Only For You

di Nana Kudo
(/viewuser.php?uid=214982)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shinichi tu sei un maniaco! Un maniaco di Sherlock Holmes! ***
Capitolo 2: *** Accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio?! ***
Capitolo 3: *** Non sto arrossendo, è il riflesso del tramonto! ***
Capitolo 4: *** 0 è dove tutto ha inizio ***
Capitolo 5: *** Quella gita al mare ***
Capitolo 6: *** il Cavaliere Nero ***
Capitolo 7: *** Buon natale Ran ***
Capitolo 8: *** Attimi di gelosia ***
Capitolo 9: *** Scusa, ma per chi mi hai preso?! ***
Capitolo 10: *** Dubbi ***
Capitolo 11: *** Only For You ***



Capitolo 1
*** Shinichi tu sei un maniaco! Un maniaco di Sherlock Holmes! ***


Questa  è la mia prima fic, in teoria è una piccola collezione di one-shot  tutte ShinxRan. Spero vi piaceranno.
Ps: i capitoli prima del rimpicciolimento di Shinichi avranno dopo il titolo la sigla “P.T.”, mentre quelli dopo “D.T.”
 

Sei un maniaco Shinichi! un maniaco di Sherlock Holmes                                                               
                                        (P.T.)






Era un pomeriggio di primavera, a dirla tutta era il primo pomeriggio delle vacanze di primavera, in cui i bambini giocavano allegri per i parchi, le strade di Tokyo erano sempre affollate come al suo solito, e il freddo andava pian piano a sparire, anche se comunque sarebbe ritornato con il bagliore della luna. I petali di ciliegio riempivano le strade, i parchi, il cielo o qualsiasi altra cosa si trovava nei dintorni. Un’atmosfera romanticissima se ci metti anche un tramonto.
Ran Mouri, passeggiava a Shiba Park* insieme a Shinichi Kudo, il suo migliore amico. Sapeva benissimo che i sentimenti che aveva nei suoi confronti non erano affetto, ma bensì amore. Eh già, da quando erano tornati da New York** l’aveva capito, ma aveva deciso fosse meglio nascondere quei sentimenti, anzi, reprimerli.
Come potrebbe mai Shinichi essere innamorato di me? Lui mi considera solo un’amica, la sua migliore amica per giunta. E poi io non provo amore per lui! Che ti salta in mente Baka!
Si mise una mano in viso, si sentiva una stupida in quel momento. Per un attimo si girò pure a fissarlo, ma quando lui le sorrise, il suo viso diventò rosso come quello di un pomodoro, e si girò di scatto per evitare che lui se accorgesse.
Baka che ti salta in mente?! È un detective dannazione! Se arrossisci ogni volta che ti guarda prima o poi capirà il motivo no? Baka!baka!baka!     continuava lei a maledirsi mentalmente. Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla voce del ragazzo, che al suo udito risuonava come una melodia.
“ehi Ran mi ascolti?”
“s-si,  p-perché?”  ,era arrossita di colpo, perse un battito e si maledì mentalmente:con tutta quell’insicurezza pure un bambino avrebbe capito che stava mentendo.
“ti stavo parlando del libro di Sherlock Holmes che ho letto l’altro giorno. Ah come mi piacerebbe diventare un detective!”
Infatti. Come può una persona che non fa altro che leggere libri di Sherlock Holmes dalla mattina alla sera innamorarsi?! Se avesse almeno un briciolo di romanticismo sfrutterebbe la situazione! Ci sono petali di color rosa ovunque, una distesa di prati dinanzi a noi, per di più non c’è neanche anima viva qui!
“e poi quando disse a Watson”
“basta. BASTA! NON ME NE FREGA UN  ACCIDENTI DI COSA HA FATTO HOLMES! NON ME NE FREGA UN ACCIDENTI DI COSA HA DETTO A WATSON! QUINDI SMETTILA CON QUEST’ACCIDENTI DI LIBRO!”
Lo sguardo del giovane liceale era così O.O (lol).  Quelle parole erano veramente uscite dalla bocca di Ran?! Da quella ragazza così dolce e calma che conosceva?
“ehm… Ran che ti succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?” domandò il ragazzo tra lo stupore e la paura che si potesse girare a prenderlo a pugni, in fondo era una karateka e prendere a pugni un negato nella lotta come lui era come bere un bicchier d’acqua (grazie per avermi dato del negato nella lotta! Nd Shin) (è la verità Nd me).
“che cosa mi succede? E ME LO CHIEDI PURE?! Sherlock Holmes di qua, Sherlock Holmes di là.. SEI UN MANIACO SHINICHI! UN MANIACO DI SHERLOCK HOLMES!” rispose una Ran che ormai aveva perso il controllo.
“mi dispiace non volev” non fece in tempo a finire la frase che l’amica l’aveva preceduto.
“lascia perdere” . la frase fù seguita da un sospiro di rassegnazione da parte della ragazza,  tanto ormai conosceva benissimo tutti i pregi e difetti del suo amico, sapeva benissimo che non poteva farci nulla. Lui era fatto così, punto.
“lascia perdere”
Forse ha ragione Ran. Forse sono davvero un “maniaco di Sherlock Holmes”, forse dovrei davvero fare un discorso che non sia quello, un discorso sensato per una volta tanto. Ma che discorso poi? Non posso dirle dei miei sentimenti, perché sarebbe da stupidi pensare che lei, la mia migliore amica possa provare qualcosa di speciale per me. Ora è qui, di fianco a me con su un broncio. Non mi piace litigare con lei, lo detesto. Però non posso negare che è davvero carina quando si arrabbia. 
Ormai era il tramonto, i loro sguardi si erano tinti di diverse tonalità di rosso e arancione, sicuramente quello era uno degli sfondi più romantici che potessero esserci.
“stupido” sussurrò Ran, lo sussurrò piano, proprio per non farsi sentire dal ragazzo affianco a lei, che per sua (s)fortuna però, sentì le sue parole, e quando notò una goccia cristallina rigarle il volto,dentro di lui non potè che sentirsi in colpa, perché in cuor suo sapeva che quello “ stupido” era riferito a lui, che quella lacrima era tutta colpa sua. Non ci penso due volte e facendosi prendere dall’istinto l’attiro a se. All’inizio la ragazza non riusciva proprio a realizzare il motivo di quell’abbraccio, ma alla fine decise di ricambiarlo.
Il tempo era come se si fosse fermato, entrambi avrebbero preferito restare così in eterno, ma alla fine, quell’abbraccio si dovette sciogliere.
“scusa, hai ragione, sono un maniaco di Sherlock Holmes”
“non dicevo sul serio prima, ero solo un po’ nervosa”
“è per la gara di domani? È il campionato regionale, sono sicuro che sarai davvero nervosa” menomale, lui aveva già provveduto ad una scusa al posto suo, altrimenti non sapeva cosa avrebbe risposto, anche se sicuramente avrebbe evitato la verità, avrebbe evitato di dirgli che era così perche lo amava.
“e-esatto. Sai, è un torneo importante e ho paura di non riuscire a vincere” era una scusa, ma in realtà era così, aveva paura di deludere i suoi cari, aveva paura di deludere lui, Shinichi.
“facciamo così, se vinci ti farò un regalo”
“di che tipo?” chiese lei curiosa.
“ricordi quando mi avevi detto che ti sarebbe sempre piaciuto andare al Tropical Land?”
“si, e mi piacerebbe tutt’ora andarci, ma questo cosa c’entra?”
“beh, ti prometto che se vinci passeremo l’intera domenica in quel Luna Park!”
“davvero?” gli occhi della ragazza avevano iniziato a brillare. Davvero Shinichi le stava promettendo che sarebbero andati insieme a quel Parco a tema a cui lei desiderava tanto andarci? Non era uno scherzo?
“certo Baka! È una promessa!” rispose con un sorriso, il sorriso che l’aveva fatta innamorare e che era sempre presente nei suoi più bei sogni. Poi Shinichi alzò il mignolo, volendo dare conferma alla promessa appena fatta. Lei gli sorrise semplicemente, andando ad intrecciare il suo mignolo a quello del ragazzo, abbozzando un sorriso, per poi ridere insieme, e tornare a casa sorridenti e contenti, ignari di ciò che gli sarebbe accaduto qualche giorno dopo.
 
 *parco in cui si trova la Tokyo Tower.
** episodio 286-87-88 (Shinichi a New York)
 

Princy’s Corner:
Konnichiwa!!!
Questo è il primo capitolo di questa “mini collection” di one-shot sulla mia coppia preferita, comunque, cosa ne pensate?? È bello? È pessimo? È carino? Così così? Fa schifo? I personaggi sono troppo OOC? Ci sono troppi errori grammaticali? È sdolcinata? È noiosa? Vi prego muoio dalla voglia di sapere che ne pensate!!!! >.<
So che è un po’ cortino, mi dispiace!!!
Nel caso non si fosse capito i discorsi in corsivo sono i pensieri dei personaggi.
E poi vi è piaciuta la mia idea su come Shinichi abbia proposto a Ran di andare al Tropical Land?? Poverino, non sà ancora che quando ci andrà sarà obbligato a prendere una pastiglia e a tornare bambino :(
Ora vado, spero tanto di riuscire ad aggiornare in fretta.
Baci.
Black_Princy                         

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio?! ***


                                                                           Accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio?!
                                                                                                         (D.P.)

“ciao Shinichi,
sai, anche oggi sono stata con mio padre e Conan sulla scena del crimine, e indovina dove? Ad Osaka!
Sai, a volte mi sembra di tornare ai vecchi tempi quando vedo il piccolo Conan ad indagare su un caso, ti assomiglia davvero molto!!! I particolari del caso te li dirò quando torni.
Mi manchi tanto.           
                                                                                                                                                 Ran. XXX”
 
“accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio?!* Ma si può sapere cosa c’entra con tutto questo?!”
“Kudo, dov’è scritto accidentaccio scusa?”
“le tre X significano accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio. Non lo sapevi Hattori?” rispose il “bambino” con fare superiore. Eh già, far arrabbiare il suo migliore amico lo divertiva moltissimo.
“TSK, è ovvio che io lo sappia, Kazuha me le scrive sempre nei suoi messaggi” ovviamente era una bugia. Si, Kazuha scriveva sempre quelle tre X alla fine dei suoi messaggi, il loro significato però non lo sapeva proprio. Ma non poteva dimostrarsi “inferiore” a Kudo. No, non doveva proprio.
Sì può sapere allora perché quella testa di rapa me lo scrive sempre? Continuava a chiedersi Heiji nella sua mente.
“ hoy Kudo! Perché non fai una telefonata alla tua fidanzatina e non le chiedi il perché di tutti questi accidentaccio?”
“buona idea”. Iniziò a cercare il numero della ragazza nella rubrica del telefono, quando ad un certo punto si fermò. Una vena iniziava a pulsare sulla fronte del “piccolo liceale”, e con la mano libera andò ad azionare le sue scarpe potenziate.
“ ho-hoy Kudo, che hai intenzione di fare??”
“la mia fidanzatina?”
“h-ho d-detto fidanzatina? Io volevo dire Ran, si volevo dire proprio Ran!”
Shinichi all’inizio non era proprio intenzionato a fermarsi, ma alla fine decise di lasciar perdere e chiamare Ran, perché in quel momento era la cosa che gli interessava di più, ad Hattori avrebbe pensato dopo.
 
“pronto?”
“ehm.. ciao Ran, sono Shinichi”
“Shinichi! era da tempo che non mi chiamavi! Pensavo ti fosse successo qualcosa! Non è successo qualcosa, vero?” chiese lei preoccupata.
“no no! Stai tranquilla! Comunque ti ho chiamata perché devo chiederti una cosa”
“certo! Dimmi pure!”
“beh, ecco… si può sapere perché alla fine di ogni messaggio mi scrivi sempre accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio?!”
“che cosa?! Sei sicuro stiamo parlando del mio messaggio?”
“certo Baro!”
“e dimmi Sherlock Holmes, in quale parte del messaggio ti avrei scritto accidentaccio? Sono proprio curiosa di saperlo!”
“ beh, XXX alla fine del messaggio, significano accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio”
“hahahaha! Che cosa ti salta in mente Baro! Si può sapere chi ti ha raccontato sta scemata? Sono curiosa di saperlo!” e tornò a ridere.
“ecco…” era letteralmente un pomodoro,che situazione imbarazzante quella in cui si trovava, ma perché allora aveva detto a Conan che le X significavano accidentaccio? Non riusciva proprio a capirlo.
“allora, visto che è così divertente, perché non mi dici che cosa significa quella sigla?” accanto a lui Hattori teneva a stento le risate, se Ran l’avesse sentito si sarebbe insospettita, e non voleva mettere in difficoltà il suo amico.
“ehm… ah scusa Shinichi ma Sonoko mi chiama! Devo andare. Ciao!”
“aspetta!”
TU TU TU
“l’ha fatto apposta! E tu smettila di ridere!” come la telefonata fu terminata il detective di Osaka si mise a ridere come un pazzo. Non sapeva se era più divertente la faccia rossa dell’amico o quella situazione imbarazzante in cui si trovava Kudo.
“ok, ok. La smetto!”
 
