Il legame delle Rose

di Lady Cheshire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Carica ***
Capitolo 2: *** Legame ***
Capitolo 3: *** Il sogno di Amu ***
Capitolo 4: *** Grazie ***
Capitolo 5: *** Lampada al Mercurio ***
Capitolo 6: *** Giovane Fragola ***



Capitolo 1
*** Carica ***


tell everybody im on my way
new friends and new places to see
with blue skies ahead yes im on my way
and theres no where else that id rather be (On my way- Phil Collins)

  

Amu-Tadase-Ikuto-Yaya-Nagi-Rima-Utau-Suigin Tou-Shinku-Sousei Seki                                                             
                                                                                                  Accetti? O non accetti?

Amu pov 
 Ecco la domanda che ha cambiato, nuovamente, la mia vita. Io ho accettato, ora ne arrivano le conseguenze, ma non sono l’unica. Dopo gli Shugo Chara ecco una nuova sfida, ma stavolta non saremo una squadra, questa è una battaglia che prevede singoli giocatori. O almeno così dovrebbe essere… Il gioco di Alice ha di nuovo inizio. Rozen reclama la sua Alice.
 
Era una giornata come tutte le altre, una comunissima domenica. Oggi dovevo uscire con i miei amici per salutare Kukai prima che partisse per le selezioni, per una squadra giovanile o roba simile. Mentre  mi preparo non posso fare a meno di lanciare sguardi al cassetto della mia scrivania, dove dentro giaceva il misterioso foglio che mi era arrivato ieri per posta: Accetti? O non accetti? Hai vinto un prestigioso premio, se accetti metti il foglio nel tuo cassetto e tra 24 ore ti sarà recapitato il tuo premio. Ecco cosa c’era scritto, di norma non avrei accettato, sono troppo diffidente per farlo, ma qualcosa mi ha spinto a cerchiare ACCETTO e infilare quel foglio nella mia scrivania.
“ Sarà uno scherzo di qualche bambino, siamo in estate, hanno un sacco di tempo libero senza la scuola”
 «Onee-chan, c’è una telefonata da mamma»
«Ok…Dimmi mamma ,che c’è?»
 -Ah, Amu-chan! Mi dispiace dirtelo con così poco preavviso, ma sia io che tuo padre abbiamo avuto una vantaggiosa offerta di lavoro all’estero, scusami però sono sicura che saprai cavartela anche da sola-
«As…Mamma e Ami? Io non posso occuparmi di lei da sola»
 -Infatti lei verrà con noi perché è piccola, ma tu purtroppo non puoi, mi dispiace. Sono gli ordini del capo e se non li rispetto verrò licenziata-
«Tranquilla mamma, vedrò di cavarmela. Quando tornate?»
 -Ancora non lo sappiamo, mi dispiace davvero. Oggi devi uscire se non sbaglio, divertiti ma sappi che quando tornerai a casa Ami sarà già andata via, viene a prenderla papà  mentre tu sei fuori, quindi preparale la valigia per una settimana, poi ci arrangeremo noi qui-
«Va bene mamma, allora buona fortuna»
 -Grazie tesoro, ci sentiamo presto-
«A presto mamma…Ami, dobbiamo preparare la valigia» Eseguito questo compito sono uscita, incrociando papà per strada, dove ha fatto una delle sue scenate sfociando nel classico discorso “Mia figlia è troppo piccola per avere un fidanzato”. Chissà perché ogni suo discorso finisce con questo argomento? Si è accorto, anche solo vagamente, che ho 16 anni? Mah, lasciamo perdere. Arrivo all’aeroporto e salutiamo il nostro amico, lasciandolo un po’ solo con Utau prima di partire. Io intanto espongo la situazione ai miei amici, e ad essere sincera la loro reazione mi stupisce non poco.
 «Anche a te è arrivato quel foglio?» aveva chiesto Tadase, molto sorpreso della cosa.
«Si, e a te Rima?»
   «Si pure a me, Nagi?»
    «A me è arrivata una telefonata»
     «Anche a me, anche a me»
«Voi che avete fatto?»
    «Non so il perché, ma ho avuto l’istino di accettare»
     «Anche a voi è arrivato quel foglio?»
«Cosa? Anche a te Ikuto?»
     «Si, è arrivato anche ad Utau. Io non sapevo che fare, avevo un brutto presentimento ma alla fine ho messo si. Abbiamo accettato entrambi»
«Questo è strano…»
      «Cosa è strano?»
«Il foglio che indicava la vincita di un premio»
     «Ah, si in effetti è strano»
 «E’ strano anche che tutti i nostri genitori siano partiti per lavoro, e che abbiano  chiesto ai miei di ospitarvi»
