Luna - On the eve of self destruction

di 666 Dark Lunacy 999
(/viewuser.php?uid=20551)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Eccola lì

Luna - On the eve of self destruction

 

Eccola lì, davanti allo studio.

Senza vestiti complicati, cose vistose o croci appese al collo. Semplicemente sé stessa avvolta dai jeans scuri e la camicetta grigia, coperta da un maglioncino nero, il tutto nascosto da una cappotto lungo fino a metà gamba.

I capelli ricci e scompigliati le scendevano fino alla schiena, dove ricadevano disordinati e leggermente boccolosi. Castani e dai riflessi rossi, i suoi ricci erano il suo punto fondamentale, non usciva mai di casa senza dargli una risistemata. Ma quel giorno era diverso.

Quel giorno sarebbe stato diverso.

Gli occhi castani amareggiarono ancora un po' contro l'enorme edificio ma vennero quasi subito coperti dalle palpebre sfumate di grigio calate quasi per dispetto contro se stessa. Sospirò, erano davvero arrivati fino lì, o era semplicemente il solito fottuto sogno che la torturava da tre anni a questa parte?

Sentì due dita schiacciarle la pelle dei fianchi e trattenne a stento un urletto di terrore - Che cazzo... - disse, voltandosi e trovandosi faccia a faccia con Mike, chitarrista e vocalist dei Vampires. Lui sorrise e poi le tirò una ciocca di capelli - Non stai sognando, no - disse, mentre lei si strattonava i capelli fino a che non furono liberati dalle sue dita - Siamo davvero arrivati fino a qui -

Lei non disse niente, tornò a guardare l'edificio della Warner con gli occhi semi chiusi e la bocca socchiusa in un gesto che non voleva per niente apparire sexy o disinvolto: era più che altro puro e semplice stupore. Mike, intento a legarsi in una coda alta i lunghi capelli biondi, la guardò e scosse il capo: Luna era sempre stata così, si spaventava con niente ma, quando gli veniva in mente che l'idea di formare la band tre anni prima era stata soprattutto sua, non riusciva a capire come mai davanti all'edificio della Warner si fosse spaventata così. Gliel'aveva ripetuto milioni, forse miliardi di volte che sarebbe stato come suonare nella loro casa, in Finlandia.

Niente, non voleva ficcarselo in testa.

Da lontano vide Tylor, Chris e Dani arrivare con il loro solito passo veloce. Tutti capelloni come lui, a parte Chris che si rifiutava di farsi crescere i capelli al di sotto delle orecchie, continuando a tingerli di un rosso scuro quasi fosse sangue, vestiti di nero -colpa loro se il loro guardaroba escludeva qualsiasi altro colore- con gli occhiali da sole e l'atteggiamento da rock star dipinto nel volto.

- Ed ecco i tre gemelli diversi - sogghignò Luna, mentre i tre fratelli si guardavano e si toglievano gli occhiali - Per un attimo, ho creduto che vi foste persi -

- Ti vogliamo bene anche noi, piccola - esordì Dani, spostando dagli occhi i lunghi capelli neri - Piuttosto... tutto bene? Sei stanca? - le si avvicinò e la guardò, dandole una veloce risistemata ai capelli - Dimmi di sì... dimmi che la tua voce meravigliosa sta bene -

- Sta benissimo - sbuffò lei, poi tornò a guardare l'edificio - Ora, ricordate che qui il Finlandese non lo capiscono, perciò... Siamo in America, non scordatelo - disse, alzando in aria una mano e gesticolando con essa. Mike scosse il capo, ma sentila... si disse.

 - Dobbiamo salire? Adesso? - Tylor guardò Chris e il fratello annuì, mentre Luna si guardava per l'ennesima volta l'orologio: le nove e mezza. Dovevano andare - Ma proprio adesso? - chiese di nuovo il bassista, mentre Chris sbuffava un mal masticato - Sicuro? - sentì domandare Luna mentre saliva le scale affiancata dai due chitarristi.

- Sì, porca troia! Adesso o mai più, coglione! - sbottò spazientito il batterista, prendendo a calci il fratello che iniziò a salire le scale assieme agli altri - Calmi, là sotto! - esclamò Mike, fermandosi a metà strada aspettando il batterista e il bassista - Non siamo al Tavastia, qua siamo alla Warner, con il cazzo che ci lasciano suonare se vedono che cazzoni siamo! -

- Pardon, cherie - disse Chris, superandolo e prendendo il suo posto accanto alla vocalist, che iniziò a scaricare i nervi canticchiando una canzoncina Finlandese. La guardò e quando la vide estrarre il famoso contratto firmato cinque settimane prima nello stesso posto, sorrise e pensò che forse forse, i Vampires ce la stavano facendo.

 

 

- Ma sì, cazzo fidati! - esclamò Bam Margera, preso più o meno da una crisi di nervi, mentre l'amico Valo si apriva la solita bottiglia di birra, accompagnata dall'ennesima sigaretta del giorno e lo guardava con lo sguardo più sconcertato e diffidente che gli avesse mai visto fare - Guarda che lo so com'è - disse, ingurgitando birra a più non posso - La solita band semi gotica che tenta di sbarcare, con un sound simile al nostro e ai Nightwish, ma che in verità non è niente di tutto ciò -

- Non gli hai mai sentiti, coglione - disse distaccatamente lo skater, strappandogli di mano la bottiglia - Sono bravi e lo sono davvero, la loro è musica diversa dalla vostra o dai Nightwish! Hanno un sound tutto loro, hanno conquistato mezzo studio sin da subito. Certo, hanno le loro cosucce da migliorare ma... - lasciò che Ville si riprendesse la bottiglia e poi riprese a parlare - per me sono una band abbastanza buona.

- Se se - disse solamente Ville. Bam era un inesperto, e lui ne aveva viste tante, tantissime di band che volevano sfondare. All'inizio era come lo skater, si fidava e voleva fidarsi, ma poi quando vedeva che non erano altro che copie mal riuscite di loro stessi, rinunciava e li mandava cortesemente a quel paese. E questa volta non voleva aiutare nessuno, perciò si era limitato a metter il broncio fin da subito.

- Stavolta non voglio aiutare nessuno, merda -

- Fa quel cazzo che vuoi - fu il commento del ventisettenne - Ma almeno resta con me a sentire la canzone che devono registrare oggi. Dai o dico ad April di saltarti addosso, capito? -

- Ok, ok - disse il darkman, alzando in aria le mani, comprese birra e sigaretta - Non minacciare troppo, sai? -

 

Bleed no reflection
Upon the waters that you fear
Make things happen

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Capitolo 2

 

- Piacere - disse solamente, mentre allungava la mano verso metà dei suoi assistenti che gli avrebbero aiutati a incidere il loro nuovo cd - Vi siamo davvero grati, ci ricorderemo del vostro lavoro per noi - Luna sorrise mentre il resto della band faceva conoscenza del resto del personale, salutando, ridendo e scherzando.

Poi fece il suo ingresso Mikka, seducente manager del gruppo. Quando fu sicura di aver catturato almeno un quarto degli sguardi delle persone presenti nella stanza, tossicchiò appena, facendo voltare i Vampires verso di lei - Ragazzi, Tim Cook mi ha avvisato del suo lieve ritardo e mi ha pregato di farvi iniziare senza di lui -

- Ma come facciamo, senza produttore? - chiese semi scandalizzato Dani, incrociando le braccia e battendo un piede a terra, cosa che faceva solamente quando era nervoso - Se non c'è il produttore che ci dice come dobbiamo suonare, mi sembra un po' difficile la cosa... -

- Ho detto che il ritardo è lieve - ribatté la manager, riavviando i lunghi capelli biondi con una mano - Dovete registrare una demo, oggi... perciò il lavoro può essere fatto senza Tim -

Luna alzò gli occhi al cielo, e si che quando Mikka aveva accettato di fare loro da manager quasi due anni prima, non era così stronza, anzi, era simpatica e disponibile. Da quando la Warner aveva proposto un contratto alla band, si era trasformata. Stronza fino all'osso del collo.

- E allora facciamo sta demo - sospirò Luna, avviandosi verso il microfono. Vide Dani prendere in mano la chitarra come fece Mike, mentre Chris si sedette davanti alla batteria. Tylor si limitò a prendere il basso e a squadrarlo leggermente - Ma che fattura di merda - disse in Finlandese. Luna soffocò una risatina e si guardò attorno - Per la cronaca, di quale canzone dovevamo fare la demo? - Mike sbuffò facendo scuotere la lunga coda bionda.

- Ehi piccola, benvenuta al mondo - esclamò Dani - Te l'abbiamo detto ieri, è Little Suicide -

Dopo aver fatto le sue scuse ed essere arrossita come non aveva mai fatto, i Vampires iniziarono a suonare la demo del loro primo singolo, sotto lo sguardo stupito di mezzo studio.

Luna era un soprano eccezionale e, la voce dura e forte del chitarrista Mike, era un accompagnamento ottimo per una voce come la sua. Per nulla insignificante ma con niente di sexy, aveva un qualcosa di... provocante, che segnò per lo più tutti quanti.

 

 

- Ah, cazzo... stanno già suonando - disse solamente Bam, entrando senza far troppo rumore (come si fosse sentito, con il casino che facevano quegli altri...Nd Gin) seguito da un annoiato Ville, intento a guardarsi attorno. Seguì l'amico che lo fece sedere su di una sedia, mettendosi accanto di lui restando ad ascoltare quello che quei ragazzi stavano cantando e suonando.

Ok, la voce è stupenda... si disse Ville, guardando la singer. Ma c'era qualcosa che non lo convinceva... gli sembrava una canzone scontata, non riusciva ad afferrarne l'essenza, anche se, come aveva detto Bam, il riff e il sound erano tutti loro e si capiva subito. Nessuna traccia di HIM o Nightwish. Grazie a Dio.

Luna si staccò dal microfono alzando in aria una mano e facendo segno alla band di smettere di suonare - Ma che cazzo state facendo? - gli chiese in finlandese, mentre si avvicinava a Dani e lo fulminava con gli occhi castani - Stiamo suonando peggio di un cane preso sotto - disse rivolgendosi a tutti. Loro abbassarono lo sguardo a terra quasi contemporaneamente . Cosa avete? Che vi succede? - Domandò - Ho fatto fatica ad intonare la canzone, di solito c'è un ottimo lavoro di squadra... -

- Ville... - sussurrò Bam, tirando una gomitata al bel darkman - Che cazzo si stanno dicendo? - Ville gli fecce cenno con una mano di stare zitto.

- Luna, guarda che schifo - Tylor alzò il basso - Ste corde fanno cagare, mi stanno sanguinando le dita e se uso il plettro penso proprio che lo vedremo rotto in due!Ste corde sono troppo, davvero troppo tese! E' un basso, merda! -

Lei lo guardò dispiaciuta, poi venne richiamata dal batterista - Su che cazzo pensavano di farmi suonare, eh? Sembra un pezzo di stoffa! - esclamò, dandosi una bacchettata su una gamba - Per non parlare delle chitarre! - esclamò Dani all'improvviso, appena la serie di imprecazioni del bassista si furono dileguate - Sembra di suonare con un pezzo di merda - disse Mike.

Lei sospirò e si portò le mani sui fianchi mentre Mikka li raggiungeva - Che diavolo vi prende a tutti quanti? - domandò.

- Problemi con gli strumenti, non preoccuparti, la tua meravigliosa carriera non sta andando a rotoli - sibilò Luna, beccandosi un' occhiataccia - Dobbiamo aspettare Tim altrimenti facciamo davvero schifo. Dio, Mikka, ma non hai sentito? -

- Sentite,è pur sempre una demo, poi la canzone verrà sicuramente perfezionata - I tre gemelli alzarono gli occhi al cielo mentre Mike e Luna si scambiavano uno sguardo stufo e leggermente adirato. D'altronde, lei cosa poteva saperne? Non aveva mai suonato in tutta la sua vita, figuriamoci se capiva qualcosa di quella portata... - No - fu la secca risposta da parte della frontwoman - Ci rifiutiamo di suonare con degli strumenti così orribili -

- Per chi cazzo ci hanno preso? - domandò freddamente Chris, che non aveva mai abbandonato la sua postazione davanti alla batteria - Solo perché siamo una band emergente, non significa che ci devono appioppare gli strumenti con più difetti al mondo! Dove li hanno presi, al mercatino delle pulci? -

- Ehm... qualcosa non va? - dietro Mikka c'era una donna sulla cinquantina, con il volto stanco e lievemente stressato. Le rughe sulla fronte erano un chiaro segno della pressione che doveva subire di giorno in giorno - State urlando in Finlandese e nessuno capisce neinte, se ci spiegate... -

Mike guardò Luna, che fece ricadere lo sguardo a terra: non le andava di fare la rockstar con le palle girate, ma se gli strumenti facevano pena, non era colpa sua ne di nessun altro membro della band se era impossibile suonare - Vorremmo... - iniziò, senza staccare gli occhi dal pavimento - ... Aspettare Tim - concluse infine mentre sentiva Dani tossire poco convinto e Mike sospirare - La figura della rompicazzo la farete voi, ok? - domandò furiosa verso di loro, stando ben attenta a non parlare in inglese.

Bam, che non aveva smesso un momento di torturare Ville chiedendogli in continuazione che si stessero dicendo i Vampires, tornò all'attacco - Oh, allora, che si sono detti? -

- Che sei un rompipalle - disse frettolosamente lui - Cazzo, se hanno parlato nella mia lingua ci sarà un motivo - Disse Valo, mentre Bam sbuffava annoiato - Non posso dirtelo - aggiunse Ville - Magari più tardi -

- Sì, altrimenti ti spetta April Margera contro, te la mando come un mastino incazzato se non me lo dici! -

- Sembri un poppante di tre anni, cazzo - sbottò Ville - Sposarti ti ha fatto male -

- Tu da quando sei tornato con Jonna sei ancora più rompicoglioni di prima - ribatté seccamente lo skater, beccandosi uno sguardo sorpreso ma relativamente infastidito. Però aveva ragione, si era accorto di non essere l'emblema della simpatia, ultimamente - Sarà il tempo - disse in risposta.

