Destiny

di Sonia_Soso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Jenna faceva quella strada da circa tre anni e non riusciva ancora ad abituarsi, a lei sembrava noioso: la stessa strada, gli stessi alberi, la stessa cartella con dentro la solita divisa da chearlider e purtroppo lo stesso ritardo. “Oddio se non arrivo in fretta a scuola quella befana della Fleatcher mi farà fuori una volta per tutte!”. Jenna si affretto ad arrivare a scuola e le rimanevano altri 5 minuti per vedere il suo ragazzo. Josh Parker faceva indubbiamente parte del gruppo dei ragazzi “IN” e di solito prima dell’inizio delle lezioni si fermava a fare due chiacchiere con i suoi compagni di squadra. Non c’era una sola ragazza che non fosse cotta di lui in tutta la scuola ma faceva finta di non accorgersi di nulla perché continuava a ripetere che il suo cuore poteva appartenere solo ad una ragazza e quella ragazza era indubbiamente Jenna Olson. Jenna e Josh erano per tutti la coppia perfetta. Prima di arrivare dal suo ragazzo Jenna si fermò davanti ad un’auto per assicurarsi che ogni cosa fosse al posto giusto. Nel riflesso poteva scorgere davanti a se una ragazza alta circa un metro e sessantasette, con i capelli neri sbarazzini tagliati né abbastanza corti e né abbastanza lunghi, aveva il corpo agile come quello di una gazzella e i lineamenti sinuosi come quelli di un cigno. Ma la cosa che a Jenna piaceva di più di se stessa erano gli occhi: aveva due grandi occhi azzurri; ma non quell’azzurro di Leonardo Di Caprio oppure di Zac Efron; i suoi occhi erano speciali. Sembrava quasi che un pittore avesse scaraventato sulla tavolozza due colori e gli avesse mischiati insieme. Erano infatti color del glicine all’esterno e man mano che si andava verso il centro dell’occhio il colore sbiadiva e diventava da in azzurro spettacolare, sembravano zaffiri liquidi; nessuno poteva avere quegli occhi. Erano qualcosa di MAGICO. Quando Jenna arrivò dal suo ragazzo la nuvola di amici intorno a lui si dileguò al suo passaggio; quasi come fosse un bagliore in una mattina piena di nebbia. Rimasero così da soli e Josh con le sue braccia poderose la strinse a se come fa un padre con la figlia che sta per partire per un lungo viaggio. Jenna sarebbe rimasta per tutta la vita in quelle braccia che la stringeva in una morsa indolore, poteva soffocare in quel preciso momento ma lei non avrebbe sentito niente. Purtroppo a rovinare quel momento magico fu proprio la campanella. Jenna odiava quel rumore come odiava il fatto che la matita le si spuntasse proprio mentre sta per rispondere all’ultima domanda del compito in classe a sorpresa su cui lei era preparatissima e non c’era tempo per temperarla. Che odio. Entrarono in classe e la Fleatcher fu sorpresa di vedere Jenna in … Orario?!? Dopo le lezioni come ogni pomeriggio Jenna si recava in palestra per provare con le sue compagne. Era sola nello spogliatoio e si affrettò ad uscire perché quell’aria la opprimeva e la faceva sentire a disagio. Provarono il numero della piramide umana che riuscì perfettamente. Non si sa come questo sia possibile ma chearlider e giocatori di football sono da sempre all’apice della popolarità in una scuola: sono le leggi della giungla che continuano a regolare l’equilibrio dell’universo per non farlo andare in frantumi e farlo sprofondare all’infinito in un’enorme buco nero. Dopo le prove Jenna rimase in palestra ad esercitarsi ancora un po’ e andò di filato a farsi una doccia nello spogliatoio. Di solito regolava la temperatura dell’acqua in modo che non si bruciasse ma quel giorno la doccia aveva un problema: mandava acqua o bollente o gelida; così per non procurarsi un’ustione Jenna si sacrificò e fece una doccia Ghiacciata. Per asciugarsi usava sempre il solito panno da circa 3 anni: era viola con disegni verdi al centro. Molto carino. Si stava asciugando le lunghe gambe che si doravano ogni qual volta si incrociavano con il sole, quando ad un certo punto allo specchio vide due occhi che la guardavano divertita ed una bocca che mostrava denti bianchissimi che rideva maliziosamente ed in modo perverso. Jenna scosse la testa e sbatté le palpebre come per levarsi quell’immagine dalla testa. Si rivestì velocemente con ancora il panno addosso, con quella tremenda sensazione di oppressione che aveva provato all’inizio degli allenamenti: come se qualcuno nell’ombra la stesse osservando.