Let Me Die

di RurRK
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Heaven at the exact centre of the hell ***
Capitolo 2: *** Shit, I'm fucked!! ***
Capitolo 3: *** Fuck Mad .. I hat ... I LOVE YOU!! ***
Capitolo 4: *** Okkey, it's official .. God is angry with me ***
Capitolo 5: *** You ... my safe harbor ***
Capitolo 6: *** I want to be the only One .. ***
Capitolo 7: *** Everything ends in a second ... ***
Capitolo 8: *** I was broken ***
Capitolo 9: *** The time can hurt. But it hurts more if you make me fall in love ***
Capitolo 10: *** So I cross my heart and i hope to die... ***
Capitolo 11: *** Wake Up Angel ***
Capitolo 12: *** You're All I Ever Needed ***
Capitolo 13: *** How To Save A Life ***



Capitolo 1
*** Heaven at the exact centre of the hell ***


POV Kristen

Merda.
MERDA.
MERDA MERDOSA Di MERDOPOLI MERDOPOPOLOSA.
Che rompicazzo.
Aspirai nervosamente l’ennesima boccata di fumo e fu … relax. FOTTUTO RELAX. I miei muscoli contratti si rilassarono, i polmoni aspirarono le particelle di fumo, scandagliando il poco ossigeno presente. I miei stanchi occhi si inversarono, mostrando il bianco.
Accelerai il passo, cercando di lasciarmi alle spalle la voce irritosamente zuccherosa di Mad alle prese con il suo schifoso AI FON o come cazzo si dice, letteralmente appiccicato all’orecchio. Se così si poteva ancora definire, a causa di tutti quei dilatatori sparsi in tutta la sua superficie.
Proprio come me …
Sorrisi, tastando i miei adoratissimi dilatatori.
“Sì amorino mio … awww … certo tesoruccio … ti amo anche io ….”
BLEAH!!!
Il mio stomaco si contrasse su sé stesso, bruciandomi le pareti dell’esofago con i succhi gastrici. Mi tappai la bocca con uno scatto della mano destra, quella che reggeva la sigaretta.
Cazzo.
CAZZO.
CAZZO CAZZOSO Di CAZZOPOLI CAZZOPOLOSA.
Un dolore lancinante mi colpì al lato della bocca e staccai la mano imprecando in ogni lingua conosciuta … o quasi. Il mondo ce l’aveva con me.
TUTTI CE L’AVEVANO CON ME.
Quella …. bastarda della sigaretta mi bruciò la piega vicino alla bocca, lasciandomi (ci scommetto le palle che non ho) quasi sicuramente una macchia rossa-marroncina tipo succhiotto. Ma che non lo era, sia chiaro.
La buttai a terra seccata, pestandola nervosamente con la suola liscia delle mie scarpe.
Consumata per metà … che spreco di tutto questo ben di Dio.
Alzai lo sguardo e mi beccai la fulminata di una vecchietta dall’altro lato del marciapiede. Alzai gli occhi al cielo, per la 38478924367846 volta.
Eccerto, continuiamo pure a guardare gli studenti dell’artistico come se fossero mostri assatanati!!
Ma FUCK THAT SHIT!!
“Aww … certo … si amore … certo gigiolotto ..”
Gigiolotto.
GIGIOLOTTO?! Are you serious?
Scoppiai a ridere sguaiatamente, guadagnandomi le occhiatacce assassine dei poveri piccoli passanti (macchennovità!!).
Mi piegai sulle ginocchia, appoggiano le mani sulla superficie ruvida dei miei leggings di jeans neri. Osservai attentamente le mie adorate Keds bianche e nere ricoperte interamente di scritte e disegni vari, cercando di distrarmi e calmare le risate.
KEEP CALM KRIS …
Respirai a fondo, e mi alzai in posizione eretta, almeno per quanto quella cartella di 550 Kg di scuola me lo permettesse.
“Ah … okkey …. Allora ciao amore mio … attacca tu … ahaha …. Dai tu …. No tu … Su attacca tu..”
Eh no!! ORA BASTA!!
Le mie mani si chiusero a pugno, facendomi tremare tutte le membra. Mi girai di scatto, osservando con occhio critico il viso dolce di Mad contratto in una smorfia di vomitevole dolcezza. Gli occhi azzurri/verdi luccicavano come insegne luminose. I capelli mossi e rossi (tinti..) volavano dappertutto incorniciandole il volto felice come sul set di un film romantico nel momento culminante. Le labbra rosee storte nella tipica forma a ‘culo di gallina’ quasi come se stesse per baciare il nulla. Perfino i piercing presenti sull’arco del suo sopracciglio sinistro stavano … sorridendo.
Scacciai l’ennesimo urto di vomito.
DAAIII!! Scemottino. Attacca tu!! … Dai tu, io no … No tu … Noo tu!” 
Non so cosa mi prese.
Forse fu il scemottino a farmi scattare.
O forse fu la voce estremamente melliflua di Mad.
Mi avviai a grandi passi verso la figura inerme della mia amica, afferrandola per la maglietta un tempo bianca e tirandola per tutto il marciapiede.
Niente.
Solo e sempre la sua espressione da pesce lesso.
Non si era accorta di me???
“No tu … no tu … noo tuu!!”
La mia vista si velò di rosso. La mai mano sinistra agì da sola, strappandole di mano quel dannato cellulare ultima generazione.
(Mah ….)
Pigiai il touchscreen e chiusi la chiamata.
NO, KRISTEN!!
Le sbattei quell’aggeggio nero luccicante nella mano destra inanellata ancora tesa, osservando il suo viso esterrefatto. Gli occhi erano spalancati e ora spenti. I capelli si erano bloccati all’istante, tornando nella loro fottuta normalità. Sorrisi malvagia.
Che brutta malattia l’amo… BLEAH!!
Non riuscivo nemmeno a dire quella parola ..
Mi girai sempre con il ghigno maligno a storcermi le labbra rosee. Sbattei le palpebre con fare teatrale e ripresi a camminare, lasciando la mia … ehm … migliore amica ferma in mezzo alla strada.
KRISTEN 1- AMORE 0 Macchissono??
 “HEY!! KRISTEN JAYMES STEWART !!”
E riecco la voce della vecchia e cara Madison. Sempre incazzosa proprio come me. Allargai il ghigno e mi girai verso di lei.
Dicame cara”
La osservai dalla testa ai piedi, con quel mio sorriso sprezzante, gongolando per aver battuto di nuovo quello stupido sentimento che inizia per A. Vidi i suoi occhi farsi freddi, il naso arricciarsi e le labbra tremare in modo convulso, e lì capii che per me non c’era scampo. Deglutii, sentendo la mia sicurezza venir meno.
“Sei … sei …”
Bastarda? No, forse stronza. Già usato, forse punterà su una cosa come troia o puttana.
Chiusi gli occhio, in attesa della sua sfuriata, che stranamente non arrivò. Lentamente schiusi un occhi osservando il suo viso, ormai addolcito.
Addolcito?? WHAT?
“ … Scortese ecco!!”
Scortese ….
Okkey …
Non ridere Kris, devi sembrare dispiaciuta
No okkey cosa??

Guardai in quelle iridi così familiari quanto sconosciuti, con quella sdolcinata luce di gioia data da quella fregatura colossale chiamata amoBLEAH.
Cercai di regolarizzare il respiro, rotto dalle risate trattenute e le parlai.
“Scortese dici? Io dico di no Mad, davvero.”
Le asciugai le lacrime insensate che le stavano uscendo dagli occhi, sbavandole il mascara.
“Tu non te ne sei accorta magari, ma oggi è la prima volta in due mesi di riappacificazione tra te e Lucas, dopo un periodo di tira e molla assurdi e pianti notturni da parte tua naturalmente, che torniamo a casa insieme. E tu …”
La indicai, cercando di farle capire la gravità della sua .. malattia.
“Non hai fatto altro che ripetere cose tipo - Aww, l’hai vista anche tu quella nuvola a forma di cuore? .. La nostra nuvola- o altro come -Sono appena andata a sbattere contro un albero … Aww ci sei appena andata a sbattere anche tu, che cosa dolce
Sbattei le palpebre cercando di rendere convincente l’imitazione di folle innamorata. Mad mi osservò dalla testa ai piedi, come se fossi impazzita.
“Certo che sei proprio stronza forte sai?”
Sorrise abbracciandomi di slancio, facendomi barcollare e ricevette insulti di ogni genere da parte della mia colonna vertebrale. Risi, scuotendo la testa.
“No cara mia, non sono stronza, sono realista e cinica, è diverso. E tu, mia vecchia compagna di cinismo a realismo acuto, dovresti saperlo, che l’amo … quella roba lì, intacca la nostra reputazione di frigide ma simpatiche artiste zitelle.”
Le strappai una risata cristallina, guadagnandomi l’ennesima stritolata al collo.
“Dai, andiamo a casa frigida ma simpatica artista zitella.”
E riprendemmo a camminare.


“SONO A CASAAAA!!!”
Il mio inferno ..
La mia voce rimbombò nelle stanze bianche e monotone della casa. Entrai e chiusi la porta di scatto dietro di me. Varcai la soglia del corridoio, accompagnata dall’odore ..inespressivo del mangiare di mia madre.
Lei era intenta a lavorare in quella che chiamano cucina. Una stanza grigia, dai colori spenti, geometrica e troppo ordinaria per i miei gusti.
Tutto al suo posto, nessuna stranezza, nessuna pentola fuori posto.
Senza fantasia alcuna.
Storsi la bocca, osservando la monotonia della figura di mia madre, china sui fornelli, con quella sua gonna nera del tailleur che tanto ama per lavorare, da cui solitamente si liberava solo dopo aver preparato da mangiare.
La camicia bianca, le cui maniche erano arrotolate sopra i gomiti, erano allineate al millimetro. Il grembiule era legato al collo attraverso due cordoncini di uguale lunghezza. I capelli ancora in ordine, senza forma. Mossi ma … come dire … piatti.
Sbuffai appoggiando la mia cartella verde evidenziatore sulla sedia marroncina della tavola quadrata, eretta in tutta la sua mediocrità nel centro esatto della stanza. Mi sedetti, aspettando di sentire le domanda di routine.
Bentornata Kristen. Come è andata a scuola?
“Bentornata Kristen. Come è andata a scuola?”
Eccappunto.
Solita risposta criptica.
“Bene ”
Che avete fatto oggi?
“Che avete fatto oggi?”
Sorrisi malinconica, afferrando la forchetta argento, perfettamente allineata al coltello.
“Niente di che …”
Bene.
“Bene”
Fine conversazione. Forte no?
Ecco comparire, dopo i soliti 4 minuti esatti, la figura di Walt, il fidanzatino di mia madre.
Ciao belle donne!!
“Ciao belle donne!!”
Dio, potevo diventare un’indovina.
“Ciao Walt”
Io biascicai una parola che doveva sembrare un “Ciao”.
Ora si avvicineranno e si daranno un bacio a fior di labbra, poi Walt mi si avvicinerà e mi bacerà la testa. Detto fatto. Si avvicinarono l’uno all’altro, vestiti con il loro completi da avvocati in carriera, baciandosi a fior di labbra.
Banale …
Si staccarono sorridendo, poi l’uomo si chinò sulla mia figura e posò le labbra sul mio capo.
Scontato …
 “Ragazze, ora vado a cambiarmi. Mhh, che profumino Jules!! Aspettatemi, torno subito”
Schiacciò l’occhio grigio e scomparve sulle scale.
Dio mio, che nervoso!!
Walt mi stava letteralmente sui coglioni, che non avevo. Era un uomo viscido, e monotono.
Che novità, non è vero?
Capelli brizzolati, sempre ingellati e tirati all’indietro sulla nuca, per metà stempiata. Barba sempre tagliata e la pelle sempre ricoperta di quella patina luccicosa del dopobarba. Occhi grigi ed inespressivi. Naso aquilino, labbra sottili e rosa pallido. Alto e magro, con qualche muscolo rimasto dalla ormai passata giovinezza.
Vestito elegantemente anche in casa e un pessimo senso dell’umorismo e anche della misura.
Nel senso che provava a fare il simpatico, e nonostante fallisse miseramente tutte le volte, continuava imperterrito per tutto il pranzo e la cena.
Cosa ci trova in lui mia madre è un mistero per me.
Jules posò la pentola fumante sul centrino di vimini al centro del tavolo, afferrando, come sempre, prima il mio piatto, riempiendolo fino all’orlo di quella pastasciutta … asciutta e grigia.
Come se avessi fame ..
Come di routine, Walt arrivò e si sedette al lato destro del tavolo, in mezzo fra me e mia madre, rispettivamente al lato superiore e a quello inferiore. Iniziammo a mangiare, accompagnati dai rumori tintinnanti delle forchette nel piatto. Il tutto arricchito dalle chiacchere inutili di mia madre e Walt.
Una volta finito, come al solito, mi alzai dal tavolo, guadagnandomi l’occhiataccia minacciosa da parte di mia madre e, afferrata la mia cartella, l’unica cosa colorata all’interno della stanza, mi diressi in camera mia al piano di sopra.
  Il paradiso, al centro esatto dell’inferno.
Entrai di corsa nella mia stanza e richiusi la porta dietro di me.
Ecco il mio mondo … Pareti di colori differenti, rosso, azzurro, giallo, verde, viola e un murales raffigurante uno scorcio della mia amata Los Angeles (fatto da me, sia chiaro), ricoperte di bozzetti e disegni variopinti. Sul letto, oggi appoggiato alla parete rossa dotata di una libreria ricca di libri, era pieno zeppo di fogli e matite di ogni genere. Sorrisi osservando la mia scrivania arancione, satura di macchie di vernice di ogni genere. Il computer torreggiava al centro di essa, insieme alla stampante e alla televisione al plasma. L’armadio, rigorosamente bianco, era la mia bacheca personale, con tutti quei post-it incollati sopra. Sul pavimento, sparsi qua e là, barattoli di colori aperti e colanti. L’angolo in cui disegnavo invece, era l’unico posto pulito di tutta la camera.
Era un banco, posto esattamente al di sotto della luce che filtrava dalla finestra, nel quale era posto un unico foglio e i miei strumenti per disegnare. Sospirai malinconica, respirando l’odore inconfondibile della pittura fresca e dei miei vestiti personalizzati.
Buttai la cartella sul pavimento e mi avvicinai al banchetto bianco.
Mi sedetti sulla sedia, aprendo la finestra e inalando il profumo di aria pulita.
E di smog.
Una lacrima scese lungo le mie guance, sfuggendo al mio controllo e finendo esattamente sul mio disegno.
Lo afferrai con la mano destra, facendo tintinnare i braccialetti.
Osservai i suoi lineamenti confusi, i suoi occhi, così simili ai miei e i suoi capelli.
Mio padre sorrideva malinconico su quel fottuto foglio di carta, facendomi un male cane.
Mio padre … John Stewart, l’unico essere umano in grado di capirmi, che come me adorava disegnare in questo fottuto pianeta, se ne era andato via.
Morto ..
Altre lacrime scesero dai miei occhi truccati, facendomeli bruciare. Deluso da mia madre perché l’aveva colta insieme a Walt, nonché suo caro amico, che … consumavano nella sua camera da letto.
La sera stessa, preso dalla rabbia, si era ubriacato e, guidando in autostrada, aveva fatto un incidente mortale.
Quando io e mio fratello Cameron, che ora abita a San Francisco con la sua fidanzata, avevamo scoperto la verità, avevamo reagito in modo diverso.
Lui ...
Comprensivo nei confronti dell’errore di mia madre e aveva accolto Walt in “famiglia”, seppur con rammarico.
Io

Mi ricordo solo di aver urlato come un’ossessa, diventando ancora più cinica nei confronti della vita in un’età di merda quale l’adolescenza, a soli 13 anni.
Mi ero chiusa a riccio, stroncando per 2 anni interi la comunicazione con la donna che si definisce mia madre e l’uomo con cui convive.
Mio padre, l’unico che mi incoraggiava a seguire il mio cuore nelle decisioni più importanti della vita, che mi insegnava che l’arte è una forma di sfogo per il dolore o per la felicità.
Tra le lacrime afferrai la matita e, cercando di non bagnare il foglio, ricominciai a disegnare i suoi tratti definiti e familiari.Così dolci, eppure così duri.
Mia madre insisteva che facessi l’avvocato, o che per lo meno studiassi legge, mi metteva sotto costante pressione.
Mio padre, l’unico che si ribellava al volere di quella donna appoggiandomi, litigando con lei pur di difendere me, la sua bambina.
Calcai più forte il tratto della matita, cercando di dare profondità ai tratti della mascella pronunciata.
Mio padre, l’unico che mi aveva insegnato cos’era l’amore, quello vero, tra padre e figlia,tra famigliari, spiegandomi anche qualcosa sull’amore presunto fra uomo e donna. Ma al quale nemmeno lui credeva più di tanto negli ultimi anni.
Utilizzai la punta della mina per creare l’effetto della pelle sbarbata, ricordando il profumo del suo dopobarba, così dolce e piacevole, non come quello pungente e monotono di Walt.
Mio padre, morto a causa del cinismo e della stronzaggine di mia madre, che purtroppo avevo ereditato.
Mia madre, la donna che odiava l’arte in tutte le sue forme, che odiava la mia scelta di non seguire le sue impronte, preferendo quelle di mio padre, che aveva ucciso, anche senza saperlo, mio padre, l’uomo a cui volevo più bene al mondo ….
Mia madre, la donna a cui, mio malgrado, volevo ancora un bene dell’anima.
La punta della matita di spezzò sul foglio, schizzando frammenti di mina intorno a sé. Si spezzò proprio mentre stavo rifinendo gli occhi, di quel verde che avevo ereditato e che tanto adoravo.
Mia madre, la donna che, dopo aver digerito la storia della morte di mio padre (per la quale, nonostante tutto aveva sofferto), aveva deciso di seguire Walt, l’uomo che le aveva “rubato il cuore”, facendoci trasferire qui a Londra, abbandonando famiglia e amici a LA e non curandosi della mia tristezza.
L’unica soddisfazione che mi diede fu quella di farmi studiare arte, facendomi sfogare nei modi più impensabili.
Ero dimagrita di 20 chili nel giro di due anni, passando dai 68 chili dei miei 12/13 anni, ai 46 dei miei 16/17.
Mi ero trasformata radicalmente, colorandomi i capelli di nero, lasciandoli crescere a dismisura.
Mi ero ricoperta di dilatatori e piercing e avevo costruito (sì, costruito e dipinto) camera mia, il mio angolo di paradiso.
Avevo iniziato a truccarmi, a bere e a fumare, solo per dispetto all’idea di perfezione di mia madre e del suo compagno di giochi.
Avevo subito fatto intendere che questa era la mia vita, distrutta per causa loro, anche se indirettamente, e loro avevano accettato a testa bassa, ingoiando il magone.
Finii di contornare il viso di mio padre con i suoi lunghi capelli e osservai l’opera, sorridendo soddisfatta.
Ciao papà …
Il suo volto era di nuovo davanti a me. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la parete viola, al lato della porta. Attaccai il disegno in mezzo a tanti altri simili. Tante espressioni facciali, quelle che, da quel che mi ricordavo, lo rendevano speciale.
Mentre osservavo orgogliosa la parete ricoperta dal suo viso, il cellulare squillò.
Imprecai contro la tecnologia.
Fanculo!!
“Pronto?”
Mò chi cazzo è che rompe i coglioni?
“KRIIIIISSS Preparati, fra mezz’ora sono a casa tua, pigiama party!!”
La voce squillante e felice di Mad ebbe il potere di farmi sorridere.
Come sempre ..
“O..okkey Mad a dop..”
“Sì ciaoooo!!”
E mi riattaccò in faccia.
Che pazza che è.
Gettai il cellulare e corsi a prepararmi.


TADADADAAAN!!! Rieccomi comparsa dalla nebbia u.u :D okkey, molti di voi si staranno chiedendo ... ma chittel'hacchiesto?? Okkey, okkey, scusate, volevo solo farvi leggere la meraviglia che è uscita dalla mia testa (strano O.o) e dalla testa di una mia amica che mi aiuterà con questa storia e che si merita un applauso :33 forza forza ... *CLAPCLAPCLAPCLAPCLAP* Bravi, così vi voglio!! E' molto insicura perché è la prima ff che scrive, ma vi posso assicurare che è bravissima. Voglio un urlo di gioia ..... accogliete con un grande applauso ..... *rullo di tamburi* ..... Elys D. Robsten .... bene ragazzuoli, vi lascio .. fatemi sapere cosa ne pensate ... ciaoooo bacio ..
PS. Recensite o altrimenti vi vengo a cercare ;D

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Capitolo 2
*** Shit, I'm fucked!! ***


POV Robert

Mhhh … Dio … che buono.
Inspirai a pieni polmoni il profumo acre della mia sigaretta mattutina. Solo il profumo era in grado … di  … di farmi provare un orgasmo. 
Caaaaaaaaaaazzzzzzzzzzzoooooooo che relax.
Neanche mentre dormivo riuscivo a sciogliere le membra in quel modo. Ora sentivo ogni muscolo in quiete, ogni legamento sciolto.
Meritato riposo.
Appoggiai la sigaretta alle labbra, gustandomi il suo splendido sapore. Mi leccai le labbra con la lingua, cercando di non urtare la sigaretta, e iniziai a tirare. Il fumo inondò la mia bocca, invadendo le mie vie respiratorie, non lasciandomi scampo.
Stavo morendo di relax.
Le pupille si dilatarono febbricitanti a contatto con le mie palpebre abbassate. Quel fantastico vapore intriso di catrame e sostanze altamente cancerogene scese lungo la laringe, proseguì nella mia ormai irritata trachea, grattando con il suo calore all’interno della mia gola, e scese ancora.
Mi appoggiai meglio alla porta finestra, gustandomi il contrasto dell’aria gelida di metà ottobre qui a Londra in confronto con il calore del fumo nel mio corpo.
Fuck.
Tremai.
La sostanza orami aveva raggiunto i miei bronchi saturi di catarro e polveri di smog, sporcando la loro superficie già nera. Infine raggiunse lentamente i miei polmoni, dove i globuli rossi cercarono, senza alcun risultato, quella fottuta sostanza che ci permette la vita su questo cazzo di pianeta ingiusto. L’ossigeno.
Ma (alla faccia vostra) l’ossigeno ve l’ho messo nel cu…
Robert Thomas Douglas Pattinson, modera i termini in mia presenza stronzo!! Secondo, smettila che ti rovi …
NO …il mio unico neurone spastico no!!
Neury … non rompere il cazzo, sto fumando, e sai che odio chi mi disturba.
Seh, seh, come no. Vaffanculo allora.
Alzai gli occhi al cielo, guardando quel fottuto colore blu azzurro …
Ma che ore sono?
Preso dalla curiosità guardai di sfuggita il quadrante del mio amato orologio. Le 5 del mattino. Logico ..
Feci spallucce e sporsi il labbro inferiore. Osservai attentamente il sole, ancora spento, che irradiava qualche raggio arancio verso le case, sbucando dalla figura eretta e scura del Big Ben. Sospirai, appoggiando nuovamente la sigaretta alla bocca. C’era così silenzio … che stentavo a credere di essere nella solita e caotica Londra.
La mia Londra
Sorrisi, tirando le labbra sottili e screpolate, spaccandomele nuovamente. Mi leccai il poco sangue fuoriuscito ed espirai il fumo. Continuai a girare la testa a destra e a manca, scandagliando ogni anfratto visibile con i miei stanchi occhi azzurri. Più rossi che azzurri però Risi senza umorismo, quando una fitta alle meningi mi fece piegare in due. Portai la mano destra sulle palpebre e mi massaggiai le tempie, cercando di alleviare l’ormai conosciuto dolore alla testa.
Merda …
Spensi di scatto la sigaretta, schiacciandola con due dita sul posacenere di ceramica vicino alla ringhiera del balcone ed entrai in casa. Chiusi la porta alle mie spalle, facendo il più presto possibile, mentre sentii il reflusso di succhi gastrici che già mi bruciavano le pareti dell’esofago. Corsi in cucina, appoggiando una mano alla bocca. Svoltai l’angolo, entrando in corridoio, dove il mio splendido cane dormiva nella sua cuccia. Appena mi vide si mise a scodinzolare convulso, abbaiando lievemente. Mi guardò con quegli occhioni neri da cucciolo, abbassando un’orecchia e rizzando il pelo nero-marrone sul collo, come se volesse dirmi “Sono qui Rob. Coccolami..” Lo guardai di sfuggita,  ma il bisogno era … troppo
Scusa Bear, ti coccolo dopo cucciolotto.
Arrivai a stento in cucina, mentre il flusso acido del mio stomaco risalì maggiormente, bruciandomi la gola.
No, non vomiterò, non oggi.
Raggiunsi quella cazzo di scatoletta di cartone bianca e rossa, posta sul caminetto. Tolsi, mio malgrado, la mano dalla bocca e strappai il cartone, già maciullato, di quelle fottute medicine.
Una pastiglia, dal merdoso colore marroncino comparve sul palmo della mia mano aperta e, dopo averla contemplata come fosse la mia unica salvezza, la ingoiai.
L’effetto fu immediato: la pastiglia, a contatto con le papille umide della mia lingua si sciolse, rilasciando i suoi effetti benefici nel mio organismo.
Se così si poteva ancora definire …
Mugolai sollevato, constatando che il dolore alla testa era scomparso, mentre il rigurgito acido stava riscendendo nello stomaco, dove sarebbe rimasto per un po’. Appoggiai entrambe le mani sulla superficie grigia del marmo del camino, facendo leva sui gomiti per sostenermi. Annaspai in cerca di aria, che non tardò ad arrivare. Quando il mio respiro tornò normale riuscii a girarmi, constatando che il mio cane si era sdraiato ai miei piedi, come tutte le sante volte che mi veniva la mia crisi.
La mia condanna …
Sospirai combattuto, piegandomi sulle ginocchia nodose e raggiungendo il pelo liscio di Bear, che scodinzolò ad occhi chiusi. Sorrisi, mentre con una mano scostai di scatto un ciuffo ribelle dei miei spettinati capelli biondi.
Che merda la mia vita …
Fattene una ragione Rob, in più ti rovini ostinandoti a fumare.
Me la godo finché dura.
Se durerà ancora a lungo
Appoggiai la testa alla spalla, mentre appoggiai il fondoschiena per terra. Un brivido di freddo mi colse, e cercai di scaldare le mie braccia scoperte sfregando le mani sulla mia pelle. Incrociai le gambe, anch’esse lasciate scoperte dai pantaloncini corti, sotto il mio corpo e ripresi ad accarezzare Bear, che ormai russava a zampe all’aria. Sorrisi beandomi del suo riposo.
Almeno lui che può …
Sospirai sconfitto, sentendo che le palpebre iniziavano a diventare incudini di piombo. Sbadigliai, spalancando la bocca e stropicciandomi gli stanchi occhi. Mi abbandonai con la schiena contro i mattoni del camino e mi addormentai.

Sentii un rumore metallico provenire da poco lontano da me. Forse stavo sognando .. forse no.
Un oggetto che girava all’interno della serratura della mia ultra mega porta blindata verde. Storsi la bocca e mi rifiutai di aprire gli occhi per controllare. La porta si aprì lentamente, per poi chiudersi in modo altrettanto ottavato.
Mi irrigidii.
Avvertii un movimento vicino a me, e capii che potevo rilassarmi.
Tanto c’è Bear che mi protegge … spero.
Mi misi all’erta, contraendo i muscoli, per quello che mi permettevano.
Cazzo succede, che ci fai già sveglio tu?
Buongiorno anche a te Neury ..
Fui interrotto da alcuni bisbigli, ma non ci feci caso. Persi nuovamente coscienza. Ero troppo stanco, le mie membra sembravano di gelatina. Si rifiutavano di collaborare.
“… Aoo .. shhh … si cuc … cia … ob… OOOOBB … ROOOOOOOOOOBBBB!!”
Una voce rauca mi risvegliò dallo stato penoso in cui giacevo a terra, accanto al caminetto della cucina .. Mugugnai sconfitto, mentre avvertii qualcosa di umidiccio sfiorarmi il viso, lasciando una sensazione di caldo e bagnato sul naso e sugli occhi, ancor chiusi.
Bear …
Sorrisi, cercando di alzarmi. Feci leva sugli avambracci, ancora nella fase post-sbornia da sonno, e riuscii (non chiedetemi come …) ad alzarmi in piedi, aprendo gli occhi di scatto. Mi ritrovai di fronte, con quel suo sorriso strafottente e gli occhi coperti dagli occhiali da sole completamente inutili calcati sul naso, rosso a causa dell’aria pungente del mattino.
Almeno così credevo ..
Lucas mi appoggiò una mano ruvida sulla spalla, guardandomi comprensivo.
“Hey ben svegliato amico …”
Gli sorrisi, afferrandogli il braccio e scostandolo dal mio busto. “Grazie Luc … quanto in ritardo sono oggi?” Si tolse gli occhiali (L’ha capito allora che sono inutili …) e mi osservò con quei carboni che aveva al posto degli occhi.
Scuri, profondi.
Rabbrividii, leggermente a disagio.
Mi sentii … letteralmente schiacciare a terra, umiliato, come se il suo sguardo mi stesse dicendo ‘Te l’avevo detto io’. Guardai sconfitto le sue labbra increspate in un sorriso appena accennato, la barba rossiccia ad incorniciargli il volto così familiare per me. Mi morsi il labbro, puntellandomi sui talloni, tornando con lo sguardo sui suoi occhi che, a contatto con i miei, si abbassarono verso i miei piedi. Alzai un sopracciglio e osservai il pavimento.
Merda … le pastiglie …
Mi sentii mancare. Mi chinai verso il pavimento e raccolsi la stramaledettissima scatoletta di cartone delle mie pastiglie.
Le mie uniche speranze … spiaccicate dal mio culo ..
FUCK YOU, B***H!!
Imprecai nella mia testa, mentre cercai di salvare i resti spiaccicati delle medicine. Mi alzai, mettendo in quella che fu una scatola di cartone bianca e rossa le pasticche sane e alzai lo sguardo verso il mio amico, verso colui che era come un fratello per me.
“Ancora ..”
Il suo fu un sussurro fra le labbra. Non una domanda, ma un’esclamazione. Scossi la testa, non per rispondere alla frase della quale Lucas sapeva già la risposta, ma per cercare di cambiare argomento.
“Vado a cambiarmi e arrivo …”
Aggirai la figura in jeans e felpa della Starbucks del mio amico, e mi avviai in camera, seguito a ruota dal mio fedele Bear.

“Awww …  certo cucciolottina mia … ahahah .. si ti amo anche io picciola ..”
Tom mi tirò una gomitata in pieno petto, mentre cercavo di trattenere le risate.
Picciolotta …. Ma ti senti??
Guardai negli occhi quel deficiente di Tom che si stava letteralmente uccidendo dal troppo ridere. Si teneva una mano sugli occhi azzurri, ora chiusi, e l’altra era appoggiata alla mia spalla, come per reggersi. I capelli corvini raccolti in una coda, svolazzavano a destra e a sinistra in modo convulso, seguendo il ritmo del suo respiro strozzato.
Mi morsi un labbro per evitare di urlare dalle risate. Lucas ci fulminò con lo sguardo, tenendo sempre quell’aggeggio ultra tecnologico attaccato all’orecchio.
Che poi, come cazzo fanno ad usare quegli .. affariche fanno di tutto meno che telefonare. Cazzo ormai esiste pure l’applicazione I-toilet, con la quale potrei pulirmi il culo
Il mio migliore amico si era avvicinato al mio orecchio per sussurrarmi quella frase, scatenando in me l’ennesima ondata di risate che mi mozzò il respiro. Strinsi convulsamente lo strofinaccio, con il quale stavo pulendo il bancone del pub, fra le dita, sbattendolo in faccia a quel cretino patentato che mi ritrovavo per amico.
Lui si appoggiò allo scaffale delle bevande, facendo tremare il tutto.
Risi più forte, osservando la sua espressione da .. non mi viene un aggettivo adatto, aiutami Neury, fa qualcosa di furbo in vita tua invece di rompermi.
Deficiente, coglione, stronzo, handicappato, mongolo …
ECCO MONGOLO!!
Dicevo, osservando la sua espressione da … Mongolo.
Hey ci sta, sei un grande.
Grazie, lo so.
Alzai gli occhi al cielo.
“Aww amorino mio, cicciol …”
Lo sproloquio di cazzate super sdolcinate e senza senso di Lucas con la sua ragazza (che alla fine aveva 7 anni meno di lui) fu interrotto nuovamente dalla voce roca e squillante del mongolo
“CICCIOLINAAAAAAA!!! E TU LUCAS SEI IL SUO CAVALLO … WAAAA”
No okkey … mongolo non basta …
Ommioddio, lo stimo.
Mi buttai letteralmente sul piano di legno bianco del bancone, aggrappandomi ai bordi per non cadere. Circa 763876123876 persone all’interno del nostro caro pub, il Rock N’Beer (si, nostro guys ..) alzarono la testa dalle loro tazze fumanti, squadrandoci chi con compassione, chi con disprezzo.
“Cazzo avete da guardare? Sciò ..”
Tom guardò la nostra clientela …
mi correggo ex-clientela, perché troppo spaventati da dei coglioni come noi
e li osservò con fare strafottente. Quasi tutti i presenti tornarono alle loro faccende.
Ecco bravi, girate al largo ..
Lucas mugugnò verso di noi qualcosa che doveva sembrare minaccioso, ma come dice il vecchio Rob ..
L’amore ti rimbecillisce ..
E ti rovina la vita.
Esatto Neury, sei intelligente oggi.
Ah … ah, spiritoso.
Avevo la vista appannata dalle lacrime, e i miei polmoni entrarono in riserva d’aria. Ad un tratto, mentre cercavo di riprendere la poca lucidità persa, Lucas mi guardò alzando un sopracciglio, sorridendomi sornione.
Ohpporcapuzzolina.
Brutto segno Rob ..
Deglutii interessato.
“Mhh, dici che .. sì, sono perfetti l’uno per l’altra …”
No, okkey. WHAT??
Aggrottai le sopracciglia, guardando interrogativo il pesce lesso, che mi rispose con un cenno del capo.
“Ah-ah, sta sera, qui. Okkey a che ora vengo io? … Naah, lo convinco vedrai. Seh, si piaceranno subito. Contaci. Però … beh, è ora. .. Esatto, esatto. Brava piccola … Okkey bacio amore ciaoo.”
Appena chiuse la chiamata osservò a lungo Tom, che lo guardò di rimando, con la stessa intensità. Lucas annuì e, evidentemente, da quello che il mio cricetino che fa muovere gli ingranaggi arrugginiti del mio cervello e il mio neurone spastico erano riusciti a carpire, rispose ad una muta domanda del mongoloide, che strizzò l’occhio.
Okkey, cosa mi sono perso??Hey guys, I’m here!!
Alzai un sopracciglio, alternando il mio sguardo curioso dalla faccia di uno e dell’altro, i quali sembrarono riprendersi dal coma e mi guardarono, sorridendomi maliziosi. Indietreggiai.
No okkey, ho capito.
Scossi la testa violentemente, indietreggiando maggiormente e finendo con la schiena contro la parete. Deglutii sotto l’intensità dei loro occhi, che pungevano come spade sul mio viso ad intermittenza. Strinsi le nocche intorno allo strofinaccio, fino a fare quasi uscire le ossa dalla pelle.
No, no, no, no, no, no, NO E ANCORA NOOOO!!
Calmati, che vogliono?
Loro avanzarono verso di me, tendendo le mani verso la mia figura, come per tranquillizzarmi.
Dovevo fermarli.
ORA.
Prima di lasciargli anche solo uno spiraglio di speranza.
“NO, ragazzi. Fermi, sapete che non ..posso. Non è che non voglio … anzi, NON VOGLIO. PUNTO, A CAPO, APERTE LE VIRGOLETTE, NOOO. Non posso e non voglio. E penso che sappiate anche il perché. O ve lo devo ricordare?”
Uno spasmo di schifo mi fece tremare dalla testa ai piedi al ricordo di quello che era successo 4 anni fa .. Increspai le labbra e imprecai fra me e me.
“Dai amico, è ora di togliere le ragnatele al nostro piccolo Rob. Daaaai. Lei non è come le altre, magari ti accetta per … beh, ecco, per quello che .. sei.”
Fui accecato dalla rabbia. Una sfumatura rossastra mi annebbiò la vista, mentre una scarica di adrenalina mi fece agire prima di pensare. Sbattei il pugno chiuso contro il muro, facendo tremare mezzo edificio. Nuovamente le persone presenti mi squadrarono come fossi un alieno.
Del resto …
“Sentite, razza di coglioni decerebrati che non siete altro. Non uscirò con un’ennesima ragazza. No. Sapete che … non posso, insomma. NON POSSO E NON VOGLIO INNAMORARMI. PUNTO.”
E sapete anche il perché …
Tom sbuffò esasperato, mentre Lucas scosse la testa lentamente abbassando lo sguardo.
“Non è obbligatorio che ti innamori Rob, andiamo. Basta che esci con questa ragazza. Credimi, la conosco. Non è assolutamente come le altre …”
Lucas cercò di convincermi, gesticolando nervosamente con le mani. Lo osservai scettico, fulminandolo con i miei penetranti occhi azzurri.
“Okkey, va bene, te lo diciamo più o meno per tutte le ragazze che ti facciamo incontrare, ma sta volta davvero. Lei è … speciale. Non crede nell’amore come te, davvero. E scusami, che ti costa uscirci e conoscervi un po’. Non devi dirle … tutto. Magari sarà una cosa di una sera e basta, magari non vi vedrete mai più in vita vostra cazzo. Solo … uscite. E’ ora ti togliere la muffa al vecchio Rob. Playboy to the death, oh yes ..”
Luc finì il discorso filosofico canticchiando la canzone di Pitbull e Jennifer Lopez, Dance Again, che stava passando alla radio in quel momento.
E naturalmente, per metà del tempo, c’è Pitbull che spara cazzate a caso senza sapere nemmeno lui cosa dice …
Chiusi gli occhi in preda allo sconforto, portandomi le mani nei capelli e stringendo fino quasi a strapparli.
“E’ questo il punto, porca putt … il vecchio Rob non esiste più. E’ morto esattamente 3 anni fa … con quella puttana di nome Nina. La mia vita è finita. Punto.”
Sbattei lo strofinaccio, ancora stretto nel mio pugno sul pavimento e, girando le spalle ai miei ex-migliori amici, spalancai con un calcio la porta della cucina e mi ci rinchiusi. Entrai come una furia, guardandomi attorno in cerca di una … preda.
Scorsi una colonna di pentole sul lavandino e una serie di bottiglie vuote in fila vicino alla porta di servizio. Mi fiondai su di esse, sentendo il cuore battermi all’impazzata. Ruggendo come un leone, presi a calci le bottiglie, gustandomi il rumore di quei poveri contenitori di vetro che si infrangevano sotto la mia forza. Scaraventai a terra le pentole, godendo come un porco del rumore metallico e fracassante della loro rovinosa caduta. Più mi sfogavo, più sentivo l’adrenalina scorrermi nelle vene.
The more I get, the more I want …
Calma Rob, sul serio, calmati CAZZO!!
Zitto Neury. STA ZITTO!!
Ignorai completamente la vocetta fastidiosa nella mia testa, come ignorai le urla dei miei amici che cercavano di calmarmi. Che senso aveva ? … Andare e incontrare l’ennesima ragazza che, nonostante potesse essere interessata a te e te a lei, non avresti potuto comunque … soddisfare? Che cazzo di senso aveva??
“Rob, ascolta, calmo, va bene … non vuoi andarci?? Sta a casa, ma non distruggerci il pub, ci serve!!”
Tom si era piazzato di fronte a me, appoggiando entrambe le sue mani sulle mie spalle e inginocchiandosi di fronte a me.
Aspetta .. quando sono finito per terra?
Mi alzai aiutato sia da Luc, che mi reggeva da dietro, sia da Tom. Li guardai spaesato, gustandomi nel profondo le loro espressioni spaventate.
Almeno questo lo sapevo ancora fare ..
Scossi la testa, pronto a rifiutare l’invito.
No Rob, aspetta, fermo. Rifletti. Lei è diversa, giusto? Beh, provaci. Non ho mai visto Lucas così convinto di una cosa … beh, a parte quando parla da rincoglionito con la sua ragazza. Ma scusa? Sai quanti .. come te, intraprendono relazioni normalmente? Dai Rob, rispolvera quegli ingranaggi e muovi quel tuo bel culo per il quale metà popolazione femminile sbava e metà popolazione maschile muore d’invidia. DAI CAZZO GIANLUCA!!
Sospirai combattuto.
Mhh, magari hai ragione .. che ne dici cricetino?
Coglione, lui non parla, comunque mi dà ragione.
Ah okkey … ci posso pensare.
Mi spostai i capelli dalla fronte, guardando negli occhi Tom.
“E va bene, razza di rompicoglioni che non siete altro, ci esco contenti?”
Tom strabuzzò gli occhi sorridendo da deficiente, mentre Lucas mi abbracciò da dietro ridendo come un pazzo. Risi imbarazzato.
“Si ehm .. Luc? Va bene che ho deciso di ritornare sul campo di battaglia, ma non sono gay .. e neanche tu da quello che mi sembrava di aver capito”
Lui si allontanò di scatto, ridendo più forte. Tom mi schiacciò l’occhio e affiancò Lucas.
“Okkey playboy, adesso andiamo, tu ripulisci okkey?”
Entrambi mi sorrisero familiari, scrutandomi con quei loro occhi penetranti e uscirono, ridendo come due bambini.
I miei migliori amici, i miei fratelli …
Scossi la testa sorridendo e mi chinai a raccogliere una pentola.
Si torna in scena allora … giusto cricetino?
Aridaje Rob? Lui non parlaaa …
Ah giusto ..
Mi alzai da terra per andare a prendere uno straccio per pulire, quando mi bloccai. Strinsi gli occhi ad una fessura.
HEY ASPETTA .. ALLORA COME SAI CHE TI DAVA RAGIONE??
Nessuna risposta, solo una fastidiosissima risata all’interno delle pareti della mia mente. Mugolai sconfitto.
Merda, sono fottuto. 

