niente è facile nella vita di adesso.

di teamgiustino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAPITOLO. ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO. ***



Capitolo 1
*** 1 CAPITOLO. ***


1°capitolo.


-Samantha.-
 
«Samantha,scendi o faremo tardi.» eccolo,mio padre che già di prima mattina rompeva.Il motivo?Dovevamo andare a prendere in aereoporto la sua compagna con il figlio.Chi me lo fa fare di condividere la casa con altre due persone.Mio padre basta e avanza,già non sopporto lui figuriamoci altre due persone in questa immensa casa.
Si,mio padre vive bene.Ha molti soldi non facendo un cazzo tutto il giorno,stando sempre seduto su una cazzo di sedia a comandare la gente.
Mi metto le mie all star,che da bianche sono diventate nere per tutti gli scarabocchi che ci ho fatto sopra,e scendo per andare con mio padre in aereoporto.
Conosco già la fidanzata di mio padre,si chiama Patricia ma preferisce essere chiamata Pattie.E' una donna molto dolce e gentile,ma io non sopporto nessuno e non ho mai fatto grandi discorsi con lei.Pattie viene per restare,si trasferisce qui a casa nostra mentre il figlio sarà qui fino a quando non inizierà il tour.Ma io mi chiedo,cosa ci vieni a fare qui se hai tutti i soldi che vuoi e puoi girare il mondo con chi vuoi?Non mi interessa conoscerlo,ne' tantomeno averlo in casa per un tempo indeterminato.Justin Bieber,ne avete già sentito parlare no?Quello sarebbe il figlio della compagna di mio padre,sperando tanto che non diventi il mio fratellastro perchè mi sparo.Spero che tra qualche mese mio padre si lasci con Pattie,e che ognuno ritorni a vivere a casa propria.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso l'aereoporto che è a mezz'ora da casa nostra.Durante il tragitto mi continuava a ripetere le stesse cose che mi ha ripetuto per una settimana.Di essere educata,di cercare di essere amichevole,e bla bla bla.Cose inutili ovviamente,perchè io faccio sempre e comunque come mi pare.Se la gente mi dice di fare una cosa,io faccio solo quello che voglio fare e non mi faccio comandare da nessuno.A scuola vengo considerata la sfigata della scuola,non sto con nessuno,non ho amici e non intendo averne,sto bene nel mio mondo solitario,sto bene a casa mia chiusa nella mia camera,sto bene con una lama tra le mani a tagliarmi i polsi,e sto bene davanti allo specchio a vedere i lividi che mi procuro ogni giorno a scuola grazie alla bulletta che ci sta nei corridoi.Non ho mai detto che vengo picchiata a nessuno,e non intendo dirlo.Quella ragazza non mi fa paura,l'unico motivo per cui io non reagisco è perchè fa bene a farmi del male,mi merito tutto questo,merito di avere ferite da nascondere tutti i giorni quando torno a casa,merito di essere derisa davanti a tutta la scuola,ma il suo unico problema è che le da fastidio che io sto bene senza nessuno,che io vivo la mia vita senza nessuno,che io non avendo amici e essendo picchiata tutti i giorni non mi lamento mai,mentre lei ha sempre quelle due oche dietro alle spalle ad aiutarla a picchiarmi,a farmi video da inviare a tutta la scuola,lei deve essere sempre rispettata da tutti se no un calcio o due lo tira anche alla persona che non le ha fatto qualcosa.Nessuno dice mai niente quando mi picchiano,sono abituati ogni giorno a vedermi con il naso sanguinante o un taglio al labbro tornare a casa.A mio padre ovviamente invento sempre scuse quando mi fanno qualcosa che è evidente sul mio viso.
E' finita da qualche giorno la scuola,e anche il lavoro per Pattie visto che lavora in un asilo come segretaria,per questo stanno venendo qui.
