Liceo Artistico

di EvyTheStrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indirizzi ***
Capitolo 2: *** Studenti ***
Capitolo 3: *** Professori ***
Capitolo 4: *** Bidelli ***
Capitolo 5: *** Aule ***
Capitolo 6: *** Mezzi di trasporto ***



Capitolo 1
*** Indirizzi ***


INDIRIZZI


*Momento Super Quark con musichetta di sottofondo annessa* Nell’odierno Liceo Artistico, con il nuovo ordinamento entrato in vigore dal 1º settembre 2010 e andato a sostituire in pianta stabile tutte le sperimentazioni, i progetti assistiti, i corsi liceali e le opzioni autonome di istituto d'arte precedentemente esistenti, è stata introdotta una nuova struttura. Dopo un biennio comune (classi prima e seconda) l’alunno avrà la facoltà di scegliere un indirizzo in cui specializzarsi per i successivi tre anni. *Fine momento Super Quark, torniamo pure tutti a guardare Jersey Shore*


“Lasciate ogni speranza voi che entrate” Insegna affissa sul portone d’ingresso del liceo artistico.




Arti figurative:
L’alunno di arti figurative in genere sarà il peggio vestito tra i colleghi studenti, con abiti oversize, felpe slavate e pantaloni pseudo hippie. Si veste da disgraziato per darsi un'aria da intellettuale di sinistra estremamente trasgressivo. Non meno importanti nel riconoscimento sono le pupille dilatate (if you know what i mean). Tutti i righelli, squadre e squadrette varie di uno studente di questo indirizzo sono sempre e immancabilmente rotte o sporche di gesso/creta/argilla, indi per cui essi le scroccano sempre alle altre classi. Oppure fantasticano utilizzando linee oblique, con sommo disappunto dei professori di Geometrico. L’astio tra le due fazioni di studenti di arti figurative e di architettura è innegabile. Tale rivalità è vecchia quasi come la razza umana.


Architettura:
Gli studenti sventurati che decidono di scegliere come indirizzo architettura sono il nemico naturale di ogni altro studente della scuola, visto che vengono considerati da tutti i professori i loro cocchi (aka “imbarazzante”, come quando tua nonna ti pizzica le guance in pubblico e ti chiama “orsacchiotto”). Quando lo studente entra in un locale le rare volte in cui prende aria per un'uscita serale le sue uniche frasi sono: "Come sono progettati male i bagni della discoteca!", "Questo non è il posto migliore per l'uscita di emergenza!", "Le scale non sono disposte nel modo più congeniale". Disegna progetti grandiosi strafottendosene allegramente del loro ipotetico costo, con passerelle sospese, ponti sospesi, case sospese con vetro e acciaio in ogni dove, pure nei cessi. Se nella notte sentite un grido che spezza il silenzio, avete colto il tragico momento in cui un architetto nel mondo si è accorto che il bagno della casa che ha progettato non ha la finestra. Lo studente di architettura si riconosce dalle occhiaie degne di un metronotte e dall’abilità di riuscire a dormire sopra qualsiasi cosa: tastiere del pc, zaini, compagni. Passa più tempo davanti alla macchinetta del caffè che davanti al proprio progetto e infatti trae nutrimento esclusivamente da Coca Cola e caffè.


Design:
Il progetto dell’alunno aspirante designer spesso fallisce perché nessuno riuscirà mai a capire da che parte impugnarlo/usarlo/aprirlo/cosadiavoloèquestaaffare. Il vocabolario dell’alunno cambia drasticamente, in quanto compito diventa consegna, persona diventa destinatario ecc... Lo studente di design è incredibilmente pignolo, al punto da ordinare le matite per colore e sistemare sul banco le squadre in base all'angolo di rotazione del foglio vicino. Ha una camera che sembra il magazzino di una cartoleria, completo di fogli, pantoni, matite e vario materiale per modellini. Il futuro designer vive in simbiosi con la sua cartellina 50x70 (che provoca accidentalmente parecchi omicidi ogni volta che il soggetto sale su un autobus).


Grafica:
L’alunno proverà spesso un’incredibile leggerezza del portafogli dopo aver speso un numero tendente a infiniti $ nel programma di montaggio Power Director Ultimate Adobe Staminchia Premiere 2.0., il quale verrà puntualmente superato in funzionalità la settimana dopo con Power Director Ultimate Adobe Staminchiaalcubo Premiere 2.1. Usa vocaboli del tipo downloadare, uploadare, spammare, expare, uppare in, out e simili. I tasti sulla tastiera di un grafico e sul mouse sono così usurati che non sono più leggibili le lettere, e il soggetto ha calli su mani e piedi. Il grafico dopo pochi mesi dalla scelta dell’indirizzo comincia ad avvertire sintomi di perdita della vista con conseguente cecità dovuta presumibilmente all'abuso di computer. L’aspirante grafico non può provare l’ebrezza di cambiare sfondo sul desktop, perché esso è così pieno di programmi che non si noterà la differenza.


