Le avventure di Mary Sue di ghirigoro (/viewuser.php?uid=90506)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Primo Giorno di Scuola ***
Capitolo 3: *** Il Countche Fashinousou ***
Capitolo 1 *** Presentazione ***
Mary Sue è la ragazza più
bella, intelligente e misteriosa della scuola nella città dove si
trasferiranno i Tokyo Hotel, i Linkin Park, la famiglia Cullen senza
Bella perchè ha scelto Jacob, i Guns'n'Roses e tutti gli attori più
belli del pianeta senza destare il minimo interesse da parte dei media
(che arriveranno solo e soltanto quando Mary Sue e il più figo dei
nuovi arrivati saranno pronti a dichiarare il loro amore e la loro
rottura al mondo intero), sa sempre in anticipo quello che le persone
gli vogliono dire perchè ne è inconfutabilmente superiore, è dotata di
poteri sovrannaturali, è emo, dark, hippie, rockettara, metallara,
figlia dei fiori, cowgirl, maga, guerriera, elfa, schiava, principessa,
futura moglie di uno che non ama e che di sicuro le farà del male,
vice-capa dei Volturi, altra gemella/sorella minore di Alec e Jane,
fondatrice di una band di successo illimitato, super scienziata,
miliardaria e cuoca Barilla insieme.
E' la parente segreta,
maltrattata, viziata, buona e potente di Draco Malfoy, Hermione
Granger, Piton (che con lei è simpatico e disponibile), Mello, Light
Yagami (da cui ha ereditato in gran segreto il Death Note, la super
intelligenza e lo Shinigami), Spiderman (che senza di lei sarebbe stato
ammazzato centinaia e centinaia di volte), Joker (di cui è
inevitabilmente amica, rivale e talvolta amante sebbene il caro
schizofrenico convulsivo ammazzi qualunque cosa si muova), Pansy
Parkinson, Patty del Mondo di Patty, Matias del Mondo di Patty, Ginny
Weasley (dalla quale non ha assolutamente ereditato bruttezza o
stupidità ma solo la capacità di far eccitare Enrico Pentolaio), Harry
Potter (di cui è cugina, fidanzata, sorella perduta e madrina di
Comunione), Edward Cullen (a cui ha insegnato come controllare il
proprio potere, come rimorchiare le ragazze e come succhiare il sangue
alle marmotte senza scompigliarsi i capelli), Jacob Black (il quale è
perennemente innamorato ed ossessionato da lei, sebbene finga di amare
Bella perchè è amico di Edward e lui gli ha chiesto di far finta di
amarla perchè così la Profezia su Bella si compirebbe e lei non
morirebbe e Carlisle diventerebbe il capo dei Volturi facendoli
diventare buoni e vegetariani ecc ecc).
La sua vita è felice, triste,
avventurosa, noiosa, pericolosa, liscia come l'olio, piena di colpi di
scena degni di Beautiful e di battaglie contro Voldemort, piena di
amore, violenza, odio, cattiveria, tenerezza e ossessione per lo
shopping, insomma la tipica vita di una tipica adolescente.
Almeno finché non incontra
Gary Stu. Il perfettissimo, bellissimo, fighissimo, simpaticissimo,
misteriosissimo, isolatissimo, affascinantissimo, ricchissimo,
poverissimo, rockettarissimo, talentuosissimo, scostantissimo Gary Stu.
E sarà inevitabilmente amore.
Un travolgentissimo, complicatissimo, incredibilissimo,
sconfinatissimo, travagliatissimo, soffertissimo, felicissimo,
semplicissimo, invidiatissimo, dolcissimo, cattivissimo, scontatissimo,
odiatissimo, amatissimo, emozionantissimo, avventurosissimo amore,
perchè lui cagherà solo e soltanto Mary Sue, e non le altre ragazze
fighe e dai facili costumi, e tenterà di corrompere il suo animo dolce
ed innocente anche se lei una volta si prostituiva per racimolare
qualche dollaro (o la moneta del bellissimo luogo e della avventurosa
epoca nei quali vive) e si drogava e beveva e ha dovuto abortire
quattordicimila volte perchè un riccone l'aveva fatta schiava e di
sicuro non le faceva solo
lavare il pavimento.