Finalmente arrivammo in aereoporto e scendemmo dall'auto avviandoci verso l'entrata e cercando il volo giusto che arrivava qui a New York.Arrivammo davanti alle porte che si aprivano quando una persona arrivava,e aspettammo l'arrivo di Pattie e Justin.Dopo una manciata di minuti sfortunatamente uscirono Pattie e Justin con le loro valige dietro e molto stanchi.Pattie era sorridente e raggiante,mentre Justin non faceva altro che sbuffare.Evidentemente neanche lui voleva qualcuno con cui condividere la casa,o lasciare la sua città.Pattie si avvicinò a noi,e diede un bacio prima a mio padre mentre a me sapendo com'ero fatta si limitò a salutarmi con un grande sorriso sulla faccia e con un 'Ciao piccola.'
Io salutai sia Justin che Pattie con un 'Ciao.' scocciato,e vidi mio padre dire a Justin che sono sempre così e che ci deve solamente fare l'abitudine.Ovviamente mi vestivo tutta di nero,ogni giorno.Nel mio armadio avevo solo vestiti neri,forse solo uno o due vestiti di un colore raggiante che mi aveva costretto a comprare nonna qualche anno fa ma che ho nascosto in modo tale da non vedere quei colori orribili.I miei colori preferiti rimarranno sempre e comunque il bianco e il nero.Si,posso essere definita emo perchè mi taglio,perchè sono depressa,perchè mi vesto in modo strano.Neanche quando sono in vacanza mi spoglio,nascondo sempre il mio corpo nonostante sono magra e abbia un fisico che be',molte invidierebbero.
Mio padre prende le valige e le posiziona nel bagagliaio,saliamo in macchina,io dietro con Justin mentre mio padre e Pattie davanti.Justin mi si avvicinò a me per parlare un po',ma io non lo considerai e mi misi le cuffiette nelle orecchie per ascoltare un po' di musica.Ecco,l'unica cosa per cui non sono 'diversa' è che ascolto musica normale,normali cantanti e non quelle canzoni depresse o che ti stonano le orecchie.Avevo molti cantanti diversi nel mio iphone,da Adele a Beyoncè,da Demi Lovato agli One Direction.Ma ovviamente non ero pazza per loro,cioè intendo che se li vedessi per strada non andrei neanche a chiedere un autografo perchè sinceramente mi interessa poco che niente,mi piacciono solo le loro canzoni e basta.
Vidi Justin ritornare al posto di prima e guardare fuori dal finestrino della macchina.
Dopo più di mezz'ora finalmente arrivammo a casa,non ne potevo più e volevo stare sul mio letto ad ascoltare musica.Appena entrammo in casa feci per salire le scale ed andare in camera mia,ma la voce di mio padre mi fece fermare.
«Samantha,la stanza degli ospiti non è pronta.Domani la domestica la metterà apposto,quindì per stasera Justin dovrà dormire in camera tua.Tanto abbiamo due letti in quella stanza.» mi disse lui sorridendomi.
«Potevi far sistemare la stanza degli ospiti prima invece di aspettare l'ultimo minuto non credi?» chiesi scocciata salendo in camera mia.
Va bene,è solo una notte ma nella mia camera non ci voglio nessuno a dormire.Come non ho mai voluto nessuno in questi ultimi quattro anni.La mia camera è un posto in cui mi sento sicura,la' dentro ci passo molte ore della giornata solo perchè mi piace stare isolata da tutti,anche da mio padre.Ormai è così da quattro anni,non ci posso fare niente.
Mi buttai a peso morto sul letto e guardai le poche foto che avevo attaccate al muro quando ad un certo punto la porta si spalancò di colpo ed entrò Justin con la sua valigia.
«Non ti hanno insegnato a bussare?Soprattutto in una casa che non è tua?» dico ritornando a fissare le foto.
Non mi considerò e si mise nel letto che sarebbe stato suo questa notte.Sicuramente notò che guardavo le foto attaccate al muro perchè mi chiese.