Scenografia:
Lo scenografo è una figura mitologica in perenne ricerca di identità. Si ritrova a disegnare ambienti e stanze come un architetto, a ideare pannelli come un disegnatore e a creare abiti come uno stilista. Una delle principali esercitazioni è arredamento della casa di Barbie. E’ riconoscibile da un taglio di capelli orribile, o capelli non tagliati assolutamente, occhiali a fondo di bottiglia e i sexy pantaloni rigorosamente infilati nei calzini. I pannelli realizzati dagli studenti di scenografia occupano aule, corridoi e pure bagni nell’edificio scolastico.


Audiovisivo e multimedia:
Questo indirizzo è nato con l’avvento di moderni computer e tecnologie varie. L’alunno, credendosi un novello Steven Spilberg o fotografo per National Geographic, si troverà in realtà nel suo futuro a riprendere prediciottesimi. Chi frequenta questo indirizzo è subito riconoscibile, essendo il classico Hipster con macchina fotografica ormai fusa con il braccio destro. Nella vita quotidiana l’esemplare si riconosce chiaramente dal fatto che prima di mangiare qualunque cosa estrae il suo iphon69 e scatta la fatidica foto da postare su instagram. Ogni momento è buono per ideare un cortometraggio documentaristico sulla vita delle larve ambientato in discoteca e ogni essere umano è un potenziale attore.




Angolo dell'autrice


Ora scommetto che una domanda vi attanaglia: Quale indirizzo faccio io? VOI- Ma in realtà non ce ne frega un ca..

IO –SHHH! Zitti!

Quindi vi rivelerò che il mio magico indirizzo è… Architettura! Lo so, volevate saperlo intensamente.

VOI – Ma in realtà…

IO –SILENZIO!

*Tossisce per ricomporsi e sorride in modo affabile* Se avete voglia lasciatemi una recensioncina, perché vorrei sapere se sono arrugginita nella scrittura.

Saluti e al prossimo capitolo,

Evy

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Capitolo 2
*** Studenti ***


Quello con i Rasta:
Gran parte dei frequentatori del liceo artistico ritiene doveroso fare qualcosa di estremo ai propri capelli, come tingerli di blu, raparsi a zero... ma il più temerario di tutti è quello che si fa i dread. Lui vuole distinguersi dalla massa, è un seguace di Bob Marley (o per meglio dire lo venera) e quindi sente il bisogno di farsi rasta, magari da solo, con un risultato alquanto discutibile. All'interno di ogni dread si possono trovare briciole, perline, topi morti e altri utili gadget. Ovviamente fuma come un dannato ed è il celeberrimo autore del corso in DVD competo di manuale su “Come scroccare le sigarette agli amici - facile veloce e gratuito!”.

Lo Spacciatore:
E' un membro fondamentale e stimatissimo del liceo artistico. Lo spacciatore è onorato e glorificato da tutti; ha la panchina migliore fuori dalla scuola, ha le precedenza dalle macchinette, ad ogni angolo che gira trova un suo carissimo amico che con il quale comincia a scambiarsi versi gutturali e bizzarre stratte di mano... Grazie a questi loschi traffici, indossa abiti che io potrei permettermi solo vendendo entrambi i reni al mercato nero, ma ovviamente ai genitori racconta che li ha acquistati con i 20 euro regalati a Natale della nonna.

Il secchione:
All'artistico è considerato una specie di alieno. Passa le giornate a studiare invece che a cannarsi, probabilmente a causa di genitori severissimi che girano per casa puntandogli un fucile alla tempia e intimandogli di studiare se vuole avere la sua ora di televisione alla sera (in cui non può vedere niente di più trasgressivo dei Teletubbies). Indossa camicie in puro stile "tovaglia da pic-nick" e vive comunque felice perché ha dei voti alti ed è consapevole di essersi salvato dal dover andare al (musichetta inquietante+tuoni e lampi in sottofondo)... Liceo Classico.

