That wall inside di ivi87 (/viewuser.php?uid=119692)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # 1 – Lunedì * Saggiare la consistenza del muro * ***
Capitolo 2: *** # 2 * Il muro diventa siepe * ***
Capitolo 3: *** # 3 - Martedì * Colazione movimentata * ***
Capitolo 4: *** # 4 - Occupare il tempo - ***
Capitolo 5: *** # 5 * Parliamoci chiaro * ***
Capitolo 6: *** # 6 - Mercoledì * La mia famiglia * ***
Capitolo 7: *** # 7 - Giovedì - * La punizione * ***
Capitolo 8: *** # 8 – Venerdì - * Disperazione e orgoglio * ***
Capitolo 9: *** # 9 – Venerdì notte - * Scelte * ***
Capitolo 10: *** # 10 – Due settimane dopo - * Ridere Innamorati * ***
Capitolo 1 *** # 1 – Lunedì * Saggiare la consistenza del muro * ***
-E poi il barbuto disse:
torneremo a farvi ridere come
un tempo!-
Ok boss! Intanto comincio io,
ok? xD
That
wall inside
# 1
– Lunedì * Saggiare la consistenza del muro *
Sei sdraiato su un lettino
con il braccio teso su un tavolino lì a fianco, la mano con
il palmo in su.
Fissi il grande neon bianco
sopra di te cercando di calmarti.
Sei agitato anche se sai che
è una cosa da nulla. Ma in questi casi non si sa mai.
I dottori ridono tra loro e
cercano di tranquillizzarti. Li assecondi, ma eviti di dire che ti
sembrano
tutti dei Josh. Non capirebbero.
Sorridi ironico mentre loro
continuano ad operare.
È già passato
quasi un anno
da quando ti disse quel
–We broke up!-.
Un anno da quel vostro
discorso seduti sulle altalene; dalla prima volta che l’hai
sentita parlare del
muro che ha eretto per evitare di essere nuovamente ferita.
Senti un leggero fastidio
alla mano dove stanno armeggiando i dottori ma l’anestesia
locale fa il suo
dovere e non avverti nient’altro.
Ritorni con la mente a quel
suo discorso. Ti è venuto in mente perché la
settimana scorsa lei ha ripreso a
parlarne. -The wall that I was telling you about..I
think it’s coming down-
Ci pensi da quella sera in
cui eri vestito e truccato da zombie.
E come poi le hai detto,
vorresti essere lì a vederlo crollare. Prendere a calci
qualche mattone magari.
Assicurarti che non possa essere ricostruito.
Doveva servire a proteggerla
invece ha causato solo danni.
Kate credeva che le avrebbe
fatto da scudo invece ne era restata intrappolata al suo interno.
Ma ora che il muro stava
crollando? Cosa significava?
Non sarebbe più stata
ossessionata dalla morte della madre?
Non lo sai, ma quelle parole
ti hanno dato speranza.
Volevi andare avanti e
dimenticartela. Ci hai anche provato per qualche tempo.
Ma dove credi di andare se
basta una sua frase a rimettere tutto in dubbio?
Non sei pronto ad andare
avanti solo perché lei ti ha nascosto una cosa.
Anche tu gliene stai
nascondendo una. E bella grossa per giunta!
Hai reagito male. Ma ora puoi
rimediare. Il muro sta cadendo e tu sarai lì con lei!
I dottori posano gli
strumenti su di un vassoio “Ecco fatto, un paio di punti e
poi se ne può
andare!”
Tutto qui? Poco più di
un’ora
per lenire atroci fitte e fastidiosi formicolii a braccio e mano destra?
Ti sei spaventato parecchio
giorni fa, quando hai avvertito i primi fastidi.
All’inizio non hai detto
nulla a nessuno, non volevi dare peso alla cosa.
Poi però non riuscivi
più a
dormire dal male. Di giorno con il braccio e la mano sempre attivi il
dolore
era gestibile, ma la notte l’arto rilassato ti provocava
delle scosse dolorose
e insopportabili.
Ma il momento peggiore fu il
non riuscire a tenere in mano la penna.
Lì ti sei spaventato
veramente.
Sei corso dal tuo medico,
chiedendogli se ti avrebbero dovuto amputare il braccio!
“Signor Castle non si
preoccupi, le si è solo infiammato il nervo del tunnel
carpale. Basterà un
veloce intervento di routine”
Ed eccoti lì, mentre un
infermiere ti aiuta a mettere il tutore al braccio e ti elenca tutte le
raccomandazioni del caso.
Quando torni nella sala
d’aspetto dell’ospedale vai verso tua madre e tua
figlia.
“Darling,
tutto bene?”
“Una meraviglia! Tra tre
settimane devo tornare per togliere i punti e tra 4 mesi per un
controllo”
Alexis lo abbraccia sollevata
e poi domanda “Com’è la tua mano aperta?
L’hai vista dentro?”
“Ho la mano
più carina del
mondo, ne dubitavi forse?”
Usciti dall’ascensore e
giunti al piano terra, la vedi. Sta chiedendo informazioni ad una
infermiera.
Ti viene un’idea. Hai
bisogno
di sapere a che punto sta il suo muro.
“Ehm, ho scordato di
ritirare
i miei referti in accettazione, mi aspettate fuori due
minuti?”
Le due donne annuiscono e lo
lasciano all’entrata.
Ti avvicini piano e ti
prepari.
Essere figlio della Gran
Diva avrà i suoi vantaggi, no?
Dunque: faccia afflitta,
sguardo da cucciolo abbandonato, colpetto di tosse per attirare la sua
attenzione e via con la recita!
“Ciao...”
sussurri
flebilmente.
“Castle come
stai?” Kate ti
osserva. Prima in volto, poi il tutore al braccio e la mano fasciata.
“Così.. mi
sento come se mi
avesse investito un tir...” ti dai del grande attore mentre
la vedi tutta
preoccupata.
“Ma sei qui da solo? Chi
ti
porta a casa?” ti mette una mano sul braccio sano, mentre
parla e si guarda
attorno in cerca di Martha e Alexis.
“Sono qui fuori ad
aspettarmi” le dici tristemente.
“Ah, meno
male...” ti
risponde sollevata.
È così
adorabile che non
resisti. Vuoi sentirglielo dire.
“Come mai sei qui?
C’è un
sospetto da interrogare qui in ospedale?”
Lei arrossisce e abbassa lo
sguardo “No.. ehm... sono venuta a vedere come
stavi..”
E faresti un triplo salto
mortale carpiato, con giro della morte, se non fosse che hai una
sceneggiata da
portare avanti.
“Aaawww grazie
Kate” e leghi
i vostri sguardi facendola arrossire ancora di più.
Adori metterla in imbarazzo,
non ci puoi fare niente.
Lei però mette fine a
quel
contatto “Io...ora devo tornate al distretto, ti lascio in
buone mani” esclama
riferendosi alle due rosse.
Coraggio, è ora di
calare
l’asso.
Sbuffi sonoramente al suo
commento e alzi un po’ le spalle.
“Cosa, Castle?”
“No niente è
solo che sarò
solo in questi giorni...sono un po’ giù di
morale..” ti guardi i piedi
sconsolato. Se solo tua madre ti vedesse, la riempiresti
d’orgoglio!
“Ti lasciano da
solo?”
domanda Kate stupita.
“Ma si, avevano
già degli
impegni in precedenza... questo intervento non era programmato.. e oh,
insomma
non voglio essere di peso a nessuno, sono un uomo adulto, me la
caverò...” e a
dispetto delle tue parole la faccia invece dice tutt’altro.
Ma chi è Brad Pitt
in confronto a te??
“Non posso credere che ti
abbandonino così.. cosa puoi fare da solo e per giunta con
la mano sinistra? La
sai usare almeno..?”
“A loro ho detto di si
per
convincerle a partire ma in realtà con la sinistra sono
completamente
impedito!”
And the oscar goes to...
“Castle, quello che dici
non
ha il minimo senso! Non puoi restare senza un aiuto!” Kate
è sempre più
preoccupata e allo stesso tempo alterata.
E tu esulti dentro.
“Tranquilla dai, mi
inventerò
qualcosa da fare in questi giorni... per stasera ho già un
piano: mi godrò la
visione di The killer e Hard Boiled” spieghi sfoderando
un
piccolo innocente sorrisino.
E come se fosse un calmante,
la vedi rilassarsi un poco “Wow quelli si che sono
film!”
Ok, ora sei tu quello un
po’
spiazzato “Ti piace John Woo?” ti illumini
guardandola.
Vacci piano con
l’entusiasmo,
ricorda che sei moribondo e sofferente.
Riabbassi veloce le
sopracciglia, ma poi lei risponde “Più
è truculento, meglio è!”
Eh no, detective! Ti sforzi
di concentrarti sulla tua interpretazione e reprimi l’istinto
di
sbaciucchiarla.
“Beh..allora.. non ti
andrebbe di unirti a me, vero?” le domandi rasentando il
limite del vittimismo.
Le si apre un meraviglioso
sorriso in volto “Veramente mi piacerebbe molto!”
Fuochi d’artificio.
Trombette
da stadio. Petardi. Tamburelli. E maracas.
Stai dando un party dentro di
te.
Ma fuori sei impassibile. La
ringrazi e vi date appuntamento per il dopo cena.
Aspetti che esca e poi ti
precipiti verso tua madre e tua figlia.
“Madre, sono un attore
nato!
Ce l’abbiamo davvero nel sangue noi Rodgers!!”
sembri un esaltato e ti fiondi
letteralmente nel taxi.
“Richard, ma cosa dici?
Sei
negato! E dove sono i tuoi referti?” la donna si accomoda
accanto a te
pensierosa.
“Come? Ah, no, mi han
detto
che non servivano...” rispondi facendo spallucce.
Alexis sale per ultima e
chiude la portiera. Si sporge verso la nonna per riuscire a vederti
“Papà cosa
ti hanno messo nell’anestesia?”
Venti minuti dopo siete a
casa.
Tu cammini avanti e indietro da
ore, come un leone in gabbia, mentre attendi che finiscano le valige.
Alexis starà per una
settimana dalla madre. Meredith si è impuntata che vuole
passare più tempo con
la figlia ora che partirà per il college. Inutile dire che
hai tentato più
volte di spiegarle che la Columbia è sempre a New York e che
non l’hanno
spostata durante la notte.
Tua madre invece va nella
casa che avete negli Hamptons insieme a Lance Hastings.
“Ok, kiddo
sei sicuro che starai bene qui tutto solo?” domanda Martha
accolta da un improvviso attacco di premura.
“Assolutamente
sì!” rispondi
veloce per paura che cambi idea.
“E se ti servisse
aiuto?”
“Per nostra fortuna mi
hai
generato ambidestro, Madre! Sono capacissimo di cavarmela da
solo!” e ridi
dentro di te per aver invece detto a Kate di non saper usare la mano
sinistra.
Alexis scende le scale tutta
trafelata con due trolley, due borse a tracolla e un beautycase
“Ora sono
pronta!” annuncia soddisfatta posando le mani sui fianchi.
Il campanello suona “Ecco
mamma, devo scappare! Te la caverai papà?” chiede
abbracciandoti.
“Meravigliosamente! Non
preoccupatevi per me e se proprio mi servirà qualcosa,
chiederò aiuto a Ryan e
Esposito, contente?”
Le due donne si guardano
scettiche.
“Loro due...
seeh...” mormora
la donna, facendo ridere anche la ragazzina.
“Sciò! Andale
donne, buon
divertimento!” le accompagni fino alla porta e aspetti di
sentire l’ascensore
avviarsi.
Quando le porte si chiudono
voli verso il cellulare, imposti la voce e premi il touchscreen
dell’Iphon sul
nome più bello che ci sia.
Due squilli e lei risponde.
“Kaaaate” dici
come un
lamento di un bambino di 5 anni che ha il broncio.
“Castle tutto
bene?” la sua
voce ti arriva subito preoccupata.
“Si.. ma sono qua da
solo...
vieni un po’ prima.. tipo.. adesso? Mi annoio...”
Forse dovresti prendere in seria
considerazione la carriera dell’attore.
“Ah..sono appena tornata
a
casa..”
Assottigli lo sguardo.
L’hai
presa in contropiede e tira su il maledetto muro.
Ok, più lamentoso.
“Mi fa tanto male la
mano...”
nemmeno il piccolo Russel di UP
della
Disney l’avrebbe saputo dire meglio!
“Mi cambio e vengo da te,
va
bene?”
Gongoli saltellando sul
divano.
“Porto io la cena,
tranquillo” afferma poi lei veloce.
Lanci una decina di baci al
telefono.
“Oh..grazie
Kate...” sospiro
di sofferenza “Ti aspetto” e riattacchi.
Ti passi la mano sana sul
mento. Lo gratti soddisfatto pensando che probabilmente la dovresti
dirigere tu
la scuola di recitazione di tua madre.
Angolo
dell’autrice:
Io odio scrivere le long e
ovviamente ci ricasco!!!! Ma tranquille, non è very long U_U
Dunque, che dire? Come noterete
non è il mio solito stile, infatti non so bene cosa
uscirà, spero che riesca a
farvi ridere almeno un po’. Con me funziona, rido e
scrivo..scrivo e rido! xD
Bando alle ciance, buona
lettura e fatemi sapere se mi devo dare all’ippica (non so
cavalcare by the
way, scegliete un altro sport.. :P )
P.s. se ve lo state
chiedendo, mi sono ispirata all’operazione alla mano di mia
madre U_U
Un bacione enorme a tutte!
Ivi87
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Capitolo 2 *** # 2 * Il muro diventa siepe * ***
# 2 *
Il muro diventa siepe *
Ti fermi davanti
all’ingresso
e controlli di essere perfetto.
Sistemi il ciuffo e sei
pronto! Ruggedly handsome!
Apri la porta e ti ci
accasci.
“Kate, eccoti
finalmente” sei
l’apoteosi della spossatezza.
“Ehi sei uno straccio
Castle!” ti dice entrando e posando una sacchetto marrone sul
bancone in
cucina.
“Già, mi sento
così stanco” e
ti avvicini per sbirciare la cena.
Kate però ti blocca
mettendoti una mano sulla fronte “Non avrai la febbre? A
volte succede dopo
un’operazione” la mano scenda e ti lascia una
carezza sulla guancia.
Santa Madonna della Grazia
Kate Beckett ti sta toccando!!!
“No.. non sembri
caldo” si
allontana e ritorna alla cena.
Annaspi mentre lei è di
spalle. Se ti vedesse ora chiamerebbe di sicuro il 911.
Ma riprendi presto il
controllo del tuo corpo e l’aiuti ad apparecchiare.
Mentre lei risponde al
telefono in salotto tu cominci a predisporre piatti e bicchieri.
La senti dare direttive a
destra e a manca. È adorabile quando fa la dura.
Prendi del vino dal
frigorifero e lo posi in tavola.
Ad un tratto ti rendi conto
di essere un completo idiota.
Hai imbandito il tavolo a
regola d’arte, certo, peccato che si presuppone tu non sappia
fare nulla con la
sinistra!
Con la grazia di gozilla levi
i piatti dal tavolo con il risultato di far cadere quasi tutto a terra.
Ecco. Ora sei fregato!
“Oh no, guarda che
disastro Castle!
Non devi fare da solo, son qui apposta per aiutarti!” la
detective ti guarda
comprensiva e poi si abbassa per raccogliere i cocci “Lo so
che è frustrante e
non vuoi essere di peso, ma non devi esagerare”
Non ha capito nulla
fortunatamente.
“Su siediti, ci penso io
qui”
ti ordina lei.
Non puoi fare altro che
obbedire. Hai appena rischiato di rovinare tutto, meglio stare buoni e
seduti
per adesso.
E solo che...Ok, ti senti un
po’ in colpa.
Ti dispiace farla pulire e
darle pena dopo che ha lavorato tutto il giorno.
Basta, ora ti alzi e le dai
una mano anche se non vuole.
Ti blocchi però col
sedere a
mezz’aria quando a Kate, china davanti a te, spunta un lembo
del tanga. Rosso.
E così ti risiedi e
resti una
decina di minuti in religioso silenzio ad osservarla alzarsi e
abbassarsi,
raccogliere e pulire.
Senso di colpa dicevamo?
Tzè!
Non sai più cos’è.
Non vorresti sbavare
così,
come un qualsiasi maschio decerebrato, ma lei ti sculetta amabilmente
sotto al
naso..
“Ti senti bene? Hai gli
occhi
fuori dalle orbite!”
La sua voce ti riscuote
“Come?” sbatti velocemente le palpebre
“Mai stato meglio!” esclami eccitato.
Lei ti fissa qualche secondo.
Merda, la sceneggiata!
“Cioè, mi
sento come uno a
cui hanno appena stagliuzzato la mano...” aggiungi un finto
colpo di tosse,
così.. giusto per fare più scena.
“Forse è
meglio se ceniamo. A
stomaco pieno starai meglio”
Solo la luce del televisore
vi illumina seduti l’uno accanto all’altra sul
divano.
L’hai aiutata a portare
lo
schermo dal tuo studio al salotto, così sareste stati
più comodi e ora vi
godete popcorn e action movie beatamente rilassati.
Le hai detto che a casa tua i
film si guardano esclusivamente senza scarpe e con le gambe allungate
sul
tavolino, in realtà volevi solo metterla a suo agio e farla
rilassare.
Ti ha sorriso e senza farsi
pregare si è accomodata alla tua sinistra, in modo da
permetterti di usare
quella mano per prendere i popcorn dalla ciotola. Ma
quant’è adorabile?
Sparatorie e acrobazie varie
si susseguono sullo schermo ma tu sei distratto.
Fissi la ciotola dei popcorn
e attendi il momento giusto per agire.
Lei è veloce. Afferra e
mangia. Afferra e mangia.
Poi una scena particolarmente
sanguinolenta le blocca qualche secondo la mano nel recipiente.
Et voilà, casualmente ci
infili anche la tua.
A quel contatto lei si volta
verso di te mentre tu fingi di non essertene nemmeno accorto, preso dal
film.
Lei continua a guardarti e,
sorpresa sorpresa, non ritrae la mano.
Dopo un paio di secondi la
scena clou finisce e tu come se niente fosse torni a concentrarti sui
popcorn
prendendone un paio.
Nel farlo ovviamente tocchi
ancora le sue dita e ora sì, ti volti verso di lei.
“S-scusa ..” ti
sorride e
ritrae la mano, imbarazzata. Poi prosegue a guardare il film.
Facciamo un piccolo
riepilogo.
Vi siete sfiorati le mani per
una ventina di secondi.