 
“Ran chi era? Il tuo maritino?” continuava a stuzzicarla Sonoko. Quella ragazza aveva un debole per quel genere di situazioni.
“chi?” chiese Ran fingendo di non aver capito.
“e dai Ran lo sai benissimo di chi sto parlando!”
“no ti sbagli, non ne ho proprio la minima idea” continuava a fingere lei.
“oh insomma Ran! Non sono mica nata ieri! Lo so perfettamente che è quel detective stakanovista di Shinichi!” inutile dire che l’amica arrossì, ma nella sua mente non potè che pensare che effettivamente l’intelletto della sua amica era quasi pari a quello di una gallina a volte (concordo! Nd Shin) (lo so, lo detto apposta per farti contento!:b Nd me).
“Kudo? Come mai ti ha chiamata? Non dirmi che ti cercava e non ti ha trovata a casa!” Kazuha s’infilò nel discorso, curiosa anche lei di sapere cosa si erano detti i due nella telefonata.
“no no! V- voleva solo salutarmi!” s’inventò Ran.
“se lo dici tu”
 
“hoy Kudo!” lo chiamò l’amico, col suo solito accento del Kansai. “e ora come facciamo a capire il significato delle X?”
“se non ricordo male mia mamma le scriveva sempre nelle sue lettere. Basterà chiamarla e chiederglielo”. Non fece in tempo a finire la frase che si maledì mentalmente. Chiamare sua madre?? Ma come gli veniva in mente?! Quella da un “Ran mi ha mandato dei messaggi” avrebbe iniziato a urlare cose come: oddio! Il matrimonio è vicino! Devo preparare la cerimonia, la lista degli invitati, gli inviti, il mio vestito! O cose come: devo chiamare Eri ed aggiornarla!
No, chiamare sua madre era l’idea peggiore che potesse venirgli.
“ehm… Hattori non possiamo chiederlo a qualcun’altro?”
“posso sempre chiederlo a Kazuha, ma non so quanto ci converrebbe, potrebbe anche riderci in faccia”
 
Le ore passavano, ormai era notte fonda e i due detective ancora non avevano deciso sul da farsi.
“Kudo, forse l’unica persona a cui chiederlo è”
“no Hattori! Scordatelo! Non le darei mai questa soddisfazione!”
“senti, non credo abbiamo un’altra scelta, l’unica è chiamare tua madre!”
“ti ho già detto di no! E comunque potremmo sempre chiedere alla tua fidanzatina” l’ultima parola fu seguita da un sorrisetto che fece incavolare il detective dell’Ovest.
“come scusa?!”
“ah, tu a me puoi dirlo, ma io a te no?”
“Kudo io ti”
“Heiji-niichan se farai male ad un bambino poi dovrai vedertela con Ran e Kazuha-nechan” disse Conan con un tono infantile ma che allo stesso tempo fece innervosire ancora di più l’amico.
Ma d’altro canto rabbrividì al solo pensiero di Ran e Kazuha che lo riempivano di pugni, in quel caso sapeva sarebbe finito direttamente in ospedale, o peggio, sotto terra.
“ e va bene Kudo, e va bene. Farò finta di niente per questa volta”
Dopo di che decisero sarebbe stato meglio andare a dormire e riprendere quel “caso” la mattina seguente.
 
b-b-bip. B-b-bip.
“chi cavolo è a quest’ora?!” il cellulare disturbò il sonno del piccolo liceale, che svogliatamente prese il telefono.
“un messaggio. Sarà sicuramente di Ran” lo aprì, ma per sua sorpresa scoprì che il mittente era un altro.
“mamma?!”
“Ciao Shin-Chan!
Che bello! E così Ran ti manda dei messaggi!
XXX significa chu, chu, chu. Ovvero tre baci Shin!!!! >.<
Stai tranquillo, ho sistemato io le cose con Ran!
Ti voglio bene!”
Il rossore si formò sulle guance del bambino, in parte era sorpreso del fatto che Ran gli scrivesse certe cose, ma dall’altra ne era TREMENDAMENTE felice!
Aspetta un attimo, “stai tranquillo, ho sistemato io le cose con Ran”, che cos’ha combinato sta volta quella donna dalla mente contorta?!
 
b-b-bip. B-b-bip
 
ecco, era certo che la risposta l’avrebbe trovata in quel messaggio. Sospirò prima di aprirlo, e come aspettato, il mittente era proprio lei, Ran.
 
“ciao Shinichi
Sono contenta che anche io ti manchi, e sono contenta del fatto che pensi sempre a me.
Spero di vederti presto, sai, devo parlarti, e non mi piace molto farlo tramite un telefono.
Ci vediamo.
 
                                                                                             Ran. XXX”
ok, quella donna ci tiene davvero a mettermi in imbarazzo! “Sono contenta che anche io ti manchi, e sono contenta del fatto che pensi sempre a me”. Beh, anche se è un po’ imbarazzante quello che le ha detto mia madre, sono contento delle parole di Ran, ora mi sento più tranquillo.
Rimise il cellulare sul comodino, si avvicinò al suo amico, ancora nel mondo dei sogni, e ghignando gli sussurrò all’orecchio:
“deduco sia stato tu a mandare un messaggio da parte mia a mia madre, beh, sappi che non ti dirò mai cosa significano le 3 X Hattori, se proprio ci tieni chiedilo alla tua fidanzatina, hihihi”
Finita la frase decise di tornare sul suo futon, infondo erano ancora le 5 del mattino! E senza neanche accorgersene si addormentò in un istante.
 
*ep 271-72 (abbreviazioni frettolose), Conan vede Ran mandare un messaggio a Shinichi, e curioso le chiede cosa significa X, lei dallo spavento risponde “accidentaccio!” e dal quel momento lui pensa sia il significato delle X.
 

Princy's Corner:
Ohayo!!!!
Come promesso, sono riiscita ad aggiornare prestissimo ùù
tornando al capitolo, so che è più presente Hattori di Ran, ma me ne sono accorta dopo aver finito di scrivere e modificarlo sarebbe stato uguale a rovinarlo -.-
comunque... che ne pensate? vi è piaciuto?? vi prego fatemi sapere cosa ne pensate in modo da poter migliorare coi prossimi!!!
ora passiamo ai ringraziamenti:

un grazie speciale a Just a little wizard che è stata la prima (ma anche l'unica -.-) ad aver recensito questo mio capitolo di debutto. grazie!grazie!grazie!
ringranzio anche chi legge solamente e spero davvero che questo capitolo possa piacere più del primo. spero di aggiornare presto!!!


accidentaccio, accidentaccio, accidentaccio
Black_Princy
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non sto arrossendo, è il riflesso del tramonto! ***


                                                                Non stò arrossendo, è il riflesso del tramonto!
                                                                                                 (P.T.)
 

Era un pomeriggio di aprile, l’anno scolastico era cominciato da poco * alla scuola elementare Teitan.
Due bambini erano seduti l’uno affianco l’altra. Lei, dai capelli castani e gli occhi azzurri-lilla era attentissima alla spiegazione della maestra. Lui, dai capelli color cioccolato e gli occhi di un blu talmente profondo da sembrare irreale, aveva una matita sul naso e la mente da tutt’altra parte. Si stava annoiando a morte in quella classe, avrebbe preferito leggere uno dei suoi amati libri di Sherlock Holmes o giocare a calcio piuttosto che stare lì ad ascoltare la maestra che gli insegnava cose che lui già sapeva come leggere o scrivere, ma in fondo aveva solo sei anni, e volente o nolente a scuola doveva andarci.
“Shinichi si può sapere che ti prende???” gli bisbigliò Ran.
“niente perché?”
“ se non te ne fossi accorto, la maestra ti sta chiamando da ore!”
“eh? Davvero?” poi si girò per capire cosa stava succedendo, ma per sua disgrazia ciò che gli si presentava davanti non era la testa di quell’oca di Sonoko, ma bensì quella dell’insegnante.
“Shinichi ti stai annoiando caro? Vieni che una soluzione ce l’ho!”. Non sapeva se alzarsi o meno: alzarsi sarebbe significato preside, mentre il contrario una strage. Proprio in quel momento suonò la campanella che andava ad indicare la fine delle lezioni.
“sei fortunato, per questa volta”, disse l’insegnante, e in men che non si dica si era già dileguata da quella stanza.
 
“a che cosa stavi pensando prima?”
“a niente, ero soltanto annoiato da quella lezione” rispose il bambino mentre calciava un pallone verso la parete.
“Ran! Shinichi! ” urlavano in coro un gruppo di bambini che correva verso di loro.
“noi vogliamo giocare a nascondino ma in tre non è divertente, non è che per caso vi va di unirvi a noi?”
“che bello nascondino! Shinichi andiamo dai!”
“scusa Ran ma io preferisco di no, se vuoi però vai tu per me non c’è problema”
“che cosa?!” chiese delusa Ran.
“e dai Shinichi non fare l’antipatico e vieni a giocare con noi a nascondino!” continuavano gli altri tre.
“ mi dispiace ma preferisco allenarmi per la partita di questo sabato”
“ah capisco” risposero in coro rassegnati i bambini. “su Ran andiamo!”
“va bene arrivo!” rispose, per poi girarsi verso l’amico: “ ci vediamo dopo”
“a dopo!”
 
Dove posso nascondermi? Ah ci sono!
La piccola Ran corse fino agli scalini che portavano all’entrata della palestra.
Spostò le scale di lato per poi scoprire due piccole ante di legno.
Qui non mi troverà nessuno
Pensò contenta lei, per poi aprire quelle ante ed entrare nel ripostiglio chiudendosi dentro.
La stanza era buia, così si mise a cercare l’interruttore e accese la luce.
Bene, ora basterà sedermi su una sedia ed aspettare che passino 30 minuti, quando finirà la partita.
Proprio in quell’attimo passò un’insegnante, che notando la scala spostata, la rimise al suo posto.
Oh no, non dirmi che…
Corse subito davanti la porticina cercando di aprirla, ma purtroppo era bloccata.
E adesso cosa faccio? Non credo riusciranno a trovarmi in fretta… forse sarà meglio urlare, così magari mi sentiranno
E così iniziò ad urlare il più forte che poteva con la speranza che qualcuno di passaggio la potesse sentire, ma fu tutto inutile.
La paura aveva iniziato ad impossessarsi del suo corpo: tremava come una foglia, nella sua mente continuava a ripetersi di stare calma ma allo stesso tempo si chiedeva cosa sarebbe successo se nessuno le aprisse.
Si rannicchiò in un  angolino di quel ripostiglio, e dopo pochi attimi il suo viso ed i suoi occhi erano pieni di lacrime.
Perché ho accettato di giocare? Perché non sono rimasta con Shinichi? Perché ho deciso di nascondermi proprio qui?
 
“Shinichi!” urlavano tre bambini preoccupati.
“dov’è Ran? A quest’ora dovevamo già essere a casa”
“vedi, non la troviamo! È passata quasi un’ora dalla fine del gioco, ma lei non è ancora arrivata!”
“è tutta colpa nostra! È tutta colpa nostra!” continuava a ripetersi la bambina che faceva parte del gruppo.
“ragazzi manteniamo la calma, sono sicuro che la troveremo, tranquilli!”  detto questo si mise una mano sul mento e iniziò con i suoi ragionamenti.
No in classe non è, in palestra non credo proprio, dove si sarà nascosta…ci sono!
Una lampadina si accese sulla sua testa, e le sue labbra s’incurvarono in un sorriso soddisfatto, che fece dedurre ai compagni di aver capito il nascondiglio della sua amica.
“Shinichi dove vai?” chiese un bambino del gruppo vedendolo correre via.
“so dov’è Ran! Voi andate pure a casa!”
 
Shinichi ho paura, vienimi a prendere ti prego…
Sentì dei rumori provenire da fuori: qualcuno stava spostando la scala!
Si avvicinò lentamente alla porticina e notò dei raggi sul rosso penetrare nella stanza, non stava sognando, qualcuno l’aveva trovata!
“Ran!”
“Shinichi… Shinichi!”  gli saltò letteralmente addosso abbracciandolo e piangeva, però questa volta piangeva lacrime di gioia: Shinichi l’aveva salvata da quell’incubo, non era un sogno!
“hey stai tranquilla, ormai sei fuori!” continuava a ripetergli dolcemente mentre del rossore iniziava a formasi sulle sue guance.
“su, torniamo a casa adesso, non voglio assaporare l’ira di tuo padre”
“va bene, andiamo” rispose lei tra le risate. Purtroppo era così, suo padre si starà preoccupando in quel momento e come suo solito avrebbe dato la colpa al suo amico.
 
“Shinichi, come hai fatto a capire che mi trovavo in quel ripostiglio?” chiese curiosa Ran.
“la campanella del terrore”
“eh?”
“in quel film i bambini che si nascondevano nella scuola finivano per essere mangiati dal mostro, perciò le probabilità che ti fossi nascosta là dentro erano pari a 0” rispose sicuro lui mentre continuava a far palleggiare il pallone.
“aspetta un attimo, come facevi a sapere che io avevo visto quel film?”
“ogni volta che passiamo davanti al negozio di videonoleggio tu guardi la locandina di quel thriller.
Continui a ripetere che i mostri non li sopporti  però poi li guardi ugualmente, ammettilo”
“uh?” sorpresa Ran si fermò un attimo, l’aveva capito solo da quello?!
“e così ho dedotto che fossi in un luogo fuori dalla scuola” cominciò lui, fermandosi a sua volta e tenendo il pallone tra le mani. “visto che ti piacciono molto gli animali ho pensato che avresti sicuramente evitato il pollaio per non spaventare le galline, in palestra c’erano i giocatori della squadra di basket che stavano pulendo gli armadietti  e non potevi di certo esserti nascosta lì dentro, la piscina è ancora un cantiere e ci sono delle reti troppo alte, e quindi l’unico posto possibile era sotto la palestra” Ran lo guardava sempre più stupita, ma come faceva a sapere tutte quelle cose?!
“e poi so che prima di salire per l’ora di ginnastica guardi sempre dietro la scala di legno” concluse lui soddisfatto delle sue stesse deduzioni e lasciando ricadere il pallone ai suoi piedi.
“perché non parli? Ti ho sorpreso?”
“no, sono contenta! Non immaginavo che mi osservassi così da vicino!” disse lei avvicinandosi e abbozzando un sorriso.
“ma, che sciocchezze! Cosa vai a pensare!” rispose lui arrossendo e girando il viso dall’altra parte.
“hey! Come mai sei diventato rosso?”
“non sono arrossito, è il riflesso del tramonto!” disse di rimando per poi correre via col suo pallone.
Che buffo, quando arrossisce è così buffo!
Continuava a ripetere Ran nella sua testa ridendo, per poi accorgersi dell’imminente distanza tra lei e l’amico.
“Shinichi aspettami! Non correre ti prego!”
“non è colpa mia se sei lenta!”
“hey!”
 
