That wall inside

di ivi87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # 1 – Lunedì * Saggiare la consistenza del muro * ***
Capitolo 2: *** # 2 * Il muro diventa siepe * ***
Capitolo 3: *** # 3 - Martedì * Colazione movimentata * ***
Capitolo 4: *** # 4 - Occupare il tempo - ***
Capitolo 5: *** # 5 * Parliamoci chiaro * ***
Capitolo 6: *** # 6 - Mercoledì * La mia famiglia * ***
Capitolo 7: *** # 7 - Giovedì - * La punizione * ***
Capitolo 8: *** # 8 – Venerdì - * Disperazione e orgoglio * ***
Capitolo 9: *** # 9 – Venerdì notte - * Scelte * ***
Capitolo 10: *** # 10 – Due settimane dopo - * Ridere Innamorati * ***



Capitolo 1
*** # 1 – Lunedì * Saggiare la consistenza del muro * ***


-E poi il barbuto disse:

torneremo a farvi ridere come un tempo!-

Ok boss! Intanto comincio io, ok? xD

That wall inside

# 1 – Lunedì * Saggiare la consistenza del muro *

Sei sdraiato su un lettino con il braccio teso su un tavolino lì a fianco, la mano con il palmo in su.

Fissi il grande neon bianco sopra di te cercando di calmarti.

Sei agitato anche se sai che è una cosa da nulla. Ma in questi casi non si sa mai.

I dottori ridono tra loro e cercano di tranquillizzarti. Li assecondi, ma eviti di dire che ti sembrano tutti dei Josh. Non capirebbero.

Sorridi ironico mentre loro continuano ad operare.

È già passato quasi un anno da quando ti disse quel –We broke up!-.

Un anno da quel vostro discorso seduti sulle altalene; dalla prima volta che l’hai sentita parlare del muro che ha eretto per evitare di essere nuovamente ferita.

Senti un leggero fastidio alla mano dove stanno armeggiando i dottori ma l’anestesia locale fa il suo dovere e non avverti nient’altro.

Ritorni con la mente a quel suo discorso. Ti è venuto in mente perché la settimana scorsa lei ha ripreso a parlarne. -The wall that I was telling you about..I think it’s coming down-

Ci pensi da quella sera in cui eri vestito e truccato da zombie.

E come poi le hai detto, vorresti essere lì a vederlo crollare. Prendere a calci qualche mattone magari. Assicurarti che non possa essere ricostruito.

Doveva servire a proteggerla invece ha causato solo danni.

Kate credeva che le avrebbe fatto da scudo invece ne era restata intrappolata al suo interno.

Ma ora che il muro stava crollando? Cosa significava?

Non sarebbe più stata ossessionata dalla morte della madre?

Non lo sai, ma quelle parole ti hanno dato speranza.

Volevi andare avanti e dimenticartela. Ci hai anche provato per qualche tempo.

Ma dove credi di andare se basta una sua frase a rimettere tutto in dubbio?

Non sei pronto ad andare avanti solo perché lei ti ha nascosto una cosa.

Anche tu gliene stai nascondendo una. E bella grossa per giunta!

Hai reagito male. Ma ora puoi rimediare. Il muro sta cadendo e tu sarai lì con lei!

I dottori posano gli strumenti su di un vassoio “Ecco fatto, un paio di punti e poi se ne può andare!”

Tutto qui? Poco più di un’ora per lenire atroci fitte e fastidiosi formicolii a braccio e mano destra?

Ti sei spaventato parecchio giorni fa, quando hai avvertito i primi fastidi.

All’inizio non hai detto nulla a nessuno, non volevi dare peso alla cosa.

Poi però non riuscivi più a dormire dal male. Di giorno con il braccio e la mano sempre attivi il dolore era gestibile, ma la notte l’arto rilassato ti provocava delle scosse dolorose e insopportabili.

Ma il momento peggiore fu il non riuscire a tenere in mano la penna.

Lì ti sei spaventato veramente.

Sei corso dal tuo medico, chiedendogli se ti avrebbero dovuto amputare il braccio!

“Signor Castle non si preoccupi, le si è solo infiammato il nervo del tunnel carpale. Basterà un veloce intervento di routine”

Ed eccoti lì, mentre un infermiere ti aiuta a mettere il tutore al braccio e ti elenca tutte le raccomandazioni del caso.

Quando torni nella sala d’aspetto dell’ospedale vai verso tua madre e tua figlia.

Darling, tutto bene?”

“Una meraviglia! Tra tre settimane devo tornare per togliere i punti e tra 4 mesi per un controllo”

Alexis lo abbraccia sollevata e poi domanda “Com’è la tua mano aperta? L’hai vista dentro?”

“Ho la mano più carina del mondo, ne dubitavi forse?”

Usciti dall’ascensore e giunti al piano terra, la vedi. Sta chiedendo informazioni ad una infermiera.

Ti viene un’idea. Hai bisogno di sapere a che punto sta il suo muro.

“Ehm, ho scordato di ritirare i miei referti in accettazione, mi aspettate fuori due minuti?”

Le due donne annuiscono e lo lasciano all’entrata.

Ti avvicini piano e ti prepari.

Essere figlio della Gran Diva avrà i suoi vantaggi, no?

Dunque: faccia afflitta, sguardo da cucciolo abbandonato, colpetto di tosse per attirare la sua attenzione e via con la recita!

“Ciao...” sussurri flebilmente.

“Castle come stai?” Kate ti osserva. Prima in volto, poi il tutore al braccio e la mano fasciata.

“Così.. mi sento come se mi avesse investito un tir...” ti dai del grande attore mentre la vedi tutta preoccupata.

“Ma sei qui da solo? Chi ti porta a casa?” ti mette una mano sul braccio sano, mentre parla e si guarda attorno in cerca di Martha e Alexis.

“Sono qui fuori ad aspettarmi” le dici tristemente.

“Ah, meno male...” ti risponde sollevata.

È così adorabile che non resisti. Vuoi sentirglielo dire.

“Come mai sei qui? C’è un sospetto da interrogare qui in ospedale?”

Lei arrossisce e abbassa lo sguardo “No.. ehm... sono venuta a vedere come stavi..”

E faresti un triplo salto mortale carpiato, con giro della morte, se non fosse che hai una sceneggiata da portare avanti.

“Aaawww grazie Kate” e leghi i vostri sguardi facendola arrossire ancora di più.

Adori metterla in imbarazzo, non ci puoi fare niente.

Lei però mette fine a quel contatto “Io...ora devo tornate al distretto, ti lascio in buone mani” esclama riferendosi alle due rosse.

Coraggio, è ora di calare l’asso.

Sbuffi sonoramente al suo commento e alzi un po’ le spalle.

“Cosa, Castle?”

“No niente è solo che sarò solo in questi giorni...sono un po’ giù di morale..” ti guardi i piedi sconsolato. Se solo tua madre ti vedesse, la riempiresti d’orgoglio!

“Ti lasciano da solo?” domanda Kate stupita.

“Ma si, avevano già degli impegni in precedenza... questo intervento non era programmato.. e oh, insomma non voglio essere di peso a nessuno, sono un uomo adulto, me la caverò...” e a dispetto delle tue parole la faccia invece dice tutt’altro. Ma chi è Brad Pitt in confronto a te??

“Non posso credere che ti abbandonino così.. cosa puoi fare da solo e per giunta con la mano sinistra? La sai usare almeno..?”

“A loro ho detto di si per convincerle a partire ma in realtà con la sinistra sono completamente impedito!”

And the oscar goes to...

“Castle, quello che dici non ha il minimo senso! Non puoi restare senza un aiuto!” Kate è sempre più preoccupata e allo stesso tempo alterata.

E tu esulti dentro.

“Tranquilla dai, mi inventerò qualcosa da fare in questi giorni... per stasera ho già un piano: mi godrò la visione di The killer e Hard Boiled” spieghi sfoderando un piccolo innocente sorrisino.

E come se fosse un calmante, la vedi rilassarsi un poco “Wow quelli si che sono film!”

Ok, ora sei tu quello un po’ spiazzato “Ti piace John Woo?” ti illumini guardandola.

Vacci piano con l’entusiasmo, ricorda che sei moribondo e sofferente.

Riabbassi veloce le sopracciglia, ma poi lei risponde “Più è truculento, meglio è!”

Eh no, detective! Ti sforzi di concentrarti sulla tua interpretazione e reprimi l’istinto di sbaciucchiarla.

“Beh..allora.. non ti andrebbe di unirti a me, vero?” le domandi rasentando il limite del vittimismo.

Le si apre un meraviglioso sorriso in volto “Veramente mi piacerebbe molto!”

Fuochi d’artificio. Trombette da stadio. Petardi. Tamburelli. E maracas.

Stai dando un party dentro di te.

Ma fuori sei impassibile. La ringrazi e vi date appuntamento per il dopo cena.

Aspetti che esca e poi ti precipiti verso tua madre e tua figlia.

“Madre, sono un attore nato! Ce l’abbiamo davvero nel sangue noi Rodgers!!” sembri un esaltato e ti fiondi letteralmente nel taxi.

“Richard, ma cosa dici? Sei negato! E dove sono i tuoi referti?” la donna si accomoda accanto a te pensierosa.

“Come? Ah, no, mi han detto che non servivano...” rispondi facendo spallucce.

Alexis sale per ultima e chiude la portiera. Si sporge verso la nonna per riuscire a vederti “Papà cosa ti hanno messo nell’anestesia?”

Venti minuti dopo siete a casa.

Tu cammini avanti e indietro da ore, come un leone in gabbia, mentre attendi che finiscano le valige.

Alexis starà per una settimana dalla madre. Meredith si è impuntata che vuole passare più tempo con la figlia ora che partirà per il college. Inutile dire che hai tentato più volte di spiegarle che la Columbia è sempre a New York e che non l’hanno spostata durante la notte.

Tua madre invece va nella casa che avete negli Hamptons insieme a Lance Hastings.

“Ok, kiddo sei sicuro che starai bene qui tutto solo?” domanda Martha accolta da un improvviso attacco di premura.

“Assolutamente sì!” rispondi veloce per paura che cambi idea.

“E se ti servisse aiuto?”

“Per nostra fortuna mi hai generato ambidestro, Madre! Sono capacissimo di cavarmela da solo!” e ridi dentro di te per aver invece detto a Kate di non saper usare la mano sinistra.

Alexis scende le scale tutta trafelata con due trolley, due borse a tracolla e un beautycase “Ora sono pronta!” annuncia soddisfatta posando le mani sui fianchi.

Il campanello suona “Ecco mamma, devo scappare! Te la caverai papà?” chiede abbracciandoti.

“Meravigliosamente! Non preoccupatevi per me e se proprio mi servirà qualcosa, chiederò aiuto a Ryan e Esposito, contente?”

Le due donne si guardano scettiche.

“Loro due... seeh...” mormora la donna, facendo ridere anche la ragazzina.

“Sciò! Andale donne, buon divertimento!” le accompagni fino alla porta e aspetti di sentire l’ascensore avviarsi.

Quando le porte si chiudono voli verso il cellulare, imposti la voce e premi il touchscreen dell’Iphon sul nome più bello che ci sia.

Due squilli e lei risponde.

“Kaaaate” dici come un lamento di un bambino di 5 anni che ha il broncio.

“Castle tutto bene?” la sua voce ti arriva subito preoccupata.

“Si.. ma sono qua da solo... vieni un po’ prima.. tipo.. adesso? Mi annoio...”

Forse dovresti prendere in seria considerazione la carriera dell’attore.

“Ah..sono appena tornata a casa..”

Assottigli lo sguardo. L’hai presa in contropiede e tira su il maledetto muro.

Ok, più lamentoso.

“Mi fa tanto male la mano...” nemmeno il piccolo Russel di UP della Disney l’avrebbe saputo dire meglio!

“Mi cambio e vengo da te, va bene?”

Gongoli saltellando sul divano.

“Porto io la cena, tranquillo” afferma poi lei veloce.

Lanci una decina di baci al telefono.

“Oh..grazie Kate...” sospiro di sofferenza “Ti aspetto” e riattacchi.

Ti passi la mano sana sul mento. Lo gratti soddisfatto pensando che probabilmente la dovresti dirigere tu la scuola di recitazione di tua madre.

Angolo dell’autrice:

Io odio scrivere le long e ovviamente ci ricasco!!!! Ma tranquille, non è very long U_U

Dunque, che dire? Come noterete non è il mio solito stile, infatti non so bene cosa uscirà, spero che riesca a farvi ridere almeno un po’. Con me funziona, rido e scrivo..scrivo e rido! xD

Bando alle ciance, buona lettura e fatemi sapere se mi devo dare all’ippica (non so cavalcare by the way, scegliete un altro sport.. :P )

P.s. se ve lo state chiedendo, mi sono ispirata all’operazione alla mano di mia madre U_U

Un bacione enorme a tutte!

Ivi87

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Capitolo 2
*** # 2 * Il muro diventa siepe * ***


# 2 * Il muro diventa siepe *

 

Ti fermi davanti all’ingresso e controlli di essere perfetto.

Sistemi il ciuffo e sei pronto! Ruggedly handsome!

Apri la porta e ti ci accasci.

“Kate, eccoti finalmente” sei l’apoteosi della spossatezza.

“Ehi sei uno straccio Castle!” ti dice entrando e posando una sacchetto marrone sul bancone in cucina.

“Già, mi sento così stanco” e ti avvicini per sbirciare la cena.

Kate però ti blocca mettendoti una mano sulla fronte “Non avrai la febbre? A volte succede dopo un’operazione” la mano scenda e ti lascia una carezza sulla guancia.

Santa Madonna della Grazia Kate Beckett ti sta toccando!!!

“No.. non sembri caldo” si allontana e ritorna alla cena.

Annaspi mentre lei è di spalle. Se ti vedesse ora chiamerebbe di sicuro il 911.

Ma riprendi presto il controllo del tuo corpo e l’aiuti ad apparecchiare.

Mentre lei risponde al telefono in salotto tu cominci a predisporre piatti e bicchieri.

La senti dare direttive a destra e a manca. È adorabile quando fa la dura.

Prendi del vino dal frigorifero e lo posi in tavola.

Ad un tratto ti rendi conto di essere un completo idiota.

Hai imbandito il tavolo a regola d’arte, certo, peccato che si presuppone tu non sappia fare nulla con la sinistra!

Con la grazia di gozilla levi i piatti dal tavolo con il risultato di far cadere quasi tutto a terra.

Ecco. Ora sei fregato!

“Oh no, guarda che disastro Castle! Non devi fare da solo, son qui apposta per aiutarti!” la detective ti guarda comprensiva e poi si abbassa per raccogliere i cocci “Lo so che è frustrante e non vuoi essere di peso, ma non devi esagerare”

Non ha capito nulla fortunatamente.

“Su siediti, ci penso io qui” ti ordina lei.

Non puoi fare altro che obbedire. Hai appena rischiato di rovinare tutto, meglio stare buoni e seduti per adesso.

E solo che...Ok, ti senti un po’ in colpa.

Ti dispiace farla pulire e darle pena dopo che ha lavorato tutto il giorno.

Basta, ora ti alzi e le dai una mano anche se non vuole.

Ti blocchi però col sedere a mezz’aria quando a Kate, china davanti a te, spunta un lembo del tanga. Rosso.

E così ti risiedi e resti una decina di minuti in religioso silenzio ad osservarla alzarsi e abbassarsi, raccogliere e pulire.

Senso di colpa dicevamo? Tzè! Non sai più cos’è.

Non vorresti sbavare così, come un qualsiasi maschio decerebrato, ma lei ti sculetta amabilmente sotto al naso..

“Ti senti bene? Hai gli occhi fuori dalle orbite!”

La sua voce ti riscuote “Come?” sbatti velocemente le palpebre “Mai stato meglio!” esclami eccitato.

Lei ti fissa qualche secondo. Merda, la sceneggiata!

“Cioè, mi sento come uno a cui hanno appena stagliuzzato la mano...” aggiungi un finto colpo di tosse, così.. giusto per fare più scena.

“Forse è meglio se ceniamo. A stomaco pieno starai meglio”

 

 

Solo la luce del televisore vi illumina seduti l’uno accanto all’altra sul divano.

L’hai aiutata a portare lo schermo dal tuo studio al salotto, così sareste stati più comodi e ora vi godete popcorn e action movie beatamente rilassati.

Le hai detto che a casa tua i film si guardano esclusivamente senza scarpe e con le gambe allungate sul tavolino, in realtà volevi solo metterla a suo agio e farla rilassare.

Ti ha sorriso e senza farsi pregare si è accomodata alla tua sinistra, in modo da permetterti di usare quella mano per prendere i popcorn dalla ciotola. Ma quant’è adorabile?

Sparatorie e acrobazie varie si susseguono sullo schermo ma tu sei distratto.

Fissi la ciotola dei popcorn e attendi il momento giusto per agire.

Lei è veloce. Afferra e mangia. Afferra e mangia.

Poi una scena particolarmente sanguinolenta le blocca qualche secondo la mano nel recipiente.

Et voilà, casualmente ci infili anche la tua.

A quel contatto lei si volta verso di te mentre tu fingi di non essertene nemmeno accorto, preso dal film.

Lei continua a guardarti e, sorpresa sorpresa, non ritrae la mano.

Dopo un paio di secondi la scena clou finisce e tu come se niente fosse torni a concentrarti sui popcorn prendendone un paio.

Nel farlo ovviamente tocchi ancora le sue dita e ora sì, ti volti verso di lei.

“S-scusa ..” ti sorride e ritrae la mano, imbarazzata. Poi prosegue a guardare il film.

Facciamo un piccolo riepilogo.

Vi siete sfiorati le mani per una ventina di secondi.

