Don't wake me up-Il sogno della mia vita

di Silentdreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lisa ***
Capitolo 2: *** Il provino ***
Capitolo 3: *** Delusione ***
Capitolo 4: *** Gocce di memoria ***
Capitolo 5: *** Be smiling....it's Christmas time! ***
Capitolo 6: *** Cuori sotto la neve ***
Capitolo 7: *** The Show Must Go On... ***
Capitolo 8: *** Get it right ***
Capitolo 9: *** Cause You Are Watching Over Me ***
Capitolo 10: *** Thinking of you ***
Capitolo 11: *** Smile ***
Capitolo 12: *** I'm just a dreamer ***
Capitolo 13: *** Don't Go Breaking My Heart ***
Capitolo 14: *** I Just Can't Stop Loving You ***



Capitolo 1
*** Lisa ***


Mi chiamo Lisa, ho 24 anni, ho anche la cellulite, un cellulare, un portatile e un cervello; la lista di cose che non possiedo è invece molto più lunga, infatti non ho un sorriso perfetto, un cane, un ragazzo, un lavoro, un futuro certo, dei genitori oppressivi (anche se ciò non è per niente negativo) e soprattutto amici sinceri. Riguardo alle amicizie il fatto che stia da sola, seduta da più di mezz'ora a girare questo caffè in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, circondata da adorabili coppiette che renderebbero ricchi i dentisti di mezzo mondo a causa dell'alto livello di zuccherosità delle loro parole, la dice lunga. Lancio un'occhiata al cellulare, ma niente, sembra che il mondo si sia scordato di me; era passata più di una settimana dallo spettacolo , e a quanto pare il mio ruolo doveva aver colpito molto, un'altra cosa che possiedo, un'incredibile ironia!
Mi alzo dal mio posto e lascio i soldi sul tavolino con un'abbondante mancia, regalando un sorriso ai camierieri che continuavano a lanciarmi occhiate di pietà, non devo avere affatto una bella cera oggi, sbuffo aprendo la porta e vengo colta da un'improvvisa folata ghiacciata: è Dicembre e mancano tre settimane al Natale,che di sicuro passerò con i miei sotto un'abbondante strato di neve. Amavo il Natale, uso il passato perchè quest'anno tutto ciò che amavo è diventato odioso, insopportabile.
Prendo coraggio ed esco fuori dal bar, rannicchiandomi nel pesante cappotto troppo vecchio e troppo fuori moda per essere notato; per di più non sono neanche molto alta, con capelli castani, quasi sempre raccolti,e occhi castani, che dicono sempre troppo, con una corporatura normale, quindi nessuna caratteristica che possa farmi risaltare, neanche il carattere è così particolare, molto chiuso ed evito di parlare se non interpellata. Amo il teatro per questo, esprimo opinioni senza paura, cambio visuale, non sono più la triste e solitaria Lisa bensì un'eroina, o una vedovella di un musical da quattro soldi, o una cheerleader popolarissima. 
Persa nei pensieri giungo quasi all'altezza del portone della mia vecchia palazzina, troppo piccola per essere notata nella gigantesca New York, abbasso lo sguardo e trovo un volanti che reca l'enorme scritta : " La prossima stella potresti essere tu" con il volto di un sorridente ragazzo, mi scappa una risata era l'attore che interpretava Jeremy in "The vampire diaries".
Entro nel portone: quante baggianate! Salgo su fino al quarto piano, naturalmente senza ascensore, ed entro in casa, per fortuna il riscaldamento funzionava, appoggio borsa e volantino sul divano, voglio solo andarmene a dormire! Questa giornata è stata fin troppo pesante. Mi volto ancora una volta verso il voltantino:  Domani 4 Dicembre ultimo giorno per fare il provino e partecipare allo spettacolo del secolo con la star Steven McQueen direttamente da "The vampire Diaries".
Forse ci dovrei provare, tanto non ho nulla da perdere, anche se domani ci saranno tutte quelle ragazzine urlanti che vorranno fare uno spettacolo con il loro divo, metto il pigiama e mi infilo a letto, non ho nulla da perdere. Continuo a ripetermi queste parole, e crollo in un sonno profondo...


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Capitolo 2
*** Il provino ***


Mi sveglio che il sole non è ancora sorto, guardo la sveglia, sono solo le 5, sbuffo e mi alzo dal letto, non avrei mai pensato che un provino mi potesse rendere così nervosa. Entro nel bagno minuscolo e come al solito sbatto contro il mobiletto degli asciugamani.
-Maledizione!!- urlo come impazzita,erano quattro anni che abitavo lì e ogni mattina prendevo in pieno quel mobiletto, ancora con le lacrime agli occhi dal dolore mi avvicino allo specchio e cerco di prepararmi in maniera decente, torno in camera e metto fuori mezzo armadio non trovando niente di decente da mettere, così infilo i miei adorati jeans e il felpone "portafortuna", e dopo un caffè bello forte infilo il giubbottone ed esco di casa.
So che quel ruolo non sarà mai mio, però è meglio presentarsi presto, con tutte quelle ragazzine strepitanti e urlanti, sbuffo al solo pensiero, e una nuvoletta di vapore mi copre la vista, facendomi schiantare contro un cartellone, cado per terra e alzando gli occhi vedo che è proprio un cartellone del provino.
-Ho capito!- dico ad alta voce-Sto andando!- e mentre mi rialzo penso che se ne esco viva da questa storia sarà un grande traguardo. Evito di prendere i mezzi pubblici, una bella camminata è quello che ci vuole, e poi il teatro non era molto distante da casa mia. Arrivo davanti al teatro che sono le sei, e per poco non mi sconvolgo alla scena un centinaio di ragazzine sono lì davanti, ma a che ora si erano alzate?
Mi avvicino silenziosa senza dare nell'occhio al bancone dove c'è una pimpante ragazza dai capelli castani e un sorriso cordialissimo: -Buongiorno! Sono Mery, dammi i tuoi dati personali e ti metto subito in lista!-.
Sobbalzo all'urlo di alcune ragazze, sembrano prese da un attacco di isterismo puro, mi volto con gli occhi sbarrati verso la ragazza, che mi sorride:- Deve essere arrivato Steven, se vuoi andare finiamo dopo la tua iscrizione.-
-No grazie!- dico con un filo di voce ma con fare sicuro -sono qui per la parte non per l'attore!- sorrido timidamente notando l'espressione sconvolta della ragazza, che mi consegna il modulo e mi segue con lo sguardo fino al tavolino dove mi siedo per compilarlo, dovevo essere un alieno, o qualcosa di simile.
Compilo in fretta il foglio quando una ragazza bionda con delle gambe lunghissime mi spintona e ruba il mio posto nella fila, la guardo sbalordita, dice qualcosa a Mery, che subito le da un contrassegno numerato, la biondona si gira verso di me  e dice con aria da saccente:-Sai potresti essere la mia migliore amica- mi fa una carezza sulla testa e se ne va via.
Mery intanto aveva visto tutto e scoppia a ridere alla mia buffa espressione. Le consegno i moduli e vado ad attendere il mio turno.
Le ore passano lente, lentissime, finalmente mi chiamano, abbandono il giubbotto e sento delle risatine rivolte al mio abbigliamento, anche se era Dicembre tutte si erano presentate in gonnelline e tacchi vertiginosi; ormai avevo fatto l'abitudine a quelle battutine così apro la porta e mi avvio verso il palco, sto per salirci sopra quando rimango impigliata in alcune funi e cado rovinosamente a terra.
-Tutto a posto là dietro?- sento urlare da uno degli autori forse.
-T-tutto bene- biascico e mi rialzo salendo sul palco, la sala ha le luci soffuse e posso vedere bene in faccia coloro che decideranno se dare o no un'altra bella batosta alla mia autostima.
-Signorina si presenti- dice con fare scocciato un uomo sulla cinquantina.
-L-Lisa Roberti- dico a voce alta -24 anni, mi presento per il ruolo di Juliet-
-Oh bene un'altra!- dice a bassa voce l'uomo -Prego, hai preparato qualcosa di...treatrale- si sofferma sul termine - o qualche monologo di Bonnie? o Elena? - dice con voce alquanto acuta.
-Porto un pezzo tratto dalla Medea di Euripide- veramente avevo portato un altro monologo, ma il tono di quel signore le aveva dato fastidio -Se non ci sono altre domande vorrei iniziare- dico con fare poco amichevole, ma con chi diamine credeva di parlare? Guardo il signore stupito dalla risposta che mi fa cenno di si con la testa e alza una mano. Vengo colpita da un forte fascio di luce, indietreggio, mi copro gli occhi, mentre sento la porta aprirsi e poi richiudersi, sento delle risatine. Vai avanti Lisa, colpiscili!
-Oh se la nave Argo non avesse solcato le scure acque delle Simplegadi...-  Proseguo il mio pezzo, lasciandomi trasportare dai sentimenti della serva, che guarda preoccupata la sua padrona, un personaggio fondamentale secondo il mio pensiero. Termino e noto il silenzio, è andata così male? Si spengono i riflettori e lo vedo seduto lì, Steven, con quel sorrisino alla...Jeremy...non mi viene altro aggettivo in mente.
-Bene!- dice il signore con un sorriso smagliante - chiedo scusa per poco prima ma sa, la mattinata è stata lunga, ha fatto una buona impressione, le faremo sapere!-
Sorrido, classica frase, chino la testa a mo' di saluto e mi avvio verso la hall, posso tornare a casa finalmente, quando Mery mi corre incontro e mi blocca: -Hai fatto un'ottima impressione e domani vogliono rivederti, proverai un pezzo del copione, hai superato le eliminatorie a quanto pare! Alle tre sempre qui - mi fa l'occhiolino e si avvia verso il suo posto, la guardo con la bocca spalancata e annuisco, noto che mi ha lasciato in mano un bigliettino : SPERO CHE LA PARTE SIA TUA... MERY
Sorrido leggendo il bigliettino e mi avvio allegra verso casa, sorrido, poi dal vivo quel ragazzo non è per niente brutto! Come ruotine mi fermo nel solito bar, ordino il solito caffè che inizio a girare, quello è il mio momento preferito della giornata, solo che questa volta la visione che ho non è del tutto negativa, anzi...Non penso di aver sbagliato a presentarmi a quell'audizione.

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Capitolo 3
*** Delusione ***


