Dopo La Luna Piena...

di TheShippinator
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fase uno: fugone a Londra! ***
Capitolo 2: *** Ciò che succede ***
Capitolo 3: *** A Febbraio?! ***
Capitolo 4: *** Quando il cervello va in vacanza... ***
Capitolo 5: *** L'insonnia è contagiosa ***
Capitolo 6: *** Questione di fiducia ***
Capitolo 7: *** Gemme e pezzi di cielo ***
Capitolo 8: *** Imprevisti ***
Capitolo 9: *** Non lo shopping!!! ***
Capitolo 10: *** Rivelazioni ***
Capitolo 11: *** Solo un nome ***
Capitolo 12: *** British Museum ***
Capitolo 13: *** Le cose, come stanno? ***
Capitolo 14: *** Azione/reazione ***
Capitolo 15: *** Punizione(Nella contorta psiche di Sirius) ***
Capitolo 16: *** Louvre: la grande piramide di vetro ***
Capitolo 17: *** Istinto canino ***
Capitolo 18: *** Un fiume di eventi ***
Capitolo 19: *** L'Umanità della gente ***
Capitolo 20: *** La sorpresa di Remus ***
Capitolo 21: *** Operazione gavettone ***
Capitolo 22: *** Gnomi, frecce e bacchette cinesi ***
Capitolo 23: *** Frisbee zannuti e treccine ***
Capitolo 24: *** Ritorno alla fresca Inghilterra ***
Capitolo 25: *** Passato e futuro ***
Capitolo 26: *** Provocazioni ***
Capitolo 27: *** Sguardi mancanti ***
Capitolo 28: *** Maledetta ciabatta! ***
Capitolo 29: *** Tradimenti ***
Capitolo 30: *** Il nuovo Lupo ***
Capitolo 31: *** Rivelazioni ed Oblivion ***
Capitolo 32: *** Solo un bacio ***
Capitolo 33: *** Dopo la Luna Piena ***



Capitolo 1
*** Fase uno: fugone a Londra! ***


(5 marzo 2013) AVVISO IMPORTANTE: chi scrive è... l'autrice xD Ho appena concluso la storia e deciso di modificare alcune cose. No, non parti del testo, ma il fatto che IN MEZZO al testo, come moda voleva ai tempi, io ci inserissi commenti tra parentesi. E' una cosa che, rileggendola, ho odiato. Mi impegno a sistemare tutto, chiunque legga questa ff... sappia che spesso non capirà alcuni commenti negli "spazi dell'autrice", perchè semplicemente ho rimosso appunto le "Note Di" a cui erano riferiti. Tutto qui, spero che vi piaccia e scusate l'evoluzione degli stili di scrittura, ma ci sono voluti sette anni perchè mi decidessi a finirla!

Ciao a tutti! Beh, Harry Potter è sempre stato nel mio cuore e la coppia Sirius/Remus mi piace da impazzire! Qui dentro lo spierito dei Malandrini è in piena attività, ma due di loro hanno seri problemi a relazionarsi! Leggete e commentate, se vi va, sono molto affezionata a questa ff!
Durante la storia ci saranno i miei comminti, i nd Minu, e i commenti dei personaggi. Vedete, è Remus che me l'ha raccontata, non è che me la sono inventata, capite? Se non vi piace picchiate lui!!!
Il primo capitolo è il più lungo, gli altri non lo sono troppo... ma adesso basta tergiversare!

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=Capitolo primo - Fase uno: fugone a Londra!=

“Avanti, brutto idiota, ridammi la cravatta!!!”
“Ma non ci penso neanche! Vienitela a prendere!”
Tutto cominciò così. Il dormitorio maschile del Grifondoro era un gran caos. Due figure dai capelli neri si rincorrevano facendo un gran chiasso, saltando sui letti e pestando vestiti. La figura davanti aveva una cravatta dai colori rosso e oro legata sulla testa a mo’ di fascia e scappava balzando da un letto all’altro, quella dietro aveva un paio di occhiali sul naso, che si continuava a spingere su mentre correva.
Ad un certo punto la figura davanti si trasformò in un bel cane lupo nero (//La zia Row non specifica che razza è Sirius, quindi, per me, è un cane lupo!) non molto grosso, che si intrufolò sotto il primo letto che si ritrovò di fronte.
“Eh, no, Sirius, giuro che ti prendo a cornate, se non esci subito di lì! Avanti, che facciamo tardi!!!” esclamò il ragazzo con gli occhiali curvandosi per sbirciare sotto al letto, da cui proveniva un ringhiare sordo.
“Da bravo, Padfoot, esci...” disse una voce dolce al fianco di James Potter. Il moro si voltò. Remus Lupin era accovacciato di fianco a lui, i capelli biondo castano piuttosto lunghi raccolti in un codino basso e una mano tesa verso il letto. Il cane nero uscì giocoso, saltando in braccio a Remus e mollandogli la cravatta in grembo.
Padfoot gli leccò una guancia, poi tornò ad essere Sirius Brack, l’affascinante moro Grifondoro.
“Ehi, Sirius, che schifo!” esclamò il ragazzo strofinandosi la guancia che Sirius gli aveva leccata.
“Beh? Istinto canino!” disse lui indifferente.
Remus squadrò il ragazzo che gli stava seduto in braccio, le gambe allacciate dietro la sua schiena e le braccia attorno al suo collo. Cercò di trattenersi dal ridere, ma con poco successo.
“Quando avete finito di flirtare, potrei riavere la mia cravatta???” chiese James irritato, prendendo bruscamente l’indumento.
“Avanti, alzati, dobbiamo andare!” disse Remus ridacchiando, mentre Sirius si rialzava altrettando sghignazzante.
Andarono insieme a prelevare Peter Pettigrew, il loro compagno di camera, in Sala Comune che stava scopiazzando i compiti di Storia della Magia di Remus, per poi dirigersi in Sala Grande.
Quando fecero il loro ingresso, capirono subito che qualcosa non andava. Le pareti della stanza erano drappeggiate di teli rosa acceso tenuti attaccati alle pareti da enormi fiocchi sfarzosi. Qua e là per la stanza viaggiavano cuori enormi dello stesso colore dei pendaggi alle pareti.
“Mio Dio, non ditemi che oggi è...” disse Sirius terrorizzato.
“San Valentino!” completò James per lui diventando pallido. Di fatti, al loro ingresso, una moltitudine di ragazzine si era girata, sorridendo appena in modo assai diabolico (almeno agli occhi dei due poveri Grifondoro).
“No... no... aiuto!” fu l’urlo che diede inizio alla grande e annuale corsa .
San Valentino era il giorno più temuto da Sirius e James, perchè ogni anno venivano rincorsi da moltissime gallinelle starnazzanti che cercavano di donar loro cioccolata, caramelle e altre cose del genere. Certo, non era male, ma se per ottenere un po’ di dolci dovevi farti l’intera scuola di corsa, su e giù, dieci volte, cominciavi a temere quel giorno. Avevano anche provato a inventarsi di essere allergici alla cioccolata, diabetici, intolleranti... macchè... nulla funzionava! Fatto sta che anche quell’anno, carichi di pacchettini fino all’inverosimile, leggermente ammaccati non chè leggermente incazzati, si presentarono a Storia della Magia con solo due minuti di ritardo, fortunatamente per loro. Si sedettero in banco insieme, cercando di ignorare i continui risolini di un certo ragazzo Grifondoro dai capelli castani, che aveva deciso di sfottere loro, invece di seguire la [noiosa] lezione, che per altro non era che un ripasso. Finito Storia della Magia, si diressero alle serre, per Erbologia, dove furono alle prese con delle piccole, infide pianticelle che, se disturbate, cominciavano a cantare, a squarciagola e pure stonate. Arrivarono, così, assordati, in Sala Grande, dove si sedettero al loro tavolo. Stavano per servirsi, quando vennero interrotti.
“Ragazzi, dovrei darvi un annuncio. Domani le classi del 6^ e del 7^ anno andranno in gita per una settimana nel mondo Babbano di Londra. Sarete ospitati in un albergo Babbano, al quale abbiamo detto che siete delle classi in gita scolastica che hanno bisogno di un posto in cui dormire per una settimana. Spero che tutti voi vi comporterete bene!” esclamò Albus Silente, il preside, alzandosi.
Un coro di fischi e insulti venne da Serpeverde. Tutti sapevano che cosa questo poteva voler dire, per i nobili Purosangue. Dovevano abbassarsi a dormire in letti babbani e camminare per strada con vestiti babbani. Un vero insulto per loro.
“Mi dispiace, signor Lastrange, ma abbiamo convinto tutti i genitori, quindi non ci saranno assenti alla gita...” disse il Preside con un mezzo sorriso rivolto ad un ragazzo dai capelli scuri che gridava indignato. “E... signor Black, signor Potter, per favore, trattenetevi!” esclamò poi rivolto ai due Grifondoro, che, più forte di tutti i loro compagni di casa che già urlavano, avevano risposto malamente ai verdevestiti, esultando all’idea di vedere i loro goffi travestimenti da Babbani.
“La partenza è prevista per le ore dieci, fino ad allora avrete il tempo di preparare tutto l’occorrente per il viaggio. Siete esonerati dalle lezioni” disse infine il Preside sedendosi.
“Allora, Moony, ti impedisco assolutamente di studiare oggi pomeriggio!” esclamò Sirius dando una pacca sulla spalla dell’amico, che stava bevendo, e che quindi cadde in avanti spruzzando di succo di zucca tutta la fila davanti a lui.
“Ma sei deficiente o completamente idiota?” esclamò il ragazzo asciugandosi la bocca.
James cominciò a ridere come un idiota, seguito a ruota da Peter.
“Ciao Remus!” trillò una ragazza dai capelli rossi. In pochi secondi il volto di Remus fu coperto da quelli stessi capelli, mentre la ragazza si chinava a baciarlo su una guancia.
“EVANS!” esclamò James aprendo le braccia e abbracciando contemporaneamente entrambi.
“Salve, Potter...” disse lei seccata.
“Ciao Lily, come va?” chiese Remus scollandosi di dosso il moro.
“Bene, grazie! Volevo dirti che stasera c’è la riunione dei Prefetti del sesto anno qui in Sala Grande... passo a chiamarti io?” rispose lei mentre con una mano teneva a bada James e la sua bocca, che tentavano di baciarla, mentre con l’altra teneva un grosso libro stretto al petto.
“Aanti, Ean, atti are u ahino!!!” farfugliò James con la mano di Lily ancora sulla bocca. Lily alzò un sopracciglio.
“Scusa?” chiese educatamente la ragazza togliendo la mano dalla bocca del ragazzo con fare disgustato.
“Fatti dare un bacino, Evans!” ripetè il moro lanciandosi verso di lei, che si chinò rapida, facendolo ruzzolare addosso a Sirius, che era dietro di lei. Sirius, a sua volta, cadde addosso a Peter, e tutti e tre rotolarono giù a terra, sotto le risa di tutta la Sala.
James e Sirius si alzarono, burloni, facendo inchini a tutti, mentre Peter si ritirò sotto al tavolo, imbarazzato.

Remus camminava tranquillamente per i corridoi diretto alla Sala Grande. Accanto a lui la rossa Grifondoro, che chiacchierava allegra.
“Non vedo l’ora di andare a Londra! Magari riesco ad incontrare mia sorella... non so se lo sai, ma io ne ho una... si chiama Petunia! E’ molto carina... e simpatica... è lei la maggiore...” diceva mentre camminavano. Raggiunta la Sala Grande, aprirono le porte ed entrarono, richiudendole dietro di loro.
Un lungo tavolo era al centro della stanza.
Al capo opposto a quello d’entrata era seduto il preside Silente, la professoressa McGranitt, di trasfigurazione, a fianco a lei la sua assistente, Molly Prewett, poi Horace Slughorn, di Pozioni, e il suo assistente, Lucius Malfoy.
Poi, sempre lì in Sala, c’erano Rodolphus Lastrange e Aphrodite Glauka, i prefetti di Serpeverde, Fabian Prewett e Emma Towson, di Corvonero, e Klaus McFinn e Melanie Habbott, di Tassorosso.
Remus e Lily entrarono e salutarono, sedendosi.
L’argomento trattato fu: che compiti dare ai nuovi Prefetti e quali invece lasciare a Gazza e ai professori? Verso la fine della riunione, quattro altri Prefetti, rappresentanti e portavoce delle loro case, entrarono nella stanza. Per Serpeverde l’affascinante Narcissa Black, pelle di porcellana, capelli d’oro puro e occhi come ghiaccio, per Grifondoro Nelly Mowserg, bassettina e con bei boccoli neri, per Tassorosso Sophia Brown, magra e con una bella e mossa cascata castana, e per Corvonero Cleopatra Zaffirea, con lunghi capelli biondi e occhi blu enormi. Molly sorrise alla cugina Narcissa, che la guardò disgustata. Malfoy cominciò a guardare interessato proprio la Black, che invece rimaneva impassibile a tutte le occhiate.
Prese la parola Silente.
“Nuovi Prefetti, voi avete il compito, per una settimana, di assecondare il nuovo custode, Argus Gazza, e di assicurare l’ordine nelle Sale Comuni. Pattuglierete di notte alcuni corridoi prestabiliti e a sere alterne. Risponderete ai professori. Inoltre dovrete avvisare le vostre Case che le lezioni di Pozioni e Trasfigurazione non saranno sospese, bensì saranno eseguite dagli assistenti dei professori: Molly Prewett, sorella di Fabian, e Lucius Malfoy. Entrambi hanno 21 anni e sono quindi degni di questa carica, dato che hanno passato gli esami di queste materie con il massimo dei voti...” i due si alzarono e si inchinarono brevemente ai Prefetti.
La ragazza non era molto alta ne molto magra, ma in compenso era molto carina. Aveva lunghi boccoli rosso scuro e due bellissimi occhi verdi. Il ragazzo, invece, era molto alto e magro, con due occhi azzurro ghiaccio tendenti al verde e capelli lunghi fino alle spalle, liscissimi e biondi.
Tornarono tutti ai propri dormitori. Una volta entrati in Sala Comune, Lily e Remus si sedettero ad un tavolo per finire alcuni compiti. Un urlo proveniente dalle scale dei maschi li interruppe quasi subito, facendoli sussultare.
Peter spuntò di scatto correndo come un disgraziato.
Era in pigiama. James e Sirius lo inseguivano in boxer armati di ciabatte.
“Ci hai nascosto i pigiami, eh? E adesso la paghi!!! “ esclamò Sirius lanciando una delle ciabatte e beccando Peter sul sedere.
Remus trattenne le risate, mentre Lily arrossiva alla vista dei due ragazzi nudi.
Il Grifondoro se ne accorse e, leggermente divertito anche da quello, disse: “Potete continuare la vostra litigata di sopra o almeno vestiti, per favore? Abbiamo delle ragazze, qui, e anche dei primini, e non credo che i loro genitori sarebbero contenti di sapere che sono rimasti traumatizzati dalla vista di due ragazzi più grandi in mutande che tiravano ciabattate sul sedere ad un altro ragazzo...”
I due mori si voltarono, notando allora la rossa e l’amico, nonchè la miriade di gente presente in Sala o riemersa dai dormitori richiamata megneticamente dalle urla.
James si mise subito in una posa che secondo lui era sexy, ma che in realtà faceva capire quanto fosse estremamente deficiente.
“James, sembri un idiota!” disse cautamente Peter.
Cosa assolutamente errata.
James si voltò verso di lui e l’inseguimento ricominciò sulle scale del dormitorio maschile.
“Credo che sia meglio che vada a supervisionare per evitare che esagerino...” si congedò Remus, salutando Lily e salendo al dormitorio.
Aprì la porta della stanza che divideva con gli altri, pentendosi subito e pensando: ‘Troppo tardi...’.
Era incredibilmente somigliante ad un campo di battaglia. I materassi erano per terra uno sopra l’altro, a mo’ di trincea, dietro la quale si mascondeva Wormtail. Padfoot abbaiava in cima alla pila di materassi, mentre James frugava nelle coperte dietro.
“Ragazzi...” cominciò Lupin, ma Padfoot gli saltò addosso, leccandogli la faccia.
‘Questo diavolo di sacco di pulci deve avere una particolare predilizione nel rompere le balle a me...’ pensò divertito Remus senza far trasparire nulla dal volto.
“Padfooooooooot!!!!!! Che fai, idiota di un cane?!?! Smettila di leccarmi, la doccia l’ho già fatta!!” urlò Remus cercando di spingerlo via, ma invano, e lasciandosi sfuggire un risolino.
“PADFOOT!!!! SMETTILA DI SBACIUCCHIARE REMUS E VIENI AD AIUTARMI!!! WORMTAIL!!! TI TROVERO’!!!!” urlò James.
Padfoot abbaiò e ringhiò infastidito contro il moro, per poi scomparire un secondo tra le coperte e uscendone poco dopo con un topo che teneva per la coda.Mollatolo in mano a James, decise di tornare a tormantare Remus, che si era appena rialzato, facendolo ricadere, leccandogli la faccia e dandogli piccole zampate sul petto.
Ma questa volta Remus non aveva intenzione di farsi mettere i piedi in testa. Si alzò di scatto con Sirius ancora in braccio, muovendo poi la bacchetta e rimettendo la stanza a posto. James era nel suo letto, completamente vestito e molto infastidito, Peter versione umana, stava sul suo, di letto, già sotto le coperte. Sirius in pigiama e... ancora in braccio a Remus, come la mattina, che sghignazzava allegro.
“Ti diverti a tormentarmi, ammettilo!” esclamò esasperato Remus.
“Non immagini nemmeno quanto!!!” rispose Sirius.
Con un gesto secco della bacchetta di James, che si era stufato di assistere ai loro soliti scambi di battute, le luci si spensero, e la stanza piombò nel buio. Sempre molto allegramente, Sirius si infilò nel letto di Remus, seguito poco dopo dal proprietario, sbuffante.
“Ma perchè devi dormire con me?!”
“Ho pura del buio!” ironizzò Sirius.
“Idiota!”
“Pure tu!”
“BASTA!” urlò Peter scazzato.
Remus e Sirius tacquero, ridendo mentalmente, ma continuarono a sussurrarsi insulti et similia.
Si addormentarono poco dopo, Remus abbracciato al moro.

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Un bacio, Andy <3

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Capitolo 2
*** Ciò che succede ***


Bentornati a questa sottospecie di diario di Remus, o meglio, a questa forzata collaborazione di Remus, anche perchè so non collabora lo picchio (T____T nd Remus). Sono stata molto felice delle recensioni, spero di arrivare ad averne un bel po'! ^^ Vi lascio al capitolo, buon divertimento!!!

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=Capitolo secondo - Ciò che succede=

Finalmente arrivarono le dieci del giorno dopo. L’eccitazione di tutti era palpabile, eccetto che per Serpeverde e qualche Tassorosso e Corvonero strettamente convinto della totale differenza tra maghi e Babbani. Le classi del 6^ e del 7^ anno salivano sull’espresso per Hogwarts muniti dei loro bagagli. I quattro Malandrini occuparono subito una scompartimento, isolandosi, per modo di dire, dal resto del mondo.
“Ehi, Moony, hai guardato il calendario? Silente ha fatto in modo che la gita fosse proprio prima della luna piena.
Quando torneremo a scuola avrai un giorno, poi ci divertiremo come al solito!” esclamò James allegro.
Remus sorrise, poi cominciò a guardare fuori dal finestrino, ma senza vedere niente, perchè la sua mente era altrove. Quella notte aveva dormito con Sirius. Abbracciato a Sirius. Certo, era strano che due amici dormissero insieme, ma tra loro c’era sempre stato un legame particolare... erano più che amici...come fratelli... o meglio, un’unica persona... insomma, era strano che due semplici amici dormissero insieme e per di più abbracciati, no?
Ma loro lo facevano...
Sirius giocherellava con la bacchetta. Anche lui pensava a Remus e a quanto fosse stato bello sentire la sua testa appoggiata al suo petto... o il calore delle sue braccia avvolgerlo... Arrossì leggermente, scuotendo la testa, ma fortunatamente gli altri non se ne accorsero.
Che cosa gli stava succedendo? Perchè pensare a Moony lo metteva così in agitazione?
Peter mangiava gelatine Tuttigusti+1 mentre giocava a Sparaschiocco con James.
L’atmosfera (a parte le piccole esplosioni del gioco) era rilassata e tranquilla, assai ben diversa da quell’aura scherzosa che di solito avvolgeva il gruppo.
Per arrivare a Londra ci avrebbero impiegato l’intera giornata e sarebbero arrivati nel tardo pomeriggio.
Ad un certo punto la porta dello scompartimento si aprì. Sulla soglia c’era un ragazzo non molto alto, con capelli neri, lunghi fino alle spalle, leggermente curve. Aveva un naso aquilino e un fisico molto sottile. I lineamenti del volto erano sottili, fini e affilati. Teneva in mano una pergamena. Si guardò appena intorno, poi fece per andarsene, ma un ghigno perfido si dipinse sul bel volto di James.
“Aspetta, Snivellus... perchè sei entrato qui?” chiese beffardo.
“Ho sbagliato scomparto” rispose indifferente Severus Snape senza voltarsi.
“Poverino... già, è vero, hai perso gli amichetti... ma forse anche loro ti stanno lontani... Forse se ti lavassi i capelli anche i poveri Elfi domestici non dovrebbero lavorare il triplo del tempo per lavare la Sala Comune dei Serpeverde...” aggiunse Sirius smettendo di giocherellare con la bacchetta e tenendola in mano ferma.
Snape strinse i pugni, accartocciando la pergamena.
Peter restava in silenzio, Remus aveva lo sguardo puntato sul pavimento, ai piedi di Snape.
Ad un certo punto la porta dello scompartimento si aprì e una ragazza comparve sulla soglia. Era alta e magra, aveva lunghi capelli neri e boccolosi, due occhi neri spenti e un sorrisetto stampato sulle labbra truccate.
“Severus, lascia perdere mio cugino e quegli idioti dei suoi amici... vieni, lì ti stiamo aspettando...” disse lanciando uno sguardo orribile a Sirius, che la gurardò ad occhi socchiusi.
“Ciao, comunque!” disse a bassa voce e a denti stretti.
“Salve, cugino... E’ strano vederti, sai? Nell’albero di famiglia il tuo nome è stato bruciato... Immagino che Regulus te l’abbia detto, no? Pensa che in teoria non dovrei nemmeno parlarti...” rispose Bellatrix Black, squadrando Sirius.
“In effetti Regulus mi ha accennato qualcosa... ma sai... non è questo, quello che m’interessa...!” esclamò Sirius buttando fuori sia la cugina che l’altro e poi tornandosi a sedere.
“Bruciato?” chiese Remus confuso.
“Hai presente l’arazzo che c’è nel salotto della mia vecchia casa? Beh, quando mia cugina Andromeda ha sposato Ted Tonks, mia madre è andata lì e ha bruciato il suo nome con la bacchetta. E’ come un rito di famiglia... ogni volta che qualcuno infrange le regole della pura, nobile, magnifica, santissima e infinitamente schifosa dinastia dei Black viene subito allontanato, diseredato, ucciso, se ci riescono. Questo è successo a me. in teoria io non sarei un Black. Però lo resto comunque, quindi se i miei genitori moriranno dopo mio fratello Regulus, io erediterò tutti i loro favolosi, magnifici, vomitevoli averi... Pensa che nemmeno Molly, l’assistente della McGranitt, c’è nell’albero genealogico. Siamo cugini di secondo o terzo grado, mi pare, ma da quando si è fidanzata con quell’Arthur Weasley... beh, è una ‘traditrice del suo sangue’...” spiegò Sirius amaramente guardando Remus negli occhi.
Resmus sostenne il suo sguardo interessato finche il moro parlò, ma quando tacque, non riuscì a trattenere il suo sguardo per più di qualche secondo, per poi arrossire lievemente e voltarsi in fretta verso James.
“Quella che entrata prima... Bellatrix Black... è per caso sorella di Narcissa Black?” chiese il ragazzo.
“Sì... le mie due ‘cugine perfette’... si danno tante arie... beh, mi sembra anche logico, ma Bellatrix... Bella si vanta oltre ogni limite, è odiosa! Si crete la più meravigliosa del mondo! Cissy è sempre stata molto vanitosa e sinceramente ha ragione ad esserlo. E’ la bambolina di famiglia... è stata promessa a Lucius Malfoy...”
“Mi sembrava! Ieri sera lui era fin troppo interessato a lei, ma Narcissa non sembrava molto ben disposta, nei suoi confronti... dalle occhiate che gli lanciava sembrava che volesse lanciargli un’incantesimo di ingozzamento...” disse Remus ridacchiando.
“Già, lei non vuole sposarsi...” disse Sirius ad occhi chiusi.
Remus spalancò i suoi. “Come mai?” chiese.
“Perchè odia i matrimoni combinati... ha detto che sposerà Malfoy solo se si innamorerà di lui... la vedo dura... lo sposerà comunque...” rispose il Grifondoro con un sorriso triste.
Remus guardò intensamente l’amico.
Com’era possibile parlare così tranquillamente di matrimoni combinati e persone rinnegate?
Sirius era sempre stato per tutti un gran mistero. Credevano di conoscerlo bene, ma in realtà non era così. Sirius celava il suo vero volto dietro la maschera di persona allegra e burlona, e quella parte misteriosa spuntava fuori quando meno te l’aspettavi. Nemmeno James sarebbe riuscito a prevedere quando l’amico avrebbe tirato fuori quel suo lato nascosto.
La porta della scompartimento si aprì di nuovo.
“Ciao James! Come va?” chiese allegra una voce femminile.
Non riuscirono a capire chi fosse, finchè non si ritrovarono James mezzo soffocato da un abbraccio fin troppo amichevole e lunghi capelli biondi che mulinavano da tutte le parti, mentre la ragazza abbracciava James.
“Ciao Cleo...” disse debole la voce del moro da una parte indefinita di fianco a Sirius, che rideva con Peter e Remus.
“Cleo, non sapevo che conoscessi James...” disse Remus rivolto al Prefetto di Corvonero, che si girò raggiante, andando a salutare anche lui.
“Beh, è mio cugino!” disse stampandigli un bacio sulla guancia.
“Tuo cugino?” chiese incredulo Remus.
“Da quest’estate! Mia madre ha sposato il fratello del padre di James, quindi siamo cugini acquisiti!” spiegò lei allegra, insinuandosi tra Remus e Peter.
“Non lo sapevo! Ehi, scemo, perchè non mi hai detto che avevi una cugina così carina?!” esclamò Sirius tirando un pugno in testa a James per scherzo.
Cleopatra arrossì, poi rise guardando la scenetta che si stava svolgendo tra James e Sirius. Tra una risata e l’altra e tra una visita e l’altra, arrivò il momento di cambiarsi. Si tolsero le divise di Hogwarts e si vestirono con jeans e larghe felpe o maglioni, il tutto completato, almeno da James, con un bel berretto a visiera.
Scesero quindi a King’s Cross e si prepararono ad inoltrarsi nel mondo Babbano.
Remus, una volta sceso, individuò subito Lily, con la quale aveva il compito di dirigere i Grifondoro. Lily indossava una gonnellina alla marinara blu, una camicia bianca e una cravatta nera, i capelli erani sciolti sulle spalle, tranne per due mollette che le fermavano due ciocche ribelli sulla sinistra. Al collo un piccolo foulard azzurro.
“Beh? Come sto?” chiese in fretta non appena ebbe visto Remus.
“Stai una favola...” rispose James al posto di Remus, cominciando a sbavare guardando quell’angelo dai capelli rossi.
“Anche tu stai bene, Remus! Solo... un secondo...!” disse lei ignorando completamente il moro sbavante e rubandogli invece il cappellino di testa, calcandolo poi su Remus.
“Ecco! Così stai da Dio!!!”
“Veramente...” protestò debolmente James.
“Signor Lupin! Via quel coso dalla testa! Non siamo ad una festa in maschera! E lei, signorina Evans, non faccia troppo la smorfiosa con il suo collega, o sarò costretta a punirvi e a farvi ‘regredire’ dal ruolo di Prefetti!” esclamò la professoressa McGranitt comparendo da chissà dove.
“Sì, professoressa, scusi...” risposero all’unisono Remus e Lily, arrossendo.
James, arrabbiato si riprese il cappello, ficcandolo poi nello zaino e avviandosi con Sirius verso l’uscita. Remus, un po’ sconvolto, raggiunse i due con Lily e Peter.
“Bene. I Prefetti e i Capiscuola radunino i ragazzi delle loro case e anni, poi penseremo al resto” cominciò Slughorn.
Lily e Remus, elenco alla mano, fecero il giro della stazione quattro volte, per trovare tutti, per nulla aiutati da James, che aveva dimenticato la faccenda del cappello e non si scollava da Lily, Sirius, che invece non la smetteva di rompere le palle a Remus, e Peter, che in realtà non dava fastidio a nessuno, perchè trotterellava loro dietro, ma che, per essere chiamato Malandrino, doveva per forza essere un disgraziato rompipalle.
Una volta riuniti tutti, il professore di Pozioni annunciò che Serpeverde e Grifondoro avrebbero trascorso la giornata insieme, accompagnati da lui, mentre la professoressa McGranitt accompagnava le altre case.

**********

Bene, anche questo capitolo è andato! Informo subito tutti quelli che leggono che martedì 20 sono in gita, quindi non potrò aggiornare, mentre, nel caso non aggiorni prima, che dal 5 all'8 marzo sono giù a Roma, di conseguenza non potrò aggiornare. Sono aperte le scommesse! Chi è Cleo? Non è difficile! E poi, per chi non lo sapesse, Slughorn è Lumacorno, ma il nome italiano fa davvero schifo... O CAVOLO!!! A proposito di Cleo... mi sono accorta di aver fatto un errore madornale... ho invertito i nomi dei Preferri del sesto e del quinto anno... andrò a correggere... praticamente Fabian Prewett e Cleopatra sono i due Prefetti del sesto, mentre Emma Towson è Prefetto del quinto... che scema...

Adesso le risposte alle recensioni!

spongy: allora, innanzitutto ti ringrazio per la recensione positiva, anche se non ho capito se sei maschio o femmina, ma dal fatto che hai scritto che ami James e che mi mandi un bacio, credo che tu sia una lei... nel caso fossi un lui nel prossimo capitolo vedrò di sotterrarmi adeguatamente, nel frattempo mando Remus a prendere una pala... (*Remus si allontana, estraendo delle banconote dal proprio portafoglio, desolatamente rassegnato*) Riguardo, invece al fatto che Remus ti sembra un po' OOC... beh, la mia filosofia è che se era un Malandrino non doveva poi essere tanto santerellino. Se è anche stato citato nei registri delle punizioni, poi! Comunque Remus è ossessionato da Sirius, quindi non è che cede alle sue provocazioni... non ha proprio scelta! E riguardo a Lily, beh, è solo l'inizio, ma mi pare evidente che a Lily non importi molto di Potter, ma di un certo biondino che rispecchia tutte le qualità del ragazzo perfetto, se non fosse che è un lupo mannaro... comunque vedrete poi cosa succederà, cioè, quello che secondo me è successo davvero... o, ancora, meglio, quello che è successo, perchè se è Remus che mi racconta non può essere che vero, no? ù.ù E a proposito di Fabian e Gideon, beh, loro sono Prewett, non Weasley, non è detto che appartengano per forza a Grifondoro. Molly lo sappiamo, ma di loro non abbiamo molte informazioni... mi fa piacere che semti Sirius, James e Peter i Malndrini della zia Rowling, vuol dire che ho beccato in pieno lo spirito dei tre! E tornando un secondo a Remus... immagino che nella vita, dopo quello che ha passato, abbia imparato ad essere un po' meno malandrino e un po' più riflessivo... ecco perchè è diverso, ma non mi sembra poi molto...

nischino11: Grazie per il giudizio! Sono felice che ti piaccia! Riguardo a Fabian e Gideon, beh, mi spiace ma non ho letto quello che hai detto tu, ma ho fatto delle ricerchè in internet, anche se non era necessario. Nei libri la zia Row ne parla, racconta di come sono morti Gideon e Fabian contro cinque mangiamorte... "Gideon Prewett, ci sono voluti cinque Mangiamorte per uccidere lui e suo fratello Fabian, hanno combattuto da eroi..." (Malocchio Moody - L'Ordine della Fenice- pag 174) anche se non specifica che erano i fratelli di Molly. Tecnicamente non dice nemmeno che sono gemelli, ma credo proprio che lo siano, altrimenti nona vrebbe mai chiamato i suoi due gemelli con nomi così somiglianti, e se non vado errata e la mente non mi ingana, mi pare di ricordare che il secondo nome di Fred sia Fabian e di George Gideon... però non ne sono sicura...

Volevo dire ancora una cosa... so che i vestiti non sono appropriati per l'epoca, dopotutto dovrebbero essere attorno al 1976, ma ho preferito vestirli con la moda d'oggi per rendere un po' più... comunque anche la zia li fa andare in giro con le borse a traclla che si usano adesso, e non credo che a quel tempo andassero molto di moda! E fa andare in giro Harry nel 1995 con i jeans larghi e strappati, e nel 1995 non si usava, quindi ù.ù

Ok, anche per questa volta è finita, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!!!

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Capitolo 3
*** A Febbraio?! ***


Ciao a tutti! Mi scuso in anticipo per il capitolo corto, ma quendo l'ho scritto non ero molto ispirata, o meglio, ho dovuto farlo finire lì perchè altrimenti l'avrei sovraccaricato... ma non sto a dirvi altro, leggete e godetevelo, anche se non è molto... (T_____T nd Minu)(eheheh... nd Remus) Vi ricordo che fino al dodici praticamente sono tutti pronti, non posso cambiarli e ogni personaggio ha un preciso ruolo.

**********

=Capitolo terzo - A Febbraio?!=

Una volta usciti alla luce del sole, una donna sui venticinque anni corse verso di loro. Era vestita in perfetto stile Babbano, ma Sirius la riconobbe subito.
“Andromeda!!!”
Ma l’urlo non fu suo, bensì di Bellatrix Black, che, seppur rigida nei confronti della famiglia purosangue, non poteva non essere contenta di rivedere la sorella.
“Oh, Sirius! Bellatrix! Ciao! Come siete cresciuti! Guardate, devo presentarvi qualcuno!” disse Andromeda Black, piegando in avanti il fagotto di stoffa che aveva tra le braccia.
Dentro c’era una bambina dai capelli biondissimi, profondamente addormentata.
“E’ mia figlia! Siete zii! Si chiama Ninfadora” annunciò la donna con affetto, accarezzando con il pollice il volto della piccola. In quel momento, la bambina starnutì, e il naso le si allungò di un paio di centimetri, per poi tornare normale.
“E’... è una Metamorfomagus!” esclamò Bella, non riuscendo a trattenere un sorriso.
“Sì! Beh, non voglio disturbarvi oltre, altrimenti il professor Slughorn si arrabbiarà! Ciao James, ciao Remus, ciao Peter!” salutò poi Andromeda, scappando via e scomparendo dietro l’angolo.
Sirius sorrise alla cugina, che rispose allegra sorridendo a sua volta, poi si ricordarono di non essere più quelli di una volta... lui era un rinnegato... non era più un Black, a meno che i suoi genitori non morissero... lui era la pecora nera... un Grifondoro... lei era la donna di famiglia... quella su cui tutti covavano grandi speranze... colei che avrebbe sempre onorato i Black... la Serpeverde per eccellenza...
Le loro espressioni sfumarono. I loro volti, da allegri, divennero piatti e inespressivi. Insieme tornarono dal gruppo e si ricongiunsero ai loro amici.
“Ragazzi, vi porterò direttamente in albergo, perchè sinceramente non ho voglia di camminare... sono piuttosto stanco... però... ditemi, si è mai vista neve in febbraio?” disse il professore con un mezzo ghignetto dopo circa mezz’ora che camminavano.
Di lì a un quarto d’ora erano arrivati ad un bell’albergo, alto, maestoso, davvero bellissimo. C’era un enorme parco intorno.
“Ehi, che ne dite di andare un po’ nel parco? Poi vi assegnerò alle camerate...” suggerì il professor Slughorn, conducendo tutti in un’ampia radura erbosa del grande giardino.
Non appena ebbero messo piede nel parco, grossi, soffici e bianchi fiocchi di neve cominciarono a cadere.
Tutto fu presto bianco, immacolato.
James prese gli occhiali e li ripulì in fretta.
“Accidenti! Bella magia, prof!” esclamò James sorridendo a Slughorn.
I ragazzi decisero che era giunto il momento di fare a palle di neve, Grifondoro contro Serpeverde, Prefetti inclusi, mentre il prof entrava compiaciuto.
Sirius adocchiò subito Snape.
“Ehi, Snivellus!” urlò prima di tirargli un’enorme palla di neve. Snape riuscì a schivarla, e quella si spiaccicò in faccia a James.
“Come osi?! Adesso vedrai!” urlò il moro, ripulendo in fretta gli occhiali, mentre Sirius ne approfittava per allontanarsi incespicando e finendo a pancia in giù nella neve, per poi rialzarsi e ricominciare a correre.
James lanciò la palla di neve, Sirius si chinò e la palla centrò Remus sulla nuca. Il Prefetto si girò.
“Ah, è così, eh? Osi attaccare un Prefetto? Adesso ti faccio vedere io!” esclamò Remus lanciando un’altra palla di neve. E fu così che la lotta tra case diventò un tutti contro tutti, nella quale non mancarono gli scherzi a Snivellus, tipo la neve nelle mutande o nel collo della giacca.
Fradicio di neve, Remus guardò l’orologio.
”E’ quasi l’ora di cena... gli altri dovrebbero arrivare a momenti... sarà meglio andare da Slughorn... Lily!!!! Dove diavolo sei?!?!”
“Sono qui Remus! Quel cretino del tuo amico moro! Mi ha buttato nella neve! Sono tutta bagnata! Quello è proprio deficiente...!!!” urlò Lily da un punto imprecisato per terra a circa tre metri da Remus.
Il ragazzo corse verso di lei e l’aiutò a rialzarsi e pulirsi un po’, ridacchiando tra sé e sé e pensando a Sirius.
Insieme, i due si diressero all’hotel ed entrarono.
Il professor Slughorn stava chiacchierando allegramente con un ragazzo che portava l’uniforme dell’albergo.
“Mi scusi, professore... è quasi l’ora di cena... non dovrebbe indicarci le camere? Così, per darci una pulita...” chiese timidamente Lily. Quella ragazza con i professori era un angioletto, ma se l’avessero vista alle prese con Potter quando lo sgridava in Sala Comune, perfino i professori si sarebbero spaventati!
“Perbacco, è vero!” esclamò il professore, lanciando uno sguardo al’orologio alla reception. “Per favore, radunate tutti gli altri!”
Remus e Lily si recarono nuovamente fuori, sfidando la neve, e con l’aiuto dei loro colleghi Serpeverde, riuscirono a convincere tutti a rientrare e il professore li smistò nelle diverse camere.
Remus si diresse assieme a Peter, al secondo piano, dove c’era la camera che dividevano con Sirius e James... A proposito di Sirius e James... dov’erano finiti?

**********

Ok, siamo a buon punto, già al terzo capitolo... bene... rispondo alle recensioni!

spongy: Ok, noi due diventeremo amiche! (Dico, Remie, hai visto come recensisce? Le piace la mia storia!!! nd Minu)(Sì, ho visto, brava, brava, yuppi... nd Remus)(*Remus nasconde la corda per impiccagioni*) Però... Ginevra... Ginny... *brividi* LA PIATTOLA!!!! IO Ginny non la posso vedere, se mai mi capiterà di fare una ff dei tempi di Harry Potter, credo che farò morire la rossa, mi sta proprio antipatica... ma non parliamo della piccola donnola fiammiferaia... dunque... riguardo a Sirius, beh, mi sembrava importante sottolineare il fatto che non è che è davvero solo un imbecille, ma che lo fa, il che è più grave, ma significa anche che sa fare discorsi seri e che non è estraneo completamente a ciò che riguarda la sua famiglia... parlando di Remus, sono d'accordo con te, dopotutto ognuno se li immagina come vuole i personaggi, ma io non mi immagino il solito signorino perfettino che legge, studia e lecca le scarpe ai prof... è un Malandrino e così sarà! *Minu si avvolge una bandiera con la gigantografia della faccia di Remus sulle spalle, mimando un generale americano con tanto di cappello* Ma passiamo ad argomenti più gradevoli... *prende la bandiera e la avvolge attorno allo stesso Remus, che giara su se stesso alla cieca, cade a terra e comincia a strisciare come un verme* Riguardo a Fabian e Gideon, sì, in effetti è probabile che appartenessero a Grifondoro, ma... segreto... mi mancavano i Prefetti di Corvonero, SSSSSHHHHHHHH!!!!! Non lo dire a nessuno =,= Leggerò quella ff, allora, così capirò di cosa parlate sia tu che nischino! Ciao!!!

nischino11: Oddio, credo che con questo ho toccato il fondo, è cortissimo, dovrebbe raggiungere appena la pagina di World... eheh... *minu si prepara alla morte* comunque tranquilla i capitoli lunghi ci sono, dispersi da qualche parte... ^^''' Vi do un indizio per capire bene chi è Cleo... ho modificato il primo capitolo perchè avevo sbagliato a scrivere i nomi dei Prefetti ed invertito Cleo con Emma... la descrizione di Cleo era : lunghi capelli biondi e grandi occhi blu. Più di questo! ^* Comunque eccoti accontentata, nuovo chap, che hai appena letto, e sì, andrò a leggere quella ff! Baci Ciao!!!

Bene, e anche per oggi è andata, mi sembra di aver già detto che domani (20 febbraio) non ci sarò e così anche dal 5 all'8 marzo, ma fino ad allora c'è tempo! Ci si sente al prossimo capitolo, recensite numerosi!!!

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Capitolo 4
*** Quando il cervello va in vacanza... ***


Ciao a tutti, belli e brutti, mi scuso anche qui per il capitolo vergognosamente corto, ma come ho già detto i capitoli sono già fatti e sono per forza bloccati in punti strategici per obbligare il lettore a mangiarsi unghie dita e mani per scoprire il resto, comunque credo che lo troverete interessante, perchè si parlerà di Sirius e della sua vita sentimentale... ma vi lascio leggere!! A dopo!!! (A proposito, Spongy, hai recensito il terzo chap sul primo XDDD)

**********

=Capitolo quarto - Quando il cervello va in vacanza...=

“Sirius, tu sei un idiota!”
“Io?! Oh, io?! Chi mi ha inseguito fino a qui?!”
Sirius e James si stavano urlando contro di santa ragione.
Tutto era cominciato quando Sirius, che stava tendendo un agguato a Piton, era finito per sbaglio addosso a Lily, così che lei era caduta nella neve. James si era arabbiato e l’aveva inseguito ed erano finiti nel boschetto del parco, perdendosi.
“E ci credo! Tu l’hai fatta cadere!” esclamò James indicando minaccioso con l’indice l’amico.
“SE cade per terra nella neve, mica muore! Ma ti rendi conto che ti stai comportando come uno stupido?! Non è nemmeno la tua ragazza! Se ti arrabbi solo perchè per sbaglio ho fatto cadere a terra la tua perfetta Prefetta, figuriamoci quanto ti arrabbierai quando lei si rifiuterà nuovamente di uscire con te!” urlò di rimando Sirius.
“Almeno io a qualcuno chiedo di uscire! Tu invece sempre da solo! Proprio solo come un cane, sei tu! Si può sapere perchè poi? Perchè non chiedi a nessuna di uscire! Hai mezza scuola che ti viene dietro...” disse James, cominciando seriamente a pensare a quello che stava dicendo.
“Sì, l’altra metà viene dietro a te!” disse con un ghigno Sirius, dando praticamente del gay all’amico, intendendo con ‘l’altra metà’, la metà maschile.
James fece finta di non aver sentito.
“... non c’è una sola ragazza a cui tu non piaci, e se hai notato nemmeno la Evans è risultata indifferente, quando siamo corsi in Sala Comune in boxer!”
“Ci credo, sembravamo due idioti!”
“Comunque me lo spieghi, perchè? Insomma, non è possibile che non ci sia nemmeno una ragazza in tutta la scuola, che susciti almeno in minima parte il tuo interesse!”
“Non è questo... è che...”
Appunto. Che cos’era? Adesso che ci pensava bene, Sirius non riusciva a ricordarsi che una ragazza ad Hogwarts gli fosse mai piaciuta. Ma perchè? Certo, che erano carine, alcune, lo vedeva. Per esempio, se Narcissa non fosse stata sua cugina le sarebbe volentieri andato dietro!
O no?
No... nemmeno pensando alla cugina di James, Cleo, riusciva a sentire nulla... non provava nessuna emozione, nessuna attrazione...
“Pronto? Bell’addormentato! Svegliati!” gridò James nell’orecchio del Black facendolo trasalire.
“Disgraziato di un cavallo con le corna! Che caspita mi urli nelle orecchie così?! Ti trasfiguro in un vermicolo!” urlò di rimando Sirius facendo un balzo sul posto.
Cominciarono ad inseguirsi nuovamente, solo che ‘sta volta era James a scappare ed entrambi ridevano.
Arrivò la sera e i ragazzi ancora non avevano capito dove si trovavano.

“Ahia! Ma sei scemo?!”
“Scusa!”
Remus saltellava per la stanza su un piede solo mentre si massaggiava l’altro, mentre Peter frignava sul pavimento mandando a Remus mille maledizioni.
Sì, perchè, cercando di raggiungere la porta della camera al buio, il biondo non si era accorto di Peter che si era addormentato sul pavimento e gli aveva tirato un calcio sul ginochio, facendosi un male incredibile. Solo dopo aver acceso la punta della bacchetta riuscì a scorgere l’amico, anche se saltellando non era facile...
In pratica si erano fatti male entrambi.
“Che diavolo ci facevi in giro al buio?!” chiese Peter tirandosi su malamente e accendendo a sua volta la bacchetta, che nel suo caso risultava una luce ferma, non sballonzolante come quella di Remus, che saltellava verso il letto.
“Voglio andare a cercare Sirius e James...” rispose Remus raggiungendo il materasso e sedendosi.
“M...ma... a quest’ora? Fuori è b-buio e... e ci s-sono... i lupi mannari...” disse Peter cambiando improvvisamente e tornando il solito pauroso, cominciando a torcersi le mani.
“Vai in giro una volta al mese con un lupo mannaro e non hai mai paura, perchè dovresti averne adesso? E comunque io sono già un mannaro, non mi possono fare niente a parte un gran male, e comunque ho la bacchetta!” rispose Remus ghignando.
“O possono sbranarti! Ragiona, Remus! James e Sirius sono là fuori da troppo tempo ormai, e tra poco sarà l’alba!” esclamò Peter cercando di dissuaderlo.
“Appunto, sono lì fuori da troppo tempo! E io devo andare a cercarli! Se i lupi mannari attaccano me perchè non dovrebbero attaccare loro? E comunque non ti ho mai chiesto di venire!” esclamò Remus alzandosi in piedi.
“Lo so... lo so... però... io che faccio, allora?” chiese Peter tremacchiando.
“Tu stai qua e aspetti nel caso tornino... aspetti alzato!” disse Remus avviandosi alla porta.
Fece un sorriso incoraggiante, poi mimò il gesto di togliersi un cappello e uscì dalla camera, chiudendo la porta dietro di sé.
Peter sedette nuovamente per terra, cominciando a far levitare annoiato uno strano oggetto nero con tanti bottoncini. Improvvisamente l’oggetto cadde e qualcosa si illuminò. La scatola nera di fronte a Peter cominciò a parlare e improvvisamente comparvero anche delle immagini.
“Wow...” sussurrò Peter avvicinandosi alla scatola luminosa.

**********

Bene, ecco giunto il momento delle Recensioni!

nischino11: Eh, già, 'sta volta hai vinto tu! Prima a recensire! Sono d'accordo con te sul fatto dell'esprimere i sentimenti, non serve fare un discorso lunghissimo se poi alla fine non ne viene fuori niente. Meglio poche righe, concise ma corrette, i sentimenti vengono fuori e la storia non si perde. Creare, poi, la parte con Bella e Sirius come se fossero normalmente in casa Black a bersi una cioccolata come se fossero tutti amici non è stato difficile, dopotutto loro non si sono sempre odiati, almeno, credo... ci sarà stato un periodo, prima della scuola, dove andavano d'accordo, senza odiarsi. Immagino che quando Sirius è stato messo in Grifondoro ci sia stata la spaccatura tra il gruppo Sirius-Bella-Cissy, perchè credo che anche Andromeda sia stata in Grifondoro, ma essendo più grande non penso che la sua situazione abbia inciso sui legami dei tre... (Andromeda è più grande per forza, perchè Sirius dice che ricorda quando lei si è sposata con Ted Tonks e lui ha visto sua madre bruciare il nome di lei sull'arazzo con la bacchetta, ed era ancora in casa Black, il che significa che non aveva ancora 16 anni, l'età in cue se n'è andato di casa). Anche io considerò Remus sprecato per Ninphadora, ma preferisco che stia con lei, piuttosto che solo come un cane... o come Sirius, il paragone è lo stesso... XDD Non so se hai notato il fatto che il naso di Ninphadora si allunga quando starnutisce. Con questo volevo dimostrare, secondo una mia idea, che ovviamente il potere di Metamorfomagus c'è dalla nascita, ma che ovviamente non è controllabile, difatti Ninphadora non riesce a tenere il naso normale, ma starnutendo le si allunga ^^

Spongy: E il primo premio per la miglior figura di cacca e la miglior intuizione vanno a... GINEVRAAAAAAA!!!!! Hai recensito nel primo capitolo genio della lampada XXDDDDD !!!! IN quanto alla tua intuizione, beh, hai proprio ragione, Cleo è la mamma di Luna, ma per tua sfortuna non ci sarà nessun signor Lovegood, perchè credo che lei lo abbia incontrato finita la scuola, e se ne sia innamorata... ho inserito però una cotta anche per lei, che sarà incisiva per far capire a Lily che... beh, lasciamo stare o ti dico direttamente il finale e chiudo la ff! Poi... conconrdo sul fatto che Remus è fantasticamente fantastico (Sì, sì, lo so, modestia a parte... nd Remus)(Taci, secchione, questa è una conversazione fra adulatrici di Remus tu che c'entri? nd Minu)(Io SONO Remus, forse ti è sfuggito... nd Remus)(No, io parlavo del Remus simpatico e intelligente che si fa Sirius ogni due per tre, non del Remus che mi scassa le balle ogni tre righe ù_ù nd Minu)(*Remus afferra Sirius per la collottola e lo trascina in camera*)(Questo è il mio ragazzo +___+ nd Minu) Comunque devi sapere che una delle mie più eclatanti qualità è la modestia, difatti io non vado in giro a dire che sono bella, simpatica, gentile, altruista, generosa, divertente, intelligente, drammatica, socievole e modesta, ma lo sono, però sono anche ninfomane, narcisista, egocentrica, masochista, sadica, perfida e sarcastica, e questo invece, lo sanno tutti ù.ù Ok, poi ti ringrazio per questa cosa dei personaggi, perchè io amo prendere persone anche solo nominate di passaggio, immaginarmele e poi dargli un carattere, e di solito ci prendo! Devo confidarti che inizialmente la mamma di Luna la immaginavo con i capelli castano scuro corti a caschetto, per nulla somigliante alla figlia, però poi mi sono ricreduta, il personaggio non nasceva, in questo modo, e io continuavo a farlo comportare come un'altra, quindi ho cambiato l'aspetto fisico e ho trovato la mia Cleo. Riguardo ad Andromeda, invece, non ho iserito bene l'aspetto, perchè non sono riuscita a crearla, e quindi ho preferito sorvolare... comunque non riesco a trovare The Shoebox Project... cercherò ancora... è qui su EFP, vero?

Bene, e anche per oggi ce l'ho fatta! Al prossimo aggiornamento, e cercate di coinvolgere altri lettori, adesso che la storia è corta!!! Baci Minu

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Capitolo 5
*** L'insonnia è contagiosa ***


Mi scuso immensamente per il ritardo, ma sappiate che non è ancora nulla a confronto dei miei veri ritardi, a volte non aggiorno per mesi... siete fortunate che ho già i capitoli pronti, e prego, se volete consigliare la mia ff fate pure, non mi da fastidio ^^ (*minu minaccia le lettrici con un bazooka*). Buona lettura ^^

**********

=Capitolo quinto - L'insonnia è contagiosa=

Lily camminava furtiva per i corridoi dell’albergo.
Cercava di uscire di nascosto.
Era riluttante all’idea, ma non poteva far altro se voleva incontrare sua sorella.
Scese le scale che portavano al primo piano, quello dei ragazzi di Grifondoro.
Girato l’angolo vide una luce di bacchetta in fondo al corridoio.
“Oh, cavoli... Nox!” sussurrò Lily, spegnendo la bacchetta. Ma non fu abbastanza rapida.
“Chi c’è là?” chiese una voce.
Lily la riconobbe.
“Remus!” disse allegra riaccendendo la bacchetta.
“Dovrei toglierti punti, per questo, lo sai Prefetto?” disse Remus con finta aria arrabbiata.
“Non sono l’unica insonne Prefetto, però, mi pare!” rispose Lily altezzosa.
“Dove vai?” chiese Remus sorridendo.
“Vado ad incontrare mia sorella” rispose Lily sorridendo a sua volta. “So che non dovrei farlo... ma sennò non posso incontrarla...”
“Io sto andando a cercare Sirius e Remus... non c’erano a cena e non sono rientrati... sono preoccupato...” disse Remus.
“Davvero? Beh, gli sta bene...” esclamò Lily ricordando la neve.
“Non dirlo mai più...” disse Remus scendendo le scale.
La rossa si affrettò ad andargli dietro.
I due,però, non si erano accorti della terza figura che gli spiava.

“Petunia? Petunia, dove sei?” domandava Lily sotto voce.
“Lily? Sono qui!” rispose una voce alla sinistra.
Una ragazza alta e magra dai rossi capelli tagliati a caschetto, una gonna corta e un maglioncino sbucò all’improvviso.
Le due si abbracciarono.
“Titty, ti presento Remus. Remus, lei è mia sorella Petunia” li presentò Lily.
“Piacere, Petunia...” disse Remus stringendo la mano della ragazza.
“Allora sei tu il famoso Remussino! Lily non fa altro che parlarmi di te!” esclamò Petunia sorridendo.
Lily divenne color peperone, mentre Remus sorrideva imbarazzato.
“Beh, ragazze, mi spiace, ma io devo andare. Sirius e James sono lì fuori da troppo tempo e ho detto a Peter di aspetarmi alzato, e non resisterà per molto” disse ad un tratto Remus, sciogliendo il ghiaccio.
“Sono per caso il tipo con gli occhiali che ti va dietro e quello moro bello e alto?” chiese Petunia a Lily.
La rossa si nascose il viso tra le mani sospirando esasperata un consenso.
Remus si trattenne dal riderle in faccia.
“Ma veniamo anche noi!” esclamò Petunia.
La voglia di ridere di Remus svanì all’improvviso, così come il rossore di Lily.
“Sarebbe pericoloso!” disse lui.
“Potremmo finire nei guai!” disse lei.
Petunia estrasse una bacchetta.
“Non sono così digiuna di magia, sai?” disse ghignando.
“Titty è diplomata...” disse Lily rispondendo allo sguardo sbalordito di Remus.
“Il massimo dei voti a tutti i M.A.G.O., comprese Antiche Rune! Allora? Posso venire?” chiese infine.
Remus sorrise. In fondo avere una strega diplomata a fianco non sarebbe stata una cattiva idea. Aprì la bocca per annunciare un consenso, quando Lily lo precedette.
“Non se ne parla neanche! Già siamo usciti senza permesso e per di più di notte! Remus, per favore, torna dentro e domattina avviseremo il professor Slughorn della scomparsa di Black e Potter, ma per favore, non cacciamoci nei guai!” intervenne Lily.
“Ma non capisci, Evans? Sei già nei guai per essere uscita...” disse una voce fin troppo familiare.
Tutti e tre si voltarono verso l’ingresso, e Remus si portò una mano alla fronte.
“Oh, cazzo...”

“James, ho fame...” si lamentò Sirius.
“Anche io, Sirius...” ribattè per l’ennesima volta James.
“Ma come diavolo abbiamo fatto a perderci...???!!!” disse esasperato James dopo un attimo di silenzio.
“Tu mi inseguivi...” gli ricordò Sirius.
“Perchè tu hai buttato Evans nella neve!”
“Non è una bambina!”
“Non ricominciamo!” esclamò alla fine James.
Tutti e due tacquero, distogliendo lo sguardo.
Passavano i minuti e nessuno dei due accennava a far conversazione.
“Ma cosa ne pensi tu di Lily?” chiese all’improvviso James.
Sirius lo guardò, un po’ sorpreso dalla domanda. Ci pensò un po’ su e valutò con cura le parole da dire.
“Beh, non è male... forse è un po’ troppo impulsiva, ma... cioè... amico, quella non ti fila...”rispose alla fine.
“No! Non è vero! Non deve esserlo! Non può esserlo... a me piace davvero, Sirius...” sussurrò alla fine James, staccando una foglia dall’albero sul quale erano seduti e facendosela rotolare davanti agli occhi.
Ad un certo punto, James sentì la guancia diventargli bagnata.
“No, che schifo, Padfoot! Adesso capisco cosa prova Remus quando lo sbaciucchi! No... buono bello... buono... a cuccia... no, basta! Allontanati, sacco di pulci!” esclamò James, ridendo forte mentre Padfoot lo assaliva leccandogli ogni parte indifesa del viso e facendogli perdere gli occhiali.
Entrambi caddero dall’albero.
“La metti così, eh, brutta bestia? Bene... se vuoi giocare, giochiamo!” disse ancora James ridendo, mentre Padfoot gli abbaiava contro scodinzolando.
Presto al posto del moro comparve un bellissimo cervo dotato di meravigliose corna color avorio.
I due animali cominciarono ad inseguirsi ed a giocare, e così passarono il tempo fino a che non caddero esausti ai piedi dell’albero e si addormentarono.

**********

Come siete gentili a recensire sempre!!! Vi ringrazio!!! Me commossa!!!

nischino11: Bene, ancora una volta prima!!! Tanti complimenti!!! Sono felice che qualcuno conosca Tutti, perchè mi continua a rompere e credo anche che soffra di personalità multipla é_è Il rapporto tra James e Sirius è decisamente particolare. Diciamo che è uno stadio del rapporto tra Remus e Sirius, solo che poi con Remus sta prendendo una piega, mentre con James non varia. L'insinuazione all'omosessualità detta da Sirius è proprio una presa in giro nei suoi confronti e ti accorgerai in un capitolo, più avanti, quanto i personaggi si imbarazzino, ma pensino direttamente che Sirius e Remus sono gay, anche se non vengono associati subito l'uno all'altro. E poi scoprirete anche che Peter non è così baucco come sembra (termine dialettale della mia città. Traduzione = pesce lesso, imbecillotto, paolotto, ecc ecc...) ma che è un ragazzo che capisce molte cose al volo, ma che è decisamente timido. Quella cosa con i lupi mannari è una cosa che mi è venuta in mente paragonando Peter a Draco. Se ci pensate non sono molto diversi, entrambi vanno sempre dalla parte di chi ha più potere e chi può assicurargli protezione, ma sono estremamente codardi. Non fraintendere, però, io amo Draco, è il mio personaggio preferito, ma quando piace una persona bisogna valutarne aspetti positivi e negativi. L'allusione al buio e ai lupi mannari, comunque, era un ammonimento personale, in realtà Peter non parlava proprio con Remus, ma con sé stesso... e non credo che Remus sia stato così sciocco da uscire all'alba per cercare quei due... saranno state le tre... le due e mezza... credo... spero... (Non l'hai fatto, vero? Non sei uscito alle cinque... nd Minu)(Ehm... certo che no, tu che credi? nd Remus)(Che l'hai fatto -___-''' ... nd Minu) Oppure Remus ha l'orologio rotto puntato perennemente sulle due...

Spongy: Ok, lascio solo un commento su Shoebox Project, e cioè che proverò a leggerlo, ok? Sinceramente, riguardo alla lunghezza, no, non cambierebbe nulla, perchè non posso né aggiungere né togliere parti, altrimenti mi si smonta la storia, ma questo cap è abbastanza soddisfacente, no? Io credo di sì! Non vedo l'ora di pubblicare i capitoli più avanti, sono i più belli! Già il prossimo... no, scherzo, è quello dopo... beh, tra un paio di capitoli ci sarà una delle mie scene preferite. Quando l'ho scritta ero decisamente ispirata! Non vedo l'ora di scrivere la fine della fic, è troppo sconvolgente!!! Ok, I due che si urlano contro è decisamente figo, dopotutto sono amici e litigano spesso perchè sono due idioti, ma non fanno praticamente mai sul serio (Detto da te è davvero un'ipocrisia, dato quello che sai è successo... nd Remus)(Ehi, non fare spoiler!!! L'ultimo capitolo è gelosamente custodito nella mia... AAAAH!!! E' SCOMPARSO!!! L'HO PERSO!!! nd Minu)(Eheheh... nd Remus)(Tanto è tutto qui nella mia testa ù.ù nd Minu)(D'oh! nd Remus) E riguardo a Peter, certe persone mi avevano consigliato di fargli scoprire PlayBoy, ma non essendo un'NC17 non posso farlo e mi limiterò a fargli scoprire lo zapping ù.ù Poi, come ho già scritto, Remus e Sirius stanno passando una particolare fase della loro vita: l'adolescenza. Si hanno molti pensieri, dubbi, ripensamenti, non credo che sia facile capire di essere attratti da una persona dello stesso sesso. Sinceramente non ho mai provato, ma chissà, potrebbe succedere, nella vita non si sa mai. Inconsciamente loro due sono già attratti l'uno dall'altro, ma non lo capiscono molto. Credo che Remus lo capirà definitivamente tra un piao di capitoli, ma Sirius... beh... piccolo spoiler... a poche righe dalla fine dell'ultimo capitolo... eheheh... no, ferme, non... cosa volete fare con i forconi...? No... per favore... Remuuuuus!!!! (*Minu scappa inpaurita inseguita da una folla inferocita*)

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Capitolo 6
*** Questione di fiducia ***


Salve! Questo è l'ultimo aggiornamento prima della mia partenza per Roma, lunedì, quindi ne approfitto per salutarvi ed augurarvi, se andate a scuola, una buona settimana piena di verifiche, compiti in classe ed interrogazioni ^^ Buona lettura ^^

**********

=Capitolo sesto - Questione di fiducia=

“Avanti, Severus, è per una buona causa... e ti ricordo che se ci beccassero, saresti tu nei guai, perchè noi siamo Prefetti e possiamo andare in giro di notte” Remus cercava in tutti i modi di tirarsi fuori dai guai.
Severus Snape guardava lui e le due sorelle, pregustando già le punizioni che si sarebbero beccati la Mudblood e l’Halfblood.
“Mi dispiace, Lupin, ma per te io sono Snape. Non darti troppe arie, e non prendere confidenza. Già il fatto che vi siate incontrati con quella vi mette nei guai molto più di me!” disse Severus indicando Petunia.
“Ok, moccioso, adesso basta!” esclamò Petunia estraendo la bacchetta e puntandola contro di lui.
Severus assunse un colorito verdognolo. Non pensava che quella Mudblood fosse una strega.
“Questo è sleale...” balbettò il Serpeverde.
“Non quanto le tue minacce...”disse Petunia.
Lily la guardava terrorizzata.
Se li avessero scoperti sarebbe stata la fine.
“Titty, ti prego, non incantarlo...” disse Lily poggiando la mano sul braccio della bacchetta di Petunia.
La sorella la guardò, poi riportò lo sguardo su Snape e mosse il polso. Severus cadde a terra colpito da un raggio di luce rosso.
Lily gridò, ma la bocca le venne coperta prontamente da Remus, con una mano
Remus staccò la mano dalla bocca di Lily e si avvicinò al compagno per terra.
“L’hai schiantato, vero?” chiese Remus sapendo già la risposta.
“Mi infastidiva...” si giustificò Petunia ritirando la bacchetta.
“Bene, adesso possiamo andare” disse Remus avviandosi verso il parco.
“FERMO!”
Lily aveva urlato.
“Lily, ma che diavolo gridi!” esclamò Petunia.
“Non andare, Remus! Se ti beccano...”
“Lily, sei paranoica!” esclamò Remus esasperato. “Non me ne frega niente se mi beccano! Mi importa di più ritrovare Sirius!”
Lily lo guardò senza aprire bocca, ma alzando un sopracciglio.
“E James!” aggiunse Remus arrossendo e voltandosi in fretta.
“OK, ma lo faccio solo per te!” disse Lily pestando un piede per terra e arrossendo.
“Grazie!” esclamò Remus sorridendo e cominciando a correre verso il parco. Le due sorelle lo seguirono.
“Entriamo, diamo un’occhiata e tra cinque minuti siamo fuori, ok?” ordinò Lily.
Petunia alzò gli occhi al cielo.

Peter stava incollato alla scatola senza nemmeno ascoltare gli omini che parlavano.
Sentì un grido improvviso.
Si lanciò alla finestra, sporgendosi per guardare.
Vide Remus che bloccava la bocca di Lily Evans, una ragazza che puntava la bacchetta contro... Severus Snape che cadeva per terra!!!
“Ma porca puttana, Remus, perchè ti metti sempre nei guai?!” esclamò Peter buttandosi sul letto e afferrando la scatolina nera, cominciando a fare zapping.

