Disaster Date.

di niallsmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Disaster Date
Capitolo 1




Okay, niente panico.
Fra mezz’ora ho un appuntamento e ancora non sono pronta.
Ma non c’era un detto che diceva ‘le donne si aspettano’ o qualcosa del genere?
Mi metto una passata di mascara, per volumizzare le ciglia e farle diventare ali di cigno, come dice la confezione del cosmetico.
Mi alzo e mi dirigo verso l’armadio.
Apro le ante e vengo investita da tante buste di Harrods, Accessorize, Top Shop, Gap, Zara e Abercrombie and Fitch.
Quanto amo Abercrombie and Fitch, se potessi prenderei la cittadinanza lì…E sposerei tutti i commessi.
Magari mi dovrei seriamente fidanzare con uno di quei modelli, tutti muscolosi e sembra che ti dicano ‘scopami’.
Lancio un’occhiata verso il comodino vicino al letto e sorrido guardando tutte le foto con i modelli.
L’altro giorno le ho contate, sono 30 in tutto. Addirittura un commesso ora mi chiama per nome e mi definisce la ‘miglior cliente di Harrods’. Adoro quell’uomo…peccato che è gay.
Ritornando a cose importanti, prendo 5 grucce e le appoggio sul letto, guardando i vestiti con aria professionale.
Vestito rosso inguinale, Mango. Mh no, per un appuntamento al buio non va affatto bene. Sembrerei troppo aggressiva e fa troppo ninfomane.
Vestito blu notte lungo sino ai piedi, H&M. Fa troppo da suora.
Vestito verde acido senza spalline, Zara. Attirerei solo le zanzare con questo.
Vestito rosa confetto con volant, Benetton. Assolutamente, no. Sembrerei una bomboniera.
Vestito nero sopra le ginocchia, Top Shop. E’ perfetto, nero così sembro più magra e fa tanto da misteriosa.
Lo indosso velocemente, abbinandolo a dei decolté tacco 15, di pelle lucida nera con laccetto alla caviglia.
Mi sistemo davanti allo specchio, ammirandomi.
Oh, sono terribilmente sexy.
Mi sistemo tutti i capelli neri nella spalla sinistra.
Faccio un giro su me stessa e porgo la mano davanti allo specchio, stringendo una mano invisibile.
« Piacere, Allison. Sono grata della tua presenza.»
Oddio no, mica è il ballo delle debuttanti.
« Hey bro, Allison è il mio nome! »
Non è un ritrovo di street dancer.
« Ciao, sono Allison»
Okay, perfetto. Informale, amichevole e confidenziale nello stesso tempo.
Mi do una spruzzata di Acqua di Giò ed esco dalla stanza.
« Ally se fossi un ragazzo ti scoperei subito.»
Mi urla Cleo, la mia inquilina. E’ sdraiata sul divano, con la tv accesa, sintonizzata su un canale di moda.
E’ l’esatto contrario di me, o almeno fisicamente. Lei è bionda, occhi castani, naso alla francese e labbra fine. Io invece sono mora, occhi celesti, naso a patata e labbra enormi, sembra quasi che abbia fatto il botulino.
Ma una cosa ci accomuna, in realtà è una malattia.
Proprio così, entrambi soffriamo della malattia dello shopping.
Cioè non so se è veramente una malattia, forse è una passione. Una passione sfrenata, ecco.
E’ l’unica che mi capisce veramente, solo con lei posso piangere guardando un vestito di Vera Wang, solo lei capisce il bisogno, vitale, di comprare l’ultimo rossetto pesca di MAC.
Lei mi capisce, lei è la mia migliore amica.
« Spero solo che anche lui dica la stessa cosa, come hai detto che si chiama? »
« Malik, o qualcosa del genere.»
« Cleo, giurami di nuovo che non è un appuntamento al buio come quelli di Disaster Date su MTV.»
Inizia a ridere, divertita.
Io sono seria però.
« Tranquilla Ally, mi ha detto Louis di non preoccuparti. »
Louis è il suo ragazzo.
E’ un tipo strano, a quanto pare, ogni volta dopo aver fatto sesso ha bisogno di mangiare una carota, o almeno è quello che dice Cleo.
Ha sempre la battuta pronta e ama gli scherzi.
Un giorno, dopo essere ritornata dal lavoro, tutti i mobili erano spariti.
Inizialmente ho pensato che i ladri ci avessero rubato tutto, allora ho chiamato la polizia e i vigili del fuoco.
Poi scoprimmo che Louis voleva fare uno scherzo a Cleo.
Ancora non sappiamo dove avesse messo i mobili. Ma almeno ora ci sono. Soprattutto ci sono i miei vestiti.
Mi preoccupo tanto per questo appuntamento, proprio perché l’ha organizzato Louis.
« Avvisa di già Louis che se è uno dei suoi soliti scherzi, butterò nel Tamigi tutta la sua collezione di carote.»
« Ma così non faremo più l’amore.» Dice Cleo, con la bocca piena di pop corn.
« Sarà meglio che vada, ciao.»
« Ciao Ally.»
 
