La collezionista di sogni e desideri.

di Specchio di luna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scoperta del passaggio segreto. ***
Capitolo 2: *** Sui passi dell'amore, sui passi dell'avventura. ***
Capitolo 3: *** Verso Dublino. ***
Capitolo 4: *** L'inizio di una nuova vita. ***
Capitolo 5: *** Qui tutto finisce e tutto inizia, il giorno del mio compleanno. ***
Capitolo 6: *** E se mi trovassi di fronte a un foglio bianco? ***



Capitolo 1
*** La scoperta del passaggio segreto. ***


C’era una volta una ragazza di nome Cèline, il suo nome non le era stato dato casualmente, il motivo per cui le era stato attribuito era perché sua madre era una grande sognatrice, una di quelle che cercava di guardare anche oltre l’orizzonte, una di quelle che pensava in grande, una di quelle dalle grandi aspettative. Essa aveva deciso di darle quel nome proprio mentre era distesa su una delle tante spiagge dell’Irlanda, coperta dalla sua coperta preferita, ovvero quella che lei chiamava il ‘manto di stelle’ che altro non era che il cielo. Cèline crebbe molto in fretta, lei aveva fretta di diventare grande non fosse altro per scappare da quel suo piccolo paesino di provincia. In una notte di luglio, qualcosa di strano le passò per la testa, un’idea arguta, rapida come una gazzella si fece spazio fra i suoi sogni, cercando di arrivare dritta al suo cervello per convincere la ragione a metterla in atto. Aveva bisogno di un cambiamento radicale in quanto la vita spenta del suo piccolo paese non poteva soddisfare i suoi grandi sogni, le sue grandi ambizioni. Decise di partire per un lungo viaggio, per trovare, inseguire, raggiungere, realizzare, i suoi sogni. Lasciò un biglietto ai suoi genitori, sul tavolo della cucina, accompagnato da un mazzo di rose blu che erano le sue preferite. Sul biglietto c’era scritto ‘Non temete sto solo cercando di trovare e realizzare i miei sogni. Sto partendo ragazza, tornerò guerriera. Non so quanto tempo mi ci vorrà, ma voi abbiate fede, io tornerò più forte di ora, più felice di adesso.  A presto, baci. Cèline.’

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Capitolo 2
*** Sui passi dell'amore, sui passi dell'avventura. ***


Cèline intraprese la sua grande avventura, era la prima volta che affrontava da sola la vita, era completamente da sola, non c’era nessuno con lei, se non che i suoi sogni, i suoi pensieri, le sue aspirazioni, e perché no, anche il ragazzo più carino del college era nei suoi pensieri, come sempre d'altronde.  Era piccola, e forse era inutile iniziare a pensare già al futuro.. Ma lei si era costruita molto bene i suoi piani, sapeva cosa voleva, ma sapeva anche cosa poteva ottenere. Aveva la brutta abitudine di aspirare sempre a cose troppo grandi, megalomani, difficile da raggiungere e proprio per questo aveva collezionato molte delusioni, che non l’avevano fermata… Bensì l’avevano resa più forte. Passò il primo giorno fra i sentieri della montagna che faceva da tramite per raggiungere l’autostrada. Non era mai uscita prima d’ora da sola fuori dalla sua città, dunque era un po’ spaesata, però questo non l’avrebbe di certo fermata. Aveva diverse priorità nella sua vita …Allora mentre camminava imperterrita fra i sentieri di quella montagna iniziò a farsi delle sue conversazioni, un po’ come i matti, da sola.                                                                                        ‘’E allora se dovevo iniziare a sognare, perché non sognare in grande?  Cosa avevo io in meno degli altri, assolutamente niente. Iniziai a pensare, se mi trovassi di fronte ad un foglio di carta bianco ed una penna, e mi venisse chiesto :                                                                                                                 ‘ ecco qui puoi scrivere, la tua vita nei minimi dettagli, ed ogni cosa sarà fatta … Hai presente un film, dove tutto alla fine va per il verso giusto? Ecco potrebbe succedere anche a te, hai poco tempo per scrivere, quindi schiarisciti le idee e sbrigati. Hai gia 15 anni , ti stai iniziando ad affacciare alla vita, non puoi perdere tempo, anzi non devi, dunque datti da fare’.                                                                             Allora volevo iniziare a fare tutto in grande, anzi grandissimo, volevo andare a studiare in Irlanda, magari a Dublino o meglio ancora in Gran Bretagna , laureandomi in lettere classiche oppure giurisprudenza ora non era importante deciderlo, sicuramente ci sarebbe stato tempo per farlo.                                                               Successivamente dopo essermi affermata in campo professionale e lavorativo, volevo diventare una scrittrice a livello mondiale. Ma dopo tutte queste cose, mi fermai un momento, stavo dimenticando qualcosa, la cosa più importante, quella che rende la nostra vita bellissima, oppure invivibile  in parole più semplici un gran bello schifo. Cosa stavo dimenticando? Probabilmente stavo correndo troppo, stavo sognando troppo e mi stavo anche perdendo fra quei sentieri, visto che era calata la notte e dovevo trovarmi un posto dove dormire. Mi ero scordata della cosa più importante per me, che non era di certo il lavoro, o la cattedra di lettere moderne, no nulla di questo …                                

