Twins

di rememberdecember
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. One ***
Capitolo 2: *** 2. Two ***
Capitolo 3: *** 3. Three ***
Capitolo 4: *** 4. Four ***
Capitolo 5: *** 5. Five ***



Capitolo 1
*** 1. One ***


Start.

L'università. Un mondo completamente diverso da quello delle superiori, ciò che tutti i ragazzi della mia età vogliono sperimentare. Certo, c'è chi è portato e chi invece capisce fin dall'inizio che deve rinunciare.
Ma io e i miei ragazzi non ci immaginavamo nemmeno di mollare. Che idiozia! Come si poteva anche solo pensare di abbandonare un posto come quello?
Prima di tutto c'era il fattore studio e la voglia non ci mancava, anzi il contrario. Eravamo carichi al massimo e pronti a dare il meglio di noi e poi, preferivamo di gran lunga lo studio al lavoro. Dopodiché restava da contare il fatto che la facoltà d'ingegneria energetica fosse praticamente di fronte a quella di lingue e ciò stava a significare: ragazze, pupe, vittime.
No, non avremmo lasciato l'università.
Appena arrivammo davanti al cancello della scuola, ci fermammo un momento per scambiare due chiacchiere ed osservarci un po' intorno.
C'era gente che correva a destra e a manca, tutti con grandi tracolle e anche più di una cartellina in mano. Poi si notavano anche coloro che, nonostante le lezioni si accingessero a cominciare, se la prendevano con calma buttando i bicchierini del caffè nei cestini e le cicche di sigaretta a terra, calpestandole tranquillamente.
Tra la confusione generale, quattro coglioni se ne stavano fermi davanti a un cancello intenti ad osservare la caoticità quotidiana della vita universitaria.
-Bella roba, eh?- il primo a parlare fu Louis, ovviamente. Menomale che ci pensava sempre lui a rompere la tensione. Perché, per quanto ci sforzassimo di non darlo a vedere, infondo eravamo tutti un po' nervosi.
-Sicuri di volerlo fare?- domandò Harry portandosi una mano affusolata a ravviarsi il ciuffo riccio che gli era caduto davanti agli occhi verdi.
-Ormai siamo in ballo...- la frase fu Liam a cominciarla, ma la sua voce si smorzò appena un gruppetto di ragazze, di cui tre rigorosamente in minigonna, ci passarono affianco sorpassandoci e schizzando dentro al cancello dell'altra scuola.
Le seguimmo tutti e quattro con la coda dell'occhio, rischiando anche di essere scambiati per maniaci.
-Balliamo- dissi concludendo la frase del mio amico. Gettai la sigaretta a terra e la calpestai passandoci sopra.
Mentre stavamo per varcare la soglia del cancello per diventare futuri ingegneri, un qualcosa colpì me ed Harry come un missile arrivandoci alle spalle.
L'unica cosa che vidi inizialmente fu solo un'enorme quantità di libri sparsa a terra e uno zaino vuoto accasciato ai piedi del riccio.
Hazza voltò lo sguardo in cerca della cosa, o meglio del qualcuno che ci era venuto addosso.
Lo imitai subito e ci accorgemmo di una figura bionda che cercava di rialzarsi da terra con un piccolo sforzo. Harry aiutò quel ragazzo ad innalzarsi mentre Liam -che aveva assistito all'intera scena- si chinò istintivamente a raccogliere tutti i libri che c'erano al suolo, riponendoli nello zaino.
Era successo tutto così in fretta che solo dopo qualche istante realizzai di essere rimasto impalato ad occhi sbarrati e a bocca spalancata proprio come un ebete.
-Tutto a posto?- domandò Harry al biondo che, ormai in piedi, si puliva i pantaloni imbarazzato.
-Sì, grazie. Scusatemi- disse molto piano, con tono di voce udibile quanto bastava per farci capire che non era inglese. Aveva uno strano accento in realtà e a giudicare dalle caratteristiche facciali, doveva essere irlandese. Possedeva un faccino niveo e tondo con un nasino a punta al centro e due occhi blu come il mare, nei quali pensai ci si potesse perfino annegare. Inoltre portava i capelli biondi tirati su da un lato.
-Tieni- disse Liam porgendogli lo zaino con i libri.
Il ragazzo diventò paonazzo in volto e sussurò un flebile "grazie" rimanendo a fissare il terreno.
-Io sono Louis!- squittì Tomlinson che come al solito voleva alleggerire la tensione. Si avvicinò al biondo e gli porse la mano con fare gentile e un soriso che gli illuminava il volto.
-Niall- rispose il ragazzo stringendo la mano di Lou.
Si presentarono anche gli altri due e quando arrivò il mio turno esitai un momento, soprattutto perché fino a quel momento non avevo detto neanche una parola.
-Zayn- dissi poco deciso stringendo quella mano bianca come il latte.
Niall arrossì e allora capii di dover dire qualcosa anch'io.
-Da dove vieni?- domandai incerto. E se fosse stato inglese? Bella figura di merda che avrei fatto.
-Irlanda- rispose alzando di poco la voce.
Feci un mezzo sorriso compiaciuto. Ci avevo azzeccato alla grande... Per fortuna. Ormai ero un esperto in quelle cose. Avrei potuto iscrivermi a lingue...
-Ti unisci a noi Niall?- domandò Harry accennando al cancello dell'università con il mento.
Il biondo scosse la testa e imporporò le sue guance per l'ennesima volta, sorridendo timidamente.
Wow, già gli stavamo antipatici?
-Io vado dall'altra parte- si giustificò indicando con un dito la facoltà di lingue nel lato opposto della strada.
Rimanemmo tutti e quattro leggermente interdetti e sorpresi: era un po' strano per un ragazzo frequentare una scuola prevalentemente femminile. Ma ognuno ha le sue passioni e se a lui piaceva la linguistica erano affari suoi.
-Magari... Ci vediamo eh?- disse poi facendo per attraversare la strada.
Io lo salutai con un gesto della mano e gli altri con un "ciao" accennato, prima che schizzasse dall'altra parte.
-Che tipo strano- constatai più a me stesso che agli altri.
-Secondo me è simpatico- sentenziò Louis con un sorriso.
-Non tradirmi Tommo!- lo rimproverò Harry colpendolo su una spalla.
-Ragazzi non vorremo fare tardi il primo giorno, vero?- domandò Liam con fare da mammina premurosa, spingendoci tutti dentro la scuola.
L'avventura universitaria era cominciata.

