Drabbles per tutti i gusti + 1

di _Trixie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Love ***
Capitolo 2: *** Tears ***
Capitolo 3: *** Mirror ***
Capitolo 4: *** Broken ***
Capitolo 5: *** Lips ***
Capitolo 6: *** Candle ***
Capitolo 7: *** Innocence ***
Capitolo 8: *** Dagger ***
Capitolo 9: *** Knife ***
Capitolo 10: *** Wreck ***
Capitolo 11: *** Lily ***
Capitolo 12: *** Mouth ***
Capitolo 13: *** Laugh ***
Capitolo 14: *** Safe ***
Capitolo 15: *** Journey ***



Capitolo 1
*** Love ***


 

Partecipante al contest 15 pagine di Drabble di Alcyone_






Personaggio scelto:
Barty Crouch Jr.

Prompt: 1. Lei era solo l'amante da amare senza amore.
Seguì i suoi movimenti. Non ne dimenticò nessuno.

Rating: Giallo.

Genere: Triste, Sentimentale.
Avvertimenti: (Double) drabble, 178 parole.

 




 


1. Love

 

 

«Potresti lasciare tuo marito, Bella» propose Barty, accarezzando la schiena nuda della donna, i cui muscoli si irrigidirono immediatamente.

«Perché?» domandò Bellatrix seccamente.

Che stesse prendendo seriamente in considerazione la proposta del ragazzo?

«Tu non lo ami. Tu vuoi me, Bella» le disse Barty precipitosamente, attirandola a sé sotto le lenzuola.

Lei rise sonoramente, scoprendo i denti bianchi, perfetti.

«Non essere sciocco, Barty!» lo rimproverò divertita. «Credi che io sia innamorata di te?»

«Io credo… insomma, tu… sei qui con me. Sei stata qui quasi ogni notte, negli ultimi mesi» rispose Barty titubante.

Bellatrix rise di nuovo. E lui capì.

Lei era solo l'amante da amare senza amore.

«Non lascerò mio marito. Non mi aspetto che tu capisca, sei un ragazzino, ma voglio che tu comprenda bene una cosa: sono innamorata, certo, ma non di te, Barty» disse Bellatrix allontanandosi da lui e sgusciando fuori dal letto. Recuperò i suoi vestiti e li indossò in fretta.

Barty seguì i suoi movimenti. Non ne dimenticò nessuno, ben sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrebbe vista compierli.  



Nda 


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Trixie.


 

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Capitolo 2
*** Tears ***


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Partecipante al contest 15 pagine di Drabble di Alcyone_






 

Personaggio scelto: Narcissa Black, in Malfoy.
Prompt:2.E la nausea saliva. Si faceva liquido sotto le palpebre. Diventava lacrime che rapprese, perché non scendessero a riaccenderle il cuore. 
Rating: Verde, tendente al giallo.
Genere: Sentimentale, introspettivo, triste.
Avvertimenti: (Double) drabble, 182 parole.




2. Tears
 
 
Narcissa si riscosse e guardò nello specchio il riflesso di una donna pallida, stanca, con profonde ombre
 sotto gli occhi.
La consapevolezza di sé tornò lentamente: le mani sulla porcellana fredda, la camicia da notte delicata contro la schiena, le gambe deboli e… l’acqua che le lambiva i piedi.
La donna abbassò lo sguardo. Il pavimento era completamente bagnato. Il rubinetto della vasca, straripante d’acqua, era ancora aperto. 
Narcissa si accigliò e si affrettò a chiuderlo, per poi cercare la bacchetta nelle tasche della vestaglia, senza trovarla.
Dove l’aveva messa? Non si ricordava nemmeno questo.
Come rimediare a quel disastro?
Cadde in ginocchio, incapace di reagire.
E la nausea saliva. Si faceva liquido sotto le palpebre. Diventava lacrime che rapprese, perché non scendessero a riaccenderle il cuore. 
Lucius. Lucius avrebbe saputo cosa fare.
Ma lui era ad Azkaban e lei era una moglie senza marito, una strega senza bacchetta, una donna senza ragione.
Non era più nulla, se non una madre, ed era questo, solo questo, che le impediva di immergere la testa in quella vasca piena d’acqua, per non toglierla più.