Remus, Lily e Petunia avanzavano nel bosco titubanti.
Non parlavano molto, se non per lamentarsi della neve che cadeva loro nel collo a tradimento o per chiedere l’ora.
Ad un certo punto Remus estrasse la bacchetta.
“Lumos!” sussurrò, subito imitato dalle altre due.
Camminarono ancora, finchè ad un certo punto Lily si bloccò ed incrociò le braccia.
“Mi sono stufata! Sono passati ben più di cinque minuti, e io voglio tornare all’albergo!” si lamentò.
Remus perse la pazienza.
“Per l’amor del cielo, Lily, non ti ho mai chiesto di seguirmi! L’hai deciso tu! Se vuoi andartene vattene, io devo trovare gli altri, altrimenti...”
Ma si bloccò.
Aveva appena sentito un ululato.
“Che cos’era? Un lupo mannaro?” chiese spaventata Petunia.
Remus quasi scoppiò a ridere.
“Non era un mannaro...” rispose Remus, rimanendo immobile per ascoltare, mentre i suoi sensi da lupo si risvegliavano.
Dopo parecchi secondi, Remus voltò la testa a sinistra e si mise a correre.
“Aspetta!” esclamarono Lily e Petunia, rincorrendolo.
Si ritrovarono in mezzo ad una radura. Un cane lupo nero ringhiava contro di loro sotto un albero, di fianco ad un cervo addormentato.
Remus si avvicinò al cane, allungando una mano.
Il cane smise di ringhiare cominciando a scodinzolare, per poi saltargli addosso, leccandolo tutto.
“Remus, che diavolo... oh! Un cervo!”
Lily era appena arrivata, ma non aveva fatto in tempo ad avvicinarsi a Remus, avvinghiato al cane, che si era subito catapultata vicino al cervo sotto l’albero.
L’animale si svegliò di soprassalto non appena la Grifondoro lo sfiorò con le dita, balzando sulle zampe sottili ed indietreggiando. Quando si accorse della presenza del ragazzo, si diresse cauto verso la rossa, lasciandosi accarezzare.
“E’ bellissimo... lo sai che sei bellissimo, piccolo?” disse Lily accarezzando il muso del cervo, mentre lui le sfiorava il naso sulla guancia, scalpitava un po’ con la zampa anteriore destra e poi chiudeva gli occhi per godersi le coccole.
Remus era seduto per terra, con il cane in grembo, e lo guardava negli occhi, accarezzandogli il muso e il collo. Era come in trance.
Ad un certo punto si risvegliò.
“Lily, Petunia, dovete andare via. Per favore, non fate domande”
“Ma Remus, non abbiamo ancora trovato gli altri! Come fai a trovarli tutto da solo?” chiese Petunia.
“Fidatevi di me e tornate indietro, li trovo io” insistette il ragazzo.
Le due sorelle lo guardarono, poi accarezzarono per l’ultima volta il cervo e se ne andarono.
Dopo che Remus ebbe controllato che non ci fosse nessuno, i due animali tornarono James e Sirius.
“Mi ha detto che sono bellissimo, avete sentito? L’ha detto sul serio!” esclamò subito James.
“Abbiamo sentito...” dissero quasi automaticamente Remus e Sirius, sospirando.
“Andiamo?” chiese Remus dopo un po’.
“Andiamo” confermò Sirius, e tutti e tre tornarono in albergo.

**********

Ok, voglio solo fare un piccolo commentino, prima di passare alle risposte. Avete presente la scena in cui a Remus si risvegliano i sensi da lupo? Beh, provate ad immaginarvela davvero bene. E' una delle mie preferite. Immaginate lui, una mano alzata per allontanare del rami, l'altra poggiata su un tronco, immobile, gli occhi fissi, la testa leggermente inclinata, per ascoltare meglio. Ad un certo bunto volta la testa a sinistra e comincia a correre, fermandosi nella radura, e guardando fisso il cane. E' bellissima, secondo me.

Bene, ora posso passare alle recensioni. Sono molto contenta di quello che mi avete scritto, davvero, ne sono rimasta piacevolmente felice. Sarà una bella sfida rispondervi per spiegarvi tutto quello che mi è passato nella mente mentre progettavo la storia. Solo una piccola considerazione. Non so quanti di voi conoscono la storia della vita di Nott o Dean Thomas. Nei libri non se ne parla, eppure la Rowling le ha progettate e muove i suoi personaggi secondo quello che lei conosce di loro, non secondo quello che gli altri sanno. Io sono convinta che ci siano un sacco di cose che non sappiamo dei personaggi del suo libro, ecco perchè siamo così liberi di inventare. Ora, la spiegazione del perchè Petunia la metto qui, perchè mi avete entrambe fatto la stessa osservazione. Riassumo: la zia Row ha smentito il fatto che lei fosse una Maganò, Petunia odia Lily e la odiava perchè era una strega, i genitori di Lily e Petunia erano orgogliosi di Lily. Ok, mi sembra tutto quello che si è detto, no? Ed ora, secondo la teoria Socratica della maieutica, scusatemi ma sono tutta presa da filosofia e Socrate e sto facendo esattamente come ha fatto lui nel Simposio, quando smentisce la teoria di Agatone sul fatto che Eros è il più bel Dio e che è giovane e che è grazioso, e che tutti gli dei sono invidiosi, e che... che sono Off Topic, giusto? Di cosa stavo parlando? Ah, già, secondo la teoria Socratica della Maieutica, posso esaminare queste cose e farvi capire che mi posso prendere delle libertà, in quanto non ci sono dei limiti, ma delle scappatoie.
Cominciamo con il fatto che Petunia, come detto dalla zia Row, non è una maganò. La zia ha detto, in un'intervista, che Petunia non è una maganò, non usa la magia, ma non è una semplice Babbana. Ora, l'unica risposta è che sia una strega. La zia non dice che lei non ha mai usato la magia, solo che non la usa e basta. Questo non ci impone il fatto che lei non abbia mai frequentato una scuola per maghi o streghe o che non sappia usare l'arte magica, di conseguenza, posso farla essere una strega. Petunia odia Lily e la odiava perchè era una strega. Ok. E se per caso Petunia avese commesso un madornale errore o avesse infranto la legge magica, costringendo il Ministero a revocarle il permesso di utilizzare la Magia e spezzarle la bacchetta? Si spiegherebbe il perchè del suo odio nei confronti di Lily. Dopotutto Petunia non ha mai detto che Lily è sempre stata la preferita tra loro, né che le due non andavano d'accordo prima che lei venisse ammessa ad Hogwarts, quindi perchè non creare fra loro un rapporto d'amicizia? I genitori di Lily erano felici perchè lei era una strega e Petunia ne soffriva. Ok, saranno stati delusi dal fatto che Petunia era stata espulsa dal mondo magico, e siccome Lily eccelleva negli studi, Petunia vedeva il loro incoraggiamento come una sorta di tradimento nei suoi confronti. Secondo me può essere una spiegazione valida del motivo per cui ho scritto quello che ho scritto. E ora recensioni singole!

Spongy: Mi dispiace che ti sia piaciuto di meno, ma come ho già spiegato, il motivo di Petunia strega può esistere e non deve essere per forza una mia invenzione. Riguardo al suo soprannome, beh... come ho già detto, la storia la scrivo io ù.ù (Maledetta infingarda... nd Petunia) Come al solito Sirius e James sono dei fighi, lo so, dopotutto li muovo io in questa storia ù.ù (Veramente trascrivi e basta... nd Tutti)(E tu che ne sai, non c'eri! nd Minu)(*Tutti si toglie il costume e ne fuoriesce Remus ghignante. Minu sviene dallo spavento*) Poi... credo che l'enorme rammarico sià per il fatto che Sirius ha problemi ha relazionarsi con i suoi sentimenti, vero? Ehm... chiedo perdono, ma la storia lo impone! ù_ù

nischino11: La tua recensione mi ha fatto particolarmente piacere, vederla così lunga vuol dire che ti ha fatto pensare il capitolo, e ne sono contenta! Adoro le recensioni riflessive, mi piace discutere e spiegare e motivare i miei movimenti! Remussino... beh, Lily dopotutto lo deve pur chiamare in qualche modo! Credo isa palese il fatto che... (Il fatto che...??? nd Lily)(Che vai molto bene in pozioni, ma è ovvio, che credevi?! nd Minu) *Minu si avvicina a nischino e le sussurra all'orecchio* che è cotta di lui, ma non dirlo, è un segreto!!! Per il pairing, tranquilla, resterà quello, te l'ho dett, il rapporto tra James e Sirius e simile a quello tra Remus e Sirius, solo che con Remus sta prendendo una piega improvvisa e molto più personale. James e Sirius probabilmente sono perfino cugini, quindi che gusto ci sarebbe a farli stare insieme? E poi non ce li vedo bene, non li ho mai visti bene insieme, james è fin troppo etero, te lo sei visto con le ragazzine in riva al lago?! Che farfallone... (*James viene trattenuto da Sirius, che cerca di levargli dalle mani una mazza chiodata e un cappio per impiccagioni, mentre Minu si lima le unghie seduta nella sua poltrona preferita*) Peter, comunque, può essere paragonato a Draco, il carattere è lo stesso, in fondo, anche se ci sono le sottigliezze che differenziano i due personaggi, ovviamente. Poi, ehm, la risposta alla tua domanda è stata esaudita, hai scoperto chi ha sgamato Lily, Petunia e Remus! Severus non poteva perdersi un'occasione così ghiotta, no? Ma gli è andata male! Salto la parte di Titty e passo direttamente al soprannome... perchè, non può averne uno? Ovviamente deve essere demenziale, ma se noti Petunia se ne frega di come la chiama Lily e parla lo stesso... forse è una sorta di vendetta nei suoi confronti... parlando invece dei caratteri sentimentali dei protagonisti, beh, Remus ha un carattere molto più aperto e semsibile, rispetto a Sirius, secondo me, e si noterà in futuro, quando comincerà ad accorgensi dell'effetto che fanno su di lui alcuni gesti o parole di Sirius, considerati, magari, innocenti da uno e maliziosi dall'altro. Non so se mi segui... inconsciamente Remus già si rende conto che quello che Sirius fa o dice gli suscita delle emozioni strane, anche se non sa perchè. Dall'altra parte, Sirius non si comporta apposta in quel modo, o meglio non si comporta apposta in quel semso, cioè, non provoca apposta Remus, ma lo tratta come ha sempre fatto, lo abbraccia, gli sussurra frasi ambigue, ma per lui è tutto normale, ecco perchè non si accorge di quello che prova. Ok, credo di aver scritto abbastanza, un ultimo commento... c'è un motivo particolare per il quale il finale è così, non lo si capisce fino alla fine e non posso spiegarlo alla lontana perchè svelerei troppo, quindi posso solo dire che finisce così perchè deve finire così. E poi non è vero che in tutte le ff Sirius se ne accorge alla fine. Ne ho lette molte in cui se ne accorge prima lui, o è lui che corteggia Remus o se ne accorge poco dopo di lui e la ff è basata sul loro rapporto.

Ok, sono stanca, vado a riposare, lunedì sarà una giornata impegnativa... a dopo l'8 marzo! E buona festa della donna! Un mio compagno di classe l'altro giorno è entrato con un ramettino di mimose, ne ha staccati due ramoscelli e li ha posati sul banco mio e della mia mica, dicendo (scrivo i nomi che abbiamo nel web, non i nomi veri) "Questo è per la Reed... questo è per la Minu... e questo è per me!" se l'è infilato sull'orecchio, noi l'abbiamo imitato, lui si comportava come una femminuccia, tre secondi dopo è entrato il prof, e lui è rimasto immobile con la mano a mezz'aria, poi si è tolto di scatto la mimosa dall'orecchio sedendosi e dicendo lugubre "Salve prof!" TROPPO RIDERE XXDDDDD !!!!!!! Baciotti e bacioni a presto Minu
Bene, e anche per oggi ho finito, meno male, recensite e pubblicizzate la mia ff, credo che sarà un bello spettacolo tra un po'. Ancora è presto, vedrete quando si entrerà nel vivo... eheheh... Uno smack very big! Minu

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Capitolo 7
*** Gemme e pezzi di cielo ***


Bene, sono tornata! La gita è stata decisamente meravigliosa e non vedo l'ora di tornare a postare!!! Bene, vi lascio ad uno dei miei capitoli preferiti!!! E' corto ma intenso, godetevelo!!!

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=Capitolo settimo - Gemme e pezzi di cielo=

Remus, Sirius e James entrarono in camera in punta di piedi senza fare rumore. Le luci erano spente, perciò pensavano che Peter dormisse, contrariamente agli ordini dati dall’ibrido.
Quanto si sbagliavano...
“Sirius! James!” fece una voce urlando a squarciagola da un punto imprecisato all’incirca alla destra di James. Qualche secondo dopo vennero letteralmente catapultati a terra, mentre la figura grassoccia del loro amico si contorceva cercando di rialzarsi.
“Cazzo, Peter, ma è possibile che tu non sappia davvero cosa vuol dire accendere la luce?!” esclamò la voce di Remus.
“E come faccio ad accendere la luce se la bacchetta l’ho persa al buio?!” rispose la voce affannata di Peter.
Remus si alzò a fatica e si avvicinò a tentoni al muro, cercando poi con le mani un interruttore. Trovatone uno lo premette, e subito il lampadario sul soffitto si accese.
Peter, Sirius e James stavano lottando con le coperte del letto di Sirius, che erano scivolate a terra. I quattro letti a castello erano appoggiati alla parete, attaccati e completamente disfatti.
“WOW! Come hai fatto? Che incantesimo hai usato?” chiese sbalordito James, scalciando per aria nel tentativo di allontanare un lembo del lenzuolo dalla gamba.
“Ragazzi, questo si chiama interruttore della luce. Se lo premete così (e indicò come l’aveva premuto lui) quella, che si chiama lampada, si accende da sola. Se lo premete così (e fece vedere loro come fare a spegnerlo) la lampada si spegne. E’ tutto collegato alla corrente elettrica e alle lampadine, ma siccome voi non seguite Babbanologia, non lo sapete...” spiegò Remus.
“Facile, per te... tua madre è Babbana! Vivi in una casa Babbana e fai Babbanologia! Voglio proprio vedere se non sai come si fa ad accendere la luce senza la magia... oh, ecco la bacchetta...” si lamentò per un po’ Peter, tuffando le mani nel lenzuolo del letto di Sirius e tirandone fuori una bacchetta un po’ malridotta.
“In ogni caso... adesso è meglio se dormiamo... se teniamo la luce accesa per più di tre minuti temo che la McGranitt non si risparmierà nel togliere punti a Grifondoro...” disse ragionevole Sirius.
I quattro si misero in pigiama, si diedero la buona notte e si infilarono nel letti, cercando di sistemarli alla bene meglio.
James e Peter dormivano sopra, Sirius e Remus sotto.
Sirius guardava terrorizzato alla luce della luna il letto di sopra, che formava una specie di gobba all’ingiù nel punto in cui Peter si era raggomitolato.
Remus lanciò un’occhiata a Sirius, notando l’espressione dell’amico, per poi ridacchiare e voltarsi. Sirius gli si buttò addosso.
“Che diavolo ridi, stupido Prefetto, quello che rischia la morte, qui sono io!” disse sottovoce per evitare di farsi sentire da Peter.
Remus allontanò Sirius facendogli il solletico, mentre tutti e due si mettevano a ridere.
Si raggomitolò sul bordo del letto mentre Sirius si sistemava meglio il cuscino.
Ciocche di capelli neri e setosi gli scivolarono davanti agli occhi, costringendolo a scuotere la testa, e in quel momento Sirius notò gli occhi azzurri di Remus fissi su di lui, o meglio, fissi sulla sua bocca...
Guardò sbalordito l’espressione dell’amico, un’espressione mista a desiderio e terrore. All’improvviso Remus alzò lo sguardo, e Sirius si ritrovò a fissare quei pezzi di cielo.
Remus non pensava di aver mai guardato niente di più bello. Gli occhi di Sirius erano profondi, grigi e blu, e fissavano i suoi, senza mostrare il minimo segno di stanchezza.
All’improvviso ebbe la piena consapevolezza di ciò che stava accadendo e un senso di nausea lo assalì, ma per quanto cercasse di ritrarsi non riusciva a sbattere le palpebre e ad abbandonare quella visione.
“Ehi, che succede qui sotto?! Perchè questo silenzio?! Di solito fate sempre casino!” esclamò Peter all’improvviso spendolandosi dal bordo del letto.
Sirius e Remus sussultarono e si voltarono entrambi a guardare Peter.
“Ehm... noi... niente, per una volta vogliamo dormire, non è un reato, spero!” disse Remus balbettante.
Peter sbattè le palpebre confuso.
“No, immagino di no...” disse piano, mentre James ridacchiava. Si risollevò e si raggomitolò nuovamente nel letto.
Remus e Sirius si coprirono fino alle orecchie con le lenzuola, evitando di incrociare gli sguardi. Poco dopo il respiro di Sirius si fece regolare e più lento, e Remus capì che si era addormentato. Si avvicinò titubante e gli toccò la spalla sinistra, perchè Sirius dormiva sul fianco destro. Il moro non ebbe nessuna reazione. Sollevato, Remus si raggomitolò praticamente davanti al suo petto, evitando però di toccarlo. Dopo un po’ anche il suo respiro si fece lento, e Remus si addormentò.
Due gemme blu e grigie si aprirono allora nell’oscurità, guardando incredule il ragazzo biondo addormentato. Il proprietario di quegli occhi sorrise, poi alzò il braccio sinistro, passandolo attorno alla vita del biondino e stringendolo a sè, infine, Sirius chiuse gli occhi.

**********

Ok, non mi aspetto grandi commenti, dico solo che ogni volta che rileggo questo capitolo la scena non cambia mai, è sempre la stessa e sempre più nitida... che belli... io me lo vedo troppo Sirius che stringe a sé Remus che dorme! Vabbé, via alle risposte delle recensioni!

nischino11: Guarda, ti conviene sempre mettere prima la scuola, però se proprio proprio non riesci a vivere senza la mia ff... ^^ no, scherzo, ti ringrazio e volevo dirti che non devi per forza recensire appena esce il capitolo, tranquilla!!! Passiamo alla risposta al tuo commnto... beh, era ovvio che Piton non avrebbe perso occasione di spiare e seguire quei due, quindi ti faccio i complimenti per averlo intuito! Riguardo alla smentita, beh, sono felice che tu abbia capito quello che voglio dire, dopotutto non mi sono sbilanciata molto, no? E ho avuto anche modo di spiegare il perché delle mie azioni. E... a proposito di lily e Remus... beh, mi pare stra ovvio che invece Lily è cotta di remus e non ancora vuol dire che era troppo prsto per un eventuale qualcosa fra loro ma non si sa mai, si scoprirà... ODDIO ANCHE TU CON IL CHE CARIIIINIIIII!!!! E' LA MIA FRASE PREFERITA!!!! Ormai non faccio che ripeterla, tutto quello che dico si conclude con un che cariiiniii!!! Sì, sono molto cariiiniii Sirius e Remus quando si saltano addosso, ma trovo che lo siano di più in questo chap... eheheh... sull'ultima parte del tuo discorso non ho niente da dire, sono perfettamente d'accordo, W James il farfallone super etero e W Remus che è più sensibile di Sirius! (*Remus si erge su un podio con una coppa in mano mentre Sirius si allontana verso un muro di cartongesso cominciando ad inaugurarlo a testate*)

spongy: Ma sei un vero danno!!! Attenta la prossima volta! XXDDD Beh, caspita, tu vai in grecia... voglio andare in Grecia!!! Sei di Roma? Io sì, sono di Milano, o meglio, sono di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Passando al capitolo, beh, ringrazio anche te e ripeto che dopotutto io ho solo preso le informazioni della zia Row e le ho analizzate cercando delle scappatoie ^^ se poi nell'ultimo libro viene fuori che Titty è davvero una strega, vedrai quanto me la meno!!! Sai che a dire il vero il Moccioso di Titty è stato davvero casuale? Non ci ho fatto caso davvero quando lo scrivevo, me l'hai fatto notare tu! Riguardo al rapporto tra sorelle, beh, non sempre è così ma ho deciso di far sì che lo fosse proprio per mettere Petunia sul piano della pettegola, così come la descrive la zia, ma anche in modo che fosse un pilastro per Lily. Mi sembra che dopotutto Titty e Remus se ne sarebbero fregati del parere di Lily, se solo a Titty non fosse piaciuto abbandonarla lì con Piton. Comunque, è ovvio, Lily è di James e James è di Lily, ma nell'adolescenza si cambiano molti partner... la scena in cui padfoot ringhia contro a Remus è piena di significati, è vero, è molto bella. Si vede che Sirius ci tiene ai suoi amici. UN'ALTRA CON IL CHE CARIIINIIIII!!!!!!! CHE BELLO!!!!! SARA' UNA MANIAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!! Una volta che cominci a dirlo è come una malattia non la smetti più!!! =^^= Comunque Remus è mio e anche Sirius è mio e solo io posso filmarli di nascosto mentre "giocano" in camera, ma se vuoi ti passo i filmini ù.ù riguardo al mio compagno... è lui già da solo tetralmente comico... in gita l'abbiamo truccato e s è perfino fatto fare le foto e si è vestito da donna... è stato imbarazzantissimo... CHE FIGO IL MIO AMICO!!! W DOLCEEEEEEEEE!!!! Ormai lo chiamiamo così, l'abbiamo nominato stilista della classe e lui e l'altro nostro compagno di classe sono Dolce e Gabbana... qunte Dolci allusioni... :shifty:

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Capitolo 8
*** Imprevisti ***


Salve a tutti! Sono pronta a postare di nuovo per inaugurare il nuovo computer!!! Senza indugio!!!

**********

=Capitolo ottavo - Imprevisti=

Si svegliarono la mattina dopo verso le otto a causa di uno scoppio nella camera accanto. A quanto pareva un ragazzo aveva pestato la bacchetta di un suo compagno e quella si era ribellata cominciando a sparare scintille all’impazzata con grandi scoppi e grida di tutti gli occupanti della camera, che si presentarono a colazione seriamente bruciati.
Peter si alzò a sedere stropicciandosi gli occhi. Senza aprirli portò un piede fuori dalla sponda del letto e del tutto dimentico di essere su un letto a castello, si lasciò cadere pesantemente, accompagnando il botto della caduta con un grido estremamente acuto. Il tonfo svegliò James, Remus e Sirius, che si tirarono su a sedere di scatto.
“NON SONO STATO IO A FARLO CADERE DALLA SCOPA, E’ STATO SIRIUS!” urlò stupidamente James, convinto di essere nel bel mezzo di una partita di Quidditch.
“Mmmmh... bell’amico...” mugugnò Sirius coprendosi la testa con il cuscino e stringendo più a sé una figura che si era rintanata nelle coperte davanti a lui con le braccia attorno alla sua vita. Dopo circa tre secondi di assoluto silenzio e immobilità, Sirius e Remus scattarono in aria urlando e battendo la testa contro i letti di sopra.
“Ma che bel risveglio... ed è solo il primo giorno...” borbottò James, rannicchiandosi anche lui al calduccio sotto le coperte e con il cuscino di Peter sopra la testa.
Il povero Peter, intanto, si era rialzato, e, in silenzio, osservava lo strano comportamento dei suoi due compagni, che stavano frugando ai piedi dei letti in cerca dei vestiti del giorno prima. Si cambiarono tutti e due in silenzio, evitando di guardarsi, poi Sirius scese dal letto e salì, andando a buttare giù James.
“Ehi, che fai?! Ho sonno!” si lamentò il moro, tentando di restare appeso al letto superiore.
“Forse non hai capito che alle nove non fanno più fare colazione!!!” disse di rimando Sirius, dando uno strattone al pigiama di James, che si ritrovò in mutande in giro per la camera, alla ricerca infruttuosa della sua valigia, che chissà perchè, vagava indisturbata in bagno, disperdendo ovunque mutande e magliette varie.
Finalmente alle otto e mezza furono pronti per il loro ingresso nel ristorante dell’Hotel, che li accolse clamorosamente: erano arrivati ultimi.
Dopo aver fatto colazione, la McGranitt si alzò in piedi estraendo di soppiatto la bacchetta e mormorando qualcosa in direzione dei camerieri,che cominciarono a scuotersi le orecchie, infastiditi, momentaneamente sordi, raggiungendo la cucina con sguardo vacuo.
“Bene, ragazzi, vi leggerò il programma della settimana. Siccome oggi è domenica potete fare quello che volete, senza però allontanarvi troppo o ficcarvi nei guai. Sarete liberi dopo pranzo. Fino ad allora potete stare nelle vostre camere o nel parco, ma attenzione al bosco, perchè il proprietario mi ha detto che vi si sono persi alcuni ospiti, l’estate scorsa, e sono stati ritrovati due giorni dopo ricoperti da bolle dovute all’orticaria, quindi vi sconsiglio di andarci.”
“Un po’ tardi, per avvisarci, no?” chiese Sirius sottovoce a James, che sorrise di rimando.
“Domani andremo a visitare il British Museum e potremo ammirare alcune opere di età greca molto famose, che vi spiegherò personalmente. Martedì, sotto ordine del professor Silente, prenderemo una Passaporta e raggiungeremo Parigi, dove visiteremo uno dei Musei più famosi e ricchi al mondo, il Louvre. Mercoledì, giovedì e venerdì ci trasferiremo a Roma e visiteremo i Musei Capitolini, i Musei Vaticani e il Museo Nazionale Romano. Sabato torneremo qui a Londra, in questo stesso albergo, dove passeremo la notte, mentre domenica ripartiremo per Hogwarts. Ci sono domande?”
“Sì, una!” disse una voce. “Che c’entra tutto questo con il programma scolastico?”
Molte persone cominciarono a ridere, mentre la McGranitt stringeva le labbra.
“Questo costerà cinque punti a Corvonero, signor McShiler. Con il programma scolastico c’entrerà, poichè parte dei creatori o degli ideatori di queste opere erano maghi molto abili o persone che hanno assistito ad esempi magici, di solito non autorizzati, e che hanno regalato un patrimonio artistico e culturale piuttosto vasto al mondo dei Babbani. Bene, ora potete tornare in camera.”
Ci fu un grattare di sedie spostate, e tutti tornarono nei loro alloggi.

Sirius entrò in camera e si butto letteralmente sul letto di Remus, mentre James gli saltava addosso, cercando di spogliarlo, e allo stesso tempo si copriva con le lenzuola. Era rimasto in maglietta e i pantaloni erano misteriosamente scomparsi.
“Finchè siamo in camera va bene, ma non nei corridoi, mio caro sacco di pulci!” urlava James, affetto da una strana voglia di vendetta.
Remus e Peter varcarono cauti la soglia, e una volta constatato che non erano in pericolo, si accomodarono sui letti di sopra, sbirciando i due litiganti di sotto. Presto, Sirius fu spogliato da James e spinto fuori dalla porta della camera. Ci fu un momento nella quale pensavano che James si fosse fatto sopraffarre, ma alla fine, il Grifondoro riuscì a chiudere la porta e a girare la chiave, bloccando il compagno fuori.
“JAMES! FAMMI ENTRARE! QUI E’ PIENO DI RAGAZZE!!! DAI! BRUTTO IDIOTA, QUANDO ENTRO TI SBRANO!” urlava Sirius ripetutamente, mentre James saliva sul letto di sopra e Remus scendeva, il tutto accompagnato da sincere risate dei restanti tre Malandrini.
Quando Sirius ebbe finito di urlare, James si sporse dal letto.
“Dai, Moony, ma fa pena, vai ad aprirgli...” disse svogliato.
Scuotendo la testa e sorridendo, Remus si avvicinò alla porta, allungò la mano e girò la chiave. Dopo che l’ebbe aperta, si sporse, per vedere dove fosse finito il Grifondoro, ma il corridoio era deserto.
“Sirius?” chiamò Remus.
In quell’istante, dal nulla sbucò un grosso cane nero, che saltò addosso a Remus, facendolo cadere a terra.
“Sirius, cazzo, sono io!” urlò Remus, tentando di liberarsi.
Il cane si fermò, riconoscendo l’odore di Remus. In pochi secondi, sul biondo Grifondoro c’era a cavalcioni un ragazzo dai lunghi capelli neri in mutande.
“Ciao Remus. James è in casa?” chiese non curante Sirius.
“Ovvio...” rispose Remus con gli occhi sbarrati.
“Bene, allora, mi scuserai se ti lascio così insoddisfatto, ma ho un cervo da sbranare...” disse Sirius riassumendo le sembianze del cane e correndo in stanza.
Remus rimase a terra impietrito. Non si era mai sentito così...

La mattinata passò senza altre litigate e successivi sbranamenti, così, all’ora di pranzo, e questa volta puntuali, si presentarono al ristorante. Mentre si sedeva, James notò una figura solitaria seduta ad un tavolo. O meglio, era circondata da un sacco di persone, ma non parlava e guardava fisso il tavolo delle ragazze di Grifondoro, precisamente guardava fisso Lily Evans.
James si sentì ribollire dentro. Quello sguardo fisso non gli piaceva, quella viscida serpe di Snivellus non aveva il permesso di guardare in quel modo la sua Lily!
“James, tutto bene?” chiese ad un tratto Remus, notando l’espressione dell’amico.
“Perchè Snape sta guardando Lily? Non ha il permesso di guardarla!” disse sottovoce James, arrabbiato.
“Snape ...?”. Remus si voltò a guardare il tavolo che guardava James, e si sentì soffocare.
Si erano completamente dimenticati di Snape! Cos’era successo una volta usciti dal bosco? Ora che ci pensava, non aveva visto Snape nella Hall dell’albergo, quando lui, Sirius e James erano tornati in camera...
Remus si alzò di scatto dirigendosi al tavolo di Lily, dietro gli sguardi stupiti dei compagni.
“Lily, ti devo parlare subito” disse deciso prendendola per un polso ed allontanandola dal tavolo.
“Remus! Mi fai male! Cosa c’è?” chiese infine quando si furono allontanati e lui ebbe finito di strattonarle il braccio.
“Snape. Cos’è successo ieri sera?” chiese tutto d’un fiato.
“Oh... beh... quando sono tornata indietro l’ho visto lì disteso e mi ha fatto pena, così l’ho liberato e poi lui se n’è andato subito, senza nemmeno ringraziarmi... però non potevo lasciarlo lì, immagina se lo trovavano la McGranitt o Slughorn! Ci avrebbero immensamente puniti!” confessò Lily.
“Sì... hai fatto bene in un certo senso... ma stai attenta... prima Snape ti guardava con uno sguardo strano... uno sguardo che non mi piace... oggi pomeriggio... non andare in giro da sola.” concluse Remus, preoccupato.
“Beh, se non è un problema, io e Cleopatra potremmo unirci a voi! Avevamo in mente di fare un po’ di shopping, ma se dici di stare attente... cioè, se per voi va bene...!!!” disse tutto d’un fiato Lily arrossendo.
“Beh, di sicuro a James non dispiacerà!” rispose Remus ridendo.
Lily si rabbuiò.

**********

Ciao!!! Spero che vi sia piaciuto il capitolo!!! Risposta alle recensioni!

spongy: allora, non mi soffermo su nient'altro se non i commenti altrimenti finisce che ricomincio a ridere come la prima volta che ho letto la tua recensione e già mi veniva voglia di risponderti!!! nella mia classe la Checcarinite è una malattia contagiosa. Tutti ormai diciamo Checcarini!!!! la mia parte preferita è tutto il finale, davvero, mi piace un sacco questo capitolo. Specialmente la fine, dopo che remus si è addormentato. *___* beh, mi sembra ovvio che Sirius non dormiva davvero ma fingeva, e che lo sa fare molto bene. Avevo una mezza idea di far fingere anche Remus, ma poi ho detto 'no, non ci arriverebbe' (Demone di poca fede... nd Remus)(No, sono solo intelligente ù_ù nd Minu) riguardo ai bacettini, mia cara Ginny, sono spiacent6e, ma c'è un motivo e io non mi farò incantare. Il finale è deciso. Come sei gentile, quanti complimenti, ma non credo che la leggano in molti, altrimenti recensirebbero... -___-''' davvero ti chiami Dolce?! che coincidenza!!! XDDD a proposito... W I POST SCRITTUM!!!!!!!!

Aida: Che bello!!!! Una nuova lettrice!!! Remus ha gli occhi ambra? Nella mia ff non ho mai scritto che Remus ha gli occhi ambra, mi pare... mi pare sempre di aver detto che Remus ha gli occhi azzurri... non capisco perchè siccome tutti dicono che Remus abbia gli occhi ambra devono per forza essere ambra... ho cercato in tutti i libri e non è detto da nessuna parte che remus ha gli occhi di un colore piuttosto che di un altro. Comunque sono contenta che tu la ritenga almeno carina, spero che voglia continuare a leggerla =^^=

nischino11: CHECCARINITE A TUTTO SPIANO!!! XDD Anche a te faccio la stessa domanda: dov'è scritto, nei libri, che Remus ha gli occhi color ambra? Io ho cercato e non ho trovato, se voi sapete dov'è scritto ditemelo, ma purtroppo non posso correggere, altrimenti il capitolo non sarebbe lo stesso. Nischi, se non hai letto la risposta ad Aida leggila, perchè ho scritto una cosa a proposito degli occhi. la scena è decisamente dolcissima, l'ho fatta apposta così =^^= poco al culmine? No non credo... manca decisamente più di metà ff =^^=

Piaciuto? Beh, ci sentiamo! a presto!!!

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Capitolo 9
*** Non lo shopping!!! ***


Ciao!!! Mi scuso per il ritardo, ma sinceramente non avevo voglia di postare, tutti questi codici, uff... ricordatevi che i capitoli per adesso ci sono, sto copiando il tredicesimo... a proposito, colgo l'occasione per avvertirvi che da adesso in avanti alcuni capitoli saranno divisi in due parti, specialmente quelli in cui vengono spiegate le diverse sculture, per non appesantire troppo con le spiegazioni, ma mi piace inserire qualcosa di me nelle mie storie e siccome amo le sculture ho messo in questa ff le mie preferite, o quelle che mi davano idee decenti. Questo capitolo non parla di sculture, ma essendo particolare l'ho diviso, capirete perché... glom... mi ucciderete... buona lettura!

**********

=Capitolo nono –parte prima- - Non lo shopping!!!=

Dopo pranzo, Lily e Cleopatra scesero le scale che portavano alle camere dei ragazzi, si diressero a sinistra percorrendo il lungo corridoio, finché non raggiunsero l’ultima camera in fondo. Bussarono alla porta. Da dentro venne un rumore come di un armadio rovesciato e un grido.
“Un attimo! Arriviamo!”
Le due ragazze riconobbero la voce di James.
Poco dopo il moro venne ad aprire uno spiraglio della porta. Notarono che si teneva una mano sui pantaloni a fatica, mentre qualcosa di nero e peloso cercava di tirarglieli giù.
“Ragazze, potete aspettare un secondo?” chiese bruscamente James richiudendo la porta in faccia a Lily.
“Che modi! James! Ti pare educato sbattere la porta in faccia a Lily?!”
“UN ATTIMO!” urlò James.
Due minuti dopo, la porta si riaprì, e si presentarono sulla soglia quattro ragazzi seriamente ammaccati.
Peter era il meno malconcio di tutti, ma aveva un brutto taglio sulla guancia e un po’ di polvere fra i capelli, James esibiva segni di morsi leggeri sulle braccia, Sirius aveva parecchi lividi un po’ dappertutto, mentre Remus...
Remus stava a petto nudo in fondo alla stanza e cercava di coprirsi, inutilmente, perché si notavano comunque parecchie cicatrici sul petto e sulle braccia, alcune delle quali sembravano recenti.
“Remus, oddio, che hai fatto?!” esclamò Lily, ignorando completamente gli altri tre e correndo nella stanza, subito bloccata da Sirius. “Mi spiace, Evans, ma non ti è permesso avvicinarsi a Remus in queste condizioni!” esclamò il moro.
“Ma potrei aiutarlo a cancellare quelle ferite!”
“No, non potresti! E non mi riferisco a quelle condizioni, quelle sono di routine!”
“E allora che condizioni?!”
“Nudo!” gridò infine Sirius sbattendola ancora fuori.
“Ci diamo una sistemata e arriviamo...” disse Peter attraverso la porta.
Dieci minuti dopo arrivarono in corridoio di gran carriera, come se non fosse successo niente.
Cleopatra dovette ammettere che lo stile Babbano stava bene a tutti loro.
Sirius aveva addosso una canottiera nera con il disegno di un drago sul davanti in argento e portava dei pantaloni a vita bassa tenuti fermi da una cintura. I capelli neri e lunghi lasciati sciolti, con le ciocche della frangia che gli ricadevano sugli occhi.
James aveva una camicia a maniche corte nera e dei pantaloni bianchi che gli fasciavano le gambe, i capelli come al solito irrimediabilmente spettinati.
Peter aveva addosso un semplice paio di jeans e una felpa.
Remus indossava una T-shirt lunga e bianca e dei pantaloni accuratamente strappati, un po’ troppo grandi per lui, e quindi fermati da una cintura, ma che comunque gli fasciavano bene il sedere.
“Scusate per il ritardo...” disse Remus un po’ impacciato con una mano dietro la nuca, a mo’ di scusa.
Lily e Cleo li guardarono a bocca aperta e occhi spalancati, finché Sirius, stanco delle occhiate che le due lanciavano al gruppo, sbuffando, li superò dirigendosi all’uscita. Subito tutti lo seguirono.
“Allora... ehm... dove andiamo?” chiese Peter correndo per star loro dietro.
“Le ragazze volevano fare un po’ di shopping...” cominciò Remus.
“Ah, no, so cosa vuol dire fare un po’ di shopping per le ragazze, e non vuol dire certo comprare un mantello o una tunica nuova, ma comprare dieci tuniche da sera, quattro cappelli e un portabacchetta elegante di cui non si ha assolutamente bisogno!” esclamò ad alta voce un mezzo alla strada Sirius, facendo voltare qualche passante.
“Ma sei scemo?! Che cazzo gridi?!” esclamò sottovoce James.
“Ehm... sì... comunque... dicevo... che dicevo?!”
“Vieni, James, andiamo a fare shopping con le ragazze, siccome a Sirius non va!” disse a quel punto Remus, stanco di litigare con Sirius, prendendo per un braccio James e trascinandolo con sé e le due ragazze, che ancora non riuscivano a parlare.
“Vieni, Peter, andiamo a fare un giro!” esclamò arrabbiato il moro, andando nella direzione opposta al biondo.

-fine parte prima-

**********

Ok, chiedo ancora scusa per il ritardo stratosferico, quindi senza indugio mi accingo a rispondere alle vostre recensioni XDD

Ewen: Cara nuova lettrice... bwahwahwah!!! mi sento una di quelle riviste tipo Top Girl o Cioè! No, a parte gli scherzo, cara Ewen, grazie di aver letto l'inizio della mia storia, ma come si può bene dire, questo e davvero solo l'inizio. Ho un progetto in mente e riuscirò a completarlo. Se ce la farò sarà davvero la prima cosa che ho mai portato a termine! Sono felice che tu ti riveda o in ogni caso ti senta vicina ai malandrini, questo vuol dire che li ho presi in pieno! E dopotutto è quello che so fare meglio, prendere le personalità e modellarle senza variare le basi (Come sei modesta... nd Remus)(anche tu... nd Minu)(Che ci posso fare se sono alto bello e biondo? nd Remus)(in realtà sei basso, un po' gobbetto, con i capelli corti, semipelato, con il pizzetto rossiccio, la bocca a culo di gallina e una camminata leggermente andante... ah, dimenticavo la pancetta da birra... nd Minu)(Io non bevo la birra!!! E quello non sono io, quello è un vecchio schifoso comunemente chiamato David Twe... Twelish... Tewlish... com'è che si chiama? nd Remus)(Ah, boh, io lo chiamo lupin... nd Minu)(Argh!!!! nd Remus).
I capitoli, come ho già detto, sono tutti pronti, almeno questi, sto ricopiando il tredici e devo scrivere il quattordici, ma tranquilli, ce la farò!!!

Spongy: Ok, sorry sorry, Ginny cara, perdonami per questa assenza clamorosa!!! passiamo alla risposta... *Minu porta la punta della matita alla lingua e comincia a scrivere* Bwah!!! Neri! Questa non l'avevo mai sentita!!! XDDDD Sì, sì, comunque, Peter ha gli occhi azzurri e acquosi... vedi, la zia ha previsto tutto. Sapeva che avrei scritto questa ff, così ha deciso di tralasciare il colore degli occhi di remus, per permettermi di metterli del colore che voglio ù.ù previdente la zia... Quello del risveglio è uno dei miei pezzi preferiti!!!! meglio di quello del capitolo undicesimo!!! vedrete e da lì scoprirete il mio amore incondizionato nei confronti delle padelle!!! Beh, riguardo alla gita a Roma, ragazzi, credo di non aver mai riso così tanto come in quei quattro giorni!!! I prof venivano a svegliarci prendendo a pugni le nostre camere a ritmo di musica, tipo canzone tribale, i miei compagni di classe facevano il trenino in pigiama nei corridoi con la canzone dei criceti di sottofondo, la Reed che è uscita per una sera intera con la cresta, l'ultimo giorno il mega festone con il cibo nella nostra camera, l'epidemia di mal di gola, per la serie che io andavo in giro per i corridoi urlando “SILVAAAAAAAAANOOOOOOOO!!!” alla ricerca della medicina per la gola, che aveva solo lui! Ma qui non stavamo parlando di una ff? Della mia ff? Ah, già, è vero!!! Toh, guarda come passa il tempo! Mi ricordo quella volta che... ehm... più tardi forse... dicevo... tranquilla, Lily si incontra con tutti, ma come vedi passerà un bel pomeriggio in compagnia di James, anche se non da soli... e poi ci sarà un imprevisto, e quindi... BWAAAAAAAAAAAAAAAAAH PERCHE' L'HO FATTOOOOO??? Che schifo... vabbè, evitiamo... ti lascio con un... CHE CCCCARIIIIIIIINIIIII!!!!

Fiùùù... e anche questa volta è andata... ma dov'è finita nischino??? Vabbè... ne approfitto per dirvi che ho fatto un errore stratosferico con le età... ho messo Rodolphus Lastrange a diciassette ani, quando dovrebbe avere più o meno l'età dello zio Tommy... intendo Voldemort, ovviamente... però Slughorn non lo chiama per nome, quindi potrebbe essere il padre, vero? Vero?? sì, sì, facciamo che è il padre e io non ho sbagliato le date... ^^''' Ciao!!!

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Capitolo 10
*** Rivelazioni ***


Ciao ragazzi! Benvenuti ad una nuova puntata di Yaoi Attack! No, no, scherzo! Leggete, leggete...

*********

=Capitolo nono –parte seconda- - Rivelazioni=

“Remus, sei sicuro di stare bene?”
Era un po’ di tempo che Remus era strano, e adesso si metteva addirittura a litigare con il suo migliore amico? Decisamente, c’era qualcosa che non andava.
“Tranquilla, Lily, sto benissimo...” disse Remus sorridendo tristemente e guardandosi intorno. Aveva come la sensazione di essere seguito.
“Remus, perchè continui a guardarti intorno?! Credi davvero che potrebbe aggredirci qualcuno?! Cos’è, si nasconde nel camerino?!” chiese esasperato James, notando gli sguardi dell’amico.
“James, hai visto anche tu lo sguardo di Snape stamattina... non prometteva nulla di buono...” disse Remus a bassa voce, continuando a scrutare ansioso il negozio in cui stavano facendo compere, o meglio, il negozio che le ragazze stavano svaligiando.
“Sì, l’ho visto, ma di cosa hai paura?! Noi siamo bravi a duellare!”
“Razza di idiota, ti è rimasto il cervello da cervo o sei regredito a pesce rosso?! Non possiamo usare la magia!”
“E tu credi davvero che Snape non userà la magia contro di noi? Dai, Moony... Oh, Evans, sei uno schianto!!!” esclamò infine James, osservando Lily che usciva da un camerino indossando un corto vestito verde smaraldo, che si intonava con i suoi occhi.
“Grazie, Potter... Remus, che ne dici?” chiese ansiosa la rossa.
“Sì, Lily, sei splendida...” disse vago il Grifondoro, degnandola appena di un’occhiata.
“Mi dai sui nervi quando fai così!” esclamò Lily, tornando in camerino.
“Ecco, l’hai fatta arrabbiare! E pensare che mi aveva anche rivolto la parola!!!” si lamentò James.
Ma Remus non l’ascoltava. Era sicuro di aver appena visto qualcuno sbirciare nella loro direzione dalla vetrina.
“James, Cleo, Lily, dobbiamo andarcene! Sono sicuro di aver visto...”
“Per l’amor del cielo! Se può farti star tranquillo ce ne andiamo! Lily, dai, scegli cosa prendere e paghiamo!” esclamò Cleo esasperata, portando alla cassa due vestiti e un cappello, subito seguita da un’indaffarata Lily che trasportava un vestito, due cappelli e un paio di scarpe lussuose.
“Ma si può sapere a che ti servono quelle?!” chiese Cleo indicando le scarpe.
“Solo per far incavolare Black...” rispose evasiva la rossa.
Cleo sospirò. Poco dopo uscirono dal negozio, e presero i vicoli per permettere a Lily di trasfigurare i sacchetti in qualcosa di più leggero. La ragazza si limitò a rimpicciolirli e se l’infilò in tasca. Decisero di continuare per quelle strade, dato che nelle vie principali c’era molto traffico.
Tuttavia, poco dopo, se ne pentirono amaramente.
“James, dove diavolo stiamo andando?!” chiese Remus al moro che guidava il gruppo.
“Oh, non preoccuparti! Il mio istinto ci porterà all’albergo!” rispose allegro James.
“Quale istinto, quello che ha fatto perdere te e Sirius nel bosco?!” replicò acido il biondo.
“Ehm... sì... in effetti quella sera il mio istinto era leggermente...”
“Senti, James” disse sottovoce Remus. “Quello che possiede il così detto istinto, qui sono io, e il mio istinto mi dice che qualcuno ci sta seguendo da quando ci siamo avventurati in questa topaia, e che se non ne usciamo in fretta...”
Remus s’interruppe all’improvviso.
Lily e Cleopatra avevano urlato.
I due ragazzi si voltarono in fretta. Lily e Cleo erano intrappolate tra le braccia di due grossi ragazzi, che riconobbero vagamente come due Serpeverde del settimo anno. Dietro di loro comparvero all’improvviso Severus Snape e Rodolphus Lastrange.
“Lui, vero? Ci avrei scommesso...” aggiunse Rodolphus Lastrange ad un cenno di Snape.
“Maledetto Snivellus, che cavolo vuoi da noi?!” esclamò James estraendo la bacchetta.
“Sta calmo, James... ce l’hanno con me... non sai cos’è successo ieri sera, stanne fuori...” disse piano Remus abbassando il braccio di James.
“Ma tu guarda, il Prefettuccio lo ammette! Cosa ne dici, Grifondoro, ti va di pagare anche per la ragazzina qui?” disse Lastrange, indicando con un cenno del capo Lily.
“Lasciale subito andare, Rodolphus...” intimò Remus estraendo la bacchetta.
“Ma che paura...” mormorò Lastrange estraendo a sua volta la bacchetta.
Rimasero a guardarsi per un po’, poi all’improvviso, Remus puntò la bacchetta contro i due gorilla che tenevano bloccate le ragazze, e un fascio di luce verde ne scaturì. Subito le ragazze furono libere.
Remus afferrò subito il polso di Lily, mentre James acchiappava Cleo, infine cominciarono a correre, inseguiti dai Serpeverde infuriati.
“Dividiamoci!” esclamò James, prendendo un vicolo a destra e trascinando con lui la cugina, mentre Remus proseguiva e poi prendeva a sinistra con Lily.
I quattro Serpeverde rimasero un po’ interdetti, e ci misero un po’ a capire che cosa stava succedendo, e solo quando Snape li divise e diede loro gli ordini ripartirono, ma ormai era troppo tardi.
Non sarebbero riusciti a raggiungerli.

James e Cleo correvano anche se avevano il fiatone, continuavano a correre, guardandosi indietro ogni tanto per vedere se erano seguiti. Presero ancora un po’ di vicoli a caso, per poi fermarsi a riprendere fiato.
“Anf... credi... anf... credi che li abbiamo seminati...?” chiese Cleo ansimante.
“Penso... anf... penso di sì... anf... credo...” rispose altrettanto stanco James, facendosi scivolare su uno scatolone mettendosi una mano sul petto.
Cleo si sedette di fianco a lui, stremata.
“James... tu credi... credi che potrei piacere a... a qualche tuo amico?” chiese Cleo arrossendo un po’.
“Che cosa intendi?” chiese James, corrugando leggermente la fronte.
“Beh... c’è un tuo amico... che... beh, mi piace un sacco! Ehm... io volevo... chiederti se per caso... potevi cercare di capire se... se gli piacevo anche io...” proseguì Cleo imbarazzatissima.
“Se non mi dici chi è però non posso scoprirlo...” disse James con calma, celando la sua irrefrenabile curiosità.
“Beh... ehm... non so se approverai...“
“Avanti cugina! Confidati! Basta che non sia Peter! Oddio... è Peter???” chiese orripilato James.
“No, no, per l’amor del cielo, non cadrei mai così in basso!!!” esclamò Cleo arrossendo e scuotendo vigorosamente la testa in segno di diniego.
“Fiùùù... meno male...” sospirò James.
Cleo sorrise. “No... è Sirius...”
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale James guardò Cleo con un mezzo sorriso desolato.
“Stai scherzando, vero? No, tu stai scherzando... non può essere altro che uno scherzo...” disse James sottovoce quasi a sé stesso.
“No, non scherzo, io... perchè, scusa???!!!”
“Beh, Sirius è... vedi lui... ehm... non so bene come dirtelo... Sirius... lui ha un certo problema con le ragazze... vedi...” balbettò James.
“Non mi starai dicendo che Sirius è gay!” esclamò Cleo orripilata.
“No!!! No!!! Come ti è venuto in mente!!! Io non te lo sto mica dicendo...” mormorò James.
“Oddio, James!!!!! Non può essere vero!!!”
“Non lo è!!! Almeno, non credo... in effetti non lo so... ok, ok, adesso stai calma!!! Indagherò, va bene?” disse cercando di rincuorarla.
Cleo sospirò e annuì.

“Ok, basta Lily... credo che non ci siano più dietro...” ansimò Remus crollando a terra, stanco come non mai.
“Accidenti... anf... non avevo mai corso tanto... anf...” disse Lily imitando il ragazzo.
“Lily... ma perchè ce l’hanno tanto con noi...? Cioè, noi abbiamo schiantato Severus, ok, ma perchè farci tutto questo? Insomma, tu l’hai liberato...”
“Credo sia quello il problema... immagino che per lui sarebbe stato più dignitoso essere liberato da un Serpeverde...”
“Ma è una cosa stupida! Liberandolo hai evitato che venisse trovato inerte!”
“Remus, non so cosa dirti... valli a capire i Serpeverde... comunque è inutile piangere sulla pozione versata, è successo e non possiamo cambiare il passato, a meno di non avere un Giratempo, e noi non l’abbiamo, quindi...”
“Già... beh, non ci resta che tornare in albergo... o cercare James e Cleo...” disse Remus alzandosi.
“No, aspetta un secondo... devo... devo dirti una cosa...” disse Lily afferrandolo per un polso.
Remus si voltò a guardarla mentre si alzava, torcendosi la camicetta.
“Vedi... ieri sera... Titty si è ‘lasciata sfuggire’ qualcosa che io avrei voluto dirti di persona...”
“Che cosa, il fatto che consideri Sirius uno gnocco da paura? Tranquilla, non sei l’unica...” disse Remus ambiguamente.
Lily alzò un sopracciglio sgranando gli occhi.
“Cosa c’è? Io... non avrai capito... o mio Dio, Lily!!! Non... io non sono assolutamente... cioè... Lily, non penserai davvero che io ritenga Sirius un... beh... Lily, io non sono gay!” balbettò Remus arrossendo furiosamente.
Lily divenne anche lei scarlatta, sorridendo e sospirando.
“Bene... perchè... io Remus... non intendevo la... la cosa di Sirius... intendevo quello che Titty ha detto... ha detto su di te...”
“Ehm... sinceramente... io non ricordo...”
Lily rimase in silenzio, guardandolo e mordendosi il labbro inferiore.
All’improvviso si sporse in avanti e posò le sue labbra su quelle di Remus. Il biondo non riuscì a reagire. Il gesto era stato troppo fulmineo. Lily ci mise un po’ a staccarsi, mentre Remus non muoveva un solo muscolo, ma la guardava sconcertato.
“Ti prego... ti prego, scusami... io... io non volevo... cioè, sì che volevo, però... non così all’improvviso... è stato più forte di me...” balbettò terrorizzata e incredibilmente rossa.
Remus sbattè le palpebre, poi sorrise.
“Lily, sei consapevole del fatto che James è pazzo di te?”
“Purtroppo sì...” disse lei riprendendosi e arricciando il naso.
“Bene... ora, prova ad immaginare cosa succederebbe se in Sala Comune, una sera, tu arrivassi e mi baciassi così”
“Oddio... beh, devo dire che si arrabbierebbe molto... con te...”
“Già... e io non voglio perdere un amico solo per un bacio.” disse Remus serio, chiudendo definitivamente la questione.

Sirius e Peter avevano rinunciato presto a girovagare per il centro senza fare nulla. Si erano rifugiati nel parco dell’albergo, dove almeno potevano sbirciare gli altri.
“Che palle... non c’è nulla da fare...” si lamentò Sirius.
“Se tu non avessi litigato con Remus, ora saremmo in giro con le ragazze...” osservò cauto Peter.
“Peter, vuoi per caso giocare al cane e al topo?” chiese scontroso Sirius.
“No, no, certo che no...” disse in fretta Peter, tacendo all’istante.
Rimasero poco più di trenta secondi in silenzio, dopodichè, Sirius diede un grido esasperato.
“Oh, blatera quanto vuoi, Peter, almeno avrò qualcosa da fare! Mi annoio terribilmente!!!”
“Ehm... sinceramente non so di che parlare...”
“Dì qualcosa a caso!!!” esclamò Sirius prendendolo per la collottola con fare minaccioso da maniaco omicida.
“Ehm... andiamo a cercare gli altri?” chiese all’improvviso Peter.
Sirius si rabbuiò, ma non lasciò andare Peter.
“Mai! Non andrò mai a cercarli! Saranno loro a venire qua!” esclamò ad un tratto mollandolo bruscamente e sdraiandosi all’ombra dell’albero che avevano occupato. Peter scosse la testa, rimanendo in piedi, per poi scrutare l’entrata.
“Ehi! Stanno arrivando!” esclamò poi indicando il cancello.
“Dove?!” chiese Sirius tirandosi su a sedere.
Remus stava in testa, scrutando il parco in cerca di qualcuno o qualcosa, dopo di lui, appena dietro, c’era Lily. Sembrava distratta ed era incredibilmente rossa. Pareva non avesse alcuna voglia di stare con gli altri tre. Più indietro c’erano James e Cleo. Cleo sussurrava nervosamente, mentre James le rispondeva esasperato.
Ad un certo punto Remus incrociò lo sguardo di Sirius, che lo distolse, arrabbiato.
Remus non si diede per vinto ed avanzò verso di loro.
“Sirius, dobbiamo parlare. Subito!” disse deciso.
Sirius riportò il suo sguardo su di lui.
Sembrava più serio che mai.

**********

Fiùùù... mamma mia che fatica... Lily sembra più che mai Hermione in questo capitolo... non so perchè ma mi da questa impressione... mi vedo la faccia del castoro quando parlano Remus e Lily dove lei dice Giratempo... waaa...

Rispondiamo ai commenti, va... a proposito... LEGGERE LA RISPOSTA AL COMMENTO DI SPONGY, DOVE C'E' LA SPIEGAZIONE A QUELLO CHE AVEVO DETTO NEL CAPITOLO PRECEDENTE, PER CHI NON AVESSE CAPITO.

spongy: ci hai beccato, Voldemort è più vecchio dei malandrini, difatti nel quinto libro, la zia, nel ricordo di Slughorn, inserisce Riddle e con lui c'è anche Rodolphus... o almeno, c'è uno che viene chiamato Lastrange, quindi non si specifica se sia o no Rodolphus... questo è il motivo per cui ho detto che ho fatto un errore madornale inserendo Rodolphus all'ultimo anno nel periodo dei malandrini perchè credo proprio che quello che sta con lo zio sia Rodolphus... però dopotutto c'è la scappatoia del solo cognome e io potrei dire che non si sa se è davvero lui a meno che da qualche parte sia scritto che lo zio a scuola aveva nel gruppo di amici Rodolphus, e mi pare che da qualche parte sia scritto... però fa niente, ormai va così, e non posso modificare... io non ho detto che è il mio Lastrange il padre di Rodolphus, ma che potrebbe esserlo l'altro, anche se è impossibile... non mi azzardo a fare i calcoli delle età... passiamo ad altro... mi dispiace, ma da qui in avanti molti capitoli saranno divisi a metà perchè sono troppo lunghi, e avranno titoli diversi in ogni caso... puoi contarli come capitoli diversi, anche se in realtà non cambia l'argomento o altro... comunque... fidati, la cara Lily a Jemiiiie non lo fila nemmeno... mi spiace per lui, ma dopo aver letto questo capitolo... beh, fa nulla... ormai quel che è fatto è fatto... parliamo d'altro... allora, Sirius non è che è un gelosone... non sopporta Lily e crede di non sopportarla perche James, che è il suo migliore amico, perde la spina dorsale se si parla di lei, e poi perchè sta sempre appiccicata a Remus, che un altro suo amico. Non si accorge che in realtà non è tanto il fatto di james, ma quello di remus che lo fa innervosire, e solo il fatto che in quella occasione lui si sia deciso a proteggerla da un pericolo che praticamente in quel momento non c'era l'ha fatto andare in bestia. Perchè cavolo doveva essere costretto a stare con lei anche quando non ne era obbligato? Ma presto Lily e Cleo diventeranno parte fissa del gruppo e ho intenzione di far scoprire alla rossa, forse il motivo del vero soprannome dei quattro, cioè malandrini. Ok, non ne fanno una giusta, ma perchè proprio malandrini? Sarà perchè escono di notte o perchè sono Animagi non autorizzati o perchè fanno scherzi a chiunque senza essere scoperti, chissà... comunque beh, hai scoperto tutte le coppie stile Beautiful, ma ti ricordo che è stato remus ad invitare le ragazze ad uscire con loro, e ovviamente Lily non poteva dirgli di no! Comunque la canzone è quella!!! E le padelle entreranno presto in scena... IO AMO LE PADELLE!!!

Amber: A-chan!!! Konnichi wa!!! Modestia a parte lo sai che sono bravissima a scrivere, no' sono un genio!!! Bwahwahwah!!! attaccatura sì, ma vedi di non confondere la cosa, non sono innamorati! Beh, amour, se hai letto la mia spiegazione su petunia avrai visto che dopotutto non ho proprio tutti i torti, no? Io l'ho sempre detto che secondo me era una strega... comunque snivellus mi sta davvero sulle palle... e fidati, non è innamorati di Lily, quella ff si chiama “Tutti pazzi per Lily” e non l'ho mai sopportata...

MA PERCHE' NESSUNO NOTA IVAN??? IVAN!!! IVAN!!! AMORE MIO PERCHE' NESSUNO TI CAGA!!! (ç___ç nd Ivan)(Su, su, piccolino, su con il morale... nd Minu)

Bene, e anche 'sta volta ce l'ho fatta... a presto, e non lamentatevi, questo capitolo era lungo, eh!!!

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Capitolo 11
*** Solo un nome ***


Ciao a tutti ^^ E' estate e scriverò di più e posterò di più, siete contente? Tutti in coro: Sìììììììì!!! Bravi ^^ Ancora Nischino non l'ho sentita T___T Mi piaceva la gara della prima recensione T___T

**********

=Capitolo decimo - Solo un nome=

Remus tirò su di peso Sirius e lo trascinò un po’ in disparte, lontano dagli altri.
“Allora, che vuoi?” disse Sirius tornando rabbioso.
“Prima di tutto voglio sapere perchè sei così tanto arrabbiato. Abbiamo solo litigato per una sciocchezza, non si può lasciar perdere tutto?!” esclamò Remus, attento a non farsi udire dagli altri, che però sembravano impegnati a chiacchierare.
Sirius lo guardò. Era vero. Perchè era così tanto arrabbiato? Era solo stata una cavolata...
“Dovresti saperlo da solo perchè sono arrabbiato!” esclamò cocciuto.
‘Oddio!’ pensò Remus. ‘Non può saperlo! Lily non ha aperto bocca!’
“Beh, non lo so! Dimmelo tu avanti!” disse Remus, ancora più testardo.
“Vuoi sempre avere ragione tu! E poi stare al servizio di quelle ragazzine, come se voi foste Elfi domestici! Mi chi gliel’ha chiesto a loro di venire in giro con noi?!”
“Gliel’ho chiesto io! E ho fatto bene, perchè i Serpeverde ci hanno attaccato e abbiamo rischiato un paio di Maledizioni buone!”
Sirius si calmò subito.
“Vi hanno attaccato?! I Serpeverde?!” Ok, ok, adesso sfascio Snivellus...”
“Fermo, non ti ho nemmeno detto se lui c’entrava!”
“Perchè, non c’entrava?”
“No! E va bene, sì, però... FERMO!”
Remus si era buttato addosso a Sirius che aveva già iniziato a correre.
“Ma non lo capisci che... dobbiamo... evitare ogni... scontro diretto?!” disse a scatti Remus cercando di trattenere Sirius, che si divincolava.
James, Peter, Cleo e Lily si voltarono a guardare i due ragazzi che si contorcevano a terra.
Cleo e Lily divennero leggermente color verde, mentre James diventava rosso per non scoppiare a ridere. Peter guardava sconvolto da James alle ragazze.
“Voglio... squartare... pezzo per pezzo... quello schifoso... bastardo... piccolo e viscido... verme...!” disse anche Sirius a scatti, per scappare dal biondo. “Se osa... un’altra volta... minacciarti...”
A queste parole Remus si bloccò improvvisamente, guardando sconvolto Sirius, che era caduto in avanti, perchè Remus aveva smesso di fare forza.
“Ehi, ma che ti prende?!” chiese massaggiandosi la testa.
Remus aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
“Lasciamo stare. Raccontami, Remus. Che è successo?” lo incitò il moro, sedendosi di fronte a lui e tirandolo giù per i jeans, strappandoli un po’ di più e aprendo involontariamente uno strappo sulla natica sinistra.
Remus si riscosse e cominciò a raccontare, bloccandosi al momento in cui si erano divisi.
“E poi? Vi hanno seguito?” chiese Sirius.
“Beh, non so James e Cleo, ma non sono riusciti a star dietro a me e Lily. Poi abbiamo parlato un po’ e poi...” mormorò Remus, arrossendo e tacendo ancora.
“Cosa, Remus? Che è successo?!” chiese Sirius prendendolo per le spalle.
“Beh... lei... ehm... si è avvicinata e... mi...m-mi...” balbettò Remus, senza guardarlo.
“Ti? Ti cosa?! Non ti avrà baciato vero?! TI HA BACIATO?!” sbottò Sirius, quando Remus annuì straziato.
“Sai cosa vuol dire questo?! Sai che succede se James lo viene a sapere?!” esclamò Sirius.
“Sai che succede a te se continui a gridare?!” lo minacciò Remus estraendo silenzioso la bacchetta e puntandola sotto il naso del moro, avvicinandosi a lui finchè i loro nasi quasi si toccavano.

“Sai, Sirius, ho notato che ci sono molte ragazze che ti seguono, quando esci dalla camera...” disse James noncurante, pulendosi le unghie con la bacchetta, allegramente spaparanzato sul suo letto. Di fianco a lui Peter dormiva.
“Che intendi dire?” chiese Sirius mentre giocava a Sparaschiocco con Remus sui loro due letti.
“Che ho visto ragazze bisbigliare e sussurrare ogni volta che passi per i corridoi e ragazze che sospirano quando si parla di te. Non ce n’è nemmeno una che ti piace?” continuò James.
“Ne abbiamo già parlato, ricordi, James?” disse concentrato Sirius.
“Sì, ricordo, Sirius, come ricordo le tue allusioni alle due metà della scuola...” disse James distraendosi un attimo, percependo anche senza vederlo, il ghigno di Sirius. “Ma non mi hai mai detto che cosa ne pensi di mia cugina. E smettila di sogghignare”
“Cleo?” chiese Sirius sorridendo ancora.
“Lei. Allora? A parte quando hai detto che era carina sul treno, non mi hai mai detto cosa ne pensi di lei”
“Che cosa dovrei dirti? Te l’ho già detto che è carina, no? Che altro vuoi sentirti dire?”
Remus drizzò le orecchie e Peter si rigirò nel sonno.
“Beh, non so... ti piace?” chiese all’improvviso.
“E a te piacerebbe che io dicessi di sì?” chiese in risposta Sirius.
“Boh... che ne so... prova a rispondere” lo incoraggiò James, tornando alle sue unghie.
“Sì, ok,mi piace...” disse piano Sirius.
Qualcosa si contorse nello stomaco di Remus e lo assalì un forte impulso di vomitare.
“Davvero?” chiese James sollevandosi sui gomiti.
“No” rispose Sirius seccato.
Remus sentì lo stomaco rilassarsi e abbassò un po’ la bacchetta.
“REMUS!!!” esclamò forte Sirius.
“Che c’è ?! Oh cazzo!” esclamò a sua volta Remus.
La coperta del letto di Sirius aveva preso fuoco.
Sirius si raddrizzò leggermente, sbattendo la testa sulla rete del letto di Peter, che si svegliò di soprassalto scivolando sul bordo del letto. In equilibrio precario fece un gridolino stridulo, cadendo a terra e afferrando le coperte, trascinando con sé anche James. Remus alzò la bacchetta, pensando ‘Aguamenti’, e facendo fuoriuscire dalla bacchetta un po’ d’acqua, spegnendo il fuoco.
E tutto quello solo perchè James aveva nominato Cleo...

**********

Beeeeeeeeene!!! Eccoci giunti alla fine di questo capitolo! Mi piace molto, è semplice e conciso e mi fa ridere un sacco XDD

Recensioni!!!

spongy: Come chi è Ivan T____T Eppure è il fulcro della ff, il perno, l'elemento portante, il mio adorato albino! Vabbè, più avanti vi renderete conto da soli di chi è Ivan... Il motivo per cui amo le padelle lo scoprirai sempre più avanti, credo, a meno di non averlo già postato, ma non ricordo... no, dovrebbe essere il prossimo capitolo... boh, è un sacco che non lo rileggo, un giorno me lo leggerò tutto di seguito, sìssì... terrificante!!! Riguardo a Lastrange, ti sei spiegata benissimo, ed è questo il motivo per cui dicevo che era impossibile che il mio Rodolphus fosse il padre del Lastrange del ricordo, anche perchè proprio nel libro, ora che ci penso, c'è una scena in cui dicono che Rodolphus faceva parte del gruppo che poi è diventato Mangiamorte... Remus è sempre grande ^^ (Mi hai fatto un complimento °_° nd Remus)(Sì... e allora? Nd Minu)(Ti amo!!! nd Remus)(Chi è che ami??? +_+ nd Sirius)(Nessuno! Nd Remus)(Ne sei sicuro???? nd Sirius)(Certo! Nd Remus)(ç___ç nd Sirius)(Ma nuuu!!!! nd Remus)(XDD)Lily mi sta sulle palle pure lei... saranno le rosse che sono insopportabili! Riguardo all'intervento di piton... beh, si voleva vendicare del fatto che Petunia, la sorella di Lily, l'avesse fatto svenire. Mi serviva, più che altro, un pretesti per scrivere quello che ho scritto ^^'''

lake: Allora, innanzitutto ti ringrazio tantissimo per aver sacrificato il sonno di tuo fratello pur di leggere la mia ff, non credevo che fosse tanto coinvolgente! Poi... ovviamente mi fanno tanto piacere i tuoi commenti positivi, sono davvero contenta! Sirius non portebbe non essere così, e Remus, fondamentalmente, deve comandare, anche se poi nessuno lo caga, povero pucciolo (*Remus mugula sotto gli abbracci soffocanti di Sirius mentre Minu risponde alle recensioni senza ascoltarlo*)... Riguardo al mettersi insieme... beh... non dico nulla, purtroppo non coglio dare Spoiler... per Titty... beh, leggi la motivazione che ho dato nei capitoli precendenti, se ancora non l'hai fatto, ti sarà utile per capire meglio. Per sorcio, poi, ti riferisci a Peter? Beh, ricordati che solo successivamente si è unito a Voldemort, inizialmente era amico dei tre, anche se poi li ha traditi per paura... ai tempi c'era, non posso renderli veggenti e far sì che lo odino... e così per Bella, ai tempi lei e Sirius non si odiavano come si odiano adesso, ma, più che altro, erano pressati dagli ideali di famiglia e dal fatto che Sirius fosse in Grifondoro dopo una generazione di Serpeverde, quindi bella era obbligata ad odiare Sirius... come si vede all'inizio, i due solo se si pensano realmente si considerano nemici, così, a prima vista, non ci pensano.

