Kill my Soul, Kill my Name, Kill my Pain...

di _YeongWonhi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: I'm in a hurry! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Another meeting ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Division ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Could I dance with you? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Rehearsals ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: An important exibition ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: All together... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Time is going to bring something special ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Beach Rivelations ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Saranghae ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Start without End? ***
Capitolo 12: *** Kill my Soul, Kill my Name, Kill my Pain... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: I'm in a hurry! ***


"KILL MY SOUL, KILL MY NAME, KILL MY PAIN..."

Capitolo 1: “I’m in a hurry!”

Hay-Lin era appena uscita dalle prove generali di danza, e, ancora con il fiatone e il borsone in spalla, si era precipitata sul marciapiede, senza prestare troppa attenzione ai passanti.

 Vedeva il bus già pericolosamente vicino alla fermata, il che significava che doveva darsi una mossa. Il vento le stava smuovendo i capelli, dandole fastidio ed impedendole di vedere davanti a sé.

Fu questa la causa di ciò che avvenne dopo. Chiamiamolo pure destino, se ci credete.

Hay-Lin inciampò nei suoi stessi piedi, finendo addosso a cinque ragazzi.

Quando alzò lo sguardo su di loro per scusarsi, il bus era appena ripartito. Perfetto, avrebbe dovuto camminare fino a casa sua, e la distanza non era poi così poca. Non si sarebbe affatto trattato di una passeggiata di piacere.

-“S-scusate.” disse, un po’ imbarazzata.

-“Oh, tranquilla. Siamo ancora interi, come puoi ben vedere.” a parlare fu un ragazzo biondo, abbastanza alto.

Poi un altro di loro notò la scritta sul borsone della ragazza, che riportava il nome della sua scuola di danza.

-“Balli?” domandò poi, guardandola da capo a piedi, con lo sguardo acceso. Anche lui era biondo, e portava i capelli raccolti in una piccola coda.

-“C-come?” domandò, non riuscendo ad afferrare al volo la sua domanda, poi però comprese “Ah! Ehm, si.”

-“Cosa balli?” un terzo del quintetto si era unito alla conversazione. A differenza degli altri due, quest’ultimo era moro, con i capelli corti ed un ciuffo che gli ricopriva quasi completamente gli occhi.

-“Hip-Hop, ma faccio anche un po’ di danza moderna.” Hay-Lin non riusciva a capire perché mai dovesse interessarli.

-“Sai, eravamo nella tua scuola di danza fino a poco fa.” con questa frase si presentò il quarto ragazzo, anche lui con i capelli scuri, ma più corti del precedente. Inoltre, sembrava il più grande.

Ecco perché agli occhi della ragazza non erano poi così sconosciuti. Molto probabilmente li aveva già visti aggirarsi per i corridoi.

L’ultimo di loro non si pronunciò. Se ne stava lì, con lo sguardo perso nei suoi pensieri. Era moro, come gli ultimi due, con i capelli leggermente più lunghi ad incorniciargli il volto.

Hay-Lin si ritrovò a pensare che erano tutti dei bellissimi ragazzi, ognuno aveva dei lineamenti magnifici e particolari. Chi più delicati, chi più decisi, ma in entrambi i casi non si poteva non apprezzarli.

-“Cosa ci facevate lì?” chiese poi spontaneamente. Tanto, ormai il bus lo aveva perso, quindi poteva anche intrattenersi un po’ con dei ragazzi, che a quanto pareva, condividevano la sua stessa passione per il ballo.

-“Siamo alla ricerca di una scuola per iscriverci a dei corsi di hip-hop. Così siamo passati qui a vedere il metodo di insegnamento.” riprese la parola il primo che aveva parlato.

-“E cosa ne pensate?” magari poteva anche fare un po’ di pubblicità. Dei ballerini in più non facevano mai male.

-“Ci è sembrata abbastanza valida. Probabilmente torneremo a vedere un’altra lezione.” continuò lui. 

