Un sogno... decisamente folle!

di Alys93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come ho scoperto di essere decisamente malata ***
Capitolo 2: *** Rendersi conto che la malattia è più seria del previsto ***
Capitolo 3: *** Usare le bacchette... è un arte! ***
Capitolo 4: *** Uso una pala contro Joro ***
Capitolo 5: *** L'Imperatore Demoniaco dei Surgelati mi suggerisce come tornare a casa ***
Capitolo 6: *** Saluto tutti e torno a casa ***



Capitolo 1
*** Come ho scoperto di essere decisamente malata ***


Salve a tutti!! sì, lo so che dovrei iniziare quel benedetto sequel di "Al di là del Pozzo", ma il primo capitolo mi sta dando tante di quelle rogne che non avete idea! >.< Comuqnue, ne ho approfittato per postare una Ff abbastanza... particolare, che mi ronzava in testa da un paio di giorni. ovvero da quando ho fatto questo benedetto sogno! se si può considerare tale... Perché io non so come chiamarlo! ò_ò mi auguro che non mi prenderete per una pazza squilibrata e non chiamerete il CIM, anche se ne ho abbastanza bisogno. per ora, vi auguro buona lettura



Un sogno... decisamente folle

1 - Come ho scoperto di essere decisamente malata

Non ricordo esattamente come sia iniziato quell'assurdo sogno che mi scombussolato un'intera nottata, ma sono certa che ho sognato di essere davanti al computer.
Come sempre, d'altronde.
Diciamocelo, io vivo per il computer!
Per scrivere e leggere le storie che mi creano dentro mille sensazioni...
Per vivere qualche ora in un mondo tutto mio, in cui posso fare quello che voglio, senza che nessuno mi dica niente.
Però, un sogno come questo, sinceramente, non me l'aspettavo.
Neanche dopo un'indigestione (che, perdipiù, non ho fatto, dato che la mia cena era composta da un misero mini panino con bresaola e pomodori all'insalata)!
Forse perché non credevo che la mia mente fosse così malata!
Ma, forse, è meglio che proceda con ordine, in modo da non far impazzire anche voi.

§ § §

Come tutte le sacrosante sere, si sono fatte le undici e qualcosa ed io sono ancora attaccata come una piovra al mio amato portatile, a commentare un capitolo di una mia amica.
Mi urta dover rimandare certe cose alla mattina, quando poi, magari, succede qualcosa che ti scombussola tutti i piani che ti eri fatta.
Stranamente, non ho sonno, al contrario della dodicenne alle mie spalle, che si lamenta a bassa voce da almeno un quarto d'ora.
Non posso darle torto, ma la sera è uno dei pochi momenti in cui posso rilassarmi davanti al mio computer, approfittando anche del fatto che, stasera, non fa un bel niente in Tv.
Il punto è che neanche quella rompiscatole si distrae, così!
E mi si mette nelle orecchie, peggio di un trapano.

Sara: "Anna!! Ma spegni quel coso! Ho sonno, io! Domani, mamma mi porta in piscina e mi devo alzare presto".
Anna (io): "Sta' zitta e girati dall'altra parte! Ho quasi fatto, abbi ancora un po' di pazienza. Finisco la frase e spengo, dammi un momento".

Questo è uno dei tanti, ormai consolidati dialoghi tra me e mia sorella.
La quale è perfettamente consapevole che non finirò la frase e spegnerò, come le ho detto.
Ho sfruttato questa scusa troppe volte... Uff.
Dovrò inventarmi qualcos'altro, per incantarla un po'!
Continuo imperterrita a battere le dita sulle lettere della tastiera, decidendo di essere un po' più breve nella recensione.
Per stavolta.
Se le imprecazioni di mia sorella svegliano mia madre, che dorme beatamente per ora, posso anche dire addio alla testa.
Se poi si sveglia mio padre... Posso dire addio alla vita.
Letteralmente.
No, non vivo in una famiglia di pazzi squilibrati con manie omicide (anche se io, un po' pazza lo sono XD), ma i miei si alzano molto presto la mattina e la sera non vogliono essere disturbati.
Direi che è anche logico...
Il mio unico problema è la mia adorata sorellina, con la quale divido la camera da letto da quando lei ha smesso di dormire nella culla.
Con un sospiro, aggiungo rapidamente i miei saluti alla recensione ed inizio a spegnere il portatile, costretta a rimandare i miei piani al giorno successivo.
Nel vedermi prendere la pila, che uso per non andare a sbattere nello spigolo in legno del letto quando spengo la luce della scrivania, mia sorella borbotta un "Alleluia! Ha spento...".
Le rifilo un'occhiataccia seccata, mentre vedo il mio amico elettronico godersi il suo meritato risposo.
Per stasera, è meglio spegnere. Sono già le 23; 27...
Di questo passo, non prenderò sonno neanche per mezzanotte.
Purtroppo, ho problemi d'insonnia; è anche per questo che passo le ore davanti al PC, proprio perché non mi viene sonno!
Con un sospiro, m'infilo sotto il lenzuolo e, preparandomi mentalmente all'idea di sentire le campane di mezzanotte, comincio ad immaginare quello che dovrò scrivere domani.

Penso di essermi addormentata, perché, quando apro gli occhi, sono le due passate.
Buffo, credevo che avrei dovuto aspettare un'eternità per crollare e invece...
Beh, non posso dire di essere contenta, però.
Se mi addormento subito, puntualmente mi sveglio nel cuore della notte.
Non c'è modo di farsi un bel sonno tranquillo, purtroppo.
Chiedendomi perché cavolo mi sono svegliata a quest'ora, mi guardo intorno per capire se ho dimenticato qualcosa.
Di solito, è quello il motivo per cui mi alzo nel cuore dell'oscurità notturna.
Una flebile luce attira il mio sguardo e per poco non mi viene un infarto nel vedere che il portatile è acceso e che la sua luce azzurrina illumina il soppalco con un'atmosfera...
L'unica parole che mi viene per definirla è spettrale.
Sì, decisamente quella luce fioca mi fa venire in mente uno di quei dannati film horror che i miei amici mi hanno costretto a guardare quando ci riunivamo a casa di Francesco.
Mamma mia... non è che mo' appare un pozzo nero e ci esce la bambina di "The Ring"?
Scuotendo la testa per non pensare a certe scemenze, butto via il lenzuolo e mi alzo a sedere.
Passandomi le mani sulle braccia scoperte, fisso il mio computer con un misto d'ansia e preoccupazione.
Ma non l'avevo spento circa due ore e mezza fa?
Voltandomi verso mia sorella, la vedo dormire beatamente, con i riccioli neri sparpagliati sul cuscino.
Poco ci manca che si metta a ronfare, tanto dorme tranquilla.
Ghiro pigrone la prendo in giro, prima di alzarmi dal letto ed avvicinarmi al portatile.
Cosa neanche troppo difficile, dato che tra il mio letto e la scrivania c'è solo lo spazio per la sedia.
Con un sospiro assonnato, inizio ad armeggiare sui tasti per spegnere il computer, ma una schermata mi blocca.
Ma fa che questo PC è uscito scemo, così di botto?
Si dice che gli oggetti finiscono sempre per assomigliare ai proprietari, ma questo non spiega tutto questo casino.
Da dove esce quest'immagine di un pozzo in legno e pietra con rampicanti ovunque sul bordo?
Ma che ha cambiato sfondo da solo?
Sinceramente, ho troppo sonno per risolvere enigmi.
Cerco il pulsante per spegnere il portatile, ma non faccio in tempo a premerlo che una luce accecante mi costringe a ripararmi il viso con le mani.
Ma si può sapere che cavolo sta succedendo? Che ha il computer?
A tentoni, cerco di coprire il più possibile lo schermo, in modo da affievolirne la luminosità.
Se mamma si accorge della luce, mi ammazza sul serio!
Di colpo, mi sento come se il mio corpo fosse diventato leggero come una piuma.
Ok, qualcosa non va... Decisamente.
Prima che io possa fare qualunque cosa, la luce scompare in un tunnel apparentemente kilometrico ed io mi ritrovo a caderci dentro.
Peggio degli scivoli agli Acqua Park!
Non riesco a capire niente, neanche se sto urlando o no per la paura; so solo che voglio uscire da qui dentro.
Dopo quelle che sembrano ore, la luce del tunnel si fa sempre più grande, segno che sto uscendo.
Senza che abbia il tempo di prepararmi all'impatto, mi ritrovo a rotolare come una palla su di un prato.
Cielo e terra si sovrappongono senza sosta, dandomi l'impressione di girare in una ruota per criceti dipinta.
Chiedendomi quando mi fermerò, se mai mi fermerò da qualche parte, sbatto la schiena contro qualcosa di duro.
Mentre cerco di riprendermi ed evitare che il mondo mi balli una mazurca davanti alla faccia, capisco che sono a testa in giù, con le gambe sollevate contro un tronco.
E qui inizio seriamente a preoccuparmi, perché niente è più logico.
Apparte il fatto che non ho ancora capito dove sono, perché ho i jeans e le scarpe da ginnastica e non la mia camicia da notte?
E poi, dove diavolo sono finita?
Con uno sbuffo, mi rimetto dritta e, massaggiandomi la schiena, mi guardo intorno.
Ma dov'è finita la mia stanza?
Il mio letto, il computer, la scrivania... mia sorella?!
Dove sono?!?
Davanti a me, si estendono solo alberi frondosi. Per kilometri.
Niente case, niente costruzioni... neanche un cane, nei paraggi!
Ma si può sapere dove sono finita?
Spaventata, mi porta le mani alla bocca e grido "Ehi, ma c'è nessuno?! C'è qualcuno, qui?".
Niente, la mia voce si perde tra gli alberi, senza che nessuno mi risponda.
Sforzandomi di non farmi prendere dal panico, inizio a camminare tra gli alberi, segnando con un nastro (che mi sono ritrovata in tasca) il punto di partenza.
Se non inizio a camminare, mi verrà un attacco di panico ed arrivederci...
Stranamente, ho come l'impressione di aver già visto una cosa del genere, da qualche parte.
Solo che, ovviamente, non ricordo dove, né quando.
Mi addentro in mezzo al bosco, guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno che possa darmi una mano.
O almeno capire dove capperi sono finita!
Il silenzio mi irrita moltissimo e quasi sono contenta quando sbatto un piede contro un sasso e comincio ad imprecare.
Almeno sento qualcosa di normale! I miei insulti rivolti a tutte le rocce del pianeta (se mi sentisse il mio prof di geologia, gli verrebbe un infarto!) sembrano attirare qualcuno.
Sento dei passi pensati sull'erba, assieme ad un rumore metallico ripetuto, che però non riesco a capire.
Sempre tenendomi il piede dolorante tra le mani, mi volto verso destra... ed ho come l'impressione che i miei occhi mi vogliano uscire dalle orbite.
Davanti a me compaiono cinque uomini, ma vestiti in maniera così assurda che mi stupisco di non essere crollata a terra per il troppo ridere.
Armature.. armature con spade, mazze ferrate e chissà che altri gingilli.
Ma sono armature che ho visto al museo e risalgono al Giappone medievale!
Aspetta... Giappone medievale?
Ma che cavolo... altra cosa che non mi torna affatto; questi tizi non sono come me, o meglio... mi sembrano appena usciti da un'anime, di quelli che seguo in televisione.
Ok, adesso inizio davvero a preoccuparmi...
DOVE CAVOLO SONO FINITA?!?
Vedo quei tizi fissarmi altrettanto sorpresi e borbottano tra loro, indicando il mio abbigliamento come se fosse qualcosa di extraterrestre.
"Chi sei, ragazzina?" mi apostrofa il più grosso, puntandomi la spada al petto "E che diavolo sono quei cosi che indossi?".
"Uno: abbassa quella spada" replico irritata, allontanando l'arma da me "Secondo: Questi sono vestiti, imbecille. Terzo: posso sapere dove sono?".
Li vedo sbarrare gli occhi, ma non capisco se per le mie parole o per il mio tono di voce. Forse, per entrambi.
"Sei nel bosco nei pressi del villaggio Musashi" mi risponde uno di quei bestioni, sorridendo poco amichevolmente "E, purtroppo per te, noi controlliamo la zona".
Per un attimo, resto allibita, incapace di muovermi, mentre il mio povero cervello cerca di comprendere che cavolo sta succedendo.
Aspetta.. ha detto.. ha detto Musashi?!
No, è assurdo... Non può essere.
Ho la vaga impressione che mi sia venuto un tic all'occhio destro, perché lo sento scattare in sincronia con un muscolo della mascella. Il che non è una buona cosa.
"Mu... Musashi?" ripeto incredula "No, dico... state scherzando! Non... non è possibile!".
Non posso essere finita davvero nel Giappone del periodo Edo!
Per di più, un Giappone in stile manga. È.. è semplicemente assurdo!
"Invece è così, dolcezza" replica uno di quei tizi, fissandomi... con intenzioni ben poco rassicuranti "E tu.. sei finita in un bel pasticcio".
Senza pensarci due volte, mi volto e comincio a correre come una forsennata, ben decisa a mettere la maggior distanza possibile tra me e quei bestioni.
So di non avere molto tempo, perché non sono certo il tipo da maratona!
Sono rapida negli scatti, ma non duro a lungo.
Evitando gli alberi di un soffio, mi sforzo di correre il più velocemente possibile, ma sento le gambe pensati come piombo.
Ovviamente, il mio corpo non mi aiuta mai quando serve!
Sento le urla di quegli scimmioni poco dietro di me e trattengo un urlo isterico.
Accidenti, ma che diavolo sta succedendo?! Voglio tornare a casa mia!!
Se tutto questo è un sogno, io voglio svegliarmi! Subito!

ecco fatto... questa è la prima parte di questo sogno che mi ha tenuto "prigioniera" tre notti fa. che dite? sono da ricoverare? io temo di sì... fatemi sapere se è meglio che li chiamo al più presto, quelli del CIM, così mi levo il pensiero...
Bacioni, vostra
Alys-chan (alias Sclero-Girl)

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Capitolo 2
*** Rendersi conto che la malattia è più seria del previsto ***


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Sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere come è stata accolta questa storia e sono felicissima che vi stia piacendo così tanto. grazie di cuore, ragazze! davvero, grazie. mi auguro che continuerete a ridere anche in quest'altro spezzone, dove si capirà fino a che punto sono da ricoverare. ^-^ vi lascio alla lettura, grazie ancora a tutte!!

