Amando e lottando

di The_Novelist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ascoltami ***
Capitolo 2: *** Bacchetta contro Sharingan ***



Capitolo 1
*** Ascoltami ***


Capitolo 1: Ascoltami


Dei fruscii appena percettibili disturbavano la quiete di una notte qualunque, mentre un’ombra danzava fra le sue compagne apparendo e scorporando senza continuità. Attorno ad esse piccole gocce di sudore scintillavano per meno di un secondo alla fioca luce argentata della luna e poi scomparire nella notte.

Un’altra ombra sbucò improvvisamente da dietro un paio di alberi, fondandosi sull’altra.


Un breve clangore di metallo.

Rumori di lotta.

Respiri affaticati.


Una delle due ombre sembrò fermarsi ed allontanarsi dall’altra, quasi trascinandosi. Abbandonò l’altra, che sparì nuovamente, per avvicinarsi verso l’accampamento dove gli altri avevano accesso un fuoco.

«Non ce la faccio più. Non riesco più a stargli dietro.» sbuffò stancamente quell’ombra dagli occhi completamente bianchi.

«Si sta ancora allenando, Neji?» chiese un ragazzo moro, che stava fissando le fiamme.

«Sì… Grazie, madamigella Hinata…» rispose, mentre una ragazza con gli stessi occhi gli porgeva una borraccia d’acqua. La ragazza arrossì vagamente.

«Dovresti parlarci, non credi? – suggerì al moro un terzo interlocutore, che se ne stava steso a terra a fissare le stelle. – Almeno a te dà un po’ di ascolto.»

«Ci proverò, Shikamaru…» sospirò tristemente l’interessato, voltandosi verso la foresta con le mani in tasca. Era notte fonda, tutti stavano cercando di riposarsi eppure lui aveva ancora energia per allenarsi, per spingersi al limite.

Forse avrebbe dovuto fare come lui, ma la sua forza era un’altra e completamente diversa. Non era un combattente come lui.

«Naruto!» lo chiamò nel buio della notte. Aspettò qualche minuto, poi quell’ombra lo raggiunse ed emerse un ragazzo dai capelli dorati.

«Cosa vuoi? Mi sto allenando.» domandò scontroso, incrociando le braccia al petto.

«Devo Schiantarti per farti tornare alle tende?» lo minacciò il moro.

«Non credevo che il grande Harry Potter facesse delle minacce.» ringhiò infuriato il biondo. Harry si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla, fissandolo dritto negli occhi. Al moro fissare quegli occhi blu cobalto faceva male: gli ricordavano tanto quelli di…

«Naru, lo so che ti alleni strenuamente per riaverlo indietro… Ma tu sei il più forte di tutti noi. Non c’è nessuno che possa formarti…»

«Senti chi parla! Tu e la tua bacchetta! Ti basterebbe meno di un attimo per mettermi fuori gioco!» gli ricordò Naruto socchiudendo gli occhi. Harry sospirò.

«Che c’entra? Tu conosci delle arti magiche che non sapevo neanche che esistessero… Però, ora, per favore torna all’accampamento. Non hai smesso di allenarti da quando ci siamo conosciuti. Datti un po’ di tregua… Non otterrai nulla uccidendoti di fatica…» suggerì con tono comprensivo Harry. Sapeva fin troppo bene quanto dolore si celasse nel cuore del biondo, poiché era anche suo. Il male che provavano nel fondo del loro cuore era una cosa che avevano in comune.

«Io… Non posso… Non ce la faccio…» mormorò mogio il biondo, lo sguardo puntato a terra. Doveva fare qualcosa per non impazzire dal dolore. Harry passò il suo braccio attorno alle spalle del ragazzo.

«So cosa significa, ricordi? Anche io cerco di andare avanti, di migliorarmi… - ammise con voce tremante Harry. – Ma è anche sbagliato allontanare tutti. I nostri amici sono preoccupati per noi e non è neanche giusto nei loro confronti tenerli fuori… Se non ci avessi un amico come Ron, probabilmente non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono.»