«Tua madre?» disse lui fissando le foto.
Annuii debolmente,e sorrisi.
«Dov'è adesso?Ha anche lei un compagno?» chiese lui non sapendo niente della situazione.
Scossi la testa mettendo la faccia nel cuscino.
Non dissi niente,e rimasi con la faccia nel cuscino sprofondando sempre di più.Sentii la porta della mia camera aprirsi e poi chiudersi leggermente,così mi alzai e chiusi la porta a chiave andando poi verso il cassetto vicino al mio letto e prendendo la lametta che usavo giornalmente.L'avvicinai al mio polso e senza pensarci la spinsi sulla mia pelle senza provare nessun dolore,ormai ci ero abituata.Andai in bagno,mi sciaquai velocemente e mi misi delle bende come facevo tutti i giorni per nascondere le ferite solamente che sopra ci mettevo braccialetti enormi neri per coprirli e per far sì che nessuno li notasse.
Si fece sera,ho passato l'intera giornata in camera mia ad ascoltare musica,e a girare un po' su internet.Justin e Pattie furono andati a fare un giro per il quartiere accompagnati da mio padre.Ovviamente conoscevano già New York a causa di tutti i concerti che ha fatto Justin qui,ma non conoscono il quartiere in cui vivo io.Non ci sono case piccole,solamente ville enormi con piscine sia all'interno che all'esterno della casa.In pratica viviamo in un quartiere di soli milionari.
Mio padre mi venne a chiamare per scendere in cucina a cenare,sbuffando e di malavoglia scesi e mi andai a sedere al mio posto iniziando a mangiare gli spaghetti che Pattie mi mise nel piatto qualche secondo prima.Justin era vicino a me,mentre davanti avevo mio padre con a fianco Pattie.Justin non era molto contento di essere qua,si annoiava e si è visto subito anche quando eravamo in aereoporto.Pattie e mio padre erano gli unici allegri della famiglia,non so cos'abbiano da sorridere sempre.
Finito di mangiare andai un po' in salotto a guardare la televisione,non c'era niente d'interessante quando ad un tratto mio padre mi chiamò.Spensi la televisione e andai in cucina da lui,dove mi aspettavano tutti quanti.
«Piccola,io e Pattie usciamo un po'.Ti dispiace se ti lasciamo sola insieme a Justin?»chiese lui sorridente.
«Non mi fa ne' caldo,ne' freddo.Divertitevi.» dissi freddamente e andando di nuovo in salotto.
Accesi la televisione ancora in cerca di qualcosa da guardare,ma niente.Mio padre e Pattie uscirono poco dopo che io tornai in salotto,mentre Justin non so dove era finito.
«Guardiamo un film?Ho visto che non c'è molto da guardare in televisione.» disse lui venendo a sedersi sul divano.
«Come vuoi.» dissi indicando con la mano il mobiletto dove tenevamo tutti i film.
«Genere?Horror,romantico,fantasy,drammatico..?» chiese lui continuando a guardare i dvd.
«E' uguale per me,scegli tu.» dissi freddamente.
Lui sbuffò e ne scelse uno,precisamente Insidious.Un film horror che a me piaceva molto,ero innamorata di quel film.
«Horror.» disse lui mettendo il dvd nel lettore.
«Paura scommetto.» 
«Se mai tu avrai paura,sei tu la ragazza qui.O meglio,non lo sembri molto da come ti vesti ma credo che dal tuo nome si intuisce che sei una femmina.» disse ridacchiando.
«Non sei per niente simpatico,quindì evita di ridere perchè queste battute pessime non fanno ridere un cazzo di nessuno.» dissi alzandomi dal divano. «Vado a mettermi il pigiama,almeno sto più comoda.» salendo sulle scale.
«Vengo anche io,almeno se mi addormento non dormo vestito.» dice sorridendo.Cos'ha da ridere?Bah.
