Just smoke my cigarette and hush.

di ifimlouder
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** All night long. ***
Capitolo 2: *** Who's that boy? ***
Capitolo 3: *** You're my only shorty. ***
Capitolo 4: *** Together. ***
Capitolo 5: *** Lightweight. ***
Capitolo 6: *** Unbroken. ***
Capitolo 7: *** Fix a heart. ***
Capitolo 8: *** Hold on. ***
Capitolo 9: *** Mistake. ***



Capitolo 1
*** All night long. ***






 





'Don’t make bets 
Come on with me we stay up all night long 
I want you win, I want you bad '

 

Mi accesi una sigaretta e lasciai che il mio cervello si rilassasse.
“Dwight, hai l’accendino?”
Dio, che stress.
“Non ce li hai i soldi per un fottuto accendino?”
”Non sono cose che riguardano una ragazza di Brooklyn come te. Dammi anche una sigaretta, dato che ci sei Dwight.”
Figuraccia. Mai fare ragionamenti come questi con i ragazzi del Bronx, mai.
Il nostro era un patto silenzioso, lui non avrebbe detto a nessuno che mi rintanavo nei posti come questo in giro, e io gli avrei permesso di scroccarmi una sigaretta al giorno.
”Spiegami una cosa, Malik. Io vengo qui, tutte le mattina per rilassarmi e trovo puntualmente un rompicoglioni come te. Cosa ho fatto di male?”
”Nessuno ti obbliga a venire qui, c’è una sfilza di ragazzine viziate come te nell’ala est della scuola. Non è posto per te questo, Dwight.”
Distesi all’indietro la testa per permettere alla pace e alla tranquillità di impossessarmi.
Il ragazzo finì la sigaretta e lanciò il mozzicone con rabbia a terra.
“Ci si vede Malik.”
La porta venne sbattuta e rimasi sola. Odiavo i ragazzi del Bronx che si credevano superiori a quelli degli altri quartieri. In realtà lui, era l’unico che conoscevo.
Conoscere, si fa per dire. Io non lo conoscevo, era semplicemente uno con cui passavo il tempo tra la quarta e la quinta, uno che manteneva i suoi spazi, e io mantenevo i miei. Aveva ricevuto una borsa di studio e quindi studiava nella scuola privata. Non sapevo altro. Non mi interessava altro.
Buttai la mia sigaretta a terra e rientrai.
Letteratura era una palla. Non mi piaceva, mi ritrovai a scarabocchiare su un foglio. 
“Ehi, Ellie.” Una pallina di carta mi si incastrò tra i capelli lunghi.
“Che c’è Louis?”
”Stasera do una festa, a casa mia, ho invitato tutta la scuola, vieni?”
”Stasera?”
”Sì, c’è anche Niall.”
Niall, ohw. Era il mio vicino di casa. Avevo una cotta per lui da tutta la vita. Due o tre volte ci eravamo anche baciati, ma niente di serio.
“Credo di riuscire a venire”
”Non avevo dubbi, ci vediamo Ellie.”
Suonò la campanella e abbandonarono tutti l’aula.
Mi diressi fuori anche io.
“Ehi Dwight”
”Cosa vuoi, Malik?”
”Vedi quello stronzo laggiù?”
Indicò un ragazzo biondo, o meglio, indicò IL ragazzo biondo. Era Niall.
“Sì, e allora?”
”Diciamo che gli devo dei soldi.”
”Cazzo c’entro io, Malik?”
“Abbiamo fatto una scommessa, se vinco io, tutti i miei debiti sono annullati.”
”Sentiamo, devi baciare la bellissima principessa?”
”No, devo portare il rospo al ballo.”
Rospo, io ero un rospo.
“Certamente non è un buon inizio.”
”Non hai capito.”
Feci per andarmene quando le sue dita sfiorarono il mio braccio.
”Aspetta.”
”Dimmi cosa vuoi perché mi sono stancata di essere presa per il culo da te, Malik.”
”Lascia che sia io a portarti alla festa stasera, non dobbiamo stare insieme. Solo la mia macchina deve scortarti a casa di Tomlinson. Ti prego Dwight.”
”Non se ne parla nemmeno.” Mi incamminai verso le mie amiche. 



“Giusto, chissà cosa credevo. Le snob come te non metterebbero mai piede nella macchina di un ragazzo del ghetto.”
Il mio passo divenne più leggero.
“Che c’è, Dwight, ti sei dimenticata?”
No, non mi ero dimenticata, non mi ero dimenticata affatto e la cosa mi faceva sentire in colpa.
Ma ero anche arrabbiata, non poteva sfruttare il mio senso di colpa così.
”Passa da me alle nove.”
 

 
“Ariana, non posso lasciarlo andare, capisci?”
”Ti prego, ti prego, James, ci conosciamo da una vita.”
”Sono un poliziotto, questo è il mio lavoro, non permetto sconti.”

“I bambini…”
”Vivranno meglio, credimi.”
Le lacrime rigarono il volto ambrato della nostra donna delle pulizie. Non capivo.

“Eleanor, vai a letto”
E la porta si chiuse.


 
Zayn’s POV


Ricordo ancora quella notte di Novembre, sembrava più fredda del solito.
Era una casa piccola, la nostra, priva di fonti di calore al di fuor di una piccola stufetta accesa all’angolo del salotto.
L’unica cosa che ci portava un po’ di calore erano gli occhi color caramello di nostra madre, erano capaci di scaldare anche il cuore ghiacciato di quell’uomo alto e prepotente che si definiva nostro padre. Ma quella sera quegli occhi erano vuoti.
Disinfettai una piccola ferita sul collo della mia sorellina, Marge, erano ormai cose quotidiane: ferite, lividi, labbra rotte e occhi neri. Segni della rabbia infondata e violenta di nostro padre.
Ma nostra madre non se ne rendeva conto, nostra madre era succube di quel mostro. Nostra madre ne era innamorata.
”Vostro padre è via per… lavoro.” Disse trattenendo un singhiozzo “Tornerà tra un po’, ora andate a letto”.

Annuimmo e ci dirigemmo nella stanzina che era separata dal salotto solo da una tenda semi-trasparente e rovinata,e solo dopo qualche anno capii che mio padre non era andato via per lavoro.



Eleonor aveva accettato.
Vedevo nei suoi comportamenti il senso di colpa che provava nei miei confronti e cercavo di sfruttarlo al massimo.
Erano le otto e un quarto, nemmeno un’ora e sarei dovuto essere davanti a casa sua.
Se lo sarebbe messo nel culo quel figlio di p…apà di un Horan.
Mi vestii velocemente con un completo che apparteneva a mio padre, rabbrividii al pensiero di indossare qualcosa di suo, di essere così vicino a lui. Non volevo essere come lui, non volevo essere un mostro.
Scacciai via i pensieri.
Un po’ di gel, un’occhiata ai capelli ed ero pronto per uscire.
Presi la mia macchina, una vecchia Porche scassata che avevo rubato in una discarica per poi rimetterla a nuovo con l’aiuto di qualche ragazzo della via in balia della noia.
Non feci in tempo ad entrare in macchina che vidi Eleonor venire verso di me.
“Giusto” pensai, “Sarebbe stata una vergogna farsi vedere in giro con uno come me.”
La ragazza era fasciata da un tubino blu notte, corto fino a metà coscia e portava dei tacchi a spillo dello stesso colore. Gli occhi chiari erano illuminati da un ombretto tendente al verde che ne risaltava la luminosità, le guance erano velate d’un rosa chiaro che rendevano il suo viso più morbido, un rossetto rosa risaltava le labbra piccole e carnose.
”Quasi carina” le dissi con uno sbuffo.
”Zitto e guida, Malik” rispose con uno sguardo scocciato.
 

 
 
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SPAZIO AUTRICI


Questa fan fiction è a quattro mani.
Infatti il punto di vista di Eleanor è descritto da Megghi (imfalling su EFP e @acciotomlinson su twitter) mentre quello di Zayn da Momi (Toccamilemaniamore su EFP e @__YEEEP su twitter).
Siamo troppo emozionate è la prima fan fiction che scriviamo insieme, yooo





Fateci sapere il vostro parere amabili recensioniste, pace amore e one direction <3
 

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Capitolo 2
*** Who's that boy? ***






 





'Now I don’t know who you are
But you look like a star
And everybody here be thinkin’
Who’s that boy?'



 

‘Allora, come ti chiami?’ un uomo con dei grossi baffi stava seduto davanti a me mentre aspettava la cena.
‘El-ea-nor.’
‘Sei molto carina, come conosci quel disgraziato di mio figlio?’
‘Noi.. noi giochiamo insieme’
Si sentì un pianto di una bambina in fasce provenire dall’altra parte della parete.
Il pugno dell’uomo si schiantò velocemente sul tavolo.
‘Dio, perché non sta zitta?’
‘Perché ha due mesi, ecco perché’
Per la prima volta il moro seduto di fianco a me parlo. Nella sua voce c’era arroganza che non apparteneva al bambino di otto anni che conoscevo.
‘Tu è meglio che stai zitto se no qui finisce in tragedia, hai capito?’
La voce dell’uomo che aveva parlato un secondo prima con me si tramutò in ruggito.
‘Abbiamo ospiti, Oliver.’ Disse Ariana.
‘Porta via la bambina.’
Il giorno dopo, al parco, Zayn non si era presentato.









”Quasi carina” furono le uniche parole che disse.
”Zitto e guida, Malik”
Non ero quasi carina, ero bellissima. Me lo avrebbero detto tutti questa sera.
“Dove dobbiamo andare?”
“Louis mi ha dato la cartina, è una casa in campagna, un’oretta da qui, credo”
L’unica cosa che odiavo di New York, la mia città, era che per percorrere una minima distanza ci volevano ore a causa del traffico.
Speravo solo che nessuno mi vedesse arrivare con Malik. Non ci avrei fatto una gran figura, a scuola era sempre da solo e nel suo quartiere aveva giri loschi.
“Dammi la cartina, Dwight.”
”No, la tengo io la cartina, tu pensa a guidare.”
Cercò di strapparmela dalle mani ma la misi fuori dal finestrino.
”Muovi solo un muscolo e la lascio cadere.”
”Spiegami perché dovrei fidarmi di te, andiamo, perché ti dovrei lasciar tenere la cartina.”
”Perché tu mi hai trascinato qui, ho accettato e anche perché ho un ottimo senso di orientamento.”
”Io questo non posso saperlo, no?”
”Oh, ho anche ritrovato casa tua! Sai quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci ho messo piede?”
Calò il silenzio. Lo sguardo del ragazzo si irrigidì.
Arrivati a un bivio sussurrai: “Uscita est, Malik.”
Guardando a malapena la cartina.