Reazione Kate Beckett di 4 anni fa: -Castle levami le mani di dosso o ti spacco la faccia!- seguito da un volo diretto al reparto traumatologia dell’ospedale.

Reazione Kate Beckett oggi: non ritrae la mano come se tu avessi la peste, ti fa delle timide scuse, arrossisce e si imbarazza.

Il muro? Ma ormai è al massimo una piccola siepe facilmente scavalcabile.

Non riesci a contenere quel gridolino di gioia che ti nasce dentro.

“Cosa c’è?” ti domanda sorpersa.

Veloce ti inventi qualcosa sul film “Hai visto che roba? A quel tizio è uscito completamente il ginocchio ma camminava comunque! Lui si che è un duro!”

Kate ride “E’ solo finzione..” ti blandisce lei.

“Ma è ‘so coooool’!” ribatti tu “Non ti ha fatto schifo quando l’hanno squartato?”

“Castle, vedo cadaveri tutti i giorni! Non mi fa più schifo niente ormai!” risponde seria.

Muahahahahah aspettavi giusto questo momento.

“Scommettiamo?” mentre lo dici prendi il cellulare e le mostri una foto.

“Oh god, è disgustoso” fissa il display inorridita.

“Vabbè non esagerare ora...” ti aspettavi che lo trovasse fico.

“No, davvero è rivoltante.. ma cos’è carne umana? Sono nervi quelli?” si mette una mano allo stomaco e ti guarda male.

Tu sei incredulo e abbattuto “E’ la mia mano, non vedi? Credevo la riconoscessi!” 

“LA TUA COSA?? Ti sei fotografato la mano durante l’intervento?” domanda scioccata.

“Cosa? No no! Ma per chi mi hai preso!” fai una pausa, giusto il tempo di vedere la sua fronte rilassarsi appena, e poi prosegui “Ho chiesto ad uno dei dottori di farlo!” le rispondi fiero.

Kate non sa più da che parte cominciare ad arrabbiarsi.

Uh, adori sconvolgerla!

“Tu non stai affatto bene, Castle!!”

“Non è per questo che sei qui?” ammicchi tu, facendole l’occhiolino.

Scuote la testa e ride.

Attende qualche secondo e poi ti allunga il palmo aperto “Dai qua, fammi vedere bene”

“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta!!” esclami entusiasta mentre lei zoomma e scruta attenta la foto.

Sembra divertita. Hai raggiunto il tuo scopo.

Adori farla ridere tanto quanto adori farla arrabbiare.

Diciamo la verità, l’adori e basta.

“Ma è fatta davvero così una mano? Bleah!”

“Mi stai guardando dentro” esclami serio e con voce profonda.

Kate sgrana gli occhi e poi capisce il senso della battuta e scoppia a ridere. E tu pure.

Ohhhhh che soave melodia.

Melodia che però si interrompe quando Kate si alza per riporre la ciotola ormai vuota.

Sul frigorifero nota un post-it “Cos’è questa lista?” domanda indicandola.

Ti volti per vedere a cosa si riferisce “Oh, sono le raccomandazioni del dottore”

Kate la legge attentamente e poi torna a sedersi “Controllerò che tu la segua scrupolosamente scrittore” ti intima con il suo sguardo da poliziotta incazzata.

Tu deglutisci forzatamente “Non ne dubito” ma poi ti ricuci addosso il tuo sguardo da cucciolottone sofferente “Ma per farlo dovrai venire qui spesso..” sussurri allusivo.

Dal suo volto non traspare nulla “Ovvio, se Martha e Alexis non ci sono, chi ti aiuta?” ma i suoi occhi brillano “A proposito quando tornano?”

“Tra una settimana, per la cerimonia dei diplomi, e poi chissà... hanno le loro vite...” sbuffi tristemente.

Lei ti guarda come si guarda qualcuno che va assecondato nel suo delirio.

“Come ti pare.. si è fatto tardi ora, torno domattina presto per vedere come stai e ti aiuto con la colazione”

Ma si!!! Gioia, gaudio e tripudio!

Visto, ormai si offre da sola!

Però non vuoi ancora che se ne vada!

“Aspetta!” praticamente l’hai urlato “...ehm..non puoi andare, devi... devi... mi devi aiutare a spogliarmi!”

La detective spalanca la bocca, sorpresa.

“Mi prendi in giro?”

“Ehm..no...” e sventoli il braccio legato al collo.

Kate si punta le mani sui fianchi indispettita.

Odia non avere il coltello dalla parte del manico.

“Bene!” risponde secca.

Si avvicina e con un gesto secco slaccia il velcro che lega il tutore alla spalla e dietro il collo.

“Ahia! Piano!” stavolta non stai fingendo o facendo la vittima.

Ti ha strattonato il braccio e ti fa male veramente.

“Ah..ah..ah..ferma ferma”

Lei si blocca capendo di avere esagerato.

“Mi dispiace” mormora debolmente mentre comincia a sbottonarti la camicia.

Lentamente. Seria. Ti guarda le labbra mentre slaccia i bottoni uno dopo l’altro fino all’ultimo.

“Fatto” esclama dispiaciuta lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

“E’ già passato, non mi fa più male” la tranquillizzi.

“Scusa..”

“Shhh e di che?” le prendi la mano accennando un sorriso.

Lei ricambia e stringe la presa.

Ti allontani slegando le vostre dita solo quando entrambe le braccia sono tese al limite.

Sparisci per un secondo e torni con la maglia verde di Lanterna Verde che usi per dormire, infilata meglio che potevi.

Lei te la sistema per bene e poi ti aiuta a rimettere il tutore.

“A domani allora” ti saluta poi.

Quando raggiunge la porta le domandi “Mi porti la nutella?” vuoi farla ridere un’ultima volta o non dormirai sereno.

“Sicuro. Buona notte” ride, come volevi, e ti lascia davanti all’ingresso a riflettere.

Per qualche secondo ha saltato la siepe e siete stati entrambi dallo stesso lato.

Obbiettivo per la giornata di domani: potare ancora un po’ la siepe.

 

 

Angolo dell’autrice:

la pazza è tornata!!!!

Hai capito Rick che si gode il panorama, eh! Furbacchione!

Ma gli si può dare torto con Kate davanti?

E la foto alla mano? Su su chi non la vorrebbe U_U ahahahahahah

Vi ringrazio per tutte le recensioni ricevute e chiedo scusa se non riesco a rispondere :(

Al prossimo capitolo e ricordate di portare il metro così controlliamo l’altezza della siepe ;P

 
Buona lettura,

baci baci!

 

Ivi87

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Capitolo 3
*** # 3 - Martedì * Colazione movimentata * ***


# 3 - Martedì * Colazione movimentata *

 

 

Un raggio di sole ti colpisce il volto, segno che una nuova giornata con la tua musa sta per cominciare.

Spalanchi gli occhi e arzillo ti infili in bagno.

Con una mano ti sciacqui il volto e mentre ti specchi ti viene un’idea geniale che conservi per dopo.

Il braccio destro è un po’ indolenzito per essere stato tutta notte fermo nella stessa posizione e ti duole il collo.

Bene, oggi sei davvero un catorcio! Non ci sarà bisogno di fingere.

Sei ancora in camera quando senti bussare.

Kate è già arrivata! Voli ad aprirle.

“Buon giorno musa!” la accogli raggiante.

Ieri notte prima di addormentarti ti sei detto che non c’era bisogno di fare la vittima in maniera troppo pesante. Lei ti sta dimostrando che ci vuole essere per te. Che non è più chiusa in sé stessa e tu non vuoi approfittarne troppo. Vuoi che sia libera di decidere senza sentirsi in dovere verso di te. Non troppo almeno.

“Ehi Castle, sei di buon umore!” esclama sorridente vedendoti allegro.

Ti scosti e la lasci entrare “E perché non dovrei? Il sole splende, ho avuto una brillante intuizione per Frozen Heat, faccio colazione con la mia musa...” Kate posa la sua borsa sul tavolo e a quelle parole estrae un barattolo marrone “...e hai portato la Nutella!! Come potrei non essere felice?” d’istinto l’abbracci. Beh, con un braccio solo è più un mezzo abbraccio in realtà...

E lei ride forte. Non si sposta. Non protesta. Non ti minaccia.

Kate Beckett ti stai facendo abbracciare?? Sul serio?

Nascondi bene la sorpresa e come se niente fosse ti stacchi. Se glielo facessi notare probabilmente si chiuderebbe nuovamente nel suo guscio.

“Cosa preferisci? Uova e bacon?” domanda lei sfregandosi le mani sui fornelli, pronta a cucinare.

“Aggiudicato detective!” e questa volta osserverai ogni sua mossa.

Quando la ospitasti, due anni fa, ti fece trovare tutto pronto. Questa volta invece vuoi vederla muoversi nella tua cucina, fantasticare che viva con te...

“Che dici, io preparo e tu ti lavi e ti vesti?”

Ma no! Ora è lei a leggerti nel pensiero? Vuoi guardarla cucinare!

Lei sembra capire il tuo disappunto e ridacchia tra sé.

“Va bene” acconsenti fingendoti sconfitto. Fai per voltarti ma poi torni sui tuoi passi e le porgi la mano.

Kate aggrotta la fronte senza capire “Come pensi che mi possa lavare...da solo..”

“No, Castle” Kate indietreggia di un passo.

Tu non fai altro che alzare le spalle innocentemente.

“Scordatelo!” indietreggia ancora fino a sbattere addosso al frigorifero.

“Kate..” stai ridendo mentre cerchi di parlare.

“Non ridere Castle!”

Non vuoi farla arrabbiare o rischiare che la siepina di oggi torni ad essere la muraglia cinese di ieri, perciò la tranquillizzi.

“Rilassati Kate, dai, toglimi il tutore...” oh si scrittore, tu la turbi nel profondo!

Soddisfatto, vedi le sue guance scolorire un poco mentre ti toglie il tutore dal braccio.

La fasciatura è ancora salda ma le dita si sono gonfiate.

Le indichi un sacchetto di plastica sul bancone. Capisce immediatamente le tue intenzioni. Non puoi bagnare la fasciatura fin quando non ti toglieranno i punti perciò infili la mano nel sacchetto, come fosse un guantone da boxe, e Kate ferma i lembi con un elastico all’altezza dell’avambraccio.

Con delicatezza ti aiuta a sfilare la maglietta e noti che cerca di guardare ovunque tranne che i tuoi occhi o il tuo petto.

Moooolto interessnte.

Sparisci in bagno per una doccia riflessiva e la lasci a cucinare.

Una decina di minuti e sei come nuovo. Levi la plastica dalla mano e prendi i vestiti dall’armadio.

Riesci a indossare un paio di jeans, ma per la maglietta a maniche corte e la camicia ti serve Kate.

La raggiungi in salotto con solo la testa infilata nella maglietta.

Kate ti squadra da capo a piedi e si morde istintivamente il labbro.

Ti piace quel che vedi, eh? “Mi aiuti per favore?” le dici invece, ma non riesci a levarti quel sorrisetto dal volto.

“Ehm? Oh, certo..” si riscuote e ti aiuta a far passare il braccio destro nella manica, mentre con il sinistro riesci più facilmente.

Poi ti aiuta con la camicia. Questa volta però te la abbottona e poi ti riallaccia il tutore al collo.

Guardando la tua mano si ricorda del post-it sul frigo “Apri e chiudi le dita per evitare il gonfiore vero?”

Resti per un attimo dubbioso. Lo fai?

“S-si, si che lo faccio!” esclami sicuro.

Kate incrocia le braccia “Io non ti ho mai visto”

“Non eri attenta” ribatti veloce.

“Castle! Fai i tuoi esercizi!” ti ammonisce brandendo la spatola di metallo con cui comincia a sollevare le uova dalla pentola.

“Ma sembro un teletubbies così... ciao ciao, ciao ciao” e sottolinei la tua battuta aprendo e chiudendo la mano.

Ride mentre prepara le vostre due porzioni e come la sera precedente ti taglia e affetta il cibo per permetterti di inforchettare meglio con la mano sinistra.

E non sai come, ti ritrovi a pensare che sarebbe una mamma fantastica.

“Grazie... penserai che sono un bambino”

“Quello lo penso sempre, indipendentemente dal tagliarti il bacon” risponde beffarda.

Gliel’hai servita su un piatto d’argento perciò non puoi evitare di sorridere.

“Non preoccuparti, lo faccio volentieri” aggiunge poi, lei.

“Davvero?”

“…Si..” ti dice con un velo di imbarazzo, poi tenta di glissare “non posso lasciarti morire di fame e di noia no?”

“Allora non ti dispiace se ti chiedo un favore?”  domandi sbattendo le palpebre e risfoderando il tuo affermato sguardo da cucciolotto.

         

 

“Fermo...” a pochi millimetri dal tuo volto senti il suo fiato sulla tua pelle “...fermo...” la sua voce sussurrata giunge al tuo orecchio, è così vicina che se tu volessi potresti voltarti e baciarla.

Deglutisci al sol pensiero.

“Ti ho detto di stare fermo!” sbotta lei con la lama quasi su tuo pomo d’adamo “Come posso raderti se continui a muoverti?!”

“Ho paura che mi tagli!!” le dici rabbrividendo.

È vero in parte. Kate Beckett con un rasoio in mano non promette niente di buono ma appena sveglio, specchiandoti in bagno, non hai potuto non pensare che sarebbe stato divertente farti fare la barba da lei.

“Ti taglierò se non stai fermo!” ridacchia vedendoti preoccupato.

Vi siete organizzati egregiamente.

Avete portato una sedia in bagno posandola con lo schienale contro il lavandino e ti sei seduto reclinando la testa all’indietro proprio come se fossi dal barbiere.

Ti sei messo la schiuma da barba e ora lei ti gira attorno posando la lama sulla tua pelle.

La posa e poi la ritrae pensierosa “No comincio dall’altra guancia..” di nuovo, si appoggia e poi la leva timorosa “..mmm...no, riprovo a partire dalla gola, ma stai fermo però!”

“Mi stai facendo crescere la barba invece di raderla...” commenti sarcastico. Sono dieci minuti che cerca il punto giusto da cui partire.

“Lo so, scusa è che ho paura di tagliarti davvero” ammette avvilita.

“Su dai qua, provo da solo... tanto o mi taglio da solo o mi tagli tu, perciò non fa differenza...” allunghi la mano sinistra ma lei non ti da il rasoio.

“Castle, ce la posso fare! Fidati!” esclama per auto convincersi.

La conosci, lo sai che non ammette la sconfitta.

Ti fissa risoluta “E’ che sono scomoda a girarti attorno e abbassarmi...magari se ti alzi?” 

“Magari se ti siedi a cavalcioni su di me?” proponi invece.

Un consiglio del tutto innocente, ovviamente.

Ma dal suo sguardo lei non sembra pensarla allo stesso modo.

“E’ indubbio che saremmo entrambi più comodi..” asserisci impassibile, cercando di non ridere.

Un sorrisino le spunta sul volto e si avvicina a te.

Oddio, lo fa? Si siede?

SCIACK!

“Uh senti come la schiuma da barba agevola gli schiaffi!” commenta dopo averti dato uno schiaffetto “Fammi riprovare..”

Le porgi indifferente l’altra guancia ma una risata ti sfugge quando ti colpisce.

“Oh che bel suono che produce” se la ride di gusto e non si accorge che mentre ti lasciavi schiaffeggiare preparavi il contrattacco.

La afferri di colpo e te la tiri addosso “Visto che ti sei seduta?!” esclami, anche se non è a cavalcioni come avevi suggerito, ma è meglio così.

Con il braccio libero le circondi la schiena e ti sporgi di lato, come in un casquet.

Con le dita della mano destra ti togli un po’ di schiuma e le muovi lentamente verso di lei “Volevi che facessi gli esercizi, no?” le dici avvicinandole al suo volto “Prova un po’ di schiuma Kate!!”

Lei ride e strilla cercando di coprirsi il volto.

Riesci a sporcarle un po’ il naso e il mento prima di lasciarla libera.

Lei si tira su e si alza, ma solo di poco.

Allarga una gamba per scavalcare le tue e si siede su di te.

“Lo sapevo che era un ottimo consiglio il mio!” non ce la fai proprio a trattenerti.

“Sta zitto e non ridere, altrimenti finisce davvero in un bagno di sangue!” cerca di risponderti seriamente ma si vede che si sta divertendo.

Con una mano ti ruota il volto e delicatamente comincia a raderti una guancia.

Più volte vi guardate negli occhi e vi fissate le labbra a vicenda.

Vi sfidate con sguardo per vedere chi sarà il primo dei due a cedere.

Ma non sarai tu. Vuoi che sia lei a baciarti.

Quando e come vorrà lei. Quando sarà pronta.

“Perfetto” ti dice dolcemente una volta fatto.

Istintivamente ti passi la mano sul volto per controllare.

La senti liscia sotto le sue dita.

Vi alzate e vi date entrambi una ripulita dai residui di schiuma.

In salotto Kate guarda l’orologio, capisci che è giunta l’ora di lasciarla andare al distretto.

Vi date appuntamento per pranzo e poi la ringrazi “Ti ringrazio mia musa” le dici accennando un inchino.

“Non c’è di che mio scrittore” ti risponde chiudendo la porta dietro di se.

Trattieni il respiro.

Ha appena detto che sei suo.

 

 

 

Angolo dell’autrice:

arieccomiiiiii xD non so voi, ma io trovo che fare la barba al proprio compagno sia una cosa davvero intima ma allo stesso tempo divertente e come dice Beckett potrebbe finire in un bagno di sangue se lui vi fa arrabbiare!!! xD

Buona lettura e buon divertimento!!! :*

 
Alla prossima settimana,

 
Ivi87

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Capitolo 4
*** # 4 - Occupare il tempo - ***


# 4 * Occupare il tempo *

 

 

Dopo esserti ripreso dallo shock, ti rendi conto che devi occupare il tempo in qualche modo.