La Troia:
Ce ne sono una o più in tutte le scuole. E' il tipico personaggio che si spalma sulla faccia il fondotinta con una cazzuola (ovviamente di 10 toni più scuro del proprio tono di pelle, finendo per sembrare un'immigrata marocchina), più altri chili di trucco, dimostrando 28 anni anche se ne ha 17. Posta su Facebook foto in cui è seminuda, con un perizoma largo quanto un filo interdentale, e riceve valanghe di “mi piace”, dai suoi 4.000 amici (il 90% dei quali di sesso maschile).

La Troia 2:
E' una variante della semplice troia, perché è si la figa bionda e bella, ma ha la peculiarità di ascoltare il rap 24 ore al giorno. Ovviamente lo fa perché va di moda e per far vedere che lei è una rapper, una del ghetto (anche se vive in centro e magari è pure ricca). Non fa altro che scrivere su Facebook stati e descrizioni delle foto con frasi profonde, ma originalmente scritte da Emis Killa e company. Te la dà in cambio di un po' di fumo, visto che consuma minimo due pacchetti di sigarette al giorno.

Il Fantasma del registro:
Il tipico personaggio che dopo tre giorni di artistico cambia scuola, senza effettivamente lasciare, creando il panico nei professori, che non sanno mai se segnare assente la persona in questione o no.

Il Fantasma 2:
Quello che è stato bocciato minimo tre volte. E' iscritto all'artistico, pero' se la bossa cinque giorni su sei (nelle prime quattro settimane di scuola). Finisce con il a lasciare come il soggetto precedente, perdendo l'ennesimo anno scolastico. Crea lo stesso panico nei professori. La domanda che tutti si pongono su di lui è “Ma i genitori li ha?!?”

Il Finto alternativo:
Lui (o lei) vuole distinguersi dalla massa. Solitamente per fare questo finge di essere un barbone vissuto per strada, anche se probabilmente ha il padre che fa l'avvocato. Veste largo, strappato, ma lo fa volutamente, per far sembrare di non avere soldi anche se li ha. Vuole fare il bello e dannato. Ascolta musica “alternativa”, fa finta di credere in valori in cui in realtà non crede e partecipa a ogni sciopero o corteo. Adora dire frasi strane tipo “Mi scappa da mangiare”

Il Finto moralista:
Anche lui, come l'esemplare sovrastante, finge di crede in valori in cui in realtà non crede. Gli piace leggere, farsi un'ampia cultura, ma solo per poi ostentare il suo sapere davanti agli altri. Adora le frasi depresse e profonde e i luoghi comuni, che lo fanno sembrare un uomo vissuto. Probabilmente era emo in terza media.

Il Tamarro:
E' il tipico personaggio che si veste come un imbecille con l'acqua in casa solo perché le braghe arrotolate infondo vanno di moda. Non si sa come, visto che spesso non è per niente intelligente, ma riesce a scoparsele tutte. Cambia ragazza ogni settimana, e sente il bisogno di pubblicare su Facebook foto di qualsiasi cosa faccia, ha anche un album aposito per quando va a trovare sua nonna.

Quello che segue il Tamarro:
Spesso è il migliore amico del Tamarro, ma differisce da lui non nel modo di vestire (infatti anche lui si veste come un allucinato) ma bensì nel carattere. Ha leggermente più cervello ed è possibile che riesca ad avere una ragazza per addirittura vari mesi.

Il Nerd:
E' quello con degli occhiali così spessi che gli permetterebbero di vedere anche nel futuro. E' fan di varie serie televisive e film di fantascienza; amante di Star Trek, Star Wars e cose simili. Patito anche di fumetti, manga e libri con troppe, troppe pagine (stile il signore degli anelli)

Il Fotografo:
Simpaticone dalla schiena ricurva ma dall'aspetto quasi normale, segue si e no le mode, ma purtroppo ha un particolare inquietante; la macchina fotografica ormai fusa con il braccio destro. Si aggira ovunque, anche al cesso con la sua amata Canon, scattando foto pure ai lacci delle scarpe ritenendoli pura arte e postadoli orgoglioso su Instangram.

Il Metallaro:
Dico Metallaro perché effettivamente non capisco se il soggetto in questione sia Metallaro, Emo, Dark con tendenze Punk o che altro. Va in giro tintinnando come un ferramenta a causa di una moltitudine di catenelle, borchie e altro. Ha più metallo in faccia lui che un'intera miniera di ferro (causa 5 o 6 piercing di vario genere). Indossa pantaloni strappati e T-shirt di gruppi sconosciuti, il tutto prevalentemente e rigorosamente nero. Suona molto probabilmente in una band di metal violento.




