Nessun Perchè

di Niky McGregor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tutta la verità o quasi ***
Capitolo 3: *** Ritrovamenti e rimproveri ***
Capitolo 4: *** Sconcertanti novità ***
Capitolo 5: *** La fuga ***
Capitolo 6: *** Tre contro quattro ***
Capitolo 7: *** Scontro tra fratelli ***
Capitolo 8: *** Nell'Attesa ***
Capitolo 9: *** Tradita ***
Capitolo 10: *** Impotente ***
Capitolo 11: *** Litigio o chiarimento acceso? ***
Capitolo 12: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 13: *** Sogni ***
Capitolo 14: *** Per un solo attimo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nessun Perché

 

PROLOGO

 

Mi chiamo Veronica e ho 21 anni. Ma questo non è importante. La mia vita è un vero schifo. Fino a 18 anni ho vissuto in un posto che odiavo con tutta me stessa. I miei genitori sono separati e mio fratello a tutti i problemi del mondo legati a sé. Me ne sono andata... non ne potevo più. Coi soldi racimolati con i miei lavori estivi sono riuscita a realizzare il mio sogno: andare in America. Ora vivo a Milano con la mia migliore amica ma appena potrò mi trasferirò negli Stati Uniti. Martina l'ho conosciuta grazie a un sito di fanfiction dove si possono pubblicare i propri racconti e leggere quello di altri autori. Avevo recensito a una sua storia e tra le varie risposte mi ha chiesto se poteva aggiungermi ad un suo gruppo su facebook. Da lì inizio una vera amicizia tra me e le ragazze del gruppo. Quando tornai dal mio viaggio in America io e Martina siamo andate a vivere insieme a Milano. Con le altre ragazze ci incontravamo una volta alla settimana e a volte anche meno per i nostri impegni, Vanessa poi era partita tre mesi fa per l'Australia e non era ancora tornata.... Tuttavia circa un mese fa la mia stessa amica, quella che considero mia sorelle è letteralmente sparita dalla circolazione. Quella sera tornai a casa tardi e invece di trovare Martina spiaccicata davanti al pc, trovai la casa avvolta nel silenzio più completo. Corsi in camera sua e vidi le ante del suo armadio completamente spalancate. Non c'era traccia dei suoi vestiti... come se non fosse mai esistita. In quel momento mi ritornò in mente un incubo che avevo fatto per settimane un anno prima... stesso scenario, completamente identico.. mi ricordo ancora che Martina mi consolava dicendomi che non sarebbe mai successo, che non mi avrebbe mai lasciata sola.

Chiamai a casa sua per avere qualche informazione ma neanche loro ne sapevano niente. Svanita nel nulla senza neanche una traccia un qualcosa che mi facesse capire perché se ne è andata.

Dopo due giorni passati senza sue notizie denunciai la sua scomparsa alla polizia ma nemmeno loro trovarono qualcosa. Le settimane successivo passarono velocemente ma a me sembrava di aver vissuto 10 anni di torture. La mattina mi svegliavo, sbirciavo in camera sua per vedere se era tornata durante la notte, poi andavo a lavorare e quando finivo il mio turno andavo nel primo bar che trovavo sulla mia strada e mi stordivo di birra. Come se potesse aiutarmi... Poi tornavo barcollando a casa, accendevo la tv e scoppiavo in lacrime urlando con tutta me stessa... non credevo più che se ne fosse andata... qualcuno l'aveva rapita prendendo tutta la sua roba con sé.

Una sera però cambiò tutto...

-Portami un altra birra Marco.- dissi al barista.

-Non dovresti bere così tanto!- rispose lui iniziando a versare il liquido nel bicchiere.

-Può darsi...- ribattei io incurante bevendo una bella sorsata di birra.

-Ha ragione... dovresti reagire.- si intromise il tizio seduto accanto a me al bancone.

-E tu che vuoi?- gli chiesi con voce impastata.

Quanto avevo bevuto?

-Io sono Castiel.- rispose lui voltandosi.

Scoppiai a ridere di gusto, aiutata dai litri di alcool che tenevo in corpo.

-Sì e magari sei pure un angelo... e sei pure vergine!- lo sbeffeggiai io. Ero ubriaca ma sapevo che Supernatural era solo una serie TV... io e Martina la guardavamo sempre insieme. Ecco che a pensare a lei mi spuntano di nuovo le lacrime.

-La tua amica sta bene- mi disse l'uomo in trench fissandomi intensamente.

-Che cazzo vuoi da me? Tu... tu non esisti vattene... esci dalla mia mente!- sbottai alzandomi di colpo. Persi l'equilibrio e caddi all'indietro scoppiando nuovamente a ridere.

-Meglio che la riporta a casa.- udì Marco sussurrare questa frase al tizio che credeva di essere Castiel.

Un attimo più tardi mi trovavo sdraiata sul divano di casa mia.

-Hey... come hai fatto? Hai schioccato le dita ed è apparso il tappeto volante?- gli chiesi con voce stridula.

In tutta risposta mi posò due dita sulla fronte e io caddi in un sonno profondo ma agitato.

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

 

Salve a tutti! Lo so sono pazza a cominciare una nuova ff con l'altra ancora in corso... ma mi ronzava in testa questa idea e non potevo non scriverla!

Come vi pare il prologo? Fatemi sapere le vostre opinioni perchè per me sono molto importanti! ;)

Gli altri capitoli sono già pronti ma aspetto le vostre recensioni per postarli..

 

Mando un saluto speciale alle mie sorelline!!!

Baci, la vostra TheWinchesterGirl...

 

 

  

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Capitolo 2
*** Tutta la verità o quasi ***


Capitolo 1

Tutta la verità o quasi

 Punto di vista Veronica


Il giorno dopo mi pentii di aver bevuto così tanto.. meno male che era sabato altrimenti chi mi portava al lavoro? Mi alzai dal divano a fatica e mi diressi in cucina per prepararmi un caffè.

-Ahhhhhh!- urlai, vedendo un uomo in trench seduto al tavolo.

Arretrai fino al muro respirando profondamente.

Quando si alzò mi ricordai tutto: la sera precedente, il mio incontro con quell'uomo e come mi aveva portato a casa in un attimo.

-Mi hai riconosciuto allora..- disse lui avvicinandosi.

-Credo di sì... ma come può essere che tu sei reale? Insomma ho passato anni della mia vita a sperare che fosse vero... come...- chiesi balbettando.

-Preparati il caffè... ne hai veramente bisogno dopo la sbornia di ieri.- asserì lui, senza rispondere alla mia domanda.

Decisi di assecondarlo e tempo dieci minuti eravamo entrambi seduti a tavola con una tazza di caffè fumante in mano.

Mi stavo chiedendo se gli angeli possono bere il caffè quando mi rivolge il suo solito sguardo indagatore.

-Che c'è- gli domandai indispettita.

-Niente mi chiedevo per quanto volevi restare in silenzio.-

-Sto cercando di elaborare i fatti ok?- lo ripresi subito.

Lui alzo le mani in segno di pace e sorseggiò il caffè.

Un secondo dopo lo sputò fuori tutto guardandomi stralunato.

-Manca lo zucchero!- urlò indignato!-

Ridacchiando sotto baffi li passai lo zucchero e poi mi misi a guardarlo pure io con intensità.

-Sai... sei molto diverso dal Castiel di Supernatural..- mormorai poi.

-Beh io sono reale.- esclamò lui come se non lo avessi capito da sola.

-Va bene saltiamo i convenevoli... spiegami tutto ciò che hai da spiegarmi.-

-Se proprio ci tieni... va bene va bene... stavo cercando di scherzare calmati! Dunque 21 un arcangelo ebbe una relazione "amorosa" con un angelo e sei nata tu. In poche parole sei destinata a diventare uno degli angeli più potenti che il paradiso abbia mai avuto... sempre dopo gli arcangeli ovviamente... Insomma quando nascesti si decise di mandarti in un mondo parallelo, dove tutto questo è solo una serie tv... per proteggerti.. questo è tutto quello che posso dirti io... per il resto non sono la persona più indicata insomma.- mi raccontò lui, lo sguardo ben puntato nei miei occhi.

Mi presi la testa fra le mani iniziando a riflettere.

Ero un angelo e avevo vissuto in un mondo parallelo fino ad ora?

-Chi sono i miei genitori allora?-

-L'angelo si chiamava Lucia...- rispose lui.

-ok ma l'arcangelo?- insistei io.

-Ecco... non so se...- cercò di sviare lui.

-Castiel... dimmi chi è!- mi impuntai, anche se temevo di conoscere la risposta.

-No questo non te lo posso dire. Basta parlare adesso, raccogli le tue cose che è ora di andare-

Rinunciai... forse era meglio rimanere nel dubbio...

 

Punto di vista: Martina

 

Ero preoccupata. Era da cinque ore che Cass era partito per andare a prendere Veronica e non era ancora tornato.

Mi trovavo a casa di Bobby da un mese e ancora dovevo abituarmi alla vita con i Winchester.