Perfetto, e anche questa volta ci siamo! Attendete il prossimo capitolo perchè... ARRIVERANNO LE PADELLE!!!! E la prossima volta voglio il triplo delle recensioni!!!! Voglio raggiungere il cento!!!!! Bwahwahwah!!!

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Capitolo 12
*** British Museum ***


Ciaaaaaaaaaaaaooooooooooo!!!! Dai, non sono così in ritardo, no? Pensate che c'è gente che aggiorna una volta ogni tre mesi!!! Allora, le spiegazioni alla fine, perchè mi sono accorta di un errore nella rivelazione di un errore, che poi si è rivelato non esserlo, ma è complicato... comunque... volevo scusarmi per avervi dato lo spoiler di Ivan, perchè, come mi sono accorta rileggendo il capitolo, questo è il primo in cui compare, mentre ero sicura di averlo già fatto apparire... voi non pensateci e pensate solo a divertirvi, perchè... E' IL MOMENTO DELLE PADELLE!!!!

**********

=Capitolo undicesimo –parte prima- - British Museum=

James aprì gli occhi.
Gli altri dormivano ancora.
Sorrise soddisfatto e si mise a sedere, sfiorando con la testa il soffitto.
Scese dal letto in silenzio, facendosi anche male ad un ginocchio per non svegliare Peter, poi si chiuse in bagno con la bacchetta magica.
Prese in mano degli asciugamani, ghignando profondamente.
“SVEGLIA!!! OGGI COMINCIA LA GITA!! AVANTI, DORMIGLIONI!!!”
SDONG – SDONG – SDONG – SDONG!!!
Sirius aprì un occhio appannato, mugolando infastidito.
Poco dopo focalizzò la fonte di tutto quel fracasso.
L’oggetto in questione si stava agitando come un pazzo in mezzo alla stanza, sbattendo un mestolo contro una padella e tentando di tenere a bada Peter, che lottava contro di lui.
“James, smettila, NON TI SOPPORTO PIU’!!!” urlò Peter, cercando di strappargli di mano il mestolo.
James lo bloccò con un piede, ma Peter si liberò in fretta tornando all’attacco.
“JAMES, DIAVOLO, BASTA, MI FAI IMBESTIALIRE!!!!!” gridò Peter in preda ad un furioso attacco isterico.
“BUONGIORNO, SIRIUS!!! REEEEEEEEEEEEMUUUUUUUUUUS!!!!!! SVEGLIA, BELL’ADDORMENTATOOOOOOOO!!!!” gridò James, accorgendosi solo allora che Sirius lo guardava con gli occhi mezzi aperti.
James gettò in aria mestolo e padella, mentre Peter gli saltava addosso urlando versi sconnessi.
Sirius si sedette, seguito da uno spettinato Remus assonnato.
Entrambi sembravano poco vogliosi di unirsi alla lotta.
“Remus! Ma che vi succede, ragazzi?!” chiese James, esasperato, comodamente appollaiato sulla schiena di Peter, che scalciava guardando la parete di fronte ai neo-risvegliati.
“James...” disse Remus mugolando di sonno.
“Sì?” chiese James, sperando in un risvolto della situazione.
“...”
“...?”
“...sei davvero un cretino...” concluse il licantropo, buttandosi a pancia in giù sul letto, mentre Sirius ridacchiava afferrando un elastico per capelli, con l’intento di farsi una coda bassa.
James aprì la bocca sconvolto ed immobile...dimenticandosi del Grifondoro sotto di lui, che si dibattè, e che poco dopo se ne stava comodamente seduto su di lui.
Qualche minuto dopo, James, Sirius e Peter partirono per la grande Caccia al Tesoro. Premio: le loro calze!
Remus invece se ne stava in bagno, alle prese con i capelli. La spazzola si fermava a metà di ogni spazzolata, Facendo inferocire il biondo. Ma da quant’era che non si pettinava???
“Eccole!!! Ho vinto io!”
Sirius si sporse dietro a Remus, allungando il braccio e afferrando un paio di calze nere appoggiate al lavandino, che il ragazzo non aveva notato.
Remus lo guardò con occhi leggermente spalancati.
“Ehi, amico, che stai facendo ai capelli?!” chiese Sirius guardando malinconico i nodi intrappolati nella spazzola.
“Volevo farmi una treccia...” spiegò impotente Remus.
“Lascia perdere novellino, non sei buono! Faccio io...” disse Sirius sull’esasperato, prendendo in mano spazzola e capelli, cominciando a pettinare Remus energicamente.
Il biondo rimase a bocca aperta e occhi sgranati, guardando il riflesso di Sirius nello specchio maneggiare i suoi capelli come se fosse cosa da tutti i giorni, rimanendo incantato dal movimento fluido delle sue dita.
“Finito! Allora?” esclamò Sirius rigirando l’elastico un’ultima volta per bloccare bene la treccia.
Remus sorrise imbarazzato, arrossendo appena.
“Grazie, Sirius...” disse con un filo di voce, dirigendosi alla porta guardando verso il basso.
Sirius si infilò le calze sorridendo, per poi mettersi le scarpe e seguire l’amico.

Dopo una veloce colazione, il professor Slughorn puntò fugace la bacchetta verso i camerieri, che cominciarono a camminare in giro per la sala con sguardi vacui e strani sorrisi, andando ogni tanto a sbattere tra loro.
La professoressa McGranitt lo guardò in malo modo, ma non disse nulla.
“Ragazzi, oggi pomeriggio visiteremo il British Museum. Ci soffermeremo su due opere di Fidia in particolare, un famoso scultore greco. Vi spiegheremo di più sull’argomento quando saremo sul posto.
Fino ad allora siete liberi, ma vi consiglio di fare i bagagli, perchè domattina partiremo per Parigi, e non vogliamo fare tardi, vero?”
Il Professor Slughorn lanciò uno sguardo alla McGranitt a tutti gli studenti, per poi sorredere e strizzare l’occhio.
“Potete andare, ma ricordate il pranzo a mezzogiorno puntuali!” concluse tra lo stridore delle sedie che si muovevano, mentre l’intera scolaresca si alzava, pronta a passare una mattinata in santa pace.

“Ehi, Moony, ma che ti prende? Ultimamente mi sembri distratto...” disse Peter infilando una camicia nella valigia, spostandosi un po’ più verso destra, per evitare di essere colpito da Sirius, che scalciava verso James, in procinto di svuotargli la valigia appena finita.
“Cosa...? Ti sbagli... sto benissimo...” borbottò Remus, arrossendo appena ed infilando inspiegabilmente un calzino in un libro.
“Vedo... amico, non mi freghi! Lo sai che ti leggo nel pensiero! E’ Sirius, vero?” chiese Peter ridacchiando.
“Sirius?! Ma sei matto???!!! Cosa centra Sirius???” disse Remus voltandosi di scatto e abbassando la testa per evitare una scarpa, lanciata dall’oggetto in questione.
“Nega pure, ma io l’ho capito che ti piace...!” sogghignò a mezza voce Peter, alzando una mano ed afferrando la gemella della scarpa volante di prima, appena lanciata.
“COSA?! MA TU SEI MATTO!!!” esclamò Remus alzandosi in piedi e afferrando il mestolo di quella mattina, che Sirius stava ripetutamente dando in testa a James, e sequestrando per precauzione anche la padella.
“Ehi, non ti scaldare! Scherzavo! Lo so che non sei gay!” disse sottovoce Peter, trattenendo le risate guardando James che tirava i capelli a Sirius. Davanti ai due litiganti stava Remus, in piedi, con i capelli crepitanti di elettricità.
“Peter...” sussurrò misterioso Remus, stringendo nella mano destra il mestolo e nella sinistra la padella.
“S-sì, Remus...?” chiese Peter, tornando d’un tratto serio ed impaurito.
“Comincia a scappare...”

(Ok, da adesso comincia la parte più culturale della ff. Siccome, non so se lo sapete, ma io faccio l’Artistico e adoro Storia dell’Arte, ho deciso di metterci qualche spiegazione, però non sono noiose, perchè le faccio io, e siccome io sono bravissima, intelligentissima, bellissima ecc..-dalla regia mi fanno cenno che sto divulgando- vi consiglio di leggere, anche perchè sono le mie opere preferite ^^ Spero di non annoiarvi! nd Minu)(Sì, sì, lo sappiamo che vuoi fare la figa... nd Remus)(Non ne ho bisogno, caro... UNO A ZERO PALLA AL CENTRO!!! BWAHWAHWAHWAHWAH!!!! nd Minu)

Gli alunni di tutt’e quattro le case seguivano leggermente ammassati i professori nella visita al British Museum.
Severus Snape allungò lo sguardo, inquadrando subito l’Iride, una delle sculture più belle di Fidia, in mezzo a tutte le altre decorazioni a tutto tondo del Partenone.
Essendo per metà Babbano, Snape aveva già letto del Partenone, ma non aveva mai pensato che Fidia potesse avere qualcosa a che fare con la magia.
“Dovete sapere” cominciò la professoressa McGranitt. “Che a quel tempo si credeva in più entità divine, a molti Dei. Per ogni fenomeno esisteva un Dio che ne controllava gli sviluppi e gli effetti e decideva quando e dove si sarebbe dovuto svolgere. Gli Dei erano esseri immortali e dotati di Magia, grandi seduttori e adoratori. Il Partenone è il più grande tempio greco costruito per la dea Atena, la dea della guerra, della saggezza e delle Arti femminili, quali il tessere il cucinare e il filare.
Questa è Iride, la messaggera degli Dei, e la sua presenza era confermata dall’arcobaleno, suo simbolo. Come vedete qui, è come se fosse in volo.
Questo perchè stava alzandosi per annunciare la vittoria di Atena. Fidia, lo scultore, appunto, fu ispirato dopo aver visto la nascita di un arcobaleno, ma noi sappiamo che in realtà altri non era che la strega Mafalda, che, inavvertitamente, aveva aggiunto il succo di Primula alla Bevanda della Pace, creando così la Pozione dell’Arcobaleno, che era quindi spuntato dal Calderone.
Mafalda fu ricoverata in un centro per ustioni, dove la sottomisero alle cure delle ustioni cangianti, i quali sintomi non erano altro che sangue multicolore a vita...”
Ci fu un coro di risa da parte dei giovani alunni, ma Snape notò un amico che guardava fisso l’Iride, quasi senza vederla.
“Ehi, Ivan, che hai?” chiese Severus avvicinandoglisi.
Il ragazzo si voltò e lo guardò con le iridi rosse.
“Niente, Severus, non preoccuparti...” rispose con voce gentile il Serpeverde, sorridendo e passandosi una mano pallida tra i capelli bianchi, per poi tornare ad ammirare l’opera.

**********

Waaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! Ce l'ho fatta!!!! Se poi nel frattempo sto su msn con QUALCUNO A CASO!!! Comunque... tornando all'errore dell'errore... mi sono accorta cercando in Wikipedia, che non mente mai, che lastrange era a scuola all'età di James e Lily, di conseguenza la mia storia non ha errori! E' scritto che probabilmente il Lastrange di cui si parla nell'adolescenza di Voldemort sia il padre, ma io ritengo sia il fratello, Rabastan, mi pare... quindi io non ho fatto errori!!! Ohohohohoh!!!!! Rispondiamo alle recensioni ù_ù

lake: Allora... come al solito grazie, poi sappi che sto scrivendo una One-shot Harry/Draco con presenti, forse anche Sirius e Remus, quindi, quando l'ho finita, ti farò sapere, se ti fa piacere ^^ Comunque sì, lo so, avevo capito a cosa ti riferivi, ma ovviamente non posso eliminare i personaggi che la zia ha creato solo perchè mi stanno sulle palle, anche se a dire il vero, il Peter che ho in mente io è tutto meno che il traditore che è diventato... secondo me è sensibile e anche acuto, perchè, lo scoprirai più avanti, sarà lui a scoprire e a capire per primo la inesistente ma presente relazione tra Remus e Sirius! Un bacio!

Spongy: Come al solito quando leggo spongy mi viene da saltellare! Una recensione beeeeeella lunga!!!! Adoro le recensioni lunghe!!! Allora *si schiocca le dita e si arma di pazienza* (Adoro rispondere a te!!! XDD)
Salve donna impegnata! Posso capire che lei abbia da fare ma PRETENDO UNA RECENSIONE APPENA POSTO!!! Scherzo, ovviamente!!!! L'importante è che recensisci! Beh, Cleo ha già iniziato il suo percorso, e sembra che si sia già arresa, non è vero? Noterai quello che intendevo quando, tra un paio di capitoli, succederà un fatto molto importante, e Cleo sarà il Grillo Parlante, e vi sfido ad indovinare chi farà Pinocchio! Riguardo alla tua prossima affermazione...

“Per quanto riguarda Lestrange, continuo a non capire il tuo ragionamento, ma poco male... non mi interessa più di tanto il ruolo di colui-che-ha-sposato-la-donna-che-ha-ucciso-l'uomo-della-mi-vita!”

Allora... il ragionamento per Lastrange: lascialo perdere.
Invece per il ruolo di colui-che-ha-sposato-la-donna-che-ha-ucciso-l'uomo-della-mi-vita: SIRIUS E' SOLO DI REMUSSINO-INO-INO-PUCCI-PU!!!! (°_° nd Remus)(°_° nd Sirius)(°_°? nd Minu)(... chi ti ha dato il permesso do chiamarlo con il mio soprannome personale? nd Sirius)(Sirius!!!! O//////O nd Remus)
Esatto, l'uomo della vita di Remus ù_ù
Per le padelle, hai capito XDD per Ivan mi sono già scusata e dico che sarà fondamentale. Comunque la roba che mi passano è buona la passa il fratello della Reed che è un gran tocco di ragazzo.... *ççççç*
SEMPRE PIU' CCCCCARINIIIIIIIII!!! SIIIIIIIIIIIII!!!

Iremlhana: E sei pure quiiiiiii!!!!!!!! Aiuuuuuuuuuutooooooooo!!! a parte gli scherzi, ovviamente ^^ Il copia e incolla no, grazie, aspetto questa recensione per ricevere un commento decente, siccome so già che ne pensi... la storia delle padelle ce l'hai in su e poi sai che io amo le padelle, la mia arma di distruzione di massa personale!!! La ff si era fermata perchè non avevo voglia di postare XDD e non trovi aggiornamenti per lo stesso motivo XDDD Ho aggiornato, quindi non scassare!!!!
Ps: BASTA!!!!

Bene, e anche oggi è fatta....

Un ringraziamento a chi legge ma non recensisce, anche se un commentino-ino-ino potreste anche lasciarmelo ogni tanto, che dite??? ^^''' Scherzo, so quanto sia rompi la cosa, non c'è bisogno che facciate nulla... solo una cosa... DOV'E' NISCHINO???!!!

E non vi lamentate, che questo è lungo!!!!

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Capitolo 13
*** Le cose, come stanno? ***


Salve ragazzi!!!! Allora, è passato nemmeno un mese dall'ultimo aggiornamento, cioè... sto migliorando!!!! Leggete, che questo capitolo non me lo ricordo e ho bisogno di rinfrescarmi la memoria!!! XDD

**********

=Capitolo undicesimo -parte seconda- - Le cose, come stanno?=

Ok, era ufficiale, era noiosa.
La McGranitt era noiosa, quella gita era noiosa, Peter era noioso e pure la Evans.
Sirius era decisamente annoiato. Solo quando la McGranitt parlò delle ustioni cangianti ci fu un po' da ridere, ma per il resto...
"Ragazzi, io comincio ad uscire, devo andare a parlare con il Ministro per le Passaporte che ci condurranno a Parigi. Voi seguite e obbedite al professor Slughorn, altrimenti sarò costretta a... "
"Grazie, Minerva, ma credo di essere capace di fare il mio lavoro..." disse in fretta il Capocasa Serpeverde.
La professoressa arrossì e si allontanò.
Slughorn tirò un sospiro.
"Fiùùù... bacchettona, la vecchia Minerva, eh? Beh, adesso spero che la gita diventi un po' più movimentata, dopotutto non mi va di annoiarvi ancor di più... è per questo che siamo in due, no?" sbottò allegramente facendo l'occhiolino e tutti ridacchiarono.
Tornò in fretta serio e si diresse verso una statua rappresentante un corpo maschile sdraiato mancante di braccia e parte delle gambe.
"Questa statua, ragazzi, si chiama Cefiso. E' omonimo del fiume greco. Questo perchè ai tempi era usanza rappresentare i fiumi come uomini sdraiati. Come l'Iride... ma... che c'è ragazze?" chiese interrompendosi per guardare un gruppetto di Tassorosso che ridacchiava.
"Professor Slughorn... ma è nudo!" disse tra le risatine una delle ragazze.
"Certo che è nudo, perchè? Nell'antichità il nudo era simbolo di passione e perfezione... come siete maliziose!" esclamò il professore guardandole con tanto d'occhi. Le Tassorosso smisero di ridere, offese.
"Stavo dicendo... " continuò. " Come l'Iride, anch'esso faceva parte del frontone Ovest del Partenone. Vi state chiedendo a che pro farvi vedere questa statua. Beh... la storia è decisamente carina. Immaginate un bel fiume e un uomo che si aggira lì intorno. Tutto d'un tratto vede spuntare dall'acqua un ragazzo a torso nudo con capelli verde alga. Non appena cerca di avvicinarsi il ragazzo lo nota e si immerge. L'uomo aspetta, ma non lo vede tornare in superficie. Ora... che cosa credete che sia?" chiese Slughorn, e parecchie voci si fecero sentire. Il succo della casinara fu: un Tritone.
"Esatto. Un Tritone troppo curioso. Non appena seppe che l'uomo, che altri non era che Fidia, aveva preso spunto da lui, credendo che fosse il fiume uscito per parlare alle sue Ninfe, per creare la statua del Fiume Cefiso che sarebbe stata posta sul Partenone, cominciò a vantarsene e lo raccontò a tutti. Il Ministro Greco lo venne a sapere e diede ordine di tenere quella creatura chiusa in casa e farla andare in giro solo sotto sorveglianza. In termini d'oggi diremmo Arresti domiciliari e Libertà vigilata!" concluse, quasi tra sé. Fece per girare i tacchi, quando si ricordò improvvisamente di una cosa.
"Ah, ragazzi, avete presente Ulisse e le Sirene? Non vi dico che fine hanno fatto quelle sgualdrinelle...!" e allora tutta la scolaresca scoppiò a ridere, seguendo Slughron all'uscita.
Solo due ragazzi stavano indietro, in disparte, ma non abbastanza da perdersi. Parlavano sottovoce tra loro. Uno sembrava esasperato.
"Ma insomma, Severus, cosa vuoi?! Ti ho detto che sto bene!" esclamò Ivan velocizzando il passo.
Snape si fermò un secondo, sbarrando gli occhi, poi riprese a camminare. Una volta raggiunto l'albino lo prese per un braccio e lo costrinse a fermarsi.
"Non parlarmi mai più in quel modo, capito Colt? Non permetterti mai più!" disse Snape guardando il ragazzo negli occhi.
Ivan non abbassò lo sguardo, e Snape non riuscì a sopportare per molto quelle iridi rosse, quel volto pallido... si riscosse e si affrettò a raggiungere il gruppo, fregandosene del compagno, che si maledisse per averlo trattato in quel modo... dopotutto aveva solo cercato di capire perchè fosse così incupito.
Si costrinse a pensare ad altro, ma non potè fare a meno di vedere nitida nella sua mente l'immagine della luna piena. Solo una settimana... e poi... Severus aveva preparato tutto, senza curarsi del fatto che a Ivan la cosa sarebbe pesata parecchio. Eppure lui lo sapeva... sapeva che sua madre era stata...
"Ehi, tesoro, che fai? Guarda che ti lasciamo indietro!"
Ivan si riscosse dai suoi pensieri. Cercò la persona a cui apparteneva la voce, finchè non notò Bellatrix che si sbracciava.
"Arrivo, Bella... " disse Ivan, correndo verso di lei e riunendosi al gruppo.

"Ehi, Evans, le sapevi quelle cose? Quella roba dei Tritoni e della pozione"
"Sì, Black, le sapevo"
"Ma tu sei Babbana di nascita! Come fai a saperlo?!"
"Esiste una cosa chiamata cultura, Black, ed esistono degli oggetti alti così, che si aprono e si leggono, chiamati libri... ma forse questo ancora non l'hai scoperto, vero?"
"Ehi! EHI! James, l'hai sentita, la tua ragazza?! Offende! Senti, bimba, cosa pretendi?! Ho scoperto solo ieri come si accende una lampa-cosa!"
"Una lampa-che?!"
"Una lampadina..." li interruppe pigramente Remus. Ormai quelle lievi discussioni erano all'ordine del giorno... e Sirius non aveva ancora visto le scarpe di Lily... accuratamente nascoste sotto il letto!
Durante tutto il tragitto dal British Museum all'albergo, Sirius e Lily continuarono a battibeccare. Peter e Remus stavano loro dietro, interrompendoli ogni tanto quando l'altro rischiava la morte per Avada Kedavra. Cleo aveva preso da parte James.
"Jamie... allora? Gli hai parlato? Gliel'hai chiesto?" chiese ansiosa la biondina.
James guardò a terra sconsolato. Come faceva a dirgli che Sirius non provava niente per lei, se non simpatia? Ci sarebbe rimasta male e non avrebbe più voluto uscire con loro, o parlargli... però non dirle niente e lasciarle vaghe speranze non era una soluzione adeguata... che doveva fare?!
"Ehm... vedi... Cleo, Sirius ieri è stato un po' vago... non mi ha dato una risposta precisa... però non credo che sia interessato a te in quel senso... cioè, tu gli piaci molto... ma come amica..." disse titubante.
Cleo si fermò un secondo, guardando il marciapiede. Il cemento grigio esprimeva esattamente le emozioni che provava lei. Calma piatta... tristezza indefinita... qualcosa di pesante nello stomaco ormai scomparso...
"Lo sapevo... l'avevo capito... Sirius non è come te e come tutti gli altri ragazzi... lui le ragazze le evita tutte... figuriamoci se potevo piacergli io... " sussurrò più a sé stessa che a James, che si era fermato per aspettarla.
"Cosa? " chiese il moro avvicinandosi.
Cleo si sforzò di sorridere, dopotutto la sua era solo stata una cotta, niente di più. Non lo conosceva nemmeno!
"Niente, niente... andiamo!" esclamò allegramente, prendendo James per il braccio e trascinandolo dagli altri. Sirius si stava riparando dietro a Remus, Lily gli puntava contro la bacchetta.
"REMIE!!! QUELLA CATTIVONA PUZZONA DELLA EVANS MI MINACCIA CON LA BACCHETTA!!!" urlava come un ossesso. Remus cercava di far stare zitto lui e di abbassare la mano a Lily, che, rossa in viso, mandava a memoria tutte le maledizioni che conosceva.
James estrasse la bacchetta puntandola alla nuca dell'amico.
"Scusa, potresti gentilmente ripetere l'ultima frase, non ho capito molto bene..." disse piano.
Sirius si voltò deglutendo quando la bacchetta di James gli finì tra gli occhi.
"Ehm... ho detto che Lily Evans è decisamente la rossa più carina di tutta l'Inghilterra e se non ho ragione la Regina cada dal cielo!" disse ridendo convulsamente Sirius.
"Beeeene, ne sono felice!" disse James, riponendo la bacchetta.
Remus allontanò Lily, parlandole qualche secondo, poi entrambi tornarono indietro sorridenti.
"Che avete da ridacchiare?!" chiese sospettoso Sirius.
"Chi, noi? Niente..." risposero all'unisono.
"Remus, sei un traditore!!!!!"

**********

Beeeeeene!!! Allora... vi è piaciuto? Dovete sapere che, siccome io i codici li metto alla fine, dopo aver risposto alle recensioni, non so ancora di cosa parla questo chap, anche se ho intravisto un “Cefiso” e un “quella puzzona” e quindi credo di aver intuito, alla larga, di che capitolo si tratta... MA SIAMO GIA' ALL'UNIDICI???!!! DEVO SBRIGARMI A FINIRE DI COPIARE I DUE CAPITOLI CARTACEI!!!!! ACCIDERBOLINA!!! RISPOSTA ALLE RECENSIONI!!!!

Amber: Oh, sì, hai ragione, non ci ho pensato che Ivan poteva somigliare a Voldemort, o meglio, Tom, perchè mi piace chiamarlo così, Voldemort è troppo lungo... comunque... Ivan ha una storia triste alle spalle, poverino, una storia che in qualche modo può ricordare quella di Remus, anche se è un po' differente... ad ogni modo, credo che imparerete ad amarlo, ma soprattutto imparerete ad odiarlo... è fondamentale per la storia ed è uno dei pochi personaggi nuovi che ho introdotto che ha uno scopo... Ok, sarà il caso che mi rilegga il cap... non ti offendi se blocco per tre secondi la recensione, vero? *me in pausa lettura*... *me tornata* Bene... ok, me lo sono riletto... mi aspettavo la parte dopo e invece mi sono accorta che è nel prossimo capitolo... ummmh... se vi sbrigate a recensire potrei anche postarlo in fretta, insomma, nel prossimo capitolo si rifanno sul serio!!! ma tornando alla tua recensione... sì, sono crudele, ma dopotutto l'ho detto, Peter è acuto, non così idiota come sembra, e a parte questo è un grande osservatore, parla poco, ma capisce certe cose... anche se in effetti non ne è molto sicuro, o meglio, fa finta di scherzare, però... beh, non dico nulla o vi brucio il finale di uno dei capitoli dopo! Adoro essere crudele!!! E sì, se fosse rimasto un ragazzo, Peter si sarebbe risparmiato un sacco di guai ù_ù

lake: Un'altra che lo paragona allo zio Voldie... bah... sarà la pelle bianca o gli occhi rossi... o il fascino del malaticcio, anche se lui è in perfetta salute... Boh, fatto sta che il mio Ivan è un Figo con la Effe maiuscola ù_ù davvero tua madre ti ha dato il mestolo in testa??? Oddio!!! XDD La mia è arrivata solo a tirarmi dietro le ciabatte, o al massimo il cucchiaio di legno... che fa seriamente male... però il mestolo... cioè, dai, la scena era troppo comica!!! Sirius che tiene James per il colletto e gli tira sulla testa il mestolo, mentre James soffre imprecando!!! XDD Sirius che fa la treccia a Remus è stata, insomma... come dire... un'illuminazione... cioè... la scena mi è venuta così, dovevo per forza metterla da qualche parte, e il bagno della camera mentre gli altri cercano la loro roba è perfetto, no? Riguardo al fiuto da cane... sii sincera... se fossi Sirius andresti davvero in giro trasformato in cane ad annusare tutta la stanza con il rischio di trovarti le tue calze sporche sotto un naso che ha un olfatto doppio del tuo! E poi nojn sarebbe stato giusto, dai, tutti gli altri erano umani, no, no, Sirius è un cane di parola ù_ù (Chi sarebbe un cane???!!! nd Sirius)(Tu ù_ù nd Remus)(Addestrami... :shifty: nd Sirius)(Sirius! >///> nd Remus)(*Remus afferra Sirius e gli mette il collare* Andiamo, che ti addestro... nd Remus)

Iremlhana: Albini forever!!! Silaaaaaaaaas!!!! *çççç* bel, come ho già detto a lake, a me sono arrivati dietro ciabatte (ma non quelle normali, no, quelle che usa mia madre hanno la suola di sughero...) e mestoli di legno, che fanno male pure quelli... se poi ti riferisci alle padelle allora non so... riguardo alla treccia, beh, non voleva tanto imitare Ed, anche se in effetti ci somiglia, ma come lo immagino io, Remussino non ha quei tratti... Sirius parrucchiere... beh, avrà un futuro, sissì... Peter mi piace, è un puon pg, si muove poco, ma quando lo fa, come si nota in quel capitolo, dice cose che nessuno si aspetterebbe. Ci doveva essere un motivo per farlo entrare nei malandrini, no???!!! L'Iride mi piace, sì, te l'ho già detto, e appena vieni a casa mia ti faccio vedere la statua sul libro di Storia dell'arte dell'anno scorso, c'era davvero una bella immagine! Ciao!!!
P.S.: SEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! STORIA DELL'AAAAAAAARTEEEEEE!!!!!!!!

Ok, adesso che ho finito... ho notato che la lista delle persone che hanno inserito la mia ff tra i preferiti è arrivata a 8. Non ci posso credere! Sono troppissimissimo contentissima!!! Bene... Confido nel fatto che prima o poi almeno un commentino da tutti arriverà ^^ E, a proposito di commento... NISCHIIIIIIIIIINOOOOOOOOOO!!!! I NEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEED YOUUUUUUUUUUUUUU!!!!! T____T Ma soprattutto.... ARGH!!! NESSUNA SUPERMEGA RECENSIONE FIRMATA SPONGY!!! Le mie due prime lettrici mi hanno abbandonaaaaaaaataaaaaaa!!! T_______________T

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Capitolo 14
*** Azione/reazione ***


Ok, vi avverto, questo capitolo, su OpenOffice, è decisamente MOLTO lungo, non so quanto verrà qui, spero comunque che vi piaccia!!! Sono molto contenta delle recensioni ricevute, anche se ho dovuto minacciare QUALCUNO ==... a dopo!!!

**********

=Capitolo dodicesimo - Azione/reazione=

Per tutta la strada verso l'albergo, Sirius esasperò Lily e Remus, ma soprattutto l'ultimo.
Entrando leggermente incavolato nella stanza, Remus inveì contro la testardaggine del compagno, che gli si era appeso alla gamba, facendosi trascinare per tutto il corridoio fino in camera.
"Daaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiiii, Remiiiiiiiiiie!!!! Diiiiiiiiiiimmelooooooo!!!!!!" urlava con voce petulante.
"No, non te lo dico, Sirius, è inutile!!!" rispondeva Remus arrancando e trascinando il piede a cui si era appeso il moro.
Una volta di fronte al letto tutti e quattro i Malandrini e chiusa a chiave la porta, Sirius si trasformò nel cane lupo nero, strofinando il muso contro il braccio di Remus, uggiolando e scodinzolando.
James si tuffò nell'armadio, per controllare di non aver lasciato nulla, mentre Peter si fiondava in bagno.
Remus sorrise, accarezzò Padfoot tra le orecchie, e il grosso cane nero cominciò a scodinzolare più forte. Il biondo gli prese il muso tra le mani, avvicinando il proprio naso fino a toccare il suo.
Notò subito che gli occhi erano rimasti uguali, profondi, grigi e blu. Li guardò per qualche istante.
James si voltò solo in quel momento, notando tutto quel silenzio.
"Ragazzi, che..." sussurrò, ma nessuno dei due parve udirlo.
James rimase ad osservarli, la bocca lievemente aperta, l'espressione stupita.
Perchè si guardavano così, con quello sguardo concentrato e profondo? Sirius aveva smesso di scodinzolare e Remus non sorrideva più. Non poteva crederci, quei due erano fin troppo strani... lo erano sempre stati, ma fino a quel punto...
Improvvisamente Padfoot tornò Sirius e Remus si trovò tra le mani il volto del ragazzo e il proprio naso non toccava più quello del cane, ma il suo. Rimasero così per qualche secondo, poi Remus aprì la bocca...
"Non te lo dico..." sussurrò lievemente.
Sirius si alzò in piedi, liberandosi della presa di Remus, che cominciò a ridere come un matto.
"TRADITORE INFAME!!! DOPPIOGIOCHISTA!!!" cominciò ad urlare Sirius, arrossendo leggermente per chissà quale motivo.
"Eddai, Sirius, non fare così!" esclamò James, afferrandolo da dietro e saltandogli in groppa, mentre Remus lo trascinava nel letto di sotto con lui e cominciava a stringerlo nelle coperte tipo camicia di forza.
"Bastardi! Lasciatemi andare!!!" urlò Sirius dimenandosi e scalciando.
Remus si avvicinò al suo orecchio.
"Tranquillo, lo scoprirai!" gli disse piano. Per un istante Sirius si fermò, poi ricominciò a dimenarsi.
E fu sera e fu mattina, primo giorno...

Tutte e quattro le case con tutt'e due gli anni erano pronti nella grande Hall dell'albergo. Camerieri e personale erano misteriosamente scomparsi e le grandi porte a vetri erano state oscurate.
La professoressa McGranitt prese la parola.
"Ragazzi, prego, ora andremo in un determinato ordine per raggiungere Parigi. Ci materializzeremo in un boschetto vicino all'Hotel che ci ospiterà, faremo un piccolo pezzo a piedi. Lo so che siete stanchi..." aggiunse in risposta alle proteste degli studenti. "... ma il luogo è vicino e non ci metteremo molto, fidatevi. Dunque. Io mi materializzerò nel boschetto e aspetterò il primo gruppo. Il professor Slughorn resterà qui finché tutti non saranno partiti. I Capiscuola segneranno con un tocco di bacchetta su questi fogli... " agitò la bacchetta e quattro fogli pieni di nomi volarono verso i quattro, dopo essere comparsi dal nulla. " ... i nomi degli studenti. Nel caso ne mancasse qualcuno, beh, sappiate che non la passerà liscia" concluse prima di girare su sé stessa e scomparire.
Il professor Slughorn si portò avanti.
"Non più di dieci per Passaporta e cercate di non fare i buffoni o gli schizzinosi. Prima le ragazze. Avete un minuto. Avanti, dieci per casa del sesto anno, non è difficile. Veloci... Ehi, tu, che fai?! Lascia andare il cameriere, non te lo puoi portare dietro! Lo so che tanto non capisce! Ecco, l'hai fatto cadere in lavanderia, e adesso come glielo spieghiamo?!"
Dopo una buona mezzora tutti riuscirono a materializzarsi tramite Passaporta nel boschetto parigino, che, scoprirono, altri non era che il Giardino delle Delizie. Sicuramente la McGranitt non era a conoscenza del vero significato del nome di quel parco, e si guardava attorno leggermente disgustata, sebbene conscia che nessuno potesse vederli, anche se loro vedevano benissimo. Un gruppetto di ragazzi si mosse furtivamente verso un paio di ragazze che indossavano una camicetta decisamente stretta e una gonna decisamente corta, ma venne bloccato dal tempestivo incantesimo della Capocasa Grifondoro, che colse l'occasione per togliere una bella ventina di punti ai decisamente poco Tassorosso diciassettenni. Fatto il pezzettino di strada che li divideva dalle comode e calde camere, tutti si rintanarono nei letti nuovi, godendosi le stanze lussuose e le coperte Made in Paris.

Lily si alzò infilandosi la vestaglia. Era ancora tarda notte, ma lei era d'accordo con Remus.
Dal letto sopra il suo provenne un rumore di coperte spostate.
"Lily! Che diavolo fai! Lascialo stare, poverino, si arrabbierà a morte!" sussurrò Cleo sporgendosi dal bordo del materasso e accendendo la bacchetta.
"Lo so, è per questo che lo faccio! E poi se lo merita!" rispose Lily, frugando in un sacchetto.
"Non fare tutto questo rumore!" disse Cleo, scendendo a terra e avvicinandosi alle due compagne di camera, per verificare che dormissero.
"E tu spegni la bacchetta, o sveglierai Alice, lo sai che ha il sonno leggero..." sussurrò in risposta la rossa, estraendo un piccolo sacchetto fra tutti.
"No, non lo so! Ti ricordi, vero, che io sono di Corvonero e non di Grifondoro? Come potrei saperlo?!" disse ancora Cleo, cercando di bloccare l'amica sulla porta per non farla uscire.
"Cleo, lasciami andare!"
"Allora, che cos'è tutto questo fracasso?! Lo sapete che ore sono?! Tornate a dormire, per l'amor del cielo..." borbottò infastidita Alice girandosi dall'altra parte.
"Visto?! L'hai svegliata! Adesso lasciami passare!"
"Non dire che non ti avevo avvertita quando si arrabbierà e cercherà di vendicarsi! Devi essere felice che James sia suo amico e che gli piaci, magari riuscirà a tenerlo a freno!"
"Potter non ha niente a che fare con me e con questa storia! A me piace Remus, lo sai, se c'è qualcuno che lo terrà a freno sarà lui!"
"Non sei l'unica a cui piace Remus, ricordatelo" disse più seria che mai Cleo, guardando Lily con gli occhi blu un po' tristi.
"Cosa intendi dire?" chiese Lily, mentre il cuore cominciava a battere più forte.
"Intendo dire che... beh, se non te ne sei accorta... comunque stai attenta... il tuo bello è ambito..." rispose con calma Cleo.
Lily si fece rossa di rabbia, quindi si allontanò, molto poco silenziosamente, raggiungendo l'altra estremità del lungo corridoio.
Allungò una mano e busso piano all'ultima porta.
"Lily?" chiese una voce dall'altra parte.
"Sono io..." rispose sottovoce lei.
La porta si aprì e Remus comparve sorridendo.
"Grazie. Domani mattina vedrai che bello spettacolo!" disse ghignando e prendendo il piccolo sacchetto.
"Remus... non credi che forse... si arrabbierà davvero?" chiese un po' impaurita Lily, pensando alle parole di Cleo e non essendo più tanto sicura.
"Tranquilla, nel caso si arrabbi ci penso io a calmarlo... e poi se lo deve aspettare, è lui che mi ha eletto Malandrino!"
"Questa storia dei Malandrini... sono cinque anni che vi mettono in punizione e ancora non avete capito che rischiate di essere espulsi?"
"Lily, porta rispetto, anche se sono Malandrino sono un Prefetto! Onore ai Malandrini!" disse infine chiudendo la porta.
Lily alzò un sopracciglio scettica.
"Che scemo..."

Nella stanza Remus stava armeggiando con le scarpe nell'angolo, ghignando tra sé. La mattina dopo, Sirius non sarebbe stato molto felice...
Si tolse la vestaglia e l'appoggiò sul bordo del letto, quindi cercò a tentoni uno dei due letti matrimoniali che, in mancanza di altre camere, erano stati affidati praticamente tutti ai ragazzi del sesto anno. Trovato quello in cui dormiva con l'oggetto dello scherzo, si arrampicò, gattonando fino al cuscino.
"Mmmmh... Remus che ci fai in piedi a quest'ora...?" mugugnò il moro aprendo un occhio assonnato.
"Non ti preoccupare, sono solo andato in bagno..." rispose Remus, mentre il batticuore del presunto scoperto decelerava.
"Non ho sentito lo sciacquone" disse Sirius, ormai sveglio.
"Mica ci si va solo per tirare lo sciacquone, in bagno..." rispose Remus, senza pensare al significato che potevano avere quelle parole.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Sirius si girò dall'altra parte.
"Dio, Remus, sei disgustoso..."
"Perchè, che ho fatto...?" Remus ci pensò su, poi arrossì di botto. "Non intendevo quello, maniaco!"
Prese le coperte e coprì la testa a Sirius, che ridacchiò, liberandosi. Remus gli diede le spalle, preparandosi ad una buona notte di sonno. Sirius si girò, infilandogli, da sotto le coperte, un braccio attorno alla vita, mentre l'altro finiva sotto il cuscino.
"Buona notte..." gli sussurrò all'orecchio, chiudendo gli occhi.
Remus abbandonò definitivamente la prospettiva della buona notte di sonno.

"E' doooooolce sognaaaar e lasciaaaarsi cullaaaaaaaar nell'incaaaaanto deeeeella noootteeeee! Leeee stelle d'ooooor con il looooro splendooooor sono gli oooooocchi deeeeella noooootteeeeeee!"
Sirius e Remus aprirono gli occhi, leggermente spaventati da quei gemiti che sembravano provenire da due esseri agonizzanti alla base del loro letto. Una volta svegli scoprirono che i lamenti provenivano da James e Peter, che in realtà stavano cantando, ma con la grazia di un paio di elefanti nel periodo dell'accoppiamento.
"Decisamente, non è molto romantico..." commentò Sirius, ricadendo sul cuscino.
"Ma perché gli ho fatto vedere Lilli e il Vagabondo...?" si chiese Remus, mentre raggiungeva Sirius sul cuscino. Non per sua volontà, è ovvio. Sirius l'aveva trascinato dietro di sé, stringendolo e avvicinandosi al suo orecchio.
"Scusa la domanda, ma tra di noi... chi è Lilli e chi è il Vagabondo?"
Remus si alzò di scatto.
"E poi sono io quello disgustoso, eh?"
"Eddai, scherzavo!!!"
"E' dooooooolce sognaaaaaaaaaar e lasciaaaaaaaaaaarsi cullaaaaaaaaaar nell'incaaaaaaanto deeeeeella noooooooooootteeeeeeeeeeeeee!!!" conclusero allora James e Peter, suonando una fisarmonica e un liuto invisibili.
"Non siete molto divertenti e nemmeno molto intonati..." disse freddo Remus.
Sirius si alzò e corse in bagno, dove si era rifugiato l'amico. Era sdraiato nella vasca da bagno, vuota, e aveva appena aperto uno dei suoi adorati libri.
"Ti sei arrabbiato? Io stavo scherzando!" disse in tono lacrimoso Sirius.
Remus alzò gli occhi dal libro sorridendo.
"Tranquillo, non sono arrabbiato, con te!" rispose, mentre Sirius sorrideva di rimando e tornava in camera, levandosi maglietta e pantaloni del pigiama ed infilandosi le ciabatte.
Non appena quelle entrarono in contatto con i piedi di Sirius si trasfigurarono in un paio di ballerine sbarluccicose, rosa acceso e fucsia, con un fiocchettino bianco sul davanti. Sirius impallidì di colpo non appena si accorse che non riusciva a sfilarsele. Si voltò con fare omicida verso James, che alzò le mani in difesa.
"Non sono stato io!"
"Peter?" chiese Sirius ringhiando contro il ragazzino, che si era nascosto dietro a James.
"N-non l'ho fatto, so che mi picchieresti..."
"Remus?" chiese quindi con espressione sconfitta e voce incredula e lacrimosa.
James e Peter si guardarono, quindi fecero spallucce. Non lo sapevano.
Sirius tornò in bagno, si sedette sul bordo della vasca e osservò per pochi secondi Remus, giusto per permettergli di finire la riga che stava leggendo.
"Salve, Remus"
"Salve, Sirius"
"Mi dica, è interessante?"
"Molto. Sapevi che gli anelli di Saturno sono composti da frammenti di meteorite e piccoli pezzi di ghiaccio e che tutti i pianeti del sistema solare girano parallelamente al sole tranne uno?"
"No, non lo sapevo, è affascinante... che ne dici, ti piacciono le mie scarpe?"
"Nuovo acquisto? Sono molto carine anche se non credo che si intonino ai tuoi occhi"
"Tu dici?"
"Proprio"
Si guardarono per qualche istante. Il finale perfetto sarebbe stato una bella risata e Remus che toglie le scarpe a Sirius, ma ovviamente non poteva finire così.
"BRUTTO DISGRAZIATO, LEVAMI QUESTI ORRORI LUCCICANTI DAI PIEDI!!!"
"Non ci penso nemmeno!"
Sirius si era buttato nella vasca e i due si rotolavano, mentre il moro tirava i capelli al compagno, che cercava di sgusciare via. Ce la fece, alla fine, scivolando sul tappeto con un grosso botto, facendosi decisamente male, e cominciando a correre. Sirius gli fu subito dietro, inseguendolo urlando in fondo al corridoio, nella zona delle ragazze. Una volta raggiunta l'estremità del corridoio, Remus si fermò, voltandosi sorridendo.
"Che cosa c'è da ridere, lupastro pulcioso?" chiese Sirius, quasi sottovoce.
"Non sta bene girare per i corridoi in mutande Black, soprattutto se ci sono delle ragazze in giro" disse Remus.
Sirius si voltò quasi come in sogno, vedendo la moltitudine di teste femminili che ridacchiavano, sporgendosi dalle porte delle camere.
"Ehi, Black, mi rovini le scarpe se corri" rise Lily guardando Sirius, che cadeva in ginocchio per terra, cercando di nascondersi i piedi.
"Allora cos'è tutto questo fracasso?! E a quest'ora! Signor Black, cosa ci fa per terra in mutande?! E lei, signor Lupin, nell'ala delle ragazze! Signorine, prego, tornate tutte in camera! Signor Black, signor Lupin, signorina Evans, sì, anche lei! Vi voglio tutti da me più tardi!"esplose la McGranitt irrompendo in corridoio. Fece per andarsene, poi si voltò all'improvviso, come per ripensarci.
"Signor Black..."
"Sì...?" chiese Sirius lievemente sorpreso.
"Belle scarpe...!" disse, quasi sorridendo, ed andandosene definitivamente.
Tutte le ragazze e Remus risero di gusto. Sirius mugugnò, nascondendosi il volto tra le mani.

**********

Informazione gratuita del servizio Caxxi miei for all, la parte del capitolo da quando Sirius indossa le ciabatte mi è venuta in mente in sogno. L'ho sognata, e la mia amica Reed, mia assidua collaboratrice, mi ha suggerito il pezzo della McGranitt che si gira alla fine, commentando le scarpe di Sirius! Per ulteriori informazioni visitare il sito www.caxxideglialtri.org... ehm... sì, credo che sia solo org, e non credo di voler concludere... Sono contenta di poter postare così in fretta, anche perchè devo ancora finire di trascrivere il capitolo dopo e tra un po' mi toccherà scrivere in diretta... eheheh... male per voi ù_ù

Passiamo subito ai commenti!

Ayumi Suruwatari: ciao ^^ Uh, che bello, ti incuriosisce Ivan!!! Sai, “il fascino degli albini” è stata la frase dell'anno per un certo periodo, diciamo... l'uscita del Codice Da Vinci! Io e le mie amiche siamo ossessionate da Paul Bettany e direi che lui è proprio un gran bel pezzo di simil-albino XDD Su Lastrange, quello che hai detto tu è quello che difatti ho dedotto io, dopo aver scoperto che Rodolphus era a scuola con i Malandrini, quindi... abbiamo compreso il tutto! C'è, comunque, una semplice spiegazione per i nomi italiani delle case e di Severus. Inizialmente volevo mettere tutto all'inglese, poi, però ho scoperto che a dire il vero molti fan di Harry Potter non conoscono i nomi originali. So che come scusa è uno schifo, perchè difatti è molto più difficile capire chi è Padfoot piuttosto che chi è Wormtail, il problema è che la traduzione italiana dei soprannomi dei Marauders e di Pettigrew fa davvero schifo, mentre al contrario Piton, come traduzione, non è così orrenda... anche se Snape, ovviamente è molto meglio. Comunque mi dispiace che sia stato così devastante, spero che non rinuncerai a scoprire come va avanti XDD

Iremlhana: Beh, quando si sa una cosa perchè non sbandierarla ai quattro venti??? XDD Doby, sai, tutti dicono che assomiglia a Tom nel senso Voldemort, e in effetti il pallore e gli occhi rosati ci sono, il problema è che Ivan non ha nulla a che fare con Voldemort, perchè Tom si è creato quel corpo, Ivan è nato così. Poi... nel caso io ti abbia dato qualche spoiler... NON DIRLO NELLE RECENSIONI!!!!! Sebbene quello che tu hai scritto non è vero, perchè Ivan non è un lupo mannaro, o, almeno, non lo è realmente... non posso scrivere altro o svelerei la cosa più bella di Ivan... la più bella e la più triste... ç___ç snif... per la pozione antilupo no, non esiste, lo dice Remus nel terzo libro, ma in ogni caso, se fosse esistita, non avrebbero fatto andare Remus nella Stamberga Strillante tutte le notti di luna piena, no? Un vampiro... beh, non posso negare il fatto che Ivan non sia un vero e proprio essere umano... Minerva sarà un bel pg, ma io la vedo molto rigida... e poi in quel periodo poteva essere una bacchettona, e durante il tempo essersi ammorbidita, no? (Appunto, continua a scrivere...) Tassorosso... mi diverto un sacco con i Tassorosso!!! Ora non sono la casa inutile! Se i Corvonero sono i secchioni, i Grifondoro i coraggiosi e i Serpeverde i bastardi, i Tassorosso sono i Maliziosi!!! XDDD VOGLIO ESSERE TASSOROSOOOOOO!!!!!

Amber: FINALMENTE!!!! DANNATA!!! SBRIGATI LA PROSSIMA VOLTA!!! Passiamo alla risposta... (Certo che potevi sprecarti un po' di più T___T) Già detto che se uno sa una cosa si deve applicare e spiegarla!!! Sbandierando il suo sapere, ovviamente... Ivan DEVE piacere a tutti e Minerva sì, ce la vedo un po' rigida a dire il vero... Grazie per i commenti sulla scrittura ^^ Per ripicca ti dedico la mia recensione più corta ^^ ciao ^^ (Sia chiaro, sto scherzando!!!)

Bene, anche 'sta volta non ho visto spongy e nischino, comincio davvero a rattristarmi T___T

Da 8 siamo arrivati a quota 10 preferiti!!!! Sono davvero felicissima!!! Se davvero avessi 10 recensioni ogni volta credo che prenderei un colpo... dev'essere questo il motivo per cui nessuno di voi recensisce... *minu guarda con sguardo supplicante le dieci persone che leggono* Tanto lo so che state leggendo... vi tengo d'occhio ==

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Capitolo 15
*** Punizione(Nella contorta psiche di Sirius) ***


Ciao a tutti, vorrei farvi notare che è il terzo capitolo in un mese e che dovete ritenervi fortunati, perchè questo era l'ultimo scritto e non ho ancora finito di fare a penna il 14 ^^''' quindi abbiate un po' di pazienza, devo finire anche i compiti ^^'''''' Beh, passiamo al capitolo, che di certo è meglio... ah! A fine capitolo e recensioni c'è una sorpresina che mi ha chiesto qualcuno e ho deciso di metterla qui ^^

**********

=Capitolo tredicesimo – Punizione(Nella contorta psiche di Sirius)=

Sirius si rialzò di scatto. Ormai la figura di emmental l'aveva fatta che senso aveva tentare di nascondersi?
Corse verso Remus, che smise di ridere, spaventato.
“Sirius...” fece solo in tempo a dire, prima di essere preso per la collottola e sbattuto contro il muro da un Sirius decisamente poco pacato.
“Adesso vieni di là in camera, e non mi vendicherò ridendo e scherzando...” gli sussurrò ad un soffio dal volto.
Dopo qualche istante si spostò, senza lasciarlo, e lo trascinò in camera, chiuse a chiave la porta e si voltò.
“Perché l'hai fatto?!” gli gridò contro, mentre James e Peter smettevano di ridere all'improvviso per la scena che avevano sbirciato.
“Era per scherzare... per farsi una risata...” rispose Remus, un po' impaurito. Non era la reazione che si era aspettato. Un po' arrabbiato, ok, ma furioso a quel modo!
Sirius, da parte sua, non era arrabbiato, furioso, incazzato o altro.
Era frustrato, deluso, e perché no, forse arrabbiato un po' lo era, ma Remus l'aveva umiliato. Remus! Il suo Remus!
...
Il suo Remus? Il suo Remus?! Da quando Remus era suo?! Beh, non lo sarebbe più stato!
“Per ridere?! Mi hai messo in ridicolo davanti a tutti!”
“Ma io non l'ho fatto con l'intenzione di...”
“NON MI INTERESSA! TU e quella... James, cazzo, te ne vuoi andare?!”
James trasalì. Sapeva che stavano parlando di Lily, e sapeva anche che se fosse rimasto avrebbe tentato di difenderla, e non era giusto. Guardò per un istante Sirius. Anche con quelle assurde scarpette il suo aspetto spaventava un po', forse perché non erano abituati a vederlo così arrabbiato.
Distolse lo sguardo, sebbene sapesse che lasciando Remus da solo con lui avrebbero litigato e si sarebbero rinfacciati cose che magari non avevano mai nemmeno pensato. Senza aspettare oltre poggiò un mano sulla spalla di Peter, conducendolo con lui in corridoio, per andare a fare colazione.
“Sirius, lasciami parlare, io e Lily non volevamo metterti in ridicolo, non volevamo nemmeno farti uscire dalla camera! E' successo, ma non puoi fare una scenata simile, per...”
“Remus, non venirmi a dire queste cazzate! Dovrei scusarti? Tu te la fai con la ragazza che piace al tuo migliore amico e mi prendi in giro in questo modo?!” ribatté Sirius, mentre tentava di scuoiare le scarpe con un coltellino svizzero.
“Fermo, faccio io...” disse poco dopo Remus, con voce bassa, triste, avvicinandosi con la bacchetta e colpendo entrambe le scarpette con la punta, che caddero a terra lasciando liberi i piedi di Sirius.
In quei casi era meglio dargli ragione, o sarebbe rimasto arrabbiato per parecchio tempo, infondendo malumore un po' a tutti.
Rimasero in silenzio qualche istante, poi Remus aprì la bocca.
La prima volta non disse niente. Quello che voleva dire era troppo per la situazione, non andava bene, c'era bisogno di qualcosa di più semplice. Ci riprovò.
“Scusami, Sirius... scusa me e Lily...”
Sirius lo guardò a lungo, gli occhi appena spalancati, la bocca con una leggera curvatura all'ingiù, che gli dava un'espressione di lieve disgusto, come se stesse per vomitare, quindi si alzò, si vestì e uscì.
A quanto pareva, non li aveva perdonati.

Remus lo seguì dopo, raggiunse l'ala ristorante e si sedette di fianco a James, mangiando giusto quello che gli serviva per stare in piedi fino a pranzo.
La McGranitt si alzò e prese parola, lanciando un incantesimo di imperturbabilità sulle porte della cucina. Diversi tonfi fecero capire che la gente rinchiusa dentro cercava di uscire.
“Bene, fino a pranzo siete tutti liberi. Questo pomeriggio ci recheremo al Louvre. Vi invito a non causare disturbo. Potete andare. Black, Lupin, Evans...”
Tutti si alzarono e si allontanarono dopo che la professoressa ebbe sciolto l'incantesimo, e finalmente le porte delle cucine si aprirono, rivelando parecchi camerieri intenti a forzarle, che ora si trovavano a terra, ancora storditi dal tonfo provocato dalla caduta.
Sirius, Remus e Lily si avvicinarono alla McGranitt, che li guardò dall'alto.
Era una donna decisamente allampanata.
“Spiegatemi tutto. Evans?”
“Beh, vede...”
E Lily cominciò a spiegare, aiutata da Remus e contestata da Sirius.
“Bene, devo dire, un comportamento alquanto irresponsabile... purtroppo mi vedo costretta a dar ragione a Black e ad assegnare ad entrambi una punizione, signorina Evans e signor Lupin. E verranno tolti dieci punti a Grifondoro per questo scherzo di pessimo gusto.
Pulirete tutto il corridoio del primo piano, cioè il vostro, senza la magia, ovviamente. Mi premurerò di farlo sapere al direttore. Forza, andate a cambiarvi.”
Remus e Lily salirono le scale, seguiti da Sirius.
In condizioni normali li avrebbe presi in giro, Remus ci sarebbe rimasto male, la Evans gli avrebbe urlato contro e sarebbe corsa via a passo veloce.
Ma non erano in condizioni normali, non si parlavano e non si guardavano. Erano tutti e tre tristi. Sirius si sentiva in colpa per aver fatto punire Remus, ma qualcosa si meritava!
Remus camminava a sguardo basso e non parlò mentre si infilava dei vecchi vestiti per poter pulire il corridoio.
“Remus...”
“Sirius, ti prego, stai zitto...”

“Non si sarebbe arrabbiato, vero? Guarda, come non si è arrabbiato! Ci ha fatti punire, il tuo amichetto simpaticone! Mi toglieranno il ruolo di Prefetto, ne sono sicura!”
Lily si lamentava, tuffando lo spazzolone nel secchio, strizzandolo e poi passandolo sul pavimento di marmo. Era una fortuna che fossero entrambi nati in case babbane, perché sapevano come utilizzare certi strumenti. Di certo il secchio con il meccanismo per strizzare lo spazzolone, nel mondo magico, non lo trovavi.
“Lily, davvero ti preoccupa il distintivo da Prefetto?” chiese incredulo Remus, fermandosi un attimo.
“Certo, che sono preoccupata! A me interessa, sai?”
Remus non capiva. Lei si preoccupava del fatto di restare Prefetto. Per lui era decisamente più importante il fatto che avessero litigato con Sirius! Se consegnare il distintivo potesse servire a farli rappacificare l'avrebbe fatto senza pensarci due volte! Gli aveva anche porto le sue scuse, ma lui non le aveva accettate. Si sentiva tradito da Sirius.
“Lily, non credi sia più importante il fatto che Sirius sia arrabbiato con noi?”
“Non adesso, di sicuro! Mi ha fatta punire!”
Lily lo guardò come si guarda un ragazzo che culla un basilisco.
Remus riprese lo straccio e ricominciò a strofinare.

Sirius era inquieto. Non gli piaceva quella situazione, non voleva che Remus non gli rivolgesse più la parola. Perchè non l'aveva perdonato? Adesso era in torto lui. Per quanto potesse dire o fare, Remus lo perdonava sempre.
“Ehi, Sirius, stai bene?” chiese James, posando una mano sulla spalla dell'amico.
“Come faccio a stare bene? Ho litigato con uno dei miei migliori amici! James!” ribatté Sirius ad occhi sgranati.
“Sirius, non te la prendere, è solo un piccolo contrasto, tranquillo, tornerete amici in men che non si dica... è stata una cosa stupida, quello scherzo, Remus se n'è accorto, ed è il motivo per cui avete litigato. E se la logica ha un senso, allora il motivo è stupido, quindi si può dedurre che il creatore dello scherzo lo è anche lui. Succo della storia, Remus è un idiota!”
“Sì, ho capito, Peter, faremo pace...” disse Sirius sorridendo appena. “Adesso, per favore, lasciatemi da solo... andate da Frank...”
James e Peter si alzarono e uscirono, sospirando. Tre secondi dopo (Sirius non aveva nemmeno mosso un muscolo e stava ancora seduto sul letto in stato apatico) Remus tornò in camera.
Era dannatamente trasandato e dolorante, non era affatto abituato a pulire corridoi! Gli facevano male le braccia, gli faceva male la schiena e aveva le mani che puzzavano di detersivo... tutto quello che voleva ora era solo una doccia...
“Remus, ascoltami…”
“Sirius, ti prego, sono stanco, non ho voglia di sentirti sghignazzare...” disse subito Remus, bloccandolo agitando una mano per aria e voltandogli le spalle, diretto al bagno.
Ad un certo punto si sentì tirato indietro da due braccia, che gli si erano avvolte attorno alla vita in un abbraccio possessivo.
Sirius poggiò la fronte sulla spalla di Remus, che era rimasto pietrificato.
“Scusami, Remus, sono stato troppo impulsivo... ho sbagliato prendendomela, era solo uno stupido scherzo... tutte le volte che ne ho fatti io a te e tu non hai mai detto niente... invece io... beh, vedi...” Sirius sollevò la testa e cominciò a guardare per aria, muovendo le braccia per mettersi più comodo. “Cioè, Peter ha ragione, la logica dovrebbe avere un senso, perchè se lo scherzo è stupido l'ha fatto uno stupido. Ma non si litiga per cose stupide. Cioè, se ti faccio uno scherzo non è che sono stupido, però potrei esserlo, insomma se faccio uno scherzo devo avere un briciolo d'intelligenza... c'è qualcosa in questo ragionamento che non quadra... beh, volevo dire che l'idiota sono io, ma non c'è nessun collegamento, quindi vuol dire che io non sono idiota... o forse sì?”
Sirius stava parlando da solo.
Remus sorrise, poi non si trattenne più e scoppiò a ridere, finchè un sorridente Sirius strinse gentilmente le braccia, poggiando la fronte sulla nuca del ragazzo davanti a lui.
Remus smise di botto di ridere, e cominciò a fissare la porta del bagno, senza vederla. Le parole dell'amico gli risuonavano nelle orecchie e per quanto fossero, a prima vista, senza senso, lui aveva capito benissimo quello che Sirius voleva comunicargli.
D'un tratto si voltò e si ritrovò a fissare un Sirius serio, con appena un'ombra di sorriso un po' pentito. Cercò di trattenersi, sapeva che sarebbe sembrato sciocco e non sapeva nemmeno perchè sentiva di doverlo fare, anche a costo di mettersi in ridicolo. Passò lentamente, troppo lentamente, le sue braccia sotto quelle di Sirius, insinuandovisi, e venne avvolto interamente dal suo abbraccio, mentre l'amico lo stringeva di più e cominciava a piangere, senza un motivo preciso.
“Sirius... basta...” sussurrò Remus, poggiando la sua testa appena sotto la spalla di Sirius, che era decisamente più alto di lui.
Sirius sorrise e smise di piangere. Ma non lo lasciò.

“Hai visto?! Lo sapevo!” esclamò Peter sottovoce, chiudendo la porta socchiusa.
“Non ci posso credere... come hai fatto a capirlo?” chiese James sollevando gli occhiali e strofinandosi gli occhi.
“Dai, era evidente. Te ne sei accorto anche tu, ieri sera, ne sono sicuro!”
“Sì, in effetti... ho avuto qualche sospetto... ma loro sono sempre stati così e pensavo... cioè... sono sempre stati così... intimi... oddio...”
James si nascose il volto tra le mani in preda ad una scena che non avrebbe mai voluto immaginarsi, mentre Peter gli metteva amichevolmente una mano sulla spalla.

**********

Ciao a tutti, bene, come al solito ho le mie recensioni e sono contenta anche se un pochettino triste... vabbè... Rispondiamo alle recensioni ^^'

onlykitsune: Allora... non ho nulla contro di te e contro la tua recensione. Le chiamano critiche costruttive vero? Non si può dire che, però, non facciano un po' irritare e sono sicura che mi capisci. Tuttavia su alcuni aspetti potresti avere ragione. Ma andiamo per ordine. Sono contenta di avere una nuova commentatrice e il fatto che ti sia letta tutti i capitoli postati fino adesso tutto d'un fiato mi fa sentire davvero tanto felice ^^ Passiamo, però, all'argomento “accorgimenti”.
1) Lily Evans è un personaggio che, personalmente, ritengo molto importante per la riuscita della ff, o almeno, fino ad adesso l'ho ritenuta importante, anche se può essere che nei prossimi capitoli la utilizzi di meno. Non mi sta ne antipatica ne simpatica, mi da l'idea di una Hermione con gli ormoni a mille. Non è mia intenzione renderla, come dici tu, incredibilmente antipatica. So che, però, quando noi ragazze ci fissiamo in un certo modo con un ragazzo, almeno, io lo faccio (Ma solo con una persona speciale, che non so nemmeno perchè lo è', ma lo è ù.ù), voi non so, tendiamo a diventare “appiccicose”, ma è un comportamento normale, non l'ho voluto io, mi sono semplicemente applicata per descriverlo, e magari l'ho descritto male, ma si sa che a Lily i Malandrini non stanno molto simpatici... In quanto al fatto di farla svegliare tra le braccia di James, beh, nelle coppie della ff non ho messo James/Lily e non credo che lo metterò perchè non sono la coppia su cui mi voglio concentrare. Certo, è possibile che alla fine li faccia piacere un pochettino, ma non lo so, dipende da come mi gira XD 2) Riguardo ai dialoghi con i personaggi. Purtroppo io avevo avvisato che ci sarebbero stati, perchè tutto sommato, questa ff è come una specie di racconto che io leggo sul momento. Come ogni persona che legge una ff in compagnia, ci scappa il commento, e a volte si arriva ad una cosa partendo da un'altra. So che alcune volte i commenti risultano troppo lunghi, e ti ringrazio di avermelo fatto notare, provvederò a diminuire la loro grandezza, però mi spiace, tagliarli di sana pianta proprio no, fanno parte del mio stile, sono come una mia firma e non li posso togliere.
Invece riguardo alle risposte alle recensioni. Certo, mi accorgo che a volte sono più lunghe del capitolo stesso e a dire la verità è una cosa che mi fa estremamente piacere. Sono fermamente convinta che se una persona spreca del tempo per leggere una stupida storia inventata da una ragazza che non ha nient'altro da fare, beh, allora la ragazza in questione ha il dovere di rispondere in modo esauriente ad un parere di chi legge, la ritengo una forma di rispetto. Come vedi, solo con la tua risposta, ho raggiunto una lunghezza notevole...
(A proposito dello straordinariamente poco banale, mi ha fatto piacere sentirmelo dire, anche se non capisco bene in che senso XD ^^''') 3) I capitoli che ho postato fino ad adesso erano tutti già pronti e non li ho riguardati aggiungendo altro, altrimenti mi sarei incasinata da sola. Purtroppo non posso decidere se fare un capitolo lungo o corto, dipende tutto dall'ispirazione ^^''' Bene.
Non mi sono offesa per quanto hai scritto e ti ho risposto, spiegandoti, punto per punto i perchè. Se ti sono sembrata scortese o chissà cos'altro mi dispiace e sei liberissima di non commentare più o di non leggere la mia ff. Ciononostante terrò conto di quanto mi8 hai fatto notare ^^ Grazie ^^ (PS: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH CHE FATICAAAAAAAAAA!!! *me stramazza al suolo*)

Rangiku: Oh, Kohai, apprezzo, apprezzo ù.ù fatti fuori pure il resto +_+ Grazie per i commenti positivi, e a proposito di remus... beh, il cucciolino sa che ormai è la mia Coscienza di Riserva ù_ù Non ci può fare nulla, è obbligato, vero, Remussino? (Sì... yu-uh... nd Remus)(Che entusiasmo... nd Minu) (PS: beh, dovevo rimediare, no? Una rec lunga e una corta ^^''')

Amber: Oh, bene, hai recensito più in fretta sotto le mie minacce di morte, ne sono felice ^^ Comunque... il mio povero pusciolo Sirius, sì, mi sentivo un verme a scrivere delle scarpe... ma era necessario ù_ù Hai visto che sono servite a qualcosa? Involontariamente Lily ha contribuito alla riuscita della mia ff +_+ Una bella scena romantica... mmmh... *me pensa* vediamo... mai, sì, direi mai ù_ù No, scherzo, mai no... alla fine ù_ù Non ho capito una cosa che hai scritto a proposito delle note che scrivo durante le ff...

chi non le legge si trova in svantaggio quando va a leggere la tua fic

Questa frase non l'ho capita, me la puoi spiegare? Anche su msn, non so... basta che me la spieghi XD

Perfetto... Commenti finiti... come al solito ringrazio chi legge e non recensisce (Che vi possino... nd Minu)(Scherza ^^''' nd Remus)... ma cosa importante... vorrei ricordare a tuti voi di due persone che purtroppo non sono più tra noi.
Sto parlando di nischino e spongy.
Ci hanno abbandonate in tempo indefinito.
Rimarranno per sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria... (Se non compaiono entro la fine della ff giuro che mi metto in contatto con la CIA e le trovo ù_ù nd Minu)

Ed ecco, infine, la piccola sorpresa che vi accennavo.
Allora, non è niente di che, è la prima volta che faccio una cosa del genere a Photoshop (Intendo colorare un disegno fatto da me... *Cori di agitazione le invadono le orecchie*), ma mi sembra sia venuta piuttosto bene. Ho scritto la conversazione apparente che avviene in questa situazione... vediamo chi si ricorda che cosa è successo ^^ Ecco il link diretto del disegno, mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate ^^

http://img262.imageshack.us/img262/4864/ooooopsrt3.jpg

Ciaoooo!!!