Mi presento puntuale alle 3 davanti al teatro, la confusione del giorno prima è svanita del tutto, ci sono soltanto cinque ragazze nella sala, e due di loro erano anche attrici di alcune serie televisive che avevo visto in tv, una è Lea Michele, la Rachel di Glee, seduta sulla sedia tutta impettita, sta con gli occhi chiusi concentrandosi sulla sua parte, l'avrei vista nera! Accanto a lei c'è Cory Montheith, caspita se era alto! Deve essere un supporter, continuo a guardarmi attorno e vedo Chyrel Leigh, la Lexie di Gey's Anatomy...oh bene...addio sogni di gloria! Lo so che non mi sarebbe dovuta interessare più di tanto quella parte, ma in fondo sono dispiaciuta, tutte quelle ragazze a dir poco stupende, le altre sedute devono essere modelle, truccate in maniera perfetta, sono delle dee alla mia vista. Vedo Mery seduta al suo solito bancone che guarda Cory con sguardo innamorato, mi avvicino a lei: -E' carino- dico sorridendo dandole un mio documento di riconoscimento.
-Non immagini quanto- sospira prendendo il documento - Allora agitata?- mi chiede con il suo solito sorrisone che infonde coraggio.
-Pronta a farmi sbattere in faccia i copioni da quelle- sbuffo -modelle, attrici famose! Non so cosa ci faccio qui- faccio una smorfia.
-A mio padre, il regista, sei piaciuta e anche a Steve- mi fa l'occhiolino, sorrido e sto per dire qualcosa quando la biondona del giorno prima mi spintona via.
- Oh scusami, Mery cara- le rivolge uno dei sorrisi più falsi che abbia mai visto - Siamo pronti? cioè Steve è pronto a fare scintille con me?-
-Ma certo Amanda!- le rivolge un sorriso ancora più falso. Amanda? Amanda? la guardo meglio, per la miseria! Era Amanda Seyfried. Dannazione! Ora devo andarmene cosa diamine ci faccio lì? Non faccio in tempo a girarmi che Amanda mi blocca:- Oh ma tu sei la mia migliore amica!- ridacchia acida.
-Scusami? Non credo di capirti- dico con il mio solito tono freddo.
-Clara, la migliore amica di Juliet- indica il cartellone con i ruoli dello spettacolo -Saresti una Clara magnifica, o -si volta verso il cartellone - una passante di quelle che lasciano il segno!- dice con un tono malefico. La guardo inarcando il sopracciglio o sul mio volto appare la smorfia che odio, una smorfia che ho quando divento indisponente.
-Oh come sei gentile!- la fulmino con lo sguardo - Ma sai non voglio che Julie diventi un'altra biondina svampita, mi dispiacerebbe che un personaggio così bello possa rovinarsi- e la supero tornando da Mery, che se la stava ridendo, mi fa l'occhiolino e mi porge un plico di fogli - Sei l'ultima a salire sul palco, questo è il copione e beh che dire- si alza e si avvicina al mio orecchio -fagliela vedere a quella smorfiosa-.
Scoppio a ridere e vado a sedermi tra le dee, inzio a leggere, caspita la parte di Juliet è così complessa! Sono talmente prea dalla lettura del copione che non mi accorgo del tempo che scorre, non ci riuscirò mai, chiudo gli occhi e appoggio la testa contro il muro. Ma chi me lo ha fatto fare?
-Stai tranquilla- sento dire da una voce profonda, di certo non era la voce di una mia rivale, spalanco gli occhi e mi volto verso la direzione da cui proveniva la voce, e lo vedo lì, con lo stesso sorriso del giorno prima. Rimango in silenzio e continuo a guardarlo,Steven McQueen mi sta rivolgendo la parola!.
-Il regista non è molto contento delle Juliet che ha visto fino ad ora- dice cercando di tranquillizzarmi, annuisco e ritorno a leggere il mio copione, dannazione quanto era bello! Rimane per un po' vicino a me, mi scruta, lo guardo di sottecchi, ecco lo sapevo! Mi sta guardando come mi guardano tutti di solito! L'alieno! Non voglio dare questa impressione, ma so che se aprissi bocca sparerei tante di quelle cavolate, il cuore mi batte all'impazzata, non è di sicuro il provino che mi fa quest'effetto.
Steve si alza, con fare alquanto scocciato - In bocca al lupo allora- dice con voce atona.
-Crepi- sussurro ma è troppo lontano perchè mi senta, quando rimango sola nella stanza inizio a prendere a testate il muro: - Stupida! Stupida! Stupida!- dico a voce troppo alta.
-Lisa tocca a te- è Mery che ha visto tutta la scena e se la sta ridendo.
-Non sono pazza- le dico alzandomi e cercando di sorriderle. Lei non mi risponde e si avvia verso il palco, devo ricordarmi di non cadere questa volta, arriviamo dietro le quinte, Mery mi fa un occhiolino e mi stringe il braccio: - Vai e mostra a tutti la tua bravura-.
Le sorrido e salgo sul palco, la scena che trovo non è delle migliori, Steve che mi guarda con un sorriso strano sul volto, quasi fosse un sorriso di vendetta, due sedie e il regista che gironzola attorno, appena metto piede sul palco si volta e mi sorride amichevolmente: - Bene cara, iniziamo subito!-. Prendo posto sulla sedia e inizio a dire le battute di Juliet, sono nel ruolo,  lei è una moderna Giulietta e quello davanti a me un moderno Romeo, che però continua a guardarmi in maniera strana. Dopo quattro battute il regista ci ferma:- Bene ragazzi, va bene così, Lisa accomodati pure di là, tra poco verremo a dirvi quali ruoli avrete-. Mi alzo rivolgo un sorrisino ai due e mi avvio verso le quinte quando trovo Steven accanto a me: -Hai colpito il regista sai? La parte potrebbe essere tua! Tra quelle che si sono presentate oggi...è incredibile ma solo con te sono riuscito ad entrare veramente nella mia parte-.
-Dov'è l'inghippo?- chiedo alzando un sopracciglio.
-Io..pensi che ti stia prendendo in giro?- mi guarda stupefatto.
-Forse- gli regalo un sorriso e mi avvio verso la mia sedia tra le dee. Poco dopo arriva il regista:- Allora Lea mia cara- le sorride- tu sarai Clara! Chyrel la giovane madre di Robert sembra fatta apposta per te e...voi due- indica le altre ragazze- sarete le loro sostitute! E per il ruolo di Juliet...- trattengo il respiro, ti prego fai il mio nome, te ne supplico- Amanda! Mentre tu Lisa sarai la sua sostituta. Buona serata le prove inizieranno la prossima settimana!-detto questo se ne va, mi volto tutte contente si abbracciano, Mery e Steven mi guardano con gli occhi sgranati, devo assolutamente andarmene a casa, mi volto ed esco di fretta dalla porta, il mio sogno è finito a quanto pare. Cerco di trattenere le lacrime quando mi sento fermare, mi volto, è Steven:- La parte doveva essere tua!-mi guarda con uno sguardo sincero.
-Fa freddo, sei vestito leggero è meglio che tu torni dentro- dico, e mi volto avviandomi verso casa, bene questa è la cosa migliore che potessi dire. Appena voltato l'angolo inizio a prendere a pugni la mia inutile testa. -Fa freddo!! Fa freddo!!Cosa dannazione gli vado a dire?- molte persone si voltano verso di bene, una pazza che parla da sola per la strada, a NY non è una cosa così strana. Passo davanti al bar, i camerieri stanno per aprirmi la porta, ma rivolgo loro solo un saluto e continuo per la mia strada. E' davvero brutto svegliarsi all'improvvison da un bel sogno. Entro nell'appartamento e mi guardo allo specchio:- Non mollare proprio ora- mi dice l'immagine.
-Piantala di parlarmi nello specchio! Lo stile Mary Poppins è qualcosa di superato!- Oh cielo! ora ho anche le allucinazioni! Parlo con la mia immagine riflessa nello specchio! Mi infilo sotto la doccia, voglio che tutto mi scivoli addosso come l'acqua...Voglio solo dimenticare questa giornataccia...

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Capitolo 4
*** Gocce di memoria ***


La settimana è passata in fretta e io non ho messo il naso fuori di casa, ed ora sono qui spaparanzata sul divano e attendo una chiamata, un messaggio, qualsiasi cosa possa sollevarmi di morale, ma niente. Sbuffo, alterno momenti di apatia ad altri di iperattività. Suonano al citofono, è rotto quindi son costretta a scendere, cerco di fare lo slalom tra gli scatoloni di addobbi natalizi, scendo le scale in fretta cercando di non cadere. Apro il portone:- SOPRESAAAA!-
Spalanco gli occhi, è Mery, la guardo un po' perplessa -Come..?-
-Devi fare attenzione a chi dai i tuoi dati personali!- sorride e mi porge un bicchierone.-Ti ho portato un cappuccino, il migliore della città, so che sei italiana quindi volevo fartelo assaggiare e sapere che ne pensavi!-
Sorrido - Fa freddo entra dentro- le faccio un cenno con la testa.
- A quanto pare sei fissata con il freddo eh- scoppia a ridere, mentre io divento rossa dalla vergogna.- Tranquilla sarà il nostro piccolo segreto-.
Sorrido e la faccio salire fino al mio appartamento. -Stai mica traslocando?- mi guarda preoccupata.
-Sono italiana- ridacchio- sento molto la festività natalizia! Ma tuo padre ci darà le ferie per Natale spero- la guardo preoccupata sarei dovuta tornare in Italia il 24 per poter stare con i miei.
Mery scuote la testa -Purtroppo no, sai non ci fidiamo molto di Amanda quindi come sostituta dovrai partecipare a tutte le prove; e non puoi assolutamente perderti la festa di Natale nell'attico di Steven!-
-Non sono stata invitata- dico con un filo di voce - a quanto pare devo mettere su anche l'albero se dovrò passare qui il Natale-
-Steve vuole che tu vada alla sua festa- sorride dolcemente- l'invito te lo darà domani, o forse qui -inizia a cercare nella borsa- ce l'ho già io!-.
Mi da l'invito, lo guardo perplessa -E'...mio?- continuo a guardarla stralunata, e osservando quel biglietto, altre celebrità avranno avuto quell'invito che ora stringo in mano. Deve essere assolutamente un sogno questo!
-Benvenuta nel mondo delle stelle- sorride sedendosi sul divano, poi si guarda attorno -Hey non consumarlo con lo sguardo! Da quale scatolone iniziamo? Non ho mai addobbato casa mia per Natale e trovo che la cosa sia eccitante!-Sembra una bambina che attende con ansia di aprire i suoi regali.
-Direi le luci- indico uno scatolone rosso -poi i nastri colorati -un altro verde - e infine i pupazzi, allora diamoci da fare!- scoppiamo a ridere e iniziamo ad addobbare la casa, sono triste, ma no lo do a vedere, non ho mai passato un Natale lontano dalla mia famiglia, e di certo mia madre non l'avrebbe presa bene, ma era un'occasione che non potevo perdere.
Dopo aver messo luci e nastri, tocca ai pupazzi -Babbo Natale con l'asciugamano che si copre le...parti intime?- Mery mi guarda incarcando un sopracciglio.
-Non sai che è una bellissima sensazione fare la pipì con lui che ti osserva?- Scoppia a ridere, le strappo il Babbo Natale dalla mano e lo vado ad appiccicare sulla doccia, naturalmente facendomi partire un ginocchio vicino al mobiletto degli asciugamani, urlo dal dolore, mentre Mery ride come una pazza -Lo brucerò prima o poi! Lo giuro!- dico ridendo anche io.
-Ok ottimo lavoro socia!- do il 5 a Mery -non ho mai addobbato questo buco in così poco tempo-.
-Mi sono divertita un casino!- sorride allegra -dammi il tuo numero di telefono così rimaniamo in contatto con quello senza che ti piombi in casa all'improvviso con un cappuccino!- mi porge il telefono e compongo il mio numero.-Ora ti faccio uno squillo così ti salvi il mio-
Quando sento la suoneria del cellulare per poco non mi viene un colpo, sobbalzo e mi avvio a prenderlo- Perfetto! Ce l'ho!-sorrido ancora tesa.
-Tutto a posto?- mi chiede Mery preoccupata
-Certo annuisco...la suoneria...brutti ricordi-. Mi guarda sgranando gli occhi: - Non credo che Just the way you are di Bruno Mars possa provocarti brutti ricordi...è stupenda! Soprattutto se è cantata da Cory!- ride -devo scappare- mi da un bacione sulla  guancia -a domani...sii puntuale!- scappa via, sento il portone aprirsi e poi richiudersi.
Mi butto sul divano, la tristezza mi attanaglia, torno indietro a pochi mesi prima...tutto era cambiato...

Camminavo barcolante verso il bagno, il mio ragazzo, Jake, ci era entrato da più di mezz'ora, mi ero avvicinata alla porta quando finalmente riesco a sentire la sua voce: -Liz ti prego non trattarmi così, io ti amo!-
-Jake mi piaci anche tu ma sei il fidanzato della mia migliore amica!- era la voce di Liz, la mia ex migliore amica, tengo a sottolinearlo -Quella volta eravamo ubriachi tutti e due! Non capivamo che stavamo facendo!- Quale volta? Cosa diamine era successo? Cercavo di calmarmi ma non volevo fare altro che spuntare fuori con un bazooka e farli fuori in un solo secondo. Non sentii più nulla, solo respiri affannati, sbucai da dietro la porta:- Ricordate di recapitarmi gli inviti per il matrimonio!-dissi acida, i due si voltarono lentamente, preoccupati, non li ho più visti nè sentiti, Just the way you are era la nostra canzone, me la dedicò la sera che abbiamo feteggiato un anno insieme.  

Chiudo gli occhi il dolore è ancora forte, si erano visti parecchie volte, di certo non era per il fatto che lei avesse bisogno di ripetizioni di Inglese a quanto pare.
Le lacrime scendono lungo le mie guance non riesco a farle smettere, sento il cellulare, mi è arrivato un messaggio, mi alzo lo vado a leggere: Buonanotte <3 Saluta il Babbo Natale doccioso da parte mia. Tua Mer.
Scoppio a ridere e mi avvio verso il letto, si è fatto tardi, chiudo gli occhi e inizio a sognare Liz e Jake in atteggiamenti in atteggiamente...ehm...intimi, poi sento una mano che mi accarezza mi abbraccia e mi porta via, alzo lo sguardo, è Steven...spalanco gli occhi e mi guardo attorno, ricado a peso morto sul letto e mi copro gli occhi con le mani...- per favore tutti ma non Steven!- dico con tono lamentoso prima di cadere nel sonno.

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Capitolo 5
*** Be smiling....it's Christmas time! ***


Neve, candida neve cade lenta davanti ai miei occhi, con un po' di coraggio ed esco fuori, ormai sono la signora dei caffè, mancano quattro giorni al Natale e tre alla festa che Steven ha organizzato. Mi nascondo nel mio mega cappotto e faccio la strada che mi porta al bar più vicino, secondo me uno dei migliori:-Buongiorno Carlo- dico sorridente -il solito-.
Carlo è italiano proprio come me, mi paice quel locale proprio perchè c'è sempre aria di casa, della mia Italia, vecchietti che giocano a carte, bambini che parlano un italiano maccheronico, tutti i dialetti si ritrovavano lì, durante le partite di serie  che guardano con il satellite...mi sento a casa in quel posto.
-ecco a te raggio di sole- mi porge i caffè -oggi offre la casa, e mi raccomando...Be smiling...sorridi che è Natale!- mi dice con il suo inconfondile accento siciliano.
-Ricordam che dovrò farti avere dei biglietti per la prima- gli faccio l'occhiolino e mi fiondo fuori dal bar, incontro Marco, il figlio di Carlo, la classica bellezza italo-americana, carnagione scura e occhi chiari, lo saluto da lontano, sono in ritardo, mi fiondo nella hall del teatro e infine sul palco urlando:- La droga è arrivata!- non sapevo come avrebbero fatto senza il caffè, sarebbero diventati isterici di sicuro.
Porgo ogni singolo caffè ad ognuno degli attori e adorno con un piccolo sorriso timido quello di Steven...non ci parliamo molto e ogni volta che lui mi rivolge la parola sparo assurdità tremende.
Amanda lo sa che tra noi c'è un'amicizia silenziosa e particolare, quando non è sul palco a provare vedo che mi osserva mentre leggo, gli chiesi il perchè un giorno e lui mi disse che adorava la mia espressione intenta nel comprendere ogni singola vocale, ogni singola virgola di quel libro. Lei mi odia, più e più volte mi ha fatto anche inciampare, anche se il mio equilibrio è già precario così com'è.
Finito di dare i caffè mi avvio verso il mio angolino di lettura quando Amanda si avvicina con il suo solito sorrisino falso, nel frattempo entra anche Mery che dice qualcosa sul babbo natale della doccia ma si blocca quando vede la mia espressione farsi tesa, Amanda mi aveva appena mostrato una foto di me e Jake:- Bellino il tuo ragazzo- sghignazza - ma con lei- cambia foto ora erano Jake e Liz- Stanno molto meglio-.
Non sono più in grado di controllare il mio corpo e come se non bastasse inzia a squillare anche il cellulare:
When I see your face,there's not a thing that I would change ,cause your'e amazing, just the way you are 
Mi fiondo a vedere chi è...sgrano gli occhi...Liz...mi volto verso Amanda :- Vorranno avvisarti per il loro matrimonio, spero tu sia la damigella d'onore!- mi guarda perfida.
Le lacrime scendono tristi lungo il volto, scappo via, corro via non voglio che mi vedano così esco fuori e mi lascio andare a un pianto liberatorio, il passato non ti molla mai...mi accascio sul marciapiedi tutti sono presi dalle ultime compere, mi volto e vedo un Babbo Natale che urla con il suo campanaccio: -Be Happy...Be Smiling...It's Christmas time!-
Chiudo gli occhi, ora ne sono certa...odio con tutta me stessa questa festa...

