Dance&Love

di Mirokia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scuola di danza e di canto ***
Capitolo 2: *** Lo scopo di Kagura ***
Capitolo 3: *** Perchè questa sensazione? ***
Capitolo 4: *** Un ritardo con l'insegnante sbagliato ***
Capitolo 5: *** Piccoli problemi di cuore ***
Capitolo 6: *** Grease ***
Capitolo 7: *** Sguardi sulle note della stessa musica ***
Capitolo 8: *** Note e profumi ***
Capitolo 9: *** Messaggio minaccioso ***
Capitolo 10: *** Il concorso e le selezioni ***
Capitolo 11: *** L'incidente ***
Capitolo 12: *** Era solo un bacio... ***
Capitolo 13: *** Vietato ballare ***
Capitolo 14: *** Convivenza ***
Capitolo 15: *** Non posso accettarlo ***
Capitolo 16: *** Hai voglia di giocare? ***
Capitolo 17: *** Senza speranze ***
Capitolo 18: *** Ti aiuto io ***
Capitolo 19: *** La partenza e la consapevolezza di Miroku ***
Capitolo 20: *** Amore perso ***
Capitolo 21: *** La candela nel baratro ***
Capitolo 22: *** Gioia inaspettata ***
Capitolo 23: *** Altre minacce ***
Capitolo 24: *** Due aggressioni ***
Capitolo 25: *** L'ultima notte ***
Capitolo 26: *** Magia interrotta ***
Capitolo 27: *** Occhio per occhio ***



Capitolo 1
*** La scuola di danza e di canto ***


Dance&love

Dance&love

La scuola di danza e di canto

 

Un due tre, un due tre…cinque sei sette otto.

Una ragazza dai capelli nerissimi si muoveva volteggiando nella camera da letto. Gli occhi color nocciola si aprivano e si chiudevano seguendo il ritmo della danza.

“Penso che vada bene. Proviamo con la musica.” Sussurrò tra sé e sé allungando la mano e accendendo la radio. Da questa parti una melodia lenta e dolce…ma soprattutto lenta! Non le piacevano molto gli esercizi di danza classica, ma lei avrebbe ballato comunque e in qualsiasi situazione. Avrebbe danzato anche se come sottofondo ci fosse l’Ave Maria…no forse in quel caso non avrebbe ballato.

La ragazza sorrise a quei pensieri ma poi tornò seria a volteggiare sulle punte. Il tutù nero e rosa che indossava la rendeva estremamente bella ed elegante. Danzava talmente bene e in modo così leggiadro che sembrava che si sollevasse da terra.

 

Il suono del citofono la distrasse dalla sua concentrazione.

Rispose di malavoglia con la bocca un po’ storta: già sapeva chi era.

“Dai, Sango! Devo esercitarmi ancora un po’! Non posso presentarmi al saggio impreparata!” disse Kagome scocciata.

“Ma dai! Finirai di prepararti lì. È meglio arrivare impreparata che in ritardo! Sai che la professoressa non accetta i ritardi…” rispose l’amica dall’altra parte del citofono.

“E’ facile parlare per te! Tu canti! Io invece ballo!”

“Dai, deficiente muoviti!”

 

Kagome Higurashi aveva 17 anni e frequentava una scuola di danza e di canto con la sua migliore amica(per così dire) Sango Hiraikotsu. Kaggy era una delle ballerine più brave della scuola e molti la stimavano ma alcune ragazze invidiose la disprezzavano.

“Arrivo.” Concluse stanca Kagome. Aveva ballato per più di due ore. Per fortuna la scuola non era lontanissima da casa sua.

Si rimise i vestiti in fretta coprendo il tutù e si mise il borsone in spalla. L’attendeva un giorno duro: il saggio di danza classica. Anche se era una delle più brave, Kaggy aveva sempre paura di non essere all’altezza e di non riuscire a superare l’esame.

Prima di uscire, diede un’occhiata alla foto sul tavolino: ritraeva suo padre che mostrava un gran sorriso.

“Quanto mi manchi…” sussurrò la ragazza. I suoi genitori si erano separati e il padre si era trasferito a Parigi da più di due anni. Kagome cercò di non pensarci e scese in fretta le scale incontrandosi con Sango che sbuffava.

“Oh finalmente! Dai scricciola, andiamo!”

Kagome non fece caso al soprannome che le aveva appena dato. Ormai era da più di 4 anni che si conoscevano e lei l’aveva sempre chiamata in quel modo.

 

“Oggi, voi del corso di canto, cosa farete oltre a sgolarvi?” chiese Kagome.

“Oggi proviamo le note alte.”

“Ecco, appunto!” camminarono un po’ più svelte.

“E dimmi, ce ne sono ragazzi che non stonano?” continuò Kaggy.

“Ce n’è uno che, oltre ad avere una bella voce, è anche stupendo!” affermò Sango tenendosi il viso fra le mani. Gli occhi le brillavano di gioia:”E oggi lo rivedrò!”

“Non dirmi che ti sei presa un’altra cotta!” chiese Kagome stupita all’amica dai capelli color ebano.

“Questa volta è una cotta vera, però!”

Kagome sospirò.

“E chi sarebbe costui?”

“No, non ci tengo a dirtelo! Non vorrei che poi andassi a sperperare tutto!” disse Sango incrociando le braccia. Certo che a volte si comportava proprio da bambina e non da una di 17 anni.

Umpft! Fa come vuoi! Ma è davvero così bello?” Kaggy sorrise.

“Non sai quanto! Aspetta e vedrai!” esclamò Sango che, prendendo la mano dell’amica, la condusse davanti all’entrata dell’istituto.

 

Vicino alla porta troneggiava una grande scritta rossa:”SCUOLA DI BALLO <DANCE&LOVE>”.

Inizialmente la scuola era stata costruita con lo scopo di mandare avanti la passione per il ballo di alcuni ragazzi. Poi però,in lamentela di qualcuno, si è allargata diventando la più rinomata sede di insegnamento al canto.

 

In alcune aule vengono anche fatti dei corsi intensivi di musica per chi volesse imparare a suonare un certo strumento.

Anche Kagome aveva provato i corsi di musica ed era riuscita ad imparare molto bene a suonare il flauto traverso. Ma poi realizzò che la sua passione era il ballo, specialmente quello moderno.

 

Le ragazze entrarono e raggiunsero l’ultimo piano dove c’erano le classi del quinto anno. I ragazzini di 13 anni erano del primo anno, quelli di 14 del secondo e così via fino ad arrivare alla gente di vent’anni che frequentava l’ottavo anno.

“Se mi accompagni nella mia classe te lo faccio vedere…” disse Sango entusiasta.

“Hai dimenticato il mio saggio??

“Ma che vada a farsi fottere, il saggio! Quando vedrai il ragazzo resterai così sconvolta dalla sua bellezza che non ti verrà più voglia di ballare!”

“Allora non ci vengo…e poi l’aula è in fondo al corridoio! Dai, non mi va” disse Kagome svogliata. Ma intanto Sango l’aveva già trascinata con sé e le indicò un ragazzo.

Dietro di loro, una ragazza bellissima di nome Kagura, osservava Sango muovere il dito verso il suo ragazzo, il suo fidanzato!

 

“Eccolo, è lui! Visto quant’è bello?”

“E…come si chiama?” chiese Kaggy. In effetti era proprio un bel tipo.

Takemaru…sono troppo eccitata!!

La voce di Kagura sussurrò tra se e se:”Brutta puttana! Non lascerò che tu faccia la gatta morta con il mio ragazzo! Farò in modo che tutta la scuola sappia di questa tua cotta. Tu te la prenderai con la tua amichetta e succederanno casini per te…adoro fare zizzania e questa occasione non me la lascio scappare!” ridacchiando la ragazza si allontanò pronta al suo intento.

 

Eccomi tornata! Lo so ho due fic in proseguimento ma questa idea mi frullava in testa e avevo deciso di metterla in atto. Spero di avervi incuriosito con il primo capitolo! Aspetto tanti commenti! Baci kia-chan***KISSSSSSSSSSS

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Capitolo 2
*** Lo scopo di Kagura ***


Dance&love

Dance&love

Lo scopo di kagura

 

Attenzione: alcuni personaggi sono molto OOC quindi non stupitevi dell’atteggiamento di sesshomaru o di kikyo in seguito…

Lo scopo di Kagura era proprio quello di far arrivare la voce a Takemaru in modo che lui potesse respingere Sango, quella stupida ragazzina che aveva osato innamorarsi di lui.

Kagura era entusiasta a quel pensiero. I capelli neri raccolti con una molletta in alto la rendevano davvero attraente.

Con la chitarra in mano, la ragazza si diresse alla lezione di musica.

 

Il professore stava facendo un lungo discorso sul classicismo e Kagura, annoiata, si rivolse alla compagna di banco.

“La sai la novità? Sango, la cantante del quinto anno, si è presa una cotta per Takemaru Setsuna…”

“Ma che cazzo dici?? Quel Takemaru??

“Esatto, proprio lui…ah! Fa in modo che tutta la scuola lo sappia. Bisogna insegnare alle bambine di non innamorarsi del ragazzo sbagliato…” Kagura fece una risata maligna. Era arrivato il momento di farla pagare a quella insolente. Era da ormai troppi anni che Sango si innamorava dei ragazzi che piacevano a lei.

-Dopo il rifiuto di Takemaru le passerà la voglia di innamorarsi- pensò la ragazza. Infatti andò tutto come previsto.

 

Appena fuori dalla classe Mirta, la ragazza a cui le era stato rivelato tutto, prese a correre per i corridoi informando amiche e amici ma anche persone che non conosceva.

Così in poco tempo la notizia si propagò per tutto l’istituto.

 

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Sango si congedò da Kagome e si diresse a testa alta all’interno della sua classe, dopo aver dato un’occhiata al bellissimo ragazzo castano che tanto le piaceva. Ma Takemaru non la degnò di uno sguardo e si precipitò giù per le scale, in ritardo alla sua lezione di canto.

Sango entrò e i suoi due amici più fidati la salutarono con la mano. Il ragazzo dai capelli scuri raccolti in un piccolo codino si avvicinò. Evidentemente si era accorto dell’aria entusiasta dell’amica.

“Che ti prende, Sango? Sei completamente con la testa fra le nuvole!”

Disse Miroku. Il compagno vicino tese l’orecchio guardando la ragazza un po’ perplesso.

“Oh, niente! Non sono cose che possano interessarvi! E tu, cos’hai da guardare, Kouga?” rispose la ragazza cacciando la lingua di fuori divertita.

 

Kouga si legò i lunghi capelli in una coda alta e si stropicciò i bellissimi occhi azzurro cielo.

“Non so perché, ma oggi non ho voglia di cantare!”

Kouga! Non è da te!” sorrise Sango. “Vedrai che appena partirà la musica, non riuscirai a resistere alla voglia di sgolarti”

La bella ragazza si avvicinò alla radio preparando il cd di Gianna Nannini prima dell’arrivo della professoressa.

“Vedi? Gianna Nannini! La tua cantante preferita!” disse Sango ironicamente. Sapeva che Kouga odiava le sue canzoni. Il ragazzo alzò il sopracciglio con disappunto.

 

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Kagome si era appena divisa dalla sua migliore amica e si stava evolvendo in una folle corsa per il corridoio, così folle che chiunque voltava il capo, sorpreso. Anche Naraku, da lontano, la fissava per l’ennesima volta, meravigliato.

Kagome odiava quando lui la guardava in quel modo. Ormai la loro storia d’amore era finita ma possibile che Naraku fosse ancora innamorato di lei?

Era da quasi un anno che si erano lasciati. Si erano messi insieme l’estate scorsa e Kagome era quasi felice della loro relazione.

Ma nonostante la sua bellezza, Naraku aveva un difetto: era terribilmente appiccicoso! Kaggy non aveva avuto un attimo di tregua durante la loro relazione.

Fu così che Kagome decise di prendersi una pausa che durò mesi e mesi, fino a quando Naraku capì che era finita tra loro. La cosa era peggiorata quando Kagome scoprì che il ragazzo faceva uso di stupefacenti. Ciò la mandò in tilt decidendo che era meglio dare un taglio a tutto.

Non ci pensò più e aumentò la velocità della corsa.

 

In un nano secondo comparve sulla porta dell’aula.

Molte ragazze stavano provando ognuna il rispettivo balletto, mentre i ragazzi se ne fregavano ridendo e indicando le compagne che danzavano.

“Sono nei guai!” disse ansimando e gettando la cartella di lato.

“Calma! Respira! Sei cieca o cosa? Non vedi che la prof non c’è ancora?” rise un ragazzo dai capelli lunghi e argentati e due iridi del colore dell’ambra. Un tatuaggio a forma di luna troneggiava sulla fronte, come i due segni violetti su entrambe le guance. Era stravaccato sul pavimento di legno e scherzava con un amico, uno di quelli che sanno solo ridere come pecore e che poi non fanno niente di concreto.

 

La ragazza non rispose e incominciò a spogliarsi mostrando il tutù.

“Piano con lo streep tease! Devo godermi lo spettacolo!” disse Sesshomaru, il ragazzo dai capelli d’argento. Il compagno vicino rise come uno scemo.

Kagome ancora non rispose ma lanciò i pantaloni della tuta addosso a Sesshomaru.

Lui, si alzò e afferrò Kaggy spingendola contro il muro.

Sei molto provocante oggi con questo vestitino! Che ne diresti di darmela?” disse il ragazzo con evidenti allusioni.

“Sei solo un illuso! E’ inutile che continui a chiedermelo! Lasciami passare che devo provare il balletto!” esclamò Kaggy liberandosi dalla stretta del giovane.

 

La ragazza frugò nel borsone. Stava evidentemente cercando qualcosa.

“Ma dove ho messo il…”

“Cercavi questo?” chiese Sesshomaru mostrando un cd giallastro.

“Ma quando l’hai preso? Dai dammelo!” esclamò Kagome allungando il braccio. Sesshomaru indietreggiò appena.

“Sei sicura di volerlo? Te lo do?” Il ragazzo sorrise al compagno vicino che, con una mano sulla bocca, tratteneva le risate.

“Si, dammelo!” rispose Kaggy. Si stava agitando.

Ok, ok! Quanta fretta!” Sesshomaru abbassò il braccio e si sbottonò la cerniera dei jeans.

“Cretino!” rise Kagome afferrando il cd e allontanandosi.

“Pero…sono sicuro che lo volevi!” disse Sesshomaru. Il discorso fra lui e Kagome, fu interrotto dallo squillo del suo cellulare.

BIIIP BIIIP!

“Pronto” disse il ragazzo annoiato. Poi la sua espressione cambiò diventando stupita.

“Come mai mi telefoni? Non è da te! Che è successo?”

“Vengo a Tokio. Starò lì per un po’, non so quanto. Senti, nella scuola di ballo che frequenti tu, c’è qualche posto libero per insegnare?” disse l’individuo all’altro capo del telefono.

“Devo chiedere…comunque, quand’è che arrivi?”

“Domani pomeriggio…”

“Oh! No! Già domani? Uffvabbè ci sentiamo!” detto questo Sesshomaru chiuse la comunicazione.

“Chi era?” chiese l’amico. Kagome era curiosa, così ascoltò senza farsi scoprire.

Umpft! Mio fratello…verrà domani a Tokio.”

“E insegnerà qui?”

“Può darsi, dipende dai posti liberi!”

-Il fratello di Sesshomaru? Insegnerà qui? Ma d’altronde non sono affari miei…ora devo concentrarmi sul saggio!- riflettè Kaggy.

 

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Ecco scoperto il perché della reazione di Kagura nei confronti di Sango: si era innamorata troppe volte dei ragazzi che piacevano a lei.

Anch’io sarei un po’ incazzatella…chi sarà mai il misterioso fratello di Sesshomaru(Ma che domande fai, cretina!_nd_inu) (Faccio quello che mi pare e piace nelle mie fic…e tu non ti intromettere, chiaro?_nd_me) (trasparente!_nd_inu).

 

Ringrazio

Yulinghan: eeee! Inuyasha arriva nel prox cap(forse!). Seguimi e grazie!

Darkgiu93: chissa perché ma hai visto giusto! Ma non lo farò simile anzi…completamente diverso! Grazie 1000! Tvb.

Sesshydil: Kagura lo è sempre stata una poco raccomandabile! Grazie!

Seikochan: inu arriverà presto! Merci beaucoup!

Giulia_88: grazie tante!!

Kag89: non credo che Takemaru si innamorerà di Sango…mi dispiace! Grazie!

Elychan: comunque Kagura ha proprio sentito le parole di Sango, perciò si è arrabbiata! Tenchiu!

 

AL PROSSIMO CAPITOLO! KISSSSSSSSSS

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Perchè questa sensazione? ***


Dance&love

Dance&love

Perché questa sensazione?

 

La ragazza si era appena legata le scarpette di danza lungo il polpaccio e sistemata la gonna nera per iniziare a provare.

“Non combinerai proprio niente! La prof sta entrando.” Le disse Sesshomaru divertito.

Kagome diede un’occhiata alla porta che si stava aprendo. Sperava con tutto il cuore che su quella soglia comparisse sua sorella, che con lei era sicuramente più comprensiva delle altre professoresse.

Sua sorella Kikyo era la fotocopia di Kagome, ma il carattere era praticamente l’opposto. Kikyo era una persona sognatrice sempre con la testa tra le nuvole, mentre a Kaggy piaceva stare con i piedi per terra. Era sicuramente più matura di sua sorella anche se si toglievano otto anni di differenza.

 

Kikyo ballava da quando era piccina e non aveva più smesso. La sua passione per la danza classica era tale da portarla a diventare insegnante di questa materia nella prestigiosa scuola di ballo”Dance&Love”. Era una delle prof più giovani e più stimate.

 

Ma purtroppo, invece di Kikyo, fece il suo ingresso la professoressa Aruna, una di quelle severe e malvagie, e fu ancora peggio quando entrò la direttrice della scuola che era curiosa di assistere allo svolgimento del saggio.

La prof spostò la cattedra in centro all’aula e si sedette chiamando uno per volta i nomi degli alunni.

Kagome apriva e chiudeva le mani nervosa mentre aspettava la pronuncia del suo cognome.

Si sentì stringere la mano da qualcuno. Era Sesshomaru.

“Non preoccuparti! Andrà bene come sempre!”

“Io sono tranquillissima!” disse Kaggy ma si lasciò scappare un gemito quando sentì il suo nome rimbombare nell’aria”Higurashi!”

“Perché è così agitata?” chiese una ragazza a Sesshomaru.

“La danza classica non le va a genio…”

 

Kagome fece due passi in avanti. La musica fu azionata dalla preside.

La ragazza si calmò, chiuse gli occhi e si fece guidare dalla musica mettendo in atto la coreografia che aveva preparato.

…Braccia in avanti, in alto…gamba in su…Pas de boulè…piroetta e stop!

Kagome terminò con un piccolo inchino.

La direttrice fu talmente affascinata dalla bravura della ragazza che battè le mani rumorosamente.

“Brava!Brava! Questa ragazza lo ha superato l’esame no?” disse la preside abbracciando Kaggy.

…io direi di sì…” rispose la prof Aruna.

Kagome si voltò felice e si buttò addosso a Sesshomaru aggrappandosi al busto con le gambe.

 

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Un gruppo di ragazzi vagava per la scuola nullafacente. Uno in particolare guidava il gruppetto. Alcune ragazze che passarono accanto salutarono sdolcinate.

“Ciao Takemaru!”

Il ragazzo in questione sbuffò rivolgendo uno sguardo d’odio.

“Sembra che in questo periodo tu faccia successo con le ragazze!” rivelò un amico con il lecca lecca in bocca.

“Che intendi dire?” chiese Takemaru confuso.

“Dovresti fare più attenzione a ciò che succede e alle persone che ti ronzano intorno…scoprirai che alcune di queste sono veramente bone!”

“Di chi stai parlando?”

“Della cantante del quinto anno, Sango! Non lo sapevi che anche lei è una delle mosche che ronza attorno al miele?”

“No! Ti prego non lei! Non la sopporto!” disse Takemaru demoralizzato. Pensava che l’amico parlasse di qualcuno di più consistente.

“Devi ammettere però che è bona!” disse un altro d’accordo con il primo.

“E che mi frega! Per me esiste solo Kagura!”

“Allora perché non te la togli di mezzo? Almeno non darà più fastidio!” suggerì l’amico con il ciupa ciupa.

“Lo farò. Di quello non dovete preoccuparvi! Dovrei pensare a Kagura e a come ha reagito quando l’ha saputo. E’ in conflitto con Sango da sempre…”

“Ma Kagura è una put…” incominciò un ragazzo piccolo e magrolino con aria di sufficienza.

“Ti consiglio di non scherzare su certi argomenti!” infuriò Takemaru prendendolo dal colletto della maglia. Poi lo lasciò guardandolo arrabbiato.

Mentre continuavano a camminare per la scuola, incrociarono Sesshomaru che stava andando nell’ufficio della preside.

 

“Ci sono posti liberi per insegnare?” chiese davanti alla direttrice.

“Fammi controllare…” la donna tirò fuori un paio di occhiali spessi e prese un foglio con i nomi dei professori dei rispettivi anni.

“C’è un posto per insegnante di musica per il terzo e il settimo anno, uno per danza moderna per il quinto anno…” elencò la preside. Ma venne fermata.

“Ecco sì, il ballo moderno. Quello sarebbe l’ideale. Può tenere il posto per mio fratello? Viene domani…”

“D’accordo, nessun problema! D’altronde ci servono molti insegnanti”

“Grazie!” Sesshomaru si allontanò e, una volta fuori dall’ufficiò, fece una telefonata al fratello.

“Fatto. Ti ho trovato un posto”

 

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Matematica. La solita odiosa matematica. Perché esiste la scuola? Non potevano solo inventare la scuola di ballo?

Kagome scarabocchiava svogliatamente sul libro di algebra mentre pensava al saggio ben riuscito, come tutti d’altronde.

Anche se la sua vita era troppo monotona…voleva che succedesse qualcosa di grandioso, qualcosa di anomalo, che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.

Possibile che quel “qualcosa” arrivasse proprio in quell’istante con un forte rumore di motore? Ebbene sì…

 

Kagome non si voltò nemmeno a quel rumore, già sapeva chi era: il motorino da strapazzo di Sesshomaru. Ma perché ci abitava vicino?? Certe volte non sopportava la sua vicinanza.

Sentì delle voci diverse dal solito. Così si convinse e, lasciando i compiti incompleti, sbirciò in strada dalla finestra: non c’erano motorini, ma c’era la macchina dei genitori di Sesshomaru che era stata parcheggiata da poco.

 

Kagome diede un’occhiata alla finestra di fronte che corrispondeva alla camera da letto di Sesshomaru e…vide un volto nuovo…qualcun altro…una persona terribilmente somigliante a Sesshomaru…che fosse…il famoso fratello?

Dio, com’era bello! Sembrava che un angelo del cielo avesse appena abbandonato il paradiso per venire sulla terra a sconvolgere la sua vita.

Occhi dorati come il sole, lunghi capelli d’argento, espressione fiera e sicura di sé, poteva avere sui venticinque anni.

Kagome venne catturata dai suoi gesti. Quando chiuse la porta della camera, quando si sedette sul letto, quando si rialzò, quando si tolse la maglia…cosa??? La maglia!

Kaggy si tappò per un attimo gli occhi ma poi li riaprì subito. Ogni linea del corpo del ragazzo era perfetto.

Che strana sensazione…per un momento, Kagome era diventata come sua sorella: sognante. Avrebbe voluto restare lì a guardarlo per anni senza mai stancarsi. Percorse con gli occhi ancora una volta quel bellissimo individuo.

Sentiva di volerlo per sé… ma a cosa stava pensando? Come poteva desiderare un ragazzo solo guardandolo? Eppure era successo così. Non sapeva perché, ma Kaggy sentì crescere il desiderio in sé.

 

Il ragazzo si sentì osservato. Si girò e, per la prima volta, i suoi occhi si incontrarono con quelli di Kaggy, fondendosi in un’unica emozione.

Ghghgh! Mi ha scoperto!” Kagome arrossì violentemente e tirò la cordina della serranda. In un attimo, questa, rotolò giù interrompendo il contatto tra gli sguardi dei due ragazzi.

Nell’altra finestra, il ragazzo alzò le spalle sorridendo.

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Ecco il primo scambio di sguardi tra i due. Come vi è sembrato il cappy? Spero piacerà alla maggior parte delle persone che lo leggeranno, magari non a tutte…se la storia non vi piace ditemelo pure e io cercherò di migliorare. Se invece vi piace…non può fare altro che farmi piacere!

(Chi è lo scemo che scriverà commenti positivi?_nd_inu) (Ma posso aver fatto Inuyasha così bello nella fic mentre in realtà è un vecchio bacucco aspro come il limone? Senza offesa a chi piacciono i limoni…_nd_me)(A si? E tu sei come…la mela…_nd_inu) (ma almeno sai cos’è??_nd_inu) (No…però so che mangi 5 mele al giorno!_nd_inu) (Si questo è vero…vado pazza per le mele!_nd_me) tralasciando i fatti miei…lasciate un commentino!

 

RINGRAZIAMENTI:

Yulinghan: grazie!! Adoro i commenti lunghi! Lo so i personaggi sono OOC. Anche Kikyo lo è…moooolto! Non penso sia sognatrice nell’anime, eheheh! Con Naraku ne vedremo delle belle! Grazie1000!

Seikochan: lo ssssoooo chi ti ricorda! Però Scamy non è innocua come Sango…Thenchiu!

Sesshydil: IDEM come per Seikochan. Grazie!

Kag89: grazie10000!

Giulia88: grazie dei tuoi commenti graditissimi!

 

AL PROSSIMO CAPPY!! KISSSSSSSSSSS

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Capitolo 4
*** Un ritardo con l'insegnante sbagliato ***


Dance&love

Dance&love

Un ritardo con l’insegnante sbagliato

 

-Calma, calma, Kagome! Perché sei così agitata? Non stavi facendo nulla di male. Stavi solo spiando un ragazzo mezzo nudo dalla finestra…argh! L’ho fatta grossa!- Kagome stava parlando a sé stessa confusamente.

Kikyo entrò in camera e guardò Kaggy interrogativa.

“Che ti succede? Non ti ho mai vista così pensierosa.”

“Ah davvero?” rise Kagome. Poi ascoltò il consiglio della sorella.

“Stai ancora studiando? Forza, vai a dormire. Io sto uscendo e torno tardi.”

Kikyo le faceva da seconda mamma, visto che quella vera e propria non si preoccupava minimamente di loro. Da quando loro padre aveva lasciato la casa, in essa albergava indifferenza e tristezza, che portò le due figlie ad essere autonome e sicure.

 

“E lei…cioè la mamma, dov’è?” chiese Kaggy. Non riusciva neanche a pronunciare il suo nome talmente era distante da lei.

“Ah, la mamma…non so quando torna…”

“Ecco…come al solito è uscita…”

Kikyo le sorrise cercando di tirarla su di morale e uscì dalla camera raggiungendo la strada.

Kagome sbirciò dalla serranda e vide la sorella che…stava parlando con quel ragazzo tanto bello che poco prima aveva visto attraverso la finestra.

Cosa si staranno dicendo? Staranno facendo conoscenza.

 

Kagome si stese sul letto con le braccia incrociate sotto alla testa. In quel momento avrebbe voluto essere al posto di Kikyo…ma perché quei pensieri stupidi? Stava delirando! Ma comunque, sentiva di voler davvero conoscere quella persona…

 

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“Ah! Per fortuna, oggi non mi attendono saggi ed esami terribili! Mi godrò questi attimi di tranquillit..sospirò Kagome incrociando i piedi sul divano con un pacchetto di patatine in mano. Ma venne interrotta.

àààà! Forza Kagome! Oggi si va in anticipo alla Dance&love” disse Kikyo urlando come un’ochetta.

“Ma perché???

“Devo avere delle lezioni private con alcune ragazze. Dai vieni con me, sennò dovrai incamminarti da sola!”

“Mi incamminerò da sola! Qual è il problema?” rispose Kaggy prepotente.

“Non fare i capricci! Seduta lì sul divano sembri una vecchia di ottant’anni. Su un po’ di vita!” dicendo questo, Kikyo afferrò la sorella per un braccio e le porse una tuta blu.

“Forza, metti questa”

Sbuffando, Kagome infilò i pantaloni di malavoglia per poi uscire con la sorella sottobraccio.

“Ciao…mamma!” salutò Kikyo.

mmm…sì ciao…” rispose la madre distratta mentre sfogliava un giornale.

 

“Ma perché sei così allegra?” chiese Kagome mentre percorrevano la strada.

“Ieri ho conosciuto una persona fantastica…oh, guarda eccola là. Vieni, te la presento.” Kikyo si diresse spedita verso una figura alta e muscolosa dai capelli…d’argento.

Il personaggio si girò mostrando il suo volto.

I suoi occhi d’oro…il viso angelico…

“Kaggy, questo è Inuyasha…Inuyasha questa è…” Kikyo non riuscì a finire la frase che si accorse di non avere più nessuno al suo fianco.

La sorella se l’era svignata, e anche molto velocemente.

 

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“Cosa le è saltato in mente? Presentarmi il fratello di Sesshomaru, come se lo conoscesse da tempo. Si sono incontrati solo ieri!” raccontò stupita Kagome alla sua migliore amica. Sango rise di gusto.

“Certo che tua sorella è proprio un bel tipo” e rise ancora.

mmm! La prima ora ho ballo moderno. Spero proprio di non incontrare più quel tipo…quell’Inuyasha”

“E perché no? Mi hai appena detto che è talmente bello che è impossibile descriverlo!” incalzò Sango.

“Si…ma quando lo vedo mi fa uno strano effetto…”

“Io lo so cos’è quell’effetto…oh! Devo andare in classe. Ci vediamo tra un’ora.”

O-ok.” Kagome si congedò dall’amica e percorse il corridoio che, stranamente, era vuoto.

 

Diede un’occhiata al grande orologio in alto, al centro del corridoio.

Segnava le 16.10!

Kagome guardò il suo orologio da polso con le mani nei capelli!

“Cazzo! L’orologio va indietro! Perché tutte a me???” urlò Kaggy raggiungendo la porta della sua aula. Si era persa dieci minuti di lezione e chissà cosa avrebbe detto il professore!

Entrò senza preavviso accennando un”Scusate il ritardo”. Ma le parole le morirono sulle labbra quando i suoi occhi videro quello che non si aspettava di vedere.

Inuyasha era appoggiato alla finestra con le braccia incrociate e spostò lo sguardo dai suoi allievi a Kaggy. Quest’ultima si scusò ancora e, con le gambe che tremavano dall’imbarazzo del ritardo, si sedette accanto a Sesshomaru nascondendo la testa fra le gambe. Ancora quella strana sensazione. Ma perché?

 

“Come stavo dicendo, prima che la vostra compagna mi interrompesse…”

Il professore parlò. A quel suono Kagome alzò la testa, stupita.

Quel ragazzo aveva una voce talmente bella e profonda… si voltò e vide che quasi tutte le ragazze nell’aula avevano la stessa espressione affascinata che aveva Kagome in quel momento. , con un professore del genere!

“…io sono il professor Inuyasha Uzumaki e insegnerò ballo moderno. Voglio che i miei allievi siano sempre preparati e soprattutto puntuali!” aggiunse lanciando uno sguardo a Kaggy.

“Ma, visto che non mi conoscevate ancora, chiuderò un occhio sul ritardo di alcuni di voi…inoltre pretendo impegno costante!”

 

I ragazzi sbuffarono annoiati. Ne avevano abbastanza dei professori esigenti.

“Con questo prof alle calcagna, ballare non sarà più così semplice…” bisbigliò Sesshomaru. Kagome non rispose. Si limitò ad annuire ascoltando Inuyasha che parlò ancora.

“Per conoscere meglio le capacità di ognuno di voi, vi valuterò individualmente. Quindi, quando farò i vostri nomi, mi presenterete una coreografia che avete montato in passato…” continuò Inuyasha.

Gli alunni guardarono perplessi il professore. Questo voleva farli lavorare sodo già da subito. Che pazzo! Kagome si infastidì un po’ a causa del suo modo di fare.

 

Il professore si mise dietro alla cattedra e fece scorrere il dito sull’elenco. Voleva trovare il cognome di quella ragazza…quella che era arrivata in ritardo…quella che il giorno prima l’aveva osservato dalla finestra…la sorella di Kikyo…Poi, ecco, lo trovò.

Higurashi!” disse Inuyasha.

Kagome si guardò intorno come per dire”Da quando sono la prima dell’elenco?” , ma poi si alzò e si diresse sicura davanti all’insegnante. Decise di presentare la coreografia che aveva studiato meglio negli ultimi tempi.

“Metti il cd delle Miss-Teeq” sussurrò Kagome a Sesshomaru.

Questo si alzò e fece come aveva detto la ragazza.

“Che numero è la canzone?” chiese lui muovendo le labbra il più silenziosamente possibile.

Kaggy mostrò tre dita. Così Sesshomaru premette il pulsante dello stereo fino a raggiungere la terza canzone.

 

“Sai ballare?” chiese Inuyasha prima che partisse la canzone.

Kagome si innervosì non poco.

“Certo! Per chi mi hai presa?”

“Guarda che sono esigente!”

“Cosa…?” che intendeva dire quel ragazzo?

“Devi farmi innamorare dei tuoi passi…vediamo cosa sai fare…”

Questa affermazione scombussolò un po’ Kagome che, però, non si perse d’animo e, quando Sesshomaru premette play e partì “Scandalous” delle Miss-Teeq, la ragazza prese a danzare scatenata come non mai.

 

Dio come ballava bene. Inuyasha si innamorò sul serio dei passi di Kagome. Le braccia che si alzavano, la testa che si girava al ritmo della musica, le piroette perfette…nella danza Kagome stava esprimendo tutte le emozioni che provava in quel momento: imbarazzo, terrore o forse rabbia.

Tanto sta che fece una prestazione eccellente. Inuyasha non aveva mai visto nessuno che si esprimeva in modo così elegante nel ballo moderno.

La ragazza stava per finire il ballo. Si piegò a terra e aprì le gambe muovendole a ritmo della musica. Poi fece strisciare i capelli a terra e aprì ancora di più le gambe evolvendosi in una spaccata frontale.

Diavolo, quelle gambe le voleva sue…il modo in cui le faceva roteare…che strana sensazione…Inuyasha non aveva mai provato nulla di tutto ciò vedendo una ragazza ballare. Eppure adesso era diverso…

 

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Chi ha visto notte prima degli esami oggi??? E’ bellissimo! Per chi non l’ha ancora visto consiglio di correre subito!! Soprattutto per poter osservare il bellissimo protagonista Nicolas Vaporidis!!

E prossimo mese…”Ho voglia di te” con l’adorabile Scamarcio!! I love Scamarcio!!

Dopo aver fatto la mia pubblicità passiamo al cappy. Ebbene tra i due c’è stato un vero colpo di fulmine! Nel prossimo capitolo Sango avrà i suoi problemi di cuore e Inuyasha… non vi anticipo troppo…seguitemi e lo scoprirete!

 

RINGRAZIO:

Susisango: spero che, seguendo la storia, la tua curiosità sarà saziata. Grazie!

Ale_ffFan: mi piace come descrivi la ficcarusha! Merci!

Seikochan: i due non hanno ancora parlato seriamente. Mi disp ma non farò mai togliere la maglia a Sesshy, chiaro?? Solo Inu può regalare emozioni simili quando si spoglia! Nono! Kikyo non si può mettere con Sesshy! Hanno un bel po’ di anni di differenza!ù_ù Grazie mille!

Sesshydil: anche tu come Seikochan? Per favore non alleatevi contro di me! Inu è meglio di Sesshy capito?? Grazie comunque!

Athenachan: commentini più lunghi? Ti pregooooooo! Tenchiu!

Yulinghan: Mammamia! Fai dei commenti chilometrici…che mi fanno tanto piacere! Continua a scriverli che mi divertono! Grazie!

Taty88: Grazie, grazie, grazie!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY! KISSSSSSSSSSSS

 

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Capitolo 5
*** Piccoli problemi di cuore ***


Dance&love

Dance&love

Piccoli problemi di cuore

 

Inuyasha cercò di rimanere impassibile. Osservò il balletto alzando il sopracciglio e fingendo un’espressione disgustata.

 

“Sembra che la prestazione non gli sia piaciuta per niente.”Commentò London.

 

“Non è una novità…” sospirò Sesshomaru con le braccia incrociate.

 

“Lo conosci??” chiese stupita la ragazza.

 

“E’ mio fratello!”

 

“Ma dai! Ecco perché lo stesso parrucchino. Comunque, lasciatelo dire: tuo fratello è molto più figo!”

 

Sesshomaru la guardò fingendosi arrabbiato ma poi dedicò i suoi pensieri a Kagome che aveva finito di ballare. E se anche lei pensava come London? E se anche lei credeva che Inuyasha fosse migliore di lui? Decise di sbrigarsi a conquistarla prima che si mettesse in mezzo suo fratello. Ma poi perché doveva pensare una cosa del genere? Sapeva che Inuyasha preferiva stare con le donne più grandi di lui. Tutte le sue ex lo superavano di almeno 3 o 4 anni.

 

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Davanti al professore, immobile, Kagome aspettava una risposta, ma questa non venne. Inuyasha si limitò a scrivere, annoiato, un appunto sul registro. Sembrava che l’esibizione di Kagome non gli avesse fatto né caldo, né freddo. Ma in realtà, il suo modo di ballare lo aveva colpito, tanto da indurlo ad avvicinarla. Si, voleva conoscerla ma in che modo? Che stupida mente che aveva! Insomma, era venuto in quella scuola solo per insegnare e non per rimorchiare…in più lui e la ragazza si toglievano dieci anni o più…no, forse non era il caso…

 

Kagome fece dietrofront innervosita.

 

“Che c’è ti scoccio?” chiese Inuyasha. Le parole gli erano uscite dalla bocca involontarie.

 

“Si vede tanto?” rispose Kaggy senza voltarsi.

 

L’insegnante non rispose e chiamò un altro alunno.

 

“Uzumaki”

 

Sesshomaru fece per alzarsi, ma il fratello lo invitò a risedersi.

 

“Non c’è bisogno che tu ti esibisca. Conosco bene le tue capacità.”

 

“Ma guarda che aria da superiore! Prima mi chiama e poi…tsk!” commentò il ragazzo stendendosi nuovamente sul pavimento.

 

Quando tutti i ragazzi ebbero fatto il “provino” finalmente la campanella squillò.

 

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Dall’altra parte del corridoio, anche per Sango la campanella era suonata. Era scesa al piano terra e aveva appena preso una cioccolata fumante dal distributore automatico con Miroku e Kouga. Questi ultimi, poi presero la direzione opposta a quella di Sango che si stava dirigendo nella classe di Kagome. Canticchiava a voce alta la canzone di Gianna Nannini.

“Sei nell’animaaaaa e lì ti lascio per seeeempre”

Immersa come non mai nei suoi pensieri felici, svoltò l’angolo sbattendo contro qualcuno. Questo fu completamente bagnato dalla cioccolata di Sango e i fogli che teneva in mano erano sparsi per terra.

 

“Scusa, scusa, scusa, mille volte scusa! Ero distratta!” iniziò a confabulare la ragazza. Ma la sua bocca si fermò quando vide davanti a lei Takemaru più arrabbiato che mai. Lui cercò di trattenersi piegandosi pazientemente per il recupero dei fogli sparsi.

Sango, vedendo il ragazzo in difficoltà, decise di dargli una mano.

 

“Dai, ti aiuto. Non ce la farai mai a raccogliere tutto…”

 

“E non ce la farò mai a smacchiare la maglia dal tuo dannato cioccolato! Ma con tutte le persone di questa scuola, proprio la più scema mi doveva venire addosso?” rispose Takemaru infuriato.

 

“Ti ho già detto che mi dispiace…perché reagisci così?”

 

“Le scuse non servono a un cazzo! Togliti dai piedi e mi fai già un favore. Ah! Mettiti bene in testa quello che ti dico: SMETTILA DI PERSEGUITARMI! SEI SENZA SPERANZE! NON PUOI AVERMI PERCIO’ E’ MEGLIO SE TI RASSEGNI!” quest’ultima frase la disse con un tono di voce estremamente alto, che spaventò Sango stessa.

 

“Chi ti ha detto ciò?” chiese Sango iniziando a singhiozzare. Gli occhi le divennero lucidi.

 

“Bo non lo so! Forse me lo sono inventato? Nikolai, Luanda, Uri…vuoi che vada avanti? Oramai lo sa tutta la scuola!” aggiunse il ragazzo con arroganza. Sango era sul punto di scoppiare in un pianto a dirotto.

 

“Primo. Non vedo perché tu debba giudicare le persone se nemmeno le conosci. Secondo. Non capisco perché mi abbia solo sfiorata l’idea di innamorarmi di una persona come te. Terzo. Non mi meriti…” dicendo le ultime parole, Sango scappò via con le mani sul volto.

 

“SI SCAPPA, VATTENE! MI FAI SCHIFO, RIBREZZO!” urlò Takemaru guardandosi la maglia sporca.

Molte persone si erano fermate a guardare la scena. Tra queste c’erano Kagura, Kagome e Miroku, che aveva seguito le urla dei due ragazzi.

Kagura si avvicinò a passo di modella a Takemaru indicando la maglia.

 

“Questa te la lavo io.” Disse orgogliosa.

Il ragazzo le mise una mano intorno alla spalla parlottando tra sé e sé.

 

“Questa qui mi ha fatto davvero incazzare.

Kagura lo calmò con un bacio sulla guancia.

 

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Nella sua corsa intrisa di tristezza, Sango era finita nel bagno delle ragazze.

Senza pensare, si chiuse a chiave in un cubicolo piangendo rumorosamente. Questa volta aveva davvero creduto in un amore impossibile.

 

Kagome la seguì per prima seguita da Miroku seriamente preoccupato.

Ma lui si trattenne quando vide l’ingresso del bagno.

 

“Aspetta qui fuori. Provo a parlarle.” Disse Kaggy.

 

Miroku fece di sì con la testa.

Kagome bussò alla porta verde dal quale provenivano i rumori di singhiozzi. Ma non ci fu alcuna reazione.

 

“Apri Sango-chan. Sono io…”

 

“Che vuoi?”

 

“Provare a consolarti.” Sorrise Kagome.

“L’hai detto anche tu! Quello stronzo non ti meritava…”

Kagome cercò di dire qualunque cavolata che potesse tirar su di morale l’amica.

 

“Il fatto è che ti innamori troppo facilmente…e poi delle persone sbagliate…” iniziò la ragazza.

 

“Adesso non te la prendere con me! Se sei venuta per rimproverarmi, allora è meglio se te ne vai e mi lasci sola!” Sango sembrava disperata e arrabbiata allo stesso tempo.

 

“Sei sicura di non volerne parlare?” Kagome fece la sua domanda come tutte le amichette che si rispettino, ma già conosceva la risposta, Sango era talmente testarda…

 

“NO!”

La ragazza dai capelli corvini lasciò il bagno e fece a Miroku il segno con il pollice.

 

“Prova a parlarci tu…io ci rinuncio…non vuole ascoltarmi…”

 

Miroku accettò subito la proposta della ragazza ed entrò con decisione iniziando a sbattere i pugni sulla porta.