**


Zayn’s POV
La strada non aveva luci se non di qualche ostello qua e là, “Dove cazzo abita Louis?” sbottai, “Malik stai zitto e continua a guidare” mi rispose Eleanor.
Continuai a guidare ma la situazione non migliorava, strappai la cartina dalle mani della ragazza che mi stava accanto e diedi un occhiata, Louis vi aveva chiaramente scritto “appena svoltato troverete delle curve strette e in salita che vi porteranno in una grande pianura illuminata, seguite i segnali e troverete la villa”.
Con una manovra brusca diressi la macchina al margine della strada e urlai “Fidarmi di te? FIDARMI DI TE??? Leggi cosa ha scritto Louis, deficiente! “Curve, luci, collina”.. tu vedi questo??????????”
Eleanor abbassò lo sguardo.
Continuai: “Dannazione, DANNAZIONE, dove cazzo siamo finiti?”
La ragazza non parlava.
Accesi la macchina per fare marcia indietro ma sentii solo un rumore indefinito.
Riprovai, questa volta la macchina non si degnò nemmeno di ripetere il rumore.
Provai ancora una volta, e ancora.. e ancora.
Giravo e rigiravo le chiavi con gesto meccanico ma niente, tutto ciò mi provocò solo un leggero dolore al polso.
“Che succede?” Eleanor parlò.
“Non lo vedi Dwight?? Secondo te cosa succede???”
“Hai rotto la macchina.”
“Ho rotto la macchina? IO HO ROTTO LA MACCHINA? Se tu fossi stata attenta a dove cazzo guardi a quest’ora saremmo a casa di Louis e la macchina sarebbe INTATTA” il mio tono di voce si faceva sempre più alto e le pause erano occupate da occhiate omicide.
Eleanor perse la pazienza.
“Ho sbagliato Zayn, ok???? Ho sbagliato, SCUSA. Evidentemente il mio senso dell’orientamento non è dei migliori.”
“Mi hai chiamato per nome Dwight” la interruppi.
“Non c’è niente di sbagliato nel farlo, no?”
Non risposi.
Scesi dalla macchina e le aprii lo sportello.
“Che fai Malik, vuoi abbandonarmi qui?”
“Se la macchina ripartisse lo farei molto volentieri, ma siccome è apparentemente morta dobbiamo incamminarci verso un albergo o qualcosa di simile, New York ormai sarà a tre ore da qui!”
Eleanor accennò un sorriso “ti seguo, Malik”.
Mi incammai verso l’hotel che avevo notato poco prima di capire che eravamo sulla strada sbagliata, Eleanor mi seguiva in silenzio.
“Ti hanno mangiato la lingua Dwight? Tranquilla, con tutti i soldi che hai potrai comprartene una nuova!”
“Se una parte minima di me si sentiva in colpa nei tuoi confronti sappi che dopo questa uscita non ne è rimasto nulla” sbuffò lei.
Le riservai uno sguardo pieno di rancore, certo che avesse capito a cosa mi riferissi.
Proprio come pensavo, la ragazza abbassò lo sguardo.
Mi sarei voluto mettere a ridere e le avrei voluto dire “Mi hai salvato Dwight, dicendo quelle cose a tuo padre, hai fatto star male mia madre ma hai salvato me e mia sorella” però era troppo bello vederla vulnerabile e poterla sempre ricattare quindi decisi di non parlare.
Quando raggiungemmo l’albergo le dissi di sedersi, sarei andato io a sentire se ci fosse qualche stanza libera.
Feci per entrare quando un cartello davanti alla porta rubò la mia attenzione.
“SOLO COPPIE SPOSATE O PERSONE SINGOLE non approviamo la convivenza prima del matrimonio”
“Ma che cazz..?” dissi tra me e me “vabbhè staremo in stanze singole”.
Entrai e mi rivolsi all’uomo mezzo addormentato che se ne stava alla reception.
“Scusi” dissi “avete stanze libere?”
L’uomo mi rivolse una occhiata seguita da un sorriso.
“Ci è rimasta solo una stanza per due persone ragazzo..”
“Ah e quanto costa?”
“20 dollari a notte”
Bene, avevo solo quindici dollari con me, ma la riccona sicuramente non sarebbe stata a secco.
“Io e mia.. emmm… moglie” scandii bene le parole “avremmo bisogno appunto di una stanza”
Mi squadrò dalla testa ai piedi.
“E dov’è sua moglie signor….” Fece per chiedermi il nome.
“Malik, Zayn Malik. E’ qui fuori.”
“Ah bene.. credo che lei abbia letto che accettiamo solo coppie sposate.. se posso permettermi… lei non è un po’ troppo giovane?”
Mi stavo spazientendo.
“No” risposi con un sospiro “abbiamo ventidue anni, siamo diretti a New York per il viaggio di nozze” forzai un sorriso.
“Ah.. da dove venite?”
“San Francisco” era la prima città che mi venne in mente.
“Perfetto” mi diede la chiave della stanza “vada a chiamare sua moglie, vi fermerete molto?”
“Solo una notte”
“Buona serata allora”
Uscii e feci cenno a Eleanor di raggiungermi.
Prima che potesse aprir bocca le dissi: "Siamo ventiduenni in viaggio di nozze, veniamo da San Francisco e dobbiamo andare a New York."
"No, Malik. Siamo diciottenni di New York che si sono persi per andare ad una dannata festa per una stupida scommessa." Replicò lei.
"Vuoi avere un letto dove dormire stanotte, Dwight? Le tue chiappette di Brooklyn non sono abituate a dormire per terra."





Ellie's POV
 
 Quì non funziona nemmeno il telefono, non prende.
 Dio, tirai fuori le sigarette dalla pochette. Come eravamo finiti quì?
 Estrassi la cartina e controllai. Est... ovest... Avevo confuso, fantastico, era anche colpa mia. Mi affacciai dalla finestra.
 Il mio 'dolce maritino' era scomparso.
 Io... io lo odiavo, perchè doveva essere così?
 Dato che dovremmo passare insieme più tempo del previsto poteva anche trattarmi meglio.
 Era successo quello che era successo, ma ero una bambina, non doveva portarmi ancora rancore.
 E poi quella stupida faccenda del cognome e del nome, cosa cambia? Non poteva arrabbiarsi perchè l'avevo chiamato Zayn, invece che Malik.
 "Tra poco è pronta la cena Dwight, è di famiglia."
 "Cosa vuol dire?"
 "Ceneremo insieme ai proprietari dell'hotel e altre due coppie."
 "Ma, porca vacca, tra tutti gli hotel di New York, quì dovevamo capitare?" furono le uniche parole che riuscii a dire prima di sprofondare nel panico più assoluto.
 "A me sembra abbastanza carino come posto, se non fosse per tutta la questione religiosa... e se non fosse che devo fingere di essere il marito di una snob, viziata e spiona ragazzina di Brooklyn."
 Quelle parole mi ferirono, non tanto per il significato, ma per la violenza con cui le diceva. La sua voce era piena di rabbia.
 "Dovresti rilassarti un po'."
 "E tu dovresti imparare a farti i cazzi tuoi."
 Qualcuno bussò alla porta.
 "E' pronta la cena, vi stiamo aspettando."
 Scendemmo le scale e ci presentammo al tavolo sedendoci vicini.
 "Allora, quando vi siete sposati?" ci chiese una signora paffutella con i capelli ricci seduta davanti a me.
 "Ieri." Risposi io sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
 "Allora vi facciamo un brindisi! Vi auguro che il vostro matrimonio sia come quello mio e di mio marito, è da quarantrè anni che condividiamo lo stesso letto, eh eh." La signora rise e scoccò un bacio al marito.
 "Ce lo auguriamo anche noi, signora." Furono le parole di Malik, mi voltai a guardarlo, stava sorridendo. Era da tanti anni che non lo vedevo sorridere. Abbassai lo sguardo e sorrisi anche io.
 "Siete molto giovani, cosa vi ha spinto ad abbracciare un'idea come quella del matrimonio così presto?"
 Era stata una signora con gli occhi cristallini a parlare.
 "Bhè... io sono sempre stato innamorato di questa ragazza, giocavamo insieme da piccoli, e già pensavo che sarebbe stata la donna della mia vita. Quando poi è arrivata l'occasione e il coraggio le ho dichiarato il mio amore, e per unirci sotto un segno divino abbiamo abbracciato l'idea del matrimonio, no amore?"
 




"Sì certo."
 Il sorriso ingannatore di Malik non si staccava dalle sue labbra, l'avrei preso a sberle. Era così falso, meschino. "Bhè, si vede che siete molto innamorati, si capisce dai gesti, dal modo in cui vi guardate di sfuggita, da come vi esaminate di nascosto per capire le emozioni dell'altro, è raro questo."
 A parlare fu un signore che fino a quel momento era stato taciturno, era seduto a capotavola e ci guardava con uno strano sguardo.
 Finita la cena ci alzammo e salimmo in camera.
 "Malik dormi in bagno."
 "Senza ombra di dubbio, tanto sono abituato."
 "Farmi venire i sensi di colpa è la cosa che sai fare meglio."
 "Forse." Si rinchiuse in bagno e io urlai divertita: "Buona notte luce dei miei occhi!"
 "Vaffanculo." 
 