Okkey guys!!! Rieccomi .. o meglio, rieccoci, io e Elys qui con questo nuovo capitolo. Dato che il primo capitolo ha avuto poche recensionio D: (solo 4 recensioni??? ARE YOU KIDDING ME?? :D) gradiremmo entrambe più commenti. Probabilemnte nessuno di voi sarà arrivato alla fine del capitolo D: però chi ha avuto il coraggio di continuare (:D) potrebbe farci quel grande favore di lasciare un commento??? Uno qualsiasi .. ance negativo anche insulti :'33 Beh, adesso partirò per il mare e starò via 3 settimane ... quindi pubblicherà Elys :D alla prossima ciaooo

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Capitolo 3
*** Fuck Mad .. I hat ... I LOVE YOU!! ***


Capitolo 3
POV Kristen
Okkey, qualcuno lassù (non facciamo nomi che è meglio ..) ce l’ha con me, è ufficiale!! Cazzo, cazzo, Ci A ZETA ZETA O! Raccolsi il barattolo di colore ormai vuoto,  che avevo accidentalmente rovesciato nel tentativo di far posto al sacco a pelo di Mad . Tutto quel ben di Dio sprecato! Presi uno straccio umido cercando di pulire il pavimento, macchiato da quel colore verde. Tutte a me dovevano capitare?!
E ancora cazzo cazzo, Ci A ZETA ZETA O!! Madison sarebbe arrivata a momenti ed io mi dovevo ancora cambiare.  Aprii l’armadio, in cerca di qualcosa che assomigliasse ad un pigiama. La ricerca durò circa 5 minuti, questo grazie al mio completo e unico amore per il disordine. Avevo deciso di mettere uno dei miei tanti completini “personalizzati”:  un pantaloncino estremamente corto e una maglia nera con una sola manica e strappi di ogni genere dietro la schiena, che ,originariamente, era una maglia di pizzo bianco con le maniche a sbuffo. È incredibile ciò che può fare un po’ di fantasia alle magliette fighette che piacciono tanto a mia madre!
Dopo aver appoggiato i “vestiti” sopra al letto andai di corsa in bagno a farmi una doccia, che tutto poteva essere tranne che rilassante! Finito con il bagno, ritornai in camera, mi vestii in meno di un minuto, mi sistemai i capelli in una coda alta e scesi in cucina, sperando che mia madre stesse ancora a lavoro. Che dicevo prima?? Ah, sì! Qualcuno lassù ce l’ha di nuovo con me!
-“Dove stai andando conciata in quel modo?” No aspetta … Kris .. relax, take it easy!! Okkey, la rabbia mi da alla testa …  cosa?!! Signore, dammi la forza di non mandarla a quel paese!
-“ Da nessuna parte, tra poco viene Mad, dormirà qui stanotte!”  risposi con sufficienza, tanto per non cominciare l’ennesimo litigio.
-“Va bene, io e Walt usciamo.”  Ma vieni!!!!! Qualcosa di buono in questa giornata di merda!
Uscì dalla cucina con i suoi tacchi alti quasi quanto un grattacielo, e dopo aver chiamato Walt con un “ amore, andiamo”  da fare venire l’ulcera a solo sentirlo, aprì il portone di casa e se ne andò seguita dal suo nuovo fidanzato.
Guardai l’orologio. Mad  in ritardo? Mai successo da quando la conosco. Passarono cinque minuti e ancora niente, iniziai seriamente a preoccuparmi. Presi il cellulare e le mandai un messaggio:
Cogliona! Dove cazzo sei finita?”
La “risposta” arrivò immediatamente grazie al rumore di un auto. Andai ad aprire la porta e me la ritrovai davanti con un braccio sospeso in aria come per suonare il campanello e con un’ espressione da ebete stampata in faccia. Oh no, brutto segno!
-“ Ciao stronzetta, come va? Complimenti per il ritardo, è successo qualcosa?” non rispose, si limitò solo a fare un sorrisino tirato, il che confermò il fatto che aveva in mente qualcosa. La squadrai dalla testa ai piedi. Ma aspetta un secondo …
- “Ma come cazzo ti sei vestita? Sembri vestita da troia, questa è una mise più per uscire con ….” Dietro di lei spuntò un ragazzo: occhi neri,barbetta e capelli rossicci. Basta ho deciso, vado a fare l’indovina di professione!
-“… Lucas”
-“ Ciao Kiki!”
Il mio cervello arrugginito iniziò a far girare le rotelle … Madison vestita di tutto punto più Lucas uguale: Diamo buca a Kristen, di nuovoMatematica allo stato puro.
Guardai la mia presunta amica e la fulminai con lo sguardo. Che schifo l’amo … BLEAH!
-“ Guarda Mad, te lo dico con il cuore, vai a quel paese!” ho capito che è innamorata, ma cazzo è una vita che non passiamo una serata insieme per colpa del suo ragazzo! Anzi no, del suo “gigiolotto” .
-“ Kris, aspetta! Lasciami spiegare.” Chiese scusa al suo “gigiolotto” e mi trascinò con lei dentro casa.
-“ Scusa Kris, lo so, sono imperdonabile, avrei dovuto avvertirti prima, però lui mi ha chiamata cinque minuti fa e io gli faccio ‘Scusa non posso parlare’ e lui ‘Ma tu stai parlando’ e allora io ho riso e ha riso anche lui e …”
No! Di nuovo quell’espressione da pesce lesso no, vi prego! Gli occhi lucidi e a cuoricino, le labbra tese in un sorriso inebetito … uccidetemi! Anzi, UCCIDETELA!!
-“ Okkey, okkey, basta, ho capito! Resta comunque il fatto che sei la peggior migliore amica che potessi avere. Che cazzo hanno pensato i vostri neuroni spastici intaccati da quella specie di epidemia rincoglionante quale l’amo … BLEAH!”
Kris datti una regolata, è pur sempre la tua migliore amica, e non è colpa sua se quella specie di sentimento (?) le ha tolto il cervello!Perfetto ora parlo anche da sola! Cosa cazzo ci troverà da ridere Mad in questa storia non lo so. C’è qualcosa dietro mhhhh …..
-“Una sorpresa che la tua PEGGIORE amica ha fatto per te. Mi ringrazierai prima o poi …. ora muovi il culo e preparati”  Dicevo? No sul serio, sto iniziando a pensare di avere il potere di leggere nel pensiero.
Okkey, ricapitoliamo. Cervello?? Non abbandonarmi ora!!
Madison vestita di tutto punto, più Lucas, più sorpresa, diverso da “diamo buca a Kristen”, uguale: PERICOLO!
-“ Oh no! No, no, no, no, no nononono ASSOLUTAMENTO NO!”
-“ Oh sì, invece!” Mad.
-“ Oh no, invece!” Io.
-“Oh sì, invece!” Mad.
-“ Oh no,..”
-“ La smettete voi due??” Lucas. Chi cazzo lo ha coinvolto?!
-“… Invece!”  ignorai l’intervento del “gigiolotto” della mia migliore (non tanto) amica, e continuai imperterrita. Mad mi fulminò con lo sguardo, della serie “ se gli sguardi potessero uccidere”. Minchia .. se fosse vero … sarei già 742387641824 metri sotto terra. Rabbrividii.
-“ Kristen Jaymes Stewart, ti ordino di andarti a cambiare e di venire con noi! Non vorrai mica far aspettare il tuo principino!”
Aspettate … WHAT? Ho sentito male io o ha detto “ tuo principino”?Si è definitivamente fusa il cervello?!  Ah.. come l’ha ridotta l’amo … BLEAH!
-“ Princi … cosa? Sei per caso impazzita?! Sai benissimo come la penso!”
-“ Avevi ragione amore, è perfetta per lui!” ORA CHE CAZZO C’ENTRA LUCAS?!
-“ Te lo avevo detto io!”
-“ Ehm,ehm,ehm, scusate se disturbo, ma qui ci sarebbe qualcuno che vorrebbe capire qualcosa di tutta questa assurda storia!”
-“ Kiki non ti preoccupare, okkey? Cambiati e vieni con noi!” E certo, aspetta e spera.
-“ Ho il diritto di sapere, cazzo!!!!”
-“ E va bene, basta che ti calmi. Io e Mad ti abbiamo organizzato un appuntamento con un mio amico , visto che avete entrambi questa ostinazione verso l’amore”   All’ultima parola arricciai un po’ il naso, bleah. Lucas, però comincia a piacermi, almeno ha avuto le palle per dirmi cosa stava succedendo.
-“ Kris dovete solo presentarvi e parlare non dovrete fare nient’ altro a meno che ….”    Che qualcuno la fermi! ORA!
-“OK, OK! Vediamo se ho ben capito. Ora io mi vado a cambiare, vengo con voi a, dove andiamo? Vabbè comunque, conosco questo tizio, passiamo una serata tutti quattro insieme e poi torniamo a casa, giusto??”  Beh, non è poi così male come idea, in fondo ho voglia di uscire e oltre ad una presentazione non succederà niente con il mio presunto principino, e sapete perché? PERCHE’ IO ODIO L’AMO ... BLEAH!
-“Bene hai capito, andiamo al pub Rock n’Beer del mio amico, ci lavoro anche io” Rispose Lucas, visto che Madison era troppo occupata a saltellare e a sfasciarmi casa.
-“ Hey tu, ragazza! Non ho detto mica che sono d’accordo!”  Appena dissi queste parole, la mia amica mise un broncio che poteva far invidia ad un bambino a cui era stato appena rubato il lecca lecca.
-“ Sentiamo, che ci guadagno?” domandai con un’espressione malefica
-“ stronza!” Cosa?
-“ io sarei la stronza? Mi dispiace cara, ma non sono stata io ad annullare una serata  d’amiche sostituendola con una serata di di … beh hai capito! Non sono io che ti ho organizzato un appuntamento al buio con un ragazzo che neanche conosci e per di più a tua insaputa! No, non sono stata io! Anzi sai che ti dico? Non ci verrò neanche se mi ci pagate sopra, andate al diavolo tutti due!”  dissi questo salendo le scale due a due e chiudendomi nella mia camera. Possibile che dovevo litigare con la mia migliore amica per una cosa così … stupida? Beh, sì possibile! Mi accasciai alla parete e mi rannicchiai.
 

 
 
 
Guardai indispettita le strade di Londra dal finestrino dell’auto di Lucas. Com’è che avevo detto? Ah sì “ Non ci verrò neanche se mi ci pagate sopra”. Mannaggia a me e alla mia incoerenza!
Dopo essere salita nella mia stanza, Mad era venuta a chiedermi scusa con quel suo tipico broncio da bimba di 5 anni e … cazzu cazzu iu iu .. lei sapeeeva che, da brava amica, l’avrei perdonata. E così è successo. FUCK THAT SHIT!! Quello che non mi aspettavo era che di lì a poco sarebbe venuto Lucas a trascinarmi fuori dalla stanza. A quanto pare neanche attaccarmi al corrimano delle scale era servito a qualcosa. Alla fine sono riuscita a convincerli di lasciarmi andare, ma solo dopo aver giurato che sarei andata a quel maledetto pub con loro e che avrei sfruttato i mie “5 minuti di libertà” per cambiarmi o come disse Madison per farmi bella per il mio principino.
E quindi eccomi qui!  Tutto sommato non mi dispiace poi molto, in fondo se non avessi litigato con Mad alla fine avrei accettato comunque , ma per me prima di tutto viene il mio orgoglio che sta volta è stato colpito e affondato.
-“ Siamo arrivati!!!! Awwww!”  ecco Mad tutta eccitata. Io? Beh, io ero a posto, né agitata, né tranquilla. In fondo lo dovevo solo conoscere, magari saremmo potuti diventare amici ma nulla di più. Quel sentimento che inizia con la lettera A e finisce con la lettera E per me è offlimits!
Scesi dalla macchina e mi sistemai il vestito. Avevo indossato un vestitino aderente nero senza spalline che mi arrivava poco più su del ginocchio e visto che eravamo a Londra e non a Los Angeles anche un giubbino di pelle blu notte.
Il pub dall’esterno appariva piuttosto carino! Accanto alla porta faceva mostra di sé una grande e luminosa insegna dove c’era scritto Rock N’Beer. Mi bloccai un secondo, abbassando lo sguardo verso le mie amate converse, e sospirai. Almeno loro mi appoggiavano sempre.
“Dai cazzo Kiki, muovi quel bel culo che ti ritrovo e fai un favore alla popolazione maschile presente. Entra!!”
Alzai gli occhi al cielo mentre Mad mi prese per mano ed insieme ci dirigemmo verso l’entrata. Appena entrai rimasi incantata da quel posto: luci soffuse, che davano sul blu, illuminavano il locale, dandogli un’atmosfera rilassante e un non so che di misterioso. Nell’aria gli odori delle bevande e del fumo si mescolavano perfettamente creando un senso di assoluto piacere e serenità. Colpita da questa meravigliosa atmosfera non mi accorsi  nemmeno  della musica pop. Ero inondata da un senso di relax assoluto. Questo ovviamente finché quando Mad non mi diede una forte gomitata nelle costole che mi fece spalancare gli occhi ed  imprecare dal dolore. Addio pace!
-“ Cazzo fai? Sei impazzita per caso?! No aspetta,non dire niente! Rispondo io: SI! SEI IMPAZZITA! Prima mi porti qui con presunzione,  tu sai quanto odio gli appuntamenti normali figuriamoci quelli al buio, e poi quando mi sto godendo un po’ di relax, arrivi tu e rovini tutto! No dico puoi anche continuare a rovinarmi la serata tanto ormai ….Sei proprio la peggior …”
-“ Hey Madison!” Mi bloccai all’istante! Brividi! Una voce roca  e … sexy (? Mhhh … no, non basta quell’aggettivo … RiMhhh) chiamò il nome della mia amica. Vidi Mad girarsi e abbracciare di slancio un ragazzo (cazzo, un gigante in confronto a me .. beh, io non faccio testo però ..) e fin troppo figo. Mi soffermai ad osservarlo di nascosto: la maglietta nera e aderente fasciava alla perfezione il suo fisico perfetto seppur non troppo muscoloso, alto e magro, il viso,invece, era ancora un mistero perché nascosto un po’ dalle luci soffuse e un po’ dalla mia amica. No aspetta, sarebbe questo qui che devo conoscere? Cazzo spero di sì! Mi aspettavo di tutto tranne … uno come lui!
Finalmente quella cozza della mia migliore amica si staccò dal ragazzo, ciò mi permise di osservarlo meglio.
-“Ecco Kris lui è Robert, Pattz lei è Kristen”   I suoi occhi azzurri si spostarono sui miei. Era perfetto! A completare il tutto poi c’erano quei fantastici capelli ramati o biondi, non si capiva con quelle luci, pettinati ma … in un modo spettinato che gli davano un’ aria da figo assoluto. Deglutii a corto di saliva. Ommerdassecchissima. Rimasi imbambolata a fissarlo per non so quanto tempo, finché non allungò una mano verso di me, l’afferrai.
-“ Pia … piacere di conoscerti Kristen” mi sorrise, e furono brividi! Sia per quel contatto che avevamo appena avuto, sia per averlo sentito pronunciare il mio nome, sia per quel suo sorriso sghembo che poteva far invidia a quei deficienti dal sorriso perfetto che fanno le pubblicità sui dentifrici.
Cercando di non fare la mia solita figura di merda biascicai un “ piacere” appena sussurrato.
Dio Madison, quanto ti adoro!!!!


Ehm Ehm...Eccoci qui, Melas ed Elys sono a vostra completa disposizione! Siamo in assolutissimo ritardo è vero, ma ci siamo prese un pò di giorni di vacanza. Ci scusiamo in ginocchio xD. Allooora, arrivando al capitolo, finalmente Rob e Kris si sono incontrati, cosa succederà? Non lo sa nessuno, o meglio noi sì, ma voi no muahahahha. A parte gli scherzi, non sono adorabili Mad e Kris insieme?? Noi le amiamo *-* 
Ultima cosa, poi vi lasciamo in pace, GRAZIE GRAZIE GRAZIE! grazie a chi legge in silenzio, a chi recensisce, e un grazie particolare va a NiamIsTheAnswer  perchè ci segue assiduamente e recensisce ( fra l'altro leggete la sua storia perchè è STU PEN DA!)
Bene ora come promesso ce ne andiamo xD. 
PS: Recensite!

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Capitolo 4
*** Okkey, it's official .. God is angry with me ***


Okkey it's official .. God is angry with me

POV Robert

Ma perché?? Cazzo.
Dimmi perché Dio. PERCHE’ CE L’HAI CON ME?? Keep calm, Rob.
“Maccheccazzo però ..”
Mi sistemai meglio il colletto della maglia, che in quel momento mi dava l’idea di volermi strozzare.
E .. cazzo .. lo avrei aiutato di certo.
Deglutii agitato, osservando le facce conosciute e non delle persone all’interno del pub.
Ma quanto tempo ci vuole??? Calmo Rob. Magari hanno trovato traffico. Sorrisi sarcastico. Eccerto .. lasciamo Robert da solo mentre si auto-fotte il cervello che non ha. Fantastico … Rob, sei figo. Di cosa hai paura?? Mezza popolazione mondiale ti sbava dietro, cazzo vuoi di più dalla vita??
Mi girai di scatto verso Tom che, al bancone, serviva bevande con un tasso alcolico talmente alto che la metà servirebbe per far ubriacare un reggimento di 78487634 persone.
“Ehm, Tom?? Dammi un Amaro Lucano? Grazie”
Il mio amico si girò verso di me, guardandomi come fossi un alieno. Le nostre sopracciglia si inarcarono. Lo osservai stranito.
“Un amaro Lu .. che scusa??”
Tom si passò una mano sul viso sudato. Alzai gli occhi al cielo, pregando un qualsiasi Dio esistente di darmi la grazia.
“Niente, lascia stare ..”
Mi voltai sulla sedia, guardando fisso la porta.
Nulla.
Ancora nessuna traccia di Lucas.
La rabbia cominciò a montare in me, insieme all’ansia.
Dico, io. Va bene, potrebbe essere che Luc ha trovato traffico, oppure, conoscendo Mad, sarà ancora davanti allo specchio del bagno a truccarsi.
Dai Rob, smettila di farti le pippe mentali … adesso arriva la tua princess. Princess?? Maccheccazzo ti sei fumato prima?? La merda del cricetino?? Gne gne … zitto e calmati.
Sospirai combattuto. Non bastava il fatto che quei due amici decerebrati che mi ritrovavo mi avevano praticamente trascinato qui contro il mio volere, congedandomi con un semplice “Rob sei figo, cazzo vuoi di più??” …
Ora si metteva pure la loro momentanea scomparsa nei meandri di Londra.
Chissà … magari Mad è caduta nel cesso …
Ridacchiai. Basta, dovevo distrarmi.
Girai la testa verso il palco, dove già 3784638746 persone stavano ballando, anzi strusciandosi come gatti in calore, mentre reggevano nelle mani destre la causa del loro comportamento da … deficienti.
Bicchierino … anzi .. Bicchierini di vodka.
Scossi la testa e mi voltai verso i divanetti al lato opposto del pub.
Ettepareva. Credo sempre di più che ci siano due Dio. Ciascuno dei quali convinto che sia l’altro a prendersi cura di me.
Figurarsi se le persone capivano con quegli stupidissimi cervelli che si trovavano che i divani servivano per parlare, non per scopare. Infatti due o tre coppiette erano sdraiate sui miei bellissimi divani di pelle  nera , che tra un po’ sarebbe stata o verde vomito o bianco
NO.
Non dovevo pensarci. 
Mi voltai di scatto, irritato. Strinsi i pugni, facendo diventare le nocche bianche. Mi si annebbiò la vista …
Rob?? Terra chiama Rob … ?? Calm yourself. Please. Non farlo .. AH, guarda chi è arriv … Zitto!! Ora vado lì e li uccido. Perché Neury?? Perché??? E io … GRRRR
Mi alzai di scatto, ignorando la domanda (più che appropriata) di Tom e mi diressi ai divani, facendo la gincana fra la folla. Appena li raggiunsi, un moto di invidia e rabbia mi colse così forte, che mi ritrovai (senza rendermene conto!!) ad afferrare per le spalle i “poveretti” e sbatterli talmente forte sul pavimento da sentire il rumore dei loro corpi anche con “Let’s go” di Ne-yo a palla nel locale.
“Hey … am … amico … che ffai?? Non vedi che sto .. ahahah … scopan. .. scopando???”
Uno dei ragazzi si alzò barcollando, afferrò il mio braccio e mi fulminò con i suoi occhi neri. Chiusi gli occhi, cercando di calmare l’istinto omicida che stava per nascere in me.
“Hey. Calma. Rob?? Allontanati. E voi .. per scopare andatevene in albergo, in strada, in bagno … ma qui … NO!! E ORA SCIO’!!”
Tom era intervenuto, afferrandomi per le spalle e allontanando a calci gli ubriaconi arrapati. Sentii la mano del mio amico sul braccio.
“Va bene che devi difendere i tuoi bellissimi divani di pelle nera da delle strane e ambigue macchie bianche … ma keep calm. Guarda chi c’è là??”
Alzai lo sguardo verso il punto indicato da Tom.
Il mio cuore prese a battere all’impazzata.
Madison.
Con una … ragazza girata di spalle.
Okkey, respira. Ricordo perfettamente come si fa, devo solo … VAI E SPACCA I CULI ROB.
“Vai e spaccale il culo Rob!!”
Guardai allarmato Tom che, fottuto traditore, mi spinse verso la mia … met .. à. Sospirai e iniziai a camminare.
Ma che ci faccio qui?? Spiegami cricetino, qual è il motivo per cui sono qui?? E’?? Tanto non … AAAAAAH. Zitto, devi solo parlare e fare amicizia. Da quanto non hai un’amica?? Ehm Neury?? Avevo chiesto al cricetino .. comunque .. Madison ti dice qualcosa?? Seh, comunque Cricetino concorda con me.
Scossi la testa e continuai ad avanzare. Finalmente raggiunsi Mad e la .. ragazza (o forse nana .. ma chi mi hanno portato?? Una lillipuziana??).
Mi fermai ad ascoltare la sua voce. Limpida, da bambina .. e leggermente incazzata.
Ommerda.
“Cazzo fai? Sei impazzita per caso?! No aspetta,non dire niente! Rispondo io: SI! SEI IMPAZZITA! Prima mi porti qui con presunzione,  tu sai quanto odio gli appuntamenti normali figuriamoci quelli al buio, e poi quando mi sto godendo un po’ di relax, arrivi tu e rovini tutto! No dico puoi anche continuare a rovinarmi la serata tanto ormai ….Sei proprio la peggior …” Mad alzò lo sguardo, incontrando il mio viso. Mi sorrise estasiata e io, deglutendo, la salutai.
“Hey Madison!”
La ragazza si bloccò di colpo mentre vidi Mad venirmi in contro e abbracciarmi di slancio. Ricambiai la stretta, sorridendole.
Non fare cazzate … ecco la tua principessa .. principe!!
Sgranai gli occhi e Mad si staccò da me (finalmente) in modo da avere la completa visuale della na … na. Davanti a me, una ragazza, no .. una … deglutii … una dea scesa in terra. Fisico asciutto ma con le curve nei punti giusti, valorizzate da quel vestito nero aderente che non arrivava alle ginocchia e lasciava completamente scoperte quelle gambe .. così lisce, anche solo alla vista.
Mi venne una strana voglia di morderle. Ma la scacciai alla svelta.
“Ecco Kris lui è Robert, Pattz lei è Kristen”.
Spostai i miei occhi azzurri sui suoi … verdi. No .. non  verdi .. ma di un colore unico. Unico come la ragazza che avevo di fronte. Verde quasi liquido, con pagliuzze oro e azzurre. Le guancie arrossate. In naso delicato. Allungai la mano verso di lei, che era intenta a fissarmi negli occhi.
“Pia … piacere di conoscerti Kristen”
Osservai le sue labbra così rosee, così piene. Da riempire di baci e morsi.
Appena la sua mano raggiunse la mia, fui scosso da un brivido lungo la spina dorsale. Sia causato da quelle gambe così lisce, sia per quel rossore delle sue guance, sia per quelle labbra da baciare. Rimasi incantato. La sua mano racchiusa ancora nella mia, da tanto era piccola. Il calore che emanava era .. piacevole.
Mi rilassai.
Lei rispose al sorriso che le avevo rivolto, illuminando tutto il suo viso e i suoi occhi.
“Piacere”
Un sussurro. Così dolce … così … illegale, cazzo.
Madison interruppe la comunicazione di sguardi, schiarendosi la voce. Staccammo le mani in contemporanea, distogliendo (mio malgrado) gli sguardi.
“Bene ragazzi, godetevi l’uscita. Ah, Pattz?? Sai dov’è Lucas??”
Mi grattai il mento.
“Boh, pensavo fosse con te. Prova là da Tom.”
Mad mi sorrise e, facendoci l’occhiolino, fu inghiottita dalla folla.
Bene e ora??

POV Kristen

Okkey. Io adoro Mad.
Ma se fino a tre secondi fa la odiavi?? Dio che rottura che sei cervello. E staccati.
Osservai imbarazzata fino al midollo quel .. quel .. dio greco che mi trovavo davanti. No sul serio, ma Mad non poteva dirmelo che il tipo qui era un figo della stra-miseria?? Non avrei fatto storie …
Riprenditi Kris .. dove è andata a finire la frigida ma simpatica artista zitella???
Alzai gli occhi al cielo e sperai con tutto il cuore che questa non fosse uno scherzo del cazzo della mia immaginazione.
“Bene .. allora, Kristen, che vuoi fare?”
E riecco lo scompiglio dei miei fottuti ormoni, che ballavano la conga nel mio utero tutte le volte che .. lui apriva bocca.
Dio, non farmici pensare, è illegale.
Mi ricomposi e, cercando di ignorare quella stranissima voglia insensata e immatura di saltargli addosso e violentarlo a sangue di fronte a tutte quelle persone (Maccheccazzo mi succede??), cercai di rispondere.
“Ehm, Kris. Chiamami Kris. Non .. non so c .. che cosa potremmo fare. Ciò che vuoi ..”
E fa che in tutto quello che vuoi sia compreso il sesso sfrenato qui. ORA. Cervello, sta zitto. Scollegati.
Mi sorrise nuovamente, illuminandomi con quel sorriso sghembo. Deglutii imbarazzata.
“Bene .. Kris … tu puoi chiamarmi Rob. Ehm .. che ne dici se ci beviamo qualcosa?? Già che siamo qui …”
I suoi occhi si puntarono nei miei.
Brividi.
Abbassai lo sguardo e annuii.
Forse senza pensare, Rob mi afferrò la mano, facendo nascere nuovamente in me quei fastidiosissimi brividi lungo la spina dorsale e che mi fece salire il sangue alle guancie (tra l’altro, sfidando le leggi della fisica).
Iniziammo ad avanzare attraverso quella … coltre di corpi impossessati dall’alcool e che si muovevano peggio degli zombi di “The Walking Dead” (tra l’altro bel film …), lui davanti a me, come se volesse farmi da scudo da quei dementi super alcolizzati in cerca di altra merda da ingerire e con una evidente voglia di accoppiarsi con il primo che capitava a tiro. Io dietro di lui, imbarazzata fino al midollo, con le guance talmente calde da poterci friggere sopra un uovo e con una splendida visuale davanti agli occhi.
IL.
SUO.
CULO
.
Così sodo. Ad ogni passo i muscoli delle gambe sembravano guizzare all’interno della stoffa dei jeans, contraendo e facendo risaltare … ehm .. quella scultura. Alzai lo sguardo, come scottata.
Per non parlare delle braccia. Possenti, non tropo muscolose ma ..
Cavoletto di Bruxelles, lo morderei tutto.  
Scossi la testa.
Cazzo mi succede??
Neanche mi accorsi che eravamo arrivati al bancone. Lì, un ragazzo che serviva bevande ci accolse con un sorriso. Lo guardai scettica. Robert, vicino a me, sospirò sconfitto.
“Hey Rob. Insomma, è lei??” 
Il ragazzo, che non era neanche malaccio, con due occhi azzurri penetranti (non come quelli di Rob, sia chiaro), giusto quel filo di barba e i capelli lunghi raccolti in un codino, mi indicò con un cenno della testa. Alzai un sopracciglio, evidentemente a disagio. Rob sembrò trattenersi dal ringhiare. Lo sentii tremare attraverso alla sua mano, ancora intrecciata alla mia.
Aspetta .. WHAT??
Avvampai.
“Sì Tom, lei è Kristen, l’amica di Madison. Kristen, lui è Tom, un mio … ehm .. amico!”
Alzai lo sguardo e lo posai su .. come ha detto che si chiama?? Tom cogliona!! Modera i termini, cervello!! ..
Lui mi rivolse un’occhiata maliziosa. Sorrisi diventando, se possibile, ancora più rossa. Allungai la mano destra verso di lui, cercando di tenere sempre al suo posto la mano sinistra in quella calda e ruvida di Robert.
Ma lui evidentemente non era dello stesso avviso. Sciolse le nostre mani e si allontanò di un passo, come per poter osservare meglio la scena. Una strana sensazione di freddo mi avvolse, ma cercai di non pensarci troppo.
Mi sporsi maggiormente fino a fare toccare la mia mano con quella di questo Tom.
Calda e sicura.
Piacevole stretta.
Ma non come quella di Rob.
Meno … possessiva quella di questo tizio.
Mi sorrise a 3645 denti e, con voce maliziosa mi disse
“Benvenuta nel nostro pub, signorina Kristen!! Io sono lieto di averla conosciuta mademoiselle. Sono il migliore amico del coglione che ha di fronte.”
Mi schiacciò l’occhio e mi fece ridere di gusto.
Simpatico il tipo, mi piace.
Robert si schiarì la voce in evidente imbarazzo e mi affiancò.
“Bene, migliore amico del coglione, che ne dici di darci qualcosa da bere? Abbiamo sete!!”
Robert fu costretto a ricominciare ad urlare perché sulla pista era ripartita la musica spacca timpani e gli zombie alcolici avevano ripreso a ballare (o meglio, barcollare), tutti appiccicati gli uni agli altri. Scossi la testa e rivolsi la mia attenzione a Robert, che nel frattempo si era seduto di fronte a me.
“Bene Kris, dimmi qualcosa di te.”
Arrossii.
Oddio, sembra un provino per un qualche reality show dove vogliono sapere tutto di te.
Cercai di non diventare noiosa.
“Beh ecco, sono una compagna di classe di Madison, quindi vado al liceo artistico. Ho 17 anni e vengo da Los Angeles. Ho un fratello che però abita con la sua ragazza, praticamente non lo sento neanche più. E .. basta .. insomma … ecco tutto.”
Avevo consciamente saltato il punto della mote di mio padre e del nuovo fidanzato di mia madre. Per evitare di fare pena pure a lui. Lui mi sorrise, afferrando la birra che Tom ci aveva portato.
Mhh .. adoro la birra.
Presi subito la mia, appoggiando la bottiglia alle labbra e trangugiando la mia amata bevanda. Appena il fluido cominciò a scendere lungo il mio esofago mugolai di delizia.
Così fresca, così dissetante, in quel luogo caldo come l’inferno.
Forse a causa della folla presente.
Forse a causa del golfino blu che ho sulle spalle.
Forse a causa dello sguardo penetrante di Robert sulla mia figura, intento a bere di gusto la birra ghiacciata.
Mi staccai dalla bottiglia, passandomi una mano sulla bocca e tornai ad osservare il figo qui di fronte a me.
ALLARME ROSSO!! ALLARME ROSSO!! ORMONI IMBIZZARRITI NEL SETTORE UTERINO. A TUTTE LE UNITA’!!
Era illegale il modo in cui beveva. Appoggiato allo schienale di pelle della sedia, con le gambe divaricate e strette in quei fottutissimi jeans neri attillati. Occhi semichiusi, come in preda ad una completa estasi, intenti a fissarmi. Guancie rosse. Labbra chiuse intorno al collo della bottiglia. Il pomo d’Adamo che andava su e giù ..
su e
..
giù.
Distolsi lo sguardo, avvampando. Ripresi la birra e mandai giù un altro sorso. Robert rise vicino a me.
“Hey, occhio hai solo 17 anni. Non esagerare!!”
Mi staccai dalla mia amata e lo guardai male.
“E sentiamo, signor Rompicolgioni, quanti anni avrebbe lei??”
Alzai un sopracciglio, sfidandolo. Sorrisi, assaporando il sapore della vittoria.
Quanti anni potrebbe avere ‘sto qui. 19?? 20???
Sorrise strafottente, scatenando in me l’ennesimo brivido, che però ignorai.
“22 Kris. Come la mettiamo ora?? Lavoro in questo pub con Tom e Lucas, praticamente ho tutte le carte in regola per buttarti fuori, essendo una piccola e indifesa minorenne.”
Mi fece quel cazzo di sorriso sghembo e io mi imbambolai.
Dio se è bello. Perché fai questo a me??
Mi risvegliai dal coma in cui ero finita quando la musica cambiò. Turn me on Nicki Minaj. Adoravo quella canzone.
Lo guardai negli occhi perdendomi in quelle iridi ora scure a causa delle luci. Mi sporsi maggiormente verso quella fonte di calore mooolto hot e accavallai le gambe. I suoi occhi si abbassarono su di esse, sgranandosi leggermente. Sorrisi compiaciuta.
“Beh ecco senti … ti va di ..”
“RAGAZZIII… COME E’ ANDATA??”
 Ecco, lo sapevo. DIO CE L’HA CON ME. E’ UFFICIALE!!
La voce (mai stata così irritante ..) della mia migliore amica giunse alle nostre orecchie, facendoci girare di scatto. Lei e Lucas … evidentemente già alticci … si avvicinarono mano nella mano sbracciandosi per farsi notare. Alzai gli occhi al cielo, mentre sentii Robert mugugnare qualcosa sottovoce.
“Ciao Rob … Kris .. come è andata?? Spero bene anche perché .. It’s time to go home baby!! Tua madre mi uccide se non torni a casa ora.”
Madison mi colpì con una mano sulla spalla, in un maldestro tentativo di darmi una leggera pacca. Mi girai verso Rob, notando che fra le sopracciglia aggrottate si era formata una ruga. Alzò lo sguardo e lo puntò nel mio. Sussultai.
“Ehm .. va bene .. in effetti è l’una … niente dai .. è stato un piacere Kristen”
Si alzò dalla sedia, porgendomi nuovamente la mano. Sospirando, mi alzai dalla sedia anche io, facendo scontrare le nostre mani. Lo fissai attentamente negli occhi, cercando di perdermi in quelle iridi profonde per un’altra volta, poi miss finezza mi afferrò il braccio e mi strattonò via, lasciandomi ad un palmo dal naso.