 

“Sei ancora qua? Non hai capito che te ne devi andare??” strillò Sango ormai all’orlo della sopportazione. Ma quando sentì la voce di Miroku dire un”Sono io”, la ragazza aprì la porta del cubicolo senza discutere e lo fece entrare. Sango era seduta sul gabinetto, con la frangetta bagnata dalle lacrime e il trucco sbavato sulle guance rosee. Non aveva neanche il coraggio di alzare la testa per guardarlo negli occhi. Riuscì solo ad abbracciarlo più forte che poteva. Con lui accanto si sentiva più sicura.

 

“Perché hai reagito così?…Takemaru non è una persona che merita reazioni del genere. Disse Miroku quando la ragazza si fu calmata.

Lei non rispose, ma dopo alcuni minuti si strinse nelle spalle.

 

“Io…non posso più andare avanti…non me la sento dopo quello che è successo. Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia. Sospirò. Le tracce delle lacrime erano ben marcate sul viso.

 

“Dicendo questo, cosa vorresti insinuare?” Miroku aveva un brutto presentimento.

 

“Penso che tu l’abbia capito perfettamente. Intuì Sango. “E’ molto semplice…me ne vado da qui. Lascio la Dance&Love……..non canterò…MAI PIU’!” la ragazza fece per uscire dal bagno, ma venne fermata da miroku che la guardava incredulo.

 

“Tu stai delirando! Cosa ti salta in mente?” il ragazzo non credeva alle proprie orecchie. Sango non poteva farlo…e la sua passione per il canto? E tutti gli sforzi che aveva compiuto negli ultimi anni? E lui? Cosa avrebbe fatto senza di lei? Forse allora anche lui avrebbe lasciato la scuola? No, non poteva permettere che succedesse.

 

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Sniff sniff! Direi che non potrebbe andare peggio di così…no non intendo la fic, scusate sono i miei problemini…cioè proprio miei non sono(oh! Ma ti vuoi decidere??_nd_inu) (smettila! Non lo vedi che sono depressa?_nd_me che lacrima) (oh, scusa non pensavo fosse così grave, però ti prego non frignare come ha fatto Sango nel cappy che io non ti reggo! Non sono paziente come Miroku!_nd_inu) (lo so…sarebbe un vero miracolo se diventassi come lui_nd_me) (vuoi dire che non sono perfetto??_nd_inu) (T_____T_nd_me che tossisce).

 

Ringrazio

Ale_ffFan: ti ringrazio per i tuoi bellissimi commenti! Ma gli occhi a cuore…di fuori??? Eheh sei molto divertente! Grazie!

Seikochan: non credo che io possa farti entrare nelle fic eheheh! Già madre schifosa! Grazie 1000! XD

Athenachan: mi bastano anche i commenti corti, apprezzo comunque che riesci sempre a recensire. La madre non è quello che credi…sapevo che qualcuno l’avrebbe pensato. Thank you(l’ho scritto giusto x la prima volta!)!!

Kikka_hachi: alleluia! Anche tu fan di Scamarcio? Ho trovato la mia gemellina! Ci chiamiamo anche nello stesso modo! Chiara 4ever! Baci!

Sesshydil: per fortuna Kikyo non ci darà alcun fastidio in questa ficcy…o sì? (io vi dico di sì, conoscendo la mente pervertita di kia-chan…_nd_inu) (zitto mezzocane!_nd_me che dà un colpo di martello in testa ad inu-chan) (Ohio!_nd_inu dolorante). Merci!

Taty88: sono contenta che ti piaccia! Bacioni!

 

AL PROX CAPPY!! KISSSSSSSSSSS

 

 

 

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Capitolo 6
*** Grease ***


Dance&love

Dance&love

Grease

 

Premessa: Inuyasha ha 24 anni

 

Miroku afferrò deciso la ragazza e la sedette nuovamente sul gabinetto fissandola negli occhi.

 

“Che fine ha fatto il tuo coraggio? Che fine ha fatto il tuo sorriso che trasmetteva serenità? Che fine ha fatto il tuo sangue freddo che ti permetteva di andare avanti e di superare qualsiasi ostacolo? Un amore non corrisposto è il più piccolo degli ostacoli e tu ti stai arrendendo troppo facilmente! Quasi non ti riconosco…”

 

“Come fai a parlarmi così? Non mi conosci abbastanza! Forse avrei dovuto ascoltare la scricciola (si riferisce a Kagome)…” rispose Sango abbassando la testa pentita di come aveva trattato l’amica.

 

“Bè, credo che 3 anni bastino per riuscire a capire ciò che provi” disse Miroku accarezzando il viso della ragazza.

“So bene come ti senti in questo momento, ma vedi, non puoi abbandonare adesso il tuo percorso…non puoi dimenticare di avere una passione” continuò il ragazzo.

Sango rimase un attimo a riflettere, poi Miroku riprese.

“Una volta mi hai detto che il canto era la tu ragione di vita e che se non saresti diventata una cantante professionista la tua vita non avrebbe più senso…allora è del canto che ti devi preoccupare, è di lui che ti devi innamorare, sarà lui il tuo unico amante”

 

Sango rimase stupita dalle parole dell’amico, e lei sapeva che aveva pienamente ragione. Fino ad allora aveva pensato solo alla sua passione, mentre ora era caduta davvero in basso arrivando a piangere per il rifiuto di una persona spregevole.

 

“Quindi, ora voglio che tu ti asciuga quelle lacrime e che consegui a portare avanti quel desiderio che tanto ti sta a cuore: diventare una cantante. Se tu adesso ti alzi e vai a cantare mostrandomi tutta la tua bravura, io ti aiuterò nella realizzazione del tuo sogno. Altrimenti puoi anche restare qui a frignare per tutto il pomeriggio, tanto non realizzerai nulla con il tuo pianto. Ma io non voglio che rinunci…” Miroku era diventato aggressivo, ma poi cercò di tranquillizzare la ragazza che aveva uno sguardo triste.

 

In quel momento, sulla soglia del bagno, comparì Kouga che aveva saputo della litigata tra Sango e Takemaru.

Miroku, sentendo la presenza di qualcuno, aprì appena la porta vedendo l’amico con un’espressione preoccupata. Il ragazzo con il codino venne travolto da un’idea. Lasciò un attimo il cubicolo e raggiunse Kouga bisbigliandogli una cosa all’orecchio.

 

“Prendi il cd di Grease e mettilo nella radio dell’aula qui accanto” sussurrò indicando un’aula dai vetri trasparenti adiacente al bagno.

“Poi seleziona la nona canzone…sai quella che piace a lei…”

 

“Okey” Kouga accettò facendo l’occhiolino.

Poi Miroku tornò da Sango, provando a tirarla su di morale.

 

Dopo alcuni minuti si sentì arrivare della musica dalla classe accanto. Sango la riconobbe subito. Alzò lo sguardo incrociando quello di Miroku che sorrideva.

“Allora che aspetti? Và a scatenarti! Fallo per me…anzi, fallo per il canto!” disse il ragazzo.

 

“Lo farò per te! Grazie!” Sango adesso era veramente felice. Come poteva preoccuparsi per un amore andato male quando aveva vicino un amico così? Lo baciò frettolosamente sulle labbra e corse nella stanza da dove proveniva la musica.

Miroku, inizialmente, ci rimase un po’ di stucco, ma poi seguì la ragazza.

 

Nell’aula Kouga li aspettava con tre microfoni in mano.

“Ringrazio anche te! Ti voglio bene!” disse Sango abbracciando l’amico. Miroku la guardò e afferrò un microfono cantando per primo.

I got chills

They’re multiplyin’

And I’m losin’ control…

 

Poi anche la ragazza dai capelli color ebano intonò le prime parole.

You better shape up,

cause I need a man

and my heart is set on you…

 

“Ehi! Ci sono anch’io!” urlò Kouga e si inserì anche lui.

You’re the one that I want(UUUUUUU)

                            You’re the one that I want(UUUUUUU)

                            You’re the one that I want(UUUUUUU)

 

E si misero a cantare accanitamente, con passione. Sango, mentre cantava, era in un mondo tutto suo, dove tutto era perfetto.

 

Kagome li guardava incollata al vetro.

“Ma come diavolo ha fatto?” si chiese riferendosi a Miroku. Era incredibile il modo in cui aveva curato Sango dalla sua depressione.

In un batter d’occhio, fuori della classe, si formò una folla di ragazzini che guardavano, incantati dalla voce splendida dei tre cantanti.

 

“Sono bravissimi!” disse Sesshomaru esterrefatto.

“Bravi!”

“Che voce potente!”

“Quello con gli occhi azzurri è fichissimo!” Commentò London pensando a tutt’altro. Kagome la guardò e alzò un sopracciglio.

Si udirono nel corridoio dei passetti veloci.

Era la preside, bassa e cicciotella, che si stava avvicinando agitata ai ragazzi. Questi smisero di borbottare quasi subito e alcuni di loro si allontanarono. Dietro di lei, c’era Inuyasha che era accorso curioso.

Ma appena vide Kagome fece dietrofront, si appoggiò al muro e si accese una sigaretta.

 

“Che cos’è questo trambusto?? Spiegatemi perché siete tutti qui!.....Signor Uzumaki! Non si fuma nell’istituto” strillò la direttrice.

Inuyasha nascose il mozzicone, ma quando la donna si fu girata, fece ancora un paio di tiri.

Kagome, a quel gesto, sorrise di gusto. Addirittura prendere in giro la preside! Quello doveva essere matto.

Finalmente la donna grassottella si accorse delle voci e della musica che proveniva dall’aula vicina. Riconobbe la musica di Grease.

Rimase lei stessa affascinata da quei tre ragazzi che cantavano con così tanta passione. Si emozionò. Era orgogliosa di poter dirigere una scuola che aveva portato avanti e appassionato quei ragazzi, tanto da renderli impeccabili.

Inuyasha si rivolse alla preside.

 

“Sono bravi eh?”

Lei annuì emozionata.

Quando i tre ebbero finito la loro improvvisazione, furono ringraziati da una marea di applausi. CLAP CLAP CLAP!

 

“Spettacolari………dico………magnifici………quanto vi vedrei insieme……in un vero gruppo!” disse la direttrice.

Sango guardò Miroku, che a sua volta guardò Kouga. Un vero gruppo? Un trio di cantanti? Non sarebbe stata una cattiva idea! Loro tre erano sempre andati d’accordo e le loro canzoni li avrebbero uniti ancora di più. E poi, quella scuola era così monotona! Non che esistesse un gruppo, non che esistesse un trio…ma nemmeno un duo! Loro avrebbero fatto scandalo! Sarebbero stati i primi a riunirsi nella loro passione.

 

“Allora, che ne dite?? Sarei davvero contenta se accettaste la mia proposta”

Ci fu un minuto di silenzio. Poi Sango lo ruppe.

 

“Allora?”

“Io dico che si può fare” affermò Miroku.

“Se è d’accordo anche Sango, per me sarà un vero piacere!” aggiunse Kouga.

“Yuppiiii! A comporre canzoni!” urlò Sango abbracciando Miroku. Poi gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.

 

“E’ successo tutto grazie a te! Ti ringrazio per avermi fatto uscire da questa situazione difficile…”

“Non ci penserai più vero?” chiese il ragazzo con il codino.

“Ho già dimenticato tutto!”

 

“Quindi…come si chiamerà il nostro gruppo?” azzardò Kouga.

“Io direi di far riferimento alla canzone che ci ha portato a tale successo…che ne dite? Grease suona bene!” disse Sango eccitata.

I due amici acconsentirono con un cenno del capo.

 

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Kagome era rimasta ad osservare quell’uomo tanto misterioso che ancora fumava la sigaretta alle spalle della preside.

Decise che voleva saperne di più.

Prese Sesshomaru in disparte, che inizialmente si lamentò, e gli fece qualche domanda.

 

“Quello che ci fa qui?” chiese Kagome con il dito puntato verso Inuyasha.

 

“Che vuoi dire?” ribattè Sesshomaru realmente confuso.

 

“Nel senso…è venuto in questa scuola per insegnare o per fumare sigarette fregandosene di tutto e tutti?”

 

“Ah…beh, non penso sia venuto per il ballo…penso che voleva visitare la sua famiglia…una volta tanto?”

 

“Perché…da quant’è che non vi vedete?”

 

“Devo proprio dirti tutto?” chiese il ragazzo scocciato.

 

“Esatto!” rispose Kaggy testarda.

 

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……………si lo so, sono un po’ in ritardo…ma che ci volete fare…con gli esami alle porte sono più impegnata che mai!

Coooomunque, questo capitolo era dedicato per lo più al gruppetto dei tre cantanti, nel prox Inuyasha si avvicinerà a Kagome……

(posso raccontarvi una barzelletta?_nd_inu) (ma cosa c’entra adesso? Sto facendo le anticipazioni!_nd_me alterata) (Dai, ci metto un secondo_nd_inu) (Vai…spara!_nd_me) (ti giuro che non ho armi con me…_nd_inu) (spara è un modo di dire!_nd_me) (lo so…era una battuta no?_nd_inu) (T_____T_nd_me)

(Allora ecco la barzelletta: sai cosa fa una coccinella in farmacia?_nd_inu) (NO, cosa fa?_nd_me) (compra una crema per i punti neri!! Ahahahaha!_nd_inu che si scompiscia) (T____T si vede la tipica palla di fieno che rotola e me con una goccia dietro alla testa)

 

Faccio un appello a quelli che commenteranno.

Vorrei che voi rispondeste alla mia domanda.

Tra le tre canzoni che elenco, qual è la più romantica?

Gli ostacoli del cuore (Elisa+Ligabue)

Ti regalerei una stella (Studio 3)

Sei parte di me (Zero Assoluto)

Vi prego rispondete! E’ fondamentale per il prox capitolo! Grazie!!

 

RINGRAZIO:

Yulinghan: cara Yulinghan…devo dire che tu sei quella che più mi stupisce nello scrivere i commenti! E ti ringrazio tantissimo! Ma vedo che anche nelle altre ficcy lasci le tue impronte scrivendo commenti lunghissimi…ti distingui dagli altri! Grazie e 1000 volte grazie! Seguimi!

Athenachan: devo dire che Miroku si è svegliato abbastanza in fretta. Visto che caruccio?? Ha fatto anche cantare la sua Sango per tirarla su di morale! eheh Grazie!

Susisango: sisi! Inuyasha è diverso in questa fic. Praticamente lui e Sesshy si “scambiano” ossia inu è il fratello maggiore e Sesshy il minore. Thanks!

Taty88: come vedi…tutto si è aggiustato! Evviva Miroku(e questa da dove ti è saltata fuori?_nd_inu) (lascia che kia-chan mi lodi…che ci possiamo fare se preferisce me a te_nd_miroku) (grrrrr_nd_inu) (ihihihi_nd_me)! Merci!

Ale_ffFan: lo so inu è crudele!!!(ehi!_nd_inu)! Grazieeeee!

Kikka_hachi: ciao chiara! Ho fatto in modo che Takemaru, nella fic, sia st*****o, ma almeno d’ora in poi non ci darà più fastidio! Danke(grazie in tedesco)!

Sesshydil: per fortuna tra noi è andato tutto per il meglio! Grazie 1000!

 

AL PROX CAPPY! KISSSSSSSS P.S. RISPONDETE ALLA DOMANDA PLEASE!

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Capitolo 7
*** Sguardi sulle note della stessa musica ***


DANCE&LOVE

DANCE&LOVE

Sguardi sulle note della stessa musica

 

“Allora…? Da quant’è che non vi vedete?” chiese curiosa la ragazza.

 

“Da un po’ di anni” rispose Sesshomaru distratto e un po’ scocciato.

 

“E non ti tocca minimamente il fatto che tuo fratello sia venuto a trovarti dopo non so quanto tempo?”

 

“No, affatto”

 

Kagome guardò l’amico, sbigottita.

 

“Il nostro non è mai stato un rapporto…come dire…quel rapporto che si ha ‘tra fratelli’. Fin da piccoli litigavamo per sciocchezze arrivando ad odiarci nell’età adulta. Quando è arrivato, ci siamo detti a malapena ciao…tu mi capisci vero?” chiese Sesshomaru.

Kagome annuì, ma in realtà non poteva capire la situazione di Sesshomaru. Lei aveva vissuto bene la sua infanzia. La sorella Kikyo era stata sempre buona e paziente con lei e sua madre affettuosa almeno finché…suo padre…non decise di andarsene…

 Kagome fu presa dalla malinconia al pensiero di suo padre, così cercò di sviare il discorso.

 

“E dove ha alloggiato nel periodo in cui è stato fuori casa?” chiese Kaggy.

 

“Dappertutto, nel vero senso della parola! E’ stato a Londra, a Berlino, a Vienna, a Madrid, a Dublino………è giovane ma ha viaggiato davvero tanto. In ogni città rimaneva pochi mesi e riusciva a trovare sempre lavoro. Ha fatto questi viaggi soprattutto per fare esperienze sul ballo nelle città più celebri…ma non solo sul ballo…ho saputo che, da ogni città che visitava, si portava dietro un ricordino…”

 

“Che male c’è?” lo interruppe la ragazza.

 

“Non era un souvenir qualsiasi, bensì una donna. Già. In ogni paese ha legato con una donna di solito più grande di lui di alcuni anni. E, molto probabilmente, anche qui a Tokio farà la sua preda. Lui non è il tipo che ama stare particolarmente con le donne, ma purtroppo queste, cadono ai suoi piedi. Quindi Inuyasha non può fare altro che assecondarle” concluse Sesshomaru.

 

“Cosa ci trovano di bello in quel tipo?” disse Kaggy mostrando un’ espressione disgustata. Ma stava mentendo. Anche lei avrebbe potuto sciogliersi davanti ad un uomo così……che stupida che era! Non lo conosceva nemmeno! Certo che se uno scherzo del destino li avrebbe fatti incontrare lei sarebbe stata più che felice…ma perché stava fantasticando su cose che non sarebbero mai successe?

 

“Meno male che non sei come le altre…ma d’altronde l’avevo capito fin dall’inizio…” azzardò il ragazzo cercando di abbracciare Kaggy.

 

“Non pensare di cavartela te, che sei suo fratello!”

Sesshomaru la guardò indignato, mentre l’altra rise tenendosi la pancia. London si avvicinò.

 

“Che è successo di tanto divertente?”

 

“Nulla, nulla………… Ma tu sei del mio corso? Perdonami ma non ho mai avuto l’occasione di fare una chiacchierata…” si scusò Kagome riconoscendo nella ragazza una sua compagna di corso.

 

“E’ naturale…frequento questa scuola da poco e non conosco molta gente…giusto qualcuno…” disse London in modo spontaneo.

 

“Bè, io mi aggiungerò a quel qualcuno…piacere, sono Kagome”

 

“K-Ka-Kagome??” rispose l’altra boccheggiando.

 

“Sì, che c’è di strano?...è tutto a posto?” chiese Kagome vedendo la ragazza in difficoltà.

 

“Sì, sì, scusami. Io sono…London” continuò riprendendo a sorridere, anche se c’era qualcosa di strano.

 

Sesshomaru le guardò mentre dialogavano. Il modo in cui si esprimevano…il modo in cui si muovevano…le loro facce stupite mentre parlavano…erano simili in qualunque gesto. Sembravano sorelle e lui non se ne era mai accorto. Forse perché l’aspetto fisico di London era un tantino diverso da quello di Kagome.

Mentre Kaggy aveva lunghi capelli neri e occhi nocciola, London aveva i capelli leggermente più chiari e due iridi del colore del ghiaccio. In più la ragazza era un po’ più bassa e più magrolina di Kagome. Ma a parte questo, i lineamenti del viso erano quasi gli stessi.

Kagome tirò fuori dalla tasca un sacchetto con delle mentine e ne offrì un paio alla sua nuova amica. Poi insieme si allontanarono verso l’uscita della scuola.

 

“Ehi! Anch’io vorrei una mentina!” urlò Sesshomaru quando si accorse della partenza delle due ragazze.

 

“Troppo tardi! Bye bye!” gridò Kagome di rimando salutando con la mano.

 

Fuori della scuola, Kaggy e London si divisero.

La ragazza dai capelli corvini, che continuava a succhiare le sue mentine, si infilò l’mp3 nelle orecchie e selezionò la canzone che preferiva. Quando l’ascoltava, i suoi nervi si rilassavano e la sua mente lavorava freneticamente…insomma sognava ad occhi aperti. Canticchiando a bocca chiusa raggiunse la sua abitazione.

 

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Kagome canticchiava la stessa canzone nella doccia mentre risciacquava il suo corpo dalla schiuma.

Uscì accaldata e si avvolse nel morbido accappatoio azzurro.

Uscì dal bagno appena in tempo per sentir la voce squillante della sorella che era rientrata a casa.

 

“Sono tornata!” Kikyo aveva un bel sorriso stampato sulla faccia e saltellava per la casa agitando la borsetta in una mano e le scarpette di danza nell’altra.

Era da un po’ di giorni che Kagome non andava alla scuola di danza a causa dei suoi numerosi compiti scolastici…e ciò avrebbe sicuramente compromesso i suoi saggi, soprattutto quelli di danza classica.

 

“Hai finito di fare la doccia? Giacchè me la faccio anche io” disse Kikyo sempre sorridendo. La causa di tale felicità non si spiegava.

Senza aspettare una risposta della sorella Kikyo entrò in bagno saltellando.

 

“Boh??” disse Kaggy dirigendosi in camera ed iniziando a rivestirsi.

Aveva lasciato la serranda aperta e, dando un’occhiata al di là di questa, vide Inuyasha nella sua camera che trafficava con il cellulare. E lo vide anche quando lasciò perdere il telefono per poter spostare lo sguardo su di lei. Kagome si guardò…era ancora in biancheria intima! Cacciò un urlo e chiuse la serranda velocemente. Che imbarazzo!

Tornò in soggiorno, ancora rossa per la vergogna e si sedette sul divano quando un cellulare squillò.

Bip bip bip bip. Era arrivato un messaggio al cellulare di Kikyo.

Era proprio davanti a lei, sul tavolino.

Non avrebbe dovuto farlo, ma la curiosità era tale da condurla ad afferrare il telefono per leggere il contenuto del messaggio.

Controllò che non ci fosse nessuno che la guardasse e premette”leggi”.

 

§ DOMANI TI ANDREBBE UN GELATO? §

 

Il messaggio era semplice e molto corto. Kaggy andò giù con le freccette per poi scoprire che il mittente era…Inuyasha??

Era forse lui la causa della felicità di Kikyo? Posò il cellulare pentita di aver rotto la privacy della sorella e venne invasa da un’ondata di…cos’era quel fuoco che le ribolliva dentro? Gelosia?

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Kagome era tornata da poco da scuola. Sebbene fosse stanca, decise comunque di andare alla scuola di ballo.

Si mise le cuffie dell’mp3 nelle orecchie e prese il pullman dato che non aveva molta voglia di fare la strada a piedi. Con lei uscì anche Kikyo che però decise di farsi una passeggiata fino alla scuola.

Quando salì sul veicolo, Kagome vide che la sorella agitava una mano in segno di saluto, ma non stava salutando lei…

Kaggy seguì lo sguardo della sorella e vide Inuyasha poco distante da lei che fece un cenno con il capo. Non si era accorto di lei, ma era meglio così…non voleva certo imbarazzarsi di nuovo!

Ma le sue speranze svanirono quasi subito, perché il ragazzo si voltò a guardarla. La fissò per alcuni attimi, attimi così intensi che le parvero ore intere…partì una canzone dall’mp3…la sua canzone…la loro canzone…Kagome non si era accorta che anche Inuyasha aveva le cuffie e che anche lui stava ascoltando la sua stessa identica canzone nello stesso momento, nello stesso istante……SEi PARTE Di ME……

 

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“Gamba in alto! Braccia indietro! Forza con quel bacino!” urlava Inuyasha agli alunni mentre provavano un balletto. Kagome era stremata ma cercava comunque di dare il meglio di sé.

Inuyasha la vide mettercela tutta. Si ingegnò per pensare a un piano per portarsela via per un po’, per avvicinarla a lui…decise di improvvisare…d’altra parte, tutta la sua vita era un’improvvisazione…

 

“No! Non ci siamo Higurashi! Non soddisfi le mie aspettative!” disse l’insegnante con tono severo. Lo sapeva era una bugia, ma era l’unico modo per attirare la sua attenzione, anche se era già stata attirata da tempo.

 

“Non le va bene come ballo?” Kagome era decisa a fare l’arrogante per riuscire a nascondere il suo imbarazzo.

 

“Non proprio, ma i tuoi movimenti dovrebbero essere perfezionati…da me…ti ci vorrebbe una lezione privata…”

 

“Che cosa intende?”

 

“Che ne dici per dopodomani sera? Verso le 8. Quello è l’orario delle prove in questa scuola no?” chiese Inuyasha.

 

Si ma…”

 

In aula 5. Sii puntuale.” Ribattè Inuyasha.

La campanella squillò e Kagome non ebbe il tempo di chiedere altro.

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Lo so questo capitolo mi è uscito piuttosto lungo e lo proseguivo da un bel po’ di giorni, così alla fine ho perso il conto delle pagine. Di solito li faccio molto più corti. Forse sono anche un po’ in ritardo, ma c’è stato un trambusto a causa di una gita in Francia con la scuola.

Vi ringrazio tantissimo per le risposte alla domanda delle canzoni. Naturalmente ho preso la più votata…Allora…

Inuyasha ha diciamo “invitato” Kagome ad una lezione privata per poterla allenare sui passi che non le riescono bene…ma sarà davvero così?

Come sempre, lo spazio ai miei carissimi lettori che nello scorso capitolo sono stati davvero molti, grazie!

 

RINGRAZIO:

Ale_ffFan: già, Inu è l’eccellenza in persona(vero!_nd_inu). Grazie per il complimento del trio di cantanti! Un baux!

Seikochan: a me Miroku garberebbe averlo come fidanzato più che come un amico…grazie per il voto!XD

Yulinghan: eccoti ritrovata! Bene sono contenta che le mie idee nella fic ti piacciano. Certo, puoi contattarmi quando vuoi sei troppo simpatica! Ah! Già che ci sono…come dici in alcune fic…lode a te yulinghan! Eheheh grazie per il voto!XD

Kagura_san:Grazie 1000!

Athenachan: bonsoir! Ecco il cap con le risposte alle tue domande.Grazie!

Elychan: Grazie del voto!XD

Sesshydil: mi spiace per gli errori, eppure non vado male di italiano…essì che ne vedremo delle belle stanne certa! Grazie per il voto! Tvb XD

Kikka_hachi: la canzone non serve per cantare ma comunque grazie per aver votato!XD

Katia_h: sono contenta che ti piaccia! Grazie del voto anche se non posso accontentarti…un bacio! XD

Kik91: grazie di tutto e del voto!XD

Akitohayama4ever: un po’ lunghino il tuo nickname ehehe!Thenchiu per il voto!XD

Taty88: ho scelto la tua canzone visto? Grazie for the vote!XD

Byrba: Grazie 1000! Anche del voto! XD

Michi88: grazie del voto e comunque…ci sarà il capitolo che aspetti tu…quello su inu e Kaggy…seguimi!

AYRILL: Aggiornato! Grazie per il voto! 1 bacio! XD

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY! KISSSSSSSSSSS

 

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Capitolo 8
*** Note e profumi ***


Dance&love

Dance&love

Note e profumi

 

Il sole picchiava attraverso le finestre dell’aula. Creava forti ombre sul pavimento e accaldava gli alunni che cercavano di superare il caldo: a causa dell’afa, la melodia veniva strozzata in gola anche se Sango riuscì comunque a cantare divinamente. Dopo la sua piccola avventura amorosa con Takemaru, adesso nessuno sarebbe riuscito a fermarla.

Non appena suonò la campanella, Miroku prese lo zainetto e andò nello spogliatoio riservato ai ballerini. Sango lo seguì.

 

“Non pensavo fossi dietro di me! Mi hai fatto venire un colpo!” esclamò il ragazzo quando si accorse dell’amica. Questa si avvicinò al lavandino e si sciacquò la faccia senza parlare.

 

“Qui si scoppia dal caldo…e non è neppure iniziata l’estate!” aggiunse Miroku. Intanto si era tolto la maglia e, con un asciugamano preso dallo zaino, si tamponò il petto e il viso. Sango si sedette sulla panchina e decise di dedicare alcuni minuti nella contemplazione del corpo dell’”amico”. Rimase piacevolmente stupita dai suoi lineamenti quasi perfetti. Possibile che non si era mai accorta di questi particolari? Eppure lo conosceva da tre anni!

Sembrava strano, ma la ragazza provò un’improvvisa attrazione quando Miroku si voltò a guardarla con un sorriso malcelato sulle labbra.

Adesso che ci pensava meglio, quel tipo aveva anche una bocca bellissima, quasi invitante. Poi il sorriso che mostrava in ogni situazione era il particolare che metteva in risalto quel suo viso dolce come quello di un bambino. Senza accorgersene arrossì.

 

“Anche tu hai caldo, veh!” commentò il ragazzo avvicinatosi e sedutosi accanto a Sango.

 

“Da cosa l’hai capito?”

 

“Dalla faccia. E’ più rossa di un pomodoro! Credevi che non me ne sarei accorto eh?” le disse. Poi aggiunse.

 

“Per dinci! Oggi sei serissima! Facciamo un gioco. Il primo che ride, ha perso!Penso che oggi perderò io…” Poi le prese le mani e si mise di fronte a lei costringendola a guardarlo. Era un gioco stupido, quello che facevano da bambini, ma sempre di grande effetto.

Alcune ragazze e ragazzi si avvicinarono per vedere chi dei due avrebbe vinto. Intanto, Miroku, non faceva che persuadere la persona che le stava di fronte.

 

“Posso dirti che oggi sei veramente bellissima? Anche sudata…”

 

“Lo dici solo perché vuoi farmi ridere.”

 

“Ma cosa stai blaterando! Io ti sto parlando seriamente non mi vedi?” E Miroku fece l’espressione più seria che ci si potesse immaginare.

 

“Va bene ok ok. Ti credo……dimmi, ti è piaciuta la musica di oggi?Quella che ci hanno fatto cantare..” Sango disse la prima cosa che le era venuta in mente per il troppo imbarazzo. Cercò di non fissare il ragazzo troppo a lungo. Sapeva che prima o poi si sarebbe spinta, diciamo “per sbaglio”, sulle labbra di Miroku se non avesse distolto lo sguardo.

 

“Oggi non riuscivo a cantare…perché pensavo a te…e della musica non mi importa…perché l’unica musica che riempie la mia mente sei tu…già, tu sei la mia musica…” rispose Miroku. Sango rimase stupita dalla schiettezza che aveva adottato l’amico.

 

“ma cosa stai dicendo? Mi metti in imbarazzo!” sussurrò Sango girando completamente il viso.

 

“Eh! No! Però se non mi guardi, il gioco non vale più…” ribattè il ragazzo afferrando l’amica dal mento e riprendendo il loro contatto di sguardi.

La ragazza era attratta terribilmente dalla bellezza di Miroku, così azzardò ad avvicinarsi di più al suo viso. Lo stesso fece anche lui e quando le loro labbra erano a pochi millimetri di distanza, si accorsero che adesso il gioco era fatto, non più di sguardi, ma di respiri leggeri e provocanti.

Per una manciata di secondi rimasero così, legati dai loro respiri caldi.

Ma..vennero interrotti dal suono di un cellulare, quello di Sango.

Miroku, accorgendosi della gente che li osservava curiosi, decise di staccarsi da Sango prima ancora di baciarla, per evitare che la sua infatuazione per lei diventasse pubblica.

Sango ne rimase un po’ delusa…ma poi ripensò a ciò che aveva appena fatto…

-forse è ancora troppo presto per innamorarti di nuovo, non credi? E poi del tuo migliore amico..no! Non è affatto una buona idea..-pensò parlando a sé stessa. Poi guardò il cellulare e vide che era stata Kagome a farle uno squillo.

“Non mi chiama mai e proprio adesso doveva farlo?” imprecò la ragazza a bassa voce.

 

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“Ti ho detto che vuole una lezione privata!” disse agitata Kagome quando rivide Sango.

 

“E allora tu vacci! E’ stato anche gentile se ha detto di voler perfezionare i tuoi passi…scricciola..è un’occasione da prendere al volo!” rispose l’amica ancora infastidita dello squillo di poco prima.

 

“Ma pensaci un attimo…io e lui soli…in un’aula…di sera…”

Sango sbuffò ribattendo con un “cosa potrebbe mai succedere?”. Kaggy capì che la ragazza aveva ragione: perché preoccuparsi tanto? Lei avrebbe fatto l’arrogante come sempre e sarebbe andato tutto liscio.

 

“E va bene, Sango-chan! Mi hai convinta!”

 

“Brava sociaaa!” le disse Sango dandole una pacca sulla schiena.

Ma quando Kagome uscì dallo spogliatoio dove lei e Sango stavano parlando, e vide Kikyo che stava abbracciando Inuyasha, il morale le tornò a zero e dalle sue labbra scappò un debole”Che stronza, mia sorella!”

 

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Erano le 8 meno cinque e Kagome stava salendo le scale della scuola di ballo in cerca dell’aula n°5. Ebbene sì, aveva deciso di andare alla lezione di Inuyasha. Certo era un po’ preoccupata, ma non si poteva dire che non fosse decisa.

Finalmente trovò l’aula con il 5 stampato sopra. Bussò, ma dall’internò non arrivò alcuna risposta. Così, pensando di essere in anticipo, Kaggy entrò senza indugi. Un odore forte e quasi nauseabondo le entrò nelle narici, un odore forte e aspro,sembrava l’odore del limone. Inuyasha era arrivato prima di lei ed era appoggiato alla finestra che fumava una sigaretta. Indossava una canottiera bianca aderente e dei jeans strappati sulle ginocchia. Una collana scura decorava il collo possente. Era terribilmente sexy!

 

“Cos’è questo odore?” chiese Kagome sempre con discrezione. L’odore del tabacco era completamente coperto da quello del limone. Ora che ci ripensava, aveva sentito lo stesso odore in tutte le lezioni di Inuyasha, anche se più debolmente.

 

“E’ il mio profumo…allora, iniziamo?” disse lui arrivando subito al sodo. Mentre Kagome alzava le spalle e si accinse a spogliarsi della sua giacca, Inuyasha si distrasse per poter osservare i magnifici lineamenti del corpo della ragazza. I capelli neri erano tenuti da una fascia e cadevano sciolti sulla schiena, coperta da una maglia a maniche corte scollata sulle spalle. I pantaloni erano neri e attillati e le scarpe molto grandi, con i lacci colorati.

 

-Voglio quelle gambe- pensò Inuyasha, esattamente come la prima volta che l’aveva vista ballare.

 

“Allora, io pretendo che tu faccia alla perfezione i seguenti passi……” E Inuyasha iniziò a pronunciare in modo incredibilmente veloce una serie di passi in francese e concluse con:”Hai qualche predisposizione per uno di questi passi?”

 

“Eh ???” rispose Kaggy inclinando la testa di lato.

 

“Mostrami un PAS DE BOULE’

Kagome ubbidì, anche se non ne aveva molta voglia. L’insegnante annuì, poi continuò.

 

“Adesso un ROND DE JAMBE”

Inuyasha osservò i movimenti della ragazza e poi scosse la testa.

 

“Ecco è proprio questo il passo che non ti esce. Ascoltami bene. Devi inclinare appena il bacino, alzare la gamba e fare un piccolo cerchio con essa…ecco così…” il ragazzo si era spostato alle spalle della ragazza e aveva posato le mani sui suoi fianchi. Intanto dava le istruzioni sempre con lo stesso tono di voce.

Kagome si lasciò guidare, continuando a pensare alle parole dell’amica ‘cosa potrebbe mai succedere?

Inuyasha l’aiutò dolcemente ad alzare la gamba destra. I loro corpi erano attaccati e Kagome sentiva distintamente gli addominali del ragazzo appoggiarsi sulla sua schiena. L’odore del profumo al limone era sempre più intenso e quasi insopportabile. La ragazza rabbrividì.

 

“hai capito ora?” chiese Inuyasha sensualmente all’orecchio della giovane. Lei annuì deglutendo.

 

“Fammi vedere se hai davvero capito” insistette l’insegnante. Kagome rifece il passo alla perfezione.

 

“Bene, ora proviamo la coreografia che abbiamo messo su oggi…con la musica…” Inuyasha si diresse verso la radio inserendo un cd. Kagome rimase un attimo a riflettere…aspetta un attimo…la coreografia di oggi si ballava a coppie…pensò agitata.

La radio era pronta… e la musica che ne uscì colpì la ragazza. Quella canzone…no……la sua canzone……la loro canzone……SEI PARTE DI ME……

 

“Proviamo a ballare sulle note di questa musica…” disse Inuyasha prendendo di nuovo la ragazza per i fianchi.

 

“E’ la mia canzone preferita” pensò Kagome ad alta voce.

 

“Anche la mia…”

 

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Eccomi, sono tornata. Innanzitutto vi dico che ho cambiato la scrittura perché, avendola rimpicciolita, l’altro formato era illeggibile e non volevo torturare i lettori!Poi vi chiedo scusa per il ritardo! Causa: vacanze di Pasqua! I miei parenti non hanno il computer.

r.s.(vuol dire RIASSUNTO…ho molta fantasia vero??) Il rapporto fra Sango e Miroku ha una risvolta. Non sono più i soliti amici(e lo sono stati per tre anni), ma diventeranno qualcosa di più. Vediamo già che il nostro Miroku è schietto nel dire le cose…§…Kagome ha deciso di andare alla lezione di Inuyasha che si dimostra molto provocante. In più il ragazzo mette il cd degli Zero Assoluto che farà sciogliere la ragazza…come andrà avanti? Seguitemi e lo saprete!

Dato che nell’r.s. inu-chan non si è fatto sentire come fa di solito(miracolo!) sarà lui a rispondere ai vostri commenti(nooooo!_nd_voi)!!

 

RINGRAZIO:

Nady: Ciao bella! Anch’io ti trovo ultra simpaticissimaa(ma non hai detto che dovevo rispondere io??_nd_inu) (Ops! Scusa!_nd_me) Grazie!!tsk!

Seikochan: Tsk! Non ha speranze contro di me quello stupido depravato del cavolo!(come osi parlare così del mio Miroku!_nd_me) (tu stanne fuori_nd_inu) (Non iniziare a trattarmi come tratti Kagome…perché sai cosa succede quando mi infurio vero?_nd_me) (T________T_nd_inu impaurito). Comunque grazie!tsk!

Ale_ffFan: Buona la scusa della lezione eh? Sono un genio! Non come qualcuno che conosco…(ma quante arie!_nd_me). Grazie,Tsk!

Yulinghan: anch’io sono andato in gita con lei eh! Mi sono messo nella valigia! Sapessi che porcherie facevano!(Non è vero!_nd_me)! Grazie dei complimenti(anche se li ha fatti a me_nd_me) tsk!

Gre: Grazie gre!...ma ti chiami proprio gre??(Non infastidire i lettori!_nd_me che sta per mollare un ceffone ad inu-chan)!!tsk!

Kikka_hachi: talento!tsk! Mica tanto talentuosa Kagome! Comunque grazie..tsk!(e ci mancava il tsk!_nd_me)

Sesshydil: ma perché dite sciupafemmine a me quando avete Miroku lì piazzato davanti! Vabbè grazie! Tsk!

Michi88: e falla crescere quella dannata curiosità che Kia è contenta(Sisisi!!_nd_me)!Merci(da quando parli francese?_nd_me)TSK!

Taty88: siete tutti dell’88??(Zitto!_nd_me) Grazie!tsk!

Athenachan: hai proprio ragione! Per Kikyo intendo…la sto illudendo! Come sono bravo(tsk! Ora lo dico io!) Merci, tsk!

Katia_h: Sono contequo que te piaqque! Grazie, ciao tsk!

Elychan: già, sono un vero demone(MEZZOdemone_nd_me) (non ricordarmelo ti prego!_nd_inu) Grazie tsk!

AYRILL: Grazie Grazie Grazieeeeee! Sei stata la prima a commentare! Tsk!

 

AL PROX CAPITOLO! KISSSSSSSSSS(tsk!_nd_inu)

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Messaggio minaccioso ***


DANCE&LOVE

DANCE&LOVE

Messaggio minaccioso

 

Kagome era stata fino a poco prima estremamente tesa. Ma quando Inuyasha inserì nella radio il cd degli Zero Assoluto, la ragazza si afflosciò appena. Amava quella canzone…di più…l’adorava.

L’insegnante si avvicinò ancora inondando nuovamente la ragazza del suo profumo, nauseante…ma desiderabile.

La ragazza riprese ad agitarsi.

 

“Aspetti…io…”

 

“Penso che, ora che siamo entrati in confidenza, possa darmi del tu. La interruppe l’insegnante.

Certo che aveva proprio una bella faccia tosta. Come poteva chiamarla confidenza quella?

Kagome si divise in due parti. Una parte di lei voleva liberarsi della stretta del ragazzo, mentre l’altra parte voleva fare esattamente l’opposto: rimanere attaccata a lui finché ne fosse stato necessario.

Alla fine l’istinto le disse di seguire la seconda parte e lasciar perdere la prima. Cercò di ignorare i capelli di Inuyasha che le facevano il solletico sul collo e si concentrò sui passi..ma era quasi impossibile in quelle condizioni.

Accortosene, Inuyasha la guidò nei movimenti senza mai parlare. Le alzò la gamba con la stessa dolcezza che aveva adottato poco prima e le fece fare una mezza piroetta.

Si succedettero altri passi, tutti perfetti grazie all’aiuto dell’esperto professore di ballo.

Il balletto prevedeva che i due ballerini si staccassero per un momento per poi riavvicinarsi e fare un lento ‘caschè’(si scrive così?? AIUTO!), e così avvenne.

Inuyasha si muoveva lentamente al ritmo della musica e in modo altrettanto sensuale. Quando lui e Kaggy si divisero, la ragazza sentì la mancanza del profumo intenso al limone, che ricomparse poco dopo quando i due si ritrovarono con i visi talmente vicini che i respiri si unirono in uno solo. Le fronti erano una contro l’altra e i nasi si sfioravano. Ci fu uno scambio di sguardi intensissimo. L’oro e il nero…il nero e l’oro…

Kagome riuscì a perdersi nelle iridi dorate del giovane. Incredibile quanto fosse bello e attraente. La ragazza sentì dei brividi corrergli lungo la schiena e lo stomaco in subbuglio quando Inuyasha le mise una mano dietro la schiena facendola piegare in un caschè quasi perfetto.

 

E se ti fermassi soltanto un momento

potresti capire davvero che è questo

che cerco di dirti da circa una vita

lo tengo per me..

..SEI PARTE DI ME..

 

Kagome cacciò la testa indietro anche se molto lentamente. Inuyasha, con la mano libera, ne approfittò per accarezzare i lineamenti della ragazza. Le passò un dito sul corpo, partendo dal collo, sfiorando i seni e scendendo fino all’addome.

Kaggy sentì mancare il respiro a quel tocco. Si rialzò all’improvviso ignorando la musica che continuava a scorrere. Prese la sua giacca e si diresse verso la porta d’ingresso.

 

“Credo che possa bastare…” disse Kagome con fermezza.

Inuyasha incrociò le braccia guardandola malizioso e, prima che la ragazza ebbe attraversato la porta, le disse.