 
 
Sono davanti al Gavroche.
Avete capito bene, il Gavroche. Il ristorante più in e chic di Londra.
Pare che sia il ristorante preferito di David Beckham. Spingo la porta in vetro ed entro nel locale.
Rimango ferma, ad osservare lo scenario. Camerieri che serpeggiano tra i tavoli, portando fin sei vassoi argentati ai vari tavoli.
Donne eleganti, con vestiti firmati bellissimi.
Aspetta, ma quella tipa ha l’abito Limited Edition di Gucci!
Starebbe mille volte meglio a me.
Mi vedo di già varcare il tappeto rosso, con i flash accecanti dei fotografi.
Sarò la ragazza con il Vestito L.E. di Gucci.
E magari Gucci mi regalerà tutti i vestiti che voglio gratis, per ringraziarmi di aver indossato il loro abito e magari…
« Scusi signorina» una voce interrompe i miei pensieri « ha prenotato?»
« Mh, sì. Malack.» Si chiama così il tipo? Oddio, me lo dovevo segnare.
« Malack, Malack, Malack.» L’anziano uomo scorre il dito su un foglio, pieno di nomi.
« Mi scusi, ma non c’è nessun Malack.» L’uomo guarda dietro a me, mostrando un sorriso. « Prego, il prossimo.»
Non ci credo, ho un appuntamento da Gavroche,  ma non mi fanno entrare.
Frugo nella borsetta, cercando il cellulare per poter chiamare Cleo. Sinchè una voce ruba la mia attenzione.
« Ho prenotato per Malik.» Alzo lentamente lo sguardo, guardando il ragazzo, o meglio il dietro del ragazzo. Hei, ha un bel culo.
« Prego signore si accomodi. » Dice l’anziano.
Mi rimetto a fondo della fila, aspettando, di nuovo, il mio turno.
« Salve, ha preno…»
Non gli faccio terminare la frase, mi sento in preda dall’eccitazione.
« Sì, Malik.» Rispondo raggiante.
 
Un cameriere mi accompagna ad un tavolo.
Non vedo il volto del ragazzo, è coperto dal menu. Mi siedo, osservandolo in silenzio.
Bhe prima o poi si deve accorgere di me.
« Mi sono accorto di te.» dice con voce roca.
Abbassa il menu, incrociando il mio sguardo.
Altro che commessi Abercrombie, lui è molto meglio.
Ha le pelle scura, olivastra. Gli occhi sono castani e contornati da lunghe e folte ciglia. I capelli lucidi e scuri, sistemati con un po’ di gel.
E’ incredibilmente muscoloso.
Nell’avambraccio ha un tatuaggio, due dita incrociate.
Un figo, insomma.
« Il gatto ti ha mangiato la lingua? » domanda sarcastico.
No, è solo che ti voglio scopare.
« Emh, no. Piacere, Allison. Sono grata della tua presenza.» Che cazzo ho detto? No. Questa era la presentazione formale, da ballo delle debuttanti.
« Ti ricordo che non siamo al ballo delle debuttanti.»
Appunto.
« Sì, scusa hai ragione. Comunque…»
Lascio la frase in sospeso, non so cosa dire.
Sono imbarazzata al massimo, e come minimo mi ha preso per pazza.
« Sono Zayn.» Dice alla fine, dopo un lungo silenzio.
Alzo lo sguardo, sorridendo.
« Voglio chiarire una cosa…» dice Malik « Io manco ci volevo venire in questo ristorante, l’ho fatto solo per una scommessa. Quindi se Louis ti chiede se abbiamo fatto sesso, digli di sì. Okay? »
Lui sta uscendo con me, per una stupidissima scommessa?
Ma io già mi immaginavo io e lui che ci sposavamo.
Io avevo un bellissimo vestito di Vera Wang, bianco, senza spalline e lui uno smoking Armani.
E ci giuravamo di amarci, finchè morte non ci separi.
Non finchè una-scommessa-stupida ci separi!
« Non stiamo facendo sesso, stiamo solo mangiando. » Rispondo sarcastica.
« Non fare tanto la simpatica. »
Okay, mantieni la calma.
Sii gentile, non mostrare il tuo lato aggressivo.
Respira, inspira, respi…
« Senti testa di cazzo, potrai anche essere più bello dei commessi di Abercrombie, ma questo non ti da l’autorizzazione di essere uno stronzo. Puoi anche cercare di essere contento di questo appuntamento!» Le parole mi escono dalla bocca, senza che io voglia.
Mi guarda perplesso, per qualche istante.
« Perfetto, allora me ne vado.»
« Bene.»
« Bene.»
Ci alziamo, entrambi e andiamo verso la porta.
« Prima le signore.» Dico indicando la porta.
« Io non vedo nessuna signora, qua.»
Sbuffo, e passo davanti a lui, uscendo dal ristorante.
Sto ancora sperando che lui mi fermi e mi dice « I'm an actor, those are actors, those are hidden cameras, and you're on MTV's Disaster Date!», poi si avvicina e mi consegna 60 dollari, e da dietro un angolo esce Cloe con Louis e dietro a loro dei cameraman. Ma non succederà mai, lo so.
Fermo un taxi, mi volto un ultima volta per mandare uno sguardo sprezzante a Zayn, che si limita a sbuffare a farfugliare qualcosa.
Coglione.
 