Il tipico amorissimo
adolescenziale che durerà per tutta la vita e per tutto il periodo di
decomposizione e putrefazione nelle apposite tombe vicine e lontane
perchè lui andrà in guerra o morirà ammazzato dall'altro pretendente o
lei si suiciderà per un malinteso, perchè lui l'ha lasciata, perchè
pensa che lui starà meglio senza di lei o per salvare la vita a tutto
il mondo compiendo la Profezia che la vole morta.
Quindi, cari lettori,
preparatevi a leggere la storia (storissima) dell'incantevole Mary Sue.
Oddio scusatemi se ho pubblicato questo "coso" e per la indecente
quantità di -issimi che ho scritto, ma volevo dare un po' di speranza a
tutti quelli che scrivono una fan fiction e si sentono dire che la
protagonista o il protagonista sono Mary Sue o Gary Stu. E anche per
farvi ridere un po', se ci riesco ;D
Lasciate un commentino!
Al prossimo capitolo, con la
storia di Mary Sue! |
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Capitolo 2 *** Primo Giorno di Scuola ***
La nostra eroina passeggiava
tranquillamente nella affollata Sala Grande della Scuola di Magia per
Vampiri, Licantropi, Maghi e Streghe, Angeli, Demoni, Folletti, Elfi,
Tizi Che Non Si Sa Bene Cosa Facciano Ma E' Sicuramente Una Figata,
Ragazzi con Talenti Speciali e Ogni Cosa Faccia Arrapare Le Ragazzine,
o come la chiamavano tutti Scuola
M.V.L.M.S.A.D.F.E.T.C.N.S.S.B.C.F.M.E.S.U.F.R.T.S.O.C.F.A.L.R.
Era il primo giorno di scuola per
lei, ma aveva già tantissime nuove amiche di cui non mi
preoccuperò di parlare, e a cui non darò uno scopo nella
vita, un profilo psicologico né tanto meno un nome. Ma stiamo
scherzando?! Comunque...
Qualcosa attirò l'attenzione della bellissima ragazza, che si
fermò di colpo in mezzo al passaggio senza essere travolta dalla
gente.
-Oh mio Dio, chi è quello?!-
esclamò Mary Sue con la sua
incredibile, femminile, soffice, musicale, sensuale, innocente voce,
riferendosi al misterioso figuro dai bicipiti notevolmente sviluppati e
i capelli dorati, del colore del rame, della notte, dell'argento e del
cioccolato. E nonostante la nostra eroina fosse a più di
duecento metri da lui e la sala fosse completamente piena di gente di
cui non ci preoccuperemo per niente, non poté non notare di
quegli occhi, così profondi, espressivi, maliziosi, ingenui,
carichi di emozione, di sentimento, di superbia, di astuzia, di
superiorità, di bellezza, di interesse e di indifferenza.
-Dovrebbe chiamarsi Gary Stu Perfect, è uno di seconda! Il suo
colore preferito è il nero, ha un cugino che vende braccialetti
fatti di rami intrecciati vicino a Londra, suona in una gruppo rock
chiamato The Ovviusly Successful Band*, i suoi genitori sono morti in
un incendio quando lui aveva sei anni, e lui si tormenta perchè
era in casa e non aveva potuto fare niente, poi è stato mandato
dai suoi zii che lo incolpavano della morte dei suoi, ha dei poteri
assolutamente straordinari e di martedì ha gli allenamenti di
Cornovagliatch, il suo sport preferito. Ma ovviamente non lo conosco!-
la informò una non specificata delle sue amiche, comparendo e
poi sparendo perchè... beh, perchè non me ne frega niente di lei.
-Wow... secondo voi sono il suo tipo?- chiese speranzosamente sicura di
sé la nostra super modella.