 

“Sabato avete l’esame di ballo moderno, voi del quinto anno…non dimenticarlo…”

 

Kaggy non rispose e se ne andò sbattendo la porta. E’ vero si era scordata dell’esame alle porte. Quella settimana avrebbe dovuto allenarsi molto per non fare una brutta figura.

 

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Per quell’esame Kaggy decise che si sarebbe alleata con la sua nuova amica,London; sarebbe stata anche un’occasione per conoscerla meglio.

Si diedero appuntamento un po’ a casa di una e un po’ a casa dell’altra provando il balletto sulla canzone delle Spice Girls.

La casa di London era grande e straordinariamente lussuosa, c’era perfino una stanza completamente dedicata al ballo. Alle pareti erano appesi molti quadri di pittori inglesi e un enorme poster raffigurava il Big Ben in tutto il suo splendore.

 

“Ti piace l’Inghilterra eh?” azzardò Kagome un paio di volte, ma l’altra non aveva mai risposto.

 

Le ragazze si allenarono quasi tutti i giorni e diventarono grandi amiche riscoprendosi molto simili in tanti punti dei loro caratteri. Le loro conversazioni erano lunghe e piacevoli fino a che non si toccò il tasto dolente: i ragazzi.

 

“L’altro giorno mi sono fatta una storia con quel ragazzo…come si chiama? Quello che canta nei Grease…quello con gli occhi azzurri…” disse London accarezzandosi il mento e sforzandosi di ricordare.

 

“Kouga?” optò Kagome.

 

“Si, proprio lui!”

 

“Ma come? Avete avuto una relazione e non ti ricordi manco il nome?”

 

Massì, è stata una storia temporanea...come quella con Takemaru. Quella è durata una settimana, ma poi lui a perso la testa per Kagura e io l’ho mandato a quel paese.

 

“Ah….” Rispose Kaggy perplessa. Certo non si sarebbe mai aspettata che saltasse fuori una parte del carattere di London a lei ancora sconosciuto. Si poteva dire che fosse una…”sciupa maschi”…

London continuò a parlare a ruota nominando altri nomi di ragazzi e facendo un commento su ognuno di loro. Poi terminò con una frase che le fece sparire il sorriso.

 

“Però…non ho ancora conosciuto l’amore…no ora che ci penso…forse da piccola mi sono innamorata di quel bambino all’orfanotrofio…” poi si tappò la bocca con una mano, convinta di aver parlato troppo.

 

“Orfanotrofio?? Quale orfanotrofio???” chiese Kaggy con gli occhi sbarrati.

London le rispose con un’altra domanda, cercando di sviare il discorso.

 

“E tu…ti sei mai innamorata?” le disse riprendendo a sorridere. Kaggy stava per rispondere con un “no” secco quando qualcosa la colpì allo stomaco. Stava pensando al profumo di Inuyasha, a come avevano ballato pochi giorni prima, a come lui le parlava, a come si muoveva nella danza, al suo corpo…Kagome venne presa da una scossa, poi si tranquillizzò e si rivolse di nuovo all’amica cercando di sembrare normale.

 

“No, non ho ancora provato il brivido di amare”

 

“Siamo proprio identiche! Avremo dovuto avere la stessa mamma!” esultò London abbracciando la ragazza.

 

“Ti avviso, mia mamma è intoccabile, quasi insopportabile!”

 

“Sarebbe andata bene lo stesso…” borbottò London. Gli occhi persero la luce che avevano fino a poco prima e si spensero. Kagome rimase stupita parecchio dal comportamento dell’amica.

 

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Arrivò il giorno dell’esame. Kagome entrò nella classe con London chiacchierando animatamente. Inuyasha era già arrivato ma decise di dare un po’ di tregua agli alunni prima di iniziare. Fumava distrattamente una sigaretta affacciato alla finestra.

Kagome appoggiò lo zaino a terra ma, quando lo aprì per prendere il cd delle Spice Girls, fondamentale per l’esame, non lo trovò. Poco dopo comparse Sesshomaru con il SUO cd in mano!

 

“Dai Sesshomaru dammelo! Ne ho abbastanza dei tuoi scherzetti!” disse Kagome. La rabbia le ribolliva dentro. Sesshomaru, in tutta risposta, si mise l’oggetto dietro la schiena e guardò la ragazza con gli occhi socchiusi.

 

“Te lo restituisco solo se, come ricompensa, mi darai un bacio…un bacio vero!”

Inuyasha ascoltò il fratello senza mai voltarsi.

 

“Non ti sopporto quando fai i ricatti!” questa volta Kagome era davvero infuriata. Sesshomaru a sentire quel “non ti sopporto” decise di restituire il cd continuando però a provocare la ragazza.

 

“Sto ancora aspettando il bacio”

 

“Non ti bacerò mai e poi mai, chiaro??

 

“E’ ridicolo! Hai baciato quel…come si chiama…quell’Osaki (è il cognome di Naraku) e poi non vuoi saperne di baciare me?” chiese Sesshomaru mettendosi una mano sul petto.

 

“Così è la vita!” disse Kaggy fredda.

 

-Ora la pagherai! Anche solo per averci provato, la pagherai- pensò Inuyasha deciso mentre rivolgeva sguardi d’odio al fratello.

 

“Ora vedrai…”borbottò a mezza voce. Poi si sedette alla cattedra e cominciò a chiamare i nomi.

 

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“Accompagnami alla bacheca!” implorò Kagome.

 

“Non puoi farti accompagnare dalla tua nuova amica?” rispose Sango riferendosi a London.

 

“No perché, se l’esame è andato male, posso strozzarti senza rimpianti” affermò Kaggy e poi scoppiò a ridere. Trascinò l’amica davanti alla bacheca vicino all’entrata della scuola. Poi mise un dito su un foglio appeso e lo fece scorrere fino a che non trovò il suo cognome e quello di London. Erano state promosse entrambe!

Kagome cercò di contenere la gioia e fece scorrere ancora il dito fermandosi al cognome ‘Uzumaki’. Di fianco ad esso c’era un bel ‘bocciato’ scritto in rosso.

 

“Com’è possibile che Sesshomaru è stato bocciato??” urlò Kagome. Tutti si voltarono verso di lei compreso Sesshomaru e Inuyasha.

Sesshomaru rimase pietrificato all’affermazione della ragazza mentre il fratello maggiore lo guardava compiaciuto, quasi ridendo. Kagome notò questo particolare: perché Inuyasha avrebbe dovuto bocciare suo fratello?

 

Un po’ perplessa, Kagome andò a cercare London per riferirle la notizia della promozione. Decise di cercare in bagno, magari l’avrebbe trovata lì.

Ma appena entrò le si fece un groppo in gola.

Sull’enorme specchio sopra ai lavandini c’era una spaventosa scritta in rosso, i bordi delle lettere leggermente sbavati:

 

Kagome del quinto, non provare a sfidarmi e guardati le spalle…perché io ti tengo d’occhio!

 

Quella Kagome di cui parlava il messaggio era proprio lei! La ragazza cercò di non cadere nel panico e provò a toccare la scritta: era stata scritta con un pennarello rosso sangue. Avrebbe potuto decodificare la scrittura e provare a capire chi fosse stato ad aver scritto un messaggio tanto minaccioso, ma le lettere erano sbavate, per di più scritte in stampatello.

Il primo responsabile che le era venuto in mente era Sesshomaru. Poteva averlo scritto per mettere paura a Kagome e per vendicarsi per averlo trattato male poco prima. Ma l’idea la convinse poco.

Staccò gli occhi dallo specchio e si rimise a cercare la sua amica anche per chiederle se lei sapesse qualcosa di questo strano fatto.

Aprì tutti i cubicoli senza mai bussare. Giunse all’ultimo e quando lo aprì, incrociò le braccia e alzò gli occhi al cielo.

 

-Oh grande Demone Celeste!- pensò la ragazza sbuffando.

 

Un ragazzo di colore, che poteva essere il doppio di London in altezza e robustezza, spinse quest’ultima contro il muro. Erano entrambi intenti in un abbraccio mozzafiato e si baciavano con furia, come se fossero incollati.

 

“Ok, io vi lascio alle vostre porcherie!” borbottò Kagome accingendosi ad uscire.

Ma London, sentendo la sua voce, si fermò.

 

“Kaggy…è successo qualcosa?” chiese un po’ imbarazzata.

 

“Dovrei parlarti!” rispose l’altra con le braccia sempre conserte lanciando occhiate al ragazzone di colore.

 

“ehm…si dimmi!” disse la ragazza dagli occhi azzurri sorridendo e intanto spingeva il tipo fuori dal bagno delle ragazze.

 

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Ciauu! Eccomi con un altro capitolo(e che palle ‘sti capitoli_nd_inu) (sento un ronzio…chi è che sta parlando?_nd_me) (IO idiota!_nd_inu) (Chi??_nd_me) (Sei sorda o cosa? IOOO! Nd_inu urlando) (Tanto non ti sento pappappero!_nd_me con la mani sulle orecchie cantando la canzoncina dell’asilo) ma si può essere tanto scemi?? Comunque, torniamo a noi.

r.s. Inuyasha ha terminato il balletto di coppia in modo “elegante” ma sembra che Kaggy non abbia gradito molto la “toccatina”. Si scopre un lato di London molto strano…ah! Vi avviso che London avrà un ruolo molto importante nella storia, la sentiremo nominare dall’inizio alla fine(ma a me sta antipatica!_nd_inu) (Tanto non ti sento!_nd_me). Kagome ha trovato un messaggio minaccioso rivolto proprio a lei! Chi sarà stato a scrivere una cosa del genere?(Boh???_nd_tutti).

Una sola domanda:

Come si scrive il nome del fratello di Sango? Potete aggiungerlo nei commenti che farete? Perché li farete vero???

 

RINGRAZIO:

Seikochan: Brava Sara! Fagli vedere cosa sai fare a quell’infimo mezzocane(non lo permetterò! Io..io...sfodererò la mia Tessaiga e..e..) (sesese! Buona notte_nd_me) (Ciccia, guarda che sono appena le 7 di sera_nd_inu). Grazie mille!!tvb!

Kikka_hachi: dai qualcosa è successo…o no? Grazie!

Michi88: cresci curiosità cresci, cresci! Spero che sia riuscita anche questa volta a tenerti incollata al pc! Thank you!

Sesshydil: non preoccuparti per Miro e Sango…qualcosa succederà te lo prometto!Grazie tvb!

Black_angel: una new entry! Evviva! Il tuo nickname mi garba davvero moltissimo e anche il tuo commento! Grazie!

Arumi_chan: new entry n°2! Anche tu tifi per Sango e Miroku? Allora ti mando i ringraziamenti doppi! Grazie Grazie Grazie(guarda che sono tre i grazie!_nd_inu)(che pignolo!_nd_me)

AYRILL: Wow!E strawow! Grazie dei complimenti, li apprezzo tantissimo!...Sarà meglio che aggiorni presto se non voglio essere accusata di tentato omicidio verso una lettrice di fanfictionO.O…eheh! Grassssieee!

Akitohayama4ever: grazieee!! Di tutto! Ma soprattutto per i complimenti!! Merci beaucoup!!!

Katia_h: sono contenta ti sia piaciuto il giochetto di Miroku ma non ci sarà solo il suo…qualcuno che io conosco ne combinerà una delle sue(stai parlando di me forse?_nd_inu) (noooooo! Assolutamente noooo!_nd_me). Grazie!

Athenachan: ciau billa! Ti ringraziooo! Baci^X^

Taty88: ciao!! Lo so Miroku si è spinto troppo poco ma pensaci un po’…cosa faresti tra gli sguardi generali di parecchi ragazzi curiosi?Comunque ci saranno delle svolte importanti tra lui e Sango. Grazie del commento!!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY(ricordate il nome del fratello di Sango! Is very important!)KISSSSSSSSS

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Il concorso e le selezioni ***


Dance&love

Dance&love

Il concorso e le selezioni

 

“Avevi notato questa?” chiese Kagome con il dito puntato sullo specchio.

 

“Ehm…no, non l’ho proprio vista” rispose London sorridendo in modo birichino.

 

“Certo, perché eri intenta a fare altre cose, giusto? Comunque, tu pensi di sapere chi sia stato a scrivere una cosa del genere?” disse Kaggy mantenendo la calma.

 

“Potrebbe essere stato Sesshomaru”

 

“Anch’io l’ho pensato, ma non penso che lui abbia il coraggio di scrivere una scritta tanto grande sugli specchi dei bagni. Per di più in quelli delle ragazze. No, non può essere stato lui!” affermò Kagome pensierosa e intanto continuava a fissare l’enorme scritta.

 

“Non scervellarti per certe cose! Sono stupidi giochetti da bambini dell’asilo. Lascia perdere e la smetteranno di fare i buffoni” sbuffò London, poi aggiunse.

 

“Andiamo a controllare la bacheca..magari siamo state…” ma London non riuscì a finire la frase che venne interrotta dall’amica.

 

“PROMOSSE!” esultò Kaggy. Le due si abbracciarono.

 

“No! Voglio controllare di persona!” disse London ancora incredula.

Raggiunsero a passo svelto la bacheca e un attimo dopo si sentì l’urlo felice di London per tutto l’istituto. Kagome sorrise ma poi la sua attenzione fu attirata da un foglio grande e azzurro attaccato alla bacheca proprio vicino alla scheda dei voti.

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Per i ballerini migliori, un’enorme occasione per riscuotere successo in uno dei teatri più famosi del mondo!

 

Recentemente è stato ufficializzato il concorso DANSE AVEC NOUS indetto da alcuni dei più famosi artisti francesi. I ballerini della maggior parte del mondo si confronteranno e, alla scuola di danza vincitrice, verrà consegnato un premio e l’onore di aver partecipato all’Opèra di Parigi.

 

Le selezioni per poter partecipare al concorso verranno eseguite nell’aula magna nei seguenti giorni ai seguenti orari:

 

Lunedì 23 aprile  ore 14.00-15.30

Mercoledì 25 aprile  ore 18.00-19.30

Sabato 28 aprile  ore 9.00-11.00

 

Il mezzo di trasporto previsto è l’aereo e il costo previsto è 880.00 euro a persona, trasporto, hotel e entrata in teatro compresi -andata e ritorno-

 

La partenza è prevista per il 20 maggio alle ore 7.00. L’arrivo è previsto per il 27 maggio verso le ore 22.00.

 

Gli accompagnatori saranno scelti accuratamente dalla sottoscritta.

                                                  LA DIRETTRICE

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Kagome fece cenno all’amica di leggere il manifesto, poi lo rilesse attentamente e, involontariamente, le si spalancò la bocca.

 

“Che bello! Un concorso! Devo assolutamente partecipare!!! Che ti succede Kaggy?” chiese London notando la faccia stupita di Kagome.

 

“E’ a Parigi……” boccheggiò la ragazza.

 

“E quindi?”

 

“E’ a Parigi! A Parigi, lo capisci??! E’ la città in cui vive mio padre! Avrò la possibilità di vederlo! Devo essere selezionata! E poi, non voglio neanche perdermi un concorso tanto importante in uno dei teatri più famosi del mondo!......ma dove li trovo tutti quei soldi? Argh! Dovrò chiederli a mia madre anche se mi scoccia chiederle un favore…bisogna vedere però se mia mamma mi presta così tanto denaro! Se poi capita che viene scelta mia sorella per fare l’accompagnatrice, mia madre dovrebbe spendere il doppio! A meno che Kikyo non si procuri i soldi da sola, magari facendo un lavoro part-time…” cominciò a dire Kagome parlando in modo velocissimo, tanto che sembrava non si dovesse fermare mai. Ma poi fu London a interromperla.

 

“Ehi! Stai calma, stai delirando! C’è ancora tanto tempo prima della partenza e poi non è ancora detto che verrai selezionata…non per offenderti, ma calmati!”

 

“Si, però voglio fare un tentativo. Andrò ai provini lunedì. Vieni con me?” riprese Kaggy ora più calma.

 

“Certo! Non ti abbandonerò al tuo triste destino. Almeno avrai una spalla su cui piangere quando non verrai selezionata!”

 

“Sei perfida!”

 

“Scherzavo!” rise London.

 

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Kagome era nervosa, anzi nervosissima. Sango le stringeva la mano cercando di tranquillizzarla. Era venuta apposta per lei, per vederla trionfare e per fare il tifo. London era poco lontana da loro e stava parlando tranquillamente con Sesshomaru, anche lui intenzionato a superare le selezioni.

A un cenno del giudice, i ragazzi uscirono da dietro le quinte e si posizionarono in modo sparso per tutto il palco dell’aula magna. Anche per quell’occasione, Kagome aveva preparato una coreografia e, a un secondo cenno dei giudici, iniziò a muovere qualche passo come fecero gli altri ragazzi poco dopo.

 

I giudici osservarono con attenzione le prestazioni di ogni alunno, uno per uno, anche se erano davvero molti i ragazzi che stavano ballando e intanto prendevano nota su alcuni taccuini che tenevano in mano. Il cuore di Kaggy batteva a mille, come se avesse appena fatto una lunga corsa. Il fiato era corto e le mani sudate. Chissà se l’avrebbero presa…

 

La musica terminò e gli allievi si fermarono sistemandosi in posizione neutra.

Un giudice si alzò in piedi prendendo un foglietto estratto dal taccuino e annunciò.

 

“Adesso dirò alcuni nomi dell’elenco. Questi saranno i nomi degli alunni che sono stati selezionati. Chi viene nominato, per favore, scenda dal palco” poi si schiarì la voce e iniziò.

 

“Allora…MitokiAyameIlle…”

Due ragazze e un ragazzo lasciarono il palco entusiaste e con le lacrime agli occhi.

 

Osaki…”

Kagome, a sentire quel nome, si voltò di scatto e vide Naraku con un sorrisetto stampato sulla faccia che scendeva dal palco. Strano, dietro le quinte non l’aveva notato. Possibile che anche lui fosse interessato a quel concorso?

 

Komatsu…Uzumaki…Smith…”

 

Smith?” ripetè London a bassa voce.

 

“Ha davvero detto Smith??ripetè per poi lanciare un urlo acuto e abbracciare Sesshomaru che stava già lasciando il palco.

 

“Complimenti!” commentò Kagome malinconica.

 

“Sono sicuro che ce la farai anche tu. Ti aspetto di là, buona fortuna!” le disse Sesshomaru sorridendole. Kaggy si convinse che non era stato lui a scrivere quel messaggio in bagno. Altrimenti non l’avrebbe trattata così gentilmente.

Il giudice riprese mostrando un’espressione di fastidio verso l’urlo di London.

 

FerreiraHigurashi…”

Kagome mise una mano alla bocca mentre dentro ribolliva dalla voglia di urlare. Ma se ne andò silenziosa con un sorriso che andava da una parte all’altra della faccia. Scese con lei anche il ragazzo di colore che alcuni giorni prima stava baciando London.

 

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“Hai saputo del concorso?” chiese Kagome osservando sua sorella.

 

“Si…e io ho sentito dire che sei stata presa! Bravissima! Comunque ne ho già parlato con la mamma” disse l’altra sistemandosi i capelli.

 

“E che ha detto?” sussurrò kaggy sporgendosi dal divano e rischiando di cadere.

 

“Ha detto che per lei va bene, ma che ti devo tenere d’occhio” rispose Kikyo.

 

“Quindi sei stata scelta per accompagnarci?”

 

“Proprio così”

 

“E dove li trovi tutti quei soldi?”

 

“Facendo l’insegnante di ballo classico riesco a guadagnare un bel po’. Ho già racimolato una buona parte dei soldi che servono…basta che faccia qualche straordinario e raggiungo la quota necessaria. Piuttosto sei tu che non ne hai e io proprio non posso prestartene perché non mi bastano neanche i miei. Dovresti chiedere alla mamma, penso che lei ne abbia un po’ in banca…”

 

“Certo, con 50 euro ogni sera in via del Manganello…”disse Kagome facendo un’espressione annoiata e cercando di parlare a bassa voce.

 

“Kagome! Nostra madre non è una puttana, portale rispetto!” infuriò Kikyo.

Tra le due sorelle si era creata un po’ di tensione che si spezzò subito dopo quando la sorella maggiore, col viso smorto, commentò.

 

“Proprio adesso che ho il ragazzo dovevo ingrassare?” disse massaggiandosi la pancia.

 

In effetti sei ingrassata un po’…ma chi è il tuo ragazzo?” chiese Kaggy con un sorriso da ebete sulla faccia.

 

“E’ un’insegnante di ballo moderno…………il professor Uzumaki…sbaglio o insegna da voi?” disse Kikyo inconsapevole che facendo ciò stesse calpestando i sentimenti della sorella.

Kagome rimase ferma e con gli occhi sbarrati e all’improvviso le rientrò nelle narici quel nauseante profumo al limone. Ma come? Inuyasha e Kikyo stavano insieme? Non che le importasse, però……

 

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Ciao! Sì, sapevo che il fratello di Sango si chiamasse Kohaku, ma non ricordavo bene come si scriveva…comunque grazie mille!

r.s. Kagome e London notano un foglio sulla bacheca e scoprono che è stato indetto un concorso. Decidono di fare le selezioni ed entrambe vengono prese assieme a Sesshomaru e Naraku Kagome non sa ancora come farà a procurarsi tutti i soldi necessari alla partenza per Parigi e la sorella, dopo averle consigliato di chiederli alla madre, le rivela di stare insieme ad Inuyasha. Come andrà avanti? Kagome riuscirà a farsi prestare tutto quel denaro? E Kikyo andrà davvero al concorso oppure le succederà qualcosa?(ma dai! Stai rivelando tutto il prossimo capitolo!_nd_inu)

 

RINGRAZIO:

Laura Sparrow: ti ringrazio del commento, ma non mi sono per niente ispirata al film “save the last dance” anche perché l’ho visto solo un paio di volte e un po’ di tempo fa…sinceramente non me lo ricordo neanche. Sono consapevole che i personaggi di Inuyasha non vadano bene nella mia fic, ma proprio per questo è un’idea abbastanza originale. Poi, se ti riferisci al carattere dei protagonisti, la mia ff è OOC, ma non penso parlassi di questo. Io andrò avanti con la mia fic perché non posso lasciarla a metà, ma comunque ti ringrazio per avermi esposto il tuo parere! Ciauz!

Black_angel: grazie mille! Bacini!

Kikka_hachi: forse sarà stata Kikyo…o forse no! Chi lo sa?(Baccalà_nd_inu) (che rabbia quando fai le rime assurde!_nd_me)Grazie!

Sesshydil: penso proprio che sia stata la gelosia a spingere Inu alla bocciatura di Sesshy, ma comunque sono contenta che ti piaccia la versione di Sesshomaru nella fic(creata appositamente da me!)! Grazie, ciauz! Tvb!

Nady: Ciauz Nady de Nady! E così hai commentato anche questo capitolo ora che sai come si fa eh?? Grazieeee!! Bacini baciotti baciuzzi(tutto tranne”baci”_nd_inu)(-_-nd me)

Ale_ffFan: nuuu! L’unico povero cucciolo è inu(non trattarmi come un cane_nd_inu) (Perché…non è quello che sei?_nd_me)Grazie!!

Michi88: attenta al naso!!Grazie tanto! Baciux!

SHARINGAN: ti ringrazio per il complimento, anche se forse non era un complimento e ti dico solo che non puoi giudicare una ff solo dal primo capitolo. Ah, poi cerca di utilizzare termini meno scurrili e io potrò consideare il tuo commento! Un bacione!

Taty88: va bene non vuoi dirmi chi pensi sia stato a scrivere il messaggio…ma già a sentire che ti sta sulle scatole, forse ho già capito…ma tutti con lei dovete prendervela?Poverina! Thenchiu!!!

Athenachan: chissà se è stata London..boh??(non lo sospetterete mai!_nd_inu) (ssshhhtttt!_nd_me con un dito sulla bocca)Merci!(Basta con ‘ste lingue!_nd_inu)

AYRILL: prima di tutto puoi contattarmi tranquillamente su msn! Io ti aspetto perché già mi stai simpatica…e ti aspetta anche inu (sese_nd_inu). Comunque non mi sono per niente offesa per il “contorto” anzi mi è venuto da ridere perché hai ragione! In questo capitolo si è pure messo con Kikyo continuando a provarci con Kaggy, ma chissà come andrà avanti! Baci!!

Katia_h: concordo con te…a morte inu (ahhhh_nd_inu) e a morte la mia prof di matematica!(?__? Ma che c’entra adesso?_nd_inu) (è un diversivo per salvarti la pelle idiota!_nd_me bisbigliando)(°_°_nd_inu) Grazie!

Akitohayama4ever: mi spiace ma per saperechi ha scritto il messaggi bisognerebbe aspettare più o meno la fine…sorry. La scenetta mi è piaciuta(avoja_nd_inu) eheh! Grazie!

Pillo: Grazie infinite!!

Byrba: Thenchiu so mach!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY…KISSSSSSSSSSSSSSS

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** L'incidente ***


Dance&love

Dance&love

L’incidente

 

Miroku entrò con Kouga nell’aula. Avevano deciso di fare le prove di canto e iniziare a comporre delle canzoni, nonostante fosse già sera. Il ragazzo con il codino aveva un libro sotto il braccio e si diresse spedito verso una sedia. Poi si sedette e aprì sbuffando il libro.

 

“Mi hai costretto a venire nonostante avessi tutta ‘sta roba da studiare!” commentò arrabbiato.

 

“Massì, hai ancora tempo. Dobbiamo aspettare Sango no?” rispose Kouga.

Miroku scosse la testa e iniziò a leggere ad alta voce le prime righe del paragrafo di storia che aveva da studiare.

 

“Nel corso della seconda guerra mondiale, i Tedeschi riuscirono a penetrare senza problemi nel territorio russo…” ma venne interrotto.

 

“Almeno, loro penetrano qualcosa! E senza problemi!” disse Kouga trattenendo a fatica le risate.

 

“Questo scoppio di ilarità mi ha dato parecchio fastidio” disse a sua volta Miroku cercando di essere serio, ma poco dopo scoppiò anche lui in una lunga risata.

La porta si aprì all’improvviso e sulla soglia comparve Sango con i capelli leggermente umidi.

 

“Fuori sta piovigginando. Dobbiamo fare in fretta se non vogliamo bagnarci di brutto. Io e kagome siamo state fortunate…Kohaku è riuscito ad accompagnarci, ma al ritorno devo andare a piedi…e per di più senza ombrello” disse frettolosa.

 

“Cavoli, anch’io sono senza ombrello!” esclamò Miroku.

 

“Ma sì, vedrete che durerà poco…magari ha già smesso di piovere!” disse Kouga calmando Miroku.

 

“Parli proprio tu che non hai bisogno di ombrelli… con quel mostro di motorino che ti ritrovi!” concluse Sango prendendo un foglietto con sopra scritto il testo di una canzone da lei inventata.

 

“Allora, avevo pensato di intitolarla “GOODBYE” ed ho provato a scrivere il ritornello, che ve ne pare?”

 

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Per il giorno dopo Kagome non aveva compiti, così aveva deciso di fare un po’ di esercizio alla sbarra. La scuola di ballo era abbastanza affollata,  sebbene fossero le 7.00 di sera…beh almeno non avrebbe avuto problemi di solitudine.

Aveva gli occhi fissi al pavimento e stava pensando ancora a che razza di storia poteva esserci fra Kikyo e Inuyasha. Ma perché si sarebbe dovuta impicciare? Era ovvio che un professore di ballo moderno e un’insegnante di danza classica si piacessero. Era tutto come un film già visto e rivisto mille volte.

Avrebbe voluto urlare a tutti che in quel momento odiava sua sorella, ma purtroppo anche Kikyo era nella scuola e l’avrebbe sentita…ma che razza di pensieri erano quelli?

 

Mentre era con la testa fra le nuvole, fuori della scuola rimbombò un assordante suono, insistente e continuo. Kagome si distrasse per poter sentire meglio quel rumore. Era il suono di una sirena…la sirena di un’ambulanza.

Una gran parte delle ragazze che era nella classe con lei si precipitò giù per le scale, verso l’entrata per scoprire che cosa fosse successo di tanto grave da aver condotto un’ambulanza fino a lì.

La scuola si svuotò in poco tempo.

Kagome decise di seguire la folla e, insieme ad essa, si ritrovò al di fuori dell’istituto, sotto alla pioggia, davanti ad un’auto dell’ambulanza.

La ragazza chiese a destra e a manca cosa fosse successo e solo una sua compagna riuscì a risponderle.

 

“Una professoressa di danza classica ha avuto un incidente e la stanno portando al pronto soccorso”

 

“Quale professoressa?” insistette Kagome.

 

“Non ricordo il cognome…se non sbaglio insegna nel terzo corso…”

Kagome ebbe un terribile presentimento che si realizzò poco dopo, quando Sango si fece largo tra la gente andandole incontro.

 

“Scricciola! Tua sorella ha avuto un incidente. L’hanno fatta salire in questo momento sull’ambulanza!”

Kagome sbarrò gli occhi preoccupata. Voltò lo sguardo e vide che l’auto con la sirena si era messa in moto e stava scomparendo sotto la pioggia.

 

“Forza, vai da lei!” la incitò Sango.

 

“Ma come faccio, cazzo! Non ho un mezzo di trasporto abbastanza veloce per arrivare all’ospedale in fretta. E’ troppo lontano da qui! Se non sbaglio si deve anche prendere l’autostrada e…” ma Kaggy venne interrotta da una mano che le strinse il braccio. Si girò e incontrò le iridi dorate di Inuyasha che la tirava con forza.

 

“Vieni con me! Ti accompagno io!” limitandosi a dire ciò, trascinò la ragazza in una macchina blu scura. E partì sgommando.

 

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Quando l’atmosfera si fu calmata, Sango decise di tornare a casa con Miroku, nonostante la sua amica fosse stata trascinata in macchina da uno sconosciuto. L’abitazione di Sango, come quella di Miroku, era un tantino distante dalla scuola di ballo. I due ragazzi corsero per la maggior parte del tragitto sotto la pioggia, ma poi decisero di fermarsi sotto una pensilina…almeno non si sarebbero bagnati ulteriormente, anche se ormai…

Sango fece una serie di starnuti, uno dopo l’altro.

Miroku guardò divertito l’amica e poi scoppiò a ridere.

 

“Cos’hai da ridere?” chiese Sango cercando di asciugarsi al meglio il viso.

 

“In questo momento ti scatterei una foto! Dovresti vederti!” rispose il ragazzo accarezzando i capelli fradici di Sango. Lei finse un’espressione offesa e si sedette sull’asfalto. E così fece anche Miroku.

 

“ Oddio, mi sono presa anche il raffreddore!......” Esclamò Sango stringendosi nelle spalle.

 

“Ho paura che dovremo aspettare che la pioggia smetta di cadere, qui sotto” rispose Miroku indicando la pensilina, l’unico posto riparato.

 

“Davvero hai paura?” lo provocò la ragazza.

 

“No, in realtà no, anzi! Sono felice di rimanere un po’ da solo con te…”

 

“Mi stupisci ogni giorno di più! Possibile che tu sia diventato così schietto?”

 

“Quando una persona mi piace, non ho paura di mostrare i miei veri sentimenti” Miroku parlò con tranquillità, come se stesse discutendo di calcio con un amico…anzi, se stesse discutendo di sport sarebbe più teso!

 

“E adesso che sentimenti stai provando?” nonostante facesse freddo, Sango iniziò pian piano ad avvampare e le guance umide si colorirono di rosso pastello.

Miroku non riusciva a trovare le parole esatte per rispondere alle domande della ragazza, così provò a parlare attraverso i gesti.

Si avvicinò al viso di Sango respirando piano, deciso a baciarla, ma l’altra si allontanò imbarazzata, cercando di trovare una scusa al gesto appena fatto.

 

“Non avvicinarti troppo…….potrei attaccarti il raffreddore e non mi sembra giusto, dato che sei in perfetta salute…” iniziò sempre più accaldata.

Miroku si accorse del suo imbarazzo, ma ciononostante continuò ad adularla fino a che lei si arrese.

 

“Anche se mi venisse il raffreddore non mi importerebbe…perché so che sei stata tu ad attaccarmelo.” Disse Miroku avvicinandosi con più decisione alle labbra della ragazza. Quest’ultima si lasciò finalmente baciare e poi parlò, mentre le loro labbra erano ancora unite.

 

“Non eri stato tu a dirmi che il mio unico amante doveva essere il canto?” domandò a fior di labbra.

 

“Per me potresti fare un’eccezione no?” rise Miroku. Sorrise anche lei, lasciandosi andare e cadendo nelle mani della passione.

 

 

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“Dove stiamo andando?” chiese Kaggy preoccupata un istante dopo essere entrata nell’auto di Inuyasha.

 

“All’ospedale! Non avevi detto che non disponevi di un veicolo abbastanza veloce? Eccoti accontentata!” rispose l’altro bruscamente.

Kagome si allacciò frenetica la cintura e cercò di rilassarci, ma non ci riusciva…era estremamente tesa!

Inuyasha non parlò per quasi tutto il tragitto.

Prese l’autostrada e accelerò.

Kagome accennò timidi “Potresti andare più piano?”, ma Inuyasha non rispondeva: era troppo occupato a tenere gli occhi fissi sulla strada.

Possibile fosse tanto preoccupato per Kikyo? O era una sua abitudine andare a 160 km orari?

 

Arrivati ad un certo punto dell’autostrada, non molto lontani da un benzinaio, la macchina iniziò a rallentare sempre più, sempre più finchè non si fermò con un botto.

Inuyasha spinse nervoso il piede sull’acceleratore e poi verificò il livello della benzina della spia nel cruscotto dell’automobile.

Arrabbiato, tirò un pugno sul finestrino e commentò.

 

“Cazzo! Siamo rimasti senza benzina”

Kagome rabbrividì al pensiero di passare un’intera notte in macchina…per di più con Inuyasha! No, no! Se la sarebbe data a gambe, anche sotto la pioggia scrosciante…o forse no?

 

“Io vado a fare l’autostop!” disse Kagome agitata aprendo lo sportello dell’auto.

 

“Ferma!” disse Inuyasha tirando la ragazza per un braccio.

“Non vedi che fuori piove? Vuoi bagnarti e prenderti un accidente?”

 

“Sempre meglio che stare in macchina con te!” rispose Kaggy fredda.

 

“Va bene, allora, vai!” Inuyasha mollò la presa e si appoggiò con il braccio al finestrino osservando la pioggia insistente che cadeva al di fuori del veicolo. In un primo momento, Kagome volle davvero uscire dalla macchina per dimostrare che non aveva paura di nulla. Ma poi decise di calmarsi.

Chiuse lo sportello e si afflosciò nuovamente sul sedile.

Cadde un silenzio di tomba fino a quando Kagome si fece coraggio ed iniziò un discorso.

 

“Allora, come va con mia sorella?”

 

“Cosa?” chiese distratto il ragazzo continuando a guardare fuori.

 

“Ho saputo che tu e mia sorella Kikyo…insomma….avete una relazione…lei sembra molto contenta…”

 

“Ah, si…beh, tra me e Kikyo non c’è stata mai una relazione seria, tua sorella mi attrae solo fisicamente. Disse Inuyasha.

Kagome si alterò.

 

“Ma non capisci che la stai solo illudendo?”

 

“E lascia che si illudi” rispose il ragazzo freddo come non mai.

 

“Sei…sei…sei davvero senza cuore!” esplose Kagome ormai al colmo della collera.

Inuyasha si girò posando gli occhi su di lei. Sembrava che il suo sguardo, da sempre freddo e duro, si stesse addolcendo per poi risponderle.

 

“Lo so, sono senza cuore…ma solo perché il mio ce l’hai tu…”

Kaggy si sentì sprofondare. -Oh Kami!- pensò turbata.

Lo sguardo di Inuyasha sembrava sincero e anche le parole lo erano…ma allora perché Kagome continuava a dubitare della sincerità del ragazzo? La ragazza decise di non dargli corda, così ribattè con una frase dura.

 

“Fai così con tutte le ragazze che incontri?”

 

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Ciauz! Volevo assicurare che Kikyo NON E’ INCINTA! Ci mancava solo il figlio di Inuyasha eheh! Ha solo mangiato qualche schifezza in più.

Allooora vi è piaciuto il capitolo? (no!_nd_inu) (la domanda non era rivolta a te!_nd_me)

r.s. Kikyo ha avuto un incidente mentre ballava ed è stata portata via in ambulanza(poverina_nd_me) quindi, penso che abbiate capito, non potrà più fare l’accompagnatrice e verrà sostituita da un altro insegnante…

Tornando a casa, Miroku e Sango si fermano sotto una pensilina e sboccia l’amore…ma scopriremo che nella notte sotto la pioggia non c’è stato solo un innocuo bacio…(ehehe_nd_me che ha un’idea) (quando fai così mi fai paura_nd_inu) io faccio sempre paura buahhhhh!_nd_me)!

Inuyasha ha trascinato Kagome in macchina per portarla in ospedale da sua sorella ma finisce la benzina(a pochi metri dal benzinaio! C’è da ricordarlo!_nd_inu) (Stavolta ha ragione_nd_me)e i due si trovano soli in macchina sotto la pioggia…cosa succederà?

 

RINGRAZIO:

athenachan: Si, Inu è meschino e si vedrà anche nel prossimo cappy! Ciauz!

akitohayama4ever: grazie 100000 dei complimenti! Ma sono sicura che tu sei altrettanto brava!Ne sono certa! Un baciuz!

sesshydil: Poriccia Kikyo, tutti contro di lei!Hai proprio colto nel segno ma non ti dico su cosa! Grazie!

susisango: infatti la sorellastra Kikyo ha avuto un incidente e non si sa se ce la farà ad accompagnare i ragazzi al concorso (ma intendiamoci, chi è che pensa il contrario?_nd_me)Grazie!!

katia_h: hai fatto centro, ma non ti dico su cosa(ù_ù me perfida)! Thank you!

kikka_hachi: zaza! Ha mangiato troppi dolci la golosona!Merci!

taty88: ehh sisi ci saranno tutti i nostri protagonisti a parte Sango e Miroku( e il lupo rognoso) che cantano e quindi non possono andare ad un concorso di ballo. Grasssiee!

pillo: eh brava pillo! Grazie! XD

AYRILL: ciau carissima! Anche a me dispiace per Kikyo…sempre disprezzata ma alla fine anche lei è un essere umano (nella mia fic!!! Nel cartone è un’anima vagante o qualcosa del genere se non erro)! Penso che Inu si deciderà a fare qualcosa(sese_nd_inu)! Baci8! Grazie!Ah, ti anche Inu ti saluta(ma non è vero_nd_inu) (zitttttoooo!_nd_me + colpo di martello)

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY (se ci sarà_nd_inu) (certo che ci sarà idiota!_nd_me) KISSSSSSSSS

 

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Capitolo 12
*** Era solo un bacio... ***


Dance&love

Dance&love

Era solo un bacio…

 

“Fai così con tutte le ragazze che incontri?”

 

Inuyasha sbuffò e si voltò nuovamente verso la finestra; la pioggia stava lentamente finendo di cadere.

-Non ci è cascata…ha capito il mio giochetto. Perspicace la ragazza- pensò Inuyasha, crudele. Nonostante avesse mentito pronunciando la frase di poco prima, il ragazzo si sentiva debole e…forse anche umiliato per il rifiuto di Kagome. Accanto a lei si sentiva inerme. Sapeva che, se lei gli sarebbe saltata addosso in quel momento, lui non avrebbe fatto niente per fermarla, anzi! Si sarebbe lasciato andare ai voleri della ragazza.

 

Nel veicolo cadde un silenzio indescrivibile. L’unico rumore erano i picchietti deboli della pioggia all’esterno.

Inuyasha decise di mettere fine a quel silenzio, era troppo snervante per lui.

Un po’ scocciato, allungò la mano verso la radio e premette il pulsante d’accensione…………

 

...in macchina non tornano...

...chilometri che scorrono...

...discorsi che ti cambiano...

...immagini che passano e restano...

...qua...

...se ho bisogno lo so...

...di sentire che dentro c'è voglia di vivere...

...qualche cosa in cui credere...

 

Sentendo quella canzone, la sua canzone, Inuyasha si voltò lentamente, dapprima verso la radio e poi guardò Kagome. Quest’ultima si era accoccolata e aveva chiuso gli occhi ascoltando la dolce melodia e inalando il forte profumo al limone del ragazzo. Ma non resistette a lungo così.

Sentendosi osservata riaprì immediatamente gli occhi e li posò su Inuyasha. Entrambi si stavano guardando con dolcezza.

Sarà stata la foga…sarà stato il desiderio…tanto sta che Kagome si avventò contro Inuyasha e poi…

 

Bacio.

Bacio morbido. Bacio lento.

Bacio non irruente.

Bacio leggero.

Bacio di lingue in lotta.

Bacio surf. Bacio sull’onda.

Bacio con morso, bacio.

Vorrei andare avanti ma non posso.

Bacio.

 

Inuyasha si portò dapprima le mani sulla difensiva, ma poi accettò il bacio con passione. Si piegò in avanti e mise subito una mano sulla gamba sinistra di Kagome accarezzandola voluttuosamente. Kaggy lo lasciò fare. Dopo aver fatto una pausa per prendere il respiro, lo afferrò per i capelli e lo avvicinò di nuovo a sé per poterlo baciare ancora, ma con più foga. Si mise con le gambe aperte sopra al ragazzo che la ricambiò accarezzandole la schiena. Inuyasha le baciò il collo, quasi mordendolo. Kaggy sentì un dolore acuto, ma che la eccitava ancora di più.

 

...sei parte di me...

 

Quando ci fu una seconda pausa, i due ragazzi sentirono bussare alla finestra dell’auto. Si fermarono un po’ turbati e si rimisero ognuno sul proprio sedile.

Ad aver bussato era un uomo con un impermeabile giallo senza cappuccio.

Faceva segno di abbassare il finestrino. Inuyasha diede un’occhiata fuori: la pioggia era finita senza che loro se ne fossero accorti.

Abbassò il finestrino e poi ascoltò l’uomo che gentilmente si offrì di dare una mano.

 

“Avete bisogno di un aiuto? Ho notato la vostra macchina da lontano e mi è sembrato che non fosse del tutto accostata. Così ho pensato che aveste avuto dei problemi…”

 

“Ha pensato bene! Abbiamo terminato la benzina e siamo solo in due, quindi non crediamo di riuscire a spingere l’automobile fino al benzinaio…” iniziò Inuyasha con tono incredibilmente gentile.

 

“Beh, vi aiuto io. In tre ce la faremo e poi sono abbastanza robusto e anche lei non è da meno” si offrì l’uomo indicando il ragazzo che aveva di fronte.

 

“D’accordo allora. Forza usciamo” disse Inuyasha a Kagome ancora turbata per quello che aveva appena fatto: aveva baciato Inuyasha! Ma come le era saltato in mente? Spense la radio che ancora trasmetteva la canzone che aveva scatenato tutto e scese dall’auto.

 

I due uomini e Kagome si allinearono dietro alla macchina ed iniziarono a spingere. Il benzinaio era a pochi metri di distanza e i tre lo raggiunsero senza tanta fatica.

 

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Un leggero solletichino svegliò Sango che quella notte aveva fatto dei sogni splendidi. Aprì gli occhi e si guardò intorno, stordita dalla luce del sole che inondava la stanza. Le sue gambe nude intrecciavano quelle di un'altra persona mentre questa le accarezzava dolcemente i capelli.

Sango alzò lo sguardo e incontrò gli occhi blu del suo uomo, il suo Miroku.