«Mpf… Va bene, torniamo.» si lasciò convincere il biondo.


I due tornarono in silenzio al piccolo accampamento dove i loro compagni li stavano aspettando. Hinata aveva preparato qualcosa di caldo per il biondo, dato che gli altri avevano già mangiata. Tuttavia era apparsa anche Sakura.

«Come sta Hermione?» domandò preoccupato Harry alla ragazza dai capelli rosa.

«Domani sarà in piedi, tranquillo. È solo una normale influenza.» lo rassicurò lei con un sorriso stanco, andandosi a sedere vicino al fuoco. Tutti loro stavano davvero dando il loro meglio in quella missione.


Improvvisamente Harry si sentì assalire dal bisogno di riavere il suo compagno. Aveva bisogno di sentire il calore di Draco sul suo corpo. Voleva sentire i suoi bisbigli di incoraggiamento e le sue sfuriate. Non l’avrebbe mai detto, ma gli mancavano pure le tremende litigate che facevano.

«Draco…» mormorò fra se e se, fissando le fiamme dorate danzare davanti a sé. Chissà cosa stava facendo, cosa era obbligato a fare…

«Forse è il caso che andiamo tutti a riposare.» suggerì seriosamente Shikamaru, rizzandosi a sedere e dando uno sguardo agli amici. Voleva certamente allontanare quell’aria triste che stava avvolgendo il campo.

«I turni di guardia?» domandò Neji, che ancora non si era abituato perfettamente ai poteri del mago.

«Il campo è protetto con tutti i migliori incantesimi di protezione che esistano, senza contare le trappole che abbiamo disseminato qua intorno. Non c’è pericolo. Possiamo dormire tranquilli.» lo rassicurò il giovane, con un gesto della mano. Se Shikamaru non si era ancora abituato ai sui incantesimi, Harry non si era ancora assuefatto a quegli occhi completamente bianchi. Lo facevano rabbrividire, soprattutto quando le vene intorno si gonfiavano tutte. Non era bello, però gli avevano spiegato che quegli occhi potevano vedere il chakra che scorre nel corpo e… Da una parte era un’abilità davvero interesente quella di poter vedere l’energia magica o come lo chiamavano… Beh, ancora doveva capire bene quella storia del chakra, però lo stesso Neji diceva che in lui ce n’era tanto quasi quanto in Naruto e, come il biondo, ne aveva due tipi differenti. Uno dei due aveva origine nella sua cicatrice a forma di fulmine.

Quando lo aveva sentito parlare così aveva avuto la conferma che parte dei poteri di Voldemort gli erano stati involontariamente passati. Subito dopo gli avevano parlato del demone chiamato Volpe a Nove Code. Era rimasto scioccato da quanto la sua storia e quella di Naruto si somigliassero: entrambi non avevano genitori, entrambi avevano dentro di loro qualcosa di oscuro e maligno che non avevano mai cercato… Sospirò, rientrando nella sua tenda. Ora più che mai sentiva il bisogno di avere Draco: con lui era sicuro che non avrebbe sentito tutto quel peso che ora aveva addosso…

Si trascinò al letto e vi si buttò sopra a peso morto.

Cinque minuti dopo lo raggiunse anche Naruto, che si tuffò letteralmente nel proprio letto.

«Sono davvero comode queste tende! C’è davvero di tutto in poco spazio, altro che l’equipaggiamento ninja!» commentò ancora una volta con la sua voce squillante ed allegra. Era incredibile: nonostante il suo dolore profondo era impossibile strappargli via la voglia di vivere.

«Mi sa che ci farei un bel po’ di soldi a venderle a voi… - sghignazzò più allegro il moro. – Promettimi che quando ci saremo ripresi Draco ed il tuo Sasuke ci faremo una bella vacanza!»

«Sì, ma ad una condizione.»

«Quale?» chiese Harry, alzando un sopracciglio. Doveva temere qualcosa?

