Avorth

di blood_eyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutti i prigionieri erano affacciati ad osservare la scena, il rumore delle catene ai polsi della loro regina era assordante; come poteva essere? Lei la più potente di tutti costretta a camminare in catene sorretta da due guardie. Ogni singolo prigioniero guardava quegli occhi di ghiaccio che esprimevano ancora la forza un tempo appartenutale, il viso stanco solcato da piccole rughe la facevano sembrare immensamente vecchia; le spalle piegate sotto il peso delle catene; i capelli ingrigiti dalla fatica dei lavori forzati. Nonostante ciò si capiva ancora quanto fosse potente e che anche il Malvagio avrebbe tremato di fronte ad essa.

Arrancando la regina Sheira cercava di darsi un contegno per arrivare nella sala ‘del giudizio’.                                                                                                                                                              
Le guardie,brutti ceffi giganteschi, la braccavano: non c’era via di fuga.                                                  

-Entrate- una voce profonda e cavernosa parlò-Non abbiate paura maestà,voglio solo parlarvi: dopotutto è una proposta per salvarvi la vita. Datemi il vostro potere per il mio Signore ed io non permetterò che vi accada alcun danno-                                                                                                          

-Sciocco siete se pensate che vi permetterò di mettere le mani su di esso- La sua voce, anche se non sembrava vero, era potente e piena di vita; esprimeva la sua regalità- è troppo potente e so bene che tu e quel Maledetto lo sfrutterete per distruggere il mio regno, e ciò non posso permetterlo; darò la mia vita pur di salvare il popolo che voi state sfruttando ed uccidendo, come regina, seppur in catene, non permetterò mai che una figura losca come il vostro sovrano prenda ciò che lui brama-                                                                                                                                                 
-Allora morirete invano poiché me ne impadronirò ugualmente-una risata malvagia e potente-Riportatela in cella, le farò cambiare idea-                                                                                                                              
-Pazzo-urlò Sheira-Potete torturarmi ed uccidermi ma non avrete mai la forza vitale di questo regno;dopotutto avete la persona sbagliata, la donai tempo fa, prima di essere imprigionata-La regina rise beffarda sapeva che il potere sarebbe stato salvo, lo aveva affidato al sangue del suo sangue e nessuno poteva portarglielo via.

Se ne andò con tutta la regalità possibile e conscia che Laivor la guardava malamente; gli occhi grigi pieni di astio per quella regina che era riuscita a salvare il suo regno anche se per poco. Giurò che avrebbe trovato il modo di avere il potere che il suo Signore bramava, ed allora nessuno avrebbe potuto contrastare Tuoyal, il re el male, colui che avrebbe messo fine alla pace nel mondo di Avorth, sarebbero diventati giorni bui in cui nessuno avebbe potuto reagire per salvare il regno.   

