L' istinto non mente mai.

di len91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.PROLOGO: RINASCITA. ***
Capitolo 2: *** 2.SIMPATICI FRAINTENDIMENTI. ***
Capitolo 3: *** 3.DECISIONE IIMPORTANTE. ***
Capitolo 4: *** 4.SOSTEGNO INASPETTATO. ***
Capitolo 5: *** " COSI' MI BAGNO SOLO IO ". ***
Capitolo 6: *** 6.SENTIMENTI CONTRASTANTI. ***
Capitolo 7: *** 7. " SONO DAVVERO ESPRESSIVI.. I TUOI OCCHI ". ***
Capitolo 8: *** 8. " I SUGGERIMENTI DEL CUORE ". ***
Capitolo 9: *** 9. FUGHE NOTTURNE. ***
Capitolo 10: *** " DI LUCCIOLE E SOGNI SEGRETI ". ***
Capitolo 11: *** Di terme e disastri femminili. ***
Capitolo 12: *** Gelosie ? Ed antiche danze.. ***
Capitolo 13: *** " Sogno o son desto ? " ***
Capitolo 14: *** " Titubanze e ripensamenti ". ***
Capitolo 15: *** " Sono stata di nuovo un' egoista, vero? " ***
Capitolo 16: *** " Non nasconderti da me ". ***



Capitolo 1
*** 1.PROLOGO: RINASCITA. ***


                                                                                                                     Salve a tutti, ragazzi ;), questo è il prologo

                                                                                                                     della storia e, per questo, potrebbe

                                                                                                                     risultare un po’ tropppo breve e noioso, ma vi prego di

                                                                                                                     non demordere e perseverar con la lettura;

                                                                                                                     i capitoli successivi saranno, spero, più

                                                                                                                     interessanti;)..ora vi lascio al capitolo..

                                                                                                                     ps: lasciatemi un commentino.. saluti!     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.PROLOGO: RINASCITA.                                                                              

 

 

 

 

 

 

Molti accampamenti erano distrutti, molti coraggiosi shinobi versavano in condizioni critiche: chi gravemente ferito, chi svenuto per il dolore, chi, purtroppo, deceduto. Non si riusciva ad esultare per la salvezza, ma non mancavano occhiate di approvazione e soddisfazione tra tutti i superstiti. Dopo un primo istante di silenzio, un momento solo per realizzare la fine delle atrocità, ogni ninja sopravvissuto, perfino coloro che non riuscivano a reggersi in piedi, si mossero e si prodigarono per riunirsi, ritrovarsi, prestare soccorsi a chi versava in condizioni pessime, rimontare tende, controllare gli equipaggiamenti rimasti..piangere i morti. Niente più colpi o esplosioni: la guerra era finita, la più grande vittoria era stata conquistata, il villaggio era salvo.

 

Ripresasi dal mancamento, ancora accasciata al suolo, Hinata era dolorante, il combattimento l’ aveva stremata come nulla prima di allora; aveva gli arti indolenziti e formicolanti, gli occhi stanchi e velati: il byakugan li aveva sottoposti ad uno sforzo troppo eccessivo e ora lacrimavano. Temette improvvisamente per il suo cuore: non capiva se esso avesse deciso di smettere di battere per il rammarico delle perdite, o se stesse colpendo il suo petto talmente freneticamente da parere immobile, tanto era stato il terrore di non potercela fare.. voltò il capo a destra: nessuno; lo volse a sinistra: a pochi metri da lei, sdraiato a terra, madido di sudore per lo sforzo tremendo richiesto dalla battaglia, lui aprì gli occhi, intercettò il suo sguardo e, semplicemente, le sorrise: un sorriso di trionfo e soddisfazione, un sorriso di gioia che annunciava l’ inizio di giorni di pace..allora lei cominciò a risentire i battiti del suo cuore, li percepì farsi regolari, anche se lenti e rispose al suo sorriso, felice di poterlo ammirare ancora.

 

La forza di volontà del villaggio della foglia aveva sorpreso chiunque, la sua ripresa era stata formidabile; era come se tutto il popolo avesse tacitamente concordato di fare il più in fretta possibile per far riemergere dalle macerie la grandezza di Konhoa e riservarsi tutto il restante tempo per commemorare nel modo migliore, le vittime della guerra. Nel giro di poche settimane, il villaggio tornò ad essere quello di una volta: le case si ricostruironono, i punti di ritrovo risorsero più numerosi di prima ed i lavori di ristrutturazione avvicinarono la gente, consolidano i legami preesistenti.

 

Hinata non aveva più visto Naruto dal giorno della fine della battaglia; suo padre le aveva dato l’ ordine di occuparsi della conduzione dei lavori atti a ripristinare le fondamenta di villa Hyuga e lei, come sempre, aveva obbedito, senza alcuna esitazione, felice di essere stata considerata all’ altezza del compito affidatogli. Mentre spostava massi e saltava da un angolo all’ altro del terreno, per prendere misure, annotare numeri e analizzare la resistenza della terra con la sua abilità innata, non potè che pensare a come lui fosse stato straordinario ed estremamente coraggioso nel condurre la battaglia. Si chiese come lui si sentisse, cosa stesse facendo .. sorrise e arrossì, solo un po’ però..

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Capitolo 2
*** 2.SIMPATICI FRAINTENDIMENTI. ***


                                                                                            Ragazzi, questo è il secondo capitoletto.. è molto più

                                                                                            simpatico del primo, credo;) non dico più nulla,

                                                                                                                    ma vi lascio alla lettura..baciiii

 

 

 

2.SIMPATICI FRAINTENDIMENTI.

 

 

Naruto passeggiava per la via principale di Konhoa; respirava a pieni polmoni l’ aria pulita e frizzante di un nuovo inizio, imprimeva, nelle sue iridi azzurre, lo sforzo e la determinazione dei suoi compagni nel riportare alla luce lo splendore del villaggio: voleva fare tesoro del clima di collaborazione e di solidarietà che c’ era tra tutti i cittadini, voleva bearsi dei loro sguardi di approvazione e di gratitudine, della loro considerazione nei suoi confronti,ora che anche lui, finalmente, si sentiva parte di loro, si sentiva, a tutti gli effetti, un abitante di quel meraviglioso villaggio ed un fratello per quegli straordinari concittadini.  

           

In breve tempo, si ritrovò dinnanzi alla locanda di Iteuchi, dal cui interno proveniva un invitante profumo di ramen appena cucinato ed una voce che, al giovane, non fu affatto difficile riconoscere come amica. Naruto si avvicinò alle tendine del locale e, scostatele, ebbe la conferma di quanto aveva supposto: uno Shikamaru seduto al bancone, parlava con un neonato che teneva in braccio in un modo leggermente goffo:

 

“ Ehi, dai, smettila di piangere, non ce n’è alcun motivo..”

“ Ciao Shikamaru “ disse Naruto, mentre gli appoggiava la mano sulla spalla e mostrava un sorriso sereno e divertito..

“ Ohi, ciao, Naruto, che fai in giro per il villaggio, non hai occuparti della ristrutturazione del tuo alloggio? “ chiese l’ amico con sincera curiosità, abbozzando un mezzo sorriso di risposta al biondo.

“ No, a dire il vero il mio buco ha riportato pochissimi danni dallo scontro e, quindi, posso prendermela molto comoda con i lavori ” aveva risposto Naruto, incrociando le braccia dietro al capo e sogghignando:

“ Ma dimmi tu, piuttosto, che ci fai con un neonato in braccio..non mi dire che..” ma non ebbe il tempo di terminare la frase che:

“ Ehi, cry baby, te l’avevo detto che è la tua brutta faccia a incutere terrore a questo moccioso “ erano state le parole di una Temari che, uscita dal bagno, non aveva che dato voce all’ evidenza. Infatti, non appena il neonato aveva notato la presenza di Naruto, aveva smesso di piangere e, incuriosito dal ragazzo, gli aveva allungato il braccino paffuto, mentre questi, in risposta, gli aveva preso, con tutta la delicatezza che poteva, la manina, facendogli boccacce e farfugliandogli parole senza senso.

“ Beh, tra infanti ci si intende “ aveva constatato sarcastico il Nara; stava per aggiungere qualcosa, quando Naruto, staccatosi dalla presa del bimbo, si era avvicinato a lui e con una mano sulla bocca, per rendere la conversazione più privata ed il gomito opposto che dava leggeri colpetti al suo fianco, gli aveva detto:

“ Hihihihi, ora ho capito, ma perché non me l’ hai detto subito?.. Non si nascondono queste cose ad uno dei tuoi migliori amici eh, vecchio mio.. “

“ E che cosa ti avrei nascosto, scusa? “ aveva domandato, perplesso, Shikamaru

“ Beh, è ovvio, che tu sei diventato padre “ aveva concluso il biondo, con una tale semplicità che aveva disarmato il Nara

“ E, di grazia “ aveva aggiunto quest’ ultimo con un cipiglio sorpreso per l’ imprevedibilità di Naruto “ chi mai sarebbe la madre ? “

“ Beh, anche questo mi sembra più che ovvio.. Temari è la madre ”.

La leonessa di Suna che, sino a quel momento era stata in silenzio, godendo della sua precedente constatazione, non meno seccata dal piagnucolio del bambino, alle parole del biondo aveva sussultato e gli aveva urlato contro:

“ Ma dico, sei impazzito, Uzumaki? Sei proprio un idiota irrecuperabile! Rimangiati immediatamente quello hai detto se non vuoi fare una brutta fine “.

Ad intervenire, seccato, per mettere pace alla situazione, fu il povero Shikamaru che, ora, non badava più solo al neonato, ma proteggeva anche un Naruto che, rifugiatosi dietro alle sue spalle, tentava, impaurito, di proteggersi dalle ventagliate pericolose della kunoichi.

“ No, Naruto, ti stai sbagliando; io non sono il padre del bambino e tanto meno questo soggetto accanto a me è la madre. Questo è il figlio di Kurenai - sensei; mi ha chiesto di badare a lui per qualche ora, mentre lei è impegnata in una riunione del consiglio ”

“ Ah, ora è tutto chiaro; anzi no, perchè lei è qui allora? “ aveva detto Naruto , rivolto alla leonessa di Suna

“ Anche il Kazekage è stato convocato e Temari, in qualità di sua scorta personale, l’ ha accompagnato..poi ci siamo casualmente incontrati qui ed allora lei ha iniziato ad infierire sul mio ruolo da baby - sitter..”

“ Gaara “ aveva sussurrato il biondo, cambiando improvvisamente espressione; non l’ aveva più visto dalla fine della guerra, da quel sorriso e quella forte stretta di mano che segnava una straordinaria amicizia; probabilmente anche il Kazekage aveva avuto il suo gran bel da fare, nel dirigere i lavori al suo villaggio..ma ora che Naruto aveva sentito della sua presenza a Konhoa, non poteva certo perdersi l’ occasione di incontrarlo e ringraziarlo della sua collaborazione nel distruggere l’ Alba, del suo appoggio incondizionato e della fiducia che egli aveva riposto nella loro amicizia..

“ Bene ragazzi, allora io vi saluto.. “ aveva detto Naruto mentre, tutto contento, si era messo a correre verso il palazzo degli Hokage.

 

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Capitolo 3
*** 3.DECISIONE IIMPORTANTE. ***


 

3.DECISIONE IMPORTANTE.

 

 

 

 

 

 

“ Ehi ragazzi, non vi pare ci stiano mettendo parecchio ad arrivare ? “

“ Avranno sicuramente da barcamenarsi tra le varie scartoffie burocratiche “ aveva risposto Shikaku ad un Gai già impaziente.

La maggior parte degli shinobi più coraggiosi del villaggio, nonché i Kage dei paesi alleati, erano riuniti nella grande sala del consiglio, mentre attendevano l’ inizio della riunione.

 

 Ad un tratto i due anziani consiglieri varcarono la porta d’ ingresso della stanza:

 “ Bene, avete acconsentito a presenziare in molti.. vi ringraziamo a nome dell’ intero villaggio “ proruppe il vecchio e la sua compagna continuò:

“ Come saprete, abbiamo richiesto la vostra collaborazione per un consulto sull’ identità dell’ eventuale Kage di Konhoa. Abbiamo stilato una lista accurata e meditata dei possibili candidati e vorremo venire a conoscenza dei meriti di ognuno, rispetto ai rapporti ed alle circostanze che voi tutti avete condiviso con loro “.

 

L’ attenzione dei presenti si acuì, mentre un’ atmosfera leggermente tesa aleggiava nell’ aria; l’ anziana proseguì:

“ Ora inizierò ad elencare i nominativi scelti e vi prego, pertanto, di intervenire qualora vogliate farne presenti i pregi e le qualità. Il primo candidato da noi analizzato è la signorina Shizune “.

“ Ma come “ intervenne il maestro Gai, mentre sul viso della giovane si palesava un’ evidente espressione di stupore e preoccupazione “ credevo bisognasse proporre la propria candidatura per poter essere presi in considerazione e, stando a questa regola, il medico non ha fatto espressa richiesta per ricoprire il ruolo in esame “;

I’ anziano consigliere rispose: “ non è necessariamente così che deve andare; vi ricordo che quando venne eletta la principessa Tsunade, non era certo stata lei a richiederlo, ma la sua candidatura era stata scelta, quasi su due piedi, dal leggendario Jiraya.  Bene, ora che questo inconveniente è stato risolto, vorremmo fare presente a tutti voi che il medico Shizune, non solo è stata l’ allieva personale della principessa, dimostrandosi estremamente accorta ed utile durante la guerra, ma è anche una donna che agisce con senso di responsabilità e criterio di praticità e correttezza. Soprattutto, non si lascia coinvolgere personalmente dalle situazioni e, pertanto, mantenendo il giusto distacco e freddezza nell’ analisi di queste, è in grado di vagliare al meglio le decisioni da prendere. “

 

“ Mi permetto di prendere, per prima, la parola “ disse la Mitsukage ed aggiunse “ io ho avuto modo di venire a conoscenza dell’ abilità di questa candidata, nel momento in cui si occupò di alcuni dei miei sottoposti, feriti durante la guerra; essi si sono ripresi splendidamente e mi hanno riferito della disponibilità e dell’ attenzione ai feriti che la signorina ha adottato nelle cure; per questo il mio giudizio non può che essere positivo “.

“ Per quanto riguarda me “ intervenne il Raikage “ rispetto e concordo pienamente con la linea di pensiero e di azione della ragazza; quando ci trovavamo in difficoltà per i troppi feriti, ha saputo, a differenza di alcuni miei sottoposti, dimostrarsi razionale e pratica, scegliendo sempre l’ alternativa che, anche se ci avesse costretto a perdite, sarebbe risultata vincente; il mio è un giudizio positivo “..

Fu  la volta del Kazekage: “ Mi spiace, ma io, personalmente non ho avuto a che fare con questa donna e per questo non credo sia corretto esprimere un parere senza un fondamento di verità “

“ Bene “ disse uno degli anziani “ credo che queste affermazioni ed il mormorio di approvazione generale confermino come adeguato il nostro primo candidato; preghiamo la signorina Shizune di prendere in considerazione l’ offerta, tenendo conto che lei, come gli altri prescelti, avranno tempo cinque giorni per riflettere in merito ad essa “ , Shizune, che non aveva battuto ciglio per tutta la durata del discorso, annuì decisamente tesa.

 

“ Il secondo candidato è il figlio di Shikaku, Shikamaru Nara, del clan omonimo; questi è apprezzato non solo per la sua abilità nel controllo dell’ ombra, che, in più scontri si è rivelata assai utile, ma soprattutto per la sua capacità di ragionamento e di analisi; nessuno, come lui, è stato in grado di elaborare tattiche calibrate e vincenti e di mantenere i nervi saldi, anche in condizioni critiche, ricreando stratagemmi validi ed efficaci “; mentre Gai borbottava che il ragazzo nemmeno era presente al consiglio e Shikaku gli sussurrava che, tanto, non avrebbe mai accettato il ruolo perché troppo pigro, Gaara intervenne:

“ Giacchè prima non mi sono espresso, ora parlerò per primo: non conosco molto bene il candidato, ma gli sono grato per aver dato sostegno e aver salvato uno shinobi di Suna, a me molto caro; il mio è un giudizio positivo “.

 

Quando altri tre nomi erano già stati fatti e le altrettante opinioni erano state espresse, Hiaishi prese la parola:

“ Scusate il mio intervento, abbiamo altri candidati oppure possiamo congedarci ? “

“ Veramente, uno ci sarebbe.. non è stato scelto da noi, ma l’ Hokage precedente espresse più volte il desiderio che questa persona ricoprisse il suo ruolo e lo indicò come preferenza assoluta nella lista dei ninja più validi del villaggio “

“ Chi sarebbe? “ aveva domandato uno shinobi presente, mentre la maggior parte dei sensei aveva iniziato a scambiarsi sguardi tra il preoccupato e il piacevolmente sorpreso;

“ Vi preghiamo di delucidarci in merito “ aveva incalzato Kurenai.

“ Beh ecco, si tratta di Uzumaki, Uzumaki Naruto “ rispose il vecchio, avvicinandosi alla finestra della sala “ ma noi non siamo affatto d’ accordo sulla sua eventuale candidatura; è un ninja assolutamente irresponsabile ed imprevedibile e.. “

“ La cui imprevedibilità si è rivelata vincente, essendo un’ arma sconosciuta ed inaspettata dai nemici “ interruppe Yamato,

“ Inoltre, ha un carattere infantile e facilmente irascibile che, certo, non si confà d uno shinobi rispettabile “ disse già seccato il vecchio, indicando attraverso la finestra un Naruto che, in strada, mostrava divertito la tecnica dell’ arem seducente a Konoamaru.

