Mamma lui è John, John lei è mamma

di Jamin_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


 NOTE DELL’AUTRICE : loro non sono miei e questa storia non è a scopo di lucro..
ALLLORAAAAAAAAAAAA ho sempre immaginato mamma holmes in un certo modo … e nel prossimo capitolo si vedrà …. è una miny long di due capitoli (forse tre, deciderò poi) … cercherò con tutta me stessa di non essere troppo ooc XD ditemelo subito se sfocio troppo nello ooc XD
Lasciate una recensione così so cosa ne pensate
Buona lettura
tenete botta
Giula

 
 
“NO!”
“Si che lo farai invece!”
 
Ecco, lo sapevo che oggi dovevo fare gli straordinari all’ambulatorio, così almeno  al mio ritorno a casa avrei evitato questa scena.
 
“HO DETTO DI NO!”
 
Sherlock e Mycroft  in piedi, l’uno di fronte all’altro che si urlano dietro
 
“E INVECE SI! NON FARE IL BAMBINO!”
“AH IO SAREI IL BAMBINO ADESSO!”
“SHERLOCK ! SI TRATTA DI NOSTRA MADRE!  HA TUTTO IL DIRITTO DI VOLER CONOSCERE IL TUO COMPAGNO!”
 
Disse indicando me. Diventai rosso. Il suo che??? certo da quando Sherlock era ritonato dalla sua finta morte  io e lui andavamo a letto insieme e si , ci definivamo una coppia (o almeno, io ci definivo una coppia, lui ha detto di non essere fatto per queste cose e di definirci come mi pare, ma questa è un’altra storia) e sospettavo che Mycroft ne sapesse qualcosa … ma mi aveva appena definito il suo compagno, e poi aveva detto qualcosa riguardo a sua madre … che centra sua madre???
 
“Mycroft … ESCI DA CASA NOSTRA!”
“NO!”
“Scusate!” Mi intromisi io “Qualcuno mi spiega che succede?”
 
Sherlock si sedette sul divano sbuffando “Allora, il mio caro fratello è andato a dire alla mia adorata madre di noi due”
oh mio Dio… non sto sognando! Ha davvero detto noi due! Ok, devo cercare di non fare un sorriso idiota o di farmi venire gli occhi a cuoricino, perché per Sherlock imparare a dire noi due è già un passo enorme
“E ora quella donna ti vuole conoscere”
“SHERLOCK HOLMES, NON PUOI CHIAMARE NOSTRA MADRE QUELLA DONNA!”
“Nostra madre che per l’appunto mi detesta …" disse ancora a me, ignorando il fratello
 "perché io non sono un figlio perfetto come Mycroft … sono solo uno stupido drogato buono a nulla” disse alzando gli occhi al cielo
Mycroft si rivolse a me “ Domani voi due verrete a pranzo da nostra madre, per l’amor del cielo John lo convinca lei …”
“Certo, certo..”
“TANTO  NON CI VENGO!”
Mr ultima parola colpisce ancora
 accompagnato dalle parole di Sherlock,  Mycroft uscì dal nostro appartamento.
Guardai Sherlock e lui mise il broncio e girò lo sguardo dall’altra parte, era così bello quando faceva così, sembrava un bambino troppo cresciuto.
“Sherlock?” lo chiamai
“Che c’è?”
“Perché non vuoi andarci, è solo un pranzo…” mi sedetti accanto a lui
“Per  tanti motivi” Lui appoggio la testa sulle mie gambe e io iniziai ad accarezzare la massa di ricci che tanto amavo.
“Ho tanto tempo, ti va di dirmene un po?”
“Beh, come ti ho già spiegato prima: mi odia, perché io sono la pecora nera della famiglia …perché mi drogavo … poi perché ho fatto questo lavoro .. poi la storia di Moriarty ha ben peggiorato le cose, perché ho infangato il buon nome della famiglia Holmes … non è riuscita a capire che io con la mia intelligenza ho salvato Londra dal peggior criminale di sempre, dovrebbe solo esserne fiera, io sarei fiero se mi avessi come figlio! Ma che vorrà mai quella donna dalla mia vita?!”
“Sherlock … non credi di stare un po’ esagerando”
“Perché? io sono un figlio di cui andare fieri!  sono intelligente e poi tu dici sempre che sono molto bello e non sbaglio mai…”
lo guardai male
“Ok quasi mai… ma .. ”
“Sherlcok, io non intendevo che tu stessi esagerando su questo, ormai ci sono abituato al fatto che sei un po’ troppo egocentrico … “
“Non è vero!”
“SI che è vero, lasciami finire … intendevo che stai esagerando rispetto a  tua madre! Nessuna mamma odia il proprio figlio!”
“Questo discorso mi annoia”
“Dici che ti annoia solo perché non vuoi affrontare quest’argomento”
Sbuffò e si alzo in piedi
“No, a differenza di quello che pensi quest’argomento non mi tocca per nulla, ho trentasei anni e sono in grado di vivere anche senza mia madre, ho davvero qualcosa di più interessante da fare! Le parti del corpo contagiate dai quei funghi nel freezer non aspettano nessuno”
Così dicendo sparì in cucina
“Ecco vedi di toccare qualche batterio strano o fungo che sia e di farti del male!”
“Sono troppo intelligente perché ciò accada!”
mi alzai anche io
“Vado a fare una doccia!”
“Ok, aspettami sveglio e in camera mia che mezz’ora sono li!”
Sorrisi, è ufficiale, sono completamente cotto di lui!
 