- Peccato che ci sia il sole -

 

My seed of a lunacy
Was a sign made to resist
A mood set from birth

 

 

Grazie a DiabolikalRapture, linkin park, Kuji13, musicaddict, Elyrock, Lally e N@i(ammorreeee!!!XD) per le recensioni... grazie davvero! Un bacio anche a chi a solamente letto... kiss

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

- No, non ci posso credere - sbottò Luna, accasciandosi su una sedia - Ma perché ci trattano così di merda? - chiese rivolta al bassista. Lui si limitò a scrollare le spalle e a guardare altrove, prendendo posto accanto a lei. Poi il suo sguardo si illuminò di colpo - Che hai? - domandò lei, poi, quando vide in lontananza Bam raggiungerli con un sorrisone stampato in faccia, si alzò di scatto imitando Tylor.

- Bam! - esclamò sorpresa - Cazzo... credevo non saresti venuto a sentire! - si scambiarono un breve abbraccio poi lui iniziò a parlare - Non potevo perdermi il debutto dei Vampires... poi una testa di cazzo di mia conoscenza non voleva credere che siete fantastici, ho dovuto portarla in studio per convincerla -

Tylor ridacchiò - Ci ha sentiti nel nostro peggio, non per dire - Luna si guardò attorno, era leggermente curiosa di sapere chi aveva dubitato di loro. Come minimo doveva essere uno abbastanza esperto in materia, per potersi permettere di insinuare cose simili. Vide Ville Valo avvicinarsi a loro e, per un momento, pensò di aver avuto un'allucinazione... Che cazzo...? Si chiese, osservando di sbieco la figura del darkman avvicinarsi.

- Bam, c'è Missy qua fuori - disse annoiato - Ti cerca -

Il volto dello skater si illuminò e, dopo aver detto un torno subito quasi impercettibile, si dileguò dietro una porta, dove la bella biondina moglie di Bam lo aspettava. Intanto, Luna e il bassista avevano allargato gli occhi in un modo quasi sovrannaturale, senza staccarli dal frontman degli HIM. Ville si limitò a sorridere appena e poi sparì come Bam qualche attimo prima, senza dire niente - Cazzo - fu l'unico commento sfuggito da Tylor - Quello era l'uomo più famoso della Finlandia o sbaglio? -   

Luna annuì e poi arrossi appena - E non dire niente, mi ricordo benissimo di essere stata persa per quello lì a quindici anni, senza che tu me lo venga a dire tutte le volte - sibilò, guardando a terra e portandosi una mano davanti alla bocca, iniziando a mordicchiarsi le nocche, gesto che impersonava il suo nervosismo.

- Che fosse lui il bastardo che non si fida di noi? - domandò pensieroso il bassista - Ne sa più di noi, questo è poco ma sicuro - borbottò, più che altro parlando con sé stesso che non con la singer.

- Sbagli - disse lei - Loro suonano tutt'altra roba. La nostra musica spacca, la loro è per adolescenti stupide - disse amareggiata. In verità non lo pensava per niente, anzi, considerava gli HIM un ottimo gruppo, ma in quel momento stava solamente cercando di farsi passare l'incazzatura di prima.

- Guarda, piccola - disse Tylor, stiracchiandosi e passandosi una mano sulla lunga cascata di capelli neri - Insultare una delle tue ex band preferite, credo non ti aiuti a calmarti... e se quel cretino di Tim non arriva... - aggiunse, mentre lei sospirava e riniziava a morsicarsi le nocche.

- Tylor - disse a bassa voce - Spero vada tutto bene... questi soldi mi servono... ci servono -

Lui si limitò a sospirare e a guardare interessato il soffitto - Andrà tutto alla meraviglia... Talmente bene che torneremo a casa in un lampo -

 

 

- Jonna, smettila di chiamarmi - disse pazientemente lui al cellulare - Ci vediamo fra circa tre ore... mi dirai dopo quello che ti è successo, sono sicuro che è una cosa molto emozionante spezzarsi un' unghia dal parrucchiere, ma ora sono impegnato -

- Mi stai prendendo in giro? - domandò lei, assumendo quel tono indifeso e ingenuo che usava con lui solamente quando le serviva qualcosa.

Ville cercò di trattenere un sospiro disperato - Ma no, figurati - disse - Ma tesoro... Non puoi chiamarmi ogni cinque minuti, sto lavorando... - La sentì sbuffare impaziente - Dimmelo in faccia che non te ne frega niente di me - disse, Ville sospirò esaurito - Parliamone dopo, ciao Jonna -

E mise giù, senza fare troppe cerimonie. Ecco perché aveva sempre le palle girate, finché la sua ragazza continuava ad asfissiarlo di chiamate inutili... Guardò distrattamente l'ora, le dieci e un quarto. Da quello che ne sapeva lui, Tim sarebbe arrivato proprio in quel momento e, spinto da uno strano desiderio, tornò nella sala di registrazione, trovando Bam per strada - Dio, hai un succhiotto che fa paura - scherzò lui, dandogli una pacca affettuosa sulla schiena - Tua moglie mi spaventa -

- Voleva solamente salutare Luna e gli altri - disse distrattamente lo skater - E ti stavo cercando: i Vampires stanno registrando le chitarre e i bassi insieme - Ville si accigliò, conosceva Tim da anni... e come mai aveva deciso di fare registrare assieme due strumenti fondamentali come il basso e la chitarra? - Ma che diavolo gli è preso a Tim si può sapere? - chiese stranito - Non ha mai voluto far cose di questo tipo... -

- Bhe, la cosa è semplice - ribatté Bam - Lui adora i Vampires e la voce di Luna, perciò ha deciso di sperimentare le sue tecniche nuove su di loro - poi si limitò a fare spallucce, mentre entravano nella sala.

Videro Luna seduta accanto a Tim, intento ad osservare Mike, Dani e Tylor concentrati a strimpellare assieme dentro la stanza apposita. Bam guardò Ville - Dimmi se quelli là dentro non sono dei geni -

Il frontman degli HIM si limitò ad annuire: non voleva ammettere che fossero più che bravi, sapeva di pensare che fossero eccezionali, ma la sua testa continuava a combattere tigliosamente contro la sua coscienza. Forse la sua era solo gelosia, non seppe dirlo e, quando gli occhi cascarono sui capelli mossi di Luna, sentì una specie di bestia risvegliarsi in lui: lei era quella brava, lei aveva la voce stupenda, lei era l'emblema dei Vampires, era colpa sua se sarebbero diventanti famosi... Non poteva sopportare l'idea di vedere un altro gruppo finlandese superarli... - Geloso? - domandò Bam, rifilandogli una gomitata sullo stomaco - Oppure ti piace Luna? -

- Vaffanculo, scemo -

- Scherzavo, non te la prendere tanto - rispose a bassa voce. Luna sollevò lo sguardo proprio in quel momento, lo stesso in cui Ville posava gli occhi su di lei per la seconda volta. Fu come uno scontro frontale di due macchine: gli occhi castani di lei indugiarono su quelli verdi del darkman, che decise di non scollarli per nulla al mondo. Si sentì bene, incredibilmente bene, come non gli succedeva da mesi, forse anni. E poi lei sorrise, un sorriso semplice, quasi ingenuo.

Sentì le ginocchia cedere ma restò comunque in piedi. Cosa gli stava succedendo?

- Se salta fuori una love story fra te e Luna, giuro che... - iniziò Bam accanto a lui, poi lo sentì sospirare sconfortato - Ah no, cazzo... c'è Jonna sotto le palle -

Ville ricambiò il sorriso poi spostò gli occhi a terra: già, Jonna.  Quando l'aveva mollata gli sembrava di avere fatto la cazzata più grande del mondo. Invece ora che c'era tornato assieme era sicuro di avere fatto la cazzata più grande del mondo. Sospirò - Io e Jonna stiamo benissimo, assieme - rispose infastidito - So che speri che finisca di nuovo... ma non c'è niente da fare -

- Calmati, eh - biascicò Bam, mentre vedeva Luna tornare a guardare i Vampires all'opera - Scherzavo, cazzo... ma si può sapere che hai?

- Niente - ribatté incazzato, sentendo la rabbia salire. Non capiva perché tutti sperassero in una loro nuova rottura, lui aveva deciso di essere felice stando così perciò... Il fatto è che hai deciso, si disse E non lo sei. 

Guardò un'altra volta i capelli meravigliosamente ricci di Luna. La bestia stava reclamando qualcosa, ma non seppe dire cosa così si limitò a sospirare tristemente ed ad accasciarsi su una sedia accanto a Bam. E poi vide una bionda, alta sì e no some lui, avvicinarsi e sorridergli dolcemente con un che di sexy disegnato sulle labbra rossastre - Piacere, sono Mikka Kurusky, manager dei Vampires -

- Piacere mio, Mikka - disse annoiato, ricambiando la stretta e alzandosi. Sì, era proprio alta come lui.

- Siccome ci sono diverse affinità fra gli HIM e i Vampires - iniziò lei, spostandosi i capelli biondi dietro la schiena e assumendo un atteggiamento da donna disponibile - ho chiesto al vostro manager Seppo, se tu fossi disposto a fare un servizio fotografico con Luna. - sorrise ancora più di prima, accentuando l'enorme scollatura che aveva davanti - Aiuterebbe i Vampires ad emergere ancora di più, e per noi sarebbe un onore -

Ville fece schioccare la lingua e guardò scioccato a terra - Seppo non me ne ha parlato... - disse - Tu ne sapevi qualcosa? - chiese rivolto verso Bam - Cos'è, adesso devo sapere anche quando vai in bagno? - rispose seccato lui.

- La prego Ville, aiuti quei poveri diavoli - Mikka lo guardò facendo assumere agli occhi angelici il classico sguardo da "fallo e te la do" e, colto da una strana compassione per quella donna, annuì - Va bene, lo faccio per aiutarli -

- Oh, grazie - Mikka gli sorrise felice, con niente di casto e, a differenza del bel sorriso ingenuo di Luna, non provò niente e questo lo lasciò perplesso: non si poteva dire che Luna fosse più bella di Mikka, anzi... e a lui le belle donne come la manager gli piacevano, e tanto anche... però...

- Di niente - fu la secca risposta - Quando sarebbe questo servizio? -

- Fra tre settimane -

Dopo aver parlato del posto e aver scelto l'ora più opportuna, lei se ne andò. Solamente in quel momento Bam gli tirò la manica - Hai visto che puttana, ti stava mangiando con gli occhi!! - esclamò stupito - Sembrava che volesse farlo qui per terra! -

Ville tornò a guardare Luna. Lei era lì, seduta, con il volto fra le mani e il sorriso stampato sulle labbra, mentre Chris continuava a fare battute idiote e gli altri Vampires uscivano dallo studio. Provò una strana malinconia, come se non potesse avvicinarsi a lei, c'era qualcosa che glielo impediva.

E, quando sentì il cellulare vibrare e sul display il nome di Jonna illuminarsi in continuazione, capì di cosa si trattava.

 

Thinking about you...
Luna
Luna
Luna!


Luna; Moonspell

 

 

Grazie a tutti per le recensioni e grazie anke a ki continua solamente a leggere...so ke ci siete!!^^ Thanks to: Anima Bianca(White Souuuuul!!! eheh...ke piacere rivederti, cara, grazie infinite per la recensione^^!!)musicaddict(ringrazia la francese per averti concesso tre secondi per recensirmi, allora! Grazie a te, da quello ke mi hai spiegato a questa fic sono legati dei ricordi...^^ Un bacio)DiabolikalRapture(Grazie tessoro, è un onore sentirtelo dire^^)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Capitolo 4

 

- Non lo so, Luna... - mormorò Mike, passando ancora una volta lo straccio sul bancone del bar - Ho un lavoro, qui da mio padre... e poi siamo giovani, abbiamo la scuola e... -

- Cazzate - ribatté convinta lei, giocherellando con le punte dei capelli lunghi appena fino alle spalle - Sai quanta gente a scuola ha una band? E poi tu sei bravissimo con la chitarra, te l' ho sempre detto -

Mike, con la solita coda dietro la testa, scosse il capo poco convinto - Dai, Mike... ti prego... -

- Luna, abbiamo diciassette anni - iniziò pazientante lui - E poi tu hai anche... - lei lo interruppe bruscamente, mettendogli una mano sulla bocca - Io non ho proprio niente - sibilò -  E comunque resta uno dei motivi per cui voglio farlo -

Il futuro chitarrista dei Vampires la guardò, cercando di non prenderla per i capelli e iniziare a picchiarla: perché quando si metteva in testa una cosa, era così difficile farle cambiare idea? - Metti che io accetti di diventare il chitarrista di questa band - iniziò, appoggiando i gomiti sul bancone e ritrovando gli occhi scuri di Luna a pochi millimetri dai suoi - Il bassista e il batterista dove li metti? -

Lei si illuminò in un sorriso e gli diede una pacca sulla fronte - Stupido - disse - Le audizioni servono a qualcosa, lo sai? -

 

 

Anche il giorno dopo si era ritrovato allo studio della Warner, incredulo del fatto che le sue gambe lo avessero portato da solo fino lì. Naturalmente con lui c'era l'immancabile Bam - Per fortuna che non ne volevi sapere, eh? - domandò sogghignando lo skater, mentre un'occhiataccia carica di cattiveria lo incitava a starsene zitto.

