Don't you remember?

di NowKissMe YouFool
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voice ***
Capitolo 2: *** Spartiti ***
Capitolo 3: *** Sing ***
Capitolo 4: *** Caffè ***
Capitolo 5: *** Cry ***
Capitolo 6: *** Sigaretta ***
Capitolo 7: *** Kiss ***
Capitolo 8: *** Parents ***
Capitolo 9: *** Harry ***
Capitolo 10: *** I can't change ***



Capitolo 1
*** Voice ***



1. Voice

Zayn
Ricordo bene la prima volta che l'ho visto. Tutti erano ancora a mensa, io camminavo veloce per i corridoi deserti, silenziosi. Pensavo al modo migliore per poter copiare al compito di chimica, e fu allora che la sentii.
Una voce roca, calda, appassionata, accompagnata da una dolce melodia al piano.
Mi fermai, ancora non riesco a capire bene perchè. Quel suono sembrava controllare il mio corpo, insinuarsi nella mia mente e pulsare nelle mie vene insieme al sangue. Guidato da quella musica, mi affacciai nell'aula canto.
Harry era lì, seduto al pianoforte, gli occhi chiusi, le dita lughe che si muovevano sapientemente sui tasti, le labbra spalancate, la gola vibrante di quello splendido suono che era la sua voce

But I have afraid of change, cause I built my life around you..

Non conoscevo quella canzone, ma in quel momento mi sembrò la più bella del mondo. Una magia misteriosa mi costrinse a restare lì a guardarlo, finchè l'ultima nota non si spense nell'aria.
Allora lui aprì gli occhi.
E quando quel verde dolce ed esotico incontrò il mio sguardo, capii che sarei stato suo.
Per sempre

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Capitolo 2
*** Spartiti ***



2. Spartiti

Harry
Ricordo la prima volta che gli parlai. Era inverno, stavo seduto sui gradini all'entrata della scuola, ghiacciati per il freddo. Qualche spruzzo di neve aveva colorato le strade e gli alberi di bianco.
Era l'ultimo giorno, prima delle vacanze. Tenevo tre le mani i miei spartiti, bagnati fradici, pensando a quanto avrei speso per ricomprarli.
Non era una cosa strana. Era più che normale che me li buttassero nel gabinetto, ogni tanto.
E allora lui mi passò accanto. Rallentò mentre scendeva i gradini scivolosi, e si voltò quando fu sul punto di perdere l'equilibrio.
Mi parve di averlo già visto. Era lui che mi guardava, fuori dall'aula di canto, qualche giorno prima, probabilmente pensando che fossi un finocchio.
Capii che anche lui mi aveva riconosciuto, perchè i suoi occhi scuri, caldi, affascinanti, si soffermarono sul mio viso, per un tempo infinitamente lungo.

Lo guardai per un po', poi trovai il coraggio "Sai che fissare in questo modo è maleducazione?"
Lui non rispose. Si sedette accanto a me e "Cos'e successo hai tuoi spartiti?" chiese.
"Qualcuno ha pensato bene di fargli fare un bagno" sospirai. Non sapevo nemmeno perchè li avevo recuperati, dato che erano inutili.
"Spero che non smetterai di cantare per questo."
La sua frase mi sorprese. Accettai con un sorriso l'implicito complimento, ma nel profondo di me stesso pensavo che fosse una presa in giro.
"Non saranno certo quegli idioti che li hanno buttati nel cesso ad impedirmi di fare ciò che più amo"
Era una frase un po' troppo sdolcinata, ma la dissi così, senza pensarci, dementicando quasi che lui era accanto a me.
"Menomale.." disse alzandosi "..perchè mi sono innamorato della tua voce"

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Capitolo 3
*** Sing ***



3 Sing

Zayn
Ricordo la prima volta che mi mandò un messaggio. Fu durante le vacanze di Natale. Ero a casa, circondato da parenti e amici, e il mio cellulare vibrò.
Appena lessi il suo nome sul display il mio cuore fece le capriole. Mordendomi le labbra, aprii il messaggio.

Se ti va si venire, la notte della viglia canto al MadCenter xx

Sorrisi e scrissi velocemente la risposta.  Ci sarò.


Arrivai lì, il giorno dopo, che il concerto era gia finito. La gente usciva fuori dall'edificio, scambiandosi gli auguri, parlando animatamente. Mi sentii uno schifo. Avrei voluto vederlo, avrei voluto sentirlo cantare ancora una volta...
"Sei un po' in ritardo.."
Mi voltai. Era dietro di me, stretto al braccio di una ragazza bionda, con i suoi stessi occhi.
Sorrisi, imbarazzato "Sono un idiota! Non dovevo perdermelo per nulla al mondo!"
Gli occhi di Harry abbandonarono l'astio e la delusione, lasciando spazio a quella che sembrava..felicità?
"L'importante è che sei venuto.." disse allegramente. La ragazza accanto a lui sorrise, osservandoci divertita.
"Volevo sentirti cantare però"
Harry arrossì, come se già le sue guance non fossero abbastanza purpuree per il freddo.
"Posso cantare per te quando vuoi.."