La nostra stanza -mia e di Liam- non era grande, ma spaziosa in quanto c'erano soltanto due letti, un armadio e un bagno. Un solo sacrosantissimo bagno. Non ce l'avrei fatta. Fortunatamente Liam impiegava poco tempo a prepararsi la mattina. Io invece, solo mezz'ora ce la mettevo per sistemarmi i capelli. Apparte questo, ero contento dell'inizio della mia "nuova vita".
Liam era mio amico da tanto tempo, perciò eravamo coinquilini perfetti, così come Harry e Louis, ma più ordinati, sicuramente. Non osavo nemmeno immaginare il casino che quei due avrebbero potuto combinare nella loro camera.
Le lezioni del primo giorno furono prevalentemente introduttive, con le presentazioni delle attività e la visita del campus.
Alla fine della giornata però, ero stanchissimo e mi crogiolavo insieme ai miei amici per il bar della scuola.
-Qui le matricole non sono viste di buon occhio- osservò Harry succhiando avidamente il suo succo di frutta. Lui era anche più piccolo di noi, era un anno avanti.
-Ci faremo l'abitudine- disse Liam facendo spallucce.
-E menomale che c'è l'altra scuola qui davanti, altrimenti addio ragazze! Qui la più attraente è la professoressa di algebra avanzata- disse Louis scaturendo una risata generale.
Io sorseggiavo il mio succo di frutta lentamente perché era troppo freddo e mentre bevevo mi ricordai del ragazzo che quella mattina mi era finito addosso.
-Quel Niall... Chissà come se la passa!- esclamai attirando l'attenzione degli altri.
Louis si allargò in un sorriso ed Harry lo fulminò con lo sguardo. Incredibile quanto fosse geloso quel ragazzo del suo migliore amico.
-Beato fra le donne direi! Certo, frequentando una scuola...-
-Da femmine- completai la frase di Liam, ci avevo quasi preso gusto a farlo ogni volta.
-A proposito di femmine!- Harry s'illuminò d'un tratto e mi toccò una spalla con violenza facendomi sobbalzare. Guardò al di là delle mie spalle, verso il cancello dell'altra scuola dove alcune ragazze stavano rientrando, altre bevendo e altre semplicemente parlando.
Ci girammo tutti cercando di capire dove andasse a poggiarsi lo sguardo del riccio che non smetteva di sorridere.
-Sembra che tu non abbia mai visto una ragazza- disse Liam facendoci ridere.
-Ah ah- fece ironico, poi indicò un punto indefinito dall'altra parte della strada. -Oggi sono uscito un attimo durante la pausa pranzo e ho sentito parlare due fanciulle- disse quasi fiero di se stesso, ma io ancora non capivo dove volesse andare a parare.
-E quindi?- lo incitai.
-E quindi, una ha già decisamente perso la testa per te-
-Come fai a saperlo?-
-Cinque matricole che stamattina parlavano davanti al cancello del campus. A chi si riferivano secondo voi?- disse sbattendo gli occhi come una donna. Odiavo quando faceva la finta civetta.
-Ma... Noi siamo quattro- osservò Louis giocherellando con la scatolina del succo vuota.
Harry scosse la testa sorridendo.
-Niall. Stamattina c'era anche Niall- dissi soltanto.
Il riccio annuì soddisfatto e mi fece girare per guardare nella direzione che lui stava indicando.
-Le vedi quelle due Zayn?-
-Quali? Le gemelle?- chiesi accorgendomi di due ragazze praticamente identiche intente a discutere animatamente.
-Sì, quelle- annuì ancora più convinto.
-Beh? Quale delle due sarebbe già invaghita del nostro Malik?- chiese Liam dandomi una pacca sulla spalla.
-Ehm... Veramente questo non me lo ricordo- disse Harry accasciandosi su una sedia imbarazzato mentre si grattava la nuca.
-Sei una pessima spia, Styles- lo presi in giro continuando a guardare fuori dalla finestra.
In effetti la curiosità aveva assalito anche me. Sì, il primo giorno da universitario e già avevo fatto conquiste.
"Bravo Zayn" mi congratulai con me stesso e sorrisi compiaciuto.
Ma il fatto era, quale di quelle due aveva parlato di me a pranzo?


Hey people! Prima di tutto mi presento. Sono Mandy e questa non è la prima Fanfiction che scrivo. Le altre si trovano sull'altro mio account che è pieno di roba sui One Direction :) Per questo ho deciso di crearmene un'altro. Beh, che dire, io spero vivamente che questa storia venga seguita da qualcuno perché quest'idea mi balena in testa da non si sa quanto tempo. Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo. Fatemelo sapere in una recensione magari :')
Con affetto,
Mandy
.

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Capitolo 2
*** 2. Two ***


Ti rendi conto di non essere più lo stesso, ma non capisci il perché.