Anche lui la guardò e poi la baciò sulla fronte. Le lenzuola erano sotto i loro corpi, accartocciate, e i cuscini erano storti e leggermente bagnati di sudore e di acqua piovana.

 

“Non sai da quanto aspettavo questo momento!” mormorò Miroku accarezzando ancora più dolcemente le guance della ragazza.

Lei sorrise e fece un resoconto della serata precedente.

Erano rimasti sotto la pensilina ad amoreggiare fino a quando la pioggia non aveva smesso di cadere.

Poi lui l’aveva condotta a casa sua,dove abitava da solo, e l’aveva portata in camera da letto e poi…era successo. Per entrambi era stata la prima volta…la prima di tante altre, si convinse Sango.

 

La ragazza si mise a sedere e baciò Miroku. Poi si ricordò di Kagome e di ciò che era successo la sera prima. Cavolo! Perché se n’era scordata? Mentre lei si era divertita tutta la notte, probabilmente Kaggy era stata violentata da quel maniaco del professor Uzumaki!

Velocemente si infilò la canottiera e gli slip e poi compose un numero telefonico col cellulare.

 

“Che succede?” chiese Miroku mettendosi anche lui i boxer.

 

“Ti spiego dopo!” rispose Sango. Mise il cellulare all’orecchio. Sentì squillare e poco dopo risposero.

 

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Kagome ed Inuyasha erano seduti in silenzio nella sala d’aspetto dell’ospedale. La ragazza aveva legato un foulard al collo. Aveva scoperto la presenza di un succhiotto fatto poco prima da Inuyasha in auto e non voleva certo mostrarlo alla sorella: si sarebbe insospettita e avrebbe chiesto il perché di quel segno sul collo.

Inuyasha non accennò più a ciò che c’era stato tra loro in macchina, così Kaggy si convinse che era stato solo un bacio innocuo…beh, certo, con tanto di succhiotto! Ma comunque era stata solo attrazione fisica e nient’altro. Doveva dimenticare quell’episodio futile.

I pensieri furono interrotti dallo squillo del cellulare.

Era Sango.

 

“Pronto”

 

“Scricciola, sono io! Che è successo alla fine? Ho visto che quel tipo ti ha trascinata in macchina e poi…” disse l’amica agitata.

 

“Ma scusa, ti sei accorta solo stamattina della mia scomparsa? Che hai fatto ieri sera?” chiese Kaggy un po’ infastidita.

 

“Ieri sera…..? Ah beh…..scusa me ne sono scordata! Ma comunque, ora dove sei? Che ti ha fatto quel maniaco?”

 

“Non mi ha fatto niente, stai tranquilla” mentì Kagome.

“Adesso sono in ospedale e sto per entrare nella stanza dove è stata portata mia sorella”

 

“Ahh, ok! Allora poi fammi sapere!”

 

“D’accordo…e tu mi dici che hai fatto ieri sera, o per meglio dire stanotte! E sarà meglio che tu mi dica la verità” disse Kaggy avendo sentito la voce di Miroku che aveva chiesto chi fosse al cellulare.

 

“Ah, colta in flagrante! Vabbè poi ti racconto! Salutami tua sorella! Baci!” Sango chiuse la comunicazione e Kagome si accinse ad entrare nella stanza ospedaliera.

 

Kikyo era stesa in un lettino con il piede e il polso fasciato. Accolse sua sorella con un gran sorriso, ma quando dietro di lei comparve Inuyasha rimase un po’ sorpresa, anche se rivolse un sorriso pure a lui.

I due si sedettero su due sgabelli vicino al letto e Kaggy prese la mano non fasciata della sorella scaldandola con il suo calore.

 

“Kikyo! Si può sapere che hai combinato questa volta? Che ti è successo?”chiese Kagome in tono scherzoso.

 

“Stavo provando alcuni passi complicati di danza classica e, siccome il pavimento è sempre scivoloso, sono inciampata e mi sono rotta la caviglia. Volendo fermare la caduta ho anche appoggiato malamente il polso a terra e mi si è slogato” disse Kikyo malinconica.

 

“Ma questa è proprio sfiga!” esclamò la sorella. Poi aggiunse.

“E come la mettiamo con il concorso? Per quanto devi restare immobilizzata nel letto?”

 

“Per più di un mese…non penso verrò…l’avrai già capito da sola…dato che manca un accompagnatore, chiederò al preside di essere sostituita, magari da Inuyasha…per te andrebbe bene?” chiese Kikyo rivolgendosi ad Inuyasha.

 

“Penso di sì”

 

“Bene, allora la faccenda è risolta! Ah dato che io non vengo potrei prestarti dei soldi, ma dovresti comunque impegnarti a trovare in fretta un lavoro perché i miei non bastano e comunque non potrei darteli tutti. Hai già pensato a come procurarteli?” Kikyo si rivolse nuovamente alla sorella.

 

“Veramente…no! Ma spero che Sango abbia una vaga idea di un lavoro che possa essere adatto a me. Se non sbaglio suo fratello Kohaku lavora in un bar non lontano da casa, quindi potrebbe informarsi.”

 

“Bene, sono contenta che hai le idee chiare! Sono stata felice della vostra visita, ma credo che il tempo delle visite sia scaduto”

In effetti, un’infermiera li stava chiamando invitandoli ad uscire.

 

“Vengo a trovarti anche domani” sussurrò Inuyasha baciando Kikyo delicatamente sulle labbra.

Kagome sentì la gelosia crescere sempre di più, ma si calmò e anche lei baciò la sorella.

Uscendo dalla stanza, Kaggy si imbatté nella madre che, furiosa e preoccupata allo stesso tempo, voleva vedere Kikyo.

 

“Perché non mi hai avvisata?? Non siete tornate a casa, nemmeno una telefonata, alla vostra dannata scuola di danza non c’eravate, finché una ragazzina mi ha detto che Kikyo aveva avuto un incidente!! Possibile che tu sia così sbadata??? Quando torno a casa facciamo i conti!” urlò la madre. Era strano come si era preoccupata delle figlie. Non aveva mai mostrato interesse per loro, eppure aveva dimostrato che, forse, erano proprio loro il suo punto debole.

 

“Ma io……” balbettò Kagome. “Cosa ho fatto?”

 

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Ciaooo! Ultimamente mi sto dando da fare con gli aggiornamenti nonostante gli esami alle porte!! In quest’ultimo periodo sto anche riempiendo la bacheca di mtv di miei messaggi…vabi, riassunto.

r.s. Inuyasha e Kagome hanno avuto una “piccola” avventura in macchina e Miroku e Sango…insomma…sono una vera coppia adesso.

Kikyo ha una sfiga paurosa(voluta esclusivamente dalla perfida mente dell’autrice_nd_inu) (giàX)_nd_me) perciò non potrà andare al concorso e sembra che al suo posto ci vada Inuyasha (guarda caso!_nd_inu). Kagome deve ancora pensare a procurarsi i soldi,in più c’è il problema di sua madre, che probabilmente vorrà punire Kaggy. Che succederà?

 

RINGRAZIO:

ale93: ciauz Ale!! Devo dire che mi sono davvero affezionata a te e a…ehm…Gigio? No, lui non lo conosco ancora bene, comunque grazie dei complimenti! ^_^

black_angel: Grassssie!

Kikka_hachi: penso che ad Inu importi di Kikyo…anche se in piccola parte. Eheh! Grazie!

Hermione_harry4ever: new entry! Ma sei un computer che scannerizzi l’immagine di Inu nudo? (era una battuta?_nd_inu) (ehm, si…non l’hai capita?_nd_me) (no…_nd_inu) (T___T_nd_me con la goccia dietro alla testa) (sei tu che non sai fare le battute!_nd_inu)

Seikochan X 3 (dato che mi hai recensito i tre scorsi capitoli): Grazie, grazie, grazie!!!! Baciottini tvtb!

Akitohayama4ever allora…ho realizzato il tuo desiderio??? Forse sì, no? Ma le cose miglioreranno non preoccuparti!Grazie!XD

Sesshydil: brava per la recensione!! Sai penso che Inu abbia detto quella frase per portarsi a letto Kagome…INIZIALMENTE! Poi…può darsi che si addolcisca, chi lo sa? Merci!!!

Gre: penso che non dicesse sul serio…peccato no? Grazzzzie!!!

Pillo: nuuu! Povera Kikyo! Penso che tra Inu e Kaggy sia scappato qualcosina-ina-ina! Grazie baci!XD

Michi88: già Inu è stato schietto, anche se ha mentito(piccolo particolare_nd_inu)Grazie mille dei complimenti!!

Taty88: Grazie tantiximo!!!

Susisango: lo so che era scontato l’incidente di Kikyo…ma mi sembrava l’unico modo per tenerla alla larga per un po’…ehe sono cattiva! Grazie mille ci sentiamo su msn! Baci^^

AYRILL: già Miroku e Sango sono Miroku e Sango e Miroku…è il MIO Miroku!(piccolo cambiamento_nd_inu). Grazie10000! Ci sentiamo su chat!

Athenachan: già Inu è stato posseduto da Miroku!!Meglio così non credi?Ehm…veramente è stata Kagome a provarci…strano vero? Thanks!!! Bazi tvb ^X^

Ale_ffFan: Kaggy sapeva che Inu stava mentendo, per questo è stata dura con lui! Grazie mille!

Katia_h: su chi hai fatto centro? Ehhhhhh…io lo so(ma dai! Non lo pensavamo nemmeno!_nd_voi)! Grazie!!!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY KISSSSSSSSSSSSSSSSS

 

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Capitolo 13
*** Vietato ballare ***


Dance&love

Dance&love

Vietato ballare

 

Il viaggio di ritorno era stato tranquillo, sebbene Kaggy fosse molto nervosa di cosa sarebbe successo, quando si fosse imbattuta di nuovo nella madre.

Inuyasha rimase in silenzio se non per chiedere il perché del nervosismo della ragazza, ma lei rispose ripetutamente con un “no niente, niente”

I due non si salutarono, quando arrivarono all’abitazione di Kagome.

Lei scese dall’auto entrando cauta in casa.

Sua madre era ancora in ospedale…per fortuna!

Tutto ciò che le rimaneva da fare era aspettarla buona buona.

Ma per ammazzare il tempo decise di raccogliere un po’ di soldi, quelli che aveva nel salvadanaio,così forse ce l’avrebbe fatta a raggiungere la somma necessaria, senza il bisogno di lavorare. Poi Kikyo aveva promesso di prestarle dei soldi…sì ce l’avrebbe fatta senza problemi, si convinse la ragazza.

Così corse in camera da letto e frugò nel cassetto fino a che non trovò un piccolo salvadanaio a forma di porcellino con inciso il suo nome. Era stato suo padre a farle quel piccolo animaletto di porcellana. Kagome lo ricordava come se fosse successo il giorno prima. Il padre aveva fatto un’apertura sotto la pancia del maialino proprio per evitare che venisse distrutto nell’intento di recuperare i soldi depositati all’interno.

Così Kaggy prese i soldi senza problemi e, dopo averli contati accuratamente ne rimase delusa: c’erano solo 250 euro! Possibile che in tutto quel tempo era riuscita a racimolare solo 250 euro?

Stava per rimettersi a frugare nel cassetto, quando sentì due giri di chiave che provenivano dalla porta. Kagome si infilò i soldi in tasca e aspettò nervosa.

 

“Basta! Mi sono stufata! Sono stanca della vita!” borbottò la madre scaraventando la borsa da un lato, scura di rabbia.

“Vorrei non essere mai nata! Così non avrei messo al mondo figlie come voi!” parlottò ancora avvicinandosi pericolosamente a Kagome.

“Spiegami ciò che è successo se non vuoi che deduca tutto da sola e passi al sodo!”

 

“Cosa vuoi che sia successo?”

 

“Tua sorella si è rotta la caviglia! Non è successo niente vero?”

 

“Non è stata colpa mia! Non so perché te la prendi con me! Ero già abbastanza sconvolta, quando l’ho saputo! Ero nell’aula al secondo piano e ho sentito l’ambulanza. Sono uscita e, quando mi hanno detto che Kikyo aveva avuto un incidente, l’ambulanza era già partita. Spaventata ho raggiunto più presto che potevo l’ospedale, ma…” cercò di spiegare Kaggy.

 

“E come ci sei arrivata? A piedi? E se è come dici tu, perché sei arrivata con quasi un’ora di ritardo?” urlò la madre.

 

“Un professore della Dance&Love mi ha offerto gentilmente un passaggio, ma la macchina si è fermata a metà strada: era finita la benzina. Un uomo si è accorto dell’auto ferma e ci ha aiutato a spingerla fino al benzinaio…e ti sembra che in tutto questo trambusto mi venga in mente di chiamarti?” Kagome alzò la voce.

 

“E’ la prima cosa a cui devi pensare! Ormai sei grande e vaccinata e devi saperle queste cose! Non hai neanche immaginato a cosa avrei potuto pensare, quando non vi avrei visto tornare all’ora abituale?”

 

“No che non l’ho immaginato! In tutta la nostra esistenza, tu non ci hai lontanamente degnato di uno sguardo…”

 

“Come osi insultarmi così?? Chi è stata a darti una casa? Chi è stata a darti un letto? Chi è stata a darti da mangiare? Chi è stata l’idiota che ti ha cresciuto per l’amor del cielo?”

 

“Papà!” fu la risposta secca della figlia.

 

“Per caso tuo padre ti ha mai chiesto di andare a Parigi con lui? Questo è amore paterno secondo te?” domandò la donna sempre più alterata.

Kagome non rispose.

 

“Hai ragione, non è colpa tua…è colpa della vostra stupida scuola! Da quando la frequentate non fanno che succedere casini! Non ricordi, due anni fa? Quando hanno scoperto che sniffavano droga nei bagni? E alcuni mesi fa? Quando quel ragazzo, ballando, ha battuto la testa e ha perso la memoria a breve termine? E non ricordi quel fatto del professore che picchiava i ragazzi per spronarli al ballo? Io sono stufa se non l’hai già capito. Le cose cambieranno!” disse la madre tenendo un tono di voce molto alto.

A queste parole Kagome sentì battere il cuore a mille sperando che sua madre non dicesse quello che pensava.

 

“Sarò chiara: non voglio più sentir parlare di balli, danze e audizioni! Tanto meno di concorsi! E per far sì che ciò accada dovrò vietarvi di frequentare quella dannata scuola una volta per tutte! Controllerò ogni vostra uscita da casa per fare in modo che non vediate quell’edificio manco di striscio” affermò la donna.

 

“Non…non…non puoi…impedirmelo!!” urlò Kagome con le mani sul petto.

 

“Certo che posso! E non vi sognate di fare piroette e saltelli in casa! Sono stufa! S-T-U-F-A! E puoi scordarti il tuo maledetto concorso!”

 

“Tu vuoi solo impedirmi di vedere papà!”

 

“Non mi importa un accidente di tuo padre!”

Kagome restò a guardare la madre con gli occhi lucidi sussurrando:

 

“Hai rovinato tutto!”  le chiuse la porta in faccia e si buttò sul letto abbracciando il cuscino e bagnandolo di lacrime. Non poteva vietarle di seguire il suo sogno. Alzò lo sguardo umido guardando oltre la finestra. Nel palazzo di fronte Inuyasha la guardava con il suo solito sguardo freddo: non avvertiva la disperazione della ragazza. Era davvero troppo per lei! Era un affronto, una sorte di sfida. In quel momento odiava sua madre più di qualunque altra cosa. Avrebbe potuto ucciderla nel sonno quella notte se Inuyasha non avesse appoggiato un foglio al vetro della sua finestra con scritto a caratteri enormi:

 

smettila di piangere e combatti

 

Kagome rimase un attimo a riflettere poi si alzò di scatto dal letto asciugandosi le lacrime con la manica. No! Non avrebbe rinunciato alla sua passione! Non l’avrebbe fatto! Avrebbe combattuto, anche se le sarebbe costato caro! Sorrise ad Inuyasha che le aveva dato un aiuto prezioso, ma lui non ricambiò. Poi prese il cellulare con l’intenzione di chiamare Sango.

Era decisa a trovare un lavoro per racimolare i soldi per il concorso. Al diavolo sua madre! Presto sarebbe andata a Parigi!

 

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“Allora, cosa volevi dirmi?” chiese Sango sedendosi comoda sul suo letto assieme a Kagome.

 

“Prima di tormentarti con i miei problemi, vorrei sapere cosa è successo la scorsa notte con Miroku” disse l’altra lanciando un’occhiata maliziosa all’amica.

 

“Niente di che…mi ha accompagnata a casa e poi ci siamo baciati…”

 

“Tu non me la racconti giusta!” commentò Kaggy.

 

“… … E va bene! Siamo andati a letto…”

 

“Era qui che ti volevo! Grande sociaaaa!”

 

“Si, si ok! Ma tu che dovevi dirmi?”

Kagome tornò seria e raccontò tutto all’amica.

… …

“Brutta cosa” commentò Sango alla fine del discorso.

“E tu intendi comunque andare al concorso e alla Dance&Love nonostante tua madre ti abbia vietato di ballare?”

 

“Sì…ma i miei soldi e quelli di mia sorella non mi bastano! Avrei bisogno di un lavoro sperando che riesca a lavorare fino a fine mese”

 

“mmm…un lavoro? Bè come sai mio fratello lavora in un bar non lontano da casa tua. E’ un bar abbastanza grande, quindi credo che abbiano bisogno di qualche persona in più per gestirlo. Ma non sono sicura che ci siano dei posti. Per toglierci ogni dubbio sarà meglio chiederlo a Kohaku” disse Sango. Poi uscì dalla camera e tornò poco dopo con suo fratello per un braccio. Certo, aveva solo 16 anni, ma era un gran bel ragazzo.

Sango gli spiegò la situazione.

 

“Allora, che dici? Si può fare?”

 

“Se non sbaglio, ci sono un paio di posti…ma per fare la cameriera. Ti andrebbe bene?” chiese Kohaku mostrandosi disponibile.

 

“Sì sì certo!”

 

“Va bene! Allora farò il tuo nome al proprietario. Però ti avverto: è molto esigente!”

 

“Sarò in grado, non preoccuparti!” affermò Kagome.

Poi uscì con Sango diretta alla Dance&Love pregando che sua madre non la stesse seguendo.

 

Aveva nascosto le scarpette nella borsa sotto le varie cianfrusaglie che portava sempre con sé. Passando dalla bacheca, vide che Inuyasha era stato confermato come accompagnatore al posto di Kikyo.

Kagome accompagnò Sango nella sua classe. Questa, appena vide Miroku, gli saltò letteralmente addosso baciandolo intensamente.

-Wow, hanno fatto un bel passo avanti quei due!- pensò Kagome.

L’amica la invitò ad ascoltare un pezzo della loro nuova canzone.

Miroku afferrò la chitarra (la suonava fin da bambino) e cominciò a pizzicare le corde. Sango si sedette a gambe incrociate sulla sedia e intonò le prime note, seguita a ruota da Kouga. Il motivetto era orecchiabile e il trio era affiatato. Ma la musica della chitarra fu sovrastata dallo squillo del cellulare di Sango. Era Kohaku.

 

“Sì che c’è? Stavo provando!” rispose la ragazza irritata.

 

“Ho detto al capo di Kagome. E’ disposto a cedere un posto! Può iniziare a lavorare mercoledì…”

 

“Bene, benissimo! Le riferisco! Ciao!” Sango chiuse la comunicazione mozzando le parole del fratello.

“Ehi scricciola! Adesso hai un lavoro! Cominci mercoledì!”

 

“Bene!” disse Kagome.

“Mamma…prendi questo! Chi vincerà adesso? Io o tu?”

 

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Ehilà!! Ritardo stratosferico, lo so! Ma capitemi ragazzi! Sono stata impegnatissima! Spero di avervi soddisfatto comunque con questo capitolo! Yum! Sto mangiando una mela se vi interessa! Io mi nutro esclusivamente di mele (Anch’io mi nutro……ma……se io mi nutro…e tu ti nutri…perché Frank si natra?_nd_inu) (ahahahah! Devo ammettere che questa mi ha fatto davvero ridere!_nd_me) (guarda che non era una battuta!_nd_inu) (-_______- bisogna compatirlo! E’ un povero mezzodemone sfigato!_nd_me) (Vai piano con le parole! Ho una dignità io!_nd_inu) (TT____TT_nd_tutti).

r.s. i problemi si moltiplicano! La madre di Kagome si è incacchiata di brutto e ha vietato di ballare alla figlia, anche se questa non si vuole arrendere ed è riuscita a trovare un lavoro grazie al fratello di Sango. Come andrà il primo giorno di lavoro di Kaggy? Chi vincerà, la madre o la figlia? E soprattutto…cosa succederà a Miroku?(Cosa vuoi fargli????_Nd_fan di Miroku) (top secret ^_- _nd_me)

 

RINGRAZIO:

DylSilvy: WOW! New entry! Sono contenta che ti piaccia! Grasssieee!

Ale93: ciau bella! Grazie grazie!! Mi spiace ma purtroppo ci sarò di meno su msn…causa->genitori! Grazzie! XD

Ale_ffFan: Grazie 1000000!

Akitohayama4ever: beeeeneeee sono contenta!!! Grazie duemila!

Michi88: ehhhh già…l’amore è nell’aria!!!

Seikochan: ci sei quasi sarina…quasi quasi…grazie!

AYRILL: Ciauuu! Grazie grazie grazie dei tuoi commenti sono i più graditi! Baci!

Kikka_hachi: già…che demoni! Grazie ^X^

Athenachan: Grazie athy!! Tvb XD

Katia_h: si sembra strano che la madre si preoccupi ^^ kiss!

Gre: Ti ringrazio! Comunque non si dice cacchetta ma…escremento! Scusa sono scema! A presto!

Taty88: sono contenta ti sia piaciuto! ^^

Ale93: grazie bellissima! XDXDXD

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY!! KISSSSSSSSSS

 

 

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Capitolo 14
*** Convivenza ***


Dance&love

Dance&love

convivenza

 

“Non hai ancora capito che ti amo?”

 

“Fermo, Inuyasha cosa vuoi farmi?”

 

“Voglio farti mia una volta per tutte”

 

“Smettila mi spaventi…lasciami!”

 

“Rilassati…”

 

“Allontanati dal letto! Basta, che ti succede? BASTA!”

 

… … …

 

ANF ANF!” ansimò Kagome sbarrando gli occhi e mettendosi a sedere.

Si tastò la fronte sudata e poi ricadette sul cuscino tirando un sospiro di sollievo. Era stato solo un sogno, un sogno movimentato. Ma perché aveva proprio sognato Inuyasha?

Si alzò cauta dal letto e se ne andò ciabattando in bagno. Mentre si lavava tranquillamente la faccia, diede un’occhiata all’orologio sulla mensola.

Le 9.00! Era mercoledì! Avrebbe dovuto essere al bar di Kohaku alle 8.30! E lei stava lì beata a sognarsi Inuyasha nudo! Non bastava dover saltare scuola per cominciare a lavorare, sarebbe arrivata anche in ritardo!

Oh no!

I suoi soliti ritardi! Accese il cellulare e vide che Kohaku le aveva fatto si e no una decina di squilli.

-Dannazione!-

 

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“Non va affatto bene che lei arrivi in ritardo il primo giorno di lavoro, signorina……scusi non ho afferrato il nome…” si interruppe il padrone del locale.

 

“Ehm…Higurashi…Kagome Higurashi…” rispose Kaggy.

 

“Si…signorina Higurashi…io non ammetto assolutamente i ritardi! Che sia chiaro! Io potrei anche assumerla perché è carina e fareste bella figura. Poi per fare la cameriera non ci vuole una scienza…”

 

“Scusi se la interrompo. Prima di iniziare vorrei chiederle se posso lavorare di pomeriggio. Sa…la scuola…”

 

Si si va bene. Farà gli stessi turni di Kohaku e di Seiya” disse l’uomo calvo.

 

“La ringrazio! Mi metto subito al lavoro” sorrise Kagome dirigendosi all’interno del bar.

Kohaku si avvicinò all’orecchio di lei.

 

“Non deluderlo più…te l’ho detto è molto esigente!”

 

“Non preoccuparti! Ho già avuto a che fare con persone esigenti” disse Kaggy pensando ad Inuyasha, poi scomparì nel locale.

 

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“Mamma, vado a casa di London! Torno stasera!” urlò Kagome aprendo la porta decisa a squagliarsela il prima possibile.

 

“Aspetta…fammi controllare la borsa” disse la madre avvicinandosi e strattonando la borsetta della figlia.

 

“Cosa vuoi fare?”

 

“Voglio assicurarmi che tu abbia smesso di frequentare quella scuola!”

 

“Non voglio che tu frughi nella mia borsa!” sbottò Kaggy cercando di trattenere l’oggetto.

La madre non la ascoltò e aprì velocemente la cerniera della borsa. Uno sguardo deluso si dipinse sulla sua faccia quando tirò fuori un paio di scarpette rosa chiaro leggermente consumate con i lacci attorcigliati.

 

“Sai cosa significa questo?” sussurrò la madre sventolando le scarpette da ballo davanti al naso di Kagome.

 

“No, cosa?” la sfidò Kagome.

 

“Che mi hai deluso profondamente!”

 

“Non puoi impedirmi di realizzare un sogno, te l’ho già detto!” Kaggy alzò la voce.

 

“Certo che posso! Sono tua madre!”

 

“Avrei qualche dubbio in proposito, dato il modo in cui mi tratti!” subito dopo aver detto questa frase Kagome si tappò la bocca con una mano convinta di essersi spinta troppo.

Kaede, la madre di Kagome, abbassò la testa e i capelli neri le caddero davanti agli occhi.

 

“Esci da qui” sussurrò con la voce rotta dal pianto.

“Vattene, esci! Non voglio vederti più! Mi hai sentito? Sparisci dalla mia vista e non tornare più!” Kaede pronunciò quest’ultime parole con una rabbia impressionante che spaventarono Kagome. Quest’ultima si fiondò fuori dalla porta piangendo anche lei.

 

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Era da un intero pomeriggio che Kagome girava il quartiere in cerca di un appartamento da affittare. Aveva quasi perso le speranze quando vide, appiccicato su un portone, un foglietto verde con su scritto “AFFITTASI”.

Sperando che fosse la volta buona, Kaggy lesse velocemente il foglio e poi salì le scale diretta all’ultimo piano.

 

“Non potevano metterci l’ascensore?? E questo è un punto in meno!” borbottò.

 

Quando finalmente fu arrivata, Kaggy spinse la porta marroncina ed entrò cauta.

L’appartamento era abbastanza grande, spazioso e illuminato. Poi era ammobiliato, proprio ciò che faceva al caso suo. Forse non era stata una cattiva idea farsi tutte quelle scale a piedi. I muri erano tinti di un rosa chiaro e la cucina era semplicemente deliziosa.

 

-La prendo! E’ mia!- pensò Kagome entusiasta tuffandosi sulla poltrona.

 

Poi, però… si accorse di non essere sola. L’appartamento era diviso da una porta e, dall’altra parte di essa, provenivano delle voci maschili.

 

“Quindi, come vede, l’ambiente è illuminato e i letti, le posso garantire, sono molto comodi!” disse una voce.

 

“Come mai, oltre al letto matrimoniale, ce n’è un altro singolo?” disse un’altra voce profonda e terribilmente familiare.

 

“Perchè sono venute ad abitare diverse famiglie…”

 

“Capisco…va bene…la prendo” mentre venivano pronunciate queste parole la porta si aprì e ne uscì un omino basso e grassottello, seguito da…Inuyasha! Inuyasha? Di colpo Kagome pensò alla nottaccia passata per uno stupido sogno. L’omino grassottello squadrò Kagome dall’alto in basso.

 

“E lei che ci fa qui?”

 

“Beh, sono venuta per affittare l’appartamento…” cercò di giustificarsi la ragazza.

 

“Mi dispiace, ma il posto è stato già preso”

 

“Sì…io sarei disposta anche a cederlo ma avrei voluto affittarne uno nel quartiere e per adesso ho trovato solo questo…”

 

“Non so cosa dirle…l’unico rimedio sarebbe di condividere l’appartamento e di usare la cucina e la camera da letto come due camere separate…”

Kagome guardò l’uomo un po’ perplessa. Inuyasha guardava fuori dalla finestra come se il fatto non gli interessasse minimamente.

 

“Va non fa niente troverò alloggio da qualche parte” provò a dire Kaggy ma l’omino grasso continuò come se non avesse sentito.

 

“La condivisione prevede anche che le spese complessive di tutti i bisogni vengano dimezzate…”

 

“Le spese dimezzate?” Kagome spalancò gli occhi. Anche Inuyasha si girò sentendo la notizia.

“Se la mette così, io potrei anche restare…a meno che lui non abbia qualcosa in contrario” Kaggy fece un cenno ad Inuyasha.

 

“Io pensavo che fossi tu quella contraria, Kagome” rispose il ragazzo.

 

“Bene, vedo che già vi conoscete………dai allora basta una firma” l’ometto porse ai due ragazzi un foglio.

Kagome guardò il suo futuro coinquilino con diffidenza e poi firmò. Lo stesso fece Inuyasha.

 

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“Ehi, Miroku anche tu qui?......cos’è quella faccia?” disse Kouga sorridente sedendosi di fronte a Miroku nel bar. Ma l’altro non rispose e continuava a guardare il tavolo con gli occhi vuoti.

 

“Ohi…sei morto?” riprese Kouga scuotendo l’amico.

 

“Ho fatto uno sbaglio…” sussurrò Miroku.

 

“Cosa? Dai che è successo? Hai voglia di parlarmene?” borbottò Kouga bevendo piccoli sorsi di aranciata.

 

“…posso fidarmi di te?”

 

“Certo! Sai che puoi sempre contare su di me!”

 

“Va bene…………….Kouga, tu hai mai tradito una ragazza?” iniziò Miroku con tono di uno offeso a vita.

 

“…Miroku…hai tradito Sango?”

 

………

 

“Non è neanche un mese che state insieme! Come mai è successo?”

 

………

 

“E va bene…chi è lei?”

 

“Lei chi?”

 

“La ragazza con cui hai una storia…”

Miroku restò qualche minuto in silenzio e poi rispose.

 

“Io non ho ancora parlato di una donna…”

 

“Non è una donna?”

 

“No…………”

 

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Scusate ancora per il ritardo! Il capitolo è un po’ corto rispetto agli altri, ma sono riuscita a fare solo questo.

Vorrei chiedere anche a quelli che leggono soltanto, di commentare, perché vorrei leggere il parere di ognuno di voi e quindi vedere se ne varrà la pena continuare la storia ^___^

r.s.Kagome ha iniziato a lavorare anche se è arrivata un tantino in ritardo. Inuyasha e Kagome sono diventati coinquilini ( cosa voluta esclusivamente dal caso! T__T _nd_ inu), contenti? Poi…a Miroku è successo uno strano fatto e sono sicura che l’avete già capito…penserete che sono pazza ma mi piaceva questa versione di Miroku ehehe (perversa_nd_inu)!

 

RINGRAZIO:

Valerinuccia: ciao Vale! Grazie del commento sono contenta che ti piaccia! Baci88

Seikochan: ciao bella! Ecco cosa succede a Miroku…scioccata? Conoscendoti direi di si ( come poteva non esserla con un’amica come te?_nd_inu) (Chiudi quel dannato forno!_nd_me) Grazie!

Nady: ciaoooo! Non preoccuparti tu sei altrettanto brava!! Grazie!

Akitohayama4ever: hai visto? Accontentata! Ho fatto andare a vivere insieme Inu e Kaggy ihih! Sono stracontenta che la storia ti piace!!! Thanks!XD

Sesshydil: grazie grazie grazie tvb!

Taty88: penso che per ora abbia vinto la madre…comunque, si Miroku è in un bel guaio! Un po’ scemotto il ragazzo eh! (Cosa di grazia?_nd_miro) (belloooooo sei belloooo!_nd_me) (ah ecco mi sembrava di aver sentito qualcos’altro!_nd_miro) grazie!

Ale93: Carissimaaaa! Ciao! Grassieeeeee! Buona fortuna con M!! tvb!

Pillo: si concordo l’avrei uccisa anch’io! Merci!

Katia_h: eheeh! Madre puzzona! Grasssie! XD

DylSilvy: Grazie sì-chan! Baci!

AYRILL: ti ringrazio tanto per i tuoi commenti ultra bellissimi! Sono contenta di poter contare su qualcuno! Tvttb!!

Ale_ffFan: grazie 10000000! Baci baci XD

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPITOLO KISSSSSSSSSSSS

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Non posso accettarlo ***


DANCE&LOVE

DANCE&LOVE

non posso accettarlo

 

“Non è una donna?”

 

“No………….”

 

Kouga sputò l’aranciata che aveva in bocca sul tavolo.

 

“Cosa hai detto?!

 

Miroku, con la testa bassa, scoppiò a piangere, proprio come un bambino.

Le lacrime scendevano amare una dopo l’altra e i singhiozzi erano talmente rumorosi che il barista si voltò preoccupato a guardare i ragazzi.

Kouga si alzò e prese Miroku di peso portandolo fuori dal locale. Lo condusse in un vicolo cieco e lo spinse contro il muro, poi gli alzò il viso prendendolo dal mento e lo guardò negli occhi, pieni di lacrime.

 

“Miroku…ascoltami! E rispondimi! Sei andato a letto con un uomo?”

 

“No!” urlò Miroku singhiozzando.

“Non ho fatto niente del genere! Non sono stato io a prendere l’iniziativa!”

 

Kouga tolse le mani di dosso all’amico e si sedette per terra. Se non era colpa di Miroku, allora perché si stava alterando tanto?

 

“Dai, dimmi come è successo” disse Kouga calmo.

 

Miroku si sedette e raccontò.

 

“Vedi, ero al bar dove lavora Kohaku con un mio amico, Keisuke, peraltro conosciuto da poco, ed ero sbronzo…”

 

“Come al solito…”

 

“No, questa volta avevo bevuto davvero tanto…insomma, non capivo più niente!”

 

“Poi…?”

 

“Poi…non ricordo bene, avevo lo sguardo appannato, lui mi disse che voleva trovare un luogo più appartato per parlare. Mi ha trascinato in bagno, mi ha spinto contro il muro e……ho paura che Kohaku abbia sospettato qualcosa………cosa ho fatto??

Miroku rimise la testa tra le gambe con le guance rosse dal pianto.

 

“Beh? Ora perché ti disperi così tanto? Piangi come un dannato!” disse Kouga.

 

“Perché…non posso accettarlo!”

 

“Cos’è che non puoi accettare? Il fatto di essere gay?”

 

“Io non lo sono! Io amo Sango”

 

“Più lo dici e meno mi convinci”

 

Una smorfia arrabbiata si dipinse sul volto di Miroku, che si alzò di scatto.

 

“Non capisco cosa mi ha spinto a confidarmi con te, che non riesci e non riuscirai mai a capirmi!” detto questo, si incamminò con passo deciso verso casa.

 

Kouga si afflosciò mettendosi una mano sulla fronte.

 

-Che stupido che sono! Ha ragione lui! Bell’amico che sei, Kouga! Complimenti!” pensò rivolgendosi a sé stesso.

-Non è mica colpa sua se è….quello che è!”

 

Poi si alzò e si incamminò anche lui, sopra pensiero.

 

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Dopo aver consegnato i soldi per l’affitto della casa, Inuyasha era uscito a comprare qualcosa da mangiare e Kagome si era stesa sul letto. La spesa, per fortuna era stata dimezzata e i soldi le bastavano per sfamarsi.

Stava per alzarsi per andare a fare la spesa, quando Inuyasha rientrò con un panino in mano.

 

“Quella è la tua cena?” chiese Kagome alzando la testa.

 

“Sì, problemi? Tu piuttosto non ceni? Sei stesa là con la testa tra le nuvole da più di mezz’ora!”

 

“Questo vuol dire che mi degni di uno sguardo” disse Kagome maliziosa.

Inuyasha non rispose e andò in cucina.

Kagome uscì da casa e tornò con una busta. Si mise ai fornelli e, mentre metteva l’acqua a bollire, Inuyasha si chiuse nella camera da letto.

 

Dopo aver cenato, Kagome entrò nella camera.

Le luci erano spente. Inuyasha era sotto le coperte del letto matrimoniale e respirava pesantemente.

Sbuffando, la ragazza si sedette sul letto e accese la luce sul comodino scuotendo il ragazzo. Lui si stropicciò gli occhi con fare stanco.

 

“Ma che vuoi?” borbottò.

 

“Che stai facendo?” chiese l’altra.

 

“Aspetto l’autobus” ironizzò Inuyasha.

“Cosa vuoi che faccia? Sto cercando di prendere sonno!”

 

“Ma se non abbiamo ancora deciso a chi spetta questa camera e a chi l’altra!”

 

“Tutte e due le camere spettano a tutti e due”

 

“Vuoi dire che io devo dormire qui, con te?” chiese Kagome.

 

“Beh, se non vuoi dormire nel bagno…”

 

Kagome scosse il capo, si alzò e prese a trascinare il letto singolo verso la porta che divideva la camera dalla cucina.

Inuyasha si drizzò a sedere rivelando il torace nudo.

 

“Che stai facendo?” chiese.

 

“Aspetto l’autobus” rispose Kaggy con un sorrisetto.

 

“Smettila! Il letto non ci passa dalla porta!”

 

“Certo che ci passa! Lo costringerò io!”

 

“Stai facendo un casino solo per un tuo capriccio!”

 

“E con questo?” dicendo ciò, Kagome spinse il letto attraverso la porta che per fortuna era abbastanza larga. Lo posizionò accanto al tavolo e poi filò in bagno a cambiarsi per la notte.

Inuyasha si alzò e diede un’occhiata in cucina. Sorrise. Quella ragazzina era proprio testarda! Poi tornò a dormire.

 

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-La mia prima notte nella nuova casa non è stata molto piacevole! Non è molto carino dormire in cucina con la puzza di pesce…beh sempre meglio che stare con quello lì- pensò Kagome mentre veniva accompagnata da Kohaku all’ospedale. Voleva far visita alla sorella e consegnarle una cosa molto importante.

 

Quando Kagome fu entrata nella camera e Kohaku fu uscito, la ragazza prese la mano della sorella e le mise una chiave in mano.

 

“Che significa?” chiese Kikyo sbigottita.

Kagome le raccontò che era fuggita di casa e che, fortunatamente, aveva trovato un appartamento ben curato a basso costo.

 

“E questa?” Kikyo accennò alla chiave.

 

“Beh…è la copia della chiave del mio appartamento. La do a te perché sei l’unica persona di cui mi posso fidare…quando sarai guarita potrai venire a trovarmi quando vorrai.

Kikyo chiuse la mano commossa.

 

“Ti ringrazio, scricciola!”

 

“No, ti prego! Non iniziare anche tu con questo nomignolo!”

 

“D’accordo…non so come ringraziarti…ah…prendi la mia borsa sul comodino…dentro dovrebbero esserci le chiavi del mio motorino…prendile…così non avrai bisogno di essere sempre accompagnata, se vuoi andare da qualche parte”

 

Kaggy fece come le aveva detto la sorella, frugò nella borsetta blu e trovò delle chiavi con un piccolo ciondolo a forma di K.

 

“Non perderle, però! Quelle non sono una copia!” raccomandò Kikyo.

 

“Grazie!” Kaggy baciò la sorella ed uscì dalla camera.

 

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“Kagome, porta questo succo al tavolo 11”

 

“D’accordo!”

 

“Kagome, porta la brioche con la crema al tavolo 3”

 

“Sì, eccomi!”

 

“Kagome! Il tavolo 2 sta aspettando!”

 

“Lo so, sto arrivando”

 

“Cameriera!! Il mio caffè?”

 

Kagome aveva il cervello fuso, ormai non riusciva più a ragionare! Altro che lavoro rilassante! Sarebbe dimagrita di 10 chili in un mese facendo sempre avanti e indietro! Prese un caffè dal bancone e si diresse al tavolo 3.

 

“Signorina! Io avevo ordinato la brioche!” gracchiò un ragazzino.

 

“Il caffè è di qua” una signora abbastanza giovane alzò la mano.

Kagome la raggiunse e, proprio quando stava per appoggiare la bevanda sul tavolino, scivolò sul pavimento bagnato e rovesciò il caffè addosso alla donna.

 

“Oh! Signorina mi dispiace tantissimo! Mi creda non l’ho fatto apposta! Io…io…io…” balbettò Kaggy mortificata. Non riuscì neanche a finire di parlare, che un ceffone le arrivò dritto sul viso.

Era stato il proprietario del locale.

 

“Fai attenzione! Sei solo una combinaguai!” urlò attirando l’attenzione di tutto il bar.

 

“La smetti, non la picchi!” si intromisero Kohaku e Seiya da dietro il bancone.

 

“Ma che sta facendo?! Non è stata colpa sua! La lasci in pace, diamine!” stavolta fu la donna a parlare. Kagome la guardò grata. Aveva lunghi capelli biondi e due occhi color del ghiaccio che le ricordavano qualcuno di molto familiare…

Il padrone del locale lasciò la ragazza.

 

“Spero che non si sia macchiata troppo!” fece poi rivolto alla donna.

 

“Ma non fa nulla, gliel’assicuro! Non credo sia necessario picchiare una ragazza per una sciocchezza simile!”

L’uomo si allontanò e la donna tese una mano a Kagome.

 

“Come ti senti?”

 

“Bene, la ringrazio moltissimo!”

Quando Kagome alzò il viso, la donna notò in lei qualcosa di strano…come se l’avesse già vista da qualche parte.

 

“Mah…quel bruto ti ha lasciato il segno delle dita sulla guancia!” affermò gentile.

 

“…non si preoccupi.”

 

“Io sono Anya” si presentò la donna.

 

“Piacere! Io sono Kagome!”

 

K-Ka-Kagome??...E’…è un bel nome…Il piacere è tutto mio!”

 

“Mi scusi tanto, ma adesso devo scappare se non voglio prendermi un’altra sgridata dal capo! Arrivederci!”

 

“…C-Ciao!” salutò Anya.

 

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Ciao a tutti! Vi sono mancata eh? (silenzio generale)

Dai, non è da tanto che non aggiorno (silenzio generale)

Chiedo perdono per come è degenerata la fic (sguardi di disapprovazione)

Non intendevo far diventare Miroku…quello che è diventato (sguardi indemoniati)

Volevo solo modificare un po’ la storia…cioè…è sempre la solita pappardella…Sango&Miroku 4ever…Inu&Kaggy 4ever…volevo solo cambiare un po’ ecco…non uccidetemi (centinaia di asce che si avventano su di me)

Inu ti prego salvami tu (ciupa!_nd_inu)

Ah è così? Kagome!!! (OSUWARI!_nd_kaggy) (Sdong!_nd_inu)

Ecco fatto! (crudele autrice da quattro soldi!...Sankon tess……_nd_inu)

(IAAAA!_nd_me che blocca l’attacco di Inu) (Wa! Da quando sei così forte?_nd_inu)

(Eredità materna!_nd_me)

(Ti sembra il momento adatto per palparmi?_nd_sango rivolta al monaco)

(Eredità paterna!_nd_miro)

(Bella scusa, idiota!_nd_shippo)

 

Ecco, adesso che ho fatto la felice scenetta (mica tanto felice_nd_voi)passerei all’r.s.

r.s. ok,vediamo che Miroku non è in realtà quello che è…almeno, lui dice così……Kagome e Inuyasha “litigano” già la prima notte di convivenza. Kagome, al lavoro, combina uno dei suoi soliti pasticci e fa una strana conoscenza: una donna molto vispa e dall’aspetto famigliare che, al nome di Kagome, ha spalancato gli occhi incredula……perché mai??