Reazione Kate Beckett di 4
anni fa: -Castle levami le mani di dosso o ti spacco
la faccia!- seguito da
un volo diretto al reparto traumatologia dell’ospedale.
Reazione Kate Beckett oggi:
non ritrae la mano come se tu avessi la peste, ti fa delle timide
scuse, arrossisce
e si imbarazza.
Il muro? Ma ormai è al
massimo una piccola siepe facilmente scavalcabile.
Non riesci a contenere quel
gridolino di gioia che ti nasce dentro.
“Cosa
c’è?” ti domanda
sorpersa.
Veloce ti inventi qualcosa
sul film “Hai visto che roba? A quel tizio è
uscito completamente il ginocchio
ma camminava comunque! Lui si che è un duro!”
Kate ride “E’
solo
finzione..” ti blandisce lei.
“Ma è
‘so coooool’!”
ribatti tu “Non ti ha fatto schifo quando l’hanno
squartato?”
“Castle, vedo cadaveri
tutti
i giorni! Non mi fa più schifo niente ormai!”
risponde seria.
Muahahahahah aspettavi giusto
questo momento.
“Scommettiamo?”
mentre lo
dici prendi il cellulare e le mostri una foto.
“Oh god, è
disgustoso” fissa
il display inorridita.
“Vabbè non
esagerare ora...”
ti aspettavi che lo trovasse fico.
“No, davvero è
rivoltante..
ma cos’è carne umana? Sono nervi
quelli?” si mette una mano allo stomaco e ti
guarda male.
Tu sei incredulo e abbattuto
“E’ la mia mano, non vedi? Credevo la
riconoscessi!”
“LA TUA COSA?? Ti sei
fotografato la mano durante l’intervento?” domanda
scioccata.
“Cosa? No no! Ma per chi
mi
hai preso!” fai una pausa, giusto il tempo di vedere la sua
fronte rilassarsi
appena, e poi prosegui “Ho chiesto ad uno dei dottori di
farlo!” le rispondi
fiero.
Kate non sa più da che
parte
cominciare ad arrabbiarsi.
Uh, adori sconvolgerla!
“Tu non stai affatto
bene,
Castle!!”
“Non è per
questo che sei
qui?” ammicchi tu, facendole l’occhiolino.
Scuote la testa e ride.
Attende qualche secondo e poi
ti allunga il palmo aperto “Dai qua, fammi vedere
bene”
“Lo sapevo che ti sarebbe
piaciuta!!” esclami entusiasta mentre lei zoomma e scruta
attenta la foto.
Sembra divertita. Hai
raggiunto il tuo scopo.
Adori farla ridere tanto
quanto adori farla arrabbiare.
Diciamo la verità,
l’adori e
basta.
“Ma è fatta
davvero così una
mano? Bleah!”
“Mi stai guardando
dentro”
esclami serio e con voce profonda.
Kate sgrana gli occhi e poi
capisce il senso della battuta e scoppia a ridere. E tu pure.
Ohhhhh che soave melodia.
Melodia che però si
interrompe quando Kate si alza per riporre la ciotola ormai vuota.
Sul frigorifero nota un
post-it “Cos’è questa lista?”
domanda indicandola.
Ti volti per vedere a cosa si
riferisce “Oh, sono le raccomandazioni del dottore”
Kate la legge attentamente e
poi torna a sedersi “Controllerò che tu la segua
scrupolosamente scrittore” ti
intima con il suo sguardo da poliziotta incazzata.
Tu deglutisci forzatamente
“Non ne dubito” ma poi ti ricuci addosso il tuo
sguardo da cucciolottone
sofferente “Ma per farlo dovrai venire qui
spesso..” sussurri allusivo.
Dal suo volto non traspare
nulla “Ovvio, se Martha e Alexis non ci sono, chi ti
aiuta?” ma i suoi occhi
brillano “A proposito quando tornano?”
“Tra una settimana, per
la
cerimonia dei diplomi, e poi chissà... hanno le loro
vite...” sbuffi
tristemente.
Lei ti guarda come si guarda
qualcuno che va assecondato nel suo delirio.
“Come ti pare.. si
è fatto
tardi ora, torno domattina presto per vedere come stai e ti aiuto con
la
colazione”
Ma si!!! Gioia, gaudio e
tripudio!
Visto, ormai si offre da
sola!
Però non vuoi ancora che
se
ne vada!
“Aspetta!”
praticamente l’hai
urlato “...ehm..non puoi andare, devi... devi... mi devi
aiutare a spogliarmi!”
La detective spalanca la
bocca, sorpresa.
“Mi prendi in
giro?”
“Ehm..no...” e
sventoli il
braccio legato al collo.
Kate si punta le mani sui
fianchi indispettita.
Odia non avere il coltello
dalla parte del manico.
“Bene!”
risponde secca.
Si avvicina e con un gesto
secco slaccia il velcro che lega il tutore alla spalla e dietro il
collo.
“Ahia! Piano!”
stavolta non
stai fingendo o facendo la vittima.
Ti ha strattonato il braccio
e ti fa male veramente.
“Ah..ah..ah..ferma
ferma”
Lei si blocca capendo di
avere esagerato.
“Mi dispiace”
mormora
debolmente mentre comincia a sbottonarti la camicia.
Lentamente. Seria. Ti guarda
le labbra mentre slaccia i bottoni uno dopo l’altro fino
all’ultimo.
“Fatto” esclama
dispiaciuta
lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
“E’
già passato, non mi fa
più male” la tranquillizzi.
“Scusa..”
“Shhh e di
che?” le prendi la
mano accennando un sorriso.
Lei ricambia e stringe la
presa.
Ti allontani slegando le
vostre dita solo quando entrambe le braccia sono tese al limite.
Sparisci per un secondo e
torni con la maglia verde di Lanterna Verde che usi per dormire,
infilata
meglio che potevi.
Lei te la sistema per bene e
poi ti aiuta a rimettere il tutore.
“A domani
allora” ti saluta
poi.
Quando raggiunge la porta le
domandi “Mi porti la nutella?” vuoi farla ridere
un’ultima volta o non dormirai
sereno.
“Sicuro. Buona
notte” ride,
come volevi, e ti lascia davanti all’ingresso a riflettere.
Per qualche secondo ha
saltato la siepe e siete stati entrambi dallo stesso lato.
Obbiettivo per la giornata di
domani: potare ancora un po’ la siepe.
Angolo
dell’autrice:
la pazza è tornata!!!!
Hai capito Rick che si gode
il panorama, eh! Furbacchione!
Ma gli si può dare torto
con
Kate davanti?
E la foto alla mano? Su su
chi non la vorrebbe U_U ahahahahahah
Vi ringrazio per tutte le
recensioni ricevute e chiedo scusa se non riesco a rispondere :(
Al prossimo capitolo e
ricordate di portare il metro così controlliamo
l’altezza della siepe ;P
Buona lettura,
baci baci!
Ivi87
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Capitolo 3 *** # 3 - Martedì * Colazione movimentata * ***
# 3 -
Martedì * Colazione movimentata *
Un raggio di sole ti colpisce
il volto, segno che una nuova giornata con la tua musa sta per
cominciare.
Spalanchi gli occhi e arzillo
ti infili in bagno.
Con una mano ti sciacqui il
volto e mentre ti specchi ti viene un’idea geniale che
conservi per dopo.
Il braccio destro è un
po’
indolenzito per essere stato tutta notte fermo nella stessa posizione e
ti
duole il collo.
Bene, oggi sei davvero un
catorcio! Non ci sarà bisogno di fingere.
Sei ancora in camera quando
senti bussare.
Kate è già
arrivata! Voli ad
aprirle.
“Buon giorno
musa!” la
accogli raggiante.
Ieri notte prima di
addormentarti ti sei detto che non c’era bisogno di fare la
vittima in maniera
troppo pesante. Lei ti sta dimostrando che ci vuole essere per te. Che
non è
più chiusa in sé stessa e tu non vuoi
approfittarne troppo. Vuoi che sia libera
di decidere senza sentirsi in dovere verso di te. Non troppo almeno.
“Ehi Castle, sei di buon
umore!” esclama sorridente vedendoti allegro.
Ti scosti e la lasci entrare
“E perché non dovrei? Il sole splende, ho avuto
una brillante intuizione per
Frozen Heat, faccio colazione con la mia musa...” Kate posa
la sua borsa sul
tavolo e a quelle parole estrae un barattolo marrone “...e
hai portato la
Nutella!! Come potrei non essere felice?” d’istinto
l’abbracci. Beh, con un
braccio solo è più un mezzo abbraccio in
realtà...
E lei ride forte. Non si
sposta. Non protesta. Non ti minaccia.
Kate Beckett ti stai facendo
abbracciare?? Sul serio?
Nascondi bene la sorpresa e come
se niente fosse ti stacchi. Se glielo facessi notare probabilmente si
chiuderebbe nuovamente nel suo guscio.
“Cosa preferisci? Uova e
bacon?” domanda lei sfregandosi le mani sui fornelli, pronta
a cucinare.
“Aggiudicato
detective!” e
questa volta osserverai ogni sua mossa.
Quando la ospitasti, due anni
fa, ti fece trovare tutto pronto. Questa volta invece vuoi vederla
muoversi
nella tua cucina, fantasticare che viva con te...
“Che dici, io preparo e
tu ti
lavi e ti vesti?”
Ma no! Ora è lei a
leggerti
nel pensiero? Vuoi guardarla cucinare!
Lei sembra capire il tuo
disappunto e ridacchia tra sé.
“Va bene”
acconsenti
fingendoti sconfitto. Fai per voltarti ma poi torni sui tuoi passi e le
porgi
la mano.
Kate aggrotta la fronte senza
capire “Come pensi che mi possa lavare...da solo..”
“No, Castle”
Kate
indietreggia di un passo.
Tu non fai altro che alzare
le spalle innocentemente.
“Scordatelo!”
indietreggia
ancora fino a sbattere addosso al frigorifero.
“Kate..” stai
ridendo mentre
cerchi di parlare.
“Non ridere
Castle!”
Non vuoi farla arrabbiare o
rischiare che la siepina di oggi torni ad essere la muraglia cinese di
ieri,
perciò la tranquillizzi.
“Rilassati Kate, dai,
toglimi
il tutore...” oh si scrittore, tu la turbi nel profondo!
Soddisfatto, vedi le sue
guance scolorire un poco mentre ti toglie il tutore dal braccio.
La fasciatura è ancora
salda
ma le dita si sono gonfiate.
Le indichi un sacchetto di
plastica sul bancone. Capisce immediatamente le tue intenzioni. Non
puoi
bagnare la fasciatura fin quando non ti toglieranno i punti
perciò infili la
mano nel sacchetto, come fosse un guantone da boxe, e Kate ferma i
lembi con un
elastico all’altezza dell’avambraccio.
Con delicatezza ti aiuta a
sfilare la maglietta e noti che cerca di guardare ovunque tranne che i
tuoi
occhi o il tuo petto.
Moooolto interessnte.
Sparisci in bagno per una
doccia riflessiva e la lasci a cucinare.
Una decina di minuti e sei
come nuovo. Levi la plastica dalla mano e prendi i vestiti
dall’armadio.
Riesci a indossare un paio di
jeans, ma per la maglietta a maniche corte e la camicia ti serve Kate.
La raggiungi in salotto con
solo la testa infilata nella maglietta.
Kate ti squadra da capo a
piedi e si morde istintivamente il labbro.
Ti piace quel che vedi, eh?
“Mi aiuti per favore?” le dici invece, ma non
riesci a levarti quel sorrisetto
dal volto.
“Ehm? Oh,
certo..” si
riscuote e ti aiuta a far passare il braccio destro nella manica,
mentre con il
sinistro riesci più facilmente.
Poi ti aiuta con la camicia.
Questa volta però te la abbottona e poi ti riallaccia il
tutore al collo.
Guardando la tua mano si
ricorda del post-it sul frigo “Apri e chiudi le dita per
evitare il gonfiore
vero?”
Resti per un attimo dubbioso.
Lo fai?
“S-si, si che lo
faccio!”
esclami sicuro.
Kate incrocia le braccia
“Io
non ti ho mai visto”
“Non eri
attenta” ribatti
veloce.
“Castle! Fai i tuoi
esercizi!” ti ammonisce brandendo la spatola di metallo con
cui comincia a
sollevare le uova dalla pentola.
“Ma sembro un teletubbies
così... ciao ciao, ciao ciao” e sottolinei la tua
battuta aprendo e chiudendo
la mano.
Ride mentre prepara le vostre
due porzioni e come la sera precedente ti taglia e affetta il cibo per
permetterti di inforchettare meglio con la mano sinistra.
E non sai come, ti ritrovi a
pensare che sarebbe una mamma fantastica.
“Grazie... penserai che
sono
un bambino”
“Quello lo penso sempre,
indipendentemente dal tagliarti il bacon” risponde beffarda.
Gliel’hai servita su un
piatto d’argento perciò non puoi evitare di
sorridere.
“Non preoccuparti, lo
faccio
volentieri” aggiunge poi, lei.
“Davvero?”
“…Si..”
ti dice con un velo
di imbarazzo, poi tenta di glissare “non posso lasciarti
morire di fame e di
noia no?”
“Allora non ti dispiace
se ti
chiedo un favore?” domandi
sbattendo le
palpebre e risfoderando il tuo affermato sguardo da cucciolotto.
“Fermo...” a
pochi millimetri
dal tuo volto senti il suo fiato sulla tua pelle
“...fermo...” la sua voce
sussurrata giunge al tuo orecchio, è così vicina
che se tu volessi potresti
voltarti e baciarla.
Deglutisci al sol pensiero.
“Ti ho detto di stare
fermo!”
sbotta lei con la lama quasi su tuo pomo d’adamo
“Come posso raderti se
continui a muoverti?!”
“Ho paura che mi
tagli!!” le
dici rabbrividendo.
È vero in parte. Kate
Beckett
con un rasoio in mano non promette niente di buono ma appena sveglio,
specchiandoti in bagno, non hai potuto non pensare che sarebbe stato
divertente
farti fare la barba da lei.
“Ti taglierò
se non stai
fermo!” ridacchia vedendoti preoccupato.
Vi siete organizzati
egregiamente.
Avete portato una sedia in
bagno posandola con lo schienale contro il lavandino e ti sei seduto
reclinando
la testa all’indietro proprio come se fossi dal barbiere.
Ti sei messo la schiuma da
barba e ora lei ti gira attorno posando la lama sulla tua pelle.
La posa e poi la ritrae
pensierosa “No comincio dall’altra
guancia..” di nuovo, si appoggia e poi la
leva timorosa “..mmm...no, riprovo a partire dalla gola, ma
stai fermo però!”
“Mi stai facendo crescere
la
barba invece di raderla...” commenti sarcastico. Sono dieci
minuti che cerca il
punto giusto da cui partire.
“Lo so, scusa
è che ho paura
di tagliarti davvero” ammette avvilita.
“Su dai qua, provo da
solo...
tanto o mi taglio da solo o mi tagli tu, perciò non fa
differenza...” allunghi
la mano sinistra ma lei non ti da il rasoio.
“Castle, ce la posso
fare!
Fidati!” esclama per auto convincersi.
La conosci, lo sai che non
ammette la sconfitta.
Ti fissa risoluta
“E’ che
sono scomoda a girarti attorno e abbassarmi...magari se ti
alzi?”
“Magari se ti siedi a
cavalcioni su di me?” proponi invece.
Un consiglio del tutto
innocente, ovviamente.
Ma dal suo sguardo lei non
sembra pensarla allo stesso modo.
“E’ indubbio
che saremmo
entrambi più comodi..” asserisci impassibile,
cercando di non ridere.
Un sorrisino le spunta sul
volto e si avvicina a te.
Oddio, lo fa? Si siede?
SCIACK!
“Uh senti come la schiuma
da
barba agevola gli schiaffi!” commenta dopo averti dato uno
schiaffetto “Fammi
riprovare..”
Le porgi indifferente
l’altra
guancia ma una risata ti sfugge quando ti colpisce.
“Oh che bel suono che
produce” se la ride di gusto e non si accorge che mentre ti
lasciavi
schiaffeggiare preparavi il contrattacco.
La afferri di colpo e te la
tiri addosso “Visto che ti sei seduta?!” esclami,
anche se non è a cavalcioni
come avevi suggerito, ma è meglio così.
Con il braccio libero le
circondi la schiena e ti sporgi di lato, come in un casquet.
Con le dita della mano destra
ti togli un po’ di schiuma e le muovi lentamente verso di lei
“Volevi che
facessi gli esercizi, no?” le dici avvicinandole al suo volto
“Prova un po’ di
schiuma Kate!!”
Lei ride e strilla cercando
di coprirsi il volto.
Riesci a sporcarle un po’
il
naso e il mento prima di lasciarla libera.
Lei si tira su e si alza, ma
solo di poco.
Allarga una gamba per
scavalcare le tue e si siede su di te.
“Lo sapevo che era un
ottimo
consiglio il mio!” non ce la fai proprio a trattenerti.
“Sta zitto e non ridere,
altrimenti finisce davvero in un bagno di sangue!” cerca di
risponderti
seriamente ma si vede che si sta divertendo.
Con una mano ti ruota il
volto e delicatamente comincia a raderti una guancia.
Più volte vi guardate
negli
occhi e vi fissate le labbra a vicenda.
Vi sfidate con sguardo per
vedere chi sarà il primo dei due a cedere.
Ma non sarai tu. Vuoi che sia
lei a baciarti.
Quando e come vorrà lei.
Quando sarà pronta.
“Perfetto” ti
dice dolcemente
una volta fatto.
Istintivamente ti passi la
mano sul volto per controllare.
La senti liscia sotto le sue
dita.
Vi alzate e vi date entrambi
una ripulita dai residui di schiuma.
In salotto Kate guarda
l’orologio, capisci che è giunta l’ora
di lasciarla andare al distretto.
Vi date appuntamento per
pranzo e poi la ringrazi “Ti ringrazio mia musa” le
dici accennando un inchino.
“Non
c’è di che mio
scrittore” ti risponde chiudendo la porta dietro di se.
Trattieni il respiro.
Ha appena detto che sei suo.
Angolo
dell’autrice:
arieccomiiiiii xD non so voi,
ma io trovo che fare la barba al proprio compagno sia una cosa davvero
intima
ma allo stesso tempo divertente e come dice Beckett potrebbe
finire in un bagno di sangue se lui
vi fa arrabbiare!!! xD
Buona lettura e buon
divertimento!!! :*
Alla prossima settimana,
Ivi87
|
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Capitolo 4 *** # 4 - Occupare il tempo - ***
# 4 *
Occupare il tempo *
Dopo esserti ripreso dallo shock,
ti rendi conto che devi occupare il tempo in qualche modo.