  


  
NdA: Potrebbe apparire strano che una donna in grado di mentire all’Oscuro Signore, dimostrando così di avere una notevole forza d’animo, si trovi in uno stato del genere durante il periodo di reclusione del marito ad Azkaban.
Credo comunque che Narcissa abbia vissuto come un automa, senza il sostegno del marito, e che l’unica ragione che la spingesse a vivere sia stata proprio Draco.
Probabilmente il tono dell’ultima parte è un po’ forte, ma spero che questo non disturbi nessun lettore, in caso contrario, scusatemi. L'immagine usata per il banner è stata trovata con una semplice ricerca Google. Se l'autore/autrice vuole essere citato/a e non vuole che la sua immagine venga utilizzata, provvederò immediatamente a citarlo/a o a togliere il banner :)

 

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Capitolo 3
*** Mirror ***


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Personaggio scelto: Andromeda Black, in Tonks (obbligatorio).
Prompt: numero 3, immagine.
Rating: Verde.
Genere: Romantico, introspettivo, triste.
Avvertimenti: (Double) drabble, 173 parole.

 
 

3. Mirror
 

C’è stato un tempo, durante la mia infanzia, in cui lo specchio mi restituiva l’immagine di una bambola di porcellana. Capelli lucidi e perfetti, viso delicato dalle guance rosee, una bocca disegnata ad arte con denti perfetti. Indossavo sempre vestiti costosi e scarpe eleganti.
E i miei occhi non conoscevano altro se non la vita d’oro bugiardo di casa Black.
Poi ti incontrai e per molto tempo non ebbi più bisogno di specchi.
Mi bastava guardarti, Ted, per vedere me. 
I tuoi sogni erano i miei, la mia anima era la tua e il mio corpo era il tuo.
L’io non esisteva più: c’era solo il noi, quel noi che si concretizzò in Ninfadora, nostra figlia.
E i miei occhi con te conobbero l’amore. Ma oggi ho paura a scrutare il mio riflesso negli specchi.
Perché mi hanno detto che non ci sei più e che non tornerai da me, perché ti hanno ucciso.
E so che, se solo avessi il coraggio di guardare il mio volto, i miei occhi conoscerebbero la morte.  


 


 

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Capitolo 4
*** Broken ***


 

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Personaggio scelto: Merope Gaunt
Prompt: 4. Immagine
Rating: Verde.
Genere: Introspettivo, triste.
Avvertimenti: (Double) drabble, 115 parole.








4. Broken 

«Tesoro» sussurrò Orfin in serpentese, guardando la sorella. «L’ha chiamata ‘tesoro’. Quindi non ti vorrebbe comunque».*
E Merope sentì di nuovo quella sensazione dolorosa nel petto, che dal cuore si diffuse nel resto del corpo. Lei ne conosceva il significato, sapeva bene che un’altra crepa si era aggiunta alle precedenti, che lentamente, ma inesorabilmente, Merope si stava rompendo e che prima o poi sarebbe caduta a pezzi.
Per questo, quando suo padre la guardò con sguardo assassino, quando le strinse le mani intorno al collo, Merope non si divincolò né fece resistenza.
Perché avrebbe preferito morire così, soffrendo solo per pochi minuti, che essere distrutta lentamente, dall’interno, sentendo il proprio cuore incrinarsi ad ogni battito. 




NdA
*Harry Potter e il Principe Mezzosangue, J. K. Rowling.
 

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Capitolo 5
*** Lips ***


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Personaggio scelto: Rodolphus Lestrange

Prompt: 5. Un giorno Dio disegnò la bocca di Jun Rail. È lì che gli
venne quell'idea stramba del peccato.

Rating: Giallo.

Genere: Introspettivo, sentimentale.

Avvertimenti: (Double) drabble, 114 parole.

 

 



 

5. Lips

 

Un giorno Dio disegnò la bocca di Bellatrix Lestrange. È lì che gli venne quell’idea stramba del peccato.

