Gli Otto Prescelti

di kety100
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio di un'avventura ***
Capitolo 2: *** inviti,biglietti e concorsi ***
Capitolo 3: *** degli arrivi agitati e un nuovo nemico ***
Capitolo 4: *** In fuga ***
Capitolo 5: *** Al Rifugio ***
Capitolo 6: *** Incubi Notturni ***
Capitolo 7: *** ??? ***
Capitolo 8: *** Scoperte sconvolgenti ***
Capitolo 9: *** Yin e Yang ***
Capitolo 10: *** Aure (parte 1) ***
Capitolo 11: *** Aure (parte 2) ***
Capitolo 12: *** Aure (parte 3) ***
Capitolo 13: *** Un po' di spiegazioni, ma non tante ***
Capitolo 14: *** Cambio di programma ***
Capitolo 15: *** Guai, guai e ancora guai ... Dea bendata, perchè ci (mi) odi?! ***



Capitolo 1
*** l'inizio di un'avventura ***


Mi voltai e la guardai, i capelli blu notte per i quali aveva una vera mania erano raccolti nella sua impossibile acconciatura, gli occhi dello stesso colore dei capelli erano velati di una tristezza e un dolore profondi è mia sorella gemella: Lucinda.
Eravamo legate da dieci anni, nonostante le differenze, ma allora stavamo per separaci e, lo sapevo, lei mi avrebbe odiata, così come avrebbe odiato Lunick e tutti i Pokemon Ranger.
Mi voltai verso Furio con un sospiro, avevo la sensazione di stare commettendo l’errore più grosso della mia vita, ma non c’era più tempo per queste cose: stavo per diventare Ranger.
“Lunick, Kety, pronunciate il Giuramento del Ranger” la voce del mio futuro Leader arrivò chiara e forte alle mie orecchie, sentii Lunick pronunciare con voce sicura il Giuramento, dopo poco aveva finito: ora toccava a me.
 
ORE 00:00
Mi sveglio con un gemito strozzato e, sedendomi e mettendomi le mani nei lunghi capelli blu notte, mi chiedo: perché? Perché continuo a ricordare quel momento? Mi alzo e vado a spalancare la finestra: ho bisogno di una boccata d’aria per schiarirmi le idee.
Con gli occhi chiusi continua ad interrogarmi sul perché continua a ricordare quel momento, lo ricordo nello stesso modo nitido di sei anni prima, come se lo rivivessi in ogni istante, così come ricordo le espressioni di Lucinda e di mamma quando avevo annunciato loro di voler diventare Pokemon Ranger, Lulù aveva un espressione ferita, mamma rassegnata, ma nessuna delle due sorpresa, dopo essere diventata Supercoordinatrice e Maestra Pokemon era quasi scontato(almeno per loro)che io volessi tentare qualcosa di più estremo, diverso, come il lavoro di Pokemon Ranger, ad esempio, ovviamente i miei Pokemon non erano stati affatto contenti, anzi, per un paio di giorni mi avevano bombardata con i loro attacchi ogni volta che mi vedevano, avevo deciso di portare con me solo il mio inseparabile Plusil, il mio Starter.
Ricordo anche il ceffone che mi aveva dato Lucinda quando le avevo detto di volermene andare, beh, per la verità mi aveva pure spaccato un flauto in testa …
La mia mente è sempre stata lucida, come ora, il mio corpo è atletico, anche se non sembro proprio un sedicenne, visto che l’altezza non è mai stata la mia dote più sviluppata, ma è meglio così, con un corpo diverso non riuscirei mai a sconfiggere una recluta dei vari Team che sfidano i Ranger, oppure me direttamente, visto che a sedici anni sono la più giovane Leader di Invernopoli, beh, per la verità sono la più giovane Leader in generale, ovviamente Lunick non manca di farmelo notare, lo stramaledetto Leader di Borgovera, l’unico che mi tratta come un qualunque essere umano, è pure maledettamente figo, addominali scolpiti, fisico asciutto, un bel ragazzo, neppure io posso negarlo, gentilissimo, per di più, certo, cortese, ma non con me.
“Chissà che cosa stanno facendo a Duefoglie …” lo dico quasi senza accorgermene, ho sussurrato, ma Plusil ha le orecchie fine e mi ha sentito
“Pla?” borbotta assonnato guardandomi con aria esasperata, il suo manto brilla di luce propria, come quello di tutti gli shiny
“Nulla piccolo, torna a dormire, sto solo riflettendo” gli dico avvicinandomi con un sorriso leggero
“Plaaa-plaaa …” borbotta con uno sbadiglio, sorrido, domani mattina mi tempesterà di domande, beh, a patto che si ricordi quello che è successo.
Dopo che il mio piccolo amico si è addormentato io mi alzo in piedi e chiudo la finestra per poi tornare a dormire, domani sarà una giornata faticosa.
 
ORE 6:30
La mattina dopo vengo svegliata dal familiare cigolio delle travi: Lunick non ha mai imparato ad essere silenzioso.
Mi alzo con un sorriso, mi manca la mia gelida città, per carità, ma la Federazione è come un quarta casa per me, dopo Borgovera, Invernopoli e … Duefoglie, perché la considero una casa, nonostante tutto.
Dopo essermi vestita scendo a fare colazione, sono quasi tutti li: Furio, Nevia, Savino e Costantino, un tempo i fieri Leader di Fiore, ora a capo della Federazione come Top Ranger di grado 10, il Prof. Frenesio, genio, scienziato della Federazione … un uomo dai molti talenti, anche se è stato il suo Super Styler a procurare un sacco di guai ai Ranger di Fiore, Willy che ai tempi del mio apprendistato era un ragazzo un po’ cicciottello con una pancia prominente, non che il suo Pokemon Compagno, Slowpoke, fosse molto diverso, Pino, Leader di Villestate, insieme al suo compagno Politoed ha completato molte missioni difficili, Arianna, Leader di Autunnia il suo Pokemon Compagno è un Raichu con cui ho avuto dei violenti litigi, all’inizio, e poi c’e Lunick, con Minuin in spalla, il Leader di Borgovera sta tranquillamente facendo colazione in piedi, normalmente farebbe una battuta sulla mia aria stanca, ma devo avere proprio una brutta cera, visto che tutti mi guardano come a volermi ributtare a forza nel mio(scomodo)letto “di piume”.
“Beh? Che c***o avete da guardare?” chiedo con la mia solita cortesia
“Oh, nulla, semplicemente hai delle occhiaie che farebbero paura ad un morto e oggi i ragazzi appena laureati all’Accademia sceglieranno in quale regione andare, e poi a quale città essere assegnati” mi risponde Lunick con un ghigno leggero
“Amen, almeno avrò qualche scocciatura in meno” rispondo io come se fosse tutto programmato, la verità? Mi ero scordata del piccolo particolare dei giovani Ranger.
Accidenti a quello stupido letto di piume! E a quell’inutile soprammobile a cui è appoggiata Arianna! Per non parlare dello stupido panino a triplo strato di Willy!
“Stai maledicendo mentalmente tutto quello che vedi, vero?” mi chiede quello che in teoria è il Leader più gentile e cortese di Fiore, oltre che il mio migliore amico
“No” mento spudoratamente, come mio solito
“Certo, come no, comunque c’e una busta per te” mi risponde Arianna con un sospiro, evidentemente non vuole che io e il mio “migliore amico” scateniamo l’inferno con una delle nostre solite litigate
“Che cos’è?” chiedo aprendo la busta, all’interno c’e una lettera che mi dice che ho vinto un concorso di poesia, devo aver aggrottato le sopracciglia, perché sento un sospiro esasperato e un commento sulla mia memoria pari a quella di un sasso triturato da parte di Arianna, che decido di ignorare per concentrarmi sulla mia vincita: due biglietti gratis per Honolulu, alle Hawai.
“Con chi hai intenzione di andarci?” chiede Pino sbirciando da sopra la mia spalla

“Boh” la mia risposta suscita un mormorio di disapprovazione sulla mia scarsa capacità organizzativa e sulla mia previdenza quasi nulla, oltre che un sospiro di desiderio da parte di Arianna.

DUEFOGLIE
 
ORE 9:30
Una ragazza con i capelli blu mare sta dormendo in un letto morbidissimo e bianco tipo una nuvola, accanto a lei c’e un piccolo esemplare di Piplup nel dormiveglia tipico delle prima mattina, a un tratto il suono elettronico e fastidioso del telefono lo svegliano insieme alla ragazza, che apre gli occhi blu mare e protende una mano verso l’apparecchio borbottando una serie di accidenti contro “quell’aggeggio infernale”
“Pronto?” la voce della giovane è assonnata, ma contiene una nota di minaccia
“Ciao Lucinda, sono io, Vera” risponde con voce gioviale una ragazza con i capelli castani e gli occhi azzurro cielo dall’altra parte della cornetta 

Angolo Autrice:
Mi vergogno, profondamente, MA c'era un motivo per cui ho cancellato la precedente fic, non mi piaceva, ne soddisfava quello che volevo da quella storia, quindi chiedo sinceramente scusa a tutti quelli che hanno recensito e magari perfino apprezzato la precendente opera, ma l'altra versione non mi piaceva.
ora mi rivolgo a tutti quelli che non hanno letto la precedente versione e si stanno chiedendo di che piffero sto parlando, non importa, credetemi, suppongo che vogliate conoscere qualcosa di Kety, ma anche no.
Kety è il mio OC, ma non ho intenzione di presentarvela, credo che sia meglio che la conosciate a poco a poco, non tutta in una volta, sappiate solo che, se vi sembrerà leggermente un'obbrobiosa Mary Sue, il fatto è voluto, visto che mi serve così, scoprirete il perchè se leggerete questa storia fino alla fine, ma anche no.
Kety100

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Capitolo 2
*** inviti,biglietti e concorsi ***


ORE 9:35
Vera e Lucinda sono al telefono e la castana non vede l’ora di dire all’amica ciò che le è capitato:
“Non indovinerai mai che cosa mi è successo!”
“Cosa?” chiede ansiosa Lucinda
“Ho vinto una vacanza per 2 persone alle Hawai”
“Wow che coincidenza anche io. Tu sai in che località andrai?”
“Honolulu, perché?” risponde la bruna allegra
“Io pure!!!” dice anche lei felice la blu
“Uhm …” Vera è dubbiosa
“Cosa succede?” le chiede Lucinda
“Poco fa mi ha chiamato Misty per dirmi che anche lei ha vinto una vacanza alle Hawai e proprio a Honolulu!” Dice Vera
“Che coincidenza!però in tutta questa storia c’è un lato positivo” commenta Lucinda
“E quale sarebbe?”
“Finalmente conoscerò la famosa Misty di cui tu e Ash mi parlate sempre!”
“Giusto”
“Inoltre conoscerò anche il famoso Drew …” dice Lucinda con leggerezza
“Perché scusa? Ha vinto anche lui un biglietto?”
“No, so solo che inviterai Drew!” esclama Lucinda maliziosa
“Cosa te lo fa credere scusa?”
“Semplice – risponde Lucinda –  Non inviterai Ash perché lo farà Misty(che ti ucciderà se lo fai al posto suo),non porterai Max perché è tuo fratello e non ti porterai dietro tua mamma,quindi se non erro rimane solo Drew”
“Ottima osservazione” commenta Vera non proprio felice di essere così prevedibile
“Elementare Watson” risponde con aria di superiorità Lucinda
“Ma tu chi inviterai?” chiede Vera curiosa
“Ehm … veramente … ecco … io” dice Lucinda imbarazzata
“Tu …?” la incoraggia Vera
“VogioinvitarePaul” dice Lucinda tutto d’un fiato
“Scusa? Non ho capito bene” la incita Vera ansiosa di prendersi la sua rivincita
“Voglio invitare Paul”
“Ora ho capito, si farà pregare?”
“Conoscendolo sì e dovrò insistere parecchio” dice Lucinda afflitta
“Tranquilla,sono sicura che alla fine l’avrai vinta tu!”
“Lo spero!”
“Ne sono certa, ora però vado ad invitare Drew”
“Giusto,sarà meglio che anche io inizi a lavorarmi Paul”
“Ciao”

“Ciao”


FEDERAZIONE
 
ORE 10:30
Guardo annoiata l’ennesimo Ranger appena uscito dall’Accademia(una ragazza con i capelli neri e gli occhi allegri e vivaci), ho tanta voglia di tornarmene alla mia adorata Invernopoli, ma non posso, e per colpa di quegli stupidi ragazzini!
E io che speravo in un avventura mozzafiato, o magari di assistere a qualche prova estrema … e invece niente! Non è successo assolutamente nulla da quando sono qui, beh, a parte un paio di Pokemon selvatici che hanno tentato di ucciderci tutti, ma è un fatto trascurabile
“Io sono Solana, piacere!” esclama una ragazza con i capelli azzurro cielo e un Plusle in spalla, mi guarda con aria di sfida e un ghigno quasi malefico, io la fisso dritta negli occhi(anch’essi azzurro cielo)con il mio sguardo bicolore e un sorrisetto sicuro e sfrontato, ti farò capire che comande ragazzina!
“Allora, hai già scelto la città a cui vorresti essere assegnata?” le chiede Arianna con un sorriso gentile
“No, ma so dove non voglio andare” dice Solana senza smettere di guardarmi
“E …?” la incoraggia Pino
“Invernopoli, quella ragazzina, Kety, non sarebbe in grado di aiutarmi in nessun modo” risponde lei guardandomi
“Non sono diventata Leader per caso” le rispondo con un sorriso leggero
“Sicura? Io dico il contrario, hai la mia età, eppure sei una Leader, so che gli altri non hanno detto nulla per gentilezza, ma è quello che pensano tutti, sei solo una ragazzina viziata e presuntuosa”
“Senti chi parla” sono laconica, amo le sfide, e quella scema di Solidiota mi ha appena sfidata
“Ma come ti permetti?! Ero la migliore del mio corso!”
“Eri nel corso F, vero? Quello con solo una studentessa, tu, per inciso, sarebbe stato difficile non essere la più brava” le rispondo con un sorriso storto e accondiscende, ben ti sta piccola impertinente!
“Come osi?! Io sono …”
“La nipote di Frenesio, lo so, lo so” rispondo annoiata, odio la gente che si da tante arie e poi non vale neppure la metà di quello che dice
“Allora se lo sai tanto bene dovresti portarmi rispetto!” mi urla con stizza, noto che tutti ci stanno guardando, forse si chiedono che cosa ho intenzione di fare …
“No, non devo portarti rispetto, al contrario, TU devi portarlo a ME, Katherine Moonstone, Leader di Invernopoli, Ranger Leggendaria, colei che ha sconfitto Mortimer e tutto il Team Rock” le rispondo guardandola fisso negli occhi, forse sono stata un po’ troppo pomposa, lo ammetto, ma ho avuto l’effetto desiderato: ora sta zitta.
“Ma io …” inizia con espressione ferita e oltraggiata
“Niente ma, ragazzina, mi devi rispetto, punto e basta, IO sono la Leader di grado 10 più giovane della storia dei Pokemon Ranger, TU sei una ragazzina viziata con un paio di illustri antenati e un genio per nonno, e senza la sottoscritta e tutti i Leader qui presenti ne tu ne il vecchietto dormireste sonni tranquilli” la guardo fisso negli occhi con espressone dura, deve imparare che cos’è il rispetto, dopo qualche istante mi volto e me ne vado fra gli sguardi attoniti dei presenti, tutti dicono che io sono dura, sbagliato, io non sono dura, io sono fredda, come il ghiaccio che si trova nella Grotta Gelo.
“Hai deciso se usare oppure no quei biglietti?” la voce di Lunick mi raggiunge insieme al suo proprietario sulla sporgenza nella quale mi sono rifugiata insieme a Plusil dopo la discussione con Solidiota
“No, ma in fondo una vacanza non mi farebbe male … più avanti, ovviamente” gli rispondo guardando gli occhi blu notte del ragazzo
“Io direi che anche adesso non sarebbe un’idea malvagia, insomma, sei agitata, e non fare quella faccia, sai che ho ragione” mi dice osservando divertito il mio sguardo indispettito
“Non ho bisogno di nessunissima vacanza, sto bene, sul serio!” gli dico guardandolo con aria di sfida, i miei occhi, uno blu scuro l’altro viola, lanciano lampi, so che la mia agitazione è evidente
“Sei agitata, si nota lontano un miglio, inoltre, se continui così non potrai aiutare i Ranger nel momento del bisogno”
“Non dire cavolate, ho solo bisogno di una bella dormita” gli rispondo con aria stizzita, soprattutto perché so che ha ragione
“Sei tu che dici cavolate, Kety, sai come si dice, no? Meglio prevenire che curare”
“Sarà, ma i biglietti sono due e, ameno che Plusil non valga come persona, non so che trascinarmi dietro, poi francamente credo che sia un peccato buttarne uno, no è meglio così, credimi, dovrei darli ad Arianna, lei almeno saprà che cosa farci” alzo le spalle, non mi importa, francamente
“Oh, certo, mi costringerà ad andare con lei a Honolulu, no grazie”
“Bene, allora direi che siamo ad un punto morto, nonostante abbia una gran voglia di ignorarti e dare i biglietti ad Ari perché ti torturi per un paio di settimane”
“E se ci andassimo insieme in vacanza?” mi chiede Lunick a sorpresa

“Eh?!”


DUEFOGLIE
ORE 10:00
“Andiamo Paul!” esclama una scocciatissima ed esasperata Lucinda parlando al telefono con un ragazzo dai capelli viola e gli occhi neri
“Non se ne parla, devo allenarmi” le risponde con voce scocciata Paul
“Andiamo, non puoi sempre fare l’asociale! Guarda che ti porterò ad Honolulu con la forza, se necessario” lo minaccia la blu con aria parecchio incavolata
“E come, sentiamo? Vuoi chiamare qualcuno ad aiutarti? No, portati dietro Kenny, se proprio vuoi”
“Paul Shainy, TU verrai in vacanza, che ti piaccia o no!” urla Lucinda poco prima di riattaccare la cornetta

“No, aspetta … tu-tu-tu-tu …” Paul maledice mentalmente quella stupida Sopercoordinatrice ostinatissima, non riuscirà mai ad averla vinta contro di lei, è un dato di fatto, ha quasi voglia di andarsene da Rupepoli, ma sa alla perfezione che Lucinda lo troverà anche in capo al mondo, quindi inizia a fare le valigie con uno sbuffo scocciato.


