Cosa potrebbe mai andare storto?

di Fatadz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Regalo ***
Capitolo 2: *** Welcome to England! ***
Capitolo 3: *** La Cena ***
Capitolo 4: *** Gita in città...con sorpresa! ***



Capitolo 1
*** Il Regalo ***


Questa è dedicata a te, Giorgia,
a te che ci sei sempre,
che mi sopporti,
che mi manchi anche se sono pochi giorni che non ci vediamo,
che ridi alle mie Battute Squallide,
che mi consoli,
che sai che adoro mangiare e che mi odi perchè non ingrasso,
che mi hai cambiato in poche settimane,
che ridi quando cado ma mi aiuti comunque a rialzarmi e andare avanti, 
A te che il 7 agosto alle 0.01 riceverai un messaggio da una ragazza, sì, quella ragazza che non ricorda neanche una data ma che il tuo compleanno non scorderà mai. Buon Compleanno Tata, Sei Bellissima. 

 

Capitolo 1, Il Regalo.





Irene


Tic-Tac. Tic-Tac.
*Driiiin*
 
“Oh, che palle. Ho sonno! Non avrei dovuto rimanere sveglia fino all’1.30 per la cerimonia delle olimpiadi…Che ore sono?”
pensai strofinandomi gli occhi e tastando il mio minuscolo comodino alla ricerca del mio cellulare dell’ Anti-Guerra.
 Il display del cellulare si illuminò.

28 Luglio 2012, h 9.30

 
"Mmm..."
Mi alzai, tolsi la maglia-pigiama che uso d’estate quando ho troppo caldo e ne misi una azzurra (sicuramente di almeno 5° mano) che mia cugina mi aveva dato pochi giorni prima. Scendendo le scale pensai: “Ma perché ho puntato la sveglia, che è ESTATE?” Bella domanda, alla quale trovai stranamente una risposta: IL REGALO PER GIORGIA.
Mancavano solo 11 giorni al suo compleanno.
Arrivai in cucina. Un cappuccino con panna e cannella e una croissant alla crema. Sé, mi piacerebbe.
Dovetti accontentarmi di un bicchiere di latte FREDDO (io lo amo così, però) e una brioches del mulino. Facciamo due.
 
 


 

Giorgia, h 10.30

“Bene, allora il letto l’ho fatto, la lavatrice è partita e la camera è in ordine”
Sì, lo so sono una maniaca delle pulizie e della precisione, ma con una migliore amica così disordinata devo compensare un po’, no?
Comunque erano già due ore che ero sveglia, iniziavo ad annoiarmi…
Partì la suoneria del mio Galaxy Ace e corsi a rispondere. Era Irene.
-Wei.
- Ciao Giò, hai da fare?
- Mmm, in che senso? Quando?
- Ecco…più o meno per tre semdnsdnoa…
                Non capivo, sentivo dei bisbigli…lo faceva apposta!

- Eh? Non capisco puoi ripetere per favore?
- Sì, bhe, ecco dicevo per circa tre sett…a…e….
- Oh, Ire dai fai la seria non sento niente…
- ….
- Ire!?? Ci sei? NON CAPISCO UNA BEATA SEGA!
- Oh, PER LE PROSSIME TRE SETTIMANE SIAMO IN INGHILTERRA ,BELLA!
- ….Tunf.
- Oh, devi essere svenuta…Giò? Giò?
- OOOOOODDDDIIIIIIOOOOO! Dici sul serio?
- Ah-ah! Cerrrrto! In una famiglia come ospiti!
- Ma-ma come è possibile? E perché?
- Cos’è, ti sei dimenticata che tra un po’ è il tuo compleanno?Auguri in anticipo!
- Ohw, tenera…ma i tuoi? E i miei? Sono d’accordo per ‘sta vacanza?
- Dopo che ho lavato e sistemato per due settimane per raccogliere i soldi, direi di sì!
- ahahah non mi ci abituerò mai ad un’Irene come Colf! Ma quando partiamo scusa?
- Ecco….domani.
- ….Eh????? DOMANI!? Ma le valigie, i biglietti, i compiti….come diamine faccio?
- E tranzollati un po’! Sei in vacanza, baby!
 