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Capitolo 6
*** Cuori sotto la neve ***


Questo capitol è tutto per MeryGleeksSarfati beccati la sorpresa cioè questo capitolo è un colpo di scena dopo l'altro sono in suspance anch'io che lo sto scrivendo xD



Sono ancora sul marciapiede, il freddo sta iniziando ad indolenzirmi i muscoli, ho freddo, il che è una cosa normalissima, ho addosso solo il jeans e una maglietta abbastanza leggera, il riscalmdamento nel teatro è al massimo! Ripenso al teatro a ciò che Amanda mi ha fatto vedere, sarà passata mezz'ora da quando son scappata fuori,ricomincio a piangere ed appoggio la testa tra e mani, sento un peso sulle spalle, è qualcosa di caldo forse proprio un cappotto, e poi un abbraccio, non è solo una persona che mi sta abbracciando, alzo un po' lo sguardo, gonfio di lacrime e faccio un mezzo sorrisetto, Steven e Mery sono lì davanti a me. Mery ha tutte le mie cose in mano non dice nulla, ma sorride, quel sorriso che adoro, che mi da la forza di entrare ogni giorno in quella sala e sopportare tutte le cattiverie di Amanda. Mi alzo -Ti accompagnamo a casa- dice Steven con tono paterno.
Mi stringo nel cappotto che ho addosso, è quello di Steven.
-Stevenuccio- dice con un sorriso che diceva tutto - ma chi è che hai invitato alla festa?-
-Si verrà Cory- dice Steven ridendo, scoppiamo a ridere.
Arriviamo davanti casa. Mery mi da un bacio, dolce, fa l'occhiolino a Steven e si avvia sulla strada di ritorno. Steven mi prende una mano -Riposati, che per la mia festa ti voglio splendida- mi da un bacio sulla fronte, sono percorsa da un miliardo di brividi, gli sorrido non riuscendo a spiccicare una parola e mi salgo su nel mio appartamento, senza pensarci due volte mi fiondo sotto la doccia, tutto doveva scorrermi via...un'altra giornataccia orribile da dimenticare.


Tre giorni sono passati in fretta anche perchè li ho dedicati tutti al dormire, leggere e cercare di trovare qualcosa di decente da mettere. Mancano poche ore alla festa, dopo una bella doccia esco fuori e mi avvio nella camera da letto per indossare il vestito che avevo comprato, e per cui avevo speso anche un bel po' di soldi, ma il ruolo di sostituta era pagato bene, quindi un regalino me son lo potuto fare. E' di una griffe, ma non ricordavo quale, nero con brillantini, lungo fino all'altezza del ginocchio, abbastanza aderente sopra e si apriva nella parte di sotto in una gonnellina che ricadeva mordiba sui miei fianchi generosi. Le scarpe sono un regalo dei miei genitori, italiane dall'Italia, erano dispiaciuti che non potessi passare il Natale con loro, ma erano contentissimi che la mia carriere avesse fatto un minuscolo paso avanti.
Metto le scarpe davanti alla porta, sarebbero state le ultime cose che avrei indossato. Vado in bagno e mi trucco, i miei occhi adorano il nero e ci vanno a nozze. Sorrido vado a infilarmi le scarpe e torno in bagno dal Babbo Natale appiccicato alla doccia. -Allora come sto?- dico girando su me stessa, scoppiando a ridere. Indosso una giacca che mi aveva prestato Mery, il mio solito cappotto non andava affatto bene. Scendo in strada e fermo un taxi, prendo l'invito e mostro l'indirizzo al tassista, che mi guarda sorridendo -Una dei piani alti che prende un taxi per arrivare a una mega festa?- c'è traffico, è pur sempre la vigilia di Natale, così il tassista inizia a fare conversazione, non sono affatto brava con la conversazione.
-Piani alti? Oh beh, io abito al quarto piano in una palazzina vecchia senza ascensore- dico ridendo -abbastanza alto come piano?- Ridiamo per tutto il tragitto e scopro che lui è americano con nonni napoletani. E' incredibile quanti italiani si trovano lì!
Arriviamo a destinazione - Eco qua principessa- mi da un biglietto con il suo nome e il numero del taxi - la prossima vola chiedi di me, io ora ho finito, e la corsa te la offro io, è pur sempre Natale!- lo ringrazio e sorrido, scendo dal taxi e mi trovo di fronte ad un grattacielo immenso, molto sfarzoso. Era per colpa di grattacieli così che la mia palazzina non era affatto notata.
Prendo l'ascensore e pigio il pulsante dell'ultimo piano. Uscita dall'ascensore mi fermo davanti alla porta, sarei sopravvisuta a quella giungla? Con forza e coraggio suono alla porta, e una signora mi prega di mostrarle l'invito, mi sorride, prende il cappotto e mi fa accomodare all'interno di quell'attico gigantesco, la sola entrata è grande quanto la mia casa.
-Sei splendida- sento la voce di Steven dietro di me, mi da un leggero bacio sul collo e ritorna dai suoi invitati.
Non capisco più molto quindi inizio a girovagare per la casa perdendomi.
-Il buffet è nella sala da pranzo, la seconda porta sulla sinistra- mi volto sobbalzando a quella voce. E' Marco, gli sorrido e lo abbraccio -Cosa ci fai qui?-
Ricambia il mio abbraccio -Cameriere questi ricconi pagano bene-
Rimaniamo abbracciati fino a quando Steven non entra e ci fulmina con lo sguardo. -Mery ti sta cercando- dice con una punta di rabbia nella voce.... è delusione? Esce salla porta dove era entrato sbattendola, io e Marco ci guardiamo lo saluto e mi avvio alla ricerca di Mery, appena la trovo mi piazza davanti agli occhi un braccialettino di brillantini minuscoli ma luminossissimi -Me lo ha regalato Cory!- urla come una pazza, l'abbraccio di gioia ancora perplessa per la reazione di Steven, in fondo noi siamo solo amici. Non riuscivo capire bene.
Tutta la serata la passo con Mery che mi presenta a un sacco di persone, Amanda non c'era, perchè aveva una festa più importante dove era presente solo la crema della crema di NY, lo aveva detto voltandosi verso di me.
La casa pian piano si svuota, si è fatto tardi e per di più è Natale, chiamo Joe, il tassista ma non mi risponde, allora chiamo il centralino che mi avvisa che il servizio è sospeso, sgrano gli occhi, mi trovo dall'altra parte di NY e di certo a casa non posso tornare a piedi, mi affaccio sul balcone e mi rimango sconvolta...Una bufera di neve ha sommerso la città, mi volto verso l'interno della casa, c'è solo Steven che mi guarda, mi apre la vetrata scorrevole -Dormi da me- dice con poca gioia.
-Non ti preoccupare- dico acida - chiedo a Marco se mi da uno strappo-
-Sono andati via tutti- dice con rabbia nella voce -se vuoi tornatene a casa a piedi!- Si volta e se ne va in qualche stanza.
Questo è uno dei natali più brutti della mia vita, sospiro e mi siedo sul divano. Appoggio la testa su divano e mi rannicchio.
Devo essermi appisolata, perchè quando riapro gli occhi trovo Steven che mi porge una delle sue felpe -Vatti a cambiare che ti porto in camera-
In silenzio mi avvio verso il bagno e indosso il felpone che mi riesce a coprirmi quasi tutto, lasciando scoperte un bel po' le gambe, torno di la e noto che lui è solo con i pantaloni della tuta, il suo corpo è meraviglioso, rimango ad osservarlo, si volta e mi prende per mano portandomi in una cameretta -Stanza degli ospiti- dice sorridendomi, stanzetta? Entro dentro ed è una stanza gigantesca con tre armadi, mi sento tirare per la felpa, Steven mi tira a sè e poggia delicatamente le sue labbra sulla mie. Mi si blocca il respiro , si stacca e mi sorride -Buon Natale- e si allontana uscendo dalla stanza e chiudendo dietro di sè la porta, lasciandomi nella stanza buia, con il cuore che impazziva. Mi sdraio sul letto...Tranquilla Lisa non è altro che un sogno...un sogno...domani mattina ti sveglierai e non saraà successo nulla...non mi serve molto tempo e subito mi addormento...

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Capitolo 7
*** The Show Must Go On... ***


Mi sveglio, sono solo le 5, mi alzo stiracchiandomi e cercando di non fare rumore mi metto alla ricerca di un bagno, vedo una porta particolare, oh cielo al buio non si vedeva molto, apro la porta lentamente e mi avvio al suo interno alla ricerca di un interruttore, lo trovo e accendo la luce, vengo abbagliata dalla luminosità della luce e mi copro gli occhi con le mani.
-Maledizione- dico a voce un po' troppo alta, rimango così per non so quanto tempo, gli occhi mi facevano male.
Sento dei passi vicino a me, maledizione mi sa che quello non è il bagno.- Poprio non riesci a stare senza di me eh?- è Steven.
-Non dirmi mi sono infilata in camera tua- dico rimanendo nella stessa posizione.
Lo sento ridere e mi fa rialzare -il bagno è nell'altra stanza- mi scosta le mani dagli occhi -ti accompagno- ridacchia e intreccia la sua mano nella mia. Esce dalla stanza e mi accompagna davanti ad un'altra porta.
-Eccoti arrivata, mica ti perderai là dentro?- sorride avvicinandomi a sè. Cosa stava succendendo? Chiudo gli occhi e dico brusca -certo che non mi perderò- mi allontano e lo lascio lì impalato ad osservare la porta che chiudo velocemente. Rimango sola nel bagno immenso...e ora? L'avevo combinata grossa, lo avevo rifiutato, appoggio la testa alla porta e ricaccio in dentro le lacrime, mi avvicino al lavandino e sciacquo la faccia.
Esco dal bagno cercando di trovare della calma, ma sono tesa, tesissima. Mi soffermo davanti alla porta di Steven la guardo attentamente, poi il mio sguardo cade sulla maniglia,senza pensarci due volte apro delicatamente la porta ed entro nella sua stanza, in silenzio mi intrufolo nel suo letto, lui mi aveva giò sentito infatti si era spostato in modo da lasciarmi lo spazio per sdraiarmi.
-Buon Natale Steven- dico con voce tremante, lui mi abbraccia, ma è un abbraccio freddo distaccato, ancora una volta avevo rovinato tutto.



Apro gli occhi, il risveglio non è dei migliori, il letto è vuoto, mi alzo e scendo le scale cercando di raggiungere la cucina, mentre mi avvicino alla stanza sento delle voci che discutono, entro nella stanza e trovo Marco con la divisa della sera precedente in mano. Mi guarda sgranando gli occhi, poi si volta verso Steven.-Non è successo nulla- dico burbera e prendo una mela e mi metto a sedere osservandoli, ho paura di fiatare sembrano tutti e due molto agitati.
Marco sorride e si volta verso Steven che gli lancia occhiate di fuoco, ma in che pasticcio mi sono cacciata?
Il silenzio mi rimbomba nelle orecchie -Torni a casa? Hai la macchina?- chiedo rivolta a Marco.
Annuisce e ritorna ad osservare Steven. -Mi rubo un passaggio allora- guardo la reazione di Steven, si comporta come se non gli importasse nulla, un groppo allo stomaco mi rende difficile respirare, corro in camera a cambiarmi e torno in fretta giu. Vedo Marco vicino alla porta e Steven vicino alla scale, mi prende sottobraccio e mi accompagna alla porta, MArco esce dall'enorme casa, ringrazio Steven e mi avvio anche lui. Mi ferma e mi tira a sè - Dimentichiamo tutto- dice con un filo di voce.
Quelle parole mi colpiscono peggio di un masso, non dico nulla ed esco dalla porta, sono pallida in volto e più volte Marco mi chiede come sto, evito di rispondergli, ma salgo in macchina e mi lascio condurre a casa silenziosa.
-Non è successo nulla tra te e Steven?- chiede preoccupato -ti ha fatto qualcosa di male? - si volta appena.
-Non è successo nulla- mento ma non del tutto, avrei voluto rimanere con Steven sotto le coperte fra le sue braccia, immobili, anche se tra noi non era successo niente di particolare, avevamo dormito insieme, ed era stata una delle sensazioni più belle della mia vita.
Una lacrima mi solca il viso, la blocco con la mano per fortuna sono arrivata a casa, saluto Marco con un gesto della mano, lo ringrazio e mi infilo in fretta e furia nel portone, scoppio in lacrime. 
DImentichiamo tutto...Dimentichiamo tutto...
Quelle parole mi rimbonbano nella testa, non avrei mai pensato che delle parole avrebbero potuto feririmi così tanto.

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Capitolo 8
*** Get it right ***


Ecco l'ottavo capitolo, con un pochino di ritardo poichè gli esami mi stanno assillando *-*



Ormai risulta difficile riuscire ad alzarmi con il sorriso stamapato in faccia, alle prove porto i caffè e poi torno subito a ficcare la testa sul libro. E' capodanno, non ho più sentito nè Mery nè Steven...mi son richiusa nel mio piccolissimo mondo, mi affaccio alla finestra del mio piccolo appartamento, i bambini giocano in strada con una marea di neve, coppiette camminano felici per mani sotto i candidi fiocchi che scendono lievi. Chiudo gli occhi, spero che la tazza di cioccolata calda che ho in mano mi dia un po' di forza, ma non è così...questa è la classica scena da film in cui la protagonista osservando la strada lascia cadere sul suo viso una lacrima, lentamente, cosa impossibile per me, avevo pianto talmente tanto in quei giorni che non avevo più niente da buttare fuori.
what can you do when your good isn't good enough and all that you touch tumbles down?

