One More Kiss

di callmesarah_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This man will change my life ***
Capitolo 2: *** Bad day ***
Capitolo 3: *** A terrible Party ***
Capitolo 4: *** What I did last night ***
Capitolo 5: *** Goodnight Sexy man ***
Capitolo 6: *** Hell's Drink ***
Capitolo 7: *** I want you ***
Capitolo 8: *** Few days till the exam ***



Capitolo 1
*** This man will change my life ***


Ciao a tutti sono Sarah, questa e una fanfiction su Ian Somerhalder, anche se l'ho estrapolato dal suo mondo d'attore rendendolo un ricco avvocato e imprenditore spero vi piaccia buona lettura.

Ero al secondo anno di college nella California University, avevo 20 anni e  non vedevo l'ora di laurearmi in giurisprudenza e iniziare la mia carriera, anche se la strada era lunga e mancavano ancora due anni. Ero una ragazza che non amava particolarmente le feste troppo chiassose con fiumi di birra, ma che preferiva restare nella sua stanza a leggere un buon libro, ma nonostante ciò era abbastaza popolare. Al liceo avevo una marea di amici ed amiche,forse perchè ero capitano della squadra di cheerleaders o forse semplicemente perchè mi trovavano di buona compagnia, chi lo sa? sta di fatto che riuscivo a relazionare più o meno con tutti dai secchioni ai giocatori di football.
Mi piacevano le persone, capire cosa avessero da dire, cosa pensassero, ma mi piacevano un po' meno i ragazzi della mia età forse per questo, l'amore della mia vita fu un uomo più grande.

Il giorno che lo incontrai lo considero quello più importante della mia vita... il giorno che conobbi colui che sarebbe diventato il mio mondo, il mio tutto, l'uomo che mi fece innamorare davvero.
Era una mattina come tante, incontrai il mio migliore amico Josh al solito bar fuori dal campus, lui era un tipo carino piccolo, castano, molto simpatico e con gli occhi profondi. Io e lui ci conoscevamo da una vita forse da sempre, era la persona che mi capiva più di chiunque altro, e quel momento lo condivisi con lui. Dalla porta del bar entrò un uomo con un completo grigio e una gravatta blu , non lo avevo mai visto era alto su per giù uno metro e ottantacinque moro e snello, la camicia nascondeva sicuramente un fisico atletico e sexy, molto sexy, sicuramente non era un ragazzo del campus e tanto meno un professore chi diavolo poteva essere?? forse qualcuno di fuori città che fosse venuto qui per qualche motivo di lavoro chi lo sa?
I miei penseri vennero interrotti da una voce amica...
«Hey Jen, asciugati la bava, stai allagando il locale!»
disse Josh prendendomi in giro, aveva sempre avuto una cotta per me anche se non lo aveva mai dato a vedere, poichè eravamo molto amici.
« Scemo! Dai zitto che sta venendo qui non farmi fare figuraccie» ammonii il mio amico...quell'uomo dannatamente bello era in fila dietro di noi.
Cercando di non pensarci attesi il mio turno e feci la mia ordinazione: «Muffin e caffè da portare via grazie» dissi calma sapendo di avere ancora tempo prima della lazione
Ma in quell'istante Josh allarmato disse
«Jennifer merda, hai visto che ore sono? faremo tardi alla lezione del professon Turner sbrigati!!»  dandomi uno strattone sul braccio mi fece cadere il sacchetto con il muffin... mi piegai per raccoglierlo, ma quell'uomo mi aveva preceduto «Ecco signorina Jennifer, non sia mai che faccia tardi alla lezione del professor Turner»rimasi un istante lungo un secolo a guardarlo, aveva gli occhi color ghiaccio e un sorriso divino, non sembrava neanche reale «Ehm Grazie mille» afferai il sacchetto sfiorando la sua mano e corsi via tirata da Josh.
Entrammo in aula e il professore era seduto sulla cattedra, aspettando che tutti prendessero posto. « Bene ragazzi... oggi non sarà una lezione normale, oggi sarà con noi l'uomo che gestisce il 70% dei studi legali della california, possessore di diverse case editrici e industrie... il signor Ian Somerhalder»
sgranai gli occhi l'uomo bellissimo era lui, ed era nella mia aula e stava per fare lezione o quanto meno stava per parlare della sua attività, sapevo al 100% che non avrei seguito neanche la metà di quello che avrebbe detto perchè sarei stata stregata dal suo fascino.
« Io sono Ian Somerhalder e ho 34 anni quasi, ho raggiunto molti traguardi nella mia vita, benchè io non abbia frequentato il college, cosa che avrei voluto davvero fare...» continuò a parlare di ciò che faceva, di come aveva raggiunto il successo e tanto altro, ma ormai io ero annegata nell'oceano dei suoi occhi. « Bene signorina Jennifer, quello che dico non le interessa molto a quanto vedo! Cosa la distrae??» s'interruppe
Merda Jennifer sono io, mi stanno guardando tutti, che figura cazzo! stavo per rispondergli
"cosa mi distrae?, beh per iniziare il tuo corpo perfetto, poi i tuoi occhi di chiaccio e in fine la tua voce sexy ok?" ma fortunatamente mi controllai
«Ehm si invece m'interessa non mi distrae nulla davvero, sono molto affacinata ed interessata alla sua presentazione.» cercavo di salvarmi in corner. «A me sembra che sia più interessata alle sue fantasticherie» disse quella meravigliosa creatura. «Nono le posso assicurare che non è così!» non sapevo che dire ero in imbarazzo, mentre mezza aula sghignazzava, mi girai verso Josh, lui non rideva, era cupo e mi guardò minaccioso, era geloso non c'era altra spiegazione, gli strinsi la mano e gli diedi un bacio sulla guancia, cercando di tirarlo su di morale e ci riuscii, sfidando in un certo senso Ian, anche se inizialmente non me ne accorsi. La lezione finì, e stavamo per andare tutti alla caffetteria del college per prepararci alla lezione successiva, ma prima di uscire non riuscii a non incrociare il mio sguardo con quello dell'uomo, che mi fece un occhiolino di cui non capii il significato.

In caffetteria presi il quaderno della lezione apena finita e mi accorsi che non c'era scritto nulla, nulla eccetto Ian Somerhalder Ian Somerhalder Ian Somerhalder e una pagina piena di quel nome, diavolo non avevo 12 anni che mi succedeva, quell'uomo mi aveva colpito davvero così tanto??
« Jen, ma che hai preso appunti della presentazione di Ian Somerhalder» chiese Josh
«Ehm... nono che dovevo annotarmi quante aziende gestiste, beh insomma che m'importa?»
In quel momento mi passò dietro niente di meno che Ian « Ah si?? allora avevo ragione che non t'interessava ciò che dicevo» ecco in quel momento sarei sprofondata oddio che vergogna, non posso crederci, l'ennesima figuraccia diamine.
« Eh, in realtà non volevo dire questo, volevo evitare che...» cercai di giustificarmi, e istintivamente Ian mi prese il braccio facendomi allontanare dai miei compagni. « Cosa nascondi? cosa volevi evitare scusami? sei così ripugnata dalla mia presenza??» mi domandò guardandomi negli occhi.
Ero nervosa avevo il cuore che mi batteva a mille e sicuramente ero anche arrossita non sapevo cosa rispondere non potevo dirgli che non stavo ascoltando perchè ero troppo occupata a sbavare su di lui. «No assolutamente non lo trovo ripugnante, anzi tutt'altro, lo trovo molto sex...ehm affascinante e mi dispiace se non ho seguito tutto il suo discorso, ma avevo delle cose per la testa a cui non riuscivo a smettere di pensare» cercai di essere più sincera possibile forse anche troppo...
 «A cosa pensava mi scusi? A quanto fossi sex... ehm affascinante?» disse in tono ammiccante che mi fece quasi sciogliere
«Mi appello alla facoltà di non rispondere!» cercai di tirarmi fuori da quella brutta situazione
« Touchè Singnorina Jennifer! Ma spero che un giorno me lo darai» era una proposta a rincontrarlo
« Forse, chi può saperlo se mai la rincontrerò forse glielo dirò» cercai di sfidarlo
« La prendo come una promessa!» mi fece un altro occhiolino e usci dall'edificio.
Rimasi immobile senza realizzare che cosa fosse realmente accaduto avevo appena avuto uno scambio di battute con l'uomo più sexy che avessi mai incontrato e sinceramnete non mi ero ancora ripresa, finchè a svegliarmi da quella fase "rem" fu la voce della mia migliore amica Alice che camminava verso di me voltandosi solo per sorridere al suo ragazzo Liam.
« Insomma nuove conquiste?» chiese come faceva di solito, lei non era in aula con me e Josh poichè lei e il suo ragazzo frequentavano la facoltà di lettere...
« Ma chi lui?? Ma ti pare? Dai lo hai visto cos'era?» dissi alla mia amica
« L'ho visto l'ho visto,non è neanche lontanamente paragonabile al mio Liam» io la guardai facendo una faccia come per dire "Eh certo" e poi riprese «Ma era un bel figo, e ti dirò di più secondo me gli piaci, di tante persone guarda caso si è fermato a parlare proprio con te?» disse cercando di farmi vedere le cose dal suo punto di vista
«No fidati ti sbagli lui si è fermato solo perchè ho fatto una figura barbina dicendo che la sua lezione non mi aveva interessato, non di certo perchè gli interesso »
«Mmmm trova il modo di rincontrarlo e chiediglielo no?» mi propose
«Si può fare si, che ho da perdere...»
Quando quella sera tornai a casa avevo un obiettivo nella testa RINCONTRARLO... si l'avrei rincontrato mi piaceva e pure tanto e aveva tanto l'aria di playboy, uno che gioca con le donne, semmai lo rincontrassi non sarebbe stato l'unico a giocare.

