità e dimostrare a tutto il mondo ciò che valeva veramente.
 
<< Niente di più vero – ribadì il vecchio Happosai con voce ferma e sicura – Così com’è vera la mappa e il suo tracciato. >>
 
<< Beh, allora, se ci assicuri che è tutto vero, potremmo pensare di partire al più presto. >> concluse Ranma, già pregustandosi il momento in cui sarebbe tornato normale.
 
Soun: << Bene, allora vado subito ad avvisare Akane della vostra parten… >>
 
<< NO!!! >>
 
Tutti i presenti si girarono verso Ranma, e Akane si protese ancor di più verso la porta per sentire ciò che diceva il suo fidanzato.
 
<< Non voglio che lei lo sappia – a quelle parole tutti fecero una faccia stupita e perplessa ad esclusione di Nabiki, sul cui volto comparve un sorrisetto malizioso, come a pregustarsi già i guadagni che avrebbero portato quelle due notizie, e di Happosai che, pur mantenendo la solita calma e freddezza, alzò appena la testa, anch’egli interessato alla situazione – Se Akane ne venisse a conoscenza, vorrebbe assolutamente partire insieme a noi e sarebbe soltanto un peso. Se ci fosse dovremmo badare anche a lei e poi, sicuramente, insisterebbe nel voler preparare da mangiare.
No, non posso permettermi di portarmela dietro! >>
 
Rimasero tutti un po’ stupiti dalla confessione del codinato.
 
Nel momento esatto in cui il fidanzato ebbe terminato quella frase, Akane sentì un gran senso di vuoto piombarle addosso e perpetrare fino nell'anima. Si sentì come se, tutto ad un tratto, la sua esistenza non avesse più senso.
 
Fu Nabiki a riprendere la parola, spezzando il silenzio tetro che si era creato.
Stavolta, però, aveva un’espressione molto seria:
<< E come pensi di lasciarla all’oscuro di tutto? Vive anche lei in questa casa e non impiegherà molto a rendersi conto che tu e tuo padre siete spariti… >>
 
Per un po’ Ranma non disse niente. Continuò a stare a testa bassa, quasi come se fosse dispiaciuto di quanto era appena accaduto. Poi rialzò la testa e, con sguardo sicuro, disse:
<< Per questo, ho pensato che sarebbe meglio partire domani l’altro mattina, dicendo che staremo via per un po’ per un allenamento e che non sono gradite molte persone.
Se partissimo domattina all’alba, in modo così frettoloso e senza dire niente, Akane si insospettirebbe e finirebbe per seguirci. >>
 
La ragazza pensò di aver sentito abbastanza e così, delusa e triste, tornò in camera sua.
 
FINE FLASHBACK
 
Akane non sapeva proprio cosa fare…
Adesso si sentiva anche esclusa dalla sua famiglia!
Ah…! Che rabbia che aveva! Sarebbe volentieri scesa in palestra e avrebbe sfogato la sua ira prendendo a calci e a pugni tutto quello che le fosse capitato a tiro.
Ma…non aveva forza!
Sentire tutto ciò l’aveva demoralizzata. Quelle parole le avevano fatto più male di qualsiasi insulto. Ben presto, la sua rabbia si trasformò in un pianto. E la ragazza pianse e pianse lacrime liberatorie fino a che non si calmò. Prese un fazzoletto e si asciugò il viso.
Poi, quasi distrattamente, lanciò uno sguardo alla scrivania dove si trovava il suo cellulare*.
Lo fissò per un po’, finché non si decise e compose un numero.
 
<< tu – tu – tu… >>
<< Ciao Akane, come stai? >>
<< Ciao anche a te, Yuka. Beh…non molto bene. >>
<< Davvero?! Perché?! Cos’è successo?! Hai litigato di nuovo con Ranma?! >>
<< Ecco, vedi:…(racconto flashback) >>
<< Ho capito tutto e ho anche un piano in mente.
Stasera a cena dì che io ti ho invitato da me per un paio di settimane e che verrai da me domattina.
Ah, e mi raccomando, porta anche una copia di quella mappa!;) >>
<< Una copia della mappa?! E a cosa ti serve?! >>
<< Ti dico tutto domani!
Tu intanto fai come ti ho detto. Ciao! >>
<< tu – tu – tu… >>
“Ha riattaccato” pensò Akane tra sé e sé .
 