-“Beh, forse la prossima volta riuscirete a trovarci anche me. Ora, però, devo andare, altrimenti non arrivo più a casa.” detto ciò, non si preoccupò neanche di rivolgergli un minimo cenno di saluto, e si voltò dall’altra parte, già intenta a camminare.

Stava cominciando a fare buio, e non poteva certo permettersi di aspettare ancora. Ma una voce richiamò la sua attenzione, e fu costretta a voltarsi per educazione.

-“Ehi, almeno potresti dirci il tuo nome. Dato che ci hai “investito”, nel caso accadesse di nuovo, sappiamo chi denunciare.” Hay-Lin non si offese solo per il semplice motivo che colui che aveva pronunciato quelle parole lo aveva fatto con tono scherzoso.

-“Hay-Lin.” disse la ragazza, sforzandosi di sorridere, nonostante stesse cominciando a preoccuparsi per l’ora.

-“Io sono Young-Min.” replicò allora il più grande dei cinque ragazzi. “E loro sono Min-Ki, Jong-Hyun, Dong-Ho e Min-Hyun.”

Li identificò con un cenno della mano, andando in ordine di posizione.

Min-Ki era il ragazzo biondo platino, con i capelli raccolti in una coda ed una frangetta che gli ricadeva appena sugli occhi; dai lineamenti si poteva facilmente scambiare per una ragazza.

Poi c’era Jong-Hyun, il cui nome le riportava alla mente uno dei cantanti degli SHINee, quindi per lei era facile da ricordare. Ed era il ragazzo con i capelli scuri e corti, i cui occhi erano appena visibili sotto il suo ciuffo.

Alla sua destra c’era Dong-Ho, il primo ragazzo che le aveva rivolto la parola dopo che li aveva travolti con la sua corsa, ed era colui che aveva i capelli corti e biondi.

Infine Min-Hyun, del quale non aveva ancora avuto il piacere, o dispiacere a seconda dei punti di vista, di udirne la voce. Quest’ultimo era il ragazzo con i capelli castano scuro, abbastanza lunghi da incorniciargli il volto delicato.

-“Mi piacerebbe poter parlare ancora con voi, ma devo proprio scappare. Altrimenti non arriverò più a casa.” la sua voce era un po’ incrinata, e da essa trapelava la sua preoccupazione. Cosa che i magnifici cinque non si lasciarono sfuggire.

-“Sei a piedi?” domandò Min-Hyun, parlando per la prima volta.

La ragazza lo guardò stupita, aveva addirittura pensato che forse poteva essere muto.

-“Ehm, si. Ho perso il bus venendovi addosso.” arrossì visibilmente sotto lo sguardo curioso di loro.

-“Se vuoi possiamo accompagnarti fino a dove vuoi tu.” si offrì stavolta Jong-Hyun.

-“Beh, ecco,io… non credo sia il caso.” rispose Lin.

Sin da bambina le raccomandavano di non accettare mai un passaggio da degli sconosciuti, nemmeno a piedi. Soprattutto se si trattava di un gruppo abbastanza numeroso di soli ragazzi. Anche se coloro che si trovava davanti non sembravano affatto pericolosi, o perlomeno non sotto quell’aspetto.

Si accorse della gomitata che il biondino rifilò al suo amico, e riuscì ad udire le parole che gli rivolse a bassa voce: “Così la spaventi, stupido! Penserà che siamo dei maniaci.”

-“Ti chiedo scusa, non volevo sembrarti inopportuno.” si corresse allora.

La ragazza non riuscì a trattenere un sorriso divertito, mettendo in imbarazzo il ragazzo di fronte a lei, che continuò a balbettare delle scuse.

Avrebbero potuto farle del male lungo il tragitto? Le sembrava impossibile, e l’istinto le diceva che poteva fidarsi. Di solito non si sbagliava mai, si rendeva sempre conto di quando era o non era il caso di fare qualcosa. Era abituata alla presenza di persone non propriamente brave, e sapeva riconoscerle.