Con un sospiro mi diressi in cucina e presi una birra dal frigo, la aprii ma non feci nessun sorso, occupata com'ero a fissare un punto indefinito della stanza.

Due mesi fa iniziai a fare strani sogni su Dean e Sam e sul fatto che me ne sarei andata. All'inizio non ci feci tanto caso insomma fissata com'ero con Supernatural era normale che il mio cervello rielaborasse queste cose. Tuttavia una sera durante questi sogni, mi venne a fare visita Castiel che mi disse che presto sarei dovuta andarmene da quella casa senza dire niente a nessuno perché il mio destino era da un'altra parte.

Ed esattamente quattro settimane dopo mi apparse l'angelo in casa. Mi intimò di prendere tutte le mie cose e di non fare domande. Poi col suo solito metodo mi trasporto qui. Lui e Gabb mi spiegarono che ero destinata a diventare una cacciatrice come Sam e Dean e che avevo un ruolo fondamentale nella missione per fermare l'Apocalisse. Da quel momento mi alleno tutti i giorni, a volte con Sam, altre con Dean.. Bobby mi ha insegnato a usare il fucile. Non sono mai uscita da questa casa, dicono che non sono pronta. Ieri sera mi hanno raccontato la verità su Veronica e Castiel è andato a prenderla perché stava rischiando di morire proprio a causa del suo dolore per la mia "scomparsa".

-Ma perché ci mette tanto?- sbruffai, bevendo per la prima volta dalla mia birra.

-Abbi pazienza tesoro... non è una verità facile da digerire specie per Veronica.- mi rispose Vanessa, entrata nella stanza proprio in quel momento.

Ah non ve lo avevo detto? Anche lei è destinata a diventare una cacciatrice.. è qui da più tempo di me.

-Di che parlavate?- Si intromise Sam, dandole un bacio lieve sulla bocca.

Sì esatto... stanno insieme.

-Stavo cercando di calmare Martina sai per Veronica- gli spiegò lei appoggiandoli una mano sul petto. Erano proprio una bella coppia

-Credo che siamo tutti preoccupati.- stavolta fu Dean a parlare.

Prese la mia birra e ne bevve una grande sorsata.

-Ehi! Stavo bevendo!- mi inalberai subito.

Lui puntò i suoi bellissimi occhi verdi su di me come se volesse sfidarmi a riprenderla e io scattai subito in piedi cercando di afferrare la bottiglia., non prima di essere arrossita ovviamente...

In un attimo mi ritrovavo a rincorrere il maggiore dei Winchester tra le migliaia di macchine distrutte di Bobby.

Avevamo entrambi il fiatone e lo stavo per raggiungere quando...

-Marty!- urlò una voce dietro di noi... una voce che conoscevo molto bene!

-Vero!!!- urlai di rimando voltandomi e iniziando a correre verso la mia amica.

Quando le fui abbastanza vicina la strinsi in un abbraccio fortissimo mentre calde lacrime ci bagnavano il volto.

-Ero così in ansia!- le dissi.

-E io allora? Cazzo Marty un mese.. ho passato un mese a credere che sei morta o nascosta da qualche parte... non sai come stavo male!- ribatte lei, singhiozzando.

-Sh... è tutto finito. Sono qui ora!- la consolai io. Odiavo me stessa per quelle parole.. d'accordo ci eravamo ritrovate.. ma non era tutto finito... quello era solo l'inizio!

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Ed ecco il primo capitolo di questa storia!!

Ringrazio che ha recensito lo scorso capitolo e spero di sentirvi anche nei capitoli successivi...

Cosa ne pensate di questo capitolo? Le due amiche si sono ritrovate ma le sorprese non sono finite u.u Nei prossimi capitoli la storia si alterna tra Veronica e Martina, un capitolo per ciascuno tanto per informazione.. coomunque...

Chi sarà il padre di Veronica? Lo scoprirete nel prossimo capitolo? Non si sa... a parte questo... recensite mi raccomando!

 

Beh vi saluto!

Baci, la vostra TheWinchesterGirl... 

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Capitolo 3
*** Ritrovamenti e rimproveri ***


Capitolo 2
Ritrovamenti e rimproveri.

Punto di vista: Veronica


Quando vidi mia sorella correre dietro a quel ragazzo che assomigliava terribilmente a Dean, sentì il mio cuore ricominciare a battere  forte come non aveva mai fatto nell'ultimo periodo.
La chiamai e rimasi immobile ad aspettarla. Quando ci abbracciammo il sollievo fu così forte che scoppiai in lacrime.
-Sh... è tutto finito. Sono qui ora!- non credetti alle sue parole ma il solo fatto di averla vicina mi calmò del tutto.
-Ecco la famosa Veronica... finalmente sei arrivata eravamo tutti preoccupati.- esclamò Dean avvicinandosi.
Improvvisamente persi l'uso della parola e mi persi nel verde dei suoi occhi.
Martina ridacchiò, e io mi riscossi.
-Ah... ehm ciao sì sono arrivata ecco...- balbettai. Mi porse la mano per salutarmi e io gli porsi la mia pur tremando come una foglia. Quello era Dean... era veramente lui!
Nello stesso momento in cui le nostre mani si sfiorarono, udii una specie di scossa pervadermi tutto il corpo, come se qualcosa di me avesse ritrovato la sua gemella.
Il ragazzo distolse lo sguardo e si schiarì la voce con evidente disagio, facendomi capire che anche lui aveva provato la stessa sensazione.
-Lasciatela respirare per carità!- urlò una ragazza uscendo in quel momento.
Riuscì a riconoscere solo i suoi capelli scuri perché un secondo dopo mi stava abbracciando con forza.
-Oh Veronica!- sussurrò
-Vanessa!- risposi io staccandomi leggermente per osservarla meglio.
-Allora non eri in Australia!- aggiunsi con un tono di rimprovero.
Lei assunse un espressione colpevole e io sorrisi rassicurante... non volevo colpevolizzare solo che era tutto così strano per me che tutti i particolari mi stavano tornando alla mente.
-Sì insomma dovevo trovare un “alibi” per così dire e..-
-Hey tranquilla la mia era una semplice constatazione, cioè ora mi vengono in mente molti particolari.- mi affrettai a dire.
Ritornammo ad abbracciarci con calore quando quella che consideravo la mia sorella maggiore si staccò da me e mi tirò un piccolo schiaffo in faccia.
-E questo?- le chiesi massaggiandomi il punto colpito.
.Come hai potuto ridurti a quel modo? Potevi tornare da tua mamma, restare a casa, perché diamine ti sei rimessa a bere?- mi urlò contro.
Io sussultai e sentii i miei occhi velarsi di lacrime.. sapevo che aveva ragione, avevo mille altri modi per sfogare il mio dolore e invece mi sono ributtata sull'alcool, Tutto perché ero talmente disperata da non vedere altre vie d'uscita.
-Lo so... io..- mormorai abbassando lo sguardo.
-Tu ora vieni dentro che dobbiamo parlare.- esclamò una voce dietro di noi.
Ci voltammo e vedemmo Gabriele, esatto proprio lui, che mi fissava con uni sguardo serio ma anche felice in un certo senso. Decisi di non indagare ma cacciai quel particolare in un angolo della mia mente.
-Oh meglio... tutti dentro!- ripeté poi vedendo che nessuno si muoveva.
Come se aspettassimo un ordine ci muovemmo tutti in blocco, la mia mano destra stretta in quella di Martina e il braccio di Dean che mi sfiorava.
“Credo che fino a stasera avrò talmente tanti infarti che il mio destino di angelo non si avvererà mai”. Pensai mentre mi perdevo a fissare i capelli del ragazzo che camminava vicino a me.
Ci sedemmo tutti in soggiorno, io sul divano in mezzo a Martina e a Dean, Sam sulla poltrona con Vanessa seduta sulle proprie gambe, mentre Bobby, Castiel e Gabriele rimasero in piedi a fissarci con quegli occhietti così seri che rabbrividì incoscientemente. Altrettanto incoscientemente, Dean mi posò un braccio sulle spalle senza degnarmi di uno sguardo...
“fantastico” pensai tossicchiando leggermente, per non far notare il mio arrossimento.
-Bene ora che sei arrivata, direi che è arrivato il momento di dirvi tutta la verità...- cominciò Gabriele, lo sguardo fisso su di me.
Cosa? Tutta la verità? Che cosa c'era da sapere ancora?



££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

Ecco il secondo capitolo di questo delirio... scherzo xD
Dunque... Dean e Veronica sembrano legati da qualcosa di speciale.. che succederà? Hahahaha io lo so già (ovvio sono l'autrice u.u)
Che cosa dovranno sapere ancora sti poveri ragazzi? Stavolta è una promessa, si scoprirà nel prossimo capitolo.
Ok lasciate i vostri commentini che mi fanno tanto piacere!

Ora vi lascio in pace,,,
Baci, la vostra TheWinchesterGirl...