«Che ci saranno due tende e nessuna sveglia! – ridacchiò con un leggero rossore attorno alle guance. - Ho tutta l’intenzione di rimettermi in pari…»

«Eh, già anche io!» aggiunse con un sogghigno Harry, un po’ divertito anche dal pudore che traspariva dalle parole del biondo. Il moro aveva sentito dire ad Hinata che da quando Sasuke se n’era andato, Naruto non rideva più come una volta. Certo, lo faceva sempre e spesso, però il suo sorriso non veniva dal cuore, ma solo dall’abitudine. Forse era vero, ma era meglio non ribattere.

«Buonanotte, Naru…» sbadigliò Harry, infialandosi fra le coperte magicamente riscaldate.

«’Notte, Potter…» sbuffò Naruto, girandosi su un fianco. Non gli ci volle molto ad addormentarsi, almeno non doveva sopportare tutti quei pensieri che sbucano solamente quando si cerca di prendere sonno… Fortunatamente quella sera sembrò essere pietosa con entrambi: anche gli occhi di Harry divennero ben presto pesanti.

«Sasu-chan…» sentì bisbigliare Naruto nel sonno.

«Draco…» sospirò ancora più piano il moro per poi addormentarsi.


Note:


Bene, questo è il progetto di cui ho fatto pubblicità alla fine di “Fratelli” (fra parentesi sto pensando anche ad un capitolo extra... Ma che rimanga fra noi!).Come ho detto è una fanfiction crossover slash con le coppie Draco/Harry e Sasuke/Naruto. Sono molto interessato alle vostre recensioni, anche perchè di questa storia ho solo scritto due capitoli!!! Secondo voi cosa può accadere dopo questa apertura? XDDD
Ah, dimenticavo: questa ffic non ha nessuno scopo di lucro e tutti i personaggi sono dei rispettivi autori!

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Capitolo 2
*** Bacchetta contro Sharingan ***


Capitolo 2: Bacchetta contro Sharingan


Pian piano sentì un leggero calore sul viso aumentare, solo un lieve fastidio, però che lo costrinse a socchiudere gli occhi mentre si stava risvegliando.

Constatò che aveva dormito stranamente bene. Si rannicchiò ancora di più e fece come per voltarsi verso qualcuno, ma si bloccò immediatamente. Dopo tanto tempo non aveva ancora perso l’abitudine di voltarsi verso di lui appena sveglio. Sarebbe mai accaduto ancora?


Chissà dov’era, cosa faceva…


Doveva ritrovarlo! Avrebbe fatto qualsiasi cosa per riportarlo indietro!

Strinse i pugni.

«Oh, Sasuke…» mormorò piano. Gli manca terribilmente. Lui era stato il primo a preoccuparsi per lui, il primo a donargli qualcosa che non fosse ripudio… Certo, prima c’era stata rivalità… Ma anche rispetto e quel tacito riconoscimento di ammirazione che entrambi avevano l’uno per l’altro… E poi senza accorgersene entrambi avevano scoperto che quanto era semplice comunicare fra loro senza dover usare le parole…


E poi quel bacio…


Certo, non era il loro primo bacio. Si erano già baciati, ma solo per una stupida spinta! Quella volta invece, era stato il loro primo bacio insieme. Ciò non è che si fossero messi insieme, però lo avevano voluto entrambi. Forse dire “voluto” era troppo… Però, insomma si erano guardi negli occhi, entrambi avevano cercato quel leggero contatto…

E l’imbarazzo subito dopo? Il suo viso vagamente arrossato? Era la prima volta che lo aveva visto in quello stato, però non poteva dimenticare il silenzio che c’era stato subito dopo e poi gli sguardi che si erano scambiati per giorni. L’uno che cercava l’altro, quella notte in cui alla fine si erano decisi a parlare. Quelle lunghe ore passate a parlare, per poi ritrovarsi la mattina successiva insieme con uno strano senso di completezza sotto la pelle…

No, non lo poteva scordare e neanche Sasuke.


«Sono sveglio, Sakura…» disse improvvisamente il biondo, accorgendosi che la ragazza era appena entrata anche se nel massimo silenzio.

