Please, save me.

di xColaibe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Chapter ***
Capitolo 2: *** 2. chapter ***
Capitolo 3: *** 3. Chapter ***



Capitolo 1
*** 1. Chapter ***


 

Mi piace pensare a quanta é strana la vita: a quante cose cambino.Cosa è cambiato? Ho perso la mia migliore amica,Destiny, così da un giorno all'altro, la sua motivazione è stata "non mi piace cosa sei diventata", crede che io sia una troia, crede che io mi drogo, crede che sono cambiata solo perchè non sono più la brava bambina con le treccine, ma io non sono cambiata, sono cresciuta.
-Hey Joy, stai per perdere!- È Luke a risvegliarmi dai mie pensieri.
Luke...il mio migliore amico,non so come farei a vivere senza di lui, lui che se sapesse cosa mi fa Josh non mi farebbe più uscire di casa.
-Stai vincendo solo perchè sono stanca- rispondo buttandomi addosso a lui, Luke molla il Joystick e mi fa sdraiare su di lui, incominciando a darmi tanti baci sulle guance, noi siamo sempre così, ci vogliamo bene, a volte ci baciamo, a volte siamo andati oltre, ma solo perchè avevamo bisogno l'uno dell'altro, ho sempre pensato che Luke fosse bello, amo i suoi occhi blu come il mare e mi piace scompigliare quei capelli neri sempre in disordine e anche il suo fisico è perfetto.
Mi sento triste, non so il perchè, oggi è così. Sento un forte tuono provenire da fuori e mi stringo di più a Luke.
-Che hai?- Non riesco a rispondere che mi squilla il cellulare, mi alzo da lui e lo sento sbuffare, vado in cucina e guardo il nome che lampeggia sul display: Josh 
-mhm?- dovrebbe essere una specie di "pronto?" 
-Hey amore vieni da me?- cerca di fare il ragazzo dolce, quello che era una volta, ma io so che è cambiato, ormai non ci casco più.
-No josh- cerco di addolcire il tono, come se servisse a qualcosa.
-Tu sai cosa succede se non vieni- riattacco e vado da Luke, che è sdraiato sul divano.
-Devo andare da Josh- gli dico avvicinandomi al suo viso e dandogli un bacio a stampo come saluto.
-Che palle! Cazzo ma quando lo lascerai?- sbuffo, e gli rispondo con un'altra domanda.
-Dopo mi accompagni da papà?- mi sorride e anuisce poi mi alzo, prendo lo skate ed esco.
Mio papà è malato di cancro e non vado spesso a trovarlo, non so bene il perchè, forse ho paura, paura che posso arrivare lì e vedere il suo letto vuoto.
Solo adesso ricordo di non essermi presentata: Mi chiamo Joy Richard, sono nata il 4 luglio di 17 anni fa', non so più che aggiungere perchè non sono brava nelle presentazioni. 
 
 




 
 
_LOOK_
Salve Gente! Allora non so da dove mi è venuta questa storia.. Ma spero come inizio vi piaccia. 
Ci sentiamo nel prossimo capitolo! 

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Capitolo 2
*** 2. chapter ***


Pioveva forte ed io, ovviamente senza una macchina, ero costretta ad andare in skate. Mi misi il cappuccio della mia enorme felpa blu, buttai lo skate a terra e salii sopra senza pensarci. La casa di Josh era un po' lontana, così mentre schizzavo per le vie di Atlanta, incomincia a pensare a tutto: mio padre, Destiny, Luke e Josh. Pensai anche che era ora di smettere di avere paura, di smetterla di scappara dai problemi. Così decisi di fare una cosa che un mese fa non avrei mai fatto: Lasciare Josh.
Arrivai sotto casa sua, fradicia ovviamente, mi tolsi il cappuccio, mi sistemai i capelli rossi e suonai il campanello. Venne subito ad aprirmi Josh che mi fece un sorriso e cercò di baciarmi, ma io mi scansai.
-devo parlarti.- la sua faccia non era molto felice nel sentire questo ma doveva apettarselo.
-dai forza muoviti- mi disse, so cosa sarebbe successo dopo, ma io sono forte.
-ti lascio josh- non passa neanche un secondo che sento la sua mano posarsi pesantemente sulla mia guancia, me lo aspettavo, ma non così forte da cadere a terra.
-Josh! Cazzo mi hai fatto male!- gli urlai contro. Stavo per alzarmi quando sento un dolore lancinante allo stomaco, josh mi aveva tirato un calcio nella pancia e dopo quello ne partirono altri a raffica. Le lacrime cominciarono a scendere ma trovai la forza di mettermi in piedi.
-sei una puttana!- mi disse con una voce che non avevo mai sentito. Mi infilai il cappuccio in modo che mi coprisse la faccia ormai distrutta ed uscii, da quella casa che non avrei mai più rivisto. Fuori era già buio e la pioggia era cessata, presi in mano lo skate e incomincia a correre verso l'unica persona che mi abbia mai amato: Mio padre. 





_LOOK_
Hey! Scusate se questo capitolo è corto ma ero a corto di fantasia!Wow 2 recensioni e 20 visite! Prendetemi per pazza ma per me sono tante! Grazie veramente! 

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Capitolo 3
*** 3. Chapter ***


Arrivata davanti all'ospedale presi lo skate in mano ed entrai dentro, mi accolse un lungo corridoio, vuoto e spento. Guardai l'orologio alla mia destra: 23,45, l'ora della visita era già finita da un bel po'.
Iniziai a camminare a passo svelto, arrivata davanti alla stanza numero 367, posai la mano sulla maniglia e entrai lentamente.
Lui era lì, sdraiato sul suo letto, con una espressione rilassata, gli andai vicino posandogli un bacio sulla fronte e poi mi sedetti sulla poltroncina vicina a lui, gli presi la mano e mi addormentai con lui.
Il mattino seguente mi sveglió una carezza dolce sulla guancia,sapevo già di chi era, sorrisi e alzai la testa.
-Tu non dovresti andare a scuola?- mi chiese lui.
-Ciao anche a te papà!- risi.
-Bimba è da tanto che non vieni a trovarmi! Voglio subito un tuo abbraccio!- mi alzai e lo abbracciai con tutto l'amore possibile.
-Mi sei mancato- gli sussurai.
Lui come risposta rise e tossicchió uno "Strano!".
-Forza rossa devi andare a scuola!- gli diedi un bacio sulla guancia e corsi fuori dalla stanza urlando "Ti voglio bene". Mentre correvo sentii una infiermiera gridarmi -Cosa ci facevi lì ragazzina?!-.
Arrivata fuori alzai gli occhi al cielo e lo vidi pieno di nuvole grigie, di nuovo, sbuffai e presi il cellulare sentendolo vibrare.
-Pronto?!?-
-Dove cazzo sei??- mi ero dimenticata di avvisarlo.
-Luke! Ero da papà- gli dissi con una vocetta da bambina per intenerirlo.
-Potevi avvisarmi!- sbuffó.
-Scusa- risposi.
-Vebhè piccola non importa..Io devo andare a lavorare-
-E io a scuola..Ciao a dopo, ti voglio bene!- Staccai il telefono dall'orecchio, ma prima d attacare sentii un suo "Anch'io".
La scuola non era tanto lontana dall'ospedale così poco dopo ero già lì.
Arrivai giusto in tempo per l'intervallo, andai a fumare nel terrazzino vicino alla classe, mi sedetti sul muretto lì vicino, accesi una sigaretta e buttai la testa al cielo chiudendo gli occhi.
-Non dovresti essere qui bimba- mi disse una voce mai sentita prima...

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