Due mondi diversi.

di Laura00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Due mondi disuguali ***
Capitolo 2: *** Un nuovo amico. ***



Capitolo 1
*** Due mondi disuguali ***


Due mondi diversi.
Milioni di anni fa', il mondo era in guerra. Asastra era una ragazza di 16 anni. I suoi occhi, limpidi, celesti, mentre i suoi capelli biondi. Lei era un angelo, nata sulle nuvole. Sua madre era morta un anno fa' e suo padre solo tre mesi fa'. Quel luogo era orribile. Lavoro era l'unica parola che esisteva. Coloro che abitavano li, avevano un capo, lui era Lorveg, il suo posto era al trono sospeso tra' le nuvole. Asastra era forte, astuta e molto attenta a tutto. Amava combattere e li veniva facile. I suoi compagni erano forti, si, ma lei continuava a credere di essere la migliore. La sua amica era Joarin. Parlavano sempre insieme, specialmente all'ora della pulizia. Il cuore di Asastra si spezzò in due piccole parti quando seppe che l'amica era morta in battaglia. La sua vita, da allora, non era più stata la stessa, non parlava più con nessuno, odiava combattere e odiava i demoni.. coloro che l'avevano uccisa. Una notte, l'altro mondo ( quello dei demoni ) attaccò il loro. Lorveg ordinò a tutti di andare in attacco. I compagni di Asastra si misero subito al lavoro ed andarono contro i demoni, degli esseri spietati, pieni di odio, senza cuore. Asastra prese la sua spada e attaccò. Non aveva voglia di uccidere, ma era l'unica cosa da fare. Qualcosa però, riusciva a distrarla da tutto quel sapore di vendetta, tutto quell'odio verso i demoni, era un ragazzo, poco più alto di lei, dai capelli neri e gli occhi color miele. Si avvicinò abbassando la spada e lasciando che gli altri combattessero anche per lei. - e tu chi sei? - chiese con voce tesa, era un demone, il suo aspetto non era infatti dei migliori, era fermo però, non aveva nessuna voglia di combattere, o almeno sembrava. - io sono Ailen, tu? - chiese, - perchè non combatti? potrei anche ucciderti - esclamò Asastra abbassando le soppracciglia, - questo mondo fa' schifo, perciò sei libera di scegliere, puoi uccidermi e lasciare che il mio sangue porti a un'altra morte inutile, oppure andartene e lasciare che mi uccida qualcun'altro dei tuoi amici, in uno dei due modi, tanto, morirò no? -, era strano il suo modo di pensare le cose, doveva essere successo qualcosa di orribile dato che non voleva più uccidere. Asastra disse subito: - io non voglio uccidere, sai, anch'io la penso così.. o perlomeno, simile.. -, lui abbassò gli occhi e quando li rialzò disse: - tu non puoi capire quello che succede nel mio mondo, quello che provocate voi. L'odio e il disprezzo è quello per cui viviamo. Quì non ci sarà mai pace, perchè sappiamo tutti combattere ugualmente, nessuno conquisterà mai quello che vuole. La guerra è inutile -, quelle parole fecero taquere Asastra, lei voleva avere un motivo per essere contro di lui, ma non lo aveva. Ailen, aveva ragione, la guerra era