Come dicevi alla tua musa, hai avuto un’idea geniale per Frozen Heat.

Ti siedi alla scrivania del tuo studio e accendi il portatile.

Non appena il computer si avvia, apri il documento di testo.

Il mousepad ti fa innervosire più del solito. Già con la mano destra non è il massimo.

Quando il cursore finalmente lampeggia sulla pagina bianca parti all’attacco della tastiera.

Beh, più o meno.

Più che un attacco le stai facendo il solletico.

Non riesci a scivolare sui tasti come vorresti e ti ritrovi a digitarli uno ad uno con l’indice sinistro.

Se qualcuno ti vedesse ora!

Tu, pluri acclamato scrittore di best sellers, che pigi i tastini con il ditino come i bambini.

Sbuffi e ti fermi. Ci hai messo un minuto e ventisette secondi per scrivere una semplice frase.

Così non va, non fa per te.

Apri un cassetto ed estrai carta e penna.

Ora si che si ragiona!

Con la penna è tutta un’altra storia.

La punta a sfera scorre sul foglio che è una meraviglia. La calligrafia non è precisa e ordinata come lo sarebbe se avessi usato la mano destra, ma comunque è chiara e leggibile.

Un sms attira la tua attenzione: “Fai i tuoi esercizi!!!!!!!!!!”

Volevi che ti facesse da infermierina sexy ma quegli ottomila punti esclamativi la fanno sembrare più un generale delle SS!

Te la immagini con le mani sui fianchi, sguardo corrucciato e le sue due bellissime vene sulla fronte che pulsano.

Sei schifosamente cotto, Castle!

Sorridi e mentre continui a scrivere con la mano sinistra, apri e chiudi le dita della destra.

Sei già a buon punto, la tua idea è quasi tutta nero su bianco, ormai.

Quando potrai lo ricopierai a pc.

Oppure, meglio ancora, lo farai fare a Kate!

Dai un occhio a quello che stai scrivendo e un risolino ti assale.

Si potrebbe dire che la scena è vietata ai minori di venticinque anni, praticamente.

No, è decisamente meglio se Kate non lo legge ora.

Dopo che hai completato la scena e aggiunto qualche appunto sull’indagine metti tutto a posto e navighi un po’ per il web.

Ti guardi un paio di episodi Games of Thrones in streaming e poi, nuovamente, non sai che fare.

Essere bloccati a casa non è divertente, soprattutto se non hai la piena mobilità degli arti.

Il cellulare suona nuovamente, ma non è un sms.

È una telefonata dai tuoi pargoli.

Accetti la chiamata “Quanto vi manca papà?” rispondi alzandoti in direzione del salotto.

“Mamma è cattiva, ci fa lavorare tanto!” risponde Esposito.

Dai rumori in sottofondo capisci che è in vivavoce.

“E il piccolo Ryan? Si lamenta anche lui?” domandi con vocina da padre affettuoso.

“Si, è una schiavista senza di te! E poi dice e fa cose strane…” l’irlandese accentua il tono della voce e lascia in sospeso la frase di proposito.

E tu abbocchi “Come? In che senso?” in un attimo pensi che forse è solo stanca.

Ha già un lavoro difficile e problematico, in più fa avanti e indietro da casa tua perché l’hai subdolamente convinta ad aiutarti.

Ti senti una di quelle cose che si pestano al parco quando non si sta attenti a dove si cammina.

“Bro, non lo trovi strano che sorrida sempre? Insomma, sempre sempre!” spiega Javi.

“C’è mancato poco che sorridesse tutto il tempo pure durante un interrogatorio! Insomma lei è la dura detective Beckett, se sorride in quel modo il sospettato mica si spaventa, si innamora !” aggiunge Kevin.

Tendi le orecchie come faceva quel cucciolottone di Royal.

E’ felice! Kate Beckett è felice!

Ridillo per sicurezza: KATE BECKETT SORRIDE ED E’ F-E-L-I-C-E.

Ti senti immediatamente meglio e tronfio come un gallo.

“E non è fantastico che stia bene e sia felice? Perché la trovate strana?” domandi come se fosse cosa comune ricevere un sorriso da quella donna.

“Ma ti sembra normale Castle?” chiedono i due detective.

“Assolutamente si, bambini miei” rispondi distendendoti sul divano con un sorriso da mille watt.

“E ti sembra normale anche che lei ti creda incapace di usare la mano sinistra?” esclama Ryan costringendoti a balzare seduto.

“Perché noi ce lo ricordiamo bene quando una sera all’Old Haunt ci hai mostrato, tutto altezzoso e fiero, che sei ambidestro!” conclude Esposito battendo il pugno al compare.

Scatti in piedi come una molla lasciandoti sfuggire una risata isterica “Ah ah ha cosa? Naaa deve aver capito male...” tenti di salvarti.

“Allora non ce problema se le diciamo la verità...” cantilena Ryan mentre Espo batte i piedi a terra simulando dei passi.

“No no no!! Fermi, per carità, non ditele nulla!” gesticoli come se li avessi proprio davanti a te.

“Papà si fa coccolare da mamma!!” sussurra Ryan

“Ti ho sentito!” dici stizzito anche se, beh, è vero! “Ok, vuotate il sacco, cosa volete in cambio del vostro silenzio?”

“Io voglio un pezzo di luna come il tuo!” chiede prontamente Ryan.

Inconsapevolmente, tu e Esposito avete la stessa faccia stupita.

“Ehm.. o-ok...” rispondi cauto. Te la sei cavata con poco, in fondo.

“Io voglio un altro viaggetto ad Atlantic City! Ci vado da solo però, tu hai mammina a cui pensare Castle, e di certo non ci vado con Astro Boy” conclude Espo guardando male l’amico.

“Andata ragazzi, vi adoro!” accetti contento, il tuo segreto è salvo! E ad un prezzo ragionevole per giunta!

“Mi sa che non sono bravo a contrattare...” senti la voce di Ryan borbottare.

“Scherzi a parte, tutto bene, Castle?” chiede poi più serio Esposito

“Un po’ di indolenzimento al braccio ma per il resto sto bene, grazie ragazzi”

“Meglio così Castle, tieniti fuori dai guai!!”

“A proposito, magari domani faccio un salto e vi vengo a trovare!” esclami raggiante.

“Si, come no, la Gates non ti regge quando sei tutto intero, figurati così ammaccato...”

Ci pensi su un secondo e storci la bocca in una smorfia “Già..vabbè, magari chiamatemi un giorno che è fuori sede...”

“Ok Castle, ora dobbiamo andare o mamma ci sgrida!”

Buon lavoro ragazzi... ah e dite a Kate che sto allenando le dita!!” aggiungi prima di riagganciare. Puoi quasi vedere le loro facce stranite!

 

 

Dopo aver sbattuto la testa al muro per la noia una decina di volte, chiamato Alexis, tua madre e la casa editrice, finalmente verso le dieci cominci a dedicarti alla preparazione del pranzo.

Ti destreggi bene con una mano sola, ma comunque ti ci vuole più tempo del solito perciò meglio darsi da fare.

Le vuoi preparare un pranzetto coi fiocchi.

La vuoi ringraziare di tutto.

Di essere la tua musa e di sopportarti ogni giorno da ormai più di 4 anni.

Estrai dal frigorifero due belle bistecche e le metti a scongelare nel lavandino.

Nel frattempo apparecchi il tavolo con cura con il servizio migliore di tua madre e al centro un grazioso vasetto di fiori e una candela.

Con molta attenzione poi prepari il contorno e ti metti a cucinare le bistecche, con calma e a fuoco lento.

Se ti fai male, lei te ne farà di più!

Quando è tutto pronto e il profumino è così invitante da farti venire l’acquolina in bocca, il suo nome compare sul display.

“Dimmi che stai arrivando” le dici sorridendo.

“Castle... scusa...non mi posso muovere ora.. siamo ad una svolta...”

“Oooooh ma Kate, è tutto pronto..” rispondi con il morale a terra.

“Mi dispiace tanto ma... un momento che significa ‘è tutto pronto’?” il tono morbido e dispiaciuto della detective diventa ora sospettoso e accusatorio “Non ti sei messo ai fornelli vero?”

“Ehm... no..” fissi la tavola imbandita e menti spudoratamente “.. certo che no..”

“Castle!!” sbotta lei al telefono, costringendoti ad allontanarlo dall’orecchio.

“Giuro, intendevo dire che è tutto pronto quello che ho ordinato. Non mi sono affatto messo a cucinare” le dici incrociando le dita dietro la schiena, come se potesse vederti attraverso il cellulare.

“Mmm vabbè... ah, comunque non ti lascio da solo, ho chiesto ad una persona fidata di aiutarti e tenerti compagnia fino a che mi libero”

Aggrotti la fronte sorpreso “Ehm.. come?” ti manda una persona fidata?? “N-non ce n’è affatto bisogno...” tenti di opporti mentre bussano alla porta.

“Non essere sciocco certo che ce n’è bisogno!” sbuffi dirigendoti verso l’entrata. Volevi stare con lei, non con una persona fidata. Piuttosto stai meglio da solo.

“Era in città per una commissione perciò dovrebbe essere da te a momenti” e mentre lo dice tu apri la porta.

Ecco, questo decisamente non te lo aspettavi.

 
 

 

Angolo dell’autrice:

kawabongaaaaaaaa!!!

Ebbene sì, non so che dire. Parlate voi. Ditemi tutto quello che volete ;)

Buona lettura e buona settimana! :-***

Un bacione enorme.

 

Ivi87

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Capitolo 5
*** # 5 * Parliamoci chiaro * ***


# 5 * Parliamoci chiaro *

 

 
Jim Beckett ti fissa sulla soglia di casa tua.

Dopo qualche secondo di sorpresa ti sposti lasciandolo entrare “In effetti è già qui!” dici poi al telefono.

“Oh, bene! Sarai felice di vederlo, giorni fa ho scoperto che siete già grandi amici..” esclama Kate a metà tra il fastidio e il divertimento.

“Ah, beh.. si.. posso spiegare...” il tuo commento fa sorridere Jim e in risposta storci la bocca come se fossi nei guai.

“Mi ha già spiegato tutto mio padre, anzi, non mi sono più scusata per le mie parole di quella sera...” entrambi ricordate quella dolorosa frase –We are over- “...Castle io...” incespica un po’ Kate, ma a te non serve nessuna scusa.

“Lascia stare, è tutto a posto” le rispondi addolcendo sia il tono di voce sia i tratti del viso, cosa che a Jim non sfugge.

“Per farmi perdonare sei autorizzato a chiedere a mio padre tutto quello che vuoi su di me”

È come se ti avesse appena dato un pass per la sua vita prima di quel giorno.

Sicura di quello che fai detective?

“DAVVERO??” domandi strabuzzando gli occhi.

“Si, davvero, ma ricorda che è sempre un Beckett quello con cui stai parlando...” Kate non finisce la frase di proposito e riaggancia.

Deglutisci impaurito e poi ti volti verso Beckett senior.

“Caaaaaaarissimo Signor Beckett! Che piacevole sorpresa!”

“Mi sembri un po’ agitato Rick..” conviene lui, guardandoti.

Lo guardi un po’ sospettoso “Ma no...Dovrei?” domandi cauto.

“In trentadue anni Katie non mi aveva mai chiesto di fare da babysitter a nessuno” esclama estremamente calmo, poi passa lo sguardo prima sulla tavola apparecchiata, sulla candela accesa e infine su di te.

“Si, mi sa che dovrei..” sussurri più a te stesso in realtà.

“Mi offri il pranzo?” domanda Jim facendo un cenno con la testa in direzione del tavolo.

“Oh, ma certo, che maleducato, prego si accomodi!!” tutto trafelato ti affretti a metterlo a suo agio.

Lui ti fa un sorrisetto storto e capisci che il tuo futuro con Kate dipende da questo incontro.

Un silenzio imbarazzante cala tra di voi dopo che il sig. Beckett ti ha tagliato la bistecca a pezzettini. Quanto vorresti sprofondare?

Quanto ti senti idiota per aver creato quest’assurda situazione?

Perché diamine, di tutte le persone che Kate ti poteva mandare, sceglie proprio suo padre???!!!

Ringrazi e fissi il tuo piatto senza fiatare.

Cerchi di ripensare a un anno fa, a quel vostro primo incontro di cui ora anche Kate è a conoscenza.

-“Mi sembra di conoscerla già, Rick”- ti aveva detto –“Ho sentito grandi cose su di lei da Katie”- ma quella era un’altra situazione.

Aveva bisogno del tuo aiuto per farla ragionare e convincerla ad abbandonare il caso di sua madre. Gli servivi per salvare la vita a Kate.

Ora è tutta un’altra cosa. 

Ora sei solo uno dei tanti che spasima per la sua bambina.

Perché lo sa che sei innamorato perso.

Lo guardi. Lui ti guarda.

Si, lo sa.

E in fondo lo capisci.

Quanto odi i ragazzi che girano intorno ad Alexis?

Quanto avresti voluto disintegrare Ashley per averla fatta soffrire?

No, non puoi affatto biasimarlo se ha colto l’occasione di venire a sondare il terreno di persona.

D’altronde, sei pazzo di sua figlia, ti butteresti da un treno in corsa per lei, perché non dovresti piacergli?

“Non sono un accanito lettore Rick, ma sa, ho letto un suo libro di recente..” rompe il ghiaccio Jim. Tu alzi il volto dal tuo piatto e annuisci incuriosito “...Naked Heat...”

La forchetta ti si blocca a mezz’aria e tu cominci a sudare. Ecco servito un bel motivo per cui non dovresti piacergli per niente.

“Oh! Ehm.. I..” tossicchi per schiarirti la gola e prendi tempo bevendo un sorso d’acqua “...I m-miei libri sono b-basati sulla realtà ma molti aspetti sono soltanto di pura fantasia..” balbetti cercando di spiegarti.

Il signor Beckett ti scocca un’occhiata poco amichevole.

“N-non... non mie personali fantasie..solo.. la mia immaginazione...” e ti guadagni un’altra occhiataccia “..Non che lo immagini per tutto il tempo...solo.. non sto facendo un buon lavoro nel cercare di spiegarmi, vero?”

“No, non molto” ridacchia soddisfatto Jim.

Beh, almeno ride.

Sempre meglio che essere preso a pugni per aver scritto varie scene di sesso con sua figlia.

“Parliamoci chiaro Rick”

Ecco, ora ti dice che non sei adatto a lei. Che l’anno scorso l’hai quasi fatta ammazzare.

Deglutisci e annuisci come un’automa.

“Mi sono documentato su di te. Come ho detto, non sono un gran lettore e nemmeno guardo molta televisione, perciò ho chiesto un po’ in giro.”

No no no no che idea s’è fatto? Il passaparola uccide la reputazione di chiunque, figuriamoci quella delle persone famose.

E i giornali scandalistici? Non vuoi nemmeno pensarci..

“Si dicono molte cose sul tuo conto..” inizia Jim sfregandosi le mani.

A quelle parole, ma soprattutto al gesto dell’uomo, ti tamponi la fronte con il tovagliolo.

Stai sudando freddo.

Non ti è mai importata l’opinione di qualcuno come in questo momento.

Non può farlo. Lui non può semplicemente aver letto due giornaletti che raccontano spazzatura e dirti di stare lontano da sua figlia.

Non può!

Ti manca l’aria al sol pensiero.

Scatti in piedi istintivamente “Con tutto il rispetto signor Beckett lo so di non essere perfetto anzi, sono ben lontano dalla perfezione. Ho due matrimoni falliti alle spalle e una figlia che praticamente non conosce sua madre. Ho avuto molte avventure è vero, alcune completamente inventate dai giornali, altre vere, ma tutte prima o dopo i matrimoni, mai durante. Nonostante quello che si possa pensare ci credo davvero al matrimonio.” Parli tutto d’un fiato senza mai staccare gli occhi da lui “Una volta all’anno devo mollare e girare il paese per promuovere i miei libri ma non lo posso evitare; ho tutta una serie di fan che spaziano dall’innocuo all’invadente con cui però devo mantenere un buon rapporto, che altro? Sono un eterno bambinone, non prendo mai nulla sul serio, faccio battute stupide e potrei andare avanti all’infinito! Può documentarsi quanto vuole, tutto quello che troverà servirà a solo a ribadirle nuovamente che non sono e non sarò mai perfetto.”

Sei accaldato per lo sforzo, per la foga delle tue parole.

Volevi dimostrargli che sei adatto per sua figlia ma finora hai solo elencato i tuoi difetti.

“Ma... signore, possiedo una sola cosa che è assolutamente perfetta.” Lo guardi intensamente perché ti deve capire bene “Il mio amore per Kate”

Respiri faticosamente, annaspando, ma devi continuare “Quello che sento è.. unico.. è puro come il primo amore e, Dio, fa male come il primo amore, ma è un sentimento più maturo, più consapevole.. e..e...mi si attorciglia tutto lo stomaco..e la gola si secca...e il cuore? O il cuore è dappertutto tranne che nel petto...e batte così forte...e i suoi occhi, il suo sorriso, la pelle sono sempre nei miei pensieri... Cristo, sono consapevole che questa è l’ultima cosa che un padre vorrebbe sentire sulla propria figlia...” ti senti un disastro. Un abile oratore come te messo in ginocchio, sopraffatto dai propri sentimenti.

Ti risiedi esausto, prendendoti la testa con la mano buona e fissando il pavimento. Gli devi sembrare un idiota che blatera a vanvera e con evidenti problemi di sudorazione.

“Veramente...” ti sorprende la sua voce “questo è esattamente quello che un padre vorrebbe sentire da un uomo innamorato della figlia”

Lo fissi incredulo.