Sorrisi. Non stavo sognando, era tutto vero.

 
 
 
E fu così che iniziò la nostra incredibile avventura: due 17enni a Londra. Cosa potrebbe mai andare storto?


                                                                                                                     ****




Angolo del Genio Incompreso:
Ciao a tutti =) Spero vi piaccia questa storia, l'ho dedicata alla mia migliore amica, come avrete capito! Bhe, commentate per favore, vorrei sapere come migliorare e se ci sono cose da sistemare....Buona Lettura, alla prossima! =)

Fatadz

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Capitolo 2
*** Welcome to England! ***


From Ire   To Giorgia
Ci vediamo in aereoporto ok?
 

From Giorgia   To Ire
Oh, sì! Londra : arriviamooooo!

 
 
 

Giorgia h.8.00

Dopo check-in e balle varie finalmente saliamo sull’aereo, ma mi accorgo che Irene è un po’ tesa.
-Tutto ok? Sei pallida.
-S-s-sì è che è la prima volta che salgo su un aereo e fa uno strano effetto…
-Tranquilla, ci sono qui io con te.
           Dissi io sorridendo. Lei ricambiò e messe le cuffie si addormentò come suo solito. Amavo viaggiare: il treno, l’aereo, anche solo conoscere nuova gente. A patto che viaggiassi con i miei genitori. Non l’avevo detto a Irene, ma l’idea di essere lontano da casa e dormire in un luogo con altre persone non mi piaceva affatto. Sapevo che prima o poi avrei dovuto abituarmici, anche se speravo più poi che prima. Guardai dal finestrino. La vista che c’era da lassù era mozzafiato. Avete presente quelle foto sulle guide turistiche, quei colori che si vedono solo nei televisori HD dei negozi Mediaword? Quelle sensazioni che provi solo poche volte nella vita? Ecco. La notte in bianco che avevo appena passato a causa dei miei timori iniziava a farsi sentire, così seguii Irene nel mondo dei sogni in compagnia del mio Mp3.
 
 

Later….

 
 
 - GoodMorrrrrrning!
          Le urlai in un orecchio per svegliarla. Il paesaggio era cambiato: eravamo atterrati.
Scesi dall’aereo ed entrambe voltammo lo sguardo verso il cartello blu sopra di noi.
 

WELCOME TO ENGLAND

 
diceva. Eh, sì. Ci siamo. Un sogno che si avvera.
 
Percorremmo l’infinito corridoio di sfumature grgio-blu quasi strapieno di gente di tutto il mondo: spagnoli abbronzati, francesi col broncio, tedeschi dalle gote rosse, famiglie numerosissime di Indiani ed infine due Italiane, armate di zaino Eastpack, bottiglietta di cocacola e tè alla pesca, occhiali da sole da 5 euro e un po’ di voglia di mangiare … bhè, forse questo solo per Irene.
 