- Ammetto che sono bravi - disse Ville con stizza, incrociando le braccia - La cantante ha una voce stupenda... -

- Dillo che è stupenda anche lei, dai - Bam rischiò di essere preso a sassate, ma Ville fu magnanimo e lo risparmiò - Ho visto come la guardavi, ieri... -

Ville scrollò le spalle, incapace di ribattere. Si limitò a socchiudere gli occhi e a guardare Bam come se fosse un sacco della spazzatura - Che hai adesso? - chiese infatti lui, accigliandosi leggermente.

- Penso solo che sia carina -

- Oddio - disse Bam, portandosi la testa fra le mani - Ecco, lo sapevo... La cosa è grave! Come farai con Jonna che rompe i coglioni? Eh? Spiegamelo! - Ville lo squadrò leggermente, poi scosse il capo rassegnato - Ma che cazzo spari? - domandò - Ho solo detto che è carina...  Non ho mica detto "ho voglia di scoparmela"! -

- Lo sguardo che avevi ieri, mi sta dicendo proprio quello - disse Bam, guardandolo sempre con quel ghigno divertito stampato sulle labbra - Dai, Ville... mica vado a dirlo, a Jonna... -

- Senti, - iniziò spazientito Ville, portando la schiena in avanti sporgendosi di più verso lo skater - Luna è carina, ma io amo alla follia Jonna, capito? Ficcatelo in testa Bam, so che Jonna non ti è mai piaciuta, ma io non posso farci niente -

Bam lo guardò e poi alzò le spalle - Sarà - disse, mentre Tim Cook e i Vampires entravano in studio - Bam! Come mai di nuovo qui? - chiese sorpreso il produttore, lasciando trasparire l'enorme piacere nel vederlo - Ieri non siamo neanche riusciti a dirci un ciao decente... Tutto bene? -

Lo skater si alzò e tirò una pacca alla spalla del produttore, che sorrise benevolo - Alla grande, vecchio - disse - Piuttosto... come vanno i lavori? - si rivolse verso Luna che sorrise, trattenendo uno sbadiglio.

- Alla grande, vecchio - rispose, mentre i Vampires sorridevano. Ville restò come un'idiota incollato alla sedia, quel giorno le sembrò ancora più carina del giorno prima. I capelli erano sciolti e boccolosi e il loro rossiccio sbiadito risaltava ancora di più grazie alla camicetta rosso sangue che si era messa, coperta dal solito cappotto nero. Le gambe erano semi scoperte, una minigonna fasciava le cosce e gli stivali la facevano sembrare leggermente più alta. Quando Luna si accorse del suo sguardo, sorrise fra sé e sé e arrossì appena, facendolo sorridere.

Lei lo guardò poi le sue labbra si aprirono in un sorrisino felice.

E Ville si sentì morire per la seconda volta in due giorni.

Si tolse il cappotto e lo appoggiò su di una sedia - Ville, tu li hai già conosciuti i Vampires? - domandò Tim, dandogli una leggera pacca sulla spalla.

- Non direttamente - rispose, senza staccare gli occhi dalla figura di Luna - Allora, vieni che te li presento - Fece Tim bonariamente, intimandolo ad alzarsi con un gesto della mano - Piacere, Ville - disse, dando la mano ad ognuno dei tre gemelli - Siete grandissimi, voi tre - loro si guardarono e sorrisero - Grazie, è un onore - disse Dani, facendo un semi inchino.

- Scusalo, è idiota - disse Mike - Ed ha anche una strana indole verso i maschi... -

- Coglione, il fatto che io abbia la ragazza, non ti dice niente, vero? - sbottò lui - Era per essere carino... -

-... E si incazza con un niente - aggiunse Mike, facendo finta di non averlo mai sentito parlare - Comunque piacere... Mike -

Ville gli sorrise divertito - Piacere mio, ho visto come suoni... sei bravo! - Gli disse, appoggiando una mano sulla sua spalla - Davvero, complimenti anche per la voce... -

Mike ricambiò il sorriso - Grazie, mi fa piacere sentirtelo dire - e poi raggiunse gli altri, intenti a parlare della prossima canzone. Ville spostò lo sguardo dal chitarrista alla ragazza che aveva davanti. Luna lo squadrò leggermente divertita e gli tese la mano - Luna, piacere -

Il darkman afferrò la mano di Luna e la strinse, una stretta salda e anche dolce, sembrava quasi che... - Sono davvero contenta di conoscerti, Ville - mormorò imbarazzata lei, iniziando a giocherellare con un ricciolo. Il darkman le sorrise - Hai una voce favolosa - mormorò, dando un tono semi erotico alla sua voce -quasi senza volerlo-. - E...  ieri sono venuto a sapere dalla tua manager del servizio -

Lei sbiancò letteralmente, allargando gli occhi e guardandolo - Che servizio? - chiese.

Ville sorrise divertito e prese posto su una sedia, Luna lo seguì e si sedette accanto a lui - Non lo sapevi nemmeno tu, eh? - domandò, lei per risposta annuì accavallando le gambe - Lo so da te adesso  - disse solamente, iniziando a mordicchiarsi le nocche - Di cosa si tratta? -

Ville la guardò, increspando le labbra nel sorriso più malizioso che fosse mai riuscito a fare - Servizio fotografico, solo io e te -

- Stai scherzando, vero? -

- Sono serissimo -

- Spero non troppo -

- Ti è andata male -

- Mi arrendo - disse, alzando in aria le mani - Come mai questa uscita? Cioè... - arrossì appena ed iniziò a giocherellare con il solito riccio - Non che io non sia felice e veramente onorata di fare questo servizio con te, sia chiaro -

Ville intrecciò le dita delle mani e sorrise - Sentirsi dire da una ragazza carina come te che è felice di fare un paio di foto con il sottoscritto, mi fa sentire stranamente appagato - Luna arrossì lievemente e fece per rispondere quando, con un lungo sospiro leggermente innervosito, Ville Valo estrasse il cellulare dalla tasca - Jonna... - mormorò, alzandosi dalla sedia e guardando costernato Luna - Scusa un momento - sussurrò.

Lei lo guardò scivolare dietro una porta e si alzò di scatto: ma per che cosa l'aveva presa, per una bambola gonfiabile? A lei era addirittura sembrato che... ci provasse, poi era saltato su con il cellulare in mano nominando il nome della sua ragazza -Ogni tanto, ma solo ogni tanto, Luna si divertiva a leggere giornali di gossip- e si era appartato chissà dove.

E il fatto che si fosse innervosita per così poco, la fece preoccupare.

 

 

- Voi siete tre gemelli? - chiese stupita Luna, osservando prima Chris, poi Dani ed infine Tylor - No, mi state prendendo in giro - disse, facendo assumere al volto un' espressione stranamente divertita - Siete troppo diversi! Non solo fisicamente, ma anche caratterialmente! -

- Tu per prima, sai che non occorre essere uguali, per essere gemelli - puntualizzò Mike da dietro le sue spalle.

Il Dani di allora, con i capelli lunghi solamente fino alle spalle, sbuffò ed incrociò le braccia - Insomma, cosa volete fare? Ci prendete o... ci fate sapere? -

- Già - Chris si passò una mano fra i capelli a spazzola - Non vorrei aver suonato così, per il cazzo -

Luna guardò Tylor, che sbadigliò sonoramente prendendosi una sigaretta dal pacchetto di Marlboro - Ah, non mi guardare così - disse, portando l'accendino accanto alla sigaretta - Io non ho niente da dire, fate quello che volete -

- E allora benvenuti - Luna si illuminò in un sorriso, mentre i tre gemelli si guardarono con uno strano e raro sorriso complice sulle labbra.

 

 

 

The moon and dreams we shared
You trembling paw in my hand
Dreaming of that northern land

 

 

Grazie a tutti..^^  AUGURI, DONNE!!!
Thanx to: Anima Bianca(..eheh XD)musicaddict(Sono felice, davvero felice di riportarti alla mente ricordi, speriamo, belli.. francese, grazie anke a te ^^  kiss)Martiguns(Grazie, grazie, grazie Angiolessaaaaa!!!XD Per la fic sui Cradle ti ho detto che sto vedendo che riesco a fare...eheh ^^ Un bacio)linkin park(ma ciao!Mikka, sì, è proprio un gran puttanone...^^ kiss)DiabolikalRapture(Grazie, sono felicissima ke ti piaccia...eh, sì, Luna è una canzone bellissima ^^ bacio) E un grazie tutto speciale anche a Kuji13, sorella e beta. Sorellona, grazie!!^^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

- Oh - Dani tirò una pacca leggera alla schiena di Mike, facendolo voltare - Che cazzo ha Luna? E' nervosissima - Il chitarrista si voltò verso la frontwoman: era seduta accanto a Tim e assieme stavano decidendo della parte vocale - A me sembra normalissima - sbottò lui, tornando a schitarrare qualcosa.

- Ma no cazzo - Dani lo prese per un braccio e lo fece alzare - Guarda, non si sta mangiando le unghie e non sta sorridendo come una cretina: è incazzzata, è davvero incazzata - Mike la guardò meglio, in effetti le mani della ragazza erano appoggiate sul grembo e le gambe accavallate erano ferme immobili. Lo sguardo incredibilmente serio faceva quasi paura - Oddio - fu il suo unico commento.

- Mike, Dani - i due si voltarono verso Tylor - Luna è... -

- Incazzata come un mastino bavoso - concluse Chris per lui, spuntato all'improvviso da dietro le spalle del bassista - Avete visto? Fa paura. Per caso è successo qualcosa ai...? -

- No, stanno bene, da quello che so io - lo interrupe Mike, grattandosi la testa confuso - Chissà che cazzo le prende... Bho, sarà agitata, tra qualche minuto incide la parte vocale di Little Suicide -

Non finì nemmeno la frase che la videro alzarsi e raggiungere la stanza insonorizzata. Si infilò le cuffie e fece la linguaccia ai Vampires, mentre Tim la richiamava - Pronta? - Lei annuì e, dopo qualche attimo, il vampiro numero uno della band stava dando sfogo a tutta la sua rabbia.

- Ah... - sospirò Dani, chiudendo gli occhi - Ditemi se non è una voce meravigliosa, questa... -

 

 

- Ville, cretino, la tua bella sta cantando proprio in questo momento - disse Bam, tirandogli il tappo della birra - Sbrigati, te la stai perdendo, cazzone -

Il darkman lo squadrò la mia bella? si chiese - Tu che ci fai qua fuori? - ribatté - Credevo volessi sentire Luna registrare -

- Mah - sbottò lo skater, prendendo dalle tasche il cellulare ed iniziando a schiacciare tasti su tasti - L'ho sentita cantare talmente tante volte, che posso fare a meno per una volta... poi evito di disturbare -

- Lo vedi? Tu e le tue battute idiote rompete solamente i coglioni -

- Piuttosto - iniziò Bam, lasciando perdere il cellulare e concentrandosi sul suo amico - Ho incontrato Mikka, mi ha pregato di informarti - iniziò a gesticolare con una mano imitando la voce della manager - che il vostro servizio fotografico è spostato a domani alle undici -

- CHE? - Domandò incredulo Ville, facendo allargare gli occhi verdi - Spiegami come cazzo faccio... Domani arrivano anche gli altri -

- Vado io, don't worry - disse Bam e, dopo avergli scoccato un sorriso semi divertito, scomparì dietro l'angolo, intonando una canzoncina stupida di una pubblicità altrettanto intelligente. Scosse il capo e andò nello studio, trovando Tim e i Vampires intenti ad ascoltare la parte vocale appena registrata.

- Direi che è fantastico, non serve fare un'ulteriore registrazione - Tim sorrise compiaciuto, circondando affettuosamente le spalle di Luna con un braccio - Brava piccola.... ora, Mike tocca a te -

- Tutto sto casino per un solo cazzo growl - disse sconfortato lui, strisciando i piedi finché non raggiunse la postazione davanti al microfono. Mentre gli altri si concentravano sul chitarrista, Ville prese Luna per un polso, trascinandola fuori - Scusa la brutalità - disse solamente lui.

D'altro canto, lei aveva capito che non aveva nessun diritto di incazzarsi con lui: si erano appena conosciuti  ed era logico che lui, Ville Hermanni Valo, avesse la ragazza. Però non riusciva ancora a capire perché le desse così fastidio - Tranquillo - disse solamente, facendo incurvare leggermente le labbra.

- Il servizio è saltato dal ventiquattro a domani - Non fece tante cerimonie, glielo disse punto e basta. La cosa che lo sgomentò un po', fu la sua reazione, tenne gli occhi fissi su di lui e non disse niente, a parte un - Ah - non troppo convinto.

- Stesso posto alle undici - continuò lui, mentre Luna incrociava le braccia - Hai qualche problema, se viene spostato tutto quanto? -

- Direi proprio di no - mormorò lei, scollando gli occhi castani dai suoi ed attaccandoli al pavimento - Nessun problema, prima lo facciamo meglio è -

- Come vuoi... allora, ehm... a domani -

- Sì - rispose, nascondendo un semi sorriso - A domani -

 

 


I know my dreams are made of you
Of you and only for you
Your ocean pulls me under
Your voice tears me asunder
Love me before the last petal falls

 

 

Mi dispiace per il chap corto...^^"" perdono! Thanks to Elyrock(l'importante è ke ti siano piaciuti i cahp ^^. Spero ke il prof nn ti abbia beccata XD!!)Martiguns(oui...sono felice ke ti piaccia... il chap 2 dei cradle è quasi pronto^^ kiss Angiolessa)E un grazie alla sorellona Mik. Kiss

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6

 

- Luna, tesoro, vieni cara, su - la frontwoman squadrò leggermente il fotografo Stephan, che le prese le mani e iniziò a toccarle i capelli - Dio, che meraviglia - disse compiaciuto, sorridendole e guardandole gli occhi scuri - Amore, ora prendi le tue cosine e vai a cambiarti, Estella (ridi Melasky, ridi, su...XD Nd Gin) portala nel suo camerino - una ragazza alta, vestita di scuro e con i capelli rossi legati in una coda alta, le fece cenno di seguirla - Poi pensiamo al trucco, tesoro - Stephan le concesse un ultimo sorriso poi si dileguò fra i suoi assistenti.