Ero fuori dal bar a fumare durante la pausa pranzo e distrattamente mi guardavo intorno, non prestando realmente attenzione a ciò che succedeva in giro. Piuttosto ero concentrato a godermi la mia sigaretta senza i discrsi salutisti di Liam e le cazzate di Louis ed Harry. Per questo motivo me ne stavo da solo. Quando finii di "farmi del male" -come direbbe Liam-, continuai ad impicciarmi un po' della situazione che mi circondava. Così vidi una scena che, se mi fossi fatto i beati cazzi miei, probabilmente non mi sarei mai immaginato.
-Occhio a dove metti i piedi matricola- stava dicendo un ragazzo alto e bruno, ad un altro decisamente più basso e biondino, facendogli cadere un libro dalle mani.
Quando la matricola si piegò in avanti per raccoglierlo, un altro sbruffone -immaginai fosse amico del primo- gli diede una spinta e lo fece cadere faccia a terra.
Forse non avrei dovuto, ma mi avvicinai per osservare meglio la scena.
I due bulli ridevano mentre il biondo se ne stava accucciato per il dolore con le mani sulla faccia. Quando le scansò per rimettersi finalmente in piedi lo riconobbi. Era lo stesso biondino che avevo conosciuto il giorno prima, l'irlandese che frequentava lo Spellman college, la facoltà di lingue. 
D'istinto corsi svelto nella sua direzione e lo aiutai ad alzarsi da terra e poi feci per abbassarmi e prendere il libro che era rimasto al suolo, ma qualcuno mi precedette.
-Da qua- dissi irritato a uno dei due ragazzi che stava infastidendo Niall. 
Il bruno sorrise malignamente avvicinando di più il suo ghigno al mio volto. Mi sovrastava in altezza e in corporatura, ma non avevo timore. Infondo l'intelligenza batteva i muscoli... Qualche volta.
-Altrimenti che fai?- domandò malefico prendendomi per il colletto della polo bianca che indossavo.
-Credo sia ora d'insegnare l'educazione alle matricole- disse l'amico alle sue spalle.
Deglutti e strinsi gli occhi un secondo aspettandomi un pugno dato che quel bestione si era arrotolato la manica del maglioncino facendola arrivare fino al gomito. Mi avrebbe fatto parecchio male, sì.
Il dolore però non arrivava, perché stava ritardando?
Intanto Niall era rimasto a fissare la scena da dietro le mie spalle, che razza di fifone!
-Steve, quando ti deciderai a crescere?- una voce femminile roca e vellutata allo stesso tempo arrivò da dietro al bruno che sorrise malizioso.
-Riconoscerei la tua voce fra mille Collins- disse Steve girandosi di poco verso la ragazza che aveva parlato poco prima. 
-Lascia andare la matricola- disse lei alla quale ancora non avevo visto la faccia perciò non potevo donare un volto alla mia salvatrice.
-E se non volessi farlo?- domandò il bruno voltandosi nuovamente verso di me.
-Ti piacerebbe ritrovarti senza palle, Steve?- chiese la ragazza pronuncando quelle parole in tono malizioso.
-Che cosa...- ma Steve non fece in tempo a finire la sua frase che la sua espressione mutò radicalmente da quella compiaciuta e strafottente che aveva all'inizio a quella sofferente e sorpresa che aveva assunto in quel momento. Mollò leggermente la presa dal colletto della mia maglia e io ne approfittai per liberarmi e strappargli il libro dalle mani.
Guardai al di là delle sue spalle grosse e vidi una ragazza non troppo alta, bionda con i capelli raccolti in una coda alta, che era intenta a tirare con forza e un sorriso stampato in faccia, l'elastico delle mutande del bestione.
-Piantala!- strillò Steve furioso dimenandosi dalla presa. 
La ragazza rise fragorosamente prima di lasciarlo andare.
-Stupida puttanella- sputò lui fra i denti -Non finisce qui- disse poi puntandomi il dito contro prima di prendere il suo amico per un braccio e portarselo via verso il bar.
La bionda alzò il dito medio, girò le spalle e fece per andarsene, ma una voce la costrinse a girarsi di nuovo.
-Grazie Mich- disse Niall che finalmente decise di parlare.
-Sia chiaro matricola, questa è l'ultima volta che ti salvo il culo- disse lei sorridendo. 
Solo in quel momento cominciai a squadrarla per bene. Era magra, alta sul metro e sessantacinque, aveva due grandi verdazzurri (assomigliavano un po' a quelli di Harry, ma erano più chiari). Portava degli shorts e una maglia gialla che sbatteva decisamente contro la sua pelle chiara e lasciava ben poco all'immaginazione sul suo decolté. Mi sembrava di averla già vista da qualche parte, ma ero sicurissimo di non conoscerla.
-Quel tipo non mi da tregua- sospirò l'irlandese. Era all'università da nemmeno due giorni e già era stato preso di mira da qualcuno, che sfigato il ragazzo.
-Dopo oggi, sarà più interessato al tuo amico- disse Mich indicandomi con il mento.
Bello, quello sì che mi rassicurava! 
-A proposito Zayn, grazie- Niall mi rivolse un sorriso timido strappandomi il suo libro dalle mani.
-Non c'è di che- risposi sarcastico guardando la ragazza che il biondo aveva ringraziato prima di me. 
La bionda mi squadrò un momento dal basso verso l'altro soffermandosi poi sui miei occhi i quali incrociarono il suo sguardo. 
Un silenzio imbarazzante scese tra noi tre, ma nessuno accennava a muoversi o a dire qualcosa. Per quanto mi riguardava, non avevo intenzione di distogliere lo sguardo da quella ragazza.
-Mich muoviti o faremo ta... Oh ciao Niall!- ma fui costretto a farlo a casua di un'altra ragazza che si era avvicinata e aveva appena salutato il biondo al quale gli s'illuminarono leggermente gli occhi blu. 
Guardai anche quella che intanto si era affiancata a Mich e per poco non mi strozzai con la mia saliva. Tossii e inconsciamente sgranai gli occhi sorpreso. 
Le due ragazze risero contemporaneamente osservando la mia reazione. Erano identiche, uguali, spiccicate, una la copia esatta dell'altra. Ovvio che non potei fare a meno di mostrarmi sorpreso. 
E infatti, capii anche dove le avevo già viste: erano loro due, le gemelle di cui Styles mi aveva parlato la sera prima... 
-'Giorno Camille- e che Niall già conosceva.
Non ricordo nemmeno perché lo facemmo, ma le lasciammo andare via. Forse perché  quella che aveva intuito doveva chiamarsi Camille, sembrava avere parecchia fretta, tanta da costringere la sorella a trottare verso l'entrata della scuola.
Che razza d'idiota che ero stato. 
Farsi scappare due ragazze come quelle, lasciarle andar via senza nemmeno chiedere loro il numero, non era proprio da me. Probabilmente complice era anche l'imbarazzo che s'impossessò di me nel momento in cui realizzai che una femmina mi aveva salvato le chiappe.
Fatto sta che e gemelle scapparono a lezione così come me e Niall dopo qualche secondo. Non ci parlammo, ma ci capimmo lo stesso: non avremmo più parlato di quell'avvenimento alquanto strano e imbarazzante, neanche per sbaglio.
Tornai al campus alla ricerca dei miei amici.

-Non  riesco a crederci. Il culo di Zayn Malik salvato da una ragazza?! Sono sconcertato- sussurrò Harry sconvolto e divertito allo stesso tempo.
-Fidati Styles, nemmeno io ci credo- risposi secco distogliendo dal riccio che sembrava  essere di gran lunga più interessato al mio racconto che alla lezione di geometria applicata. 
Tornai ad osservare il professore che parlava, senza però ascoltarlo realmente. Ero concentrato piuttosto a ciò che mi era successo nella pausa pranzo e in effetti non stavo neanche prestando attenzione a tutti i commentini stupidi dei miei amici, ai quali ovviamente avevo raccontato ogni cosa. 
-Stammi a sentire- sentenziò Harry d'un tratto illuminandosi. Mi toccò il braccio e sobbalzai, riscuotendomi dai miei pensieri. -Ho sentito dire che stasera c'è una festa- disse fiero delle sue doti di spionaggio, come al solito.
-E cosa si festeggerebbe?- chiese Liam da dietro il mio posto, accucciandosi leggermente verso il riccio.
-L'inizio dell'anno, mi sembra ovvio!- rispose Styles sbuffando rumorosamente, facendoci guadagnare un'occhiataccia dal prof. 
-Sì, l'ho sentito dire anch'io. Ma le matricole non sono invitate- intervenne Louis come per smontare le parole del suo migliore amico. 
-Lo so, idiota. Ma noi c'imbucheremo lo stesso- rispose quello. -Noi e Niall.- 
-Niall? Che c'entra Niall?- chiesi ingenuamente. 
Harry alzò gli occhi al cielo come se la risposta alla mia domanda fosse un'altra volta ovvia. 
-Il tuo amico potrebbe portare le sue amiche, no?- 
-Per una volta sono d'accordo con lui- ammise Louis buttandosi con la schiena all'indietro. -Ma come facciamo ad imbucarci?- continuò poi.
-Un modo lo troveremo- il riccio fece spallucce. 
Per una volta quel pervertito di Harry Styles aveva avuto una buona idea. In quel modo avrei potuto parlare con le gemelle e constatare quale delle due fosse interessata a me. Non che mi facesse chissà quanta differenza, tanto erano praticamente uguali, entrambe molto carine. Stavo seriamente diventando un tipo superficiale, ma in realtà poco me ne preoccupavo. 
Il problema però mi si porse davanti come un faro: come convincevo Niall a venire alla festa? O meglio, ad imbucarsi? Quell'irlandese mi sembrava un tipo già troppo poco trasgressivo per quanto riguardava l'orario scolastico, figuriamoci se l'idea di imbucarsi ad una festa per gente più grande gli era mai passata per la testa. E poi, era ovvio che voleva stare alla larga da certe persone.

Note dell'autrice.
Giaaaao! Eccomi qui col secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto perché ci ho messo 30 anni per scriverlo ahahah. Me lo fate sapere in una recensione vero? Il nostro Zayn ha trovato le gemelle wuuuh si entra nel vivo della storia già dal prossimo capitolo! Ah, Niall è dolcissimo vero? Sì, lo è. E Styles? Una spia fallita ahahah. Volevo ringraziarvi per il successo del capitolo precedente. Vi amo e mi dileguo.
CIAO! *Puff sparisce*
-Mandy.

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Capitolo 3
*** 3. Three ***


The start's party.