PETALIPOLI
ORE 9:50
È la quinta volta che Vera compone il numero di Drew e poi non ha il coraggio di chiamare
“Oh, al diavolo, o la và o la spacca” mormora alla fine e, con gli occhi azzurri pieni di apprensione, spinge il tasto OK del cellulare
“Pronto?” la voce di un ragazzo con capelli e occhi verde smeraldo dall’altra parte della cornetta per un attimo le fa venire voglia di riattaccare

“Ciao Drew, sono io, Vera” gli dice la ragazza in un impeto di coraggio


FEDERAZIONE
“Ci sto, ma solo perché altrimenti non mi lascerai più in pace!” sbuffo guardando Lunick, anche se non lo do a vedere il suo invito mi ha fatto molto piacere

“Bene, è sempre meglio che starsene in panciolle ad osservare dei novellini che si divertono” mi dice guardandomi con un sorriso
“Ammetto che hai ragione” rispondo a malincuore: odio dargliela vinta.


IL GIORNO DOPO:
SINNOH:
ORE 7:30
“Sei pronta tesoro?” la voce paziente di una donna sulla quarantina interrompe il rituale mattutino di Lucinda e dei sui capelli
“Quasi!” risponde la sedicenne
“Fossi in te mi sbrigherei, devi arrivare a Rupepoli!” la ricorda mamma Olga
“Lo so, ho quasi fatto!” urla la ragazza prendendo un piccolo beauty case(gli altri bagagli sono già in macchina, ovviamente)e avviandosi giù per le scale con il piccolo Piplup al seguito
“Pronta?” le chiede la madre(anche lei con capelli e occhi blu mare)quando Lucinda sale in auto

“Prontissima, all’aeroporto!” esclama felice la ragazza

KANTO:
ORE 8:00
Vera,Drew,Misty e Ash si sono dati appuntamento all’aereoporto
“Che bello non vedo l’ora di partire!” dice Vera
“Sì, alle Hawai ci sono onde fantastiche” concorda Misty
“Secondo voi il cibo sull’aereo è buono?” chiede Ash
“Io so solo che è arrivato il nostro mezzo” dice Drew indicando un aereo argentato con il muso arancione.
“Bene,allora andiamo” dice Misty

“Honolulu,stiamo arrivando!” esclama Vera


FEDERAZIONE
ORE 6:30
“Allora, siamo pronti a rilassarci?” mi chiede Lunick con aria di scherno
“No, non credo proprio, e continuo a pensare che sia una pessima idea” rispondo con uno sbuffo
“Andiamo Kety, lasciati andare, ogni tanto!” ride il mio migliore amico sistemandosi meglio lo zaino in spalla
“Io mi lascio andare, sei tu che non lo noti!” esclamo con aria offesa, anche se sono ben conscia di essere una persona abbastanza fredda, ma non gli darò mai la soddisfazione di farmelo ammettere
“Ceeeeerto, come no, con quale mezzo andiamo? Jet? Pokemon? Navetta Dragonite?”
“Pokemon” rispondo senza indugio, per quanto mi piacciano sia la Navetta che il jet so alla perfezione che Lunick non ama viaggiare sui Pokemon volanti, beh, mi sembra naturale, non ha mai amato gli spazi troppo aperti, al contrario di me che, se possibile, evito di infilarmi in passaggi troppo stretti, claustrofobica come sono

“E Pokemon sia” mi risponde con un sospiro, sorrido divertita, adoro metterlo a disagio

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Capitolo 3
*** degli arrivi agitati e un nuovo nemico ***


HONOLULU
ORE 14:00
“È fantastico!” esclama Vera scendendo dall’aereo
“Incredibile!” concorda Misty
“Non vedo l’ora di abbronzarmi” dice Lucinda
“Dicono che alle Hawai c’e dell’ottimo cibo” dice Ash
“Ash,piantala,è da metà del viaggio che parli solo di cibo” gli dice Paul che da dieci minuti ha una gran voglia di ucciderlo(sai che novità!xD)
“E dai Paul,non ha tutti i torti,in aereo ci hanno dato solo 2 pacchetti di patatine e una bottiglia d’acqua” osserva Drew
“Va bene,però solo lui si sta lamentando” ribatte Paul scocciato
“Ragazzi,smettetela di litigare, piuttosto dov’è il tipo che doveva portarci in albergo?” chiede Misty
“Sono qui signorina” dice un tizio dietro di loro
“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH” urla Lucinda
“Lei sarebbe?” chiede Ash
“Maggiordomo Abramovich a vostra disposizione” dice il tizio
“Ehm … grandioso, andiamo?”chiede Vera
“No”
“COME NO?!” chiedono tutti
“Dobbiamo aspettare altre due persone” ribatte il tipo
“Chi sono e da dove vengono?” chiede Paul
“Da Fiore, sono due Ranger”
“R ranger, F Fiore?” balbetta Lucinda pallida
 “Sì,ma è meglio avviarsi” risponde l’uomo
“Devo stare calma” mormora Lucinda “Non è lei,non può essere lei,è pieno di ranger a Fiore,non può capitare lei”
STARAPTOOOOOOOOOOR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“YEEEEEEEEEEEEEEP!” esclamo allegra scendendo con un balzo dallo Staraptor su cui ho fatto la strada dalla Federazione a Honolulu
“Ugh” è l’unico commento di Lunick, il Leader di Borgovera ha la faccia verdognola e l’aria di non sentirsi molto bene
“Sicuro di sentirti bene?” chiedo con un sorrisetto guardandolo con aria ironica
“Molto spiritosa … solo una cosa, non farmi volare mai più nel bel mezzo di una tormenta” mi risponde con una smorfia
“Certo, certo, ora: chi è il tipo che deve accompagnarci all’albergo?” chiedo alzando gli occhi al cielo con aria accondiscende per poi esplorare tutto l’aeroporto con lo sguardo
“Boh, sei tu ad avere i biglietti dell’albergo …” mi risponde con un alzata di spalle ricomponendosi e trattenendo la sua colazione nello stomaco
“Ma va? Lo so alla perfezione che li avevo io …” rispondo calcando sulla parola “avevo”
“Un attimo … avevi … no, non dirmelo …” geme Lunick guardandomi esasperato
“Beh, sai, quella tempesta era proprio potente … e sai, o i biglietti o il pranzo … hehehehe …” concludo leggermente imbarazzata mettendomi una mano dietro la testa e guadagnandomi un’occhiataccia da parte del ragazzo
“Ho una gran voglia di ucciderti, sai, Kety?” mi chiede con calma
“Immagino” rispondo con un sorriso
“E …?” mi guarda con un sospiro
“Lascia che mi guardi intorno” sbuffo leggermente iniziando ad osservare l’aeroporto il mio sguardo vaga fra quello di altre centinaia di persone, milioni di voci si accavallano nella mia testa, un fruscio, un uomo inciampa e cade, un uomo in smoking scorta alcuni ragazzi verso una lussuosa limousine …
A un tratto il mio sguardo viene catturato dalla chioma di una delle ragazze che stanno parlando con l’uomo in smoking, i capelli sono blu mare e così gli occhi ha in braccio un piccolo piplup e riconosco in lei qualcuno che non credevo di incontrare più, istintivamente faccio un passo indietro irrigidendomi, perché ho davanti a me una persona che non avrei mai creduto di rincontrare: mia sorella gemella, Lucinda.
“Che hai?” mi chiede Lunick osservando incuriosito la mia reazione, in fondo ha ragione, non sono indietreggiata neppure davanti ai brutti ceffi del Team Rock.
“Andiamocene” dico voltandomi di scatto e cercando con lo sguardo un Pokemon volante che mi porti via di qui
“Non se ne parla, ma che ti prende?!” mi chiede prendendomi per un braccio e costringendomi a fissarlo negli occhi
“Nulla …” inizio prima di essere bruscamente interrotta dallo sguardo accigliato di Lunick
“Non mentire” mi dice, trafiggendomi con gli occhi scuri
“Guardati alle spalle” sospiro dopo un lungo istante, lui si volta osservando il punto dove il mio sguardo si era soffermato solo pochi istanti prima e lo vedo irrigidirsi leggermente, ovviamente
“Che ti avevo detto? Andiamocene” gli dico osservando la sua reazione
“Troppo tardi” mi risponde laconico indicando gli otto ragazzi, maledico mentalmente il maggiordomo che ha indicato ma e Lunick ai tipi insieme a mia sorella.
Sono morta è il primo pensiero guardando gli occhi di Lucinda(che lanciano fiamme)mentre la loro proprietaria si avvicina in modo preoccupante
“Signorini, vi presento i Ranger di cui vi ho parlato” dice il maggiordomo ignorando la mia occhiataccia
“Katherine” la voce di Lucinda ha lo stesso suono di un unghia su una lavagna, e non è un bel suono
“Lucinda” rispondo con lo stesso tono, ci squadriamo per un istante, fredde, ostili.
“Ehm, ragazze? Piacere, io sono Vera, tu?” mi chiede una ragazza coi capelli castani e gli occhi color zaffiro
“Non credo che abbiano voglia di parlare” le dice una ragazza coi capelli rossi e gli occhi verde acqua
Io e Lucinda continuiamo a guardarci come se cercassimo il modo migliore per squartarci a vicenda.
“Kety, sii gentile” mi dice Lunick notando il mio sguardo a dir poco assassino
“Sono gentile, non l’ho ancora presa a calci” rispondo senza staccare gli occhi dalla mia gemella
“Di preciso che legame c’e fra voi?” chiede un ragazzo con i capelli e gli occhi verde smeraldo
“Siamo gemelle, poi lei mi ha mollato per seguire quel ranger” gli risponde la ragazza
“Avrei benissimo potuto provare una soluzione, ma TU mi hai rotto un flauto traverso in testa e mi hai buttato fuori di casa a calci” le rispondo con calma
“Beh, non ti sei spiegata! Hai detto a me e mamma che volevi fare la Ranger quando eri praticamente fuori di casa!” mi dice tagliente
“Non è vero, avevo solo fatto lo zaino!” le dico con aria di superiorità
“E stavi cercando di uscire dalla finestra”
“Per evitare che i miei Pokemon tentassero di uccidermi”
“Perché avevi intenzione di andartene, abbi almeno la decenza di ammetterlo!”
“Ma io l’ho detto!” esclamo piccata
“Davvero? Io non l’ho notato!” esclama lei arrabbiatissima, stiamo per arrivare alle mani, ovviamente Lucinda avrà la peggio, nessuno mi ha mai battuto, a parte Lunick, ogni tanto, anche se di recente le su vittorie sono diventate più frequenti, il che mi irrita.
Un paio di braccia mi afferrano da dietro costringendomi a non uccidere Lucinda, peccato.
“Mollami” ringhio al ragazzo(Lunick)dietro di me
“No, sei una Ranger, dovresti essere padrona di te!”
“Io sono padrona di me stessa, e stavo per spaccare la faccia a mia sorella, che cosa c’e di tanto strano?” gli chiedo guardandolo male: odio quando mi rimprovera.
“La vostra voglia di scannarvi è ammirevole” una voce interrompe i nostri discorsi, è una voce potente e allo stesso tempo debole
“Chi sei?” chiede Lunick guardandosi intorno
“Il vostro peggior incubo!” sibila malvagia la voce, provocandomi un brivido di terrore
“È finito il cibo, le lotte Pokemon sono illegali?” geme un ragazzo con gli occhi nocciola e i capelli corvini, il picachiu che ha in spalla lo guarda esasperato
“C’e un epidemia e tutte le rose sono morte?” domanda contemporaneamente Drew, guadagnandosi un paio di occhiatacce
“Sei un inviato delle mie sorelle?” chiede Misty
“Vuoi ucciderci?” domanda Vera
“Tutti i negozi sono stati chiusi?” geme Lucinda
“E allora?” un ragazzo coi capelli viola e gli occhi neri sembra molto calmo
“Mi hanno incastrato in uno di quegli stupidi Reality Show?” chiedo terrorizzata da questa orribile eventualità
“È tornato il Team Rock?” sento che domanda Lunick
“Ma mi prendete in giro?! Io non faccio certe cose! Sono malvagio, ok, ma non così malvagio, certe cose sono troppo perfino per me!” esclama la Voce con tono offeso e leggermente lamentoso
“Hai ragione, abbiamo esagerato, Voce” gli dico con aria comprensiva, probabilmente passando per una cretina totale, anche se tutti continuano a passarci accanto senza degnarci di uno sguardo, come sempre
“Io non mi chiamo Voce!” mi dice la voce
“E allora come piffero ti chiami?” chiedo con calma e leggermente esasperata
“Io sono … X del Team Ghost!” esclama
“Prendi in giro? Prima N, ora X, serve un po’ di fantasia, sai?” gli dico con aria annoiata
“Mi credi banale eh? Allora dimmi se questo ti sembra banale!” esclama X lanciandoci contro dei Pokemon con gli occhi rossi, devo ricordarmi di non insultare più nessuno, a meno che non sia fermo e non possa muoversi, ovviamente.
È il mio unico pensiero.
“Fate qualcosa, qualunque cosa!” urla Lucinda in preda al panico
“Tu o io?” chiedo a Lunick
“Tu” mi dice indifferente, la mia risposta è molto poco educata
“Mi molli così?! Molto gentile da parte tua, oh  e cavalleresco!” gli urlo incavolata nera
“Beh, sei tu che hai chiesto, se volevi che andassi, perché non mi hai detto di andare?!” mi chiede con un sbuffo, ci fissiamo in cagnesco, abbiamo iniziato un’altra delle nostre litigate, peccato che non sia il momento giusto.
“ATTENTIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!” un urlo, ci voltiamo appena in tempo per vedere un uomo e alcuni Pokemon arrivarci addosso.
Ci scambiamo uno sguardo correndo in due direzioni opposte contemporaneamente, un’intesa maturato in anni di allenamento(e di fughe)insieme.
“Prendeteli! Li voglio morti!” sento il tipo urlare alle mie spalle, faccio una smorfia, sarei dovuta andare senza fare storie, ma ormai è tardi per pensarci, credo.
Mi guardo alle spalle un Graveler, un Rapidash e un Blastoise.
Troppi.
C***o. 


Angolo Autrice:
Hola!
Beh, che ve ne pare?
Gustavo: Fa schifo
Ma pianti?! Mica l'ho chiesto a te!
Gus: No?
No, e ora sparisci!
Gus: Bah...
Uff...
Beh, lasciamo perdere il mio neurone taroccato, spero che a voi la storia sia piaciuta.
Ciao,
Aurora