Appena raggiunsero il camerino, Estella prese un paio di jeans malandati dai vari attaccapanni e glieli appoggiò sulla vita - Questi possono andare - mormorò, mentre li ficcava in mano alla singer che restò a guardarla cercare altri vestiti in giro per il camerino - Ah, eccolo! - esclamò, mentre estraeva trionfante dall'unico armadio presente nella stanza, un reggiseno nero bordato di rosso - Stephan ha detto quello nero con la spallina rotta... - rifletté nuovamente lei, mentre Luna la guardava sempre più confusa - Sì, ok... cambiati velocemente, noi ti aspettiamo qua fuori -

- Mi scusi - il volto di Luna lasciava trasparire chiaramente tutto il suo imbarazzo, infatti quando Estella si voltò a guardarla, notò con una sorta di tenerezza il suo rossore - ... Solo... solo questi? - chiese, alzando i jeans e il reggiseno.

- Per Stephan sarete ancora troppo coperti - rispose lei, sorridendole e chiudendosi più tardi la porta alle spalle.

Sarete? si chiese Luna, togliendosi la minigonna del giorno prima ed infilandosi i jeans. Mentre iniziava a temere il peggio, Stephan fece il suo ingresso nella stanza - Amore, esci dai... Sei uno splendore, MIO DIO, che bellezza! -  esclamò, prendendola per un braccio e trascinandola fuori, dove una ventina di truccatori si avventarono su di lei. Oltre la seconda spallina del reggiseno che non c'era -era completamente assente- il fatto che Stephan avesse detto ad Estella che sarebbero stati ancora troppo vestiti, l'aveva fatta innervosire ancora di più: se lei era conciata così, allora Ville...

La fecero alzare e la trascinarono completamente spaesata davanti ad un riflettore e, senza volerlo, inciampò contro qualcosa o meglio, contro qualcuno, ritrovandosi praticamente fra le braccia di Ville Valo - Buongiorno - disse lui, sorridendole pacifico. Appena si accorse di essere in reggiseno e truccata come una troia, arrossì come una deficiente beccandosi uno sguardo divertito - Sembro una puttana - mormorò lei, staccandosi da lui e guardando Stephan impegnato in una fitta discussione con uno dei suoi assistenti.

- Io non sono tanto meglio, sai? - Luna si voltò verso Ville e lo guardò. Per poco non ci restò secca.

Ville Valo, con una camicia semi slacciata che lasciava intravedere tutto il petto tatuato e i jeans a vita bassa, era la cosa più sensuale che avesse mai visto. Le labbra erano increspate nel solito sorriso strafottente e i capelli ormai lunghi fino sotto le orecchie erano stati lasciati spettinata apposta, Le guance erano state accuratamente sbarbate, cancellando qualsiasi traccia del look che aveva il cantante dei Metallica nel video di Nothing Else Matters portato fino al giorno prima - Amori di zio Stephan, siete pronti? -

Luna schiodò gli occhi veramente rincoglioniti da quella visione e si voltò verso il fotografo - S... sì - disse, mentre Ville veniva risistemato di nuovo da Estella - Direi di iniziare con cose semplici e di finire con cose più... spinte, ecco - disse Stephan, sistemandosi dietro una delle tante macchine fotografiche - Visto che sei una dei Vampires, piccola, pensavo di trasformare per l'occasione il nostro bel darkman i uno di quei vampiri strafighi.. hai presente? -

Vorrei dire di no pensò sconfortata la cantante, annuendo - Ville, mettiti dietro di lei - Ville appoggiò il petto scoperto sulla schiena di Luna e, appena le loro pelli si sfiorarono, Luna rabbrividì chiudendo gli occhi e mordicchiandosi il labbro inferiore - Brava, Luna, brava... - disse Stephan, iniziando a scattare - Non era questa la mia idea, però va bene... Ora, caro - Il darkman si concentrò verso il fotografo - Metti le tue braccia attorno alla vita del mio bel fiorellino e fai finta di morderla -

- Se la mordessi davvero...? Giuro su Dio che non succhio sangue - Il frontman sorrise verso Stephan, mentre faceva scivolare le braccia sul ventre di Luna, bloccando la ragazza sul posto. Non riusciva più a fiatare ne a muovere un muscolo - Adoro quando i soggetti mi danno delle idee - fu la risposta compiaciuta.

Ville prese i capelli di Luna e li spostò su una spalla, appoggiando le labbra inumidite sulla pelle calda e profumata del suo collo, aprendo appena la bocca e affondandoci leggermente i denti e lei, per tutta risposta, appoggiò la testa contro la sua spalla, mentre la bocca del darkman scendeva lungo la spalla, mordendole anche quella curva sensuale - Fantastico - disse Stephan, senza smettere di scattare.

Il darkman fece scivolare le mani dal suo ventre e le appoggiò sui suoi avambracci, stingendola appena sui gomiti. Le morse nuovamente il collo, mentre Luna schiudeva le labbra in un sospiro di puro piacere. Ville prese a mordicchiarle il lobo dell'orecchio e ad accarezzarle un braccio, quello assente della spallina.

- Direi che collaborate da Dio - mormorò Stephan - E dico anche che possiamo spostarci sulle altre - Ville si staccò da lei all'improvviso, lasciandola in piedi da sola a rabbrividire - Diamo una risistemata a queste due meraviglie, su - disse il fotografo, facendo schioccare le dita. Luna si lasciò toccare e risistemare, senza smettere di tremare. Che mi succede? si chiese, appoggiandosi le mani lungo le braccia. Chiuse gli occhi, quando tutta le serie di truccatori sparì dal set - Bene, tutto apposto, possiamo riniziare? - chiese il fotografo, mentre Ville tornava accanto alla cantante, che abbassò lo sguardo decidendo di evitare di arrossire Stupida si disse Sono solo delle foto, sta calma.

- Ok, allora, Ville sdraiati e slacciati completamente la camicia, per piacere. -

Lui eseguì, mentre Luna restò a fissarlo leggermente contrariata perché qualsiasi cosa volesse farle fare Stephan, si prospettava molto poco... normale. E infatti, le chiese di appoggiare la testa contro il ventre del darkman - Cosa? - domandò stupita lei - Ma... io non... -

- Avanti amore, sennò cosa ti pago a fare? Coraggio -

Sospirò affranta e si sdraiò sopra di lui, appoggiando la testa sul suo ventre - Riesci a respirare? - chiese lei. Ville non rispose subito, iniziò invece ad accarezzarle i capelli e il collo - Più di prima - mormorò. Luna rabbrividì appena, perché le sembrava tutto così strano? Perché le girava la testa? Cos'aveva fatto iniziare a far battere così velocemente il suo cuore?

- Piccola, ti sembrerò un porco ma... - Stephan gli si avvicinò e le spostò i capelli da davanti al volto - Devi... mostrare la lingua -

- Che? - Luna sgranò gli occhi, sperando di aver capito male.

- Devi leccare -

- Cosa? - chiese preoccupata, puntellandosi sulle mani - Dio... ma che diavolo...?

Stephan sospirò pazientemente e indicò un punto preciso sul ventre del darkman - Devi fare il cagnolino bau bau e leccare lì. Avevo detto alla tua manager che le mie sarebbero state solo foto... spinte, perciò non ti stupire, angelo - lei guardò Ville, che aveva tranquillamente portato le mani sotto la nuca e stava fischiettando la canzoncina idiota che gli aveva messo in testa Bam e, presa da uno sconforto enorme, sospirò, ritornando alla postazione di prima Spero mi paghino bene, altrimenti credo che non mi farò mai più vedere in giro. Anzi, non mi farò più vedere in giro, punto e basta.

Toccò con la punta della lingua il punto indicato da Stephan  - Animo, tesoro! - esclamò lui - Leccare, non sfiorare! -

- Senti, è una cosa imbarazzante, questa! Non voglio farlo! - esclamò lei, scattando in piedi - Sono truccata e vestita da puttana, cosa credi che penserà la gente vedendomi? Dovevano essere foto per promuovere i Vampires, non un film porno! -

Detto questo, andò verso il suo camerino, togliendosi i jeans e rimettendosi i vestiti con cui era arrivata. Sobbalzò appena quando, girandosi, vide Ville Valo fermo davanti alla porta della sua camera - Senti, so che sei abituato a fare foto così, ma io proprio non ce la faccio... ho una dignità che voglio rispettare - disse.

- Luna, stai facendo tutto da sola - rispose tranquillamente Ville - Non ho mai detto niente... Sono solo venuto a dirti che vengo via con te -

- Conciato così? -

- Non c'è alcuna differenza con i vestiti che metto su di solito, perciò stai zitta e vieni. Andiamocene -

 

 

 

However cold the wind and rain
I’ll be there to ease up your pain
However cruel the mirrors of sin
Remember, beauty is found within.

… forever shall the wolf in me desire the sheep in you…

Nightwish; Beauty And The Beast

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Capitolo 7

 

Ville aspettò che Luna venisse fuori dal suo camerino, prima di avviarsi verso l'uscita. Nel frattempo si era allacciato alla stracazzo i lacci neri delle All Stars scure e si era acceso una sigaretta, incurante del fatto che uno e più cartelli appesi alle pareti dello studio fotografico, lo vietassero espressamente.

Luna, dopo averlo raggiunto a grandi passi, si guardò le spalle e scambiò con lui una lunga occhiata soddisfatta - Se vuoi la verità, a me non piacciono le foto di quel genere... - disse il darkman, mentre si incamminavano - Fanno passare per puttane le modelle, e me per uno facile -

Lei si morse il labbro, guardando a terra leggermente rattristata In poche parole, io sono una delle tante puttane pensò, osservando i movimenti repentini delle sue scarpe Questo non va bene, non va affatto bene. Insomma... questo che ho di fianco è Ville Valo! lo guardò mentre faceva l'ennesimo tiro dalla Marlboro E mi piace... mi piace da impazzire... Oh, cazzo! si morse la lingua Questo non va per niente, ma proprio per niente bene - Merda - mormorò.

- Che c'è? - domandò il darkman - Hai lasciato qualcosa allo studio? -

E non mi guardare così! si urlò nella testa Luna, mentre gli occhi verdi di Valo la scrutavano pensierosi. Lei arrossì sotto quello sguardo indagatore, infatti si ritrovò a fissare nuovamente l'asfalto che aveva sotto i piedi  Stai peggiorando la situazione!  - No, stavo pensando ad alta voce - rispose imbarazzata.

- Scusa -

- Eh? - chiese, ormai raggiungendo le stesse tonalità del sangue sulle guance pallide - Scusa di che? - domandò.

 Ville sorrise e le scompigliò divertito i capelli ricci, spettinandoli leggermente e facendole lacrimare gli occhi dall'imbarazzo - Te ne sei andata perché ti sentivi a disagio e questo mi ha fatto sentire in colpa - Luna rialzò gli occhi da terra e li spostò su di lui, sul suo sorriso rassicurante e sul mozzicone di sigaretta che si apprestò a buttare a terra - Avrei dovuto proteggerti e non l'ho fatto... - mormorò - Scusa se te lo dico ma... mi dai un senso di grande fragilità -

Lei allargò gli occhi e si arrotolò una ciocca attorno al dito - Non è vero - sussurrò - Non mi conosci neanche! Io non sono fragile - ribatté, mettendo una sorta di broncio che lo fece intenerire: sembrava una bambina appena stata sgridata...

- Per curiosità, Luna - Ville le tolse le dita dai capelli e la costrinse a guardarlo - Quanti anni hai? -

La frontwoman arrossì nuovamente e si voltò dall'altra parte - C'è un motivo se i Vampires mi chiamano sempre piccola - Si guardò colpevole e interessata le unghie della mano - Ho vent'anni... tra un po' ventuno - precisò - Cosa c'è, ti ho sconvolto? - disse, non sentendo nessun commento emergere dalle labbra sexy di Ville.

- No, è che... - Ville sorrise nervoso, accendendosi un'altra cicca - Credevo che tu... insomma i tuoi testi non sono da... Non dico da ragazzina ma... da... -

- Sì, ho capito - sbottò - E comunque sono più matura di quanto credi - detto questo si piegò le braccia sotto il seno e riniziò nuovamente a torturare la solita ciocca riccia - Non mi giudicare solo dall'età -

- Trai sempre conclusioni affrettate - si difese il darkman, stiracchiandosi leggermente le braccia - Non ho mai detto niente, piccola... piuttosto... - le appoggiò affettuosamente una mano sulla testa - ti andrebbe di andare a prendere qualcosa in quel bar? -

 

 

Quando Luna rispose con l'ennesimo sorriso imbarazzato, Ville sentì il solito turbine di emozioni invadergli lo stomaco e annodargli le budella in un modo indescrivibile. Tutto quel giramento di farfalle, era iniziato al servizio fotografico.

Precisamente, da quando era stato costretto da Stephan ad appoggiarsi contro la schiena morbida della ragazza. Non che fosse bella... ma aveva quel qualcosa di unico, che non riusciva a far calmare le budella annodate e le farfalle nello stomaco, quando la toccava o la sfiorava.

E, quando la sua stupida lingua più veloce del cervello, aveva proposto un morso vampiresco vero e proprio, si era trovato praticamente a morderle il collo nella maniera più sensuale in assoluto, senza quasi rendersene conto.

Hai Jonna, idiota si disse, mentre lui e Luna andavano verso il bar, ridendo e scherzando come se non fosse mai successo niente Stai con lei, sì o no? Non puoi...