“E quello che volevo dirti era che sì, si dicono molte cose sul tuo conto, ma l’unica opinione che mi interessa è quella di Kate, e lei ti adora”

Jim ti guarda scuotendo la testa divertito.

Ti ha terrorizzato a morte e ora se la ride.

Finalmente respiri.

“Quindi...non cercherà di minacciarmi per farmi stare lontano da lei?”

“Capisco se l’hai pensato, quando Kate aveva l’età di tua figlia ho fatto scappare a gambe levate parecchi ragazzi” ti racconta ridacchiando.

Tu, ancora scosso, abbozzi un sorriso.

“Ma poi diventano grandi e bisogna farsi da parte e lasciarle scegliere da sole. Loro sapranno riconoscere quello giusto”

Annuisci poco felice all’idea che un giorno dovrai dare la tua benedizione a quello giusto per Alexis.

“Perciò, lei approva?” non che ci sia qualcosa di effettivo da approvare in questo momento, ma sai che manca poco. Quel muro, ormai diventato siepina, sta scomparendo.

“Avete la mia benedizione” conferma Jim.

“Anche dopo quello che ho fatto l’anno scorso?”

Vedi che non capisce cosa intendi e allora prosegui “Mi aveva chiesto di proteggerla da sé stessa e di convincerla a rinunciare al caso di sua madre per salvarle la vita e come risultato le hanno sparato al cuore” sul tuo volto compare tutta la sofferenza di quel giorno, mai del tutto svanita. Certe volte è come se fosse successo solo ieri, per te.

Jim Beckett ti posa una mano sul braccio “Tu l’hai salvata! Credimi, l’hai salvata in tutti i modi in cui è possibile salvare una persona.”

Vi basta uno sguardo per capire quanto quel giorno abbia segnato entrambi e quanto l’amore che provate per Kate, seppur in maniera differente, vi leghi.

Fai un profondo respiro.

Hai sudato sette camicie, te la sei fatta sotto, ti sei reso ridicolo e poi avete fatto comunella. Ora puoi tornare a rilassarti e a goderti il pranzo.

Dopo un paio di bocconi però “Mi parli un po’ di quanto Kate mi adori!” chiedi facendo ridere Jim.

“Questa è un informazione riservata Rick, solo perché sono suo padre non vuol dire che sono immune alla sua ira!”

“Giusto, giusto...” ponderi qualche attimo “Vorrà dire che ne parleremo stasera davanti a lei, così sarà più divertente vederla arrossire e negare!” esclami diabolico.

 

 

Dopo un intero pomeriggio passato tra racconti ed aneddoti sulla piccola Kate, quella adulta bussa alla porta dello scrittore giusto in tempo per la cena.

“Ciao tesoro” la accoglie il padre, poi nota una busta di plastica “Cos’hai portato?”

Kate lo abbraccia “Ciao papà, vi ho portato il gelato!” spiega entrando nel loft.

“Uhhhhhh ci piace!” urli tu dalla cucina.

La detective sorride “Vedo che sei ancora vivo, Castle, deduco che non hai fatto domande troppo imbarazzanti a mio padre!”

Ti volti ad osservarla bene.

Per certi versi è vestita come sempre ma, quella spilla dorata, quel fermaglio rosa a forma di fiore tra i capelli, la sue scarpe col tacco preferite...

Si è fatta bella per i suoi due uomini!

Ohhhh come gongoli.

Sorriso smagliante, attivato! “Beh, si veramente... mi sono concentrato più su altri aspetti...Snoopy!!”

3... Kate stupita arrossisce violentemente.

2... spalanca la bocca per cercare di dire qualcosa ma escono solo strani suoni.

1... passato lo shock si volta verso l’uomo che ti ha fatto la spia.

“PAPA’!!!!”

Jim porta le braccia in avanti verso la figlia “Oh, non ti arrabbiare, come potevo non raccontarglielo?”

Ti avvicini a lei con sguardo innocente “Come poteva non raccontarmelo?!?”

Con le mani sui fianchi vi guarda ormai consapevole “Vi siete alleati eh?!”

Voi due non rispondete ma Jim, a conferma dell’affermazione della figlia, esclama “Avevi ragione Rick, farla arrabbiare è divertente!”

Kate sta per ribattere quando la fermi posandole la mano sulla spalla “Andiamo, siediti e raccontami tutto della recita scolastica della terza elementare. Voglio sentire la tua versione dei fatti”

Lei asseconda i tuoi movimenti e si siede a tavola accanto a te “Mi ha scelta la maestra...” ti spiega.

“Kate...” borbotta Jim, mescolando gli spaghetti.

“Che c’è? È vero!!” esclama lei, ma ormai Jim ti ha messo la pulce nell’orecchio e vuoi sapere.

“Cosa, cosa, dimmi tutto Jim!!”

“Non c’è niente da dire!” Kate ti mette una mano sulla bocca per impedirti di fare altre domande.

“Lasciami, Snoopy!” mugugni dietro la sua mano.

“Non impicciarti” ride lei cercando di non farti girare verso suo padre.

Jim dalla cucina vi osserva curioso e sereno, mentre giocate.

“Ti morsico la mano se non la levi!” la minacci fingendo di morderla davvero.

“Ti sparo se mi chiami ancora Snoopy!”

“Giochi sporco detective, non vale!” ti lamenti indignato.

Jim ha l’impressione che potreste andare avanti ore, scordandovi completamente di lui, perciò arriva a tavola con i tre piatti in perfetto equilibrio inserendosi nel vostro siparietto.

“Diciamo che hai urlato e strepitato per due settimane filate pur di avere quella parte, hai fatto il diavolo a quattro a scuola e la maestra ti ha scelta per esasperazione”

Kate fissa abbattuta la carbonara davanti a lei “Io non la ricordo in questo modo” mormora imbarazzata.

Cutieee! Eri già incazzosa anche da piccola! E io che ti immaginavo con il tutu rosa...”

Il signor Beckett scoppia a ridere “AH! Per carità, più provavamo a convincerla a provare danza classica, più ci implorava di fare hip-hop!”

“Ok, se avete finito di mettermi in imbarazzo, vorrei mangiare!” una Kate bordeaux inforca con forza gli spaghetti.

“Scherzi? Ho appena cominciato! Ma posso aspettare la fine del mio piatto speciale, senti che profumo?”

Posa la forchetta e ti imita annusando gli spaghetti.

Dal suo sguardo sembra gradire ma poi torna seria e ti fissa puntandoti gli spaghetti arrotolati sulla forchetta “Ti sei riposato? Hai fatto i tuoi gli esercizi?”

Rotei gli occhi e sbuffi “Si mammina” anche se la sua apprensione in realtà ti piace e ti lusinga.

Poi guarda suo padre e sposta la posata verso di lui “Li ha fatti davvero, posso testimoniare a suo favore!” si affretta a rispondere Jim.

Ora è lei a roteare gli occhi e tutti e tre scoppiate a ridere.

Cenate in allegria tra risate e prese in giro.

Tu vuoi assolutamente sapere come ha fatto a  cinque anni a fratturarsi una caviglia cadendo dai tacchi della madre.

Lei controbatte chiedendoti il perché di quella cavalcata nudo a bordo di un destriero della polizia...preso in prestito ovviamente...

Jim si schiera talvolta con la figlia, talvolta con Rick. Dipende da chi ha la storiella più invitante. Sventola sotto i loro nasi anche qualche foto della sua piccolina che tiene nel portafogli, innescando una sorta di ‘acchiappa la foto’ tra i due.

Poi si accorge che comincia ad essere tardi e decide che è meglio lasciali da soli a bisticciare.

“Jim, torna pure se ti vengono in mente altre storielle su Kate” lo saluti così, stringendogli la mano “E grazie di tutto”

Lui ride ricambiando l’insolita stretta con la mano sinistra “E’ stato un piacere Rick, stammi bene” poi abbraccia la figlia “A presto tesoro”

“Guida a piano, mi raccomando” risponde Kate stringendolo.

Una volta soli cominciate a sistemare la cucina.

State in silenzio.

Ma non perché siete in imbarazzo.

Vi state godendo il momento.

Quanto ti sei divertito a cena? Quanto l’hai vista ridere e divertirsi?

Quanto l’hai messa in imbarazzo e l’hai fatta arrossire?

“Rick?”

Il suono del tuo nome ti distoglie dai tuoi pensieri.

Oh, cielo quand’è stata l’ultima volta che ti ha chiamato per nome?

Come lo dice bene... “Si?” ti riprendi senza farle vedere che ti sei squagliato d’amore come un ghiacciolo.

“E’ stato bello vero?” ti domanda lei, timidamente.

Annuisci con convinzione, sorridendo con gli occhi.

“Sarebbe bello rifarlo... magari anche con Martha e Alexis, no?” chiede speranzosa senza abbassare lo sguardo.

Murooooo? Dove sei?????

“Assolutamente si, sarebbero contentissime”

Lei ti fa un enorme sorriso accompagnato da un involontario enorme sbadiglio.

“Oddio scusa!” ridacchia portandosi le mani in volto.

“Se era un velato tentativo di dirmi che sono noioso..” ma lei interrompe la tua battuta.

“E’ un velato tentativo di dirti che sono stanca, Castle” risponde dandoti un colpetto alla nuca.

“Manesca!” commenti, poi la trascini in salotto “siediti e riposati tu ora, io ho poltrito tutto il pomeriggio”

Kate vorrebbe protestare ma la stanchezza la fa sbadigliare nuovamente, così acconsente a lasciarlo ripulire da solo e si sdraia qualche minuto sul divano.

Quindici minuti dopo le levi delicatamente le scarpe e la copri con una coperta leggera.

Sai che dovresti svegliarla ma non resisti.

Ti siedi sulla poltrona di fronte e passi la notte a contemplare la tua musa.

 

 

Angolo dell’autrice:

olèèèè leviamo le mani al cielo e applaudiamo Jim Beckett!!!

Barbuto malefico, sfruttalo di più il caro Jim!!!

Quanto sono carini in stile famigliola felice???? Tanto!!!

Bene, ci si legge la prossima settimana, fatemi sapere se continua a piacervi! ;-)

Sbaciotti,

Ivi87

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Capitolo 6
*** # 6 - Mercoledì * La mia famiglia * ***


# 6 – Mercoledì * La mia famiglia *

 

 

Ti rendi conto che il sole è sorto dal cinguettio degli uccellini.

Sembra strano ma anche in quella caotica metropoli è possibile trovarne degli esemplari.

Ti sarai addormentato intorno alle quattro di mattina perciò non sei propriamente lucido in questo momento.

Non hai ancora la forza di aprire gli occhi ma il cervello comincia già a mettersi in moto.

Hai un atroce mal di testa che quegli adorabili uccellini stanno fomentando sempre più.

È legale la caccia a New York?

Un intenso profumo di ciliegia ti inebria e subito la nebbia nella tua testa si dirada lasciando spazio ad un unico pensiero.

Kate.

Apri gli occhi e la vedi sdraiata sul divano, ancora profondamente assopita.

Sorridi guardandola, come hai fatto per tutta la notte finché la stanchezza non ti ha vinto.

E mentre la osservavi lasciandoti cullare dal suo respiro regolare ti ricordi di una frase.

-Ti accorgi di essere innamorato di una persona quando riesci a guardarla dormire per tutta la notte senza mai venirne a noia.-

Una delle tante perle di saggezza di tua madre.

Potrà essere una donna stravagante e particolare ma quando si tratta di sentimenti e di amore diventa molto seria e profonda.

Guardi l’ora. Come realizzerà di aver dormito a casa tua, si arrabbierà perché le hai permesso di addormentarsi, invece di svegliarla ieri sera.

Se invece non la svegli, si arrabbierà perché farà tardi al distretto.

In ogni caso sarà uno spasso per te!

Non fai in tempo a ridere che il suo cellulare suona facendovi prendere un infarto a testa.

Kate risponde di getto senza ancora capire bene la situazione.

Quando riattacca e si guarda attorno capisci che sta per partire la sfuriata.

“No! Castle! Perché mi hai lasciata dormire!” accartoccia la coperta in fondo al divano e si getta sulle scarpe “Devo correre su una scena del crimine, non riuscirò mai a passare a casa a cambiarmi!”

Che tragedia, se la Gates ti vede con la mollettina rosa nei capelli, eh?!

Passa davanti allo specchio dell’ingresso e, come se ti avesse sentito, se la toglie velocemente assieme alla spilla.

“Sciacquati almeno il volto, dai, avrai il tempo almeno per quello no?”

Torna sui suoi passi e ubbidiente si reca in bagno.

È ancora mezza addormentata, lo noti dai suoi gesti meccanici. Probabilmente nemmeno ha realizzato che le hai consigliato di rinfrescarsi il viso. L’ha fatto e basta.

Non che tu sia messo meglio. Da quando vi siete alzati ti sei piantato in mezzo al soggiorno e non ti sei mosso di un millimetro, mentre lei gira come una trottola per prepararsi.

Di sicuro se fai un passo crolli steso dal sonno.

Il ciclone Kate corre fuori da bagno, afferra la borsa, ti stampa un bacio sulle labbra e si catapulta fuori dal loft.

Cavoli, ma i disturbi del sonno sono più seri di quello che credevi, ti è quasi parso che ti avesse baciato! 

La porta d’ingresso si riapre di colpo.

Kate si ferma sulla soglia, imbarazzata “Io.. ehm… ecco…” farfuglia lei.

“Si…no.. ok… ehm…” farfugli tu.

Troppe parole ragazzi, non accavallatevi!

“Meglio se vado..” ti dice per togliersi dall’imbarazzo, si volta e richiude la porta.

Resti lì come uno stoccafisso per dei minuti indefinibili in cui, tra i fumi del sonno, l’unica cosa a cui riesci a pensare è che quella donna ti manderà al manicomio.

Ma in fondo… sai che noia ad essere normali?

Ti sdrai sul divano, inspiri il suo profumo dai cuscini e in poco tempo ti addormenti.

 

 

Ore più tardi, ti svegli di colpo, stranamente lucido e consapevole di quello che è successo.

 
MiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciato

 
Di sua spontanea volontà. Come volevi tu.

Certo, non è andata come te l’eri immaginata ma comunque...

 
MiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciato

 
Come ci si riprende da situazioni del genere?

Cibo! Hai bisogno di energie!

E caffè! Taaaaaaanto caffè!

Lo prepari al volo e con un sacchetto di patatine tra i denti, porti la tazza nello studio.

Sei ispirato, devi assolutamente scrivere.

La penna scorre frenetica completando una decina di fogli prima che l’adorabile viso di Alexis compaia sul display dell’I-phon.

La tua adorabile figlia è in paranoia. Non riesce a scrivere il discorso che dovrà tenere durante la cerimonia della consegna dei diplomi. La stravaganza di sua madre poi non le è affatto di aiuto.

Dopo aver elargito i tuoi preziosi consigli, le dici che ti manca e che non vedi l’ora di riabbracciarla. Prima di riattaccare le racconti un po’ le tue giornate e, con molta molta moooolta cautela inserisci Kate qua e là. Sai che Alexis non è particolarmente entusiasta del vostro rapporto da quando l’ha vista esanime in una pozza di sangue.

E di certo non le puoi dare torto, ma ora che il muro barra siepe barra marciapiede di soli dieci centimetri di altezza sta per scomparire del tutto, vuoi che le tue due donne preferite vadano d’accordo.

Dopo la vostra lunga chiacchierata ti allunghi sulla poltrona del tuo studio, distendendo entrambe le braccia.

Ebbene sì, sei colpevole di esserti levato il tutore, ma anche tenere sempre il braccio piegato non è piacevole. Apri e chiudi la mano un paio di volte per fare esercizio.

Piano. I punti tirano.

Mentre ti eserciti ti fissi pensieroso la fasciatura.

E se la spostassi un pochino? Giusto per fare un’altra foto alla mano.

A quei tuoi sei piccoli punti che somigliano tanto a quelli, invece giganti, del mostro di Frankenstein.

Alzi appena un lembo che subito ti blocchi sentendo bussare con forza alla porta.

Butti un occhio all’ora. È quasi l’una, può essere solo la tua musa che accorre da con il pranzo.

E ci scommetti: ha captato con il suo super radar che ti sei tolto il tutore.

Darà di matto, di sicuro.

Lo guardi abbandonato sulla scrivania e sorridi.

“Arrivooooo” urli divertito andando verso la porta, ma quando la apri non è il suo volto che vedi.

Ryan ed Esposito ti si parano davanti con un sorrisetto furbo in volto.

“Yo Castle, sei proprio stravolto!” ti dice Esposito con l’evidente intento di prenderti in giro.

“Si vede che sei sofferente!” rincara il suo compare.

Ah, i tuoi bambini.

Non puoi lamentarti, li hai cresciuti tu!

“Ma che bella sorpresa ragazzi!!” esclami con sarcasmo.

Loro lo sanno bene che aspetti in grazia di stare solo con Kate e che fanno? Si imbucano?

Un momento.

E se li avesse invitati lei? E se avesse voluto evitare l’imbarazzo di restare da soli e affrontare la questione bacio?

D’un tratto lo vedi bene davanti a te.

Vedi quel piccolo marciapiede crescere sempre più per tornare ad essere un’alta e imponente muraglia.

E tu si lì sotto che salti, ti aggrappi, cerchi disperatamente una scala...

“Non manca qualcosa a quel braccio?”

Ti volti stupito. La sua voce secca ti colpisce. Resta sulla porta a braccia incrociate, con il piede che batte a terra imperterrito.

Non sai cosa rispondere. Eri nel bel mezzo di oscuri pensieri pessimistici e ora sei spiazzato.

Ma la sua dolce espressione corrucciata è esattamente quella che volevi.