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Capitolo 4
*** Sconcertanti novità ***


Capitolo 3

Sconcertanti novità

Punto di vista Martina

Ok mi stavo innervosendo. Cos'è sta storia sul sapere tutta la verità? Insomma non era già abbastanza il fatto che io e Vanessa siamo cacciatrici o destinate ad esserlo, e che Veronica era un angelo? Cosa c'era da sapere ancora.
Leggo negli occhi della mia amica lo stesso disappunto ma decido di non dire nulla.

Gabriele si schiarisce la voce scambiandosi un occhiata con Castiel, il quale per qualche arcano motivo lo scruta con rabbia.
-Dunque... in parole povere io sarei l'arcangelo che ha avuto una relazione con Lucia... pertanto sono il padre di Veronica- annuncia alla fine.
Dire che restammo tutti in silenzio dopo questa rivelazione è un eufemismo... era un silenzio di tomba, sembrava che il mondo si fosse fermato per vedere cosa sarebbe successo dopo.
Veronica si alzò in piedi di scatto e si avvicinò a Gabb.
-Tu... tu sei mio padre? Non... io...- balbettò in seguito.
L'arcangelo le posò le mani sulle spalle e allacciò i suoi occhi castani a quelli azzurri della mia amica.
-So quanto possa essere incredibile per te sapere questa cosa, ma la supererai... in fondo sei una donna forte altrimenti non saresti qui.- le disse con una serietà che non gli avevo mai visto prima.
-Ok ok... riavvolgiamo il nastro va bene?- si intromise Dean.
Istintivamente gli posai una mano sul braccio, sapevo quanto poteva diventare pericoloso quando gli saltava la mosca al naso e quello era uno di quei momenti.
-Cosa non hai capito?- si difese Gabb.
-In tutto questo tempo non ci hai mai detto che era tua figlia, anche se potevamo immaginarcelo visto che gli altri non sembrano i tipi... e ora te ne esci così come se niente fosse??- urlò Dean alzandosi anche lui.
-Non sai quante volte ho cercato di dirvelo!- urlò di rimando l'altro.
-Oh certo e ogni volta che stavi per dirlo ti si è incastrato un rospo in gola non è vero?- esclamò sarcasticamente il biondo.
-Calmatevi tutti non è questo il momento di litigare... scommetto che avete ancora qualcosa da dirci!- disse Vanessa, lo sguardo puntato su Castiel che per l'appunto stava fissando il pavimento con molto interesse.
Osservai Veronica passarsi velocemente una mano sugli occhi e intravidi delle lacrime rigarle il volto. In silenzio mi alzai e prendendola per mano la feci sedere al mio fianco.
-Fantastico... oggi è il giorno delle rivelazioni a quanto pare.- commentò Sam, meritandosi un occhiataccia dalla propria ragazza.
Quei ragazzi proprio non sapevano quando era il momento di essere seri...
-Vanessa ha ragione... c'è qualcos'altro.- asserì Gabriele.
-Beh...  che aspetti a parlare?- lo assalì Bobby col suo solito modo carino di rivolgersi alle persone (ndA lo adoro quando fa così).
-Veronica deve compiere un gesto estremo per diventare un angelo... e inoltre la cercano sia i demoni sia gli angeli che non hanno capito un bel niente dell'apocalisse.- spiegò infine Castiel con voce roca.
-Quindi con molte probabilità ci ritroveremo Zaccaria dietro all'angolo?- chiesi io.
-È una possibilità da non sottovalutare.- Gabriele confermò la mia paura a sguardo basso e con voce rotta.
La mia amica si alzò nuovamente e corse fuori dalla stanza.
Riuscì a distinguere un singhiozzo.
Mi alzai per seguirla ma stavolta fu Dean a posarmi la mano sul braccio.
Lo guardai e lui scosse la testa: meglio lasciarla sola a riflettere.
Decisi di seguire il suo consiglio e mi diressi in cucina per fare delle ricerche col mio portatile.
In seguito avrei fatto qualsiasi cosa pur di non aver seguito il suo consiglio....




££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

Ma salve! Grazie per aver letto e recensito lo scorso capitolo!
Spero che vi sia piaciuto anche questo..
Ci tenevo a precisare che è la prima volta che scrivo in prima persona quindi non esitate a farmi sapere come migliorare...
 Ma tornando alla storia...quanti immaginavano che Gabb fosse il padre di Veronica? Non ingannate xD
A che si riferisce Martina? Perchè avrebbe voluto seguire Veronica?
Todos nel prossimo capitolo! Ah recensite pleasee!
Bene gente per ora è tutto... passo e chiudo!

Baci, la vostra TheWinchesterGirl

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Capitolo 5
*** La fuga ***


Capitolo 4
La fuga


Tra le lacrime mi sedetti sul cofano di una macchina sperando che nessuno mi venisse a cercare.
Niente di più fantastico sapere che sono la merce più reclamata da angeli e demoni perché figlia dell'arcangelo Gabriele  e dell'angelo Lucia... ah senza dimenticare che devo commettere un “gesto estremo” per completarmi del tutto!
Non voglio essere un angelo, non voglio diventare una macchina da uccidere senza sentimenti... a parte Cass e Gabb (sarebbe meglio dire mio padre) nessun angelo ha mai dimostrato di avere a cuore noi umani... perché dovrei diventare come loro? Ho passato tutta la vita a preoccuparmi più degli altri che di me stessa  e non ho intenzione di smettere ora.
Scaricai la mia rabbia tirando un calcio alla macchina e urlando tutta la mia frustrazione al vento.
Mentre facevo tutto questo un pensiero mi passò per la mente.
“Scusa ma se non vuoi tutto questo... che ci fai ancora qua? Vattene... in questo stesso momento sei sola e invece di scappare te ne stai qui a prendere a calci una vecchia macchina arrugginita!” mi dissi.
Mi voltai verso la casa pensando a Martina e a Vanessa e al fatto che le stavo per abbandonare.... non potevo fermarmi a pensare altrimenti le emozioni mi avrebbero sopraffatta e non potevo permetterlo. Subito dopo mi misi a correre fuori dal cancello, via dalle mie amiche, da mio padre... ma soprattutto via da me stessa. Volevano un grande gesto? Ecco lo hanno avuto... sto fuggendo, io che non sono mai scappata davanti a nulla...
Non so per quanto tempo mi misi a correre senza sapere la mia meta, so solamente che  all'improvviso mi trovai in una strada buia e isolata. Sembrava che fosse scoppiata una bomba date le condizioni degli edifici...
-Bene bene bene... è stato facile trovarti!- esclamò una voce.
Mi voltai lentamente e vidi un uomo sui cinquant'anni vestito da dirigente di banca che mi si avvicinava con un sorriso sinistro stampato in faccia.
-Zaccaria...- mormorai io arretrando.
-Vedo che mi hai riconosciuto... bene, sarà molto più semplice allora- commentò lui avvicinandosi sempre di più.
Entrai nel panico e senza pensare mi rimisi a correre sperando di riuscire a seminarlo in qualche modo.
-Speri male Veronica.... ora tu verrai con me...- in un battibaleno mi aveva sbarrato la strada.
-Io non vado da nessuna parte!- gridai io.
-Beh nessuno ha detto che ci verrai con le buone...- disse.
Un secondo dopo mi tirò un pugno sul naso e prese a tirarmi calci su tutto il corpo.
-Se credi che picchiandomi risolverai qualcosa sei solo un povero illuso.- lo insultai sputando sangue per terra.
Respiravo a fatica e come minimo avevo due tre costole rotte ma non mi sarei mai abbassata ad eseguire gli ordini di quel figlio di puttana.
-Fossi in te la smetterei di ribellarmi. Nel mondo in cui hai vissuto andava bene il fatto che rispondevi male a tutti... ma qui bella mia devi stare attenta a ciò che dici!- mi mormorò questa frase ad una spanna dal mio viso. Non capivo perchè mi stava torturando a quel modo invece che finirmi subito...
In tutta risposta gli sputai in faccia cercando poi di rialzarmi.
Zaccaria si pulì il volto con la manica del suo vestito, o meglio del suo tramite e mi riservò un occhiata di puro odio.
-Questo non dovevi farlo puttana!- disse poi con tono minaccioso.
Nel frattempo ero riuscita ad alzarmi e avevo aperto la prima chiamata sul telefono sperando che fosse il numero di Martina o di Vanessa.
-Pronto? Pronto?- disse la voce di Dean dall'altra parte.
Fulmineo l'angelo mi strappò il telefono dalle mani e se lo portò all'orecchio.
-Scusa ma Veronica è occupata!- disse prima di buttare giù la chiamata e avvicinarsi a me con aria minacciosa. A quel punto sperai che finisse tutto con la mia morte...



££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

Salveee! Ahhh Veronica Veronica... che mi combini? Beh insomma sapere di dover diventare un angelo e che per questo motivo è ricercata da angeli e demoni non deve essere facile...
Zaccaria è arrivato a peggiorare le cose come al solito e la trama si infittisce...
Ringrazio chi ha letto i capitoli successivi e spero di sentire le vostre opinioni anche qua!