«Oh, scusami… Pensavo che stessi ancora dormendo… - si scusò imbarazzata la ragazza, andandosi a sedere sul bordo del letto. – Stai pensando a lui?» chiese con cautela la ragazza.

«Sì… - mormorò il biondo, tornando a stendersi sulla schiena ed a fissare l’amica. – A qualsiasi costo, lo farò tornare indietro!» aggiunse con uno sguardo duro e deciso. Sakura sapeva bene che quando il biondo aveva quello sguardo, otteneva sempre ciò che voleva. In questo aveva fiducia.

Si piegò su di lui e lo abbracciò.

«Sei l’unico che può farlo, Naru-chan.» lo incoraggiò lei, cercando di trasmettergli tutta la sua solidarietà e fiducia. In cambio, lui la strinse forte a sé.

«Mi spiace se non ci sono ancora riuscito… Te l’avevo promesso, tanto tempo fa…» fu la sua triste risposta.

«Non m’importa. Sai bene che non lo amo, che era solo una stupida cotta… Forse sono egoista, ma rivoglio indietro i giorni in cui eravamo il Gruppo Sette… Rivoglio indietro il nostro amico Sasuke Uchiha!»


Naruto sorrise fiducioso, sentendo il suo cuore riempirsi di fiducia. Non era solo, c’erano i suoi amici sia vecchia sia nuovi. Già, soprattutto c’era Potter che meglio di chiunque altro conosceva il dolore che il biondo aveva dentro di sé. Anche il mago aveva perso la persona che amava di più al mondo perché era stata rapita da quel malefico duo: Voldemort ed Orochimaru.


Seguendo le tracce del ninja leggendario erano usciti dal loro paese, per ritrovarsi in un mondo ancora più grande, dove avevano scoperto l’esistenza di persone abbastanza forti da competere con le loro arti. Avevano pure scoperto che Orochimaru aveva alle spalle il mago oscuro più potente degli ultimi secoli, Voldemort.

Appena aveva sentito quel nome, qualcosa si era agitato nel profondo di Naruto in quel luogo dove era sigillato il demone della Volpe a Nove Code. Era stato Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato a liberare uno dei mostri più terrificanti sulla terra a causa di una evocazione fallita. Era a causa sua se aveva vissuto nella più completa solitudine per anni.

Harry si era scusato, si era sentito in colpa…


«Ora basta, non serve essere pensierosi… E poi chi può opporsi al migliore Hokage che sia mai esistito?» ridacchiò il biondo, carico di energia.

«Non sei ancora diventato Hokage!» lo rimproverò lei bonariamente, lasciandolo andare. Lui si rizzò a sedere.

«Disturbo? – li interruppe una voce. – Sapete dove sia andato Harry?» domandò Hermione, entrando nella tenda dei due ragazzi.

«Credo che sia andato a fare una ricognizione con Neji. Tu come ti senti? La febbre dovrebbe essere passata.» s’informò Sakura, osservando attentamente la nuova arrivata.

«Oh, sì. Sto benissimo. Dovresti conoscere Madama Chips, è una delle Guaritrici migliori che conosca.»

«Cosa sono andati a fare Harry e Neji? Ci sono solo delle vecchie rovine qua intorno…» continuò, invece, ad informarsi il biondo. Hermione scrollò le spalle. Aveva un’idea di cosa volesse Harry, ma non era proprio sicura. Entrambi erano affascinati dal fatto che lo Hyuga potesse vedere effettivamente la magia ed in particolare Harry, ma lei ancora non capiva bene cosa il suo amico volesse ottenere.

«Non devi preoccuparti, Harry sa badare a se stesso.» lo rassicurò la ragazza dai lunghi capelli castani.

«Vado a preparati un po’ di colazione.» lo informò la rosa, abbandonando la tenda. Cinque minuti più tardi il biondo stava divorando un’impressionante quantità di cibo. Hermione l’osservò con un sopracciglio alzato, mentre sfogliava un libro che i nuovi compagni avevano salvato all’assaltato della loro città. Erano molto curiose la arti magiche dei ninja: erano un approccio differente da quello che aveva imparato ad Hogwarts. Beh, ora non avrebbe dovuto pensarci poi molto: della grande Scuola di Magia e Stregoneria era rimasta solo qualche maceria.