Rifletté un secondo.
Non aveva capito molto del piano di Yuka, però non aveva niente da perdere, quindi valeva la pena provare.
Sì, ne era convinta!
Avrebbe fatto come le aveva consigliato Yuka.
 
* lo so che Akane non ha un cellulare, però questo dettaglio mi serviva assolutamente per la storia…=)
 
 
 
 
 
Bene!
Anche questo è finito.
Penso che siate meravigliati dal fatto che non ho rispettato la solita regola (aspettare almeno una recensione), però vi ho fatto aspettare così tanto per il terzo capitolo che mi sembrava giusto postare il quarto in fretta…
Comunque…che ve ne pare???
Stavolta ho allungato il capitolo aggiungendo molti più fatti, come vi avevo promesso…
Spero che adesso abbiate le idee molto più chiare e iniziate a capirci qualcosa.
Comunque, se ci fosse qualcosa che non capite, vi prego di farmelo sapere tramite messaggio personale o recensione, in modo che vi possa spiegare quello che volete.
Aspetto vostre notizie.
A presto.
PikkolaPrincess 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** ANNUNCIO & IL PIANO ***


5- ANNUNCI & IL PIANO

 
<< Akane! è pronta la cena! >>
<< Certo, arrivo! >>
 
La ragazza chiuse il libro e uscendo dalla camera si diresse verso le scale. Arrivata in sala venne accolta da un sorriso – “falso” penso tra sé e sé – da tutti i membri della famiglia Tendo/Saotome.
 
Dopo un << Buon appetito! >> pronunciato in coro, tutti si misero a mangiare in silenzio e, in men che non si dica, nella stanza si creò un’atmosfera pesante.
Nessuno osava aprir bocca.
Sembrava che tutti avessero paura che, al minimo spostamento d’aria, tutto si potesse rompere, spezzando l’equilibrio da cui era retto.
 
Akane fece un lungo sospiro interno, prese il coraggio a due mani e cominciò:
<< Mi ha telefonato Yuka questo pomeriggio per invitarmi a passare un paio di settimane da lei.
Se nessuno a niente in contrario, io domattina andrei da lei. >>
 
La ragazza, grazie alla vicinanza, poté percepire il sommesso ma chiaro sospiro di sollievo da parte del fidanzato. La cosa le fece un po’ male, ma cercò di scacciare il sentimento di rancore e di frustrazione che stava comparendo nel suo cuore e che l’avrebbe portata a prendere a pugni il codinato.
 
<< Ma certo, cara. Vai pure! Ti farà sicuramente piacere cambiare un po’ d’aria e divertirti con le tue amiche. >> Era stato Soun a parlare.
Per quanto anche lui fosse al corrente dell’imminente viaggio del futuro genero, fu sinceramente contento per la figlia. Non voleva cacciarla di casa, ma gli faceva piacere saperla in compagnia a divertirsi.
 
<< Bene…quindi, se non vi spiace, vado in camera mia a preparare le valigie. >>
La ragazza si alzò e camminò fino a lasciare la stanza.
 
Il silenzio che prima era stato “sconfitto” (che parolona…XD) da Akane, adesso era ritornato a regnare e nessuno si dimostrava tanto forte da sconfiggerlo [che poeta, ragazzi…;)] tanto che, stufi e costernati, ad uno ad uno tutti i componenti dell’armata (ammettiamolo: a volte sembrano proprio membri di un esercito di pazzi) lasciarono la sala in balia del nuovo re. (Muahahahahahah…sono riuscito a conquistare il mio regno!!! Nd silenzio; Ma stai zitto che sennò perdi il lavoro! Nd autrice; :P Nd silenzio; :PP Nd autrice)
 
Ranma uscì fuori e guardò in direzione della camera della fidanzata.
Un senso di colpa si impadronì di lui.
Gli dispiaceva immensamente non poterle dire la verità, però…
 
Il ragazzo si mise a sedere, tirò un sospiro e chiuse gli occhi, rilassandosi. Intanto, nella sua mente scorrevano le immagini della sua fidanzata.
Non lo avrebbe mai confessato neanche sotto tortura, però anche lui aveva un “archivio” di foto ritraenti Akane.
 Certo, chiamarle foto non era molto corretto…
Diciamo che erano immagini che lui si imprimeva nella mente e che poteva scorrere e riguardare tutte le volte che voleva, senza dover temere di ritrovarsi sull’altare da un momento all’altro.
 