- Come è andato il viaggio?- le chiesi -Stai meglio vedo …
- Oh sì, come potrei non esserlo? Non hai visto quanto ben di Dio c’è qui?
I suoi occhi quasi luccicavano alla vista della scritta “Choccolate shop” e le sue gambe si stavano già girando in direzione del negozio, ma io dovetti trattenerla per la maglia dei Simple Plan dato che c’era qualcuno con un cartello in mano e i nostri cognomi scritti sopra.
-Ehi guarda, sembra aspetti noi.
 Più ci avvicinavamo più l’immagine era più chiara. Un ragazzo, biondo scuro, occhi azzuri. Il tipico inglese … maglietta firmata e calzoni corti di jeans, occhiali da sole e il cartello in mano con i cognomi.
- Ehm, noi siamo le due ragazze del cartello...tu sei?- chiese Irene in un inglese italianizzato inventato da chissà dove.
- Piacere, I’m Thomas. Parlo un po’ di Italiano, quindi se non doveste riuscire a esprimervi sempre in inglese, non c’è problema: parleremo in italiano.- La sua voce era calda e rassicurante, l’accento era buffo e il sorriso dolce. Ci presentammo e quando io e lui ci stringemmo la mano sentii come un brivido lungo la schiena…”No, Giorgia, non stavolta. Lascialo stare. Anche se assomiglia a un modello Hollister non cedere.”
- Nice to meet you. Well, adesso prenderemo un Cab per andare fino a casa mia, cioè nostra.
- Eh?! Che razza di mezzo è un CAB?- intervenne Irene moooolto educatamente.
- Ire, è un Taxi.- le dissi
- Oh, sorry.- si scusò e mi bisbigliò - *ma scusa non poteva dire Taxi già che c’era? Bah!*-
 - Veramente “Cab” è l’abbreviazione di Cabriolet, il modello utilizzato per i più comuni Taxi.- rispose Thomas, che probabilmente aveva sentito il commento.
“Cavoli!” pensai “è pure intelligente!”
- Bene, girls, il C…TAXI è arrivato.
Salite sul taxi Thomas prese a telefonare così io e Irene potemmo parlottare un po’…
-*Giò…*- mi sussurrò
-*Cosa vuoi?*
-*Ma Thomas…non assomiglia a Manny TuttoFare quando parla metà in inglese e metà in italiano?*
Ci fu un momento di silenzio e poi scoppiammo contemporaneamente a ridere, sotto gli sguardi straniti dell’autista e del Biondo-Occhi-Azzurri.
-ahaha *coff-coff*- mi ripresi e cercai di continuare più seriamente, invano- ma-ma cosa dici? Ahahahah-

 
Pochi minuti dopo la CAB-MOBILE (lol) si fermò davanti a una casa bianca, che faceva tanto Harry Potter.
Dalla porta azzurra, l’unico colore presente sulla facciata, ne uscì una donna dai capelli rossastri e con gli occhiali, vestita in modo formale. Dietro le gambe della signora sbucò un cagnolino, un bastardino dal pelo a macchie marroni e con un collare rosa, che sembrava pronto ad accoglierci con la lingua a penzoloni.
- Hi, guys!- urlò la donna da lontano.
-Good morning!- le dissi educatamente. –*Irene saluta!*- la ripresi
-Oh, cosa? Ah, sì, Good morning!
Nel frattempo il tassista aprì il portabagagli e scaricò le nostre robe. Irene se la cavò con il suo zaino e un borsone, mentre io avevo oltre all’Eastpack anche un trolley verde. Mi chinai per raccoglierlo ma una mano mi aveva preceduto: era Thomas.
-Don’t worry, ci penso io.-  disse sfoggiando il suo dolcissimo sorriso. “Calma, Giorgia, è solo un sorriso, tutti ne hanno uno.”

 
Entrati in casa quello che mi colpì fu il lampadario di cristallo sopra le nostre teste, ma ancora dì più fu che quello era l’unico elemento “elegante” in tutto l’arredamento. Era tutto molto moderno, niente di sfarzoso se non la luce sopra di noi, che si rifletteva sulle pareti bianche.
Madre e  figlio parlavano, poi lei disse:
-We usually have lunch at 12.30. See we later, guys!
Thomas si affrettò ad aggiungere:
- Ora vi mostro la stanza, è proprio accanto alla mia. Se avete bisogno basta bussare.
E con queste parole ci lasciò davanti alla nostra stanza, nella quale pochi minuti dopo eravamo entrambe sdraiate sui morbidi letti ricoperti di azzurro.






Angolo dell'autrice...
Salve a tuuutti! =) Che ve ne pare? Spero vi piaccia...Commentate che mi fate molto piacere! Alla prossima!

Fatadz

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Capitolo 3
*** La Cena ***


Capitolo 3. La Cena

 
 