«Scommetto che ha chiesto a Neji di insegnargli qualcosa…» sbuffò semidivertito il biondino, scendendo giù dal letto.

«Mph… Harry e lo studio non è che siano proprio una grande accoppiata… - ridacchiò Hermione. – Non ha mai amato studiare!»

«Sul serio?! Beh, pensavo che fosse un secchione…» bofonchiò Naruto sorpreso dalla notizia, ma in fondo si conoscevano da pochissimo tempo.

«Non fraintendermi. – rispose subito lei, diventando improvvisamente seria. – Harry fin da piccolo ha avuto grandi poteri che gli hanno permesso più volte di sconfiggere Voldemort. Ha ereditato anche la forza di quello che potreste chiamare il suo sensei: Albus Silente… Solo che la sua magia viene maggiormente dal suo istinto, più che dallo studio.»

«Ah! Però avevo indovinato che eri tu la secchiona!» ghignò il ragazzo che subito zittito da un’occhiataccia omicida da Hermione. Somigliava decisamente a Sakura in certi momenti, così preferì andare a mettersi qualcosa di caldo nello stomaco. Faceva dannatamente freddo fra i monti dell’Himalaya, per fortuna c’erano gli incantesimi dei due maghi.

«Ma non c’è un po’ di ramen?» mugugnò scontento, mentre divorava il pane caldo.

«Naruto…» iniziò a rimproverarlo Sakura, socchiudendo gli occhi. A due passi di distanza Hinata ridacchiò. Il biondo si domandò come mai fosse venuta con loro, ancora non l’aveva capito: lei non amava combattere e non è che fosse così grande amica di Sasuke… Mah.

«Ragazze, vado al lago ad allenarmi.» borbottò mezzo secondo dopo, sparendo in una nuvoletta di fumo.

In realtà aveva avvertito un chakra aleggiare intorno al lago. Strinse i pugni e socchiuse gli occhi. Non poteva essere lui.


Balzò di albero in albero, ad alta velocità: doveva arrivare al più presto. Non era ancora il momento, non ancora! Maledizione!

«Non può essere lui!» ringhiò fra se e se, mentre l’azzurro del piccolo lago iniziava a lampeggiare fra le fronde degli alberi. Rallentò di colpo nel più completo silenzio, ma qualcuno era giù arrivato al lago e se ne stava al bordo a fissare una figura immobile in mezzo al lago.


«Ah, il famoso Uchiha Itachi. - dedusse Harry, con le mani in tasca e lo sguardo dritto verso l’altro ragazzo che lo fissò. – Ed il famoso Sharingan…» aggiunse.

Che diavolo stava facendo lì quell’idiota? Non aveva la minima idea della potenza dello Sharingan di Itachi, eppure lo avevano avvertito! Per giunta quell’idiota se ne stava davanti all’Uchiha spavaldo e quasi minaccioso, come se cercasse di sfidarlo.

«Che vuoi ragazzino?» domandò irritato l’altro, voltandosi verso il moro. Harry doveva essere impazzito, gli aveva parlato dell’enorme potenza dello Sharingan di Itachi!

Naruto stava per intervenire, quando Harry si mosse improvvisamente verso l’Uchiha maggiore. Era arrivato al bordo del lago, ma continuò tranquillamente a camminare con le mani in tasca.

«Ero curioso di vedere il famoso Sharingan, tutto qua… Ah! Sì, poi volevo sapere cosa volessi da noi. Sono giorni che ci stai seguendo.» aggiunse il moro, quasi… quasi sbeffeggiando il più pericoloso ninja di tutti i tempi.

«Ah, capisco… Tu devi essere il grande Harry Potter. Bah, non ho tempo di giocare con te… - disse semplicemente Itachi, alzando un po’ la testa. Naruto stava per intervenire. – Tsukoyomi!» ringhiò l’Uchiha, fissando i suoi occhi nelle iridi verdi Harry.