Gary Stu alzò lo sguardo, e la vide.
Il ragazzo la squadrò sognante, il suo cuore cominciò a
battere forte, si sentiva le ginocchia deboli davanti a quella
sconosciuta, avrebbe voluto correre da lei e baciarla, senza nemmeno
chiederle il nome, pensava di impazzire, in un attimo si ritrovò
a desiderarla intensamente, voleva toccarla, sentirla, amarla... ma poi
storse la bocca e la mandò affanculo con tanto di dito.
Mary Sue avrebbe voluto scoppiare a piangere e strapparsi i capelli dal
dolore, buttarsi a terra e rotolare picchiando i pugni e i piedi per
terra, tagliarsi le vene, sbattere la testa contro il muro, ma poi lo
mandò affanculo pure lei.
Non avrebbe più pianto per un ragazzo,
si giurò, mentre i
ricordi dei giorni passati con Jim Da Madex**, quel ragazzo che l'aveva
ferita ed umiliata, le inondavano la mente come l'acqua inonda una buca
nella sabbia di una spiaggia.
-Su vieni Mary Sue, andiamo... quello là non ti merita.- la
consolò la sua migliore amica, emersa dal gruppetto apposta per
offrirle una spalla su cui piangere.
-Grazie, Raimonda Maria Pancrazia...
tu sì che sei una vera
amica!- Vera amica che, ovviamente, era un essere
assolutamente vomitevole o strafigo oltre ogni immaginazione
(chiaramente mai quanto Mary Sue) a seconda delle esigenze.
-Di niente, Mary Sue. Anzi, grazie a
te per esistere, per portare luce
nelle tenebre delle giornate di tutti noi, per essere sempre
così disponibile e gentile, generosa e servizievole, per dare
sempre saggi, saggi consigli, per avermi salvato la vita innumerevoli
volte, per essermi stata vicina nei periodi più bui,
illuminandoli con il tuo dolce e curato sorriso, per andare oltre le
semplici apparenze che si sa, spesso ingannano, e per essere amica di
una schifezza con le gambe come me.- rispose allora Raimonda Maria
Pancrazia, abbracciando l'amica ed asciugandosi una lacrima di
commozione. Le due si allontanarono in direzione del dormitorio delle
ragazze.
-Ehi, Gary Stu, che fai?- chiese un baldo giuovanotto avvicinandosi a quel gran
pezzo di ragazzo del nostro Gary Stu.
-Niente, Thomas.-
Ignorando ogni legge della fisica e
dell'anatomia, secondo le quali se non si è di fronte o di lato ad un
individuo non si può capire dove egli stia guardando, Thomas disse: -Ho
visto che stavi guardando quella ragazza.- ...Appunto.
-La conosci?!- sbottò Gary Stu con
impeto, assolutamente disinteressato.
-No, ma è uno schianto!- ghignò.
-Devo conoscerla.- stabilì il nostro
figaccione, intendendo però "Non me
ne può fregare una beata ceppa di quella là.".
-Se vuoi faccio delle indagini!-
propose Thomas, proprio come avrebbe fatto un bambino di terza
elementare per aiutare l'amichetto del cuore che ha una cotta per la
bambina con le treccine bionde di seconda C.
-Sì, grazie.- Ma in realtà Gary Stu
intendeva "No, grazie.".
-Com'è andata allora con il tuo primo
allentamento di Cornovagliatch, sport nel quale eccelli per astuzia ed
abilità, coordinazione e forza fisica, strategia e forma fisica?-
Il Cornovagliatch era un gioco che si
basava sul cavalcare scopini da WC incantati, inseguire un bersaglio
volante e colpirlo con dei maiali legati a forma di palla. Il tutto
bendati e con un furetto nei pantaloni. Fico, eh?
-Mah, bene... dopo avermi visto salire
sul mio scopino incantato di ultima generazione, lo Sturachess 2000,
regalatomi da quel mio zio scozzese, Albus Silente, la squadra mi ah
nominato Capitano Supremo. Niente di che.- rispose Gary Stu facendo
spallucce.