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Capitolo 4
*** Caffè ***



4. Caffè

Harry
Ricordo la prima volta che mi offri un caffè. Eravamo appena usciti da scuola, io come al solito molto tardi, perchè aspettavo che tutti se ne andassero, prima di farmi vedere in cortile. Non mi piaceva ricevere botte a fine giornata.
Ma quando arrivai al parcheggio, ebbi un altro motivo per sentirmi depresso.
Un capannello di persone stava attorno alla mia macchina. Allarmato mi avvicinai, e quelli mi fecero passare, alcuni ridevano, altri mi guardavano con compassione. Gettando uno sguardo alla macchina, capii il perchè.
Sul parabrezza c'era una scritta rosa, a caratteri cubitali
Finocchio
Vidi che le persone intorno si allontanavano, ma continuavano a guardarmi, per vedere la mia reazione.
Perciò rimasi freddo, impassibile e mi avvicinai all'auto come se niente fosse. Ma in realtà dentro di me urlavo di rabbia, piangevo di sconforto...
E qualcuno se ne accorse.
"Harry!" Zayn veniva verso di me, il volto corrucciato, l'espressione preoccupata. Molti che lo conoscevano lo guardarono male, quando mi si avvicinò, mi diede una pacca sulla spalla e mi baciò sulla guancia.
In quel momento, lo amai con tutto me stesso.
"Ti va di venire con me? Ci prendiamo un caffè.."
Annuii, grato che mi stesse salvando dall'imbarazzo e l'umiliazione.
Salimmo sulla sua macchina, mentre gli sguardi dei curiosi ci seguivano e già si andavano diffondendo mormorii scioccati.
Tornammo tardi quella sera, a riprendere la macchina.
E Zayn mi aiutò a lavare il parabrezza il giorno dopo

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Capitolo 5
*** Cry ***




5 Cry

Zayn

Ricordo la prima volta che lo vidi piangere.
Fu dopo la partita di football del secondo trimestre. Camminavo sul prato buio, le luci lontane delle gradinate illuminavano fiocamente i miei passi, le urla di esultanza giungevano fino a me.
Ma ci fu qualcos'altro che udii, mentre mi avvicinavo al parcheggio. Singhiozzi.
Mi avvicinai ai cassonetti, perchè provenivano da lì dietro.

C'era qualcuno a terra, seduto con le spalle contro uno di questi, il  volto affondato tra le braccia, le spalle scosse da tremori terribili.
Mi sentii morire dentro quando capii chi era.
Mi inginocchiai accanto a lui, che sentendo i miei passi, alzò la testa.
Degli occhi verdi, grondanti di lacrime, mi guardarono. Quel che vi leggevo non era disperazione, non era semplice tristezza.
C'era sconforto, così grande e profondo da fare quasi paura; c'era rabbia, tanta rabbia inespressa; ma soprattutto vergogna, e fu questa a spaventarmi di più. Perchè nessuno aveva il diritto di costringerlo a vergognarsi della persona splendida che era...
"Tu arrivi sempre al momento giusto.." mi disse, asciugandosi velocemente le lacrime.
Gli passai un dito lungo il labbro inferiore, pulendo la goccia di sangue che risaltava sulla sua pelle bianca.
"Io ci sarò sempre per te"


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Capitolo 6
*** Sigaretta ***