Angolo dell'autrice

Salve a tutti!! Sono Evy, l'autrice di questa storia. Comincio col dirvi che spero vi sia piaciuta, e che vi abbia fatto fare quattro risate, almeno. Per scrivere questo capitolo mi sono semplicemente ispirata alle persone che frequentano la mia scuola, anche se penso che, con alcune piccole differenze, siano gli stereotipi dei tipici alunni di OGNI scuola (o almeno di ogni altro liceo artistico!)
Volevo aggiungere che, in caso abbiate voglia di leggere qualcos'altro scritto da me e se vi piace hunger games, non posso fare a meno di invitarvi a dare un'occhiata al il mio " Hunger Games - may the odds be ever in your favor", che è appunto una fanfic su HG.
Non so che altro dirvi, solo che aggiornerò presto con altri capitoli.
Saluti e baci,
Evy :)

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Capitolo 3
*** Professori ***


La raccomandata
Materia: Matematica
E' una professoressa di circa 40 anni, ignorante quanto avvenente. Questo fa dedurre che sia stata raccomandata una quindicina di anni prima. Probabilmente ha acquistato la sua laurea su e-bay, considerando che spesso un alunno di prima ne sa più di lei. In quel caso la prof o cambia argomento o lo punisce. La sua frase preferita è “Dai ragazzi, interroghiamo!” così è sicura che potrà annuire e pensare allo shopping pomeridiano per i prossimi sessanta minuti. Le sue “spiegazioni” consistono nel leggere la prima pagina del libro, mentre pretende che tu le studi tutte e 728.

Il presentatore di Quiz
Materie: Italiano e Epica
E' un uomo di mezza età, indossa occhiali probabilmente frutto di un furto ai danni della professoressa Cooman di Harry Potter. Prova un piacere perverso nel porre domande ai suoi alunni. Ogni genere di domande. Il problema è che lui non ribatte dopo che gli alunni hanno risposto “Si, è giusto” o “No, è sbagliato”. NO! Lui deve metterti addosso tutta l'ansia del mondo. Le conversazioni con lui avvengono circa in questo modo:
Prof: E allora *nome dell'alunno*... dimmi quanti sono i sette nani?
Alunno: Sette!
Prof: Mmm... ne sei sicuro?
Alunno: Bhe...
Prof: Proprio convinto?
Alunno: Insomma...
Prof: L'accendiamo?
Alunno: Aaaaaaaaaaaah!! (fugge dalla classe urlando in preda ad una crisi di nervi)
Questo genere di persona ti farebbe dubitare anche di aver scritto il tuo nome correttamente nella prima riga del quaderno.

S.S. (Signora Sonnifero)
Materia: Storia dell'arte
E' una cara signora che ricorda molto la propria nonna. E' gentile, può essere simpatica, tratta tutti gli alunni come se fossero i suoi figli, non è molto severa, ma ha un grande e oscuro potere: l'effetto camomilla. Infatti questa professoressa riesce a far addormentare il 30% degli alunni nei primi minuti di lezione, e il restante 70% nel resto del tempo. Anche il secchione, per quanto sia interessato, non riesce a seguire per più di mezz'ora. La vecchia signora cantilena la lezione con lo stesso tono di voce stile discorso funebre, e l'unico modo per sopravviverle se volete seguire la lezione (no, dico, dite sul serio?!) è imbottirsi di caffè a colazione e stringere i denti.

Il professore che tutti vogliono
Materie: Storia, Geografia
E' ormai in via di estinzione, ma il professore che fa il simpatico e riesce ed essere divertente sul serio esiste ancora, anche se presente in pochissime scuole. Una delle cose più apprezzate è che arriva in classe con un ritardo di minimo 10 minuti ogni giorno. Avvisa subito che quando interroga e quando spiega gli alunni possono fare altro (stando in silenzio), ma nessuno lo fa perché questo professore ha la capacità di diventare interessante qualsiasi cosa dica, considerando però che divaga su argomenti non pertinenti alla materia. Ricordo un'approfondita ora di lezione sulla forma delle bottiglie di Coca-cola con questo tipo di prof. Uno dei lati positivi di quest'uomo è che quando fa una domanda alla classe di solito ripaga la risposta corretta con un 8. Adora fumare sigarette a ricreazione con i suoi studenti.

