Due ragazze e i loro Angeli Custodi

di ALEXIANDRAisMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Angeli Custodi ***
Capitolo 2: *** Come promesso ***



Capitolo 1
*** Angeli Custodi ***


M'illumino diverso – Sonohra.

Matt e Emis (?)

Aspetto la notte dentro me,
contento di non essere perfetto.
( Matt )

Chiudo gli occhi. Il pavimento è piacevolmente fresco e mi rilassa quel che basta per non sentire l'eccessivo caldo estivo di quest'anno.
Il mio corpo dorme ma la mia mente cerca di mantenere uno stato di semicoscienza. Per tentare di capire cosa pensa quei dieci minuti prima che prenda sonno...ma non riesco e mi addormento prima di lei.

Il giorno mi porta alla realtà,
la stessa che mi uccide con la noia.
( Matt )

Ci sono mattine in cui mi sveglio prima io di lei. Spesso non so che fare e mi stendo di nuovo per poi iniziare la giornata quando anche lei si sveglia. Altre invece inizio a gironzolare intorno alla casa, per noia o per curiosità. Mi capita anche di portare Falen addormentata sui capelli.

Sospeso nel tempo vorrei, rubare ogni istante che vedo.
( Matt )

Non mi piace scrivere diari. Non ho un motivo preciso. Solo che mi dimentico di aggiornarlo e a volte lo trovo noioso. Tutto l'opposto di quello lì, ovviamente.
Ma ci sono volte, piccoli momenti, che mi rimangono impressi nella memoria solo per i particolari insoliti o incredibilmente felici.

Chiudo gli occhi per vivere,
quello che il mondo non mi da.
Sogno per esser libero da questa città.
( Matt e Emis )

Mi è capitato di sognare, a volte. Quando lei dormiva in un sogno dove nemmeno i pensieri più pericolosi sembravano reali. Sognavo molte cose. A volte persino l'inizio. Non ne conservo un ricordo preciso e spesso mi dimentico di cosa tratta ciò che sogno, Ma altre no. Il ricordo rimane. Anche se sbiadito. Rimane.

Chiudo gli occhi per vivere, sono un uomo che non ha età.
Mai.
( Matt )

Non sono abituato a certe situazioni. Per questo, a volte, mi ritrovo a chiudere gli occhi e a tentare i rilassare me e i miei muscoli.
Lei ritiene queste mie reazioni idiote.
Ma non è vero. Lei, in fondo, intuisce come mi sento. Sa come mi sono sentito e ciò che ho provato.
Lei è un'idiota a non capire che il suo intuito ha ragione.

Cammino,
sull'acqua che non c'è.
Lontano quando volo nel mio cielo.
[...]
Domani, forse mi sveglierò,
scrivendo m'illumino diverso.
( Emis )

Mi capita di addormentarmi, quasi ogni sera, con la promessa che il giorno dopo sarò in grado di essere migliore, dando una mano a migliorarla.
Ma è difficile, e me ne rendo conto solo la mattina dopo.
Forse non c'è motivo di migliorarla, è già perfetta così.

Percorro universi cosmici,
dispersi al centro di noi.
( Matt e Emis )

Una delle cose che ci piace di voi è la vostra immaginazione.
È speciale, magica a volte, non tutti hanno una fantasia come la vostra.
Probabilmente perchè siete artiste, con l'arte andate lontano, in posti inimmaginabili. A volte macabri, altre inquietanti, felici o strane.
Ma la vostra, è pur sempre Arte.

Da qui io non scapperò,
sarò ciò che vorrai tu.
( Matt )

Certe volte l'ho trovato noioso. Altre pericoloso. Altre seccante. A volte persino stupido.
Ma ogni volta, ad ogni fine, mi ricordavo della promessa che ho fatto.
Mi davo dell'idiota perchè mi rendevo conto solo in quell'istante di quanto lei a volte abbia cercato, anche senza accorgersene, il mio aiuto. Di quanto io a volte facessi la differenza. E continuavo a darmi dello stupido fino a quando non mi accorgevo che gli incessanti tum tum del suo cuore erano finiti. Anche quella volta.