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Jenna correva agile come una gazzella nel corridoio della palestra scuotendo la testa da una parte all’altra cercando di dimenticare quegli occhi da cacciatore che la guardavano feroci e quel sorriso beffardo da “Stregatto” che quando era piccola l’aveva da sempre inquietata. La cosa che però l’aveva più spaventata erano quelli strani occhi che avevano lo stesso colore dei suoi. Ancora quello strano miscuglio di colori. Strano. Si affrettò ad arrivare alla macchina ancora sbigottita e accese il motore per andare dal nonno. Nonno Michael è malato di Halzaimer da circa 7 anni e oramai la mente di Jenna aveva eliminato del tutto il ricordo della sua voce. Abitava in una clinica specializzata e lei lo andava a trovare ogni settimana per assicurarsi che stesse bene. Adorava vedere suo nonno ma la rendeva triste sapere che quegli occhi che la fissavano non sapevano riconoscerla e per lui era una persona come un’altra che entrava ed usciva da quella stanza. Piangeva ogni volta nel vedere gli occhi spenti e vuoti del suo adorato nonnino e infondo alle sue pupille poteva ancora scorgere i momenti felici passati quando lei era piccola. Infatti nonno Michael ogni volta che la vedeva che prendeva con se e le faceva vedere gli infiniti tesori che aveva trovato nei suoi viaggi. Mentre una lacrima scendeva sulla guancia rosata dai Jenna nonno Michael ebbe un sussulto e strinse la mano della sua nipotina. Si voltò verso di lei e pronunciò il suo nome. ”Jenna”. La ragazza non poteva crederci. Suo nonno le stava parlando. L’ultima parola che pronunciò guardando Jenna negli occhi fu “Pericolo!”; dopo di che svenne. Quante cose strane che oggi le stavano capitando ma quello fu decisamente quello che la spaventò di più. Dopo essersi assicurata che il nonno stesse bene Jenna corse a casa intontita e piena di domande. Perché quegli occhi del suo stesso colore? Nessuno poteva averli! Perché quello strano avvenimento da parte del nonno? Lui neanche la riconosceva più. C’erano troppe domande nella testa della ragazza al quale lei non sapeva rispondere. Scesa dall’auto ancora con la testa piena zeppa di domande. Non sapeva darsi una spiegazione. Arrivò sulla porta di casa, fece per mettere la chiave nella serratura ma qualcuno le toccò la spalla. Caspita! Era il postino più bello di tutto l’universo. Poteva avere sui 19 anni, il fisico era possente e forse era stato scolpito da Michelangelo prima che se ne andasse. Un ciuffo nero gli copriva delicatamente un occhio lasciando intravedere ancora quegli occhi. Gli occhi dello spogliatoio, i suoi stessi occhi. Che confusione! Tutto però tornò alla normalità quando il postino cominciò a parlare. “ Jenna Olson vero?”. Jenna annuì, non sapeva che stesse arrossendo. “Questo è per lei!” continuò il postino porgendole una scatola. Da chi poteva essere stato spedito. Mittente: Anonimo. Quando però Jenna rialzò lo sguardo lui non c’era già più. Strano.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Jenna era confusa … in tutti i modi possibili; insomma, per un momento si era per fino dimenticata totalmente di Josh; Cosa impossibile visto che pensava sempre a lui. Continuò a girare la chiave nella serratura fino a che la porta si aprì. La casa era vuota e silenziosa; ombre minacciose cercavano di ricorrere i brevi spiragli di luce per convincerli che potevano fidarsi. Iniziò a salire le scale che scricchiolavano come quelle di una vecchia casa infestata e arrivata a destinazione accese la luce aspettandosi davanti un vampiro sexy pronto a morderle il collo … stile Twilight direi. Purtroppo niente vampiro, solo una camera in disordine con jeans e reggiseni sparsi ovunque, un computer sul letto ed uno stereo acceso 24 ore su 24. Jenna adorava quando i suoi genitori non erano in casa … poteva fare quello che voleva. Così accese lo stereo ad un volume esorbitante e si mise al computer, come al solito, Facebook! Poi si ricordò del pacco. Era così strano. Non le era mai arrivato un pacco prima. Fece per prenderlo in mano ed all’improvviso si sentì gelare; fin dentro le ossa. Pensò ad una finestra aperta ma erano tutte chiuse, non sapeva come spiegarselo. continuò a scartare il pacco e man mano che toglieva la carta dal contenuto le fitte gelate nello stomaco aumentavano e senza accorgersene le sue mani lavoravano più laboriosamente che mai ed in meno di un secondo il pacco era totalmente scoperto. Un libro. Un libro nero, con un lucchetto … ma non c’erano delle chiavi e subito saltava all’occhio quello che sarebbe potuto essere il titolo. Sembrava nero ma alla luce brillava come se fosse composto da pietre preziose tipo rubini e c’era scritto DESTINY! Non sapeva chi le avesse mandato quel libro ma il desiderio di togliere il lucchetto aumentava sempre di più fino a quando non fu tanto vicina da poter sentire il freddo del metallo, proprio in quel momento. Un messaggio. “Ti aspetto a casa mia per la festa. Un bacio. Claire!”. Cacchio la festa. Jenna gettò il libro sul letto e se ne dimenticò completamente perché il suo unico problema era quello di come vestirsi. Si preparò velocemente, si mise un velo di lucidalabbra e uscì di casa sbattendo la porta.

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