2 - Rendersi conto che la malattia è più seria del previsto

Voglio svegliarmi, voglio svegliarmi, voglio svegliarmi.
Non chiedo altro, dannazione!
Voglio tornare a casa, alla mia vita di tutti i giorni! Alla noiosa, abituale vita del ventunesimo secolo!
È questo quello che penso, mentre corro come una forsennata attraverso una verdeggiante pianura.
Sento le urla dei cinque scimmioni alle mie spalle, sempre più vicine.
Accidenti, stanno recuperando terreno!
Ed io sono sempre più esausta. La milza mi pulsa come se ci avesse infilato un coltello e la gola mi brucia da morire.
Come sempre... Dato che il mio naso non è buono a niente, la gola deve sopportare tutta la respirazione e brucia come se avessi mangiato carbone!
Ma perché diavolo non me ne va una buona, accidenti?!
Di colpo, inciampo in una radice e mi accappotto.
E te pareva se non cadevo come una pera cotta!
Ma perché non riesco a farne una giusta neanche quando sono in pericolo di vita?!?
Resto a fissare l'erba che mi punge il viso, incapace di respirare normalmente e riprendere a correre.
Ok, sono ufficialmente morta. Quelli mi ammazzeranno di sicuro!
Vabbé, è un sogno... E se non fosse così?
Se questo non fosse affatto un sogno?
Non lo so, ma ormai è troppo tardi per chiederselo.
Improvvisamente, mi sento afferrare per i capelli e mi scappa un gemito quando uno di quei bestioni mi costringe in ginocchio.
"Lasciami andare, brutto imbecille! Lasciami subito!" esclamo furiosa, cercando di dargli un calcio.
"Credevi di poter scappare, mocciosa?" mi chiede divertito, costringendomi a guardarlo in quegli occhi porcini che mi fanno rabbrividire.
Cercando di non farmi strappare i capelli, mi alzo in piedi e, senza capire manco perché lo faccio, gli sputo in faccia.
Mi fa schifo e glielo dimostro, forse per questo...
Peccato che lo abbia fatto incazzare di brutto!
"Questa me la paghi, brutta mocciosa!" esclama furioso, pronto a colpirmi.
Non so da dove prendo la forza o il coraggio, ma, dato che sono in piedi, ne approfitto.
Slancio la gamba e gli rifilo un calcio dritto dritto sui gioielli di famiglia.
Così impari, brutto verme!
Cavoli, quante volte ho sognato di farlo con quei cretini dei miei compagni di classe!
È... È una bella soddisfazione, lo ammetto.
Lo sento mugugnare per il dolore e, non appena la presa sui miei capelli diminuisce, riprendo a correre.
Non ho mica voglia di farmi ammazzare, io!
Incurante della gola che implora pietà, continuo a correre senza una meta, sperando in un miracolo.
Un miracolo che prende vita sotto l'aspetto di una ragazza, vestita di nero e rosa, con una spada allacciata al fianco.
"Che succede?" mi chiede, avvicinandosi di corsa.
"Aiuto" sussurro io, incapace di alzare la voce "Quei.. quei tizi.. mi vogliono ammazzare".
Non riesco ad aggiungere altro, che li sento arrivare e mi volto verso di loro.
Dannazione, certo che hanno una ripresa rapida, 'sti pazzi!
Ma non voglio mostrarmi codarda, un minimo d'orgoglio ce l'ho.
Se proprio devo morire, voglio farlo a testa alta!
Aspé'... Ma mo' 'ste frasi gloriose, da dove vengono fuori?
Non è da me... Non sono una fifona, ma manco una sprizza coraggio da tutti i pori!
Sono la tipica persona che evita i conflitti, quando può...
Altrimenti, li affronta, punto.
La ragazza che ho incontrato mi fa cenno di allontanarmi "A loro ci penso io, tu pensa a ripararti da qualche parte".
Solo in quel momento noto un grosso boomerang a terra e noto che la mia salvatrice ha un che di familiare.
No, aspetta un momento!
Non può essere chi penso io... non avrebbe senso!
Non è umanamente possibile!
La mia mente malata non può partorire certe cose...
Quando però un gattino nero e bianco, provvisto di un paio di occhi rossi e di due code dall'aria morbida, non ho più dubbi.
Soprattutto quando lo vedo sparire tra delle fiamme ed uscirne sotto le sembianze di una tigre dai denti a sciabola, sempre con le due code e gli occhi rossi però...
A quel punto, il mio beneamato cervellino decide che è troppo e si spegne. Ed io con lui...
 
"Credete che sia morta?" mormora una voce di bambino, in un punto imprecisato alla mia destra.
"No, non vedi che respira?" fa notare qualcun altro, dall'altra parte della mia testa "È solo svenuta".
Buffo, queste voci mi sono un tantino familiari... Eppure, non sono di nessuno della mia famiglia, o di qualche mio amico...
"Piuttosto, avete visto che abiti strani che porta?" borbotta una terza voce, alquanto seccata "Non è di queste parti, la tipa".
Irritata da quel tono saccente, non apro neanche gli occhi e, afferrata la prima cosa che mi capita sotto mano, la tiro nella direzione di quell'antipatico.
Mi alzo lentamente a sedere e borbotto "I miei vestiti sono normali. Forse è la tua testa che non lo è".
"Dopo il colpo che ha preso, ne sono sicuro" ride un tipo davanti a me, indicando l'amico stramazzato a terra.
Un vaso, grosso quanto la mia testa, rotola poco più in là e la cosa mi sorprende.
Davvero l'ho colpito? Di solito, la mia mira fa davvero pena...
Decido di lasciar perdere la mira e mi guardo attorno, cercando di capire dove sono finita stavolta.
Sono in una capanna in legno, stesa su di un letto poco più duro del mio, che mia cugina si ostina a definire una pietra.
Invece lo trovo così comodo e rilassante.... altro che materassi in lattice, dove sprofondi e non ti puoi muovere!
Beh, è normale che non sia morbidissimo. È un futon mi rendo conto, fissando la coperta su cui mi trovo.
Aspe'! su cosa sono seduta?! Un futon?!
Allarmata, scatto in piedi e guardo le persone che mi fissano un po' sorprese.
Sbatto ripetutamente le palpebre, dandomi anche un pizzicotto per essere sicura che non sto avendo un'allucinazione.
Ma questi... no, non possono essere davvero loro!
"Ti senti bene?" mi chiede premurosamente una ragazza dai capelli corvini, vestita con una divisa scolastica giapponese verde e bianca.
No, non può essere davvero.. Kagome Higurashi!
"Sto sognando" mormoro allibita, portandomi le mani al viso "Sì, sto sognando. Non c'è altra spiegazione. È tutto un sogno...".
"Ehi, razza di dannata!" mi apostrofa una voce maschile, la stessa che mi ha irritato poco prima "Ma ti pare il caso di tirare vasi addosso alla gente?".
"Ed a te pare il caso di essere così dannatamente scorbutico?" ribatto io, ignorando il fatto che lui dovrebbe esistere solo nei manga e negli anime.
Porca miseria, manco nelle mie fantasie più assurde avrei mai pensato di parlare con niente poco di meno che Inuyasha!
Insomma, c'ho fantasticato così tanto su questo mezzo-demone e su tutto il gruppo, che mo' lo vedo pure davanti a me...
Sto impazzendo, non ci sono altre spiegazioni.
"Effettivamente, non sei gentile" mormora quello che riconosco come il piccolo Shippo, prima di ricevere un pugno dall'hanyou.
E te pareva... È proprio uguale e spiccicato al personaggio che conosco.
Come da manuale, Kagome prende le difese di Shippo ed Inuyasha si ritrova schiantato a terra dopo un terribile "A cuccia!".
La ragazza si volta verso di me con uno sguardo di scuse, ma io le faccio cenno che è tutto apposto.
Nella mia mente malata, è ovvio. Qui non è niente apposto!!
"Possiamo sapere come ti chiami e da dove vieni?" mi chiede Sango, fissandomi incuriosita "Perché quegli uomini ti inseguivano?".
Con un sospiro, mi risiedo sul futon, cercando le parole giuste per spiegarmi.
Il che non è facile, dato che neanche io ho capito bene come sono finita qui.
"Mi chiamo Annamaria" mormoro, tormentando un lembo delle coperte "E vengo da un mondo molto diverso dal vostro, direi... Come sono arrivata qui è un mistero".
"Ann.. che?" esclama Inuyasha, rialzandosi dal pavimento "Ma che razza di nome assurdo hai?".
"Perché, Inuyasha è un nome normale, secondo te?" replico incavolata, fissandolo truce.
Già non so come sono arrivata nel Giappone medievale, perdipiù in un manga e non so come tornare a casa mia...
Ci mancava solo che questo idiota mi facesse saltare i nervi.
"Come... Come fai a conoscere il mio nome, dannata?!" ringhia il mezzo-demone, mostrandomi gli artigli con fare minaccioso.
Lo snobbo alla grande e mi rivolgo a Kagome "So che vi sembrerà assurdo, ma io vi conosco uno per uno".
Comincio da lei, indicandoli uno alla volta "Tu sei Kagome Higurashi, il piccolo demone volpe si chiama Shippo. Il monaco è Miroku e lei è Sango".
Alla fine, indico il gattino demoniaco che mi si sta avvicinando "E tu sei Kirara".
Come risposta, ottengo un dolce miagolio, che mi fa sorridere. Adoro quel suono!!
"Davvero ci conosci?" mi chiede Shippo, fissandomi sorpreso "Come mai? Noi non ti abbiamo mai vista!".
"Direi..." commento io "Non sono della zona, come avete potuto capire", "Vieni dal futuro, come Kagome?".
Un sorriso nervoso mi appare in viso "Più o meno. A casa mia, corre l'anno 2012...".
"Quindi vieni da un futuro un po' più avanzato del mio" mormora Kagome, incredula "Una decina d'anni, non di più".
"Sì" annuisco "Solo che non ho la minima idea di come sia finita qui... Né di come tornare a casa".
"Il punto è che non mi basta attraversare un pozzo e sono nel giardino di casa mia" borbotto "Non ho la più pallida idea di come sia finita qui.. e di come faccia a capirvi così bene!".
"Cos'è, blateri per enigmi?" mi apostrofa Inuyasha, "Perché non mi lasci parlare, scemo?" lo rimbecco io.
"Credo si veda un po' dalla mia faccia, che non sono giapponese" continuo "Per questo, mi sono stupita dal fatto che ci capiamo così bene. Io vengo da un paese più piccolo, che si chiama Italia".
Augurandomi che Kagome un minimo di geografia se lo ricordi, torno ad attorcigliare un lembo della coperta. Sono nervosissima!
Chissà se mamma si è accorta che sono sparita...
"Italia?" ripete Miroku "Non ho mai sentito un luogo chiamato così... È molto distante?".
"Direi" commento io, decisamente scocciata "In pratica, è dall'altra parte del globo".
"Quindi sei europea" mormora Kagome, armeggiando con un grosso atlante che ha preso dallo zaino.
Ma come diavolo faccia a portarsi tutte quelle cose dietro, per me è ancora un mistero...
"Sì" confermo, indicando il mio paese che si estende nella chiazza azzurra del Mediterraneo "Sono dannatamente lontana...".
"Ma come ci sei arrivata qui, da un paese così distante e dal futuro, poi?" chiede Sango, allibita dalla distanza che mi separa da casa.
"Ma che ne so..." impreco incavolata "Il mio computer è diventato scemo e si è acceso da solo. Quando ho provato a spegnerlo, mi ha come risucchiata in un tunnel e sono finita qui".
Fisso con astio il pavimento nell'aggiungere "Poi ho incontrato quei cinque scimmioni, che pensavano di divertirsi con me, e sono scappata".
"Compu-cosa?" mormora Shippo, fissandomi sorpreso "Che cos'è? Un gioco?".
"No, è una macchina che permette di fare moltissime cose" mormoro io "Però ci si può anche giocare, conservare le foto, ascoltare musica...".
Vedendo che il piccolo mi guarda sbalordito, rido "È una sorta di scatola magica, che conserva le cose più importanti che vuoi custodire. Disegni o musica, non fa differenza".
"Deve essere molto bello" mi sorride il kitsune, "Abbastanza, sì".
"Questo però non spiega il fatto che tu ci conosca" borbotta Inuyasha "Avanti, sputa il rospo".
"Tu parlami ancora così ed io ti faccio sputare i denti" lo avverto con tono feroce.
Capperi, quanto odio quel tono saccente!
"Tsé, un'umana come te non può farmi niente" replica lui, voltando la testa con fare snob.
Mi prudono le mani per la voglia di prenderlo a schiaffi!
Accidenti, ma come cavolo si permette di parlarmi così?!
Incavolata nera, gli afferro un orecchio canino e sbraito "Piantala, cagnaccio scorbutico! Sarò anche umana, ma tu non hai il diritto di trattarmi come se fossi niente!".
Lo sento guaire appena, stordito dal mio urlo (non ho una voce troppo delicata, quando urlo), e lo lascio andare "Razza di scemo".
Noto che il resto del gruppo mi fissa basito e fatico a non ridere.
"Scusate, ma io certi atteggiamenti non li sopporto" mi giustifico, sedendomi di nuovo.
Ora devo spiegare come mai li conosco uno per uno... Mi sa che per loro sarà un mezzo shock.
"Ad essere sincera, non conosco solo i vostri nomi, ma anche altre cose che vi riguardano" ammetto "Ma, vedete.. il fatto è che..".
Con un sospiro, mi rassegno a lanciare la bomba "Nel mondo da cui provengo, tutti voi fate parte di un racconto. Una storia nata dalla fantasia di una fumettista giapponese".
La grande Rumiko Takahashi...
Moltissime ragazze le sono grate per essere nata con questa fantasia.
"Dici sul serio?" mormora Kagome, fissandomi con gli occhi fuori dalle orbite "Siamo.. un fumetto?!".
"Nel mio mondo, sì" dico seria "Mi sa che devo aver attraversato una barriera dimensionale, se no tutte 'ste cose non me le spiego...".
"E che altro sai di noi?" mi chiede Shippo, che mi sembra quello più rapido ad assimilare la notizia shock.
"Beh, diverse cose..." mormoro evasiva "Perché viaggiate insieme, come vi siete incontrati e cosa cercate".
Non voglio dire qualcosa che potrebbe scombussolare il corso degli eventi; non so neanche in quale punto della storia sono finita!
"Davvero sai tutte queste informazioni?" domanda Sango, ancora incredula "È.. pazzesco. Fatico a crederci..".
"Non ne dubito" la rassicuro "Se qualcuno mi avesse detto quello che ho detto a voi, lo avrei preso per fumato".
"A proposito, cosa è successo qui, ultimamente?" chiedo, cercando di farmi un quadro più chiaro della situazione.
"Perché dovremmo dirtelo?" replica Inuyasha "Per quello che ne sappiamo, potresti anche esserti inventata tutto".
"Chi ci assicura che non sei una spia di Naraku?" insinua sospettoso "Che non raccogli informazioni per quel bastardo?".
"Io, lavorare per quella sottospecie di ragno trasformista con il trucco?!" esclamo spiazzata "Ma dico, tu sei davvero scemo!".
"Non mi ci accosterei, neanche con una pistola puntata alla testa" continuo schifata "Quello..è un essere disgustoso. Un ammasso di demoni tenuti insieme dal cuore umano di Onigumo".
Sgranano tutti gli occhi nel comprendere che ne so parecchio sul loro più acerrimo nemico.
"Sai molto più di quanto mi aspettassi" ammette il mezzo-demone "Probabilmente, hai avuto modo di conoscerlo bene...".
Ma allora questo è citrullo sul serio!
"Io. Non. Sto. Dalla. Parte. Di. Naraku" scandisco incazzata "Non vengo da questo mondo, lo vuoi capire?!".
Davanti al suo sguardo scettico (accidenti, quegli occhi d'ambra sono troooppo belli!), gli do' le spalle e sollevo la maglietta per mostrare la schiena.
"Se fossi un'emanazione di quel verme, dovrei avere un ragno inciso sulla schiena, non credi? Come Kagura" borbotto seccata.
Ignoro volutamente lo sguardo languido di Miroku, piuttosto compiaciuto dal fatto che, sotto la maglietta, porto solo una fascia per lui incomprensibile.
"Ti do' un consiglio, monaco depravato" lo avverto, sistemandomi la T-shirt "Tieni lontano da me quelle manacce ed andremo d'accordo. Intesi?".
"Sei a conoscenza anche di questa.. mania di Miroku?" mormora Sango, fissandomi sorpresa.
"Sì, così come che tu lo colpisci spesso e volentieri con un bel ceffone" replico sorridendo.
Qualcosa, dai loro sguardi, mi fa capire che ora mi credono e che si fidano di me. Questo mi fa sentire meglio...
Ormai, se proprio sono impazzita, voglio vedere fin dove la mia mente malata intende spingersi.  