-Ah... beh, sempre meglio della mia
figuraccia alle selezioni di Flopping... un vero disastro.-
-Dai racconta!- esclamò entusiasta
Gary Stu, intendendo però "Non so
cosa il Flopping sia e non voglio saperlo, perchè sono certo che sia
una cosa da sfigati come te e il saperlo mi farebbe apparire meno figo.".
-Allora, ero lì, da solo, in mezzo
alla sala, e dovevo floppare i dischetti, ma ho sbagliato incantesimo e
invece li ho diskati. Chiaramente ho cercato di rimediare, e sono
passato direttamente alla seconda prova...-
Ok, basta, lasciamoli conversare in
pace, anche perchè non vorrei che diventaste meno fighi a causa di
Thomas e del Flopping. Passiamo ad altro...
Mary Sue si stava provando i suoi innumerevoli ed elegantissimi abiti
da sera (che avrebbe sicuramente avuto modo di sfoggiare, lì a scuola)
ed ogni vestito era seguito da circa venti minuti di "Oooooooh"
estasiati, applausi ed Ole degne di uno stadio. Sicuramente la sua
schiera di amiche non aveva altro di meglio da fare che stare lì,
appollaiate sui letti o sul pavimento, a guardare la nostra top model
mostrar loro il suo armadio.
-Oooooh come stai bene! Vorrei tanto
esser bella ed aggraziata come te, avere quei bei capelli così lucidi e
ben nutriti, quegli occhi incantevoli, quelle gote che si tingon di un
soffio di modesto rosso appena un complimento giunge all'orecchio***, e
quel corpo così seducente e tonico!-
Questa pseudo-dichiarazione di una
delle ragazze a caso (insomma non dovrebbe importarci niente che non
riguardi strettamente ciò che la nostra protagonista dice, pensa e fa)
fu seguita da un lungo silenzio imbarazzato, alcune guardavano fuori
dalla finestra, altre fischiettavano, altre si nascondevano sotto il
letto per la vergogna.
-Allora ci sono novità?- azzardò Mary
Sue per interrompere quella pausa che, se lo sentiva, avrebbe lesionato
gravemente a livello psicologico le sue amiche se si fosse protratta
oltre.
E, come uno stormo di cornacchie,
aprirono la bocca simultaneamente e cominciarono a spettegolare a
destra e a manca.
*
Significa La Band di Ovvio Successo.
**
Significa Jim l' Ex Pazzo.
***
O______O non chiedetemi nulla.
Ssssssalve!!!
Sono
tornata! *lo stormo di cornacchie comincia ad applaudire e a
spettegolare*
Perdonate
il ritardo, ma ho avuto gli allenamenti di Floppin.... cioè di
Cornovagliatch, mica di quello sport da sfigati! Aahahahhaha! ...
Comunque...
sono lieta che il primo capitolo sia piaciuto, e mi scuso se non ho
ancora risposto alle recensioni, la verità è che sono impantanata nei
miei impegni, e non ho molto tempo per scrivere... Cercherò di fare più
in fretta la prossima volta!
Beh...
That's All Folks!
Al
prossimo capitolo!
|
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Capitolo 3 *** Il Countche Fashinousou ***
E così come
inaspettatamente, improvvisamente e fulmineamente Gary Stu era entrato
nella sua vita, così come il corso naturale delle cose sarebbe era in
procinto di essere stravolto per dare spazio ad una nuova cronologia di
eventi
stupefacenti, così come i gioiosi tempi di danze e canti e
pic-nic all'aria aperta in compagnia della famiglia sarebbero stati
spazzati via per cedere posto ad un'epoca di terrore e morte,
arrivò l'ora di pranzo.