La tavola era imbandita con una moltitudine di cibo, tra Roast Beef, patatine fritte e verdure.
Eravamo seduti attorno a una tovaglia rossa: io, Irene,Thomas,sua madre Celia e suo padre Gareth ed infine una ragazza dai capelli rosso-arancioni proprio tra me e Thomas. Né io né Irene sapevamo chi era, io, abbastanza curiosa, cercavo di capire dai movimenti, dalle parole, mentre Irene senza fare complimenti mangiava DIVORAVA tutto ciò che aveva nel piatto. Thomas ruppe il ghiaccio.
- Allora, Christine, loro sono Giorgia e Irene.
- Piacere, Nice to meet you.- ci scambiammo tutte e tre.
- Anche io parlo un po’ di Italiano, quindi se avete bisogno basta chiedere.- riprese la rossa sorridendo. “Che sia la sua ragazza? Sembrano guardarsi molto intensamente…Ma che problemi mi faccio? Uff…”
La madre parlò. Ci chiese varie cose sulla scuola, che liceo facciamo, dove viviamo, la famiglia. Tutto parlando in inglese. Io e Irene andiamo abbastanza bene in inglese ma lei prima di capire una domanda-sarà l’emozione- la interpretava in mille modi prima di rispondere.

- Irene, can you give me some Rost Beef? – le chiese Celia.
- Eh, uh, cosa? Dei baffi rossi?- disse.
-Ma che diamine dici? Il Roast Beef! La carne!*- mi affrettai a sussurrarle. Fortunatamente Né Thomas né
Christine capirono, così Il Disastro Vivente poté tranquillamente passare il Roast Beef senza Baffi Rossi…
Povera me!

Nel giro di pochi minuti avevamo già iniziato il dolce quando Gareth ci chiese:
-Why don’t we take a photo together ?-  “Una foto? Insieme? Ommamma. Odio le foto!” pensai.
Fosse stato quello il problema! Io e Irene ci avvicinammo e per sbaglio ci tirammo una testata provocando la risata di tutti, compresa la nostra…in seguito, però!

Dopo risate, complimenti per il cibo e chiacchierate varie, i miei occhi e quelli di Irene si stavano pian piano chiudendo, così salutammo tutti e ci “spalmammo” sui letti azzurri.
- Come ti sembra?- mi chiese Irene.
-Carino…-  dissi e pensai “Sì, in effetti non è brutto: biondo, occhi azzurri, più alto di me, simpatico, loquace…”
-Grandioso! Sapevo ti sarebbe piaciuto il mio MuccaGiama!
-Eh? Scusa???
-Sì! Il MuccaGiama! Il Pigiama con la Mucca! Perché cosa pensavi scusa?
-Ecco..nessun…Niente.- “Come ho potuto pensare a lui? E’ sicuramente fidanzato e poi lo conosco da meno di un giorno…” Mi sentivo parecchio stupida. Ero molto gettonata in Italia, popolare, corteggiata…ma che ne sapevo dei ragazzi inglesi?
-Sì, sì come no, sputa il rospo.
-Ho detto niente! Ho sonno, dormiamo ora.- la freddai.
-Come vuoi, Koala.- e spense la luce.
Pochi secondi dopo la luce si riaccese e Irene disse:
-Comunque è sua cugina, non la sua ragazza. Buona notte.
 
 
 
 

Sua cugina ha detto? Oh, che bello...e mi addormentai con un sorriso e la mano sotto il cuscino






Angolo dell'autrice:
Ehilààà! Come state? Ve Gusta il capitolo? Spero di sì, anche se l'ho scritto quasi in una sera quindi non so se è bellissimo...Per favore commentate che mi fate FELICISSIMAAA =D Dai su. fatemi sapere! Ah di solito faccio un giro nei profili di quelli che seguono o commentano a leggiucchiare un po' le vostre Opere....A Presssstoooooo =D

Fatadz

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Capitolo 4
*** Gita in città...con sorpresa! ***


Capitolo 4: Gita in città…con sorpresa!

 
Mi svegliai come sempre prima di Irene e siccome era ancora presto rimasi nel letto a pensare. Subito mi vennero in testa mille domande: come faceva Irene a sapere che era sua cugina? Perché stanotte continuavo a pensare a lui? No, non mi piace. Bho, forse sì.
...
NO! Assolutamente no! Non mi piace!Perché lui? Lo conosco da neanche un giorno e sono già fissata! Dai, Giorgia!
 
Ok, tranquilla, passerà. Sei in Inghilterra, appena vedrai Hollister, Gap, Starbucks e mille altri negozi vedrai che starai meglio.
 