Vi saluto,
Baci, la vostra TheWinchesterGirl!

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Capitolo 6
*** Tre contro quattro ***


 

Capitolo 5

Tre contro quattro

 

Punto di vista Martina

 

-D'accordo è fuori da un ora, credo che abbia riflettuto abbastanza!- esclamai io dopo aver passato gli ultimi sessanta minuti vicino alla porta in attesa di veder rientrare la mia amica.

-Credo che hai ragione.- mi assecondò il maggiore dei Winchester.

Sam e Vanessa erano andati da qualche parte insieme a Bobby mentre i due angeli si erano chiusi nello studio a parlare di chissà cosa.

Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e uscimmo fuori a cercare Veronica. Dopo aver setacciato tutto il cortile, guardato in tutte le macchine e urlato il suo nome a squarciagola ci rendemmo conto che era scappata.

-Cazzo!. Imprecò Dean tirando un calcio ad una macchina.

Io mi presi i capelli tra le mani trattenendo a stento le lacrime.

-Se solo tu mi avresti lasciato andare da lei!- dissi poi rivolta a Dean.

Lui si voltò a guardarmi ad occhi spalancati.

-Non osare dare la colpa a me di quello che è successo! Sapeva che angeli e demoni la cercano e ha comunque deciso di correre un rischio!- mi ringhiò contro.

-Ah sì? Te che faresti se da un giorno all'altro scoprissi di essere un angelo e che sei bramato da angeli e demoni manco fossi carne da macello?- gli domandai io assottigliando gli occhi.

Lui abbassò lo sguardo e lo puntò sulla mia mano che stringeva il telefono. Stava vibrando. Feci per rispondere ma lui me lo strappò dalle mani e parlò al telefono.

-Pronto? Pronto?- urlò.

Lo osservai mentre chiudeva gli occhi e abbassava l'apparecchio.

In seguito iniziò ad urlare e a tirare calci contro qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro.

Pur impaurita dalla sua reazione, gli presi il volto tra le mani e feci sì che mi guardasse negli occhi.

-Ora dimmi chi era al telefono.- gli domandai con voce rotta.

-Zaccaria...- mormorò lui in risposta.

Mi staccai da lui e indietreggiai scuotendo la testa.

-No... no ti prego- balbettai.

Le urla di Dean avevano attirato tutti gli altri e il ragazzo stava spiegando loro cosa era successo.

-A quel che ho capito Veronica ha attivato la chiamata e Zaccaria le ha strappato il telefono di mano... credo che la stesse picchiando.-

-Quel figlio di puttana la pagherà cara!- infierì Gabriele tirando fuori la sua spada.

-Calma paparino... prima di tutto dobbiamo trovarla.- Affermò Bobby.

Vidi Sam chiamare il fratello a sé e cercai di avvicinarmi il più possibile per sentire senza essere vista. Vidi Vanessa fare lo stesso e non potei fare a meno di sorridere: certe volte eravamo proprio collegate!

-ascolta Dean... secondo me quando la ritroveremo dovremo metterla nella Panic Room per un periodo.. insomma per sicurezza sua...- iniziò il giovane Winchester.

-No Sammy... non richiuderò quella ragazza in quella stanza neanche morto... non è una criminale e non sta cercando di uccidere nessuno!- fu la risposta pronta di Dean.

-Bene allora ne parleremo con gli altri e poi decideremo.-

Poi tornarono alle postazioni iniziali e Sam alzò la mano attirando l'attenzione di tutti noi.

-Oltre a voler ovviamente trovare Veronica e fare il culo a quel bastardo... che ne dite di metterla per un periodo nella Panic Room, così da proteggerla e da farle capire...- iniziò a dire.

-La mia amica non verrà rinchiusa da nessuna parte!- esclamai io con sguardo fisso.

-Temo che non conti solo la tua opinione qui.- disse Castiel.

-Io sono d'accordo- aggiunse poi.

Gabb fece solo un unico segno di assenso mentre Bobby annuiva con forza.

Restavano solo Dean e Vanessa.

-Ecco io... io sono contraria!- rispose infine la mia amica chiedendo scusa al suo ragazzo con lo sguardo.

-No.- concluse Dean.

Purtroppo però eravamo tre contro quattro....

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Salve! Credo che questo capitolo parli da sé quindi non dirò nulla..

Cmq ringrazio nuovamente chi ha recensito lo scorso capitolo e mando un saluto speciale alla mia famiglia!

 

Recensite mi raccomando!

Baci, la vostra TheWinchesterGirl... 

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Capitolo 7
*** Scontro tra fratelli ***


 

Capitolo 6

Scontro tra fratelli

 

Punto di vista Veronica

 

Non so quanti pugni dovetti sopportare prima di svenire su quella strada abbandonata da Dio.

So solo che quando ripresi i sensi mi trovavo in una specie di ripostiglio, il corpo completamente legato ad un palo con in bocca un panno logoro.

La testa mi faceva un male cane e il mio respiro era affaticato come se avessi scalato al stessa montagna per più volte.

La cosa che più mi faceva paura era l'assenza dello stesso Zaccaria...

Proprio in quel momento udii un rumore di passi provenire dalla mia destra.

Mi voltai di scatto e vidi Zaccaria con un coltello in mano che mi guardava con un sorriso sinistro stampato in faccia. Ecco una dimostrazione perfetta del perché non voglio diventare un angelo! Insomma chi vorrebbe diventare così come quella specie di oggetto senza anima che trovava divertimento nel torturare le persone?

-Ora che l'angioletto si è svegliato possiamo dare il via alle feste!- disse avvicinandosi sempre di più a me.

Mi tolse il panno logoro e scosse la testa come se qualcosa lo avesse deluso. Passo un dito sul mio labbro spaccato e mi fissò a lungo.

-Penso che dobbiamo fare di meglio..- mormorò infine come se stesse valutando il compito in classe di un alunno particolarmente indisciplinato.

-Bastardo figlio di puttana! Dimmi cosa vuoi da me!- dissi io recuperando finalmente la voce.

Lui si limitò a puntarmi il coltello sulla guancia destra e a premere leggermente.

Una fitta di dolore mi raggiunse e io mi misi ad urlare mentre sentivo il mio sangue scorrere lungo la guancia.

Lui sorrise e mi alzò la testa posando due dita sotto al mio mento.

-Tu eseguirai i miei ordini, hai capito puttana?- disse con tono fintamente dolce.

Tirai indietro la testa cercando di staccarmelo di dosso.

-Tu dici che eseguirò i tuoi ordini ma non mi hai ancora detto che cosa vuoi da me!- sbottai.

-Semplice: lascerai che l'Apocalisse avvenga e che Lucifero e Michele si scontrino... non è difficile per te giusto?- spiegò lui con noncuranza.

-Mai! Non farò mai quello che mi ordina un lurido bastardo come te!- risposi io sfidandolo con lo sguardo.

Fece per tirarmi un pugno in faccia, l'ennesimo, quando una voce che conoscevamo entrambi non lo fermò.

-Ciao fratellino... come stai?-

-Gabriele? Come mai mi aspettavo la tua mossa?- lo sbeffeggiò Zaccaria celando malamente la sua paura.

-Mhm.. forse perché stai torturando mia figlia?- ribatté l'arcangelo fingendosi pensieroso.

-Tu sai perché lo sto facendo! I Winchester non fermeranno l'Apocalisse.-

-Tu dici? E come mai, di grazia vorresti che ciò avvenga?- chiese Gabriele prendendo tempo.

Dal canto mio mi misi ad osservarli come incantata. I due fratelli si erano messi a camminare in cerchio come nelle migliori battaglie mai viste e si stavano scrutando, studiando il punto debole dell'altro.

-Oh molto semplicemente perché queste scimmie senza pelo sono molto amate da nostro Padre... sai solo perché tu e Castiel vi siete adattati a loro non significa che tutti noi dobbiamo seguirvi..- rispose Zaccaria.

Gabriele scoppiò a ridere di gusto ma era una risata fredda che mi fece venire i brividi per tutta la schiena.

-Nostro Padre! Sbaglio o è da un po' che non si sa più niente di lui?- esordì poi.

Zaccaria abbassò lo sguardo e mio padre ne approfittò per trafiggerlo con il suo pugnale angelico non prima di aver esclamato: -vedi? Neanche tu sai rispondere!-

La stanza si riempì di una luce fortissima che mi portò a chiudere gli occhi. Un istante dopo il corpo del mio carceriere giaceva a terra senza vita attorniato da due ali immense disegnate sul pavimento.

Riuscii solo ad emettere un lieve sospiro di sollievo prima di perdere nuovamente i sensi...

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

E il bastardo è morto sì! Beh credo che lo odiamo tutti no? Quindi non rischio nulla con questo capitolo!

Ora vi chiederete che succederà nel prossimo capitolo... beh a dire il vero non lo so nemmeno io perché ormai si sta scrivendo da sola questa ff!