“ AH, ah: viva la giovinezza, è meglio che si facciano adesso queste bambinate ; guardate me, per esempio, io non le posso più.. “ aveva piagnucolato Gai, non tanto per la sua affermazione, quanto per un cazzottone che si era ricevuto in testa da Shizune;

“ E cosa più pericolosa, egli è il ragazzo del Kiyubi; non è certo necessario ricordarvi che l’ ultima guerra ci ha coinvolto proprio a causa della bramosia di taluni nel voler controllare il binjiu; figuriamoci se dovesse ricoprire il ruolo di capo della Foglia: il villaggio sarebbe costantemente in pericolo “, mentre pronunciava queste parole l’ espressione lievemente corrucciata del Kazekage era stata supportata dall’ intervento di Shikaku:

“ Un ragazzo, però, che con il tempo, ha saputo controllare perfettamente il tremendo potere del demone che aveva in corpo; credo che questo potrà essere ben confermato dal fratello di Bee “

“ Assolutamente “ annuì il Reikage “ Bee mi ha rivelato di non aver mai conosciuto un ragazzo la cui forza di volontà potesse essere, anche solo lontanamente, paragonata a quella di Uzumaki; ha aggiunto di essere rimasto assolutamente sbalordito dalla tenacia ed al coraggio nel raggiungere l ‘obiettivo del controllo suL suo demone “

“ Non si tratta, in ogni caso, solo di questo; il temperamento del ragazzo è assolutamente impulsivo e se per caso dovesse trovarsi, come certo accadrebbe se ricoprisse il ruolo, a prendere decisioni importanti, verrebbe mosso esclusivamente dai suoi sentimenti  e non avrebbe la freddezza e la lucidità di fare la scelta corretta.. “

“ Se fosse stato lucido e se non si fosse fatto muovere dai sentimentalismi, non avrebbe compiuto tante azioni che si sono, con il senno di poi, rivelate le migliori; se qualcuno si stesse chiedendo a cosa mi sto riferendo, non ho alcun problema ad ammettere che sto parlando del mio salvataggio; Uzumaki è stato in grado di farmi riscoprire umano, capace di amare e di sacrificare la vita per gli altri; mi ha fatto credere nella giustizia e nella forza dell’ amicizia, mostrandomi che, nonostante la convivenza con il demone e le angherie e solitudine tollerate nelle nostre vite, si poteva comunque riscattare la propria persona e farsi rispettare da tutti. Per quanto mi riguarda penso che non ci possa essere miglior Kage di un uomo che ha dato motivo di farsi amare e che ha saputo conquistare la fiducia degli altri “ le parole di Gaara avevano palesato i sentimenti e le opinioni di molti, nella grande sala;

“ Sono d’ accordo “ aveva asserito, serio e composto il capoclan Hyuga e Gai:

“ Si, puntiamo sui giovani! Concordo, concordo “.

Gli anziani, visibilmente spazientiti dissero:

“ Bene, avrete modo di palesare il vostro voto finale tra quattro giorni; lo stesso dì nel quale comunicheremo allo shinobi scelto, qualora non sia stato presente oggi, la nostra decisione. Il consiglio si aggiorna, siete congedati “.

 

Mentre i ninja si disperdevano dalla sala, Gai aveva affiancato Hiaishi e Shikaku e brontolava:

“ Cosa credono quelli, che io non abbia capito il perché hanno incluso nella lista Shizune ? Sanno benissimo che, a differenza di Tsunade, ella è sempre stata più circuibile; se ne sono resi conto quando la vecchia doveva scegliere se mandare o meno Naruto in missione e lei li ha appoggiati nel caldeggiare un responso negativo. Ehi, ma mi state ascoltando voi due? Ehi ? “, ma i due si erano già allontanati.

 

Un poco più in là:

“ Gaara.. Gaara, finalmente! Da quanto tempo che non ci si vede; come stai? Com’ è la vita al villaggio? “, Naruto aveva rincorso il Kagekage e gli era parato davanti, tutto contento per l’ incontro;

“ Naruto.. “

“ Ehi, ma che ti prende mi sembri sorpreso nel vedermi? Pensavi mi fossi dimenticato di te? Certo è un po’ di tempo che non ci frequentiamo.. eh eh , frequentarci, ora che ci penso non l’ abbiamo mai fatto, dovremmo incontrarci più spesso.. “

Gaara, il cui volto dapprima sorpreso, si era disteso in un appena percettibile sorriso, aveva risposto , andandosene:

“ D’ora in avanti, ci saranno molte occasioni in cui ci potremmo vedere.. non ho dimenticato cos’ hai fatto per me ”.

“ Ma, ehi, Gaara, già te ne vai? Aspetta, non ho capito nulla di quello che hai detto; sei sempre così misterioso.. Gaara! “, ma il giovane si era già allontanato.

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Capitolo 4
*** 4.SOSTEGNO INASPETTATO. ***


4.SOSTEGNO INASPETTATO.

 

 

 

 

 

 

Naruto era seduto al tavolo del suo salotto con in mano un paio di bacchette ed una fumante ciotola di ramen sotto al naso, che non aspettava altro che essere assaporata.

“ MM.. pancia mia fatti capanna, buon appetito a me “

Stava per arrotolare uno spaghetto intorno alla bacchetta per portarselo alla bocca, quando il suo sguardo si posò sulle fotografie disposte in cima alla credenza: il team sette  in un quadretto e i visi ridicoli suo e di ero sennin, nell’ altro. Il suo corpo si irrigidì un poco e la sua espressione perse la vitalità che l’ idea di una buona cena gli aveva indotto nell’ animo.

Già, quella era la sera della commemorazione funebre dei caduti durante la quarta guerra ninja, un rito che avrebbe ricordato gli animi coraggiosi di tutti coloro che non avevano esitato a sacrificare la propria vita per il bene e la sopravvivenza del villaggio.

Naruto prese la ciotola di ramen e la posizionò accanto al piccolo lavabo della cucina: non aveva più fame.

Si diresse nella sua camera, senza bisogno di impegnarsi a cercare gli abiti tra tutta la confusione dei suoi armadi; la tuta scura nera e bluastra dei rituali funebri di konhoa era l’ unico abbigliamento che il giovane teneva accuratamente piegato e posizionato per bene, in un angolo del comodino adiacente al letto.

Si infilò maglia e pantaloni e si legò i consueti sandali ai piedi: non avrebbe aggiunto al suo essere nessun altro tipo di ornamento, nemmeno il solito copri fronte della foglia: durante i riti funebri non era necessario indossarlo, durante quei riti si commemoravano non tanto ninja coraggiosi, quanto più uomini, semplici uomini che amavano ed erano, a loro volta, amati e rispettati.

 

Anche casa Hyuga, come molte altre famiglie, aveva subito delle perdite, soprattutto tra gli inservienti e le donne che si occupavano delle pulizie.. Hinata, sola nella sua stanza, aveva già indossato il suo completo scuro, quando:

“ Hanabi, per favore, puoi venire un momento? “ aveva chiamato la sorella;

la piccola della famiglia era accorsa immediatamente : “ Dimmi, cosa c’è ? “

“ Potresti aiutarmi a finire di prepararmi ? “ aveva domandato Hinata.

Hanabi che, avendo visto la sorella già vestita, aveva assunto un espressione stranita;  facendole notare che a lei pareva già pronta, aveva ricevuto in risposta: “ I capelli.. vorrei che me li legassi ”

“ Ma tu non li raccogli mai e poi io non conosco tante acconciature..” tentò di giustificarsi la piccolo, ma
“ Oh, non ti preoccupare per questo: una semplice treccia andrà benissimo ” l’aveva rassicurata la sorella.

 

Con il viso scoperto dai soliti ciuffi ribelli che le ricadevano sulle tempie, il pallore del viso della giovane Hyuga era straordinariamente messo in risalto e le sue espressioni aveva assunto un cipiglio leggermente meno dolce, ma più sicuro di sé.

la treccia, che, lungo la schiena, disegnava una fragile spina dorsale, venne spostata dalla giovane su una spalla, per poi ricadere, setosa, sul suo seno destro.

“ Sono pronta “ disse poi: “ Possiamo andare “.

 

Erano da poco trascorse le nove, quando al cimitero della foglia, la cerimonia aveva preso avvio; Naruto che si trovava in piedi nei primi posti, aveva potuto notare la presenza di tutte le famiglie di konhoa e della maggior parte ei suoi amici.. la sua attenzione gli aveva consentito di prestare ascolto alle prime parole di uno dei due vecchi consiglieri del villaggio quando, quasi come a volersi proteggere dal dolore che quel discorso gli avrebbe potuto evocare, si perse ad osservare i giochi di luci ed ombre che un tramonto straordinario disegnava sui volti dei presenti. La sua distrazione però non gli evitò di percepire, in lontananza, i nomi del maestro kakashi e di Jirajai; a quel punto il giovane chinò il capo, serrò gli occhi e digrignò i denti; gli rigò il volto una lacrima, poi due tre ed una dietro l’ altra si confusero in un pianto straziante, benché sommesso. Dannazione, aveva pensato Naruto, l’ aveva promesso, aveva assicurato al maestro Hiruka che non avrebbe più pianto, che si sarebbe sempre dimostrato forte e con il sorriso sulle labbra, che sarebbe stato felice proprio come lo aveva apprezzato ed amato Jiraya. Ed ora che considerazione avrebbe mai potuto avere di lui? Un frignone che non era nemmeno in grado di seguire un rito dedicato ai suoi più grandi affetti..dolore, gelo, gelo fuori e dentro il corpo.

 

Poi un tepore, un lieve e timido calore, lo indusse a rilassare i muscoli e distendere le dita, le cui unghie, per la tensione, gli si erano quasi conficcate nei palmi delle mani, tanto aveva serrato fortemente i pugni. Una mano morbida e setosa aveva sfiorato il suo polso destro e gli si era offerta come sostegno.

Sempre a capo chino, Naruto voltò il viso alla sua  destra; aprì gli occhi e, sgranandoli, con sua grande sorpresa, sussurrò con un filo di voce : “ Hinata.. “

Questa, dal canto suo, si limitò esclusivamente a fare un cenno con il capo e a sorridergli debolmente, mentre socchiudeva dolcemente gli occhi. Naruto, allora, sollevò il viso, si asciugò le lacrime con la manica della sua tuta e con un cenno di assenso rivolto alla ragazza, le rispose, sommessamente : “ Grazie “ e intrecciando con maggior energia le sue dita con quelle della giovane, consolidò quel tocco affettuoso, solido e rassicurante.

 

Quell’ incontro di mani, quell’ intreccio caldo, non si era slacciato per tutta la durata della cerimonia, ; anche quando questa terminò né Naruto, né Hinata abbandonarono la presa, non si guardavano, e nemmeno parlavano, ma quel contatto valeva più di molti sguardi e parole.

“ Hinata, vieni, è ora di tornare a casa “ la voce di suo padre fece sobbalzare la giovane che, con timidezza, ritrasse la sua mano e con un flebile “ Ciao, Narutokun “ lasciò solo il ragazzo, per poi dirigersi con la sua famiglia, verso villa Hyuga.

 

Mentre camminava verso casa, Hinata non aveva smesso un momento di fissarsi la mano che aveva stretta con quella del ragazzo, tanto è che sua sorella, per scherzare, le aveva detto: “ Smettila Hina, altrimenti te la consumerai quella mano “, ma la kunoichi non l’ aveva nemmeno considerata; continuava a pensare, riflettere, riflettere e ripensare. Si chiedeva che cosa avrebbe dovuto fare, quale comportamento avrebbe dovuto adottare nei confronti del giovane, era davvero confusa, accidenti..la razionalità le rendeva chiaro ed evidente il fatto che Nauto la considerasse solo come un’ amica, certo l’ aveva supportata e protetta in non poche occasioni, ma la sua disponibilità era un tratto della personalità che lui offriva a chiunque, non certo solo a lei.. il suo istinto, al contrario, l’aveva portata a dichiarare apertamente i suoi sentimenti, a supportarlo in qualsiasi occasione,e quella sera in particolare, avvicinarsi a lui per sfiorare la sua pelle, per toccarlo, per fargli percepire la sua presenza, perché lui si accorgesse di lei.. un gesto che, in passato, non si sarebbe mai immaginata di poter fare, senza, come minimo, arrossire violentemente o addirittura svenire.. come mai il suo istinto, con il passare del tempo, aveva preso sempre di più il sopravvento sulla sua razionalità?  Come mai si voleva ancora illudere, scioccamente, di poter diventare una delle persone, la persona, più importante della vita di Naruto?  rimuginando su questi pensieri, non si rese nemmeno conto di aver raggiunto l’ uscio di casa; varcatolo, si diresse immediatamente in camera sua e spogliatasi, si coricò appoggiando una mano su quel cuore che, come un bilanciere, tentava ancora di preservare l’ equilibrio tra il sogno di un amore straordinario e la realtà di un’ amicizia pacifica, ma estremamente sofferta.

 

Naruto era rimasto solo, tutti erano tornati alle proprie abitazioni, lasciando il cimitero completamente vuoto e buio; il giovane fissò le tombe e, nuovamente, un brivido di dolore gli attraversò la schiena..poi un flebile venticello giocò con i suoi capelli e lo costrinse a sistemarseli dietro l’ orecchio con una mano; quella mano..Naruto la fissò un momento e la sua espressione triste si distese un poco in un appena percettibile sorriso: “ Che dolce.. “ disse a se stesso: il tocco di Hinata, non solo gli aveva trasmesso sicurezza, ma gli aveva anche permesso di ascoltare la restante parte del discorso dei consiglieri, infondendole coraggio ed uno strano calore.

Con il pensiero di quel gesto scolpito nella mente, il giovane si lasciò sfuggire un saluto strozzato alle tombe e con un “ Addio “ si voltò verso la via di casa.

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Capitolo 5
*** " COSI' MI BAGNO SOLO IO ". ***


 

5.” COSI’ MI BAGNO SOLO IO “.

 

 

 

 

Hinata passeggiava tranquillamente per le strade secondarie di Konhoa, godendosi quei momenti di tranquillità e pace; il suo abbigliamento era leggero: non indossava la solita divisa delle missioni, ma un comodo paio di pantaloni blu pervinca, che le lasciavano scoperti i polpacci, ed una maglietta a maniche corte bianca con un lillà disegnato all’ altezza del seno; i capelli sciolti lungo le spalle, venivano, ogni tanto, scompigliati dal vento e lei si ritrovava a sbuffare con fare divertito, per scostarseli dagli occhi.

 

Distratta nell’ osservare le composizioni floreali sui balconi a bordo strada, Hinata camminava senza badare troppo a dove stesse poggiando i piedi, quando:

“ Ahi.. “ si lasciò sfuggire la ragazza, mentre tentava di non perdere l’ equilibrio, dopo essere stata urtata da un bambinetto in corsa; questi, dal canto suo era ruzzolato a terra dolorante. Hinata gli porse immediatamente la mano, invitandolo ad alzarsi, mentre il piccolo:

“ Oh, mi scusi tanto signorina “ aveva detto, rialzandosi,

“ Non importa, tu, tu stai bene ? “,

ma il bambino già era corso via..

 

“ Ciao Hinata.. “: la voce famigliare di kurenai l’ aveva salutata con brio; la donna teneva stretto tra le braccia il suo pargoletto e la scena era così dolce che Hinata non potè fare a meno di sorriderle ed affermare con convinzione:

“ E’ proprio un bel bambino, sensei  “,

“  Lo vuoi tenere un po’? “ aveva suggerito la madre, cogliendo la ragazza di sorpresa

“ Oh no, no, non ne sono in grado, non vorrei mai fargli del male “,

“ Prova, su, ti garantisco che non è affatto difficile e poi è davvero una sensazione piacevole.. “, l’ aveva convinta la sua maestra ed ecco che Hinata aveva avvolto tra le braccia il piccolo, dondolandolo leggermente, mentre gli sussurrava parole amorevoli;

“ Saresti davvero una madre dolcissima, Hinata….. e anche lui, beh a modo suo, sarebbe un padre straordinario “.

La giovane era arrossita improvvisamente, non c’ era affatto bisogno che domandasse alla donna a quale ragazzo si stava riferendo, pronunciando quelle parole; Kurenai era chiaramente a conoscenza della cotta che Hinata aveva per Naruto ed aveva sempre caldeggiato una sua confessione al ragazzo.

“ G- grazie “ aveva balbettato Hinata, in risposta.

 

Di nuovo sola, la ragazza era intenzionata a continuare il suo giretto pomeridiano, quando, all’ improvviso, una goccia di pioggia le aveva inumidito il naso;

“ Speriamo non arrivi un temporale, non ho nemmeno un ombrello con me “ aveva pensato, ma si sbagliava: in pochi secondi, un violento acquazzone aveva costretto tutta la gente a rientrare nelle loro abitazioni;

Hinata, che non era molto vicino a casa sua, si era immediatamente riparata sotto le tendine di una locanda che serviva  un  ramen straordinariamente fumante, mentre attendeva che terminasse di piovere..

 

Dall ‘altro lato della strada, sotto altrettante tendine di locanda posizionata un po’ più a nord, anche Naruto tentava di non infradiciarsi tutti gli abiti; non appena si rese conto della presenza della giovane Hyuga, senza nemmeno pensarci, anche perché se l’ avesse fatto, probabilmente non avrebbe agito a quel modo, eliminò la distanza che li separava e si andò a posizionare accanto a lei, salutandola con un sorriso sornione.

Hinata sussultò impercettibilmente, allorquando sentì il braccio destro di Naruto sfiorarle il suo, ma riacquistato immediatamente il controllo di sé, si fece coraggio e disse:

“ Na - Naruto, sarebbe stato meglio se tu fossi rimasto dove ti trovavi: la pioggia cade in obliquo, proprio da questo lato e anche se noi siamo coperti qua sotto ci stiamo comunque bagnando tut.. “

Ma non aveva avuto il tempo di terminare la frase, che un movimento rapido e un’ ombra scura che si era parata dinnanzi a lei, la avevano indotta a serrare subito gli occhi, impaurita, e ad inarcare la schiena contro il muro esterno della locanda.