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Capitolo 3
*** Verso Dublino. ***


Mi ero talmente persa tra i miei pensieri, tra i miei sogni, che non sapevo ancora dove andare a dormire.. Fortunatamente mi ero portata con me una tenda, quelle che si montano in tre minuti, l'avevo comprata per un campo scout, e poi non l'ho mai usata.. Ma questo non centra, o meglio ora non mi importa molto. Mi svegliai all'alba, per riprendere il sentiero verso l'autostrada e successivamente Dublino, ma sopratutto per continuare la conversazione con il mio inconscio che avevo lasciato in sospeso.Mi ero dimenticata dell’amore, dell’amicizia e della famiglia. Allora decisi di rimediare con un ‘PS’ scrivendo prima di tutto quello che avevo scritto in precedenza. ‘Prima di laurearmi, prima di lavorare , prima di tutto, vorrei trovare l’amore vero, quel tipo di amore che ogni volta che lo vivi anche la prima volta ti viene un colpo all’anima, per la prima volta e poi all’infinito, poi vorrei avere tanti conoscenti,  e poi la cosa più importante gli amici, coloro che non mi avrebbero mai abbandonato, nemmeno se non fossi riuscita a fare niente della mia vita. Ed infine vorrei costruire una piccola, media,grande famiglia , ma non una qualunque una che traboccava d’amore ovunque. Dopo aver scritto questo mi sentii realizzata, effettivamente era questo quello che volevo più di ogni altra cosa, questa è la vita che da sempre sogno e che alla fine dei conti che diventi così o meno questo sta solo a me deciderlo.                                                                         Probabilmente però dovevo fermarmi, stavo correndo decisamente troppo velocemente, a breve avrei frequentato il liceo, ma non un liceo qualunque quello che penso tutti i giorni, quello che spero vivamente cambi la mia vita sociale in positivo.  Questa situazione restò chiusa in un cassetto della mia mente per un po di tempo, perché stavo dando precedenza ad un evento alquanto importante, un giorno che precede di qualche settimana la pasqua , quel giorno in cui ho l’onore ed il diritto di sentirmi importante e non una semplice matricola.                                                

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Capitolo 4
*** L'inizio di una nuova vita. ***


Finalmente raggiunsi l'autostrada che mi portò all'aereo porto. Poi sorvolai gran parte dell'Irlanda, ammirando da sopra le nuvole i gran bei paesaggi che la natura mi offriva. Pensandoci mi trovavo a mio agio lì sopra l'aereo. Ero nel mio mondo ... I miei amici molte volte quando ero nel mio piccolo paesino mi soprannominavano come quella 'con la testa fra le nuvole' .. Questa volta lo ero per davvero e non mi dispiaceva affatto! Erano passati già tre giorni da quando avevo lasciato i miei genitori, la mia casa, i miei amici, il mio college.. Insomma la mia vita, e posso affermare che non mi dispiaceva per niente. Appena atterrai a Dublino, venni travolta da una folla di gente pazzesca, paragonabile ad uno sciame di api in cerca di polline per il loro miele. Erano tutte molto prese dalle loro chiamate, o altri spalancavano gli occhi increduli alla vista dei loro cari e accorrevano a loro correndo, lanciando tutto all'aria, come nei film. In quel momento mi resi conto che ero da sola, sul serio. Allora decisi di accendere quel fottuto cellulare che avevo nella mia valigia e chiamare i miei genitori, per avvisarli che ero viva e salva, pronta a vivere una vita migliore, senza il loro aiuto. 