-Ma certo, non ci sono porblemi!- squittì una gemella, della quale purtroppo ancora non avevo colto il nome. Era difficile distinguerle, davvero. Poi quella sera avevano entrambe i capelli sciolti, portati lunghi e con la riga dalla stessa parte. Sembrava lo facessero apposta per non farsi riconoscere. I vestiti non erano simili, in quanto una -quella che stava parlando- portava una giacca di pelle bianca sopra un vestito blu, mentre l'altra indossava un leggero vestitino color smeraldo senza nessun giacchetto.
-Infatti, entrate con noi e nessuno si accorgerà di niente- sorrise l'altra sorella facendo l'occhiolino a me e i miei amici. 
Alla fine avevamo convinto Niall a venire con noi e di chiedere alle gemelle se avrebbero potuto farci imbucare. Gli avevo rifilato la storia secondo la quale mi doveva un favore, dato che lo avevo salvato da un bulletto nel pomeriggio, anche se infine fui io il secondo ad essere salvato. 
-Grazie mille ragazze- disse timido Niall voltandosi un momento verso di noi. 
-Comunque, non ci presenti i tuoi amici?- chiese una delle due bionde, abbottonandosi il giacchetto.
-Io sono Louis!- come sempre, Tommo si affrettò a prendere la parola per primo senza problemi. Allungò una mano che venne stretta prima da una e poi dall'altra sorella.
-Mich-
-Camille, piacere.-
Okay, ora le avevo inquadrate e, almeno per quella sera, le avrei distinte senza rischiare di scambiarle. Mich quella con il giacchetto, Camille quella con una piccola voglia sul braccio destro scoperto, proprio sopra il gomito.
-Il piacere è tutto nostro- ammiccò Harry guardando prima la bionda e poi me. 
Gli lanciai una gomitata scherzosa e poi decisi di presentarmi come si deve, dato che nel pomeriggio non ne avevo avuto occasione.
-Io sono Zayn- dissi allargandomi in un sorriso. Desideravo talmente capire quale delle due fosse interessata a me che sperai di notare la prima delle due che arrossisse davanti alla mia espressione divertita, sorridente e affascinante allo stesso tempo. Sì, ero parecchio modesto. 

Una volta entrati nel bar del campus -che era quasi irriconoscibile senza tutti i tavolini attaccati-, fummo travolti da una musica talmente forte da fracassare i timpani. C'era così tanta gente che non si riusciva quasi a distinguere una persona dall'altra tra la folla intenta a ballare. Sembrava davvero una festa coi fiocchi eppure, nello sguardo delle gemelle non aleggiava nemmeno un'ombra di entusiasmo. Si limitarono ad un'alzata di spalle. 
-Io vado a bere qualcosa, chi viene con me?- propose Camille scoccandoci un'occhiatina veloce, per poi voltarci le spalle e dirigersi verso il bancone degli alcolici, che quella sera era davvero stracolmo.
Niall, Louis ed Harry la seguirono senza esitare un momento, mentre io e Liam aspettammo una dichiarazione da parte della sorella. Quando ci voltammo per cercarlca con lo sguardo però, se n'era già andata lasciandoci da soli accanto all'entrata per andare a buttarsi in mezzo alla mischia di gente scatenata.
Dopo essermi sistemato il colletto della camicia, mi diressi anch'io al centro della pista, deciso a tutti i costi di divertirmi. Anche se avrei dovuto aspettare per riuscire nel vero intento della serata, comunque potevo cercare di rilassarmi un po' e godermi quella che probabilmente era un'occasione rara, dato che non vedevo matricole in giro, apparte noi cinque. 
Cominciai a muovermi a ritmo di musica cercando di ritrovare Mich dispersa tra la gente. Mentre ballavo seguendo bene il ritmo, una mano mi arpinò la spalla costringendomi a girare lo sguardo. Mi volta di scatto e vidi una folta chioma bionda ondeggiare a tempo e delle spalle muoversi a un centimetro da me. La ragazza cominciò a strusciarsi sul mio copro spingendosi sempre più indietro, cozzando contro il mio bacino. Riuscii a scostarle leggermente i capelli verso sinistra e riconobbi la giacca di pelle che fasciava quelle due spalle piccole e squadrate. 
Mich continuava a ballare sinuosamente alternando movimenti del bacino con quelli delle braccia senza staccarsi un attimo da me. Decisi che era arrivato il momento di agire, così la costrinsi a voltare lo sguardo verso di me. Appena si girò però, la traccia alla console cambiò, diventando sempre più lenta, sempre più calma...
La bionda mi circondò il collo con le braccia, facendo incontrare per la prima volta i nostri sguardi. Mi persi solo un momento nelle sue iridi glaciali, finché non appoggiò la testa sul mio petto e riprese a muoversi lentamente. Le circondai la vita e iniziai anch'io a ballare quel lento, sempre leggermente agitato essendo tra le braccia di una ragazza, che, probabilmente, era cotta di me. Infondo c'era il cinquanta percento delle possibilità che fosse lei la gemella interessata, come c'era la probabilità che invece stessi prendendo un granchio e fosse la sorella. Ma in quel momento poco me ne preoccupai. 
Decisi solo di seguire il mio istinto e così lasciai scorrere le mani sui suoi fianchi accarezzandoli dolcemente, posai il mento sulla sua testa e non smisi un attimo di ondeggiare a tempo di musica. Venni scosso da un brivido quando la sua mano congelata mi accarezzò una guancia prima che le sue labbra si posassero sul mio collo, lasciando un bacio sfuggente. 
-Ci vediamo al bar fra cinque minuti- alitò nel mio orecchio per poi dileguarsi dalla mia presa. Scomparve tra la folla e mi lasciò lì in mezzo, eccitato, sconvolto e confuso allo stesso tempo. 
Guardai l'orologio, era mezzanotte meno cinque. Allo scoccare del nuovo giorno mi sarei diretto al bar senza esitazioni, ero troppo curioso di scoprire cos'avesse in mente. Non che mi aspettassi chissà cosa, ma sul fantasticare non avevano mai posto una tassa, così mi permisi d'immaginare il resto della serata. Mi si prospettava davanti un programmino veramente interessante e, se tutto fosse andato secondo i piani, anche il giorno dopo.
Scossi la testa come per riprendermi dallo stato di trans in cui ero andato e cominciai a camminare e a spingere la gente per arrivare al bar. Scorsi da lontano Mich intenta a sistemarsi la giacca bianca e a intrappolarsi i capelli in una coda, tutto questo mentre si sedeva su uno sgabello. 
-Hey- le sussurrai una volta arrivato alle sue spalle, facendo scorrere due dita fino alla sua clavicola partendo dall'attaccatura del collo appena sotto l'orecchio.
La bionda sobbalzò e portò una mano sul petto come a voler constatare i suoi battiti accellerati, che in realtà si sentivano anche dall'altra parte della schiena, con tutto il giacchetto addosso. 
"Sì, è lei" pensai tra me e me.
-Hey- rispose guardandomi di sbieco. Mi fece cenno di sedersi accanto a lei ed eseguii senz'aspettare un secondo in più.
La luce soffusa non mi permetteva di soffermarmi troppo sui particolari del suo volto o  -specialmente- del suo corpo, ma i suoi occhi verdazzurri mi avrebbero colto e congelato anche al buio. Provavo una tremenda soggezione e decisi così di smorzare la tensione creatasi tra di noi.
-Non hai caldo?- chiesi indicando la giacca bianca che indossava.
Scosse la testa timidamente e abbozzò un sorriso, uno dolce di quelli che quando li guardi vorresti scioglierti dalla tenerezza.
-No, ho freddo in realtà- disse alzando le spalle. 
 