A proposito... il prossimo capitolo... devo ancora finirlo... ci metterò un po' ^^''' nel frattempo godetevi il disegno =)

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Capitolo 16
*** Louvre: la grande piramide di vetro ***


Bene, capitolo copiato! Il 15, avviso, non l'ho nemmeno iniziato ^^''' Per adesso leggete ^^ A proposito, dedico questo capitolo a tutti gli stolti e ignoranti che non conoscono il significato delle parole Yaoi, Yuri e Hentai e che confondono allegramente i primi due con il porno ^^ Come disse Poliziano alla vecchia, ora io lo dico a te, che non conosci il significato di queste parole e nonostante tutto insulti chi invece ama un certo stile: Oltre va' giaci! (Traduzione a fine cap se mi ricordo xD)

**********

=Capitolo quattordicesimo - Louvre: la grande piramide di vetro=

“Allora, ragazzino, ti senti pronto? Oggi credi di poterlo fare?”
Rodolphus Lastrange batté violentemente la mano sulla spalla di Ivan, facendolo barcollare.
“Ehi, idiota, stai attento! Tutto bene, piccolo?” chiese Bellatrix Black, prima guardando male il diciassettenne e poi poggiando una mano sui capelli fini e chiari del ragazzo.
Rodolphus sbuffò incrociando le braccia. Ivan, invece, scosse la testa, e Bellatrix allontanò la mano, infastidita.
“Piantala di trattarmi come un bambino!” se ne uscì Ivan, anche se a dire il vero le sue attenzioni gli piacevano. Ma perché tutti dovevano ritenerlo carino perché era pallido con i capelli bianchi??? Perchè nessuno notava il distintivo di Serpeverde e gli occhi rossi???
Era stufo di esser preso in giro dai ragazzi e coccolato dalle ragazze. Lui non era tenero!
“Oggi lo faccio... però non so quanto potrà sembrare credibile...”
Rodolphus rimase a braccia conserte, ma fece un ghignetto.
“Mi spiace, piccolo, ma sei il più indicato... sei tenero...”
“Lo so...” rispose irritato l'albino, sedendosi sul letto in modo sgarbato. “Ma non sono carino... uffa...”

“Piantala di saltarmi addosso, tirati su!”
“No, finché non lo fai non mi levo!”
“Ma Sirius, sarà già la terza o la quarta volta, stamattina, non sei stanco?!”
“Eddai! Io non sono stanco, piuttosto, mi sembri stanco tu...”
“Non sono stanco, però...”
“E allora dai, per favore... Remus...”
“No! Sirius, stai fermo! Non fare così... Sirius... oh... Sirius...! Piantala di leccarmi...!”
Remus afferrò una pallina rossa di plastica morbida, lanciandola dall'altra parte della stanza. Subito il grosso cane lupo nero, appena comparso al posto di Sirius, si lanciò nella direzione dell'oggetto, inseguendolo.
Sirius era un idiota. Avrebbero tardato, ne era certo!
Padfoot tornò scodinzolando verso Remus, che gli prese la pallina rossa dalla bocca, rilanciandola in aria. Il cane fece un balzo, afferrandola al volo e porgendola a Remus, leccandogli il dorso della mano mentre il ragazzo l'afferrava.
“Ok, adesso basta, andiamo a pranzo... bleah...” ordinò Remus, poggiando il gioco sul comodino. Padfoot tornò Sirius, che incrociò le braccia mettendo il broncio e sedendosi sul letto, incrociando le gambe a loro volta.
“Uffa...”
“Dai che facciamo tardi...” disse pacato remus, infilandosi una felpa grigia e dirigendosi verso la porta.
“Aspettami!” esclamò Sirius, affrettandosi a seguirlo, mentre si metteva le scarpe.
“Waaaaaaaaargh!”
STONK!
“Incredibile, in questi giorni c'è un sacco di gente che piomba dalle porte chiuse...”
“Ma voi due non dovevate essere da Frank?”
Remus e Sirius si piantarono davanti a James e Peter, sdraiati a terra, decisamente rossi.
“Ma James, che hai? Sei rosso... stai bene? Non è che hai la febbre?”
Remus si accucciò posando una mano sulla fronte dell'amico, che si allontanò in fretta, lanciando un'occhiata di terrore verso Sirius.
“No, no! Sto bene, benissimo, mai stato meglio!”
“Eppure voi due non me la raccontate giusta...” disse piano Sirius assottigliando le palpebre, ricambiando James con un'espressione indagatrice. “Chi? Noi? Dai, Sirius, che dici?! Eravamo solo curiosi di sapere se avevate fato pace, e mi sembra di sì...” azzardò Peter, con voce flebile, mentre pronunciava le ultime parole.
Remus e Sirius arrossirono impercettibilmente.
“Ehm... ho un fame da lupi, andiamo a pranzo?” chiese Remus rialzandosi ed evitando accuratamente Sirius.
“Fame da lupi... la luna piena è tra una settimana vero?” chiese James con finta espressione preoccupata.
“Ah-ah-ah, simpaticissimo, Jemie...”
“Non chiamarmi Jamie!”
Andarono a pranzo tutt'e quattro. Lily stava dalla parte opposta del tavolo, lo sguardo basso e triste, e attorno a lei un nugolo di ragazze che chiacchieravano lanciando occhiate furtive a Sirius.
“Ehi, Remus, perché Lily non ti guarda? Avete litigato?” chiese Peter,
annusando sospettoso un piatto contenente una salsina densa rosa/beige.
“No... non è che abbiamo litigato... lasciamo perdere...” rispose Remus togliendo il piatto dalle mani di James, che se n'era presa una buona porzione, e se ne versò un po'.
“Buonissimo! Ma cos'è?” esclamò James con la bocca piena.
“Fòisgras...” disse Remus spalmando la crema sul pane.
“E cioè?” chiese Sirius rubandogli di mano la fetta di pane e dandogli un bel morso.
Remus aspettò sorridente che Sirius ebbe iniziato a masticare.
“Paté di fegato d'oca” rispose Remus, riprendendosi il suo pane e ficcandoselo in bocca.
“Fegato... d'oca?!” esclamò James, sputando nel piatto quello che aveva in bocca e scappando verso il bagno.
Tutta la tavolata cominciò a ridere, mentre Sirius si bloccava e deglutiva, con un'espressione indagatrice.
“Che reazione esagerata...” commentò.
Da lì iniziarono la grande gara “Indovina che cos'è”, assaggiando le più svariate pietanze e trovando anche le famosissime escargot, le lumache.
Sirius fu l'unico, a parte Remus, ad assaggiarle e ad affermare che non erano male, anzi, ma nessuno gli credette.
“Stolti...” disse il moro posando la forchetta, mentre Slughorn prendeva la parola.
“Ragazzi, ragazzi! Silenzio! Bene... sapete tutti che il Louvre è molto grande, ma noi vedremo due delle tre opere che lo caratterizzano. Purtroppo non potremo vedere la famosa Gioconda di Leonardo Da Vinci, per forze di causa maggiore, quali il restauro della stessa, ma vedremo la Venere di Milo e la Nike di Samotracia. In effetti solo la Nike ci interessa di prima persona. Fate in modo di essere puntuali alle due all'ingresso, mi raccomando! Andate...”

“Ok, senti, quando andrai da loro, ricordati che Black diffida molto dei Serpeverde, ovviamente, e anche potter, lo segue a ruota. Pettigrew avrà troppa paura anche solo per guardarti, mentre l'unico che avrà il coraggio di darti fiducia sarà Lupin, almeno, inizialmente sarà l'unico, poi chissà...” disse Snape.
“Non mi interessano Pettigrew, Potter e Black. Il nostro obiettivo è Lupin, no?” rispose Ivan, continuando a camminare dietro al gruppo delle altre Case che andava verso la prima opera che avrebbero visto.
“Esatto, proprio quello... non dimenticarti che il fatto che sei albino potrebbe andare a tuo vantaggio così come a tuo svantaggio... “
“Sì...”
Si fermarono e osservarono la statua di una donna senza braccia con un unico velo che la ricopriva dalle anche in giù. Alta due metri e decisamente imponente, era di una bellezza indescrivibile. Il professor Slughorn cominciò a raccontare delle curiosità su quella Venere. Bellatrix sbuffò, incrociando le braccia. Rodolphus le passò un braccio attorno alla vita, posando la mano sul fianco della Black, che alzò un sopracciglio.
Il ragazzo ghignò, ma non si mosse.
Passarono parecchi minuti, e finalmente tutti si mossero per andare a vedere la statua più bella e misteriosa del Louvre. La Nike.
Salendo la scale la si poteva vedere spuntare dall'orizzonte, come se nascesse direttamente dal terreno.
“Sembra una creatura angelica?”
la domanda del professore sembrava inappropriata. Quella creatura era angelica, non poteva essere altro, era una meraviglia fatta realtà. Il corpo era nascosto da un semplice velo scolpito, che sembrava ondeggiare, tanto era veritiero. Il panneggio era così verosimile che a tutti sembrò di essere travolti da un forte vento, come se fossero su una nave che navigava intrepida in mezzo al mare. E lei era la salvezza.
Slughorn ruppe quella specie di incantesimo, facendoli tornare alla realtà.
“Effettivamente è una creatura angelica. Ma lo è solo quello che rappresenta per la gente comune, perchè in realtà non è quello che tutti pensano. La Nike era la dea della Vittoria, l'ancella di Atena. In questa statua è rappresentata in procinto di posarsi sulla prua di una nave, per portare la lieta notizia della vittoria. Ma in realtà questa non è una Nike, ma una Veela.”
Un mormorio si diffuse tra gli studenti.
“la Veela rappresentata era amata dallo scultore, che decise di rappresentarla sul marmo, utilizzando il proprio amore come scalpello e creando una statua incredibilmente bella. Ma la Veela, una volta vistala, non ne fu soddisfatta, convinta che lui l'avesse ritratta troppo brutta per essere lei. Così uccise l'uomo e tentò di distruggere la statua. Ma come vedete non ci riuscì, interamente, perchè l'amore dell'uomo era talmente forte da persistere nella statua. Quindi lei, pentita e sola, si uccise.”
“Gettandosi in mare...” concluse Ivan sottovoce.
Remus, Sirius, Peter e James si voltarono, guardando quel ragazzo pallido dai capelli bianchi e gli occhi rossi. Sorrise.
“Ivan Colt, Serpeverde” si presentò allungando la mano destra.
James e Sirius assottigliarono gli occhi, Peter si nascose dietro a James, Remus afferrò la mano lattea.
“Remus Lupin, Grifondoro” disse ancora Ivan, precedendo il ragazzo.
Tutto come previsto, Potter e Black erano diffidenti, Pettigrew spaventato.
Lupin ovviamente era socievole come suo solito.
Ivan si voltò e guardò la statua. Lo stava invitando a volare con lei...
“Adoro le statue... la Nike è una delle mie preferite... non trovate che sia stupenda?”
Remus sorrise e annuì. Peter si spostò un po' a lato di James, che, come Sirius, incrociò le braccia, imbronciato. Che voleva quella serpe?

**********

Eccomi qui pronta a rispondere ai vostri commenti!!!

Meky: Certo, Isha-chan, se tu leggessi tutta la storia e non solo questo capitolo... == WAAAAAAAAAAAAAAH!!!!! Il mio disegno xDD :shifty:

nebiùn: Grazie per l'estremamente gradevole xD Comunque come ho già detto (e come mi sembra di aver fatto) ho ridotto di molto i commenti durante la storia. Certo, se cambia la scena i commenti non posso non metterli, se sento di dover scrivere, ma non è colpa mia, sono fatta così ed è il mio stile ^^' grazie per l'appoggio delle risposte alle rec, sono contenta che tu sia d'accordo con me ^^

Rangiku: Siri che piange è tenero, sisi, era troppo bella quella scena per non mettercela! Non so nemmeno perchè l'ho fatto piangere!!!! Aaaaaaaaaaah!!! NO LA SCENA MADRE NO!!! NON LA METTERO' MAI!!!!! LA MIA FF DEVE AVERE UN FINALE DOLCISSIMO!!!! Non la metto... *sniff* io... *me piange* non voglio fare la lemooooon! ç_____ç sono così pucci nella mia mente, nella scena finale, l'apoteosi del kawai *_* *tamaki-senpai mode on*

onlykitsune: Non ritengo di averti smontata, perchè alcuni tuoi suggerimenti li ho messi in pratica e spero che apprezziate il fatto che io l'abbia fatto ^^' e comunque ogni tanto vado a rileggermi la tua recensione e cerco di modificare la struttura del cap per renderlo più gradevole e scorrevole ^^ Bimbaaaaa xD xDDDDD *me si scompiscia* hai urlato... stai attenta che poi ti va via la voce u_u tripudio di cuoricini e bolle di sapone xDD i putti di Sailor Moon sono anche qui!!! Grazie tanto per il complimento, allora! L'insolitamente poco banale me lo ricorderò xD

Amber: Allora, mia adorata, anche se devi scrivere solo “ff letta bella” SCRIVILO, OK???!!! Ok... Accie per i complimenti >///> Senti, non ho capito di che scena parli... Sirius e basta, ok, ma quando? Cioè, in che situazione, spiegati ^^'

lale chan: Oddio, grazie! °/////° Sono felicissima che ti piaccia!!! Come vedi ho aggiornato!

Iremlhana: Che bello, una rec lunga, finalmente! Mi manca spongy e le sue mega rec! Immagine stupenda: fatto xD commenti di due capitoli... DUE CAPITOLI???? NON AVEVI COMMENTATO???? AAAAAAAAAAAAAAH!!! TI LINCIOOOOO!!! La storia degli Spoiler era uno scherzo, Doby, lo sai xD Su Ivan mi sono già scusata ^^' E su Piton, beh, eccolo con una piccola particina ^^' Sì, Sirius con le ballerine roooosssssaaaaa u_u Beh, le ballerine sportive non sono male, basta che non abbiano il fiocchetto...Lily sì, personalmente la ritengo una che se la prende xD Beh, secondo me era Prefetto e per lei è sempre stato molto importante, essendo una nata-babbana, far vedere che dopotutto non era diversa dagli altri, anzi, quindi più che senza cuore la definirei forte. (Sono davvero dalla parte di lily? °_° nd Minu)(A quanto pare... nd Remus) La scena dei camerieri!!! bellissima xD Te li vedi? Giù come i birilli!! xDD Peter è un genio, ma su questo eravamo d'accordo... Remus è attivo... COSA??? ATTIVO??? REMUS ATTIVO???? L'UNICO PUNTO IN CUI L'HO FATTO “ATTIVO” ERA QUANDO HA FATTO IL BASTARDO CON SIRI!!! xD Direi che io e te sappiamo perchè ho messo dentro il Giardino delle Delizie xD Ehmehm... spedire cosa? Non ricordo... momentaneo vuoto di memoria u_u

E anche per oggi abbiamo concluso ^^ Ci vediamo la prossima volta!!!

Piccole curiosità:

-Durante la descrizione della Nike che compare dalle scale stavo ascoltando i due primi Ending di “Nana”, mentre nella descrizione del panneggio del velo ascoltavo (neanche a farlo apposta xD) la colonna sonora di “Pirati dei Caraibi”. Ci tengo a precisare che era tutto in riproduzione casuale di WMP u_u

-Oltre va' giaci! = Ma vattene a morire! xD

-Prossima opera da immortalare (credo di aver capito, A-chan xD) Sirius in boxer con le ballerine!!!!

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Capitolo 17
*** Istinto canino ***


Ciao a tutti! Spero di non averci messo molto! Dovete avere pazienza, purtroppo sono un po' lenta ^^' Gomen nasai!!! Buona lettura!

Capitolo simbolico, io sono nata il 15 ottobre (tanti auguri a meeeee!!!)!!!
Dedico il capitolo (soprattutto la parte iniziale) ad Ashley Snape, che, credo si capisca, ha un'adorazione esorbitane proprio per lui xDDD

**********

=Capitolo quindicesimo – Istinto canino =

Dopo aver trascorso il pomeriggio per le vie di Parigi erano tutti tornati all'albergo. Non vedeva Ivan da quando si era allontanato per andare da Potter e i suoi amici, anche se in effetti non è che gliene importasse molto, era un tipo solitario, lui...
Finì di asciugarsi i capelli, poi uscì dal bagno, contemplando con sguardo critico la camera che divideva con l'albino. Non che Parigi fosse bellissima come dicevano, anche se di certo l'albergo non era brutto, ma lui preferiva le stanzette piccole, un letto, una scrivania e una libreria.
Quello era il suo ideale di stanza. Se proprio si voleva essere pignoli, una cassapanca, dove mettere i vestiti.
In quella “grande” camera non era a suo agio.
Guardò fuori dalla finestra, doveva essere tardi, probabilmente era mezzanotte. Lanciò uno sguardo alla sveglia sul comodino e la sua ipotesi venne confermata.
La serratura della porta scattò, e Ivan entrò in camera, lanciando la felpa grigia sul letto e levandosi le scarpe senza usare le mani, semplicemente contorcendo i piedi.
Severus gli lanciò uno sguardo un po' impietosito, poi tornò a guardare fuori dalla finestra.
“Beh?” chiese semplicemente.
Ivan fece spallucce e si levò anche la T-shirt e, di seguito, i pantaloni, gettando tutto sul letto e cercando nella sua borsa il pigiama.
“Ho passato la serata con loro, anche se era chiaro che non mi volevano tra i piedi. Ma Lupin ha insistito perchè restassi, e Potter non ha potuto dire di no. Abbiamo semplicemente parlato, niente di che...”
Severus tirò su con il naso, scuotendo appena la testa. Gli faceva male.
“Bene” rispose, portandosi indice e pollice della mano destra alle tempie.
“Stai male?” chiese Ivan, ma non ebbe il tempo di avvicinarsi, perchè qualcosa lo distrasse. Era un gufo, fermo su un lampione poco distante, ma Severus non sembrava averlo notato. “Severus... hai visto?”
“Certo” disse Severus sedendosi sul letto e poi sdraiandosi chiudendo gli occhi. “Ma siccome so benissimo di chi è quella lettera preferisco lasciare fuori il gufo”
“Ma quanto sei scemo...”
Severus sorrise, portandosi le braccia, incrociate, dietro la testa.
Ivan allungò una mano e aprì la finestra, facendo segno al gufo, che, non appena lo notò gli si avvicinò ed entrò nella stanza.
Volò un po' in circolo, poi, dopo aver inquadrato il Serpeverde dai capelli neri, scese verso di lui, posandoglisi sul ventre.
Severus allungò una mano, accarezzando la testa del pennuto, che chiuse appena gli occhi, godendosi le attenzioni, ma che gli ricordò che aveva qualcosa di fastidioso legato alla zampa. Gli becchettò il dito, quindi il ragazzo si decise a liberarlo del “fardello”. Il gufo tornò in aria e uscì dalla finestra, probabilmente diretto a farsi una bella scorpacciata di topi.
“Di chi è?” chiese curioso l'albino.
“Di un idiota”
Severus aprì la lettera. Riconobbe, anche se sapeva già di chi era, la scrittura sfarzosa ed obliqua e lesse con un leggero sorrisino che, pian piano, andava scomparendo, trasformandosi in una smorfia. Alla fine della lettera aveva gli angoli della bocca piegati all'ingiù, e il suo volto non era più rilassato come prima. Le guance gli si erano addirittura imporporate leggermente.
Senza pensarci stropicciò la pergamena, piegandola così come gli era stata consegnata.
Ivan ridacchiò.
“Beh?” chiese, imitando Severus.
“... ammazzo...” fu l'unica cosa che riuscì a percepire dal borbottio soffuso che proveniva dal suo compagno di stanza, mentre lo stesso faceva a pezzi la lettera, gettando poi tutto ciò che otteneva nel cestino di fianco al letto.
Non appena ebbe concluso la sua opera si infilò sotto le coperte e si girò dall'altra parte, spegnendo la luce con la bacchetta.
“Buonanotte!” disse in un tono a metà tra l'arrabbiato e l'imbarazzato.
Senza farsi notare Ivan allungò il braccio e afferrò una strisciolina di pergamena dal cestino. Curioso lesse cosa vi era scritto e arrossì leggermente anche lui. Senza pensarci due volte ributtò quella strisciolina dove l'aveva presa, infilandosi a sua volta nel letto e serrando gli occhi, nonostante una certa immagine continuasse a venirgli in mente.

La mattina dopo vennero tutti buttati giù dal letto presto dai Capiscuola, che passarono, camera per camera, bussando sulle porte a ritmo di musica e cantando a squarciagola. Era una fortuna, che l'albergo fosse stato prenotato solo per loro, altrimenti gli altri ospiti si sarebbero lamentati di sicuro.
Se la stanza dei Malandrini avesse potuto essere vista dall'alto, di sicuro sarebbe stata molto buffa, come immagine.
Remus era tutto rannicchiato in un angolo del letto, coperto fino al mento. Sirius gli stava affianco, stravaccato a gambe e braccia aperte, una gamba sotto le coperte e tutto il resto scoperto, in una magra imitazione dell'uomo vitruviano, la bocca aperta che emetteva un suono soffocato. La parte di sopra del pigiama era sollevata fino a una spanna in su dall'ombelico.
Nell'altro letto, invece, regnava sovrano James, sdraiato nella diagonale del grande letto, tutto coperto e circondato da cuscini. Per terra c'era Peter, raggomitolato sotto un lenzuolo, la testa appoggiata ad un cuscino, un sottile rivolo di bava che gli colava a lato.
“Sveglia, camera 13!” fu il grido che li fece sobbalzare, in seguito alla scarica di pugni assestata sulla povera porta.
“Guarda che se la rompi la paghi tu la porta!” gridò di rimando Sirius, molto assonnato, sobbalzando seduto e poi ributtandosi sul materasso, stringendo un cuscino come un orso di pezza.

A colazione erano tutti mezzi addormentati, tanto che perfino James, schizzinoso com'era, non fece molto caso a ciò che metteva in bocca, finché Sirius non gli passò una fetta di pane tostato imburrato e con tanto di marmellata farcito con una poco consona fetta di prosciutto. Da allora James tenne gli occhi bene aperti.
La McGranitt li informò che di lì a un quarto d'ora dovevano presentarsi nella Hall, per essere spostati, via passaporta, all'albergo in cui avrebbero alloggiato per tre giorni.
In stanza, come al solito, cominciarono la maratona per fare i bagagli e avere il tempo di disfarli agli altri. Correvano su e giù per la stanza, prendendo ognuno le proprie cose.
“E dai, Peter, che vuoi che sia, è solo una stupida valigia...”
“S-sirius... per favore, l'ho... appena... finita...!” esclamò Peter a scatti, aumentando gradualmente la voce.
“Smettila di strillare come una femminuccia!” disse James, infilando un maglione leggero nella propria valigia ed allungando un piede.
Peter inciampò e cadde disteso sul letto, subito raggiunto da Sirius.
“James! Da che parte stai?!” esclamò Sirius, contorcendosi e schiacciando Peter ancora di più.
“'irius!!! 'I... offo'i...!!!”
“Ops...”
Sirius si alzò in fretta e Peter riemerse, annaspando.
Si distese a pancia in su allargando gambe e braccia.
“Anf... mi è passata la vita davanti...”
“Esagerato... Sirius non pesa molto...”
Remus aveva commentato dal bagno, dove stava recuperando tutti i loro effetti, e, contemporaneamente sistemando il casino che si lasciavano dietro quei tre.
“E tu ne sai qualcosa, no?” chiese malizioso James, beccandosi un pugno in testa da Sirius e una spazzola, lanciata dalla porta del bagno, che lo prese proprio in fronte.
“Certo che ne so qualcosa! Tutte le volte che mi si appiccica addosso da cane!”
“Istanto canino” rispose Peter in tono saputo.
Un bel coppino (//Non so se tutti lo chiamate così, ma dalle nostre parti la sberla dietro al collo, per l'appunto il coppino, la chiamiamo così) arrivò anche a lui, che era piegato in avanti per svuotare il cassetto del comò.
“Ahia!” si lamentò.
“Istinto canino” rispose Sirius.
James e Remus risero.

Il nuovo Hotel non era male, soprattutto perchè i direttori erano due maghi italiani, molto simpatici, che parlavano inglese con un accento un po' strano, ma piacevole.
Sirius rimase incantato ad osservare la “figlia del capo”, che parlava inglese molto bene, grammaticalmente, ma che pronunciava alcune lettere tendendo sempre ad italianizzare.
I suoi occhi si fissarono inconsciamente sulla lingua di lei nella pronuncia delle aprole con la R.
“Hai visto?! Ommioddio! Rrrrrrrrr! RRRRRRR!!! Non ci riesco! Come fa?!”
James e Peter continuavano a ridere, mentre Sirius tentava di imitare la ragazza. Remus era andato a prendere le chiavi della loro nuova stanza.
Erano al terzo piano e, nonostante l'Hotel appartenesse a dei maghi, era tutto alla babbana, per non destare sospetti, quindi non disponevano di scale mobili di marmo e gli ascensori erano fuori uso.
Il mannaro corse avanti, raggiungendo la porta con un bell'ovale d'ottone con scritto “36”, infilò la chiavi nella toppa ed aprì.
La stanza era grande, divisa in due.
Nella parte direttamente davanti alla porta c'erano due letti singoli, in quella a sinistra, collegata da una porta a soffietto, c'era un letto matrimoniale. Il bagno era nella stanza a sinistra.
Senza attendere oltre Remus buttò la sua valigia in mezzo alla stanza e si lanciò su uno dei due letti singoli.
“Voglio dormire da soloooooo!!! Singolooooo!!!! Sìììììì!!!!”
Fu l'urlo che si disperse per i corridoi raggiungendo i tre Malandrini mancanti.
Una volta raggiunta la loro stanza lo trovarono che ripeteva quella cantilena a bassa voce, saltando sul letto.

**********

Bene, e direi che il capitolo c'è... ora... spero di aver esaudito i desideri di qualcuno, dedicando una buona parte di questo 15esimo capitolo a Snape e, se non l'avete notato, ho modificato tutti i Piton con Snape... un lavoraccio, fidatevi... comunque... beh, mi sono accorta che effettivamente Piton fa schifo, quindi ciao ciao! XD No, seriamente, li ho modificati e ho dedicato mezzo capitolo all' ASSASSINO DI SILENTE, che, tra l'altro, non so se avete sentito, la zia Row avrebbe dichiarato gay °_° Silente gay è un po' quello che mi sono sempre immaginata... voi no? Sono io l'unica deficiente che si sogna 'ste cose? (Sì. nd Remus)(Qualcuno ha parlato??? nd Minu)(Sì, Remus ù_ù nd Tutti)(Eh, ma che fai, stai dalla sua parte???!!! Traditore... nd Minu)

No, beh, a parte gli scherzi... ci tenevo a dire che non vi dirò cos'ha letto Ivan, per due seri motivi.
Primo motivo: è una frase e basta, quindi non aspettatevi granchè.
Secondo motivo: ho perso il foglio su cui l'avevo scritta ^^''' xDDD *attacco di risa convulse*
...
Ehm...
Secondo motivo bis (I motivi erano due, no?): Ho deciso che, su questa ff, farò una serie di One-shot, possibilmente, se riesco, leggibili anche da chi non ha seguito la ff, ma non so se sarà veramente possibile... comunque per chi l'ha letta sappia che farò delle One-shot che prendono esempio da questa ff e una di queste sarà dedicata proprio a quella lettera. E' seriamente possibile che io mi dimentichi di doverla fare, in questo caso incarico VOI di ricordarmelo xDDD

Ultima cosa ma non meno importante, anzi.
Piccolo sondaggio: non so se vi siete accorti che ho cambiato “Yaoi” con Shonen-ai e questo dovrebbe già farvi pensare... comunque... stavo seriamente pensando di mettere la ff OOC, non per scelta mia, ma perchè tutti continuate a dirmi che c'è questo o quel pg che sembra strano... quindi... siccome la ff la scrivo sì per me, ma anche per voi... volevo chiedere il vostro parere, è molto importante. Vi prego di dirmi se secondo voi devo mettere che è OOC e se per voi è sì se potete anche dirmi il perchè. Difatti se il perchè è “Peter è troppo intelligente” mi rifiuto di farlo, perchè Peter è un po' tonto, sì, ma non è affatto cretino, ma spiegherò meglio dopo...

Ok... posso, con mia grande gioia, passare ai commenti ^^

spongy: Mancanza di te? SIIII!!!! Non ti preoccupare, basta che sei tornata xD Allora. Per i complimenti ti ringrazio ^^ passiamo alla parte più seria e decisamente quella che mi fa di più demoralizzare -__-'''
La frase dell'incazzato/non incazzato è voluta, l'ho messa apposta così, per sottolineare la confusione che c'era nella testa di Sirius. La seconda frase è idem voluta, perchè in quel momento Sirius sta cercando di dire qualcosa di complicato, ma non ci riesce, quindi sbaglia i verbi, s'impappina, dice cose senza senso, insomma è sotto pressione ^^'
Riguardo ai Malandrini secondo me è vero, i soprannomi li usano tra loro, difatti non li faccio chiamare con i loro nomignoli con altre persone, anche se, facci caso, nel ricordo di Piton i quattro parlano tra loro, in mezzo ad un mucchio di gente, e si chiamano con i soprannomi. Riguardo al non spargere il nome del loro Club per Hogwarts sono d'accordo idem, ma sono convinta che il soprannome malandrini non se lo siano scelto da soli, ma che gli sia stato dato dai compagni di casa, e loro hanno deciso di adottarlo. Lo so che magari non è uguale per tutti, ma il mio pensiero è questo, non so... comunque secondo me i compagni di Casa conoscevano, chi bene, chi male, i Malandrini.
Riguardo a quello che hai detto dopo... Beh, è un commento che mi avresti potuto fare benissimo anche nel capitolo degli occhi, non lo capisco, davvero... cioè, io sto cercando di scrivere proprio quello che hai scritto tu, e, come continuo a ripetere, Sirius abbraccia Remus eccetera di solito per gioco. Questa volta hanno litigato e lui voleva fare pace, si è sentito di abbracciarlo, e l'ha fatto. Remus, da parte sua, mi sembra sia sia già reso conto di qualcosa... Comunque io sono dell'opinione che, gay o etero o che sò, quando due persone si vogliono bene, o quando anche solo una delle due ama l'altra, se si sente di abbracciarla e il desiderio è troppo forte da non fermarla, lo fa e basta. E questo è quello che ho fatto provare a Sirius. Perchè secondo me è quello che avrebbe provato, se davvero ci fosse stata una situazione del genere...
Comunque tutto ciò che hai detto è vero, ed è per questo che la mia ff ha un dato finale, non posso esprimermi come vorrei, o ti rovinerei la storia, ma sappi che le ff in cui, dopo due capitoli, da amici che erano, i due si innamorano e finiscono a letto, personalmente le trovo un po' banali, è umanamente impossibile, soprattutto se i due sono dello stesso sesso...
Poi, no, dai, non si accorgono tutti che c'è qualcosa tra i due xD Cioè, Cleo non è che se n'è proprio accorta... si è solo accorta che Sirius è diverso e che forse prova un interesse forte nei confronti di Remus. In realtà l'unico che l'ha davvero capito è Peter, perchè James per me è tonto... davvero... xD Peter... cioè, non potete dirmi che è un idiota, è vissuto per tredici anni senza essere scoperto, ha fatto uccidere due persone e incarcerarne una per qualcosa che aveva compiuto lui stesso... cioè, basta dirmi che Peter sembra troppo intelligente, io sostengo che sia acuto, per quello che vuole.
Il suggerimento che sia troppo incentrata su Sirius e Remus... xDD beh, è sempre una ff Remus/Sirius xD Nonostante tutto, sì, hai ragione, mi sono già articolata per dare spazio agli altri, grazie per avermelo fatto notare
*piccola pausa, mi fanno male le mani... =__=*
No, beh, finalmente qualcuno che mi dice che gli piace Lily! La mia Lily non piace a nessuno! Mi sa che sono l'unica deficiente che si scava i personaggi e non si basa sulle apparenze... comunque boh, probabilmente l'idea di Lily che litiga con Sirius è una conseguenza di un'altra ff che ha segnato la mia entrata fissa nel mondo dello Yaoi, e non me la leverò mai dalla mente ^^''' comunque anche qui è vero, dovrei farla battibeccare con James... *me pensa*
Critiche finite? Bene -___-'''''
Guarda, Ivan è importantissimo!!! Alla fine ù_ù Storia dell'Arte Forever e W le padelle!!! Grazie, sto facendo del mio meglio!!! Adesso lasciamo un po' di spazio agli altri... xD

Iremlhana: Tu adori la Nike??? E io???!!! *____* No, beh, ma sai, particolari ambigui... dove....??? Quelli scritti l'anno scorso nell'aula di plastiche??? E se ti dicessi che quel pezzo non l'ho scritto io? Se ti dicessi che quel pezzo l'ha scritto la Reed e io ho modificato la fine??? Eh??????? xDD
Cucina francese... me terrore... senti, era fatto apposta il fatto che non si capisse finchè quei due non sbucano fuori u_u Ehi, quella è una critica??? No perchè se lo è ti cancello il coso extragigante!!!! I Serpeverde sono furbi ù_ù E infine... se Remus fosse una vegetale non sarebbe divertente, dai... no? (Vegetale o VEGETAle? nd Remus)(Vegetale ù_ù Di VEGETAle ce n'è uno, come lui non c'è nessuno!!! nd Minu)

Amber: Sììììììììììììì!!!! Voglio vederti soffrireeeeeeeeeee!!!!! La Nike piace a tutti ^^ e anche Ivan ^^ Suggerimenti? Per esempio... *Remus tappa la bocca* mmmmh mmh mmmmmh mh mhh ù_ù *Remus stappa* ed è questo il motivo, capisci? Beh, in ogni caso... non ho potuto descrivere l'edificio perchè non l'ho mai visto e siccome farei una grande caz*ata a descrivere una cosa che ho solo letto, ho preferito evitare.... meglio no?

Ashley Snape: Benvenuta! Finalmente ce l'hai fatta! Hai visto? Te l'ho dedicato, questo chap! Come promesso, questo Snape è tutto tuo! Cioè... proprio tutto no, perchè altrimenti non pot... *Remus ritappa* mmmh mmh mh mmmh *si stacca di dosso Remus* (Dopo un po' scocci!!!! nd Minu)(Se la smetti di fare spoiler == nd Remus) Ehmehm... Comunque... grazie per il commento ^^ La prossima volta dammi un tuo parere sui personaggi o altro, mi piacciono le recensioni interessanti xD

Rangiku: Non c'era. Ho ragione io == Ti garba, eh??? Vedrai come ti garba più avanti quando... *Remus parte all'attacco ma Minu lo schiva* (Ah-ah! Fragato!!! Era un bluf!!! nd Minu)(Vaffancuore... nd Remus)

Bene, e anche oggi finito... che fatica... siccome sono le dieci e mezza e mia mamma scassa le palle perchè vuole che spengo e poi non ho ancora messo i codici... aggiorno domani, che per voi è oggi, quindi... ciao!!!!

P.S.: In arrivo regalo speciale Made in Minu! Sirius in pigiama e ballerine!!! xDD

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Capitolo 18
*** Un fiume di eventi ***


Bentornati a questo saltuario appuntamento con Dopo la luna piena...! Come al solito mi scuso, ma ho dovuto scrivere tutto il capitolo e poi sapete, il penone di verifiche prima delle vacanze... -___-''' ma non parliamo di scuola adesso! A fine capitolo una sorpresa speciale, e per farmi perdonare ho già scritto quasi tutto il prossimo capitolo! Durante le vacanze conto di postarne almeno due! Ciao a tutti, a dopo!!!

**********

=Capitolo sedicesimo – Un fiume di eventi=

“Dai, ma scusa, mi rubi tutte le coperte!”
“Non è vero, sei un bugiardo! Guarda!
“Cosa?! Bugiardo io? Ma ci vedi?!”
“Sì! Guarda! Ho i piedi viola da quanto ho freddo!”
“Ah, bene, ora oltre che rosa e luccicanti li hai pure viola!”
“Questo è un colpo basso! Moony!”
“Wormtail! Digli qualcosa!”
Remus e Peter si affacciarono nell'altra stanza a causa dei richiami lamentosi lanciati dai loro amici, che attualmente erano intenti a lottare.
Era impossibile.
Quindici minuti e ventitré secondi, dico, quindici e ventitré, che stavano lì dentro, e la stanza assomigliava già alla Bastiglia durante la Rivoluzione Francese!
“Bambini...” fu l'unico commento sconsolato di peter, raggiunto con tempismo perfetto da un cuscino lanciato da James.
“Ha ragione!” esclamò Remus, velocemente attaccato nello stesso modo da Sirius.
Remus e Peter si rifugiarono, inseguiti da altri cuscini, nell'altra parte di stanza, la loro parte di stanza, la parte sicura, la parte in ordine, la parte allagata...
“Cos'è tutta quest'acqua?!”
Remus, con i pantaloni bagnati verso il fondo, si avvicinò alla porta, zavorrato da Peter, che era caduto e tentava di rialzarsi, ingoiando acqua.
Una volta aperto la soglia che aveva il potere di condurli nel mondo esterno, scoprì di non essere l'unico con le calze zuppe, ma tutto il corridoio era allagato e gli studenti si riversavano dalle camere, alla ricerca della sorgente di tutta quell'acqua.
E quella sorgente era carina con i capelli biondi e lunghi e terribilmente spaventata.
“Oh, cavolo, cavolo, cavolo! Adesso come faccio???”
Cleo e Lily erano in piedi in fondo al corridoio, zuppe fino al midollo.
La bacchetta di Cleo sputava acqua costantemente, senza accennare a fermarsi. Cleo stessa saltellava sul posto, mentre Lily cercava di incantare la bacchetta per fermarla.
“Lily! Cleo! Che diavolo succede?!” chiese remus, avvolgendo la bacchetta nell'asciugamano che aveva tirato su prima di dirigersi verso di loro.
“Sono inciampata e la bacchetta ha battuto per terra...”
“... e ha cominciato a sputare acqua!” concluse Lily, mentre Cleo sistemava l'asciugamano, già fradicio, che gocciolava. Entrambe tremavano come pulcini.
“Posso dare una mano?”
Remus si girò e vide Ivan che avanzava verso di loro, pantaloni rialzati e piedi nudi.
“Sì, se sai come fermare questa cosa...”
Dalla stanza dei Malandrini si affacciarono i tre membri mancanti del gruppo, uno bagnato in vari punti del corpo, gli altri due arrotolati nei lenzuoli del loro letto.
“Ehi, Remus! Che succede?” urlò Sirius dall'altra parte del corridoio, notando una testa bianca.
“Ciao Evans! Vuoi venire a rotolarti nelle lenzuola in mia compagnia?” chiese James.
“Cafone...” sussurrò lei, alzando poi la voce. “ No, non vorrei disturbare te e Black!”
I due rimasero qualche istante immobili, poi si guardarono e ne vennero fuori con un 'Bleah!' ben udibile.
Ivan rise, poi prese in mano la bacchetta, spostando l'asciugamano e dirigendone la punta verso il pavimento.
Estrasse la propria e la puntò verso quella di Cleo, mormorando qualche parola.
Dopo circa tre secondi la bacchetta smise di sputare acqua e si limitò a gocciolare, come una canna da giardino.
“Bene... grazie Ivan... “ disse Remus, consegnando la bacchetta a Cleo, che sospirò sollevata. Remus presentò Ivan alle due ragazze.
Cleo, nella foga di ringraziarlo, lo abbracciò dimenticandosi di essere tutta zuppa.
“Oh! Scusami!” esclamò la Corvonero, mentre Ivan, sorridendo, faceva segno di diniego con la testa.
“non è nulla tranquilla... “ disse, levandosi la maglietta.
Con un leggero moto di fastidio udì le risate dei compagni di camera di Remus. Stupidi, idioti Grifondoro...
“Ci vediamo dopo ragazze... vieni Ivan, ti presto qualcosa... ” si offrì Remus, guardando con sguardo omicida i Malandrini sulla porta. L'albino lo seguì, accettando l'invito.
Sirius e James, per effetto combinato dell'arrivo di un invasore Serpeverde e di un malandrino incacchiato, si rifugiarono in fretta nella loro parte di stanza, Peter, ancora un po' bagnato, si sedette sul suo letto, osservando una sua ciabatta galleggiare un attimo, per poi sprofondare subito.
Remus e Ivan entrarono, proprio mentre l'urlo sconvolto di Slughorn li raggiungeva dal corridoio.
“I miei vestiti probabilmente non ti stanno, ma tu e James dovreste avere la stessa taglia... “
“Non credo che mi offrirà la maglietta volentieri...”
Remus si avvicinò al divisorio tra le due camere.
“James...”
“No!”
“Bene...” mormorò Remus strattonando a tradimento la porta ed infilandosi nella stanza di fianco.
“James, dai, una maglietta!”
“E' un Serpeverde, Remus!”
“Non è antipatico e non ci ha giocato nessun brutto tiro! E' solo una maglietta! Sirius!”
Remus guardò Sirius, in cerca di sostegno. Sirius lo guardò indeciso se ridere per l'idea di aiutare una Serpe o dargli ragione per il semplice piacere di far incavolare James.
“Remus... è una serpe...”
“Bigotti...” sussurrò remus.
James e Sirius si guardarono, poi sospirarono.
“E va bene, gliela presto, ma promettimi che te la farai ridare...”
“Certo che te la ridà!”
esclamò Remus sorridendo e afferrando una maglietta, che gli era stata allungata da James. Guardò per un attimo al maglietta, poi guardò Sirius, aspettando un gesto che non venne.
“Tu sai che gli starà grande, vero?” chiese a James.
“Sì, certo” rispose lui, gettandosi di schiena sul letto, mentre Remus usciva, richiudendo la porta dietro di lui.
“Ivan? Eccola, prego, cambiati...”
“Grazie” Ivan sorrise, prendendo la maglietta e infilandosela. Gli stava un po' larga di spalle.
“Immagino che Severus mi cerchi... forse è meglio che vada...” disse poi, arrossendo appena ed andandosene.
Remus cominciò ad assorbire l'acqua con la bacchetta, aiutato da Peter, che era rimasto immobile tutto il tempo.
Nell'altra stanza James e Sirius parlavano...
“Se diventa troppo amico di quella serpe siamo messi male...”
“Sì, ma anche tu, prestargli la maglietta... quando te la ridarà dovrai metterla in ammollo nell'alcol!” disse Sirius ridendo.
“No, non mi interessa...” rispose James guardandosi le mani.
“No?” chiese sorpreso Sirius.
“Ah? No, no... non mi importa... tanto la maglietta era tua...”
“...”
Sirius rimase immobile valutando il danno prodotto.
“JAMES POTTER IO TI UCCIDO!!!”
'L'ha capito solo ora?' pensò Remus, che aveva riconosicuto la T-shirt non appena l'aveva vista.
Si mise a ridere sonoramente, imitato da Peter.

Severus uscì dalla camera, guardando il corridoio, scrutandolo in lungo e in largo.
“Dov'è quell'imbecille..?” si chiese infuriato ad alta voce, dando un calcio alla porta.
“Severus?”
Ivan arrivò tranquillo verso il compagno, di corsa.
Severus lo guardò, poi ringhiò appena, borbottando.
“Colt, che fine avevi fatto? Avevi detto dieci minuti, ci hai messo tre quarti d'ora!” strepitò sottovoce.
“Ebbè? Dai, non sono un bambino...”
“Mi hai fatto preoccupare...” sussurrò rientrando.
Ivan sorrise e si avviò verso mla porta.
Quando ebbe messo un piede dentro, Severus parlò ancora.
“E comunque quella maglietta fa schifo...”
Ivan sorrise e chiuse la porta dietro di sé.

**********

Passo subito alle recensioni e gli avvisi a dopo xDD

Amber: Ehm... come al solito mi trovo impreparata... quale scena Peter-remus-non.so.chi.forse.me...? Aspetta... Ah! Ho capito! L'avevo rimossa... No, ok, sì, divertente xDD remus adora i letti singoli, perchè è stato traumatizzato dall'esperienza che ha avuto con me ù_ù Ah, tesoro bello, non contare nei capitoli, ho detto che lo scriverò nella One-shot di chi è quella lettera, anche se tu dovresti capirlo, conoscendomi xDD non è detto però, che non accenni qualcosina nei capitoli avvenire... stai attenta amore bello sisi!

Ashley Snape: Eh, ma che bella recensione lunga! Sì, sono superbrava sì! Ivan deve piacere, perchè alla fine lo vorrete tutti prendere a calci nel sedere! XD Sì, beh, fondo, oddio, credo che alla fine anche lui si annoi un po' a sentirsi sempre dire da Severus di mettere in ordine, di non toccare le sue cose e non fare questo e non fare quello... soggetto misterioso... mah xD Allora, Lily sta bene solo con James, perchè sinceramente non so se c'è al mondo un'altro essere in grado di sopportarla... ma lo sai chi ci vedo bene per fare Lily? Io me la immagino come Kristen dunst, la Mary Jane di Spider Man... no? Argh, accidenti... questa sì che è una bella domanda... preferisco Draco, Remus o Sirius? Mmmmh... NOOOOOOOO NON POSSO DARE UNA RISPOSTAAAAAAAAAA!!!!! Però per una questione di correttezza nei confronti delle Sirius/Remus e perchè remus è già il mio confidente/ragazzo/coscienza di riserva direi che scelgo draco, tanto harry si arrangia con un solitario e via, nO? Bene, tutti d'accordo! Perfetto... Quando la finisci la ff For You??? Mh? Me vuole!!!

Rangiku: Il titolo deve nascondere strani doppisensi! E poi vuoi mettere, remus da solo senza Sirius tra i piedi??? Cioè, il paradiso!!! Dai!!! xDD

Ashley Snape: Eh, ma di nuovo??? xDD No, vaffancuore lo dicono i Fichi d'india! L'abbiamo preso da loro xDDD

myraagai: Non potevo non farli venire in Itali! Anche se per fare una cosa come si deve dovrei scrivere tipo una ff lunga 200 capitoli... mi sento un'eretica a descrivere solo certe opere... quanto amo l'arte non lo so dire, fatto sta che è un po' una cosa schifosa non farli visitare certe opere e certi monumenti, ma non potevo fare altro, non sarei rimasta nei canoni ^^'

Ok, ora che ho finito le recensioni...

Non c'è stato nessuno di voi che mi ha dato un parere sulla domanda “Devo mettere OOC questa ff o no?” E quindi io non cambio... se mi volete dare un parere scrivetemelo nelle recensioni, e io provvederò, ok? Poi... non mi viene in mente altro... quindi passo direttamente all'immagine regalo appositamente per Amber! Ma anche per tutti voi!!!

http://img90.imageshack.us/img90/8469/03gk0.jpg

Ciao alla prossima!!!

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Capitolo 19
*** L'Umanità della gente ***


Bentornati gente, al consueto appuntamento saltuario con questa storiucola di poco conto. Immagino che tutti ormai siate armati di settimi libri e che siate già ad un buon punto della lettura, se non addirittura il libro è già stato divorato dalla vostra voglia di sapere. Per me è stata un'enorme felicità e allo stesso tempo una grande tortura leggere ogni singola pagina di questo volume. Sapevo che sarebbe stato l'ultimo, sapevo che dopo non ce ne sarebbero più stati. Sapevo che il consueto desiderio di sapere e la domanda che ormai mi accompagnava da nove anni (Cosa succederà a Harry?) sarebbe stata dotata di una risposta, e così è stato. Diversamente dal solito, questo libro l'ho finito in tre giorni invece che uno. Sarà stato il mio inconscio a farmi rallentare nella lettura, non lo so, ma so che di sicuro non volevo che finisse. Volevo leggerlo per sempre, volevo che continuasse. E mi ha fatto stare male, questo libro, dal primo capitolo all'ultimo, ma soprattutto perchè mi sono stati portati via due dei miei personaggi preferiti, uno dei quali è il personaggio a cui mi sono affezionata di più. Nemmeno quando è morto Sirius ho provato una sensazione simile, ho avuto una reazione orribile, leggendo il suo nome nell'elenco dei morti, subito dopo il nome di uno dei personaggi che ho amato e in cui mi sono ritrovata... so che può sembrare stupido, ma Harry Potter ha davvero significato molto per me, certe persone ridono quando la gente piange per la morte di qualcuno nei libri, io no. Io ho pianto, dal primo morto all'ultimo, e mi sono sentita come se fossi stata io Harry, come se avessi perso io quegli amici che non avrei più rivisto. Ecco perchè io amo profondamente J.K.Rowling, perchè mi ha dato qualcosa che non saprò mai descrivere, ma allo stesso tempo la odio, perchè mi ha tolto proprio i personaggi in cui mi sono rivista un po', e quindi è come se mi avesse uccisa... ora vi lascio alla ff, e chiedo scusa per lo sfogo, prometto che in fondo sarò più breve ^^ grazie zia Rowling, e grazie Harry, per avermi accompagnata da quando avevo otto anni fino all'adolescenza e poi nell'età adulta, perchè quest'anno compio 18 anni e ancora non mi stancherò di rileggere le tue avventure, e stai pur certo che le leggerò ai miei figli e che loro ti ameranno come ti ho amato e come ti amo io.

**********

=Capitolo diciassettesimo – L'umanità della gente=

“Sai cos'è la cosa bella, Peter?” chiese Remus buttandosi sul letto.
“Cosa, Remus?” chiese a sua volta Peter, appendendo l'ultima maglietta.
“Che dormirò qui, da solo, per tre magnifici lunghi giorni... tranquillo... rilassato... letto spazioso!” Remus si rigirò, ridendo assieme a Peter.
La porta a soffietto si aprì e spuntarono James e Sirius uno dopo l'altro, con l'aria falsamente irritata.
“Beh? Qui si ride?” chiese James.
“Evidentemente...” rispose Sirius osservando con un sopracciglio alzato Remus che continuava a rotolarsi tra le coperte, e Peter che si rintanava sotto le proprie, entrambi squassati dalle risate.
“No, no ma... bene... loro si divertono, e noi, invece, siamo segregati a fare marito e moglie sul letto matrimoniale... andiamo, moglie, tiriamo le lenzuola...” fece James, rientrando, naso all'aria.
“Ehi, perchè la moglie sono io?!”
“Perchè mi sai di passivo!”
“Cosa?! Ti faccio vedere io! La moglie ti sodomizza!”
“Che schifo!”
La porta si richiuse, e Remus e Peter esplosero in un'ultima risata, prima che un debole bussare li interrompesse.
I loro sguardi andarono alla parete di fronte a quella dov'erano appena spariti Sirius e James, e Peter aprì la porta di legno che dava accesso al corridoio. Era Lily.
“Ciao, Peter... ciao, Remus” disse, sbirciando nella stanza e sorridendo timida al biondo. “Ha detto il professor Slughorn di avvisare che tra mezz'ora dobbiamo trovarci in sala da pranzo... a proposito, mi dispiace tanto per l'acqua...”
“Figurati, grazie dell'avviso!” rispose Peter sorridendo.
“Stai sotto tu!”
“No, stai sotto tu!”
“Io sotto non ci sto, dopo non mi posso più sedere!”
Le voci soffocate di James e Sirius li raggiunsero dall'altra stanza.
Lily arrossì appena.
“Ehm... dimmi che stanno giocando a nascondino...” supplicò arrossendo ancora.
“Oh... ehm... sì, suppongo che giochino a qualcosa del genere..” si affrettò ad assicurare Remus.
Prese poi la spilla da Prefetto facendo per appuntarla alla maglietta, come Lily, e sia affrettò a cambiare argomento.
“Vuoi una mano ad avvisare?”
“No, grazie, posso fare tranquillamente io, non ti preoccupare...” rispose la rossa, afferrando la maniglia della porta, salutando con un arrivederci e scappando via.
“Immagino voglia sdebitarsi per l'aiuto che le hai dato” disse Peter.
“Io non ho fatto niente, ha fatto tutto Ivan... Lily si comporta così perchè domenica...”
“Remus! Remus! Mi violenta!”
Sirius uscì di corsa dalla camera che divideva con James, rincorso da quest'ultimo, urlando e nascondendosi dietro al povero prefetto, che non potè far altro che sospirare e convincere James a non violentare il povero cane che stava alle sue spalle.

Il pomeriggio si recarono ai Musei Vaticani. Durante il percorso prestabilito ebbero modo di vedere polte opere architettoniche, statue, affreschi e soffitti dipinti, e tanto altro ancora.
Il Laocoonte era esposto in una piccola piazza (che sarebbe meglio chiamare cortile) detta 'della Fontana' perchè al centro vi era una fontana, anche se non proprio pulita... sulla superficie galleggiavano foglie mezzo morte, sul fondo invece luccicavano monetine.
“Come potete vedere, questa statua meravigliosa rappresenta, appunto, il laocoonte, che è quello al centro, e i suoi due figli. Il Laocoonte era il sacerdote Troiano che aveva avvisato Troia di non cadere nel tranello di Ulisse accettando il cavallo di legno che i Greci avevano donato loro, ma i serpenti di Atena, che stava dalla parte della Grecia, uscirono dall'acqua e uccisero lui e i suoi due figli.”
La Professoressa McGranitt aspettò che il gruppo di Babbani che li aveva seguiti se ne andasse e quindi si mise a raccontare la vera storia della statua.
“In realtà questi tre poveri uomini altri non sono che Agesandro, Athanadoro e Polidoro. Questi tre nomi per voi non significheranno nulla, ma ai tempi erano piuttosto famosi, nel loro paese, erano tre fratelli di grande fama, esperti in trucchi e scherzi magici.”
Sirius diede di gomito a James, che si girò verso di lui.
“Ehi, Prongs, guardami, sono un grande mago greco!” sussurrò Sirius assumendo una posa che considerava pensante e filosofica.
James ridacchiò, forse un po' troppo forte.
“Signor Black, non vorrà sorprenderci con un'altra esibizione della sua stupidità, vero? Mi sembra che andare in giro per l'albergo in mutande sia bastato a tutti.” disse la McGranitt, allungando il collo per vederlo meglio, dato che era in fondo.
Subito Sirius si 'afflosciò e torno ad essere un agnellino, anche se un po' rabbuiato dal ricordo dei boxer.
“Bene, se il filosofo ce lo permette, andremo avanti... dicevo... Agesandro, Athanadoro e Polidoro. Questi tre maghi nella comprensione Babbana dell'opera sono conosciuti come i tre scultori, in realtà non sono altri che loro.” e indicò la statua.
Alcuni studenti parvero non capire.
“Vedete, non si sa perchè e non si sa quando di preciso, ma quei due ragazzi e l'uomo più anziano sono veramente Agesandro, Athanadoro e Polidoro, trasfigurati, dai due serpenti incantati, in pietra.
Ovviamente i Ricercatori del reparto Ricerca Manufatti Magici Antichi hanno provato a tornare indietro con delle Giratempo, per scoprire l'anno di morte, ma purtroppo non sono riusciti ad identificare nemmeno un intervallo di tempo in cui inserire la data, e quindi non è possibile scoprire quando questi tre uomini sono stati strappati alla vita.
Nemmeno i Babbani, con i loro metodi di ricerca, sono riusciti ad identificare bene la data, che è ancora vacante e dubbiosa, forse perchè inizialmente pensavano che fosse un falso.
“Ora, non voglio domande stupide su cosa stavano facendo mentre sono stati uccisi, non lo so e non credo che dovreste saperlo, anche se suppongo che stessero semplicemente facendo un bagno...”
la Professoressa arrossì appena, alludendo alle nudità dei tre uomini. Il solito gruppetto di ridanciane Tassorosso si fece sentire, e Slughorn alzò gli occhi al cielo, spiegando per l'ennesima volta il motivo della nudità delle statue greche, anche se in quel caso la risposta non poteva essere valida.
“Wow, non lo sapevo!” esclamò Remus. “Cioè, tutta quella roba sui tre tizi che erano stati trasformati e della nudità maschile sì, ma tutto il resto no!”
“A dire il vero nemmeno io. Pensa, se la tocchi stai toccando davvero una persona trasformata in pietra...” fu la risposta di Ivan, i cui occhi si illuminarono.
Peter rabbrividì.
“Oddio, non potrei mai toccarla!” squittì.
Ivan rise, e Remus lo guardò. Era proprio un Serpeverde.
Il suo pensiero a quanto pare si riflesse sul suo volto, perchè sia Ivan che Sirius cambiarono espressione. Ivan tossì appena,leggermente imbarazzato, Sirius lo guardò con le sopracciglia corrugate.
“Ehm... dai scherzavo, Peter...” l'albino decise di dedicarsi a quella piattola petulante, tanto per non farselo antipatico.
James, che era occupato a far rabbrividire Peter ancora di più, lo guardò male e si fece da parte, deciso a non avere niente a che fare con il Serpeverde.
“Remus... io non lo sopporto!” fu il commento deciso di Sirius, che si mosse, per far capire agli altri che si stavano spostando.
Avrebbero continuato il tour, attraversando le Stanze Vaticane, raggiungendo prima la 'Scuola di Atene' di Raffaello, e infine la famosissima Cappella Sistina, con la volta e la parete affrescati da Michelangelo e le pareti da altri stupefacenti racconti dell'Antico testamento, opera del Perugino, di Botticelli, del Ghirlandaio, di Rosselli. Ovviamente nessuno degnava mai di un'occhiata le opere lì rappresentate, perchè troppo assorti nel guardare due opere famose di cui non conoscevano nemmeno il significato, la tecnica e talvolta addirittura i personaggi.
Tutti si mossero, anche se Remus e Sirius erano un po' più avanti degli altri.
“Ah, Padfoot smettila...” non era mai un buon segno, quando Remus lo chiamava 'Padfoot', anche quando non era trasformato in cane, o 'Sirius Black'. Voleva dire che faceva appello alla sua interiorità, e, dannazione, era l'unico che ci riuscisse veramente bene! Anche se di solito, quando lo chiamava per nome e cognome, voleva dire che era molto arrabbiato...
“Ma... Moony... torna in te! Non vedi! Stiamo facendo amicizia con una serpe... stai facendo amicizia con una serpe! Una serpe che sta in camera con Snivellus! Ma ti pare?! Torna in te, vecchia palla di pelo...”
“Senti, Sirius Black, non hai il diritto di decidere con chi faccio amicizia io!” esclamò remus, fermandosi a guardarlo e, nello stesso tempo, girandosi per raggiungere gli altri, rimasti indietro.
Eravamo già arrivati a Sirius Black? Così in fretta?! Di solito ci voleva un po'!
“Remus!” Sirius allungò una mano in fretta e l'afferrò per la spalla, ripetendo il suo nome. “Remus, Remus, Remus! Remus!”
“Ora che ho scoperto il mio nome sarò una vecchia palla di pelo felice...”
“Remus! Lo so, cosa credi?! Questo è solo il consiglio di un amico preoccupato...” disse Sirius, ignorando la battutina sarcastica dell'altro.
“Oh, Sirius, non ho più undici anni, non sono più solo, non ho più bisogno di protezione e so perfettamente trovare il bagno da solo al buio, quindi la notte nessuno mi ci deve accompagnare.” rispose Remus, sorridendo suo malgrado.
“Remus John Lupin, non hai il diritto di dirmi che non ti devo proteggere e/o accompagnarti al bagno la notte! Tu sei un povero ragazzo che necessita una costante vigilanza, altrimenti la nostra serpe pallida e la nostra amica rossa potrebbero abusare di te mentre torni indietro, al buio, ignaro di cosa ti aspetta! Non so se mi spiego...” scherzò Sirius, passando un braccio attorno alle spalle del Prefetto.
Remus, in tutta risposta, rise, e gli tirò piano un pugno in pancia.
“Beh, almeno a me qualcuno mi fila!” rispose pungente il biondino, guardandolo fisso e sorridendo misterioso, mentre gli altri tre li raggiungevano.

“Per domani niente compiti, ma studiate bene gli ingredienti della pozione che abbiamo fatto oggi, perchè proverete a rifarla senza istruzioni! E adesso andate a Erbologia... signorina Black! Potrebbe venire un attimo?”
Il Professore rimase accanto alla porta, per tenerla aperta mentre gli studenti uscivano chiacchierando.
Tutti tranne una.
Il Prefetto di Serpeverde, con i lunghi capelli biondi e mossi che nascondevano la borsa, stava radunando le sue cose con calma. Quando ebbe finito si avvicinò alla cattedra e attese che tutti gli studenti fossero usciti.
Quando Lucius chiuse la porta si avvicinò a lei, allungando una mano verso il suo mento.
Narcissa non distolse lo sguardo dai suoi occhi color fumo, che però avevano un qualche tocco strano e gentile, e non le facevano paura.
“Narcissa... Cissy... come stai piccolina?”
“Non chiamatemi piccola... sono un Prefetto, signore
“Oh, lo so...” disse sorridendo Lucius, allontanando la mano dal volto di Narcissa e dandole le spalle. “Che cosa hai deciso di fare a proposito del nostro matrimonio?”
“Non capisco a cosa vi riferite, professore, io non sono fidanzata”
Lucius provò una fitta d'irritazione per la sua ostinazione, ma tornò a guardarla, seduto sulla cattedra. Era davvero carina, sembrava una bambola, ma era piccola... troppo piccola... come avevano potuto, i loro genitori, fidanzarli con una così spiacevole differenza d'età? Certo era che erano stati fidanzati quando ancora lei era poco più che una neonata e lui appena un bambino. Sarebbe stato più opportuno che si fidanzassero con qualcun altro... anche se in realtà le decisioni familiari per lui erano di poco valore, e su questo poteva dire di essere in accordo con la ragazza che gli stava di fronte e che si rifiutava di sposarlo.
“Professore, posso andare? Farò tardi ad Erbologia...”
La voce di Narcissa, o meglio, le sottili labbra rosee che lei mosse, lo risvegliarono dalla sua trance.
“Mh? Sì... sì, certo, vai... ma non dimenticarti che io e te siamo legati, indipendentemente dalla nostra volontà... che ci piaccia o no...”
Lo sguardo che si scambiarono poi fu come un cenno di comprensione, lui la guardò con semplicità e lei capì che anche lui avrebbe preferito sposare una persona che amava, piuttosto che una ragazza imposta da altri.
“Lo so, Lucius...”
Narcissa uscì, e solo dopo pochi minuti il Supplente di Pozioni realizzò che lei aveva finalmente acconsentito a dargli del tu e a chiamarlo per nome.
Felice per quel cambiamento inaspettato, ripulì la lavagna e a accolse l'ondata di primini che attendevano impazienti di poter entrare.

**********

Oh, cielo, credo che questa volta il capitolo sia lungo... vabbè... passo direttamente alle recensioni, siccome sono stata lunga, prima, ma magari alla fine, per chi ha letto tutto il libro, aggiungo qualche commento, mi piacerebbe discutere con voi ^^

Ashley Snape: Grazie per i complimenti, non posso aggiungere molto, in questa risposta, perchè mi hai fatto solo quelli xD Comunque spero che tu continui a leggere la mia ff, spero che non ti stanchi di leggere le strampalate avventure che compiono questi impavidi Marauders! (Ehi, Marauders è fico, perchè non ci hai lasciato il vero nome?! Nd James)(Perchè forse qualcuno non lo sapeva... nd Minu)(Ma non è giusto! Nd James)(Taci! Dov'è remus?! Nd Minu)(Ha raggiunto Sirius poso fa... nd James)(Non dirmi così +_+ nd Minu)

nebiun: Sono felice che tu sia contenta di come si presentano ora i capitoli, spero che non ti diano fastidio i pochi commenti che ho aggiunto in questo chap, ma non trovavo un inizio soddisfacente e mi sono messa a scribacchiare quello, e alla fine mi è piaciuto e l'ho lasciato xD

cri86lea: Ciao nuova lettrice! Perchè Sirius e Remus capiscano bene cosa provano ci vuole ancora un po', ma come vedi la mia forza di volontà è stata già messa alla prova e li ho fatti cascare in una scena che in effetti è molto poco etero, perchè in effetti loro pensano ancora di esserlo ù_ù ma la mia mente perfida è in agguato! Spero che resterai con me e che leggerai anche il resto, se avrai tempo e voglia, magari lasciando un commento ogni tanto, giusto per farmi piacere xD

Ok... e adesso...

PER CHI NON AVESSE ANCORA CONCLUSO LA LETTURA DI HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: SCONSIGLIO DI CONTINUARE A LEGGERE! LE PARTI IN GRASSETTO CONTENGONO SPOILER RIGUARDANTI IL LIBRO E NON ASSICURO DI PARLARE IN ORDINE DI CAPITOLI, QUINDI POTREI INVOLONTARIAMENTE RIVELARE PARTE DEL FINALE PENTRE STO PARLANDO D'ALTRO PERCHE' MI CONOSCO E SO CHE LO FAREI...