Quella canzone non mi stava mettendo tutte quella allegria...Non avrei fatto niente di che questa notte, non avevo sentito nessuno, nemmeno i miei genitori, erano andati a Parigi per passare le feste. I miei genitori con i loro sessant'anni si stavano divertendo mentre io sono bloccata in casa mia cercando di non deprimermi troppo l'ultimo giorno dell'anno.
Sento un bip bip esco dai miei pensieri per ritornare alla realtà. Prendo il cellulare e accidentalmente faccio partire una chiamata, era un regalo di Mery: "Non puoi andare in giro con quel mattone!" mi aveva detto e così il giorno di Natale avevo trovato dentro il portone con il pacchetto. Scampato il pericolo chiamata leggo il messaggio: TU. IO. FESTA. PASSO TRA DIECI MIN. TE LO PORTO IO IL VESTITO.
MERY.
Sono ancora bloccata a leggere il messaggio quando sento suonare al citofono, guardo perplessa la porta, rimango immobile.
"Lisa, caspita aprimi! Fa un freddo della miseria qui fuori!" è la voce di Mery, sta urlando in mezzo alla strada. Rinsavisco e mi fiondo ad aprirle il portone, mi salta letteralmente addosso, e poi inizia a correre su per le scale, rimango imbamolata davanti al portone aperto, e un bambino riesce a colpirmi in pieno viso con una palla di neve. Di bene in meglio!
Ancora perplessa risalgo su nell'appartamento e sento Mery che traffica in bagno.
"M-Mery?" chiedo con voce esitante, la cosa più brutta è che la voce è uscita a mo' di rantolo, erano un po' di giorni che non mettevo il naso fuori dalla porta, quindi era anche la prima volta che parlavo dopo un po' di tempo.
"Sbrigati bella principessa, la festa è lontana e noi non siamo ancora pronte" dice bella pimpante.
Mi soffermo sulla porta e guardo con aria attonita Mery.
"Oh andiamo! Ciao Babbo!" dice in direzione del Babbo Natale appiccicato alla doccia "fila dentro tra dieci minuti ti voglio pronta fuori dalla doccia per indossare il tuo splendido vestito".
Senza connettere più di tanto il cervello mi avvio nella doccia. Il tempo di dieci minuti sono già fuori, non ho lavato i capelli, erano già puliti, nascondendomi nell'accappatoio raggiungo Mery nella mia camera da letto, lei aveva già il suo vestito addosso, rosso, con brillantini e vertiginose scarpe con il tacco.
La guardo attentamente, è stupenda, con i lunghi capelli lisci che le ricadono dolcemente sul volto, appena truccato. La mia autostima riceve l'ennesimo colpo. Lei si volta con il suo immancabile sorrisone: "Ora tocca a te". Si volta e va a prendere il mio vestito, appena lo vedo rimango stupita.
"N-non posso" dico con un filo di voce.
"Puoi, puoi" sorride e me lo piazza tra le braccia, uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta dietro e lasciandomi da sola in stanza in modo che mi potessi cambiare.
Il vestito è stupendo, blu con delle sfumature azzurre nella parte finale, lungo fino al ginocchio e scendeva delicato sul mio corpo. Vedo le scarpe vicino e infilo anche quelle, diamine! Sono altissime! Con calma ritorno da Mery che mi aggiusta un po' i capelli e mi trucca. Non c'è una cosa che non sappia fare!
Mi aggiusta e vado a guardarmi allo specchio...sono..carina...faccio un sorrisino timido: "Gra.." sto per dire ma lei mi interrompe.
"Siamo in ritardo e la festa inizia tra poco e ci sarà Cory ad aspettarmi e..." si incupisce.
"Ci sarà anche Steven giusto?" dico sopprimendo il sorrisino che avevo poco tempo prima.
Mery annuisce" ci sarà anche Amanda, ha detto papà" la vedo in difficoltà, sta cercando le parole giuste per dirmi qualcosa " che Steven ha dormito a casa di Amanda il giorno di S.Stefano" mi guarda con gli occhi spalancati.
Ok ora ho raggiunto il culmine! Trattengo le lacrime e sorrido a Mery.
"Non possiamo fare tardi" cerco di mostrarmi tranquilla, non voglio rovinarle la serata, Cory ci sarebbe stato, questa deve essere una serata perfetta per Mery. Mi avvio per le scale e lentamente scendo le scale e arrivo davanti al portone, Mery è accanto a me, usciamo nella gelida serata di NY ed entriamo nella limousine che ci aspetta.
Per tutto il tragitto rimango bloccata nei miei pensieri mentre Mery parlava della dolcezza di Cory, della sua bellezza e della sua simpatia.
Il tragitto fu molto breve e Mery euforica scende dalla limousine prendendomi per mano, esco anche io e ci fiondiamo all'interno del palazzo. In ascensore rimaniano in silenzio, entrambe molto tese.
"Siamo arrivate" sussurra Mery, suona il campanello e immediatamente aprono la porta. Mery si getta letteralmente all'interno, io mi fermo due secondi prendo un profondo respiro ed infine entro dentro cercando di tenere la testa alta.

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Capitolo 9
*** Cause You Are Watching Over Me ***


Sono ancora con gli occhi chiusi e vengo colpita dalla musica assordante, entro con gli occhi chiusi e mi blocco, non ne avevo proprio voglia di festeggiare, faccio un passo indietro e le mani di Mery mi bloccano:-Apri gli occhi bella addormentata!- si è proprio Mery -o sarò costretta a chiamare quel figaccione del cameriere a fari dare un bacio per risvegliarti!- le ultime parole sono state dette a voce alta e senza musica in sottofondo. Dannazione! Proprio adesso quella musica doveva stopparsi, sgrano gli occhi di colpo e la guardo arrossendo a mo di peperone, intorno a me non ci sono altro che risolini e battutine. Voglio scavarmi una fossa e fiondarmi dentro! Mery mi guarda con uno sguardo che chiedeva perdono, abbasso la testa e inizio a camminare senza un precisa direzione, mi intrufolo tra la folla, la musica e ripartita e ognuno ritorna al suo favoloso mondo scintillante, continuo a camminare con lo sguardo basso e finisco addosso a qualcuno, il quale mi prende per le spalle cercando di non farmi finire rovinosamente con la faccia per terra.
-Tu sei una calamità naturale!- sento la voce di Steven, merda! COn tutte le persone in quell'attico proprio con Steven dovevo schiantarmi? La sua voce non è dolce, è stato detto con un che di...non saprei definirlo..odio?disprezzo?
Lo guardo aggiustandomi il vestito e riabbasso lo sguardo stando zitta, le sue parole mi facevano ancora male e mi risuonavano nella testa.
-Lisa!- sento urlare il mio nome, mi volto credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi.
-M-Marco- sul mio volto compare un sorriso, ero contenta di vederlo, un ragazzo simile a me che si trovava spiazzato in quel mondo. Continuo a fissare Marco quando sento una confusione incredibile dietro di me, mi volto è una cosa incredibile per i miei occhi: Amanda che ballava su un tavolo mostrando i doni che madre natura le aveva fatto a tutti, mi volto verso Steven e lo guardo inarcando un sopracciglio.
-Non giudicarmi- dice con un tono severo.
-E' la tua vita- dico con un tono nocurante...lui mi aveva "lasciato" per quella? -Non ti giudico, di certo non sono la tua balia, sei cresciutello per averne una- Sorrido e me ne vado, mi infilo in una stanza e mi lascio cadere appogiata ad un muro. Questa serata si stava progettando molto particolare , cerco di tranquillizzarmi e appoggio la testa al muro, speriamo che la serata non degeneri totalmente.




Pov. Mery

La vedo correre via, l'avevo fatta grossa. Ero così presa nel pensare a Cory che non avevo sentito la musica fermarsi, mi incammino verso il bar, è a pochi passi ma tutti, e dico tutti mi bloccano per salutarmi! Odio essere la figlia di un regista! Finalmente dopo mezz'ora riesco a raggiungere il bar:- Ciao Diego- saluto il barista che mi fa un grande sorriso.Lui era il barista di ogni festa sapeva come prendere le star capricciose.
-Principessa- fa un semi inchino con la testa e inizia ad armeggiare con le bottiglie e mi porge un cocktail coloratissimo e dall'odore ottimo -Un po' di alcool perchè con quel faccino triste un po' serve, succo di fragola, ananas e una spruzzatina di ghiacci, tanto con questo freddo abbonda-.
Prendo il bicchiere ringrazio Diego e mi avvio a cercare un posto abbastanza isolata, avevo fatto una figuaraccia con Lisa, non volevo farne altre per questa sera. All'interno non trovo posti così mi spingo all'esterno, faceva tanto freddo e il mio vestito era troppo leggero e troppo scollato per poter stare fuori l'ultimo dell'anno. Lo sguardo di Lisa era così disperato, cosa avevo combinato? Persa nei miei pensieri sento qualcosa di pesante sulle spalle, mi volto e vedo il sorriso buffo di Cory.
-Hai intenzione di farti venire un tremendo raffreddore?- mi sorride, è incredibilmente bello questa sera. Abbasso lo sguardo -Combino solo guai cerca di starmi alla larga-
Di tutta risposta sbuffa e mi accarezza la guancia -Anche Finn è un pasticcione ma Rachel continua ad amarlo più di prima-
Arrossisco e abbasso lo sguardo, cosa aveva voluto dire? Alzo lo sguardo cercando il suo che aveva abbassato.
-Hai messo il mio braccialetto a quanto pare- dice con gli occhi che si illuminano di gioia.
-Perchè non avrei dovuto?- chiedo preoccupata.
-No!- mi sorride -assolutamente no- mi si avvicina lentamente, è così vicino, mi sento un pezzo di legno, ne avevo conosciute di persone famose ma lui da sempre aveva fatto battere il mio cuore in maniera particolare, odiavo le star e la loro aria di superiorità, ma lui era, è così speciale.
-Se ti baciassi mi piacchieresti- chiede alzando un sopracciglio. Gli rispondo con una risatina e cingo con una mano la sua nuca avvicinandolo a me, il mio cuore impazzisce pian piano che lo avvicino a me e appoggio delicatamente le mie labbra contro le sue, che socchiudo delicatamente in modo da sentire il suo sapore, è così buono. Lui mi abbraccia e mi stringe a sè, quel bacio mi fa dimenticare tutto attorno a me, la festa, la figuraccia, mio padre, il lavoro, lo spettacolo, siamo solo io e lui, sotto la soffice neve durante una festa lussuosa nel centro di NY, e per di più è l'ultimo dell'anno, tutto è perfetto. Ci baciamo non so per quanto tempo so solo che niente potrà distruggere questo momento stupendo, ero felicissima, e per di più Cory bacia divinamente!, avrei dovuto raccontarlo a Lisa. Spalanco gli occhi -Malfifione!- dico mentre lo sto ancora baciando, Cory scoppia a ridere: -Come scusa? Non ho capito-.
-Lisa l'ho lasciata sola in questa casa!- lo guardo preoccupata. -Lisa? Ma sai quanti anni ha?- inarca il sopracciglio, per poi alzarsi e porgermi la mano:-Andiamo-.
Sorrido e intreccio le mie dita con le sue, è tutto così perfetto, lui si riabbassa per baciarmi quando sentiamo un frastuono incredibile provenire dall'interno dell'attico, un via vai incredibile di gente guardo preoccupata Cory e mi fiondo all'interno, la scena che vedo è incredibile, mi volto alla ricerca di Lisa, è appoggiata ad un muro con gli occhi sbarrati.



Pov. Lisa
Passo tutta la serata in un angolino abbastanza nascosto con l'intento di non vedere nessuno, l'unica con cui avrebbe voluto parlare è Mery, ma ho visto che usciva sulla terrazza e poco dopo era uscito anche Cory, non volevo disturbarli, guardo l'ora è mezzanotte meno un quarto, mi alzo e cerco un bagno, sperando di non finire in qualche camera da letto, il mio pensiero corre alla serata della festa di Natale,una fitta allo stomaco mi blocca, chiudo gli occhi cercando di trattenere le lacrime, cammino e mi avventuro nelle stanze, a un certo punto ne apro una e mi affaccio all'interno, non ci vedo molto ricaccio la testa nel corridoi, vedo Steven venirmi incontro mi fiondo nella stanza e sento dei sussurri, respiri affannati, dove dannazione mi ero ficcata?
-Lisa- Steven spalanca la porta e accende la luce.
-Ehi qui c'è gente che sta facendo qualcosa!- dice una voce proveniente dalla coperte, è di donna ed è impastata a causa forse del troppo alcool. Una testa fa capolino tra le coperte, rimango sconvolta nel vedere di chi si tratta, è...Amanda mi volto verso Steven, il suo volto si è irrigidito.
-Steve andiamo- lo prendo per un braccio, non riesco a smuoverlo, lo vedo avvicinarsi al letto e scoprire i due ragazzi, mi copro gli occhi non è affatto una bella scena, sento dei colpi, tolgo la mano, è Steven che sta pestando il ragazzo, solo che questo non è inerme, sta ricambiando i suoi pugni.
-Ragazzi basta...-mi butto in mezzo ai due e ne ricavo un pugno su una guancia. Tutti si bloccano e mi fissano, esco fuori dalla stanza con una mano sulla guancia e mi appoggio al muro con gli occhi sbarrati, mentre sento che i ragazzi stanno uscendo dalla stanza. La musica si stoppa e un mormorio si innalza nella stanza. Mi volto Amanda è coperta solo dal lenzuolo, mentre il ragazzo ha avuto il buongusto di infilarsi i suo boxer, Steven è l'ultimo ad uscire passa attraverso la folla in direzione...non saprei bar? Porta? Balcone? Oh cielo spero proprio non sia l'ultima.
Il silenzio cala nessuno ha il coraggio di dire nulla, un orologio fa rintoccare la mezzanotte e una voce urla:-Buon anno! Buon Capodanno!-.
Tutti si voltano in direzione della voce e si rilassano un po' la musica riparte. Buon anno? Buon Capodanno? ma che razza di frasi sono? Per Steven di sicuro questo non sarà affatto un bel giorno. Mery mi raggiunge preoccupata, guarda la mia guancia gonfia, non riesco a dire nulla ma l'abbraccio scoppiando a piangere.Lei mi stringe forte, questa serata è veramente troppo strana per poter essere vera!