«Chee?»
 «Si, mi hanno detto che stando insieme sarebbe stato più facile per tutti»
     «Io invece sono il vostro tutore, visto che sono l’unico maggiorenne. Ordine dei vostri genitori, mi hanno sobbarcato di telefonate. Solo una cosa...come facevano a sapere il mio numero di telefono?»
«E io che ne so? Uff...Di bene in meglio a quanto pare…ma a che serve opporre resistenza? Ci dobbiamo trasferire da te Tadase?»
 «Esatto, ci vediamo a casa mia quando avrete preparato le valigie»
«Ok» 
Quando sono arrivata a casa però, in camera mia, c’era una bauletto marrone, finemente decorato, ma non avevo tempo per vedere cosa contenesse, preparate le valigie con tutto ciò che mi serviva mi sono incamminata verso casa Hotori. Una volta arrivati tutti siamo entrati.
«Purtroppo non ci sono abbastanza camere per tutti, quindi ci divideremo per sorteggio»
 «Perché per sorteggio?»
«Perché è divertente. Pescate un foglietto, le estremità dello stesso colore saranno i compagni di stanza»
Così abbiamo pescato un biglietto a testa: rosso, non  è mai stato il mio colore fortunato.
«Bene, Rima e Yaya hanno il verde, Nagi e Ikuto hanno il blu mentre Amu e Utau il rosso»
Per un volta Utau mi aveva salvato, se fossi finita in camera con quel pervertito non so come avrei fatto.
 «Ragazzi, anche a voi è arrivato un bauletto come questo?»
   «Si ma non sappiamo cosa contengano»
    «Allora apriamoli» disse Ikuto impassibile come suo solito, ma non era nemmeno un po’ nervoso. Chissà cosa poteva esserci in quei bauli. Li abbiamo aperti quasi contemporaneamente e la reazione era stata la stessa per tutti: sorpresa. Dentro ad ogni baule giaceva una splendida bambola meccanica, vestita in stile vittoriano.
  «Che belle…le carichiamo?»
 «Si, proviamo»
CRIK CRIK CRIK
Una volta completata la carica ad ognuna delle bambole, hanno iniziato a muoversi con movimenti fluidi e perfetti sembravano umane.
«Quindi siete voi gli umani che ci hanno accettato eh? Pfui, inaccettabile»
 «Suigin Tou, smettila di lamentarti, sai che abbiamo bisogno di un medium»
  «Ehm… stanno parlando? O sono io che ho le allucinazioni?»
 «Non hai le allucinazioni, noi siamo bambole speciali. Noi siamo le Rozen Maiden, e voi avete accettato di essere i nostri medium»
   «Medium?»
 «Esatto, dovete solo giurare sull’anello che portiamo al dito. Non avete altra scelta, voi siete stati scelti per dare inizio al Gioco di Alice. Dovete scegliere una di noi e stipulare con lei un legame»
   «Che significa che non abbiamo scelta? Ragazzi che facciamo?»
    «Se non abbiamo scelta, non possiamo far altro che accettare…io scelgo quella col cappello»
   «Tadase! Non essere impulsivo»
    «Amu, non so il perché, ma sento di doverlo fare»
     «Perfetto! Piacere di conoscerti, il mio nome è Sousei seki»
Suigin Tou pov
Ed ecco che si ricomincia da capo, stavolta vincerò io il Gioco di Alice, e sarò completata da nostro padre. Non sarò più spazzatura, ma so bene che nessuno di questo ragazzi mi sceglierà…io sono incompleta.
«Ikuto, tu quale scegli?» Aveva chiesto la ragazza che, poco fa, aveva parlato a nome di tutti con Shinku
 «…Quella con il vestito nero»  Come?! Possibile che si riferisca proprio a me?
«In effetti è davvero molto bella»
E’ la prima volta che qualcuno mi dice che sono una bella bambola. Il ragazzo che mi aveva scelto mi aveva poi presa in braccio, era molto alto. Per la prima volta, non provavo risentimento verso un umano. Kanaria era stata scelta da una ragazza con due code bionde, Suisei Seki da una ragazzina piuttosto bassa, Hina Ichigo da una ragazza che saltellava in giro per la stanza come una bambina, Shinku aveva fatto da se, sedendosi in grembo alla ragazza dai capelli rosa che prima mi aveva fatto un complimento, mentre quella scocciatrice di Kirakishou era andata da un ragazzo con dei capelli lunghissimi. Questa casa era territorio neutrale e le sfide andavano decise a tavolino, questa volta doveva essere tutto regolare e calcolato, così aveva deciso nostro padre…Il Gioco di Alice ha inizio!
                                          



