Keep holding on

di _callmeronnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Chapter one. ***
Capitolo 3: *** Chapter Two. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

Lo aveva nella mente, ormai erano quattro anni che l’aveva abbandonata per vivere il ‘suo sogno’.
Ormai era sola ad occuparsi di tutte le faccende che servivano a casa.
Ormai era lei che si subisce tutte le litigate che si fanno i loro genitori ogni santa sera e prega per il fatto che divorzino.
Ormai è lei che se ne frega del fratello e non lo cerca più.
Ormai è lei che ogni volta che si parla di Lui si alza dalla tavola con una qualsiasi scusa e va in bagno a piangere.
Ormai è lei che odia quello stupido talent show perché le ha portato la sua unica ragione di vita.


Lei è Elizabeth Tomlinson.




Alohaaaaaaaaaaaa.


Ok,questa è la mia prima storia e premetto che il prologo già mi fa schifo,ma tentar non nuoce e quindi ho provato a pubblicarla. 
Veeediamo volevo dire una cosa importante: Questa storia è personale,cioè scriverò cose che mi sono successe davvero partendo dal prologo. L'unica cosa è che forse arricchirò un po' di più,niente di che.
Ok,vi lascio alla lettura.
Un bacio,Ronnie.



su twitter @__cyrusboobs

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Capitolo 2
*** Chapter one. ***


 

 

 

 

15 Giugno.
E’ un giorno apparentemente normale, se non fosse per il fatto che è il mio compleanno. Il mio 18esimo compleanno.
Ho sempre odiato i compleanni, troppa gente che si ricorda di te solo quel giorno per farti gli auguri e poi scompare di nuovo. E’ tutto così…snervante.
Un raggio di sole entra insistentemente nella mia camera, strano per Doncaster di solito qui piove sempre e io amo la pioggia. 

Decido di alzarmi ed andare a fare colazione sperando di non trovare nessuno e fu così. Appena arrivata in camera da pranzo sul tavolo trovai soltanto un bigliettino con una lettera.
Il bigliettino era dei miei genitori, mi auguravano un buon compleanno e si scusavano per il fatto di non essere presenti. Decisi di non pensarci e presi la lettera.
Era intestata a me e sopra c’era lo stemma della Royal Academy of Dance in un primo momento non ci pensai, ma subito dopo scattò in me un euforia mai vista.

Iniziai a saltellare per tutta casa e presi di scatto il telefono e chiamai Sophie.
Uno squillo…due squilli...tre squilli: “ Che vuoi, brutta capra.” Disse la mia migliore amica dall’altra parte del telefono con la voce impastata dal sonno.
“Devi correre qui, ORA!” Dissi ancora più eccitata di prima
“Due secondi e arrivo” neanche il tempo di attaccare il telefono che suonò il campanello.
Andai ad aprire e mi ritrovai Sophie davanti, con ancora il pigiama.
“Ahw, ma quanto sei bella appena sveglia.” Dissi asciugandomi una lacrima finta.
“Stai zitta, mi hai chiamato alle 10.00 della mattina quando io stavo beatamente dormendo. Quindi PRETENDO sapere perché mi hai chiamato”
Corsi a prendere la lettera e gliela misi davanti agli occhi. La vidi sbarrare gli occhi e poi guardarmi per poi urlarmi in faccia.
“Dannazione Effy, l’hai letta? Dimmi che l’hai letta e ti hanno preso, ti preeeego” Disse Sophie poi continuò: “Ok, bene! L’apro io”
Non mi diede il tempo di controbattere che già l’aveva presa in mano e aperta.
Cara signorina Tomlinson bla bla bla, Oh dannazione vogliamo
arrivare al punto?” Sbraitò Soph.
Siamo lieti d’informarla che è stata accettata al primo anno di danza classica della Royal Academy of Dance di Londra. Aaaaaaah, ti hanno preeesa” Urlò di nuovo la mia migliore amica, ma questa volta era diverso perché c’ero io che urlai insieme a lei.
“Oh cazzo,cazzo,cazzo,cazzo! NON CI CREDO!”
“No,ma dillo un altro cazzo.”
“Caazzooo!” Sophie scoppiò a ridere e io con lei. Ancora non ci credevo, sarei andata in una delle più prestigiose scuole di danza del mondo, finalmente un sogno che diventa realtà.
“Su dai, leggi quando devi andare li.”
“Ehm, si qui dice che già il primo Luglio devo essere alla scuola per le selezioni delle classi”  
“Ah, quindi non ci sarai per il mio compleanno” Disse dispiaciuta Soph.
“Già, ma ti prometto che troverò il modo di tornare il 5 Luglio, prometto che ci sarò” Gli promisi.
“Ok, ci conto eh brutta capra” Sorrisi abbracciandola, gliel’ho promesso e ci sarò.