Ringarzio i recensori dello scorso capitolo e spero di risentirvi anche qua!

 

Un saluto caloroso a tutti!

Bacio, la vostra TheWinchesterGirl... 

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Capitolo 8
*** Nell'Attesa ***


Capitolo 7

Nell'attesa...

 

 

 

Punto di vista Martina

 

Erano le 21.00 di sera quando Castiel tornò dal suo viaggio di perlustrazione con Gabriele. Ci informo che l'arcangelo era andato avanti con la ricerca da solo mandando lui a dirci di non preoccuparci e che sarebbe tornato al più presto con Veronica

-Bene allora non ci tocca che aspettare.- disse Sam.

Senza replicare andai ad aprirmi una birra, ormai l'unica cosa che si poteva trovare in quel frigo, e uscii di casa.

Trovai Vanessa seduta da sola sul cofano di una macchina e mi diressi verso di lei.

Non appena mi vide mi rivolse un lieve sorriso per poi bere un sorso dalla sua birra.

-Vuoi dirmi che succede? Fino a poche ore fa eri la persona più positiva fra tutti noi e ora sei l'immagine della depressione... non che i motivi ci mancano ma...- le chiesi.

-Credo di aver esagerato con Veronica, dopotutto guardaci! Tutto il giorno a bere birra, lei almeno un motivo ce l'aveva!- mi rispose lei.

Capii subito dove voleva arrivare: se Gabb non sarebbe riuscito a riprendersi Veronica, l'ultima cosa che Vanessa avrebbe ricordato era che l'aveva sgridata...

-Non devi farti questi pensieri, Gabriele ce la porterà a casa e stavolta è una certezza sai perché?-

-Perché?-

-Lei sua figlia! E anche se fa lo spaccone si vedeva che ci tiene a lei... per quanto strano possa sembrare Gabb è un tenerone sotto sotto!.- le spiegai, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Lei abbozzò un sorriso più convincente di quello precedente.

Rimanemmo in silenzio per un po', sorseggiando birra e osservando le stelle che iniziavano a spuntare.

-Sam è arrabbiato con me.- esordì poi lei facendo una smorfia di disappunto.

-Come mai?- le domandai.

-Ovvio... perché non sono d'accordo sulla decisione di rinchiudere Veronica in quella gabbia!- sbottò lei con tono amaro.

-Vane... Sam ti ama e anche se adesso è arrabbiato perché lo hai contraddetto, capirà i tuoi motivi e tornerà da te!- cercai di consolarla io.

Lei fece un altra smorfia e vedendo che la birra era finita la gettò lontano, sfogando così la sua frustrazione.

-Spero che tu abbia ragione.- mormorò poi abbracciandomi.

Ricambiai l'abbraccio cercando di infonderle un po' di quel coraggio che l'aveva abbandonata.

Proprio in quel momento corse verso di noi Dean dicendo che Gabb era tornato e che Veronica era con lui.

Ci affrettammo a rientrare in casa e trovammo tutti riuniti attorno al divano. Ci avvicinammo e vedemmo la nostra amica col viso ricoperto di sangue represso e tutti i vestiti distrutti e logori.

Con un tocco della mano di Gabb le sue ferite si rimarginarono e un secondo dopo lei aprì gli occhi guardandoci con aria confusa.

-Martina? Vanessa?- chiese poi con voce flebile.

Le fummo subito accanto, entrambe con le lacrime agli occhi.

-Scusate se sono scappata io...- iniziò a dire.

-Sh... non importa ora sei qui!- dissi io accarezzandole i capelli.

Lei si mise seduta sul divano e ci guardò ad uno ad uno. Poi puntò i suoi magnifici occhi azzurri su quelli verdi di Dean e gli sorrise.

Mi sentì strana in quel momento come se stessi spiando un momento privato, così distolsi lo sguardo e mi concentrai su Gabb.

Aveva gli occhi lucidi e sorrideva a stento.

"Grazie di avermela riportata a casa!" pensai, certa che lui avrebbe sentito.

Infatti mi guardò e fece un cenno con la testa.

-Ora dovresti seguirmi Veronica!- disse poi rivolto alla figlia.

Intuendo subito che l'avrebbero rinchiusa nella Panic Room, la abbracciai velocemente e impotente la osservai mentre spariva dietro alle scale con l'arcangelo.

Vidi Sam prendere la mia amica per mano e portarla fuori e fui contenta che almeno una cosa in cui speravo era successa....

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

E così Veronica è tornata a casa sana e salva (sana si fa per dire) ! Di cosa parleranno Sam e Vanessa? Come se la caverà il futuro angelo nella Panic Room? Todos nei prossimi capitoli!

Questa storia mi sta prendendo molto e mi fa molto piacere leggere i vostri commenti!

 

A presto,

Baci, la vostra TheWinchesterGirl...

 

 

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Capitolo 9
*** Tradita ***


Capitolo 8

Tradita

 

Punto di vista Veronica

 

Avevo visto abbastanza puntate di Supernatural per capire che cosa stava succedendo.

-Voi non mi richiuderete lì dentro!- mi impuntai bloccandomi a metà strada.

Gabriele si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso rassicurante.

-Ma no, devo parlarti in privato e vorrei che nessuno ci sentisse.- disse.

Io annuì ancora poco convinta. Poco dopo aprì la porta blindata di quella stanza e mi fece cenno di entrare per prima.

Avrei dovuto capire subito la beffa. Mio padre infatti richiuse la porta velocemente.

"stupida dovevi ricordarti che gli angeli non ci possono entrare!" pensai.

Mi guardai attorno e vidi che il baldacchino era spoglio come sempre.

"fantastico... chissà per quanto mi lasceranno a marcire qui dentro... l'ironia della sorte non ha limiti. Liberata da un posto vengo rinchiusa in un altro per giunta dalle persone che amo!" pensai nuovamente.

Come poche ore prima mi assalì di nuovo una rabbia immensa e cercai di prendere a calci la porta urlando a più non posso.

-Maledetti! Lasciatemi uscire! Voglio uscire avete capito? Io non voglio questa vita non voglio diventare un angelo!!! Lasciatemi andare... vi prego!-

-Vi prego lasciatemi uscire!- l'ultima frase la sussurrai scivolando sul pavimento e iniziando a piangere.

Ma perché sono destinata a soffrire? Per quale arcano motivo devo essere io la figlia di Gabriele? E perché non mi hanno mandato in una famiglia normale? No qualcuno lassù aveva deciso di farmi soffrire e a quanto pare ha funzionato.

-Lasciatemi andare...- sussurrai nuovamente prima di addormentarmi... Quante volte dovevo perdere i sensi o addormentarmi ultimamente?

Sognai di trovarmi in una spiaggia con le onde del mare che sbattevano con violenza sugli scogli. Ero a piedi nudi e stavo osservando con attenzione un pugnale di acciaio con scritti sopra dei strani simboli.

-Quello è il pugnale con cui ti toglierai la vita- disse una voce accanto a me. Alzai lo sguardo e vidi Castiel che mi fissava con intensità.

-Sto sognando o sei venuto a farmi visita?- gli chiesi.

-Sono venuto a farti visita nel sogno... a quanto pare fai sogni molto profetici.- rispose lui indicando l'oggetto che tenevo in mano.

-Fantastico... oltre che a dover diventare un angelo faccio pure sogni profetici.- commentai io sarcasticamente.

-Non ho molto tempo... volevo solo dirti che l'abbiamo fatto per il tuo bene.- ribattè Castiel.

Rialzai lo sguardo su di lui e mi ritrovai a fissare il vuoto.

Il sogno era cambiato ora mi trovavo in un capannone pieno di armi.

Stavo parlando con un uomo e un secondo dopo mi pugnalavo con lo stesso pugnale che tenevo in mano nel sogno precedente.

Mi svegliai di colpo madida di sudore. Mi trovavo ancora ai piedi della porta.

Mi alzai e ripresi a battere su quella porta.

-C'è qualcuno la fuori? Se lo avete fatto per il mio bene perchè mi avete lasciato senza acqua ne cibo! Vi prego ho fatto un sogno bruttissimo... mi serve qualcuno con cui parlare!- gridai.

Purtroppo non venne nessuno.

Mi sedetti sul baldacchino guardandomi attorno. Ora sapevo come si erano sentiti Sam e Dean quando vi erano stati rinchiusi...

Iniziai a canticchiare a bassa voce una canzone tedesca*, stupida che mi avevano insegnato alle elementari. Consisteva nel cantare sempre lo stesso brano solo cambiando le vocali. La mia preferita era quella con la "a". La canticchiavo sempre nei momento di solitudine e di noia.

Fu in quel momento che udì il rumore di una porta che si apriva provenire dall'esterno.

Mi alzai di scatto e corsi alla porta.

-Calma non puoi uscire... sono solo venuta a parlarti!- disse la voce di Martina...

 

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

*Quella canzone esiste davvero e la canto veramente quando sono sola o sto aspettando il bus... non ho messo il testo perchè è in tedesco e non so quanti di voi conoscono quella lingua.