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Capitolo 4
*** In fuga ***


ORE 15:00
Non può andare peggio di così, sono inseguita da tre Pokemon con chiari istinti omicidi, non so che fare per salvarmi e/o per salvare gli altri e Plusil non si trova.
Bene, tutto normale.
I miei pensieri sono a dir poco insulsi, scuoto leggermente la testa imponendomi di reagire:pensa Kety, pensa, fai qualunque cosa ma pensa, per l’amor del cielo, pensa!
Mi guardo attorno, in aeroporto tutti ci stanno guardando, male, ci siamo già fatti notare, inoltre ci circondano, male, siamo in uno spazio ristretto, e non posso battere dei Pokemon in un corpo a corpo.
Sono disposti quasi in circolo, ma ci sono degli spazi vuoti fra alcune persone, per non parlare del lampione in mezzo al cerchio, posso utilizzarlo per andarmene, bene.
Ma gli altri non potrebbero seguirmi li, inoltre è pieno di Pokemon volanti, male, molto male, è evidente che ci aspettavano ancor prima che arrivassimo.
“Ok, venite a prendermi, se ne avete il coraggio” sussurro rivolta ai Pokemon e al mio assalitore, detto questo mi volto e inizio a correre più in fretta che posso.
Verso la folla.
Sono matta
Penso, non senza una certa punta di divertimento, ad un tratto il dolore, un dolore incredibile alla spalla sinistra, gemo e cado a terra, rotolando per un tratto.
Mi guardo la spalla, è ustionata, probabilmente quel Rapidash con le sue fiamme.
Sparo imprecazioni a raffica, non posso farcela, maledizione, non contro tre Pokemon e un umano da sola, sono troppi, anche per me.
“Arrenditi ragazzina!” mi urla l’uomo, un tipo con i capelli e gli occhi neri, osservo l’uniforme imprimendo male bene nella mente: completamente bianca e grigia, sul petto c’e lo stemma di un fantasma nero circondato da fiamme, fra le mani ha una pergamena con su scritti dei nomi, mi paralizzo leggendo il mio e quello di Lunick fra gli altri sei.
“Mai!” esclamo guardando sgomenta quella piccola pergamena, che cosa vorrà mai dire?
“Hahahaha … tanto morirai comunque!” mi risponde il tizio con una risata da esaltato maniaco
“E chi te lo dice?!” gli urlo alzandomi in piedi
“Il fatto che un intero Team vi dia la caccia!” lo guardo negli occhi, due buchi neri, gli occhi di una persona disperata
“Ah davvero? Allora ho una domanda, tu lo sai che sono io?” gli chiedo, sperando di intimorirlo, anche se so alla perfezione che è inutile, è un uomo disperato, nulla può fargli paura
“Sei una degli Otto Prescelti!” mi dice con sprezzo
“Eh?!” gli chiedo con la mia solita aria intelligente, ma giuro che questa volta avrei tanto voluto capire
“Gli Otto Prescelti che cancelleranno il Male dalla Terra!” mi risponde come se fosse una cosa ovvia, ma non per me.
“Aspetta, TU mi stai dicendo che dovrei estirpare il Male da tutta la Terra?!” la mia voce assume una nota isterica verso l’ultima lettera
“Sì, ma tranquilla, non ci riuscirai, NOI TI FERMEREMO!!!!!!!!!!” la sua voce ha un tono deciso, per un secondo mi sento molto depressa, poi sopraggiunge un simpatico istinto omicida
“Ma neanche morta, brutto cretino! Mi sono rotta le palle che non ho di queste profezie del c***o!” gli sbraito contro incacchiata nera
“Aspetta, tu non vuoi salvare il mondo?!” mi chiedono tutti quasi in coro
“Ma va?! Sono in vacanza, una vacanza che voglio godermi, se permettete!” sbraito incrociando le braccia e ignorando una fastidiosa fitta alla spalla
“Ma … ma … ma …” inizia un tizio fra la folla
“Ma niente! Ho già salvato il mondo un paio di volte, che inizi a cavarsela da solo!” esclamo incrociando le braccia come una bambina capricciosa, con la coda dell’occhio vedo Lunick trascinare i ragazzi su una macchia e partire a razzo per una meta qualunque, bene, li cercherò dopo
“Tu sei la Ranger più strana che io abbia mai conosciuto!” mi dice l’uomo impressionato dal mio menefreghismo
“Già, oltre a quella che mente meglio” gli rispondo con un sorrisetto sferrandogli un calcio nelle palle e dandogli una gomitata, per poi mettermi a correre e infilarmi in un vicolo laterale, dopo aver superato tutta quella folla, ovviamente.
Corro.
Non so dove, ma corro.
Sento delle grida e alcuni spari, mi volto leggermente, i miei inseguitori stanno correndo verso di me con aria non poco arrabbiata, sono morta, morta davvero questa volta! Penso guardando sgomenta quelle figure che mi inseguono lungo le stradine tortuose di Honolulu.
Senza pensarci un attimo mi volto e riprendo a correre più velocemente che posso, ma so che non ce la farò, io sono stanca, ferita e non so dove andare, loro possono prendersi tutto il tempo che vogliono per sfiancarmi e quindi uccidermi, brutta storia ragazzi, brutta storia …
Ma dove cacchio è Lunick quando serve?! È tutta colpa sua se sono qui ora, quindi sarebbe molto carino da parte sua tirarmi fuori dai guai! Penso arrabbiata immaginando il mio migliore amico che chiacchera tranquillo in un bar di Honolulu, ma so che non è così.
Già, la cosa peggiore del conoscere le persone, le giudichi molto meglio di quanto in realtà non siano.
Un dolore incredibile alla caviglia mi fa cadere a bocconi sull’asfalto bollente del centro, mi volto, vedo la mia caviglia intrappolata in una frusta lunga e sottile, fa un male cane, la striscia di cuoio è tenuta saldamente da quello che sembra il capo della spedizione contro di noi
“Ora non fai più la furba vero, ragazzina?” mi chiede asciugandosi il sudore della fronte, guardo con disgusto lui e i suoi compagni, anche se devo dire che sembra un Team piuttosto ricco, le uniformi sono molto costose …
“Il Capo ha fatto una domanda, rispondi!” mi abbaia contro un energumeno ciccione a cui evidentemente la tuta non va, visto che è a torso nudo
“E chi mi costringe?” gli chiedo con aria di scherno tentando di alzarmi
“Io!” ringhia Mr. Pancia avvicinandosi minaccioso
“Fermo, Loro hanno detto che la vogliono viva” mormora quello che sembra a capo dell’offensiva spedizione
“Ma quale onore, sono lusingata!” esclamo con sarcasmo alzando gli occhi al cielo
“Dovresti, questo è l’unico motivo per cui sei ancora in vita” mi risponde il capo, noto che la pergamena che tiene il fantasma sul suo petto è argentata, probabilmente il segno del suo predominio
“Ripeto, Quale Onore! E che cosa avrei fatto per meritarmi un tale trattamento privilegiato?” il mio tono continua ad essere sarcastico e i miei occhi pieni di scherno, con mia grande soddisfazione riesco a tirarmi in piedi, ora devo solo riuscire ad andarmene … fosse facile! Questo Team sembra parecchio organizzato …
“Non lo so, se Loro ordinano noi ubbidiamo” mi risponde l’uomo, guadagna dosi una mia occhiata disgustata, come si fa a sottostare a qualcuno, fosse anche per salvarsi la vita?!
“Allora siete degli sciocchi, non vi risparmieranno al vita o altro, anzi vi dirò di più: quando non gli servirete più vi uccideranno” lo dico in modo chiaro e diretto, probabilmente la cosa mi costerà la vita, poco male, meglio morta che prigioniera di questi psicopatici
“Se lo dici tu” commenta quello con un sorrisetto e, a sorpresa, mi libera la gamba dalla frusta
“Ma che …?” inizio con aria sgomenta per poi bloccarmi, troppo stupita dal comportamente dell’uomo per dire altro
“Ammiro il tuo coraggio, tutti lo ammiriamo, questo era solo un avvertimento, Ranger Leggendaria, speriamo che la prossima volta ci divertiremo di più” mi dice con un sorriso l’uomo scomparendo in una nube di fumo assieme ai suoi compari, io rimango ferma per un attimo, stordita da quello che è successo, non posso andare dagli altri.
È la mia unica certezza, per quanto dolorosa, potrebbero avermi lasciato andare proprio per questo motivo, mi osservo attentamente la caviglia, non ci sono tracce di ferite, quindi non mi hanno messo nulla … chissà perché …
“KETYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” un urlo mi distoglie dai miei pensieri e, voltandomi, mi ritrovo davanti Lunick, con un sorriso sollevato stampato in faccia
“Ti sento, non c’e bisogno che urli, ma non avrebbe fatto male se fossi arrivato un po’ prima, sai?” gli dico fingendomi scocciata, la verità è che sono molto felice di vederlo
“La prossima volta non arrivo affatto e ti lascio qui” mi risponde con un ghigno
“Lo dici tutte le volte e poi non  lo fai mai!” lo prendo in giro mentre mi guardo intorno alla ricerca di un Pokemon Volante
“Che cerchi?” mi chiede, ignorando deliberatamente il mio tentativo conflittuale
“Un Pokemon che ci porti dagli altri” gli dico
“Oh, solo?” sbuffa guardandomi con aria di scherno, poi fa un fischio leggero e, al suo comando, appare un bell’esemplare di Starptor, ha fatto un ottimo lavoro, devo ammetterlo, anche se a malincuore
“Oh, bravo, dove sono gli’altri?” chiedo con finta indifferenza
“Ma non è ovvio? Al Rifugio dei Ranger” mi risponde salendo con un balzo sul grande Pokemon volante, ma certo, il Rifugio, non era mica una cosa ovvia sapete?! 


Angolo Autrice:
Mmmmm... *aria indecisa*
Non credo che questo capitolo sia molto bello...
Credo di non essermi espressa bene...
MA non so come rifarlo, forse ci sono troppi dialoghi e troppe poche descrizioni...
Beh, la scena si svolge quasi tutta di corsa, e volevo rendere l'idea di uno sfondo un po'... sfuocato, ecco.
Spero di essere riuscita a rendere l'idea.
Hola,
Kety100

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Capitolo 5
*** Al Rifugio ***


 AL RIFUGIO
ORE 16:30
Sto volando
Una cosa tanto ovvia quanto stupida, soprattutto perché ormai io e Lunick siamo in aria da ore e inizio a chiedermi se a quel maniaco del mio migliore amico non piaccia che io gli stia così appiccicata.
“Ehi, ma quanto ci mettiamo?!” gli chiedo, decisamente scocciata dopo l’ennesima giravolta
“Un po’, dobbiamo assicurarci che i cattivi non ci seguano” risponde il mio suddetto amico
“Ma davvero?! Lo sai che in aria siamo più facilmente individuabili? Ma sei completamente cretino?!” sbuffo incavolata nera
“Se non vuoi stare qui puoi scendere, l’uscita è da quella parte” mi dice con un sorrisetto indicando la coda dello Staraptor
“Bene, ciao!” rispondo facendo un passo indietro, e iniziando a precipitare verso terra, ovviamente.
Io e le mie idee geniali, ma quando imparerò a stare calma?! Beh, ormai il danno è fatto e io non ho la minima intenzione di pregare Lunick perché venga a riprendermi!
Mi guardo intorno cercando un modo per sopravvivere, senza trovarlo,ovvio.
Poi una mano mi afferra la spalla.
La spalla sinistra.
Il dolore esplode e devo mordermi la lingua a sangue per non urlare, maledetto Rapidash.
“Mollami!” dico a Lunick divincolandomi
“Mi spiace, ma non vorrei vederti spiaccicata a terra” risponde tirandomi sullo Staraptor di peso, fortunatamente riesco a cancellare il dolore dal mio viso per sostituirlo con un’espressione scocciata
“Me la sarei cavata benissimo anche da sola!” sbuffo piccata massaggiandomi la spalla, che continua a farmi un male cane
“Che hai fatto?” chiede notando il movimento, oltre che la mia smorfia di dolore
“Nulla” mento con una scrollata di spalle, che mi fa gemere di dolore
“Nulla, eh? Che hai fatto alla spalla?”
“Te lo dico al Rifugio, quindi vedi di sbrigarti ad arrivarci, altri cinque min. su ‘sto coso e mi metto a urlare di dolore” gli rispondo stringendomi di più a lui, che c’e? Ha appena fatto una virata piuttosto brusca!
“Ok, ok, come preferisci, Miss. Simpatia!” ridacchia osservando la mia smorfia irritata e virando a destra
“Dove sono Plusil e Minuin?” gli chiedo dopo un po’, più per distogliere l’attenzione dal dolore che altro
“Li abbiamo trovati che dormivano in veranda” è la laconica risposta
“Aspetta un attimo, mi stai dicendo che mentre io mi sono fatta quasi ammazzare, loro se ne stava tranquillamente in veranda?!” chiedo con una luce assassina negli occhi, giuro che se vedo quelle due piccole pesti … no, giuro che se vedo Plusil lo ammazzo, se vedo Minuin mi limiterò ad una lavata di capo.
“Kety?”
“Si?”
“Stai pensando a qualcosa di assolutamente idiota, vero?” come sempre Lunick riesce a leggermi nel pensiero
“Forse” la mia risposta vaga equivale, evidentemente, ad un sì per il mio migliore amico, che si mette a ridere come un matto, io? Io sono combattuta fra voglia di tirargli un pugno e quella di prenderlo a calci
“La pianti, sottospecie di Leader?!” gli chiedo vagamente irritata
“Oh, mi scuso, vostra maestà la Regina dei Ghiacci!” mi prende in giro con un sorrisetto, io rispondo con un sorriso, ammetto che il soprannome “Regina dei Ghiacci” mi piacerebbe molto, se non fosse stato lui ad inventarlo
“Siamo arrivati” sbuffo scostante dando un calcio al Leader più cretino di Fiore
“Ahi! Ho capito, ho capito …” borbotta quest’ultimo lanciandomi un’occhiataccia
Appena Staraptor atterra Lunick mi butta giù con una spinta, facendomi atterrare sulla spalla sinistra, ovviamente.
“Lunick! Brutto cretino! Mi hai fatto un male cane!!!” gemo massaggiandomi la spalla e mormorando una selva di insulti degna del più incallito criminale, ovviamente sono tutti rivolti al mio suddetto “migliore amico” che ha un’espressione dispiaciuta, beh, è il minimo!
“Cavolo, mi spiace, me n’ero dimenticato!” esclama
“Te n’eri dimenticato?! TE N’ERI DIMENTICATO?!” urlo guardandolo con aria assassina
“Beh, adesso mi dirai che ti è successo” sbuffa aiutandomi ad alzarmi, stupido inguaribile ed egocentrico Leader ottimista! Ho una gran voglia di prenderti a calci, sai?!
“Uno stupidissimo Rapidash, ecco che mi è successo!” gli rispondo arrabbiata
“Veramente è stata l’Idrovampata di quel Blastoise” commenta una voce
“Allora era davvero forte, a proposito, tu chi sei, già?” chiedo al ragazzo con i capelli e gli occhi verde smeraldo davanti a me
“Drew, piacere” sospira quello porgendomi la mano
“E non fare quella faccia scocciata, non ti sei mai presentato!” sbuffo avviandomi verso il Rifugio, ovvero una grande pagoda in stile cinese con le statue di alcuni Pokemon Leggendari sul tetto, il tutto circondato da campi lotta per tutti i gusti, dall’acqua al fuoco, dalla terra all’erba, c’e perfino una piccola imitazione di canyon in cui si può andare con le mongolfiere ed esercitarsi con i Pokemon volanti!
“Ma fa sempre così?” sento che Drew lo chiede a Lunick mentre mi avvicino alla porta
“No, di solito ti prende a calci” è la laconica risposta del mio migliore amico, fra l’altro continua o chiedermi perché siamo amici quando non potremmo essere più diversi
Beh, gli opposti si attraggono … mormora un’irritante vocina nella mia testa, ma si può sapere a che penso?! Io non lo sopporto, lui mi tollera a malapena! Come mi può anche solo passare per l’anticamera del cervello un pensiero simile?!
“A ‘f*****o!” borbotto salendo le scale per andare in camera mia, che è, ovviamente, la più in alto della casa, oltre che la più bella, almeno per me
“Chi è che si merita i tuoi insulti, Katherine?” mi chiede una voce alle mie spalle
“Il verdolino e quell’idiota di un Leader, Lulù” rispondo voltandomi
“Oh, ma davvero? Allora non vai più tanto d’accordo con il tuo ragazzo, eh?” mi dice tentando di provocarmi
“Stai zitta, Lunick non è il mio ragazzo” sbuffo, con un improvviso e prevedibile voglia di uccidere
“No?” mi chiede lei con un sorrisetto ironico
“No, e ora scusami, nel tentativo di salvarvi la pelle mi sono fatta male, quindi gradirei di poter andare nella mia stanza a curarmi” le rispondo scostante
“Che ti sei fatta?” domanda sorpresa
“Mah, nulla, mi sono solo ustionata una spalla a causa di uno stupido Blastoise assatanato, ma tranquilla, non è niente!” rispondo ironica alzando gli occhi al cielo e riprendendo a salire le scale
“Mi spiace” sussurra Lucinda, tanto piano che potrei benissimo essermelo immaginato
“Anche a me” rispondo con lo stesso tono basso, desiderando improvvisamente di poter cancellare tutti gli anni che ho trascorso lontana da lei

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Capitolo 6
*** Incubi Notturni ***


 STANZA DI KETY
NOTTE
ORE 02:00
“ Buio.
Il buio mi avvolge come una coperta, caldo, confortevole, rassicurante.
Luce.
La luce mi cerca come una predatrice, aggraziata, fredda, pericolosa.
Alcune immagini si susseguono nella mia mente:
Delle bambine giocano in un cortile assolato, entrambe hanno i capelli blu come il mare e, quando si voltano, vedo che una ha gli occhi diversi;
 
Una banda di ragazzini sugli otto anni corre per una foresta di pini secolari, il sole gioca festoso fra i rami degli alberi, che sembrano bearsi della presenza dei giovani;
 
Una ragazzina sui nove anni è davanti allo specchio, gli occhi sono chiusi e un cappello le copre i capelli, lasciando scoperte le orecchie leggermente a punta, lei alza una mano e, mettendosi degli occhiali con le lenti a specchio, sospira lievemente.
 
Fumo.
Il fumo che avvolge tutto quello che mi sta intorno.
Paura.
La paura che mi ottenebra i sensi e non mi fa pensare.
Un uomo mi si avvicina, ha un braccio strappato, probabilmente a morsi, ma continua a camminare.
Dubbio.
Chi sarà mai?
L’uomo ha gli occhi indaco e un volto anche troppo familiare.
Certezza.
È mio padre.
Terrore.
Mio padre è morto.
-Questo è ciò che accadrà, Moonstone, e tu non potrai impedirlo- sibila una voce alle mie spalle.
Dolore.
Qualcuno mi ha appena pugnalato. ”
 
Mi sveglio urlando.
Mi guardo intorno, dove sono?
Mobili in bambù, porta-finestra che da fuori, sul giardino;
Plusil in un angolo che mi guarda preoccupato …
È tutto a posto, sei al Rifugio, è tutto a posto, non è successo nulla.
Continuo a ripetermi questa frase in modo ossessivo, ma una parte della mia mente sa che non è così, e che dovrò vivere quell’orrore.
“Non è possibile, ok? Nulla di quello che ho sognato è possibile, i morti non risorgono dalle tombe, e mio padre è morto, punto e basta!” mormoro, tentando di calmarmi
“Plaa?” chiede Plusil osservandomi
“Non è nulla, piccolino, solo un incubo” dico alzandomi e tentando di tranquillizzare me e lui, per tutta risposta il Pokemon inclina il capo da un lato: non mi crede.
Io sbuffo e mi alzo dal letto, non senza una certa fatica, il che mi provoca un moto di stizza: ma di chi è stata la grandiosa idea di fasciarmi la spalla?!
Dolore a parte arrivo alla finestra senza intoppi e, una volta che l’ho aperta, esco sul terrazzo rabbrividendo per l’aria fresca, tipica del mattino presto, molto presto, vista l’ora.
Beh, se non altro si sta bene … penso, tentando di trovare un lato positivo alla mia spiacevole situazione.
Mi guardo intorno, il Rifugio è un posto molto piacevole, non c’e che dire, ma non ci passerei mai i miei periodi di licenza, il giardino è immerso nel buio, ammiro quasi con stupore il contrasto fra il cono luminoso creato dalla luce nella mia stanza e l’oscurità ai bordi, il ricordo di quell’incubo si affaccia nuovamente nella mia testa  e io rabbrividisco di terrore, come è possibile che la luce, quella su cui ho sempre fatto affidamento, la forza benefica per antonomasia, diventerà la mia predatrice? E perché nel sogno venivo protetta dalle tenebre? Tante domande e nessuna risposta, credo che non potrei sentirmi più confusa.
 
STANZA DI LUCINDA
NOTTE
ORE 02:00
“ Luce.
La Luce la avvolge come un morbido guanto di velluto, le calza a pennello, la veste e la riempie, non si è mai sentita tanto bene.
Buio.
Il Buio la cerca come il più spietato dei cacciatori, la trova, spinge sulla Luce benefica e la investe facendola urlare di terrore.
Delle immagini si susseguono nella sua mente:
Due bambine che giocano in un cortile assolato, entrambe hanno i capelli blu come il mare e, quando si voltano, vede che solo una ha gli occhi blu;
 
Una banda di ragazzini sugli otto anni corre per una foresta di pini secolari, il sole gioca festoso fra i rami degli alberi, che sembrano bearsi della presenza dei giovani;
 
Una bambina sui nove anni si guarda allo specchio, ha gli occhi chiusi e i lunghi capelli blu le scendono fin oltre la vita, quando apre gli occhi si nota che sono di un bellissimo blu mare.
 