Allora, Cross-over con Shugo Chara nato dalla mia mente malata. non so nemmeno io se continuare questa storia ed è qui che entrate in gioco voi, cari lettori. Se troverò anche solo una recensione positiva (Rouge_san le tue valgono relativamente, so che commenti sempre) posterò il capitolo seguente. Anche perchè se non piace tanto vale continuare, non siete d'accordo? Beh, trovate anche voi che l'abbinamente Ikuto-Suigin Tou sia strano? Io un po' si ma mi servirà per lo svolgimento della storia...sempre che voi vogliate leggere il seguito. Aspetto di vedere le vostre intenzioni. Ho messo i colori per renderlo più chiaro e comprensibile, l'avrei fatto ieri ma avevo gli occhi bruciati...chiedo scusa!

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Capitolo 2
*** Legame ***


Do you know your enemy?
Well gotta know the enemy
The insurgency will rise
When the bloods been sacrificed
Dont be blinded by the lies
In your eyes.
Violence is an energy
From here to enternity
Violence is an energy
silence is the enemy (Know you enemy?-Greenday)

Amu-Tadase-Ikuto-Nagi-Rima-Yaya-Utau-Suisei Seki-Sousei Seki-Shinku-Suigin Tou-Kirakishou-Kanaria-Hina Ichigo
Amu pov
Quella in cui ci trovavamo era davvero una strana situazione. E lo era ancor di più se la si vedeva dall’esterno. Sette ragazzi, dove la più piccola aveva 15 anni, erano seduti attorno ad un tavolo e ciascuno teneva in grembo una bambola.
«Bene!» proferì la mia «Direi che è ora delle presentazioni…Suigin Tou, comincia tu» disse per poi indicare la bambola che stava seduta sul tavolo davanti a Ikuto.
 «io sono Suigin Tou, prima bambola delle Rozen Maiden» disse senza degnarci di uno sguardo, guardava il pavimento e sembrava arrabbiata.
Poi venne il turno della bambola che era in braccio ad Utau, l’ultima persona che avrei mai visto tenere una bambola.
«Io sono Kanaria, seconda e più astuta bambola delle Rozen Maiden» poi prese la parola la bambola di Rima
«Io sono Suisei Seki, terza bambola delle Rozen Maiden» quella di Rima era pressoché identica a quella di Tadase, solo che quest'ultima sembrava un maschio.
«Piacere Sousei Seki, quarta bambola delle Rozen Maiden e gemella di Suisei Seki»
«Io sono Shinku, quinta bambola della collezione»
«Io sono Hina Ichigo…» si presentò distratta la bambola di Yaya mentre giocava con lei.
«Io sono Kirakishou, settima ed ultima bambola» disse quella in braccio a Nagihiko
«Ok, abbiamo fatto un passo avanti. Ora che sappiamo chi siete, possiamo sapere anche cosa dobbiamo fare?»
«E’ una domanda più che lecita, cara la mia medium ma prima…» L’aria era tesa, chissà cosa avrebbe detto.
«Portami del tè!» Ed ecco che l’atmosfera seria va a farsi benedire
«Per chi mi hai preso scusa? La tua cameriera?» ora iniziava ad infastidirmi sul serio
«No sei la mia medium, cosa che fa di te, anche, la mia cameriera. Quindi su, sbrigati» disse battendo le mani con fare altezzoso. Io l’avevo detto prima, il rosso non  è decisamente il mio colore fortunato, infatti di che colore era l’abito della mia bambola? Rosso. Il bello era che aveva detto di scegliere una bambola, ma era stata lei a sedersi sulle mie gambe.
«Ora la butto giù dalla finestra…Tadase, dammi una mano, non so come muovermi a casa tua»
«Si arrivo, se potete iniziare una spiegazione, noi vi sentiamo» e così siamo andati a preparare il tè. Che cosa assurda prendere ordini…da una bambola.
Shinku pov
Quella ragazza aveva in se qualcosa di speciale, lo sentivo, per questo ero andata da lei. Non capivo cosa fosse o perché lo percepivo solo in lei, ma era qualcosa di caldo e familiare.
«Bene, iniziamo con la spiegazione. Come vi abbiamo già detto, noi siamo le Rozen Maiden, sette bambole create dal leggendario costruttore di bambole Rozen»
«Si ne avevo sentito parlare mentre ero all’estero. Era tedesco se non sbaglio, le sue bambole erano tanto belle da sembrare delle bambine umane, ma mi avevano detto che erano solo una leggenda»
«Noi siamo qui, ti sembriamo una leggenda?»
«Suisei Seki! Scusatela, mia sorella è un po’ permalosa. Comunque, tornando a noi, no siamo reali e nostro Padre ci ha create nel tentativo di creare Alice»
«Alice?» Chiese la mia medium portando il te insieme all’altro ragazzo.
«Si Alice. La creatura perfetta, senza macchie o impurità…la bambola perfetta. Ognuna di noi desidera diventare Alice, perché solo lei potrà incontrare nostro padre»
«Ah-ah. Ok come riuscirete a diventare Alice? E noi a cosa serviamo?» Chiese la ragazza con le code
«Voi ci fornite l’energia necessaria a muoverci e a combattere. Per rispondere alla tua prima domanda  dobbiamo fare un passo indietro. Quando nostro Padre ci costruì diede noi un’anima finta, quella che lui stesso definì Rosa Mistyca. Le nostre Rose Mistyca non sono altro che anime incomplete che ,una volta raccolte in uno stesso corpo ,permetteranno a colei che le ha raccolte di diventare Alice»