Il primo capitolo si conclude qui spero vi sia piaciuto e che continuiate a seguiere questa fanfaction ;) un bacio Sarah
PS ah non dimenticate di recensire

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Capitolo 2
*** Bad day ***


 La mattina seguente mi alzai tardi, non avevo lezioni quel giorno, ma sarei dovuta andare a lavoro nel pomeriggio, anzi prima dell'ora di pranzo. I miei genitori mi mantenevano agli studi, ma frequentando un college privato, volevo cercare di sostentarmi anche un po' da sola lavoricchiando part-time in un ristorante non molto lontano dal campus, giusto qualche fermata di autobus.
Il telefono squillò era Josh
«Si Josh dimmi!» risposi ancora sbadigliando
«Ti sei svegliata ora?» chiese
«Si, perchè?» risposi, sapeva che oggi non avrei avuto lezione e quando non ho lezione be' dormo.
«No niente è passato il tuo amico belloccio, penso stesse cercando te dato che ha guardato dalla nostra parte e poi se ne è andato.»
«Eh? Ma di chi parli Josh spiegati,non sono mica un'indovina» avevo più o meno qualche idea di chi fosse il mio amico belloccio, ma non ero del tutto certa che si trattasse di lui finchè non pronunciò il suo nome e la sua immagine mi tornò in mente.
«Quello lì, Ian Somerhalder»
«Primo non è amico mio e socondo ti pare che cercasse me? Sarà amico del professor Turner » dissi poi guardai l'orologio ed esclamai
«Merda Josh sono in ritardo...farò tardi al lavoro, possibile che quando sto con te o parlo con te finisco per arrivare in ritardo? Ci vediamo stasera ciao» riagganciai.
Mi feci una doccia e m'infilai l'unica cosa che trovai, tanto poi mi sarei dovuta mettere la divisa, quindi uscii di corsa e presi il bus.

Arrivai al lavoro giusto in tempo, mi cambiai e andai a fare ciò che mi piaceva meno: la cameriera, dopo due ore che stavo servendo ai tavoli, proprio mentre portavo dei primi al tavolo quattro vidi entrare dalla porta del ristorante lui: Ian. Che ci faceva qui? Ah giusto mangiava questo era un ristorante.
La mia solita fortuna mi doveva vedere vestita da cameriera che sfiga!
L'uomo però non era solo, era accompagnato da una donna, era forse la moglie? La ragazza? Quella con cui andava a letto? sta di fatto che era molto bella.
Tornata in cucina a portare delle ordinazioni Bill, il caposala, mi disse
«Vai a prendere l'ordinazione al tavolo sette!» No il sette no era il tavolo di Ian. Purtroppo dovetti obbedire e mi ritrovai a quel tavolo.
« Salve benvenuti al The Restaurant cosa vi posso portare?» cercai di non guardarlo negli occhi
«Salve Jennifer, sono sorpreso di vedere che lavori qui» disse
« Un lavoretto, per mantenermi agli studi e non pesare troppo su i miei genitori» feci un sorriso, ma avrei in realtà urlare. Dai vestiri e i gioielli che portava la donna in sua compagnia si notava che era una ricca almeno quanto lui, io invece servivo ai tavoli dannazione!
Ci guardammo per dei minuti interminabili finchè la donna non ruppe il silenzio «Prendo il risotto con la crema di di funghi» disse e io annotai
« Bene e per lei signor Somerhalder?» chiesi, diede un altro sguardo al menù
« Lo stesso e da bere del vino bianco grazie» annotai di nuovo
«Perfetto, arrivano subito» andai in cucina e lasciai le ordinazioni, presi il vino e glielo portai
«Ecco a voi!» e lasciai la bottiglia, poi tornai in cucina e presi le ordinazioni del tavolo nove che ormai erano pronti. Senza volerlo sentii Ian che diceva a quella donna "Che bello sei incinta? Sono davvero tanto felice" e mentre lo faceva le stringeva la mano, nel vedere la scena però non vnotai un tavolo e inciampai facendo cadere la carne destinata al tavolo nove.
"Ecco ti pareva?" pensai non solo quella è incinta e sicuramente il bambino era dell'uomo per cui mi ero presa una cotta, ma ora avevo il novanta per cento di probabilità di essere licenziata bene!
Tutto il locale si voltò perso di me per vedere la mia figura barbina, ero tutta sporca e sinceramente anche molto imbarazzata.
«Vatti a cambiare subito!» disse Bill
«Ma il mio turno non è ancora finito!» reclamai
«Il tuo turno finisce qui!» capii che mi stavano cacciando perciò a testa bassa andai nello spogliatoio e mi cambiai. Presi tutte le cose che erano nel mio armadietto e uscii dalla porta di servizio.
Andai alla fermata dell'autobus e attesi più di mezz'ora dell'autobus non c'era davvero traccia, quando un pasante vedendomi li ferma come un'idiota disse «Oggi l'ultima corsa era alle 13, gli autisti di bus e taxi sono in sciopero!» toh che culo...era decisamente la mia giornata fortunata. Ed ecco in arrivo la figuraccia numero due della giorno stavo iniziando ad incamminarmi avevo un po' di strada da fare fino al campus e il signor "Oddio sei incinta sono felicissimo" era appena uscito dal ristorante, e salutava la donna con un bacio sulla guancia prendendo due strade diverse, lui ragiunse la sua auto e mise in moto e io già con l'iPod in mano presi le cuffie e le infilai nelle orecchie mettendo la musica a tutto volume, affinchè mi tenesse compagnia nel tragitto fino a casa.
Continuai a camminare, e la macchina di Ian mi stava camminando accanto, io neanche ci feci caso ero sovrapensiero e la musica mi distraeva dal mondo esterno. Ian dovette suonare più volte prima che io mi accorgessi di lui; poi mi tolsi le cuffie e dissi «Oddio scusa!» facendo segno di avere gli auricolari, lui teneva il finestrino abbassato  «Vedo vedo! Torni al campus a piedi? Saranno 3 o 4 chilometri» disse. Con l'autobus non ci avevo mai fatto caso, erano poche fermate e di solito ci mettevo dieci minuti ad arrivare a destinazione
«Gli autobus non ci sono e io non posso permettermi un auto soprattutto ora che non ho neanche più un lavoro» risposi un po' acida
« Su sali dai, ti dò un passaggio» mi propose e io ovviamente fui combattuta se fare quattro chilometri a piedi o salire in macchina dell'uomo più sexy della terra, la risposta era ovvia
«Ok!» sali nella parte del passeggero e rimasi in silenzio.
«Perciò ti hanno licenziata?» mi chiese
«Già a quanto pare quando ci sei tu, non me ne va una giusta» scherzai
«Perciò la colpa sarebbe mia?»
«Ehm sì.. Tu mi distrai» confessai
«E questa sarebbe la risposta anche alla domanda che ti feci ieri suppongo» disse sarcasrtico«Più o meno, forse» dissi
«Avevi promesso di dirmelo se ci fossimo rivisti, sta mattina ero anche venuto a cercarti...»
Cosa? Allora aveva ragione Josh che stamattina era alla caffetteria per me.
«Volevi solo sapere la risposta giusto?» ma che razza di uomo era la sua donna era incinta e veniva a cercare una ragazzina come me.
«Volevo anche rivederti!» ammise, Eh lui cosa? Ora ero davvero confusa.
«Sai non mi sembra molto giusto per la tua donna e per tuo figlio» non ce la feci a tenerlo per me, sapevo che non avrei dovuto osare.
«Ma... io non ho ne una donna ne tantomeno un figlio...Ah ma ti riferisci alla donna di oggi...quella era mia sorella» disse ridendo. Bene avevo perso il conto delle figuracce che avevo fatto in sua presenza.
Era la sorella? Siiiii in quel momento avrei voluto ballare, quanto ero felice.
«Scusa, non avrei dovuto» cercai di riprendermi, lui scoppiò a ridere e replicò
«Sei per caso gelosa Jennifer?» arrosii all'istante
«Ma chi io? Mai stata in vita mia» mentii in realtà un po' mi dava fastidio che lui stesse con un altra ma d'altronde sapevo che fosse un playboy.

Senza accorgemene eravamo già al campus, e mentre mi slacciavano la cintura di sicurezza dissi «La grinzio del passaggio signor Somerhalder» pronunciai aprendo lo sportello.
«Per favore chiamami Ian!» mi esortò
«Ok grazie Ian!» stavo scendendo dall'auto quando mi disse
«Aspetta, vorrei rivederti, un giorno di questi non lo so a cena?» oddio quella creatura meravigliosa mi stava invitando a cena?
«Per me va bene!» risposi cercando di sembrare distaccata anche se sprizzavo felicità da tutti i pori.
«Ecco qui ci sono tutti i miei recapiti, cellulare ufficio e e-mail, chiamami quando vuoi, quando per te è più comodo» mi porse un biglietto da visita.
«Ok lo farò, ciao!» e mentre chiudevo lo sportello disse
«A presto!»
M'incamminai verso il dormitorio dopotutto quella giornata non era stata poi così male, ma la sera sarei dovuta andare alla festa della confraternita di Josh, glielo avevo promesso anche se non ne avevo proprio molta voglia.