 

RINGRAZIO:

seikochan: purtroppo lo è sarina…o no?ehhhh so che aspetti che entra in scena Sesshy…ma vedi…purtroppo lui non è tra i personaggi principali della storia che poi sarebbero: Inuyasha, Kagome, London e Naraku. Scusaaa il tuo amore dovrà aspettare! Un bacio enorme tvb!

Valerinuccia: ciao socccccciaaaa! Non si sa ancora bene se Miroku è dell’altra sponda o no ma farò di tutto per accontentare le lettrici…bah…non so che fareeee! Grazie un bacio!tvb!

Wans: wow new entry! Sono contenta che ti piaccia! E non preoccuparti ho aggiornato abbastanza in fretta…ho già ucciso troppi demoni non posso rischiare di fare morire anche un umano (senti,tu! Non vantarti troppo eh!_nd_inu)

DylSilvy: ciaooo! Uff, sbaglio sempre a scrivere il tuo nick! Massì dai! Sono convinta che tu arriverai a convivere con uno altrettanto figo *o* Baci e grazie!

Ale93: Ciaoooo ale-ssandra! Mmmmm…non credo che sarei gradita nella fic…soprattutto da alcuni individui di cui non faccio il nome (Fai bene!_nd_inu)…Grasssieee tvb XDXD

Katia_h: ma noooo! Inu non può fare la parte del monaco pervertito! Quella parte è già stata presa da Sesshomaru…T__T cosa molto brutta! Dil e sarina mi uccideranno! Grazie comunque!!

Michi88: Eh sì…nella mia fic ci sono solo coincidenze…anche il fatto di Miroku, naturalmente (ç____ç questa mi vuole vedere morto! E’ inaccettabile per un donnaiolo come me!_nd_miro). Thank you!

Sesshydil: ehhh caaaraa Dil…questa non te l’aspettavi ehh? Dì la verità ehh? Vabbè dai…comunque è vero! Tutte sadiche! Te compresa! >o< Grazie un bacione tvb!

Athenachan: non preoccuparti per il commento!! Grazzie lo stessoooo! Tvb baci!

Akitohayama4ever: fiuuuu! E’ andata! Ho scritto bene il nick? Spero di sì…pregooo spero di averti accontentata! Baci baciotti! XD

Taty88: sisi hai detto bene…”il nostro BEL Miroku”…sbavvvvvvv! Cosa mi ha spinto a ridurlo così??? Nooooo! Uffa! Beh grazie di tutto!

Alex93: non è affatto noiosa la tua recensione anzi! Mi ha fatto davvero tanto piacere! Era da tanto che non ne leggevo una così bella! Ti ringrazio e se sarai anche solo tu a seguire la mia fic, io mi impegnerò a continuarla! Mi faresti un grande piacere se continuassi a commentare anche per sapere se il cap ti è piaciuto…sono contenta di avere un lettore così accanito! In poche parole grassssieeee (pregooooo_nd_inu) (ti ho chiesto qualcosa?_nd_me) (T__T no niente!_nd_inu) XDXD

Nady: ibooooo! Beh può darsi che hai ragione ihih! Me sadica! Certo ti trillerò sicuramente! Baciii tvb!

AYRILL: ciaoooo bella! Evvai ho visto le tue fotine sul blog! >__< Spero di aver capito chi sei…ma sei andata alla fiera del libro? Boh, te lo chiederò poi su msn…grazie tantissime dei tuoi commenti bellissimi!! E se avrai qualche problema o se vorrai sfogarti io sarò pronta ad ascoltarti! TVTTTB bacioni!

Pretty: grasssie mille del commento! A risentirci ciao!

Marta-chan: Grazie 1000!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY!!! KISSSSSSSSSSSSS

 

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Capitolo 16
*** Hai voglia di giocare? ***


DANCE&LOVE

DANCE&LOVE

Hai voglia di giocare?

 

Il tempo che la separava dal concorso era sempre più corto e purtroppo Kagome continuava a combinare guai nel bar in cui lavorava.

Aveva quasi smesso di frequentare la scuola di danza per quanto era impegnata tra scuola e lavoro. Per fortuna il suo sforzo aveva dato i primi frutti.

Kaggy aveva ricevuto un piccolo anticipo, ma non bastavano ancora!

Al solo pensiero che doveva lavorare ancora, per di più il giorno del suo compleanno, le veniva la nausea.

Così chiese un giorno di riposo e andò a casa di London per riposarsi in compagnia.

 

“Sei proprio stremata!” commentò London, quando la vide arrivare.

 

“Non me ne parlare!” disse l’altra buttandosi a peso morto sul letto. Dopo poco si mise a sedere e guardò ammirata London, che nuotava nella spensieratezza…beh, era ricca sfondata!

Il suo look total black le incuteva quasi terrore e si chiese con quale coraggio quella ragazza osasse vestirsi così: indossava una maglia aderente di colore nero e con un grande teschio all’altezza del seno, dei jeans che arrivavano al ginocchio, sostenuti da una cintura borchiata e luccicante. I polsi erano occupati da polsini neri e il collo era decorato da una moltitudine di collane al cui cordino erano appesi molti teschi che scintillavano. I capelli erano scompigliati e induriti da un chilo di lacca. Il trucco era abbastanza pesante e gli occhi azzurri spiccavano circondati dalla matita nera. Insomma somigliava la leader di una band rock o punk. Kagome strabuzzò gli occhi a quell’idea. Poi venne distratta da qualcosa.

 

“Che cos’è quella cosa?” chiese Kaggy notando un brillantino sul viso dell’amica.

London si tastò il naso e poi sorrise.

 

“Un piercing, ti piace? Mi hanno concesso di farlo in occasione del mio compleanno”

 

“Anche tu hai fatto gli anni in questi giorni?”

 

“Sì…beh circa una settimana fa…”

 

“Auguri! Io lo faccio oggi.”

 

“Wa! Auguri anche a te! Ma, cavolo, non ho un regalo! Potevi dirmelo! Vediamo…….Cosa potrei regalarti?” riflettè London facendo un giretto nella camera in cerca di qualcosa di sostanzioso da regalare.

 

“Ma no! Figurati! Non fa niente!”

 

“No, ecco trovato! Questo fa apposta per te!” esclamò la ragazza.

Poi raggiunse Kagome e le mise qualcosa in mano.

Questa aprì la mano e ne guardò il palmo stupito.

 

“……..due dadi……..?”

 

“No! Sbagliato! Non sono due dadi qualsiasi! Sono dadi truccati! Ho fatto faville con questi!” sorrise London.

 

“E…che cosa me ne faccio?” chiese Kaggy confusa.

 

“Come puoi farmi certe domande?? A volte sembri più stupida di Sesshomaru! Puoi fare molto con quei due pezzi di plastica!”

 

“Tipo?”

 

“Non so…potresti guadagnare un po’ di soldi scommettendo su un numero e mettendo in ballo del denaro”

 

“Non capisco, spiegati meglio”

London sbuffò.

 

“Allora, ti dico già da subito che i dadi, comunque cadranno, daranno sempre il numero 7…”

Kagome, incuriosita dall’affermazione dell’amica, gettò gli oggettini sul comodino. Il primo dado dava il numero 3 e l’altro il numero 4………sette! Riprovò con il lancio e comparve nuovamente 7. E così furono le volte successive.

 

“E’ incredibile!” esclamò Kaggy incredula.

 

“Puoi scommettere con qualcuno dei soldi…e puntare sul numero 7! Così quando esce il numero su cui hai scommesso ti pigli il bottino! Capito adesso?”

 

“Sì……ma…….in questo modo giocherei sporco!”

 

“Non c’è gloria a giocare pulito, mia cara Kagome!” ribattè London con il dito alzato.

Kagome riflettè. In effetti in quel modo avrebbe potuto guadagnarsi qualcosa…ma in che modo? Insomma era confusa! Però un’idea si faceva largo nella sua mente sovrastando tutti gli altri pensieri.

 

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Kagome stava lavando i piatti e Inuyasha era seduto al tavolo, mentre sorseggiava un bicchiere di sakè.

Dopo aver finito, il ragazzo si alzò, appoggiò il bicchiere nel lavandino e si diresse nella camera da letto sbadigliando.

 

“Sono solo le 9.00…vai già a dormire?” chiese Kagome asciugandosi le mani con uno straccio. Inuyasha si girò.

 

“E’ tutto così monotono che mi viene sonno in anticipo!”

 

“Beh…scusa…perché non ci troviamo qualcosa da fare? Così forse ti sembrerà meno noiosa la vita…”

 

“Cosa vorresti fare? Vuoi dormire con me?” chiese il ragazzo trattenendo il sorriso.

 

“Neanche morta!......non hai un passatempo? Un gioco da tavolo…qualunque cosa che serva per distrarsi!”

 

“mhm…direi di no…non mi porto delle cazzate da casa! E tu, piuttosto?”

 

“Beh…io ho solo……questi…” e Kagome prese qualcosa dalla tasca dei jeans mostrando due dadi. Inuyasha la guardò interrogativo. In effetti non si poteva fare molto con quei due pezzi di plastica.

Il silenzio era imbarazzante, così Kaggy improvvisò qualcosa ricordando le parole di London.

 

“ Hai voglia di giocare? Conosco un gioco molto carino da fare con questi due dadi…” iniziò fermamente.

 

“…E quale?...”

A questo punto, Kagome prese Inuyasha dal braccio e lo portò in camera da letto.

 

“Che vuoi fare?” borbottò Inuyasha pensando a cose sconcie.

 

“Nulla! Però forse è meglio se giochiamo qui dentro. Allora……il gioco prevede la messa in gioco dei soldi…si punta su un certo numero dei dadi…e se questo numero esce…il giocatore si prende i soldi puntati…lo stesso per l’avversario…si fanno una serie di dieci tiri e poi chi ha la somma più grande di denaro vince” disse Kaggy. Si era completamente inventata le regole del gioco, che poi non aveva neanche tanto senso.

 

“E’ un gioco un po’ scemo, non credi?”

Kagome non rispose.

 

“Vabbè…comunque…giochiamo lo stesso…mi stuzzica…aspettami un momento…” inuyasha si alzò e si diresse in cucina. Tornò poco dopo con una bottiglia di birra e un pacchetto di sigarette.

 

“C’è solo un piccolo problema……non ho spicci da mettere in ballo…tu hai qualcosa o sei al verde anche tu?” sbuffò Kaggy accortasi di non avere soldi.

Inuyasha si tasto le tasche dei pantaloni e del gilet ma poi sospirò anche lui.

 

“Anch’io, in questo momento, non ho nulla in tasca…”

Kagome alzò gli occhi al cielo. Le era andata male. Aveva potuto avere una possiblità per accaparrarsi del denaro…ma…niente da fare…

 

“Va bene. Era destino che non dovessimo giocare…”

 

“Ma devono essere usati i soldi? Per forza i soldi? Non potremmo mettere in ballo qualcos’altro di valore?” propose Inuyasha vedendo la ragazza sconsolata…poi stranamente non aveva più sonno.

 

“Perché….esiste qualcosa di valore in questa stanza?” domandò quasi alterata.

 

……………i vestiti?............”

Kagome si bloccò e per un attimo smise di respirare. Cosa voleva dire con quel –i vestiti-?

 

“C-cosa?”

 

“Ma sì…se non abbiamo altri oggetti da inserire nel gioco mettiamo in ballo i vestiti…a meno che tu non voglia arrenderti prima di aver iniziato a giocare…” disse il ragazzo spavaldo ma sempre serio e dallo sguardo freddo.

 

“Io non mi arrendo e non lo farò prima della fine del gioco! Penso che sarai tu quello che si squalificherà per primo” decise Kaggy mettendosi a sedere a gambe incrociate e impugnando i dadi.

 

“Vedremo…”

 

“Va bene! Io scommetto sul numero 7…” sorrise malefica.

 

“Io sul numero….6”

 

… …

 

Kagome lanciò sicura i dadini sul pavimento facendoli rotolare.

Il primo dado si fermò sul numero 5 e il secondo sul numero 2.

Kaggy esultò silenziosamente.

Inuyasha la guardò freddo. Poi si tolse le scarpe e le calze e porse il tutto alla ragazza.

Venne il turno di Inuyasha. Egli lanciò i dadi,ma sul loro dorso comparve nuovamente il numero 7. Iniziò ad insospettirsi, ma decise comunque di darla vinta alla ragazza. Si levò il gilet e lo appoggiò sul pavimento. Poi si stravaccò e si accese una sigaretta osservando ogni minimo movimento della persona che aveva di fronte. Quando sentiva di avere i suoi occhi addosso, rabbrividiva…ma era fondamentale apparire duro e glaciale, come la luna che splendeva quella sera, fuori dalla finestra.

Inuyasha si perse un istante nei suoi pensieri. Paragonò Kagome alla luna…beh per quanto potesse essere bella la luna, Kagome era sicuramente migliore…con i suoi occhi neri come la notte e le sue labbra che sembravano fuoco…di certo desiderava con tutto sé stesso che su quei dadi comparisse il numero 6!

 

Sempre sorridendo, Kaggy face un altro lancio… …

Ancora 7!

Eh no! Questa volta si era tradita da sola! Era impossibile che uscisse 7 per tre volte di seguito! La ragazza stava per forza usando dei dadi truccati! Non poteva avere così tanta fortuna!

Pazientemente, il ragazzo si alzò in piedi togliendosi la sigaretta di bocca e si sbottonò lentamente la camicia bianca, la accartocciò e la buttò ai piedi di Kagome che si era accorta di tutto; Inuyasha l’aveva scoperta.

Infatti, quest’ultimo tirò fuori altri due oggetti.

 

“E’ ora di cambiare un po’ le regole del gioco! Non hai nulla in contrario se usiamo i miei dadi, vero?” disse il ragazzo porgendole due dadi identici a quelli di Kagome. Naturalmente anche i suoi erano truccati.

 

“C-certo che no!” borbottò distratta dai pettorali di colui che aveva a pochi centimetri di distanza.

 

“Va bene…mhm…questa volta punto sul 9…e tu?” Inuyasha fece uno sguardo malizioso, poi si versò la birra in un bicchiere.

 

“Io…sempre sul…7” rispose Kagome mordicchiandosi il labbro.

 

Inuyasha lanciò i dadi.

Rotolarono su tutto il tappeto e poi si fermarono.

9.

Kagome guardò di sbieco i dadi…era troppo strano…che stesse usando anche lui dei dadi truccati? Ma decise comunque di stare al gioco. Non voleva certo passare per quella fifona e decisa ad arrendersi!

Si tolse gli stivaletti e li porse al ragazzo.

Questo prese i suoi dadi e quelli della ragazza senza che l’altra se ne accorgesse e fece un piccolo scambio, in modo che non uscisse fuori né il numero 9, né il numero 7, così non si sarebbe insospettita.

 

Fece lanciare i dadi a Kagome. Gli oggetti rotolarono nuovamente sul tappeto.

Kaggy allungò gli occhi curiosa. 4.

 

-mhm…strano…se i dadi fossero stati truccati, sul loro dorso dovrebbe comparire solo il numero nove…e invece…può darsi che mi sia sbagliata.” Constatò la ragazza.

 

Inuyasha prese i dadi e fece di nuovo un cambio. Lanciò e comparve ancora il numero 9.

 

Kagome spalancò gli occhi, si guardò la maglietta e poi rivolse lo sguardo ad Inuyasha, che annuì, avendo percepito i pensieri della ragazza.

Questa, con un pizzico di determinazione, si sfilò la maglietta tirando le maniche e guardò l’altro con uno sguardo di sfida.

Era rimasta in reggiseno, che le risaltava le forme.

Inuyasha alzò le sopracciglia guardandola dall’alto in basso.

 

“Beh? Che c’è?” chiese la ragazza quasi scocciata.

 

“Nulla, nulla……”

 

“Allora fammi lanciare quei dannati dadi!”

 

“Prego!” disse Inuyasha, ma prima di darle i dadi, li scambiò, in modo che potesse vincere lei per una volta.

7!.

 

-Ben ti sta!- pensò Kagome entusiasta.

Senza discutere, Inuyasha si tolse la canottiera e la appoggiò sulle gambe di Kagome. L’odore al limone si stava propagando in tutta la stanza ed era davvero insopportabile.

Inuyasha fece il suo ultimo tiro, naturalmente dopo aver scambiato i dadi.

9!

Kagome sbuffò senza farsi sentire. Si alzò in piedi e, continuando a tormentarsi il labbro con i denti, si sbottonò i pantaloni. Li lasciò cadere a terra e poi cercò di coprirsi come meglio poteva, le mutandine di pizzo non erano poi così belle da vedere.

Era a disagio. Lì, in piedi, seminuda, davanti ad un ragazzo che non sembrava avere buone intenzioni.

 

Inuyasha ammirò quel bellissimo spettacolo mentre finiva di bere la birra.

Poi, però, provò a mettersi nei panni della ragazza…si sarebbe sentito un tantino in imbarazzo e infatti…la ragazzina non sembrava essere a proprio agio…

Forse la cosa migliore era bloccare quello stupido gioco, che non aveva nemmeno un senso.

 

Direi che può bastare” disse Inuyasha raccogliendo i dadi e le sigarette.

“Non so tu, ma io ho un gran sonno e vorrei andare a letto. Se fossi in te farei lo stesso………e copriti!” aggiunse lanciandole gli abiti.

Kagome li prese prontamente al volo. Poi osservò il ragazzo che percorse tutta la stanza, poi spense la luce e si infilò sotto le coperte del letto matrimoniale, incurante di Kagome che, nuda e infreddolita, era rimasta immobile.

Fece per rimettersi la maglia, quando si fermò ancora ad osservare il viso tranquillo di Inuyasha nella penombra.

Il respiro si era fatto pesante…probabilmente si era già addormentato…

Con i vestiti accartocciati in mano, Kagome aprì la porta della cucina ma, mentre si accingeva ad entrare, qualcosa la bloccò.

 

Si girò quasi meccanicamente.

Lasciò cadere gli abiti.

La cosa fu spontanea.

Salì sul letto cercando di fare meno rumore possibile.

Si accoccolò alla schiena di Inuyasha.

Poi lo abbracciò…e cercò di prendere sonno.

Inuyasha schiuse gli occhi e sorrise fra sé e sé.

-…tsk…oramai sei già mia…-

 

http://www.draconico.com/draconicogallery/Ketty_Formaggio/japan/ketty_inu_kago_01.jpg

 

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Ma ciao! (T____T) si è vero sono un po’ in ritardo…eheh scusatemi!

Per farmi perdonare ho cercato di fare il capitolo più lungo e spero vi sia piaciuto ^^

Dunque…io lunedì parto (io vado con lei_nd_inu)…e…non torno più! Mi dispiace un saccoooo! Ma non potrò aggiornare fino alla fine di agosto…non mi scannate…perché dispiace molto anche a me…sigh ç_____ç vabbè dai…spero mi perdoniate (seeee…loro perdonarti! Tsk!_nd_inu)!!

r.s. London regala dei dadi truccati a Kagome per il suo compleanno (che bel regalo T__T_nd_inu) e lei decide di usarli per guadagnarsi un po di soldi. Come prima preda sceglie Inuyasha, ma lui non è stupido come sembra (Ehi!!!!_nd_inu) e il “gioco” degenera. Ma, avendo capito l’imbarazzo della ragazza, Inuyasha blocca il gioco e fa finta di dormire. Kagome è presa da un’irresistibile voglia di “coccole” (e che coccole!_nd_inu)(ti piacerebbe eh? Ammettilo _nd_me) (ù___ù_nd _inu) e si mette con lui nel letto abbracciandolo. Il bello è che lui se ne accorge e la mattina dopo decide di ringraziare Kagome per le “coccole” con uno sguardo freddo (io l’avrei mandato a quel paese T_T_nd_me)…

 

RINGRAZIO:

DylSilvy: concordo in pieno! E non solo quando si cambia (sbav!) ciauuu grazie!

Ale93: figlioletto???? Ale ma sei più perversa di me e Mikele messi insieme! Ihihih (noooo! Penso che diventerò pazzo!_nd_inu) (merito tutto mio ^_- _nd_me)Grazzie tvb buone vacanze!! E W TOKIO HOTEL!!!!!!!

Alex93: scusa ho aggiornato un po’ in ritardo ^^’! Ti ringrazio e spero davvero che mi seguirai fino alla fine! Grazie mille! Ciau ciau!

Athenachan: Grazie mille buone vacanzucce! Tvb!

Seikochan: beh…penso che abbiano già fatto pace, non credi?? Comunque hai ragione, hai sempre ragione! Un baciotto grande grande! Tvb!

Akitohayama4ever: spero che ti abbia accontentato almeno un pochino! Ihih! Mi spiace ma per il prossimo cap penso dovrai aspettare…lo so l’attesa è snervante anche per me! Ma che posso dire? Vacanza anche agli scrittori! ^_^ Bacini! XD

Michi88: ragione! Sempre i migliori! E Miroku è il migliore…però io sono crudele con il mio personaggio preferito!(Cattiva!_nd_miro). Per sapere chi è la donna ci vorranno ancora un po’ di capitoli…comunque ti do un consiglio…riguardati bene la descrizione della donna e capirai sicuramente qualcosa in più…ahhh ho detto troppo! Vabbè alla prossima Baci e grazie!

Daygum: grazie di tutto! Ma non penso che Sango venga a sapere di Miroku…mhm…molto difficile la cosa! Grazie ciau!

Valerinuccia: la mamma di Sesshy???? Mhmhmh naaaaa! Ma comunque ora, se non sbaglio lo sai no? Te l’ha detto Mery? Lei ci ha azzeccato subito ^^ Sisi ci sentiamo!! Baciottoni tvb!

Katia_h: si scusa per Sesshy, ma purtroppo non l’ho messo tra i “personaggi principali” ma più avanti lo vedremo…come nel viaggio a Parigi^^ Thanks!!

Fast: Grazie tantissimo! XD

AYRILL: sisi l’hai già scritto eheheh ^^ Già, cattivo lupastro! L’ho sempre odiato sto Kouga! Ok messaggio ricevuto! E’ stato un peccato che tu non sia venuta alla fiera ç__ç va dai, grassie del commento e dell’amicizia che mi offri! TV1KDB ricordalo! Baci kiss!

Wans: ma grazie! Si devo dire che hai azzeccato…ma solo una metà delle cose! IHIH! Ci salutiamo su msn che poi parto…sighbaciotttoni grazie di tutto! Tvb!

Sesshydil: ma ciao cara! Si lo so…adoro Miroku…ed è per questo che ho fatto attirare l’attenzione su di lui…proprio perché lo adoro…capito? Ehehe furba io! (mica tanto!_nd_inu) (U_U _nd_me) bacioni bacetti! Tvbene!

Pretty: e che idea hai?...posso saperlo? °_° *_* grazie grazie grazie a presto!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPPY (e dovrete aspettare…sigh…) KISSSSSS

 

 

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Capitolo 17
*** Senza speranze ***


Dance&love

Dance&love

Senza speranze

 

Inuyasha venne svegliato dalla leggera brezza che proveniva dalla finestra semi aperta. Aprì gli occhi e scoprì con grande piacere che le braccia di Kagome erano ancora avvinghiate alla sua schiena, mentre lei dormiva dolcemente.

Facendo attenzione, il ragazzo si alzò dal letto voltando Kaggy a pancia in su.

Poi si mise a guardarla. Forse non era proprio il massimo della bellezza, ma quella ragazza aveva qualcosa di speciale, qualcosa di suo, che la stava rendendo irresistibile.

L’addome si alzava e si appiattiva dolcemente, mentre il respiro si faceva più leggero.

Le mutandine di pizzo erano ben in vista.

Molte volte Inuyasha aveva fatto sesso con le donne addormentate, cogliendole di sorpresa…anzi, forse la maggior parte delle volte erano loro che lo coglievano di sorpresa nel sonno, e lui non faceva altro che accontentarle, sempre e comunque. Non si era mai imposto il proprio rispetto nel letto di una signora. E ciò non sapeva se considerarlo un bene o un male.

Pur sapendo questo, Inuyasha decise di non mettere le mani sulla ragazza, anche perché pensò che lei ne sarebbe stata contrariata. Ma volle concedersi lo stesso un piccolo sfizio: un piccolo “grazie” alla cara Kagome che quella notte aveva dormito con lui.

Si protese verso il bel viso, facendo ben attenzione a non toccarla e proprio quando le labbra stavano per unirsi in un bacio, la radio-sveglia scattò.

 

Buongiorno! Sono le ore 7 e 30

Iniziamo con la nostra rotazione musicale…

 

Ma al diavolo la rotazione musicale!” sbottò Inuyasha allontanandosi dalla ragazza e spegnendo al volo la radio.

Kagome si svegliò con un sussulto e si mise a sedere, ancora con gli occhi chiusi.

 

Cosa? Le 7 e 30?? No! Di nuovo in ritardo! E’ un classico per me!”

Poi si alzò di corsa e iniziò a vestirsi con furia.

 

Dove vai?” chiese Inuyasha freddo, senza muovere un muscolo.

 

“Non sono cose che possano interessarti!” rispose l’altra infilandosi la prima maglia a tiro.

Si mise una giacchetta leggera, passò davanti allo specchio sistemandosi i capelli e uscì con una borsetta sotto il braccio.

 

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Kagome entrò nel locale e il capo la seguì con uno sguardo furioso.

 

“Sei di nuovo in ritardo…” le disse cercando di trattenersi.

 

M-mi dispiace…le giuro che domani arriverò un’ora in anticipo!!

 

“Non ci sarà nessun domani!”

 

“C-cosa? I-in che senso?”

 

“C’è bisogno che ti spieghi tutto, parola per parola? Hai capito benissimo! Non voglio avere una sfaticata che arriva in ritardo solo perché ha voglia di dormire!”

 

Ma signore…non è così…la prego non mi faccia andar via…le prometto che…”

 

Sono stanco delle tue scuse e promesse…sei sollevata dall’incarico! Ora potrai dormire fino a tardi se vorrai!”

 

Kagome non replicò. Se ne andò con la coda tra le gambe trattenendo i singhiozzi. E adesso come avrebbe fatto? Era proprio vero il detto ‘i soldi fanno la felicità’…e lei non ne aveva abbastanza! Che cosa avrebbe fatto? Purtroppo non riuscì a darsi delle risposte alle sue domande.

 

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Intanto nel piccolo appartamento, Inuyasha aveva appena finito di fare colazione, quando un telefono squillò.

Era quello di Kagome…se l’era dimenticato.

Senza pensarci su, lo prese e lesse il messaggio:

 

SCRICCIOLA MI DEVI SCUSARE!

PURTROPPO NON è UN BELLISSIMO PERIODO PER ME E COSì

HO DIMENTICATO DI FARTI GLI AUGURI PER IERI…

FINALMENTE 18 ANNI! ADESSO SEI LIBERA!

VABBE’ FAMMI UNO SQUILLO QUANDO RICEVI IL MESS.

SIAU!!! J

 

-Mhm...interessante…e così, Kagome ieri ha compiuto 18 anni! Nessuna festa pazza…nessun amico con cui trascorrerla…nessun avviso…niente di niente…

Questa riservatezza è tipica di Kagome.

Mi sembra di conoscerla da sempre, eppure…-

 

Kagome entrò sbattendo la porta e barcollando. Le guance erano leggermente rosse e gli occhi socchiusi. Dalla sua bocca uscì un sonoro ‘hic!’.

Inuyasha capì subito dello stato di ubriachezza della ragazza, ma non reagì quando questa scappò in bagno e si mise sotto una doccia fredda.

 

Solo poco dopo il ragazzo si alzò dalla sedia ed entrò in bagno senza bussare. Si appoggiò al lavandino guardando i vari profumi sparsi su una mensola. Prese il suo preferito e se lo spruzzò sul collo.

Attese qualche minuto e poi vide la mano di Kagome che afferrava un asciugamano poggiato sul bordo della doccia.

 

Quando uscì dalla doccia, Inuyasha le si parò davanti e la mise al muro. Lei, con uno sguardo impaurito, si tenne stretta l’asciugamano.

 

“Allora bella mia…che cosa hai bevuto di buono?” le disse Inuyasha con il viso vicino a quello della giovane.

 

“Di cosa stai parlando?” rispose lei.

 

“Sento odore di alcol uscire dalla tua bocca! Che motivo avevi per ubriacarti?”

 

“Lasciami in pace!” Kaggy iniziò a dimenarsi.

 

“Eh no, cara, questo no!” Inuyasha le prese le mani e le sbattè al muro.

 

“Basta! Mi fai male, lasciami!!” gridò, ma poi si calmò, guardò il ragazzo negli occhi dorati e inspirò a fondo il suo solito profumo.

Anche lui la osservò attentamente e desiderò improvvisamente di avere le sue labbra.

Cosa vuoi fare, ora? Vuoi baciarmi?” lo provocò Kagome.

 

Inuyasha annuì, le prese il viso e la baciò teneramente. Lei si lasciò andare e lo abbracciò, facendo cadere l’asciugamano che portava sul corpo. Ma non se ne curò più di tanto. Inuyasha le strinse i fianchi e le sfiorò il seno, mentre brividi di piacere si fecero spazio sulla sua schiena.

 

Ma

 

All’improvviso, il ragazzo interruppe quello che stava facendo e la guardò sorridendo appena.

 

“Questo era il mio regalo di compleanno” disse, per poi andarsene e lasciare la stanza.

 

“L’unico e il più bello…” sussurrò Kagome fra sé e sé…Poi, però i pensieri tornarono ai suoi problemi.

 

http://inuyashaplacekagome.weblogger.terra.com.br/img/inuyasha_kagome_kissus.jpg

 

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“Allora? Hai ricevuto i miei messaggi? Come no? Vabbè…allora andiamo?” strillò Sango dal cellulare.

 

Ma dove?” rispose Kagome annoiata.

 

“In culo a Giove! Scricciola ma ci sei?? Ce la fai?? Sei connessa?? Ti ho già ripetuto due volte se vuoi venire a bere qualcosa con me, Miroku e London!”

 

“Ah……no, non mi va”

 

“Come non ti va? Ma hai la febbre?”

 

“Ti ho detto che non mi va! Non è proprio il caso nella condizione in cui sto!”

 

“Dai, passo alle 7…fatti trovare pronta! Ciao!”

 

Kagome spense il cellulare sbuffando. Svogliata si recò in camera e iniziò a vestirsi per uscire. Dopodichè andò davanti allo specchio e si tamponò il viso con la cipria. Cercò di truccarsi il meglio possibile per non sembrare distrutta e avvilita, poi si tastò il collo: purtroppo il succhiotto di Inuyasha non se n’era ancora andato e le creava un brutto difetto sulla pelle.

 

Che brutta macchia!” commentò la ragazza. In quel momento Inuyasha era entrato in bagno e stava osservando curioso lo strano segno sul collo di Kaggy.

 

“Chi ti ha fatto quella roba?” chiese Inuyasha con un pizzico di gelosia negli occhi.

 

“TU! Sei stato tu!”

 

“Io? E quando?”

 

“Va lascia perdere!”

 

Dove stai andando?”

 

“Sto andando con degli amici al bar qui vicino…”

 

“Quello di Via del Manganello?”

 

“Sì, esatto…”

 

“Non è un bel quartiere quello là…spacciano droga e molte ragazzine si prostituiscono…sei sicura di andarci da sola?”

 

“cos’è…adesso fai il premuroso con me? No grazie me la so cavare! Poi comunque c’è Sango con me…”

Il citofono squillò.

 

“Ecco…parli del diavolo…” sdrammatizzò Kagome. Rispose al citofono e scese le scale.

 

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Il bar “Lone” era situato al centro di Via del Manganello ed era decorato da una moltitudine di neon rossi e bianchi. I pali della luce erano occupati da alcune prostitute.

Un uomo non molto raccomandabile chiamò Kagome e la invitò a passare la notte con lui, ma Sango la tirò per un braccio e la fece entrare nel locale.

 

London sprizzava felicità da tutti i pori e si mise a parlare velocemente di tutto quello che avrebbe fatto quando sarebbe partita a Parigi per il concorso.

E invece Kaggy non avrebbe fatto nulla…

 

Insieme, i 4 amici si sedettero davanti al bancone e ordinarono da bere. London offrì a Kagome una bibita molto alcolica, mentre lei bevve un gin lemon.

Miroku era stranamente taciturno e si ingozzava di alcolici. Sembrava il ritratto della disperazione…

Nonostante le chiacchierate allegre di London e Sango, Kagome non riusciva a tirarsi su di morale.

 

“Allora niente musica in questo insulso locale? Io voglio la musica!” strillò London, già ubriaca, al barista.

 

Il Juke Box è da quella parte…” Indicò l’uomo mentre asciugava un bicchiere.

 

“Dai Ka-chan vieni a scegliere le canzoncine con me!” detto questo London si allontanò dal gruppetto con Kagome sotto braccio. L’effetto dell’alcol si faceva già sentire. Gli occhi della ragazza erano offuscati e le dolevano leggermente.

 

“Allora…vediamo che cd ci sono qua dentro…hic…uh guarda il festivalbar…uh guarda Hit mania dance…uh…” London era letteralmente sbronza e riusciva a malapena a maneggiare le monete da mettere nel juke box.

 

“Dai Kagome, scegli una canzoncina bella bella

 

“No…forse è meglio se io torni a casa…”

 

Ma che dici? Resta con me!! Dai allora cosa scegli? Biagggio Antonaccci? Nono non mi piace! Zuccheroooo? No mi fa schifo!”

 

“………” Kaggy fece due o tre singhiozzi mentre ascoltava a fatica l’amica.

 

“Nelly Furtado? Oppure i Finley? Oppure gli Zero assoluto? Oppure mia zia? Sbrigati a scegliere o potrei addormentarmi!” ma non fece in tempo a finire la frase, che London si addormentò con la testa appoggiata al muro.

 

Intanto Kagome si alzò e andò fuori dal locale per prendere un po’ di aria fresca…ma…poi…

Si ricordò del tanto fantomatico concorso e di coloro che avrebbero partecipato, che sarebbero partiti due giorni dopo.

Ormai la ragazza era senza speranze, ma una luce si fece largo nei suoi pensieri da donna ubriaca.

-Forse c’è un modo per guadagnarmi i soldi che servono per il concorso- pensò la ragazza guardando triste alcune prostitute appostate agli angoli della strada. Deglutì senza farsi sentire.

 

http://cache.static.userplane.com/www/profiles/_/k/_kagome__higurashi_/D1CAC4ED5F.jpg

 

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Ciao a tutti! Sono tornata dopo tanto tempo (io volevo ancora stare al mare!_nd_inu)…la scuola purtroppo è iniziata e quest’anno farò il primo superiore…non aggiornerò più così spesso, seppiatelo. Cooomunqueeee!

Spero che il capitoluccio vi sia piaciuto…forse la storia sta diventando un po’ pesante…ma continuando diventerà sempre più intricata…e in mezzo ci sarà sempre la povera Kagome (mentre io resto a guardare e faccio il palo ihih_nd_inu) (T___T_nd_me).

Ci sono stati tanti eventi quest’estate vero? Incominciando dal festivalbar…chi l’ha visto alzi la mano (c’è di nuovo la palla di fieno che rotola)…

Hanno vinto i mitici negramaro…sono della mia terra…in più sono andata al loro concerto e anche a quello di Tiziano Ferro…ma vabbè basta parlare dei fatti miei…piuttosto chiedo un parere ai miei lettori…

Chi avreste voluto far vincere al festivalbar?

Mi raccomando aspetto tante risposte…io avrei voluto vincesse un gruppo…Vediamo se lo indovinate…mi basta dire una cosa…Il cantante è un maschio, ma tutti lo scambiano per una ragazza!(è un frocio!_nd_inu) (zitto! Mi offendi!_nd_me) Avete capito chi è?

 

r.s.Kaggy ha perso il lavoro e per “consolarsi” va a bere qualcosa in un bar con gli amici, ma poi le viene la stupida idea di guadagnarsi i soldi in un modo molto brutto (ma non può chiederli in prestito?_nd_inu)…

 

RINGRAZIO

 

Sfigatalcubo: wow una new entry! E le new entry mi fanno sempre molto piacere!!! Grazie!!

seikochan: chi ti ricorda London? Ma Inuyasha è sempre strano!(ù_ù pensa per te_nd_inu) grazie per il commento! Tvb!

Scott@:Ciao!! Sono contenta ti sia piaciuta!! Commenta ancora grasssie!

Rossana: Grazie per tutto! Baci.

Marty: addirittura sognartelo di notte! Wow allora è veramente bella! (non è la fic che è bella! Sono io che lo sono!_nd_inu) (che modesto_nd_me). Grazie 1000!

Valerinuccia: sn tornata!! E finalmente ti ho sentita! Ero curiosa di sapere come stavi! Spero di beccarti presto! Grazie! Tvb

Wans: purtroppo Miroku è ancora nel suo baratro e non sa che fare eheh! Come mai non ci sei più su msn?? Uffa! Spero di sentirti presto! Baci.

Ale_ffFan: penso che per entrambi sia solo attrazione fisica ehehcomunque grazie per aver recensito!!

DylSilvy: anch’io vorrei essere al posto di Kaggy (wow tutte che fanno la fila per stare a letto con me!_nd_inu)! Ci sentiamo! Ciauz!

Athenachan: sono troppo contanta che ti sia piaciuta ^-__^ anch’io tvb! Kiss

Katia_h: sisi è proprio Sesshy quello pervertito…vedrai nei prossimi capitoli!! Ti stupirai del bel demone dal cuore di ghiaccio! Thanks!

Sesshydil: non so neanch’io come si scrive streap teesboh…ma poi cos’è che hai fatto anche tu? Lo strep tees? Oddio! Kaggy si è accoccolata ad Inu perché prova attrazione fisica verso di lui…Sono contenta che ti trovi bene nella nuova scuola…baci.

Pillo: hihi hai un debole per il caro Sesshy eh? Grazie del commento!

Michi88: grazie mille dei complimenti! Thanks for the add!^^

Daygum: ecco il capitolo…sperò sia riuscita a soddisfarti! Kiss!

Akitohayama4ever: Grazie 1000 dei tuoi commenti sempre graditissimi!!

Alex93: Wow da Edimburgo? Ma dov’è Edimburgo? Non sarà mica in Germania? Scusa la mia ignoranza in geografia…comunque grazie ancora di tutto! Ciao!

Pretty: Grazie dei tuoi commenti! Seguimi!

AYRILL: noooo! Mi manchi!!! Perché non ti attacchi più a msn?? La cartolina è strabella! Volevo mandartene una anch’io ma alla fine non ho più saputo il tuo cognome…sorry! Voglio sentirti!!! ç____ç tvtrpb!

 

ARRIVEDERCI AL PROX CAPITOLO! NON CAMBIATE CANALE!!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Ti aiuto io ***


Dance&love

Dance&love

Ti aiuto io

 

Kagome guardava con occhi languidi le numerose donne che occupavano i pali di quella via.

Incredibile…fino a poco tempo fa accusava sua madre di essere una puttana, mentre lei…lei… lei era ancora peggio!

 

L’alcol le mandò in corto il cervello, tanto da non capire più niente di quello che stava facendo. Aveva bisogno di soldi! Doveva vedere suo padre! Doveva partecipare a quel concorso! Fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto!

Si appostò al palo più vicino al bar, si tolse la giacchetta e se la mise ai piedi. Faceva un gran freddo, ma l’alcol che aveva bevuto poco prima riusciva a riscaldarla. Una ragazza sui 20 anni la squadrò dall’alto in basso. Le si avvicinò all’orecchio e le disse qualcosa che, però, Kagome non riuscì ad udire.

 

Di lì a poco sarebbe svenuta, ma si fece forza, si tirò i capelli indietro e provò ad assumere una posizione abbastanza provocante…non ce l’avrebbe fatta per molto, non era abituata a reggere l’alcol.

Comunque, era decisa! Secondo lei stava facendo la cosa giusta!

Ma mentre lo pensava, un’auto con i vetri scuri si fermò davanti a lei, e si fece prendere dal panico. Adesso non aveva più scampo! Non poteva tornare indietro! Avrebbe dovuto per forza entrare in quella macchina. La macchina di uno sconosciuto…magari anche troppo grande per lei…30 anni, 40…60…un colo di vomito le salì per la gola, ma era convinta di riuscire nell’ “impresa”.

 

Kagome, a quel punto, si fece avanti e aprì titubante lo sportello dell’auto. Si sedette sul sedile accanto al guidatore e, dopo alcuni istanti, lo guardò in faccia.

Gli effetti dell’alcol erano ancora molto forti e Kaggy riuscì a vedere ben poco…in più era molto buio. Si sforzò e lentamente riuscì a mettere a fuoco l’immagine……

Viso magro, espressione seria, occhi grandi e chiari, capelli d’argento…

No, non poteva essere lui…ma quando Kagome riuscì a distinguere perfettamente la persona che aveva di fronte, sobbalzò.

 

“Inuyasha, cosa ci fai qui?” chiese kaggy tremando.

 

“Stavo per farti la stessa domanda!” replicò Inuyasha tranquillo come sempre.

 

“Bè se vuoi portarmi a letto devi darmi dei soldi, se invece vuoi solo guardarmi con la tua faccia da ebete, me ne vado, se non ti dispiace!” Kagome fece per uscire dalla macchina, ma il ragazzo la fermò.

 

“Invece mi dispiace! Adesso ti porto a casa e mi spieghi che ti sta succedendo!”

 

“Ma cosa vuoi da me?! Eh?! Mi vuoi lasciare? Non credi di aver già sconvolto abbastanza la mia vita? Cosa altro vuoi da me??” Kagome si dimenò come una disperata , ma la presa del giovane era solida e non voleva saperne di allentarsi.

 

Senti…guardami! Guardami ho detto!” gridò Inuyasha con brutalità.

Kagome si voltò e, quasi con sfida, lo guardò negli occhi dorati, con le sopracciglia abbassate e le lacrime agli occhi. Poi il ragazzo le parlò.

 

“Io voglio vedere il tuo corpo muoversi…ma non nel letto di uno sconosciuto! Su un palco! Il palco del teatro più famoso di Parigi, con i fari luminosi tutti puntati sulla tua figura! E’ solo questo che voglio! Capito? E ora smettila di fare la bambina! Entra in macchina!”

 

Kagome non disse una parola. Si stupì delle parole pronunciate, ma non riuscì neanche a chiudere lo sportello della macchina che si addormentò sul sedile, ubriaca e spossata.

 

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Arrivato a casa (se così si può definire), Inuyasha prese in braccio Kagome e l’appoggiò sul letto.

La luce della luna che filtravano dalla finestra le illuminavano il viso e i capelli neri come la pece. Dio, com’era bella. La tentazione di metterle le mani addosso era forte, ma si trattenne. Era messa già abbastanza male senza che lui la molestasse nel sonno.

Le diede un leggero bacio sulla fronte e poi se ne andò in cucina.

Quella notte Inuyasha dormì sulla sedia, con la testa appoggiata al tavolo.

 

Come tutti gli ubriaconi che si rispettino, Kagome, il mattino dopo, si svegliò con una forte emicrania. Per il forte dolore, non riusciva neanche ad aprire gli occhi o a muovere un muscolo.