«E…cosa succede alle altre? Si intendo…quelle che hanno perso la loro Rosa» chiese la ragazzina con i fiocchi rossi nei capelli.
«Diventano involucri vuoti. Tornano ad essere bambole senza vita» A quelle parole tutte noi ci siamo rattristate, a nessuna di noi andava a genio di diventare una bambola immobile, nemmeno a quella testona di Suigin Tou.
«Ma allora scusate un secondo. Se voi dovete combattere com’è che siete tutte qui belle pacifiche?» Domandò il medium di Suigin Tou
«Semplice, questo è territorio neutrale»
«Neutrale?»
«Esatto, noi dobbiamo smettere di combattere non appena varchiamo quel cancello» Dissi indicando il cancello della villa «E lo stesso vale per voi»
«Noi? E noi che centriamo scusa?» Chiese la ragazzina bionda sorseggiando il tè, quella piccoletta mi assomigliava.
«Bhe…» A parlare era stata Kirakishou, che fino a quel momento era stata zitta« Durante una battaglia tra due bambole avviene anche lo scontro tra i due medium»
In quel momento alla mia medium la caduta la tazza dalle mani, sul viso un’espressione schioccata, la stessa che era dipinta, in modo più o meno evidente, sul viso di tutti i ragazzi.
«N-non può essere…non di nuovo…»
«Amu…» I più turbati sembravano loro due, che cosa stava succedendo?
Ikuto pov
Non è possibile, di nuovo? Non avevamo la minima intenzione di combatterci l’un l’altro, non di nuovo. Io per primo non volevo far loro del male, avevo già ferito Amu più volte quando ero manovrato da quel…solo ripensarci mi fa venire la nausea. Lei invece fissava il pavimento, con aria distrutta.
«Amu… perché non vai un po’ a riposarti eh?»
«Grazie Nagi, sto bene, davvero» Non era mai stata brava a mentire, aveva le lacrime agli occhi e si aspettava le credessimo.
«Amu, non farci insistere»
«Va bene Utau, ci vediamo tra un po’» e poi era andata via. Shinku, la sua bambola, ci chiese
«Perché questa reazione?» A spiegare era stato Tadase, io non me la sentivo proprio
«Beh, vedi Shiku, noi ci siamo già trovati a doverci combattere e la cosa non è stata piacevole per nessuno. Abbiamo dovuto combattere contro Ikuto, che per noi è come un fratello, ed è stata proprio Amu a doverlo affrontare in prima persona»
«Ah, capisco. In effetti nemmeno per noi è facile, in fondo siamo tutte sorelle.»
«E per la cronaca, la maggior parte di noi trova il Gioco ci Alice inutile e stupido, ma purtroppo non abbiamo scelta» Disse triste Suisei Seki.
«Già, qualcuno più grande ha scelto per noi»
«Sentite, io non ce la faccio, vado a vedere come sta. Tanto lo so che tra poco sbotta» e mia sorella corse via, a consolare Amu che per l’ennesima volta piangeva a causa mia.
«Sono molto legate vero?» Chiese Kanaria
«Già…molto.»
«Se non abbiamo altra scelta siamo tenuti ad accettare giusto?» Amu era solla porta, una sguardo determinato negli occhi arrossati dal pianto.
«Purtroppo si…» Disse Shinku con un sorriso amaro, sembrava rispondesse più a se stessa che ad Amu
«Bene, baciate i nostri anelli e giurate su di essi, di proteggere la Rosa Mistyca della vostra bambola»
Appena appoggiate le labbra sull’anello di Suigin Tou, attorno al mio dita si era creato un anello d’argento, con una piccola rosa che creava una debole luce viola. Lo stesso era successo agli altri, luci rosse, gialle, verdi, azzurre, rosa, viola e bianche illuminavano la stanza. L’anello era caldo, molto, scottava. Poi il calore cessò all’improvviso. Eravamo molto stanchi, senza essercene accorti, erano passate ben 5 ore, da quando erano uscite le bambole, ma nessuno di noi aveva voglia di cenare, così io me ne era andato nella mia stanza, solo dato che Nagihiko era rimasto in soggiorno a guardare la tv con Tadase e Rima. Suigin Tou mi aveva seguito e ora mi fissava, al buio i suoi occhi rossi risplendevano come quelli dei gatti. Poi mi chiese:
«Perché proprio io?»
«Come?»
«Perché hai scelto me? Io sono spazzatura»
«Perché dici così Suigin Tou? Non è vero»
«Si che è vero, mi manca un pezzo, sono incompleta. Rispetto alle altre io sono solo un rottame» Sugli occhi orgogliosi di quella bambola, c’erano delle lacrime. Voleva solo essere apprezzata.
«Se vuoi saperlo io non la penso affatto così» Dissi prendendola in braccio, era fredda. Le altre bambole erano calde ma lei no «Io ti ho scelto perché se diversa dalle altre, sei vestita di nero, sei bellissima ma non hai il loro visetto angelico…tu mi somigli» E così sorrise, la mia bambola. Poi la rimisi a terra, convinto che volesse tornare nel suo scrigno, ma dopo pochi minuti si infilò nel mio letto, toccando la mia schiena con le mani…era il suo modo per dirmi grazie? 