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Capitolo 5
*** Qui tutto finisce e tutto inizia, il giorno del mio compleanno. ***


Accesi il telefono e trovai circa 70 chiamate perse e 120 messaggi, le chiamate erano dei miei parenti che sicuramente si erano preoccupati ed insospettiti della mia improvvisata scelta di andare via. Forse finalmente si erano resi conto che in quei 15 anni di vita non avevano fatto nulla di buono per me.. Forse l’unica cosa buona era stata mettermi al mondo. I messaggi erano tantissimi ma fra tutti quello che balzò ai miei occhi fu quello del ragazzo più carino del liceo, quello che tutte volevano conquistare come un giocattolo, quello che non mi aveva mai degnato di uno sguardo e che sinceramente non pensavo sapesse nemmeno della mia esistenza. Ma comunque a queste cose ci avrei pensato una volta trovato un alloggio e un lavoro. Ora era venuto il momento di chiamare i miei genitori ed avvisare che ero giunta a Dublino. La chiamata fu rapida, e inverosimilmente i miei genitori sembravano alquanto preoccupati, ma era giunto il momento di iniziare a vivere la mia vita, infondo ne abbiamo solo una e non potevo sprecarla. Ma questo 27 settembre.. Non era un giorno qualunque, era il giorno del mio compleanno ed io non avevo la minima idea di cosa fare. Non mi era mai capitato di passare un compleanno così, mi ero portata con me un diario dove avevo scritto la giornata del mio compleanno dell’anno precedente.. ‘’   stavo dando precedenza ad un evento alquanto importante, un giorno che precede di qualche settimana la pasqua , quel giorno in cui ho l’onore ed il diritto di sentirmi importante e non una semplice matricola.  Avevo il diritto di sentirmi importante per il semplice motivo che non era un giorno qualunque bensì il mio compleanno. La giornata iniziò per me alle 5.08 del mattino, quando il sole che filtrava dalle persiane sfiorò le mie palpebre regalandomi un dolce risveglio. Procedetti andando a fare colazione e ricevendo gli auguri dai miei più cari amici e dalla mia famiglia.  Mi affrettai nello scegliere i vestiti, truccarmi e roba del genere.Arrivai a scuola ed entrando in classe trovai alla lavagna gli auguri da parte delle mie migliori amiche con un ‘PS, dove c’era scritto l’amore fa brutti scherzi’. La giornata andò avanti tra una chiamata inaspettata ed un messaggio, successivamente il pranzo andò male , non mi stavo per niente divertendo , era forse il peggiore compleanno della mia vita?                                                                                                     Come al solito mi stavo sbagliando, ma non mi persi d’animo e iniziai a prepararmi per la festa, ero pronta, impeccabile, davvero carina, modestie a parte, ma dovevo ancora andare a comprare le candeline. Andai al negozio per le feste più vicino a casa mia, e comprai delle candeline del tutto normali però una di queste era speciale, a fora di stella di un colore del particolare un misto fra bordeaux e fuxia.  Subito dopo andai a ritirare la torta, era con lo sfondo e la panna arancione, proprio come la desideravo poi c’erano stampate delle mani e sopra c’era scritto ‘ everthing is in your own hands’, era tutto nelle mie mani, era proprio così. Successivamente salii su casa iniziai a preparare la tavola e presto arrivarono le tre amiche, quelle a cui tengo di più al mondo, quelle che non cambierei per niente con niente.      Infine fu una festa bellissima, memorabile, forse la migliore di quelle che avevo vissuto sino a quel giorno.                                  Molte volte tendo a crearmi mille problemi senza motivo, eppure non c’è n’è bisogno, insomma un controsenso della natura. I giorni passarono, compreso il mio compleanno e le festività pasquali, feci nuove amicizie magari quelle amicizie mi avrebbero cambiato la vita chi lo sa, a questo punto meglio continuare a passare. Sembrava fosse passato solo qualche giorno, invece erano passati 8 mesi e la scuola era quasi giunta al termine, tra i corridoi della scuola già si sentiva l’odore dell’estate, ‘la battaglia’ era quasi giunta al termine e sembrava che io avessi avuto la meglio. Ero arrivata alle prime idi di aprile, il grosso era stato fatto e i professori non facevano che continuare a ricordarci inesorabilmente degli esami che si sarebbero tenuti a breve, e del tanto lavoro che c’era ancora da svolgere per poi essere soddisfatti del voto finale.                         Era una bella sfida per me, puntavo in alto, avevo grandi sogni ed ambizioni e la licenza media era il primo gradino, della grande scalata al successo, i voti erano solo un qualcosa di scritto, uno stupido numero forse senza significato ma con qualche mente razionale, i voti erano quelli che contavano per la società, non quello che realmente era penetrato nel tuo cervello, quelle migliaia di informazioni e miliardi di lezioni che in tre anni hanno pascolato liberamente nei tuoi pensieri, nei viali della tua fantasia ed esasperazione. Nella mente di tutti noi albergava la strana sensazione che finalmente c’è l’avevamo fatta, ma allo stesso tempo negli occhi di qualcuno luccicava lo strano motivo del rimorso del tipo ‘sicuramente potevo fare di meglio, sicuramente sarei potuta stare la più brava’. Negli ultimi mesi mi sono sempre posta la domanda del ‘che cosa devo fare per rendere la terza media indimenticabile?’ ci avrò pensato giorno e notte, ma la soluzione sembrava impossibile da trovare.     La classe non è mai stata unita, e di certo non poteva diventarlo negli ultimi 60 giorni, poteva essere un miracolo, intanto tutto può succedere, ma palesemente io non ci speravo più di tanto. Più che altro mi divertivo a proiettarmi nel mio ‘futuro prossimo’ quello che realmente si sarebbe tenuto a qualche mese di distanza, i ragazzi che sono passati prima di me in questa situazione mi hanno detto di rassegnarmi le cose cambieranno, le amicizie cambieranno insomma il liceo stravolgerà la tua vita in modo positivo si spera. Esatto, era proprio così con la scelta della scuola superiore, credo si scegliesse il proprio futuro, chi sceglie un liceo credo che si proietti in un futuro professionale da medico,avvocato, professore chi lo sa.. Insomma gente seria, e che soprattutto si speri abbia voglia di continuare a studiare ancora per molto. Poi ci sono anche quelli del tecnico che di voglia di studiare non ne hanno molta, ma che se la cavano. E poi il professionale per quelli che si vogliono dirigere direttamente al lavoro senza perdere molto tempo sui libri.  Effettivamente pensandoci la scelta della scuola è stata disastrosa, fino all’ultimo momento non sapevo che scegliere, non avevo le idee chiare e certamente non le ho tutt’ora, so solo che voglio fare della mia vita uno dei più bei dipinti mai visti … E quindi … Quindi credo che qualche anno in più sui libri e tanta cultura non mi farà mica male.’’ Ma non mi soffermai solo al giorno del mio compleanno continuai a leggere e mi resi conto di quanto la mia vita stesse cambiando.