Nuvole.
Le nuvole bianche le stanno intorno.
Allegria.
L’allegria che le fa vedere un mondo più bello e luminoso.
Una ragazza si allontana, è vestita di nero e accanto ha un piccolo Plusil Shiny.
Dubbio.
La sta forse abbandonando?
Certezza.
Non tornerà mai più.
Terrore.
Ora è un essere a metà.
-Questo è ciò che è già accaduto, Moonstone, e tu non hai fatto nulla per fermarlo- sibila una voce alle sue spalle.
Dolore.
Fa più male di una pugnalata. ”
 
Lucinda si sveglia urlando.
Si guarda intorno, dov’è?
Mobili in legno, le sue amiche che dormono nel letti accanto;
Un piccolo Piplup che la guarda assonnato …
È tutto a posto, sono al Rifugio, è tutto a posto, non è successo nulla.
Continua a ripetersi questa frase in modo ossessivo, ma una parte della sua mente sa che non è così, e che ha già vissuto quell’orrore.
“Era solo un sogno, sei solo agitata, era solo un sogno” mormora tentando di calmarsi
“Pi-Pipla?” chiede il piccolo Pokemon pinguino
“Ho solo fatto un incubo, piccolino, non è successo nulla, davvero” mormora Lucinda, più a se stessa che al Pokemon
“Pi-piplup!” esclama Piplup
“Lo so, hai ragione, è stata una giornata pesante, devo dormire, a domani mattina, piccolo” sussurra assonnata la ragazza rimettendosi a dormire.


Spazio Me:
Ok, non è uno dei miei lavori migliori l'ho scitto a mezzanotte, dopo un incubo, ovviamente.
Spero che chiarisca un po' il legame fra Kety e Lucinda, ma se vi fa solo venire dei dubbi va bene lo stesso, prometto che tenterò di rispondere a tutte le vostre domande prima della fine della Fic.
Hola,
Kety100

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Capitolo 7
*** ??? ***


 IL GIORNO DOPO
ORE 6:30
Mi alzo sbadigliando, per la prima volta nella mia vita non ho la minima voglia di scendere a fare colazione o comunque di uscire dal letto
“Ma che diamine mi succede, Plusil? PLUSIL?!” esclamo guardandomi intorno alla ricerca del mio piccolo scocciatore, senza trovarlo, ovviamente.
Ma dove si sarà cacciata quella piccola peste?! Mi chiedo alzandomi di mala voglia e vestendomi in fretta per scendere a cercarlo, giuro che queste me la paga, stupido esserino irritante! La mia mente sta ampiamente sbraitando e io ho un gran bisogno di muovermi, tanto che, dopo un po’, mando al diavolo Plusil e me ne vado nella palestra sul retro della casa, che fortuna essere una Ranger!
“Allora, hai finito di fare a pezzi tutto?” mi chiede una voce indifferente dopo qualche ora che sono chiusa fra i sacchi per allenarsi, i tapis-roulant e le macchine per i non-so-cosa-cipiti, che ormai ho quasi consumato per il troppo uso
“No, affatto!” ringhio scorbutica osservando il ragazzo con i capelli viola e gli occhi neri che mi osserva leggermente imbarazzato, il che è perfettamente normale visto che sono praticamente in costume
“Lunick ti manda a chiamare” avverte alzando un sopracciglio
“Mandalo a quel paese da parte mia!” sbuffo continuando a prendere a pugni un sacco da boxe
“Ok” la sua risposta è semplice e lineare, nella voce non c’e nessuna inflessione particolare, se non una lieve scocciatura, non posso fare a meno di pensare che quel ragazzo sarebbe un ottimo politico.
Dopo circa un quarto d’ora passo al tapis-roulant e poi alle varie macchine per bicipiti, tricipiti e tutti questi nomi “cipiti”, in un altro paio d’ore sono fuori da quella soffocante palestra.
“Sei tutta sudata” mi accoglie Lunick, che sta leggendo un libro, appena metto piede nel soggiorno del Rifugio
“Ma va? Secondo te perché sto andando a farmi una doccia?” sbuffo infastidita, beh, a dire il vero a darmi fastidio non sono le sue parole, ma la sua sola presenza
“Siamo agitati oggi, dormito male?” chiede senza alzare gli occhi dal suo libro
“Tu non sai quanto” la mia risposta arriva, laconica ed infastidita, dalle scale per poi ricevere, come unica risposta, una ristata allegra proveniente dal soggiorno
Il mio commento è una parolaccia megagalattica.
Salgo le scale per arrivare in camera mia chiedendomi perché diavolo Lunick è odioso ed irritante solo con me, ma si può sapere che gli ho fatto?
Arrivata alla mia camera prendo l’accappatoio, mi guardo in giro, sbatto sullo spigolo di un tavolino, impreco sottovoce, maledico Plusil ed entro in bagno per farmi la mia sospirata doccia.
 
ORE 10:50
Intanto, in una grotta lungo la costa, molto lontano dal Rifugio …
“Diccelo!” sibila una figura incappucciata ad un ragazzo con i capelli blu e gli occhi viola
“No, mai” risponde il giovane di rimando, è in condizioni pietose, la pelle è arrossata e piena di cicatrici, gli occhi sono scavati e pieni di paura, ma in essi c’e ancora una scintilla di determinazione
“Andiamo, non vuoi che ti facciamo male, vero? O che ne facciamo a Loro?” mormora un altro losco figuro vestito di grigio
“I-io non vi dirò nulla … mai  …” il respiro della vittima è affannoso, come se non riuscisse a prendere abbastanza aria, o come se avesse un polmone bucato
“Suvvia, non vorrai mica che facciamo del male alla dolce Lulù e a Kety, vero?” dice con voce falsamente zuccherosa la terza figura, chiaramente femminile, chinandosi su di lui, nel farlo una ciocca celeste scivola fuori dal cappuccio
“N-no … voi, voi non toccherete le mie sorelle …” geme il ragazzo, ormai quasi allo stremo, sputando sangue, come unica risposta le otto ombre vestite di nero ridono della sua sofferenza.
 
ORE 12:00
Stiamo mangiando una strana specialità Hawaiana, a me sembra più che altro una schifosissima brodaglia verde-marrone in cui galleggiano filamenti biancastri di dubbia natura, l’odore è anch’esso disgustoso, un misto di calzini sporchi e spazzatura, a parte questo la sbobba è perfino mangiabile
“Chi ha cucinato?” chiedo a Lunick
“Non lo so, l’ho preso in un ristorante da asporto nel centro città” risponde alzando le spalle e lanciandomi un’occhiataccia
“Oh, allora ok” non ho nessuna voglia di litigare, stranamente, devo concentrarmi sul mio sogno
“Pensavo che mi avresti preso a calci” osserva con ironia il mio suddetto “migliore amico”
“Magari oggi non ne ho voglia, che dici?” sbuffo piccata, deve ringraziare che oggi mi sento buona!
“Oh, allora ok” ghigna imitandomi, a quel punto stringo il bicchiere tanto forte da romperlo, vedendo con grande soddisfazione Lunick impallidire visibilmente, mi alzo e, con calma, faccio il giro del tavolo, per poi mollare un ceffone al ragazzo
“Sai, dovresti imparare una cosuccia chiamata educazione, hai presente? Capisco che sia divertente farmi incavolare, ma cerca di usare un minimo di cervello” detto questo me ne vado, lasciandomi dietro un silenzio attonito, sì, anche da parte del Leader, visto che non avevo mai reagito così prima d’ora, neppure una volta, gli ho urlato dietro, ok, ma non l’ho mai preso a ceffoni, non così.
C’e una prima volta per tutto mi dico, tentando di far sbollire la rabbia, sempre avviandomi con calma verso la mia stanza, voglio proprio sentire che dicono in cucina, per fortuna che ho impiantato delle microtelecamere in ogni stanza.
“Plaa?” mi chiede Plusil quando apro la porta vedendo la mia espressione arrabbiata e leggermente pensosa
“Nulla, ho litigato con Lunick, e non nel solito modo” dico con aria mesta guardandolo, ammetto che forse mi dispiace un po’ di avergli dato quello schiaffo, soprattutto perché in fondo gli voglio bene, molto in fondo, ma quando non c’e mi manca comunque, anche se non glielo dirò mai.
“Plaa-plaaaaaaaa!!!!” esclama arrabbiato il Pokemon Incitamento guardandomi con aria di rimprovero, ma si può sapere che cosa vuole che faccia?! Anche ammettendo che abbia voglia di parlare ancora con Lunick non gli chiederei scusa per nulla al mondo, scherziamo? Ho una dignità da difendere! Se gli dispiace può venire lui, tanto sa alla perfezione come e dove trovarmi
“No, è stata colpa sua, non ho la minima intenzione di scusarmi!” ribatto infatti guardandolo infastidita e stendendomi sul letto, in quel preciso istante una fitta lancinante alle tempie mi fa urlare di dolore.


Angolo Autrice:
Salve, come avrete capito non so che titolo dare a questo capitolo, si accettano più che volentieri suggerimenti da parte dei lettori.
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che leggono, in modo particolare quelli che recensiscono, e ora passiamo alle domande:
Chi sarà mai il ragazzo misterioso alla grotta?
E i loschi figuri che lo stavano torturando?
Kety riuscirà a far pace con Lunick?
E che cosa sarà il dolore alla testa che si ritrova?
Sarà a causa dello stess?
Oppure c'e dietro qualcos'altro?
Boh, devo ancora decidere.
Hola,
Kety100

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Capitolo 8
*** Scoperte sconvolgenti ***


 ORE ??:??
Dolore.
Il dolore alla testa è lancinante.
Non vedo nulla, solo il nero delle palpebre.
Un filo di fumo si insinua nella mia testa e, mentre sento la coscienza abbandonare il mio corpo, una figura grigia si manifesta innanzi a me
-Sai chi siamo?- sibila la Figura guardandomi maligna con il suo unico occhio scarlatto
-Si- mormoro terrorizzata, riconoscendo l’essere orribile che ha quasi ucciso Lucinda: Spiritomb.
-Ti dobbiamo un favore, Katherine Moonstone, lo sai, questo?- sorride senza allegria, ora, non so come faccia a sorridere senza una bocca, ma credetemi, quella cosa ha sorriso, punto e basta.
-No- le mie risposte sono tutte a monosillabi, perché sono sicura che se dicessi più di quelle due semplici letterine mi metterei a piangere o ad urlare dal dolore
-L’odio verso di te ci ha permesso di sopravvivere per tutti questi anni, sai? Abbiamo un grosso debito, e il Signore del Caos paga sempre i suoi debiti … - la voce ormai è solo un ringhio roco e soffocato, mentre la nebbia mi avvolge, e iniziano le immagini:
Una grotta, una grotta sul mare, buia, ma non abbastanza per celare le otto figure in grigio disposte a cerchio, al centro c’e un ragazzo, è ferito, sporco, disperato.
“Andiamo, ragazzo, non vorrai mica che facciamo del male a quelle due splendide ragazze, no?” ghigna una voce femminile sulla destra del cerchio, mentre mi volto a guardarla noto che il suo mantello ha dei leggerissimi bagliori rosati
“Perché? Perché non potete lasciarci in pace? E si può sapere chi siete?” geme il giovane, più debole che mai, con una nota di disperazione nella voce
“Chi siamo non ti interessa, stupido ragazzo, quanto al motivo è uno solo: Vendetta.” Dice l’uomo in piedi accanto a quella con il mantello rosato, osservando meglio i mantelli si nota che ognuno ha un bagliore di colore diverso, giallo e marrone per il tipo che ha appena parlato, ad esempio
“Siccome sei stato bravo ti svelerò un cosa: la mia vendetta personale andrebbe contro una Ranger di Almia, tuttavia so che prima è meglio occupare una regione, in questo modo nessuno potrà fermarci!” dice Mantello Viola con una nota aspra nella voce
“Suvvia, fra poco avrai anche tu la tua vendetta, devi solo attendere un poco” mormora bonariamente un’altra voce femminile dall’altra parte del cerchio, il suo mantello ha riflessi celesti
“Dici così solo perché sarai una dei primi ad avere la tua” dice un uomo, il suo ha dei riflessi verdastri
“Possibile, in fondo, quella stupida Leader è qui …” ridacchia maligna la donna
“Avevate detto che non avreste fatto del male alle mie sorelle!” urla il ragazzo, gli occhi viola spalancati e,all’improvviso, capisco chi è il giovane, e anche perché il suo viso mi risulta familiare
“Jonathan … fratello!” sussurro, in orribile impeto di comprensione prima che il mio spirito venga ributtato a forza nel mio corpo.
 
ORE 14:00
Il dolore alla testa è passato, ma ancora aprire gli occhi mi sembra un’impresa impossibile, il che mi da parecchio fastidio, insomma, non è mica la prima volta che sto male!
Va beh, mi toccherà dormire, e anche se non credo mi faccia male è comunque fastidioso.
 
ORE 15:30
Adesso mi sento meglio, avevo solo bisogno di un po’ di riposo, anzi mi sento decisamente bene, finalmente ho la mente libera dopo molto tempo, sto tanto alla perfezione da riuscire ad aprire gli occhi e guardarmi intorno, sono nella mia stanza, normale, Plusil mi guarda preoccupato, curioso, sono tutti riuniti intorno al mio letto, strano.
“Stai bene?” mi chiede Lunick, leggermente sollevato
“Io …” inizio irritata
“Tu …?” mi incoraggia Lucinda, preoccupatissima
“Io sono arrabbiata con voi, si può sapere che diamine ci fate nella mia stanza?!” sbuffo infastidita
“Sì, sta bene” sospira Misty con aria esasperata
“Allora?! Fuori, avanti, sto benone!” esclamo scendendo dal letto e spingendoli fuori fra i loro borbottii di protesta
“No, fermi tutti, alt! Mi serve Lucinda!” esclamo sporgendo la testa fuori dalla stanza
“Ok, ok, arrivo – sospira lei avvicinandosi – che c’e?” chiede poi curiosa
“Vieni, andiamo di sopra, qui non riesco a riflettere e quello di cui ti voglio parlare è tanto preoccupante da meritare tutta la mia attenzione” le spiego, non che voglia spaventarla, ma queste cose riguardano soprattutto me e lei
“E perché ne parli con me? Pensavo che per queste cose ci fosse il tuo Lunick!” sbuffa leggermente scocciata
“Ancora con questa storia?! Ti prego, Lucinda, non c’e tempo, quello che è successo non riguarda Lunick, con il quale ho litigato, per inciso, ma noi due” le spiego salendo le scale che portano in terrazzo
“Come sarebbe a dire che ci riguardano?! Mi hai mollata sei anni fa per seguire uno stupido Ranger, ora pretendo pure che io ti creda solo perché siamo in questa situazione assurda?!” mi chiede con astio spalancando la porta per il balcone
“No, ma prima di giudicare ascoltami …” le dico appoggiandomi alla balaustra in ferro battuto e iniziando a raccontarle tutto, a partire dal mio sogno sul buio “… e questo è tutto” concludo infine osservando la sua reazione
“Quindi tu credi che quel ragazzo fosse Jonathan?” chiede alla fine, facendosi improvvisamene seria
“Non lo credo, ne sono certa, chi altro ha i capelli blu, gli occhi viola e ci chiama sorelle?” sbuffo voltandomi verso di lei con aria grave
“Nessuno, ma John è morto, punto e basta” mormora, quasi si augurasse che fosse così
“Non è morto, è solo scomparso, e nella sua camera non c’erano segno di colluttazione, ne tantomeno di sangue, quindi non c’era nessuna prova che lo fosse” osservo con una calma solo apparente cercando di ragionare
“Va bene, mettiamo che sia vivo: che cosa vogliono quei tipi da lui? E perché secondo Spiritomb ti dovevano un favore? Cosa c’entriamo noi in tutta questa storia?” mi guarda come se desiderasse non essere mai nata
“Non lo so, ma dovremo scoprirlo da sole, non possiamo mettere ancora più in pericolo gli altri” rispondo strofinando il braccialetto che ho al polso destro, come faccio sempre quando sono nervosa
“Perché, potrebbero essere ancora più in pericolo?” chiede alzando di scatto lo sguardo improvvisamente spaventata all’idea
“Sì, molto, molto più in pericolo, dobbiamo capire che cosa c’e dietro prima di agire, neppure io sono tanto pazza  da andare in azione senza sapere nulla del mio avversario” sospiro stancamente sedendomi su una panchina panoramica e prendendomi la testa fra le mani
“Non pensavo che fossi tanto fragile” commenta mia sorella con una risatina nervosa
“No neanche io” rido gettando indietro la testa e chiudendo gli occhi  e godendomi quel piccolo momento di serenità
“Kety?” chiede Lucinda dopo un po’ smettendo di ridere
“Si?” il suo tono serio mi ha fatto passare all’improvviso tutta l’allegria
“Io … devo dirti una cosa” sussurra arrossendo leggermente e iniziando a raccontarmi del suo sogno sulla luce, quando finisce io sono più confusa di prima
“Non so che dirti, Lucy, potrebbero essere collegati ma, se anche fosse, come mai io sogno il buio e tu la luce?” sospiro aggrottando le sopracciglia e cercando una soluzione
“Non lo so, ma credo che dovremo scoprirlo da sole” mormora pensierosa
“Ok, senti, dormiamoci sopra e pensiamoci domani, chissà magari questa giornata ci porterà consiglio” consiglio alzandomi per andarmene
“E tu hai intenzione di pensare prendendo a pugni un sacco da boxe?” mi chiede ridendo
“Uhm, probabile, anche se al posto del sacco pensavo di usare Lunick …” ridacchio avvicinandomi alla porta
“Scema!”
“Ha ha, molto divertente, ora andiamo” sbuffo alzando gli occhi al cielo
“Mi sembra un’ottima idea, sta iniziando a piovere!”
“Ma che stai dicendo? Non c’e nessuna nuvola in cielo!” esclamo sorpresa
“Allora perché io ho sentito una goccia?” chiede con stizza
“Perché si sotto il “Kiogre dell’Amore” ” constato con un sorriso
“Cos’è?” chiede sorpresa guardando la statua del leggendario sopra di lei
“Quella cosa che hai sulla testa, può spruzzare acqua, molti Ranger la usano per confessarsi alle loro amate” spiego con una scrollata di spalle
“Non sapevo che i Ranger fossero romantici” esclama sorpresa
“Romanticissimi, lo dimostra il fatto che è pieno di posti simili” sbuffo leggermente scocciata ripensando alla “Strada degli Innamorati” sulla mia amatissima Catena di Sekra
“Wow, allora non siete tanto male …” commenta con un sorrisetto
“No, affatto, e ora andiamo, gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto, Miss Romanticismo” la prendo in giro rientrando nel Rifugio per portarla nella sua stanza.
“Kety?” chiede Lucinda una volta arrivate davanti alla sua camera
“Dimmi” le rispondo voltandomi, sorpresa dal suo tono serio
“Secondo te arriveremo in fondo a questa storia?” domanda guardandomi negli occhi
“Ma certo! La fortuna prima o poi deve pur girare, no? Non può mica esserci sempre contro!” esclamo con un sorriso ottimista
“E se noi fossimo stati fortunati in questo periodo? Che cosa accadrà quando la fortuna deciderà di girare?” chiede in un sussurro prima di chiudersi in camera, io resto li fuori, sapendo che due minuti prima pensavo esattamente la stessa cosa.