Riaprì gli occhi.
 
Non gli era mai piaciuto mentirle ma  stavolta avrebbe dovuto farlo: sarebbe andato in quel monastero, avrebbe recuperato l’acqua della Nannichuan e sarebbe finalmente tornato normale. Poi sarebbe tornato da lei e…
Sì, le avrebbe detto tutto!
Avrebbe superato l’imbarazzo e la vergogna e si sarebbe dichiarato e finalmente avrebbero vissuto felici e cont…
Okay…adesso stava viaggiando un po’ troppo con l’immaginazione.
Sorrise inconsciamente, pensando di star diventando peggio di quel pazzo di Ryoga.
Poi tirò un altro sospiro.
 
<< Se ci tieni così tanto ad andare da mia sorella, fai pure. Per la modica cifra di 2000 yen manterrò il segreto. Prendere o lasciare. >>
<< Nabiki, puoi anche andartene. Non sono interessato ad andare da quella là. >>
<< Peccato. Comunque, da come sospiravi prima e visto che sorridevi al nulla come un ebete, non mi sembra proprio. >>
 
Ranma diventò bordeaux e, evitando di risponderle, se ne andò indignato.
 
Nabiki sorrise, forse un po’ invidiosa del fatto che tutti avevano qualcuno da amare a differenza sua.
 
Intanto…
 
“Perfetto, è tutto pronto!” pensò compiaciuta la ragazza.
Per un momento si vergognò profondamente di quello che stava per fare ma, subito dopo, abbandonò quel sentimento autoconvincendosi che lo stava facendo per una nobile causa.
Impostò la sveglia alle 3 del mattino e si coricò.
All’ora prestabilita, la ragazza si alzò, si vestì e con un sacco in mano, si recò in giardino in punta di piedi. Dopodiché vi rovesciò il contenuto del sacco e, rientrando in casa si diresse verso la camera di Happosai.
Prese un bel respiro e…
 
TOC – TOC
 
Il vecchio, ancor sveglio a contemplare i suoi tesori, si mise sull’attenti ma, non appena notò la sagoma di Akane da dietro la porta, le si lanciò contro:
<< Akan…mfgh >>
<< Sh! – disse la ragazza coprendogli la bocca con una mano – Ho un po’ di biancheria che non uso più. Pensavo di buttarla via, ma se a te interessa vederla puoi andare in giardino. >>
 
Il vecchio spalancò gli occhi e quasi si mise a piangere per tanta generosità.
Poi, senza dire una parola, si fiondò in giardino.
“Parte 1 del piano: riuscita.
Ora passiamo alla parte 2.”
 
La ragazza, attenta a non fare rumore, frugò in ogni angolo della camera finché non riuscì a trovare la mappa.
Silenziosa come un ninja, si recò in camera sua e ne fece una copia, poi tornò nella stanza di Happosai e la rimise a posto.
Di soppiatto tornò in giardino.
Come previsto, l’anziano era ancora intento a contemplare quelle “meraviglie”.
 
<< Se vuoi, puoi tenerle! >> disse Akane con un sorriso.
<< Davvero?! O.O >> Happosai era commosso.
Akane annuì, si godde l’attimo in cui l’arzillo signore piangeva di gioia, e tornò in camera sua.
Si addormentò con il sorriso sulle labbra: il piano era riuscito perfettamente!
 
 
 
 
 
Bene!!
Sono riuscita a finire anche questo!!!
Ultimamente l’ispirazione si fa sentire più del solito e io ne approfitto per scrivere e aggiornare più in fretta che posso, anche perché, una volta riiniziata la scuola, non so se potrò continuare con questo ritmo…=(
Vabbè, mi godo gli ultimi giorni di vacanza…
 
Un ringraziamento speciale a:
 
NYAkurai
 
che ha recensito!!!
 