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Capitolo 6
*** E se mi trovassi di fronte a un foglio bianco? ***


. Iniziai a pensare, se mi trovassi di fronte ad un foglio di carta bianco ed una penna, e mi venisse chiesto : ‘ ecco qui puoi scrivere, la tua vita nei minimi dettagli, ed ogni cosa sarà fatta … Hai presente un film, dove tutto alla fine va per il verso giusto? Ecco potrebbe succedere anche a te, hai poco tempo per scrivere, quindi schiarisciti le idee e sbrigati. Hai gia 14 anni , ti stai iniziando ad affacciare alla vita, non puoi perdere tempo, anzi non devi, dunque datti da fare’. Allora volevo iniziare a fare tutto in grande, anzi grandissimo, volevo andare a studiare in Irlanda, magari a Dublino o meglio ancora in Gran Bretagna , laureandomi in lettere classiche oppure giurisprudenza ora non era importante deciderlo, sicuramente ci sarebbe stato tempo per farlo. Successivamente dopo essermi affermata in campo professionale e lavorativo, volevo diventare una scrittrice a livello mondiale. Ma dopo tutte queste cose, mi fermai un momento, stavo dimenticando qualcosa, la cosa più importante, quella che rende la nostra vita bellissima, oppure invivibile in parole più semplici un gran bello schifo. Cosa stavo dimenticando? Probabilmente stavo correndo troppo, stavo sognando troppo. Mi ero scordata della cosa più importante per me, che non era di certo il lavoro, o la cattedra di lettere moderne, no nulla di questo … Mi ero dimenticata dell’amore, dell’amicizia e della famiglia. Allora decisi di rimediare con un ‘PS’ scrivendo prima di tutto quello che avevo scritto in precedenza. ‘Prima di laurearmi, prima di lavorare , prima di tutto, vorrei trovare l’amore vero, quel tipo di amore che ogni volta che lo vivi anche la prima volta ti viene un colpo all’anima, per la prima volta e poi all’infinito, poi vorrei avere tanti conoscenti, e poi la cosa più importante gli amici, coloro che non mi avrebbero mai abbandonato, nemmeno se non fossi riuscita a fare niente della mia vita. Ed infine vorrei costruire una piccola, media,grande famiglia , ma non una qualunque una che traboccava d’amore ovunque. Dopo aver scritto questo mi sentii realizzata, effettivamente era questo quello che volevo più di ogni altra cosa, questa è la vita che da sempre sogno e che alla fine dei conti che diventi così o meno questo sta solo a me deciderlo. Probabilmente però dovevo fermarmi, stavo correndo decisamente troppo velocemente, a breve avrei frequentato il liceo, ma non un liceo qualunque quello che penso tutti i giorni, quello che spero vivamente cambi la mia vita sociale in positivo. Questa situazione restò chiusa in un cassetto della mia mente per un po di tempo, perché stavo dando precedenza ad un evento alquanto importante, un giorno che precede di qualche settimana la pasqua , quel giorno in cui ho l’onore ed il diritto di sentirmi importante e non una semplice matricola.

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