Allora... cominciamo con un bel commento felice...
Remuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuus!!!!!!! Il mio Remus!!!! Morto!!! No!!!! Ti odio Rowla! Crepa! Muori! Brucia!!! Ti strappo tutti i capelli!!!! ç_________ç
Vi giuro, mi ha distrutto leggere il nome di Remus, ma... Fred... il mio preferito tra i Weasley, il più... cioè... Fred! Era il massimo! Non poteva morire Percy???
Devo ammettere che però è stato davvero un grande, non me lo sarei mai aspettato da lui... un applauso a Percy, anche se poteva sacrificarsi per il suo fratello adorato... oddio Fred... come farà George senza lui...? Io me le sono chieste certe cose, insomma... come farà? George era sconvolto quando ha visto il corpo di Fred! Cioè, io ho pianto davvero. Quando è morto Dobby, quando è morto Fred, quando ho letto che Remus era morto... Remus... appena diventato padre... e Tonks... insomma... povero Teddy...
Passiamo ad un altro argomento... la ragazza con cui si baciava Teddy, come si chiama... Victoire. E' la figlia di Bill è Fleur, vero? No, perchè credo sia loro figlia, insomma, se Lily dice che farebbe parte della famiglia dev'essere per forza figlia loro...
Un'altra cosa... ma che concezione di nomi ha la Rowling??? Albus Severus, James Sirius e Lily Luna. Perchè Luna? Luna non è morta! A proposito, io ho l'albero delle famiglie Weasley, Malfoy, Potter e anche di Luna, ma non so chi sia Ralf, o almeno... non ho presente... chi è questo Ralf, secondo voi? Perchè l'albero, direttamente scritto dalla zia, dice che Luna si è sposata con questo Ralf, hanno due figli, Lorcan e Lysander, ma questo Ralf io non l'ho presente... ed è strano, perchè di solito mi ricordo tutti i nomi... poi dice che Draco si è sposato con Asteria Greengrass. Beh, sempre meglio di Pansy, anche se in realtà speravo che si mettesse con harry, ma quel deficiente s'è sposato la Piattola... bah... comunque... si sposa la Greengrass e hanno solo un figlio, Scorpius Hyperion... anche qui la Rowling mi decade... tra Scorpius Hyperion, Albus Severus e James Sirius non so qual è peggio... ma ovviamente anche Ron e Hermione ci mettono del loro! Anche se si limitano ad un nome solo come vanno a chiamare l'unico maschio? Hugo! Ovviamente! Come ti chiami bel bambino? Hugo! Suona male! Rose fa molto Titanic, ma almeno è un nome decente... E Ginny? “Al, dai un bacio a Neville” “Ma mamma non posso baciare il professore!” No che non puoi, pezzo d'idiota!!! Anzi, scema la madre! Ginevra, vuoi che i tuoi figli crescano gay??? Insomma, hai il marito gay, non ti basta? Basta notare la scena in cui... mmmh vediamo... sesto libro, Harry e Draco soli in uno scompartimento, Harry intrappolato e Draco trionfante.
Settimo libro, Malfoy Manor. “E' lui Harry Potter?” “No, sono momentaneamente cieco e non riconosco quell'odiosa testa di cazzo che mi ha spaccato l'anima per sei anni tutti”. Stesso luogo, poco dopo, a chi ruba la bacchetta Harry? A Draco. E la bacchetta? Si sottomette... bella piccolina, allora è vero che Draco è passivo! Ma torniamo ad Hogwarts! Siamo nella stanza delle necessità, ormai non abbiamo più pudore! A parte il fatto che Draco rischia la vita per salvare Goyle, e questo mi piace molto ù_ù Ma torniamo al nulla-pudore-no-limits!

/E li scorse: Malfoy con le braccia attorno a Goyle svenuto, (e già andiamo male...) [...] Si abbassò. Malfoy lo vide arrivare e alzò un braccio, ma appena lo afferrò Harry capì che era inutile: Goyle era troppo pesante e la mano di Malfoy, madida di sudore, gli scivolò subito dalla presa.../ [pag 582 HP-DH]

Cioè, adesso non vige più la regola del 'prendi-un-altro-uomo-afferrandogli-il-polso-lui-afferrerà-il-tuo-e-avrete-una-presa-più-sicura-nonché-assolutamente-etero'? Poi... Ron e Hermione si caricano Goyle, e Draco sale sulla scopa di Harry... eheheh...

/[...] mentre Malfoy si arrampicava dietro Harry.
“La porta, vai alla porta, la porta!” urlò Malfoy nell'orecchio di Harry, che accelerò [...]/ [pag 583 HP-DH]

Eh, sì, perchè sapere che Draco gli è così vicino di certo gli da una spinta in più!

/Malfoy strillava e si teneva così stretto da farli male./ [pag 583 HP-DH]

E qui, in tutta la drammaticità dell'azione, in tutto lo spavento che mi ero presa, mi è scoppiata una risata, ma una risata che non so nemmeno se sono riuscita a non farmi sentire dai miei che dormivano già! Cioè, dai!!! Rowling!!! Malfoy stilla e si tiene stretto a Harry, e a Harry fa male... detto così E' EQUIVOCOOO!!! Ma non è finita!!! Il bastardello!!! (che è uno dei miei personaggi preferiti) Questa è proprio... cioè... questa va scritta tutta!

/”Sono Draco Malfoy, Draco, sono uno dei vostri!”
Draco era sul pianerottolo e stava supplicando un altro Mangiamorte mascherato. Passando, Harry schiantò il Mangiamorte: Malfoy si voltò con un sorriso verso il suo salvatore e...

(Ovviamente alla scena così alla 'mio Eroe!!!' va aggiunto quel tocco di nonsochè che però 'stavolta avrei risparmiato!!!)

...e Ron gli sferrò un pugno da sotto il Mantello. Malfoy cadde all'indietro sopra il mangiamorte, la bocca sanguinante, stupefatto.
“E' la seconda volta che ti salviamo la vita stanotte, bastardo doppiogiochista!” urlò Ron./ [pag 593 HP-DH]

Cioè, Draco ti amo, ma 'sta volta a Ron va un applauso, è stato un mito!!! E vorrei sottolineare che Harry, Ron e Hermione erano sotto il mantello xD
E infine Draco saluta bruscamente le allegre famigliole al Binario, che tenero! Impacciato! Sono diventati amici! Secondo me Harry l'ha anche invitato al matrimonio sisi!
Chiudo con una spettacolare scena che mi ha fatto schiantare per venti minuti buoni:

/”[...] non posso farlo, Harry!”
Arretrò, trascinando la spada al suo fianco, e scosse il capo.
“Sì che puoi” insistè Harry. “Puoi! Hai preso la spada, so che devi essere tu a usarla. Per favore, fallo fuori, Ron”.
Sentir pronunciare il suo nome funzionò come un eccitante./ [pag 346-347 HP-DH]

E con questo mi ritiro dietro le quinte... xD

Bene, gente, il mio sclero/sfogo è finito! Vi prego di venire a leggerlo, quando avrete finito il libro xD Ciao a presto!!! Attendo fremente le recensioni!!!

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Capitolo 20
*** La sorpresa di Remus ***


Ciao a tutti! Sono felice di vedere la mia storia finire tra i Preferiti di così tante persone sono molto felice! E sono contenta anche di vedere che c'è tanta gente nuova che la legge! A fine capitolo i commenti, mi scuso se posto così di rado, ma sta diventando un po' un problema scrivere ecc, tra scuola e compiti e studio, insomma, devo dosare il tempo libero ^^''' E in più non sono facili da inventare questi capitoli, la mia mente già produce virgola per virgola l'ultimo capitolo!

**********

=Capitolo diciottesimo – La sorpresa di Remus=

Bellatrix si mangiava le unghie. Non era propriamente un buon segno, perchè poi diventava isterica e si lamentava del proprio vizio.
Severus lo sapeva bene.
“Bella, lo stai facendo...” disse, senza alzare il viso dal libro che stava leggendo.
“Nh?” Bellatrix fece un verso, con ancora l'indice in bocca.
“Ti stai mangiando le unghie...” disse Severus, questa volta alzando gli occhi e guardandole la mano.
Anche lei se la guardò e la scostò in fretta con un “Ah...” secco. Era incredibile, lei non se ne accorgeva, ma tutto intorno si estendeva un fastidioso rumorino di sottofondo e il giovane Serpeverde odiava i rumori di sottofondo...
Per compensare il passatempo che la rendeva nervosa, la giovane Black cominciò a passeggiare avanti e indietro, in tondo, di sbieco, fermandosi ogni tanto a lisciare una piega sul letto o a raccogliere oggetti che potevano benissimo essere lasciati in balia di loro stessi.
Severus chiuse il libro con un gesto secco.
“Ok, Bella, cosa vuoi?” chiese con un cenno d'irritazione nella voce.
“Sono solo preoccupata d'accordo?” esclamò lei, fermandosi definitivamente e incrociando le braccia.
“E di cosa?! Sono stupidi Grifondoro, coraggiosi, leali e bla bla bla... non gli farebbero niente... “ sbuffò Snape, ora veramente irritato.
“Oh, Pettigrew è troppo smidollato anche solo per parlargli... e Lupin è troppo fiducioso verso gli altri, per fargli del male... ma Potter e quel disgraziato di mio cugino sono abbastanza bastardi da giocargli qualche brutto tiro! Sirius è pur sempre un Black, e noi Black siamo stronzi!”
“Come se non me ne fossi accorto...”
“Scusa?!”
“No, niente...! Alludevo a Black... Black il Grifondoro...”
“Meno male...” Bellatrix sputò quelle parole nella direzione del compagno di casa, guardandolo male, per poi voltarsi e dargli le spalle.
“Perchè... cioè lui è così...” riprese dopo un po'.
“Non è piccolo, Bella, ha la mia età, e noi abbiamo appena un anno in meno di voi!”
“E' pur sempre più piccolo di me!” disse lei stizzita.
“Se fossi io al suo posto non saresti così apprensiva, fidati... a proposito... voi cosa centrate? Cosa ve ne frega se Ivan diventa amico o no di quei quattro? Arroganti e presuntuosi Grifondoro? Io il mio motivo ce l'ho, ma voi cosa volete da loro?”
Bellatrix si girò, rivelando il suo bel volto leggermente pensieroso.
“Immagino che Rodolphus voglia semplicemente che loro si fidino di Ivan e che poi lui li pianti in asso, così capiranno cosa vuol dire tentare di fare amicizia con un Serpeverde... oppure riempire la nostra Sala Comune di uova Rospi Pruriginosi... ho ancora le bolle sotto il ginocchio, se n'è schiusa una proprio dentro al mio letto la sera stessa, maledetti...” si lamentò lei.
Il ricordo di quei rospi che invadevano la sua camera era ancora troppo vivo, e lei non riuscì a reprimere un brivido di disgusto.
Severus si lasciò andare ad un sorriso tirato, anche se perfino a lui tornarono in mente quei viscidi anfibi, che lui, molto gentilmente, aveva imbottigliato e rimandato al mittente. Ovviamente solo qualche esemplare, primo perchè erano troppi per imbottigliarli tutti, secondo perchè qualcuno se l'era tenuto per i suoi esperimenti. Chissà se Potter teneva il vaso con i due rospi in salamoia sopra al comodino...
Il Serpeverde tornò al suo libro, e Bellatrix si sedette di nuovo, mettendosi in bocca il mignolo.
Passarono circa cinque minuti.
“Bella...”
“Nh?”
“Lo stai rifacendo...”

“Avanti, provaci almeno, non posso farlo sempre io!”
“Ma non posso! Cioè, sarebbe troppo strano, cosa penseranno?”
“E tu lascia che pensino! Non è necessario che tu abbia l'approvazione di mezza Hogwarts per avere un rapporto...”
“Sì, è ovvio! Lo so grazie... ma non è... è che io... non mi sento pronto per chiederglielo di persona, cioè... dopotutto è a te che dovrebbe interessare...”
“Ma che pronto e pronto! Sono di fretta, vai, avanti!”
Remus spinse Sirius 'tra le fauci del lupo'. E Sirius che pensava di esserci appena uscito!
Vide Remus correre via, si girò e inquadrò la persona esatta.
Camminò fino al tavolo dove mangiavano il 6^ e il 7^ anno di Serpeverde e si diresse deciso fino all'albino, seduto al fianco di Snivellus.
Alcuni alunni si girarono nella suia direzione e i Serpeverde ghignarono.
'Maledetto Moony... lo sapevo... ma non poteva mandare Peter?! Devo andare una corsa in camera, invita tu Ivan per stasera... aaaaah!'
“Colt...”
L'immagine però sfumò subito e le labbra pallide si distesero in un leggero sorriso, mentre gran parte dei suoi compagni di casa lo guardavano, curiosi di sapere come mai Ivan stesse sorridendo ad un Grifondoro. Ivan era l'unico a non essersi girato, ma quando Sirius pronunciò il suo cognome si girò. Il volto era leggermente diverso da quello che erra abituato a guardare se il Serpeverde era con loro. Quando stavano in sua compagnia era rilassato e gli occhi e la bocca non avevano quella strana posa gelida.
“Remus mi ha chiesto di invitarti stasera, ha detto che ha una sorpresa per tutti...” disse velocemente, calcando molto bene il nome del malandrino. Sirius cominciava a sentirsi in imbarazzo davanti a tutti quei Verde-argento.
“Ok, va bene. Vengo appena ho finito.” disse Ivan, guardando l'orologio per farsi un'idea dell'ora.
“Sì, come ti pare...” fece in fretta Sirius, girandosi di scatto e tornando al proprio tavolo.
“Oh, Ivan, ti piacerebbe venire nella mia camera da letto? Ho da farti vedere il mio nuovo pigiamino con i coniglietti azzurri, se vuoi te lo presto!”
James si prese gioco di lui, parlando con vole acuta e muovendo le mani come se stesse scacciando delle mosche, in una blanda imitazione di una ragazza.
“Piantala, checca isterica... l'ho fatto solo perchè me l'ha chiesto Remus”
Sirius incrociò le braccia, guardando male il piatto di spaghetti all'amatriciana che aveva davanti a lui.
Dall'altra parte della sala, Bellatrix si sporse verso l'albino, lanciando prima un'occhiata al cugino che si allontanava.
“Ci vai?” chiese semplicemente guardandolo fisso.
“Certo, che ci va, altrimenti lo verranno a cercare loro...” rispose Rodolphus, mentre si riempiva di nuovo il piatto. Bellatrix afferrò il piatto del ragazzo e glielo levò da davanti.
“Ehi!”
“Hai già mangiato abbastanza...! E poi la domanda non era per te!”
Rodolphus si accigliò appena, poggiando la guancia sulla mano e tamburellando con le dita dell'altra sul piatto piano.
Ivan finì di bere, deglutì e poi guardò Bellatrix.
“Farò come ha detto Rodolphus, Lupin è innocuo, finchè non lo si provoca, e io non desidero farlo...”
“Stai attento però, non vorrei che finisse come l'altro giorno...” si raccomandò piano Severus, mentre la voce acuta di Potter raggiungeva anche loro.
“Stai tranquillo...” rispose Ivan con un ghigno. Era tanto burbero, ma in realtà ci teneva che non gli succedesse nulla di male. Avvalendosi di un po' di falsa modestia poteva ritenere di stargli simpatico.
Proprio in quel momento Potter, Black e Pettigrew si alzarono dal tavolo per raggiungere l'ultimo membro del gruppo.
Anche Ivan si alzò, annunciando che andava dai Grifondoro.
“Ok, ma stai attento, Potter e Sirius non sono innocui...” disse in fretta Bellatrix.
“E nemmeno il pigiama a coniglietti azzurri di Black” aggiunse Severus, ghignando e facendo ridere Rodolphus.
Bellatrix li guardò male, dopotutto stavano attentando all'onore della famiglia, Sirius, di sangue, era sempre suo cugino, e loro attentavano alla sua mascolinità!
“Starò attento a Potter, Black e ai suoi istinti più reconditi...” disse Ivan, alzando una mano in segno di saluto, mentre già si allontanava.

Alle nove e dieci erano tutti nella camera dei malandrini, nella parte di stanza che 'apparteneva' a Sirius e James.
I due proprietari, Peter e Ivan erano seduti a gambe incrociate o semi sdraiati e aspettavano Remus, che trafficava nel bagno.
Sirius era appoggiato con la schiena al muro e le gambe erano distese con i piedi accavallati. James aveva la testa poggiata alla coscia destra di Sirius, le gambe piegate e accavallate.
Peter, ai piedi di Sirius, mangiucchiava del cioccolato che si era portato dietro da Hogwarts, invece Ivan era seduto a gambe incrociate nel quadrato di letto rimasto, con il fianco sinistro rivolo verso lo stesso di James.
L'unico suono che si sentiva era il debole ronzio del Boccino di James, che svolazzava per la stanza. Sirius seguiva il volo della pallina dorata, che fu bruscamente intercettata dalla mano agile e i riflessi pronti dell'amico.
“Ehi, Pro... cioè, James! Mi stavo divertendo!” si lamentò il moro.
James si mise a posto gli occhiali, poi lo lasciò di nuovo.
“Beh, adesso prova a prenderlo tu!” lo sfidò.
“Ok, ci provo...” disse Sirius a bassa voce, muovendo la testa seguendo il Boccino e alzando la mano a mezz'aria. Quando la pallina si fermò di fronte a lui, ne approfittò, ma Sirius non era abbastanza esperto da capire che si stava solo prendendo gioco di lui, quindi la mano diretta al Boccino doppiogiochista finì per trascinarlo, causa inerzia, sul pavimento.
James afferrò il Boccino poco prima che la sua testa sbattesse contro il materasso.
“Ehi, Sirius! Tutto bene?” chiese Peter guardando a terra.
Sirius si rialzò e squadrò male James. Ivan ghignò, evitando di ridere per la figuraccia che Black aveva appena fatto, ma fortunatamente nessuno di loro gli prestò attenzione.
“Sì, tutto bene...” disse Sirius saltando addosso a James e cominciando una gara all'ultima risata.
“No! Il solletico NO! Brutto pulcioso!” furono i lamenti di James tra una risata e l'altra, mentre il Boccino, che si era liberato di nuovo, svolazzava allegro attorno alla testa di Ivan, come una bizzarra aureola.
“James! Cosa stai dicendo!” esclamò Peter, allungandosi e dando a James un buffetto sulla testa.
Sirius e James si bloccarono, mentre Peter tornava al suo cioccolato, guardando di sbieco gli altri tre.
Entrambi i Grifondoro si erano dimenticati della presenza di un Serpeverde sul loro letto, e Sirius aveva chiamato James 'Pulcioso', come a volte lo chiamava invece che Padfoot.
“Ehm... io... nulla, nulla...” si giustificò James, mentre osservava il suo Boccino.
Dal canto suo, Ivan aveva fatto finta di niente, ma aveva immagazzinato bene la frase di James, e non pensava che centrassero le pulci che Black aveva o non aveva.
Proprio in quel momento Remus uscì dal bagno con la mano destra dietro alla schiena. Sorrideva.
L'occhio venne catturato dal riflesso luminoso all'altezza delle orecchie di Ivan e, allungando la sinistra, afferrò il Boccino in modo saldo, restituendolo a James e intimandogli di non farlo volare più per la stanza.
Sirius guardò storto Remus: aveva preso quell'aggeggio infernale!
“Come hai...?” cominciò, ma Remus lo interruppe con un gesto della mano libera, mentre estraeva l'altra da dietro la schiena.
La mano conteneva un palloncino pieno d'acqua.
Peter e Ivan guardarono il palloncino in modo interrogativo, Sirius e James, ancora costretto sotto a Sirius, ghignarono perfidamente, un ghigno che, nello stesso istante, si allungò sul bel viso angelico del Prefetto.
“Immaginate questo. Riprodotto tante volte. Ma tante, tante, tante volte... ora... vi piacerebbe farvi una doccia?”

**********

Bene! Eccoci arrivati all'angolo recensioni!

SuperEllen: Fino alle 4?! Cavolo deve piacerti davvero! Sono felicissima! Però mi spiace che tu ti sia persa una nottata di sonno xD Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, anche se il finale di questo capitolo effettivamente è un po' bastardo ^^' ma ti prego, non uccidermi!

cri86lea: Oh, sì, Sirius è decisamente possessivo! Non so se nella realtà lo era, anzi, non credo che lo fosse, però credo che sia possessivo, boh, ce lo vedo così xD Sono felice che tu abbia deciso di accompagnarmi fino al capolinea! Continua a recensirmi, mi raccomando!

CrazyUsagi: Ho aggiornato! Certo che aggiorno, non l'abbandono! Dopo la luna è diventata molto importante per me, non riuscirei ad abbandonarla, e poi devo mettere in atto il mio finale stupendo! Bwahwahwah! Falla leggere a tuuuuuutta la gente che vuoi, basta che si facciano sentire! XD No, shcerzo, mi va bene anche che leggano solamente! Semmai se hanno suggerimenti o altre cose ma non hanno la possibilità di scrivere fammelo sapere tu, ok?

Bene, queste tre semplici recensioni mi hanno messo molta felicità, mi sono davvero piaciute! Un ringraziamento anche a chi legge e non recensisce, dopotutto anche io spesso e volentieri non recensisco per noia o mancanza di tempo ^^''' Ciao e al prossimo capitolo!!! (E ora via con i codici... -___-''' nd Minu)(Eh, già, adesso devi mettere tutti quei cosi xD nd Remus)(Taci, o t'incodicio! Nd Minu)(Che Minaccia pesante... nd Remus)(*Remus viene preso d'assalto da codici HTML*)(Prendi questo! E questo! Ooooooh, che bel codice! Prenditi anche questo! Bwahwahwahwah!!! nd Minu)

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Capitolo 21
*** Operazione gavettone ***


Ciao!!! lo so, sono in un ritardo stratosferico, vero, però davvero, ero molto indecisa su come strutturare questo capitolo e mi scuso se potrà sembrarvi un po' banale, spero di aver fatto qualcosa di decente ^^'''

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=Capitolo diciannovesimo – Operazione gavettone=

“Quello che è successo in corridoio con la bacchetta di Lily mi ha fatto venire in mente una cosa... ma è necessario che nulla di fisico o orale esca da questa stanza... e parlo per tutti...”
Remus aveva cominciato a camminare avanti e indietro, e all'ultima frase, aveva osservato negli occhi ognuno di loro, soffermandosi, un attimo in più degli altri, su quelli di Sirius.
“Remus... Remus! Dicevo???”
Il Prefetto distolse lo sguardo: lui e Sirius erano rimasti per qualche secondi immobili a fissarsi, finché James non aveva avuto la prontezza di risvegliare quello che sembrava più dotato di buonsenso, in quel caso, però, quello su cui erano puntati gli occhi di tutti, e non solo quelli di Sirius.
“Sì... allora...”
Remus si riprese e, ghignando, si gettò sul letto, avendo cura di tenere in alto il gavettone, tra Ivan e Peter.
Assunse un'aria sciocca da professionista del mestiere, e, rischiarandosi la voce, si rivolse agli altri.
“Agiremo... questa notte!”

“La mia bacchetta! La pesti!” esclamò sottovoce Sirius.
“Scusa! Non me n'ero accorto!” rispose piano Ivan.
“Dov'è James? Non lo sento...” chiese Remus preoccupato.
“Sono qui, amico, il tuo istinto sta andando a farsi benedire...” soffiò James ironico.
“James, la smetti di dire cavolate?!” si intromise Peter, dandogli una piccola gomitata.
James era particolarmente duro di testa, non riusciva proprio a ricordarsi che non erano da soli, ma che con loro c'era anche Ivan.
Remus, dal canto suo, sospettava che James avesse ragione. Mancavano pochi giorni alla luna piena, i suoi istinti avrebbero dovuto essere al massimo della loro attività, avrebbe dovuto poter sentire l'odore di James anche se si fosse trovato nell'ingresso e lui in stanza... invece non l'aveva più sentito per qualche istante, i suoi sensi erano stati presi per un attimo da qualcos'altro, anche se non sapeva cosa...
Adesso però riusciva perfettamente a percepire l'odore di James, quello di Peter e anche il profumo leggero di Sirius, che gli solleticava il naso. Anche se era pochissimo era una tortura per il suo olfatto più fine...
Sentiva anche l'odore delicato di Ivan, un odore strano, che forse aveva già sentito, oppure che gli ricordava qualcosa...
“Qui?”
Remus si voltò verso destra, guardando in modo distinto, al buio, James, che invece guardava dritto, cercando di distinguere qualcosa.
“Aspetta, credo si trovi un po' più avanti...” rispose Remus, che sapeva benissimo dov'era la porta della Sala Ristorante, ma non poteva dirlo ad alta voce, per non rischiare che Ivan sapesse troppo.
Di fatti, qualche istante dopo, andarono tutti tranquillamente a sbattere contro una grande porta, che lui aveva evitato di annunciare di proposito.
“Ahia! Che male! Com'è che è spuntata una porta???”
“Probabilmente siamo arrivati...” disse Ivan, allungando la bacchetta e pronunciando l'Alohomora, aprendola.
Avevano deciso di utilizzare la luce delle bacchette solo al sicuro, nella Sala, per evitare di essere scoperti, dato che erano in territorio nemico e anche perché, i Malandrini ovviamente, non godevano, in quel luogo, della protezione della Mappa, un'utile strumento che avevano ideato da poco e che stavano collaudando, ma che pareva funzionare bene...
Una volta dentro tutti e cinque accesero le bacchette sussurrando l'incantesimo, mentre Remus distribuiva un palloncino a ciascuno di loro.
Pian piano cominciarono a materializzarsi sempre più palloncini, che apparivano ad ogni movimento delle loro bacchette, ed erano tutti identici a quelli che avevano in mano loro.
Dopo circa venti minuti passati a clonare i gavettoni si fermarono, anche perchè per terra non c'era più spazio.
“Bene... ora il tocco di classe...” sussurrò Remus, eseguendo un bel movimento con il polso. In quell'istante i palloncini si sollevarono e andarono a depositarsi sul soffitto.
“Agitare e colpire, vero Remus?” sghignazzò Sirius, battendogli la mano sulla spalla e guardando in alto. “Certo, è un po' rozzo come sistema però...”
Non fece in tempo a terminare la frase che un palloncino si stacco dal gruppo e, per volontà della forza di gravità, si schiantò precisamente in mezzo alla testa di Sirius.
“Dicevi, caro Sirius?”
“Dicevo che sei l'Half-blood più bastardello che io conosca, piccolo lupo spelacchiato...” rispose Sirius sottovoce.
Remus sorrise, posando una mano sulla testa bagnata di Sirius, mentre con gli occhi cercava Ivan.
L'albino era sufficientemente lontano da non essere in grado di udire il sussurro del compagno, così, quando i quattro si separarono da lui, augurandogli una buona notte, Remus era abbastanza tranquillo.

Ivan camminava nei corridoi silenziosi e bui. Vedeva distintamente gli oggetti che si trovavano non più lontani di un metro, ma per gli altri faceva un po' fatica, quindi procedeva con cautela.
I suoi pensieri però erano rivolti alla frase di Black...
'Dicevo che sei l'Half-blood più bastardello che io conosca, piccolo lupo spelacchiato...'
Era ovvio che c'era sotto qualcosa, lui aveva sentito chiaramente... e anche Potter... '...il tuo istinto sta andando a farsi benedire...'
Che istinto? Perchè Lupin aveva un istinto? Come aveva fatto a procurarselo?!
Si fermò di botto: stava per stamparsi dritto dritto sulla porta della sua camera.
Con un piccolo sospiro di sollievo abbassò la maniglia ed entrò.
Dentro, ad aspettarlo, come sospettava, c'era Severus sveglio, sul suo letto, che leggeva.
Alla sua entrata sollevò gli occhi dal libro, guardandolo.
“Allora? Tutto questo tempo? Come mai, cosa avete fatto?”
“Un'orgia”
Severus strabuzzò gli occhi e arrossì di colpo.
“Cosa?!”
“Ma ti pare, Severus?! Siamo rimasti a parlare in camera e poi...” cominciò a raccontare Ivan, ma si bloccò di colpo, non del tutto certo di voler dire quello che avevano fatto. Dopotutto aveva promesso di non dirlo...
Ma che cosa gli passava per la testa?! Aveva promesso a dei Grifondoro, e allora?! Poteva tranquillamente dire tutto!
“E poi ci siamo dati la buona notte e sono andato via...”
Ma bravo, che bella verità, proprio quella!
Severus lo guardò male, mentre il rossore andava svanendo. Non ne era particolarmente convinto, ma cosa poteva farci, gli toccava credergli...
“Beh, comunque è tardi... Buona notte...” disse semplicemente, mettendo via il libro e coricandosi.
Ivan lo seguì immediatamente, infilandosi sotto le coperte del proprio letto e addormentandosi di botto.

La mattina dopo, tutti gli studenti assonnati e desiderosi di tornarsene presto a Hogwarts, aspettavano la colazione seduti ai tavoli, con gli occhi fissi nelle ciotole vuote oppure chiusi, nella speranza di addormentarsi di schianto nel piatto delle brioche.
Nessuno aveva fatto caso al soffitto, ma parecchi gavettoni fluttuavano, in attesa dell'ordine per poter scendere in picchiata e colpire con il loro contenuto letale: acqua gelida.
“Cosa?! Questo non era nei patti!”
“Ieri sera l'ho detto! Se non restiamo qua ci daranno la colpa e finiremo nei guai! Ci tocca!”
“Uffa, che palle!!!”
“James, sei sempre il solito! Non ascolti mai!”
“Taci, pulcioso...”
“Che faccio, do il via?”
“Aspetta...”
Aspettarono anche l'ultimo Corvonero ritardatario, poi, con un cenno d'intesa, Remus estrasse la punta della bacchetta da sotto la giacca e...
...una moltitudine di palloncini gonfi di schiantarono sulle teste ignare degli studenti, che cominciarono a maledire di tutto e che si ritrovarono gonfi d'acqua fino al midollo!
I quattro Malandrini sopportarono a denti stretti il freddo penetrante, mentre soffocavano grasse risate trattenute a stento.
All'improvviso una fragorosa risata si liberò da un punto imprecisato della sala, dove una ragazza dai capelli lunghi e ricci tentava di rimediare al danno prodotto dall'acqua, che le aveva appiccicato i capelli gonfi alle guance e agli occhi.
Strillava e tentava di respirare, mentre i capelli le finivano in bocca. Qualche istante dopo il ragazzo che aveva riso scivolò sul pavimento, finendo a terra diretto sul sedere.
Fu così che finalmente i quattro Malandrini poterono liberarsi e cominciare a ridere di cuore, subito seguiti da tutta la scolaresca, eccezion fatta ovviamente per i Serpeverde, tra i quali una a caso e particolarmente arrabbiata tentava di raggiungere l'uscita tra scivoloni e impedimenti vari.
“Chiunque sia stato gliela faccio pagare, lo giuro!” gridò Bellatrix Black, prima di inciampare e scivolare a terra, finendo con la faccia nella pozza d'acqua che si era formata sul pavimento. “Gliela faccio pagare!!!”
“Tranquilla Bella, si sa che tu sei cara!” le urlò di rimando Sirius, mentre i suoi compagni continuavano a ridere come matti.

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Ed ecco le risposte alle recensioni!

SuperEllen: Bene, hai vinto il premio per la prima recensitrice!!! Grazie per aver recensito per prima mi sei stata di grande conforto ^^ Purtroppo mi devo scusare, ma volevo aspettare di avere almeno due recensioni prima di ripostare, è una specie di mia fissa ^^' (Più che altro è una scusa per non faticare prima del dovuto... nd Remus)(Ma vaffancuore!!! nd Minu) Comunque... passando alla tua recensione... Beh, ecco la risposta al tuo commento: ecco come continuaaaaa!!!! Ed ecco il significato dell'ultima frase, tutti i tuoi dubbi sono stati risolti! Continua a seguirmi! Ciao baciotti!!!

Ashley Snape: Sto bene ovviamente, e ci sentiamo sempre quindi perchè ti rispondo???!!! xDD Bellatrix ha il mio stesso problema, non mi accorgo quando mi mangio le unghie e quando mi accorgo che non mi crescono mi infurio come una matta!!! Severus è sempre pronto e vigile, comunque! Beh, Ivan non è propriamente un bastardo, comunque è bene che ti incuriosisca, è messo lì apposta xD Vedrai più avanti come andrà a finire, Ivan sarà odiato da tutte, credo, ma io sinceramente provo un po' di pena per lui e sono già triste per come lo tratterò T_T

Amber: Ciao Tortellina zuzzerellosa e dudu e dadada!!!! Tutti curiosi sono??? Che bello!!! xDD Remus ti deve piacere, e sono contenta che ti piaccia anche Ivan!!! No, Severus e Bella insieme non ce li vedo xDD lei è troppo incazzosa e lui è troppo scazzoso, sono troppo zzosi per stare insieme! XDD Potrei fare una versione di Sirius impigiamato con pigiama a coniglietti azzurri! Oppure James con il pigiama e le orecchie con la coda a palletta!!! Ci penso, sisi!!!

Bene! E adesso regalino! Illustrazione della fine del capitolo precedente ^^ Mi sa che creerò delle illustrazioni per i vari capitoli, mi diverto a farlo!

http://img227.imageshack.us/img227/2913/ultimascenachapxi0.jpg

E poi, come ultima cosa, ci tenevo a ringraziare tutte le persone che leggono la mia storia, perchè, secondo me, sono davvero tante e voglio ringraziarle ad una ad una anche se non sono delle recensitrici, perchè lo so che io sono pallosa e che dico sempre di recensire, ma solo perchè mi piace sentire le opinioni della gente! Quindi ringrazio Ametista, Amicamia, Bluking, cri86lea, darkalexandra85, Eneri_Mess, Eruyome, GinI, ino, Iremlhana, Katiya, Lady Slytherin, lake, mela11, Michi_chan, MissChocoHolic, nischino11, Purinsun, reader, rinslet, SuperEllen, XanaX, Yaya_Evans, _hope_, _Nefer_, ___lauretta___ e tutti coloro che la leggono pur non avendola tra i Preferiti. Grazie di cuore.

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Capitolo 22
*** Gnomi, frecce e bacchette cinesi ***


E dopo un sacchissimo di tempo rieccomi in carreggiata pronta a rompervi le scatole!!!! Ormai lo sapete, io aspetto sempre due commenti prima di postare un nuovo capitolo, è una questione personale, non so... e poi sinceramente il fine scuola è stato terribile, uno stress che non vi dico... comunque adesso sono pronta a ricominciare! Si dia inizio alle danze!!!

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=Capitolo ventesimo – Gnomi, frecce e bacchette cinesi =

Fortuna volle che i più grandi avessero il buonsenso di prendere il controllo della situazione e di far sparire tutta l'acqua più i pezzetti di plastica sparsi un po' ovunque.
La questione “chi ha avuto questa idea diabolica” non fu tirata in ballo nemmeno dai Serpeverde, all'arrivo dei professori, probabilmente perchè Ivan era riuscito a buttare la faccenda sul ridere con i suoi amici, che avevano buttato la faccenda sul ridere con i loro amici, che avevano buttato al vento la prospettiva di strangolare i fautori dello scherzo.
Tutti si erano armati di bacchetta e pazienza e si erano messi ad asciugarsi i vestiti grazie a quel po' di aria calda che era consentito loro evocare.
La McGranitt, comunque, fu piuttosto scontenta del continuo mormorio che pervadeva la sala mentre lei parlava, e ridusse loro di mezz'ora il tempo della colazione.
Brontolando e abbuffandosi, tutti gli studenti furono costretti a rispettare l'ordine imposto.
Circa mezz'ora dopo la colazione tutti gli studenti stavano camminando per raggiungere i Musei Capitolini, e finalmente erano liberi di esprimersi in tutta la loro adolescenza.
“Cos'è che facciamo oggi?” chiese Sirius distrattamente.
“Andiamo ai Musei Capitolini a vedere l'Eros” rispose Peter.
“Cos'avrà di particolare quest'Eros poi me lo diranno...” borbottò James, che non amava molto l'arte.
“E' semplicemente delizioso, Jamie!”
I quattro si voltarono, dietro di loro c'erano Cleo a braccetto con Lily.
James sorrise subito, passandosi in fretta una mano tra i capelli, come reazione spontanea e non voluta.
“Ciao Cleo come va? Ehi, Evans...” cominciò James, con voce più profonda.
“Sì, sì, Potter, ciao...” lo interruppe subito lei, sorridendo con gli occhi al cielo. “Ciao, Remus”
Remus le sorrise e lei ricambiò il gesto. A quanto pareva era tutto tornato come prima!
“Semplicemente delizioso?”
Sirius aveva ripreso l'argomento della statua, passando un braccio attorno alle spalle di Cleo e guardandola con sguardo da finto disgustato.
Ridendo Cleo non aveva potuto fare altro che parlare con lui, nonostante il leggero imbarazzo.
James aveva sì provato a imitare Sirius, ma Lily con un bel pizzicotto sulla mano, gli aveva spostato il braccio, rifugiandosi subito dall'amica.
Brontolando James era andato a nascondersi dietro a Remus, mentre Peter trotterellava davanti a tutti, tenendo d'occhio i compagni più avanti per non perdersi.
“E' molto dolce come statua” stava dicendo la Corvonero. “O almeno lo è la sua interpretazione babbana! Mi piace molto l'arte e ho parecchi libri a riguardo. Avete presente Eros, il dio dell'Amore greco? Sapete, è un bambino dotato di ali, arco e frecce speciali per far innamorare la gente. Chi viene colpito dalla punta di queste frecce si innamora all'istante. E' il figlio della dea della bellezza, Afrodite, o Venere, e il dio del fuoco, Efesto. In questa statua Eros sta incordando l'arco con cui poi scaglierà le sue frecce. E' così romantica, come cosa! E lui è carinissimo! Ha un'espressione così attenta e un piccolo broncio adorabile!”
“L'abbiamo persa... ” sussurrò James, e Sirius rise.
“Da molto anche!” commento poi, facendo fermare in mezzo al marciapiede un'imbronciata Corvonero.
Qualche istante dopo i due Malandrini scomparvero alla loro vista, forse tentando di scampare alla vendetta di Cleo, che si mise ad inseguirli.
“Ehi!”
“Oh, ciao Ivan! Qual buon vento?” chiese Remus, ridendo della comparsa improvvisa del Serpeverde.
“Mah, sai, qui a Roma ci sono parecchi tifoni...” gli rispose Ivan, ed entrambi ricominciarono a ridere, seguiti a ruota da Peter e Lily.
“Allora, Remus, cos'hai mangiato di buono a colazione?” chiese Ivan alludendo allo scherzo.
“Sai, il caffè mi sembrava un po' annacquato...!”

La statua di Eros non era tanto grande, ma sì, era semplicemente deliziosa.
Ovviamente, però, i ragazzi non potevano ammettere che aveva un 'broncio adorabile' o ci avrebbero rimesso la reputazione!
Slughorn cominciò a raccontare la storia babbana della statua, ma loro, avendo già avuto l'onore, passarono cinque beati minuti a giocare allo Schiacciapollice.
“Quando alcuni di noi avranno riottenuto un comportamento che permetta di affermare la loro maggiore età, forse potrò continuare...” disse poi, dopo una protesta a voce troppo alta di Sirius. Tutti e quattro si misero in piedi dritti e fermi, ridacchiando appena.
“Bene... dicevo... è una tristezza la storia reale di questa statua... l'autore ha avuto un'enorme immaginazione, perchè questo soggetto, in realtà, non era altri che uno gnomo da giardino, uno di quei piccoli esseri che infastidiscono le vostre belle aiuole. Non chiedetemi come abbia fatto lo scultore a prendere spunto da una creatura così odiosa per realizzare un'opera così bella...”
E sinceramente gli studenti erano d'accordo con lui.
(//E' in arrivo una statua di pura convenzione, mi prendo una piccola licenza, non esiste quella statua in quella parte del museo, o almeno non ricordo di averla vista...)
“Allora, com'era, Sirius?” chiese sottovoce Cleo, alludendo ovviamente alla statua che avevano appena visto.
Sirius assunse un'espressione estasiata, congiungendo le mani e alzando gli occhi al cielo.
“Ooooh, semplicemente adorabile!!!” disse, con voce acuta, beccandosi un buffetto da parte della Corvonero.
Mentre arretrava ridendo si sentì qualcosa puntato dritto in mezzo alla schiena.
Si girò di scatto e un altro Eros gli sorrise, puntandogli la freccia al petto.
“E tu che vuoi? Fatti gli affaracci tuoi, piccolo mostro...”
“Sirius, andiamo!”
Il moro si voltò, individuando subito il possessore della voce: Remus lo stava chiamando, alzando un braccio per farsi notare. Aveva un sorriso dolce, e si alzava sulle punte per riuscire a vederlo tra la folla.
“Arrivo!” gli urlò di rimando Sirius, voltandosi verso Cupido. “Questo non significa niente, sai? E non guardarmi così!”
E dopo aver litigato con il pezzo di marmo, si allontanò fino a raggiungere il suo gruppo, cingendo, questa volta, le spalle del lupo mannaro.

“Ho le voglie, sono incinto?”
“Non se non hai fatto sesso ultimamente, Jamie”
“Jamie lo dici a tua sorella, Remie”
“Jamie, Remie, smettetela di fare i bambini e andiamo, su...”
“Sììììì, appena arriviamo all'albergo facciamo merendaaaaaaaa!”
“Peter, io non voglio fare merenda...”
“Nemmeno io! Io ho voglia di cibo cinese!”
“Siamo a Roma e tu vuoi cibo cinese?!”
Lily e Cleo, davanti ai quattro in compagnia di Ivan, ascoltarono attentamente senza essere notati.
Ogni tanto ridacchiavano, ma all'esclamazione delle voglie di James si erano decisamente fatti più attenti. Non si sarebbero fatti sfuggire quella possibilità di nutrirsi gratis!
Il piano dei malandrini era quello di tenersi leggeri a cena, e poi, verso le dieci, uscire e andare a prendere spaghetti di soia e pollo fritto al ristorante all'angolo, e ce l'avrebbero fatta!

“Pronti? Via!”
Quattro sagome sgattaiolarono fuori dall'albergo, diretti all'angolo della strada.
Senza farsi notare entrarono nel ristorante, e circa mezz'ora dopo ne uscirono armati di quattro sacchetti di plastica ben chiusi, che emanavano un profumo delizioso.
Con una piccola corsa attraversarono l'atrio, raggiungendo in fretta la loro camera e ridendo come matti.
“Fase uno compiuta! Fase due: abbuffarsi!” esclamò James, staccando le bacchette, ma Remus lo bloccò con uno schiaffo sulla mano.
“Aspetta! Bisogna apparecchiare! Non vorrai mangiare con la testa infilata nel sacchetto!”
“Sarebbe una bella prospettiva... quasi come mangiare in una ciotola!” rise Sirius, mentre metteva in fresco le quattro bottiglie di Birra cinese che lui li aveva obbligati a prendere.
Peter svuotò i sacchetti, e Remus improvvisò un banchetto sul tavolino della camera. Si trovavano infatti nella parte che dividevano lui e Peter, e lì c'era un tavolino non troppo alto con due belle poltrone a lato, sulle quali si accomodarono tranquillamente tutti e quattro, dato che erano più simili a piccoli divani.
Sirius e Remus si sedettero sulla poltrona di sinistra, mentre James e Peter, bacchette alla mano, si spalmavano su quella di destra, prendendo d'assalto il pollo fritto.
Con molta più grazia Sirius e Remus si dedicarono agli spaghetti, ridendo e quasi strozzandosi data la loro imbranataggine con le bacchette.
Ad un certo punto un sonoro bussare alla porta li costrinse a restare immobili. Se fosse stata la McGranitt si sarebbero di certo presi una punizione, nonostante non fossero sicuri di stare infrangendo il regolamento...
“Chi... chi è?” chiese Sirius.
“Black, apri immediatamente!” la voce della loro professoressa li raggiunse da dietro la porta.
“Oh, acci... ” sussurrò Peter.
“Per tutti i Gargoyle, come facciamo a nascondere tutto?!” chiese James.
“Lasciate che ci parli io... proverò a convincerla ad andare via...” disse Remus alzandosi.
“Non conciato così!” rise Sirius, passandogli un fazzoletto sulla bocca, interamente coperta di salsa di soia.
Remus rise, ma rimase a guardare Sirius, leggermente in imbarazzo a causa di quel gesto poco usuale.
“Ehi, bell'addormentato!” lo svegliò James, ottenendo un piccolo sobbalzo da parte di remus, che andò ad aprire.
“Ciao, ragazzi, è qui la festa?” chiese allegramente un'esuberante Cleo, scansando Remus e schiaffandosi in braccio ad un attonito James. “Uh, pollo fritto!”
“Ma... ma... “ balbettò Sirius, che stava in ginocchio mentre tentava di nascondere le birre sotto il letto.
“Birra!” esclamò Ivan entrando in quel momento e rubando una bottiglia dalle mani del moro.
“Buona sera, Lupin” disse Lily, con la voce della McGranitt.
Solo in quel momento Remus notò la bacchetta della rossa che poggiava sulla sua gola, tra i capelli rossi. Lei la spostò e la sua voce tornò normale.
“Mi fai entrare?” chiese, e senza aspettare una risposta si fece avanti, rubando dalle mani di Peter le bacchette e servendosi di spaghetti di soia.
“Ma... ma... ” fu di nuovo il commento di Sirius, quando Ivan stappò la bottiglia e ne prese una bella sorsata. “Ehi, passa almeno!”
Ivan gli porse la birra, ridendo e con un sorriso Sirius la prese.
Qualcosa di buono alla fine era riuscito ad accadere, e tra un Ivan e un Sirius mezzo ubriachi che tentavano di soffocare Remus con i cuscini, un Peter che mangiava con le mani data l'assenza di posate, una Lily che quasi si strozzava, un James che veniva malamente imboccato dalla cugina e la stessa Cleo che rideva mente gli levava il boccone da sotto il naso infilandoselo in bocca, nacque finalmente un rapporto se non di amicizia almeno di fiducia reciproca.

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Come al solito mi scuso enormemente per il ritardo, ma ormai lo sapete, no? Non sono una molto precosa con queste cose ^^'
Comunque, se vi può consolare, ho già pronto in mente almeno l'inizio del prossimo capitolo, e credo che qualcuno dei nostri Marauders non si sentirà affatto bene xDD (Ma che dici??? Come credi, lo sai!!! nd Remus)(Mmmmh, si fa per dire, è ovvio che lo so! E' tutto preso testuale dal tuo diario, con l'aggiunta di dialogo da parte mia!!! nd Minu)(Ma perchè le ho dato il mio diario... nd Remus)

Passiamo alle recensioni!!!

Ashley Snape: Ehi, no, non devi dire niente a quel pirla di mio fratello, ti pare??? Ti viene solo in mente che cosa mi direbbe??? Già sospetta che io sia lesbica, anche se non è vero, figurati se viene a sapere che scrivo certe cose xDD E comunque non ho sognato nulla, io, io creo, invento, non sogno! E se sogno tengo i sogni per me, sono abbastanza sconvolgenti xD

Liris: CIAO SENPAIIIIIIIIIIIII!!!!! Lo so che mi adori siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Beh, dai, è estate e mi è venuto in mente un po' quello che facciamo noi all'oratorio feriale, cioè lavarci completamente da testa a piedi con i gavettoni, e personalmente mi diverto troppissimo xD Tranquilla, non mi aspetto che mi riporti tutte le parti che ti sono piaciute, o dovresti riscrivermi tutta la ff!!! (Come sono modesta xD nd Minu)(Infatti, non piace a nessuno questa roba qui ù_ù nd Remus)(We, che roba e roba!!! Manzoni scriveva filastrocche a mio confronto!!! nd Minu)(Quanta pazienza... nd Remus)

Bene, e anche 'sta volta è andata... ciao a tutti, al prossimo capitolo!!!!! E lasciatemi un commentino!!!!!

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Capitolo 23
*** Frisbee zannuti e treccine ***


Ciao a tutti, questa volta sono stata brava vero? Non ho fatto passare un secolo! Comunque, questo capitolo mi sembra un pochino lungo, non so... spero in ogni caso che vi piaccia!

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=Capitolo ventiduesimo – Frisbee zannuti e treccine=

“Non credi che starebbe bene con del rosa?”
“Nooo, non s'intonerebbe agli occhi...”
“Dici? Beh, allora... vediamo, questo turchese pallido?”
“Quello è perfetto! E invece che ne dici del mio indaco?”
“Credo che sia semplicemente delizioso!”
Il buio era così confortante, perchè era costretto ad aprire gli occhi per affrontare la realtà?
Insomma, il mondo dei sogni ha un sacco di vantaggi! Niente è vero, ci sono libri e cioccolata a profusione e soprattutto non ci sono ragazzi che ti svegliano bisbigliando assurde frasi sui colori...
Perchè lui era certo che quelle frasi non erano niente di buono, se pronunciate da quelle due voci, così com'era certo che se avesse aperto gli occhi tutta la beatitudine che aveva provato sarebbe svanita subito, così come la schiuma delle pozioni non appena il fuoco veniva spento.
Fu costretto, un po' per istinto, un po' a causa della troppa curiosità, a socchiudere le palpebre.
Nella penombra due sagome armeggiavano tra sbuffi magici e scintille di bacchetta, sembrava stessero modificando qualcosa.
“Si sta svegliando?”
“Credo di sì...”
“Presto, presto, il sopracciglio!”
“Fatto!”
“James... che diavolo stai... facendo...?” chiese sonnacchioso Remus, aprendo del tutto un occhio, ma lasciando socchiuso l'altro, perchè Peter aveva avuto la brillante idea di alzare la tapparella tutto d'un botto. Strano, la ricordava aperta... probabilmente la sera prima uno dei due aveva provveduto alla loro sbadataggine.
“Remus, sei meraviglioso, lasciatelo dire!” disse James, portando le mani congiunte sotto al mento.
“Io... cosa?”
Solo in quel momento notò che Peter ridacchiava, e quando Peter ridacchiava non era mai un buon presagio.
Si voltò lentamente verso Sirius, che cominciava a mugugnare infastidito dalla luce, e rimase a bocca aperta.
Sirius aveva il capelli di un lilla che però ricordava il blu, indaco, probabilmente. Ovviamente le sopracciglia non erano state risparmiate, ed erano dello stesso colore.
Tremando si alzò e si diresse verso il bagno, fece un profondo respiro e si guardò allo specchio.
Un ragazzo dai capelli arruffati e lunghi gli rispose con uno sguardo pieno di disgusto, sorpresa e terrore. Il ragazzo gli somigliava terribilmente, aveva perfino le stesse tre piccole cicatrici semi parallele sul collo, ricordo di una serata infelice, ma aveva i capelli e le sopracciglia turchese pallido.
“Che... che...” balbettò, uscendo dal bagno e sedendosi sul letto con uno sbuffo sconfortato, poggiando il mento nelle mani e coprendosi il volto, tranne gli occhi, che si bloccarono su James incenerendolo.
“Che cosa succede qui... c'è qualcuno con un gran mal di testa che gradirebbe tanto dormire, o almeno essere risvegliato con un dolce bacio, invece che con tutto questo fracasso...” borbottò Sirius, girandosi nel letto, aprendo gli occhi appannati e cercando Remus tra le coperte.
“Dove sei Moony...? Moooonyyyyy......” lo chiamava infilando la testa sotto il lenzuolo.
“Sono qui, Sirius...” rispose in fretta, bloccandogli una mano che stava per investirlo in pieno sulla natica sinistra.
“Scusami, stavo per... ma... Moony, sei tu?” chiese il Pure-blood.
“In carne e ossa...” commentò, sdraiandosi a pancia in su, chiudendo gli occhi e cercando a tentoni la bacchetta sul comodino.
“Ma... ma... come hai...?”
“Vai a farti un giretto in Sala Conferenze...” rispose Remus, alludendo al bagno, che di solito ad Hogwarts veniva usato come la Sala Riunioni di riserva in caso di bisogno immediato.
Sirius si fiondò in bagno e ne uscì poco dopo tenendosi stretta tra le dita una ciocca di capelli e guardandola un po' accigliato.
“James...” disse con voce piatta.
“Si...?”
“Ti sei accordo che sono perfettamente intonati ai miei occhi?” chiese entusiasta.
“Oh, certo! E' per questo che Peter ha scelto quel colore!”
“Oh, bravo Peter, cominci ad imparare qualcosa!”
“Grazie, lo so!”
Remus, frustrato, sollevò la bacchetta e con grande forza di volontà si trascinò davanti allo specchio, mirando ai capelli.
Pian piano il turchese scomparve, partendo dalle punte fino alla radice, e i capelli di Remus furono di nuovo del loro colore naturale. Con un po' più di fatica riuscì a sbarazzarsi anche delle sopracciglia colorate, che tornarono castano chiaro.
“Ehi, perchè l'hai fatto! Avresti dovuto tenerne almeno una ciocca, stavano bene!” protestò Sirius entrato in quel momento. Indossava dei jeans blu chiari e una maglietta viola scuro, in tinta anche quelli con il nuovo colore di capelli.
“Beh, che ne dici?” chiese, facendo un giro su sé stesso. “L'incantesimo che hanno fatto va via dopo circa ventiquattrore, nel frattempo io credo che ne approfitterò! Però dammi una mano, fai anche a me quella cosa là... non voglio tutti i capelli viola, li voglio viola qui, qui e qui... mi aiuti, ti preeeeego!”
Remus non poté fare altro che sospirare e seguire le istruzioni dell'amico, ripetendo l'incantesimo che aveva già fatto su sé stesso. Doveva ammettere che non stava male.
“Grande! Sono pronto! A me, giovani donzelle italiane!”
“Se ne sei convinto...” fu l'unico commento che si fece scappare Remus, abbozzando un sorriso.

Il Museo Nazionale Romano per loro non era proprio una novità, alla fine i Musei si assomigliavano un po' tutti, l'unica differenza era quello che contenevano.
Si fermarono tutti davanti alla statua di un uomo contorto in una strana posizione che teneva nella mano destra un disco. Era stato colto nell'esatto momento precedente al lancio e l'espressione era concentrata.
Lo sguardo di Remus vagò per qualche istante, cercando di ritrovare gli altri: li aveva persi.
O meglio, si era perso perchè, come al solito, si era incantato davanti ad una statua.
Non gli fu difficile, comunque, rintracciare i suoi quattro compagni perchè un certo elemento andava in giro con i capelli a meches viola ed era decisamente esuberante, alla vista.
“Remus! Vecchio Remus, è meglio che ti mettiamo un guinzaglio, altrimenti continuerai a perderti!” disse la sottospecie di prugna.
“Signor Black, lei è la persona meno indicata per minacciarmi di codesta tortura” commentò Remus. “Sa, signore, non vorrei ricordarle chi ha dovuto portare il collarino antipulci per un mese”
“Remus, non vorrei contraddirti, ma il collarino l'abbiamo portato tutti, anche tu” disse Peter saggiamente.
“Per precauzione, Pete, non per necessità. Io e te preveniamo, loro necessitano. Noi siamo la parte che previene, loro la parte che necessita, è tutto regolare”
“Ooooh...”
Peter rimase un attimo a fissare il vuoto, o meglio, con un minimo di concentrazione si potevano vedere i suoi piccoli neuroni girare in tondo, alla ricerca di un punto d'incontro che gli avrebbe fatto capire la frase appena detta dal compagno.
Nello stesso tempo Sirius, Remus e James, che non aveva ancora staccato gli occhi di dosso da Lily e che quindi non aveva capito niente della loro conversazione, si erano allontanati un po', per raggiungere la McGranitt, che stava per cominciare a descrivere l'opera.
Peter si risvegliò all'improvviso.
“Remus... Remus, era una cosa bella, quella che hai detto, vero? Era un complimento, giusto?” chiese al vento, mentre, comunque, Remus e Sirius sghignazzavano.
James, invece, cominciò a sorridere stupidamente quando, sentendosi osservata, Lily si girò e arrossì, affrettandosi a fissare la professoressa.
Il ragazzo aprì la bocca, sempre sorridendo, poi realizzò piano cos'era successo e la bocca aperta sorridente divenne una mascella penzolante con lingua in vista.
“Ehi, ronzino? Non c'è bisogno che spargi bava sui pavimenti, gli inservienti li tengono abbastanza puliti anche senza il tuo aiuto...” disse Sirius, chiudendogli la bocca.
Dopo qualche secondo di smarrimento James scosse la testa, per risvegliarsi.
“Oh, oh! Sacco di pulci! La Evans è arrossita! Lily è arrossita! Si è accorta che la guardavo ed è arrossita!” sussurrò tutto eccitato.
“Senti, amico, c'è una spiegazione del tutto logica per questo, e non sto per dire che tu le piaci, perchè quella non è una spiegazione logica. Vedi, tu non la stavi guardando, la stavi spogliando con gli occhi, la fissavi come una faina fissa una gallina che razzola in un recinto senza reti da sola! Si sarà sentita in imbarazzo pensando a quante persone ci sono, pensando che qualche altro turista possa vederti fissarla in quel modo. Magari si è imbarazzata pensando che qualche italiana possa interpretare male! Vedi i suoi pensieri sarebbero potuti essere tipo 'Ehi, se un romano vedesse quello scemo di Potter fissarmi in quel modo potrebbe pensare che gli inglesi non sono molto tipi da W la Regina e il the delle cinque!' capisci? Ci sono un sacco di ragioni plausibili!” rispose Sirius.
Remus e Peter avevano seguito tutto il discorso con il labbro inferiore leggermente più in basso rispetto alla sua usuale posizione, mentre James aveva fissato Sirius per tutto il tempo, con lo sguardo vacuo.
“Scusa, mi sono perso quando hai detto che la spogliavo... ripeti, per favore...” disse James sbattendo le palpebre velocemente per riprendersi.
Si beccò, in risposta, un pel pugno in cima alla testa.
“SIGNOR BLACK! Comprendo il suo gesto e non sa quanto darei per poterlo fare io, però non credo che sia molto carino far vedere a tutti quanto bene vi volete tu e il Signor Potter! Sarebbe così gentile da smetterla di scompigliarli i capelli e prestare un minimo di attenzione?”
“Sissignora!” esclamò Sirius, mentre con una mano imitava il saluto militare, mentre con il braccio opposto tentava lo strangolamento di James.
“...ir... 'u... la'...sh...MI!”
Sorridendo, o meglio, ghignando, Sirius lasciò andare il corpicino affannato del suo migliore amico.
“Prima che il Signor Black e le sue manie omicide ci interrompessero stavo per cominciare a presentarvi il primo esempio di scultura rappresentante il dinamismo.
In quest'opera vediamo rappresentato un atleta in una posizione catturata qualche attimo prima del lancio, l'espressione concentrata, i muscoli tesi, ma, nell'insieme, dinamico.
E' tutto basato sull'unione di semicerchi e linee, come per esempio la linea della schiena o quella delle braccia.
Dal punto di vista magico ha poco di interessante. L'atleta qui presente è Hyakinthos, il più famoso tiratore di disco del 400 a.C.. Nella storia babbana si dice che il dio Apollo, dio del Sole e delle Arti, fosse innamorato di lui e che, proprio con un disco... si?”
“Ferma, ferma, professoressa... ha sbagliato, questo è un uomo! Apollo non era una donna!” disse scandalizzata una Corvonero con i capelli corti e neri raccolti in una coda stretta.
“No, signorina, non mi sono sbagliata. Si dice che Apollo amasse Hyakinthos e che, per errore, lo uccise con un disco.
In realtà è tutto un futile errore. L'autore, Mirone, in realtà era un mago. Tra i maghi non ci sono mai state credenze religiose prima del protestantesimo, e non facevano eccezione i maghi greci. Gli amici di Mirone, spesso, lo chiamavano Apollo per scherzo, sottolineando la sua bravura nella musica, nella scultura e nella poesia. Questa è tutta una conseguenza di un soprannome sbagliato. Tuttavia la storia è vera, Mirone, per sbaglio, uccise Hyakinthos. Sembra molto stupido, ma lo uccise con il primo Frisbee zannuto, inventato proprio da lui. Hyakinthos era un Babbano e scolpire un Frisbee zannuto non sarebbe stato appropriato, così lo sostituì con un disco, che era anche lo strumento di lavoro del suo amato. Vorrei sottolineare, tuttavia, che questa è solo una copia romana, l'originale bronzea è stata perduta, o, molto più probabilmente, è stata fusa per fabbricarci utensili e ornamenti.”
Quando la McGranitt smise di parlare, nessuno osò aprir bocca. Durante tutto il discorso, a parte l'interruzione della Corvonero, nessuno aveva fiatato. Pur essendo strana, come storia, era stata la più intensa di tutte quelle che avevano raccontato loro i due professori riguardo alle sculture che avevano visto in quei giorni.
La professoressa sorrise, compiaciuta, quindi si voltò e si diresse verso l'uscita, studenti al seguito.
“Beh, 'stavolta ha fatto centro.” bisbigliò una voce all'orecchio di Remus.
Il ragazzo si voltò e vide Slughorn sorridere.
“E' vero, no? Questa volta è stata grande, ha raccontato bene la storia. Credo che la Professoressa McGranitt si stia ammorbidendo, sapete?” chiese poi, strizzando l'occhio al gruppetto e passando avanti.
“Intervento a dir poco inopportuno...” commentò James, mentre gli altri annuivano.

Quella sera a cena la professoressa annunciò a tutti il loro imminente ritorno a Londra, che sarebbe avvenuto la mattina dopo, alle otto in punto e guai a chi arrivava anche un solo minuto dopo.
Sospirando, i quattro compagni furono obbligati ad accettare il fatto che avrebbero passato la serata alla ricerca del pigiama perduto, perchè nessuno di loro aveva mai usato il pigiama, ma tutti l'avevano levato dalla valigia, così come avevano levato tutte le camicie, tutti i pantaloni e tutti calzini.
Non rispettivamente, è ovvio, era una procedura singolare, una reazione a catena: James cominciava con il disfare la valigia di Peter, Peter, per vendicarsi, tentava di svuotare la valigia di James, ma a James ci aveva già pensato Remus, in uno sprizzo di ribellione, quindi, conscio delle conseguenze, Peter disfava le valigie di Sirius, che prima picchiava Peter e poi pian piano, quasi come una tortura, cominciava a togliere ad una ad una tutte le camicie dalla valigia di Remus, poi i pantaloni, poi i calzini, infine le mutande di ricambio, accertandosi di stropicciare ogni singolo indumento. Remus, in risposta, passava circa due ore senza nemmeno parlargli, e ogni volta Sirius era costretto a rimettere tutti i calzini nel loro ordine preciso di inserimento, mentre pantaloni, camicie e mutande venivano lasciare al loro destino.
Ecco quindi perchè quella sarebbe stata, o almeno pensavano loro, una serata lunga.
Lo pensavano, ovviamente, Peter, James e Sirius, che non sapevano che Remus, nella sua infinita bontà, aveva radunato tutta la loro roba, non ordinatamente, ma almeno l'aveva divisa. La roba di Sirius sul letto di Sirius, quella di James sulla parte di letto di James, quella di Peter sul pavimento e la sua di fianco a quella di Peter. In sostanza dovevano solo accatastarla nelle valigie ed il gioco sarebbe stato fatto.
Dopo vari sbaciucchiamenti ed abbracci e Remus sei il migliore amico del mondo i quattro riuscirono a completare le loro valigie, facendosi la promessa solenne di non aprirle più, se non per lo spazzolino da denti.
Erano più o meno le dieci quando Ivan bussò alla loro porta, chiedendo asilo: Severus si era arrabbiato per l'arrivo dell'ennesima busta con la calligrafia svolazzante, e Ivan non era così forte di stomaco da poter reggere un altro frammento sdolcinato come quello che aveva letto l'ultima volta.
Nella loro stanza, ora, c'era una sorta di calma e di rilassamento che potevano quasi essere toccati. Ivan e Peter, per terra, giocavano a Sparasciocco, James, sdraiato a pancia in su, con la testa che pensolava dai piedi del letto, seguiva la partita e contemporaneamente acchiappava il solito Boccino.
Remus era seduto a gambe incrociate dove avrebbe dovuto stare il cuscino di Sirius, che si trovava, invece, sotto al sedere di Peter, mentre Sirius era sdraiato con la testa poggiata sulle caviglie di Remus, i capelli buttati all'indietro. Remus, con una spazzola in mano e la bacchetta nell'altra, si stava occupando dei capelli di Sirius, i quali si erano rifiutati di auto tornare neri, ma avevano deciso che preferivano essere a metà viola.
Il loro proprietario, però, non era della stessa opinione, e, come ultima risorsa, era giunto a Remus.
Remus in quel momento, stava puntando la bacchetta verso il cranio di Sirius, tentando l'incantesimo che risucchiava il colore, ma non funzionava molto bene, forse perchè la magia che avevano fatto James e Peter era vecchia di un giorno, e quindi più forte di quella mattina.
“Sirius, hai dei capelli ostinati...”
“Ecco perchè ricorro a te, mio dotato amico”
“Nh...” rispose Remus, puntando la bacchetta sulla spazzola e poi poggiandola sul comodino.
Armato della sola spazzola, quindi, cominciò a pettinare i suoi capelli.
“Sai, Sirius, ora sei tu che ha i capelli pieni di nodi, dovresti spazzolarli di più...”
“Ma senti chi parla...”
Remus rise piano. Ad ogni spazzolata una grande quantità di scintille schizzava sui capelli di Sirius, come se fossero provocate dallo sfregamento dei denti dell'oggetto con i fili neri e spessi dell'Animago.
Pian piano, grazie alle scintille, i capelli tirnarono del loro colore naturale.
Remus posò la sua arma e continuò a passare le dita tra i capelli di Sirius, che aveva chiuso gli occhi, godendosi quelle attenzioni.
Quando era cane adorava farsi scompigliare le orecchie e accarezzare, quando era uomo non riusciva a fare a meno di chiudere gli occhi quando qualcuno gli faceva dei grattini sulla testa.
Passare le dita tra i capelli di Sirius era bello, rilassante, in qualche modo faceva star bene percorrere interamente, dalla radice alla punta, la lunghezza di ogni singolo capello. Remus, però, si sentiva un po' stupido, così, imbambolato ad accarezzare l'altro, conscio della presenza degli altri e completamente menefreghista.
Sirius, da parte sua, non ne soffriva, anzi. Ogni tanto emetteva qualche piccolo mugolio, che però non poteva essere udito da nessuno a causa delle piccole esplosioni prodotte da Ivan e Peter. La sensazione delle mani e delle dita di Remus che giocavano e arricciavano i suoi capelli era meravigliosa, talmente meravigliosa da permettergli di starsene con gli occhi chiusi, completamente ignorante del mondo esterno, perso solo nei propri pensieri, che in quel momento assomigliavano tipo alle fusa dei gatti.
'Frrrrrrrrrr......' pensò Sirius, sorridendo. Non sarebbe mai riuscito a riprodurre quel suono, primo perchè sarebbe stato un tradimento verso la sua parte canina, e secondo perchè gli esseri umani, fisicamente, sono incapaci di riprodurre quel tipo di vibrazione, nonostante siano in grado di pensare, parlare, cantare e afferrare le cose grazie al pollice opponibile.
'Sia ringraziata la Regina per il pollice opponibile di Moony...' pensò ancora Sirius, con un altro gemito nascosto.
Ma i movimenti erano diventati regolari e precisi, non c'era più quella confusione di carezze e anche di capelli strappati per sbaglio.
“Remus, che stai...?” chiese con voce roca.
“Ti sto facendo le treccine...”
“Ah, ok, pensavo chissà cosa...”
“...”
“Mi stai facendo le treccine???!!! Remus! E' terribilmente da checca!”
Remus si fermò all'improvviso, avvampando e farfuliando qualcosa tipo: “Nhdbuffgh...” che poteva voler dire “Grazie tante, io ti faccio tornare i capelli come prima e tu mi ripaghi così!!!” oppure “Vabbè, mi divertivo!” o “Scusami, non credevo ti desse fastidio...” o più probabilmente voleva semplicemente dire “Nhdbuffgh...”.
“Insomma, Remus, come potrei andare i giro con delle treccine, tutti mi prenderebbero per finocchio, no?”
Remus sbattè le palpebre. Questo voleva dire che non credeva che fosse da checca fare le treccine, ma andarci in giro. Beh, era una cosa buona.
Forse.
“Vai avanti, comunque, mi piaceva... però poi disfale... e fai ancora quella cosa con le dita... quella lì... no... ecco, quella! Aaaaaah.....”
Ci mancò poco che Sirius cominciasse ad agitare la gamba con la lingua penzoloni di fuori.
Fortunatamente James, che era sempre pronto a salvare la reputazioni di tutti, a parte la sua, gli tirò 'accidentalmente' addosso il Boccino, per farlo rimettere in una posizione decente, sempre che potesse essere decente lo sdraiarsi con la testa sulle caviglie di un tuo amico e farsi fare le treccine da lui.