 
Entro in casa, sbattendo la porta e andando verso il soggiorno.
Sul divano ci sono Cloe e Louis che si scambiano baci appassionati, guardando “Dream house”.
Vado veloce verso la camere, sbattendo la porta e lanciandomi nel letto.
E’ stato uno degli appuntamenti peggiori.
Anzi il peggiore.
Se esistesse le Olimpiadi degli appuntamenti peggiori, questo vincerebbe di sicuro.
Tutto per una stupida scommessa, di quello stupido di Louis.
Domani andrò dal dottore, per rilassarmi.
Per dottore intendo Oxford Street.
E poi andrò da Abercrombie, tanto per farmi alzare l’umore.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2



E’ ormai un’ora che cammino per Oxford Street e tutto ciò che è successo ieri mi sembra svanito.
Ho cinque buste in un braccio e tre nell’altro.
Quanto amo lo shopping.
Dovrebbero inventare la shopping-terapia. Funziona mille volte di più rispetto a tutti quei stupidi medicinali che mi prescrive il medico.
Mi fermo davanti la vetrina di Gucci e il mio cuore per un istante si ferma.
Un grosso cartello con sfondo rosso e scritta bianca, dice ‘SCONTO DAL 30%’.
Gucci non fa mai sconti, non posso perdere quest’occasione.
Non mi accorgo neanche che sono già entrata nel negozio.
E’ come se nel mio cervello, ci sia una parte ‘SHOPPING’ che è più forte della mia volontà.
Giro la testa velocemente, ragazze che corrono avanti e indietro prendendo capi a caso e…Aspetta! Ma quelle…quella è il vestito Limited Edition. Oddio, credo che potrò svenire.
Un vestito a tubino senza spalline, color blu notte. Inondato da piccoli swarovski luccicanti.
Potrei venire, semplicemente osservandolo.
Corro verso l’espositore, prendo la gruccia e la tiro verso di me, ma qualcuno ha fatto la stessa cosa.
Alzo lo sguardo, incrociandolo con una bruna.
« Questo vestito è mio.» Dice tirandolo a se.
« Non mi pare che l’hai comprato.» Rispondo tirandolo verso me.
« Io non esco da questo negozio se non ho questo vestito. »
« Che coincidenza, anch’io.»
Iniziamo a strattonarlo, forse con troppa energia.
Cado sopra a lei, tenendo ancora forte il vestito.
Iniziamo a ridere, così forte che mi fa male la pancia.
Ci aiutiamo ad alzarci a vicenda, con il sorriso ancora stampato in faccia.
Con la coda dell’occhio vedo un altro vestito, uguale a quello che teniamo tra le mani.
Lo prendo velocemente, rivolgendo a lei un grosso sorriso.
« Meno male che c’era un altro. Perché se no avremo fatto i turni per indossarlo.» Dice la bruna sorridendo.
Vagamente mi ricorda qualcuno, ma non capisco chi.
« Eh già. Comunque piacere, Allison.» Dico porgendole la mano.
« Safaa.» Risponde ricambiando il sorriso.
« Safaa che cazzo stai facendo? Muoviti, siamo in ritardo.»
Quella voce..familiare.
Mi giro ed eccolo lì. Davanti a me.
Con tutta la sua bellezz…stupidità, cafonaggine e..
O quanto è bello.
No, smettila Allison! Ti sei già scordata di ieri?
Ma guardalo, è così bello, con quella pelle ambrata e quello sguardo castano da togliere il fiato.
Una leggera barba compare nelle guance, risaltando le labbra carnose e rosee.
Basta, smettila!
Allison, ma guardalo, è così bello. Saltagli addosso.
No, Allison.  Gli amici di Louis non sono tuoi amici, sono stupidi come lui. Non ricordi la scommessa?
Credo che sto per diventare pazza, ho due voci dentro la mia testa.
Un po’ come nei film, che nella spalla destra compare il mini-angioletto e nell’altra spalla il mini-diavolo.
E di sicuro il diavolo è quello che mi dice di saltargli addosso.
« Zayn. Lei è una mia…diciamo amica di shopping, Allison. Allison lui è mio fratello, Zayn.» Dice contenta Safaa.
« Lo so chi è. Ciao.» Dice con un tono aspro.
« Cià.» Rispondo, distogliendo lo sguardo e prendendo in mano una borsa a caso. Fingendo di guardarla con attenzione, ogni minimo particolare.
« Vi conoscete?» Chiede la mora.
« Purtroppo.» Rispondiamo all’unisono, guardandoci in cagnesco.
« Tranquilla Ally, anche a me sta antipatico.» Dice prendendomi sotto il braccio, le rivolgo un caloroso sorriso.
« Andiamo a provare il vestito, ti va?» Mi chiede Safaa.
« Certo. Andiamo!»
 