...


“Almeno gli hai chiesto il numero??”
Aprii nuovamente gli occhi, cercando di non mordere la mia … migliore amica … sul collo in modo da dissanguarla e farla tacere per sempre.
Mi girai verso di lei, stesa di fianco a me sul mio letto.
I suoi occhi, ora scuri a causa della mancanza di luce, mi fissavano intensamente. Ringhiai.
“No Mad … non gli ho chiesto il numero. Per la centesima volta .. smettila di fare domande. Ho sonno. Sono le 5 e siamo ancora sveglie!! Domani è lunedì dobbiamo andare a scuola. Quindi .. Taci.”
Mi sdraiai a pancia in giù, accoccolandomi al materasso, sentendo la mia amica sospirare a fondo vicino a me.
Okkey, forse ho esagerato .. ma ho sonno cazzu cazzu iu!!
Mi passai una mano fra i capelli e mi puntellai su un gomito per alzarmi.
“Mad?? Okkey .. scusa. Ma ho sonno … e domani abbiamo un’interrogazione, sono incazzata nera.”
Lei si spostò vicino a me e mi sentii avvolgere il busto con le braccia. Ricambiai la stretta, accoccolandomi vicino a lei.
“Ma figurati Kris … comunque .. sei una cogliona.!! ‘Notte!!”
Ridacchiai e, stendendomi sul fianco, chiusi gli occhi.
“ ’Notte anche a te ..”
E fui risucchiata dalle braccia di Morfeo. 

Wooo e ce l'abbiamo fatta signore e signori :D
Io .. Melas e la mia amica Elys siamo stra dispiaciute per il ritardo di un qualche giorno ... ma avevamo altro da fare di più .. urgente .. sorry guys!! :33 Questo capitolo l'ho scritto io .. e si vede .. infatti fa schifo rispetto a quello che ha scritto la mia modestissima amica che quando leggerà il commento mi urlerà contro in tutte le lingue conosciute .. e anche non :DDD che cosa dolciosa non trovate?? 
Anyway .. siamo ultra felici io e Elys perché se state leggendo le nostre cazzate a raffica vuol dire che siete arrivate fino alla fine (wow che coraggio)  e posso assicurare che è una cosa che ci rende euforiche.
Bene bene ora è venuto il momento dei ringraziamenti:
A NiamIsTheAnswer che ha scritto una ff FANTASTICA (anche se non lo vuole ammettere ... e siamo già a due che mi vorranno uccidere dopo aver letto il commento :33)
A _Directioner J che scrive one-shot STUPENDE (e siamo a quota tre che vorranno uccidermin ... e un'altra amica directioner .. Dio sono circondata D:)
E infine a tutti coloro che recensiscono e seguono la storia eccetera eccetera
Okkey, mi sono dilungata .. tolgo il disturbo gente ..
E' tutto per ora .. Striscia la Notizia, Londra (?) seh, ti piacerebbe ..
Ciao ciao
Melas&Elys

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Capitolo 5
*** You ... my safe harbor ***


You .. my safe harbor

Pov Kristen

"E quindi?che ti ha detto? ah ah...sì sì, certo daglielo! Awwwwwwwwwww speriamo sia la volta buona! No sta dormendo..."
Chi cazzo è che rompe le scatole in piena notte?!
Mi stiracchiai assonnata, spostando il mio amatissimo cuscino sulla testa, cercando di riprendere sonno.
" Okkey, ti richiamo io. Ciao amore, ti amo, anzi no... ti amissimo!!! "
Okkey... questa sottospecie di voce ovattata non poteva essere di nessuno se non di Madison...Quale altra persona sana di mente avrebbe detto "ti amissimo"??
Sospirai.
" Sì...ciao ciao gigiolotto
Ed ecco che la mia teoria si conferma. Cazzo … l’ho detto .. farò l’indovina.
" Abbassa quella cazzo di voce Mad, è notte fonda e qualcuno qui vorrebbe riposare e non limonare con il suo ragazzo attraverso un apparecchio elettronico pensato per la trasmissione a distanza della voce umana!" 
Mai, e sottolineo mai, svegliare Kristen Jaymes Stewart nel bel mezzo della notte...Sarebbe come svegliare un sonnambulo, forse peggio.
" E invece alzi quel bel culo che ti ritrovi, ti vesti e andiamo a scuola, sono le 7:40. Anzi sai che ti dico?? Mi faccio venire a prendere da Lucas, così magari non ci sarà un…com'è che hai detto?? apparecchio elettronico pensato per la trasmissione a distanza della voce umana  a limitare le nostre limonate!"
Spalancai gli occhi e la bocca, e mi alzai con una velocità sovraumana.
LE 7 E 40.
FUCK THAT SHIT!!!
"Scusami Mad...dovresti sapere quanto sono irritabile di prima mattina. Comunque puoi andare intanto, io vengo a piedi"
Ci salutammo con un abbraccio e Mad, dopo aver chiamato il suo gigiolotto, scese.
Andai subito in bagno.
Cosa c'è di meglio di una bella doccia rilassante per riordinare le idee? Un lucano … Zitto cervello .. faceva pena.
Mentre l'acqua quasi bollente scorreva sul mio corpo, mi ritrovai a pensare alla serata di ieri. Era stata bellissima!
Si, certo, la serata...  Ma ha un interruttore questa vocina del cazzo???
"Kristeeeeen!!!! sei in ritardo, devi andare a scuola!!"  urlò mia madre. 
Forse sarebbe meglio un interruttore per QUESTA vocina del cazzo.
Uscii subito dal bagno e mi catapultai dentro l'armadio. Optai per un Jeans nero appena strappato con una maglia bianca con qualche fantasia colorata nel davanti e ai piedi, ovviamente, le mie adorate Vans. Presi la cartellina e scesi in cucina, dove ad aspettarmi c'era la colazione e la solita atmosfera da cimitero.
Che bello!!Proprio non vedevo l'ora.
"Buon giorno Kristen"
Mi salutò Walt senza sforzarsi di alzare gli occhi da quel gigante giornale grigio e nero.
Chennovità
Mi limitai a fare un sorrisino tirato.
Il mio inferno.
A volte mi domando perché …insomma , la parola “casa” dovrebbe significare protezione e sicurezza, eppure ogni volta che mettevo piede qui dentro, tutte le mie sicurezze svanivano , davanti ai miei occhi.
Non è sempre stato così, però…quando ero bambina tutto era perfetto. Avevo un ricordo della mia infanzia ben definito, forse perché era stato l’unico periodo dove tutto era a posto: Io e papà stesi sul divano, mentre mamma, accoccolata a lui, ci racconta la fiaba del Principe Stew.
Adoravo quella fiaba, era la loro storia d’amo .. BLEAH.
Chissà perché, mamma aveva voluto rovinare tutto.
Perché non aveva pensato a come mi sarei sentita io, a come si sarebbe sentito mio fratello, ma soprattutto a come si sarebbe sentito papà??
Odio i tradimenti! Perché una persona dovrebbe tradire? Magari se mia madre prima di tradirlo gliene avesse parlato, forse  a quest’ora mio padre sarebbe vivo e io sarei  in una casa che non considero un inferno, in una casa che mi darebbe sicurezze e non paure.
Sì, paura è il termine adatto per esprimere cosa provavo quando ero qui dentro. E se papà pensasse che lo abbia tradito anche io?
Mai, MAI nessuno riuscirà  a prendere il suo posto, tanto meno Walt
Come posso considerare una casa un posto senza di lui?
Lui era la mia casa, l’unico che negli ultimi anni mi capiva a fondo, l’unico che mi coccolava  e abbracciava quando avevo il mal di testa, l’unico che riusciva a capire e che condivideva la mia passione per il disegno.
Papà era il mio porto sicuro, se avevo qualche problema bastava andare da lui e le sue braccia, che mi stringevano come se fossi l’unica persona del pianeta, eliminavano ogni insicurezza, ogni trappola che l’Oceano nascondeva quando si faceva minaccioso.
Ma il mio porto sicuro non c’era più e io ero costretta a trovarne un altro per evitare le insidie dell’Oceano.
Fui riportata nella dura realtà dalla voce di mia madre.
“ Kristen ti conviene partire se non vuoi fare tardi”
Guardai l’orologio.
Cazzo cazzo cazzo!
Mi alzai in fretta e furia senza nemmeno degnare di uno sguardo mia madre e Walt, presi la cartellina verde evidenziatore ed uscii da quel posto.

...

Appena aprii la porta rabbrividii, ma non ci feci molto caso, ormai ero abituata al freddo di Londra, o almeno così pensavo.
Di corsa feci tutta la strada che portava alla scuola, e con “di corsa” intendo dire che per poco non mi trascinai dietro una vecchietta zoppicante messa peggio di una infermiera di Silent Hill (cazzo .. adoro gli horror .. si vede??) che trascinava a sua volta un cane con il guinzaglio.
Appena arrivata davanti al cancello tirai un sospiro di sollievo e mi avvicinai a Madison e a…Lucas?? Ma non doveva solo accompagnarla?
“Kris ma che fine hai fatto? Mi hai fatto preoccup … ma hai visto un fantasma?”
Molto probabilmente si riferiva al fiatone che avevo per via della corsa.
“ Ah ah ….Molto divertente Mad …. ho fatto una corsa …. che potrebbe …. far invidia a Flash”  Gli risposi a fatica alternando le parole con lunghi sospiri. Scoppiarono a ridere entrambi mentre io li fulminai con lo sguardo.
Dopo pochi secondi suonò la campanella che dava inizio alle lezioni, e Mad fu costretta a separarsi da Lucas, impresa alquanto difficile.
Prima ora: letteratura inglese, mentre Mad aveva matematica. Quando arrivai a destinazione salutai Mad, e lei ricambiò con un “dobbiamo parlare” che mi fece rabbrividire dalla paura.
“Signorina Stewart, finalmente ci degna della sua presenza!”
Non badai molto all’intervento della prof, in fondo andavo abbastanza bene a scuola e qualche strappo alla regola potevo anche permettermelo.
“ Felice di averla fatta felice signorina Smith”
Come avevo previsto, non mi degnò di uno sguardo continuando la lezione e io ne approfittai per andarmi a sedere al mio posto, vicino ad una certa Ilary. Finalmente potei liberare un po’ i pensieri, che inevitabilmente andarono a finire su un bel paio di occhi azzurro-oceano.
 … E non solo sugli occhi … Cervello puoi smettere di funzionare per un attimo e lasciarmi un po’ di tranquillità?? Non negare l’innegabile. Non sto negando che ha un fisico  da paura e un culo che .. hai capito …. 
Tirai fuori un sospiro.
Un dio greco sceso in terra con una nana come me, impossibile! Aspetta … Eh? Cosa ho detto? Kristen Stewart la ragazza che non crede nell’amore ha seriamente pensato ad una cosa del genere?
Hai pronunciato la parola proibita!!
Cazzo vuoi ancora? quale parola proib …..O CAZZO!
NO
NO
NO, è impossibile, non posso averla detta sul serio. È stato un errore, un semplice errore di percorso! Colpa di Mad che mi ha fatto svegliare con il piede sbagliato.
Valla a raccontare a qualcun altro.. ARGGGGH…
In questo momento sto seriamente invidiando la ragazza al mio fianco intenta a limarsi le unghie, per non avere un cervello.
Altro sospiro
Cosa mi sta facendo questo ragazzo??
Sospiro
E' assolutamente perfetto, devo conoscerlo meglio!
Sospiro
No, no, NO! Ritorna in te, sei Kristen Stewart, ricordi? Una frigida ma simpatica artista zitella. Non puoi mandare tutto all’aria solo per un ragazzo.
Sospiro
Ma lui non è un ragazzo, è Robert Pattinson!
Sospiro
Artista zitella, artista zitella, artista zitella.
Ennesimo sospiro
Devo…
“ Kristen Stewart, se non trova interessante la lezione, può anche uscire dalla classe, la porta è da quella parte.” Fui costretta ad interrompere la mia battaglia interiore.
Mi guardai intorno un po’ stordita, per un attimo mi ero dimenticata di essere a scuola: 26 teste a fissarmi tra cui una che non ammetteva obbiezioni. Presi la cartella e dopo aver salutato i miei compagni di classe con un “What the fuck .. ” mi diressi verso la porta ed uscii. 
Perfetto direi! La giornata va  migliorando, a quanto pare!
Le ore successive passarono in fretta, questo grazie ai continui interrogatori di Madison riguardo alla serata precedente. Ora eravamo alla lezione di storia, ultima ora. Ci stavamo letteralmente cagando sotto per l’imminente interrogazione, visto che né io  né Madison avevamo studiato per colpa del mio appuntamento al buio.
“ Allora ragazzi, oggi interroghiamo 3 persone…mmm vediamo….Michael, Jessica e…..”
“ Fa che non chiami me, fa che non chiami me, fa che non chiami me! “
La prof fu interrotta dalla voce della mia stupida e deficiente migliore amica che con gambe, dita, braccia incrociate e occhi chiusi, credeva di non esser sentita da nessuno.
“ E….Madison!”
E ti pareva! Del resto dopo la sua scenata …. Alzai gli occhi al cielo sentendo il lamento della mia EX migliore amica.
“ Ma dico sei deficiente?” le sussurrai, senza farmi sentire dalla prof.
“ Che ho fatto ora?” disse alzandosi dalla sedia con un punto interrogativo grande quanto la stupidità umana in fronte. La guardai come se avessi davanti gli occhi un alieno.
L’amo
…. eheh non ci casco più.. deve avergli risucchiato il cervello.
Mi misi ad ascoltare l’interrogazione sperando che mandare messaggi incoraggianti a Mad attraverso il pensiero servisse a qualcosa. La ragazza sta contagiando anche me con la sua pazzia. Stavo cercando di suggerire a Mad le risposte alle domande della prof attraverso dei gesti, quando mi vibrò il cellullare. Era un messaggio:
Ciao :D
Il numero era sconosciuto, quindi decisi di rispondere al messaggio giusto per scoprire chi fosse.
Ciao…scusami, ma non ho il tuo numero salvato, ci conosciamo?
La risposta arrivò dopo pochi secondi:
Beh sì … a meno che tu non mi abbia già dimenticato ;)
Risposi anche questa volta.
Sai … in questo momento sono in classe, non posso proprio andare dalla polizia per rintracciare il mittente ;D
Alzai lo sguardo e vidi Madison che cercava di attirare la mia attenzione, probabilmente aspettava un mio suggerimento.
Hai ragione…mmm….ci siamo conosciuti per la prima volta ieri sera. Qualche idea?
Ieri sera…
O CAZZO!
Feci un sorriso che probabilmente mi arrivò agli occhi. Improvvisamente mi dimenticai di Madison e di essere scuola.
Robert :D??
Aspettai con ansia la risposta.
Fiùùùù allora non mi hai dimenticato :)
Salvai immediatamente il numero e risposi:
Certo che no, è che non sapevo che avessi il mio numero.
Oh, veramente io avevo chiesto a Lucas di chiedertelo e lui me lo ha dato dicendomi che eri d’accordo, non ti avrei mai messaggiato altrimenti. Scusami.
Mmmhh qui deve esserci lo zampino di Mad!
Aspetta …  scusami ..  per cosa??? Non crederà che non volevo dargli il mio numero vero? DINDINDIN risposta esatta genio. O cazzo
Decisi di rimediare.
Deve esserci di mezzo Madison….Fa niente tanto ti avrei chiesto il tuo la prossimo volta che ci saremmo rivisti, meglio così ;D
Okkey …. forse ho un tantino esagerato!
Ah ok, pensavo di aver fatto una cazzata….ti volevo chiedere una cosa.
Ed ecco che mi sale l’ansia…
Spara ;)
Oddio….Che mi vorrà chiedere?Ti piace caz …
Mi morsi il labbro ignorando la fastidiosissima vocina del mio cervello.
Ti va di vederci all’uscita della scuola? Lucas deve venire a prendere Mad così ho pensato di approfittarne per vederti  ;)
Eh?? Non ho letto male vero?
Bene ora sarò rossa come un pomodoro. Come faccio a saperlo???  Mi guardai intorno come scottata.
Beh … primo ho le guance in fiamme, secondo Mad, vicino alla lavagna, mi sta squadrando con uno sguardo sospettoso. “ho pensato di approfittarne per vedertiAwwwww.
Sorrisi come una deficiente al cellulare, immaginandomi il Suo viso e la Sua voce mentre mi diceva che voleva vedermi.
Brividi.
BRIVIDI.
BRIVIDI CAZZO.
Se mi ascoltassi per una buona volta …Taci signor cervello rompicoglioni …
Dopo aver riletto il messaggio più e più volte risposi.
Si si certo! Non vedo l’ora :D
Bene ora devo andare Kris, ci sentiamo tra poco ;)
Ok a dopo Rob.
Rimisi il cellulare nello zaino e mi accorsi che Madison stava ritornano al suo posto.
“ Mad, come è an …..” non feci in tempo a finire la frase che lei mi interruppe.
“ Che ti ha detto? Che ti ha detto??” disse euforica.
Effigurati se non poteva fingere di non sapere niente. La mia Mad anti-sgamo.  Finsi di non capire.
“ Che mi ha detto chi? Mad oggi sei proprio fusa!” Alzai un sopracciglio e storsi le labbra, guadagnandomi una faccia alquanto confusa della mia amica. Quando mi ci metto sono un’ottima attrice!
“ Come chi? Non attacca con me Kris! Sto parlando di Robert” I suoi occhi vagarono dal mio viso al mio cellulare, con fare ovvio. La squadrai male.
“ Eh?”  mi fulminò con lo sguardo.
“ Ok ok, va bene …. Mi ha semplicemente detto che approfitta del fatto che Lucas doveva riaccompagnarci a casa per vedermi” dissi cercando di fare l’indifferente. Evidentemente, però non ci riuscii visto che Mad fece un’espressione da chi la sapeva lunga.
“ E fallo un sorrisino Kris, so perfettamente che dentro di te stai ballando la samba”
Stavolta non negai e gli regalai un bel sorriso.

...

Finalmente arrivò il suono della campanella.
Respira Kris, respira! Vi dovete solo incontrare, parlare o al massimo stringervi la mano.
Ad interrompere i miei pensieri stavolta ci pensò Mad , che mi trascinò fuori dalla classe.
“ Mi sa che qualcuno ha fatto colpo!!” sghignazzò la mia migliore amica al mio fianco probabilmente con l’intento di farmi rilassare.
“ Mad non dire cazzate! A mala pena si ricorderà il mio nome. Non costruire grattacieli senza fondamenta, altrimenti qualcuno si farà male e rimarrai delusa”
La liquidai con un movimento veloce della mano e continuai a camminare, ignorandola.
Io e Rob eravamo si e no amici e lei ci considerava già sposati, sarei pronta a scommetterci una mano.
“Kris non essere negativa, e poi  ho parlato con Lucas,  e si da il caso che Lucas è il suo migliore amico insieme ad un certo Tom, quindi chiudi quella bocca!”
Alzai gli occhi al cielo ma stavolta non obbiettai né feci molto caso alle sue parole. Una volta arrivata alla porta dell’ uscita feci un gran respiro di incoraggiamento ed uscii. Mad  corse nelle braccia di Lucas,  sotto il mio sguardo annoiato. Insomma non si vedevano da poche ora, non da chissà quanti mesi.
“ Ciao..”
Oh…quella voce! Potrei passare tutta la mia vita ad ascoltarla.
COSA HO DETTO!!!? Kristen! Cazzo, artista zitella ricordi???Artista zitella un emerito caz … AH UFFA  ZITTO CERVY NESSUNO TI HA INTERPELLATO … Come mi hai chiamato??? Certo che la vicinanza di Robert ti fa proprio male.
Scacciai per la 28735476247 volta a vocina di quel bastardo del mio cervello bacato e mi voltai, incrociando il suo sguardo timoroso.
“ Ciao Rob !” si era chiaramente imbarazzato, aveva le guance sfumate di rosso e una mano tra i capelli.
Quanto darei per sostituire la sua mano con la mia!
“Ehm … Fanno sempre così, vero?” disse indicandomi con lo sguardo Mad e Lucas impegnati a….vabbè avete capito insomma.
“ Direi di sì, e non hai visto ancora niente” risposi facendogli un sorriso.
Mi grattai la testa con la mano mentre abbassai lo sguardo un secondo per puntarlo sulle sue All-star
… Aspetta ..
ALL-STAR??
Sposalo Kris. Ah Fuck.
Nessuno dei due sapeva come cominciare un discorso, ma sinceramente a me stava bene così. Mi bastava guardarlo e tutto l’imbarazzo spariva, era come se ci capissimo solo guardandoci negli occhi.
L’atmosfera venne, naturalmente, interrotta da Mad.
Dovevamo tornare a casa.
Lei si accomodò nel posto vicino a quello del guidatore, quindi io e Rob fummo costretti a sederci nei posti dietro. Ceraci di sedermi il più vicino possibile al suo corpo ..
Ma senza toccarlo.
Altrimenti avrei preso letteralmente fuoco.
Mi schiarii la gola mentre avvertii lo sguardo penetrante del .. Dio greco sulla schiena.
Il primo a parlare fu Lucas:
“ Allora ragazze, com’è andato questo giorno di scuola?”
“Male la prof di storia mi ha interrogato, e io non avevo studiato” disse Mad un po’ triste.
Colsi la palla al balzo per sciogliere il ghiaccio con Rob.
“ E ci credo! Come può non interrogarti dopo che urli “ fa che non scelga me” , è una tentazione troppo grande” scoppiarono tutti a ridere tranne la diretta interessata, che mi rivolse uno sguardo omicida.
“ Non l’ho urlato, l’ho solo pensato. E poi sta zitta tu, amica ingrata, che invece di suggerirmi, sorridevi come un ebete al telefono”
CHE HA DETTO????? DITEMI CHE ME LO SONO SOGNATO!
Le risate aumentarono e io arrossi dall’imbarazzo, mentre Rob mi guardava con un sorriso stampato in faccia.
DIO CHE FIGURA! AH , MA LA MIA EX MIGLIORE AMICA Mi SENTIRA’! 
Arrivati sotto casa scendemmo tutti  dalla macchina, Lucas e Madison si salutarono a modo loro, mentre io mi avvicinai a Rob.
“ Beh è stato bello rivederti!”
“Lo è stato anche per me, e non sarà l’ultima volta…”  sorrisi.
“ B … Beh  m … me lo dai un abbraccio???” mi chiese lui tutto imbarazzato. Si morse il labbro passandosi la lingua sulla parte appena lesa ...
Ocazzo no … stronzo … così mi provochi … GRRR. La lingua .. sulle labbra. DIO IO LO MORDO.
Scossi la testa concentrandomi sulla frase appena detta.
Okkey .. Cervy?? Cazzo di nome è Cervy?? Comunque si, non hai capito male .. vuole un abbraccio. Chi aveva ragione??
Elaborai i dati appena ricevuti.
Wow, voleva un abbraccio … da me.
Inevitabilmente sorrisi….al diavolo l’artista zitella!
E lo abbracciai ….
Tu .. il mio porto sicuro

Dadandandaaaaaaaaan e rieccoci signori e signore Melas e Elys con questo fantastico capitolo scritto dalla mia modestissima amica Elys (si .. sono io Melas .. di nuovo ... pubblico io perché Elys è impegnata con la scuola che ha iniziato oggi ... povera cucciola vero?? D:) 
Ci scusiamo per il ritardo ma anche sta volta è colpa mia che sono stata in Francia da mio fratello per 1 settimana ... e quindi non siamo andati avanti ... Lo so .. non sono mai in casa.
Beh beh beh ringraziamentii:
-A NiamIsTheAnswer che beh ci sostiene con le sue stupende recensioni incoraggianti
-A Directioner_J che è la mia cavallo (non potete capire voi semplici umani ù_ù) e che ci sostiene anche lei
-A tutti coloro che leggono e non recensiscono
-A tutti coloro che recensiscono
Bene.. volevo fare un discorsetto .. ma aspetterò Elys ...
Quindi per ora è tutto .. per Striscia la notizia, Lione (ci sono stata ... è troppo figo :Q__)
Sciaooo
Melas&Elys

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Capitolo 6
*** I want to be the only One .. ***


I Want to be the only One .. 

POV Robert

Ma quanto tempo ci vuole??
Sbuffai rumorosamente guadagnandomi l’occhiata assassina dei presenti, seduti di fianco a me. Cercai di farmi piccolo sulla sedia e controllai per la 18765367189321 volta l’orologio.
Le 16 e 30.
Solo le 16 e 30 … Eh Rob lo so .. è dura … l’appuntamento ce l’hai alle 16 e 45 e hai davanti mezza Londra .. ma se mi davi ascolto .. Mi passai una mano sugli occhi appoggiando la testa alla parete bianca dietro di me. Ma perché .. Non bastava il fatto che oggi dovessi fare la visita di routine .. in più ti devo sopportare dalla mattina alla sera. SPEGNITI!!
Battei la mano sulla fronte, come per scacciare la vocina insistente di Neury dal mio cervello.
Dovevo aspettare ancora .. un quarto d’ora .. seduto di fianco a due uomini di 50 anni per gamba che continuano a scrutarmi manco fossi un alieno e con una stranissima donna di .. età .. ehm .. indefinita .. seduta di fronte (tra l’altro insieme al marito ..) che mi osservava quasi fossi un gelato alla panna e cioccolato.
Dovevo ancora stare con in mano una cartella gialla piena zeppa di fogli di carta delle visite precedenti e che pesava più di Tom (ed è tutto un dire .. essendo lui un falso-magro).
Almeno tu Neury non rendere la cosa più difficile con i tuoi “E se mi avessi ascoltato ..” “Ah te l’avevo detto..” perché ne ho piene le palle.
Sospirai. Di nuovo i presenti si girarono verso di me. Alzai gli occhi al cielo e strinsi i pugni fino a farmi male, con l’intento di non picchiare nessuno.
Scusa Rob, ma secondo me si chiederanno cosa ci fa un ragazzo così giovane .. da.. dal dottor Johnson.
Scossi piano la testa.
Ma cosa glie ne frega a loro?? Posso essere qua anche per .. un altro problema .. come ad esempio … ehm .. il mio??
A riportarmi alla realtà fu la comparsa di quella carampana arrapata di Louise, l’infermiera .. pardon .. signora anziana che faceva l’infermiera .. che con sguardo ammiccante fece uscire dalla temuta porta grigia topo il paziente precedente. Scacciai un conato di vomito e sospirai nuovamente. Ignorai la sensazione ormai familiare degli sguardi assassini e cercai di concentrarmi sulla voce della donna (?) che annunciava i pazienti.
“Ehm … signov Smith è il suo tuvno.”
Gne gne gne. Dio la odio.
Un uomo sulla trentina si alzò piano dalla sedia portando con sé la sua giacca nera ed entrò nella temuta porta grigia, che fu chiusa da Louise (non prima di aver dato una bella sbirciatina al fondoschiena del poveretto …).
Mi feci scivolare contro la superficie ghiacciata della sedia blu della sala d’aspetto e chiusi gli occhi, cercando di spostare l’attenzione su … altro.
O altra?? Ammettilo Rob, vorresti essere ancora con Kristen …
Spalancai gli occhi in un impeto di rabbia, producendo un stano suono gutturale con la gola. Di nuovo mi ritrovai 434345362 paia di occhi che mi fissavano male. Ribollii di rabbia e fulminai con lo sguardo qualcuno che subito distolse gli occhi.
Cazzo c’entra Kristen ora?? Spiegamelo .. OOOH siamo sulla difensiva è?? Male Pattinson .. sei completamente cot. .. Zitto tu .. che ne sai?? Che ne so?? Aahahahahahha “Lucas .. cioè .. così per dire .. po .. ah a diavolo. Posso avere il numero di Kris??” .. sorriso da ebete stampato in faccia quando lei ha accettato di uscire con te …“ B … Beh  m … me lo dai un abbraccio???” .. Questo .. non vuol dire niente. Zitto stupidissimo neurone spastico, figlio di … Ahahahah e ti devo ricordare il .. piccolo Rob .. che reazione ha avuto quando il suo corpicino è entrato in contatto con il tuo?? Anche cricetino si era messo a ridere.
Tremai di rabbia, premendo selvaggiamente le mani sugli occhi come per nascondere a me stesso quei ricordi che Neury voleva farmi riavere. Purtroppo non ci riuscii. Non del tutto.
Rividi il viso di Kristen.
Andai in iperventilazione.
I suoi occhi verdi farsi lucidi e solari quando si era girata verso di me all’uscita da scuola …
Che mi succede??
Le sue gote diventare rosse per l’imbarazzo quando Mad l’aveva praticamente sputtanata in macchina …
Mi arresi ai ricordi, cercando di respirare normalmente …
Le sue gambe fasciate da quei jeans neri appena strappati che non lasciavano spazio all’immaginazione …
ALLARME ROSSO .. ALLARME ROSSO … MANCANZA Di OSSIGENO AL REPARTO CERVELLO .. RISCHIO COLLASSO
La maglietta bianca che risaltava il suo seno …
Sentii il piccolo Rob (mica tanto piccolo ..)mettersi sull’attenti.
Dio che mi succede?? Non sono Dio .. ma ti posso dire quello che sta succedendo. Ti stai innamor ..
“Signov Pattinson è il suo tuvno.. pvego.”
AAAAAH ALLA FACCIA TUA NEURY!!
Sorrisi impercettibilmente, alzandomi spavaldo dalla sedia blu scuro e mi diressi verso la vecchia allupata, che mi guardava come fossi un ciupa-ciupa (evidentemente hanno tutti fame oggi … ).
La mia schiena era perforata da sguardi insistenti, ma non me ne curai. Ora la cosa che mi premeva di più erano una grande erezione nei pantaloni da gestire e la mia imminente visita. Sospirai ancora e varcai la soglia.

.....

“Allora Robert … puoi rivestirti. Qui abbiamo i risultati, vieni.”
Il dottor Johnson mi sorrise comprensivo come sempre, mentre mi allungava la mia maglietta degli Iron Maiden da terra. L’afferrai alla svelta, curioso di sapere i risultati.
Mark (così si chiamava il Doc ..) si sedette alla scrivania color mogano con tutta la lentezza possibile, invitandomi a sedere sulla sedia girevole nera di fronte. Accettai l’invito e mi appoggiai con i gomiti alla superficie marrone. Lui scrutò i fogli appena portati da Louise con quei suoi grandi e affabili occhi neri, aggrottando le sopracciglia.
Una serie di rughe di vecchiaia solcarono il suo viso, appena circondato da quel filo di barba brizzolata e capelli grigi.
Le labbra sottili si strinsero, come si strinse il mio stomaco.
Mi torturai il labbro, agitato.
E se qualcosa non va?? E se sono … peggiorato?? Se sto per .. NON DIRLO NEANCHE!! Ascolta Rob, tu stai bene. .. ti sei solo dimenticato una sera di prendere la pastiglia e ne hai pagato le conseguenze la sera dopo .. non ti preoccupare.
Deglutii nervoso, aspettando che il dottore mi parlasse.
Tic tac …
tic tac …
tic tac …
tic tac ..
Il ticchettio insistente dell’orologio a muro mi innervosì maggiormente. Osservai i cartelloni raffiguranti il corpo umano attaccati su tutte le superfici della stanza, cercando di distrarmi.
Tic tac …
tic tac …
tic tac ..
tic tac ..
tic tac tum ..
tic tac tum ..
tic tac tum ..
tic tac tum ..
tic tac tum ..
Il mio cuore stava per scoppiarmi nel petto.
Dì qualcosa doc .. qualsiasi …
Mark inclinò leggermente la sedia, appoggiando tutto il suo peso sulla parte destra, facendo cadere a penzoloni il braccio. Louise sospirò in attesa, come un avvoltoio aggrinzito in attesa del momento buono per aggredire la carcassa (in questo caso io .. oggi sono sfigato lo so). Strinsi i pugni gelati, conficcandomi le unghie nel palmo.
Respira Rob … respira. Facile per te .. non sei tu quello che sta per scoprire quanto tempo gli resta .. Mamma che pessimista. Hai sentito quello che ha detto la volta scorsa .. “Ragazzo mio, hai tutta la vita davanti ..”
Scossi la testa e mi concentrai sul crocefisso sulla scrivania.
Non ho mai pregato tanto Signore .. lo sai .. ma ti prego .. fa che non sia niente di grave .. Tu che preghi?? Ahahaha hai davvero paura allora …
Digrignai i denti e cercai di trattenermi dall’urlare.
Cosa penserebbero quelli fuori?? Che ti stanno stuprando ..
Osservai con la coda dell’occhi Louise, in piedi sulla soglia dello studio giallino, che mi osservava come una gatta in calore, mordendosi le labbra raggrinzite ricoperte da uno strato di cemento .. ehm .. volevo dire rossetto color grigio carne in putrefazione.
Rabbrividii.
Beh lei vorrebbe ..
Tic tac ..
tic tac tum …
tic tac tum tum …
tic tac tum tum tum tum …
tic tac tum tum tum tutum tumtutumtutumtutum.
“Ehm Doc?? Tutto bene??”
Lo osservai dritto in faccia sperando che mi cagasse anche solo di striscio. Lui staccò pigramente gli occhi dal foglio, fissandomi dritto. Indietreggiai sulla sedia.
“Robert, ragazzo mio, sai quanto ti ho a cuore ..”
Brividi di freddo mi colsero.
Ecco lo sapevo .. dovrò dire addio a Tom .. a Lucas .. a Bear .. chi curerà il mio cucciolo?? E Kris .. No lei no .. non la posso lasciare .. no.
Mi passai una mano fra i capelli, abbassando lo sguardo.
“Ecco vedi, i tuoi CD4 sono nella norma. Il numero è sotto controllo. Sono aumentati solo dello 0,97 % ed è un bene. Sta rallentando molto il processo. Come sai non possiamo fermarlo .. ma stiamo riuscendo a rallentarlo. Anche se ti devi ricordare di prendere la pastiglia.
Alzai lo sguardo sbalordito, puntandolo in quello severo ma paterno di Mark.
Sto .. sto bene?? Davvero?? Te l’avevo detto!! WAAAA … CONGA … EEEEEEE EEEEE UH AH .. I WANNA KNOOOWW IF YOU’LL BE MY GIRL …
Sorrisi estasiato.
“Davvero Doc?? Non sta scherzando vero??”
Risi di cuore alla vista della sua testa scuotersi in senso di diniego. Contagiai anche lui, che mi seguì con la sua risata rauca.
“Scusi Doc .. davvero per un momento ho pensato che .. che .. ah lasciamo perdere. Comunque lo so, devo prendere le pastiglie, ma mi sono dimenticato solo una volta. E ne ho pagato le conseguenze il giorno dopo ..”
Mark storse le labbra comprensivo.
“Quanto è stata pesante la crisi??”
Mi grattai il mento.
“Uguale al solito. Mal di testa forte e nausea. Ah sta volta sono riuscito ad evitare di rimettere tutto però”
Mark annuì comprensivo e si alzò venendo verso di me.
“Ah ragazzo mio, pensavi davvero che se i tuoi risultati fossero brutti me ne sarei stato così tranquillo?? Sei come un figlio per me … Mi ricordo quando 4 anni fa sei venuto qui impaurito e …”
Mentre parlava ricordando il nostro primo sfortunato incontro mi appoggiò una mano sulla spalla.
Ahh che bello .. sono saaalvooo!! Rooob?? Chiedi a Doc i mezzi di trasmissione della malattia dai … E perché scusa?? Massì dai per cultura personale .. Assottigliai gli occhi. Non me la racconti giusta .. scusa è ma che cosa mi serve sapere come si trasmette la malattia .. insomma non ho ancora baciato Kristen quindi sareb … AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH
BECCAAAAAAAAAAAAAATTTTOOOO!!!
HAI DETTO “Non ho ancora baciato Kristen ..”
AAAAAAAAH SEI FOTTUTO AMICO MIO!!
FOTTUTO CON LA F MAIUCOLA E SOTTOLINEATA.

