All you need is Love

di Leyton_Nenny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Anche l'amore va imparato ***
Capitolo 3: *** Il velo di Sofia ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Alloraaa come gia' annunciato questo capitolo avra' funzione di indice, quindi tralasciamo le solite formalita' e passiamo a cio' che in teoria interessa a voi poveri sventurati...


Tema: Titolo_Fandom_Pairing_Genere_Avvertimenti_Raiting


Anche l'amore va imparato: Anche l'amore va imparato_Originale_TaylorxLouis_Romantico_Drabble_Verde

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Capitolo 2
*** Anche l'amore va imparato ***


Autore: Leyton_Nenny
Titolo: Anche l'amore va imparato
Rating: verde
Avvertimenti: drabble
Genere: romantico
Personaggi e Pairing: Non disponibile
Note: //



Taylor occupava la propria poltrona, statuaria nei suoi settant'anni. Louis la scrutava, osservando ogni piccolo gesto, mentre la pioggia batteva contro le vetrate della veranda. “Da quanto ci conosciamo?”
Taylor scosse la testa. “Troppo tempo”
Louis rimase a fissarla per qualche istante.
“Da quanto mi ami?” Taylor alzò gli occhi chiari per guardare il marito.
“Ricordi quando alla fermata del tram mi hai porto il tuo ombrello imbarazzato? Da quel momento ho imparato ad amare ogni tuo piccolo gesto: da quando fuori c'era la neve e sorridevi a quando piangevi perché il tuo gatto era morto. E tu, da quando mi ami?”
“Da quando alla fermata del tram nemmeno mi notavi.”
Parole 112

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Capitolo 3
*** Il velo di Sofia ***


Autore: Leyton_Nenny
Titolo: Il velo di Sofia – sed fieri sentio et excrucior.
Rating: giallo
Avvertimenti: Flashfic
Genere: Romantico
Personaggi e Pairing: //
Note: a fine composizione

 

 

Il velo di Sofia
sed fieri sentio et excrucior

  

 

 

 

 

  

Ti amo.
Erano bastate quelle due parole, quelle cinque lettere a giustificare ogni azione.

Sofia sedeva in cucina attendendo l'ormai noto rumore di passi sul selciato – quello destro risultava leggermente strascicato, a causa di un infortunio sul lavoro.
Lo vedeva comparire oltre l'uscio, leggermente traballante – il piede destro più malfermo del solito.
E gli sorrideva – gli occhi velati da un'ombra di stanchezza per la lunga veglia.
Bentornato” ma non appena lui varcava la soglia, quel sorriso si trasformava in una smorfia di dolore.
Ti amo.
Si ripeteva ossessivamente quelle due parole, come a trovare in esse la forza che ormai sentiva di non aver più.
Ti amo.
Come se quelle due parole potessero cancellare tutto il male che le si riversava addosso ogni notte.

Ma ogni mattina si alza – un livido color vinaccia o una cicatrice biancastra in più sulla sua candida pelle. 
Gli anni trascorrono lenti, le rughe e le cicatrici scandiscono il tempo – i lividi cedono il passo tracce verdognole che scompaiono donando alla pelle il solito colore rosato, sempre più pallido a causa del sangue versato.
Le analisi parlano chiaro: anemia.
Ma Sofia sa che mentono. L'anemia è solo la scusa, una mera maschera che può porre sugli orrori del presente, uno stupido “velo di Maya”* che cela la vera natura di quel male.
Ora non attende più l'amato – non è più Penelope in attesa del marito, intenta a sfare e rifare quel velo che ora considera la propria catena.

Ogni notte si racchiude in posizione fetale occupando il minor spazio possibile in quel letto tanto grande.
E attende le percosse.
Ti odio.

Il dolce amore ha ceduto il passo all'amaro odio.
Ma lei è troppo debole per abbandonare quel supplizio – un ricordo della passata passione spesso la tiene sveglia la notte.
O, forse, è troppo forte per sottrarsi al castigo - troppo forte per lasciare che qualche altra donna subisca la sua stessa sorte.

Fieramente stringe i pugni – non urlerà, non gli darà la soddisfazione di aver vinto. Si sottoporrà in silenzio alla violenza che ogni notte le mozza il respiro nel petto.
Ma presto nuova aria riempirà quel vuoto.
O almeno lo spera.
Piega la schiena ancora, stringendo maggiormente le gambe al petto.
Ti odio.
L'epidermide si squarcia, lasciando che il fluido viscoso che ospita all'interno si riversi sulle candide lenzuola.
Ti odio.
Le avevano detto che avrebbe potuto liberarsi da quel supplizio rivolgendosi alle autorità.
Ma non lo farà, non darà a nessuno la soddisfazione di vederla spezzata.
Perché lei si piega, non si spezza.
Lei, come canna al vento, scivola in mezzo alle situazioni, incapace di opporre resistenza.
Ti odio.
Odia la vita, Sofia, resta inerme tra le braccia del marito – le braccia che una volta le sfioravano delicatamente i capelli e le labbra che le lasciavano un morbido bacio sulla fronte prima che si assopisse, ora la dilaniano.
E tutto è avvolto dall'odore acre del mosto lasciato a fermentare.

Parole:500

 

 

 

 

 

 

*riferimento alla filosofia di Schopenhauer, un modo di dire che credo si usi anche nel parlato, almeno io ne l'avevo già sentito prima di studiare filosofia.

 

 

 

 

 

«Partecipante al concorso “All you need is love ~ Quinto girone,"Odi et amo", indetto da KikiWhiteFly»

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