Quello che senza illuderti,
la realtà non ti dà.
( Matt e Emis )

La realtà non è vera. La vostra realtà non è vera.
È difficile farvi vedere il vero pur tenendovi ancorate alla verità.
Probabilmente uno degli ostacoli più difficili e importanti di questo periodo.
È uno di quegli ostacoli facili anche se strani, basta sorpassare il primo muro della stupida ragione razionale e tenere quello della sola ragione razionale.
Ma è così...insolito.

E noi prigionieri ormai,
di noi senza più stimoli.
Potrai perderti,
ma i sogni tuoi vivranno ancora.
( Matt e Emis )

Siete prigioniere, e noi con voi. Sapete fuggire dalle gabbie del mondo solo grazie alla vostra immaginazione. Ciò che volete essere, ciò che siete, i vostri perfetti sentimenti imperfetti, sono le poche cose che vi tengono ancorate in questo mondo vero solo per metà.

Dormivate.

Ora siete in sonnoveglia.

Avanti, svegliatevi.


# Bene! è da un po' che io ed Alex avevamo in mente di fare una cosa del genere...
Ho scritto tutto con alle cuffie la canzone "M'illumino Diverso" dei Sonohra.
Non mi dispiacerebbe che qualcuno recentisca ciò che ho scritto...quindi forza!
Ci tengo a sapere la vostra opinione. ^^
Se i commenti saranno positivi, oltre al secondo capitolo in programmazione, pubblicheremo la storia.
Grazie per aver letto tutto fino alla fine, spero di avervi coinvolto nelle emozioni che io stessa ho percepito mentre premevo i tasti del pc, alla prossima!
P.s. Auguri Alexia! :D # 

***Siria***

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Capitolo 2
*** Come promesso ***


Come promesso

Ho cercato di crescere in uno stato di equivoca realtà.

Sorrido quando devo sorridere e cammino indifferente di fronte alla vita quotidiana.

Seguo il sentiero tracciato dai miei obbiettivi.

Affogo nei ricordi dolorosi, troppo masochista per cercare di cancellarli.

Affogo i ricordi felici, troppo razionale per permettermi si sognare.

Non ho sogni da realizzare. Solo certezze che si realizzeranno.. un giorno.

Ho promesso che sarei stata buona e non avrei mai risposto.

Mettendo da parte l’orgoglio davanti a persone care tengo la testa bassa.

Volto lo sguardo, decido di non vedere il male che mi fanno le persone che stanno con me senza essere davvero dalla mia parte.

Trovo inutile parlare, sciocco litigare.

Credo nei miei principi e i sogni, solo per difenderli urlerò con tutto il fiato che ho in gola, con tutta la forza che so di avere.

Sentendo urlare gli sguardi e respirando un'aria densa di falsità.

Mi volto a guardare la zazzera scura che mi trascina in mezzo al suo gruppo, con le due ragazzine che prima erano sedute sulla mia stessa fila.

Sollevo un sopracciglio di fronte a come parlano le due ragazze e trattengo una risatina per come invece si esprime la tipa.

Cerco un attimo di distrazione e mi isolo nuovamente vedendo gli sguardi d’intesa che le due ragazze si lanciano e che lei non riesce a cogliere.

Le possibilità che faccia davvero parte del gruppo sono esattamente quelle di cui io possa morir dalla voglia di farne parte. Nulle.

Non credo di poter mantenere la parola... 

- È strano, non mi sarei mai aspettata di trovarti a casa mia. – dico con un sorriso a trentadue denti, mostrando gli incisivi.

- Già neanche io. – non ha usato propriamente un tono freddo, bè forse solo un pochino. Ridacchio nervosa.

– Che ne dici di provare una cosa nuova? – mentre lo dico già sono in piedi e vado verso un mobiletto, prendo il libro e glielo passo. Lei l’osserva, passa le dita sul nome stampato sulla copertina sottile di cartoncino: “Meditazione”. Solleva un sopracciglio scettica, mentre lo sfoglia leggendo brevi stralci.

