un dolce ritrovo

di chocolarune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la felicita affranta ***
Capitolo 2: *** una separazione dolorosa ***
Capitolo 3: *** tragica scoperta ***
Capitolo 4: *** un nuovo inizio ***
Capitolo 5: *** un grande imprevisto ***
Capitolo 6: *** uno scontro voluto dal destino parte 1 ***
Capitolo 7: *** uno scontro voluto da destino parte 2 ***
Capitolo 8: *** il ritorno inaspettato di una cara amica ***
Capitolo 9: *** il mistero della busta ***
Capitolo 10: *** l'aspettato primo bacio ***
Capitolo 11: *** sofferenza ***
Capitolo 12: *** un nuovo giorno ***
Capitolo 13: *** incomprensioni ***
Capitolo 14: *** l'incontro di anime perdute ***
Capitolo 15: *** il primo amore non si scorda mai ***
Capitolo 16: *** il segreto svelato ***
Capitolo 17: *** Io ti salverò ***
Capitolo 18: *** Ora che tu sei con me ***



Capitolo 1
*** la felicita affranta ***


     

                                                                                                         La felicità affranta

                                                                                     In una sala parto, una donna  affascinante, con i capelli  lunghi  e setosi color biondo dorato col viso delicato ma con uno sguardo che non nascondeva nessun sentimento umano, dolore , gioia , amore,  era intenta ad aspettare l’arrivo di una nuova vita, la sua creatura celestiale , il suo simbolo d’amore aspettato da tempo e che finalmente si è realizzato .   La felicità  a volte non dura per sempre, il destino di quella stupenda ed innocente bambina  verrà capovolto da un momento all’altro, causandole solamente sofferenze. 

Man mano che i giorni trascorrevano, per la povera famiglia Lemere  non andava bene , troppi debiti accumulati  e tasse da pagare,  come potevano pagare  e prendersi cura della bambina a tempo stesso! .
Isabel:  *piangendo*  tesoro non voglio perdere  ciò che il mondo mi ha donato .
Andrès :  “ perché  proprio a noi è capitata  questa orrenda tragedia “allora troviamo un sistema, così manteniamo sia la nostra creatura che tutti i debiti, ma se purtroppo  non c’è rimedio ,credo che dobbiamo abbandonarla, non c’è altro sistema,   causerà un forte shock ad entrambi ma almeno la vita di nostra figlia potrà  essere migliore di questa... Ti prego, Isabel non piangere !  Cogliamo questo attimo per  tenerci un ricordo legato a lei, che è la cosa  più preziosa che il mondo ci abbia regalato .
La giovane donna si china in ginocchio sul pavimento e incomincia a singhiozzare sulle spalle del marito abbassato, fino a che, calmatasi, ricomincia a parlare.
Isabel: ok... se è per il bene di tutti noi e della vita di nostra figlia allora ritengo opportuno mandarla via,   anche se ho una grande lacerazione  al cuore, come se mi fosse crollato il mondo addosso e ho paura  di lasciare sperduta al mondo la mia  preziosa  bambina ,senza sapere  ogni suo passo  che man mano  farà col crescere .
Andrès: ti prego, amore! non vedi come sto male anche io? adesso dentro di me incombe solo sofferenza! diamoci almeno un ricordo della piccolissima felicità che ci hanno dato non credi anche tu ?
Isabel: hai ragione amore mio vorrei avere una foto ricordo di questo magico ma sofferente momento io te e la nostra bambina .
Isabel raggiunge le scale con il marito fino ad arrivare alla soglia della la camera dove si trova la piccola Emilj si avvicinarono pian piano guardando quello spettacolo stupendo  che si trova dinanzi ai loro occhi: si era proprio la loro magnifica creatura . La presero in braccio e andarono tutti e tre  nella sala grande dove  presero la macchina fotografica , si misero in posa, la bambina al centro e i due genitori ai lati della figlia , e scattarono la foto.  Isabel riportata la figlia nel suo lettino,  si dirige verso il marito schioccandoli un bacio e poi abbracciarlo.
Isabel: *tristemente* faremo la cosa giusta ad abbandonarla?
Andrès: se è per il suo bene, si amore, non potremmo dargli niente, domani all’alba prendiamo la nostra bambina e poi finirà tutto.
Le lacrime di Isabel scesero lungo la sua linea del viso fino a soffermarsi sul labbro per poi ricadere giù; il marito con una mano asciuga quelle poche ma dolorose lacrime per poi abbracciarla ,poi  le due figure scompaiono nel buio della notte  per poi dirigersi verso la loro camera.

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Capitolo 2
*** una separazione dolorosa ***


Separazione dolorosa La notte è volata via  per fare spazio alla luce , il sole  salito ormai su nel cielo dava vita ad un nuovo giorno; la camera fu illuminata dalla brezza mattutina con un leggero venticello che sventolava, con un delicato movimento, le tende arredate nella stanza. Il primo a svegliarsi fu  Andrès che si mise una vestaglia e scese giù dal letto per andarsi a  fare una doccia. Isabel si svegliò dopo di lui aprendo gli occhi:  si augurava che quel giorno non fosse mai venuto che fosse stato solo un incubo,  ma si sbagliava.
Andrès: buon giorno dolce amore mio...è arrivato il momento..
Dicendo quelle ultime parole con un tono più basso e triste.
Isabel: si, lo so bene che è arrivato... allora mi vesto, do da mangiare alla piccola e poi ci avviamo.
Con il cuore in gola la madre si avvia verso la piccola prendendola in braccio e portandola giù in cucina per farla mangiare; vestita, lei e sua figlia andarono  con il padre nel luogo in cui sarà lasciata.
Arrivarono a destinazione, un parco in stile moderno , camminarono un paio di minuti al massimo fino a trovare il posto adatto per depositarla con cura.
Isabel: no, non posso farlo! sarò distrutta dopo averla lasciata in un posto del genere
Andrès : ricordati, ti prego amore, che lo facciamo solo per il suo bene.
Isabel: d’accordo  tesoro, mettiamola sopra questo cespuglio, forse qualcuno la trova e la porterà via con se
La madre, chinandosi per cercare di appoggiare  meglio la piccola,  fa cadere  una leggera lacrima che si deposita sul viso della piccola mentre gli sorride. Dandogli un tenero bacio sulla fronte  la copri per bene in una stoffa gialla ricamata e gli mise vicino una lettera .
Isabel: addio mia piccola bambina ti vorrò sempre bene anche se i nostri corpi sono lontani la mia anima sarà sempre vicina a te.
Andrès:*piangendo* andiamo cara è l’ora di andare, addio figlia mia .
Isabel stringendosi  forte al marito si allontanarono dal parco lasciando sola la povera creatura.
Una coppia attraversò il parco ma si soffermò sentendo un rumore provenire in un punto ,
arrivarono vicino alla fonte dove hanno sentito delle  voci e furono sorpresi nel vedere sopra il cespuglio
un bambina che dovrebbe avere massimo 3 anni aveva i capelli colo biondo dorato e occhi dallo splendido color del cielo, lo sguardo di lei si sofferma su una busta: la prende e la apre a sua volta , incominciando  a leggere.
Carissimi signori che riuscirete a trovare la nostra più cara piccola figlia, purtroppo noi non siamo riusciti ad accudirla e a donargli tutto per mancanza di soldi ,vi prego a voi di prenderne cura come se fosse vostra figlia, abbiamo un grande dolore per quello che abbiamo fatto ma è un bene per non far soffrire la nostra più cara bambina con noi avrebbe avuto un futuro orrendo mentre con altri genitori potrà stare meglio, ti amo mia unica figlia faro sempre parte di questa vita dentro di te ma starti accanto non potrò farlo ti guarderò da lontano addio mia Emilj ti auguro tanto felicità il tuo papà e la tua mamma che ti vogliono bene FAMIGLIA LUMERE.
Serena: povera piccola anche se ti hanno abbandonata, hanno fatto un atto di buono avranno sicuramente avuto dei grossi problemi per non accudirti ,adesso ci siamo noi che saremo per te la tua famiglia sei contenta?
La piccola allarga le braccia e fece un sorriso radioso
Joe: che meraviglioso sorriso... la teniamo e la portiamo via con noi ,cosi la faremmo crescere forte ed intelligente!
Il giovane uomo accarezza i capelli delicati della bambina e con la giovane donna si dirigono alla macchina verso la loro meta.
 

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Capitolo 3
*** tragica scoperta ***


Tragica scoperta Sono già passati  ben 12 lunghissimi anni da quel fatale giorno, la nostra protagonista è ormai cresciuta, ha una famiglia che l’adora, e amiche che la sostengono sempre in qualunque occasione.
Il quel giorno di sole  accade  una cosa che Emilj non se lo aspettava per niente, mentre finiva di vestirsi nella sua camera, pensava che era un’ottima idea, leggere qualche libro prendendolo giù di sotto dalla libreria.
Emilj: sono curiosa di vedere cosa ci propone oggi la libreria, che libro scegliere!, sono così indecisa  nella scelta da fare .. mmmmmm vediamo! A si  questo è perfetto.
Mentre Emilj tirava in avanti il libro per prenderlo dallo scaffale, un busta bianca cadde per terra, la raccolse e nota con disinvoltura che è una lettera, la apre delicatamente e ne fece uscire fuori il foglio, ogni parola che leggeva per lei era un pugno dritto  al cuore, fino a farla  piangere.
Emilj: *piangendo* non ci credo, che storia è mai questa, che cosa significa.
Da lontano si sentono i rumori di una maniglia, era il suono di chi qualcuno entra in casa, ed erano proprio i suo genitori, Emilj corse come un fulmine verso di loro.
Genitori: ciao Emilj   siamo appena tornati da un negozio ti abbiamo comprato un vestito.
Emilj:  mamma ,papà che cosa è questa storia? mostrandogli la lettera.
I genitori rimasti di stucco, non si aspettarono che la loro figlia avrebbe trovato la lettera.
Serena: figlia mia è  giunto il momento per dirti tutta la verità, però sappi che sarà doloroso.
Emilj: non mi importa madre voglio sapere tutto su di me chi è la famiglia Lemere?, chi sono e perché questa lettera?
La madre incomincio a parlare  del giorno in cui l’hanno trovata in un cespuglio.
Serena: noi ti abbiamo trovata in un parco, sopra ad un cespuglio, eri coperta da una stoffa ricamata gialla con vicino quella lettera che adesso hai tu in mano, la famiglia Lumere sono i tuoi veri genitori , non sappiamo di preciso cosa è successo per abbandonarti lì, ma io penso che non hanno avuto la possibilità di accudirti per troppe tasse da pagare, mi dispiace per come siano andate le cose, siamo stati in giusti a non dirti niente ma era per il tuo bene come ha fatto la tua vera famiglia, figlia mia c’è una cosa dolorosa che ti dobbiamo dire, abbiamo scoperto un po’ di mesi fa, che hanno dato notizia che i tuoi veri genitori siano dispersi, oppure altri pensano che hanno avuto un incidente stradale.
Emilj: * il viso colmo di lacrime* allora c’è la piccola eccezione che i miei veri genitori siano morti, come avete potuto mettermi cosi per ben 12 anni, ora io non so più chi sono, mi avete solo nascosto bugie su bugie non vi perdonerò mai, per quello che mi avete fatto.
Emilj con il cuore infranto  girandosi con le spalle rivolte alla madre gli dice l’ultimo addio.
Joe: dove vai Emilj ?
Emilj: me ne vado via, qui non ho più niente per restare.
Serena: *piangendo fortemente* ti prego figlia mia non andartene, anche se ti abbiamo mentito per tutto questo tempo, è come se fossimo stati i tuoi veri genitori.
Emilj: mi dispiace, mamma, adesso voglio vedere di più sulla mia vera esistenza, siete stati bravissimi ad accudirmi, ma ora è il tempo che io me ne vada e che faccia la mia vita, per vederci più chiaro a tutto questo, addio.
Emilj  piangendo prese tutta la sua roba, ed usci definitivamente da quella porta , si volse l’ultimo sguardo a quella casa che ha vissuto momenti indimenticabili che rimarranno impressi sempre nel suo cuore. E con il volto teso si incammina verso una metà a lei  sconosciuta.
 

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Capitolo 4
*** un nuovo inizio ***


Un nuovo inizio

Emilj si trovava nella sua nuova stanza, un appartamento preso in affitto, in una città alquanto grande ma al col tempo silenziosa .  Prese le chiavi ed usci dall’appartamento, camminando lungo la  retta via, si soffermò  incrociando lo sguardo con due passanti, insieme ad un graziosa bambina.
Emilj: che dolce visoh a quella splendida bambina tenuta fra le mani dei suoi genitori, *piangendo silenziosamente*   una grossa solitudine si gira furtiva nel mio povero cuore, non ho più nessuno su questo pianeta, sono rimasta da sola in questa vita grigia, come riuscirò adesso ad andare avanti se non ho sostegno morale che mi guidi?
Un  folata di vento portò via ogni cosa che trovava lungo il suo tragitto, ed un volantino, che volava con armonia  nell’aria, finì dritto sul viso di Emilj.
Emilj: oddio non vedo più niente, tutte a me mi capitano!  tutta colpa del vento! che è l’oggetto che mi si è attaccato sul viso?
Emilj prese con le mani il volantino e notò, sopra di esso, un’immagine di un edificio moderno e letteralmente grande.
Emilj:  *pensando* ma questo è un volantino!  è una scuola, e si trova anche vicino delle mie parti, qui sopra c’è scritto che si chiama liceo dolce amoris! ma che nome tenero...Ho deciso! il mio obbiettivo è quella scuola, così riuscirò a trovarmi  nuove amicizie! Non è stato un caso se questo piccolo foglio  è volato fino a me , questo è il destino, e la mia strada è già stata scritta...frequenterò quel liceo!
I passi di Emilj divennero sempre più rapidi perché  il giorno ormai stava per tramontare, per lasciare il posto ad una serata illuminata dalle poche stelle nel cielo.
Nella sua stanza, Emilj poggiava sul pavimento con le gambe distese, una limpida lacrima si scorgeva attraverso la luce filtrata nel cuore  della notte ,e con un solo gesto l’asciugò, era calda ma soffocata dal grosso dolore che si può provare perdendo l’amore paterno. Il suo sguardo vuoto  fu rivolto alla meravigliosa luna, che brillava di una magnifica luce nel cielo notturno.
 
Infilandosi sotto le coperte ,si fece cullare da morfeo  fino ad addormentarsi .
Il giorno seguente, la nostra protagonista si svegliò con un leggero sorriso sulle labbra. Aprendo le tende rivolse lo sguardo verso il cielo.
Emilj: che splendida giornata!che fantastico cielo ci regala la vita!
Girandosi  alle spalle guardò l’ora sull’orologio.
Emilj: oddio, ma è tardi! accipicchia mi devo sbrigare se  no non arriverò  in tempo! ecco non riuscirò nemmeno a finire la colazione cosi imparo a non svegliarmi prima!
Intenta a mangiare l’ultima briciola della sua merenda , corse, con tutta la sua velocità, verso il maestoso edificio. Oltrepassato il cancello, arrivò dritta verso l’entrata del liceo: si stupì di vedere come fosse ben dettagliata all’interno , con immensi quadri raffiguranti ritratti e scene particolari , i muri dipinti con un tenue color chiaro, il pavimento su cui poggiava saldamente era lucido e bianco, proiettando la sua immagine . Camminando a testa bassa, i suoi pensieri furono concentrati da quel suolo cosi lucente,  per  non accorgersi di essersi scontrata con qualcuno o da qualcosa; il tempo si sofferma, alzò lo sguardo per incontrare due occhi  azzurri ,  di cristallo più lucido. Quelle iridi piene di riflessi solari ,erano quasi impossibili da guardare, perché  ti sentivi opprimere, affogare dall'oceano limpido che vi traboccava dentro.
Jade: se mi guardi così finisco per sciogliermi, e poi scusami , siamo in una posizione alquanto imbarazzante , forse è meglio se ti posti non credi?
Emilj: *arrossisce  dalla testa ai piedi diventando rossa come un pomodoro*  oddio, scusami tanto, sono sbadata, non so dove avevo la testa, sicuramente fra le nuvole, scusami tanto.
Jade: *sorridendogli*figurati non importa, porgi la tua mano  alla mia cosi ti aiuto ad alzarti.
Emilj: * pensando fra se e se,  che sorriso radioso* grazie mille, e scusami di nuovo dello scontro di prima.
Jade: non scusarti, non è successo niente.  Fammici pensare, adesso tu che ci fai qui? non ti ho mai vista da queste parti!
Emilj: ehm.. sono venuta qui per venire a studiare, e sto cercando la direttrice.
Da lontano una strana  figura, dietro ad un angolo,che aveva intravisto tutta la scena avvenuta in quei
pochissimi secondi, si avviò verso le due figure rimaste ferme sul corridoio.
Jade,  accorgendosi delle vicinanze del segretario, saluta emilj con il suo bellissimo sorriso per poi scomparire via, lasciandola sola.
Nathaniel: perdonami se ho ascoltato il tuo discorso, ma ero nelle vicinanze e ho sentito tutto.
Emilj: non importa figurati * facendogli un sorisetto*
Nathaniel: devi essere nuova di qui!vedo che sei estasiata da tutto ciò che guardi.
Emilj: si, è vero ,sono nuova; sono venuta per iscrivermi in questo liceo, potrei parlare con la direttrice?
Nathaniel: certo prego, venga da questa parte, ti conduco da lei.
Emilj: grazie mille! Sei molto gentile.
Nathaniel: figurati, io sono il segretario di questo liceo! ecco siamo arrivati.
Bussarono alla porta, e vi entrarono.
Nathaniel: direttrice, scusi per il disturbo.
Direttrice: no, figurati prego entrate, cosa desidera?
Nathaniel: c’è questa ragazza che si vuole iscrivere alla nostra scuola.
Direttrice: certo accomodati  come ti chiami ?
Emilj: il mio nome è emilj, purtroppo io vivo da sola perché ho scoperto di essere stata adottata, quindi sono scappata e sono venuta in questa città... ho scoperto di questa scuola attraverso un volantino, mi piacerebbe farne parte anche io, se è possibile.
Direttrice: sei la benvenuta cara, mi dispiace per la tua triste storia, col tempo le vita  ti aiuterà  a rimarginare le ferite: abbi solo fiducia in te.
Emilj: grazie mille sia, per le parole dette, che mi danno più coraggio per affrontare le avversità e sia l’opportunità  di stare qui, la ringrazio di nuovo. 
Direttrice: si figuri signorina... Nathaniel l’attende per condurla nella sua nuova classe.
Facendogli l’inchino esce dalla stanza dirigendosi verso il segretario.
Nathaniel: sei contenta? Adesso ti accompagno in classe.
Emilj: si sono felicissima, il mio sguardo non nasconde nessun genere di emozioni .
Nathaniel: è vero si nota benissimo la tua allegria!  questa è la classe io ti lascio qui, perché devo tornare al mio lavoro.  A  presto emilj.
Salutato il segretario con gentilezza ed educazione , emilj  con pochi passi si avvia verso la soglia che sarà la sua nuova classe.

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Capitolo 5
*** un grande imprevisto ***


                                                                                                       Un grande imprevisto  Il rumore di un suono proveniente dall’esterno: era il bussare di una porta, che si apriva con un leggero movimento,  per far entrare, al suo interno, una ragazza: la sua carnagione era chiara e metteva in risalto quei suoi occhi,  così celesti da farla sembrare una dea;una cascata di lucenti  capelli, color biondo dorato,cadevano rigogliosi e liberi sulle spalle; quelle labbra perfette e carnose,  dal colore roseo. Le persone all’interno della stanza la guardavano  come affascinati  da un’indescrivibile bellezza.
Professore: << Lei dovrebbe essere la nuova alunna, la prego, venga avanti e si presenti. >>
Emilj si avvicinò alla cattedra, si inchinò e incominciò la sua presentazione.
Emilj:<<  Mi chiamo Emilj e ho 15 anni. Attualmente vivo da sola perché...perché ho da poco scoperto di essere stata adottata. >>
Le ultime parole  furono dette con  una certa amarezza;successivamente la ragazza si diresse verso il suo banco.
Professore: << Diamo un bel  benvenuto ad Emilj e cercate di stringere amicizia con lei; detto questo proseguiamo la lezione interrotta. >>
Emilj cominciò a guardare fuori dalla finestra: i suoi pensieri volavano in lontananza,al ricordo di quel giorno, del duro colpo; le sue ferite, ancora fresche, non hanno ancora in tensione di rimarginarsi.
Ancora quel dolore nauseante, dritto su per il petto, che esce fuori per farle visita  e distruggerla. I suoi occhi divennero cupi ,senza un briciolo di emozioni: l’unica cosa che si poteva notare erano  solamente il dolore e la  paura.  Intanto,una ragazza dal  cuore d’oro, seduta accanto a lei, la guardava con tenerezza e curiosità, ma anche con  un po’ di malinconia, vedendola cosi giù di morale, anche se non era a conoscenza del perché  di quella tristezza che avvolgeva quell’esile figura: sa benissimo che avrà avuto una dura verità.
Il professore richiamò l’attenzione di Emilj varie volte, ma senza una degna risposta; così, avviandosi verso di lei, sbatté sul banco il libro, che aveva in mano, facendo si che Emilj si accorgesse della sua presenza.
Professore: << Signorina, già al primo giorno di scuola dorme con gli occhi aperti, sveglia! Siamo in una classe, dovrebbe ascoltarmi, non guardare altrove. >>
Emilj, ritornando nella realtà, si vergognò del fatto di essersi accorta dopo che il professore la stesse sgridando; si alzò in piedi e chiese scusa  chinandosi gentilmente; ma,d’improvviso,successe il fini mondo:  ebbe un capogiro e  si accasciò sul pavimento, come un corpo morto senza vita.
Sconvolti da quella scena, avvenuta in un solo istante, tutti  quanti accorsero  attorno  all’esile figura che giaceva inerme, priva di sensi.
Senza perdere tempo, con l’incarico dal professore, la nostra ragazza misteriosa,  che poco fa era stata incuriosita dallo sguardo di Emilj, dal nome grazioso Nelly ,dal viso delicato , che metteva in risalto  quei suoi occhi  color nocciola ,che la fanno sembrare più dolce,  e con l’accompagnatore Lysandre ,un ragazzo strano ,per un piccolissimo particolare, i suo occhi  con due tonalità diverse un dal color verde e l’altro dorato,e  infine  i suoi soffici capelli bianchi,uscirono dall’aula. La nostra adorata Nelly  non credeva ai suoi occhi, per quello che fosse successo:sia per il fatto che quella povera ragazza sconosciuta era svenuta  e sia perché era in compagnia del ragazzo più affascinante della classe; ne era innamorata da lunghissimi anni, ma lei non si era mai mostrata a lui per paura di essere rifiutata, ma adesso che le era vicino, si sentì il cuore in gola, ma  nello stesso tempo serena per la sua vicinanza .
Disteso il corpo sul letto, Lysandre stava per uscire, ma fu fermato da una voce armonica,quella di Nelly.
Nelly: * arrossendo un pochino*<<  Grazie mille per l’aiuto Lysandre, sei stato gentile ad esserti proposto volontario per aiutarmi a portarla in infermeria, non so come sdebitarmi. >>
Lysandre: * sorridendogli* << Figurati Nelly... è così che ti chiami ?  non devi sdebitarmi, è stato un piacere... e poi aveva bisogno urgenza di essere portata qui. Adesso io vado, rimani tu qui in sua compagnia finché non si sveglia. >>
Nelly: * rossa*<< Si, io mi chiamo Nelly... si certo resto qui io con lei , puoi pure andare... ciao Lysandre. >>
Uscito dalla soglia, Nelly rimase da sola insieme ad Emilj. Ma si accorse ben presto che la figura lì davanti a lei era sveglia.
Nelly: << Allora eri già sveglia? >>
Emilj: * sorridendogli*<<  Scusami se ho assistito a  tutto, ma mi sono svegliata mentre voi due parlavate, e dato che ho visto che si era creata un’atmosfera magica, ho detto  lasciamoli soli, avranno da dirsi delle cose... dimmi un po’, non voglio essere sfacciata, ma a te lui ti piace, vero? >>
Nelly: * arrossendo dalla testa fino alla punta dei piedi*<< Che fai, mi spii? >>
Ed una fragorosa risata  si espanse, rimbombando per tutta la stanza;la loro sintonia si capiva a distanza fra le due, anche se loro non si conoscevano, era come se le loro anime  andassero d’accordo e ricongiungersi;forse in una vita passata si erano già incontrate.
Emilj:<<  Nelly, la tua risata mi mette allegria, ed il tuo sorriso è favoloso. >>
Nelly: << Come fai a sapere come mi chiamo?, non è vero, è la cosa che odio di più, però grazie mille del complimento ...ti devo confessare che tu sei la prima  ad aver notato il  mio sorriso, grazie. >>
Emilj:<< Dato che parlavate, ho sentito il richiamo del tuo nome da quel ragazzo, e sul fatto del sorriso, figurati, quando c’è da dire la verità è giusta dirla. >>
Nelly:<<  Come ti senti? Va un po’ meglio? Prima mentre stavamo a lezione, ti ho visto vicino alla finestra e avevi lo sguardo così vuoto, non ti conosco, non voglio sforzarti a raccontarmi la tua storia, è che solo vedendoti in quello stato mi è venuta una tale tristezza. >>
Emilj: << Sto abbastanza bene, grazie per il modo in cui ti sei preoccupata per me e come ci tieni.  La ragione per cui ero giù di morale, è il fatto è che,forse, che io non abbia più la mia vera famiglia. La dura verità mi ha sconvolto ,sarà  questo il motivo dei miei capogiri. >>
Nelly: *dispiaciuta*<< Oh,mi dispiace tanto... non so come aiutarti sui tuoi genitori, ma puoi contare sul mio aiuto in qualunque momento, se hai bisogno di consolazione e di sfogarti io di porgo la mia spalla, e starò sempre al tuo fianco. >>
Emilj:<<  Non so proprio come ringraziarti Nelly, mi sentivo così sola in questo mondo, ora anche per me è arrivata la luce, sono tanto felice di averti conosciuto. >>
Nelly: << E io sono lieta di starti accanto sia adesso che nei tuoi momenti più difficili. >>
Emilj:<<  Non so come spiegarti questa situazione, è come se fossi rinchiusa in un labirinto senza via d’uscita ed insieme a te riesco facilmente ad uscirne. >>
Nelly,sorpresa dalle poche ma toccanti parole che la sua nuova amica le sta dicendo, l’abbracciò in un modo affettuoso che fece sciogliere il cuore ad Emilj.
Nelly: << Adesso che ti senti molto meglio, forse è il caso se ritorniamo in classe , saranno tutti in pensiero sicuramente, e pensare che è passato il tempo. >>
Emilj: << Ok Nelly, ritorniamo in aula, ti ringrazio davvero per la tua gentilezza, e per avermi concesso la tua amicizia. >>
Nelly le sorrise, per poi incamminarsi con lei verso la classe.

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Capitolo 6
*** uno scontro voluto dal destino parte 1 ***


Uno scontro voluto dal destino parte 1  La lezione di storia fu interrotta dal  fruscio di una porta appena aperta;sul viso del professore si notò la preoccupazione verso l’alunna bionda di fronte a lui.
Professore:  Ragazze, tutto a posto?  Come si sente,Emilj? Ci stavamo preoccupando per la vostra assenza in classe.
Emilj: Si professore, è tutto apposto! Adesso va molto meglio, era solamente un capogiro momentaneo...e ci scusi per aver tardato, ma ho ripreso conoscenza solo adesso.
Professore:  Si figuri signorina, l’importante è che si senta bene.  Adesso ritornate ai vostri posti, che riprendiamo la spiegazione.
Le ragazze si sedettero ai loro rispettivi banchi, ma all'improvviso il suono della campanella richiamò l’attenzione degli alunni, per avvisare l’inizio della ricreazione. Emilj,uscita dall'aula, si diresse verso il suo armadietto, per mettere a posto il libro . Una presenza  familiare si era posta vicino a lei.
Nelly: Ciao Emilj! Posso farti compagnia, se non ti dispiace? Vorrei conoscerti meglio!
Emilj: Oh mio dio, Nelly! Mi hai spaventato! Non mi ero accorta della tua vicinanza...certo che puoi rimanere con me, adoro la tua compagnia! Anche io sarei lieta di conoscerti meglio.
Nelly: Allora, come pegno di questo inizio di una bella amicizia,ti faccio da guida, mostrandoti la scuola,ti va?
Emilj:  Ma certo! Molto volentieri ,sarei felicissima...mi sentivo un po’ disorientata all'inizio.
Nelly: è normale che all'inizio ci si senta cosi, man mano  ti ci abituerai. *facendole un sorriso*
Mostrandole ogni punto, Emilj si soffermava, per poi riprendere a parlare.
Emilj:  Nelly, ti devo confessarti una cosa...con te  sento la possibilità di dirlo spontaneamente.
Nelly: Emilj, non farmi preoccupare! Dimmi,cosa c’è?
Emilj: Questa mattina,mentre venivo qui, mi sono scontrata con un ragazzo; non posso descriverti con gesti e parole la sua bellezza, ma almeno ti posso confermare una cosa: che in quei suoi magnifici occhi si potevano notare benissimo quei piccoli, minuscoli punti neri che erano le pupille,che si confondevano in tutto quell'azzurro così mistico e fantasioso, che nemmeno la mente del più grande artista avrebbe potuto realizzare lucidamente.
Tutte le volte che ci penso tremo violentemente, e vedo impressi nella mia memoria quei due occhi angelici e traboccanti amore, pace e semplice beltà. Che cosa è questa forte emozione,cosa significa? >>
Nelly: *rimasta di sasso*< Emilj:  Non so nemmeno il suo nome,e neanche se è di questo liceo!E poi questa emozione non l’ho mai provata in vita mia, tu per caso l’hai incrociato?
Nelly: No, mi dispiace amica mia, non credo che frequenti la scuola, ma se vogliamo scoprirlo,troviamolo ti va?
Emilj: *felicemente* Certamente, mi farebbe un immenso piacere! Grazie mille, sei un tesoro.
Le due ragazze girarono inutilmente nel liceo e,non trovando alcun indizio,si arresero.
Emilj:  Nelly, è inutile continuare a cercare. Non lo troveremo mai! lui non è qui. * tristemente*
Nelly: Lo so! ma mi dispiace vederti così, volevi incontrarlo di nuovo...
Emilj: Non preoccuparti Nelly, non è un problema, non fa niente se non l’abbiamo trovato...non importa, se ci sei tu il mio umore è positivo, la tua amicizia  per me è molto più vitale paragonata ad una persona che non so nemmeno chi è. La vera felicità nell'amicizia, secondo me,nasce dal donare se stessi, il proprio tempo e le proprie risorse.
Un amico dimostra di essere tale quando rimane vicino a te ,nei momenti di maggior sconforto ,tristezza, depressione ,e te lo dimostra sia con le parole che con i fatti. O quando sa leggere anche nei tuoi silenzi che sei triste ,e ti rimane accanto! E queste cose vorrei scoprirle ogni giorno con te.
 Nelly era rimasta paralizzata dagli ultimi eventi, e, da quelle parole uscite dalla bocca di Emilj, non pensava che da un giorno a un altro si potesse conoscere cosi bene una persona fino ad affezionarsi talmente cosi  da volergli un bene dell’anima.
Nelly: Ehm… ehm.. non so proprio come tu faccia a riuscire a colpirmi ogni volta! Come ti escono queste parole? In confronto a te, l’unica parola che adesso sono in grado di dirti è un grazie ,dal profondo del mio cuore.
 La ricreazione terminò e le due graziose amiche ripresero il cammino verso l’aula; mentre entrarono soia in classe , furono fermate da una voce adulta: si girarono di scatto; era la direttrice !Le due ragazze non si aspettarono di vederla lì davanti.
Direttrice: Signorina Emilj, venga nel mio ufficio, le devo parlare.
Emilj, girandosi verso Nelly,cercò di dirgli: “ cosa ho combinato questa volta”.
Seguì la direttrice verso il suo ufficio , e, accomodatasi , aspettò con ansia la ragione per cui la direttrice le dovesse parlare con così tanta urgenza.
Direttrice: Emilj,ti ho fatta venire , in questo momento , perché devo chiederti una cosa molto importante,a cui dovrai darmi una risposta precisa.
Emilj:*ansiosa*  Si ,ho capito alla perfezione. Cosa dovrei fare?
Direttrice:  Allora ascoltami bene: nella nostra scuola sono aperte le iscrizioni per entrare a far parte dei club; i club noti qui sono quello di basket e il club di giardinaggio. Dato sei una ragazza seria e attenta, ho deciso ti darti la possibilità di farne parte di uno …. A quale vorresti entrare?
Non se lo aspettava di certo di questa proposta: al contrario pensava a qualcosa di più serio.  Calmatasi dalla tanta agitazione, prese un grosso respiro, per poi parlare tranquillamente.
Emilj: è difficile scegliere, perché amo entrambi le cose, però, se devo fare una scelta giusta, allora sarà senz'altro quello di giardinaggio.
Direttrice:  Allora, se è la tua risposta definitiva , incominci oggi e non sarai da sola: sarai in compagnia di una tua compagna di classe che ti attende di fuori.  Finito questo, io ho detto tutto quanto a lei; buona fortuna e arrivederci.
Uscita dall'ufficio si avviò verso la persona che la stava attendendo.
Emilj: * pensando fra se e se chi sarà mai questa persona?*
E i suoi pensieri furono catturati dalla ragazza che non si sarebbe mai aspettata:
 Nelly: Eccoti finalmente, ti stavo aspettando!
Emilj: Nelly sono sorpresa di vederti qui! non dovresti essere in classe?
Nelly: No, ti stavo aspettando.  Perché tu lo sappia,faremo parte del club di giardinaggio!sei contenta?
Emilj: Oh Nelly !Certo che sono super  felice, meno male che ci sei tu al mio fianco . 
La protagonista si avvicinò all'amica e le diede un lunghissimo abbraccio, fatto di sentimenti,che durò secoli.
Poi percorsero il tragitto insieme verso il club; in lontananza si scorge una figura in movimento intenta a sistemare le piante per bene. Emilj, per giocare con Nelly, decise di camminare all'indietro, iniziando poi a sbadigliare , finché non si stiracchiò, dando  un colpo ad un oggetto e  inciampando; si scontrò  con qualcuno e ci  finì sopra. Nelly non credette ai suoi occhi: il ragazzo che faceva parte dei  pensieri della sua amica si trovava proprio fronte a lei, ricoperto di terra.
Nelly: e…e…..e…..emi….emilj diii….etro di t….e c’è lui!
Emilj: Non capisco se balbet…..(capendo quello che diceva l’amica,si girò dietro di lei e fissò quella figura che lei era sotto di lei) * arrossendo visibilmente*cosa!! non ci credo è lui!!! Oddio,che ti ho fatto?! Scusa non volevo, combino solo guai... Nelly, ti prego dammi una mano, non vedi che mi sento in imbarazzo?!Passami un fazzoletto, cosi gli tolgo la terra dal viso.
Nelly: Tieni Emilj...  ma sei tutta rossa?!
Emilj: Non è vero! Non sono rossa...è solo per il forte imbarazzo.
 Arrossendo terribilmente,con il fazzoletto pulì il viso del povero ragazzo.
 Jade:  Credo che i nostri incontri siano solo fatti  per gli scontri! Saranno dovuti dal destino * con un grosso sorriso*
Emilj: *arrossendo* Non so che cosa mi sia preso camminare in quel modo... se non l’avessi fatto, non saremmo finiti a terra e non ti avrei rovesciato addosso tutta questa roba! Oh perdonami , è l’unica parola che riesco a dire.
Disse queste parole,mentre diede l’ultimo tocco sul suo viso angelico.
Jade: Sei arrossita come un peperone! Tranquilla, non mi devi perdonare ,non è successo niente,è solo un po’ di terra. Se mi dai la mano di aiuto ad alzarti.
Emilj: No, non sono arrossita!(con il volto teso, non sapeva come spiegare quella forte emozione che pervadeva nel suo corpo) e grazie comunque per l’aiuto.
Jade: Dunque, a parte di questo sconveniente scontro tra di noi... *sorridendogli* cosa siete venute a fare qui?
Nelly:  Siamo venute qui , perché siamo iscritte al club di giardinaggio.
Jade: Allora siete le nuove arrivate!  Poco fa mi ha avvisato la direttrice che potevano arrivare delle nuove iscritte... venite ,che vi faccio da guida verso la serra!Non mi sono presentato il mio nome è Jade.
Emilj: Oh,che magnifico nome * dicendolo a bassa voce * Io sono Emilj.
Jade: Emilj, mmm… hai un dolce nome.
Emilj,come al solito, fu scossa da quelle parole, rimanendo imbambolata.
Nelly:  Io invece mi chiamo Nelly.
Jade:  Ragazze ,seguitemi ,cosi vi mostro la serra.
E in coro le due ragazze annuirono; la nostra protagonista non credeva ancora alla visione di fronte ai suoi occhi, pensava  che non l’avrebbe più rivisto, invece oggi il destino le aveva giocato un brutto scherzo.
 