Grazie a tutti coloro che stanno seguendo questa storia, questa è la mia prima fanfiction dopo tanto tanto tempo.
Spero che la continuiate a leggere e magari a recensirla, mi interessano molto i vostri commenti e suggerimenti un bacione Sarah

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Capitolo 3
*** A terrible Party ***


 Erano le otto di sera e Josh mi aveva già chiamato due volte per ricordarmi della festa, uuuh che felicità, non mi andava per niente di andare ad una stupida festa del college, di un altrettanto stupida confraternita.
Uscii dalla doccia e decisi cosa indossare una gonna a pieghe molto corta e una cannotta , su stavo carina. Ai piedi misi le mie converse preferite e mentre la piastra si riscaldava per allisciarmi i capelli mi misi un velo di trucco. Non ero una che amava farsi i mascheroni da clown del circo.
Josh mi chiamò una terza volta per dirmi che mi avrebbe aspettato davanti al dormitorio femminile. Staccai la presa della piastra e uscii Alice, la mia migliore amica nonchè compagna di stanza mi avrebbe ucciso appena avesse visto il casino che stavo lasciando, ma non mi andava di far aspettare troppo Josh, perciò uscii.
Il mio amico indossava una camicia e un paio di jeans era molto carino e poi si vedeva lontano un chilometro che avesse tutta la bottiglia di gel sulla testa.
«Ma come siamo eleganti! Grandi conquiste stasera?» dissi sarcastica
«Ahahah divertente!» disse scocciato «Comunque anche tu stai molto bene!» aggiunse
«Grazie! Su andiamo prima che mi passi la voglia!» replicai e ci incamminammo verso il residence della confraternita gamma tau, una delle più popolari dell'università di cui Josh, incredibile a dirlo ne faceva parte.
Arrivati li lui salutò un sacco di persone sembrava le conoscesse tutte e io per non disturbarlo mi allontanai dai lui e mi andai a sedere su un divano in un angolo, e accanto a me c'era una coppietta che pomiciava. Ma dove diavolo ero finita, detestavo quei posti. Poi un ragazzo carino si avvicinò a me con un bicchiere porgendomelo, giurai che se ci fosse stata della birra all'interno  glielo avrei versato addosso, odiavo la birra e anche l'odore mi nauseava.
«Prendi è buono, dai divertiti un po' anche tu, non stare così in disparte» disse, io feci cenno di no con la testa, non volevo bere non mi piaceva nessun tipo di alcolico e sinceramente non reggevo molto l'alcol.
«Dai su bevi, è solo un po' di coca-cola» sapevo che non dovevo fidarmi effettivamente un po' di coca-cola c'era però, ma diciamo che forse era stata messa con il contagocce perchè beh si sentiva solo il rum, tanto rum.
Feci una smorfia di dissenso, non mi piaceva e già con un solo bicchiere mi girava la testa.
Il ragazzo carino mi porse la mano e mi fece alzare per buttarci nella mischia a ballare, iniziava a girarmi tutto e non capivo niente. Ballammo qualche canzone e poi il ragazzo carino mi prese un altro bicchiere, questa volta doveva essere vodka e lo scolai all'istante, mentre i ragazzi inziavano a urlare «Beer pong, beer pong, beer pong!» oddio no il beer pong io odiavo la birra.
«Giochi?» mi chiese il ragazzo. No certo che no, ma la mia testa annuii e mi ritrovai a lanciare una pallina dentro dei bicchieri pieni di birra.
E si sa come vanno a finire quei giochi, la tappa successiva sarebbe stata il water e tanto tanto vomito.
Per mia sfortuna arrivai in finale e la vinsi anche, tutti mi acclamavano e io ero troppo ubriaca per vergognarmene. Come dal nulla riapparve Josh in fondo alla sala e io andai verso di lui barcollando.
«Ma dove eri finita?» disse
«Ho vinto!!» alzai le braccia in segno di vittoria mentre barcollavo verso di lui,ma in quel momento persi quasi l'ebrilibrio, fortunatamente Josh mi afferrò prima che cadessi.
«Ok, ora è meglio se torniamo a casa domani non avrai un bel risveglio»
«Sssssssssssh lo sai che parli troppo» gli portai il dito alle labbra, o almeno credevo fossero le labbra, non ero più sicura di nulla dato che iniziavo a vederci doppio. «Hai sempre avuto una cotta per me giusto?» insinuai e gli stampai un bacio sulle labbra infilandogli letteralmente la lingua in bocca. Lui si staccò continuando a tenermi per non farmi cadere.
«Jen su è meglio che rientriamo, dico sul serio sei ubriaca»
«Non sono ubriaca e non voglio rientrare mi sto divertendo!» dissi e gli vomitai sulle scarpe
«Non sei ubriaca eh? Su rientriamo!» mi esortò
«Noooooooooo, non sei mio padre!» urlai e credo che il mio urlo fu parecchio forte perchè il ragazzo carino uscì e iniziò a discutere con Josh.
«Qual è il tuo problema amico??» disse il ragazzo
«Su Matty, è ubriaca e anche tu lo sei.» rispose Josh
«E' una festa suvvia, lasciala divertire»
«Lasciami!» esclamai, ma Josh non mi lasciava il braccio.
«L' hai sentita? Lasciala su!» disse Matty
«Ok... va bene al diavolo!» disse arrabbiato e mi voltò le spalle andandosene.
«Su torniamo alla festa dolcezza!» propose Matty prendendomi la mano incamminandoci verso al festa.

La mttina seguente mi svegliai con un gran mal di testa, sembrava che mi fossero passati sulla faccia un branco di elefanti e che uno ci si fosse seduto senza più rialzarsi. Diavolo avevo bevuto decisamente troppo, ecco perchè odiavo le feste, finivano sempre in questo modo. Mi stiracchiai un po' e diedi una gomitata a... oddio chi dormiva nel letto con me? Cosa era successo quella sera? Non ricordavo quasi nulla cavolo!
Il ragazzo era carino, castano riccio, un bel ragazzo dopotutto, se non avesse russato come una motozappa. Alzai il lenzuolo nella speranza che non fosse come pensassi, ma era proprio come pensavo invece. Oddio ero andata a letto con uno sconosciuto e non ricordavo praticamente niente di quella sera, nulla, nisba, nada de nada. Mannaggia a quando ho accettato di andare a quella festa... cercai di alzarmi, ma ricaddi a letto ero tutta dolorante, stavo davvero uno schifo.
«Ehmmiimmmmmm ancora cinque minuti!» farfugliò il ragazzo. Mamma mia che situazione!
A dire la verità ancora non ci capivo un granchè speravo di riaddormentarmi e di dimenticare ogni cosa, e in parte fu così perchè mi riaddormentai di colpo.
Venni svegliata da una voce maschile non troppo sconosciuta
«Su dormiglione svegliati, fatto baldoria ieri sera...Svegliati dobbiamo andare da mamma e papà per il pranzo.Matty!!!»
Il ragazzo accanto a me si svegliò e si arruffò i capelli, e metre anche io mi sollevavo il ragazzo disse «Si Ian, mi alzo mi alzo!» Ian? Cosa?
Lo vidi davanti a me con uno sguardo deluso, come se non avesse mai voluto trovare me nel letto di suo fratello, Matty era il fratello di Ian, e che sfiga ormai avevo perso il conto delle figuaracce che avevo fatto con lui una più una meno ormai...
«Non è come sembra, cioè è come sembra, ma non è...» cercai di giustificarmi
Lui non rispose mi mandò solo uno sguardo d'odio.
«Oh ma voi, vi conoscete... Che figata» disse Matty
«Su sbrigati Matthew, ti aspetto fuori» ed Ian uscì dalla stanza.
Che diavolo di situazione si era creata.
«Mi ha chiamato Matthew, devo essere proprio nei guai... Ma scusa tu e lui stavate insieme?»
«No!» dissi effettivamente io e lui non stavamo insieme che diavolo voleva?
Mi rivestii velocemente ed uscii senza neanche salutare Matty.
Ian era lì fuori alla porta.
«Allora te la fai con mio fratello?» mi chiese senza tanti giri di parola
«No...» risposi
«E allora nel suo letto ci sei solo caduta giusto?» mi domandò arrabbiato.
«Primo non sono affari tuoi chiaro? Io e te non stiamo insieme e poi non me la faccio con tuo fratello, ieri c'era una festa e a quanto pare non reggo per niente l'alcol dato che non ricordo nulla di ieri sera, tanto meno come sono finita qui!» risposi e lui sembrò sbalordito quasi sollevato dalle mie parole.
Poi uscì Matty e io decisi di andarmene. Tornai in stanza e c'era Alice ad aspettarmi nel salotto del nostro mini appartamento.
«Ma dove diavolo eri finita? Josh ha chiamato quindici volte era preoccupato per te!» mi rimproverò
«Senti lasciami in pace anche tu... poi lo chiamo ora voglio solo un'aspirina ed andare a morire sul letto» dissi e mi chiusi in camera.