Sono passati anni da quell’accaduto, ma rimarrai per sempre il mio salvatore, perchè tu mi capisci e perché anche se fingi di non osservarmi, in cuor mio so che tu vegli sempre su di me, anche ora che sei lontano, perché come ho già detto, tu sei il mio salvatore Shinichi.
 
 
 *non sono pazza! In Giappone il sistema scolastico è un po’ diverso: invece d’iniziare a settembre e finire a giugno, loro iniziano ad aprile e finiscono verso metà marzo.


Princy's corner:
Konnichiwa!!!!!!!!!!
vi avevo minacciati sul fatto che sarei tornata presto 
ed eccomi quì, perchè io mantengo sempre le minaccie xD
in quanto al capitolo, cosa ne pensate? Ran mi ha fatto un po' pena, però Shinichi è così tenero quando arrossisce >.<
Kawaii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
questa vicenda è accaduta veramente. se non sbaglio nel nono film Ran ne accenna qualcosa a Sonoko, così ho deciso di metterci anche un po' di mio è da un piccolo ricordo è diventato un capitolo.
l'ultima frase in corsivo è un piccolo pensiero sulla vicenda, vi piace? incrociamo le dita :s

ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a mangakagirl e Just a little wizard per le recensioni. grazie, grazie, grazie!!!!!!!!
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite.
ed infine un grazie anche a chi legge solamente (comunque un commentino anche da voi non mi dispiacerebbe ;) )

al prossimo capitolo!!


XXX,
Black_Princy
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 0 è dove tutto ha inizio ***


                                                                                 0 è dove tutto ha inizio
                                                                                              (D.T.)



“stupida, sono una stupida” continuava a ripetere Ran con lo sguardo basso e gli occhi lucidi, lasciando Shinichi stupito.
“mi sono entusiasmata per nulla…” continuava lei. “ è proprio come ha detto quella ragazza. L’amore è 0.
Non importa quanti zero tu possa aggiungere ad esso, perché perderai miserabilmente.”
“ma di che stai parlando?” chiese Shinichi  un po’ sorpreso e stupito da quelle parole.
“ma non lo capisci? Tu sei un detective, no?” continuò lei sempre con lo sguardo basso e le lacrime che le rigavano il volto. “se ti definisci tale, allora perché non provi a capire cosa c’è nel mio cuore!? Stupido!”
E poi corse via, via da quel posto, ma soprattutto via da lui.
“hey aspetta! Ran!” e poi anche lui iniziò a correre nella stessa direzione della ragazza per fermarla.
“ti ho detto di aspettare!” continuava lui mentre correndo tra la folla continuava a sbattere contro i passanti.”Ran!”
“hey!” gli urlò quando finalmente riuscì ad afferrarle il braccio. Intanto le poche persone che si trovavano lì assistevano alla scena ma senza capirne niente ovviamente. (meno male Nd Shin) (Shin!!! Dov’eri lo scorso capitolo?  Mi sei mancato!!!! Nd me)
“no! Lasciami andare!”
“sei davvero problematica!” gli urlò mentre lei si girò stupida da quelle parole.
“un caso disperato e difficile, lo sai?” continuava lui.
“con tutte queste appannate emozioni, anche se fossi Holmes, mi sarebbe impossibile capire il cuore della ragazza che amo” continuava lui sicuro, ma con un leggero rossore sul viso.
Lo stava dicendo davvero? Le stava davvero dichiarando i suoi sentimenti? Ran non riusciva proprio a capire se fosse un sogno o meno, com’era possibile?!
“come si può dedurre accuratamente qualcosa di simile!” terminò sempre più sicuro di prima.
“riguardo a l’amore è uguale a 0…” continuava lui mentre lasciava andare il braccio della ragazza. “non farmi ridere! Dì questo alla regina del tennis: zero è dove tutto ha inizio! Se non si parte da esso, nulla può mai essere esistito… e nulla può mai essere raggiunto! Dille questo!”
 
Questo ricordo balenava costantemente nella mente di Ran, sia per il fatto che quello è stato il giorno più bello della sua vita, sia per il fatto che le ricordava che Shinichi non si era fatto più sentire.
Però quando eravamo stati presi in ostaggio nell’agenzia di mio padre lui era al telefono, lui ha risolto il caso, lui ha evitato una strage, lui ci ha salvati… però…
“però quella chiamata non era per te, però lui ha preferito andarsene e non farsi vedere da te, Ran” questa volta era la sua coscienza a parlare. È vero, da quel giorno non l’ha più sentito, ma perché?
 
“che cosa?! Non gli hai risposto niente?! Povero Kudo-kun, forse ora è depresso per il fatto che non gli hai risposto poverino”
“ma cosa ti salta in mente Sonoko?! Shinichi non è il tipo da andare in depressione per una cosa del genere!”
 
E se fosse caduto veramente in depressione? In fondo fa di tutto per non vedermi, forse sta davvero male per il fatto che non gli ho rivolto parola dopo quello che mi ha detto, forse in questo momento starà pensando che io non ricambio i suoi sentimenti…
 
I suoi pensieri furono disturbati dallo sbattere della porta.
“ciao Conan-kun, com’è andata al cinema?”
“è andata bene,  Ran-nechan”  disse lui di rimando con quel suo tono infantile.
Non ne posso più di Kamen Yaiba, accidenti a te Haibara, si può sapere cosa stai aspettando a trovare un antidoto per farmi tornare normale?!
“sono contenta per te” rispose lei con un velo di tristezza.
“qualcosa non và?”
“non capiresti, e poi non voglio annoiarti coi miei problemi”
“tu prova a dirmelo lo stesso, almeno per non tenerti sempre tutto dentro. Che ne dici?”
“e va bene” disse lei sospirando e abbozzando un lieve sorriso, per poi andarsi a sedere sul divano di casa sua.
“è per Shinichi-niichan, non è così?” sapeva la risposta, ma voleva sentirselo dire da lei.
“Conan, tu credi che Shinichi sia depresso per causa mia?”
“depresso? E per quale motivo, scusa?” disse lui preoccupato.
“vedi, dopo quella volta a Londra non l’ho più visto ne sentito. Tu credi che abbia paura di vedermi o sentirmi?”
“Ran,” cominciò lui con un sorriso di compassione, “volevo dire Ran-nechan,” aggiunse dopo ricordandosi che era solo un bambino ai suoi occhi, “perché non lo chiedi direttamente a lui?”
“t-tu credi risponderà? Se non mi ha chiamata fino ad ora magari non vuole neanche che lo chiami io”
“stai tranquilla, sono sicuro che starà aspettando con ansia questa chiamata”
“e va bene, vado a prendere il telefono. Tu resta qui”
“ehm Ran-nechan… io…ecco…”
“qualcosa non va?”
“mi sono ricordato di aver lasciato una cosa dal dottor Agasa... tu chiamalo lo stesso, io intanto vado!”
Disse tra qualche risatina nervosa mentre correva spedito verso la porta.
“e va bene, mi raccomando stai attento!” sentì la porta sbattere nuovamente e dopo un sospiro si alzò dirigendosi in camera sua per fare quell’importantissima e attesissima chiamata.
Prese il cellulare dalla scrivania, notando la foto che ritraeva lei e Shinichi al Tropical Land sorrise,
“Shin, so di averti fatto aspettare molto, troppo tempo, ma oggi finalmente ho trovato il coraggio necessario per chiamarti, e di ringraziarti per avermi aspettata” sussurrò mentre con un dito andava ad accarezzare il viso del ragazzo nella foto.
Ok Ran, è arrivato il momento
Fece un lungo respiro prima di schiacciare il tasto per chiamare. Sapeva che le sue parole avrebbero fatto unicamente piacere al ragazzo, ma il problema era… quali parole?!
Cavolo Ran, sono passati due mesi! Com’è possibile che non hai mai pensato a cosa dirgli nel caso ti avesse chiamata, Baro!
Proprio in quel momento si ricordò di una frase che aveva sentito quella mattina in un film
“se lo ami davvero, allora le parole arriveranno da sole”
Si, io lo amo davvero. Quindi immagino che stare qui a riflettere sia inutile, visto che tanto più di una volta in passato ho pensato a cosa dirgli quando ci saremmo rivisti, e più di una volta tutti quei pensieri si erano volatilizzati una volta che lo guardavo negli occhi .Coraggio, facciamo questa dannatissima chiamata ora!
(wow, parlarmi è così difficile per Ran? Nd Shin) (chissà perché  Nd me)
 
Che cos’aspetti a chiamarmi Ran?! Non ce la faccio più ad aspettare. Altro che depressione, mi sta venendo un esaurimento nervoso!
Pensava intanto il piccolo Kudo mentre faceva avanti e indietro sotto l’agenzia di Kogoro.
Non riusciva a capire il perché di tutta quella snervante attesa.
E se avesse cambiato idea? Nononono! Shinichi calmati!
 
Tu…tu…tu…
Shinichi rispondi….
“pronto” eccola, era la sua voce. Quanto ne aveva sentita la mancanza? Dopo due mesi finalmente poteva sentirla di nuovo, poteva sentire quella dolce melodia che le faceva perdere un battito per poi averne tre in una volta sola.
“pronto? Se è uno scherzo telefonico non è divertente!”
“ehm… Shinichi sono io, Ran”
“ah…. Ciao”
“come stai? Sei de… volevo dire stai bene?”
Cretina! Come si fa a chiedergli se è depresso?!
“bene, tu?”
“b-bene”
Cavolo, le parole mi sono  morte in gola! Chi me la fatto fare di seguire una frase tratta da un film!
“v-vedi, devo dirti una cosa, è importante”
“anch’io devo dirti una cosa Ran, ma prima dimmela tu”
“Shinichi riguardo a Londra… io…io… volevo dirti che è lo stesso anche per me!” sbottò lei diventando rossa come un pomodoro. Meno male che nessuno poteva vederla. Dall’altra parte della cornetta Shinichi aveva abbozzato un sorriso. Immaginava lo sguardo di Ran in quel momento, ma allo stesso tempo dentro di lui si andava ad espandere una sensazione diversa da quella di prima: gioia.
“Ran io… ti amo”
“Shinichi….”
“dove sei? Sei a casa o all’agenzia?”
“ sono a casa perché?”
Shinichi non dirmi che stai venendo qui… non illudermi, perché mi farebbe soltanto male…
“non muoverti, tra poco sono lì”
TU TU TU
È un sogno…..
 
 
Haibara! Voglio assolutamente un antidoto!”
“guarda chi c’è, Kudo!”
“non stò scherzando! Ne voglio uno subito, non importa quanto durerà, ma lo voglio adesso!”
“tieni” dal camice da laboratorio estrasse un cofanetto e glielo porse.
“come mai questa volta non fai storie?”
“è quello definitivo”
La sua gioia andava ad espandersi ancora di più. Primo, Ran gli aveva detto, anche se non chiaramente, che l’amava. Secondo, poteva finalmente tornare normale, poteva finalmente tornare Shinichi Kudo.
“grazie” ingerì direttamente il farmaco per poi correre verso casa sua.
“addio…Conan…”
 
Shinichi Kudo era finalmente tornato, e in quel momento correva come un pazzo, pazzo d’amore, verso la casa della sua ormai quasi ragazza.
Si avvicinò alla porta, e fece un respiro profondo. Quello che stava per dire a Ran era difficile, ma dopo tutto quello che era successo, lei aveva il diritto di sapere.
TOC TOC
Lentamente Ran aprì la porta, e quando vide il ragazzo davanti ai suoi occhi una lacrima di gioia iniziò a rigarle il volto
“non era una bugia…”
“no, non era una bugia Ran”
Per un attimo restarono così fermi a fissarsi. Lei dietro la porta e lui davanti la soglia. Poi quel silenzio fu rotto dal pianto di Ran, e quella distanza dall’abbraccio di Shinichi.
“calmati piccola, sono qui” continuava a dirle dolcemente per farla calmare.
“non te ne andrai, non mi lascerai di nuovo sola, vero?”
In quell’istante si perse dentro quegli occhi color azzurro-lilla, dentro quegli occhi che esprimevano tutta la sua gioia nell’essere tra le sue braccia, e di averlo rivisto dopo tanto tempo.
“non l'ho mai fatto”. Chiuse gli occhi, e lentamente si avvicinò al viso della ragazza.
Le loro labbra si sigillarono in un dolcissimo bacio, che forse avevano entrambi aspettato per troppo tempo, e che segnava l’imminente ritorno di lui, il ritorno da un’assenza che in realtà non c’è mai stata.
Dopo qualche minuto si staccarono, anche se non volevano i loro polmoni li supplicavano di dargli aria.
“te l’ho già detto che ti amo?” disse dolce ma allo stesso tempo con una punta d’ironia il ragazzo.
“si, e voglio che tu sappia, che ti amo anch’io”
Le risate arrivarono spontanee, ma poi sul viso del detective ritornò la serietà.
“Ran, devo dirti una cosa”
“è importante?”
“molto. Non so se la prenderai bene o male, ma sappi che in entrambi i casi accetterò la tua scelta”
Perché la sta tirando tanto lunga? Perché dovrei prenderla male scusa? Ah! io non ci capisco più niente!
“Ran, io ti sono sempre stato vicino, anche se non fisicamente. Perché vedi, io sono”
“Conan, non è così?” finì lei guardandolo con un sorriso.
“c-come fai a saperlo?”
“l’ho sempre saputo, anche se cercavi d’ingannarmi  io continuavo a crederci, Holmes”
“Ran io…”
“non importa Shinichi, io non sono arrabbiata con te, sono sicura che se l’hai fatto avrai avuto le tue ragioni”.
“sembrerò paranoico, ma ti amo”.
Si scambiarono sguardi complici, per poi tornare a baciarsi e lasciarsi tutto alle spalle: ormai quello che contava era che finalmente potevano stare insieme, tutto il resto non aveva più importanza.
“sai, se dovessi dare un voto ai tuoi metodi per ingannarmi e le tue scuse, sarebbe sicuramente 0” disse scherzando lei.
“beh, 0 è dove tutto ha inizio”.