Come dicevi alla tua musa,
hai avuto un’idea geniale per Frozen Heat.
Ti siedi alla scrivania del
tuo studio e accendi il portatile.
Non appena il computer si
avvia, apri il documento di testo.
Il mousepad ti fa innervosire
più del solito. Già con la mano destra non
è il massimo.
Quando il cursore finalmente
lampeggia sulla pagina bianca parti all’attacco della
tastiera.
Beh, più o meno.
Più che un attacco le
stai
facendo il solletico.
Non riesci a scivolare sui
tasti come vorresti e ti ritrovi a digitarli uno ad uno con
l’indice sinistro.
Se qualcuno ti vedesse ora!
Tu, pluri acclamato scrittore
di best sellers, che pigi i tastini con il ditino come i bambini.
Sbuffi e ti fermi. Ci hai
messo un minuto e ventisette secondi per scrivere una semplice frase.
Così non va, non fa per
te.
Apri un cassetto ed estrai
carta e penna.
Ora si che si ragiona!
Con la penna è tutta
un’altra
storia.
La punta a sfera scorre sul
foglio che è una meraviglia. La calligrafia non è
precisa e ordinata come lo
sarebbe se avessi usato la mano destra, ma comunque è chiara
e leggibile.
Un
sms attira la tua attenzione: “Fai i tuoi
esercizi!!!!!!!!!!”
Volevi che ti facesse da
infermierina sexy ma quegli ottomila punti esclamativi la fanno
sembrare più un
generale delle SS!
Te la immagini con le mani
sui fianchi, sguardo corrucciato e le sue due bellissime vene sulla
fronte che
pulsano.
Sei schifosamente cotto,
Castle!
Sorridi e mentre continui a
scrivere con la mano sinistra, apri e chiudi le dita della destra.
Sei già a buon punto, la
tua
idea è quasi tutta nero su bianco, ormai.
Quando potrai lo ricopierai a
pc.
Oppure, meglio ancora, lo
farai fare a Kate!
Dai un occhio a quello che
stai scrivendo e un risolino ti assale.
Si potrebbe dire che la scena
è vietata ai minori di venticinque anni, praticamente.
No, è decisamente meglio
se
Kate non lo legge ora.
Dopo che hai completato la
scena e aggiunto qualche appunto sull’indagine metti tutto a
posto e navighi un
po’ per il web.
Ti guardi un paio di episodi
Games of Thrones in streaming e poi, nuovamente, non sai che fare.
Essere bloccati a casa non
è
divertente, soprattutto se non hai la piena mobilità degli
arti.
Il cellulare suona
nuovamente, ma non è un sms.
È una telefonata dai
tuoi
pargoli.
Accetti la chiamata
“Quanto
vi manca papà?” rispondi alzandoti in direzione
del salotto.
“Mamma è
cattiva, ci fa
lavorare tanto!” risponde Esposito.
Dai rumori in sottofondo
capisci che è in vivavoce.
“E il piccolo Ryan? Si
lamenta anche lui?” domandi con vocina da padre affettuoso.
“Si, è una
schiavista senza
di te! E poi dice e fa cose strane…”
l’irlandese accentua il tono della voce e
lascia in sospeso la frase di proposito.
E tu abbocchi “Come? In
che
senso?” in un attimo pensi che forse è solo stanca.
Ha già un lavoro
difficile e
problematico, in più fa avanti e indietro da casa tua
perché l’hai subdolamente
convinta ad aiutarti.
Ti senti una di quelle cose
che si pestano al parco quando non si sta attenti a dove si cammina.
“Bro, non lo trovi strano
che
sorrida sempre? Insomma, sempre sempre!” spiega Javi.
“C’è
mancato poco che
sorridesse tutto il tempo pure durante un interrogatorio! Insomma lei
è la dura
detective Beckett, se sorride in quel modo il sospettato mica si
spaventa, si
innamora !” aggiunge Kevin.
Tendi le orecchie come faceva
quel cucciolottone di Royal.
E’ felice! Kate Beckett
è
felice!
Ridillo per sicurezza: KATE
BECKETT SORRIDE ED E’ F-E-L-I-C-E.
Ti senti immediatamente
meglio e tronfio come un gallo.
“E non è
fantastico che stia
bene e sia felice? Perché la trovate strana?”
domandi come se fosse cosa comune
ricevere un sorriso da quella donna.
“Ma ti sembra normale
Castle?” chiedono i due detective.
“Assolutamente si,
bambini
miei” rispondi distendendoti sul divano con un sorriso da
mille watt.
“E ti sembra normale
anche
che lei ti creda incapace di usare la mano sinistra?” esclama
Ryan
costringendoti a balzare seduto.
“Perché noi ce
lo ricordiamo
bene quando una sera all’Old Haunt ci hai mostrato, tutto
altezzoso e fiero,
che sei ambidestro!” conclude Esposito battendo il pugno al
compare.
Scatti in piedi come una
molla lasciandoti sfuggire una risata isterica “Ah ah ha
cosa? Naaa deve aver
capito male...” tenti di salvarti.
“Allora non ce problema
se le
diciamo la verità...” cantilena Ryan mentre Espo
batte i piedi a terra
simulando dei passi.
“No no no!! Fermi, per
carità,
non ditele nulla!” gesticoli come se li avessi proprio
davanti a te.
“Papà si fa
coccolare da
mamma!!” sussurra Ryan
“Ti ho
sentito!” dici stizzito
anche se, beh, è vero! “Ok, vuotate il sacco, cosa
volete in cambio del vostro
silenzio?”
“Io voglio un pezzo di
luna
come il tuo!” chiede prontamente Ryan.
Inconsapevolmente, tu e
Esposito avete la stessa faccia stupita.
“Ehm.. o-ok...”
rispondi
cauto. Te la sei cavata con poco, in fondo.
“Io voglio un altro
viaggetto
ad Atlantic City! Ci vado da solo però, tu hai mammina a cui
pensare Castle, e
di certo non ci vado con Astro Boy” conclude Espo guardando
male l’amico.
“Andata ragazzi, vi
adoro!”
accetti contento, il tuo segreto è salvo! E ad un prezzo
ragionevole per
giunta!
“Mi sa che non sono bravo
a
contrattare...” senti la voce di Ryan borbottare.
“Scherzi a parte, tutto
bene,
Castle?” chiede poi più serio Esposito
“Un po’ di
indolenzimento al
braccio ma per il resto sto bene, grazie ragazzi”
“Meglio così
Castle, tieniti
fuori dai guai!!”
“A proposito, magari
domani
faccio un salto e vi vengo a trovare!” esclami raggiante.
“Si, come no, la Gates
non ti
regge quando sei tutto intero, figurati così
ammaccato...”
Ci pensi su un secondo e
storci la bocca in una smorfia
“Già..vabbè, magari chiamatemi un
giorno che è
fuori sede...”
“Ok Castle, ora dobbiamo
andare o mamma ci sgrida!”
Buon lavoro ragazzi... ah e
dite a Kate che sto allenando le dita!!” aggiungi prima di
riagganciare. Puoi
quasi vedere le loro facce stranite!
Dopo aver sbattuto la testa
al muro per la noia una decina di volte, chiamato Alexis, tua madre e
la casa
editrice, finalmente verso le dieci cominci a dedicarti alla
preparazione del
pranzo.
Ti destreggi bene con una
mano sola, ma comunque ti ci vuole più tempo del solito
perciò meglio darsi da
fare.
Le vuoi preparare un
pranzetto coi fiocchi.
La vuoi ringraziare di tutto.
Di essere la tua musa e di
sopportarti ogni giorno da ormai più di 4 anni.
Estrai dal frigorifero due
belle bistecche e le metti a scongelare nel lavandino.
Nel frattempo apparecchi il
tavolo con cura con il servizio migliore di tua madre e al centro un
grazioso
vasetto di fiori e una candela.
Con molta attenzione poi prepari
il contorno e ti metti a cucinare le bistecche, con calma e a fuoco
lento.
Se ti fai male, lei te ne
farà di più!
Quando è tutto pronto e
il
profumino è così invitante da farti venire
l’acquolina in bocca, il suo nome
compare sul display.
“Dimmi che stai
arrivando” le
dici sorridendo.
“Castle... scusa...non mi
posso muovere ora.. siamo ad una svolta...”
“Oooooh ma Kate,
è tutto
pronto..” rispondi con il morale a terra.
“Mi dispiace tanto ma...
un
momento che significa ‘è tutto
pronto’?” il tono morbido e dispiaciuto della
detective diventa ora sospettoso e accusatorio “Non ti sei
messo ai fornelli
vero?”
“Ehm... no..”
fissi la tavola
imbandita e menti spudoratamente “.. certo che no..”
“Castle!!”
sbotta lei al
telefono, costringendoti ad allontanarlo dall’orecchio.
“Giuro, intendevo dire
che è
tutto pronto quello che ho ordinato. Non mi sono affatto messo a
cucinare” le
dici incrociando le dita dietro la schiena, come se potesse vederti
attraverso
il cellulare.
“Mmm vabbè...
ah, comunque
non ti lascio da solo, ho chiesto ad una persona fidata di aiutarti e
tenerti
compagnia fino a che mi libero”
Aggrotti la fronte sorpreso
“Ehm.. come?” ti manda una persona fidata??
“N-non ce n’è affatto
bisogno...” tenti di opporti mentre bussano alla porta.
“Non essere sciocco certo
che
ce n’è bisogno!” sbuffi dirigendoti
verso l’entrata. Volevi stare con lei, non
con una persona fidata. Piuttosto
stai meglio da solo.
“Era in città
per una
commissione perciò dovrebbe essere da te a
momenti” e mentre lo dice tu apri la
porta.
Ecco, questo decisamente non
te lo aspettavi.
Angolo
dell’autrice:
kawabongaaaaaaaa!!!
Ebbene sì, non so che
dire. Parlate
voi. Ditemi tutto quello che volete ;)
Buona lettura e buona
settimana! :-***
Un bacione enorme.
Ivi87
|
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Capitolo 5 *** # 5 * Parliamoci chiaro * ***
# 5 *
Parliamoci chiaro *
Jim Beckett ti fissa sulla
soglia di casa tua.
Dopo qualche secondo di
sorpresa ti sposti lasciandolo entrare “In effetti
è già qui!” dici poi al
telefono.
“Oh, bene! Sarai felice
di
vederlo, giorni fa ho scoperto che siete già grandi
amici..” esclama Kate a
metà tra il fastidio e il divertimento.
“Ah, beh.. si.. posso
spiegare...” il tuo commento fa sorridere Jim e in risposta
storci la bocca
come se fossi nei guai.
“Mi ha
già spiegato tutto mio
padre, anzi, non mi sono più scusata per le mie parole di
quella sera...”
entrambi ricordate quella dolorosa frase –We
are
over-
“...Castle
io...” incespica un
po’ Kate, ma a te non serve nessuna scusa.
“Lascia stare,
è tutto a
posto” le rispondi addolcendo sia il tono di voce sia i
tratti del viso, cosa
che a Jim non sfugge.
“Per farmi perdonare sei
autorizzato a chiedere a mio padre tutto quello che vuoi su di
me”
È come se ti avesse
appena
dato un pass per la sua vita prima di quel
giorno.
Sicura di quello che fai
detective?
“DAVVERO??”
domandi
strabuzzando gli occhi.
“Si, davvero, ma ricorda
che
è sempre un Beckett quello con cui stai
parlando...” Kate non finisce la frase
di proposito e riaggancia.
Deglutisci impaurito e poi ti
volti verso Beckett senior.
“Caaaaaaarissimo Signor
Beckett! Che piacevole sorpresa!”
“Mi sembri un
po’ agitato
Rick..” conviene lui, guardandoti.
Lo guardi un po’
sospettoso
“Ma no...Dovrei?” domandi cauto.
“In trentadue anni Katie
non
mi aveva mai chiesto di fare da babysitter a nessuno” esclama
estremamente
calmo, poi passa lo sguardo prima sulla tavola apparecchiata, sulla
candela
accesa e infine su di te.
“Si, mi sa che
dovrei..”
sussurri più a te stesso in realtà.
“Mi offri il
pranzo?” domanda
Jim facendo un cenno con la testa in direzione del tavolo.
“Oh, ma certo, che
maleducato, prego si accomodi!!” tutto trafelato ti affretti
a metterlo a suo
agio.
Lui ti fa un sorrisetto
storto e capisci che il tuo futuro con Kate dipende da questo incontro.
Un silenzio imbarazzante cala
tra di voi dopo che il sig. Beckett ti ha tagliato la bistecca a
pezzettini.
Quanto vorresti sprofondare?
Quanto ti senti idiota per
aver creato quest’assurda situazione?
Perché diamine, di tutte
le
persone che Kate ti poteva mandare, sceglie proprio suo padre???!!!
Ringrazi e fissi il tuo
piatto senza fiatare.
Cerchi di ripensare a un anno
fa, a quel vostro primo incontro di cui ora anche Kate è a
conoscenza.
-“Mi
sembra di
conoscerla già, Rick”- ti aveva detto
–“Ho
sentito grandi cose su di lei da Katie”- ma quella era
un’altra situazione.
Aveva bisogno del tuo aiuto
per farla ragionare e convincerla ad abbandonare il caso di sua madre.
Gli
servivi per salvare la vita a Kate.
Ora è tutta
un’altra
cosa.
Ora sei solo uno dei tanti
che spasima per la sua bambina.
Perché lo sa che sei
innamorato perso.
Lo guardi. Lui ti guarda.
Si, lo sa.
E in fondo lo capisci.
Quanto odi i ragazzi che
girano intorno ad Alexis?
Quanto avresti voluto
disintegrare Ashley per averla fatta soffrire?
No, non puoi affatto
biasimarlo se ha colto l’occasione di venire a sondare il
terreno di persona.
D’altronde, sei pazzo di
sua
figlia, ti butteresti da un treno in corsa per lei, perché
non dovresti
piacergli?
“Non sono un accanito
lettore
Rick, ma sa, ho letto un suo libro di recente..” rompe il
ghiaccio Jim. Tu alzi
il volto dal tuo piatto e annuisci incuriosito “...Naked
Heat...”
La forchetta ti si blocca a
mezz’aria e tu cominci a sudare. Ecco servito un bel motivo
per cui non
dovresti piacergli per niente.
“Oh! Ehm.. I..”
tossicchi per
schiarirti la gola e prendi tempo bevendo un sorso d’acqua
“...I m-miei libri
sono b-basati sulla realtà ma molti aspetti sono soltanto di
pura fantasia..”
balbetti cercando di spiegarti.
Il signor Beckett ti scocca
un’occhiata poco amichevole.
“N-non... non mie
personali
fantasie..solo.. la mia immaginazione...” e ti guadagni
un’altra occhiataccia
“..Non che lo immagini per tutto il tempo...solo.. non sto
facendo un buon
lavoro nel cercare di spiegarmi, vero?”
“No, non molto”
ridacchia
soddisfatto Jim.
Beh, almeno ride.
Sempre meglio che essere
preso a pugni per aver scritto varie scene di sesso con sua figlia.
“Parliamoci chiaro
Rick”
Ecco, ora ti dice che non sei
adatto a lei. Che l’anno scorso l’hai quasi fatta
ammazzare.
Deglutisci e annuisci come
un’automa.
“Mi sono documentato su
di
te. Come ho detto, non sono un gran lettore e nemmeno guardo molta
televisione,
perciò ho chiesto un po’ in giro.”
No no no no che idea
s’è
fatto? Il passaparola uccide la reputazione di chiunque, figuriamoci
quella
delle persone famose.
E i giornali scandalistici?
Non vuoi nemmeno pensarci..
“Si dicono molte cose sul
tuo
conto..” inizia Jim sfregandosi le mani.
A quelle parole, ma
soprattutto al gesto dell’uomo, ti tamponi la fronte con il
tovagliolo.
Stai sudando freddo.
Non ti è mai importata
l’opinione di qualcuno come in questo momento.
Non può farlo. Lui non
può
semplicemente aver letto due giornaletti che raccontano spazzatura e
dirti di
stare lontano da sua figlia.
Non può!
Ti manca l’aria al sol
pensiero.
Scatti in piedi
istintivamente “Con tutto il rispetto signor Beckett lo so di
non essere
perfetto anzi, sono ben lontano dalla perfezione. Ho due matrimoni
falliti alle
spalle e una figlia che praticamente non conosce sua madre. Ho avuto
molte
avventure è vero, alcune completamente inventate dai
giornali, altre vere, ma
tutte prima o dopo i matrimoni, mai durante. Nonostante quello che si
possa
pensare ci credo davvero al matrimonio.” Parli tutto
d’un fiato senza mai
staccare gli occhi da lui “Una volta all’anno devo
mollare e girare il paese
per promuovere i miei libri ma non lo posso evitare; ho tutta una serie
di fan
che spaziano dall’innocuo all’invadente con cui
però devo mantenere un buon
rapporto, che altro? Sono un eterno bambinone, non prendo mai nulla sul
serio,
faccio battute stupide e potrei andare avanti all’infinito!
Può documentarsi
quanto vuole, tutto quello che troverà servirà a
solo a ribadirle nuovamente
che non sono e non sarò mai perfetto.”
Sei accaldato per lo sforzo,
per la foga delle tue parole.
Volevi dimostrargli che sei
adatto per sua figlia ma finora hai solo elencato i tuoi difetti.
“Ma... signore, possiedo
una
sola cosa che è assolutamente perfetta.” Lo guardi
intensamente perché ti deve
capire bene “Il mio amore per Kate”
Respiri faticosamente,
annaspando, ma devi continuare “Quello che sento
è.. unico.. è puro come il
primo amore e, Dio, fa male come il primo amore, ma è un
sentimento più maturo,
più consapevole.. e..e...mi si attorciglia tutto lo
stomaco..e la gola si
secca...e il cuore? O il cuore è dappertutto tranne che nel
petto...e batte
così forte...e i suoi occhi, il suo sorriso, la pelle sono
sempre nei miei
pensieri... Cristo, sono consapevole che questa è
l’ultima cosa che un padre
vorrebbe sentire sulla propria figlia...” ti senti un
disastro. Un abile
oratore come te messo in ginocchio, sopraffatto dai propri sentimenti.
Ti risiedi esausto,
prendendoti la testa con la mano buona e fissando il pavimento. Gli
devi
sembrare un idiota che blatera a vanvera e con evidenti problemi di
sudorazione.
“Veramente...”
ti sorprende
la sua voce “questo è esattamente quello che un
padre vorrebbe sentire da un
uomo innamorato della figlia”
Lo fissi incredulo.