Entrai in camera mia,aprii il mobile e tirai fuori il mio pigiama.O meglio,un pantaloncino nero aderente cortissimo con sopra una maglia bianca stretta dove si intravedeva un pochino la pancia visto che era abbastanza corta.Vista in pigiama nessuno mi darebbe della depressa,della emo,del maschiaccio perchè non lo sembro vestita così.
Mi vestii velocemente,mentre Justin andò a cambiarsi nel bagno che c'era nella mia stanza.Raccolsi i miei capelli lunghi neri in una coda di cavallo,e mi struccai.Mi truccavo abbastanza pesante,coloravo di nero tutto il contorno dell'occhio e mettevo sempre un ombretto nero.Non mi piacevo comunque,ma amavo nascondermi soprattutto la mia faccia e mascheravo sempre i miei occhi in modo tale che pochi li notassero.Potrei dire che Justin è il primo che mi vede vestita così,dopo mio padre ovviamente.Non mi ha mai vista nessuno così in questi ultimi quattro anni,mio padre dice che sono bellissima così mentre io mi faccio schifo sempre e comunque.Ho degli occhi verde smeraldo,molti me li invidiano ma io li nascondo per non far vedere il dolore che provo e che trasmettono quelle due fottutissime pupille verdi.
Justin appena uscì dal bagno mi squadrò dalla testa ai piedi.
«Poco bianca direi eh.» dice indicando il mio corpo.
«Ma che cosa vuoi?Non prendo il sole da anni ormai.Scendiamo.» dico aprendo la porta della mia camera e scendendo in salotto.
Mi buttai sul divano,sdraiandomi completamente.Justin ci sarebbe stato,guai a lui se osava venirsi a lamentare.
Si sedette in fondo al divano senza spicciare parola,ma nel tempo della pubblicità all'inizio del film mi guardò facendo una faccia stranita.
«Che hai sulla pancia?» disse indicando una macchia violastra sul mio fianco sinistro.Oh cazzo,sono passati solo pochi giorni dalla fine della scuola cosa pretendo che i lividi che mi ha fatto quella ragazza l'ultimo giorno spariscano così subito?
«Fatti i cazzi tuoi,Bieber.» era l'unica cosa che uscì dalla mia bocca.Ma questo film quando cazzo inizia?Lui si alzò e venne vicino a me sedendosi per terra.
Io mi coprii la pancia con la maglietta,anche se era inutile visto che era troppo corta.Maledetta maglietta,quando mai le ho comprate così strette.
Lui mi spostò le braccia che avevo messo sul mio fianco per non far vedere niente,e mi toccò il livido sfiorandolo con un dito.
«Che hai fatto?» chiese continuando a sfiorarlo.
«Ma che minchia vuoi?Cosa ti interessa di cosa faccio io?Neanche mi conosci,sei qui da neanche un giorno e già vuoi farti i cazzi miei?Potrei essere caduta,come potrei aver sbattuto contro qualcosa.Lasciami stare,se no il film te lo vedi da solo.» sono stata pesante,lo so.Ma le troppe domande mi irritano,sono fatta così.Sono cambiata molto negli ultimi quattro anni,e il motivo non lo sa nessuno,neanche mio padre.Lo tengo per me stessa,e sarà così sempre.
«Scusa,non scaldarti.Ora non ci si puo' neanche preoccupare della mia futura sorellastra.» dice lui tornando al posto.
«Ma spero che io e te fratellastri non lo saremo mai,spero tanto che mio padre cambi idea e che rimanga single a vita.» dico mettendomi seduta composta a gambe incrociate sul divano.Lui mi guardò a bocca aperta,dopotutto avevo detto la verità.
«Credo che tuo padre si sbaglia.Io non ci farò mai l'abitudine ad avere una come te in casa.»