Notando che non accadeva alcunché di pericoloso, Hinata riaprì, piano piano ,gli occhi e la scena che le si propinò davanti la fece, letteralmente rabbrividire: Naruto, accovacciato sopra di lei, cercava di pararle la pioggia come se le gocce fossero dei kunai pericolosi: le mani appoggiate al muro un poco sopra il capo della giovane ed il viso contratto in un’ espressione seria, che fissava un punto imprecisato del muro.

Hinata non riusciva a muoversi: sarebbe indubbiamente svenuta, se non fosse stata così rapita dalle fattezze del ragazzo; arrossì vistosamente notando la pelle dorata del giovane, la braccia non possenti, ma muscolose, il petto ampio ed il viso.. di quello poteva osservare solo i lineamenti dolci ed i capelli biondi che, un po’ più lunghi del solito poichè bagnati dalla pioggia, non erano più dritti, a forma di stella, sul suo capo, ma ricadevano, ribelli, lungo le tempie e sulla fronte.. era bello davvero ed incredibilmente cresciuto, aveva pensato Hinata; il profumo del suo respiro era fresco e pulito e si confondeva piacevolmente con la calura afosa che la pioggia faceva esalare dal terreno.  Poi, ad un tratto, senza chinare il capo, il giovane le aveva piantato le sue iride azzurre negli occhi ed aveva detto, sorridendo:

 

“ Così mi bagno solo io.. “.

 

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Capitolo 6
*** 6.SENTIMENTI CONTRASTANTI. ***


 

6.SENTIMENTI CONTRASTANTI.

 

 

 

 

Naruto si ritrovava nel suo salotto: in mano le solite bacchette e sotto il naso, la consueta ciotola di ramen fumante: “ Accidenti , ma che diavolo mi è saltato in mente di fare? Come mai l’ ho raggiunta e ho compiuto quell’azione? Proprio non capisco che mi è preso! Lei non era affatto in pericolo.. Uff, basta pensarci, mangiamo “; ma gli spaghetti inumiditi dal brodo, le ricordavano i capelli di Hinata, bagnati a causa del temporale pomeridiano ( che razza di similitudine, solo a Naruto poteva venire in mente ).

 

Spazientito, non capacitandosi del perché continuasse a pensare a lei, Naruto si infilò i sandali e, sceso in strada, iniziò a camminare lungo le vie del villaggio, per distrarsi e rinfrescarsi le idee..

“ Ehi, Naruto, che fai in giro ? “

“ Ciao Neji; nulla, una semplice passeggiata, come stai? E la tua famiglia? “

Il giovane Hyuga rispose:

“ Bene, stiamo bene, ad eccezione di Hinata: ha la febbre alta, probabilmente oggi pomeriggio ha preso troppa pioggia e si è ammalata..”

“ Si, lo immaginavo “ aveva risposto, senza riflettere il giovane Naruto

“ E come fai a saperlo, scusa? “ aveva domandato Neji, incuriosito

“ Oh no, nulla, ho solo tirato ad indovinare “ si era giustificato l’ altro, con cenni goffi del capo e delle mani, accortosi della frase ambigua che aveva pronunciato..” Ehh, ciao allora ,Neji, io vado..ci si vede.. “.

 

E così dicendo, si era allontanato velocemente per evitare altre domande non poco..imbarazzanti? Perché? Lui non si era mai imbarazzato alla presenza di Hinata, eppure quel pomeriggio, doveva ammetterlo a se stesso, si era sentito, come dire, a disagio, standole accanto..

“ Ahah, accidenti! Ci vorrebbe proprio il maestro Jiraya, lui si che saprebbe cosa fare, se fosse al mio posto.. “ Il maestro, già.. gli pareva di sentirlo farfugliare tra sé : “ Eh Naruto, tu non ci capirai mai nulla del cuore delle donne “..idea..

 

In pochi minuti, il giovane si trovò dinnanzi a quella che egli stesso aveva definito la tomba del suo maestro: un cumulo di terra, sovrastato da tre kunai intrecciati con un filo trasparente ed un mazzo di rose di carta adiacente al cumulo stesso.

Sedutosi ed incrociate le mani, Naruto iniziò:

“ Maestro, non è certo un buon motivo per disturbare il tuo riposo, ma, conoscendoti, so quanto ti divertirebbe venire a conoscenza della mia vita, diciamo, sentimentale.. e piantala, lo so che stai ridendo ora, ma è la verità, sono confuso ed ho bisogno del tuo aiuto:

due ragazze mi si sono dichiarate e basta ridere si sono due, ma aumenteranno presto di numero, una delle quali è Sakurachan di cui tu sai bene quanto io sia stato infatuato e l’ altra è… Hinata; beh, ecco, lei ha confessato di amarmi quando lottavo contro Pain, ha detto proprio così, due semplici parole: “  TI AMO, NARUTO “ ed io, ultimamente, la sto pensando molto di frequente.. insomma è carina, ma accidenti! Cosa dovrei fare, ero sennin? Ah se solo ci fossi tu, con i tuoi libri, riusciresti senza dubbio, a trovare un buon consiglio da darmi.. “

Così dicendo, si alzò pronto per andarsene, ma prima si voltò verso la tombe e disse, strizzando l’ occhio: “ Amen, comunque “ e sorrise divertito..

un fruscio di vento improvviso alzò le foglie che erano cadute sul cumulo di terra: la risata divertita di Jiraya.

 

Immerso nei suoi pensieri, Naruto non si era reso conto di aver percorso un tratto di strada totalmente superfluo per raggiungere il suo appartamento e quando un brivido lungo la schiena lo ridestò dal torpore, si ritrovò nei paraggi di villa Hyuga.. volontà o coincidenza?

Dopo essersi chiesto che diavolo ci stesse facendo lì, Naruto ripensò alle parole di Neji.. Hinata si era ammalata eh? Accidenti.. senza riflettere, assecondando esclusivamente il suo istinto, il giovane spiccò due salti e si ritrovò appollaiato sui rami di uno dei noccioli nel giardino della villa.

Non era stato difficile eludere la sorveglianza;  in primo luogo perché egli era un ninja e la furtiva rapidità era una delle sue doti migliori ed in secondo luogo perché, e Naruto aveva riso, constatandolo, l’ abilità del nuovo portiere di casa Hyuga non aveva nulla a che spartire con quella del vecchio controllore deceduto in guerra.

Ma che ci stava facendo lì, accidenti? Non lo sapeva nemmeno lui, ma era curioso, curioso dI rintracciare la finestra che dava sulla stanza della giovane ammalata; esaminandole tutte, la sua attenzione venne attirata da un balcone spiovente che lambiva numerosi vasi contenenti le più svariate composizioni floreali.. l’ aveva sentito in giro che ad Hinata piaceva destreggiarsi in quel genere di cose, così non ebbe alcun dubbio: la sua stanza doveva essere proprio quella. Con un ulteriore balzo, si ritrovo sull’ albero dinnanzi alla sopradetta finestra; non gli fu necessario aguzzare la vista, per venir colto da un leggero rossore in volto, nell’ ammirare la creatura distesa nel letto della camera; Naruto si soffermò sugli occhi chiusi, sul viso pallido che si agitava nel sonno, probabilmente stava sognando, sulle goccioline di sudore che le imbrinavano i capelli madreperlacei, annodati in una lunga treccia..

“ Na - naruto kun “

“ … “

“ Na - naruto k kun “

“ … Sono qui.. “

Un improvviso abbaiare aveva colto alla sprovvista il giovane che, dopo aver maledetto i cuccioli della famiglia, si era defilato velocemente, lasciando un’ Hinata che, svegliatasi di soprassalto, aveva ancora il suo nome sulle labbra..

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** 7. " SONO DAVVERO ESPRESSIVI.. I TUOI OCCHI ". ***


7." SONO DAVVERO ESPRESSIVI.. I TUOI OCCHI ".

 

 

 

 

 

“ Ma che accidenti sto combinando? Mi sono rincitrullito? Adesso mi metto anche a spiarla! No, beh, non la stavo affatto spiando: volevo semplicemente accertarmi che stesse bene, tutto qui! Si, certo, volando da un ramo all’ altro degli alberi di casa sua, come un ladro! Uff.. E ora, poi, da quando in qua mi vergogno ad andare a comprarmi i sandali nuovi al negozio di Ukanio, solo perché è situato all’ angolo della via in cui abita Hinata? Insomma, Naruto, non comportarti come un idiota  e và ad acquistarti questi sandali, tanto lei non sarà nei paraggi, magari è ancora a letto, ammalata  “,

riflettendo a quel modo, Naruto si ritrovò dinnanzi al negozio suddetto e vi entrò immediatamente; uscì dopo alcune manciate di minuti con un bel paio di scarpe nuove sotto il braccio, deciso ad andare ad abbuffarsi di ramen..

 

 

“ Guardate qui chi c’è, amici; avete visto: la piccola Hinata Hyuga, tutta intenta a bagnare i fiorellini di un negozio ”

“ Ma lo sai che sei diventato proprio un succulento bocconcino? “

“ Ha ragione il nostro amico; se non fosse per quegli stupidissimi occhi inutili che ti ritrovi! Guardateli, sono completamente trasparenti ed inespressivi: due iceberg in mezzo ad un oceano gelido.. mi verrebbe quasi voglia di cavarteli dal viso “.

 

 

L’ attenzione di Naruto venne attirata dalle voci di alcuni ragazzi dietro l’ angolo; incuriosito, quando percepì il nome di Hinata associato ai complimenti poco carini che le venivano propinati, si sporse al di là dell’ incrocio della strada e la scena che vide lo turbò non poco:

i tre ragazzi a cui appartenevano quelle voci avevano attorniato la giovane e la stavano spintonando , mentre si beffeggiavano del suo aspetto; Naruto stava per intervenire, quando:

 

“ Basta, smettetela! Non mi interessano i vostri commenti sui miei occhi e non mi importa nemmeno che voi li reputiate inespressivi: ora andate via e lasciatemi in pace! “

“ Non credi di esagerare, ordinandoci quello che dobbiamo fare? Ti faccio presente che non sei affatto nelle posizione di ribattere ai nostri complimenti, carina “ aveva risposto uno dei ragazzi, mentre continuava a molestare Hinata, ma:

 

“ E ora? Che diavolo ha in mente di fare? Non mi dire che ha veramente intenzione di usarla? No, non lei, non Hinata: non lo farebbe mai; probabilmente li vuole solo spaventare “ aveva pensato un Naruto stupito e leggermente preoccupato, mentre osservava Hinata prendere la posizione della tecnica delle 64 chiusure:“ Quella tecnica sarebbe capace di dare del filo da torcere perfino ad un ninja preparato e capace, figuriamoci cosa potrebbe causare al corpo di questi idioti: li ucciderebbe sul colpo! La devo fermare.. “

 

“ Non lo fare, non ti avvicinare, Naruto kun! Me la so cavare da sola; ora la farò pagare io a questi bambocci! “ aveva asserito Hinata, prima che il giovane potesse intervenire, scoprendo la sua presenza con il byakugan.

 

“ Ohoh, la ragazzina vuole spaventarci; che paura che abbiamo, ce la stiamo facendo sotto “ a quelle parole la giovane Hinata si scagliò contro uno di loro, ma due braccia possenti le afferrarono i polsi, bloccandola:

 

“ Non credete di aver esagerato nel dire certe cose spiacevoli ? “ Naruto li fissava ora con indignazione e serietà;

 

“ Na – Naruto, ti avevo chiesto di non intervenire “ aveva asserito Hinata con un filo di voce, ancora bloccata dalle mani del giovane,

 

“ Avete visto? Il fidanzatino è venuto a proteggerla; non ha nemmeno avuto il coraggio di attaccarci “


“ Sciocchi che non siete altro “ li aveva zittiti Naruto “ non è certo lei che sono venuto a proteggere! L’ho fatto per voi; se il colpo di Hinata vi avesse anche solo sfiorati, ora non so nemmeno se sareste in grado di reggervi in piedi! E ora sparite, prima che sia io a terminare il lavoro che lei ha iniziato “ concluse Naruto, mentre aumentava l’ aura del suo chacra per incutere terrore ai teppistelli.

 

“ Umpf, andiamocene và.. “ si erano detti questi ultimi con fare spocchioso, terrorizzati, in realtà, dall’ alone di energia del giovane ninja.

 

“ Hai visto, Hinata? Se ne sono andati; stai.. ehi Hinata? Hinata, dove.. “, ma la giovane, che con uno strattone si era liberata dalla presa di Naruto, si era messa a correre velocemente, per allontanarsi il più possibile da quel luogo;

 

“ Accidenti, ma che le è preso? Quegli idioti se ne sono andati, perché sta fuggendo via? Ed è anche molto rapida.. “  pensava il ragazzo, mentre correva e saltava da un albero all’ altro con l’ intento di starle dietro e raggiungerla. Erano già al di là delle mura del villaggio, quando Naruto, con un balzo più veloce rispetto agli altri, si parò dinnanzi alla giovane, a pochi centimetri dal suo volto; Hinata chinò il capo, arretrando leggermente e, con voce tremante, quasi urlò:

 

“ Te l’ avevo chiesto, Naruto; ti avevo pregato di non intervenire, ma tu non hai voluto ascoltarmi! Perché? Perché mi hai protetta ancora? Me la potevo cavare benissimo da sola. Poteva essere l’ occasione giusta.. “

 

“ L’ occasione giusta per cosa? “ l’ aveva incalzata Naruto, stupito dall’ insolita fermezza di Hinata, nonché sinceramente incuriosito dalla sua reazione così nervosa,

 

“ Sono stanca, stanca di essere considerata una donna debole ed indifesa; stufa di non essere nemmeno riconosciuta come ninja della Foglia! Io sono l’ erede capoclan della famiglia Hyuga, possibile che nessuno riconosca il mio impegno e la mia posizione? E’ sempre così: tutti questi ragazzi mi deridono e non mi rispettano; mi credono inutile e mi infastidiscono come fanno con nessun’ altra delle nostre compagne ed io? Io non so neanche come reagire alle loro beffe: cerco di essere dolce e spiegare con le parole il mio pensiero, sperando che cambino idea sul mio conto, ma non serve a nulla; allora mi arrabbio e li minaccio con una delle mie tecniche che, tanto è chiaro che non userei mai contro di loro.. io odio uccidere e combattere in battaglia, figuriamoci attaccare delle persone indifese, ma .. “ lo sfogo di Hinata venne bloccato:

 

“ Li conoscevi quei ragazzi? “

 

“ No, non li conoscevo, ma.. “

 

“ Allora che cosa ti importa di ciò che pensano sul tuo conto “ le aveva risposto Naruto, con un tono accorato, afferrandole le braccia e scuotendola leggermente, per poi continuare:

 

“ Chi dice o pensa queste cose sul tuo aspetto o sul tuo carattere è perché non conosce la stessa Hinata che conosco io! Non sa del coraggio con cui ti sei battuta in guerra, del tuo sprezzo del pericolo, della tua grinta e.. e dei tuoi innumerevoli sacrifici nel proteggere le persone che ami; non ha visto le tue lacrime e la tua disperazione nel perdere compagni ed amici valorosi, nè i tuoi tristi sorrisi, nel ricominciare a vivere anche per loro! Se solo questa gente conoscesse il tuo vero carattere, non potrebbe che apprezzarti. Forse Ten Ten, Sakura chan, Yno, Chiba e tutti gli altri ti reputano inutile ed indifesa? Non credo proprio; loro sono le persone della cui opinione ti deve importare e, come sai, è più che positiva, quindi perché preoccuparti ? Conta sui tuoi amici e credi maggiormente in te stessa, Hinata! “

 

" Che, che belle parole; perchè anche con così poco, lui riesce sempre a farmi ritrovare l' equilibrio e la fiducia in me stessa? Perchè ogni volta che apre bocca, o mi sfiora come ha appena fatto, arrossisco come una stupida, desiderando che tutto ciò che ci circonda scompaia per sempre, lasciandoci soli con i nostri sentimenti? "

 

“ Tu, tu dici che non devo badare a queste cose? Dici che non ci devo rimanere male? “

 

“ Esatto; smettila di badare alle emozione altrui e presta attenzione ai tuoi sentimenti e a quelli delle persone a te care“ concluse Naruto sorridendole e scostandosi immediatamente, dopo essersi reso conto di essere troppo vicino alla ragazza.

 

" No, non posso più prestare attenzione ai miei sentimenti, se questi non fanno altro che rincorrere l 'amore incondizionato di un uomo che non mi ama; mi devo arrendere, mi devo accontentare della tua comprensione e della tua stima, che già sono molto per me! Ma non posso mentire a me stessa, non posso dirmi felice solo per questo: io voglio il tuo amore, vorrei urlarti contro che ti amo, proprio come ho fatto nello scontro con Pain, ma tutto ciò che, ora ti dirò, è esclusivamente ":

 

“ Grazie, Naruto kun “..

 

“ Per così poco.. ci si vede “ la salutò il ragazzo, mentre si stava allontanando..

 

 “ Dimenticavo, Hinata “ disse Naruto, non voltandosi verso di lei per l’ imbarazzo dell’ asserzione, ma arrestando il passo per un istante in modo da non far scemare la sua voce nell’ aria:

 

 

“ Li trovo davvero espressivi.. “

 

 

“ … “

 

 

“ I tuoi occhi, intendo! “.

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Capitolo 8
*** 8. " I SUGGERIMENTI DEL CUORE ". ***


" I SUGGERIMENTI DEL CUORE ".