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Capitolo 7
*** uno scontro voluto da destino parte 2 ***


Uno scontro voluto da destino parte 2 Nel pomeriggio inoltrato, nel liceo dolce amoris, Jade  e le due ragazze si trovarono nella serra. La serra  era  ricoperta  da un involucro di cristallo , cosi che la luce potesse filtrare dentro;  la struttura, all’interno,  era sistemata  in modo tale che le persone potessero passare facilmente  e guardare, con stupore e magnificenza, le piante poste nei rispettivi luoghi.
Jade:<<  Prego  ragazze entrate... benvenute nella serra! Come constatate, alle vostre spalle ci sono tutti gli attrezzi che vi serviranno per lavorare adeguatamente, e davanti a voi vi sono le piante.>>
Emilj: << Ma è un incanto questo posto! Non credi anche tu, Nelly?>>
Nelly: << Si, è magnifica! E poi è ben dettagliata, e guarda quanta luce che c’è! A dir poco stupenda.>>
Jade:<< Ragazze, adesso vi mostro come usare questi attrezzi: vi faro da sensei... basta solamente manovrare  con cautela queste piccolissime cose che vi sto facendo vedere, poi finito; basta annaffiare  semplicemente le piante . Tutto chiaro?!>>
Nelly:<< è tutto qui?! allora per me sarà una passeggiata. >>*sorridendo*
Per Emilj invece era tutt’altra storia , non sapeva dove mettere le mani, pensava di combinare un suo solito disastro, ma, con suo grandissimo stupore, era sbalordita di essersi accorta del contatto fisico con  Jade mentre la aiutava, con la sua mano, ad armeggiare quegli utensili. I brividi scorrevano lungo il corpo di Emilj: dentro di lei si manifestarono nuove sensazioni a lei sconosciute ,inghiottita per l’agitazione che si era creata.  Il respiro verso di lei la turbava, da farla muovere in quel biblico, confusionario gioco pieno di sentimenti.
Jade: << Ti ho fatto qualcosa che non va?>>
Emilj: *arrossita*<< N…n…n…no v…a t…u…t…tto  b…ene ho capito tutto.>>
Jade: * ridendo scherzosamente * << Che fai ora, balbetti? Scusami non volevo essere scortese  e metterti in agitazione.>>
Emilj: ( con il volto teso con un leggero arrossamento)<< Non fa niente ,adesso ho capito grazie... dell’aiuto.>>
Jade: ( preoccupato della reazione della ragazza)  << Di niente Emilj... io vado ad annaffiare le ultime piante, voi intanto finite qui , tra un attimo vengo a controllare se va tutto bene. >>
Ed in coro le ragazze annuirono.  Lo sguardo della bionda rimase fisso sullo stesso  punto in cui prima vi era Jade. Nelly avvertì da vicino la tensione che turbava il cuore dell’amica, così si avvicinò per consolarla.>>
Nelly: << Amica mia, ho il presentimento che tu ti stia affezionando a Jade, sto percependo la tua angustia, il tuo disagio, e l’ ho costatato prima mentre lui era accanto a te... eri tutta colorata sul viso di un  rosso intenso! Non voglio metterti  più in imbarazzo , cerca però di mettere alla luce quello che provi , se no, amica mia, te lo dico, ti soffocherà solamente , non impedire al tuo  buon cuore di scoprire la realtà, di lasciar opprimere queste nuove emozioni che stanno venendo a galla. Farti trasportare dall’aurea d’amore.>>
Emilj:<<  Ho tanta paura! In vita mia non mi sono mai sentita in questo stato, mi sento il cuore in gola,  batte forte se lui è accanto a me, come un tamburo impazzito, e poi il mio respiro si fa sempre più affannoso . Allora questo sentimento che mi lega è definito amore con la A maiuscola. Nelly ,tu sei l‘unica che può comprendere tutto ciò, sei la mia ancora di salvezza, aiutami! Mi sento cosi aggrovigliata.>>
Nelly:*con un viso dolce* << Il mio più saggio consiglio è abbandonarti a questi sentimenti...forza, un po’ di coraggio! Abbi fiducia in te, non aver paura se no non ti innamorerai mai! >>
Emilj:<<  Hai  ragione , mi impegnerò con tutto il profondo della mia anima per essere onesta verso i miei sentimenti ( facendogli un sorrido sublime )... mille grazie amica mia, per il tuo incoraggiamento. Adesso però sarei davvero curiosa di sapere  se tu sei mai stata innamorata fino ad’ ora! >>
Nelly: ( con lo sguardo triste) << è un po’ delicata la faccenda... io sono legata ad una persona, a cui purtroppo non mi sono mai dichiarata perché temo di essere respinta! Nonostante ciò, continuo  a seguirlo  nell’ombra... però non mi basta più scrutarlo da lontano, lo vorrei accanto a me! vorrei che mi amasse come io amo lui , ma so che questo mio  desiderio non si avvererà mai , ne sono sicura. In ben tre lunghissimi ma soffocanti anni, vedendolo circondato da belle ragazze che non siano me,  avevo giurato a me stessa che sarei riuscita, in qualunque misura, a togliermelo  dalla mia mente e dal mio tenero cuore, ma senza grossi risultati... cosi dicendo che  lysandre è l’unico per me,  e che resterò  per sempre single per il resto dei miei giorni , e quando verrà il momento, segretamente avrò una sua foto, però ho scoperto da alcune sue fan che anche lui verrà in  questa scuola e quindi mi sono detta che inizierà l’inferno della mia vita! Ma l’ultima volta che l’ho visto è stato mentre ti portavamo in infermeria, ed è stato un momento magico, il mio cuore impazziva come un orologio, ma almeno ho avuto una possibilità di regalarmi un altro magico momento, che lo custodirò come un dono prezioso nei mie più remoti ricordi.>>
Emilj:<< Nelly , la tua storia è davvero malinconica, mi dispiace  per come sono andate le cose con il tuo primo amore, ma ti posso dire che il destino rigira le carte, quando meno te lo aspetti possono capitare cose inimmaginabili! Quindi, non smettere di sognare amica mia, continua a sperare in futuro in una possibilità, non far spegnere questo  puro  amore che ti rende più vitale e che hai costruito a tue spese giorno dopo giorno! non farlo, te ne pentiresti! e poi per tre anni hai aspettato, che ti costa aspettare, hai una forza immensa dentro di te, sei in grado di riuscire a battere ogni ostacolo! Quindi, fatti forza e percorriamo questa strada di luce insieme: mano nella mano così che i nostri sogni possano divenire un giorno realtà.>>
Jade fece ritorno nella serra, con lo sguardo rivolto a quell’esile forma che lo guardava in modo curioso, non si aspettava che avrebbe pensato a lei, mai fino ad oggi pensava  di interessarsi così ad una persona, non riusciva ad capacitarsi come mai proprio una come lei lo potesse impressionare cosi  immensamente.
Jade:<<  Giovani allieve, sono tornato da voi, come procedono i lavori?>>
Emilj conosceva tra mille e mila quella voce così astrale , era Jade!
Nelly:<<  Si Jade, credo che abbiamo finito il nostro compito, è  tutto sistemato.>>
Jade:<<  Brave, avete fatto un ottimo lavoro! E complimenti soprattutto a te Emilj , visto? Non è stato difficile, devi solo avere buona fiducia nelle tue capacità , sei stata bravissima( che cos’ è  questa strana sensazione, perché adesso sono carino con lei ?! non capisco più niente!).
Emilj:<<  Ehm.. grazie mille Jade sei molto gentile... >>( regalandogli i suoi più preziosi sorrisi)
Jade rimase sconvolto da quel stupefacente sorriso, che lo fece diventare lievemente rosso.
Jade:<< Ragazze, adesso possiamo andare, la scuola è al termine, vi ringrazio del vostro aiuto! >>
In due dissero “non c’è di che”; le due cominciarono ad uscire: Emilj si incamminò vicino a Jade mentre Nelly era dietro. D’un tratto,  la giovane bionda inciampò su un sasso , ma per grossa fortuna fu circondata dalle braccia possenti di Jade.  Le loro espressioni si unirono in quei pochissimi ma significanti attimi, ma poi  l’imbarazzo e la vergogna che suscitò dentro di lei, fece si che lo sguardo di Emilj si distolse altrove. Dagli occhi celestiali di Emilj fuoriuscirono due candide gocce ,non riusciva più a controllare se stessa, voleva fuggire da quella situazione.
Emilj: << i..o è me…glio  che vada grazie mille e…. >> senza finire la frase corse verso  l’uscita per sfuggire da quel momento cosi straziante.
Nelly salutò con gentilezza Jade lasciandolo solo e si diresse verso l’amica. Jade non percepì più nessuna forma nell’aria, era solo angustiato per il fatto che non sapesse il motivo delle lacrime di Emilj: aveva paura, senza un motivo preciso, di non rivederla più.
Nelly: << Emilj aspettami, non correre cosi veloce! Spiegami perché hai avuto quella reazione davanti a lui! Ha cercato anche di  non farti cascare, si può sapere il motivo che sei scappata cosi? >>
Emilj: *ricoperta di lacrime*<<  Non valgo niente Nelly , sono solo nata per creare guai, faccio solo figuracce davanti ad una persona che potrebbe essere molto più importante di quanto immaginassi! Mi sono vergognata , non riuscivo a sostenere il suo sguardo verso i miei occhi! Sicuramente mi ha dato della sciocca in quel momento, non avrò chance con lui ne adesso ne mai... >> ( e finendo queste ultime parole incomincia a piangere a di rotto)
Nelly si sentì cosi male a guardare la prima persona a cui avesse voluto cosi bene ;così si avvicinò e la circondò in un morbido abbraccio.
Nelly: << Ti avevo giurato che, per ogni problema che si crea, io ci sono sempre al tuo fianco! Non ti lascerò mai perché io tengo a te più di quanto credevo! Adesso io ti porto a prendere con me un ottimo gelato, ti va?>>
Emilj: *asciugandosi gli occhi*<< certo ,ok vengo, mi hai convinto.>>
Nelly prese la tenera mano di Emilj e entrambe si incamminarono verso la destinazione.  Girando l’angolo Emilj sbatté la testa con un passante: una giovane donna che ,dai riflessi del sole, si distingueva con chiarezza i suoi folti capelli  di un abbagliante tinta  dorata.
 

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Capitolo 8
*** il ritorno inaspettato di una cara amica ***


Il ritorno inaspettato di una cara amica Il suo viso angelico andava oltre ogni immaginazione, oltre il  limite di bellezza. Esprimeva tutta la solarità, la purezza, la bellezza di quella candida donna che era.
Ma la cosa che più colpiva, che bloccava il respiro, che faceva svenire, erano i suoi occhi.
I suoi fantastici occhi. Riflessi dalla luce del sole, due distese attraenti e seducenti di incantesimi complessi, di pianure sterminate, di pace e di gioia. Azzurri come  l’acqua cristallina  , così profondi da far paralizzare chi osservava quell’intero mondo fatto di un colore puro ed intenso.
Emilj era rimasta scioccata da quella visione, non riusciva a distogliere lo sguardo da quella suntuosa donna:il suo  minuto cuore incominciò piano a palpitare per poi diventare sempre più insistente, non riusciva più a percepire la brezza  dell’aria che la circondava e le forme poste intorno a lei. Bastavano pochi secondi per non uscire più da quella inconsueta situazione. Nelly ,rimasta anch’ella  immobile ad analizzare la scena da cima in fondo, notò la curiosità che emergeva dal viso della sua migliore amica verso la donna accanto a lei e, constatando bene quella buffa scena, notò con disinvoltura ,con una certa insicurezza, che le due figure  avevano tra loro un certa somiglianza, ma senza andare oltre , mettendo fine a quell’insignificante, inutile e immaginabile  pensiero.
Tornando alla realtà, Emilj si risvegliò da quel coinvolgente sogno, ritrovandosi una mano allungata vicino a lei: era la mano della donna ,che aiutava  a rialzare Emilj da terra.
Signora:  Scusami tanto ,non ti ho proprio vista mentre uscivi dall’angolo.
Emilj:  Non c’è di che signora, non è successo nulla, non mi sono fatta niente... sono sempre imbranata ,e abituata agli scontri, vero Nelly? *sorridendogli*
Nelly: Ahahahahah…. E già, soprattutto scontri con un certo ragazzo, che ha fatto colpo su una bionda * facendogli  l’occhiolino*
Emilj: *rossa*  Nelly che dici! Dai, non farmi fare brutte figure!   *ridendo all’ultimo*
Signora: Ragazze vedo che siete molto affiatate! A proposito, Nelly è da tanto che non ci vediamo! Come stai?
Nelly:   Si lo so che non mi sono fatta più sentire, ma ho avuto dei contrattempi...e si sto bene*sorridendogli*
Signora: Sono contentissima! Dato l’imprevisto che abbiamo avuto, per farmi perdonare vi offro una bella tazza di the a casa mia, vi va?
Emilj/Nelly: Certamente , ci farà piacere.
Il lungo tragitto si concluse con l’apertura di un cancello sontuoso ed elegante: si aprì alla vista un immensa via, che conduceva verso un giardino cosi grande...il profumo inebriante dei primi gigli di primavera, attirarono l’ attenzione di Emilj verso quel giardino.  Davanti ai suoi occhi addolciti, macchie colorate danzavano con un venticello caldo ,i fiori, eleganti e sinuosi, erano come ballerine e creavano un armonico ondulare. E poi ancora si rivelavano a lei  i primi frutti, con il loro odore frizzante e il sapore di terra bagnata; e toccava quella terra viva, genitrice, così calda, corpulenta... la toccava quasi ad accarezzarla, quasi a ringraziarla per quello spettacolo. Il canto delle rondini si udiva chiaro, incontaminato da qualsiasi rumore tossico della città. Era un pezzetto di paradiso rimasto in terra, un luogo di rifugio cosi dolce e profumato. Al centro, un grande gazebo ricoperto di edera; in lontananza, invece, si scorgeva  l’enorme villa, rivestita da un  tinta color bianco lucente,  con un ingresso accurato: scalini  che conducevano verso il portone di cristallo. La signora condusse le due ragazze verso l'entrata della smisurata  villa: sul portone erano  incisele decorazioni, rappresentanti  orchidee  e piante; il pomello sembrava d'oro: luccicava notevolmente al tocco del fascio di luce proveniente dal sole su in alto nel cielo . Aperta la porta, Emilj e Nelly si ritrovarono di fronte ad un'enorme sala: lepareti, ricoperte da arazzi che raffigurarono scene di vita quotidiana, erano di colore rosa pesca; una grande scala in bronzo conduceva ai piani superiori, mentre,a destra e a sinistra, due grandi aperture ad arco  conducevano al salone e alla cucina. Le due furono successivamente condotte nel salone: davanti a loro due grandi divani in raso bianco; accanto ad essi, uno splendido camino per riscaldare la stanza circostante, rendendola calda. Una grande finestra si stagliava nella parete di fianco al pianoforte da cui  la luce poteva addentrarsi facilmente ,facendo illuminare a sua volta  il tavolino di vetro che si intrufolava in mezzo per dividere i due accurati divani.
Signora: Ragazze accomodatevi pure, fate come se fosse casa vostra. Arrivo in un secondo con il the e i biscotti.( dette queste parole si diresse verso la sontuosa cucina)
Emilj: Nelly ,ti posso chiedere una cosa?  Da quanto conosci questa signora? *con il viso curioso*
Nelly:  Diciamo da tanto, perché sono amica della loro figlia, ecco il motivo del perché conosco i genitori.
Emilj:  Ah, capito amica mia.  Oddio, sono meravigliata da questa casa! Chiamandola  casa...è una super villa, il mio appartamento ricopre solo un pezzo di questa sala! Deve essere fortunata la ragazza ad avere dei genitori cosi ricchi, e ad avere una madre cosi affascinante! Magari avessi anche io accanto, in questo preciso istante i miei genitori, li abbraccerei subito, e racconterei  tutti i giorni i mille segreti che la vita mi regala... ma questo mio sogno non si avvererà mai.
Nelly: *tenendola stretta a se*  Dai amica mia, su, farti forza! Ci sono io che compongo la tua famiglia, troveremo ogni sistema per trovarli ! Io ti aiuterò, basta risalire agli indizi che abbiamo e riusciremo ad arrivare ai tuoi parenti! Ma adesso non pensarci, io ti voglio un bene dell’anima e vederti sempre con l’umore giù mi causa solo dispiacere e tristezza quindi adesso sorridiamo e poi troveremo una soluzione a questo problema, sei d’accordo?
Emilj:  Si, sono d’accordo , con te mi sento libera di esprimere ogni cosa, e felice di starti accanto amica mia! ti voglio bene e grazie per il sostegno che mi dai ogni volta, che ne ho bisogno.
Signora: Ecco, scusatemi se vi ho fatto aspettare! Servitevi ragazze, spero che sia di vostro gradimento. Tu dovresti essere la nuova amica di Nelly, vero? Come ti chiami?
Emilj: Si, sono molto legata a Nelly! Il mio nome è Emilj, signora *sorridendogli*
Signora:  Cosa, il vostro nome è Emilj?* confusa* è un bellissimo nome ( pensando fra se e se no non può essere  solo un caso banale)
Emilj:  Grazie mille *arrossendo leggermente*
Nelly, vide che era tardi, quindi con Emilj salutò con educazione la dolce signora; così si diressero verso la porta; mentre attraversarono la soglia, l’attenzione di Nelly fu colpita da una foto in bianco in nero vicino ad un mobiletto moderno: erano ritratti i genitori e una bambina al centro di essi, era curiosissima di sapere chi fosse quella piccola , ma poi, ripesandoci, doveva essere sicuramente la sua amica che non  sentiva da molto tempo.
Mano nella mano le due inseparabili amiche attraversarono la città a piedi .
Emilj:  Allora ci vediamo domani  a scuola Nelly! Ti voglio bene, buonanotte.
Nelly:  Buonanotte a te amica mia, e non andare a letto tardi, eh! Ciao!
Nell’appartamento, la nostra protagonista guardava fuori dalla finestra e, notando che in cielo la luna era ricoperta da quelle fastidiose nuvole, divenne alquanto triste. Nella sua mente riaffiorarono  le scene di oggi, ma, soprattutto, quelle dello scontro avvenuto con la donna: non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, era impossibile , non poteva neanche  dimenticare quegli splendidi occhi di un colore meraviglioso. Finendo questo, si addormentò con dolcezza, facendosi trasportare da questa eterna leggerezza nel cuore. Al risveglio, sentendo il cinguettio del canto degli uccelli, si svegliò serena, vestendosi e mangiando la sua prima colazione, per poi uscire e andare dritto verso la sua scuola. Nelly stava camminando lungo la via leggendo un libro, di genere fantasy ,uno dei suoi preferiti , ne andava pazza alla follia: mentre camminava verso la scuola, in un preciso momento sbatté il libro sul naso, accorgendosi dopo che la persona con cui si era scontrata era proprio  colui che  non si sarebbe mai immaginata: si, proprio Lysandre.
Nelly: Lysandre!( con un fil di voce)  *con un viso sconvolto* aspetta ti do una mano a raccogliere i tuoi oggetti.
Lysandre: Grazie mille Nelly *facendogli un sorriso*
Mentre Nelly, raccoglieva gli oggetti caduti, fu spinta con un colpo di schiena da un passante e, per sbaglio, finì sopra a Lysandre, sfiorandogli delicatamente quelle tenere e soffici labbra da dio, sicuramente già state rubate  da qualche altra bella ragazza.
Nelly: * rossa come un pomodoro* (pensando fra se  e se che cosa ho fatto?!) *tremando* Io non volevo , perdonami adesso io vado.
Prima che fuggisse, fu fermata dal  calore della sua mano, facendola girare verso di lui, Lysandre si accorse delle lacrime fuggenti di Nelly; cercando di aprire bocca e far uscire una minima parola, ma la nostra amica si distaccò da quella presa e scappò via prima che Lysandre  incominciasse a parlare.
Nelly ,nella sua mente, si impadronì solo del pensiero di quelle labbra così delicate, soffermandosi sulla bocca: labbra così perfette, tentatrici, labbra di fuoco; ancora sentiva quella sua presenza , quel calore sulle sue labbra, anche se non era stato un qualcosa che volevano entrambi era stato incredibile ed infinito: mai aveva immaginato, in un lontano giorno, che potesse accadere. Nelly si sentì così libera nell’aria, voleva volare libera nel cielo mattutino e liberare in un dolce suono tutta la sua felicità, anche se non era molto , e non aveva ancora ottenuto niente in cambio da lui, però  questa piccolissima e innocente cosa la rendeva talmente solare.
Emilj vide da lontano la sua amica, notava con curiosità che sul suo viso si estendeva un sorriso radioso, non ne capacitava il perché .
Emilj:  Buongiorno amica mia ,hai visto che meravigliosa giornata oggi? Mi sento molto allegra! E tu perché quel sorriso stampato sulle tue labbra?
Nelly:  Amica mia, non puoi immaginare cosa mi è successo mentre venivo qui!
Emilj: Dimmi ,dimmi, su sono curiosa!
Nelly:  Ho incontrato Lysandre lungo la strada, e non sai cosa è successo... * coprendosi dalle vergogna e diventando rossa*
Emilj: No dimmi, ti prego!Non tenermi sulle spine.
Nelly:  Sono caduta su di lui e poi……( si fermo un attimo intravedendo proprio la persona di cui stava pensando in questo momento, e si girò per non incrociare il suo sguardo )
Emilj:  Allora Nelly, perché ti sei soffermata, che è successo?
Nelly:  Io l’ho b….ba…ciato sulle labbra *arrossendo*
Emilj:  E l’hai baciato! * urlando*
Nelly: (chiudendogli  la bocca con la mano ) Non urlarlo ai quattro venti ,se no ti sentono tutti! Si ,lo baciato.
Emilj:  Oddio Nelly sono felice, non sei contenta che finalmente lo hai baciato?>>
Nelly:  Si sono felicissima , almeno è un passo avanti , pero non è stata una cosa voluta da lui , è solo successo per sbaglio... però non riesco a capire perché non mi ha rifiutato... io avevo gli occhi chiusi per non vedere la sua reazione ...
Emilj:  Potrebbe essere il motivo per cui lui non gli è dispiaciuto nel baciarti... vabbè adesso è meglio che entriamo, se no facciamo tardi alla lezione .
Nelly:  Si hai perfettamente ragione, torniamo in classe, grazie per il tuo aiuto amica mia, ti voglio bene.
Mentre le due forme camminarono verso la classe dove si svolgevano le lezioni, Nelly fu fermata da una voce alquanto leggera e delicata; si girò verso quella voce famigliare e con un grosso sorriso andò verso di lei.
Nelly: Emilj, dovrai entrare prima te in classe, io devo salutare una mia vecchia amica, se non ti dispiace.>>
Emilj: Ma no Nelly, vai pure! Io ti aspetto a ricreazione! ciao a dopo.>>
Nelly, salutata la nostra dolce protagonista ,corse verso la sua vecchia amica abbracciandola teneramente.
Nelly: Da quanto tempo mi sei mancata tantissimo Monica>>*sorridendogli*
Monica:   Anche tu mi sei mancata più che mai, abbiamo cosi tante cose da raccontarci, è passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci vedemmo all’aeroporto,! Posso dirti una cosa? chi è quella ragazza che hai salutato prima in corridoio?
Nelly: è la mia amica del cuore, mi sono legata tantissimo con lei.
Monica: Ah, capito... quindi hai rimpiazzato me per sostituirmi con lei,eh?
Nelly: Ma che dici  Monica! perché adesso sei cosi cattiva, posso farmi altre amiche al di fuori di te! tu sei molto importante per me! Io mi sono sentita vicino a lei fin da l’inizio e non l’ho mai abbondonata e neanche lei lo ha fatto, invece tu che hai fatto per la nostra amicizia? Non ti sei più fatta sentire in questi lunghi anni di assenza , mi sentivo cosi altamente sola da quando tu non c’eri , non dialogavo con nessun’altra ragazza perché mi mancavi cosi tanto e poi non c’era nessuno che poteva riscaldarmi il cuore    ma da quando è comparsa emilj mi sento più felice non la devi prendere a male io ti voglio bene amica mia  ma dato che adesso mi sono cercata un’altra che mi potesse capire meglio, ti lamenti che la sto conoscendo?!
Monica:  Non ti ho potuto cercare a causa dei troppi lavori sulla moda mi dispiace! Però mi fa male che ci tieni più a lei che a me.*tristemente*
Nelly:  Tu fai sempre parte della mia vita Monica, però non posso farci niente se adesso ho stretto con lei amicizia... adesso ti saluto se no faccio tardi alla lezione, ciao amica mia ,ti voglio bene a dopo.*dandogli un bacio sulla guancia*
E Nelly lasciò da sola la sua amica nel corridoio, mentre si avvia verso la sua classe.  Monica, rimasta lì immobile, con gli occhi cupi, scoprendo dure realtà , avendo davanti a lei una persona altamente diversa dal passato, sapeva benissimo che questo cambiamento  improvviso era solo per causa di  quella ragazza, la fonte dei  suoi guai, doveva trovare una soluzione a questo problema perché poteva perderla da un momento all’altro  a causa di quella sciocca ragazza.
 

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Capitolo 9
*** il mistero della busta ***


Il mistero della busta Nella classe calò un silenzio inebriante; nessun fil di voce si sentiva nell’aria, la fonte del mistero era lì, davanti agli occhi: gli alunni osservarono con attenzione  la spiegazione del professore, intento a  esporre in modo chiaro i concetti. Un suono proveniente al di fuori della classe, paragonabile ad un rumore di passi lenti, si avvicinava con lentezza sempre di più, fino ad arrivare vicino alla porta ed aprirla con cautela.
Professore: Alla buon’ora, signorina Nelly! Questa mattina il richiamo del gallo non ha funzionato?
Nelly: (sottovoce: Pensa a quando arrivi tu tardi! Bella battuta sarcastica prof, ma non mi abbindoli).
Emilj ,notando la scena che si era creata, si era messa a ridere sotto i baffi, pensando poi che non fosse stata colpa sua del ritardo; il motivo era solo per il fatto che aveva salutato una sua vecchia amica, che doveva essere per lei molto importante. Regalò a Nelly  uno dei suoi privati ma teneri sorrisi, che riservava  a quelle poche persone a cui teneva; anche ella  contraccambiò, per poi sedersi a posto.
Le lancette dell’orologio scorrevano sempre più ritmiche, in modo tale che il tempo defluisse velocemente. La lezione era  giunta al termine con l’annunciare della campanella.
L’inizio della ricreazione era finalmente arrivato: Emilj ,uscita dall’aula in compagnia di Nelly ,si diresse fuori per la pausa merenda.
Emilj: Nelly, stavo ridendo per prima! Il professore che fa le battute! Ancora sto ridendo come una matta...
Nelly: Ahahahahhahahah…  allora ridevi di me, eh?! Soffri il solletico, vero ?!
Emilj: Ehm, perché  questa domanda? Che cosa ti sta venendo in mente adesso, eh?! Non mi dire quello che sto pensando io!
Nelly:  Credo di si amica mia! Stai pronta a difenderti>>*ridendogli*
 Si avvicinò lentamente ad Emilj e incominciò a farle il solletico.
Emilj: Ahahahahhahh…no, smettila Nelly  ahahhaha… soffro il solletico! Ti prego smettila aahahhaah.. tra poco scoppio! aahahahaah,  se continui così, finirò di morire dalle risate ahhahahah.
Nelly: Forse è meglio se smetto, se no chi è che ti soccorre poi ! *sorridendogli*
Una mano afferrò improvvisamente il braccio di Nelly ,portandola via.  Emilj,aprendogli occhi e riprendendo il fiato per le troppe risate , scoprì di aver perso di vista la sua amica.
Emilj: Si è volatilizzata come un fantasma! Ma dove si sarà cacciata,?! Questo è un altro dei suoi scherzi! È unica!
Intanto  Nelly si trovava con la testa poggiata su una schiena cosi calda e accogliente; ancora non aveva  riconosciuto quella figura, ma si sentiva così protetta e a suo agio, in quel avvolgente abbraccio; le mani di Nelly cingevano aderenti alla vita; intanto quelle della figura salivano  verso i capelli per circondarli nella sua mano in modo così dolce e sensibile, per poi avvicinarsi con il  viso e avvalersi del suo ciuffo e del suo inebriante profumo, per poi finire giù  con la mano ad accarezzare il viso bollente: alzò lo sguardo e sul suo viso comparve un lieve color rosso intenso.  Come poteva quella persona abbracciare lei e diventare cosi tenero nei suoi confronti? ripeteva in mente queste parole all’infinito senza una degna risposta alle sue domande. Voleva che quell’incantevole  momento non finisse mai.  Ritraendosi da quel sogno, riprese il fiato.
Lysandre:  Scusami se ti ho preso cosi di punta , ma avevo bisogno di chiarire una faccenda.
Nelly:  Ehm, non ti scusare... non fa niente, ma avvisami la prossima volta con un fischio che sei nei paraggi! *facendogli l’occhiolino* Cosa mi devi dire?
Lysandre: Ahahaahah … si  volevo chiederti umilmente scusa per stamattina, ti sarai sentita a disagio per quello che è successo tra di noi...
Nelly: Se devo dirti la verità si un pochino, però è passato, non importa, sono io che mi devo scusare per il b…a..cio.  Non doveva succedere.
Lysandre:  ( parlando a bassa voce per non far sentire niente: “Quindi è stato solo un errore per te? Non ti è piaciuto?”) *tristemente* ,ma Nelly sentì tutto
Nelly:  Non credo che saresti stato contento essere baciato da una come me.
Lysandre: *urlando* Che dici?! Non è vero!
Nelly: Non capisco perché parli così! Ti comporti in un modo strano ,non ti riconosco più...
Lysandre si avvicinò a lei prendendola per il braccio e  l’avvicinò a sé, per poi ,con delicatezza, posare le sue lievi labbra su quelle della mora, racchiudendole in esso un solo, unico bacio d’amore a fior di labbra. Nelly, scossa dalle reazione del ragazzo , rimase bloccata come una pietra, non riusciva a muovere un ciglio.
Lysandre: Perdonami non dovevo farlo , ti prego dimentica tutto! (voltandosi se ne andò via)
Era lì ferma, come se fosse attaccata con i piedi sul terreno e non poteva muoversi: era rimasta scioccata ancora una volta per la reazione che aveva quel ragazzo nei suoi confronti, perché adesso si ritrovò ad essere più gentile con lei. E per quale motivo l’aveva  baciata di sua spontanea volontà per poi confessargli ti dimenticare tutto? Era impossibile per lei,dato che ne era innamorata perdutamente;gli ritornarono in mente le parole che, poco tempo fa, Emilj le aveva suggerito:la vita gioca brutti scherzi , e possono accadere cose che neanche puoi immaginare. Adesso aveva compreso il significato di quelle piccolissime ma utili parole.
Emilj: Ah, eccoti finalmente! Ho fatto il giro del il mondo in 80 secondi per riuscire a trovarti! Ma dove ti eri cacciata?
Non ricevendo nessuna risposta, Emilj riprese a parlare.
Emilj: Terra chiama Nelly, pronto! C’è qualcuno in casa?!
Nelly: Ehm...si ci sono, scusami, non ti avevo sentito.
Emilj:  Ma dove ce l’hai la testa, fra le nuvole ?! Ahahahahah…. Ti conosco troppo bene che quando è così c’entra  un ragazzo vero?
Nelly divenne tutta rossa in viso.
Emilj:  Ho indovinato! Lo sapevo , io non sbaglio mai su queste cose! Allora dimmi che è successo con Lysandre?
Nelly: E tu come fai sapere di Lysandre?
Emilj:  Non ci voleva tanto ad indovinare, dato che la fiamma del tuo cuore è proprio lui! E chi è la persona che si intrufola nella mente della mia amica?! Il mitico  Lysandre!
Nelly:  Ok, ok  ti racconto tutto! Non riesco più a capire l’atteggiamento di Lysandre! Hai visto che non mi hai più trovata vicino a te... il motivo è che mi a presa Lysandre , e mi ha abbracciato cosi intensamente  da farmi sciogliere, e indovina poi! Mi ha baciato di nuovo, ma stavolta è stato diverso ,perché ho sentito  questa volta che lo voleva anche lui il bacio, ma poi si è rigirato e mi ha detto di dimenticare tutto! Ma io non voglio perché a me è piaciuto tanto. Amica mia, sto pensando da poco: hai davvero ragione, le tue parole sono esatte.
Emilj:  Quali parole ti ho detto? Non mi ricordo!. *ridendo*
Nelly:  Quelle in cui tu mi dissi che la vita gioca brutti scherzi, e ti possono succedere cose che non ti immagini.
Emilj:  Ah si! Adesso ricordo! io te l’ho detto , secondo me è cambiato  qualcosa nel cuore del nostro Lysandre pian piano si sta avvicinando al tuo cuore , amica mia, io non sbaglio mai su queste cose.* sorridendogli*
Nelly:  Speriamo! però adesso ho cose più importanti da pensare, come a te!
Emilj:  Io! Perché  io? Sorvolando questa cosa, dimenticavo una cosa importante: vorresti venire con me, dopo la scuola? sono giorni che ci penso  e ne sento la mancanza...non avevo il  coraggio di farlo, ma so che con te ci posso riuscire! Verresti con me dai miei genitori adottivi ?
Nelly: Certo! andrei in qualunque luogo con te.>>
Emilj: Allora dopo la fine delle lezioni andiamo da loro.
Una voce di richiamo si udì in lontananza: era la voce di Monica che chiamava la sua amica.
Monica: Nelly ti va di venire con me? Voglio raccontarti tante cose.
Nelly: Monica, scusa però sono con Emilj, non posso lasciarla sola.
Emilj: Non preoccuparti va con lei ,noi ci vediamo dopo all’uscita per andare poi lì, ok?
Nelly: D’accordo! A dopo amica mia.
Monica, guardando male Emilj, prese per mano Nelly e si girò, poi per andare in un posto tranquillo per parlare.
Nelly:  Perché non riesci ad essere più carina con Emilj? Ti ho visto che la guardavi male! Si può sapere che ti ha fatto di male?
Monica: Non mi ha fatto niente, non ho niente contro di lei, è solo che ho paura di perderti! Stai 24 ore su 24 con lei ,non dedichi mai tempo a me.
Nelly: Lo so Monica, ma lei sta affrontando un momento un po’ di squilibrio ,non ha nessuno ,e l’unica che ci sta accanto a lei sono io , quindi ti prego, cerca di capirla e anche a me ti prego?
Monica:  Ho capito...scusami tanto, hai ragione , io non so cosa possa provare quella ragazza, non so quali sono i problemi che le causano solo sofferenza ,spero che riuscirà a risolverli . Ti prego, andiamo da lei cosi le chiedo umilmente scusa.
Nelly:  D’accordo, adesso si che riconosco la mia amica.
Jade camminava per i corridoi ,intento a bere una bottiglia di the: girandosi di scatto con le braccia, fece scivolare per sbaglio la bottiglia di the, che si scagliò sulla maglia di una ragazza.
Jade:  Oh Emilj sei tu! Poi dicevi a me che combini guai! Guarda cosa ti ho fatto, ti ho rovesciato tutto il the addosso! Scusami, non ci sarà mai una volta che ci incontreremo normalmente.
Emilj: Dai Jade ,non è successo niente! è solo una macchia, mica è la fine del mondo!
Jade: Si lo so, però se ci tenevi! Vieni con me che ti accompagno a prendere la mia maglia di scorta ,che la lascio sempre qui a scuola: te la presto molto volentieri  , cosi mi faccio perdonare.
Avvicinando le dita alla mano di Emilj ,intrecciò le sue con quelle di lei, cosi tenendosi stretti per mano , si avviarono verso l’armadietto di Jade per prendere la maglia: che strana sensazione di quiete circondava l’animo di Emilj, rendendola così felice di quel piccolo contatto. Jade, con amarezza, scioglie la congiura tra le due mani per poter prendere dall’armadietto la maglia che consegnò alla biondina.
Jade:  Tieni Emilj , spero che ti sarà comoda, te la regalo io ce ne ho molte di quelle. Adesso io devo scappare alla serra, noi ci vediamo domani pomeriggio, ti saluto.
Avvicinando il viso depositò un tenero bacio sulla guancia; la sua maglia era immersa del suo inebriante profumo, era così dolce e tenero come lui. Monica e Nelly trovarono Emilj impalata davanti agli armadietti.
Nelly: Emilj  siamo ritornate.
Emilj: Ciao ragazze! come mai qui , non dovevate raccontarvi delle cose?
Nelly: Oh Emilj, ma che ti è successo?!Sei tutta fradicia! E quella maglia?
Emilj: Indovina? Un altro scontro con Jade! Stavolta è lui che si è scontrato con me, mi è rovesciato il the addosso per sbaglio, e mi ha regalato la sua maglia, e mi ha baciato sulla guancia! So che non è molto però io aspetto! E te invece perché  sei qui?
Monica:  Ho detto io a Nelly di ritornare...so che queste ultime ore ti ho guardato male :era solo perché ero gelosa di te che potessi rubarmi  Nelly, però poi  mi ha raccontato  che stai attraversato un brutto momento...ti chiedo scusa Emilj voglio ricominciare da capo con te , voglio stringere amicizia con te e creare un forte legame, come stai costruendo giorno dopo giorno con Nelly. Mi perdoni?
Emilj: Ma certamente Monica! Non c’è ragione per cui io non possa esserti amica! Certo che ti perdono anche se non mi hai fatto niente. Da oggi in poi noi tre saremo inseparabili. Ti va allora anche tu di accompagnarmi  a trovare i miei genitori adottivi?
Monica :  Certo, ne sarei felice! Sarò la seconda persona che  starà  al tuo fianco, ed ogni problema che ci sarà vieni da noi e si risolverà tutto.
Emilj:  Sarete le mie preferite! Vi  adoro, siete le migliori persone che possa avere !Monica dato che è suonata la campanella  ci vediamo fuori scuola all’uscita,  a dopo!
Monica:  Certo ragazze! Ci vediamo più tardi, buona lezione!  *sorridendogli*
Il tempo passò  così velocemente, che l’orario scolastico fu al termine, così che le nostre carissime amiche si poterono incontrare finalmente al luogo predestinato. Monica correva a grandi passi verso il luogo di incontro, e, alzando le braccia, fece cenno che lei era arrivata. La protagonista e Nelly la intravidero nella folla e in compagnia presero la strada verso la destinazione. Dopo un lungo tragitto, finalmente giunto al termine, le ragazze giunsero davanti ad un porta: Emilj avvicinò la mano al campanello lo premette per far emettere il suono, ma nessun richiamo proveniva dall’interno del condominio.
Emilj:  Come mai non rispondono, forse non ci sono?!
Nelly:  Sicuramente. Emilj non insistere a suonare, sicuramente non sono in casa.
Monica:  Si! È meglio che dai ascolto a Nelly. Ha ragione, non ci saranno sicuramente in casa.
Una passante si accorse di tre figure ,poste davanti alla porta, così avvicinandosi, incominciò a parlare.
Signora:  Ragazze se cercate  qualcuno in questa casa, purtroppo non ci sono.
Emilj: Possiamo sapere quando potrebbero tornare?
Signora:  Non torneranno, la famiglia che ci abitava qui ha traslocato da un bel po’ di tempo.
Emilj:  Ah, peccato * tristemente*, grazie mille dell’informazione.
Signora:  si figuri signorina, arrivederci.
Non c’era più  un motivo probabile per far trattenere le tre amiche in quel posto, quindi emilj decise di invitare  le sue inseparabili amiche nel suo appartamento. Superato il cancello, ed entrate nella porta scorrevole, Emilj fu fermata da una voce.
Postino: Lei è la signorina Emilj?
Emilj: Si sono io, cosa desidera?
Postino: è arrivata una busta indirizzata a lei; prego la prenda e arrivederci.
La prese,  la girò e rigirò nelle sue mani  , notando  attentamente, che mancava il mittente: non                  facendoci molto caso la depose con cautela sulla scrivania della sua tenera camera.
Nelly: Emilj, non vedi cosa c’è dentro alla lettera? Non sei curiosa di cosa potrebbe mai esserci al suo interno?
Emilj: Si, però sono molto più curiosa adesso di vedere se sei in grado di proteggerti dalle mie possenti  cuscinate, ed anche tu  Monica tieniti pronta all’attacco!*sorridendogli*
 Tutta la serata a far guerra di cuscinate: ormai la stanza è divenuta un campo di battaglia, ormai coperta da piume di qua e di là. Le ragazze si divertirono così tanto, che, ormai stanche, dai colpi presi, si fermarono per prendere un po’ di fiato. Emilj si alzò da terra e si diresse verso la cucina a preparare qualche speciale bevanda e poi rincorsa da Nelly per aiutarla. Intanto nella stanza a fianco, Monica era lì seduta a gambe incrociante, guardando fuori dalla finestra quello splendido spettacolo: la fresca brezza del venticello leggiadro , e sul grande cielo  si  stagliava la grande ombra sbiadita e calda del sole che stava per sparire, come se scivolasse lento oltre l'orizzonte, in una linea flessuosa, calma e perpetua, si allungava verso la sera...
Ad un certo punto, l’attenzione di Monica fu rivolta ad una busta aperta poggiata lievemente sul grande pavimento della stanza; accanto ad essa c’era una foto, non aveva nessun diritto di sbirciare , ma la voglia irrefrenabile fece sì che la prese tra le mani, la guardava con occhi sbarrati, il viso era pallido,  non riusciva  a capacitarsi del perché  Emilj avesse  quella foto, mentre i suoi pensieri divennero cupi la fotografia scivolò tra le sue mani e pian piano cadde con un movimento fluido fino a terra.
 