 

Cass è andato a parlare con Veronica in sogno e lei ha sognato la sua morte...

Martina riuscirà a calmare le sue paure?

Capirete perché è stata lei ad andare da Veronica nel prossimo capitolo..

Grazie per le recensioni dello scorso capitolo!! Fatemi sapere le vostre opinioni su questo!

 

Vi saluto,

Baci, la vostra TheWinchesterGirl...

 

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Capitolo 10
*** Impotente ***


Capitolo 9

Impotente

 

Le urla di Veronica si sentivano eccome.. E io cercavo un modo per aprire quella porta e cercare di calmarla.

Decisi di parlare col diretto colpevole di quella faccenda, ovvero Sam.

Lo trovai seduto in cucina, il viso spiaccicato davanti al suo portatile.

-C'è un motivo se hai proposto di rinchiudere Veronica la dentro e non penso che sia solo per la sua sicurezza.- dissi.

Lui alzò la testa di scatto poi mi riconobbe e fece un piccolo sospiro.

-Martina so che ci stai male, ma era una scelta giusta da prendere.- esclamò poi con quel suo solito tono da secchione.

-Oh.. non venire a raccontarmi questa stronzata perché questa era una scelta giusta solo per te e io vorrei capirne il motivo se permetti!- mi inalberai io sedendomi di fronte a lui e chiudendo il suo portatile con un gesto della mano.

-Hey!- si lamentò lui guardandomi male.

-Non so se hai ben chiaro che Veronica e Vanessa al momento sono la mia unica famiglia e che sono come sorelle per me. Tu lo conosci bene quel sentimento vero?- insistei io ignorando il fatto di averli toccato la cosa che più amava oltre a suo fratello e a Vanessa.

Alle mie parole abbassò lo sguardo e io cantai vittoria mentalmente.

-Ok ok.. d'accordo...- disse.

-Ti ascolto.-

Sam sospirò di nuovo poi mi guardò serio.

-Per quanto crudele possa sembrarti non possiamo rischiare che lei scappi di nuovo o che i prossimi a trovarla siano i demoni... lei ci serve e di conseguenza dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarla.- spiegò poi.

Io chiusi gli occhi per un momento, aggrottando la fronte.

-Quindi mi stai dicendo che consideri mia sorella una specie di oggetto da collezione?- domandai.

Lui guardò altrove e io mi alzai in piedi come se le mie gambe si muovessero da sole.

Ora capivo che cosa significava essere impotenti. Mentre queste persone consideravano la mia amica, mia sorella, una specie di carne al macello io mi ricordavo i momenti speciali che avevo passato con lei e quanto fosse stata fondamentale nella mia vita. Come quella volta che eravamo andate a fare shopping e ridevamo per ogni cavolata, senza pensieri e senza alcuna preoccupazione. No.. non potevo permetterlo!

-C'è qualcuno la fuori? Se lo avete fatto per il mio bene perché mi avete lasciato senza acqua ne cibo! Vi prego ho fatto un sogno bruttissimo... mi serve qualcuno con cui parlare!-

udii Veronica urlare questa frase e senza pensarci due volte presi una brocca d'acqua con un bicchiere più un po' di pane e mi diressi a passo di carica verso la Panic Room.

-Che stai cercando di fare?- mi bloccò Gabriele.

-Sto portando a mia sorella da mangiare e da bere se permetti... non vorrai avere una vita sulla coscienza spero?- risposi io con tono strafottente.

Ne avevo abbastanza di dover eseguire sempre gli ordini senza possibilità di replica... cavolo sono anche io una cacciatrice e anche io ho diritto di parola!

-Sai...- iniziò a dire l'arcangelo osservandomi con intensità, poi parve ripensarci perché la porta si aprì di un poco.

-Calma non puoi uscire... sono solo venuta a parlarti!- dissi prima di entrare del tutto.

Gabriele richiuse la porta alle mie spalle e io osservai Veronica risedersi sul baldacchino. Aveva un aria talmente distrutta che non potei fare altro che stringerla in un abbraccio forte.

-Ho sognato di uccidermi Marty... io mi sono uccisa!- balbettò lei fra le lacrime.

-Sh... era solo un sogno!- la consolai io.

-È la stessa cosa che mi dicesti quando sognavo il tuo abbandono ricordi? È alla fine guarda che è successo!- esclamò lei alzandosi di scatto e guardandomi con la rabbia negli occhi. Essere guardati così dalla propria sorella non è proprio quella che si dice una cosa piacevole.

-Lo so... scusa io volevo dirtelo ma...- cercai di scusarmi.

-Ma cosa? Era più importante fare quello che ti diceva un angelo invece dei sentimenti di tua sorella?- urlò lei.

Sapevo che aveva ragione, così la lasciai sfogare certa che più tardi avremmo avuto l tempo di chiarirci su tutto...

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Bene... Martina ha cercato la verità e a quanto pare l'ha ottenuta.

Vi sembra troppo duro il comportamento di Veronica? Io non credo perchè anche nelle amicizie migliori (ovvero quella con le mie sorelline) arriva il momento del confronto...

Grazie a tutti voi leggete le mie pazzie e spero di sentire il vostro parere anche in questo capitolo, non perché voglio vantarmi, semplicemente perché mi fa piacere sapere cosa ne pensate..

 

Vi lascio ai vostri pensieri...

Baci, la vostra TheWinchesterGirl

 

 

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Capitolo 11
*** Litigio o chiarimento acceso? ***


Capitolo 10

Litigio o chiarimento acceso?

 

Punto di vista Veronica

 

Ok non dovevo perdere le staffe a quel modo, in fondo lei e Vanessa sono la mia famiglia adesso e non posso arrabbiarmi con le uniche persone di cui mi fido ancora. La verità è che sono stanca e credo di essere vicina ad una crisi di nervi.

-Prima sparisci nel nulla, poi scopro di essere un quasi angelo, inoltre Gabriele è mio padre e orde di demoni mi danno la caccia... per non parlare dei miei sogni profetici e tu continui a ripetermi che andrà tutto bene, mentre la mia vita sta andando a rotoli!- esclamai a voce abbastanza alta.

Ero di nuovo in lacrime e fissavo la mia amica con rabbia mista a disperazione.

-Io sono stanca Marty... non ne posso più di soffrire.- aggiunsi, la voce incrinata dal pianto.

Lei mi si avvicina e mi prende le mani, sorridendomi.

-Amore... lo so che ti senti sola e disperata ma io non ho mai avuto intenzione di abbandonarti.- disse.

-Però in un certo senso lo hai fatto- le rinfacciai di nuovo.

Ecco... lo avevo fatto di nuovo. Mi ero lasciata prendere dalla rabbia, ferendo l'ultima persona che dovrei ferire...

-Stai esagerando!- mi disse infatti con gli occhi lucidi.

Io abbassai la testa e rimasi in silenzio per qualche minuti.

-Ti ricordi quando ho sognato per mesi il momento in cui te ne saresti andata?- le chiesi poi.

Lei spalancò gli occhi stupita dal mio cambiamento repentino.

-Si ma cosa centra...- iniziò a dire.

-Te lo ricordi?- richiesi io.

-Sì, mi hai detto che eravamo in cucina insieme a parlare e che poi all'improvviso non c'ero più.- raccontò lei.

-Ti ho mentito.- dissi d'un fiato.

-Che intendi dire?-

Io sospirai. Come potevo dire alla mia amica che già allora facevo sogni profetici e che non era la prima volta che succedeva?

-A dire la verità avevo sognato tutto nei minimi particolari e poi è successo tutto esattamente come nel sogno.- le rivela poi.

Lei spalancò gli occhi e trattenne il fiato.

-Quindi mi stai dicendo che già allora facevi sogni profetici? Per quello al compleanno di Chiara ti guardavi attorno come se avessi già vissuto quella scena e non eri tanto sorpresa quando il suo ex venne a farle visita?- mi domandò lei.

Sapevo che me lo avrebbe chiesto, in fondo non avevo celato bene la mia poca sorpresa e lei è una ragazza molto sveglia sempre attenta ai dettagli...

-Beh sì.-confermai alla fine.

-e poi sarei io quella che non dice le cose!- urlò lei facendomi sussultare.

-Cerca di capirmi ero confusa e non sapevo cosa fare! E se poi tu mi avresti allontanata credendomi pazza? Non potevo permetterlo!- mi scusai io avvicinandomi. Lei scosse la testa agitando i suoi lunghi capelli in aria passandosi una mano sulla fronte. Odiavo vederla così e odiavo il fatto che ero proprio io ad averle recato tanta rabbia.

-Da quanti anni ci conosciamo?-

La sua domanda mi portò fuori strada per qualche secondo.

-Da tre...- risposi poi con titubanza.

-In questi tre anni ti ho mai dato motivo di credere che io potrei abbandonarti?- esclamò poi.

Ecco, i sensi di colpa riaffiorano e io mi sento sempre più sporca e cattiva per aver solo pensato una cosa del genere.