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Capitolo 3
*** You're my only shorty. ***






 





'Every day and night you got an open invitation

as long as i'm your one and only destination'


Zayn’s POV
 
Erano due ore che ero rinchiuso in quel cesso.
La puzza di fogna mi era penetrata nelle narici e questo cuscino era una pietra.
Fanculo alla Dwight, non sarei rimasto in quella stanza nemmeno per altri cinque minuti.
Mi alzai e aprii la porta, diedi un’occhiata veloce alla stanza in cerca del letto matrimoniale.
La prima cosa che mi saltò agli occhi fu un vestito blu appoggiato ordinatamente sulla sedia.
Un vestito blu.. ma che cazz… mi girai e la vidi stesa nella parte estrema del letto.
Il mio primo istinto fu quello di svegliarla e urlarle di rivestirsi, poi però mi cadde lo sguardo sul suo fondoschiena, “Che culo Dwight” borbottai tra me e me.
Non avevo voglia di discutere di nuovo per cui tolsi a mia volta lo smoking e lo scaraventai in un angolo, dopotutto la mattina dopo l’avrei dovuto indossare ancora ed era già abbastanza sgualcito per permettersi anche una dormita.
Mi stravaccai sul letto senza preoccuparmi che “mia moglie” potesse svegliarsi.
Prima di voltarmi dalla parte opposta le lanciai un ultimo sguardo, pensai che dormiva talmente bene che nemmeno il fischio di un treno l’avrebbe potuta svegliare.
Nascosi un sorriso e chiusi gli occhi.
 
**
Un urlo mi sveglio di colpo.
“MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIK”
”Buongiorno cara” sghignazzai nascondendo la testa sotto il cuscino e rimettendomi a dormire.
”VEEEESTITIIIII” mi diede una spinta cercando di buttarmi giù dal letto.
Alzai lo sguardo  e la squadrai sorridendo.
”Forse dovresti vestirti tu”
La ragazza spalancò gli occhi.
”Non guardare Maliiik” cercò di coprirsi con il lenzuolo.
”Pensi che non ti abbia già visto stanotte mentre venivo a letto, Dwight?”
”Perché non sei rimasto in bagno?” mi lanciò un’occhiataccia.
Scesi dal letto e cominciai a vestirmi senza preoccuparmi della sua presenza.
”Puzzava, Dwight”
Quella viziata iniziava a farmi innervosire, pretendeva che fossi rimasto tra quel fetore mentre lei dormiva beatamente su un letto per due?
Una frase interruppe i miei pensieri.
”Non sarà stato poi tanto diverso da casa tua.”
Vidi i muscoli della sua faccia irrigidirsi, non c’era ironia nella sua espressione.
”Quante volte avrai dormito in bagno? Ah giusto, ce l’avevi il bagno?”
Senza pensarci due volte mi scagliai contro di lei e non riuscii a controllare la mia mano.
Uno schiaffo la colpì in pieno viso.
 
Eleanor’s POV

Sentii contrarsi ogni fibra della mia guancia.
“Sei proprio come tuo padre.” Urlai.
Lui si fermò un istante e mi sembrò quasi di scorgere un velo di tristezza attraversagli il viso.



Se ne andò sbattendo la porta senza dire una parola.
Le lacrime rigarono il mio viso e l’immagine di quell’uomo che colpiva il mio vecchio amico si fece strada dentro di me. Mi resi conto che il suo schiaffo era niente in confronto alle mie parole. La guancia già non mi bruciava più ma sapevo che dentro di lui quello che avevo detto avrebbe bruciato in eterno. Mi vestii e uscii dalla stanza con il mascara ancora sbaffato e le scarpe tra le mani.
“L’amore non è bello se non è litigarello.” Sussurrò il vecchio che la sera prima era seduto a capotavola da in fondo al corridoio.
“Non lasciarti scappare il tuo grande amore. Corri da lui.” Continuò.
Non feci in tempo a dire ‘grazie’ che già stavo varcando la porta per raggiungere Malik.
Destra o sinistra? Mentre stavo riflettendo sentii l’uomo della reception urlare dietro di me.
“Ragazzini, i soldi.”
Ok, destra. Iniziai a correre e dopo pochi metri vidi Zayn seduto al margine della strada.
“Corri, Zayn, corri!” Lo presi per mano e lo trascinai dietro di me. Lui si guardò intorno e capì. Continuammo a correre fino a che l’uomo dietro di noi non si fermò urlandoci qualche inulto che non riuscimmo a cogliere.
Piegati in due dalla fatica iniziammo a ridere ma appena Malik si rese conto delle nostre mani ancora unite me la lasciò di scatto per andarsi a sedere sotto una quercia.
“Ehm Malik, scusa...’’ sussurrai andandomi a sedere dalla parte opposta della quercia.
“Come hai detto? Non ho sentito!”
Feci un respiro profondo e riprovai più lentamente.
“Scusa, Za… lik.”
Lo sentii ridere e a mia volta mi scoprii a trattenere una risata.

“Pensi bastino delle scuse?”
”Beh, tu mi hai dato uno schiaffo.”
”Acuta osservazione…”
”Pace?”
Ci fu un momento di silenzio e mi resi conto di quante cose si nascondessero dietro quelle quattro lettere.
”Chiedi troppo, Dwight. Tregua.”
E ritornò il ragazzo che ormai mi ero abituata a sopportare.
”Cazzo, cazzo, cazzo. Non ho preso la borsa.”
”Te ne ricomprerai un’altra, no? Magari più grande, più…”
”Le sigarette, Malik.” Lo interruppi.
”Cazzo.” 
Appoggiai la testa al tronco.
“Facciamo un gioco, Dwight?”
Un… gioco?
”Dipende da che si tratta.”
”Io ti faccio una domanda, tu puoi rispondere solo sì o no.”
“Ad una condizione, tre domande tu e tre io.”
Zayn non mi rispose ma iniziò il gioco.
”E’ stato tuo padre ad arrestare il mio, vero?”
”Sì.”
”E glielo hai detto tu? Dopo che quella volta eri venuta a casa mia?”
”Sì.”
“Te ne sei pentita?”



L’ultima domanda mi spiazzò.
“Sì.”
”Non dovresti.” Accennò lui.
“Avresti preferito che non avessi detto niente?”
“Non sarei qui se non fosse stato per te.”
Tanti ricordi mi affollarono la mente e riuscii a sorridere, peccato non potesse vedermi.
“Ti ricordi quando mi chiamavi El?”

“Sì.”
“Tornassi indietro mi ridaresti lo schiaffo?”
”No.” Rispose diretto.
“Sei innamorato?”
Non riuscii a fermare le mie parole.
“Sono già quattro domande, Dwight.”
“Non vale, alla prima non hai risposto dicendo sì o no.”
Calò il silenzio.
“Andiamo a cercare qualcosa da mangiare.” Sospirò.
E io? Ero davvero così innamorata di Niall come credevo? 
Io mi alzai rassegnata e lo seguii, ancora.



SPAZIO AUTRICI




tralalala, questo capitolo è stato un parto.  uù
Grazie millissime alle recensioniste, chi segue la storia, preferiti e pugnette varie, siete molto importanti per noi <3
A massive thank you... cit. Louis in ogni occasione :3
By the way, vi piace di più coppia Eleanor-Zayn o Eleanor-Niall? 
Eleanor-Niall verrà approfondita nel prossimo capitolo, quindi è una domanda piuttosto inutile C:
Fateci sapere cosa ne pensate, che abbiamo tanta poca autostima :')
Bye bye giiiirls (and boys, se ci sono) 

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Capitolo 4
*** Together. ***






 





'Look at me
Look at you
Now look at me again
See we’re not so different
Look around
Take what you see
With throwing things outside our window
We don’t care to keep it clean'


 

 


 
Zayn's POV
“Sei innamorato?” mi aveva chiesto.
Ma almeno lo sapevo, in fin dei conti, cos'era l'amore?
L'amore non esisteva, ne era la prova mio padre.
Ne erano la prova le sue minacce, i suoi lunghi silenzi e le sue mani prepotenti.
O forse esisteva, ma era solo una rovina.
Come mia madre che passava notti insonni con la paura che l'uomo che amava non tornasse. Come quando le si velavano gli occhi di lacrime al rumore di uno sparo nel quartiere. Come quando faceva finta di niente, giustificava i gesti di mio padre assumendosene la colpa.
Ma qualcosa di buono c'era. Solo non sapevo se potesse essere definito tale.
Che fosse l'amore quando, grazie al tocco di quelle manine, i miei lividi si facevano meno dolorosi e le mie paure meno presenti?
Che fosse quando, ogni volta che da bambini giocavamo insieme e io la salvavo dai draghi feroci della nostra favola, lei inconsapevolmente salvava me dai mostri che occupavano i miei incubi?
Che fosse quando, sentendola cantare mentre si dondolava sull'altalena, si colmava il vuoto che avevo dentro?
Riuscivo perfino a ricordare le parole del suo canto:

“Just close your eyes
The sun is going down
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and sound”


La stessa voce mi risvegliò dai pensieri che affollavano la mia mente:
“Terra chiama Malik” rise.
“Stavo solo pensando” sbuffai.
“Ah, tu pensi?”