E la vide alzare gli occhi al cielo e sorridere, quando estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans - Scusami - mormorò arrossendo per l'ennesima volta, mentre lui si accendeva un'altra sigaretta e restava fermo in un punto, lasciandola allontanare. La vide schiudersi in un sorriso quasi dolce, perfino tenero... Si mangiucchiò le unghie e restò a parlare per sì e no un quarto d'ora, giusto il tempo di lasciare che il pacchetto di Marlboro di dimezzasse. E, quando si voltò per tornare da lui, vide dipingersi un' espressione meravigliata sugli occhi castani - Pensavo te ne fossi andato -

- No, voglio farmi una birra in santa pace, prima di andare dagli altri HIM - Rispose allo sguardo confuso e si passò una mano fra i capelli, dandole le spalle e iniziando a prendere la strada per il bar - Scusami se ti ho fatto aspettare - biascicò lei, da dietro di Ville - Mi dispiace davvero ma... -

- Non ti scusare, infondo non c'è niente di male a parlare con il proprio ragazzo - La sentì stare zitta e tossicchiare. Si voltò verso di lei e la vide rossa come non lo era mai stata - No... - disse - Non ho il ragazzo - confessò, puntando gli occhi a terra ed entrando nel bar, prima che lui potesse dire qualcosa.

E, quelle rivelazione, lo fece sentire stranamente felice.

 

 

- Senti, piccola, ma credi di farcela? Hai altro a cui badare... una band non ti complicherebbe le cose? -

- No, Dani - fu la semplicissima risposta - Me le semplificherebbe -

- Come vuoi tu - rispose il chitarrista, iniziando a giocherellare con le corde vecchie del basso di suo fratello - Abbiamo la fortuna enorme di conoscere Bam Margera da una vita... Dice di essere contento di finanziare le nostre spese, per il momento -

- Ok - disse Luna, alzando le spalle con una sorta di indifferenza - Sono contenta se vostro cugino ci aiuta... Davvero - guardò per l'ennesima volta lo scaffale che aveva davanti, concludendo che il cd che cercava non c' era.

- Che culo, un cugino di secondo grado pieno di soldi ci vuole aiutare - sbottò Dani, seguendo Luna all'uscita del negozio di cd - Ma guarda un po' te... -

Lei si limitò a sorridere e a guardare l'orologio - Oh, cazzo...! Senti - si voltò verso Dani - Ci vediamo domani con gli altri, ok? Loro... devo andare -

Gli diede un bacio frettoloso sulla guancia e poi si dileguò dietro l'angolo del viale.

 

 

 

It's just a feeling
I get sometimes
A feeling
Sometimes
And I get frightened
Just like you
I get frightened too
But it's...

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Capitolo 8

 

- Ehi, ciao -

Come sempre, le guance pallide di Luna si sfumarono di quel colore rossastro che la caratterizzava, il cuore iniziò a batterle all'impazzata e le dita veloci andarono ad impigliarsi sui ricci scuri dei capelli - Ciao, Ville - rispose, stringendosi contro il petto le varie bozze di più canzoni. Il darkman puntò lo sguardo sugli occhi nocciola della singer, intenta a nasconderli abbassando le palpebre e a giocare con l'angolo di carta del foglio.

- Tutto bene? - chiese lui, quasi senza accorgersene. Si vedeva che c'era qualcosa che non andava e questo a Ville non piaceva, non piaceva per niente - Ti vedo un po' giù... -

Per risposta, Luna si limitò ad alzare le spalle e a sedersi al suo solito posto, vicino alla sedia vuota di Tim. Lo studio era ancora deserto a quelle ore e, sapendo di essere lì per puro caso, Ville si tranquillizzò. Lui non era andato lì per vedere Luna. No.

Peccato che il suo cervello stesse dicendo l'esatto opposto.

- Non è niente - mormorò lei, iniziando a leggere velocemente le righe sui fogli - Ieri sera è venuta a mancare una persona a noi molto cara... Si tratta della madre di Chris, Dani e Tylor. - Sospirò e abbandonò momentaneamente le carte, alzando lo sguardo contro il muro, assumendo un' espressione tutta concentrata - Era malata da anni, ormai ce lo aspettavamo... - Scosse sonoramente il capo, facendo scuotere i riccioli e la bestia che Ville sentiva dentro da qualche giorno, ruggì eccitata. Cercò di calmarla sedendosi nella sedia accanto alla sua - Scusa, non voglio annoiarti, la smetto - biascicò Luna, riprendendo a leggere.

- No, non mi annoi affatto. Mi dispiace per voi. Davvero. - La sua mano scattò da sola e si avvicinò alla sua schiena, voleva darle una carezza affettuosa, incoraggiante ma, quando sentì il cervello iniziare ad immaginare una reazione più che negativa, la ritirò e fece finta di passarsela sua capelli, scompigliandoli leggermente.

- Sai, ti immaginavo diverso - iniziò imbarazzata la ragazza, facendo finta di sistemarsi la camicetta - Credevo fossi la solita... la solita... -

- Rockstar più che narcisista? - chiese divertito lui, giocherellando con la cerniera della giacca abbandonata sulla sedia - Non sei la prima, a dirmelo. Molti dicono che sembro un tipico uomo inglese, uno di quelli che se gli fai una battuta davanti al naso non ti cagano di striscio e restano impassibili -

Luna si aprì in un sorriso che stranamente non fu ne nascosto ne accompagnato dal solito rossore. Era bello e semplice, quasi incantevole. Mostrava quel lato di Luna dolce e comprensibile, almeno così aveva detto Tim a Ville - Ti ho fatto sorridere - disse fiero il darkman - Mi gaserò per tutto il giorno -

- Mi serviva - spostò finalmente gli occhi nocciola dalle scartoffie e li incentrò su quelli verdi e rilassati di Ville - Grazie - mormorò lei, senza togliere lo sguardo dal suo. Ville abbassò leggermente gli occhi, ritrovando a guardarle le labbra lucide e leggermente umide. Avevano tante piccole onde, sembravano l'acqua increspata dal vento... Stavolta, quando la mano scattò di nuovo verso l'alto, il cervello non disse niente, lasciò che le dita forti e virili di lui accarezzassero quella bocca tanto bella quanto fatale. E, quando si ritrovò il volto della ragazza davanti al suo, fu contento di scoprire che labbra di Luna erano davvero morbide.

 

 

 

Fu un contatto brevissimo, durò qualche istante. Giusto il tempo di farle venire un semi infarto e di farle finire il cuore dritto dritto contro la gola. Sussultò appena quando Ville le sfiorò le labbra con le sue, quel poco da farle venire un agitazione degna da primato. Appena lui si allontanò lentamente da lei, sentì l'amaro invaderle la bocca e un grosso senso di cola appesantirle lo stomaco. Lui era fidanzato e avrebbe potuto schivare quel bacio rubato... e invece lo aveva lasciato fare. Perché? Ma perché ti piace da impazzire, ovvio Si rispose.

Avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto alzarsi e avrebbe voluto mandarlo a quel paese. E invece si limitò a fissarlo stupita negli occhi verdi, sguardo ricambiato da Ville con uno semplicemente irrazionale.

- Non... scusa - mormorò lui, prima di scattare in piedi e avvicinarsi contro la porta. Anche Luna si alzò, ma senza motivo, lo fece solo per restare a fissare la sua schiena coperta dal maglione nero. Ville sfiorò la porta con la mano e poi si rivoltò verso di lei e, le gambe si mossero da sole, andando dritte verso Luna. La mano tremante andò contro la sua guancia, appoggiandosi delicatamente contro e spostandole le ciocche ribelli da davanti i bellissimi occhi nocciola.

E l'altra, appoggiata sul fianco, scese sulla sua curva morbida ed elegante, tracciandone il contorno con le dita, che andarono a sfiorare delicatamente la natica sinistra coperta dalla minigonna scura del giorno prima. Sostituì le dita con il palmo intero, tracciando movimenti lenti e circolari, mentre Luna socchiudeva le labbra e allacciava le braccia attorno al suo collo.

Le loro labbra si attaccarono nuovamente, dandosi una serie di baci perfino dolci che la lingua di Ville distrusse, penetrando nella sua bocca ed iniziando ad accarezzare quella di lei con un gesto che fu ricambiato con estasi. La testa di Luna ricadde da un lato, voleva di più, sempre di più e, ormai, scavare in quella apertura umida non le bastava più.

Ripresero fiato e lei andò a torturare il collo bianco del darkman, facendo un disegno irregolare con la punta della lingua, suscitando in lui una serie di lunghi sospiri. Il fiato di entrambi si fece più ansante, mentre le mani di entrambi vagavano ovunque stropicciandosi i vestiti e l'erezione di Ville premeva insistentemente contro il suo linguine.

Si baciarono ancora e ancora, finendo contro il muro. Luna era schiacciata con la schiena contro la parete e Ville le stava addosso, ricoprendola di baci e carezze. Ma, quando la suoneria fastidiosa del cellulare del frontman degli HIM iniziò a suonare, lui si staccò di botto, guardandole gli occhi appannati dalle lacrime e la minigonna alzata - Mi... mi dispiace -

Luna decise di non reagire e di non fare niente, solamente di attaccare i palmi freddi delle mani contro la bocca e di sbarrare gli occhi, incredula. Istintivamente gli occhi ricaddero a terra, contro le punte lucide dei stivaletti neri. Lui non fece ne disse niente, si limitò ad allontanarsi leggermente da lei, il pallore cadaverico che aveva assunto la sua pelle era un chiaro segno che quello che la bestia dentro di lui lo aveva costretto a fare, era chiaramente stato un errore.

Lasciò squillare il cellulare finché il silenzio non fu tornato, continuando a guardare la figura che stentava a stare in piedi della frontwoman dei Vampires. Non diceva una parola, se ne stava con la schiena attaccata al muro e l'espressione sconvolta e questo lasciò vagamente infastidito il darkman: neanche l'avessi violentata, pensò.

Luna si riprese pian piano e, sempre senza smettere di stringere le mani attorno alla propria vita o sulla bocca, guardò di sfuggita Ville, beccandosi uno sguardo leggermente preoccupato - Non dovevo, non so cosa mi è preso - biascicò insicuro lui. Luna scosse il capo - Sto bene - disse.

- Non si direbbe - la scrutò grattandosi la nuca: La pelle liscia era accentuata da un sottile velo di sudore e lil colorito bianco era diventato ancora più chiaro - Sicura? Non vorrei aver... -

- No, Ville, fidati. Sto bene - si passò una mano fra i capelli e si sedette su una sedia, respirando velocemente e irregolarmente - Solo... mi è... tornata... No, niente, lascia perdere - alzò in aria una mano e l'agitò - Davvero, è tutto ok, smettila di guardarmi così -

- Mi sembri spaventata -

Pronunciate quelle parole, lo sguardo vago di Luna si trasformò, facendole allargare gli occhi e fermare l'affannamento del respiro. Lo guardò e chiuse gli occhi per qualche secondo, facendo un lungo sospiro sommesso - La verità è che, sì, ho il terrore di queste cose... cioè - si alzò e fece il giro della stanza - E' da quando ho quindici anni che non... bacio o faccio altro con una persona -

- No, non mi convinci, mi dispiace... c'è dell'altro, o sbaglio? - Il tono di Ville, sommesso e gentile, apparve leggermente provocatorio, quasi volesse spingerla a dire da sola, quella che lui voleva reputare la realtà.

- Sì, c'è dell'altro - Si fermò di fronte a lui e gli prese la mano - Tu mi piaci. Ok? Ma hai già la ragazza... - Nonostante la voce piena di dolore, il suo tono era duro, deciso. Perfino rude... - Non lo so perché hai voluto che... -

Non riuscì a completare il discorso, Ville aveva appoggiato le labbra morbide e socchiuse sopra le sue - Immagina... perché secondo te - le diede un altro bacio - Non riesco a... - Un'altro - ... Smettere? -

Luna si morse il labbro inferiore e si aggrappò a lui, affondando le dita contro la felpa del darkman. Non disse niente, lasciò trasparire il terrore più puro nei suoi occhi e infine, abbandonò la testa contro il suo petto - Io... - affondò il volto sull'incavo del suo collo e mugugnò qualcosa che Ville percepì a malapena - Che? - gli chiese, infatti.

- Ho paura. Ho una paura tremenda -

- Di cosa? -

Luna non resistette all'impulso di mordersi le nocche della mano destra e lo guardò costernata, fissandolo in viso - Non posso... Non voglio dirtelo. Non lo sa nessuno, a parte i miei amici e qualche parente... E' difficile -

- Ok - fu la semplice risposta. Quando notò lo sguardo decisamente rilassato di lei, appoggiò le braccia contro i suoi fianchi e se l'avvicinò di nuovo, invadendo il naso del buon profumo di Luna - Senti... - iniziò - Credo sia chiaro ad entrambi che io piaccio a te... - le accarezzò i capelli mentre lei allacciava le braccia attorno le spalle - ... E tu piaci a me. Perciò... -

- No, c'è Jonna. Non voglio che... -

- Non c'è alcun problema - Le baciò la tempia - Possiamo stare assieme senza che nessuno venga a saperlo.

Lei deglutì sommessamente e si strinse un pochino di più a lui - Una storia.... clandestina? Non lo so... -

- Ehi - esordì Ville, stringendole gli avambracci con la sua presa salda e cercando i suoi occhi nocciola - Andrà bene... tutto bene... fidati - Lasciò che un sorriso forzato si dipingesse sulle sue labbra e che Luna lo ricambiasse con uno sguardo poco convinto - Sì, ma... Non è giusto, Jonna è pur sempre... -

- Una che ha un amante per ogni parte del corpo, non preoccuparti - ribatté con un tono pacato e amaro, giocherellando con le punte chiare dei suoi capelli ricci - Lo so che si vede con ben altre due persone, non so perché continua a tenermelo nascosto -

Appena lei abbassò lo sguardo ferito, si accorse di aver detto una grandissima cazzata: così sembrava che si stesse solamente sfogando su di lei... - Non pensare che tu per me sia solo una bambola di pezza... a me piaci sul serio - mormorò, alzandole il volto con due dita e costringendola a guardarlo - E vorrei davvero conoscerti meglio per... iniziare qualcosa di serio, magari -

Serio? pensò Luna, facendo cascare gli occhi nocciola di nuovo a terra. Ecco, la sua paura più grande si stava realizzando: un giorno Ville le avrebbe chiesto di fare l'amore con lei, perché così i telefilm americani le avevano insegnato, e lei sicuramente non avrebbe accettato... avrebbe fatto la figura di quella che vuole scappare. Ma le cicatrici che aveva dentro non erano ancora del tutto scomparse.