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Capitolo 2
*** 1 ***


Il proibito aveva un certo gusto, per questo non ebbi paura ad entrare nel bosco,si diceva che fosse infestato e molte altre leggende simili; sciocchezze, storielle da raccontare ai bambini per non doverli andare a cercare nel bosco.  
-Forza Shaironne non avrai paura di entrare nel bosco infestato- Hogal come al suo solito doveva urlare.                                                                                                                
-Stupido così ci farai scoprire-Mi addentrai nel bosco e raggiunsi Hogal che mi aspettava su di una roccia.                                                                                                                                 
Come al solito Hogal portava tutto il cibo che potesse entrare nello zaino, io ciò che era utile: una torcia, un po’ di cibo, ed un coltello,dopotutto non si sa mai se possa sevire.     
Non vi erano sentieri quindi la taversata fu più difficile del previsto ma fortunatamente eravamo due ragazzi agili, ci dovemmo arrampicare su rocce ed alberi. Dopo circa un quarto d’ora era già piena di graffi,che rabbia.                                                                                                                                              
Le pietre cedevano facilmente sotto il nostro peso, infatti cominciai a scivolare quando si ruppe il masso, sapevo che mi sarei di sicura rotta una gambe se fossi stata fortunata,dopotutto ci eravamo arrampicati di molto, la prontezza di riflessi di Hogal però mi salvò; non pensavo che avesse abbastanza forza da trascinarmi fino in cima.                    
-Grazie- parole schiette e fredde, odio essere aiutata.    
  Ho sempre pensato di potermela cavare da sola, sin da quando scoprì di essere rimasta ofana quando ero ancora in fasce. Sono sempre stata considerata una ragazza strana, solo perché non avevo i genitori, per questo passai tutti i miei diciassette anni completamente sola; l’ unica persona che sia mai riuscita a rapportarsi con me è stato Hogal, siamo uniti dallo stesso destino essere divesi pechè siamo orfani.     
 Hogal è un ragazzo simpatico, diretto, odia le persone che danno fastidio a quelli più problematici, viene reputato come un paladino della giustizia, ciò mi fa sempre ridere, inoltre ora molte ragazze gli vanno dietro; dopotutto è un bel ragazzo: alto, occhi neri come la notte ed i capelli biondo cenere; sinceramente ciò a me non ha mai fatto effetto.
 
Come faceva a non capire che l’amava sin da quando erano bambini; infondo come fai a non innamorarti di quegli occhi verdi brillanti che ogni volta che accadeva qualcosa che l’ attirava risplendevano, ed i capelli neri corvino lucenti e sicuramente morbidi e setosi. Molti ragazzi le vanno dietro eppure non se ne accorge. Lei non sa che quando mi tratta così soffro; certo Shironne è sempre fredda e distaccata ma almeno con me potrebbe essere più dolce; grazie solamente un grazie, da non crederci.
 