-“No, tranquillo. In fin dei conti un po’ di compagnia non mi dispiacerebbe, specialmente con questo buio.” le parole le uscirono spontanee dalla bocca.

I cinque ragazzi le sorrisero con gentilezza e rispetto. Poi si incamminarono tutti insieme lungo il marciapiede.

Il primo a rompere il silenzio fu colui che prima lo manteneva scrupolosamente.

-“Da quanto tempo balli?” le domandò, con una nota di curiosità.

-“Mm…” Hay-Lin dovette rifletterci un po’, prima di rispondere “Con questo sono cinque anni, ma ballavo sin da piccola nella mia stanza, fingendomi una ballerina famosa.” solo dopo aver parlato si rese conto di ciò che aveva appena detto, ed arrossì ancora una volta.

-“Chi è il tuo idolo? Segui l’esempio di qualcuno?” stavolta a parlare fu Dong-Ho.

-“Sinceramente non ho un esempio da seguire. Diciamo che ammiro molto Harry Shum Jr per la sua bravura.”

I cinque ragazzi la guardarono confusi, non sapendo a chi si stava rivolgendo.

-“Oh, scusate, non lo conoscete, vero?” loro annuirono contemporaneamente “Beh, lui sarebbe un attore/ballerino, ha partecipato anche a ‘Step Up’, sia il secondo che il terzo, e, se non sbaglio, mi sembra di averlo visto anche nelle vesti di un personaggio di Glee. Balla benissimo, sembra quasi non possedere le ossa, fa delle cose allucinanti.” mentre ne parlava gli occhi le si illuminarono, facendo sorridere i nuovi conosciuti.

Ormai erano vicini a casa della ragazza, così lei si fermò per ringraziarli.

-“Grazie mille. Ora posso anche proseguire da sola, tanto sono quasi arrivata.” disse Hay-Lin riconoscente.

-“È stato un piacere esserti d’aiuto.” replicò Young-Min, accennando un inchino.

-“ Se venite di lunedì, mercoledì o venerdì nel tardo pomeriggio mi troverete sicuramente lì, così potrei mostrarvi meglio la scuola.” propose Hay-Lin.

-“Sarebbe bello!” esclamò Min-Ki euforico.

Quel ragazzo era introverso all’apparenza, ma sprizzava energia da tutti i pori.

-“Ok, allora alla prossima!” con questa frase la ragazza salutò i nuovi conoscenti e proseguì sulla sua strada.

Fu questione di un paio di minuti appena e raggiunse l’inferriata della propria casa. Così suonò il campanello, e quando le fu aperto il cancello, entrò di corsa in casa.

Sapeva che era tardi, e ne conosceva anche le conseguenze. Così si preparò mentalmente alla sfuriata che le avrebbe fatto suo padre.

Il signor Yang se ne stava seduto sulla solita poltrona dell’ampio salone, con in mano un bicchiere di vino che stava annusando proprio nel momento in cui la ragazza si richiuse la porta alle spalle.

-“Ti rendi conto di che ore sono?” le disse, mantenendo un tono di voce fin troppo pacato.

-“Si, lo so. Scusami.” si limitò a dire lei.

-“Come mai sei arrivata così tardi?”

-“Ho perso l’autobus, così sono dovuta venire a casa a piedi.”

-“Mi hai fatto preoccupare!” il tono stava già aumentando.

Lei strinse i manici del borsone tra le mani, inspirando profondamente e contando i secondi che passavano.

-“È già buio. Poteva succederti qualcosa.” suo padre soffiò dalle narici, cercando di auto controllarsi, ma non gli era così facile.

In fondo, sua figlia era l’unica cosa che gli era rimasta e gli dava la forza di andare avanti. Forse era troppo apprensivo, ma non si sarebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa.

-“Scusa Appa.” Hay-Lin abbassò il capo, consapevole della preoccupazione che gli aveva procurato.