Entriamo dentro i camerini e un’ondata di voci, ticchettii di grucce inondano la grande stanza.
Ogni camerina ha una poltroncina color panna e una tenda color caffè, con il simbolo della Gucci al centro.
Quanto amo i camerini, abiterei all’interno di essi se solo potessi.
Provo il vestito e mi guardo allo specchio.
Sento che fra un po’ piango.
E’ perfetto, anzi no perfetto è dire poco.
Mi fa un culo sodo e un sacco di tette.
Lo devo comprare, per forza. E’ fantastico.
Una lacrime mi riga la guancia. Oh, lo shopping, quanto amo lo shopping.
Safaa mi chiama da fuori, dicendo di uscire dal camerino.
Esco e la vedo, anche lei bellissima.
Entrambi abbiamo gli occhi lucidi.
« Sei bellissima.» Diciamo all’unisono.
Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo.
« Abbracciami sorella di shopping!» Dico stringendola.
« Sai una cosa?» Mi domnda Safaa.
« No, cosa?»
« Dovremo mettere questo vestito lo stesso giorno.»
« Oh sarebbe favoloso. Come se fossimo gemelle!» Dico con tanto entusiasmo…Okay forse troppo.
Questo perché io sono figlia unica…
« Senti, sabato do’ una festa. Ti andrebbe di venire?» Dice la mora.
« Certo!»
« Perfetto. E un giorno usciamo per Oxford street assieme. Ci divertiremo un sacco.»
« Mi hai letto nella mente.»
Oddio, credo che sto per piangere.
Mi vedo di già io, Safaa e Cleo sedute nel divano del nostro appartamento a piangere guardando gli abiti di Vera Wang.
Ci scambiamo i numeri di telefono e poi ci salutiamo, come se ci conoscessimo da sempre.
Sono felicissima, potrei ballare la conga qua, in mezzo la strada.
Oppure la macarena.
…Oppure potrei andare da Abercrombie!
Corro verso il negozio e spalando la porta.
Un’ondata di profumo mi inonda.
I commessi mi salutano calorosamente.
Faccio per la terza volta una foto con Paul, un ragazzo irlandese.
Incredibilmente bello. Occhi verdi e capelli rossi.
Sembra un folletto.
 
Esco dal negozio con una busta in più tra le braccia e ancora più felice.
Vado da Starbucks e prendo un frapuccino.
Sto per uscire, quando sento che qualcuno mi chiama.
Fa che non sia lui, fa che non sia l…
« Louis.» Dico voltandomi, con tono sprezzante.
« Dai Ally, perché non ti siedi con noi?»
Guardo il tavolo dove è seduto il coso con altri cinque suoi amici.
Non ci credo, c’è anche Zayn.
Ma mi segue o cosa?
Prendo una sedia e vi poggio tutte le buste, prendo ancora un'altra e mi siedo.
« Mi perseguiti?» Domanda Zayn con un tono sarcastico.
Gli altri ridono.
« Io? Sai non è normale incontrare un ragazzo nel negozio Gucci. Dove vende solo abiti femminili.»
« Stavo accompagnando mia sorella.» Risponde freddo.
« O mi perseguitavi?» Rispondo a mia volta.
« Ma voi non avevate scopato?» Domanda Louis.
« No.» Rispondo, guardando male Zayn.
« Che stronzo! Mi avevi detto di sì. Dammi le 50 sterline.»
« Solo 50?!» Rispondo sconcertata.
Cioè valgo solo 50 sterline?
Sorridono tutti e cinque maliziosi.
Perché mi sono seduta? Perché?
« Ally, loro sono Harry, Liam e Niall.»
Tengo la mano a tutti e tre.
Okay, il primo è proprio bello, peccato per quei capelli-furetto che ha in testa'
Il secondo è bellissimo, gli occhi sono dolcissimi.
E il terzo sembra un angelo.
Potremo fare una cosa a quattro…Okay smettila Allison.
Credo di essermi incantata guardando Liam, finchè non squilla il cellulare.
Prendo la borsa e inizio a frugare, togliendo da dentro un sacco di roba.
Ma questo era la spazzola che non trovavo ecco dove era!
Finalmente intravedo la luce del display, afferro il cellulare e rispondo.
Senza accorgermene dalla borsa avevo anche tolto un’assorbente e ora quei cinque si stanno divertendo a lanciarlo..
Termino la chiamata e rimetto il cellulare dentro la borsa e prendo le buste.
« Mi ha chiamato Cleo. Devo andare. Ciao.»
« Ti sei dimenticata l’assorbente.» Dice divertito Zayn.
« No tienilo. Credo che può essere più utile a te che a me.» Rispondo, con tono sarcastico.
Zayn è rosso dalla rabbia e la risata degli altri riempie il locale.
Esco, con un grande sorriso e ancora più felice dopo aver sfottuto Zayn.
 