 

 

 

 

 

 

Non mi muovo, non ci riesco. Rimango qui, in piedi in mezzo al bosco, mentre ti guardo allontanarti: il tuo passo tranquillo, le mani incrociate dietro la nuca, la tua solita maglietta arancione con il simbolo del vortice sulla schiena.. vorrei chiamarti e dirti di rimanere ancora un po’ con me, per far cosa, poi, non lo so; ma vederti andare via mi fa male, un male che raramente ho provato e quando l’ ho fatto, è sempre stato solo a causa tua.. è come se mi strappassero l’ anima dal petto, senza la possibilità di difenderla, come se qualcuno mi rubasse il cuore e, per capriccio, non me lo volesse più restituire. Mi illudevo, fin dai tuoi primi incoraggiamenti nel mostrare la mia grinta, di provare solo stima e gratitudine nei tuoi confronti; mi volevo convincere che l’ affetto che nutrivo per te fosse esattamente identico a quello provato per i miei compagni di squadra; desideravo camuffare quello strano, bellissimo calore che mi invadeva il corpo ogni volta che ti intravedevo.. e ci sono riuscita, per qualche tempo, quando eri in viaggio con il maestro, ho vissuto nella felicità che l’ incertezza dei miei sentimenti mi forniva, ma quando sei ritornato.. quando ho udito la tua voce gioiosa e decisa, sprezzante del pericolo e calda come una carezza, i miei dubbi sono stati spazzati via e la mia serenità mi ha abbandonata per sempre.. non era affezione e non lo è, non è stima o gratitudine, o meglio, non solo.. quello che provo è amore, amore puro, incondizionato, vero!e il fatto di essermene resa conto, mi affonda in un’ incredibile tristezza, un tremando senso di vuoto e di solitudine, un dolore fisico che non riesco a circoscrivere..  e la colpa è solo mia! se non avessi permesso all’ amore di nascere, ora ciò che proviamo reciprocamente sarebbe quantomeno simile: amicizia e sostegno, senso di protezione e affetto e le nostre anime sarebbero più vicine ed io sarei più felice.. ma l’ amore mi ha catturata e mi ha sconfitta con la sua dolcezza ed ora c’ è un abisso incolmabile tra il mio ed il tuo sentimento, una voragine che mi terrorizza e mi angoscia, che mi stinge il cuore come una morsa.. il mio amore non mi ha avvicinata a te, ma mi ha scaraventata lontano, anni luce dal tuo essere. Sto vaneggiando, sono impazzita, non mi rendo nemmeno conto delle stupidaggini che dico.. no, non lo sono, sono le parole che il cuore mi suggerisce di sputare fuori dal mio corpo sottoforma di lacrime, ma io non voglio, non voglio piangere come una bambina indifesa; perché allora tu arriveresti e mi diresti di star su con la vita e di avere fiducia in me stessa e io non saprei se essere triste per la tua commiserazione o gettarti le braccia al collo, per il febbricitante tepore che le tue parole mi suscitano..vorrei che mi stessi lontano e non mi salvassi la vita, ma vorrei, nello stesso momento e con la medesima intensità, che tu non mi abbandonassi mai e che mi stessi sempre accanto. Ma forse è così che devono andare le cose: io vengo presa in giro e derisa da stupidi ragazzini e tu mi proteggi, io cerco di mostrarti la mia forza , ma tu agisci prima di me, io tento di non arrossire, di non svenire e poi lo faccio.. come una stupida cedo innanzi alla tua persona! Quante volte ho represso le lacrime, guardandoti o parlandoti, mostrando sempre un sorriso imbarazzato e facendo credere a me stessa e agli altri di essere al settimo cielo per l’ averti visto, ma non posso mentire proprio a me stessa: mentre sorridevo, il mio cuore lacrimava, voleva cancellarti dalle sue viscere, voleva che scomparissi dalla terra, perché eri tu a causarle tutto quel dolore.. perché non c’ è peggior dolore che quello di stare accanto alla persona che sia ama , senza poterglielo dimostrare, senza poterla toccare o abbracciare, senza essere ricambiati! Quando mi sono lanciata contro Pain mi sono convinta che morire per te era, forse, l’ unico modo per potermi dire felice; in quel momento, non solo ti ho salvato, sdebitandomi per tutte le volte in cui eri stato tu a proteggermi, ma ti ho anche venduto la mia anima con due semplici parole, ponendo fine a tutti i miei segreti e dubbi più profondi. Poi mi sono ritrovata viva, nuovamente grazie a te, ma quella volta salvasti solo il mio corpo, l’ anima è rimasta fredda e gelida dalla tua indifferenza alla mia dichiarazione. Mi domando che cosa devo fare ora, dimenticarti e cercare altrove la serenità, concentrarmi sugli allenamenti per meritare il titolo di capoclan della mia famiglia, uscire di più con le mie amiche, mostrare la vera me stessa che non è condizionata dalla tua presenza? Perché faccio domande di cui conosco la risposta.. Ti amo, quella è l’ unica risposta e mi comporterò, ogni volta, come il cuore mi suggerirà di fare.. sono disposta anche a provare dolore, ma un sentimento così puro e così bello non posso permettere che muoia per la mia sola paura di soffrire.. lo conserverò, nel profondo vivrà per tutti e due..come? Non so, ma la mia passione lo alimenterà per entrambi..  Perchè ti amo, Naruto.

 

I brividi che sento accapponarmi la pelle mi parlano, mi suggeriscono di tornare a casa, di andare a coricarmi anche se è pomeriggio pieno e un bel sole splende nel cielo. Ma una spossatezza di cui non identifico la causa mi induce a dar retta alle mie percezioni; cammino, accelero il passo, corro, sempre più veloce; salto da un ramo all’ altro, rientro nel villaggio e sono dinnanzi alle mura della villa: credo di non averla mai amata così tanto come in questo momento; sto per entrare ed annunciare la mia presenza, quando vedo mio padre scortare qualcuno alla porta d’ ingresso; mi nota:

“ Hinata, accompagna tu il medico alla porta “

“ Si, padre “ rispondo meccanicamente e mi avvicino a loro..

“ Ciao, Hinata. Sono venuta a portare un unguento formidabile a tuo padre “ e continua, bisbigliandomi all’ orecchio: “ E' miracoloso per il dolore ai piedi di cui si lamentava giorni fa, ma tu fingi che non ti abbia detto nulla; se venisse a sapere che te l’ ho rivelato, si potrebbe arrabbiare parecchio “ , mi fa l’ occhiolino, divertita

“ Ciao, Sakura; non ti preoccupare: acqua in bocca “ e le sorrido, accennandole di seguirmi. Mi ringrazia con lo sguardo, avanza con me, ma, ad un tratto si inciampa nella mattonella che mio padre non si decide a far riparare; l’ afferro per un braccio per evitare che si afflosci a terra

“ Grazie tante, Hinata, ci vediamo domani sera alla festa “

“ Certo, a domani “ le rispondo, cauta, vedendola allontanarsi per la strada.. perché il pensiero di non afferrarla mi ha sfiorato per un istante la mente? L’ ho pensato, un solo momento, ma ho sperato che cadesse e che il suo dolce viso perdesse un po’ della bellezza che lui vi scorge sempre, tra le pieghe dei suoi sorrisi; ma che razza di persona orribile sono: sperare che lei si faccia male in modo da risultare meno bella ai suoi occhi, non lo indurrà certo a notarmi e a ricambiare i miei sentimenti. Stupida, sciocca che non sei altro: accontentati e và a riposare, cancella dalla tua mente amore e gelosia.

 

 

 

 

 

Gliel’ ho detto, le ho detto che trovo i suoi occhi molto espressivi.. non l’ avevo mai fatto, ma perché non mi ero mai soffermato a fissarli con attenzione. Li avevo sempre e solo notati per il byakugan e, lo confesso a me stesso, credevo fossero utili solo come supporto all’ abilità; poco fa, invece, quando li ha sgranati per terrorizzare quegli idioti, non ho notato le pieghe delle venuzze all’ altezza degli zigomi, né il color ghiaccio delle sue pupille, ma uno strano fuoco ardervi dentro.. un desiderio di riscatto, di rispetto, di forza! Un assortimento di emozioni che anche ad uno stupido come me non sono sfuggite! E lei si ostina ancora a credere di non avere grinta, forza di volontà e fiducia in se stessa, che sciocca! Non si rende conto che non c’ è dimostrazione di maggior valore, che quella che porta una persona ad uscire dal suo guscio di paure, consapevole di poterle superare e gettarsi nella grande avventura della vita; tanto, se avrà qualche momento di sconforto, ci sarò io ad aiutarla e a proteggerla. Già, ci sarò io a proteggerla, non mi interessa che lei voglia fare tutto da sola, senza il mio sostegno: io non posso tirarmi indietro, non posso vederla soffrire senza offrirgli il mio conforto..non dopo tutto quello che lei ha fatto per me; lei ha rischiato la sua vita, ha voluto sacrificare se stessa per salvare me! neanche io sacrificherei la mia vita per salvare me stesso, non mi reputo poi così importante; lei, invece, non ha esitato a lanciarsi contro Pain, sprezzante del pericolo immane che correva. È stato un gesto davvero eroico, ma no! Lei non l’ ha compiuto per dimostrarsi coraggiosa e forte, lei l’ ha fatto semplicemente per me.. altrimenti non avrebbe pronunciato quelle parole. Quelle parole, accidenti: in queste settimane, come negli ultimi giorni, mi sono frullate nella mente più di qualunque altro pensiero; cercavo di dimenticarle, di metterle a tacere, ma non ci riuscivo: continuavano a invadermi l’ anima e lo facevano nei momenti meno opportuni: quando ero solo, nella stanza, a mangiare ramen:  ti amo, Naruto; quando stavo per addormentarmi, come una buonanotte: ti amo, Naruto; quando mi svegliavo: ti amo, Naruto; mentre passeggiavo.. insomma: non mi hanno più abbandonato. Eppure non riesco a capire cosa provo io; non capisco se sia affetto, senso di gratitudine, amicizia o qualcosa d’ altro. Quando la vedo, ultimamente, mi capita di arrossire sempre più spesso e di imbarazzarmi un pochino, mentre le parlo.. casa significa? Con Sakura sono sfrontato, diretto: lei mi piace ed io la stresso per un appuntamento, ma non mi sono mai chiesto come potrei sentirmi se accettasse; sarei felice, imbarazzato, contento? Sono già stato solo con lei e ciò che ho provato, parlandole, è tanto affetto e profonda amicizia, un legame che ci tiene uniti grazie soprattutto ad una terza persona di cui non voglio sentir parlare più.. Se lo facessi con Hinata, già lo so, mi sentirei a disagio, sarei agitato e la sua bellezza e dolcezza mi metterebbero in soggezione, facendomi arrossire. Che sia questo l’ amore? Dico quello vero, quello tra mamma e papà, per esempio. Non so, ne ho provato così poco, in tutta la mia vita, che ora mi viene difficile riconoscerlo. Però devo farlo, devo fare chiarezza nei miei sentimenti, per me stesso e per lei.. perché è giunto il momento di pensare come ragazzi, non come ninja; è giunto il momento di ascoltare cosa suggerisce il cuore in un momento di pace, che non si sa quanto possa durare.. parto allora dal primo punto certo: Hinata mi piace? Si, davvero molto. Poi, mi lascerò trasportare dagli eventi e, sono certo, questi chiariranno ogni mio dubbio.

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Capitolo 9
*** 9. FUGHE NOTTURNE. ***


FUGHE NOTTURNE.

 

 

 

Una voce che, fuori dalla mia stanza, chiama il mio nome, mi sveglia:

“ Signorina, è pronta la cena; suo padre e sua sorella l’ attendono a tavola “

“ Grazie per avermi avvertita, ma comunica loro che non cenerò; sono ancora molto affaticata dalla febbre di ieri e preferisco riposare “ rispondo gentilmente all’ inserviente di turno, senza nemmeno alzarmi dal letto.

“ Come desidera, signorina; buon riposo “.

 

 

- Allontanati da lì: è pericoloso, non puoi farcela..-

- Non mi importa, sono sempre stata un’ egoista ed ora voglio rimediare -

- Non è il momento di mostrarsi coraggiosi Hinata, scappa! -

- No, io ti salverò, perché ti amo, Naruto –

 

 

È solo un sogno, ma mi sveglio comunque agitata e con il cuore irrequieto; la sveglia sul comodino segna le dieci: accidenti, ho veramente dormito per molte ore ed è già calata la sera. Guardo fuori dalla finestra: una luna imponente mi fissa immobile e illumina, con il suo volto, tutto il giardino della villa; anche se è tardi, la sua luce rischiara a giorno il cielo in cui dimora. Voglio uscire, ma i morsi della fame mi suggeriscono di fare, prima, una capatina in cucina.

Non mi infilo la casacca blu, né tantomeno il copri fronte: scendo solo con l’ abito stretto nero e sotto la solita maglia aderente dallo scuro motivo gratinato. La villa, di sera, è ancora più silenziosa e tetra di tutto il resto della giornata: direi che mi incuterebbe inquietudine ed angoscia, se non sapessi che è casa mia; entro in cucina, accendo solo un piccolo lume per non svegliare nessuno e noto, sul lavabo, un biglietto accanto ad un contenitore di plastica. Lo leggo:

 

“ Hina, se ti svegliassi ed avessi fame, questo è ciò che resta delle verdure alla griglia che hai cucinato stamattina; ho dovuto, letteralmente, toglierle da sotto il naso di nostro padre, altrimenti, a quest’ ora, non potresti nemmeno assaggiarle. Non lo ammetterà mai, ma le ha trovate ottime!

Ps: anche io le ho trovate squisite.

Hanabi. “

 

 

Sorrido per la premura di mia sorella, mentre la immagino a lottare con nostro padre, per avanzarmi un po’ di pietanze: lei, a differenza mia, ha sempre avuto il coraggio di tenergli testa. Mi guardo intorno e, d’ improvviso, vengo colta da un’ idea insolita per me; afferro il contenitore di plastica, una borraccia e qualche posata e infilo il tutto in una borsa che Hanabi ha dimenticato, distrattamente, sulla sedia. Esco, quatta, dalla cucina con la borsa in spalla, attraverso il corridoio e, prima di uscire dalla porta che da sull’ enorme giardino, mi infilo i sandali neri. Con due salti eludo la sorveglianza del nostro nuovo usciere e mi ritrovo per le strade del villaggio.

Cammino e ho un po’ freddo, non tanto perché l’ aria sia davvero pungente, quanto più perché, colta dall’ ebrezza della mia piccola fuga notturna, non mi sono nemmeno munita di casacca e giacchetta. Ecco ci mancava anche qualche starnuto e colpo di tosse, residui della febbre di ieri, a minare la mia breve avventura.

Konhoa è calma, silenziosa e non accoglie nessun altro, ad eccezione di me, sulle sue strade; continuo a camminare senza una meta precisa, ma quando la intravedo, non posso che rendermi conto che è proprio quello il posto in cui mi fermerò. Mi avvicino e la spingo leggermente, poi mi ci siedo sopra e ammiro l’ imponente accademia che, severa, mi fissa dall’ alto della sua esperienza. Sto per rifocillarmi con le vettovaglie che mi sono portata appresso, quando il suo fresco profumo di pino mi raggiunge prima delle sue parole: non ho dubbi, è lui.

 

“ Ed io che pensavo di avere l’ esclusivo uso di quest’ altalena ”

“ Naruto kun, che ci fai qui “ gli dico, mentre egli si affianca a me, in piedi, fissando l’ accademia.

“ Potrei farti la stessa domanda “ mi risponde, continuando a non voltarsi; perché non mi guarda?

“ Beh, ecco io.. io stavo passeggiando e avevo fame; così mi sono seduta qui per mangiare .. “ non riesco ad articolare una frase con un senso compiuto e, per giunta, arrossisco pure

“ Che buffa che sei, Hinata “ sorride e mi lancia uno sguardo di sfuggita, per poi andarlo a riposare sull’ accademia “ Io vengo qui quasi tutte le sere, mi siedo sulla mia altalena e fisso la scuola. Questo è il posto in cui è iniziata la mia più grande avventura, è il luogo in cui ho incominciato a vivere e provare emozioni prima sconosciute, è il principio del mio coraggio e della mia grinta, il motivo per cui ho lottato e ho difeso il villaggio; insomma, è quest’ edificio e ciò che esso rappresenta ad avermi formato come ninja e come uomo “..

 

“ Questo è il posto dove ho trovato amicizia ed affetto, dove ho imparato a credere nelle mie capacità e a non arrendermi mai, dove ho conosciuto il sapore della sconfitta e della vittoria e il calore dell’ incoraggiamento e delle promesse; questo è il luogo grazie al quale sono rinata come ninja e sono sbocciata come donna “ , questo è il luogo dove mi sono innamorata di te.

Pronuncio queste parole, mentre sto, letteralmente, distruggendo un povero tovagliolo di carta, vittima del mio imbarazzo; lo stato confusionale in cui verso mi rende distratta ed impacciata, al punto che la borraccia, dalla borsa, cade per terra e si impolvera tutta. Mi chino per riprenderla, ma una mano sfiora la mia, mentre mi porge l’ oggetto. Le stesse mani che la sera della commemorazione si sono strette, ora si allontanano fugacemente con uno scatto, mentre lui, rialzatosi, mi dice:

“ Che cosa mangi di buono? “ e questa volta mi guarda e mi sorride. Sento il cuore farsi più leggero:

“ Verdure alla griglia; scu – scusami se non te le ho offerte, ma so che non le ami molto “.

 

 

 

Mi sorride a sua volta e il mio cuore ha un sussulto più rumoroso degli altri, dev ’ essere perché il suo sorriso è davvero dolce. È a conoscenza del fatto che non vado matto per le verdure, non pensavo lo sapesse; non so nemmeno il perché, ma il saperlo mi rende felice. Mi piace l’ idea che qualcuno conosca i miei gusti, mi piace l’ idea che li conosca lei. Penso di essere diventato matto, quando le domando:

“ Sembrano invitanti; magari potrei assaggiarne una, così per testare le abilità culinarie della vostra cuoca “ e sorrido, sperando che non accetti di offrirmele; lei, gentile:

“ Da – davvero ne vuoi un po’ ? Certo, certo: serviti pure “; oh cavolo, ed ora? Maledetto a me e le mie idee geniali; intanto lei mi porge bacchette e contenitore di plastica. Ok, coraggio: ce la posso fare. trattengo a stento una smorfia, mentre, ringraziandola, porto alle labbra una melanzana, ma stranamente:

“ E’ … buona! “ e lo è davvero,” beh, Hinachan devi fare i miei complimenti alla vostra cuoca: queste verdure sono squisite e te lo dice uno che non le ama particolarmente, quindi.. “. È imbarazzata, perché?