Angolo Della Sottoscritta:
Hola!
Vi piace il capitolo?
Spero ardentemente di sì!V_V
Ebbene, Kety e Lucinda hanno fatto una specie di tregua, a quanto pare, ma durerà?
E se Lucinda avesse ragione?
Se davvero i nostri eroi fossero stati fortunati fino ad ora?
Salveranno il povero Jonathan?
Oppure moriranno tutti fra atroci dolori?
E secondo voi il "Kiogre dell'Amore" servirà a qualcosa?
Ditemi quel che ne pensate!
Hola,
Kety100

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Capitolo 9
*** Yin e Yang ***


 ORE 17:50
CAMERA DI KETY
Sono distesa da ore nel mio letto da sola, un po’ perché devo riflettere, un po’ perché non voglio stare con gli altri, beh, veramente non voglio stare con Lunick, ma è lo stesso.
Sto rimuginando sul mio primo sogno e, quasi fosse dotato di vita propria, il mio pensiero corre al risveglio e alle successive riflessioni dopo quella specie di incubo/premonizione, improvvisamente mi blocco.
Mi torna in mente l’ombra che ho proiettato fuori dalla stanza, quando sono andata sul balcone, è stato solo per un attimo, ma sono certa di aver visto la mia ombra prima dilatarsi di una decina di centimetri buoni e poi ritirarsi fin quasi scomparire.
E smettila, sei solo paranoica, eri stanca e turbata, tutto qui, quello che hai visto non è possibile, ok? Non. È. Possibile.
E chi lo dice?
Sussulto sentendo quella voce nella mente, no, non è la mia, c’e un'unica spiegazione logica: sto impazzendo.
Ecco, sapevo che sarebbe successo, sto diventando matta, bon, ci mancava solo questa, come se non avessi già abbastanza problemi …
Non stai diventando matta, tranquilla, sono lo Yin …
Lo Yin?! Mi prendi in giro?!
No, cara, mi dispiace per te, ma oltre a me devi sopportare pure Yang …
Sì, sto decisamente impazzendo … una matta che si accorge di esserlo? Uhm, strano, non ne avevo mai sentito parlare … e se non fossi veramente pazza?
Ma va?! Ci sei arrivata, finalmente, normalmente le persone hanno solo un’anima, le persone speciali ne hanno due, le persone sfigate, come te, per inciso, ne hanno tre
Grazie tante, avevo proprio bisogno di essere rincuorata … mi stai dicendo che ho tre anime dentro di me?! Ma ti senti, Yin, Voce, o chi c***o sei?!
Non c’e bisogno di insultare, ti capisco lo stesso, comunque sei sfigata perché noi possiamo contattarti sempre, al contrario di quanto possono fare le altri parti dell’Intero con i tuoi gemelli …
No, no, un secondo, stop, non ci ho capito una mazza, ma secondo il tuo ragionamento TU puoi rompermi le scatole quando ti pare e piace, mentre gli altri possono starsene tranquilli?!
Detto così è un po’ meno poetico, ma sì, la teoria è quella
‘F*****o
Ti ho detto che non c’e bisogno di insultare e che capisco lo stesso
E io me ne sto fregando, problemi?!
Un pochino …
A questo punto entra in gioco una terza Voce, lo Yang, secondo lo Yin
Oh, bene, voi siete stati tutto il tempo nella mia testa e io non me ne sono mai accorta?! Oh, benissimo, meraviglioso!
Ehi, calmati cara, non siamo mica qui per farti del male!
Dite? Ma se siete riusciti a farmi impazzire!
Suvvia, calmati, non è nulla …
Lo dici tu …
Beh, noi andiamo, hai bisogno di riflettere e non ce ne facciamo nulla di se sei sclerotica, ciao, Miss Sfiga!
Hei, aspettate un attimo, io … troppo tardi, non mi hanno neppure detto come contattarli … un attimo, io non voglio contattarli mai più! Scherziamo? Uscire di testa mi viene benissimo anche da me, non ho bisogno di quei due!
Sospiro rassegnata, tanto anche se volessi parlargli non potrei comunque farlo, ma non contatterò mai lo Yin e lo Yang, a meno che io non sia in pericolo di vita, ovvio.
Mi chiedo se Lucinda sappia quello che mi hanno detto … beh, comunque sia è meglio uscire da questa stupida camera, non ne posso più di stare chiusa qua dentro!
Penso alzandomi e uscendo dalla stanza per andare nell’unico posto in cui riesco a pensare veramente: la Sala dei Leader.
 
ORE 18:00
CAMERA DI LUCINDA
Lucinda è stesa sul suo letto e si sta limando le unghie chiedendosi se deve credere oppure no a Kety, in effetti una parte di lei vorrebbe farlo, ma non ci riesce, punto e basta.
Oh, ma Santo Arceus! È mai possibile che quell’incosciente di mia sorella sia SEMPRE la causa dei miei problemi?! Non ha senso! Uffa, e io che volevo passarmi una vacanza lontano dai problemi …
Hai ragione, è una cosa seccante, ma devi essere tranquilla, cortese e allegra, questa è l’unica cosa di cui Kety ha bisogno
Eh?! Che è ‘sta voce? Chi sei?
Io sono Yang, la forza benigna che alberga in te, esattamente come lo Yin vive in Jonathan e lo Yin&Yang in Katherine
Aspetta, aspetta, tu come lo sai?!
Io so tutto quello che sai tu, esattamente come tu imparerai ad attingere alle mie conoscenze, ho passato millenni a dormire prima di risvegliarmi, qualche secolo fa, ed iniziare a conoscere il meraviglioso mondo degli umani
Wow, sei proprio ottimista!
Proprio come te
È fantastico! Scommetto che Kety litigherà con lo Yin, esattamente come John, già, John … sai dirmi come sta?
No, mi dispiace, per quello dovresti chiedere a tua sorella
Non se ne parla neppure! Non ho la minima intenzione di pregarla in ginocchio di dirmi come sta mio fratello!
Mi dispiace, sarebbe stato l’unico modo di contattarlo
Non posso usare la mia Aura? L’Intenditore di Aure (indovinate chi è …) che è passato da Duefoglie quando eravamo piccoli ci ha detto che le nostre erano molto simili e che avremmo potuto contattarci e parlare tramite esse!
Fossi in te non ci spererei, mia cara, mi dispiace, sul serio, ma ci vuole molto autocontrollo e grande allenamento per poter fare cose simili, anche se si è dotati come voi tre, Figli dei Pokemon
Che cosa hai detto? Figli dei Pokemon?! E che cos’è?!
I Figli dei Pokemon sono esattamente quello che dice il nome, figli dei Leggendari, solitamente vengono così chiamati coloro che vengono salvati da piccoli da questi Pokemon unici e potenti, il loro potere inizia a scorrere nel bambino e rimane con lui a vita, ma solitamente non si riesce ad usarlo, oppure dei Pokemon malvagi che cedono parte delle loro straordinarie abilità ad umani orribili e senza scrupoli che a quel punto riescono ad utilizzarli e a compiere atti malvagi
Ma è orribile!
Lo so, per questo è stato vietato da Arceus in persona, purtroppo sta invecchiando e non fa più paura a nessuno, anzi …
Non capisco, Arceus è il Re dei Pokemon, in teoria non dovrebbe vivere per sempre?
Nessuno ha mai detto che è dotato dell’eterna giovinezza
Capisco … e io che c’entro?
Tu sei una figlia di Dialga, Jonathan di Pakia e Katherine di Arceus in persona
Wow, credo che si vanterebbe a vita se lo sapesse …
Non essere troppo dura con tua sorella, ha avuto una vita molto difficile …
Beh, poteva non mollarci così solo per seguire quel Ranger! Che fra l’altro non è neppure malaccio, anzi …
Lucinda!
Che c’e?! Era solo un’osservazione!
Lo spero bene, arrivederci, devo andare
Ma, aspetta … troppo tardi
Chissà come e chissà perché Lucinda non è stupita del fatto che Kety sia una Figlia di Arceus, lei è sempre stata la migliore in tutto, è mai possibile che debba sempre batterla?!
Però è anche l’unica che può contattare John, che devo fare? E se ascoltassi Yang? Beh, mentre ci penso vado a fare un giro, se resto chiusa qui ancora cinque minuti mi sparo!
Pensa uscendo dalla stanza e andando a cercare Vera e Misty.


Angolo Me:
Bene, direi che le ragazze sono più confuse di prima, se possibile.
Mi scuso sinceramente per il fatto che, di questi tempi, aggiorno solo qui, il problema è che è l'unica storia per cui ho ispirazione...
Ringrazio tutti quelli che leggono e, in modo particolare, quelli che recensiscono, ma ora passiamo alle solite domande:
Kety impazzirà sul serio?
Lucinda le chiederà di contattare Jonathan?
E Lulù troverà le sue amiche?
Io riuscirò a smettere di fare queste assure domande cretine e senza senso?
Lo scoprirete prima della fine della storia!
Hola,
Kety100

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Capitolo 10
*** Aure (parte 1) ***


 ORE 18:15
Sto camminando tranquilla nella Sala dei Leader, che non è altro che un’immensa rete di stanze (praticamente tutto il terzo piano del Rifugio, che narcisisti!) piena di statue di ogni Leader, sia di Fiore, che di Almia e di Oblivia, accanto ad ognuno di essi c’e il Pokemon Compagno e un cartellino con sopra elencato quello che hanno fatto, in effetti somiglia molto ad un museo delle cere, è pure piuttosto spettrale di notte, ma il silenzio mi rilassa e l’odore della cera quasi non si sente.
Mi fermo spesso ad ammirare le statue dei Leader che più mi piacciono, che ammiro o che, semplicemente, mi incuriosiscono, alla fine arrivo davanti alla Sua statua, quella che ha affascinato milioni di Ranger, il Leader per eccellenza, il primo, il migliore, quello che tutti vogliono eguagliare, il vero creatore dei Ranger: Lunick il Magnifico.
No, non il mio migliore amico, lui è un idiota pallone gonfiato, non so neppure perché mi sta simpatico!
Io intendo quello che ha fondato la Federazione dei Ranger, quello che, per primo, si stabilì ad Almia e la trasformò, rendendola vivibile dagli umani, nella statua guarda in avanti, una mano è appoggiata sulla spalla del suo Compagno: il mitico Entei.
L’altra invece è posata sul fianco, in un gesto che mi ricorda vagamente quello di Lunick nei rari momenti in cui è serio, i capelli, verdi come quelli di Furio, sono spettinati e sui profondi e decisi occhi blu notte, identici a quelli del Leader di Borgovera, gli abiti sono quelli dei Ranger di adesso, beh, Lui è vissuto solo cento anni fa!
Faccio il giro della statua, trovandomi davanti Lunick, ovviamente.
“Vi somigliate” commento, tentando di darmi un contegno
“Eh? Oh, sì, se lo dici tu …” esclama, sorpreso prima, mogio poi
“Che hai? Non ti piace essere paragonato al Ranger più famoso del mondo? Perfino gli Allenatori lo stimano!” sorrido, cerco di tirargli su il morale, in realtà so alla perfezione perché non gli piace essere paragonato allo stimato trisnonno: ha paura di non essere all’altezza.
“È questo il punto … non sarò mai alla sua altezza, o a quella di Furio, la gente si aspetta troppo da me, non credo che sarò mai abbastanza bravo da eguagliare loro, o te …” mormora afflitto, io sospiro, ci risiamo, penso, ma è mai possibile che si deprima sempre per delle idiozie?!
“Non dire cavolate! Sei un grande Leader! E un ottimo amico, e se lo dico io, allora è sicuramente vero!” sbuffo guardandolo leggermente arrabbiata
“No, invece, fattene una ragione, Kety, sei meglio di me, non c’e nulla da fare …” lo guardo allibita, ma che cavolo sta dicendo?! Che cosa c***o gli è preso?!
“Ma dico, ti si è completamente fritto il cervello?! E sentiamo, Mr. Nullità, chi è che mi ha salvato la vita almeno tre volte quest’anno?! Chi mi ha ricordato cosa fare quando il mio cervello era completamente in pappa davanti a Mortimer?! E chi mi impedisce di lasciarci le penne ogni volta che andiamo in missione?! Beh, ti ricordo che sei TU! Quindi ora hai due possibilità, o ti alzi e mi dimostri che non sei una sottospecie di Zombie, o ti vado a catturare un Machoke e ti faccio scaraventare giù dalla finestra!” urlo arrabbiata, solo io posso dirgli quelle cose che, fra l’altro, non sono neppure vere, visto che è considerato un grande Leader da tutti
“Kety, sai che cosa si dice in giro? Che sono diventato Ranger solo perché Furio è mio zio e sono il discendente più diretto di Lunick, non è una bella cosa da sentire, Kety, non è bella per niente” lo vedo sospirare e guardare dall’altra parte
“Beh, a me dicono che sono diventata Leader perché sono una strega e che ho fatto un incantesimo a te, a Nevia, a Furio e a tutti i Ranger importanti, ora ascoltami, Nick, ascoltami bene, ci sarà sempre qualcuno pronto a gettare fango sugli altri, ci sono persone fatte così, ok? Ma tu non devi ascoltarle, mai, per nessun motivo al mondo, perché tu sei una persona meravigliosa, e questo non c’entra assolutamente nulla con il tuo sangue, va bene? Sei il mio migliore amico e un Ranger fantastico, questo deve bastarti” gli sorrido, in un certo senso capisco che cosa prova, ci sono passata anche io, e lui mi è stato vicino, ora è il mio turno
“Lo pensi davvero?” il suo sguardo è triste, quasi spento, giuro che se troverò le persone che hanno messo in giro quelle voci …
“Ma sicuro! Ho la faccia di una che dice le bugie?” ghigno leggera tentando di tirargli su il morale
“Sì, decisamente sì” ridacchia Lunick, abbiamo fatto pace senza neppure accorgercene
“Ma vai a quel paese!” sbuffo fingendo di fare il broncio
“Nah, non ne ho voglia!” mi prende in giro con un sorriso sornione, con una fitta al cuore ricordo i tempi in cui quel sorriso mi faceva battere forte il cuore, quasi per istinto mi tocco dietro la testa, laddove c’e una piccola cicatrice a forma zoccolo di Bouffalant, il ricordo della mia prima vera cattura
“Che hai?” chiede Lunick preoccupato nel vedere la mia espressione rattristarsi
“Nulla, ti ricordo quando eravamo all’Accademia?” lo guardo seria, è giunto il momento di rivelargli un mio piccolo segreto
“Come dimenticarlo, mi hai salvato da quel Bouffalant, giusto?” sembra stupito, forse si chiede dove voglio andare a parare
“Lo sai che ero innamorata di te?” la sua espressione stupita è l’unica risposta “Sai  quando hai smesso di piacermi? Quando mi sono beccata quel calcio in testa” continuo leggermente malinconica, non l’ho mai detto a nessuno, tanto meno a Lunick
“Perché non ti avevo protetto?” sembra preoccupato, quasi dispiaciuto, mi chiedo per che cosa …
“No, perché quel calcio deve aver danneggiato qualcosa qui – mi indico la testa – e non sono più riuscita a provare amore, capita” rispondo con un sorriso, lo credo davvero, sono cose che succedono, il fatto che sia capitato per proteggere Lunick non c’entra nulla
“Mi dispiace, davvero, non immaginavo nulla, io …” inizia, ma gli impedisco di finire
“Tu nulla, non potevi farci nulla, le cose succedono e non spesso non si può fare nulla per impedirlo, è la vita, ma posso assicurarti un cosa: io non smetterò mai, mai, di lottare per quello in cui credo.” Sorrido e gli volto le spalle per andarmene, ora mi senti più leggera
“Kety?” mi richiama, io mi volto per un secondo, curiosa
“Dimmi”
“Grazie” sorride leggermente, sollevato ma triste
“Di nulla” anche il mio sorriso si allarga e, quando mi volto per uscire, sento che il suo sguardo mi segue.
 