 

Tieni, bevi questo…risolverà tutto…”

Era la voce di Inuyasha.

 

Dopo aver ripreso almeno un po’ i sensi, Kagome aprì gli occhi e si mise a sedere, prese il bicchiere che Inuyasha aveva lasciato sul comodino e lo bevette tutto d’un fiato. Anche la gola le faceva tremendamente male.

Inuyasha era nella stanza con lei, appoggiato alla finestra, mentre guardava con aria assorta il sorgere del sole.

 

“Allora…che è successo ieri sera…?” chiese distogliendo lo sguardo dalla città.

 

Kaggy, inizialmente, non capì di cosa stesse parlando, ma poi ricordò alcuni dettagli della notte prima.

Stette zitta.

 

Cosa ti ha spinto a comportarti così?”

 

“Senti, ora non farmi la predica, non sei mia madre!” rispose la ragazza.

 

ma sono sempre “un po’” più vecchio di te e credo di avere molta più esperienza in certe cose!”

 

“Non rompere…”

 

Va bene, me ne vado! Ma poi non lamentarti se non avrai più supporti da me!” detto questo, Inuyasha fece per uscire dalla stanza, ma Kagome lo fermò.

 

“Aspetta……io……avevo bisogno di soldi…è questo il motivo del mio comportamento…poi…avevo bevuto…non era neanche mia intenzione farlo…” si pentì con la testa bassa.

 

“A cosa ti servono i soldi?”

 

Sono…sono per quel dannato concorso di Parigi! Laggiù c’è mio padre…e non lo vedo da due anni! E’ questo il vero motivo! E voglio assolutamente partecipare al concorso! Sarebbe un bellissimo sogno poter salire su uno dei palchi più famosi del mondo…!” confessò quasi in lacrime.

 

“Sei un’idiota…” borbottò Inuyasha.

 

“……”

 

“Sei un’idiota! Se avevi bisogno di soldi non dovevi fare altro che chiedermeli! Stupida ragazzina! Cos’è? Sei troppo orgogliosa per chiedermi in prestito qualcosa? Ti aiuto io, diamine! Dimmi la somma che ti serve e io te la do!”

 

Kagome rimase a bocca aperta. Non avrebbe mai pensato che Inuyasha le avrebbe parlato in modo così brutale, ma anche estremamente dolce.

Sorrise.

 

E adesso cosa c’è da ridere? Pensavo ti avessi parlato seriamente!”

 

“Sì, scusa…è ancora valido il prestito…?”

 

“Beh ora non ti montare troppo la testa! Io i soldi te li presto, ma poi me li devi ridare, sia chiaro!”

Per la prima volta i due scoppiarono a ridere all’unisono.

Inuyasha non aveva mai riso così…sembrava diverso…anche se subito dopo riprese la sua solita serietà.

Prestò a Kagome i soldi che le servivano e quest’ultima si sentì invadere da una ventata di felicità improvvisa.

 

“io…ti ringrazio…non so cos’avrei fatto senza di te…”

 

“…senza i soldi, vorrai dire…” ironizzò Inuyasha.

 

Kagome annuì e cominciò già a sognare il suo meraviglioso soggiorno a Parigi. Ma non sa ancora che il “meraviglioso” soggiorno, si trasformerà in un “catastrofico” soggiorno…

 

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Scusate per il capitolo extra corto, ma ho avuto poco tempo per scrivere…

E scusate anche per il ritardo…

E scusate se ho sempre scuse per tutto

E scusate… (ohhh sempre la stessa pappardella non ne posso più! Quasi quasi mi dimetto! Però…è da un sacco di tempo che non rompo le scatole agli scrittori…quasi quasi resto qui ancora per qualche capitolo…_nd_inu) (noooooooo!_nd_me che piange disperatamente)

r.s. per chi non abbia ancora capito (*vedi commenti*), R.S. significa riassunto. E’ il mio modo stupido di accorciare la parola.

Kagome stava per fare una cosa mooolto orribile (stava per prostituirsi, per i duri di comprendonia_nd_inu) (come te…_nd_inu) (-_-‘’’’_nd_inu) ma sopraggiunge Inuyasha e la “salva” (signore! Acclamatemi!_nd_inu) (di nuovo la palla di fieno che rotola), la porta a casa e, quando la mattina dopo si sveglia, le chiede il perché del suo comportamento. Lei decide di confessare tutto e riesce ad ottenere i soldi che le servono per partecipare al suo benedetto concorso!

 

RINGRAZIO:

Miky: Amore mioooooo! (lesbicona che non sei altra!_nd_inu) (T__T’’’_nd_me) Mekki amore!!! Che bello sono contentissima che ti piace la fic! Certo sei una pazza a voler leggere 101 pagine!!! Sei comunque la migliore! Tvb!!!

Bchan: ok chiarito il fatto dell’ r.s. e per il fatto dei verbi, mi spiace molto…cerco sempre di ricontrollare tutto, ma evidentemente mi sfugge qualcosa…l’importante è che ti piaccia e che continui a seguirmi! Un bacio!

Alex93: sì lo so faccio sempre capitoli molto felici! Un altro cap corto scusaaa! Grazie di tutto kiss!

Wans: ma ciau! Anch’io sto molto di meno al pc…perciò non so quando ci risentiremo…che tristezza…vabbè dai a presto spero! Kiss!

Valerinuccia: ciao sociaaa! Sì brava gruppo indovinato…ma era troooppo semplice! Non c’è nessun gruppo che ha un cantante maschio che sembra femmina a parte gli Scissors Sisters… Grazie 1000 baci!

Fra007: grazie di avermi lasciato un commento! Vuol dire che tenete a me! Snif che emozione (oh no! Adesso comincia di nuovo a piangere! Madò chi la ferma più! Dannata!_nd_inu che con un ombrello si ripara dalle mie lacrime). Mi fa piacere! Seguimi kiss!

Katia_h: già Kaggy dovrebbe proprio usare il cervello (ma se ha solo segatura bagnata in quella testolina!_nd_inu) (meglio se non urli…Kagome potrebbe sentirti…sai benissimo che ha l’orecchio fine…_nd_me) (uh, vero!_nd_inu cucendosi la bocca). Grazie mille!

AYRILL: il tuo nome sempre il più importante! (senza trascurare gli altri, però!!). Mhm…ancora non riesco a farmi un’idea di Inuyasha come principe azzurro………molto difficile da immaginare! Comunque per il fatto di msn, per fortuna si è sistemato tutto e finalmente ci risentiamo! Che bella cosa!!! Grazie del commento lunghissimo! Sai che li adoro! Un bacio grande grande alla mia Silvia ^X^

Athenachan: ciau bella! Grazie del commento, a presto! Kiss kiss

Kaggi_inu91: grazie per il conforto, cercherò di impegnarmi! Ti ringrazio bacionissimi!

Sesshydil: Dil…da quanto tempoooo (inu che si prepara di nuovo con l’ombrellino) mi manchi tanto! Un giorno di questi dobbiamo vederci! Ç_ç Comunque brava! Hai indovinato il gruppo (e come potevi non indovinarlo?). Sono contenta che la storia ti piaccia ancora! Tvttb!

Daygum: certo! Arriva Inuyasha a salvare la situazione! Una specie di superchicca (parte la sigla delle superchicche) “e così, anche oggi la giornata è salva grazie a SuperInu!” ihih! A presto!

Pillo: sì anche a me London sta super simpatica! E anche Sesshy (ma solo nella mia fic!! Da specificare!) baci baci baci (come la ragazza dell’eredità che sta con Amadeus, che non mi ricordo come si chiama)!

Michi88: brava gruppo indovinato! Non ci si sbaglia! Spero che anche a te stia andando tutto bene con l’università…fammi sapere ok? Kiss!

Pretty: brava risposta esatta (Tokio va senza Y!_nd_inu) (ma che ne sai tu?_nd_me) (mi sono innamorato della ragazza che canta…_nd_inu arrossendo) (guarda che è un uomo…! -__-’’’’_nd_me) (O.O_nd_inu). Grazie 100000!

 

AL PROX CAPPY KISSSSSSSSSSS

 

 

 

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Capitolo 19
*** La partenza e la consapevolezza di Miroku ***


Dance&love

Dance&love

La partenza e la consapevolezza di Miroku

 

Kagome si fermò e appoggiò i bagagli a terra. Ammirò il maestoso aereo che, di lì a poco, l’avrebbe portata in Francia. Tastò la tasca dei pantaloni e tirò fuori un foglietto: era l’indirizzo dell’abitazione di suo padre! Avrebbe fatto di tutto per vederlo, una volta arrivata a Parigi.

 

Kaggy stava salendo sulla scaletta dell’aereo, quando si accorse di aver dimenticato indietro London. Si voltò e vide l’amica che agitava una mano.

 

“Vai avanti, ti raggiungo subito!” urlò.

Alzando le spalle Kagome si addentrò nel velivolo e prese posto su uno dei due sedili in fondo. Sistemò la valigia più grande e poi si rilassò guardando fuori dal finestrino. Era una mattina fresca e la nebbia le impediva di vedere al di là dell’aereoporto. In Francia avrebbe fatto freddo? Con sé si era portata solo abiti leggeri, non immaginava che il freddo sarebbe calato così improvviso. Si preoccupò un po’, ma poi venne distratta da qualcuno che si era seduto sul sedile di fianco al suo.

 

Finalmente! Dov’eri?” sospirò Kaggy convinta che fosse la sua amica, ma quando si voltò si trovò di fronte Sesshomaru.

 

“Uh? Mi stavi aspettando?” disse Sesshomaru fingendosi stupito.

 

uff! E tu che ci fai qui?”

 

“Beh…dovrei partecipare ad un concorso, un certo Danse Avec Nous…lo conosci? Sembra che si vada solo con questo aereo!”

 

“Ah ah ah divertente…nel senso…che ci fai al posto della mia amica?” chiese Kagome serissima.

 

“Oh, era il posto di London?...”

 

“Si!”

 

“Beh…sembra che lei se ne sia dimenticata…” replicò Sesshomaru indicando una ragazza che si era appena accomodata accanto ad un giovane dai capelli castani. Sesshomaru sorrise beffardo e le mise una mano intorno alle spalle. Kagome si scostò infastidita.

 

“Non toccarmi per piacere!” esclamò la ragazza. Poi si girò verso il finestrino e si mise una cuffietta dell’mp3 nell’orecchio. Partì la stessa, solita canzone…non riusciva a farne a meno, era come la nutella per lei. Col passare del tempo, la nebbia stava iniziando a diradarsi lasciando intravedere il sole che stava lentamente sorgendo.

Sesshomaru, stanco di aspettare, scattò in piedi appoggiandosi con le braccia al sedile davanti.

 

Aho! Ma quando parte ‘sto cesso?” urlò.

 

Quando si riempie di stronzi !” gridò di risposta qualcun altro.

 

“Questa battuta è vecchia quanto mio zio!” commentò Sesshomaru.

 

“Intanto, te l’hanno fatta” intervenne Kaggy che con un orecchio sentiva tutto.

L’aereo era quasi pieno, quando entrò anche Inuyasha. Diede un’occhiata vaga in giro e fece per sedersi nei posti avanti, quando una voce lo costrinse a girarsi.

 

“Ehi, Inuyasha…perché non vieni qui dietro con noi?” lo chiamò il fratello. Inuyasha lo ignorò.

“ah, no…è vero che soffri l’aereo! Stavo quasi per scordarmelo!” aggiunse Sesshomaru provocandolo.

A quel punto il giovane non potè più ignorarlo.

Lo raggiunse con passo lento e calmo e, quando gli fu davanti, lo afferrò dalla maglia.

 

“Vedi di non farmi arrabbiare. Adesso sono un tuo insegnante e devi trattarmi come tale.”Bastarono poche, forti parole a far calmare Sesshomaru, che si risedette al proprio posto tossendo piano.

Kagome girò il capo e vide Inuyasha che la guardò di sfuggita. La ragazza non si stupì.

 

Dopo un quarto d’ora, l’aereo si decise a partire. Il velivolo si inclinò verso l’alto prendendo quota e Kaggy si tenne forte a qualunque appiglio, comprese le mani di Sesshomaru. Chiuse gli occhi deglutendo.

Il ragazzo dai capelli d’argento le prese la mano finchè l’aereo non prese stabilità.

 

“Va meglio adesso?” disse lasciandole il braccio.

 

“Sì, grazie” rispose Kaggy facendo un respiro.

Poi si tese in avanti chiamando una ragazza sul sedile di fronte a lei. Incominciarono a chiacchierare abbastanza animatamente, mentro Sesshomaru, cullato dagli ondeggiamenti dell’aereo, stava prendendo sonno. Si era anche svegliato fin troppo presto quella mattina. Provò a chiudere gli occhi e si addormentò di colpo.

 

*°*

L’immagine si fece sfocata. Era su un letto. Con un accappatoio addosso. Sotto nudo.

Scosse la testa due volte provando a ricordare cos’era successo. Come mai si trovava in quel luogo? Dov’era? Le tende erano chiuse; nella camera c’era una bella penombra. Un rumore di acqua che scorreva proveniva da quello che doveva essere il bagno.

Prima che potesse alzarsi per capire bene da dove proveniva il rumore, quest’ultimo cessò.

La porta del bagno si aprì e ne uscì una ragazza avvolta da un asciugamano rosa chiaro. Sesshomaru sbarrò gli occhi. E quella chi era? Che ci faceva nella sua stessa stanza?

La giovane dai capelli neri si avvicinò alla lampadina sul comodino e la accese. La luce le illuminò il viso.

 

Ka-Ka-Kagome…?” balbettò Sesshomaru deglutendo.

 

“Sì…chi pensavi che fossi, stupidino?” rispose Kagome prendendogli il naso.

Sesshomaru deglutì di nuovo.

 

Che ci facciamo qui?”

 

“Sai benissimo cosa dobbiamo fare……” disse Kagome facendosi scivolare l’accappatoio da dosso. Le forme sinuose del suo corpo vennero messe in risalto dalla luce opaca.

Sesshy aggrottò le sopracciglia facendo attenzione a non perdere la bava.

 

“Forza, tesoro, non vedo l’ora di fare un po’ di ginnastica…” sussurrò Kaggy stendendosi sopra il ragazzo. A quel punto il giovane perse la bava pensando che veramente Kagome avesse deciso di concedersi a lui.

Ma proprio quando stava per metterle le mani addosso, l’immagine divenne di nuovo sfocata

 

*°*

Sesshomaru si svegliò sudando e urlò.

 

“Kagome, sei una gran porca!”

 

Mezzo aereo si voltò verso di loro e Kaggy sobbalzò. Subito arrossì imbarazzata e si girò di scatto verso il compagno, questa volta arrabbiata.

 

“Mi spieghi cosa cazzo ti viene in mente??!” sbottò cercando di parlare piano.

Ormai gli occhi di quasi tutto l’aereo erano puntati su di loro.

Sesshomaru era ancora mezzo addormentato e, per svegliarlo dalla trance, la ragazza gli mollò un paio di schiaffi. Il giovane si svegliò di soprassalto del tutto incontrando gli occhi neri di Kagome, che contenevano un misto di confusione e rabbia.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Nello stesso momento, Miroku faceva sogni irrequieti, girandosi e rigirandosi tra le lenzuola del grande letto. Brividi di freddo gli penetravano la pelle, aveva l’abitudine di dormire a petto nudo. Si stava raggomitolando sperando di riuscire a scaldarsi quando qualcuno entrò nella stanza quatto quatto.

Il personaggio misterioso non si accorse del letto di ferro e lo urtò lanciando un gemito di dolore.

Miroku si svegliò di soprassalto come se fosse scoppiata una bomba e si mise a sedere spalancando gli occhi.

Davanti a sé, non molto lontano dal letto, vide un ragazzo che sapeva di conoscere bene. Gli venne improvvisamente un groppo in gola e lo stomaco si contorse costringendolo a deglutire.

 

E…tu che ci fai qui…?” chiese Miroku coprendosi con le lenzuola.

 

Ehh…pensavo che mi accogliessi con un tono più felice…” rispose Keisuke sorridendo strafottente.

 

Come se fossi felice di vederti…” borbottò Miroku senza farsi sentire. Poi parlò a voce un po’ più alta.

“Come hai fatto a entrare?”

 

“Per una qualche ragione, la porta d’entrata era socchiusa” rivelò il ragazzo passeggiando per la camera. Ecco spiegato la causa del gelo assurdo di quella notte. Ma come poteva essersi scordato la porta aperta per tutta la notte? In quei giorni proprio non connetteva, e la colpa era solo di quell’individuo che ora era davanti ai suoi occhi.

 

“Non hai ancora risposto alla mia domanda! Che ci fai qui? Cosa vuoi ancora da me?” riprese Miroku adirandosi un po’.

 

“Il replay di quella sera al pub…” lo provocò Keisuke avvicinandosi malizioso.

Il ragazzo col codino sentì il cuore battergli forsennatamente quando vide il viso dell’amico avvicinarsi pericolosamente.

 

“Ti prego, finiscila! Quella sera ero ubriaco da far schifo e tu ne hai approfittato! Se fossi stato sobrio non avrei mai fatto quello che ho fatto!” sbottò Miroku allontanandosi.

 

Ne sei sicuro?” la domanda messe in difficoltà il moro, che decise di non rispondere.

“Vedi? Adesso sei sobrio, però mi sembri molto vulnerabile…” Keisuke era prossimo alle labbra di Miroku, quando quest’ultimo si alzò dal letto e si diresse in bagno con una sola parola: “Sciocchezze!”

Si chiuse la porta alle spalle, si chinò sul lavandino e si sciacquò la faccia. Dopodichè prese il rasoio e cominciò a radersi il mento, senza una parola.

 

“Ehi, dai scherzavo…con te non si può scherzare!” rise Keisuke entrando in bagno.

 

“Non sai leggere?” chiese Miroku senza neanche voltarsi.

 

“eh?”

Il biondo diede un’occhiata alla porta sulla quale era stato infisso un biglietto: BUSSARE PRIMA DI ENTRARE.

Ohhh ma per favore! Certe volte mi sembri un bambino di 2 anni!” disse fregandosene della scritta e cingendo i fianchi di Miroku.

In un attacco difensivo, quest’ultimo si voltò di scatto urtando con il rasoio il viso dell’amico. Le labbra di Keisuke iniziarono a sanguinare.

 

“AHIA, CAZZO!” urlò portandosi le mani alla bocca. Miroku si maledisse a bassa voce alzando gli occhi al cielo e poi prese velocemente un pezzo di cotone e fece per tamponare le labbra del ragazzo, ma questo con uno scatto, si allontanò.

 

Cosa vuoi farmi ancora, eh? Non credi di aver già fatto abbastanza, cazzo?? Io me ne vado!”

Keisuke stava raggiungendo la porta quando Miroku lo tirò dal braccio.

 

“Fermo, idiota! Ho fatto il danno e adesso devo rimediare!”

 

“Adesso hai anche il coraggio di chiamarmi idiota? Senti, se ogni volta che vengo qui devo tornarmene a casa moribondo, io con te chiudo!” sbraitò il biondo alzando un dito.

 

“Cazzo urli? Stai esagerando come al solito! Siediti che ti medico!”

 

Io non prendo ordini da nessuno!” dopo questo sfogo, Keisuke cominciò a calmarsi e il moro ne approfittò per tamponargli il labbro inferiore.

 

“dai, siediti…” Con grande stupore di Miroku, l’amico gli obbedì sedendosi su una sedia un po’ inquieto.

“Scusa…non so cosa mi sia preso…” si scusò Miroku continuando a tamponare con il cotone le labbra sanguinanti di Keisuke. L’altro non parlò e si lasciò medicare osservando le mani del ragazzo che tremavano e sentendolo deglutire. Fece un risolino ironico.

 

“Cos’è…adesso sei imbarazzato?”

 

Non sono affatto imbarazzato!” rispose Miroku alzando la voce.

 

“Non dire cazzate…sai mentire…ma non con me!” disse Keisuke prendendolo dal mento. Il cuore di Miroku sembrava stesse per scoppiare nella gabbia toracica quando guardò gli occhi dell’amico. Cercò di abbassare lo sguardo, ma ogni suo sforzo fu inutile: era attirato in modo irresistibile da quegli occhi così verdi. I muscoli della bocca erano intorpiditi, la saliva era amara, il groppo in gola gli mozzava il respiro. E adesso che avrebbe fatto? Sarebbe caduto un’altra volta nella sua rete? Avrebbe fatto il suo gioco? O sarebbe scappato da quella situazione per tornare da Sango con la coscienza pulita e il cuore leggero? Ma se non lo baciava adesso avrebbe potuto pentirsene per tutta la vita. Prima che riuscisse a prendere una decisione, Keisuke si avvicinò senza preavviso e, tenendo stretto Miroku per timore che fuggisse ancora, lo baciò.

Miroku capì che ormai era fatta…quella volta non si sarebbero dati solo un innocente bacio…quella volta avrebbero sconvolto gli schemi, avrebbero scavalcato le leggi della natura…quella volta sarebbero andati fino in fondo senza pensare alle conseguenze…quella volta sarebbe stata molto speciale, sconvolgente per Miroku, fantastica per Keisuke, ma per entrambi di grande impatto. Quando Miroku si ritrovò sul bordo del letto, avvinghiato con Keisuke, riuscì ad essere sicuro soltanto di una cosa: Kouga aveva ragione…era gay…stava per avere un rapporto omosessuale…e ne era quasi fiero…sì…era gay……

Un occhio indiscreto, fuori della porta, aveva osservato la scena trattenendo il fiato e scuotendo in continuazione la testa…

Tsk…lo sapevo…” bisbigliò tra sé e per poi scendere nuovamente le scale.

 

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Dopo aver fatto il terzo grado all’amico, Kagome si tolse la cintura di sicurezza, si alzò e si diresse in bagno. Si mantenne a qualche sedile per non perdere l’equilibrio. Gli sguardi curiosi erano quasi finiti.

La giovane raggiunse la porta bianca con sopra stampato il tipico omino con la gonnellina. Prima di entrare diede un’occhiata al bagno degli uomini e vide un foglio appiccicato sopra con su scritto: INAGIBILE; GUASTO.

Beh a lei che importava? Fino a prova contraria non era un uomo.

Spinse la porta e la richiuse dietro di sé. E chi doveva trovarsi davanti?

 

“Io dovrei andare in bagno…” disse Kagome innervosendosi.

 

“Sei già in bagno.” Rispose tranquillamente Inuyasha prendendo una boccata dalla sigaretta.

 

Senti…non sono dell’umore giusto…potresti uscire?”

 

“Devo fumare…” si giustificò il ragazzo guardandola.

 

“Vai nell’altro bagno!” esclamò Kaggy, ma poi si ricordò che era inagibile.

 

“E’ guasto. Se vuoi puoi aspettare che finisca la sigaretta. Inuyasha stette appoggiato al muro espellendo una grossa nuvola di fumo.

 

“No! Mi dà fastidio questo odore. Me ne vado.” Ma kagome fu fermata da una mano che le afferrò il braccio.

 

Il mio non era un invito, era un ordine.

La ragazza sbuffò di proposito e si sedette sulla tavoletta del water con i gomiti appoggiati alle ginocchia.

Stettero per qualche minuto in silenzio, poi Kaggy aprì la bocca.

 

“Si può sapere perché prima non mi hai rivolto la parola? Insomma non credo di aver fatto qualcosa per non meritarmi un tuo saluto…beh alla fine non è che me ne importi tanto, però…” disse con la testa bassa. Inuyasha gliela alzò con un dito. I loro visi si ritrovarono vicinissimi.

 

Basta, stai parlando troppo…” poi la baciò senza lasciarle il tempo di rispondere. Lei non reagì di sua spontanea volontà, ma quando finirono di baciarsi, lo guardò interrogativo come per volere una spiegazione.

 

“Io e te dobbiamo stare lontani in questo periodo…almeno davanti al pubblico. Non posso rischiare che scoprano che tra me e te ci sia qualcosa. Potrei perdere il lavoro.” Inuyasha fu breve e conciso.

 

Capisco…

 

“Non davanti al pubblico…ma sembra che qui in questo bagno non ci sia nessuno, a meno che non abbiano nascosto una telecamera da qualche parte…” rise Inuyasha per poi chinarsi e baciarla di nuovo. Le piaceva. Kagome era come estasiata da quelle labbra così dolci…ma nonostante questo continuava a pensare che Inuyasha la stesse prendendo in giro, che la stesse usando solo per portarsela a letto. Avvolta da questi dubbi, fermò il ragazzo e con un debole “scusa” uscì dal bagno.

 

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I’m sorry!!!!

Sono consapevole del mio non enorme, non gigantesco…STRATOSFERICO ritardo! Questa volta non sono gli impegni che contano tanto, ma la mancanza di ispirazione che, se qualcuno di voi è scrittore/scrittrice, potrà benissimo capire!

Spero comunque che questo capitolo sia piaciuto tanto! ^_^

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato! Mi raccomando continuate a farlo! ^^

 

AL PROSSIMO CAPITOLO! KISSSSSSS

 

 

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Capitolo 20
*** Amore perso ***


Dance&love

Dance&love

Amore perso

 

Miroku aprì gli occhi frastornato. Era stato svegliato dal suo cellulare che vibrava sul comodino. Un messaggio di Sango.

 

BUONGIORNO AMORE MIO…SONO QUASI SOTTO CASA TUA, QUANDO SUONO FAMMI SALIRE COSI’ ANDIAMO INSIEME A SCUOLA…BACIO…TI AMO.

 

Il ragazzo lanciò scocciato il cellulare per terra e si mise una mano tra i capelli, spettinandoli un po’. Si mise a sedere nonostante le gambe gli facessero un male atroce; anche le braccia erano doloranti e facevano fatica a muoversi. Aveva dormito in una posizione particolarmente scomoda, con il braccio di Keisuke sotto la sua testa e le gambe intrecciate con quelle del ragazzo…aspetta un attimo…KEISUKE?? E’ vero…Keisuke

 

Miroku si alzò in piedi e voltò il capo quasi con timore, per poi vedere colui che quella notte era stato il suo amante. Il moro aveva voglia di urlare per quello che aveva fatto, ma era stufo di pentirsi e di piangere sul latte versato! Ormai era successo…sì, si era innamorato di un ragazzo…e non riusciva più a sopportare l’idea di essere fidanzato con Sango. Non si faceva sentire per tutto il giorno e poi saltava fuori proprio nei momenti meno opportuni. Stava arrivando, l’aveva detto, era quasi sotto casa, poi sarebbe salita senza preavviso e avrebbe assistito alla scena in cui Miroku cercava di spiegarle che non era come pensava e lei sarebbe scappata in lacrime…sì forse era questo che sarebbe successo…ma a lui non importava…possibile che fosse diventato così insensibile? Per di più verso la ragazza che non molto tempo prima avrebbe anche sposato, senza pensarci due volte!

 

Ma eccolo lì l’inconveniente. Colui che aveva davvero rovinato tutto. Eccolo lì che si rigirava fra le lenzuola sbadigliando e riprendendo sonno.

Miroku non sapeva più che pensare. Si buttò a peso morto sul letto a pancia in giù, facendo sussultare il compagno.

 

“Ma fai sempre così tanto casino quando ti alzi la mattina?” borbottò Keisuke affondando la testa nel cuscino.

 

“Zitto! Sto pensando!” lo zittì Miroku.

 

“Ma perché, tu pensi?” il ragazzo con il codino si voltò di scatto a guardarlo male.

Eddai, che scherzo! E a che stavi pensando?” chiese Keisuke sbadigliando sommessamente e mettendosi anche lui a sedere.

 

“A che cosa fare con la mia ragazza”

 

“La lasci…” disse semplicemente il biondo.

 

“Sì, come se fosse semplice!”

 

“Se vuoi ci parlo io!”

 

“Tu non parli con nessuno…te ne stai buono buono qui nel lettuccio…anzi vestiti và!” fece Miroku alzandosi, ma fu tirato indietro per il braccio.

 

“Mi vesti tu? Non son capace…!”

 

“Ma finiscila…Hanno suonato…minchia adesso che faccio?” chiese Miroku agitato quando sentì il citofono squillare. Era sul punto di rispondere, quando il ragazzo biondo lo raggiunse completamente nudo e prese il citofono.

 

“Ci parlo io…tu stai lì buono buono sul lettuccio…”

Il moro non fece in tempo a fermarlo che l’altro aveva già risposto.

 

“Chi è?......ah……. lo so che non sono Miroku. Certo che sei perspicace! Come hai fatto a capirlo?.......Chi sono io?........ma come non lo sai? Sono il ragazzo di Miroku………ah lui sta con te?...Com’è che ti chiami?...Sango?...mhm…no, non mi sembra di aver sentito questo nome ieri sera, né tanto meno stanotte! A parte che Miroku era più occupato a fare degli ansimi convincenti, piuttosto che parlarmi di te………cosa? Non ci credi a cosa? Al fatto che stanotte il tuo ragazzo ti abbia tradita? Se vuoi te lo faccio dire da lui! Guarda, è qui vicino a me che non si è ancora rivestito…ha pure dei bei boxer. Puma, giusto? Ho indovinato la marca?.........ehi ragazzina?? Ci sei? Yuuuu? Ops, forse si è offesa, io non la sento più!” così dicendo, Keisuke rimise al suo posto il citofono e poi si rigettò sul letto, non facendo caso alla faccia sbalordita e drammatica di Miroku.

In seguito se ne accorse.

 

“Beh, che c’è? Che fai lì impalato? Lo so che sono troppo bello, ma addirittura fissarmi così! Lo so che mi mangi con gli occhi!”

Miroku dovette ammetterlo. E dovette anche ammettere che Keisuke l’aveva liberato di un bel peso, anche se in modo un po’…beh in modo un po’…un po’. Il moro si diresse verso il letto fingendosi arrabbiato. Keisuke si nascose sotto le lenzuola urlando come un idiota.

 

“No, non mi picchiare, non mi fare la bua!”

Miroku sbuffò –Ma può essere tanto stupido?”-

 

“Dai, esci di lì! Conto fino a 3…” lo intimò il giovane.

 

“Non sapevo che avessi imparato a contare!”

 

“Questo è troppo!” esclamò Miroku alzando le lenzuola e facendo il solletico al ragazzo, che per poco non cadeva dal letto. Risero entrambi per un bel po’, finchè Keisuke non fece segno di fermarsi.

 

“Lo sai che sembriamo due femminucce, vero?” disse.

 

“TU sembri una femminuccia!”

 

“Vuoi vedere che ti faccio cambiare idea?”

 

“Ne dubito…” commentò Miroku alzando le sopracciglia. L’altro rise beffardo, gettò le lenzuola da un lato e si mise a cavalcioni sul busto del moro. Quest’ultimo si eccitò all’istante e, senza rendersene conto, iniziò a fremere per poi stringere tra le braccia il suo amante. Keisuke lo guardò sognante e poi prese a baciarlo violentemente, accarezzandogli il torace, con movimenti da far girare la testa.

 

“Allora…pensi ancora che sia una femminuccia?”

 

“Sì…non mi hai ancora mostrato del tutto la tua virilità…”

 

“Ah…vuoi che vada fino in fondo eh?” queste furono le ultime parole di Keisuke, perché subito dopo venne aggredito da un lungo bacio, seguito da un rapporto indimenticabile. E mentre i due ragazzi si stavano godendo in pieno la mattinata, Sango correva in lacrime, disperata e senza una meta. Si sentiva persa, abbandonata, inutile, idiota. Aveva perso tutto! Non aveva più nessuno che stesse dalla sua parte: Kagome era partita, Miroku l’aveva tradita e Koga era in crisi perché aveva litigato con Miroku e non voleva parlare con nessuno, se non con la sua stessa coscienza. La ragazza non sapeva più che fare. Se piangere, arrabbiarsi, ridere per quanto sia stata stupida a fidarsi di un ragazzo……Perché tutti gli uomini erano uguali? Perché? Basta, Sango aveva deciso…sarebbe passata anche lei sull’altra sponda…tanto non aveva niente da perdere…niente…

 

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Due occhi spenti e neri correvano oltre il finestrino. Il cielo era diventato limpido, l’aereo stava scendendo di quota e i palazzi si riuscivano a intravedere.

Pochi minuti dopo, il velivolo aveva già toccato terra e poi si fermò quasi di botto. Kagome uscì dall’aereo senza aspettare London, fingendosi offesa. Ma poi forse lo era davvero…cioè insomma! L’aveva lasciata da sola in balia di quel mostro di Sesshomaru…che per di più faceva anche sogni erotici su di lei! Ma che aveva fatto per meritarsi tutto questo? E non era ancora finita lì!

 

… …

 

I ragazzi entrarono con cautela, uno per uno, nella halle dell’albergo, trascinando ognuno i propri bagagli. Kagome si fermò appoggiando la valigia e sgranchendosi le gambe: poi guardò la sala: non ne aveva mai viste di così grandi! I lampadari erano enormi e le pareti erano decorate da affreschi stupendi. Stare lì dentro le dava un non so che di importante. Mentre la fila di ragazzi procedeva verso le camere, London raggiunse l’amica.

 

“ma dov’eri finita??” chiese London trascinando a fatica il suo bagaglio, che era tre volte più grande di lei.

 

“Io con te non ci parlo!”

 

“L’hai appena fatto!” rise London.

 

“No, parlavo con quella dietro”

 

“Anche adesso parli con quella dietro?”

 

“C’è una mosca fastidiosa che continua a ronzarmi intorno, non la sopporto più!” disse Kagome fingendo di scacciare una mosca.

 

“Dai…parlami finchè stiamo insieme… non possiamo scegliere la persona con cui condividere la camera…” commentò la ragazza malinconicamente.

 

“Come no?? Che fanno, ci smistano?” esclamò di scatto Kaggy.

 

“Già……oh…ti stanno chiamando! Mi sa che devi già andare! Se capiti con un bel fighetto, avvisami e io verrò subito da te!” sorrise London e poi spinse l’amica in avanti, che si ritrovò davanti ad un’insegnante di ballo classico che teneva in mano una lista.

 

Higurashi…camera numero 17…con Lakuni” disse quello.

Kaggy sbuffò. Già il cognome non le presagiva niente di buono…per non parlare del numero della camera! Inuyasha si offrì di accompagnare i ragazzi alle camere. Arrivati davanti alla numero 17, Inuyasha si accostò all’orecchio di Kagome.

 

“Io dormo proprio nella stanza di fronte…non provare a fare la furba…perchè ti controllo…”

La ragazza scosse la testa sorridendo ed entrò seguita da una ragazza. E così la sua “compagna” era una ragazza. Tanto meglio…

Una volta chiusa la porta, Kaggy si sedette sul letto e incominciò a togliere la roba dalla valigia, osservando l’altra ragazza che, invece, aveva lanciato la sua borsa sul pavimento e si era chiusa in bagno sbattendo la porta. Mah…

 

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I ragazzi avevano due giorni per esercitarsi prima dell’esibizione ma, prima di quel giorno, Kagome voleva vedere il padre. La voglia era troppo forte, la curiosità di dove viveva, dove lavorava, come passava il tempo, era troppa!

Così, quando ne ebbe l’occasione, chiese al “capogita” il permesso di poter uscire dall’albergo per raggiungere il luogo dove abitava il padre e gli mostrò il biglietto su cui era scritto l’indirizzo. L’uomo fece un cenno di permissione, ma poi aggiunse:

 

“Però,sicuramente non ti lascerò andare da sola…Sarai accompagnata da un insegnante…e magari anche da un altro ballerino”

 

Ok…” annuì Kaggy.

 

Quel pomeriggio la ragazza si fece trovare sulla soglia dell’uscita dell’hotel.

 

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Ciao Gente…che ve ne è sembrato di questo capitolo?? Ha saziato un pochetto la vostra fame di capitoli? Eheh

Lo so, aggiorno molto lentamente, ma ormai questo è il mio ritmo…poi ora arriva l’estate e diventa difficilissimo riuscire a scrivere qualcosa…ma abbiate buona fede, perché io non sparisco mai del tutto!!

Ringrazio tutti coloro che continuano a commentare! GRAZIE!! E se avete qualche consiglio da darmi riguardo alla piega che sta prendendo la storia, fate pure!! J

Alla Prossima!!

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Capitolo 21
*** La candela nel baratro ***


Dance&love

Dance&love

La candela nel baratro

 

 

Kagome stava aspettando nella hall dell’albergo.

Era distratta. Pensava al padre, a come poteva essere cambiato in quei due anni, se l’avrebbe riconosciuta, che cosa gli avrebbe detto. Forse “ciao, papà, sono tua figlia Kagome, lieta di rivederti” Naa, troppo formale e spedita.

Magari un “ciao, papi!” con tanto di abbraccio fino a spezzargli le ossa. No, questo era decisamente drammatico. Si diede un pugnetto in testa per schiarirsi le idee e non fece nemmeno in tempo a metterle in ordine, che venne raggiunta dai suoi due accompagnatori.

 

“Ma non è possibile..” si ritrovò a predicare a bassa voce alzando gli occhi al soffitto.

Davanti a lei si trovavano i due individui con cui avrebbe voluto non avere nessun tipo di contatto.

Il primo era ovviamente Inuyasha. Chi potevano scegliere come accompagnatore se non lui? Aveva una giacca di pelle nera sopra una maglia bianca e dei jeans stinti. Proprio azzeccato l’abbinamento.

L’altra persona, invece, non avrebbe voluto neanche guardarla.

Con una felpa verde scuro e dei pantaloni neri a vita bassa, Naraku stava lì, con il suo solito sguardo da drogato.

 

“Cosa c’è? Non mi vuoi?” Era Inuyasha ad aver parlato, dopo aver notato con piacere l’espressione sconsolata della ragazza.

 

“Io non ho aperto bocca. Vogliamo andare?” tagliò corto Kagome uscendo dall’hotel. Naraku fulminò l’insegnante con gli occhi, prima di uscire anche lui.

 

Utilizzarono i mezzi pubblici. Inuyasha si fece ripetere più volte l’indirizzo da Kagome e poi chiedeva informazioni, con una disinvoltura incredibile, ai conducenti dei mezzi. Dove aveva imparato il francese così bene, non si seppe mai. Naraku stette in silenzio per tutto il tragitto e teneva gli occhi fissi a terra, quasi gli facesse male alzarli appena.

 

Finalmente raggiunsero la destinazione prefissata.

Non fu difficile trovare la palazzina dove abitava l’uomo, ma Kagome pensò immediatamente di aver sbagliato strada. Eppure la via era giusta e il numero dell’abitazione anche. Non potevano esserci stati errori.

E allora perché si sentiva così fuori luogo? Inuyasha rispose ai suoi pensieri mentre si accendeva una sigaretta.

 

“Non vive certo nel lusso, tuo padre.”

La palazzina era piuttosto mal messa. C’erano crepe dappertutto e il portone era vecchio e scolorito. Di certo non una delle più belle case di Parigi.

Kagome si accostò alla porta ma…non c’erano citofoni! Come avrebbe fatto?

Sconsolata, si voltò per chiedere aiuto agli altri due: lo sguardo di Naraku era assente, mentre Inuyasha si era già allontanato e aveva preso aria nei polmoni, pronto a mettersi a gridare.

 

“Ehi, voi della palazzina! Siete morti assieme alla casa o è sopravvissuto qualcuno?...Allora?” urlò con potenza e sembrò che volesse svegliare anche le vie accanto dal sonnellino pomeridiano.

Kagome si vergognò quando un uomo si affacciò al balcone, urlando un “chi è che fa casino a quest’ora?!” chiaramente alterato.

 

“E’ tutto tuo.” Le disse Inuyasha lasciandole la parola. Che bastardo.

 

“Ehm…mi scusi…Vorrei sapere se qui vive un certo Kristoph Higurashi…” chiese la ragazza più silenziosamente che poteva.

 

Higurashi? Sì, stava qui.” Rispose l’altro.

 

“Stava?? Perché, ora dove si trova?”

 

Ma tu chi sei, scusa?” domandò l’uomo grattandosi la pancia.

 

“Sua figlia.”

 

“Sei sua figlia e non sai che cosa gli è successo?” a quella domanda, Kagome si fece più seria che mai ed iniziò a preoccuparsi. Non riuscì neanche a rispondergli per lo spavento, così l’uomo continuò.

 

“E’ in ospedale. Sembra che sia grave.”

Una pugnalata colpì in pieno stomaco la povera ragazza. No, non avrebbe retto anche questo. La mente le si fece annebbiata e, inconsapevolmente, perse l’equilibrio e svenne. Naraku la soccorse per primo e Kagome riuscì a intravedere il suo viso da drogato prima che la vista la abbandonasse e attorno a lei diventasse tutto buio.

 

§§§

 

“Oh, ma guarda. Si è svegliata.”

Kagome fu destata da una voce calda e profonda. Aprì gli occhi e il suo sguardo incontrò quello di Inuyasha. Quegli strani occhi dorati le mettevano lo stomaco in subbuglio. Si accorse di avere la testa appoggiata sulle gambe del ragazzo.

 

“Dove…Dove siamo?” chiese alzandosi in fretta e tenendosi tra le mani la testa che le girava ancora.

 

“In ospedale. Da tuo padre.” Rispose Inuyasha.

 

“Mio padre?? Dove??” si agitò Kaggy.

 

“Tranquillizzati. Stavamo aspettando che ti svegliassi per chiedere a qualcuno di potergli fare una visita.

 

Kagome era troppo confusa per ragionare e si fece trascinare dai due accompagnatori, che si avvicinarono ad una infermiera e le chiesero qualcosa che lei non avrebbe mai capito. Magari quando sarebbe tornata a casa, avrebbe fatto un corso intensivo di francese…

L’infermiera annuì più volte e li accompagnò alla porta desiderata.

Kaggy ebbe quasi timore di aprire quella porta, ma si fece coraggio e la spalancò.

 

Sul letto d’ospedale vi era un uomo. Era circondato da fili e una flebo con del liquido verdastro troneggiava sulla sua testa. Si guardarono entrambi.

Kagome fece un singhiozzo. Si era ripromessa di non piangere, ma non ce la fece e lasciò cadere qualche goccia sulle sue guance.

 

“Sei proprio tu, Kagome?” chiese suo padre guardandola con stupore.

 

Aha!” fece l’altra, e corse verso il suo letto abbracciandolo delicatamente.

Prima che potessero entrare anche Naraku e Inuyasha, si presentò un’altra infermiera, che disse che le visite erano riservate ai soli parenti.

 

“Io sono il fratello maggiore. E lei è mia sorella.” Fece Inuyasha in un francese perfetto, indicando Kagome. Naraku non seppe cosa dire e fu costretto a lasciare la stanza.

“Fai il bravo, là fuori.” Gli disse Inuyasha con un sorrisetto prima di entrare.

 

“Vedremo chi riderà per ultimo, professore.” Sussurrò di rimando il moro.

 

Kagome e Inuyasha presero una sedia ciascuno e si sedettero accanto al letto dell’uomo.

 

“Che ti è successo, papà? Come mai sei in queste condizioni?”

 

Ahh tesoro! Tuo padre è un uomo sfortunato, gliene capitano di tutti i colori! Sembra che mi sia venuto uno strano tipo di influenza…non so nemmeno io cos’è!” rispose con il suo solito tono di voce caloroso.

 

I due parlarono ancora per un po’ e Inuyasha ascoltava ogni singola parola, invidiando un po’ quel rapporto padre-figlia che lui non aveva mai avuto.