“Come sei simpatica, Dwight.” nascosi un sorriso.
“Una panetteria” indicò un edificio alle mie spalle.
“E' un autogrill demente!”
Avevo ancora quei quindici dollari, gliene porsi dieci e mi diressi alla cassa con gli altri cinque.
“So che desidereresti un nuovo smalto Dwight, ma con quei soldi dobbiamo pranzarci.” accennai un sorriso sghembo e me ne andai a comprare le sigarette.
“Wiston rosse da dieci” dissi.
Il signore prese i miei soldi e cercò il pacchetto tra la massa, mi voltai per controllare che la Dwight non comprasse cose inutili. La trovai intenta a leggere qualcosa al bancone della pizza, si mordeva il labbro inferiore e per un attimo rividi la bambina che cercava di concentrarsi intrecciando i capelli della sua bambola preferita.
“Ecco a te” il commesso mi sorrise.
Non lo ringraziai e uscii aprendo il pacchetto.
“Cazzo l'accendino” sbottai.
Vidi una bionda tinta sculettarmi davanti.
“Ehi, hai da accendere?” chiesi.
Si avvicinò a me, aveva una scollatura da paura.
Abbassai involontariamente lo sguardo.
Lei se ne accorse: “Ti do l'accendino se mi dai il tuo numero”

Eleanor's  POV
 Uscii cercando Zayn e lo trovai subito intento a parlare con le tette di una bionda finta.
 “Ti do l'accendino se mi dai il tuo numero” la sentii dire.
“Non importa, glielo do io l'accendino, grazie.” Lo strattonai per il braccio e lo allontanai dalla tipa.
“Ti lascio un secondo da solo e già ci provi con una?”
“Cazzo vuoi, Dwight?”
Mi resi conto che la mia reazione era insensata e un po' me ne vergognai.
“Allora, l'accendino?” continuò.
“Te lo vado a comprare.” Gli lasciai la busta con il cibo e entrai nell'autogrill.
“Ti ha scaricato così in fretta?” Mi voltai e vidi che la bionda di prima si stava riferendo a me.
“Non penso siano cazzi tuoi.” risposi.
“Vedi di star calma.” si avvicinò a me.
Non risposi e comprai l'accendino.
“Sei proprio una sfigata.” mi provocò ancora.
“Almeno non ho i capelli tinti e le tette rifatte.”
“Intanto il tuo ragazzo me le guardava.”  
“Ma guarda te che zoccola.”
“Cosa hai detto scusa, stronzetta?”
“Ho detto che sei una zoccola.” continuai.
“Scommetto che però il moro non rifiuterebbe mai una scopata con me.”
Mi gettai su di lei senza pensarci due volte e mi ritrovai a tirarle i capelli cercando di evitare i suoi colpi che però arrivavano sempre più rapidi e insistenti.
Il barista intervenne e mi cacciò fuori dal locale.
Appena fui fuori scoppiai a piangere a causa del nervosismo.
Una mano mi accarezzò il volto, alzai lo sguardo e due occhi scuri si scontrarono con i miei.
“Zayn...” sussurrai.
“Sì, ho visto tutto, vieni con me.”
Camminammo per un po' fino ad arrivare davanti ad un cartello con l'insegna di New York, mancavano 65 chilometri.
“Fammi vedere le ferite” mi disse.




Mi sfiorò lentamente i lividi sul collo e per un attimo il dolore svanì.
“Grazie” dissi senza pensare.
“E' il minimo, tu l'hai fatto talmente tante di quelle volte che...”
Lasciò la frase in sospeso e pregai dentro di me che la finisse, ma lui si limitò ad aprire la busta con il cibo e a dividere le porzioni.
“Allora ti piace Horan, eh?” mi spiazzò.
“E tu come fai a saperlo?”
“Lo sanno tutti” rise tra sé e sé.
Non dissi niente.
“E' mai successo qualcosa tra voi?” continuò.
“I cazzi tuoi mai?” cercai di cambiare discorso.
“Era solo curiosità...”
“Ci siamo baciati, due o tre volte. Ma al di fuori delle feste non mi ha mai cercata.”
“Guarda te che stronzo.”
“Tu sei peg... oh guarda una macchina!” corsi senza pensare verso di essa facendo l'autostop. La macchina accostò.
“Hai bisogno di qualcosa?”
Al suo interno c'era un ragazzo sulla ventina, aveva i capelli ricci e due occhi verdi smeraldo.   
“Un passaggio verso New York.”
“Per le belle ragazze questo ed altro.”
Cercai di sorridere.
“Comunque piacere, Harry.”
“Piacere, Zayn.” disse Malik comparendo dietro di me.



“E io sono Eleanor.” mi sforzai di non fare caso al moro affianco a me.
“Salite, dai.” Sospirò deluso dalla presenza del terzo incomodo.
“Io vado davanti” replicò Zayn.
“Che maleducato, fai venire avanti la signorina”.
Zayn sbuffò e, rassegnandosi, aprì la porta posteriore della macchina.
“Allora cosa ci fate da queste parti?” Il riccio mise in moto la macchina e partimmo.
“Ci siamo persi” risposi io.
“Ah capisco.”
Passammo il viaggio tra uno scherzo e l'altro.
Per i miei gusti il riccio mi guardava un po' troppo ma era piuttosto simpatico perciò non mi lamentai.
“Dove vi lascio?”
“Davanti al parco di Brooklyn.” Zayn aprì bocca per la prima volta.
Scendemmo dall'auto ringraziando e Harry mi lasciò un bigliettino con il suo numero.
“Hai fatto colpo, Dwight.”
Misi le chiavi nella porta di casa e pensai che era giunto il momento di qualcosa da dire.
“I tuoi si preoccuperanno.” mi disse e non mi accorsi della nostra vicinanza.
“Sono via per due settimane, nemmeno si saranno accorti della mia assenza” biascicai rapita dal suo sguardo.
“Qualcuno ha vinto la scommessa.” Una voce ci interruppe e mi voltai. Niall stava entrando in casa sua.
“Tieniti i tuoi soldi, Malik. Non li avrei comunque voluti, denaro sporco come il posto da cui vieni.” vidi Zayn stringere i pugni e abbandonare il mio pianerottolo. Io invano, cercai di afferrare la sua mano.
“Fermati, Zayn...”
Lui non rispose e continuò sulla sua strada.


SPAZIO AUTRICI
Scusate il ritardo, non succederà mai più :')
Ringraziamo tutti quelli che hanno recensito e che hanno messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
Siete fantastici e non ci aspettavamo tutto questo.. come dire... amore! *ahahahaaha*


Vi amiamo tanto, seguiteci su twitter.


Momi: @__YEEEP
Megghi: @acciotomlinson




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Capitolo 5
*** Lightweight. ***






 





'I’m a lightweight easy to fall easy to break
With every move my whole world shakes
Keep me from falling apart'


Eleanor’s POV

Mi incamminai verso l’uscita ovest della scuola, tra la quarta e la quinta ora, mi sedetti e attesi almeno 15 minuti, mi aspettavo di vedere spuntare
dalla porta un ciuffo nero, due occhi color nocciola, mi sarebbe bastato addirittura udire una voce sprezzante chiamarmi Dwight.
Non arrivò nessuno, né quel giorno, né quelli seguenti.
Non riuscivo a dare una spiegazione al mio bisogno di sentire Zayn vicino. 
Mi sentivo incredibilmente vuota e la cosa che più alimentava la mia sensazione di solitudine era il tempo che trascorrevo senza nessuno intorno, tutto quel silenzio mi induceva a ricordare ciò che la mia mente da qualche anno aveva dimenticato, o forse provato a dimenticare.
Tornai nuovamente nel “nostro” luogo e pregai che questa volta Zayn si facesse vivo.
Quando mi accorsi della presenza di un’altra persona ero sicura che voltandomi avrei trovato quelle scintille ambrate che tanto desideravo vedere ad aspettarmi, invece due occhi colore dell’oceano rapirono la mia attenzione.
“Niall” sussurrai più a me stessa che al ragazzo.
“Ellie” mi salutò con un gesto rapido della mano e si sedette vicino a me.
“Vieni spesso qui?” continuò estraendo una sigaretta dal pacchetto blu che aveva in mano.
“Qualche volta, questo posto mi tranquillizza”
“O è Malik a farlo… ho visto che uscite insieme!” rise tra sé e sé.
“Io? Con quello? Ma sei pazzo? MAI.” Replicai di getto, non ci pensai nemmeno, oramai certe risposte me le ero imparate a memoria.
“Lo immaginavo, una signorina di Brooklyn come te non si abbasserebbe mai a certi livelli”aveva gli occhi fissi su di me ma a metà frase alzò lo sguardo e il tono di voce. Ora guardava un punto fisso alle mie spalle.
Non avevo il coraggio di voltarmi.
Riuscivo già ad immaginare chi ci fosse dietro di me, sentivo un fare accusatorio perforarmi la schiena.
“Ci si vede Ellie” mi schioccò un bacio sulla guancia e se ne andò soddisfatto.
Rimasi schifata da quel bacio, mi aspettavo di sentire le famose farfalle nello stomaco che il ragazzo mi suscitava anche solo passandomi accanto e invece niente.
Nemmeno un formicolio.
Solo disgusto, disgusto per il biondo ma soprattutto disgusto verso me stessa e verso le mie parole che nuovamente avevano ferito Zayn.
Avrei voluto urlargli delle scuse, avrei voluto toccarlo e strappargli tutto il dolore di dosso, come solo io sapevo fare.
Ma ero stata io a provocare quella sofferenza, e forse il mio tocco non sarebbe bastato.
Ero pronta ad incassare i suoi insulti, aspettavo la sua vendetta e speravo che sfogandosi su di me sarebbe passato lo sconforto.
”Dwight hai l’accendino?”


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Proprio nel momento in cui ero pronta per essere trafitta dalle sue parole mi resi conto che aveva scelto l’arma più crudele per ferirmi, l’indifferenza. Come se tutto quello che avessimo vissuto negli ultimi giorni non fosse mai esistito, tanto che per un secondo anche io mi domandai se fosse stato solo un sogno.
Lo ripagai della stessa moneta: “Non ce li hai i soldi per un fottuto accendino?”
“Non sono cose che riguardano una ragazza di Brooklyn come te. Dammi anche una sigaretta, dato che ci sei Dwight.”
Era l’anafora delle nostre conversazioni, sempre lo stesso ritornello.
Sapevo già cosa il copione mi imponeva di rispondere: ”Spiegami una cosa, Malik. Io vengo qui, tutte le mattina per rilassarmi e trovo puntualmente un rompicoglioni come te. Cosa ho fatto di male?”
Gli occhi mi si gonfiarono di lacrime e fui costretta ad ignorare la mia prossima battuta.
Abbandonai il nostro teatro con un’uscita di scena poco dignitosa per la protagonista della recita.
“Fine primo tempo, Malik” sussurrai.
 