 
« Cleo cosa succede?» Domando appena entro in casa, sbattendo la porta.
« Oh, nulla mi mancavi.»
Ora capite perché l’amo?
« Ho incontrato Louis.»
« E con chi era?»
« Con una bionda ossigenata.»
« Cosa?» Urla Cleo, con tono aggressivo.
« Scherzo, era con i suoi quattro amici.»
« Ah capito…Hei cosa hai comprato.»
Le rivolgo un ampio sorriso.
Frugo tra le buste cercando il vestito di Gucci.
Oddio, dov’è la busta di Gucci?
Un brivido mi percorre la schiena e una lacrima la guancia.
« Ally…Tutto bene?»
« L’ho dimenticata Starbucks! Cazzo!» Urlo, mollando tutte le buste e uscendo di corsa da casa.
 
Credo di non aver mai corso così tanto, ho il respiro affannoso.
E diciamo, correre con i tacchi a spillo non è la cosa migliore.
Dopo un quarto d’ora di corsa, metropolitana, ancora corsa. Eccomi.
Entro da Starbucks, sperando che ritrovi la busta.
Nulla. Non c’è.
Panico, panico, panico.
Fermo un cameriere.
« Per caso avete trovato una busta Gucci?»
« No.» Risponde secco scostandomi.
Dov’è? Dov’è?
Esco dal bar, con le lacrime agli occhi.
Prendo il cellulare e digito il numero di Safaa.
« Safaa non ci crederai mai, ho perso il vestito di Gucci. Come faccio ora?»
« Ally, l’ha trovato Zayn.»
« Zayn?»




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Hola.
Grazie mille per le recensioni!
E ancora grazie per aver messo la storia nelle seguite, preferite e ricordate.
Detto questo, recensite, recensite e recensite.
Se vi va, fate un salto nell'altra mia FF 
  Dear Celine.
Ciao :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3