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Capitolo 3
*** Il sogno di Amu ***


I'm sorry that I hurt you 
It's something I must live with everyday 
And all the pain I put you through 
I wish that I could take it all away 
And be the one who catches all your tears 
Thats why i need you to hear (Reason-Hoodastank)

http://www.youtube.com/watch?v=BBUoHUPvXZ0
Sotto specie di trailer della storia C:
Amu-Ikuto-Shinku-Sousei Seki-Suisei Seki-Yaya-Rozen
Amu pov
Quante cose erano successe in un solo giorno. Il lavoro dei miei, il mio trasferimento a casa Hotori, le misteriose bambole e le rivelazioni ad esse correlate…
-Già, è vero, presto dovremo combattere- pensavo mentre guardavo il mio anello
 «Qualcosa non va Amu?»
«No Shinku, è tutto a posto»
 «Guarda che lo so che non vuoi combattere, me l’hanno spiegato ieri i tuoi amici»
«Grazie della tua comprensione Shinku, ma ho fatto la mia scelta. O meglio sentivo che era mio dovere, era come se qualcuno mi chiedesse disperatamente di trovare Alice»
«…»
«Shinku? Tutto a posto?»
«Ho voglia di the, vai a prepararlo!» Uffa possibile che proprio la mia bambola dovesse avere un carattere così fastidioso? Beh non che i ragazzi siano messi meglio, i più fortunati sono Tadase e Ikuto. Sousei Seki ha una personalità calma e riflessiva ed è molto gentile, Suigin Tou è scorbutica e testarda, ma è calma e tranquilla anche Nagi è fortunato, bene o male Kirakishou è tranquilla, tranne quando va a rompere a Suigin Tou facendola sbottare. Le altre erano da sclero, Hina Ichigo aveva lo stesso carattere di Yaya, quindi avevamo due esaltate al prezzo di uno, Kanaria andava in giro a fare dispetti a Hina Ichigo, che si metteva a piangere, Suisei Seki era molto testarda, cosa che la faceva litigare sia con me che con Rima…insomma il caos più totale. Per non parlare di Shinku che mi usava principalmente come cameriera. Tutto sommato però ce la cavavamo, per essere dei ragazzi che vivono da soli. Ma ora veniva un problema: La scuola. Dovevamo lasciare Ikuto a casa solo con quelle sette pazze. Noi eravamo ai primi anni di liceo, mentre Utau stava preparando gli esami, quindi non potevamo saltare. Va bo, siamo ancora ina vacanza, poi ci penseremo.
«Allora questo the arriva o no?»
«Si, si adesso vado! Certo che però potresti anche preparartelo da sola»
«No, mi piace come lo fai tu»
Ammetto che a volte, ma solo a volte, anche lei sa essere gentile, ma sono molto poche le volte in cui succede.
Dopo aver portato il the alla “signorina” come mi divertivo a chiamarla, sono andata a leggere un libro in giardino. La cosa più bella della casa di Tadase è l’immenso giardino. Mi sono seduta alla base dell’albero e mi sono messa a leggere il mio libro. Il tempo passava velocemente e, senza accorgermene, mi ero addormentata visto che la notte precedente non ero riuscita a dormire per via dei pensieri che mi affollavano la mente.
Ikuto pov
Faccio per andare in cucina a bere ed ecco che la vedo, pacificamente appisolata chissà da quanto, sotto l’albero in giardino. Il viso è rilassato in un espressione infantile.
«Chissà cosa sogna?»
 «Scoprirlo non è così difficile»
  «Non per noi almeno»
«Ah, siete voi due. Suisei Seki e Sousei Seki giusto?»
 «Pin-pon esatto»
«E perché dite che è facile? Nessuno sa cosa sogna la persona che le sta a fianco»
  «Noi si invece. Il nostro potere consiste nell’aprire la porta dei sogni di una persona e mostrarceli»disse Soukei Seki
 «Noi possiamo entrare nel mondo onirico di una persona. Possiamo vedere il suo cuore, i suoi sogni e i suoi desideri»
    «Sei curioso di sapere vero?» disse Shinku sbucata da chissà dove
«Abbastanza…»
 «Allora te lo mostriamo noi»
   «Vengo anche io, voglio scoprire una cosa della mia medium»
 «Ok, allora si parte! Sweet Dream»
  «Renpika»
Dopo pochi minuti eravamo dentro ad una stanza, in stile vittoriano, molto bella. Amu era seduta su una poltrona rossa, davanti a lei un uomo biondo piangeva disperato. Amu lo guardava assorta.
«Dimmi cosa posso fare per te? Vieni da me da tanto tempo ormai, e piangi. Chi sei? Come posso aiutarti?»
Ma l’uomo continuava a piangere e a chiamare un nome
 «Alice…Alice…Portami la mia Alice»
«Intendi la bambola perfetta? Dammi una risposta»
 «Alice…»
«Non so più cosa fare… » Detto questo si era alzata ed era andata via, ma l’uomo l’aveva raggiunta e fermata. Con il viso ancora rigato dalle lacrime gli disse
 «Io sono con te. Sono parte di te, crea Alice e portala a colei che sa di meno»
«Va bene, farò di tutto per accontentarti» poi tutto si era dissolto.
  «Suisei Seki, che succede?» avevo chiesto preoccupato
   «Stiamo cambiando sogno»
    «Suisei Seki, anche tu pensi che quello fosse nostro padre?»
   «Si… Ma cosa intendeva dire?»
    «Non lo so…colei che sa di meno…»
     «Guardate, quello è il suo albero»
 «Albero?»
    «Si, ogni persona ha nel suo cuore un albero, che lo rappresenta. Il suo è in piena salute, se non fosse per questi tagli»
      «Chissà cosa sono, è la prima volta che ne vedo»
 «Sono ferite…il suo cuore è stato ferito tante volte» dissi io consapevole che fossero quasi tutte a cusa mia
    «Potete fare qualcosa? Cos’è quell’altra piantina?» aveva chiasto Shinku preoccupata
   «E’ un’erba del dubbio, è ancora acerba ma se crescerà darà dei problemi all’albero. Penso che la causa sia il sogno di poco fa»
    «Senti Ikuto…»
 «Dimmi Sousei Seki»
    «Guarda la, quello sei tu»
 «Si, quello è la sera in cui abbiamo combattuto al luna park…se non fosse intervenuto Tadase forse l’avrei uccisa»
Le tre bambole erano letteralmente scioccate.
   «Come uccisa…ma voi due…Rima mi ha detto che»
 «Non era colpa mia, non ero me stesso, ero manovrato. Ero come sotto ipnosi»
      «Già, dalla reazione di ieri si capisce che non vorresti mai farle del male»
 «Ma Amu non sembra dello stesso parere, da quello che abbiamo visto prima è intenzionata a combattere fino alla fine per far vincere Shinku»
     «Non lo so, ho l’impressione che Amu troverà un’altra soluzione…forza voi due, usciamo di qui»
«Si» dissero in coro e così siamo tornati sul portico dove eravamo prima, Amu dormiva ancora sotto l’albero, come se nulla fosse accaduto. Dopo un po’ però arrivarono Rima e Yaya, che le gettarono un secchio di Acqua gelata addosso, per poi scappare alla velocità della luce. Scattò in piedi furente e corse in salotto, senza curarsi della mia presenza.
«RIMA! YAYA! Venite qua!»
 «Come fai a sapere che siamo state noi?»
«Tu ci hai messo il bagnoschiuma alla fragola e solo Rima, poteva essere abbastanza sadica da metterci il ghiaccio» e avevano iniziato a rincorrersi su e giù per la casa. Amu sembrava quella di sempre, ma quell’erba del dubbio voleva dire che qualcosa non andava, ed ero deciso a scoprire cosa. E poi quel sogno…chi era quell’uomo,? Perché Amu lo voleva consolare? Che significava che era una parte di lei? Il mistero si infittiva sempre di più!