che ne dite? Sono o non sono da rinchiudere al CIM?! XD Con Inuyasha non ci vado proprio d'accordo, per ora. Shippo, invece, è troooppo puccioso!!! *w* adoro quel piccoletto! secondo voi, cosa succederà, adesso? ^-^ Le sorprese non sono ancora finite!! e sapete perché? perché la mia follia nno ha limiti!! XD
bacioni enormi, vostra
Sclero-Girl... o Alys-chan, coem preferite ^-^

o affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

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Capitolo 3
*** Usare le bacchette... è un arte! ***


Ma ciao a tutti!! finalmente, dopo tutto questo tempo, riesco ad aggiornare la storia!! ^-^ grazie per la vostra pazienza ragazzi. mi auguro che anche questa terza parte del mio incredibilmente assurdo sogno possa strapparvi un sorriso. un bacione!!! ^-^

 

3 - Usare le bacchette... è un'arte!

"Allora, cos'è successo negli ultimi giorni?" chiedo, incrociando le gambe sul futon e fissando il gruppo.
"Abbiamo sconfitto una sacerdotessa morta" borbotta Inuyasha, ancora poco convinto dalle mie parole.
"La Divina Kagome ha liberato l'anima di una sacerdotessa, il cui nome è Hitomiko" spiega Miroku, rifilando un'occhiataccia all'amico.
"Hitomiko, eh?" mormoro io "Quindi, Kagome ha dovuto affrontare quel verme di Naraku da sola".
Allora siamo in Final Act, l'ultima serie... Buono a sapersi.
"Tu sai cos'è successo in quel tempio?" mi chiede Shippo, "Più o meno. Per la prima volta, Kagome ha usato i propri poteri da miko, non è così?" rispondo io, fissando la ragazza al mio fianco.
Lei annuisce, ancora sorpresa dal fatto che io abbia tante informazioni su di lei e l'intero gruppo.
Rimaniamo a chiacchierare per qualche minuto, durante i quali io esprimo la mia opinione sulla parte malvagia della Sfera dei Quattro Spiriti, per quel po' che ho capito su di essa.
Magatsui mi ha letteralmente fatto venire i brividi quando ha affrontato Sesshomaru, anche se quest'ultimo gli ha dato una bella lezione!
Questo però non lo dico, perché sarà l'avventura che andranno ad affrontare a breve, se la memoria non m'inganna.
Ed io non ho la minima intenzione di modificare il futuro, qui dentro.
Piuttosto, dovrei trovare una strada per tornare indietro!
"Dato che sembri così ben informata" commenta ad un certo punto Inuyasha "E dici di non essere al servizio di Naraku..".
Gli rifilo un'occhiataccia "Con un udito così sviluppato, ancora non ti è chiaro che io non ho nulla a che fare con quel ragnaccio con l'ombretto?".
A questo punto, credo proprio che sia questione di cervello...
"Saprai anche come sconfiggerlo" conclude l'hanyou, ignorando totalmente la mia ultima replica.
Quella frase mi lascia spiazzata e comincio a tormentare un lembo del futon.
Punto primo, non ho visto tutte le puntate di Final Act, l'ultima serie regalataci dalla Tv giapponese.
Mi sono bloccata alla numero 18, perché mi dimentico sempre di andare avanti.. anche se non ho resistito all'idea di vedere l'ultima.
Punto secondo, non ho la minima intenzione di dirgli come e quando sconfiggeranno Naraku.
Rischio di cambiare qualcosa nel loro futuro e chissà che diavolo accadrebbe.
"Allora?" m'incalza il mezzo-demone, poggiando le mani sulle ginocchia "Ti decidi a rispondere?".
Prendo un profondo respiro, sforzandomi di non prenderlo a pugni per zittirlo, e mormoro "Non lo so. Non sono un oracolo, io".
Noto una leggera delusione sui volti del gruppo, mentre Inuyasha esplode in un "Fhé! E ti pareva se questa mocciosa sapeva qualcosa di utile".
A quel punto, afferro il futon con tanta forza da sbiancare le nocche e Shippo si allontana, dicendo "Inuyasha.. Secondo me, è meglio se stai zitto".
"Tu impicciati degli affari tuoi, pulce" lo rimbrotta l'altro, mentre io mi alzo in piedi.
Sento Miroku mormorare qualcosa a proposito del fatto che le donne arrabbiate sono peggio dei demoni, ma non lo ascolto più di tanto.
Avanzo a passo deciso verso l'hanyou e sibilo gelida "Anche se sapessi cosa vi aspetta, non potrei dirvelo. Rischierei di cambiare il futuro e questa è una cosa che non deve accadere".
"Secondo" continuo imperterrita "Smettila di fare lo scontroso con me. Non mi pare di averti infilzato con la tua spada o altro. Mi hai capito?".
Lo vedo fare una smorfia a metà tra il sorpreso e l'ansioso e, notando di sfuggita una lucida padella appesa alla parete, capisco il perché.
Ho una faccia così seria ed inespressiva al tempo stesso, che sembro la versione femminile (umana) di Sesshomaru.
Il che... è decisamente preoccupante.
Chissà se in quest'assurda avventura vedrò pure lui, il Re dei Ghiaccioli Demoniaci.
Bah.. ormai, mi aspetto di tutto dalla mia mente malata.
"Però, conosco una cosa che potrebbe aiutarvi un pochino" mormoro, sforzandomi di tornare normale E, soprattutto, che posso dire senza che succedano casini.
"A breve, la Sfera verrà completata" dico seria "E vi toccherà affrontare l'ultima battaglia".
Miroku si alza in piedi, con gli occhi che scintillano per la speranza "Sai se vinceremo questa guerra?".
È ovvio che vinceranno, ma mica glielo posso dire...
"Credo che abbiate buone speranze di farcela, ma sicuramente sarà una battaglia molto dura" commento "Naraku è più infido di un serpente".
Vorrei aggiungere qualcos'altro, tipo sorridere e dire che sono certa che ce la metteranno tutta, ma il monaco mi prende le mani tra le sue.
"Gentile signorina, non ha idea di quanto queste parole ci confortino" mi sussurra dolcemente "La ringrazio, a nome di tutti".
Quando avverto che una delle sue mani sta scivolando dove non dovrebbe, gli rifilo un pizzicotto sul braccio e sorrido nel vederlo arretrare.
"Felice di esservi utile" dico sorridendo "Ma, qualcosa mi dice che il tuo vizio è più forte della ragione...".
Vedo Sango sogghignare appena davanti al modo in cui tengo a bada il monaco pervertito e sorrido più ampiamente "Non avrò gli artigli di un demone, ma le mie unghie fanno male lo stesso, sai?".
"Me ne sono accorto" mormora il bonzo, prima di scoppiare a ridere assieme agli amici.
Però... ammetto che sono piuttosto simpatici, con qualche eccezione.
Sospirando appena, mi avvicino ad Inuyasha "Secondo te, non vorrei dirti tutto quello che so e darti una mano per eliminare Naraku?".
"Ma, se poi quel maledetto sentisse o percepisse qualcosa, potrebbe cambiare i suoi piani e sareste punto e daccapo" dico seria.
Lui non si gira neanche a guardarmi, ma so che mi ha sentito benissimo; le sue orecchiette si muovono imperterrite (che voglia di toccarle!!).
Forse, sta riflettendo su quanto gli ho detto, ma non ne sono troppo sicura.
Senza offesa, ma Inuyasha non è famoso per la sua intelligenza.
"Di una cosa, però, sono certa" sussurro "Per quanto quel ragno putrefatto possa ideare nuovi piani, voi lo sconfiggerete. Me lo sento".
Un vago sorriso gli appare in volto, uno di quelli che lo rendono così dannatamente affascinante...
"E va bene, mocciosa testarda" mi dice "Voglio crederti. Vedi solo di non fare passi falsi, o te ne pentirai".
Credo che sia la miglior dimostrazione di fiducia che possa ottenere e decido di accontentarmi.
"Solo una cosa" mormoro, allontanandomi per tornare sul futon "Io mi chiamo Annamaria, non mocciosa".
"Anche perché ho quasi diciannove anni e non cinque" commento, trattenendo una smorfia.
Sono più grande di Kagome e Sango, di sicuro.
Miroku, invece... quanti anni ha, il monaco?
Decido di lasciar perdere e mi appoggio sulla morbida coperta, con lo sguardo ambrato di Inuyasha addosso.
"Se proprio non riesci a dire il mio nome per intero, almeno chiamami Anna" gli dico, sospirando appena "Così è più facile, no?".
"Un bel nome" mi dice Shippo ed io penso che adoro quel piccolo cucciolo di demone volpe.
È così puccioso!!
"Ti ringrazio" sorriso lusingata, pensando che il mio nome e parte della mia situazione mi ricordano maledettamente la saga "Cuore di Demone" di Vania-sama.
Che il continuo rileggere quelle storie mi abbia influenzato?
Boh.. sinceramente non ne ho la più pallida idea!
 