 
Niall. 
 
La vidi sciogliersi i capelli da lontano. Era davvero... Stupenda. Dal primo giorno che l'avevo vista avevo perso la testa per lei eppure, sapevo che non si sarebbe mai interessata a una matricola sfigatella come me. Come avrebbe potuto? Lei era tutto ciò che qualsiasi ragazzo desidera: bella, intraprendente, un po' prepotente, simpatica, molto intelligente e sorprendentemente furba. La seguii con la coda dell'occhio mentre si accostava alla toilette per sistemarsi un tacco. 
"Coraggio Niall" m'incitai e decisi di andare almeno a dirle qualcosa. Da quando eravamo entrati al locale non c'eravamo scambiati nemmeno una timida parola se non per salutarci. 
-Ti stai divertendo?- le domandai avvicinandomi. 
Alzò lo sguardo dalle sue scarpe e lo spostò verso di me, congelandomi. Sorrise e scosse la testa affranta. 
-Non sono tipo da feste, io- rispose seguendomi con gli occhi mentre mi accostavo a lei. 
-E perché hai deciso di venire stasera?- chiesi di getto, senza riflettere, senza pensare magari di essere troppo invadente. 
Sorrise un'altra volta, sta volta più ampiamente, illuminando tutto il volto in un'espressione divertita e facendomi quasi squagliare lì accanto a lei.
-Diciamo solo che... Dovevo compiere una missione- rispose ridendo, guardando verso il bar. 
Scoccai un'occhiata nella stessa direzione e poi mi concentrai di nuovo sui suoi occhi intenti a scrutarmi per bene. 
-E tu? Ti stai divertendo?- domandò senza smettere un attimo di sorridere. 
-Certo- risposi titubante, troppo poco sicuro delle mie parole per essere convincente. Stare così vicino a lei mi faceva uno strano effetto. 
-Certo- ripeté ironicamente come per autoconvincersi della mia bugia. 
-Nemmeno io sono tipo da feste- ammisi grattandomi la nuca imbarazzato. 
Lei annuì un momento e poi un "silenzio" imbarazzante scese tra di noi. Sì perché nonostante la musica fosse altissima dall'altra parte del bar, in quell'angoletto era come smorzata, forse anche un po' dal fatto che l'imbarazzo mi giocava sempre brutti scherzi, come per esempio annebbiarmi la vista oppure l'udito facendo divenire ogni suono intorno a me ovattato e quasi impercettibile. 
-Hai freddo?- chiesi un po' per smorzare la tensione, un po' perché mi accorsi che stava tremando. 
-No, sto bene- rispose falsamente. 
-Ma... Mich, tu non avevi una giacca addosso?- la stavo bombardando di domane, più per disperazione che per curiosità.
La vidi allargare il sorriso e buttare un momento la testa indietro prima di incrociare le braccia al petto. 
-Sì. L'ho prestato a Camille perché aveva freddo- sentenziò annuendo.


Note dell'autrice.
Tadadadààà! Dai, questa volta non ci ho messo tanto per postare, no? Sono stata proprio una prava pampina :') Volevo davvero ringraziarvi per tutte le recensioni e per aver messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, mi rendete veramente felice c: Insomma avete capito che è successo? Dietmi di sì e che non ho scritto una cagata nella quale non si capisce niente D: daidai!
Ho deciso di mettere il Pov di Niall per far capire bene insomma, la storia sarà incentrata su Zayn principalmente, ma anche Niall è molto importante :)
Allora, volevo dirvi che i nomi delle gemelle sono ispirati a due mie amiche (immaginate i nomi non è difficile su e.e) a cui voglio tanto tanto pppène e che leggono questa storia e sopportano ogni mio sclero x) Le descrizioni fisiche però non sono ispirate a loro infatti ora vi metto qui una foto di come m'immagino le sorelle.
Al prossimo capitolo bellezze x
un bacio
-Mandy

(Non fate caso a quella... ragazza in al centro e.e)
 Mich e Camille :)

 

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Capitolo 4
*** 4. Four ***


Un solo obiettivo.