6.  Sigaretta

Harry
Ricordo la prima volta che l'ho visto fumare. Eravamo usciti per rinnovare il guardaroba, in vista dell'estate, e lui aveva richiesto espressamente la mia presenza. Giravamo per il centro commerciale, guardavamo vetrine, ma ancora non si era deciso ad entrare in qualche negozio.
Verso le cinque però cambiò idea. Mentre camminavamo, il suo sguardo intercettò dei ragazzi poco lontano,e di colpo parve perdere tutto il suo buon umore.
Mi voltai anche io a guardarli. Erano i suoi compagni di squadra di pallacanestro. Pensai che sarebbe andato a salutarli, invece mi spinse dentro il negozio più vicino.
Provò un paio di maglie con aria scocciata, distante. Non sorrise neppure per un attimo.
Capii sul serio che qualcosa non andava quando la commessa gli si rivolse, garbatamente. "Questa ti sta prorpio bene!" esclamò, per poi voltarsi verso di me "Il tuo ragazzo mi sembra un po' indeciso..."
A quelle parole, Zayn si fece livido in volto. Si tolse la maglia, si rivestì e uscì dal negozio come una furia.
"Si può sapere che hai?" chiesi, confuso.
"Perchè tutti pensano che stiamo insieme! Io non sono un fottuto gay!" esclamò.
Io mi fermai di botto, nascondendo la ferita che quelle parole aprivano dentro di me. "Lo so.."
"Forse non dovevamo uscire insieme" commentò, lapidario. Poi si accese una sigaretta, e riprese a camminare più veloce.
"Da quando ti importa ciò che pensano gli altri?"
Pensavo di sapere la risposta. Stava scoprendo dentro di se che ciò che tutti dicevano era vero, che lui non era etero...ma non riusciva ad accettarlo.
"Da oggi" buttò la sigaretta quasi intera a terra e raggiunse i suoi amici di basket, lasciandomi solo.

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Capitolo 7
*** Kiss ***





7. Kiss

Zayn

Ricordo bene il nostro primo bacio. Il ballo di fine anno era appena finito. Uscii dalla sala tenendo per mano una ragazza, di cui non ricordo nemmeno il nome.
Arrivati in cortile, non le offrii nemmeno un passaggio. Ero scocciato, apatico, annoioato e non capivo perchè.
Come non capivo come mai l'avessi lasciata andare, senza nemmeno concederle un bacio, senza nemmeno guardarla negli occhi.

Tornavo sfrecciando verso casa, quando lo vidi.
Era seduto sul muretto fuori dal parco, in giacca e cravatta, le cuffie nelle orecchie e un paio di fogli in mano.
Inchiodai e scesi. Senza un motivo apparente, volevo parlargli.
Non si accorse di me finchè non gli fui di fronte. Sollevò lo sguardo sorpreso. Si sfilò le cuffie.
"Già finito il ballo?" chiese con inidfferenza. 
"Perche non c'eri?"
Sorrise mestamente. "Non ho trovato..il cavaliere adatto."
"Allora perchè sei vestito così?"
"Era tanto per creare l'atmosfera" rispose, volgendo lo sguardo alle stelle "Ho avuto il mio ballo personale.."
"Potevi venire con me..." mi azzardai a dire, gurdandolo dritto negli occhi.
"Potevi chiedermelo.." sussurrò, chiudendo gli occhi per sfuggire ai miei. "..ma non ci speravo. Se ci vedono insieme potrebbero pensare..che siamo una coppia"
"Mi dispiace per quello che ti ho fatto, l'altro giorno.."
Sospirò. "Dispiace anche a me.."
Nella sua tristezza era più bello che mai. Il capelli ricci scompigliati sulla fronte, gli occhi luminosi , la bocca socchiusa. Sembrava una bambola di porcellana.
"E' che.." balbettai, il cuore che batteva come un tamburo "Tu devi aiutarmi, Harry. Perchè..io credo di amarti, e non so che fare."
Finalmente mi guardò negli occhi. Mi sfiorò la guancia, aprì la bocca, come per dire qualcosa.
Invece mi attirò a sè e mi baciò.

Ancora oggi riesco a sentire il sapore dolce della sua saliva, l'odore inebriante del suo respiro, la morbidezza delle sue labbra.
Conosco la sua bocca a memoria, eppure, ogni volta che lo bacio, è come se fosse la prima...

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Capitolo 8
*** Parents ***




8. Parents

Harry

Ricordo la volta in cui Zayn mi presentò ai suoi genitori come fosse ieri.
Era estate, a casa sua davano una grigliata. Decise di invitarmi, e apprezzai molto la sua determinazione. Stavamo insieme da  tre mesi, nessuno a casa sua sapeva che era gay, tanto meno che avesse un fidanzato..

"Ah questo è il famoso amico Harry, abbiamo sentito tanto parlare di te!"
Sua madre mi abbracciò, con quella che giudicai una cordiale freddezza.
Suo padre mi rivolse appena uno sguardo, e mi ignorò per il resto della festa.
Incurante degli sguardi degli invitati, Zayn mi prese a braccetto, e mi presentò  le sue sorelle.
"Sono simpatiche" dissi, addentando un tartina.
"Già, proprio come me." Sfiorò le mie labbra con un dito, mi pulì dalla crema con cui mi ero sporcato e poi si leccò il dito.
All'improvviso fu come se tutti gli sguardi fossero diretti su di noi. Arrossii, pensando che fosse una mia impressione.
"Smettila di sentirti a disagio!" mi richiamò Zayn. Mi sistemò il colletto della camicia, poi mi baciò sulla guancia.
E allora la mia impressione di poco prima si mostrò vera.
Il padre di Zayn gli si avvicinò "Si può sapere che stai facendo?" chiese, lanciandomi uno sguardo irato.
Zayn lo guardò con indifferenza. "Sai cosa sto facendo. Come sai anche che sono gay, e che questo è il mio ragazzo. E' inutile che continui a fingere!"
Suo padre divenne paonazzo. Gli invitati iniziavano ad accorgersi che qualcosa non andava.
Anche la signora Malik ci raggiunse. "Che succede, Zayn?"
"Succede che dovete guardare in faccia la realtà. Harry mi ha insegnato a non vergognarmi di ciò che sono, e non cambierò per voi.."
Gli sorrisi, ammirato.
E allora lui mi afferrò dal collo e mi baciò lì, davanti a tutti.