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Il mio angolino **

Primo volevo ringraziare tutti coloro che anche se non iscritti stanno seguendo la mia ff e mi stanno supportando(/sopportando).
un mega ringraziamento va a
MeryGleeksSarfati che mi supporta continuando a recensire ** e alla nuova lettrice Nada650 sono arci contenta che la mia ff ti piaccia, mi ha fatto un piacere incredibile ricevere la tua recensione... Lisa ricorda molto me, le mie stesse passioni, anche fisicamente, in poche parole è la classica ragazza che nessuno prende in considerazione perchè ai canoni degli altri è troppo normale,ma non è affatto così! xD spero di avere una botta di fortuna come lei nell'incontrare Steven ^^ <3 dovevo farli questi ringraziamenti, vi sono dovuti, son curiosa anche io di sapere come andrà a finire, mi sono molto affezionata a Lisa, ma la storia dipende da come mi alzo al mattino quindi non so mai come andrà a finire, infatti questo capitolo l'avrò riscritto otto volte ma questa versione mi piace particolarmente fatemi sapere che ne pensate (:

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Capitolo 10
*** Thinking of you ***


Decido finalmente di staccarmi dall'abbraccio di Mery e mi rialzo con gli occhi gonfi di lacrime, mi tocco la guancia...fa un male pazzesco, chiudo gli occhi e cerco di rivolgere un sorriso a Mery per tranquillizzarla, ma perfino sorridere fa male.
-Torno subito- cerco di dire. E mi allontano barcollando in cerca del bagno. Devo avere un aspetto , mi volto per due secondi e incontro lo sguardo di Steven, è lì testa bassa e parecchi bicchieri vuoti davanti a lui, scuoto la testa e mi infilo nella stanza con una porta decoratissima e con la scritta "Toilet". Ringrazio il cielo che in questa casa il bagno sia segnalato! non sarei voluta affatto incorrere nello spiacevole incontro di poco prima.
Accendo la luce e sento dei rumori sospetti provenire dalla doccia. -Fate come se non ci fossi- dico guardandomi con aria disgustata allo specchio, ho una guancia incredibilmente gonfia e...di un colore....bleah! La cosa fa veramente schifo! Cerco di sfiorarla con la mano, ma fa male, molto male!
Sento la porta aprirsi, mi sciacquo il volto e tiro fuori dalla mini borsetta a cipria e la matita, sperando di migliorare la situazione.
-Un attimo e ho fatto- dico alla persona che è entrata nel bagno, non riesco a vederne il volto ma indossa un cravatta quindi ne deduco che sia un uomo. -Cerco di mettere a posto un piccolo intoppo ed esco subito-.
-Tranquilla Baby!- sento sbiascicare dietro di me -io mi siedo sul trono e sto buono buono!-
Ridacchio, il ragazzo doveva aver fatto fuori un bel po' di drink, cerco di coprire al meglio il livido ma nulla! Non voleva andarsene via!
-Io- vedo dallo specchio delle braccia alzarsi dietro la mia testa, nel posto dove era seduto il ragazzo- sono il re dei lividi! Per questo ho il mio trono!- inidica il water -ci vuole del ghiaccio! E magari un po' di vodka!-.
Cerco di trattenere una risata, ma alla fine cedo -La vodka non penso che riesca a farmi passare il dolore, non reggo bene l'acool-.
-Oh Baby!Baby! Baby! Oh!- inizia a canticchiare la canzoncina di Justin Bieber, ok il ragazzo deve essere ubriaco marcio!- La vodka non è per te...ma per me!!- dice contiuando a cantare e steccando incredibilmente sull'acuto finale-.
Metto la matita e mi volto con le lacrime che scendevano dagli occhi, lacrime provocate dalle risate che quell'essere misterioso, mi volto cercando di asciugare le lacrime senza togliermi la matita, metto a fuoco la figura e rimango con la bocca spalancata, e un occhio sgranato (l'altro invece era chiuso a causa del gonfiore della guancia).
-Steven!- dico urlando e sentendo i rumori della doccia cessare.
-Hey piantatela di urlare!- dice una voce da dentro la doccia.
-S-Scusate- dico a bassa voce.
-Esistono le camere da letto per quelle cose! Voi mi state cacciando dal mio regno?- Steven si alza barcollando e inizia a indica la doccia con l'indice -Mi state espropriansto...esprontia...esproria...togliendo il mio trono?- scoppio a ridere, Steven su di giri e ubriaco mi faceva morire dal ridere.
-Vieni andiamo da un'altra parte- lo prendo per un braccio e lo trascino fuori da bagno, la musica continua a invadere la sala e le persone chiaccherano allegramente, vedo una porta non molto distante e cerco di portarci dentro Steven che intanto inizia a ballare, inciampando nei suoi piedi.
-Caspita quanto pesi!- Urlo cercando di sovrastare la musica.
-Sono una piuma io! - si indica facendo un sorriso sornione -una farfalla!- inzia a muovere le braccia a mo di ali.
-Ecco farfallina posati in questa stanza allora!- apro la porta e lo faccio entrare, barcolla verso il divano e mi trascina con lui, arrivato alla meta ruzzola rovinosamente a terra facendo cadere anche me! Scoppiamo a ridere mentre lui mi accarezza la guancia gonfia.- Sono un mostro!- dice sull'orlo di una crisi di nervi.
-Non è stata colpa tua! ma la mia incredibile bravura a trovarmi nel posto sbagliato al momento sbagliato- ridacchio e mi alzo mettendo a posto il vestito. -Ti accompagno a casa...sei con l'auto? Le chiavi di casa le hai?- incarco il sopracciglio.
-Tutte gettate nel mio trono!-scoppia a ridere.
-Tu...cosa?- lo guardo sconvolta ed entro di fretta nel bagno dove però una ragazza stava dando di stomaco. -Oh cielo! Ma siamo tornati al tempo del liceo?- guardo sconvolta la scena, queste feste dopo una certa ora diventavano pericolose! Ritorno da Steven che stava ancora ridendo.
-Piantala di ridere!- sbuffo cercando di tenere un volto imbronciato. -Vieni andiamo a casa mia allora! Meglio andarcene da questa festa- lo aiuto ad alzarsi e lo faccio aspettare vicino alla porta, mentre cerco Mery che vedo...ehm...impegnata con Cory, le lascio un bigliettino: Mery cara ho preso in prestito l'auto, poi ti spiego... brava bella conquista! ;) un bacio.... Lisa.
Ritorno da Steven e lo accompagno in direzione dell'auto di Mery, saluto l'autista e gli spiego che Mery non tornerà a casa con lui quella sera, Paul guarda torvo il ragazzo.
-Delusione d'amore- faccio una risata accarezzandogli la testa e scompigliandogli i capelli.
-Io non l'amavo! E' stata colpa tua!- dice con la voce piena di sonno sconstando la mia mano, dannazione! Lui e le sue sparate stupide!
Mi rinchiudo nei miei pensieri e sono risvegliata da Paul che mi avverte di essere arrivato davanti casa mia.
-Grazie Paul...buonanotte- faccio scendere Steven ormai bello che addormentato e che inizia a piagnucolare -muoviti che sei grande e grosso! Non posso portarti su da sola!- salgo un passettino alla volta senza l'aiuto di Steven che piagnucolava e borbottava, all'altezza del secondo piano mi volto e gli tiro un poderoso ceffone sul volto- Steven- dico con tono basso ma autoritario- se non ti riprendi giuro che...- mi zittisce appoggiando le labbra sulle mie, tenendomi stretta a lui e iniziando a baciarmi dolcemente, no..non di nuovo!.
-Steve- sussuro - andiamo sei stanco e ubriaco- dico prendendolo per mano e sentendo i punti dove poco prima le sue mani si erano appoggiate, andare a fuoco.Entriamo in silenzio nella piccola casettina e lo accompagno nella camera da letto.-Stanotte starai qui- dico seria.
-Dormi con me?- chiede serio.
-Stanotte no- ridacchio -non potrei mai approfittarmi di un innocente ragazzo...per di più ubriaco - sorrido -buonanotte Steven- faccio per uscire dalla stanza quando lui mi blocca per un braccio, mi volto e sorridendo prendo il suo volto tra le mani, non so cosa sto per fare, so solo che il mio corpo non risponde più al mio cervello, sono in stand-by non riesco a capire molto, so solo che avvicino il mio volto al suo e gli do un leggero bacio nell'angolo delle labbra. -Domani non ti ricorderai nulla...-dico un po' triste e dopo aver preso il mio pigiamone pesante mi infilo nel bagno a cambiarmi e mi dirotto sul divano sentendo che quella serata era stata strana, ma incredibilmente bella.
Prima di addormentarmi tocco un'ultima volta la guancia, si sta sgonfiando per fortuna, sorrido e non sento neanche più tanto male, continuo a sorridere e anche se a fatica, sprofondo in un sonno profondo...





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Il mio angolino **
eccome qua a pubblicare qualcosa di nuovo ** finalmente Lisa ha baciato di nuovo Steven :3 (e direi finalmente v.v) fatemi sapere che ne pensate!! Ormai sono in ballo e continuo a pubblicare ma mi interesserebbe sapere cosa ne pensate ^^ continuo a ringraziare tutti coloro che seguono la storia ** e in particolare MeryGleekSarfati....<3 <3 <3 Sono ispirata e porbabilmente nei prossimi giorni pubblicherò di nuovo! poveri voi! :P Fatemi sapere che ne pensate!!! >.< vi assillerò fino alla fine! :D :D

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Capitolo 11
*** Smile ***


...And that's why I smile...

La suoneria...cerco di aprire gli occhi ma risulta difficile...

...It’s been a while...

-Pronto?- sento una voce maschile. -Ora non è rintracciabile, provi a richiamare tra un'ora- apro piano un occhio e vedo una figura alta sfocata, cerco di mettermi a sedere stropicciandomi gli occhi.
-Buongiorno!- mi volto in direzione della voce e metto a fuoco...è Steven! Mi alzo e senza salutare mi infilo nel bagno e come al solito sbatto il piede conto il mobiletto. Dannazione! Prima o poi dovrò spostarlo questo maledetto mobile o rischierò di perderci un piede! -Tutto bene?- sento la voce di Steven provenire dall'altra parte della porta.
-Beh se stare bene significa non essere più in grado di muovere il piede, si sto bene!- dico trattenendo le urla di dolore. Sento ridacchiare -Non è affatto divertente!Tu non dovresti stare male?- chiedo ricordandomi della mitica sbronza che aveva preso la notte precedente.
-Oh si ieri sono stato veramente male- dice ridacchiando..ieri? Splanco la porta -quanto ho dormito?- chiedo preoccupata.
-Un giorno e mezzo- annuisce continuando a ridere. Un giorno e mezzo? Mi appoggio allo stipite della porta e mi accascio -Scusami credevo di poterti essere utile...invece...-sbuffo.
-Fatti perdonare e preparami una bella cenetta con una bustina di analgesico- si tocca la testa -E' ancora un po' intontita-. Mi alzo e gli scompiglio i capelli: -Dopo tutti quei drink sembrerebbe strano il contrario!- M avvio in cucina e apro il frigo...vuoto... mi infilo in camera sotto lo sguardo perplesso di Steven ee rendo un paio di jean e una mega felpa infilo il cappotto e guardo Steven che mi osserva ancora perplesso.
-Beh se devo prepararti la cenetta devo pur comprare qualcosa da cucinare visto che il frigo è più vuoto della mia testa- dico sera continuando ad osservare lo sguardo sempre più sconvolto di Steven. -Ehy guarda che potresti slogarti la mascella se apri ancora un po' di più la bocca!- mi avvicino a lui e chiudo la bocca spalancata.
-Hai davvero intenzione di cucinare per me?- chiede imbambolato.
Annuisco -Ed ho anche intenzione di andarti a comprare l'aspirina!- dico seria prendendo la borsa.
-Quindi non vuoi chiamare un ristorante o una pizzeria per farci portare la cena?- mi si avvicina guardandomi a mo' di aliena.
-Certo che no! Ne ho abbastanza di cucina da asporto e pizze surgelate!- dico facendo finta di essere offesa -sono un'ottima cuoca sai? Un'ottima cuoca italiana!- dico altezzosa.
-Lisa!- mi chiama Steven appena metto il piede fuori dalla porta, mi volto per vedere cosa volesse -Compra anche una bella scorta di bicarbonato...sai cucini tu...la digestione-
gli tiro dietro un ombrello. -Non essere così spiritoso potresti rischiare la vita!- dico cercando di trattenere le risate e iniziando a scendere le scale di corsa. In un batter d'occhio sono fuori e mi avvio nel market più vicino a casa, gli addobbi e i bambin che corrono giocando per strada mi fanno ritornare ai Natali passati a casa. Chissà i miei genitori come stanno...è un po' che non li sento. Entro ne piccolo negozietto e inizio ad andare alla ricerca degli ingredienti, pomodori, pasta...inzio a cercare tra le confezioni di pasta una marca italiana, ma niente. -Tieni- sento dire e mi viene data una confezione con una scritta italiana. Alzo lo sguardo -Marco! Che ci fai qui?- sorrido.
-Di solito vieni a fare la spesa qui...quindi...ti ho chiamata solo che ha risposto...tuo...fratello penso- dice abbassando i grandi occhi color nocciola.
-Oh non ho fratelli- sorrido -era Steven...- mi tappo la bocca con la mano -oh ma non pensare niente! Cioè... io e lui... era ubriaco..- inizio a sparare parole a raffica. -Tranquilla- mi sorride cercando di non mostrare la delusione -non devi scusarti...- mi guarda cerca di nuovo di sorridere. -L'importante è che tu sia felice spero che lui non ti faccia soffire- inizia ad avviarsi verso la porta - Buona serata Lisa!- sorride ed esce dalla porta. Lo guardo andare via con il mano il pacchetto di spaghetti -Lui non è il mio ragazzo...- dico sottovoce e abbassando lo sgaurdo, mi sentvo come se avessi perso una grande opportunità. Marco è un bravo ragazzo, lo conosco da quando mi sono trasferita e non l'ho mai visto con quel volto dispiaciuto, passo a prendere la coca cola e mi avvio alla cassa a pagare. Do un'occhiata all'orologio...caspita! le sette e mezza! Pago e ritorno a casa con una punta di malinconia. Salgo in silezio le scale ed entro nell'appartamento. Getto il cappotto sul divano e mi avvicino persa nei miei pensieri.
-C'è qualcosa che devi dirmi?- vedo Steven uscire dalla mia stanza con il volto nero, come se fosse arrabbiato. Oh cielo! E ora cosa avevo combinato?
-Cosa?- cerco di dire senza fiato. Steven mostra qualcosa di luccicante nella mano e scoppia a ridere...mi avvicino per vedere meglio, era un perizioma brillantinato che mi avevano regalato per il diciottesimo compleanno. Glielo strappo di mano e scoppio a ridere -Ah intendevi alla mia vita segreta...beh si...sono stata Miss Perizoma brillantinato- dico con finta aria altezzosa e vado in camera da letto e metto il regalo nel cassettone di lato al letto. Sento la mano di Steven che si appoggia sulla mia spalla mi volto sorridendo.
-Grazie- dice avvicinando il suo viso al mio. -Figurati- dico dimenticadomi di Marco, della cena..in poche parole di tutto... I nostri visi si avvicinano ancora di più, le nostre labbra stanno per sfiorarsi...