Zayn’s POV

Volevo chiedere scusa ad Eleanor per la mia assenza in quei giorni.
Avevo bisogno di riflettere su i miei sentimenti e sicuramente vederla tutti i giorni non mi sarebbe stato d’aiuto.
Entrai e una voce mi bloccò.
“Vieni spesso qui?”
Eleanor non era sola.
“Qualche volta, questo posto mi tranquillizza” rispose.
Mi avvicinai per sentire meglio.
“O è Malik a farlo… ho visto che uscite insieme!” riconobbi la voce di Horan.
“Io? Con quello? Ma sei pazzo? MAI.” La ragazza rispose subito, come se fosse una cosa scontata.


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Niall sembrò accorgersi di me.
“Lo immaginavo, una signorina di Brooklyn come te non si abbasserebbe mai a certi livelli”continuò fissandomi.
Ero solo uno stupido.
Mi ero convinto che le cose fossero cambiate e invece era tornata la Dwight di sempre.
Mi ero illuso che potesse anche solo tenere a me come si tiene ad un conoscente.
Mi resi conto di quanto sperassi, di quanto credessi che un cambiamento fosse possibile.
Horan stava per andarsene quando le diede un bacio sulla guancia.
Le. Diede. Un. Bacio. Sulla. Guancia.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Le alternative erano due.
O me ne andavo, o la insultavo.
Si era accorta di me, la vidi irrigidirsi appena fu sfiorata dalle labbra del biondo.
Il bacio che tanto aspettava finalmente era arrivato.
Sentii come se qualcosa dentro di me si stesse ghiacciando. Come se tutta la rabbia che avevo dentro si fosse solidificata e mi impedisse di muovermi, o di urlare.
Reagii di istinto, era come se fossi un burattino del mio stesso dolore.
”Dwight hai l’accendino?” la mia voce era sprezzante.
Stava ricominciando il teatrino che recitavamo ogni giorno.
Indifferenza, bravo Zayn. Mi complimentai con me stesso.
Come avrebbe reagito?
“Non ce li hai i soldi per un fottuto accendino?”
Era come se fossimo tornati alla settimana precedente, come se avessimo dimenticato tutto in un baleno.
Non sarei stato io ad arrendermi.
“Non sono cose che riguardano una ragazza di Brooklyn come te. Dammi anche una sigaretta, dato che ci sei Dwight.”
Replicai rimanendo coerente alle solite conversazioni.
La vidi andarsene.
”Fine primo tempo, Dwight” sussurrai in segno di vittoria.
 
Non avevo voglia di rimanere in quella fottuta scuola, sarei tornato a casa prima quel giorno.
Uscii quasi correndo e in meno di dieci minuti mi ritrovai nell’uscio di casa.
Quando entrai un odore di sigaro mi invase le narici facendomi barcollare. Non era possibile.
Sarei riuscito a riconoscere quella puzza tra mille, ogni respiro era un pugno nello stomaco, sentivo quasi l’acidità bruciarmi in gola. Le gambe erano pesanti e la distanza tra la porta e la cucina sembrava interminabile.
Lo vidi seduto comodamente sulla sua solita poltrona, come se quei dieci anni non fossero mai passati.
Mia madre si voltò verso di me confermando quello che avevo visto: “Zayn è tornato papà.”
 

SPAZIO AUTRICI
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaao belli :3 
Questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere e non nascondiamo che c'è stata anche una mini-litigata ... 



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Però alla fine, eccolo quì.  Che ne pensate? Fatecelo sapere assolutamentissimissimissimissimo anche perchè siamo mooooooooolto indecise su come continuare la storia, nel senso che abbiamo diverse opzioni, quindi vi preghiamo di farci sapere un vostro consiglio o coppia preferita, forse servirà a schiarirci le idee C: 
mlmlmlml cit. Momi
yoooo cit. Megghi 


 
  PS. vi siete accorte che i titoli dei capitoli sono la tracklist di Unbroken? Ve gusta come idea? 
PPS. Ogni pezzettino di canzone scritta all'inizio è una frase della canzone che dà il titolo al capitolo :3

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Capitolo 6
*** Unbroken. ***






 





I'm gonna love you like I've never been broken
I'm gonna say it like it's never been spoken
I'm gonna give it like it's never been taken
I'm gonna fall like I don't need saving

 

ZAYN'S POV

Fine primo tempo, Zayn.
“Ariana, ti sembra questa l’ora di far tornare a casa tuo figlio? Dovrebbe essere a scuola”
Si rivolse a mia madre con il tono sprezzante di sempre.
”Non ti permettere di parlarle in questo modo” mi intromisi.
Ero grande ormai, non potevo più essere succube di quel mostro.
Lui non era più parte della famiglia.
Non poteva trattare mia madre in quel modo.
Ero stato io, in tutti quegli anni, a preoccuparmi di portare il cibo a casa.
Vidi l’uomo stringere i pugni e mia madre sussurrò “Zayn”.
Solo io la sentii.
La furia di mio padre si scagliò contro di me.
Mi colpì talmente forte da sbattermi contro il muro, riuscii a stento a rimanere in piedi.
Non riuscivo a tenere gli occhi aperti ma sentivo i calci e i pugni arrivare insistentemente.
Si fermò all’improvviso e come se non fosse successo nulla tornò a sedersi.
Presi tutta la forza che mi era rimasta e corsi via.
Per una volta, solo per una volta, mia madre sarebbe stata meglio senza di me.
Avrei solo creato altri danni, dentro quella casa.
Mi fermai per un istante per cercare di tamponarmi il naso con una manica.
I miei piedi sapevano già dove andare a rifugiarsi, correvano rapidi come dieci anni prima, verso lo stesso riparo.
Eleanor.

Eleanor’s POV

Ero appena rientrata e stavo frugando in una mensola in cerca di qualcosa da mangiare quando suonò il campanello. Mi affacciai alla finestra e vidi un ragazzo piegato in due dalla fatica appoggiato alla porta di casa. Zayn?
Aprii la porta e il ragazzo cadde all' avanti, cercai di sostenerlo trascinandolo, come potevo, verso il divano. “Scusa…” sbiascicò Zayn. 
“Scusami te, cosa ti è successo? Cosa hai combinato, coglione?” Iniziai a piangere senza pensarci e lui sorrise alla mia ultima parola. Mi asciugò una lacrima. Andai a prendere il necessario per curare le sue ferite e cercai di smettere di piangere.
“Allora, cos'è successo?” iniziai a sbottonargli la camicia e vidi che i lividi erano più di quanto me ne aspettassi.
“E' tornato.” 
Non seppi cosa rispondere quindi continuai a medicarlo cercando di nascondere le lacrime. 


ZAYN'S POV

“Ti farà un po' male”Eleanor cambiò discorso.
Mi disinfettò un graffio che avevo sulla spalla e strinsi i denti.
Notai di nuovo la sua espressione solita di quando era concentrata, si mordicchiava la lingua.
Ora era talmente vicina che potevo sentire il suo respiro accarezzarmi il collo.
I nostri sguardi si scontrarono, di nuovo e per un attimo ebbi l’istinto di baciarla.
 

Eleanor’s POV

Mentre gli medicavo la spalla sentivo il suo sguardo addosso e il mio cuore batteva sempre più forte. Per la prima volta la mia mente fu attraversata dal pensiero di baciare Zayn Jawaad Malik.
 
 
 
 

ZAYN'S POV
Maledetto quell’istinto di merda, maledetto il mio cazzo di cuore che invece di ascoltarmi continuava a fare quello che voleva, maledetta la mia ragione che si arrese, maledette le sue labbra e i suoi occhi ai quali non potevo resistere,  maledetto me che la baciai.
 

Eleanor’s POV
 
In un secondo mi tornarono alla mente tutti i momenti passati con Zayn. Quelli da bambini, quando i pomeriggi volavano tra un gioco e una carezza e quelli di adesso, vissuti tra la quarta e la quinta ora negli scalini di un luogo che oramai era diventato nostro. Poi il viaggio, gli insulti trasformati in confidenze, le gelosie e io che non lo riesco a difendere davanti a Niall, la sua indifferenza, io che fuggo via, lui che corre da me dopo aver rincontrato suo padre e le sue labbra sulle mie, la resistenza che non riuscii mai a opporre.
 

ZAYN'S POV
 
Non si sottrasse al bacio, mi scoprii insolitamente…felice.
Le accarezzai una guancia e la avvicinai a me “Ahi” mi lamentai involontariamente, le mie ferite avevano ripreso a bruciare.
”Scusa” la ragazza arrossì. “Ti preparo qualcosa di caldo” si alzò senza guardarmi, come per nascondere l’imbarazzo.
”Grazie” sussurrai.
Lei si allontanò e il dolore ricomparve.
Mi accorsi quanto fossi tornato ad essere dipendente dalla sua vicinanza.
Come da bambini.
Iniziai a canticchiare quella melodia che da sempre mi faceva bene.
Quasi speravo che El mi sentisse.
”Just close your eyes, the sun is going down..
 You’ll be alright no one can hurt you now,
Come, morning light…
 You and I’ll be safe and sound.”
 

Eleanor’s POV
Stavo preparando un thè caldo quando sentii Zayn cantare in soggiorno, inizialmente pensai che fosse impazzito, poi mi avvicinai e udii le parole.
Sorrisi tra me e me, quella era la canzone che accompagnava le giornate della mia infanzia con Zayn, quelle giornate senza sorrisi che a noi bambini sembravano così ingiuste, non la comprendevamo, la vita. Senza capire, gli accarezzavo le ferite e lui mi diceva che il dolore era scomparso. Era una bella medicina quella, e sembrava funzionare.