Dopo un paio d'ore passate a chiacchierare, mi rendo conto che sto bene in compagni di questo strano gruppo.
Mi sento molto più a mio agio di quando ero con i miei compagni di scuola...
Il che è tutto dire, dato che tendo ad essere un lupo solitario.
Almeno, a quanto dice mia madre...
Accidenti, come mi manca!
Non avrei mai pensato di poter sentire la mancanza perfino delle sue cazziate serali!
O le lamentele esasperanti di mia sorella.
Chissà se a casa si sono accorti che sono sparita.
Dove mi staranno cercando?
Sono sicura che la nonna sarà andata fuori di testa, ansiosa com'è.
Mi sforzo di non pensarci troppo e mi concentro sul discorso di Miroku, deciso più che mai a mettere fine alla maledizione che da tre generazioni affligge la sua famiglia.
Vedendolo cadere di lato dopo un ceffone micidiale, mi chiedo se la vera maledizione non sia quella di avere i tentacoli al posto delle mani ogni volta che incontra le curve di una donna...
"Sei un caso senza speranza" commento, vedendolo massaggiarsi la guancia arrossata "Credo di aver perso il conto delle volte che le hai prese".
Sango sospira affranta "Anche io... E dire che i colpi li prende da me, buona parte delle volte".
"Lascia stare. È un calcolo troppo lungo" commento cupa, sistemandomi una ciocca che mi è finita davanti alla faccia.
Accidenti, avrei dovuto conservare quel nastro che mi sono ritrovata in tasca.
Odio avere i capelli sparati in tutte le direzioni!
E dire che sono fortunata ad averli lisci...
Un leggero sbuffo attira la mia attenzione e sgrano gli occhi nel vedere Kaede entrare nella capanna con un grosso fascio di erbe sottobraccio.
Cavoli, mi ero dimenticata della vecchia sacerdotessa!
Chissà come reagirà alla notizia che so chi è e tutto il resto...
Il suo occhio (rabbrividisco al pensiero di come l'abbia perso) si punta su di me "Vedo che la ragazza si è ripresa".
Sentendomi vagamente a disagio, m'inchino goffamente per salutarla "È un piacere conoscerla, Kaede-sama".
La donna strabuzza l'occhio "Conosci il mio nome, ragazza?", "Sì, conosce molte cose di noi" spiega Kagome.
Davanti allo sguardo incredulo dell'anziana miko, racconta tutto quello che ho detto io poco fa, sorridendo per tranquillizzarmi.
"Quindi provieni dal tempo di Kagome, ma da una terra ed una dimensione diversa" commenta alla fine Kaede, guardandomi con aria severa.
Io mi limito ad annuire; questa tipa mi mette i brividi!
Per essere anziana per quest'epoca, è ancora dannatamente attiva e so che è meglio non sottovalutarla.
"Al villaggio, la voce non si è ancora diffusa" la sento dire "Sarà meglio che nessuno sappia chi è davvero. Per evitare inutili complicazioni".
"Non intendo causare guai, Kaede-sama" mi affretto a dire, sentendomi un tantino in colpa "Vorrei solo trovare un modo per tornare a casa mia, dalla mia famiglia".
"Un modo lo troveremo" mi rassicura la sacerdotessa "Ma, per ora, è meglio che nessuno capisca che non sei di queste parti".
"Gli stranieri non sono ben visti, in questo periodo" aggiunge cupa "Vedrò di procurarti degli abiti adatti. I tuoi lasciano troppo poco spazio alla fantasia".
La vedo rivolgere uno sguardo di avvertimento a Miroku, che sorride nervoso, ed abbasso lo sguardo.
Se Kaede vedesse come si vestono le miei coetanee per uscire (o peggio, per la discoteca), credo le verrebbe un infarto.
In fondo, però la capisco e mi limito ad annuire; la maglietta ed i jeans non lasciano troppo all'immaginazione.
Facendo cenno agli altri di seguirla, la sacerdotessa si allontana verso il centro del villaggio, lasciandomi sola con Kirara.
Mi sento un po' fuori posto e cerco di distrarmi accarezzando il morbido pelo del gattino demoniaco.
"Sai, mi ricordi un po' la mia cagnolina" sussurro, grattandole il collo "Anche a lei piace stare sulle mie gambe e farsi coccolare".
Kirara mi risponde con quel suo adorabile miagolio ed io mi volto verso la porta, in attesa del ritorno di Kaede.
Dopo diversi minuti, la vedo tornare nella capanna con un kimono e sento un sorriso incurvarmi le labbra.
Ho sempre sognato indossarne uno!
Ricordo che la nonna mi ha detto che suo padre gliene aveva portati un paio, dopo uno dei suoi lunghi viaggi per mare, ma che non aveva potuto conservarli...
Kagome mi aiuta a sistemarmi la stoffa verde attorno al corpo, mentre Sango (dopo aver rasentato l'infarto alla vista della minuscola biancheria della mia epoca) mi aggiusta l'obi grigio intorno alla vita.
Capperi, che vestito fantastico!!
Mi giro più volte su me stessa, sorridendo al pensiero di aver descritto un kimono uguale in una delle mie storie.
Sinceramente, un po' mi dispiace che non ci siano anche Kaori e Reito qui, ma quelli sono personaggi nati nella mia fantasia...
Osservo il mio riflesso in una padella lucida e sorriso ancora di più nel vedere i capelli in ordine, raccolti in una bassa coda da un nastro dello stesso colore dell'obi.
Mi sento più a mio agio di quanto mi aspettassi...
Quando sono pronta, l'intero gruppo si riunisce nella capanna e Miroku sgrana gli occhi nel vedermi.
Sinceramente, un minimo me l'aspettavo e non mi scompongo quando mi riempie di elogi... per distrarmi e potermi mettere le mani dove non dovrebbe.
Ovviamente, pochi minuti dopo, finisce a terra con un bernoccolo sulla fronte.
A quella vista, Kaede scuote la testa e comincia a preparare una zuppa di verdure; ragazzi, che profumino!
Decisa a non fare la figura della scansafatiche, mi offro di tagliare la verdura necessaria e mi sorprendo nel trovarlo divertente.
Beh, l'ho detto che sono uscita di testa...
La mia allegria, però, svanisce di colpo quando mi porgono una ciotola di zuppa e le tipiche bacchette di bambù.
Accidenti, ma perché non ci ho pensato prima?
Mi sforzo di capire come diavolo si debbano impugnare i bastoncini, osservando i miei nuovi amici, ma proprio non riesco a prenderli nel modo giusto.
Continuano a ballarmi tra le dita, muovendosi come se fossero dotate di vita propria!
Ad un certo punto (non so neanche come) una delle bacchette mi sfugge di mano, roteando a tutta velocità verso un ignaro Shippo.
Il piccolo lancia uno strillo quando l'arnese lo colpisce sulla gamba ed io divento rossa come un pomodoro.
Dannazione, che figura!
"Mi dispiace tanto, Shippo" sussurrò imbarazzata "Ma non sono per niente pratica con le bacchette".
Cavoli, questa è una delle rarissime volte in cui vorrei che mio zio mi avesse portato con sé in un ristorante giapponese.
Almeno saprei le basi della tavola nipponica!
"E con che cosa mangi, di solito?" mugugna Inuyasha, con un pezzo di sedano che sporge dalla bocca "Con le mani?".
"No, scemo" ribatto irritata "In Europa usiamo altri oggetti... Accidenti, come ve lo spiego?".
Una lampadina si accende di colpo nella mia testa bacata e, preso un foglio ed i colori di Shippo, disegno le posate che uso solitamente.
"Coltello, forchetta e cucchiaio" spiego, indicando le varie posate "Sono quasi sempre di metallo, ma ne abbiamo anche di legno... e d'argento, ma questi se li possono permettere i ricchi".
"Decisamente, degli oggetti curiosi" commenta Sango, fissando i disegni che ho fatto.
"Beh, però qui non ci sono" mormoro io, posando il foglio "Per favore, potete spiegarmi come si usano correttamente le bacchette?".
Ci vogliono una buona dose di pazienza da parte di Kagome e diversi tentativi da parte mia, prima che io riesca ad afferrare una verdura in maniera dignitosa.
Alla fine, la soddisfazione c'è, eccome!
Anche se, ammetto che non sono mancati i disastri, tipo la bacchetta volata dritta contro la fronte di Inuyasha, o il pezzo di verdura finito in faccia a Miroku.
Alla fine, però, riusciamo tutti a goderci il semplice pranzo ed io sospiro di sollievo nel non sentire più lo stomaco gorgogliare.
Non sono mai stata una grande amante delle zuppe, ma, come dice sempre mio padre, quando hai fame sei capace di mangiarti anche le pietre!
Sentendomi decisamente meglio, aiuto la venerabile Kaede a lavare le ciotole ed ascolto volentieri le sue teorie su come potrei tornare a casa.
Speriamo bene!
Sto posando l'ultima ciotola, quando un grido d'allarme attira la nostra attenzione "Kaede-sama! Il pozzo mangia - ossa si è illuminato!".
Automaticamente, afferro la prima cosa che mi capita sottomano, conscia che nuovi casini stanno per abbattersi su di me ed i miei amici.
Ma avranno mai fine?

secondo voi, chi sta arrivando? e con quali intenzioni? beh, se volete saperlo, dovrete attendere il prossimo capitolo! :-) a presto, ragazzi!! un bacione enorme a tutti, vostra Alys-chan

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Capitolo 4
*** Uso una pala contro Joro ***


Ma ciao a tutti!! finalmente, la vostra Ays è di nuovo qui! Scusatemi se vi ho fatto attendere così tanto, ma ho davvero faticato a trovare tempo per scrivere... Spero che questo capitolo vi possa piacere e che vi faccia ridere un pochino. Ora vi lascio alla lettura.. ed alle mie follie XD