Solo che non resta arrabbiata a lungo. Sul suo volto compare un meraviglioso sorriso solo per te e con passo deciso entra in casa seguita da Lanie “Sei sempre il solito Castle! Su, dimmi dov’è che te lo vado a prendere!”

Ma allora non ti vuole evitare!

Sei totalmente incantato e l’unica cosa che riesci a fare è indicare lo studio.

Come Kate si allontana Lanie punta un dito sulla spalla di Castle “Che è successo scrittore? Cosa hai fatto alla mia amica?”

Tre minuti fa vedevi tutto nero.

Ora il cielo è blu, le nuvole sono color rosa zucchero filato, e l’aria profuma di vaniglia.

Di colpo non sei più sotto un muro alto chilometri ma guardi di nuovo dall’alto in basso quel marciapiede di una spanna scarsa.

Lanie attende una risposta con l’aria di chi la sa lunga e un sorrisino malizioso in volto. “Non saprei proprio” le rispondi stringendoti nelle spalle facendo finta di niente, giusto qualche secondo prima che Kate rientri nella stanza.

“Oh dai no, ti prego!” cominci a lamentarti. Un po’ perché ti diverti, un po’ perché davvero non te lo vuoi mettere.

“Non fare il bambino, lo sai che è per il tuo bene” ti ricorda lei.

“Su, dai retta a mammina” Esposito ti sussurra passandoti accanto.

Un leggero scappellotto lo raggiunge alla nuca “Mammina ha sentito” lo fulmina con lo sguardo, Kate.

“L’ho tolto da poco..” imbronci le labbra sperando di suscitare compassione.

Ti ricordi che stai parlando con Kate Beckett, sì?

Infatti in risposta ricevi solo il suo sguardo ‘Castle non rompere le scatole e dammi retta’ ormai brevettato da tempo.

“Ti prego, giuro che tra un’ora me lo rimetto ma adesso no, ho tutto il braccio indolenzito!” quasi guaisci, pur di farle capire che quell’aggeggio malefico non lo vuoi.

E ti volti verso gli altri in cerca di aiuto.

“Ma se gli fa male Beckett...” Ryan è il primo a cogliere l’sos dello scrittore.

Espo lo segue a ruota “Solo un oretta” la prega con aria dolce, tanto che Lanie per un momento resta incantata.

Kate rotea gli occhi come solo lei sa fare quando i suoi tre fedeli compagni di squadra la esasperano “Sessanta minuti da adesso, ok? Non uno di più!” acconsente lei puntandoti il dito indice contro.

“Grazie dottoressa, lei è molto umana” la prendi in giro, solo per vedere un altro meraviglioso sorriso.

Sono tutti un po’ scioccati da questa versione gioiosa di Kate Beckett, così decidi di spostare l’attenzione su qualcos’altro. 

“A proposito, come mai siete tutti qui, a quest’ora?” domandi perplesso.

I quattro si guardano sorridendo ma non rispondono ancora.

Assottigli lo sguardo e cominci a far girare gli ingranaggi del tuo cervello “Che avete combinato?”

“Solo scartoffie…” borbotta Kate.

Lei odia il lavoro d’ufficio, lo sai.

“Abbiamo risolto il caso che avevamo in ballo questa mattina e da allora nessun omicidio…” spiega Esposito.

Ryan annuisce sorridendo alle parole dell’amico.

Poi guardi Lanie.

“Ehi, io avevo finito il turno e sono venuta a vedere come stavi! Non ho niente a che fare con questi qua!” esclama professionale ma si tradisce anche lei, sfoggiando un sorrisino complice.

La sua spiegazione può anche starti bene ma le altre no.

Torni a guardare i tre poliziotti “E la Gates vi avrebbe lasciati uscire così, all’una di pomeriggio, solo perché non ci sono casi da risolvere?”

Li vedi in difficoltà, guardarsi attorno cercando qualcosa su cui poggiare lo sguardo, e capisci.

Oh my god! Ve la siete svignata!!!!” 

“Esagerato!” esclamano i due uomini all’unisono.

Kate prende la parola “Diciamo che sappiamo da fonti certe che la Gates sarà in riunione per tutto il pomeriggio con il Commissario* e visto che noi non avevamo nulla di produttivo da fare…”

Finisci la frase per lei “…ve la siete svignata!”

“Si, in sostanza sì!” ammette lei e tutti assieme ridete.

Ed è così bello averli tutti attorno a te, a ridere e scherzare assieme.

Loro sono la tua famiglia ormai. Certo, tu hai già Alexis e Martha ovviamente.

Ma sei sempre stato convinto che oltre al legame di sangue ad un certo punto della vita ognuno di noi si scelga delle persone per comporre la propria personale famiglia. Tu hai scelto loro.

E chissà per quale grazie divina, loro hanno scelto te.

Ed è giusto viziarli un po’.

Sventoli davanti a loro tutti i menu take away che possiedi e lasci scegliere a loro qualunque prelibatezza desiderino.

Voi ragazzi in due minuti avete già scelto, le due donne invece devono scrutare ogni pietanza di ogni menu saggiandone i pro e i contro.

Esposito nell’attesa decide di cominciare a dare inizio al divertimento.

“Castle, tieni!” l’ispanico estrae un pupazzetto dalla tasca dei pantaloni e te lo lancia “l’hai lasciato al distretto!”

Tranquillamente lo acchiappi al volo.

Non capisci il perché di quel gesto. Poteva lasciarlo sulla scrivania di Kate no? Ancora pochi giorni e tornerai attivo e operativo come sempre.

Finchè non senti Ryan commentare “Wow Castle che presa!” e vedi entrambi ridere a crepapelle.

Hai giusto due secondi di tempo prima che anche le due donne si voltino a vedere cosa stia succedendo.

Immediatamente getti a terra il pupazzetto che stringevi nella mano. La sinistra.

Kate vede l’oggetto a terra ai tuoi piedi “Non è divertente infierire così ragazzi!”

Lanie aggredisce subito l’ex compagno “Non lo trovo divertente!” anche un po’ per sopperire all’attacco ormonale di poco prima.

Poi entrambe tornano a consultare i vari menu e tu dietro di loro alzi le braccia trionfante perché ti hanno difeso invece di unirsi ai due simpaticoni.

Il gesto però ti causa una fitta abbastanza forte alla spalla che ti costringe ad una serie di smorfie poco eleganti e a qualche parolaccia sussurrata.

Il tutto senza emettere fiato o avresti dovuto dare troppe spiegazioni a Kate e Lanie.

E sai che sono due che non mollano!

Ti siedi sul divano massaggiandoti la spalla e osservi i due detective offesi per la sconfitta ma divertiti dal tuo dolore, che con nonchalance ti raggiungono sul divano.

Congiungete tutti e tre le braccia e aspettate pazientemente che le due donne abbiano una rivelazione mistica sul pranzo da ordinare.

Quando finalmente vi ritrovate tutti a tavola a mangiare osservi la tua famiglia e ti senti bene. Ti piace l’atmosfera che si crea quando siete tutti assieme anche ora che vedi Ryan prepararsi a sfotterti nuovamente.

“Castle ce la fai? Dobbiamo tagliarti a pezzetti gli involtini?”

Tutti si voltano verso di te così cerci di minimizzare “No no ce la faccio, non preoccupatevi!”

“Non dire sciocchezze!” Espo si alza e si sporge verso di te levandoti il piatto da sotto gli occhi. Ti aspetti che lo posi accanto a se per fare quello che ha suggerito Ryan, invece no.

Sgrani gli occhi quando lo porge a Kate.

“Scusa ma sono troppo virile per farlo io” afferma Javi innocentemente.

Kate se lo mangerebbe vivo ma afferra comunque il piatto e si mette a tagliare.

Lentamente. Troppo lentamente.

“Espo, è il 15 che volevi il giorno libero?” chiede lei con aria angelica.

“Si, ho da fare quel giorno, perché?”

“Ora non più, sei di turno” e con un sorriso diabolico gli ripassa il piatto.

Neanche prova a controbattere. Ti restituisce il piatto sconsolato e tu mangi gongolante quei piccoli quadratini perfettamente tagliati dalla tua musa.

Più che ridere di te, quei due ti stanno dando una mano.

Alla fine ti toccherà pure ringraziarli.

 

 

Mentre Ryan ti aiuta a rimettere il tutore e gli altri sparecchiano la tavola, noti che Lanie sta fissando Kate “Tesoro va tutto bene?” le chiede.

Kate posa due bicchieri nel lavandino e si volta “Si tranquilla, mi da solo un po’ fastidio l’occhio” risponde grattandoselo.

L’occhio è già rosso, segno che se lo stava torturando già da un po’.

Lanie le afferra il braccio “Stai ferma e fammi vedere” Kate le blocca a sua volta il braccio “Guardo solo se hai una ciglia, giuro che non ti tocco” si affretta ad aggiungere.

Kate allora la lascia fare. “Non vedo nulla, mi sembra ok” è la diagnosi di Lanie.

Ti avvicini curioso, la reazione di Kate ti ha insospettito.

“Che succede?” domandi alzando un sopracciglio.

“Niente Castle” minimizza la detective.

Ma Lanie sorride e ti sussurra “Kate odia che le si tocchino gli occhi!”

Kate fa una smorfia “Non è vero!” esclama secca rivolta all’amica.

Per tutta risposta lei solleva un dito e glielo avvicina al viso.

Beckett si volta di scatto allontanandosi di almeno mezzo metro da Lanie.

“Come volevasi dimostrare” gongola la dottoressa Parish.

Ma può essere vero? Ti viene da ridere al pensiero.

“Ehm..scusa ma allora come fai a truccarti?” domandi curioso.

“E’ diverso.. mi da fastidio solo se lo fanno gli altri...” sbuffa spiegandosi.

Ora ridono anche i ragazzi.

“Ok ora basta!” arrossisce ora che è al centro dell’attenzione e si gratta con più forza l’occhio.

“No basta tu, stai cercando di cavarti un occhio?” domanda Ryan avvicinandosi.

Con un’ampia falcata Kate arretra un altro po’ “State alla larga dal mio occhio!”  

“Tesoro, stai peggiorando la situazione, ti serve solo un po’ di collirio e sarà tutto passato...” le dice Lanie.

Kate alza le mani a mò di barriera tra il suo corpo e i vostri “Non metterò nessun collirio, sto bene ok?” ma mentre parla è costretta a strizzare un po’ l’occhio per il fastidio.

“Ne ho un flaconcino in bagno, te lo metti da sola ok?” cerchi di risolvere la situazione diplomaticamente.

“Non metterò proprio nulla nel mio occhio!” ribadisce invece lei.

Senza dire niente Lanie sparisce in cerca del bagno e del collirio.

Ryan ormai ha le lacrime agli occhi “No davvero, come riesci a truccarti! Cioè, la matita ad esempio?!”

“Non me la conficco mica nell’occhio!!” controbatte esasperata “Possiamo per favore tornare a sparecchiare?” poi ti guarda “Sfottiamo Castle ok? Giuro che stavolta vi appoggio!”

“Ehi!!!” le urli oltraggiato.

Lanie riappare con il collirio in mano zittendo tutti “Ragazzi!!” vi voltate tutti verso di lei che ora assottiglia lo sguardo e fissa Kate “acciuffatela!!!!”

In pochi secondi Ryan ed Esposito la placcano e come se fosse un sacco di patate se la caricano in spalle.

“Conosco dieci modi diversi per spezzarvi le ossa!!!” li minaccia Kate che però viene ignorata.

Lanie comincia a dare direttive come se fosse in sala operatoria “Stendetela sul divano e bloccatele gambe e busto, Castle tu tienile ferme le spalle!”

Awesome!!” esulti tutto gasato e ubbidisci immediatamente.

“Eh certo, lei la ascolti subito!” commenta sarcastica Kate, ormai rassegnata e immobilizzata.

Lanie si prepara a far scendere le gocce ma Kate chiude prontamente gli occhi.

“Non fare la bambina, ci basta Castle! Coraggio apri gli occhi!”

“Lo sapete che questo si chiama sequestro di persona?”

“Melodrammatica!” sussurra Espo stringendo la presa alle gambe.

“Da brava apri gli occhi Katie!” tenta Lanie, dolcemente.

L’ennesimo no comincia ad irritare l’anatomopatologa.

In quel momento hai un’idea. Con un cenno fai capire a Lanie di tenersi pronta.

“Ora ti bacio davanti a tutti, pronta?”

Kate spalanca gli occhi avvampando e Lanie ne approfitta per metterle le gocce all’occhio.

“Et voilà, liberatela pure” esclama mentre tutti obbediscono nuovamente.

“Lo sapevo che avrebbe funzionato” con la mano sana ti dai da solo una pacca sulla spalla mentre osservi Kate rialzarsi e asciugasi l’occhio.

Espo ti si avvicina “Ti aiuto io, Castle!” e ti da una sonora pacca alla spalla che quasi ti fa sputare un polmone.

“Ben ti stà!” esclama Kate con sorriso diabolico.

E passate il resto della giornata così, tra scherzi, sfottò, risate e allegria.

Quando arriva l’ora per ognuno di andare a casa propria cominci a realizzare che non potrai passare la notte a guardarla dormire.

Che nemmeno domani ti farà la barba o farete colazione assieme.

Mentre tutti sono già sul pianerottolo, Kate si ferma all’ingresso. Sembra avere i tuoi stessi pensieri.

“Riesci a passare domattina?” domandi un po’ incerto.

C’è ancora la questione del bacio da affrontare e non vuoi lasciare perdere questa volta.

Kate annuisce e ti regala un meraviglioso sorriso.

L’ennesimo.

Il più bello perché ti accompagnerà fino a domattina.

 

 

*Commissario: sembra strano lo so, ma ho riascoltato un dialogo di Montgomery e lui dice Commissario, perciò.... xD

 

 

Angolo dell’autrice:

e rieccoci qua come ogni martedì!!!

Allora, vi spiego subito che la scena del placcaggio/sequestro di persona mi è stato ispirato da una scena che ho visto in Friends.. l’odio per qualunque cosa si avvicini agli occhi invece è mio... quelle rare vole che mi trucca la mia amica le faccio sudare 20mila camicie!!! Ahahahha xD

Al prossimo ragazze... e speriamo che sto benedetto promo della season5 esca alla svelta!!! :D

 

Un bacione a tutte e buona lettura!

 

Ivi87

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Capitolo 7
*** # 7 - Giovedì - * La punizione * ***


# 7 – Giovedì - * La punizione *

 

 

Sono le sei di mattina quando apri gli occhi.

Pimpante e raggiante come non mai, aspetti il momento giusto per chiamare la tua musa.

Sai che è mattiniera ma non sei sicuro che svegliarla a quell’ora possa metterla di buon umore. Anzi, l’esatto contrario.

A meno che non ci sia stato un omicidio questa notte. In questo caso sarebbe già sveglia e combattiva come sempre.

Vai in cerca del tuo telefono. Ieri i ragazzi te l’hanno nascosto un paio di volte per disintossicarti dalla tecnologia e ora non ricordi che fine ha fatto. 

Quando lo trovi vedi che il display segnala un messaggio in segreteria.

Lo ascolti immediatamente. È Kate, vuole essere richiamata appena ti sarai svegliato.

Ecco, te lo sentivi, c’è stato un omicidio questa notte. Magari alle… tre, si, le tre è un buon orario.

Sicuramente in un vicolo. Anzi no, meglio in una strada affollata, sotto gli occhi di tutti con una decina di testimoni oculari che però danno versioni discordanti.

Chissà in che strana posizione sarà il cadavere…

Dieci dollari che Lanie dirà ‘…non potrò essere più specifica finchè non porterò il corpo in obitorio’ . Lo dice sempre.

Mentre Kate si accuccerà vicino al cadavere e dirà ‘setacciate l’area e interrogate i vicini di casa’. Quella donna riesce ad essere sexy anche accanto ad un morto!

Quanto vorresti essere lì ed avere una delle tue brillanti intuizioni.

Sospiri abbattuto e la chiami.

“Beckett” risponde al secondo squillo.

“Fammi indovinare, c’è stato un omicidio e non puoi venire!” attacchi immediatamente con tono sconsolato.

“…No Castle…” risponde un po’ incerta la detective.

“Allora vieni qui?” domandi, ora speranzoso.

“…No Castle…” senti dalla sua voce che c’è qualcosa che non va “…oggi e domani non potremo vederci…”

Ti si gela il sangue. Brutta, bruttissima frase!

“I-in che senso?”

“La Gates ha scoperto la nostra assenza di ieri…praticamente siamo in punizione! Dobbiamo coprire tutti i turni di questi due giorni e se ci vede anche solo pranzare al bar qui di fronte ci assegna anche quelli del weekend”

Apri la bocca ma non ti esce una parola. Loro sono venuti a trovare te e si beccano pure la punizione.

“Mi dispiace da morire Kate, sarà stata furiosa! Io.. sono mortificato…”

“Beh, la conosci, mi ha fatto una ramanzina con i fiocchi e contro fiocchi…e comunque non è colpa tua ma mia, l’idea è stata mia e ora ne pago le conseguenze. Mi dispiace solo per Ryan ed Esposito, non dovevano darmi retta…”

“E’ assurdo, non può trattarvi così!” quasi urli da tanto sei arrabbiato con la Gates.

“Può Castle, è lei il capo! Decide lei, e ha ragione, abbiamo sbagliato.”

“Si ma non può addossare tutta la colpa su te” sembri un bambino lamentoso in questo momento, ma ti senti in colpa per loro.

“Può visto che la squadra è mia e me ne prendo tutta la responsabilità”

“Ma non hai provato ad inventarti qualche scusa? Per l’addio al celibato di Ryan siamo stati via un pomeriggio ad Atlantic City e non ha detto nulla!!”