«Veramente questa è casa mia.Meglio che non ci farai l'abitudine,almeno non mi parlerai finchè non te ne andrai da questa casa.» dico sorridendo.«Stasera proprio a casa a guardare un film dovevi restare?Non potevi andare a scoparti qualcuna?» dico continuando.
«Non conosco ancora questo posto,ma domani sera sta tranquilla che ne porterò a letto minimo due.» dice facendomi l'occhiolino.
Iniziò finalmente il film,e dopo un'ora e mezza finì.Justin si era addormentato sul divano,mentre io stavo per addormentarmi per terra.Mi alzai dal divano e andai vicino a Justin.Lo spinsi un po',in modo tale che si svegliasse.
«Justin,sono le due di notte.Andiamo a dormire.» dissi sbadigliando.
Lui si alzò e mi precedette salendo le scale e andando in camera,lo seguii a ruota e mi infilai nel letto.Neanche il tempo che Justin mi disse 'Buonanotte' che io già mi ero addormentata.
La mattina dopo fui svegliata da quel coglione di Justin,il suo letto faceva rumore ogni movimento che si faceva e Justin si stava muovendo da ben venti minuti.Sono appena le sei di mattina,e sinceramente avrei ancora un po' di sonno e per colpa sua non riesco più a dormire.Presi il mio cuscino e glielo tirai addosso,lui si svegliò di colpo spaventandosi e alzandosi dal letto di scatto.
«Sei pazza per caso?» disse lui rimettendosi nel letto.
«Se magari eviti di muoverti,sai fai rumore e non riesco a dormire.» dico sbuffando.
«Mica è colpa mia.» 
«No,è colpa mia.Cretino,passami il cuscino.» dissi indicando il cuscino che gli avevo lanciato.
«Te lo vieni a prendere il cuscino.» che stronzo,manco la voglia di passarmi un cuscino.
Mi alzai di malavoglia e andai vicino al suo letto a riprendermi il cuscino.Nel frattempo che prendevo il cuscino,lui mi tirò e io finii sul suo letto.
«Ma sei scemo?» chiesi io cercando di rialzarmi.Lui non rispose e continuò a tenermi sul suo letto.Ma che minchia fa?Questo ragazzo è deficiente.
«Mi lasci per favore?»dico guardandolo.
«E se volessi tenerti qua?» chiese lui avvicinando le sue mani sul mio fondoschiena.
«Non ci provare,sfigato.» dissi poi alzandomi con il mio cuscino e tornarmene nel letto a dormire.
4 ORE DOPO.
Mi alzai di malavoglia dal letto,i raggi del sole mi impedivano di lasciare gli occhi chiusi.Alzai il busto e notai che Justin non c'era.Meno male.
Andai in bagno e mi lavai la faccia per svegliarmi un po',scesi in cucina a fare colazione e li trovai tutti seduti a tavola a mangiare allegramente.Mi sedetti al mio posto e ovviamente come la sera precedente avevo Justin difianco.
«Buongiorno tesoro.» disse mio padre baciandomi la testa e versando del latte nella tazza che c'era di fronte a me.Non risposi e presi i biscotti che stavano sul tavolo e iniziai a fare colazione.
«Che volete fare oggi?» chiese mio padre a me e Justin.
«Niente,come al solito me ne starò a casa quindì non rompetemi perchè non ci sono per nessuno.» mentivo,volevo solamente che tutti se ne andassero fuori di casa così io,come avevo deciso giorni fa,sarei andata a trovare mia madre e mio fratello.Era più di una settimana che non andavo.La cameriera per fortuna arrivò e pulì la stanza degli ospiti,così Justin prese la sua roba e si trasferì nella stanza difronte alla mia.
Verso le quattro di pomeriggio finalmente tutti erano usciti,era domenica e papà non lavorava così portò fuori Pattie e Justin.Mi vestii velocemente e mi truccai al mio solito modo,mie all star e andai da mia madre.Durante il tragitto mi sentii tutto il tempo osservata,ma sicuramente saranno stati i problemi mentali che mi faccio.