Ad un tratto però…Kristoph si fece serio. Gli occhi gli divennero lucidi e fece un lungo respiro prima di iniziare di nuovo a parlare.

 

Kagome, tesoro mio, ora che ci sei, ho deciso…ecco, ho deciso di dirti finalmente alcune cose…delle cose di cui non ti ho mai parlato…e me ne pento…

Anche la figlia divenne seria d’un colpo.

 

“Di che si tratta papà? Sono pronta ad ascoltarti, per tutto il tempo che vuoi.

 

“Bene.” L’uomo fece nuovamente un respiro profondo.

“Tu conosci il vero motivo per il quale io e tua madre ci siamo separati?”

 

“…Era perché lei ti tradiva.” Disse convinta.

 

“No, tesoro. Era l’esatto contrario.”

Già a quell’affermazione, Kagome si alterò, ma il padre cercò di tranquillizzarla.

“Stai calma, non è solo questo che volevo dirti. Vedi, io tradivo tua madre. L’ho tradita con una donna più giovane e bella di lei. Era bionda e aveva dei grandi occhi azzurri come il ghiaccio. Ci siamo messi insieme, e io vivevo una doppia vita. Dal lunedì al venerdì stavo con te, tua madre e tua sorella, mentre nel week end mi vedevo con l’altra donna…

 

“Allora non erano viaggi di lavoro…” Kagome si stupì di non aver mai capito niente.

 

“No, non lo erano. Vorrei parlarti seriamente, Kagome, e finalmente confidarti tutto quello che mi sono tenuto dentro. Io e quella donna ci siamo amati spesso. Il nostro amore era incontrollabile, era qualcosa di eccezionale. Ma questa passione è sfociata in qualcosa che non doveva accadere…

Kagome aveva già un presentimento e Inuyasha se ne accorse solo dandole un’occhiata.

“Lei è rimasta incinta. E io non lo sapevo. Quel periodo era un po’ critico per noi. Litigavamo sempre più spesso e lei era così nervosa…Non potevo sapere. Così ho pensato che, in fondo, tra noi non potesse funzionare e sono tornato da tua madre, come afflitto dalle mie responsabilità. Fece una pausa per far riprendere la figlia. Lei era stranamente lucida, e lo guardava in faccia senza mai distogliere lo sguardo.

 

“Continua.” Disse.

 

“Dopo un anno, quella che era stata la mia amante, mi mancava. Decisi di andarla a trovare, almeno come un buon amico. Ma quando sono arrivato a casa sua, era tutto diverso da come lo ricordavo. La sua abitazione sembrava cadere a pezzi…”

 

-Come la tua, d’altronde.- pensò Kagome istintivamente.

 

“…bussai alla sua porta. Lei mi aprì. La sua casa era un disastro, ma ora non sto a dirti. Appena mi vide, mi urlò contro tutta la rabbia che provava per me. Era talmente furiosa che mi raccontò della sua dolorosa gravidanza, di come aveva partorito tutta sola e di come aveva iniziato a perdere soldi per prendersi cura della bambina. Perché era una femmina, sai? Mi ha raccontato di come non riusciva a nutrirla, perché era troppo povera. E infine mi ha raccontato di averla lasciata in un orfanotrofio, all’età di un anno e mezzo, perché lì si sarebbe sicuramente trovata meglio e non avrebbe sofferto la fame. E ha detto che quando si sarebbe arricchita, sarebbe tornata a prenderla e avrebbero vissuto felici. Senza di me. Io restai basito e mi sentii morire. Lei mi sbattè la porta in faccia e io piansi molto.”

 

Nella stanza cadde un silenzio disumano, rotto solo dal ticchettio dei macchinari dell’ospedale.

Inuyasha, che non si era perso una sola vocale, si azzardò a parlare.

 

“Che fine ha fatto adesso la bambina?”

Kristoph lo guardò a lungo, poi scosse la testa.

 

“Non lo so.”

 

“Papà io…ho un’altra sorella?” chiese la ragazza, incredula che tutto questo stesse realmente accadendo. Il padre annuì.

 

Cosa sai dirmi di lei? Voglio sapere. Voglio sapere tutto di lei.”

 

Anya mi ha lasciato una sua foto. Non l’ho mai vista dal vivo.” Kristoph prese il portafoglio dal comodino e ne estrasse una foto, che mostrò a Kaggy. Lei osservò la dolce bambina con le lacrime agli occhi: era bellissima. Due occhioni azzurri e delle labbra piccole a forme di rosa. Le braccine sembravano piccoli salsicciotti.

 

“Che bella…”

 

“Già…” fece Inuyasha dietro di lei.

 

“Papà, chi è Anya?” all’improvviso quel nome si fece largo tra i suoi ricordi, ma erano ricordi offuscati e non sapeva rimetterli in ordine.

 

Anya era la mia amante.”

 

“Ah…Come si chiama la bimba?”

Il padre fece un sorriso sforzato.

 

Anya l’ha voluta chiamare con il nome che io adoravo tanto. La chiamò Kagome.”

 

K-Kagome?? Si chiama come me?? Kagome Higurashi??” la figlia aveva gli occhi stralunati.

 

“Sì. Ma…Ho saputo che alla fine Anya non è riuscita nel suo intento. Non è riuscita a riprendersi la bambina.”

 

“Perché?”

 

“Perché era già stata adottata da qualcun altro. Una famiglia inglese, se non erro. Quando è stata adottata, Kagome aveva circa 7 anni e, per ringraziare la famiglia che l’aveva presa con sé, aveva deciso di cambiare nome e diventare a tutti gli effetti la loro figlia.” Kagome stava iniziando a ricollegare tutto e ogni pezzo del puzzle stava tornando al suo posto.

 

“E come ha deciso di chiamarsi?”

 

“……London Smith.”

 

Kagome si sentì cadere in un baratro senza fondo.

E non sapeva se avrebbe più rivisto la luce.

Ma una piccola candela accesa c’era.

Sì, c’era, ed era dietro di lei e le appoggiava una mano sulla spalla.

 

“Non disperare. Ci sono io qui con te.” Le sussurrò Inuyasha.

Dopo queste parole, la ragazza svenne per la seconda volta consecutiva.

 

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Ta-daaaan!

Non ve l’aspettavate eh?

Eh, già, chi si aspettava la mia ricomparsa? (ennesimo silenzio generale e palla di fieno che rotola nel deserto)

Nessuno! Allora avevo ragione ^^.

Mi sono presa il mio bell’anno di pausa (non so se è davvero un anno, ma approssimo sempre per eccesso xD).

Come va con questo capitolo? Ricordate ancora qualcosina di questa ff? O avete già gettato tutto nell’angolo della dimenticanza? ^^.

Volevo ringraziare Silvia, che mi ha fatto capire quanto piaceva questa storia e quanto sia stata egoista a non farla finire. Ma le idee svaniscono col tempo e la fantasia con esse. Anche se spero che questo capitolo sia stato abbastanza fantasioso ^^.

Ringrazio di cuore anche chi continua a seguirmi e a recensire, quindi grazie a mistica88, jessy101, tomikkbill, pretty e FlyingSquirrel.

Naturalmente il grazie è rivolto anche a colore che hanno messo la mia ff tra i preferiti, ovvero:

1 - abbie
2 - Allimac
3 - anon19000
4 - AYRILL
5 - Bchan
6 - BebyChan
7 - Carotina
8 - DarkyChan
9 - eiby
10 - Erinlaith
11 - excel sana
12 - fmi89
13 - fra007
14 - giagiotta
15 - hachi22
16 - jessy101
17 - Kaggy92
18 - kaggy_chan
19 - Kagome 13
20 - kagome93
21 - kagome95
22 - kagomechan89
23 - kagura_san
24 - lady_black
25 - Michiyochan
26 - Millennia Angel
27 - mistica88
28 - nefertade
29 - SangoHachiko

30 - sfigatalcubo
31 - sweetprincess
32 - zac
33 - _Dana_

 

Siete davvero tanti! Sono commossa *______*

GRAZIE GRAZIE A TUTTI !!

 

ALLA PROSSIMA !!!

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Capitolo 22
*** Gioia inaspettata ***


Dance&love

Dance&love

Gioia inaspettata

 

 

Per la seconda volta, Kagome si risvegliò frastornata e per la seconda volta, la testa le girava come una trottola. Era appoggiata ad un muro di piastrelle fredde e Inuyasha le tamponava la fronte con un fazzoletto bagnato e freddo anche quello. Si alzò di scatto. Era in un bagno.

Il ragazzo non fece alcuna mossa e attese che lei si rendesse conto della situazione in cui si trovava.

Quando ebbe realizzato il tutto, Kagome chiuse forte gli occhi, quasi frustrata, poi li aprì e li rivolse verso Inuyasha.

 

“Dimmi…Dimmi se può andare peggio di…” Kagome venne zittita da un dolce bacio. Il carattere duro e freddo del ragazzo dai capelli d’argento si era addolcito e aveva sentito il bisogno di consolare.

Come fosse il rimedio a tutte le sue preoccupazioni, Inuyasha fece tranquillizzare Kagome e la riportò nella stanza del padre che, pietrificato dalla reazione della figlia, riuscì a dirle solo un misero “ciao” e i due si congedarono.

 

Nel corridoio, Naraku aspettava, con gli occhi rossi da satanasso.

Quando vide professore e alunna abbracciati, iniziò a sbuffare come un matto, si alzò di scatto e uscì dall’ospedale, infischiandosene dei richiami dell’insegnante.

 

“E ora dove crede di andare quel matto??

 

“Forse torna in albergo…” optò Kaggy con voce flebile.

 

“Bah…” commentò l’altro. Dopodichè uscirono anche loro per tornare in hotel.

 

§§§§

 

Miroku non riusciva ancora a crederci.

Stava camminando per strada mano per mano con un ragazzo.

Era tutto così diverso per lui.

I baci, le carezze, le parole dolci…Ma che gli era successo? Non sembrava più lui!

Lui e Keisuke stavano facendo una delle loro lunghe passeggiate e decisero di fare una sosta in un parco. Si fecero prestare una palla e si misero a giocare a calcio come dei gagni, con tanto di pallonate in mezzo alle gambe.

 

“Non provarci mai più! O non sarò più in grado di procreare!” esclamò Miroku ad un certo punto.

 

“Procreare?? Ma come parli?? E poi, adesso che stai con me, non hai più bisogno di procreare!

 

“E se avessi intenzione di lasciarti?”

Keisuke si fece serio, credendo alle parole del ragazzo.

Scherzavo, scemo! Sarei un pazzo se pensassi di mollarti!” e gli tirò il pallone in faccia. Risero entrambi di gusto. Dopo aver fatto gli scemi correndo come pazzi, si sedettero all’ombra si un albero e Keisuke si stese con la testa sulle gambe di Miroku. Quest’ultimo tirò fuori dalla tasca una mela e si mise a sgranocchiarla.

 

“Dai! Ti sei portato la mela??” rise Keisuke.

 

Aha

 

“Bah…Sei un salutista del cazzo…”

 

“Il salutista del cazzo è abbastanza forte e può spaccarti quella bella faccia che ti ritrovi in pochi istanti.” Disse tranquillamente l’altro.

 

Gnè gnè gnè” lo canzonò il biondo, poi si ficcò una cuffia dell’mp3 nelle orecchie. Con un “No, ma estraniati pure!” Miroku gli prese una cuffia per ascoltare della musica. In riproduzione a volume massimo c’era “A te” di Jovanotti. Alzandosi, Keisuke si mise a cantare come un idiota nell’orecchio libero del moro:

 

“A te che sei………… Semplicementeeee gay!”

Miroku lo guardò male, ma non riusciva a resistere a quel sorriso innocente e a quell’espressione che aveva sul viso. Gli accarezzò i capelli e lo baciò con tenerezza. Una bambina che giocava con la palla, si fermò con la bocca spalancata.

 

Mammaaa! Due signori maschi stanno facendo sesso!” urlò quasi piangendo.

I due si bloccarono subito e si divisero posizionandosi a enorme distanza l’uno dall’altro e fingendo di non conoscersi.

 

“Tesoro! La mamma non ti ha insegnato a dire le bugie! Non si offendono le persone più grandi!” disse una donna, rimproverando la piccola. Quella si fece trascinare dalla madre, ma stette ancora a guardarli per un bel pezzo.

Miroku fece un respiro profondo e raggiunse la strada principale del parco, seguito dall’amico.

Il moro aveva un’espressione che da divertita era diventata malinconica.

 

“Che c’è?............Ti manca Sango, vero?”

Miroku si voltò stupito. Aveva indovinato.

 

C-Come hai fatto a capirlo? Sembra che tu mi conosca da sempre…”

 

“Beh, in un certo senso è così…” fece Keisuke con le braccia dietro la testa.

 

Ma che dici? Se ci siamo conosciuti un mese fa!”

 

“TU mi hai conosciuto un mese fa…Io ti osservavo da molto tempo. Sei un cliente abituale del bar di Kohaku e company, no? Loro sono anche miei amici. Ti presentavi nel bar in orari precisi e in giorni precisi: il lunedì, il mercoledì e il giovedì ci fai un salto veloce di pomeriggio presto per prenderti un caffè, di martedì e venerdi vai per far colazione la mattina e nel weekend passi la serata a chiacchierare con amici e amiche E ho visto spesso Sango Avevi fatto una buona scelta, non c’è che dire…”

Miroku si incupì.

Ehi, ma ora ne hai fatta una migliore! Comunque ti vedevo sempre. Eri tu che non vedevi me, o sbaglio?” chiese il biondo sorridendo.

 

“Ehm…già! Scusami!”

 

“Perdonato! Almeno adesso sai perché ti conosco così bene…So anche come prendi il caffè!” esclamò il ragazzo con entusiasmo.

 

“Seriamente??? E come??”

 

“Lungo! Anche inconsciamente, ti piacciono le cose lunghe, ammettilo!

Un altro pugnetto amichevole raggiunse il volto di Keisuke ed entrambi risero per tutto il pomeriggio.

 

§§§§

 

Ma c’era qualcun altro che non se la passava tanto bene.

Kagome tornò in albergo ancora scioccata e Inuyasha dovette accompagnarla fino in camera per assicurarsi che non si accasciasse ancora al suolo.

La fece stendere sul letto e le baciò la fronte.

 

“Sei stata proprio un’ingenua a non accorgerti di nulla.” Le disse sorridendo.

 

Stà zitto, professore dei miei stivali!” gli rispose Kagome acida.

 

“Ehi, guarda che ti metto una nota di demerito!”

Ma Kaggy non rise. Si stropicciò gli occhi e guardò negli occhi dorati il ragazzo.

 

“Che stupida che sono. Me la sto prendendo con te, mentre dovrei ringraziarti per quello che stai facendo per me…Davvero, scusami…” le sue scuse erano sincere e il tono di voce era triste e pacato.

 

“Non fare la vittima adesso. Però dovresti considerarti fortunata: non aiuto quasi mai la gente, e questo vuol dire che non mi sei così indifferente.

Kagome accennò al suo primo sorriso di quel giorno e lo ringraziò gettandogli le braccia al collo e inspirando a fondo il suo dolce, ma aspro profumo al limone.

Proprio in quel momento, la porta si spalancò e sulla soglia apparve London, che però non rimase così stupita di vedere quei due abbracciati, come se già se l’aspettasse.

 

“AHHH-EM” si schiarì più forte che poté la gola e Inuyasha si separò da Kagome per poi accingersi a lasciare la stanza con un “a domani” distratto.

 

London si buttò di peso sul letto di Kaggy.

 

We! Fate sul serio voialtri! Che carini!!” esultò.

Kagome la guardò, ma questa volta con occhi diversi. Diamine. Quella che aveva davanti era sua sorella! Solo Dio sapeva come si sentiva in quel momento.

“Uhm…Ho detto qualcosa che non andava? E’ successo qualcosa Ka-chan?”

L’altra la fissò con decisione.

 

“Dimmelo tu……Kagome Higurashi.”

London deglutì subito e si sentì come la colpevole di un grave reato. Ci mise qualche minuto prima di connettere e poter rispondere.

 

“E tu…come fai a sapere che…?” ma fu interrotta.

 

“Non importa come faccio. Resta il fatto che tu me l’hai nascosto per tutto questo tempo!” esclamò Kagome indignata.

 

“Cosa?? Che cosa ti ho nascosto?! Il fatto che abbia vissuto fino a 7 anni in un orfanotrofio, che non so che fine abbiano fatto i miei veri genitori e che ho il tuo stesso nome?? Era così fondamentale saperlo?” si alterò l’altra.

 

“Come? Vuol dire che…non sai altro?”

La ragazza la guardò spalancando i suoi occhi color del ghiaccio.

 

“Perché, c’è dell’altro?”

Kaggy annuì solennemente e fu subito spronata dall’amica a raccontarle tutto quello che aveva saputo, dalla prima a l’ultima parola.

Seppur con esitazione, Kagome le parlò dell’incontro con suo padre e del suo racconto intricato e del quale, inizialmente, aveva capito ben poco. London restò ad ascoltarla col fiato sospeso, poi…un fatto inatteso. Alla fine del racconto, sul suo viso apparve un grande sorriso e iniziò ad esultare.

 

“Non posso crederci! Sei mia sorella! Oh, che gioiaaa!” urlò abbracciandola e riempiendola di baci. Non era rimasta di stucco, anzi! Sembrava davvero felice e Kagome gliene fu quasi grata. Grazie alla sua amica, o sua sorella, il suo umore migliorò e insieme si misero a canticchiare canzoncine felici fino a notte fonda.

Poi si ricordarono che la sera dopo si sarebbe svolto il concorso ed andarono subito a letto, per recuperare le forze e non accumulare sonno.

Kaggy ritrovò il sorriso: presto si sarebbe esibita nel famoso Opèra de Paris!

 

§§§§

 

Era notte fonda e una ragazza dai lunghi capelli color ebano beveva grandi dosi di caffè per tenersi sveglia. Vagava per la camera, con una voglia matta di dormire, ma con la paura di farlo: aveva il timore di sognare Miroku, e quel bastardo non voleva vederlo mai più, nemmeno nei sogni!

Erano due notti che non dormiva e versava in uno stato pietoso.

Aveva tentato più volte di chiamare Kagome, ma il cellulare non prendeva mai.

Sconsolata, si buttò sul letto e afferrò il telefonino. Compose un messaggio e lo inviò a qualcuno che sapeva avrebbe risposto.

 

sei sveglio?”

 

Infatti la risposta di Kouga arrivò in un batter d’occhio.

 

“Certo, come al solito. Devi dirmi qualcosa?”

 

Sango riprese a scrivere.

 

“Sì…sono stata fregata un’altra volta”

 

Kouga sapeva già a chi si riferiva la ragazza, ma fece finta di nulla.

 

“Da chi?”

 

“Dal tuo migliore amico”

 

“Mi dispiace…”

 

“Grazie”

 

I due smisero di messaggiare e, dopo un quarto d’ora, arrivò un altro messaggio di Kouga.

 

“Stai dormendo?”

 

“No, non ci riesco…”

 

“Vieni da me, allora”

 

“In che senso?”

 

“Prendi la tua roba e vieni a dormire da me. Non ci riuscirai mai da sola…”

 

Sango pensò che aveva assolutamente bisogno di qualcuno a cui scaricare i problemi, in mancanza di Kagome. Così prese qualche vestito, lo infilò in una borsa capiente e, senza pensarci due volte, in punta di piedi, uscì di casa.

Diedi minuti dopo, era sotto casa dell’amico.

 

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Ciao!

Che dite, ho aggiornato in fretta questa volta?

Dai, non è da me (non lo è per niente_nd_inu)

(E tu da dove spunti fuori?? Ti eri perso nei meandri della mia testa?_nd_me)

(Eh sì…mi sentivo così sperduto in un posto così cupo e vuoto…_nd_inu)

(Scusa???Guarda che ci metto poco a farti uscire di scena!_nd_me)

(E va bene, ci do un taglio…tsk…_nd_inu)

 

Boh, dopo le scenette spastiche che mi mancavano tanto, passerei ai ringraziamenti per gli ultimi commenti:

fmi89: spero di aver aggiornato abbastanza in fretta e sono contenta che ti sia appassionata alla mia storia! ^^. Ho un finale in mente, anche se non sono sicura che piacerà a tutti…Alla prossima, ciao!

Mistica88: scusami! Anche io me la sono dovuta rileggere tutta! (come ogni scrittrice che si rispetti T_T _nd_inu). Grazie del commento!

Bellatrix_Indomita: ma ciao cara! Eccoti il tuo capitolo. Letto per bene? Spero ti sia piaciuto ^^.

 

Alla prossima!!

 

Mirokia

 

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Capitolo 23
*** Altre minacce ***


Un raggio di sole che filtrava dalle serrande svegliò Kagome e la sua compagna di stanza

Dance&love

Altre minacce

 

 

Un raggio di sole che filtrava dalle serrande svegliò Kagome e la sua compagna di stanza. Si era scordata di non essere in camera con London.

Ma chi era quella tizia?

Dormivano insieme e non si erano ancora scambiate mezza parola.

Comunque non sembrava una tipa molto simpatica: se ne stava sempre sulle sue, ascoltava in continuazione la sua musica stramba con due enormi cuffie e se ne stava chiusa in bagno per la maggior parte del tempo. Come si chiamava?

Boh…

Kaggy cercò di attaccare bottone.

 

“Buongiorno…”

 

L’altra rispose con un grugnito e si mise il cuscino sulla testa.

Che caratterino!

“Ehi..Scusa se ieri non ti ho degnata di uno sguardo, ma c’è stato trambusto e..beh, come ti chiami?” provò ancora.

Inizialmente, la ragazza dai capelli neri fece finta di non aver sentito, ma poi comprese che forse quello non era l’atteggiamento da adottare con qualcuno che le rivolgeva una parola gentile. Così si voltò da un lato rivelando due grandi occhi scuri.

 

Ema.”

 

“Ciao Ema. Io sono Kagome, piacere.” La stava trattando come una bambina…

Ema sorrise appena, poi si voltò di nuovo e sprofondò nel sonno.

Bah, almeno era un inizio.

Kagome d’altro canto, decise di mettersi al lavoro. Avrebbe raggiunto la sala prove, dove London e Sesshomaru la aspettavano da un pezzo.

Diede un’occhiata al comodino e vide il cellulare spento dal giorno prima.

Con tutto quel caos se l’era completamente scordato.

Appena lo accese, comparve subito l’icona del messaggio. Lo aprì per leggerne il contenuto, che la stupì non poco.

 

“Non ne hai abbastanza di brutte sorprese, eh?

Vorrà dire che dovrò rigirare il coltello nella piaga, allora.

Stasera chi ti ha fatto piangere tratterrà il respiro per tutta la notte.

 

Fece scorrere il messaggio, ma vide che non c’era alcun numero.

Chiunque gliel’avesse mandato, l’aveva fatto alle 21 della sera prima.

Ma chi diavolo era? E che senso avevano quelle frasi?

Accantonò l’idea di una qualche minaccia e pensò a uno scherzo di cattivo gusto.

Si preparò in fretta e furia e raggiunse la sala prove.

 

§§§

 

Sango arrivò sgambettando davanti alla porta di casa di Kouga che, come per magia, si aprì non appena lei raggiunse la soglia. Allora alzò il viso e vide che il ragazzo era affacciato al balcone e la guardava. Evidentemente la aspettava già da un pezzo. Sango fu contenta di avere ancora qualcuno dalla sua parte.

Attenta a non far rumore, salì le scale ed entrò in casa, notando però tutte le luci accese.

 

“Ehi, entra, non preoccuparti. I miei sono fuori per lavoro.” Le sorrise il moro. Poi la accompagnò nella sala da pranzo e la fece accomodare.

“Hai fame?”

Lei annuì nervosamente.

-Lo sapevo.- pensò Kouga ridendo sotto i baffi. Le mise davanti un piatto di frittelle.

“Sono di ieri mattina, non so se ti vanno bene, però…” non riuscì a finire la frase, quando vide la voracità con cui mangiava l’amica. Sembrava fosse a digiuno da tempo!

Eheh..Mi sa che ti sono piaciute lo stesso!”

 

“Dicono che quando ti molli con qualcuno hai sempre fame.” Sussurrò Sango.

 

“Chi lo dice?”

 

“Boh. Me lo sono inventato.” Disse alzando le spalle.

 

“Ah, ecco.”

Nella stanza calò un profondo silenzio, rotto solo dal ticchettio dell’orologio a pendolo.

“Ti senti meglio adesso?” chiese il ragazzo.

L’altra annuì per la seconda volta, poi fece uno sbadiglio.

“Dai, adesso sarà meglio che tu ti riposi. Andiamo a letto.”

A quell’invito, Sango deglutì rumorosamente.

 

“A letto?? A letto insieme??” chiese quasi urlando.

 

“No, no, no, stai tranquilla. Tu dormirai nel letto dei miei e io nel mio. Non devi farti di questi problemi.”

Ma Sango rimase un po’ delusa. Dentro di lei sentiva che in realtà avrebbe voluto che Kouga rispondesse in modo diverso. Lentamente si alzò e così fece anche l’amico. Gli gettò le braccia pesanti al collo e lo strinse a sé.

 

“Non voglio…dormire sola. Farei incubi, lo so già.” Gli sussurrò all’orecchio.

 

“Vuoi il mio peluche Mr. Monkey?” disse lui ridendo.

 

“Voglio te.”

Kouga spalancò gli occhi.

“Non mi fraintendere. Voglio solo la tua compagnia.” Concluse e insieme si avviarono in camera da letto.

Si infilarono cauti sotto le coperte del letto grande e si avvicinarono per scaldarsi.

 

Kouga, mi fai le carezze?” chiese Sango ad un certo punto, con gli occhi già chiusi. Come se fosse comandato a bacchetta, Kouga ubbidì accarezzandogli la fronte e i capelli. Provava una sincera tenerezza nei suoi confronti, che aumentò quando lei gli pose una semplice domanda, ma sempre di grande effetto.

Kouga… mi vuoi bene?”

 

“Sì” si limitò il ragazzo e si addormentò poco dopo accanto alla giovane.

 

§§§

 

Le prove del mattino andarono abbastanza bene.

Avevano provato il ballo a coppia e Kagome era stata appaiata a Sesshomaru che, inaspettatamente, si rivelò professionale ed educato e non fece nemmeno una battutina. Che volesse imitare suo fratello maggiore?

Finite le prove, Kaggy chiese ad Inuyasha se potesse accompagnarla un’ultima volta a vedere il padre.

L’altro accettò subito e in pochi minuti furono nuovamente in autobus.

 

“Bella prova oggi.” Le disse Inuyasha mettendole il braccio sulle spalle.

 

“Già. Sesshomaru è stato proprio bravo.” Lo provocò la ragazza.

 

“Bah, a me non è sembrato. Ovviamente, io e te, prima della gara, ne faremo una da soli…” e le sfiorò la guancia con le labbra. Lei si voltò e lo guardò in faccia: ancora non riusciva a credere che aveva un uomo tanto bello, dall’aspetto rude, ma dagli atteggiamenti dolci quando vi era bisogno.

E pensare che uno o due mesi prima l’avrebbe solo sognato un tipo così. O l’avrebbe guardato in eterno dalla finestra mentre si toglieva la maglia. Invece era lì di fronte a lei e con lo sguardo le chiedeva un bacio.

Un bacio!

Kagome stava baciando Inuyasha!

Da non credere…

 

Finalmente raggiunsero l’ospedale e la camera del padre che, stranamente, era circondato da più fili e da una flebo diversa dal giorno prima. Oltretutto nei suoi occhi era dipinta la paura.

Kagome la avvertì all’istante e andò a sedersi vicino a lui, chiamandolo a voce alta.

“Papà! E’ successo qualcosa?”

 

“Ah, meno male che sei tornata…Pensavo di non rivederti più…che brutti pensieri…” disse Kristoph con voce rauca.

 

“Di non rivedermi più? Che è successo?” ripetè la ragazza.

 

“E’ stato ieri sera…appena dopo che tu e il ragazzo ve ne siete andati…Sembra che la macchina che mi consente di respirare sia stata sabotata…

 

“Sabotata?? E da chi??” chiese Kaggy ansiosa.

 

“Non lo so! Mi ero assopito quando è successo. Fortunatamente le infermiere sono state pronte e mi hanno soccorso…Altrimenti avrei dovuto trattenere il respiro tutta la notte…sarei morto, insomma!

 

“Morto!” ripetè la figlia sbalordita. Poi ripensò un secondo alle parole del padre: trattenere il respiro tutta la notte? Le tornò subito in mente il messaggio che aveva ricevuto quella mattina. Che si riferisse al sabotaggio della macchina respiratoria?

Con uno scatto, prese il cellulare dalla tasca e riaprì il messaggio. Da dietro le sue spalle Inuyasha lesse tutto e si mise una mano sulla fronte.

 

“Che bambinate! Che bambinate!” sospirò il ragazzo capendo quello che stava succedendo.

Ma chi è il bambino che ti fa queste minacce e ha pure il coraggio di metterle in atto?”

 

“Non ne ho idea.” Ammise Kagome. E proprio mentre cercava di pensarci, le arrivò un altro messaggio. Anche quello anonimo.

 

“Fra poco la luna argentata dovrà guardarsi continuamente le spalle.”

 

“La luna argentata? Che significa?? Non vorrà provare ad uccidere qualcun altro, questo pazzo!” esclamò la giovane.

 

“Dubito che ci riesca. I bambini non uccidono la gente. Comunque è possibile che conluna argentata’ si riferisca a Sesshomaru, per il tatuaggio a forma di luna sulla fronte e per i capelli argentati.” Disse Inuyasha con calma.

 

“Vuole mettere le mani addosso a tuo fratello? E la cosa non ti tocca nemmeno?”

 

“Dai, su. Sai com’è antipatico…”

 

“L’unico bambino qui sembri tu! Io vado da lui.” Affermò Kagome con decisione. Baciò il padre ed uscì a passo veloce dalla stanza.

 

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Hello everybody!

Ho aggiornato ancora, un bell’applauso a me!! (CLAP CLAP)

Che ve ne pare del capitolo?

Bello o bello? ^___^

Ringrazio tutti coloro che leggono, preferiscono e seguono la ff, in particolare:

KryPotterCullen: Che belle le new entry! ^^ Davvero mi preghi in giapponese?? Guarda che poi io lo esigo U__U Grazie!

Fra007: anche io adoro Keisukeee! Miroku-Keisuke è la coppia migliore della storia (AHH-EEM_nd_miro). Dici che Naraku architetta qualcosa? Mmm…chissà ^^ Grazie a presto!

Mew_Paddy: un’altra new entry! Che voglia che hai per leggerti tutta la ff! Ce ne vuole di coraggio O___O Grazie mille!

Fmi89: visto? Adesso aggiorno più in fretta. Mi sono risvegliata dal letargo ^^’ Seguimi, grazie!

Bellatrix_Indomita: ciao cara! Tu mi riempi sempre di complimenti e io sono contentissima, lo sai bene ^___^ Graziee!

 

Alla prossima!

 

Mirokia

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Capitolo 24
*** Due aggressioni ***


No, non era uno scherzo

Dance&love

Due aggressioni

 

No, non era uno scherzo.

Qualcuno aveva attentato alla vita di suo padre, e questo non doveva essere considerato uno scherzo infantile. E se stava per succedere qualcosa a uno dei suoi amici più cari, beh lei lo avrebbe fermato, questo era certo.

Si diresse a passo svelto fuori dalla clinica, mentre Inuyasha le stava dietro senza fatica. Quando presero il pullman, lui cercò di parlarle, ma Kaggy non ne voleva sapere di rivolgergli la parola.

Arrivarono più velocemente del previsto in albergo e la ragazza si diresse subito ai piani superiori senza usare l’ascensore. Arrivò nella sala prove con il fiatone interrompendo improvvisamente la lezione in corso. Fortunatamente stava giungendo al termine e la professoressa Aruna decise di farla finire in anticipo.

Sesshomaru era lì davanti a lei, perfettamente in forma, anche più del solito,e  sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisetti.

 

“Beh? Eri talmente impaziente di vedermi che ti sei presentata in anticipo?” disse presuntuoso. Kagome lo ignorò e diede un’occhiata a tutta la stanza. Il clima era sereno: qualcuno stava finendo di esercitarsi, altri parlavano in gruppetti, altri ancora si erano già diretti agli spogliatoi. C’era anche Naraku, che guardava assorto il sole fuori dalla finestra.

Kaggy si sentì un’idiota.

“Allora? Ti sei imbambolata?” insistette Sesshomaru.

 

“No…Lascia perdere…” borbottò l’altra. Inuyasha doveva essersi sbagliato: forse non era Sesshomaru il bersaglio…o forse aveva ragione…Qualcuno voleva prendersi gioco di lei?

 

“Boh…Sei strana in questi giorni.” Asserì il ragazzo entrando anche lui nello spogliatoio maschile, che sembrava essersi svuotato.

Kagome uscì dalla sala prove e andò a sbattere contro Inuyasha.

 

“Allora? Chi è il killer?” chiese ironico.

 

“Che ne so. Forse mi immagino le cose…” rispose lei. Inuyasha le prese il mento con una mano.

 

“Ehi…Non sforzarti troppo…Sennò ti vengono le guance rosse…

 

“E con ciò?”

 

“Non riuscirei a trattenermi e ti bacerei davanti a tutti.

 

Ma che stai dic…” non riuscì a finire la frase che Inuyasha la prese e premette le labbra sul suo collo, passando poi a baciarle le guance colorite.

N-no! Inuya..Inuyasha! Se ci vede qualcuno? Fermati!” ma si rese conto che quel tipo non avrebbe mai obbedito ai suoi ordini. Si sciolse come neve al sole quando lui le mise una mano sotto la maglietta e le accarezzò la zona intorno all’ombelico, facendola fremere. Chiunque avrebbe potuto vederli in quel momento, ma sembrava che a nessuno dei due importasse.

Kagome era arrabbiata con Inuyasha. Ma con quel gesto, il litigio sembrava una cosa lontana e dimenticata.

Proprio quando il ragazzo si decise a baciarle le labbra, si udì un urlo maschile provenire dagli spogliatoi.

Kagome ebbe subito uno dei suoi brutti presentimenti.

 

“Vado a vedere” disse, e in un attimo fu nello spogliatoio maschile. Qualcuno era già accorso e la poca folla era posizionata intorno a un individuo. Kagome sbirciò tra i capelli di una ragazza e si accorse che si trattava di Sesshomaru che, dolorante, si stringeva la spalla destra.

 

Sesshomaru! Cos’è successo?” chiese facendosi largo e inginocchiandosi davanti a lui.

 

“Cos’è, la grande Kagome si accorge di me solo quando mi faccio male?” chiese sorridendo e poi tornando serio. Lei non lo ascoltò e gli scostò i capelli scoprendo le spalle: erano entrambe trapassate da due profondi tagli. Il sangue gli sporcava i capelli argentati e colava sulla canottiera bianca. Qualcuno gridò disgustato.

 

“Chiamate qualcuno, presto!” ordinò Kagome e subito qualcuno avvisò la professoressa Aruna, che arrivò di corsa a controllare la situazione. Mentre tutti erano agitati e in preda al panico, l’insegnante seppe mantenere la calma e, con le prime due magliette che le capitarono a tiro, fasciò le spalle di Sesshomaru, facendo un grosso nodo così da fermare il sangue.

 

“Vieni con me. Credo ci sia un’infermeria o qualcosa del genere qui dentro. Gli disse.

Lui obbedì senza opporsi.

 

“Aspetta! Come ti sei fatto quei tagli?” gli chiese Kagome prima che se ne andasse.

 

“Sono stato aggredito prima di entrare in doccia.”

 

“E chi era il tuo aggressore? L’hai visto in faccia?”

 

“Mi dispiace, ma no. Mi ha preso alla sprovvista.” Detto questo, lasciò la stanza, nella quale calò un silenzio di stupore e orrore.

 

§§§

 

Kagome? Sono Sango. Ti ricordi di me, vero?” una voce familiare le parlò.

 

“No. Chi sei?”

 

“…”

 

“Scherzavo. Da quanto tempo…Perdonami se non ti ho più richiamata, ma tu non hai nemmeno idea di cosa sta succedendo qui!” si scusò Kaggy.

 

“Neanche tu, credimi!”

 

Cosa è successo?” la ragazza si sedette con pazienza sul letto.

 

Miroku. Andato. Svanito. Morto.” Sembrava stesse singhiozzando.

 

“Morto??

 

“No, cioè…Mi ha lasciata. Mi tradiva.”

 

“Ahia”

 

“Con un suo amico.”

 

AmicO?” chiese Kagome incredula accentuando la O finale.

 

“Proprio.” Sango tirò su col naso.

 

“Mi spiace… se ti consola, io me la passo anche peggio. Senti qua…” e si mise a raccontarle quei primi giorni d’inferno a Parigi. Sango annuiva dopo ogni frase e iniziò ad essere seriamente preoccupata, soprattutto quando l’amica le parlò di quei messaggi che riceveva.

 

“Ehi scricciola…Non prendere sotto gamba queste minacce…Faresti meglio a stare attenta…

 

“Tranquilla, c’è Inuyasha con me, che…” ma subito si accorse di aver parlato troppo.

 

Inuyasha?? Sarebbe…il tuo professore di ballo??

 

“Ehm, sì, ma…”

 

“Ok, va bene. Niente domande, ok? So quanto posso essere rompiscatole! Beh, ora ti devo lasciare, che pago un sacco telefonando da qui. Stammi bene Kaggy e…fai attenzione.” La ammonì ancora l’amica. Poi si salutarono e riattaccarono.

Kagome stava decidendo se spegnere o no il cellulare, ma quando stava per farlo, un messaggio illuminò il display.

Sentì battere il cuore a mille quando lo aprì e lo lesse.

 

“Alle 11 e 5, 1 persona brucerà d’invidia.”

 

-Brucerà d’invidia? Non vorrà prendere la cosa sulla parola! Non può dar fuoco a qualcuno!- pensò immediatamente la ragazza. Guardò l’orologio: erano le undici meno un quarto.

 

§§§

 

Intanto, in Giappone sembrava che tutto fosse tranquillo. Almeno per Miroku e il suo nuovo compagno. Era anche quella una delle loro dolci uscite, pacifiche e senza disturbatori, ma…quest’ultimo punto era da rivedere.

Keisuke stava leccando uno dei suoi soliti gelati al pistacchio e Miroku gli chiese se potesse assaggiarlo, ma quando si attaccò alla pallina verdastra, una vocina squillante lo bloccò:

 

Maaamma! Due signori fanno sesso con lo stesso gelato!

Diamine, era la stessa bimbetta dei giardinetti! Ma che faceva, li seguiva?

Keisuke scoppiò a ridere.

La mamma della bambina non la degnò di uno sguardo e continuò a conversare col gelataio, come fosse abituata a quelle uscite della figlia.

Quando il moro vide che la piccola si era allontanata, diede un morso frettoloso al gelato e poi lo passò all’altro, che fece una smorfia infastidita.

 

“Che c’è? Solo perché ne ho mangiato un po’ più del solito?” chiese Miroku.

Ma non sembrava essere quello il motivo della faccia del biondo.

 

“Ti vergogni?” rispose con un’altra domanda.

 

“Di cosa?”

 

“Di me, idiota! Non è la prima volta che se qualcuno si avvicina, tu ti fai subito da parte, come se ti vergognassi di stare con uno come me. E non dire che non è vero, perché lo fai e lo sai bene.

Miroku stette zitto. Aveva ragione.

“A quanto pare ho fatto cilecca. Beh, sai che ti dico? Visto che rovino la tua ‘immagine’, vado a cercarmi qualche altro posto dove sentirmi meno umiliato.” Si alzò, incavolato nero, e gettò il gelato rimasto nel cestino. In gelateria tutti si erano zittiti e avevano osservato curiosi la scena, compreso Miroku, che non poteva credere a quello che stava succedendo: Keisuke si era arrabbiato di brutto, e succedeva poche, pochissime volte…No, non poteva assolutamente permettere che accadesse. Insomma..La faccia imbronciata e le sopracciglia aggrottate non gli donavano!

 

Keisuke, aspetta!”

Il biondo aveva già aperto la porta e fatto scattare i campanellini che segnalavano l’entrata e l’uscita di qualcuno, ma Miroku lo bloccò sulla soglia.

 

“Se vuoi iniziare con le tue scuse, io non ti ascolto…” disse subito Keisuke, ma l’altro lo interruppe.

 

“Non userò scuse. Per un verso hai ragione, per un altro no. E’ vero che io mi scosto spesso, ma non perché mi vergogno di te, ma perché ho un senso del pudore che…

 

“Eh! Ora se ne esce col senso del pudore! Se vuoi stare con me, supera il tuo ‘pudore’ o come lo chiami tu, perché io…” fu costretto a fermarsi.

-E va bene.- si era detto Miroku. –Se è questo che vuole, non mi costa nulla.-

Lo tirò a sé e premette le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente, davanti alla gente. Keisuke si lasciò baciare e sorrise a fior di labbra, mentre i clienti li guardavano stupiti e disgustati e si accingevano a lasciare il bar.

Solo la bambina rimase ad osservarli e quando si staccarono, li guardò con i suoi occhi grandi.

“Signori. Voi vi amate tanto, vero?”

 

“Già.” Asserì Keisuke. “Siamo una bella coppia?”

 

“Sì, bellissima. La più bella del mondo!” sorrise e uscì raggiungendo la madre.

 

§§§

 

La prima cosa che fece Kagome fu di mostrare il nuovo messaggio ad Inuyasha. Lui lo lesse e sembrò pensarci un po’ prima di dire la sua.

 

“Vuole bruciare qualcuno, questo tizio?”

 

“E’ la stessa cosa che ho pensato anch’io…Ma può fare davvero una cosa del genere?” chiese la ragazza preoccupata.

 

“Questo lo scopriremo tra circa dieci minuti.” E le indicò l’orologio: undici meno cinque.

 

“Ma…cosa succederà? Come facciamo a sapere chi sarà ad essere aggredito? Non parla né di lune argentate, né d’altro. Non ha dato nessuna indicazione. Vuole farci correre per l’hotel come matti?” chiese ancora Kaggy guardando e riguardando l’orologio da polso.

 

“Non saprei…Anche se, in realtà, ho notato qualcosa di strano…” ammise Inuyasha rileggendo il contenuto del messaggio.

 

“Cosa? Qualunque indizio andrebbe bene.”

 

“Beh…dal messaggio precedente, ho notato che il tipo che scrive è uno abbastanza preciso. Quindi non abbrevia mai le parole, come spesso fate voi giovani. Fece una pausa. “Perciò mi sembra strano che quell’1 sia stato scritto in cifre e non in lettere.”

Kagome annuì, sicura che Inuyasha non si stesse sbagliando. Poi però le venne un dubbio.

 

“E questo cosa cambierebbe?”

 

“Mmm…qualcosa dovrebbe cambiare. Vuol dire che il mittente ha scritto di proposito quell’uno in cifre, forse per darci un indizio…Poi quell’orario così preciso…Perché proprio le undici e cinque?

 

“Pensa in fretta, per favore.” Intervenne Kaggy.

 

“Senti, qua sembra esserci un solo cervello funzionante e quello è il mio. Dammi tempo.” La rimproverò.

 

Ma non c’è tempo!”

 

“Il tempo…ma certo! Perché un orario così preciso? Perché quel numero in cifre? Quei tre numeri vicini…” stava iniziando a capire.

 

“Sì…vediamo…11,5,1.” Controllò Kagome.