Cooossaaa?? Are you fucking kidding me?? Noccaro .. te o sei sognato  .. io non ho detto niente.  SI INVECE!! NO INVECE!! SI CAZZOOO!! NO CAZZZZZZOOOO!! SI CARISSIMOOO!! NO CARISSIMOOO!! E ORA STA ZIT …
“Robert?? Mi stai ascoltando?? Puoi andare ora .. e ricorda la pastiglia …”
Davanti ai miei occhi ricomparve il viso scarno di Doc che mi sorrideva comprensivo. Scossi la testa ancora intontito e risposi.
“Ehm si Doc e grazie.”
Presi la mia cartella gialla dalla scrivania e mi avviai alla porta, osservando spaventato quella balena con strani impulsi sessuali che mi aspettava.
Ad un tratto l’immagine vivida di Kristen che si baciava con un ragazzo sconosciuto mi fece barcollare. Mark mi venne vicino, appoggiando la sua mano sulla mia spalla. Cercai di riemergere da quel fottutissimo incubo che mi stava soffocando.
Kristen .. e ..uno .. lei lo guardava quasi adorante, con quei suoi splendidi occhi color smeraldo liquido che brillavano a contatto con quelli di … questo .. macaco … Le loro mani che si sfioravano … i loro corpi a contatto … lei che sorrideva radiosa e che si alzava sulle punte per poi appoggiare le sue labbra su quelle .. di questo … coso ambulante.
Mi risvegliai di botto, trovandomi davanti la faccia spaventata di Louise, a 3 (e dico 3 cazzo!!) millimetri dalla mia. Mi scossi violentemente sentendo un dolore pungente al cuore. Mi girai verso Doc che mi guardava allarmato.
“Ehm .. sto .. sto bene non è niente”
Quelle immagini … sono così sbagliate .. e anche tremendamente giuste .. insomma prima o poi qualcuno la prenderà ... Potresti essere tu sai??
Quella affermazione mi colpì.
Ad un tratto al posto del ragazzo sconosciuto vidi la mia faccia.
Il mio corpo.
Le mie mani intrecciate alle sue.
Le mie labbra incollate alle sue.
Il suo sorriso solo per me .. I suoi occhi luccicavano per me.
 Una strana sensazione di calore mi pervase.
Voglio essere l’unico .. Rob .. provaci.
Mi rigirai verso Mark che nel frattempo mi stava squadrando apprensivo.
“Doc? Posso farti delle domande??”
Lui sospirò vedendomi ripreso.
“Certo ragazzo dimmi tutto.”
Lo seguii mentre si dirigeva nuovamente verso la sua amata scrivania.
“Come si .. ecco come si trasmette la .. mia .. condizione??”
Staccò gli occhi dal foglio che stava firmando. Sorrise malizioso.
“Mhh .. come mai vorresti saperlo Rob?? Mi nascondi qualcosa figliolo??”
Schiacciò l’occhio nero in mia direzione, facendomi abbassare lo sguardo.
Ma perché lo pensano tutti?? Perché .. vediamo .. te lo si legge in faccia, forse??
Sospirai e sorrisi appena.
“N-no è che .. ho pensato a quello che mi hai detto tu e .. beh .. volevo … provare.”
Sospirò sorridendo apertamente.
“E bravo il mio ragazzo. Cosa ti ho detto io?? Puoi resistere fino ai 20 .. perché dopo .. rinunciare all’amore è impossibile. Comunque la malattia si trasmette solo con lo sperma, pipì e sangue. Però queste sostanze devono essere a stretto contatto con delle ferite. Ad esempio lo sperma non è altamente infettivo se .. beh se raggiunge la bocca. Basta lavare abbondantem ..”
“Ehm Doc?? Non … non penso che farò questo. P-pensavo ai .. ai baci.”
Sentii le guancie diventare rosse sotto il filo di barba bionda che avevo. Ennesimo sospiro di Doc.
“No, i baci sono innocui, a meno che tu non abbia una ferita aperta e sanguinante in bocca o un taglio sul labbro dal quale fuoriesce sangue. Suggerirei di evitare di baciare qualcuno con le labbra screpolate. Ma vedrai .. prima o poi … farai anche .. quello.”
Sapevo cosa intendeva.
No. Non avrei mai potuto. E se … si fosse … no, non posso pensare di mettere Kris in una situazione simile. Mai.
Scossi la testa. L’idea mi allettava .. tantissimo .. più che tantissimo .. ma .. NO.
“Ehm Doc, penso di no. Non per ora.”
“Beh ragazzo non ti preoccupare. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Ti capisco .. dopo quello che è successo. Beh dai, si è fatto tardi il signor … Tomlinson si starà chiedendo che fine hai fatto. Ciao Rob”
Mi alzai di scatto.
“Ciao Doc”

.....

“So … tutto a posto??”
Alzai gli occhi al cielo, guardando di sbieco il mio falso magro amico. Tom teneva lo sguardo fisso sulla strada, la mano destra sul volante e la sinistra sul cambio.
“Si si .. tutto sotto controllo. I miei CD4 sono aumentati solo dello 0,97 %” Guardai male la macchina di fronte a noi che andava ai 60 km/h su una strada dove il limite è di 100.
Uccidiamolo. ORA.
“Eddai cazzu iu. E muovi il culo amico.”
Tom mise la freccia e superò a destra la macchina, suonando il clacson un paio di volte. La velocità cambiò dai 60 ai 120 km/h in 10 secondi.
Record signori e signore …
Risi della poca pazienza del mio amico.
“Cosa cazzo ti ridi tu?? Dormiva .. tra un po’ invadeva la corsia di destra. Ah Lucas ti voleva parlare prima. Chiamalo dai.”
Inarcai un sopracciglio e presi il telefono.
3 chiamate perse e 4 messaggi.
Strabuzzai gli occhi.
What the fuck??? Sto via 3 ore e mi arrivano tutte queste chiamate?? Notare che poi avevi il telefono silenzioso .. quando hai la suoneria al massimo non ti caga mai nessuno, ci hai fatto caso??
Selezionai i registro chiamate.
2 di Lucas e una di …
Kristen.
Il mio cuore prese a battere all’impazzata.
Oddio chissà cosa voleva.
Deglutii agitato e andai a controllare i messaggi.
Uno di Lucas.

Dove cazzo sei finito amico?? Come è andata la visita??

Uno della TIM (miracolo .. loro ci devono essere sempre) che non controllai nemmeno.
Uno di Mad.

Rob ci caghi o no??

E uno di Kristen.
Oddio .. okkey calma .. Rob … non siamo qui a lavare i denti ai leoni.Stai calmo .. andrà tutto bene .. leggi.
Aprii il messaggio.

Ciao Rob :) prima non hai risposto alla chiamata. Suppongo tu fossi impegnato. Volevo chiederti se sta sera ti andava di uscire per andare a mangiare qualcosa :D fammi sapere ;) Kris.

Sorrisi come un abete ebete (?)
Cioè .. mi ha chiesto di uscire. Insieme. Io e lei. Da soli.
Deglutii agitato e risposi senza pensare.

Ciao Kris :D scusa se non ho risposto ma ero a fare una.. visita. Certo che mi andrebbe di uscire con te. Dimmi l’ora e dammi il tuo indirizzo :33

Inviai e attesi.
“Mhhh .. sorrisino ebete in faccia .. occhi tipicamente vitrei .. guancie arrossate … sospiri e osservi come un ossesso il telefono .. oddio .. LUCAS TI STA ATTACANDO LA SUA MALATTIA !!”
Tom mi risvegliò dallo stato di fottio mentale in cui mi trovavo e mi riportò sulla terra ferma strappandomi da quel mondo di nuvolette e angeli che cantano l’Alleluia.
Lo osservai stranito.
E ora che dico?? La verità imbecille .. è uno dei tuoi migliori amici.
“Ehm .. no ..è solo che .. AAAH va bene, Kristen mi piace. K R I S T E N M I P I A C E. L’ho detto. E sta sera usciamo.”
La macchina prese un forte scossone, causato da quel deficiente purtroppo patentato che mi trovavo per amico. Mi guardò quasi con le lacrime agli occhi.
WHAT?? IS THAT A JOKE??
“Aww lo sapevo lo sapevo!! Tu e lei eravate perfetti … Awww Lucas mi deve 40 dollari. AWWWWWW”
No aspetta .. cosa??
“No ma tu .. scommetti su di me e Kristen?? Ma sei scemo??”
Lui mi squadrò malizioso.
“E lo sai adesso che sono scemo??”
Alzai gli occhi al cielo quando mi vibrò il telefono.
Iperventilazione …
Iperventilazione cazzo.

Ciao Roobb :33 wow una visita .. spero di controllo. Ah bene allora che ne dici alle 8 davanti al Soho?? :D

Sorrisi mentre in sottofondo sentivo la voce fastidiosa di Tom (e Neury .. che si era aggiunto all’ultimo)che cantava “L’amour .. awwww l’amour”

Mhh ma io voglio sapere anche il tuo indirizzo. Altrimenti come fa il tuo cavaliere a venirti a prendere?? Non esiste ancora il GPS per i cavalli purtroppo ;D

Feci appena in tempo a dare uno schiaffo a quel cretino di Tom che il cellulare rivibrò.

Aww che dolce che sei :’D Abito in Via della Malinconia n°1 .. no scherzo ..  Murphy Street .. 4° casa sulla sinistra, quella grigia -.-‘’ Quando ci arrivi mandami un messaggio ok?? A dopo ;)

Risposi quasi subito.  

Okkey .. A dopo .. princess ;D

Misi via il cellulare, gustandomi il viaggio in macchina verso casa.


*Sigla di Striscia la Notizia (si mi piace striscia ... problem ù_ù??)*
Sciaooo a tutti belli e brutti :D Melas&Elys al vostro servizio. Signore e signori .. avvicinatevi ù_ù Abbiamo qui un capitolo freschissimo, appena sfornato credetemi .. direttamente dalle mani (e dal computer) di Melas. Affrettatevi .. sarà vostro a soli 732517823567631263 euro. Una cifra I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-M-E-N-T-E bassa!! Credetemi signore e signori ... un'offerta così è imperdibile .... (?)
Okkey .. dopo questa parentesi di fottio mentale (si si .. sono come Rob .. mi sto auto-fottendo il mio povero cervellino di gallina ç_ç) in cui ho mischiato striscia la notizia ad una televendita :D (e ho mischiato anche alcool e droghe varie per ridurmi così :33) siamo finalmente riusciti a pubblicare. Contenti?? Spero di si :D 
Che dire .. ho voluto fare un omaggio alle nostre fan directioner (perché so che ci siete O.o siete dappertutto ormai ...) e alle nostre carissime amiche NiamIsTheAnswer e Directioner_J che sono ... ehm .. directioner (manno???) mettendo il signor Tomlinson ù_ù 
Bene ora .. direi che vi ho stressato abbastanza .. possiamo andare .. Bene io e Elys vi auguriamo un buon inizio di scuola (per chi a differenza nostra deve ancora iniziare D:) e un buon anno scolastico a chi (poveri Cristi) come noi sono già costretti a sfacchinare sui libri.
Sciaoooo
Melas&Elys

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Capitolo 7
*** Everything ends in a second ... ***


Everything ends in a second ... 

POV Kristen

Ho bisogno della mia droga. ORA.
Con un gesto lento e calcolato tirai fuori l’accendino dalla mia amatissima borsa di tela rigorosamente nera, cercando di non svuotare l’intero contenuto sull’asfalto nero, illuminato solo da qualche lampione qua e là.
Sospirai di sollievo quando vidi risbucare la mia mano sana e salva dai meandri di quella enorme borsa, all’apparenza minuscola.
Ma solo all’apparenza …
Tastai la tasca destra della mia felpa preferita di Starbucks e presi il pacchetto delle mie amatissime sigarette Malboro .. Estrassi con tutta la calma possibile il mio unico amore che appoggiai alle labbra e cercai di accenderla, sfidando l’aria gelida di Londra che aveva ripreso a soffiare sul mio viso.
Provai la prima volta … la fiamma raggiunse l’estremità della sigaretta ma una folata di vento la spense.
Ignorai la folle voglia di spaccare l’accendino al suolo pestandolo con tutta la mia forza e ci riprovai una seconda volta, cercando di proteggerlo come meglio potevo con le mie mani inanellate.
Accesi di nuovo la fiamma e la riavvicinai alla Malboro con mano tremante.  
Ammettilo che sei agitata per il fatto che hai paura che Rob ti stia dando buca … solo 5 minuti di ritardo .. chessaràmmai??
Una scossa mi attraversò la spina dorsale alla sola idea. La fiammella cambiò traiettoria puntando verso la mia povera mano destra, che si ritrasse a contatto con il calore.
Mavvaffanculo … CERVY FATTI I COSIDDETTI CAZZI TUOI!!
Trattenni le lacrime al dolore lancinante al palmo della mano destra, dove ora era comparsa una macchiolina marroncina merda tendente al rosso sangue. La sigaretta, sempre stretta fra le mie labbra tremò leggermente.
Seh .. raccontalo a qualcun altro .. Arriverà okkey??
Alzai gli occhi al cielo esasperata, cercando di calmare il battito frenetico del mio cuore.
Speriamo .. Okkey calma … lo fai tutti i giorni .. quanto ci vuole ad accenderti una sigaretta?? 3 secondi .. dai Kris è un giochetto
Stavo per riaccendere il fuoco, sta volta armandomi di coraggio e forza di volontà (nonché di una barriera anti-vento chiamata borsa di tela) quando la mia fottutissima coordinazione occhio-gambe venne a mancare e accidentalmente urtai forse l’unico sasso nel raggio di chilometri.
Mi ritrovai a cercare un appiglio per non cadere e fare un’ennesima figura di merda davanti alla vicina …
No davanti alla zitelladietàindefinitapiùstronzadellaterra Betty no!!
Staccai bruscamente le mani dalla borsa e, sempre tenendomi stretta la sigaretta alle labbra, cercai anche solo un chiodo di dimensioni veramente trascurabili dove cercare una piccola speranza di non caduta (e per evitare di strappare i miei amati jeans neri). Lanciai un urletto di sconforto quando le mie ginocchia toccarono l’asfalto nello stesso punto in cui prima erano le mie Vans. Sul sasso.
FUCK THAT SHIT .. Ah Dio mio che dolore!! Mavvaffanculo stronzo ..”
Mi rialzai lentamente, stringendo convulsamente nella mano sinistra l’accendino, cercando di spostare il dolore dal ginocchio alla mano dove erano conficcate le mie unghie. Una lacrima scese sulla mia guancia ma mi affrettai ad asciugarla.
Alzai faticosamente lo sguardo verso la casa di fianco.
La .. cosa .. era seduta sotto il porticato, dondolando su quella fottutissima sedia a dondolo di vimini, producendo quel fastidioso suono che tormentava le mie giornate …
SCRIIIIK
SCRAAAK
SCRIIIK
SCRAAAAK

Ignora la voglia di lanciarle l’accendino (magari acceso .. ma era contro natura purtroppo) dritto in fronte.
Mi guardava a metà fra lo scioccato e il soddisfatto. La sua mano raggrinzita continuava ad accarezzare il surrogato di gatto che teneva in braccio. Ruggii infastidita. Lei sorrise strafottente.
“Ti sei fatta male .. cara??”
Aww maccheggentile che si preoccupa per te …
Zitto Cervy .. PREOCCUPA PER TE UN EMERITO CAZZO!!
Scossi la testa nella sua direzione.
“No .. grazie per l’interessamento .. troia”
Ecco diciamo che l’ultima parte l’ho sussurrata .. ma che potevo fare, mia madre era sua amica. Ennesima domanda esistenziale .. come cazzo fa a parlarle??
Voltai le spalle a Betty e diedi un’occhiata in giro.
Niente. Nessuna traccia ..
Sospirai combattuta …
No Kris, fidati .. Verrà.
Controllai di sfuggita il cellulare.
10 minuti di ritardo.
0 chiamate.
0 messaggi.
Scossi la testa e spostai la mia attenzione sulla sigaretta. O almeno ci provai ..
Come ho fatto ad essere così deficiente da invitarlo ad uscire?? Scema, troia ..
Riavvicinai la fiammaalla sigaretta, prestando molta attenzione al vento, ai sassi e cercando di non seguire il continuo scricchiolio.
SCRIIIK 
SCRAAAK
SCRIIIK
SCRAAK …

Finalmente la fiamma stava per raggiungere la sigaretta quando un miagolio spastico alle mie spalle mi fece trasalire di paura. Urlai dallo spavento, girandomi di scatto, facendo cadere la mia Malboro dalle labbra.
Iniziai a inveire mentalmente contro me stessa.
Mi girai e mi ritrovai il gatto mezzo zombie della dolce e cara Betty in piedi sul muretto di casa mia, seduto proprio sopra la mia testa. Ruggii prepotentemente, spaventando anche il gatto spastico che si alzò e corse via. Accecata dalla rabbia gettai a terra l’accendino e lo presi a pedate.
“Stronzo .. bastardo .. coglione .. deficiente … tu e la tua maledetta fiamma che non accende..”
“Che grinta Stewart, non me lo sarei mai aspettato da te”
Mi bloccai di scatto (come si bloccò lo scricchiolio malefico .. AH!! Sorpresa è Betty??) sentendo alle mie spalle la Sua voce.
Arrossii violentemente. E’ venuto .. Te l’avevo detto … malfidata!! Mi girai di scatto osservando la figura di Rob davanti a me.
Era … fottutamente perfetto.
I suoi occhi azzurri luccicavano alla luce arancione dei lampioni. La sua bocca aperta in un sorriso sghembo capace di far fare le valige alle mie povere ovaie.
Patatì Patatà .. le mie ovaie non son più qua (?) okkey lasciatemi stare .. sono pazza.
La giacca di pelle metteva in risalto le spalle possenti. Percorsi con gli occhi il suo torace fino ad arrivare all’orlo dei jeans blu. Erano .. stretti.
Oh God … perché mi vuoi morta?? Che ti ho fatto??
Arrossii ancora di più se possibile.
“Finita la radiografia Stewart?? Che facciamo, mi dai un abbraccio si o no??”
Rialzai subito lo sguardo e lo puntai nel suo scherzoso. Sorrisi appena.
“E va bene Pattinson.. abbraccio sia.”
Senza accorgermene mi ritrovai stretta fra le sue calde braccia, la faccia affondata nell’incavo del suo collo. Mi lasciai cullare da lui, mentre il suo profumo pungente mi invase le narici, stordendomi.
Menta .. birra .. e fumo.
Da orgasmo, insomma.
Mentre cercai di ignorare il fatto che il suo petto fosse a stretto contatto con il mio .. e che il suo bacino premeva contro il mio (Ammettilo che mi vuoi uccidere .. ammettilo!! E meno male che eri tu l’artista zitella … AH sta zitto!!), sentii le sue calde labbra posarsi all’angolo della mia bocca.
Il mio cure si fermò.
Avvertii un mugolio proveniente dalla sua gola e un ruggito di rabbia proveniente dal giardino della mia simpatica vicina. Un brivido di piacere mi fece inarcare la schiena. Non sapevo se essere soddisfatta per l’invidia ceca di Betty o per il mugolio di Rob.
Facciamo per tutte e due .. Cervy .. che mi prende?? Dimmelo .. Eeeeh l’amour.
Rob si staccò da me e mi guardò sorridente.
“Scusa per il ritardo .. dovevo cavarmi dalle palle quel rompicoglioni di Tom”
Risi alla sua battuta ..
EEEEEH L’AMOUR … Che succede .. ora sei pure sorda?? Ah, l’ho sempre detto che l’amore fotte il cervello. GRRR SHUT UP!!
“Andiamo princess??”
La sua mano cercò la mia. La mia momentanea rabbia contro Cervy si dissolse (Io l’ho detto .. è l’amo .. STA ZITTO CAZZO!! Non rovinare il momento!!) quando le sue dita si incastrarono alle mie.
Annuii e ci girammo iniziando a camminare.
Non prima di aver salutato moolto educatamente con la manina libera la mia amatissima vicina, verde di rabbia.

POV Robert

Risi sguaiatamente osservando l’espressione spaventata di Kris.
Ancora non ci credo che state uscendo insiemeAh zitto Neury .. mi rovini l’atmosfera comica.
I suoi occhioni verdi erano spalancati e osservavano circospetti l’enorme costruzione del London Eye.
“No sul serio .. io lassù.. su quel coso gigante non ci salgo. Soprattutto se di notte.”
Si strinse maggiormente a me, incolonnati all’entrata dell’attrazione più bella della mia amata città. Risi leggermente, alzandole il viso con le dita.
“Non avrai paura vero?? No ..non dirmi che la famosa bad-girl Kristen Stewart ha paura di un ammasso di ferro .. AHAHAHAH ti prenderò per il culo a vita!!”
I suoi occhi da cerbiatta si ingrandirono maggiormente (se possibile …) e puntarono le loro iridi verdi liquide sulla struttura illuminata dell’enorme ruota panoramica. Sembrò deglutire agitata. Ripresi a ridere sguaiatamente, guadagnandomi un suo pugno ben assestato sulla spalla.
Ahia cazzo .. Picchia duro la bimba non trovi?? Già .. mi piace la sua grinta .. mi … Ti eccita .. si lo sappiamo. Grazie Capitan Ovvio dall’enorme erezione nascosta dalla giacca di pelle. Ahh zitto tu Neury.
Mi massaggiai la parte lesa e la fissai sconvolto.
Il suo viso, prima contratto da una smorfia di agitazione, ora sembrava più rilassato e strafottente.
Il suo sorriso era leggermente più incurvato verso l’alto dalla parte destra.
Le labbra rosee arricciate.
Gli occhi brillavano di sfida.
Il sopracciglio incurvato.
Le sorrisi di rimando. Strinsi la mia mano intorno alla sua, calda e incastonata nella mia.
Vuoi una sfida piccola Stew?? E l’avrai ..
“Che c’è?? Ti ho fatto male Pattz?? Non dirmi che ti fai battere da una ragazza … AHAHAHAHA ti prenderò per il culo a vita .. Gnegnegne ..”
Si avvicinò a me, mettendosi proprio di fronte al mio viso. I suoi occhi si puntarono nei miei, fissandoli con aria maliziosamente eccitante.
Vaffanculo ..
“Ah sì piccola Stew?? Allora ti propongo una sfida ..”
Accorciai ancora la distanza fra i nostri corpi, già a stretto contatto a causa della fila chilometrica di gente a cui eravamo incolonnati. Le sue guancie si imporporarono. Socchiuse lo sguardo e appoggiò il suo petto al mio.
Non vale .. che stronza .. Ehh l’amour … Neury?? Sei fortunato che le mie capacità motorie e celebrali sono momentaneamente in disuso .. altrimenti .. Seh .. seh .. come no.
“Bene .. signor Robert CredoDiEssereUnTrasgrePerchéSfidoLeRagazze Pattinson .. accetto. E quale sarebbe la richiesta??”
Sbaglio o mi sta provocando??
La sua voce era ridotto ad un sussurro roco a pochi centimetri dalla mia bocca. Il suo sguardo fisso sulla mia bocca schiusa. La sua .. Dio non ce la faccio .. lingua percorreva il profilo delle sue labbra avanti e indietro. Si alzò sulle punte, avvolgendo il mio collo con le braccia.
Dio .. la bacio!! E sarebbe anche ora direi .. Ti chiami Dio tu forse?? No. Allora zitto ..
Circondai la sua vita con le mie braccia beandomi del contatto e pregando contemporaneamente che non si accorgesse del mio .. piccolo problema ai piani bassi.
“Salire sul London Eye .. ORA”
Tutto l’entusiasmo che fino a poco fa brillava nelle sue iridi verdi, ora sembrava dissolta, lasciando spazio ad una povera bimba indifesa spaventata all’idea di salire su .. una ruota panoramica. Ridacchiai notando il suo leggero panico.
“Buona sera signori. Due biglietti??” 
Mi girai verso l’uomo che distribuiva i biglietti alla cassa. Kristen mi strinse la mano convulsamente. Sorrisi di più e annuii.
“Prego. Sono £ 34,02. Grazie e buon divertimento.”
Allungai le banconote verso il cassiere, sempre sorridendo maligno e, una volta ritirati i biglietti, attendemmo il nostro turno.

POV Kristen

No ma dico .. stiamo scherzando??
Mi morsi le unghie ormai inesistenti delle mani mentre Rob mi allungava una mano per salire su quella cabina … dalle giunture (quasi inesistenti) di ferro … e vetro.
Tutto di vetro.
Appoggiai un piede sulla superficie liscia e deglutii agitata. Robert davanti a me ridacchiò strafottente.
Brutto stronz … Eddai Kris, ammettilo. E’ un’idea romantica.
Appena tutto il mio peso corporeo si appoggiò alla cabina, essa prese a dondolare sinistramente. Mi aggrappai al povero braccio destro di Rob, che mi guardò malizioso.
Romantico un emerito ci a zeta zeta o.
“Aww povera piccola cucciola indifesa .. hai paura di .. una ruota panoramica?? AHAHAHAHAH”
La sua risata cristallina, seppur fastidiosa in quel momento, riuscì a farmi risollevare un pochino il morale. Mugugnai sconcertata quando la porta della cabina fu chiusa con un botto che mi fece sobbalzare. Robert ormai aveva le lacrime agli occhi.
“Mi sa che sto vincendo Stew .. la tua determinazione e stronzaggine diventano pari a quelle di una bambina di 4 anni quando sali su qualcosa che non tocca terra vero??”
Osservai il suo viso completamente rilassato, storto in un sorriso che in un altro momento mi avrebbe fatto saltare le ovaie.
Oh non diciamo stronzate, anche ora ha lo stesso effetto.
L’unica cosa che feci fu spalmarmi ancora di più su di lui quando la cabina iniziò a muoversi. No okkey … nel mio cervello vorticavano velocemente un sacco di pensieri.
1)Voglio scendere .. ORA.
2) Ma stiamo scherzando .. che cos’era quel rumore?
3) Dio il suo corpo .. così solido .. così ..
3)Possibile che voglia guardargli il culo anche in questa situazione drammatica??
4) MORIREMO TUTTI!! Scopaci finché sei in tempo ..
5)Che mi succede .. dov’è la vecchia Kris??
Ogni volta che la cabina si fermava la mano di Robert scorreva piano sulla mia schiena, cercando di calmarmi.
Cercava di distrarmi in ogni momento, facendomi vedere le bellezze della sua amata città dall’alto.
O la sagoma illuminata e un tantino sinistra del Big Ben ..
O le strade trafficate del centro ..
Faceva di tutto per non farmi concentrare sul movimento traballante della cabina e dovevo ammettere che ci era riuscito.
Che abbia capito che soffro di vertigini?? Penso di sì sai .. non è così scemo.
Ad un tratto la presa di Rob sul mio corpo si fece più solida e il suo sorriso si allargò.
“Bene Kris, ecco il punto più alto dell’attrazione. Abbiamo l’intera città ai nostri piedi .. non è …”
Parlava .. Ma io non lo seguivo più, troppo rapita dal movimento delle sua labbra così vicine al mio viso.
Non me ne ero accorta prima, troppo concentrata a cagarmi sotto all’idea di precipitare nel vuoto.
Mi basterebbe girarmi e
Un brivido mi scosse e lui se ne accorse. Aggrottò le sopracciglia.
“Che succede? Hai freddo?? Vuoi la mia giacca??”
Seh freddo .. tzé ..soprattutto.
Non badai neppure alla vocina irritante di Cervy. Ero completamente ipnotizzata dalle sue labbra rosee.
Erano .. così .. piene .. e invitanti .. e vicine.
Per la prima volta nella mia vita mi ritrovai a desiderare le labbra di qualcuno sulle mie.
Avrei voluto scoprire il loro sapore. Se erano davvero così morbide come sembravano.
Inizialmente lui sembrò preoccupato per il mio silenzio, poi sembrò afferrare qualcosa.
I suoi occhi si puntarono sulle mie labbra e l’ennesimo brivido mi percorse la spina dorsale.
Fa che mi baci.
Fa che mi baci.
Fa che mi baci.
FA CHE Mi BACI.

Il suo viso si fece più vicino al mio. Una morsa d’impazienza strinse il mio stomaco. Il tempo sembrò fermarsi. Mi girai verso di lui, infischiandomene se davo le spalle ad una sottile vetrata che mi separava dalla caduta nel vuoto. Non ho mai capito cosa fu la causa del mio comportamento. Forse le sue guance rosse ricoperte da quel sottile ma sexy strato di barba bionda. I suoi occhi lucidi .. O magari semplicemente le sue labbra.
So solo che mi smerdai alla grande
.
“Baciami ora o rischio di impazzire ..”
Il mio fu un sussurro a 3 millimetri dal suo orecchio. Lo sentii fremere e mi inarcai di rimando. Le sue labbra si avvicinavano lente ma inesorabili. Chiusi gli occhi e attesi ciò che sarebbe successo a distanza di secondi.
Sentii il suo alito di menta e fumo sul mio viso.
Mi leccai le labbra e mi avvicinai ancora di più. Sentii la superficie liscia del suo labbro inferiore, passandolo lentamente fra le mie, ma non approfondendo il contatto.
Dio sì …
Ero come se fossi appena stata immersa nell’olio bollente.
Cacciai un mugolio e cercai di avvicinarmi maggiormente.
CLANG.
La cabina prese ad ondeggiare nuovamente, riprendendo a muoversi. Dallo spavento sia io che Rob ci staccammo come scottati.
Sentii le mie guance andare letteralmente a fuoco. Lui si allontanò di un qualche passo, andando a mettersi di fronte alla vetrata opposta, voltandomi le spalle.
Fantastico .. sono una troia .. una puttana. Chi vuole dare un bacio al primo appuntamento??
Chiusi gli occhi sconcertata, mordendomi il labbro e cercando di reprimere le lacrime.
Secondo appuntamento .. tecnicamente. E comunque non hai fatto male .. lui stava per baciarti. Appunto .. stava.
Ora era appoggiato alle vetrate, con il viso chiuso fra le mani, come se si rimproverasse di qualcosa.
Merda .. non dovevo.
Mi faceva male .. male vederlo girato di spalle. Il fatto che mi stesse ignorando da un 10 minuti buoni mi distruggeva. Azzardai una specie di conversazione.
“Ehm … scusa Rob. Non dovevo.”
Mi avvicinai a lui, ancora fermo vicino alla vetrata.
“Non ti scusare. Figurati .. è stata .. c-colpa mia.”
Si girò verso di me. Ecco .. forse era meglio che mi ignorasse.
Il suo bellissimo sguardo era freddo.
Duro ..
Un pezzo di ghiaccio in testa forse in quel momento mi avrebbe fatto meno male. Mi congelai sul posto.
La cabina sembrò rallentare.
“Dai scendiamo ..”
Scendiamo?? E quando siamo arrivati??
Mi avvicinai alla porta che si aprì con un cigolio sinistro. Rob scese per primo e mia allungò la mano. Il mio cuore riprese a battere seppur leggermente.
Una volta a terra però, la sua mano scivolò via dalla mia.
Di nuovo sentii una specie di vuoto al petto.
“Andiamo Kristen. Ti accompagno a casa.”
E quella fu l’ultima cosa che mi ricordo di quella sera .... 

Okkey .. *si inginocchiano sui ceci* Io ed Elys chiediamo umilmente perdono per due motivi. 1)Siamo in un tremendo ritardo .. lo sappiamo .. ma questo capitolo era complicato .. 2)Elys non ha potuto scrivere perché aveva altro da fare .. di più urgente. Quindi è ancora mio, ma credetemi se vi dico che si farà perdonare. :D Quiiindi ... detto questo .. quanto ci odiate da 1 a 164365378679875643657897545678,7838754?? Direi 7643154361543785187451873523871639878767198672736871 vero?? 3:D lo so .. ma era necessario .. capirete tutto a tempo debito. Che ddire ... basta .. a parte il fatto che il finale l'ho riscritto all'ultimo (cioè esattamente 30 minuti fa) sotto effetto di febbre alta, mal di gola che stenderebbe un elefante di 3555555544 chili e con un'aspirina in corpo. Quindi sono abbastanza rincoglionita ...
Momento ringraziamenti:
-A NiamIsTheAnswer che recensice assiduamente e ci sostiene con le sue perle di saggezza :33
-A _DirectioneJ che pubblica storie incredibili e ci sostiene sempre
-E anche ad Elys che .. nonostante sia l'autrice di questa stupenda storia .. è sempre presente e mi appoggia in ogni cazzata che faccio o dico
E ora vi lascio ... (anche perché sto morendo davanti al computer D:)
Sciaooo
Melas&Elys

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Capitolo 8
*** I was broken ***


E quella fu l’ultima cosa che mi ricordo di quella sera ....
 
Avete presente quelle notti in cui non fai altro che dormire tutto il tempo? Quelle notti in cui esisti solo te e il letto e una sensazione smisurata di tranquillità assoluta? Avete presente quel momento in cui ti svegli la mattina e, circondata dal calore e dalla morbidezza delle coperte, ti senti in pace con il mondo intero? 
Ecco, dimenticate tutto e immaginate il contrario!
 
A disturbare il mio ultimo disperato tentativo di dormire almeno cinque minuti prima di andare a scuola fu, ovviamente, Madison! Mannaggia a me che dimentico sempre di spegnere il cellulare prima di andare a letto!
-"Pronto Mad...che vuoi?!" Quando capirà che non tutti sono mattutini come lei?! Povero Lucas, mi fa una tremenda pena!
-"KRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSS!"
-" Che cazzo urli?!! Dio santo, se continui così dovrai comprarmi un apparecchio per l'udito!"
-" Sisi okkey...allora?!! Non mi racconti come è andata ieri? Vi siete baciati? Vi siete messi insieme? Dove ti ha portato? è stato romantico? Non trovi che sia un fantastico ragazzo? Ho sempre pensato che foste perfetti voi due! Awwwww dovremmo organizzare un'uscita di coppia, già...Che genio che sono!" Ho praticamente la mascella a terra e gli occhi spalancati. Ma siamo sicuri che sta tipa non è malata?
-"Kris che fine hai fatto??Ci sei? O cazzo!Non mi dire che Robert è lì da te! Ho interrotto qualcosa? Oh scusa scusa scusa, non volevo disturbarvi! Ehm vi lascio in pace...continuate pure..quello che stavate facendo, insomma." O cristo questa si è fusa il cervello! Ma che va a pensare? 
"Come se ti dispiacesse.." STA ZITTO CERVY NON è IL MOMENTO!
Feci per rispondere, ma un " tuuuu tuuuuu tuuuuu" metallico mi lasciò DI NUOVO senza parole!Ma faceva sul serio?!
La richiamai immediatamente.
-"Mad, ma mi vuoi far parlare prima di sparare un milione di domande e di tirare conclusioni affrettate? Sai, non sono al tuo stesso livello di pazzia, mi ci vuole un pò per starti dietro."
-"Che vorresti dire? Rob non è lì da te? Tranquilla amica a me puoi dire tutto!"
-"Mad, stai bene? Lo so che a te posso dire tutto, ma perchè dovrei dirti che Rob è qui da me se non c'è?!"
-"Lascia stare, ne riparliamo a scuola! Allora, com'è andata ieri?" Già, come è andata? Bene? No decisamente no! Male? Non lo so!
-"La verità? Non lo so neanche io! Senti Mad che dici di riparlarne in un altro momento, ora non sono proprio in vena. Anzi vado a prepararmi altrimenti farò tardi! Ciao a dopo."
Ho riflettuto tutta la notte, eppure non sono ancora riuscita a spiegarmi il suo comportamento. Ogni volta che provavo ad addormentarmi vedevo quegli occhi freddi, duri, non più del colore dell'oceano, ma del...ghiaccio! Sì erano occhi di ghiaccio, più cercavo di scalfirli, più ci sbattevo contro.
“Baciami ora o rischio di impazzire ..”
Probabilmente avevo tirato un pò troppo la corda, eppure...Anche lui mi sembrava coinvolto, anche lui sembrava provare un certo interesse per me!
Era solo una mia illusione, una mia speranza?
Basta Kristen! non ci devi pensare!
Stufa di quelle domande che mi tormentavano fin da quando mi aveva girato le spalle dentro quella cazzo di cabina (sapevo che non dovevo salirci lassù!!), lasciai perdere tutti i miei pensieri preparandomi per andare a scuola.
 