Il biondo vide il suo amico ed alleato venire sbalzato via dall’impatto di una delle tecniche più potenti derivanti dallo Sharingan. Sasuke era stato battuto e ridotto quasi in come a colpa di quel colpo.

Doveva intervenire. Scese dall’albero, pronto ad affrontare Itachi ed a portare via Harry. Che cosa gli era saltato in mente? Non aveva la minima idea di che avesse di fronte!

Stava per abbandonare la protezione fra gli alberi, quando improvvisamente no riuscì più a muoversi di un millimetro. Una mano gli tappò la bocca.

«Idiota! - sussurrò adirato Neji al suo orecchio. - Che volevi fare?»

«è stato battuto! E lui è solo mio e di...» tentò di rispondergli il biondo.

«Meno male l'hai fermato, Shikamaru... Non hai capito? Harry non vuole combatterlo! Vuole conoscere lo Sharingan! Non ha affatto l'intenzione di ucciderlo!»

Gli occhi del biondo si spalancarono dallo stupore, puntandosi sul mago. Avrebbero potuto uscirgli dalle orbite quando lo vide scuotersi e rialzarsi da terra, con uno sguardo determinato. Lui si ripulì dalla polvere.

«Interessante... Ma purtroppo per te è da una vita che difendo la mia mente dagli attacchi altrui.» ridacchiò a modo di sfida Harry, rialzandosi. Con un movimento veloce quanto quello di un ninja, estrasse la sua bacchetta. Scagliò un incantesimo ed Itachi fu costretto ad evitarlo. Naruto sarebbe rimasto a bocca aperta, se Neji non gliela stesse tenendo chiusa.

«Umph… Non ho tempo per giocare.» sbuffò l’Uchiha, fondandosi in avanti proprio nella direzione in cui si nascondevano i ninja.


Il biondo percepì i muscoli dello Hyuga contrarsi, ma di colpo Itachi si scontò violentemente contro qualcosa e rotolò a terra.


«Mi spiace… Non avevi visto il mio incantesimo?» lo sbeffeggiò Harry, voltandosi. Era diverso, completamente diverso dal ragazzo gentile che Naruto aveva conosciuto fino ad allora. I suoi occhi verdi sembravano luccicare di una qualche forza soprannaturale, che scorreva liquida e selvaggia nelle sue iridi.

«D’ora in poi stai attento, Harry Potter.» lo minacciò Itachi, sparendo in una nuvola di fumo.

«Non può essere… - bofonchiò sbalordito Naruto, libero dalla mano di Neji. – Ha battuto Itachi così facilmente!»

Si sarebbero scatenati in una danza piena di gioia, se ad Harry dopo alcuni attimi non cedettero le ginocchia. I tre si precipitarono subito da lui per sostenerlo.

«Anf… Quegli occhi… Sono davvero potenti… Non ho… Anf… Mai visto una potenza simile…» commentò Harry, mentre i ragazzi lo riportavano al campo. Appena arrivarono Hermione si preoccupò subito delle condizioni del suo amico.

«Harry! Che è successo?!» domandò allarmata.

«Sto bene… Devo solo… Anf… Riposare… Anf… Ma ho le mie risposte e la prossima… Anf… volta… sarò pronto.» ansimò, ma nel suo sguardo c’era una determinazione implacabile pari solo a quello di Naruto.


Note:

Eh, mi sta venendo un po' più di azione questa ffic XD! Cmq cosa ne pensate? Secondo voi cosa può ancora accadere? ^_^ Son curioso di sapere cosa vi aspettate, per vedere se è ciò che ho pensato io! Come sono malefico ):-> Di certo non vi aspettavate lo scontro Harry Potter vs. Itachi Uchiha, vero?!


X Whitefly: Eh, ma sai che da qualche ho letto/sentito che l'idea principale di Naruto era simile a quella di JK per HP? :o Cmq spero ti possa piacere! ;)


X Fan-chan: In effetti, sono rimasto abbastanza sorpreso anche io quando me ne sono accorto per cui mi sono chiesto: cosa succederebbe se Harry e Naruto si incontrassero?!? O_O

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