“E quello che volevo
dirti
era che sì, si dicono molte cose sul tuo conto, ma
l’unica opinione che mi
interessa è quella di Kate, e lei ti adora”
Jim ti guarda scuotendo la
testa divertito.
Ti ha terrorizzato a morte e
ora se la ride.
Finalmente respiri.
“Quindi...non
cercherà di
minacciarmi per farmi stare lontano da lei?”
“Capisco se
l’hai pensato,
quando Kate aveva l’età di tua figlia ho fatto
scappare a gambe levate parecchi
ragazzi” ti racconta ridacchiando.
Tu, ancora scosso, abbozzi un
sorriso.
“Ma poi diventano grandi
e
bisogna farsi da parte e lasciarle scegliere da sole. Loro sapranno
riconoscere
quello giusto”
Annuisci poco felice
all’idea
che un giorno dovrai dare la tua benedizione a quello
giusto per Alexis.
“Perciò, lei
approva?” non
che ci sia qualcosa di effettivo da approvare in questo momento, ma sai
che
manca poco. Quel muro, ormai diventato siepina, sta scomparendo.
“Avete la mia
benedizione”
conferma Jim.
“Anche dopo quello che ho
fatto l’anno scorso?”
Vedi che non capisce cosa
intendi e allora prosegui “Mi aveva chiesto di proteggerla da
sé stessa e di
convincerla a rinunciare al caso di sua madre per salvarle la vita e
come
risultato le hanno sparato al cuore” sul tuo volto compare
tutta la sofferenza
di quel giorno, mai del tutto svanita. Certe volte è come se
fosse successo
solo ieri, per te.
Jim Beckett ti posa una mano
sul braccio “Tu l’hai salvata! Credimi,
l’hai salvata in tutti i modi in cui è
possibile salvare una persona.”
Vi basta uno sguardo per
capire quanto quel giorno abbia segnato entrambi e quanto
l’amore che provate per
Kate, seppur in maniera differente, vi leghi.
Fai un profondo respiro.
Hai sudato sette camicie, te
la sei fatta sotto, ti sei reso ridicolo e poi avete fatto comunella.
Ora puoi
tornare a rilassarti e a goderti il pranzo.
Dopo un paio di bocconi
però
“Mi parli un po’ di quanto Kate mi
adori!” chiedi facendo ridere Jim.
“Questa è un
informazione
riservata Rick, solo perché sono suo padre non vuol dire che
sono immune alla
sua ira!”
“Giusto,
giusto...” ponderi
qualche attimo “Vorrà dire che ne parleremo
stasera davanti a lei, così sarà
più divertente vederla arrossire e negare!”
esclami diabolico.
Dopo un intero pomeriggio
passato tra racconti ed aneddoti sulla piccola Kate, quella adulta
bussa alla
porta dello scrittore giusto in tempo per la cena.
“Ciao tesoro”
la accoglie il
padre, poi nota una busta di plastica “Cos’hai
portato?”
Kate lo abbraccia “Ciao
papà,
vi ho portato il gelato!” spiega entrando nel loft.
“Uhhhhhh ci
piace!” urli tu dalla
cucina.
La detective sorride
“Vedo
che sei ancora vivo, Castle, deduco che non hai fatto domande troppo
imbarazzanti a mio padre!”
Ti volti ad osservarla bene.
Per certi versi è
vestita
come sempre ma, quella spilla dorata, quel fermaglio rosa a forma di
fiore tra
i capelli, la sue scarpe col tacco preferite...
Si è fatta bella per i
suoi
due uomini!
Ohhhh come gongoli.
Sorriso smagliante, attivato!
“Beh, si veramente... mi sono concentrato più su
altri aspetti...Snoopy!!”
3... Kate stupita arrossisce
violentemente.
2... spalanca la bocca per cercare
di dire qualcosa ma escono solo strani suoni.
1... passato lo shock si
volta verso l’uomo che ti ha fatto la spia.
“PAPA’!!!!”
Jim porta le braccia in
avanti verso la figlia “Oh, non ti arrabbiare, come potevo
non
raccontarglielo?”
Ti avvicini a lei con sguardo
innocente “Come poteva non raccontarmelo?!?”
Con le mani sui fianchi vi
guarda ormai consapevole “Vi siete alleati eh?!”
Voi due non rispondete ma
Jim, a conferma dell’affermazione della figlia, esclama
“Avevi ragione Rick,
farla arrabbiare è divertente!”
Kate sta per ribattere quando
la fermi posandole la mano sulla spalla “Andiamo, siediti e
raccontami tutto
della recita scolastica della terza elementare. Voglio sentire la tua
versione
dei fatti”
Lei asseconda i tuoi
movimenti e si siede a tavola accanto a te “Mi ha scelta la
maestra...” ti
spiega.
“Kate...”
borbotta Jim,
mescolando gli spaghetti.
“Che
c’è? È vero!!” esclama
lei, ma ormai Jim ti ha messo la pulce nell’orecchio e vuoi
sapere.
“Cosa, cosa, dimmi tutto
Jim!!”
“Non
c’è niente da dire!”
Kate ti mette una mano sulla bocca per impedirti di fare altre domande.
“Lasciami,
Snoopy!” mugugni
dietro la sua mano.
“Non
impicciarti” ride lei
cercando di non farti girare verso suo padre.
Jim dalla cucina vi osserva
curioso e sereno, mentre giocate.
“Ti morsico la mano se
non la
levi!” la minacci fingendo di morderla davvero.
“Ti sparo se mi chiami
ancora
Snoopy!”
“Giochi sporco detective,
non
vale!” ti lamenti indignato.
Jim ha l’impressione che
potreste andare avanti ore, scordandovi completamente di lui,
perciò arriva a
tavola con i tre piatti in perfetto equilibrio inserendosi nel vostro siparietto.
“Diciamo che hai urlato e
strepitato per due settimane filate pur di avere quella parte, hai
fatto il
diavolo a quattro a scuola e la maestra ti ha scelta per
esasperazione”
Kate fissa abbattuta la
carbonara davanti a lei “Io non la ricordo in questo
modo” mormora imbarazzata.
“Cutieee!
Eri già incazzosa anche da piccola! E io che ti immaginavo
con il tutu rosa...”
Il signor Beckett scoppia a
ridere “AH! Per carità, più provavamo a
convincerla a provare danza classica,
più ci implorava di fare hip-hop!”
“Ok, se avete finito di
mettermi in imbarazzo, vorrei mangiare!” una Kate bordeaux
inforca con forza
gli spaghetti.
“Scherzi? Ho appena
cominciato! Ma posso aspettare la fine del mio piatto speciale, senti
che
profumo?”
Posa la forchetta e ti imita
annusando gli spaghetti.
Dal suo sguardo sembra
gradire ma poi torna seria e ti fissa puntandoti gli spaghetti
arrotolati sulla
forchetta “Ti sei riposato? Hai fatto i tuoi gli
esercizi?”
Rotei gli occhi e sbuffi
“Si
mammina” anche se la sua apprensione in realtà ti
piace e ti lusinga.
Poi guarda suo padre e sposta
la posata verso di lui “Li ha fatti davvero, posso
testimoniare a suo favore!”
si affretta a rispondere Jim.
Ora è lei a roteare gli
occhi
e tutti e tre scoppiate a ridere.
Cenate in allegria tra risate
e prese in giro.
Tu vuoi assolutamente sapere
come ha fatto a cinque
anni a
fratturarsi una caviglia cadendo dai tacchi della madre.
Lei controbatte chiedendoti
il perché di quella cavalcata nudo a bordo di un destriero
della
polizia...preso in prestito ovviamente...
Jim si schiera talvolta con
la figlia, talvolta con Rick. Dipende da chi ha la storiella
più invitante.
Sventola sotto i loro nasi anche qualche foto della sua piccolina che
tiene nel
portafogli, innescando una sorta di ‘acchiappa
la foto’ tra i due.
Poi si accorge che comincia
ad essere tardi e decide che è meglio lasciali da soli a
bisticciare.
“Jim, torna pure se ti
vengono in mente altre storielle su Kate” lo saluti
così, stringendogli la mano
“E grazie di tutto”
Lui ride ricambiando
l’insolita stretta con la mano sinistra
“E’ stato un piacere Rick, stammi bene”
poi abbraccia la figlia “A presto tesoro”
“Guida a piano, mi
raccomando”
risponde Kate stringendolo.
Una volta soli cominciate a
sistemare la cucina.
State in silenzio.
Ma non perché siete in
imbarazzo.
Vi state godendo il momento.
Quanto ti sei divertito a
cena? Quanto l’hai vista ridere e divertirsi?
Quanto l’hai messa in
imbarazzo e l’hai fatta arrossire?
“Rick?”
Il suono del tuo nome ti
distoglie dai tuoi pensieri.
Oh, cielo
quand’è stata
l’ultima volta che ti ha chiamato per nome?
Come lo dice bene...
“Si?” ti
riprendi senza farle vedere che ti sei squagliato d’amore
come un ghiacciolo.
“E’ stato bello
vero?” ti
domanda lei, timidamente.
Annuisci con convinzione,
sorridendo con gli occhi.
“Sarebbe bello rifarlo...
magari anche con Martha e Alexis, no?” chiede speranzosa
senza abbassare lo
sguardo.
Murooooo? Dove sei?????
“Assolutamente si,
sarebbero
contentissime”
Lei ti fa un enorme sorriso
accompagnato da un involontario enorme sbadiglio.
“Oddio scusa!”
ridacchia
portandosi le mani in volto.
“Se era un velato
tentativo
di dirmi che sono noioso..” ma lei interrompe la tua battuta.
“E’ un velato
tentativo di
dirti che sono stanca, Castle” risponde dandoti un colpetto
alla nuca.
“Manesca!”
commenti, poi la
trascini in salotto “siediti e riposati tu ora, io ho
poltrito tutto il
pomeriggio”
Kate vorrebbe protestare ma la
stanchezza la fa sbadigliare nuovamente, così acconsente a
lasciarlo ripulire
da solo e si sdraia qualche minuto sul divano.
Quindici minuti dopo le levi
delicatamente le scarpe e la copri con una coperta leggera.
Sai che dovresti svegliarla ma
non resisti.
Ti siedi sulla poltrona di
fronte e passi la notte a contemplare la tua musa.
Angolo
dell’autrice:
olèèèè
leviamo le mani al
cielo e applaudiamo Jim Beckett!!!
Barbuto malefico, sfruttalo
di più il caro Jim!!!
Quanto sono carini in stile
famigliola felice???? Tanto!!!
Bene, ci si legge la prossima
settimana, fatemi sapere se continua a piacervi! ;-)
Sbaciotti,
Ivi87
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Capitolo 6 *** # 6 - Mercoledì * La mia famiglia * ***
# 6 –
Mercoledì * La mia famiglia *
Ti rendi conto
che il sole è sorto dal cinguettio degli uccellini.
Sembra strano
ma anche in quella caotica metropoli è possibile trovarne
degli esemplari.
Ti sarai
addormentato intorno alle quattro di mattina perciò non sei
propriamente lucido
in questo momento.
Non hai ancora
la forza di aprire gli occhi ma il cervello comincia già a
mettersi in moto.
Hai un atroce
mal di testa che quegli adorabili uccellini
stanno fomentando
sempre più.
È legale
la
caccia a New York?
Un intenso
profumo di ciliegia ti inebria e subito la nebbia nella tua testa si
dirada
lasciando spazio ad un unico pensiero.
Kate.
Apri gli occhi
e la vedi sdraiata sul divano, ancora profondamente assopita.
Sorridi
guardandola, come hai fatto per tutta la notte finché la
stanchezza non ti ha
vinto.
E
mentre la
osservavi lasciandoti cullare dal suo respiro regolare ti ricordi di
una frase.
-Ti
accorgi di essere innamorato di una
persona quando riesci a guardarla dormire per tutta la notte senza mai
venirne
a noia.-
Una delle tante
perle di saggezza di tua madre.
Potrà
essere
una donna stravagante e particolare ma quando si tratta di sentimenti e
di
amore diventa molto seria e profonda.
Guardi
l’ora.
Come realizzerà di aver dormito a casa tua, si
arrabbierà perché le hai
permesso di addormentarsi, invece di svegliarla ieri sera.
Se invece non
la svegli, si arrabbierà perché farà
tardi al distretto.
In ogni caso
sarà uno spasso per te!
Non fai in
tempo a ridere che il suo cellulare suona facendovi prendere un infarto
a
testa.
Kate risponde
di getto senza ancora capire bene la situazione.
Quando
riattacca e si guarda attorno capisci che sta per partire la sfuriata.
“No!
Castle!
Perché mi hai lasciata dormire!” accartoccia la
coperta in fondo al divano e si
getta sulle scarpe “Devo correre su una scena del crimine,
non riuscirò mai a
passare a casa a cambiarmi!”
Che tragedia,
se la Gates ti vede con la mollettina rosa nei capelli, eh?!
Passa davanti
allo specchio dell’ingresso e, come se ti avesse sentito, se
la toglie
velocemente assieme alla spilla.
“Sciacquati
almeno il volto, dai, avrai il tempo almeno per quello no?”
Torna sui suoi
passi e ubbidiente si reca in bagno.
È ancora
mezza
addormentata, lo noti dai suoi gesti meccanici. Probabilmente nemmeno
ha
realizzato che le hai consigliato di rinfrescarsi il viso.
L’ha fatto e basta.
Non che tu sia
messo meglio. Da quando vi siete alzati ti sei piantato in mezzo al
soggiorno e
non ti sei mosso di un millimetro, mentre lei gira come una trottola
per
prepararsi.
Di sicuro se
fai un passo crolli steso dal sonno.
Il ciclone Kate
corre fuori da bagno, afferra la borsa, ti stampa un bacio sulle labbra
e si
catapulta fuori dal loft.
Cavoli, ma i
disturbi del sonno sono più seri di quello che credevi, ti
è quasi parso che ti
avesse baciato!
La porta
d’ingresso si riapre di colpo.
Kate si ferma
sulla soglia, imbarazzata “Io.. ehm…
ecco…” farfuglia lei.
“Si…no..
ok…
ehm…” farfugli tu.
Troppe parole
ragazzi, non accavallatevi!
“Meglio se
vado..” ti dice per togliersi dall’imbarazzo, si
volta e richiude la porta.
Resti lì
come
uno stoccafisso per dei minuti indefinibili in cui, tra i fumi del
sonno,
l’unica cosa a cui riesci a pensare è che quella
donna ti manderà al manicomio.
Ma in
fondo…
sai che noia ad essere normali?
Ti sdrai sul
divano, inspiri il suo profumo dai cuscini e in poco tempo ti
addormenti.
Ore più
tardi,
ti svegli di colpo, stranamente lucido e consapevole di quello che
è successo.
MiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciato
Di sua
spontanea volontà. Come volevi tu.
Certo, non
è
andata come te l’eri immaginata ma comunque...
MiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciatoMiHaBaciato
Come ci si
riprende da situazioni del
genere?
Cibo! Hai
bisogno di energie!
E caffè!
Taaaaaaanto caffè!
Lo prepari al
volo e con un sacchetto di patatine tra i denti, porti la tazza nello
studio.
Sei ispirato,
devi assolutamente scrivere.
La penna scorre
frenetica completando una decina di fogli prima che
l’adorabile viso di Alexis
compaia sul display dell’I-phon.
La tua
adorabile figlia è in paranoia. Non riesce a scrivere il
discorso che dovrà
tenere durante la cerimonia della consegna dei diplomi. La stravaganza
di sua
madre poi non le è affatto di aiuto.
Dopo aver
elargito i tuoi preziosi consigli, le dici che ti manca e che non vedi
l’ora di
riabbracciarla. Prima di riattaccare le racconti un po’ le
tue giornate e, con
molta molta moooolta cautela inserisci Kate qua e là. Sai
che Alexis non è
particolarmente entusiasta del vostro rapporto da
quando l’ha
vista esanime in una pozza di sangue.
E di certo non
le puoi dare torto, ma ora che il muro barra siepe barra marciapiede
di soli dieci centimetri di altezza sta per scomparire del tutto, vuoi
che le
tue due donne preferite vadano d’accordo.
Dopo la vostra
lunga chiacchierata ti allunghi sulla poltrona del tuo studio,
distendendo
entrambe le braccia.
Ebbene sì,
sei
colpevole di esserti levato il tutore, ma anche tenere sempre il
braccio
piegato non è piacevole. Apri e chiudi la mano un paio di
volte per fare
esercizio.
Piano. I punti
tirano.
Mentre ti
eserciti ti fissi pensieroso la fasciatura.
E se la
spostassi un pochino? Giusto per fare un’altra foto alla mano.
A quei tuoi sei
piccoli punti che somigliano tanto a quelli, invece giganti, del mostro
di
Frankenstein.
Alzi appena un
lembo che subito ti blocchi sentendo bussare con forza alla porta.
Butti un occhio
all’ora. È quasi l’una, può
essere solo la tua musa che accorre da con il
pranzo.
E ci scommetti:
ha captato con il suo super radar che ti sei tolto il tutore.
Darà di
matto,
di sicuro.
Lo guardi
abbandonato sulla scrivania e sorridi.
“Arrivooooo”
urli divertito andando verso la porta, ma quando la apri non
è il suo volto che
vedi.
Ryan ed
Esposito ti si parano davanti con un sorrisetto furbo in volto.
“Yo Castle,
sei
proprio stravolto!” ti dice Esposito con l’evidente
intento di prenderti in
giro.
“Si vede
che
sei sofferente!” rincara il suo compare.
Ah, i tuoi
bambini.
Non puoi
lamentarti, li hai cresciuti tu!
“Ma che
bella
sorpresa ragazzi!!” esclami con sarcasmo.
Loro lo sanno
bene che aspetti in grazia di stare solo con Kate e che fanno? Si
imbucano?
Un momento.
E se li avesse
invitati lei? E se avesse voluto evitare l’imbarazzo di
restare da soli e
affrontare la questione bacio?
D’un tratto
lo
vedi bene davanti a te.
Vedi quel
piccolo marciapiede crescere sempre più per tornare ad
essere un’alta e
imponente muraglia.
E tu si lì
sotto che salti, ti aggrappi, cerchi disperatamente una scala...
“Non manca
qualcosa a quel braccio?”
Ti volti
stupito. La sua voce secca ti colpisce. Resta sulla porta a braccia
incrociate,
con il piede che batte a terra imperterrito.
Non sai cosa
rispondere. Eri nel bel mezzo di oscuri pensieri pessimistici e ora sei
spiazzato.
Ma la sua dolce
espressione corrucciata è esattamente quella che volevi.