-Hogal ti vuoi muovere oppure vuoi rimanere la a fissarmi in eterno?- Quel ragazzo la faceva impazzire, non la ascoltava mai-Su sbrigati-                                                  
Camminarono ancora per qualche minuto -Wow- Fu tutto quello che riuscirono a dire guardando quella quercia da una forma stranissima-Sembra un portale; guarda come si spacca al centro e le radici sembrano degli scalini,ahahah, forte- Hogal era entusiasta della visione; -Proviamo a passrci dentro- Mi avvicinai ma fui bloccata dal mio compagno che voleva che entrassimo insieme, era proprio un bambinone.                             
Contò fino al tre ed attraversammo quell’albero; mi ricordo solo un bagliore accecante e poi il nulla totale.                                                                                                                       
 Mi svegliai di colpo,  accanto a me Hogal era ancora svenuto, ma cosa era successo? Perché eravamo in terra?  Sentì una presenza inquietante: ci osservava.                              
Tesi l’udito il più possibile, avevo ragione; un rumore di passi dietro di noi, qualcuno che scappava –Hogal, Hogal. Svegliati, dai- finalmente-C’ era qualcuno che ci osservava-         
-Non fare la bambina Shironne. Ti sarai sbagliata- Si alzò e guardandosi intorno cominciò a muoversi-Dai vieni; andiamo a vedere i dintorni-                                                          
Forse mi ero sbagliata; lo raggiunsi. Continuavo a sentire quella strana presenza, ma non le diedi peso.                                                                                                                                  
  –A te non sembra che questo bosco abbia una starana forza?- Hogal sembrava quasi impaurito; lo vidi rabbrividire; che strano lui che ha paura. Però aveva ragione era strano quel bosco
-Un villaggio- Già proprio così, c’ era un villaggio; però era completamente distrutto, dalle case usciva del fumo come se fossero state incendiate.                                                          
–Cos’ era?- Dinuovo quel rumore di passi, stavolta però lo sentì anche Hogal          
-Voi chi siete?- Tuonò una voce, ci girammo di scatto un signore ci guadava, sembrava molto vecchio, il suo viso era scavato da profonde rughe, gli occhi spenti, era trasandato e sporco di fuliggine-Siete gli emissari di Laivor?-      
-Non sappiamo nemmeno chi sia Laivor; noi stavamo solo facendo un giro per il bosco, però non sapevamo che ci fossero dei villaggi-                                                                      
Il vecchio parve acquietarsi, ci disse di sederci e ci offrì dellì acqua-Quindi voi non sapete di trovarvi nel mondo di Avorth-                                                                                                     
  -Avorth? Mai sentito, signore lei è sicuro di sentirsi bene? Sulla terra non esiste nessun luogo chiamato Avorth-                                                                                                                        
-Infatti, questo è un mondo incantato, qui vivono creature di ogni tipo; compresi voi umani. Però sono in pochi gli umani a cui è permesso entrare nel nostro mondo-                         
-Signore, sono spiacente ma credo che lei si sbaglia- Shironne era molto scettica all’ idea di un mondo magico.                                                                                                                       
  –Ne sei sicura ragazza? Per caso mentre passeggiavate nel bosco vi è successo qualcosa di strano?-   
-Siamo passati attravrso un albero che sembrava un portale e siamo stati accecati da un bagliore poi siamo svenuti- Hogal sembrava considerare la cosa molto strana, ed ora che ci riflettevo: come è possibile che passando in mezzo ad un albero si svenga dopo essere stati accecati?    
  -Forse è un po strano-Concordai         
-Avete trovato l’ ingresso per il nostro mondo; però mi sembra strano, Laivor,l’emissario del re del Male, aveva chiuso tutti i portali: nessuno poteva entrare od uscire. Voi dovreste possedere un potere molto potente se siete arrivati qui- il vecchio riflettèun attimo-Comunque non vi conviene rimanere qui, se siete entrati nel mondo avete uno scopo ben preciso, magari quello di salvarci; vi conviene continuare per la foresta, e non fatevi scoprire dalle guardie di Laivor-         
Ringraziammo il vecchio per il cibo che ci aveva dato e continuammo il nostro viaggio. Restammo in selenzio per molto tempo poi Hogal lo ruppe-E se il vecchio avesse ragione? Se noi fossimo riusciti ad entrare perché dobbiamo salvare questo mondo?- Riflettei su ciò che disse; forse era vero, magari valeva la pena tentare; no, non era possibile; non può esistere un mondo magico e poi io ed Hogal dovremmo salvarlo dal re del Male, -impossibile- risposi scettica    
-Andiamo Shironne,perché dovrebbe essere impossibile? Magari è la realtà-  
Continuammo con questo discorso fino a quando Hogal non mi convinse che poteva essere vero ciò che aveva detto il vecchio e rise entusiasta-Bene allora andiamo a salvare il mondo di, come ha detto che si chiama?- era un ragazzo impossibile-Avorth-             
Stava calando la sera quindi dovemmo cercare un riparo dove dormire,e qualcosa per ripararci da freddo-Che ne dici di quella nicchia sotto l’albero caduto? Ci riparerà dal vento-Poteva andare. Insieme al cibo scoprimmo che il vecchio ci diede anche una mappa del regno- Wow quanto è grande- fu tutto quello che riuscì a dire.                                                              
-Stavo riflettendo-Dissi durante la cena-Come salviamo questo mondo se non sappiamo combattere o fare cose simili, se è un mondo magico si presuppone che le persone sappiano usare la magia, ma noi no-Hogal non rispose stava riflettendo; alla fine ci addormentammo.  

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Capitolo 3
*** 2 ***


Ci svegliammo all’alba

Si prediva una bella giornata, il cielo era limpido ed il sole splendeva rischiarando tutto il paesaggio intorno a noi; era tutto distrutto dagli incendi, di conseguenza la foresta aveva un’ aria grigia e cupa: la desolazione.
L’unico essere vivente era un uccellino nero molto strano, aveva gli occhi blu come le profondità marine e sembrava che ci osservasse; mi intimoriva, ma fortunatamente volò via.

-Dove andiamo ora?-nessuna risposta, mi girai e vidi Hogal intento ad osservare la mappa scrupolosamente.