4 - Uso una pala contro Joro

Al grido d'allarme di uno dei contadini, la mia mano si chiude automaticamente intorno ad un manico di legno.
Qualunque cosa stia arrivando, non ho alcuna intenzione di farmi trovare impreparata.
Insomma, per quanto la mia testa sia bacata, so bene che questo posto è tutt'altro che tranquillo!
Kaede afferra rapidamente arco e frecce, ma il suo viso si rilassa appena nel vedere Inuyasha e gli altri armati di tutto punto.
Con loro in giro, le possibilità di farsi male sono davvero poche... a meno che non si ci ritrovi nella traiettoria della Cicatrice del Vento!
O peggio, del Kongosoha...
Sinceramente, con tutto il fatto che sono schegge di diamante, non ho molta voglia di fare la fine del porcospino!
Mi piazzo tra Kagome e Sango, decisa a stare lontana dai tentacoli di Miroku, e stringo con più forza il manico che ho tra le mani, sentendolo vagamente familiare.
Quando -finalmente- abbasso lo sguardo per capire cos'ho in mano, per poco non faccio una caduta stile manga.
Insomma, tutto mi sarei aspettata di afferrare, meno una pala!
Ci credo che il manico mi è vagamente familiare; in giardino aiuto abbastanza spesso mio padre a spalare il terriccio.
Ma solo quello... Il concime se lo mette lui!
Odio quell'odore con tutta me stessa...
La cosa strana è che lo sento pure adesso, nonostante il mio naso proverbialmente chiuso dal giorno in cui sono nata.
Se non fosse per il mio terrore della sala operatoria e per la poca fiducia che ormai do ai medici, mi sarei andata a togliere quelle adenoidi iper-funzionanti già da un pezzo!
Eppure quel fetore è lì, che sembra prendermi a pugni tanto è forte e nauseante.
Mi volto automaticamente verso Inuyasha e Shippo, ma loro sono tranquilli; possibile che con il loro fiuto così sviluppato non sentano questa puzza tremenda?!
"Ehm, scusa Inuyasha..." mormoro perplessa "Ma tu non senti questa puzza tremenda?".
Lui mi guarda come se fossi fuori di testa "Ma quale puzza? Io non sento un bel niente!".
Ok, la cosa si fa sempre più strana...
Io ho il naso perennemente chiuso, come se avessi il raffreddore ogni singolo giorno della mia vita, e lui -con quel naso sviluppato che si ritrova- non sente un tubo?!
"C'è come una forte puzza di concime" dico disgustata "E viene dagli alberi... Com'è possibile che io la senta e tu no?".
"Forse te la stai immaginando" replica il mezzo-demone "La paura fa brutti effetti".
Innervosita da quella velata accusa, digrigno i denti e gli rifilo il manico della pala su quella zuccaccia vuota.
"Io non sono il tipo che si spaventa tanto facilmente" gli dico in un sibilo "Quindi evita di dire cavolate, intesi?!".
Vedo Shippo rivolgermi un sorriso complice e lo invito a saltarmi sulla spalla con un cenno della testa.
"Davvero non senti questa puzza?" gli chiedo "Io non ho il naso dei demoni, ma la sento benissimo!".
Il kitsune annusa l'aria per qualche istante, prima di dire "Io sento solo puzza di demone".
"Forse lo percepite in maniera diversa" suggerisce Miroku, incuriosito dalla situazione.
"Bah" replico io "Vediamo chi è lo scocciatore che ha deciso di rovinare la giornata e rispediamolo da dov'è venuto". Improvvisamente, un urlo quasi (e sottolineo il quasi) femminile rimbomba tra i tronchi secolari "Voglio la Sfera dei Quattro Spiriti!". Perché questa voce e questa frase non mi giungono tanto nuove? Dove l'ho già sentita? Accidenti, accidenti ed ancora accidenti! Posso sapere perché il mio beneamato cervellino non funziona mai quando serve? "Venerabile Kaede!" esclama uno degli abitanti del villaggio "È terribile! Il pozzo si è illuminato e.. quel demone è resuscitato!". "Quale demone?" chiese la sacerdotessa, ma le parole le muoiono in gola quando vede chi si è risvegliato dalla morte. Ed io ricordo dove e quando ho già sentito quella voce... "Ma quello..." sussurra Kagome, impallidendo per lo schifo "Quello non può essere davvero...". "Joro il millepiedi" sibilo io, stringendo la pala "Il primo demone che tu ed Inuyasha avete affrontato". Le rivolgo uno sguardo dubbioso, in cerca di conferme "Sbaglio, o è stato quel verme gigante a trascinarti qui per la prima volta?". "S-sì" mormora lei, passandosi le mani sulle braccia "Ancora ho gli incubi su quel coso schifoso!". Alle mie spalle, Inuyasha sbuffa "Accidenti, che sfortuna. È solo quell'esaltato... Speravo di divertirmi un po'...".
Sono quasi sul punto di rifilare ad caro hanyou un altro assaggio dell'attrezzo che stringo tra le mani, ma non ce n'è bisogno. La mia pala viene prontamente sostituita dalla pesante faretra di Kaede, che dice severa "Piantala di comportarti come uno sciocco! Meglio per il villaggio, se si tratta solo di Joro".
Il suo viso maturo e segnato dal tempo si fa pensieroso "Anche se non capisco come sia possibile che sia tornato in vita...".
"Lasciamo perdere il come e quando" replico io, stringendo la mia arma ed avanzando verso il demone "Pensiamo a rispedirlo nell'Oltretomba".
Quella sottospecie di verme gigante con un trilione di zampe ed un busto di donna con due caciocavalli che farebbero invidia alle grandi fan del bisturi mi disgusta davvero dal profondo.
A me, quel coso ha fatto sempre schifo e noto che non brilla certo d'intelligenza, dato che continua a setacciare il terreno in cerca di odori, sibilando che vuole la Sfera e non si è manco accorto che gli sono quasi addosso.
Ma possibile che, con tutti i demoni che Kagome ed i suoi amici hanno spedito nell'Aldilà, non sappia che la Sfera dei Quattro Spiriti è ridotta in frantumi?
O meglio, che ora alcuni frammenti ce li ha Kagome ed il resto è nelle schifosissime mani di quel bastardo di Naraku?
Bah, chi capisce i demoni è bravo...
Intanto, Joro non smette di setacciare il terreno, continuando a sbraitare di dargli la Sfera, o ci ucciderà tutti.
Tsé, come se potesse davvero fare qualche danno con Inuyasha (armato di Tessaiga, poi!), Miroku, Sango e Kagome nei dintorni!
Spazientita da quel comportamento assurdo, pianto con forza la parte metallica della pala nel terreno, a meno di due centimetri da quel viso schifoso che so celare due zanne da paura.
Sinceramente, mi vengono i brividi nel ricordare di come ha fatto uscire la Sfera dei Quattro Spiriti dal copro di Kagome, la prima volta che si sono visti.
Spero sinceramente di non subire lo stesso trattamento...
Ho già una cicatrice sull'anulare sinistro, non ho voglia di aggiungerne una sul fianco.
"Ehi, razza di scemo" lo apostrofo senza tanti complimenti "La Sfera dei Quattro Spiriti non è qui. I tuoi amici dell'Aldilà non te l'hanno detto?".
Solo a quel punto, il demone si rende conto della mia vicinanza e si solleva fino ad incrociare i mie occhi.
"Levati di torno, sciocca umana" mi dice feroce "E di' alla vecchia strega di darmi la Sfera, se non vuole che il suo amato villaggio venga raso al suolo".
"Te l'ho già detto: la Sfera non è qui" replico, visibilmente seccata dalla sua testardaggine "Se proprio la vuoi, dovresti cercare un demone di nome Naraku. Lui ne ha un grosso pezzo".
Dietro di me, Inuyasha si lascia sfuggire un'imprecazione "Ma sei davvero scema? Perché gli dici tutte queste cose, dannata?".
Mi volto appena verso di lui, dicendo "Secondo te, questa mezza calzetta ha una qualche speranza contro Naraku? Avanti, Inuyasha! Il cervello ce l'hai, perché non lo usi?".
Il mezzo demone arrossisce, colto sul vivo, e mi rifila un'occhiataccia alla quale rispondo con un'espressione divertita.
Niente da fare, quando arrossisce in quel modo, mi fa tenerezza e, al tempo stesso, mi scatena una voglia matta di risate senza freni.
Lo sento bofonchiare qualcosa del tipo "Se Joro non ti fa fuori, ci penso io" e, per tutta risposta, Kagome lo spedisce a terra con un bel "A cuccia!".
Ringrazio la mia amica con un sorriso e torno a guardare Joro, che mi fissa con l'aria di voler fare un bel banchetto con la sottoscritta.
"Potresti essere un bel pasto sostanzioso" dice qualche istante dopo "Potresti bastarmi per qualche giorno...".
"Stai forse dicendo che sono grassa?!" sibilo furiosa, mentre diversi nervi iniziano a pulsarmi sulle tempie.
Ok, non sono un fuscello e non posso ambire a fare sfilate come le anoressiche che vedo in Tv, ma sono orgogliosa delle mie curve.
Preferisco mille volte la mia 44 alla 38 di certe mie compagne, che si atteggiano da dive.
Il demone insetto mi gira intorno un paio di volte, come per assicurarsi che quello che vede è carne e non solo stoffa.
Giuro che se non la pianta di fissarmi come se fossi un cappone per il cenone di Natale, lo faccio a fette!
"Sì, sì" sussurra deliziato "Con te nello stomaco, potrei stare tranquillo per tre o quattro giorni".
Inferocita oltre ogni dire, gli rifilo un calcio in piena faccia e, con una velocità che non credevo di possedere, sfilo la pala dal terreno per suonargliela dritta in testa.
Il colpo va a segno, perché il millepiedi demoniaco si ritrova spiaccicato nel terreno in stile Inuyasha quando va a cuccia per via del rosario.
"Temo che resterai a bocca asciutta per un bel po', razza di verme schifoso" ringhio furiosa, colpendolo con tutta la forza che ho in corpo.
Sinceramente, non sono mai stato un tipo violento (eccetto quando perdo proprio la pazienza, ma credo sia normale) e mi stupisco quando mi rendo conto che gli sto praticamente saltando sopra, per schiacciarlo ancora di più nel terreno.
"Io. Non. Sono. Grassa!" urlo offesa, usando la pala per spiaccicarlo meglio "Ed a te conviene sparire, prima che usi qualcosa di più pesante per ridurti ad una sottiletta!".
Gli rifilo un ultimo colpo su quella testaccia vuota, augurandomi che si sia mozzato la lingua con le zanne, e gli do sdegnosamente la schiena.
Mi poggio la pala tra il collo e la spalla e mi dirigo verso il gruppo, rimanendo basita quando vedo le loro espressioni.
Inuyasha e Miroku hanno tutta l'aria di voler ingoiare una torta intera, mentre Shippo ha gli occhi praticamente fuori dalle orbite.
Un po' mi ricorda Miyoga, quando finisce spiaccicato.
Batto un paio di volte le palpebre, chiedendomi perché mi fissino tutti con quell'aria shoccata e quasi scoppio a ridere quando Sango si affaccia alle mie spalle per vedere cos'è rimasto di Joro.
"Posso sapere come cavolo hai fatto?" mi chiede Kagome, guardandomi come se fossi un alieno "Cioè, insomma... lo hai steso!".
"Come ha detto prima Inuyasha, quello è solo un esaltato" replico tranquilla "Per favore, lo fai sparire tu? Non ho poteri spirituali, purtroppo...".
Ancora con gli occhi sgranati, lei annuisce ed incocca una freccia, riducendo rapidamente il demone ad un cumuletto di cenere.
"Bene" commento "Adesso possiamo rilassarci un po'. Qualcosa mi dice che non tornerà per un bel pezzo...".
Di colpo, mi ritrovo la strada bloccata da Kaede, che mi scruta attentamente con il suo unico occhio.
"Ehm.. Qualcosa non va, Kaede-sama?" chiedo innervosita; ma perché mi fissa in quel modo?
Che ho fatto di tanto strano?
"A prima vista, sembri un'umana come tanti altri" dice seria "Eppure, hai affrontato Joro come se nulla fosse".
"Non ho poteri particolari, se è questo che state cercando di scoprire" dico io, leggermente nervosa "La mia unica dote, se così la posso definire, è la follia".
Effettivamente, ora che ci penso, ho fatto davvero qualcosa di folle! Insomma, ho affrontato un demone da sola!
Vabbé che era solo quel cretino di Joro, ma... quante ragazze avrebbero fatto la stessa cosa, per di più armate solo di una pala e della propria furia?
Io credo una su un miliardo... quella abbastanza pazza da provarci, tipo la sottoscritta.
Di colpo, la sacerdotessa mi afferra per un braccio e lo scopre, tastandolo come se dovesse scegliere un grosso pezzo di carne.
La cosa mi irrita non poco, perché non ho muscoli e quelle dita adunche non sono molto piacevoli nella pelle cedevole.
"Kaede-sama, posso sapere cosa state facendo?" chiedo, indecisa se arrabbiarmi o meno.
Non ho quasi il tempo di finire la frase, che lei lascia il mio braccio ed usa le dita per allargarmi le palpebre e guardarmi un occhio.
Ma che cavolo...
"No, no sembri avere nessun tipo di poteri particolari" mormora infine, allontanandosi appena.
"È quello che vi ho detto poco fa" sospiro affranta "Non ho nessun potere, se non la mia follia".
Mi lascio sfuggire un leggero lamento quando la spalla destra mi dà una fitta e lascio cadere la pala sul terreno erboso.
Poi mi volto verso il corpo di Joro, o quello che ne è rimasto, e sgrano gli occhi nello scorgere un oggetto che mai mi sarei aspettata di vedere in questo posto.
Senza curarmi degli altri, che mi si sono avvicinati per assicurarsi che stia bene, corro verso il cumulo di cenere.
Con mani tremanti, scosto delicatamente la fuliggine dalla superficie liscia e nera, troppo sorpresa per emettere un singolo suono.
"Non ci credo! Il mio portatile..." sussurro incredula "Questo è il mio portatile, non ho dubbi!".
"Il tuo cosa?" chiede Miroku, fissando l'oggetto che stringo tra le mani come se fosse una reliquia.
"È il mio computer portatile" dico in un soffio "Come.. Com'è possibile che sia arrivato qui e che fosse nel corpo di Joro, perdipiù?!?".
"Allora è questa la tua scatola magica?" mi chiede Shippo, avvicinandosi con aria incuriosita.
"Sì, piccolo. È proprio la mia scatola magica" sussurro, aprendolo e pigiando il pulsante di accensione.
Tra lo stupore generale, lo schermo s'illumina e, dopo che io ho inserito la password, appare la solita schermata della spiaggia.
"Non ci credo" sibilo sconcertata "Non solo la batteria è al massimo, ma ho perfino campo! È come se fossi davanti al modem, a casa!".
Decisamente, la situazione si sta facendo sempre più strana...
Ma forse, ora ho la possibilità di contattare mia sorella o una delle mie amiche e trovare il modo di tornare finalmente a casa.
Inuyasha si avvicina, decisamente incuriosito dall'oggetto che mi sono poggiata sulle gambe "E che ci fai con questo coso? Non ha un'aria molto resistente...".
"Tu non toccarlo. Tengo più a questo portatile che ai libri di scuola!" replico io, lanciandogli un'occhiata d'avvertimento.
Strano, ma vero. Io tengo con religiosa cura anche i libri di scuola, al punto che mi rifiuto di usare evidenziatori o penne su di essi.
Mi piace pensare che, quando lo dovrò passare agli studenti dell'anno successivo, lo trovino semi-nuovo e non pieno di scarabocchi indelebili e fastidiosi.
Insomma, va bene avere dei libri vissuti, ma non decrepiti!
Sango sta per chiedermi qualcosa, ma una voce fredda e pacata al tempo stesso ci blocca sul posto.
"Decisamente, tu sei una strana umana" dice una voce maschile alle mie spalle "Non ho mai visto una ningen così folle da affrontare un demone, seppur così debole e misero, con una pala".
Incredula, mi passo una mano sull'orecchio destro per essere sicura di aver sentito bene.
No, aspetta... Non può essere davvero...
"Sei stata davvero coraggiosa!" trilla una bambina dai capelli scuri, comparendo nel mio campo visivo.
Fisso basita il grazioso ciuffo in cui ha raccolto una ciocca sulla tempia, pii gli occhi castani, il sorriso solare ed il kimono bianco ed arancione che indossa.
Se lei è qui... No, non può essere davvero...
Sforzandomi di controllare il respiro, mi rialzo in piedi ed il mio sguardo si posa su di una figura candida, avvolta da un kimono altrettanto bianco adorno di disegni viola e rossi.
Una morbida coda gli pende da una spalla, mentre un'armatura con grosse punte dall'aria letale gli avvolge la spalla sinistra, quella a cui manca il braccio. 
"Oh, Kami-Sama" sussurro senza fiato, quando incrocio due occhi d'ambra freddi come il ghiaccio.
Davanti a me, c'è nientepocodimeno che Sesshomaru.
Il gelido principe dell'Ovest in persona mi ha rivolto la parola!
Ok, ora posso anche morire...