Solo che non
resta arrabbiata a lungo. Sul suo volto compare un meraviglioso sorriso
solo
per te e con passo deciso entra in casa seguita da Lanie “Sei
sempre il solito
Castle! Su, dimmi dov’è che te lo vado a
prendere!”
Ma allora non
ti vuole evitare!
Sei totalmente
incantato e l’unica cosa che riesci a fare è
indicare lo studio.
Come Kate si
allontana Lanie punta un dito sulla spalla di Castle “Che
è successo scrittore?
Cosa hai fatto alla mia amica?”
Tre minuti fa
vedevi tutto nero.
Ora il cielo
è
blu, le nuvole sono color rosa zucchero filato, e l’aria
profuma di vaniglia.
Di colpo non
sei più sotto un muro alto chilometri ma guardi di nuovo
dall’alto in basso
quel marciapiede di una spanna scarsa.
Lanie attende
una risposta con l’aria di chi la sa lunga e un sorrisino
malizioso in volto. “Non
saprei proprio” le rispondi stringendoti nelle spalle facendo
finta di niente,
giusto qualche secondo prima che Kate rientri nella stanza.
“Oh dai no,
ti
prego!” cominci a lamentarti. Un po’
perché ti diverti, un po’ perché
davvero
non te lo vuoi mettere.
“Non fare
il
bambino, lo sai che è per il tuo bene” ti ricorda
lei.
“Su, dai
retta
a mammina” Esposito ti sussurra passandoti accanto.
Un leggero
scappellotto lo raggiunge alla nuca “Mammina ha
sentito” lo fulmina con lo
sguardo, Kate.
“L’ho
tolto da poco..”
imbronci le labbra sperando di suscitare compassione.
Ti ricordi che
stai parlando con Kate Beckett, sì?
Infatti in
risposta ricevi solo il suo sguardo ‘Castle
non rompere le scatole e
dammi retta’ ormai brevettato da tempo.
“Ti prego,
giuro che tra un’ora me lo rimetto ma adesso no, ho tutto il
braccio
indolenzito!” quasi guaisci, pur di farle capire che
quell’aggeggio malefico
non lo vuoi.
E ti volti
verso gli altri in cerca di aiuto.
“Ma se gli
fa
male Beckett...” Ryan è il primo a cogliere
l’sos dello scrittore.
Espo lo segue a
ruota “Solo un oretta” la prega con aria dolce,
tanto che Lanie per un momento
resta incantata.
Kate rotea gli
occhi come solo lei sa fare quando i suoi tre fedeli compagni di
squadra la
esasperano “Sessanta minuti da adesso, ok? Non uno di
più!” acconsente lei
puntandoti il dito indice contro.
“Grazie
dottoressa, lei è molto umana” la prendi in giro,
solo per vedere un altro
meraviglioso sorriso.
Sono tutti un
po’ scioccati da questa versione gioiosa di Kate Beckett,
così decidi di
spostare l’attenzione su qualcos’altro.
“A
proposito,
come mai siete tutti qui, a quest’ora?” domandi
perplesso.
I quattro si
guardano sorridendo ma non rispondono ancora.
Assottigli lo
sguardo e cominci a far girare gli ingranaggi del tuo cervello
“Che avete
combinato?”
“Solo
scartoffie…” borbotta Kate.
Lei odia il
lavoro d’ufficio, lo sai.
“Abbiamo
risolto il caso che avevamo in ballo questa mattina e da allora nessun
omicidio…” spiega Esposito.
Ryan annuisce
sorridendo alle parole dell’amico.
Poi guardi
Lanie.
“Ehi, io
avevo
finito il turno e sono venuta a vedere come stavi! Non ho niente a che
fare con
questi qua!” esclama professionale ma si tradisce anche lei,
sfoggiando un
sorrisino complice.
La sua
spiegazione può anche starti bene ma le altre no.
Torni a
guardare i tre poliziotti “E la Gates vi avrebbe lasciati
uscire così, all’una
di pomeriggio, solo perché non ci sono casi da
risolvere?”
Li vedi in
difficoltà, guardarsi attorno cercando qualcosa su cui
poggiare lo sguardo, e
capisci.
“Oh
my god!
Ve la siete svignata!!!!”
“Esagerato!”
esclamano i due uomini all’unisono.
Kate prende la
parola “Diciamo che sappiamo da fonti certe che la Gates
sarà in riunione per
tutto il pomeriggio con il Commissario* e visto che noi non avevamo
nulla di produttivo
da fare…”
Finisci la
frase per lei “…ve la siete svignata!”
“Si, in
sostanza sì!” ammette lei e tutti assieme ridete.
Ed è
così bello
averli tutti attorno a te, a ridere e scherzare assieme.
Loro sono la
tua famiglia ormai. Certo, tu hai già Alexis e Martha
ovviamente.
Ma sei sempre
stato convinto che oltre al legame di sangue ad un certo punto della
vita
ognuno di noi si scelga delle persone per comporre la propria
personale famiglia.
Tu hai scelto loro.
E chissà
per
quale grazie divina, loro hanno scelto te.
Ed è
giusto
viziarli un po’.
Sventoli
davanti a loro tutti i menu take away che possiedi e lasci scegliere a
loro
qualunque prelibatezza desiderino.
Voi ragazzi in
due minuti avete già scelto, le due donne invece devono
scrutare ogni pietanza di
ogni menu saggiandone i pro e i contro.
Esposito
nell’attesa decide di cominciare a dare inizio al
divertimento.
“Castle,
tieni!” l’ispanico estrae un pupazzetto dalla tasca
dei pantaloni e te lo
lancia “l’hai lasciato al distretto!”
Tranquillamente
lo acchiappi al volo.
Non capisci il
perché di quel gesto. Poteva lasciarlo sulla scrivania di
Kate no? Ancora pochi
giorni e tornerai attivo e operativo come sempre.
Finchè non
senti Ryan commentare “Wow Castle che presa!” e
vedi entrambi ridere a
crepapelle.
Hai giusto due
secondi di tempo prima che anche le due donne si voltino a vedere cosa
stia
succedendo.
Immediatamente
getti a terra il pupazzetto che stringevi nella mano. La sinistra.
Kate vede
l’oggetto a terra ai tuoi piedi “Non è
divertente infierire così ragazzi!”
Lanie
aggredisce subito l’ex compagno “Non lo trovo
divertente!” anche un po’ per
sopperire all’attacco ormonale di poco prima.
Poi entrambe
tornano a consultare i vari menu e tu dietro di loro alzi le braccia
trionfante
perché ti hanno difeso invece di unirsi ai due simpaticoni.
Il gesto
però
ti causa una fitta abbastanza forte alla spalla che ti costringe ad una
serie
di smorfie poco eleganti e a qualche parolaccia sussurrata.
Il tutto senza
emettere fiato o avresti dovuto dare troppe spiegazioni a Kate e Lanie.
E sai che sono
due che non mollano!
Ti siedi sul
divano massaggiandoti la spalla e osservi i due detective offesi per la
sconfitta ma divertiti dal tuo dolore, che con nonchalance ti
raggiungono sul
divano.
Congiungete
tutti e tre le braccia e aspettate pazientemente che le due donne
abbiano una
rivelazione mistica sul pranzo da ordinare.
Quando
finalmente vi ritrovate tutti a tavola a mangiare osservi la tua
famiglia e ti
senti bene. Ti piace l’atmosfera che si crea quando siete
tutti assieme anche
ora che vedi Ryan prepararsi a sfotterti nuovamente.
“Castle ce
la
fai? Dobbiamo tagliarti a pezzetti gli involtini?”
Tutti si
voltano verso di te così cerci di minimizzare “No
no ce la faccio, non
preoccupatevi!”
“Non dire
sciocchezze!” Espo si alza e si sporge verso di te levandoti
il piatto da sotto
gli occhi. Ti aspetti che lo posi accanto a se per fare quello che ha
suggerito
Ryan, invece no.
Sgrani gli
occhi quando lo porge a Kate.
“Scusa ma
sono
troppo virile per farlo io” afferma Javi innocentemente.
Kate se lo
mangerebbe vivo ma afferra comunque il piatto e si mette a tagliare.
Lentamente.
Troppo lentamente.
“Espo,
è il 15
che volevi il giorno libero?” chiede lei con aria angelica.
“Si, ho da
fare
quel giorno, perché?”
“Ora non
più,
sei di turno” e con un sorriso diabolico gli ripassa il
piatto.
Neanche prova a
controbattere. Ti restituisce il piatto sconsolato e tu mangi
gongolante quei
piccoli quadratini perfettamente tagliati dalla tua musa.
Più che
ridere
di te, quei due ti stanno dando una mano.
Alla fine ti
toccherà pure ringraziarli.
Mentre Ryan ti
aiuta a rimettere il tutore e gli altri sparecchiano la tavola, noti
che Lanie
sta fissando Kate “Tesoro va tutto bene?” le chiede.
Kate posa due
bicchieri nel lavandino e si volta “Si tranquilla, mi da solo
un po’ fastidio
l’occhio” risponde grattandoselo.
L’occhio
è già
rosso, segno che se lo stava torturando già da un
po’.
Lanie le
afferra il braccio “Stai ferma e fammi vedere” Kate
le blocca a sua volta il
braccio “Guardo solo se hai una ciglia, giuro che non ti
tocco” si affretta ad
aggiungere.
Kate allora la
lascia fare. “Non vedo nulla, mi sembra ok”
è la diagnosi di Lanie.
Ti avvicini
curioso, la reazione di Kate ti ha insospettito.
“Che
succede?”
domandi alzando un sopracciglio.
“Niente
Castle”
minimizza la detective.
Ma Lanie
sorride e ti sussurra “Kate odia che le si tocchino gli
occhi!”
Kate fa una
smorfia “Non è vero!” esclama secca
rivolta all’amica.
Per tutta
risposta lei solleva un dito e glielo avvicina al viso.
Beckett si
volta di scatto allontanandosi di almeno mezzo metro da Lanie.
“Come
volevasi
dimostrare” gongola la dottoressa Parish.
Ma può
essere
vero? Ti viene da ridere al pensiero.
“Ehm..scusa
ma
allora come fai a truccarti?” domandi curioso.
“E’
diverso.. mi
da fastidio solo se lo fanno gli altri...” sbuffa spiegandosi.
Ora ridono
anche i ragazzi.
“Ok ora
basta!”
arrossisce ora che è al centro dell’attenzione e
si gratta con più forza
l’occhio.
“No basta
tu,
stai cercando di cavarti un occhio?” domanda Ryan
avvicinandosi.
Con
un’ampia
falcata Kate arretra un altro po’ “State alla larga
dal mio occhio!”
“Tesoro,
stai
peggiorando la situazione, ti serve solo un po’ di collirio e
sarà tutto
passato...” le dice Lanie.
Kate alza le
mani a mò di barriera tra il suo corpo e i vostri
“Non metterò nessun collirio,
sto bene ok?” ma mentre parla è costretta a
strizzare un po’ l’occhio per il
fastidio.
“Ne ho un
flaconcino in bagno, te lo metti da sola ok?” cerchi di
risolvere la situazione
diplomaticamente.
“Non
metterò proprio
nulla nel mio occhio!” ribadisce invece lei.
Senza dire niente
Lanie sparisce in cerca del bagno e del collirio.
Ryan ormai ha
le lacrime agli occhi “No davvero, come riesci a truccarti!
Cioè, la matita ad
esempio?!”
“Non me la
conficco mica nell’occhio!!” controbatte esasperata
“Possiamo per favore
tornare a sparecchiare?” poi ti guarda “Sfottiamo
Castle ok? Giuro che stavolta
vi appoggio!”
“Ehi!!!”
le
urli oltraggiato.
Lanie riappare
con il collirio in mano zittendo tutti “Ragazzi!!”
vi voltate tutti verso di
lei che ora assottiglia lo sguardo e fissa Kate
“acciuffatela!!!!”
In pochi
secondi Ryan ed Esposito la placcano e come se fosse un sacco di patate
se la
caricano in spalle.
“Conosco
dieci
modi diversi per spezzarvi le ossa!!!” li minaccia Kate che
però viene
ignorata.
Lanie comincia
a dare direttive come se fosse in sala operatoria “Stendetela
sul divano e
bloccatele gambe e busto, Castle tu tienile ferme le spalle!”
“Awesome!!”
esulti tutto gasato e ubbidisci immediatamente.
“Eh certo,
lei
la ascolti subito!” commenta sarcastica Kate, ormai
rassegnata e immobilizzata.
Lanie si
prepara a far scendere le gocce ma Kate chiude prontamente gli occhi.
“Non fare
la
bambina, ci basta Castle! Coraggio apri gli occhi!”
“Lo sapete
che
questo si chiama sequestro di persona?”
“Melodrammatica!”
sussurra Espo stringendo la presa alle gambe.
“Da brava
apri
gli occhi Katie!” tenta Lanie, dolcemente.
L’ennesimo
no
comincia ad irritare l’anatomopatologa.
In quel momento
hai un’idea. Con un cenno fai capire a Lanie di tenersi
pronta.
“Ora ti
bacio
davanti a tutti, pronta?”
Kate spalanca
gli occhi avvampando e Lanie ne approfitta per metterle le gocce
all’occhio.
“Et
voilà,
liberatela pure” esclama mentre tutti obbediscono nuovamente.
“Lo sapevo
che
avrebbe funzionato” con la mano sana ti dai da solo una pacca
sulla spalla
mentre osservi Kate rialzarsi e asciugasi l’occhio.
Espo ti si
avvicina “Ti aiuto io, Castle!” e ti da una sonora
pacca alla spalla che quasi
ti fa sputare un polmone.
“Ben ti
stà!”
esclama Kate con sorriso diabolico.
E passate il
resto della giornata così, tra scherzi, sfottò,
risate e allegria.
Quando arriva
l’ora per ognuno di andare a casa propria cominci a
realizzare che non potrai
passare la notte a guardarla dormire.
Che nemmeno
domani ti farà la barba o farete colazione assieme.
Mentre tutti
sono già sul pianerottolo, Kate si ferma
all’ingresso. Sembra avere i tuoi
stessi pensieri.
“Riesci a
passare domattina?” domandi un po’ incerto.
C’è
ancora la
questione del bacio da affrontare e non vuoi lasciare perdere questa
volta.
Kate annuisce e
ti regala un meraviglioso sorriso.
L’ennesimo.
Il più
bello
perché ti accompagnerà fino a domattina.
*Commissario: sembra strano
lo so, ma ho riascoltato un dialogo di Montgomery e lui dice
Commissario,
perciò.... xD
Angolo
dell’autrice:
e rieccoci qua come ogni
martedì!!!
Allora, vi spiego subito che
la scena del placcaggio/sequestro di persona mi è stato
ispirato da una scena
che ho visto in Friends.. l’odio per qualunque cosa si
avvicini agli occhi
invece è mio... quelle rare vole che mi trucca la mia amica
le faccio sudare
20mila camicie!!! Ahahahha xD
Al prossimo ragazze... e
speriamo che sto benedetto promo della season5 esca alla svelta!!! :D
Un bacione a tutte e buona
lettura!
Ivi87
|
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Capitolo 7 *** # 7 - Giovedì - * La punizione * ***
# 7
– Giovedì - * La punizione *
Sono le sei di mattina quando
apri gli occhi.
Pimpante e raggiante come non
mai, aspetti il momento giusto per chiamare la tua musa.
Sai che è mattiniera ma
non
sei sicuro che svegliarla a quell’ora possa metterla di buon
umore. Anzi,
l’esatto contrario.
A meno che non ci sia stato
un omicidio questa notte. In questo caso sarebbe già sveglia
e combattiva come
sempre.
Vai in cerca del tuo
telefono. Ieri i ragazzi te l’hanno nascosto un paio di volte
per disintossicarti dalla
tecnologia e ora
non ricordi che fine ha fatto.
Quando lo trovi vedi che il
display segnala un messaggio in segreteria.
Lo ascolti immediatamente.
È
Kate, vuole essere richiamata appena ti sarai svegliato.
Ecco, te lo sentivi,
c’è
stato un omicidio questa notte. Magari alle… tre, si, le tre
è un buon orario.
Sicuramente in un vicolo.
Anzi no, meglio in una strada affollata, sotto gli occhi di tutti con
una
decina di testimoni oculari che però danno versioni
discordanti.
Chissà in che strana
posizione sarà il cadavere…
Dieci dollari che Lanie
dirà ‘…non
potrò essere più specifica finchè non
porterò il corpo in obitorio’ . Lo dice
sempre.
Mentre Kate si accuccerà
vicino al cadavere e dirà ‘setacciate
l’area e interrogate i vicini di casa’. Quella
donna riesce ad essere sexy
anche accanto ad un morto!
Quanto vorresti essere
lì ed
avere una delle tue brillanti intuizioni.
Sospiri abbattuto e la
chiami.
“Beckett”
risponde al secondo
squillo.
“Fammi indovinare,
c’è stato
un omicidio e non puoi venire!” attacchi immediatamente con
tono sconsolato.
“…No
Castle…” risponde un po’
incerta la detective.
“Allora vieni
qui?” domandi,
ora speranzoso.
“…No
Castle…” senti dalla sua
voce che c’è qualcosa che non va
“…oggi e domani non potremo
vederci…”
Ti si gela il sangue. Brutta,
bruttissima frase!
“I-in che
senso?”
“La Gates ha scoperto la
nostra assenza di
ieri…praticamente
siamo in punizione! Dobbiamo coprire tutti i turni di questi due giorni
e se ci
vede anche solo pranzare al bar qui di fronte ci assegna anche quelli
del
weekend”
Apri la bocca ma non ti esce
una parola. Loro sono venuti a trovare te e si beccano pure la
punizione.
“Mi dispiace da morire
Kate,
sarà stata furiosa! Io.. sono
mortificato…”
“Beh, la conosci, mi ha
fatto
una ramanzina con i fiocchi e contro fiocchi…e comunque non
è colpa tua ma mia,
l’idea è stata mia e ora ne pago le conseguenze.
Mi dispiace solo per Ryan ed
Esposito, non dovevano darmi retta…”
“E’ assurdo,
non può
trattarvi così!” quasi urli da tanto sei
arrabbiato con la Gates.
“Può Castle,
è lei il capo!
Decide lei, e ha ragione, abbiamo sbagliato.”
“Si ma non può
addossare
tutta la colpa su te” sembri un bambino lamentoso in questo
momento, ma ti
senti in colpa per loro.
“Può visto che
la squadra è mia
e me ne prendo tutta la responsabilità”
“Ma non hai provato ad
inventarti qualche scusa? Per l’addio al celibato di Ryan
siamo stati via un
pomeriggio ad Atlantic City e non ha detto nulla!!”