Anche il terzo capitolo volge al termine, non mi stancherò mai di ringraziare chi segue questa fanfiction siete fantastici...Spero che recensiate un po', dato che quando leggo le vostre recensioni mi viene voglia di aggiornare più spesso la ff.
un bacione sarah

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Capitolo 4
*** What I did last night ***


Verso le quattro del pomeriggio mi riappropriai del mio corpo, mi alzai dal letto, il mal di testa non mi aveva del tutto abbandonata, ma un po' di dolore era passato.
Ripensai alla sera prima e al blackout che avevo, non riuscivo a ricordare nulla merda... Cosa avevo combinato e come ero finita nel letto di Matty?
Alice entrò in stanza per vedere se fossi ancora viva.
«Allora? Ti sei risvegliata dal coma?» mi chiese
«Si giusto coma, ma etilico!» dissi sarcastica
«Dai su raccontami tutto quello che è successo ieri sera!» disse la mia amica molto curiosa
«Alice, non c'è proprio nulla da raccontare, perchè non ricordo una mazza...No aspetta forse una mazza la ricordo, ma preferirei evitare» dissi
«Cosa? Con chi sei andata a letto sporcacciona?» mi chiese
«Con il fratello di Ian, Matty...è nella nostra università e beh...» iniziai a parlare
«Cosa? Cosa è successo? Fa schifo a letto...no aspetta hai detto Ian? E come fai a saperlo?»
«No non fa schifo a letto, o meglio non me lo ricordo, so solo che russa come un treno merci, perchè stamattina mi sono svegliata nel suo letto e indovina chi è venuto a svegliarci?» feci una domanda retorica
«Ian? No dai!» sgranò gli occhi «Ti prego non è possibile, ma con quello hai una sfiga paurosa, tutte quando c'è lui ti capitano» ridacchiò
«Me ne sono accorta, che cavolo! Uno che mi piace e ecco la fine che devo fare!» mi alzai e mi tolsi la maglietta «Forse è meglio che, mi faccia una doccia e poi chiamerò Josh» presi il telefono e trovai 35 chiamate perse e 20 sms, wow nuovo record, però decisi di non controllarle subito, forse perchè avevo un po' paura.
Uscita dalla doccia mi misi una t-shirt di un gruppo semi sconosciuto che avevo comprato ad un concerto insieme ad Alice e un paio di shorts e presi in mano quel pezzo di alluminio e vetro che tanto mi spaventava: L'iphone.
Lessi  i messaggi e più o meno dicevano tutti "Jen dove sei? che fine hai fatto? Ho bisogno di parlarti" o cose così ed erano di Josh altri invece erano del centro chiamate che mi diceva che i numeri bla bla bla mi avevano cercato. Poi controllai le trentacinque chiamate perse e stranamente solo trentatrè erano di Josh, due provenivano dal cellulare di Ian Somerhalder che avevo memorizzato come "Sexy man". Decisi però di non chiamarlo subito, non volevo sembrare patetica così decisi di rispondere per sms a Josh avevo paura di ciò che avrebbe potuto dirmi anche perchè, lui ricordava cose che io, per colpa dell'alcol avevo rimosso completamente. scrissi "SCUSA JOSH SE NON TI HO RISPOSTO, MA DORMIVO DICIAMO CHE LA SERATA DI IERI E' STATA DEVASTANTE, E NON RICORDO NULLA, POSSIAMO VEDERCI TRA MEZZ'ORA SE VUOI ALLA CAFFETTERIA" e inviai.
dopo pochi minuti ricevetti la sua risposta "OK" wow che calore che mi dimostrava.
Andai in cucina a prendere un'altra aspirina e Alice era li:
«Le prendi come caramelle eh?» mi ammonì
«Ti prego non farmi la paternale ho davvero troppo mal di testa, ma piuttosto tu ieri che fatto?» chiesi
«Niente...sono stata qui con Liam» disse senza alcun entusiasmo
«Notte di sesso sfrenato eh?» chiesi allusiva
«Sì» disse a mezza bocca
«Wow, che felicità, che c'è ha per caso perso le sue doti?» scherzai
«No cioè... sotto quell'aspetto è fantastico, sembra che solo il sesso ci leghi»
«Ma non era il grande amore della tua vita?» dissi mentre mi mangiavo una fetta biscottata, stavo morendo di fare e quella era la prima cosa commenstibile che vidi avevo insenzione di addentare un baccio di Alice,ma penso che mi avrebbero messo in galera per quello.
«Si almeno penso ma non so.» rispose Alice
«Ok ho capito! Ne parliamo dopo che ho un appuntamento con la verità!» dissi mentr m'infilavo una felpa
«Ian?» chiese
«No Josh!, l'unico che sa qualcosa di ieri sera» dissi e uscii dalla stanza.

Alla caffetteria Josh era seduto al tavolo e mi aspettava
«Ciao Josh» dissi sedendomi
«Ciao» non era decisamente molto accogliente il suo saluto
«Come stai?» mi chiese
«Non ricordo nulla di ieri sera, non è che potresti dirmi cosa è successo?? Ti prego!»
lo implorai
«Hai giocato a Beer Pong, ti sei ubriacata, mi hai vomitato sulle scarpe e te ne sei andata...Ah già e mia hai baciato» disse tutto d'un fiato.
L'avevo baciato, e gli avevo vomitato sulle scarpe oddio, che figura.
«Scusami, per tuto ciò che ho fatto mi dispiace sul serio, non ero io ero ubriaca!» gli dissi sperando che mi perdonasse
«Lo so, non preoccuparti...» disse dolcemente, oddio era davvero un bravo ragazzo.
«Senti Josh volevo farti anche un'altra domanda»
«Sai per caso cosa è successo con Matty, cioè lo conosci??» chiesi
«Si lo conosco, ma so solo che te ne sei andata con lui ieri, non so altro»
«Sapevi anche che è il fratello di Ian?»
«Ma chi? Quello che è venuto l'altro giorno, con cui hai fatto una figura di merda? Matty fa di cognome Somerhalder...Ian fa di cognome Somerhalder?»
«Si...» dissi annuendo
«No non lo sapevo, o meglio non ci avevo fatto caso, ma tu come lo hai scoperto?»
«Niente storia lunga e molto complicata» non volevo dirgli che Ian mi aveva beccato a letto con il fratellino.
«Scusate posso interrompervi??» chise una voce, che ora riconobbi all'istante: IAN.
«Ciao» disse Josh «Certo avevamo finito»
«Allora posso rubartela per un po' di tempo?» chiese Ian a Josh
Un po' riluttante replicò «Ma certo» anche se sapevo esattamente che avrebbe voluto dire "No te lo sogni che te la lasci".
Mi alzai e andai con lui,
Iniziammo a passeggiare nel parco che stava di fronte alla caffetteria e lui inziò a parlare.
«Allora tu e Matty??» scherzò
«Solo un brutto scherzo dell'alcol» risposi di getto
«Ehi mi stai forse dicendo che mio fratello è brutto?» ridacchio
«Non mi permetterei mai, ma diciamo che ho un altro per la testa, e non sarei mai andata a letto con Matty se non fossi stata completamente ubriaca.» ammisi
«Capisco, però volevo scusarmi per come ho reagito, non erano affari miei, è vero noi non stiamo insieme, anzi ci conosciamo a malapena e ho avuto una reazione esagerata»
Wow parole sante, non doveva permettersi, però era stato così carino quando ha fatto quella pseudo scenta di gelosia.
«Già, non sono affari tuoi con chi vado a letto il sabato sera, anche perchè non penso che io venga a rimproverarti sul fatto di con chi sei andato a letto tu!» lo sfidai
«Giusto!» disse oddio allora era andato davvero a letto con qualcuna, diavolo ero gelosa perchè? E avevo il cuore che batteva a mille. Poi Ian si fermò di fronte a me e si avvicinò sempre di più ed ad un centimentro dalle mie labbra, già m'immaginavo uno di quei baci focosi, come si vedono nei film che non avvenne, disse «Anche se mi sarebbe piaciuto ricevere un rimprovero da te!» confessò e io rimasi senza parole.


Ed ecco a voi anche il quarto capitolo di questa fanfiction, grazie a tutti quelli che la seguono e che la recensiscono, spero che lo continuiate a fare vorrei sentire tanti pareri
Ciauuuu Sarah!

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Capitolo 5
*** Goodnight Sexy man ***