-Di sicuro dobbiamo arrivare nella capitale, perciò dobbiamo fare questa strada-Mi mostrò la mappa indicandomi il percorso

-La nostra prima tappa è la ‘Valle desolata’, nome allegro-Ridemmo

Cominciammo la nostra marcia, non sapevamo quanto ci avremmo messo quindi mantenemmo un passo costante per nn stancarci troppo. Dopo qualche ora di cammino ci fermammo a mangiare qualcosa. Stavamo scherzando sulla nostra situazione alquanto stramba quando un a forte folata di vento ci colse all’improvviso e sentimmo un verso minaccioso simile ad un ruggito.
Si avvicinava; nelle nostre teste ci fu solo una soluzione… scappare.

Fummo inseguiti da dei draghi grossi e minacciosi in groppa a loro dei cavalieri vestiti completamente di nero svettavano solo gli occhi rosso sangue.
Era la fine, diminuivano sempre più le distanze fra noi e loro; non ne saremmo usciti salvi.
Hogal era più veloce di me quindi non si accorse che mi stava raggungendo un cavaliere, se girò per spronarmi a correre ma dal suo sguardo capì che era troppo vicino.
Non volevo morire, con le ultime forze provai uno scatto ma non ce la feci, mi stavo per arrendere ma fui sbalzata via e caddi nelle braccia di Hogal che mi abbracciò quasi piangendo, guardammo la scena, un ragazzo fronteggiava da solo i cavalieri, pensavamo che fosse spacciato, ma improvvisamente come era cominciato fini tutto. Come era possibile?
Il ragazzo si avvicinò a noi; ci guardò, e mi si gelò il sangue. Gli stessi occhi blu dell’uccellino che avevo visto prima di partire, che strano.

-Tutto bene?-una voce profonda e melodiosa, aveva un suono soave. Il ragazzo misteriose si tolse il cappuccio che lo ricopriva mostrando il viso più bello che avessi mai visto; i lineamenti marcati; gli occhi, come già dissi, blu intenso; i capelli neri come la pece. Rimasi imbambolata a guardarlo.

-Mi sembra che state bene; sono contento, se non fossi intervenuto io sarebbe stata la fine per voi, fortuna che conosco magie abbastanza potenti da poter fermare i draghi.
La mia testa stava elaborando qualcosa intelligente da dire quando intervenne Hogal-Grazie, ma siamo spiacenti ora dobbiamo continuare con il nostro viaggio.
Cosa? Voleva già andarsene?

-Hogal lui potrebbe indicarci la strada, dopotutto che ne sai se non prendiamo una strada sbagliata?
-Scusaci un attimo. Mi portò lontano dal ragazzo misterioso.
-Shaironne che ne sai se ci possiamo fidare di lui?
-Ti ricordo che ci ha appena salvati da quei mostri. Che c’è sei geloso per caso?
-No.
-Bene, allora lui viene con noi.
Tornai dal ragazzo a comunicargli che era dei nostri e a presentarmi.
-Piacere mio, il mio nome è Sirmio.- Quanto è carino, poi lo scintillio negli occhi lo rende molto sexi
-Noi ci stavamo derigendo alla ‘Valle desolata’, tu sai dove si trova?
-Certo, venite vi faccio strada.
Cominciammo a camminare mi voltai per parlare con Hogal ma vidi che lui era un po’ distante da noi e con la testa china.
 
 
Perché doveva intromettersi quel ragazzo? Se c’è lui non posso portare a termine il mio compito, si infurieranno con me. Meglio che rinuncio da subito. No, non posso lasciare Shaironne da sola, e poi non mi fido di quel ragazzo, troppo viscido. Il mio compito è quello di proteggerla e di rivelarle la verità al momento opportuno; non posso andarmene.
 