-“Vai in camera a prepararti. Ti aspetto in cucina per la cena.” con queste poche parole si alzò da dove era seduto e si avviò a passo lento nell’altra stanza, portando con sé il bicchiere.

Hay-Lin salì le poche scale che la separavano ancora dalla sua stanza, ed una volta dentro si cambiò in fretta, indossando la solita tuta comoda che tanto adorava. Poi tornò al pian terreno e raggiunse il padre in cucina.

-“Ti ho preparato la cena.” disse il signor Yang, nel caso in cui i piatti contenenti il cibo caldo non fossero stati abbastanza chiari.

Ovviamente, come sempre, era apparecchiato per tre, nonostante fossero solamente in due a sedere a quel tavolo.

Il posto vuoto portava con sé un velo di tristezza e malinconia straziante.

Suo padre non voleva ancora accettare la morte della moglie, nonostante fosse passato già un anno, il dolore era ancora vivo e fresco in entrambi.

Il modo in cui il tumore l’aveva portata via, li aveva lasciati soli e abbandonati a sé stessi.

Il signor Yang aveva fatto tutto il possibile per stare vicino alla figlia, ma la sofferenza glielo rendeva difficile.

E Hay-Lin pensava che era fortunata ad avere un padre come lui. L’unica cosa che avrebbe voluto rimproverargli era la sua eccessiva apprensione, e i suoi momenti di debolezza in cui cercava conforto nell’alcol.

La cena fu consumata nel più totale dei silenzi, con il posto vuoto che gravava ancora pesantemente su di loro.

Terminati i pasti la ragazza sparecchiò, volendo farsi perdonare, e lavò i piatti.

-“Padre. Io vado a letto.” disse quando ebbe finito di riporre tutto nella dispensa.

Poi si avvicinò all’uomo con lo sguardo perso nel nulla, e gli diede un bacio sulla fronte.

-“Buonanotte.” le disse allora lui, come se si fosse appena risvegliato dal torpore, e la strinse in un abbraccio. “Non farmi più preoccupare, per favore.”

-“Te lo prometto.” sussurrò Hay-Lin, prima di tornare in camera sua.

Una volta che fu avvolta dalle coperte accoglienti, si rigirò nel letto per diversi minuti, non riuscendo a prendere sonno.

L’unica cosa a cui riusciva a pensare erano quei cinque ragazzi.

Le stavano simpatici e sperava di rivederli ancora una volta.


Ed eccomi qui a postare questa mia nuova storia! Sinceramente, sono abbastanza felice di come sta venendo fuori, ma spero che possiate apprezzarla anche voi! Soprattutto colei che mi ha costretto a pubblicarla u.U Beh, carissima Valentine, cosa ne pensi??!  Per chi non mi conoscesse ancora, sappiate che dovrete sopportare i miei scleri ad ogni fine capitolo, ahahah...  Le recensione sono ben gradite, anche se sono critiche negative, dato che mi aiutano a crescere nel mio piccolo! Quindi, grazie per l'attenzione (no, tranquilli, non sono sempre così professionale se ve lo state chiedendo, anzi...) Alla prossima!! Kisses, Alice...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Another meeting ***


Capitolo 2: “Another meeting”

Il mercoledì successivo Hay-Lin si recò, come al solito, agli allenamenti di danza.

Prese il borsone con dentro tutto il necessario per affrontare due ore di lezione, e se lo caricò sulle spalle. Poi scese le scale di corsa, rischiando più volte di inciampare.

-“Appa, io vado!” esclamò prima di aprire la porta di casa ed inoltrarsi nel venticello primaverile. 

Una volta fuori, inspirò con piacere l’aria circostante, come di consuetudine, perché le dava un senso di libertà che poche cose erano in grado di farle provare. Poi si incamminò verso la fermata del bus a passo lento, tanto il suo problema non era mai l’andata, ma bensì il ritorno.