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Capitolo 10
*** l'aspettato primo bacio ***


L'aspettato primo bacio Nel  vitale corpo di Monica, circolava il sangue freddo: ancora scossa da quella sconvolgente e inaspettata sorpresa. Si girò di scatto, osservando attentamente, con lo sguardo rivolto al di fuori della porta: sul muro di fianco erano proiettate delle ombre che scorrevano lungo alla parete fino a soffermarsi sul punto della soglia della stanza;un vento terribile soffiò, emettendo un ululato , e si addentrò all’interno della casa, facendo sbattere con forza la finestra e sparpagliando decine di fogli che erano sistemati con cautela sulla scrivania,maormai dispersi qua e là per la camera.  Monica inghiottì la saliva:percepì una strana sensazione nell’aria, ma poi  scomparve nel nulla, quando le sue amiche fecero ritorno dalla cucina.
Nelly:<< Monica, ti senti bene? Hai una strana faccia! è accaduto qualcosa mentre stavamo di là?>>
Monica:<>
Nelly: ( pensando fra sèesè; “Non ci credo! Sta nascondendo qualcosa...”)
Emilj:<< Ma cosa è successo qua dentro?! Sembra che sia passato a farci visita un forte uragano! Mi aiutate a sistemare? >>
Così, raccogliendo i fogli bianchi  sparsi per la stanza, furono depositati  sul loro posto natale, così che la stanza potesse tornare pulita da cima a fondo. Poggiò delicatamente sul pavimento il vassoio  riempito di deliziose portate, tra cui biscotti fatti a mano ,ricoperti da  granelli di cioccolato, ed infine accompagnati  da una speciale bevanda. Le ore passarono in fretta, facendo si che le due amiche dovettero tornare a casa prima che facesse completamente buio:salutando la loro dolce amica, si avviarono verso le loro abitazioni.
Nelly:<< Monica non nascondermi le cose, quella espressione non nasconde niente!Eri pallidissima prima, so che ti è successo qualcosa che ti ha traumatizzato...ti conosco da una vita e so quando menti.>>
Monica: << Mi conosci tanto bene,eh amica mia! Hai perfettamente ragione, non ti si può nascondere niente!*sorridendogli* Ho trovato per terra una busta aperta, con accanto una foto: non avevo nessun diritto di prenderla, però l’ho fatto, e sono rimasta scioccata dalla visione che ho avuto tra le mie mani.>>
Nelly:<< In che senso eri scioccata? Che cosa era raffigurato in quella foto? E dimmi, non è che per caso quella busta è proprio la lettera che è stata indirizzata ad Emilj e consegnata oggi dal postino?
Monica:<< Non credo che sia proprio quella! C’è una cosa che non capisco, perché Emilj ha quella foto? Più mi pongo domande e meno risposte trovo.>>
Nelly: << Che male c’è che abbia una foto? Anche se non so qual è!>>
Monica:<< Ti posso solo dire che io quella foto l’ho già vista, e non so come mai l’abbia lei! io sono arrivata Nelly ci vediamo domani a scuola ciao.
Nelly:<< Aspetta Monica, non mi hai detto ancora che cosa c’era sopra la foto! Se ne è andata!Ah che sfiga, me lo farò dire la prossima volta.>>
Emilj sistemò le ultime cose, prima che andasse a mettersi sotto le coperte per dormire. L’attenzione fu rivolta  verso un punto del letto,da dove spuntava una foto.La guardò distrattamente, con occhi offuscati , mentre, con dolcezza scivolò pian piano sul morbido cuscino fino ad addormentarsi in un sonno profondo. La mattina seguente Emilj si risvegliò; la luce del sole,addentratasi dalla grande finestra, gli sfiorò delicatamente le palpebre,facendo si che,mano a mano  gli occhi marini si aprissero. Si girò verso il comodino dove era appoggiata la sveglia, e notò che era presto, così si alzò tranquillamente dal letto;poi si ricordò di aver lasciato un dettaglio, così,girandosi,  ritrovò la foto sul letto:la prese, ma poi accorgendosi all’ultimo che era tardi ,pensò “ Oddio è tardi! Devo correre da Nelly le faccio una sorpresa, così vado con lei a scuola.  A te ci penserò più tardi” la depose sul comodino , prese lo zaino ed uscì di casa, ed  in tutta in furia corse verso la casa di Nelly. Il suono di un citofono si sentì in casa di Nelly.
Franca:<< Nelly vai  te ad aprire la porta?! Io sono impegnata a fare il bucato e a prepararti la colazione.>>
Nelly: << Si mamma, scendo in un lampo e vado io ad aprire la porta! >>
Scendendo le scale correndo, scivolò su un gradino e cadde giù con il sedere per terra:la madre affacciata sul muro le chiese pensosa se si fosse fatta male e lei le rispose che  va tutto bene. Girando la maniglia, aprì la porta e con una grande inaspettata sorpresa, si ritrovò davanti una figura a lei conosciuta.
Nelly: << Cosa ci fai tu qui? Non mi aspettavo una tua visita a prima mattina.>>
Lysandre: << Si lo so che è un po’ presto, e non è anche l’ora di entrare a scuola, però volevo chiederti se tu vorresti… insomma, venire con me a scuola: ti ci accompagno io,ah che scemo! Faccio anche io parte della scuola! Ti va?>>
Nelly: (i suoi occhi brillavano di una lucentezza unica)<< Ma certo che mi va, devo solo prendere lo zaino, la merenda e possiamo andare. >>
Lysandre:<< Fai con comodo, io ti aspetto qui.>>
Nelly:<< Ma no,entra pure! Vieni con me.>>
Mentre i due si avviarono verso la cucina, la madre comparve di soppiatto davanti a loro.
Franca:<< Chi era alla porta? Non sarà  mica qualche bel ragazzo,eh figlia mia? È lui è il tuo ragazzo?Ma che carino!>>(prendendolo per le guance)
I due ragazzi si fissarono attentamente negli occhi con gli sguardi fissi l’uno sull’altra, per poi posare lo sguardo verso il vuoto, diventando poi  entrambi rossi .
Nelly:<< Ma mamma, non farmi fare brutta figura davanti a lui,ti prego! E non è il mio ragazzo... >>*arrossendo visibilmente*
Franca:<>
Lysandre:<< Piacere mio signora. >>( pensando ancora al dolore di quando gli ha tirato le guance)* sorridendogli*
Nelly: <>
Lysandre:<< Simpatica tua madre, anche se mi ha lasciato un ricordino.>>*ridendo*
Nelly:<< Mi dispiace tantissimo, non so che gli prende a mia madre, mi fa fare solo brutte figure, scusami.>>
Nelly avvicinò le sue tenere mani al viso di Lysandre, per poi dolcemente accarezzare le guance, in un fluido movimento. Tra loro si era creata una forte intensità, una specie di aura incantata che circondava quegl’esili corpi, dove i loro cuori si uniscono  e  i loro sguardi vengono raffigurati come due  anime gemelle che,separate da secoli, si erano finalmente ritrovate per ricongiungersi in un solo battito d’amore.L'amore si completa quando due anime si uniscono in un solo respiro. La mano di Lysandre si appoggiò su quella di Nelly,accarezzandola dolcemente. Risvegliatasi da quell’incantevole situazione,Nelly si ridestò per poi riuscire a parlare.
Nelly: << E… non so che mi è preso , sono davvero inc...>>
Lysandre non la fece  parlare, dato che le mise un dito sulle labbra:il viso di Nelly si fece man mano sempre più rosso, e, non riuscendo a guardarlo nei suoi meravigliosi occhi, chinò  il volto verso il vuoto, ma la mano di Lysandre si depose sul suo mento, per far si che i suoi occhi ritornassero a guardarlo con tenerezza, ma anche con un po’ di vergogna.
Lysandre: <>
Non facendola parlare si avvicinò a lei e le regalo un dolce sorriso, prendendola poi per le mani ed incamminadosi verso la scuola.
Emilj arrivò sotto casa di Nelly, suonò il campanello e le venne aperto dalla madre,che però per sua sfortuna la avvisò che sua figlia non c’era perché era stata accompagnata da un suo amico.
Emilj: (pensando fra se e se; volevo tanto fargli unasorpresa!Ahpazienza,sarà per la prossima volta. Battuta sul tempo e io so da chi! *ridendo sotto i baffi* spero che succeda qualcosa tra di loro, è il minimo per Nelly, per quello che ha passato.)
Oltrepassato il cancello, vide con maggior curiosità, che la sua amica era mano nella mano con Lysandre;  avvicinatasi di soppiatto, fece spaventare le due figure.
Nelly:<>
Emilj: << Dal nulla!Ahahahahah…. e vuoi che ci fate cosi stretti per mano?>>
Lysandre: * rosso*<<  Ehm, io devo andare! Ci vediamo Nelly.>>
Nelly: << Peccato, mi piaceva il suo tocco della mano con la mia, quel calore che la circondava.>>
Emilj:<< Stamattina sono venuta a cercarti volevo farti una sorpresa , ma sono stata battuta per prima ahahah... >>
Nelly:<< Ah mi dispiace!Dai, la prossima volta ti aspetto e andiamo insieme a scuola. Adesso è meglio che entriamo, se no faremo di nuovo tardi.>>
Emilj:<< Se no faremo tardi? Cara amica,  sei stata tu a fare tardi ieri!ahahah.>>
Nelly:<< Hai ragione, che sciocca! Si, però se continuiamo a parlare e non a camminare faremo sul serio tardi! >>
Mentre proseguirono il tragitto lungo il corridoio, si fermarono a guardare una scena, creatasi proprio di fronti ai loro occhi. Appoggiata su una colonna,c’era Monica, bloccata da due braccia che la reggevano saldamente , per non farla scappare.
Nathaniel: << Anche se mi eviti e mi odi non ti lascerò andare!  Non sai quanto ci ho messo per mettermi con te... fino a quando non mi dirai il motivo per cui mi eviti, tu rimarrai qui.>>
Monica:<<  Non puoi costringermi a rimanere qui con te, non abbiamo nulla da dirci! Io non ti amo! >>*piangendo*
Nathaniel:<< Guardami  negli occhi e dimmi che non mi ami!Se lo farai allora sarà tutto vero, e io mi metterò da parte, lasciandoti finalmente libera.>>
Monica,guardandolo con quegli occhi tristi, le dichiarò di non essere innamorata di lui, dicendolo con una certa amarezza. Nathaniel  chinò lo sguardo in basso ,verso nel vuoto, e pensando che fosse la  verità:sciolse quel contatto che c’era stato tra di loro  e, girandosi di scatto se ne andò via , ma in tempo fu fermato da un braccio. Monica si avvicinò un passo dopo l’altro verso di lui,videquella cosa che gli mancòdasempre;la vide riflessa anche dentro di lei, guardando quelle pupille così splendide attorniate da un iride azzurra sfumata di giallo. Il tempo  per loro si fermo in quell’istante, il mondo tramutò dal grigio in diverse tonalità, formando un arcobaleno,che  incominciò poi a girare intorno a loro. Mise attorno al collo le mani, per poi andare a sfiorare, con estrema dolcezza, quelle esili labbra carnose, per poi divenire un splendido bacio passionale; Nath accarezzò delicatamente i soffici capelli di lei, per poi assaporare il suo  dolce immenso profumo; lei si soffermo sull’orecchio, per  poi esprimere, con una voce flebile tutto quello che non ha saputo veramente dichiarare.
Monica:<< Io ti ho mentito Nath, non è vero che  non ti amo, ho solo nascosto i miei sentimenti per un lungo tempo solo per il fatto che tu eri circondato da altre ragazze che ti facevano la corte , ed è per questo che io mi sono allontanata da te, per non soffrire. Tu sei la prima persona con cui hoscoperto come fosse bella la vita,  fatta piena di emozioni e nuove esperienze,che si possono riscontrare lungo la strada, sei importante per me credimi! Io pensavo che fosse solo infatuazione nei tuoi confronti  , ma mi sbagliavo: io sono veramente sicura che questo mio sentimento è vero amore, io sono innamorata di te, ti amo Nath e per nulla al mondo nessuno può negarmi questo mio sentimento .Come un angelo sei arrivato rischiarando l'oscurità che avvolgeva il mio cuore, le tue frasi, i tuoi sospiri mi hanno fatto riscoprire il significato di quel sentimento che ora arde nel mio cuore. Quel sentimento chiamato amore... grazie per aver aperto il mio cuore, ti amo e non c'è anima al mondo che me lo impedirà!>>
Nath:<>
Si unirono in un dolce abbraccio, e rifermarono il tempo, ritornando in quel dolce sogno, richiudendo gli occhi Monica riassapora quel momento, con un dolce bacio pieno d’amore, dove adesso finalmente i dubbi e la tristezza scompaiano dal nulla per fare spazio alla  immensa felicità, e al puro sentimento ormai sbocciato.
Le amiche ascoltarono tutto il dialogo, e contente  per la loro amica, si diressero correndo  per non far tardi alla serra.
Emilj:<< Scusaci per il ritardo Jade! Abbiamo avuto un contrattempo.>>
Nelly: << Diciamo un contrattempo,eh amica! Ahah! >>
Ma non si udì nessun richiamo, Emilj e Nelly erano curiose per quale motivo Jade non fosse lì ad aspettarle per il loro arrivo.
Jade:<< Scusatemi per il ritardo ragazze, ma purtroppo sono stato bloccato dal traffico.>> *con il fiatone*
Alzò lo sguardo incontrando quelle iridi azzurre di Emilj.
Emilj:<<  E ci spaventavamo per il fatto che fossimo noi ad arrivare in ritardo! >>
Nelly:<< Già, hai perfettamente ragione.>>
Jade:<< Allora ragazze mettiamoci al lavoro! Oggi sarà una giornata lunga e faticosa, quindi buon lavoro.>>
Le ragazze si misero a lavoro, ed ogni tanto qualchesotterfugio di uno sguardo rubato a due occhi; Nelly li guardava attentamente quei due, e decise che serviva qualcosa, per far nascere qualcosa  fra loro, così,finito il lavoro sarebbe riuscita ad mettere in atto il suo piano.
Jade:<< Ragazze per oggi il lavoro è concluso,  avete fatto un ottimo lavoro, brave. Vi posso invitare a mangiare qualcosa con me?  C’è un meraviglioso posto che vi voglio far vedere qui a scuola, lì possiamo  mangiare. Vi va?>>
Emilj:*felicemente*<< Si, io vengo certamente, non ho niente da fare tanto.>>
Nelly:<< Io purtroppo non posso venire, ho un grosso impegno, non posso restare... andate voi due.>>*avvicinandosi ad Emilj e facendogli l’occhiolino gli sussurra nell’orecchio vai con lui*
Emilj, guardandola sconvolta, voleva tanto che anche l’amica  venisse, invece le aveva trattenuto una trappola e adesso doveva stare sola con Jade. Però pensandoci era una splendida cosa stare al suo fianco, anche se un po’ di disagio scorreva nel suo animo.
Jade:<< D’accordo ci andiamo io e te, così ti faccio vedere il mio posto preferito.>>
Prendendosi per mano si diressero verso la meta. Giunti a destinazione, Emilj notò davanti ai suoi occhi, un enorme  albero di ciliegio: era davvero splendido ed emetteva un dolce profumo. Si sdraiarono sull’erba, per poi guardarsi negli occhi… quello che provava non riusciva  mai a descriverlo quando era in sua compagnia … c’era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capiva, era qualcosa di strano, un misto tra mistero ,dolcezza , paura ed imbarazzo.
 Vide una ciglio rosa cadere dal cielo e posarsi sui suoi soffici capelli color oro. La guardò attentamente per poi avvicinare il suo braccio sui suoi capelli, per far scivolare via la fogliolina incastrata.
Inspiegabilmente, ed anche  improvvisamente  le sue mani cominciarono a pulsare e sentìil battito del suo cuore sperduto in ogni singolo millimetro del suo corpo: le mani iniziarono a sudare,  era agitata e tremavacome se fosse congelata, si sentiva il cuore a mille, con latesta che gli pulsava,non capiva più nulla.Era come se nulla intorno a lei  non esistesse, c’era solo lui, il suo sorriso, e la sua anima accanto alla sua. Inspiegabilmente, incominciò a tremare, e a sudare freddo, mentre quel caldo sorriso gli illuminava quella specie di atmosfera che la circondava. Era veramente quello l’amore per cui una persona possa provare questi strani sentimenti che passano dalla felicità al terrore? Ormai Emilj non riusciva più a controllare nessuna parte di lei, sembrava come se il corpo e la mente  non rispondessero ai suoi comandi. Quando il suo sorriso si spense, lentamente le sue labbra si avvicinarono a quelle di lei,Emilj fu assalita dai dubbi, ma poi,trasportata dal suo cuore sentì solo il battito veloce, era un suono cullato dal vento autunnale. Sentiva anche il battere del cuore di Jade, li sentiva battere all’uniscono mentre le loro labbra giocavano armoniosamente l’una con l’altra. Sentii la mano di lui poggiarsi sulle guance bollenti di lei, era un tocco così vellutato, un contatto  davvero dolce. Una fogliolina innocente si posò delicatamente sui loro visi, guardandosi poi imbarazzati l’un l’altro, il vento muoveva le foglie  dell’albero, ormai l’inverno era alle porte.
La fine delle lezioni era ormai vicina, così che Nelly poté andare da Emilj per sapere come era andata con Jade; la trovò poggiata sul cancello:si avvicinò a lei.
Nelly:<>
Emilj: Ah ciao Nelly! Non ti ho sentito! è andata benissimo. >>*con fare sognatrice*
Nelly:<< Quand’è così, è successo qualcosa di romantico , ne sono certa! Sono contenta per te! >>
Emiljl’abbracciò per il collo e la ringraziò a per aver concesso a lei qualche oretta in compagnia con lui: se a Nelly non le fosse venuta in mente questa cosa, non sarebbe mai successo il bacio che si erano dati quel giorno sotto l’albero di ciliegi.
Monica,tornando a casa , si sarebbe decisa a scoprire di più su quella foto;così, entrata in casa e poggiata la sua cartella nella sua camera, scese giù verso il comodino per verificare se quello che attribuì sia esattamente la verità, e, nonostante ciò, pensasse ad un pizzico di bugia,non si sbagliò , come aveva appunto intuito  fin dal principio:  la prova delle sue domande era posto proprio lì,era identica a quella di Emilj; doveva  continuare, voleva sapere la verità, così si diresse verso i suoi genitori per scoprire come mai, esistessero due foto uguali.
Monica:<< Mamma, ti devo parlare!è urgente.>>
Isabel:<< Dimmi pure figlia mia , come mai quel volto scioccato, ti è successo qualcosa?>>
Monica:<< Madre, come mai c’è un’altra foto come questa originale? Che cosa significa questo? La bambina al centro di voi sono io?>>
Isabel:<< Che cosa stai dicendo figlia mia? Non esiste un’altra foto tranne che questa.>> *prendendola per le braccia*
Monica: Mamma , mi fai male! si esiste e io l’ho vista con i miei occhi.>>
Isabel: << Cosa dici, è impossibile! Dove l’hai vista Monica?>>
Monica:<< Mamma rispondi alle mie domande!Voglio sapere perché esiste una secondo foto.>>
Isabel:<<  Se vuoi una risposta alle tue domande, sappi che non sarà una sorpresa per te.>>
Monica:<< Mamma voglio sapere il motivo, dimmelo!>>
Isabel: << La pura semplice verità per il quale esistono due foto è che la bambina rappresentata sulla foto con accanto io e papà non sei tu... >>*dicendoglielo con una voce triste *
Monica, rimasta traumatizzata da quell’affermazione, rimase impietrita, con lo sguardo nel buio da quella cruda verità.
 

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Capitolo 11
*** sofferenza ***


Sofferenza Si sentiva a disagio, non riusciva a capire in che diamine di  luogo si trovava, era profondamente terrorizzata, cercava in tutti i modi di trovare una soluzione per riuscire a tornare lì, in quel salone in cui avvenne  la scena dove  scoprì, con estrema amarezza, di quella strana foto,  ma nonostante ciò si accorse che non potette tornare a casa, dato che esisteva solo il nero totale. Era in trappola, si sentì così disorientata, cercò di fare i primi passi, uno dopo l’altro, ancora ed  ancora, ma vedeva soltanto l’oscurità che la circondava; si girava e rigirava, i suoi sforzi era inutili, il suo viso era talmente  sconvolto , più restava in quel posto e più lei stava male causandole solo sofferenza. Due figure  illuminate erano  poste lì, non molto lontano dalei;Monica le fissava e comparve un leggero sorriso sulle sue labbra.
Monica:<< Nelly, Emilj sono contenta che siete anche voi qui! >>
Le due figure  si voltarono dall’altra parte, per poi scomparire pian piano, lasciandola sola.
Monica:<<  Aspettatemi, non lasciatemi sola! Vi prego voglio andarmene da questo orrendo posto.>> * incominciando a lacrimare*
Un grande vento,proveniente da un buco nero, si aprì al centro di quelle tenebre:Monica cercò di correre più che poteva per scappare, ma purtroppo il vento la prese e la risucchiò.
Isabel cercò di smuovere le braccia di Monica, era preoccupata per il fatto di aver notato come lo sguardo di sua figlia fosse così vuoto, primo di vita . Monica si svegliò dopo un po’ da quell’orrendo incubo, pian piano tornò nella realtà , riconoscendo la figura posta accanto a lei.  Era sua madre, aveva il viso così angoscioso.
Isabel:<< Figlia mia, mi hai davvero fatto spaventare! Perché non mi rispondevi? Era come se la tua anima non ci fosse e il tuo corpo era immobile, sono stata davvero in ansia.>>
Monica: << Mamma, voglio sapere adesso chi è la bambina in quella foto?>>
Isabel: << Perché sei così insistente su questa storia?!Perché lo vuoi tanto sapere?! >>
Monica:<< Ti prego mamma, dimmi chi è?! >>
Passarono i secondi ma una risposta non uscì fuori dalle labbra della madre, non aveva il coraggio di raccontargli ciò che avrebbe dovuto fare già da un po’  di tempo.
 
Isabel: * con il volto amareggiato *<< La bambina che è in braccio a me e a tuo padre è tua sorella.>>
Monica:<> *tremando*
Isabel: * con il volto teso*<< Si è tua sorella figlia mia.
Monica:<< Ma come è possibile avere una sorella, se non so neanche della sua esistenza.>>*tristemente*
Isabel:<< Tu sei nata dopo, ecco perché non sei a conoscenza di lei.>>
Monica:<< Dove è adesso? Perché non me l’avete mai fatta conoscere! >>*arrabbiata*
Isabel:<< Perché l’abbiamo abbandonata. È stata una difficile scelta, perché non abbiamo avuto la possibilità di accudirla.>>
Monica:<< Mi vieni a dire che mia sorella è stata accudita da altri genitori e non da voi?!Solo perché non ne avete mai avuto la possibilità!Ma siete impazziti a lasciar sola una bambina per strada, non avete immaginato cosa gli  potesse succedere? Ho vissuto con il pensiero di rimanere sempre sola nella vita, non avendo una sorella con cui giocare, con cui divertirmi, raccontarci i segreti come fanno quasi tutti i fratelli che si vogliono bene...e adesso vengo a scoprire di averne una. Lo sapevate voi che ho sofferto per molti anni per la solitudine, essere stata figlia unica da una parte potrebbe rivelarsi bello ma dall’altra no , ed io l’ho capito... >>
La rivelazione della madre aveva sconvolto l’animo di Monica, come ha potuto nasconderle questa crude verità?
Monica:<< Come hai potuto in tutti questi lunghi anni nascondermi una cosa del genere?>>
Isabel:<>
Monica:<< No, io non mi calmo! Non mi importa cosa dite o fate, sai adesso cosa vuol dire per me non aver saputo l’esistenza di mia sorella? Siete meschini.>>
Colpi di lacrime fredde solcarono il viso di Monica, scendendo silenziosamente lungo il volto.
Isabel:<< Ti prego,devi capirmi figlia!
Monica:<< Capirti?! Io non ti devo capire, io non voglio avere al mio fianco persone false che mi hanno nascosto la cosa più bella che potessi avere, ho sentito soltanto bugie ed ora ne ho abbastanza, me ne vado! >>
Monica uscì da quella porta, le lacrime scendevano a di rotto: erano di un dolore che l’aveva colta all’improvviso. La madre impotente non riuscì a fermare sua figlia: il marito, sentito tutto, si avvicinò a lei per consolarla, ma dai suoi occhi uscivano solo lacrime di sofferenza e di pentimento per non aver  mai detto niente. Correva e correva sotto la pioggia battente, era davvero bagnata fino all’osso del collo, i capelli che le scivolarono lungo il viso coprendogli gli occhi,  lei non percepì nessun brivido lungo la schiena, era davvero in  un trauma, adesso cosa sarebbe successo?  Cosa avrebbe fatto adesso? Cosa le riserverà la vita? Tutte domande senza una degna risposta.   In quel momento i suoi pensieri volarono fino a Nelly: voleva a tutti i costi  andare dalla sua amica, almeno lì  poteva sentirsi a suo agio. Incamminandosi  verso la casa, sbatté contro un passante; era così buio che non si vedeva niente, ma dopo pochi istanti quella figura familiare la riconobbe, era Emilj.
Emilj:<< Monica, cosa ci fai tu qui? E poi sotto alla pioggia, ti prenderai un malanno! Ma tu stai piangendo? >>*guardandola  tristemente con occhi cristallini *
Monica:<>
Monica scappò  via da Emilj, ricordandosi che anche lei aveva quella foto; intuendo qualcosa, qualcosa che potrebbe cambiarle l’esistenza.
Era arrivata sotto casa di Nelly: avvicinandosi verso la porta, bussò con forza;qualcuno le venne ad aprire, era Nelly, ed era sorpresa e preoccupata per quella visita inaspettata. Monica si buttò fra le braccia dell’amica, singhiozzando.
Monica:<< Amica mia, aiutami, non so più che fare! >>
Nelly:<< Monica, sei tutta fradicia, ma come ti è venuto in mente di uscire con questo tempo! Vieni entriamo, ti do un asciugamano  ed una coperta sennò ti prenderai un bel raffreddore e anche la febbre se non ti riscaldi immediatamente. >> Le due amiche si misero sedute accanto al caminetto, già acceso.
Nelly:<>
Monica guardava quella fiamme ardenti all’interno del caminetto, ancora  traumatizzata dagli ultimi avvenimenti:se adesso ci fosse stata la probabilità che Emilj fosse sua sorella, come poteva dirglielo?Nelly tornò dalla cucina con in mano il vassoio con sopra le tazze di thè.
Nelly:<< Tieni amica mia, ti farà bene, almeno ti riscalderai un po’. Ti va di raccontarmi cosa è successo?>>
Monica:<< Ti ricordi la lettera che è stata consegnata ad Emilj, ed io l’ho trovato nella stanza e che al suo interno c’era una foto? In quella foto erano ritratte tre persone: mia madre, mio padre, e la bambina al centro.
Nelly:<< Che cosa hai detto amica mia? Dici veramente sul fatto della foto?>>
Monica:<>
Nelly:<>
Monica:<< Io sono andata da mia madre per scoprire di più su questa cosa, e quando gli ho detto se quella bambina fossi io, lei mi ha risposto di no, dicendomi che quella bambina è mia sorella. Come hanno potuto nascondermi questa grossa bugia per molti anni! Mia madre mi ha anche detto che non hanno potuto tenerla perché  non avevo la possibilità di accudirla.>>*piangendo*
Nelly:<< C…he c…osa stai dicendo Monica? *tremando*Questa storia l’ho già sentita tra le labbra di Emilj, i pezzi del puzzle si stanno di nuovo riunendo! Io credo che Emilj sia tua sorella, anche lei è stata  abbandonata e trovata da altre persone ed accudita, ma poi anch’ellaha scoperto la verità e se ne è andata, pensando di trovare altre tracce del suo passato , dei suoi genitori. >>
Monica:<< Quindi pensi che Emilj sia mia sorella? >>
Nelly:<< Io credo di sì amica mia , non c’è nessun’altra ragione che fosse un altra, dato che lei ha la tua stessa foto, se no proveremo a cercare qualche altro indizio... ma adesso sappiamo che forse è Emilj tua sorella. Ora come fai con i tuoi genitori? E con Emilj come ti comporterai ?>>
Monica:<< Non ho le prove per stabilire  che è lei , solo una foto... devo cercare  di più, mi comporterò normalmente con lei, i miei mi hanno nascosto una bugia, non dovevano nascondermela, però l’hanno fatto e io non li perdonerò mai.>>
Nelly:<< E come farai quando tornerai a casa?>>
Monica:<< Farò finta che non esistono per me, io gli voglio un bene dell’anima ma non dovevano farlo!So benissimo e comprendo che è una grossa difficoltà dire certe  cose , ma non dovevano farlo. >>
 Monica ricominciò a piangere, avvicinandosi e abbracciando il corpo caldo dell’amica.
All’improvviso un forte suono di un campanello richiamò l’attenzione delle due amiche, cosi che Nelly dovette alzarsi ed andare ad aprire la porta;aprendola,si ritrovò davanti Emilj con l’ombrello semi aperto.
Nelly:<>
Emilj:<< Ho seguito Monica perché mi sono davvero spaventata per la reazione che ha avuto quando le ho detto perché stava piangendo.>>
Le due figure entrarono in casa, per condursi nel salone dove vi era Monica vicino al caminetto.
Monica:<>
Emilj:<< Mi ero preoccupata davvero tanto per te e quindi ti ho seguito e ho visto che sei venuta da Nelly.>>
Monica si alzò da terra, per avvicinarsi ad Emiljper abbracciarla e chiederle scusa per come si è comportata prima.
Nelly:<< Ragazze, volete restare qui stasera da me, mi farebbe piacere... a voi?>>
Monica:<< A me va bene, però devo avvisare i miei se no si preoccuperanno, anche se ho litigato con loro devo sempre dirgli dove sono.>>
Emilj:<< Anche io resto...ah ecco,è per questo che eri giù di corda! Mi dispiace amica mia, si sistemerà tutto! >> * sorridendogli*
Nelly si avvicinò al telefono e digitò il numero di casa della famiglia Lumere.
Isabel:<< Pronto chi è?>>
Nelly:<< Signora sono io Nelly, l’amica di Monica.>>
Isabel:<< Ah Nelly ciao, purtroppo mia figlia al momento non c’è.>>*dicendolo tristemente*
Nelly:<< No, la cercavo per il fatto che sua figlia sta benissimo, mi ha detto lei di chiamarla per dirle che stasera si fermerà da me... non le dispiace?>>
Isabel:<< Ah. meno male!Io e mio marito ci stavamo molto preoccupando per Monica!Meno male che è venuta da te! Grazie mille per l’avviso, si può restare da te!Vi auguro una buonanotte.>>
Messo il telefono a posto, Isabel si avvicinò al marito, abbracciandolo teneramente.
Nelly,tornando dalle sue amiche, avvisò  Monica che poteva restare, ma gli confessò che, al telefono,avevapercepito, da sua madre, una voce alquanto malinconica.
Le amiche si addormentarono vicine,strette per mano: Monica, aprendo gli occhi, guardò Emilj che era al suo fianco e pensò che era veramente felice se fosse stata lei sua sorella e, addormentandosi con quel pensiero felice, la notte volò via. Il mattino seguente le tre amiche  uscirono di casa per dirigersi verso la scuola: faceva davvero freddo, ormai  il caldo era finito, e il Natale era quasi alle porte.
Emilj:<>
Monica:<< E tu come fai a sapere di me e Nath?>>
Emilj:<>*facendo l’occhiolino a Nelly*
Monica:<< Ah, mi avete spiato,eh?! Ahahahahah! >>
Emilj:<< Si, purtroppo dovevamo andare alla serra e quando vi abbiamo visto , siamo rimaste lì a guardare, eravate cosi carini .>>
Monica: *rossa*<< Grazie mille Emilj... si sono davvero contenta che è finita bene con lui, lo amo tantissimo.>>
Emilj:<< Eh, lo so e si vede benissimo che sei innamorata! Sono davvero felice.>> *abbracciandola dolcemente*
Monica, per quel contatto così tenero,si fece cullare, il suo animo divenne così leggero, era davvero contenta di come Emilj stava diventando pian piano parte della sua vita.
I loro passi si fecero più veloci per non arrivare in ritardo alla lezione: all’interno della scuola Nelly fu distratta da un volantino posto sulla bacheca: lo guardò attentamente leggendolo per filo e per segno; sul volantino c’era  scritto che era stato inaugurato il nuovissimo luna park e tutte le coppie innamorate entravano gratis.
Nelly:<< Ragazze venite qui! Mi è venuta in mente una cosa, guardate che fortuna! Hanno aperto un nuovo luna park! Perché non ci andiamo insieme ed invitiamo Lysandre, Jade, e Nath?  Dai, è una fantastica occasione per stare con loro, vi va?>>
Emilj:<< No, sul serio?! Si è una buona idea io accetto , mi farebbe piacere passare una giornata con Jade.>>
Monica:<< Si hai ragione Emilj! Sono d’accordo anche io.>>
Nelly:<<  Allora amiche mie è deciso! andiamo tutti al luna park, io ne parlo con Lysandre e voi pensate al resto!>>
Nelly camminava lungo il corridoio, per poi uscire dalla porta del retro per andare dalla parte opposta,dove c’era il giardino: lì non molto lontano inquadrò Lysandre; era stata una fortuna incontrarlo lì, cosi si avvicinò verso di lui, sempre con il cuore che gli batteva a mille.
Lysandre: * girandosi verso di Nelly*  << Oh ciao Nelly, non mi aspettavo che fossi qui.>>
Nelly:<< Si lo so, però sono venuta a cercarti per proporti una cosa... >>
Lysandre:<< Certo dimmi pure, basta che non sia qualcosa che non potrei fare.>>
Nelly:<< Vorrei in…vitarti con me al luna park ...ti piacerebbe venire?>> * girandosi le dita per l’imbarazzo*
Lysandre:<< Dici il luna park che hanno aperto? Certo verrò, mi fa piacere.>>
Nelly:<< Che bello! Sono contenta! Allora a più tardi Lysandre! >> *posandogli un bacio sulla guancia*
Lysandre, contento per quel dolce calore stampato sulle guance, era felice per il fatto che oggi potesse rimanere al fianco con Nelly.
Monica girava a destra e a sinistra per i corridoi alla ricerca del suo fidanzato; allora decide di avviarsi verso l’aula dei professori per vedere  se si trovava lì,dato che la maggior parte delle volte lo trovava: aprì la porta e come  sospettava era lì davanti alla finestra.  Si avvicina a lui,mettendogli le mani davanti agli occhi.
Nath:<< Chi è? Chi sei?>>
Monica:<< Indovina chi sono?>>
Nath: *girandosi dolcemente*<< Sei tu amore mio, che ci fai qui ? Che bella sorpresa! >>
Monica: * baciandolo dolcemente*<< Anche io sono contentissima di vederti! Amore,mi sei mancato... ti cercavo per il fatto che hanno inaugurato  un nuovo luna park...  ti va di venire con me?>>
Nath:<< Ma certo amore mio, come posso rifiutare una cosa del genere , dato che staremo insieme tutto il giorno! Verrò con te, ti amo amore.>>
Monica:<< Anche io angelo mio, ti amo tantissimo.>>
Si unirono in un abbraccio così amorevole , dove poi le loro labbra sincere  si sfiorarono in un attimo  di eternità.
Emiljsi trovava sola a passeggiare nel cortile;guardandosi intorno vide l’albero di ciliegi, il posto in cui successe   tutto ciò che non si aspettava. Si sdraiò sull’erba verde e,appoggiata morbidamente sul tronco dell’albero, alzò lo sguardo al cielo , chiuse gli occhi per  ascoltare e sentire la brezza mattutina, il vento che soffiava libero, e udì gli uccellini che cinguettavano felici  tra le nuvole; poi fece volare i suoi pensieri in quel giorno stupendo. Jade la trovò  sotto il suo albero preferito quello di ciliegi, e i grandi fiori rosa, si abbinavano benissimo alla sua pelle rosea, i suoi grandi occhi celesti che alcuni giorni si perdevano nel vuoto ma capaci di trasmettere emozioni intense. Ma quello che locolpiva  era la sua tranquillità, la sua bravura e la sua dolcezza che con quel viso, con quelle mani sottili e delicate con cui sistemava i suoi capelli, che erano dolcemente mossi dal vento.Ricordava ancora quel giorno, quel pomeriggio inoltrato era impresso nel sua mente, ogni piccolo particolare;non si può descrivere a parole un bacio vissuto,un bacio potrebbe essere la tenerezza se si dona ad un bimbo,l'affetto se si dona ad un amico,una carezza sulle labbra, che fa fremere il cuore e arriva all'anima di chi si ama!  Jade   voleva che quel magico momento ritornasse fra di loro, i suoi sentimenti stavano divenendo sempre più intensi man mano che passava il tempo con lei. La guardò con quegli occhi che trasmettevano soltanto dolcezza e amore,  si inchinò giù con le ginocchia per guardarla da vicino. Emilj aprendo delicatamente gli occhi si trovo posati ai suoi due occhi magnifici, diventando subitissimo rossa, si ridestò alzandosi dall’erba per poi perdere l’equilibrio  ma presa dalle braccia di Jade, le loro mani si ricongiunsero, ma poi Emilj  si allontanò da lui.
Emilj:<< Jade, c…he ci f..ai qui?>>
Jade:<< Passeggiavo qui  e ti ho visto sotto a questo albero, eri davvero bella! >>*arrossendo un pochino*
Emilj:<< Gr…azie mille Jade , ti posso chiedere una cosa?>>
Jade:<< Certamente! Dimmi pure! >>
Emilj:<< Ti andrebbe di venire con me al luna park? Mi farebbe piacere.>>
Jade:<< Si certo! Verrò con te , ne sarei contento.>>
Emilj: che bello, sono felicissima.
Saltandogli addosso, le braccia di Jade le cingevano caldamente la vita, ma dopo Emilj accorgendosi di quello che aveva fatto e divenendo rossa come un peperone, si allontanò  da lui, salutandolo  per poi andarsene via.
Jade:<< Si è vergognata del mio tocco, è diventata così rossa e carina, la adoro! Spero che quello che sto provando io è lo stesso anche per lei,speriamo... >>
Emilj correva per i corridoi in cerca delle sue amiche , non riusciva a trovarle:ancora il suo cuore non riusciva a smettere di battere, ogni volta che Jade era al suo fianco  si sentiva sempre agitata.
Nelly:<>
Emilj:<< Nelly allora come è andata? A me Jade ha detto di si, che bello! E a te?>>
Nelly:<< Anche a me amica mia, sono felice.>>
Monica:<< Ah eccovi , Nath mi ha detto di si, che cosa stupenda , che bello passeremo la giornata con loro.>>
Emilj:<< Si, è davvero stupendo , non vedo l’ora.>>
Mentre le  tre care amiche batterono le mani l’un l’altra, aspettarono con grande gioia e pazienza la sera in cui sarebbero uscite con i loro ragazzi del cuore, per poi trascorrere momenti meravigliosi in loro compagniae vedere se sarebbe nato qualcosa di più di un semplice bacio, e trasformare quel dono di una semplice carezza  in una dichiarazione d’amore.
 