“ VE- veramente le ho cucinate io questa mattina “ e le sue guance diventano rossissime; vorrei fare o dire le parole giuste per farle capire che non ha alcun bisogno di vergognarsi, anzi:

“ Davvero? In questo caso, allora, i miei complimenti vanno tutti a te “ e lei, finalmente sorride, mentre mi ringrazia, un po’ meno nervosa di prima.

“ Hinata, tutto bene? “ le domando, mentre tossisce pesantemente.

 

 

 

“ Si, non preoccuparti.. “ rispondo tra un colpo di tosse e l’ altro. Che imbarazzo: sembra che io mi stia soffocando e non so se il mio colore rosso peperone è dovuto alla mancanza d’ ossigeno o all’ imbarazzo per la sua presenza. Mi tende una mano e la mia espressione gli deve risultare particolarmente interrogativa perché:

“ La borraccia, se me la dai te la vado a riempire “, è sempre stato così premuroso o è solo perché il mio stato di salute lo infastidisce? Gli porgo l’ oggetto e lo ringrazio, mentre lo vedo allontanarsi in direzione della fontana più vicina.

“ Aspettami, vengo anche io “ dico poco prima di vederlo sparire e lo seguo; quando lo raggiungo:

“ Guarda che non ti lasciavo mica da sola! Sarei tornato in un batter d’ occhio.. “

“ No, certo, ma.. ecco.. volevo “ balbetto

“ Ecco la fontana “. Ne apre il rubinetto con convinzione ed un po’ troppo foga e così, subito, un getto d’ acqua gli spruzza goccioline sugli abiti e sul viso; che carino con quell’ espressione di buffa disapprovazione per l’ accadimento. Sorrido, divertita ed emozionata e lui se ne accorge:

“ Ti ho vista ridere, non puoi negarlo; sono buffo? Guarda che se non la smetti mi vendico e ti infradicio tutta eh? “ e ci manca solo questa; no, mi ammalerei di nuovo! Ma non so come, forse per il suo spirito gioioso e giocoso, forse per il desiderio di vivere una spensieratezza, forse semplicemente per l’ amore, mi ritrovo ad incitarlo:

“ Non, non credo lo faresti mai Naruto kun “

“ Hai ragione, ma non ti illudere! È solo perché sei convalescente “ mi apostrofa scuotendo l’ indice con aria risoluta. Rido nuovamente e mi rendo conto di non averlo mai fatto con così tanto spirito; mi piace trascorrere del tempo con lui, mi piace più di quanto avessi mai immaginato.

“ A questo punto, se ti ostini.. non mi rimane altra scelta “ ho appena il tempo di realizzare che le sue mani bagnate mi hanno afferrato il viso per rinfrescarlo, quando i nostri visi sono vicini, molto vicini, troppo. Mi sento mancare, ma resisto imperterrita ed immobile. Ho fatto bene a rimanere cosciente, mi sono permessa di vedere qualcosa che, spero non sia frutto della mia immaginazione, pare assomigliare ad imbarazzo e rossore sulle guance di Narutokun.

 

Mi ritraggo velocemente, perché, d’ improvviso, ho molto caldo. Perché compio azioni senza riflettere e poi mi ritrovo a subirne le conseguenze? Meglio che riempia la borraccia senza fare il baka, ma:

 

“ Signorina? Hinata san? Mi sente? Risponda! “

 

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Capitolo 10
*** " DI LUCCIOLE E SOGNI SEGRETI ". ***


Piccola interferenza dell’ autrice: spero che la storia sia di vostro gradimento, almeno un po’. Mi rendo conto che risulta, forse, troppo tenera e dolce, ma avevo un bisogno fisico di renderla tale;) ringrazio quindi tutti coloro che hanno inserito il mio raccontino nei preferiti, sperando che l’ abbiano fatto per intenerirsi un po’ e non per gettarmi addosso i pomodori marci.. baci e buona lettura..:)

 

 

 

 

 

“ DI LUCCIOLE E SOGNI SEGRETI “.

 

 

 

 

“ Signorina? Hinata sama? Mi sente? Risponda! “

 

Una voce che la chiama con apprensione, mi sottrae dall’ imbarazzo che mi ha catturato nello sfiorarle il viso con le mani,

“ Qua – qualcuno mi chiama: è la voce di Ko; deve essersi svegliato e, non trovandomi in casa, dev’ essere venuto a cercarmi.. De – devo andare, Narutokun..mi “

 

L’ afferro per un braccio, con delicata fermezza:

“ No, aspetta.. “, mi rendo conto dell’ espressione stupita e, forse, lievemente preoccupata che le si è dipinta sul volto e percepisco il tremore del suo corpo a contatto con la mia presa; ha paura di me? Lascio immediatamente il suo avambraccio: “ No, nel senso.. ecco, non è necessario che tu vada già a casa; se ti va, posso accompagnarti io.. fra un po’ “.

Abbassa lo sguardo e si porta una mano, chiusa a pugno, sulla bocca.. sussurra, ma comprendo perfettamente che ha proferito un lieve “ S – si, volentieri “ . Non comprendo la mia agitazione nel trattenerla, come non mi è ben chiara la strana sensazione di sollievo che mi suscita il suo assenso, ma sono sollevato nel sapere che ha voglia di stare ancora un po’ in mia compagnia.

Mi sfiora appena il braccio e mi suggerisce di posizionarmi dietro di lei; pur ignaro delle sue intenzioni, obbedisco

“ Byakugan, tecnica della barriera oculare “; sono sorpreso nel sentire quelle parole ed il mio stupore non può che crescere, quando attorno a noi si materializza una sfera di chakra che ci avvolge luminosa, a seguito di rapidi movimenti delle braccia di Hinata:

“ Hinachan, ma che cosa..? “

“ Sta fermo Narutokun, altrimenti la protezione della tecnica non avrà più effetto sul tuo corpo “ obbedisco di nuovo, senza pormi troppe domande, attendendo con attenzione la sua prossima mossa, mentre non posso che domandarmi per quale ragione abbia attivato l’ abilità innata: non percepisco alcun pericolo intorno a noi.

 

Dopo qualche minuto la luce che ci avvolge si dirada come nebbia; Hinata rilassa i muscoli, emette un sospiro sonoro e si passa una mano sulla fronte, per scacciare la fatica e la concentrazione che la tecnica le ha, evidentemente, richiesto. Si volta e mi punta i suoi cristalli negli occhi, sorridendo debolmente:

“ E’- è una tecnica che permette di contrastare l’ effetto del Byakugan; l’ ho, l’ho attivata per evitare che Ko localizzasse la nostra posizione.. “ arrossisce violentemente, agita la mani e scambia la mia espressione di ammirazione per non so cosa, perché si giustifica: “ Cioè, non- non che non volessi che ci rintracciasse, non- non volevo stare sola con te.. è, ecco, l’ ho fatto perché.. “

“ Che tecnica straordinaria!” mi sento dire, mentre tento di troncare il suo ed il mio imbarazzo; mi chiedo se l’ agitazione di Hinata sia contagiosa, perché può essere unicamente questo il motivo della mia tensione

“ Beh, g- grazie, Narutokun “.

 

 

Avanza con andatura leggera, di qualche passo avanti a me; mi chiedo cosa lo abbia spinto a propormi di fargli compagnia.. gli fa piacere la mia presenza, o si sente unicamente solo? Non m’ importa il motivo, perché sono felice, felice che me l’ abbia chiesto e felice di avere accettato senza esitazione; la sua compagnia sta diventando un bisogno al quale non posso rinunciare, al quale non vorrei rinunciare.

“ Naruto kun. “

“ Dimmi.. “

“ E- ecco io non l’ avevo ancora fatto, ma vo- volevo ringraziarti per avere mantenuto la promessa; nonostante ti fosse stato detto di stare al sicuro, tu sei stato co- coraggioso e sei accorso in aiuto del villaggio contro l’ organizzazione. Grazie per avermi salvato la vita un’ altra volta “ si arresta, senza voltarsi; china il capo e stringe i pugni:

“ Non sono stato coraggioso..Ho avuto paura, Hinata, paura di non riuscire a controllare il Binju, paura dei suoi possibili effetti devastanti, terrore di non riuscire ad aiutare il villaggio, di perdere persone care.. di non rivedere più il tuo volto “ ll mio cuore perde alcuni battiti; si volta verso di me, le mani incrociate dietro il capo, un sorriso delicato e la voce più sollevata e rilassata:

“..E non mi ringraziare.. si vede che il nostro destino è di salvarci la vita a vicenda "

e, con un salto agile, si arrampica sul tronco di un albero e si siede su un ramo;

 

“ Vieni “ mi invita, sorridendomi e dando lievi colpetti al ramo stesso; non me lo faccio ripetere due volte e mi sistemo al suo fianco, mantenendo la debita distanza che mi permette di non svenire al contatto con il suo corpo. Dondola i piedi proprio come un bambino, mentre fissa la luna che, illuminandogli il volto, ne accarezza i lineamenti maturi; l’ idea di baciarlo mi imporpora le gote ed è solo il mio imbarazzo ad impedirmi di compiere quest’ azione che, lucidamente, non mi sognerei nemmeno,

“ Hinata, tu hai qualche ricordo di tua madre? “ e ora che c’ entra quella domanda, penso, ma gli sono grata per aver interrotto il silenzio pesante che, almeno per me, era calato tra noi due.

“ M- mia madre? Beh, lei è morta quando io ero molto piccola, m- ma mi ricordo il suo viso dolce e la sua gentilezza; ricordo che lei aveva sempre fiducia in me e mi- mi considerava speciale, ma non so credo di meritarmi questo titolo.. “

“ Lo meriti in pieno, Hinata e sono convinto che se lei ti potesse vedere ora, come credo avvenga, sarebbe orgogliosa di te “ fissa ancora la luna, quanto vorrei che si voltasse per cercare nei suoi occhi il significato di quelle parole; non l’ ha ancora capito, non ha compreso che ogni suo impercettibile complimento crea in me un’ aspettativa meschina e dolce al tempo stesso, un’ inutile pretesa che quelle piccole attenzioni vengano rivolte esclusivamente a me; ma niente da fare, lo so, lo so che è gentile con chiunque ed è questo aspetto che amo di più di lui. Accidenti, ma perché, perché non riesco a palesargli queste mie considerazioni? Perché non riesco ad esprimergli i miei sentimenti così come li percepisce il mio cuore? Vorrei parlargli delle mille, nitide emozioni che mi scombussolano l’ anima e vorrei farlo in modo chiaro e senza indugio, ma quella forza è costantemente pronta a bloccarmi e farmi ritrarre dinnanzi a lui. Così delle innumerevoli parole a cui vorrei dar voce, solo due, sempre le stesse, infrangono l’ aria:

“ Gra- grazie, Narutokun “

“Sai, io di mia madre ho solo un ricordo, un tenero ricordo; quando mi allenai con Bee per controllare il Kyuby, ella si presentò nella mia anima per aiutarmi a fronteggiare l’ impresa; era forte e bellissima, energica e anche un po’ stramba, quasi quanto il sottoscritto. In quel frangente mi rivelò di aver sacrificato la sua vita per salvare la mia e mi ricordò, scherzando, le raccomandazioni che mi aveva fatto tristemente, prima di morire. Non credo di aver rispettato tutti i suoi precetti, né di averla resa fiera di me, nonostante lei mi avesse detto il contrario, ma posso dire di aver seguito alla lettera un suo fondamentale consiglio: circondarmi di amici veri, anche pochi, ma sempre e comunque fidati. E Tu sei una tra questi, Hinata; quindi ti ringrazio per avermi dato la possibilità di rendere mia madre fiera dei miei legami “ un’ amica? Perché un improvviso gelo mi frusta il corpo? Le sue ultime parole mi hanno ferito l’ anima come una lama affilata, ma già lo sapevo, sapevo di essere tale per lui..e allora perché mi sento così tremendamente triste? Io che pensavo stesse confidando a me segreti intimi che nessun altro aveva avuto l’ onore di carpire.. che sciocca, ci ho creduto e ci sono cascata un ‘altra volta. Il suo sorriso mi accarezza il volto, è dolce e caldo e soprattutto sincero. Accontentati, mi ripeto, fatti bastare il fatto che ti annoveri fra i suoi legami più stretti, siine orgogliosa..

“ Ehi, Hinata? Ho detto qualcosa che non va? Perché hai quello sguardo triste? “ no, non se ne deve accorgere; sorrido, sofferente, ma tento di esibire un’ espressione dolce e tranquilla

“ T- tutto bene, Naruto kun, non ti devi preoccupare “

“.. non ti muovere e guarda sul tuo petto “ accidenti che succede? Perché ha quell’ aria seria?

“ E' una lucciola luminosissimissima “ ; il suo viso incornicia, ora, un sorrisone da bambino stupito ed i suoi occhi zaffiro parlano di un ragazzo che, di occasioni per emozionarsi come un bambino, ne ha davvero vissute poche. Come ci riesce? Come riesce a far convivere in sé la forza e la brutalità con cui ha combattuto in guerra, con quella innocenza e quel candore puerili? È davvero straordinario..Chino il capo e prendo, delicatamente, l’ insettino tra le mani:

“ E’- è davvero graziosa, Narutokun.. “ .

 

Il suo lume si è spento! Sorrido flebilmente e la mia espressione fa contrasto con quella di un Naruto dispiaciuto per la morte dell’ insettino

“ Cosa c’ è? Perché sorridi? “

“ Oh, beh..ecco mi è tornato in- in mente un ricordo di mo- molto tempo fa. Una sera ero seduta in giardino con mia madre; ad un tratto le si posò sul braccio una lucciola, proprio come questa, ed io ne rimasi affascinata. Non ti parlo della tristezza che mi invase quando quella, pochi istanti dopo, si spense; la- la mia mamma mi consolò e mi disse che non dovevo dispiacermi per l’ insettino, anzi, che ciascuna lucciola conservava un segreto, il sogno di ogni persona e quand’ essa cessava il suo luccichio significava che non aveva più bisogno di dare speranza al sogno, perché questo si era avverato. Le chiesi allora se il suo si fosse realizzato e lei mi rispose che la lucciola si era spenta proprio perché il suo sogno di avere una splendida famiglia che la circondasse si era avverato da tempo.. “ percepisco la sua attenzione su di me, come anche i lievi e repentini mutamenti di espressione del suo viso, proprio come se i sentimenti provati da me bambina, si riproponessero in lui con la stessa intensità,

“ E il tuo, Hinata? Il tuo sogno si è realizzato? “

“ Vo- volevo diventare coraggiosa e cre- credere di più in me stessa, quindi sì, il mio sogno si è realizzato “

“ Allora ringraziamo questa lucciola “ mi sorride,

 

“ Ringrazio te, Naruto! “pronuncio quelle parole senza arrossire o balbettare, perché lui non equivochi e capisca tutta la mia riconoscenza e non rincaro il suo nome con il rispettoso Kun, quasi come se desiderassi azzerare le distanza formale che, con quel suffisso, ho sempre interposto fra noi.

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Capitolo 11
*** Di terme e disastri femminili. ***


Di terme e disastri femminili.

 

 

 

 

 

Mentre ancora sogno del fuggevole bacio sulla guancia, che le mie labbra, vincendo la mia razionalità, hanno regalato alla guancia di Naruto ieri sera, i raggi del sole filtranti dalla finestra, mi inducono a svegliarmi. Rammaricata per l’ interruzione del mio sogno, mi stiracchio energicamente e, come ogni mattina, apro la finestra che da sul giardino: c’è un sole luminoso e tiepido, un ‘arietta fresca e pulita ed il gradevolissimo profumo dei fiori sul mio balcone ad inebriarmi le narici..direi che si preannuncia una gran bella giornata..

“ Signorina, Hinata- sama? “ mi chiama qualcuno, bussando alla porta

“ Si, avanti! “

“ Signorina, mi scuso per il disturbo, ma ci sono delle persone che chiedono di lei; la stanno attendendo nel salotto degli ospiti. Inoltre, volevo informarla del fatto che mi sono permessa di offrire loro la colazione e mi scuso se ho preso un’ iniziativa che lei ritiene troppo avventata.. “

“ Non si preoccupi, Misako; approvo pienamente la sua scelta e sarò subito dai miei ospiti. Dica loro di pazientare il tempo necessario a rendermi presentabile..e, Misako, niente più SAMA, la prego, solo Hinata “

“ Certo, signorina.. “

Se mio padre mi sentisse in questo istante, non approverebbe affatto il mio comportamento; quante volte mi ha ripetuto, che è cosa più che corretta e necessaria, mantenere le distanze tra noi e la servitù, ma io proprio non ci riesco..mi sento quasi in imbarazzo ad essere riverita come se fossi una regina, io non mi sento Hyuga Hinata..io sono solo Hinata. A proposito, chissà chi mi si sta aspettando in salotto, non ricordavo di aver alcun appuntamento.

Indossato un abito corto e leggero, scendo le scale, e già dagli ultimi gradini, percepisco un vociare avente un che di famigliare; come pensavo: in salotto, sedute a cerchio, stanno le mie compagne di avventure.

“ Hinata - chan, buongiorno! Ti devo ringraziare infinitamente per tutto questo ben di dio.. è davvero buonissimo “ esordisce Sakura, sorseggiano un thè alla vaniglia e sgranocchiando avidamente un cornetto alla crema

“ Ehi, fronte spaziosa; lo so che per te risulta piuttosto complicato, ma tenta di mantenere un comportamento decente.. “ la riprende Yno, mentre mi saluta con un cenno della mano..

“ Ragazze, è un vero piacere vedervi! “ le accolgo con un sorriso sincero.