L'ignorato
Materie: Scienze, Discipline Geometriche (cioè Educazione tecnica delle medie)
Si tratta di un professore che non mai viene calcolato da nessun alunno. E' un uomo con l'aria da sfigato, probabilmente vive ancora con sua madre, indossa sempre camicie rigorosamente dentro i pantaloni e i capelli tirati indietro con una leccata di mucca. Durante le sue ore gli alunni, ridono, scherzano, fanno i compiti di altre materie, senza che il prof dica niente (di solito ha troppa paura di loro). Solo quando gli stessi cominciano a compiere sacrifici umani e a fare gare di Bungee Jumping, il professore tenta di fermare l'apocalisse, senza ovviamente riuscirci. Durante le spiegazioni nessuno lo considera, quindi appena tu alzi gli occhi dai cazzi tuoi, lui si aggrappa disperatamente al suo sguardo. Infondo un po' fa pena, ma non sei certo tu che devi compiere opere di bene quindi appena lui sbatte le palpebre tu torni ai tuoi disegnini. Quando torna a casa da scuola probabilmente abbraccia il suo orsacchiotto di peluche, confidandogli piangendo che era meglio se faceva il medico come diceva la mamma. È il professore che tutti sono contenti di avere, almeno fino all'anno successivo, quando arriva un nuovo prof e nessuno sa un cazzo.

L'isterico
Materie: Laboratorio Artistico, Discipline Pittoriche (cioè Educazione Artistica delle medie)
Questo tipo di professore è un tipo molto stravagante e lunatico. Predilige le materie artistiche perché le usa come scusante della sua stravaganza Spesso è simpatico, fa battute, scherza con gli alunni, ma appena c'è troppo rumore in classe, comincia a scrivere note infamanti sul registro e ad urlare come se non ci fosse più un domani. Se è veramente infuriato inizia ad assegnare compiti a casa assurdi e incasinati. Con gli alunni c'è un vero e proprio rapporto di amore e odio. Il suo problema è che, come l'ignorato, quando spiega ha il carisma di un tappo di sughero.

Il Professore Lugubre
Materia: Discipline Plastiche
Odia i ragazzi. Odia il suo lavoro. Probabilmente non ha una vita sociale e sicuramente non scopa da '93. Ecco il tipico professore lugubre, che veste sempre con colori scuri ed emerge solo in rari casi dalla sua cupa aula che si trova nei sotterranei della scuola. Si narra che imprigioni gli alunni, li frusti e li lasci in pasto al drago che si trova nella stanza della caldaia. Stranamente sembra che non odi effettivamente tutta la razza umana, visto che dà sempre 8 al secchione della classe (la sua frase chiave è “10 lo darei solo a Dio, 9 a me stesso, quindi da me più di 8 non aspettatevi” cosa che scatena la furia omicida degli alunni nei suoi confronti), affermando ovviamente di non avere preferenze per nessuno. Balle, visto che tortura psicologicamente gli alunni che gli stanno più antipatici, ma nessuno dice niente perché hanno tutti paura di lui.

La Signorina Rottermaier
Materie: Matematica, Filosofia
E' la tipica professoressa che ringrazi Dio non sia nella tua classe, ma che ovviamente verrà sempre a farti supplenza. Ha un'età stimata tra i 90 e i 122 anni, una vocetta stridula e facilmente confondibile con un fischietto a ultrasuoni per cani e la pelle rugosa peggio di un'elefante. Adora scrutare la classe con i suoi occhietti porcini e maligni, mantenendo la posizione “bocca a culo di gallina” e schioccando la lingua quando trova che qualcosa non vada. Ovviamente durante la supplenza non può lasciare gli alunni in pace e dicendo loro di finire dei compiti, ma deve dare degli esercizi o fare domande alle quali neanche Piero Angela saprebbe rispondere. Adora prendere gli alunni per i capelli, e sbatterli fuori dalla classe, sfoderando il suo miglior tono da scimmia urlatrice nello sgridarli.

Bonus
Come non aggiungere in un capitolo dedicato ai nostri amatissimi insegnati la frase Jolly di ogni professore, quella che tutti detestiamo sentici dire?
“L'alunno ha potenzialità, ma non si applica”


Bastaaaa! Smettetela! Cambiete disco!
Certo, però, che cos'altro dovrebbe dire?!? Qualcosa tipo “L'alunno si applica, ma è stupido e mi sta sul cazzo”?!

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Capitolo 4
*** Bidelli ***


Bidello normale: di solito questo bidello, pulisce dove è sporco, riordina dove c'è disordine, sgrida gli alunni intimandogli di smettere di fare casino quando è giusto, arriva subito a controllare ogni volta che c'è bisogno di lui... Ah, aspetta. Quasi dimenticavo: questo tipo di bidello NON ESISTE!