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Capitolo 4
*** Grazie ***


You're not alone 
Together we stand 
I'll be by your side, you know I'll take your hand 
When it gets cold 
And it feels like the end 
There's no place to go 
You know I won't give in 
No I won't give in (Keep holding you-Avrle Lanigne)


Amu-Ikuto-Tadase-Nagi-Utau-Rima-Suisei Seki-Sousei Seki-Shinku
Ikuto pov
Era già passata una settimana da quando ero entrato nel sogno di Amu, anche se Suisei Seki e Sousei Seki insieme a Shinku vi sono entrati anche altre volte, scoprendo sempre lo stesso sogno dell’uomo in lacrime più qualche altro sogno che rappresentava i desideri di Amu.
«Ma perché non volete dirmi cosa sogna?»
     «Perché non è carino dire cosa sogna una ragazza»
«Perché? Mica avrà sognato me»
   «Smettila di farti i fatti suoi, piuttosto nelle ultime notti ha avuto diversi incubi ed è rimasta piuttosto turbata, c’è stato uno sviluppo del sogno, cosa che l’ha agitata parecchio. Perché non vai a parlarle?»
«In che senso agitata? Cavolo volete dirmi che cosa diamine ha sognato?»
   «Deve essere lei a dirtelo» disse fredda Sousei Seki «E ora vai da lei, è in camera sua»
Sono andato davanti alla camera di Amu, ma non riuscivo ad entrare. Avevo una brutta sensazione, come se qualcosa mi dicesse che una volta entrato avrei scoperto qualcosa che non avrei mai dovuto sapere. Ma alla fine sono entrato lo stesso, lei era la ragazza che…beh ancora è una cosa indefinita. Vederla mi fa piacere, vedere il suo sorriso mi fa sorridere a mia volta, ma quella che era seduta sul letto, in quella stanza buia, non sembrava neanche lontanamente la ragazza solare e allegra che avevo conosciuto 4 anni fa.
Era seduta sul letto, la testa tra le mani e piangeva. Calde e grosse lacrime scendevano dai suoi grandi occhi. Rima era in ginocchio davanti a lei, un espressione dispiaciuta dipinta sul volto, non appena ero entrato nella stanza era venuta verso di me.
  «Ikuto, provaci tu. Ci abbiamo provato sia io, che Utau che Nagi. Niente, solo un’ ostinato silenzio e lacrime»
 «Ok, ci penso io Rima, vai pure»
  «Grazie Ikuto, siamo tutti preoccupati. Io per prima, passa le notti in preda agli incubi e si sveglia di soprassalto urlando. Come hai ben visto negli ultimi giorni si rifiuta perfino di uscire dalla nostra stanza. Fai qualcosa, siamo tutti in ansia» disse per poi uscire dalla stanza, in silenzio.
 «Amu…» l’avevo chiamata più e più volte, ma lei non voleva nemmeno alzare il viso. Guardava il pavimento, senza degnarmi di uno sguardo.
 «Dimmi qualcosa diamine!» ma lei niente, continuava a stare zitta. Mi ero seduto per terra accanto a lei e abbiamo passato così le ore… Io seduto a guardare lei, lei nella stessa posa, in silenzio, ogni  tanto piangeva ma perlopiù stava zitta, assorta in chissà quali pensieri. Capisco che voglia stare sola, ma così ci fa preoccupare tutti. Dopo due ore così finalmente…
«Perché sei qui?»
 «Amu, finalmente hai finito col tuo silenzio eh? Allora vuoi dirmi che hai?»
«Ikuto…non  mi va di parlarne adesso»
 «Oh, tranquilla, sono qui da due ore, posso stare qua ancora per altrettanto tempo»
«… Io credo di essere sull’orlo della pazzia. Non ce la faccio più, da quando sono arrivate le bambole continuo ad avere incubi su incubi. E’ da più di una settimana che non riesco a dormire, sono distrutta. Credo che non resisterò ancora per molto Ikuto, sono al limite. Ho i nervi a fior di pelle» disse distrutta tra i singhiozzi convulsi.
 «Per prima cosa, apriamo la finestra» ora che finalmente era entrata un po’  di luce riuscivo a vederla bene in viso. Era molto pallida, due profonde occhiaie le cerchiavano gli occhi color miele arrossati dal pianto isterico di poco fa, aveva veramente i nervi a fior di pelle. Sembrava in allerta, come i gatti, lo sguardo guizzava nervoso da una parte all’altra. Mi sono seduto sul letto accanto a lei, le presi la mano…tremava. Si era allontanata un po’,quasi avesse paura del contatto fisico. Strinsi più forte  la presa sulla sua mano e la tirai verso di me, stringendola forte. Dopo un attimo di sorpresa scoppiò di nuovo in lacrime, cacciando un urlo acuto.
Amu pov
Ikuto mi aveva tirato a se, quasi bruscamente. Si era accorto che tremavo, non volevo nessuno vicino a me in questo momento, non volevo parlare con nessuno. Però stretta in quell’abbraccio protettivo, mi sentivo inaspettatamente tranquilla, sentivo di poter sfogare la mia frustrazione, la mia paura. Le lacrime scendevano veloci, anche se ero convinta di non avere più lacrime da piangere. Dopo circa una buona mezz’ora di pianto, mi sono staccata.
«Grazie Ikuto, mi serviva»
 «Felice di esserti stato d’aiuto…ora vuoi dirmi cosa ti tormenta?»
«E’ che ultimamente sono perseguitata da un incubo. Una stanza vittoriana, con delle ampie finestre. Io sono seduta su una poltrona, davanti a me un uomo piange e chiama Alice…sai penso seriamente che quell’uomo sia il padre delle bambole. Quello deve essere Rozen, ma non ne sono sicura, l’unica cosa che mi dice è di trovare Alice. Dopo un po’ mi alzo e lui mi ferma e mi dice che lui è sempre con me… colei che sa di meno farà il miracolo…così ha detto. Che cosa vorrà dire?»
 «Non lo so, ma credo che lo scopriremo nel corso degli eventi, ora però riprenditi ok?»
«E come faccio, appena chiudo gli occhi cominciano gli incubi. Sono stanca morta» era vero, non avevo più nemmeno la forza di stare in piedi
 «Allora vorrà dire che resterò qui vicino a te»
«E’ un pensiero gentile, ma presto dovremo combattere. Saremo di nuovo nemici»
 «Si, ma solo fuori, dentro possiamo anche fregarcene di questa cosa no?»
  «Ikuto hai ragione»
   «Già, e non serve che ti ostini nel silenzio, lo sai che son noi puoi parlare»
      «Utau e Rima hanno ragione, siamo tutti al tuo fianco Amu. Siamo tutti preoccupati per te»
     «Esatto, ci spiace che questi incubi siano toccati solo a te. Credimi tutti noi vorremmo poter prendere una parte della tua sofferenza se potessimo»
«Ragazzi…Grazie!»
      «E per quanto riguarda le battaglie, avete ragione entrambi. Ma fuori di qui, nessuno si dovrà fare scrupoli, o questa storia andrà avanti all’infinito»
     «Allora, fuori di qui sarà come combattere con uno sconosciuto…»
«E’ la nostra unica alternativa»
   «Ora basta ok? Andiamo un po’ fuori ok? Dimentichiamo per un attimo questa faccenda»
«Si» solo io so quanto sono fortunata, i miei amici sono fantastici e anche se dovremo combattere non importa. Si ci fa male saperlo ma, la nostra amicizia supererà ogni ostacolo…anche questo.
Prima di uscire dalla mia stanza ho fermato Ikuto, tirandolo per la manica della maglia. Mi sono alzata in punta di piedi e gli ho dato un bacio sulla guancia
«Grazie Ikuto…»
 «E di cosa?» disse allegro, ma come faccio a risponderti?
Grazie di essere sempre al mio fianco, di non lasciarmi mai. Di essere sempre pronto a consolarmi come oggi, che sei stato seduto accanto a me per due ore, grazie per essere sempre pronto a tirarmi su di morale, anche se spesso mi fai arrabbiare…grazie di avermi fatto innamorare di una persona meravigliosa quale sei, ma questo…non lo dirò mai ad alta voce.
«Grazie e basta!»