**********

Risalve a tutti, gente! Sono un po' indietro con le illustrazioni dei capitoli, ma prometto che ne farò una!
Per adesso mi limito a rispondere alle recensioni!

Liris: Ciao senpai! La prima a recensire, complimenti! Sotto tortura, ovviamente! Ma scusa, se non mi fiondo nella descrizione su cosa mi devo soffermare?! Quello è il mio pezzo forte, credo! A parte gli scleri di Sirius ù_ù E' stato un flash quello dell'Eros, insomma xD Bwahwahwahwah! Tua mamma e la canna dell'acqua, chissà che bella coppia!!! Ciao!!!

Ashley Snape: Figurati, non importa anche se hai recensito in ritardo! Anzi, sono contenta che tu abbia recensito! E, a proposito, spero che leggerai qui appena avrai un minuto libero quando sarai tornata dall'Inghilterra... me l'hai portata la panchina, come souvenir??? No??? Ci scometto di no! VOGLIO QUELLA PANCHINA SU CUI SI E' POSATO IL SACRO SEDERE DI ROBERT PATTINSON!!! Ma no, Lily non è stronza, insomma... è il carattere che io ho percepito quando ho letto lo spezzone di ricordo di Snape... insomma, lei odia i Malandrini! E' ovvio che non spreca le parole sdolcinate con loro, a parte Remus... comunque avevo già parlato del carattere di Lily in una delle recensioni precedenti... Tra poco la “missione” di Ivan sarà conclusa! Alla prossima! Ti lovvissimo!!!!

Allora, gente, siamo quasi giunti alla fine! Mancano tre, quattro giorni alla luna piena... cosa succederà? Non posso assicurare il numero dei capitoli, ma saranno pochi ù_ù grazie per avermi seguito, non perdetevi il finale!

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Capitolo 24
*** Ritorno alla fresca Inghilterra ***


Ciao! Come ve la passate? Spero bene, dovrei riuscire a scrivere, forse un nuovo capitolo, prima di andarmene in vacanza, ma sapete, tra compiti delle vacanze, poca ispirazione e una depressione incombente a causa della perdita scolastica dell'unico professore di educazione fisica che io abbia mai amato... era bravissimo perchè ce l'hanno cambiato??? T_T vabbè... vi lascio alla lettura e vi anticipo che forse un pezzo non vi piacerà... xD A dopo!

**********

=Capitolo ventitreesimo – Ritorno alla fresca Inghilterra=

Nell'angolo in alto a destra del bagno c'era una macchia. Probabilmente era umidità. O almeno si sperava che fosse quello e non altro.
La moquette della camera, di fianco al suo letto, era sporca di una sostanza rossiccia e tutta raggrumata che a quanto pareva le cameriere non erano riuscite a pulire.
Ma perchè diavolo la camera più schifosa dell'albergo era toccata a lui?!
Tanto per migliorare la situazione l'anta sinistra dell'armadio pendeva ed era impossibile chiuderla.
Severus aveva percorso avanti ed indietro quella camera ininterrottamente per tutta la sera e per gran parte della mattina, da quando si era svegliato.
Ivan non era rientrato a dormire e non l'aveva trovato nel letto di fianco al suo la mattina dopo: era plausibile che fosse in ansia, vero?!
In più era anche leggermente arrabbiato a causa della nuova lettera ricevuta dal solito idiota che lo perseguitava, quindi se avesse visto Ivan entrare probabilmente l'avrebbe risbattuto fuori a calci.
Però doveva arrivare, era un imperativo categorico assoluto, senza possibilità di scelta!
Severus si buttò per l'ennesima volta sul letto, poggiando i piedi sulla valigia chiusa davanti a lui e lanciando un'occhiata a quella immacolata di Ivan.
Quando diavolo sarebbe venuto a riprendersela?!

La sera prima...

La finestra era semiaperta e un leggero venticello scompigliava il lenzuolo aggrovigliato attorno ai suoi piedi.
Faceva abbastanza caldo, nonostante il mese, o forse era solo la loro pelle, che, abituata al clima umido e fresco dell'Inghilterra, riteneva che la temperatura italiana fosse troppo alta.
Dormivano tutti, in quella stanza, e molto probabilmente anche nell'altra, a giudicare dai rumori di sottofondo che vi provenivano.
L'unico ancora sveglio era lui, schiacciato per bene in mezzo agli altri due, la frangia chiara appiccicata alla fronte.
Alla sua destra Potter respirava abbastanza forte da coprire il ticchettio solitario del suo orologio da polso ed era ben steso in un'intera metà del letto, in una posizione che diceva “questo è il mio posto guai a chi si avvicina”.
Nell'altra metà del letto c'era lui, che condivideva lo spazio restante con Lupin.
Era diverso da Potter. Dormiva a pancia in su e aveva la bocca leggermente aperta, ma non fuoriusciva nessun suono, sembrava quasi che non respirasse.
Ivan si sdraiò sul fianco sinistro, osservando la sua “preda” con occhi curiosi.
Riusciva a cogliere ogni più piccolo particolare, grazie alla loro vicinanza.
Le narici di Remus si dilatavano piano ad ogni suo respiro, e ogni tanto la punta della lingua sbucava fuori dalla bocca semiaperta, umettando appena il labbro inferiore, inconsciamente, e ritornando nella sua tana subito dopo.
Le sue palpebre vibravano a tratti e un paio di volte le sopracciglia sottili si corrugarono dandogli un'espressione a volte confusa, a volte arrabbiata.
Le braccia erano una piegata verso l'altro, il polso sulla fronte, l'altra poggiata sul petto, che si sollevava e si abbassava così come le narici si dilatavano, lentamente, con tranquillità.
Gli dispiaceva, quasi, per quella recita che stava facendo, per quella finta amicizia che stava creando lui stesso.
Era dispiaciuto perchè Remus gli piaceva, era una brava persona, dal cuore aperto.
Gli piaceva che lo difendesse ogni volta che Black o Potter sostenevano che lui era una “stupida serpe”, gli piaceva che si preoccupasse per lui quando Severus lo cacciava fuori dalla camera, anche senza volerlo, gli piaceva quando lo guardava e gli sorrideva complice, con quel ghigno furbo che assomigliava tanto a quello di Rodolphus, gli piaceva quando lo considerava parte del gruppo, anche se gli altri non erano della stessa idea, gli piaceva che pensasse di non essere sentito o visto quando si soffermava a guardare Black e poi si accorgeva del suo sguardo, e allora arrossiva appena, gli piaceva che dopo essere arrossito gli rivolgeva quel ghigno, che però, in quell'occasione, aveva anche qualche nota timida e impacciata.
Gli piaceva Remus, insomma...
Come persona, ovviamente...
O forse no...
Un grugnito particolarmente forte di Black lo riscosse da quel confuso turbine di pensieri, facendogli sbattere più volte le palpebre e scuotere appena la testa, con gli occhi chiusi. Dietro di lui Potter non ebbe alcuna reazione, e nemmeno il russare regolare di Pettigrew subì qualche cambiamento.
Davanti a lui, invece, Remus mugolò, infastidito, voltandosi, nel sonno, sul fianco destro, e il suo volto si ritrovò a pochi centimetri da quello di Ivan.
“...Padfoot...Pads...” mormorò dolcemente Remus con voce impastata.
Il Serpeverde non sapeva a cosa o a chi si riferisse, ma il tono in cui l'aveva detto gli aveva fatto capire che c'era qualcosa di strano.
Convinto si girò, dando le spalle a Remus, con il volto leggermente rosato e il respiro un po' più affannoso, trovandosi faccia a faccia con la nuca di Potter.
I suoi capelli gli entravano nel naso, riempendogli i polmoni del profumo forte del suo shampoo.
La metà letto di James, ora, era praticamente vuota.

“Ragazzi, in fila, stessa roba di sempre, prima il quinto, poi il sesto, poi i grandi, avanti, non fateci perdere tempo...”
I Caposcuola erano abbastanza stufi di ripetere sempre le stesse cose, ogni giorno, e li capivano tutti, tranne la professoressa McGranitt, che ogni volta dedicava qualche rimprovero a chiunque osasse “impartire le istruzioni in modo così indecoroso!”.
Da parte loro, i normali studenti non vedevano l'ora di respirare nuovamente lo smog di Londra, e poi il profumo dell'aria di montagna e l'odore del lago che pervadeva i giardini di Hogwarts, ora che il sole cominciava ad essere una presenza quasi costante.
Il familiare strappo all'ombelico fu quasi un amico, quella volta, quando, dopo aver passato quasi una settimana tra Francia ed Italia, i loro piedi poggiarono sull'erba londinese di un bel bosco.
James e Sirius si guardarono attorno, quel luogo era familiare...
“Questo non è...?” cominciò James, ma Remus confermò subito.
L'odore di quel luogo lo ricordava perfettamente, anche se la prima volta che vi erano stati era misto a quello ghiacciante della neve fresca.
Una volta che furono arrivati tutti, la McGranitt annunciò che si trovavano nello stesso albergo in cui avevano passato la prima notte di gita, o meglio, in quel momento si trovavano nel parco dell'albergo.
Insieme si diressero verso la costruzione, che si poteva intravedere sbirciando per bene tra i tronchi e i cespugli.
“Ma come avete fatto a perdervi, quella volta, si vede benissimo l'albergo!” esclamò Peter, rivolto a James e Sirius.
Sirius lo afferrò e gli scompigliò i capelli.
“Ehi, topastro, di notte è buio, noi non abbiamo la vista a raggi X come Mr Spelacchiato”
“Mr Spelacchiato non ha la vista a raggi X, e Mr Pulcioso dovrebbe essere un po' più riconoscente verso colui che gli ha salvato la coda quella sera” rispose Remus, a bassa voce, anche se erano abbastanza lontani dal resto del gruppo.
Sirius guardò male Remus, in modo ironico, non tanto per la ramanzina sulla sua educazione, ma per l'insulto delle pulci.
“Si da il caso che io non abbia le pulci, o meglio, mi mancano solo una dozzina di quelle terribili bestiole per essere un cane libero! E le troverò!”
“Va bene, quando torniamo ad Hogwarts rilanciamo la moda dei collarini e disinfestiamo la camera... di nuovo...” minacciò James.
“E va bene, va bene, le troverò!”

Ritrovarsi in un luogo dove le insegne erano scritte nella loro lingua e tutti capivano quello che dicevano era una grande soddisfazione, soprattutto se avevi la stessa identica camera in cui eri stato la prima volta che avevi dormito in quel Hotel. Rivedere i due letti a castello fece tornare in mente a Sirius la sera in cui Remus li aveva salvati dal bosco.
Come un flashback ricordò i suoi occhi chiusi così vicini a lui, e i suoi capelli morbidi poggiati sul cuscino.
Ricordò le sue mani dalle dita lunghe che si artigliavano al suo pigiama nel sonno, e ricordò che al loro risveglio si erano abbracciati come se non si fossero visti per mesi, nonostante avessero dormito nello stesso letto, vicini, insieme...
“Sirius, vecchio, mio, che fai, ti perdi nella contemplazione di Gustavo?” chiese urlando James, mentre gli saltava addosso.
Gustavo era il nome del proprietario dell'albergo italiano e James aveva deciso di chiamare così la grossa palla di polvere che si trovava sotto il letto a castello suo e di Sirius, che, appunto, stava seduto per terra con gli occhi fissi su quella palla grigia.
“Per favore, Sirius, potresti buttarla? Credo che mi stia venendo un'allergia...” commentò Remus , il cui fiuto acuito a causa del vicino arrivo della luna piena era una vero problema.
“Buttare Gustavo?! Ma ti ha dato di volta il cervello?!” chiese James, sedendosi tra Sirius e la palla di polvere.
“Povero Gustavo, che infausto destino...” disse Peter, mentre girava la pagina dell'ultimo numero della Gazzetta del Profeta.

La giornata la trascorsero tutti insieme, con Ivan, Lily e Cleo, in giro per Londra, questa volta senza il terrore di poter essere inseguiti dalle serpi, grazie forse alla presenza di uno di loro nel gruppo.
Le ragazze trascinarono i Malandrini e Ivan a fare compere, a mangiare gelati e a fare passeggiate nei parchi, e la sera, quando rientrarono, erano talmente stanchi che, subito dopo la cena, si ritirarono in camera e non ne uscirono più.
Ovviamente non andarono a dormire tardi, difatti erano solo le due e mezzo di notte quando Sirius crollò di traverso sui due letti inferiori, uniti.
Si sapeva, in fondo, che Sirius odiava lo shopping...

**********

Allora, passiamo alle recensioni!

Liris: Quel verso è stato il mio successo più grande! Adoro quel pezzo! xD Sì, la scena delle valigie era forte, e ti confesso che ho dovuto rileggerla parecchie volte, per scriverla, e altre due per comprenderla, tanto che sono arrivata a farmi uno schemino con le freccine con tanto di faccine dei Malandrini xD

Ashley Snape: Ciao twin! Me voleva la panchina!!! Me voleva QUELLA panchina!!! Le opzioni sono due, riguardo al grado di scemenza di Sirius e Remus: 1 sono sempre stati scemi ma hanno ritrovato la loro vena scema solo adesso. 2 la loro vena scema è misteriosamente comparsa così, dal nulla. 3 l'autrice si è improvvisamente resa conto che non deve far accoppiare i due protagonisti prima del finale, anche se muore dalla voglia di farli sbaciucchiare ogni tre per due, e quindi ha reso più evidente il duo James-Sirius per non cadere nel troppo-puccioso! Ora scegli quella che preferisci xD Grazie, lo so che sono bravissima e lo so che ti ascolto sempre e credo sia reciproco il fatto che tu ascolti sempre me, quindi siamo pari! I love you!!!

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Capitolo 25
*** Passato e futuro ***


Ciao! Un piccolo regalo per rincuorarvi a causa de4ll'inizio della scuola... per chi quest'anno, come me, ha gli esami, di quinta superiore o di terza media, tanti auguri! Personalmente credo che voi di terza ve la caverete bene! Speriamo altrettanto noi maturandi! Comunque, viva il nonnismo nelle scuole!!! Col cavolo che sto a fare le file quest'anno!!!! Yeeeeeeeeee!!!!!!!

**********

=Capitolo ventiquattresimo – Passato e futuro=

'Mi odieranno... lo so che mi odieranno... ma non ho scelta, insomma... sono comunque un Prefetto, qualcosa la devo fare per forza, o mi tolgono il distintivo! Compito ingrato...'
Erano le sette, e di sicuro tutto l'albergo stava ancora dormendo. Tutto l'albergo meno la McGranitt, Prefetti e Capiscuola.
In quanto Prefetto, Remus era obbligato a compiere delle missioni, alcune delle quali davvero devastanti, come, per esempio, dare la sveglia all'intera sezione maschile di Grifondoro del sesto anno...
Ciò voleva dire non solo dover buttare giù dal letto i compagni Malandrini, ma anche gli altri, che di sicuro appena avessero visto la sua faccia sorridente davanti alla porta squassata dal bussare, gli avrebbero lanciato contro qualche maledizione.
Inutile dire che dopo aver bussato per dieci minuti buoni alla porta dove dormiva Frank Longbottom, si è presentato nella sua camera con un gran numero di foruncoli blu, che esplosero tutti simultaneamente. Invece di pus, però, scoppiò un'allegra risata da quei mini vulcani, e lui dovette ricorrere a tutta la sua pazienza per trovare e compiere l'incantesimo giusto mentre quell'errore dermatologico continuava a sghignazzargli dietro.
La colazione fu più buona, dato che era un po' che non si riempivano la pancia con bacon e uova, e dopo quel banchetto mattutino fu un'impresa molto più facile percorrere la strada che li divideva dal Binario 9 e ¾, per tornare alla loro adorata Hogwarts.
Probabilmente era la settimana della saggezza, perchè nella loro cabina si ritrovarono, con Cleo e Lily, ad affrontare argomenti filosofici o nostalgici.
“Ah, e ti ricordi, Sirius, quella volta che abbiamo riempito di gelatina di fragole le ciabatte di Peter?” chiese concitato James.
“Eccome! E' stato meravigliosa la sua faccia, non la dimenticherò mai!” rispose Sirius, ridendo.
“Le ciabatte le ho dovute buttare e mamma si è arrabbiata...” disse Peter in un sussurro, e Cleo gli posò una mano sulla spalla, sorridendogli per consolarlo.
“Io una volta ho fatto da cavia a me stessa, assaggiando un intruglio per la tosse con eucalipto e menta che avevo preparato. Mi sono quasi soffocata, tanto era amaro, al punto che me lo sono rovesciata tutta sui vestiti! Ho capito dopo che dovevo aggiungere il miele...” disse Cleo, ridacchiando.
“Io credo di non aver mai combinato nessun pasticcio... solo una volta mi ricordo che mi sono scomparse tutte le mutandine e ho dovuto girare per tre giorni con il costume sotto la gonna finché mia madre non me ne ha spedite alcune paia...” disse Lily arrossendo appena. “Non ho mai scoperto chi fosse stato...”
“Ooooooooh, non c'è la signora del carrello, quando si torna dalle gite scolastiche? Mi è venuta una fame incrediiiibile......” disse ad alta voce James, per impedire a Lily di sentire chi aveva rubato tutte le sue mutandine.
Remus era rimasto in silenzio per tutto il tempo, sorridendo ai ricordi degli altri e ai propri. Il primo vero ricordo che aveva di Hogwarts era il giorno in cui i suoi tre amici avevano scoperto della sua licantropia...

Remus stava vagando per gli scaffali della Biblioteca. Non la conosceva ancora bene, dato che era solo il secondo anno che si trovava ad Hogwarts, ma credeva di riuscire a trovare il libro che gli serviva a proposito di un'ingrediente che non aveva mai sentito nominare, e su cui avrebbe dovuto fare una ricerca.
Sbirciando tra gli scaffali notò un tavolo coperto di tomi alti e dall'aria polverosa, come quasi tutti gli altri libri di Hogwarts.
Era timido, ma uno di quei libri poteva essere quello che gli serviva, e se chi li aveva presi non ne aveva bisogno magari poteva prenderlo lui...
“Scusate, posso... ragazzi? Cosa ci fate in Biblioteca?! E state sfogliando dei libri?! Che storia è questa?!” esclamò, riconoscendo James, Sirius e Peter dietro i volumi.
“Oh, ciao! Siediti pure... stiamo cercando di capire bene come si fa a diventare Animagi! Forte, vero? Credo che ci metteremo un po', ma dovremmo farcela, alla fine...” disse James, sorridendogli, mentre Sirius gli allungava una sedia con il piede.
“E... di grazia... come mai vorreste diventare Animagi? E poi... cosa sono gli Animagi?” chiese Remus sedendosi.
“Sono maghi che si trasformano a loro piacimento nell'animale che più li rappresenta. Come la vecchia Minerva!” spiego Sirius. Semplice ed esauriente, questo era il suo motto.
“Ok... e come mai lo vorreste diventare?” chiese di nuovo Remus.
“Che domande! Per accompagnarti durante le tue uscite notturne quando c'è la luna piena, no? Mica vorrai prenderti tutto il divertimento! Siamo tuoi amici, dovresti condividere le tue serate con noi, anche quando la tua mente è posseduta da un lupo assetato di carne umana!” rispose tranquillamente Sirius.
“Posseduta da cosa? Ehm... voi... avete preso un granchio, io...” cominciò Remus, sudando freddo. Come avevano fatto a scoprirlo?!
“Dai, Remus, il tuo piccolo problema peloso, hai presente? Zanne, artigli, una ventina di chili in più... insomma, come fai a non ricordarti di te stesso?!” puntualizzò James voltando una pagina.
Remus rimase in silenzio.
“Come...?” chiese dopo un po'.
“Remus, dai, tua madre non può avere tre malattie mortali diverse a distanza di ventotto giorni... e siccome non sei una donna il tuo problema doveva per forza essere diverso dalle mestruazioni” spiegò Peter, copiando una frase su una pergamena volante.
“Mestru... Peter! Le mestruazioni non trasformano le donne in esseri mostruosi una volta al mese! Le rendono solo parecchio irritabili!” esclamò Remus arrossendo un po'.
“Tu non conosci mia madre...” sussurrò Peter, mentre nella mente gli si formava l'immagine della sua genitrice, i capelli arruffati gli occhi gonfi e la bocca spalancata, perchè gli stava gridando di portargli una cioccolata doppia con la panna in preda ad una voglia improvvisa di dolciumi.
“Tua madre non può essere così distruttiva in quei giorni...” disse Remus.
“Sostengo la mia opinione...” ribatté Peter.
“La mia opinione è che Remus non può avere le mestrua-cose, primo perchè sennò ci avrei pensato io. Secondo, mia madre non è mai stata un mostro nemmeno una volta all'anno. Terzo, cosa sono le mestrua-cose?” chiese James alzando gli occhi dal libro.
“Te lo spiego quando diventi più grande, Jamie...” disse Sirius, dandogli una pacca sulla spalla.

“Remus? Sei ancora tra noi?” chiese Sirius, di fianco a lui, scrollandolo leggermente.
“Sì, sì, ci sono...” rispose, sorridendo appena, al ricordo appena avuto.
“Pensavo a quella volta in Biblioteca al secondo anno...”
“Quale volta?” chiese Peter.
“Quella volta!” rispose James, poggiandogli il pugno in testa e premendo, mentre il compagno si lamentava.
“Quale volta?” fece eco Cleo curiosa, levando dalla testa di Peter il pugno di James.
“Quella volta...” ripetè Sirius, in modo svogliato, come se non fosse importante.
“Quella volta.” confermò Remus, senza dare ulteriori informazioni.
“Quella volta...” disse Lily con tono rassegnato, capendo di non poter cavare un ragno dal buco. Lei e Cleo avrebbero dovuto vivere nella curiosità.
Ci fu un minuto di calma, nel quale Sirius e James guardarono fuori dal finestrino la campagna che correva, Remus tentò di non pensare alla mano che Sirius aveva poggiato sul sedile e che gli sfiorava la coscia pericolosamente, Peter sorrideva, guardandosi i piedi, per un motivo a tutti ignoto, Lily e Cleo, una di fronte all'altra, tenevano lo sguardo basso, pensando ai fatti loro.
“Però, ci pensate...” disse Lily all'improvviso, facendo sobbalzare Cleo e Peter e facendo voltare di scatto Sirius e James. “L'anno prossimo sarà il nostro ultimo anno... è così triste pensare di non vedersi più tutti i giorni... tutto il tempo, alle lezioni, in Sala Comune... la sera prima di andare a letto... e sarà così monotono mangiare in quattro a tavola invece che tutti insieme...”
“E' vero, tesoro, ma noi continueremo a vederci, no?” sentenziò James, passandosi una mano tra le ciocche ribelli.
Lily sorvolò sul 'tesoro' e fece una smorfia.
“E come mai continueremo a vederci?” chiese.
“Semplice! Perchè tu non puoi fare a meno di me, Lily! E dopo che ci saremo frequentati per qualche mese ci sposeremo e avremo un bambino, speriamo un maschio! Porterà avanti il mio cognome, sì!” spiegò James, sognante.
“POTTER! CHE CAVOLO DICI?! IO E TE NON ABBIAMO MAI NEMMENO VARCATO INSIEME LA SOGLIA DELL'AULA DI TRASFIGURAZIONE, COME PUOI PENSARE AD UN BAMBINO?!” urlò Lily rossa come un pomodoro.
“Dai, Lily, era una semplice fantasia sessuale di un povero idiota, non sprecare la tua voce per questo cugino ingrato...” disse Cleo, per calmare Lily.
“Comunque sono d'accordo con James” disse Remus.
Tutti lo guardarono in modo strano, finché lui non capì che la sua affermazione poteva essere compresa in modo ambiguo.
“No, cioè, cosa avete capito?! Nel senso, sono convinto anche io che ci vedremo ancora. Magari alcuni di noi saranno i padrini dei figli degli altri, e a loro volta i figli degli altri padrini dei figli degli altri e così via! Sarebbe bello far crescere i nostri figli insieme, no?” spiegò Remus.
“Certo, Remus, e poi invecchieremo insieme e finiremo in una di quelle case di riposo in cui ti lasciano la bacchetta a giorni alterni, dove si passa il tempo a giocare a scacchi e a maltrattare i gufi e le Guaritrici, se capisci cosa intendo!” disse Sirius ridendo e passandogli un braccio attorno alle spalle per strattonarlo a destra e a sinistra.
“E io che speravo di vivere in un monolocale pieno di gatti neri come le vecchie zitelle!” protestò James. “Invece mi tocca andare nella casa di riposo per stare con voi!”
“Gatti?! Non puoi farmi questo!” esclamò Sirius, schivando in fretta la domanda curiosa di Cleo. “E poi avevi appena detto che volevi sposare Lily! Cos'è questa storia del monolocale?”
“Lily è il mio secondo scoglio! Monolocale e gatti sono il primo! Vuoi metterli a confronto?!”
La conversazione andò avanti degenerando per tutta la durata del viaggio di ritorno, finché non sentirono il treno rallentare ed infine fermarsi alla stazione di Hogsmeade.
Le carrozze senza cavalli erano lì, ad aspettarli, come quando tornavano a settembre, e loro furono più che contenti di farsi trasportare fino al castello.
Il ritorno ad Hogwarts fu meraviglioso, soprattutto perchè finalmente poterono farsi la doccia nel loro adorato bagno personale, o meglio, nel bagno dei Prefetti, dove Remus si premurava di farli venire ogni volta che non c'era nessuno.
Gli studenti più giovani si accorsero subito del ritorno dei più vecchi, la pacchia era finita, in corridoio erano tornati i più grandi, che spintonavano e superavano per entrare prima degli altri nelle Sale Comuni. Bentornati, 6^ e 7^ anno.

“Io non sono così contenta che siano tornati gli altri, soprattutto non sono molto contenta che siano tornati Slughorn e la McGranitt... la Prewett sarà pure fidanzata con quel tipo che adora i babbani, ma almeno non è rompiscatole come la vecchia Capocasa dei Cuor di leone. E Malfoy invece è così carino! Ci ce lo fa fare di starcene a far lezione con Slughorn? Saranno contenti quelli dello Slug club, ma a noi sinceramente cosa cambia?”
Quella Jenny era un fiume di parole, Narcissa non la sopportava più, continuava a parlare e a parlare e lodava Malfoy, anche! Lei, che non sapeva nemmeno come fosse fatto Malfoy, che carattere avesse o altro... insomma, mica lo conosceva così bene, no?!
“Jenny, lo sai, sei davvero fastidiosa quando parli a vanvera...” disse ad alta voce, la testa le faceva male.
“Oh, scusami, signorina perfettina, non vorrei mai che tu andassi a piangere dal tuo adorato cugino con la criniera...” ribatté quella acida, voltandosi nel letto.
Cissy, dall'alto del suo metro e sessanta, guardò quella schiena coperta da una semplice canottiera e i capelli raccolti in tante piccole treccioline per renderli mossi.
“Almeno mio cugino è un mago, che mi dici del tuo, di cugino?” disse, risedendosi sul suo letto.
“Ehi, Black, io non ho nessun cugino del genere capito? La questione è chiusa!” esclamò arrabbiata, voltandosi a guardarla male e tornando a fissare il muro.
Narcissa sorrise, compiaciuta, poi si rivolse allo specchio che galleggiava di fronte a lei, prendendo l'ultima ciocca di capelli e appuntando il bigodino che avrebbe reso i suoi boccoli più delineati.
“Certo, cara, ma ricorda che non sono stata io a cominciare” disse, compiaciuta del grugnito che le arrivò in risposta.
Prese la bacchetta e riportò lo specchio sul comodino dal quale l'aveva fatto levitare, poi si sdraiò dando la buonanotte anche alle altre, che avevano ignorato i loro litigi, ormai all'ordine del giorno.
Al buio, in silenzio, i pensieri di Narcissa volsero al volto del suo 'fidanzato'.
E' vero, era un uomo di bell'aspetto e di sicuro c'erano molte ragazze che avrebbero volentieri preso il suo posto. Ciononostante lei non era innamorata di lui, o almeno non ancora. Se avesse potuto non l'avrebbe sposato,ma sapeva già che le probabilità che i suoi le permettessero una cosa del genere erano molto remote.
Lucius, in fondo, non era cattivo, era stato a sua volta obbligato ad impegnarsi con lei, una bambina a suo confronto.
Sarebbe finita male, lo sapeva. Si sarebbero sposati, con l'unico sollievo di sapere che almeno l'altro condivideva gli ideali altrui. Avrebbero avuto il figlio che i loro genitori tanto agognavano, e dopodiché cos'avrebbero fatto? Non erano fatti per stare insieme, o almeno questo era quello che credeva lei.
In quel momento, mentre una lacrima le rigava la guancia, decise che avrebbe vissuto per quel figlio che avrebbe generato, e soltanto per lui, riversando in lui tutto il suo amore, che non avrebbe potuto donare a nessun altro.

**********

Bene, dopo lo sclero di inizio capitolo volevo sottolineare che non è che io odi i primini... solo che quei piccoli bimbiminkia che ci sono nel mio liceo andrebbero abbattuti! Non ho mai visto bambini così stupidi e così infighettati, così incredibilmente convinti di essere importantissimi a scuola, perchè fanno le superiori! Ma soprattutto sono così bassi! Spero di non offendere nessuno, a dire il vero, ma non ce la faccio proprio a trattenermi...se tu che leggi sei un primino, premurati di non tirartela troppo, perchè i ragazzi più grandi, specialmente le femmine come me, non sopportano molto quelli di prima quando se la tirano e provano a fare i furbi. Tutto il resto della combriccola dei quattordicenni è rispettabilissima, ce ne sono anche alcuni parecchio simpatici, ma la maggior parte beh... FATEVI UN ESAME DI COSCIENZA, QUESTO E' IL CONSIGLIO DI UN'AMICA! E quando andate a prendere il panino all'intervallo FATE LA FILA!!!

Un avviso, questa volta importante. Dato che ho appunto la maturità voi mi capirete se non posterò molto spesso. Già posto poco, è vero, ma credetemi, quest'anno posterò ancora di meno. Giuro che la finirò, dato che mancano pochi capitoli non avrebbe senso lasciarla così. Spero di potervi presto far leggere il mio lieto fine.

valefan: No, non me l'hai mai detto che ti fa impazzire dal ridere xD grazie! Il “pucciosi” è una parola comunque, ormai, come “cosare le orecchie” e SOTTOMINCHIAMI, ma quest0ultima ha un significato moooolto particolare xD Allora... per rispondere alle tue domande... No9n posso dirti chi scrive a SEVERUS, perchè sarà l'argomento di una mia one-shot dedicata a Dopo la luna, quindi non avrebbe senso che io te lo dicessi, l'avevo già spiegato qualche capitolo fa. Poi... sempre spiegato in qualche capitolo fa... se PETER (Scusa, ma non sopporto che lo si insulti in quel modo, dopotutto è vero, ha fatto parecchie cazzate, ma quando era giovane era sincero, quando è cresciuto è stato sciocco, e allora va insultato...) non fosse così intuitivo e acuto come avrebbe fatto a prendere in giro per tanto tempo James e gli altri dicendo di essere loro amico mentre stava dalla parte di Tom? Insomma, lo sappiamo tutti che è un pasticcione e che non era molto bravo a scuola, ma di sicuro tutti sono bravi in qualcosa, e secondo me lui riusciva a vedere veramente come sono fatte le persone. Anche nel film, quando dice a Harry che suo padre non avrebbe voluto la sua morte, che avrebbe avuto pietà di lui, ha perfettamente ragione. James non avrebbe mai ucciso un suo amico, anche se l'aveva tradito. E lui lo sapeva, ecco perchè si è sentito sicuro nel tradirlo. Sappiamo anche che però non avrebbe mai voluto farlo. Sono convinta che lui fosse affezionato james e che non avrebbe mai voluto tradirlo, ma che è stato costretto e dato che era un codardo ha preferito salvarsi la pelle piuttosto che salvarla a James e Lily... Ah, come sono contenta che tu abbia notato la parola “preda”! Beh, è ricercata. Sta a significare tante cose, ma non posso spiegartele. Capirai tutto alla fine. Diciamo che... sta a indicare la vera natura di Ivan... ok, ho detto troppo... se intuisci qualcosa non scriverlo, potresti rovinare la sorpresa agli altri! Comunque sai già che Remus sopravvive fino alla sconfitta di Tom, quindi io non mi preoccuperei xD (Ovvio, tu non ti preoccuperesti per niente se si trattasse di me! Nd Remus)(Ma no, lupacchiotto-potto! Io mi preoccupo per te! Nd Minu) infine... Sì, Sirius ha ancora qualche pulce e credo che le abbia prese a causa del girovagare per mezza Europa! Ma ne ha sono qualcuna, dai, un collare dovrebbe bastare! XD

Ashley Snape: come sempre mi recensisci, e stavolta ben due volte! Sei un mito! La storia è bella proprio perchè Sirius, James, Peter e Remus, restano, nel loro intimo, profondamente idioti! Sì, sì, Remus sniffa proprio come una scimmia! Ci sono io testimone!!!

cry_chan: Lieta di essere servita a farti spanciare dal ridere! XD Grazie mille per i complimenti! GRAZIE DI AVERLA AGGIUNTAAAAAA!!!!!

Ok, ringrazio chi ha recensito e chi legge e basta! Ci rivedremo presto? Chissà! A proposito, Twin, sabato cinema!!! xD Ciaoooooo!!!!!

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Capitolo 26
*** Provocazioni ***


Ciao a tutti, o incauti lettori della mia ff! Non è passato poi così tanto tempo, dall'ultima volta, vero? Questo capitolo mi piace davvero tanto, mi sono divertita a scriverlo e contemporaneamente ho descritto quello che credo essere Moony prima della luna piena! xD Spero piaccia anche a voi!

**********

=Capitolo venticinquesimo - Provocazioni=

Risvegliarsi tra le calde coperte del suo vero letto fu un piacere incredibile. Sirius non si aspettava che aprire gli occhi e vedere nient'altro che le rosse tende del baldacchino l'avrebbe reso così felice.
Ma quelle tende furono presto scostate da una mano ben curata, seppur con qualche piccola cicatrice.
“Avanti, dormiglione, ricomincia il trantran scolastico...” disse Remus a bassa voce sorridendo e sporgendosi verso di lui.
Sirius si rigirò nel letto, sorridendo anche lui e avvolgendosi nelle coperte a mo d'involtino.
“Cinque minuuuutiiiiii........” protestò.
“Ti do cinque secondi... uno... due... cinque!” esclamò, rubandogli il cuscino da sotto la testa e spiaccicandoglielo in faccia.
Entrambi si misero a ridere, e dopo aver convinto Sirius ad alzarsi, con il complice aiuto di qualche grattatina dietro l'orecchio, Remus si diresse verso il letto di James, dal quale provenivano strani mugolii.
“Io non aprirei quelle tende, se fossi in te...” suggerì Sirius, alzandosi ed infilandosi le pantofole, pronto a fiondarsi in bagno per svuotare la vescica.
“Perchè, tu credi...?” chiese Remus, immobilizzandosi.
“Starà sognando la Evans...” propose Peter, stropicciandosi gli occhi. “E' da stamattina presto che va avanti così...”
I mugolii cessarono all'improvviso e poco dopo James si presentò al loro cospetto, sudato e sconvolto.
“James... che...?” chiese Remus, mentre Sirius chiudeva la porta del bagno.
“Ho sognato... vasca... e poi i capelli... e gli occhi verdi... “ balbettò James, mentre s'infilava i calzini come in una specie di trance.
“Beh, James... è da stamattina che mugoli... quanto ci hai messo a fartela in sogno? Se questi sono i tuoi tempi sarai davvero fortunato con le donne!” ridacchiò Peter, ma James, fortunatamente, non lo sentì.
Invece li raggiunsero le risate roche di Sirius dal bagno.

La mattinata era passata piuttosto bene, senza troppi incidenti, tenendo conto che non avevano ancora avuto modo di rimpolpare le scorte di scherzi magici da Zonko.
Avevano notato, con piacere, che gli assistenti di Pozioni e Trasfigurazione erano rimasti ad Hogwarts, probabilmente perchè la McGranitt e Slughorn avevano troppo lavoro arretrato. Non li conoscevano proprio bene, dato che non avevano fatto lezione con loro, ma in effetti tutti ne avevano parlato in modo positivo, e Remus sperava che le voci fossero vere.
Ovviamente Sirius li conosceva meglio degli altri, dato che Lucius Malfoy sarebbe diventato suo cugino acquisito, mentre Molly Prewett era già sua parente di quarto o quinto grado.
“Le famiglie Pure-blood sono tutte imparentate” diceva sempre Sirius. “Probabilmente anche io e James siamo cugini alla lontana!” Quel pomeriggio, il tempo sembrava voler festeggiare il loro rientro, e dopo una settimana di nubi cupe e pioggerelline sottili, un bellissimo e timido sole faceva capolino tra le miriadi di nuvole bianche.
C'erano molti studenti che avevano deciso di festeggiare l'arrivo del bel tempo recandosi all'aperto per fare i compiti, mentre altri si limitavano a spruzzarsi con l'acqua del lago, stando attenti a non avventurarsi troppo in là, per paura della piovra gigante.
Ai Malandrini, quando il sole si degnava di far loro visita, piaceva starsene all'ombra di un vecchio faggio vicino alla riva del lago.
Incuranti, si sedettero sull'erba appena appena umida. Remus si appoggiò al tronco dell'albero e subito un rivoletto d'acqua gli s'insinuò nel colletto della maglietta, percorrendogli la schiena. Ebbe un piccolo brivido, mentre estraeva un libro dalla borsa e cominciava a sfogliarlo.
“Ah... che bei ricordi... l'anno scorso... Snivellus con le mutande al vento...” sospirò Sirius guardando una foglia rugiadosa.
“Snivellus con le mutande al vento è un bel ricordo?” chiese ridendo Peter.
“Hai capito che intendevo!”
“Sì... lo sappiamo che hai tendenze strane, pulcioso...” disse James sorridendo e mettendosi anche lui a naso all'aria. “Invece io ho dei bei ricordi della Evans con le guance rosse di rabbia... una visione paradisiaca!”
“Cioè, io ti parlo di violenze su Snivellus e tu mi parli della Evans?! James! Mi hai dimenticato!” esclamò Sirius guardandolo con un'espressione di finto dolore.
“No! Come avrei potuto?” rispose James, guardandolo con gli occhi gonfi di falso rimorso.
“Hai dimenticato chi sei, e così hai dimenticato anche me!” rispose Sirius, voltandosi dall'altra parte.
Peter guardava la scena a bocca aperta, convinto che i due stessero davvero litigando, mentre Remus sorrideva e si ripeteva, a mente, le frasi che i due si sarebbero detti.
“Ok, ok, tempo... fammi capire bene... adesso io dovrei gettarmi a terra, sollevare un alone di polvere, che poi un vecchio babbuino, o un vecchio preside imbabbuinito in alternativa, dovrebbe acciuffare, annusare per poi prendere dei colori e disegnare su un muro un omino con le mie sembianze e un mucchio di capelli disordinati? E per caso, poi, dovrei battermi all'ultimo sangue, cosa che non ho intenzione di fare, con il mio zio malvagio, che non ho, per il regno che lui mi ha rubato, che ovviamente non esiste?” chiese James, ridendo e guardando Sirius di sottecchi.
“Sì, esattamente! Però sostituisci regno con virilità, nel tuo caso ha molto più senso!”
James si vendicò tirando un pugno sulla spalla di Sirius.
“Vieni, Peter, allontaniamoci dalla plebe!” disse infine, alzandosi e tirando per la manica il povero ragazzo, che seguì gli occhi di James, che puntavano verso il portone.
“Mica starai guardando il Serpeverde che ieri ti ha fatto lo sgambetto, vero?” chiese, preoccupato, Peter.
“Bravo, Wormtail! Non me n'ero accorto! Vieni, andiamo a far strisciare la serpe per il corridoio con nient'altro che la sua pelle squamosa addosso!” esclamò tutto esaltato, partendo in quarta verso il castello e seguito da un vigile Peter, che aveva il compito di frenarlo in caso di I.E.P.: Idea Estremamente Pericolosa.
“Siamo rimasti io e te, Zazu...” disse Sirius, chiudendo gli occhi e lasciandosi cadere all'indietro. I fili d'erba bagnaticcia gli solleticavano le guance ed il mento, ma era una sensazione molto piacevole.
“Perchè io devo essere Zazu? Zazu è petulante!” protestò Remus.
“Anche tu sei petulante. E rompiscatole e preciso, serio, lunatico e ogni tanto un po' peloso. E fai dei grattini niente male, soprattutto sulla pancia, non sai quanto mi andrebbe di trasformarmi in cane adesso e di farmi cosare* la pancia... e comunque è per tutti questi motivi che a noi piaci”
Remus rimase zitto, meditando sulle affermazioni di Sirius.
“Io non sono petulante...” commentò infine, imbronciato, immergendosi di nuovo nel suo libro.
“Ma guardate, siete rimasti solo voi due? Che coppia carina...”
Sirius non aveva ne la voglia ne il bisogno di aprire gli occhi e vedere il possessore della voce, per capire chi era appena arrivato. Sorrise, pregustando una bella litigata, mentre i tiepidi raggi del sole gli scaldavano il viso ancora per qualche secondo.
Remus, dal canto suo, era parecchio infastidito. Erano lì tranquilli, che cosa voleva, lui? Non poteva lasciarli in pace? Stavano così bene, prima!
“Siete proprio adorabili, vi divertite insieme, vero?”
Snape stava oltrepassando il limite.
“Almeno noi siamo in due, Snivellus, tu invece che mi dici?” chiese Remus, chiudendo di scatto il libro e guardandolo arrabbiato. Non l'aveva mai chiamato in quel modo prima. “Fino ai due anni di età i bambini ritengono che l'oggetto più interessante del mondo sia la propria mano, sai? Scommetto che tu ritieni ancora la tua mano un oggetto interessante.”
Pungente. Pesante. Remus stava superando sé stesso quel pomeriggio!
E non era una buona cosa.
Sirius aprì gli occhi e si sedette, guardando la scena senza parlare.
Snape gli rivolse un'occhiata poco interessata, per poi rivolgersi di nuovo a Remus.
Dietro di lui, Ivan se ne stava quasi imbarazzato, gli occhi a terra, l'espressione voleva dire tutto meno diamo-fastidio-a-Remus-e-Sirius.
Remus lo guardò sprezzante. Perchè se ne stava lì senza fare niente? Almeno li avesse insultati anche lui!
“Severus, vieni, lasciamo stare...” tentò l'albino, ma Snape si scrollò via dal braccio la mano pallida che vi si era posata sopra.
“Lasciami! Da che parte stai, Colt?! Lupin! Vieni qui! Vuoi fare a pugni? Avanti!”
“Non tentarmi...” disse piano Remus, ancora seduto.
La sua bocca si era mossa senza che il cervello glielo avesse ordinato.
Improvvisamente l'olfatto gli si acuì. Poteva sentire, con maggiore intensità, l'odore umido dei vestiti di Sirius misto al suo profumo delicato e pungente, che gli solleticava il naso. Poteva sentire il profumo dolciastro di Snape. Poteva sentire la corteccia dietro di sé e la resina che gocciolava dai rami. E sentì di nuovo quell'odore strano, lo stesso che aveva sentito la notte dei gavettoni, ma questa volta era più intenso.
“Tentarti? Sai anche tirare pugni, Lupin? Non sei capace solo di scrivere quattro temi diversi ognuno per ogni tuo amico, Lupin? Non sei capace solo di parare il culo ai tuoi compagni, Lupin?”
Fu un istante.
Remus sentì il suo battito cardiaco accelerare, il suo cuore pompava il sangue più in fretta, gli sembrava di annaspare, ma contemporaneamente riusciva tranquillamente a respirare. Gli occhi gli si spalancarono, le pupille dilatate per l'eccitazione provocata dall'adrenalina che gli scorreva nelle vene.
Sirius lo guardò. Non era un bello spettacolo, era arrabbiato, il lupo si stava risvegliando. Non si accorgeva che avrebbe potuto davvero far male a Snape? Che avrebbe poi dovuto spiegare tutto ai professori?
Remus si alzò, e Sirius con lui.
Tirò indietro il braccio destro, chiudendo la mano in un pugno. Le cicatrici si tirarono, luccicando. Era pronto a rompere quel naso lungo e aquilino.
Sirius si mise in mezzo, separandolo radicalmente da Snape. Le sue braccia rinchiusero quelle di Remus in una specie di morsa di ferro, stringendole forte al suo torace. Sentì un ringhio basso e minaccioso provenire dalla gola del compagno.
“Remus... non è ancora ora... calmati...” gli sussurrò piano all'orecchio, posandogli una mano sulla testa e spingendola verso di lui, in modo che quegli occhi minacciosi non vedessero più colui che l'aveva fatto arrabbiare.
Passarono alcuni secondi, e quando finalmente Remus si fu calmato Sirius lo lasciò andare.
“Scusami, Sirius...” sussurrò Remus, imbarazzato.
“Figurati, Remus, non è stata colpa tua...” rispose Sirius sorridendo e voltandosi verso Snape. “E' stata colpa sua”
Sirius portò indietro il braccio e mirò nello stesso punto in cui prima aveva mirato Remus.
La differenza fu che 'stavolta Snape, che non si era mosso, sconvolto dalla reazione di Remus, si beccò un pugno dritto sul naso e, sanguinante, si accasciò a terra, mentre Sirius si massaggiava le nocche indolenzite.
“La gente dice dice, ma tirare pugni fa malissimo...” fu il suo unico commento.
“Sirius! Ma che hai fatto?!” esclamò Ivan cercando di quantificare il danno che aveva subito Severus. Lanciò un'occhiata carica di disprezzo al ragazzo che aveva da poco cominciato a stargli simpatico.
Probabilmente sarebbe bastato un lieve tocco di bacchetta per sistemare il danno, ma sul momento l'unica cosa a cui riusciva a pensare era il sangue. Tutto quel sangue che usciva dal naso di Severus e che gli aveva addirittura bagnato una mano.
Quell'odore di ruggine e di sale gli stava facendo venire il mal di testa, doveva lavarsi le mani e allontanarsi... Era la prima volta che vedeva il compagno piangere di dolore ed era sicuro che il male fosse parecchio.
Remus si portò una mano alla testa nello stesso momento in cui Ivan si rialzava e si girava a respirare un po' d'aria pulita.
“Cos'hai, Remus?” chiese preoccupato Sirius.
“Nulla, è solo... l'olfatto... e il sangue... e l'istinto di sbranare Snape...” rispose Remus, occhi chiusi e naso coperto dalla manica della divisa.
Il volto era concentrato.
“BLACK! AVREI DOVUTO SCOMMETTERCI!”
La voce della professoressa McGranitt li raggiunse dal portone aperto del castello. Era stata magicamente amplificata, ma la proprietaria, che non aveva subito incantesimi, quando li raggiunse parve a tutti molto più imponente di quanto sarebbe mai potuta apparire.
“Cos'è successo, qui? Signor Colt, accompagni il Signor Snape in infermeria, ne ha bisogno. Nel frattempo voi due mi direte che cosa stavate combinando!” Ivan, storcendo il naso in una smorfia strana, prese sottobraccio uno Snape sanguinante e si diresse verso il castello.
“Professoressa... Snape ci ha provocati e io ho reagito... tutto qui...” spiegò brevemente Sirius, lanciando occhiate preoccupate a Remus, che sembrava stare un po' meglio, dopo che il Serpeverde se n'era andato.
“No, Sirius... la verità è che quello che ha fatto Sirius l'avrei fatto io se lui non mi avesse...” disse precipitosamente Remus.
“Sta zitto, Rem! No, professoressa, è stata colpa mia!”
“Sirius, piantala, devo assumermi le mie responsabilità!”
“Lo vedi, sei come Zazu!”
“Io non sono come Zazu, Zazu è petulante!”
“BASTA! State straparlando! Siccome siete così ansiosi di prendervi tutta la colpa, sarete entrambi puniti, vi va bene? Venite con me, ho giusto un lavoretto da farvi fare...” l'interruppe la McGranitt, ripartendo in quarta verso il castello, seguita dai due Grifondoro imbronciati.
Sirius guardò Remus, mentre camminavano diretti ai bagni del terzo piano.
Il suo sguardo era carico di risentimento, rabbia e preoccupazione.
Remus abbassò gli occhi.
La punizione non sarebbe stata piacevole, questa volta...

*cosare= è un po' insolito, e non tutti forse capiranno, ma è un verbo proveniente dalla ff Shoebox Project, che consiglio vivamente a chi non la conosce, perchè è divertentissima, dolcissima, scritta benissimo e poi è assurdamente fantastica!!! E poi è una Remus/Sirius!!! Comunque il verbo “cosare” in questo contesto può essere inteso come “fare i grattini” ecco... xD

**********

Beh? Cosa ne dite? Vi è piaciuto? E sarete felici di sapere che sono già a metà del capitolo seguente! Spero di non lasciarvi troppo in sospeso xD Tenete conto della scuola e di un minimo di svago personale xD Ovviamente anche scrivere rientra nello svago personale, ma non sempre si è ispirati, e di solito l'ispirazione arriva mentre si studia diritto, il che non è bello, perchè BISOGNA finire di studiare diritto, anche se diritto è molto meno interessante che scrivere l'atteso capitolo finale, in cui... (*Remus ritorna dalla vacanza di piacere e tappa la bocca di Minu con il contenitore della crema abbronzante* Insomma! Svelerai il finale! Nd Remus)(*Minu sputa contenitore* Ma dove cavolo vai con 'sto fretto??? A Miami? Nd Minu)(Più o meno ù_ù nd Remus) Beh... dato che QUALCUNO non è molto contento di quello che sto dicendo *lancia occhiate omicide a Remus*, tornerò all'argomento che vi, e mi, sta a cuore... le recensioni!!!

valefan: Fidati, ho scritto risposte più lunghe xDD Beh, sono contenta di averti fatto quasi cambiare idea su qualcosa che non ricordo con esattezza... *sbircia capitolo precedente...* ah già! Peter, vero? XD Beh, sulla natura di Ivan scoprirai qualcosa pian piano, e già in questo capitolo, appena pubblicato, ho messo una cosa abbastanza decisiva, spero che ci arriviate, in parte, e spero contemporaneamente che non ci arriviate, per avere la sorpresona finale!!! E poi... beh, ma la spiegazione di Severus non è che te lo posso proprio dare, in parte te l'ho già data, comunque lo scoprirai xDD Grazie per la recensione!!!

Ashley Snape: Come al solito quando vedo il nome della mia Twin mi viene il sorrisone!!! Osti, la recensione è ancora quella prima del mio compleanno??? Ma allora sono in ritardissimo, è passato quasi un mese!!! Beh... non so bene cosa risponderti xD Quindi... grazie della recensione, Kohai-chan! Ti lovvo!

Bene, come al solito, ringrazio chi ha letto e non recensito perchè fate numero anche voi!!! Certo, qualche commentino lo potreste lasciare, eh! xD No, scherzo, io non forzo nessuno, semmai minaccio ù_ù Alla prossima! Baci Minu!

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Capitolo 27
*** Sguardi mancanti ***


Ehi gente! Mi scuso enormemente per il ritardo, ma sapete, tra la patente e la scuola (l'ultimo anno, quindi vi lascio immaginare...) proprio non riuscivo a trovare tempo... oggi sono un po' più libera, ne approfitto per postare questo capitolo e spero di riuscire ad aggiornare il più presto possibile! Mi dispiace lasciarvi con il fiato sospeso (sarà così alla fine del capitolo) ma vi prometto che appena avrò un po' di tempo ricomincerò a scrivere! Comunque mancano pochi capitoli, lo sapete, vero? Non azzardo il numero, ma non credo più di cinque... Beh, vi lascio al capitolo! Buona lettura!

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=Capitolo ventiseiesimo – Sguardi mancanti=

“Voglio i Servizi puliti e splendenti! E guai a voi se uscite di qui prima di aver finito!”
La McGranitt uscì dal bagno sbattendo la porta dietro di sé.
Sirius non poté resistere oltre e subito di voltò verso Remus, emettendo una specie di ringhio di frustrazione.
“Aaaah! Remus! Cazzo, Remus, cazzo! Dovevi per forza farti punire, vero?! Domani c'è la luna piena, idiota! Sarai stravolto e non riuscirai a controllarti! NOI non riusciremo a controllarti!” quasi gridò.
Remus, che fino a quel momento aveva semplicemente sperato che nessuno stesse origliando quella ramanzina, dopo aver ascoltato l'ultima frase, sbatté forte la mano sulla porta di uno degli abitacoli.
“Eh, no, Sirius! Nessuno vi ha costretti a farmi da guardie del corpo, nessuno! Io non vi ho mai chiesto aiuto! E per quanto riguarda la punizione, beh... strofinare un gabinetto non mi farà stare così male!”
“Non è questo il punto! Remus, tu non capisci quando una persona vuole proteggerti, vuole evitarti delle sofferenze... non l'hai mai capito! Per farti capire qualcosa la si deve scrivere su una lavagna e assegnarci un tema! Sei solo capace di capire quando una persona è triste, incazzata, innamorata, ma non riesci a capire quando una persona ti vuole aiutare! Hai una sensibilità fottutamente cazzuta!”
“Beh, scusami se sono così ignorante, idiota e fottutamente sensibile e cazzuto!” quasi urlò, afferrando spugna e detersivo ed entrando nell'abitacolo di prima.
Sbatté a terra gli oggetti che aveva appena preso e tirò un calcio al gabinetto di fronte, ma il solo risultato che ottenne fu una gran male.
Mentre si sedeva sul coperchio del water per massaggiare l'alluce, calde lacrime di rabbia cominciavano a scivolare lente sulle sue guance.
Sentiva un gran bisogno di urlare ancora, ma si morse la lingua e le labbra per non farlo, perchè sapeva che Sirius era là fuori e lo ascoltava singhiozzare.
Non riuscì a resistere all'impulso d'immaginare Sirius che entrava in quell'abitacolo e lo abbracciava, mentre lui continuava ad inzuppargli il colletto del maglione leggero.

L'aveva fatto piangere.
Che diavolo, questo l'avrebbe distrutto molto di più che un gabinetto da pulire! Però era ancora arrabbiato.
Nonostante tutto, continuava ad essere arrabbiato per il fatto che Remus si era fatto punire senza una vera ragione. Era stato lui a prendere a pugni Snape, Moony avrebbe dovuto ringraziarlo, perchè gli avrebbe evitato la punizione! Invece si era -cazzo, fottutissimo, strafottutissimo cazzo!- fatto punire, e in più quella sua fottuta sensibilità cazzuta l'aveva fatto piangere, e lui odiava sentire Moony piangere...
No, si corresse mentalmente, sono stato io a farlo piangere...
Scrollò la testa e, con furia, inzuppò lo spazzolone nel secchio, per poi estrarlo e schiaffarlo sul pavimento.
Remus non uscì dal suo 'nascondiglio', ma Sirius non osò ricordargli che, ormai, si era fatto punire e doveva sgobbare anche lui.
Pulì tutto da solo e, una volta finito, se ne andò, lanciando un'ultima occhiata alla porta bianca scrostata ed ostinatamente chiusa.

Quella sera l'atmosfera, nel dormitorio, era piuttosto fredda.
Peter avrebbe osato definirla gelida.
Guardava dalle tende ben tirate del baldacchino di Sirius a quelle chiuse mollemente di Remus.
James era in Sala Comune e tormentava la Evans, come al solito, anche se il fatto che le urla di lei non li avessero ancora raggiunti poteva essere considerato un buon segno.
Il povero Peter capì presto che il dialogo sarebbe stato impossibile, ma nulla gli vietò di provarci.
“Ragazzi... ehm... mi dispiace che abbiate dovuto pulire il bagno... ma vi è andata abbastanza bene, pensate che io e James domani dobbiamo sviscerare tutte le lumache asiatiche purpuree di Slughorn...”
Peter tentò anche un risolino, ma non ci fu risposta. Ebbe la stessa sensazione che avrebbe provato se avesse riso degli atteggiamenti strani di un malato mentale in una stanza piena dei suoi familiari.
Dopo un po' Remus scostò appena la tenda rossa e guardò Peter.
“Pete... stai attento a non pungerti con l'aculeo della coda di quelle lumache, è velenoso, potrebbe metterti fuori gioco anche per tre giorni...” disse, con voce inespressiva.
Peter sorrise e lo ringraziò, dopodichè Remus tornò al chiuso, tra il rosso delle sue tende.
Non leggeva, ma pensava. Quel silenzio forzato gli faceva male e gli metteva ansia, si sentiva il petto scoppiare.
Sembravano decisamente diversi da qualche anno fa.
Non avevano mai litigato davvero, prima, e nel giro di una settimana era già successo due volte! Perchè?
Erano abituati a vivere insieme tutti i giorni, perchè allora in questi ultimi mesi erano diventati... diversi?
Gli faceva male la spalla, quindi si voltò sull'altro fianco, con una gran cigolio di molle. Sembrava quasi un insulto a quel silenzio. Remus maledì le molle, anche se adorava il loro cigolio. Quando la mattina Padfoot veniva a svegliarlo (occasionalmente), lui si accorgeva subito che c'era un intruso sul suo letto grazie al loro pronto avviso, e riusciva a spostarsi dalla traiettoria della sua lingua bavosa prima di farsi inzuppare quasi completamente.
Sorrise alla tenda, al pensiero della lingua di Padfoot che leccava con disappunto il cuscino.

“Cazzo! Possibile che nessuno di voi due abbia minimamente pensato 'Strano che Sirius dorma ancora, in fondo se non fa colazione è una bestia per tutta la giornata, forse ci conviene svegliarlo' macchè! Ovviamente vi siete entrambi fatti i cazzi vostri e la vostra cazzo di colazione tranquilla!!!”
Era uno spettacolo vedere Sirius cercare i pantaloni della divisa indossando solo i boxer e i calzini. Buttò all'aria l'intero baule prima di scoprire che si trovavano sotto al letto e che erano ricoperti di polvere. Noncurante li indossò, spolverandoli con le mani, s'infilò la camicia già abbottonata e il maglione – al contrario-, si pettinò in fretta e furia, si lavò i denti con foga e si fiondò in Sala Comune, seguito da Peter e James, che cercavano di spiegargli che erano convinti che lui si sarebbe svegliato da solo.
Sirius sapeva che era così, ma contemporaneamente voleva sfogare la sua rabbia su qualcosa o qualcuno, e meglio farlo a parole che con le mani, quindi se l'era presa con James e Peter, con l'accusa di non averlo svegliato.
La verità era che se non era Remus a svegliare Sirius, nessuno lo faceva, perchè con tutti gli altri era intrattabile, o meglio... era intrattabile in ogni caso, ma Remus era sempre e solo l'unico che aveva il coraggio di svegliare Sirius, e spesso si beccava qualche ciabatta sulla nuca, in segno di protesta.
Dal canto suo Remus sicuramente, per ripicca, non l'aveva svegliato e non aveva ricordato agli altri di farlo, probabilmente per vendetta. Sirius non sapeva contro cosa, ma era sicuramente una vendetta.
Vendetta.
Quelle otto lettere gli apparirono danzanti davanti agli occhi...
Vendetta...
V – E – N – D – E – T – T – A...
Gli piaceva, ci avrebbe volentieri fatto un pensierino se il suo cervello, in quel momento, non fosse stato estremamente a corto di carburante causa colazione persa.
I suoi pensieri erano tutti rivolti all'aula che doveva affrettarsi a raggiungere, al posto a cui si sarebbe dovuto sedere – possibilmente lontano dall'oggetto delle sue disgrazie – e alla dozzina di salsicce abbrustolite ricoperte di ketchup che avrebbe tanto voluto avere nello stomaco.
La porta dell'aula di Pozioni gli comparve davanti all'improvviso e per poco non gli finì addosso. James e Peter arrivarono di fretta dietro di lui, e insieme i tre entrarono nella stanza ingombra di tavoli da lavoro e calderoni, studenti e... Slughorn.
Il professore li accolse cordiale, incurante come al solito dei loro ritardi, e l'indicò di sedersi.
Remus era seduto al loro tavolo, da solo, lo sguardo fisso sul direttore di Serpeverde, il libro aperto davanti a lui e alla sua sinistra il calderone nel quale ribolliva un liquido scuro e denso.
Dall'altra parte del tavolo c'era un altro calderone, anch'esso pieno di pozione, e tra lui e Remus i loro tre posti.
Sirius si sedette vicino a Peter, all'estremità del tavolo, e concentrò lo sguardo su una scritta incisa con la bacchetta nella lavagna. Era un insulto ai Grifondoro, ma ormai erano talmente tanti anni che era lì che nessuno ci faceva più caso.
“Oggi” cominciò Slughorn. “Concluderemo finalmente il percorso dedicato alla Pozione Polisucco, che, come sapete, è una pozione molto complicata, che sarà molto utile a chi di voi diventerà Auror. Ora... voglio che la finiate divisi in coppie, vi risulterà più facile... procedimento ed ingredienti sono sempre alla lavagna, se avete bisogno di aiuto io sono disponibile! Vediamo che cosa mi combinate!”
Sirius sbuffò. Fin troppo facile. Avevano già preparato diverse volte la Pozione Polisucco per infiltrarsi nei locali di Hogsmeade vietati agli studenti o per fare qualche scherzo di cui non volevano assolutamente prendersi il merito, e quindi era un gioco da ragazzi per tutti loro, soprattutto perchè l'avrebbero completata a coppie. Persino Peter era capace di preparare correttamente tutti gli ingredienti, e intrattenendo una conversazione sensata contemporaneamente, addirittura!
Sirius sgombrò la mente e cercò di concentrarsi solo ed esclusivamente sul borbottio della pozione, che ormai era quasi finita.
Grazie alla forza di volontà che s'impose quel giorno, riuscì a non pensare troppo al litigio che aveva avuto con il suo migliore amico, anche se passare tutta la mattina senza nemmeno degnarlo di un'occhiata lo fece diventare un po' irritabile. Non era abituato a stare senza Remus, era come se un pezzo di sé stesso fosse stato staccato e posto a un metro da lui, ma non poteva vederlo, perchè la sua testa era bloccata, e quindi non poteva raggiungerlo. Sapeva solo che c'era, era là, inafferrabile, ma era là, e questo lo rendeva ancora più nervoso.
Forse Remus era come una droga. Forse Sirius era solo in astinenza, in astinenza da Remus. Sì, Sirius era Remus-dipendente, e avrebbero dovuto rinchiuderlo in una clinica specializzata per permettergli di tornare ad essere come prima, ma probabilmente non esistevano altre persone Remus-dipendenti, perchè non aveva mai sentito parlare di Cliniche specializzate in Disinremussizzazione.

Quanti secoli erano che riusciva a voltare la pagina di un libro che non fosse ricoperto di peli, di bava, di cibo, di succo di zucca, di polvere o del sedere di Sirius?
La Biblioteca era estremamente invitante, se non avevi davanti a te un rompiscatole che t'impediva di portare a termine una qualsiasi ricerca solo per farti vedere che riusciva a toccarsi il naso con la lingua.
Doveva ammettere, però, che era fin troppo abituato a faticare per concludere di leggere un qualsiasi libro, e che quel silenzio così sacro, per lui, non era altro che il più orrendo dei frastuoni.
Ogni due righe non resisteva dall'alzare gli occhi e a controllare che non ci fosse nessuno, quasi convinto di veder spuntare all'improvviso un grosso cane nero con in bocca una pallina rossa. Era più forte di lui, non riusciva ad autoconvincersi che Sirius era in Sala Comune o in giardino o dove cavolo era, e che non sarebbe spuntato all'improvviso, senza un particolare motivo. Quella mattina non l'aveva degnato di uno sguardo, nessuno dei due aveva guardato l'altro, ma Remus avrebbe tanto voluto incrociare gli occhi di Sirius.
Avrebbe desiderato guardare anche per caso quelle gemme blu e grigie per fargli capire che per lui la questione poteva anche finire lì, non avrebbe avuto senso andare avanti. Aveva sentito freddo, dentro di sé, si era sentito solo, anche se Peter e James avevano provveduto a farli stare tutti assieme.
Era stato inutile, perchè stare lì, ad un metro appena da Sirius senza parlargli, guardarlo o ridere delle sue battute era come non esserci.
E lui si era sentito un fantasma, un lontano nipote di Sir Nicholas, trasparente e silenzioso, troppo ostinato per dire “Ehi, guardami! Non m'ignorare! Sono al tuo fianco, cavolo, sono qua!”.
Sapeva che se avesse incrociato i suoi occhi non avrebbe potuto far altro che sorridere timidamente e distogliere lo sguardo, ma questo sarebbe bastato ad entrambi, perchè una delle regole dei Malandrini era quella di capire al volo che cosa voleva dirti l'altro, anche senza parole.
Purtroppo non si erano guardati nemmeno una volta, quindi Remus era stato costretto a rifugiarsi in Biblioteca, l'unico luogo dove di Sicuro Sirius non sarebbe andato.
Rimase in Biblioteca tutto il pomeriggio, preparandosi psicologicamente alla notte di luna piena, che sarebbe stata più difficile da trascorrere, del solito.
Alle sei, quando il sole aveva appena iniziato a tramontare, Remus rimise al loro posto tutti i libri che aveva utilizzato, e si diresse in Sala Comune, per cambiarsi in previsione della trasformazione.
Sapeva benissimo che avrebbe incontrato Sirius, ma non immaginava affatto che di lì a pochi minuti quella notte di luna piena, quella notte, che avrebbe dovuto affrontare da solo, sarebbe stata la notte che avrebbe radicalmente cambiato le loro vite.