In poco tempo passarono tutti i giorni e il primo era già alle porte. Ormai ero pronta per partire, ma non era pronta a lasciare la mia città e soprattutto Sophie.
Lei è la mia migliore amica da sempre e lasciarla è sempre stato difficile.
Ero davanti alla porta, pronta per un ultimo saluto alla mia casa ed ai miei genitori.
“Fai buon viaggio piccola mia, e stai attenta” Mi venne da ridere, mia madre è sempre stata così, si preoccupava per tutto. Mi avvicinai a mio padre e anche lui mi disse di stare attenta poi si allontanò scusandosi e andò a rispondere al telefono.
Non mi preoccupai più di tanto e andai a salutare Sophie che aveva gli occhi lucidi.
“Brutta troia, non te ne andare io ho bisogno di te” Mi venne da ridere, lei è sempre stata così e non cambierà mai.
“Ti chiamerò tutti i giorni e ti prometto che non ti rimpiazzerò con nessuno, ok?” Le sussurrai in un orecchio.
“Va bene.” Disse con la vocina da bambina, solita da usare quando è triste.
“Aaah, mi mancherai capra” Urlai continuando ad abbracciarla. “Ma ora scappo che se no mi parte il treno per Londra” Continuai io per poi scappare verso la macchina con dentro mio padre che già mi aspettava.
Dopo cinque minuti di macchina, mio padre prese parola.
“Ha chiamato tuo fratello, ha saputo che sei stata presa nella scuola”
Io non parlai, non volevo parlare. Poi mio padre continuò: “ Gli ho detto di tenerti d’occhio”
“TU COSA?” Gli urlai indignata. No, non poteva farmi questa non ora che non ci pensavo più.
“Effy, hai da poco compiuto diciott’anni e lui ne ha venti è ovvio che gli avrei chiesto di controllarti”
“Papà, non ho bisogno di un babysitter e soprattutto non ho bisogno di mio fratello” Dissi arrabbiata. “Grazie per il passaggio, ora faccio da sola” Scesi dalla macchina, presi le mie borse e andai verso il binario 4 quello diretto per Londra.
Fantastico, mio padre è riuscito a rovinarmi anche questo.




Alohaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.


Si lo so, il primo capitolo è arrivato dopo sei,dico SEI giorni.
Solo che ho mio padre che scassa la beata minchia che dice che il rumore dei tasti della tastiera gli da fastidio e blablabla. se ok.
Cooomunque parlando del primo capitolo insomma diciamo che è più una seconda introduzione lol
Va beh, vi lascio. :3


 kizz kizz :* :* : * (?)

Su twitter, __cyrusboobs

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Capitolo 3
*** Chapter Two. ***


Chapter two.


Londra, non l’ho mai amata particolarmente troppo caotica per i miei gusti.
“ Grazie mille.” Dissi ad un signore che mi aveva aiutato a prendere le mie valigie dal ….. .
Neanche due minuti che ero a Londra che già mi ero persa dentro la stazione,perfetto,davvero perfetto!
Girai la testa a destra e sinistra per capire dov’era l’uscita,ma la gente che c’era in quella stazione è davvero tanta quindi decisi di lasciare perdere e chiedere a qualcuno.
Vidi un ragazzo di spalle poco distante da me e decisi di chiedergli informazioni,infondo non facevo niente di male.
Quando mi avvicinai gli diedi due colpetti sulla spalla,Lui si girò un po’ infastidito per poi guardarmi intensamente e dopo qualche secondo sbarrò gli occhi urlando il mio nome.
‘’EFFYYY” urlò il ragazzo.
“Ehm si,ma tu chi sei?” Dissi un po’ titubante.
“Ma come chi sono,dai Effy, sono tuo fratello. Sono Louis.’’ Disse il ragazzo enfatizzando il suo nome.
Io mi incupì. “Io non ho un fratello” dissi con il tono più freddo che potevo.
Il ragazzo che poco prima aveva il sorriso che sembrava quello di un cartone,cambiò di botto faccia,diventato più serio che poteva.
“Andiamo Elizabeth,non ce l’avrai ancora con me.” Disse mio ‘fratello’.
“No certo,perché dovrei avercela con te? Infondo te ne sei solo andato da quattro anni e non mi hai mai cercato,neanche per farmi gli auguri di compleanno.” Dissi scettica.
“Andiamo Effy,anche i barboni ormai sanno che odi il tuo compleanno”
“ Si,ma un cazzo di ‘auguri sorellina’ da te me l’aspettavo,anche se odio più di me stessa i compleanni” Dissi alzando un po’ troppo la voce,facendo così girare quella poca gente che era intorno a noi.
“Sai che ti dico?’’ continuai “Tu per me sei morto,non esisti. Ti odio,come odio quella tua stupida band che ti porti ovunque dietro. Vaffanculo Louis.” Dissi prendendo la mia valigia e andandomene. Non vidi la sua espressione,troppo presa a scappare da quel posto.
Dopo quattro giri a vuoto trovai l’uscita di quell’immensa stazione e appena uscita fuori chiamai un taxi,non vedendo l’ora di andarmene da quella stazione.