Bidello Inutile: Il nome dice tutto. E' un bidello che ha deciso di intraprendere questa carriera semplicemente perché l'imburratore di fette biscottate era un lavoro che non gli fruttava abbastanza. Passa le giornate seduto nel gabbiotto dei bidelli a leggere il giornale (sempre lo stesso di quando è stato assunto, deve ancora finirlo) e a sorseggiare un caffè, con i piedi rigorosamente appoggiati sulla scrivania. Quando tu, povero infelice, ti avvicini a lui chiedendo aiuto perché hai, per esempio, rovesciato una bottiglietta d'acqua in classe, lui (senza alzare gli occhi dal giornale) ti indicherà con un cenno del capo straccio e cera per pavimenti. Quando è assolutamente necessario l'intervento di un bidello invece, riuscirà a scaricare il lavoro su un collega (il che è un bene, visto che probabilmente non sa neanche impugnare una scopa). Quando lo vedi ti viene da pensare che sia un coglione, e invece ti sbagli, perché lui si guadagna lo stipendio senza fare assolutamente niente dalla mattina alla sera: è in realtà più furbo di tutti noi messi assieme!

Bidel-lagna: E' una delle razze di bidelli peggiore che ti possa capitare. Il suo sport preferito è lamentarsi con la sua vocetta lagnosa di tutto, specialmente di quando trova sporco in giro. Si lamenta quando i maschi pisciano fuori dal gabinetto e quando le femmine lasciano i loro teneri assorbenti con ali a svolazzare per il cesso. E fin qui ci può stare, perché la decenza ha dei limiti, ma pulire è il tuo lavoro, tesoro! Se volevi startene seduta a sorseggiare Vin Brulè ti laureavi all'università in scienza delle brioches e non rompevi le palle!

Super-Bidello: *musichetta che da' potenza di sottofondo* La sua arma è la ramazza. Il suo compito è parati il culo. Se ne va' in giro per la scuola volando, nella sua tutina blu e rossa con una B disegnata sul petto, salvando gli alunni da ogni situazione complicata; TA-TAN ecco a voi il leggendario Super-Bidello! Generalmente è un simpatico omino sempre disponibile nell'aiutare durante le verifiche, nel salvarti il culo quando hai combinato un casino e nell'ammorbidire il prof quando vuole mettere una nota di classe. E' sempre lui che porta gli avvisi di scioperi o di mancanza di insegnati. Insomma, mitico!

Bidella Lecchina: Questa bidella all'inizio sembra un'amicona, simpatica, e soprattutto al quale non importa cosa combini, perché sei adorabile. O perlomeno questo sembra quando ci sono dei professori nei paraggi. Quando questi girano l'angolo, il sorriso a 42 denti della bidella scompare, lasciando il posto a: bava verde che le cola dalla bocca, occhi iniettati di sangue, voce stile Dart Fener e un'accetta insanguinata che tira fuori dalla cintola. Qui capisci che la bidella ha una doppia personalità: con i prof è una tenera bidella tutta sorrisini e caramelle gommose, mentre con gli alunni è una serial killer pazza e omicida. Si lamenta per ogni briciola di patatina o molecola di merendina che tu lasci in giro e ti grida “SMETTILA DI FARE CASINO E SPORCARE IN GIRO, O TI MANDO DAL PRESIDE!”, facendoti fuggire via con le orecchie basse e la coda tra le gambe.




ANGOLO DELL'AUTRICE
Ok, non mi sembra molto professionale questa cosa dell'"angolo dell'autrice" ma dovevo dirvi un paio di cose, amati lettori, quindi AL DIAVOLO!
Per prima cosa ringrazio con le lacrime agli occhi chi legge e chi recensisce questa storia, o per meglio dire questa puttanata partorita dalla mia mente malata.
In secondo luogo mi scuso per la brevità di questo capitolo, ma purtroppo nella mia scuola ci sono solo quattro bidelli, quindi questo è quello che passa al convento.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Saluti,
Evy

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Capitolo 5
*** Aule ***


Le Aule “Normali”:
O meglio, per chi non lo sapesse, le aule in cui ti sbattono per fare materie non artistiche (storia, matematica e compagnia cantante). Sono sempre le classi che cadono più a pezzi e più microscopiche, in cui tu e i tuoi compagni di classe siete costretti ad incastrarvi l'uno sull'altro come in un enorme partita a Tetris. Per quanto riguarda l’arredamento di gran gusto, abbiamo; banchi di cui non si riesce a capire il colore originale, sedie che non sono mai abbastanza, cosa che porta a scroccarle alle altre classi e (se si è fortunati) lavagna interattiva che i prof ovviamente non sanno usare. L’avvistamento di un cancellino è pura utopia e i gessi sono ormai una specie in via di estinzione.