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Capitolo 2
*** 2 ***


“Questa era casa tua?”
Il  taxi ci lasciò davanti a una gigantesca villa degna di qualche membro della famiglia reale
“Si John”
“No Sherlock, mi stai prendendo in giro?”
“No John perché dovrei farlo?”
“Dannazione è un castello!”
“Mio padre era capo di un’azienda nel campo del tabacco”**
“Sei ricchissimo”
“John, stai sottolineando l’ovvio”
Mi rispose seccato, avviandosi verso la porta d’entrata
“Sherlock perché cercavi un coinquilino?”
“Perché no?”
Disse suonando il campanello e guardandomi con aria strafottente
“ma che cavolo di risp…”
La mia frase fu interrotta a metà dall’aprirsi della porta.
Una signora di circa sessant’anni ci apri la porta. Era molto elegante, indossava un tailleur nero con una collana di perle bianche e i capelli grigi erano raccolti in una treccia. Si vedeva che un tempo doveva essere stata molto bella. Non serviva un genio per capire che quella fosse la madre di Sherlock Holmes, avevano lo stesso fascino, ma soprattutto gli stessi occhi.
“Oh, vi aspettavo…”
“Buongiorno, lei deve essere la madre di  Sherlock”
Allungai la mano per stringe la mano della donna, ma Sherlock mi interruppe
“Si esatto … mamma lui è John, John lei è mamma… fatto, presentati, andiamocene a casa John”
“Sherlock, non sei cambiato di una virgola vedo …” rispose lei acida
“Signora Holmes, mi dispiace molto..”
Cercai di scusarmi per Sherlock, ma lei sembrò ignorarmi
“Su,su entrate…”
E sparì in corridoio
“Sherlock!” gli sussurrai “Evita queste scenate! è pur sempre tua madre”
“Preparati allo show”
“Ma cosa!?!?”
Non feci in tempo a replicare che lui subito mi trascinò in sala da pranzo.
La tavola era apparecchiata con quelle che sembravano posate d’argento e bicchieri di cristallo, e subito non potei fare altro che sentirmi inadeguato, mi venne in mente quella volta a Buckingham Palace , anche se quella volta il fatto che Sherlock indossasse solamente un lenzuolo mi fece sentire un po’ più a mio agio, almeno ero il meno inadeguato tra i due.*
“Su avanti … sedetevi”
Più che un invito sembrava un ordine.
Iniziammo a mangiare l’antipasto … Ma quello è caviale?? … non avevo mai mangiato del caviale
“Allora John, com’è vivere con Sherlock?”
 “Ormai è un’abitudine” Sorrisi a Sherlock “Il 221B non sarebbe più lo stesso senza esperimenti o parti umane lasciate in giro per casa”
Oh mio Dio, suonava come il discorso di una ragazza che è appena andata a convivere con il fidanzato. Nota mentale: evita discorsi da fidanzatina innamorata. Mi sentii un’idiota, sopratutto a causa dello sguardo glaciale della donna puntato su di me e di Sherlock che a stento tratteneva una risata
“Mhh … già, lo so che è insopportabile John, non farti problemi a dirlo”
Cosa???!?!?!?A momenti mi  andò di traverso il boccone
“Ma va, signora Holmes le assicuro che non…”
Non mi lasciò finire la frase
“John, ha vissuto più con me che con te, lo so che è veramente terribile, ahh da quando il povero Arthur ci ha lasciati , è diventato ancora più difficile sopportarlo! Infatti mi sorprende che abitiate ancora insieme, soprattutto dopo lo scandalo del suicidio”
Sherlock abbassò gli occhi, non parlavamo mai del suicidio, certo, mi aveva spiegato tutto appena arrivato, come era successo, come si era salvato, perché si era buttato, ogni tanto lui faceva qualche battuta, ma non affrontavamo mai il discorso in modo serio, perché sotto sotto faceva ancora male.
“Beh quello…”
“Già, quello, Sherlock non ha fatto altro che buttare fango sul nostro nome, ma con quello …”
Poi si rivolse a lui
“Con quello hai davvero toccato il fondo”
Cadde un silenzio molto imbarazzate, guardai Sherlock, lui guardava il suo piatto senza fare un piega, mi aspettavo ne uscisse con una delle sue frecciatine, ma non lo fece. Non potevo vederlo così. Quel ragazzo a testa bassa non era lo Sherlock strafottente ed egocentrico che conoscevo, era un altro Sherlock,  non poteva, lui no, non permetterei mai al che Sherlock Holmes, al mio Sherlock Holmes vengano dette certe cose, normalmente non lo permetterebbe neanche lui, ma qui è diverso, si tratta di sua madre.
“Lo ha fatto per me”
Entrambi gli Holmes puntarono gli occhi su di me.
“Sherlock si è buttato da quel palazzo per salvare me e altre due persone a noi care, quest’uomo” Idicai Sherlock  che mi guardava in modo molto interrogativo, come per chiedermi cosa stessi facendo.
“quest’uomo è stato un eroe a buttarsi da quel palazzo”
Eccomi ripartito coi discorsi da fidanzatina, forse la parte dell’eroe potevo risparmiarmela.
“Un eroe? abbiamo punti di vista diversi John, ora scusate, ma il pollo si fredda”
E così dicendo andò in cucina
“Un eroe John?”
“Sherlock … pensavo di..”
“Per quanto le tue parole mi lusinghino, stai peggiorando la situazione …”
“Perché?”
“La conosco John, appena entrati da quella porta odiava solo me, ora sta incominciando ad avercela anche con te, preparati..”
fantastico, si prospettava il pranzo peggiore della mia vita.
“Comunque se pensavi che le mie parole avrebbero rovinato la situazione avresti potuto intervenire tu!”
“No John…”
“Come mai mr. ultima parola non interviene?”
“pensavo di essere mr eroe non mr ultima parola…”
Sbuffai
“John, non le parlo perché tutto quello che avevo da dirle gliel’ ho già detto 18 anni fa quando me ne sono andato di casa…”