Le accarezzai il viso con delicatezza e anche se al buio non potevo vederla bene, immaginai il suo viso prendere colore e imporporarsi leggermente.
-Bevi qualcosa?- mi domandò ed io annuii ordinando due drink al barista che ci guardava impaziente da circa un minuto.
Mich si stava dimostrando timida e impacciata in qul momento, eppure, prima di allora, non mi era sembrata vergognosa mentre ballavamo al centro della pista. Non si era fatta problemi a strusciarmisi addosso e a convincermi a raggiungerla cinque minuti dopo.
Mentre sorseggiavamo il nostro cocktail, la bionda mi lanciava occhiate di sottecchi dato che raramente alzava lo sguardo.
Quando mi stufai di tutto quell'imbarazzo e della tensione creatisi tra di noi, mi passai una mano dietro la nuca prima di poggiare il bicchiere sul bancone e poi far fare lo stesso a Mich, che mi guardò con un misto di sorpresa e impazienza.
Non persi troppo tempo per avvicinarmi al suo volto con il mio, ma mi fermai a un centimetro dalle sue labbra cercando un qualsiasi segno d'incitamento a continuare.
-Ehm...che stai facendo?- domandò lei invece, allontanandosi un po', facendomi rimanere con la schiena in avanti e le labbra leggermente corrucciate.
-Credevo fossero queste le tue intenzioni- le dissi riassumendo una posizione eretta sullo sgabello alto.
Infondo cosa avrebbe potuto volere una bionda sexy che prima ti balla appiccicata e poi ti chiede di raggiungerla al bar? Cosa che io avevo fatto in men che non si dica, con un tempismo perfetto, perciò se non altro mi meritavo un bacio.
-E cosa te l'avrebbe fatto credere?- mi chiese Mich buttando un occhio dall'altra parte del locale, verso la toilette. 
Inarcai un sopracciglio e feci per parlare, ma prima che potessi pronunciare la prima parola venni interrotto da un suo gesto della mano. Agitava il palmo sinistro difronte ai miei occhi, come per dirmi di stare zitto, poi guardò a terra e sorrise affranta. 
-Scusami- disse e senza aggiungere altro si alzò di scatto dal suo sgabello, agitò i capelli e mi diede le spalle scomparendo tra la folla che ancora non si era stufata di scatenarsi in pista.
Non ci stavo capendo niente, ammisi. Non capivo perché Mich mi avesse lasciato così come un babbeo da solo al bar, ma soprattutto perché mi avesse chiesto di raggiungerla se sapeva che mi avrebbe abbandonato.
A quel punto decisi di alzarmi anch'io e capii che forse era arrivato il momento di ritrovare gli altri, già mi ero stancato di stare in quel posto. Avevo solo un obiettivo quella sera, ma il mio piano non era andato a buon fine. Volevo dire, avrebbe funzionato, ma non avevo di certo messo in conto il fatto che Mich soffrisse di amensia temporanea.
-Vuoi qualcos'altro?- la voce del barista mi distrasse dai miei pensieri.
Scossi la testa bruscamente. -No- risposi deciso prima di dargli le spalle. Mi ero innervosito e cominciavo a diventare suscettibile. Era arrivato il momento di andarsene, pensai. Mi guardai un po' intorno in cerca dei miei amici, ma il mio sguardo cadde accidentalmente verso la toilette dove intravidi Niall l'irlandese intento a parlare con una bionda con indosso un corto vestitino blu. Misi a fuoco e capii di chi si trattava, ovvero dell'altra gemella, Camille. Cioè, doveva essere Camille perché Mich se n'era appena andata dall'altra parte e inoltre indossava una giacca.
La ragazza accennò col mento verso l'entrata del locale, come se qualcuno l'avesse chiamata. Salutò con la mano il biondino e se ne andò lasciandolo lì, mentre la seguiva con lo sguardo. 
Mi guardai intorno di nuovo e dato che dei miei amici non c'era traccia, decisi di andare da Niall, almeno per non fargli fare la figura dell'idiota come avevo appena fatto io essendo stato lasciato da solo come un cane tra i miei pensieri e i miei dubbi.
-Ehy- lo salutai appena fui abbastanza vicino perché potesse sentirmi. 
Alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise timidamente, mostrando l'apparecchio e tutto il profondo dei suoi occhi blu.
-Se n'è andata eh?- chiesi ironicamente, indicando col mento l'entrata, in modo che potesse capire che mi stavo riferendo a Camille.
Niall fece spallucce e tornò a guardare in quella direzione.
-Loro sono così. Sfuggenti- disse quasi sospirando.
-Le gemelle?-
-Le ragazze in generale.-
Sorrisi involontariamente e alzai le spalle guardando il suo nasino a punta.
-Hai visto gli altri per caso?- gli domandai.
Niall scosse la testa e finalmente si decise a rivolgere il suo sguardo verso di me. A quanto pare la matricola irlandese si era presa una bella sbandata per una delle gemelle, sperai solo che non fosse proprio quella a cui interessavo io, infondo ci avrei (o forse già ci avevo) fatto un pensierino su entrambe. 
-Ero impegnato, sai- disse quasi sarcastico.
-Ho notato- risposi sempre sorridendo, stavo avendo una conversazione con Niall senza troppo imbarazzo e la cosa mi sembrava surreale dato che non avevamo ancora superato a pieno il fatto del "bullo". 
-E' così...bella- ammise. -E' intelligente, intraprendente, simpatica, abbiamo tante cose in comune e poi...-
-E' figa- completai la sua frase, facendolo scoppiare a ridere. -Ne parli come se la conoscessi da sempre- constatai dopo neanche un secondo.
L'irlandese annuì deciso e prese un respiro profondo prima di ricominciare a parlare: -Conosco le gemelle da quand'ero bambino. Abitavamo nello stesso paesino in Irlanda e andavamo a scuola insieme alle elementari. Solo che poi ci siamo separati, perché io mi sono trasferito. Erano quasi nove anni che non le vedevo e quando ci siamo rincontrati è stato quasi uno shock- sputò tutto d'un fiato e si dovette fermare per riprendersi, ma riuscii lo stesso a capire che non aveva ancora finito di parlare. 
Lo ascoltavo attentamente, sforzandomi di concentrarmi sulle sue parole piuttosto che sulla musica che rimbombava dall'altra parte del locale. Mi era simpatico quel biondino, per questo ero così interessato a conoscerlo.
 -Naturalmente-, riprese -mi hanno riconosciuto subito. Non sono poi cambiato così tanto, sono sempre il solito biondino pasticcione (era il mio soprannome). Ma nemmeno loro sono cambiate molto, caratterialmente parlando.-
-E' incredibile- lo era in tutti i sensi. Era incredibile che Niall conoscesse le gemelle da quand'era bambino e che le avesse rincontrate dopo quasi nove anni perché frequentavano la stessa università inglese, come lo era il fatto che mi stesse raccontando tutte quelle cose.
-Già e sai qual'è il bello?- domandò riportandomi alla realtà.
Scossi la testa incitandolo a parlare.
-Che la cotta che avevo per Mich, non mi è passata per niente- disse tirando un lungo sospiro. 
Qualcosa nella mia testa scattò e mi ritrovai subito a ripensare alla gemella che qualche minuto prima mi aveva abbandonato al bar e poi a quella che invece aveva lasciato Niall da solo di fronte al bagno, qualcosa non quadrava: o Mich aveva una velocità incredibile nello scappare, spogliarsi e slacciarsi i capelli contemporaneamente, o non era lei la gemella con cui avevo avuto una specie di "flirt" al bar.
-Vuoi dire che quella con cui stavi parlando poco fa era Mich?- chiesi conferma al biondino che annuì convinto e alzò per l'ennesima volta le spalle. 
-Posso chiederti una cosa?- 
-Spara- rispose l'irlandese.
-Come fai a distinguerle?-
-Semplice: Camille ha una piccola voglia sul braccio destro e Mich ha gli zigomi leggermente più alti di quelli della sorella- disse tutto d'un fiato. -Poi, sono molto diverse in quanto a carattere. Mich è sarcastica, intraprendente e molto sicura di sé, mentre Camille è molto più timida anche se altrettanto intelligente.-
Quelle parole furono le ultime che ricordai di quella serata. Cominciai a non ragionare più e per quanto mi sforzassi di farlo, non ci riuscivo. Salutai Niall e gli dissi di avvertire gli altri che sarei tornato al campus da solo. Avevo bisogno di uscire dal locale e di andarmi a sdraiare dopo aver preso almeno una boccata d'aria.
Avevo un solo obiettivo quella sera, ma da quel momento capii che scoprire quale delle due gemelle fosse realmente interessata a me, sarebbe stata una sfida non poco difficile. 


Note dell'autrice.
Sì, sono resuscitata! Cioè vi prego umilmente di perdonarmi per l'icresciosissimo ritardo. Vi spiego: sto facendo i lavori a casa perciò trovare il tempo per stare al pc è davvero davvero difficile. E' passato quasi un mese dall'ultimo capitolo, oddio vi chiedo umilmente scusaaaaaaaa! 
Parliamo del capitolo che è meglio: beh, alcune di voi pensavano di aver capito cosa fosse successo e per metà ci avevano azzeccato, ma come penso -SPERO- abbiate capito in questo capitolo, le gemelle non si sono proprio scambiate dall'inizio x) furbe loro lol. Niall è coccolosissimo, lo amo troppo :') e poi involontariamente riesce a confondere Zayn ancora di più, poveraccio ahahaha. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e prometto di essere più puntuale al prossimo :) rimanete connesse, mi raccomando e recensite, che mi fa sempre piacere c: 
con affetto,
la vostra Mandy.

Per farmi perdonare del ritardo vi lascio una gif molto carina di Niall:



E una arrapante di Zayn:
 *morta*

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Capitolo 5
*** 5. Five ***


If I catch you...