Speriamo…

 
                                                     ***

h.8.30

-Buongiorno Signora MUCCAGIAMA!-  urlai. Stavo svegliando Irene a suon di cuscinate-Ti sei divertita a russare stanotte, eh? Gli eschimesi mi hanno detto che non hanno dormito dal casino!-
-uwayuwowyuauuioa- emise l’animale da sotto il suo cuscino.-Uffa, dai io ho sonno!-
-Daii, esci dal guscio che oggi si esplora!- saltai (ma con delicatezza) giù dal suo letto e aprii le finestre e le tende.
-Ahhhhhhhh! La luce! Bruciaaa!- strillò coprendosi con il cuscino.
-Non fare scene, dai, che tra un po’ si mangia.
 
Volsi nuovamente lo sguardo fuori e osservai. Sul lato opposto della strada c’era un’altra casa molto simile alla nostra, ma di colore azzurrino: da essa ne uscì un anziano signore che raccolse il giornale dallo zerbino e, dopo un secco colpo di tosse, chiuse la porta di noce alle sue spalle. Il giardino era molto ben curato, pieno di fiori e erba verde ricoperta da una leggera rugiada cristallina. Il vento era debole e il tempo era bello: il sole era nascosto dietro una lieve nuvola, l’unica in tutto il cielo azzurro come gli occhi di….
No, basta.
Resisti.

Mi voltai verso Irene ed ecco che era già vestita e pettinata con la sua solita coda alta e frangetta castana un po’ “sbarazzina”.
-Se si parla di cibo diventi un fulmine, eh?
-Chi, io?- disse con la sua faccia da furbetta.
-Dai, usciamo e andiamo a far colazione.
- Agli ordini capo!
 

                                                       ***


Come la sera prima il cibo non mancava, così optammo per una tazza di latte (ovviamente FREDDO per Irene) con un po’ di cereali e un toast con la Nutella (benedetto sia il suo inventore ). Salutammo tutti con un sorriso e uscimmo di casa per le 9.00. Eravamo già in fondo al vialetto quando da lontano una voce chiamava:
-Irene! Irene!
-Oh, mi stanno chiamando…Ma chi è?
Entrambe cercavamo di riconoscere la figura da lontano: era ovvio chi era, era una testa bionda che svolazzava verso di noi.
Thomas.
-Irene! Hai dimenticato il cellulare sul tavolo!- subito divenne paonazza e disse:
-Oh, oddio scusa! Cioè, Sorry, Thank you, Abajour, Croissant, Hola, Paella, Lebensmittelgeschäft, Krauti!
 -Ma che DIAMINE stai dicendo?
-Non ne ho idea- disse lei a denti stretti- sto dicendo parole che nemmeno pensavo di conoscere.
Comunque sia, Thomas ci raggiunse e le diede il telefono.
-Grazie- gli dissi anche io- She is very stupid- aggiunsi fulminandola nuovamente con lo sguardo.
-Don’t worry, girls. Anyway, cosa avete intenzione di fare oggi?- disse il biondo.
-b-b-bhe, ec-c-c-o n-noi…- tentai inutilmente di dire qualcosa ma per fortuna Irene mi interruppe e proseguì:
-Well, pensavamo di andare a qualche negozio e poi magari a cercare di vedere la Fiamma Olimpica e fare qualche foto, andare al Big Ben, London Eye, London Bridge e…
 -ahah, Gosh! Sarete qui per tre settimane, potete fare tutto con calma!
-Oh, sì, è vero- e sorridemmo tutte e due (o almeno io ci provai).
-Ok, allora noi andiamo, ci…- ma Thomas mi fermò.
-What? Da sole? Non se ne parla, voi siete mie ospiti e vi accompagnerò per tutto il tour. Come on, prendiamo il bus.-

 
Ed ecco due ragazze e un ragazzo ad una fermata dell’autobus, a sognare sulle meraviglie che avremmo visto da lì a poco.

Pochi sencondi dopo Irene...
-*psst, ehi, Giò!*- mi sussurrò.
-*Che c’è?*
-*Hai visto? Non ha usato nomi strani per dire autobus!* Ahah- e continò divertita. Io le tirai un pugnetto sul braccio e la mandai a quel paese ridendo.
 
Anche se le voglio bene, prima o poi l’ammazzerò. Ahah.
 