Un giorno io la vidi, quella bocca rossa e carnosa, e me ne innamorai perdutamente.

In quell’istante i miei occhi indugiarono insistentemente sulle sue labbra, che immaginai morbide e che mi provocarono l’istinto di morderle con violenza, fino a farle sanguinare.

Immaginai gocce vermiglie, gocce di peccato, scorrere ai lati della bocca di Bellatrix, sul mento, sul petto, tra i seni.

E immaginai poi di baciarle e assaggiarne il gusto turpe.

Immaginai tutto questo, la prima volta che vidi Bellatrix.

E capii di voler amare il peccato quando quelle labbra rosse pronunciarono il mio nome.

Rodolphus. 


 

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Capitolo 6
*** Candle ***


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Personaggio scelto: Harry Potter
Prompt: 6. Stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, sentimentale.
Avvertimenti: (Double) drabble, 197 parole.
 
 






6. Candle
 
Lo sapeva da tempo.
 
Lo sapeva, anche senza capirlo, che uno di loro, che fosse il Prescelto o il Signore Oscuro, sarebbe morto.
Ma fu solo nel mezzo della Battaglia di Hogwarts che la dolorosa consapevolezza della morte colpì Harry in pieno petto.
 
Uccidere. O essere ucciso.
 
Il suo futuro, in ogni caso, non lo allettava: assassino o morto che fosse, le prospettive erano ben misere.
Harry deglutì, conscio che non v’erano altre strade da seguire né possibilità di agire diversamente.
 
Perché non aveva scelta, né l’aveva mai avuta.
 
Lui era la candela retta dal viaggiatore, da chi sceglieva la strada, per il quale era il lume, la speranza, la salvezza, la guida. E l’arma.
 
Harry bruciava. Harry bruciava e uccideva da diciassette anni.
 
Le persone a lui vicine morivano a causa sua fin dal giorno della sua nascita. E ora anche le vite perse in quella battaglia pesavano sulla sua giovane coscienza.
 
E Harry stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.
 
Ma ormai lo sapeva che era arrivato il momento di spegnersi, di non bruciare mai più.
Per questo motivo stava andando nella Foresta Proibita: per bruciare un’ultima volta e spegnersi per sempre. 

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Capitolo 7
*** Innocence ***


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Personaggio scelto: Severus Piton, Albus Silente
Prompt: 7. Immagine
Rating: Verde
Genere: Generale
Avvertimenti: (Double) drabble, 198 parole.

 






 
7. Innocence
 
«Sono costretto ad insistere, professor Silente» scandì Piton a labbra strette, ritto di fronte alla scrivania del Preside di Hogwarts.
«Severus, la mia risposta non cambia: no» rispose Silente, sorridendo comprensivo.
«Hanno già provato ad avvelenarla una volta, Preside».
Severus Piton parlò lentamente, guardando con intensità gli occhi di Albus.
«Non permetterò che venga ucciso un unicorno per tentare di salvare la mia vita, che, in ogni caso, è persa da tempo» rispose il preside in tono grave, spostando la sguardo sulla propria mano, dove le sua dita erano ormai nere, perdute.
«Il corno di quegli animali ha proprietà antivenefiche ammirevoli. Una volta triturato, basteranno pochi grammi di corno di unicorno per rendere innocua la quasi totalità dei veleni» spiegò Severus, con la speranza di convincere l’irremovibile Silente.
«No. Voldemort si servì del sangue di unicorno per tenersi in vita e ne uccise molti. Troppi. Severus, sai bene quanto me che privarli del loro corno equivale a morte certa, per loro. Sono animali rari e puri. Hanno un’incredibile bellezza. Non voglio che muoiano altri innocenti».
«Ho sempre pensato che il suo animo nobile sarebbe stato la sua rovina, Preside» concluse Piton, prima di uscire dall’ufficio di Albus Silente.  

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Capitolo 8
*** Dagger ***


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Personaggio scelto: Walburga Black.
Prompt: 8. Immagine.
Rating: Giallo.
Genere: Malinconico, triste.
Avvertimenti: (Double) Drabble, 207 parole.
 