“Non so cosa dirti… ho cercato di farle notare che per noi le ferie sono praticamente un miraggio, che siamo senza un membro importante della squadra mentre gli omicidi aumentano sempre di più e che abbiamo visto l’opportunità di un pomeriggio libero e l’abbiamo colta al volo ma…è stato peggio!”

Stai per risponderle quando elabori bene nel cervello la sua frase.

Come ti ha chiamato? …membro importante della squadra…

Ah! Doppio ah! È proprio vero che ti adora allora! E ti stima!

…membro importante della squadra… Membro della squadra!

Anzi membro IMPORTANTE della squadra!

Membro del… ok, magari finiscila di pensare alla parola membro.

Ti considera importante e punto.

“Castle ci sei ancora?”

“Si…si, scusa, è che sono dispiaciuto. Mi sento in colpa, voi siete venuti a trovarmi e per questo ora siete in punizione”

“Su non ti preoccupare, avrebbe comunque trovato un’altra scusa per punirci, lo sai com’è fatta…”

“Già…”

“Mi faccio viva appena posso… tu riposati e esercita la mano, mi raccomando”

Mugugni un saluto triste ed entrambi riattaccate.

Forse non ci sarà più il muro tra di voi ma ora c’è un’odiosa cancellata di ferro di nome Victoria Gates.

 

 

Ti abbandoni pesantemente sul divano meditando.

Quella donna ha creato problemi sin dal primo momento!

Te lo senti nelle ossa che li ha puniti apposta, solo per colpire te.

Per farti sentire in colpa!

E per lasciarti da solo.

Guardi la desolazione attorno a te.

Come passerai il tempo ora?

Se solo la Gates avesse altro a cui pensare invece di accanirsi sempre su tutti.

Se avesse dei figli sarebbe perfetto! Non avrebbe tempo per preoccuparsi di voi.

Un momento. Non è dei figli che ha bisogno...ma di un uomo!

Si, ha decisamente bisogno di compagnia maschile!

Tutta quell’acidità e quell’ostilità svanirebbero di colpo, ne sei sicuro.

A quella donna serve un po’ di s... serenità!

È troppo, troppo rigida.

Bene, è deciso, troverai un uomo alla Gates.

Se mai tornerai al distretto, certo. Prima ti devono togliere i punti.

Atroce attesa interminabile.

Meglio se non ci pensi e chiami Alexis, così senti a che punto sta con il discorso per i diplomi.

Tua figlia si sta dando da fare per scrivere un discorso memorabile. Manca solo un giorno ed è stressata e preoccupata, te ne accorgi dalla voce anche se lei cerca di minimizzare.

E tu, da scrittore, la capisci e la incoraggi.

Chiami anche tua madre, giusto perché proprio non hai niente da fare.

Ma quando Martha attacca a raccontare di quello che fanno lei e Mr. Temptation Lane te ne penti e con una scusa riattacchi.

E adesso?

Niente panico. Internet sarà la tua salvezza.

La convalescenza è uno dei momenti migliori da sfruttare per recuperare tutte le serie televisive che ti sei perso.

Ma un momento, che succede?

Perché non funziona? L’altro giorno non aveva problemi! Con spirito ottimista ritenti e ricarichi la pagina.

Niente da fare lo streaming non parte. Compare invece una pagina con un avviso dell’FBI.

Lo leggi curioso. 

WTF?

Ma veramente? Ma Sorenson non ha altro da fare che chiudere i siti di streaming?!!

Ok, quasi sicuramente non è stato lui in persona a farlo ma non ti importa.

Se pensi all’FBI in maniera negativa è il suo volto quello che appare.

Madre de Dios, ma non hanno degli assassini da arrestare questi qua?

Lavora solo il 12th?

Sbuffi amareggiato.

Se invece pensi al Bureau in maniera positiva è l’agente Jordan Shaw l’unica che ti viene in mente.

Forse adesso che il muro non c’è più, o quasi, Kate sarà più propensa ad accettare un possibile Federal Heat in futuro…

Ad ogni modo di usare lo streaming non se ne parla.

Perciò apri youtube e ti scegli un bel sottofondo musicale.

Poi accedi al tuo website e controlli la posta.

Già lo sapevi che ci sarebbero state centinaia di mail.

Come sempre lasci un post avvertendo che sei grato e lusingato ma che per te è praticamente impossibile rispondere a tutti.

Però a qualcuno sì. 

Senza un specifico criterio logico, cominci ad aprirne qualcuna.

E ovviamente leggi i vari sei il mio autore preferito, sei bellissimo, mi fai impazzire

Per carità, mica ti dispiacciono questo tipo di commenti.

Ma se devi proprio rispondere alle mail preferisci selezionare quelle che veramente dicono qualcosa.

Dopo aver cestinato una quantità infinita di complimenti finalmente trovi anche quelle che preferisci.

Un’adolescente vorrebbe fare lo scrittore e ti chiede consigli.

Ti brillano gli occhi quando leggi cose del genere. In meno di cinque minuti l’hai riempito di consigli e di link di case editrici a cui proporre il suo manoscritto.

Una ragazza ti racconta di come passa le giornate leggendo i tuoi libri al padre malato.

La ringrazi per quella confidenza così personale e le riveli che speri vivamente che anche tua figlia un giorno possa fare come lei.

Una donna invece vuole un consiglio amoroso. L’uomo che ama pare non essere interessato anche se ci sono momenti in cui è palese che entrambi si piacciono.

Leggi attentamente le righe di quella lunga mail e parola dopo parola ti sembra che stia parlando di te e Kate.

Che consiglio darle: prega tutti i santi del paradiso?

No, no, meglio cancellare.

Dille solo la verità.

Con un sospiro digiti: abbi pazienza e resta sempre al suo fianco.

Alla fine è questo che hai fatto per quattro lungi anni, no?

Chiuso anche il tuo sito ti dai alla navigazione sfrenata.

Ci sarà un motivo se si chiama World Wide Web giusto? Quindi fai una delle cose che ti piacciono di più.

Ficcanasare in giro per il globo terrestre con Google Earth!

Ed è più forte di te.

Vai a vedere la tua rivale. La tua acerrima nemica!

La muraglia cinese.

Sorridi guardandola. Non sembra più così imponente.

Non fa più paura. Eh si, sembra proprio un marciapiedi!

E diventerà presto raso terra!

A meno che…

Se in questi due giorni Kate cambiasse idea?

Se rialzasse il muro?

La Gates ci metterà del suo per screditarti e farle capire quanto si stia meglio senza di te che le rompi le scatole per tutto il giorno.

Già te la vedi con un sorriso diabolico in volto a progettare piani malefici per liberarsi di te.

Non esiste che il nuovo capitano ti rovini tutto così. E Kate è tipo da pensare con la sua testa.

Non l’ascolterà!

Vero? Sei sicuro sicuro?

Si, al diavolo, sei sicuro!

Nessuna stramaledettissima cancellata di ferro si metterà tra voi!

E in cuor tuo lo sai. È inevitabile.

Prima o poi conquisterai anche la Gates.

Pranzi velocemente con qualche avanzo che trovi in frigorifero e poi ti accasci sul divano.

Di scrivere non ne hai proprio voglia.

Giocare ai videogame con una mano sola, non se ne parla.

Dal piano superiore senti un misterioso richiamo.

Riiiiiick

Sbuffi. Lo sai che ti tocca e comunque, non hai di meglio da fare ora come ora.

Riiiiiiiiiiiiiiiiiiick

Sconsolato ti alzi prima che il bucato ti chiami di nuovo. 

Sali le scale fino al piano superiore e quando arrivi di fronte alla lavatrice, la guardi con occhi di sfida “A noi due!”

Non ci hai mai capito molto di cicli, gradi, bianchi, colorati, sintetici, delicati o misti perciò appesa alla parete c’è una lista fatta dalla tua meravigliosa figlia con tutte le combinazioni del caso.

Nemmeno Martha è un asso nel fare il bucato: più volte ti sei ritrovato con varie camicie rosa perché le sfuggiva qualche capo rosso in lavatrice.

Ovviamente non è mai colpa della Gran Diva, è di certo la lavatrice che non funziona bene.

Una volta scelta la combinazione di gradi e tessuti adatta alla situazione infili i vestiti nell’oblò e la azioni pregando di aver fatto tutto giusto.

Tra un’ora saranno pronti per l’asciugatrice.

Ti guardi attorno grattandoti il mento.

E adesso?

Potresti chiamare Kate per vedere come va. Ma non vuoi rischiare di metterla nei casini con la Gates.

E poi ti aveva detto che avrebbe chiamato lei appena libera, quindi è molto occupata.

O non le va di sentirti.

No, è occupata! Si, occupatissima, lei in realtà vorrebbe chiamarti, ma ha la Gates con il fiato sul collo.

Non può essere altrimenti.

E così passi il pomeriggio passeggiando avanti e indietro per il salotto, esercitando la mano e pensando in quali e quanti modi la Gates stia torturando i tuoi amici finchè non ti appisoli.

Verso le 22 il cellulare ti sveglia. È Kate.

Ancora assonnato rispondi al telefono con voce impastata.

“Ehi Castle, tutto bene?” la voce di Kate è divertita.

“Eh? Si si scusa, ora riaccendo il cervello” le rispondi sbadigliando, facendola ridere.

“Lo sai che solo i nonnetti vanno a letto a quest’ora?” ti stuzzica lei.

“E’ il meritato riposo del guerriero Kate!” ti difendi ed eviti di dirle che hai poltrito e dormito tutto il giorno “Come è andata oggi?” le domando poi più serio.

“E’ andata...due omicidi, un inseguimento e ben quattro interrogatori!” afferma con gioioso sarcasmo.

“Giornatina leggera, allora” le dai corda, assecondandola.

“Già... e la Gates non si schioda di un centimetro, quindi indovina dove sono a telefonare?”

“Sotto la scrivania?” tenti sapendo che non è sicuramente la risposta esatta.

“Pagina 105” cantilena lei per venirti un aiuto.

“Sei nel bagno delle signorine!! Seduta a gambe incrociate sul water, vero?”

“Bingo baby!” esclama lei di getto per poi pentirsene subito, arrossendo “Ah...io...”

Il tuo cuore sta ballando la conga in questo momento: ‘Mi hai chiamato baby!!!’

Senti un fracasso allucinante provenire dal telefono e te la immagini mentre cade dal water o sbatte goffa contro la porta del bagno.

“D-devo andare.. io... ah...comincia il t-turno di notte..” tossisce per schiarirsi la voce “...c-ci risentiamo domani...”

“Ok...baby!” glielo dici apposta, prendendola in giro. La senti sospirare sconfitta e sai che sta sicuramente roteando gli occhi “se non sarai troppo stanca domani sera c’è la cerimonia dei diplomi e il discorso di Alexis, se ti va e riesci a venire...” lasci in sospeso la frase. Sembra uno strano invito per uno strano appuntamento.

“Certo, si...se riesco...volentieri...Buona notte” le si addolcisce la voce quando ti saluta.

“Vorrei poter dire altrettanto” rispondi a bassa voce sentendoti ancora in colpa “Buon lavoro e.. stai attenta”

“Always!” risponde e riattacca.

E con la sua voce in testa, che risuona tra le tue sinapsi mentre ripete la parola più bella del mondo, ti riaddormenti beato.

 

 

Angolo dell’autrice:

eccezionalmente di domenica!!!

Eccoci qua! La Gates sta mettendo i bastoni fra le ruote alla loro perfetta settimana da coppietta felice!!

Che dite ha forse ragione Rick, sui bisogni della Gates???

 
Al prossimo capitolo!!

 
Un bacione e buona lettura!

 
Ivi87

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Capitolo 8
*** # 8 – Venerdì - * Disperazione e orgoglio * ***


# 8 – Venerdì - * Disperazione e orgoglio * 

 

 

Ti svegli tardi, a metà mattinata.

Controlli il telefono sul comodino. Zero chiamate.

Sconforto totale. Tristezza infinita.

Ti sei abituato troppo bene in questi giorni.

Ormai è come una droga per te. Sei in astinenza da Kate.

Sentirla al telefono ieri sera non ha fatto altro che aumentare il tuo bisogno di farti una dose di musa.

Ancora un po’ assonnato riacchiappi il telefono.

Decidi di mandarle un messaggino, così non la disturbi troppo e quando può ti risponde.

-Come è andato il turno di notte? Spero tu sia riuscita a riposare un po’. Resisti, oggi finisce la punizione!!- e invii.

Ti dovrai inventare qualcosa per farti perdonare da loro, ancora non ti sembra vero che si siano beccati due giorni di doppi turni a causa tua.

Come ti alzi, per prima cosa ti levi il tutore.

Resti in silenzio a massaggiarti la spalla indolenzita.

Tendi le orecchie e aspetti.

Da un momento all’altro il radar di Kate comincerà a suonare all’impazzata e ti piomberà in casa incazzata nera per essertelo tolto.

Diamole cinque minuti su.

Facciamo dieci, va…

Il frinire dei grilli in sottofondo è un chiaro segno che lei non verrà.

Sconsolato, scodinzoli in bagno. Ti spogli, ti copri il braccio con il sacchetto e lo fermi con il solito elastico.

Riesci a fare tutto da solo senza problemi. Sei completamente autosufficiente.

Non hai bisogno di aiuto. Hai solo bisogno di lei.

È un pensiero fisso ormai. Ti verrebbe da sbattere la testa contro le piastrelle della doccia.

L’acqua ti bagna solo da pochi minuti quando prendi una decisione.

Ti asciughi, ti vesti ed esci.

 

 

Cappellino da baseball e occhiali da sole.

Praticamente irriconoscibile.

Funzionava per Nathalie Rohdes, perché non dovrebbe funzionare con te?

Ti appoggi alla vetrina di un negozio di abbigliamento e fissi l’edificio al di là della strada.

Il solo fatto di essere lì già ti fa sentire meglio.

Se sei fortunato la vedrai uscire o entrare dal 12th.

Strada facendo ti sei comprato la colazione e ora attendi che succeda qualcosa, tra un boccone e l’altro.

Punti lo sguardo sulle finestre del quarto piano.

Ore 10.40: Karposki passa davanti alla finestra della saletta relax.

Ore 10.41: Lanie e Perlmutter escono di gran lena con le loro valigette piene di strumenti, campioni, pennellini e bustine. Cadavere in vista.

Ore 10.45: una delle altre squadre omicidi, meno cool e simpatica della vostra, si precipita fuori e con le sirene al massimo sfreccia verso Brooklin.

Ore 11.00: Demming entra al distretto scortando un sospettato. Stringi gli occhi. non ti starà mai simpatico.

Ore 11.12: la Gates scosta una tendina dalla finestra del suo ufficio e si affaccia. Ti appiattisci addosso alla vetrina del negozio in perfetto stile Spiderman incurante dei passanti.

Ore 11.13: la Gates continua a scrutare la strada. Decidi di rallentare la respirazione e provare a fingerti morto. Nel regno animale si fa così a sopravvivere.

Ore 11.15: sei quasi cianotico.

Ore 11.17: la Gates sparisce dalla finestra e tu riprendi a respirare.

Tutto d’un tratto provi un sincero moto di simpatia ed ammirazione per gli stalker.

È un lavoraccio il loro!

Inoltre non puoi di certo stare tutto il giorno lì di fronte appostato. Non solo è inquietante, ma anche decisamente patetico.

E tu sei un uomo. A volte bambinone, ma comunque un uomo.

Controlli l’ora. Non solo è tempo di essere uomo, ma anche padre.

Fermi un taxi e ti dirigi verso la stazione dei treni per andare a prendere tua figlia.

 

 

Ti sembra di non vederla da un secolo, invece è stata via solo pochi giorni.

Per quanto la presenza di Meredith ti irriti, eri pronto a sopportarla pur di far felice Alexis in questo giorno importante.

Ma è da sola che invece tua figlia scende dal treno.

La accogli con un abbraccio e un sorriso di conforto.

Lei capisce subito “C’era un provino importante sai...” ti abbraccia forte e cerca di mostrarsi forte.

“Mi dispiace tanto tesoro. Ti accontenti di me e della nonna?”

“Non potrei chiedere di meglio”

Una volta a casa cerchi di distrarla dal rileggere per la quarantesima volta il suo discorso.

Non hai voluto ascoltarlo. Sai che sarà stupendo e vuoi godertelo al meglio questa sera, nell’aula magna, seduto tra gli altri genitori mentre ammiri orgoglioso tua figlia dietro il leggio.

Lei invece non ne è sicura; il foglio che stringe in mano ormai è illeggibile da quanto è stropicciato.

Perciò la tieni occupata cambiando argomento.

Le fai vedere come ti è venuto bene il bucato. Tutti i colori sono al loro posto e nessuna maglietta si è ristretta, questa volta.

La trascini nello studio e le mostri i nuovi capitoli del libro.

Alexis si fa pregare un paio di volte. Vorrebbe perfezionare sino allo sfinimento il discorso, in questo è tutta sua padre, ma vuole anche stare un po’ con te e vedere cosa hai combinato.

Legge avida, corregge e sottolinea.

È adorabile nelle vesti di editrice. Potresti quasi fare a meno di Gina e assumere tua figlia.

Poi lei ti chiede del dodicesimo. Ti chiede se sei sopravvissuto una settimana senza di loro.

Allora le racconti quello che già le avevi accennato al telefono.

Delle premure di Kate, della benedizione di Jim e, purtroppo, anche della loro punizione.

“Sono stati molto dolci a disertare per te” esclama Alexis sorridendoti.

Annuisci ricambiando il sorriso. Ti serve anche la sua benedizione per essere veramente tranquillo.

La fissi con insistenza e lei capisce.

“Lo sai che non ce l’ho con Kate, papà” ti dice storcendo il naso.

“Ma...” sai che la sua frase ha di sicuro un seguito.