 
 
 
**mi pare di aver letto da qualche parte che Sherlock è anche il nome di un tabacco, ecco spiegato perché il padre di Sherlcok (che si chiama Arthur Conan Holmes hahaha) ha dato questo particolare nome al figlio
* ovviamente mi riferisco alla 2x01
Note dell’autrice :
 ok … forse i capitoli sono 4 … boh vedrò poi …comunque, avete avuto un primo assaggio di quella simpaticona della mamma di Sherlock … ehhh si, proprio la madre che vorremmo tutti hahahah
mi sono appena resa conto di aver creato un personaggio che mi sta sulle palle hahahah
ma a tutto c’è un perché …  
lasciate una recensione per sapere cosa ne pensateeeeee
alla prossima C=
tenete botta
Giulia
 

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Capitolo 3
*** 3 ***


CAPITOLO 3
 
“Allora John, sei un dottore ..”
“Si,si … ho fatto per un anno e mezzo il medico militare, ora lavoro in un ambulatorio …”
“Ah … quindi non sei un primario di chirurgia?”
Non capii assolutamente il perché della strana domanda, un primario di chirurgia??
“No … perché?”
“Oh,nulla, nulla … i tuoi genitori devono essere fieri …”
“Oh,i miei se ne sono andati entrambi prima che andassi in Afghanistan, però mi hanno sempre sostenuto …”
“Dimmi John, li conoscevo? conosco tanti Watson, erano di Londra? che lavoro facevano?”
Quante domande …
“Si,si, erano entrambi di Londra, mio padre era un operaio in una azienda dove producevano macchine agricole e mia mamma un infermiera, è lei che mi ha passato la passione della medicina , si chiamavano …”
“oh no, fermati qui, non li conoscevo sicuramente, non avrei mai potuto conoscere un operaio e un infermiera, io frequentavo gente più … mmm come dire … più altolocata”
“Come prego?!”
Ero completamente shockato, come si permetteva di dire una cosa del genere
Sherlock mi fissava con l’aria di uno che dice te l’avevo detto! come al solito ho avuto ragione, io non sbaglio mai!! E altre svariate frasi tipiche di Sherlock.
“Infatti” continuò lei “Quando il mio Myc mi ha detto che eri un dottore pensavo un qualche chirurgo di fama mondiale non un dottorino che passa il tempo a prescrivere aspirine e antidolorifici …”
Non mi trattenni più
Mi alzai in piedi.
“COME DIAVLO SI PERMETTE!?!?!”
“John, i tuoi non ti hanno insegnato che non è educato urlare in casa d’altri!”
Mi voltai verso Sherlock.
“No, scusa, questo è troppo, io me ne vado”
Dissi deciso ad abbandonare quella casa e ad allontanarmi da quella donna al più presto.
E uscii sbattendo la porta.
 
Fortunatamente trovai un taxi appena fuori, entrai e diedi l’indirizzo di casa.
Mi dispiaceva un po’ aver lasciato li Sherlock da solo, ma non sarei resistito un minuto di più, anche se quest’incontro mi ha fatto riflettere un po’ sul mio amico (se posso ancora definirlo così dopo gli avvenimenti accaduti negli ultimi mesi)