Quando il mezzo di trasporto arrivò, salì immediatamente salutando l’autista che ormai la conosceva da quando era piccola, poi andò a sedersi in fondo, lontano da occhi indiscreti.

Il tragitto fu molto breve, e, giunta alla sua destinazione, scese di filata quei tre scalini che la separavano dal marciapiede, per poi gettarsi tra la folla e raggiungere la sua amata scuola di danza.

Aprì di scatto il portone di ingresso e, dopo aver rivolto un inchino alla segretaria, si fiondò negli spogliatoi del suo corso.

Anche quel pomeriggio vi erano già solo due ragazze, le quali, a pelle, non nutrivano molta simpatia nei suoi confronti, ma la cosa era alquanto reciproca. Hay-Lin le aveva soprannominate la rossa e la bionda, per il colore dei loro capelli tinti.

Così, lei posò il borsone su una delle panchine e si cambiò in fretta, senza prestare loro la minima attenzione. Poi, proprio mentre stava per uscire, una la chiamò, costringendola a voltarsi.

-“Ehi, so che non andiamo molto d’accordo, ma abbiamo bisogno di te per lavorare ad un nuovo progetto vista la tua bravura.”

La nostra ragazza guardò colei che aveva parlato con gli occhi del tutto spalancati, non riuscendo a credere alle sue orecchie.

-“Stai parlando con me?” chiese allora.

-“Certo! Con chi se no!!? Che ne dici, ci stai?”

-“Di cosa si tratterebbe?”

-“Vorremmo provare a formare una Crew, e stiamo cercando persone. Te sei una di queste. Chissà, forse con il tempo potremmo addirittura cominciare a starci simpatiche a vicenda.” Stavolta a parlare fu l’altra ragazza.

-“Mm, penso che si possa fare. Poi ne parliamo meglio, ora ci conviene andare, altrimenti chi lo sente quello…” il riferimento di Hay-Lin era, ovviamente, rivolto al loro insegnante.

Senza perdere altro tempo, le tre ragazze raggiunsero la sala di ballo riservata al loro corso. Una volta dentro, salutarono con un inchino l’uomo di fronte allo specchio, il quale le osservò sospettoso.

-“Ci siete solo voi tre oggi?” non amava fare lezione con poche persone, in quanto ciò significava che non potevano proseguire con le coreografie.

-“Per ora si, ma dovrebbero arrivare anche Claire e Chanel” la rossa non fece in tempo a finire la frase che le due nominate entrarono di corsa nella stanza.

-“Ci scusi per il ritardo.” dissero contemporaneamente.

-“Tranquille, tanto oggi si tratta di una lezione speciale.”

Le ragazze si guardarono tra loro, sorprese e curiose. Ma, Hay-Lin aveva già una vaga idea del perché l’aveva definita “speciale”. L’insegnante, compiaciuto per aver suscitato curiosità, spiegò loro la situazione.

-“In poche parole ci sono cinque ragazzi che vorrebbero cominciare a prendere lezioni di hip-hop, così oggi sono venuti ad assistere ad un paio di lezioni, compresa la vostra. È già la seconda volta che vengono, quindi hanno più o meno chiara l’idea di ballo fatto bene, detto ciò vi conviene fare bella figura.”

Il messaggio era più chiaro di quello che sembrava: ballate bene, altrimenti ne pagherete le conseguenze con un intenso allenamento extra.

-“Hay-Lin và pure a chiamarli, dovrebbero essere all’ingresso.”

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e li raggiunse a passo svelto con un sorriso sulle labbra.

-“Buongiorno. Seguitemi pure… da questa parte.” finse volontariamente di non riconoscerli, mentre gli stava facendo strada.

-“Ehi, Hay-Lin, giusto?” domandò il biondino.

La ragazza si voltò verso di loro, felice di essere stata riconosciuta. Le faceva davvero piacere.

-“Esattamente. E tu, se non ricordo male, dovresti essere Min-Ki.”