Dopo le mie solite figure di pazza indemoniata dovute al solito ritardo mattutino, finalmente arrivai a scuola.
Mi diressi verso la nostra panchina, mia e di Madison. Fin dal primo giorno del nostro primo anno ci incontravamo  lì prima della lezione o durante l'intervallo, era diventata un'abitudine. Quella panchina faceva in qualche modo parte della nostra vita ormai, perchè sapeva tutto di noi. Ogni volta che succedeva qualcosa di importante, prendevamo un pennarello e immortalavamo il momento su quella superficie in legno. Ovviamente rimaneva tutto anonimo, non avremmo permesso a nessuno di impicciarsi negli affari nostri.Probabilmente era una cosa un pò stupida, ma ormai era diventata una sorta di tradizione, a cui nessuna delle due voleva rinunciare.
Sorrisi ripensando all'ultima frase che Mad aveva aggiunto, a insaputa della sottoscritta tra l'altro:
" L'artista zitella rimarrà pur sempre artista, ma non zitella"
 
-" Ehi Kris vuoi muovere quel culetto?? Tra poco iniziano le lezioni!" Mad mi riscosse dai miei pensieri attirando l’attenzione di metà scuola. Non finirà mai di urlare, prima o poi andrò a finire in un manicomio!
Affrettai il passo per avvicinarmi alla mia migliore amica, ma nemmeno tre metri che mi bloccai di colpo.
Una macchina di un grigio metallizzato faceva bella mostra di sè accanto a Madison.
Tranquilla Kris è solo Lucas, respira.
E se ci fosse anche lui?
Ma che vado a pensare, ovvio che non c'è, dopo quello che è successo ieri sera....
Eppure..."vorresti vederlo scendere da quella macchina, ammettilo Kris"
Cervy, per favore non ti ci mettere anche tu, la situazione è già complicata di suo. "Non hai risposto alla domanda!"
Ma quale domanda? Vorrei incontrarlo dici? Sì, ok hai ragione! In questo momento desidero che scenda da quella macchina così da dargli due ceffoni, sia per avermi trattato in quel modo così distaccato (mi da' i brividi solo il pensieo) sia per avermi fatto passare la notte senza chiudere occhio.
“A questo punto dovresti domandarti il motivo per cui non hai chiuso occhio!”
STAI ZITTO CAZZO! STAI ZITTO!!!!
Ignorando la vocina di quel cervello che mi ritrovo, raccolsi quel poco coraggio che avevo in corpo e arrivai finalmente a destinazione.
-“ ‘Giorno Kris! Come va? Hai una faccia! Che hai fatto stanotte? “ Mi salutò Lucas  con un sorrisetto più che malizioso. Cos’è lui e Mad si sono messi d’accordo per farmi perdere le staffe, stamattina? Sparatemi, impiccatemi, uccidetemi…
-“ Sempre sulla stessa lunghezza d’onda voi due eh? Comunque non ho fatto niente stanotte, e con niente intendo dire che non ho neanche  dormito… Ecco spiegato il perché della mia faccia da sonnambula. E lasciate che vi dia un consiglio: MAI disturbare un sonnambulo! “   Oggi non è proprio giornata, non c’è niente da fare.
-“ Okkey, va bene ho capito. Senti ti volevo chiedere, sai qualcosa di Rob? Non si è fatto più sentire da ieri sera, inizio a preoccuparmi. Non è che sai per caso dov’è?”
Ecco spiegato il motivo dei sospetti poco casti dei miei amici. Sbuffai e senza neanche degnarlo di una risposta afferrai la mano della mia migliore amica e la trascinai all’interno della scuola. Al diavolo Robert Pattinson!
-“ Kris ma che cazzo fai? Che ti prende?!”  e ora che faccio? Gli racconto tutto?
“Kris è la tua migliore amica, a lei puoi ,anzi, devi dire tutto” Hai ragione Cervy glielo devo! Perché non prendi l’abitudine di fare interventi intelligenti più spesso e di diminuire quelli stupidi e insensati? “ Mi rifiuto di rispondere, per ora mi hai dato ragione su questo e mi basta. Aspetterò con ansia il momento in cui potrò finalmente dirti ‘Te l’avevo detto!’ “ Sogna mio bel cervellino, sogna!
Portai Mad in bagno, controllai per bene che non ci fosse nessuno, chiusi la porta a chiave, e le raccontai per filo e per segno tutto ciò che era successo la sera precedente.

 
-“ Kris, magari è stata solo una tua impressione. Conosco da abbastanza tempo Rob e non si è mai comportato in questo modo, avrai interpretato male.” Possibile che mi sia solo immaginata quello sguardo freddo, duro, come il... ghiaccio? No è impossibile! Il ricordo del momento in cui mi guardò per la prima volta in quel modo è ancora vivido e ben impresso nella mia mente : quello sguardo diceva tutto, non c’era niente da capire, non c’era niente da fraintendere. Davanti ad uno sgardo del genere non c’è niente da fare se non abbassare gli occhi, come per scusarsi di qualcosa. Qualcosa che ho cercato di individuare ma che non ho trovato, perché pochi secondi prima  sembrava tutto così perfetto, mentre adesso è tutto così maledettamente ingiusto e insensato! Stavamo imparando a conoscerci, stavamo imparando a volerci bene, insomma…era quello lo scopo dell’appuntamento, no?
-“Ehi Kris sta tranquilla e fidati di me, okkey?” Infondo che motivo aveva di comportarsi così con me? NESSUNO! Ci ho riflettuto, ho ripercorso nella mia mente tutto il tempo passato insieme, ma non ero riuscita a trovare qualcosa che avrebbe potuto ferirlo, che avrebbe giustificato quello sguardo. Allora, forse, la colpa non era la mia, forse aveva dei problemi e in quel momento se ne è ricordato chiudendosi a riccio, forse….. Aaaah lasciamo stare! Non saprò mai cosa gli passava per l’anticamera cervello in quel momento, ma una certezza posso permettermela: non ho fatto niente di sbagliato e non ho motivo di stare qui, chiusa in bagno con la mia migliore amica a rimpiangermi addosso.
Basta depressione! è la tua vita Kris e non sarà sicuramente Robert Pattinson a sconvolgerla!

Presa da questa convinzione, tirai fuori un sorrisino tirato per tranquillizzare Mad e, insieme ci dirigemmo verso l’aula di letteratura inglese per iniziare una nuova mattinata di scuola. Sai che divertimento?!
 
 
Lucas passò a prenderci da scuola anche questa volta, senza toccare l’argomento ‘Robert’, probabilmente gli aveva parlato e aveva capito che quello che era successo la sera precedente era tutto il contrario di ciò che immaginava.
-“Ehi Kris, che ne dici di venire a casa mia? Puoi anche dormire da me se vuoi, non ci sono problemi tanto”
-“ ok Mad, ma niente pigiama party , non sono dell’umore adatto”
-“ come desidera Stewart”
In seguito a questa decisione Lucas ci lasciò entrambe davanti casa della mia migliore amica e, dopo dieci minuti di baci e abbracci, finalmente Mad decise di staccarsi dal suo ragazzo, così da entrare in casa.
 
Mancano precisamente 3 minuti e 46 secondi alla mezzanotte, sono seduta sul pavimento, con il cellullare in mano e Mad a fianco che continua a ripetere, nemmeno fosse una macchinetta “ Forza e coraggio! Metti da parte quel cazzo di orgoglio che ti ritrovi”. Sbuffai per la millesima volta.
E se non mi rispondesse? Se facessi la figura di quelle ochette che hanno un solo scopo nella vita (e avete capito di cosa sto parlando)? E ancora…Se non mi rispondesse e ignorasse il mio messaggio? E se... “ Santa madre Kris da quando sei diventata così paranoica?!” 
Hai ragione Cervy (per la seconda volta in un giorno, quasi mi commuovo)! Ho deciso, gli invio questo maledetto messaggio.
E così feci….
 
1 giorno
2 giorni
3 giorni
4 giorni
5 giorni
 
Anche questa giornata di scuola è finita! Ne ho già le tasche piene!
Come mi era solito ormai da qui a 5 giorni, tirai fuori il cellulare per controllare se ci fosse un nuovo messaggio, un suo messaggio.
La mia delusione non fece altro che aumentare…
 
‘Ehm...Ciao Rob, mi piacerebbe rivederti. Dobbiamo parlare!’
Sono stata troppo diretta? Ormai la mia domanda fissa da giorni è : “Dove ho sbagliato?”
È ovvio che per non rispondere al messaggio, anche con un semplice “vaffanculo”, ce la deve avere con me, e probabilmente non mi vorrà neanche rivolgere la parola.
-“ Kris, stasera si esce!! Andiamo al pub dove lavora Lucas, è da tanto che non usciamo! E prima che tu dica qualcosa…Non accetto un no come risposta! Chiaro?
Ecco ci mancava solo questa ora..
-“ Certo Mad che vengo! Non vedo l’ora di morire congelata per colpa dello sguardo del proprietario del pub! Sai….dicono che morire è un’esperienza ultraterrena, vuoi provare? Perché io posso tranquillamente aiutarti!”
-“ ah, quindi fammi capire bene….Kristen Jaymes Stewart rifiuta di divertirsi per paura che un ragazzo non le rivolga la parola?! Ma dov’è finita la mia migliore amica??” colpita e affondata. Sa benissimo che persona orgogliosa io sia, come sa che non le lascerò mai la soddisfazione di poter dire che sono una fifona. Il fatto che ho una paura matta di incontrarlo  e di dover far finta di non conoscerlo è trascurabile.
-“ Ci vediamo stasera, alle 9 in punto ti voglio sotto casa mia!”
-“ Waaaaaaa bentornata amica!” leccaculo!
-“Sparisci!”
 
 
Borsa? Ce l’ho! Cellulare?Preso! Chiavi di casa? Eccole qui! Un po’ di coraggio? Ehm, no…qualcuno sa dove posso comprarlo? Vestito? Tastai  il mio corpo per controllare che fossi vestita...Presente! Bene possiamo andare!
Aprii la porta di casa, preparandomi mentalmente. Dopo sei giorni dalla serata disastrosa, l’avrei rivisto e non sapevo se essere felice o timorosa. Una parte di me voleva vederlo, voleva abbracciarlo, voleva di nuovo provare tutte quelle meravigliose sensazioni. Un’altra parte voleva solo parlargli, cercando di reprimere la rabbia, e chiedergli il motivo del suo comportamento. Un’altra parte ancora, invece, aveva come una strana sensazione che non prometteva nulla di buono, anzi….prevedeva tornadi e tempeste.
Cacciai via i brutti pensieri, perché disperarsi prima di smontarsi la testa?
Salutai Mad e Lucas e salii in macchina.
-“Ma che bella che sei stasera!” Avevo indossato un semplice vestitino blu notte aderente e senza spalline, che arrivava un palmo più su del ginocchio.
-“Grazie Lucas..è per caso un modo gentile per dirmi che sono uno schifo in jeans e t-shirt?” 
-“ Ma perché devi pensare sempre male?” Lasciai scivolare lì il discorso, non ero proprio in vena di scherzare.
Una volta arrivati a destinazione, non ci pensai neanche un attimo e presa da una voglia irrefrenabile di rivederlo anche solo da lontano, aprii immediatamente lo sportello dell’auto. Mano nella mano con Mad entrammo nel locale, che giorni prima era stato il luogo d’incontro per il mio appuntamento al buio. Sorrisi ripensando a quella serata.
Perlustrai con gli occhi ogni centimetro di quel posto con l’obbiettivo di imprimerlo per bene nella  memoria.
“Sì come no!” E va bene Cervy, l’obbiettivo principale è un altro ma sorvoliamo…
Andammo a sederci su dei divanetti in pelle in un angolo appartato del locale e io ne approfittai per scaricare tutta la tensione.
Lucas si dileguò non so dove, ed io e Mad rimanemmo ancora un po’ a parlare del più e del meno. Quello che mi stupì fu che non tirò mai fuori l’argomento ‘Robert’ e gliene fui grata.
Diedi un occhiata al bancone. A servire c’era un ragazzo mai visto prima d’ora, così decisi di alzarmi per andare a prendere qualcosa da bere: una birra per me e una per Mad.
Ma può non succedere qualcosa a questa povera disgraziata ragazza? Può la fortuna stare dalla sua parte, una buona volta? NO, ovviamente!
Non feci neanche in tempo a sedermi su uno degli sgabellini , che un ragazzo sbucò dal pavimento da dietro il bancone. Probabilmente si era abbassato per raccogliere qualcosa, ecco perché non lo avevo visto. Non potevo vederlo ancora in faccia, visto che era girato di spalle intento a sistemare alcune bottiglie sugli scaffali, ma riconoscerei quelle spalle ovunque (del resto…come si fa a non riconoscere la perfezione?).
Fa che non si accorga di me, fa che non si accorga di me!
Fa che mi rivolga la parola, quanto mi manca la sua voce!
Insomma in questo momento sono la coerenza fatta persona.
Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) si voltò:
-“ Cosa le porto?” mi domandò senza neanche alzare lo sguardo. Non mi aveva ancora guardata quindi non poteva sapere che stava parlando con la sottoscritta.
Cosa gli rispondo? “due birre?” no troppo scontato…
-“ Vedi un po’ tu!”  gli risposi facendo riferimento non solo all’ordinazione
Si immobilizzò di colpo. Lentamente alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i mei. Blu nel verde….Verde nel blu. Fu come ritornare a respirare dopo sei giorni di apnea. Involontariamente mi sfuggì un sorriso.
Tutto ciò accadde in un attimo, un attimo troppo bello, un attimo troppo breve…ma un attimo perfetto.
L’istante dopo infatti il mio sorriso, così come era apparso, scomparve, alla velocità della luce. Il verde dei miei occhi non era più immerso in quell’ oceano blu che tanto adorava,no! Ora al posto di quel blu ce ne era un altro più scuro, impenetrabile. Eppure il verde smeraldo non perdeva le speranze, voleva lottare, voleva vincere, voleva immeggersi di nuovo in quel che era il suo paradiso personale. Ma, il blu, diventato ormai grigio, si faceva sempre più duro fino a che l’oceano non si trasformò in ghiaccio.
E faceva male…
Sei giorni prima pensavo che quegli occhi non potessero essere più freddi, più spaventosì, ma mi sbagliavo di grosso.
-“ Che vuoi…Kristen?” Ennesimo colpo al cuore.‘che vuoi..Kristen’.  C’era una nota di disprezzo nella sua voce, un qualcosa che mi destabilizzò completamente. Un’ondata improvvisa di gelo in piena estate sarebbe stata più genuina a confronto.
Non riuscii più a reggere quello sguardo, abbassai la testa e mi feci coraggio.
-“ Due birre” dissi senza guardarlo negli occhi.
Me le porse e io le afferrai con forza, come per aggrapparmi ad un qualcosa, pur di non cadere. Lo pagai e sussurrando un debole “Tieni pure il resto” andai verso i divanetti per portare la birra a Madison.
Appena vide la mia faccia sconvolta, fece per abbracciarmi ma prontamente mi scansai e corsi in bagno, sbattendo la porta….Dovevo restare da sola.
Si può sapere che cazzo gli avevo fatto, per trattarmi in quel modo?
Ero arrabbiata, infuriata, ma più di tutti…ferita!
Mi avvicinai al lavello per sciacquarmi il viso e solo in quel momento mi accorsi delle goccioline agli angoli dei miei occhi. Stavo piangendo.
Ho sempre pensato che  esistono due tipi di lacrime: quelle di coccodrillo, che usano le ragazzine immature, e quelle vere, spese per qualcuno che le merita realmente.
In vita mia non ho speso lacrime per nessuno, se non per mio padre…ma Robert le merita sul serio? NO! E questa consapevolezza, se possibile, allargò ancor di più la ferita.
Mi alzai, ritornando improvvisamente me stessa. Mi sono data un’opportunità, gli ho dato un’oppurtunità, ma evidentemente è destino: rimarrò per sempre un’artista zitella, e ne devo essere più che fiera.
“Non soffocare ciò che provi, non far finta di niente, o in futuro farà ancora più male…” Cervy evita di sparare cazzate! È stato un momento di debolezza, sono state lacrime di coccodrillo, non ricapiterà mai più! Kristen Stewart non è una ragazzina immatura!
Aprii con forza la porta e voltai lo sguardo verso il bancone: Robert stava servendo una ragazza (gatta morta più che altro) e con un sorriso le porse le sue ordinazioni. Un sorriso che a me era stato negato.
Andai verso Madison e Lucas che stavano chiacchierando (si fa per dire) sui divanetti e li pregai di riaccompagnarmi a casa. Non fiatarono, si alzarono e ci lasciammo alle spalle quel pub che era stato testimone dell’inizio e la fine di tutto.
Tutte le sicurezze che avevo fino a poco fa,però, stavano già crollando….

Ehmmm.....A parlare è Elys, vi ricordate di noi vero?  Ne è passato di tempo...
Io e Melas ci scusiamo per il tremendissimo ritardo, ma tra scuola, compiti, verifiche, interrogazioni, l'isparazione che era andata a farsi un viaggio, ecc.  siamo riuscite ad aggiornare solo adesso. Anche se la colpa è mia quindi prendetevela con me.
Arrivando al capitolo, che ne pensate? Recensite, ci teniamo al vostro parere (negativo o positivo che sia), sia per imparare dai nostri errori e quindi migliorare, sia per sapere se la storia vi piace ;)
Comunque ringraziamo tutti i lettori silenziosi e non. Un grazie speciale va a  NiamIsTheAnswer che ci segue fin dall'inizio e che ci lascia sempre una recensione ( a proposito passate anche dalla sua ff ;) . Bene guys vi lascio che devo andare a studiare latino per il compito in classe GRRRRRRRRRRR.
Alla prossima per vedere cosa succederà tra questi due ragazzi... si parleranno? si incontreranno? Kristen scoprirà qualcosa? La situazione peggiorerà o migliorerà? BHOOOOOOOO lo saprete solo leggendo ;) Promettiamo di provare a rispettare più i tempi ok?!


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Capitolo 9
*** The time can hurt. But it hurts more if you make me fall in love ***


 

 

The time can hurt. But it hurts more if you make me fall in love


Questo capitolo è un po' "particolare" .. per questo motivo lo dedico a Elys, la mia bimba nonché collega scrittrice ... A NiamIsTheAnswer perché grazie a lei sono riuscita a scrivere questo capitolo che è stato peggio di un parto gemellare e che mi ha aiutato a trovare questo titolo (che ammettiamolo è sta super mega faigoso) :'33 insieme a Elys su Skype ... A _Directioner J perché lei è il mio amore (cucciola ti penso sempre :D) :'33 ... e,anche se non lo meriterebbe , alla Sypsi .. così solo perché è importante. Grazie a tutti. Ci vediamo giù. ;D 

POV Kristen
1 mese dopo ..

YES, WE CAN.
Come diceva Obama, il grande e stimatissimo presidente della mia amata patria.
Obama, uomo colto e intelligentissimo.
Obama, uomo di stato e con le palle.
Obama, uomo di colore che, a disputa di chi sosteneva il contrario, ha fatto il culo a stelle e a strisce ai bianchi.
Obama .. che però sbagliava. Ohccazzo se sbagliava.
Sì, ci si può rialzare dopo una caduta. Ci si può disinfettare la ferita, mettere un cerotto e la cosa finisce lì. Si potrebbero scavalcare i problemi, fottersene altamente come se la cosa non ci interessasse. Si potrebbe addirittura ridere sulle proprie disgrazie, guardare all’indietro e vedere ciò che hai passato e ridere spensierato pensando che sei riuscito ad uscire da quella merda.
Si potrebbero fare tante cose, ma solo nel mondo della televisione.
Lì tutto è perfetto.
Anche nei momenti più schifosi, più traumatici, più … più .. tutti ti diranno “
Andrà tutto bene … vedrai che andrà tutto bene” E guarda caso .. andrà tutto alla perfezione. Perfezione di qua, perfezione di là.
Tutti soldatini stirati e pettinati e con un cazzo di sorriso sulle labbra anche quando si svegliano alle 4 del mattino.
Eccerto, anche io se avessi un fottutissimo regista a dirigermi e un copione con il quale sapere in anteprima ciò che succederà, sarei felice.
Perché, ammettiamolo .. chi è
veramentefelice??
Felice è chi riesce a svegliarsi al mattino sorridendo come un ebete seppur non sapendo come andrà la giornata.
Felice è chi si guarda intorno e vede sempre il lato positivo delle cose, o diciamo così, il
bicchiere sempre mezzo pieno.
Felice è chi guarda la persona che ha accanto e pensano di aver raggiunto il Paradiso terreno.
Felice è chi è amato e chi ama.
Felice è chi, come Mad, basta guardare negli occhi il/la ragazzo/a e sorridere sereni.
Felice è chi ha qualcuno che la aiuta ad affrontare le difficoltà.

Felice è chi non è realista, come la sottoscritta.
La sottoscritta è stata costretta troppe volte a rialzarsi dalle cadute che ha fatto. La sottoscritta ha dovuto disinfettarsi la ferita
DA SOLAtroppe volte per poter definirsi felice. La sottoscritta non ci cascherà più. Perché non esiste la vita perfetta. E’ solo un concetto relativo, come il moto o la quiete (Fisica fa male direiConcentrati Kris. Eccheppalle Cervy, zitto per piacere)
Una persona sente la propria vita uno schifo, e magari a qualcun’altro piacerebbe avere quel modo di affrontare la situazione. C’è sempre il lato negativo della cosa. C’è sempre quel
bicchiere che è mezzo vuoto. E io, purtroppo conosco fin troppo bene quello spazio vuoto che impedisce al nostro amato collega Bicchieredi essere considerato pieno al 100%.
Ed è per questo motivo che, a distanza di
1mese, 5 giorni e 47 minuti, io Kristen Jaymes Stewart posso affermare di NON ESSERE FELICE, ma di FAR FINTA Di ESSERLO.
Chiunque mi conosca pensa che io sia .. Contenta e tutti gli epiteti
sdolciosamenteeschifosamentepucciosidavoltastomacoenonlosomasonomielosi. Gnegnegne .. NO.
Ho ingannato persino la mai cara Madison, la mia migliore amica dalle elementari. Dall’asilo.
DALLA CULLA. Non sospetta di nulla, o non lo dà a vedere. Quindi qui i casi sono due:
1) O io so recitare bene la parte di “
Attuale artista zitella stramega stronza e realista senza alcun riguardo per i sentimenti umani e incapace di soffrire/innamorarsi”
2) O Mad sa recitare da Dio la parte della “Migliore amica che sa tutto ma non dice nulla per far credere alla sua migliore amica di recitare bene”

E se entrambi i casi clinici(?) sono corretti non resta altro che andare tutte e due a fare un provino per uno spot pubblicitario in cui posso almeno crederemaggiormente alla mia felicità, con un sorrisone stampato in viso al mattino presto, quando devo prepararmi in 3 secondi netti per andare a scuola dove mi aspettano 23764523478 verifiche (tra cui quella di fisica .. Kris, stai divagando … MACCHEPPALE Cristo Santo!!), 2 interrogazioni e .. DANDANDAAN .. è finito il latte.
Nella realtà, con gli stessi problemi e con o senza il
mio amore proibito, il latte, bestemmierei come una scaricatrice di porto con il mal di schiena. Ma in televisione no. Cazzu iu. Cos’è ‘sta mafia?? KRISTEN JAYMES STEWART DEVI STUDIARE FISICA.
Alzai gli occhi al cielo mordicchiando la punta della matita. Ignorai bellamente la vocetta irritante di Cervy e mi dedicai alla pagina completamente linda del libro di fisica, segno che le volte in cui l’avevo aperto erano veramente paragonabile a una “grandezza fisica trascurabile”.
Cercai invano di concentrarmi su quelle scritte di simboli alieni e mi sforzai di capire almeno le definizioni fondamentali. Mi passai una mano nei capelli disperata.
Non .. ce la posso .. fare. Kris, guai a te!!
Mi sforzai di tenere gli occhi fissi sulle formule e sui vari sistemi e incognite che mi si aprivano davanti, ma la tentazione era troppo forte. Voltai leggermente gli occhi verso la mia parete di disegni.
E fu un colpo al cuore
Il suo viso ..
Smettila. ..
I suoi capelli
Cazzo, ho detto di smetterla ..
La sua mascella ..
Dio santissimo aiutami
Le sue labbra
BASTA CAZZO BASTA!!
I suoi occhi.
Una lacrima mi scese lungo le guance.
No, no, non ti meriti le mie lacrime, brutto stronzo, non le meriti.
Mi affrettai ad asciugare quella vigliacca con la manica della giacca di pelle. La sua giacca … quella sera .. aveva su una giacca. Una fottutissima giacca che mi aveva messo sulle spalle per proteggermi dal freddo. Il cuore implose. Ma non ci feci troppo caso. O meglio, ci feci caso ma non lo diedi a vedere. Lasciai scorrere le lacrime sul mio viso, impotente e ritornai a studiare ..

 
...
­­­­­­­­­­­“Kriiis, come è andata la verifica??”
Mad, sorridente, era davanti a me, china sul mio banco ancora separato dal suo a causa della verifica appena affrontata. Riposi la matita controvoglia e la osservai. Gli occhi le luccicavano.
Ahia, brutto segno
.
“Che hai da ridere e urlare?? Cioè, abbiamo appena affrontato una verifica della quale né io né te capivamo neanche il titolo e ti vieni qui con quel tuo sorriso ebete ,che sai che odio, a chiedermi come è andata?? Sul serio, non è che pensare a Lucas ti ha dato .. ehm .. leggermente alla testa??”
Strinsi gli occhi e inarcai un sopracciglio. Osservai il suo nuovo septum al naso e sorrisi involontariamente.
Vidi anche lei inarcare il sopracciglio (con tanto di piercing anche quello .. ah la mia Mad) e stringere gli occhi.
Si chinò maggiorente su di me, appoggiando i suoi palmi aperti ai lati del banco, come per bloccarmi le vie di uscita.
Occazzo no .. ti prego fa che non riguardi ..        
“Lucas mi ha detto che” 
..Ettepareva
“Gli manchi. Insomma, non ti vede da un mesetto circa, quindi.. lui avrebbe .. ehm .. organizzato una .. uscitabvgfsdhbwj”
 WHAT?? Cervy, scusa se ti disturbo dal tuo momento di spegnimento totale .. Gnegne, che vuoi?? Ma sono sorda o anche tu non hai capito che cazzo ha detto?? .. Ma se ero spento come cazzo vuoi che capisca?? … Alzai gli occhi al cielo.
“Ehm, Mad, amica mia, potresti ripetere quello che hai detto?? Senza farfugliare cose a caso, capisco che abbiamo appena affrontato una verifica di fisica con la Ahimy, ma .. no”
Le strinsi una mano inanellata. Lei deglutii spaventata. Okkey, che cazzo ha combinato sta volta?? 
“Ehm .. ho detto che Lucas ti vuol vedere”
.. Grazie Capitan Ovvio!! Zitto Cervy, è più intelligente di te. E di te, a quanto pare, dato che ti stai insultando da sola .. FUCK THAT SHIT!! Hai vinto la battaglia ma non la guerra …
“Sì Mad, amore mio, luce dei miei occhi .. ma dopo?? Quella parte di cui ho capito solo un debolissimo sudygsahgcshgv??”
Cercai di sfruttare la mia espressione da cerbiatta ferita, come diceva sempre mio padre (ignora la fitta al cuore Kris, tanto poi passa), e la fissai dritta negli occhi.
Quegli occhi cosi .. stupendi.
Un misto fra verde e azzurro.
Verde .. e Azzurro
(Ignora anche questa fitta Kris, starai meglio dopo).
Vidi la sua incertezza aumentare e mi compiacqui del risultato.
“E va bene … ha detto che ti vuole vedere perché gli manchi .. ma dobbiamo andare al … pub.”
… … Okkey …
… Calma … … …
EEEEEE CONGAAAA… … … …
E conga?? Cervy, ma che ti sei fumato?? Anzi che vi siete fumati tu e quei due drogati della mia migliore amica e il suo ragazzo?? … 1) E’ cento volte meglio dire EEEEE CHUPACABRA, perché i chupacabras spaccano i culi ….
E poi chiedi a me cosa mi sono fumato .. Zitto cazzo .. 2) NON Ci VADO NEANCHE MORTA!!
Sospirai cercando di contenere una rabbia degna di una vampira assetata di sangue che non si nutriva da 21854128736 giorni e chiusi gli occhi.
“Al pub?? QUEL PUB?? TI SEI FUMATA QUALCOSA PER CASO?? NON Ci VENGO.. MA CHE CAZ …”
“SIGNOOINA STIUART!! Modei i termini in mia presenza. E ora signooina Madisoo, si sieda peppiacere che dobbiamo iniziare la lezione di storia dell’atte grattie. Bene signooi eravamo iimasti all’atte gotica con sfumature doiche e coinzie …  ”
Mad si sollevò dal mio banco e si sedette al mio fianco, osservando alquanto rapita il prof di arte. Dislessico oltretutto. Povero, aveva avuto un incidente d’auto. Ma dico io .. Non si capiva un emerito .. Ci A ZETA ZETA O quando parlava. E il termine cazzo non esprimeva al 100 per 100 il livello di fantasia che un alunno doveva avere per arrivare a capire che “coonna oica” stava a significare colonna ionica. Afferrai la matita e iniziai a scrivere.

 “E dicceevocche la .. complessità delle fomme che si intecciano nella tatua ..”
La matita si muoveva veloce sul foglio, cercando di stare al passo del nostro amato prof Doxens. Uno rumore di carta che rimbalzava mi fece alzare la testa. Un bigliettino giallo fluo era atterrato vicino alla mia mano. Alzai gli occhi al cielo ..  
MadisonEggià .. forse dovresti leggereZitto Cervy, non ti ci mettere
Cercai di ignorarlo e concentrarmi sulla lezione. Riposo la testa sul braccio sinistro e mi concentrai sul foglio bianco che presto si riempì di scritte grigio-nere.
No, Kriis?? No .. non leggere .. Non farlo .. FALLONon rompere CervyFallo fidati, magari non è su .. SI CHE LO E’ Lo hai letto, signorina Kristen holavistaaraggixemenevanto Stewart?? ..
Deglutii agitata, sentendo la curiosità crescere in me. Non è mai morto nessuno a leggere un bigliettino. Alzai lo sguardo e lo puntai sul pezzettino di carta giallo accanto al mio braccio.
Daai faaallo … SMETTILA DIAVOLO TENTATORE ..Okkey, allora non farlo, ma poi non venirti a lamentare da me del fatto che te ne sei pentita .. Ammettilo che lo VUOI rivedere .. NO, NO QUESTO MAI!! Leggi il biglietto. ORA.
Alzai lo sguardo verso il soffitto, implorando ad una qualsiasi creatura mistica di darmi una piccola riserva di forza (e latte). Afferrai decisa il pezzettino giallo accartocciato e sentii la mia migliore (e a volte rompiballe) amica Mad. Sospirai e lo aprii sul tavolo.

Dai .. lo so che hai paura .. per quello che è successo con Rob e che non lo vuoi vedere .. ma ti supplico cazzo .. VIENI!! Altrimenti non ti sto più amica .
Sorrisi involontariamente e la guardai ..


Lei mi sorrise di rimando, mordicchiandosi il labbro nervosamente. Allora si è confermata l’ipotesi 2 del mio contorto monologo mentale .. wow .. Abbassai la testa e le risposi.

1)Tu che ne sai di quello che è successo con Rob? 2) Chi mi assicura al 215312873518725% che non lo vedrò neanche di striscio??

Accartocciai velocemente e glielo rilanciai, stando attenta che lo sguardo freddo del prof fosse puntato altrove. Con la coda dell’occhi vidi la mia amica afferrarlo prontamente e leggere subito. Notai che le sue labbra rosse fuoco (ah .. non capirò mai la sua passione per il rossetto rosso) si incurvarono in un sorriso e che la sua mano iniziò a scrivere.
Cercai di concentrarmi meglio sulle parole del prof.
Devi andare. Fidati.NOOO. E non cambio idea. Stop. Stop the traffic .. let them throw.
Mi battei una mano sulla testa mentre l’ennesimo bigliettino atterrò sul mio foglio. Guardai di sbieco l’espressione di Mad.
Tesa … fantastico.
Lo srotolai e lessi.

1)Beh diciamo che sono la tua migliore amica dalla culla .. non bastano finti sorrisi e le solite stronzate per convincermi .. in più il mio ragazzo è il suo migliore amico. Siete strani tutti e due. 2)IO CAZZO. TI HO MAI MENTITO??

All’ultima affermazione la guardai sorridendo maliziosa. Lei alzò gli occhi e si rimise a scrivere su un pezzettino di carta. Ridacchiai. Una volta finito lo rilanciò verso di me assottigliando gli occhi.

E va bene è capitato una volta.. Si più di una volta .. ma era per il tuo bene. Edaaai Kris, davvero non sono così stronza. Fidati di me.

Mhh strano che non abbia ancora usato l’arma della …Altro bigliettino. Propongo che invece di buttarti nel campo degli spot pubblicitari, tu vada a fare l’indovina. Lo so Cervy ..

Altrimenti non ti sto più amica.
 
Mi sforzai di trattenere le risate e spostai la mia attenzione sul suo viso.
NO. NOO. NON E’ POSSIBILE. Gli occhioni dolci no. La sua boccuccia-uccia-u era raccolta in una specie di broncio. Gli occhi verdi spalancati. Le lunghe ciglia deformate dal mascara sbattevano regolarmente.
MAVVAFFANCULO …
MAMMAA … OCCHI DOLCI Mi IMPORTUUNAAA …

Scossi la testa e mi abbandonai sul banco.
Non posso correre il rischio .. non potrei sopportare di rivederlo .. magari con un’altra ragazza. Kris,smettila. Non te ne pentirai vedrai. Fidati di lei. Ha mai fatto qualcosa che ti abbia fatto male??
Spostai i miei occhi divenuti lucidi su di lei che ora sembrava rassegnata. La bocca stretta in una linea retta.
E’ delusa .. brava stronza.
Mi morsi le labbra tentennante.
Dove è andata a finire la vecchia Kris che non si lascia mettere i piedi in testa?? Morta solo per un cazzo di ragazzo che l’ha illusa?? Non sarà né il primo né l’ultimo. MUOVI IL CULO E ACCETTA. Andrà tutto bene.
Spalancai gli occhi spaventata dal suono della campanella. Mi girai di scatto verso Mad che stava già uscendo dalla classe per andare a fare la ricreazione.
“Mad, amore mio. Vengo!”
La sua figura si bloccò poco distante dal mio banco. Si girò con un sorrisone sulle labbra. Mi studiò. E si fiondò su di me.


...