Sherlock aveva un innaturale avversione verso i sentimenti e, nonostante la nostra relazione avesse preso una certa piega, faceva  tutt’ora fatica durante il giorno a compiere gesti d’affetto nei miei confronti, sia in pubblico che in privato. Forse ciò potrebbe essere causato dalla mancanza d’affetto nei suoi confronti da parte della madre.
Dopo questo pranzo cominciavo a incolpare lei anche per i vizzi del figlio, non tanto per il fumo, quanto per la droga. Sherlock mi aveva raccontato che prima di lavorare con Greg ne faceva spesso uso, e non feci fatica a capire che durante i tre anni di lontananza aveva ripreso il vizio.
Anche se non lo da mai a vedere, e forse non lo ha mai dato a vedere a nessuno,  Sherlock deve averci sofferto.
Per un attimo iniziai a odiare anche Mycroft, il figlio perfetto, ma poi capii che lui non poteva farci nulla, anzi (tranne per quell’ errore con Moriarty) lui s’era sempre preso cura del fratello.
Il taxi si fermo davanti a Baker Street,pagai e entrai nell’appartamento
Sentivo il bisogno di far sapere a Sherlock che io c’ero, e che non l’avrei mai lasciato solo, quindi decisi di aspettarlo in soggiorno per parlargli appena sarebbe arrivato.
 
…………………………………………………………………..intanto a casa Holmes……pov Sherlock
 
Non era possibile, s’era permessa di insultare John! Il mio John!
E lui ha detto che se ne sarebbe andato, non posso permettermi che se ne vada, non potrei mai farcela senza di lui!
Mi alzai anche io per seguirlo e se fosse stato necessario pregarlo di non andarsene, perché, per avere accanto John, io avrei anche pregato.
“Sherlock Holmes, non osare andartene da tua madre!”
Mi voltai verso di lei
“Ti prego, non tirare in ballo la storia del sono tua madre perché sai benissimo che non ti sei mai comportata come tale!”
Così dicendo uscii di corsa,ma vidi il taxi su cui era seduto John già infondo alla via.
 
 No, scusa, questo è troppo, io me ne vado
Mi immaginai di rientrare al 221b e di trovarlo già in piedi davanti alla porta con le valige pronte,non potevo lasciarlo andare così
Sentii un groppo in gola al solo pensiero di stare di nuovo senza John.
Finalmente arrivò un altro taxi, dovevo andare a fermare John…
 
 
 
 
 
 
*note dell’autrice*: eccomi al penultimo capitolo, prometto che appena avrò una connessione più decente(che non cade dopo 2 minuti) risponderò alle vostre recensioni, per ora vi ringrazio da qui
C=
fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo ;-)
alla prossima
tenete botta
giulia

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Capitolo 4
*** 4 ***


*note autrice *: eccoci all’ultimo capitolo …mi dispiace che sia finita già perché (nonostante sia corta) mi sono affezionata a questa storia :,) .. spero che l’ultimo capitolo vi piaccia, mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate C-; …
la parte nera è pov John, quella blu è pov Sherlock
……………………………………………………………………….
 