-Justin.-
Appena sentii la porta di casa chiudersi,mi precipitai di sotto e andai a seguire Samantha.Aveva detto che non sarebbe uscita,ma evidentemente aveva un posto preciso dove andare e pensando non ci fosse nessuno a casa è andata tranquillamente senza che nessuno lo sapesse.
La seguii,lei a volte si girava ma io cercai dietro ogni cosa di nascondermi prima che mi avesse visto.Entrò dentro un parco enorme,o meglio..un cimitero.
 

voglio solamente sapere che ne pensate,così se è pietosa evito di continuarla.
recensite please.çç.

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Capitolo 2
*** 2 CAPITOLO. ***


2°capitolo.


-Justin.-
 
Che ci faceva Samantha in un cimitero?Mi avvicinai lentamente nascondendomi sempre in qualche modo,notai che si avvicinò a due lapidi quasi attaccate tra loro.Si accovacciò per terra continuando ad accarezzare entrambe le lapidi con le mani.Io pian piano mi avvicinai in modo tale da poter leggere i nomi che ci stavano scritti sopra alle lapidi.MichaelEvans,Cassandra Simpson.Evans,ho già sentito questo cognome.Mi nascosi dietro al primo albero che mi si presentò davanti,almeno potevo anche controllare che faceva Samantha.Sentii dei singhiozzi,e vidi Samantha allontanarsi.Aspettai qualche minuto,e poi uscii anche io dal cimitero.Tornai a casa,e la vidi seduta sul divano a mangiare caramelle e a guardare un cartone animato.All'improvviso pensai 'che bambina.' ma in fondo faceva tenerezza.La salutai con un cenno della mano,e salii in camera mia senza dire niente.Non voletti neanche chiederle chi fossero le persone che è andata a trovare al cimitero,si sarebbe arrabbiata perchè l'ho seguita di nascosto.
DUE MESI E MEZZO DOPO.
Sono ormai più di due mesi che vivo in questo posto,a dire la verità mi trovo bene a parte Samantha che non sopporto proprio.Ogni giorno litighiamo,non la sopporto proprio.E' un maschiaccio,arrogante e una sfigata del cazzo.Sì,non ci vediamo spesso visto che passo la maggior parte delle giornate fuori casa pur di non vederla.Lei sta sempre chiusa in quella cavolo di camera a non fare niente,rimane lì chiusa e ne esce solo se ne è obbligata.L'ho seguita altre tre o quattro volte quando usciva e andava sempre al solito posto,il cimitero.Sempre da quelle due persone,portava fiori,rimaneva lì per una mezz'ora buona,accarezzava le lapidi e piangeva.Tornava a casa come se niente fosse successo,non so come riesce a fare finta di niente dopo aver pianto per minuti.Forse quel trucco tanto pesante che copre i suoi occhi e non fa vedere il colore rosso che si è formato a causa del pianto,non so neanche come riesca a non far sbavare il trucco.Ci tiene a queste cose,o almeno ci tiene a nascondersi da tutto e da tutti.Dopo due mesi che sono qui ancora non ho capito chi è la vera Samantha,e sinceramente non voglio capirlo.Spero solo che il più presto possibile mi chiami Scooter dicendomi che devo iniziare a lavorare per il prossimo album così me ne vado via dalla casa dove abita quella stupida ragazza.