Ecco qui! che ne dite? direi che se non mi trovate folle adesso... Comunque, sempre augurandmi che il capitolo vi sia piaciuto, posso chiedervi un favore? nel prossimo capitolo voi sarete FONDAMENTALI per la storia e vorrei chiedervi chi di voi mi autorizza ad "usare" il suo nome di Facebook qui. per un dialogo tra noi, in cui .. beh, mi riterrete più pazza che mai.  fatemi sapere, ok? grazie di cuore a tutti! nel prossimo cappy ci sarà da ridere! baci baci!
vostra folle, ma affezionata
Alys93

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Capitolo 5
*** L'Imperatore Demoniaco dei Surgelati mi suggerisce come tornare a casa ***


Eccomi qui, ragazzi!!! sono tornata con la mia folle storia! XD XD spero di non farvi venire un qualche genere d'infarto con questo capitolo... intanto, vorrei ringraziare caldamente Ahrya, Samirina e francy4e99 per la loro disponibilità. Spero davvero che il capitolo possa piacervi, è tutto per voi ^_^ ora vi lascio alla lettura, a dopo (se sarete ancora qui)!!


Capitolo 5: L'Imperatore Demoniaco dei Surgelati mi suggerisce come tornare a casa

"Sei davvero una strana ningen" ripete il Signore dell'Ovest, fissandomi con un misto di curiosità e... sì, superiorità.
Quella, sinceramente, me l'aspettavo eccome.
Insomma, è pur sempre Sesshomaru!
Il grande demone cane che disprezza gli umano più di qualsiasi altra cosa.
Già mi ritengo fortunata del fatto che non stia provando ad uccidermi perché intralcio il suo cammino.
"Gr..grazie" mormoro ancora stordita, fregandomene se il suo sia un complimento oppure un'offesa.
Francamente, me ne importa assai di quello che pensa Mr. Demone con il cuore sotto zero.
Finché mi lascia viva e tutta intera, mi va quasi bene.
Ma sottolineo il quasi, perché se inizia ad insultarmi sul serio (tipo Joro) non ci penso due volte a mollargli un ceffone come Dio comanda.
O Buddha. Oppure i Kami... Non so, fate voi.
"Si può sapere cosa ci fai qui, Sesshomaru?" ringhia Inuyasha, mettendo subito mano all'elsa di Tessaiga.
"Ho semplicemente seguito lo strano odore che è apparso alcune ore fa" replica il fratellastro, fissandolo come per dire Povero idiota, ti devo spiegare sempre tutto.
Poi i suoi occhi ambrati si posano su di me ed io mi sento tremare; sfido qualcuno a restare impassibili davanti ad uno sguardo come quello!
Credetemi, è impossibile!
"Un odore che sembra appartenere a te, ningen" dice infine, dopo avermi squadrata più volte dalla testa ai piedi.
Istintivamente, mi porto una ciocca di capelli al viso per capire se puzzo.
Sinceramente, non credo di profumare di rose e lillà...
Ma affidarmi al mio naso è una pessima idea.
Come al solito, non sento praticamente nulla.
Vorrei capire come funziona, questo naso del cavolo!
Con Joro, la puzza la sentivo solo io, adesso non sento niente di niente. Di nuovo!
Meglio lasciar perdere, va'...
"Beh, ora che sai che sono io, ti senti soddisfatto Sesshomaru-sama?" chiedo, incrociando le braccia sul petto.
"Come osi rivolgerti con tanta confidenza al mio nobile padrone, misera umana?" mi apostrofa una voce gracchiante.
"Oh, no!" mi esce spontaneo "Il rospo rompiscatole no! Pure lui deve comparirmi davanti?!".
"Conosci Jaken?" mi chiede Rin con aria incuriosita, "So chi e che cos'è" replico seccata "E so chi sei tu, Rin".
La bambina sgrana gli occhi nel sentire che so il suo nome e Sesshomaru inarca un sopracciglio; "Chi sei, umana?" chiede algido.
"Mi chiamo Anna e non sono del posto" rispondo seccamente, sostenendo il suo sguardo "Ma so quello che c'è da sapere su di te e gli altri".
"Sei molto coraggiosa a parlarmi in quel tono" mi dice, assottigliando gli occhi "O semplicemente stupida".
"Solo perché sei abituato al rospetto -Padrone, ditemi cosa devo fare ed io vi servirò fino alla fine dei miei giorni- non è detto che tutti ti mettano su di un piedistallo" ribatto tranquilla.
Ok, adesso posso dire di essere definitivamente uscita di testa.
Insomma, lo sto realmente sfidando! Sesshomaru!
Non so, forse medito inconsciamente il suicidio...
Data la mia mente malata, non lo escludo.
Alle mie spalle, Kagome e Sango trattengono il fiato, spaventate all'idea che il principe dei demoni perda la pazienza (già misera di suo) e mi faccia a fette.
Il che è alquanto probabile...
Eppure, non ho paura. L'ho detto che sto male!
Cioè, insomma... Sto qui a sfidare tranquillamente uno dei demoni più potenti del manga e non batto ciglio all'idea che possa ammazzarmi?!?
Devo essere davvero fuori di testa, non ci sono altre spiegazioni.
"So perfettamente che potresti uccidermi in un niente, conosco bene i tuoi poteri... Ma, scusami tanto, non mi spaventi" aggiungo, inclinando la testa.
"Non chiedermi il perché" continuo, sospirando appena "Dubito di poterti dare una risposta soddisfacente".
Mi siedo sull'erba e torno a fissare lo schermo del mio portatile, chiedendomi in che modo possa aiutarmi a tornare a casa.
Insomma, mi ha spedito qui... quindi, teoricamente parlando, potrebbe anche riportarmi indietro.
"Come osi voltare le spalle a mio giovane signore?" esclama Jaken, avvicinandosi con il suo passo caracollante.
"Pussa via, rospo" gli dico fredda "Come vedi, al momento sono impegnata a trovare la strada per tornarmene a casa. Quindi, defilati".
Con la coda dell'occhio noto che il rospo demoniaco si è fatto prima blu, poi rosso e dopo ancora viola e capisco che si sta incacchiando. E di brutto.
Reagendo d'istinto, mi rialzo in piedi e scarto di lato, con il pc ben saldo tra le mani, mentre una fiammata lambisce il terreno su cui mi trovavo fino ad un minuto prima.
Rin emette un piccolo strillo "Jaken, no! Lasciala stare!", ma il demone rana non vuole ascoltarla.
Affido il portatile ad un'incredula Kagome con un "Torno subito" e mi piazzo davanti a Jaken.
Questo affare mi arriva appena al fianco... e dire che io non sono un gigante!
Senza dargli il tempo di proferir parola, gli rifilo un calcio che lo manda lungo disteso ed afferro il bastone che si porta sempre dietro. Nint.. Ninto-qualcosa.
Stringo quell'affare come una mazza ed un ghigno m'incurva le labbra "Ciao, ciao, rospetto!".
Senza il minimo preavviso, mi muovo come un giocatore di golf e colpisco Jaken sulle chiappe, mandandolo a metri di distanza.
Mi sembra di giocare a cricket!
Trattengo a stento una risata quando lo sento sbattere la testa contro un albero poco distante e poggio il bastone a terra, muovendo il collo per sciogliere i muscoli.
"Cavoli, che tiro..." mormora Miroku, fissando dove sia finito Jaken, prima di rivolgermi uno sguardo incredulo.
"Sinceramente, non ho ancora capito se sei molto sicura di te, o non hai tutte le rotelle che girano nel senso giusto" mi apostrofa Inuyasha, incapace di mascherare la sorpresa.
"Sinceramente, opterei per la seconda opzione" ammetto ridendo "Dubito di essere totalmente sana di mente".
Il mio sguardo si ferma poi su Sesshomaru, che continua a fissarmi apparentemente impassibile.
Non ha detto nulla quando ho spedito il suo servitore a farsi un voletto contro l'albero ed ora non fa altro che fissarmi.
Cavoli, se continua a guardarmi in quel modo, è la volta buona che muoio... d'infarto!
Con uno sforzo, riesco a voltarmi e, ripreso, il portatile, inizio a girare tra la mia pagina di facebook e quella di EFP FanFiction, per capire da quanto tempo sono sparita.
Niente... Nulla di nuovo.
Gli ultimi messaggi sono di ieri sera e sembra che nessuno si sia accorto che sono finita in un'altra dimensione.
"Cos'è quella scatola così buffa?" mi chiede Rin, sedendosi al mio fianco "È così colorata...".
"Si chiama computer" le dico, sillabando bene quella parola per lei così strana "È la mia scatola magica per conservare le cose che mi piacciono".
Gli occhi castani di Rin scintillano per la sorpresa "Davvero? È davvero una scatola magica?".
"Vuoi vedere?" le propongo, mentre un sorriso un po' diabolico mi incurva le labbra; adesso sì che ci divertiamo!
Apro la cartella della musica e, dopo aver messo il volume ad un livello accettabile per tutti, premo PLAY.
Subito, la musica inizia a diffondersi dalle casse incorporate e Shippo fa un salto all'indietro per lo stupore.
Spaventato, Inuyasha fa per sfoderare Tessaiga e calarla sul mio piccolo tesoro, ma io mi sfilo un sandalo di legno e glielo tiro in faccia.
"Provaci e sei morto" lo avverto gelida "Hai idea di quanto sia delicato un oggetto come questo?".
"Ma da dove viene la musica?" chiede Sango, avvicinandosi "Ci sono dei musicisti minuscoli dentro questa scatola?".
Trattengo a stento una risata e spiego "No, Sango. È un po' complicato da spiegare, ma... insomma, è come se catturasse la musica e la conservasse".
Indico le aperture delle casse, aggiungendo "E poi la fa sentire da qui. Può contenere moltissime canzoni diverse".
Rin batte le mani con aria entusiasta e guarda Sesshomaru "Avete visto, signor Sesshomaru? È davvero una scatola magica!".
Il principe dei demoni mi rivolge un'occhiata scettica; probabilmente, si sta chiedendo se sono una strega o qualcosa del genere.
"Non è magia" gli dico, inarcando appena un sopracciglio "Ma pura e semplice tecnologia. Roba che comparirà qui... più o meno, tra trecento anni e passa".
Mi viene da ridere al pensiero che il Giappone diverrà uno dei Paesi più tecnologici del globo, tra poco meno di mezzo millennio, ma loro non possono certo saperlo... tranne Kagome, è ovvio.
"E sarebbe grazie a questa.. tecnologia, che tu affermi di conoscere me ed i mie poteri?" mi chiede Sesshomaru.
Lo fisso per qualche istante, incredula davanti al fatto che abbia appena pronunciato la parola tecnologia senza eccessivi problemi, poi annuisco.
"Esattamente" replico, alzandomi in piedi per mostrargli lo schermo del portatile "Probabilmente, per te sarà una sorta di shock, ma... Tutti voi, nel mio mondo, siete un racconto".
"Un racconto che è diventato famoso ovunque" aggiungo, mostrando alcune immagini scaricate da Internet "E, di conseguenza, voi siete conosciuti".
Lo vedo aggrottare la fronte davanti alle immagini che lo ritraggono in varie situazioni; anche nella sua vera forma, quella canina.
Riesco quasi a vedere gli ingranaggi che si muovono a tutta forza sotto quella fronte diafana...
Se la notizia che, nel mio mondo, lui è solo un personaggio dei racconti lo ha turbato, non lo dà proprio a vedere.
Anche Inuyasha e gli altri si sono avvicinati ed io mostro altre immagini con loro, attenta a scegliere quelle che non influenzerebbero il corso della storia.
"Certo che davvero una cosa strana" ammette Miroku, fissando con aria divertita una sua immagina con la solita cinquina stampata in faccia.
"Già, penso che anche io mi sentirei un po' strana, se la situazione fosse invertita" sorrido io, preferendo allontanarmi appena da quelle mani sempre pronte a palpare le curve femminili.
"Quindi conosci tutti quanti?" mi chiede Rin, fissando una sua foto mentre corre tra i fiori, con Sesshomaru e Jaken alle spalle.
"Sì, piccolina" dico sorridendo "Vi conosco tutti", poi abbasso la voce e le sussurro "Così come so che Sesshomaru ti ha salvato con la sua spada e che ti vuole bene".
Vedo l'Imperatore Demoniaco dei Surgelati fissarmi con uno sguardo che non promette troppo bene, ma gli sorrido tranquilla.
Anzi, ne approfitto per sillabargli silenziosamente che è inutile che fa il ghiacciolo, perché in fondo, sa bene che ho ragione.
"Eri sul punto di lasciar morire Tenseiga, nell'aldilà, perché non poteva salvare Rin" aggiungo, sorridendo "Non negare l'evidenza, è inutile".
Alle mie parole, sgrana gli occhi per la sorpresa; non ti aspettavi che sapessi anche questo, eh Ghiaccioletto Demoniaco?
Improvvisamente, un leggero trillo attira la mia attenzione (probabilmente, salvandomi anche la vita dagli artigli di Sesshomaru) e, spostandomi sulla pagina di Facebook, vedo che si è aperta la chat.
Il mio sguardo s'illumina mentre capisco che potrebbe essere una perfetta occasione per tornare a casa mia.
Senza perdere tempo, invio i miei saluti a Francesca, Samirina ed Ahrya, sperando che la connessione non se ne vada a farsi friggere di colpo.
Loro mi rispondono subito, salutandomi allegre, ed io mi auguro dal profondo che non mi prendano per folle quando dirò loro dove sono.
Anche se lo temo...