8. Dagger
 
Un figlio traditore e un figlio morto.
Di certo, non era così che aveva immaginato la sua vecchiaia, non in solitudine, non con quell’Elfo Domestico più morto che vivo come unica compagnia.
Walburga Black bevve un altro bicchiere di Whisky Incendiario. Dopo mezza bottiglia aveva perso il conto e non l’aveva più ritrovato.
Così come aveva perso Sirius, ora rinchiuso ad Azkaban con una falsa accusa. Con quel suo stupido senso dell’onore e le sue idee malsane non avrebbe mai venduto i suoi amici all’Oscuro Signore, lei ne era certa.
E poi aveva perso Regulus, il suo amato Regulus, scomparso in una fredda notte d’inverno.
E a lei non era rimasto nessuno.
Non il marito, né il fratello, morti a pochi mesi l’uno dall’altro. Nemmeno le sue giovani nipoti: una traditrice, una assassina e una troppo presa dalla sua famiglia per ricordarsi della vecchia zia.
Non aveva nulla, se non una pressoché inesauribile scorta di Whisky Incendiario e la sua dignità di Black.
Per questo non avrebbe permesso a nessuno di compatirla, di dispiacersi per lei: una donna sola.
Bevve di nuovo, poi strinse le dita intorno all’impugnatura del pugnale.
Lo portò all’altezza del costato, lo affondò nella carne vecchia, dritto al cuore.
Strano, non sento nulla. 

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Capitolo 9
*** Knife ***


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Personaggio scelto: Bellatrix Lestrange (e Lord Voldemort che deve sempre mettere il nas-… emh, lasciamo perdere!)
Prompt: 9. Coltello
Rating:  Verde
Genere: Generale
Avvertimenti: Double (Drabble), 140 parole.
 







9. Knife
 
Lei brillava.
E nel bel mezzo della battaglia lei sapeva di brillare.
Fatture e incantesimi la sfioravano, la loro luce le illuminava il volto, ma Bellatrix li evitava danzando, sorridendo, brillando grazie a quel fugace bagliore.
E lei feriva.
Continuando a danzare, lei contrattaccava. Uno svolazzo della bacchetta di Bellatrix e il suo avversario era a terra a urlare e a gemere a causa del dolore.
Quel suono era la sinfonia di Bellatrix, dettava il tempo dei suoi movimenti.
Infine, lei uccideva.
Il suo era un ballo mortale. Il suo ultimo passo di danza, era aggraziato, era solenne. Accompagnato da un lampo di luce verde, il balletto di Bellatrix si concludeva, la sinfonia cessava e il sipario calava.
Per questo all’Oscuro Signore piaceva Bellatrix, perché lei era il suo coltello: brillante, affilato e letale.
Balla per me, Bellatrix, e uccidi. 

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Capitolo 10
*** Wreck ***


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Personaggio scelto: Rodolphus Lestrange.
Prompt:10. La morte verrà all'improvviso, avrà le tue labbra e i tuoi occhi, ti coprirà di un velo bianco, addormentandosi al tuo fianco.
Rating: Verde.
Genere: Triste, Sentimentale.
Avvertimenti: (Double) drabble, 209 parole.
 
 




10. Wreck
 
«Perché l’hai fatto, Rodolphus?» sussurrò Rabastan, seduto nel salotto di Villa Lestrange.
 «Io… » Rodolphus deglutì, guardando incredulo la proprie mani. «Lei non mi vuole. Mi disprezza. Lei preferisce quello».
«Tu la ami? L’hai mai amata?» chiese in un soffio il fratello, ripensando alle ore precedenti.
Bellatrix li aveva convinti a fare irruzione nella casa dei Paciock, convinta che i coniugi sapessero qualcosa riguardo il Signore Oscuro.
E ora Alice e Frank non erano che il relitto di ciò che un tempo erano stati.
Rodolphus sembrava condividere lo stesso destino.
Rabastan sapeva bene che il fratello si era innamorato di Alice e che da mesi non perdeva occasione per seguirla, fingendo di spiare i Paciock, lasciando biglietti d’amore o fiori dove sapeva che lei gli avrebbe trovati. Non li firmava mai.
Eppure quella sera aveva perso il controllo. Agli occhi di Rodolphus era parso talmente chiaro l’amore che legava la sua Alice al marito, da non riuscire a tollerarlo. 
E li aveva torturati, entrambi.
«La morte verrà all'improvviso, avrà le tue labbra e i tuoi occhi» sussurrò Rodolphus e Rabastan capì che il fratello si stava rivolgendo ad un’Alice immaginaria.
«Ti coprirà di un velo bianco, addormentandosi al tuo fianco»  completò Rabastan, poggiando una mano sulla spalla del fratello.
 