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Capitolo 12
*** un nuovo giorno ***


                                                                              Un nuovo giorno Il tramonto è il calar delle tenebre, la luce si dirada e gradualmente, ancora prima che te ne accorgi,  pian piano ti ritrovi al buio...è l' imbrunire della mente e dell'anima, quando si attraversa un momento difficile, in cui vengono a galla  pensieri negativi  che rosicchiano un po' alla volta la tua luce, spengendoti completamente e trovandoti a brancolare nel buio. Nonostante ciò la notte cala  lentamente,  per far spazio ad un giorno nuovo con la nascita di una nuova alba in cui non importa quanto sia lungo il buio ma l'importante è ritrovare con fiducia il tentativo di rimpossessarsi della propria luce ormai nell’idea da tempo  che fosse stata dispersa nell’oscurità. Questo era quello che Emilj  pensava, mentre ascoltava,attraverso le cuffie, una dolce sinfonia. Sdraiata saldamente sul lenzuolo caldo del suo accogliente letto, guardava distrattamente il soffitto celeste  della sua camera; poi non sapendo come,la sua attenzione fu colpita dalla busta,posata sulla scrivania.  Emanava un profumo davvero dolce, la rigirava di continuo nelle sue mani;non riuscendo ad avere il coraggio di aprirla e di scoprire il contenuto al suo interno. La finestra di colpo si aprì ed un grosso ululato precipitò lungo nella stanza, soffiando poi verso la busta  facendola volare fuori dalla camera: Emilj precipitandosi subito verso la finestra, dovette rendersi conto che era stato tardi per cercarla, sapendo benissimo che fosse volata via lontano da lei, non facendole scoprire cosa potesse mai contenere quella lettera, oramai per lei sarebbe stato  solo un mistero. Messasi a letto, ritornò nella posizione originale, ascoltando di nuovo quella dolce melodia. Uno strano rumore si propagò nell’aria all’interno della stanza, si udì fortemente che era il suono di sassi di piccola taglia sbattersi una dopo l’altra,ma non esageratamente, verso la grande vetrata,  al primo impatto non si accorse niente dato che era ancora impegnata con l’ascolto della musica, pian piano però capì che quel rumore rimasto perenne nella sua mente fosse reale, così, togliendosi le cuffie dalle orecchie, si avvicinò nuovamente alla finestra e si sporse per vedere chi mai fosse il responsabile dello strano rumore di prima. Con disinvoltura notò con lo sguardo assai gioioso le due figure che la guardarono anch’esse felici.
Emilj: Nelly, Monica non mi aspettavo di vedervi qui! Come mai da queste parti?
Nelly: Ti abbiamo citofonato così tante volte e, dato che non ci rispondevi, siamo arrivate alla fine ad usare il metodo dei sassi.
Emilj: Ahaha,ops, scusatemi tanto se vi ho fatto attendere! Il piccolo problema è che avevo la musica a palla *facendogli notare alle mani le cuffie*
Nelly: Vabbè, dai non importa, la cosa importante è che noi siamo venute qui per proporti una cosa!
Emilj: Sono curiosa di sapere che cosa! Dimmi amica mia.
Nelly: Dobbiamo mettere in atto il nostro secondo piano per il nostro appuntamento...
Emilj: E quale sarebbe?
Nelly: Lo dici tu o dico io, Monica?
Monica: Dico io... *sorridendogli*  noi tre adesso abbiamo degli impegni.
Emilj: Che impegni, non tenetemi sulle spine!
Monica: Ma se non ci fai finire la frase,certo che poi non sai niente! *ridendo* Allora dicevo ,adesso noi tre andiamo a fare shopping.
Emilj: A fare shopping? Dite sul serio? Oddio si, è una cosa stupenda! a chi è venuta questa idea?
Nelly: Non guardare me, è stata tutta opera di Monica!Lei si intende di questo, quindi per apparire più belle ai loro occhi applichiamo il nostro secondo piano andando a fare shopping, quindi sbrigati a scendere cosi ci andiamo.
Emilj: Ok amiche mie vi stimo, sono d’accordo con voi. Prossima tappa,centro commerciale!
Monica osservò quelle graziose piantine poste intorno al recinto del giardino vicino al palazzo: intravide all’interno di esse un angolino di un foglio; lo raccolse ed accorgendosi all’istante che fosse una busta, non sapendo da dove venisse e chi fosse il proprietario, la prese e la depose nella tasca del giubbotto. Nelly vedendola distratta, invocò il suo nome.
Nelly: Monica ci sei?! Emilj si è già fatta viva da circa 2 minuti fa, che ti è preso?
Monica: Niente Nelly tutto apposto,tranquilla, non è successo niente.
Nelly: D’accordo Monica, bando alle chiacchere adesso siamo tutte pronte per andare a fare shopping!
Le due annuirono in modo tale da essere sincronizzate; incominciarono a camminare lungo la città: era veramente grande, al col tempo elegante e splendida. Il sole  oramai stava calando pian piano verso l’orizzonte  col spegnersi, mentre le luci dei  lampioni posti in ogni punto della strada, lentamente   incominciarono ognuno ad accendersi, per illuminare tutte quante le vie: durante la sera la città si mostrava davvero da un altro punto di vista, con un aspetto davvero accogliente  e incantevole.  Attraverso le vie della città, nell’aria già si percepiva la brezza fresca portata dal vento invernale. Un venticello  si sospinse  verso le tre ragazze per scompigliare i loro capelli, facendoli arrivare davanti agli occhi, dove poi inizio una fragorosa risata. Era davvero così splendido per Emilj vederle cosi allegre, e poi con quellaa atmosfera davvero armoniosa, la città sembrava  inebriante  di felicità, dato che  il Natale ormai era alle porte. A passi lenti,  le nostre care amiche si avviarono per  le strade che oramai erano affollate da chissà quanta gente. Giunte ormai davanti  alla grande porta principale, Emilj notò all’entrata un cartello con su scritto  “Un modo speciale per cogliere le nuove tendenze: per le famiglie  una grande novità, la possibilità di allestire la propria bancarella e tornare, per un attimo, bambini! Poi è stato aggiunto l'ampio parcheggio, che rende ancora più facile accedere a questo straordinario Centro Commerciale. La progettazione degli spazi interni è dedicata principalmente alla facilitazione della circolazione dei carrelli della spesa, poi per attirare l’attenzione aumentando l’importanza della qualità del design e degli elementi d’arredo (aree di relax con panchine, fontane, sculture, portici, chioschi, piante e lampioni). Accompagnati poi dagli sviluppi delle attrazioni tra le quali il bar, i ristoranti, sale cinematografiche, parchi giochi, ecc.”  Emilj rimase lì ferma a leggere con disinvoltura, era molto interessata e le dispiaceva un po’ del cambiamento  avvenuto  da poco: si ricordava da cima in fondo il vecchio edificio preesistente;ci passava talmente tante di quelle volte insieme ai suoi  genitori adottivi quando era più piccola. Nonostante ciò  era davvero contenta di entrare per la prima volta in un centro commerciale.
Nelly: Emilj che fai,ti fermi? Dai, vieni se no non riusciamo a comprare nulla!
Emilj: arrivo nelly ,eccomi! Stavo solo leggendo il cartello vicino all’entrata.
Nelly: Come mai lo leggevi? Lo trovavi interessante?
Emilj: è solo che prima che costruissero questo centro commerciale, c’era un edificio che conoscevo, e poi questa è la prima volta che ci entro.
Nelly:  Wow,non lo sapevo!Allora saremo noi a farti da guida, sarà stupendo.
Emilj: Si si,sarei felicissima.
Lo sguardo di Emilj si volse sopra al tetto: guardò come fosse ricoperto da una lunga lastra di cristallo, attraverso il cui si può vedere come il grande blu si stende nel cielo. Era un immensa struttura opaca, con luci accese che illuminavano i corridoi ,soprattutto gli immensi negozi che ospitavano di qua in là le persone che ne entrarono all’interno.  I negozi erano davvero così tanti, e c’era tanto da scegliere, tutti di vario genere, messi  sia a sinistra e a destra in fila e al centro  era libero,per far passare facilmente le persone e per cercar di decorare il tutto c’era l’aggiunta di particolari di rara bellezza come oggetti floreali;ogni tanto ognuna delle ragazze guardava le vetrine allestite. La prima ad accorgersi di un completo posto sul manichino è la nostra Monica, che accompagnata all’interno dalle sue amiche chiese alla commessa di quel completino sulla vetrina; la commessa le mostrò il vestito;Monica lo prese in mano per dirigersi verso il sontuoso camerino per misurarlo. Nell’ uscire,la bionda notò con estrema bellezza come quel vestito addosso all’amica fosse così bello: indossava un vestitino senza spalline; al di  sopra era metà color verde acqua  invece al di sotto un tullé nero, accompagnato  alla vita da una cintura argentea che risplendeva. Indossava sotto dei leggins aderenti neri, con dei tacchi a spillo neri, abbastanza alti, con  alla base degli strass.
Monica: Che faccia ragazze che avete! Allora,come mi trovate con questo vestitino? Dite qualcosa vi prego , quest’attesa mi mente a disagio! *ridendo*
Emilj: M…Monica, ma sei davvero attraente ed elegante con questo vestito!Si addice davvero perfettamente alla tua carnagione.
Monica: Grazie mille amica mia sei davvero gentile*diventando rossa leggermente* tu invece Nelly cosa ne pensi?
Nelly: Ah scusami, sono rimasta impalata da come ti sta benissimo , farai colpo subito su Nath  sarai davvero sexy quel giorno.
Monica: Ahahah... dai non esageriamo , però voglio far colpo su Nath .
Nelly: Allora la tua decisione è questo vestito? Te lo prendi?
Monica: Ah si, la mia decisione è questa , lo prendo.
Usciti fuori dal negozio si diressero verso gli altri negozi per vedere se a Nelly e a Emilj gli potesse interessare qualcosa:infatti dopo essere passati da un bel po’  di negozi , Nelly intravide,all’interno del negozio, quello che pensava di trovare, tra gli scaffali trovò tutto il necessario e si diresse anche lei verso i camerini; uscita poi fuori , Monica ed Emilj  la videro,davvero stupenda con addosso quei vestiti: era il suo stile migliore, indossava una maglia color blu notte  aderente  con il collo alto , una gonnellina scozzese a balze bianche;sulle gambe sono state aggiunte delle calze non troppo lunghe dello stesso colore della maglia, accompagnati poi da stivaletti di color bianco fino al ginocchio.
Monica: Nelly sei davvero uno schianto, Lysandre ci rimarrà di stucco quando ti vedrà vestita così.
Nelly: Ahahahahah,se lo dici tu amica mia, io ci credo! *sorridendogli*
Emilj: Ha ragione Monica, farai davvero una bella figura davanti a Lysandre.
Nelly: Grazie mille amiche mie vi adoro, adesso tocca a te Emilj,andiamo a trovare il tuo vestito per l’appuntamento.
Il tempo passava velocemente, Emilj non riusciva a trovare niente per i negozi ;cercò di farsi piacere qualcosa ma non si aspettava molto, voleva proprio un vestito in grado di suscitargli tutte le emozioni.
Nelly: Emilj,siamo due ore alla ricerca di qualcosa per te ma con nessun risultato...come mai non ti piace niente?
Emilj: Non è colpa mia amica, io sono davvero strana nel vestirmi, mi serve qualcosa che mi colpisca, ma tra tutti quelli che ho visto non mi è piaciuto nessuno.
Monica: è tardissimo,io devo tornare a casa, anche se io non parlo con i miei si staranno lo stesso preoccupando e io da una parte non mi piace farli preoccupare, vi dispiace se io vado?
Emilj: No Monica, non ti preoccupare, vai, non voglio farti litigare ancora di più con i tuoi genitori*avvicinandosi a lei abbracciandola teneramente*
Nelly: Anche io Emilj devo proprio scappare, mi dispiace voglio cosi tanto rimanere ma io mi sono dimenticata che ho ospiti a casa e i miei parenti dovevano venire oggi, scusami.
Emilj: Ragazze non vi preoccupate, continuo io a cercare da sola andate. *sorridendogli*
E le ragazze salutandola amorevolmente si diressero fuori, per recarsi alle loro case.  Emilj invece continuò da sola a camminare per i negozi, controllando con lo sguardo a destra a sinistra la ricerca del vestito migliore; dopo tanti sforzi furono ripagate, Emilj si avvicina ad una vetrina  e notò attraverso un vestitino  posto con cautela sulla stampella:ad occhio se ne innamorò subito, era davvero adorabile, adatto per lei. Si cambiò nei camerini  e poi guardandosi allo specchio, rimase a bocca aperta per come gli stesse perfetto addosso che gli risaltò la sua carnagione chiara con i suoi occhi azzurri , così Emilj decise di acquistare il vestito giallo-arancio,con bordi marroni,decorato,ai lati delle maniche,da grandi fiocchi gialli delicati;sotto,un paio di leggins neri ai bordi nastri incrociati gialli,perfettamente abbinati al vestito. Guardando l’ora sul grande orologio,  notò quanto fosse tardi e corse in fretta verso il suo appartamento, felice oramai di aver anch’ella avuto l’occasione di aver trovato il suo incantevole vestito. Solo il silenzio emergeva, la città era immersa in questo angosciante silenzio...si sentì solo il battito accelerato del suo cuore, era sola e spaventata, anzi terrorizzata.. ormai era tutto buio, al di fuori della luce bianca della luna piena. Ad un tratto si sentì un ululato lungo e agghiacciante! Era come paralizzata  ma  poi trovò la forza di correre e fuggire da quell’orrendo posto,oltrepassando  l’angolo destro della via principale.  A passi lenti sbucò  in un’altra  vicolo accorgendosi subito che neanche esso era illuminato, cercò di immaginare nei suoi pensieri  quel lungo tragitto in un modo più vivace e pluricromatico, lasciando via al terrore ma svanì in un lampo quando ebbe un brivido lungo la schiena quando,attraversando  il viale,calpestò un ramo spezzato dal quale si udì un eco profondo in quel luogo scoperto da ogni qualsiasi forma di protezione. Nel muro di fianco a lei era proiettata la sua ombra  ma poi  il suo sguardo si volse accanto  e vide che non era solo lei riprodotta ma c’era anche un’altra. Aveva molto timore nel girarsi, così i suoi passi si fecero molto più veloci rispetto al normale, ancora quello strano presentimento  si percepiva nel suo animo, una specie di groppo in gola, incomincio così a girarsi  per essere sicura che fosse sola e che non ci fosse nessuno tranne che lei: ad un certo punto una presenza si avvicinò a lei coprendogli gli occhi, ed Emilj per quel lieve tocco urlò così tanto da far svegliare tutto il vicinato.
Jade: Non urlare così svegli tutti! Tra poco anche  Milano ti sente.
Emilj: J..ade cosa ci fai nel bel mezzo della notte? Ed è il tuo mestiere far prendere i colpi secchi alla gente?
Jade: Ahahhahahah …. Non fraintendermi,non volevo farti spaventare! E poi io sono curioso di sapere cosa ci fai tu da queste parti...
Emilj: Ehm io,insomma ( pensando fra sè e sè: non posso dirgli che sono andata a comprarmi un vestito a posta per lui.)
Jade: Vabbè dai non fa niente, solo perché è pericoloso girare al buio, meno male che ti ho intravisto e riconosciuto, dovresti stare attenta.
Emilj: Mi sembri mio padre quando fai così *facendogli la linguaccia* io so a badare a me stessa.
Jade: E quell’urlo di prima, hai avuto paura, vero? *sorridendogli*
Emilj: Ahahaha … non sei spiritoso, e io non ho paura!
Jade: Ah, se lo dici tu! Io ci credo *dandogli un colpo sul naso non facendogli male * dai ,adesso ti accompagno a casa non voglio che giri da sola di notte.
Emilj: *rossa* Sei gentile Jade, ti ringrazio pienamente.
Jade: Come mai hai cambiato il tuo modo di parlare? Prima eri scontrosa e adesso gentile, vabbè dai andiamo.
Jade si avvicinò delicatamente verso la mano di Emilj e intrecciò le mani con le sue: Emilj. immersa nei suoi pensieri, volse il suo sguardo verso la mano con quella di lui, e man mano il suo viso divenne un forno; Jade all’impatto non si accorse niente, dato che non si inquadrava niente di notte, ma poi pian piano notò come il viso di lei è divenuto così rosso, pensava sicuramente per il fatto che non era abituata con tutte queste premure.
Emilj: A proposito, io non so come dirlo, ascolta io … non so come dirlo.
Jade: Dimmi Emilj,cosa c’è che non va.
Emilj: Ehm la mm..ano!
Jade: Cosa? La mano?
Emilj: Mi stai tenendo per mano! *arrossendo*
Jade: Non è la prima volta che ti tengo per mano, per caso ti dà fastidio?
Emilj: ……………. *non sapendo cosa rispondere*
Jade:  Emilj preferisci che te la lasci?
Emilj: No, non è per questo.
Jade: Allora non c’è problema, andiamo, sarai sicuramente stanca.
Emilj: Si forse è il caso, sono davvero stanca.
La sensazione di quel contatto era indecifrabile ed unico, chissà se questa parte di lui dolce  che ha conosciuto l’ha mai suscitata in un’altra persona o solo con lei: questo è quello che pensava in quel momento la mente della nostra protagonista. Giunti davanti la soglia di casa, Emilj fece cenno di essere arrivata, così sciogliendo quella dolce sensazione si avvicinò a lui e,in punta di piedi, gli lasciò un segno sulla guancia, un tenero bacio; poi girandosi,entrò dalla porta per poi richiudersi dentro, mentre fuori Jade si incamminò verso la sua abitazione, felice di vederla anche domani. Emilj pose le sue cose sul divanetto, mentre con cautela  si  mise il pigiama e, messasi a letto, si coprì bene per non prendere freddo, pensando poi di essere stata contenta di come fosse andata bene quella giornata, al vestito visto in vetrina e all’incontro accidentalmente avvenuto con il suo caro Jade. Mentre i pensieri volavano via il sonno incombeva su di lei. L’alba ormai era alle porte, il sorgere del sole stava di nuovo nascendo all’orizzonte, le primi luci oltrepassarono la finestra semichiusa dalla tenda: il risveglio di Emilj fu piacevole, alzandosi dal letto si diresse verso il balcone e pensò che il giorno dell’appuntamento fosse arrivato:si, domenica è finalmente arrivata ed oggi sarebbe riuscita a conquistare il suo amore, non c’era scuola, avevano il giorno libero per stare in compagnia delle sue amiche. Il suono di un campanello si udì, la bionda andò ad aprire alla porta e trovò le sue amiche contente di vederla di nuovo:Emilj stupita di vederle davanti,sapendo che l’ora dell’appuntamento fosse il pomeriggio.
Emilj: Ehm ragazze sapete che ore sono? Non dovevamo vederci il pomeriggio?
Nelly: Abbiamo avuto un contrattempo, quindi questa mattina andiamo a fare colazione.
Emilj: Ma non vedete come sono conciata, sono in pigiama!
Monica: Ci vogliono due minuti per vestirti e venire con noi!
Emilj: D’accordo mi sbrigo, arrivo! Un attimo, voi aspettatemi,ci metto un secondo.
Dopo un po’  Emilj si trovò pronta da loro, così che dopo, decisa la destinazione si avviarono verso il chiosco del bar per prendere una dolce cioccolata.
Monica: Allora Emilj ,alla fine lo hai trovato il  vestito giusto?
Nelly: Infatti, si anche io stavo pensando di chiedertelo! Allora, dicci tutto.
Emilj: Si... quando ve ne siete andate, io ho girato per un bel po’, stavo perdendo la pazienza ma finalmente qualcosa è successo: dalla vetrina ho visto un adorabile vestitino, giusto proprio quello che volevo io. Si ma dovete sapere l’ultima!
Monica: Cosa? *curiosa*
Emilj: Mentre uscivo dal centro commerciale e camminavo lungo le vie per arrivare a casa mia, non sapete che colpo ho preso quando Jade mi ha coperto gli occhi, pensavo che fosse un malvivente!
Nelly: No Jade? Cosa ci faceva di notte a quell’ora?
Emilj: Non lo so  neanche io, almeno è stato carino ad accompagnarmi a casa tenendoci per mano.
Monica: Emilj cotta e stracotta di lui, ah sei innamoratissima!
Emilj: Ahahahhh non è vero! *prendendola di soppiatto e facendogli il solletico*
Monica: Aahahah …. No dai, smettila soffro il solletico.
Nelly: Dai finitela, abbiamo cose importanti da programmare per oggi!
Monica: Si hai ragione!Allora a che ora ci dobbiamo riunire per farci belle?
Emilj: Allora venite a casa mia cosi ci trucchiamo e ci vestiamo lì, vi va?
Monica: assolutamente si io verrò e tu nelly?
Nelly: Si anche io! Mi piace come idea,allora ci vediamo più tardi da te .
Emilj: Allora siamo d’accordo per dopo, ciao amiche mie.
La biondina sistemava con cautela le ultime cose poste in disordine per la stanza, prima dell’arrivo delle sue amiche. Trasformò la camera in un centro di estetica:controllava l’ora all’orologio e pensava che le sue amiche dovevano già essere lì a momenti.  Infatti dopo 5 secondi ci fu il suono del citofono per avvisarla del loro arrivo.
Monica: Wow hai allestito bene!
Emilj: Deve essere tutto perfetto! Non credete,dobbiamo fare colpo, quindi adesso mettiamoci sotto ed iniziamo il nostro piano.
Nelly: Si si hai ragione Emilj  abbiamo portato tutto l’occorrente.
Iniziarono così a prepararsi per il gran momento ormai giunto alle porte:tutte e tre si misero seduti su una sedia e  per sé incominciarono a sistemarsi i capelli e truccarsi in diverse tonalità. I capelli di Emilj erano boccolosi e ricadevano liberi fino alle spalle,raccolti da due ciocche dietro alla testa e circondate da un nastro lungo di color giallo ocra. Per il trucco invece usò nella tavola dei colori complementari  i colori scuri per risaltare di più il colore celeste dei suoi  occhi. Le amiche le consigliarono un trucco molto naturale, cioè ombretto grigio perlato chiaro (effetto lucido)sulla palpebra superiore(non su tutta la palpebra) dove Emilj con il pennellino  andò a scurire, con un po’  di ombretto nero, la porzione esterna. Sulla palpebra inferiore usò sempre l'ombretto grigio sfumandolo sotto le ciglia partendo dall'esterno verso l'interno. Dopo di che illuminò lo sguardo mettendo un po’  di ombretto bianco sotto la parte finale delle sopracciglia, ed infine un velo di rossetto rosa gloss. Mentre l’acconciatura di Nelly  era composta da una treccia alta, in modo tale da farla sembrare più adorabile, invece per il trucco  la scelta non è stata difficile perché ha usato toni davvero chiari  come l’azzurro. Monica ci aveva impiegato molto per la sua acconciatura, perché era un pochino  complicata ma molto elegante; capelli ondulati  , al centro in alto una lunga treccia che gli cadeva  lungo  il viso destro  lateralmente , mentre per il trucco Monica usò dei colori altamente originali  e lucidi come il verde scuro che passava da una tonalità scura,sfumandola su quella chiara sulla palpebra superiore mentre su quella inferiore a aggiunto anche un accenno di colore blu chiaro, aggiungendo poi l'eyeliner marrone.  Finito di acconciarsi,si diressero ognuna dentro uno spazio chiuso per mettersi il loro vestito. Uscita la bionda, le loro amiche rimasero stupite di vederla indosso quel meraviglioso completo, era davvero un incanto, e poi gli si abbinava  benissimo con il trucco agli occhi e i suoi stupendi capelli. La prima che riuscì a dire un minima parola fu Nelly.
Nelly: Ma sei uno spettacolo, ti sta a pennello questo vestito!Mi piace tantissimo per come ti sta addosso Emilj.
Monica: Sei bellissima amica mia, e poi come ti stanno benissimo cosi i capelli!
Emilj: Ahah smettetela non sono abituata con tutti questi complimenti!E quanto a voi due siete davvero irresistibili!
Nelly: Allora adesso noi torniamo a casa, tanto poi ci rincontriamo a luna park.
Emilj: Si si,spero che il piano vada a fin di bene, ci vediamo dopo.
Emilj, rimasta sola  nella stanza, si avvicinò allo specchio per guardare il suo riflesso:aveva un po’ paura di fare figuracce era la prima volta per lei  che usciva con un ragazzo  davvero bello che a lei  piace molto. Una o due colpi di porta venivano emessi all’esterno, qualcuno stava bussando: dopo che Emilj si accorgesse che c’era qualcuno si avvicinò alla maniglia per aprirla e la sorpresa che vide fu proprio la persona che poco prima era immersa nei suoi pensieri.
Emilj: Jade sei tu? È un po’ presto ! dovevi essere qui  un po’ più tardi.
Jade non riusciva a credere alla visione che si era posta davanti ai suoi occhi, come poteva una ragazza così semplice ad avere un aspetto così magico  e sublime, era rimasto davvero di sasso;notava come i suoi capelli erano raccolti da quel nastro giallo, e ricadeva rigoglioso fino ai capelli ondulati , e poi con quel suo sguardo accesso  ed intenso  da farlo innamorare ancora di più.
Emilj: Jade ci sei ?perché mi fissi così , che c’è  sono brutta? Non sto bene così?
Jade: Eh,no no al contrario sei davvero splendida! Oggi mi piace molto il tuo abbigliamento.
Emilj: * tutta rossa in viso*  Sei sempre così gentile con me, ti ringrazio anche tu sei davvero bello oggi, a col tempo semplice ma efficacie  da far colpo.
Jade: * rosso leggermente * Ahahahahah grazie mille Emilj allora vogliamo andare principessa! *prendendogli la mano*
Emilj: * confusa*  ( pensando: mi ha chiamato principessa? Ogni volta che mi prende per mano mi sento come in paradiso ,che bello)
Stretti con le mani l’uno con l’altra, si avviano verso la destinazione felici l’un l’altra di passare una giornata assieme.  Giunto poi al termine il viaggio Jade fu sorpreso di vedere le amiche di Emilj in compagnia di Lysandre e Nath.
 