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Rispondo alle recensioni!

valefan: Ti è piaciuta la scena? Ne sono felice, ci ho messo un pomeriggio intero per scriverla! Sirius ovviamente era Mufasa, no? E' iniziato tutto con il dialogo che Mufasa e Simba hanno quando Rafiki porta Simba in quel laghetto e suo padre compare nel cielo... sono sconvolta dal fatto che tu non abbia riconosciuto la scena!!! Peter fa il camaleonte, si ù_ù

YoruGirl: Una nuova lettrice, che bello! Ti sei letta tutta la ff in una notte??? Le sei??? Sei già la seconda persona che lo fa, sono troppo felice, da una parte, e troppo preoccupata, dall'altra! XD Insomma, fa male! Non credevo che la mia ff potesse prendere davvero così tanto... xD Eh, non te lo posso dire se si baciano, mi spiace ^^''' E grazie per i complimenti per la ff e per i disegni! Allora... Ivan... riguardo alla sua natura beh, non so cosa tu credi che lui sia, ma ti chiedo di non dirlo, per evitare che nel caso tu abbia indovinato e altri no, non venga rovinato loro il finale! Poi... riguardo all'aspetto fisico, beh, io mi sono sempre immaginata Ivan come un ragazzo non troppo alto, fisico asciutto, capelli un po' sbarazzini, bianchi ovviamente e a dire il vero ha sempre un'espressione dolce nei miei pensieri, perchè in fondo lui non è cattivo... Allora, il capitolo eccolo, la one-shot su Snape e il corrispondente misterioso non so quando arriverà, ma arriverà e poi ne ho in mente un'altra su Sirius e le pulci, dato che la battaglia in effetti non è mai stata vinta! Infine... beh, so com'è quando si legge tutta una ff e si vorrebbe commentare ogni capitolo, ma non si riesce xD non ti preoccupare! E poi, ultima cosa... Due in uno non è definitivamente stato abbandonato, solo che per il momento mi sto concentrando molto di più su questa ff, che è la mia prima ff in assoluto e che desidero davvero concludere! Continua a sperare xDD

Ashley Snape: Vabbè, tesorina, ma non è che se due persone non vanno d'accordo non si può ridere insieme! Grazie per i complimenti twin!!! Un bacione anche a te!!!

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Capitolo 28
*** Maledetta ciabatta! ***


Ciao a tutti! Qui è la vostra Minu che vi parla, resuscitata dall'oltretomba scolastico, alle prese con la maturità, ma che non si dimentica che c'è una fanfiction da concludere!!! Tra il fenomeno e il noumeno e lo Statuto Albertino, tra Photoshop e la Carta Regionale dei Servizi, IO mi ricordo di scrivere i capitoli, piano piano, ogni volta che ho tempo (o ogni volta che la lezione m'annoia xDD) Ora vi lascio senza indugio a questo capitolo, che ho ODIATO scrivere, ma che credo mi sia venuto bene *_* Nonostante tutto, devo dire che ieri sera ero talmente depressa, dopo averlo scritto (un po' per il contenuto, un po' perchè sto andando lentamente verso la conclusione della mia prima vera fanfiction) che non ho avuto il coraggio di postarlo, posticipando l'evento ad oggi! Spero che vi piaccia!

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=Capitolo ventisettesimo – Maledetta ciabatta!=

Remus si lasciò il ritratto della Signora Grassa alle spalle ed entrò nella Sala Comune.
Anche se sapeva che di sicuro l'avrebbe trovato lì, il suo stomaco non resistette dal sussultare, quando lo vide.
Sirius era seduto su una sedia, e si dondolava in bilico sulle gambe posteriori, tenendo i piedi puntati sul bordo del tavolo.
Davanti a lui, poggiata sulla superficie di legno, c'era una pergamena pressoché immacolata.
Il volto di Sirius era assorto e concentrato, gli occhi erano fissi sulle poche parole scritte, la bocca, invece, era intenta a succhiare la punta della piuma, in cerca d'ispirazione. Senza accorgersene si era macchiato d'inchiostro il mento.
Non si era rasato e aveva la mascella appena coperta da un velo di barba leggermente più castana dei suoi capelli, che erano neri, e avevano quel riflesso particolare, bagnati dalla luce del tramonto, che...
Remus distolse lo sguardo in fretta, giusto in tempo per evitare l'occhiata interrogativa ed infastidita si Sirius.
Tossicchiò piano e si diresse in camera, cercando di levarsi di dosso il peso di quegli occhi, di cui conosceva ogni singola sfumatura.
Una volta chiusosi la porta alle spalle tirò un sospiro di sollievo e si guardò intorno. La stanza era vuota.
James e Peter?
Ah già... le lumache asiatiche purpuree di Slughorn... pensò, e non poté fare a meno di essere felice della loro assenza: non se la sarebbe sentita di stare insieme tutti e quattro senza veramente voler essere lì.
Si gettò sul letto e le molle lo salutarono allegramente con il loro cigolio.
S'incantò a guardare il soffitto del suo baldacchino finché la porta del dormitorio non si chiuse sbattendo.
Si alzò di scatto, guardando fuori dalla finestra: il sole era tramontato e il cielo si stava scurendo. Fortunatamente, quella sera, il ritardo di Remus sarebbe stato perdonato, grazie alla presenza di qualche nuvola che copriva il cielo e nascondeva, almeno per ora, il pallido astro che lui tanto odiava.
Imprecando, si voltò e si ritrovò davanti Sirius, che frugava nel suo baule.
Ignorandolo, si diresse all'uscita.
Era stato lui a sbattere la porta per farlo svegliare da quella trance e per evitare la sua trasformazione nel luogo sbagliato.
Stava quasi per ringraziarlo, quando, senza preavviso, e probabilmente per caso, una ciabatta gli colpì la nuca.
“Ahi! Sei scemo?!” esclamò, senza riuscire a trattenersi.
Sirius non rispose e non diede segno d'averlo sentito, e questo fece arrabbiare Remus, che, per ripicca, gli lanciò addosso la stessa ciabatta, colpendolo nello stesso punto.
Questa volta Sirius reagì.
“Era proprio necessario?! Non l'ho fatto apposta!”
“No?! Sicuro?! Io direi il contrario! Sono Sirius Black, il grande purosangue figo e intelligente e non devo nulla a nessuno! To', guarda, un povero e cencioso licantropo che fissa il soffitto! Facciamo un gesto di bontà, svegliamolo, prima che metta a soqquadro tutta la stanza trasformandosi nel luogo sbagliato, sbattiamo la porta in modo che si accorga che è tremendamente in ritardo e che non dovrebbe essere qui ad urlare come un cretino facendo finta di essere me! Eh, ma ho fatto un'azione buona! Non va bene, dobbiamo rimediare, o penserà che voglio fare la pace con lui... tiriamogli una ciabatta in testa! Che grande idea, sono proprio maturo!”
“Sei un idiota...! Sei proprio un'idiota! Io sarei immaturo?! Chi è che sta facendo la mia imitazione??? E oltretutto non credo di avere quell'aria da signorino viziato! Non sai imitarmi per niente!”
“Che cretino... basta! Non ho voglia di discutere...”
“Hai cominciato tu!!!”
Remus, teso come una corda di violino, scese le scale, diretto alla Sala Comune.
Seguimi, Sirius! Seguimi, brutto idiota sensibile! Chiedi scusa e basta, non ce la faccio più! urlò il pensiero di Remus. Non aveva il coraggio per urlare davvero, ma Merlino solo sapeva quanto avrebbe voluto farlo!
Continuò, invece, a scendere le scale, e, lentamente, quasi sperando di sentire un'altra ciabatta sbattergli contro la nuca, raggiunse il ritratto d'ingresso.
Allungò la mano, per scostarlo ed andarsene.
“Remus!”
Si girò ed era lì. Sirius era lì, quasi avesse sentito i suoi pensieri, le sue grida segrete.
Le loro espressioni non erano né di rabbia né di gioia. Si guardavano e basta, mentre fuori il cielo diventava pericolosamente sempre più scuro e Venere brillava imperterrito, come a voler ricordare a Remus che il suo posto non era quello, che quando lui, il primo astro della sera e l'ultimo della mattina, brillava nel cielo, nelle notti di luna piena, Remus doveva correre a rifugiarsi, a nascondersi...
Ma nella Sala Comune il tempo si era come fermato.
Qualche ragazzo se ne stava per i fatti suoi e c'era un gruppetto che faceva un po' di chiasso, quel tanto che bastava per non far calare quell'odioso silenzio imbarazzante.
“Remus, senti...”
“Sirius... va bene, non voglio le tue scuse, ti perdono...”
Sirius lo guardò in un modo strano. Che cosa aveva detto, di sbagliato?
“Scuse? Io non ti devo, scuse, sei tu che hai smesso di parlarmi!”
Remus spalancò la bocca, sconvolto. Non s'aspettava una risposta del genere.
Tutto d'un tratto montò in lui una grande rabbia.
“Io non ho smesso di parlarti! È l'ultima cosa che vorrei fare, smettere di parlare con te! Io... tu... io non so com'è successo, ok?! Io volevo solo assumermi le mie responsabilità!”
“Ma le responsabilità NON ERANO TUE! Tu non hai fatto niente! Sono stato io! IO! Perchè hai voluto per forza..?”
“Non capisci?! Non è questo! Tu non puoi frenarmi in questo modo, non puoi ostinarti a proteggermi! Mi hai fatto un favore, certo, e ti ringrazio, però io volevo... volevo darti una mano! Volevo renderti la punizione più... divertente, più facile da sopportare! Scusami se sono tuo amico!”
“Ah! Mio amico, certo! Adesso buttiamola sul senso di colpa! Voleva rendermi la punizione più divertente, certo, perchè pulire un cesso è divertente, se si è in due a pulirlo, infatti! E io? Ho rovinato tutto, vero? Complimenti, Remus! Evviva l'amicizia, se si può chiamare così l'ignorare spudoratamente una persona che si conosce da cinque anni!”
Adesso sì che c'era silenzio. Erano spuntate anche alcune teste nuove, scese dai dormitori, attirate dai toni soavi che i due Grifondoro non si erano accorti di stare usando.
Remus non sapeva cosa dire. Sirius ci stava andando giù pesante, e nonostante lui sapesse che in realtà non pensava davvero quello che diceva, non poteva fare a meno di ascoltare amareggiato quelle parole dure.
Era così assorto nei suoi contorti ragionamenti che non si accorse che Sirius aveva ricominciato a parlare.
“Non so se si può chiamare amico una persona che ne mette un'altra in ridicolo davanti ad un intero hotel...”
Remus sbuffò.
“Ancora con questa storia?! Devo forse ricordarti tutti gli scherzi che mi avete fatto tu e James? Non mi sono mai arrabbiato!”
Stava per continuare, quando sentì una mano posarglisi sulla spalla.
Si girò e vide Lily, già avvolta nella sua vestaglia azzurra e i capelli raccolti in una fiammante treccia.
“Remus, che succede?” chiese preoccupata.
“Niente, Lily, lascia stare...” disse Remus, guardando Sirius, che si era messo a ridere.
Il buco del ritratto si aprì e lasciò entrare qualcuno, che rideva dei lamenti di un'altra voce.
Né Sirius né Remus ci fecero caso, uno perchè troppo preso a sganasciarsi, l'altro perchè troppo preso ad insultarlo mentalmente.
“Ehi, ragazzi, cos'è questo mortorio? Perchè questi musi lunghi?”
La domanda della prima voce, in quel momento sconosciuta ad entrambi, rimase sospesa nel vuoto, o meglio, venne soffocata dalla repentina battuta pungente di Sirius, che aveva smesso di ridere.
“Lily! Proprio Lily! Che piacere averti qui tra noi! E proprio mentre parlavamo di James! Che razza di amico sei, se hai baciato la ragazza della quale James è innamorato da cinque anni?!”
Di nuovo silenzio. L'entrata segreta della Sala Comune finì di chiudersi di scatto, con rabbia, squassando l'atmosfera che era venuta a crearsi e facendo sobbalzare tutti.
La piccola folla, riunita ad assistere alla litigata dei due Grifondoro, si divise, per guardare meglio l'ultima persona che sarebbe dovuta essere lì.
James era bianco, cadaverico, gli occhi spalancati, immobile, la bocca un po' aperta.
Remus guardò da Sirius a James, da James a Lily, e poi di nuovo a James.
Si sentiva la bocca asciutta, arida, come se al posto della saliva avesse avuto sabbia.
“Sirius... cos'hai... detto?” chiese James annaspando.
“No, James io...”
Sirius aveva fatto una cazzata. Più tardi si sarebbe rivelata non una semplice cazzata, ma la più grande e stratosferica cazzata della sua adolescenza.
“Non intendevo... hai frainteso...” continuò. Non voleva che Remus litigasse anche con James, ma soprattutto non voleva che James subisse una delusione così grande.
“No, ho capito benissimo... Remus, tu hai... oddio, non riesco neanche a dirlo...”
“No! James, è stata colpa mia, sono stata io, Remus non c'entra niente!” intervenne Lily, avanzando fino ad arrivare appena davanti a Remus.
“Remus, tu mi hai tradito...” disse infine James. Sembrava sordo alle parole di Lily.
“James... Remus non ha fatto niente... io ero solo arrabbiato con lui, ho detto cose che non avrei voluto dire!” intervenne Sirius tempestivamente, sovrapponendosi a Lily, che aveva aperto la bocca.
Remus era incapace di proferire parola, nel giro di due giorni aveva litigato con due dei suoi tre migliori amici. Guardò il terzo, Peter, che si teneva in disparte, al fianco di James, senza immischiarsi. Forse era Peter, tra loro, l'unico ad aver capito cosa fare. Forse era Peter l'unico che aveva capito com'erano fatti, e forse aveva capito che era meglio non intromettersi, non litigare, non prendere posizioni, perchè altrimenti sarebbero rimasti tutti e quattro soli, e non avrebbero potuto sfogarsi con nessuno. Forse il compito di Peter era di fare loro da balia, e Silente non glielo aveva mai detto.
L'urlo di James lo fece tornare alla realtà.
“No, Sirius, CAZZO! NO! Tu lo sapevi... TU LO SAPEVI E NON MI HAI DETTO NIENTE! E non mi toccare...!” gridò James, lasciandosi andare ad uno scatto di rabbia, muovendo il braccio per levarsi di dosso la mano che Sirius gli aveva posato sulla spalla.
“James...”
“Lasciami stare!”
James guardò Remus, Lily e Sirius con uno sguardo carico di rimprovero, tradimento e rammarico, poi si girò e salì in fretta le scale per il dormitorio.
Peter, che fino ad allora non aveva parlato, si fece avanti e posò una mano sul braccio di Remus.
“Remus... vieni, Madama Pomfrey ti sta aspettando...” disse piano, nonostante Lily, che persisteva lì con loro, così come tutto il resto degli studenti.
Remus aveva gli occhi rivolti verso il basso, non sembrava aver sentito la voce dell'amico, anche se cominciava a sentire dentro di sé una specie di nausea, che provava prima della trasformazione.
“È tardi... andate a letto...” disse a voce alta, per farsi sentire da tutti.
I ragazzi, pian piano, si alzarono dalle poltrone e dalle sedie e salirono nei dormitori, non avevano voglia di disobbedire ad un Prefetto arrabbiato.
“Remus... “ cominciò Lily.
“Lily VAI VIA!” urlò Remus, con un impercettibile ringhio di sottofondo.
Gli studenti che ancora erano rimasti in Sala Comune si affrettarono a salire, mormorando. Lily lo guardò con rimprovero, gli occhi gonfi di pianto, si girò e se ne andò singhiozzando.

Lo strano alone verde e grigio della Sala Comune di Serpeverde l'aveva sempre rilassato, gli aveva sempre permesso di studiare in pace o semplicemente di leggersi un buon libro davanti al camino, che lanciava uno strano e cupo bagliore rossastro, quando acceso, che contrastava fortemente con i riflessi del lago.
Severus si era spesso domandato come mai la Sala Comune della sua Casa si trovava così vicina al Lago della Piovra Gigante, che, in qualsiasi momento, avrebbe potuto sfondare quei vetri sottili che dividevano la stanza dall'acqua stagnante.
Quella sera, però, era solo di passaggio. Era presto, e sarebbe, forse, riuscito ad andare dal professor Slughorn per farsi dare quel paio di libri sugli Infusi che aveva promesso di prestargli.
Si portò velocemente al muro di pietra, che si aprì all'istante, ritornando poi al suo posto come se nulla fosse stato.
Furtivamente, salì le scale che portavano al piano superiore dei sotterranei, dirigendosi verso lo studio privato del professore.
“Severus?” lo chiamò incerta una voce, che aveva evitato da quando erano tornati.
Si voltò, rassegnato e leggermente disgustato.
Lucius Malfoy veniva verso di lui a passo veloce, i capelli biondi raccolti in una coda bassa e lunga, la camicia bianca perfetta in ogni minima piegolina, i pantaloni neri stirati a regola d'arte, il mantello verde e lucente che svolazzava dietro di lui, legato, quasi casualmente, in modo da coprire appena un lato del corpo.
L'espressione sul volto era euforica, gli occhi grigi lucenti, la bocca che esibiva un sorriso smagliante, formato dai denti più bianchi e più regolari che avesse mai visto.
Severus si girò di nuovo e aumentò il passo tentando di scappare, ma Lucius lo raggiunse e gli afferrò il braccio.
“Non correre, Severus, tanto ho le gambe più lunghe delle tue” disse Lucius sorridendo.
“Solo quelle...” sibilò Severus irritato.
Lui e Lucius si conoscevano da quando erano piccoli, a causa delle madri che avevano frequentato Hogwarts insieme. Lucius era di qualche hanno più grande, ma questo non aveva impedito loro di giocare come dei normali coetanei, anche se Severus era sempre stato un bambino piuttosto solitario e non amava molto la compagnia degli altri, soprattutto se gli altri erano costituiti da quell'essere biondo che lo perseguitava e che ostentava, nei suoi confronti, una specie di ossessione maniaco possessiva.
“Ti sei divertito in gita?” chiese Lucius, scompigliandoli i capelli ghignando.
Severus deglutì, incerto se dovergli spedire contro una maledizione o una fattura.
“Sì, grazie, anche se non è stata molto illuminante dal punto di vista storico e culturale, sapevo quasi tutto quello che hanno detto i professori e francamente secondo me è stato solo un esperimento che ha fatto Silente per testare qui ad Hogwarts la concezione di 'Gita di più giorni' che hanno i babbani nelle loro scuole” rispose Severus.
“Sei sempre così adulto e professionale... perchè non ti godi la giovinezza come noialtri?” chiese retoricamente Lucius, passandogli il braccio sinistro intorno alle spalle, semi-abbracciandolo.
“Voialtri? Dovresti dire GLI altri. La tua giovinezza è finita, ti devi sposare, è ora di smetterla con i giochi da bambini, non credi?” chiese Severus, sgusciando via.
Lucius divenne improvvisamente serio. Gli occhi non brillavano più, ma avevano una sfumatura triste.
“Lo so, mi sposo...” sorrise appena. “Però questi non sono giochi da bambini, Severus. Non siamo bambini, non giochiamo.”
Pronunciò la frase con enfasi, quasi con urgenza, preoccupazione, afferrando di nuovo il braccio del ragazzo e costringendolo a voltarsi.
Severus osservò quegli occhi grigi e si vide riflesso. Vide riflessi i suoi occhi neri, profondi come pozzi, ma del tutto spenti. Odiava i suoi occhi.
“Lucius... io non voglio giocare questo gioco, non lo posso giocare, non posso giocarlo con te.” disse, liberandosi della mano dell'altro e ridirigendosi verso lo studio di Slughorn.
Lucius rimase immobile, poi si girò, e Severus poté giurare di aver udito un leggerissimo singhiozzo, mentre l'uomo si allontanava.

“Grazie mille, professore, Severus sarà contento!”
“Figurati, ragazzo mio, figurati! E adesso va, non vorrai far tardi proprio stasera! Mi raccomando, chiudi bene la porta della camera!”
“Certo, professore, grazie ancora!”
Ivan chiuse dietro di sé la porta della stanza di Slughorn.
Era passato a prendere i libri che il professore aveva promesso a Severus, per fargli una sorpresa, e adesso li teneva sottobraccio, sorridente.
Girò l'angolo e si ritrovò davanti proprio il compagno di casa, immobile, appoggiato con la schiena alla parete, gli occhi chiusi e il volto un po' arrossato.
Sembrava che stesse riprendendosi da un brutto spavento.
“Severus? Tutto bene?”
Il ragazzo sussultò ed aprì gli occhi, guardandolo smarrito.
“Colt? Che ci fai...?”
Ivan sollevò i libri e Severus li prese, ignorando la domanda che già leggeva negli occhi dell'altro.
“Grazie per i libri, ma stavo venendo a prendermeli io... torniamo in Sala Comune, prima che scatti il coprifuoco...” disse Severus, appena prima di girare l'angolo dietro al quale si trovavano l'Aula di Pozioni e le scale che portavano all'ingresso segreto della Casa di Serpeverde.

**********

Bene! E anche questa è andata... e ora rispondiamo alle recensioni!

valefan: bene, vedo che sei diventata una commentatrice abituale! Come sono contenta!!! Sì, è vero, questi capitoli sono tristi e deprimenti... *me si tira martellate in testa per ciò che sta scrivendo* e purtroppo l'idea che presto finirà è sempre presente nei miei pensieri, non riesco a levarmela di dosso, vorrei che continuasse per sempre, ma contemporaneamente io odio trascrivere i capitoli, però l'ispirazione mi viene sempre a scuola xD non collassarmi! Mi dispiace se ti rendo triste e mi dispiace già perchè il finale, forse, non ti piacerà... é^è il povero Remus ha già espresso le sue ragioni, quindi non credo di doverle ripetere di nuovo, è stato già abbastanza difficile descriverle una volta... sai quando hai tutto quanto in testa, ma nemmeno una parola per poter descrivere quel tutto quanto? Ecco... questo è quello che provo ogni volta che vorrei descrivere i sentimenti di Remus... sei decisamente il personaggio più difficile, lupacchiotto-potto...

Ashley Snape: Ah, beh, la mia Twinnola!!! Hai ragione, è difficile non amare Remus e Sirius ^^ Grazie per tutti i complimenti che mi fai, non so cosa scriverti, perchè ci diciamo tutto di persona... posso dirti solo che mentre rispondo alla tua recensione il mio Edward si è seduto sulla scrivania con la coda sulla tastiera e stiamo giocando a chi sciaccia per primo il bottone xDD

Sklupin: Ommioddiounanuovarecensitrice!!! Broccopatia fulminante???!!! Ma è una cosa gravissima!!! Ecco, spero che dopo il capitolo tu stia un po' meglio! Non di morale, perchè la situazione è di certo peggiorata, ma aspetta di leggere i pensieri di James del prossimo, io, solo a scriverli, stavo avendo un collasso... grazie per i complimenti per il mio stile di scrittura! Cerco sempre di non caricare troppo i capitoli, per non renderli asfissianti, inserendo anche solo una stupidaggine ogni dieci righe, giusto per far sorridere appena xD ovviamente in questi capitoli la storia è diversa, non posso fare troppe parti divertenti, perchè altrimenti perderei quel pathos che si è venuto a formare!!! La storia dell'arte non poteva mancare, facendo io un Liceo Artistico! Per quanto riguarda le frasi un po' confuse, me ne sono accorta anche io, rileggendo dei capitoli... ho dimenticato parole, le ho invertite, insomma... ho fatto un disastro! Ma nel complesso, comunque, non ho poi rovinato la trama xD

Spero che la storia sia di gradimento a tante altre persone, e spero che voi che recensite ne parliate con altri, mi piacerebbe davvero tanto ricevere una carrellata finale id recensioni all'ultimo capitolo xD Il mio sogno segreto! XD Al prossimo capitolo non si sa quando!!!

E ora... vai con i codici... -.-' la parte più odiata... *me prepara le dita al Ctrl+C Ctrl+V*

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Capitolo 29
*** Tradimenti ***


Salve a tutti! Chiedo scusa per non aver più postato, ma sapete, ero Maturanda e quindi ero troppo presa con lo studio ^^' Poi sono partita, per le vacanze, dopodichè ho dovuto scrivere il capitolo, c'è voluto un po', volevo che venisse bene! E poi devo mettere i codici e rispondere alle tantiiiissime recensioni... (Non per niente sono due eh... tristezzaaaaaaaaa.... ç___ç nd Minu).
Sapete, in un'altra ff una ragazza si è rifiutata di postare il nuovo capitolo se non avesse ricevuto almeno venti recensioni... Sono quasi tentata di chiedere la stessa cosa... invece no, io sono buona, non scrivo solo per chi legge, scrivo soprattutto per me stessa. Io voglio finire la mia storia, ma sapete, le recensioni aiutano tantissimo... Quando ne vedo di più sono molto più motivata a scrivere! Vi prego, gente che leggete la mia ff, lasciatemi un commentino! Un parere, anche negativo! I pareri negativi aiutano! E' vero, ci rimaniamo tutti male, noi scrittori, a vedere recensioni negative, ma non possiamo non ammettere che ci aiutano molto. Io ho smesso d'intermezzare la ff con i miei commenti, per esempio. C'è voluto un po', ma adesso non l'inserisco più.
Avanti, gente, voi sforzatevi di recensire, io mi sforzerò di scrivere più in fretta!
Buona lettura e un bacio a tutti!

**********

= Capitolo ventottesimo - Tradimenti=

La Sala Comune si era svuotata quasi completamente. Peter aveva seguito James in dormitorio: al momento gli sembrava la persona con più bisogno di sostegno.
Remus e Sirius erano immobili, non si guardavano ed un velo d'imbarazzo ed accusa li divideva.
“Remus... non volevo... io...”
“Sirius...” lo bloccò Remus, alzando una mano verso di lui e portandosi pollice ed indice dell'altra alle tempie. “Lascia stare, per oggi abbiamo già parlato abbastanza...”
Sirius lo guardò aprire il buco del ritratto e scomparirvi dietro, sicuro di aver notato almeno una piccola lacrima in quegli occhi azzurri.
Si sentì uno strano nodo in gola, un peso sullo stomaco, gli occhi gli pungevano fastidiosamente e non poteva fare altro che sbattere le palpebre per alleviare il dolore, appannandosi la vista sempre di più.
Si sfregò rabbiosamente il naso con la manica, sporcandosi, ma ignorando la scia di muco che si era lasciato sul maglione.
Non gli importava d'avere i vestiti sporchi.
Non gli importava d'avere gli occhi gonfi.
Non gli importava d'avere il naso rosso e gocciolante.
Non gli importava d'avere una specie di singhiozzo, che non riusciva a spiegare e che non riusciva a fermare.

Sdraiato sul suo letto a baldacchino, anche James piangeva, singhiozzando rumorosamente. Non era nel suo stile subire un'umiliazione e poi mettersi a piangere, di solito se la cavava prendendo a pugni il malcapitato, ma questa volta era diverso.
Lily non era una semplice cotta giovanile.
Lui amava Lily, ne era più che convinto, amava ogni suo più piccolo dettaglio, amava ogni suo difetto.
Amava la sua risata; amava la sua piccola mano, quando scattava in aria alla domanda di un professore, e avrebbe tanto voluto prendere quelle lunghe dita sottili e stringerle forte tra le sue; amava il modo in cui si raccoglieva i capelli, perchè li legava in alto, e lasciava scoperto il collo, e lui adorava osservare le punte rosse della coda che ondeggiavano solleticandolo; amava la sua espressione, quando gli urlava contro e lo insultava perchè aveva tentato di baciarla; amava quel suo piccolo vizio di passare il labbro inferiore sul bordo della tazzina dopo aver bevuto il primo sorso di caffè; amava il modo in cui arrossiva ogni volta che lui le proponeva in modo “originale” di uscire insieme, per esempio quando l'ultima volta si era presentato appeso a testa in giù alla finestra del suo dormitorio; amava il fatto che, l'8 marzo, pur non conoscendo il mittente, lei andasse in giro con una delle rose rosse che lui stesso le spediva anonimamente, perchè sapeva che era allergica alle mimose; aveva amato anche il modo in cui aveva tentato di prendersi tutta la colpa di quel bacio.
Ma nonostante tutto, non riusciva ad accusare lei.
Il suo cervello, in quel momento poco razionale, gli diceva che era Remus il colpevole, e che Sirius era suo complice, perchè non gli aveva detto niente.
E per questo, lui l'avrebbe fatta pagare ad entrambi.
Si alzò e scaraventò la sua scarpa dritta contro il letto di Sirius. Quella cadde con un piccolo tonfo proprio sul materasso, senza provocare alcun danno.
James smise di piangere, rimase immobile a guardarla, senza nemmeno accorgersi di Peter, che era entrato e lo guardava in silenzio.
Non riuscì a resistere e cacciò un urlo pieno di frustrazione, si alzò e si gettò sul cuscino di Sirius, il suo migliore amico, con cui aveva passato una miriade di avventure, con cui aveva superato mille punizioni, con cui aveva progettato i migliori scherzi che Hogwarts potesse vantare, con cui aveva diviso la sua camera per almeno un mese in tutte le estati precedenti, colui che l'aveva tradito, colui che non gli aveva detto la verità, colui che gli aveva taciuto quel bacio.
Non si era accorto che stava prendendo a pugni il suo guanciale, che stava strappando le tende del suo baldacchino, che stava disfacendo il suo letto, buttando all'aria le lenzuola e le coperte.
Si fermò di nuovo, con il respiro grosso e le lacrime che avevano ricominciato a scorrere veloci e grosse lungo le sue guance.
Peter gli si avvicinò e gli posò una mano sulla schiena, strofinandogliela, in un gesto di conforto.
James lasciò finalmente andare le tende del baldacchino e si voltò, cadendo in ginocchio e aggrappandosi ai vestiti di Peter, che lo seguì sul pavimento, abbracciandolo per tentare di calmarlo.
“P-peter... pe-perchè...? Perchè mi ha-hanno fatto questo?” singhiozzò, mentre inzuppava il colletto della camicia del compagno di Casa.
Peter sapeva che James non stava cercando una risposta, ma solo qualcuno che lo ascoltasse.
Si voltò verso la porta: sentiva un rumore di passi e sperò che Sirius non fosse così stupido da entrare proprio in quel momento.
Evidentemente l'aveva sottovalutato, perchè Sirius dimostrò non solo di essere stupido, ma di mancare del tutto di quella cosa che gli esseri umani chiamano comunemente buon senso.
Entrò nel dormitorio, richiudendosi la porta alle spalle.
Peter indovinò subito il percorso di pensieri che fece l'amico.
La sua prima idea fu quella di buttarsi sul letto, peccato che il letto non solo fosse a dir poco distrutto, ma che sul pavimento, di fianco ad esso, erano seduti loro due.
Si mosse appena e Peter lo seguì con gli occhi, vedendolo indugiare e ritornare alla sua posizione iniziale. Anche questo fu facile: d'istinto stava per buttarsi sul letto di James.
Non sapendo che fare, Sirius rimase immobile sulla porta, mezzo indeciso tra il sedersi per terra anche lui e il tornare giù in sala Comune, dove comunque sarebbero, ben presto, ritornati tutti gli altri studenti, in cerca di informazioni fresche e pettegolezzi sull'accaduto.
James alzò gli occhi e smise di piangere.
Il suo sguardo si diresse subito verso Sirius.
Vide i suoi occhi gonfi, il suo naso rosso, vide il suo pollice e il suo indice che schioccavano, e Sirius faceva così solo quando era turbato o arrabbiato. La cosa lo fece incavolare ancora di più.
Mollò la presa sulla camicia di Peter e si alzò, rimanendo però immobile.
“Poco fa... ho fatto una domanda a Peter.” disse, l'espressione impassibile. Si tolse gli occhiali e li ripulì dalle lacrime. “Non mi ha risposto. Se l'avesse fatto probabilmente avrei urlato contro anche a lui. Adesso la rifaccio a te: Perchè mi avete fatto questo?”
Sirius guardò la moquette marrone scuro. Era molto interessante, in quel momento.
Cos'avrebbe dovuto dirgli? Non c'era un perchè. O forse sì. Il perchè era semplice, in fondo...
“Hai visto cos'è successo, no? Era quello che volevamo evitare... Anche Lily ha pensato... “
“Ah, sì, adesso è Lily, giusto? Non Secchiona-Evans o Piccolo-fenomeno, eh? Spiegami perchè Remus ha baciato Lily! Perchè l'ha fatto?!”
Sirius lo guardò negli occhi.
“Non è stato Remus a baciare Lily, lo sai che non lo farebbe mai, sa quanto ci tieni a lei! E' stata Lily a baciarlo, quando...”
“Balle! Lily non farebbe mai una cosa de genere!” quasi urlò, andando verso Sirius, strappandogli alcuni capelli per la foga di spingerlo da parte ed uscendo in fretta e furia.
Sirius rimase a terra, dove James l'aveva scaraventato, rimase a guardare la porta chiusa.
Peter gattonò verso di lui.
“Sirius, James non vuole capire... è inutile continuare a ripeterglielo, lui ama Lily, non potrebbe mai vederla come la causa di tutto questo...” disse saggiamente.
“Lo so, Peter...” rispose sottovoce Sirius, poggiando i gomiti sulle ginocchia e reggendosi la testa tra le mani. “Lo so...”

Stava correndo, continuava a correre e non aveva intenzione di fermarsi. Probabilmente se avesse incontrato un muro si sarebbe girato e avrebbe ricominciato a correre.
Non si era accorto di essere arrivato nei sotterranei, e l'improvvisa umidità lo congelò senza pietà, costringendolo a fermarsi un attimo, per respirare, per riprendersi.
Il suo comportamento era stupido, e lui ne era perfettamente consapevole, sapeva benissimo che correre e accusare gli altri non era il modo migliore di risolvere le cose.
La colpa era solo sua, una piccola parte del cervello, che presumibilmente lui aveva in quel cranio inutile, continuava a ripeterlo, ma era sempre più debole, sovrastata da un'altra voce che ripeteva infuriata il nome di Sirius e quello di Remus.
Sirius... Remus... tradimento...
Si portò la mano destra al volto, incurante degli occhiali.
Non riusciva a sopportare quei pensieri cattivi che aveva nei confronti dei suoi migliori amici, eppure la ragione non gli permetteva di vedere la realtà.
Alcune voci soffocate interruppero i suoi ragionamenti autolesionisti.
Che ore erano? Non gli importava, ma sapeva che tra poco i Prefetti avrebbero cominciato la loro ronda: ogni volta che c'era luna piena, Silente trovava sempre una buona scusa per aumentare la sorveglianza per qualche giorno, per far si che gli studenti non si trovassero in corridoio dopo la “fuga” di Remus, e questo significava che il coprifuoco era anticipato.
Ciononostante, sembrava che alcuni studenti non se ne fossero ancora tornati in Sala Comune e il suo orecchio gli suggerì che, forse, uno dei due era Ivan Colt, il nuovo “migliore amico” del licantropo che aveva appena ripudiato.
Non aveva voglia di farsi vedere e non aveva voglia di sorbirsi le stupide domande di quella serpe, che presumibilmente si trovava in compagnia di Mr Nasolungo, così aprì la porta di fronte a lui e s'infilò nella stanza, ignorando completamente dove si trovasse.
Si voltò ed estrasse la bacchetta, per fare un po' di luce.
Sorpreso, si ritrovò nell'aula di Pozioni, dove ancora riposavano i calderoni colmi di Pozione Polisucco. Sapeva che era già pronta e che sarebbe bastato un sorso per trasformarlo in chiunque per una decina di minuti, l'aveva fatto così tante volte con...
Si guardò la mano sinistra, che era ancora stretta attorno ad una serie di lunghi fili neri e lucidi, tanto sottili da essere visibili solo grazie al loro numero. Erano i capelli di Sirius.
Poteva metterlo nei guai, anche con un semplice sorso di quella pozione?
Oh sì che poteva. E l'avrebbe fatto.

“Sei sicuro che stavi andando da Slughorn?” chiese Ivan, guardandolo di sbieco con le luminose iridi rosse.
“Certo che stavo andando dal vecchio, da chi altri potrei andare, in un sotterraneo?” rispose Severus, distogliendo lo sguardo.
Ivan non era convinto. Si rassegnò con un sospiro e continuò a camminare al fianco del Compagno di Casa.
Avevano superato l'angolo che portava all'Aula di Pozioni e Severus aveva aumentato il passo per raggiungere la Sala Comune. L'albino sapeva che sperava che lui se ne andasse in camera, per lasciarlo solo con i suoi tomi.
Ciononostante, Snape non aveva messo in conto un possibile imprevisto.
All'improvviso, la loro ritirata fu bloccata dalla comparsa di Sirius Black che, tutto gongolante, se ne stava, con la schiena, appoggiato al muro.
Aveva gli occhi chiusi e una leggera smorfia sul viso, ma, contemporaneamente, mostrava un ghigno cattivo che, Ivan notò, faceva a gara con quello di Potter.
“Sirius...” disse, superando di un passo Severus, che si era fermato. “Che cosa ci fai, qui?”
L'ultima volta che si erano visti, lui aveva tirato un pugno sul naso di Severus, rompendoglielo. L'albino non l'aveva ancora pienamente perdonato.
Sirius si raddrizzò e si stacco dal muro, ponendoglisi di fronte e trasformando il ghigno cattivo in un sorriso... sempre cattivo, ovviamente.
C'era un qualcosa di inquietante, in quel nuovo-Black. Non sembrava il solito rompiscatole pronto a menar le mani.
Severus lo guardava, tenendosi a distanza, ma non osava aprire bocca. Il suo naso pulsava ancora dolorosamente per l'afforonto subito.
Vide Black posare il braccio sulle spalle di Colt, appoggiandoglisi con tutto il suo peso, e poi fissare gli occhi su di lui.
Ivan assottigliò le iridi rubinee, lanciandogli un'occhiata irritata. Lo toccava? Che si era messo in testa quel Grifondiota?!
E poi parlò...
“Ehi, signorina, che ne dici di farti un giretto per il parco?”
Ok. Era ufficiale. Sirius Black era impazzito.
Severus posò i libri a terra ed incorciò le braccia.
“Oh, certo, quando vuoi, Black.” rispose sarcastico. “Perchè diavolo qualcuno non vorrebbe andare a farsi una passeggiata al chiaro di luna quando tra dieci minuti tutto il castello sarà in balia di Prefetti, Fantasmi e Professori?”
“Il solito preciso. Non posso credere che, con le tue conoscenze, tu non possa permetterti un'uscita notturna...” affermò Sirius, mollando sul posto Ivan e avvicinandosi un po' di più a Snape, che, di riflesso, arretrò.
Ivan sentì il moro ridacchiare. Non capiva se era una risata irritata o impaziente. Quello che sapeva, però, era che Sirius aveva un odore strano.
Non aveva addosso solo il solito profumo, ma aveva addosso anche l'odore del legno e un altro odore strano, che, forse, aveva sentito una volta nel capanno delle scope da Quidditch.
“Quali conoscenze?” sbottò il Serpeverde, arretrando ancora all'avanzare di Black, il quale rise di nuovo, ma questa volta più fragorosamente.
“Sai a chi mi riferisco... Rodolphus Lastrange, per esempio... non stravede per te, quel rettile?”
Ora erano uno di fronte all'altro, abbastanza vicini da toccarsi anche solo sollevando la mano di qualche centimetro.
Severus sbuffò. Che assurdità, Rodolphus non stravedeva affatto per lui... rideva soltanto alle sue battute... qualche volta...
“Spostati, Black. E spiegami perchè dovrei uscire stasera.” disse, in tono deciso, guardando il Grifondoro negli occhi.
Il moro non abbassò lo sguardo, ma continuò a fissarlo e, per tutta risposta al suo ordine di spostarsi, sollevò le braccia e posò i palmi delle mani di fianco a lui, sul muro, imprigionandolo e avvicinandosi ancora.
Adesso Severus poteva sentire il respiro che gli usciva dalle narici e che gli spostava appena qualche ciocca distratta sulla fronte. Era dannatamente più alto di lui, e la cosa lo faceva irritare.
“La curiosità è uno dei tuoi peccati, Snape. Sei curioso da circa sei anni. Ora è il momento di soddisfarti... Ti offro questa opportunità senza chiederti nulla in cambio.” parlava piano, sottovoce, seducente.
Quasi quasi l'avrebbe davvero fatta, quella passeggiatina... ma per cosa?
Il Serpeverde non riusciva a staccare gli occhi da quelli di Sirius, bramoso di saperne di più.
“Ora basta, Sirius, piantala!” esclamò Ivan, avvicinandosi. Che cavolo stava facendo, Severus? Perchè non si era ancora spostato? Era tardi, lui doveva andare... non avrebbe resistito ancora per molto...
“Taci, Colt!”
I due lo zittirono all'unisono.
“Vai al Platano Picchiatore, con un bastone premi il nodo nel tronco, dopodichè percorri la galleria sotto le radici. Troverai la risposta alle tue domande.”
Concluse così, il moro. Restò un attimo immobile, poi si rialzò, liberando il Serpeverde, e se ne andò.
Severus rimase lì, fermo, pensando alle parole appena udite.
Il Platano Picchiatore?
“Severus, rientriamo, lascia perdere quel Grifondiota...” sussurrò l'albino, allungando una mano verso Severus.
Il ragazzo la schiaffeggiò, allontanandola da sé e posando gli occhi sui libri, ancora a terra. Beh, potevano restarci... lui aveva di meglio da fare...
Senza curarsi né di loro né del Compagno di Casa, Severus si scostò dal muro e pronunciò la parola d'ordine a voce alta, qualche metro prima di raggiungere l'entrata segreta della Sala Comune.
Il muro si aprì e Severus non dovette nemmeno fermarsi ad aspettare, per oltrepassarlo e raggiungere la sua stanza.
Cominciò a frugare nel suo baule, mentre Ivan lo raggiungeva e borbottava nella sua direzione.
Trovato ciò che cercava (un Mantello con cappuccio, che gli avrebbe garantito l'anonimato), Severus si rialzò.
Ivan era lì che lo aspettava, braccia conserte, sulla porta.
“Spostati” sibilò, indossando il mantello.
“No”
Ivan sapeva bene a cosa stava andando incontro il Compagno. L'aveva capito da tempo.
Remus aveva il suo stesso odore, solo un po' più forte.
“Non sai quello che fai” disse sicuro l'albino.
Severus emise un ringhio scocciato, andò verso di lui, scostandolo in malo modo con il braccio, e uscì di nuovo, ben coperto.
Ivan agguantò il suo mantello, già pronto sul letto, e si affrettò a seguirlo.

**********

Minu: REMUUUUUS!!!!
Remus: Eh?
Minu: Fiùùùù, ma allora sei vivo! In questo capitolo quasi non ci sei...
Remus: Come fai ad essere sollevata?! Sei tu che scrivi! Sei tu che sai come vanno le cose!
Minu: Sì, ma lo sai che la storia me la racconti tu e tutti gli altri protagonisti, no? *indica una porta con lucchetto, dal quale provengono tonfi e voci attutite* Remus: *sospira* Da quando non gli dai da mangiare?
Minu: Ah, perchè, mangiano anche loro?
Remus: Andromeda Black!
Minu: Senti, saputello, portami le recensioni e non fare storie! Dopo potrai dar da mangiare ai tuoi amici...

Ashley Snape: Ah, la mia fidata Twin, che s'interessa sempre delle mie ff! Grazie per i complimenti, mi fai arrossire! Come non c'entra niente??? Severus c'entra un sacco! Waaaaaa una recensione di complimentiiii cosa posso rispondere??? Solo grazie!!! E anche Eddie miagola un grazie! E w le torte salate della Twinnie!

valefan: Eh si, anche quello era triste. E che mi dici di questo? Rasentiamo i limiti della depressione!!! D'altronde io sono un po' depressiva, per quanto riguarda le storie, o sono tristi o romantiche e finiscono comiche o sono divertenti e finiscono tristi... comunque beh... no, non proprio solo soletto... (*si dispera pensando alla scena che deve descrivere e che non sa assolutamente come fare*) Eh eh eh... sorpresona!!! ^^'

Bene! Un altro capitolo postato per la gioia dei pochi lettori! Aspetto con ansia una volta recensione! Ciao e continuate a seguirmi!
A proposito! Se c'è qualcuno a cui piace il mio stile di scrittura, vi consiglio di andare a leggere “Lettere da Hogwarts”, sempre qui su EFP. Ritengo che sia abbastanza carino ^^ E quando “Dopo la luna piena...” sarà finito *muore al pensiero* vi aspettano una serie di One shot a tema tutte pronte sul computer o nella mia testa!
Ciao!!!

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Capitolo 30
*** Il nuovo Lupo ***


Ciao a tutti! Visto??? Sono già tornata! Incredibile, vero? Non voglio parlare qui, ho troppe cose da dire, ma vi lascio al capitolo, che è stato molto impegnativo e molto... triste, da scrivere, ecco. ^^
Buona lettura!

**********

=Capitolo ventinovesimo – Il nuovo Lupo=

Remus si guardò attorno. Una delle gambe del tavolo era scomparsa e al suo posto, per terra, vi erano un mucchio di trucioli di legno. Il comodino nell'angolo era ricoperto di graffi e il lenzuolo del letto ridotto a brandelli.
L'unico elemento quasi sano, in quella stanza, era una sedia, un po' cigolante e mangiata dalle termiti, ma poteva reggere ancora il suo peso.
Si sedette su di essa, la testa tra le mani.
Era la prima volta, dopo tanto tempo, che affrontava una luna piena da solo.
Sarebbe stato devastante, lo sapeva. Sarebbe tornato tutto come prima...
E dopo, invece? Dopo quella notte?
Cosa sarebbe successo, tra lui e Sirius, dopo la luna piena?
Sbirciò, con un occhio, fuori da una delle finestre, tappate con rozze assi di legno, della Stamberga Strillante. Qualche spiraglio gli permetteva di vedere il cielo.
La luna era coperta da alcune nubi, ma presto si sarebbero spostate, e allora sarebbe cominciata...
Deglutì e una disperazione folle lo assalì, come tutte le altre volte, del resto. Perchè a lui?
Perchè quando era piccolo?
Non aveva mai avuto seriamente la possibilità di vivere una vita normale e non l'avrebbe mai avuta.
Non era giusto.
Lui era intelligente, era simpatico, gentile con tutti, anche se nessuno è perfetto, e a volte si arrabbiava. Faceva parte dei Malandrini, ok, ma non aveva mai combinato niente di veramente dannoso... ne faceva ancora parte, vero?
Lo zampettio di uno scarafaggio interruppe i suoi pensieri. Poteva distinguere nitidamente le sei zampe che toccavano il pavimento sudicio, si alzavano e lo toccavano di nuovo, alternate.
Fu quello il segnale.
L'udito si era acuito e presto anche l'olfatto e la vista sarebbero migliorati.
Un lieve dolore alle articolazioni e ai muscoli cominciò ad espandersi per tutto il suo corpo.
Il respiro si fece affannoso.
Remus si alzò, in preda al panico, panico che lo colpiva ogni singola volta che diventava quella bestia orrenda.
Misurò ad ampi passi tutta la stanza, accogliendo con un tuffo al cuore il fruscio delle ali di un uccellino e il profumo delle torte alla melassa di Madama Piediburro, che, d'estate, stava aperta fino a tardi.
'Manca poco... e poi nulla... calmo, Remus, puoi farlo... devi solo stare calmo...' cercò di tranquillizzarsi con il pensiero.
“Ah!” gemette all'improvviso. Il dolore arrivava sempre, alla fine. Non quella sciocchezza di prima. Il dolore vero.
Le ossa gli venivano frantumate, i muscoli strappati, il cervello veniva percosso da scosse elettriche, la forza di volontà pian piano lasciava il posto all'istinto.
Il suo cuore veniva straziato da un dolore che non riusciva a sopportare... la mente percossa da pensieri non controllabili... 'perchè mi hai fatto questo?'...
La bocca cominciava a sanguinare, tagliata e bucata da denti che non poteva contenere, perchè troppo grossi.
...'mi odi?'...
La colonna vertebrale cedeva, costringendolo a quattro zampe, la sensazione era quella di un enorme masso poggiato sulla schiena.
...'Sirius...'...
E poi il dolore più grande di tutte, l'ultima vertebra gli veniva tirata, strappata, si allungava, formava una coda.
...'Sirius...'...
Subito dopo, caratteristica della trasformazione, una gran quantità di lucente pelo color cioccolato lo riempiva ovunque. Prima che la poca ragione ancora rimasta l'abbandonasse, Remus lanciò un'occhiata all'armadio, aperto, nel quale aveva precedentemente riposto i vestiti, per non distruggerli.
...'Sirius......
Con uno sforzo immane, allungò una mano, che ormai era una zampa, e lo chiuse con forza, scardinandolo, poi si allontanò il più possibile, mentre il suo viso si allungava, diventando un muso.
...'SIRIUS!'
Eccola, infine, quella rabbia incredibile, quella voglia di carne, quella sensazione animalesca, quel senso di costrizione e imprigionamento, e quindi, per conseguenza, il caratteristico ululato, frustrato, rosso di rabbia, e, forse, non era solo colpa della trasformazione...
Un altro ululato, triste e furioso.
Sembrava, anche se animalesco, gridare la sua disperazione a lui... a Sirius.

Riflesso nello specchio del bagno dei maschi del secondo piano, James guardava il suo viso, pian piano, riemergere dai tratti più fini e più belli di Sirius.
Una sensazione di nausea lo travolse e, di nuovo, si piegò sul lavandino.
Era la seconda volta che vomitava, dopo la conversazione che aveva avuto con Snape.
No, non era soltanto per la vicinanza pericolosa che aveva avuto con i suoi capelli unti e con il suo naso adunco, ma era anche per quello che aveva detto.
Era stato uno stronzo. Un puro stronzo con la S maiuscola.
Se ci fosse stata una materia, ad Hogwarts, sulla Stronzaggine, beh, avrebbe preso E anche lì!
Non solo era stato uno stronzo, ma aveva sfiorato la bastardaggine acuta, nonché il tradimento, a sua volta.
Il rimorso si fece strada in lui, mentre pensava che aveva fatto una cosa così brutta a due delle persone che per lui erano più importanti dei suoi stessi genitori, forse. Più importanti di Lily Evans.
Come aveva potuto prendere le sembianze di uno dei suoi quattro migliori amici per rivelare il segreto di un altro del gruppo ad una Serpe schifosa come Snivellus?
Senza contare che la Polisucco di Sirius aveva un colore azzurro cristallino e un sapore molto dolce, quindi James si faceva un doppio ribrezzo. Sapeva bene quanto facessero schifo le Polisucco dei Serpeverde, perchè le aveva bevute più di una volta, e questo stava a significare che la persona non era di animo nobile.
Ora che ci pensava, anche quella di Peter non era il massimo. Era giallognola e sapeva di liquirizia, quindi era quasi amara.
Sirius aveva una Polisucco semplicemente perfetta, non era stato giusto quello che gli aveva fatto... solo ora se ne rendeva conto...
Probabilmente, però, avrebbe dovuto pensare di più a Remus, di cui stava per essere svelata la seconda identità, quella del Lupo Mannaro.
Il Grifondoro tirò un pugno al lavandino, imprecando ad alta voce, aprendo i rubinetti e ficcandoci sotto la testa, completamente, sciacquandosi, poi, la bocca.
Aveva deciso. La cazzata l'aveva fatta, ma avrebbe rimediato.
Incurante della ronda, uscì dal bagno, lasciando la porta aperta e fiondandosi dietro al primo arazzo a sinistra. Sapeva che quel passaggio segreto portava direttamente al settimo piano, nel quale vi era l'entrata segreta per la Torre di Grifondoro.
Una volta raggiunto il ritratto, e solo dopo aver gocciolato per bene davanti all'ingresso per subirsi la ramanzina della Signora Grassa riguardo alle uscite notturne, si arrampicò per il buco del ritratto, raggiungendo, infine, la Sala Comune.
Sperava che gli studenti avessero dato retta a Remus, che si sarebbero rifugiati nelle loro stanze a spettegolare sull'accaduto.
Invece no.
Erano tutti lì, e chiacchieravano a bassa o alta voce, scambiandosi opinioni e pareri.
Senza curarsi dei loro sguardi e delle loro domande, James si diresse, a passo svelto, verso le scale che portavano ai dormitori maschili, salendole a due a due e raggiungendo la porta della loro stanza.
Si fermò un attimo lì davanti.
E adesso?
Adesso doveva entrare e affrontare gli insulti di Sirius, ovvio...
Fece un respiro profondo ed entrò.
Peter stava rifacendo il letto di Sirius, mentre lui, armato di bacchetta, sistemava le tende, i lenzuoli e i cuscini strappati.
Aveva gli occhi rossi.
James si morse il labbro inferiore, estrasse la bacchetta e si avvicinò all'amico, che non si era accorto del suo arrivo.
Peter l'aveva notato entrare e si era momentaneamente bloccato.
Re-
Reparo” disse James a bassa voce, interrompendo l'incantesimo di Sirius e sistemando uno squarcio nel lenzuolo.
Il ragazzo si voltò, accorgendosi, solo in quel momento, della sua presenza, gli lanciò un'occhiata vuota e tornò al lenzuolo, ricominciando a pronunciare l'incantesimo.
“Sirius, ti devo parlare...”
Reparo
“Per favore, è urgente...”
Reparo
“Ti, prego, Sirius, guardami! Ascoltami!”
Reparo. Peter, per favore, mi passi il mucchio di piume lì per terra?”
Peter guardò per un istante James, indeciso. Doveva dar retta a Sirius o cercare di aiutare James a parlargli?
“Peter...” sussurrò implorante James.
“Allora? Ho capito, lo faccio da solo! Wingardium Leviosa” esclamò Sirius, con una nota d'irritazione nella voce, agitando la bacchetta in direzione di un mucchietto di piume, che iniziarono a levitare e che lui condusse dritte in uno squarcio del suo cuscino, riparando poi il taglio.
Peter abbassò gli occhi, pentito per la sua indecisione.
“Sirius!” esclamò infine James, ad alta voce, afferrandolo per le spalle e voltandolo, per trovarsi faccia a faccia con lui.
Sirius lo guardò con occhi vuoti.
“James” disse, senza emozione nella voce.
“Sirius, io ho fatto una cazzata... la più grande cazzata della mia vita... peggio che chiudere la McGranitt nello sgabuzzino delle scope!”
“Wow, te ne sei accorto solo adesso?” chiese sarcasticamente Sirius, liberandosi delle sue mani con una scrollata di spalle e allontanandosi da lui di un passo.
James avanzò e gli posò una mano sulla sulla spalla, ma questa volta non per trattenerlo.
“Sirius. Non mi riferisco a quello che è accaduto poco fa. Ho... preso della Pozione Polisucco e ci ho messo dentro alcuni tuoi capelli... sono andato da Snape e gli ho detto come passare la sorveglianza del Platano Picchiatore e come raggiungere la Stamberga Strillante... Sirius! Snape sta andando lì!”
Ci fu un istante, un nanosecondo, in cui Sirius rimase congelato a guardarlo con quell'espressione vuota e assolutamente strana. Finito il nanosecondo, fu come se una forza estranea a questo mondo avesse spinto James direttamente sul pavimento.
Quella forza strana ed esterna al mondo non era altro che uno spintone ben assestato da Sirius, come scoprì quando se lo ritrovò a cavalcioni sulle gambe, che prendeva a pugni la sua pancia con tanta violenza e rabbia che Potter non aveva nemmeno il tempo di respirare.
Prima di riuscire ad allontanare Sirius, Peter si becco un paio di colpi direttamente in faccia, data la sua scarsa altezza, ma dopo un po' riuscì ad afferrare Sirius per le spalle e a sbatterlo a terra a pancia in giù, tenendogli le mani saldamente.
James non si mosse, rimase dov'era, annaspando alla ricerca di aria.
Si era meritato ogni singolo pugno, ne era ben consapevole, e, forse, non era nemmeno tanto contento che Peter fosse riuscito a dividerli.
“Pete... mollami... io... lo... ammazzo!” esclamò Sirius a scatti, tentando di liberarsi di Peter, che nel frattempo gli si era posizionato sulla schiena e tentava di tenerlo immobile.
Una sensazione di dolore e angoscia si fece spazio nel cuore di James e fu quasi come se una gran quantità di ghiaccio gli avesse riempito i polmoni.
Sentir dire quelle parole a Sirius fu decisamente la cosa più orribile di tutte. Il suo migliore amico, suo fratello, voleva ucciderlo.
Ed era anche giusto.
Era del tutto logico, a pensarci bene, perchè James aveva sì messo in pericolo la vita di Snape, ma, soprattutto, aveva letteralmente rivelato il segreto più grande e più importante della loro vita, il segreto di Remus.
E James sapeva che Remus era la persona più importante per Sirius, più importante anche di lui. Lo sapeva, anche se Sirius stesso non riusciva, forse, a rendersene conto.
Fu un attimo, nel quale Peter si girò, per constatare le condizioni di James, e Sirius riuscì a liberarsi le mani, sollevandosi e, di conseguenza, facendo cadere Peter.
Si scagliò di nuovo verso James, portando indietro il gomito destro, mirando al viso.
James chiuse gli occhi, deciso a beccarsi quel pugno... che, però, non arrivò.
Una delle sue iridi nocciola sbirciò attraverso le palpebre, e tutto ciò che poté vedere fu il pugno chiuso dell'amico, che ansimante a dieci centimetri da suo viso.
“Neanche stamparti un pugno in faccia mi farebbe sentire meglio, in questo momento...” sibilò Sirius, guardandolo fisso.
E fu in quel momento che James capì davvero perchè Sirius era stato smistato in Grifondoro, nonostante la dinastia Serpeverde.
Il ragazzo si rialzò, abbassando il pugno e distogliendo lo sguardo dal suo.
“Come hai potuto fare una cosa del genere... a Remus...?” disse con voce bassa e tremante, mentre qualche lacrima gli scendeva lungo le guance magre.
James non rispose. Cos'avrebbe potuto dire?
Peter interruppe quel momento con un sussurrò simile ad uno squittio.
“Ragazzi... Snape sta per... verrà morso... o morirà... ”
James e Sirius spostarono li sguardi su di lui, che si fece piccolo piccolo, intimidito.
Sirius rimase un attimo immobile, poi si diresse a passo di marcia verso la porta.
Stupidamente e impulsivamente, James aprì la bocca: “Dove vai?”, chiese, con un filo di voce. Che domanda idiota...
Il ragazzo si girò e lo guardò per un istante.
“Vado a salvare il culo a quella serpe e a vedere se riesco a tenere Moony nella Stamberga” disse, in un attimo di lucidità.
“Vengo con te...” disse in fretta James, alzandosi di scatto e recuperando la bacchetta, che gli era volata di mano dopo lo spintone di Sirius.
“No, ci viene Peter con me, deve premere il nodo. Andiamo, Pete.” disse Sirius, autoritario, facendo un cenno al compagno, che andò verso di lui un po' timoroso.
“E come credi di arrivare fuori, con la doppia ronda, senza il Mantello? E mentre tu sarai un cane e Peter un topo chi trascinerà via Snape?!” esclamò James.
Sirius lo guardò per un istante, sul volto un'espressione decisamente disgustata, dopodichè si girò e gli fece cenno di seguirlo.
James sorrise alla sua nuca, afferro il Mantello dell'Invisibilità, che spuntava dal suo baule, e, tutti e tre, uscirono dalla Torre di corsa, diretti al Platano Picchiatore.

Ed eccolo che correva, libero, la bocca leggermente aperta per il fiatone, i vestiti dimenticati, nella solita buca del terreno coperta da un sasso. D'altronde non ne aveva bisogno, in quel momento.
Sentì le unghiette di Wormtail stringersi ancora di più attorno ad una ciocca di pelo scuro sulla sua schiena.
Di fianco a lui, sulla destra, James correva con loro, coperto dal Mantello dell'Invisibilità. Era meglio che lui non si facesse vedere, avevano bisogno di un uomo, non di un cervo, per trascinare via quell'idiota di Snivellus dal tunnel sotterraneo.
La sua mente, in quel momento, non era quella di prima, non era abbastanza grande da poter contenere tante emozioni diverse o tanti ragionamenti.
L'emozione più importante, in quel momento, era, sicuramente, l'aria fredda della notte che gli sferzava il muso e gli riempiva i polmoni.
In una piccola parte del suo cervello erano radunati, tutti ammassati, i suoi altri sentimenti: preoccupazione, rabbia, delusione, tradimento, furia, disperazione, paura.
Erano tutti lì, non che non ci fossero, ma erano così piccoli, rispetto alla stupenda sensazione del vento che gli sembrava davvero sciocco provarli lo stesso.
In fondo cosa ci può essere, di più interessante, per un cane?
Uno squittio particolarmente acuto di Wormtail lo riportò alla realtà, e la parte razionale della sua mente prese il sopravvento, quando rallentò e si fermò, a malincuore, di fronte agli agitati rami dell'albero gigantesco che gli stava davanti.
A terra, poco più in là, c'era un lungo bastone.
“Vai, Wormtail...” sussurrò la voce di James, da qualche parte dietro di lui.
Padfoot sentì la presa delle unghiette del topo ridursi a zero e sentì il suo piccolo colpo scivolargli di lato, dopodichè, si sedette, per riprendere un attimo fiato, osservando l'amico Animago che scivolava incolume tra l'erba e raggiungeva il grosso tronco, vi si arrampicava e premeva, con tutta la sua forza, il nodo in bella vista.
Ed ecco che il grosso Platano si placava e i giganteschi rami, grossi quanto pitoni, rimanevano sospesi in aria, rallentati, quasi avessero subito un Impedimenta.
“Padfoot... Sirius... mi dispiace, amico... ti voglio bene, lo sai...” sussurrò piano James. Aveva aspettato che Peter strisciasse fino al tronco, per non farsi sentire.
Padfoot si voltò, rizzando le orecchie in avanti, la bocca appena aperta e la lingua dalla punta arricciata all'insù, guardando con i lucenti occhi neri il volto del suo migliore amico, che galleggiava nel vuoto. Evidentemente James si era scoperto la testa.
La coda cominciò a muoversi piano, in un evidente scodinzolio, mentre il muso s'avvicinava, grazie al fiuto, al corpo di James e cominciava a frugare tra le pieghe del mantello, insinuandovisi sotto. Quando il tartufo umido sfiorò la mano di James, subito la lingua arricciata fuoriuscì dalle labbra del cucciolone e cominciò a leccarne teneramente il dorso.
Era il solo modo che aveva, in quel momento, per poter ricambiare il dire dell'amico.
James sorrise, voltando la mano a palmo in su e grattando appena il mento del cane, che socchiuse pigramente gli occhi, deliziato da quelle attenzioni.
“Andiamo... stammi dietro, Padfoot...” disse piano il moro, a bassa voce, ricoprendosi il volto con il Mantello e dirigendosi verso il tunnel, accucciandosi ed entrandoci, per poi ruzzolare a terra come sempre.
Fece giusto in tempo a rialzarsi e a levarsi il mantello, infilandolo sotto la veste, quando anche il cane, con un gran raspare di zampe, lo raggiunse, saltellando per non cadere a terra.
James sorrise e gli grattò piano tra le orecchie, aguzzando udito e vista, alla ricerca di Snape e di Peter. Purtroppo non si riusciva a vedere niente, era troppo buio.
Padfoot abbaiò una volta, spingendo il muso dove sapeva esserci la tasca interna di James.
“Oh, hai ragione... la bacchetta...” disse James, estraendola. “Lumos
Una piacevole luce azzurrina si diffuse nel tunnel, permettendo la vista da lì a qualche metro. Non era abbastanza, però, per scorgere più in profondità, e i due furono costretti ad avanzare, il ragazzo con il dorso piegato, il cane in testa, annusando avido aria e terra.
All'improvviso, Padfoot si bloccò, emettendo un cupo e basso ringhio, tirò indietro le orecchie e si appiattì sul terreno.
James stava per chiedergli ad alta voce che cosa ci fosse, di così pericoloso, quando le sue stesse orecchie gli fornirono l'informazione desiderata.
Uno scalpiccio veloce era perfettamente udibile, insieme a qualche ansito e gemito, e, ben presto, furono udibili anche altri suoni: un respiro troppo pesante e veloce, per poter appartenere ad un essere umano, e, a dirla tutta, anche troppo forte, passi molto più rumorosi e numerosi e anche un ringhio diverso da quello di Sirius.
“Oh no... è Snivellus?” esclamò, domandando sia a sé stesso sia al cane, che abbaiò tra i ringhi.
L'ansito si fece più vicino e, ben presto, li raggiunse anche un concitato squittio, unito ad un certo numero di strilli davvero poco mascolini.
Sia Padfoot che James si lanciarono, correndo, in avanti, fino a raggiungere una zona del tunnel appena più ampia, nella quale trovarono Severus Snape a terra, che respirava male, bianco come un cencio.
“Snape! Tutto bene?” chiese James, allungando una mano e afferrandogli un braccio, tirandolo su.
Una volta in piedi, quello strattonò via il braccio dalla sua presa e lo guardò terrorizzato e furioso.
“Un Lupo Mannaro! C'è un Lupo Mannaro! È Lupin, vero?!” gridò, poco prima che un ululato rimbombasse nel tunnel.
Passo qualche istante, nel quale Snape si nascose dietro a James, strappandogli un “vigliacco”, e Padfoot si portò, nuovamente, in posizione di difesa, di fronte all'amico.
“Di chi è quel cane, Potter?” chiese Snape a James, in modo strafottente ed arrogante.
James stava per rispondergli che solo perchè aveva il naso lungo, e quindi non ci stava nel tunnel, non era obbligato ad infilarlo negli affari degli altri, ma non ne ebbe il tempo, a causa della comparsa di Moony, in tutta la sua aggressività.
Su di lui zampettava Wormtail, percorrendogli tutto il corpo e obbligandolo a contorcersi. Videro il Lupo Mannaro tentare di acchiapparlo, tirandosi grandi zampate, e capirono che era stato proprio Pete a distrarre Remus in modo che Snape riuscisse a fuggire.
Ma non era bastato.
Proprio in quel momento una zampata particolarmente rapida spedì, con un acuto squittio, il piccolo topo proprio davanti al muso di Padfoot, che, mentre Moony era impegnato a festeggiare l'abbattimento dell'esserino, lo prese rapido tra i denti e lo porse a James.
James allungò una mano, prese Peter, che, evidentemente era svenuto e non aveva la forza di ritornare umano, e se lo mise in tasca.
“Padfoot, ce la fai a distrarlo finchè porto Snape via da qui?” chiese James, sopraffacendo un altro poderoso ululato e ignorando le proteste di Snape, che bisbigliava irritato qualcosa che somigliava ad un 'Non sono un idiota!' e 'Mi porto via da solo'.
Il cane nero abbaiò una volta, girò su sé stesso e tornò a fronteggiare il Lupo mannaro, ringhiando, accucciandosi e spiccando un balzo, arrivando a sfiorare il soffitto basso con la schiena.
Aveva mirato direttamente alla spalla, ed, effettivamente, si ritrovò appeso lì, con la bocca, mentre Moony, completamente fuori di sé, tentava di scrollarselo di dosso.
James si voltò e tirò con sé il Serpeverde, che cominciò a scappare con lui. “Potter! Di a... anf... Black che la prossima... argh! Volta che lo vedo... anf-anf... lo affatturo!” esclamò Snape, tra un ansito e l'altro, mentre correva, tentando di non inciampare.
James rimase zitto, non aveva il coraggio di dirgli che in realtà era stato lui a spedirlo lì sotto.
Ed eccolo: in lontananza era possibile vedere il buco che riportava all'esterno. O meglio, era possibile notare la presenza di aria fresca!
Con la gentilezza che contraddistingue i Serpeverde, Snape spinse di lato James per uscire per primo, facendolo cadere a terra.
“Ah! Serpe schifosa!” gli urlò dietro di rimando il ragazzo, mentre quello si arrampicava furiosamente.
Con rabbia, e anche con un po' di disgusto, James cominciò a spingerlo, con i palmi che premevano si e no sul fondoschiena.
“Ti rendi conto che poi dovrò amputarmi gli arti superiori?!” esclamò di nuovo James, con una smorfia.
“Questi non sono affari miei, Potter!” gridò la voce di Snape, dall'esterno, mentre sgusciava, finalmente, fuori dal tunnel.
Essendo abituato, James ci mise poco ad uscire, giusto in tempo per premere di nuovo il nodo del tronco ed evitare a Sirius di dover scappare anche dai tralci violenti del Platano.
Non si voltò ad aspettarlo, però: Sirius era trasformato, ma lui era umano, di conseguenza molto più in pericolo.
Continuò a correre, inseguendo Snape, diretto verso il castello.
Cos'avrebbe fatto? Se ci fosse riuscito avrebbe schiantato Snape, ovviamente. Poi l'avrebbe riempito di pugni. Perchè? Semplice, perchè voleva usare bene, per l'ultima volta, le sue mani, prima di tagliarsele via! Di conseguenza, se lo shock e le botte non avessero funzionato, avrebbe tentato un incantesimo Obliviatore. Forse sarebbe riuscito a far dimenticare a quell'essere viscido quello che aveva visto...
Ma la fortuna è cieca, mentre la sfiga, purtroppo, ci vede benissimo.
Difatti, non si sa bene per quale motivo (o meglio, il motivo era parecchio ovvio, era coperto di pelo e in quel momento stava cercando di sbranarsi il suo migliore amico), Madama Chips se ne stava nell'ingresso, a controllare che i battenti del portone fossero aperti, per permettere a Remus di tornare in Sala Comune il mattino dopo.
Non fu difficile, quindi, farsi sorprendere, intenti a correre, o meglio, a scappare verso la scuola.
Sia James che Severus furono scortati dall'infermiera in persona fino all'ufficio del Preside.
“Oh, questo è davvero grave, ragazzi, eravate fuori, sapete bene che la ronda oggi è doppia! Ci sono pericoli, nel parco, pericoli che voi non immaginate!” borbottò la donna, mentre li trascinava entrambi fino al gargoyle di pietra. “Licantropi, ad esempio?” bisbigliò Snape, lanciando un'occhiata di odio puro a James, che strabuzzò gli occhi.
Se avessero saputo che avevano visto Remus, la loro punizione sarebbe stata doppia!
Madama Chips si fermò un attimo, sconvolta, guardando terrorizzata i due ragazzi, per poi riprendere a camminare, ancora più in fretta.
“Se avete visto... avreste potuto essere morsi! Oh, Silente non sarà felice! Zuccotto di Zucca!” esclamò, davanti alla brutta statua, che si mosse subito, per permettere ai tre di passare e raggiungere lo studio del Preside.