“ Ciao, Hinata! Non avresti dovuto permettere loro di approfittarsi della colazione..se vanno avanti in questo modo, ti ripuliranno la dispensa “ interviene Temari, che non ha toccato cibo, mentre una Ten Ten lievemente rossa in volta, molla una ciambellina ripiena alla marmellata di fragole;

 “ Non ti preoccupare, Temari, qui il cibo non manca mai.. “

 “ Tks, come sempre, troppo buona..ehi voi, non vi pare il caso di riferire ad Hinata il motivo per cui siamo piombate qui di prima mattina? Non vorrete farle credere che sia per volerle scroccare la colazione?! “

 “Giusto, Temari “ interviene Sakura, ingoiando un ultimo boccone di dolciumi vari. Si alza in piedi improvvisamente e mi si fionda addosso, con una tale foga che indietreggio un poco per timore di cadere; le brillano gli occhi, mentre tira fuori dalla taschina della sua gonna, cinque biglietti colorati:

“ Questi sono il più bell’ affare della mia vita.. cinque bei biglietti omaggio per un trattamento di bellezza completo, alla terme del paese della pioggia. Accaparrandomeli, grazie ad una fortunata estrazione alla lotteria di Konhoa, garantisco l’ entrata gratuita a cinque persone a mia scelta e mi pare ovvio che, se tu accetterai di venire, il nostro gruppetto conti cinque begli elementi giusti, giusti! Allora, che ne dici, Hinata? Accetti, non è vero? “ 

il viso supplichevole di Sakura mi strappa una risatina divertita, che si acuisce maggiormente quando penso a come abbia potuto convincere Temari e Ten Ten ad acconsentire, data la loro ben nota contrarietà a tali iniziative..ma, a pensarci bene, credo abbia fatto magistralmente leva sull’ effetto che il trattamento potrebbe sortire su un certo Neji ed un altrettanto conosciuto Shikamaru..hihi

“ Accetto molto volentieri; credo ci voglia proprio un po’ di relax “ acconsento con un sorriso, mentre vedo quello di Ten e Temari rabbuiarsi leggermente.. probabilmente speravano ancora in un mio rifiuto, poverette..

“ Dunque, giorno e ora dell’ appuntamento? “ domando incuriosita,

“ Ora! “ rispondono all’ unisono Sakura ed Yno

“ Si, esatto.. chiedevo a che ora..”

“ No, ora nel senso di adesso, subito, immediatamente! “

“ Ah, così su due piedi? Davvero? “ non avevo compreso nulla, la solita svampita “ Be- bene, allora andiamo! Che cosa stiamo aspettando? “ le incito, anche se non ce n’ è affatto bisogno..

 

 

“ Vorrei proprio sapere per quale motivo non abbiamo potuto acconsentire alla gentile offerta di Hinata, invece di sorbirci tutto il percorso a piedi.. “sbuffa Temari, zaino in spalla, ultima della fila;

“ Per il semplice fatto che siamo ninja ed, in secondo luogo, che cosa vuoi che siano poche ore di cammino..non dirmi che sei già stanca? Non avresti retto nemmeno una giornata di allenamento con i miei compagni di squadra “ replica Ten Ten e ci fa cento; colpire l’ orgoglio di Temari risulta una mossa vincente, tanto ch’ ella si mette a saltare da un ramo all’ altro, mentre brontola di non essere affatto affaticata e di voler arrivare alle terme il prima possibile..

Immerse in una straordinaria sorgente delle terme, ci godiamo quella che dovrebbe essere una tranquilla giornata di riposo e rilassamento, ma ad un tratto, qualcosa turba la nostra quiete; una donna urla di aver avvistato uno spione all’ interno dell’ area riservata al gentil sesso. Immediatamente la sorgente si svuota, lasciando noi cinque, sole, a crogiolarci all’ interno dell’ acqua bollente:

“ Un uomo eh? “ constata Sakura, mentre, socchiudendo gli occhi per la rabbia, si para con un panno e carica un mega pugno contro l’ ipotetico guardone; anche Temari segue il suo esempio, mentre noi altre tre, pensando saggiamente che siano sufficienti gli interventi delle due ragazze, continuiamo a chiacchierare indisturbate.

Un capo mascolino emerge dalla porta scorrevole della stanza, guardandosi intorno con circospezione ed interessamento, ma in un batter d’ occhio Sakura e Temari gli sono addosso:

“ Così, saresti tu il disturbatore maniaco, nevvero? “ lo agguanta per il collo, la prima e la seconda afferma:

“ Non provare mai più ad intralciare il nostro bagno rilassante, idiota che non sei altro! “ , mentre evoca il suo ventaglio e lo spedisce sul tetto dell’ edificio

“ Perfetto, è sistemato.. “ afferma Sakura, soddisfatta, sfregandosi le mani l’ una con l’ altra e ritornando nell’ acqua.

“ Le signorine sono pregate di seguirmi nella stanza dei massaggi “ ci invita, poi, la dolce voce di un’ inserviente e noi la seguiamo, soddisfatte. L’ area è davvero rilassante: ampie e spaziose finestre dalle quali filtra molta luce, effluvi profumati, fiori agli angoli della stanza, cibarie e bevande dietetiche. L’ inserviente ci fa accomodare su cinque lettini rimovibili e ci dice di attendere qualche minuto, mentre ci invita a spogliarci dei nostri asciugamani. Mentre io ho una reazione sufficientemente imbarazzata, qualcuna di noi diventa davvero pericolosa:

“ Che cosa sta facendo, lei? Dico: è impazzita! Mi tolga immediatamente le mano di dosso.. “

“ Non essere scortese, Temari ! è il suo lavoro, non lo fa certo per infastidirti, datti una calmata e rilassati.. “ tenta di placarla Sakura, che intanto si scusa con la sfortunata massaggiatrice di turno,

“ Non me ne importa proprio nulla se è il suo lavoro, o cosa..non si deve permettere! “. Tra un battibecco e l’ altro, calmiamo la kunoichi di Suna,, che si presta, malvolentieri ad una maschera facciale

“ A proposito, ragazze; se questa sera si terranno i festeggiamenti per la vittoria della grande guerra, significa che domani ci sarà la riunione, nella grande piazza, per l’ elezione del nuovo capo villaggio “ afferma Ten Ten; ci facciamo tutte serie e chiniamo lo sguardo, parlare anche lontanamente della guerra, ci riporta alla mente ricordi tristi e spiacevoli

“ Ebbene si; io penso proprio che il ruolo verrà ricoperto da Shikamaru..Insomma, ne sarei davvero contenta “ prosegue Yno, lievemente imbarazzata;

“ Che diavolo vai dicendo! Quel Nara non è affatto adatto a ricoprire il ruolo del vostro capo villaggio: troppo pigro, troppo noioso, troppo poco zelante.. “ incalza Temari,

“ Non ti permetto di dire certe cose sul tuo conto! “

“ Io mi permetto finchè voglio e come voglio, chiaro? “

“ Su, su calmatevi! Non è il caso di scaldarsi così tanto.. “

“ Stà zitta Ten, o ti tiro quei codini che ti ritrovi in testa “ l’ aggredisce Temari

“ Che cos’ hai da ridire sui miei codini? “

“ Dico che te li dovresti sciogliere, o non farai mai colpo sullo Hyuga! “ la punzecchia ancora la leonessa di Suna..che gran pasticcio, mi metto a ridere come una matta, godendomi quell’ esilarante scenetta comica, ma:

“ Hinata, e tu? “ mi domanda Sakur,a che si è eclissata volontariamente dai battibecchi delle altre tre “ non fai un trattamento al viso? Non ci tieni ad essere bella per il baka? “

“ Ma, ma che dici?! E poi non è affatto baka “ urlo e nemmeno mi accorgo di essere saltata in piedi come una molla e di aver gesticolato come una matta, per allontanare l’ imbarazzo

“ Hinata! Che hai combinato? Io stavo solo scherzando.. “ risponde Sakura, mentre indica la mia povera massaggiatrice che, a terra colpita dalle mie braccia, si regge il naso sanguinante

“ Oh mamma mia! Io, io non l’ ho fatto apposta “ mi scuso infinitamente, mentre mi chino a prestare soccorso alla poveretta;

“ Basta.. grr! Non ne posso più di voi cinque; siete un vero terremoto “ ci rimprovera quella, intimandoci di lasciare l’ edificio. A nulla valgono le furiose reazioni di Sakura ed Yno, se non ad aggravare maggiormente la nostra posizione. Appena il tempo di rivestirci e siamo, quasi, calciate fuori dalle terme.

Quattro ore di cammino e siamo alle porte di Konhoa; più stremate che rilassate, rosse in volto quanto peperoni e adirate quanto basta a renderci suscettibili, se contrariate in qualsiasi cosa.

“ Ci si vede tra poco alla festa, ragazze “ biascica, scoraggiata, Sakura. Stiamo per dividerci e ritornare alle rispettive abitazioni, quando veniamo bloccate da tre figuri, che si parano dinnanzi a noi:

“ Ehi, ragazze; che sono queste facce imbronciate? Non vi è andata bene la giornata? “ Domanda Kiba

“ Zitto, segugio impazzito! “ lo incenerisce Temari,

“ Siamo un po’ nervosetti, eh? “

“ Ti conviene non contraddirmi, testa d’ ananas..”

Eccolo lì, il terzo elemento del loro gruppetto, uscire dalla locanda donde, probabilmente ha offerto il ramen agli altri due. Alza il capo dal simpatico salvadanaio a forma di ranocchio ed incrocia il mio sguardo; avvampo, ma credo che, questa volta, il rossore sia ben mascherato dal colorito che tutte abbiamo sul volto. La sua espressione sconsolata si fa seria, non distoglie gli occhi dai miei ed arrossisce un poco, mentre mima un ciao con le labbra;

“…. Non è vero, Hinata? “

“ Eh? Che- che c’ è? “

“ Stavo dicendo che, oggi, hai quasi rotto il naso ad una povera massaggiatrice! “ o mamma mia, ma perché Yno ha dovuto raccontare i fatti della giornata, accidenti che vergogna..

“ Hi hi, davvero Hinachan? Non ti facevo così violenta! “ ride Naruto; vorrei sprofondare, non tanto per la sua presa in giro, quanto più per lo straordinario sorriso che ha sfoggiato, incantandomi

“ Non, non l’ ho fatto apposta, Naruto kun! Non mi prendere in giro..”

“ Stavo scherzando, Hinachan; lo so che non faresti male ad una mosca “ e mi sorride ancora.

Qualcuno mi afferra per un braccio, è Kiba:

“ Vorrei parlarti di una cosa, Hinachan! Vieni con me un momento..”

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Capitolo 12
*** Gelosie ? Ed antiche danze.. ***


Gelosia ? Ed antiche danze..

 

 

 

“ No! “

“ No?! No, cosa? “ Mi rimprovera Kiba, osservandomi in malo modo; accidenti le mie labbra si sono mosse al di là del mio controllo:

“ No, nel senso che potresti parlarle questa sera, alla festa; ora è meglio se ci andiamo tutti a preparare..giusto? eheh “

“ Narutokun ha ragione, Kiba..me ne parlerai fra poco, durante i festeggiamenti; adesso è il caso che mi vada a preparare “

Grande Hinata, il suo sostegno mi ha salvato da un’ azzannata certa da parte di Akamaru e da un cazzotto di Kiba che, acconsentendo alla sua richiesta, se n’ è andato assieme a Shikamaru. Ma lei non ha capito il vero significato del mio “ no “; io l’ ho detto per.. per cosa l’ ho detto ? Non volevo dirlo, è sgusciato via dalle mie labbra, senza che io ci pensassi.. e quando mai penso, io ! Ma l’ ho detto, senz’ altro perché è vero che dobbiamo prepararci per la serata; ma a me la puntualità mica è mai importata !...

“ Bene, vado anche io..ciao, Narutokun “ mi saluta con un lieto sorriso, distogliendomi dalle mie riflessioni

 

Wow, sono davvero bellissimo, mi lodo, rimirandomi nello specchio della mia camera; indosso il mio solito kimono da cerimonia, bianco con decorazioni gialle e blu ed un pronunciato scollo a v sul petto e dei comodi sandali marroni; legata al collo, la collana di nonna Tsunade  e i capelli leggermente bagnati che mi solleticano un po’ la fronte. Una spruzzata del mio profumo preferito al pino e sono pronto per recarmi al salone centrale, il luogo adibito per i festeggiamenti della vittoria.

Non appena ne varco la soglia, un mucchio di ragazzini mi si accalca intorno, esultando e pregandomi, mentre mi strattonano, di sedere accanto a loro; la mia attenzione, però, si rivolge esclusivamente a lei, allorquando vedo Sakura agghindata come una vera e propria principessa..

Raggiungo lei e gli altri, che si stanno già abbuffando al banchetto, e mentre i miei compagni mi salutano:

“ Ehi Naruto, come mi trovi? Sono abbastanza carina per la serata ? “

Io, con la spontaneità più innocente di questo mondo, rispondo:

“ Oh, non ti preoccupare Sakurachan, sei sempre come al solito.. “

Che io sia dannato, accidenti; non capirò mai come trattare le donne. Ed io che pensavo di farle un complimento.. non ho il tempo di finire quel che stavo dicendo, che un pugno violento di Sakura e la risata canzonatoria dei miei compagni, mi costringono a chinare il capo dolorante..

Sto per riprendermi dal colpo, quando la mia attenzione venne attirata dalla sua voce.. mi volto e vedo Hinata che, sul terrazzino del salone, sta chiacchierando apertamente con un kiba piuttosto imbarazzato. Uno strano impulso di dividerli, intromettendomi nel loro discorso, mi induce ad avvicinarmi al terrazzino. Con fare circospetto, afferrata una manciata di pasticcini decisamente invitanti, mi nascondo come un ladro, dietro ad un pilastro della sala. Dal mio nascondiglio, riesco a vedere bene entrambi; accidenti, Hinata è davvero molto carina. I capelli intrecciati le donano particolarmente e non poteva scegliere un kimono più adatto di quello che indossa: stoffa bianco latte, maculata da fiori lilla ed azzurri che mettono in risalto i suoi occhi color ghiaccio. Mi accorgo di avere decisamente troppo caldo, rispetto alla temperatura che aleggia nella stanza.. quale miglior occasione per andare a prendere un po’ d’ aria fresca, fuori. Sto per irrompere nella scena, quando un’ altra cazzottata sul capo, mi scuote violentemente:

“ Ma, ma Sakurachan.. e ora che cosa avrei fatto di sbagliato ? “ piagnucolo, con i lacrimoni agli occhi

“ Non sta affatto bene origliare i discorsi altrui, lo dovresti sapere.. “

“ Io, io non stavo affatto origliando; avevo caldo e volevo prendere una boccata d’ aria! “

“ Si, certo e tra tutti i cinque terrazzini che ci sono, scommetto che è un caso che tu abbia scelto proprio questo! “

Arrossisco, mentre tento di accaparrare qualche buona scusa per il mio comportamento e mi volto, ancora, in direzione dei due. Uffa, sul terrazzino non c’ è più nessuno.

Dove si saranno cacciati? Non so quale strana sensazione mi smuova, ma mi accorgo che le mie gambe si muovono in direzione della strada, inducendomi ad abbandonare i festeggiamenti.

 

 

 

Bè a pensarci bene non è stato poi così difficile accettare, rifletto, seduta su una roccia, con i piedi immersi nel laghetto alla base della cascata ed il kimono arrotolato di poco sopra il ginocchio.

D’ altra parte kiba è sempre stato importante per me, mi ha sempre protetta.. e poi è allegro, simpatico ed estroverso, proprio come lui.. accidenti quanto era carino, con quel kimono dalle tinte sgargianti e lo scollo a v sul petto. Avrei voluto avvicinarmi per salutarlo ed offrirgli una tartina, ma non appena è arrivato, si è fiondato da Sakura! Poi io sono stata catturata da Kiba e non l’ ho più visto. Uff, questi avvenimenti mi  sfiniscono sempre, soprattutto psicologicamente. Così mi alzo, cammino un poco sulle acque e, quando raggiungo il centro del laghetto, inizio a volteggiare su me stessa; la danza del chakra, oltre ad essere sempre stata il mio esercizio preferito, è anche il metodo che meglio mi aiuta a scacciare dalla mente i brutti pensieri o le preoccupazioni..

Volteggio a quel modo ,già da qualche minuto, quando un improvviso scricchiolio di rametti mi fa sussultare e mi fa perdere completamente il controllo del mio chakra.. così, immediatamente dopo, mi ritrovo immersa fino al collo nelle acque gelide del laghetto.

“ Accidenti.. come ho potuto distrarmi al punto di finire.. “ ma il rimprovero che mi sto rivolgendo, mentre tento di ricompormi, viene interrotto da una mano che mi offre gentilmente un appoggio e da una voce calda che mi dice:

“ Ehi, hinata, va tutto bene? “

“ Na, naruto e tu che ci fai qui ?  “ balbetto, tra lo stupito e l’ incredulo

 

“ Ah, beh ecco, ad un certo punto non ti ho più vista alla festa, mi sono preoccupato ed ho deciso di venire a cercarti “ mento spudoratamente, mentre, aiutatala a rialzarsi, mi siedo con lei su una roccia poco distante; la verità è che muoio dalla voglia di sapere cosa lei e kiba si siano detti poco fa.

La vedo arrossire, mentre mi risponde “ Ecco, grazie, Narutokun, ma io sto bene.. etciù.. “

Sorrido ed offrendole il maglione che ho legato sul kimono all’ altezza della vita, continuo:

“ Tieni, metti questo indosso, non vorrai mica farti venire la febbre come ieri? “

“ La – la febbre? E, e tu come fai.. etciù.. a sapere che non mi sentivo bene ieri sera? “

“ Oh beh, me lo ha detto tuo cugino “ taglio corto.