Aula di Discipline Geometriche e/o Architettura e/o Design:
E’ un’aula pulita, ordinata, spaziosa nella quale, considerando i problemi di sovraffollamento delle classi già citati, sarai comunque costretto a condividere il banco, probabilmente con la tipica persona che da casa si porta diario, libri, astucci, merenda, abiti, cane, gatto, nonna, e che ovviamente posa tutto sul suo, nonché VOSTRO banco, occupando tutto lo spazio di lavoro.

Aula di Discipline Pittoriche e/o Laboratorio Artistico e/o Figura Disegnata e/o simili:
E’ un’aula grande, con cavalletti, sgabelli, un piano luminoso e finestre enormi che fanno in modo che la stanza si invasa da una luce divina potentissima. Nulla di male, se non fosse per i demoralizzanti disegni appesi ai muri; si tratta di lavori comparabili alla Gioconda, fatti da alunni evidentemente imparentati con Leonardo, ai quali tu potresti giusto lucidare le scarpe. Quando credi di aver fatto un disegno carino, alza lo sguardo, e capirai di essere ancora in alto, altissimo mare. Tempesta. Tsunami. Fossa delle Marianne.

Aula di Discipline Plastiche:
Si tratta di un’aula buia e lugubre, che nessuno pulisce dall’87. Questo porta alla formazione di tripli strati di polvere di gesso e simili, che scatenano le varie allergie. Insomma, ricorda l’antro di una strega. Ma la cosa veramente inquietante sono i gessi di loschi figuri sparsi per l’aula, che ti osservano con sguardo critico e torvo, come per ricordarti che il tuo lavoro è raccapricciante.

Palestra:
La palestra è un freddo luogo di tortura per i giovani alunni, uniti da un obbiettivo comune: evitare dopo due ore di puzzare come capre fetenti (non quelle di Heidi, che sembrano sempre coccolose e profumate). Per raggiungere questo scopo la palestra diventa semplicemente il posto dove cazzeggiare seduti sulla trave nel caso delle ragazze, e dove fingere di allenarsi per fare colpo nel caso dei ragazzi. Infatti dopo anni e anni di educazione fisica il corpo è identico a quando siamo entrati per la prima volta nella palestra. Per non parlare delle mirabolanti scuse e delle malattie infettive che si inventano gli alunni per saltare la lezione (stile “ho un tumore celebrale al settimo stadio!”). Si, tutti noi alunni siamo degli scansafatiche. Braccio di Ferro non è per niente fiero di noi.




Angolo dell'autrice

Ciao a tutti! Metto questo capitolo dopo mesi che non pubblicavo. Purtroppo non ero ispirata, ma finalmente questa sera mi è tornata la voglia di scrivere, e ho completato il capitolo. Spero vi sia piaciuto. Mentre non lavoravo su questa storia però ho cominciato ha scrivere una fanfic su Hunger Games, in caso siate interessati si intitola "Hunger Games - may the odds be evere in you favor". Tornando a "Liceo Artistico", se volete recensire o lasciare un semplice commentino sulla storia ne sarei molto felice!
Saluti e baci
Evy :)

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Capitolo 6
*** Mezzi di trasporto ***


Analizziamo in questo capitolo i mezzi di trasporto tipici che utilizzano gli studenti:

Treno:
Il treno è il mezzo di trasporto tipico di chi vive più lontano dalla scuola. Lo studente che ne fa uso si sveglia alle 5 di mattina, esce di casa assonnato e probabilmente con ancora addosso le ciabatte di peluche a forma di coniglietto rosa per recarsi in stazione e salire sul treno. Qui viene stipato come una sardina in mezzo ad altri pendolari sudati con riscaldamento bloccato a millemila gradi d'estate e aria condizionata bloccata a meno millemila gradi di inverno. Nel migliore dei casi il treno in questione accumula solo 20 minuti di ritardo, facendo in più TUTTE le fermate esistenti (anche quelle dove scende UNA SOLA PERSONA, che mi fanno personalmente salire il sangue al cervello). Esistono una quantità infinita di tipi di treni: Treno regionale, Treno regionale veloce, Treno merci (Si, quel treno che cerca di uccidere le persone troppo vicine alla linea gialla passando in stazione alla velocità di 900.000 km/h senza essere annunciato), Treno intercity, Treno intercity plus, Treno Eurostar, Treno eurostarcity, Treno espresso, Treno Nespresso (con George Clooney che ti serve il caffè), Treno Galaxy express 3000 (mosso dall'energia delle stelle, così veloce da infrangere il continum spaziotemporale ed entrare nell'iperspazio infrangendo il muro del suono), Frecciarossa, Frecciabianca, Frecciargento,, Frecciarcobaleno (trainato da unicorni)