“Ma ti ho visto stare male per mesi a causa sua e vederti soffrire non mi piace”

Sei consapevole che il tuo umore ha influito anche su di lei, ma siete una famiglia, è normale che succeda. Anche tu eri triste e ce l’avevi con Ashley quando lei stava male. Però non molli, non puoi lasciar correre questa volta. Sorridi e insisti “Ma...”

Alexis ride “Ma...non ti ho mai visto così innamorato e mi piace molto che si sia presa cura di te questa settimana. Kate riesce a farti stare male tanto quanto riesce a renderti immensamente felice e... credo sia un po’ questo l’amore...” lei ti guarda annuire veementemente, rapito dalle sue parole “...perciò credo che vi darò una possibilità” conclude infine, sospirando.

“Si!!” la racchiudi in un abbraccio stritolatore e la tempesti di baci.

Quando riesce a riemergere dalle tue braccia ti chiede “Verrà stasera? Gliel’hai chiesto?”

“Ha detto che cercherà di venire, ma immagino sarà distrutta dopo due giorni di doppi turni” metti un po’ il broncio “Volevo vederla però” piagnucoli.

“Lasciala riposare, dai, tanto domani è sabato, avete tutto il week end per vedervi”

“Ahhh che bella cosa il week end, santificazione immediata a chi l’ha inventato”

Alexis ride e scuote la testa, sciogliendosi completamente dal tuo abbraccio per sparire in camera sua a rileggere di nuovo il discorso.

 

 

Ore più tardi, tua madre fa la sua grande entrata carica di valige, anche se si ferma solo per un giorno. E' agitata più della nipote e saltella da una stanza all'altra preparandosi  per la cerimonia.

Dopo secoli di attesa finalmente sono pronte.

Tu con un braccio solo hai impiegato meno tempo di loro che hanno tutti gli arti funzionanti!

Alexis ti aiuta con la cravatta e poi ti sistema giacca e tutore.

Eleganti più che mai, la famiglia Castle si avvia verso il liceo.

Per fortuna che te la sei tenuta stretta durante tutto il viaggio in taxi, perché una volta arrivati alla scuola lei sparisce per andare con i suoi compagni di classe a recuperare tocchi e toghe.

Tu e tua madre cercate l’aula magna e prendete posto accanto ad altri genitori altrettanto tesi e nervosi.

Dopo un numero infinito di toghe verdi e gialle che sfilano davanti a voi arriva il momento tanto atteso. Il discorso di Alexis.

La vedi avanzare decisa e sicura di sé. La paura le è passata e ti sembra già una giovane donna ormai.

Le sorridi e poi chiudi gli occhi per ascoltare meglio la sua voce.

“C'è una verità universale che tutti dobbiamo affrontare, sia che lo vogliamo oppure no. Tutto quanto finisce ad un certo punto. Per quanto abbia atteso questo giorno, non mi sono mai piaciute le conclusioni. L'ultimo giorno d'estate, il capitolo finale di un bel libro, separarsi da un caro amico. Ma le conclusioni sono inevitabili.
Le foglie cadono. Tu chiudi il libro. Dici addio. Oggi è uno di quei giorni per noi.
Oggi diciamo addio a tutto quello che era familiare, tutto quello che era confortevole.
Stiamo andando avanti. Ma solo perchè stiamo andando via, e fa male, ci sono alcune persone che sono parte di noi a tal punto che saranno con noi, sempre e comunque.
Loro sono la nostra terraferma, la nostra stella polare, e le piccole ma chiare voci nei nostri cuoi che saranno con noi... sempre.”

Riapri gli occhi commosso e applaudi forte. Non sei mai stato tanto orgoglioso di lei come in questo momento.

Con il suo discorso si conclude la cerimonia dei diplomi e gli insegnanti radunano voi genitori nelle aule per un ultimo colloquio insegnanti/genitori mentre i neo diplomati si cambiano.

 

 

Fuori ha cominciato a diluviare. Si è fatta tutta la strada di corsa sotto la pioggia per cercare di arrivare in tempo ma non è servito.

Kate si aggira spaesata tra i corridoi della scuola senza sapere bene dove andare.

È stanca di arrivare sempre tardi.

“Kate?”  la chiama con sorpresa una voce.

Si volta di scatto udendo il suo nome per vedere Alexis poco più in là insieme a delle amiche. Si stacca dal gruppetto e la raggiunge.

Kate prende subito parola “Mi dispiace così tanto, mi sono persa il tuo discorso vero?” le dice visibilmente dispiaciuta.

“Non ti preoccupare” Alexis lo dice quasi commossa. Kate ha alle spalle ore e ore di lavoro e la stanchezza le si legge in volto eppure è venuta comunque.

Neanche il temporale l’ha fermata.

Sua madre invece non le ha nemmeno mandato un sms di incoraggiamento per il suo discorso.

Sorride alla donna che ormai fa già parte della loro famiglia “Grazie per essere venuta”.

Kate ricambia abbracciandola. È importante per lei essere accettata da Alexis. Ci tiene tanto quanto tiene a Rick.

“Papà e la nonna sono con tutti gli altri genitori a parlare con gli insegnanti. Ci vorrà ancora parecchio credo...” le sue amiche attirano la sua attenzione “...ah, scusami, c’è una festa..mi stanno aspettando.. avviso papà con un sms...”

“Non c’è problema, lasciagli fare le cose da padre, non ho fretta, lo aspetto qui”

“Sicura?” le domanda Alexis

“Non ti preoccupare, vai pure” Kate le accarezza una guancia e la lascia andare con le sue coetanee a festeggiare.

In poco tempo i corridoi si svuotano.

I ragazzi sono tutti a festeggiare, genitori e insegnanti divisi per aule.

Un inserviente le si avvicina.

Non è un parente e di certo non è un’alunna. Non può stare lì ad aspettare.

Il pensiero di poco fa le si riformula in testa.

È arrivata troppo tardi.

D’impeto corre fuori.

Sarà anche arrivata tardi alla cerimonia dei diplomi, ma arriverà per prima a casa di Rick.

 

 

 

Angolo dell’autrice:

 
uhhhhh mi piace questo capitolo anche se non dovrei dirlo perché sono di parte.

Ho deciso di introdurre anche il punto di vista di Kate, c’era bisogno di vedere le cose anche a modo suo!! Ma non temete, i pensieri pazzi di Rick torneranno!! ;-P

E che mi dite di Alexis??

 
Fatemi sapere se vi piace!

Un bacione a tuuuuuuuutte!!

 

Ivi87

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Capitolo 9
*** # 9 – Venerdì notte - * Scelte * ***


# 9 – Venerdì notte - * Scelte *

 

Dopo dieci minuti che cammina avanti e indietro davanti alla porta di Rick, Kate decide di spostarsi verso le scale e di sedersi su un gradino.

L’attesa la sta snervando.

Inoltre quella decina di caffè che ha bevuto durante la giornata non aiutano affatto. Voleva evitare di crollare per la stanchezza e riuscire ad andare alla scuola di Alexis perciò non ha fatto altro che ingurgitare caffeina tutto il giorno. Lanie si è persino offerta di somministrargliela per endovena, prendendola in giro. Ci teneva davvero a essere presente alla cerimonia, ma soprattutto a vedere Rick.

Le era mancato più di quanto credesse possibile.

Quei momenti di vita quotidiana le avevano riscaldato il cuore.

Ormai era pronta. Lo sentiva.

Il muro che la proteggeva dall’essere ferita era ormai un pallido ricordo. Un cumulo di macerie già da qualche settimana.

L’unica remora è il caso di sua madre. Avrebbe voluto risolverlo e voltare pagina. Avrebbe voluto chiudere quella porta per aprire un meraviglioso portone sul suo futuro con Rick.

Appoggia la testa alla parete e chiude gli occhi con questo pensiero in testa.

Una forte folata d’aria la coglie di sorpresa.

Le braccia le fanno malissimo, sente che non reggono più il suo peso.

Non sa perché è appesa al cornicione di un palazzo. Non sa perché un uomo alto dal volto cattivo la guarda divertito mentre lei sta per lasciarsi andare.

“Scegli!” urla l’uomo.

Beckett non capisce, no sa di cosa stia parlando.

Spaventata cerca di arrampicarsi.

“Devi scegliere!!” ripete più arrabbiato.

“Cosa? Che cosa devo scegliere!?!” domanda sforzandosi di non perdere la presa.

“Devi scegliere Kate! O tua madre o Castle!” l’uomo sposta un piede in avanti e preme con forza sulle dita di una mano.

Un urlo le nasce spontaneo “Castleeeeeeeeeeee”

Il ding dell’ascensore la sveglia di colpo.

Si è formata una piccola pozzanghera sul gradino su cui è seduta.  

Sente dei passi e poi una porta che si apre e subito dopo si richiude.

Rick e Martha sono tornati, ma Kate è ancora agita per il sogno appena fatto.

Non si muove. Respira profondamente passandosi le mani sul viso.

Ha fatto la sua scelta ormai.

Testa e cuore vanno nella stessa direzione.

Una punta di dolore al pensiero di non indagare più sull’assassino di sua madre la attraversa. Sa che non se ne andrà mai del tutto, ma ora riesce ad accettarlo.

Ora può riprendere in mano la sua vita ed iniziare a viverla, finalmente.

E dopo aver sperimentato quarantottore della sua vita senza Castle, senza vederlo, ridere, parlare e scherzare con lui, ora ne è sicura.

Non ci sarebbero state altre quarantottore del genere. Mai più.

E al diavolo l’orgoglio. Al diavolo se sprofonderà imbarazzata, se brucerà dall’agitazione, se sarà rossa come un pomodoro.

Al diavolo tutto. Non le importa di nient’altro ormai.

 

 

Stai riattaccando il telefono quando senti bussare alla porta.

Alexis ti voleva fare sapere che è arrivata alla festa e che tornerà a casa domani per pranzo.

Sei così orgoglioso e fiero che ti metteresti persino a ballare con addosso un gonnellino hawaiano.

Tua madre va ad aprire alla porta mentre tu ti levi l’insopportabile tutore e ti avvii verso il tuo studio.

Vuoi chiamare la tua musa e ti serve pace e tranquillità per farlo, ma non hai ancora digitato il suo numero che già senti la sua voce.

“Cercavi me?”

Ti volti sorpreso.

Lei è appoggiata allo stipite del tuo studio, bagnata fradicia ma con un meraviglioso sorriso sul volto.

“Kate! Sei qui!” esclami meravigliato

“A quante pare” risponde divertita dal tuo stupore.

“Certo che sei qui, intendo, è ovvio che sei qui, ti vedo...” incespichi nel vederla chiudere la porta e avvicinarsi “...è solo che ti credevo distrutta...” ti guarda fisso negli occhi e si morde il labbro maliziosamente “...c-crollata sul letto per la stanchezza...” nemmeno il tuo balbettare la fa desistere dalla sua avanzata.

Decisa ti afferra il volto e sussurra “Ho ancora un po’ di energie” e poi ti bacia.

Non sei abituato a vederla così decisa, soprattutto riguardo ai sentimenti. E a voi due.

A meno che non si tratti di respingerti. Lì l’hai sempre vista piuttosto sicura, in passato.

Ma ora ti sta baciando con passione. Non lascia il tuo viso, non molla un secondo le tue labbra e continua ad avanzare, costringendoti a camminare all’indietro.

Finalmente lo sta facendo! Finalmente ha deciso!

Hai aspettato che fosse lei a baciarti e a farsi avanti, le hai dato tempo e spazio ed ora ti sta ripagando!

Quando urti il bordo della scrivania ti sporgi in avanti e con foga inverti le posizioni.

Lei non ci pensa nemmeno a fare resistenza, anzi, asseconda i tuoi movimenti e di slancio la fai sedere sulla scrivania.

Nel susseguirsi di baci sempre meno casti un piccolo ‘clic’ ti blocca istantaneamente.

Lo conosci bene quel suono.

Kate ride mentre sposta il telecomando da sotto il suo sedere, ma quando ti guarda in volto capisce che qualcosa con va.

E poi lo vede.

Lo schermo acceso. La sua foto. Quella di sua madre e dei suoi colleghi uccisi. Le foto di Coonan e Lockwood. Raglan e McCallister.

Tutte disposte in uno schema, come se fosse la sua lavagna al distretto.

La senti irrigidirsi tra le tue braccia, così lasci delicatamente la presa e le permetti di scendere dalla scrivania.

Avevi paura che s’incazzasse per la storia della mano?

Beh, stai pur certo che ora avrà ben’altro per cui urlare!

“Posso spiegare” cominci a parlare vedendo che lei non stacca gli occhi dal televisore.

Cammina lenta verso quelle foto “Spiega allora” risponde senza voltarsi.

“Sei quasi morta Kate. Ti avevano sparato. Ho pensato che risolvendo io il caso, saresti stata salva”

“Rischiando tu al posto mio? Ma come ragioni!!” urla girandosi verso di te “Spiegami tutto! Dall’inizio!”

Ubbidisci con il cuore in gola “Prima che Montgomery entrasse in quell'hangar, ha inviato una busta ad un amico...Un amico di cui si fidava. Conteneva informazioni che potevano incriminare la persona che c'è dietro a tutto questo. Montgomery stava cercando di proteggerti, ma la busta è arrivata solo dopo che ti avevano sparato” abbassi lo sguardo al ricordo “Poi l'amico di Montgomery ha fatto un accordo con loro. Se ti avessero lasciato in pace, la busta con le informazioni che conteneva non avrebbe mai visto la luce del sole, ma hanno posto una condizione. Dovevi smettere di indagare. Ecco perché sei ancora viva Kate. Perché ti sei fermata." La vedi respirare affannosamente mentre registra tutto quello che le stai dicendo.

"E tu come lo sai?" domanda serrando i pugni.

"Per far rispettare l'accordo qualcuno doveva accertarsi che tu ti fermassi."

"Eri complice in questa cosa?" lo sguardo deluso che ti lancia ti ferisce più che mai.

"Cercavo solo di tenerti al sicuro." Tenti inutilmente di giustificarti.

"Castle non volevo la tua protezione, quello che volevo era una pista e tu me l'hai tenuta nascosta per un anno!! Chi è l'amico di Montgomery?” ti chiede agguerrita.

"E' solo una voce al telefono, un'ombra in un parcheggio sotterraneo."

"L'hai persino incontrato? Chi ti dice che non ci sia lui dietro all'omicidio di mia madre, chi ti dice che non sia coinvolto? Perché mi hai fatto una cosa del genere?"

"Perché ti amo! Ma questo già lo sai vero? Lo sai da quasi un anno." Sputi fuori esasperato.

Kate resta stupita per qualche secondo "Stai scherzando vero? Ne vuoi parlare proprio adesso? Dopo che hai confessato di avermi tradita?"

"Kate ascoltami"

"Ascoltarti? Perché dovrei ascoltarti? Dimmi, come faccio a crederti adesso? A fidarmi di quello che dici?"

"Come fai a... E tutto quello che abbiamo condiviso non conta niente? Per quattro anni sono stato al tuo fianco. Quattro anni ad aspettare che aprissi gli occhi e vedessi che ero lì per te, che sono più di un partner. Ogni mattina mi sveglio e ti porto il caffé semplicemente per strapparti un sorriso perché tu sei la persona più incredibile, esasperante, intrigante e snervante che io abbia mai conosciuto. Ti amo Kate, volevo solo che smettessi di indagare."

"Hai deciso arbitrariamente della mia vita come se fossi una bambina. La mia vita, la mia! Non spetta a te decidere." Le lacrime iniziano a rigarle il volto e prima che tu possa fare o di altro lei ti scansa e si allontana.

Sbatte la porta dello studio e dopo poco senti anche quella dell’ingresso.

Se n’è andata! Non ha voluto capire che l’hai fatto solo per amore. Solo per lei.

 

 

Le sembra di correre a perdifiato, in realtà sta a malapena deambulando verso le scale.

Il suo cuore pulsa e si contorce ad una velocità impressionante mentre la sua mente è come svuotata.

Non prova nulla il suo cervello in questo momento. Non un neurone connesso.

È solo il cuore a farle male; ad essere deluso e ferito.

L’unico organo che percepisce in quel momento è il suo cuore infranto.

Si accascia nuovamente su un gradino, incapace di fare un altro passo.

Incredula ed esterrefatta.

Si stava donando a lui e improvvisamente è esploso tutto!

Fissa il vuoto davanti a sé.

Dieci minuti prima aveva scelto Castle. Aveva messo da parte il caso di sua madre per scegliere di vivere.

Allora perché prendersela così?

Perché era scappata via?

Una mano le si posa sulla spalla e Kate si volta a guardarla.

Ne riconosce la proprietaria dagli anelli appariscenti e dalla pelle segnata dall’età.

“Hai sentito?” sussurra Kate.

“Tesoro, gridavate così forte” risponde Martha con un piccolo sorriso.

Kate poggia i gomiti alle ginocchia e si sostiene la testa con le mani “Stava andando tutto così bene...perchè l’ha fatto” lo dice ad alta voce, ma è più una domanda rivolta a se stessa.

“Perché morirebbe per te, Kate, e tu sembri poco incline ad usare il tuo istinto di sopravvivenza quando si tratta del caso di tua madre” Martha le avvolge le spalle con un braccio “L’hai spaventato a morte l’hanno scorso. Era terrorizzato, ha avuto incubi per mesi. Sapeva che se l’avessi scoperto ti saresti arrabbiata, ma almeno saresti stata ancora viva per poterti arrabbiare”

Ad entrambe scappa una piccola risata liberatoria.

“Ho scelto lui” Kate si volta per guardare in volto la donna “Non voglio più seguire l’indagine, voglio lasciarmi tutto alle spalle e stare con Rick. Non so perché ho reagito così... mi sono sentita tradita da lui.. è l’unica persona di cui mi fidi veramente”

“Ti sei risposta da sola, tesoro” Martha risponde bonariamente “Ti puoi fidare di lui, vuole solo il tuo bene”

“E io voglio il suo! Per questo non voglio che si cacci nei guai per me!” ribatti decisa.