La fede di Mary Sue nella Provvidenza Divina (paragonabile solo e
soltanto a quella della Santissima Lucia del Borgo Vicino a Lecco) fu
messa a dura prova durante quell'intervallo, tanto che da quel giorno
diventò una satanista convinta ed adepta delle streghe Wicca,
svolgendo oscuri riti voodoo ed incidendo album death metal con suo zio
Varg,
meglio noto con l'adorabile nomignolo di Burzum.
Ma ritorniamo al nostro racconto, ora.
La nostra adorabile
protagonista entrò nell'ampio salone, e
subito tutti gli sguardi furono puntati su di lei, attirati dalla sua
rara bellezza senza pari. Mentre soavemente oltrepassava i primi
tavoli, con tutti i commensali (a prescindere dal sesso,
dall'età, dal livello di istruzione e dal grado di avanzamento
di putrefazione) che si giravano a guardarla assolutamente
estasiati, il suo adorabile piede incontrò una piastrella
rialzata, la sua sottile caviglia si piegò su se stessa e la sua
dolce persona perse l'equilibrio e si avviò ad una rovinosa
caduta sul pavimento. Appena prima che il freddo marmo facesse la
conoscenza della sua graziosa faccia, una paio di braccia robuste e
virili ma comunque gentili e profumate di vaniglia la afferrarono per
la vita, e la salvarono da una certa frattura cranica.
Le lunghe, lunghe ciglia di Mary Sue si sollevarono verso l'alto,
provocando una folata di vento tempestoso che per poco non
strappò la pelle di dosso al bel ragazzo, e i suoi grandi occhi
del colore del cielo, dell'erba e del finissimo cioccolato al latte
Lindt si fissarono in quelli profondi ed argentati del suo salvatore,
che la osservava protettivo.
-Me chiamo Sebastien. Zòno il
Cònte Sebastien Maximilian Valentine Mont-Saint Charmantagoniste,
milady.- le disse, precedendo la sua domanda, con un musicalissimo ed
affascinantissimo accento inglese.
Mary Sue rimase assolutamente meravigliata. Come faceva a sapere quello
che gli avrebbe chiesto? Di sicuro doveva avere dei poteri magici. Un
altro punto a suo favore.
-And, potchrei avère il onòre di connòshere il vostro nome?-
-Mary Susan Elizabeth Charlotte Tamara Danielle Wilson, ma tutti mi
chiamano Mary Sue.-
-E poutchrei anche sapére il voustrou coudice phiscàle?-
La splendida ragazza dischiuse le rosee labbra per rispondere, ma lui
le posò dolcemente un dito sulle labbra, scuotendo piano la
testa con un sorriso.
-Nou, non sèrve. Non aphaticatchevi, lo spaventcho deve avervi
privatcha di
ogni energìa. Coradgio, cercate confortcho contchro il mio palestchratizzimo e
diàfano pettcho, phorgiato dal phuoco di mile batàjje.-
-Ooooh, Sebastien! Mi sento mancare!- gemette la nostra impavida
eroina, improvvisamente pallida e senza forze. Si abbandonò
sui suoi addominati scolpiti nel marmo di Carrara, e svenne portandosi
una mano alla fronte.
Quando riaprì quelle due dolci gemme incastonate nella panna che erano
i suoi occhi, Mary Sue si ritrovò sdraiata in uno sfarzoso letto a
baldacchino appartenuto al re Luigi XIV, a giudicare dagli intarsi e
dalle radiazioni del carbonio-14, perfettamente truccata e pettinata e
con indosso il suo vestito migliore. Davanti a lei, un vassoio
d'argento puro su cui stavano una teiera di porcellana dipinta del
valore di qualcosa come tredici biliardi di yen cinesi, penny più penny
meno, dal quale si alzava un sottile filo di vapore profumato alla rosa
e un piatto di deliziosi biscotti.
Alzò lo sguardo, ed incrociò quello di Sebastien, che era
improvvisamente apparso nella stanza senza alcun preavviso. Aveva la
camicia aperta sul petto statuario, ed emanava quell'attrazione così
vibrante e carnale tipica degli strafighi londinesi. Sì, era
sicuramente una cosa d'attrazione... monocolo, pipa e cappello alla
Sherlock Holmes a parte.