Ero al parco con Ian ormai da una mezz’ora e continuavamo a mandarci frecciatine, quando in quel momento mi brontolò lo stomaco, avevo decimante fame era dalla sera prima che non mangiavo nulla. O meglio avevo mangiato solamente una fetta biscottata.
«Hai fame?» chiese Ian, stavo per rispondergli “No guarda il mio stomaco sta solo cantando le tue lodi”, ma frenai i miei bollenti spiriti e risposi «Si, perché si sente tanto?»
«Giusto un po’» sorrise e mi prese la mano, oddio mi ha preso la mano «Dai ti porto a mangiare qualcosa»
Beh se non era un invito questo, che doveva fare poverino, mandarmi il suo ciambellano di corte per propormi una cena con un invito cantato?
«Ok, ci sto!» accettai entusiasta.
Ero strafelice che Ian mi avesse invitato, aspettavo quel momento da tanto tanto tempo: “due giorni”, giuro sembravano di più.
Il posto in cui mi portò era carino, ma non elegante per fortuna perché indossavo degli shorts e una maglietta, beh dovevo vedere Josh non il mio “principe azzurro”.
«Ordina tutto quello che vuoi, tanto offro io» dichiarò… uh che carino avrebbe offerto lui, avrebbe dovuto farlo comunque dato che con me non avevo neanche un dollaro.
«Ok grazie.» mi sarebbe piaciuto tanto prosciugare la carta di credito di Mr Somerhalder, ma convenni che fosse meglio ordinare una semplice bistecca con patatine fritte, come fanno i bambini di sette anni.
«Sei sicura di volere solo quello?» chiese gentilmente Ian, ma sinceramente stare con lui mi faceva passare anche la fame.
«Si si certamente» dissi
«Sul serio non farti scrupoli, puoi davvero ordinare tutto ciò che vuoi!»
D’impulso mi girai verso un cameriere carino, biondo, palestrato, con gli occhi azzurri «Ah si? allora voglio lui!»
«No tesoro “il ragazzo meraviglia” quando sei in mia compagnia lo lasci stare…Non devi avere occhi che per me» mi ordinò.
«Certo come no!» lo sfidai.
Il cameriere arrivò con le nostre ordinazioni lui aveva preso un un piatto di pasta con il sugo, e quando il cameriere se ne andò, non riuscii a trattenere le risate per come lo aveva chiamato poco prima “ragazzo meraviglia”
«Che ti ridi?» chiese Ian, e risi ancora di più «Dai perché ridi?» e vedendo che non smettevo scoppiò a ridere anche lui.
«Per come lo hai chiamato prima, “ragazzo meraviglia”!» risposi con le lacrime agli occhi, in realtà non era così divertente, ma non so perché non riuscivo a smettere di ridere,
«Beh mi è venuto spontaneo dato che lo guardavi con la bava alla bocca!» disse.
Ehi! Ma non era vero, io guardavo solo uno con la bava alla bocca e mi stava seduto di fronte.
«Non è vero giuro, non ho la bava alla bocca!» mi giustificai.
«Sei sicura?» chiese e io di getto risposi senza neanche pensare
«Si sono sicura anche perché l’unico per cui sbavo sei tu!» ops, forse avevo detto qualcosa che non avrei dovuto dire, cavolo perché parlavo sempre senza riflettere prima?
«Allora sbavi per me eh?» chiese retorico e soddisfatto
Non potevo di certo tirarmi indietro ormai dato che avevo fatto trenta dovevo fare trentuno.
«Si ok? A lezione ero distratta ero distratta perché fantasticavo su di te, e al ristorante sono inciampata perché mi è preso un colpo sapendo che quella donna, che pensavo essere tua moglie fosse incinta…e beh ieri quando per mia tremenda sfortuna mi hai trovato a letto con tuo fratello, sarei voluta sparire, non avrei mai voluto che lo scoprissi e tanto meno non sarei mai andata con tuo fratello» ormai avevo preso a parlare e non smettevo più.
Sorprendentemente lo vidi strabuzzare gli occhi visibilmente toccato.
«Questa cosa mi sorprende davvero!» rispose, eh? Cosa? Perché?
«Cosa ti sorprende?» chiesi
«Non credevo ti piacessi tanto, pensavo che con me giocassi, così tanto per…» ammise
«No, mi piaci sul serio, te l’ho già detto ti trovo affascinante anche se non so molto su di te, e vorrei conoscerti meglio» era l’ora della verità, va beh tanto ormai mi ero sputtanata alla stragrande.
«Sul serio, anche io vorrei conoscerti meglio, mi piace la tua sincerità, e il primo giorno che ti ho visto in aula ho detto “deve essere mia”» a momenti mi strozzai. Non ci potevo credere che un uomo come lui dicesse quelle parole.
«Ora penserai che sono un maniaco, o forse un dominatore alla Christian Grey, ma non è così, davvero!»
No non ce lo vedevo con frustino e jeans strappati, o forse si… ma comunque non sapevo cosa dire.
«No no non lo penso!» dissi.
«E… allora che pensi di me?» chiese e si portò una mano sotto al mento in segno che era tutto orecchi.
«Penso che tu sia un bell’uomo, sexy, straricco…ah si anche un playboy della peggior specie» risposi cercando si essere più sincera possibile «Per questo ho creduto inizialmente, che avrei avuto una chance son te!»
«E’ davvero quello che pensi? Che io sia uno sciupa femmine?»
«Beh si! Ora vorresti dirmi che ieri non hai passato la notte con qualche ragazza sexy conosciuta da qualche parte, o forse anche più di una?» dissi a mo’ di accusa.
«Ok si, forse non è del tutto falso sono un playboy, ma come hai detto tu stamattina, io e te non stiamo insieme… »
«Giusto! Chi ha detto il contrario?»
«Nessuno, ma hai detto che vorresti frequentarmi giusto?» domandò
«Certo!»
«Ok allora facciamo finta che questo sia il nostro primo appuntamento! Quindi in quanto tale voglio sapere un po’ di te» disse e io accettai quella “sfida”.
Parlammo per ore della mia famiglia. Che non era molto ricca, mia madre mi aveva abbandonato quando avevo 5 anni e io vivevo con mio padre la sua seconda moglie, che era una donna fantastica e la mia sorellastra minore che era nata dieci anni fa. Mi chiese perché avevo scelto giurisprudenza, quale fosse il mio colore preferito, insomma mi fece il terzo grado e io lo feci a lui. Mi raccontò che da ragazzo era un ragazzo modello, studiava e aveva ottimi voti, aveva solo un fratello e una sorella, quindi non avrei corso il rischio d’incontrare un altro suo fratello ad una festa e portarmelo a letto da ubriaca e mi disse che prese la laurea in giurisprudenza studiando da privatista e dando i test. Insomma avevamo fatto in poche ore un bell’excursus di tutta la nostra vita, senza mai smettere di mandarci le nostre solite frecciatine.
A fine serata mi riaccompagnò al campus portandomi fino a davanti alla porta era davvero premuroso, quando ci si metteva.
«E’ stata davvero una bella serata» disse
«Già peccato che debba terminare…» risposi
«Ti posso chiamare in questi giorni?» mi chiese
«Certo, ma non hai il mio numero» gli feci notare, lui prese l’iPhone e disse
«Detta!», scossi la testa e afferrai il telefono gli scrissi il numero e lo salvai sotto il nome di “ragazza meraviglia”
«Tieni ecco fatto!» gli porsi il telefono e lui se lo mise in tasca.
«Beh Buonanotte Jennifer…» disse e mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia
«Buonanotte» replicai e spostai la mano per aprire la porta del’appartamento, ma lui mi fermò il polso
«Dammela bene la buonanotte!»
Si avvicinò a me e posò le labbra sulle mie, inizialmente sembrò un baciò innocente, ma invece non lo era affatto, lui lasciò il mio polso e  m’immobilizzò tenendomi stretta sui fianchi per non farmi muovere, continuò a muovere le sue labbra sulle mie, fino a farle schiudere per prendere confidenza con la mia lingua. Non so bene neanche per quanto tempo fummo in quella posizione, davanti la mia porta, ma sapevo che avrei voluto che non avesse mai avuto una fine.
Poco dopo Ian staccò le nostre labbra anche se non mi lasciò andare e mi sussurrò all’orecchio «Questa era una buonanotte come si deve!» poi mi lasciò e si allontanò.
«Allora ci sentiamo in questi giorni!» dissi, lui non rispose. Mi fece semplicemente un occhiolino.
 
Le gambe mi tremavano e il cuore ancora mi batteva a mille, questa serata era stata decisamente memorabile, niente a che vedere con la serataccia di ieri sera infilai le chiavi nella porta ed entrai.
Alice era sul divano a guardare una soap opera argentina e stava con una montagna di fazzoletti pronta a piangere come una fontana. Non si accorse neanche che ero rientrata. «No Rodrigo, non lasciarla lei ti ama…» piagnucolava Alice; poi sbattei la porta per attirare l’attenzione.
«Salve» dissi
«Ciao Jen, non puoi capire Rodrigo ha lasciato Marisol, cioè ma ci credi?» oddio stava parlando ancora la telenovelas.
«Eh no non ci credo!» dissi sedendomi sul divano, io però mi riferivo al bacio avvenuto poco prima.
«Cioè dai… Marisol!!! Aspetta ma tu dove sei stata si può sapere?» mi chiese spegnendo la tv, trovando la mia storia più interessante di quella di Marisol e Rodrigo.
«Sono stata a cena con Ian!» esclamai
«Ian Somerhalder, io fratello di quello che ti sei fatta ieri?» la odiai per quella domanda
«Si lui!» la imbruii
«E cosa è successo? dai racconta!»
«Niente abbiamo cenato, parlato e poi mi riaccompagnato qui…e ci siamo baciati»
«Oddio non ci credo, wow…sono troppo felice e come è stato dai racconta!»
«E come è stato? E’ stato fantastico» dissi con un sorriso a trentadue denti «E tu che hai fatto? Non dirmi che sei stata tutta la sera a vedere Rodrigo e Marisol cornificarsi!» la presi in giro
«No sono stata con Liam, niente di che…» disse poco entusiasta
«E? Insomma perché non sei con lui?»
«Ma niente sta di là che dorme…» mi avvisò
Scoppiai a ridere, che vita frenetica che avevano questi due.
«Che ti ridi era stanco, aveva avuto la partita oggi»
Mi alzai «Eggià che vitaccia…» diedi un bacio sulla fronte ad Alice «Ora vado a letto notte!»
«Notte!» rispose la mia amica e me ne andai in stanza.
Indossai il pigiama e misi in carica il telefono, come facevo ogni sera, sul comodino vicino al mio letto, ma quella sera c’era un messaggio che non mi aspettavo era Ian che mi diceva: “GRAZIE MILLE PER LA SPLENDIDA SERATA, BUONANOTTE RAGAGAZZA MERAVIGLIA”. Prima di andare a fare visita a Morfeo scrissi “BUONANOTTE SEXY MAN”

Anche il quinto capitolo è terminato ed è il momento dei ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che seguono questa fanfiction, chi l'ha messa fra le preferite e chi ogni volta recensisce grazie di cuore.
Continuate a recensire e farmi sapere cosa ne pensare siete fondamentali... Una storia senza recensioni= me depressa= niente aagiornamento :P
un bacio Sarah
 