“Se hai veramente messo da parte il caso di tua madre, allora lo farà anche Rick”

Sa che è così. Se smette lei, smetterà anche lui.

E lei la sua decisione l’ha già presa.

Basta con le ombre del passato.

Sorride a Martha e insieme  si alzano da quei gradini.

Solo ora nota le valigie sul pianerottolo “Parti di nuovo?”

“Oh, si, sono tornata solo per Alexis, Lance mi aspetta negli Hamptons” spiega Martha afferrandone i manici “E poi a mio figlio ci pensi tu, giusto?”

Kate sorride alla vista di quello sguardo malizioso che la rossa le sta lanciando e annuisce, ora con il cuore meno dolorante. Una lacrima di sollievo le solca la guancia.

Si volta verso la porta di casa, ma fa dopo soli pochi passi prima di richiamarla. Le deve dire un’ultima cosa.

“Martha?”

La donna posa la valigia e si volta verso Kate.

“Grazie” sussurra timidamente.

“Per cosa, sweetheart?”

“per essere stata superficiale e poco attenta quarant’anni fa.” Inizia Kate, ancora tra le lacrime.

Martha è già commossa e, come il figlio, non resiste a non avere la battuta pronta in certi casi. “Tesoro, di pure che mi sono data da fare, non mi offendo” esclama con un sorriso avvicinandosi a Kate e prendendole affettuosamente la mano.

Kate però si libera dalla presa e con le proprie mani stringe quella della donna.

“Dico sul serio, Martha. La tua frivolezza di allora, ha reso possibile la mia felicità di oggi”

E d’un tratto tutte le opinioni e i giudizi che ha dovuto subire da ragazza, l’ostilità della sua famiglia e le occhiatacce di amici e parenti, vengono cancellati con un colpo di spugna dalla dolcezza della giovane donna che ha di fronte.

“Oh, Kate…” è l’unica cosa che riesce a dire. Piange con lei e la stringe forte.

Non potrebbe desiderare di meglio per suo figlio.

 

 

Sei seduto nel tuo studio. Al buio.

La prima cosa che hai fatto dopo che Kate se n’è andata è stata gettare il file di Johanna Beckett nel cestino dello schermo touchscreen.

Basta. Hai chiuso. Non vuoi più saperne nulla di quel maledetto caso.

A distanza di anni, continua a mietere vittime e a rovinare vite.

E ora te ne stai lì, solo e depresso.

L’intera settimana è letteralmente andata a quel paese!

Non c’è muraglia cinese che tenga ora. Non ti parlerà mai più.

Senti sbattere violentemente la porta d’ingresso, di nuovo. Dei passi che corrono e poi anche la porta dello studio si spalanca.

“Niente più segreti!!” Kate alza l’indice verso di te ansimando.

Sei così sorpreso e felice di vederla che non ti importa di sapere cos’è successo, cosa le ha fatto cambiare idea. Non ora almeno. “Niente più segreti” ripeti concordando.

“Sicuro?” domanda cauta abbassando un po’ la mano.

“Sicuro!” affermi convinto “Affermativo!” anche se in effetti… “Un momento..”

Kate pare allarmata. Si morde nervosamente il labbro inferiore.

“Ci sarebbe una cosuccia.. insignificante, giuro… una piccola omissione direi..”

“T-tipo?” dire che è preoccupata è dire poco. Minimo si starà immaginando che confesserai chissà quali acrobazie tra te e Nathalie Rohdes o un’altra donna qualsiasi.

Sorridi appena. La sua gelosia è sempre più adorabile.

“Ehm.. ecco.. io in realtà sono ambidestro… si insomma, me la sarei potuto cavare da solo…”.

Kate affina lo sguardo e lo punta su dite. Sembra una lama.

“Ma volevo averti vicina e stare un po’ da soli così ho colto l’occasione!” aggiungi infine sperando di addolcirla.

Infondo non è che si sia poi opposta così strenuamente…anzi! Se l’era bevuta volentieri!

Lei si avvicina con fare sensuale e un accenno di sorrisino diabolico “Ti risulta che mi piaccia essere presa in giro Castle?”

“Ehm..no...no...non ti piace...”

Kate si alza sulle punte e ti circonda il collo con le braccia “Bravo” sussurra strofinando i vostri nasi assieme.

Tu sei totalmente rapito dalle movenze di Kate, dal suo profumo e dalla sua pelle.

Non ti accorgi che Kate sposta sinuosamente una mano dal tuo collo al tuo petto.

Scende a palmo aperto per fermarsi sul tuo pettorale sinistro.

Ti guarda negli occhi intensamente e quando sta per baciarti senti un dolore allucinante al capezzolo.

“Giura che non mi prenderai più in giro!”

“Ahhhhh Kate!!!” urli dal male.

“Giura!” ti intima tra il serio e il divertito.

“Aaaaaaahhhhhhhh molla la presaaaaa!!!!!”

“Non ho sentito...!!”

“Ok ok giuro, giuro!!!”

Kate lascia la presa “Perfetto!” esclama con uno splendido sorrisone “Su vieni in salotto, abbiamo un bel po’ di questioni irrisolte da risolvere” e ti stampa un bacio sulle labbra prima di raggiungere il divano.

Ma chi diavolo è quella donna?

Da quando ha riaperto quella porta sei passato dallo stupito, all’emozionato e al dolorante nel giro di quanto, un minuto?

Ti ha perdonato? Non le importa più dell’indagine?

Come ha detto Kate, avete un po’ di questioni da risolvere, in primis cosa cavolo sia successo in quel quarto d’ora passato tra la litigata e la riappacificazione.

Ti massaggi il capezzolo leso.

Beh, forse riappacificazione non è ancora il termine giusto.

Ma ora chiarirete tutto. Lei è la prima a volerlo.

E finalmente sarà più dolce con te!

“Se vieni in sala senza il tutore, sei uno scrittore morto!!!”

Ecco, appunto.

 

 

Angolo dell’autrice:

Penultimo capitolo gente!

Che ve ne pare? La situazione richiedeva un momento un po’ più serio, ma non sono riuscita a non farmi sfuggire un po’ di divertimento xD

Spero vi piaccia, a martedì prossimo con l’ultimo capitolo!!!

 

Smuaaaack

 

Ivi87

 

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Capitolo 10
*** # 10 – Due settimane dopo - * Ridere Innamorati * ***


# 10 – Due settimane dopo - * Ridere Innamorati *

 

Da dieci minuti vi godete il venticello fresco e quel poco di sole che filtra caparbio tra le nuvole.

La guardi sorseggiare il suo caffè mentre finge di non leggere la trama del nuovo episodio di Temptation Lane sulla rivista che avete trovato sul tavolino del bar in cui vi trovate.

Sorridi scuotendo appena la testa “Immagino che dovrò guardarlo anche io stasera”

“E’ scritto nel manuale del bravo fidanzato” ti risponde Kate continuando a leggere ma con un sorrisino beffardo in volto.

Sorride sempre da quella vostra litigata di ormai due settimane fa.

Avete parlato di tutto. Sia dei fatti recenti, sia di quelli passati.

Quel sabato e quella domenica vi siete detti tutto quello che in quattro anni avreste voluto dirvi e che non avete mai fatto.

Ti ha spiegato che non le riesce facile dire ti amo ed esprimere i propri sentimenti, ma ti ha promesso che cercherà di dimostrartelo sempre.

Tu le hai ribadito che la ami e basta, sia che te lo dica o meno.

E tutto il resto un po’ per volta verrà da sé.

Guardi al di là della strada e vedi la gente entrare e uscire dall’ospedale.

Chissà qual è la loro storia?

Voi siete appena usciti.

Ti hanno tolto i sei punti alla Frankenstein che avevi sul palmo della mano e ti hanno dato il permesso di non usare più il tutore.

Dell’operazione ora ti resta solo una piccola ferita alla mano che si sta rimarginando e un cerottone bianco che la copre.

Fra tre mesi un ultimo controllo di routine e poi non ci penserai più.

Giusto una piccola cicatrice in ricordo della settimana più bella della tua vita.

Istintivamente posi lo sguardo sulla camicetta di Kate, un poco sbottonata.

Avete parlato tanto anche della sua di cicatrice.

“Che guardi scrittore?”

Beccato. Oh, non riesci a posarle gli occhi addosso senza che lei se ne accorga!

“La cicatrice” rispondi sereno e tranquillo.

Kate alza le sopracciglia scettica “Si, si, dici sempre così”

Ridi alla sua battuta ma soprattutto al pensiero dei vostri vari tentativi di intimità.

Non c’è stato verso si trovare una posizione che non ti facesse male alla spalla dopo pochi secondi.

Non una che coinvolgesse entrambi perlomeno.

Lasciar fare tutto a lei proprio la vostra prima volta non vi sembrava il massimo.

Tra contorsioni e ingarbugliamenti vari, risate e imprecazioni avete deciso che era meglio attendere che tu fossi in completa forma.

Infondo avevate aspettato tanto, potevate resistere altre due settimane no?

E poi la fasciatura ti impediva di sentire la sua pelle... insomma, non era proprio il momento.

Ora però... “Andiamo a casa?” domandi con tono volutamente malizioso.

“E tu stavi guardando la cicatrice, eh?”

“Non è colpa mia se si trova in un punto strategico del tuo corpo!” non cerchi nemmeno di essere convincente perché beh, è vero!

“Sei ancora a riposo, non puoi sforzare la mano” l’atteggiamento da infermierina preoccupata fatica a lasciare la detective.

“No no no ho sentito bene le parole del dottore, posso fare tutto, con moderazione, ma tutto!”

“Ma noi non vogliamo rischiare, giusto?” Kate ti prende in giro mentre chiude la rivista.

“Noi vogliamo assolutamente rischiare, Kate! Sto per diventare cieco!!”

Lei, che non si aspettava un’esclamazione del genere da te, scoppia a ridere.

Poche volte si lascia andare a risate del genere. Di solito a tue spese.

Come quando ti fregò alla grande facendoti credere di essere stata a contatto con un fantasma.

“Esagerato! Avrai al massimo perso un paio di decimi” ribatte poi.

“Sarà, mai io vedo sempre di meno, giorno dopo giorno” le rispondi sorridendo.

Ora è Kate a scuotere la testa e pian piano le risate scemano, lasciando un dolce silenzio tra di voi.

Silenzio che però senti il bisogno di spezzare “Quindi...andiamo a casa?”

Esasperata ti prende il viso e ti bacia “Si stress, andiamo a casa” scosta la sedia e si alza.

“Mi trovi esasperante?” domandi seguendola.

“Nooooo, figurati. Sei un angioletto!” risponde camminando avanti a te.

“Grazie!”

“Ero ironica, Rick” ti dice Kate, voltandosi e affiancandosi a te.

Sbuffi “Prima di conoscermi neanche sapevi cos’era il sarcasmo e ora che hai imparati lo usi sempre contro di me!” le avvolgi le spalle “E’ profondamente ingiusto”

Arrivate all’auto e da cavaliere le apri lo sportello.

“Saprò farmi perdonare” ti sussurra salendo in auto.

Chiudi gli occhi e trattieni il respiro. Poi corri dal tuo lato, e ti lanci sul sedile.

“Corri, sfreccia, sgomma, vedo tutto nero!!”

E mentre imiti alla perfezione un cieco, gesticolando nel vuoto, lei mette in moto verso il tuo loft.   

 

 

In ascensore sei tutto un fremito al pensiero di quello che vi aspetta. Non ce la fai più ma allo stesso tempo vuoi stuzzicarla e giocare ancora un po’.

Così ti sporgi e la baci.

Un veloce bacio a stampo e poi ti sposti subito, osservandola.

Kate inarca un sopracciglio.

“Non mi dici niente?” le domandi fingendo stupore.

Perplessa esclama “ehm.. grazie??” riferendosi al bacio.

“Non mi minacci più?” domandi intristendoti.

Kate sta ancora cercando di capire di cosa parli.

“Niente di niente?” ti porti una mano al petto teatralmente, quella destra ora che puoi “Finisce tutto così? Non mi sento sicuro di noi se non mi minacci di morte almeno tre o quattro volte al giorno!! Vuol dire che c’è qualcosa che non va!”

Ora che anche la tua musa ha capito, sbatte le braccia arrendevolmente lungo i fianchi e alza gli occhi al cielo.

“Nemmeno un ‘Castle non toccarmi!’ o ‘Castle tieni giù le mani!’ oh oh senti questa, è la ma preferita ‘Castle stai zitto!’ 

“Stai zitto Castle!!” tuona lei.

“Mmmm una variante eh? Si mi sta bene lo stesso…” ci mediti su grattandoti il mento.

Kate ti strizza le guance con una mano e la tua boccuccia santa diventa a forma di cuore.

“Cosa devo fare con te, eh? Cosa devo fare??” e mentre lo dice come se stesse parlando con un bambino piccolo ti scuote le guance a destra e sinistra.

L’ascensore raggiunge l’attico e le porte si aprono mostrando un’incredula Martha.

Voi due la guardate come se vi avesse appena colti con le mani nel sacco e vi ricomponete fulminei.

Martha ti guarda come se fosse una scena normale per lei.

“Richard, darling, lascia stare questa povera creatura che ti deve già sopportare tutti i giorni...” entra nella cabina schivandoti e sorridendo a Kate.

“Perché dai per scontato che sia colpa mia!” protesti tu mentre assieme a Kate vi fermate sul pianerottolo.

“Ha iniziato Kate?” domanda allora tua madre.

La tua musa ti lancia un’occhiataccia e incrocia le braccia aspettando la tua risposta.

“Ehhmmm no” quelle due vincono sempre contro di te, per fortuna Alexis ogni tanto ha pietà di te e sta dalla tua parte.

Poche volte comunque.

“Immaginavo” tua madre preme il bottone ‘piano terra’ e prima che le porte si chiudano ti informa che Alexis pranza al centro commerciale con le sue amiche.

Kate ti sorprende con un abbraccio e un bacio sulla guancia “La adoro!”

“Questo è il problema! Ti adora anche lei e finisce che vi coalizzate contro di me!” esponi, prendendo le chiavi dalla giacca.

“Come tu fai con mio padre?” Kate ti fissa eloquentemente.

Touchè. Non la freghi così facilmente.

Una volta in casa vi dirigete automaticamente nello studio.

“Sai cosa mi fa impazzire di tua madre?” tutta eccitata Kate si prepara all’imitazione.

Scuoti la testa e lei prosegue “Il modo in cui dice ‘Richuuaaaard, daaarling’  un po’ all’inglese...molto regina Elisabetta...mi fa morire!!”

Ora sei tu che scoppi a ridere. Kate ha veramente un milione di strati, come le cipolle.

Te lo disse lei stessa no?

“Per carità non dirle una cosa del genere! Sai quanto si monterebbe??” 

“No, ma che dici, voi Rodgers che vi montate la testa? Non l’avrei mai detto!”

E così vuole la guerra??

Vuole continuare a prenderti in giro? Bene, lo farà dalla camera da letto.

Infondo siete tornati a casa per un motivo preciso.

Senza darle modo di opporsi la afferri stile sacco di patate, te la porti sulla spalla sinistra (non sfidare troppo la sorte utilizzando male l’altra spalla) e la porti in camera tua.

Ma non cammini normalmente.

Zig-zaghi un po’, barcollando.

“Castle! Ma che fai?!! Vai drittoooo!!!” ti urla Kate a testa in giù sbattendo più volte contro la tua schiena.

“Sono cieco ricordi? Non vedo niente! Auch..lo stipite..”

“Scemo guarda avanti!!”

“Oh, un insulto, ora si che mi sento realizzato!!” e mentre lo dici la lasci cadere sul letto.

Rimbalzando, Kate ti afferra e ti tira addosso a sè “Questa me la paghi!!”

Tra pizzicotti, battutine, baci appassionati, schiaffetti, morsetti e tirate d’orecchie finalmente tu e Kate riuscite a coronare il vostro agoniato sogno d’amore.

Ne uscite un po’ ammaccati forse, non era stata una prima volta all’insegna del romanticismo, ma Kate non smise un secondo di sorridere e tu non potevi essere più felice.

 

 

“Mi dissero che per farla innamorare dovevo farla ridere. Ma ogni volta che ride, m’innamoro io”

 

T. Ferraris

 

 

FINE

 

 

Angolo dell’autrice:

Innanzi tutto vi spiego perché ho pubblicato ora anziché martedì: ho stipulato una tregua con martolilla, se lei la smette di chiedermi i seguiti di tuuuuutte le ff io pubblico prima della sua partenza perché poi non ha internet.

Bene, io la mia parte dell’accordo l’ho rispettata, sono una donna d’onore U_U mo vediamo se alla prox shot mi fai una testa quadrata x avere un seguito!!!

Tornando al capitolo... lo so, molte di voi avrebbero voluto che quagliassero dopo aver chiarito... ma allora che divertimento sarebbe stato???

Ve lo immaginate Castle che ha tra le mani Kate e nn ci può fare nulla???!!! Puahahahahahahahah altro che cieco!! Fatti di bromuro Castle!!!!

Che ve ne pare della frase finale? L’ho scoperta settimane fa, è stata un po’ l’input di tutta questa mia storia e credo sia praticamente lo scopo di Rick.

Bon, la mia pazzia estiva è conclusa, chiudo casa vado a nanna e domani maaaaareeeeee

Braziiiiil nanananananana... ahahah no non vado in brazile, ma lo spirito è quello!!! xD

 

Grazie mille a tutte le lettrici, recensitrici, consigliere e chi più ne ha più ne metta!

Alla prossima girls,

 

smuuuuuuuack!!

 

Ivi87

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