inutile. Joarin era morta per niente. Se solo potesse mettere fine a tutto questo.. se solo potesse dare una fine a questa guerra, sarebbe tutto più facile. Quando i demoni si ritirarono, dopo aver ucciso una decina di angeli, Asastra andò dal capo, Lorveg, - cosa vuoi? - chiese lui con voce arrabbiata, - sono venuta per chiederle un favore -, lui si voltò e la guardò per un secondo, - di che favore si tratta, Asastra? -, lei si schiarì la voce e sicura chiese: - mi sembra ora di finire questa stupida guerra, non serve continuare a uccidere persone diverse da noi, che ne dice? -, a quelle parole, Lorveg, si infuriò, - Almin, Voista! - gridò a due dei lavoratori come lei, - cosa succede? - domandarono dopo essere arrivati, - portatela nelle prigioni - esclamò con un perfido sorriso. Loro la accompagnarono fino a laggiù. Le prigioni erano luoghi che Asastra non aveva mai visto prima, erano luoghi segreti, poche nuvole dove stare, e se percaso mettevi un piede dove non vi erano nuvole, rischiavi di caderne sotto. La chiusero li dicendo: - cos'hai fatto? -, - gli ho solo chiesto di finire questa guerra, stiamo morendo tutti, è inutile continuare in eterno, non puoi vincere e nè perdere contro i demoni, siamo allo stesso livello - disse lei. Gli altri se ne andarono senza parole. Asastra si sedette su una nuvola, appoggiando le braccia sulle gambe. Ora basta, era finito il tempo delle sofferenze, Asastra si alzò e si lanciò nel vuoto.
Ailen, era sulla terra, caso fortunato, la vide, si voleva forse uccidere? allora prese il volo verso di lei, le sue ali erano nere, un po' stropicciate, ma resistenti. Riuscì a prenderla per un soffio, e scesero giù. - Ti volevi uccidere? - chiese lui, - perchè mi hai salvata? potevo morire e vivere in pace, e poi lo hai detto tu che tanto saremo morti in un modo o nell'altro - rispose lei con voce confusa, era ancora sotto sciok da quel lancio. Lui rise ed esclamò: - questo è vero, però non c'era bisogno di lanciarsi nel vuoto.. -, - perchè hai delle ali? - chiese ricordando che non le aveva, - be, il capo ha voluto che avessimo un vantaggio in più di voi -, "deve essere stato orribile" pensò, ma si rifiutò di dirlo. - Ora che mi hai salvata sono in debito con te, cosa posso fare? - chiese subito, - vieni con me - esclamò.
Asastra capì subito che in qualche modo Ailen aveva saputo che era nelle prigioni e che se sarebbe tornata la', la sua vita sarebbe stata inutile. Allora lo seguii. - Non mi sembra tanto giusto però, infondo, mi stai ancora salvando in questo modo -, lui si fermò e la guardò un secondo, poi disse: - se riesci a salvarti, mi fai solo un favore, così siamo pari -, i suoi occhi divennero lucidi, nessuno aveva mai detto una cosa simile. Arrivarono sotto terra, Ailen, riuscì a far arrivare Asastra in una stanza, era solo terra, sembrava si soffocasse. Per Asastra era l'inizio di un nuovo mondo, l'inizio di una nuova vita, l'inizio di una nuova amicizia.
Continua..