-No..- mormorai.

Ci guardammo di nuovo negli occhi e un secondo dopo ci abbracciammo chiedendoci scusa a vicenda e dandoci delle stupide per tutto quello che abbiamo pensato..

-Comunque tu sei un caso perso Veronica lasciatelo dire.- scherzò poi cercando di allentare l'atmosfera pesante che si era venuta a creare.

Le sue parole però mi fecero tornare in mente il presente e improvvisamente tornai triste come lo ero fino a pochi minuti prima.

-Andrà tutto bene.-

Ora sentivo che era vero, perché lei è mia sorella e non mi abbandonerà mai!

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Uff che fatica scrivere questo capitolo... i litigi sono la mia croce perchè odio litigare e cerco sempre di evitare ma qui era necessario per spiegare alcune cose.. comunque!

Siete ancora qui a leggere il mio delirio? Ok io posso anche morire felice a sto punto!!! T_T vi ringrazio di cuore a tutti voi!

 

Fatevi sentire anche qua Q___Q

Baci, la vostra TheWinchesterGirl...

 

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Capitolo 12
*** Preoccupazioni ***


Capitolo 11

Preoccupazioni

 

Punto di vista: Martina

 

Erano passate due settimane dal mio quasi litigio con Veronica e le cose nel frattempo erano peggiorate tra demoni in ogni parte del mondo, Lucifero che premeva per usare Sam come tramite, stessa cosa Michele e i fatti sovrannaturali all'ordine del giorno. Inoltre Veronica stava diventando ogni giorno più triste e taciturna e molte volte per scuoterla dai suoi pensieri sono stata costretta a urlarle addosso per impedirle di entrare in un limbo che rasentava la pazzia.

Uscendo dalla Panic Room mi diressi nella stanza in cui alloggiava Vanessa e consapevole della presenza di Sammy bussai leggermente alla porta: volevo evitare situazioni imbarazzanti.

-Avanti- rispose la voce di Vanessa.

Aprii leggermente la porta e trovai Vanessa seduta sul letto accanto ad un Sam addormentato. Stava leggendo un articolo di giornale e sembrava realmente preoccupata, ma di questi tempi lo siamo tutti.

-Ciao..- sussurrai, per non svegliare il ragazzo.

Lei mi sorrise e mi fece cenno di aspettare, che avremmo parlato fuori.

In silenzio la osservai mentre posava un bacio leggero sulle guance del giovane Winchester e con cautela mi raggiungeva con un sorriso dolce stampato in faccia. Era palese il loro amore ed io non potevo che esserne felice: mia sorella Vanessa era una persona fantastica e Sam Winchester è la cosa più bella che le sia capitata, oltre aver conosciuto me e Veronica. Ecco Veronica: pensare a lei mi fece ricordare il motivo che mi aveva spinto a parlare con Vanessa. Notando la mia espressione corrucciata si fece seria e ci sedemmo a tavola.

-Che succede?- mi chiese con tono apprensivo.

Ogni volta che uscivo da quella maledetta gabbia in cui avevano rinchiuso Veronica, io correvo da Vanessa per cercare di non pensare a quella povera ragazza che per me era come una sorella e che in quello stesso momento stava portando un peso molto più grande di lei sulle spalle.

-Sono preoccupata per Veronica..- dissi infine.

Lei sospirò passandosi una mano sulla fronte mentre un lampo di tristezza attraversava i suoi occhi. Sapevo che desiderava anche lei visitare nostra sorella ma per qualche strana ragione Gabriele, l'adorato padre, lo permetteva solamente a me.

-Sta peggiorando?- mi domandò.

-Sì... quasi non parla più e spesso rimane lì a fissare il vuoto come se si trovasse in un altra realtà... prima quando stavo per uscire l'ho sentita parlare da sola di un coltello e della sua morte..- raccontai.

Un sospiro fuoriuscì dalle labbra di Vanessa. Era giovane e bella ma in quel momento sembrava più anziana di dieci anni. La preoccupazione si stava insinuando dentro di noi e ci stava avvolgendo in modo soffocante.

-Dobbiamo fare qualcosa, non può stare rinchiusa li dentro per l'eternità.- dissi con forza, mentre un pensiero prendeva forma nella mia mente.

Era colpa di Sam se la mia amica stava diventando pazza e anche se la verità fa male io devo dirlo alla sua ragazza.

-Se solo Sammy...- cominciai a dire ma una sua occhiata mi spinse a tacere.

-non possiamo dare tutta la colpa a Sam.. se ricordi bene anche Gabb, Cass e Bobby hanno accettato di rinchiuderla li dentro!- rispose con voce dura.

Io abbassai lo sguardo sentendomi in colpa per aver solo pensato che fosse tutta colpa di quel ragazzo che in fondo aveva agito solo per il bene del mondo e anche per quello di Veronica.

Vanessa poggiò una mano sulla mia e quando alzai nuovamente lo sguardo su di lei mi sorrise comprensiva.

-Tranquilla, ti capisco, questa situazione ci sta portando tutti alla deriva ed è normale avere certi pensieri... non so cosa succederà ne se sopravviveremo, so solo che combatteremo insieme e che qualsiasi cosa accada saremmo sempre noi tre insieme- esclamò.

Io sorrisi commossa abbracciandola con forza: al momento lei era la mia unica ancora di salvezza che mi dava la forza di andare avanti ed io quella di Veronica...

-Castieeeeel! Porca puttana, cosa non ti è chiaro nel concetto di “spazio personale”?- urlò la voce di Dean dai piani superiori.

Io e Vanessa scoppiammo a ridere di gusto: di sicuro Castiel era apparso alle spalle del cacciatore mentre questi si trovava in bagno.

Qualche minuto dopo un Dean Winchester visibilmente scosso e nervoso fece il suo ingresso in cucina e senza degnarci di uno sguardo si diresse verso il mobiletto dei liquori. Si verso due dita di Whisky e se lo scolò in due secondi.

Quando finalmente si accorse di noi fece un sorrisetto falso che sfoggiava sempre nei momenti di imbarazzo e si sedette accanto a me.

Mentre il mio battito accelerava, lui si prendeva la testa fra le mani e ci guardava con quegli occhi verdi spettacolari (NdA Sono letteralmente fissata con u suoi occhi, mi mandano fuori di testa).

-Che stiamo combinando?- chiese poi, più a se stesso che a noi.

-A cosa ti riferisci?- chiesi di rimando, temendo la risposta.

-Veronica. Non sopporto l'idea di saperla li dentro, non resisterà a lungo senza...-

-sta già cedendo- lo interruppi io con voce fredda, non volevo mostrarmi vulnerabile di fronte a lui.-credo che inizi ad avere le visioni perché spesso devo urlare per farla tornare con i piedi per terra e da un po' di tempo parla di un coltello e della sua morte.-

Lessi l'angoscia negli occhi di quel fratello maggiore che in tutta la sua vita aveva protetto chi amava con le unghie e che aveva sopportato più dolore di quanto un uomo normale possa sopportare.

Dovevamo fare qualcosa, io dovevo fare qualcosa! Non sarei rimasta in silenzio mentre mia sorella si stava lentamente consumando...

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Non ci credo! Dopo tipo un mese che non trovavo le parole per questo capitolo finalmente siamo arrivati al capitolo 11! è un po' triste si ma è un capitolo di transizione per la prossima fase che sarà più attiva (credo xD) spero sia stato di vostro gradimento! Un saluto speciale a mia moglie e a mia sorella, protagoniste principali di questo capitolo!

E un bacio a voi, a presto, la vostra TheWinchesterGirl.

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Capitolo 13
*** Sogni ***


Capitoli 12

Sogni

 

 

Punto di vista: Veronica

 

Martina è uscita da qualche ora e io sono ancora in questa gabbia che cerco di capire che diavolo aspettano a farmi uscire. Ogni giorno che passa avverto l'angoscia e la preoccupazione di mia sorella e questo non mi aiuta a stare meglio... non è giusto che le persone a cui tengo più della mia stessa vita soffrano a causa mia e di un destino che mi hanno gettato addosso da un momento all'altro. Forse è per questo che mi rifugio nei miei pensieri, ricordandomi della mia vita precedente e di come tutto sembrava fottutamente normale. Peccato che nell'ultimo periodo più che pensieri felici mi viene in mente quel sogno sulla mia morte....

Mi sdraio su quel lettino e chiudo lentamente gli occhi, scivolando stavolta in un sonno tranquillo e pacifico.

Mi trovo a casa mia, quella che condividevo con Martina, più precisamente in cucina. Mi sto guardando attorno come se stessi cercando qualcosa o qualcuno...

-Ciao sorellina- disse la voce dolce di Vanessa.

Mi giro di scatto e corro ad abbracciarla.

-Ma io sto sognando, come..- le chiedo.

-Cass ci nasconde certi lati dei suoi poteri- mi risponde ridendo.

Mi metto a ridere pure io, felice di poterle parlare di nuovo. Adoro mia sorella e sono contenta che mi venga a fare visita, senza di lei non potrei resistere, ma Vanessa mi manca tanto perché lei è la mia guida..