 
 
Sentii la porta aprirsi e dei passi affrettati sulle scale, così mi alzai in piedi per aspettarlo, volevo parlagli subito.
 
Aprii la porta e mi trovai John in piedi di fronte a me
“Sherlock,dobbiamo parlare
 
Era un periodo morto prima del caso della Donna …
Noia, noioso, uff … voglio un casooooooooooo ….
John era al telefono con la sua fidanzata di turno …. come si chiamava Jane .. Jessie ...Joan
“Julie,passo a prenderti alle stette … dai non dire così … ”
Ah si .. Julie …
Sembrava stessero litigando
pff che  perdita di tempo ..
“Ok, ok … ciao”
riattaccò.
“Fantastico … davvero fantastico”
“John, non sembravi così entusiasta al telefono …”
“Infatti il mio fantastico era ironico … mi ha detto
dobbiamo parlare
“E con ciò?”
“Significa che vuole lasciarmi Sherlock …
dobbiamo parlare non è mai un buon segno in una relazione”
 
questo ricordo mi si proiettò davanti,
dobbiamo parlare
 
“Io mi ricordo le cose …”
“Scusa?”
“Io, John, mi ricordo delle cose …”
“Non capisco dove vuoi arrivare …”
“Intendo dire … sai che le cose che non sono importanti per il mio lavoro io le cancello dalla mia memoria …”
“Tipo il sistema solare”
“Ancora con questa storia?”
“Sherlock! Mi hai shockato con questa storia!”
“Lasciami finire … però mi ricordo comunque delle cose che tu dici, nonostante esse siano inutili per il mio lavoro …”
Sherlock … oh Dio ... questa cosa che stai dicendo, è ufficiale … io lo amo!
John cerca di controllarti e non farti venire gli occhi a cuoricino…
“Sherlock io …”
“e poi ti parlo anche durante i casi … e questo sai che non lo faccio con nessun’altro”
Non mi aveva mai detto delle cose così belle, perché in Sherlockese questa è una vera e propria dichiarazione d’amore … non capivo comunque il perché di tutto ciò, ma lo lasciai finire, ben conscio che questo momento sarebbe stato unico
“ … e … e … farò anche colazione, perché so che per te è importante … però non farlo”
“Fare che?”
“Andartene, non te ne andare …”
Coprì in pochi secondi i metri che ci separavano e lo abbracciai
“Perché dovrei fare una cosa del genere … non potrei mai andarmene, neanche se lo volessi!”
“Ma tu hai detto No, scusa, questo è troppo, io me ne vado … e io pensavo …”
Gli diedi un bacio
“Intendevo andarmene dalla casa di tua madre … perché, non offenderti, ma non la sopportavo …”
Lui rise “Tranquillo , è un sentimento condiviso”
Amavo la sua risata.
“Pensavo che ti fossi offeso e che a causa sua ..”
“Sherlock, tu che dici scemenze! è una cosa più unica che rara!”
“Lo prendo come un complimento .. ma sai che queste cose, le cose che riguardano i sentimenti … sai, non è il mio campo”
Sorrisi
“Lo so, sappi che le persone non se ne vanno per queste cose … certo le cose che ha detto tua madre non sono belle, ma mica devo viverci con lei! Anzi volevo dirti che quest’incontro e queste cose che hai detto mi hanno convinto ancor di più a stare qui , con te…”
E vai con i discorsi da fidanzatina .. ma questa volta va bene così.
“Allora non te ne vai?”
“Assolutamente no! Io sono innamorato di te … ti amo Sherlock Holmes  e non potrei mai lasciarti”
“Beh .. John … anche per me … cioè … intendo … pure io … beh hai capito”
Sorrisi
“Certo, ho capito …”
E gli diedi un altro bacio.
 
 
*note autrice*:  ringrazio di cuore chi ha seguito,preferito e ricordato e tutti quelli
che hanno lasciato quelle bellissime recensioni che mi hanno fatto molto molto piacere,e prometto che appena avrò una connessione decente (forse tra una settimana) risponderò C;
p.s : Efy vai con il fan club!!! siamo tutti con te!
 
alla prossima storia
tenete botta
Giulia                                                       
 
 
 
 
 
 
 
 

                                               
 
 
 
 
 
 
 
 

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