Lo vidi in piedi, vicino alla porta, intento ad infilarsi la camicia, come se stesse per uscire.
“Te… te ne stai andando?”
 "Mia sorella, ha bisogno di me.” Disse tutto d’un fiato.
“Ma io ti avevo preparato il thè.” Balbettai. Non volevo se ne andasse, non ora.
“Devo proteggerla, El.” Il suo tono si addolcì e mi guardò rassegnato. Fece per uscire.
“No, aspetta. Resta.” Cercai ancora di convincerlo. “Per una volta sei tu quello che deve essere protetto, una volta, una volta sola devi pensare a te stesso. Guardami, Zayn, sai che ho ragione. Solo stanotte. Non le succederà nulla.”
Vidi la maschera di Zayn crollare e diede d’istinto un pugno contro il muro. Poi mi guardò ed iniziò a lacrimare. Non l’avevo mai visto piangere, crollò accasciandosi a terra.
Mi sedetti di fianco a lui e lo abbracciai.
”Sarei un egoista se restassi, El.”
”Tua sorella se la caverà, ne sono sicura, a quest’ora starà cenando. Non è stupida, non lo provocherà e lui non le darà peso.”  Cercai di rassicurarlo.
“Se… se le succedesse qualcosa io…” I suoi occhi erano coperti da un velo di paura.
“Andrà tutto bene. Se tornassi potresti solo peggiorare la situazione.”
“Ma potrei prendere mia sorella e tornare qui.”
Adesso l’egoista ero io, che lo volevo tutto per me.
“E tu pensi che tuo padre ti lascerebbe tornare? Andiamo, Zayn, ragiona. E poi… non riesco a sopportare l’idea che tu te ne vada.” Lui mi baciò e capii che si era arreso alle mie parole.


ZAYN'S POV
 
Eleanor aveva ragione.
La baciai e la sentii sorridere sulle mie labbra.
Scacciai tutti i pensieri che avrebbero potuto rovinare quel momento, se dovevo restare volevo almeno far passare ad Eleanor una bella serata.
”Cinese Dwight?” la presi in giro pizzicandole un fianco.
”Preferirei un ragazzo del ghetto, ne conosci qualcuno?” mi provocò lei.
”Ne conosco uno ma è già impegnato”
”A fare cosa?”
”A mangiare cinese”




La ragazza sbuffò e scoppiammo a ridere uscendo di casa.
”Sai tante cose di me mentre io di te so solo che sei.. che eri.. che.. insomma che ti piace.. che ti piaceva…” arrossii “Insomma hai capito, parlami di te.” tagliai corto.
”Mi chiamo Eleanor Dwight, ho diciassette anni, vivo a Brooklyn e la mia cotta per Niall è finita esattamente questa mattina alle ore… sarà stato.. mezzogiorno?” accennai un sorriso e la ragazza continuò “E pensa che nemmeno sei ore dopo ho baciato un altro, che puttanella. Non dovresti frequentarmi!” mi superò ridendo.
”Ehi” la fermai sghignazzando e le stampai un bacio.
Il ristorante cinese era vuoto e in cinque minuti erano pronte le nostre ordinazioni.
Tirai fuori il portafoglio ma Eleanor mi precedette.
”Pago io” esclamò.
”Non ci pensare, sono io l’uomo”
”Maschilista di merda, pago io.”
“Ti ho detto che pago io.”
”Oh guarda un piccione verde spiaccicato sulla testa di un bambino volante.” Disse.
Mi girai senza pensare “Ehi non c’è nessun…”
Sentii la risata di Eleanor risuonare nella sala.
”Muoviti che si raffredda” disse infilando lo scontrino nella borsetta.
 

Eleanor’s POV
Tornati a casa apparecchiammo in salotto.
“Comunque non mi hai detto niente di te, prima.” Disse lui mentre era intento ad afferrare con le bacchette un chicco di riso.
“Se vuoi ti do una forchetta.” Risi. “Cosa vuoi sapere di me?”
”Per esempio il tuo colore preferito.”
”Mmm, vediamo… giallo.” Sembrava davvero interessato alle mie parole.
“Primo bacio?”
“Dodici anni, Daniel Odair. Uno schifo. Tu?”
“Mariah Hummel. Undici anni.” Sorrise entusiasta.
 “Mi hai battuta.” Amareggiata assaggiai un involtino primavera.
”Prima volta?”
Penso di essere diventata prima rossa, poi viola e poi iniziai mentalmente a sclerare.  
Cosa gli dico? Tanto già avrà capito, svelto com’è. Per tutte le cavallette, tu sei Harry Potter! No, no, non andava bene come risposta.
”Zayn Malik, diciassette anni, sarebbe la risposta perfetta.”
Zayn scoppiò a ridere.
“Non dirmi che l’ho detto ad alta voce.”
“Sì, lo hai fatto, non sarebbe male, come idea, comunque.” Sbiascicò.
“Tu?” cercai di dire mentre mi strozzavo con una fetta di pane.
“Quindici anni, Linsday Coleman.”
“Dai, non farmi stare sulle spine, raccontami com’è andata!”
“Aveva qualche anno più di me…”
”Del tipo?” Lo interruppi.
“Era sulla ventina… e niente. La portai a casa mia e sai come vanno queste cose. Anzi, no. Non lo sai.” Gli lanciai il peggiore tra gli sguardi.
“Scherzo, e tu, raccontami come è andata con Zayn.”
“Lui era una frana, non sapeva nemmeno da che verso si infilasse il profilattico.”





“Io invece penso che ci sappia fare, sai com’è, è un tipo tosto… e allenato.”
”Aiutami a sparecchiare, Mr. Preservativo.”
E’ Leviosa, non Leviosà! 


Spazio autrici




Trallallallalà, scusate il ritardo, ma è stato un capitolo difficile da scrivere con i baci e sainasicnaososajcxoasd, ringraziamo chi recensiona, preferisce, segue e tutto asjncisanosaoc :D 
Ci sono parecchi cambi di POV, abbiamo fatto così sperando di chiarire i sentimenti di entrambi durante le varie situazioni, diteci voi cosa ne pensate :3 

MERP MERP MERP 


 

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Capitolo 7
*** Fix a heart. ***






 





You never really can fix a heart.


Eleanor's POV

"Ecco, puoi dormire quì." Gli indicai la stanza dei miei genitori.
"Non dormiamo insieme?" sorrise. 
"No." Feci spallucce e mi voltai diretta verso la mia stanza.
Mi prese la mano e mi attirò verso di sè. "Peeeeerchèèèèè?" 
Stava facendo il labbrino, io non posso resistere al labbrino.
"Perchè sì. Cioè perchè no." 
"Non è una risposta." 
"Che palle, vai a dormire Malik." 
Si diede per vinto e entrò in camera sconsolato. 
No, non ero pronta per dormire con Zayn. 
Lui è un ragazzo. Io sono una ragazza. Cosa fanno un ragazzo e una ragazza quando sono a letto insieme?
O meglio, cosa fa una ragazza con Zayn Malik in un letto? 

Zayn's POV

Era circa mezz'ora che me ne stavo seduto sul letto senza riuscire a chiudere occhio.
Mi alzai e andai verso la stanza di Eleanor, la vidi stesa su un fianco, intenta a guardare la televisione. Mi sistemai accanto a lei e la circondai con un braccio. "Perchè mi lasci sempre chiuso da solo nelle stanze?" le sussurrai facendo riferimento al bagno in cui mi aveva rinchiuso settimane prima.
Non mi rispose.
"Dormi?" 
"Si" cantilenò.
"Ok.. no aspetta, se mi rispondi.... BUGIARDAAA SEI SVEGLIAAA" la spinsi facendola cadere dal letto.
"Senti Zayn Jawa...jawa...JAWATTELAPIANDERCULO Malik, sei clandestino in questa camera e mi importuni così??"
Scoppiai a ridere “Jawa cosa?”
Borbottò qualcosa di incomprensibile. Le posai un bacio sul collo “buonanotte”.


Fui svegliato da un urlo “COSA ABBIAMO FATTO QUESTA NOTTEEEEE?”
Spalancai gli occhi “Ehm, Eleanor, niente!
“NON CI CREDOOOO, MI HAI VIOLENTATA NE SONO SICURAAA”



“Smettila di urlare, non ho fatto niente”
“TU, TU ASCIACASSSSSSSSA SSSSAIASSSSSIET”
“Che cazzo stai dicendo El?”
“PARLO IN SERPENTESE ASSSSSCIACASSSSSSAAA SSSSAIIIAAASSSIETTT”
“Dove sono finito?” alzai le mani al cielo con fare teatrale.
“Ehi Zayn, sei vestito” sembrò calmarsi.
“Se vuoi mi spoglio” la provocai.
“ASSSSCIACASSSSAAAAAAAAAAAA SSSSAIAAAASSSIETTTT”
“Oddio non ricominciare” scappai al piano di sotto.

Eleanor's POV 

Lo rincorsi con un cuscino e appena lo vidi glielo spiaccicai dritto in faccia.
Risi a crepapelle vedendolo barcollare all’indietro.
“Questo è un colpo basso, Dwight.” Mi scoccò un bacio sulla guancia. 
“Ahah, che c’è nel tuo quartiere non usano le lotte con i cuscini?” sorrisi io. 
“Nel mio quartiere la notte si dorme non ci si sveglia urlando in Stortontese!”
I suoi occhi ambrati si corrugarono in una smorfia. 
“E’ Serpentese, non Stortontese, Malik!” sbuffai io indignata. 
“Allora sì che ho capito!”
Sarcasmo era il secondo nome di Jawattelapiandelculo. 

“Penso che per stare con me ti dovresti fare una cultura generale su Harry Potter” risposi sghignazzando mentre risalivo le scale per tornare in camera mia.
“Ahah, mi informerò!” Ci sedemmo nel letto e iniziammo a mangiare un pacco di patatine avanzate da qualche pigiama party. Poi una carezza e un bacio tira l’altro. 
Ci stendemmo forse un po
' troppo vicini. Il suo naso sfiorò prima la mia guancia poi il mio collo. Sentii brividi ovunque e le farfalle allo stomaco presero il sopravvento. Ero pronta, non sapevo nemmeno per cosa.  Ero semplicemente pronta a fidarmi di Zayn Malik.
D’un tratto si fermò e tornò seduto. 