Konnichiwa!!! ^^
sono tornata, visto?
in quanto al capitolo, vi piace?
finalmente Shin racconta tutto a Ran, è finalmente si sono messi insieme!!!!! >.<
credo sia davvero kawaiii!!!
inoltre per una volta non ho fatto fare la figura del tonno al mio Shin xD
Ora passo ai ringraziamenti:
Grazie 100000000000000 a Just a little wizard per aver recensito lo scorso capitolo, grazie Pad!!!!!!!!
ma grazie anche a chi legge solamente (comunque, mi piacerebbe molto ricevere almeno una recensione anche da voi, una sola).
dato che non sono di molte parole -.-, non mi rimene che dirvi...
ci vediamo al prossimo capitolo!!!


XXX,
Black_Princy


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quella gita al mare ***


                                                                  Quella gita al mare
                                                                           (P.T.)

 
 
“NO!!!!!!!!! Ran ti prego non lasciarmi da solo!!!!!!!
“Papà finiscila per favore! So che ti mancherò, ma non c’è bisogno di farne una tragedia! In fondo domani sarò già di ritorno!” rispose imbarazzata Ran, notando che Shinichi e Sonoko stavano osservando (ridendo) la scena.
“mancarmi?! Cos’hai capito?!” rispose Kogoro.
“come scusa? Allora perché non vuoi che parta?” chiese stupita la figlia.
“chi mi cucinerà pranzo e cena? Chi pulirà la casa? Ran, tu non puoi lasciarmi questa responsabilità!”
“papà!” urlò lei seccata svincolandosi dalla presa del padre. “ esistono i ristoranti se è per questo! E poi potresti chiamare la mamma,sai!”
“non se ne parla! Io non chiamerò quella donna per nessuna ragione al mondo!”
“ senti papà, loro due si stanno annoiando ad aspettare e ad assistere a questa scenetta , quindi lasciami andare!”
In realtà è divertente
“e và bene” disse lui sospirando, “ma se quel marmocchio di un detective prova solo a”
“papà!” urlò lei tutta rossa in viso. Shinichi poteva anche lamentarsi della madre, ma suo padre non era da meno! Ci teneva davvero molto a metterla in imbarazzo di fronti ai suoi amici!
“ci vediamo signor Mouri!” disse la giovane ereditiera tra le risate.
“eh… stia tranquillo signor Mouri, mio figlio non torcerà un capello alla sua Ran” disse Yukiko per rassicurare il detective.
“lo spero proprio, perché altrimenti farebbe una brutta fine” rispose lui con lo sguardo verso il ragazzo che era intento a guardare fuori dal finestrino seccato.
TSK! Quell’uomo ce l’ha proprio con me! E mai possibile che dopo tutti questi anni ancora non mi sopporti?!
“hey Kudo-kun! Problemi con tuo suocero?” lo stuzzicava Sonoko una volta che la macchina fosse qualche metro distante dall’agenzia.
“quante volte devo dirti che non è mio suocero!” sbotto Shinichi mentre stava pian piano diventando un pomodoro.
“certo certo” risposerò in coro l’ereditiera e Yukiko.
“Shin-chan, almeno coi tuoi cari puoi essere sincero, no?”
“mamma!” urlò lui con una punta d’imbarazzo.
“Ran tu che ne dici? Sei dalla parte del tuo maritino o di tuo padre?” disse sempre la ragazza con quel suo tono irritante.
“Sonoko finiscila!” urlarono all’unisono Shinichi e Ran.
 
“ah! Che bell’aria fresca!” disse la karateka mentre stirava le braccia.
“wow quanti bei ragazzi! Prevedo un milione di conquiste!” esclamò l’amica mentre con un binocolo osservava i ragazzi sulla spiaggia.
“Sonoko, volevo ricordarti che siamo quì per rilassarci, e non per fare conquiste!” le bisbigliò Ran imbarazzata: erano all’entrata di una spiaggia, e l’atteggiamento dell’ereditiera dava talmente nell’occhio che addirittura Yukiko fingeva di non conoscerla quando qualcuno glielo chiedeva.
“tu parli perché hai Kudo, ma io che non ho nessuno cosa dovrei fare? Restare a guardarvi mentre vi comportate da sposini?” rispose seccata.
“quando la finirai con questa storia!?”
“mai mia cara, mai!” finì lei con una risata malefica.
Quella è letteralmente fuori di testa…
 
Era una giornata di metà agosto, il sole splendeva alto nel cielo e le spiagge erano affollatissime.
I ragazzi avevano deciso di andare insieme a passare una giornata al mare per allontanarsi dallo stress e il caldo insopportabile della città per quell’aria fresca e pura.  Visto che il luogo era abbastanza lontano, si sono fatti accompagnare da Yukiko che era da sola a casa col figlio, dato che era appena tornata da sola dall’America per via di un “litigio” col marito: era stufa del fatto che stava fuori fino a tardi con gli amici, e così senza dirgli niente è tornata in Giappone.
Shinichi era sdraiato sulla sdraio mentre leggeva un libro di Sherlock Holmes (neppure al mare poteva rinunciare al suo amato detective), Ran accanto a lui si era addormentata mentre prendeva il sole.
Yukiko era letteralmente sparita, mentre Sonoko stava già facendo conquiste.
Quella ragazza è letteralmente una causa persa…
 
Dopo aver finito di leggere, il ragazzo poggiò un attimo il libro sul tavolino, e voltandosi iniziò ad osservare l’amica che continuava a dormire beatamente.
Com’è carina…
Si soffermò a guardarla senza mai stancarsi, era uno spettacolo per i suoi occhi, e per nessuna ragione al mondo avrebbe mai voluto svegliarla.
Chissà che cosa sta sognando…
E con una mano iniziò ad accarezzarle il volto che aveva ancora delle piccole briciole di sabbia sul viso.
Ma come tutte le cose belle, pure quella era destinata a finire.
“hey Kudo-kun! Carina la tua mogliettina, vero?” lo stuzzicò Sonoko con quel suo irritante sorriso.
“Sonoko finiscila!” sbottò lui rosso ma sempre con tono basso in modo da non svegliare Ran.
“oh giusto, non dobbiamo svegliare la tua cara mogliettina…” continuò lei con quel suo tono che dava sempre più fastidio al detective.
“Sonoko io ti” ma non finì la frase perché la ragazza accanto a loro si svegliò disturbata da quel litigio.
“ragazzi… che stà succedendo?”
“ti sei svegliata! Che peccato e Kudo?” rispose l’ereditiera, mentre Shinichi si tratteneva a stento dal prenderla a schiaffi.
“finiscila!”
“perché ti scaldi tanto?”
“ehm, ragazzi…”
“quando la finirai con questa storia degli sposini?!”
“mai! A meno che non mi presentiate i documenti per il divorzio!”
“Sonoko smettila!” urlò Ran stufa di quel litigio.
“e va bene, vi lascio soli allora!” finì l’amica per poi andarsene come se non fosse successo niente.
“io quell’oca non la sopporto più! Dovevamo per forza portarcela dietro?!”
“e dai Shinichi lascia perdere” cercò di calmarlo Ran. “comunque, perché dovrebbe essere un peccato per te il fatto che mi sono svegliata?” nel dirlo arrossì leggermente, seguita poi dal ragazzo che iniziò a borbottare cose indecifrabili.
“io, ecco… non lo so. Chiedilo a quell’oca il perché” rispose rosso mentre l’altra lo guardava confusa.
“non ti credo”
“io ti ho detto la verità!”
“e va bene, farò finta di crederti allora”
Si rimisero ai loro posti e osservarono la scena davanti a loro: il sole stava ormai tramontando.
Avevano visto milioni di tramonti in tutta la loro vita, ma quello era decisamente il migliore.
“è bellissimo” disse Shinichi sottovoce, come se non volesse farsi sentire dalla ragazza accanto a lui.
“c-che cosa?!” non ci credeva, quelle parole erano veramente uscite da quel maniaco di Sherlock Holmes??
“ il tramonto, è bellissimo” si, ora ne aveva la certezza, anche il suo amico era andato come Yukiko e come Sonoko, forse era l’aria del mare che gli dava alla testa?
Lui si girò di scatto guardandola negli occhi, in quegli occhi cosi belli in cui lui si perdeva sempre, mentre nella sua mente iniziava a chiedersi come avesse fatto a trattenersi per tutti questi anni. E senza accorgersene la sua bocca iniziava a parlare da sola.
“Ran, devo dirti una cosa” il suo sguardo era serio, tanto che la ragazza si girò a guardarlo con fare interrogativo ma allo stesso tempo moriva dalla voglia di sapere cosa volesse dirle.
“ dimmi”
“Ran, io ti…” ok, solo una parola, tre lettere, e tanto coraggio: stava per dichiararsi in quel momento così romantico, così perfetto.
“ t-tu mi?”
“i-io t-ti voglio bene” rispose lui senza volerlo.
Baka! Come si fà a sprecare un momento così perfetto e romantico come questo?!
Baka! Baka! Baka!
Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla voce della ragazza:
“ti voglio bene anch’io” rispose sorridente lei per poi mettersi a ridere. “sei buffo sai!”
“cosa?”
“sei così serio, dovresti vedere che faccia hai fatto quando me l’hai detto!”
“Baro”
 
“Shin-chan io ti ammazzo! Come si fa a sprecare un momento talmente perfetto come questo?! Cretino!!”
Continuava a borbottare intanto la madre con un fazzoletto tra i denti dietro un cespuglio che si trovava vicino ai ragazzi.
“cretini! Cretini!” la seguì Sonoko, mentre dall’altra parte potevano sentire delle risate che accompagnavano l’uscita di scena del sole.
Meglio così, almeno oji-san non mi ammazzerà…
 
Konnichiwa!!!! ^^
Anche oggi sono qui a rompervi le scatole con questo nuovo capitolo! xD
Tornando seri, come vi sembra questo quinto chappy?
Ci ho messo un po’ a pubblicarlo perché il pc non me lo voleva più aprire e così mi sono messa a riscriverlo da capo, mi dispiace!!! Spero mi perdonerete!!
le frasi in corsivo sono tutti pensieri di Shinichi nel caso non si fosse capito.
Ora passiamo ai ringraziamenti:
in anzitutto grazie 1000 a Just a little wizard, mangakagirl e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso capitolo. Grazie! Grazie! Grazie!
Grazie a chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite.
E dulcis in fondo (si dice così? Sinceramente non sono una cima in francese ^^”) grazie anche a chi legge soltanto. Ci vediamo al prossimo capitolo!!!
 
XXX,
Black_Princy
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** il Cavaliere Nero ***


                                                                       Il Cavaliere Nero
                                                                         (D.P.)
  

 
14 marzo. Giorno in cui quella domanda ha una risposta. Giorno in cui i ragazzi comprano della cioccolata alla ragazza che amano. Giorno in cui le ragazze ricevono quei piccoli cioccolatini bianchi dal ragazzo a cui appena un mese prima avevano regalato della cioccolata fatta in casa. Che giorno è? Per le persone normali è il White Day. Per Ran è un giorno come altri. Un giorno in cui dovrà assaporasi tutti i “Makoto questo, Makoto quello” dell’amica. Un giorno in cui la sua mancanza nei confronti di Shinichi è più grande rispetto agli altri giorni. Perché? Perché la sua non era una vita normale. Perché la sua situazione era diversa, perché lei era diversa.
Ogni tanto dava un’occhiata fuori dalla finestra dell’agenzia, sperando che il suo cavaliere arrivasse;
ma invano, perché lui quel giorno non sarebbe venuto, perché lui quel giorno era già lì che l’osservava piangere e soffrire.
Perché il destino li aveva messi in questa situazione? Perché quel giorno non è rimasto con lei? Perché quella sua stupida passione per le indagini l’aveva portato ad inseguire quegli uomini in nero?
Forse era una punizione, o forse una prova.
“non verrà… vero?” si voltò la ragazza rivolgendo la parola al “fratellino”.
“Ran, io… non lo so” rispose l’altro con lo sguardo basso. Era in momenti come quello che avrebbe voluto dirle tutto e non farla più soffrire per lui, ma poi la consapevolezza del fatto che l’avrebbe soltanto messa in pericolo gli faceva cambiare idea.
“perché… perché?”
“perché cosa?”
“perché non è rimasto con me quella sera? Perché subito dopo aver visto quegli uomini in nero è sparito?”
Ed ecco che il desiderio di dirle tutto era tornato.
Ran… non sai quanto avrei preferito restare. Non sai quanto mi maledico per aver seguito la mia stupida smania da detective. Non sai quanto sto male a vederti soffrire in questo modo. Ma mettiti nei miei panni, tu mi diresti la verità sapendo che poi sarei in pericolo? La risposta è no.
“io… non lo so”
“Conan-kun, cosa vuoi da mangiare?” cercò lei di cambiare discorso mentre si asciugava le lacrime con il dorso della mano.
“quello che vuoi” le rispose freddo lui aprendo la porta dell’agenzia sempre con lo sguardo basso.
 