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Capitolo 6
*** Hell's Drink ***


 La sveglia suonò erano le sette e dovevo prepararmi per andare a lezione. La notte passata era stata decisamente bella, ero andata al letto con il sorriso sulle labbra con la consapevolezza che avrei avuto un'occasione con Ian. Mi preparai in fretta e furia perchè dovevo andare a colazione con Josh come ormai facevamo ogni mattina.
Uscii dalla stanza e mi ritrovai Liam in mutande, beh aveva decisamente un bell'aspetto e anche un bel culo, mi misi al bancone per ammirare tutta la merce che avevo davanti agli occhi prepararsi un caffè. Alice dovette uscire dalla camera e chiudermi la bocca tanto stavo sbavando.
«Ma te la smetti di guardare il mio ragazzo come se fosse una bistecca e tu stessi morendo di fame?» disse gelosa e Liam si girò per vedere se davvero stessi sbavando.
«Sei gelosa?» dissi prendendola in giro
«Si ok??» mi rispose, poi Liam andò dalla sua ragazza e se pomiciò proprio davanti ai miei occhi.
«Ma che carina la mia ragazza è gelosa!» gli diede un altro bacio e se ne andò a farsi la doccia.
«Dai hai visto cos'è non avrai intenzione di lasciarlo solo perchè ieri era stanco e ti ha mollato con Rodrigo e Marisol?»  dissi prenderdola letteralmente per i fondelli
«No non credo di volerlo lasciare... ma a volte voglio che sia un po' più sveglio capito cosa intendo?» chiese allusiva
«Si ho capito, ma pensaci comunque ora vado che Josh mi aspetta.»
«Piuttosto non è che tu e Josh...?»
«Ma va va! A me interessa solo Ian lo sai!» dissi «Vabeh ora vado ciao!» presi la borsa più veloce di beep beep inseguito da Willy il coiote precipitandomi al bar, dove vidi per la prima volta Ian.
Josh era già al tavolo e aveva ordinato anche per me.
«Ehi, Josh scusa il ritardo» mi sedetti e inizia a sorseggiare il mio caffè
«Allora come è andata a finire ieri con Ian?» mi chiese
«Sei sicuro di volerlo sapere?» ribattei con un'altra domanda
«Ti prego non dirmi che ti sei portata a letto pure lui»
«No no, mi ha portato fuori a cena abbiamo parlato un po' e poi mi ha riaccompagnato a casa»
«E...?» oddio a volte Josh poteva essere peggio di una suocera
«Niente mi ha baciata, stop niente di scabroso»
«Quindi non ti sei svegliata, con lui questa mattina, in preda a delle amnesie?» chiese prendendomi in giro.
«No anzi mi ricordo tutto di questo bacio, forse perchè non era l'alcol a manovrare le mie decisioni» dissi rispondendogli a tono, riferendomi al bacio che avevo dato a lui di cui non ricordavo nulla.
«Ok ok non ti arrabbiare»
«Allora basta prendermi in giro con questa storia, ho bevuto troppo e ho sbagliato, ora che è tutto finito, ti pregherei di smettere di prendermi in giro»
«Va bene te lo prometto!»
Finimmo di fare colazione e poi andammo a lezione.
Dopo la lezione ci trovammo come al solito alla caffetteria dell'università Alice seduta al tavolo insieme a me e a Josh, Liam era andato a trovare suo fratello maggiore, quindi non c'era.
Da lontano vidi Matty, che stava con la squada di baseball a pavoneggiarsi.
«Oddio c'è Matty» dissi cercando di nascondermi
«Qual è? Qual è?» mi chiese Alice, mentre Josh moriva dal ridere
«Quello con la maglietta blu e i jeans, castano carino!» risposi
«Ma quale l'idiota che si sta annusando le ascelle?» chiese Alice e io scoppiai a ridere, stava davvero annusando le proprie ascelle oddio.
«Si lui» confermai
«Oddio non è male, se non avesse il cervello di un babbuino che ha subito l'elettroshock...»
«Ma dai..guarda che non è male come pensi, non è poi così stupido, se è arrivato al college un motivo ci sarà» cercai di difenderlo
«Potresti aver ragione» disse Alice
«Va beh ragazze io me ne vado così continuate a discutere di quanto sia fico Matty ok?»
«No, dai resta abbiamo finito» disse Alice «Tu piuttosto Josh che ci racconti c'è qualche ragazza nella tua vita che ti fa battere il cuore a parte Jen» disse
«Alice Daiiii» la guardai male arrossendo.
«No non c'è nessuna ragazza nella mia vita, sono concentrato sullo studio.»
«Addai, non dirci che non hai interesse per nessuna...» insistette Alice
«Ehi Thomas! Siamo qui.» urlò Josh
Alice sgranò gli occhi davanti a quel ragazzo, moro con gli occhi verdi e con il fascino latino.
Il ragazzo ci raggiunse e salutò.
«Ragazze lui è mio cugino Thomas, Thomas loro sono Jen e Alice» disse Josh indicandoci.
«Piacere ragazze!» disse
«Piacere nostro» si fece avanti Alice.
Passammo una mezz'ora a chiacchierare del più del meno Thomas si era appena trasferito, perciò aveva bisogno di una guida per visitare il campus. Il ragazzo aveva già colpito Alice perciò non c'era che da aspettarsi che lei si offrisse volontaria a mo' di The Hunger Games.
Durante la mattinata frequentai le lezioni e recevetti un messaggio di Ian proprio durante una lezione di diritto. "CIAO RAGAZZA MERAVIGLIA, MI HAI SOGNATO STANOTTE?"
leggendolo sorrisi, effettivamente lo avevo fatto. Non volevo dargliela vinta, non volevo che lui lo sapesse perciò risposi velocemente "NON LO SAPRAI MAI, MIO CARO SEXY MAN"
Pochi minuti dopo ne ricevetti un altro "HO VOGLIA DI RIVEDERTI, SEI LIBERA STASERA?" oddio quella sera lavoravo, avevo anche io voglia di rivederlo, ma avevo anche bisogno di soldi per vivere.
"STASERA LAVORO AL HELL'S DRINK, DATO CHE MI HAI FATTO PERDERE L'ALTRO LAVORO" Hell's Drink era un bar abbastanza malfamato, frequentato da camionisti ubriaconi che ci provano ogni secondo, ma dovevo pur mangiare e poi dovevo subire ciò solo 4 sere a settimana.
Misi il cellulare in borsa, dovevo stare attenta a lezione e non potevo farmi distrarre dai messaggi di Ian anche se erano di gran lunga più interessanti.

Finita la giornata di lezioni tornai nell'appartamento in cui trovai Alice e Thomas alle prese con le vicende di Marisol e Rodrigo e parlottavano, di quanto lui fosse stronzo e cose così.
Oh cielo Thomas era gay. Entrai in camera mia salutando velocemente, mi feci una doccia, mi vestii, mi legai i capelli a coda di cavallo e mi truccai un po', poi mi misi la canottiera nera del Hell's Drink, non mi piaceva un granchè soprattutto con la minigonna, sempre della divisa, sembrava molto prostituta barrista.
Uscii dalla stanza e Thomas se ne era andato  «Isomma Marisol e Rodrigo sono tornati insieme?» chiese
«No...Ma io ho preso una grande decisione!» dichiarò la mia amica.
«Prima ti prego dimmi che Thomas non è gay»
Alice mi guardò brutto «Solo perchè guarda "Mi corazon para ti" non significa che sia gay!»
«Su, dai cosa mi dovevi dire, quale decisione hai preso?» chiesi.
«Lascerò Liam» confessò
«Ehm cosa? perchè? Cioè vuoi lasciare bel cul...Liam??»
«Non provo più le stesse cose con lui, voglio un ragazzo che condivida le mie stesse passioni»
«No tu vuoi un uomo che guardi "Mi corazon para ti"» scherzai
«No sul serio con Liam c'era solo sesso, gran sesso, ma solo quello.»
«Ho capito, fai come vuoi la vita è tua io vado a lavoro a dopo»
Uscii di casa e mi diressi verso l'Hell's Drink. Durante il tragitto ripresi il cellulare, per controllare e c'erano due messaggi di Ian e qualcosa come dieci chiamate perse tutte sue.
ll primo messaggio diceva "NON PUOI LAVORARE LI' E' UN POSTACCIO"  e l'altro diceva "A TE NON PIACE PROPRIO IL CELLULARE EH?" non risposi, non avevo voglia di discutere perciò rimisi il cellulare in borsa e arrivai al locale per iniziare il mio turno.
La serata stava andando bene, c'erano tanti clienti, ovviamente il 90% erano tutti uomini bruti, straalcolizzati, che disolito facevano i camionisti o qualcosa del genere. Mentre servivo ai tavoli vidi un uomo decisamente fuori luogo lì era Ian vestito come suo solito giacca e gravatta e per poco mi faceva cadere il vassoio con le birre.
«Ciao!» dissi mentre vedevo che si avvicinava a me quando io stavo portando il vassoio al bancone.
«Vieni via da qui» ordinò
«No devo lavorare ho bisogno di soldi e poi non è male come pensi» presi delle altre ordinazioni per portarle ai tavoli
«Ok allora resterò qui, buono buono ad un tavolo aspettando che tu finisca di lavorare»
stavo per rispondergli di no, ma inveci annuii come per dire che mi stava bene.
Ian restò lì per due forse tre ore, mentre io lavoravo, e diciamolo si stava comportando bene, se non mi giravo per guardarlo neanche mi ricordavo che lui stesse lì.
Ad un certo punto mentre portavo dei Jack Daniels al tavolo di tre uomini grossi e robusti, sfortunatamente uno di loro mi toccò il sedere, scatenando l'ira di Ian che si precipitò sopra all'uomo tirandogli un destro dritto in faccia.
 