 
 
Al prossimo capitolo e, mi raccomando, recensite in tanti!!! ^--^
Bye Bye
PikkolaPrincess 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** SALUTI ***


6 – SALUTI

 

Una leggera brezza fece muovere lievemente la tenda, mentre la luce del mattino filtrò dal vetro e andò a colpire lo specchio, che la riflesse sul viso della proprietaria.
 
Akane aprì gli occhi infastidita: pensava di essere in uno di quegli uffici della polizia dove gli accusati venivano interrogati con una lampada puntata in faccia.
 
Era anche piuttosto infreddolita: cos’era? Il Polo Nord aveva deciso di trasferirsi in camera sua?!
 
Passò un po’ di tempo prima che riuscisse a rispondere a quell’ultima domanda.
 
Nel frattempo pensò di stropicciarsi gli occhi e di metterli a fuoco…
Dopo alcuni secondi di intorpimento, si illuminò:
“Ma certo! – pensò – Io sono Akane Tendo, ho 16 anni e sono fidanzata con Ranma Saotome…”
 
Continuò ancora per un po’ con il suo monologo interiore, fin quando si accorse di un piccolo dettaglio: aveva messo la questione del fidanzamento (e quindi anche Ranma) al terzo posto, ovvero prima di descrivere le sue caratteristiche fisiche e caratteriali.
 
Ranma era davvero così importante per lei?
 
Ancora prima di poter anche minimamente pensare ad una risposta, sentì uno schiamazzo provenire dal giardino e istintivamente si affacciò alla finestra.
 
Pensò a quanto fosse curioso il fatto che, spesso, l’oggetto dei propri pensieri comparisse nei momenti meno opportuni.
 
Così, anche stavolta, Akane si era ritrovata a fissare quell’insolito, se pur comico, quadretto mattutino: il simpatico profilo di un ragazzo che combatteva con un panda come se fosse la cosa più naturale del mondo. E come se non bastasse il ragazzo si ostinava a chiamare Papà il genitore, anche quando aveva quelle strane sembianze animali.
 
Per un po’ di tempo, Akane aveva sinceramente pensato di andarsene da quel posto che brulicava di matti e che non riconosceva più come la sua casa e la sua famiglia.
Forse, però, non era stata abbastanza veloce a concretizzare i suoi pensieri perché uno strano meccanismo si era innescato in lei e l’aveva costretta ad abbandonare tutti i suoi piani di fuga..
 
Chi è che aveva innescato questo strano meccanismo?
Ma, naturalmente, Lu…
 
ALT!
FERMA!
STOP!
 
Akane si risvegliò, mezza confusa, dai suoi pensieri:
Perché aveva detto che la causa dell’innescamento di quello strano meccanismo era Lui?
E chi intendeva per Lui?
 
Forse era veramente una persona importante per lei e magari sarebbe potuto essere anche R…
 
Akane scosse nuovamente la testa: doveva smetterla di vagare in pensieri senza senso e tornare in sé.
 
Quando finalmente riuscì nell’intento, tornò a gettare lo sguardo dove l’aveva lasciato poco prima ma, al posto del codino, si trovò davanti una coppia d’occhi grigio-azzurri che la fissavano: questo bastò per farla andare nuovamente in confusione.
 
Quando si riprese dallo stupore iniziale, tornò a guardare quegli occhi, notandovi una strana luce: era come se esprimessero…
Cos’era quella? Tenerezza?!
No, non poteva essere. Non da lui, almeno.
 
Era, piuttosto, pietà e compassione.
Pietà e compassione?! Per cosa?!
 
Non seppe darsi una risposta.
 
Quel bagliore sembrava essere…
No, non poteva…
Eppure…eppure era così.
Già, quegli occhi, in quel momento si stavano scusando, stavano esattamente facendo quello che il proprietario di quest’ultimi non era mai stato in grado di fare o, almeno, non a parole.
 
In un secondo capì: lui si stava scusando per averla lasciata fuori da quella missione e provava pietà per lei che – pensava – non sapere nulla di tutto ciò.
 