“Non so cosa
dirti… ho cercato
di farle notare che per noi le ferie sono praticamente un miraggio, che
siamo
senza un membro importante della squadra mentre gli omicidi aumentano
sempre di
più e che abbiamo visto l’opportunità
di un pomeriggio libero e l’abbiamo colta
al volo ma…è stato peggio!”
Stai per risponderle quando
elabori bene nel cervello la sua frase.
Come ti ha chiamato? …membro
importante della squadra…
Ah! Doppio ah! È proprio
vero
che ti adora allora! E ti stima!
…membro
importante della squadra… Membro della squadra!
Anzi membro IMPORTANTE della
squadra!
Membro del… ok, magari
finiscila di pensare alla parola membro.
Ti considera importante e
punto.
“Castle ci sei
ancora?”
“Si…si, scusa,
è che sono
dispiaciuto. Mi sento in colpa, voi siete venuti a trovarmi e per
questo ora
siete in punizione”
“Su non ti preoccupare,
avrebbe comunque trovato un’altra scusa per punirci, lo sai
com’è fatta…”
“Già…”
“Mi faccio viva appena
posso…
tu riposati e esercita la mano, mi raccomando”
Mugugni un saluto triste ed
entrambi riattaccate.
Forse non ci sarà
più il muro
tra di voi ma ora c’è un’odiosa
cancellata di ferro di nome Victoria Gates.
Ti abbandoni pesantemente sul
divano meditando.
Quella
donna ha creato problemi sin dal primo momento!
Te lo senti nelle ossa che li
ha puniti apposta, solo per colpire te.
Per farti sentire in colpa!
E per lasciarti da solo.
Guardi la desolazione attorno
a te.
Come passerai il tempo ora?
Se solo la Gates avesse altro
a cui pensare invece di accanirsi sempre su tutti.
Se avesse dei figli sarebbe
perfetto! Non avrebbe tempo per preoccuparsi di voi.
Un momento. Non è dei
figli
che ha bisogno...ma di un uomo!
Si, ha decisamente bisogno di
compagnia maschile!
Tutta
quell’acidità e
quell’ostilità svanirebbero di colpo, ne sei
sicuro.
A quella donna serve un
po’
di s... serenità!
È troppo, troppo rigida.
Bene, è deciso, troverai
un
uomo alla Gates.
Se mai tornerai al distretto,
certo. Prima ti devono togliere i punti.
Atroce attesa interminabile.
Meglio se non ci pensi e
chiami Alexis, così senti a che punto sta con il discorso
per i diplomi.
Tua figlia si sta dando da
fare per scrivere un discorso memorabile. Manca solo un giorno ed
è stressata e
preoccupata, te ne accorgi dalla voce anche se lei cerca di minimizzare.
E tu, da scrittore, la
capisci e la incoraggi.
Chiami anche tua madre,
giusto perché proprio non hai niente da fare.
Ma quando Martha attacca a
raccontare di quello che fanno lei e Mr. Temptation Lane te ne penti e
con una
scusa riattacchi.
E adesso?
Niente panico. Internet
sarà
la tua salvezza.
La convalescenza è uno
dei momenti
migliori da sfruttare per recuperare tutte le serie televisive che ti
sei
perso.
Ma un momento, che succede?
Perché non funziona?
L’altro
giorno non aveva problemi! Con spirito ottimista ritenti e ricarichi la
pagina.
Niente da fare lo streaming
non parte. Compare invece una pagina con un avviso dell’FBI.
Lo leggi curioso.
WTF?
Ma veramente? Ma Sorenson non
ha altro da fare che chiudere i siti di streaming?!!
Ok, quasi sicuramente non
è
stato lui in persona a farlo ma non ti importa.
Se pensi all’FBI in
maniera
negativa è il suo volto quello che appare.
Madre de Dios, ma non hanno
degli assassini da arrestare questi qua?
Lavora solo il 12th?
Sbuffi amareggiato.
Se invece pensi al Bureau in
maniera positiva è l’agente Jordan Shaw
l’unica che ti viene in mente.
Forse adesso che il muro non
c’è più, o quasi, Kate sarà
più propensa ad accettare un possibile Federal
Heat in futuro…
Ad ogni modo di usare lo
streaming non se ne parla.
Perciò apri youtube e ti
scegli un bel sottofondo musicale.
Poi accedi al tuo website e
controlli la posta.
Già lo sapevi che ci
sarebbero state centinaia di mail.
Come sempre lasci un post
avvertendo che sei grato e lusingato ma che per te è
praticamente impossibile
rispondere a tutti.
Però a qualcuno
sì.
Senza un specifico criterio
logico, cominci ad aprirne qualcuna.
E ovviamente leggi i vari sei il mio autore preferito, sei bellissimo,
mi fai impazzire…
Per carità, mica ti
dispiacciono questo tipo di commenti.
Ma se devi proprio rispondere
alle mail preferisci selezionare quelle che veramente dicono qualcosa.
Dopo aver cestinato una
quantità infinita di complimenti finalmente trovi anche
quelle che preferisci.
Un’adolescente vorrebbe
fare
lo scrittore e ti chiede consigli.
Ti brillano gli occhi quando
leggi cose del genere. In meno di cinque minuti l’hai
riempito di consigli e di
link di case editrici a cui proporre il suo manoscritto.
Una ragazza ti racconta di
come passa le giornate leggendo i tuoi libri al padre malato.
La ringrazi per quella
confidenza così personale e le riveli che speri vivamente
che anche tua figlia
un giorno possa fare come lei.
Una donna invece vuole un
consiglio amoroso. L’uomo che ama pare non essere interessato
anche se ci sono
momenti in cui è palese che entrambi si piacciono.
Leggi attentamente le righe
di quella lunga mail e parola dopo parola ti sembra che stia parlando
di te e
Kate.
Che consiglio darle: prega
tutti i
santi del paradiso?
No, no, meglio cancellare.
Dille solo la verità.
Con un sospiro digiti:
abbi
pazienza e
resta sempre al suo fianco.
Alla fine è questo che
hai
fatto per quattro lungi anni, no?
Chiuso anche il tuo sito ti
dai alla navigazione sfrenata.
Ci sarà un motivo se si
chiama World Wide Web giusto? Quindi fai una delle cose che ti
piacciono di
più.
Ficcanasare in giro per il
globo terrestre con Google Earth!
Ed è più
forte di te.
Vai a vedere la tua rivale.
La tua acerrima nemica!
La muraglia cinese.
Sorridi guardandola. Non
sembra più così imponente.
Non fa più paura. Eh si,
sembra proprio un marciapiedi!
E diventerà presto raso
terra!
A meno che…
Se in questi due giorni Kate
cambiasse idea?
Se rialzasse il muro?
La Gates ci metterà del
suo
per screditarti e farle capire quanto si stia meglio senza di te che le
rompi
le scatole per tutto il giorno.
Già te la vedi con un
sorriso
diabolico in volto a progettare piani malefici per liberarsi di te.
Non esiste che il nuovo capitano
ti rovini tutto così. E Kate è tipo da pensare
con la sua testa.
Non
l’ascolterà!
Vero? Sei sicuro sicuro?
Si, al diavolo, sei sicuro!
Nessuna stramaledettissima
cancellata di ferro si metterà tra voi!
E in cuor tuo lo sai. È
inevitabile.
Prima o poi conquisterai
anche la Gates.
Pranzi velocemente con
qualche avanzo che trovi in frigorifero e poi ti accasci sul divano.
Di scrivere non ne hai proprio
voglia.
Giocare ai videogame con una
mano sola, non se ne parla.
Dal piano superiore senti un
misterioso richiamo.
Riiiiiick
Sbuffi. Lo sai che ti tocca e
comunque, non hai di meglio da fare ora come ora.
Riiiiiiiiiiiiiiiiiiick
Sconsolato ti alzi prima che
il bucato ti chiami di nuovo.
Sali le scale fino al piano
superiore e quando arrivi di fronte alla lavatrice, la guardi con occhi
di
sfida “A noi due!”
Non ci hai mai capito molto
di cicli, gradi, bianchi, colorati, sintetici, delicati o misti
perciò appesa
alla parete c’è una lista fatta dalla tua
meravigliosa figlia con tutte le
combinazioni del caso.
Nemmeno Martha è un asso
nel
fare il bucato: più volte ti sei ritrovato con varie camicie
rosa perché le
sfuggiva qualche capo rosso in lavatrice.
Ovviamente non è mai
colpa
della Gran Diva, è di
certo la
lavatrice che non funziona bene.
Una volta scelta la
combinazione di gradi e tessuti adatta alla situazione infili i vestiti
nell’oblò e la azioni pregando di aver fatto tutto
giusto.
Tra un’ora saranno pronti
per
l’asciugatrice.
Ti guardi attorno grattandoti
il mento.
E adesso?
Potresti chiamare Kate per
vedere come va. Ma non vuoi rischiare di metterla nei casini con la
Gates.
E poi ti aveva detto che
avrebbe chiamato lei appena libera, quindi è molto occupata.
O non le va di sentirti.
No, è occupata! Si,
occupatissima, lei in realtà vorrebbe chiamarti, ma ha la
Gates con il fiato
sul collo.
Non può essere
altrimenti.
E così passi il
pomeriggio
passeggiando avanti e indietro per il salotto, esercitando la mano e
pensando
in quali e quanti modi la Gates stia torturando i tuoi amici
finchè non ti
appisoli.
Verso le 22 il cellulare ti
sveglia. È Kate.
Ancora assonnato rispondi al
telefono con voce impastata.
“Ehi Castle, tutto
bene?” la
voce di Kate è divertita.
“Eh? Si si scusa, ora
riaccendo il cervello” le rispondi sbadigliando, facendola
ridere.
“Lo sai che solo i
nonnetti
vanno a letto a quest’ora?” ti stuzzica lei.
“E’ il meritato
riposo del
guerriero Kate!” ti difendi ed eviti di dirle che hai
poltrito e dormito tutto
il giorno “Come è andata oggi?” le
domando poi più serio.
“E’
andata...due omicidi, un
inseguimento e ben quattro interrogatori!” afferma con
gioioso sarcasmo.
“Giornatina leggera,
allora”
le dai corda, assecondandola.
“Già... e la
Gates non si
schioda di un centimetro, quindi indovina dove sono a
telefonare?”
“Sotto la
scrivania?” tenti
sapendo che non è sicuramente la risposta esatta.
“Pagina 105”
cantilena lei
per venirti un aiuto.
“Sei nel bagno delle
signorine!! Seduta a gambe incrociate sul water, vero?”
“Bingo baby!”
esclama lei di
getto per poi pentirsene subito, arrossendo
“Ah...io...”
Il tuo cuore sta ballando la
conga in questo momento: ‘Mi hai
chiamato
baby!!!’
Senti un fracasso allucinante
provenire dal telefono e te la immagini mentre cade dal water o sbatte
goffa
contro la porta del bagno.
“D-devo andare.. io...
ah...comincia il t-turno di notte..” tossisce per schiarirsi
la voce “...c-ci
risentiamo domani...”
“Ok...baby!”
glielo dici apposta, prendendola in giro. La senti sospirare
sconfitta e sai che sta sicuramente roteando gli occhi “se
non sarai troppo
stanca domani sera c’è la cerimonia dei diplomi e
il discorso di Alexis, se ti
va e riesci a venire...” lasci in sospeso la frase. Sembra
uno strano invito
per uno strano appuntamento.
“Certo, si...se
riesco...volentieri...Buona notte” le si addolcisce la voce
quando ti saluta.
“Vorrei poter dire
altrettanto” rispondi a bassa voce sentendoti ancora in colpa
“Buon lavoro e..
stai attenta”
“Always!”
risponde e
riattacca.
E con la sua voce in testa,
che risuona tra le tue sinapsi mentre ripete la parola più
bella del mondo, ti
riaddormenti beato.
Angolo
dell’autrice:
eccezionalmente di
domenica!!!
Eccoci qua! La Gates sta
mettendo i bastoni fra le ruote alla loro perfetta settimana da
coppietta
felice!!
Che dite ha forse ragione
Rick, sui bisogni della Gates???
Al prossimo capitolo!!
Un bacione e buona lettura!
Ivi87
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Capitolo 8 *** # 8 – Venerdì - * Disperazione e orgoglio * ***
# 8
– Venerdì - * Disperazione e orgoglio *
Ti svegli tardi, a metà
mattinata.
Controlli il telefono sul
comodino. Zero chiamate.
Sconforto totale. Tristezza
infinita.
Ti sei abituato troppo bene
in questi giorni.
Ormai è come una droga
per
te. Sei in astinenza da Kate.
Sentirla al telefono ieri
sera non ha fatto altro che aumentare il tuo bisogno di farti una dose
di musa.
Ancora un po’ assonnato
riacchiappi il telefono.
Decidi di mandarle un
messaggino, così non la disturbi troppo e quando
può ti risponde.
-Come è andato il
turno di notte? Spero tu sia riuscita a riposare un po’.
Resisti, oggi finisce
la punizione!!-
e invii.
Ti dovrai inventare qualcosa
per farti perdonare da loro, ancora non ti sembra vero che si siano
beccati due
giorni di doppi turni a causa tua.
Come ti alzi, per prima cosa
ti levi il tutore.
Resti in silenzio a
massaggiarti la spalla indolenzita.
Tendi le orecchie e aspetti.
Da un momento all’altro
il
radar di Kate comincerà a suonare all’impazzata e
ti piomberà in casa incazzata
nera per essertelo tolto.
Diamole cinque minuti su.
Facciamo dieci, va…
Il frinire dei grilli in
sottofondo è un chiaro segno che lei non verrà.
Sconsolato, scodinzoli in
bagno. Ti spogli, ti copri il braccio con il sacchetto e lo fermi con
il solito
elastico.
Riesci a fare tutto da solo
senza problemi. Sei completamente autosufficiente.
Non hai bisogno di aiuto. Hai
solo bisogno di lei.
È un pensiero fisso
ormai. Ti
verrebbe da sbattere la testa contro le piastrelle della doccia.
L’acqua ti bagna solo da
pochi minuti quando prendi una decisione.
Ti asciughi, ti vesti ed
esci.
Cappellino da baseball e
occhiali da sole.
Praticamente irriconoscibile.
Funzionava per Nathalie
Rohdes, perché non dovrebbe funzionare con te?
Ti appoggi alla vetrina di un
negozio di abbigliamento e fissi l’edificio al di
là della strada.
Il solo fatto di essere
lì
già ti fa sentire meglio.
Se sei fortunato la vedrai
uscire o entrare dal 12th.
Strada facendo ti sei
comprato la colazione e ora attendi che succeda qualcosa, tra un
boccone e
l’altro.
Punti lo sguardo sulle
finestre del quarto piano.
Ore 10.40: Karposki passa
davanti alla finestra della saletta relax.
Ore 10.41: Lanie e Perlmutter
escono di gran lena con le loro valigette piene di strumenti, campioni,
pennellini e bustine. Cadavere in vista.
Ore 10.45: una delle altre
squadre omicidi, meno cool e simpatica della vostra, si precipita fuori
e con
le sirene al massimo sfreccia verso Brooklin.
Ore 11.00: Demming entra al
distretto scortando un sospettato. Stringi gli occhi. non ti
starà mai
simpatico.
Ore 11.12: la Gates scosta
una tendina dalla finestra del suo ufficio e si affaccia. Ti
appiattisci
addosso alla vetrina del negozio in perfetto stile Spiderman incurante
dei
passanti.
Ore 11.13: la Gates continua
a scrutare la strada. Decidi di rallentare la respirazione e provare a
fingerti
morto. Nel regno animale si fa così a sopravvivere.
Ore 11.15: sei quasi
cianotico.
Ore 11.17: la Gates sparisce
dalla finestra e tu riprendi a respirare.
Tutto d’un tratto provi
un
sincero moto di simpatia ed ammirazione per gli stalker.
È un lavoraccio il loro!
Inoltre non puoi di certo
stare tutto il giorno lì di fronte appostato. Non solo
è inquietante, ma anche
decisamente patetico.
E tu sei un uomo. A volte
bambinone, ma comunque un uomo.
Controlli l’ora. Non solo
è
tempo di essere uomo, ma anche padre.
Fermi un taxi e ti dirigi
verso la stazione dei treni per andare a prendere tua figlia.
Ti sembra di non vederla da
un secolo, invece è stata via solo pochi giorni.
Per quanto la presenza di
Meredith ti irriti, eri pronto a sopportarla pur di far felice Alexis
in questo
giorno importante.
Ma è da sola che invece
tua
figlia scende dal treno.
La accogli con un abbraccio e
un sorriso di conforto.
Lei capisce subito
“C’era un
provino importante sai...” ti abbraccia forte e cerca di
mostrarsi forte.
“Mi dispiace tanto
tesoro. Ti
accontenti di me e della nonna?”
“Non potrei chiedere di
meglio”
Una volta a casa cerchi di
distrarla dal rileggere per la quarantesima volta il suo discorso.
Non hai voluto ascoltarlo.
Sai che sarà stupendo e vuoi godertelo al meglio questa
sera, nell’aula magna,
seduto tra gli altri genitori mentre ammiri orgoglioso tua figlia
dietro il
leggio.
Lei invece non ne è
sicura;
il foglio che stringe in mano ormai è illeggibile da quanto
è stropicciato.
Perciò la tieni occupata
cambiando argomento.
Le fai vedere come ti è
venuto bene il bucato. Tutti i colori sono al loro posto e nessuna
maglietta si
è ristretta, questa volta.
La trascini nello studio e le
mostri i nuovi capitoli del libro.
Alexis si fa pregare un paio
di volte. Vorrebbe perfezionare sino allo sfinimento il discorso, in
questo è
tutta sua padre, ma vuole anche stare un po’ con te e vedere
cosa hai
combinato.
Legge avida, corregge e
sottolinea.
È adorabile nelle vesti
di
editrice. Potresti quasi fare a meno di Gina e assumere tua figlia.
Poi lei ti chiede del
dodicesimo. Ti chiede se sei sopravvissuto una settimana senza di loro.
Allora le racconti quello che
già le avevi accennato al telefono.
Delle premure di Kate, della
benedizione di Jim e, purtroppo, anche della loro punizione.
“Sono stati molto dolci a
disertare per te” esclama Alexis sorridendoti.
Annuisci ricambiando il
sorriso. Ti serve anche la sua benedizione per essere veramente
tranquillo.
La fissi con insistenza e lei
capisce.
“Lo sai che non ce
l’ho con
Kate, papà” ti dice storcendo il naso.
“Ma...” sai che
la sua frase
ha di sicuro un seguito.