Salve a tutti anche il sesto capitolo è stato postato, spero vi sia piaciuto, se è così lasciatemi una recensione, sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate, quale personaggio mi piace o magari quale è stata la scena migliore un bacione a tutti Sarah

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Capitolo 7
*** I want you ***


 Ian si era scaraventato sull'uomo con una tale violenza che lo fece cadere dalla sedia, ma quell'uolo reagì e sferrò un pugno a sua volta a Ian che cadde a terra, dovemmo intervenire altrimenti si sarebbero gonfiati di botte...
Il proprietario uscì dal suo ufficio, oddio no, mi avrebbe licenziato anche lui cavolo, Ian era davvero una calamità vivente per me.
«Signorina Burke» sentii urlare cazzo ero io.
«Io non voglio risse nel mio locale, lei è licenziata» disse «Prendi il tuo culo da battona ed esci di qui» vidi Ian scattare nuovamentema lo bloccai aveva ancora il labbro che sanguinava da pugno precedente «Fermati, ti voglio tutto intero» lo ammonii, lui si fermò ed insieme uscimmo da quel locale.
«Lo sapevo che andava a finire così» dissi «Mi hai fatta licenziare di nuovo»
«Si ma quello...» cercò di trovare una scusa.
«Non è successo nulla Ian, te la sei presa per così poco.» lo guardai negli occhi.
«Non lo so che mi è successo, solo che quando ti ha messo le mani addosso non ci ho visto più» mi accarezzò il viso e mi scontò una ciocca di capelli troppo corta per legarla «Scusa davvero» sembrava davvero dispiaciuto, i suoi occhi erano sinceri mentre pronunciavano quelle parole di scusa.
«Su dai non fa niente, tanto è solo la seconda volta che mi fai licenziare» scherzai,ma lui non rise con me, sembrava cupo e realmente dispiaciuto. «Su serio...» gli misi le mani sul petto.
«Non fa niente!» mi avvicinai e lo baciai ancora si sentiva il sapore del sangue del taglio che aveva sul labbro inferiore, lui ricambio stringendomi a sè.
Quando ci staccammo dissi «Forse è meglio che guidi io, tu hai bevuto un po' troppo»
«Ok, ma non sai dove abito!» replicò
«Non importa perchè andremo a casa mia, il tuo labbro si sta gonfiando e poi è meglio che ti passi la sbornia.»
«Ma non sono ubriaco, sono lucidissimo»
«Ok va bene, ma il tuo labbro si sta gonfiando e hai bisogno del ghiacchio e a meno che tu non abiti sopra al locale, casa mia è più vicina» dissi, lui annuì e mi diede le chiavi.
Le afferrai ed entrammo in macchina, guidai fino al dormitorio femminile e parcheggiai, scendemmo dall'auto e andammo verso l'appartamento. Le luci erano spente Alice probabilmente era fuori o dormiva d'altronde erano le due di notte. Accesi la luce e lo condussi in cucina, che era vicino la porta della camera di Alice, era aperta ciò significava che era fuori e che non sarebbe rientrata prima delle quattro.
Feci strada ad Ian e lo feci sedere su uno sgabello. Andai al freezer e presi una busta di piselli era l'unica cosa di congelato che avevamo, poi mi avvicinai a lui, Ian mi guardava armeggiare con il freezer ed era rivolto verso il bancone, feci il giro e perciò lui fu costretto a voltarsi per non perdere il contatto visivo, e gli posai i piselli gelati sul labbro gonfio.
«Togliti la giacca non ti da fastidio?» disse e lui obbedì per questo mi staccai da lui e andai ad appendere la giacca affinchè non si sgualcisse, mentre col coda dell'occhio lo vidi allentarsi la cravatta e a sbottonarsi i primi due bottoni della camicia.
Poi tornai da lui e presi la busta di piselli che aveva ancora sul labbro, gliela tenni ferma, mentre lui mi aveva immobilizzato con le gambe facendomi avvicinare sempe di più.
«Mi dispiace davvero per l'ennesimo lavoro che ti ho fatto perdere» disse
«Sta fermo!» risposi
«E se non lo facessi?» mi sfidò
«Domani ti ritroverai due labbra peggio di quelle di Ivana Trump» scherzai e lui scoppiò a ridere
«Dai fermo...» lo esortai, mentre con le mani mi accarezzava i fianchi, in quel momento un brivido mi percorse la schiena.
«Che c'è? Ti faccio effetto Signorina Jennifer?» disse con un ghigno, io deglutii, mi faceva decisamente effetto, soprattutto ora che stava giocando con il bordo della mia canottiera del Hell's Drink, il cuore mi batteva a millenon avevo mai provato qualcosa per un uomo, per uno uomo come lui.
«Sta zitto» lo ammonii
«Fammi stare zitto tu!» mi ordinò, ed io più che un ordine lo presi come un invito; perchè gettai i piselli surgelati sul bancone alle spalle di Ian e mi fiondai sulle sue labbra in un bacio passionale, mentre le nostre lingue s'intrecciavano, mi sedetti sopra di lui per averlo più vicino, le mie mani erano nei suoi capelli, e le nostre labbra non si erano staccate neanche per prendere fiato.
La mano di lui passò dai fianchi alle mie cosce e io non smettevo di giocare con i suoi capelli, lo volevo caspita e volevo essere sua, solo sua.
Le nostre labbra si staccarono e le labbra di Ian si spostarono sulla mia guancia, dietro all'orecchio fino a scendere su collo e ciò mi fece scappare un sospiro.
Non avevo ancora abbastanza delle sue labbra perciò gli sollevai il viso e tornammo a baciarci.
le mie mani iniziarono a scendere fino ad arrivare ai primi bottoni ancora allacciati, li slacciai tutta la camicia e feci scendere le mani sui suoi pettorali e sui suoi addominali perfetti, mentre le sue mani bramavano di togliermi la cannottiera nera.
«Non qui» dissi.
Mi alzai da lui e gli presi la mano conducendolo fino alla mia stanza, accesi la abat-jour e lui riprese a baciarmi, gli tolsi la camicia e lui mi sfilò la canotta, e riprendemmo a baciarci; Ian mi teneva stretta a lui e le mie mani ormai avevano preso la via del bottone dei suoi pantaloni, Dio quanto gli stavano bene, chissà come sarebbe stato senza. Gli sbottonai il pantalone classico e gli abbassai la zip, sfiorando la sua eccitazione. I pantaloni caddero a terra scoprendo quell'uomo così perfetto; e lui fece della mia gonna altrettanto.
Lo buttai sul letto baciandogli il collo, dietro l'orecchio, accarezzando con la lingua il lieve percorso delineato dalla barba fino ad arrivare alle sue labbra; Passai la lingua sul suo labbro inferiore, che ora era decisamente meno gonfio e non sapeva più di sangue come prima, fino a penetrare nella sua bocca. Con una mano mi slacciò il reggiseno e io me lo tolsi facendolo cadere a terra.
Ian cambiò posizione, ora mi trovavo sotto di lui e mi stava baciando il collo, mi stava facendo letteralmente impazzire. Avevo la sua bocca sul mio collo, Dio cosa mi stava facendo, un succhiotto? poi si staccò lentamente «Sei mia Jennifer, è ora che tutti lo sappiano.» Oddio.
con la lingua percorse tutto il mio collo fino ad arrivare alla mia clavicola, poi scese più giù verso il mio seno baciandolo e creando dei cerchi con la lingua intorno al mio capezzolo.
La sua bocca però scese ancora di contro la mia pacia il mio ombellico e fino al bordo dei miei slip, me li sfilò velocemente e con una mossa si tolse anche i suoi boxer. «Ti voglio» mi sussurrò.
Si sollevò per entrare dentro di me, quando i nostri corpi cambaciarono, intrecciò le sue dita con me iniziando a spingere dentro di me con un movimento regolare, amavo il modo in cui eravamo fatti l'uno per l'altra una cosa sola, lui mi riempiva completamente e ne volevo sempre di più, iniziò a muoversi sempre più velocemente finchè entrambi non raggiungemmo il culmine del piacere. Ian crollò sopra di me e rimanemmo abbracciati per un po' fino a quando entrambi non cademmo nel sonno.

Un suono della porta che sbatteva mi svegliò, ero ancora abbracciata a Ian, doveva essere un sogno, ma sapevo benissimo che non lo era, era tutto vero, ieri notte era stata la migliore in assoluto della sua vita.
Lentamente mi alzai e andai a vedere se fosse Alice, beh poteva essere solo lei o a limite Liam. M'infilai una felpa gigante che mi copriva ed uscii dalla mia stanza.
«Buongiorno» dissi ad Alice
«Buongiorno» mi ripose
«Dove sei stata?» chiesi
«Ho lasciato Liam e poi sono andata a divertirmi con Thomas»
«Cosa hai combinato?»
«Niente siamo andati un po' in giro, al bowling niente di particolare, ma... forse mi piace davvero» confessò... In quel momento si sentii il rumore dell'acqua della doccia, mentre io pronunciavo le parole «Ma come fa a piacerti? Lo conosci da un giorno...non corri un po' troppo?»
«Ehi, cos'è questo rumore? Chi c'è nella doccia?»
«Ehm.. Ian» risposi imbarazzata
«Ah eh...il buoi che dice cornuto all'asino, sono io che corro troppo?» disse sorridendo mentre si preparava il caffè.
«Ehm, ma...» cercai di dire
«E brava...dai su racconta!»
«Beh mi ha fatta licenziare di nuovo facendo a botte con uno al locale poi è venuto qui perchè aveva il labbro gonfio» dissi
«Si il labbro...» disse maliziosa
«Dai...non è stato programmato è successo»
«E come è stato?» domandò era proprio un'impicciona, io arrossii e dissi
«FA-VO-LO-SO» scandii e precisamente in quel momento uscì Ian coperto solo da un asciugamano intorno alla vita.