- Ok. – dice alla fine, sorprendendomi. Poi penso che questa ragazza per la noia, farebbe proprio di tutto.

Ti chiedo scusa però, non ho più quella forza per reggere. 
Lo so che sta crollando tutto...

Riapro gli occhi brusca sorbendomi le due urla di disapprovazione per non essermi “svegliata” come mi aveva spiegato di fare.

Ho gli occhi fissi per un po’, poi sento una risatina di scherno venire dalla mia destra. Mi volto e per la prima volta vedo lui.

Però non ho più quella forza per reggere. 
Lo so che sta crollando tutto... 

- Mmm.. interessante. Ti rendi conto che probabilmente sei l’unica ad avere una cosa del genere al tuo fianco!? – dico divincolando le braccia euforica.

Un rumore alla mia sinistra mi fa voltare per capire cos’è successo. Sembra come se qualcosa fosse caduto con un grande tonfo.

A quel punto la sento ridacchiare per qualcosa che solo lei sa e nel voltarmi vedo... lui.

E ho cercato di credere in questo stato di equivoca realtà. 

E giurato che nonostante tutto non mi avresti cercato.

- Non capisco perché solo lui può scegliere di andarsene! – sbotto scocciata.

- Almeno lui c’è! Sai che non si fa solo vedere! Il mio sparisce e non so dove cavolo va a ficcarsi! – sbraita irritata.

- Sono stanca di tutto questo, ho deciso che lo ignorerò. Non m’interessa più niente. – dico e esco da casa sua chiudendomi la porta alle spalle.

Ma sento le sue urla che mi accompagnano lungo il cortile – Non funziona così! Capisco che è snervante ma quello che vuoi fare è stupido! –

La ignoro.

Sentendo urlare gli sguardi e respirando un'aria densa di normalità. 

Non credo che potrai mantenere la parola... 

Rare sono le volte in cui riesco a vedere il suo “coso”. In genere quando ci riesco è solo perché lui vuole che anche io lo veda. Lo sento sbraitare su cose senza senso, un po’ come un fidanzatino geloso, un po’ come un fratello maggiore troppo apprensivo.

- Decisamente simili. – borbotto mentre prendo il cellulare per chiamarla.

- Perché l’hai cacciato? – le chiedo.

- Non mi andava di ascoltarlo. – risponde atona.

- Ti mando il mio “coso” allora, così non stai da sola. – dico, ma lei mi blocca.

– Tranquilla è già qui da un paio d’ore. – borbotta.

Sbuffo e mormora – Ovvio. – e chiudo la chiamata senza dire altro.

E allora dimmi perchè riesco ancora a sentirmi sola.

Mi butto sul letto a capofitto, stanca. Non lo sento anche se qualcosa mi dice che è nel suo solito angolo vicino al mio letto. O fuori seduto sul davanzale della finestra. Ma continuo a non percepirlo da nessuna parte.

Parlo, per la prima volta mi sento un pazza che parla da sola perché non c’è nessuno che mi risponde.

E allora dimmi perchè non sei qui come promesso...

La vedo tirare un pugno contro il muro di pietra della casa diroccata.

Visto l’instabilità dell’edificio, con un po’ più di forza quasi mi aspettavo che si frantumasse. Ma forse è solo la circostanza a farmelo dire.

Carica nuovamente il pugno e la blocco. Mi lancia uno sguardo di puro odio, peggiore anche di quelli che ho visto precedentemente.

Deglutisco a fatica ma continuo a impedirle si distruggersi ulteriormente la mano. Me la porto più vicino per costatare le condizioni. È arrossata e al minimo spostamento la sento gemere per il dolore. Dev’essersela rotta. E dire che è la destra, non potrà scrivere ne disegnare per un po’.

...come promesso...

...stupidi cosi...

Sulle note di “come promesso”

di .. non mi ricordo u.u

***Alexiandra***

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