Capito il messaggio, cercò di rispondere con uno sguardo analogo, trasmettendo tutto quello che provava: delusione, una grandissima delusione.
Si sentiva tradita: sapeva che lui non la sopportava e già questo le faceva male, ma da qui a non volerla con lui per quel viaggio ce ne passava!
 
Ancora immersa nei suoi pensieri, in un attimo di lucidità si accorse di un piccolo dettaglio: lui stava provando pietà per lei e questa era una cosa che non poteva accettare.
 
Punta nell’orgoglio, riprese quello sguardo fiero tipico di lei e anche l’altro, accortosi del cambiamento, fece lo stesso.
 
I loro occhi smisero di cercarsi solo quando Kasumi annunciò che la colazione era pronta.
 
Quella fu l’ultima volta che si videro.
 
 
 
 
FINE CAPITOLO
 
Ciao a tutti, belli e brutti!
Okay, non è proprio il modo migliore di iniziare, ma oggi mi è presa così.
Innanzitutto volevo scusarmi con voi per due cose:

 

  • Scusate per l’attesa! Con gli impegni della scuola non sono riuscita ad aggiornare prima e temo che dovrete aspettare un po’ anche per il settimo capitolo;
  • Scusate per la mia sbadataggine: nel quarto e nel quinto capitolo non si leggevano i dialoghi. Comunque ho provveduto ad aggiustarli sotto consiglio di DeepDerek, che ringrazio.

Adesso è giunto il momento di chiedervi se vi è piaciuto o meno questo capitolo.
Ci tengo a precisare che questo è uno dei capitoli più particolari di questa ff.
Ho voluto dedicare un capitolo, anche se breve, al modo di salutarsi dei due fidanzati: non avendo il coraggio (entrambi) di esprimere i propri sentimenti, fanno in modo che siano i loro occhi a parlare, salutandosi in maniera alquanto particolare.
Riguardo all’ultima frase:
“…Quella fu l’ultima volta che si videro.” Non intendo dire che non si vedranno mai più, ma che non si vedranno per un lungo periodo.
Non vi anticipo altro.
Ringrazio chi legge,
chi recensisce:

 

  • DeepDerek
  • rpnzl;

chi ha messo la storia tra le ricordate:
 

  • jennyvava;

e chi tra le seguite:
 

  • Aruna
  • depiid

 
Al prossimo capitolo!
PikkolaPrincess 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Prepararsi per il viaggio ***


 Ciao a tutti!!!
Innanzitutto mi scuso per il tremendo ritardo ma con mia grande gioia e, spero anche vostra, posso finalmente annunciarvi che è pronto il tanto agognato settimo capitolo!
Cosciente che sia passato tanto tempo dall’ultima volta che ho pubblicato qualcosa, vi consiglio vivamente di rileggere tutti i capitoli per riprendere il filo della storia. Vi assicuro che non ci vorrà molto tempo, dopotutto i precedenti capitoli sono abbastanza corti.
Proprio per questo, e anche perché mi sento un po’ in colpa per avervi trascurato per così tanto tempo, ho deciso di allungare il settimo capitolo e mi metterò a lavorare sodo in modo che possiate leggere al più presto il prossimo.
Per ora vi lascio a questo.
Ci “rivediamo” alla fine del capitolo!!!
 

7- Prepararsi per il viaggio
 
Partita.
 
Se ne era andata e per due settimane, o forse anche di più, non l’avrei vista.
Non c’era stato neanche troppo tempo per i saluti o forse, come sempre, noi non l’avevamo sfruttato abbastanza, non c’eravamo chiariti, per così dire. Solo uno scambio di sguardi, intenso ad occhi esterni, ma troppo poco per noi. Tutti quegli sguardi non basteranno a chiarirci ma non sappiamo fare di meglio.
Stamani, per un istante, quando mi ha guardato, ho creduto che stesse sospettando qualcosa, ma poi ci ha chiamato Kasumi e la magia si è interrotta.
Se non altro adesso potrò organizzare la mia partenza in santa pac…
 
<< Ranmaaaaa!!! >>
 
Quattro ragazzi apparvero urlando in giardino e ruppero l’insolito silenzio.
 