- Io... non lo so, Ville - biascicò - Cosa dirai a Jonna, se dovesse nascere qualcosa di serio, come dici tu? - la domanda di Luna lo lasciò vagamente colpito, infatti deglutì a fatica e si passò più volte una mano fra i capelli - Sinceramente, non ne ho idea - rispose convinto - Ma tanto si consolerebbe con quegli altri due... -

Luna strinse le mani dietro la schiena e poi chiuse gli occhi talmente forte da farle quasi male - Va bene - disse infine - Proviamoci -

- Sicura? -

- Sì -

- Potrebbe anche non funzionare, stai attenta -

- Non mi interessa - allacciò le braccia attorno al suo collo e avvicinò pericolosamente le labbra alle sue - Adesso, voglio solo te -

 

 

 

No time for tears
No time to run and hide
No time to be afraid of fear
I keep no time to cry
 

 

Grazie a tutti quelli ke hanno letto, in particolare a Anima Bianca, Chemical Princess (grazie a te per avermi lasciato una rece ^^), Martiguns e Scarlet Angel per aver recensito!!Grazie davvero!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 9

 

Uno sguardo, un sorriso e un arrossamento.

Si limitarono a quello per il resto della giornata.

Gli altri Vampires erano troppo tristi per accorgersi di loro, oppure troppo impegnati. Tylor non si staccava dalle sigarette, in barba al divieto appeso sopra le loro teste grande come una casa. Chris era seduto e continuava a tamburellarsi le mani sulle ginocchia, ignorando i continui richiami del fratello Dani, intento a sospirare in continuazione e ad insultare i suoi due fratelli. Mike parlava con Tim, l'espressione leggermente triste lasciava intendere che quel giorno la voglia di lavorare era pari a zero.

Luna, malgrado le continue occhiate sfuggenti al darkman Ville Valo -accompagnato quel giorno da Burton e Linde-, non era da meno: le gambe accavallate e lo sguardo in tralice, a chiunque osasse rivolgerle la parola, erano un chiaro segno che le palle della ragazza quel giorno erano davvero girate. Davanti a situazioni simili, davanti al lutto generale, lei reagiva mettendo il broncio e restando immersa nel suo mondo.

- ... E quella è la cantante - disse Linde a bassa voce, strattonando Ville per la manica della giacca - Questi come sono? -

- Non come gli altri - sussurrò in risposta - Devono curare certi aspetti della loro musica, ma per il resto sono apposto -

- Perciò è per questo che i vampiri hanno il tuo appoggio, Villino? - chiese Burton, incrociando le braccia e osservando all 'interno dello studio con fare saccente - Oppure... - gli occhi scuri del tastierista cascarono sulla singer - E'  per qualcos'altro... ? -

- Ma si può sapere che vi prende a tutti quanti? - sbottò Ville, sbuffando più tardi e abbassando stressato lo sguardo - Sto con Jonna, adesso... ma perché non ve lo ficcate in testa, cazzo? -

- Oh, avanti - Linde tirò una leggera pacca sulla spalla dell'amico, che rispose sospirando sconfitto ed imitando Tylor, accendendosi una sigaretta - Lo sappiamo tutti che Jonna è una gran troia, e che ti fa le corna... E' la realtà, Ville, mollala, prima che ti faccia stare male di nuovo - guardò accigliato l'espressione leggermente agghiacciata che gli rivolse il darkman, poi sbuffò leggermente - Sono stato troppo duro? - dopodiché sogghignò, seguito dal tastierista.

- No, è che di solito... non dici queste cose davanti a me, o almeno, non direttamente - rispose tranquillamente lui - E' vero, Jonna mi fa le corna ma probabilmente non è l'unica a farlo... -

- Cosa cosa? - esclamò Burton - Tu, quello del io non tradirò mai la mia ragazza... hai un' altra storia? - lo guardò poi scosse il capo, facendo muovere la cascata di capelli castani - Oh cazzo, non ci voglio credere -

- Non ti costringo mica - sentenziò Ville, scuotendo le spalle e finendo la sigaretta - E comunque non pensiate che sia la mia vendetta personale, la ragazza che frequento adesso mi interessa davvero... ed è pure una gran figa -

- Sarà - disse Linde con una scrollata di spalle - Ma a me Luna non sembra sto gran che -

Il volto del darkman sbiancò più del dovuto e fu costretto a fissare il pavimento mentre chiedeva - Come... come cazzo hai...? -

- Mah - il chitarrista si grattò sorridendo il naso, giocando più tardi con un rasta - Intuito, credo -

- Oh, sto con Jonna adesso... sei proprio uno scemo, Ville - disse Burton, mentre lo scimmiottava e rideva assieme a Linde che, dopo aver calmato la risata, strattonò nuovamente la manica della giacca di Ville - Cosa vuoi fare, stare con due ragazze contemporaneamente? -

- Oui, e sai che sono capace di farlo -

- Sei una puttana. lo sapevi? -

- Sentirmelo dire mi leva ogni dubbio - rispose alla domanda di Burton alzando le spalle e uscendo dalla stanza.

 

 

 

 

 

Verso le sei, Luna uscì dallo studio, stranamente sola e senza i Vampires, decisi di restare a registrare almeno un'altra canzone. Vide Ville mezzo afflosciato su una panchina, con la solita sigaretta fra le labbra e lo sguardo vacuo e leggermente perso. Nel vederla alzò una mano in segno di saluto. E basta.

Restò leggermente perplessa, si era aspettata una reazione un po' più... accesa, da parte di Ville invece lui se n'era restato semi stravaccato nella panchina a fumare come un imbecille e a sbuffare di tanto in tanto. Decise di tenere per se il disappunto un po' prepotente che provava in quel momento e gli si avvicinò, sedendosi accanto a lui - Jonna ha chiamato, dice che sta sera ha una bella sorpresa per me -

Lei allargò gli occhi: siamo soli e parli di Jonna? pensò, sospirando - Mi spiace che continui a tormentarti... - fu il suo commento, mentre si mangiucchiava le unghie quasi invisibili - Ma non sai di che genere di sorpresa sia? -

- Credo sia il solito... ma tralasciamo i particolari, per piacere - passò un braccio dietro la panchina e si portò alle labbra la sigaretta quasi finita, facendo un mezzo sorriso verso Luna - Come è andata oggi? Sono scappato quasi subito -

Ti sei ricordato che esisto anch'io? Cazzo, che notizia - Bene, dai - tornò a guardarsi le unghie mezze mangiate, per qualche oscuro motivo non riusciva a guardarlo negli occhi - Gli altri sono ancora in studio a registrare, io sono stanca morta e sono uscita prima... ma può darsi che sta sera ritorni anch'io -

- Fantastico - sentì il braccio del darkman salire e toccargli quasi con imbarazzo le spalle, coperte quel giorno da un maglioncino color crema e, quando sentì il braccio caldo di lui toccarle il collo e attirala a se, sorrise a se stessa - Sai, oggi mentre cazzeggiavo in giro mi sono accorto di non sapere proprio un emerito cazzo di te - mormorò Ville, solleticandole un'orecchia con il naso -

Già.  Era vero. Si conoscevano così poco... ma l'attrazione che provavano li aveva davvero sopraffatti - Che vuoi sapere di me? - domandò quasi ingenuamente, facendo sorridere il darkman - Mah, non so... cose di te, principalmente di dove sei... cosa facevi nella vita prima dei Vampires... cosette così, le più semplici. -

Luna si staccò da lui e si sistemò il maglioncino leggermente stropicciato, e si stiracchiò lievemente le gambe - Allora... Mi chiamo Luna Gorden, non ho secondi nomi complicati e sono una Finlandese doc. Sono il prodotto di una coppia felice che mi ha cresciuto come se fossi una principessa, ho un fratello odioso e una sorella strepitosa che è sposata e ha una bambina di tre mesi -

- Perciò sei zia -

- Sì sono zia - Ville vide una sottospecie di scintilla illuminarle gli occhi per qualche secondo. Sembrava perfino fiera di avere un nipote - Quando avevo sei anni ho iniziato a studiare canto e ho smesso a quindici per una serie di complicazioni abbastanza delicate, ma per il momento preferisco saltare questi particolari... Sono del gruppo sanguigno 0 negativo, sono dell'ariete e sono nata il 22 marzo del 1986 -

- Wow - disse Ville. Lei sorrise divertita - Abbiamo dieci anni di differenza, Ville... - mormorò lei, abbassando gli occhi e fissandosi le scarpe nere - Non... non ti da fastidio stare con... con una mocciosa di appena vent'anni? -

- Perché dovrebbe darmi fastidio? - domandò Ville, accigliandosi appena - A me piaci per quello che sei, mica perché hai vent'anni... Oddio, questa frase mi fa passare per un vecchio pedofilo -

- Sei fuori - affermò Luna ridendo sommessamente, mentre il darkman se l'attirava di nuovo contro, stavolta facendo strisciare il braccio attorno alla vita morbida di Luna, gesto talmente intimo che la fece arrossire appena - A me non serve sapere niente di te - sentenziò a voce bassa, guardando la mano tatuata di lui spuntare da dietro la sua schiena - Tutti qui giornali che parlano di te... -

- Bhe, ci sono cose che nemmeno i giornali sanno - commentò pazientemente, stampandole un bacio sui capelli ricci.

- Del tipo? -

- Del tipo che la mia ragazza è una troia, che qui in America ne ho trovata un'altra che è stupenda, che mentre sto con la mia famiglia sono totalmente diverso e che ho un cane tutto mio -

- Hai un cane? - chiese lei, facendo scattare in avanti la testa e guardandolo dritto negli occhi. Magicamente, l'imbarazzo che provava prima si era totalmente dileguato - Davvero? Non lo sapevo... -

- Perché ho intenzione di andare a prendermelo oggi. Tanto la casa di Bam regna nella merda più totale, se porto un cucciolo a casa credo proprio che non se ne accorga - Detto questo si alzò, trascinando in piedi anche la ragazza, che lo guardò perplessa, facendo ricadere confusa la testa da un lato, ciondolandola un po' - Voglio un cane bastardo. -

- Che non lo diventi come il padrone - aggiunse lei, beccandosi un' occhiataccia - Scherzavo -

 

 

 

 

 

Sono davvero qui dentro a prendermi un cane del cazzo? si chiese più volte Ville, guardando di nuovo le vetrine pieni di deliziosi animali a quattro zampe. I suoi attacchi d'asma erano scesi, non ne aveva più come una volta e, malgrado la sua allergia al pelo del cane, aveva deciso di prendersene uno. Grazie a Dio disponeva dei farmaci appositi...  Non ho mai voluto un cane, cazzo! si disse Non capisco perché ho sparato quella grandissima cazzata...

- Ehi, Ville! - si voltò: Luna era accucciata a terra sorridente come una bambina. I boccoli le ricadevano davanti al volto ma l'espressione felice non era per niente nascosta. Almeno secondo lui - Guarda com'è carino! -

Lui si avvicinò diffidente, i cuccioli di cane o di qualsiasi altro animale non gli facevano ne caldo ne freddo. Luna si alzò e si voltò verso di lui, tenendo fra le braccia un batuffolo tutto nero, con il muso e le zampine di un marroncino chiaro e continuava a mordere piano le mani della singer - E' davvero... bello - disse.

- Lo prendi? -

- Cosa? -

- Siamo qui da mezz'ora e ancora non hai deciso. Questo è un amore... se aspettiamo te, arriva Natale dell'anno prossimo e siamo ancora qui... Allora, lo prendi? -

Ville si morsicò il labbro inferiore, sospirò ed infine alzò gli occhi al cielo - Vada per questo... -

Luna appoggiò le labbra morbide sulla sua guancia liscia, stupendolo leggermente: solitamente,era lui quello azzardato... ma decise di catalogarlo come semplice gesto d'affetto - Grazie... -

Credo di amare questo cane, pensò Ville, dando un bacio velocissimo alla bocca di Luna, che si limitò a far fare alle labbra una lieve curva verso l'alto.

 

 

 

No time for heartache
No time to run and hide
No time for breaking down
No time to cry

 

Scusate il ritardo!!!grazie per le fantastike recensioni, come vedete sono di nuovo qui per voi!!!graziue a tutti, davvero!!Scusate ma vado un po' di fretta!!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 10

 

- Tre secondi - disse Ville, lasciando andare le mani di Luna - Concedimi tre secondi che me la sbrigo, poi torno subito da te piccola, ok? - Luna diede una scrollata alle spalle e si passò una mano fra i capelli, sedendosi sui gradoni della villa di Bam - Ma muoviti, non possiamo aspettare tanto - disse, prendendo in braccio il cucciolo, ribattezzato con Leoine... Naturalmente non era stato Ville a chiamarlo così. Se fosse stato per lui lo avrebbe semplicemente chiamato cane.

- Giusto il tempo di raccontare a Jonna una palla e poi ce ne andiamo, promesso -

Lei ricambiò con un sorriso e aspettò che chiudesse la porta, prima di scuotere il capo imbronciata e di rimettersi a giocare con Leoina, felicissimo di pisciare ovunque.