 
Era ormai notte quando giungemmo a destinazione, i piedi mi facevano male per la lunga camminata ed ogni mio muscolo era dolorante; in più non avevamo nulla da mangiare, le provviste non le avevamo prese quando scappammo dai draghi, dannaione.
-Hogal come facciamo, non abbiamo più le provviste.
-Non vi preoccupate ne ho abbastanza per tutti e tre.
Ok, quel ragazzo è perfetto. Perché non ce ne sono di persone come lui sulla terra?
Sirmio accese un fuoco per scaldarci, stava cominciando a far freddo. Mangiammo una parte delle sue provviste e chiacchierammo su come era quel mondo prima della comparsa del Male.
Scoprì che era un mondo meraviglioso pieno di allegria, tutti cantavano e ballavano e la terra era piena di colori, la popolazione era tutta unita non vi era differenza di specie; elfi umani fate e tanti altri.
Il buio era ormai calato da un pezzo e stavamo per coricarci, ma io mi sentivo strana come se qualcosa mi attirasse verso di se; poi notai una luminescenza verde, mi alzai per andare a vedere che cosa accadeva e non credetti a ciò che vidi. 

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Capitolo 4
*** 3 ***


Inizialmente pensavo che era solo un sogno.
-Wow.

-Hogal mi hai spaventata-Dopotutto vi era un aria alquanto irreale; un laghetto, quasi una pozzanghera, che sprigionava una luce fluorescente.
Guardandolo bene si notava che vi era qualcosa al suo interno, di colpo venni quasi ipnotizzata, era come se una strana forza mi attirasse a quell’ oggetto, cominciai ad immergermi, fino a quando sparì dalla vista dei miei amici.
L’ultima cosa che notai era Sirmio che bloccava Hogal.
 


Cosa voleva fare quel deficiente non si accorgeva che Shaironne era in pericolo? Quel lago non mi attirava molto, e sono sicuro che sia una trappola; dovevo salvarla.                
Stavo per buttarmi quando la rividi uscire dall’acqua, era uguale ma diversa, era diventata ciò che era sin dalla nascita. Era bellissima i capelli neri si erano allungati ed ora erano intrecciati con dei fili di nastro verde; gli occhioni verdi smeraldo erano diventati, se possibile, ancora più grandi e belli; il suo corpo era ornato di bracciali e tatuaggi ma, il dettaglio più importante, dalle scapole le spuntavano delle ali ed in mano aveva una spada; capì che quello era il momento di dirle la verità.
 


Qundo uscì dal laghetto vidi che i due ragazzi mi guardavano imbambolati; io mi sentivo diversa, più forte, scattante e leggera, mi sentivo in grado di combattere: ero una guerriera.
Mi accorsi solo dopo dei cambiamenti visibili sul mio corpo, anche se delle ali me ne accorsi subito; erano magnifiche, quasi invisibili, c’erano ma non c’erano. Fantastico.
Cominciai a volteggiare nell’ aria, ed intanto osservavo bene la spada che portavo lungo il fianco destro, sentì la sua forza magica appena la presi; anche se la trovai dentro l’ acqua non era arrugginita anzi sembrava come se l’ avessero appena fabbricata, incredibile, il suo manico sembrava adattarsi perfettamente alla mia mano e notai che vi era una pietra che lo impreziosiva ma la cosa che mi colpì era che brillava, sembrava uno smeraldo ma stranamente sapevo che non era così, sull’ elsa vi era una scritta ma non mi serviva leggerla sapevo già che c’era scritto: Hisaree, vittoria in elfico. Come facevo a saperlo? Sinceramente non lo so, e ciò mi colpì.
Riscesi finalmente in terra sotto lo sguardo allibito dei miei compagni, che finalmente ritrovarono la parola.

-Wow, Shaironne sei davvero stupenda- Quasi svenni il commento proveniva da Sirmio. Però in quel momento avevo qualcosa di più importante da scoprire.

-Ragazzi voi sapete che cosa mi è successo?
 