Finito di mangiare, il signor Mouri era uscito per andare in commissariato, mentre in casa regnava il silenzio e la tristezza.
Ran era stesa sul letto pensando alla recita di qualche mese prima, mentre il piccolo Kudo (mi piace troppo chiamarlo così!! ^^ Nd me) era  sul suo futon intento a pensare a cosa aveva sbagliato per arrivare fino a quel punto.
Il cavaliere nero… chi l’avrebbe mai detto che eri tu, Shinichi.
Chi l’avrebbe mai detto che ti eri travestito e presentato alla recita senza dire niente a nessuno.
Ma poi, come sempre, quel nostro quasi bacio è stato interrotto dalle urla di una donna.
Ma perché ogni volta che siamo insieme deve sempre esserci un omicidio? Addirittura al ristorante è stata uccisa una persona, ed è proprio in questi momenti che penso che tu porti sfiga. Perché ogni volta che esci di casa è sempre una strage. (davvero gentile ^^” Nd Shin) (guarda che è vero! Ogni volta che metti il naso fuori da casa tua muore sempre qualcuno Nd me)
In quel momento un sorriso iniziò a disegnarsi sul volto della ragazza, ma dopo pochi istanti tornò nuovamente seria.
Quella sera al ristorante, cosa volevi dirmi di speciale?
Perché continuavi a balbettare? Perché mi hai portata fino a lì per poi sparire?
Fu un attimo, quando chiuse gli occhi per poi addormentarsi.
 
“mmm… che ore sono?”
“cavolo ma è quasi ora di cena!” e così si avviò con passo spedito verso la cucina.
Alla fine non è venuto…
Tornò un attimo in salotto per dare un’ultima occhiata alla finestra, quando notò una lettera con accanto un pacchettino sul divano. Sulla busta c’era scritto solamente  -Per Ran-.
Un attimo dopo era già seduta mentre apriva la busta, per poi iniziare a leggerla.
 
-Cara Ran,
è passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.
Spero che questi cioccolatini ti piaceranno, e che riuscirai a perdonare la mia assenza.
Stammi bene,
Il Cavaliere Nero-
 
Guardò un attimo la busta: era lilla con un nastro bianco, e poi curiosa l’aprì.
Al suo interno, come annunciato nella lettera, c’erano dei cioccolatini bianchi tutti a forma rettangolare.
Il cavaliere nero…
Improvvisamente iniziò a sorridere, sapeva chi era il mittente, e questo le fece cambiare umore rendendola felice come non era stata in quegli ultimi giorni.
Poi con una mano prese il telefono e lo chiamò.
“pronto?”
“il cavaliere nero?! Credevi non l’avessi capito che eri tu?!”
“sai che non sono bravo in queste cose” rispose lui. In quel momento era nell’agenzia, perché sapeva l’avrebbe chiamato e aveva preferito non rimanere in casa dove lei potesse magari sentirlo e insospettirsi.
“quand’è che sei stato qui?”
“prima, sono venuto all’agenzia ma ho trovato solo Conan. Mi ha detto che stavi dormendo e così gli ho chiesto di dartelo quando ti fossi svegliata” s’invento l’altro.
“Baka potevi svegliarmi!”
“non volevo disturbarti! Conan mi ha detto che non stavi molto bene sta mattina.”
“Conan eh…” rispose lei leggermente irritata. “non fa niente, comunque grazie”
“mi sembra il minimo data la mia assenza”
“giusto! Ora che mi ci fai pensare, quand’è che torni?”
“ehm vedi… sto lavorando ad un caso difficile in questo momento…”
“allora in bocca al lupo, cavaliere nero” rispose lei per poi ridere.
“come sei simpatica” rispose “offeso” lui, per poi ridere insieme.
“allora ci vediamo”
“si, te lo prometto”
“ciao Shinichi”
“ciao”
Chiusa la chiamata prese uno di quei piccoli cioccolatini ovattati e l’assaggiò.
Ma è buonissimo!
Ne mangiò ancora uno e poi decise di tenerli da parte. Erano il regalo del suo cavaliere e non voleva finirli tutti in una volta, avevano un significato speciale per lei e voleva tenerli il più possibile con sé. 
Li poggiò sulla scrivania, vicino alla foto che la ritraeva al Tropical Land con l’amico per poi tornare a stendersi sul letto.
Ti amo, Cavaliere Nero…
Chiuse gli occhi, mentre intanto Conan la guardava da dietro la porta contento di averla rallegrata un po’.
Ti amo, Principessa…


Konnichiwa!!!!!!! 
cosa ne dite di questo chappy? vi piace? 
questo capitolo mi è venuto fuori mentre stavo guardando l'episodio "il cavaliere nero" e mangiavo un cioccolatino ^^
comunque anche se è un po' cortino rispetto ai precedenti spero vi piacerà lo stesso.
prima di andare voglio ringraziare Just a little wizard e shinichi e ran amore per aver recensito anche lo scorso capitolo, grazie!!!!! :D
ma ringrazio anche chi legge solamente!!! (comunque mi piacerebbe sapere anche la vostra opinione).

alla prossima,
Black_Princy


 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Buon natale Ran ***


                                     BuoNataleRan
                                            (P.T.)
 

Un anno, cinque mesi, tre settimane e due giorni.
Tempo in cui Ran non vedeva i suoi genitori insieme, e che non vedeva sua madre.
A volte andava a dormire sperando di risvegliarsi al mattino e scoprire che tutto questo era solo un incubo,
ma purtroppo non era così. Purtroppo la realtà era un’altra, che lei lo volesse o meno non poteva farci niente.
Ma perché poi si sono lasciati? Va bene, litigavano spesso è vero, ma perché arrivare a lasciarsi quando potevano fare pace e risolvere tutto? Perché?
La sua unica consolazione era il suo amico Shinichi, che ogni mattina andava a prenderla per andare a scuola sorridendole così dolcemente da farle dimenticare per un attimo tutto quello che stava passando; che dopo la scuola l’invitava sempre a casa sua a giocare e a leggere qualche libro, rigorosamente di Sherlock Holmes (ha sempre avuto questa ‘fissa’ ^^” Nd me); che tutte le sere la riaccompagnava a casa salutandola con un “ti voglio bene” per poi correre via verso la sua.
Lui faceva di tutto pur di non farla sentire sola, lei questo lo sapeva bene e gli era grata.
Ma malgrado i suoi sforzi, quando vedeva un bambino camminare per strada tenendo la mano alla madre si rattristava di colpo, perché anche se passava molto tempo con lui, non sarebbe mai stato come passarlo con la propria madre, anzi coi propri genitori insieme. Non lo diceva al padre, ma in cuor suo a lei la madre mancava, e anche tanto. Ogni sera prima di andare a letto guardava fuori dalla finestra, alzava lo sguardo al cielo e sperava che le sue preghiere servissero a qualcosa. Poi una sera notò una stella cadente. Appena la vide chiuse gli occhi per poi esprimere un desiderio. E fu proprio da quella sera che una catena di eventi iniziò senza che lei neanche se ne accorgesse….
 
“Ran dopo domani è la vigilia di natale! Che programmi hai te?” le chiese la bambina che le camminava accanto in quella gelida mattina di dicembre.
“non lo sò…” rispose con lo sguardo basso lei. Era il primo natale senza la madre. Il primo natale che avrebbe passato da sola data l’assenza del padre (che doveva partire per lavoro) e della madre, di cui non aveva più notizie da tempo.
“lo passerà con me” rispose il bambino di fronte a loro guardando la piccola karateka sorridendo.
“che cosa?!” esclamarono sorprese Ran e Sonoko.
“si, tuo padre sta sera parte giusto?”
“si, ma tu come lo sai?”
“semplice, ha chiesto ai miei se potevi restare da noi fino al suo ritorno”
“ah non lo sapevo” rispose sempre più sorpresa lei. Ma poi abbozzò un sorriso: non avrebbe passato il natale da sola almeno.
“tu Sonoko? Che farai, parti?” chiese Ran sorridente, ormai le era tornato il buon umore.
“si, andiamo a Kyoto. Mio zio ha appena aperto un parco divertimenti la”
 “sono contenta per te” disse lei di rimando, per poi guardare il bambino di fronte a sé e tornare a sorridere.
 
Il tempo era quasi volato: Kogoro era già partito, Ran era andata da Shinichi per le feste, e natale era sempre più vicino.
“Shin-chan! Quante volte ti devo dire che i nastri vanno più in alto!?” sbottò furiosa Yukiko.
23 dicembre, si erano ricordati la mattina stessa di fare l’albero e tutti gli altri addobbi natalizi.
Yusaku si era inventato qualcosa tipo “ ho una commissione urgente tesoro, mi dispiace ma non posso aiutarvi”; il figlio inizialmente aveva risposto con un “no” deciso, ma dopo l’attacco d’ira della madre ci aveva ripensato e risposto con un “allora quando cominciamo?”, eh già, certe volte quella donna faceva davvero paura; mentre la piccola Ran accettò sin dall’inizio.
“allora perché non li metti tu mamma?” rispose seccato il piccolo Kudo.
“perché io devo preparare il karaoke! E poi devo ancora decidere cosa cucinare, sai!”
“non potresti almeno darmi una scala? Così magari ci arriverei più in alto!”
“è lì nello sgabuzzino”
“davvero servizievole” mormorò in uno sbuffò.
“come scusa?!” l’attacco d’ira era tornato.
“niente niente!!”
 
24 dicembre
Finalmente quel giorno tanto atteso era arrivato. Casa Kudo era ornata di decorazioni dentro e fuori.
L’atmosfera era diversa, serena. Anche se per qualcun altro invece no. Chi? Yukiko e il figlio.
“allora, vi è piaciuto?”  chiese sorridente la donna appena finita la cena.
“era davvero buono Yukiko!” le disse di rimando Ran tutta contenta.
“tesoro, era ottimo!” le rispose invece il marito mentre si puliva il viso con un fazzoletto.
“e tu marmocchio, non dici niente?”
“tsk, la pasta è salatissima, l’oca è troppo grassa…”
“Shinichi ma è mai possibile che non hai niente di meglio da dirmi?!” sbottò furiosa lei.
“sei stata te a chiedermi che ne pensassi, cosa ti aspettavi che ti dicessi?”
“ah non so, qualcosa tipo “brava mamma!” o “sei sempre la migliore quando si parla di cucina!”, è mai possibile che tu devi sempre trovare un difetto in tutto?!”
“ehm… quand’è che proviamo il karaoke?” cercò di cambiare discorso la piccola ospite.
“oh adesso cara!” tornò normale l’altra.
“allora” iniziò la signora appena seduta sul divano “chi comincia? Tu Shin-chan?”
“io? Non se ne parla”
“perché?”
“dopo quello che mi avete fatto l’anno scorso non toccherò mai più un microfono!”
 
“allora? Come vi sono sembrato?”
“cantavi proprio come un usignolo” rispose il padre tra le risate.
“con il mal di pancia!” finì la madre con le lacrime agli occhi da quanto aveva riso.
È vero, il figlio era stonato come una campana, però ci rimase talmente male che andò a prendere uno dei suoi libri e leggerselo fino alla fine della serata.
 
“oh quella storia… peccato” rispose lei nascondendo la telecamera che aveva preparato per l’occasione sotto il cuscino del sofà.
“puoi sempre cantare tu mamma” disse sorridente il piccolo.
Se io sono stonato, pur da qualcuno devo aver preso.
“e va bene”
Prese il telecomando e selezionò una canzone a caso. Dopo qualche secondo la musica iniziò insieme al suo canto.
I presenti erano rimasti a bocca aperta da quanto era brava, tanto che Ran iniziò a battere le mani.
Tsk, abbiamo costatato che non ho preso da quella donna.
La serata passò in fretta, tra giochi, battutine, discorsi e altro.
Era quasi mezza notte e fra poco si sarebbero scartati i regali.
Stavano pensando ad un posto dove andare il giorno dopo, quando alla porta bussò qualcuno.
Din Don… Din Don…
“chi è?” chiese il piccolo di casa.
“sono io Shin” rispose una voce familiare da dietro la porta.
“entra pure” le intimò il bambino sottovoce.
“Shin chi era?” gli chiese la madre vedendolo tornare.
“il dottor Agasa”
“ah ma è il momento di scartare i regali!” urlò contenta Yukiko.
“certo! Ran prima però vieni un attimo con me?”
“ok” rispose semplicemente l’altra con un filo di curiosità.
“dove staranno andando quei due?” chiese Yusaku alla moglie.
“è un segreto” gli rispose la moglie ridendo.
 
“Shinichi cosa devi farmi vedere?”
“puoi uscire adesso”
Da dietro il corridoio uscì una donna, bella e dai capelli ramati legati in una coda.
Come la vide, una lacrima solcò il suo viso.
Dopo tutto quel tempo, finalmente sua madre era lì, davanti a lei.
“mamma…” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
“tesoro mi sei mancata” disse la madre stringendola in un abbraccio.
Entrambe avevano sentito la mancanza dell’altra, entrambe in quel momento stavano piangendo, ed entrambe erano felici nel vedere che l’altra stava bene.
“dove sei stata per tutto questo tempo?”
“sono stata in giro per lavoro tesoro”
“mi sei mancata tanto, mamma”
“anche tu piccola mia”
Passarono altri minuti abbracciate, quando alla fine l’abbraccio si dovette sciogliere per permettere alla donna di tornare al suo lavoro.
“ora devo andare Ran”
“quand’è che torni?”
“non è ancora il momento tesoro, ma ti prometto che tornerò” le rispose sorridendo malinconicamente lei.
“abbi cura di lei Shin”
“va bene”
Aprì la porta, e prima di andarsene salutò la figlia con un “buon natale Ran”.
“grazie Shinichi”
“di niente”
“allora, avete finito di fare i piccioncini voi due? Io devo aprire il mio regalo non ce la faccio più ad aspettare!” urlò Yukiko dall’altra parte dal salotto.
“arriviamo!”