ORE 18:15
Lunick guarda Kety che, silenziosa com’è arrivata, esce dalla porta per tornare, presumibilmente, nella sua stanza.
“Main?” chiede Minuin, che ha visto tutta la scena da davanti alla finestra
“Suppongo che a questo punto io non abbia speranze, vero?” Lunick sorride tristemente, come ha potuto essere tanto stupido?
“Mainun-main” commenta il Pokemon Incitamento avvicinandosi
“Già, beh, lo immaginavo …” il suo sguardo diventa triste, quello che è successo a Kety è tutta colpa sua
“Min-minuin!” lo incita ad essere ottimista
“Minuin, non può più provare emozioni, ed è solo colpa mia, io al posto suo non mi perdonerei mai, lei invece l’ha fatto, non è neppure arrabbiata, credimi la vera Ranger è lei, non io” osserva il suo omonimo, lui sì che era un grande, aveva creato tutto praticamente da solo, la Federazione, i Pokemon Ranger, tutto, ogni cosa nella realtà del Leader di Borgovera era stata creata dal suo trisnonno, e lui era quello che era solo ed unicamente perché non aveva avuto alternative, tutti nella sua famiglia erano Ranger da generazioni, neppure un allenatore da secoli, visto che anche quelli prima di Lunick avevano dedicato la propria esistenza a trovare un modo per creare gli Styler di Cattura, ma solo quando l’uomo che sarebbe diventato il più grande Ranger della storia aveva incontrato una ragazza, Solana (No, non quell’idiota con i capelli geneticamente modificati!), una scienziata che aveva trovato il modo di comunicare con i Pokemon.
A quel punto erano nati i Pokemon Ranger di Almia, Fiore e Oblivia, e c’erano chissà quanti altri continenti da esplorare, Lunick aveva incontrato Entei, il suo Compagno, durante una missione di collaudo dello Styler, un Bracconiere aveva ferito il Leggendario, ma il Neo-Ranger aveva salvato il Pokemon, che decise di seguirlo sempre, così nacquero i Pokemon Compagni.
“Oh, andiamo, non potrebbe mai odiarti!” commenta Minuin saltando in braccio a Lunick
“Sì che … aspetta, ma tu parli!!!!” urla in Ranger lasciando cadere il Pokemon
“Ma che modi! Certo che parlo! Lo faccio sempre! Anche se spesso mi capisci in modo un po’ approssimativo …” conclude lanciando un occhiataccia al ragazzo, che lo osserva con gli occhi fuori dalle orbite
“Tu  parli …” sussurra di nuovo osservandolo
“Ma va? L’hai già detto”
“Ok, sono impazzito, è l’unica spiegazione, Minuin, tu di solito non parli, di solito fa il tuo verso!”
“Oh, e quello per voi non è parlare?” sembra stupito
“No” il ragazzo sembra esasperato, anche se più calmo
“Oh … e allora perché adesso parlo?” il Pokemon Incitamento sembra stupito e curioso
“Dovresti dirmelo tu!” Lunick è leggermente scocciato, ma soprattutto stupito
“Beh, io non lo so, mi sembra chiaro, forse … forse sei cambiato tu, non io …” ipotizza il Pokemon aggrottando le sopracciglia
“Ma io non mi sento cambiato …”
“E chi dice che i cambiamenti si debbano sentire?” commenta l’altro grattandosi un orecchio
“Allora anche tu potresti essere cambiato?!” il ragazzo sembra abbastanza irritato
“Non sono mica io quello con un Aura attorno” osserva Minuin
“Eh?” chiede Lunick, stupito, portandosi una mano davanti al viso, il braccio è uguale a prima, ma sembra quasi che sia visto al di là di uno specchio, come è possibile? L’Intenditore di Aure aveva detto che la sua Aura era debolissima, quasi nulla
“Curioso, non trovi?” il Pokemon Incitamento sembra incuriosito dal braccio del compagno
“No, per niente!” geme Lunick, terrorizzato, ritrovando miracolosamente la parola devo parlare con Kety pensa.

 
Angolo me:
Beh, a me piace molto, molto poco, ma non sapevo come introdurre le Aure (e non solo quelle...) di tutti, quindi...
Avverto che non conosco bene la storia dei Ranger e che sono sicura che non sia questa, ma Lunick depresso mi piace troppo, quindi rassegnatevi, o consola o viene consolato, non conosce mezzemisure.
Ringrazio tutti i recensori e tutti i lettori, ancora.
E ora le solite domande cretine:
Kety davvero non riesce più a provare emozioni?
Che fine avrà fatto Lucinda?
Perchè Minuin parla?
E come mai all'improvviso è così filosofico?
Spero che mi venga qualche idea per rispondere a queste domande!
Hola,
Kety100

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Capitolo 11
*** Aure (parte 2) ***


 ORE 18:30
Ash sta pregando Paul di lottare contro di lui e nel frattempo mangia un panino triplo strato alla cipolla, carne di varia natura e specialità Hawaiane di dubbia natura.
“Ti prego!!!” chiede con il solito sorriso irritante e allegro stampato in faccia
“No” risponde il povero emo ragazzo con i capelli viola guardandolo schifato
“E dai!!! Solo una lotta!!!” prega il ragazzo moro dando un morso al panino
“Io non lotto contro i perdenti” commenta Paul voltandogli le spalle e cercando di fuggire in soggiorno
“Ma io non sono un perdente!” Ash gli corre dietro, sempre con l’immancabile panino puzzolente e uno schiarissimo Pikachiu in spalla
“Ash, lascialo in pace, se non vuole, non vuole” gli fa osservare gentilmente Vera
“No, non si fa così, Vera, si fa così!” le dice Misty prendendo il ragazzo per un orecchio e riportandolo in cucina, dove gli assesta un bel pugno sulla testa lasciandolo lì svenuto
“Cavoli, è come se avessi perso … quanto pesa Ash? Una cinquantina di Kg?” chiede Paul, talmente sollevato da dimenticare per un attimo la sua solita freddezza
“Paul, è il discorso più lungo che ti abbia mai sentito fare!” esclama Drew, che stava leggendo un libro, sorpreso
“Capita” commenta il viola, freddo
“Dicevi?” ridacchia Lucinda entrando in quel momento
“Vado ad allenarmi” sbuffa ragazzo tirando fuori le sue PokeBall e uscendo in giardino seguito dalle risatine delle ragazze.
Una volta fuori si guarda intorno, neppure lui può rimanere insensibile alla bellezza del Rifugio e, a malincuore, deve ammettere che quel posto è straordinario, il giardino è suddiviso in tre parti, nella prima ci sono campi lotta di tutti i tipi, dall’acqua all’erba, dalla roccia al fuoco, c’e perfino un piccolo canyon con le mongolfiere per i Pokemon Volanti, la seconda è un grande prato a strapiombo sul mare, il luogo in cui i Ranger si allenano nella catture “aeree”, la terza può essere usata sia per catturare Pokemon di terra, sia per rilassarsi in tutta tranquillità, beh, veramente tutto il Rifugio è fatto apposta per rilassarsi, Paul è sicuro che se cercasse bene troverebbe anche un sentiero che conduce ad una piccola spiaggia in un’insenatura appartata.
“Ok …” mormora avvicinandosi al campo di terra e facendo uscire Electivaire e Torterra dalle loro sfere, una volta che i Pokemon si sono posizionati sul campo Paul ordina gli di iniziare a lottare uno contro l’altro, immagina che dall’altra parte del campo ci sia qualcuno che dia Kenny, per esempio, quella sottospecie di puffo coi capelli marrone/rossicci innamorati di Lucinda … pian piano sente le sue emozioni, represse per molto tempo, focalizzarsi tutte in un'unica direzione, Paul percepisce il proprio corpo colmarsi di un potere nuovo, i suoi pensieri si concentrano sui Pokemon.
Devo farcela, così sarà orgoglioso di me, io sono Electivire, posso farcela, anche se sono in svantaggio
Ce la farò, dimostrerò al mio Allenatore che sono il migliore, sono lento ma forte, io, io sono Torterra, e sono il migliore
Paul riesce a leggere i pensieri dei suoi Pokemon con un misto di paura e rispetto, mentre il suo corpo è avvolto da una strana Aura scura …
                                              
ORE 18:30
Paul è appena uscito dalla porta e le ragazze stanno ridacchiando su qualcosa che ha detto Lucinda, invece Ash è ancora in cucina in un avanzato stato di coma, Drew fa una smorfia e alza gli occhi dal suo libro sulle piante e i fiori, ha sentito dire che sulla Terra ci sono scuole dove insegnano a curare le piante, crede che sarebbe interessante andarci, ha sempre amato molto i fiori, le rose in particolare.
Con uno sbuffo si alza e torna nella sua camera.
Dopo essere entrato e aver messo via il libro Drew fa uscire il suo fidato Roserade dalla Sfera Poké e si siede accarezzandolo, il suo sguardo inizia a vagare per la stanza semplice ed essenziale, come tutte le altre, a quanto ha visto, c’e un letto accanto alla finestra, una scrivania, un armadio, la libreria e un paio di poltrone, c’e perfino un piccolo terrazzo che da sul giardino, accanto a Drew, sul tavolino circolare al centro della stanza, c’e una pianta in vaso, il ragazzo si sofferma ad osservarla, è secca e non deve vedere l’acqua da un bel po’ di tempo, eppure il Coordinatore riesce ancora a percepire una piccola stilla di vita in essa, quasi in trance Drew allunga la mano destra verso la piantina, mentre un Aura verde smeraldo gli aleggia intorno.
 
ORE 18:35
Drew è appena uscito dalla stanza e Vera non ha voglia di rimanere ancora a chiacchierare con le amiche, è piacevole, ok, ma non ne ha voglia
“Io vado, sono un po’ stanca chiamatemi per cena, ok?” avverte Misty e Lucinda, che la guardano sorprese mentre si avvicina alla sua camera.
Ma che mi prende? Si chiede, quasi infastidita dalla propria voglia di solitudine, in effetti è strano, Vera adora stare con gli altri, e il fatto che ora abbia questo bisogno di non avere nessuno intorno è strano, lei sospira e guarda la luce giallo/dorata che proviene dalla finestra, immagina che sia un fulmine e che possa sollevarsi al suo comando, si culla nel pensiero rassicurante dell’oro che le sta intorno, ad un tratto un pensiero, un immagine Vera sa quello che deve fare per creare il fulmine.
ALZATI, SORGI! Urla in suo pensiero alla luce che, in risposta, si trasforma in un serpente scoppiettante di volt, che fissa Vera con i suoi occhi d’oro mentre un Aura dorata le aleggia intorno.
 
ORE 18:35
Dolore.
Il dolore alla testa per Ash è ormai un amico su cui puoi sempre contare, come Misty, lei lo picchia, lo prende a pugni, gli fa male, ma quando ha bisogno di lui c’e, sempre, perfino quando ha perso la lega di Unima e Iris e Spighetto lo hanno mollato in mezzo alla strada, agonizzante e senza un soldo, Misty c’e stata, come Brock, ma lei è diversa, così maschiaccio e allo stesso tempo così femminile, la stessa ragazza che lo ha picchiato per due regioni di fila e che, nonostante i litigi, gli è dispiaciuto lasciare.
Ash pensa a tutto questo mentre, dopo essersi risvegliato dal suo coma forzato, mangia il suo panino puzzolente con un Pikachiu più che disgustato nell’angolo opposto della cucina
“Fe fai Fichafù?” chiede il tonto il ragazzo
“Pika-piii!!!” sbuffa disgustato il topo elettrico indicando il suo panino
“Ne fuoi un po’ anche fu?” domanda l’Allenatore
“Piiiiiiiikaaaaaaaaaaa!!!!” urla il Pokemon, lanciando un Superfulmine su Ash.
Che non si fa nulla, mentre il panino si frigge.
“Wow, fritto, ottima idea!” esclama, senza aver capito una mazza del tentato omicidio del suo Pokemon, che intanto guarda stranito il ragazzo circondato da un Aura marroncina.
 
ORE 18:40
Misty sospira ascoltando distrattamente Lucinda che le sta facendo un resoconto dettagliato della Lega di Sinnoh, che fra l’altro le ha chiesto proprio lei.
“Lucinda, senti, è tutto molto interessante, ma sono un po’ stanca e vorrei farmi una nuotata bella doccia, una nuotata sarebbe meglio ma …” comincia la rossa, interrompendo il fiume di parole dell’amica
“Ok, se vuoi farti una nuotata puoi chiedere a Kety o al Ranger, sono certa che conosceranno a menadito tutto il Rifugio” le consiglia Lulù
“Uhm, ok, ok, non ti piace proprio Lunick, eh?” chiede Misty alla blu
“Deve piacere a mia sorella, non a me” la ragazza sembra davvero scocciata al solo sentir parlare di quell’argomento
“Secondo me a Kety non piace, hanno pure litigato!” osserva la Capopalestra di Celestiopoli
“Bah, nel 90% dei casi si staranno sbaciucchiando da qualche parte!” sbuffa arrabbiata Lucinda
“Ma che c’e? Non è che sei gelosa di Lunick, eh?” la prende in giro la rossa
“Non dire balle! Piuttosto vai a chiedere della spiaggia!” esclama Lulù alzandosi e uscendo dalla stanza
Che modi … pensa l’amica andando a cercare uno dei due Ranger.
***************un po’ dopo**************
“Ehi! Lunick!” urla Misty correndo verso il ragazzo che si volta con aria interrogativa
“Si?”
“Sai dirmi se c’e una spiaggia nel Rifugio? O una piscina, mi va bene lo stesso!” chiede, con una gran voglia di sfogarsi
“Certo, seguimi …” dice Lunick, accompagnandola ad un ascensore al centro della casa e spiegandole che deve premere il bottone per il piano -15, a quel punto arriverà alla spiaggia
“Grazie!” dice Misty con un sorriso
“Di nulla, ora scusami, ho da fare” le risponde il ragazzo andandosene silenzioso.
Bene, ora devo solo mettermi il costume e sono pronta per andare … non vedo l’ora di farmi una nuotata! Pensa la ragazza, felice al pensiero di stare nell’acqua, il suo vero elemento, lei adora l’acqua, odia stare sulla terra, perché quello stesso terreno su cui ora poggia i piedi si è inghiottito sua madre, Lucinda Williams, è strano, in effetti trovare un'altra Lucinda proprio lì, a migliaia di Km di distanza da Celestiopoli …
Bah, non devo pensarci, ho superato questa storia, è solo una coincidenza pensa, pur sapendo che non è affatto così.
“ESCI AZURILL!” esclama la ragazza mentre il piccolo Pokemon Pois esce ubbidiente dalla sua Sfera,
“Azu-azu?” chiede con la sua tipica ingenuità
“Andiamo a farci una nuotata, contento?” sorride Misty guardandolo con dolcezza, il piccolo le è sempre stato simpatico, non tanto per il suo aspetto adorabile, quanto per la sua ingenuità, così bambina e simile alla sua
“Azu! Azuu!!!” esclama felice il Pokemon
“Ok, allora andiamo!” ride la ragazza entrando nell’ascensore con l’amico.
Sono arrivati alla piccola spiaggia di sabbia bianca al piano -15, l’acqua è turchese con lievi sfumature violacee e il fondale marino si vede in modo chiaro, Misty rimane per un attimo incantata ad osservare quel bellissimo spettacolo della natura, prima di far uscire i suoi Pokemon dalle Sfere e dirgli che possono divertirsi in tutta tranquillità, appena mette piede in acqua le gambe si uniscono in una bellissima coda di pesce verde acqua, mentre un Aura azzurro-verde la avvolge.


Angolo Me:
Salve!
In questo capitolo succedono un sacco di cose, eh?
Spero che si siano capiti i Poteri di tutti, in caso contrario nei prossimi due capitoli ci saranno delle spiegazioni!
E ora le domande:
Quali saranno i Poteri di tutti?
Dove stava andando Lunick?
E perchè sembrava avere tanta fretta?
Secondo voi a chi stanno pensando Ash e Misty?
Lo scoprirete!
Hola,
Kety100

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Capitolo 12
*** Aure (parte 3) ***