-Samantha.-
Bene,sono chiusa in camera mia dopo una litigata di venti minuti buoni con Justin.Quando se ne va?Quand'è che mio padre lascia Pattie?Quand'è che quello sfigato alza il culo per andare via da questa casa?Non lo sopporto veramente più,ci insultiamo quasi tutti i giorni e quando non lo facciamo è perchè non ci vediamo proprio.Odio tutto di lui,a partire il suo carattere.Ogni volta che lo becco in camera a scoparsi una ragazza che si è portato a casa dopo la discoteca gli urlo in faccia tanto da spaventare la ragazza che subito dopo qualche minuto se ne va da questa casa.Per colpa dei versi di quelle gallinelle senza cervello non riesco quasi mai a dormire,è quello che mi fa innervosire.Lui ansima e lo sento anche io quanto gode quando una di quelle puttanelle gli fa un bocchino o cose del genere.Sono davanti alla sua stanza,è normale che lo senta.Mio padre e Pattie dormono al piano superiore al nostro,avendo la casa grande abbiamo più di tre piani.Tra due settimane ricomincia la scuola,e sinceramente non sono ancora pronta a subire tutti quei maltrattamenti da Megan,la bulla della scuola.Justin stava per scoprire i miei tagli una volta,quando mi ha quasi provocato una distorsione al polso da quanto lo stringeva forte dopo aver litigato pesantemente.Dopo quel giorno non ci siamo degnati neanche di uno sguardo per una settimana,mi stava facendo male e io da perfetta 'dura' gli ho tirato una ginocchiata nelle parti basse,se l'è meritato.
E' ora di pranzo,e siamo tutti a tavola a mangiare,il silenzio regna in questo momento finchè mio padre non lo rompe.
«Justin,stamattina io e tua madre siamo andati a iscriverti a scuola.Non potrai rimanere a casa per mesi interi senza fare niente,e tua madre non vuole che tu perda un'altro anno.Frequenterai il quinto anno,come Samantha e sarete nella stessa scuola.» dice lui tutto entusiasta.
«Spero tu stia scherzando.» dico intervenendo.
«No Samantha,andrete d'accordo e andrete nella stessa scuola.Ormai lo abbiamo già iscritto,quel che è fatto è fatto.» dice sorridendo.
«Mamma ti prego,a scuola no.» dice Justin supplicando sua madre.
«Justin,basta discutere su questa cosa.Non puoi perdere un'altro anno.Vuoi avere vent'anni e ritrovarti ancora a scuola senza aver preso un diploma?» dice Pattie seria.
«Mamma per favore,salterò di sicuro qualche mese per colpa del lavoro è inutile andare a scuola sapendo che perderò l'anno sicuramente a causa delle assenze.» dice lui implorando la madre.
«Tranquillo,non farai nessuna assenza.Ho già chiamato Scooter,e gli ho detto di non prendere impegni nei giorni scolastici.Lui ha confermato,e sta spostando tutti i tuoi impegni per i tuoi giorni liberi da scuola o per quando ci saranno le varie feste durante l'anno scolastico.» dice lei sorridendo.
Justin la guardò con una faccia a dir poco scioccata,non ci credeva.E neanche io ci credevo,lo avrei dovuto sopportare per un'anno intero e non solo a casa ma anche nei corridoi di scuola o qualche volta anche in classe.Gesù aiutami tu.
Finimmo di pranzare senza spicciare parola,io e Justin andammo ognuno in camera sua mentre mio padre aiutava Pattie a sparecchiare la tavola.
Da una parte sono contenta che Justin vada a scuola,almeno si farà meno il figo e eviterà di farmi rimanere sveglia per le sue scopate notturne alle cinque di mattina.
TRE SETTIMANE DOPO.
Addio estate.Oggi è il primo giorno di scuola e sinceramente non ho voglia proprio di alzarmi,ma la sveglia mi impedisce di richiudere gli occhi.Di malavoglia mi alzo e mi dirigo in bagno a fare una doccia rilassante,il primo giorno di scuola mi aspetta.Mi vesto con i miei soliti vestiti neri,almeno il sangue che si vedrà alla fine della giornata scolastica non si noterà molto su dei vestiti neri.Mi piastro la mia grande frangia tutta in avanti e mi trucco i miei occhi con la solita matita nera pesante.