 
“S-scusate devo andare in .. bagno”
Mi alzai dal divano sotto gli sguardi attoniti di Mad e Lucas e mi feci strada in mezzo alla folla a gomitate, cercando di reprimere l’ondata di lacrime che mi stava investendo e quindi non facendo caso ai corridoi che percorrevo né della strada che prendevo. Appena scorsi una porta mi ci lanciai, aprendola di scatto e chiudendomi ci dentro.
Il bagno ..che fortuna.
I rubinetti che avevo al posto degli occhi si aprirono di scatto. Mi lasciai scivolare sul lavandino.
Com’è che avevi detto Cervy?? Andrà tutto bene
Mi asciugai le lacrime che copiose scendevano dal mio viso sbavando il trucco lungo le guance. Aprii il rubinetto del bagno e mi sciacquai per l’ennesima volta il viso accaldato e stanco.
Devo ammettere che … forse .. mi sbaglia … MAVVAFFANCULO!! TE, MAD, LUCAS E QUEL COGLIONE CHE NON C’E’!!
Si .. dovevo ammetterlo .. avevo una fottutissima paura di rivederlo.
Mi ero fatta un sacco di domande, ipotesi, frasi pronte da dirgli nel caso in cui l’avessi rivisto. Mi ero preparata ad ignorarlo, a sputtanarlo, ad essere la solita Kris Stronzadentro Stew ..
Ma ..
C’era quel “ma” che mi rendeva impossibile stare in quella stanza. Non avevo preso in considerazione la possibilità che lui non ci fosse.
E cazzo, non credevo che facesse così male. Tutto mi ricordava lui … L’odore di fumo, la fragranza di birra, Il viso famigliare di Lucas e il sorriso di Tom, i divani di pelle
Volevo rivederlo, ma allo stesso tempo non volevo.
Il massimo della coerenza mi dicono. Fatti coraggio e torna di là. Dai Kris, Mad si starà chiedendo se sei caduta nel cesso bassa come sei.
Mi passai le mani sugli occhi gonfi e rossi, cercai di aggiustarmi un po’ i capelli e, sospirando pesantemente, tornai ad indossare quella mia maschera di felicità e stronzaggine. Lentamente girai la maniglia del bagno e fui investita dalla musica assordante della pista. Il rumore dei bassi che rimbombavano fra le pareti era insopportabile.
Mi mancava l’aria. O forse .. forse ero io che non stavo respirando??
Un ammasso di gente mi bloccò la visuale impedendomi di vedere dove cazzo dovevo andare. Il mio cuore prese a martellare contro la cassa toracica.
Calma Kris .. devi girare a destra. Sicuro Cervy?? NO, cazzo non so .. prova a sinistra. O forse a destra, o davanti .. E VA BENE .. vado a sinistra.
Cercando di ignorare il respiro strozzato e il cuore che minacciava di uscirmi dal petto, mi feci strada fra quell’ammasso di corpi posseduti (qualcuno chiami l’esorcista .. esiste l’esorcismo contro l’alcool??) e arrancai verso il corridoio a sinistra.
Appena vi varcai sentii un familiare odore di .. menta. E fumo.
Il corridoio era lungo e illuminato, portava ad una stanza dalla quale provenivano delle voci. Risa …
Mhh okkey strada sbagliata. Prova di là, casomai chiedi indicazioni.
Avanzai lentamente, cercando di non farmi prendere un attacco di panico.
Ennesime risate di .. donne.
E una .. molto roca. Quasi … sexy.
Kris?? Ti sembra il caso??
Appoggiai un palmo al muro, come per sostenermi e percorsi l’ultimo tratto che mi separava dalla stanza. Finalmente mi affacciai.
La stanza era calda, accogliente. I muri erano rivestiti di mattoni e il soffitto di travi di legno a vista. Sul fondo un caminetto acceso e un tavolo da biliardo. Le voci mi attirarono verso il lato opposto della stanza.
Può un solo cuore scoppiare dalla felicità e rompersi in mille pezzi in un solo secondo??
Robert ..
Rob .. in tutta la sua bellezza, fasciato da una maglietta bianca e un paio di jeans blu scuro era in piedi appoggiato al muro dietro di sé, sorridente.
La mascella squadrata sempre ricoperta da quello strato di barba biondiccia.
Gli occhi azzurri luminosi.
Mi sentii morire.
E abbarbicate a lui .. due troie.
Bionde.
Rifatte
.
Aggrappate al suo collo come se lui fosse il loro salvagente.
Sorrisi amara, sentendo montare in me la rabbia.
Non fidatevi .. vi sta solo illudendo.
Feci un passo verso quella visione rivoltante avvertendo i freni inibitori della mia ragione sciogliersi come ghiaccio al sole. Ringhiai talmente forte da far girare entrambe le troiette e il puttaniere verso di me.
Le loro espressioni erano .. da oscar.
Scioccate, indignate, lui persino incazzato.
CON ME??
Ridacchiai nervosamente, stringendo i pugni convulsamente.
“Che .. che ci fai tu .. tu qui??” La sua voce era .. tutto un programma.
Colpevole, indignata, quasi spaventata.
Non risposi, mi limitai ad avvicinarmi lentamente verso di lui, ignorando le espressioni scioccate delle due povere bimbe. Gli arrivai talmente vicino da sentire il suo profumo invadermi le narici.
Masochista?? Forse …
Pazza?? Sicuro …
Fissai i miei occhi nei suoi. Gelidi. Mi fecero rabbrividire, ma non abbastanza da farmi paura.
“Che c’è?? Il gatto ti ha mangiato la lingua?? Ti ho chiesto che vuoi??”
Bene. Usi la carta della rabbia. Amico, non sai chi hai davanti.
Sorrisi sadica. Mi schiarii la gola, strinsi i pugni e mi feci coraggio.
“Mh e dunque, dopo un mese che mi ignori volutamente, che mi hai detto.. Niente a dire la verità .. L’unica cosa che hai da dire è che cosa voglio IO?? SUL SERIO?? MA TI SENTI??”
Risi dal nervosismo, sentendo le mie membra tremare come mai prima d’ora. La vista iniziò ad annebbiarsi e un piccolo bagliore rossiccio ai lati della mia visuale mi avvisò che era troppo tardi per fermarmi. Gli puntai un dito al petto, avvertendo le sue ossa sotto di me.
Non ci pesare. Concentrati.
“TU .. RAZZA Di BASTARDO, CAZZONE, STRONZO VERME. Mi FAI SOLO SCHIFO HAI CAPITO?? SOLO SCHIFO!! Dopo giorni in cui non ti sei fatto sentire, che mi hai lasciato come una deficiente a rimuginare sul fatto che forse mi ero comportata come una cogliona chiedendoti di baciarti .. e ne sono tutt’ora convinta … ARRIVO AL PUB PER CHIARIRE E TU CHE FAI?? Mi CHIEDI CHE VOGLIO?? Ahahaha ma allora c’è qualcosa che non va. Pensavo .. che .. TU NON VOLESSI AVERE RELAZIONI, INSOMMA. Me l’aveva detto Mad, e anche Lucas. Tu sei un tipo difficile. MA CAZZO NON PENSAVO CHE IL TUO PROBLEMA FOSSI IO. SE .. se la colpa è mia … DOVEVI DIRMELO. DOVEVI TIRARE FUORI LE PALLE PER DIRMELO IN FACCIA. SAI LE PALLE SI USANO ANCHE PER QUELLO NON SOLO PER SCOPARTI LE TUE TROIETTE NELLE STANZE DEL PUB!!”
Le prime lacrime si addensarono ai miei occhi, rendendo più difficile la mia missione. I suoi occhi si velarono. Si scurirono. La mascella era contratta, tesissima. Mi guardava come .. come se fossi un’aliena. Il mio cuore tremò ancora.
“Kristen senti .. non è un tuo problema. Il problema .. è mio. Tu non c’entri. Io non .. sono la .. persona giusta per te.”
Osservai le sue mani posarsi sulle mie spalle nel tentativo di staccarmi da lui.
Me le scrollai di dosso e mi avvicinai alle due .. puttanelle che guardavano la scena con occhi sgranati.
“Eccerto .. il problema è tuo. PERO’ NON TI FAI PROBLEMI A SCOPARTENE DUE ALLO STESSO TEMPO VERO?? E’?? Mi FAI SCHIFO HAI CAPITO?? SOLO SCHIFO. Tu .. tu HAI ROVINATO LA MIA VITA. ME L’HAI ROVINATA HAI CAPITO?? SEI SOLO UNO STRONZO!!”
Le prime lacrime presero a scendere lungo le mie guancie. I suoi occhi si chiusero come se stesse soffrendo. Mi incazzai di più.
“APRI QUEI CAZZO Di OCCHI E ASCOLTA. Tu … la prossima volta che .. che .. esci con una ragazza .. CERCA ALMENO Di NON FARLA INNAMORARE. PERCHE’ FA MALE. TREMENDAMENTE MALE”
Singhiozzai involontariamente, cercando di imprimere nella mia testa la sua espressione apparentemente dolorante prima di andarmene. Mi voltai velocemente, correndo lungo il corridoio, lasciandomi alle spalle tutto.
Robert, le troie, il mio cuore.
Svoltai seguendo la strada che prima mi sembrava impossibile da ricordare.
Mi portai una mano sul petto, nel punto in cui mi sentivo risucchiare.
Il dolore era insopportabile.
Le lacrime impossibili da fermare. Arrivai alla sala davanti ai divanetti, procedendo spedita verso la porta e ignorando le voci allarmate di Lucas e Mad dietro di me. Mi buttai fuori dal pub piangendo come una fontana.
Mi abbandonai alla crisi isterica che mi aveva investito, finché non sentii due mani famigliari appoggiarsi sulle mie spalle.

Bene siamo al commento finale ...
DANDANDAAAAN ... Il latte è il mio amore .. nel caso in cui voi non aveste capito :'33 Allora tralasciando il fatto che io, Elys e NiamIsTheAnswer siamo collegati via Skype e tralasciando il fatto che la mia bimba odia le noccioline ... (vergognati D:) che dire .. sono contenta che voi siate arrivati fin qui .. vuol dire che la storia vi piace. Comunque per chi non l'avesse capito io sono Melas, tornata da un luogo impervio quale la scuola e ora qui per voi a pubblicare il capitolo nato durante un piccolo momento di sclero davanti al dibattito Obama-Romney :D e .. non so il perché .. avevo una strana simpatia per Obama .. (anche per il video delle Hillywood Show .. andatelo a vedere .. merita ù_ù)
Beeeenneee ... io vi saluto ora ... vado a sclerare con quelle due troiette-ette-e su Skype
Bye guys .. e mi raccomando recensite numerosi
Alla prossima puntata di Mistero (no okkey mi sono fumata l'acido formico :D)


 

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Capitolo 10
*** So I cross my heart and i hope to die... ***


 So I cross My heart and I hope
to die..



Prima di lasciarvi al capitolo volevo straringraziare la mia bimba Melas per sopportarmi (santa dovrebbero farla)
e perchè senza di lei ora non avrei il minimo coraggio di pubblicare neanche una sola sillaba. GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Ora vi lascio al capitolo, ci si vede sotto ;)


POV ROBERT

Il tempo. Passa anche quando non sembra. Passa anche quando ci limitiamo a sopravvivere. Passa e basta, senza che si possa fare niente per  fermalo, per ritornare indietro nel tempo ancora ed ancora. Semplicemente passa e altro non si può fare se non guardarlo passare.
Quanti giorni erano trascorsi dalla prima volta che avevo sentito parlare di lei ? Quanti giorni erano passati dalle risate che mi facevo quando Madison mi parlava di una sua amica che ancora non conoscevo? Quanti giorni erano passati dal nostro primo incontro? E dal nostro appuntamento?
Tanti, troppi.
Sembravano così lontani, quasi li avessi vissuti in un’altra vita, in un altro mondo. E sapevo che era così. Lo sapevo perché esattamente 15 giorni prima avevo visto il mio mondo crollare davanti ai miei occhi e il responsabile di quella distruzione ero soltanto io.
Ora stavo vivendo un’altra vita, una vita lontana da quei bei momenti, da quegli abbracci, da quelle sensazioni, da quegli occhi verdi..
 “Mi FAI SCHIFO HAI CAPITO?? SOLO SCHIFO. Tu .. tu HAI ROVINATO LA MIA VITA. ME L’HAI ROVINATA HAI CAPITO?? SEI SOLO UNO STRONZO!!”
Strinsi i pugni e tesi la mascella.
“APRI QUEI CAZZO Di OCCHI E ASCOLTA. Tu … la prossima volta che .. che .. esci con una ragazza .. CERCA ALMENO Di NON FARLA INNAMORARE. PERCHE’ FA MALE. TREMENDAMENTE MALE”
Chiusi gli occhi, come a voler eliminare definitivamente quelle parole dalla mia mente. Erano giorni che mi tormentavano. Erano giorni che mi odiavo per quello che ero stato costretto a fare. Erano giorni che non sopportavo me stesso. Perché io? Perché non potevo vivere la mia vita in pace? Perché non potevo viverla con lei al mio fianco?
I ricordi di quella sera mi uccidevano, mi logoravano dall’interno.
La rabbia nella sua voce, il disprezzo nelle sue parole, ma soprattutto il dolore nei suoi occhi.
Pensare che stesse male, che soffrisse per me … mi destabilizzava. Non lo meritava, non la meritavo. Lei ha bisogno di essere felice … di ridere, non di piangere. E mi odiavo per questo, anche perché mai avrei pensato di poterla far soffrire, mai. Avevo deciso di farla finita fin da subito con lei proprio per non lasciarle il tempo di affezionarsi a me, ma evidentemente non avevo preso in considerazione il fatto che fosse già troppo tardi.
Eppure non potevo non esserne felice. Inutile negare che il mio cuore aveva preso a battere più forte quando mi aveva detto, anche se implicitamente, che era innamorata di me. Mi sembrava assurdo, quasi stupido dover pensare che le sue parole fossero vere, eppure volevo crederci.
Ma non potevo negare neanche, che oltre a farmi felice, mi uccideva. Insomma che senso aveva tutto questo? Che senso aveva il mio amore per lei (perché era questo ciò che provavo, inutile girarci intorno), e il suo amore per me,  se ciò che aveva detto era vero? Semplice, non aveva ALCUN senso.
Non ci sarebbe mai stato un Robert e Kristen, né un noi, ed è così che doveva andare. Magari quello che provavamo non era neanche amore, insomma da quel che ho capito nessuno di noi due aveva mai provato prima un sentimento del genere, e colti dall’euforia magari avevamo scambiato semplice affetto con qualcosa di più..
Rob ma ti senti quando parli?? Non ci credi neanche tu, Cristo santo. Sii sincero almeno con te stesso una volta tanto..
Abbassai lo sguardo. Inutile negare l’innegabile, Neury aveva ragione, io l’amavo. Nessuno sbaglio, nessun fraintendimento, era così e basta. Ma quello che provava lei, nonostante avesse cercato di farmelo capire, rimaneva ancora un mistero per me.
Ma comunque che importanza aveva sapere quali fossero i suoi sentimenti se poi non sarebbe potuto comunque esistere un ‘noi’?
Mi ridestai dai miei pensieri e decisi di tornarmene in macchina prima di cominciare a tremare, tanto era bassa la temperatura.  Il mese di Dicembre a Londra era uno dei più freddi, e anche se ormai ero abituato a quel clima, non potevo permettermi di prendere freddo. In più il vento , essendo in spiaggia, cominciava a infastidirmi. Mi rialzai scrollandomi un po’ di sabbia da dosso e pronto ad affrontare un’altra monotona giornata cominciai ad incamminarmi verso il parcheggio.  Venivo spesso qui, soprattutto negli ultimi giorni. Era un luogo dove potevo essere semplicemente me stesso e dove non mi preoccupavo di soffocare i miei sentimenti. Senza le continue domande scassacazzo di Tom e Lucas. Era un posto tranquillo, poche volte trovavo altre persone a passeggiare sulla riva. Sinceramente non sapevo spiegarmi il perché, era una bella spiaggia in fondo.
Che genio … Hai forse dimenticato che è Dicembre e che le persone normali non vengono in spiaggia con non so quanti gradi sotto lo zero!
Oh..Soddisfacente risposta Neury, meriti un applauso. E mentre nella mia testa si susseguivano applausi e grida di ogni genere (neanche  fossimo in un film), i miei occhi si andarono a posare su di una figura stesa a terra, vicino alla riva. Mi avvicinai cauto, con un enorme punto interrogativo in fronte, attento a non farmi vedere. Era piuttosto strano trovare una persona lì, soprattutto a quell’ora del mattino. Ma sapevo benissimo che non si trattava di una persona qualunque.  Era impossibile non riconoscere quell’esile corpicino tanto fragile, quelle labbra schiuse a formare una piccola ‘o’, e quegli occhi che anche da chiusi erano capaci di mettere KO chiunque.
Ehm Rob? Guarda che….
STAI ZITTO NEURY, non è il momento!
Ero a circa cinque metri da lei eppure riuscivo a notare ogni più piccolo particolare del suo viso. Chissà se potevo correre il rischio di avvicinarmi ancora di più per poterla guardare con quegli occhi innamorati che ero costretto a nasconderle?
Rooooob non….
Cosa non capisci della frase ‘STAI ZITTO’ ??!Lasciami in pace CAZZO.
Decisi comunque di non rischiare e di rimanere ad osservarla per un po’ da lontano. Probabilmente sarebbe stato uno degli ultimi ricordi di me e lei, di quel Robert che non fingeva di odiarla e di Kristen, la ragazza che era riuscita a rubarmi il cuore.
Sorrisi.
Era un sorriso malinconico il mio. Sapevo di non poter mai più vederla dormire come stavo facendo in quel momento. Quella sarebbe stata la prima e l’ultima volta. Non avrei mai più potuto guardarla con occhi innamorati o abbracciarla oppure dichiararle apertamente i miei sentimenti. Ma è così che doveva andare, se l’amavo veramente dovevo lasciarla andare. Ed è questo che volevo fare e che avrei fatto: l’avrei lasciata a qualcun altro che la facesse sorridere, mentre io sarei rimasto con le mani nei capelli a disperarmi e a pensare come sarebbe stata la mia, la nostra vita se non fossi così sbagliato per lei.
CAZZO ROB, VUOI SVEGLIARTI COGLIONE? CHE C’è,ORA HAI ANCHE LE ALLUCINAZIONI!?
Ma la smetti?! Quando cazzo ti deciderai a lasciarmi in pace?! E poi non dire cazzate lei è …..
OH!
Accetta la verità caro Rob: sei diventato peggio di Lucas. Hai persino le visioni, ti sei rincoglionito del tutto!
Evito di rispondere, ma resto dell’idea che scassi troppo. Non potevi lasciarmi nella mia convinzione di averla vicino? Che ti cambiava?!
 
Non so come, trovai la forza per andarmene. Probabilmente era la parte meno egoista di me che mi costrinse di lasciarla lì, di lasciarle vivere la sua vita. Ma comunque sapevo che era la sola e unica cosa giusta da fare.
E stufo da tutti quei pensieri che non facevano altro che allargare le ferite del mio cuore, presi a fantasticare su una speranza desiderata, una speranza che solo in un mondo parallelo sarebbe potuta essere reale.
 
Un ragazzo e una ragazza, abbracciati e sorridenti. Lui ama lei, Lei ama lui. Due ragazzi che si amano con quell’amore che in pochi hanno la fortuna di conoscere, di provare. Chiunque fosse passato di lì sarebbe stato capace di percepire, e molto probabilmente non capire, quel forte sentimento che li legava. L’uno è  la calamita dell’altro, l’uno è essenziale per l’altro. Lei che si avvicina ancor di più a lui per non prendere freddo. Lui che le circonda con un braccio le spalle e le lascia un tenero bacio tra i capelli. Lei Kristen. Lui Robert. E pensare che prima di conoscersi erano due di quei tanti ragazzi che non credevano nell’amore …

 
 
 
Pov Kristen
 
25 giorni ….
Erano 25 fottutissimi giorni che non lo vedevo, che non sentivo la sua voce.
Mi mancava terribilmente. Mi mancava il suo profumo, le sue battute, i suoi abbracci, i suoi occhi che mi guardavano con una dolcezza infinita, tutto di lui mi mancava. E il fatto che mi mancasse mi faceva star ancora più male. Lui non mi voleva, mi aveva presa in giro, mi aveva usata e io che facevo? Piangevo e mi facevo del male ricordando i bei momenti passati insieme.
Dall’ultimo incontro con lui, Mad non faceva altro che scusarsi. Aveva visto quanto ci stavo male e continuava a incolparsi di tutto. Diceva che era colpa sua, che non doveva organizzare quell’appuntamento, che se non lo avessi conosciuto tutto questo non sarebbe accaduto. Io mi limitavo ad annuire in silenzio, non sapevo se essere d’accordo con lei. Magari se non lo avessi conosciuto ora non starei soffrendo in questo modo, ma non conoscerlo equivaleva ad ignorare l’esistenza di tutti quei sentimenti meravigliosi che solo lui era stato capace di donarmi.
Per non so quanto tempo mi ero sempre nascosta dietro a una maschera, una maschera che avevo creato dopo  la perdita di mio padre. Ma con lui ero riuscita ad allontanarla e mai avrei pensato di potermene pentire.  Ed ecco perché faceva male:  era riuscito a uccidermi senza che io opponessi resistenza.  Nel momento in cui vidi per la prima volta i suoi occhi di ghiaccio ero più vulnerabile che mai, la mia maschera era come sparita e lui ovviamente non si lasciò scappare l’occasione.
Ero stata una stupida, ne ero consapevole. Eppure perché non riuscivo a pentirmene?
 
 
“ Kristen sei pronta? Dobbiamo andare subito, più tardi ho una riunione di lavoro!”
Non so per quale assurdo motivo mia madre aveva deciso di uscire a comprare i regali di Natale, gli addobbi e l’albero. Ci ero sempre andata da sola, o meglio ci andavo sempre con mio padre, ma, da quando se ne era andato, mi arrangiavo come meglio potevo. Mia madre se ne fregava, impegnata com’era nel lavoro, figuratevi se si preoccupava dei preparativi per la “festa”. Probabilmente quest’anno aveva deciso di accompagnarmi perché aveva notato il mio cambiamento ed era preoccupata per me, in fondo era pur sempre mia madre.
“ Sì mamma chiamo Mad e arrivo, Sali in macchina intanto …”
Dovevo chiamare Mad per avvisarla che quella sera non sarei riuscita ad andare a casa sua. Lo shopping con mia madre era davvero stancante.
                                                                     ***
 
“ Allora i regali sono sistemati, ora dobbiamo occuparci degli addobbi”
Disse mia madre mentre continuava a guardare il suo orologio. Sbuffai. Sapevo perfettamente che era già in ritardo per la riunione, come sapevo anche che non voleva dirmi del suo ritardo per poi lasciarmi lì da sola. Probabilmente aveva capito più di quel che pensavo riguardo alla mia situazione attuale e non voleva ferirmi ulteriormente.
“Mamma, che ne dici se li scegliessi io da sola? L’ho sempre fatto io, voglio che sia una sorpresa. E poi non avevi una riunione tu?” Le semplificai il tutto. In fondo che senso aveva stare con lei se l’unica cosa a cui avrebbe prestato attenzione sarebbe stato l’orologio?!
“ Va bene Kristen, ma non fare tardi …. Ciao!” mi abbracciò e se ne andò via di corsa. Sapevo di aver ragione, era in un ritardo tremendo. Almeno i poteri di veggente mi erano rimasti.
 
 
Mi catapultai su una panchina, rilassai le gambe e mi concessi una pausa. Ero sfinita. Altro che stancante, lo shopping con mia madre sarebbe dovuto essere considerato  un reato.
Chissà come sarebbe stato, invece, un giorno tra i negozietti insieme a lui?
Ci immaginai mano nella mano e sorridenti come non mai.
Inevitabilmente sorrisi mentre altre lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi. Perché continuavo a farmi del male? Che senso aveva? Lui, per qualche oscuro motivo, non mi sopportava e io avrei dovuto farmene una ragione.
Asciugai gli occhi e decisi di reprimere i miei sentimenti. Tirai su la mia solita maschera, ma io sapevo che internamente ero distrutta.
Ignora le fitte al petto, Kris, passeranno..
Questa la frase che mi ripetevo ormai da tanti, troppi giorni.
                                                                     ***
 
Stavo cercando di scegliere un albero adatto per quel Natale. Ero indecisa tra uno verde chiaro, uno verde scuro e un altro bianco. Forse un verde scuro sarebbe sembrato più reale rispetto agli altri due, ma quello bianco aveva qualcosa di …
Mentre mi concentravo sulla mia scelta (come se fosse essenziale il colore dell’albero) mi squillò il telefono. Lo lasciai squillare per un po’ e poi decisi di rispondere.
“Si Mad?? Sei consapevole di aver interrotto una scelta di vitale importanza, vero?”
Strano che aveva chiamato, l’avevo avvisata che non sarei andata a casa sua.
“Kris sei ancora al centro commerciale? Quello vicino casa tua?”
Ma mi prende in giro?
“Ehm sì perché? Dove sarei dovuta andare, scusa?”
“ Vieni subito via di lì, è un ordine” Ma che cazzo di problemi ha?
“ Mad ma che vuoi? Ho ancora un albero da scegliere … Se sono le solite cazzate evita, non è il momento”
“Kris c’è un motivo ben preciso se ti dico che te ne devi andare via da lì, okkey?” iniziava a farmi innervosire sul serio. Strinsi convulsamente le nocche mordendomi il labbro dalla rabbia.
“Cazzo Madison, ma non sai più parlare? Per quale motivo dovrei andarmene?” Okkey forse avevo alzato un po’ troppo la voce visto che 374874047 occhi erano puntati su di me.
“Per …” Non feci in tempo a sentire la risposta di Mad che voltando lo sguardo, incontrai due occhi azzurri che mi scrutavano con stupore.
Di colpo dimenticai Mad che urlava al telefono, dimenticai che mi trovavo in un centro commerciale, dimenticai persino il mio nome. La mia attenzione era dedicata solo ed esclusivamente a quel ragazzo, Robert.
Ci guardammo per un istante interminabile.
Stupore e indifferenza, ecco cosa vedevo nei suoi occhi.
Al contrario dell’ultima volta, però,gli sorrisi. Ero inevitabilmente arrabbiata, ma inutile dire che l’amavo. E per un istante l’amore che provavo prevalse sulla rabbia, sul dolore e sul risentimento.
Fu solo un attimo,però. Uno stupido e misero attimo.
Il mio sguardo si spostò dal suo viso e si andò a posare sulla sua mano intrecciata ad un’altra più piccola. Sgranai gli occhi e lentamente, come a voler ritardare il momento che mi avrebbe definitivamente distrutto, li posai sulla figura al sua fianco.
Era una ragazza, una bellissima ragazza. I capelli lunghi e biondi ad incorniciare sinuosamente il suo viso curato e perfetto. Cercai in tutti i modi di trovarle anche un minuscolo difetto, ma non ci riuscii.
Fu allora che mi resi conto che io non ero abbastanza per lui. Se avesse potuto avere una come lei, per quale assurdo motivo avrebbe dovuto scegliere me?! Dovevo mettere un punto a questa situazione, dovevo smetterla di soffrire, dovevo dimenticarlo.
Aprii la bocca come a voler dire qualcosa.
Avrei voluto urlargli “Sei uno stronzo”, “Ti odio”, “Mi fai schifo”, oppure un “Ti amo” o anche un semplice “Perché?” ma non una parola uscì dalle mie labbra.
Così con un ultima lacrima che solcava il mio viso, mi ricordai che Mad era ancora in linea. Alzai il braccio per portare il cellulare all’orecchio e sussurrai un debole “Mad, vengo da te”
Voltai le spalle e me ne andai da quel posto, mentre l’immagine che poco fa la mia fantasia aveva creato sembrava diventare sempre più reale, ma con un piccolo dettaglio . Un dettaglio che mi uccise:
Quella mano stretta nella sua, non era la mia. Quei sorrisi non erano di Kristen e Robert. Quella ragazza al suo fianco non ero io, ma la bionda ragazza che avevo visto poco fa.
Come sarebbe stato un giorno tra i negozi insieme a lui?Io non lo avrei mai saputo, ma quella ragazza lo sapeva bene. Era la sua mano quella stretta nella sua. Erano i loro sorrisi quelli che avevo visto.
Io avrei dovuto solo accettarlo ….

Eccomi! Come avrete già capito, è Elys a parlare. Bhè innanzi tutto mi scuso per il grandissimo, enorme, stratosferico ritardo, ma prendetevela con me perchè la Melas non ha colpe ù.ù
Tra premiere, i vari eventi e la scuola sono rimasta un pò indietro con la scrittura, mi scuso in ginocchio. Cambiando discorso, ma li avete visti??! Dire che sono fantastici è dire poco. Abbiamo il cast migliore dell'universo gente. E i Robsten??! Cosa non sono quei due! Stanno insieme (non abbiamo MAI dubitato di questo), ma soprattutto sono più che felici!
Arrivando al capitolo...è un capitolo un pò malinconico, ma necessario per capire i sentimenti dei nostri ragazzi. Chissà chi è quella ragazza bionda mano nella mano con Rob...Bha!
Coooomunque che ne dite di lasciare una recensione? Sia negativa che positiva, anche solo per capire se vi piace la storia.
Arrivando ai ringraziamenti, un super enorme grazie va a NiamIsTheAnswer che ci segue costantemente, che sopporta i miei ritardi (povera!) e che con le sue recensioni ci fa letteralmente rotolare dalle risate!
Ringrazio ancora e ancora Melas, ti voglio bene bimba!
Ringraziamo infine voi lettori, silenzioni e non, che ci seguite e dedicate un pò del vostro tempo a leggere la nostra storia.
Bene ora vi lascio che devo andare a studiare. Ci vediamo al prossimo capitolo!


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Capitolo 11
*** Wake Up Angel ***


Wake Up Angel

POV ROBERT

“Io continuo a sostenere che sei un cretino ..”
La voce fastidiosa di mia sorella mi entrò prepotentemente nelle orecchie. Sbuffai infastidito, continuando a tenere lo sguardo fisso sul soffitto della mia camera. Diciamo .. della mia ex camera, da quando quei terremoti delle mie sorelle erano venute a farmi visita, invadendomi casa.
“Ma lasciami in pace Liz, sul serio. Mi hai rotto il cazzo .. voglio dormire ..”
Il mio sguardo saettò all’orologio appeso dalla parte opposta della mia camera. Le 2 di notte ..
Ohmmerda
. Posso dire una cosa? No Neury, mi bastano già due rompicazzo. Se vuole parlarmi il cricetino va bene .. ma te .. NO. Va bene va bene scusa. Madonna santa che permaloso .. comunque .. hanno ragione.
Ruggii piano sentendo la mano di Liz intrufolarsi al di sotto della mia maglia e cercare in un disperato tentativo di persuadermi con il solletico.
Illusa
..
“Eddai Rob. Ti prego .. dimmi qualcosa. Ti supplico .. Cazzo è da oggi pomeriggio che stai di merda, anzi .. da quella sera .. nel locale .. ricordi?? Figa quella ragazzina ha grinta però .. mi piace.”
Storsi la bocca in una smorfia. Figurarsi se non doveva girare il coltello nella piaga. Mugugnai distrattamente, ignorando le ormai conosciute fitte al petto e provai a sdraiarmi supino su quel materasso che prima era il mio letto …
Appunto, prima.
Claudia, non stiamo scherzando. Se non apri quella cazzo di bocca ti vado a sfottere davanti tutta Londra appendendo le tue foto da piccolo … NUDO  e truccato da donna .. E sai che posso farlo Spunk.”
Bene .. è arrivata pure l’altra.
Dio perché??
Ringhiai e mi misi seduto di scatto sul letto. Mi ritrovai a fulminare due paia di occhi azzurri come i miei a pochi centimetri dalla mia faccia. La figura di Victoria .. o come la chiamavo io Victroia .. era in piedi davanti alla porta, con in braccio quel traditore del mio cane. .. pardon del Loro cane, perché da quando erano arrivate, Bear non aveva occhi che per loro.
Brutto stron ..
Liz invece era seduta di fianco a me, con la sua cascata di capelli color oro a solleticarmi la spalla e i suoi grandi occhi a palla fissati su di me. No .. il broncio no .. Mi presi il volto fra le mani stropicciandomi la faccia.
“Eddai signorina Claudia Tommasa Douglerina  Pattinson, ci dica il suo problema. Quella ragazzina mette in dubbio la sua sessualità, già confusa??”
“Tu .. tu stai male, fattelo dire Liz. Conosco uno specialista, un amico di Doc. E’ molto bravo per le malattie mentali.”
La spinsi via da sopra la mia spalla, stringendole la faccia con una mano sola.
“Scemo mi rovini il trucco!!”
Gnegnegne ..
“Douglas, facciamo i seri. Ti diamo 3 secondi per dirci perché quella ragazzina ti ha .. anzi ci ha sclerato dietro dicendo chiaramente che è innamorata di te. Perché l’ha detto, anche se fra le righe. E perché anche tu, nonostante quando l’hai vista arrivare ti sono brillati gli occhi, ma hai fatto finta di nulla. Spiegacelo, perché sappiamo già che sei una testa di cazzo ..”
“Ma siamo le tue sorelline maggiori ricordi?? E noi ti abbiamo sempre aiutato in campo di ragazze ..”
Odiavo.. odiavo con tutto il cuore quando quelle due si trasformavano in modalità “mamma chioccia” con me. Dato che quella volta non avrei detto nulla.
Scossi la testa e di nuovo sospirai affranto. Una mano gelida si posò sulla mia guancia, cercando di farmi alzare lo sguardo. Vichy mi fissava dritta negli occhi, dolcemente, trasmettendomi tutto il bene che mi voleva. Perché sapevo che ero importante per loro. Come loro lo erano per me, mio malgrado.…
I suoi occhi così limpidi, così sinceri .. mi mettevano in difficoltà, come sempre avevano fatto. E di nuovo, come anni fa, mi sciolsi come ghiaccio al sole.
“Ehm, più di un mese fa, Madison, la fidanzata di Lucas, mi aveva organizzato l’ennesimo appuntamento al buio con l’aiuto di quel traditore di Luc e anche con la collaborazione di Tom. Ero incazzato nero con loro, perché sapevano che .. che non potevo, ecco. Eppure ho accettato. Per orgoglio, per non fare brutte figure, per non deluderli, non lo so .. so solo che quella sera sono andato al locale e .. e c’era questa ragazza. Cazzo è piccola, ha 5 anni meno di me. Ma quella sera era .. era così bella che .. che .. ecco non vi devo spiegare le dinamiche di un corpo maschile ..”
“Si beh … non vogliamo sapere proprio tutto .. Rob taglia.”
Lo sguardo divertito e canzonatorio di Liz mi colpì in pieno. Sospirai e andai avanti a raccontare.
“Okkey .. dunque. Mi piaceva. E tanto. Era da un po’che non sentivo quelle cose per una ragazza. Insomma, anche altre mi avevano attratto, ma non così, perché ormai mi ero messo il cuore in pace. Mi sforzavo di dire ‘No, non devo pensare a ‘ste cose, non fanno per me.’ Ma quella volta .. era troppo tardi. Cercavo di autoconvincermi che era solo attrazione momentanea, ma allo stesso tempo continuavo a cercarla, uscivamo insieme e .. una sera .. mi ha quasi baciato. Vi giuro che volevo .. non aspettavo altro. Insomma avevo chiesto anche a Doc se .. se la mia .. condizione si trasmette con i baci, e mi aveva assicurato di no. Ma .. ho avuto paura. In uno stesso istante ho pensato al fatto che se ci fossimo messi insieme, lei avrebbe voluto .. andare fino in fondo. E io .. io non me la sentivo. Lei meritava di meglio. Così .. mi sono allontanato, ho sofferto come un cane e l’ho evitata per un mese intero. Ormai sapevo che me ne ero innamorato. Ma ho detto .. chissene frega di me ..”
MA SEI SCEMO O COSA??
L’urlo acuto di Liz mi perforò un timpano.
Mapporcapput
Mi massaggiai la parte lesa con entrambe le mani, sentendo un fastidioso fischio nella testa.
Io l’ammazzo giuro ..
Guardai scazzato quella vipera che mi ritrovavo per sorella, che ora si trovava in piedi davanti a me. I suoi grandi occhi a palla sembravano voler uscire dalle orbite. Alzai un sopracciglio. Macheccaz …
“No, nononononon fermo … Rewind. Tu .. TU RAZZA Di DEFICIENTE DECEREBRATO .. Che cosa .. che .. VICHY PARLA TU PERCHE’ SE FACCIO IO LO UCCIDO.”
Ah bene, eccerto, ora ero io quello da uccidere. Non quella che stava urlando alle 2 e mezza di notte nelle orecchie della povera gente. NOOOO ..
In più, il mio solito e odiatissimo mal di testa iniziava a pulsare. Merda ieri mi sono dimenticato le pastiglie.
Sono fottuto. Mi massaggiai la tempia, osservando Victroia piazzarsi esattamente seduta sulle mie gambe. Sapeva che lo odiavo. Lo faceva apposta ..
Sospirai.
“Allora, vediamo se ho capito bene. Tu, per una sacrosantissima volta che ti sei innamorato di una ragazza, ti sei ritirato solo per .. quello?? Ma tu lo sai quanti ragazzi e ragazza come te vivono normalissime relazioni?? Ne hai solo la minima idea??”
Liz dietro di lei annuì.
Ma che problema hanno?? Non si ricordano più?? Cristo santo Rob .. ascoltale. Ma sta zitto tu.
“Ma che .. ma vi devo ricordare che .. con Nina .. avevo usato un preservativo?? Ve lo devo ricordare?? E guarda caso, sulle centinaia di migliaia di scatole, quella difettata mi toccava. Eccerto, quelli che si strappano alla minima frizione. No .. nonononono. Non potrei mai correre il rischio .. di mettere .. Kristen in quella situazione solo per mio egoismo. No. E HO DETTO TUTTO.”
Vichy e Liz si guardarono dritti negli occhi, quasi attonite. Poi, scoppiarono a ridere. Io mi buttai a peso morto sul letto, prendendo il cuscino e premendomelo in faccia, cercando di far capire a una divinità qualsiasi di darmi una mano e soffocarmi.
“Rob. Spunk .. Luce dei nostri occhi. Claudia .. ascoltaci. Primo, si chiama Kristen?? Ha un bellissimo nome. Secondo, ti devo ricordare che quella sera hai rubato dal cassetto di papà uno dei suoi preservativi del 1918 minimo?? Ti devo ricordare la fatica che abbiamo fatto io e tua sorella .. Si beh hai capito, a farti da palo mentre glieli rubavi?? Cazzo, papà non li usava più da minimo .. 100 anni. Cazzo, per forza si strappavano. Ma di certo non potevamo pensare che saresti andato con .. con Nina. Che poi, fattelo dire .. era una ..”
TROIA Di PRIMA CATEGORIA.”
Liz sorrise apertamente. Eccola la mia sorellina e le sue uscite mooolto fini.
Bonjour finesse ..
“Grazie Liz per l’intervento, ma non intendevo quello. Si beh, anche quello. Ma era brutta come la morte. E non dire di no..”
Mugugnai da sotto il cuscino.
“Ero un ubriacone di merda, ve lo devo ricordare?? NO .. Quindi ora alzatevi che devo prendere la pastiglia. Sento che sta per venirmi la cri ..”
Non feci in tempo a finire la frase che un conato di vomito mi bruciò in gola, mentre la testa iniziò a pulsare pesantemente.
Mi mancavi sai??

Mi buttai giù dal letto appena in tempo. Un’ondata di bile si riversò sul pavimento.
“Vieni Rob, fa niente. Andiamo a prendere le pastiglie.”