Il ragazzino annuì, sorridendole dolcemente. Poi Lin salutò anche gli altri.

-“A quanto pare, oggi dovrete assistere alla mia lezione.” era talmente abituata a ballare davanti alle persone che la cosa non le faceva né caldo né freddo. Si, certo, era un po’ emozionata, ma finiva lì.

-“Non vediamo l’ora di vedere cosa sai fare.” disse Jong-Hyun. Dal suo tono di voce sembrava quasi una sfida, ma lei gli avrebbe dato del filo da torcere.

Entrarono tutti insieme nella sala, e il suo insegnante li fece accomodare seduti davanti allo specchio, rivolti però verso le ragazze.

-“Spero che queste fanciulle siano in grado di convincervi a venire qui.” disse poi il maestro Lee.

Hay-Lin notò gli sguardi accesi che la rossa e la bionda stavano già rivolgendo al gruppo dei ragazzi e le venne da sorridere. A quanto pareva il loro fascino non colpiva solo lei.

-“Che la lezione abbia inizio!” esclamò l’uomo, accendendo lo stereo.

Poi prese posizione davanti alle ragazze e cominciò una breve sequenza di passi che loro dovevano ripetere subito dopo, a mo’ di riscaldamento. C’erano delle onde, dei blocchi, e un top-rock alla fine, che precedeva pochi passi di break. Facile!

Jong-Hyun seguiva rapito i movimenti di Hay-Lin.

Anche le altre erano molto brave, ma lei attirava tutta l’attenzione su di sé, non tanto per la precisione tecnica, ma bensì per la passione che metteva in ogni singolo passo. Sembrava ballare non solo con il corpo, ma anche con il cuore e con l’anima. E lui non era l’unico a pensarla così, infatti anche gli altri ragazzi la stavano letteralmente fissando.

-“Con il riscaldamento abbiamo finito. Ora passiamo alla coreografia che vi riesce meglio e dopo facciamo quella del saggio di fine anno, anche se siamo praticamente ancora all’inizio.” Sull’ultima frase il suo sguardo si incupì.

Hay-Lin era emozionata, amava fare la coreografia che, a detta del maestro Lee, era quella che riusciva meglio a tutte.

La musica partì, e le ragazze cominciarono a ballare sulle note di “Special” dei Beast. Spesso, il loro insegnate, faceva imparare loro qualche coreografia di gruppi famosi. Riuscire a portarle a termine era, per ognuna, un enorme trionfo.

Una volta terminata la lezione, l’uomo le congedò con un inchino.

-“A venerdì. E, mi raccomando, dite alle altre che la loro presenza è obbligatoria, altrimenti non riusciremo più a finire i pezzi.” mai dimenticare le sue raccomandazioni.

Hay-Lin sorrise ai ragazzi, poi uscì anche lei dalla sala e raggiunse lo spogliatoio per cambiarsi.

Le altre stavano già spettegolando su quale fosse il più carino e sembravano essere tutte d’accordo su Dong-Ho.

-“Secondo me Jong-Hyun e Min-Hyun hanno dei lineamenti più delicati.” pensò Lin ad alta voce. “Anche, e soprattutto, Min-Ki.”

 Non era da lei parlare con la rossa e la bionda, ma se dovevano formare una Crew, tanto valeva cominciare.

-“Come fai a sapere i loro nomi?” chiese a quel punto Chanel.

-“Li ho sentiti parlare quando sono andata a chiamarli all’ingresso.” mentì. “Min-Hyun sarebbe quello moro con i capelli abbastanza lunghi, per così dire, mentre Jong-Hyun è quello castano con il ciuffo e Min-Ki è il biondino con la frangetta. Invece, il ragazzo di cui state parlando voi si chiama Dong-Ho. Poi c’è Young-Min, che credo sia il più grande, ed è quello con i capelli scuri e corti.”

Con quella risposta il discorso cadde lì. Anche perché Hay-Lin era già pronta per uscire.