Ed ecco anche il settimo capito, ormai ci sto prendendo la mano (oddio sembra brutto) comunque ringrazio tutti quelli che continuano a seguire questa fan fiction e che mi lasciano sempre una recensione vi adoro un bacio grande Sarah

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Capitolo 8
*** Few days till the exam ***


 «Buongiorno» disse il bel ragazzone con indosso solo l'asciugamano, sia io che Alice lo guardavamo come se stessimo guardando una bistecca e noi fossimo dei lupi affamati.
«Buongiorno» rispondemmo in coro e Ian si diresse verso di me per darmi un bacio a stampo.
«Devo vestirmi passare a casa e correre al lavoro» disse e corse in camera senza che io dicessi nulla.
«Beh Jen hai vinto alla lotteria con uno come lui, è bello, ricco e...» scherzò Alice
«Già, non è meraviglioso? Forse mi sto innamorando... Ho detto forse» risposi
«Sinceramente non ti ho mai vista presa così tanto da qualcuno questo devo ammetterlo» notò Alice
«Probabile, ma ora dovrei pensare a concentrarmi sull'esame che devo dare la settimana prossima o sennò addio laurea».
In quel momento Ian uscì dalla camera completamente vestito, era tornato l'uomo d'affari che era, prese la giacca e se la infilò. «Ti chiamo» disse prima di aprire la porta e uscire.
Andai in camera e mi vestii quel giorno ero piena di lezioni e la sera avrei dovuto recuperare tutto lo studio che si era accumulato, la vita dell'universitaria.

La giornata passo velocemente a pausa pranzo Alice e Thomas sembravano essere una coppia sposata da secoli, secondo me, Alice mi stava nascondendo qualcosa, diceva che le piaceva, ma a quanto pareva era qualcosa di più, Josh non lo vidi quel giorno, forse era stato mandato a fare qualche stage e non me ne aveva parlato.
Mentre mangiavo e iniziavo a studiare come una vera secchiona inviai un messaggio ad Ian "Hey sei arrivato sano e salvo al lavoro?" attesi la risposta di Ian tutto il giorno, ma non la ricevetti. Pensavo che fosse stato tanto impegnato da non poter rispondermi e quindi lasciai correre e la sera la passai a concentrarmi sullo studio finchè alle due di notte non mi addormentai sui libri.

La mattina seguente mi svegliai alle sette e avevo un messaggio in segreteria, speravo fosse di Ian ma invece no, era Josh "Hey Jen ci vediamo stasera da Pizza Hut? E' un po' che non passiamo una serata fra amici!". Bhe non era proprio il tipo di messaggio che stavo aspettando ma gli invia un sms di risposta "Ok stasera alla 21". Mi vestii feci colazione e dato che non avevo lezione presi il giornale in cerca di un nuovo lavoro. Inizia a leggere gli annunci e a fare delle chiamate, ma non c'era nulla di allettante o di qualcosa per la quale fossi qualificata, che palle. poi un ragazzo, che stava prendendo un caffè ad un paio di tavoli da me, disse «Scusa non volevo, ma per sbaglio ti ho sentito parlare al telefono, stai cercando lavoro?» mi chiese il ragazzo, sorpresa dalla domanda non notai neanche quanto quel ragazzo fosse attraente era biondo alto due metri, con un fisico da modello e gli occhi celesti, sembrava un dio greco, o meglio un dio scandinavo, effettivamente con un martello sarebbe stato perfetto per interpretare Thor.
«Ehm, figurati... sì sto cercando disperatamente lavoro, ho da poco lasciato il mio vecchio impiego da Hell's drink e volevo cercare qualcosa di più tranquillo» ammisi.
«Sul serio? Io e mia madre abbiamo investito in una tavola calda non lontano da qui e cerchiamo personale» disse il bel biondo. Dio era capitato a fagiolo, quello era destino. «Perdona la mia maleducazione, io sono Chris» si presentò porgendomi la mano.
«Piacere Jennifer» stringendo la mano, e mi tolsi un dubbio «Se avete aperto da poco una tavola calda perchè sei venuto qui a mangiare?» chiesi scherzando.
«Ahahahahahah bella domanda, mio fratello Liam studia qui e lo stavo aspettando, ma a quanto pare mi ha dato buca.» disse.
«Oh mio dio, Liam è tuo fratello?» chiesi stupita, lui era il fratello decisamente sexy, dell'ex di Alice.
«Sì, purtroppo, perchè lo conosci??» domandò
«Sìsì lo conosco bene, era il ragazzo della mia compagna di stanza» dissi
«Era? perchè lui e Alice...si sono mollati??»
«Sì un paio di giorni fa.» risposi
«Strano non ne sapevo proprio nulla e di solito mio fratello mi racconta tutto. Ok ma ora non parliamo di mio fratello, torniamo al lavoro... saresti interessata??»
«Certo che sì!!» esclamai «Quando posso cominciare??»
«La prossima settimana andrebbe bene?»
«Perfetto» dissi entusiasta anche perchè così avevo tempo di finire di studiare.
«Ok questo è il mio biglietto da visita, puoi chiamarmi quando vuoi» e mi allungò il pezzo carta.
Presi un foglietto e scrissi il mio «Ecco così, se ti chiamo riconosci il numero, o se vuoi chiamarmi per annullare la tua proposta puoi farlo.» dissi scherzando
«Ok grazie mille ora devo andare, ci sentiamo presto Jen» mi salutò e mi strinse la mano.
«Certamente» gli sorrisi grata per avermi offerto un lavoro, e lo vidi allontanarsi.
Wow Chris era davvero un gran bel ragazzo, ma il mio bel ragazzo non si era ancora fatto sentire e questo un po' mi stava mandando in paranoia.

Nel pomeriggio tornai all'alloggio e trovai Alice e Thomas spaparanzati sul divano a pomiciare.
«Ops scusate l'interruzione, Mi corazon para ti è finito?» dissi ridacchiando.
«Spiritosa... Sai benissimo che oggi finiva prima...» disse Alice
«Ah giusto...e dovevate pur ammazzare il tempo» dissi allusiva.
«Qui mi sento di troppo, credo che debba andare» disse Thomas alzandosi e andando verso la porta. «Ci vediamo»
«Ciao» dissi.
«Allora tu e Thomas state insieme?» chiesi dopo che il ragazzo fosse uscito
«Ci stiamo conoscendo...» disse Alice
«A proposito oggi ho conosciuto il fratello di Liam» le raccontai
«Sì?» chiese
«Dio è una meraviglia...ed è dolcissimo, mi ha anche offerto un lavoro come cameriera, perchè sta aprendo un ristorante con la madre.»
«Eh si lo sapevo che la madre di Liam stava aprendo un ristorante, ma a proprosito di meraviglia... Ian che fine ha fatto?»
Giusto Ian durante la giornata ero riuscita a non pensarci, ma era vero non parlavo con lui da due giorni ormai. «Non lo so, ieri a pranzo gli ho mandato un messaggio, ma non mi ha risposto, forse è impegnato con il suo lavoro, o forse è fuori città e boh non può parlare» dissi cercando di darmi una spiegazione.
«Ma lo hai chiamato?» chiese la mia amica.
«Effettivamente no, ma con lo studio e il resto... e poi sinceramente non voglio sembrare quella che lo tormenta e che non riesce a vivere senza di lui» affermai
«Sì, ho capito Jen, ma è stano che uno scompare dopo una notte di fuoco, a meno che lui non ti abbia solo usata» ipotizzò Alice,
«Non lo so Alice, non voglio neanche pensarci a queste cose ora vado a studiare che è meglio»
Entrai in camera e aprii il libro cercando di non pensare a quello che Alice mi aveva appena detto ero confusa e avevo bisogno di concentrarmi sullo studio, non avevo bisogno di pensare a tutte le cose negative che mi frullavano per la testa, ma non ce la feci presi il mio iphone e andai in rubrica a cercare "sexy man" e lo chiamai. Il telefono squillò a lungo finchè finalmente non rispose
«Pronto?» disse
«Hey ciao! come mai non rispondi ai miei messaggi»chiesi curiosa, finalmente mi aveva risposto.
«Scusa Jen ma non posso parlare ti richiamo ok?» rispose
«Sì, come l'ultima volta vero?» dissi alludendo a due giorni prima
«Sul serio non posso parlare ci sentiamo ciao!» riattaccò
Vaffanculo Ian vaffanculo tutto... ero incazzata nera Alice aveva ragione mi aveva usata, ero stata una ragazzina idiota. Vaffanculo.




Salve, dopo tanto tanto tempo sono tornata a scrivere questa fanfiction, beh io spero che questo capitolo vi piaccia e che lo recinsiate.
Perfavore fatemi capire ciò che pensate. :)
Alla prossima

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