POV KRISTEN

Avete presente quella sensazione di tornare bambine per un momento? Gioire per la minima cazzata, fottersene altamente di tutto e guardare con occhi luccicanti e appiccicate alla finestra a bocca aperta guardando la neve scendere?
Avrei voluto davvero tanto poterla risentire.
L’unica cosa che mi sollevava il morale da quando abitavamo a Londra erano Mad, i disegni e la neve.
Ma in quel momento Mad era più triste di me, armata di fazzoletti e con le lacrime che copiose scendevano sbavandole il trucco sotto gli occhi per l’ennesimo litigio fra lei e Lucas.
I miei disegni ormai .. nemmeno riuscivo più a guardarli. I miei soggetti erano sempre gli stessi.
Mio padre, con le sue espressioni, i suoi occhi, le sue labbra tese in quel sorriso che tanto mi mancava.
E lui .. quello stronzo, quel bastardo, quel .. quel .. quel ragazzo di cui mi ero innamorata.
Faceva male ammetterlo. Ma allo stesso tempo mi dava speranza. Mi faceva capire che il mio cuore non era così privo di sentimenti come credevo. Ero una persona anche io e non un robot.
E la neve .. beh quella c’era.
Scendeva inesorabilmente su tutto ciò che incontrava. Tutto bianco. E pensare che da piccola mi bastava vederla per stare meglio. Per farmi capire che Natale era vicino, mi dava una speranza. Ora serviva solo a deprimermi maggiormente. Cioè, tutti i colori si annullavano, il cielo era grigio. Serviva solo a portare il freddo. Eppure non riuscivo a staccare gli occhi da quella fottutissima finestra e dai fiocchi che scendevano lenti a terra.
Il suo biancore scagliava sullo sfondo del cielo scuro. Del resto erano le 3 del mattino ..
“K..Kris? Mi ..mi passi i faz..zoletti??”
Un flebile sussurro mi fece girare verso Mad, stesa sul mio letto. Il suo corpo era rannicchiato, quasi a voler ritrovare quel calore, quel contatto che le mancava.
Dio se la capivo
La guancia appoggiata al mio amato cuscino viola, che in quei mesi aveva accolto un sacco di pianti isterici senza mai lamentarsi. Sorrisi timidamente, allungando il pacco di fazzoletti alla mia migliore amica. Mi sedetti vicino a lei, prendendo ad accarezzarle la testa.
“Mad, mi vuoi dire ora che è successo, o ancora non te la senti??”
Di nuovo come qualche giorno fa le suo iridi mi colpirono dritta begli occhi.
Inevitabilmente pensai a quando l’avevo vista così il mercoledì prima.
Capelli rossi abbassati sulla fronte. Camminata spenta, lenta. Quasi calcolata al millimetro. Come se avesse avuto paura di sbagliare. Maglietta nera. Pantaloni neri. Smalto nero. Trucco pesante. Occhi spenti. Lucidi, ma senza la solita luce.
Mi bastò uno sguardo.
Seppur fugace e neanche tanto attento.
Io e lei ormai eravamo connesse. Se lei stava male di riflesso stavo male io.
E pensare che credevo di essere riuscita a mentire anche a lei … Stavi male Kris, deliravi. Ah perché adesso sto bene?? No .. però hai imparato a soffrire.
Quel mercoledì si era seduta esattamente come tutti i giorni di fianco a me. Lo zaino cadde sul pavimento con un tonfo che rimbombò peggio delle campane di un funerale. Il suo corpo di riflesso si sedette tremando.
Stava per piangere, lo sapevo.
Lo vedevo dalle labbra tremolanti che cercava di tenere a freno con i denti, mordendole a sangue. Lo vedevo dagli occhi bassi e puntati sulla superficie fredda del banco.
Lo vedevo .. ma soprattutto lo percepivo.
Come un grido silenzioso che attraverso le ciglia appesantite dal mascara e abbassate come una saracinesca arrivava dritto al mio cuore.
Feci appena in tempo a lanciarmi su di lei, che il suo corpo iniziò a tremare scosso dai singhiozzi. E proprio come quel giorno ora lei era fra le mie braccia, con il capo abbassato sul mio petto, le mani a stringere convulsamente il vuoto, come a cercare un appiglio che non riusciva a trovare.
“K ..kris lo .. lo s..sai già .. il .. motivo .. del mio ..p..pianto”
Si, lo sapevo.
Lo sentivo nelle viscere, nel profondo di quell’organo ormai sanguinante che per pietà continuava a pulsare il sangue nelle vene. Lo percepivo dal suo respiro rotto. Dal dolore che vedevo nei suoi occhi.
Lucas …
Aveva litigato con il suo ragazzo. E il motivo non era difficile da immaginare.
Da quella sera .. al pub .. Lucas e Mad avevano pareri differenti sulla situazione. Naturalmente Luc essendo migliore amico di … di .. di .. Suo .. aveva preso le Sue parti.
Mad invece mi difendeva, aveva discusso parecchie volte con lui nell’ultimo periodo.
E non mi andava di vederla così per .. per colpa mia. Perché si, in un certo senso era colpa mia. Sbuffai e le passai di nuovo la mano fra i capelli, ignorando l’ennesima fitta al cuore.
“Amore mio, lo so .. lo so.. è colpa di Lucas … giuro che lo uccido. Giuro.”
Strinsi le nocche fino a farle diventare bianche.
Avevo bisogno di fumare. In quel momento.
“B..beh io doveri .. u..uccidere qualcun altro .. m ..ma prima t..tu parlaci ..”
Mi irrigidii.
“No. Mai.”
La sentii sospirare e tirarsi su, appoggiando i gomiti sul materasso e issando la schiena. Mi ritrovai a puntare il mio sguardo perso nel vuoto nelle sue iridi arrossate.
“Ascolta Kiki .. Lo .. lo sai che ti voglio bene .. e .. e l’ultima cosa che voglio è sentirti .. pia..piangere come sto facendo io, perché l’hai fatto fin troppe volte. Ma .. ma c’è un mo..motivo se ho litigato con .. con .. Luc. Lui .. cioè .. abbiamo discusso su te e .. Rob. Insomma .. lui .. lui diceva che .. che dovresti parlargli. E abbiamo litigato. Però .. ha .. ha detto che … che sarebbe meglio così. C’è un motivo se l’ha fatto ..
La mia vista si appannò di lacrime.
Perfetto. Pure la mia migliore amica ora stava dalla sua parte.
“Si, c’è un motivo. Non sono bionda. Non sono rifatta. Non ho gli occhi azzurri. Sono complessata e ho 17 anni. Ecco i motivi. Per lui ero solo uno sfogo, per dimostrare a se stesso che ancora era capace di ammaliare qualcuno. E lui è uno stronzo. Se pensi il contrario beh .. vai a fare in culo.”
Non ce la facevo più.
Sarà stato il ciclo.
Sarà stata l’atmosfera di pianto e disperazione di Mad.
Sarà stata colpa dei miei disegni così realistici.
Seppi solo che il mio buonsenso, seppure poco e mal funzionante, svanì nell’istante stesso in cui afferrai il giubbotto, e ignorando le urla della mia amica, uscii dalla porta principale.

POV ROBERT

23 Dicembre.
23 Dicembre
.
Solo due giorni .. due fottutissimi giorni e come ogni anno ci saremmo riuniti, genitori e figli, nella stessa stanza.
Il Natale è la festa più amata, desiderata del mondo. Tutti più buoni, più gentili.
La famiglia si riunisce attorno a un tavolo enorme pieno di bicchieri di cristallo, il servizio di piatti e posate migliori di mamma, la tovaglia rossa bordata e decorata di fili dorati.
Tutti vestiti a festa, con il sorriso sulle labbra, tutti febbricitanti in attesa di scoprire l’augurio contenuto all’interno dei tanto amati Christmas-Crackers.
Tanti piatti differenti sulla tavola, voci confuse, risate, auguri, buoni propositi, scherzi e persino discussioni che fanno da contorno all’atmosfera così accogliente.
Il camino acceso dall’altro lato della stanza contrasta con il biancore della neve che proviene dalla finestra, affiancata all’albero di Natale acceso, proprio all’ingresso del soggiorno, giusto per ricordare a tutti di essere più buoni. Forse un promemoria per immedesimarsi meglio nel clima festivo.
Ma, non diciamo cazzate, non per tutti è così.
Il Mio Natale da 4 anni a questa parte è sempre uguale. Diverso da quello che era un tempo. Quello che ogni famiglia del mondo dovrebbe avere. Calore e allegria. Quello che avevo da bambino. Ora tutto è cambiato.
La mia famiglia non è mai stata unita.
Mai.
Diciamo che molti di noi potrebbero intraprendere tranquillamente una carriera di attore e vincere l’Oscar al primo colpo. Tutti mascherati di un falso sorriso di circostanza sulle labbra.
Nessuno nella mia famiglia, se così si poteva chiamare, mi vedeva più come prima.
Nessuno.
Pietà, solo pietà e a volte pure repulsione nei loro occhi. La mia condizione li portava ad evitarmi.
Magari non consciamente. O probabilmente sì.
Mi vedevano come una specie di mostro.
Un malato.
Un non normale
.
Specialmente mio padre.
Mio padre, quell’uomo di buon cuore, come lo chiamavano in città. Tipico londinese patriottico e drogato di the, con falsi pregiudizi e la mentalità di un vecchio del 1800
Prima di diventare quello che ero adesso mi considerava il suo preferito, glielo leggevo negli occhi. Ero un maschio, quindi adatto a portare avanti il nome della famiglia Pattinson.
Ma ora … Dopo quello che era successo ..
Schifo nei suoi occhi.
Delusione, come se fosse stata colpa mia.
Pietà, come se da un momento all’altro dovessi scomparire.
E tutti gli altri, zii, nonni, cugini .. stessa espressione di sgomento, come se temessero che con un soffio mi sarei dissolto.
Almeno mi restavano le mie amate sorelle … Se non avessi loro. Rob che ti prende?? Non è che hai la febbre?? Taci Neury no. Solo .. è vero.
Come se avesse sentito tutto, Lizzie comparì di fronte a me, armata di cappotto nero pesante, sciarpa annodata al collo e berretto calato sulla fronte. Risi della nostra diversità. Io portavo solo un misero giubbotto di pelle e il mio amato cappello nero stile Noi puffi siam così, noi siamo tutti blu, puffiamo su per giù due mele o poco più
 “Vichy allora noi usciamo per andare a fare la spesa. Prendo su Bear..”
Appena nominai il suo nome, quel traditore del mio cane scese dalle ginocchia di Vic e scodinzolando si puntò di fronte al guinzaglio appeso alla parete.
“SIIII okkey non fate tardi. Ciaaaooo.”
Una volta infilata la pettorina al cane, uscimmo da casa inoltrandoci nella neve.
Tutto era bianco.
Adoravo la neve.
Era l’unica cosa che mi faceva gioire per Natale da 4 anni a questa parte. Bear prese a saltare da una parte all’altra della strada, mentre Liz rideva felice come una bambina.
“Allora piccola, che cosa ci ha scritto la Dittatrice sul biglietto della spesa??”
Le guance arrossate dal freddo di mia sorella si tirarono in un sorriso. Frugò in tasca e tirò fuori un misero pezzettino di carta.
“Allora.. cioccolato, latte, zucchero, lievito … qualcosa mi dice che vuole fare una torta … poi tacchino,insalata , champagne e stuzzichini vari … Yum, mi sta venendo fame”
Risi  della sua perenne fame (anche se la fame inizia per f ... mhh) e cercai di annotarmi in testa ciò che aveva appena detto, nel caso in cui la sbadataggine di Liz avrebbe fatto scomparire magicamente la lista della spesa. Imboccammo la via principale e ecco comparire di fronte a noi una marea di negozi.
Mi sentii mancare all’idea.
“Eddai Rob, dobbiamo fare ciò che ci ha detto Vic e comprare un po’ di regali. Forza.”
E iniziò così la nostra avventura .. del cazzo aggiungerei.

...

“Aspettami fuori se sei stanco. Che mammoletta che sei, anzi, vai fuori così ti prendo un regalo dato che tu l’hai già fatto a me.”
Fu tutto quello che Liz più di un’ora fa mi aveva detto, abbandonandomi alla mia sorte. La cosa che mi consolava era che mi piaceva camminare per le vie della mia amata città, soprattutto con Bear.
Così mi ritrovai a vagare per le vie, per i parchi, sotto l’ordine di mia sorella di stare alla larga da lei fino a nuovo ordine.
E che dovevo fare io, povero e dolce fratello minore?? Ubbidire e farmi i BEEP miei. Ti ho censurato Rob perché dici troppe parolacce .. Ma che BEEEP dici?? Oh ma la vuoi smettere BEEEP?? BEEEP .. BEPBEPBEEEP .. Ah mavvaffanBEEP ..
Mi stritolai i capelli, infilandomi di nuovo il cappello.
Ero seduto su una panchina all’interno di Greenwich Park. Sfinito dalla passeggiata, avevo lasciato libero Bear di scorrazzare, purché restasse vicino a me.  E naturalmente finché non vedeva le mie sorelle, rimaneva dove doveva. Sorrisi della sua corsa frenetica in mezzo alla coltre bianca che ricopriva tutta l’erba.
Mi passai le mani sugli occhi ormai stanchi di tutto quel biancore quando sentii il mio cane abbaiare e correre via. Mi alzai di scatto, vedendo il nero della sua figura svoltare in mezzo agli alberi e dirigersi verso un gruppo di panchina dall’altra parte del parco.
“BEEEAAARR VIENI QUI .. BEEEAAR!!”
Il panico iniziò a montare in me. Lo vidi scodinzolare frenetico di fronte ad una panchina, sulla quale era steso quello che probabilmente era un clochard.
O almeno così pensavo.
Vedevo solo un giaccone verde scuro e delle gambe, molto snelle. Forse fin troppo snelle per essere di un uomo. E delle converse nere ai piedi, un po’consumate.
Mi avvicinai piano, cercando di far tacere il cane e non svegliare la persona rannicchiata sulla panchina. Feci solo in tempo ad accorgermi dei lunghi capelli neri e delle piccole mani che stringevano convulsamente i vestiti.
Il mio cuore perse un battito.
Mi sentii la terra mancare, mentre Bear si avvicinò curioso a .. a .. a Lei, stesa sulla panchina con gli occhi chiusi.
Di primo impatto mi gelai, nel vero senso della parola. Sentii il ghiaccio fermarmi il sangue nelle vene.
Non doveva vedermi.
Era .. sbagliato.
Primo, lei non doveva essere lì, al freddo.
Secondo, non ero pronto ad affrontarla di nuovo, non in quel momento.
E Bear invece sembrava volerla svegliare abbaiando e uggiolando sotto di lei. Lo zittii, pronto a scappare di nuovo come un codardo. Ma appena il mio cane mi corse incontro sentii un mugolio da parte sua. Un mugolio seguito da un forte tremolio del corpo.
Stava gelando, sicuramente.
E ancora mi chiedevo che cosa ci facesse lei su quella panchina di mattina. Il mio cuore si strinse, immaginando le cose peggiori.
Vederla lì, con il viso pallido e scarno.
Dimagrita.
Le gambe ancora più snelle strette all’interno di un paio di leggings non troppo pesanti.
La giacca, la stessa di quella sera, ora le era di 3 taglie più grande almeno.
Non volevo pensare che era a causa mia e di come aveva sofferto. Non volevo pensarlo.
SE .. se la colpa è mia … DOVEVI DIRMELO. DOVEVI TIRARE FUORI LE PALLE PER DIRMELO IN FACCIA. SAI LE PALLE SI USANO ANCHE PER QUELLO NON SOLO PER SCOPARTI LE TUE TROIETTE NELLE STANZE DEL PUB!!”..
Mi strinsi la testa fra le mani, chinandomi di fronte a lei, affondando con le ginocchia nella neve.
“Mi FAI SCHIFO HAI CAPITO?? SOLO SCHIFO. Tu .. tu HAI ROVINATO LA MIA VITA. ME L’HAI ROVINATA HAI CAPITO?? SEI SOLO UNO STRONZO!!”
Dovevo .. dovevo farlo.
Non ce la facevo più.
Non avrei retto ancora per molto le fitte al cuore.
Non avrei retto ancora a lungo senza di lei.
“Tu … la prossima volta che .. che .. esci con una ragazza .. CERCA ALMENO Di NON FARLA INNAMORARE. PERCHE’ FA MALE. TREMENDAMENTE MALE”
Innamorare .. Innamorare.
La ami?? E muovi il culo allora!!”
Si .. ai avrei mosso il culo.
Avrei seguito il consiglio di Doc, di Liz, di Neury .. Di tutti. Al diavolo il buon senso. Mi chinai su di lei, posandole la mano sulla nuca gelata e godendo delle sensazioni che avevo toccando la sua pelle. Lentamente, annusando il suo profumo, mi avvicinai all’orecchio, sfiorandolo con le labbra.
Non avremmo più sofferto .. Sarebbe stata mia.
A quell’affermazione il mio stomaco si contrasse e il cuore prese a battere frenetico.
Avevo deciso.
Tutto era chiaro.
Avrei solo dovuto dire .. la verità
.
Avrebbe capito.
Piano soffia al suo orecchio.
Wake up angel ..”
E ora avrei solo dovuto aspettare. 

Okkey ... Okkey.
Cosa ci faccio ancora qua?? Me lo chiedo anche io sinceramente. Ma non doveva finire il mondo?? D:
'STI CAZZI. I maya ci hanno fottuto. Me li immagino ora tutti a ridersela ovunque loro siano adesso con un'espressione tipo "TROLL-FACE" e a darsi pacche sulle spalle in segno di vittoria .. tante facce da culo insomma ù_ù
Stronzi ... Mah.
Magari adesso faccio appena in tempo a pubblicare e poi un meteorite colpisce proprio casa mia e BUUUUM .. addio mondo crudele :D
Okkey sono esagerata .-. (No, sei Melas .. è diverso .. AHHAHAHA okkey .. ho fottuto la battuta a NiamIsTheAnswer .. la mia ammore tessuro che sta male ultimamente .. troppa polvere bianca .. lei dice sia farina.. io ho dei dubbi ..) 
Parliamo di cose serie .. 
Parliamo della storia ... allors.
Si è scoperto che il nostro
British Boy è malato .. ebbene sì, se ancora non l'aveste capito. ... ma dubito che questo sia successo, altrimenti dovreste andare dal dottore che conosce Rob, magari se avete problemi scrivetemeli nelle recensioni che gli chiedo di darmi il nome del dottore ù_ù
Sto male anche io oggi .. MADDAI?? GIURA ...
No okkey .. La mia bimba Elys RK mi  ha detto che questo capitolo è sautdfaystfdyasghxfvausyxjgbasuyahgvxagsh ma lei è di parte ... secondo me la fine è un po' buttata lì .. perché 9 pagine di word sono .. Troppe D: e non avevo voglia di scrivere di più ù_ù Comunque .. nel prossimo capitolo scritto da lei vedremo il confronto dei due .. che succederà?? Mah .. me lo chiedo anche io .. dipende tutto da lei
Mi scuso per il ritardo comunque e volevo ringraziare per il sostegno che ci danno Sypsi e _Directioner J, anche se sono silenziose e preferiscono parlarci a voce. E ringrazio anche tutti voi per leggere questa storia eccetera eccetera
Recensite in tanti 
Vi vogliamo bene
Ciaaa ....
*BOOOOOOOOOOM*


L'utente da voi richiesto è al momento non raggiungibile, causa meteorite caduto sulla sua casa ... Ringraziamo e chiediamo scusa per il disturbo. Arrivederci e alla prossima.

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Capitolo 12
*** You're All I Ever Needed ***


You're All I Ever Needed


POV KRISTEN

 

 

 

 ‘Pronto, casa Stewart?’
‘Sì, chi parla?’
‘Polizia. Il signor John Stewart ha avuto un incidente. Lei è?’
‘Cosa?! è uno scherzo? Non..Non..’
‘Signorina si calmi, l'UCLA Medical Center si sta occupando di lui. Chi è lei?’
‘Io...Sono sua figlia, Kristen Stewart.’
                                                                       
Un fastidioso uggiolato vicino alle orecchie. Un cane forse?
Che caspita ci faceva un cane vicino alle mie orecchie??
 
‘Papà.. Ti prego, ti prego torna da me! non può essere vero, non può essere successo!Papà, rispondimi! Fate qualcosa, vi prego, fate qualsiasi cosa...’
‘Kris, calmati. Hanno fatto il possibile...’
‘Sta zitta, cazzo! Sta zitta! è tutta colpa tua, lo sai vero? è solo colpa tua. Come hai potuto fare una cosa del genere a lui? Come hai potuto tradirlo, come? Proprio lui che, che... Mio padre, rivoglio abbracciare mio padre! Ridatemi il mio papà.. Vi prego.’
 
Un rumore di passi sulla neve soffice. Un profumo di menta e tabacco. L’abbaio più forte, come se il cane si trovasse poco distante da me.
Angel wake up
 
 “Pia … piacere di conoscerti Kristen”
"Piacere.."
 
“Bene .. allora, Kristen, che vuoi fare?”
“Ehm, Kris. Chiamami Kris. Non .. non so c .. che cosa potremmo fare. Ciò che vuoi ..”
“Bene .. Kris … tu puoi chiamarmi Rob. Ehm .. che ne dici se ci beviamo qualcosa?? Già che siamo qui …”
 
“Hey, occhio hai solo 17 anni. Non esagerare!!”
“E sentiamo, signor Rompicoglioni, quanti anni avrebbe lei??”
“22 Kris. Come la mettiamo ora??”
 
Mugulai.
Prima o poi quel maledetto cane la smetterà di abbaiare.
                                                                                  
Mio padre, la mia ancora…e se ne era andato.
Lui, credevo fosse il mio porto sicuro…ma mi sbagliavo.
Evidentemente ero destinata a naufragare…speravo solo di non affogare.
 
Ad un tratto, quei lamenti dell’animale si fermarono, come per magia. Doveva essere un sogno. Erano giorni che avevo incubi/sogni del genere. Ovviamente mi era proibito un attimo di tranquillità anche nel sonno.
Che ore sono? Dovrei tornare a casa, Mad si starà preoccupando.
Non ero arrabbiata con lei, sapevo che voleva solo aiutarmi, ma… doveva capire che non c’erano motivazioni che potessero giustificare il suo comportamento.
Semplicemente mi aveva preso in giro, non ero abbastanza per lui.
Chissà, magari mi aveva persino usato per far ingelosire la bionda del centro commerciale…possibile.
Kris finiscila di deprimerti, apri quegli occhi e muoviti!
Decisi di ascoltare Cervy per una volta: stavo assumendo sempre di più le sembianze di un ghiacciolo e, non so voi, ma io non ci tenevo poi così tanto  a ritrovarmi un bastoncino colorato su per il culo.
Cercai di allontanare la stanchezza e di aumentare la percezione con il mondo reale.
Fu in un attimo che realizzai cos’era quella specie di calore che sentivo sulla guancia: qualcuno mi stava accarezzando il viso.
Che stessi ancora sognando?
Rabbrividii.
Percepii la mano.. (forse non era solo un sogno quello di prima) fermarsi sulla mia fronte.
E se fosse un maniaco?
E se, una volta aperti gli occhi, mi avesse fatto del male? E se avesse una pistola? E se..
Kristen finiscila di fare la melodrammatica, un maniaco non aspetterebbe il tuo risveglio per derubarti o ucciderti
Beh in effetti … Non ci posso credere! Mi sto commovendo, due volte in meno di due minuti . Seh va bene, ma non ti ci abituare.
Decisi di svegliarmi del tutto e di aprire gli occhi: credevo di sapere per certo di chi fosse quella mano, ma...
“ Mad, che ci fai qui? Come hai fatto a sap ….”
Mi ammutolii in un istante.
I miei occhi verdi, ancora velati dal quella patina post-sonno, si scontrarono con un altro paio d’occhi azzurri...
Mi erano mancati.
 
 

POV ROBERT

 
Mi immersi completamente nei suoi occhi smeraldo: quel verde era stato il mio paradiso in quei giorni d’inferno.
Quel verde era riuscito a scalfire i miei occhi di ghiaccio e il mio cuore di pietra. E non potevo rinunciare ad esso, come non potevo rinunciare al suo sorriso, ai suoi capelli, alle sue battute, ai suo abbracci, ai..
Rob! Abbiamo capito… Che si fa? Rimaniamo a fissarla per sempre o ti decidi a tirar fuori le palle (non mi fraintendere) e affronti la situazione?
‘Non mi fraintendere’ gnegnegne… Non sono neanche nella condizione di poter fraintendere, quindi sta zitto Neury!
Bear, attirato dalla figura di Kristen, si sedette curioso sulla neve piegando la testa di lato e appiattendo le orecchie. Un fruscio sulla panchina però lo fece sussultare un attimo.
Riportai l’attenzione su Kristen …
Cosa dicevo? Ah sì, i suoi occhi erano illegali. O per lo meno avrebbero dovuto diventare tali in tutta l’Inghilterra. Non credo che ne esistano altri così.
Quel verde è unico, perfetto per il mio azzurro.
Si tirò su, rimanendo seduta. Mi alzai da terra anche io e la affiancai sulla panchina.
Aprii la bocca come per dire qualcosa, ma, dopo aver adocchiato il mio amato cane con un’occhiata quasi impaurita, fu lei la prima ad interrompere quell’atmosfera di tranquillità che avevamo creato.
La quiete prima della tempesta? Chi lo sa…
“ C..Che … ci fai qui?”
Sorrisi, accarezzando la testa al mio cucciolone, che imperterrito scodinzolava alla ragazza seduta di fronte a me.
“Veramente.. potrei farti la stessa domanda”
Voltò la testa nuovamente privandomi del suo sguardo.
Mi tornò l’angoscia.
Che qualcuno le abbia fatto male??
Le presi il mento fra l’indice e il pollice: avevo bisogno di quel verde per confessarle tutto. Ma non appena riottenni il contatto visivo con quelle gemme mi senti mancare la terra da sotto ai piedi. Calde lacrime le cadevano lungo le guance sbavando il trucco del giorno prima e il labbro inferiore era stretto fra i denti, come a voler bloccare qualsiasi suono.
Non doveva piangere, non poteva.
Pensare che la causa di quelle lacrime fossi io mi fece abbassare il viso (da bravo codardo qual’ero). Portai le mani alla testa: non la meritavo.
Io che avrei voluto solo vederla felice, la facevo piangere… Il mio cucciolo si strusciò fra le mie gambe.
“Non p..piangere ti p..prego”
Rise tra le lacrime. Era una risata amara la sua, una risata che mi uccise più delle sue lacrime.
“Che ci fai TU qui?
Cosa avrei dovuto risponderle?
 Mh qualcosa tipo...Scusami sono un coglione che non capisce un cazzo, dovevo dar retta al mio unico neurone, è lui quello intelligente!
Nel caso non te ne fossi accorto, caro il mio neurone intelligente, sono nel bel mezzo di una situazione piuttosto delicata. Smettila con le tue battutine da sottuttoio del cazzo!
“Ti ho vista e …” 
E ‘te pareva!! Tra tutte le cose che potevo dirle proprio … Ahh colpa tua Neury! Non scaricare le tue colpe sugli innocenti. Affrontali i problemi per una volta Dio.
“Capito …”
La sua voce .. Non l’avevo mai sentita così fredda, così tagliente. Dicendo così si alzò dalla panchina.
Sono un coglione.
E io che avevo detto prima, scusa?
Ignorai Neury, avevo una brutta impressione. Alzai il mio sguardo implorante e lo puntai nel suo. Il verde smeraldo dei suoi occhi ora non era più lo stesso: sembrava …più scuro.
“ Grazie per avermi svegliata, stavo congelando…Ehm, allora…ciao Robert”
‘Ciao Robert’  CHE COSA? Dovevo parlarle.
Non poteva andarsene, non prima di averla abbracciata, non poteva.. Il rumore dei suoi passi intanto si allontanava.
Mi alzai di scatto dalla panchina, afferrando il guinzaglio di Bear e legandolo stretto in modo che non scappasse più.
Feci per chiamarla, ma… se ne stava già andando correndo verso la strada.
Avevo finalmente deciso di dirle tutto, di confessarle il mio amore, e io avevo perso la mia occasione. Bear, vedendola andare via, iniziò a tirare forte. Ma lei era già lontano.
Rob la vuoi seriamente lasciare andare? Chiamala, fermala con la forza se necessario, ma raccontale tutto. Fallo per te ma soprattutto per lei, non vedi come soffre?
Soffriva? Sì e ne avevo avuto conferma poco fa.
Le voglio veramente parlare? Sì…
Ma se poi cominciasse ad evitarmi? Se cominciasse a provare per me solo compassione? Potevo correre il rischio? No
Eppure ero stanco di pensare alle conseguenze. Non potevo scegliere per lei. Non potevo permettermelo. Le avrei dovuto raccontare tutto…e l’avrei fatto.
Decisi tutto di impulso. Non feci nemmeno in tempo ad accorgermi di averlo fatto che stavo già correndo.
Spintonai qualche signora che evidentemente aveva deciso di uscire di casa proprio per far perdere tempo al sottoscritto, e, mentre cercavo di intravederla combattendo contro la voglia matta del mio cane di fare tutto ciò che voleva lui e cercando di vedere attraverso la folla di vecchietti, la vidi dall’altra parte della strada con il cellulare in mano.
Senza neanche pensare, mi catapultai in strada per raggiungerla.
Non prestai minima attenzione ai suoni striduli dei claxon e delle frenate, tirai il mio cucciolone mentre i miei occhi erano puntati solo su di lei, che ora mi guardava terrorizzata.
Ora che ci ripenso fu una scena piuttosto comica, il tempo era come rallentato e gli occhi e la bocca di Kristen che si spalancavano a rallenty non erano cose da perdere, assolutamente.
Una volta arrivato sano e salvo (non ci credevo neanche io) al marciapiede, l’afferrai per un braccio e, senza prestare attenzione ai suoi tentativi di liberarsi insieme ci infilammo in uno stretto vicoletto.
“ Ma sei cretino?! Potevi ammazzarti! Che cazzo ti salta in mente eh?”
La sua bocca era ancora spalancata mentre alzava la mano per darmi uno schiaffetto sulla guancia.
Inevitabilmente sorrisi. Vederla preoccupata per me mi diede speranza. Chissà, magari quella giornata non sarebbe finita poi così male. E tutto grazie al mio gesto eroico. Gonfiai il petto…no aspettate..Mi ero fatto una canna e l’avevo dimenticato, possibile?
“ Cazzo che paura..Potresti almeno rispondere? Stai bene?”
Non so che mi prese in quel momento. So solo che dimenticai tutto quello che era successo, tutta la sofferenza che entrambi avevamo provato, dimenticai perfino che il mio cane mi stava praticamente scorticando un braccio per lanciarsi a conoscere altri esemplari della sua specie che passavano sul marciapiede, e..la abbracciai.
La sentii irrigidirsi sotto la mia stretta.
Provò a respingermi, ma io non ne volevo sapere.
E fu in quel momento che capii che tutto ciò di cui avevo bisogno era lei.
Inutile cercare di starle lontano, ormai ne ero dipendente.
Dopo non so quanto tempo, vedendo che non ne voleva sapere di ricambiare, decisi di sciogliere l’abbraccio. Una fitta al petto mi avvisò quasi come una campana di allarme.
Avevo sbagliato, avevo affrettato le cose per puro egoismo
.
Se sarebbe scappata non ne sarei ne sarei rimasto affatto stupito.
Perché sbaglio sempre tutto?
Mi appoggiai al muro di mattoni e, portate le mani alla testa, presi a tirarmi i capelli.
Sono un coglione. L’ho già detto, vero?
“ S..sc-scusa io…”
Proprio non riuscivo a spiccicare parola. Sospirai portando le braccia lungo i fianchi. Kris mi stava fissando con gli occhi lucidi e un enorme punto interrogativo in testa.
Forza e coraggio, Rob … So che puoi farcela
“Ti devo ..parlare. Ma ti prego non…non intervenire altrimenti non credo di avere il coraggio di poter continuare..”
Vai Rob … Tolto il dente, via il dolore.
La vidi alzare gli occhi al cielo, ravvivandosi i capelli neri con una mano.
“So già cosa mi devi dire Robert, e non ho intenzione di rimanere qui ad ascoltare … non ti è bastat ..”
La interruppi bruscamente, posandole la mano libera sulla bocca prima ancora di farla finire. Un brivido mi scosse le membra, ma decisi di ignorarlo.
“ No che non sai cosa ho da dirti! Non lo puoi sapere, solo la mia famiglia, Tom e Lucas lo sanno!”
“Lo posso immaginare però..”
Disse lei con le lacrime agli occhi. Vidi la sua sicurezza vacillare, e così facendo vacillai anche io.
E se .. SMETTILA Di FARTI PARANOIE ROB. PARLA.
Mi imposi di mantenere la calma, chiudendo gli occhi e strattonando per l’ennesima volta Bear, ancora intenzionato ad annusare il didietro di altri cani.
“ Non puoi immaginarlo, neanche io prima di scoprirlo potevo anche solo pensarlo! Devi solamente ascoltarmi, ti prego… Poi potrai anche chiedermi di sparire, per sempre.”
La vidi sedersi per terra portandosi le mani alla testa. Per quanto mi fece male il fatto di vederla così debole, la situazione si rivolse a mio favore. Oltre ad aver attirato l’attenzione del mio cucciolone, che si avvicinò a lei scodinzolando e sbavando, mi avrebbe favorito il compito.
Presi al volo l’occasione..
“Non sono come credi. Sono diverso da tutti gli altri, capisci? Io… “
Alzò gli occhi su di me. Ora erano quasi neri. La sua mano corse piano sulla schiena di Bear, come se avesse paura di lui.
Deglutii, la paura di essere giudicato era tanta, troppa.
Ma devi muovere il culo. Cos’è, aspetti che scenda Dio o la Madonna in persona per dirti cosa cazzo devi spiegarle??
Strinsi le nocche e, fermando lo sguardo sulla sua mano che ora scorreva lenta ma inesorabile sul mio cane, presi coraggio.
“ Un po’ di tempo fa, uscivo con una ragazza, Nina.”
Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto. Decisi di ignorarlo proseguendo il racconto.
“Solo ora me ne rendo conto, prima fingevo di non saperlo, ma..non era una brava ragazza. O meglio non era una ragazza da andare con un uomo solo… Credimi Kristen, tutto quel che è successo tra noi.. l’ho fatto solo per proteggerti. Sono sbagliato per te.”
“ Non sono abbastanza per te..”
Fu un sussurro .. Silenzio.
Un silenzio sbagliato, pesante.
La sua mano era ferma sul mio cane, che si mise a protestare uggiolando. Decisi di intervenire ma lei fu più veloce di me. Si alzò in piedi e si posizionò esattamente a pochi centimetri da me. Potevo sentire il suo respiro sul mio petto. Mi si rizzarono i peli sulla nuca, sia per la paura che per il piacere di quel contatto.
Ma l’idillio durò poco.
“Dillo Rob, dillo cazzo! Non c’è più un cuore da spezzare ormai, lo è già …perciò non perdere tempo a inventare una storiella che non mi faccia soffrire, dillo e basta!”
Balbettò con le lacrime che copiose scendevano sul suo viso.
“ NO! Fammi finire ti prego…”
Non fiatò. Rimaneva ferma, quasi fiera di fronte a me, ma tremante come una foglia. Le mani strette lungo i fianchi. Il mio cuore si strinse, ma dovevo andare avanti.
“ Sai come vanno le cose tra ragazzo e ragazza, no? Beh allora puoi immaginare cosa successe quel giorno che vorrei tanto cancellare…quel che però non potevo immaginare io, Kris, era che Nina fosse malata.”
Puntò gli occhi sui miei…
Non se lo aspettava.
“ C..che significa?”
Ora o mai più Rob!
Scossi lentamente la testa. MUOVITI CRISTO!
“ Voglio dire che quel giorno, quel maledetto preservativo non è bastato.
Kristen … Quel che ho fatto per allontanarti da me, l’ho fatto solo ed esclusivamente per proteggerti. Sono diverso, sono sbagliato e tu meriti qualcuno che ti potesse dare il meglio, che ti faccia sorridere e non piangere …”
Vidi il suo sguardo velarsi. Diventò vitreo. Lo sapevo.
“Tu..tu … sei..”
Mi allontanai da lei, sapevo l’effetto che facevo alle persone normali, e le evitai l’imbarazzo di dirmi ‘Non mi sto allontanando per quel motivo’.
Mi abbassai all’altezza del mio cane, ora accucciato ai nostri piedi, quasi si fosse arreso all’idea che da lì non ci saremmo mossi tanto presto.
“ Sono sieropositivo, Kristen.”
Quanto faceva male ammetterlo ad alta voce, davanti a lei..
“ E … quella ragazza del centro commerciale?”
Sorrisi. Almeno non è ancora scappata via urlando. Mi alzai piano, accarezzando l’ultima volta la testa del mio cucciolone e rivolsi il mio sguardo nel suo, ancora puntato a fissare il vuoto.
“ Mia sorella Lizzy.”
Sfinito ma anche sollevato mi appoggiai al muro e chiusi gli occhi.
Ecco. Ora sarebbe arrivato il punto in cui avrebbe cominciato ad urlare e a scappare disgustata da me, come minimo. Preparati, Rob.
La sentii singhiozzare.
“ Scusami …”
Mormorai rimanendo ad occhi chiusi.
Che poi, di cosa mi scusavo? Di essere stato stronzo?? Di essere sbagliato?? .. Forse avrei semplicemente dovuto chiederle scusa di esistere.
Non rispose.
“Scusami..” 
Ritentai.
Silenzio.
Mi sfuggì una lacrima.
Almeno ora sapeva la verità e avrebbe smesso di soffrire per me. Avrebbe trovato un altro ragazzo, che la avrebbe amata e l’avrebbe fatta felice… In fondo è così che doveva andare.
Non era forse quel che volevo, quando decisi di starle lontano?
E proprio in quel momento, avvertii un formicolio alla testa. Il panico mi invase.
Merda.
LE PASTIGLIE
.
Sta mattina me le sono dimenticate. Sgranai gli occhi, sentendo le fitte aumentare. Pregando Dio di essere stato furbo per una volta nella mia vita, mi tastai le tasche del giubbotto.
Vuote.
La nausea aumentò.
“R … Rob?”
Strattonai di nuovo Bear, e tastai anche nelle tasche dei pantaloni.
GRAZIE DIO GRAZIE. Incontrai al di sopra della stoffa una scatoletta di cartone, sottile ai lati. Le pastiglie …
“R.. Sei pallidissimo. Che ti succede?”
Non mi accorsi delle sue mani sulle guancie a raccogliere i residui di lacrime cadute. Nemmeno del suo sguardo preoccupato puntato sul viso. Afferrai la scatoletta, avvertendo il mal di testa pulsare fra le tempie. Un sottile strato di sudore mi ricoprì la pelle del viso.
“Cosa .. cosa sono quelle?”
Aprii la scatoletta lottando contro i primi conati di vomito. Il mio cane si agitò strattonandomi di nuovo. Grugnii e cercai di afferrare una pastiglia marroncina. Senza nemmeno dare tempo al mio organismo di accorgersene, mi portai la pastiglia alla bocca e la inghiottii.
L’effetto fu pressoché immediato.
La testa pulsò sempre meno, mentre la poltiglia di saliva e pasticca scivolava nello stomaco, che nel frattempo si stava riaddormentando.
L’avevo scampata.
Sospirai e chiusi gli occhi, mentre riposi il contenitore nella tasca dei jeans.
“CRISTO, mi vuoi parlare?? Che cazzo sono quelle??”
Mi accorsi solo in quel momento dell’espressione angosciata che aveva assunto Kristen, in piedi di fianco a me. Effettivamente, una persona che non conosceva la mia condizione poteva benissimo scambiare il tutto per un infarto o una crisi di astinenza da drogato. Pallido in volto, occhi spalancati, movimenti frenetici e posizione rigida anche se il mio corpo era abbandonato al muro. Mi scossi dalla specie di trans in cui ero caduto e portai le mie mani sulle sue.
“Ascolta, non è nulla. E’ solo una delle complicazioni della malattia.”
Notai spegnersi la scintilla di animo alla parola malattia. Il mio cuore si strinse ancora.
“Ma io .. io sapevo che .. che chi era sieropositivo .. non .. aveva .. nessun .. sintomo .. solo delle analisi sballate ..”
Sentii il suo corpo irrigidirsi.
Bene, ora scappa a gambe levate. E se lo fa la fermi. Dio Robert muovi il culo. VA BENE Neury, calmati.
Le afferrai il mento con una mano e portai il suo corpo più vicino al mio.
“Ascolta. E’ .. complicato. Ma posso spiegartelo. Non bastava il fatto che io fossi sieropositivo. No, sarebbe stato troppo facile. Eccerto. Si doveva aggiungere questa rara complicazione che si manifesta su un paziente ogni 200. Ne esistono pochi al mondo. Praticamente .. ah come posso spiegartelo??”
Milioni di domande inespresse passarono sul suo viso. Mi abbassai portando le ginocchia al petto. Bear si sedette vicino a me, guardandomi implorante.
“Parti dall’inizio .. sul serio. Mi interessa.”
Avvertii il suo corpo vicino al mio. Sorrisi amaro, ma decisi di provarci.
Chissà quando sarebbe scappata.
“A quanto pare le mie cellule sono allergiche al virus dell’AIDS. Sai che questi virus intaccano le proteine CD4, contenute in tutte le cellule dell’organismo ..”
Osservai il suo viso e vidi un grosso punto interrogativo sulla fronte. Scossi la testa, sorridendo.
“Ah lascia stare. In pratica sono allergico alla malattia, cioè ai .. virus. Può capitare .. è raro, ma succede. E quando succede provoca crisi di vomito e mal di testa atroci, perché il mio organismo cerca di espellere la sostanza di cui sono intollerante. Ma non ci riesce .. Posso solo controllare le crisi con delle cazzo di pastiglie.”
Mi afferrai la testa fra le mani, strusciando la barba sui polsi e afferrando i capelli. Sentii il suo respiro bloccarsi. Bear si andò a sedere sulle sue gambe.
“Ah Bear ..”
Cercai di tirarlo via.
“No lascialo .. Bel nome .. Ciao Bear”
La sentii sorridere mentre con le mani afferrava il muso del mio cane e lo baciava sul muso, mentre quel traditore scodinzolava e la annusava felice.
Quanto darei per essere al suo posto .. Quindi vorresti essere un cane che annusa i sederi degli altri e passa il muso nei posti più impensati .. AH NEURY, intendevo in questo momento..
Avverti un fastidio alla gamba. Osservai nella tasca e notai lo schermo del telefono illuminarsi.
Fantastico .. Lizzie.
Afferrai il .. coso che in quel momento sembrava un vibratore da tanto si muoveva e risposi sotto lo sguardo attento di Kristen.
“Si pronto??”
CLAUDIA TOMMASA DOUGLERINA PATTINSON .. dove minchia sei?? Il concetto di 2 minuti non ti è chiaro? E’ da mezz’ora che ti aspetto davanti al negozio”
Adocchiai l’orologio. MEZZOGIORNO?? MACCHECCAZ
“Oddio scusa Lizzie hai ragione. Sono imperdonabile .. solo che .. ecco .. dovevo risolvere una situazione .. poi ti spiego”
Il mio cuore si strinse di nuovo, sanguinando. Sapevo che appena me ne sarei andato non l’avrei più rivista. Volevo godermi quell’ultimo momento. Come un prigioniero vuole godersi le ultime ore di libertà.
Sentii lo sguardo di Kristen posarsi sulla mia nuca piegata. Una sua mano si staccò dal mio cucciolo e si appoggiò sul mio braccio, stringendomi.
“Oh … OH … DOPO RACCONTI. Sei perdonato solo per quello .. se è QUELLO. Altrimenti sei morto. CIAAAOOO”
Non feci in tempo a rispondere che mi attaccò in faccia.
Riposi con tutta calma l’aggeggio infernale e con cautela mi alzai. Vidi Kristen che mi imitò, salutando con un’ultima carezza il mio cane, poi si alzò arrivando all’altezza del mio petto.
Lo fissò a lungo, poi alzò una mano e la poggiò sui miei pettorali. Un brivido si irradiò dalla punta delle sue dita in tutte le terminazione nervose, finendo anche nell’inguine.
Non ora, Junior .. Ma non l’avevi chiamato Piccolo Rob?? .. Si ma .. Piccolo .. insomma, il mio ego non era molto felice. Seh okkey .. comunque visto che non è scappata?? Non ancora Neury, non ancora.
Allungai una mano sotto al suo viso alzandolo verso di me, facendo scontrare i nostri sguardi. Il suo verde era tornato ad essere liquido.
“Scusami di nuovo Kristen. Non avrei dovuto neanche accettare di venire a quell’appuntamento. Forse non avresti sofferto così tanto. Non ti avrei rovinato la vita .. E forse per me lasciarti andare sarebbe più facile. Perché .. Anche io ci tengo a te … Insomma.”
Torturai ancora un po’ il guinzaglio di Bear, che impaziente uggiolava per muoversi da quel cazzo di vicoletto.
Avanti Rob .. Diglielo. L’ultima possibilità per brillare … O l’ultima per rendersi ridicolo.
“Insomma Kristen .. io .. IO .. mi sento una merda per quello che ti ho fatto. So che ora probabilmente proverai pena, pietà per me. O anche repulsione. Ma .. ecco io .. io .. IO .. ti amo. E .. E ho sbagliato tutto. Ho distrutto un cuore così puro .. che mi sento uno schifo. Ma ti giuro, so che i tuoi sentimenti ora che sai tutto sono cambiati, per questo scomparirò dalla tua vita. Meriti uno che ti renda felice e …”
Ci impiegai un secondo.
Un fottutissimo e lunghissimo secondo per rendermi conto che le sue labbra erano poggiate sulle mie.
Un sapore di fragola investì le mie papille gustative mandandole in estasi. Mugulai contro la sua bocca, chiudendo gli occhi e abbandonandomi alle sensazioni che provavo in quel momento. La sua lingua picchiò contro le mie labbra, mentre le sue esili braccia si ancoravano ai miei fianchi. La spinsi contro il mio bacino, già abbastanza messo male. Dalla sua gola partì un gemito, che si spezzò contro le mie labbra.
Non potevo crederci, lei mi stava baciando.
Ci staccammo ancora ansanti, lei appoggiò la sua fronte sul mio petto. Alzò lo sguardo su di me e ancorando le braccia intorno al mio collo avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
“Non te l’ha mai detto nessuno che parli troppo Pattinson? Apri bene le orecchie, you’re all I ever needed.”
Il mio cuore prese a martellare nel petto. Detto questo si staccò lentamente e, strizzandomi l’occhio si allontanò ancheggiando.
E ora ...?