-Avete già deciso cosa fare per le vacanze natalizie?- domandò Harry buttandosi sul letto goffamente, continuando a mangiucchiare le sue Haribo.
Quella sera ci ritrovammo tutti nella camera sua e di Louis, ma al contrario di come avevamo immaginato, io e Liam dovemmo ammettere che si erano organizzati molto meglio di noi due. La stanza era in ordine e sembrava che lì dentro ognuno avesse il proprio spazio. Non c’erano vestiti sparsi sul pavimento o sui mobili come in camera mia e di Liam, almeno nella mia parte.
-Hazza, siamo a fine settembre.- gli fece notare Louis sedendosi accanto a lui.
-Lo so boobear-, replicò il riccio sospirando e poggiando la testa sulle ginocchia del suo migliore amico. –Ma sai che mi piace programmare le cose e dato che mia madre e suo marito stanno già organizzando un viaggio in quel periodo, sono sicuro che non andrò a trovarli.-
-Anch’io penso di non tornate a Bradford per le vacanze- dissi annuendo, sedendomi sul davanzale della finestra mezza aperta. Sbirciai fuori e notai che quel pomeriggio, entrambi i campus erano semideserti, solo qualche matricola gironzolava per il giardino della nostra università. Probabilmente a causa della festa della sera prima. Troppe sbronze da smaltire il giorno seguente, avevano fatto sì che quasi nessuno osasse alzarsi dal proprio letto o uscire dalla propria stanza.
Ripensare alla festa mi collegò automaticamente a Mich e Camille, le due gemelle che la sera prima mi avevano giocato un brutto scherzo. Mi avevano talmente confuso le idee che mi ero ritrovato ad andarmene dalla festa prima degli altri. Io. Zayn Malik. Scappato da una festa. Mai successo prima di allora.
-Come Mai?- la voce di Liam mi riscosse dai pensieri e i ricordi confusi della serata precedente.
Scrollai le spalle: -I miei genitori festeggiano venticinque anni di matrimonio in quel periodo e se ne vorranno andare da qualche parte da soli, presumo. Il resto della combriccola trascorrerà il Natale a casa della famiglia di Leòn. Io non lo sopporto- raccontai velocemente, facendo una smorfia al ricordo della faccia del fidanzato dia mia sorella, un odioso e spocchioso francese ricco sfondato, trasferitosi con nella campagna britannica con la sua famiglia in una delle ville più sfarzose che avessi mai visto, con l’unico scopo di rovinarmi la vita.
-Non sono molte le persone che ti vanno a genio, Zayn- intervenne Louis ridacchiando. Lo fulminai scherzosamente con lo sguardo prima di ricominciare a parlare.
-Se lo conoscessi lo odieresti anche tu, è davvero insopportabile. Non capisco come faccia mia sorella a starci ancora insieme.- sentenziai sbuffando e scendendo dal davanzale. –E comunque- continuai –io cerco sempre di andare d’accordo con le persone, sono un tipo molto socievole.-
-Oh sì, proprio molto socievole- intervenne Hazza senza smettere di masticare quelle caramelle colorate.
Lo guardai con aria interrogativa, prima che Louis potesse rispondere alla mia domanda silenziosa.
-Harry vuole dire che…beh ti abbiamo visto ieri sera avvinghiato ad una delle gemelle- ridacchiò coprendosi la bocca con una mano.
Sospirai e sorrisi involontariamente al ricordo di me avvinghiato a quello schianto di bionda che era… Non lo sapevo proprio chi era. Per un momento ero convinto fosse Mich, ma poi mentre scambiavo due parole con Niall avevo scoperto che proprio lei sera stata tutto il tempo a parlare ocn lui, eppure ero convinto che fosse Camille quella con cui l’irlandese stava chiacchierando. Non ci capivo più nulla, seriamente. Quelle due ragazze mi avevano confuso molto.
-Comunque- proclamai dopo aver scosso la testa. –Cosa facciamo questo pomeriggio?-  domandai guardando le facce dei miei amici, una per una.
Harry mi guardò accigliato come se avesse capito che avevo preferito cambiare discorso piuttosto che buttarmi tra i ricordi della sera prima; Liam invece sembrava stranito, quasi scioccato: -Sai che devo vedere Danielle, è domenica oggi.- sentenziò portandosi una mano a grattarsi la nuca.
Alzai gli occhi al cielo, per una volta ero quasi riuscito a togliermi dalla mente quel barboncino insopportabile che era la ragazza di Liam. Più che altro era Payne stesso che era difficile da sopportare, quando cominciava a parlare di lei. Non smetteva un attimo di ripetere quanto fosse fantastica, quanto fosse brava a ballare, quanto fosse bella, l’ho gia detto quanto fosse fantastica?
-Ancora non l’hai mollata?- intervenne Louis, piegando il volto in un’espressione da oca giuliva sconvolta, facendoci scoppiare a ridere.
-Ci sto lavorando!- sbottò Liam esasperato. –Non sono mai facili questa cose- si lamentò grattandosi la testa sempre più imbarazzato.
-Certo- sospirai sogghignando ancora, osservando il viso di Louis riprendere la sua forma originale e le sue iridi azzurre schizzare nella mia direzione.
-Shopping?- chiese speranzoso. –Voglio comprarmi un cappello!- squittì allegramente, balzando giù da letto facendo scivolare la testa di Hazza via dalle sue ginocchia. Harry grugnì contrariato.
-Ne hai sette nell’armadio!- esclamò il riccio ad alta voce.
-Mio caro Hazza, i cappelli non sono mai abbastanza- replicò Lou ancora in attesa di un mio parere.
Ci riflettei un secondo prima di annuire convinto.
-L’inverno è alle porte ed io non ho un cappotto decente. Vada per lo shopping- dissi dirigendomi verso la porta, mentre Lou mi seguiva saltellando come una ragazzina.