Moto:
Gli studenti del liceo artistico che vivono lontani-ma non troppo dalla scuola, amano spostarsi in moto/motorino/scooter. La più grande passione di questi studenti è acquistare un qualsiasi motorino (sia quelli di ultimissima generazione, sia quelli provenienti direttamente dal garage di Fred Flinsotne) per poi far sfoggio della loro maestria nell’antica arte delle modifiche scooteristiche. Quindi al liceo artistico non si punta su amenità del tipo “Il mio motorino ha mille cavalli!” “invece il mio è così aereodinamico che sfonda il muro del suono”. Qui si vogliono operare le più strambe modifiche a moto e casco, ricolorandolo con bombolette spray, pennarelli Giotto rubati alle elementari... dipingendolo interamente in piena modalità art attack. Anche il casco verrà brutalmente martoriato, e vi verranno attaccati sopra adesivi, etichette, ritagli, foto, cartoline… All’uscita da scuola l’utilizzatore di moto si fa notare, tipicamente passando con il rosso, contro mano, e girandosi a salutare gli amici dalla fermata dell’autobus.

Macchina:
L’arrivo a scuola in macchina si differenzia principalmente in tre punti: l’auto è di un amico, l’auto è dei tuoi, l’auto è tua.
Se l’auto è di un amico, tu non ti tratterrai minimamente dal mangiarci sopra la focaccia unta, chiedere di mettere la musica a tutto volume e ballare la macarena (soprattutto quando siete fermi ai semafori) o intimare all’amico di andare più veloce puntandogli un fucile alla tempia. Tanto le multe per disturbo alla quiete pubblica e velocità elevata le prenderà lui, quindi…
Se l’auto è dei tuoi non c’è problema, tranne per il fatto che loro ti lasceranno minimo ad un isolato di distanza dalla scuola perché sono troppo spaventati e disgustati dalla mandria di drogati che frequentano il Liceo Artistico. Meglio così, perché rischierebbero di metterti in imbarazzo con il loro essere “gggiovani”.
Chi è così figo da avere un’auto sua, solitamente si esalta non poco. Gli amici lo prenderanno per il culo perché solitamente l’avrà attrezzata con: cinture di sicurezza personallizzate, Dadi di peluche bimbomikiosi, sobri disegni di fiammate ai lati del veicolo, tappetini dai gusti discutibili, arbre magique all’aroma di sterco equino e altro ancora.

Autobus:
Eccoci al luogo di tortura giornaliero più diffuso: l’autobus. In mancanza di mezzi propri gli studenti sono costretti a farne uso. L’autobus viaggia abitualmente alla velocità di un lemure in avanzato stato di decomposizione. Gli studenti del Liceo Artistico hanno la particolarità di viaggiare su questo mezzo (stipati come sardine) con la cartellina 50x70 infilata nel culo di qualche sventurato passeggero. I tipici frequentatori dell’autobus sono: studenti (che si distinguono in ragazzini saltellanti e casinisti delle medie, e poveri martiri depressi delle superiori), vecchiette sclerotiche che ti chiedono il posto anche se l’autobus è vuoto, uomini grassi puzzolenti e sudati, maniaci (che, in caso voi siate ragazze, si apposteranno affianco a voi tentando di palparvi il culo). Se pensate che manchi qualcuno vi sbagliate. Ehe?! Il controllore? In pochi credono nella sua esistenza. Le sue apparizioni sono più rare di quelle della Madonna di Fatima. E solo quando TU ti sei dimenticato a casa il biglietto/abbonamento.

A piedi:
A piedi?! Cos’è, hanno chiuso il traffico?? Fare uso delle proprie gambe è pericoloso!! Voglio dire… dove sono i freni?!






Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! Quest'angolo dell'autrice non ha senso, perché serve solo a ringraziare chiunque ha letto il capitolo, chi ha inserito la storia tra le preferite, ricordate o seguite ecc... Vi ringrazio davvero di cuore e spero continuiate a seguirmi!
Poi gradirei sapere che minchia vuol dire "ultimo capitolo" scritto affianco al titolo della storia, visto che questo NON è decisamente l'ultimo capitolo. E il bello è che sta' cosa è scritta in tutte li mie storie o.O Qualcuno mi spiega il perché?
Baci a tutti :)
Evy
P.S. Se vi va date un'occhiata anche alle mie altre storie, e se avete qualche commento da fare recensite o mandatemi un messaggio. Anche le critiche costruttive sono ben accette!! :D

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