-Allora...-

Vedo quella che considero la mia sorella maggiore distogliere lo sguardo e sospirare con gravità.

Sempre in silenzio ci sediamo a tavola e lei mi prende le mani.

-Marty mi ha detto che stai iniziando a... a stare male e mi chiedevo se magari in sogno, in un luogo diverso da quella gabbia, riuscivi ad esprimerti-

A quelle parole chiudo gli occhi e mi lascio sfuggire un imprecazione.

Che stupida che sono stata! Rifugiandomi nei miei pensieri pensavo solo ad alleviare il mio dolore, senza sapere che una persona esterna poteva interpretare come segni di delirio.

-Ti avrà detto che ho le allucinazioni e che mi deve richiamare più volte per avere la mia attenzione.- sussurrò.

Non serve che guardo: so già che ha annuito.

Apro gli occhi e li punto in quelle iridi verdi stupende che fin dalla prima volta che ho incontrato mi hanno trasmesso fiducia e affetto, misti a forza e a intelligenza.

-Ti assicuro che non è così, sto bene, per quanto bene possa stare una persona rinchiusa in una Panic Room da sola e con un peso sulle spalle molto grande. Molto semplicemente chiudo la mente a ciò che mi circonda per poter stare qualche ora in pace.. è vero sto perdendo la cognizione del tempo ma non ho le allucinazioni.-

-E la tua morte? Il coltello?- mi domanda lei, con un filo di isteria nella voce.

-Quello... purtroppo è un sogno che ho fatto e che non riesco ad allontanare dalla mente..-

Finalmente Vanessa torna a sorridere, stringendomi forte. Sembra cosi reale nonostante fossimo entrambe addormentate e in punti distanti...

-Devo andare...- sussurra prima di sparire.

Mi sveglio di colpo e sorrido ripensando a quell'incontro...

Con i miei gesti non ho fatto altro che preoccuparli di più...

Sospiro e inizio a camminare per la Room, pensando a quel ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi che si trova un piano sopra al mio. Ripenso alla nostra stretta di mano e a quella scossa che ancora non mi so spiegare.

La seconda cosa che avrei fatto uscita da qui sarà sicuramente abbracciarlo... la prima è uccidere mio padre...

 

Si fa per dire.

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

 

Ecco qua il capitolo 12! non ho altro da aggiungere, spero vi sia piaciuto! (perdonate la sua brevità) lasciatemi qualche commento, grazie :)

Un bacio a voi, la vostra TheWinchesterGirl.

 

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Capitolo 14
*** Per un solo attimo ***


Capitolo 13

Per un solo attimo

 

Punto di Vista: Martina

 

-Marty... Marty sveglia.-

Sento una voce chiamarmi dolcemente e una mano delicata scuotermi leggermente. Apro gli occhi lentamente, destandomi dal sonno e metto a fuoco l'immagine di Vanessa.

 

-Ehi.. qualcosa non va?- chiedo allarmata. Era raro che venisse a svegliarmi nel cuore della notte e ogni volta che succedeva non erano buone notizie.

Lei si siede sul mio letto e mi sorride, riuscendo così a calmarmi.

Mi metto seduta al centro del letto, poggiando la schiena sui cuscini e dedicandole tutta la mia attenzione.

 

-Che succede allora?- le chiedo incitandola a parlare.

-Ho parlato con Vero, in sogno. Mi ha detto che sta bene, nonostante tutto lo schifo, e che semplicemente tenta di non pensarci. Così si rifugia nei suoi pensieri... e per quanto riguarda la sua morte è solo un sogno che non riesce a scordare.-

 

Sentire quelle parole mi toglie un peso dal cuore e sul mio viso si dipinge un sorriso sollevato. So che Veronica è forte ma nessuno può reggere due settimane rinchiuso in una specie di gabbia senza impazzire.

 

-Resta il problema che non può rimanere lì ancora. Se non la liberano loro lo farò io. Troverò il modo.- dico con forza, fissando la ragazza di fronte a me negli occhi.

Ha un esprssione pensierosa sul volto che mi fa capire che sta già pensando ad una possibile soluzione.

 

-Beh.. forse non riusciremo a convincere Gabriele... ma con Cass sarebbe già più facile. Basterebbe mandare Dean come portavoce.- dice dopo un po'.

 

Di rifflesso la abbraccio forte, sperando che la sua idea funziona. Non ne posso più di questa situazione.

 

Restiamo abbracciate per un po', poi mi posa un bacio sulla fronte e mi dice di dormire.

 

-Sistemeremo tutto. Vedrai. Ora dormi piccola.- mi lascio rimboccare le coperte come se fossi ancora una bimba di cinque anni e la osservo uscire silenziosamente dalla stanza.

Mi rigiro nelle coperte pensando a quelle persone tanto speciali che fanno parte della mia vita e mi riaddormento.

Come ogni notte i miei sogni sono popolati di discussioni sui mostri e tratti della mia vita precedente. Certe volte i sogni sembrano talmente reali che il giorno dopo mi sveglio convinta di trovarmi nel mio appartamento con Veronica. Ma basta poco per rendermi conto che non è così.

Quella mattina mi sveglio più positiva del solito. Ovviamente per colazione non c'è nulla che mi piace così decido di prepararmi per uscire e andare a prendermi qualcosa da magiare in un bar vicino. Proprio mentre sto per indossare la giacca ecco che mi appare Gabriele, un espressione seriosa in volto.

 

-Dove stai andando?- mi chiede.

-A mangiare qualcosa di decente, che altro credi?- rispondo con stizza.

Ultimamente ho i nervi a fior di pelle e la gentilezza devo averla scordata da qualche parte.

Una smorfia delusa prende forma sul padre di Veronica, facendomi impensierire.

C'era qualcosa di diverso in lui.. qualcosa che non sapevo afferrare.

 

-Potevi chiedere a me, no?-

Io socchiudo lo sguardo, infastidita e senza dire nulla mi dirigo verso la porta. Certo ora pretende anche che io gli parli ancora da amica dopo quello che ha fatto!

Ma non faccio in tempo ad aprirla che eccolo di nuovo di fronte a me.

 

-Che vuoi?-

-Posso... posso venire con te?- mi domanda, lasciandomi a bocca aperta.

Superata la sorpresa iniziale, annuisco e insieme ci avviamo fuori da quella casa.

Sa che non amo il trasporto angelico, e lo ringrazio mentalemente di avermelo risparmiato.

 

-So che mi odi.- replica lui dopo qualche minuto di silenzio.

Io non ribatto, limitandomi a fissare il pavimento e a tirare su col naso. Qualsiasi parola sarebbe inutile e inoltre non ho voglia di parlare.

-Veronica è mia figlia. Riconosco di non essere il migliore dei padri.. insomma le ho fatto capitare di tutto e di più... ma...- dice, tentennante.

 

-Che stai cercando di dirmi Gabriel?- gli domando, tornando a fissarlo in volto.

Stavolta è lui a distogliere lo sguardo da me e io non posso fare a meno di fermarmi di fronte a lui e a fronteggiarlo.

Quando i suoi occhi tornano a posarsi su di me, noto un cambiamento repentino nel suo volto... sembra essersi raddolcito...

 

-Io.. mi dispiace. Certamente ti sembreranno parole vuote dette da colui che ha rinchiuso sua figlia in una gabbia, ma davvero. Mi dispiace. Lei è buona e io l'ho trattata come un mostro qualunque. Speravo di poter rimediare, permettendo a te di vederla ma ciò non toglie che lei ora si trova chusa nella Panic Room in attesa di chissà cosa. Quindi ho deciso di liberarla.-

 

Il suo discorso mi lascia a bocca aperta, poi una volta capito che non stava scherzando lo abbraccio di getto, mentre lacrime di gioia mi scivolano lungo le guance.

 

-Grazie, grazie, grazie! So che non lo fai per me ma..-non faccio in tempo a finire la frase che lui mi prende il volto tra le mani e mi bacia.

 

È un bacio casto, breve.

 

-Chi lo dice che io non lo faccia anche per te?- dice prima di sparire.

Io rimango lì, immobile in mezzo alle tante macchine, sconvolta dagli ultimi eventi.

 

-Marty!-

urla una voce alle mie spalle. Mi volto lentamente e vedo Veronica che mi corre incontro.

 

Ci siamo viste poche ore prima ma vederla di nuovo libera mi rende il cuore di gioia e mentre ci abbracciamo con foga, dimentico il bacio e le parole di Gabriele.

 

Per un solo attimo.

 

 

££££££££££ Angolo Autrice ££££££££££

Ehila!!

ecc qua il capitolo 13!

era un capitolo di transizione diciamo.

Dal prossimo capitolo le cose cambieranno ;)

Ma... Gabb? Che sta succedendo?

Beh inutile dirvi che lo scoprirete leggendo!

Spero in una recensione da parte vostra!

 

Un saluto, TheWinchesterGirl

 

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