 ORE 18:20
Sono appena arrivata nella mia stanza dopo la discussione con Lunick, quella che gli ho detto è la verità, allora perché sento di mentire a me stessa? Non mi piace più, punto e basta.
E non c’e l’ho neppure con lui per quel calcio, di questo sono sicura, ma perché la sensazione di aver mentito al mio migliore amico resta?
Ma che diavolo mi prende?! Penso scocciata togliendomi maglia e canottiera per potermi controllare la fasciatura che è, stranamente, intatta.
“Ma che cosa …?” borbotto stupita svolgendo la fascia con delicatezza, per poi scoprire che la bruciatura è praticamente guarita, strano, io guarisco in fretta, ok, ma non così in fretta
Che succede?! Penso sgomenta
Ti basta come prova del fatto che non ti vogliamo far del male? Mormora la voce di Yin nella mia testa
No! Ora come lo spiego aglio altri?! Eh?! Gemo mentalmente toccando stupita la mia pelle fresca e praticamente intatta
Potresti dirgli la verità, è sempre un buon compromesso … mi consiglia Yang
Oh, ma certo, perché no? Oh, aspetta, lo so perché no, perché è inverosimile! Che gli dico? “Ehi, ragazzi, lo sapete che sono guarita perché nella mia testa ci sono due vocine fastidiose?” eh?! Sbraito nella mia testa
Non possiamo farti tornare come prima, mi spiace, dovrai inventarti qualcosa, piuttosto, lo senti questo potere nell’aria? Cambia argomento Yin
No dico laconica tentando di scacciare quelle vocine fastidiose
È il segno che un Aura si è Risvegliata, un buon segno, i tempi sono maturi, fra poco anche gli altri proveranno il Brivido … mormora nella mia testa la voce della Yin
Già, fra poco accadrà qualcosa …
Ehm, scusatemi tanto, ricordate che ci sono anche io? Chiedo leggermente scocciata, se c’e qualcosa che odio è essere ignorata, ma messa da parte nella propria mente … è il colmo!
Oh, già, me ne stavo dimenticando
Ho notato! Allora, che cosa volevi dire? Che significa che i tempi sono maturi? Domando impaziente buttandomi sul letto
Che presto, molto presto, sia tu che i tuoi compagni dovrete imparare ad usare le vostre Aure mi spiega Yang
Ora è tutto più chiaro, mi si apre un mondo … sveglia! Io e Lulù sappiamo già usare le nostre Aure, ricordate? Così come John e qualunque ragazzino dotato di Duefoglie! Ricordo ai miei rompiscatole mentali, dovrebbero brevettarli come tortura
Già, me ne stavo dimenticando, ma se non erro tu non ti alleni da parecchio, dimmi ti ricordo qual è il tuo Potere Aurico? Indaga Yin
Ma certo! Io ho il Potere dell’Aria e dell’Acqua, principalmente, ma la mia Aura è stata in contatto con quella di un Ditto, quindi posso usare ogni potere che incontro ribatto con un sorrisetto, ricordo anche troppo bene la sensazione del Potere che mi scorre nelle vene insieme al sangue
Brava, e quello di Jonathan?
Facile, John ha il Potere della Creazione, può far apparire qualunque cosa dal nulla, da un piatto di spaghetti a una bella macchina sportiva, l’unica sua limitazione è la distanza, per esempio, se sta creando un campo di forza sopra di sé se si allontana di, che ne so, un Km il campo di forza scompare recito quasi a memoria ricordando le lezioni del Saggio
Esatto, e Lulù?
Lulù ha il Potere contrario a quello di John, lui distrugge qualunque cosa solo toccandola o concentrandosi, ma solo se ha abbastanza forza, il suo Potere combinato con quello di Jonathan  crea una forza incredibile, possono fare quasi tutto, dal distruggere una montagna a guarire un uomo in fin di vita, l’unica limitazione è che non possono riportare in vita i morti
Precisamente, e indovini il perché di questo loro legame?
Perché Lucinda porta in se lo Yang e John lo Yin, sono sicura che c’entri, ma non capisco … perché hanno il Potere inverso a quello delle due Entità?
Per difendersi, molto tempo fa i Custodi avevano Nell’Aura lo stesso Potere che il Destino gli aveva riservato poi, in seguito alla morte di molti di loro, Arceus decise di cambiare il Potere Aurico e di far si che esso forse inverso quello dell’Entità che i Custodi portavano in corpo, da allora fu così
Oh … funzionò?
Poco
Ah … beh, mi lasciate in pace?! Ho bisogno di pensare e di farmi una doccia! Commento scocciata dalla poca privacy della mia testa
Volentieri, mia cara, i tuoi pensieri sono così confusionari che mi hai fatto venire il mal di capo se Yang parlasse arabo credo che capirei di più …
Ciao, ciao, Miss Sfiga!!! Mi saluta lo Yin, forse dopotutto sono meglio i discorsi di Yang …
Bene, bene, ora che quei due se ne sono andati posso finalmente pensare in pace! Penso alzandomi e stiracchiando le spalle assaporando la piacevole sensazione di averle libere, poi mi guardo intorno, nella stanza c’e una confusione incredibile, dovrò rimettere tutto a posto, uffa, ci vorrebbe la magia! Un momento, ma io c’e l’ho la magia … perché nonostante tutto le parole di Yin&Yang mi hanno istigato ad usare nuovamente quel Potere che non credevo avrei mai riabbracciato, pensavo di non provare più quel brivido, ma mi sbagliavo.
Chiudo gli occhi, cercando quella vena di forza segreta che sta dentro di me, quel freddo caldo, come l’ha definita, tanto tempo fa, Lucinda.
Ecco, l’ho trovata, nello stesso posto di sempre, mai sopita, mai interrotta, anzi, se possibile ancora più forte di prima, il Potere dell’Ordine Universale, non so come mi è arrivato, ma un giorno è apparso, chissà come e chissà perché, dentro il mio corpo
Ordine, vieni agisci! Invoco con la mente, sento il Potere che mi scorre nelle vene, che corre lungo le arterie, che pulsa allo stesso ritmo del mio cuore, forte, molto forte, così potente e puro da traboccare dai pori della mia pelle donando all’aria intorno a me una piacevole sfumatura indaco, mi concentro leggermente, immagino tutto in orine nella mia stanza  e subito un vento potente si solleva, grazie alla mia volontà, e rimette tutto in ordine, dopo pochi secondo è tutto in ordine, ci sono perfino dei fiori freschi sul davanzale, a quel punto rimando, a malincuore, il Potere dentro di me, lo rinchiudo all’interno del mio corpo e, quando ho finito, respiro profondamente.
Beh, è stato facile penso guardandomi intorno e ammirando il l’ordine della stanza, mi guardo allo specchio, sono vestita con i miei abiti da Ranger, perfettamente stirati e in ordine, curioso, ero certa di essermi tolta la maglia … proprio in quel momento sento bussare alla porta.
 
ORE 18:50
Lunick sta bussando alla porta di Kety con impazienza, vede alla perfezione la propria mano ancora avvolta da quella strana Aura dal colore indefinito, e ne è terrorizzato
“Che vuoi?” gli chiede la ragazza dall’interno
“Ho un problema!” urla lui di rimando
“Sei del cast di Beautiful?” la voce della ragazza sembra leggermente preoccupata
“Eh?!” l’espressione basita del giovane parla per lui
“Entra e spiegami tutto, se NON sei del cast di Beautiful!” sbuffa la voce scocciata dell’amica aprendo la porta e facendolo entrare, lui non riesce a trattenere un sorriso, è tipico di Kety, lei odia Beautiful da quando Glenda l’ha costretta a vederlo per cinque minuti, la ragazza era rimasta imbronciata per giorni sostenendo che quella cosa doveva essere brevettata come tortura, beh, a lei non sono mai piaciute le cose sdolcinate …
“Non sono del casti di Beautiful, lo sai che odio quel programma …” commenta con un leggero sospiro
“Oh, bene! Allora, qual buon vento ti porta qui?” chiede lei con un sorriso andando ad aprire la finestra
“Guardami!” urla Lunick con un nota isterica nella voce
“Ok, ok, non scladart … occ***o” è l’unico commento della ragazza, rimasta basita davanti a quella strana Aura che ha intorno
“Allora?! Che cos’è?!” chiede lui, sempre più agitato
“Un Aura” la risposta è semplice e stupita, come se neppure lei ci credesse, il che fa agitare Lunick ancora di più.
 
ORE 19:00
Non è possibile, un Aura, come avevano detto Yin e Yang, non è possibile … i miei pensieri sono confusi, ma mi rendo conto di aver terrorizzato Lunick, povero ragazzo, non sa neppure che cosa gli sta succedendo …
“Come un Aura?! Non sono leggende?!” lo sento gemere guardandomi con aria spaesata
“No, a Duefoglie ne sono tutti dotati, in molti vanno all’Isola Ferrosa per allenarsi con Marisio e il suo Lucario, ma non credevo che ce ne fossero anche a Fiore …” mormoro stupita, quella che gli ho detto è la pura verità
“Aspetta, tutti?! Quindi anche tu …?”
“Sì, Io ho il Potere dell’Aria e dell’Acqua, principalmente, ma la mia Aura è stata in contatto con quella di un Ditto, quindi posso usare ogni Potere che incontro” spiego sedendomi sul bordo del letto
“Oh, grandioso, davvero grandioso, perché non me l’hai mai detto?” mi guarda e si siede accanto a me con aria stanca
“Perché non lo ritenevo importante, ma soprattutto perché non pensavo che avrei usato ancora l’Aura” rispondo arrossendo leggermente imbarazzata “il fatto è che tutti coloro che vengono da Duefoglie continuano ad utilizzare l’Aura almeno una volta la settimana, questo allunga la vita di almeno cento anni e potenzia le mosse dei Pokemon” spiego, in risposta allo sguardo confuso di lui
“Oh … e tu avresti rinunciato a cento anni di vita in più?” sembra stupito
“Non ho mai amato particolarmente esercitare l’Aura, ma se lo fai a scuola ti danno parecchi crediti … in pratica puoi non studiare …” alzo le spalle con nonchalance, come se fossi perfettamente a mio agio a parlare di queste cose
“Grandioso, ma a me avevano detto che avevo un Aura debolissima, com’è possibile che ora si veda?” Lunick sembra davvero confuso
“Hahahahahaha!!!! La TUA Aura debole?! Mi prendi in giro?! La tua è una delle più potenti che abbia mai sentito! – dico ridendo – Ma chi cavolo ti ha valutato?!” lo guardo con gli occhi lucidi per le risate
“Un tipo con in ciuffo verde, mi sembra che si chiamasse Sifgetto, Seghetto, Sfighetto …” lo vedo aggrottare le sopracciglia nel tentativo di ricordare il nome, un nome che io temo di conoscere
“Spighetto?” tutta l’allegria che avevo fino a cinque minuti prima è completamente svanita
“Sì! Esatto! Era proprio Spighetto … perché fai quella faccia?” la sua espressione è confusa
“Oh Santo Arceus …” sussurro con la faccia pallida come un lenzuolo a sorpresa gli prendo una mano e mi concentro fino a toccare la sua energia, una massa scintillante di un colore indefinito e indefinibile, sento anche la sua energia, una forza potente e dirompente, ma tranquilla e rassicurante, un’energia però corrotta, come se un’immensa parte di essa fosse stata presa con la forza e si fosse ricreata in seguito.
Il respiro mi si blocca e le mani diventano di ghiaccio, apro gli occhi e lascio la sua mano come se mi fossi bruciata, respiro affannosamente e ho gli occhi spalancati che chiudo per alcuni istanti tremando, è successo ancora, ma che problemi ha quel tipo?!
“Kety? Che succede?” la voce del mio migliore amico appare preoccupata, quasi spaventata
“Lunick, dopo che questo tipo ti ha esaminato sei stato male?” nella mia voce c’e un lieve tremito
“Sono stato in coma per due giorni, è colpa sua?”
“Sì, lui … lui ti ha strappato una parte della tua Aura, questo è il suo Potere, riesce a prenderle, ci ha provato anche con me, ma il suo Potere gli si è ritorto contro” il mio è più un sussurro che altro, il ricordo di quel giorno terribile è ancora vivo nei miei incubi più ricorrenti, la fatica di trattenere il mio Potere, quella di ritorcergli contro il suo … una cosa che non dimenticherò mai
“Quindi la mia Aura è … strappata?” la voce di Lunick è terrorizzata, quasi implorante
“No, no, sì è riformata, eri molto piccolo, probabilmente avevi poco più di due anni …”
“Due e mezzo, avevo due anni e mezzo” mi corregge quasi in automatico, per un po’ restiamo tutti e due in silenzio, quanto delle urla ai piani bassi ci costringono ed alzarci di scatto e a ricomporci quel tanto che basta per non sembrare sconvolti.
 

Angolo Me:
Hola!
Dunque, volevo fare un capitolo unico per tutte le spiegazioni, ma fra gli scleri di Kety e quelli di Lunick è venuta fuori questa mega cosa!
Quindi ho preferito rinunciare V_V
E ora, domande domandine:
Kety riuscirà a liberarsi dei ricordi?
Lunick avrà bisogno dello psicologo?
E gli altri?
Che cosa sarà successo?
E che ha urlato?
Lo scoprirete!
Hola,
Kety100

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Capitolo 13
*** Un po' di spiegazioni, ma non tante ***


 ORE 19:50
Ci precipitiamo verso la fonte dell’urlo più velocemente possibile, solo per scoprire, una volta arrivati in soggiorno, che sono tutti alla spiaggia.
Arrivati davanti all’ascensore dobbiamo pure aspettare che arrivi al piano terra, il che è scocciate!
Ma alla fine riusciamo ad arrivare alla spiaggia dei Ranger ( o degli innamorati, da quando Pino e Laila ci sono venuti per il loro anniversario di fidanzamento) e ci troviamo davanti una scena alquanto singolare: i ragazzi che si fissano spaesati con Aure di colori diversi intorno, in particolare Vera e Misty sono soggette a sguardi spaventati e confusi, la prima perché ha al seguito un serpente fatto di fulmini, la seconda perché al posto delle gambe si ritrova una coda di pesce.
“Ehm, bene, direi che avete tutti bisogno di uno psicologo …” osservo incrociando le braccia, oltre agli sguardi poco meno che omicidi dei miei compagno di sventura.
“Secondo me delle spiegazioni bastano” osserva Lunick, come sempre ha ragione, purtroppo.
Io rispondo con uno sbuffo infastidito: odio dare spiegazioni.
“Ehm, ragazzi? Non è per sembrare seccante, ma apprezzerei molto riavere le mie gambe” la voce leggermente irritata di Misty stronca la nostra lite sul nascere.
“Oh, sì, scusami, mi ero dimenticata del tuo problemino!” esclamo battendomi una mano sulla fronte e avvicinandomi alla ragazza.
Quando le sono accanto chiudo gli occhi e mi concentro, attivando la mia Aura, l’aria intorno a me si tinge d’indaco, brillante quanto un piccolo sole, se non di più.
Tutto l’immenso Potere contenuto nel mio corpo si risveglia, con la stessa forza di un’antica bestia sopita da secoli, concentrandosi nella mia mano destra, che diventa, se possibile, ancora più luminosa, a questo punto mi concentro, ora viene il difficile: contrastare il Potere di Misty senza farle del male.
Appena tocco la sua coda la forza nascosta che risiede in lei cerca di contrastarmi, peccato che sia così debole ... troppo per resistermi, per un solo, magnifico istante, capisco che potrei prendere possesso del corpo della ragazza, e l’idea mi tenta, sarebbe così facile … NO! urla la mia mente, devo far tornare la giovane normale, nulla di più e nulla di meno, sospiro concentrandomi e, con un ultimo, decisivo sforzo riesco a separare le molecole di Misty  da quelle Auriche.
Mi alzo barcollando leggermente, accidenti se è stato faticoso!
“Ti ho fatto male?” chiedo alla ragazza, che è appena uscita dall’acqua come se potesse morderla.
“N – no …” sussurra, poverina, deve essere davvero sconvolgente ritrovarsi con una coda da sirena al posto delle gambe così, di punto in bianco!
Io sospiro facendo sparire il serpente di Vera, che sussulta guardandomi, se non terrorizzata, quasi.
“Ok, andiamo di sopra, prometto che tenterò di rispondere a tutte le vostre domande” dico con aria seria, cosa alquanto strana per me, quasi sempre allegra e scanzonata e facendo cenno ai ragazi di seguirmi.
Appena arriviamo in salotto io chiudo le tende e le porte con uno schiocco di dita: non posso permettere a nessuno di origliare.
“Allora, si può sapere che sta succedendo?!” chiede Misty che sembra la più sconvolta, oltre che la più decisa, quando tutti si sono accomodati.
“Succede che le vostre Aure si sono attivate e che quindi, di conseguenza, potete utilizzarle” rispondo con calma.
“Che cosa sono le Aure?” questa volta è stata Vera a parlare, noto che tiene stretta la mano di Drew.
“L’Aura è la vera forza che risiede in ognuno di noi” spiego con calma.
“Sarebbe a dire?” Ash sembra piuttosto confuso.
“Sarebbe a dire che grazie all’Aura puoi fare mole cose, dall’uccidere e distruggere, al curare a guarire” dalle facce degli altri sembra che non abbiano capito un accidente di quello che ho detto.
“Non so gli altri, ma credo che se mi avessi spiegato in arabo avrei capito di più” commenta Lunick con le sopracciglia aggrottate.
“Benissimo, andiamo di fuori: vi farò un esempio pratico.” Sospiro alzandomi ed uscendo in giardino.
Tutti mi seguono, del resto che altro potrebbero fare? Si dispongono davanti a me e Lucinda, gli sguardi sono dubbiosi, ma anche incuriositi, beh, almeno non hanno fatto come me la prima volta che sono venuta a contatto con questa realtà, ricordo che presi a calci il Saggio di Duefoglie!
“Ok, ora dovete promettermi che non vi metterete ad urlare e che non mi ucciderete!” esclamo, leggermente sotto pressione, cavoli, è Lucinda la Master, non io!
I ragazzi annuiscono e mi guardano, in attesa.
Io chiudo gli occhi e mi concentro, questa volta non devo semplicemente allungare la mente e toccare un'altra Aura: devo assumere la Forma Aurica.
Andrà tutto bene, sta calma. Lucinda cerca di incoraggiarmi, è molto più gentile quanto pensassi!
Sei tu la Master, cavoli! Non ce la posso fare! Gemo mentalmente, mentre un fastidioso complesso di inferiorità mi assale.
Muoviti e piantala di frignare! Mi redarguisce prima di far tornare la mente nel proprio corpo.
Di nuovo sola, mitico … sospiro e chiudo gli occhi, in un attimo tutti gli anni passati ad allenarmi per diventare Master mi tornano in mente, il mio respiro si fa regolare, sento alla perfezione le molecole del mio corpo cambiare posto, e in un attimo capisco che ho assunto la Forma Aurica.
Apro i miei occhi, neri come la notte, ora gli altri mi sembrano molto più alti, anche per forza, mi sono trasformata in un leopardo!
Anche se la mia Forma Aurica ha parecchie differenze dal solito, caro, vecchio felino maculato, tanto per cominciare io ho il pelo completamente bianco a macchie grigie, inoltre ho due ali di drago delle varie sfumature del blu ben nascoste nel folto pelo della schiena e il cervello di un umana, ovvio.
Mormorii stupiti si alzano dai ragazzi, che mi fissano con un misto di timore e ammirazione, io per tutta risposta sbadiglio e mi sdraio sulla pancia chiudendo gli occhi e agitando pigramente la coda, anche se tutti i miei sensi sono all’erta e potrei fuggire da eventuali nemici in un attimo, ovviamente.
“Ma … c’e ancora Kety la dentro?” sento che qualcuno lo chiede a Lucinda, non riesco a riconoscere la voce, con queste orecchie ipersensibili ogni rumore mi appare diverso.
“Beh, puoi chiederlo a lei! Vieni, micio, micio!” ride Lulù voltandosi verso di me, che apro un occhio e alzo un labbro ed emetto un suono a metà fra una risata e uno sbuffo.
“Kety?” è stata Vera a parlare, mi guarda timorosa, anche se si è avvicinata di un passo.
Dimmi pure, Vera le dico alzandomi e avvicinandomi on calma.
“Tu parli!” urla sull’orlo dello svenimento.
Così pare, bene, credo che abbiate capito che si possono fare molte cose con l’Aura commento riprendendo il mio aspetto normale, e suscitando un sospiro sollevato in quasi tutti.
“Ovviamente si possono fare tante cose, ma solo se prima si ha la propria Forma Aurica” spiego massaggiandomi il collo, accidenti, la trasformazione in umana è così fastidiosa!
“Tante cose … del tipo? E perché non si possono fare senza la Forma Aurica?” Lunick sembra davvero interessato.
“Beh, dipendono dal proprio Potere, cioè, non puoi cercare di comandare l’acqua se il tuo Potere è quello dei fulmini o della terra; per rispondere alla tua seconda domanda: per il nostro Master la Forma Aurica è necessaria in quanto bisogna saper accedere al proprio Potere prima di poter fare magie.” Rispondo citando il Master quasi parola per parola, visto che effettivamente neppure io ci capisco molto.
“Ah … e che significa?” ecco, appunto, io e la mia fortuna!
“Non ne ho la più pallida idea, quel gran –BEEEEEP- del nostro insegnante si è sempre rifiutato di darci qualunque spiegazione” sbuffo con un alzata di spalle.
“…” ecco, appunto, stai zitto che è meglio! Ma non gli e lo dico, mi sono appena ritrasformata in ghepardo.
 