“ Na - Naruto, posso farti una domanda? Come facevi a sapere che mi avresti trovata qui ? Anche questo te l’ ha detto Neji ? “

Scuoto la testa e scelgo di dirle la verità:

“ No, me lo ha suggerito un mio vecchio ricordo.. qualche anno fa, incappando casualmente in questo posto, vidi una creatura librarsi su queste acque; non mi feci notare o vedere in alcun modo, perché volevo continuare indisturbato ad ammirare quella specie di danza che mi aveva rapito l’ animo..i movimenti erano delicati e composti, ma nello stesso tempo decisi e ben marcati, insomma un vero spettacolo. Solo che quella volta, proprio come ora, non sono riuscito a mantenermi nascosto per molto e la mia presenza è stata subito scoperta, causando la conclusione di quella straordinaria visione “

Ecco, l’ ho detto; finalmente le ho rivelato di averla riconosciuta, di aver scoperto l’ identità di quella creatura danzante. Arrossisco un poco, ripensando alle pessime figure che mi feci allora con i miei compagni, quando, in sua presenza, domandavo loro chi fosse quella straordinaria donna che danzava, senz’ abiti, sul laghetto.

“ Comuque, Hinata, sei davvero sicura di sentirti bene.. ti ho vista alla festa..ecco, parlare con kiba, non è che quello sprovveduto ti ha infastidito o seccato con le sue paranoie ?”

“ Oh no, no, non è affatto come pensi, anzi… “

 

L’ espressione interrogativa che cerco di mascherare, non le sfugge e, senza che io le chieda spiegazioni, prosegue:

“ Lui, lui mi ha chiesto di uscire.. insieme ed io gli ho risposto che.. beh che non potevo, cioè non volevo; insomma ho rifiutato. Lui allora mi ha subito pregato di dimenticare l’ invito e mi ha chiesto se avevo comunque intenzione di rimanere sua amica.. ed ecco sì, io ho risposto di sì, certo.. non è stato assolutamente difficile acconsentire.. “. Sono, stranamente, sollevato; sorrido sereno, ma mi rendo conto di essere imbarazzato all’ idea di essere.. geloso? Naa, non può essere

“ … beh, se posso permettermi, hai fatto bene; pensa come sarebbe stato un appuntamento con quella sottospecie di segugio impazzito; da un momento all’ altro sarebbe comparso Akamaru ad abbaiare fastidiosamente ed a sbavare ovunque.. “

“ Già, hai ragione.. “

Mentivano, entrambi consapevoli di mentire..

Rompo un silenzio davvero carico di tensione:

“ Beh, ora che mi sono sincerato che non ti è accaduto nulla di male, posso tornare a casa tranquillo “ e così dicendo, mi alzo dalla roccia e mi allontanò dal laghetto.. non sono ancora scomparso del tutto dalla vista della mora, che mi sento chiamare:

“ Na - Naruto, aspetta.. “

“ Si, che c’ è? “ rispondo, voltando il capo nella sua direzione

“ Volevo dirti che spero tanto nominino te per l’ incarico.. ne sarei molto felice.. “

Sorrido:

“ Conta su di me Hinata, non ti deluderò.. “

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Capitolo 13
*** " Sogno o son desto ? " ***


“ Sogno o son desto? “

 

 

“ Naruto? Naruto, svegliati, dannazione! “; apro faticosamente gli occhi, scosso da leggeri colpetti che qualcuno mi sta dando sulla spalla

“ Shi - Shikamaru? Che diavolo ci fai qui? “

“ Ma che diavolo ci fai tu, piuttosto! Guardati “ mi dice, mentre mi aiuta ad alzarmi da terra “ sei tutto sporco e hai gli abiti lacerati; muoviti a tornare a casa e cambiarti.. tra qualche ora dobbiamo trovarci nella grande piazza per l’ elezione “. La selezione, già; preso com’ ero dal sogno di questa notte e dai pensieri che mi ha indotto nella mente, ho perso di vista questo straordinario evento.

“ Vado, Shikamaru; a tra poco, allora! “

Ho male a tutti i muscoli e mi sento estremamente affaticato, ma, all’ ora convenuta, mi ritrovo nella grande piazza. L’ incubo di questa notte è stato così reale, che mi sono fiondato nel bosco ed ho iniziato a lanciare kunai, shuriken e tecniche proibite, sul tronco di un innocente albero che aveva il suo volto..mi sono sfiancato e distrutto, non solo fisicamente; non so quale strano potere il suo ricordo abbia su di me, ma mi getta in un baratro psicologico che mi divora le viscere e mi fa perdere tutta la forza e la fiducia in me stesso..il mio compagno di team..che stupido, quando la finirò di considerarlo tale; Sasukekun è solo un traditore, ma no..no..no, non lo accetterò mai! Mettiti il cuore in pace, Uzumaki, tu lo riterrai sempre un fratello, il fratello che non sei riuscito a salvare, dattebayo!

 

Eccolo, finalmente..lo sapevo che non si sarebbe affatto perso questo avvenimento; sta salutando i nostri compagni, mentre si guarda intorno alla ricerca di chi sa chi; mi sembra affaticato ed il suo temperamento non è brioso come al solito..lo capisco dal suo sguardo: triste? Teso? Preoccupato? Incrocia il mio ed io gli sorrido senza esitazione, voglio fargli percepire che ha tutto il mio sostegno per la possibile candidatura, anche se già lo sa.

Il vecchio consigliere richiama l’ attenzione della folla:

“ Ci troviamo tutti qui riuniti, per celebrare l’ evento più importante della vita del villaggio: l’ elezione del nuovo Hokage. La votazione, avvenuta ieri, ha riscontrato una maggioranza schiacciante a favore di una persona; un individuo che, certamente, si è contraddistinto per caratteristiche personali e belliche non indifferenti. La sua caparbietà, forza di volontà, zelo, coraggio e lealtà contro le ingiustizie, hanno portato il consiglio far ricadere la scelta su di lui; nonostante la giovane età, riponiamo fiducia in lui e grandi aspettative..stimato dai ninja più importanti del villaggio, tra i quali la Gondaime Hokage, nonché allievo di Jiraya e salvatore di Konhoa, Naruto Uzumaki Namikaze è il candidato adatto a ricoprire il ruolo del nostro capo villaggio “.

La folla esulta, bambini, donne ed uomini si accalcano intorno a lui, spingendo via i nostri compagni che lo attorniano, felici ed increduli. Io non lo sono, lo sapevo in fondo, l’ ho sempre saputo che avrebbero scelto lui. Lui è l’ uomo più coraggioso e straordinario che io abbia mai conosciuto, ha la grinta e la motivazione giusta per proteggere il nostro villaggio, vende cara la pelle ed è estremamente forte..non potevano non sceglierlo..sono felice per lui, davvero, con tutto il mio cuore! Vorrei avvicinarmi alla sua persona per complimentarmi e dirgli che ho fiducia in lui e che non mi deluderà mai. Però non lo si può avvicinare e allora decido di rimanere in disparte, almeno fisicamente, ma il mio cuore gli è vicino.

Ma che fa? Perché non esulta? Perché non da in escandescenza? Insomma, questo è il suo sogno e sta diventando realtà..e ora? Non risponde nemmeno a Shikamaru, né si lamenta del pugno alla nuca con cui l’ ha colpito Sakura, mentre piange dalla contentezza. Perché ha lo sguardo fisso in un punto indistinto al di là della folla?

 

Il vecchio ha iniziato a parlare, ora ci anestetizzerà con un gran discorsone sulla grandezza del villaggio ed il valore dei Kage precedenti. Non voglio ascoltarlo, mi annoierebbe solo; ma a chi la voglio dare a bere, la realtà è che sono assolutamente nervoso e preoccupato..finora non avevo voluto pensarci, ma il momento è arrivato; chissà su chi ricadrà la scelta? Sarei felice, se il ruolo fosse assegnato a qualche mio compagno e non saprei nemmeno chi, di preciso, se lo meriterebbe..sono stati tutti così coraggiosi e valorosi, in guerra, che ciascuno di loro potrebbe tranquillamente avere delle possibilità di essere eletto.. e se, invece, scegliessero me? Lo spero? Lo desidero ancora? Come mai, più che eccitato all’ idea che il mio sogno si possa avverare, sono teso e timoroso? Umpf, tanto non lo sarò, non sarò certo io la loro scelta.. che strano, il discorso si sta rivelando piuttosto rapido:

Natuto Uzumaki Namikaze…

……. ho sentito bene? Ha pronunciato il mio nome? Il mio nome accostato alla parola Hokage? Accidenti, la folla mi sta attorniando gioiosa, qualcuno mi parla all’ orecchio, Sakura piange e mi tira cazzotti su tutto il corpo..sono io? Sono io ad essere stato nominato nuovo capo del mio villaggio? Mi sento debole, sto per accasciarmi a terra.. Ma, non era Hinata a svenire sempre?

 

Oh santo cielo, è svenuto? Che gli succede? Mi faccio spazio tra tutti i presenti e mi avvicino sempre di più a lui..

“ Che gli è successo? Per quale ragione non risponde alla nostra nomina? “ incalza il consigliere; un uomo, dalla folla, urla, in risposta, che non si è sentito bene e che, probabilmente, è svenuto. Vedo il vecchio trattenersi dal commentare il suo stato, mentre richiama un medico che gli possa prestare soccorso; intima alla folla di disperdersi e pacare i toni, mentre posticipa l’ assemblea a due giorni dopo, allo scadere dei quali Naruto dovrebbe dare una risposta alla sua nomina.

“ Lo porterò in infermeria e farò in modo che si riprenda per domani “ afferma Sakura che, ancora commossa, se lo carica a spalle, mentre la folla sciama dalla piazza, ancora esultante. Non ci penso due volte e la seguo, parandomi dinnanzi a lei:

“ Sa- Sakura, vorrei occuparmi io di Naruto kun, mi sembra il minimo dopo tutto quello che lui ha fatto per me “. Prendo un respiro profondo, non lasciandomi intimorire dalla mia insolita intraprendenza, e continuo: “ Lo porterò a casa sua e lo veglierò fino al momento del suo risveglio e mi prodigherò affinchè sia pronto per dare una risposta; non sono un medico professionista, ma, probabilmente, si tratta solo di uno svenimento che, con un po’ di riposo, passerà presto “. La mia fermezza ha convinto Sakura che, caricandomi Naruto sulle spalle, si assicura ancora che io lo renda presentabile per l’ assemblea del dì convenuto.

Rifiuto gentilmente l’ aiuto che alcuni uomini si sono offerti di fornirmi e, tra gli sguardi sorpresi e un poco straniti dei miei compagni e di mio padre, lo sistemo per bene sulla mia schiena; è alto e pesa: è davvero cresciuto durante questi anni, si è fatto un uomo..un bellissimo uomo che, ora, è a contatto con il mio corpo..non ci devo pensare, chè, se lo facessi, egli non risulterebbe il solo svenuto, ma è difficile rimanere concentrati con il suo respiro caldo che mi soffia sulla guancia ed il suo fresco profumo di pino sulla mia pelle..

Apro la porta del suo appartamento, con la chiave di riserva che tiene nascosta sotto lo zerbino ed entro nel suo rifugio. È luminoso e spazioso e, a dispetto di quanto si dica sul suo conto, non è affatto disordinato..non c’ è praticamente nessun mobile, eccezion fatta per un tavolo, alcune sedie ed un enorme armadio che, posto in camera, è addirittura visibile dalla cucina. Arrossisco, pensando che è la prima volta che vedo casa sua e che ci metto piede; lo porto in quella che dovrebbe essere la camera e lo stendo delicatamente sul letto. Apro la finestra, per arieggiare un po’ la stanza, mentre, silenziosamente, abbasso la serracinesca in modo che la luce non gli procuri fastidio.

 Dorme profondamente, mugugnando qualcosa di indistinto e rigirandosi, nervoso, sul materasso. La brezza che spira dalla finestra gli solletica il volto, perché fa strane smorfie facciali, e gli scompiglia i ciuffi biondo oro..arrossisco di nuovo e, come è già accaduto, ho l’ impulso di posare le mie labbra sulle sue; ancora una volta, però, la timidezza la fa da padrona e blocca, sul nascere, i miei propositi. Così mi limito a fissarlo e, senza controllare la mia mano, la ritrovo sulla sua fronte, intenta a sfiorarla con una delicata carezza. È la sua fronte ad essere calda, o la mia mano che, al contatto con la sua pelle, si è infuocata? No, è lui a scottare, per lo meno, più di me..probabilmente ha qualche linea di febbre. Mi alzo e mi dirigo in cucina, decisa a riempire una ciotola d’ acqua per poi tamponargli la fronte con un panno inumidito..almeno con Hanabi funziona sempre. Apro una decina di cassettini, prima di trovare quel che cerco e, trovatolo, ritorno nella camera da letto. Mi inginocchio accanto a lui e gli scosto i ciuffi biondi dalla fronte; gli accarezzo il capo in segno di protezione e, mentre avvampo alla sola idea, lo ammetto a me stessa: è lui l’ uomo che amo e farei qualsiasi cosa per proteggerlo, sia sacrificare la mia vita, sia curare un suo semplice raffreddore. Con mani tremanti, adagio sul suo capo un fazzoletto bagnato..spero che non si svegli per la frescura, ma in realtà, lo spero per poterlo ammirare ancora, senza arrossire dinnanzi al suo sguardo sornione.

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Capitolo 14
*** " Titubanze e ripensamenti ". ***


" Titubanze e ripensamenti "

 

 

 

Apro gli occhi: sono nella mia stanza..che ci faccio nella mia stanza? Non ero..? Già, ero all’ assemblea, nella grande piazza e sono caduto..sono svenuto come un idiota, dopo che il mio nome.. dopo che sono stato proclamato Hokage del villaggio della foglia. No, non è possibile, dev’ essere stato un sogno; mi metto seduto e mi accorgo che due occhi mi fissano incuriositi e timidi, al tempo stesso:

“ Ben- ben svegliato, Narutokun! “

“ Hinata? Che ci fai qui? “ che ci fa qui? Mi ha accompagnato a casa? Mi stava vegliando?

“ Ti- ti ho accompagnato a casa, poiché non ti sei sentito bene! “

“ Capisco; senti, Hinata, posso farti una domanda? È  vero che..insomma, è vero che sono stato .. “ glielo devo domandare, per sincerarmi che ciò che ho vissuto sia stato reale

“ Pro- proclamato capo del villaggio della foglia ? “ annuisco

“ Si- si..è tutto verissimo, Narutokun! “

“ Da- davvero? “

“ Ne- ne sei sorpreso? Non sei felice? “

Ammutolisco; io?! Io?! Non riesco a crederci, non riesco a pensare a nulla e la mia mente non accenna a riprendersi dallo shock.

“ Narutokun, ti senti bene? “

“ Non- non posso! “

“ Non puoi cosa? “ mi domanda palesemente preoccupata,

“ Non posso crederci e anche se lo facessi, non credo di poter accettare..non, non sono adatto, io..”

“ Che- che cosa stai dicendo? ! Ti riferisci al ruolo che ti è stato chiesto di ricoprire? “ continua a fissarmi tesa

 “ …Io, io non sono la persona adatta “

“ Perché dici questo, Narutokun? È grazie a te se siamo salvi, se abbiamo vinto una guerra, la più grande guerra della storia del nostro villaggio.. tu..”

“ Non ho saputo salvare tutti; quando avrei potuto essere saggio ed equilibrato, non lo sono stato; quando avrei potuto essere più accorto, attento e coraggioso, non l’ ho fatto; quando..quando ho avuto l’ occasione di riportare sulla retta via persone che l’ avevano smarrita, non ne sono stato in grado e tutto questo, ha causato la perdita di molti nostri compagni, di molti miei amici, del mio maestro..se fossi stato più testardo e più forte, io, io li avrei potuti salvare..ma non è stato così..e allora dimmi, Hinata, credi che una persona che non è stata all’ altezza di proteggere chi ama, sia forse adatta a diventarne il capo?..”

Mi fissa sbalordita, come se quello che le ho appena detto, l’ abbia ferita e scossa al tempo stesso; già, purtroppo è così:

“ ..quanto tempo ho atteso perché il mio sogno si potesse avverare, quante energie ho impiegato affinchè tutti riconoscessero i mio valore; quante missioni ho portato a termine perché il solo pensiero di divenire Hokage, mi forniva la grinta ed il coraggio per non abbandonare il mio compito e raggiungere la vittoria..ed ora? Ora che il mio sogno si può avverare, io ne ho paura e non mi sento all’ altezza. Io non sono saggio e riflessivo, io agisco d’ impulso e senza pensare; io non sono in grado di elaborare tattiche e di aspettare, io sono istintivo e mi getto sul nemico con impeto e forza d’ animo; io non saprei chi scegliere, se mi si presentasse  l’ obbligo di optare tra il salvataggio della mia famiglia e quello del mio popolo.. “

“ … Tu, tu, Narutokun, possiedi l ‘elemento più importante per poter divenire il capo del villaggio.. Chi- chi viene scelto come Hokage è perché ha ottenuto la stima di tutti e, se il tuo timore è quello di deludere le aspettative degli altri, sei in errore, perché tu non solo le hai pagate, ma le hai anche superate..”

La stima?.. già una persona mi disse queste parole: “ Non si diventa Hokage per avere la stima degli altri,ma lo si diventa perché la si è già ottenuta “; che io abbia la stima ed il rispetto di tutto il mio villaggio? Che io ce l’ abbia fatta a non essere considerato un mostro ed un ragazzino pasticcione, ma un uomo con potenzialità e valore?