                                                                        ***
 
Ecco il sogno della maggior parte delle ragazzine Italiane: Starbucks!
Ok, c’è tipo e tipo di ragazza che lo sogna:
*c’è quella che ha una miriade magliette e felpe del negozio eppure continua a scrivere male il nome (Sturbucks, Starbaks, Sturbucs, StuTRUZETTOMINIMALE2865923865LOVEHLOVEHbukcs,…);
*c’è quella che continua a dire che è buonissimo e che se potesse, acquisterebbe il suo negozio, quando però non l’ha mai assaggiato in vita sua (più o meno come Irene qualche mese fa);
*c’è quella che non le fa ne caldo ne freddo, ma un suo buon dolcetto o cappuccino non lo nega (come me);
*quelle allergiche (un pensiero anche a loro);
*ed infine quello che lo odiano e lo ritengono da “Bimbeminkia”.
Eh, che dire, è così.
 
 
                                                                    ***

 
Seduti ad un tavolo, noi tre aspettavamo di gustarci l’ordine finchè la signora ci chiamò e Thomas gentilmente si alzò e si offrì di ritirarli al posto anche per noi.
Così colsi l’occasione e partii con l’interrgatorio:
-Tu!- le urlai-
-Eh!- si spaventò Irene.
-Come fai a sapere che è sua cugina?
-Ecco, signor poliziotto, io…
-Dai, fai la seria.
-Ok, quando ieri ho portato il piatto in cucina c’era il frigorifero pieno di fotografie e su una c’era una famigliola felice…hai presente quelle del Mulino Bianco?
-Uff, sì, ho presente, poi?
-Ecco, c’era questa famigliola: quattro altri adulti e una ragazzina dai capelli rossi accanto ad un bambino biondo, seduti su una panchina proprio davanti al Colosseo.
-Ah, wow, il nostro Colosseo?
-No, quello dell’Uruguay…Ovvio che il nostro! Pff-
-Oh! Come sei nervosetta oggi! Piuttosto…non prova nulla questa foto!-
-E invece sì, caro mio Signor Ispettore, perché sotto di questa c’era scritto: “2003,Rome,Italy: Amazing trip with uncle George, aunt Maryanne and Christine”. Fai due più due…
-Cugina. Capito.
-Capito cosa?- disse Thomas che si era materializzato alle mie spalle, fortunatamente senza sentire il resto del discorso.
-N-N-NIENTE!- facemmo spiazzate - Cioè, io ho capito che Irene assomiglia ad un macaco!
-Ma scusa con tutti gli animali che ci sono proprio i macachi?!- rispose Irene con uno di quei suoi sguardi che si vedono solo negli Anime.
Io e Thomas ridevamo di gusto e aggiunse: -Effettivamente! Ahah
-Sì,sì ridete pure! Io intanto vado ad aggiungere un mega extra di panna e cannella. Alla faccia della tua dieta, Giò!- e mi fece la linguaccia.
Si alzò dal tavolo, si avvicinò alla macchinetta della panna, abbassò la leva e…
 

….e Izma disse: L’ALTRA LEVA KROOOOOOOONK!

 
*coff-coff* Ehm, scusate è la cioccolata che mi fa quest’effetto….comunque!
 

Finito di aggiungere le varie prelibatezze, un ragazzo moro alle sue spalle per sbaglio le diede una piccola spinta.
-Sorry!
-Oh, nothing- rispose Irene senza neanche guardarlo.
Allungò la mano per prendere una bustina di zucchero, si voltò per tornare a posto e il moro ringraziò
-Grazie, piccola.
-oh, nient…COSA?? TU! CHE DIAMINE CI FAI QUI??
E da lì le uniche bocche che emisero un suono, dopo quell’urlo, furono la mia e quella di Thomas le cui voci all’unisono dissero:
-Matt!
 
 
Nota dell’autrice:
Holaa =D Com’è? Vi piace? Grazie a tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle seguite o preferite, grazie anche a quelli che hanno recensito!
Se vi è piaciuta fatemelo sapere, anche se ci sono strafalcioni in Italiano e Inglese, errori vari, consigli critiche….ecc.
Al prossimo capitolo!

Fatadz

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