DAN ... DAN .. DAAAAAAAAN.
Signori e Signore, ragazzi e ragazze .. SIAMO ANCORA VIVE!! E' un miracolo.
Lo so, lo so. Siamo in ritardo, un enorme, tremendo, spaventoso ritardo. Ma capiteci .. fra scuola rompicazzo, parenti malati, bronchiti, virus ... Non è stato un bel periodo questo appena passato.
A parlare è la sottoscritta Melas, a casa da scuola per motivi di salute (meglio non scendere nei dettagli .. credetemi), ma questo stupendo fantastico e tanti altri epiteti che ora come ora alle 8 e 46 del mattino non mi vengono in mente .. capitolo è di Elys.
Esattamente, questo capolavoro è suo :Q____
Cioè dai .. dice di non scrivere bene ma ... syatdvgashdauydagvdbayud .. capiamola, povera. Si droga troppo.
Diciamo che ho contribuito anche io a questo capitolo, ma il merito va tutto a mia moglie ù_ù
Bene detto questo. OMMIODDIO .. Rob ha confessato di essere sieropositivo. Mhh.. E ha una grave complicazione che lo porta a vomitare e avere mal di testa assurdi. Povero cucciolo vero?? Diciamo che adesso avete scoperto l'arcano motivo per cui lui abbia cercati di allontanare Kristen.
E ora? Eh già .. cosa succederà?? Lo scoprirete solo leggendo
Recensite in tanti e
Alla prossima.
PS. Prometto di fare al più presto possibile
Byeeee
Melas&Elys

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Capitolo 13
*** How To Save A Life ***


How To Save A Life


POV KRISTEN

“… Isteeenn … sveglia .. and … daaiii … su .. apro gli occ .. KRISTEN!”
Sospirai affranta, aggrappandomi maggiormente al corpo alla quale ero ancorata.
Caldo. Morbido. Profumato .. Robert.
Sorrisi inspirando quel profumo così buono, così invitante, mischiato a quello del caffè.
“KRISTEN, SVEGLIATI!! Su alzati che devi aiutarmi …”
Mugugnai strisciando le mie gambe contro la stoffa del lenzuolo. C’era qualcosa che non andava. Se ero stretta al corpo di Robert, così morbido e avvolgenteDove caspita erano le sue lunghe gambe contro le quali avrei voluto strusciarmi?? E le sue mani che fino a quel momento mi avevano tenuta stretta al suo petto? E … cosa più importante .. cosa ciappaciappa ci faceva mia madre qui??
Spalancai gli occhi allarmata, facendo leva sulle braccia issai di scatto la mia schiena ritrovandomi seduta sul letto con la faccia mezza sorridente (figurarsi .. guai a sorridere completamente, avrebbe potuto spaccarsi la mascella … madonna che allegria) di mia madre a un centimetro dalla mia.
Okkey waaait … Ho dormito attaccata a Rob .. nella mia stanza .. e mia madre .. quasi sorride?? Maccheccaz ..
“Buongiorno, siamo tornate dal mondo dei sogni??”
Mi stropicciai la faccia cercando di far funzionare i miei neuroni e con tutta la forza di volontà mi girai verso il corpo ancora immobile di Robert di fianco a me. Solo quando riuscii a mettere in funzione ogni sinapsi del mio cervello realizzai l’arcano motivo per il quale mia madre non stava urlando come una pazza furiosa.
Ma .. ma .. ma .. ma .. e Robert??
Quello che prima stavo stringendo spasmodicamente a me non era altro che un cuscino, quel cuscino sul quale avevo pianto tante di quelle lacrime che solo lui sapeva.
E il mio splendido ragazzo .. quasi ragazzo .. sieropositivo??
A quella parola il mi corpo ebbe un sussulto.
“Cosa c’è che non va?? Kristen ma stai bene?? Ti sono venuta a svegliare perché continuavi a mugolare nel sonno. E poi è tardi, oggi è la Vigilia. Su alzati ..”
Non ditemi che .. No. NO. Impossibile.
Mi passai entrambe le mani sugli occhi dandomi dell’imbecille da sola. Era stato tutto un sogno. Uno strano sogno. Uno strano, splendido, emozionante, dolcioso, da carie.. da censura .. sogno. Scossi la testa sorridendo e mi sforzai di far muovere le gambe, portandole a penzoloni giù dal letto.
“Mi alzo, mi alzo ..”
Madonna che voce roca. Ciao anche a te Cervy, mi eri mancato guarda.
“Ah Kristen ..” La figura già perfettamente in ordine di mia madre ora mi stava fissando dal lato opposto della stanza, appoggiata alla porta. La guardai socchiudendo un occhio per la troppa luce.
“Dimmi”
La vidi stringersi il grembiule grigio e bianco alla vita, evitando il mio sguardo.
“Questo Robert .. è lo stesso ragazzo soggetto di questi centinaia di disegni attaccati alla tua parete??”
Quasi mi strozzai con la saliva. Inizia a tossire cercando di non sembrare .. con scarso risultato .. strana o pazza. Cosa impossibile, soprattutto appena sveglia e con metà corpo che si rifiutava di collaborare. Una volta calmate le vie respiratorie, concentrai i miei occhi su quella che ora si stava piegando dalle risate.
Okkey .. è la Vigilia, ci sta .. ma MIA MADRE CHE RIDE .. CON ME?? E poi .. come cazzius clay faceva a sapere chi era Robert??
“Ehm .. co .. come fai .. cioè chi .. cosa .. dove .. lui .. no cioè .. si ..”
Una mano mi alzò il viso, ora bordeaux dall’imbarazzo.
Che cosa ti sta succedendo Kris?? Tu che ti fai vedere debole da tua madre? Le sue labbra rosse erano piegate verso l’alto, leggermente socchiuse.
“Shh, calma. Non mi ha detto niente nessuno. Solo sai, tu sta notte continuavi a ripetere ‘Robert baciami .. stringimi ..ti amo’ e ho collegato il nome al volto di questo misterioso e avvenente ragazzo dagli occhi blu e i capelli dorati”
I suoi occhi si illuminarono. Se possibile, il mio viso diventò ancora più rosso, mentre allontanai con un gesto lento ma deciso la sua mano dal mio mento. Vidi la sua sicurezza vacillare.
“Si beh .. non sono affari tuoi..”
La delusione scese sul suo corpo come un velo. Tutta l’allegria e la sua dolcezza svanirono, lasciando spazio alla solita Jules, quella fredda e decisa. Si alzò e camminando decisa verso la porta sussurrò “Sbrigati allora, oggi torna tuo fratello.”
Appena uscì dal mio campo visivo scossi lentamente la testa.
Era sbagliato ciò che facevo. Lo sapevo bene, forse benissimo.
Ma mia madre non doveva sapere. Non poteva sapere.
Dopo quell’incidente avevo deciso di escluderla letteralmente dalla mia vita, come lei aveva fatto con mio padre. Solo che io non avrei provocato incidenti. Solo un taglio netto. Secco. Lei era uscita dalla mia vita dal momento in cui mio padre era morto in quella macchina.
Eppure vederla così felice, così raggiante .. Sapevo che stava cercando di aggiustare i rapporti con me. La sua unica bambina.
Sapevo che tutte le volte in cui si nascondeva dietro alla sua facciata da avvocato glaciale e ultra professionale, in realtà stava male. Male per quella figlia tanto amata che le aveva voltato le spalle. Che la stava deludendo, che la stava escludendo.
Ma tutto per colpa sua. Non poteva biasimarmi. E questo la faceva stare peggio. Non avrei voluto farla stare così male. Ma era più forte di me. Al suo posto vedevo gli occhi di mio padre .. il suo corpo maciullato dall’incidente .. E tutto il senso di colpa spariva.
Scossi lentamente la testa avviandomi vero il bagno, non prima di aver accarezzato con una mano uno dei tanti disegni che ritraevano quelle labbra, quegli occhi, quel profilo che tanto avevo imparato ad amare. Quello stesso ragazzo che ora vedevo sotto un’altra luce. Quel ragazzo che avrei aiutato a guarire, anche se impossibilmente. Robert ..

“Kristen mi passi il sale??”
La voce dolce di mio fratello Cam mi arrivò alle orecchie, risvegliandomi dallo stato di trans nella quale ero caduta. Con tutta la calma del mondo allungai una mano verso il boccettino e lo feci finire nelle sue mani.
“Grazie .. madonna ma che hai oggi?? Sembra che ti sia lanciata dal letto con il piede sbagliato ..”
Storsi il naso e rivolsi il mio sguardo verso di lui. Walt, seduto vicino a me (non è stata una mia scelta spontanea ..) ridacchiò.
“Lanciata?? Casomai svegliata, imbecille..”
Lucy, la fidanzata di Cam, forse l’unica persona a parte mio fratello a essermi simpatica in quella stanza, colpì con la mano destra il collo di Cam facendomi sorridere leggermente. Lei mi rivolse un occhiolino di intesa mentre quel coglione di Cam si massaggiava la parte lesa fissandomi male.
“No lanciata, sai com’è .. bassa come sei, sarà stato un bel salto quello dal materasso al pavimento.”
Strinsi convulsamente la forchetta nel pugno, resistendo all’impulso di lanciarmi su di lui e iniziare una lotta con i fiocchi, come quelle che facevamo quando eravamo piccoli. A quei ricordi mi calmai, ricordandomi che per quanto Cameron facesse il deficiente, sia sempre stato la persona più importante per me.
Gli sorrisi e avvicinandomi alla sua guancia gli lasciai un bacio fra i peli ispidi della barba.
“Si decisamente .. sei lunatica. Sarà che è la Vigilia ..”
Scossi lentamente la testa e avvicinai la forchetta alla mia porzione ancora integra e fumante di lasagne.
“Mhh io penso che sia più che altro .. come hai detto che si chiama Jules .. ah sì. Robert. Sì credo proprio che tua sorella sia innamorata ..”
Il boccone di lasagne, che prima stavo contemplando, masticandolo piano e sconvolgendo le mie pupille gustative, mi finì di traverso. Mi portai la mano alla gola, iniziando a tossire come una matta, sentendo il viso infiammarsi e gli occhi lacrimare per il respiro che veniva a mancare. Le risate stridule di Walt e mia madre si unirono ai sospiri increduli di Cam e Lucy.
Alzai lentamente la testa, fulminando con gli occhi quell’arpia di mia madre e quello stronzo del suo ‘compagno’. Non dovevano permettersi, quelle erano robe mie. Solo mie. Non dovevano sapere ma soprattutto non avrebbero dovuto dire nulla. Stavo per rispondere quando la suoneria del mio cellulare mi distrasse dal discorso.
Tutti si bloccarono. Sbuffai cercando di sbollire la rabbia, mentre afferrai quell’aggeggio indemoniato e mi diressi fuori dalla stanza. Salii le scale tenendo stretta nella mano destra il telefonino o meglio, il vibratore e aprii la porta della mia camera. Prima di schiacciare la cornetta mi concessi di guardare chi fosse.
Numero sconosciuto. Uhm.
“Pronto..”
Ehm .. si ciao Kristen
Quella voce. Quel tono roco.
Deglutii agitata, sentendo nascere in me felicità, emozione, e timore.
Robert.


POV Robert

“Sicura che .. insomma ..”
Lizzie alzò gli occhi al cielo, mentre le figure di mia madre e mio padre insieme ad alcuni miei zii parlavano allegramente dall’altro lato della stanza.
E come tutti gli anni, durante le feste, io e le mie sorelle eravamo i soliti forever alone.
Tutto solo per causa di quella malattia. Quella malattia che sembrava non aver spaventato Kristen, ma sapevo che sarebbe stata questione di tempo prima di avere paura di me, come a tutti del resto.
“Robert, ti vuoi muovere a digitare quel cazzo di numero? Se è veramente convinta ti risponderà, chiedile di uscire e chiarirete con calma le cose sulla tua malattia. Ma stai calmo, mi hai detto tu che vi siete praticamente violentati nel vicolo.”
La sua mano si strinse attorno al mio braccio, che ancora reggeva il telefono. Sbuffai infastidito, spostando con la mano il ciuffo di capelli che mi era caduto sulla fronte.
“E’ proprio questa la mia paura .. che non sia convinta. Che durante la notte sia sceso Dio in persona a ricordarle cosa vuol dire sieropositivo. Che il buon senso le abbia detto di non fare cazzate .. Che ..”
“Se non la smetti giuro, la chiamo io e ti sputtano mandandole tutte le tue foto da piccolo vestito da femmina, Claudia. Sai che posso farlo .. sorellina
Vicky, comodamente appoggiata sul mio petto, mi fulminò con lo sguardo.
“Già, neanche quando eri Claudia ti lagnavi così tanto. Sei proprio una femminuccia ..”
Eehhh andiamo bene, pure Lizzie ci si doveva mettere. Datemi anche del gay già che ci siamo.
“Ah dimenticavo Rob, sei gay.”
Eccole là .. le mie amatissime sorelle scassa minchia.
Alzai gli occhi al cielo, pregando Buddha o qualsiasi altro Dio di ascoltarmi.
“Seh va bene ho capito. La smetto. Madonna santissima trinità del cielo e della terra .. adesso la chiamo contente?”
“SII CAZZO!!”
Le due arpie si scambiarono un cinque d’intesa, schioccando le loro mani a pochi centimetri dal mio naso. Strinsi le nocche resistendo all’impulso di lanciarle giù dalla MIA poltrona. Monoposto. Dove io mi ero seduto. Per cercare pace. E ora invece occupata da 3 persone. Due delle quali comodamente sedute. (No, io non faccio parte di quelle due persone)
Provai a muovere un braccio, cercando di farlo uscire dallo schienale. Appena trovai una piccola libertà di movimento, sbloccai il telefono sentendo lo sguardo curioso delle mie sorelle addosso. Alzai gli occhi al cielo mentre con il pollice selezionai il nome di Kristen dalla rubrica.
Dio.
Avevo i sudori freddi. Il cuore mi sobbalzò nel petto all’idea che lei non rispondesse scrivendomi che non voleva più vedermi. Niente poteva assicurarmi che non avesse aperto gli occhi sul significato di parola sieropositivo. Come niente poteva farmi essere certo che lei non volesse più vedermi. Deglutii agitato, sentendo le mie sorelle sospirare sulle mie spalle.
“Rob, Liz, Victoria .. è pronto il pranzo. Sbrigatevi, cosa fate lì impalati??”
La voce di mia madre ci scosse. Alzai la testa e puntai il mio sguardo verso il tavolo, dove mio padre era già seduto, a capotavola, con il suo solito falso sorriso rivolto ai parenti. Sbuffai infastidito, sentendo il mio stomaco chiudersi.
“Aspetta mamma, Rob deve fare una cosa.. vero fratellone?? Vaaai ..”
Lizzie mi spinse le spalle con la sua delicate manine da giocatrice di wrestling, costringendomi ad alzarmi dalla poltrona e dirigermi nell’altra stanza. I mormorii nella sala si fecero più forti.
Li odiavo ..
Voltai la schiena al tavolo, raggiungendo il corridoio, quando la fastidiosissima voce di mio cugino Aaron si levò.
“Chiami la fidanzata? Oh scusa è vero, tu non puoi averne ..”
Datemi la forza di non ucciderlo, qui, ora, davanti a tutti.
La sua frase scatenò una tempesta di risate da parte di mio zio, mio padre, e altri commensali.
Bastardi figli di … Calma Rob, ignorali, vedrai la loro faccia quando porterai a casa Kristen. Se mai lei vorrà ..
Sospirai appoggiando la schiena al muro freddo, sentendo le mie due sorelle e mia madre cercare di difendermi. Le mie donne .. Sorrisi, stringendo il pugno intorno al mio cellulare.
Dovevo chiamarla. Dovevo, era logico. Non potevo vivere nel dubbio. Non più. Ma se lei si fosse rifiutata di rispondere?? Del resto era la vigilia di Natale, magari voleva passarlo in famiglia piuttosto che stare a deprimersi sulla mia malattia. O magari, come chiunque avrebbe fatto, si era documentata e la paura aveva preso il sopravvento. O meglio, il terrore, l’angoscia di essere contagiata. Mi lasciai andare sul muro, strisciando con la schiena fino a quando toccai terra.
Dovevo chiamarla.
Dovevo.
Volevo
.
Senza pensare premetti il tasto chiama sotto al numero di Kristen e appoggiai il telefono all’orecchio. Il cuore accelerò i battiti. Il respiro si fece affannoso. Rispondi dannazione ..
Uno squillo ..
Due squilli ..
Tre squilli
.. Deglutii.
Orami era andata.
Strinsi le nocche fino a farle diventare bianche mentre i secondi passavano.
Quattro squilli.
Era logico che non avrebbe risposto. Sospirai, strizzando gli occhi. Mi sentivo una merda. Una totale e infinita merda. Mi passai la mano fra i capelli, scuotendo la testa. Avevo fallito, mi ero innamorato e ero stato gettato via. Tutto per colpa di quella cazzo di malattia. Il sangue fluì più velocemente, la rabbia si fece spazio in me.
Faceva male.
Molto male sapere che la persona che amavo non mi ricambiava perché spaventata.
Come se io fossi un mostro .. o forse ai suoi occhi ero proprio questo.
Il mio povero cuore perse dei battiti. Se solo avessi dato retta a me stesso, se solo non avessi accettato l’incontro .. Se solo ..
P..Pronto?”
Spalancai gli occhi. Nella mia testa riecheggiò la voce di Kristen. La sua splendida voce. Sorrisi come un deficiente.
“Ehm … si ciao Kristen. Sono .. sono Robert.”
Concentrati Rob.
La sentii sospirare lentamente e muoversi dall’altro lato del telefono.
Ciao Rob .. che .. perché hai chiamato?
Mi grattai imbarazzato il retro del collo, non sapendo cosa risponderle. Sembrava .. infastidita, e questo mi provocò una fitta al cuore.
“Volevo .. ecco io, se non vuoi .. fa nulla ..”
Mi abbandonai ancora di più contro la parete, fino a trovarmi completamente sdraiato a terra.
Non disturbi, solo .. stavo pranzando con i miei .. e .. non mi aspettavo la chiamata, pensavo .. non so .. che tu non ..Che io non?? Non volessi sentirla, vederla ..??
Mi irrigidii leggermente.
“Che io non volessi più sentirti?? Non ti fidi di me per caso??”
La mia voce sfiorava l’isteria. La sentii deglutire.
Non .. no è che..”
Strinsi le nocche incassando il dolore al petto. Che avesse paura di me e non volesse mai più vedermi??
Pensavo fosse stato .. ecco .. un sogno.”
A quelle parole sussurrate, quasi con timore, mi sciolsi. Sorrisi come un deficiente sentendola ridacchiare dall’altro capo del telefono. Dio, la sposo ora. Risi leggermente, appoggiando la testa al muro e puntai lo sguardo verso il soffitto. Il cuore sembrò volarmi nel petto.
“Nessun sogno cucciola, altrimenti saresti nel mio. Senti ti ho chiamato per .. vederci. Devo assolutamente parlarti di alcune.. cose che dovresti sapere su ..” La parole mi mancarono di bocca.
Sulla malattia?? Si .. lo so. Non c’è problema. Va bene anche oggi pomeriggio alle 3.”
Il mio corpo sussultò, accompagnando il sorriso che mi nacque sul volto.
Vuole vedermi, VUOLE VEDERMI!! Si Rob, adesso però rispondi.
“Ehm si .. va bene. Passo a prenderti. A dopo piccola ..”
Mi passai la mano sulla fronte sudata.
A dopo Rob .. ti amo.”
Non feci in tempo a connettere la lingua con il cervello che la chiamata venne interrotta. Non prima però di aver risposto “A-anche io ti amo.”

POV KRISTEN

Alle 2.59 ero ancora sotto la doccia.
Dire che era stata colpa delle domande insistenti di mio fratello e delle provocazioni di Walt era un eufemismo. Tutta la durata del pranzo (del quale non avevo assaggiato nulla, nemmeno le mie amate lasagne) passata a negare l’identità del misterioso interlocutore, con il quale avevo avuto una lunga chiamata piena di sorprese e finita la quale ero tornata al tavolo rossa in viso e completamente scombussolata.
Sfiderei chiunque a rimanere lucido quando, dopo essersi rese ridicole ammettendo i propri sentimenti, poco prima di staccare la chiamata, sentirsi ricambiare. Scossi la testa mentre passai l’asciugamano nei miei lunghi capelli neri.
E soprattutto se a ricambiarti era un simile Dio greco sceso in terra dall’Olimpo. Calma gli ormoni ragazza, sei in ritardo.
Posai l’asciugamano e afferrai la matita nera.
E se .. dopo averti parlato della malattia mi lasciasse?? Se decidesse che tutto questo è troppo da sopportare per lui?? E se ..
Scacciai dalla mente quei pensieri sentendo il campanello suonare. Sgranai gli occhi.
OHCAZZO.
“KRISTEEN, E’ PER TE!”
La voce maliziosa/arrogante di mia madre mi arrivò alle orecchie mentre cercai di coordinare il mio equilibrio per truccarmi e contemporaneamente pettinare la massa informe che mi trovavo in testa.
“ARRIVOO!”
Spensi la luce, non prima di essermi osservata l’ultima volta allo specchio. Capelli sistemati a random, maglietta sgualcita bianca con tagli sulla schiena a forma di teschio, pantaloni neri di pelle, le mie amate converse ai piedi (anche con la neve), giubbotto impermeabile di 4 taglie più grande e matita nera sbavata stile panda.
Autostima livello .. Sottoterra.
Spensi la luce e mi lanciai sulle scale.
“KRISTEEEN!”
Il richiamo di mia madre mi arrivò di nuovo.
“Eeeh un attimo, non sono Bolt”
La borsa con sigarette, accendino nuovo (perché l’altro l’avevo rotto lanciandolo al gatto demoniaco della vicina) e fazzoletti era già pronta, attaccata all’attaccapanni, vicino alla porta aperta. La figura di mia madre, grigia e di spalle, era ritta di fronte alla porta, e sopra la sua testa sporgeva, di circa 10 centimetri, un ciuffo biondiccio di capelli, sormontati da un paio di occhiali da sole. Appena sentirono i miei passi, mia madre si voltò verso di me, rivelando la figura paradisiaca di Robert.
Dire che quasi svenni alla vista era poco. E pensare che quel ragazzo mi amava ..
“Kristen, questo ragazzo, Robert, mi ha detto che uscite. Beh divertitevi ..”
Solo io avevo notato la freddezza e l’enfasi che aveva messo sul suo nome??
Non ci feci troppo caso. La cosa che ora mi premeva di più era appoggiare le mie labbra su quelle che ora erano tirate in uno splendido sorriso che gli illuminava il volto. L’ultima cosa che sentii fu la porta chiudersi alle nostre spalle.
Non feci in tempo ad aprire bocca che fui trascinata nel retro di casa.
Macche ..”
Fui zittita da quello splendido paio di labbra sulle mie. Mi abbandonai letteralmente, alzandomi sulle punte e ancorando le mie braccia attorno al suo collo, per non crollare a terra svenuta. La sua lingua al sapore di menta incontrò la mia e nella foga del loro intreccio andai a sbattere contro il muro. Ansimai ripetutamente mentre le mani calde di Rob afferrarono i miei fianchi guidando il mio bacino verso il suo.
Caldo.
Fuoco.
Luce
.
Solo quando sentii l’ossigeno venirmi a meno, fui costretta a staccarmi.
“Ciao ..”
Voce roca. Voce roca di Robert nell’orecchio. Fatemi morire. ADESSO.
“Scusa l’irruenza ma non vedevo l’ora di farlo. Spero di non essere stato troppo avventato.”
Le sue guancie arrossate dal freddo e dall’eccitazione erano velate dalla barba, leggermente più lunga di quello che ricordavo. Seguii il profilo del naso fino a raggiungere gli occhi azzurri, illuminati dal riflesso del sole sulla neve. Deglutii cercando di riprendere conoscenza.
“N-non ti preoccupare .. Hai fatto benissimo.”
Ridemmo entrambi, staccandoci dall’abbraccio.
“Bene mademoiselle, che ne dice se andiamo in un posto più riservato e dove possiamo riflettere con più calma?” Sospirai afferrando la mano che mi porse. “Andiamo..”

...


“E così .. che ti sei ammalato quindi..”
Il silenzio cadde su di noi, mentre seduti sulla panchina dove mi aveva trovato il giorno prima, sorseggiavamo una bella cioccolata calda. Vidi le sue labbra incresparsi attorno al bicchiere alla parola malato.
“Si, te l’ho detto. Il preservativo si è rotto. Non avrei mai pensato di .. che capitasse a me. Eppure è successo. Insomma mi ha rovinato l’intera esistenza, e di conseguenza quella di tutta la mia famiglia.”
Strinsi le nocche stringendo le mani attorno al bicchiere caldo.
“Ancora non capisco come possano odiarti, non è colpa tua .. Voglio dire, potevi saperlo??”
Sorrise amaramente, fissandomi dritto negli occhi.
“Non potevo saperlo, ma potevo evitarlo. Comunque orami sono abituato agli insulti, alle occhiate di disgusto, anche da parte di mio padre. Non siamo mai andati d’accordo.”
Mi gelai completamente, ricordando la figura di mio padre che, abbracciandomi teneramente, mi sussurrava di volermi bene. Una morsa strinse il mio cuore, ma cercai di non darlo a vedere. Portai il mio sguardo su una coppia di anziani dall’altro lato del prato, che camminavano a braccetto nella neve. Rimanemmo in silenzio per un po’, sorseggiando la cioccolata e tenendo le mani intrecciate.
Ad un tratto sentii la sua mano destra sfiorarmi il collo. Mi voltai verso di lui, scorgendo il suo sorriso, ora più rilassato di prima.
“E’ per questo che .. ecco .. mi ero allontanato. Non volevo metterti in pericolo. Capisci anche tu che basterebbe un altro errore come quello che ho fatto 4 anni fa per attaccarti la mia malattia.”
L’angoscia gli sfigurò il volto. Mi girai verso di lui, fissandolo negli occhi.
Sapevo a che rischi andavo incontro.
Me li aveva spiegati.
Mi ero documentata.
E per quanto avessi paura non avrei mai rinunciato a stare con lui, a costo di mettere a rischio la mia vita ogni secondo.
“Ma nonostante tutto, Dio, io vorrei stare con te. Mi sono .. innamorato. Pazzamente. Intensamente e tutti gli avverbi che vuoi. Non ho mai conosciuto una ragazza così, testarda, libera, fiera .. e soprattutto bella come te. E .. ah mi sento uno stupido adolescente con gli ormoni a palla. Mi è sempre stato facile ignorare le ragazze, ci uscivo perché obbligato da Lucas e Tom, ma nessuna di loro .. era te. Nessuna. Non ti conoscevo, ma sapevo già cosa volevo.”
Sospirò, portando la mia mano all’altezza della sua bocca e la baciò. Le farfalle presero a volarmi nello stomaco.
“Ascoltami, io non so se ce la farò. Ma posso provare. Possiamo provare insieme. Ma solo se tu te la senti. Saresti disposta a .. rischiare la vita per me?”
Sorrisi puntando il mio sguardo nel suo.
“Si”
“Potrei attaccarti la malattia per uno stupido errore, e non me lo perdonerei mai.”
Sospirai.
Non mi importa.”
“Potrei peggiorare, tanto. Potrei aver bisogno di stare all’ospedale per mesi sotto controllo.”
Strinsi la sua mano.
“Posso farcela”
Scosse lentamente la testa sorridendo.
“Potrei morire .. nel peggiore dei casi ..”
Un dolore sordo all’altezza del petto mi fece sgranare gli occhi.
All’immagine di mio padre, freddo e insanguinato a terra ora si aggiungeva il corpo di Robert, privo di sensi e completamente immobile. Tolsi la mano dalla sua e la poggiai sulle sue labbra.
“Non dirlo nemmeno per scherzo ..” La  voce mi mancò per un momento.
Puoi guarire ..”
“No che non posso. Potrei ammalarmi maggiormente, ma non guarire. Kristen è una fregatura. Non voglio farti stare male, non più”
Mi alzai in piedi puntandomi di fronte a lui. Afferrai il suo viso portandolo all’altezza del mio.
“Ascoltami bene Pattinson, ti amo. Voglio stare con te. Voglio tutto ciò che puoi darmi. Piacere, dolore, felicità .. E correremo rischi, ma non me ne importa. Non pensare a me, pensa a noi. Dopo quello che abbiamo passato, non credi che meritiamo un po’ di calma?? Non pensiamo al futuro, alle complicazioni .. Viviamo, al momento. Ti prego.”
Posai un bacio sulla sua guancia destra.
Posso salvarti.. i medici possono.”
Lui rise leggermente, facendomi sedere in braccio a lui. Con una mano scompigliò i miei capelli ridendo
“No piccola eroina coraggiosa. Nessuno può salvarmi. Non fisicamente. Però tu sai come salvare la mia vita.”
Un punto interrogativo si formò sulla mia fronte.
Amami Kristen Jaymes Stewart, baciami, stringimi. Pronto per le manette, sono tuo prigioniero*
Sorrisi come un ebete vedendo le sue mani strette intorno ai miei polsi. Mi lanciai su di lui, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
“Ti amo già Pattinson..”
Sentii il suo volto tendersi in un sorriso.
“Intendo, sta con me. Diventa la mia ragazza. Non garantisco nulla, sono una frana con queste cose. Ma ti voglio. A costo di passare giornate intere sotto casa tua implorandoti. E ti amo.”
Fu il mio turno di ridere. Mi sollevai, portando il mio viso vicinissimo al suo. Strofinai il mio naso freddo contro il suo piatto e gelato, avvicinando le mie labbra alle sue. Lo bacia teneramente a stampo, sentendo di nuovo le farfalle scuotermi le viscere.
“Devo interpretarlo per un sì?”
Il suo tono era ironico.
“Direi di sì Pattinson, direi di sì”

 
*Frase tratta da Twilight vghchbmsdc *-*

LO SO. Lo so.. ne sono cosciente.
Sono mesi e mesi che non pubblichiamo. Dio non so neanche io cosa sia successo.
Fra gite, vacanze, verifiche, studio, amici, problemi e blocco dello scrittore, io sottoscritta, Melas, soprannominata Mèlush, nel pieno (o quasi) delle mie facoltà mentali e fisiche, sono riuscita finalmente a pubblicare questo schifo di capitolo ù_ù

Ce l’ho fatta finalmente cazzius clei.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno (se ancora ci saranno D:) e coloro che lasceranno una recensione. Sappiate che la colpa è solo mia, non c’entra nulla Elys, lei è innocente :’33

Prendetevela con me. Me ne assumo la colpa. Detto questo, me ne vado. Il prossimo capitolo arriverò prima, giuro. Ciaaaoo
Alla prossima
Melas
;)
 

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