Ok. Niente panico. Dove semplicemente abbandonarsi all'istinto e fare quello per cui era nato.
E cioè?
Combattere per la sua vita, no? L'istinto di sopravvivenza, era la chiave!
Ma anche la mente razionale ci mette del suo, quando sei un Animagus.
Di fatti lui era là, appeso, con i denti, alla spalla di Moony, che tentava in tutti i modi di liberarsene.
Se fosse stato completamente cane, forse, se la sarebbe data a gambe, e, in effetti, una gran parte di lui lottava per mollare la presa e filarsela.
Ciononostante c'era una piccola parte del cervello che gli diceva che James e quella serpe di Snivellus erano ancora lì dentro e che non poteva lasciar andare Moony.
Un colpo particolarmente forte del Lupo, però lo costrinse a lasciarsi andare a terra e a correre tra le gambe della grande bestia, sperando di fargli perdere l'equilibrio.
Il giochino non riuscì, completamente, in quanto Moony si limitò a girare su sé stesso e quindi a voltarsi verso la parte da cui era venuto, ma anche questa poteva essere un'idea!
Padfoot sgusciò tra le grandi zampe ancora una volta, puntando dritto all'uscita, con la speranza che Moony non lo seguisse, ma percorresse, a ritroso, la strada per la Stamberga Strillante.
Il grande Lupo Mannaro rimase per un attimo sconcertato, frugando con vista ed olfatto la parte di tunnel di fronte a lui. Quando capì che il cane non si trovava più lì, ebbe una specie di grande intuizione, si voltò e cominciò a correre dietro a Padfoot, che, nel frattempo, era riuscito ad arrampicarsi su per il buco dal quale filtrava l'aria pulita.
Era quasi riuscito ad uscire, quando una grande zampa lupesca, ma dotata di pollice opponibile, gli afferrò la coda, costringendolo a guaire di dolore.
Moony lo ritrascinò dentro il tunnel, portandolo sotto di sé e bloccandolo a terra, per impedirgli di scappare.
Il piccolo cuore martellò nel petto di Padfoot, mentre si ritrovava schiena a terra e zampe all'aria, sovrastato da quell'enorme bestia. Il suo muso era a qualche centimetro dal proprio, e ansimava violentemente, per la corsa.
Padfoot poteva sentire l'alito caldo del Mannaro accarezzargli il viso. Una carezza fatale.
Con un altro guaito, il cane nero, all'improvviso, girò su sé stesso, ma il Lupo lo spinse indietro e lo superò, guadagnando la libertà.
Padfoot si affrettò a corrergli dietro, ma, una volta uscito, non ne trovò traccia.
Tutto quello che vide, davanti a sé, fu una sagoma avvolta in un mantello nero con cappuccio. Le mani pallide che uscivano dalle maniche quasi luccicavano, illuminate dalla luna.
Padfoot si accucciò, in posizione di difesa, ma senza emettere alcun suono, tentando di capire chi fosse quella persona e se poteva fidarsi.
“Eccoti qui, dunque. Sapevo che non eri tu nei sotterranei... tu non hai addosso l'odore del lucido per i Manici di Scopa...” commentò, con una risatina, una voce dolce, che Sirius aveva già sentito.
Cominciò allora a ringhiare piano, portando le orecchie all'indietro.
“Sì, lo so che non ti sono simpatico... e non ti preoccupare, la cosa è reciproca... “ borbottò la figura. Padfoot riuscì a sentire un sorriso, nella sua voce.
La mano pallida si alzò e andò a scostare il cappuccio, rivelando Ivan Colt che sorrideva alla luce della luna, gli occhi dalle iridi smeraldine spalancati, in estasi.
“Ho capito che Remus era un Lupo Mannaro dopo averlo frequentato giusto un paio di volte... ha sempre avuto un odore troppo... simile al... mio...” disse a scatti, levandosi completamente il mantello, mentre le nubi coprivano per qualche istante la luna piena.
“E invece ho capito che tu sei un Animagus... proprio ora... il tuo odore è forte, anche se mischiato a quello di un cane... hai un profumo molto pungente, Sirius” continuò Ivan, mentre si liberava anche della veste da mago, rimanendo così con la camicia e i pantaloni della divisa.
Padfoot abbaiò una volta avanzando di un passo.
Ivan rise.
“Che cosa voglio?” chiese. Padfoot si raddrizzò appena.
L'aveva capito? Come aveva fatto? Aveva ripetuto la sua domanda!
“E' semplice... io voglio Remus. L'ho visto guardarti, l'ho visto dormire e ora ho capito che lui sognava te e ti chiamava. Padfoot, giusto? Un nome davvero originale, e parecchio azzeccato. Dimmi, ci hai pensato molto, prima di utilizzarlo?*” chiese, retoricamente il ragazzo, cominciando a sbottonarsi la camicia.
La mente razionale di Sirius iniziò a ragionare. Ok, riusciva a capirlo. Questo non è normale. Aveva indovinato che Remus era un Lupo Mannaro e si era messo a parlare di odori. Anche questo era insolito. E, ora che ci faceva caso... aveva avuto la stessa reazione di Remus, davanti al naso sanguinante di Snape. Non gli era sembrato poi così contento di doverlo accompagnare in infermeria...
“Che c'è, stai provando a fare due più due? Non è un calcolo difficile, ma, probabilmente, tu non arriverai alla conclusione più azzeccata. Di conseguenza, ho deciso che, prima di farti capire chi di noi due è il più forte, ti racconterò la mia storia, tanto per farti comprendere che Remus starebbe meglio con me, piuttosto che con una persona che si finge un... cane lupo...” disse, con una nota di disprezzo, nella voce, pronunciando le ultime parole. Per tutta risposta, Padfoot cominciò a ringhiare ancora più forte.
Ivan lo ignorò ed eliminò anche la camicia, rimanendo, poi, fermo, braccia incrociate e un sorrisetto davvero degno del peggior Serpeverde stampato sul viso.
“Quando mia madre era incinta di me, conobbe un uomo. Mio padre era morto da qualche mese a causa di un'esplosione sul lavoro e lei non aveva fatto altro che tentare di distrarsi in tutti i modi possibili, ma soprattutto... cercava un buon padre per crescermi. Purtroppo non ebbe molta fortuna. A prima vista, quest'uomo sembrava perfetto, si preoccupava della sua salute, non gl'importava che io non fossi figlio suo, si occupava del suo mantenimento... una sera, però, tornò a casa ubriaco. Non fu una bella scena, o almeno, questo è quello che mi ha raccontato mia madre... mi ha raccontato che farneticava e le gettava addosso colpe che lei non aveva e, nel delirio, cominciò a spiegare che lui non desiderava altro che aspettare la mia nascita per potermi portare via con lui. Mia madre era terrorizzata, fece appena in tempo a chiamare il Ministero, per avvisare che c'era uno squilibrato in casa, quando questo, senza preavviso, le saltò addosso, mordendole un braccio e perforandole la pelle.
“Non so come riuscì a recuperare la bacchetta e a schiantarlo, ma non poté guarirsi. La ferita non si ricucì e lei dovette attendere di essere accompagnata al San Mungo. Quando fu lì le dissero che era stata morsa da un Lupo Mannaro, e che, anche se non era luna piena, avrebbe potuto riportare alcuni sintomi. E così fu. Cominciò a cibarsi di carne al sangue, prevalentemente, ma, oltre a questo e ad alcune brutte cicatrici, lei non ebbe nessun'altra conseguenza.” si fermò un attimo, alzando gli occhi, alla luna ancora coperta.
Padfoot si raddrizzò appena, senza emettere un suono. Aspettava il resto della storia.
Perchè non poteva essere finita, non aveva senso.
Infatti, qualche istante dopo, Ivan cominciò a slacciarsi i pantaloni, riprendendo a parlare.
“Per me fu diverso. Io ero ancora un feto e, ovviamente, i bambini assorbono una certa quantità di anticorpi e componenti del sangue dalla madre. Beh, la saliva infetta di quel Lupo Mannaro finì dentro di me in un modo che nemmeno i medici avrebbero potuto prevedere. Diventò parte del mio DNA. Non guardarmi, così, Black, non sono un Lupo Mannaro. Non ufficialmente, intendo...” aggiunse, in seguito allo sguardo stupito assunto dal cane. “In effetti sì, io ho qualcosa che mi accomuna ai Lupi mannari. Per esempio, le notti di luna piena sono quasi obbligato ad assumere la forma di lupo... è una vera tortura rimanere umano, tu non puoi capire... però, se voglio, con molta fatica, posso diventare lupo anche durante una notte qualsiasi. Tranne che durante il novilunio.”
Padfoot si fece ancora un po' più avanti. Perchè gli stava raccontando quelle cose? Perchè... prendeva tempo?
Ivan si tolse anche i pantaloni, riponendoli insieme al resto dei suoi vestiti nel cavo di un tronco.
Ora era nudo, bianco e lucente di fronte a lui.
Padfoot si girò, ad osservare la luna piena, che si stava lentamente liberando delle nuvole.
Prendeva tempo...
Sarebbe diventato lupo!
Cominciò a ringhiare, appiattendo le orecchie sul capo e arretrando di colpo. Ivan cominciò a ridere, accucciandosi a terra, imitando la sua posizione.
“Oh, sì, hai capito, vero? Non è serata per te, cucciolotto... Remus non si merita un rammollito come te, un falso lupo. Remus merita molto di meglio. Lui mi ha accettato tra voi e io... io ho accettato lui. Rodolphus ne sarà molto dispiaciuto. Ma non m'importa! L'importante è la consapevolezza che tu non avrai il piacere di passare altro tempo in sua compagnia! Farò in modo che lui si dimentichi di te, sarà come se non ti avesse mai conosciuto! Non sentirà la tua mancanza! Anche perchè tu sei troppo stupido per accorgenti di lui!” disse, a voce alta, sempre ridendo e con una gran rabbia.
All'improvviso cominciò a tremare. La luna doveva essersi scoperta del tutto.
Padfoot non osò girarsi per controllare. L'istinto gli suggeriva di tenere gli occhi fissi su Ivan, perchè era un potenziale predatore.
Potenziale? Quello lo voleva morto!
In un attimo, dopo una serie di gemiti e ringhi, di fronte al cane, scomparve l'albino Serpeverde. Al suo posto c'era un grosso lupo, dalle fattezze animalesche e poco di umano.
Non assomigliava a Remus, che manteneva, comunque, una postura eretta, a parte quando correva, e, comunque, aveva una parvenza di umano.
Ivan era più grande di Padfoot, completamente bianco. Le uniche differenze dal lupo normale erano gli arti leggermente più grandi e il muso un po' più corto.
Padfoot osservò proprio quello.
Ivan mostrava i denti, delle zanne lucide ed affilate, ed emetteva un cupo ringhio minaccioso. Due occhi rossi, luccicanti e cattivi lo osservavano fisso.
Fece appena in tempo ad osservarlo, che questo mostrò il petto, portando il muso al cielo, ululando il suo tributo alla luna, la sua migliore amica, in quel momento.
Qualche istante dopo, con un grand balzo, Ivan si scagliò contro Padfoot, che, non poté fare altro che saltare a sua volta, diretto alla sua gola.
E così, lo scontro ebbe inizio.

**********

*I cani neri che sono soliti apparire misteriosamente nelle Isole Britanniche, ma non solo, vengono spesso chiamati con diversi nomi, i più comuni dei quali sono Black Shuck (Demone nero), Old Shuck, Shucky Dog, Shug Monster e Shag Dog. Nello Staffordshire, Inghilterra centrale, invece, questo cane nero viene chiamato proprio Padfoot. Ecco perchè, vedendo il cane nero e sentendo l'odore di Sirius, Ivan capisce che il nome pronunciato nel sonno da Remus, all'albergo, si riferiva proprio a lui.


Perfetto, ora posso dire quello che volevo dire.
Sono davvero felice delle recensioni, anche se non sono in gran numero.
Bastano a farmi credere che, in fondo, a qualcuno la mia ff interessa, anche se non è granchè xD
Davvero, grazie di cuore per la vostra fiducia, per le piccole recensioni che, comunque, mi rendono felice. Va bene anche così.
Va bene, perchè la ff è quasi finita e io non posso far altro che ringraziare davvero chi l'ha sempre seguita, chi la segue da poco, chi ha smesso di recensire, ma che comunque continua a seguirmi... non so che altro dire, spero davvero di soddisfare le vostre aspettative... *comincia a piangere*(Su, su... nd Remus)(Non devi fare su su, devi fare Auuuuu... sniff... nd Minu)(Ma adesso non siamo nella ff, non sono un lupo, non... nd Remus)(FAI AUUUUU! Nd Minu)(-.-# Auu... nd Remus)(Che tristezza... nd Minu)

_ToBeHappy_: Aspettavi da tempo? Non ne dubito xD Sono lentissima, a volte, e altre invece abbastanza veloce, come per esempio... oggi! Wow, addirittura “come al solito”? Mi sento profondamente onorata! Per quanto riguarda lo strappalacrime... non ci sono solo gli inizi tristi, qui! XD E' tutto triste, accidenti!

valefan: Oh, sì, una bastardata bella e buona! Oh, sì, Potter è davvero impulsivo xD Figurati, comunque, continuerei la storia anche se fosse una sola, la recensione. Certo, sarei più triste e meno motivata, ma lo farei ^^

Sklupin: Ti, dirò, sono tutti messi male! XD Ovvio che sistemerò le cose, non lascio nulla al caso, io xD Grazie per i complimenti! Davvero! Non so che dire! XD Sono davvero... lusingata! Comunque hai perfettamente ragione, a dire che speri di leggere prima di Natale, sono lentissima, vero? Come vedi, però, ecco il capitolo xD Appena ho letto il tuo commento mi sono messa a scrivere xD

Perfetto... detto tutto... rinnovo i grazie e i vi prego lasciatemi una recensioncina! XD Alla prossima!

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Capitolo 31
*** Rivelazioni ed Oblivion ***


Waaaaaaaaaaa scusateeeeeeeeee >_____< Sono terribilmente, terribilmente dispiaciuta di aver lasciato per così tanto tempo questa Fic, e proprio in questo terribile punto!!! Dea, quanto mi sento in colpa! Ma ora bando alle ciance, vi lascio al capitolo >_< (Avete il permesso di ucciderla ù_ù nd Remus)(Shi ç_ç nd Minu)

**********

=Capitolo trentesimo – Rivelazioni ed Oblivion=

La disputa non era equa, non lo era affatto!
Sembravano un leone e un cucciolo di gazzella.
Sembra anche inutile specificare i due ruoli.
A mezz'aria si scontrarono e i denti di Ivan arrivarono a sfiorare la gola del cane lupo nero, che si mosse, per evitare il morso. Con le zampe spinse via il lupo bianco, ed entrambi caddero a terra, rotolando.
Non tentarono nemmeno di riprendere fiato, una volta recuperato l'equilibrio si lanciarono ancora l'uno contro l'altro, senza saltare, questa volta, mostrando le zanne e tentando di mordersi a vicenda o alzando le zampe e provando a darsi qualche zampata.
Ma Padfoot non era concentrato. Non riusciva a concentrarsi.
Una piccola parte di sé pensava a Snape e a James, un'altra parte di sé pensava a scappare a sopravvivere, ma fondamentalmente lui pensava a Remus e a quello che Ivan gli aveva detto.
'Remus non merita un rammollito come te... '
Remus non lo meritava? Come amico... Beh, come amico non lo meritava affatto, visto quello che aveva appena combinato...
'... io ho accettato lui... '
Beh, sì, è normale, in fondo Grifondoro e Serpeverde sono case rivali, solitamente non si diventa amici del nemico, insomma, avrebbero dovuto accettarsi, ecco...
'... Farò in modo che lui si dimentichi di te... '
No, non sarebbe riuscito a farlo dimenticare di Sirius, come avrebbe potuto! Praticamente era la sua ombra, dove c'era Remus c'era Sirius, non era possibile dividerli, erano l'uno la Coscienza dell'altro e viceversa. Sembra strano a dirsi, sì, ma se Remus si arrabbiava Sirius era l'unico che riusciva a calmarlo... E Sirius non si sarebbe mai comportato in modo così dolce con nessuno, nemmeno con James, figuriamoci. Con Remus ci dormiva, anche, con James no, insomma, ci dormiva come amico ecco.
No, c'è qualcosa che non va.
Come amico? Anche con Remus ci dormiva come amico.
O forse no?
Una possente zampata di Ivan colpì Padfoot, facendolo finire a terra, con un guaito e il muso gocciolante di sangue. E rimase immobile, lì, perchè non gli importava di nulla, in quel momento, no, stava ripercorrendo quegli ultimi giorni, quei tanti momenti in cui aveva pensato di star semplicemente comportandosi come un amico, con Remus, senza accogliere quei piccoli segnali che lui gli aveva mandato...
'... sei troppo stupido per accorgerti di lui...'
Era vero. Era terribilmente vero.
Il fuoco sulla coperta, quando aveva detto che Cleo era carina, era arrossito, per una semplice treccia, aveva perso le staffe solo perchè Snivellus era venuto a disturbarli, quando erano soli, gli permetteva di abbracciarlo come se fosse la cosa più logica del mondo, perfino James e Peter li avevano presi in giro, tante volte, e a ragione, accidenti! E, soprattutto, si erano quasi baciati, e più di una volta.
E mentre il cane lupo nero se ne stava lì, a terra, sanguinante, con il fiato del mezzo-mannaro che gli arriciava il pelo, ebbe una rivelazione.
Era per lui, che non guardava nemmeno di striscio tutte quelle ragazze.
Era per lui, che era diventato un Animagus, per proteggerlo durante la luna piena.
Era per lui, che aveva rotto il setto nasale a Snivellus. (Ok, forse anche un po' per sé stesso, ma in questo momento è troppo altruista per accorgersene)
Era per lui, che stava incassando tutti quei morsi e quelle zampate.
E non aveva intenzione di lasciare il suo Remus a quella bestiaccia albina.
Aspettò che Ivan si avvicinasse ancora un po' di più, dopodichè alzò una zampa, andando a graffiare con le unghie il suo muso un po' più corto.
Il lupo bianco uggiolò, indietreggiando, e Padfoot ne approfittò per saltargli al collo, ringhiando.
E se prima quello a comandare era Ivan, adesso non poteva che essere lui la chiave di volta della lotta.
Dopo circa mezz'ora i due lupi si fronteggiarono, ansimanti, sanguinanti, Ivan zoppicava.
Gli occhi blu-grigi di Padfoot scrutarono quelli rossi dell'avversario, che, con un debole ululato, si lasciò cadere a terra, sconfitto.
In fretta, Padfoot si allontanò, prima di dare il tempo ad Ivan di riprendersi.
Dov'era diretto?
Alla Foresta, ovviamente. Era sicuro che Remus fosse lì, ne sentiva l'odore e il suo nome rimbombava nella sua mente animale.
Remus... Remus... Remus...
Aveva finalmente capito e non poteva certo rischiare di far risvegliare un Remus debole e ferito nella foresta, la mattina dopo.
Doveva trovarlo e riportarlo alla Stamberga, o, almeno, al parco.
Ma non sembrava esserci traccia di lui.
E così Padfoot continuò a cercare, fino ad arrivare in una radura, dalla quale, guardando in alto, non si poteva scorgere il cielo stellato.
E al centro di essa se ne stava accucciato, immobile, un grosso lupo mannaro color cioccolato.

James tirò su con il naso, strofinandosi, poco dopo, l'indice della mano sinistra appena sopra il labbro.
Non c'era un preciso motivo per cui lo faceva, era semplicemente una cosa che voleva fare e basta.
Snape gli lanciò un'occhiata di disprezzo, per poi tornare ad osservare il Preside, di schiena, affacciato alla finestra.
Rischiando di perdere l'equilibrio, James si grattò il polpaccio sinistro con il piede destro, ed ebbe un sussulto, ritornando in posizione eretta, non appena Silente si voltò.
“Da quanto, James?” domandò l'uomo, guardandolo dritto negli occhi con i suoi, da dietro gli occhiali a mezzaluna.
James ricambiò l'occhiata, rimanendo un istante in silenzio, ben consapevole che Snape li stava tenendo d'occhio con espressione alquanto confusa.
Non che non lo fosse anche lui, ovvio, ma la domanda si fece più chiara qualche istante dopo.
Alcuni deboli ringhi lo raggiunsero all'orecchio e il ragazzo poté chiaramente distinguere i guaiti di Padfoot.
Sgranò gli occhi, preoccupato, trattenendosi dal correre alla finestra e Appellare la sua scopa.
Silente sapeva. Lo aveva appena saputo, probabilmente, o lo aveva appena capito.
“Un anno e mezzo...” rispose James, spostando lo sguardo al pavimento, che sembrava di gran lunga più invitante dello sguardo triste dell'uomo.
“Quindi è dal Secondo Anno che...” la voce di Silente sfumò al cenno di conferma frettoloso del Grifondoro.
Uno sbuffo poco trattenuto arrivò dalla sinistra di James.
Snape, ovviamente, non stava capendo quasi nulla del discorso che stava avvenendo tra il Preside e Potter e ne era tremendamente infastidito.
Silente sorrise appena, triste, sedendosi dietro la cattedra ed invitando i due ragazzi ad imitarlo.
Subito entrambi obbedirono, badando bene a sedersi in modo da risultare il più lontano possibile l'uno dall'altro.
“Severus, è mio desiderio che tu non riveli a nessuno ciò che hai visto stasera” cominciò Silente, guardandolo fisso con i suoi occhi azzurri.
Snape aprì appena la bocca, sorpreso.
“Ma... Professor Silente, un Lupo Mannaro... avrebbe potuto...”
“Avrebbe potuto, Severus, ma in cinque anni non ha mai torto un capello a nessuno, anzi, è uno dei migliori studenti della scuola, è un ragazzo pieno di doti, simpatico, allegro, perchè privarlo dell'istruzione e della compagnia?” lo interruppe Silente, sempre sorridendo.
Il Serpeverde lo guardò arcigno, in silenzio, inizialmente, per poi aprire bocca, sputando veleno come un cobra infuriato.
“Pieno di doti, simpatico, allegro! Eppure, in realtà, è un mostro!”
In un istante James fu in piedi, con il braccio destro caricato all'indietro, il pugno chiuso, diretto al naso della serpe, che avrebbe subito una frattura due volte in un paio di giorni se solo Silente non si fosse premurato di agitare di qualche millimetro la punta della propria bacchetta.
James si ritrovò in piedi, immobile, il braccio ancora piegato con il gomito tirato all'indietro, incapace di muovere qualsiasi muscolo se non gli occhi.
“James, per favore, ora risiediti e calmati...”
Altro movimento impercettibile della bacchetta, ed ecco che il Grifondoro fu libero di abbassare il braccio, guardare malissimo uno Snape arrabbiato e risedersi pesantemente sulla poltroncina di fronte al Preside.
“Ecco cosa faremo ora. Severus, tu tornerai nella tua Sala Comune, farai finta di non aver mai visto nulla e di non essere uscito, questa notte... James, tu resta un attimo qui...”
Gli occhi di Silente si posarono su Severus, che probabilmente non aveva capito che era stato congedato. In fretta, arrossendo anche appena per l'incomprensione, si alzò e, senza rivolgere la parola a nessuno, se ne andò sbattendo un po' la porta dietro di sé.
Le iridi azzurre del Preside si posarono, quindi, sul Grifondoro.
“James, in qualità di Preside e di tuo professore, quindi, sono tenuto ad informare te, il signor Black e, presumo, anche il signor Pettigrew, che per essere Animaghi è necessario iscriversi al Registro Animaghi del Ministero della Magia. Essere un Animagus non registrato potrebbe portare chiunque a gravi punizioni legali... tuttavia...” s'interruppe un istante l'uomo, sorridendo appena, mentre gli occhi gli luccicavano. “... so quanto è importante per Remus la vostra presenza in queste notti di Luna Piena, o, meglio, posso immaginarlo. Ecco perchè adesso io, casualmente, le darò la schiena e, sempre casualmente, in un lampo di incredibile dedizione scolastica, lei deciderà propriamente di esercitarsi sugli Incantesimi della Memoria, che avete cominciato a studiare la settimana scorsa, da quanto mi ha detto il professor Vitius... Bene. Buona notte, signor Potter!”
Ed ecco che il Preside si voltò, andando ad osservare, in modo particolarmente interessato, una vecchia pergamena appesa alla parete dietro alla scrivania.
James rimase un istante immobile, a bocca aperta, per poi alzarsi ed estrarre la bacchetta.
Glie l'aveva detto lui di farlo, no? Puntò la bacchetta alla testa di Silente, e...
Oblivion...” sussurrò, compiendo il corretto movimento della bacchetta.
Dall'espressione vuota che poté scorgere in Silente, una volta che quello si fu girato a guardarlo, poté capire che l'incantesimo aveva avuto effetto.
“Oh bene, finalmente Severus è uscito... di cosa stavamo parlando, James?” domandò, aggrottando le sopracciglia.
James aprì e richiuse la bocca un istante, per poi assumere un'aria sicura e leggermente divertita.
“Professore, stava per mandarmi a fare uno spuntino di mezzanotte nelle cucine, non ricorda?” domandò il ragazzo, con un ghignetto.
Silente sorrise.
“Non credo proprio, Potter, per stasera hai girato anche troppo. Torna alla Torre e vedi di non farti sorprendere di nuovo in giro...” rispose divertito il preside, sedendosi nuovamente nella poltrona.
Con un cenno del capo, James si chiuse la porta dello studio dietro di sé, tirando un sospiro di sollievo.
Tutto era andato bene.
Più o meno...

**********

Mi rendo conto anche che forse questo capitolo è corto... non lo so, comunque spero vi sia piaciuto ç_ç Non sono costante negli aggiornamenti, lo so, ma almeno spero che siano dei buoni aggiornamenti ù_ù

Detto questo, passo subito alle vostre Recensioni!

valefan: Sono stata veramente una bast*rda a lasciare il capitolo in sospeso per così tanto tempo! Chiedo davvero scusa >_< ma come vedi, alla fine, Remus non è servito ù_ù Sirius è un bell'omino cazzuto è___é

MsMontana: Ommaiggod, immagino che tu sia una fan di Hanna Montana? Io non la sopporto, ma se ti piace e se recensisci... W LA CYRUS xD Passiamo alla tua recensione ù_ù ... bellissima = riduttivo?? *_* Tu-mi-lusinghi! Quanti complimenti, shin'ai naru, non credo di meritarli!!! Comunque... ma come mai siete tutte convinte che Remus debba per forza salvare Sirius? XD Sirius è un bel cagnolone, ce la fa, eh si ù_ù

kailakey: Ecco, le recensioni belle lunghe mi fanno sollevare di un metro dalla sedia *___* Conosci James, è una testa calda, un po' impulsivo, uno sbruffone, evidentemente ceco a causa della gelosia. Finalmente, poi, ci è arrivato ù_ù E, a proposito di Ivan, beh, alla fine è pur sempre una Serpe, ha iniziato questo “gioco” con la sola idea di far del male a Remus e agli altri, spezzando loro il cuore dopo essersi guadagnato la loro fiducia, ma purtroppo l'unico che ci rimarrà veramente male sarà proprio l'innocente Remus. La sofferenza è finita ç__ç Ti prego, non volermene troppo T^T

Ashley Snape: La mia Twinnolina *_* Shi, remus è puccio, soffre lui ç__ç (Ma se non te ne frega niente!!! sadica, a te piace quando piango T_T nd Remus)(Ma no, ma no... *lo accarezza sulla testa con la destra mentre la sinistra va a tirar pizzicotti* nd Minu) xDDD

Al prossimo capitolo, gente, mi metto sotto immediatamente e spero di postarlo nel prossimo mese >_<

Sayonaraaaaa!!!

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Capitolo 32
*** Solo un bacio ***


Non ci sono parole per scusarsi di questo clamoroso ritardo. Anni… Non voglio pensarci. Ma è finita. L'ho finita, sono solo due capitoli, ma l'ho finita.
Devo ringraziare le nuove lettrici che mi hanno aperto gli occhi ed obbligato a darmi una svegliata. Sono… orgogliosa di averla finita. Non era propriamente come l'avevo immaginata, ma so che andrà più che bene.
So che se c'è ancora qualcuno interessato alla mia storia, di certo se ne frega delle mie note, quindi… ecco il capitolo.
Il successivo è già scritto e va solo sistemato con i codici. Verrà pubblicato tra una settimana.
Vorrei solo dire una cosa: mi vergogno profondamente di non aver postato, tempo fa, chiedendo delle recensioni. E' un comportamento estremamente immaturo e irrispettoso. La gente fa quello che vuole, commenta o meno. Ma… mi rendo conto anche se ai tempi ero una ragazzina, avevo 16 anni, credo, quindi… boh, mi giustifico in quel modo, mi vergongo e chiedo profondamente scusa per l'atteggiamento tenuto anni fa.
Davvero, scusatemi.

**********

= Capitolo trentaduesimo - Solo un bacio =

Poteva vederlo lì, rannicchiato in quella radura, le grandi spalle che si sollevavano lentamente, in maniera ritmica.
Il Mannaro respirava rumorosamente, Sirius poteva quasi vedere i suoi polmoni dilatarsi riempiendosi d'aria e poi rimpicciolire, rilasciandola di nuovo dalle narici. La radura intera era pervasa dall'odore di selvatico e animale del Mannaro, ma non appena Padfoot ebbe fatto qualche passo in avanti, anche l'odore del sangue che aveva addosso si unì all'aria.
Il Mannaro fece un profondo respiro, sollevando lo sguardo sul cane, mentre un basso brontolio, un ringhio, cominciava a nascere dal profondo della sua gola. Un avvertimento che suonava minacciosamente come 'Non avvicinarti'.
Dall'alto del suo sommo menefreghismo, Padfoot ignorò i ringhi di Moony e si avvicinò ancora, scodinzolando appena e leccandosi il muso per eliminare le tracce del proprio sangue e di quello di Ivan.
Perchè certo, i loro denti e le loro unghie avevano graffiato e morso l'altro, creando ferite più o meno profonde e il loro sangue si era versato sul pelo.
Padfoot sapeva bene che Ivan non era davvero conciato male, ma per il resto della nottata era certo che non si sarebbe fatto vivo. Non avrebbe osato avvicinarsi, ferito in quel modo, ad un Mannaro completo. Per quanto potesse somigliargli, Ivan non era altro che un cane troppo cresciuto. Padfoot, dal canto suo, era forse conciato anche peggio di Ivan. Non lo dava a vedere, ma zoppicava. La zampa posteriore sinistra ogni tanto si sollevava e lui si ritrovava a saltellare appena. Quella anteriore destra, invece, era certamente ferita, morsa da Ivan. Padfoot si fermò, sollevando la zampa destra e leccando un po' anche quella. Le narici del Mannaro vibrarono, annusando l'odore del sangue. Padfoot abbassò la zampa e zoppicò ancora un po' in avanti. La distanza tra lui e Moony ormai era di circa un metro.
Il ringhio dal petto del Mannarò si fermò e lui estrasse la lingua, a leccarsi le labbra, le zanne e il naso.
Padfoot si sedette, prima, per poi sdraiarsi a pancia in giù. Il suo piccolo cuore scalpitava per l'agitazione, ma dimostrarsi preoccupato e spaventato, agitato, emozionato… non avrebbe fatto bene alla situazione.
Moony era lì. Era lui, era Remus, era sempre Remus e lui ora poteva vederlo con occhi diversi. Era sempre il solito Lupo Mannaro color cioccolato, apparentemente spaventoso, ma dentro di lui quello non era altro che il ragazzo che, suo malgrado, non aveva voluto vedere, per tutto quel tempo.
Padfoot uggiolò appena posando a terra la zampa ferita e il Mannaro raddrizzò le orecchie, attento, verso il cane. Allungò il muso, tendendo i muscoli delle braccia e della schiena, del collo, per arrivare fino al muso del cane. Socchiuse le labbra e il suo alito caldo arricciò il pelo nero del cane. Padfoot deglutì a vuoto, improvvisamente terrorizzato, ma Moony tirò fuori al lingua, arricciandone appena la punta. L'allungò fino alla sua zampa, la destra, sfiorandola con la stessa proprio sulla parte morsicata, laddove c'era un po' del sangue dell'Animagus, fuoriuscito dalla ferita. Padfoot si tranquillizzò, allungando il muso e strofinandolo appena contro il pelo del Mannaro. Quello si bloccò ringhiando lievemente e subito Padfoot, sgranando gli occhi, arretrò, con il capo. Moony tornò a leccare appena la zampa del cane.
Ok, messaggio ricevuto: non ti allargare, mi fai pena ma sono ancora arrabbiato con te. O almeno… questo fu quello che percepì la mente di Sirius.
Dopo diversi minuti ed un altro paio di tentativi di strofinare il muso contro il collo del Mannaro, seguiti da ringhi e lamentele da parte dello stesso, finalmente, Moony permise all'Animagus di lisciargli il pelo strofinando la punta del naso su di lui. Senza emettere più una lamentela o un mugolio, Moony si lasciò coccolare da Padfoot, come un qualunque cucciolo.

Il lupo bianco zoppicava verso il castello. Il suo sguardo era arrossato, a causa del sangue che gli colava dal pelo sopra all'occhio, ma la zampa era sempre pronta ad andare a sfregarlo via. I denti di Padfoot gli avevano graffiato il sopracciglio e per poco non gli avevano preso l'occhio stesso. Quello schifoso Grifondoro… L'aveva sentito correre via, il suo odore l'aveva condotto fino alla Foresta Proibita, ma lui non c'era entrato. Se Padfoot era così idiota da inoltrarsi nella Foresta Proibita con un Lupo Mannaro in libertà, beh, lui non lo era. Sapeva benissimo di non poter competere con un Mannaro vero e proprio, privo di coscienza, con il solo istinto di uccidere e ferire.
Questa la sua convinzione. Non sapeva che in realtà quel Mannaro, in quel momento, si stava occupando di curare uno dei membri di quello che considerava il suo branco. Erano mesi che passavano il tempo insieme, durante le notti di luna piena. Moony aveva imparato a riconoscerli e adesso aveva anche stabilito con loro un legame che aveva permesso di mettere da parte la sua vena violenta ed animalesca in favore della cura di un compagno.
Ma questo Ivan non poteva saperlo, ed era per questo che aveva fatto dietro front, diretto al portone del Castello, in attesa del mattino, per poter rientrare con addosso il Mantello e i suoi vestiti, recuperati in fretta, macchiati di terra e di sangue e di erba, rotolati e tirati con i denti fino ai gradini. Era convinto di avere ancora una possibilità, con Remus, ma ci avrebbe pensato più avanti, sempre che quello schifoso di un Black non andasse a spifferare tutto al suo caro ed amato lupastro.
Tutto sommato, forse, convenne Ivan, accucciandosi e sovrapponendo le zampe, per poi posarvi sopra il muso ad occhi chiusi, le possibilità di riuscire a costruire qualcosa con Remus non erano così alte…

Nei Sotterranei faceva freddino ed era molto umido. Severus, furioso e con il battito ancora accelerato per l'avventura appena vissuta, camminava spedito per i corridoi, sicuro della strada che stava prendendo. Di certo non si aspettava di riincontrare una certa figura, ferma fuori dalla Sala Comune di Serpeverde, con le spalle posate al muro, le braccia incrociate e la testa ciondolante in avanti, gli occhi chiusi. Si fermò, imprecando tra sé e sé a mezza voce, quindi cominciò di nuovo a camminare, piano piano, cercando di non farsi udire.
Non servì a nulla, ovviamente.
Lucius aprì gli occhi e sollevò istantaneamente il viso, incrociando con lo sguardo quello di Snape.
"Severus" esclamò, staccandosi dal muro con un lieve colpo di reni, aprendo le braccia e lasciandole penzolare parallele al corpo. "Sono venuto a cercarti, ma non c'eri".
Severus storse le labbra, quasi stesse ingoiando succo di limone puro.
"Non capisco perchè, Lucius. Ti ho detto che non voglio più avere niente a che fare con te…" specificò il ragazzo, cercando di superare il più grande, per raggiungere l'entrata della Sala Comune.
Lucius allungò le mani, afferrando saldamente le spalle di Severus. Lo bloccò, ma il ragazzo voltò il viso, lo sguardo quasi annoiato.
"Smettila di comportarti come un bambino! Severus, devi guardarmi! Guardami!" esclamò il più grande, scuotendolo appena, obbligando Severus a divincolarsi e voltarsi verso di lui.
"Ti sto guardando, e allora? Cosa credi che potrebbe cambiare? Sei l'ultimo dei miei pensieri al momento, sappilo!" esclamò Severus a sua volta, stringendo i pugni ai lati del corpo, improvvisamente arrabbiato. Il volto cominciò a farsi più roseo, mentre per una volta Severus si permetteva di perdere la pazienza e la sua naturale compostezza menefreghista.
"Tu te ne stai lì con il tuo bell'aspetto e il tuo lavoro, a fare il finto professore e in realtà occupi il tuo tempo libero a scrivermi sdolcinate lettere da pervertito, invece di correggere i compiti! Non mi interessa quanto ti manco, non me ne frega niente che ti devi sposare con una mocciosa! Che senso ha preoccuparsene quando nel giro di mezz'ora puoi rischiare di essere mangiato da un Lupo Mannaro o schiantato da un Grifondoro idiota troppo incompetente per utilizzare la propria bacchetta in maniera più creativa, uso che sicuramente gli si addice di più!"
Lucius osservò esterrefatto Severus sbraitare, perdere la calma, straparlare. Non capì gli ultimi commenti, non del tutto per lo meno, ma capì che Severus era sconvolto, per qualcosa di grosso. Senza pensarci, si portò avanti e bloccò la sua minuta figurina nera tra le sue braccia fasciate di seta. Severus smise istantaneamente di parlare, in compenso cominciò a respirare affannosamente. Ad un certo punto, Lucius ne era certo, poté udire un singhiozzo. Si, quello era sicuramente un singhiozzo, ed anche quello seguente. Severus sollevò le mani, aggrappandosi alla camicia di Malfoy all'altezza dei fianchi. Lucius non poté far altro che sospirare e sorridere lievemente. Sapeva che Severus faceva tanto il duro, il giusto, ma che in realtà desiderava stare con lui. O quantomeno, non gli dispiaceva la sua compagnia.
Si scostò lievemente, con il busto, dalla figura del ragazzo, senza smettere di stringerlo, ma solo allentando appena la sua presa.
Severus abbassò il viso, tirando su con il naso e mollando istantaneamente la presa sulla sua camicia, per contorcere un braccio e permettersi di andare a strofinarsi il viso e gli occhi, arrossati.
Lucius sorrise di nuovo, curvandosi appena verso il basso. Non gli lasciò la possibilità di respingerlo, gli strinse le braccia, obbligandolo a stare fermo, quindi lo baciò.
Le labbra di Lucius si posarono decise su quelle di Severus e per qualche istante nessuno dei due si mosse. Poi, piano, Lucius cominciò a muoversi, ad accarezzare le labbra di Severus con le proprie, schiudendole appena e facendo sbucare la punta curiosa della sua lingua, chiedendo al ragazzo il permesso di entrare.
Severus non solo glielo diede, ma, addirittura, rispose in maniera quasi aggressiva. Lucius non aveva più bisogno di tenerlo fermo, ora.
Severus sollevò le mani, artigliando quasi il volto di Lucius posando le proprie mani sulle sue guance, continuando a violentarlo con la bocca mentre le lacrime tornavano a scorrere sulle sue guance.

**********

Come di consueto, spazio per la risposta alle recensioni, anche se ora si può rispondere singolarmente e direi che da queste recensioni lo farò, quindi ognuno tenga d'occhio le proprie!

Adhara: grazie mille per i meravigliosi complimenti, è sempre un piacere riceverne, soprattutto quando non si pensa di essere così talentuosi come si è sempre creduto!
Spero che il mio stile non sia cambiato troppo dalle altre volte, è una fanfiction che è stata scritta negli anni e rileggendo alcuni capitoli iniziali… dh, devo dire che un po' me ne vergogno xD

valefan: ecco arrivato il capitolo, molto più poi che prima ç_ç Purtroppo no, James non ha cannato l'Oblivion xD Muovere Silente è estremamente difficile, non credo che sarei in grado di farlo entrare di nuovo nella storia!

xMoonyx: e tu sei la ragione per la quale sono tornata a scrivere. Quel TI PREGO AGGIORNAAAA mi ha veramente fatto venire le lacrime agli occhi. Non sarà un libro vero e non sarà chissà che, ma vedere una recensione così lunga per una cosa che ho scritto io, a distanza di così tanto tempo… davvero, è stato incredibile. Grazie, ancora Grazie! Grazie a te l'ho finita.
(Comunque sì, Ivan deriva da Hetalia xDDD E… oddio hai ragione, Il Re Leone non poteva essere uscito .__. perchè sono così stupida? Cioè… BOH VABBE'. Come se non l'avessi visto al cinema io quando avevo 4 anni. FA NIENTE. AHAHAH. .___.)

Come avrete notato, ho cambiato il nome dell'Account, ma sono sempre io, sempre Andromeda, Minu, Andy… ho mille nomi e nessuno che mi si addica davvero xD Chiamatemi come volete!
A mercoledì prossimo con l'ultimo capitolo!

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Capitolo 33
*** Dopo la Luna Piena ***


Ed eccolo, è arrivato, l'ultimo capitolo.
Avrei dovuto postarlo alcuni giorni fa, ma ho voluto rileggerlo più volte, fino a quasi saperlo a memoria, perchè non mi convinceva.
Non ero convinta di quello che avevo scritto, non ero certa che fosse abbastanza, però alla fine credo che mi sia riuscito abbastanza bene, credo di aver recuperato l'abilità di entrare nei personaggi, ecco… o meglio, lo spero, dovranno dirmelo i lettori xD
Vi lascio al capitolo e ci vediamo alla fine!

**********

= Capitolo trentatreesimo - Dopo la Luna Piena =

James aveva appena superato il ritratto della Signora Grassa, ignorando come sempre le sue lamentele per l'ora e le sue ramanzine. La mano destra s'infilò nella tasca per estrarne il topolino grigio, che era Wormtail. L'aveva sentito zampettare mentre parlava con Silente, ma l'Animagus aveva avuto l'accortezza di non uscire dalla sua tasca, forse intuendo che ci fosse qualcosa che non andava. Aspettò di essere nella Sala Comune per stringere la mano attorno al corpo del roditore, ma all'improvviso si ritrovò a sussultare al suono di una voce femminile.
"Potter…"
La voce di Lily Evans lo costrinse a ricacciare Wormtail in fretta in fondo alla tasca: non era così insolito che uno studente se ne andasse in giro con dei topi tra le mani o nella tunica, ma all'improvviso l'idea di avere un Animagus trasformato in roditore addosso lo fece sentire estremamente colpevole.
"Sei ancora sveglia…" la sua voce racchiudeva una punta di freddezza, in quella che era decisamente un'affermazione e non una domanda.
Gli sembrava che fossero passate settimane dalla loro discussione, invece che poche ore.
"Ho sentito… Ho sentito che uscivate e volevo assicurarmi che sareste tornati senza la scorta."
Ovvio, non voleva che la Casata venisse punita nuovamente a causa loro o che Remus si prendesse una punizione.
"Vi abbiamo sentiti urlare. Vi hanno sentiti urlare quasi tutti… Volevo… stai bene?" cominciò, per poi inclinare la testa, stringendosi nella sua vestaglia, osservando il colorito terreo di James e la sua espressione stanca e guardinga.
"Sì, tutto ok. Senti… lascia perdere, Evans. Non volevamo dare spettacolo. E' tutto a posto." borbottò il ragazzo, dirigendosi verso le scale del Dormitorio Maschile. "Non preoccuparti"
Era forse la prima volta che intratteneva una discussione con Lily Evans senza provarci almeno una volta. Era la prima volta che si allontanava da lei senza tentare di baciarla o senza che lei dovesse allontanare una delle sue mani dalle sue spalle.
Lily si sentì improvvisamente in colpa.
"Ma… aspetta!" esclamò, costringendo James a voltarsi con un piccolo sospiro.
"Che c'è?" domandò, cercando di concentrarsi solo sulla sua figura, ricordandosi che era solo un essere umano, dotato di gambe e braccia, non Lily Evans, la Lily Evans che invadeva brutalmente i suoi sogni da cinque anni a quella parte e che era innamorata di uno dei suoi migliori amici.
"Io… non riesco a dormire…" disse semplicemente, mordicchiandosi il labbro.
"Ovvio, hai mangiato due porzioni di torta alla melassa, stasera. Fai sempre fatica ad addormentarti quando ne mangi tanta." commentò semplicemente James, con un'alzata di spalle, come se non fosse importante.
Lily sollevò un sopracciglio, posando lo sguardo sul caminetto per un istante, per poi tornare a guardare il ragazzo.
"Come… come lo sai?" chiese, arrossendo vagamente e mordicchiandosi l'interno della guancia.
"Oh…!" James arrossì a sua volta. Distolse lo sguardo, imbarazzato. "E' che… ti sento. Cioè… ogni volta che ne mangi troppa, poi studi fino a notte fonda in Sala Comune."
Ok, non è che la sentiva… la vedeva. Teneva sempre d'occhio il suo dessert, per essere certo di poterla guardare studiare la sera. Quando lei mangiava tanta torta alla melassa, lui prendeva il Mantello dell'Invisibilità e si nascondeva, in attesa di vederla scendere e sistemare nella poltrona molliccia vicino al fuoco, immersa nella lettura di un volume. Lui allora si rannicchiava sulla poltrona di fronte a lei e restava a fissarla finchè non cominciava a sbadigliare. Allora la guardava salire in camera e poi tornava a letto anche lui.
"Capisco… come te ne sei accorto?" domandò lei, sedendosi nella sua poltrona preferita, appunto. James, senza pensarci, la imitò, sedendosi di fronte a lei.
"Non lo so… sono fatto così. Mi accorgo delle cose stupide… so anche che non ti piacciono le fragole, perchè quando prendi le crostate di frutta, quelle le dai sempre ad Alice." aggiunse il ragazzo, mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Non è che non mi piacciono, è che… sono così aspre…"
"Scherzi? Sono i frutti più dolci che io abbia mai mangiato!"
"Tecnicamente non sono frutti… vedi, i frutti in realtà…"
Wormtail si rigirò nella tasca di James, sbuffando appena con il suo musetto da topo, mentre Lily spiegava a James che il frutto della fragola erano i semini che la ricoprivano. Aveva capito che era meglio rassegnarsi e mettersi comodo.
James non si sarebbe alzato tanto presto da quella poltrona.
Non ora che finalmente stava avendo la cosa più vicina ad un appuntamento che avesse mai ottenuto con Lily Evans.

Erano quasi le cinque e mezza del mattino.
La luna non era più visibile da un bel pezzo e il sole cominciava a far capolino dal profilo delle montagne che circondavano il Castello di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nella Foresta Proibita, i raggi solari e la luce rosata dell'alba s'intrufolavano attraverso le foglie degli alberi, rendendo le radure immerse nella penombra arancione del giorno, invece che in quella azzurrina della notte. Nella Foresta Proibita non c'era mai davvero luce, a meno che non fosse frutto di una bacchetta.
Sul tappeto erboso di una di quelle radure mezze illuminate, se ne stavano accovacciate due figure.
Erano due ragazzi, erano ancora addormentati, erano nudi ed erano rannicchiati vicini. Erano anche ricoperti dai brividi, perchè diamine, se faceva freddo!
Sirius si lasciò andare ad un breve respiro tremante, raggomitolandosi di più verso l'unica fonte di calore presente. Nel farlo, un piccolo raggio di luce gli colpì gli occhi, facendogli aggrottare le sopracciglia di disappunto.
Mugolò irritato, voltandosi dall'altra parte e separando le palpebre, sollevandosi appena sul gomito sinistro. Si guardo intorno, assonnato, cercando di ricordare che cosa ci facesse lì.
Come in un lampo, il ricordo della sera precedente arrivò non appena lui ebbe sollevato il braccio destro per andare a strofinarsi gli occhi con la mano. Un dolore pungente gli attraversò il polso, ma, guardandolo, dovette ammettere che non era poi conciato così male.
Benedisse mentalmente la rigenerazione animale, che da Animagus gli permetteva di liberarsi di ferite di minor conto in tempi più brevi. Notò anche, comunque, che il polso era ancora parecchio irritato. In condizioni normali, la ferita sarebbe stata messa molto meglio, ma considerando che l'aveva inferta un Mezzo Mannaro, sapeva che ci avrebbe messo qualche giorno a guarire. Forse anche di più, anzi, sicuramente di più.
Non si preoccupò di aver ereditato per sbaglio chissà quali mistici poteri mannarifici, sapeva che se veniva morso da animale il pericolo che si prendesse qualcosa era annullato.
Tastò anche la gamba sinistra, ansimando appena, dolorante. Quella era messa male a sua volta. Imprecò a voce alta, pensando a tutti i giorni che avrebbe dovuto passare a zoppicare e alle scuse che avrebbe dovuto rifilare ai compagni per evitare le loro domande.
Un movimento alla sua destra lo costrinse a voltarsi.
Remus si stava rigirando sull'erba, mugolando appena, colpito a sua volta, in viso, da un raggio di sole fastidioso.
Remus si stava rigirando sull'erba nudo, mugolando appena.
Remus era nudo.
Sirius era nudo.
Erano entrambi nudi.
"Oh, CAZZO!" esclamò Sirius, puntando il piede della gamba destra e cercando di allontanarsi appena, il volto che s'infiammava istantaneamente.
Remus si svegliò di soprassalto, sollevandosi in fretta e guardandosi intorno.
"Cosa?!" si ritrovò a strillare, con la voce impastata dal sonno, sempre continuando a guardarsi attorno.
Quando capì che l'unico estraneo, in quel luogo, era Sirius, Remus si ritrovò a fissarlo confuso.
"Sirius, che… cosa ci fai… Oh, SANTO MERLINO IN MUTANDE! Che ci fai qui?? Dove sono gli altri? Pensavo che non sareste venuti! No… non in quel senso, non guardarmi così Sirius!! Non intendevo quello, sei un idiota!!" esclamò Remus, mentre Sirius si ritrovava a trattenere il sorriso, per l'evidente ambiguità della situazione.
Non era la prima volta che questo succedeva. Tutti loro rimanevano senza vestiti, non c'erano mai stati grossi problemi… finchè erano in quattro. Anche in tre, volendo.
Ma in due… loro due. Dopo che Sirius aveva appena compreso quello che provava per Remus… beh, quello era un problema, e non da poco.
"E dovrei essere ancora arrabbiato con te. Ho un gran mal di testa e… non mi ricordo che cosa ci faccio qui e perchè non sono nella Stamberga, considerando che ero da solo, quindi sarà meglio che stai zitto e mi spieghi che è successo." ordinò Remus imperiosamente, rabbrividendo appena e sedendosi con le gambe raccolte al petto, per nascondere le proprie grazie e cercare di mantenere un po' di calore.
Sirius non disse una parola, ma sollevò, invece un sopracciglio.
Remus alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
"Parla!" esclamò, confermando che l'espressione 'zitto e spiegami' aveva un che di controverso.
Sirius brevemente spiegò a Remus quello che era successo. Non omesse nulla, gli raccontò di James, del fatto che avesse spifferato il suo segreto a Severus, del fatto che aveva quasi tirato un cazzotto a James e del fatto che Ivan sapeva, che era un mezzo Mannaro. Non gli raccontò della loro discussione, ma gli disse che non sapeva che fine avessero fatto James o Peter e che sperava che fossero già nel castello. Che lui, invece, era venuto lì, per assicurarsi che non andasse da qualche parte, che restasse in quella radura seduto e buono.
"E' tutto qui… " concluse Sirius, che aveva incrociato le gambe ed aveva sistemato piedi e mani in modo da nascondersi.
"Dici niente, mh? Sapevo che c'era qualcosa di strano in lui… Avevo annusato qualcosa, ma pensavo fossi tu. Sapeva, più o meno, di cane..." borbottò Remus, sospirando e stropicciandosi la faccia con le mani. Osservò il volto di Sirius tra le dita. "Perchè Ivan ce l'aveva con te?"
Sirius deglutì ed abbassò lo sguardo.
Era la prima volta che si trovava ad affrontare un interesse amoroso. Un vero interesse amoroso, non una ragazza con cui esci una volta, con cui vai a letto e della quale nemmeno ti ricordi la casata il giorno dopo.
"Ivan era interessato a te. E' interessato a te, credo… ancora…" disse piano Sirius, senza guardare il ragazzo in viso e arrossendo lievemente. All'improvviso, non provava più freddo. "Pensava che io sarei stato d'intralcio."
Remus sollevò le sopracciglia e spostò le mani dal proprio volto.
"D'intralcio in che modo?" domandò, ingenuo, deglutendo.
In quel momento, Remus era tutt'altro che ingenuo. Aveva già capito quello che Sirius intendeva dire, voleva solo fingere di non averlo fatto, sentire dalle sue labbra quello che veramente lui pensava avrebbe detto. Voleva una conferma di aver capito.
"Beh, sai… sentimentalmente. Perchè io e te siamo molto amici e stiamo sempre insieme… A parte quando faccio il coglione e allora hai ragione a non avere nemmeno voglia di vedermi." disse Sirius, concludendo la frase con un mezzo sorriso dispiaciuto, lanciandogli una vaga occhiata.
Remus si morse piano il labbro inferiore, sorridendo vagamente ed avvicinandosi appena a lui.
"Ti ha fatto male per questo? Perchè pensa che tu possa essere d'intralcio? Per gelosia?" domandò ancora Remus.
Sirius sollevò il viso, osservando quello di Remus. Annuì appena, restando inizialmente in silenzio.
"Ha anche detto… che ti ha sentito chiamare il mio nome nel sonno… " disse piano Sirius, osservandolo, questa volta.
Remus deglutì ed arrossì, senza dire una parola, ma serrando la mascella.
"Ha detto che avrebbe fatto in modo che tu ti dimenticassi di me, perchè ero troppo stupido per accorgermi di… te." continuò piano, le labbra separare e il respiro lievemente accelerato. "E' stato un po' stupido, perchè… con quel discorso ha ottenuto l'effetto contrario."
Remus aggrottò le sopracciglia, confuso. Deglutì e non disse nulla, continuando solo a fissare il ragazzo.
Sirius era immobile, eccezion fatta per il petto che continuava ad alzarsi ed abbassarsi.
Rimasero immobili per qualche istante, prima che Sirius sbuffasse in maniera indegna e si sollevasse sulle ginocchia, fregandosene del freddo, del fatto di essere nudo, fregandosene di tutto.
"Cazzo, Remus! Di qualcosa, fai qualcosa! Dimmi che sono un coglione, tirami un pugno, strilla come una donnetta, non restartene lì impalato, mi fai impazzire!" esclamò all'improvviso Sirius, facendo sobbalzare Remus.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia, il cuore che ancora batteva all'impazzata per l'improvviso alzamento di voce di Sirius. Sollevò lo sguardo, giusto per guardare in faccia Sirius e non i suoi pettorali, visto che l'altro si era inginocchiato.
"Merlino, Sirius! Primo, non c'è bisogno che ti dica che sei un coglione perchè il tuo quoziente intellettivo ti permette di comprenderlo da solo; secondo non ho voglia di tirarti un pugno perchè ho tutte le parti del corpo doloranti, ho dormito per terra e mi sono trasformato, quindi no, grazie, una frattura alla mano non mi serve; terzo, non ho intenzione di strillare come una donnetta, perchè si da il caso che, non so se l'hai notato, ma siamo entrambi nudi, sono un maschio!" esclamò Remus, separando le mani e incrociando le gambe, ora, nella stessa posizione assunta precedentemente da Sirius.
Sì, ecco, in ginocchio Sirius poteva confermare che Remus fosse un maschio, ma di questo Remus non si accorse.
Rimasero di nuovo immobili un istante, quindi Sirius si diede ad un nuovo gemito di frustrazione.
"Sei… sei così irritante!" esclamò, sporgendosi in avanti.
Remus non ebbe la possibilità di ribattere, perchè Sirius gli prese il volto tra le mani e si chinò su di lui.
Le loro labbra impattarono le une contro le altre, in un bacio a stampo piuttosto violento. I loro respiro erano l'unico rumore che interrompeva il silenzio della radura. Sirius aveva gli occhi chiusi, Remus li aveva spalancati.
Non si mossero, Sirius continuò a tenere il volto di Remus tra le mani, Remus rimase immobile, il petto che si alzava e si abbassava freneticamente.
Sirius Black lo stava baciando.
Sirius Black aveva deciso di sua spontanea volontà di baciarlo.
Sirius Black, nudo, aveva deciso di sua spontanea volontà di baciarlo e lo stava ancora baciando.
Rimasero in quella posizione per qualche istante. Non era stato niente, era stato solo un premere di labbra contro labbra e quando Sirius fece per allontanarsi, un po' scombussolato dal gesto compiuto da lui stesso, di certo non si aspettava una reazione, da parte di Remus.
"Oh! Alm-nf…!"
No, decisamente non si aspettava una reazione come quella da parte di Remus.
Il ragazzo non gli permise nemmeno di allontanarsi. Non appena Sirius ebbe spostato le labbra dalle sue ed ebbe tentato di parlare, Remus aveva portato le mani avanti, afferrando il volto di Sirius come l'altro aveva fatto con lui.
Remus aveva piegato la testa verso destra e si era tuffato nuovamente sulle labbra di Sirius, in un bacio molto meno casto del precedente, più affamato, bisognoso e violento, qualcosa di agognato e desiderato, qualcosa di così tanto atteso da rendergli impossibile attendere qualche istante di più. Non ora che sapeva che avrebbe ottenuto quello che per tanto aveva desiderato, anche senza capirlo.
Perchè sì, nel momento in cui Sirius aveva posato le labbra sulle sue, l'aveva capito. Dei, se era stato un idiota. Era Sirius! Era lui la causa dei suoi problemi, ma non solo Sirius come persona (che già è una fonte di problemi a sé), ma Sirius come… Sirius.
Era così semplice che quasi gli veniva da ridere, era un ragionamento logico totalmente racchiuso all'interno del suo cervello.
Lui voleva baciare Sirius. Lui voleva Sirius, perchè Sirius non gli piaceva solo come amico, non voleva che lui fosse solo un amico.
Voleva che Sirius pensasse a lui come qualcosa di più, voleva che tutte le volte che dormivano insieme o si abbracciavano, lui sentisse il suo cuore battere come un tamburo perchè stava abbracciano Lui, non perchè stava abbracciando un maschio o un amico.
Remus si tuffò su quelle labbra, succhiando il labbro inferiore e spiazzando Sirius per un mezzo istante. Non ci volle molto, comunque, perchè anche l'altro si risvegliasse e partecipasse al bacio.
Cercò spazio nella sua bocca, con la lingua, e lo trovò. Fu famelico e bisognoso, gemette, gemettero entrambi, incuranti delle labbra che andavano a gonfiarsi per ogni piccolo morso, incuranti dell'eccitazione provocata quando le loro lingue accarezzavano le loro labbra e le loro dita sfioravano i colli o le orecchie, e quelle di Remus s'infilavano nei capelli di Sirius e li tiravano, per reclinare all'indietro la sua testa e gettarsi sul suo collo, su quel collo meraviglioso, lungo e bianco, collo che sembrava essere fatto apposta per…
"Woah!" all'improvviso, Remus si tirò indietro, le mani posate sul terreno e le gambe sollevate. I piedi strisciarono sull'erba, per allontanarlo da Sirius. Tra le gambe, prima che Remus le chiudesse, nascondendosi, Sirius poté notare la sua eccitazione.
Rimase impassibile, senza nascondere sé stesso, messo sicuramente non meglio dell'altro. Non sorrise, si limitò a leccarsi le labbra e mordicchiarsi il labbro inferiore.
Remus si portò in fretta la mancina alle labbra, respirando affannosamente.
"Piano! Piano piano… Ragioniamo. Ci ammaleremo e… siamo nudi. Dovremmo tornare in Dormitorio. Dovremmo…" borbottò Remus, deglutendo.
Sirius prese un profondo respiro, quindi si lasciò andare per terra, contro l'erba umida, strofinando la guancia accaldata sul terreno.
"Remus, sei uno stronzo" borbottò il ragazzo, facendo sollevare le sopracciglia al castano.
"Scusa?" il suo tono era lievemente preoccupato, forse un po' piccato.
"Sei uno stronzo. Perchè non mi hai mai detto quanto sei bravo a baciare? Se l'avessi saputo… l'avrei fatto molto prima." mugolò Sirius, strofinando ancora il viso contro l'erba, inspirando l'odore di terra.
Remus ridacchiò, sospirando a sua volta. Gattonò verso Sirius, raggomitolandosi al suo fianco.
Forse non sarebbero tornati così presto, al castello… Forse, avrebbero aspettato di vedere l'alba sorgere del tutto, l'alba dopo la luna piena.

**********

E così giunge alla fine la mia storia.
E' assurdo, tutti questi anni e sento lo stesso una sorta di vuoto… è strano. Uno non penserebbe mai di potersi affezionare a qualcosa e continuare a provarvi così tanto affetto anche quando pensava d'averla dimenticata xD

Devo dedicare questa storia a tutti coloro che in passato l'anno letta e a tutte quelle persone che non hanno mai saputo com'è andata a finire. Con loro mi scuso, avrei dovuto essere più costante!

Un ultimo grazie alla mia amica Reed/Giuls, che mi ha sopportato per gli anni di nascita di questa stupidaggine e che mi ha suggerito un sacco di buone idee in corso d'opera, e alla mia Twinnina Ashley, che invece è la dolcezza e anche lei è sempre stata una delle mie fan più accanite, prima che io diventassi stupida e smettessi di scrivere >_>

Credo che continuerò a scrivere, anche se non sono certa se saranno fanfiction di Harry Potter. Se i miei gusti accarezzano i vostri, vi invito a continuare a seguirmi e grazie di aver letto!

Vi lascio il link della mia Pagina d'Autore su fb (Cliccate pure qui)!
Se volete contattarmi potete farlo anche su Twitter (The Shippinator), su Tumblr (TheShippinator (Ship All The Characters!)) e su Ask (Andy TheShippinator)

Un bacio, Minu ~

Mischief Managed…

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