Sms Mamma: “Tutto a posto tesoro? Sei arrivata? Non ti ha stuprato nessuno vero? Hai mangiato? Un bacio,fammi sapere.
Ti voglio bene,mamma. xx”
-
Si mamma,tranquilla,sono arrivata sana e salva e si ho mangiato. Sto entrando ora nel dormitorio e no,mamma.
Nessuno mi ha stuprato,tranquilla.
Ti voglio bene,un bacio anche a papà.
xx”

Solite stupide paranoie di mia madre, o di ogni madre in questo mondo infondo.
Appena arrivata davanti il dormitorio,rimasi un attimo spiazzata.
Non ci potevo credere,stavo davvero per realizzare il mio sogno,quello di una vita di sacrificio e impegno.
Arrivai davanti alla grande porta in vetro del dormitorio ed entrai.
L’ambiente era caldo e accogliente. Si prospettavano dei bellissimi anni dentro quella scuola.
Stavo per andare a ritirare i fogli con scritta la mia camera e la chiave quando un ragazzo mi venne incontro.
“Sei nuova.” Disse con tutta la tranquillità che c’è in questo mondo.
“Uhm,si.” Dissi un po’ titubante sul fatto di fidarmi di lui.
“Lo so che stai pensando” Disse il ragazzo prendendomi sotto braccio  iniziando a camminare non so verso cosa.
“Stai pensando che non sai se fidarti di me.” Continuò.
Alzai un sopracciglio ‘ma che cazz..? questo legge nella mente?’
“E ora stai pensando se so leggere nella mente” Disse ancora.
Ok,questo tizio fa paura.
“E ora stai pensando che faccio paura.”
“Ok,basta!Ho capito il concetto,sei una sottospecie di sensitivo o roba del genere” Dissi togliendomi da sottobraccio e iniziando ad agitare le mani.
Lui in risposta scoppiò a ridere e mi guardò.
“Non sono un sensitivo” Disse per poi continuare. “So leggere il corpo. E poi so che sei nuova perché sono il tuo compagno di stanza. Sei l’ultima arrivata e visto che ero l’unico rimasto solo ti hanno messo con me.”
Iniziai a farfugliare parole a caso “Tu..ehm..compagno..stanza.. insomma,sei un maschio”
“Perspicace” Disse sorridendo.
“Si,ma insomma..io..c’è”
“Tesoro tranquilla,sono Gay.” Disse come se fosse la cosa più normale al mondo e lo era solo che rimasi spiazzata infondo non lo sembrava affatto.
“Oh,si..Ok. Ci farò l’abitudine,ma ok.” Dissi ancora un po’ confusa per poi continuare.
“Comunque io sono….”
“Sei Elizabeth Tomlinson detta Effy,lo so. So chi sei e soprattutto chi è tuo fratello” Disse enfatizzando sulla parola ‘fratello’.
“Già,ma io non lo so più..” Dissi a bassa voce. Lui mi guardò strano,ma non fece in tempo a dire qualcosa che continuai:“Comunque,tu chi sei?” Dissi con un sorriso abbastanza falso,ma non lo diedi a vedere.
“Giusto,io sono Kurt Edwards” E mi porse la mano con un sorriso stampato sulla faccia.
“Piacere” disse.
“Il piacere è mio ‘compagno’ “ E gliela strinsi.
“Si,ma io ho bisogno della mia chiave.” Dissi girandomi andando verso la segreteria che era lì dentro,ma Kurt mi blocco e mi mise una chiave davanti.
“Non ce n’è bisogno,ecco a te” sorrise.
“Già inizio ad amarti,mi hai risparmiato un viaggio in segreteria.” Dissi tutta felice dirigendomi verso la camera. Il ragazzo rise e disse: “Non ti gasare tanto,domani mattina devi passarci per forza. Il pomeriggio hai la selezione della classe”
Tirai tutti i santi possibili che ci sono sulla terra per poi entrare nella stanza.
“Ora ti sto odiando.” Dissi andando verso quella che doveva essere il mio letto.
“Lo so che mi ami.” Disse ridendo. “Comunque che dicevi prima?”
Non capii subito,ma poi capì “Tutto a tempo debito.” Dissi con un sorriso che non ammetteva repliche.



Alooohaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ok,dopo non so quanti mesi ho aggiornato.
SORRATEMI(?).
btw,il capitolo mi fa schifo e boh,lascio a voi le recensioni.
Non ho niente da dire in realtà,sono senza parole(?) lol

Uh,voglio ringraziare quella spastica di Agnese che mi ha dato una mano a iniziare il capitolo quindi glielo dedico.

Vado,che se no mi linciano. 
Ronnie. xx

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