Appena entrò, Ville trovò Jonna con addosso la sua camicia preferita e gli slip neri sotto. Non lo salutò nemmeno e gli si fiondò addosso iniziando a baciarlo violentemente. Lui non poté fare altro se non ricambiare di malavoglia...

Luna, intanto, aspettava ormai da più di cinque minuti senza smettere di giocare con Leoine, improvvisamente fattosi stranamente nervoso. Quando il cucciolo iniziò a uggiolare sommessamente lo prese in braccio ma non si alzò dagli scalini: il darkman le aveva raccomandato di non alzarsi e di non andarsene altrimenti Jonna l'avrebbe scoperta.

Ma dato che non usciva...

Fece avanti e indietro per la stradina di ghiaia cercando di calmare l'elettrizzato Leoine e di smetterla di farsi idee assurde sul perché Ville non usciva più. Quando, per la terza volta che riscendeva il viale, vide una finestra aperta con le tende tirate, la curiosità di vedere la merda di cui parlava Ville della casa di Bam vinse sulla paura di farsi scoprire(diciamolo, quella è già andata a farsi fottere Nd Gin).

Vide la mano della modella scivolare lungo le sue spalle ed appoggiarsi sul cavallo dei jeans di lui, prendergli la mano ed appoggiarsela sul seno coperto solamente dal sottile strato della camicia da uomo che indossava e Ville guardarla per qualche secodno e infilargli la mano dietro la testa, fra i capelli e baciarla leggermente.

Luna si scostò dalla finestra e non disse niente.

Scivolò con la schiena contro il muro di villa Margera e non disse niente.

Vide Leoine pisciare contro la pianta preferita di Bam e non disse niente.

Decise di aspettare con le braccia incrociate e il cucciolo in libero arbitrio, intento a scavare e a fare quello che per il momento gli riusciva meglio. Lei teneva lo sguardo fisso in un unico punto, accorgendosi finalmente di cosa provassero le bambole gonfiabili in vendita nei sex - shop.

Usate.

Prese in giro.

E delle merde.

Delle grandissime, stupidissime merde.

Altri cinque minuti dopo, Ville fece la sua comparsa fuori dalla villa, tutto spettinato e con i vestiti tutti stropicciati - Ah, eccoti. Scusa il ritardo, ma Jonna mi ha... -

Luna si era alzata e aveva preso in braccio il cane. Guardò Ville dritto negli occhi fino a sentirli bruciare e si voltò, dirigendosi verso l'uscita della villa. Prima che lui potesse dirle qualcosa e prima che lei chiudesse li cancello gli sfuggì un unico commento - Stronzo -disse.

 

 

 

 

 

Sono arrabbiatissima. Ho addosso tutta l'ira del mondo. Mi fanno male le gambe, dovrei smettere di correre e mettere giù il cane, darmi una calmata e iniziare a camminare. Sono stanca, mi fanno male anche le ossa.
Faccio anche fatica a vedere... e tutto perché sei un cretino, Ville!!
Hai uno strano modo di sbrigare le cose, tu... avevi detto che saresti entrato, le avresti spiegato che uscivi con gli altri HIM e altra gente per discutere sul vostro nuovo materiale e che non sapevi a che ora tornavi... E invece saremmo usciti assieme, come avevi promesso. La vuoi sapere una cosa? VAFFANCULO!
Capisco che Jonna sia la tua ragazza, la tua
vera ragazza... ma non capisco, cosa sono io per te? Perché non arrivi mai a baciarmi in quel modo talmente bello che definisco quasi assurdo? E' perché sei abituato a lei e non a me? Perché sono troppo piccola?
Sono io quella in torto?
Perché tutto quanto fa così male?
Non dovrebbe fare male, io lo sapevo anzi, l'ho sempre saputo che se mi fossi imbarcata in una relazione così complicata avrei finito con il soffrire, strillare, stare male, piangere, avere istinti omicidi, strapparmi i capelli e giungere alla conclusione che devo stare calma, zitta e che devo sapere controllarmi.
Non è bello vederti attaccato ad un'altra donna, anche se quella che sbaglia sono io, sto con un uomo con una ragazza che fa la modella da non so quanti anni, un manico di scopa bellissimo per tutti i Finlandesi. Ritorneresti felice assieme a lei, se non ci fossi io? Se sparissi, tornerebbe tutto come prima, fra te e lei? La vostra fiamma di passione inizierebbe di nuovo a bruciare ardentemente come faceva sui tuoi testi, tanto tempo fa?
Se scomparissi, se lasciassi i Vampires, se fingessi che i soldi per me, Sabine e Leo non servissero e scomparissi, ti dimenticheresti di me? Staresti con Jonna finché morte non vi separi? Oppure mi seguiresti e  inizieresti una nuova vita assieme a me, Luna la lunatica, quella che passa per un'idiota solo perché le piace sorridere, quella bella solo per i ricci, quella simpatica e niente altro?
Sono seduta su una panchina adesso, e penso a cosa è giusto e cosa è sbagliato... Penso più alle cose sbagliate che alle cose giuste.
Sto sbagliando tutto?
Tutto sta sbagliando?
Non lo so.
Adesso ho tanta voglia di un gelato alla crema e di abbracciare i miei due figli.

 

 

It's not so hard to understand
It's just like always coming down on
Just like Jesus never came and
What did you expect to find
It's just like always here again it's...

Cradle Of Filth; No Time To Cry (Sisters Of Mercy cover)

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Capitolo 11

 

- Luna?! - la voce stanca ma ugualmente squillante del buon vecchio Chris, si fece sentire dall'altra parte del telefono. Luna arricciò contro il dito il filo del telefono della cabina da cui stava chiamando. Accanto a lei una coppetta con dentro due palline di gelato al gusto di crema - Dove sei, che succede? - chiese lui, allarmato - Comunque usa il cellulare, Cristo! -

- Scusami - rispose lei, tirando su con il naso - Ma non posso usarlo, all'aeroporto i cellulari non prendono... o almeno, il mio non ha neanche una tacca -

- All' aeroporto? - scattò Chris, e in sottofondo sentì Dani sotto imprecare in inglese e poi Tylor e Mike ribattere qualcosa di incomprensibile - Che cazzo ci fai all'aeroporto, è lontano chilometri dallo studio! -

Luna sospirò, un lungo sospiro carico di quello che si poteva definire rammarico o perfino dolore - Sto... sto tornando in Finlandia -

Silenzio.

- Ci stai scaricando? -

Luna si agitò nella cabina, facendo quasi cadere il gelato a terra ma, con una buona prontezza di riflessi, riuscì a bloccare la coppetta prima che toccasse terra - NO, cazzo, NO! -esclamò - Ci mancherebbe altro, i Vampires li ho formati io! Ho solo bisogno di... di andarmene - Leoine accanto di lei, girò la testa di lato, guardandola poco convinto.

- Sinonimo di scaricare, piccola - sospirò il batterista - Non c'è niente che possa farti cambiare idea? Tipo, venire a prenderti all'aeroporto e portati a peso qui, mentre tu urli e scalci beccandomi più volte dove il sole non batte? - Lei sorrise. Chris alludeva a quella volta al concerto degli Iron Maiden, dove si era ubriacata come una spugna, ritrovandosi a credere di essere la moglie di Steve Harris e dicendo a tutti che la sua volontà di ferro non l'avrebbe tolta dall'arena per nulla al mondo (mi ricorda qualcuno…mah Nd Gin). Ma non aveva fatto i conti con i muscoli delle braccia di Chris e, appena se l'era caricata in spalla, lei aveva iniziato a scalciare e a mirare esattamente - Mi spiace, no... non vi sto scaricando, voglio stare sola per un po', fidati. Vedrai, giusto qualche settimana, forse un mese e poi torno. Promesso -

- Magari nel frattempo noi possiamo incidere la base. Così non facciamo spendere soldi inutili a Bam, che ne dici? -

Luna lasciò che un altro sospiro sfinito le fuoriuscisse dalle labbra semi aperte - Perfetto. Saluta tutti e spiega tu il motivo della mia partenza. Mi fido, Chris -

- Saluta i mitici -

- Contaci -

Rimise apposto la cornetta e strinse il biglietto aereo appena acquistato. Avrebbe passato la notte rannicchiata in uno dei sedili aspettando le nove del giorno seguente, con accanto il cane e con la coppetta del gelato da buttare. Così la sua visione le aveva detto.

 

 

 

 

 

- Come sarebbe a dire "il cane ha bisogno della gabbia"? - sbraitò Luna, sbattendo le mani sulla scrivania dell' assistente di volo che aveva davanti - Non ho gabbie e Leoine è solo un cucciolo! -

- Mi stia a sentire - ribatté pazientemente la donna, cercando di calmare Luna alzando le mani e facendole segno di darsi una regolata - Sia ragionevole: dove crede che possa tenere il cane, seduto accanto a lei? O gli trova una gabbia, oppure chiama qualcuno che possa tenersi quella palla di pelo -

- Lei è proprio una puttana - sbottò in finlandese, beccandosi un'occhiataccia degna da primato ma, per risposta, lei la freddò con un sorrisino divertito - Arrivederci e grazie. Per sua fortuna non capisce il finlandese -

Leoine, fra le sue braccia, uggiolò piano mentre usciva e si recava di nuovo alla cabina telefonica. Mise dentro qualche dollaro e compose il numero di Bam con tutta la tranquillità di questo mondo, malgrado un grasso signore stesse aspettando battendo i piedi a terra, sospirando e tossendo rumorosamente di tanto in tanto.  Fece finta di niente, appoggiandosi la cornetta contro l'orecchio e restando ad ascoltare il ripetersi in continuazione degli squilli... Finché non risposero - Chiunque tu sia, Bam non c'è, è appena uscito con sua moglie e probabilmente tornerà domani, ma da testa di cazzo quel è si è dimenticato il cellulare a casa -

Luna sbiancò pesantemente, sentì la terra mancarle sotto i piedi e la testa le girò forte: era Ville. Ville aveva risposto al posto di Bam. E pensare che era proprio per lui che se ne stava andando. Era proprio per lui che stava momentaneamente lasciando i Vampires, per colpa sua che stava così male... - Il... - mormorò, poi si schiarì la voce, mascherando quella tremula e impaurita con una dura, persino spaccona - Il tuo cane. Vieni a prendertelo, è all'aeroporto -

Ville non rispose subito e, quelli che furono secondi le apparvero delle ore, dei giorni. Il braccio infatti, quello che reggeva la cornetta, iniziò davvero a farle male - Luna...? - mormorò ad un certo punto.

- Leoine è all'aeroporto - ridisse - Vieni a prendertelo o non posso partire -

- Resta dove sei -

La sua voce, dura e tagliente, fu più diretta di un calcio nel fondoschiena. Infatti si limitò a rimettere apposto la cornetta e a prendere di nuovo in braccio il piccolo Leoine che, ormai, aveva distrutto completamente la coppetta del gelato.

- Ecco, è tutta sua - sbottò Luna, uscendo e passando di fianco al grosso signore, che guardò il cielo ringraziando Dio ad alta voce - Spero solo che riesca ad entrarci, nella cabina -

Detto questo, si dileguò completamente dalla vista di lui e si accasciò stanca su di una panchina. Sta arrivando, si disse, mentre ingurgitava saliva e si tormentava le unghie con la bocca Sta arrivando, sta arrivando, sta arrivando.

Stette ferma immobile, incollata alla panchina per più di mezz'ora, forse anche un'ora. E appena riconobbe la porche nera parcheggiare non poco lontano da lì, i brividi avuti fino a qualche minuto prima, raddoppiarono e triplicarono, partendo dal cervello ed espandendosi lungo tutto il corpo.

Il cuore le batteva all'impazzata, forse persino troppo e, quando lo vide scendere e chiudere con quella che lei definì rabbia, la portiera della macchina, chiuse piano gli occhi e si morse il labbro fino a farlo quasi sanguinare. Ma ce ne sarebbe voluto prima di farla arrivare a quei livelli.

Lui non fu da meno, la vide e si bloccò a metà strada, riconoscendo a stento il cane che aveva appena acquistato. Sapeva, lo sapeva che lei aveva visto che il bacio, anzi, i baci di Jonna erano stati ricambiati tutti, tutti nessun escluso... Nobody's excluded. Ma sapeva anche che Luna era a conoscenza del fatto che in teoria, Jonna era la sua ragazza, quella ufficiale. E questa non è una scusa si disse.

Leoine scese buffamente dalle gambe di lei e corse in contro al suo padrone ancora più stupidamente di quanto fosse sceso dalle sue gambe. Ville si ritrovò a prenderlo in braccio e a sbuffare, dal suo punto di vista quella era una condanna. Luna lì vicino si limitò a d alzarsi e a girargli le spalle. Sarebbe anche tornata all'interno dell'aeroporto se Ville non l'avesse richiamata - Non voglio più niente da te, pensavo lo avessi capito - sibilò Luna a bassa voce, Ville infatti fece quasi fatica a comprendere.