Annamaria: Ragazze, non credereste mai da dove vi rispondo @_@
Samirina: Da un negozio super fornito di manga? *-*
Ahrya: Magari... :3
Annamaria: Ehm.. No. Lo so che è assurdo perfino dirlo, ma sono finita nel periodo Sengoku. Nel mondo di Inuyasha!
Francesca: o.O? Sei in un qualche sito sulla Takahashi?  
Annamaria: No, è questo il punto! Il mio pc.. ieri notte, mi ha assorbito! Non so se avete mai visto "Harry Potter e la Camera dei Segreti" e la scena in cui Harry viene risucchiato nel diario di Voldemort... Beh, una cosa del genere! ò_ò lo so che è assurdo, ma è vero!
Samirina: Anna.. Stai scherzando?
Annamaria: Magari!!! Vorrei davvero scherzare, credimi! Ma sono bloccata in questo posto da questa mattina presto!
Ahrya: Non è che hai mangiato pesante ed hai fatto un sogno molto vivido?
Francesca: Quello che dici non ha molto senso, sai? ù_ù  
Annamaria: Decisamente, Francy... Il punto è che: no, non ho mangiato pesante (a meno che per voi non siano pesanti bresaola e pomodori... -.-) e no, non sto sognando!! Ragazze, qui è tutto terribilmente vero!    
Ahrya: Mi viene il serio dubbio che tu ti sia fumata qualcosa °.°
Samirina: Inizio a pensarlo anche io 0_0
Annamaria: No!! Non mi sono fumata niente!! Ragazze, ho bisogno di una mano per tornare a casa, per favore!! Aiutatemi!
Francesca: Devo chiamare il CIM? XD
Annamaria: Gente, ho bisogno di voi! Come faccio a creare un passaggio extradimensionale per tornare a casa?!?!? ç_ç
Samirina: Tu hai visto troppi film di fantascienza, secondo me XD
Ahrya: O i pomodori erano andati a male... è_è
Annamaria: Ragazze, non sto scherzando!! Per favore, aiutatemi!

La chat si chiude poco dopo, con i loro saluti ed i consigli scherzosi di rivolgermi ad uno specialista.
Mi sento crollare il mondo addosso e stringo forte i denti per non farmi prendere dallo sconforto.
So di non essere pazza, ma posso anche capire la loro reazione...
Insomma, al loro posto, mi sarei comportata allo stesso modo.
Ma non posso arrendermi, non ora che so di avere la chiave per tornare a casa e finirla con questa situazione!
Sono arrivata in questo posto con il computer e con il computer tornerò a casa!
Inizio a cercare di tutto e di più su Google, scavando tra le parole "casa", "varco extradimensionale" e cose del genere...
Non so davvero dove sbattere la testa!
"Che cosa stai cercando?" mi chiede Rin, fissandomi incuriosita, "Un modo per tornare a casa mia".
"Ti sei persa?" mi domanda impensierita "Casa tua è tanto lontana da qui?".
"Sì, purtroppo... Mi basterebbe un'indicazione, un qualcosa!" mormoro io, sempre più nervosa.
"Perché non cerchi una mappa, in tutto questo caos di scritte assurde, ningen?" mi dice Sesshomaru, facendomi sobbalzare.
Porca paletta, ma quando mi è arrivato alle spalle, questo qui?!?
E perché mi sta così vicino, accidenti?
Oh, mio Dio... Mi sento le gambe di gelatina! Aiuto!
"È così che vi orientate, voi umani. Con le mappe. O mi sbaglio?" aggiunge il demone, inarcando un sopracciglio.
"No.. No, è esatto" mormoro io, pregando di non arrossire come un peperone "La... La cerco subito".
Non so quale assurdità sia dalla sua e dalla mia parte, ma vado su Google Maps e, presa da chissà quale raptus di follia, digito "Periodo Sengoku, Giappone" e "Casa mia, Italia" negli appositi spazi.
Incredibilmente, il computer mi fornisce una serie di indicazioni da eseguire con il portatile ed io sgrano gli occhi nel vedere in un riquadro un posto che conosco benissimo.
La mia camera, ancora avvolta nell'ombra.

Ecco fatto, che dite, ci siete ancora o siete corsi a chiamare il CIM? XD Spero sinceramente che questo capitolo vi sia piaciuto e.. vi annuncio che il prossimo sarà l'ultimo. questo assurdo sogno volge al termine, com'è giusto che sia... Ancora una volta, ringrazio caldamente francy4e99, Samirina ed Ahrya per la loro grande disponibilitaà. Spero che vi siate divertite ^_^ per ora, vi saluto, sperando di agigornare al più presto.
un bacione a tutti, vostra folle
Alys'93 

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Capitolo 6
*** Saluto tutti e torno a casa ***


Ma ciao a tutti, ragazzi!! La vostra folle scrittrice è di nuovo qui, per aggioranre questa pazza storia che, noto con piacere, è piuttosto piaciuta. ^^ non sapete quanto la cosa mi faccia piacere! vi ringrazio tutti di cuore e, quagurandomi che anche questo capitolo vi sia piaciuto, vi lascio alla lettura. Un bacio!!

 