Le pupille nere come la notte della fanciulla risplendettero e presero
un'ardita forma a cuore.
-Sebastien! Dov...-
-Zei nel mio castchello nel
Porkshite, mia adoratcha.- le disse il Conte con un sorriso smagliante
da testimonial Mentadent White Now, prevedendo ancora una volta la sua
domanda.
-Ooooh, nel Porkshite... la regione più romantica di tutto il Paese,
con un reddito agrario doppio rispetto alle campagne scozzesi ed una
popolazione di ben ventimila abitanti!-
-Yes: io, i miei dgenitors, mio zio Lourd Vouldemort e i noustchri
ditchianòuvemila and nouvecientounouvantchazei zervitouri.- replicò con
fascinosità la nobile apoteosi dei modelli Abercrombie. -Abiàmou
comperatou la intchera redgioune ottchou ani fa per praticàre la
catchia ala volpe strishante sènza più utchidere per sbagliou i
còntadini.-
-Oh, volpi striscianti? Che adorabili creature, con le loro soffici
squame pelose e le loro zampe atrofizzate che penzolano e vengono
trascinate in giro ad ogni aggraziato movimento!-
-Dgia, darling. Dgia. Ma su, alzatchevi sùbitou! Il gàlo ha fatchou "Cock-a-doodle-doo!" ben cenque oure
fa! E' tchardi! Vi hou portchatou an pou' di tea and scones, colaziounate e poui
andgremou a vizitare la fantàstchica ala West!-
-Cock-a che?-
-E' il versou dgel galou.- rispose tranquillamente Sebastien, sorpreso
che non lo sapesse.
-Oh, in verità qui noi diciamo "chicchirichì".-
-Chicchi ricchi?- ripetè il conte, alzando un londinese sopracciglio.
-No, pronuncialo con l'accento marcato sulla i.-
-Chìcchi rìcchi.-
-No! Con l'acc...-
-Insistou, signourina. Chìcchi rìcchi.-
-L'accento sull'ult... uff, fa niente.- mormorò infine la dolce
pulzella, arrendendosi.
Mary Sue si infilò il becco della teiera in bocca e vuotò tutto il
bollente contenuto direttamente in gola, provocandosi ustioni di quinto
grado alle mani e lo scioglimento dei tessuti interni allo stomaco, poi
ingoiò quattro o cinque brioches ripiene di crema, due o tre bomboloni
alla panna ed arancia con tanto di piatto di ceramica croccante. Si
alzò in piedi, agile e scattante come una giovane gazzella nella
stagione degli amori, ed afferrò con delicatezza il braccio che il
Conte le aveva porso.
Insieme uscirono dalle ricche e principesce stanze e passeggiarono per
i regali corridoi.
Sebastien chianò appena la testa verso di lei, sorridendo, e le
sussurrò le parole più dolci che Mary Sue potesse immaginare.
-Coumunque, milady, è cock-a-doodle-doo.-
Legenda termini:
Mont-Saint Charmantagoniste: tipo Monte San Affascinantagonista. Sono
un mito con i giochi di parole in francese, neh?
Porkshite: come faccio a spiegarlo... praticamente cacca di maiale,
okay? Con parole più volgari.
Cock-a-doodle-doo: la mia prof mi ha detto che è così che gli inglesi
dicono chicchirichì. Mi fido della sua parola.
Oh, miei amati lettori! Che Odissea è stato questo capitolo y__y
Ho dovuto mangiare scones e scemenza per mesi. No, okay, un po'
debole come scusa, visto che fa comunque cagare.
MA, ed è un ma importante, è
sempre meno cagoso degli altri abbozzi mostruosi che la mia mente ha
abortito durante questi mesi. Non odiatemi, vi prego y__y
Per farmi perdonare, vi metto
anche la foto del Conte Sebastien Maximilian Mont-Saint
Charmantagoniste con il vassoio di tea
and scones! :D
ghirigoro
|
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