“Ma ti ho visto stare
male
per mesi a causa sua e vederti soffrire non mi piace”
Sei consapevole che il tuo
umore ha influito anche su di lei, ma siete una famiglia, è
normale che
succeda. Anche tu eri triste e ce l’avevi con Ashley quando
lei stava male.
Però non molli, non puoi lasciar correre questa volta.
Sorridi e insisti
“Ma...”
Alexis ride “Ma...non ti
ho
mai visto così innamorato e mi piace molto che si sia presa
cura di te questa
settimana. Kate riesce a farti stare male tanto quanto riesce a
renderti
immensamente felice e... credo sia un po’ questo
l’amore...” lei ti guarda
annuire veementemente, rapito dalle sue parole
“...perciò credo che vi darò una
possibilità” conclude infine, sospirando.
“Si!!” la
racchiudi in un
abbraccio stritolatore e la tempesti di baci.
Quando riesce a riemergere
dalle tue braccia ti chiede “Verrà stasera?
Gliel’hai chiesto?”
“Ha detto che
cercherà di
venire, ma immagino sarà distrutta dopo due giorni di doppi
turni” metti un po’
il broncio “Volevo vederla però”
piagnucoli.
“Lasciala riposare, dai,
tanto domani è sabato, avete tutto il week end per
vedervi”
“Ahhh che bella cosa il
week
end, santificazione immediata a chi l’ha inventato”
Alexis ride e scuote la
testa, sciogliendosi completamente dal tuo abbraccio per sparire in
camera
sua a rileggere di nuovo il discorso.
Ore più tardi, tua madre
fa
la sua grande entrata carica di valige, anche se si ferma solo per un
giorno. E'
agitata più della nipote e saltella da una stanza
all'altra preparandosi per la cerimonia.
Dopo secoli di attesa
finalmente sono pronte.
Tu con un braccio solo hai
impiegato meno tempo di loro che hanno tutti gli arti funzionanti!
Alexis ti aiuta con la
cravatta e poi ti sistema giacca e tutore.
Eleganti più che mai, la
famiglia Castle si avvia verso il liceo.
Per fortuna che te la sei
tenuta stretta durante tutto il viaggio in taxi, perché una
volta arrivati alla
scuola lei sparisce per andare con i suoi compagni di classe a
recuperare
tocchi e toghe.
Tu e tua madre cercate
l’aula
magna e prendete posto accanto ad altri genitori altrettanto tesi e
nervosi.
Dopo un numero infinito di
toghe verdi e gialle che sfilano davanti a voi arriva il momento tanto
atteso.
Il discorso di Alexis.
La vedi avanzare decisa e
sicura di sé. La paura le è passata e ti sembra
già una giovane donna ormai.
Le sorridi e poi chiudi gli
occhi per ascoltare meglio la sua voce.
“C'è una
verità universale
che tutti dobbiamo affrontare, sia che lo vogliamo oppure no. Tutto
quanto
finisce ad un certo punto. Per quanto abbia atteso questo giorno, non
mi sono
mai piaciute le conclusioni. L'ultimo giorno d'estate, il capitolo
finale di un
bel libro, separarsi da un caro amico. Ma le conclusioni sono
inevitabili.
Le foglie cadono. Tu chiudi il libro. Dici addio. Oggi è uno
di quei giorni per
noi.
Oggi diciamo addio a tutto quello che era familiare, tutto quello che
era
confortevole.
Stiamo andando avanti. Ma solo perchè stiamo andando via, e
fa male, ci sono
alcune persone che sono parte di noi a tal punto che saranno con noi,
sempre e
comunque.
Loro sono la nostra terraferma, la nostra stella polare, e le piccole
ma chiare
voci nei nostri cuoi che saranno con noi... sempre.”
Riapri gli occhi commosso e
applaudi forte. Non sei mai stato tanto orgoglioso di lei come in
questo
momento.
Con il suo discorso si
conclude la cerimonia dei diplomi e gli insegnanti radunano voi
genitori nelle aule per un ultimo colloquio
insegnanti/genitori mentre i neo diplomati si cambiano.
Fuori ha cominciato a
diluviare. Si è fatta tutta la strada di corsa sotto la
pioggia per cercare di
arrivare in tempo ma non è servito.
Kate si aggira spaesata tra i
corridoi della scuola senza sapere bene dove andare.
È stanca di arrivare
sempre
tardi.
“Kate?” la chiama con sorpresa una
voce.
Si volta di scatto udendo il
suo nome per vedere Alexis poco più in là insieme
a delle amiche. Si stacca dal
gruppetto e la raggiunge.
Kate prende subito parola
“Mi
dispiace così tanto, mi sono persa il tuo discorso
vero?” le dice visibilmente
dispiaciuta.
“Non ti
preoccupare” Alexis
lo dice quasi commossa. Kate ha alle spalle ore e ore di lavoro e la
stanchezza
le si legge in volto eppure è venuta comunque.
Neanche il temporale l’ha
fermata.
Sua madre invece non le ha
nemmeno mandato un sms di incoraggiamento per il suo discorso.
Sorride alla donna che ormai
fa già parte della loro famiglia “Grazie per
essere venuta”.
Kate ricambia abbracciandola.
È importante per lei essere accettata da Alexis. Ci tiene
tanto quanto tiene a
Rick.
“Papà e la
nonna sono con
tutti gli altri genitori a parlare con gli insegnanti. Ci
vorrà ancora
parecchio credo...” le sue amiche attirano la sua attenzione
“...ah, scusami,
c’è una festa..mi stanno aspettando.. avviso
papà con un sms...”
“Non
c’è problema, lasciagli
fare le cose da padre, non ho
fretta,
lo aspetto qui”
“Sicura?” le
domanda Alexis
“Non ti preoccupare, vai
pure” Kate le accarezza una guancia e la lascia andare con le
sue coetanee a
festeggiare.
In poco tempo i corridoi si
svuotano.
I ragazzi sono tutti a
festeggiare, genitori e insegnanti divisi per aule.
Un inserviente le si
avvicina.
Non è un parente e di
certo
non è un’alunna. Non può stare
lì ad aspettare.
Il pensiero di poco fa le si
riformula in testa.
È arrivata troppo tardi.
D’impeto corre fuori.
Sarà anche arrivata
tardi
alla cerimonia dei diplomi, ma arriverà per prima a casa di
Rick.
Angolo
dell’autrice:
uhhhhh mi piace questo
capitolo anche se non dovrei dirlo perché sono di parte.
Ho deciso di introdurre anche
il punto di vista di Kate, c’era bisogno di vedere le cose
anche a modo suo!!
Ma non temete, i pensieri pazzi di Rick torneranno!! ;-P
E che mi dite di Alexis??
Fatemi sapere se vi piace!
Un bacione a tuuuuuuuutte!!
Ivi87
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Capitolo 9 *** # 9 – Venerdì notte - * Scelte * ***
# 9
– Venerdì notte - * Scelte *
Dopo dieci minuti che cammina
avanti e indietro davanti alla porta di Rick, Kate decide di spostarsi
verso le
scale e di sedersi su un gradino.
L’attesa la sta snervando.
Inoltre quella decina di
caffè che ha bevuto durante la giornata non aiutano affatto.
Voleva evitare di
crollare per la stanchezza e riuscire ad andare alla scuola di Alexis
perciò
non ha fatto altro che ingurgitare caffeina tutto il giorno. Lanie si
è persino
offerta di somministrargliela per endovena, prendendola in giro. Ci
teneva
davvero a essere presente alla cerimonia, ma soprattutto a vedere Rick.
Le era mancato più di
quanto
credesse possibile.
Quei momenti di vita
quotidiana le avevano riscaldato il cuore.
Ormai era pronta. Lo sentiva.
Il muro che la proteggeva
dall’essere ferita era ormai un pallido ricordo. Un cumulo di
macerie già da
qualche settimana.
L’unica remora
è il caso di
sua madre. Avrebbe voluto risolverlo e voltare pagina. Avrebbe voluto
chiudere
quella porta per aprire un meraviglioso portone sul suo futuro con Rick.
Appoggia la testa alla parete
e chiude gli occhi con questo pensiero in testa.
Una forte folata d’aria
la
coglie di sorpresa.
Le braccia le fanno
malissimo, sente che non reggono più il suo peso.
Non sa perché
è appesa al
cornicione di un palazzo. Non sa perché un uomo alto dal
volto cattivo la
guarda divertito mentre lei sta per lasciarsi andare.
“Scegli!” urla
l’uomo.
Beckett non capisce, no sa di
cosa stia parlando.
Spaventata cerca di
arrampicarsi.
“Devi
scegliere!!” ripete più
arrabbiato.
“Cosa? Che cosa devo
scegliere!?!” domanda sforzandosi di non perdere la presa.
“Devi scegliere Kate! O
tua
madre o Castle!” l’uomo sposta un piede in avanti e
preme con forza sulle dita
di una mano.
Un urlo le nasce spontaneo
“Castleeeeeeeeeeee”
Il ding dell’ascensore la
sveglia di colpo.
Si è formata una piccola
pozzanghera sul gradino su cui è seduta.
Sente dei passi e poi una
porta che si apre e subito dopo si richiude.
Rick e Martha sono tornati,
ma Kate è ancora agita per il sogno appena fatto.
Non si muove. Respira
profondamente passandosi le mani sul viso.
Ha fatto la sua scelta ormai.
Testa e cuore vanno nella
stessa direzione.
Una punta di dolore al
pensiero di non indagare più sull’assassino di sua
madre la attraversa. Sa che
non se ne andrà mai del tutto, ma ora riesce ad accettarlo.
Ora può riprendere in
mano la
sua vita ed iniziare a viverla, finalmente.
E dopo aver sperimentato
quarantottore della sua vita senza Castle, senza vederlo, ridere,
parlare e scherzare
con lui, ora ne è sicura.
Non ci sarebbero state altre
quarantottore del genere. Mai più.
E al diavolo l’orgoglio.
Al
diavolo se sprofonderà imbarazzata, se brucerà
dall’agitazione, se sarà rossa
come un pomodoro.
Al diavolo tutto. Non le
importa di nient’altro ormai.
Stai riattaccando il telefono
quando senti bussare alla porta.
Alexis ti voleva fare sapere
che è arrivata alla festa e che tornerà a casa
domani per pranzo.
Sei così orgoglioso e
fiero
che ti metteresti persino a ballare con addosso un gonnellino hawaiano.
Tua madre va ad aprire alla
porta mentre tu ti levi l’insopportabile tutore e ti avvii
verso il tuo studio.
Vuoi chiamare la tua musa e
ti serve pace e tranquillità per farlo, ma non hai ancora
digitato il suo
numero che già senti la sua voce.
“Cercavi me?”
Ti volti sorpreso.
Lei è appoggiata allo
stipite
del tuo studio, bagnata fradicia ma con un meraviglioso sorriso sul
volto.
“Kate! Sei
qui!” esclami meravigliato
“A quante pare”
risponde
divertita dal tuo stupore.
“Certo che sei qui,
intendo,
è ovvio che sei qui, ti vedo...” incespichi nel
vederla chiudere la porta e
avvicinarsi “...è solo che ti credevo
distrutta...” ti guarda fisso negli occhi
e si morde il labbro maliziosamente “...c-crollata sul letto
per la
stanchezza...” nemmeno il tuo balbettare la fa desistere
dalla sua avanzata.
Decisa ti afferra il volto e
sussurra “Ho ancora un po’ di energie” e
poi ti bacia.
Non sei abituato a vederla
così decisa, soprattutto riguardo ai sentimenti. E a voi due.
A meno che non si tratti di
respingerti. Lì l’hai sempre vista piuttosto
sicura, in passato.
Ma ora ti sta baciando con
passione. Non lascia il tuo viso, non molla un secondo le tue labbra e
continua
ad avanzare, costringendoti a camminare all’indietro.
Finalmente lo sta facendo!
Finalmente ha deciso!
Hai aspettato che fosse lei a
baciarti e a farsi avanti, le hai dato tempo e spazio ed ora ti sta
ripagando!
Quando urti il bordo della
scrivania ti sporgi in avanti e con foga inverti le posizioni.
Lei non ci pensa nemmeno a
fare resistenza, anzi, asseconda i tuoi movimenti e di slancio la fai
sedere
sulla scrivania.
Nel susseguirsi di baci
sempre meno casti un piccolo ‘clic’
ti
blocca istantaneamente.
Lo conosci bene quel suono.
Kate ride mentre sposta il
telecomando da sotto il suo sedere, ma quando ti guarda in volto
capisce che
qualcosa con va.
E poi lo vede.
Lo schermo acceso. La sua
foto. Quella di sua madre e dei suoi colleghi uccisi. Le foto di Coonan
e
Lockwood. Raglan e McCallister.
Tutte disposte in uno schema,
come se fosse la sua lavagna al distretto.
La senti irrigidirsi tra le
tue braccia, così lasci delicatamente la presa e le permetti
di scendere dalla
scrivania.
Avevi paura che
s’incazzasse
per la storia della mano?
Beh, stai pur certo che ora
avrà ben’altro per cui urlare!
“Posso
spiegare” cominci a
parlare vedendo che lei non stacca gli occhi dal televisore.
Cammina lenta verso quelle
foto “Spiega allora” risponde senza voltarsi.
“Sei quasi morta Kate. Ti
avevano
sparato. Ho pensato che risolvendo io il caso, saresti stata
salva”
“Rischiando tu al posto
mio?
Ma come ragioni!!” urla girandosi verso di te
“Spiegami tutto! Dall’inizio!”
Ubbidisci con il cuore in
gola “Prima che Montgomery entrasse in quell'hangar, ha
inviato una busta ad un
amico...Un amico di cui si fidava. Conteneva informazioni che potevano
incriminare la persona che c'è dietro a tutto questo.
Montgomery stava cercando
di proteggerti, ma la busta è arrivata solo dopo che ti
avevano sparato”
abbassi lo sguardo al ricordo “Poi l'amico di Montgomery ha
fatto un accordo
con loro. Se ti avessero lasciato in pace, la busta con le informazioni
che
conteneva non avrebbe mai visto la luce del sole, ma hanno posto una
condizione. Dovevi smettere di indagare. Ecco perché sei
ancora viva Kate.
Perché ti sei fermata." La vedi respirare affannosamente
mentre registra
tutto quello che le stai dicendo.
"E tu come lo sai?"
domanda serrando i pugni.
"Per far rispettare
l'accordo qualcuno doveva accertarsi che tu ti fermassi."
"Eri complice in questa
cosa?" lo sguardo deluso che ti lancia ti ferisce più che
mai.
"Cercavo solo di tenerti
al sicuro." Tenti inutilmente di giustificarti.
"Castle non volevo la
tua protezione, quello che volevo era una pista e tu me l'hai tenuta
nascosta
per un anno!! Chi è l'amico di Montgomery?” ti
chiede agguerrita.
"E' solo una voce al
telefono, un'ombra in un parcheggio sotterraneo."
"L'hai persino
incontrato? Chi ti dice che non ci sia lui dietro all'omicidio di mia
madre,
chi ti dice che non sia coinvolto? Perché mi hai fatto una
cosa del
genere?"
"Perché ti amo! Ma
questo già lo sai vero? Lo sai da quasi un anno." Sputi
fuori esasperato.
Kate resta stupita per
qualche secondo "Stai scherzando vero? Ne vuoi parlare proprio adesso?
Dopo che hai confessato di avermi tradita?"
"Kate ascoltami"
"Ascoltarti? Perché
dovrei ascoltarti? Dimmi, come faccio a crederti adesso? A fidarmi di
quello
che dici?"
"Come fai a... E tutto
quello che abbiamo condiviso non conta niente? Per quattro anni sono
stato al
tuo fianco. Quattro anni ad aspettare che aprissi gli occhi e vedessi
che ero
lì per te, che sono più di un partner. Ogni
mattina mi sveglio e ti porto il
caffé semplicemente per strapparti un sorriso
perché tu sei la persona più
incredibile, esasperante, intrigante e snervante che io abbia mai
conosciuto.
Ti amo Kate, volevo solo che smettessi di indagare."
"Hai deciso
arbitrariamente della mia vita come se fossi una bambina. La mia vita,
la mia!
Non spetta a te decidere." Le lacrime iniziano a rigarle il volto e
prima
che tu possa fare o di altro lei ti scansa e si allontana.
Sbatte la porta dello studio
e dopo poco senti anche quella dell’ingresso.
Se n’è andata!
Non ha voluto
capire che l’hai fatto solo per amore. Solo per lei.
Le sembra di correre a
perdifiato, in realtà sta a malapena deambulando verso le
scale.
Il suo cuore pulsa e si
contorce ad una velocità impressionante mentre la sua mente
è come svuotata.
Non prova nulla il suo
cervello in questo momento. Non un neurone connesso.
È solo il cuore a farle
male;
ad essere deluso e ferito.
L’unico organo che
percepisce
in quel momento è il suo cuore infranto.
Si accascia nuovamente su un
gradino, incapace di fare un altro passo.
Incredula ed esterrefatta.
Si stava donando a lui e
improvvisamente è esploso tutto!
Fissa il vuoto davanti a
sé.
Dieci minuti prima aveva
scelto Castle. Aveva messo da parte il caso di sua madre per scegliere
di
vivere.
Allora perché
prendersela
così?
Perché era scappata via?
Una mano le si posa sulla
spalla e Kate si volta a guardarla.
Ne riconosce la proprietaria dagli
anelli appariscenti e dalla pelle segnata dall’età.
“Hai sentito?”
sussurra Kate.
“Tesoro, gridavate
così
forte” risponde Martha con un piccolo sorriso.
Kate poggia i gomiti alle
ginocchia e si sostiene la testa con le mani “Stava andando
tutto così
bene...perchè l’ha fatto” lo dice ad
alta voce, ma è più una domanda rivolta a
se stessa.
“Perché
morirebbe per te,
Kate, e tu sembri poco incline ad usare il tuo istinto di sopravvivenza
quando
si tratta del caso di tua madre” Martha le avvolge le spalle
con un braccio
“L’hai spaventato a morte l’hanno scorso.
Era terrorizzato, ha avuto incubi per
mesi. Sapeva che se l’avessi scoperto ti saresti arrabbiata,
ma almeno saresti
stata ancora viva per poterti arrabbiare”
Ad entrambe scappa una
piccola risata liberatoria.
“Ho scelto lui”
Kate si volta
per guardare in volto la donna “Non voglio più
seguire l’indagine, voglio
lasciarmi tutto alle spalle e stare con Rick. Non so perché
ho reagito così...
mi sono sentita tradita da lui.. è l’unica persona
di cui mi fidi veramente”
“Ti sei risposta da sola,
tesoro” Martha risponde bonariamente “Ti puoi
fidare di lui, vuole solo il tuo
bene”
“E io voglio il suo! Per
questo non voglio che si cacci nei guai per me!” ribatti
decisa.