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Capitolo 11
*** Lily ***


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Personaggio scelto: Lily Evans, signori Evans
Prompt: 11. Bianca come la neve, rossa come il sangue.
Rating: Verde.
Genere: Generale.
Avvertimenti: (Double) drabble, 209 parole.


 
 



11. Lily
 
«Maschio o femmina?» chiese la signora Evans con voce affannata.
Era il suo secondo parto, credeva sarebbe stato meno faticoso, ma si era sbagliata.
«Una femmina, cara, una bellissima bambina!» annunciò fiero il signor Evans, alzando la voce per superare gli strilli della figlia neonata.
«Ed è sana, tesoro, senti?» aggiunse.
«Sì, sì, la sento».
La signora Evans si concesse un sorriso stanco, mentre i medici si affollavano intorno a lei e alla sua bambina. Stringeva la mano di suo marito, la sua ancora di salvezza, il suo punto fermo.
«Come è?» chiese debolmente. Aveva sonno, tanto sonno.
«Ha la pelle bianca, amore, come la tua, bianca come la neve. Ed è rossa come… come il sangue, ecco!»
«Bianca come la neve, rossa come il sangue. Ma leiè ricoperta di sangue, caro, è appena nata. Di che colore ha i capelli? Assomiglia a Petunia?»
«No, no, mi hai frainteso. I suoi capelli sono rossi come il sangue, sono fiammeggianti. Hanno lo stesso colore dei gigli che ti ho regalato, te li ricordi?» descrisse il signor Evans.
«Lily, chiamiamola Lily. Ti piace?» chiese la donna, combattendo contro il sonno.
«Sì, Lily Evans» disse entusiasta il marito, quasi urlando.
Fu l’ultima cosa che la signora Evans udì, prima di addormentarsi.

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Capitolo 12
*** Mouth ***


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Personaggio scelto: Bellatrix Black in Lestrange, Rodolphus Lestrange
Prompt: Bocca di rosa.
Rating:  Verde.
Genere: Sentimentale, Angst.
Avvertimenti: (Double) Drabble, 164 parole.

 



 
12. Mouth
 
La chiamavano Bocca di Rosa. E non avevano tutti i torti.
Perché lei, una bocca di rosa, ce l’aveva davvero.
Morbida,vellutata e di quel rosso acceso che ti faceva venire in mente l’Inferno al solo guardarla.
Quando sorrideva, quando quella rosa si schiudeva, rivelava denti canditi, perfetti e regolari.
Il suono della sua risata era dolce, soave come il vento che accarezza un roseto. E come il vento spande il profumo dei fiori, la sua risata disperdeva la sua innocenza, per non restituirgliela mai più.
Perché Bellatrix, come ogni rosa degna di tale nome, ingannava, per poi pungerti con le sue spine affilate e farti sanguinare.
Sanguinavo anche quel giorno, il giorno del suo matrimonio con mio fratello.
Avevo desiderato tanto intensamente che lei diventasse una Lestrange, che alla fine il mio desiderio si era avverato. Nel modo sbagliato.
Accanto a lei avrei dovuto esserci io, Rabastan Lestrange, e non quel rammollito di mio fratello.
La chiamavano Bocca di Rosa e avevano dolorosamente ragione. 