Blacky's Corner: (dopo tre capitoli finalmente mi sono ricordata di metterlo ^^")
Konnichiwa!!!!!
come vi è sembrato il capitolo? è sdolcinato? vi è piaciuto? troppo triste? così così? fa schifo?
vi prego ditemelo!!!!
natale... mi è venuto in mente questo capitolo quando un'amica ieri mi ha chiesto cosa le avrei regalato per natale (si, lei ad agosto già pensa a natale ^^").
comunque spero vi piacerà :)
passiamo ai ringraziamenti:

un grazie speciale a Just a little wizard per aver recensito anche lo scorso capitolo, grazie Paddy!!!!
un grazie a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite :D
ed in fine un grazie anche a chi legge solamente.

al prossimo capitolo!!!

XXX,
Black_Princy

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Attimi di gelosia ***


                                                                                  Attimi di Gelosia
                                                                     (D.P.)

 
 

Era una notte di luna piena.
Essa splendeva magnificamente nel cielo incorniciata da tante piccole stelle che rendevano quella notte splendida.
Un ragazzo col cilindro, mantello e completo bianco si trovava su un dirigibile, intento ad osservare una gemma alquanto preziosa: Lady Sky.
L’alzò voltandola nel verso della luna e… no, non emanava nessun riflesso rosso, semplicemente non era Pandora.
“Shinichi…” era la voce di Ran che lo chiamava.
 “Hey, Shinichi.” lo richiamò la ragazza ormai dietro di lui.
Cavolo mi ero dimenticato di lei…
Pensò il ladro mantenendo lo sguardo al cielo senza girarsi.
“yo, Ran!” ok, era letteralmente diverso dal modo di parlare del vero Shinichi, ma che poteva fare??
“è stata una giornata emozionante, eh!” continuò lui sempre senza voltarsi.
“Shinichi!”
“costituisciti Shinichi! un ladro è un ladro alla fine, e non è niente di buono!” disse lei prima di abbracciarlo e supplicarlo. “ti prego Shinichi…”
Questo gesto fece arrossire il ladro gentiluomo, che dopo qualche istante impiegato per decidere sul da farsi sorrise.
Fortuna che Aoko non c’è
“ho capito” rispose lui mentre la ragazza sciolse la presa.
“quindi tu…”
“se mi darai una cosa, una cosa che ho aspettato per tanto tempo ma che desidero molto, andrò a costituirmi alla polizia” disse di rimando ormai guardandola in faccia.
“ma io non ho niente” rispose ingenuamente ma delusa Ran.
“ssh” iniziò lui posandole un dito sulle candide labbra “certo che ce l’hai”. Finì, per poi chiudere gli occhi e ad avvicinarsi lentamente al suo viso.
All’inizio Ran non era molto d’accordo con la decisione dell’ ”amico”, poi però chiuse anche lei gli occhi e iniziò ad avvicinarsi al viso del ladro.
Ma prima che le loro labbra potessero toccarsi, la ragazza si scostò e con leggero rossore sulle goti lo guardò quasi disgustata.
“tu, tu non sei Shinichi,vero?” lui la guardò sbalordito.
Ok, mi ha scoperto
Mentre il ragazzo pensava ad un modo per uscire da quella situazione imbarazzante, le porte dell’ascensore si aprirono rivelando l’ereditiera e il piccolo Kudo.
“Conan-kun!” esclamò sorpresa Ran svincolandosi dalla presa del ladro.
“Kid… bastardo!” disse a bassa voce il bambino.
“questo è vero. Io non sono un detective, sono un ladro.” affermò Kid indietreggiando appena, per poi inginocchiarsi e baciare la mano della ragazza.
“Rubare è quello che i ladri fanno meglio, anche il cuore di una persona” lasciò Ran stupita che iniziò ad arrossire a quell’ultima frase.
Mentre Kudo correva verso i due, lui azionò la sua pistola e con una fune si volatilizzò dopo aver salutato il piccolo con fare sarcastico e furbo.
Pochi secondi dopo era già in cielo con il suo deltaplano bianco.
Meno male, anche questa volta me la sono cavata…
“Kid-sama… come lo amo” Sonoko aveva gli occhi a cuori mentre lo diceva.
“lo ami anche dopo quello che mi ha fatto”
“cosa ti ha fatto?” chiesero all’unisono gli altri due.
Si ricordò del gesto subito poco prima, e senza cadere nei dettagli rispose semplicemente “qualcosa che Shinichi non avrebbe mai fatto”
 
Che cos’è che io non le avrei mai fatto?
Era passata una settimana da quella vicenda, una settimana che il piccolo liceale passò immerso nei suoi pensieri e ragionamenti su un “caso” difficile.
Poteva anche essere un asso nelle sue deduzioni, ma quello? Che cos’è che Kid ha fatto alla sua Ran ma che lui non avrebbe mai fatto? Il suo primo pensiero era: l’ha baciata.
Ma ovviamente, non poteva chiederglielo. Uno, perché era solo un bambino e sicuramente Ran non glielo avrebbe detto; due, perché chiederlo davanti a Kogoro significava l’apocalisse.
Prova a pensare Shinichi, Ran crede che tu non la baceresti mai?
La prima idea per saperlo era quella di chiamarla con la sua vera voce e chiederglielo, ma poi s’immaginò la scena: “Ran tu credi che io possa baciarti?”
“C-C-C-CHE COSA?!”
Si maledì mentalmente per averci anche solo pensato a questa opzione.
Pensa Shinichi, pensa dannazione!
“Conan-kun,” eccola, era lei che lo chiamava dalla cucina.
“si Ran-neechan?”rispose con quella sua vocetta infantile che lui stesso aveva iniziato ad odiare.
“mi andresti a prendere il cellulare dal mio comodino per favore”
“certo!” rispose per poi dirigersi in camera della ragazza.
Si avvicinò al comodino, quando vide un piccolo poster piegato sul letto. All’inizio non gli diede importanza, ma quando lesse il nome “Kaito Kid” una strana sensazione iniziò ad espandersi nel suo corpo: gelosia.
Lo aprì lentamente, fino ad aprirlo tutto e scoprirne la foto: era Kaito Kid.
Una vena iniziò a pulsargli sulla fronte: ne aveva abbastanza di quel ladro.
Poi alla fine prese a strapparlo in mille pezzi con una rabbia incontenibile.
Lurido verme schifoso… se solo hai provato a toccare la mia Ran..
“Conan-kun!” urlò Ran entrando in camera notando il bambino che strappava il poster.
“Conan!” urlò più forte cercando di richiamare l’attenzione del fratellino che era ancora intento a strappare quella foto.
“che c’è?” rispose seccato lui.
“si può sapere che ti è preso? Non ti riconosco più!”
“io questo lo odio”
“ti capisco, tu sei un piccolo detective mentre lui è un ladro, ma non c’era bisogno di fare quello che hai fatto!”
“io non l’ho fatto per quello!”
“ah, no? E per cosa allora?” chiese curiosa lei.
“p-per Shinichi-niichan” le rispose il piccolo diventando lievemente rosso.
“per Shinichi?! e lui cosa centra??”
“q-quando ha saputo quello che è successo sul dirigibile…”
“Conan, tu gli hai detto cos’è successo con Kid?!”
“si, e ora lui lo odia”
“perché glielo hai… aspetta, perché lo odia?”
“beh ecco…” ok, era letteralmente in difficoltà. Se sua madre fosse stata lì in quel momento avrebbe ripreso la scena con una videocamera, ne era certo.
“non dirmi che è geloso?”
“beh, io… perché lo chiedi a me, scusa! Chiedilo a lui no?”
Cavolo! Che mi è saltato in mente?? Ora sono nei guai, ancora più di prima baka!
“Giusto! Sono  proprio curiosa di sapere che s’inventerà!”
Sono fritto…
“Conan dove vai?” gli chiese la ragazza vedendolo correre via dalla stanza.
“in bagno”
Chiusa la porta si avvicinò al gabinetto, e dopo essersi seduto prese il cellulare dalla tasca per metterlo in silenzioso.
Ok, mettiamo in silenzioso il telefono, poi quando chiama…
Brrrr… Brrrr…
Eccola è lei!
Prese il farfallino e impostò la sua voce prima di rispondere.
“ehm… pronto”
“quando ti sei sentito con Conan?”
“di che cosa parli?” pessimo inizio. 1 a 0 per Ran.
“del dirigibile, di Kid. Di cosa se no!”
“e… e quindi?” baka finiscila di balbettare!
“è vero che ora lo odi?”
“chi? Conan?”
“BAKA! CREDI TI CHIAMEREI PER SAPERE SE ODI UN BAMBINO?! BAKA!” rispose l’altra furiosa. Forse l’idea del ragazzo era pessima.
“oh, parli di Kid…” si finse sorpreso lui.
“è… è vero che sei geloso?”
“tsk, geloso io. Figuriamoci!” rispose con tono fin  troppo superiore che fece incavolare la karateka.
“peccato, fossi stato geloso ti avrei raccontato cos’è realmente successo. Ma visto che non lo sei…”
“e va bene! È vero, sono geloso. E quindi?! È normale che io lo sia, siamo cresciuti insieme e non posso permettere che quel ladro ti faccia qualcosa!” sbottò lui rosso come un pomodoro, fortuna che nessuno poteva vederlo.
“non è successo niente Shinichi, stai tranquillo” rispose dolcemente lei tra qualche risata.
“devo fidarmi?”
“certo! E poi perché t’interessa tanto?! La scusa che è perché siamo cresciuti insieme l’ho sentita milioni di volte, voglio sapere la verità Shinichi!”
“scusa Ran devo andare! Ci sentiamo un’altra volta!” s’inventò il ragazzo.
“Shinichi aspet-”
TU TU TU TU
“-ta. L’hai fatto apposta, non è così?” disse lei con gli occhi ridotti a trattini.
Fece un sospiro di rassegnazione e andò in cucina per finire di tagliare le verdure.
E ora chi la sente Sonoko… se sa che Conan ha distrutto il suo poster preferito di Kid lo ammazza, e forse insieme ammazza anche me, dato che dovevo tenerglielo fino al suo ritorno… cavolo! Doveva proprio dimenticarselo qui quella??
Intanto una figura completamente vestita di bianco entrò nella stanza appena lasciata vuota, e poggiò qualcosa sul letto per poi andarsene col suo deltaplano.
 
“Ran-neechan sono tornato” ma nella stanza ormai non c’era più nessuno. Faceva per uscire  quando qualcosa sul letto della ragazza attirò la sua attenzione.
“una rosa?” si avvicino al fiore e lesse il bigliettino allegato:
                     
                                      -Spero mi perdonerai per l’altra sera e
                                                 Che accetterai questa rosa come regalo.
                                                                                      Kaito Kid-
 
Ok, se prima della chiamata era incavolato, ora era anche peggio.
Prese lettera e rosa per poi dirigersi nuovamente in bagno.
Aprì la tavoletta nel gabinetto e con un sorrisetto (nervoso) disse: “ ecco quello che faccio delle tue scuse, ladro da quattro soldi”, li gettò entrambi al suo interno per poi scaricare e ridere nervosamente, quasi come fanno i pazzi.
“Conan-kun ti senti bene? Sei strano oggi”
“mai stato meglio Ran-neechan, mai stato meglio!”
 
 
Blacky's Corner:
Konnichiwa!!!!! ^^
ok, ho messo Hattori, ho messo anche Yukiko, come potevo non mettere Kaito!!!! >.<
anche se non ha poi un ruolo così importante in questo capitolo -.-"
cmq, vi piace il chappy? lo trovate noioso? passabile? senza senzo? carino? 
in questa collezione non poteva affatto mancare il mio Shin geloso.
vabbè, spero davvero vi sia piaciuto (:

ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a Just a little wizard e a xthesoundofsea, grazie grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!
un grazie a chi ha messo la storia nelle preferite e seguite.
infine un grazie anche a chi legge solamente, che ripeto, mi piacerebbe sapere anche la vostra sulla storia, che siano critiche o positive :)

alla prossima!!!!

XXX,
Black_Princy

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Scusa, ma per chi mi hai preso?! ***


                                           Scusa, ma per chi mi hai preso?!
                                                                  (P.T.)

 


Giugno, era una giornata come altre in cui le strade di Tokyo erano affollatissime, i ragazzi uscivano a gruppi dalle scuole, i bambini correvano verso i parchi per giocare e il sole splendeva alto nel cielo.
“etchiu!”
“Shinichi non dovevi darmi il tuo ombrello, guarda che raffreddore ti sei preso!”
“perché invece di criticarmi sempre non mi ringrazi, Ran?” rispose seccato il ragazzo seduto sul letto.
“perché sei un cretino! Dovevi dirmelo che non avevi un ombrello di scorta!” rispose l’altra mentre si alzava dalla sedia accanto al letto dell’amico.
“se te l’avessi detto ora quella raffreddata saresti tu”
“non è vero, avrei trovato una soluzione! Magari mi avresti potuto accompagnare a casa così prendevo il mio ombrello e andavo da mia madre!”
“non ci avevo pensato a questa possibilità” rispose con le braccia incrociate l’altro.
 