“Se hai veramente messo
da
parte il caso di tua madre, allora lo farà anche
Rick”
Sa che è
così. Se smette lei,
smetterà anche lui.
E lei la sua decisione
l’ha
già presa.
Basta con le ombre del
passato.
Sorride a Martha e
insieme si alzano
da quei gradini.
Solo ora nota le valigie sul
pianerottolo “Parti di nuovo?”
“Oh, si, sono tornata
solo
per Alexis, Lance mi aspetta negli Hamptons” spiega Martha
afferrandone i
manici “E poi a mio figlio ci pensi tu, giusto?”
Kate sorride alla vista di
quello sguardo malizioso che la rossa le sta lanciando e annuisce, ora
con il
cuore meno dolorante. Una lacrima di sollievo le solca la guancia.
Si volta verso la porta di
casa, ma fa dopo soli pochi passi prima di richiamarla. Le deve dire
un’ultima
cosa.
“Martha?”
La donna posa la valigia e si
volta verso Kate.
“Grazie”
sussurra
timidamente.
“Per cosa, sweetheart?”
“per essere stata
superficiale e poco attenta quarant’anni fa.”
Inizia Kate, ancora tra le
lacrime.
Martha è già
commossa e, come
il figlio, non resiste a non avere la battuta pronta in certi casi.
“Tesoro, di
pure che mi sono data da fare, non mi offendo” esclama con un
sorriso
avvicinandosi a Kate e prendendole affettuosamente la mano.
Kate però si libera
dalla
presa e con le proprie mani stringe quella della donna.
“Dico sul serio, Martha.
La tua
frivolezza di allora, ha reso possibile la mia felicità di
oggi”
E d’un tratto tutte le
opinioni e i giudizi che ha dovuto subire da ragazza,
l’ostilità della sua
famiglia e le occhiatacce di amici e parenti, vengono cancellati con un
colpo
di spugna dalla dolcezza della giovane donna che ha di fronte.
“Oh,
Kate…” è l’unica cosa
che riesce a dire. Piange con lei e la stringe forte.
Non potrebbe desiderare di
meglio per suo figlio.
Sei seduto nel tuo studio. Al
buio.
La prima cosa che hai fatto
dopo che Kate se n’è andata è stata
gettare il file di Johanna Beckett nel
cestino dello schermo touchscreen.
Basta. Hai chiuso. Non vuoi
più saperne nulla di quel maledetto caso.
A distanza di anni, continua
a mietere vittime e a rovinare vite.
E ora te ne stai lì,
solo e
depresso.
L’intera settimana
è
letteralmente andata a quel paese!
Non c’è
muraglia cinese che
tenga ora. Non ti parlerà mai più.
Senti sbattere violentemente
la porta d’ingresso, di nuovo. Dei passi che corrono e poi
anche la porta dello
studio si spalanca.
“Niente più
segreti!!” Kate
alza l’indice verso di te ansimando.
Sei così sorpreso e
felice di
vederla che non ti importa di sapere cos’è
successo, cosa le ha fatto cambiare
idea. Non ora almeno. “Niente più
segreti” ripeti concordando.
“Sicuro?”
domanda cauta
abbassando un po’ la mano.
“Sicuro!”
affermi convinto
“Affermativo!” anche se in effetti…
“Un momento..”
Kate pare allarmata. Si morde
nervosamente il labbro inferiore.
“Ci sarebbe una
cosuccia..
insignificante, giuro… una piccola omissione
direi..”
“T-tipo?” dire
che è
preoccupata è dire poco. Minimo si starà
immaginando che confesserai chissà
quali acrobazie tra te e Nathalie Rohdes o un’altra donna
qualsiasi.
Sorridi appena. La sua
gelosia è sempre più adorabile.
“Ehm.. ecco.. io in
realtà
sono ambidestro… si insomma, me la sarei potuto cavare da
solo…”.
Kate affina lo sguardo e lo
punta su dite. Sembra una lama.
“Ma volevo averti vicina
e
stare un po’ da soli così ho colto
l’occasione!” aggiungi infine sperando di
addolcirla.
Infondo non è che si sia
poi
opposta così strenuamente…anzi! Se
l’era bevuta volentieri!
Lei si avvicina con fare
sensuale e un accenno di sorrisino diabolico “Ti risulta che
mi piaccia essere
presa in giro Castle?”
“Ehm..no...no...non ti
piace...”
Kate si alza sulle punte e ti
circonda il collo con le braccia “Bravo” sussurra
strofinando i vostri nasi
assieme.
Tu sei totalmente rapito
dalle movenze di Kate, dal suo profumo e dalla sua pelle.
Non ti accorgi che Kate sposta
sinuosamente una mano dal tuo collo al tuo petto.
Scende a palmo aperto per
fermarsi sul tuo pettorale sinistro.
Ti guarda negli occhi
intensamente e quando sta per baciarti senti un dolore allucinante al
capezzolo.
“Giura che non mi
prenderai
più in giro!”
“Ahhhhh
Kate!!!” urli dal
male.
“Giura!” ti
intima tra il
serio e il divertito.
“Aaaaaaahhhhhhhh molla la
presaaaaa!!!!!”
“Non ho
sentito...!!”
“Ok ok giuro,
giuro!!!”
Kate lascia la presa
“Perfetto!” esclama con uno splendido sorrisone
“Su vieni in salotto, abbiamo
un bel po’ di questioni irrisolte da risolvere” e
ti stampa un bacio sulle
labbra prima di raggiungere il divano.
Ma chi diavolo è quella
donna?
Da quando ha riaperto quella
porta sei passato dallo stupito, all’emozionato e al
dolorante nel giro di
quanto, un minuto?
Ti ha perdonato? Non le
importa più dell’indagine?
Come ha detto Kate, avete un
po’ di questioni da risolvere, in primis cosa cavolo sia
successo in quel
quarto d’ora passato tra la litigata e la riappacificazione.
Ti massaggi il capezzolo
leso.
Beh, forse riappacificazione
non è ancora il termine giusto.
Ma ora chiarirete tutto. Lei
è la prima a volerlo.
E finalmente sarà
più dolce
con te!
“Se vieni in sala senza
il
tutore, sei uno scrittore morto!!!”
Ecco, appunto.
Angolo
dell’autrice:
Penultimo capitolo gente!
Che ve ne pare? La situazione
richiedeva un momento un po’ più serio, ma non
sono riuscita a non farmi
sfuggire un po’ di divertimento xD
Spero vi piaccia, a
martedì
prossimo con l’ultimo capitolo!!!
Smuaaaack
Ivi87
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Capitolo 10 *** # 10 – Due settimane dopo - * Ridere Innamorati * ***
# 10
– Due settimane dopo - * Ridere Innamorati *
Da dieci minuti vi godete il
venticello fresco e quel poco di sole che filtra caparbio tra le nuvole.
La guardi sorseggiare il suo
caffè mentre finge di non leggere la trama del nuovo
episodio di Temptation
Lane sulla rivista che avete trovato sul tavolino del bar in cui vi
trovate.
Sorridi scuotendo appena la
testa “Immagino che dovrò guardarlo anche io
stasera”
“E’ scritto nel
manuale del
bravo fidanzato” ti risponde Kate continuando a leggere ma
con un sorrisino
beffardo in volto.
Sorride sempre da quella
vostra litigata di ormai due settimane fa.
Avete parlato di tutto. Sia
dei fatti recenti, sia di quelli passati.
Quel sabato e quella domenica
vi siete detti tutto quello che in quattro anni avreste voluto dirvi e
che non
avete mai fatto.
Ti ha spiegato che non le
riesce facile dire ti amo ed
esprimere i propri sentimenti, ma ti ha promesso che
cercherà di dimostrartelo
sempre.
Tu le hai ribadito che la ami
e basta, sia che te lo dica o meno.
E tutto il resto un po’
per
volta verrà da sé.
Guardi al di là della
strada
e vedi la gente entrare e uscire dall’ospedale.
Chissà qual è
la loro storia?
Voi siete appena usciti.
Ti hanno tolto i sei punti
alla Frankenstein che avevi sul palmo della mano e ti hanno dato il
permesso di
non usare più il tutore.
Dell’operazione ora ti
resta
solo una piccola ferita alla mano che si sta rimarginando e un
cerottone bianco
che la copre.
Fra tre mesi un ultimo
controllo di routine e poi non ci penserai più.
Giusto una piccola cicatrice
in ricordo della settimana più bella della tua vita.
Istintivamente posi lo
sguardo sulla camicetta di Kate, un poco sbottonata.
Avete parlato tanto anche
della sua di cicatrice.
“Che guardi
scrittore?”
Beccato. Oh, non riesci a
posarle gli occhi addosso senza che lei se ne accorga!
“La cicatrice”
rispondi
sereno e tranquillo.
Kate alza le sopracciglia
scettica “Si, si, dici sempre così”
Ridi alla sua battuta ma
soprattutto al pensiero dei vostri vari tentativi di
intimità.
Non c’è stato
verso si
trovare una posizione che non ti facesse male alla spalla dopo pochi
secondi.
Non una che coinvolgesse
entrambi perlomeno.
Lasciar fare tutto a lei
proprio la vostra prima volta non vi sembrava il massimo.
Tra contorsioni e
ingarbugliamenti vari, risate e imprecazioni avete deciso che era
meglio attendere
che tu fossi in completa forma.
Infondo avevate aspettato
tanto, potevate resistere altre due settimane no?
E poi la fasciatura ti
impediva di sentire la sua pelle... insomma, non era proprio il momento.
Ora però...
“Andiamo a casa?”
domandi con tono volutamente malizioso.
“E tu stavi guardando la
cicatrice, eh?”
“Non è colpa
mia se si trova
in un punto strategico del tuo corpo!” non cerchi nemmeno di
essere convincente
perché beh, è vero!
“Sei ancora a riposo, non
puoi sforzare la mano” l’atteggiamento da
infermierina preoccupata fatica a
lasciare la detective.
“No no no ho sentito bene
le
parole del dottore, posso fare tutto,
con moderazione, ma tutto!”
“Ma noi non vogliamo
rischiare, giusto?” Kate ti prende in giro mentre chiude la
rivista.
“Noi vogliamo
assolutamente
rischiare, Kate! Sto per diventare cieco!!”
Lei, che non si aspettava
un’esclamazione del genere da te, scoppia a ridere.
Poche volte si lascia andare
a risate del genere. Di solito a tue spese.
Come quando ti fregò
alla
grande facendoti credere di essere stata a contatto con un fantasma.
“Esagerato! Avrai al
massimo
perso un paio di decimi” ribatte poi.
“Sarà, mai io
vedo sempre di meno,
giorno dopo giorno” le rispondi sorridendo.
Ora è Kate a scuotere la
testa e pian piano le risate scemano, lasciando un dolce silenzio tra
di voi.
Silenzio che però senti
il
bisogno di spezzare “Quindi...andiamo a casa?”
Esasperata ti prende il viso
e ti bacia “Si stress, andiamo a casa” scosta la
sedia e si alza.
“Mi trovi
esasperante?”
domandi seguendola.
“Nooooo, figurati. Sei un
angioletto!” risponde camminando avanti a te.
“Grazie!”
“Ero ironica,
Rick” ti dice
Kate, voltandosi e affiancandosi a te.
Sbuffi “Prima di
conoscermi
neanche sapevi cos’era il sarcasmo e ora che hai imparati lo
usi sempre contro di
me!” le avvolgi le spalle “E’
profondamente ingiusto”
Arrivate all’auto e da
cavaliere le apri lo sportello.
“Saprò farmi
perdonare” ti
sussurra salendo in auto.
Chiudi gli occhi e trattieni
il respiro. Poi corri dal tuo lato, e ti lanci sul sedile.
“Corri, sfreccia, sgomma,
vedo tutto nero!!”
E mentre imiti alla
perfezione un cieco, gesticolando nel vuoto, lei mette in moto verso il
tuo
loft.
In ascensore sei tutto un
fremito al pensiero di quello che vi aspetta. Non ce la fai
più ma allo stesso
tempo vuoi stuzzicarla e giocare ancora un po’.
Così ti sporgi e la baci.
Un veloce bacio a stampo e poi ti
sposti subito,
osservandola.
Kate inarca un sopracciglio.
“Non mi dici
niente?” le domandi fingendo stupore.
Perplessa esclama “ehm..
grazie??” riferendosi al
bacio.
“Non mi minacci
più?” domandi intristendoti.
Kate sta ancora cercando di capire
di cosa parli.
“Niente di
niente?” ti porti una mano al petto
teatralmente, quella destra ora che puoi “Finisce tutto
così? Non mi sento
sicuro di noi se non mi minacci di morte almeno tre o quattro volte al
giorno!!
Vuol dire che c’è qualcosa che non va!”
Ora che anche la tua musa ha
capito, sbatte le
braccia arrendevolmente lungo i fianchi e alza gli occhi al cielo.
“Nemmeno un ‘Castle
non toccarmi!’ o ‘Castle
tieni giù le
mani!’ oh oh senti questa, è la ma
preferita ‘Castle stai
zitto!’ ”
“Stai zitto
Castle!!” tuona lei.
“Mmmm una variante eh? Si
mi sta bene lo stesso…”
ci mediti su grattandoti il mento.
Kate ti strizza le guance con
una mano e la tua boccuccia santa diventa a forma di cuore.
“Cosa devo fare con te,
eh?
Cosa devo fare??” e mentre lo dice come se stesse parlando
con un bambino
piccolo ti scuote le guance a destra e sinistra.
L’ascensore raggiunge
l’attico
e le porte si aprono mostrando un’incredula Martha.
Voi due la guardate come se
vi avesse appena colti con le mani nel sacco e vi ricomponete fulminei.
Martha ti guarda come se
fosse una scena normale per lei.
“Richard, darling, lascia
stare questa povera creatura che ti deve già sopportare
tutti i giorni...” entra
nella cabina schivandoti e sorridendo a Kate.
“Perché dai
per scontato che
sia colpa mia!” protesti tu mentre assieme a Kate vi fermate
sul pianerottolo.
“Ha iniziato
Kate?” domanda
allora tua madre.
La tua musa ti lancia
un’occhiataccia
e incrocia le braccia aspettando la tua risposta.
“Ehhmmm no”
quelle due
vincono sempre contro di te, per fortuna Alexis ogni tanto ha
pietà di te e sta
dalla tua parte.
Poche volte comunque.
“Immaginavo”
tua madre preme
il bottone ‘piano terra’ e prima che le porte si
chiudano ti informa che Alexis
pranza al centro commerciale con le sue amiche.
Kate ti sorprende con un
abbraccio e un bacio sulla guancia “La adoro!”
“Questo è il
problema! Ti
adora anche lei e finisce che vi coalizzate contro di me!”
esponi, prendendo le
chiavi dalla giacca.
“Come tu fai con mio
padre?”
Kate ti fissa eloquentemente.
Touchè. Non la freghi
così
facilmente.
Una volta in casa vi dirigete
automaticamente nello studio.
“Sai cosa mi fa impazzire
di
tua madre?” tutta eccitata Kate si prepara all’imitazione.
Scuoti la
testa e lei
prosegue “Il modo in cui dice ‘Richuuaaaard,
daaarling’ un po’
all’inglese...molto regina Elisabetta...mi fa
morire!!”
Ora sei tu che scoppi a
ridere. Kate ha veramente un milione di strati, come le cipolle.
Te lo disse lei stessa no?
“Per carità
non dirle una
cosa del genere! Sai quanto si monterebbe??”
“No, ma che dici, voi
Rodgers
che vi montate la testa? Non l’avrei mai detto!”
E così vuole la guerra??
Vuole continuare a prenderti
in giro? Bene, lo farà dalla camera da letto.
Infondo siete tornati a casa
per un motivo preciso.
Senza darle modo di opporsi
la afferri stile sacco di patate, te la porti sulla spalla sinistra
(non
sfidare troppo la sorte utilizzando male l’altra spalla) e la
porti in camera
tua.
Ma non cammini normalmente.
Zig-zaghi un po’,
barcollando.
“Castle! Ma che fai?!!
Vai
drittoooo!!!” ti urla Kate a testa in giù
sbattendo più volte contro la tua
schiena.
“Sono cieco ricordi? Non
vedo
niente! Auch..lo stipite..”
“Scemo guarda
avanti!!”
“Oh, un insulto, ora si
che
mi sento realizzato!!” e mentre lo dici la lasci cadere sul
letto.
Rimbalzando, Kate ti afferra
e ti tira addosso a sè “Questa me la
paghi!!”
Tra pizzicotti, battutine,
baci appassionati, schiaffetti, morsetti e tirate d’orecchie
finalmente tu e
Kate riuscite a coronare il vostro agoniato sogno d’amore.
Ne uscite un po’
ammaccati
forse, non era stata una prima volta all’insegna del
romanticismo, ma Kate non
smise un secondo di sorridere e tu non potevi essere più
felice.
“Mi
dissero che per farla innamorare dovevo
farla ridere. Ma ogni volta che ride, m’innamoro
io”
T.
Ferraris
FINE
Angolo dell’autrice:
Innanzi
tutto vi spiego perché ho pubblicato ora anziché
martedì:
ho stipulato una tregua con martolilla, se lei la smette di chiedermi i
seguiti
di tuuuuutte le ff io pubblico prima della sua partenza
perché poi non ha
internet.
Bene,
io la mia parte dell’accordo l’ho rispettata, sono
una
donna d’onore U_U mo vediamo se alla prox shot mi fai una
testa quadrata x
avere un seguito!!!
Tornando
al capitolo... lo so, molte di voi avrebbero voluto
che quagliassero dopo aver chiarito... ma allora che divertimento
sarebbe
stato???
Ve
lo immaginate Castle che ha tra le mani Kate e nn ci può
fare nulla???!!! Puahahahahahahahah altro che cieco!! Fatti di bromuro
Castle!!!!
Che
ve ne pare della frase finale? L’ho scoperta settimane
fa, è stata un po’ l’input di tutta
questa mia storia e credo sia praticamente
lo scopo di Rick.
Bon,
la mia pazzia estiva è conclusa, chiudo casa vado a
nanna e domani maaaaareeeeee
Braziiiiil
nanananananana... ahahah no non vado in brazile,
ma lo spirito è quello!!! xD
Grazie
mille a tutte le lettrici, recensitrici, consigliere
e chi più ne ha più ne metta!
Alla
prossima girls,
smuuuuuuuack!!
Ivi87
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