Angolo Me:
Bene, per questo capitolo ho un solo commento: sgrunt.
Non mi piace per niente, anzi!
MA non sapevo come introdurre le suddette "Forme Auriche", questo è tutto ciò che la mia mente malata ha prodotto.
E ora passiamo alle domande:
I ragazzi supereranno la paura per Kety?
Lei smetterà di odiare Lunick?
Ma siamo sicuri che lei lo odi?
E quali saranno le Forme Auriche degli altri?
Qualche risposta io l'avrei ...
Hola,
Kety100.

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Capitolo 14
*** Cambio di programma ***


IL GIORNO DOPO
ORE 8:00
Mi alzo e vado in cucina, dove gli altri hanno già fatto colazione e sono pronti per la prima lezione sulle Aure.
“Ok, oggi si inizia con le lezioni, la prima parte è trasformarsi nella propria Forma Aurica” spiega Lucinda, una volta che siamo usciti in giardino.
“E come si fa?” chiede Vera.
“Bisogna chiudere gli occhi, visualizzare una forza segreta dentro di se ed immergersi, a quel punto vi trasformerete per istinto” rispondo dal terrazzo.
“E perché Kety è li?”
“Perché è una scansafatiche e non vuole scendere” Lucinda è lapidaria.
“Veramente adesso scendo: anche io devo allenarmi.” Sbuffo piccata.
Quella scema di mia sorella mi fa ciao con la mano, mentre salto giù e vado sul promontorio, da dove spero di ricordarmi come si arriva alla Forma Aurica Ibrida.
Mi siedo a gambe incrociate e chiudo gli occhi, immergendomi in quel fiume segreto che mi scorre dentro.
A un tratto sento un anomalia, come se qualcuno cercasse di entrare nella mia Aura.
L’ho già sentito … quest’energia mi è familiare … oh, no!
Mi paralizzo per un istante, lo sento, preme contro le mie difese, senza cercare di aggirarle o romperle, ma risucchiandole.
No, no, no, no, no, no, no, NO!
VATTENE! VUOI CHE TI RIDUCA ANCORA IN FIN DI VITA?! Gli urlo mentalmente.
Ah! Vedo che sei rimasta acuta, Katherine, è un vero piacere, almeno giocare con te sarà divertente … ride, malvagio, cercando per l’ennesima volta di rubarmi l’Aura.
Ringhio, i muscoli tesi per lo sforzo, e riesco finalmente a scacciarlo.
Non è finita qui, Katherine! Io tornerò, e quando ciò accadrà, allora pregherai di non essere mai nata!! La sua minaccia non mi spaventa affatto, e gli e lo faccio capire con una risata sprezzante.
Appena la fastidiosa presenza abbandona la mia testa sento le forze mancarmi e sono costretta ad appoggiarmi sulle braccia ansimante.
Spighetto … non credevo saresti tornato, mio vecchio nemico … penso, anche se so che ormai non mi ascolta più.
Lucinda, abbiamo un problema! Chiamo mia sorella, spiegandole mentalmente la situazione, ovviamente si mostra preoccupata.
E che cosa facciamo?! A questo punto mi pare ovvio che sanno dove siamo! Esclama.
Lo so, per questo dobbiamo trovare Dexois e farci riportare nel nostro universo! Ci avevo già pensato, fortunatamente.
Cosa? E se li conducessimo da lui?
Correremo questo rischio, se anche portassero le loro forze nel nostro mondo i Ranger saprebbero contrastarli! Per non parlare di tutti i Dominatori abili che ci sono a Duefoglie! Sorrido: è un piano perfetto.
Prima chiediamo agli altri, poi si vedrà.
“Ragazzi! Vi dobbiamo dire una cosa …” esclamo avvicinandomi, ancora un po’ pallida, e spiegando la situazione ai nostri amici.
“E così, dobbiamo mollare tutto …” sussurra Vera.
“Come troveremo Dexois?” chiede Lunick.
“Ma non è ovvio? Dexois si trova nel punto più alto della Terra: l’Everest.” Esclamo, ben sapendo che è un impresa quasi impossibile quella che gli sto chiedendo.
“Kety, noi non siamo scalatori esperti, e non abbiamo mai scalato una montagna tanto grande!” protesta infatti Lunick.
“Punto uno: tu hai scalato la Catena di Sekra, quindi piantala di lamentarti; punto due: noi non possiamo farcela, noi dobbiamo farcela!” spiego rientrando nel Rifugio e iniziando a fare i bagagli.
Kety, non puoi chiederci questo! Lo sai che non ne siamo in grado! Loro non riescono neppure ad attivare la Forma Aurica! Come pretendi che possano farcela?Mi chiede Lucinda, mentre anche lei fa i bagagli, ma lo fa con voce diversa: quella di Yang.
Per la Forma Aurica, impareranno durante il viaggio, esattamente come tutte le altre cose, inoltre se tutto va come credo, non dovranno neppure scalare quella stramaledetta montagna.
Cosa stai dicendo? E poi che mi dici di Jonathan? Non possiamo lasciarlo qui!
Lo so, ma troverò una soluzione anche a questo.
Tu hai davvero una gran fiducia nelle tua capacità …
Io sono io! Rido leggera, più per alleggerire la tensione che per altro, mentre Lulù esce dalla mia testa.
Domani partiremo, quindi dormite! Avverto tutti col pensiero.
Stai sbagliando, ragazza! Non è così che risolverai i tuoi problemi. Yin, ovvio.
Lo so, ma non posso fare altro: o così, o la morte.
Veramente potreste lottare, combattere … u …
Non dirlo, sai che ho giurato di non farlo mai più, e un giuramento è un giuramento!
Hai ragione, cara, ma non è stata colpa tua se tuo padre è morto … Yang, benissimo, ci mancava solo lei …
È stata la mia mano a vibrare il colpo, e io lo volevo, in quel momento desideravo più di ogni altra cosa che morisse, non mi interessava se era mio padre, se gli volevo bene … lui aveva fatto soffrire mamma e Lulù, non contava nient’altro! Lo dico con rabbia, e anche con una sorta di malcelata soddisfazione, perché nel mio cuore lo penso ancora: Edward Moonstone meritava la morte che gli ho inflitto.
A un tratto, un ricordo mi salta alla mente, veloce si insinua nella mia testa e la invade:
 
“Nebbia.
Solo nebbia.
Poi, una voce, mentre la nebbia se ne va:
“Lo senti quest’odio, Katherine? È l’odio dei forti, quello che ha sempre permesso ai Moonstone di essere quello che sono!” una risata malvagia, sadica, che gode nel vedere la gente soffrire.
“Lo sento, papà! Perché mi sento invincibile? Perché quando abbiamo questo sentimento nel cuore sia io che John diventiamo invincibili?” un volto di bambina, duo grandi occhi indaco spalancati, curiosi.
“Perché noi siamo fatti così, noi siamo cattivi” finalmente vedo l’uomo: capelli biondi cenere, occhi indaco e un fisico da Dio greco.
“Ma la mamma dice che non bisogna essere cattivi …” un altro bambino, coi capelli blu e gli occhi viola, molto simile alla piccola.
“La mamma si sbaglia! Lei e vostra sorella non capiscono! Ma in fondo non è colpa loro, ma del seme di bontà che gli è stato impiantato da piccole … per fortuna ci siete voi, bambini miei!” l’uomo scompiglia i capelli dei bambini, ma il gesto è freddo, quasi innaturale, soprattutto con quella luce malvagia negli occhi …
Ad un tratto, la consapevolezza.
Forse è il gesto meccanico.
Oppure il mio cervello che finalmente si sveglia, ma io riconosco quei luoghi e quell’uomo.
“Papà … Jonathan …” mormoro trattenendo il fiato.
La me del ricordo, più piccola e innocente, è l’unica a voltarsi verso la porta, quasi mi avesse sentito.
Ci fissiamo per un istante, prima che lei mi riconosca e spalanchi in modo ancora più abnorme gli occhi.
Io sorrido rassicurante, mentre la nebbia torna e mi porta via.”
 
 
Spalanco gli occhi con il respiro affannato, mentre cerco di rimettere ordine nei miei pensieri.
Che è successo? Mi chiedo, mentre la consapevolezza dell’accaduto mi torna alla mente con una lentezza esasperante.
Guardo l’orologio: 3:00.
Notte, è notte … forse dovrei andare a fare una passeggiata … però devo anche riposare … oh, al diavolo!
Esco sul terrazzo e salto giù, cercando di imprimermi nella mente le immagini, gli odori e le sensazioni che provo, con la curiosa sensazione che potrebbero essere gli ultimi.
“Ma si può sapere che cosa vado a pensare?” mi chiedo ad alta voce.
“Se non lo sai tu …” il tono scanzonato e provocatorio del mio migliore amico mi coglie quasi di sorpresa.
“Nick! Dovresti essere a letto!” esclamo, voltandomi.
“Anche la qui presente Katherine”
“è diverso! Io  ho un buon motivo!”
“Ovvero l’insonnia, bene, in questo caso siamo in due.” mi guarda con calma, senza la minima traccia di ironia nello sguardo per la prima volta dopo anni.
“Hai vinto” commento laconica stendendomi sull’erba e osservando le stelle.
Lui si siede accanto a me, calmo.
Sa cosa deve fare, sa come farlo e si fida di me, solo questo conta.
  

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Capitolo 15
*** Guai, guai e ancora guai ... Dea bendata, perchè ci (mi) odi?! ***


 La mattina arriva anche troppo in fretta e quando il sole inizia a sorgere noi ci stiamo già muovendo verso l’aeroporto.
Svelti! Potrebbero essere qui da qualche parte! Oh, quasi dimenticavo: piantatela di camminare come dei ladri. Ci individueranno più facilmente se fate così! Parlo a tutti con la mente, in questo modo nessuno potrà sentirci.
Vedo gli altri annuire e iniziare a muoversi meno furtivi, come se fossero semplicemente dei ragazzini impazienti di andare in vacanza.
Vi hanno individuati, fai in fretta a portarli via da qui, ragazzina! Mi avverte Yin.
Beccati … Ragazzi! Cambio di piano: muovetevi! Gli urlo, mettendomi a correre.
Subito una decina di persone si spoglia dei suoi abiti normali e ci attacca.
Uno sparo.
Maledizione, sono armati! Penso, gettandomi dietro a un angolo.
Kety! Che si fa? Qui non ce la facciamo da soli! Esclama Lucinda, rannicchiata con Paul dietro ad alcuni scatoloni.
Non lo so, Santo Cielo, non lo so! Mi guardo in torno, alla ricerca di una via di fuga: nulla.
Istintivamente un imprecazione mi esce dalle labbra.
Mi sporgo per vedere i miei assalitori, riesco a vederli solo di sfuggita, perché subito una scarica di fucile mi costringe a fare marcia indietro.
Ragazzi, avete qualche idea? Io ho il cervello vuoto! Chiedo agli altri.
Mi arrivano solo dei no, ma non manca il “vai a quel paese!” di mia sorella, ovviamente.
Ok, benissimo … che accidenti faccio?! Mi chiedo mordendomi un labbro.
Con la coda dell’occhio individuo l’aereo per la Cina, bene, ora dobbiamo solo evitare gli psicopatici con le pistole e salirci.
Serve un diversivo … ma quale?
Neanche cinque minuti dopo lancio (letteralmente) Plusil verso i nostri assalitori mentre lui usa votexpalla.
Prendo per un braccio i miei compagni e li trascino su un aereo privato.
“Almeno questo lo sia guidare!?” chiede Lucinda.
“Io no, Lunick sì” urlo uscendo.
Che stai facendo!? Mi chiede lei.
Jonathan è ancora qui da qualche parte, Lulù, vado a cercarlo, voi partite, io vi raggiungo in volo! Rispondo.
E come fai senza Pokemon?! Hai solo la tua Aura per difenderti così!!!!
No, non solo quella … sorrido e do un colpetto al mio marsupio.
“EHI!!!! PESCI LESSI!!! GUARDATE QUA!!!” esclamo mettendomi le mani a coppa davanti al viso.
Si voltano in contemporanea verso di me e io sorrido.
Spero solo di ricordarmi come si fa.
Sparano.
Chiudo gli occhi e mi concentro, una barriera indaco si leva attorno all’aereo che decolla senza problemi e vola via.
Sorrido.
“E ora a noi, miei cari …” sussurro.
Quelli, senza pensarci un istante, tirano fuori i loro Pokemon e me li lanciano contro. Vogliono giocare? Facciano pure: troveranno pane per i loro denti!
“DRAGONITE, ARTICUNO, LUXRAY E MISMAGIUS!” urlo, invocando i miei fedeli Pokemon, che tante volte mi sono venuti in aiuto e lanciando contemporaneamente le PokéBall.
I quattro potenti Pokemon compaiono davanti a me in un lampo di luce rossa. Sono anni che non lottiamo insieme, lo so, ma possiamo farcela!
Guardo i miei avversari cercando di non scoppiare a ridere: dei Liepard, Bronzong, Rapidash e Dragonair non possono sperare di fermarmi.
“Dragonite, Tifone! Articuno, Bora! Luxray, Scarica! Mismagius, Psichico!” subito dopo il mio ordine, i Pokemon agiscono tutti insieme, come una macchina ben oliata: il primo è Mismagius, che solleva gli avversari impedendogli di muoversi, tranne i bronzong; contemporaneamente agiscono Dragonite e Luxray, formando un impressionante tornado elettrico e magnetico che attira i bronzong, facendoli scontrare tra loro e mettendoli K.O.; Articuno soffia il suo alito ghiacciato sui Pokemon immobilizzati da Psichico, congelandoli del tutto e rispedendoli dai loro proprietari.
“Grazie, ragazzi!” esclamo rimettendoli nelle sfere e dandomi alla fuga senza pensarci due volte.
Mi alzo in volo mentre le mie gambe corrono ancora e scatto velocemente verso la costa. Ho ancora il batticuore e, ad essere sincera, me la sto quasi facendo sotto. Quasi, ho una dignità da difendere, anche se ultimamente è un po’ giù di corda.
Continuo a battere quelle membrane traslucide che riescono, chissà come e chissà perché, a fuoriuscire dalla mia mente.
Dunque, vediamo … dov’era quella grotta? Sottospecie di parassiti con vocine allegate, che mi consigliate? Per la cronaca, mi sto riferendo a Yin&Yang.
Un po’ di rispetto, ragazzina! Abbiamo parecchi milioni di anni più di te! E, per la cronaca, è la grotta sulla destra
Sono tuttesulla destra … gli faccio notare con aria scocciata. Fortunatamente Lulù non mi ha ancora contattato. È complicato litigare con due persone contemporaneamente, che cosa credete?!
Quella che ti sta passando accanto ora, mia cara. Yang è gentile, ma sul serio con tutti quei “cara” e “tesoro” ero ad un passo dal vomito. Comunque apprezzo la precisazione e viro per entrare nella grotta. Appena atterrata ... non succede niente. Chiudo le ali e faccio sospettosa un passo. Ancora niente. Ma a che gioco stanno giocando? Continuo a camminare ben lontana dal rilassarmi fino ad arrivare ad una cella di roccia.
“Una cella di roccia … seriamente, qui non c’e NESSUNO con un po’ di fantasia?!” sbuffo avvicinandomi e notando una figura rannicchiata in un angolo.
“Ehi tu!” lo chiamo e lui si volta in modo sorprendentemente veloce. Nonostante tutto il tempo che ho passato con i Ranger, e quindi fra brutalità e malvagità sui Pokemon che spesso comprendevano anche la tortura, guardare il volto del ragazzo mi fa inorridire ampiamente. Non c’e un solo osso che non sporga, ricoperto solo da un sottile velo pelle. Quella che resta, visto che il viso pallido (e straordinariamente simile al mio, per inciso) è solcato da numerosi graffi.
“Stai attenta, è …” la voce è rimasta intatta, straordinariamente simile a quella di mio fratello, e non trema neanche un po’.
“… una trappola, sì lo so. La maggior parte delle cose lo sono” detto questo creo un piccolo fulmine che passo alla grata, sperando di romperla. Indovinate che succede? No, non scatta l’allarme. La grata si, ehm, rompe.
“Ma chi è l’idiota che ha fatto questa cosa!?” la mia voce assume una nota acuta e carica di irritazione. Ma per la miseria, perché mi stanno rendendo le cose tanto facili!? Uffa, così non mi diverto proprio per niente!
“Ok, non so chi voi siate, ma a questo punto di solito scatta la trappola colossale che fa fare tutte quelle cose alla Oh-mio-Dio-scappiamo, sapete? Beh, sto aspettando, perché non vedo NIENTE di simile!” urlo, guardandomi intorno arrabbiata. Nada, nisba, niente di niente! Uh, che pazienza che mi ci vuole! Pure il Team malvagio dilettante mi toccava ora! E i tizi con i mantelli colorati? Caricai Jonathan su Articuno e uscimmo da li in volo. Seriamente, ma perché ci avevano lasciato andare così?
“Scusa, ma tu chi sei?” brutto … non mi riconosce più!? E dire che sono passati solo … ehm, quanti anni? Forse nove o dieci … ok, ha TUTTO il diritto di non riconoscermi. Ma io ho riconosciuto lui! Quel piccolo …
“Sono Katherine Moonstone, Leader di Nevepoli nella Regione di Fiore” lo guardo, quasi aspettandomi una reazione.
“Chi?” ma lo fa apposta!?
“Tua sorella, chi sennò?” lo guardo con aria scocciata. Ma lo fa apposta?
“Io non ho sorelle” ah ah ha … bella questa! Sono certa che sta scherzando! … … … Perché lui sta scherzando, vero? VERO?!















Angolo Fallito di una Tizia che Aggiorna di Rado:
Ehi, sapete che ero stata trasformata in una statua di ghiaccio e poi messa al sole? No? Ora lo sapete V_V
Dunque, ci ho messo taaaaaaaaaaaaaaaaaaaa[...]aaaaaanto tempo ad aggiornare. Ma ora, per la vostra disperazione, l'ho fatto.
Ringrazio tutti e bla bla bla, chiunque conosce la manfrina che si fa alla fine di un capitolo. Io non so che scriverci, quindi ... beh, che vi devo dire?
Hola,
Kety100

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