24 ore prima…
Il cielo era grigio, pioveva a dirotto e i ragazzi correvano parandosi il capo con la cartella per non bagnarsi troppo.
“cavoli proprio adesso…” Ran Mouri stava al riparo dalla pioggia aspettando che cessasse, mentre intanto controllava l’ora sull’orologio: aveva un appuntamento con la madre.
“tieni, usa questo”  la voce di qualcuno che allungò il braccio e porse l’ombrello alla ragazza.
“eh?” si voltò per capire di chi fosse quella voce.
“hai molta fretta di tornare a casa, vero?” le chiese Shinichi.
“si un po’, grazie” rispose lei prendendo l’ombrello.
“e tu come farai Shinichi?”
“scusa, ma per chi mi hai preso? Io sono un detective!” cominciò lui.
“avevo già previsto quello che sarebbe successo oggi” disse per poi dare qualche colpo sulla sua borsa.
“e ho messo l’ombrello di scorta nella cartella” finì sicuro e sorridente lui.
“ah che fortuna! Grazie, ho un appuntamento con mia madre dopo. Allora lo prendo in prestito!” rispose lei iniziando a correre via.
“te lo rendo domani, ok!”
“si, ciao!”
Ok, da quì a casa mia ci vogliono 10/15 minuti. Forza Shinichi, sei un calciatore quindi puoi farcela
E poco dopo iniziò a correre senza sosta fino a casa sua.
Ogni passo che faceva era sempre più bagnato, ma non gli importava, l’importante era che Ran non si beccasse un raffreddore, per lui non c’era problema.
 
“sono a casa!”
“Shin-chan! Che ti è successo??” domandò preoccupa la madre vedendolo fradicio.
“oh non è… etchiù!”
“certo come no! Guardati, ora chissà che influenza ti sarai preso.”
“ti dico che non è niente! Stai tran… etchiù!”
La madre aveva ragione, si era beccato un bel raffreddore.
“tesoro ma il tuo ombrello? Credevo di avertelo dato sta mattina”
“infatti. Ce l’avevo ma poi lo dato a Ran visto che ne era senza”
“oh ma che dolce il mio Shin-chan!!!” urlò contenta Yukiko stringendolo forte.
“mamma smettila!” ribattè l’altro ormai paonazzo.
“oh il mio tonno innamorato!”
“mamma! Non sono ne tonno ne innamorato!”
“sei stato così, così… kawaii!!!!!!!!!!!!!!” continuava la donna stringendolo sempre più a se mentre il figlio continuava a starnutire.
“papà aiutami!”
“oh, ehm… sai com’è fatta tua madre…” rispose Yusaku dirigendosi in biblioteca.
“papà! Mamma lasciami!”
“ma neanche per sogno!”
“se non vuoi che ti mischi il raffreddore ti conviene lasciarmi” la minacciò lui con un fazzoletto in mano.
“tsk! Sei davvero antipatico!” rispose offesa l’altra mentre andava in cucina.
“pronto”
“ciao Eri, indovina cos’è successo!”
“ciao, cos’è successo?”
“Shinichi si è preso l’influenza perché ha prestato il suo ombrello a Ran ed è tornato a casa fradicio!”
“oh poverino, mi dispiace” rispose dispiaciuta dall’altra parte l’avvocatessa.
“ma tu non trovi questo gesto così dolce?”
“MAMMA! Che stai facendo!?” sbottò il figlio vedendola al telefono con Eri.
“oh, stavo aggiornando Eri sulla vicenda di oggi”
“MAMMA FINISCILA!”
“ma che male c’è scusa?”
“sei esasperante!” rispose lui chiudendo la chiamata. “non voglio che gliene parli, questa non è una notizia per qualche magazine da donne, capito?”
“antipatico”
“mamma chi era?” chiese curiosa Ran.
“Yukiko, dice che Shinichi ha preso l’influenza perché è tornato a casa fradicio” rispose la madre mettendo il cellulare in silenzioso.
“quel cretino mi aveva detto di avere un ombrello di scorta!”
 
“tonno innamorato?”
Cavolo, eccola che ricomincia…
Pensò il ragazzo mettendosi una mano sul viso e scuotendo il capo.
“tesoro come ti senti?” gli chiese la madre sedendosi al lato del letto.
“peggio di prima” rispose seccato il figlio voltandosi dall’altro lato.
“peggio? Come si fà a stare peggio di così?”
È quello che mi chiedo anch’io! Come si fà a raccontare tutti i fatti di tuo figlio in giro come se fosse uno scoop??
“niente, lascia perdere”
“ci sono! Ti senti male perché non puoi leggere il libro di Sherlock Holmes che hai iniziato ieri! Se vuoi posso leggertelo io!” rispose tutta contenta Yukiko.
“no grazie” sbuffò Shinichi.
“fammi indovinare, vuoi fartelo leggere da Ran, vero?” lo stuzzicò la madre.
“MAMMA FINISCILA!”
“e và bene non prendertela!”
“sei diventata noiosa, sai?”
“tsk, che figlio simpatico che mi ritrovo” sbuffò la donna seccata.
“è la verità. Ora se non ti dispiace voglio riposare” rispose lui spegnendo la luce della lampada accanto al letto.
“buona notte Shin-chan” fece per uscire dalla porta quando tornò indietro e accese nuovamente le luci.
“che c’è adesso?!” sbottò il figlio infastidito.
“domani viene Ran a trovarti, cerca di non essere così tonno come sempre, sfrutta l’occasione”
“MAMMA FINISCILA!”
“antipatico”
 
Il giorno dopo…
“baro!” gli urlò Ran.
“baro sarai t… etchiù!”
“sei una causa persa Shinichi”.
“tonno innamorato?” era Yukiko che lo chiamava mentre saliva le scale.
Eccola che ricomincia….
 
Blacky's Corner:
Konnichiwa! ^^
sò che il capitolo è un pò cortino, perdonatemi!!
sarò sincera, all'inizio il titolo doveva essere "tonno innamorato", ma dato che ho preso già abbastanza in giro il mio Shin ho deciso di darglene un altro xD
vabbè, spero solo possa piacervi come chappy.

passiamo ai ringarziamenti:
un grazie speciale a Just a little wizard e a shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso capitolo, arigatò!!! ^^
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite e nelle preferite.
e un grazie anche a chi legge solamente.

ci vediamo al prossimo capitolo!!

XXX,
Black_Princy

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Dubbi ***


                                                                               Dubbi
                                                            (D.T.)
 
 
 
“Oy Kudo! Siamo qui!” urlava un ragazzo dalla pelle olivastra e occhi color smeraldo all’uscita della stazione.
“Baka, quand’è che imparerai a chiamarlo Conan?” gli chiese seccata la ragazza accanto a lui, capelli legati in un codino e occhi altrettanto smeraldini.
“Che vuoi farci, ormai ci sono abituato a chiamarlo così!” rispose tra qualche risatina nervosa.
“lasciatelo dire, sei un idiota” sbuffò lei per poi tornare a guardare i loro amici avvicinarsi.
Heiji e Kazuha erano andati a Tokyo per risolvere un caso, e già che c’erano avevano deciso di avvisare gli amici che si sono offerti di  ospitarli per tutta la durata del loro soggiorno in quella metropoli.
 Dopo qualche minuto li hanno notati e si sono avvicinati a loro.
“Kudo! Ce ne hai messo di tempo ad arrivare!” continuava a ripetere il ragazzo di Osaka mentre scompigliava i capelli del bambino dinanzi a lui, che gli mandava occhiate truci.
“Hattori-kun, posso sapere perché lo chiami sempre Kudo?” chiese seria Ran.
I due guardarono la ragazza con stupore misto a paura, che avesse capito tutto?
Mentre loro si rivolgevano sguardi complici e cercavano una soluzione, la karateka li osservava attentamente, come se stesse aspettando qualche segnale che le facesse capire se i suoi ragionamenti erano fondati o no.
“P-perché assomiglia troppo a Kudo da piccolo,non trovi?” riuscì ad inventarsi il detective dell’ovest.
“E tu come fai a sapere com’era Shinichi da piccolo scusa?” quella piccola discussione iniziava a sembrare più un  interrogatorio, tipo quelli che ti fanno ad una centrale di polizia.
“Beh ecco…” erano davvero nei guai, che si poteva inventare adesso??
“Gli ho fatto vedere una foto di Shinichi-niichan che mi teneva in braccio quando ero ancora un neonato”
Rispose tranquillo e sicuro il piccolo. Il detective accanto a lui stava per fare un sospiro di sollievo, quando notò lo sguardo preoccupato e serissimo dipinto sul volto dell’amico. È vero, c’era ancora da vedere la reazione di Ran prima di dichiararsi salvi.
“Ah ora capisco!” rispose sorridente la ragazza.
“Ran ti và di accompagnarmi a quel ristorante di cui ti avevo parlato?” chiuse così (senza saperlo) il discorso Kazuha.
“ok, andiamo” rispose l’amica andandosene con un’espressione sempre più seria di prima.
No, non è un caso che lo chiami sempre Kudo, perché lui sà che quel bambino è Kudo.
Se no come si spiegherebbe il fatto che stanno sempre insieme nonostante i loro dieci anni di differenza?
Come si spiegherebbe il fatto che insieme sono dei portenti a risolvere casi?
E poi Conan non c’è mai quando sono al telefono con Shinichi, e quando appare chissà come mai lui scompare improvvisamente, per poi tornare appena Shinichi se ne và.
No, non è un caso. Sono sempre più convinta che Conan e Shinichi sono la stessa persona, ma come faccio a provarlo una volta per tutte? E perché me lo tiene nascosto poi?
 
“Uh… siamo salvi” sospirò sollevato il liceale mentre con un braccio andava ad asciugare la fronte dal sudore provocato dalla discussione appena terminata.
“Siamo salvi, Hattori? SIAMO SALVI?!”
“Oy, che ti prende Kudo?” chiese preoccupato notando la rabbia impossessarsi del corpo del piccolo.
“Se fossi meno idiota, magari Ran non s’insospettirebbe baka!”
“Ah, e così adesso la colpa sarebbe mia!”
“E di chi se no?! Se magari la smettessi di chiamarmi Kudo davanti a lei ora non ci saremmo dovuti beccare un interrogatorio!” sbottò Conan incavolato.
“Tsk, non è colpa mia. Mi viene spontaneo chiamarti col tuo vero nome”
“Spero ci abbia creduto davvero alla storia della foto” disse preoccupato Kudo.
“Stà tranquillo! Ti ha detto che ti crede, perché farsi tante storie?” lo rassicurò l’amico.
“Hai ragione, forse stò esagerando” rispose il bimbo.
No, non stò esagerando. Ran è imprevedibile, potrebbe anche aver capito la mia vera identità.
“A proposito, quand’è che andiamo a casa? Io devo essere in forze per il caso di domani!”
“Sù andiamo”.
 
Era ormai sera.
Kazuha e Heiji non avevano fatto altro che litigare per tutto il tempo, Kogoro era andato a giocare al Mahjong con gli amici, mentre Ran non faceva altro che lanciare occhiatacce al “bambino” dinanzi a sé.
Ogni minuto che passava era sempre più convinta del fatto che Conan e Shinichi fossero la stessa persona, ne era sicurissima.
“Kazuha che ne dici se andiamo a dormire adesso?” chiese normalmente all’amica.
“Và bene, tanto è già mezzanotte” rispose sorridendo l’altra.
“Notte!”
“Notte” risposero i ragazzi all’unisono.
Una volta entrate in camera Ran chiuse inaspettatamente la porta a chiave, non dovevano farsi assolutamente sentire da quelli fuori.
“Ran, qualcosa non và? È da stamattina che sei così seria” chiese preoccupata Kazuha notando lo strano comportamento della padrona di casa.
“Tu adesso mi devi aiutare”
“A fare che?”
 
“Oy Kudo, mi fai vedere la nuova invenzione del dottore Agasa? Quella ricetrasmittente sotto forma di gomma” chiese l’ospite col suo solito accento del Kansai.
“Certo, aspetta che la prendo” rispose mentre con una mano frugava nella tasca dei bermuda.
Improvvisamente il suo viso sbiancò.
“O-Oy, qualcosa non và?” iniziò a preoccuparsi il ragazzo.
“Non c’è Hattori”
“Non c’è problema, basterà attivare i tuoi occhiali e sentendo le voce sapremo se funziona on no, che ne dici?”
“Và bene” rispose il piccolo per poi attivare qualcosa nei suoi occhiali.
“Che cosa?!” una voce familiare…
“Si, Conan non è chi dice di essere. E tu adesso devi aiutarmi a provarlo” era la voce di Ran questa volta.
I ragazzi dalla loro camera si guardavano con stupore misto a paura, non sapevano s’era peggio il fatto che la ricetrasmittente era finita in camera loro, o il fatto che Ran aveva capito la vera identità di Conan.
“E, e cosa dobbiamo fare?” chiese spaesata la ragazza.
“in anzitutto postiamoci fuori la loro camera, sicuramente ora che sono da soli staranno parlando normalmente”
Dalla loro camera potevano sentire la serratura di quella di Ran aprirsi.
“Ora che facciamo?” chiese il ragazzo del Kansai al piccolo Kudo.
“Parlami di cose che non mi dici mai, cose che non chiederesti mai a Shinichi Kudo” rispose sottovoce il bambino. Da sotto la porta s’intravedevano delle ombre che fecero dedurre ai detective che le ragazze erano arrivate.
“Conan, ce l’hai la ragazza?” aveva iniziato “il più grande”.
“Ma che discorsi sono questi?” lo maledì sottovoce il bambino ormai diventato tutto rosso.
“Rispondi e basta”.
“N-no, non ce l’ho”
“Eppure pensavo stessi con Ai, siete sempre insieme, e poi lei è carina non trovi?” diciamo che il ragazzo si stava divertendo a mettere in imbarazzo l’amico.
“Non stò insieme ad Haibara! Come ti salta in mente?!” sbottò l’altro. Che figura stava facendo di fronte alla sua amica d’infanzia?
“Kudo devi stare al gioco!” gli bisbigliò l’altro.
“Ma sappi che questa me la paghi” gli rispose incavolato e imbarazzato l’amico.
“Sicuro Conan-kun? Non ti piace nemmeno un pochino?” lo stuzzicò il detective.
“F-forse”.
“Ran questo non può essere Kudo” disse Kazuha da dietro la porta.
“Hai ragione, ma allora perché Hattori lo chiama sempre Kudo? E come si spiega il fatto che stà sempre insieme ad un bambino di sette anni?” più che domande verso Kazuha erano domande rivolte a sé stessa.
“Perché? Perché quel cretino di Heiji avrà anche diciassette anni ma ne dimostra cinque. È più bambino lui di Conan, credimi!” le rispose l’altra con gli occhi a trattini.
“Sù, lasciamo perdere questa storia e andiamo a dormire.”
“D’accordo!”
“Un bambino io?! Ma sentila!” Conan teneva a fatica Heiji, che voleva andare a dirgliene quattro all’amica per avergli dato del bambino.
 