 

“Ecco. Se per esempio prendiamo la lettera dell’alfabeto corrispondente ad ogni numero, forse…”

 

“Quindi…M,E,A…Mea? Ma non ha senso.”

 

“In effetti…Ma se proviamo a cambiare l’ordine delle lettere, può saltare fuori un anagramma.” Quando parlava in modo così colto, sembrava ancora più attraente del solito.

 

“Anagramma..giusto…A-m-em-a-ee-m-a…!!” e si fermò all’improvviso.

 

“Cos’è? Scoperto qualcosa?”

 

Ema! Ecco chi è l’obiettivo! La mia compagna di camera!”

 

“Sei sicura?” Inuyasha era indeciso.

 

“Ehi, sei tu che mi hai parlato di anagrammi e robe del genere, quindi se è sbagliato, darò la colpa a te.” E gli fece la linguaccia.

Mancavano tre minuti alle undici e cinque. E Kagome non aveva idea di dove fosse la sua compagna. In camera non c’era, aveva guardato prima…Forse avrebbe dovuto guardare in sala prove, ma quella mattina le aveva detto che non si sarebbe allenata.

Dove poteva essere?

 

“Muoviamoci. Cerchiamola dappertutto. Io guardo su questo piano.” Decise il ragazzo.

 

“D’accordo, io vado sopra.” Concluse l’altra e si mise a salire le scale velocemente. Quanto mancava? Un minuto scarso? Ah, non ce l’avrebbe mai fatta!

Se solo l’avesse conosciuta meglio…a quest’ora saprebbe dove trovarla…

Poi un lampo di genio la colse. Quando si erano incontrate la prima volta, Ema era stata chiusa in bagno quasi tutto il giorno e a quanto ne sapeva lei, quella era il posto in cui amava rifugiarsi.

Con fare deciso, si diresse verso i bagni e, prima che potesse intrufolarsi, le entrò nelle narici un odore molto sgradevole: un orrendo odore di capelli. Capelli bruciati.

Tappandosi il naso, entrò affannata nel bagno e vide tutti i cubicoli aperti, fuorché uno, da cui usciva una leggera nuvola di fumo. Si guardò in fretta l’orologio: le undici e dieci!

Si maledisse a bassa voce.

Per fortuna il cubicolo non era chiuso a chiave e bastò spingere la porta per vedere un’Ema seduta sul water, con la testa ciondolante di lato e i capelli che ardevano emanando un odore insopportabile.

 

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Eccomi qua! (mille asce mi si avventano contro) (ç___ç Che v’ho fatto di male? Vi regalo così tante emozioni con le mie storie U__U) (cos’è oggi sei in vena di manie di protagonismo?_nd_inu) (Ehm ehm, senti chi parla_nd_me borbottando a denti stretti) (Pardon?_nd_inu) (Come non detto. Sordo come sempre T__T)

Che bellino, le recensioni aumentano, sono contenta che ci sia qualcuno che segue ancora la mia ff! Vi ringrazio di cuore ^^.

KryPotterCullen: Muahah, è la mia specialità lasciare i lettori in attesa (ç___ç). Purtroppo il Sesshomaru non è ancora crepato, ma devo ingegnarmi a farlo fuori (O___o??? _nd_Sessh) E peccato che tu non sappia il giapponese…cioè…saresti la mia prima fan che mi prega in un’altra lingua affinchè io aggiorni, buahaha ^^.

Fra007: Uhmm in realtà a me piace di più l’Inuyasha bambinone e BAKA (Pardon?_nd_inu) (Oggi è francese..vabbè..), però i personaggi sono tutti OOC, perciò…boh ho cambiato tutto quanto ^^’ Io rompo tutti gli schemi! Yes, I can! XD

Nimi_chan: wow in un giorno solo?? Che razzo! Altro che superman, qui si parla di MIE lettrici (ok, manie di protagonismo T_T) Grazie seguimi ^^

Robylee: Yee! Tutti allegramente con la faccia spiaccicata al pc :D Sperò ti si sia attaccata anche per questo capitolo ^^. Bacio.

Fmi89: Tu mi segui sempre e lasci sempre un commento..ti ringrazioo!!

Bellatrix_Indomita: ciao carissima (niente Honey stavolta ^^) Grazie per i complimenti e…AUGURI!!! Questo capitolo è il mio regalo di compleanno! (cioè…proprio sa sballo…T_T _nd_inu) (I miei capitoli sono come oro per lei, capito?? U__U) (Bah, povera Silvia.._nd_inu). Ci sentiamo bella!

 

Alla prossima!

 

Mirokia

 

Ah, stavo per scordarmi…non aggiornerò fino alla fine delle vacanze estive…ovvero…piu’ o meno fino agli inizi di settembre…perdonatemi, ma, sapete…anche le scrittrici in voga come me vanno in vacanza (protagonismo……_nd_inu)

A presto ^x^

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Capitolo 25
*** L'ultima notte ***


Dance&love

 

L’ultima notte

 

 

Era arrivata troppo tardi?

Possibile che quel tizio che si accaniva contro di lei avesse avuto il tempo di chiudere in bagno una ragazza e appiccare il fuoco ai suoi capelli in due minuti o anche meno?

Kagome cercò di non agitarsi, ma vedere la sua compagna così inerme, quella testa piegata di lato, il fumo che le ricopriva il viso…E va bene, diciamo che cadde nel panico.

Entrò nel cubicolo tossendo rumorosamente e si avventò sulla ragazza prendendola di peso: era bollente. Schiacciò l’orecchio sul suo petto e, agitata com’era, era convinta di non aver sentito il minimo rumore.

 

“Oh mio Dio, è morta, è morta?!” strillò convulsamente.

Il fumo proveniente dai capelli percorse tutto il bagno e sbucò nel corridoio, dove intercettò immediatamente il segnale antincendio, che scattò.

Subito, la testa di Kagome e i corridoi furono bagnati da una pioggia d’acqua. La ragazza alzò gli occhi al soffitto guardando il piccolo oggetto di ferro che scaricava acqua.

“Grazie al cielo!” sospirò e vide che i capelli di Ema si erano spenti di botto.

Inuyasha comparve subito dopo sulla soglia del bagno accennando un “L’hai trovata?” Per poi accorgersi del corpo esanime che Kagome cercava di stendere sul pavimento. Si guardarono un istante: erano entrambi bagnati fradici.

Poi Kagome dedicò nuovamente l’attenzione all’amica.

 

Ema! Ema! Svegliati, coraggio, apri gli occhi!”

Inuyasha si inginocchiò accanto a lei e le tastò il polso; un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra.

 

“E’ viva.” Dichiarò. “Dorme come una bambina.”

Kaggy sorrise sollevata.

 

“Allora, portiamola in camera e permettiamole di riprendersi.” Disse toccandole i capelli, gran parte dei quali era stata bruciata.

Fece per prenderla in braccio, ma il ragazzo la frenò.

 

“Lascia fare a me..o potresti incriccarti la schiena.” Disse guardandola di sottecchi. Cos’è, prima la trattava come una “giovane che scrive messaggi abbreviati” e poi come una “vecchia dalla schiena incriccata”?

Kaggy fece il finto broncio e non fece in tempo a replicare, che il bagno fu affollato da alberganti e alcuni dei loro professori.

 

“Cosa è successo?!” chiese il professor Myoga con una mano sulla fronte. Aveva avvertito da lontano lo sgradevole odore di capelli bruciati.

 

“Niente, non si preoccupi.” Si affrettò a dire Kagome: non voleva che altra gente rimanesse coinvolta in quegli strani avvenimenti. “Deve aver avuto un calo di zuccheri..Le succede spesso..”

 

“E perché è scattato l’allarme antincendio?” intervenne una signora sui sessant’anni.

 

“E’ colpa mia.” Disse Inuyasha e tutti si voltarono verso di lui. “Ho la brutta abitudine di fumare, ovunque mi trovo. Vogliate scusarmi.” E mostrò il pacchetto di Lucky Strike. Con sonori “Bah, i ragazzi di oggi” la gente cominciò ad affluire fuori dal bagno. Solo Myoga rimase a guardarli preoccupato.

 

“Vi do una mano.” Disse e insieme ad Inuyasha, portò la povera Ema, addormentata forse da un sonnifero, sul suo letto e aspettarono accanto a lei che si svegliasse.

 

§§§

 

“Beh, come sta?” chiese Kouga riferendosi a Kagome mentre accordava la sua nuova chitarra. Lui stesso si era scordato che era capace di suonarla.

 

“Dire male è poco…Sta peggio di male!” rispose Sango con enfasi.

 

“Peggio di male? Che le è capitato? Anche lei ha problemi di cuore?”

 

Naa. Lei non è il tipo. E’ peggio di quel che immagini.”

 

“Sì ho capito che è peggio! Ma vuoi spiegarmi perché?” si alterò il moro.

 

“Beh…No, sono affari suoi.” E gli sorrise. “Allora, abbiamo deciso! Miroku è fuori dai Grease!”

 

“Ma…Veramente hai deciso tutto tu. Lui, fino a prova contraria, è ancora il mio migliore amico, e…” fu interrotto.

 

“Oh sciocchezze. Ora io e te facciamo una canzone, e vedrai come schiatterà di invidia!” esclamò Sango sbattendo i pugni sulle proprie ginocchia.

Kouga le sorrise divertito.

 

“Non ci credo. Hai subito preso la voglia di vivere e di scherzare dopo una misera notte. Ti invidio, sai?” confessò sconsolato.

 

“Tutto merito tuo, caro.” Sorrise, poi si afflosciò all’improvviso. “Spero solo che anche tu non sparisca come ha fatto quel cane del mio ex…” e fece cadere di botto la testa sulle braccia che aveva incrociato sul tavolo. Un singhiozzo le pervenne dalla bocca e una lacrima le rigò il viso ancora fresco di pianto. “…Però mi manca.”

Non fece neanche in tempo a finire di parlare, che già Kouga l’aveva raggiunta da dietro, dopo aver gettato da una parte, fortunatamente sul divano, la chitarra nuova di zecca. Le raccolse i capelli e accostò il suo viso a quello di lei.

 

“Smettila di piangere. So che sei venuta qui per sfogarti, ma non sono così paziente da sorbirmi tutti i tuoi lamenti” le sussurrò in un orecchio. Le sue parole erano due, ma il tono di voce che stava adottando era morbido e dolce.

 

“Vuoi che me ne vada?” fece lei trattenendo il singhiozzo. Kouga sembrò pensarci un po’, poi si allontanò, fece il giro del tavolo e le si sedette di fronte. La guardò intensamente, come non aveva mai fatto e Sango credette di essersi persa in quegli occhi azzurri come l’oceano.

 

“Possibile che tu non abbia ancora capito?”

Sango alzò di più la testa. La stava fissando da troppo tempo! E in che modo, poi! Si sentiva quegli occhi addosso e non riusciva a distogliere lo sguardo da essi. Dopo suoni che assomigliavano a boccheggia menti, Sango chiese:

 

C-capito cosa?” poi finalmente capì quello sguardo. Vi era la stessa sfumatura che aveva Miroku quando aveva cercato di baciarla la prima volta, la stessa che aveva quando stavano per fare l’amore. Lo stesso, identico sguardo.

La ragazza sorrise leggermente e finalmente riuscì a chinare la testa in basso.

 

Kouga.” Lo chiamò con voce ferma. “Tu e Miroku eravate i miei migliori amici. Con Miroku c’è stato di più e adesso il rapporto è andato in frantumi. Mi rimani solo tu, ormai. Credimi, se ti dico che mi piaci tanto…ma come amico. Ti voglio  bene e vorrei che rimanesse così. Per favore.” E lo guardò di nuovo, stavolta quasi supplichevole. Kouga fece un sospiro deluso e i suoi occhi persero la strana sfumatura. Stettero un attimo zitti, poi il morò disse la sua.

 

“Hai ragione.” Acconsentì. “Altrimenti…come faresti a cantare senza una chitarra che ti accompagna?”

Sorrisero entrambi ed entrambi sussurrarono un grazie appena udibile.

 

§§§

 

Quando sentì le coperte che sfregavano sulla sua mano, Kagome si voltò di scatto e dedicò la sua attenzione alla compagna di stanza.

Ooouuuu…” brontolò Ema appena sveglia.

 

Ema! Stai meglio?”

 

Nhn…Non molto…Mi rimbomba la testa…

 

“E’ comprensibile…Devi averla sbattuta da qualche parte, tranquilla.” Fece Kagome, ma Inuyasha le rivolse un’occhiataccia della serie “guarda che così non tranquillizzi proprio nessuno”.

 

“Che mi è successo, dannazione?” chiese insistente Ema tastandosi la testa e accorgendosi che mancava una buona parte dei capelli. Fece per mettersi ad urlare, ma subito Kaggy le fece segno di stare zitta e le disse che le avrebbe raccontato come erano andate le cose.

 

“Non credo che tu sia in una situazione di cui vantarsi.” Commentò Inuyasha dopo che lei ebbe finito.

 

“Grazie tante.” Ribattè l’altra con una mano sulla fronte.

 

“Se continueranno a succedere questi fatti, probabilmente annulleranno la partecipazione della nostra scuola al concorso. Alla fine, a loro non fa né caldo né freddo se una misera squadretta come noi si ritira dal palco…” si dovette interrompere a causa dello sbraitare di Ema.

 

“Come, come? Ho sentito bene, professore di merda? Tu vuoi dirmi che sono arrivata fin qua per farmi bruciare i capelli, sbattere la testa contro un water e perdere l’occasione della mia vita?! Qui altro che tagliarsi le vene! Me le strappo direttamente!” e si mosse in modo convulso nel letto, tanto che Inuyasha dovette alzarsi e prenderla dalle spalle perché non si facesse male. Con una velocità assurda, raggiunse un punto tra la spalla e il collo con le due dita e premette forte, per poi far accasciare Ema sulle lenzuola. Lì per lì sembrava che l’avesse uccisa con un metodo veloce e letale, invece si era solo riaddormentata.

Inuyasha si voltò verso Kagome è fece schioccare la lingua.

 

“Trucchi del mestiere.” Disse, modesto come sempre.

 

§§§

 

Passò qualche ora e Kaggy non ricevette messaggi.

Pensò che finalmente fosse finito tutto, ma evidentemente si sbagliava.

Erano le 10 di sera e tutti gli alunni erano stati invitati a rientrare nelle proprie camere per la notte. Kagome aveva appena chiuso la sua porta, quando il cellulare, che ormai teneva sempre in mano, le fece vibrare la pelle.

Si affrettò a leggere.

 

“Alle 10 e mezza la tua anima gemella sarà in un mare di guai”

 

Gli occhi le si spalancarono e tentarono di uscire fuori dalle orbite. Questa volta aveva capito da sola, non c’era bisogno di Inuyasha.

In qualche modo quel tipo misterioso aveva scoperto la relazione tra lei ed Inuyasha e adesso voleva toglierlo di mezzo. Insomma, chi altro poteva chiamare con l’appellativo “anima gemella”?

Senza perder tempo, uscì dalla porta che aveva appena chiuso, mentre Ema dormiva tormentata da incubi che la facevano emettere lamenti soffocati nel sonno.

Bussò insistentemente alla porta di fronte alla sua e, quasi subito, aprì un Inuyasha che forse si era già appisolato.

 

“Che succe…?”

 

“Fammi entrare, presto!” fece Kagome frettolosa, e subito si chiuse la porta alle spalle. Inuyasha la guardò stranito.

 

“Che c’è? Hai gli incubi? Vuoi dormire con me stanotte?” e fece un sorrisetto poco rassicurante.

 

“Sì” disse Kagome inaspettatamente e l’altro dovette farselo ripetere.

 

“Cosa?”

 

“Ho detto di sì. Dobbiamo stare insieme…almeno fino alle 10 e mezza…” farfugliò lei aggrappandosi al suo braccio.

 

“Un altro di quei messaggi?” Inuyasha aveva già capito.

 

“Sì..sì..Questa volta vogliono te, ne sono sicura!”

 

“Sicura?”

 

“Ti ho detto di sì!” e lo disse quasi urlando, non si sa se per rabbia perchè lui le dava poco retta o per la paura che all’improvviso qualcuno potesse sfondare la porta all’improvviso.

 

Quindi…abbiamo mezz’ora di tempo?” il ragazzo la abbracciò da dietro.

 

“Per cosa?”

 

“Questo potrebbe essere l’ultimo momento in cui posso stare con te. Chi può dirlo, magari hai fatto i conti sbagliati e vogliono farmi fuori in un altro orario…” disse, anche se si accorse che stava fantasticando troppo.

 

“No, no, NO! Non ti azzardare neanche a pensarlo!” e si fiondò tra le sue braccia, con la testa sul petto e il profumo al limone che la circondava. “Non ti porteranno via da me…Cazzo, per una volta che mi innamoro!” e quell’ultima frase la disse debolmente, quasi sperasse di non essere udita.

Ma Inuyasha aveva sentito benissimo.

E quelle parole erano come musica per le sue orecchie, eppure così incredibili.

Lei innamorata di uno come…lui?

Impossibile. Pensò subito il ragazzo. Sta scherzando.

Ma quelle sue braccia esili ancora strette al suo busto e gli occhi chiusi quasi volesse trattenere le lacrime, gli fecero venire dei dubbi.

La abbracciò ancora più forte.

-Potrebbe essere l’ultima notte. L’ultima…-

 

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Hola amigos. Stasera mi diletto nello spagnolo, volete? (No, grazie_nd_inu) (che c’entri tu?_nd_me)

Rieccomi tornata, bella fresca dalle vacanze, che peraltro sono state le più belle della mia vita, non immaginate! (e non ce ne può fregar di meno.._nd_tutti)

Sono tornata giusto l’altro ieri e il mio primo pensiero è stato “Ahhhhhh! I miei lettori!” (l’urlo c’è stato davvero) E allora ecco il capitolo, che oi è l’introduzione a quello clou…Quello che tutti si aspettano da 25 capitoli…quello che preferisce Miroku (insulto diretto ç___ç_nd_miro)…insomma spero che lo aspettiate con ansia!

 

RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO E CHE SEGUONO LA FF, GRAZIE MILLE!

 

Alla prossima

 

Mirokia

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Capitolo 26
*** Magia interrotta ***


Dance&love

Magia interrotta

 

-…E quest’ultima notte… voglio passarla…con lei.- Questo era il pensiero di Inuyasha che, mentre accarezzava lentamente i capelli di Kagome, si accorse di voler passare la notte con lei, sì, ma non lo sfiorò minimamente l’idea del sesso. Questo, inizialmente, lo preoccupò un po’: insomma, che gli era successo? Gli avevano fatto il lavaggio del cervello durante il sonno? Quando aveva a che fare con una donna, automaticamente doveva andare a letto con lei.

Eppure, quella volta era stranamente diverso.

Non c’era nessuna perversione in lui, solo un senso di tenerezza che lo spingeva ad accarezzarla convulsamente, quasi fosse spaventato di quello che sarebbe successo dopo.

 

-…Inuyasha?-

 

La voce cristallina di Kagome lo fece svegliare dalla sua trance improvvisa.

 

-Mh?-

 

-Stai bene?-

 

-…Non preoccuparti. Non mi hanno ancora lanciato un pugnale dalla finestra.- e riuscì a fare l’ironico, anche se un momento più serio di quello non avrebbe potuto trovarlo.

 

-Hai ragione! La finestra!- Kaggy scappò dall’altra parte della camera e, con uno scatto, chiuse la finestra tirando poi un sospiro di sollievo.

 

-Ehi…si può sapere perché sei tanto agitata?- chiese Inuyasha riavvicinandosi.

 

-Come perché? Perché non voglio che quel pazzo ti faccia del male, ecco perché!- balbettò lei.

 

-Hai detto tre volte perché, sai?- fece lui sorridendo.

 

-E perché me lo fai notare?!-

 

-Siamo a quattro!- sembrava che Inuyasha ci stesse prendendo gusto. Kaggy sbuffò rumorosamente e si sedette sul letto, con la faccia imbronciata. Inuyasha si mise al suo fianco con una faccia da cane bastonato.

 

-Dai. Perdonami.- e sbattè le ciglia di proposito.

 

-E tu vorresti farti perdonare con quella faccia da ebete? Ma fammi il piac…- Kagome venne interrotta da un soffice bacio. Pensò che non era possibile che Inuyasha la interrompesse sempre in quel modo.

 

-Così va bene?-

E la ragazza, alla vista di quegli occhi dorati così sinceri, si sciolse tanto da riuscire soltanto ad annuire. Non baciava Inuyasha da poche ore e già ne aveva astinenza. Ma, mentre le loro labbra si incontravano di nuovo in una danza lenta ed elegante, pensò che ormai i baci non le bastavano.

Voleva di più.

Aveva desiderio di lui dalla prima volta che lo aveva intravisto dalla finestra.

Ma credeva che sarebbe stato solo un bellissimo sogno ad occhi aperti, niente di più. Un sogno irrealizzabile.

E invece adesso ce l’aveva lì, tra le sue braccia, steso su di lei.

Adesso poteva toccarlo, poteva sentire il suo profumo, poteva accarezzargli i capelli argentati.

Poteva parlargli, guardalo negli occhi, sentirgli dire che la amava…

Un momento.

Cosa aveva appena detto?!

Kagome cercò di drizzare le orecchie più che poteva per ascoltare anche il minimo rumore. Tutto ciò che sentiva era il respiro di Inuyasha accelerare e lo schiocco dei suoi baci lungo tutto il collo.

Eppure lei aveva sentito qualcosa…Inuyasha aveva parlato! Ma cosa aveva detto esattamente? Ah, era così confusa. Confusa e stanca.

Ma lo stesso, ebbe la forza per stendersi sul letto e trascinare il ragazzo con lei. Poi gli appese le braccia al collo e continuò ad assaporare il sapore delle sue labbra. Era come se fosse incollata: non riusciva a staccarsi da quei baci così sensuali.

Di tanto in tanto schiudeva gli occhi e vedeva che anche Inuyasha li teneva socchiusi, forse per fare attenzione ad ogni piccola smorfia di piacere che avrebbe fatto lei. Si guardarono a lungo, ognuno intento nella contemplazione delle pupille dell’altro, con la speranza di poter scoprire che razza di sentimenti galleggiavano in quegli occhi.

Improvvisamente, mentre  accarezzava delicatamente la pelle della ragazza sotto la sua maglietta, Inuyasha ebbe di nuovo quell’impulso, quella piacevole carezza interna che gli faceva correre brividi lungo tutta la schiena. Lo disse una volta, forte e chiaro, in modo che Kagome non potesse mal capire:

 

-Voglio fare l’amore con te.-

 

Inuyasha si aspettava che Kagome lo spingesse lontano da sé e cercasse di scappare, o che gli rispondesse male e che cercasse di scappare comunque.

 

-Anchio.- fece lei, con nessun segno di incertezza nella sua espressione. L’altro si ripetè la risposta due volte prima di rendersi conto che Kagome aveva davvero detto quelle parole.

Per non sembrare incredulo, si abbassò di nuovo a baciarla, stavolta con più violenza, tanto che per un attimo la ragazza non riuscì a tenere il suo ritmo.

Prese a baciargli le guance e il collo meravigliandosi di quanto fosse dolce la sua pelle. Le mordicchiò il lobo dell’orecchio, mentre una mano le carezzava l’addome sotto la maglia.

Lei fece un verso strano quando quella mano andò a sfiorarle l’ombelico e poi le toccò il ferro del reggiseno. Inuyasha si mise a cavalcioni su di lei e iniziò ad armeggiare con due mani sul reggiseno, mentre Kagome, senza troppa audacia, gli accarezzava le natiche e sospirava ogni volta che le si staccava un gancio.

Inuyasha sentiva la voglia ribollirgli nello stomaco e, con una velocità insolita, prese a tormentarle un seno, mentre con l’altra mano era già pronto a toglierle i pantaloni attillati. Proprio in quel momento, il cellulare di Inuyasha, sul suo comodino, squillò, e una musica fin troppo familiare si sprigionò nell’aria.

 

-Ci mancava solo questa.- disse Inuyasha, ma non in modo ironico, anzi sorrideva dolcemente. In effetti era proprio l’unica cosa che mancava a quel momento così surreale. Le note di “Sei parte di me” fecero fare un balzo al cuore di Kagome e le diedero più coraggio di quello che mostrava già.

Aprì la camicia del ragazzo e passò le labbra sui suoi pettorali, poi, sentendo il respiro di Inuyasha farsi più affannato, un piacevole formicolìo si espanse in mezzo alle sue gambe, tanto che fu costretta ad aprirle.

Vista l’occasione, Inuyasha si posizionò immediatamente tra le sue gambe e prese a sbottonarle i pantaloni, nel mentre che lei era impegnata a baciargli il petto. Anche lui iniziava a sentirsi i jeans stretti, così fece prima ad abbassarsi i suoi, poi prese nuovamente il viso di Kagome e la riempì di baci.

Lei,a sua volta, gli prese una mano e lo aiutò a toglierle i pantaloni. Finalmente entrambi li abbassarono fino alle ginocchia, così che Inuyasha potè toccarle l’interno coscia. A quel punto Kagome prese a respirare convulsamente, sussurrando un debole “aspetta”, ma l’altro aveva la mente troppo annebbiata e avrebbe sentito solo ciò che voleva lui.

Prese a tirarle l’elastico delle mutande, avanti e indietro, in un movimento snervante.

 

-Ti prego…Inuyasha…- mormorò, indurendo poi la schiena quando un dito di lui si introdusse nei suoi slip.

 

-Shhh…- fece l’altro e la baciò ancora, ricevendo come risposta degli ansimi trattenuti: musica per le sue orecchie.

 

-Inu…Inuyasha…- ormai si mordeva le labbra da sola per convincersi a stare zitta e muoveva una mano verso i suoi boxer grigi, cercando di non sembrare tanto provata per quello che le stava succedendo. Ma Inuyasha lo capì subito e non potè non farle la fatidica domanda.

 

-Kagome. E’ la prima volta per te?-

 

Lei fece un sorriso sforzato, quasi volesse sdrammatizzare. Senza vergogna rispose che sì, era la prima volta. Ma lo pregò di andare avanti lo stesso. Disse che non gliene importava e che era dalla prima volta che l’aveva visto che avrebbe sognato fare tutto questo con lui. Inuyasha lesse la sincerità nei suoi occhi.

 

-Allora ti accontento.- sorrise, poi mise il secondo dito negli slip, osservando soddisfatto la smorfia di piacere disegnata sul suo viso. Poi, sentì che anche lei aveva appena messo la mano nel suo intimo e avvampò subito di caldo. Avrebbe voluto alzarsi e aprire la finestra perché facesse entrare un po’ di fresco, ma cause di forze maggiore lo tenevano inchiodato al letto.

Anche lui fece piccoli ansimi, un gemito dopo un tot di sospiri, e, quando si sentì davvero pronto,  finalmente ripetè quello che aveva già detto in precedenza, ma che non era sicuro fosse stato sentito da Kagome.

 

-Ti amo.-

 

Non aspettò una risposta. Le tolse in fretta gli slip ed entrò in lei in un colpo solo.

 

-Ahhhn… Anche…ah…anche io…- fece Kagome e sentì come se si stesse sciogliendo sul letto. Il sudore le imperlava la fronte, avrebbe volentieri preso una boccata d’aria. Eppure, tutto ciò che voleva veramente era di rimanere distesa su quel letto, con l’uomo che amava avvinghiato a lei, con quei “ti amo” che aleggiavano nell’aria calda, con la loro musica che continuava a suonare…

Ma…com’è che quel cellulare squillava ancora? Chi è che lo chiamava in modo così insistente?

 

§§§

 

Dopo che ebbero finito di far l’amore, erano già le dieci e mezza passate.

Kagome si accoccolò al cuscino, ritenendo di aver fatto scampare al suo ragazzo il pericolo. Inuyasha andò subito ad aprire leggermente la finestra, poi si rimise mutande e pantaloni, sedendosi accanto alla ragazza.

Le accarezzò per qualche minuto i capelli, poi gli venne in mente qualcosa. Kaggy pensò di aver visto addirittura una lampadina che gli si accendeva sulla testa.

 

-Mi mostreresti l’ultimo messaggio che ti è arrivato?- chiese.

 

Kagome annuì e gli porse il cellulare, che era rimasto nei pantaloni ai piedi del letto. Dopo che ebbe letto, il ragazzo storse il naso, e se Kaggy non gli avesse chiesto cosa c’era che non andava, forse non si sarebbe azzardato a esporre i suoi pensieri.

 

-Sei sicura che per “anima gemella” si riferisca a me?-

 

Ed ecco che il dubbio di Kagome tornò a galla.

 

-B-beh…credo di sì…-

 

-Credi? Rifletti un attimo…chi è che sa della nostra relazione?- fece lui. Kagome si mise a contare sulla punta delle dita.

 

-London e Sango.-

 

-Chi è questa Sango?- domandò, ma poi decise di lasciar perdere da subito. –Beh, allora, se per “anima gemella” intende me, significa che l’autore (in questo caso, autrice) di questi fatti è una delle persone che hai detto…-

 

-Ma…l’unica ad essere in Francia è London…- disse Kaggy titubante, sapendo già come avrebbe ribattuto Inuyasha.

 

-Allora dev’essere lei…-

 

-Ma è mia sorella!! E da quando ci siamo conosciute, siamo andate sempre d’accordo, siamo state sempre insieme…Sembravamo gemelle per quanto eravamo attaccate e…-

 

-Che cosa hai detto?-

 

-Oh.-

 

In quel momento, il cellulare si mise a squillare per l’ennesima volta. I due si lanciarono un’occhiata fugace, quasi avessero avuto un presentimento. Inuyasha attraversò il letto e rispose. Non fece neanche in tempo a dire “pronto” che una voce squillante rischiò di farlo diventare sordo.

 

-Professor Uzumaki! Ma che ha fatto in tutto questo tempo, me lo spiega? E’ da dieci minuti che la chiamo senza sosta!- era la professoressa Aruna. Inuyasha guardò l’orologio: erano le undici meno venti.

 

-Che è successo? Mi dica…-

 

-Che è successo, mi dice? Che è successo??! Ma dove vive lei, sulle nuvole? C’è che una ragazza ha rischiato di morire e adesso c’è il caos…Ma…Chi c’è lì con lei?- strillò l’insegnante, dopo aver sentito l’urlo mozzato di Kagome, che aveva ascoltato la conversazione. Quest’ultima sentì un senso di colpa attanagliarle la gola. Si rivestì alla velocità della luce.

 

-Dov’è successo questo fatto?- chiese Inuyasha tenendo d’occhio i movimenti di Kaggy.

 

-Nel bagno della mia camera…Erano le dieci e mezza, ero appena rientrata e…-

 

-Va benissimo così, professoressa. La raggiungiamo subito.- e allontanò il telefono per poter chiudere la chiamata.

 

-Raggiungiamo?? Ma in quanti siete, scu…- e la chiamata fu interrotta.

 

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Hola! Ecco il capitoletto bello bello che aspettavano in molte (se non tutte) ^^.

Peccato che la magia della prima volta di Kagome sia stata interrotta così brutalmente…E vabbè, è la vita. (E’ più sfiga che vita_nd_inu)

Naturalmente aspetto di sapere che ne pensate della piega che sta prendendo la storia ^^.

E ditemi…avete già un’idea di chi sia stata aggredita questa volta?(Lo so, è una domanda scema, visto che è così evidente XD)

E niente…al prossimo capitolo!

 

Mirokia

 

 

 

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Capitolo 27
*** Occhio per occhio ***


Dance&love

Occhio per occhio

 

 

Kagome correva più veloce che poteva.

Non riusciva a credere di essere caduta in trappola.

Non voleva pensare al fatto che, mentre lei se la spassava con Inuyasha nel suo letto, sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa.

E, a grandi linee, aveva già capito cos’era successo e…a chi.

Aveva corso troppe volte in quei pochi giorni…minimo sarebbe dimagrita di 3 chili.

Eppure non le sembrava un buon motivo per fermarsi, anzi, il rimorso la faceva correre più veloce, incurante degli alberganti contro cui andava a sbattere ogni tanto.

Non si curava neanche di controllare se Inuyasha le stava dietro, e quello fu un altro dei suoi errori.

Finalmente, arrivò davanti alla camera della professoressa Aruna, dove la folla di persone curiose aveva iniziato ad allontanarsi. Kaggy si fece spazio ed entrò nella camera che, però, era deserta. Dov’era andata l’insegnante?

La ragazza chiese informazioni ad uno degli uomini fuori dalla porta, che le disse testuali parole:

 

-Ho visto una donna correre via accanto ad una barella con sopra il corpo di una ragazza…-

 

A quelle parole, Kagome impallidì. Il corpo?? Un corpo esanime? Detto così sembrava proprio esanime!

 

-Mi dica dov’è andata!- si affrettò Kaggy, anche urlando un po’.

 

-Non gridare, che ci sento benissimo! Credo sia andata verso l’infermeria…- rispose lui, sturandosi l’orecchio col mignolo destro.

 

-Bene, grazie.- ringraziò di sfuggita e si mosse in direzione dell’infermeria, anche se non sapeva dov’era esattamente, ma le bastò seguire l’orda di gente ammassata su una sola porta. Per fortuna era sullo stesso piano e non avrebbe dovuto farsi anche le scale.

Finalmente raggiunse la folla e si mise a spintonare senza neanche più parlare e fortunatamente nessuno le disse parole cattive perché immaginavano come dovesse sentirsi dopo aver perso una cara amica. Peccato che loro non sapessero che Kagome e London erano sorelle.

Non appena entrò nella stanza, Kaggy udì distintamente dei brevi respiri affannati, rumorosi e spaventosi.

-Riusciamo a farla tranquillizzare?- chiese una voce maschile.

-Non credo che sia agitata…- rispose una donna.

-Non riesce proprio a respirare!! Chiamate qualcuno, un dottore, un’ambulanza!-  urlò la professoressa Aruna, che non riusciva a mantenere la calma.

-Non ce ne sarà bisogno.- gridò di rimando un albergante tra la gente. –Sono un medico.-

Quando tutti si diedero da fare per scostarsi affinchè il medico potesse passare, Kagome riuscì a intravedere il fisico della sorellastra distesa sul lettino, mentre si agitava e respirava a fatica. Aveva i capelli e i vestiti fradici e accanto a lei vi era una spessa corda bagnata.

-L-London!- chiamò Kaggy sperando che l’amica potesse sentirla.

-Fuori, Higurashi, fuori.- il professor Myoga la spinse nuovamente fuori dalla stanza, allontanandola più che poteva.

-Ma, signore, io…-

-Tu niente. Stanne fuori per favore.- disse l’altro serio. –E vai a chiamarmi quell’incosciente di Uzumaki, che qui manca solo lui.- aggiunse con un’ultima spinta, e la ragazza si ricordò improvvisamente di Inuyasha. Non era con lei..? E allora dove se n’era andato? Si voltò e percorse la strada a ritroso, afferrando nel mentre il cellulare che si era infilata frettolosamente in tasca. C’era un messaggio da leggere.

 

“Hai perso l’uomo dei tuoi sogni? Non preoccuparti…Lo tengo d’occhio io.”

 

Kagome lo lesse inconsapevolmente ad alta voce e, quando distolse gli occhi dal telefonino, aveva gli occhi più infuocati del diavolo. Se si azzardava a toccare Inuyasha, chiunque fosse, avrebbe passato dei guai enormi.

A grandi falcate raggiunse la stanza dell’insegnante e spalancò la porta con un piede. Dentro era buio e non si percepiva alcun rumore. Ne dedusse che non c’era nessuno. Fece ancora qualche metro e, con un altro colpo deciso, aprì la porta della sua camera e, chissà perché, quando si ritrovò l’inconfondibile schiena di Naraku che lottava con Inuyasha, non si stupì affatto. In fondo, aveva sempre avuto la sensazione che l’autore di tutti quei misfatti fosse qualcuno di vicino a lei, qualcuno che avesse occupato un posto importante nella sua vita. Ma perché tanto accanimento? Solo per il fatto che si erano lasciati? Ma era un’esagerazione, anche per un tipo eccentrico come lui. Aveva tanto altre domande che avrebbe voluto fargli, ma era talmente arrabbiata che tutto quello che riuscì a fare fu di urlare rabbiosamente il suo nome.

 

-Bastardo! Allora sei stato tu, eh?- chiese Kaggy con tono di sfida.

A quella voce, Naraku smise di attaccare Inuyasha e si voltò lentamente, mostrando di proposito un coltello a serramanico.

 

-Kagome, ben arrivata. Ormai non ci speravo più. Pensavo riuscissi a scoprirmi prima…Mi sei davvero caduta in basso. Dov’è finita la tua perspicacia?- chiese l’altro di rimando, con una faccia da pazzo.

 

-Non parlarmi così, idiota!- Kagome era furiosa.

 

-Come? Eppure una volta ero il tuo ragazzo o sbaglio?- fece ancora.

 

-Cosa..?- intervenne Inuyasha, che si era già messo in piedi. Kaggy lo ignorò.

 

-Esatto, hai detto bene. Una volta. Ora non più, quindi ti sarei grata se mi lasciassi in pace una volta per tutte!- Dopo aver urlato, la ragazza si accorse di averlo sfidato fin troppo. Conosceva Naraku, e sapeva che non si sarebbe mai arreso così facilmente. Toccato nell’orgoglio, l’ex ragazzo si mosse velocemente verso di lei e la inchiodò sulla porta, spingendola con violenza. Lei emise un lamento e strinse gli occhi.

 

-Dai, prova a ripeterlo adesso..- la istigò Naraku, alitandole in faccia. Inuyasha, ormai dimenticato, se ne stava in fondo alla camera e osservava la scena per decidere il momento adatto in cui intervenire.

 

-Tu.Non.Sei.Più.Il.Mio.Ragazzo.- Kaggy scandì coraggiosamente le parole e, quando vide che Naraku digrignava i denti per la rabbia gli sputò in faccia mormorandogli un diretto “Vaffanculo”.

Naraku provò ancora a non alzare le mani.

 

-Kagome, non capisci che io ti amo? Ho fatto tutto questo per te, per farti capire che non puoi fuggire da me, che non puoi rifiutarmi.- il ragazzo aveva i lati della bocca che gli tremavano, i capelli lunghi e neri sulla fronte e davanti agli occhi. Sembrava un demone.

 

-E tu non capisci che in questo modo mi hai fatto solo soffrire e arrabbiare?- ribattè Kaggy dimenandosi. –Hai quasi ucciso due componenti fondamentali della mia famiglia, ti rendi conto?- cercò di assestargli dei calci in mezzo alle gambe, ma senza successo.

 

-No, no, no. Loro non sono fondamentali. Io sono fondamentale. L’unica persona che devi guardare sono io, capisci? Gli altri non hanno importanza..- gli occhi spalancati avevano una sfumatura di rosso e la sua mano fece scattare il coltello a serramanico. –Solo così potremo vivere felici, io e te.-

 

-Tu sei pazzo! Lasciami stare, merda!- ora Kagome era quasi disperata. Riusciva a vedere la pazzia negli occhi del ragazzo e sentiva che se non si fosse liberata subito, si sarebbe fatta male. Quel coltello le faceva paura e non poteva fare altro che tremare.

 

-Vedi? Tremi d’amore.- Naraku non pensava ad altro; era ancora convinto di poter riuscire a far passare l’ex dalla sua parte. –Allora? Mi ami..?- fece poi.

 

-Nhn…No!- urlò Kaggy e vide l’ombra minacciosa del coltello su di lei.

 

-E adesso?-

 

-No!- non voleva mollare, anche se ormai le tremavano anche le gambe per il terrore. L’arma affilata le si avvicinò alla guancia.

 

-E adesso?-

 

-N…- con la bocca impastata, Kaggy faceva fatica a rispondere ma, fortunatamente, arrivò qualcuno a salvarla dalla situazione. Inuyasha afferrò Naraku dalle spalle e lo trascinò indietro, verso il centro della stanza. Finalmente libera, Kagome poté finalmente respirare e aprì gli occhi per poi assistere impotente alla scena.

Inuyasha cercava di bloccargli le braccia, ma Naraku sembrava volerle tenere saldamente alzate, dimostrando la sua forza paragonabile a quella dell’insegnante. Gli occhi gli si colorarono completamente di rosso e Kaggy intuì che anche quella sera avesse preso una delle sue strane droghe: aveva decisamente l’aspetto di un malato.

Naraku iniziò a tirare gomitate nello stomaco di Inuyasha, che si contorceva per il dolore, pur non mollando mai la presa, e gli tirava i capelli per farlo stare fermo. Vedendo il suo uomo in difficoltà, Kagome si fiondò in avanti e si mise a tirar pugni all’impazzata all’ex che, con qualche calcio, la spinse di nuovo contro la porta. Inuyasha la vide mentre faceva smorfie di dolore e, distraendosi, allentò la presa sulle braccia di Naraku, che ne approfittò e portò la mano col coltello all’indietro, centrando in pieno l’occhio destro di Inuyasha. Questo cadde a terra tra lamenti strazianti e Kagome, alla vista di tutto quel sangue che si spargeva sul pavimento, strillò più forte che poteva. Urlò come una matta, tanto che persino Naraku dovette tapparsi le orecchie. Le urla furono udite in tutto il piano e subito qualcuno accorse per vedere cos’altro stava accadendo. Una parte degli insegnanti abbandonò London e si spostò nella camera da letto dalla quale provenivano le urla. Kaggy lasciò che aprissero la porta e che vedessero coi loro occhi il responsabile del caos degli ultimi giorni. Con sorpresa di Kagome, entrò anche Sesshomaru che, con le spalle ancora sotto medicazione, fece di tutto per aiutare il professor Myoga a fermare Naraku. Questo si vide in trappola, senza alcuna via d’uscita e, ingenuamente, o forse per un attacco di paura, lasciò cadere il coltello a serramanico al suo fianco e i due ne approfittarono per afferrarlo da destra e da sinistra e per poi stenderlo a terra, bloccandogli braccia e gambe.

 

-Qualcuno chiami la polizia.- ordinò Myoga a quelli sulla soglia della porta.

 

-E un’ambulanza!- aggiunse Sesshomaru, non appena vide il fratello rannicchiato per terra, col sangue che lo circondava e gli impregnava i vestiti.

Kagome piangeva a dirotto e non riusciva a muoversi, né aveva il coraggio di aprire gli occhi.

“Aiuto, qualcuno lo aiuti.” Continuava a urlare nella sua testa. 

 

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Ciao cari lettori e care lettrici.

Eccomi durante le vacanze di Natale, il giorno della vigilia.

Che dire? Sono in ritardo perché non avevo più tempo per scrivere :( Sapete com’è la scuola appena prima di qualsiasi vacanza: un po’ hanno bisogno di voti, un po’ vogliono confermarci un voto, un po’ devono farci recuperare i compiti in classe, eccetera eccetera. Che noia!

Così, ora che non sono costretta a studiare tutto il giorno e che mi hanno  concesso l’uso del pc portatile, ho concluso il mio capitoletto ^^.

Come avrete capito, non manca molto alla fine della ff…Finalmente!, direte voi XD Perché chissà da quanto la tirò avanti…un anno? Due anni? O di più? Chissà quanti lettori si sono persi, chissà se ce ne sono stati di nuovi…Comunque, se la mia storia vi è piaciuta, leggetela fino alla fine, tanto manca poco ^__^

 

Alla prossima!

 

Mirokia

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