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Capitolo 5
*** Lampada al Mercurio ***


Ikuto-Suigin tou

'Cause I'm broken when I'm open
And I don't feel like I am strong enough
'Cause I'm broken when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away

'Cause I'm broken when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away


You've gone away
You don't feel me here anymore- Broken Amy Lee feat Sheeter

Io sono Suigin Tou, la lampada al mercurio…la bambola incompleta.
Erano passati più di 87 anni da quando io e Shinku ci eravamo sfidate l’ultima volta, quando lei mi aveva definita indegna di essere una Rozen Maiden…di essere spazzatura. Passo una mano sul mio ventre e sento la stoffa del mio abito si piega sotto le mie dita e mi salgono le lacrime agli occhi. Perché? Perché nostro padre non mi ha completato? Cosa avevo io in meno delle mie sorelle? Non ero calda come loro, non avevo un visetto angelico ma costruendomi mi aveva dato dei sentimenti, un cuore che lui stesso mi aveva spezzato. Sono uscita dal mio scrigno, nel tentativo di liberarmi da quei ricordi dolorosi che mi opprimevano il cuore, e mi sono messa a guardare la luna dalla finestra, inginocchiata sul letto.
«E’ bellissima non trovi?»
 «Si, è davvero bella… Aspetta quando sei entrato? Non ti ho sentito!»
«Me lo dicono spesso… Sono entrato poco fa, mentre tu uscivi dallo scrigno. Qualcosa non va?»
 «No, niente…»
«E allora perché piangi?»
 «…Non ti si può nascondere nulla eh?»
«Sono un buon osservatore…allora?»
 «…Ricordi dolorosi, ma cosa ne parlo a fare con un umano? Voi non capite mai, per voi siamo solo giocattoli»
«Come vuoi, ma nemmeno io ho avuto una vita facile. Mio padre se ne andato quando ero solo un bambino a badare a mia sorella e mia madre…mio padre non si è mai preoccupato per me»
 «…Allora forse puoi capirmi almeno un po’. Nostro padre non mi ha mai completato»
«In che senso?»
 «Tocca il mio busto, mio padre non mi ha mai amato come le altre...per lui ero un falliemnto, uno scarto.» Sentire le sue dita sprofondare nella stoffa faceva male, ogni volta che realizzavo che mi mancava un pezzo, mi veniva male al cuore. Poi arrivava la rabbia per Shinku, che mi aveva fatto male con delle semplici parole.
«Ah, ora capisco…questa è davvero una cosa che non potrò mai capire.»
 «Ora sai perché il primo giorno che ti ho conosciuto ti ho fatto quella domanda, anche se ancora non mi capacito della risposta»
«Te l’ho già detto, tu sei una bellissima bambola, è non è giusto che tu abbia così poca fiducia in te stessa. Sei diversa da loro, questo è vero ma sei ugualmente bella e degna di vincere»
 «Già, il Gioco di Alice… io lo faccio solo perché, diventando finalmente Alice potrei vedere mio padre e diventare completa…» Ed ecco di nuovo quelle stupide lacrime, non volevo piangere davanti a Ikuto. Così sono tornata ad osservare la luna «Se io non fossi così, troverei il Gioco di Alice inutile e crudele come le mie sorelle, ma a me serve… non lo posso evitare»
«…E allora ci proverò, anche se vorrà dire combattere contro i miei migliori amici…»
 «Tu lo sai che la mia più grande rivale è Shinku vero? Sarò solo io a prendere la sua Rosa Mistyca»
«Si…purtroppo tutto si ripeterà, ma abbiamo ancora un po’  per pensarci»
 «Meno di quanto pensi stando ai sogni della tua ragazza»
«Non è la mia ragazza…»
 «Ma vorresti che lo fosse vero? Ogni sera vai da lei e vegli sui suoi incubi per ore»
«Anche tu sei una brava osservatrice eh?»
 «Faccio quel che posso…davvero mi farai diventare Alice?»
«Farò il possibile»
 «Grazie…hai ragione, la luna piena è bellissima»
«Guarda bene, non è piena, ne manca ancora un pezzo…proprio come a te…la luna di stasera ti assomiglia. Color argento come i tuoi capelli, incompleta e bellissima»
Per la prima volta, la mia incompletezza mi ha portato un po’ di felicità. Io sono Suigin Tou, la bambola incompleta.