...And that's why I smile...

Il cellulare inizia a squillare...e di sicuro non ho intenzione di rispondere...forse...

...It's been a while...

Steven mi stringe a sè - Forse dovresti rispondere..-mi sussurra dolcemente.

...Since everyday and everything has felt this right ...

-Già- dico persa nei suoi occhi, mi stacco da lui andando a prendere il cellulare. "Mery" sorrido, chissà come si deve essere preoccupata in questi due giorni che non mi ero fatta viva! Il cellulare smette di squillare, ma subito mi arriva un messaggio: Ok spero che tu abbia i tuoi buoni motivi per non rispondere, fatti viva o sarò costretta a mandarti l'FBI sappilo! Mery <3
Scoppio a ridere quando leggo il messaggio e le rispondo: Tranquilla sono viva e tra poco preparo la cena a Steven! Come amici si intende!Liz :P
Attendo la risposta che prontamente arriva: Si come amici!! e pensi che io ci creda! Vai a prendere una boccata d'aria e corri a farti Steven ci sentiamo domani per aggiornamenti! Bacio Mery <3.
Spengo il cellulare e torno da Steven che intanto è andato in cucina e stava lavando i pomodori -Eh no!- dico con finto tono arrabbiato -fila di là - indico il divano visibile dal piccolo cucinino -stasera sono io lo chef- lo spingo fuori dalla cucina mentre si lamenta e gli so un'amichevole "culata" per farlo uscire fuori. Mi metto all'opera e in due ore è tutto pronto...anche il dolce.
Arrivo in salotto portando due piattoni di spaghetti al sugo - Ricetta di mia nonna!- dico sorridendo e posando i piatti. Finito il primo passiamo al secondo con una buona bistecca ai ferri e un'insalatina...e infine il dolce! un budino alla vaniglia...si è una cena leggera e semplice...ma le cose semplici son sempre le migliori!
-Ha chiamato il regista prima- dice Steven bevendo l'ultimo sorso di acqua, avevamo deciso niente vino...la sbronza della sera precedente gli era bastata. -Sei la nuova protagonista- dice raggiante.
Per poco non mi va di traverso l'acqua -Io cosa?- lo guardo perplessa.
-Sei la nuova Juliet!- sorride alzandosi e sparecchiando la tavola mentre io osservo il vuoto sconvolta. Mi alzo e corro in cucina dove Steven sta lavando i piatti -E Amanda?-.
Il ragazzo si volta con un'espressione strana sul volto -Ha scoperto che quel ruolo non faceva per lei...- annuisco e mi vado a sedere sul divano a guardare la tv. Ogni tanto sento Steven tossire deve aver preso freddo penso tra me e me.
-Lisa...- la voce di Steven si è fatta più cupa -credo di non stare molto bene- dice appoggiandosi al muro. Mi volto, è cadaverico, mi avvicino a lui e gli tocco la fronte - Tesoro mio e ti credo che non ti senti bene! Hai la febbre!- lo prendo per mano e lo accompagno nel letto, inizio a frugare nell'armadio e trovo una tuta di quello...s...bast...del mio ex...mi son ripromessa niente parolacce! La porgo a Steven e mi avvio in cucina per preparagli una camomilla.
-Non mi aiuti a cambiarmi?- mi guarda con uno sguardo da cucciolo ferito. -Non credo sia il caso- dico poco convinta...Lisa! Diamine si più convinta! non puoi mica svestirlo e poi rivestirlo. -Neanche se ti chiedessi per favore?- continua con lo sgaurdo da cucciolo. Sbuffo e mi avvicino a lui iniziando a spogliarlo, lui ridacchia.
-Ridacchia ancora e vedi come ti faccio passare la febbre!- dico seria e tesa, è una situazione particolare questa! Gli tolgo la maglia - Però i pantaloni te li togli tu!- dico alzandomi e andando a prendere la parte superiore della tuta, lui si alza e si sfila i pantaloni...cavolo...ha un fisico perfetto. -Hai intenzione di contemplarmi ancora o posso vestirmi?- dice con quel suo sorrisetto furbo. Gli lancio contro la tuta e vado via ridendo. Preparo la camomilla e gliela porto in camera con una pila di libri. Si è già addormentato. Mi siedo al bordo del letto e gli accarezzo la fronte accaldata. Lo fisso per un po' di tempo, come se volessi imparare a memoria ogni suo lineamento...Cielo Lisa!! Stai diventando una stalker! Stai osservando un ragazzo che ha la febbre da quasi mezz'ora! Dovresti correre nel commissariato più vicino e dichiararti non in grado di intendere e di volere.
Faccio per alzarmi quando Steven apre gli occhi e mi chiede piagnucolando di non andarmene.
-Principino io domani ho da fare quindi vado a dormire- dico trattendendo delle risatine. Lui mi prende per un polso, cerco di divincolarmi, ma nonostante la febbre lui risulta essere più forte di me...sbuffo e mi sdraio accanto a lui. -Se mi fai ammalare me la pagherai!- dico seria.
-Tranquilla sono troppo febbriccitante per avere intenzione di baciarti!- dice mostrando un ghigno idiota sulla faccia. Gli do uno schiaffetto sulla spalla. -Ahia! Sei troppo violenta- sbiascica. -Lo so...e per tua informazione anche solo standoti vicino potrei ammalarmi!- dico tutto d'un fiato, poi mi accorgo che si è di nuovo addormentato, sorrido gli accarezzo una guancia e chiudo gli occhi...cinque minuti e mi sarei alzata e sarei andata nel mio comodo divano...
Vengo svegliata da uno schiaffo sul naso che mi fa capitombolare per terra e facendomi sbattere la testa con il comodino...che male! Apro gli occhi e cerco tra le lacrime di leggere l'ora...le 3? Diamine ho dormito così tanto? Guardo Steven, non ha affatto una bella cera, gli misuro la febbre...40...corro a prendere il telefono per chiamare Stefania, mia cugina che è anche una dottoressa.
-Pronto? Lisa?- sento gracchiare nella cornetta del telefono. -Stef scusami se ti chiamo a quest'ora ma ho un problema- le espongo il problema e mi da una lista di possibili farmaci da dargli. -Lisa però se la febbre entro dopodomani non si abbassa corri in ospedale ok? Non sono brava nelle diagnosi oltreoceano- ridacchia. -Lo farò grazie mille Stef- chiudo la chiamata e vado alla ricerca dei medicinali, per fortuna sono un tipo pessimista e ho sempre una marea di medicine a portata di mano. Le trovo quasi tutte e inizio a somministrarle a Steven ad intervalli regolari...verso le 7 inizia a calmarsi, gli rimisuro la febbre...si è abbassata per fortuna, mi getto a peso morto sul letto...ora veramente avrei chiuso gli occhi per poco tempo e mi sarei infilata nel mio caro e comodo divano...si...solo cinque minuti...o dieci...massì quindici!...e pensando al tempo che avrei dovuto passare in quel letto...mi addormento sfinita...


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Il mio angolino **

Ed eccomi di nuovo qua...ho scoperto che passo giornate sane a cercare di scrivere un capitolo e mi accorgo che la sera torno a rileggerlo per pubblicarlo e lo stravolgo totalmente...e così ogni sera vado a dormire ad orari impossibili!!! xD fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Mi raccomando... un bel bacione a tutti! <3

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Capitolo 12
*** I'm just a dreamer ***


Pov Mery

Mi siedo sul letto mentre lo guardo...lui è...perfetto...si sfila delicatamente la giacca e scioglie la cravatta, continuando a sorridere.Mi si avvicina e delicatamente mi bacia, si sdraia su di me continuando a baciarmi. Le scarpe sembrano sfilarsi da sole e noi scivoliamo fino ai cuscini, inizio a sbottonargli la camicia, mentre lui mi sfiora le gambe sussurrando e baciandomi il collo.
-Mery...non..voglio metterti fretta- sussurra poco convinto anche lui di quello che stava dicendo. Mi fermo e sollevo un po' il busto -Mi vuoi Cory?-dico guardandolo negli occhi.
-Non immagini quanto- dice senza staccare gli occhi dai miei.-Allora baciami e piantala con le tue seghe mentali- ridacchio e lo tiro a me, riprendendo quella tenera e incredibilmente passionale lotta di lingue di corpi. In poco tempo ci ritroviamo talmente presi da non accorgerci di lanciare gli indumenti ovunque...quella notte...questa notte...la mia notte di amore...di passione..la mia notte con Cory...la notte più bella della mia vita...


Pov Lisa

Apro lentamente gli occhi, mi stiracchio e mi volto verso Steven. E' già sveglio -Buongiorno- sussurro con la voce ancora impastata dal sonno. -Buongiorno- mi sussurra anche lui. -Ti sei ripreso- dico mettendomi a sedere sul letto per guardarlo. -Ho 37 di febbre- mostra fiero il termometro -ma sia ho ancora un po' di mal di testa-.
Sorrido e appoggio delicatamente le mie labbra sulla sua fronte ancora un po' calda, faccio per alzarmi quando mi sento tirare di nuovo a letto. -Sai mifa male anche la guancia- dice Steven annuendo e facendo gli occhi da cucciolotto. Mi abbasso e gli bacio anche la guancia ridacchiando.-E il naso!- dice serio e mettendosi in posizione per accettare un altro bacino che subito arriva. -E...anche qui- porta un dito sulle sue labbra. Lo guardo come se fossi persa in quel movimento,le sue labbra magnetiche...
-Vado a fare la spesa- mi alzo dal letto e infiloin fretta e furia il cappotto arrivando in strada in meno di qualche minuto. Il frigo strabordava di roba...la spesa l'avevo appena fatta. Cosa diamine avevo combinato? E perchè ho così paura di baciarlo. Cammino senza dimenticare quelle labbra così...invitanti! "Caspita Lisa datti una mossa" mi volto e vedo il mio riflesso nella vetrina di un negozio che parla "lui non rimarrà per sempre ad aspettarti".
-Taci!- dico urlando e le persone si voltano guardandomi perplessi. Infilo le mani in tasca e corro in una direzione qualunque, cammino a testa bassa e mi scontro contro qualcuno.-Scusi- dico mentre il fattorino contro cui mi sono scontrata mi da una mano per rialzarmi. Mi guardo attorno, sono davanti all'hotel di Mery, entro e mi avvio verso la sua camera.
534. Busso e attendo una risposta, che però tarda ad arrivare. Mi guardo attorno pensando di vederla sbucare da qualche stanza ma nulla. Busso di nuovo e finalmente la porta da cenno di aprirsi. La persona che trovo davanti a me per poco non mi fa venire un colpo.
Cory Montheith coperto con un asciugamano che mi sorride entusiasta. -Lisa! Che bello!- mi abbraccia -Mery è..sotto la doccia- fa un ghignetto strano -arriva tra pochissimo-.
Ancora sconvolta dalla scoperta e in silenzio mi rannicchio sul divano..cioè Mery aveva...oh cielo! Lei..! Non riuscivo a dirlo.
-Lisa!- mi si fionda addosso qualcuno bagnato fradicio e con una chioma ribelle che mi solletica la faccia.-Mery- ridacchio e poi mi guardo dietro cercando Cory, non lo vedo. -Tu hai fatto...- Mery mi blocca con un dito: -Fatto e rifatto e rifatto e...- la blocco io con una mano -Ok niente dettagli grazie!- scoppio a ridere. -Invece tu..- mi guarda con fare malizioso.
-Beh-ricambio il suo sguardo -ho fatto l'infermiera stanotte- sto al suo gioco -perchè gli è salita la febbre a 40- scoppio a ridere alla faccia delusa di Mery. -E io che pensavo chissà che giochetti avevate fatto- storce la bocca. L'abbraccio -Ho paura- le sussurro nell'orecchio. -Non devi..-mi risponde -siete fatti per stare insieme..non è mai stato preso così tanto da una ragazza...e soprattutto...-ridacchia -sei l'unica con cui abbia parlato per più di dieci minuti senza che vi siate saltati addosso-mi stringe forte -Non aver paura-.


...And it's why I smile...