 

 “ Non – non ti riconosco, che - che ti succede? Proprio tu, il ragazzo che sin da bambino è stato mosso da questo desiderio, ora si tira indietro? E lo fa perché non si ritiene all’ altezza, perché teme che abbia fallito in tutte le sue battaglie? Non posso credere che tu sia lo stesso che mi ha incoraggiata a non arrendermi e a sfruttare ogni mia capacità, a sudare e lottare per quello in cui credevo, a salvarmi quando nemmeno ce n’ era bisogno..no, non accetto che tu ti arrenda così, per la tua stupida convinzione di non essere adeguato; ti convincerò e, se necessario, mi scontrerò con te, ma non  ti permetterò di gettare via il tuo più grande sogno; non- non  lascerò che tu rimpianga per tutta la vita di non essere stato coraggioso a sufficienza per gettati in questa nuova, straordinaria avventura! Nessuno, più di te, ha - ha il diritto di essere a capo della foglia.. “ credo di non avere mai sfoderato questa grinta nel parlare con qualcuno e, mentre lo faccio, mi interrogo sulla fonte della forza che mi permette di non balbettare od arrossire; ma è chiaro che ciò che gli voglio dire, non mi permette assolutamente di svenire. farò tutto il possibile perché accetti questo incarico e non lo caldeggerei, se non fossi certa che è lui la persona giusta,ma lui lo è; forse, però, sono stata un po’ troppo dura? Probabilmente la mia invadenza potrebbe infastidirlo; d’ altra parte, che diritto ho di dirgli queste cose:

“ Narutokun, scu- scusami; ascolta, io non.. “

“ Vieni con me, Hinata! “ si alza dal letto, mi afferra il braccio e mi conduce giù in strada. Camminiamo a passo svelto per un po’, senza che nè io, né lui si dica nulla; poi, ad un tratto, mi lascia il braccio e mi fa accomodare su una panchina, accanto a lui..che- che cosa ha in mente?

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Capitolo 15
*** " Sono stata di nuovo un' egoista, vero? " ***


" Sono stata di nuovo egoista, vero? "

 

 

 

 Hinata, devo parlarti.. “

“ E- ecco, non lo stavamo già facendo? “ azzardo

“ Si, ma.. prima di tutto, un uomo che si rispetti, si deve assumere le proprie responsabilità. Ascoltami, noi non abbiamo avuto ancora l’ occasione di confrontarci su.. su quello che mi hai detto quando hai combattuto contro Pain.. “  blocco il discorso sul nascere, non voglio essere ferita:

“ Non ha importanza, Narutokun.. “

“ Che significa che non ha importanza? “ si volta e mi scruta, incredulo:

“ Tu, tu hai rischiato la vita per me, tu sei quasi morta per me..se non ci fossero stati i medici pronti a curare le tue ferite, se tu non avessi avuto in chakra così potente, se io non avessi.. “ non continuare, lo prego

“ Se mi si ripresentasse l’ occasione, farei la stessa cosa..se fosse necessario, sacrificherei la mia vita per te, altre mille volte! “, l’ ho detto, gli ho ripetuto l’ importanza che lui riveste per me..quanto mi voglio male,

“ Hinata, davvero tu? Accidenti quanto sono stato stupido in questi anni..io non ho capito nulla! “ chiude gli occhi e china il capo; sembra sinceramente triste,

“ Non- non ti devi dispiacere, Narutokun; io ho agito così senza aspettarmi nulla da te..io volevo solo che tu fossi felice; volevo solo che continuassi a vivere. Io ti ho amato, senza desiderare nulla in cambio, senza pretendere che tu ricambiassi..tu hai già qualcuno a cui volere bene “ come ho potuto aprirgli così il mio cuore ? Un’ altra volta, poi; eppure, per quanto io mi senta in imbarazzo, con lui non riesco a fingere, non riesco a nascondergli i miei sentimenti

“ Ah, Hinata.. è vero che ho provato alcuni sentimenti per Sakurachan, ma ora le cose stanno diversamente; ora, vedo il tutto in modo completamente differente.. “

Si alza in piedi, dinnanzi a me:

“ Quindi, stando così le cose..Hinata? Accetti un appuntamento con me, in piena regola? “ mi tende una mano, accogliente, speranzosa, affettuosa! Non deve, non deve prendersi gioco dei miei sentimenti.. Ma mi sta sorridendo..

“ Non- non lo devi fare per forza, Narutokun! Non sentirti in obbligo..”

“ … “

“ Ecco, lo sapevo! Sono stata di nuovo un ‘egoista, vero? “ Che - che fa? Si è inginocchiato e mi sta abbracciando; le sue braccia mi stanno stringendo al suo petto, il suo viso affondato nei miei capelli, il suo profumo di freschezza sul mio capo:

“ Hinata, tu sei la persona meno egoista che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita! Nessuno, nessuno mai aveva detto o fatto quello che tu hai fatto per me..mai nessuno, in tutta la mia vita “ la voce gli trema, non meno di quanto stia facendo io, colpita dal suo tono e dal contenuto del suo discorso; continua senza staccarsi da me, senza allontanarsi dal mio corpo od interrompere il nostro contatto:

“ Non so, sul serio, quale sia il modo giusto per ringraziarti di tutto ciò che hai fatto per me, ma sarei davvero felice di provare cosa significhi camminare al tuo fianco, tenendoti per mano..”

Sussulto, queste sono le parole che ho pensato quando è venuto ad aiutarci sul campo, in guerra..quando ho pensato di essere solo un peso per lui, non essendo in grado di proteggere l’ unica persona che avrei voluto stesse accanto a me, per tutto il resto della mia vita..come le conosce? Come sa che..

“ Non arrovellarti il cervello, Hinata.. Accetta, semplicemente la mia richiesta..se davvero tieni alla mia felicità, acconsenti a camminare al mio fianco..”

“ Lo voglio, lo voglio..certo, sì, senza alcun dubbio od esitazione! “

Mi libera dalla sua stretta solo per fissarmi dritta negli occhi.. i suoi sono lucidi ed umidi; credo, invece, che i miei stiano piangendo, ma sono troppo felice per potermene rendere conto! Mi prende per mano:

“ Allora, che stiamo aspettando? Il nostro appuntamento è appena iniziato! “

“ Ora? A- adesso? “ domando incredula, ma al settimo cielo per contentezza;

“ Certo, adesso; dai, seguimi! “. Inizia a correre e a ridere ed anche io non ne posso fare a meno.

Ad un tratto, sbuca da un viottolo della strada un gruppetto di ragazzini che, riconoscendo Naruto, ci blocca il passaggio, attorniandoci:

“ Tu sei Naruto Uzumaki, non è vero? afferma uno,

“ Si, quello che è stato proclamato nuovo Hokage.. “ prosegue un altro

“ Ebbene, sì, ragazzi; sono proprio io! Ma ora non posso rilasciare autografi, sono occupato..” sogghigna lui

“ No, dai..resta un po’ con noi; raccontaci della guerra e delle tue tecniche segrete ” non lo lasciano in pace, strattonandolo e pregandolo; lo vedo sorridere con gentilezza ed acconsentire alla loro richiesta, mentre ancora mi tiene per mano; non lo pensavo, ma, eccezion fatta per la battuta sugli autografi, non mostra la minima altezzosità nelle parole che pronuncia, anzi racconta con umiltà e modestia ogni particolare dello scontro e del suo rapporto con l’ essere un ninja.

I ragazzini sono assolutamente rapiti dal racconto, che egli riesce a rendere avvincente ed interessante, benché tratti di un argomento cruento come la guerra e, saziati nella loro curiosità, si congedano, salutandoci con energia.

“ Mi dispiace che il nostro primo appuntamento abbia subito qualche intoppo; direi che la cosa migliore sarebbe posticiparlo a domani sera. Che te ne pare, Hinachan? “

“ Mi – mi pare davvero un’ ottima idea, Narutokun! “

 

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Capitolo 16
*** " Non nasconderti da me ". ***


" Non nasconderti da me ".

 

 

 

Sono davvero molto ingiusta; me ne sto qui, nella mia camera, mentre aspetto con ansia che lui si faccia vivo per l’ appuntamento che mi ha promesso; quando, invece, dovrei comprendere che la sua massima priorità ora, è quella di riflettere sul ruolo che gli hanno proposto..ma, davvero, non posso fare a meno di temere che tutto ciò che è accaduto ieri sera sia stato solo frutto della mia immaginazione; d’ altra parte, è già calata la sera e di Naruto, nemmeno l’ ombra!

 

“ Ahhhhhhh, Hinachan! “ un urlo proveniente dal giardino mi fa sobbalzare. Corro per vedere cosa sia accaduto, quando lo vedo aggrappato al ramo del castagno, affianco al laghetto della villa

 

“ Aiutami, Hinachan; i tuoi cani sono qualcosa di tremendamente spaventoso: mi abbaiano e mi mordicchiano senza sosta i polpacci..ho paura! “ ; sorrido, divertita, vedendo il suo volto corrucciato e contrito in una smorfia di disappunto, mentre tenta di tenere a bada i miei quattro cucciolini di pastore tedesco

 

“ Che- che fai qui, Narutokun? “

 

“ Ma che domanda! Non mi dire che ti sei già scordata dell’ appuntamento di questa sera..”

 

Non l’ ha dimenticato; è venuto alla villa proprio per questo:

 

“ No – no, certo che no! Sono pronta, possiamo andare quando vuoi “

 

“ Non appena richiamerai all’ ordine queste bestiacce ed io potrò scendere dall’ albero! “; sorrido e intimo alle bestiole di lasciarlo in pace, cosicchè possa discendere dal suo nascondiglio.

 

“ Ora va molto meglio! Bene, Hinachan, vieni con me; voglio mostrarti una cosa..”

 

Mi prende per mano, sussulto ed arrossisco violentemente; lo seguo in silenzio, tremando per la tensione;  se ne rende conto e mi stringe la mano con più energia, ma la dolcezza che il suo tocco mi trasmette, rischia di farmi svenire. Ringrazio la sbadataggine che gli ha consentito di scordarsi a casa la felpa, perché mi permette di vedere quanto è carino, con una sola t shirt verde ed un paio di bermuda arancioni; avvampo e non mi riconosco, allorquando mi ritrovo a pensare di desiderare vederlo senza maglietta.

 

“ Wow, Na- Narutokun! Da qui c’ è una vista magnifica di tutto il villaggio..”

 

“ Bello, vero? “ afferma, più che domandarmelo, mentre si siede sul fresco manto erboso “ ho scoperto questa collinetta quando ero ancora bambino, in uno dei miei solitari giretti serali..” si incupisce leggermente, ma subito dopo si  volta verso di me e mi sorride: “ sono davvero contento che piaccia anche a te! “

 

“ Si, si..molto “ lo assicuro, mentre mi seggo accanto a lui. Il suo sguardo si fa serio, mentre stacca un filo d’ erba dal prato:

 

“ Hinata? ..”

 

“ Di – dimmi “

 

“ … mi impegnerò con tutto me stesso, ce la metterò tutta, davvero; non ti deluderò, non deluderò nessuna della aspettative riposte in me! Io ce la farò; forse, per essere saggio ed equilibrato, mi ci vorrà un po’ di tempo, ma, nel frattempo, giuro che mi allenerò e diventerò forte..sarò coraggioso e non mi tirerò indietro dinnanzi a nessuna difficoltà..vi proteggerò tutti quanti, mi prodigherò per far crescere il villaggio in pace e prosperità, lo manterrò stimato ed amato come lo è stato ai tempi dei miei predecessori e ne amerò ogni singolo abitante..e, se sarà necessario, sacrificherò la mia vita, per mantenere la sua, proprio come fece mio padre! Credimi, Hinata, io non mi arrenderò mai..”

 

Questo, questo significa forse che..

 

 “ C’è però una cosa per cui, proprio, non riesco a darmi pace “ arriccia il naso in una smorfia buffa e socchiude gli occhi: “ credi che il mio volto non sfiguri, accanto a quello degli altri Hokage? Credo, modesti a parte, di essere molto più affascinante di..Ma, Hinata, perché stai piangendo? “

 

“ Nu – nulla di importante, Narutokun “ , ma non riesco a trattenermi.. Sento il mio corpo sussultare a contatto con il suo e le mie guance imporporarsi, mentre disegna sul mio volto il percorso di una lacrima. Vorrei fuggire via, ma la stessa forza che mi imbarazza, mi ancora al terreno e non mi permette di muovere un solo muscolo. Vorrei scomparire, anche solo socchiudendo gli occhi, ma i suoi zaffiri blu oltremare mi incatenano al suo corpo ed al suo volto; vorrei zittire il mio cuore che potrebbe rivelargli il mio desiderio, ma riesco solo a restare immobile, trattenendo perfino il respiro.. ed il tutto accade in un lasso incalcolabile: non ho affatto il tempo di arrossire che le su labbra, umide e leggermente screpolate, incontrano le mie, morbide e corpose. Bacio leggero, casto, delicato, titubante; bacio più deciso, voluto, ricercato con bramosia. Naruto lo interrompe un istante, appena il tempo di farfugliare qualcosa che ci conduce direttamente nella sua camera. Ci ritroviamo seduti sul letto, occhi negli occhi; non credo di poter reggere il suo sguardo, se continua a fissarmi in questo modo, ma lui ricerca nuovamente le mie labbra, interrompendo il contatto che il mio corpo ha con il mio cervello. Non voglio che l’ indecisione e l’ imbarazzo spezzino questa magia e lascino spazio alla razionalità; ma non, non posso crederci.. sono davvero io? Sono proprio io ad essere qui, con lui, a permettere che mi faccia questo? È un sogno? No, è una realtà straordinaria.. non ho tempo per essere imbarazzata, non posso permettermi di svenire, voglio assaporare l’ attimo, probabilmente l’ unico e ultimo che lui mi sta concedendo..fra poco si renderà conto di non volere me al suo fianco.. con movimenti dolci mi invita a stendermi e con altrettanta delicatezza si incurva un poco sopra di me; la sua mano mi sfiora la coscia, fremente sotto la lunga gonna bianca. Un brivido mi attraversa, lo stesso brivido che lo incita a proseguire e liberarmi dall’ abito. Lo vedo arrossire violentemente ed avere un momento di esitazione; un desiderio, mai provato prima, mi porta ad accarezzargli il volto e a disegnare i lineamenti baffuti della volpe, con una tale precisione e lentezza che, ad ogni tocco, sento le sue guance infuocarsi. È immobile, come paralizzato: le mie dita risalgono gli zigomi e si impossessano dei suoi capelli, li accarezzano: lo vedo chiudere gli occhi ed assecondare il mio movimento. Lui è qui, tra le mie braccia, se solo non ci fosse il letto, sono certa che mi ritroverei già a terra mezza svenuta, tanto sono nervosa ed agitata; non mi riconosco, perché non mi sto allontanando da lui? Perché il bacio si sta tramutando in qualcosa di più profondo? Perché sono proprio io che sto facendo evolvere la situazione? È così che gli devo dimostrare il mio amore? No, è così che voglio dimostrarglielo. Accantono i pensieri ed agisco istintivamente, liberandolo dalla maglietta: rimango senza fiato, non credevo fosse bello al punto da togliermi il respiro e, in assenza di ossigeno, non so che cosa mi impedisca di perdere i sensi.. a pochi centimetri da me, il suo petto nudo si alza e si abbassa con concitazione, i suoi occhi ancora chiusi, il respiro irregolare; scosto la mano dai suoi capelli, mi soffermo sulle sue spalle forti ed ampie, sfioro i suoi pettorali e giù sino al ventre. Mentre lo accarezzo, piatto e scolpito da anni di duro allenamento, tremo all’ idea dei violenti colpi che ha subito negli scontri ed è come se ne percepissi il dolore provocato. Temporeggio sugli addominali scolpiti e ne saggio sotto i polpastrelli la muscolatura definita; mi blocco proprio nel punto in cui, probabilmente, dimora il sigillo e vi premo leggermente contro.. chissà se fa male quando trattiene, al limite, la forza del kyubi. Esito e sto per ritrarre la mano, quando egli  adagia la sua sulla mia e sorride del sorriso più dolce che io abbia mai visto; non meno tesa per ciò che sta accadendo, che imbarazzata per la mia insolita disinibizione, pur sentendomi mancare, gli slego il laccio dei pantaloni e li abbasso.

 

Deglutisco in silenzio per paura di fare rumore; mi domando come abbia potuto resistere tutto questo tempo, privato di un tocco così dolce e leggero. Le sue dita mi sfiorano delicate ed io scopro un desiderio che non avevo mai conosciuto prima. È davvero bellissima, il suo corpo sinuoso e curvilineo è tonico, ma nello stesso tempo generoso e molto femminile; credo di essere più teso ed imbarazzato di lei e di avere paura di commettere qualche azione sconsiderata; sono pietrificato e non riesco a muovere un solo muscolo, non so nemmeno bene che cosa dovrei fare, ma qualsiasi cosa sia, la voglio fare! Non si tratta della stessa tensione che provo poco prima di uno scontro, quella mi agita, certo, ma mi fornisce l’ adrenalina necessaria per attaccare, impegnarmi con tutto me stesso, vincere.. in battaglia mi getto sul nemico senza pensare, male che vada, è solo il mio corpo a rimetterci e a me, non importa poi molto; ma in questo momento il corpo da proteggere non è solo il mio ed il cauto incedere che mi fa, a tratti, esitare, testimonia il fatto che non mi permetterei mai di procurarle dolore..; l’ ho sempre protetta e sempre lo farò, ora più che mai. Trattengo il respiro quand’ ella mi sfila la biancheria intima, con mani tremanti ed incerte e faccio altrettanto, quando sono io stesso a liberarla da tal abbigliamento. Le bacio le labbra e le accarezzo i capelli, ho paura a sfiorare altre parti del suo corpo e allora mi chiedo se sia il caso di..ma quando incrocio le sue iridi ghiaccio, il calore che mi trasmettono ed il fuoco che vi intravedo, non mi lasciano alcun dubbio.

 

Mi sento quasi soffocare quando, con una dolcezza ed un calore inaspettati, lo accolgo dentro di me; chiudo gli occhi ed inspiro profondamente, per allontanare quell’ appena percettibile dolore che potrebbe infastidire l’ atmosfera che ci avvolge. Mi aggrappo con tutta me stessa a lui, non voglio svenire, cadere o morire e lui è l’ appiglio della mia vita. Mi stringe e mi circonda in un abbraccio, teso tra il desiderio e una dolce incertezza e realizza il mio sogno più bello.

 

 

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