- Ma che è successo, si può sapere? - Bravo coglione, fai finta che non sia successo niente. Fa finta di non essere il colpevole, avanti... The show must go on, no? (Kuji...TIENIMI!!XD Nd Gin)

- Lo sai benissimo, quello che è successo - ribatté lei, sforzandosi di non piangere e di non girarsi. No, lei non avrebbe pianto, non gli avrebbe mai mostrato la sua debolezza più grande. Ma per quanto poteva continuare a fingere che quella che le scendeva dagli occhi era semplice acqua? - Hai uno strano modo di far passare tre secondi, lo sai? -

- E per questo torni in Finlandia? Perché ho baciato la mia ragazza, quella con cui sto da anni? - La bestia dentro di sé, emise un lungo gemito sommesso, mentre graffiava con gli artigli affilati l'interno del suo stomaco, provocandogli lunghe fitte dolorose che quasi gli arrivarono al cervello - Dimmelo Luna, voglio sentirtelo dire -

- Adesso mi hai rotto! - sbottò e, quasi senza volerlo, la testa si girò verso Ville, mostrandogli le lacrime che avevano iniziato già da tempo a solcarle il volto pallido - Mi stai dando la colpa? Secondo te, è colpa mia se mi piaci così tanto? E' colpa mia se voglio stare con te? E' colpa mia se, malgrado ci nascondiamo dal mondo intero, ho voglia di urlare come una cretina che mi sono innamorata di te? -

La bestia di Ville si fermò nel gesto di conficcargli di nuovo le unghie nello stomaco ed emise un verso molto simile alle fusa e lui, allargò gli occhi verdi e lasciò che un lungo brivido lo percorresse da testa a piedi - Non fare quella faccia! - sbottò Luna - Secondo te perché ho accettato di stare con te così facilmente? E' da quando ho quindici anni che non ho una storia... E se ti amo non posso farci niente... Niente! -

Fu uno scatto veloce, velocissimo delle gambe di Ville, ad impedirle di farla entrare nuovamente all'aeroporto. Luna ebbe i brividi, quando sentì le braccia del darkman circondarle frettolosamente la vita ed attirarsela contro. Sentì la pelle del suo collo schiacciarle contro il naso e venne avvolta dal suo profumo forte e virile che stentava quasi a ricordare...  Ebbe lo strano impulso di allontanarlo ma una parte della sua coscienza la sgridò severamente e fu costretta a restare ferma immobile, restando ad ascoltare il respiro calmo e regolare di lui.

- Non andare, ti prego - mormorò contro il suo orecchio –Non andare adesso... -

- Se vado è solo colpa tua - rispose usando lo stesso tono malleabile, triste e persino delicato che aveva usato il frontman degli HIM - Cosa sono io per te, Ville? -

Quella domanda gli fece allentare un po' la stretta per permettergli di guardarla dritto negli , occhi sporchi di lacrime che lei stessa si affrettò a nascondere, asciugandole con la manica della felpa - Cosa sono io per te? - richiese. Sentì Leoine agitarsi accanto i suoi piedi.

Ville non riuscì a rispondere: la bestia dentro di lui iniziò a spingere con la testa contro il suo stomaco, come ad incitarlo a rispondere al più presto Diglielo cos'è lei per te, fallo coglione, fallo! Ma niente. C'era qualcosa che lo bloccava, provò ad aprire la bocca ma non emanò nessun suono.

- Perfetto - mormorò assente Luna, abbassando lo sguardo a terra - Di agli altri che non serve che mi rimandino la roba, tanto fra un mese sono di nuovo qui. Il tempo di stare un po' con i miei figli e di riacquistare la voglia di cantare per qualcuno che non sia tu -

Ville e la bestia si fermarono all'improvviso: se avesse potuto, la bestia lo avrebbe guardato negli occhi con la sua stessa confusione e con il suo stesso stupore - Figli? - chiese con un filo di voce impercettibile - Hai detto figli? -

- A quindici anni un gruppo di teppisti mi ha stuprata e sono rimasta incinta di uno di questi. Ho avuto due gemelli, un maschio e una femmina. Hanno cinque anni ed era la madre dei gemelli della mia band a prendersi cura di loro, prima che si ammalasse così gravemente, fino a portarla a morire -

La bestia -e a momenti anche il frontman degli HIM- si mise a ruggire rabbiosa, stupita... ferita - Perché non me lo hai mai detto? Perché non mi hai mai detto niente di tutto ciò? - la strinse forte per le braccia, scuotendola leggermente - Avrei potuto aiutarti... -

- Ma lo vedi come sei? Ti incazzi per niente... Come posso pretendere qualcosa da uno come te? Sono davvero una stupida -

Queste sono le cazzo di parole che fanno male si disse lui, lasciando ricadere le mani lungo i fianchi Ora lascia che tutto scorra, che tutto torni come prima e che la tua vita vada avanti, hai già fatto abbastanza casini, coglione - E scommetto tutto quello che ho che se anche fossi venuta a dirtelo prima, tu ti saresti spaventato e mi avresti lasciata. Quindi tanto vale no? -

- No, porca troia - sbottò per risposta - Io non so come avrei reagito, come posso saperlo? Forse ci sarei restato un po' così, avrei preso un po' di paura... ma non ti avrei mai lasciata. Hai due bambini. E allora? Che ben vengano. Ho abbastanza amore per tutti quanti -

- Non hai nemmeno le palle di lasciare quella baldracca della tua ragazza. Non hai le palle di dirle la verità. E se succedesse anche nel mio caso? - chiese lei, dandogli le spalle - Se tu mi avessi tradito, avresti raccontato le stesse bugie? E credo che se non hai le palle per dire queste cose a Jonna... -abbassò lo sguardo, asciugandosi le lacrime - Non avrai neanche le palle di fare il padre. A questo punto preferisco fare la madre da sola. -

Non ci furono altre parole. Luna entrò all'aeroporto lasciandosi alle spalle tutto quanto e Ville restò a fissare le porte che si chiusero alle sue spalle con Leoine accanto a lui. Fermo e più o meno con lo stesso sguardo confuso e triste del darkman.

Qualche mese dopo Luna tornò in America e incise la parte vocale del cd dei Vampires, che erano restati lì a godersi la vita da metallari incalliti nella villa di Bam. Ville non mise piede nella sala di registrazione, quando Luna doveva registrare le sue parti cantate.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Epilogo ***


Capitolo 12

Erano passati due anni. Due lunghi anni.

Sabine e Leo si guardarono attorno, dietro di loro Luna e Mike che si tenevano teneramente per mano - Guarda amore, casa di Bam non è cambiata per niente -

- Davvero? A me sembra un po' diversa... - commentò divertita Luna, mentre suo marito le baciava dolcemente la tempia - Leo, Sabine, venite qui! Se vi vede Bam... -

Sì, Luna si era sposata con lui, con quel Mike, il chitarrista e vocalist della sua band, i Vampires. Stava bene con lui, e lo stava davvero... anche i suoi bambini lo adoravano. Però c'era qualcosa che la faceva sentire incolpa, quando lui la baciava, la guardava o quando facevano l'amore... ma con il tempo aveva imparato a non dare troppo peso a tutto questo.

- Mamma qua c'è un cagnolino! - esclamarono all'improvviso Sabine.

Luna si irrigidì appena quando vide un cane grande quanto una pecora avvicinarsi a lei scodinzolando: il pelo nero e un po' marroncino sul petto e sulle zampe - L... Leoine? - il cane iniziò ad abbaiare e scodinzolare, leccandogli felice le mani.

- Leoine!! Che bel nome! - esclamò Leo, battendo le mani e voltandosi verso sua sorella - Sembrano quasi i nostri nomi messi assieme, non trovi? Leo e Sabine!! Non è vero mamma? -

Luna sorrise a suo figlio, accarezzando leggermente contraddetta Lo ha lasciato a Bam... Lo sapevo, pensò. Furono la mano e la voce di Mike a riportarla alla realtà - Bam! Coglione di un Bam! - urlò, accarezzando la schiena leggermente scoperta di Luna.

 Lei alzò lo sguardo, riconoscendo lo skater che da lontano fece loro segno di avvicinarsi. Luna prese per mano i suoi due bambini ed iniziò a correre assieme a loro. Quando arrivò dallo skater gli si buttò praticamente contro - Idiota! Come stai, stupido? -

- Dai, ci sono i tuoi figli... non usare ste parole! - rispose lui ridendo e ricambiando affettuosamente l'abbraccio - Spero che Leoine non vi abbia rotto i coglioni quando siete arrivati. Quando arriva qualcuno, inizia ad abbaiare e non lo ferma più nessuno... Dico sempre a Ville di legarlo ma lui non... -

- Ville? - chiese confusa la singer - Cosa centra Ville? -

- Ehi - Bam diede una leggera pacca sulla fronte di lei - Guarda che il cane è suo. Cosa credi che me lo abbia lasciato? -

Luna si girò confusa per cercare l'appoggio del marito, che le si avvicinò circondandogli i fianchi con un braccio tatuato. Va tutto bene, sembrò volesse dirle. Luna appoggiò la mano sulla sua - Allora siete tornati per il cd nuovo, eh? -

- Eh sì - rispose Mike, senza togliersi il sorriso dalle labbra - Abbiamo molta roba nuova. -

- CAZZO DI UN CAZZOOOO!!! BAM STO CANE DI MERDAAA!!! VAFFANCULOOO!!! -

- Di a Dani che spero che i miei figli - sussurrò rabbiosa Luna - Non abbiano sentito ciò che ha appena urlato -

Dopo un altro po' di chiacchierate e di urlate da parte della singer sopra Dani, i Vampires e Bam si ritrovarono nel giardino della sua villa a bersi una birra, con i bambini della frontwoman intenti a giocare con Leoine - Bam... ti dispiace se vado in bagno? - chiese Luna, stiracchiandosi un po'.

- Fai pure -

Si alzò e si diresse dentro la villa, senza prima aver accarezzato l'ormai grande Leoine. Entrò e, cercando di ricordarsi dov'era, si diresse verso il bagno. Per farlo fu costretta a passare per la sala, dove trovò la televisione accesa e Ville Hermanni Valo intento a guardarsi non si sa bene qual film. Per quanto strano potesse sembrargli, Luna non provò niente. Nessun rimpianto, nessuna rabbia. Solo un po' di nostalgia - Ciao Ville - salutò tranquilla.

Ville fece fare uno scatto alla testa verso di lei, alzandosi in piedi. La guardò un paio di volte e, dopo due lunghi anni, la famosa bestia si risvegliò, iniziando a fare le fusa, ma non quelle innamorate di una volta. Affettuose, quasi fraterne - Luna! Che sorpresa! - Gli si avvicinò e si baciarono cordialmente le guance. Quasi come se l'ultima volta che si erano visti, fosse stata tutta rosa e fiori - Mio Dio, stai benissimo! -

- Grazie, anche tu sei messa bene, vedo - Ville indicò la fede che Luna portava al dito e sentì un qualcosa scattare dentro di ... gelosia? Chi poteva saperlo? - Sì, mi sono sposata con Mike -

- Quel Mike? -

- Quel Mike -

- Ma dai -

Lei annuì e si mise a ridere - Senti... posso chiederti una cosa? Tu devi solo dirmi di sì o di no. E basta. Capito? -

E per un attimo gli sembrò di essere tornato a due anni prima, su quella panchina, su quel set fotografico, su quel negozio di animali... - Certo, chiedi pure -

- Possiamo andare avanti così, facendo finta che non sia successo niente? Possiamo farcela o preferisci tagliare definitivamente i contatti con me e dimenticare tutto quanto ancora più difficilmente? -

La bestia tacque. Era la prima volta che stava zitta ad una domanda di Luna. Probabilmente aveva scelto di lasciare la decisione a Ville, senza ruggire, fare le fusa o graffiare. Restò seduta in silenzio e tranquilla, ferma a guardare la scena con il fiato sospeso. Il darkman, però, senza quell'aiuto immaginario pensò di fare la scelta sbagliata. La guardò e le sorrise, accarezzandole piano una ciocca riccia - Voglio restare almeno tuo amico, Luna -

- E allora che ne dici di cantare con me e mio marito su una traccia del nostro prossimo cd? - chiese lei, illuminandosi all'improvviso con un sorriso - Se vieni fuori ti spieghiamo meglio - lo prese per mano e iniziò a tirarlo. E si voltò verso di lui, guardandolo con i suoi occhi scuri - E ti faccio conoscere Leo e Sabine -

- Va bene -

Ville guardò confuso la mano nella sua. Sentì una sottospecie di sentimento strano, come un colpo allo stomaco. Faceva male ed era sicuro che non fosse la bestia, perché la sentiva tranquilla anche se stava facendo avanti e indietro. Era un dolore pazzesco, indescrivibile. Soffermò lo sguardo sulla fede di lei: e all'improvviso capì.

Tutto quel dolore era il peso del senso di colpa, che solo dopo due anni aveva iniziato a farsi sentire di nuovo e pesantemente. Così impari, si disse. Poi fece un bel respiro profondo e quello schifo di male scomparì all'improvviso, lasciandogli però un leggero amaro in bocca.

Amaro che, dopo due anni di sonno profondo, la bestia che portava con se da quando Luna era entrata nella sua vita, gli avrebbe fatto pesare ogni tanto, graffiandogli l'interno dello stomaco o ruggendo semplicemente.

Lui però non seppe mai che bastava un po' di gelato alla crema per farla calmare.

 

Lost in the darkness
Hoping for a sign
Instead there's only silence
Can't you hear my screams?

Never stop hoping
Until you know where you are
But one thing's for sure
You're always in my heart

I'll find you somewhere
I'll keep on trying
Until my dying day
I just need to know
Whatever has happened?
The truth will free my soul

Within Temptation; Somewhere

 

 

...Fine...

 

 

 

 

Un grazie infinito a tutti quelli ke hanno recensito e al mio Ego Ginny002 per avermi lasciato postare con questo nickeheh

Un bacione a Kuji13, Martiguns, musicaddict (JUJUUUU!!!) alla quale è dedicata tutta la fic (mi dispiace troppissimo per le tue canzoni, erano perfette)N@i, La Cloclo e Lally, la Fraaaaaaa!, Anima Bianca, Elyrock, Linkin Park, Diabolikal Rapture (amoreeee!!!!) SweetDark (Grazie per aver lasciato una recensione, carissima ^^) Black Nemesis (Farò un saltino, grazie per avermi avvertita!Eeeeh, i Cradle sono sempre i Cradle, no? ^^)) Chemical Princess, fruminella 89, Sirius4ever, Crist e Scarlet Angel e  non vorrei aver dimenticato nessuno…. Grazie a nke a ki solo letto!!!

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=120307