<< Maledetto Ranma, tu sai dell’esistenza di una sorgente della Nannichuan qui vicino e non ci avverti?!!! – Ryoga era forse il più arrabbiato – Cos’è: volevi ritornare normale e poi venirti a vantare perché tu c’eri riuscito e noi no?! Sei tu che ci hai cacciato in questo guaio e tu che ci aiuterai a venirne fuori! >>
 
<< Infatti! Lanma, avevi deciso che non mi avlesti poltato con te? Magali volevi andalci con Akane? >>
 
Gli occhi di Shampoo si accesero di invidia e gelosia per la sua nemica n°1.
Ukyo e Ryoga si adirarono ancor di più in attesa di una risposta.
Il codinato non aveva la più pallida idea di cosa dire.
In un primo momento aveva maledetto Happosai, che aveva sicuramente venduto quell’informazione per “articoli – a detta sua – interessanti”.
Ormai il codinato si era arreso all’idea di dover portare con sé, oltre al padre approfittatore, anche il suo miglior amico/nemico, due fidanzate (e per fortuna era riuscito a liberarsi di Akane) e un’oca cieca. Non era proprio il miglior gruppo di accompagnatori a cui un artista marziale potesse aspirare, ma in più d’uno sarebbero sicuramente riusciti a fronteggiare meglio gli ostacoli durante il percorso e – a detta del suo fiuto, che non sbagliava mai – ce ne sarebbero stati molti.
 
<< Akane è andata da una sua amica e starà via per un paio di settimane. Inoltre lei non sa niente di tutto questo e non voglio che lo venga a sapere. >>
 
Ranma abbassò la testa.
Le due pretendenti tirarono un sospiro di sollievo.
Ryoga, dal canto suo, si mise ad osservare le reazioni dei presenti, che si aspettava, compreso il comportamento di Ranma. Il ragazzo si era ormai arreso alla sconfitta e sperava che facessero lo stesso anche le altre pretendenti ma queste sembravano non demordere, cercando di rimanere aggrappate alla corda persino con i denti, senza rendersi conto che così, non solo si facevano del male ma lo procuravano anche a chi vi era sopra (Ranma & Akane) e cercava di vivere in tranquillità.
 
Ranma cercò di distogliere i suoi pensieri da Akane e rialzò la testa con sguardo fiero;
li osservò tutti, uno ad uno, con sguardo indagatore…
Accidenti! Se solo non si fossero intromessi nella sua vita, sconvolgendo tutti i suoi piani, mettendolo in situazioni tanto strane quanto pericolose, se solo non avessero fatto tutto questo ora lui…ora lui sarebbe…sarebbe SOLO.
Già, Ranma Saotome nel pieno dei suoi 16 anni non aveva molti amici.
Poteva però “vantarsi” di aver avuto molti più nemici a causa della sua propensione per le arti marziali. Ma loro, loro non si potevano definire nemici. Piuttosto avversari…sì, loro erano i suoi avversari di sempre e, ironia della sorte, erano avversari in amore, ovvero nell’unico ambito in cui Ranma era una schiappa. Per questo lui non era mai riuscito a sconfiggerli definitivamente  o ad odiarli;
anzi li capiva, perché in un certo senso si assomigliavano: lui non aveva il coraggio di affrontare i suoi sentimenti, loro, pur possedendo il coraggio, non erano ricambiati.
UGUALI ma DIVERSI, in altre parole SIMILI.
Ma questa volta sarebbero dovuti andare tutti nella stessa direzione, avrebbero avuto lo stesso obbiettivo, per cui, per stavolta, sarebbero stati alleati, COMPAGNI.
E per la prima volta si ritrovò a pensare che non fosse poi così male averli intorno e che, anzi, gli era sinceramente grato per tutto ciò che avevano fatto per lui, nel bene e nel male, perché tutte le sue esperienze lo avevano reso più forte e, perché no, lo avevano fatto anche un po’ crescere.
 
<< Questa è la mappa che mi ha dato il vecchiaccio. Partiremo domattina all’alba. Vi aspetto qui per le 6:00. >>
 
<< Okay, a domani amole! >>
 
<< Ci vediamo Ranma! >>
 
<< Shampoo aspettami! >>
 
Il codinato si girò e fece per andare in palestra, quando venne bloccato da Ryoga che gli saltò addosso per strozzarlo.
 