 
E’ colpa di Louis se ho perso la busta di Gucci.
Se solo non mi fossi seduta al tavolo di Starbucks!
Mi ritrovo in un piccoli taxi che odora di vecchio, diritta a casa di Safaa.
Mi ha detto che mi sarei preparata da lei per la festa e che mi avrebbe dato il mio vestito.
Il mio amato vestito, edizione limitata.
Mi vedo di già, scendere le scale in un ampia sala.
Tutti si girano ad osservarmi stupefatti, osservando le mie tette che sembrano enormi in quel vestito. E poi diranno…
« Signorina, siamo arrivati.» Mi interrompe bruscamente il tassista.
Gli do qualche spicciolo ed esco dalla macchina.
Rimango a bocca aperta, questo è il quartiere più IN di Londra!
Credo che al numero 34 ci abiti un ministro…
Alzo lo sguardo per osservare meglio la casa.
E’ una villa di tre piani, bianca con grandi vetrate.
Un giardino verde si estende davanti, dando un benvenuto accogliente ai visitatori.
Sono davanti ad un enorme portone di ciliegio. A destra c’è il citofono.
Premo incerta il pulsante e un forte DON rimbomba per tutta la casa.
La porta si apre ed eccolo davanti a me in tutta la sua bellezz…stupidità, Zayn.
« Ciao, entra.» Dice con voce roca.
« Ciao, grazie.»
Annuisce, quasi in modo superficiale.
« Vado a chiamarti Safaa.»
« Grazie…Ah Zayn!» Dico prima che salga le scale a chiocciola.
Fa un segno con la testa, per farmi continuare.
« Ti volevo ringraziare per aver preso la busta…» Dico abbassando lo sguardo.
Un attimo…Perché sto abbassando lo sguardo? Perché ho le guancie arrossate e calde?
Cosa mi sta succedendo? Mi sto mutando?
Sorride, puntando gli occhi su di me.
Merda…Si è accorto… Alzo subito lo sguardo, guardandolo in modo strafottente.
« Allora, me la chiami Safaa?»
Sbuffa e sale le scale.
Io rimango ferma, in mezzo a quell’enorme atrio, con le guance arrossate e le mani sudate.
…Forse ho la febbre. Sì, è l’unica spiegazione plausibile.
« Ally!» Cinguetta la voce squillante di Safaa, che scende di corsa le scale.
Ci salutiamo e andiamo al piano di sopra.
Dire che questa casa è enorme è dire poco, sembra un labirinto di porte e corridori che si intrecciano tra loro.
Dovrebbero fare quelle cartine, come nei parchi e mettere il punto esatto in cui uno si trova.
Entriamo nella sua stanza, apro la bocca dallo stupore.
E’ completamente lilla, con un letto matrimoniale lilla, una scrivania lilla con un computer lilla, i tappeti lilla, i peluche lilla…
« Ti piace il lilla?» Chiedo sarcasticamente.
« Ohh lo adoro!» Esclama lei.
Guardo attentamente la stanza…Manca qualcosa…
« Safaa, ma l’armadio?»
Gli occhi della bruna si illuminano di gioia.
« Speravo che tu me lo chiedessi, vieni!»
Apre una porta (lilla) affianco alla scrivania.
Entriamo all’interno della stanza e credo che sto per svenire.
Una stanza piena di appendiabiti su cui sono appesi vestiti griffati.
Nella parete a destra c’è un vetrina piena di scarpe basse, con il tacco, di pelle, sintetiche….
Nella parete opposta c’è una toletta, con un grosso specchio. Stracolma di prodotti MAC e Chanel.
Credo che fra un po’ muoio.
« Posso vivere qui? » Domando ridendo.
« Mh, se vuoi.» Risponde Safaa, strizzando l’occhio destro.
« Ma..il mio vestito?» Chiedo, un po’ in preda al panico.
« Ah è in camera da Zayn. Vai a prenderlo, così nel mentre me lo metto anch’io.»
Aspetta, cosa? Devo andare in camera di Zayn?
« Dov’è?» No, non dovevo chiedere dov’è la stanza di Zayn, ma rifiutare!
« In fondo al corridoio, giri a destra e entra nella seconda porta a sinistra.»
La osservo in modo sbalordito.
Dopo la parola ‘in fondo’ il mio cervello non ha sentito più niente.
Incerta esco dalla stanza e finisco in un lungo corridoio.
Mi sento Alice nel Paese delle Meraviglie, che deve rincorrere il coniglio.
Ma il coniglio, dov’è?
Mi pare che avesse detto di andare in fondo, al corridoio.
Cammino a passo lento, non vorrei che qualcosa di mostruoso uscisse da una di queste porte.
Come fanno a vivere in una casa così enorme?
Ora c’è un imbocco, devo girare a destra o a sinistra.
Sento in sottofondo un musica, istintivamente seguo il suono.
Giro a destra e avanzo, finché la musica diventa sempre più udibile.
Riconosco subito la canzone, è ‘I miss you’ di Beyonce.
« …You’re the only image in my mind. So I still se you around…»
Appoggio l’orecchio nella porta, ascoltando meglio.
« …I miss you, like everyday. Wanna be with you. But you’re away...»
Un attimo…questa voce mi è familiare.
«…Said I miss you, missing you insane. But if I got with you, could it feel the same…»
Lentamente apro la porta, notando un ragazzo di spalle. Zayn.
«…Words don’t ever seem to come up right. But I still mean them, why is that? It hurts my pride to tell you how I feel. But I still need to, why is that?...»
Canta, con tutta la voce che ha nel corpo…E che corpo!
Okay, devo calmare i miei ormoni.
Canta di nuovo il ritornello. E’ bravissimo ed intonato, non sbaglia una nota né stecca.
Avanzo di qualche passo, senza fare rumore.
«…I don’t metter who you are. It’s so simple, I feel it. But it’s everything no matter who you love.»
Termina la canzone, con un tono di amarezza nell’ultima frase.
Sento una strana sensazione nel corpo…Come dei brividi, ma brividi bollenti che mi percorrono ogni millimetro del mio corpo.
Tira su con il naso. Stava piangendo?!
Gli uomini sanno piangere? Davvero? Cioè pensavo che nella pubertà non sapessero più piangere.
Non so cosa fare. Sono in mezzo alla stanza.
Le opzioni sono due :
 
1. Salutarlo con disinvoltura e chiedergli il vestito. Solo che si arrabbierebbe sapendo che sono entrata senza permesso.
2. Retrocedere lentamente, andare verso la porta. Chiuderla e bussare.
 