Sobbalzo è il telefono sul display leggo:Steven
-Si?- rispondo.
-Lis...non sto...- la voce di Steven si interrompe. -Steven? Steven?- urlo e guardo preoccupata Mery, arriva anche Cory che ci guarda perplesse. Scappo dalla stanza e mi fiondo giu nella hall, corro a più non posso, scivolo parecchie volte ma non importa. Steven non sta bene...e quella chiamata...quel tragitto è incredibilmente lungo rispetto all'andata.
Arrivo finalmente davanti casa non ho più fiato, salgo gli scalini a due a due sperando che non mi venisse un accidenti. Spalanco la porta e vedo Steven per terra con il fiato corto.Mi avvicino al telefono per chiamare un'ambulanza.-Lisa...Lis..- biascica Steven, getto via il telefono e mi avvicino -Sono qui tranquillo- prendo la sua testa e l'appoggio sulle mie ginocchia. -Ho di nuovo la febbre- dice, gli tocco la fronte è bollente, cerco di alzarlo, ma è veramente troppo pesante, allora vado a prendere delle coperte e un materassino pieno di polvere che avevo comprato per fare palestra. Creo un letto improvvisato e metto su l'acqua per la borsa alzo al massimo il riscaldamento in modo che possa sudare e quindi espellere le tossine.
La febbre non ha intenzione di scendere, sono passate tre ore dalle medicine che gli ho dato,mi rialzo e cerco il telefono per chiamare l'ambulanza.
-Lisa?- chiede Steven.- Ma che diamine ogni volta che prendo il cellulare in mano rinsavisci?- chiedo perplessa. -Forse- ridacchia -abbracciami- dice allargando le braccia, sorrido e mi accoccolo tra le sue possenti braccia.-Non lasciarmi più...ti prego...-dice tra i miei capelli. -Tranquillo- dico in un sussurro -pensa a guarire sennò con chi reciterò...io voglio te come mio Romeo...- lo guardo intesamente, si è già addormentato..bene, gli tocco la fronte è meno calda,tiro un sospiro di sollievo, mi alzo e nel dormiveglia lo convinco ad andare nel vero letto. Dopo mezz'ora riusciamo a raggiungere il letto. Cerco di trattenere le risate ma non ce la faccio scoppio a ridere...una risata liberatoria, lo vedo lì addormentato tra cuscini e peluche in lenzuola rosa con tanti fiorellini.
-Come sei virile!-Ridacchio e presa da un impulso lo bacio, non so cosa mi sia preso, ma sapevo che è la cosa giusta, chiudo gli occhi e dopo un lunghissimo minuto mi stacco, lo guardo..sembra...sembra che sorrida, non lo avrei lasciato solo questa notte e quindi come un gattino mi accoccolai vicino a lui...pensando che non c'era posto più bello al mondo...



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Il mio angolino **
E finalmente Mery e Cory ci danno dentro!! ^^ tutto questo è sbucato fuori anche dalla mente di
MeryGleeksSarfati che mi ha spronato a scrivere e pubblicare a quest'ora...xD bene fatemi sapere che ne pensate!! Voglio sapere che vi piaccia o no! <3 <3 al prossimo capitolo (:

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Capitolo 13
*** Don't Go Breaking My Heart ***


L'ultimo ricordo che ho è quello di essermi addormentata accanto a lui, quel gesto...quel bacio...non so da dove fosse saltato fuori, sapevo solo di sentirmi incredibilmente bene; stare raggomitolata accanto a lui era la miglior sensazione di questo mondo, la mia vita aveva preso una piega incredibilmente positiva, di lì a poco tutto sarebbe cambiato, avrei iniziato ad essere una vera attrice, avrei potuto permettermi un appartamento un pochino più grande, magari con un bagno più grande e senza spigoli assassini. Un raggio di sole fa capolino tra le spesse tende e lentamente apro un occhio, mi sollevo appena appoggiandomi su un braccio e osservo Steven, è nella stessa posizione della notte precedente, è così...perfetto.
-Buongiorno- gli sussurro all'orecchio, di tutta risposta lui fa uno strano grugnito e si gira dall'altra parte, ridacchiando mi alzo in modo da andare a preparare il caffè, arrivo in cucina a piedi scalzi, il contatto con il freddo del pavimento è piacevole anche se fuori ci sono pochi gradi sotto lo zero e il riscaldamento dell'appartamento fa pena. Delicatamente metto su il caffè e un odorino invitante inizia a propagarsi lungo le stanze, vado in bagno per darmi una rapida rinfrescata, anche perchè l'acqua calda è andata a farsi benedire. La moka inizia a fare un rumorino invitante, dopo aver cautamente evitato lo spigolo vado a preparare due tazzine con dentro dello zucchero, le riempio e finisco di lavare i denti; con l'alito certamente migliore prendo le due tazzine e mi accingo  a svegliare Steven, il problema che mi assilla ora è il "come" svegliarlo.

Un bacio? No troppo sdolcinato.
Un "coraggio è mattina!"? Troppo freddo e impersonale.
Un semplice buongiorno? Troppo banale!
Rimango a guardarlo con quelle tazzine in mano, chiedendomi come avrei potuto svegliarlo, poi la cosa termina quando lui stesso si sveglia aprendo lentamente gli occhi e mugolando qualcosa.
-Che magnifica visione- dice ancora annebbiato dal sonno.
-Non pensavo fossi un amante del caffè!- ridacchio nervosa.
-Infatti non mi riferivo a quello- abbassa lo sguardo e inizia a sorseggiare lentamente il caffè mentre io lo guardo imbambolata con le guance che nel giro di pochissimo tempo vanno in fiamme.

...Don’t go breaking my heart 
I couldn’t if I tried 

Oh, honey if I get restless 

Baby you’re not that kind...


-Lisa ti squilla il cellulare- dice Steven con un ghignetto strano sul volto, ormai cambiavo la suoneria del cellulare e neanche me lo ricordavo!
Mi fiondo e leggo che era un messaggio di Mery:


Spero che la situazione non sia andata a finire come gli altri giorni.
Su coraggio ascolta il mio consiglio.
XO XO Mery <3


Dopo aver letto il messaggio rimango imbambolata per cinque minuti buoni, mentre Steven arracando arriva dietro e inizia a leggere le prime parole del messaggio.
-Che consiglio ti ha dato?- chiede con aria innocente, rinsavisco e diventando rossa borbotto un "niente" e mi vado a ritirare tra i fornelli. Il cellulare riprende a squillare e prima che Steven riesca ad arrivarci vedo che è un nuovo messaggio di Mery:


Dopo pranzo io e te shopping fino a tardo pomeriggio.
Non si accettano no!
Ti passo a prendere io!


Guardo il messaggio con aria perplessa e subito metto il blocco del cellulare mentre lancio un'occhiataccia a Steven che come un bambino che è stato appena scoperto scoppia a ridere, scuoto la testa e mi accorgo che erano già le 12! Decido che è ora di iniziare a preparare qualcosa da mettere sotto i denti, visto che ormai era tardi, opto per una semplice pasta con il sugo e delle fettine sottili di carne; Steven è imbambolato davanti al televisore appena è tutto pronto ci sediamo a tavola in silenzio con il sottofondo solo del rumore delle posate.
-Sto meglio- dice Steven all'improvviso -Domani torno a casa- annuisce a ciò che dice come se volesse farsi forza; dentro di me tutto crolla, quel magnifico sogno stava lentamente svanendo, non avevo penso che appena guariva sarebbe andato via da casa mia.
-Va bene- dico semplicemente e la nostra conversazione finisce lì, inizio a sparecchiare e poco dopo mi ritrovo giu in strada ad aspettare Mery, che arriva strombazzando sulla sua nuova auto, decappottabile, la guardo perplessa, sono imbacuccata fino alla punta dei capelli e lei va in giro con una decappottabile?
-Hai deciso di farmi morire congelata?- chiedo salendo in auto e lei senza rispondermi tira su il tettuccio. 
-Ho intenzione di farti ammalare- dice mettendo a palla lo stereo e partendo sgommando, metto le mani sugli occhi e inizio a pregare di arrivare sana e salva al negozio -Arrivati!- dice allungando la "A" iniziale, guardo fuori dal finestrino e vedo che mi ha portato in un negozio tutto fronzoli e super elegante, mi volto per guardarla stranita e lei per tutta risposta mi fa un mega sorriso e scende dall'auto come se nulla fosse. Scuoto la testa,chissà cosa aveva in mente!  Entro nel negozio e subito tre commessi iniziano a ronzarmi attorno chiedendo le mie misure, se ho preferenze riguardo agli stilisti; mi volto a guardare Mery sempre più perplessa e scopro che mi guarda con un'aria da furbetta. Socchiudo gli occhi e mi faccio trasportare via dai commessi che iniziano a farmi provare svariati abiti, da un rosso sbrilluccicante e monospalla a uno bianco molto, anzi troppo corto! Alla fine opto per un sobrio blu con un gioco di tessuto sulla manica destra, mentre la spallina sinistra è semplice e un po' larga.
-Paga mio padre!- dice Mery mettendo il cellulare in borsa, di sicuro stava messaggiando con Cory, sorrido all'idea, Mery è davvero felice... I miei pensieri furono interrotti da altre tre commesse che iniziarono a mostrarmi stranissimi modelli di scarpe e di...ciabatte!
-Perchè non sa che sono l'ultima moda del momento?- mi dice con aria esterrefatta una delle commesse. Cavolo ciabatte in pieno inverno per uscire? Anche in quel cavolo decido di optare per delle semplice scarpe con tacco colore del vestito, scuoto la testa cercando di capire cosa stesse combinando Mery, che intanto continua a sghignazzarsela. Usciamo dal negozio e ci intrufoliamo subito in quello accanto, e una ventata di aria calda non mi permette di capire dove fossi finita, guardo attentamente e mi accorgo di essere finita in una gioielleria, Mery prende e si incammina verso un espositore indica due o tre pezzi, non riesco a capire cosa stia combinando e dopo aver preso il pacchetto incartato mi prende sottobraccio e mi porta di nuovo dentro l'auto.
-Allora...-dice alzando l'indice -Ora tu- sposta l'indice indicando me -Ti metti addosso tutta la roba che abbiamo comprato oggi chiaro?- chiede in attesa di una mia conferma, non fiato e annuisco soltanto, mi getta addosso quindi tutte le borse e inizia a girare per l'affollata New York alle sei del pomeriggio, il tempo è volato, persa nei miei pensieri guardo fuori dal finestrino, allora Mery per riportarmi alla realtà fa due colpi di tosse poco realistici. E' il segnale per avvisarmi che se non inizio subito a cambiarmi potrei passare guai molto grossi.
Molto impedita dal fatto che l'auto era veramente stretta, riesco con gran difficoltà a vestirmi, appena terminata la difficile manovra Mery inchioda e mi obbliga di nuovo a scendere e mi spinge all'interno di un altro negozio, questa volta è un parrucchiere.
Circondata da una pesante nuvola di lacca e cipria ne esco fuori come nuova, capelli raccolti e qualche ciuffetto che scendeva in un morbidi boccoli lungo il mio collo, un delicato velo trucco che non fa altro che illuminarmi il viso.
-Mery cos'hai in mente?- chiedo aggrottando le sopracciglia.
-Lo vedrai- mi sussurra ributtandomi in auto e accompagnandomi fin sotto casa -Bene ora và...e rendimi fiera- dice con aria solenne, mi butta letteralmente fuori dall'auto e parte via sgommando, dentro di me sapevo che stava ridacchiando in maniera malefica.
Alzo lo sguardo la luce in casa mia è accesa, prendo coraggio e così agghindata mi avvicino al portone per aprirlo quando mi sento chiamare.
-Lisa?- mi volto nella direzione da dove proviene la voce...è Marco che mi sta guardando con aria stupefatta -c'è una festa a casa tua e non mi ha invitato?- chiede sorridendo.
Io scoppio a ridere -No tranquillo, Mery mi ha portata a fare un po' di spesa, dovevo essere in una situazione pessima- ridacchio e noto che tra noi due cade un pesante silenzio -io...devo salire- indico il portone.
Marco annuisce -Oh buona serata allora!- si avvicina e mi da un bacio sulla guancia -sei davvero splendida stasera- mi sussurra all'orecchio per poi andare via a passo svelto, Lo guardo allontanarsi, ma cosa avevano tutti quel giorno? Mi avvicino al portone e lo spintono con forza in modo da farlo aprire. Guardo in alto le scale con i tacchi sono i miei grandi nemici...come sarei riuscita a salire? Lentamente e arraccando supero il primo piano e così lentamente e aggrappata alla ringhiera arrivo all'ultimo, sfinita mi avvicino per aprire la porta quando trovo Steven infuriato che spalanca la porta.
-Cosa ti ha detto quello?- chiede infuriato incrociando le braccia, lo guardo con gli occhi sgranati.
-Quello chi?- chiedo perplessa ed entro in casa mia, cercando di non passargli troppo vicino, lo vedevo molto nervoso.
-Quello là sotto che ci stava provando con te! Quello che ti ha portato a casa dopo la mia festa!- è furibondo e sembra che gli occhi fuori escano dalle orbite. 
-Cerca di stare calmo!- alzo la voce e lo lascio spiazzato -non eri tu quello del dimentichiamoci tutto? Non eri tu quello che ha detto che dovevamo far finta che non fosse mai successo nulla?- finalmente è arrivato il momento della resa dei conti.
-Chi è quella che mi ha rifiutato dimmi...quella che mi rifiuta e poi si comporta come una crocerossina solo perchè ho qualche linee di febbre?- si avvicina pericolosamente a me, i miei occhi non vogliono fare latro che aggredirlo, come del resto anche i suoi avevano tutto l'istinto di farlo.
Le cose mutano nella frazione di un secondo, lui si getta addosso a me e bloccandomi la testa mi bacia in modo appassionato, questa volta non mi blocco, non rimango perplessa della reazione, ricambio il bacio, gli getto le braccia attorno al collo, questa volta ho deciso di cogliere l'attimo, non ho assolutamente intenzione di farlo andare via, di rifiutarlo anche perchè sono certa che il mio cuore e il mio cervello lavorano all'unisono ora. So di aver bisogno di lui, so di amarlo, so che non potrei immaginare di lasciar passare ancora un'occasione così e lasciarla scivolare via dalla mie dita. Lo conduco in camera mia senza staccarmi da lui, chiudo in maniera sonora la porta e lui mi trascina con sè sul letto. I nostri baci sono tanto appssionati, troppo desiderosi di condividere un momento così importante e che per troppo tempo è stato rimandato. Questa notte potrà essere considerata la notte più bella della mia vita, la notte in cui ho ricominciato ad amare, la prima notte della mia vita in cui non mi son preoccupata di nulla tranne dell'amore che provavo per quel ragazzo.