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Capitolo 13
*** incomprensioni ***


incomprensioni Non si aspettava minimamente di incontrare in quello stesso giorno, in quell’instante, nello stesso luogo le amiche di Emilj, stranamente confuso, cercò di incontrare lo sguardo di lei per sapere cosa stava succedendo, al momento in cui i loro occhi si unirono furono interrotti poi da una voce non distante.
Nelly: finalmente sei arrivata, mancavate solo voi all’appello.
Emilj: lo so Nelly, scusami tanto, a volte anche io posso ritardare ai appuntamenti.
Jade dopo quest’ultima affermazione, era ancor più confuso rispetto a prima, voleva davvero avere delle spiegazioni al riguardo.
Jade: voi sapevate di riunirvi insieme oggi con loro? ( riferendosi ai ragazzi)
Lysandre: in realtà no, l’ho scoperto al momento in cui ci siamo incontrati al luna park dove ho visto poi, che c’erano anche  Nath e Monica.
Jade: aaa..  adesso ho capito tutto, quindi noi tre non eravamo a conoscenza di questo fatto, tutto opera delle ragazze. * sorridendo leggermente*
Notando l’ultimo accenno delle sue parole,  e di quel sorriso leggermente falso, Emilj si preoccupo un tantino, forse dovevano direttamente confessarglielo subito ai ragazzi di incontrarci tutti lì, invece di tenerglielo nascosto. Non voleva passare una giornata infernale, voleva accumulare momenti felici con lui così che in un futuro possa ricordarseli , e forse per colpa di questa assurda cosa e  di aver nascosto tutto prima dell’avvento. Ma non pensava seriamente che le cose potessero andare in questo verso.
Nelly: Oi  Emilj puoi venire un’attimo con me? Ci vuole un secondo.
Emilj: si  Nelly, cosa mi devi dire?
Nelly: emilj sei preoccupata per Jade?
Emilj: un pochino, non voglio che lui ce l’abbia con me, ho programmato questa giornata per stare bene, non volevo che un piccolo gesto o una piccola parola rovinasse tutto.
Nelly: ma, no amica mia, tranquilla parlarne non fa male, basta che gli dici chiaramente che volevamo stare insieme tutti quanti , che volevamo farvi una sorpresa tutto qua. Quindi su di morale, facciamo cosi cambiamo ciò che avevamo deciso, quest’oggi tu e il tuo Jade resterete da soli così potete parlarmi normalmente senza interruzioni. Sei d’accordo con me?
Emilj: èèè *tutta rossa in viso* da soli io e lui, si è u..n ot….tima idea, cosi perlomeno  non saremo disturbati, e tu  e  Monica come farete? Avevamo organizzato con cura questa giornata per stare insieme.
Nelly: non ti preoccupare, ce la vedremo noi adesso tu preoccupati con lui e passate una giornata indimenticabile.
Emilj: grazie infinite amica mia, sul serio ti ringrazio, ti voglio troppo bene.
Le due amiche si abbracciarono amichevolmente per poi ognuna prendere strade differenti, augurandosi a vicenda di non sbagliare nessuna mossa. Il correre velocemente fece si che Emilj affannava fortemente e i suoi occhi si umidivano al contatto con il freddo, e la sua vista non era più controllata per colpa della temperatura.  Al momento in cui pensava di essere arrivata alla meta si accorse di essere  andata a sbattere, fortemente con il naso contro la schiena di qualcuno. Con la mano che massaggiava  delicatamente il naso dolente, si accorse, subito che la vista si fece più regolare, così che poteva alzare lo sguardo e scoprire chi fosse la persona che è andata involontariamente a sbattere contro. Con un rossore che partiva dalla testa ai piedi, apri leggermente la bocca , stupita e dicendosi mentalmente da sola di quanto fosse cosi impacciata in presenza di lui. Quante figuracce aveva causato quando lui era entrato  facilmente nella sua vita, erano talmente così tante che erano infinite da contarle. lo sguardo di Jade era così serio da farla mettere paura , non l’aveva mai visto in questo stato, si stava letteralmente agitando,  non voleva che la guardasse in quel modo ,  rivoleva quei suoi sguardi limpidi, dolci che le regalava attimi indimenticabili.
Emilj: ……….., non so da dove cominciare….. * con lo sguardo rivolto giu*
Jade: ………….. non parlare ti prego.
Rimase lì immobile;non sapeva proprio cosa dire; perché Jade si comportava così, odiava quest’atmosfera negativa, le faceva gelare il sangue, ma il suo cuore sapeva benissimo che fosse arrabbiato, si oppose al sol pensiero, benchè fosse reale ,solo per il fatto che ella desiderava ardentemente vedergli sulle labbra del compagno un suo sorriso; si quei pochi attimi in cui la rendevano immensamente felice, notare anche in quelle iridi azzurre un luccichio splendente,che in qualvolta innalzava lo sguardo sul nel cielo, alla ricerca con gli occhi di mettere a fuoco con il pensiero del destinatario del suo amore. Perdendosi fra i suoi segreti pensieri, la figura di jade si fece sempre più distante, ed Emilj ritornando tra i suoi passi, cercò di raggiungerlo. Non riusciva più ad arregere questo gioco fatto di silenzi, i suoi occhi  si umidirono di lacrime, era una situazione davvero pesante, voleva che lui le parlasse, questo silenzio era stressante per il suo cuore. Decisa allungò le mani verso la maglietta,Lui accorgendosi di quel contatto, si girò di scatto verso di lei.
Emilj: ti prego! Dimmi se sei arrabbiato con me? * con gli occhi  bassi appannati dalle lacrime*
Jade: ……………………… .
Emilj: odio questo silenzio che si è creato tra di noi, mi sta distruggendo l’anima, io non voglio questa situazione;rivoglio il jade che mi parla; che mi guarda in modo dolce, e gentile. Perché sto piangendo cosi tanto? , non voglio farmi vedere da te cosi debole, io volevo passare davvero una giornata piena di bellissimi ricordi; n…..on rie……sco pr…..oprio a cap….ire il motivo per cui sei arr….ab…bi…..ato con me, se tu non mi parli io non potrò mai capirlo. Odio me stessa perché combino sempre guai in tua presenza, o inciampo; o sbatto , sempre contro di te, piango continuamente in tua presenza . Questi miei stati li odio profondamente.
inginocchiandosi per terra senza forze, era davvero stanca, voleva  una risposta,  ma accorgendosi di non percepire nessun suono provenire dalla sua bocca, si rassegno amaramente. Jade si accorse già da prima, le lacrime che fuoriuscivano lentamente dagli occhi di lei, non voleva che con il suo silenzio le causasse tanto dolore, non volendola vedere in quello stato si rannicchio in cerca dei suoi meravigliosi capelli da cui ne accarezzò una ciocca; avvolgendo in un dolce promufo di aroma; la sua presenza ravvicinata, fece si di mettere in agitazione il  suo cuore; il viso diviene immedesimamene di un color rossastro. Finalmente i loro sguardi si riunirono nuovamente, troppe emozioni stava provando in quei attimi; volse lo sguardo altrove non riuscendo a sostenerlo, ma lui delicatamente le mise una mano sotto al mento per riprendere quel gioco piacevole; e questa volta sotto uno sguardo ricco di amore.lo sguardo d'amore, vada al di la degli occhi...al di la della mente e di tutto ciò che, può essere materia.. è quel qualcosa che arriva dritto al cuore, attraversa l’anima e ti fa sentire vivo, felice, sognante di un aspetto di una vita che prima non conoscevi, supera qualsiasi frase, parola o gesto... ed è in grado con la sua estrema forza di farti vivere quel piccolo momento come un grande ricordo per tutta la vita.
Jade: perdonami, non volevo renderti triste; è solo che ero un po’ arrabbiato, perché speravo che oggi la giornata la passavo solo in tua compagnia, ma quando ho visto che non eravamo solo noi due, mi sono illuso e io sono rimasto davvero male, ma non pensavo che questo mio cambiamento di stato provocasse nei tuoi confronti tanta tristezza. Perdonami se puoi.
Emilj: No ;sono io Jade, che mi devo scusare, perché dovevo avvertirti prima che non saremo rimasti da soli, ma per colpa mia è andato tutto storto, non sopportavo davvero questo  tuo silenzio opprimente.
Con estrema velocità, le braccia di Jade si mossero, in modo tale, di prenderla con maggiormente forza ,per accoglierla nel suo morbido e caloroso abbraccio. Non si aspettava per questa sua mossa; ma questo suo piccolo gesto, le colmò il cuore pieno di gioia.  Anch’ella afferro con le sue piccole mani la camicia  che emanava un accogliente profumo. Gelide gocce scendevano fitte fino al toccar del terreno, un goccia finì dritto sul caldo viso di lei, la pioggia si fece  ancor più forte, i due giovani ormai zuppi d’acqua, si guardarono e poi non so come; in quell’istante si misero a ridere, sicuramente dal fatto di essere incoscienti per stare ancora sotto la pioggia. Le forze di Emilj mancarono di colpo, perse immediatamente i sensi, facendo si preoccupare profondamente l’animo di Jade, cercò di svegliarla muovendole il viso, ma inutilmente. Leggermente la mano le sfiorò la fronte e si accorse che scottava, come era possibile non si era veramente accorto che avesse la febbre; questa mattina quando le è andata  a prendere a casa sua. Il suo sguardo si posò su quei vestiti fradici sicuramente infreddoliti dal freddo, se non si sbrigava a toglierli rischiava di prendere un malanno. Nell’istante in cui gli occhi si posarono sui  quei vestiti così trasparenti, notò attraverso l’intimo di lei, le sue forme ormai messe in risalto. Il rossore non fece mancare, e per la vergogna si tappo con una mano le sue labbra. Non poteva fare certi pensieri, c’erano altre cose più importanti da pensare, come rimettere a riparo Emilj, doveva trovare un posto caldo dove poter mettere in salvo il corpo inerme. Prendendola saldamente la mise tra le sue spalle, e si avvia verso un posto da cui ripararsi dal freddo. Per grande fortuna a pochi metri riuscì a trovare un capannone. Aprendo la porta, mise con cautela il corpo di lei sul pavimento, un’ attimo solo per accendere il fuoco così che il calore circondasse tutta la stanza. Dopodiché Jade si avvicino ad Emilj per riuscire a toglierli almeno i vestiti bagnati, le sue mani tremarono  frequentemente al suo tocco con la sua pelle nuda. Si tolse il giacchetto e lo mise tra le braccia di lei per coprirla, aveva così paura che prendesse freddo che la strinse fra le sue braccia per donargli il più calore possibile.  Il suo sguardo si posò sulle sue labbra magnificamente rosee ed accoglienti, ne aveva  voglia  ancora di riassaggiarle, si ricordava di quel giorno avvenuto come se fosse ancora oggi, sotto a quell’albero di ciliegi dove  avvenne il loro primissimo e stupendo mai ricevuto primo bacio. Forse si sbagliava, per lei  sicuramente non è stato il suo primissimo bacio; non è stato lui ha renderla per primo immensamente felice, neanche sapeva cosa provava lei per lui, anche se di sguardi contraddittori e di gesti e parole nei suoi confronti non sono venuti a mancare altro che ce ne erano.  Possiamo anche dire che lui, dopo quel bacio non si è azzardato a dire niente, neanche a confessargli i sentimenti, per paura di non essere ricambiato, anche se lei si è  sciolta da quel bacio scambiato tra di loro non vuol dire che lei possa ricambiarlo. Dopo questo pensiero, Jade si fece ancor  più triste, non si è proprio reso conto di come i suoi sentimenti sono saliti a galla, e di come sono divenuti ancor  più profondi rispetto al normale. Ogni fibra di lei viene assaporata da lui, un suo sorriso, una sua carezza, una minima parola lo porta in cima all’olimpo o viceversa farlo  discendere direttament all’inferno. Jade si chino, posando delicatamente in primo impatto, senza pensarci due volte  verso quelle attese labbra che sapevano di ciliegia, dove divennero assaporate per la seconda volta con estrema dolcezza. Emilj nel lungo sonno si fece sentire, e le sue labbra si schiusero, e in quell’istante la lingua di Jade fece capolinea all’interno, fino a toccare con la punta la lingua di lei, stupefatto e troppo scosso da quella sensazione avvenuta dopo quel contatto. troppe emozioni stavano infiammando all’interno del suo  corpo, doveva assolutamente finire quel estasiante e pericoloso gioco di passione. Doveva concludere subito, prima di ricadere di nuovo all’interno di quel meraviglioso gioco fatto da puro amore. Staccatosi da quel magnifico tocco sensibile con la sua delicata lingua, fini con  il bagnarle di nuovo le labbra in un velocissimo bacio a stampo , per poi staccarsi di nuovo da quelle splendide labbra da dio.  Appoggiatosi sul suo leggero viso, depositò un tenero bacio sulla fronte,  e poi Finalmente anch’egli si fece cullare da morfeo, trasportato nel mondo dei sogni. Gli occhi si aprirono lentamente, cercando di orientarsi al luogo, non ricordava di esserci stata; l’ultima cosa che si ricordava era l’abbraccio avvenuto con Jade, e poi, il buio totale. Sentì come  se fosse  protetta da un corpo così caldo che emanava un calore accogliente e familiare. L’umido delle sue labbra si fecero sentire subito, come se fossero state baciate, sentiva una strana sensazione impadronirsi dentro di lei. E quelle parole udite durante il suo lungo sonno ritornavano alla luce, era un sogno o non lo era? Era la verità quello che ha udito alla sue orecchie,  o era tutto un bellissimo sogno?.  Si girò lentamente e scoprì che accanto c’era proprio la persona dei suoi sogni. Il viso  rilassato che non trasmetteva nessuna emozione, i suoi occhi che ogni volta che si incontravano con i suoi rischiava di sciogliersi; per quanto erano profondi. E quando cercava di trovare un modo per sfiorargli il viso, è lì che il suo cuore rischiava di cessare, per quanto batteva fortissimo come un orologio impazzito. Tra i suoi pensieri, non si accorse che lui era ormai già sveglio, ad ammirarla nella sua bellezza. Arrossendo visibilmente ad occhio, che anche se fosse stato buio, si sarebbe intravisto lo stesso il rossore sul suo tenero viso.
Jade: buongiorno! Bella addormentata, hai dormito bene? Come ti senti? La febbre meno male ti è calata; almeno quello, per fortuna ho trovato questo rifugio dal freddo; Grazie a dio.
Emilj: Bbbb….eeeellla addd.oooorm…enta…ta *guardandolo in modo davvero strano* si ho dormito bene, e grazie a te jade, se non fosse stato per te, adesso non so cosa mi sarebbe successo, grazie davvero , per merito tuo adesso mi sento molto meglio. Grazie per avermi protetto. *sorridendogli a 360° *
Jade era rimasto davvero colpito e contento da quelle semplici parole fuoriuscite dalle sue labbra, si da quelle labbra che ieri sera le ha sfiorate di nuovo, dopo quel pensiero divenne rosso come un peperone, e Emilj non seppe il motivo della sua agitazione, si chiese il motivo del suo rossore.
Emilj: jade  perché ad un tratto sei divenuto tutto rosso?
Jade: èèè……………….( non posso dirgli, emilj perché stavo pensando al bacio che ti ho dato ieri sera, che vergogna), non sono diventato rosso..
Emilj: ma certo, se ti guardi allo specchio , hai la prova di fronte che lo sei. * sorridendogli vicino, vicino al suo viso*
Jade: ( oh no sei troppo vicina, ti prego cerca di starmi più lontano da me ) ………… t…..i pre…go  non starmi così….
Emilj: cosi come ? * si stava divertendo vedendolo in questo stato di agitazione*
Jade: VICINO * urlando* rischio poi…..
Emilj: rischi poi cosa?
Jade: * non ce l’ha faceva più, stava combattendo interiormente* rischio di fare questo.
Non se lo fece ripetere, si avvicino velocemente, fino ad arrivare alle sue labbra , per poi divorarla di nuovo. La sua lingua si fece strada all’interno della sua bocca, giocando con la sua in un vortice di emozioni. Emilj non si aspettava minimamente di questo suo gesto inatteso; di questo suo lato che bramava le sue labbra. Sembrava un tempo infinito, quanti baci focosi si scambiarono in quel lasso di tempo, erano davvero baci  infiniti. Le guance di lei si imporporarono di un rosso acceso dopo che i loro visi si separarono per prendere fiato.
Jade: …………………., perdonami non dovevo, ho sbagliato ha baciarti, scusami è stato solo un impulso emotivo.
Emilj: ( sentendosi dire queste parole, il suo cuore si spezzò) aaa, quindi è stato solo un errore per te  avermi baciata, ho capito tutto……..
Jade: emilj io n…….
Emilj: non mi servono altre spiegazioni tranquillo, ho afferrato il concetto..
Alzandosi  da terra, apri la porta  e corre via da quel posto, dove solo quel piccolo rifugio sapeva quanto quella notte fosse stata magica; in cui il suo corpo avesse trasmesso attraverso il calore il corpo di lei, ma i sogni prima o poi finiscono con il svegliarsi; mentre correva velocemente per andarsene via il più lontano possibile, fu fermata immediatamente da una mano salda e calda, la poteva riconoscere tra mille e milia, si girò di scatto vedendo uno sguardo colmo di tristezza, ma non facendo molto caso, cercò di staccarsi ma senza riuscirci, finche fu accolta improvvisamente da un impietoso abbraccio. Era così bello farsi coccolare da quelle braccia, ma ritornando nella realtà, riuscì a liberarsi da quella meravigliosa sensazione di benessere, e in lacrime fuggi via da lui.
Jade: come ho potuto, dirgli quelle cose, l’avrò delusa, perché  dico sempre cose insensate, quando si parla sempre di lei, rischio sempre di cacciarmi nei guai . come me ne sono uscito, perché dalla mia bocca esce solo il fiato inutilmente e far ferire profondamente la gente. Perché sono sempre io a farla soffrire, perché rischio sempre di farla piangere. È colpa mia; adesso ne subisco le conseguenze.
Le lancette del tempo scorrevano velocemente, Jade era andato immediatamente alla ricerca di Emilj, per paura che non le fosse capitato niente di grave, soprattutto  per il fatto di chiarirsi una volta per tutto con lei, aprendole definitivamente il suo cuore. Percorreva  le strade,  le giostre, per fino i parchi alla sua ricerca ma senza nessun risultato. Ritornando alla via principale del parco, guardandosi in giro, notò con familiarità 4 figure poste vicino ad una fontana, e corse velocemente per raggiungerle.
Jade: ragazzi, meno ma…..le che vi ho tro…va…ti. *con il fiatone*
Nelly: che ci fai tu qui? Emilj dove sta?
Jade: è fuggita da me, sto correndo da ore per trovarla, ma non la trovo.
Nelly: COSAAAAAAAAAAAAAAA, ma stai scherzando vero, non sai dov’è, che cosa le hai fatto? *arrabbiata*
Jade: * con voce malinconica* gli ho detto che non avrei dovuto baciarla, dopo averlo fatto, e lei piangente è fuggita poi da me.
Nelly: ma come puoi uscirtene con queste parole dopo averlo fatto, ma sei impazzito o cosa?, adesso per colpa tua la mia dolce amica potrebbe trovarsi da sola in questo parco o non so dove, o anche forse ritornata a casa ma con il cuore spezzato da dolore. Non mi aspettavo proprio un colpo falso da te Jade, pensavo che almeno tu riuscissi a renderla davvero felice, ma mi sbagliavo. Come hai potuto ferire i suoi sentimenti, e baciarla e con estrema facilità dirgli quelle cose in faccia, non hai pensato minimamente che le potrebbe averle fatto del male? Ma no sicuramente.
Jade fu rimasto senza parole, non era arrabbiato per il fatto di essere stato sgridato da una ragazza, in particolare dalla sua amica, ma era arrabbiato con se stesso, per come se ne era uscito, con la ragazza dei suoi sogni. Jade: * con voce malinconica* gli ho detto che non avrei dovuto baciarla, dopo averlo fatto, e lei piangente è fuggita poi da me.
Nelly: ma come puoi uscirtene con queste parole dopo averlo fatto, ma sei impazzito o cosa?, adesso per colpa tua la mia dolce amica potrebbe trovarsi da sola in questo parco o non so dove, o anche forse ritornata a casa ma con il cuore spezzato da dolore. Non mi aspettavo proprio un colpo falso da te Jade, pensavo che almeno tu riuscissi a renderla davvero felice, ma mi sbagliavo. Come hai potuto ferire i suoi sentimenti, e baciarla e con estrema facilità dirgli quelle cose in faccia, non hai pensato minimamente che le potrebbe averle fatto del male? Ma no sicuramente.
Jade fu rimasto senza parole, non era arrabbiato per il fatto di essere stato sgridato da una ragazza, in  particolare dalla amica di Emilj , ma era arrabbiato con se stesso, per come se ne era uscito, con la ragazza dei suoi sogni. 
Nelly: se provi dei veri sentimenti nei suoi confronti dichiarati, ma se ha intenzione invece di deluderla e farla soffrire allora ti prego starle lontano, io sono davvero legata a lei e chiunque osa offenderla e farla soffrire se la vedrà con me.
Jade: *sorridendo*
Nelly: cosa c’è da ridere?
Jade: no non rido per prenderti in giro, rido perché sono davvero contento come tu riesci ad esprimere facilmente le tue emozioni e i tuoi sentimenti verso le persone che tu ami di più, al contrario io , dico le cose senza riflettere sopra. E quindi la maggior parte delle volte senza pensarci dico cose che non voglio dire.
Nelly: a capito, però se non trovi il modo per placare questa cosa rischi sempre di rovinare ogni cosa, soprattutto un rapporto importante.
Lysandre: ha ragione nelly, ascolta bene ciò che adesso ti dico amico mio, prendi seriamente il consiglio che ti ha adesso mostrato, se veramente la ami corri da lei trovala e riportala da noi sana e salva, e smettila con questa vergogna, ho la paura che lei ti possa rifiutare, si può capitare che ti risponda con un no, e se poi ti risponde con un si? Non tirarti indietro, rischia e combatti per ciò che ami.
Jade: a ma guarda, senti da che pulpito viene la predica! Non pensare che sono solo io a nascondere i miei sentimenti per la persona che io amo, anche tu! Mio caro lysandre, nascondi qualcosa sotto sotto. L’hanno scoperto tutti ormai il tuo segreto, la tua cot…….
Non finì di concludere la frase perché fu interrotto da lysandre, tendando di scappare da lui, sennò sarebbe uscito sconfitto.
Lysandre: se ti acchiappo, come osi uscirtene con certi termini inappropriati, è maleducati cambiare discorso, e ribatterlo  con un altro.
Jade: bhè è la pur semplice verità, dai ammettiloooo suuuuuuuuu!! Lo sa tutto il mondo ormai.
Nelly: in realtà non tutto il mondo lo sa, perché qui una persona che non ha capito di cosa state parlando è qui proprio davanti a voi! Potete spiegarmi di cosa stavate discutendo?
Jade: sii infatti! Lysandre spiegagli di cosa stavamo parlando, intanto che io mi dirigo verso il mio cammino per ritrovare la fanciulla scomparsa. *sorridendogli maliziosamente*
Lysandre: non dirmi che mi lasci qui?
Jade: è purtroppo si! Io vado per la mia strada, e ricordati queste ultime mie parole prima che io me ne vado, come mi hai detto tu di aprire il mio cuore, forse è il caso che lo faccia pure tu non credi? *poi si gira e si avvia verso la sua strada*
Lysandre : * rimasto scosso, divenne rosso come un peperone* (me la pagherai un giorno Jade *sorridendo*)
Leggermente confusa, Nelly non capiva quel piccolo discorso che si è creato tra lui e Jade, che voleva dire che lo sapeva tutto il mondo, cosa sapeva? Hanno scoperto il segreto di lui? Quale segreto, perché lei non è a conoscenza di questo fatto, è normale che lei non lo sappia Lysandre non si è mai aperto facilmente con lei. E quell’ultima parola leggermente udita da lei cosa significava? prima che lysandre lo interrompesse. Tutte domande che non riusciva ad avere una risposta adeguata, e per ottenerle doveva assolutamente palargliene.
Nelly: di che cosa stavate parlando tu e Jade poco fa? Se posso saperlo
Lysandre: non posso dirtelo Nelly mi dispiace.
  Nelly: A capisco, quindi ancora una volta tra me e te c’è un muro che ci separa, non riuscirò mai a comprenderti in f…… *non riuscì a finire la frase che Nelly scoppio in un pianto liberatorio*
Lysandre preoccupato per la reazione accidentalmente venuta alla sua Nelly, si precipitò accanto a lei e la sfiora, ma nel tempo in cui lo fece lei si scansò per ribrezzo.
Nelly: pe….rchè si è creato un muro tra di noi? Io non voglio avere nessun segreto che ci separa, io voglio sapere tutto di te, della tua vita, ogni singolo momento dei tuoi atti, non voglio essere l’ultima a scoprire cose che ormai la maggior parte della gente ne è a conoscenza tranne me. Sono esausta ad avere questo  groppo in gola che me lo porto dietro per anni e anni, vuoi sapere davvero quanto ho sofferto dietro ad un angolo, vedendoti filtrare con cosi tante ragazze più belle di me. Io non ero all’altezza di stare con una persona così bella  e intelligente. Come potevi notare una ragazza goffa e brutta come me, il mio cuore si stringeva dal dolore quando il mio sguardo ricadeva nel momento in cui tu facevi la corte a  qualcuna, e rattristava l’idea che io un giorno non fossi stata in grado di farti innamorare di me. Ma certo come era possibile l’idea che lo fosse? Soltanto una stupida lo poteva immaginare una cosa simile,  la ragazza goffa e infantile con il bello della scuola che stanno insieme; “ che stupidaggine”.  Il tempo che ho passato inutilmente guardandoti nell’ombra, nascondendo i miei sentimenti dietro una maschera di vetro, vuoi sapere quante lacrime ho versato per te? Anni, non facevo altro che pensare a te giorno dopo giorno, la tua immagine si rifletteva nei mie pensieri. Ti prego non guardarmi con quei occhi, si quei  occhi che per un lungo periodo mi ci sono immersa, facendomi innamorare pazzamente. Alla fine ci sei riuscito, ora sarai contento che un’altra ragazza è cascata tra i tuoi piedi, ebbene si anche la povera Nelly si è perdutamente innamorata di Lysandre da così tanto tempo che non mi ricordo nemmeno l’inizio di questo sentimento. Sapere fin dal principio di non appartenere ad una persona è davvero un dolore lancinante, perché percorrere un tragitto per scoprire l’amore per poi farlo spegnere come cenere è la cosa più brutta al mondo . questo si chiama amore non corrisposto. Sono stanchissima di questo amore che va anni ma che non vede tracce di luce. Smetterò per sempre di starti accanto, non voglio più che il mio cuore si distrugga di nuovo; basta.
Lysandre non riusciva più a muoversi, le sue gambe rimasero ferme sul terreno come se fossero bloccate da una colla, il suo viso era così pallido, la bocca semi aperta per lo stupore. Non pensava che un corpo così piccolo potesse far uscire delle parole così profonde da farlo rimanere di sasso. Mentre i pensieri di lysandre erano fissi sullo stesso punto, Nelly era in preda all’agitazione, per il troppo accumulo di dolore soffocato durante il tempo, è finita con l’esplodere e a rivelare tutto quanto a Lysandre, il suo viso a incominciato a imporporarsi di un rosso ben dettagliato e senza dire niente cerco di  scappare, aveva troppa paura adesso di guardarlo in faccia, ma purtroppo nel momento in cui Lysandre risvegliatosi dal sogno dei suoi pensieri, accorgendosi di essere rimasto da solo, raggiunge Nelly  dove la blocco con un braccio, ma nel farlo inciampò involontariamente sul piede di lei, da barcollare  e finire con il peso sopra a quello di lei. Aveva paura che se il cuore continuava a battere così pazzamente, da un momento all’altro non sarebbe più vissuta.  Che situazione davvero assurda che si  era andata a creare, lui sopra di lei. Non si sa quanto tempo sia passato da quando quei due erano rimasti così, senza proferire parola, in realtà c’erano, ma silenziosi, venivano trasmessi attraverso lo sguardo dei loro occhi; “uno sguardo vale più di mille parole”.  Da gentiluomo le porse la mano per aiutarla ad alzarla, e appena il tocco della sua mano con la pelle di lei, lysandre non ce la  fece più a resistere a questo tiro e molla , che l’abbracciò in modo cauto e sublime, e con un dito delicatamente fece il contorno delle labbra, a questo gesto fece avvampare Nelly che quasi svenne, lysandre rimase felice della reazione di Nelly. un solo istante da far  capovolgere le situazioni, scambio il dito con le sue teneri labbra da fare sciogliere quell’attesissimo bacio a fior di labbra. Un bacio che durò secoli, ma pieno di emozioni indescrivibili quando da un bacio casto passò a un bacio più intimo. Finalmente anche nell’animo di Nelly ci fu di nuovo la luce che ormai si era persa lungo il tragitto, riuscendo di conseguenza a toccare il cielo con un dito.
Lysandre: ti amo più della mia stessa vita mia dolce creatura celestiale, sei la primissima ragazza che ho conosciuto che ha saputo apprezzarmi per ciò che sono e no che ero per gli altri, e ti ringrazio ancora per tutti i momenti che mi hai sostenuto mia dolce Nelly. perdonami per non avertelo detto mai, ma avevo la stessa tua impressione, che non ti piacessi. E mi dispiace tanto che tu hai passato lunghi anni di soffrimento a causa mia. Mi si è spezzato il cuore quando me lo hai confessato , ma quando hai aggiunto che eri innamorata di me,  il mio cuore riprese a vivere sperando che anche tu potessi ricambiare ciò che io provo per te.  Ti amo, ti amo ,ti amo, ti amo ,così talmente tanto che il mio cuore lo sta urlando e implora il tuo nome dolce Nelly.
Nelly: dirmi che questo non è un sogno?  Dimmi che non è un’allucinazione ,e che le mie orecchie hanno udito bene ti prego?
Lysandre: no Nelly, non ti stai sbagliando è vero , tu sei la mia anima che per molto tempo la imploravo per un suo ritorno. Sei la mia essenza. Io ti amo!
Nelly presa da un impulso circondo le mani dietro la nuca di lysandre e spinta d auna voglia irrefrenabile , lo bacio appassionatamente. Poi staccatasi fece si di ricongiungere i loro sguardi.
Lysandre: ti prego dimmi quelle due semplici parole!, ho aspettato molto tempo, prima che io le potessi ascoltare dalla tua voce, pronunciale Nelly
Nelly: *con il cuore che batteva a mille* ti amo, amore mio.
Il loro cuori batterono all’uniscono, dopodiché le loro labbra si ricongiunsero di nuovo in un bacio intimo, senza ormai più segreti nascosti, ma solo accompagnati da una dolce sinfonia.
 

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Capitolo 14
*** l'incontro di anime perdute ***