Scelgo la seconda opzione. Mi sento un po’ come una ladra.
Quasi quasi mi vedo con una tutina super aderente di pelle, stivaletti a spillo e una maschera. Un po’ come cat woman. Chissà magari anch’io ho dei super poteri.
Indietreggio cautamente, passo dopo passo.
Okay, sono quasi arrivata alla porta.
BUM.
Mi ritrovo con il sedere per terra.
Non sarò mai una ladra se inciampo sui miei stessi piedi.
Zayn si volta, con aria sorpresa.
Come mi vede strabuzza gli occhi e nei suoi occhi passa un filo di rabbia.
Ops. Forse ha capito che c’ero da prima.
« Ciao Zayn! Emh…Bella moquette.» Dico, facendo l’indifferente e accarezzando la moquette. Evito di incrociare il suo sguardo, non vorrei che mi facesse diventare una statua come faceva Circe.
Ho ancora i suoi occhi fissi su di me.
Secondo me fra un po’ mi uccide.
Vedo di già i titoli nei giornali locali ‘RAGAZZA UCCISA MENTRE TESTAVA LA MOQUETTE.’
Tossisco e mi alzo. Quanto mi fanno male le natiche.
« Mh…Sono venuta per il vestito.» Dico biascicando, tenendo lo sguardo fisso nella moquette.
Un attimo quello è un pelo pubico. Faccio una smorfia osservando quel pelo in mezzo alla soffice moquette.
E’ calato un silenzio terribile, fra un po’ scappa quell’ammasso di polvere come nei film Western.
Faccio il terribile errore di alzare lo sguardo, incontrando quello di Zayn.
La sua faccia non rivela nessuna emozione, noto solo una vena che pulsa sul collo.
Stringe le mani a pugno, facendo diventare bianche le nocche.
Oddio, questo mi vuole ammazzare.
« Vabbè…Allora vado.» Mi giro immediatamente.
Sto per mettere una mano sulla maniglia, quando una grande mano scura mi blocca il polso.
Chiudo gli occhi, pregando di non essere uccisa.
Andiamo Dio, sono giovane! Ho solo 20 anni, ho ancora una vita davanti.
Almeno 60 anni buoni! Okay, a volte ho peccato.
…Anche se non sono sicura che è peccato fare sesso senza essere sposati.
Ma andiamo Dio, non vorrai mica che noi giovani non ci divertiamo?
Ah e scusa se vado poche volte in Chiesa…Okay non ci vado da sette anni. Ma giuro sono impegnatissima!
« Cosa stai facendo?» Chiede Zayn, osservandomi serio.
Non mi ero accorta che ero almeno 5 minuti buoni con gli occhi chiusi, chiedendo a Dio perdono per tutti i miei peccati e di farmi vivere.
…E gli ho chiesto se per Natale mi regala la nuova Louis Vuitton.
Forse per quella devo chiedere a Gesù, non è lui che porta i doni?
« Pregavo.» Rispondo, aprendo gli occhi.
« Pregavi?» Chiese il moro, inarcando le sopracciglia.
Ora penserà che sono una di quelle tutte casa e Chiesa.
Perché non gli ho detto che soffrivo di una malattia rara che mi fa perdere i sensi per qualche minuto?
Mi devo inventare una scusa…
« Sì..Sai sono musulmana e a quest’ora devo pregare. Se no gli dei mi lancerebbero una maledizione e…» Cervello, forza, inventati qualcosa di credibile «…e non potrei concepire dei bambini.»
Negli occhi di Zayn appare un’aria divertita, mi lascia il polso ed incrocia le braccia.
« Raccontami un po’ della tua religione.» Mi dice con un tono divertita.
Merda.
E ora cosa gli dico?
Non sono mai stata attenta durante le ore di Religione a scuola.
Non sono sicura se sono i Musulmani quelli che come tomba avevano le piramidi…No, quelli erano gli egizi.
« Sai…E’ una religione molto…» prendo un grosso respiro, girandomi attorno, cercando un aiuto.« Molto riservata. Sai, noi musulmani siamo come un clan segreto. Un po’ come i Massoni.»
Mi osserva, sorridendo.
« Anch’io sono musulmano, sai?»
Merda, merda, merda.
« Però solitamente non prego a quest’ora e non sapevo che la nostra religione fosse segreta.»
Sto avvampando, so già che sono diventata rossa dall’imbarazzo.
Mi mordo il labbro inferiore, tenendo lo sguardo fisso a terra.
I miei occhi cadono di nuovo sul pelo pubico.
Inizio a ridere, pensando come possa essere finito lì.
Incontro gli occhi di Zayn.
Mi guarda allibito. Mi ha preso per pazza.
Sospiro rumorosamente, tossendo più volte.
E’ al quanto imbarazzante stare con la schiena appoggiata alla porta, con un ragazzo da scopare davanti a te che ti guarda come se fossi un alieno caduto da un’astronave a forma di papera di gomma.
« Il vestito.» Dice tendendomi una busta.
Quella busta, osservo le scritte cubitali. ‘GUCCI’.
Credo che piangerò.
Mi inginocchio per terra ed abbraccio la busta.
Zayn mi osserva più allibito di prima.
« Sei proprio come Safaa.» Dice sorridendo.
Alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi color nocciola e mi ci perdo.
Ad essere sincera non so quanto siamo stati a guardarci negli occhi.
« Ally! » Sentii che Safaa mi chiamava dalla sua camera.
Mi alzai dal pavimento, tenendo stretta a me la busta.
Continuo ad osservare Zayn e viceversa.
E’ inquietante.
Non capisco se mi sta osservando del tipo ‘Rawr voglio che tu sia mia’ oppure ‘Sei da rinchiudere in un manicomio’.
«…Bhe io vado. Ciao.»
Non gli lascio il tempo di rispondere che apro la porta, sbattendola dietro di me ed inizio a correre verso la stanza di Safaa.
 