Lo osservai un secondo e scorsi un dubbio nella sua espressione.
“Cosa c’è, Zayn?” 
“Perché avevi paura che ti avessi fatto qualcosa stanotte?” Sembrava si fosse già dato una risposta mentalmente e aspettasse solo la conferma.
“E’ che tu sei così… avanti.” Tentai di dirgli. Non me ne importava niente. Era un momento così perfetto e Jawacoso aveva rovinato l’atmosfera! 
“In che senso? Spiegati meglio.” Non si dava pace.
“Bhè… io pensavo che tu stasera volessi… hai capito, no?” L’ultima cosa che volevo fare era parlare di certe cose.
“Sono venuto nel tuo letto per stare con te, non per altro.”  sbuffò visibilmente infastidito.
”Sì, sì…” Che paaaaaaaaaaaalleeeee. 
“Sì sì un corno. Hai pensato che ti avrei potuto fare del male!” esclamò tutt’un tratto. “Dio, che coglione che sono.”
”Zayn, cavolo stavo scherzando!” Ma che diamine stava dicendo?
“Bhè vedi di non scherzare su certe cose perché io le donne le rispetto.” 
“Non l’ho mai messo in dubbio questo ma sai… pensando che comunque hai esperienza, nel quartiere dove vivi ti conoscono tutte le ragazze per i tuoi successi sessuali ho pensato che…”
”Allora è questo! E’ che vivo nel Bronx il problema, che una ragazzina come te non dovrebbe frequentarmi.” 
”No, non hai afferrato bene il concetto.” 
“Oh sì che l’ho afferrato il concetto. L’ho afferrato benissimo. E non pensare che nel mio quartiere mi facciano le feste perché esco con una come te.”
”Una come me? Una come me? Zayn non vengo mica dallo zoo!” ero infuriata. Che armadietto gli era preso? 
“Vieni dal quartiere dei viziati e quelli come voi non vanno d’accordo con quelli come noi!” 
Nelle sua voce c’era una sorta di rassegnazione. 
”E allora non dovresti frequentarmi.” Sussurrai con un filo di voce.
“No, infatti, non dovrei.” La sua frustrazione era alle stelle e io mi sentivo sempre più ferita.
Pensava di essere solo lui quello che soffriva?
Pensava di essere l’unico a doversi scontrare con la vita?
Non volevo vederlo un secondo di più, mi ripiegai su me stessa e attivai la modalità guscio.
Quella di quando voglio stare da sola e pensare. Penso a tutto il tempo perso e a quello invece speso bene. Ho bisogno di solitudine, ho necessità di piangere.

“Lasciami sola, ti prego.” I miei occhi sono chiusi, aspetto solo che entri la sofferenza. 
“Eleanor, io…” Sospirò, usci dalla stanza e forse dalla casa, non lo so. Ricordo solo che mi addormentai e feci i più brutti incubi di sempre.


-Spaaaazio autrici.
PORCO PIKACHU, DA QUANTO TEMPO NON AGGIORNAVAMOOOO
??????
SCUSAAAAAAAAAAAAATEEE *tutta colpa di Megghi che non è mai a casa ma shhhhh non glielo dite*
IIINSOMMA, ELEANOR È UNA SCLEROTIDE (?) 
IO SONO PRO-ZAYN AHHAHAH OK NON DOVREI ESSERE DI PARTE. shhhh. 



A PARTE GLI SCHERZI, VI DOBBIAMO RINGRAZIARE.

GRAZIE ALLE 61 PERSONE CHE HANNO RECENSITO.
GRAZIE ALLE 26 PERSONE CHE HANNO AGGIUNTO LA STORIA AI PREFERITI.
GRAZIE ALLE 11 CHE L'HANNO AGGIUNTA TRA LE RICORDATE.
GRAZIE ALLE 42 CHE L'HANNO AGGIUNTA ALLE SEGUITE.

VI AMIAMO.
 

Seguiteci su twittah:  @liamburger   @_itshotcherson
 




UN BACIOOOOOOOOOOOOONE *sappiamo che state fissando la GIF*

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Capitolo 8
*** Hold on. ***






 





~Ciao figoni e figone, figone e figoni. No maschilismo e no femminismo, no femminismo e no maschilismo(?)

Nello spazio autrici troverete due domande a cui dovrete rispondere con una recensione!
p.s buona lettura.~


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If the weapon is your love, I got my hands up.


Eleanor's POV

As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me love me   La sveglia mi risuonò nelle orecchie come ogni mattina alle 6.48. Non ricordavo di essermi addormentata dopo la discussione con Zayn. ZAYN!L' avevo cacciato, oddio, e se fosse tornato dal padre?
Tranquilla Eleanor, adesso tu vai a scuola e sistemi tutto.
Si magari arriverà con un cavallo bianco, un mazzo di rose e ti ringrazierà offrendoti una sigaretta, che stupida.
Scesi le scale e vidi una testa dai capelli corvini spuntare dal divano.
“Zayn…” Cercai di svegliarlo scuotendolo un po'. Gli diedi un bacio sulla guancia e ammirai la sua carnagione olivastra. Si stava facendo tardi e lui continuava a poltrire.
“MALIK CAZZO SVEGLIATI” Lo buttai giù dal divano.

“Ma che cazz..?” Stropicciò gli occhi e si rimise a letto sbuffando: “Vai a scuola tu, io entro alla seconda.”
“Come vuoi, ti lascio le chiavi nel comodino, ricordati di chiudere bene la porta prima di uscire.”

Zayn's POV

Era un sogno o Eleanor aveva davvero fatto finta di niente?
Mi alzai dal divano; erano le sette e mezza. Avevo il tempo di lavarmi e comprare un cappuccino da Starbucks.
Pensavo e ripensavo agli sbalzi di umore di quella ragazza. ERA PERENNEMENTE MESTRUATA  O COSA???
Eppure non riuscivo a non sorridere pensando a lei.
Era una cosa che non sapevo spiegare, quando si trattava di lei, quando parlavo con lei o sentivo il suo nome… ero felice.



Arrivai a scuola e mi regalai qualche minuto per una sigaretta.
“Quella puttanella non sarà di Malik, mi muore dietro, me la scopo prima io. Magari la convinco anche a travestirsi da infermiera sexy o carabiniera sexy o… insomma Eleanor sexy.”
Avrei potuto riconoscere quella voce tra mille.
Niall James Horan.
“Che cazzo hai detto?” mi avvicinai stringendo i pugni.
“Ora oltre che pezzente sei anche spione Malik?”
“Non ti stavo spiando”
“Sai che gli stalker vanno in prigione vero Malik? E anche i drogati e i violenti, tuo padre lo sa bene, vero Malik?”
“Dovresti farti i cazzi tuoi Horan.” Serrai la mascella.
“Il mio cazzo se lo lavorerà ben bene Eleanor, tranquillo.”
Non ci vidi più.
Mi scagliai addosso al biondo “Non la devi toccare” gli sferrai un pugno sul volto quasi ringhiando.

Eleanor's POV

L' unica cosa che vidi fu Zayn che dava un pugno in faccia a Niall. Si girò con i pugni ancora chiusi e fece per andarsene. Corsi in aiuto del ragazzo cercando di fermare il sangue che usciva dal suo naso. “Ma sei pazzo?” urlò lui portandosi una mano in faccia e sfiorando la mia con l'altra.
“Tanto adesso  c'è l'infermierina di turno che ti cura, no Horan?” sputò sprezzante senza nemmeno guardarmi in faccia.
Ero sconvolta, strabiliata e disdegnata.
“Vieni, ti accompagno in infermeria” sussurrai rivolta a Niall.

Zayn's POV

Non entrai a scuola ne andai a casa. Tornai solamente da dove ero venuto, dalla villetta di Eleanor.
Camminavo lentamente inspirando e espirando il fumo della mia sigaretta, fissavo la strada senza alzare lo sguardo nemmeno per un attimo.
Una cosa attirò la mia attenzione.
Lo sterrato che stavo attraversando era decorato da un ciuffo d'erba e due fiori.
Due fiori che mi ricordarono una giornata di primavera di undici anni prima:
“Ehi Zayn, guarda qui, ho raccolto due fiori. Uno per me e uno per te. Se ci soffi ed esprimi un desiderio stai sicuro che si avvera!! Ma non devi dirlo ad alta voce altrimenti porta sfortuna.”
“Che fiore è?”
“Che ti importa? E' bello, dai soffiaci!”
Ci soffiammo insieme, nello stesso momento.
“Che cosa hai desiderato Zayn?” chiese la bambina rompendo il silenzio.
“Hai detto tu di non dirlo, Ellie!” sorrisi io.

Li raccolsi attento a non far cadere alcun “petalo” e accellerai il passo come se trovandoli avessi trovato il tesoro che cercavo.


Eleanor's POV

Notai che la porta non era chiusa a chiave, probabilmente Zayn se n'era dimenticato.
Entrai in casa e a mia sorpresa lo vidi alzarsi di colpo dal divano stropicciando gli occhi come se si fosse appena svegliato.
“Perché hai…” mi interruppe porgendomi un fiore, un soffione.
“E' un dente di leone, ti ricordi Ellie?” domandò.
Non mi lasciò il tempo di rispondere. “Sai cosa ho desiderato quel giorno? Ora lo posso dire perché si è avverato, ho desiderato di baciarti, Ellie.”
Si avvicinò a me quasi sfiorando le mie labbra.
“Se ho dato un pugno ad Horan è stato solo perché non ti aveva rispettato. Solo per questo. E so che nemmeno io ti ho rispettato quella sera, ero in balia del nervosismo. Ma ora” si interruppe soffiando sul suo fiore per poi riprendere: “ma ora desidero  fare l'amore con te e sarà la prima volta per entrambi perché in questi anni ho fatto solo sesso; Non amore, Ellie, sesso.
Soffiai a mia volta sul dente di leone.
Sorrisi come non mi ero mai vista sorridere.
“Baciami Malik.”