Salve a tutti, scusate per il ritardo indegno...chiedo perdono! Allora i prossimi capitoli saranno un pò cortini ma ci tenevo a scrivere un capitolo su ogni Rozen Maiden per descrivere il suo rapporto con il proprio medium e per descriverle, per chi non le conoscesse. Forse saranno un po in OOC, sopratutto questo capitolo ma...a me piaceva tanto :3 vabbò alla prossima che se no vi annoio byebye

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Capitolo 6
*** Giovane Fragola ***


Hina Ichigo-Yaya
Hina Ichigo, seconda bambola delle Rozen Maiden. Nonostante io sia una delle maggiori tendo a comportarmi come una bambina. Anche se nessuno ha mai capito perché lo faccio...ma credo addirittura che non importi a nessuno.
 «Hina-chan!Hina-chan!»
«Dimmi dimmi, Yaya-chan»
 «Nagihiko  ha preparato dei dolcetti ne vuoi uno?»
«Certissimo...haaaammm...che buofo!»
 «Vefo, Nagihfo é fantaftico a fafe i dolfi»
«Ahhh ci voleva un bel dolcetto, fai i complimenti al medium di Kirakishou»
 «Sinceramente non vi capisco voi bambole...» aveva detto lei togliendomi i rimasugli di panna dal viso con un fazzoletto
«Perché?»
 «Perché non ci chiamate mai per nome, dite sempre il medium di...»
«Per noi é normale Yaya-chan, loro sono il mio nemico e anche il tuo»
 «Ma io non voglio, loro sono i miei amici...»
«Ti capisco, ma bisogna guardare in faccia la realtà, e prendere le responsabilità che essa comporta»
 «Nooo, io voglio restare una bimba senza responsabilità...almeno qui...»
«Cosa intendi con almeno qui?»
 «Intendo che a casa ho un fratellino piccolo a cui badare, quindi devo prendermi le mia responsabilità...ma ora che lui non c'è la piccola che ha bisogno di attenzioni sono io...» aveva risposto lei raggiante, quasi orgogliosa...
«Forse dovrei prendere esempio da te...»
 «E perché?»
«Perché io sono la seconda più grande, dovrei occuparmi delle mie sorelline...ma non mi sento in grado di prendermi questa responsabilità. Sono la più grande, ma Shinku lo sembra più di me quindi lascio a lei il compito di sorella maggiore...sinceramente tutte loro sembrano più responsabili di me, persino Kanaria»
 «Non dire così, fa parte del tuo carattere non ci puoi fare nulla, e poi alle tue sorelle va bene così. Loro ti vogliono bene per quello che sei, non perché si aspettano qualcosa da te»
«Yaya-chan...come sei saggia» avevo detto io con i lacrimoni agli occhi
 «Mpf...bhe anche io a volte ci riesco...»
Che grande la mia medium, é una bambinona ma sa essere molto forte quando vuole.
 «E vedrai, quando sarai Alice non avrai più problemi a rapportarti con le tue sorelle»
«...Sai Yaya-chan, a me non interessa diventare Alice... voglio si sentirmi degna di essere la maggiore ma non al prezzo della vita delle mie sorelle. Le amo troppo per privarle della vita che nostro Padre ci ha fornito per amore»
 «Sai Hina...io a volte, quando Amu ci parla dei suoi incubi penso seriamente che l'unico scopo di vostro Padre fosse Alice, e che l'interesse per voi sia diventato relativo con gli anni»
«Forse é vero, per lui probabilmente é così ma per noi no! Lui ci ha dato la vita, la cosa più bella che ci potesse donare» avevo detto io mettendo la mano sul mio petto, dove in teoria doveva battere il cuore che non avevo, al suo interno splendeva la mia Rosa Mistyca.« Ci ha donato un privilegio che nessun'altra bambola ha e avrà mai...noi siamo vive e per questo suo dono non possiamo far altro che amarlo...se per lui non é lo stesso non ci importa, ci amerà quando una di noi sarà come lui desidera, é triste, ma é così» infatti, era una triste, tristissima verità.
 «É per questo allora, non ti comporti come dovresti perché speri di ritardare il momento della lotta con le tuo sorelle...» aveva detto lei tra le lacrime, che bello qualcuno piangeva per me. Yaya mi voleva bene, non aveva preferito un'altra a me...che meraviglia, anche se forse non é la cosa migliore da dire quando uno piange. Avevo ricambiato l'abbraccio con affetto, volevo solo godermi quel gesto che non mi era mai stato donato. Io sono Hina Ichigo, seconda delle Rozen Maiden...finalmente amata davvero!

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