 
«Dove eri finita?» Mi domanda Safaa, affacciandosi dalla stanza-armadio.
« Mi ero persa.» Mento.
« Bhe in effetti la casa è molto grande!» Dice sorridendo e ritornando a truccarsi.
Sfilo delicatamente il vestito dalla busta e l’osservo attentamente.
Passo delicatamente un dito sulla tempesta di swarovski luccicanti.
Sospiro, guardando tale bellezza.
« Dove mi posso cambiare?» Domando a Safaa.
« In bagno! Lo trovi in questo corridoio, ultima porta a sinistra.»
Okay, il bagno è più semplice da trovare.
Esco dalla stanza e mi dirigo in bagno.
Entro e mi volto, chiudendo la porta e appoggiando la busta per terra.
Chiudo la porta a chiave, non si sa mai che qualcuno…tipo Zayn…entri mentre sono in reggiseno.
Sempre di fronte alla porta, mi tolgo il maglione pesante, lasciandolo cadere a terra.
Scendo dalle decolté tacco 15 spostandole in un angolo.
Sbottono i jeans a sigaretta, abbassandoli fino alle caviglie e levandomeli, lasciando anch’essi per terra.
Mi alzo la maglietta nera, facendola scivolare anch’essa a terra.
Rimango così in intimo, mi chino sulla busta, togliendo fuori il vestito.
Infilo le braccia all’interno, alzandole su, poi infilo la testa e ondeggiando con il corpo lo faccio scendere, finchè non arriva fino alle cosce.
Poggio una mano sulla schiena, cercando la zip.
Sento una mano fredda poggiarsi sulla mia, alzando velocemente la lampo.
Sono pietrificata.
Mi giro lentamente, con gli occhi terrorizzati.
Eccolo davanti a me l’amico di Louis e Zayn.
Com’è che si chiama? Harry?
Ha un sorriso malizioso stampato in faccia che mette in risalto una fossetta…ma che dico un cratere sulla guancia.
Due occhi verdi mi osservano, coperti da qualche ciuffo riccioluto.
Non riesco a dire nulla.
« Certo, non mi aspettavo che tu fossi così precipitosa. Però credo che sia meglio farlo nella camera di giù, quella per gli ospiti. Sì il bagno è grande ma è un po’ scomodo.»
Non ci credo, apro la bocca, ma la richiudo senza trovare parole.
Il mio cervello è in tilt.
« Che cosa ci facevi in bagno?» Gli domando.
« Mi cambiavo.» Dice, muovendo la testa verso una montagna di vestiti.
« Ma c’ero io in bagno!» Alzo un po’ la voce. Insomma mi ha visto nuda.
Okay, non ero completamente nuda. Però…
« Ti sbagli baby, c’ero io. Sei tu che sei entrata e ti sei spogliata.»
Sono rossa dall’imbarazzo e noto dal sorriso di Harry che anche lui se n’è accorto.
Raccolgo velocemente la mia roba, mettendola dentro la busta. Salgo sui tacchi ed esco dalla stanza biascicando «Scusa.»
Due figura di merda, con due ragazzi diversi.
In meno di 10 minuti.
Continua così Allison e riceverai un premio per ‘Miss figure di merda.’
Sbuffo, sedendomi nel letto di Safaa e passandomi la spazzola nei capelli neri.

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Ciao c:
Grazie a tutti per le recensioni e per chi ha messo la storia tra le seguite, preferite e ricordate.
Scusate il ritardo, ma in questi giorni ero entrata in tilt perchè ho rinizianto gli allenamenti e in più mi aveva disattivato l'account di Twitter.
Quindi scrivere il nuovo capitolo era l'ultimo dei miei problemi c:
Spero che vi piaccia e come dico sempre recensite, recensite, recensite.
Scusatemi se ci sono errori ma non ho riletto, se ci sono avvisatemi c:
Vi faccio un po' di spoiler c:
La canzone che stava cantando Zayn era per una ragazza.
Okay, mi fermo. Non vi voglio dire altro.
Una domandaaa. Preferite Ally con Zayn oppure Ally con Harry?
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Se volete contattarmi potete farlo su Twitter sono @niallsmoon.
Se vi va passate nelle altre mie FF :

Eternal love.  (One Shot Rossa su Louis)
Dear Celine. (FF Arancione sugli One Direction)

Forget. (FF Arancione su Zayn)
Exchange. (FF Gialla su Harry)
How I met your mother.  (FF Gialla su Harry)


Bye.


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