                                                                                     ***
 
Il soggiorno dei ragazzi di Osaka era ormai terminato.
Ran aveva smesso di pensare che Shinichi e Conan fossero la stessa persona, e i loro ospiti invece non hanno fatto altro che litigare per tutto il tempo.
“Ciao Ran! Conan! Mi mancherete!” urlava Kazuha dal finestrino del treno.
“Ciao ragazzi!” li salutarono all’unisono Ran e Conan.
“Conan,” iniziò Ran una volta che il treno se ne fosse andato. “è vero che ti piace Ai?” gli chiese sorridendo dolcemente e abbassandosi alla sua altezza.
“CHE COSA?!” sbottò l’altro.
Tutta colpa di Hattori…
 
Backy's Corner:
Konnichiwa!!! ^^
wow. siamo già al decimo capitolo O.O
da una parte mi meraviglio di me stessa nell'aver scritto 10 capitoli in 10 giorni, dall'altro mi rendo conto che ormai questa raccolta stà per finire :(
vabbè, tornando al capitolo, che ve ne pare? 
spero vi piacerà :) 

ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Just a little wizard e IAmSlightlyMad per aver recensito lo scorso capitolo, arigatò arigatò!!!!
grazie a chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite.
infine grazie anche anche a chi legge solamente, che incoraggio a lasciarmi almeno una recensione, solo una vi prego!

ci vediamo al prossimo capitolo!!!

XXX,
Black_Princy

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Only For You ***


Premessa: il capitolo di oggi è speciale, cioè diverso dagli altri. Inizia dopo la trasformazione di Shinichi in Conan, ma è quasi tutto dedicato a ricordi, quindi non metterò nessuna sigla dopo il titolo. Le parti in corsivo sono tutti flash-back. Dimenticavo, è un finale alternativo a quello che avevo già creato (capitolo 4).
                                                           

                                                               OnlFor You
 


4 maggio.
Questo giorno ha un doppio significato: la presunta morte di Sherlock Holmes, ed il compleanno di Shinichi Kudo.
Negli anni passati l’avevano sempre passato insieme, tra una pizza e qualche risata mentre quella volta lo dovettero passare in modo diverso. Lui c’era, era proprio lì affianco a lei intenta a cercare qualcosa dal cassetto della scrivania, ma non con il suo vero corpo, non come Shinichi.
Tutto questo lo faceva star male, i ricordi degli anni passati lo facevano star male.
-A volte ci sono cose peggiori della morte- quella frase, quella che lui non aveva mai preso seriamente ma che alla fine aveva compreso. Cosa lo faceva star male? Sentire la sua amica d’infanzia passare notti insonne a piangere per lui, per lui che era lì accanto a lei in ogni momento della giornata, ma che non poteva dirgli la verità.
“Conan,” la voce della ragazza lo riportò alla realtà. “ho trovato un vecchio album di fotografie, vuoi guardarlo con me?”
“certo” rispose il bambino con un velo di tristezza, ora doveva anche affrontare i suoi ricordi, ricordi che facevano sembrare la situazione ancora più difficile di quello che era; ma non poteva rigettare la proposta dell’amica, no, non doveva proprio.
Lei si sedette sul letto accanto a lui, e lentamente iniziò ad aprire la prima pagina.
Quella foto… se lo ricordava come se fosse stato ieri….
 
“Shinichi! Ran! Quanto tempo!” esclamò tra lo stupore e la gioia un uomo dai baffi e i capelli corvini, con una pancia accennata: il dottor Agasa.
“Salve dottore, come stà?” chiese cordiale come sempre la piccola Ran.
“Passavamo di qui e così siamo venuti a salutarla!” continuò sorridente il piccolo Kudo.
Il primo giorno d’asilo….
 
Cambiò pagina. Ma il dolore cresceva, cresceva ogni volta che vedeva un’altra foto che ritraeva lui e Ran insieme.
“Questa l’abbiamo scattata ad uno spettacolo di magia” affermò Ran, rivolgendo uno sguardo malinconico ma allo stesso tempo dolce al suo fratellino.
 
“Shinichi! vieni, guarda chi ho incontrato!” urlava felice la bambina vedendo il suo amico avvicinarsi.
“Ran ma come…” la guardava stupito l’altro.
“muoviti, ha accettato di scattare una foto con noi!” Ran l’afferrò far il braccio e dopo qualche secondo i genitori scattarono la foto.
 
Si fermò qualche attimo a guardarla, poi voltò nuovamente pagina.
Le risate arrivarono spontanee vedendo Shinichi ridotto in quello stato.
“Questo è il cosplay di qualche anno fa” cercò di dire Ran.
 
“E dai Shinichi esci!” continuavano a tirarlo Ran e Sonoko per le braccia.
“Non se ne parla nemmeno! Non vestito così!” rispose l’altro che aveva ancora metà del corpo dietro la porta. Per l’occasione le ragazze l’avevano costretto a vestirsi da pikachu, cosa estremamente imbarazzante per lui.
“Shinichi Kudo, esci immediatamente se non vuoi che usi la forza!” gli urlò -una ormai stufa- Ran.
“Tsk, eccomi” rispose seccato, ma d’altra parte aveva paura delle mosse della sua amica karateka (anche se non l’avrebbe mai ammesso).
 
Cambiò pagina più volte, pagine piene zeppe di foto che li ritraevano insieme in momenti felici e a volte tristi. Poi i loro sguardi vennero attratti da una foto scattata altrove, non in Giappone.
 
“Shin-chan, Ran, perché non vi mettete lì un attimo? Così vi faccio una foto” disse Yukiko.
“Sù vieni!” gli urlava Ran contenta mentre lo tirava per un braccio.
“Hey, Ran! Aspetta un attimo!” continuava a ripetere lui inutilmente, perché l’amica continuava a tirarselo per un braccio fino alla ringhiera del ponte.
“Sorridete e…” un flash.
 
New York… dove Ran aveva finalmente capito di essere innamorata del suo amico d’infanzia, dove avevano conosciuto Sharon Vineyard, dove avevano salvato Vermouth, ed infine, il primo caso di Shinichi.
Ma la foto che attirò più delle altre, era proprio quella. Quella che li ritraeva insieme al Tropical Land, il giorno in cui Shinichi Kudo sparì improvvisamente, e sempre nello stesso giorno arrivò Conan Edogawa.
Entrambi ricordavano il giro sulle montagne russe, l’uomo a cui avevano tagliato la testa, la risoluzione del caso, gli uomini in nero, Shinichi che senza dare molte spiegazioni a Ran si era allontanato, per poi scomparire nel nulla.
Da quel giorno appariva solo una volta ogni tanto, e quando lo faceva spariva subito dopo qualche ora, o a volte, anche minuti.
Una lacrima spontanea rigò il viso della ragazza.
“Ran…” l’unica cosa che riuscì a dire il piccolo Kudo.
“Shinichi…Shinichi n-non l’hai an-co-ra capito che i-io so tutto?” disse Ran tra le lacrime.
Il bambino di fronte a lei la guardava con stupore misto a paura: come aveva fatto a scoprirlo?
“Ran, tu…?”
“Shinichi, basta guardarti in faccia per capirlo. Siete identici, guarda” e così tirò fuori due foto, una che ritraeva Shinichi da piccolo che dormiva sul divano di casa sua, la seconda di Conan senza occhiali che invece dormiva sul divano dell’agenzia.
“Ora basta mentirmi, voglio la verità” finì sicura Ran, prima che un’ultima lacrima percorresse il suo viso.
 
In quel momento miriadi di momenti attraversarono la mente del detective.
Il giorno in cui hanno iniziato a chiamarsi per nome; la volta che l’aveva tirata fuori dal nascondiglio, e che quando gli aveva chiesto perché arrossiva , lui rispose con “non stò arrossendo, è il riflesso del tramonto”;
il giorno in cui i genitori della sua amica si erano lasciati e lui era rimasto tutto il tempo con lei a consolarla; tutti quegli anni; il caso del diplomatico; il cavaliere nero… Londra.
Si, forse oggi era il momento adatto.
Non gli importava minimamente dell’organizzazione in quel momento.
Non gli importava minimamente della strage che avrebbe fatto Haibra.
Quello che veramente importava in quel momento, era smettere di far soffrire la sua amica.
Smettere di mentire, smettere di essere quello che non è.
Si levò gli occhiali, con lo stupore di Ran; non aveva mai rinunciato così presto, era sicura si sarebbe inventato qualcosa invece…
“Hai ragione Ran. La verità è che io sono Shinichi, il detective stakanovista che ti ha abbandonata” rispose lui guardandola negli occhi.
“Perché Shinichi? perché?”
“È una storia lunga”.
“Non m’importa, ora come ora è giusto che io sappia”
E così lui le raccontò tutto, del perché si era allontanato quella sera, cos’aveva scoperto, Vodka e Gin, l’aptoxin 4689 inventata da Sherry, e come si è rimpicciolito.
Ad ogni parola lo sguardo della ragazza si faceva sempre più preoccupato, non aveva capito che dietro a Conan ci fosse qualcosa di così grande e pericoloso, ed il fatto che il suo amico fosse in pericolo la faceva rabbrividire.
“Ma, ma perché non hai voluto dirmelo?”
“Ti avrei messa in pericolo Ran, l’ho fatto solo per te, solo per il tuo bene”.
Si scambiarono sguardi intensi di preoccupazione, quando poi Ran abbracciò il suo piccolo amico e tra le lacrime riuscì a dire solo una frase: “ conta su di me per qualsiasi cosa, mio piccolo Kudo”.
“Ti amo Ran,sei la ragazza più coraggiosa e dolce che ho mai conosciuto” disse il bambino stringendo l’amica più forte.
“Ti amo anch’io, detective stakanovista e maniaco di Sherlock Holmes”.
“Ehm… però c’è una cosa che devo chiederti” si staccò il piccolo dalla presa.
“Tranquillo, non lo dirò a mio padre. Però ti conviene preparare il giubbotto anti-proiettili nel caso lo scoprisse”
“Tranquilla, il detective in trans non scoprirà mai niente” rispose sorridendo.
“Ora che mi ci fai pensare, ma è opera tua?”
“Certo! Vedi quest’orologio…”
 
Ora il 4 maggio aveva anche un nuovo significato: la verità.
 
2 giorni dopo…
“Conan-kun, cosa vuoi per cena?”
“quello che vuoi, Ran-neechan” rispose il bambino per poi ridere insieme, proprio come facevano una volta.
“Hey, mi sono perso qualcosa? Che c’è di divertente in questo?” continuava a chiedere il detective facendo divertire ancora di più i ragazzi accanto a lui.
Non lo scoprirai mai, Oji-san…

Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
e così oggi, 4 agosto 2012, si conclude la mia prima piccola (mica tanto poi ^^") collezione di OS.
Spero vi sia piaciuta, perchè ci ho messo anima e cuore mentre la scrivevo :)
Comunque tornerò tra qualche giorno con una nuova long tutta sù un personaggio che appare raramente, ma che io adoro (subito dopo il mio Shin ovviamente), avete capito chi è? 
in quanto a questo capitolo, cosa ne pensate? 
in teoria questo è il primo che ho scritto, pensate!
vabbè, dato che non sono di molte parole ora passo ai ringraziamenti (preparatevi,perchè è letteralmente un papiro ^^"):
Un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito la storia:
- Just a little wizard: grazie per aver recensito i capitoli dal primo all'ultimo, le tue recensioni sono sempre fantastiche!!! spero mi seguirai anche con la prossima e che ti piacerà :) grazie grazie!!!!!!
- mangakagirl: grazie per aver recensito i primi capitoli, spero che anche quelli dopo ti siano piaciuti!!
- shinichi e ran amore: grazie per le tue recensioni e per aver messo la storia nelle preferite!!! mi stavo per commuovere xD
- IAmSlighlyMad: grazie per aver recensito la storia e averla messa nelle preferite!! spero mi seguirai anche con la prossima e che continuerai a darmi consigli per migliorare il mio stile :)
Un grazie a: IAmSlightlyMad, shinichi e ran amore e xthesoundofsea per aver messo la storia nelle preferite; e un grazie anche a: ChibyRoby e ciachan per aver messo la storia nelle seguite.
e dulcis in fundo (stà volta l'ho detto giusto u.u) grazie anche a chi legge solamente.
GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE! >.<
vabbè, dopo tutto questo papiro (vi avevo avvisati), non mi rimane che salutarvi e sperare che mi seguirete anche con la prossima fic.
Ciao!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1178059