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Capitolo 13
*** Laugh ***


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Personaggio scelto:
Narcissa Black Malfoy
Prompt: 13. Risata
Rating: Verde.
Genere: Drammatico, sentimentale, triste.
Avvertimenti: (Double) Drabble, 189 parole.
 






13. Laugh
 
Le tua risata mi perseguiterà per il resto della mia vita.
Ma non quella tua risata distorta, malsana, da far venire la pelle d’oca. No, a svegliarmi nel cuore della notte, sconvolta e tremante, sarà il tuo riso cristallino da bambina.
Allora eri ancora innocente e felice. E ti amavo, come si ama una sorella.
A me quella tua risata piaceva e avrei voluto che tu non la perdessi mai, che la conservassi per me. Ma poi sei cambiata, sei cresciuta e al posto di quel dolce suono hai preferito un verso sguaiato e raccapricciante.
Ma ora che sei morta, Bellatrix, che ho provocato la tua morte per poter salvare quella di mio figlio Draco, la tua risata da bambina mi farà soffrire ogni giorno di più, strappandomi lacrime calde e svegliandomi nel cuore della notte.
Eppure non mi pento della scelta che ho fatto: la vita di mio figlio, che ancora non ha conosciuto le gioie della vita, che non si è sposato, che non ha mai stretto tra le mani un figlio proprio, vale più di quella di una sorella che non sa più ridere, non credi? 

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Capitolo 14
*** Safe ***



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Personaggio scelto: Peter Minus
Prompt:14. È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.
Rating: Verde.
Genere: Drammatico, sentimentale, triste.
Avvertimenti:(Double) Drabble, 192 parole.
 



14. Safe
 
È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.
Stai per bussare alla loro porta, la finestra accanto è illuminata.
Lanci uno sguardo distratto all’interno, poi ti sporgi e osservi più attentamente, senza farti scorgere.
Lily e James sono seduti a i lati di un basso tavolino. Strizzi gli occhi per mettere a fuoco la scena.
Stanno giocando a scacchi magici, ma sono nervosi.
Lily sussulta violentemente, tanto da poterlo notare nonostante la distanza.
James stringe convulsamente la bacchetta, deglutendo nervosamente.
Dietro a lui, sul divano, il piccolo Harry dorme, con la testa appoggiata sulla coscia del suo padrino Sirius, anche lui addormentato. Nonostante questo non ha lasciato la presa sulla bacchetta e cinge il bambino con l’altra mano con fare protettivo.
È una cosa strana. Sei il loro custode segreto, quello dovrebbe essere il tuo posto.
Sospiri e torni da dove sei venuto, riflettendo su quanto sia strano e crudele il destino, nel costringerti a vendere la loro vita in cambio della tua.

 

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Capitolo 15
*** Journey ***



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Personaggio scelto: Remus Lupin
Prompt:15. Viaggio
Rating: Verde.
Genere: Drammatico, sentimentale, triste.
Avvertimenti:(Double) Drabble,  parole.
 





15. Journey
 
E poi fu il nulla.
Arrivò il dolore, la rabbia.
Chiusi gli occhi, li riaprii.
Mi stavano strappando, non so chi e non so come, ma mi stavano strappando. Dalla mia vita.
E allora venne la disperazione.
Teddy, Tonks.
Mi stavano strappando da loro, che erano vita, la mia vita.
Provai a resistere, a rimanere nel mio corpo. Non avevo mani, né piedi, né alcuna sensibilità.
Chiusi gli occhi o, meglio, immaginai di farlo.
E poi compresi.
Stavo morendo. O forse ero già morto.
Che importanza aveva?
Non avevo più corpo, non avevo più vita.
Immaginai di camminare, su un sentiero di cui non intravedevo la fine, solo e sperduto.
Camminai fino ad esaurire tutte le mie forze, camminai fino ad immaginare di avere le piaghe sui piedi.
Mi avevano detto che la morte non era che l’ennesimo viaggio.
Vidi un albero, decisi di sdraiarmi alla sua ombra.
Se dovevo viaggiare, prima mi sarei riposato.
E così fu il sonno. 
E fu l’oblio.
E poi fu il nulla.  

 

 

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