Capitolo 6: Saluto tutti e torno a casa  

"Non ci credo..." sussurro incredula, mentre allargo il riquadro per vedere la mia amata cameretta.
Cavoli, quanto mi mancano quelle pareti bianche, piene di foto mie e di mia sorella...
"Cos'è quel posto?" mi chiede Shippo, saltandomi in grembo per guardare meglio lo schermo.
"È... casa mia" dico, incapace di staccare gli occhi dall'immagine "La mia stanza, per la precisione...".
"E chi sarebbe quella figura, in fondo?" domanda Inuyasha, indicando una sagoma rannicchiata sotto le coperte.
A quella vista, credo davvero di essere sul punto di scoppiare a piangere per la gioia; non credevo che quella peste mi sarebbe mancata così tanto!
"Sara!" esclamo con le lacrime agli occhi "Piccolo ghiro sonnacchione! Cavoli, mi sembrano secoli che non la vedo".
"Chi è Sara?" mi chiede Kagome, "Mia sorella... Una piccola rompiscatole di dodici anni" replico sorridendo.
Poggio una mano sullo schermo, desiderando poter tornare... capire cosa devo fare per immergermi nella caotica vita quotidiana del mio mondo.
"Ok, vedo la mia stanza... come se il computer fosse ancora dove l'ho lasciato" mormoro a mezza voce "Come faccio a tornare indietro, però?".
Shippo continua a fissare lo schermo con aria rapita, strappandomi un sorriso intenerito. Un po' mi fa pensare a Sara...
"Cos'è successo, esattamente, quando sei finita qui?" mi chiede Miroku, sedendosi accanto a me.
"Beh, il computer si era acceso da solo" inizio "Ed è apparsa l'immagine del pozzo mangia - ossa. Poi lo schermo si è illuminato ed io.. mi sono ritrovata qui".
"Forse devi avvicinarti al pozzo per riuscire a tornare a casa" mi propone Sango "Per ricreare il passaggio che hai usato per arrivare".
Annuisco, non trovando una grinza in quel ragionamento, e mi dirigo rapidamente verso la vecchia struttura del pozzo.
Con gli occhi fissi sulle tacche della connessione, mi siedo sul bordo del pozzo e sgrano gli occhi nel vedere comparire una scritta "Apertura tunnel tra 10 minuti".
Cifre a caratteri cubitali appaiono sullo schermo, dando inizio al conto alla rovescia ed io sento il cuore mancarmi un battito.
"Dieci minuti e sarò a casa, non ci credo!" esclamo, alzandomi in piedi "Accidenti, devo prendere le mie cose... Devo muovermi...".
"Ehi, calma" mi apostrofa Inuyasha, fissandomi di sbieco "Sembri Shippo quando Kagome gli porta quegli strani dolcetti!".
"Ma pensa a te, con il ramen istantaneo" ribatto, trattenendo a stento le risate alla vista della sua faccia imbarazzata.
Insomma, il kariginu è bianco, a confronto!
Sforzandomi di non piegarmi in due dal ridere, corro verso la capanna di Kaede e, dopo averla ringraziata almeno un milione di volte, le restituisco il kimono.
È una bella sensazione tornare nei propri vestiti...
Senza perdere tempo, torno di corsa al pozzo e mi piazzo davanti al computer, in attesa.
Decisamente, non sto nella pelle di tornare a casa e riabbracciare la mia famiglia.
Ma ho ancora più o meno otto minuti per salutare i miei amici e prepararmi all'impatto con il ventunesimo secolo.
Aspe'! ho detto otto minuti?!
Cavoli, certo che sono filata peggio di un razzo, da qua al villaggio e ritorno!
Sinceramente, dubito seriamente di aver corso così velocemente in u altro momento della mia vita!
Trattengo a stento una risata nel vedere la faccia, solitamente impassibile, di Sesshomaru distorta in una lieve espressione di stupore.
Ha l'aria di uno che si è accostato troppo ad un tornado...
Dall'occhiata che mi rivolge, mentre si toglie una ciocca argentata dal viso, intuisco che sono io la causa del suo stato... non esattamente perfetto.
Oddei, non posso essere stata io a causare questo scompiglio! O sì?
A giudicare dalle espressioni basite di Miroku, Shippo e tutti gli altri, che sembrano essere appena scesi da una montagna russa, credo proprio di sì.
"Hai corso più veloce di una freccia" mi dice Rin, fissandomi sbalordita e con i capelli scompigliati "Jaken si era appena rialzato, ma tu hai fatto volare chissà dove...".
Non che me ne importi molto di quel rospetto verde ed antipatico, ma... qua le cose non tornano. Di nuovo.
"Davvero ho corso così velocemente?" chiedo incredula "Insomma, nella mia classe ero la più veloce, ma mica posso correre come il vento! Sono un'umana...".
"Un'umana davvero insolita" è il freddo commento di Sesshomaru, mentre scosta la coda che gli ha avvolto il collo a mo' di sciarpa.
Gli rivolgo un timido sorriso di scuse, dovendo già ringraziare il cielo che non mi abbia massacrato per come l'ho involontariamente conciato.
"Mi dispiace" sussurro imbarazzata "È solo che non vedo l'ora di tornare a casa mia... Mi manca la mia famiglia".
Sento il sangue invadermi il volto quando mi accorgo che mi sta fissando da capo a piedi, manco mi stesse facendo uno scanner.
"Ehm.. Qualcosa non va?" chiedo, tormentandomi una ciocca di capelli "Perché mi fissi in quel modo?".
Lui continua a scandagliarmi attentamente, come se stesse cercando di decifrare chissà quale enigma.
"Che razza di abiti indossi?" mi chiede alla fine, inarcando un sopracciglio "Non ho mai visto niente di simile".
Sono costretta a mordermi un labbro per non scoppiargli a ridere in faccia, ma riesco a parlare in tono normale "Sono abiti del mio mondo".
"Potresti trovare qualcosa del genere tra quattrocento anni" aggiungo, voltandomi per tornare al computer.
In preda a chissà che raptus demenziale, avanzo a passo lento, ancheggiando appena Goditi lo spettacolo Principe dei Demoni.
E dopo questo pensiero, posso dire tranquillamente che la mia mente se n'è andata su Marte con il primo volo disponibile.
Guardando lo schermo, vedo che ho ancora tempo e decido di fare un piccolo discorso.
"Bene, ragazzi" dico, sorridendo divertita "Stiamo per salutarci... E voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me".
Kagome sorride a sua volta, mentre Inuyasha sbuffa sonoramente "Piantala con tutte queste sdolcinatezze".
Scuotendo la testa, gli poggio una mano sulla spalla "Fa' poco lo scontroso, Inuyasha. Tanto sai bene quanto me che la tua è una maschera che ti porti dietro da un secolo a questa parte".
E so di non esagerare... Oh, lui ha duecento anni, mica venti!
Lo vedo rivolgermi uno sguardo incredulo, ma mi limito a sorridere, mentre gli sussurro "Trova la forza di essere paziente e vedrai che ogni cosa andrà bene. Ma devi crederci".
"Oh, che vorresti dire?" esclama, afferrandomi per un braccio per non farmi allontanare "Cos'è, mi stai dicendo cosa succederà in futuro?".
"Può darsi" replico io, rivolgendogli uno sguardo enigmatico "Dipende da te, caro mio".
"Avevi detto che non conoscevi il nostro futuro" mi accusa, fissandomi indignato.
Dannazione, ma quanto sono belli quegli occhi!!
"Infatti non so cosa accadrà domani, ma so per certo che certe cose andranno in un determinato modo" dico tranquilla.
"Dai, lasciami andare" aggiungo, cercando di liberarmi dalla sua presa "Inuyasha, mi fai male!".
"Tu non te ne vai finché non mi spiegherai tutto" afferma l'hanyou, aumentando la stretta sul mio braccio.
"No, io devo tornare a casa" ribatto io, prima che due semplici paroline mi salgano dal profondo "A CUCCIA!".
Incredibilmente, il rosario sacro si attiva ed uno stupefatto mezzo-demone finisce spiaccicato al suolo, tra gli sguardi increduli del gruppo.
"Io credevo che solo Kagome potesse farlo" ammette Sango, fissandomi con tanto d'occhi.
"Anche io..." sussurro senza fiato, non riuscendo a capire come sia successo "Insomma, non so come sia successo...".
"Comunque... Sango, ti avverto. Nulla sarà facile, ma tu puoi farcela" aggiungo, continuando il mio discorso d'addio "E dovrai avere molta pazienza, ma la vita finirà con il sorriderti".
La sterminatrice mi rivolge uno sguardo confuso, ma io sorrido "Vedrai che andrà tutto bene. Non perdere la speranza, intesi? Neanche per Kohaku".
Senza darle il tempo di replicare, mi avvio verso Miroku "E tu continua a perseverare. Prima o poi, il destino della tua famiglia diverrà benevolo".
I suoi occhi blu si spalancano per la sorpresa, mentre il suo sguardo corre immediatamente a Sango, che arrossisce.
"Ma impara a fare meno il maniaco, intesi?" sibilo, prima il bonzo che ne approfitti per mettere le mani dove non dovrebbe.
Senza esitare, abbraccio Shippo, dicendo "Impegnati sempre e studia per diventare un grande demone volpe. E cerca di sopportare Inuyasha, ok? Infondo, non è cattivo".
Il cucciolo mi abbraccia a sua volta "Mi mancherai... Non mi piace dover salutare gli amici".
"Sii forte, piccolino" gli dico, sorridendo intenerita "Coraggio, vedrai che ci rivedremo".
Ci rivedremo di sicuro, se farò qualche altro sogno folle come questo...
Sinceramente, la cosa non mi dispiacerebbe troppo.
Con un sospiro, faccio scendere Shippo e mi volto verso Kagome "E tu, cara Kagome... Farai la scelta giusta, anche se non sarà facile".
"Ma ricorda... Anche quando ti sembrerà di aver perso ciò che ami di più, sappi che lo ritroverai" dico sibillina "Dovrai solo continuare a sperare".
La vedo arrossire lievemente e le stringo la mano per qualche istante, prima di chinarmi sui talloni per guardare Rin in faccia.
"E tu sii sempre te stessa, piccolina. Continua a sorridere come solo tu sai fare" le sussurro a bassa voce.
Mi guardo per un attimo intorno, come per essere sicura che nessuno mi sia troppo vicino per ascoltare e rivolgo un sorriso divertito alla bambina.
"Sappi che per Sesshomaru, quel sorriso è la cosa più bella del mondo" le dico sottovoce "Anche se non te lo dirà mai apertamente".
Le rivolgo un occhiolino complice, arruffandole giocosamente i capelli scuri, prima di alzarmi in piedi per fronteggiare il Principe dei Demoni.
Ormai mancano solo un paio di minuti all'apertura del tunnel; penso di potergli parlare e tornare a casa senza farmi ammazzare.
Per sicurezza, mi sposto davanti allo schermo del portatile e rivolgo un sorriso a trentadue denti all'algido fratello di Inuyasha.
"Ho qualcosa da dire anche a te, Sesshomaru-sama" dico, incrociando le braccia sul petto "Un consiglio, più che altro. Sempre che tu voglia ascoltarmi...".
Abbasso la voce fino a ridurla ad un soffio, in modo che sia l'unico a potermi sentire "Rinuncia a Tessaiga. Tu puoi ambire a ben altro".
"Ma non lo otterrai mai, finché insegui quella spada" aggiungo, rivolgendogli uno sguardo severo "Potresti avere di meglio, se solo ti levassi dalla testa l'eredità di tuo fratello".
"Parla chiaro, umana" sibila lui, riducendo gli occhi a due fessure ambrate "Che intendi dire, esattamente?".
"Semplicemente quello che ho detto" replico io "Ora sta' a te accettare o meno il mio consiglio, Re dei Ghiaccioli Demoniaci".
L'inu-youkai fa per avvicinarsi, intenzionato a costringermi a dire di più, ma io gli rivolgo un cenno di saluto.
Il conto alla rovescia sta per scadere, mancando sì e no cinque secondi...
"Grazie di tutti, ragazzi!" li saluto, mentre il tunnel inizia ad allargarsi "È stato bello conoscervi! Buona fortuna!".
"Stendete Naraku anche da parte mia, ok?" sorrido, quando inizio a sentirmi risucchiare "E non dimenticate quello che vi ho detto!".
Il risucchio si fa sempre più forte ed io lancio un grido sorpreso quando vengo proiettata all'indietro, riattraversando il tunnel che mi ha catapultato in quel mondo incredibile.
Il viaggio mi sembra dannatamente rapido e lento al tempo stesso; voglio abbracciare mia sorella e dirle cosa mi è successo.
Quasi sicuramente, mi tirerà qualcosa in testa, esasperata dall'ennesima storia assurda che le racconto... ma chi se ne frega!!
Io voglio solo abbracciarla fino a stritolarla, tanto mi è mancata!
Dopo quelle che mi sembrano ore, finalmente vedo la luce che indica la fine del tunnel e mi preparo all'impatto.
Ma sgrano gli occhi quando mi ritrovo davanti un enorme materasso che non so da dove sia sbucato...

"Oh, cavolo" mormoro indolenzita, spostandomi sull'altro fianco per massaggiare la parte lesa.
"Anna..." mormora una voce familiare vicino a me "Anna, alzati! Anna, ma mi senti?!?".
Dopo qualche istante di silenzio, in cui mi sforzo di capire chi diavolo mi stia chiamando, la voce aumenta di volume, facendomi trasalire "ANNA! SVEGLIATI!".
"Oh, ma porca paletta!" esclamo, alzandomi a sedere e... ritrovandomi nel mio letto!
Come cavolo..?
Sento il cuore che mi batte all'impazzata e mi volto verso destra, incrociando gli occhi color cioccolato di mia sorella.
"Sara!" sussurro incredula, abbracciandola forte "Cavoli, allora sono tornata davvero!".
"See, dal manicomio" replica lei, alzando gli occhi al cielo "Scema, ti devi alzare. Mamma ti ha già chiamato due volte".
"Quanto tempo sono stata via?" le chiedo, fissando la mia adorata cameretta "Quanti giorni sono passati?".
Sara mi fissa spiazzata "Ma che stai dicendo? Tu non ti sei mossa da qua! E poi.. dove te vorresti andare di notte, a ballare?".
Poi scoppia a ridere da sola, dato che sa benissimo che la discoteca sarebbe proprio l'ultimo posto dove andrei mai di mia spontanea volontà.
"Sara, sto dicendo sul serio" dico seria "Stanotte, dopo che ho spento il portatile, quello si è riacceso da solo e mi ha catapultato in un altro mondo!".
Mia sorella incrocia le braccia sul petto, scuotendo la testa "Quel coso ti ha fatto scimunire proprio...".
"Sara, non sto scherzando" ribatto io, seccata dalla sua testardaggine "Sono finita nel Sengoku! Il mondo di Inuyasha, capisci?".
Sara inclina la testa, facendo ondeggiare i boccoli neri, poi si volta verso la ringhiera del soppalco e dice "Mamma, chiama il manicomio! Annamaria ha ripreso a dire cavolate!".
"Dico davvero!" piagnucolo, sentendomi come quando ho contattato le mie amiche su Facebook e non mi hanno creduto.
Ma perché nessuno mi dà retta, accidenti? Non me lo sono immaginato!
Dalla sala da pranzo, sento chiaramente mia madre sospirare "Avrà sognato qualcosa di strano, lasciala perdere. Lo sai che non è la prima volta".
"Coraggio, datevi una mossa" dice poi, più severa "Il traghetto non aspetta noi. Dobbiamo muoverci".
Io rimango immobile per qualche istante, cercando di collegare le varie frasi in un quadro sensato.
"Il traghetto?" chiedo confusa, alzandomi dal letto per affacciarmi dalla balaustra.
"Dobbiamo andare a trovare il nonno, te lo sei scordato?" borbotta mia sorella, prendendo i vestiti.
Vedendo la mia espressione, sospira "Niente da fare, sei un caso perso. O non senti quando parliamo, o stai su un altro pianeta. Due sono le cose...".
"E pensare che dovresti essere tu quella più attenta a queste cose, dato che sei la più grande" aggiunge sconsolata "Se non ci fossi io, tu saresti inguaiata!".
Senza degnarmi di una seconda occhiata, mi supera per scendere in cucina e fare colazione, mentre io batto le palpebre per capirci qualcosa.
E, nel frattempo, calmare l'irritazione che mi sale dentro.
Dannata, piccola dodicenne saccente! La odio quando fa così!
Con uno sbuffo, afferro lo zaino che ho preparato la sera prima (e del quale non mi ricordavo affatto) e scendo per prepararmi, chiedendomi se abbia sognato davvero o se la mia avventura nel mondo di Inuyasha sia stata reale.
Insomma, ricordo a tutto alla perfezione, e questo non mi capita quando sogno... Quasi mai.
Se succede è perché si tratta di un sogno che mi ha particolarmente colpito.
Pensandoci bene, questo potrebbe rientrare tranquillamente nella categoria dei sogni più bizzarri che abbia mai fatto.
È nella top ten, non ci sono dubbi...
Ci rifletto durante tutta la colazione e quando torno in camera per assicurarmi di non aver scordato niente, compreso lo spray lacrimogeno per tenere alla larga Sara ed Alice (mia cugina, che ha dieci anni meno di me... Aiuto!) se iniziano a rompere troppo.
Con quelle due piccole canaglie, non si è mai troppo tranquilli, specie se si alleano! Diventano peggio di Naraku...
Mentre perlustro la stanza, chiedendomi sul motivo per cui avrei potuto aver fatto quel sogno, batto la testa scontro la mensola dei libri.
"Dannazione!" impreco sottovoce, massaggiandomi la fronte "Ma possibile che capitino tutte a me?".
Di colpo, il mio sguardo cade sul piccolo portachiavi a forma di Koga che ho comprato un po' di tempo fa e sorrido spontaneamente.
Che abbia sognato o no quell'avventura, non importa.
Comunque siano andate le cose, mi sono divertita un mondo, laggiù...
Cinquecento anni fa, dall'altra parte del mondo.

Fine


E così, siamo (purtroppo) arrivati alla fine di questo mio assurdo sogno che vi ha fatto ridere e dubitare seriamente della mia sanità mentale ^^ spero davvero che vi sia piaciuto anche questo capitolo... alcune di voi mi hanno chiesto un sequel.. sinceramente, non so se posso accontentarvi, ma prometto che se farò un altro sogno anche solo vagamente simile.. ve lo ritroverete qui! XD garantito! grazie a tutti coloro che hanno letto, recensito e sopportato questa storia. Avete tutta la mia gratitudine. GRAZIE DI CUORE A TUTTI!! spero di risentirvi presto!
baci a tutit, vostra (matta, ma affezionata)
Alys93 

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