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Capitolo 9
*** Harry ***




9. Harry


Zayn
La nostra prima volta è il ricordo più bello che ho.
Ricordo i suoi occhi insicuri, persi dentro i miei.
Ricordo le sue labbra morbide, incerte sulle mie; le sue mani che mi avvolgevano il collo, che scorrevano lungo la schiena, che mi accarezzavano il bacino.
Ricordo la sua pelle liscia, bianca, che si mischiava perfettamente con la mia, scurissima.
Ricordo i suoi denti serrarsi sulla mia pelle; la sua lingua, bramosa di esplorare ogni singola parte di me.
E ricordo il fremito che lo attraversò, quando entrai in lui; le urla di dolore, che cercava di trattenere mentre affondavo, i gemiti sostenuti, che mandava ogni volta che la mia pancia si spalmava sulla sua schiena.
Ogni volta che gridava, ogni volta che sussultava, rallentavo. Gli baciavo dolcemente il collo, gli accarezzavo l'ingune, come per farmi perdonare.
Ma poi lui "Zayn..vai" diceva, e allora riprendevo a spingere, quasi con foga, senza riuscire a controllarmi...
Ricordo il suono affannosso, liberatorio del suo orgasmo, che mi convise ad eleggere la sua voce come la più bella del mondo.
Ricordo come sussurrai il suo nome, mentre uscivo, facendomelo scivolare sulla lingua, sentendolo mio più che mai.
Tremò di nuovo, ascoltando la mia voce. Si girò, si accoccolo sul mio petto accarezzandomi la pancia.
"Dillo ancora.." chiese, quasi implorando.
E io lo ripetei, per altre dieci,cento, mille volte, finchè la bocca mi si seccò, finchè il sole non comparve da dietro le tende, finchè il suo respiro, soffice e calmo, non mi fece capire che si era addormentato.
"Harry.." ripetei un'ultima volta, accarezzandogli e capelli e finalmente chiudendo gli occhi.

Ma ciò che più di tutto ricordo, è il suo profumo, perchè è quello con cui mi risveglio ogni mattina.

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Capitolo 10
*** I can't change ***




10. I can't change


Harry

Ricordo il primo giorno di scuola dell'ultmo anno, come lo ricorderebbe chiunque.
L'ansia al pensiero che tra un anno non sarai più lì a varcare quella soglia; la felicità e l'incertezza nel pensare ad un nuovo futuro. L'amarezza nell'abbandonare gli amici della giovinezza, la gioia al pensiero di dover sopportare ancora per poco le persone che hai sempre odiato.

Ma io ricordo soprattutto la sua mano, stretta attorno alla mia. Il suo sorriso fiero, mentre camminavamo insieme nel corridoio, il suo orgoglio nel passare in mezzo ai suoi vecchi amici.
Non si vergognava più di ciò che era, non si vergognava più di me. E io avevo smesso di odiarmi, di pensare di essere diverso, sbagliato, contro natura.
Eravamo insieme e nient'altro aveva importanza.

Gli sguardi di tutti i presenti erano su di noi. Alcuni erano beffardi, altri disgustati; alcuni ammirati, altri indifferenti.

"Ci guardano come se fossimo famosi" gli sussurrai all'orecchio.
"Mi sa che firmerò autografi oggi" commentò Zayn. Entrambi scoppiammo a ridere.
Arrivati al suo armadietto, il sorriso ci morì sulle labbra.
La scritta finocchio campeggiava bianca, in bella vista, contrastante con il grigio degli armadietti.
Lui si avvicinò sospirando e lo aprì.
"Dovremmo dirlo al preside..." affermai, guardando male tutti quelli che ci fissavano passandoci accanto.
Zayn sospirò e alzò gli occhi al cielo.
"Non serve. Non penso nemmeno che la cancellerò. E' quello che sono..e voglio che tutti lo sappiano"



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