Scendo a fare colazione,e trovo già Pattie e Justin in cucina,mio padre va a lavorare presto quindì non lo trovo mai di mattina.Prendo la mia tazza e ci verso un po' di latte sedendomi al tavolo dove stavano già Pattie e Justin.Prendo dei cereali e inizio a bere il mio latte,Pattie ci salutò e andò a fare delle commissioni.Finito di fare colazione,poso la mia tazza dentro al lavandino e vado in camera mia a prendere la mia borsa con i miei libri dentro.Prendo le chiavi e il mio amatissimo iphone e mentre sto per uscire di casa la voce di Justin mi interrompe.
«Non vuoi un passaggio?» dice lui scendendo dalle scale.
«Non mi serve il tuo passaggio,posso benissimo andare da sola.» dico rispondendo fredda,perchè mai dovrebbe darmi un passaggio se ci odiamo?
«Oh avanti,non fare l'orgogliosa e muoviti.» dice avviandosi verso la macchina e chiudendo la porta di casa.
Sbuffo e vado al posto del passeggero allacciandomi la cintura.Per dieci minuti buoni non parlammo,e con la macchina ci avremmo impiegato circa venti minuti ad arrivare.Ad un certo punto Justin ruppe quel bellissimo silenzio che c'era in quella macchina.
«Se ho bisogno di indicazioni o cose varie a scuola,posso chiedere a te?» dice continuando a fissare la strada.
«Perchè proprio a me?Non esisto solo io in quella scuola.»
«Perchè sei l'unica che conosco,non voglio chiedere a persone che non conosco.»
«Tranquillo,neanche un minuto che sarai dentro quella scuola e già conoscerai tutti.Puoi chiedere alle cheerleader,agli sfigati,ai giocatori di basket,ce ne sta di gente la' dentro,non devi chiedere per forza tutto a me.» dico io sbuffando e guardando fuori dal finestrino.
Lui non rispose e dopo pochi minuti arrivammo finalmente a scuola,io scesi di corsa senza neanche salutare Justin e mi intrufolai nel corridoio camminando a testa bassa con la mia borsa a tracolla.
Misi tutto nell'armadietto,e presi il mio libro quando un suono assordante fece sobbalzare i ragazzi che stavano lì intorno.Qualcuno aveva chiuso violentemente il mio armadietto,e già sapevo chi era stato.
«Ciao sfigata,ti sono mancata?» dice lei ridendo con le altre due oche dietro.
Non risposi,quando ad un certo punto tutti si girarono a guardare da una parte e anche io,Megan e le sue amiche ci girammo a guardare dove tutti guardavano.
Eccolo lì,Justin Bieber con le cheerleader attorno appiccicate come sanguisughe.Che ci trovano in un ragazzo come quello,bah chi le capisce.
Justin passa affianco a me e Megan e mi guarda mentre sta sempre appiccicato alle cheerleader.
«Oddio mio,quello è Justin Bieber.» dice una delle sue amiche.
«Cretina,lo so.Mi chiedo solo come possa aver guardato una sfigata come te.»dice prendendomi una ciocca di capelli per poi tirarla.
«Megan lasciami,mi fai male.» dico io riferendomi alla stretta dei capelli.
Lei continuava a guardarmi male e a tirare sempre di più i miei capelli,così in un modo brusco mi mossi violentemente in modo tale che lei mi lasciasse i capelli.
Corsi velocemente davanti all'aula di biologia per poi entrare e sedermi al mio solito angolo,sapevo cosa mi avrebbe aspettato fuori scuola.

 
fa schifo?lo so benissimo.
l'ho scritto velocemente,per la seconda volta.
l'avevo fatto benissimo,e anche molto più lungo di questo ma purtroppo il destino mi vuole male ed è saltata la corrente facendo perdere tutto quello che avevo scritto.-.-
prometto di sdebitarmi nel prossimo capitolo.
qualche recensione me la lasciate?çç.
kisskiss.

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