 
-Avevi detto di voler compare un capello…-
-Non l’intera collezione invernale di Harrods!- m’interruppe Louis facendomi il verso. -Zayn,  mi sembri Harry- disse sospirando e scuotendo la testa contrariato.
Sorrisi: -Era un insulto?- domandai divertito.
-Di che ti lamenti?- domandò lui in risposta. –I soldi non sono mica i tuoi!-
-Tommo, non stai portando nemmeno una busta!- sbottai contrariato, scuotendo in aria tutte le buste che lui mi aveva mollato, dopo aver comprato una valanga di roba solo ed esclusivamente per lui.
Louis grugnì esasperato, strappandomi dalle mani una busta con dentro il suo nuovo cappello.
-Grazie, ora sì che mi sento più leggero- commentai ironico.
-Non lamentarti e cammina- disse Lou scattando in avanti prima che potessi saltargli addosso e picchiarlo con i suoi stessi acquisti.
Lo seguii scocciato per alcuni metri, finché non si fermò di botto, facendomi sbattere contro la sua figura. Sbirciò meglio dal vetro della libreria davanti la quale ci eravamo arrestati.
-Guarda guarda- sghignazzò divertito.
-Cosa c’è ancora?!- esclamai esasperato ormai. Maledii me stesso e la forza che mi era stata donata per accettare di passare un intero pomeriggio con Louis a fare shopping.
-Entriamo- rispose semplicemente Tommo per poi far scattare la porta del negozio, trascinandomi con sé.
Non mi era mai piaciuto l’odore dei libri nuovi, mi ricordava i tempi delle superiori.
-Ancor non capisco perché siamo entrati qui- mormorai per non farmi sentire dalla commessa lì vicino.
Louis sembrò non curarsi delle mie parole e continuava a guardare un punto al di là dello scaffale che avevamo davanti.
Decisi allora di dare un’occhiata anch’io: mi alzai in punta di piedi e buttai un occhio nella stessa direzione delle iridi di Louis.
Due teste bionde attirarono la mia attenzione, le riconobbi immediatamente…o quasi.
-Amico, l’irlandese ti ruba la ragazza- disse Louis con un ghigno stampato in faccia, riferendosi chiaramente a Niall intento a discutere animatamente con…beh una delle gemelle, non avevo ancora distino quale delle due fosse.
-Non è la mia ragazza Louis, ma che diamine…- non feci in tempo a terminare la frase che Tommo mi prese per un polso e mi strattonò costringendomi a seguirlo.
-Andiamo più vicino- disse.
-Sei più impiccione di mia nonna!- esclamai facendomi largo fra la poca gente presente nella libreria e cercando di non buttar giù niente, anche se con tutte le buste che avevo in mano l’operazione era ardua.
-No Mich, sto solo dicendo che Wilde è nettamente superiore- stava dicendo Niall non appena io e Lou ci appostammo abbastanza vicino da poter origliare perfettamente la conversazione. Quindi si trattava di Mich, beh c’era da aspettarselo Niall era cotto e stracotto di lei.
-Ma per favore! La Austen eguaglia i suoi livelli, se non li supera- replicò la bionda piccata.
-Ma è inconcepibile che quella donna…- cominciò l’irlandese, ma venne subito interrotto.
-Come sei maschilista, Horan.-
-Ti ricordo che Wilde era gay, Collins.-
-Fa lo stesso.-
-Eilà ragazzi!- una voce squillante dietro di noi ci fece sobbalzare e involontariamente sbattei contro lo scaffale pieno di libri alle mie spalle quando mi girai di scatto per guardare chi fosse stato a spaventarci in quel modo.
-Ehm.. ciao Camille- salutò Louis incerto sghignazzando per la mia figuraccia.
Sorrisi quando incrociai gli occhi color nocciola intenso della bionda, che quel pomeriggio aveva i capelli raccolti in uno chignon disordinato, eppure sembrava così straordinariamente perfetta. Mi sorrise timidamente in ricambio e arrossì violentemente, abbassando lo sguardo verso le sue converse gialle canarino.
-Dunque, ehm… da quando v’interessate di cucina?- chiese incerta, piegando nuovamente le labbra verso l’alto.
La guardammo per un momento con aria interrogativa, non capendo cosa intendeva finché non si chinò per raccogliere uno dei libri che avevo fatto cadere.
Arrossii impercettibilmente quando lessi il titolo sulla copertina: “La passione del cucinare”,
-Ah!- quasi strillò Louis. –Zayn e i suoi strano corsi extracurricolari!- sospirò guardando Camille che ancora sorridente ci osservava poco convinta.
-Segui un corso di cucina?- la bionda si rivolse direttamente a me e rabbrividii appena incontrai il suo sguardo così intenso e penetrante.
-Lo seguiva, quando eravamo ancora alla vecchia scuola- rispose di nuovo Louis al mio posto.
Con la coda dell’occhio lo guardai e maledii mentalmente lui e il suo ghigno, mentre annuivo cercando di essere più convincente possibile.
-Possibile che quei due non si siano accorti di niente?- cercai di cambiare discorso riferendomi a Mich e Niall che erano ancora nel mezzo di un’accesa discussione.
-Oh, possibilissimo. Quando cominciano a parlare di letteratura, niente e nessuno può fermarli. Diventano pesanti dopo un po’.- sentenziò Camille scrollando le spalle. –Comunque, ho sentito dire che sabato prossimo comincerà un corso culinario nella mia scuola, è aperto a tutti. T’iscriverai?- aggiunse poi, guardandomi nuovamente piegata in quel suo sorriso timido.
Maledetto me e l’attimo in cui accettai di uscire con Louis!!
Strinsi gli occhi facendo finta di riflettere sul corso, in realtà stavo cercando alla svelta un modo per scampare a quella situazione imbarazzante, terribilmente imbarazzante.
-Lo farà sicuramente- squittì Louis divertito. Quel giorno sembrava che ficcarmi nei guai fosse diventato il suo passatempo preferito. Il mio “amico” mi poggiò una mano sulla spalla destra e mi venne voglia di afferrarla per poi staccargliela a morsi, per quanto mi stava facendo innervosire. Mi trattenne dal mio istinto solo il dolce sorriso di Camille che si era allargato di botto e i suoi occhi si erano accesi di una luce strana, brillavano più di quanto già facessero normalmente.
-Beh magari possiamo andarci insieme- mi disse senza distogliere un attimo lo sguardo dal mio.
-Sarebbe fantastico.- precedetti Louis che aveva aperto bocca per parlare un’ennesima volta al mio posto.
-Mi devi un caffè, Horan.- sentimmo le parole di Mich forti e chiare.
-Qualcuno ha deciso di piantarla, finalmente!- sospirò Camille esasperata, mi dispiacque un po’ quando le sue iridi lasciarono il mio riflesso per schizzare a quello della sorella.
-Non è valido.- replicò Niall alzando la voce. –Quello ti ha dato ragione solo perché era attratto da te- disse girando intorno allo scaffale prima di far mutare completamente la sua espressione, che divenne molto più allegra e leggermente divertita alla vista di me e Louis circondati dai libri di cucina.
-Ciao Zayn, Louis!- fece un cenno del capo salutandoci allegro.
Rispondemmo cordialmente.
-Mi sembrava di aver sentito una voce familiare- disse Mich guadando prima Louis e poi soffermando il suo sguardo su di me, maliziosamente.-Andiamocene prima che Niall si metta a piangere- scherzò poi prendendo per mano la sorella.
-Non sono più un ragazzino- replicò l’irlandese facendo il finto offeso.
Camille rise, poi mi guardò un ultima volta prima di avvicinar misi e posarmi un leggero bacio sulla guancia.
-Fammi sapere per il corso!- sussurrò prima di allontanarsi e schioccare velocemente un bacio anche a Niall e a Louis.
Mich invece, si limitò a salutare alzando in aria una mano, poi trascinò via la sorella più velocemente della luce.
Quelle due ragazze erano strane, pensai. Ma forse era proprio quella stranezza a renderle terribilmente interessanti.
-Quale corso?- domandò Niall una volta che le gemelle furono lontane. Io che ero rimasto a fissare il punto dove si erano dileguate, mi destai piano dai miei pensieri e spostai lo sguardo sulla figura del biondino che mi guardava incuriosito.
-Zayn s’iscriverà a un corso di cucina!- strillò Louis facendo scoppiare a ridere Niall convulsamente.
Mi girai con lentezza snervante e con sguardo omicida.
-Louis Tomlinson, ti conviene metterti a correre perché se ti prendo…- minacciai ringhiandogli contro infuriato.
-Niall! SALVA IL CAPELLO!- gridò Tommo lanciando la busta al biondo che ancora ridente l’afferrò al volo. Dopodiché cominciò a correre in mezzo a tutti gli scaffali della libreria, con me che cercavo di acchiapparlo per scuoiarlo vivo.

 


Note dell'autrice.
Troppo tempo, proprio troppo tempo. Cioè non aggiornavo questa Fanfiction da... secoli! E' imperdonabile! Questo capitolo oi ci ho messo quattro anni per scriverlo è stato difficile e alla fine nemmeno succede niente di che, solo che il nostro caro e furbo Tommo è riuscito a mettere nei casini Zayn, che amore *w* Beh insultatemi, maledicetemi, o semplicemente fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, ma commentate! Ne ho bisogno seriamente, voglio sapere le vostre opinioni. Zayn s'iscriverà al corso? Avrà capito quale delle due gemelline è interessata a lui? I let you imagine... 
Mandy.


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