                                                                                                      L'incontro di anime perdute Nel momento in cui  guardi negli occhi il ragazzo di cui sei innamorata, il tempo rallenta, si distorce:in quell'attimo il tempo penetra per portarti oltre a quegli occhi, oltre a quelle pupille, per osservarlo dentro; ma quando poi ti accorgi che le uniche cose che vedi sono il riflesso di te stessa e il riflesso di ciò che ti sta di fronte e nulla più, il tempo riprende il suo cammino, per portarti di nuovo nella cruda realtà. Questo è ciò che  la mente di Emilj, alternava tra i vari ricordi passati e presenti; di cui i rammarichi pensieri volavano liberi, tra le foglie invernali, guidate dalla leggera brezza dell’aria. Qual era la sua direzione? Ancora era incerta , se tornare immediatamente a casa e sfogarsi  in un pianto liberatorio sul suo soffice cuscino:che solo lui e soltanto lui  è a conoscenza di quanto è accaduto in quelle remoti notti di insonnie;oppure riattraversare il sentiero per riportarla indietro da lui. Ecco che di nuovo si sovrastavano  mille visioni, di cui in quel giorno era stata vittima di incessanti momenti orribili e non. Tornare da lui , voleva dire saperlo affrontare; ma non aveva il coraggio di guardarlo di nuovo nei suoi occhi intensi, e rivivere anche per poco quel magico istante, in cui lui con le sue poderose mani le afferrava saldamente le braccia per stringerla a sé  con impeto, in un caloroso abbraccio, affinché lei non poteva scappare da quella gabbia dorata rifugiandosi e sentirsi protetta da quelle braccia che comunicavano così tanta dolcezza. Un fondersi  l’un l’altra, diventando un’unica cosa.  La scelta era dentro di lei, doveva solo seguire la direzione del suo cuore; i suoi passi si fecero man mano sempre più ritmici. La vide,era proprio lì accasciata sulla sua dolce spalla; quella minuta goccia di pioggia, che le era scivolata lungo i suoi morbidissimi capelli dorati , tracciando una dolce linea fino ad arrivare giù sul  suo tenero viso come se fosse una lacrima. Alzando lo sguardo rivolto al cielo, le gocce caddero battenti sul suo viso: si sentiva rinfrescata; come era cauta, trasparente, e leggera la pioggia che come una amabile fontana, scendeva giù dal cielo con precisione. Il vento si innalzò come alito fresco, con un movimento fluido;fece  scompigliare e far andare davanti agli occhi i capelli. Quella ciocca non si rassegnava a tornare al suo posto, e per grossa sfortuna si appiccicò saldamente sul suo viso. Non potendo rimanere ferma lì per molto, si decise di riprendere la sua lunga camminata; fino a quando non sentì dei rumori come se qualcuno stava camminando dalla parte opposta, anche se il suono della pioggia si sentiva fortemente, si udiva  benissimo il rumore di scarpe sul suolo della strada.  Non sapeva come, ma In quell’istante il suo cuore accelerò ed ad ogni battito si faceva sentire più comunemente; sempre di più. Non riusciva a comprendere la grande angoscia e il battito cardiaco accelerò velocemente; Emilj rimase ferma su quel punto, i suoi occhi si spalancarono dallo stupore di vedere in lontananza una figura che sia nel cuore, che nell’anima sapeva perfettamente di chi fossero quei lineamenti.
Jade camminava,lentamente: gli ritornarono in mente le parole di Nelly, che per incanto lo hanno colpito dritto al cuore. Adesso l’unica cosa che voleva era chiarire nel profondo con Emilj, doveva ritrovarla al più presto. Alzando lo sguardo rimase sbalordito di trovarsela di fronte, bagnata dalla testa fino ai piedi.  Ancora una volta la pioggia era stata testimone del loro incontro; dopo questo pensiero comparve un sorrisino sulle sue labbra. L’incontro di sguardi non mancò per molto, il silenzio era calato fra di loro, il suono del silenzio era come l’eco del big bang,  nessuno dei due non osava aprire la bocca per far uscire un fil di fiato. Fino a quando uno dei due si decise di farlo.
Emilj:< Jade… >
Jade: < Emilj finalmente ti ho trovata, pensavo che fossi tornata a casa!!! >
Emilj: *...* < Hai visto la pioggia,oggi non smette di calar giù dal cielo, sembrano lacrime che bagnano la città.  >
Jade: “ Che sguardo triste, come vorrei che in quelle iridi ci fosse solamente gioia , mi rende infelice vederla così, solo perché sono talmente cosi stupido da farla soffrire” < Ma tu sei fradicia!!!!! Sei incosciente a stare sotto la pioggia, vieni qui sotto l’ombrello, rischi di fare la fine di questa mattina. >
Come un lampo al ciel sereno, ad Emilj le ritornarono in mente i ricordi in cui dentro al capannone Jade la riscaldò con cura per non farle prendere freddo. Divenne rossa dopo questo pensiero. Le mani di lui presero quelle di lei per avvicinarla a se sotto l’ombrello. Si ritrovarono stretti l’un l’altra, impegnati in pensieri profondi; soprattutto rossi dalla vergogna.
Jade:< Così per lo meno saremo protetti entrambi dalla pioggia, non credi? >
Emilj: *annuisce* “ Perché mi parla cosi, come se non fosse successo niente?Come posso dirti che per me quel bacio è importante?Come posso dirti che tu  sei la mia ragione di vita? Mi hai ferito profondamente, umiliandomi dicendomi quelle cose.”
Jade: < Io volevo dirti una cosa... >
Emilj: < Non c’è ne bisogno, so perfettamente cosa mi devi dire, che per te è solo un gioco questo... >
Jade: < Ma io non volevo d... >
Emilj:< Basta, ti prego! Non voglio le tue scuse!Finiamola qua Jade, facciamo finta che non è successo niente, che non ci sia mai stato un bacio. Voglio solo tornare ad essere come prima, senza queste incomprensioni... tu sei una persona davvero importante per me e non voglio perderti. Tu sei come un fratello. > “ Perché gli sto dicendo queste cose, se la cosa che amo di più sta proprio davanti ai miei occhi?!”
Jade:< S….ono ccc-.ome un fr-atello per te?! Pensi solo questo di me e nient’altro? Se fosse così avresti dovuto rifiutare i miei baci;e invece non lo hai fatto. >
Emilj: “colpita e affondata, adesso cosa mi invento”
Jade: < Hai visto, non riesci nemmeno a rispondere a ciò che ti chiedo. >
Emilj:< E tu invece, che non fai altro che giocare con i miei sentimenti, mi baci  come se niente fosse, mi chiedi scusa perché non lo dovevi fare, mi ribaci un’altra volta,  e mi dici sempre la solita risposta, io non sono un burattino, io ho un cuore se te ne rendi conto. Sono una donna,ho la mia dignità; i miei sentimenti non vanno calpestati. Sono stanca di soffrire, ora ne ho abbastanza, torno a casa. >
Jade:
Emilj:< Non insistere  ti prego, io devo andare...”non fare quella faccia, ti prego; ti amo così tanto amore mio, come vorrei poterti stare accanto, vorrei far parte del tuo mondo.”
Jade:< Dimmi che ho la possibilità di rimediare, ti prego! >
Emilj: < i…….o non lo s…. >
Fu l’ultima cosa che disse, finché non perse i sensi e cadde per terra. Un attimo  di imprevisto, il viso di lui divenne pallido, era la seconda volta in quello stesso giorno che succedeva la stessa identica cosa; forse era  destino che lui la prendesse cura nei momenti più difficili. La prese e la depose sulle sue spalle, era così calda, il suo respiro regolare lo fece inebriare, se fosse stata sveglia avrebbe percepito come il suo cuore batteva velocemente. Come sosteneva scottava, sicuramente prima di incontrarla lei aveva girovagato sotto la pioggia,incosciente del fatto che si poteva prendere la febbre. Doveva riscaldarla o perlomeno riportala a casa.
Jade:< Meno male che aveva deposto le chiavi all’interno della sua giacca  se no non sapevo proprio come entrare dentro. >
Rimase sorpreso di come fosse arredata la sua stanza, davvero confortevole e soprattutto incantevole. Depose con cautela il corpo inerme sullo splendido letto, la coprì dolcemente con le lenzuola pulite che sapevano del  suo profumo dolce. Rimase affascinato dalla bellezza indescrivibile dei suoi lineamenti, solo adesso (oppure forse lo sapeva già) di quanto fosse bellissima, cosa era che lo bloccava a dirgli quanto l’amava, di come lei appartiene perennemente ai suoi pensieri, di come era diventata una droga per lui. Il tempo trascorse e nessun segno di vita avvisò Jade che lei si fosse ripresa dallo svenimento. Però non seppe come, poco dopo sentì dei rumori di parole fuoriuscire dalle labbra di Emilj: si girò di scatto per vedere se si era svegliata, invece stava dormendo come la bella addormentata nel bosco.
Emilj:< Perché continui a calpestare i miei sentimenti? perché devi comportarti così nei miei confronti? Perché mi dici che hai sbagliato tutto dopo che tu mi baci? Sono stanca di questi tuoi giochetti, sono stanca di soffrire e trattenere tutto dentro, sono stanchissima di starti vicino e poi essere umiliata proprio da te, la persona dei miei sogni, l’unico oppure la seconda che ho mai amato, si lo ammetto io sono innamorata di te, sono follemente innamorata di te. Perché mi trasmetti così tanto calore nei tuoi abbracci che per me sono la cosa che mi porta a toccare il cielo con un dito; perché lo fai ?solo per affetto o  per gentilezza?  Dimmi chiaramente in faccia cosa pensi di me, così finiamo questa storia, perché io sono distrutta da questo gioco che ha avuto inizio ma che non si riesce a trovare una fine. Odio quest’amore che diventa controproducente, voglio essere certa  che tu non mi ami così che io possa starti definitivamente lontano; ho trattenuto troppo a lungo questo sentimento al buio e adesso finalmente è uscito a galla come niente; adesso ti posso dire semplicemente due parole che per me hanno un significato profondo, IO TI AMO Jade e TI AMERO’ SEMPRE. >
Ogni parola pronunciata era stata ben udita dalle orecchie di Jade; enormemente spiazzato dalla dichiarazione che la sua “amica” le aveva inconsciamente confessato.
Jade:< Sta delirando!!!!!!!La febbre si sta alzando; lei mi ama, mi ha sempre amato, ma come è possibile... Come sono stato ingenuo tutto questo tempo; aspetta, se è solo per colpa della febbre che sta parlando così.. no lei mi ama, come io amo lei. >
Le accarezzò delicatamente quelle soffici ciocche di capelli, quante volte le aveva sfiorate con le sue palpebre per assaporare il loro intenso profumo. Mentre le mani scendevano lungo la linea del viso, fu invaso da un brivido; in pochi istanti si accorse che il viso della fanciulla addormentata era umido,forse quando aveva pronunciato quelle attesissime parole che da tempo voleva ascoltarle; soltanto nei sogni poteva immaginarseli. Emilj aveva raggiunto il limite ed era scoppiata a piangere. Jade, vedendo il viso rilassato di lei , si tranquillizzò, decise di fare una telefonata a Nelly per fargli avere sue notizie.
Nelly:< Pronto chi parla? >
Jade: < Nelly sono io, Jade!Ti volevo avvisare che ho ritrovato Emilj. >
Nelly:< Sul serio? Oddio sono contentissima, ero preoccupatissima per lei, meno male che è sana e salva, posso parlarle? >
Jade:< Emh, purtroppo non posso passartela, sta dormendo perché ha avuto di nuovo un capogiro ed è svenuta, l’ho portata a casa sua, dorme nel suo letto . >
Nelly:< Devo venire da lei, devo vederla anche se dorme!!!!!! Devo stargli sempre accanto.  >
Jade:
Si mise seduto sulla sedia vicino al letto della sua amata, guardandola con quegli occhi splendidi e profondi come un abisso: il suo cuore ostinava a mandargli messaggi ,per avvicinarsi a lei e baciarla con tutto il suo amore,ma la sua mente riusciva a contrastare questo pensiero; i suoi occhi posati un ultima volta su quel viso angelico fino a che si fece trasportare dai sogni. È così che Nelly trovò la scena, il viso di Jade appoggiato sul morbido letto della sua amica; il suo sguardo si posò su quella mano che tratteneva saldamente la mano di Emilj.
Nelly:< Si vede che ci tieni troppo a lei!E allora cosa è che ti impedisce di svelare i tuoi sentimenti?La paura? O il timore di essere rifiutati? Non credo che Emilj ti abbia fatto capire che non gli interessi; secondo me è tutto il contrario. Dovresti sbrigarti amico mio, sennò ci sarà qualcuno che te la porterà via. Adesso che hai la possibilità,che anche lei prova gli stessi sentimenti, fatti avanti. >
Nel sonno Jade sentì ogni minima parola e ringraziò sinceramente che Emilj avesse un’amica così sincera, altruista,sensibile e sempre capace ad aiutare il prossimo. Prendere seriamente in atto i consigli della sua nuova amica. Un sorrisino comparve sulle labbra del giovane.
Nelly: < Ah, vedo che qualcuno è sveglio, invece di dormire,eh? >
Jade:< Eheheheh, ho fatto finta di dormir, mi ero già svegliato 2 minuti fa. >
Nelly: < Non fa niente, l’importante è che ti è entrato in testa ciò che ti ho appena detto. >
Jade: < Si si tranquilla, ho afferrato il concetto;invece a te come sta andando con Lysandre?
Nelly:<  Bellissima domanda, per mia fortuna finalmente anche io posso essere felice con la persona che amo. Sono felicissima, un regalo migliore non c’è. >
Jade: < Allora auguri Nelly, ce ne è voluto per aprirti a lui e mettervi insieme. >
Nelly: < Eh si un lungo lavoro ci è voluto , ma ne è valsa la pena, adesso voglio pensare esclusivamente ad Emilj. Per caso ha la febbre? >
Jade:< Si purtroppo si, ho messo un panno bagnato sulla fronte. >
Nelly: < Se vuoi ci resto io con lei, tu puoi anche andare a  casa, sarai stanco;è il caso che ti riposi anche tu. >
Jade: < Si forse hai ragione, grazie! Qualunque cosa succeda, chiamami; se poi non c’è niente ci vediamo direttamente a scuola domani. >
Nelly:< S’accordo Jade, a domani. >
Così rimasta da sola, prese la benda e la rinfrescò dato che si era asciugata tutta, rimase a fissarla non seppe quanto tempo, era triste vederla conciata così, in quello stato in cui sembrava dormire beatamente ma,allo stesso tempo sembrava soffrire. Le accarezzò il viso e notò che era ancora molto bollente. Forse avrebbe dovuto chiamare qualcuno ma non voleva disturbare la sua amica da quel lieto sonno. Così,dopo averle messo il panno umido sulla fronte,cominciò a parlarle.
Nelly:< Oh,mia cara amica...è così triste per me vederti in queste condizioni. E pensare che,mentre io ho conosciuto la felicità,tu stai soffrendo per amore. Come faccio ad essere felice? >
D'improvviso Nelly notò che gli occhi di Emilj si aprirono:erano molto lucidi e sembravano brillare intensamente.
Emilj: < Nelly,ecco perché io e te siamo amiche. Tu riesci sempre a dire qualcosa che mi metta su di tono in qualunque situazione... >
Nelly:< Sei sveglia...come ti senti,mia cara? >
Emilj si sistemò meglio sul suo letto in modo tale da poter osservare meglio Nelly negli occhi.
Emilj:< Ma come ci sono finita qui a casa? >
Nelly:< Jade mi ha detto che eri svenuta e così ti ha riportato a casa...fino ad adesso è stato qui con te. Lo ammetto,sa essere un ragazzo molto premuroso. >
Emilj:< Jade è stato qui accanto a me fino ad adesso?E cosa è successo?
Io ricordo solo di essere svenuta e di qualcuno che mi acchiappava al volo,delle mani calde... >
Nelly non sapeva se raccontare o meno del fatto che Emilj aveva parlato nel sonno e di aver "confessato" i suoi sentimenti più profondi a Jade.Nelly prese la sua decisione:non le avrebbe detto nulla,era con Jade che doveva risolvere quella questione importante, lei non doveva intromettersi. E poi avrebbe rischiato di metterla in imbarazzo.
Emilj: < Mi fa molto male la testa...non so se domani riesco a venire a scuola. >
Nelly:< Ma stai scherzando?Devi restare a letto almeno per qualche giorno,è per il tuo bene.
Io verrò tutti i giorni per portarti i compiti e anche per prepararti delle belle tisane e minestre. >
Emilj: < Grazie mille Nelly,sei così premurosa, se non ci fossi tu il mio mondo sarebbe fatto solo di colori grigi. >
Nelly: < Di nulla,altrimenti che amica sarei? Ora ti preparo una bella tazza di latte e miele ottima contro il mal di gola! >
Nelly si allontanò lasciandola assorta nei suoi pensieri. La ragazza appoggiò la testa sul cuscino e ripensò a quel momento in cui aveva parlato con Jade; mille emozioni le fluttuavano nella mente,non facendole capire più nulla. In realtà non sapeva se essere triste o felice. Era confusa.
Jade la aveva fatto soffrire ma l'aveva riportata a casa e si era preso cura di lei.
Forse avrebbe dovuto ascoltarlo.
In quel momento Emilj sentiva la sua mancanza; voleva la sua vicinanza, le sue mani che sempre l’hanno avvolta con amore. Le sarebbe piaciuto poter toccare i suoi morbidi capelli e sentire il suo caldo e accogliente abbraccio come quella volta nella casa abbandonata. Ma lui non era lì. Una lacrima le uscì dal viso bagnandole la guancia.
Poi vide che Nelly era tornata in stanza e si affrettò ad asciugarsi quella lacrima,non voleva far star in pensiero la sua amica.
Nelly:< Ecco qui la tua tazza di latte caldo...ehi,i tuoi occhi sono più molto lucidi di prima...hai pianto? >
Emilj: < Ehm,no..credo che sia la febbre >
Nelly guardò la sua amica perplessa ma dopo un po' di incertezza prese la tazza di latte bollente e gliela porse.
Nelly:< Ecco qui, fa attenzione che è molto bollente. Ti darà un po' di sollievo. >
Emilj: < Grazie mille. >
Emilj bevve il suo latte in silenzio mentre Nelly la osservava con un leggero sorriso sul volto. Le piaceva stare in compagnia della sua amica,si trovava sempre a suo agio con lei.
Dopo una decina di minuti,Nelly riprese la tazza e la mise sul comò.
Emilj: < Nelly,se adesso devi andare via,vai pure,non c'è bisogno che rimano qui tutta la notte. E poi domani hai scuola. >
Nelly:< Ne sei sicura?Non vorrei che avessi una ricaduta... >
Emilj:< Tranquilla,ora prenderò qualcosa prima di andare a dormire. >
Nelly:< Ok,ma appena esco da scuola passo da te,va bene? >
Emilj: Perfetto.
Nelly abbracciò l'amica e si avviò verso l'uscita;Emilj intanto si rimise sotto le coperte e si addormentò facendosi cullare da Morfeo  nei dolce sogni.
I giorni passarono dall’ultima volta che la dolce protagonista rimase a casa; Nelly aveva mantenuto  come detto la sua promessa e in quei giorni era andata a trovarla e si era presa cura di lei. Aveva anche ricevuto una telefonata di Jade ma aveva preferito vederlo di persona che sentirlo a voce. Si vestì in fretta acconciandosi come le solite volte,   avviandosi all’uscita ; sul retro della porta di casa intravide la figura di  Nelly che l'aspettava davanti casa sua.
Nelly:< Buongiorno!Come stai? >
Emilj:< Molto meglio!Le tue cure sono servite a rimettermi in sesto! >
Nelly:< Bene!Ora però sarà dura riprendere lo studio!Piuttosto è meglio se ci affrettiamo! Rischieremo di nuovo di fare tardi a scuola, chi se lo sento poi il professore. >
Le due ragazze attraversarono le strade della cittadina. C'era un freddo pungente ma le ragazze si erano vestite in modo tale da non sentire freddo.
Emilj:< Che bello !!!!!! si sente che è quasi giunto il Natale, non credi che sarebbe bello se nevicasse a Natale, ho sentito dire in giro che qui, sono rare le volte in cui nevica vero? >
Nelly:< Si hai perfettamente ragione! Emilj, purtroppo non nevica facilmente qui, speriamo che almeno quest’anno la fortuna gira. >
Arrivarono al liceo ed entrarono in fretta poiché dal cielo cominciarono ad arrivare le prime gocce di un imminente acquazzone.
Entrarono in classe e le prime ore passarono come il vento. Giunse la ricreazione e Emilj e Nelly,con merenda alla mano uscirono per i corridoi.
Nelly:< Che noia la lezione di oggi... questa volta il professore non ha saputo spiegare in modo dettagliato l’argomento. >
Emilj:< Concordo pienamente ,è stata molto noiosa...  >
D'improvviso ebbe un lungo brivido che le percorse sulla schiena:una mano prese la sua dolcemente, ma lei riconobbe  magnificamente subito quel tocco caldo e intenso.
Emilj:
Jade:< Io ho bisogno di parlarti,ti prego... “ speriamo che questa volta non scappi via come successe l’ultima volta, devo chiarire con lei assolutamente oggi”
Jade sembrava  veramente sincero in ciò che diceva;i suoi occhi sembravano colmi di preoccupazione mista a tristezza.
Nelly:< Sarà meglio che vada a trovare Monica... >
I due rimasero soli,l'uno di fronte all'altro.
Jade:< Come stai Emilj?Ho provato a chiamarti ieri, sapendo che non hai risposto alla mia chiamata mi sono turbato. >
Emilj:< è stata una mia scelta  non risponderti al telefono, perché preferivo più parlarti di persona, non mi sembrava corretto al cellulare. >
Jade:< Allora comincia tu a parlare poi parlerò io. >
Emilj:< Quello che vorrei dirti è… QUALI SONO REALMENTE I TUOI SENTIMENTI PER ME? CIO….è COSA PROVI PER ME? “oddio mi sento cosi agitata, ho paura di una sua risposta; ti prego Jade non farmi  attendere ti prego, devo saperlo subito”
Jade: “ non mi aspettavo una domanda cosi diretta, adesso tocca a me risolvere ogni cosa e dirgli ogni minimo dettaglio” * rosso in viso*  “milj i…..i….io ti…… h….ho s……….
?: < Emj!!!!!!!!  Sei tu ,non ci posso credere, dopo cosi tanto tempo finalmente sono riuscito a ritrovarti.  >
A quel richiamo Emilj si voltò. E non riuscì a capire più nulla.

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Capitolo 15
*** il primo amore non si scorda mai ***


                                                                            Il primo Amore non si scorda mai
 
E ritrovandosi lì,  di tempo ne è passato ma i ricordi sono ancora vivi nella memoria come allora; c’è così tanta nostalgia, sembra tutto come prima. Il primo amore non si scorda mai, eppure il tempo è passato sopra di loro, quella promessa fatta sotto i raggi di luna e forse tutto quello che è remoto lui non lo sa. Negli incontri avvenuti non si è mai accorto di lei, è sempre stata quella che ogni giorno inviava dei messaggi attraverso gli abbracci, stringendosi forte a lui,affinché  potesse capire tutto quanto. Il suo cuore venne però spezzato da un rumore che non si percepiva, come quando la  neve cade fitta giù dal cielo.  Se ne andò via in lacrime, lontana da quella vista,distante da quel dolce bacio che lui aveva depositato le  labbra sopra quelle della fanciulla. Con gli occhi impregnati di gocce, correva il più possibile cercando di liberare la mente quella visione. Navigando nel mare del passato, come in una favola,sembrava averlo vicino, seduto accanto a lei; sopra a quella casa sull’albero costruita insieme, che li ha visti crescere. Ma adesso è tutto presente, lui è dinanzi a lei e ciò che sembra strano è che è stato tutto  incancellabile.  Le macchine scorrevano nella città, la gente usciva di casa la mattina per prendersi il caffè, e il suono di un clacson la riportò alla realtà. Il viso che poco prima era rilassato adesso invece era impallidito, le labbra tremavano, aprendole e chiudendole come se fossero congelate dal freddo.
Emilj: - Ccccc……….ccccca…….Castiel!? -
Castiel:- Che cosa è quella faccia? Sembra come se hai visto un fantasma! -*squadrandola*
Emilj:- Non cambierai mai,Castiel eh? Sempre a prendermi in giro?- * sorridendo leggermente *
Castiel:- Bhè, è ciò che mi viene meglio da fare; e poi sei più carina quando ti arrabbi-*maliziosamente*
Emilj: ( carina!!! Quando mi arrabbio? ) 
Castiel:- Non devi stupirti! Devi saperlo benissimo che non è la prima volta che te lo dico; questa sarà la centesima volta. -
Emilj:- Lo so, ma per me è come se fosse sempre la prima volta. -
Castiel: - Sempre esagerata!- * sorridendogli, gli colpisce con un dito il naso *
Emilj:-Ma io……… ca…. -
Un attimo, afferrandosi saldamente alle sue larghe braccia, viene accolta con impeto da una calorosa stretta, immersa in una serie infinite di coccole; era talmente rilassata,come se si fosse addormentata come una dolce bambina, ma per questo lui si mise a giocare prendendola in giro affettuosamente. 
Emilj: ( che sto facendo? Perché lo sto abbracciando? Non riesco a rifiutarlo, sembra come se io avessi bisogno di lui. Se non fosse stato per Castiel,adesso saperei la risposta di Jade! Jade oddio, ci starà guardando; che figura che sto facendo, che penserà di me ? Sono così confusa; i miei sentimenti si stanno amalgamando , come se i pezzi di un puzzle si sono sparsi ovunque senza riuscire a metterli al loro posto. Adesso sono davvero nei guai, cosa posso fare?! il mio cuore percuote alla ricerca di lui, alla fine non sono riuscita a mantenere la parola data, e ora chi sceglierò?.) 
È successo così tutto velocemente, Jade non si era mosso minimamente; il corpo fu invaso dalla gelosia, quel gesto istantaneo è stato per lui uno shock, vedere Emilj presa da quel ragazzo l’ha fatto infuriare nel profondo dell’anima; si sentiva confuso e disorientato allo stesso tempo, provava un senso di rabbia: si chiedeva per quale motivo non lo aveva rifiutato, non doveva farsi stringere cosi forte; farsi coccolare così. Perché non poteva essere lui a stargli accanto, solo a lui dovevano appartenere quegli sguardi dolci, pieni di rancore,felicità e soprattutto d’amore; solo lui poteva toccarla, farsi toccare da quelle tiepide mani che lo facevano sempre rabbrividire. Dovevano essere rivolti  solo a lui  i suoi stupefacenti sorrisi.  Sentimenti che uscivano facilmente alla luce. Folle dalla gelosia corse in direzione dei due ragazzi. Fu diretto ad accentuare la potenza del pugno, stendendolo a terra dolente.
Emilj:- Ma sei impazzito? Lo sai che avresti potuto fargli del male? -
Roso dalla rabbia, si voltò allontanandosi definitivamente da quel posto, dove doveva dare  alla libertà i sentimenti verso lei. Fu fermato da un gesto inaspettato; da quelle mani che l’hanno sempre accolto con curanza. -
Emilj:- Jade? Dove vai? Hai sentito cosa ti ho detto? -
Jade:- Non mi toccare! Va dal tuo ragazzo. -
Con forza  strappò  quella presa, facendola terrorizzare di quell’atto; cosa aveva causato quello strano comportamento?forse era geloso di Castiel. 
Jade:- Io vado, non voglio stare per nulla al mondo in questo posto, ti saluto. -
Emilj:- Ti prego non andartene Jade, perché ti comporti così?-
Jade: *arrabbiato*- COME Mi DEVO COMPORTARE? TU NON CAPIRAI MAI NIENTE. -
Emilj: - Cosa dovrei capire? Scusami. -
Jade:- Hai visto? Sei troppo ceca per capirlo. -
I piedi si mossero velocemente allontanandosi da quel luogo, lasciando dietro il ricordo che poco prima aveva vissuto in sua compagnia. Distesa sull’erba fresca dalla rugiada, singhiozzava facendo uscire allo scoperto tutta la sua amarezza; sperando a se stessa che il vento soffiasse via lontano i sgradevoli ricordi. Aveva visto tutta la scena,si avvicinò e con dolcezza le prese il viso depositandolo sul suo morbido torace.
Castiel:-Piangi? Sfoga le tue pene Emilj! Io sono accanto a te a proteggerti. Come si è permesso di darmi un pugno, soprattutto risponderti in quel modo, ma chi si crede di essere quello?Posso sapere che rapporto c’è fra di voi? Per caso state insieme? -
Emilj:- N…..n…no io e lui non stiamo insieme, siamo solo amici. -
Castiel:- Ma da come ne parli, e ne soffri lui, per te non è indifferente!Non è che in fondo tu lo ami? -
Emilj:- No ti sbagli lui per me è solo un amico; solo un amico, è questo che provo per Jade. -
Castiel: - Ah capito! Ne sono contento, adesso sono più sereno. Ti posso accompagnare a casa oggi  finite le lezioni scolastiche? -
Emilj:- Certo mi farebbe piacere. -*sorridendogli*
Castiel:- Ecco questa si che è la mia Emilj  sorridente; quei pochi sorrisi che dedichi a sole poche persone. -
Vedendo che il viso del ragazzo si fece sempre più vicino al suo, si sentiva intrappolata, non riusciva a liberarsi, era sempre più vicino; molto più vicino: sapeva che la voleva baciare, ma lei era pronta a questo? Chiudendo gli occhi,aspettando il tocco delle sue labbra. Ma questo non avvenne perché il suo bersaglio, stavolta erano le sue guancie, che si erano imporporate di un aroma rosso.
Castiel:- A dopo Emj, ci vediamo al cancello dopo le lezioni, non tardare mi raccomando.- * sorridendogli allegramente *
Emilj:- Cccc…..erto aa….. dopo. -
Nelly correva a perdifiato alla ricerca della sua amica; era davvero impossibile trovarla, non riusciva mai a stare ferma un secondo, si muoveva in continuazione da un posto all'altro. In cuor suo sperava che almeno la fortuna fosse caduta nelle mani di Emilj dopo averla lasciata da sola in compagnia del suo amico Jade. 
Nelly: -finalmente ti ho trovato Monica? ti ho cercata da per tutto.-
Monica: -Perdonami Nelly, stavo andando alla ricerca di Nath, oggi non l'ho visto in giro quindi stavo chiedendo alle persone se per caso l'hanno intravisto; mi hanno risposto tutti allo stesso modo. -
Nelly:- Non l'hai trovato?-
Monica:- No, alla fine ho dovuto rinunciare perché oggi ha preso un giorno di riposo: ha la febbre; non mi avvisa mai quando sta male, per non farmi preoccupare. -
Nelly:-Che dolce però, ci tiene a te per non farti soffrire, devi esserne fiera; oggi appena finisce scuola passi da lui e gli fai una sorpresa. -
Monica:- Si hai avuto un'ottima idea, tu si che sai far tirare sempre su di morale -* sorridendogli *
Nelly:- Ho un deja vu ahahahah; se non sbaglio non sei la prima che me lo fai ricordare. -
Monica:- Sei sempre così solare!A proposito come è andata alla fine fra te e Lysandre non mi hai fatto sapere più nulla!-
Nelly:- Io...... Monica...........-
Monica:- No non dirmi che tu e Lysandre non vi........-
Nelly:- E invece siiiiiiii !!! -*felicemente*
Monica:- Noooooo sul serio? sono ultra felice per te Nelly... ma come è successo? è un miracolo; dopo tutto il tempo che tu ci hai sofferto finalmente sei riuscita a conquistarlo. -
Nelly:-Il mio cuore adesso urla disperatamente dalla gioia. -
Monica:- Ho saputo di Emilj? come sta? Mi sento in colpa sapendo di non essergli stata accanto, ma sono stata tutto il giorno fuori con Nath. -
Nelly:- Si, mi dispiace tanto anche lei sta soffrendo d'amore, ma sono talmente cocciuti da non capire che quei due si amano follemente; il loro orgoglio gli impedisce di dichiararsi l'un l'altra. Ma io glie l'ho detto che se non si sbriga a farlo rischia di perderla, prima li ho lasciati soli all'entrata della scuola, così hanno il tempo necessario per parlarsi con calma. Saranno stanchi pure loro a tenersi tutto dentro; devono lasciare libero questo sentimento. Sono proprio due incorreggibili, incapaci a guardare in faccia alla realtà... non sei d'accordo con me?
Monica:- è vero; non fanno altro che nascondersi invece di farsi avanti. Bhè, l'importante adesso che riescano a chiarirsi definitivamente e che finiscano ben presto queste incomprensioni; hai fatto bene a lasciarli soli, così che si mettano insieme. Non sopporto di vederla giù per lui, mi rende malinconica. -
Nelly:- Ti capisco perfettamente, anch'io provo le tue stesse emozioni al riguardo; noi possiamo solo aiutarla, ma dovrà lei per prima risolvere i problemi. Sperando che questa volta ci sia riuscita. Alla fine con i tuoi hai ripreso il rapporto come prima? -
Monica: ...................................
Nelly:- Scusami Monica, forse ho preso un punto troppo delicato. -
Monica:- Tranquilla, è solo che sono indecisa, il mio cervello mi dice che non devo perdonarli per ciò che hanno taciuto per anni; mentre, il mio cuore mi consiglia di si. Ancora non riesco a comprendere, ho troppi pensieri che mi frullano nella mente; non riesco a staccare l'immagine di quella foto: identica a quella che io ho in casa. ti devo dire una cosa? -
Nelly: - Dimmi pure Monica.-
Monica:- Ti ricordi di quel giorno, in cui io e te siamo andate sotto casa di Emilj? -
Nelly:- Parli di quel giorno dove noi tre dovevamo organizzarci per andare all'appuntamento al luna park ? -
Monica:- Si proprio quel giorno! mentre aspettavamo Emilj che scendesse dal suo appartamento, per sbaglio io mi persi nei miei pensieri, finche fui risvegliata da un oggetto su un cespuglio sotto il balcone della nostra amica. -
Nelly: -Si me lo ricordo, infatti ti ho richiamato un bel paio di volte per farti tornare sulla terra ferma! * scherzando * dove vuoi arrivare Monica?-
Monica: - Quell'oggetto di cui io ne approfittai a raccoglierlo da terra, era la foto che ritraeva la mia famiglia con al centro la bambina in braccio. Ho sospettato fin dall'inizio...... -
Nelly: - Spiegati meglio Monica,non so veramente dove vuoi arrivare! -
Monica:- La prima volta che siamo state invitate da Emilj a casa sua; è stato lì che io ho scoperto una cosa che ha segnato la mia vita, ho trovato tra le sue cose una busta dove all'interno c'era quella foto, e io lì sono sbiancata in una maniera incredibile.  -
Nelly:- Ecco perchè poi tornate da te, ti abbiamo trovato in quello stato. -
Monica:- Esatto! i miei sospetti sono giunti ad un termine. -
Nelly:- Cioè? -
Monica:- Se guardi bene tutto coincide, io sono sicura che quella bambina tenuta tra le braccia di mia madre è mia sorella; e io credo chi è quella persona. -
Nelly:- Non mi dire che è proprio...............e........ -
Monica:- Si, io credo che è proprio lei; quel giorno che io sono scappata di casa, mia madre me lo ha confermato che quella bambina non ero io. Non è una coincidenza che quella foto l'ha sempre avuta lei, c'è una logica in fondo e secondo il mio intuito quella logica sta ne fatto che è mia sorella.-
Nelly:-Speriamo che le tue ipotesi siano corrette. Monica torniamo a casa insieme, tanto dobbiamo fare la stessa strada. -
Monica:- Certamente amica mia, mi farebbe molto piacere; lo sai che ci tengo molto a stare in tua compagnia. -
Jade: - Ciao Nelly, ciao Monica come state? -
Nelly: - Oddio Jade, mi hai spaventato; avvisami quando sbuchi così all'improvviso!Rispondendoti alla tua domanda sto benissimo.  -
Jade: - Ahahah perdonami la prossima volta starò più attento, tu invece Monica come stai?
Monica:- Benissimo grazie, e tu?- 
Jade:- ............io.......... -
Nelly:- Jade, ma tu non stavi con Emilj? ti ho lasciato solo con lei... aspettate, ma quella laggiù non è proprio lei? che ci fa in compagnia con quel ragazzo dai capelli rossi? -
Il viso ribollito dalla rabbia,aveva le mani serrati a pugno, il suo sguardo seguiva man mano; ogni movimento che le due figure attraversavano il cancello per poi uscire dal liceo. Alzando i tacchi delle scarpe, si voltò altrove andando per la sua strada. 
Nelly:- Jade ma cos...... ma che gli è preso? Quando avrò l'occasione di parlare con Emilj voglio sapere tutto. -
Monica:- Cosa gli sarà preso all'improvviso? se ne è andato così di punto in bianco. -
Nelly:- Secondo il mio intuito femminile, è geloso. -
Monica:- Geloso? -
Nelly:- Si , esattamente, roso dalla gelosia vedendo la ragazza del suo cuore portata via da un'altro. Non so cosa sia successo e chi sia quello, ma appena parlerò con Emilj vorrò saperlo subito! Andiamo Monica se no faremo tardi a casa. -
Monica:- Certo andiamo, però non corriamo perchè sono sfinita dalle lezioni di oggi. -
Nelly:- è vero, oggi sono state effettivamente pesanti. -
La pioggia schiaffeggiava l’asfalto e con molta cura accarezzava i vetri, scivolando tra le foglie; il vento filtrava tra le nubi oscure, soffiava incessantemente sui tetti delle case. Ormai la pioggia assaliva completamente la città in modo scrosciante. Da lontano si sentiva un scalpiccio ovattato, il suono di un clacson,mentre la gente senza ombrello, cercava un riparo per quella pioggia inaspettata.
 
Emilj:-Proprio adesso doveva piovere?! Mi sono completamente dimenticata di portarmi a presso l’ombrello; che sbadataggine... –
 
Castiel:- Dammi la mano? Vieni qui sotto e copriti dalla pioggia; rischi di bagnarti e di ammalarti. –
 
Emilj:- Ma non entriamo in due sotto a quell' ombrello. –
 
Castiel:- Non dire sciocchezze, può contenere perfettamente bene due persone, quindi muoviti e vieni qui sotto.-
 
Emilj:- Uffa che sei! D’accordo! Potevi dirmelo anche in modo più gentile non credi?-
 
Castiel:- Sei così sciocca! Mi preoccupo solo per te, non voglio che ti capiti niente di male.-
 
Emilj: (perché mi parla in questo modo, non lo riconosco più; torna nella mia vita come se non fosse successo niente).
 
Castiel:- Come mai non mi rispondi?-
 
Emilj:- Eh, scusami io….. stavo pensando…-
 
Castiel:- Scommetto al 100% a lui! Ci ho azzeccato vero? –
 
Emilj:- Ma che stai dicendo, non è affatto vero; non pensavo a lui...-
 
Castiel:- Dai, si legge chiaramente; non mentirmi. –
 
Emilj:- Ma sto dicendo la verità.-
 
Castiel:- E allora che pensavi, scusa?-
 
Emilj:- Stavo pensando proprio a te -* tutto d’un fiato *
 
Castiel: -Cccc…….coo…cosa stavi pensando proprio a me -* arrossendo vistosamente *
 
Emilj:- Ho mille domande che mi frustrano continuamente e non riesco minimamente a trovarne una risposta. Io devo sapere per quale motivo ti comporti in questo modo nei miei confronti; come se avessi dimenticato tutto! Come se per te il passato non contasse più.
 
Castiel:- Cosa vorresti sapere da me?! Che è stata tutta colpa di un bacio che ha rotto il nostro rapporto? –
 
Emilj:- Ma come fai a sapere che io ero proprio lì quel giorno? –
 
Castiel:- Ti ho vista mente scappavi, stavo per raggiungerti ma poi ti ho persa. Perdonami,ti prego!-
Emilj:- Non puoi tornare così da un giorno all’altro e venirmi a chiedere perdono per ciò che mi hai fatto passare. Hai scombussolato la mia intera esistenza,ti rendi conto? –
 
Castiel:- Lo so benissimo e mi compiango per ciò che io ho fatto in passato, ma sono tornato per rimediare ai miei sbagli. –
 
Emilj:- Mi spieghi perché proprio adesso e non prima? Cosa è che ti ha spinto a venire proprio adesso?-
 
Castiel:- Sono scappato via per venirti a cercare, ho viaggiato in lungo e in largo per trovarti, non sapendo nemmeno da dove potevo cominciare. Stavo anche rinunciando ma poi per fortuna ho trovato l’occasione per rivederti di nuovo ancora una volta,avendo così la possibilità di rimediare ai miei sbagli. –
 
Emilj:- Hai fatto tutto questo solo per ritrovarmi? –
 
Castiel:- Sì, ero consapevole che quando ti avrei ritrovata sarebbe stato complicato farmi perdonare ma io non mi arresi. So di averti causato terribilmente un grosso dolore al cuore ma ti prego, perdonami per ciò che involontariamente ho fatto ti prego!-
 
Emilj:- Io………………….n………….n….. devo andare adesso ci vediamo cas….-
 
Castiel:- No, non puoi scappare proprio adesso che ci siamo finalmente ricongiunti; sicuramente ti sarai trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, hai frainteso ogni cosa: per me quel bacio non esiste. –
 
Emilj:- Come posso crederti?-
 
Castiel:- Devi credermi! Per me non è stato un bacio.-
 
Emilj:-Bugiardo, sei solo un bugiardo, sei solo un meschino, ti odio profondamente; non voglio sentire neanche una parola.-
 
D’improvviso le parole cessarono di uscire,inconsapevole di cosa potesse succedere da lì ad un momento all’altro. Gli occhi sgranarono rapidamente dalla sorpresa: ritrovandosi premute le sue labbra contro quelle di lui, sfiorandola, accarezzandola dolcemente. Due labbra che si incontrarono, provando inizialmente una strana sensazione poi diventando un tutt'uno. Mentre il tepore di un timido, consapevole ed innocente bacio lasciava il sapore al gusto di ciliegia finché poteva far rendersi conto che i sentimenti che erano racchiusi in un guscio stavano risalendo praticamente a galla , facendola comprendere a fondo, che fino ad oggi non era mai riuscita seriamente a dimenticare il suo ; amore perduto per Castiel.