<< Ryoga, ma che accidenti fai?! >>
 
<< Hai una bella faccia tosta per permetterti di parlare, Ranma! Dì la verità: hai fatto soffrire Akane e lei ha deciso di andarsene, non è vero? >>
 
<< Io non ho fatto soffrire proprio nessuno! >> disse quello distogliendo lo sguardo.
 
<< Maledetto!!! >>
 
E con un balzo epico, Ryoga si preparò a colpire l’avversario ma Ranma, scansatosi all’ultimo, fece finire lo sfortunato nel fantomatico laghetto.
 
<< Bene, P-Chan – disse Ranma con un sorrisetto di scherno – forse è meglio che tu resti qui per stanotte. Non vorrei che ti perdessi nel cercare casa mia! >>
 
E il codinato si avviò in palestra.

************************************************************************************************************************************* 

 
Akane si fermò per controllare di trovarsi davanti alla giusta abitazione, dopodiché suonò il campanello. Attese qualche minuto finché la porta si aprì rivelando una Yuka stanca e piuttosto infreddolita, sebbene fosse avvolta in una coperta di lana e fuori ci fossero almeno 30°C, essendo piena estate a Nerina.
 
<< Buongiorno Akane. >>
 
<< Buongiorno anche a te, Yuka. Anche se non mi sembra che questa sia una buona giornata per te. >>
 
L’altra sospirò.
 
<< Stanotte ho dormito con la finestra aperta e a causa della pioggia mi sono ammalata. >>
 
Durante la conversazione le due ragazze si erano spostate nella camera di Yuka.
 
<< Comunque sono abbastanza lucida per poterti spiegare il mio piano: Akane devi riscattarti! >>
 
<< Riscattarmi??? – disse quella piegando la testa da un lato con aria perplessa – In che senso? >>
 
<< Akane, lui non crede in te, pensa che tu sia solo un peso. Dimostragli il contrario, dimostragli che tu sei capace di cavartela anche da sola, che puoi batterlo. >>
 
<< E come? >> stavolta la ragazza era seria. L’altra sorrise compiaciuta.
 
<< Parti e trova l’acqua della Nannichuan prima di lui. Torna a casa e dagliela. A quel punto dovrà riconoscere la tua forza e bravura. >>
 
<< Ma, io… >>
 
<< Tu hai la mappa ed io conosco il bosco di Okinawa come le mie tasche. Purtroppo non potrò venire con te a causa delle mie condizioni di salute ma ti darò alcune dritte prima che tu parta e durante il viaggio potrai chiamarmi tutte le volte che vorrai. Inoltre hai l‘intelligenza dalla tua parte. – sospirò – Io so che puoi farcela Akane, io credo in te e dovresti crederci anche tu perché hai tutte le carte in regola per affrontare questo viaggio e tornarne vittoriosa. Stavolta lui apprezzerà il tuo gesto e i tuoi sforzi. Stavolta tutto il tuo lavoro non sarà vano. >>
 
Akane rifletté un attimo: tornare a casa con la coda tra le gambe e magari un giorno avere il rimpianto di non averci provato o tentare nell’impresa?
In fondo, si disse, cos’aveva da perdere? Sarebbe stato l’ultimo tentativo dopodiché, se avesse fallito, avrebbe rinunciato definitivamente a Ranma.
Chiuse gli occhi e fece un sospiro. Li riaprì e prese la sua decisione.

 
 
Bene bene ragazzi!
Sono arrivata alla fine e come al solito mi prodigo a chiedervi se vi è piaciuto o meno.
E come al solito vi chiedo di esprimere la vostra opinione in merito: accetto critiche e consigli, qualsiasi cosa abbiate da dire per sapere cosa ne pensate.
Ringrazio come sempre chi legge,
chi recensisce: rpnzl
                        LoveAnimeManga89
chi ha messo la storia tra le ricordate: mary_1989
e chi ha messo la storia tra le seguite: Aruna
                                                            depiid
                                                            LoveAnimeManga89
 
Un bacione e a presto!
Pikkola Princess

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=769884