       
                                                                                                                            La notte in cui la mia vita prenderà una piega del tutto inaspettata.



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Lo ammetto è quasi un anno che non pubblico un capitolo nuovo ed ora eccolo qua!!! Caspita ho avuto un vero e proprio litigio con l'editor questa volta! Però alla fine ce l'ho fatta!! passo ai ringraziamenti (che ho sempre fatto in maniera approssimativa) ora è momento di farli seriamente!!
Ringrazio: dreaming of you, Madamoiselle Spencer e AriStone06 per avermi recensito;
                AriStone06 e -Yomi_ per aver aggiunto la mia storia tra le preferite;
                dreaming of you per averla messa tra quelle ricordate;
                angel2, Desyree 92 ed ele_91_ per seguirla!
Davvero vi ringrazio con tutto il cuore...soprattutto te Madamoiselle Spencer (la mia Mery *-*) per avermi spinto a pubblicare un nuovo capitolo... Grazie mille davvero <3

                                                                                                                                                                                                                                                                              
-Silentdreamer-

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Capitolo 14
*** I Just Can't Stop Loving You ***


Tutto è successo troppo in fretta.
Il sole timido cerca di farsi spazio tra le nuvole e io non ho assolutamente voglia di aprire gli occhi, voltarmi nel letto e pensare che tutto quello che è successo la notte prima sia stato solo frutto di un bellissimo sogno.
“Lisa non puoi rimanere ancora al letto” dico a me stessa “forza e coraggio!”, sbuffo e apro un occhio cercando di farlo abituare in maniera graduale alla luce del mattino...guardo bene l'ora sull'orologio...le tre del pomeriggio! Sgrano gli occhi mandando tranquillamente a quel paese i miei occhi che ora iniziano a bruciare.
Un urlo interrompe il mio preoccuparmi dell'ora, mi guardo attorno, la stanza sembra messa sottosopra e i miei vestiti (con biancheria intima annessa) erano gettati ai piedi del letto; mi pizzico leggermente un braccio per vedere se sono ancora ancorata alla realtà o sono nella classica fase del dormiveglia dove vedo cose non vere e soprattutto sento rumori non veri!
Cerco di mettere a fuoco tutta la stanza e noto che i miei vestiti non sono gli unici!
Getto via le coperte e corro in bagno dove trovo uno Steven tutto dolorante.
-Dovresti cambiare posizione del mobiletto- dice massaggiandosi il piede. Scoppio a ridere scuotendo la testa, tutto era successo realmente, il nostro incontro di corpi, la passione, la tenerezza....non avevo sognato nulla! Mi avvicino a lui ancora assonnata e lo abbraccio dandogli un bacio.
Lui mi guarda perplesso, io scuoto le spalle.
-Vatti a preparare dai e smettila di girare nuda per casa- quelle parole mi fanno sobbalzare mi guardo...sono realmente nuda, arrossendo corro in camera e mi rivesto in fretta e furia, torno in bagno senza guardare Steven che intanto se la ridacchiava alla grande.
-Piantala!- dico senza guardarlo e inzio a lavarmi i denti, mentre lui arriva, mi abbraccia da dietro e mi lascia un tenero bacio sul collo.

Biip Biiip

Un messaggio... ancora con lo spazzolino in bocca mi avvio verso il salotto dove avevo lasciato il cellulare...

Prove anticipate! Siete in ritardo sbrigatevi!
XO XO Mery <3

-Steven hanno anticipato le prove...-dico titubante leggendo ancora il messaggio.
-Lo so ma russavi troppo teneramente per poter essere svegliata- lo fulmino con lo sguardo e mi ricordo di avere ancora lo spazzolino in bocca.
-Morirò a causa di queste tue battute sai?- dico minacciandolo con lo spazzolino, torno in bagno, mi guardo allo specchio e noto delle occhiaie, è normale del resto, ho dormito poco e nulla questa notte. Uno stupido sorrisino affiora sulle mie labbra. Lo stomaco brontola in modo strano e il mio sorriso si trasforma in qualcosa di strano. Non ho toccato cibo dal pomeriggio precedente, forse è anche per quello che sto così male...
Corro in camera, mentre sento provenire dalla cucina un invitante odore di caffè, dopo aver messo i vestiti più comodi che avevo, raggiungo la cucina quasi aleggiando sulla scia di quel magnifico odore, ma quando Steven mi porge la tazzina tutto quel sogno idilliaco svanisce.
-Si vede che sei americano- dico scuotendo la testa e mettendomi a preparare di nuovo la caffetteria. Lui mi risponde con uno sguardo offeso e poi scoppia a ridere, la sua risata è così coinvolgente che non riesco a trattenermi e rido anche io.
-Dai Giulietta il caffè lo prendiamo per strada!- mi prende per una mano e mi trascina verso la porta. Io sbuffo e metto controvoglia il cappotto, ma lui mi da un buffetto sulla guancia e io non posso fare altro che sorridergli come una demente.
-Vado a piedi- dico quando ormai siamo per strada.
-Ma dai che si muore dal freddo!- dice Steven iniziando una stranissima danza che consisteva nel saltellare da un piede all'altro.
-Amo camminare!-dico seria -dai tanto con il traffico che c'è di sicuro arrivo prima di te!- ridacchio e dopo avergli impresso un piccolissimo bacio sulle labbra corro via lungo gli isolati che mi separavano dal teatro, sono così eccitata! Tra poco inizierò a lavorare su uno degli spettacoli più attesi di tutto l'anno! Sono attrice protagonista e il mio ragazzo e il mio partner anche sul palco.
Un dubbio mi coglie all'improvviso, come del resto il classico palo in mezzo alla strada mi cogli anche lui!
Anni che facevo quella strada e costantemente quando ero immersa nei miei pensieri lo prendevo in pieno volto. Mi alzo dolorante e mi guardo in una vetrina, l'occhio si stava un po' gonfiando e la fronte anche! Prendo una manciata di neve a bordo strada e l'appoggio sul gonfiore.
So che quella neve non era per niente pulita, ma di certo non potevo arrivare a fare le prove come una boxeur che le aveva appena prese! Sbuffo e finalmente giungo nel teatro.
Mery mi salta addosso e inizia a innondarmi di domande quando si blocca e cala il silenzio.
La guardo inarcando un sopracciglio.
-Sai credevo che fossi una tipa a cui non piaceva farlo normalmente- dice avvicinandosi al mio occhio per poi toccarlo e facendomi fare un salto alto un metro -ma arrivare al sadomaso...-scuote la testa come se fosse delusa -non me lo aspettavo proprio!-
Faccio una faccia strana, anzi stranissima, talmente strana che dopo due secondi Mery scoppia a ridere -Piantala! E poi chi ti da a certezza che io abbia fatto...-mi blocco, non sono mai stata un asso a parlare di sesso -ecco...fatto quello che dovevo fare...- inizo a borbottare.
-Lisa perchè non gli dai il nome che si merita...-dice Mery prendendomi per le spalle come una mammina troppo apprensiva -tu e Steven avete fatto sesso!- sobbalzo a quella parola e Mery scoppia di nuovo a ridere, quando sento qualcuno abbracciarmi da dietro e darmi un bacio sui capelli, la persona poi mi supera in fretta e furia e riconosco che è Steven: -Mi hai battuto! -dice ridacchiando -ma questa è l'ultima volta chiaro?- io rispondo solo alzando le mani come a dire “non è assolutamente colpa mia”. Steven si blocca in mezzo alla stanza poi corre di nuovo verso me.
-Chi ti ha fatto questo?-chiede molto preoccupato.
-Steven non fare il finto tont...ahia!- Mery riceve un sonoro calcio sullo stinco e se ne va via borbottando.
-Non ci sono più i pali di una volta...-dico scuotendo la testa. Lui sta per chiedermi qualcos'altro quando arriva il regista e ci invita ad entrare. Il mio cuore inizia a battere in maniera accelerata, prendo un profondo respiro ed entro tenendo per la mano Steven.

 

Ore 13.15.

Mery arriva urlando in sala -Papà ma vuoi farli mangiare?- chiede sull'orlo dell'esasperazione -ti servono in forze e soprattutto non puoi farli dimagrire! Ti accuseranno di malnutrizione!- Tutti scoppiamo a ridere, è per questo che amiamo Mery, i suoi eccessi che la rendono una ragazza unica al mondo! Mi corre vicino mentre le assistenti prendono le ordinazioni -Tu non meriteresti di mangiare- mi dice schietta, sono sicura che si riferisse al calcio della mattina.
-Scusami- dico guardandola un po' imbronciata.
-Non sono Steven che sbatti un po' le ciglia e cado ai tuoi piedi chiaro?- dice muovendo dito e la testa contemporaneamente, rido e lei mi abbraccia, subito dopo cerca di strozzarmi, sembriamo due bambine!
-Dai cosa vuoi da mangiare?- mi chiede.
-Nulla non ho molta fame- dico legando i capelli in una coda strana.
-Ho capito so io cosa farti mangiare!- scende con un saltino giù dal palco ed esce dalla sala, per ritornare poco dopo con una confezione in mano.
-Caesar Salad, nutriente e leggera- Mery mi piazza la confezione sotto il naso, mentre io la guardo sempre più perplessa -abbiamo bisogno di attrici in forma!- ridacchia per poi allontanarsi, inizio a spizzicare qualcosa ma non avevo fame per nulla!
Steven al contrario si avvicina a me con un panino gigantesco.
-Spero che tu non ti sloghi la mandibola con quel panino!- dico osservandolo con curiosità.
Lui per tutta risposta da un morso gigantesco al paino. -come non detto!- dico alzando le mani e allontanandomi a prendere il copione. Lui come un'ombra mi segue -Sai non dovresti pensare solo al lavoro- dice accarezzandomi i capelli.
-Lo so...ma ho voglia di interpretare in maniera meravigliosa questa Giulietta!- dico riprendendo a leggere le battute che secondo me dovevo migliorare.
-Coraggio tutti ai blocchi di partenza! Si ricomincia!- urla il regista con lo stesso tono isterico che aveva fino a poco tempo prima la figlia. Scoppio a ridere...bene! Si ritorna al lavoro!
 

Ore 20.40

-Papà!- le urla di Mery provengono da fuori la sala -queste persone hanno una vita!- ed ecco che riprende il litigio fra lei e il padre, tutto è incorniciato dalle nostre risate, che bel quadretto familiare! Quella scena mi aveva fatto venir voglia di chiamare i miei, corsi a prendere il telefono, composi il numero di casa...nulla...segreteria telefonica...riprovai...ancora la segreteria. Magari sono ancora in vacanza...
-Vieni a casa mia stasera?- la voce di Steven non mi lascia possibilità di rispondergli no.
-Certo- dico lasciando cadere il cellulare in borsa e riservandogli un sorrisetto malizioso.
Il tempo di salutare tutti e siamo già in macchina, appoggio la testa al finestrino e chiudo gli occhi. Steven si avvicina e mi bacia la guancia -Stanca?- chiede e anche se ho gli occhi chiusi immagino il suo sorriso meraviglioso e stampato sul volto. Annuisco senza aggiungere nulla e continuo a tenere gli occhi chiusi, probabilmente mi addormento perchè quando Steven mi scuote siamo già arrivati a casa sua.
Non facciamo in tempo a salire sull'ascensore che già ci stiamo baciando.
-Non vedevo l'ora che arrivasse questo momento sai?- dice ridacchiando, io scoppio a ridere e riprendo a baciarlo.
Un campanellino avverte che siamo giunti al piano desiderato, scendiamo dall'ascensore e subito raggiungiamo la camera da letto.
-Chissà se durante il giorno hai appreso qualche tecnica per migliorarti- lo prendo in giro maliziosamente, lui per tutta risposta inizia a spogliarmi.
Cavolo, quanto amo quel ragazzo!

 

Ore 01.50

Uno strano senso di nausea mi fa svegliare, non avevo mangiato niente per cena...anzi dopo che abbiamo terminato di fare...oh si va bene! Dopo che abbiamo finito di fare quello che abbiamo fatto sono crollata dal sonno. Forse è solo lo stomaco vuoto che pretende un po' di cibo, senza fare troppo rumore mi alzo e vado in cucina, quando sento un odore di spazzatura incredibile, un conato di vomito mi sale in gola. Sbuffo. L'ansia mi provoca questo! Corro a prendere un antiacido nella cassetta del pronto soccorso di Steven. Rovisto un po' tra le medicine e finalmente lo trovo. Ritorno in cucina e butto giù la pastiglia con un bel bicchierone d'acqua. Lentamente torno in camera e mi infilo sotto le coperte.
-Dove sei andata?- chiede con la voce assonata Steven.
-Ho preso qualcosa per digerire- dico sentendo la stanchezza ritornare -non ho digerito il pranzo...- poco dopo sono già crollata in un sonno profondo.





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Eccomi qui finalmente ho aggiornato ^^
Spero che questo capitolo vi piaccia e sarei contenta se commentaste...anche perchè invece di pensare a fare una relazione sto buttata qui xD però per fortuna mia madre non borbotta anche perchè è il mio compleanno quindi dovrei avere un po' di libertà xD
Bene attendo suggerimenti! Besos!

-Silentdreamer-

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