SPAZIO AUTRICI 

DA DAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN



Secondo un rinomato schema di misurazione secondo una scala  da Harry Styles a Liam Payne abbiamo aggiornato velocemente quanto un... Niall Horan. Sisi.
Stiamo migliorando mlmlmlml

Aaaaanyway... ABBIAMO UNA DOMANDA, ANZI DUE, PER VOI CARISSIMI BELLISSIMI ALTISSIMI (se qualcuno 
è nano ci scusiamo in partenza) LEVISSIMI PURISSIMI LETTORI.

1. COME VORRESTE CHE CONTINUASSE LA FANFICTION E COSA VORRESTE CHE SUCCEDESSE NEL PROSSIMO CAPITOLO?
*non vale rispondere party hard AHAHAHAHAH*

2. AVETE QUALCHE STORIA, VOSTRA O MENO, CHE VORRESTE FARCI LEGGERE?

Lasciateci una bebebebebebebella recensione e rrrrispondete alle nostre domande.

Siete faighi.


TWITTER:
Momi: @_itshotcherson
Megghi: @liamburger


LA CHIAMAVANO PUBBLICITA' OCCULTA (?)
se volete leggere le nostre 'opere' personali uù
Ultima oneshoot scritta da Momi su Hunger Games
Fan fiction di Megghi One Direction is the way 
 

Ps. ieri è uscito Hunger Games in DVDDDDDDD JASOJSFAOJDASOJKDPWKDPASKDPJSKAP

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Capitolo 9
*** Mistake. ***






 




I see it written in your face, you know you made it; Your greatest mistake.


Zayn's POV

Mi avvicinai a lei, quasi tremavo, il suo respiro era così vicino da unirsi al mio.
Annullò le distanze, come se non potesse fare a meno di sentire le sue labbra unite alle mie.
Continuammo a baciarci, mi staccai un attimo per guardarla negli occhi.
Era come spaventata.
“Non aver paura” mimai con le labbra.
Di risposta mi sfilò la maglietta con una foga che mai le avevo visto addosso, come se si stesse facendo coraggio.
Mi faceva impazzire.
Le sbottonai la camicetta lasciando intravedere il reggiseno di pizzo nero.
Feci aderire il suo corpo con il mio e ci stendemmo sul divano.
Armeggiò con i miei pantaloni.. “DRIIIIIN DRIIIIIN”
Si staccò velocemente da me e corse alla porta.
“Ehi Louis, che c'è?” domandò scocciata.

“Fammi entrare devo assolutamente…” mi vide e sgranò gli occhi “ehm, forse.. ecco… ho interrotto qualcosa?”
“No tranquillo, niente Tommo!” dissi io con un ghigno.
“Beh allora allacciati quei pantaloni mio caro Malik latin lover” ribattè lui.
Eleanor arrossì e io scoppiai a ridere.
“Allora che vuoi?” tagliò corto la ragazza, la mia ragazza.
pniwpicnwpicnwp è la mia ragazza iacpncinapnp i sogni son deeeeeeeeeesideriiii di felicità lalalalààà lalalalalalàààààà ok basta Jawaad, contieniti.
“Stasera do una festa e voi NON.POTETE.MANCARE.” urlò con una voce da effeminato.
Eleanor mi guardò divertita “Dai veniamo, però stavolta la cartina la tiene Zayn”
Senza nemmeno salutare Louis se ne andò saltellando stile “heidi heidi ti sorridono i monti” o, se preferite stile capretta in menopausa.
“Dove eravamo rimasti?” presi Eleanor per i fianchi.
“Vatti a preparare sfigato, abbiamo due ore per prepararci” mi allontanò.
“In due ore ti metto incinta, ti faccio partorire e potremmo chiamare il nostro pargolo Jawaad Junior, per gli amici J.J, Double J., J²…” 

“HO CAPITO GIAVATTELAPIANDERCULO, ORA VESTITI!”
“Ehi, voglio dare un bel nome a nostro figlio” feci il labbrino.
“Se fai il bravo lo chiameremo Eleonawaad!”
“Preferisco Zeleanor”
“Come ti pare, vado a farmi una doccia.”
“Vengo con te” imitai la corsetta di Tomlinson.
“Calma i tuoi bollenti spiriti Malik”

Eleanor's POV

Arrivammo sani e salvi alla festa da Louis, il posto era gigantesco e pieno di invitati. Mi guardai intorno e vidi subito Niall attaccato ad una bionda. Tipico.
Zayn mi prese la mano e mi trascinò a ballare. Era tutto tunz tunz para para tunz ma al mio ragazzo piaceva e mi faceva impazzire. Com'era la canzone di Britney Spears? You drive me craaaaaaaazy. (Quel pomeriggio avevo guardato Glee).

Comunque, ritornando a Zayn e la sua sexosità, lo stavo guardando ballare quando voltandosi mi si avvicinò e mi disse all'orecchio: “Vieni, ti presento una persona.”
Lo seguii e arrivammo davanti ad una ragazza di colore, sui ventidue anni, aveva i capelli ricci e le labbra carnose, sembrava uscita da Step Up.
“Linsday, ciao, da quanto tempo!” Zayn l'abbraccio e lei gli stampò un bacio sul collo. Gli diede un buffetto sulla guancia e sorrise come se avesse una cazzuta paralisi alla bocca. Minchia, non per dire ma ti stai spupazzando mio moroso davanti ai miei occhi, zoccola.
“Lei è una tua amica?” chiese lei guardandomi di sbieco.
“Sì, piacere Eleanor.”
“Ecco, brava, porta da bere a me e Malik, è da un po' che io  lui non facciamo quattro chiacchiere, non so se mi spiego.” Replicò la stronza..
La mandai mentalmente affanculo e mi diressi verso il balcone dei cocktail.
“Cosa le faccio, signorina?”
“Quello che hai purché sia forte.” Risposi citando Ligabue.
“Ma noi ci siamo già visti da qualche parte? Mi domandò lui con nonchalance.
“Guarda, questi trucchetti con me non funzionano, anzi li trovo alquanto obsoleti.” Mentre stavo dicendo queste parole alzai lo sguardo e rimasi di stucco.
“Oooh, ciao Jerry!” esclamai io.
“Sono Harry, comunque, che bella sorpresa vederti.” Sorrise, intorno alle labbra gli si crearono delle fossette che mi tolsero il fiato. (no, non morii strozzata)
“Allora, fai il cameriere?” chiesi io.
“In realtà sono amico di Louis, e siccome so fare i cocktail mi ha appioppato al bancone.” Mi porse il bicchiere.
“Cos'è?”
“Oh fidati,  è buono.” Mandai giù senza pensarci e in tre secondi mi bruciò tutta la gola.
“Porca vacca” sussurrai.
“Stasera sei bellissima.” Probabilmente era a conoscenza del fascino che avevano i suoi occhi perché non li staccava dai miei un secondo.
“Grazie” borbottai. Zayn quella sera non mi aveva detto niente sul mio aspetto, eppure mi ero fatta così carina per lui.
“Non mi hai più richiamato…”
“Bhè, io sai, Zayn, Io…”
“Sì, sì. Ti capisco, tu stai con lui eccetera eccetera…”
Mi iniziò a girare leggermente la testa.
“In qualsiasi situazione però puoi chiamarmi, anche solo per parlare.”
“Lo farò senz'altro, ora scusami ma devo andare ad ascoltare madre natura, cioè al bagno…”
“Guarda che dico sul serio, eh.” Ribadì lui passandomi un altro bicchiere che scorse facilmente nella mia gola.
“Sì, ma ci credo, eh! Se proprio ci tieni puoi chiamarmi anche tu!” Oramai connettevo poco.
“Ma se non ho il tuo numero!” Esclamò lui indignato.
“Ecco tieni"  glielo scrissi sul braccio e me ne andai canticchiando: "But here's my nuuuumber so caaaall me maaaaybe."
 


Quando tornai Zayn si era staccato dalla cozza.
“Allora, cosa hai combinato?” chiesi.
“Niente, ho incontrato Linsdey.”
“Ah già, la stronzetta. Chi è?” Dovevo risultare indifferente, era il mio scopo.
“E' quella di cui ti parlavo, El… la ventenne.”
La ventenne…la ventenne… LA VENTENNE!
“QUELLA DELLA PRIMA VOLTA?” urlai un po' troppo forte.
“Esatto.” Rise e tornammo alla macchina. Mentre percorrevamo quelle stradine non riuscivo a calmarmi, la testa girava e la vista si appannava.
“Eleanor, quanto hai bevuto?” chiese Zayn preoccupato.
“Poco.” Risposi io.
“Ma chi ti ha dato i soldi? La tua borsa l'avevo io!”
Feci finta di addormentarmi per sfuggire alla risposta, mi sarei inventata poi qualcosa.
Lui fece finta di non essersi accorto della mia recita e mi strinse la mano.
Quanto sei dolce Zayn Malik, pensai tra me e me prima di sprofondare nel mondo dei sogni.


-SPAAAAAAAAAAAZIO AUTRICI 

Chiediamoumilmentescusaperilritardoviamiamotroppo.
No, non si 
è rotta la barra spaziatrice; era per enfatizzare la cosa.

Aaaaaanywaaaay, grazie a chi segue la storia ecco cioè vi amiamo.
Non siamo riuscite a passare da tutte le FF che ci avete consigliato ma passeremoè una promessa!

Vi lasciamo i nostri twittersssssss:
@liamburger
@zaynsupersayan

Domande time: *che truxe paxe xxxxxx*

Come vi 
è sembrato il capitolo?

Dobbiamo approfondire il discorso "padre di Zayn"?

Cosa non vi piace e cosa vi piace della storia?



Un baaaaciooooooooooooooooooooone, Momi e Megghi!

POOOOST SCRIPTUM: NON HANNO FATTO FIKI FIKI :c

PPS:  SICCOME LA MARIANNA E' SCRAUSA E AGGIORNA MA POI LASCIA I PEZZI, SONO ARRIVATA IO, UN ANGELO CUSTODE SCESO DAL CIELO E HO AGGIUNTO IL BANNER.
VI PIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACE? C: 
Per i primi quattro recensionisti che hanno recensito senza banner non importa, lo vedranno l'altra volta. :'(
Pace, Amore e One Direction a palla, 
Megghi :33

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