Se le dicessi la verità lei mi odierebbe per avergliela tenuta nascosta, ma se non lo facessi il mondo verrebbe distrutto. A questo punto i sentimenti che provo per lei non contano niente, devo trovare il modo per dirle tutto quanto e rassegnarmi a lasciarla andare.
 


-Forza torniamo al nostro giaciglio, cercheremo di capirci qualcosa- Era così intelligente quel ragazzo. Tornammo indietro ma mentre io e Sirmio parlavamo della mia trasformazione; stranamente, Hogal era distante.
-Hogal tutto bene?
-Si non preoccuparti è tutto apposto; comunque ti dona questa trasformazione Shaironne- Lo disse come se non gli interessasse niente, strano, comunque non diedi molto peso alla faccenda poiché molte volte Hogal si comportava in quel modo.

Tornati al nostro accampamento Hogal mi prese da parte e mi portò a fare una passeggiata, disse che doveva rivelarmi una cosa.
Camminammo per un po’, fino a quando Hogal non mi disse di sedere.

-Shaironne è una cosa molto importante, riguarda il tuo passato e la trasformazione di oggi; io so cosa ti è successo.- Mi stava mettendo paura, così rimasi in silenzio  ed Hogal cominciò a raccontare.
Mi parlò del mondo di Avorth come era un tempo, mi rivelò che lui ci aveva vissuto quando era bambino e che si allenava per diventare un cavaliere della regina. Mi parlò della regina Sheira, e di quando Tuoyal ed il suo fedele braccio destro Laivor cominciarono a distruggere quel mondo e di come uccisero l’ amato marito di Sheira, Saraide. Mi parlò della guerra e di quando il Male prese il potere; infine mi raccontò della figlia dei regnanti, una piccola bambina dai capelli neri e gli occhi verdi.

-Shaironne, quella bambina sei tu, tu sei una fata elfica; tu assomigli molto a lei, hai le stesse labbra,il colore dei suoi capelli, hai tutto di lei tranne gli occhi, sono come quelli di tuo padre Saraide. Sei mezza fata e mezza elfo, noi siamo riusciti a tornare in questo mondo grazie ai tuoi poteri, il portale ti ha riconosciuta. Io sono un elfo,mi era stato affidato l’incarico di proteggerti e di rivelarti al momento opportuno chi sei in realtà. Ho capito che era arrivato il momento con la tu trasformazione, ma anche grazie alla spada: tuo padre l’ aveva fatta forgiare per tua madre. Tu sei una principessa guerriera.

Rimasi sconcertata, ero arrabbiata con lui, era il mio migliore amico e non mi aveva mai detto questo.

-Quindi io sono una principessa- Il mio tono di voce era stizzito ed adirato, lo sapevo- E tu mi hai tenuto nascosto tutto ciò per diciotto anni, la tua amicizia era falsa quindi, era solo un modo per compiere il tuo dovere, cosa ti spetta se il tuo incarico riesce: gloria, onori? Ero solo un modo per farti lodare da mia madre? Io con lei non sono adirata, dopotutto lo ha fatto solo per salvarmi, ma tu, tu potevi almeno dirmelo.
-No, Shaironne la nostra amicizia non è mai stata falsa.
-Non ti credo.
-Come potrebbe essere falsa.
-Mi hai mentito su chi sono realmente, sapevi che soffrivo perché non ho mai potuto conoscere i miei genitori, credevo che fossi orfana. Non voglio più vederti, anzi ora rimani con me perché è stata mia madre a volerlo ma non mi rivolgere più la parola per me da ora in poi sarà come se tu non esistessi più.
-Shaironne, ti prego ascoltami, inizialmente era così hai ragione ma poi qualcosa è cambiato.
-A si, e cosa di preciso?
-Mi sono innamorato di te.
-Non ti credo, lasciamo in pace.
Scappai correndo il più lontano possibile da quel luogo l’ unico rumore che sentivo erano i miei passi, corsi a più non posso, piangendo fino a quando non finì nelle braccia di Sirmio, lo guardai e poi piangendo lo abbracciai. 

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