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Capitolo 2
*** Un nuovo amico. ***


Due mondi diversi

Asastra correva lungo il bosco. Non si vedeva quasi niente. Solo il fruscio delle piante muoversi dietro e davanti a lei. Si fermò. Il suo cuore batteva a mille e i suoi occhi nonostante fossero stanchi erano spalancati dalla paura. Un altro movimento di piante e cadde a terra vedendo solamente un nero intenso.
Si svegliò di soprassalto.
- Era solo un sogno - si disse tra se e se.
Qualcuno aprì bruscamente la porta
- Chi sei? - chiese con voce rauca.
- Il mio nome è Asastra - esclamò.
Lui era un demone. Un ragazzo biondo con gli occhi scuri e un enorme cicatrice che partiva dalla fronte e scendeva sull'occhio verso la guancia.
- Se non mi dici chi ha tradito il capo, sarò costretto ad ucciderti - disse, prendendo la spada.
- Tradito il capo? - continuò Asastra.
Il ragazzo rise e dopo aver ritirato l'arma esclamò: - Stò scherzando, ti pare che ucciderei una bella ragazza come te? -
- ..Grazie.. - disse un po' insicura.
- Sai.. ho fatto un incubo però sembrava così reale.. mi trovavo nel bosco, era buio, stavo correndo e ad un tratto io.. ho sentito un fruscio tra' le piante.. -
- ..Carino questo sogno.. - continuò lui.
- Credi che possa avverarsi? - domandò.
- No. Certo che no. Ti devo forse ricordare che viviamo nel mondo dei demoni? Qui è facile fare sogni brutti, specialmente se sei.. -
- un angelo - continuò la ragazza.
- Ora devo salutarti, è stato un piacere conoscerti -
- ..Ciao - concluse lei.
Asastra si avvicinò al muro dopo aver chiuso la porta.
- Ora che avete le ali potete portarmi il Sokkid -
- Certo -
- Allora? Che aspetti? Vai! -.
La prima e l'ultima erano voci grosse, la voce del capo.
"Cos'è il Sokkid?" si chiese la ragazza. Doveva uscire da quella stanza per capire qualcosa in più.
Aprì con cautela la porta e a passo svelto ma silenzioso cercò un angolo dove nascondersi per ascoltare. Davanti a lei, qualcosa si mosse. Aveva intravvisto solo un ombra. Restò immobile. Ad un tratto qualcuno li tappò la bocca e urlò: - C'è un intruso! -.
Asastra cercava di muoversi per liberarsi ma era inutile. Poi vennero una decina di demoni.
Ailen passò in mezzo a loro e quando fu' davanti vide lei. Asastra.
- La porterò nelle prigioni a bruciare - esclamò serio.
Il ragazzo che la teneva la spinse verso Ailen che la prese per un braccio e la portò giù per le scale.
Quando nessuno era in giro esclamò: - Che ci facevi li? -
- Io? cercavo di capire qualcosa di questo mondo! -
- Ora Cheir riferirà tutto al capo e tu sarai nei guai - disse molandoli il braccio con tono un po' sgarbato
- Me ne vado -
- Cosa? -
- Hai capito bene, me ne stò andando, tanto sono solo un intrusa come dice quello! -
- No.. non è così.. - continuò lui
- E allora? Cosa si fa'? C'è forse un altra via d'uscita a questo macello? -
- ..Charlie - disse sottovoce Ailen, poi continuò - Lui può aiutarci! -.
Prese una specie di telecomando e cliccò il numero tre. Charlie apparì di fronte a loro.
- Ci si rivede bellezza - disse voltandosi verso Asastra. Era il ragazzo che era entrato prima nella sua stanza.
- Vi serve il mio aiuto? -
- Purtroppo si - esclamò Ailen: - Devi aiutarla a fuggire da qui -.
- Come? - disse lei
- Lui sa il modo -.
Charlie li prese una mano e prima che scomparissero grazie ad un tasto magico, Asastra esclamò: - Un giorno forse, ci rivedremo Ailen -.
- Addio - aveva detto lui ma solo dopo che lei era andata via.
Asastra e Charlie erano sulla terra.
- Ehi.. ti va' di entrare in un bar qui vicino? - disse lui
- A me andrebbe ma non credi che ti vedrebbero con le ali? -
- Maledizione.. hai ragione tu -. Asastra sorrise. Quel ragazzo era simpatico, li sarebbe dispiaciuto andarsene e non rivederlo mai più. Dopotutto però, era il destino. Lei non viveva nel mondo dei demoni e sapeva che non c'è l'avrebbe mai fatta a viverci.
- Io devo andare Charlie, ma sappi che non smetterò mai di lottare, io non sarò mai contro il tuo mondo, e se vincerai o vincerò, non importa. E non importa neanche se sembreremo l'uno contro l'altra, perchè in fondo al nostro cuore, sappiamo bene che siamo amici, che non era stata nostra l'idea della guerra -. A quelle parole Charli taque, poi si avvicinò a testa bassa, li diede un bacio sulla guancia ed esclamò infine: - Io non ti dimenticherò Asastra e forse un giorno, ci rincontreremo in un mondo che si chiama semplicemente "terra" -.
Continua..







 

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