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Capitolo 16
*** il segreto svelato ***


                                                                                                           Il segreto svelato
Un bacio; cosa potrai mai scaturire un bacio? una parola così difficile da descrivere a parole, poiché esprime tutte  l'emozioni in grado di farti  ardere ogni fibra dell'anima. Un attimo sfuggente dalla felicità, che col passare del tempo comprendi la vicinanza  di tale persona che per un periodo ti è stata assente; diventando il centro del tuo cosmo. A volte il solo sfiorarsi ti riempie di brividi e di elettricità. La zona circostante non era nulla in confronto alla grazia di Emilj. Lentamente una lacrima scese lungo il viso illuminante prima dello scadere degli ultimi raggi del sole. Con lentezza alzava il braccio, e la sua mano accarezzava la guancia sulla quale prima c'era il segno della sua goccia. Chiuse gli occhi e appoggiò leggermente con le sue morbide labbra la fronte di emilj; smise di respirare; temeva che l'uragano dei suoi sentimenti che ormai si muovevano al suo interno potevano esplodere al suo primo respiro. Sentiva le gambe pietrificate. Aprendo gli occhi vide il suo magico splendore. Teneva gli occhi chinati a terra ed ora un'altra lacrima che scendeva lungo la guancia; Si sentiva morire. Fu l'istante in cui accettava la consapevolezza di essersi innamorato follemente della sua amica d'infanzia che a malapena riusciva a comprendere il significato di quelle lacrime. Voleva proteggerla, nasconderla, farla diventare parte di sé. Per quanto poteva essere egoistico come pensiero; era più forte di lui, lo desiderava con tutto il mondo. Si muoveva delicatamente per poter di nuovo avvicinarsi con le labbra accanto alle sue; osservandola con i suoi occhi dolci. Per un instante gli parve di intravedere paura nello sguardo di lei; ma lo lasciò inosservato per poter di nuovo esplorare quelle incredibile labbra. Fu un attimo così stranamente rapido; la mano di Emilj si era postata improvvisamente davanti alla bocca, per  non far si che Castiel  poteva sfiorarla. Successe tutto così bruscamente colpendolo in fondo; ciò che sospettava si era straordinariamente fatto realtà. Che cosà avrà scaturito quella reazione apparentemente avvenuta in un solo instante? vedendola in quell'agitazione gli faceva male; probabilmente  aveva corso troppo; principalmente stava ancora ferendo i suoi sentimenti. Per la seconda volta era colpevole di essersi fatto scappare dalle mani, il più prezioso dei suoi doni. Avanzava a passi fiacchi in quel esteso tragitto senza una condotta via; offuscando oltre uno sguardo enigmatico e assente; la solitudine, l'infelicità, la riflessione vengono come inondati da questo assente vuoto, facendo sì di non far trasparire nessun sentimento a colui che scruta.  Era inconsapevole di ciò che l'istinto la conduceva fino a quando riuscì a riprendere i propri sensi laddove si presentava dinanzi ai propri occhi il luogo a lei più caro. Col il passare degli anni non è mai stato modificato niente; l'abituale scivolo con cui ogni giorno intravedeva dal suo balcone di casa, quei piccoli e spensierati bambini che si godevano ad acciuffarsi a vicenda. In quel piccolo ambito ove si poteva giocare, costruendo dei piccoli castelli di sabbia. Mentre i ricordi riaffioravano nella mente; la sua attenzione fu scossata da quella insolita giostra: giacché ogni volta che si poggiava ad essa era in grado di farla rendere più quiete; Sperando che anche questa volta la magia poteva  funzionare correttamente. Il cielo fu completamente ricoperto da  una nube nera causando un forte temporale; la pioggia scese battente fino alla superficie. Cullata dal movimento fluido e ritmico dell'altalena; si addormentò da questa dolce melodia fregandosi altamente che la pioggia l'aveva ricoperta ormai interamente. Un accento di una macchina parcheggiata: la fece risvegliare da quel profondo riposo, investendola da  una folgore di luce; non facendole vedere oltre.  Ne era Sicura che in quel luogo fosco; non era sola: ma poi percependo che di fronte ,era posta una sagoma da lei sconosciuta. Abbagliata da quel albore non riuscì a inquadrare bene la persona posta accanto; sentendosi improvvisamente stanca e priva di forze svenne sporgendosi leggermente in avanti; ma in tempo prima che il corpo cadesse per terra; venne sorretta da due tepori braccia in senso di aiuto.  l'automobile si mise in moto  sfrecciando sulle strade illuminate della città portando in salvo quel corpo inerme bagnato e congelato in quella desolata villa. Entrando nel soggiorno sollevò il peso del corpo della ragazza sulla sua spalla trasportandola sulla scala a chiocciola, fino alla camera dei ospiti. Depositandola leggermente sul confortevole letto; la coprì fino al collo per proteggerla dal freddo.  Prendendo una pezza bagnata  dalla ciotola, dell'acqua tiepida deposta sul comodino; la tinge sulla fronte bollente. la febbre  era altissima; praticamente normale dopo averla vista seduta su quella minuta altalena: bagnata. Rimase  scandalizzata da quello sguardo vuoto dopo aver inquadrato in quei  suoi occhi color oceano. Chiudendo la porta alle spalle scese giù per le scale andandosi a togliere il copri abito. Impaurita da un rumore furibondo si gira per vedere chi era la fonte del misfatto.
Andrés: Ti ho forse spaventata amore? scusami; ho sentito dei suoni provenienti  in soggiorno e sono venuto a vedere di chi siano.
Isabel: mi hai un po’ spaventato, ma nulla di grave tesoro, sono appena rientrata; ho avuto una brutta giornata.
Andrès: è tutto apposto amore? ti vedo leggermente pallida in viso?
Isabel: Ho dovuto soccorre una ragazza; l'ho trovata inerme sull'altalena mentre si dondolava, era tutta bagnata dalla testa ai piedi, è svenuta e non sono riuscita nemmeno a chiedergli per quale motivo era in quel posto. Non potevo lasciarla lì sola; adesso è su nella camera dei ospiti. Ha la febbre alta. 
Andrès: Speriamo che guarisca, finché non è completamente guarita può rimanere qui. Sai per caso chi è?
Isabel: Si è la ragazza che ci venne a far visita quel giorno: ti ricordi la prima volta insieme a Nelly ?
Andrès: Si adesso mi ricordo è quella ragazza dai occhi meravigliosi; ti dispiace se adesso vado  a letto domani mi devo alzare presto per andare a lavoro buonanotte amore.
Isabel: Notte a te caro; sogni d'oro.
Messosi al proprio luogo il copri abito; si dirige in cucina alla ricerca nella dispensa una bustina di thè per lei; e il pacco di riso per preparare un ottimo brodo; pensando che sicuramente la giovane  svegliandosi avrà molta fame.  l’orologio segnalava  le otto passate; e neanche l’ombra dell’arrivo di sua figlia; sapeva che doveva tornare dalla casa del suo fidanzato; ed era vista un paio di metri circa da dove vivevano. Il rumore di chiavi nella serratura della porta; fece ritornare dai propri pensieri, avvisandola che Monica era rincasata. Usci dalla cucina sotto il grande arco; attraversò il corridoio fino ad arrivare al salotto per essere sicura che fosse proprio lei; ed era esattamente cosi.
Isabel: Ciao figlia mia.
Monica: Madre  non ti avevo proprio visto!
Isabel: Ah tranquilla! Come….
Monica: Madre io vado su in camera che sono stanchissima; ho avuto una giornata stancante.
Isabel: Aspetta? Volevo sapere se volevi mangiare qualcosa?  Ed anche volevo sapere come è andata con nath? Di solito mi racconti sempre tutto al ritorno da lui.
Monica: No madre non ho per niente fame adesso; e va tutto bene con il mio fidanzato; adesso posso andare in camera o mi devi dire qualcos’altro?
Isabel:  Si c’è qualcos’altro che ti può interessare! Ma se preferisci non saperlo puoi benissimo andare in camera tua; dato che sembra che qui la mia presenza non è gradita.
Monica: …………………….., non ho mai detto questo!
Isabel: Da come ti comporti me lo fai notare? Vorrei veramente tornare a far pace con te, invece che essere soltanto una conoscente invece di una madre.
Monica: Non voglio entrare in questo discorso ti prego! Mi puoi dire questa cosa?
Isabel: D’accordo tanto è inutile combattere con te; sono  tornata appena 20 minuti fa; e ho dovuto portare a casa nostra una tua amica, ha la febbre alta; è rimasta sicuramente tutto la sera sotto la pioggia.
Monica: COSAAA? Dove si trova madre; devo assolutamente vederla.
Isabel: Si trova nella stanza degli ospiti! Stai tranquilla le ho appena bagnato la fronte; la febbre a giorni dovrebbe calare. 
Monica: D’accordo adesso vado da lei.
Monica prese la strada per salire sulle scale a chiocciola; prima di questo si girà in direzione della madre, per dirgli a bassa voce un  gentile grazie; la madre capendo ciò che ha sentito dire a  sua figlia gli comparve un sorriso sulle labbra.  Davanti alla porta della camera; Monica non sapeva comprendere per quale ragione il suo cuore era incominciato a palpitare così velocemente. Con la mano sinistra si avvicina alla maniglia per far aprire la porta ed entrare al suo interno. Rimase  di stucco ,mirando  il viso inerme di Emilj coperta fino al collo.  Ogni muscolo del suo viso erano rilassati; Sembrava  una bambina protetta dal  suo calore.  Non si immaginava che poteva proprio essere lei; la ragazza che è stata salvata dalla madre, la stessa madre di lei che ancora non è a conoscenza della verità.  La sua ragione non esitava ancora a immaginarsi che proprio la figura posta su quel grande letto a baldacchino era proprio sua sorella. Quante volte sognava da piccola di avere una sorella che ci poteva giocare, ridere, scherzare, raccontare ogni segreto.  In un primo periodo era tutto nero e cupo per Monica; ma da quando è comparsa Emilj  e scoperta la verità nel suo animo è cambiato tutto. Ora potrà davvero  comprendere cosa si possa provare a stare accanto   a quella persona dello stesso sangue; si! Avere una sorella cambierà la sua esistenza. L’unica cosa adesso è che non scopra involontariamente di essere sua sorella. Anche se il suo desiderio è quello di dirglielo; non può  adesso per il suo bene. E prima poi dovrà sistemare la questione con i suoi genitori. 
Monica: Ti sei svegliata bella addormentata !! come ti senti?
Emilj: Mmmm…… Siete fissati tutti dicendomi bella addormentata* sorridendogli* ho un gran mal di testa; come sono finita qui, e dove sono?
Monica: Sei a casa mia! Mia madre ti ha portata qui, eri al parco sotto la pioggia; te ne ricordi?
Emilj: Non molto purtroppo; l’unica cosa che mi ricordo è che sono scappata da Castiel.
Monica: Ma chi? Quel ragazzo  dai capelli rossi che oggi io; Nelly e Jade ti abbiamo visto uscire con lui dal cancello!?.
Emilj: Cosa? c’era anche Jade?
Monica: Si c’era anche lui, ma stranamente si è dato  a gambe levate dopo avervi visto.
Emilj: ……………………………… ( Jade è geloso di me? Perché non riesco a decidermi con chi devo stare; cosa mai mi doveva dire prima che Castiel ci interrompeva il nostro di scorso).
Monica: Posso sapere una cosa?
Emilj: Dimmi pure !
Monica: Posso sapere cosa ci facevi sotto alla pioggia in quel parco?
Emilj: Mi ricordo solo che sono scappata via da Castiel dopo avermi baciato.
Monica: èèèèèèèè ? no sul serio ti ha baciato?
Emilj: Shhh ti prego non urlare mi vergogno così tanto.
Monica: Scusami sono così stupida; dovrei comprendere ciò che stai provando! Ma si può sapere lui chi è?
Emilj: è un mio amico d’infanzia; ne ero innamorata follemente ma il mio cuore si distrusse al momento in cui l’ho visto che si baciava con un’altra.
Monica: Ne eri innamorata? Io pensavo che…….
Emilj: Che Jade era il mio primo amore? No purtroppo è stato Castiel il mio primo amore. * con la testa chinata sul cuscino posto davanti nelle sue mani*
Monica: Lo ami ancora?
Emilj: Come fai a saperlo?
Monica: Non ci vuole tanto a capirlo si legge chiaramente dai tuoi occhi, che non l’hai ancora dimenticato.
Emilj: Hai ragione fa parte ancora del mio cuore; pensavo di averlo dimenticato invece è tornato.
Monica: Invece con Jade? È vero ciò che provi per lui? oppure è stata solo una ripicca involontaria per dimenticare il vero amore?
Emilj: No Monica, non è stata una finzione i sentimenti che provo per Jade sono veri.
Monica: Quindi ami anche lui?
Emilj: Purtroppo si! Io lo amo;  non so proprio che fare; sono nei pasticci come è possibile amare entrambi due persone. Sono innamorata sia di Jade che  di Castiel. Oppure amo uno dei due? Non lo so sto impazzendo. 
Monica: Segui il ritmo del tuo cuore! È la strada migliore. Se ami il tuo amico d’infanzia allora perdonalo per ciò che ti ha fatto e dichiarati a lui perché da quello che ho capito è innamorato di te. Invece se non vuoi stare con lui perché per te non avrà nessuna chance allora scegli Jade. Sia nell’uno che nell’altra avrai sempre qualcosa per cui vivere. La scelta aspetta a te.
Emilj: Le tue parole mi hanno tirato su di morale; sono contenta per averti conosciuto amica mia; sei uno delle poche persone che riescano sempre a incoraggiarmi per ogni cosa. 
Le mani si mossero formando così un abbraccio tenero facendo sciogliere l’animo di Monica stupendola da ciò che la sua amica stava facendo in quel medesimo attimo.
Emilj: Invece tu come sta andando con Nath?
Monica: Benissimo, mi sento al settimo cielo quando sto insieme a lui; i suoi baci sono una cosa meravigliosa, purtroppo oggi non ho potuto darglieli molto dato che ha la febbre, almeno l’ho curato con le mie medicine. Hanno avuto un buon effetto.
Emilj: Ci credo! L’avrai riempito di coccole; l’importante è che si sia sentito bene, sono contentissima che vadano bene le cose fra di voi.
Monica: Anch’io ne sono contenta; posso chiederti una cosa? Se non sono indiscreta.
Emilj: Certo Monica puoi dirmi tutto lo sai !
Monica: Volevo sapere se questa foto appartiene a te?
Emilj: Come fai ad averla tu? 
Monica: L'ho trovata nel cespuglio sotto casa tua! 
Emilj: Si è mia non l'ha trovavo più; giravo per la stanza per trovarla ma niente.
Monica: ( allora è così!!! è proprio mia sorella)....................................
Emilj: Monica? ci sei? mi rispondi?
Monica: è? cosa? oh scusami, ero sovrappensiero!
Emilj: Tranquilla sarà sicuramente la stanchezza!
Dalla cucina parti un profumo invitante; Isabel stava raccogliendo tutto il necessario per portare in camera da letto, il buonissimo brodo fatto appositamente per Emilj ; sperando che l'aiuti  nella guarigione. Salendo lentamente su nelle scale, facendo attenzione ai gradini per non far cadere di botto la ciotola. Nel avvicinarsi alla porta sentì delle voci familiari; si accorse che la voce proveniente nella stanza era quella di sua figlia; rimase ferma lì in piedi ascoltando il discorso delle due ragazze.
Monica: posso chiederti cosa ti hanno detto i tuoi genitori quando sei stata adottata?
Emilj: è stato proprio il momento in cui scoprii che fossi stata adottata; trovando quella foto capì tutto; i mie  mi raccontarono di avermi trovata tra i cespugli in un parco insieme ad una lettera e a questa foto. Dopodiché mi dissero che c’era la probabilità che i miei genitori  siano morti in un incidente stradale; dopo che i miei genitori adottivi mi trovassero in quel luogo. Questo è tutto ciò che  so.
Monica: Mi dispiace moltissimo Emilj; è davvero una brutta storia, non sapere la vera identità dei tuoi genitori ( come è brutto non poter urlarlo e dirti che sei mia sorella e che mia madre è anche la tua).
Emilj: Tranquilla!!! se c'è l'1% di possibilità che i miei genitori siano vivi, allora io continuerò a cercarli.
Dietro la porta Isabel udì tutto quanto! le sue orecchie avevano sentito bene; ogni  minima parola era entrata furtiva nel suo cuore; riaccendendo ogni fibra dell'anima. Non poteva credere alle sue orecchie; sua figlia? la sua dolce bambina, cresciuta così rapidamente senza che lei potesse vedere i suoi primi passi. Ancora non credeva ai suoi occhi che proprio quella timida ragazza dai occhi cristallini, scontratasi quel giorno lontano con lei ; potesse essere proprio sua figlia. La sua tenera creatura era proprio dietro questa porta ; finalmente il suo sogno di averla tra le sue braccia si sarebbe avverato. Con coraggio girò la maniglia per entrare.
Monica: Madre hai preparato la cena per Emilj?
Isabel: Si un buon stufano fa scendere velocemente la febbre!
Monica: Grazie mille madre che ti stai prendendo cura della mia amica.
Isabel: Ne sono contenta; tieni questo è per te mangiala tutta che ti farà bene!
Emilj: Grazie infinite signora; sarà buonissimo.
Isabel: Mangiate vi assicuro che è buonissimo.
Monica: Emilj perché non mangi?
Emilj: Mi stavo chiedendo come fosse bello avere una madre che ti accudisce così.
Isabel: ................................... 
Monica: Sarebbe una cosa premurosa e affettiva.
Emilj: Hai ragione; allora buon appetito.
Monica: Madre cosa ci facete ancora in piedi con quello sguardo.
Isabel: Scusatemi mi ero incantata, ora vado a dormire che ho molto sonno.
Monica: D'accordo notte madre.
Emilj: Buonanotte a lei signora.
Isabel: Buonanotte a voi ragazze e sogni d'oro.
Uscendo dalla stanza ripensò alle parole sentite  fuoriuscite dalle labbra di quella ragazza; di “sua figlia “; "mi chiedo come sarebbe avere una mare che ti accudisce così". Adesso come sarebbero andate le cose? riuscirà a chiarire tutto e a far tornare l'allegria e l'unione dentro in famiglia?.
Monica: Non sembrava strana mia madre stasera?
Emilj: Mi sembrava anche a me; però ti invidio vorrei avere anch’ io una madre come lei che ti cura e che ti ama; dovresti fare pace con lei e perdonarle per ogni errore commesso in passato. Tutti sanno sbagliare e rimediare agli errori; non sei un po’ troppo dura nei suoi confronti.
Monica: Forse un po’ troppo dura lo sono; però come potrei dimenticarmi ciò che mi ha nascosto per tanto tempo.
Emilj: Anche se non so cosa sia questa cosa; qualunque cosa sia dovresti perdonarla, il vostro rapporto dovrebbe rafforzarsi no distruggersi.
Monica: Hai ragione amica mia ; credo che ci penserò su e vedrò se perdonarla. Adesso io vado a dormire qualunque cosa chiamami. d'accordo?
Emilj: Certo tranquilla vai pure; buonanotte.
il silenzio calò in tutta la casa; solo il vento che soffiava tra le finestre rimbombava all'interno di essa; erano ormai passate più o meno la mezzanotte e tutti quanti dormivano sotto le lenzuola non volava una parola; nelle strade tutto taceva ; solamente una persona uscendo piano dalla stanza da letto, passò dal corridoio in punta di piedi fino ad arrivare alla stanza di Emilj entrando si avvicinò al letto a baldacchino; vide il viso docile della sua bambina e con delicatezza accarezzo con la mano una ciocca di capelli d'orati. Quante notti sognava di farlo; di avvicinarsi a lei e accarezzarla con le sue teneri mani; oppure farsi pronunciare con la sua voce: "mamma".  Isabel fu colpita quando  si mosse dalla sua parte; ma per sua fortuna dormiva ancora: sperava ardentemente che si fosse addentrata all’interno dei suoi sogni; che anche se non fosse stata  vicina nella vita reale almeno quella dei sogni poteva proteggerla. Emilj nell’universo dei sogni,  gli compare di fronte agli occhi una figura che principalmente assomigliava alla madre di Monica.
Isabel: Figlia mia!
emilj: *  scossa nel sogno pronuncia: "mamma"*.
Rimase  scioccata dalla risposta che Emilj disse attraverso il sogno; sentendo dei rumori di passi provenienti al di  fuori del corridoio usci di fretta dalla stanza per non farsi beccare; ma mentre la figura di Isabel tornava nella stanza venne intravista dallo sguardo sbalordito di Monica chiedendosi per quale motivo la madre era uscita di soppiatto dalla stanza della sua amica. L’indomani sarebbe andata da lei per chiarirsi una volta per tutte. La notte volò liberamente via; facendo spazio ad una nascita di un nuovo sole, che ormai si è addentrato nell’infinito cielo; insieme ai suoi raggi solari fece illuminare completamente l’immensa città, ricordando che oramai il giorno è alle porte.  La  prima a svegliarsi fu proprio Monica, che avvicinandosi alla grande finestra della sua stanza, si sporge al di fuori del suo balcone per ammirare il nuovo giorno. Come sempre fece la solita strada monotona per arrivare in cucina per fare la sua squisita colazione. 
Isabel: Buongiorno! Ben alzata; come mai così presto di prima mattina; oggi non si deve andare a scuola è sabato.
Monica: Buongiorno a te madre! È strano da me svegliarmi presto quando non devo andare a scuola * ridendo*
Isabel: è si ! stavo proprio preparando la colazione; ti va se ti preparo la mia ricetta segreta?
Monica: Certo ! Io adoro la vostra speciale colazione non vedevo l’ora! Emilj ti sei alzata anche tu? Dovresti stare a letto la febbre potrebbe di nuovo rialzarsi.
Emilj: Tranquilla Monica! Lo stufato di ieri mi a rimesso su le energie; buongiorno signora.
Isabel: Buongiorno a te! Sono felice che il mio stufato sia stato di aiuto.
Emilj: Si mi sento in gran forma! E ancora grazie per la vostra generosità per avermi portata in salvo; tornerò oggi a casa non vorrei che ne approfittassi della vostra gentilezza di avermi ospitata.
Monica: Non ti devi preoccupare per questo; questa per te è come se fosse casa tua, non ti devi fare problemi a riguardo; dirglielo anche tu madre?
Isabel: Certo è tutto vero! Puoi restare qui quando vuoi; sei sempre la benvenuta in casa nostra.
Emilj: Grazie mille per le vostre gentilezze; mi sento come se appartenessi alla vostra famiglia; mi sento protetta con voi.
Isabel: ………………………………..
Monica: ………………………………..
Emilj: Vi ho lasciato senza parole! 
Ed in coro  una meravigliosa risata fuoriuscita ad entrambe di loro ; era così bello spontaneamente ridere e gioire insieme: questo è ciò che in quel preciso momento la biondina pensava; sarebbe stato favoloso se apparteneva a quella famiglia, ma era solamente un sogno che non si sarebbe mai avverato; venne colpita da un flashback; ricordando che la notte scorsa aveva sognato stranamente la madre di Monica; ne era sicura che era proprio lei, e ricordava perfettamente quelle due parole rimaste vive nella memoria: “ figlia mia”. Molte domande tormentavano il suo l’animo; come mai aveva sognato proprio la madre della sua amica? Era una finzione o una realtà aver udito quelle minute parole; e perché nel sogno lei aveva risposto: “mamma”.
Andrès: Vedo che siete tutte allegre di prima mattina?
Isabel: Oh buongiorno amore? Si stavamo ridendo perché Emilj ci ha lasciato senza parole.
Andrès: Vedo che stai meglio?
Emilj: Si grazie signore; è tutto merito di sua moglie.
Andrès: è vero! Lei è sempre in grado di curare ogni minima malattia.
Isabel: Sei sempre così amorevole tesoro! 
Andrès: Cosa c’è per colazione oggi?
Isabel: La mia specialità in casa.
Andrès: Mmmm buono! Non vedo l’ora di gustarmi tutta la colazione.
Monica: Madre padre vi devo parlare!
Emilj: Allora io vi lascio da soli un po’, tanto devo andare  su in camera.
Monica: Ok! Grazie amica mia.
Isabel: Che cosa ci devi dire per farci lasciare soli?
Monica: Volevo sapere cosa ci facevi ieri nella stanza di Emilj?
Isabel: ………………………………………… ( come ha fatto a scoprirmi!)
Monica: Allora! Perché non mi rispondi madre?
Isabel: Per sbaglio ieri sera vi ho sentite prima che io entrassi dalla porta.
Monica: Hai sentito tutto? 
Isabel: Si dall’inizio fino alla fine. Tu sapevi che lei era…….
Monica: Si l’ho scoperto da un bel po’; mi è venuto già il dubbio  da quel giorno in cui tu mi dissi che avevo una sorella.  Te ne avrei parlato ugualmente oggi; anche se ieri hai sentito tutto.
Isabel: Adesso non so proprio come comportarmi; scoprirlo all’improvviso per me è stata una cosa allucinante.
Monica: Mi dispiace madre! Dovevo dirtelo prima; avevi tutti i diritti per saperlo invece me lo sono tenuta tutto per me. Volevo anche dirti che mi dispiace per come mi sono comportata nei tuoi confronti spero che mi perdonerai.
Isabel: No sei tu che mi devi perdonare per averti nascosto per tutto questo tempo; sei tu che mi devi perdonare per……
Andrès: Per i nostri sbagli; per aver taciuto da tanto tempo l’unico segreto che ti avrebbe reso felice. 
Monica: Vi perdono per tutto quanto! E vorrei una cosa da voi che qualunque cosa succeda dovrete venire da me e parlarmene, promesso?
Andrès e Isabel: Promesso!
Andrès: Adesso potrei sapere di cosa stavate parlando all’inizio che non ho capito tutto il filo del discorso?
Monica: Madre…………………
Isabel: Ci penso io  tranquilla! La nostra primogenita è …………………. Emilj
Andrès: Emilj è nostra figlia?
Il  rumore del frantumo di piatti infranti nel suolo si espansero per tutto il salotto; questa è la seconda volta che venne stravolta la sua esistenza; un’altra volta è stata vittima di  un segreto taciuto da tempo e che ormai è stato svelato; mettendola sotto shock. Le ginocchia le tremarono ; non riusciva a reggersi in piedi , da un momento all’altro sarebbe svenuta: voleva scappare come quando ha scoperto di essere stata adottata; come poteva essere possibile scoprire una rivelazione del genere; perché adesso provava questi sentimenti? La sua vita è stata sconvolta di nuovo per la seconda volta. Doveva essere felice dopo questa notizia; ma allora perché  si  sentiva triste e frustata da questo enorme peso non facendola respirare. Non riusciva a fermare quelle lacrime che tra non molto sarebbero scese di fila;  Sbatte la porta più forte che mai prima che Monica riuscì nell’intento di fermarla; uscendo da quel luogo dove venne curata con amore da quella donna; che solo ieri era una conoscente ed oggi invece  è stata a conoscenza di tutto quanto; da una parte è felice di ciò, finalmente a ritrovato i suoi genitori; non credeva ancora ad occhi aperti che proprio quella donna dolcissima , spontanea, sorridente era proprio sua madre. Dall’altra invece si sentì ferita per come hanno potuto nascondere tutto quanto.  Aveva già percorso un bel pezzo di strada;  i suoi occhi si spalancarono ed alcune lacrime fuoriuscirono, al momento in cui vide dall’altra parte della strada Jade, corse velocemente da lui, voleva abbracciarlo, sfogarsi di tutto il suo dolore; farsi perdonare di tutto il male che probabilmente le ha causato il suo stupido comportamento. Dicendogli  che l’unica persona che voleva al suo fianco era proprio lui; aveva pensato tutta la notte e la decisone era  ormai  decisiva  e non sarebbe tornata indietro.  Anche Jade la vide; nel  suo  più bel splendore ma nel suo sguardo costatò un pizzico di malinconia e tristezza; quando i loro sguardi si incontrarono , notò che  nel suo viso si era formato tra le labbra un favoloso sorriso. Il semaforo del pedonale scattò il rosso, e mentre, la vedeva affrettarsi a raggiungerlo; successe tutto in modo così bruscamente; scrutare il corpo indifeso e accasciato a terra del suo  più grande amore, fece fermare il battito cardiaco del  suo cuore, Diventando tutto così cupo; il vento soffiava possentemente  portando via quell’allegra giornata che al principio  era iniziata da un stupefacente luce, mentre adesso l’intero cielo venne ricoperto dall’oscurità.  

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Capitolo 17
*** Io ti salverò ***


                                                                                                                     Io ti salverò

Corse velocemente, in fretta e furia, con il respiro ansimante, accanto al corpo esamine del suo piccolo angelo così indifeso e privo di vita. Inginocchiandosi, alzò l'espressione in alto nella volta celeste, dagli occhi trasparirono lacrime di dolore: erano talmente abbondanti da durare molto più nel tempo ,facendogli molto male, portandolo allo sfinimento totale; solamente chi ha provato questo dolore può capire la sofferenza che incombe nell'animo di Jade e provare a comprendere.  Lanciò un grido  dolente; non è riuscito alla fine a difenderla con le sue mani, come è potuto accadere un fatto così esasperatamente crudele. Le gocce che fuoriuscirono senza sosta non smisero di cessare. Scesero lungo il viso, bagnandolo completamente, e caddero sulla guancia della sua amata. Quella sua goccia scesa innocente dal viso ora traspariva evidente sul candido viso della ragazza. Nell'impatto in cui l’aveva sfiorata, si era accorto del lento respiro che fuoriusciva dalle labbra di Emilj ; agitandosi,  urlava alla ricerca di un aiuto; in cuor suo sperava con tutto se stesso che si fosse salvata dalla disgrazia.

Jade:- Vi prego aiutatemi! Qualcuno chiami i rinforzi, serve un'autoambulanza, presto! -

Piangeva disperatamente: non volle pensare cosa sarebbe accaduto, in un secondo si sentì pervadere da una stranissima sensazione; si volse verso di lei e si accorse di avere puntati addosso i suoi occhi astrali, mentre la mano le stava dolcemente accarezzando il viso. Era sbigottito da ciò che era avvenuto, e per un attimo vide formarsi sulla labbra uno splendido sorriso da coglierlo di sorpresa, ma poi gli occhi di lei si chiusero di colpo, dopo avergli pronunciato il suo nome. L'autoambulanza non fece attendere oltre; Emilj fu trasportata con urgenza e velocità all'ospedale,  insieme con  Jade dopo aver avuto il permesso che gli è stato concesso dagli infermieri di venire.  All'arrivo aveva avvisato subito chiamando le persone  più care, e di raggiungerlo sul posto a più presto possibile. Era seduto con la testa chinata sulle gambe con gli occhi chiusi, era privo di forze e non riusciva a crederci ancora di quello che era successo, il suo cuore ormai urlava nel silenzio; la sua stessa anima che si trovava in una fase tra la vita e la morte, non poteva perdonarsi di non essere riuscito a proteggerla: non poter fare niente, lo faceva andare fuori di testa. Nelly, Monica e i suoi genitori appena entrarono all'ospedale chiesero informazioni, corsero al reparto in cui era stata operata Emilj e appena videro Jade sudato sulla sedia, Nelly fu la prima a chiedere spiegazioni al riguardo.

Nelly:- Jade cosa è successo? Siamo venuti il più presto possibile.-

Jade:- E...e..emilj mentre cercava di attraversare le strisce pedonali è passata senza accorgersene con il rosso, e di colpo è stata investita e io non ho saputo fare niente per lei. - * piangeva a dirotto *

Nelly:- Perché proprio a lei? come è potuto accadere proprio questo! non doveva capitare.-

Monica: -E' colpa mia, se non fosse perché ha scoperto così brutalmente che sono sua sorella, se non fosse scappata così non sarebbe successo tutto questo.-

Isabel:- Amore mio non fartene una colpa ; dovevamo stare più attenti, ora siamo tutti nelle mani dei medici, sperando con il cuore che possa svegliarsi mia figlia.  -

Jade:- E' vostra figlia? -

Isabel: -Si è nostra figlia: anche io ne ero all'oscuro di questo fatto, l'ho scoperto da poco, ma adesso che so che la mia piccola creatura è a pochi passi nella sala operatoria mi sento male. -

Monica:- Papà cosa facciamo adesso?-

Andrès:- Dobbiamo solo attendere piccola mia, aspettando notizie.-

Mentre Monica se ne stava in un angolo abbracciata ai suoi genitori, piangendo terribilmente, Nelly  se ne stava seduta ad implorare la salvezza della sua amica. Jade non riusciva a stare fermo dal nervosismo: perché ci mettevano così tanto; da quanto stava lì ad aspettare? si era perso il conto del tempo oramai, voleva sapere i risultati, ogni secondo si torturava alzando lo sguardo sulla scritta posta in cima alla porta bianca, per vedere se era scattata dal rosso al verde; ma i suoi occhi si fecero addolorati di vedere che era ancora di color rosso. Le lancette girarono in una marea incredibile, il tempo era scorso velocemente; Jade non resistette più aveva perso la pazienza, non poteva aspettare oltre di questo passo.

Nelly:- Guardate è diventato finalmente verde!-

Le porte si aprirono ed uscirono insieme gli infermieri ed il dottore.

Dottore:- Voi dovete essere i genitori del paziente?-

Isabel: -Io sono sua madre; mi dica dottore come sta mia figlia?-

Dottore:- E' stata dura, ma per fortuna l'operazione è riuscita alla grande, ed è andata per il meglio possibile; sfortunatamente però vostra figlia ha perso molto sangue, dovuto dal colpo ricevuto al cranio , ha avuto un emorragia celebrale e abbiamo dovuto rimuoverlo subito prima che fosse troppo tardi.-

Isabel: -Un e...e..emorragia celebrale, ora svengo! non può essere.-

Andrès: -Mi dica dottore potrebbe causare dei danni? -

Dottore:- Mi dispiace ma a questa domanda non ho una risposta; purtroppo dobbiamo aspettare e attendere che vostra figlia si risvegli, per poi controllare con le analisi le conseguenze che potrebbe  aver causato, dopo i danni avuti. -

Andrès:- Dottore quali conseguenze potranno causare a mia figlia dopo il suo risveglio?-

Dottore:- Ci sono molte evenienze al riguardo, potrà non riuscire a parlare correttamente; non riuscire a vedere più; oppure non ricordarsi niente del suo passato, purtroppo ci sono varie ipotesi che potrebbe succedere, l'unico modo di saperlo è aspettare che si risvegli.-

Isabel: -Mia figlia può avere una perdita di memoria? mi sta dicendo dottore che è possibile che non potrà ricordarsi più niente?-

Dottore: -Si potrebbe essere così, appena sappiamo notizie vi informeremo subito.-

Jade:- Dottore possiamo visitare il paziente?-

Dottore:- Si potete visitarla, ma uno alla volta perché la paziente necessita di riposarsi dato che non sappiamo cosa comporterà questo incidente in lei. -

Monica:- Mamma, papà preferisco che concedete per primo a Jade di andare da Emilj, essendo una persona estremamente importante nella sua vita ; e non dimentico il bene che gli ha fatto.-

Jade:- Grazie mille Monica sei una cara amica ti ringrazio di cuore davvero; ma preferisco aspettare ed entrare insieme al momento che si risveglia, mi farà troppo male vederla in quello stato; io la amo troppo e averla vista inerme sul suolo della strada è stato per me uno shock, ha scatenato in me una sofferenza imprevedibile. Mi ripeto che andrà bene che non gli succederà niente; ma appena penso che gli possa succedere qualcosa io vado di matto. Senza di lei per me non ha senso questa vita. Solo lei può riempirmi il cuore di gioia, solo lei può cambiare la mia vita e colorarla in pace e armonia; le devo tutto; ogni cosa le devo.-

Monica:- La ami cosi tanto vero?-

Jade:- La amo è poco da dire; non ci sono Monica parole per descrivere l'immenso amore che mi scatena in me, ogni volta che lei è al mio fianco. E' unico ed immaginabile.-

 Nelly: -Questo si vuol dire amore con la "A" maiuscola e io ne sono da testimone del suo amore, e Emilj ne deve essere fiera di avere accanto una persona che è in grado di sacrificare se stesso per lei.-

Monica:- Comprendo perfettamente ciò che hai detto, e ti do ragione perché anche io la penso allo stesso modo. Scusatemi, ma manca una persona all'appello, non abbiamo avvisato Castiel, anche lui deve sapere che la sua amica è ricoverata all'ospedale. Bisogna chiamarlo alla svelta, così ci potrà raggiungere anche lui. -

Jade: * amica? non è la parola usata per dire che per Castiel, Emilj è un'amica, per lui è un' altro sentimento, ma perché l'ha dovuto proprio nominare, mi mette una rabbia quel tizio da farmi mandare il sangue al cervello. Vedere le sue grinfie addosso al mio amore; cosa sto dicendo lei non è il mio amore, non siamo fidanzati, adesso sono più confuso che mai su quali sono i sentimenti che lei prova nei miei confronti. Questo è tutta colpa di quello stupido che si è intromesso quel giorno;  stavo finalmente dichiarando i miei sentimenti. No  non voglio averlo sotto  i miei occhi,  non voglio vedere quella sua faccia, Adesso basta pensare a questo; ci sono cose più importarti da pensare in questo momento. *

Monica: -Pronto Castiel?-

Castiel: -Pronto chi è?-

Monica:- Sono io l'amica di Emilj!-

Castiel:- Si dimmi?-

Monica:- Emilj ha avuto un incidente stradale e adesso è ricoverata all'ospedale; ti do l'indirizzo appena chiudo la chiamata così non te lo scordi.-

Castiel:- Cosa è successo ad E...E..e...milj? no non ci credo è impossibile!-

Monica:- E' cosi castiel e siamo tutti ad aspettare sue notizie.-

Castiel:- Ok sto correndo e sto arrivando lì.-

Monica :- D'accordo ti aspettiamo.-

Nel momento che le porte scorrevoli si aprirono, Castiel corse a perdifiato fino alla sala operatoria dove tutti l'attesero. Lo videro arrivare con il fiato sul collo; Castiel non degnò una minima parola verso Jade; altrettanto lui  teneva lo sguardo indifferente dalla parte opposta per non guardarlo, perché se lo avesse fatto si sarebbe scatenato l'inferno. L'aura negativa echeggiava su tutta la stanza circostante, Nelly e Monica si guardavano fra di loro, e capirono attraverso i loro sguardi: fra quei due non c'era speranza; erano in contrasto fra di loro, odiandosi a morte. Erano una lotta continua, poiché erano innamorati tutti e due della stessa persona. Dopo una mezzoretta circa il dottore si presentò dinanzi ai genitori del paziente, per comunicargli che potevano fargli visita. Cosi insieme al dottore ,presero le scale fino al piano superiore e appena arrivarono davanti alla porta, con le mani tremanti, Jade aprì la porta. Era tale come se lo aspettava, stupenda ai suoi occhi:  trovandola così bella anche in quella tunica bianca; lo incantava tremendamente, i suoi teneri e candidi capelli biondi che le andavano a finire lungo il viso, desiderava in quell'attimo che quei suoi occhi che lo avevano colpito, dal primo momento che si sono posati su di lui si aprissero mostrandogli l'immenso oceano che si estendeva all'interno di essi. Castiel si avvicinò accanto al letto su cui giaceva il corpo immobile di lei, mentre prendeva la mano salda della ragazza, pronunciava delle parole dolci, Jade dentro di lui bruciò di gelosia, vedere quelle premure su di lei lo fece star male. 

Isabel:- Figlia mia ti vogliamo tutti; aspettiamo un segno da te, ti prego svegliati?-

Andrès:- Non torturarti amore mio, dobbiamo avere pazienza e pregare che possa andare tutto per il meglio.-

Isabel:- Come posso stare tranquilla se mia figlia è ridotta in questo stato!? per me è dura vederla così.-

Jade se ne stava lì in piedi, con la testa chinata, non ebbe più il coraggio di guardarla, era troppo doloroso per lui, gli venne una fitta al cuore nel vedere il suo avversario in amore, tenerla fra le mani e baciarla in quel modo sulla fronte, desiderava star al posto suo e piangere in modo spaventoso che mai e gridare al mondo intero che preferiva morire lui in quell'incidente e vederla sana e salva. Tenerla in vita era il suo desiderio più grande a costo di sacrificare la sua. Emilj correva rapidamente senza sosta, affinché non decise di fermarsi e chinarsi per il suolo dalla stanchezza che le procurava le gambe indolenzite, non riusciva a comprendere il luogo che ai suoi occhi si inquadrava dinanzi a lei , era tutto così cupo, non c'era nessuno tranne che lei , quella solitudine si fece sentire più frequentemente, lasciandola spiazzata e priva di forze ormai: ad un certo punto avvertiva una presenza da lontano, come se ci fosse una forma. Il suo nome venne udito perfettamente, era squillante,  e si chiedeva da dove proveniva quella voce, i suoi occhi poi vennero catturati da quella persona che si era posta di fronte a lei. Emilj alzò la testa per vedere di chi fosse quella voce magnifica. Non conosceva quei tratti del viso, ma aveva la strana sensazione di conoscerlo da tempo. La strana figura gli porse la mano per aiutarla ad alzarsi. Il cuore di lei incominciò a battere rapidamente, sentendosi premere le sue labbra contro di lui . Era un bacio casto ma dava un senso carezzevole e pieno di dolcezza. Appena lo vide girarsi e andarsene via, Emilj voleva sapere tutto di quello sconosciuto, e per quale motivo l'aveva baciata e di nuovo correva per raggiungerlo: ci riuscì e appena lo vide lui pronunciò una frase: "ti salverò io" con il sorriso sulle labbra. Non ebbe il tempo di sapere il suo nome che scomparve all'istante ,dove poi Emilj venne abbagliata da una luce soffocante.  Castiel si accorse che le mani della sua piccola Emilj si muovevano lentamente e che il rumore del respiro della bionda si fece sempre più regolare.

Castiel:- Emilj sta respirando?-

Nelly:- Guardate sta aprendo gli occhi! si sta svegliando.-

Isabel:- Bambina mia che bello; grazie a Dio è tornata fra di noi!-

Le palpebre si aprirono, facendo trasparire finalmente i suoi incantevoli occhi glauchi. Si sentiva subito pervasa da un dolore lancinante alla testa per poi dopo sparire subito.  Non riusciva ad orientarsi, in quale posto si trovava? e perché proprio nel letto? si sentiva in soggezione con tutti quegli occhi puntati su di lei; perché la guardavano in quel modo? Poi, la sua attenzione ricadde su quel ragazzo in piedi; dai capelli buffi di color verde, mentre i loro occhi si incrociarono l'uno sull'altro; il cuore di lei perse un battito, porporando le guance di un rosso intenso, Jade non riuscì a comprendere il motivo  per cui il suo amore era diventata rossa.

Nelly: -Amica mia ti sei svegliata finalmente!-

Castiel:- Piccola mia sei finalmente tra di noi!-

Monica:- Madre hai visto alla fine si è risolto per il meglio!- Emilj:- Non riesco a capire? * ancora fissando intensamente Jade; come se volesse una risposta da lui*

Isabel: -Ma come figlia mia; che non riesci a capire sono io tua madre?-

Emilj:- Mia madre? io sono sua figlia? come è possibileee... mi....a m..a..aa..dre io non riescooo... a r..icordarmiii più nientee.-

Castiel: -Piccola mia è impossibile, ti ricordi di me?-

Emilj: -t..tu. chi sei? non ricordo più niente.. C.chh..chi sono io?-

Monica:- Papà ha perso la memoria! non ricorda più niente di noi!- *piangendo*

Jade: * è un incubo questo! è solamente un incubo; è impossibile: dopo la meravigliosa sensazione che ho avuto quando mi ha vista con quegli occhi dopo il suo risveglio è stato stupendo , ma ancora non comprendo perché solamente me guardava e ha avuto quella reazione dopo avermi visto, e continua a fissarmi come se trovasse risposte in me*

Isabel:-Amore chiama il dottore!-

Andrès:- Sta arrivando amore. Finalmente dottore è arrivato! cosa è successo a nostra figlia?-

Dottore:- Mi dispiace ma dovete aspettare finché non finisca la diagnosi e sapremo cosa ha causato i danni. -

Andrès:- D'accordo aspetteremo finché non finiranno gli interventi.-

Dottore: -Appena finito mi seguirete e vi illustrerò tutto quanto.-

Monica:- Madre sono stanca di aspettare; quanto durerà questa cosa voglio sapere cosa è successo.-

Isabel: Amore non possiamo farci niente l'unico modo è aspettare con pazienza.

Jade:- Qui la pazienza ha un limite di tempo; si può sapere perché ci mettono tanto per farci sapere cos'abbia?-

Dalla stanza uscirono le infermiere e il dottore e appena ebbero il permesso, lo seguirono fino all'ufficio; i genitori del paziente si sedettero sulle comode poltrone insieme al dottore; mise la cartella clinica sulla scrivania e incominciò a parlare.

Dottore:- Per grossa fortuna la situazione è abbastanza simile a quella che; è scritta nella cartella clinica, che ha confermato che vostra figlia ha riportato un ematoma celebrare senza causarle fratture gravi e che è in fase di guarigione. Purtroppo c'è un particolare aver ricevuto quel grosso colpo alla testa vostra figlia ha perduto la memoria.-

Andrès: -Mi dica dottore riuscirà a ricordarsi ogni cosa?-

Dottore: -Purtroppo non so cosa dirle, se la perdita di vostra figlia sarà  permanente o temporanea, questo dipende tutto da lei.-

Isabel:- Come riusciamo a fargliela tornare, dottore?-

Dottore:- Ora i suoi ricordi sono come racchiusi in un cofanetto, nascosti da qualche parte chissà dove; e quindi è come se lei fosse rinata in una nuova vita; e deve ripartire da capo. L'unico consiglio che posso darvi è quello di far ricordare piano piano il passato, perché può essere un grave danno se viene sforzata troppo. Dovete con cautela farle vedere ogni posto a lei più caro, così da poter ricordare qualcosa, ma non cercate di sforzarla troppo lasciatela libera di fare ciò che vuole.-

Andrès:- Grazie mille dottore, la ringraziamo di cuore.-

Dottore: -Si figuri adesso potete andarla a visitare.-

Lo sguardo rivolto sopra il cielo era così vuoto e privo di vita, Emilj si sentiva l'animo vuoto, come se per lei non esisteva un ricordo che le faceva rimembrare il suo passato; ma niente non riusciva, si chiedeva quale era il suo nome; che posto aveva in questa vita; da dove veniva; e chi erano tutte quelle persone che poco prima le avevano accennato quelle parole che lei non comprendeva chiaramente, la cosa fantastica al suo risveglio è rispecchiarsi nei occhi di quel ragazzo dal viso angelico, rivederlo di nuovo dopo il suo sogno che non finiva mai era una speranza che aveva di vivere. Non sapeva il perché dell'interesse che trasmetteva per lei, era strano ma era sicura che lui per lei l'avrebbe aiutata a ricordare il suo passato remoto. Quella frase ancora rimbombava nella sua mente: "io ti salverò". I suoi pensieri si spensero dopo che dalla porta vi entrò proprio la persona che un momento fa si era addentrato nei suoi riflessioni tormentosi. Un caldo sorriso avvolse il cuore docile di Jade avvampandolo terribilmente.

Emilj:- Sei tu? pensavo che non tornassi più.-

Jade:- T....t..tu mi riconosci? -

Emilj: -Certo che ti riconosco! tu sei il ragazzo dei miei sogni!-

Jade:- Il ragazzo dei tuoi sogni?- *perplesso*

Emilj:- Ti salverò, hai detto! ero nell'oscurità più profonda e dopo avermi baciata e aver pronunciato quella parola, mi hai riportato alla luce, per poi svegliarmi e ritrovarmi i tuoi occhi posati sui miei.-

Jade: -Io non riesco ancora a capire.-

Emilj: -Si ! sei il ragazzo del mio sogno, che mi hai baciato e mi ha pronunciato quelle tre piccole parole, che ancora mi riempiono il cuore di gioia.-

Jade: * ecco perché guardava me! perché si ricorda della persona che sicuramente mi assomiglia nel sogno, ed io che mi ero illuso che si ricordasse di me... amore mio darei la vita per farti ritornare la memoria e dirti che ti amo* -Tu ti stai sbagliando con qualcun'altro.-

Emilj: No non mi sbaglio, sei perfettamente tu, con quei lineamenti con quelle labbra, con quegli occhi sei tu il ragazzo del mio sogno, e desidero fare una cosa se me lo permetti!-

Jade:- Cos................-

Neanche il tempo di fargli finire la frase che Emilj si era impossessata delle sue labbra; se le ricordava perfettamente identiche al sogno. Gli occhi di Jade sgranarono dalla sorpresa, non se lo aspettava un comportamento del genere da parte di lei, anche se non le dispiaceva.

Emilj:- Avevo ragione è proprio come me lo ricordavo!-

Jade: * rimasto di sasso dopo quell'affermazione*

Isabel:- Amore, ma che è successo, siete tutte e due rossi sul viso!-

Jade:- Non è successo niente signora, io adesso è meglio che me ne vado.-

Emilj: -Come te ne vai di già, mi lasci da sola?-

Jade:- Non sei da sola piccola, ci sono accanto a te persone che ti vogliono bene.-

Emilj:- Ma io ho bisogno di te, io mi fido solo di te e di nessun' altro; non lasciarmi come hai già fatto. Non so neanche chi sei veramente vorrei sapere tutto di te.-

Jade:- Ci sarà il tempo al tempo, non scapperò promesso; ti starò vicino, ma adesso è meglio che te stai con le persone più vicine.-

Emilj:- Quando potrò rivederti?-

Jade:- Presto mi rivedrai, tranquilla.-

 Emilj lo lasciò di nuovo senza fiato, e mentre lo abbracciava fortemente gli trasmetteva tutto l'interesse che aveva lei in lui . Non voleva lasciarlo e rimanere sola con quelle persone che non conosceva; voleva solamente lui, ma la speranza e la promessa che lui ha dato nel vederlo di nuovo le rincuorava il cuor suo.

Isabel:- Amore, il dottore ci ha acconsentito di farti tornare a casa! così potrai riposarti meglio.-

Emilj:- I......i...io non voglio! ho bisogno di stare con lui.-

Andrès:- Di chi sta parlando nostra figlia?-

Isabel: -Credo che si riferisca a quel ragazzo!-

Monica:- A Jade, mamma, si sta riferendo! anche se ha perso la memoria continua ad essere molto importante.-

Emilj: * Il suo nome è Jade; che cosa splendida pronunciare il suo nome, mi trasmette una sensazione di quiete.*

Castiel: * Non è possibile, questa non è la Emilj che conosco, non potrebbe mai interessargli una persona del genere, devo cercare di fargli cambiare idea, e farle ricordare che lei ama solo me. *

Nelly:- Perdonatemi se vi disturbo, ma io devo scappare! volevo rimanere per stare accanto alla mia amica.-

Monica: -Tranquilla Nelly vai pure; sai tanto dove abitiamo e quando vuoi vieni a farci visita, sei sempre la benvenuta.-

Nelly: Ok! grazie mille! allora a presto. E tu Emilj non farmi prendere i colpi che ne ho avuti troppi con te; per tutte le volte che ti sono venuta incontro e restata accanto. -

Emilj: ................................

Isabel: -Prendiamo tutte le cose di nostra figlia e portiamola a casa.-

Emilj: *riferendosi a Monica*- Posso sapere chi era quella ragazza? e perchè mi parlava in quel modo? Quale posto occupa lei nella mia vita?-

Monica:- Posso dirti che lei è stata la tua ancora di salvezza; e siete diventate ottime amiche appena subito conosciute.-

Emilj:- Non riesco a ricordarmi! mi sento come se fossi stata svuotata.-

Monica: -Tranquilla, piano piano le cose torneranno al loro posto.-

Aveva una strana impressione, come il presentimento dentro di se che nella sua vita precedente loro tre erano legate da un filo rosso del destino , ma invisibile ad occhio per non distruggere il legame creatosi. Spinta da un impulso, abbracciò quell'insolita ragazza conosciuta da poco; sapendo che lei era uno dei suoi preziosi puzzle della memoria perduta.

Nelly camminava lentamente lungo le vie della città, alzando la sciarpa calda, per coprirsi bene le labbra, non facendole screpolare ulteriormente dal freddo; mancava davvero pochissimo, le porte del Natale si stavano ormai aprendo, vedere uscire le persone fuori dai negozi per preparare gli addobbi di natale sulle vetrine: è un qualcosa di straordinario che rendeva l'animo di Nelly un qualcosa di confortevole e di gioia. Sentirsi stringersi ed infondere l'un l'altro in modo improvviso rende tutto unico e indescrivibile, e capire che la persona che riceva il gesto capisce di essere più vicino di quanto pensasse e di condividere con l'altro la parte di se.

Nelly-: Amore è stato il gesto di accoglienza più bello del mondo.-

Lysandre:- Mi piace intensamente quando mi chiami così.-

Nelly:- Amore vorrei farmi sempre racchiudere così come adesso; in quest'unico abbraccio, che mi trasmette ogni tipo di cosa.-

Lysandre:- Io se potessi, fermerei in questo momento il tempo, e coccolarti e pronunciarti parole dolci.-

Nelly: -Amore ti batte forte il cuore! per caso hai corso per venire all'appuntamento?-

Lysandre:- Sono venuto in fretta possibile per non farti attendere oltre, ma non è questo il motivo per cui mi batte!-

Nelly:- Se non è questo il motivo quale è?-

Lysandre:-Sei tu il motivo per cui mi batte; non senti come vuole uscire fuori dal mio petto ed unirsi al tuo come un solo cuore, è innamorato di te, è stato troppo a lungo solo e adesso che è vivo grazie a te vuole averti accanto per sempre.-

Nelly rimase impietrita da questa dichiarazione improvvisa del suo ragazzo; come può scatenargli un'emozione senza sosta dopo aver udito con le sue orecchie quelle parole. Poteva dar luce a tutto l'amore che da tempo ormai si era velato nel buio, riportandolo in superficie da un semplice gesto chiamato: "Bacio". Un bacio a fior di labbra scatenando ai due batticuori a non finire. Ci cercavano con la lingue, bramandosi a vicenda finché dovettero prendere aria.

Lysandre:- Ti amo principessa mia.-

Nelly:- Ripetimelo ti prego!-

Lysandre: Ti amo principessa mia.

Nelly: -Per me è una musica melodica che vibra nell'anima, ogni qualvolta che sento pronunciare queste parole.-

Lysandre:- E tu Amore potrai amare davvero una persona che a saputo solo farti del male?-

Nelly:- Non pensiamo più al passato amore, ciò che è stato è stato, adesso siamo solo io e te; Ti amo Lysandre.-

Si presero per mano e con il cuore che scoppiava a mille dalla gioia, camminarono sul marciapiede; con il pensiero felice di essere vicino l'uno accanto all'altro. Si fermarono in una vetrina dove erano posti i vestiti da sposa; Nelly era estremamente colpita da quel vestito; aveva la gonna tradizionalmente principesca di seta color bianco; il corpetto, senza spalline, coperto dagli inserti con pendendo sul davanti, sulla gonna trasparirono benissimo le ricamature, desiderava poterlo indossare un giorno; Lysandre capì subito i pensieri che occuparono la mente della sua ragazza, e mentre la guardava gli regalò un splendido sorriso per poi essere contraccambiato. L'attenzione di Nelly viene poi catturata da un grande cartellone pubblicitario posto su un edificio; sgrano gli occhi per la sorpresa, vide proiettato sopra al cartello un ragazzo della sua stessa età, dai capelli lisci come la seta di color nero come la pece; non credeva che poteva essere lui, quel ragazzo che conosceva diventato famoso.

Lysandre:- Amore, come mai ti sei fermata? hai visto qualcosa?-

Nelly-: C.....c....cosa, scusami amore ero assorta nei pensieri.-

Lysandre:- Stai bene, vuoi che ti riaccompagni a casa?-

Nelly: -No amore, voglio stare con te! -

Lysandre: -Ti riaccompagno tu non stai bene, e non insistere.-

Nelly:- D'accordo non insisto, forse è meglio, non mi sento bene; credo che ho bisogno di riposarmi con tutte le cose che sono successe.-

Si salutarono con un bacio lunghissimo; dovette lasciarla andare e prima di girarsi e andare per la sua strada, voleva essere sicuro che entrasse in casa. Nelly chiuse la porta alle spalle e si trovò poco 2 minuti sua madre.

Franca:- Figlia mia, come mai sei rincasata a quest'ora?-

Nelly:- Sono appena stata da Emilj all'ospedale- * sorvoliamo il dettaglio di Lysandre*

Franca:- Ti vedo un po’ pallida, per caso non ti senti bene?-

Nelly:- No madre, mi sento bene, adesso esco che mi vado a prendere una boccata d'aria.-

Franca:- Ma sei appena tornata! a che ora torni per cena?-

Nelly: -Non tardi mamma; mi faccio un giro in bicicletta e torno subito a casa.-

 Uscendo dalla porta di casa, entrò in garage per prendere la bicicletta; montata in sella pedalò lungo le vie del quartiere per poi dirigersi verso il mare. Almeno lì poteva stare da sola e riflettere senza nessuno che poteva interferire. Il mare era il suo posto preferito, che la rendeva tranquilla e serena. Con la testa fra le nuvole, si accorse che stava per scontrarsi con un passante e per un pelo riuscì a non sfiorarlo, ma nel momento che il manubrio si girò malamente cadde a terra.

?:- Ti sei fatta male? devi stare attenta la prossima volta e guidare bene la tua bicicletta?-

Nelly:- Mi dispiace sono sbadata, non so dove avevo la testa.-

?:- N.......N..nelly sei proprio tu?-

Nelly:- Come conosci il mio nome?-

Il ragazzo si tolse il cappuccio nero per far uscire allo scoperto il suo viso, tenuto nascosto dagli occhiali neri e dal cappuccio. Impallidì dalla presenza di quella persona che ormai era diventato adulto; aveva avuto una notevole cambiamento fisico; era davvero bello da mozzare il fiato, ma cosa stava pensando si chiedeva tortuosamente tra i pensieri; lei era innamorata di Lysandre.

Nelly:- Armin sei tu?-

Armin: -Secondo te chi può essere, abbassa la voce sennò mi scoprono.-

Nelly: -Chi ti deve scoprire?-

Armin: -I paparazzi, mi stanno alle costole ogni santo giorno, ogni santo minuto, non ne posso più.-

Nelly:- Questo è la punizione quando uno diventa famoso.- *ridendo*

Armin:- Non c'è da scherzare, voglio vederti al mio posto!-

Nelly:- Non voglio immaginarmelo,  è una cosa che non mi interessa.-

Armin:- Non sei cambiata per niente, sempre la stessa.-

Nelly:- Anche tu caratterialmente sei lo stesso; ma fisicamente sei diventato bellissimo.-

Armin: * rosso come un pomodoro*- modestamente sono bellissimo.-

Nelly:- Il solito che se la tira.-

Armin: -ahahahahhahahah....... Mi sei mancata terribilmente, e tutto questo tempo che è trascorso senza vederci sei diventata una ragazza stupenda.-

Nelly: .................................

Le prese la mano e la mise sul suo petto; Nelly percepiva come il battito del suo vecchio amico  aumentava freneticamente, e osservò più tardi che le mani di lui le cingevano la vita per poi subito all'istante racchiuderla in un abbraccio profondo; cercava divincolarsi e alla fine ci riuscì e scappo confusa più che mai, e pregava  che il suo cuore  si arrestasse di battere così incessantemente.

 Nella grande camera da letto Emilj era coccolata beatamente sul morbido cuscino; ancora era confusa sul come comportarsi in quella sua nuova vita, e voleva risolvere e scoprire le risposte alle sue domande, osservava quella buffa stanza decorata e con lo sguardo cercava qualche oggetto per riuscire a riconoscere e ricordare qualcosa sul suo passato; ma niente da fare. Nella mente si fece spazio solo lui; gli aveva promesso che sarebbe tornato da lei, e aveva fiducia nella sua parola data, ma non poteva far niente alla malinconia che in quel istante si era fatto spazio; facendola distendere sul letto e piangere con foga su quel cuscino bianco. Gli mancava terribilmente. Dalla stanza entrò Castiel, stupendola per la sua presenza.

Castiel:- Ciao piccola! sono venuto a vedere se stavi bene.-

Emilj:- Ciao i...o non so quale è il tuo nome?-

Castiel: -Non ti ricordi proprio niente di me, mi chiamo Castiel.-

Emilj:- E' un nome insolito, ma è bellissimo!- * sorridendogli*

Castiel:- Sei tu bellissima quando sorridi in quel modo.-

Emilj:- Gr.......grazie; posso chiederti una cosa?-

Castiel: -Dimmi pure?-

Emilj:- Potrei chiederti come fai a conoscermi e cosa ero io per te?-

Castiel:- Una domanda che ha mille risposte; ti conosco da molto tempo oramai, siamo stati insieme fin da piccoli; ed ero innamorato di te e tutt'ora lo sono.-

Emilj:- Inn...nnamorato di me? quindi lo ero anche io? -

Castiel:- Si eri innamorata anche tu piccola mia! e lo eri anche prima di perdere la memoria!-

Emilj:- Quindi stavamo insieme?-

Castiel: S......

La porta si aprì di scatto; e la bionda fu sorpresa e felice all'impatto di vedere sulla soia della stanza Jade; ma poi il sorriso si spense subito dopo averlo visto fuggire via. Si alzò di scatto levandosi di dosso le coperte e scese scalza per le scale a chiocciola fino a raggiungerlo alla porta, fermandolo con le mani. Jade si divincolo dalla presa con forza, e nell'impatto in cui si sciolse la presa; nella mente annebbiata  di lei  in modo brusco tornarono rapidamente immagini sfogate; Come dei pezzi di un puzzle che tentano di sovrapporsi per completarlo. la visuale delle immagini si fecero  sempre più nitide.

*Flashback*

Emilj:- Jade? Dove vai? Hai sentito cosa ti ho detto? -

Jade:- Non mi toccare! Va dal tuo ragazzo. -

Con forza  strappò  quella presa, facendola terrorizzare di quell’atto; cosa aveva causato quello strano comportamento? forse era geloso di Castiel.

Jade:- Io vado, non voglio stare per nulla al mondo in questo posto, ti saluto. -

Emilj:- Ti prego non andartene Jade, perché ti comporti così?-

Jade: *arrabbiato*- COME Mi DEVO COMPORTARE? TU NON CAPIRAI MAI NIENTE. -

Emilj: - Cosa dovrei capire? Scusami. -

Jade:- Hai visto? Sei troppo ceca per capirlo. -

*fine flashback*

  Come il calar delle tenebre; dopo che il sole tramonta all'orizzonte, le immagine scompaiono nel buio totale; mentre la mente  si spegneva; come la batteria scarica del cellulare spegnendosi totalmente . In un colpo un tremendo capogiro fece svenire brutalmente scagliandola tra le braccia accoglienti. Considerava appropriate quelle parole che prima non riusciva a cogliere e adesso intuiva benissimo il motivo dell'importanza che avevano per lei.

Jade: " io ti salverò".

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Capitolo 18
*** Ora che tu sei con me ***


                                                                                                                                         Ora che tu sei con me




* Inizio Flashback*
*Emilj:- Jade? Dove vai? Hai sentito cosa ti ho detto?
Jade:- Non mi toccare! vai dal tuo ragazzo.
con forza strappo quella presa, facendola terrorizzare di quell'atto; cosa aveva causato quello strano comportamento? forse era geloso di Castiel.
Jade:- io vado, non voglio stare per niente al mondo in questo posto, ti saluto.
Emilj:- ti prego non andartene Jade, perché ti comporti così? 
Jade:, * Arrabbiato*- come mi devo comportare? tu non capirai mai niente.
Emilj:- Cosa dovrei capire? scusami.
Jade:- Hai visto? sei troppo ceca per capirlo.
* Fine Flashback*
Jade:- " Io ti salverò".
Iniziò a sudare freddo, il poco che gli era rimasto di scorgere attraverso i suoi occhi, la fece sentire spaesata, come se tutto intorno a lei udiva parole di altre lingue sconosciute, non riuscendo a mettere in chiaro, quelle tre semplici parole uscite da quelle labbra del giovane ragazzo dai capelli buffi. I suoi sensi si erano rallentati, incominciando a provare un senso di vertigine, talmente forte da poter sentire i mille brividi che percorrevano lunga la linea della schiena. La vista divenne offuscata e insieme all'udito smisero di funzionare, diventando così tutto nero. Oramai sentiva quella voce sempre più distante da lei. L'energie erano svanite nel nulla e all'improvviso le gambe le cedettero fino a accasciarsi verso un punto indefinito nel suolo. Grazie all'intervento di Jade, venne sorretta tra le sue braccia che l'hanno sempre accolta con tanta premurosità. Quando si perde conoscenza non ci si rende conto del tempo che passa, da quando si rimane incoscienti. Il risveglio di Emilj è stato il più traumatico possibile. Ritrovandosi distesa sul divano non capiva niente, si sentiva disorientata vedendo tutti quei sguardi puntati su di lei, sentiva delle voci , vedeva quei volti ma non riusciva a riconoscerli, si chiedeva in che luogo si trovava ma inutilmente non sapeva darsi una risposta, si chiedeva chi fosse mai, spaventandosi sempre di più, neanche a questa domanda sapeva pur certo la risposta. Abbastanza brutto da provare dolore, preferiva di certo dormire in eterno, invece di riprendere conoscenza sapendo di vivere in un mondo che nemmeno conosceva. Una lacrima fuggente splendeva sulla guancia della bionda, le labbra di Jade si posarono su di essa per togliere quella goccia amara. Il gesto del ragazzo non lasciò indifferente alla ragazza, anzi, al contrario la lasciò senza fiato e più confusa che mai. Non mantenendo il controllo delle sue emozioni, il viso di lei si accese di un rosso fuoco. 
Emilj:- J...J...Jade!?
Jade:- Tu mi riconosci? Ti è tornata la memoria?
Emilj:- No....
Jade:- *deluso* Come fai allora a sapere del mio nome? non ricordo di avertelo detto.
Emilj:- L'ho appreso quel giorno quando mi svegliai all'ospedale, e da quel giorno non me lo dimenticai.
Jade:- Mi hai fatto prendere un colpo piccola, un giorno di questi mi farai morire di crepapelle.
Emilj:- Scusami Jade, non volevo farti preoccupare, non ricordo niente di quello che mi è successo, cosa è accaduto?
Jade:- Sei completamente svenuta, meno male che ti ho preso al volo tra le mie braccia, sennò ti facevi davvero male. Abbiamo dovuto chiamare il Dottore d'urgenza per visitarti. Dottore come mai ha avuto questo improvviso mancamento?
Dottore:- Da quello che mi hai raccontato ragazzo, probabilmente sta nel fatto che la paziente all'improvviso, gli si è formato una piccola visione a causa di quel gesto brusco che le ha fatto tornare quella sensazione di quel ricordo della sua memoria.
Jade:- Ha avuto un flashback di una parte della sua vita, quindi!
Dottore:- Esatto ragazzo, e quell'azione a comportato in lei quella proiezione di immagini. Ha bisogno assolutamente di riposo e non deve sforzarsi troppo, come ho detto date il tempo e ogni cosa tornerà al suo posto. Dovete per altro andare gradualmente con la sua facoltà di ricordare, Emilj adesso è come una scatola vuota e piano piano dovrà riempirla con i suoi ricordi.
Jade:- Grazie mille dottore è stato chiaro e coinciso, staremo adesso più attenti!
Emilj:- J...J...Jade?
Jade:- Dimmi Emilj, cosa c'è?
Emilj:- Scomparirai di nuovo e te ne andrai via da me, come hai fatto oggi?
Jade:- Io........
Emilj:- Ho bisogno di te Jade! Voglio venire via con te, non lasciarmi sola, portami con te?
Jade:- Cosa stai dicendo? Stai farfugliando? tu non sei sola, hai la tua famiglia, questa è la tua casa.
Isabel:-  Ha ragione Amore, devi stare qui con noi, figlia mia, so che non ci sono stata gran parte della tua vita per alcune ragioni ma siamo noi che ti possiamo aiutare a scoprire di nuovo te stessa , noi la tua famiglia.
Emilj:- Capisco che tenete a me e la mia incolumità, ma il mio cuore mi dice che starò meglio solo se andrò via con Jade, solo lui può salvarmi, solo lui voglio fidarmi, mi dite che siete i miei genitori , ma io  come posso sapere se lo siete o no? non mi ricordo niente e solo quando riuscirò a scoprire qualcosa del mio passato potrò essere certa che potrò fidarmi anche di voi, ma adesso l'unica persona di cui mi fido è Jade. * Sorridendogli*
Isabel:- Dottore come si può far cambiar idea a questa follia che gli è venuta in mente.
Dottore:- Dovete rispettare le scelte che vostra figlia prende in atto, non dovete cercare in alcun modo di ostacolare le sue idee, saranno gravi poi per la sua salute.
Isabel:- Non posso accettare l'idea che mia figlia possa star lontano da me,dopo tutto questo tempo che non ci sono stata per lei, mi dispiace ma rimarrai qui, è per il tuo bene non voglio più allontanarmi da te.
Castiel:- Emilj ascolta tua madre, ha perfettamente  ragione, ti puoi fidare di noi,  e poi è la tua famiglia non ti farà del male, e poi io e te ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli, so che adesso non riesci a ricordare, ma fidati di me! non puoi andare via con un ragazzo che nemmeno conosci, è assurdo! non sai nemmeno cosa ti potrebbe succedere andando con lui.
Jade: Che cosa vuoi tu Castiel? non ti intromettere!.
Castiel:- Mi intrometto eccome bello mio! faccio capire ad Emilj che sta facendo la cosa più sbagliata, e che sto cercando di aiutarla a ragionare.
Jade:- Ma tu chi sei per dire certe cose a lei? * Irritato*
Castiel:- Sono il suo ragazzo!
Jade:- C......C....C....cosa? * sconvolto*
Castiel:- Sei sordo per caso? io ed Emilj siamo FI-DAN-ZA-TI.
Jade:- * Non posso crederci, stanno veramente insieme, non riuscirò a reggere questo colpo, devo andarmene, scappare via da qui*
Emilj:- Jade non andartene! lo stai facendo ancora una volta, ti allontani da  me, scappi di continuo, non abbandonarmi ti prego! *piangendo*
come hai potuto Castiel dirgli certe cose? sei stato crudele.
Castiel:- L'ho fatto per il tuo bene amore, lui non ti salverà mai, non ti sarà mai di aiuto, è soltanto un incompetente, solo io e la tua famiglia ti saremo di aiuto.
Emilj:- Non chiamarmi in quel modo! e non chiamarlo così, io ho troppo bisogno di lui, e ora l'ho perso per sempre. * piangendo*
Castiel:- Emilj tu sei la mia ragazza non sopporto vederti così, io voglio che il mio amore ritorni come era una volta; e detesto il fatto che ti fidi più di un ragazzo che l'ho hai conosciuto da poco, che a me che ti sto aiutando a farti capire quanto realmente ti amo e che stando vicino a te ti posso aiutare a farti rimembrare i tuoi più remoti ricordi.
Emilj:- Se come dici tu, che ero davvero la tua ragazza, allora lasciami in pace Castiel!la memoria mi farà ricordare di te e dell'amore che provavo nei tuoi confronti, e quando eravamo insieme, ma adesso non posso accettare e contraccambiare i tuoi sentimenti.
Castiel:- Perché fai così? Emilj ti ostini a fidarti di lui e non di me? * combattuto*
Emilj:- Basta! rispetta la mia decisione..
Castiel:- Non posso rispettare questa cosa assurda e lasciarti andare via. Tu non capisci che dentro di te mi ami, devi solo ricordartelo.
Emilj:- NO......NO..... NO.... IO AMO JADE mi dispiace Castiel ma io amo Jade, solo esclusivamente Jade. * sconvolta*
Castiel:- * Alla fine Jade ci sei riuscito anche questa volta a portarmela via: sei fortunato ti sta amando due volte anche se a perso la memoria, nel suo cuore indugia quell'amore che neanche l'amnesia è riuscita a sgominare quel sentimento* Emilj........ * Urlando*
Isabel: Lasciala andare via Castel, ha bisogno di stare da sola!
Castiel:- Non possiamo lasciare che vada tutto così.
Isabel:- Lasciamo che le cose vadano, come devono giusto andare.
La dura verità era che quelle parole le avevano trafitto l'anima, percuotendo il suo io interiore. Corse più che può con il fiato sul collo, verso le scale a chiocciola, per poi percorrere quel corridoio che l'avrebbe condotta nella sua camera. Chiudendosi la porta alle spalle, dentro di sé implorava che mai nessuno avrebbe solcato quella porta disturbandola nel suo profondo rifugio.Si sdraiò sul letto a baldacchino, depositando il viso sul cuscino bianco come l'avorio, il bisogno di trovare la tranquillità divenne un desiderio placabile, i sensi vennero convogliati da una stranissima ma piacevole sensazione di morbidezza, di cui i pensieri atroci furono slegati dallo spirito di Emilj e scivolarono lungo il corpo per poi dissolversi. Il pensiero di lui si fece più nitido: sgranò gli occhi  allo scoccare della consapevolezza di aver pronunciato quell'inattesa dichiarazione. Si materializzò l'immagine di Jade ai suoi occhi, quell'amore che avrebbe permesso di essere viva, perché senza di esso ne morirebbe. L'amore può dar gioia, felicità, ma anche dolore, quel dolore che ci rinforza tra le lacrime. L'amore è l'unica cosa per cui si è convinti che valga la pena davvero di vivere accanto alla persona di cui si è innamorati. La voglia, la nostalgia di accogliere una sua carezza e di essere sfiorata, la portò sempre di più al desiderio di averlo accanto a sè, soggiogata dai sentimenti, allargò le braccia per accoglierlo ma la cognizione del tempo la riporto nel mondo reale. Le sensazioni hanno avuto la meglio su di lei, l'immaginazione aveva assoggettato la sua razionalità. Prese tutto il coraggio che le era rimasto, aprì la finestra con cura, senza far rumore si calò giù, ebbe un fremito, un 'agitazione improvvisa  della pelle calda a contatto con quella fredda del suolo: quanto era stata così sciocca da poter dimenticare di indossare le scarpe, ora non poteva di certo suonare la porta e di punta dire: " oh mi sono dimenticata le scarpe!". Sarebbe fuggita via comunque con o senza quelle addosso, adesso ciò che importava è poter ritrovare jade anche a costo di camminare scalza in giro per la città, doveva assolutamente rivederlo, ciò che preoccupava in lei è dove cercarlo! e in quale luogo vivesse, maledetta era la  memoria che non le serviva mai di aiuto, forse solamente l'istinto dell' amore la poteva guidare da lui. Ecco che di nuovo il cielo si riempiva di nuvole nere, la tristezza della volta celeste versava le sue lacrime per liberare della malinconia, dai suoi fardelli. il viso pian piano si alzò ed Emilj rimase a fissare quelle minuscole  ed infinite goccioline che scendevano fitte fino a toccare il punto di arrivo. I pensieri di lei volavano sulla pioggia, quella pioggia che piangeva dell'universo alle oscenità del mondo. Quella pioggia che mentre cadeva purificava ogni cosa che toccava, quella pioggia che non sapeva il motivo; l'aveva ascoltata più volte dei suoi tormenti, quella stessa pioggia che gli conferiva una strana sensazione di averla già vissuta. Riprese a camminare diretta fino a soffermarsi; la sua attenzione fu catturata da quell'entrata del parco giochi, che come una bambina alla sua prima esperienza, entro all'interno di quel luogo per appagare la sua curiosità. Vagò ore ed ore e si perse in quel magnifico spettacolo, fintanto che non udì il richiamo del suo nome, si girò di scatto e quello che volse dinanzi la lasciò interdetta. Sotto quello spazioso ombrello poteva esserci soltanto una persona a far perdere in  un battito il povero cuore della ragazza. Le sue presupposizioni erano corrette, sotto a quell'ombrello c'era lui, si proprio lui; Jade.
Jade:- C...C...Che ci fai qui? 
Emilj:- J...Jade sei tu? non sei un miraggio!?  o frutto della mia fantasia!
Jade:- Come hai fatto ad arrivare fin qui? 
Emilj:- Ho seguito il richiamo del mio cuore, e mi ha condotto qui in questo luogo.
Jade:- * Ora perché parla in questo modo, mi vuole far capire che è venuta a cercare me; proprio me. Impossibile ho sentito con le mie orecchie che è fidanzata con quel pesce lesso; allora perché quel suo sguardo così appassionato sembra rivolto a me!? *  Emilj ma tu sei scalza?
Emilj:- ihihihi avevo la testa da un' altra parte mentre fuggivo via, mi sono scordata di mettermele.
Jade:- Sei scappata di casa? Emilj ma come ti è saltato in mente di farlo?!  sei tutta fradicia, starai congelando dal freddo, guarda i tuoi piedi sono tutti zuppi nel fango. * preoccupato*
Emilj:- Ti stai preoccupando per me? sei cosi dolce.
Jade:- * Arrossendo* sei stata stupida non dovevi fuggire, avrai fatto preoccupare i tuoi genitori e soprattutto il tuo r....r...ra...ragazzo, adesso ti riaccompagno a casa.
Emilj:- Perché ti ostini a non capire Jade, io non tornerò a casa, non  hai capito che voglio starti accanto, mi fido solo di te.
Jade:- Sei tu che ti ostini a non capire, che io non ti sarò di aiuto. Tu hai Castiel; lui si che ti può aiutare. Adesso basta ti riporto a casa.
Emilj:- Ancora non comprendi che non provo niente per Castiel.
Jade:- Ma se tu eri.........
Emilj:- Dice che lo ero prima di perdere la memoria, che ero innamorata di lui m....
Jade:- Non aggiungere altro ti prego Emilj, non andare oltre al discorso ho capito tutto.
Emilj:- Non hai capito niente, io non lo amo.....
Jade:- C..C...cosa?
Emilj:- Io non lo amo.
Jade:- Emilj stai tremando, Emilj che hai? Emilj rispondimi? che ti sta succedendo?
Emilj:- Ho avuto un altra mancamento, un'altra visione simile a quella che ho avuto in precedenza.
Jade:- Dimmi che ti sei ricordata qualcosa?
Emilj:- Non è proprio un ricordo, non ricordo esattamente bene     quello che ho visto, ma la cosa che son certa che ho visto questo luogo, e c'erano anche due figure, No non c'erano, o si?! Non lo so Jade sono confusa.
Jade:- * Gli è tornato alla mente di quel giorno che eravamo al parco insieme* tranquilla riuscirai piano piano a mettere al loro posto tutti i puzzle della tua memoria. Ora vieni con me hai bisogno di cambiarti, ci prenderemo un malanno stando sotto la pioggia. 
Emilj:- Allora hai cambiato idea? posso venire da te?
Jade:- Si sciocchina sei riuscita con la tua stravagante convinzione di stare con me a farmi cambiare idea. Ma mi devi promettere una cosa?
Emilj:- Cosa?
Jade:- Dopo che starai un po da me, Promettimi che tornerai a casa dalla tua famiglia? * come mi sta sconvolgendo la vita questa ragazza, la ragazza di cui sono follemente innamorato e di cui farei di tutto per proteggerla, e tenermela più stretta che mai*
Emilj:- Uffa sei un imbroglione! va bene prometto che tornerò poi a casa! ma anche tu dovrai promettimi una cosa.
Jade:- Cosa?
Emilj:-  Promettimi che non scapperai mai più da me?
Jade:- Promesso piccola.

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