-“A venerdì!” disse.

-“A venerdì! Ah! Ricorda la nostra proposta!” aggiunse poi la bionda.

La ragazza si richiuse la porta alle spalle e raggiunse l’uscita della scuola, dove, con sua grande sorpresa, trovò i fantastici cinque ad aspettarla. Perché la stavano aspettando vero?

-“Ciao!!” esclamò Young-Min, richiamando la sua attenzione. “Complimenti, balli benissimo!”

Hay-Lin arrossì visibilmente ai suoi complimenti. Non che non ne avesse mai ricevuti, ma la sua modestia la faceva reagire in quel modo.

-“Allora, cosa ne pensate? Avete deciso se vi iscriverete qui?” chiese, cercando di deviare le attenzioni.

-“Credo proprio di si.” rispose Jong-Hyun già eccitato all’idea.

-“Davvero?” insistette la ragazza.

-“Certo! Abbiamo già compilato i moduli di iscrizione, manca solo la firma dei nostri genitori e siamo a posto.” aggiunse Min-Ki raggiante.

-“Perfetto! E sapete già in che corso vi metteranno?”

-“Hanno detto che ci divideranno in base al nostro livello di bravura. Quindi, prima, penso che ci dovranno vedere ballare.” disse Dong-Ho.

-“Ah, capisco. Speriamo che riuscirete a venire nel mio corso! Siamo tutte femmine, e l’atmosfera a volte è a dir poco pesante. Ogni tanto ci vuole un po’ di umorismo maschile.”

-“È quello che speriamo anche noi, almeno conosciamo già qualcuno.” Min-Hyun le rivolse uno sguardo sorridente, stupendola, dato che aveva ripreso a pensare che forse aveva davvero difficoltà a parlare.

-“Ragazzi, vi dispiace accompagnarmi alla fermata del bus?” domandò allora, così avrebbero potuto continuare un po’ a chiacchierare senza farglielo perdere.

-“Figurati!” esclamò Young-Min.

Lungo il breve percorso, la ragazza sentì uno sguardo pesarle più degli altri, ma non riuscì a capire a chi apparteneva, così fece finta di niente.

Una volta giunti alla fermata, Hay-Lin si ricordò dei discorsi che avevano fatto le sue compagne negli spogliatoi.

-“Ah! Dong-Ho hai fatto colpo sulle altre ragazze!” gli fece un occhiolino divertita “Però, saresti pregato di non farne parola con loro se le vedessi. Non vorrei finire nei casini.”

Lui rise sommessamente, anche un po’ compiaciuto, ma c’era qualcosa nel suo sguardo che le diceva che non gli importava molto.

-“Tranquilla, non glielo dirò. Però, ti voglio svelare un segreto… anche tu hai fatto colpo su qualcuno.”

Hay-Lin divenne bordeaux, mentre sentiva il sangue affluirle velocemente lungo le guance. Chi era questo “qualcuno”? Non poteva fare a meno di essere curiosa.

Non si accorse degli sguardi omicida che due ragazzi del gruppo avevano rivolto a colui che aveva appena parlato, e fu un peccato, perché avrebbe potuto benissimo capire di chi si trattava.

Ad interrompere l’imbarazzo generale venutosi a creare fu l’arrivo dell’autobus. Così la ragazza li salutò uno per uno, felice. Infatti voleva esserli amica, c’era qualcosa in ognuno di loro che la attraeva.

-“Ci vediamo venerdì allora!” esclamò poi, mentre saliva sul mezzo di trasporto.

Vide i ragazzi annuire debolmente, con un sorriso stampato sui volti, mentre la salutavano con un cenno della mano.

Poi, il bus cominciò a muoversi, allontanandosi da loro e facendoli sembrare via via sempre più piccoli e deformati.

Hay-Lin non riusciva a distogliere lo sguardo da due di loro in particolare. Se solo avesse saputo che la cosa era ricambiata…

Hola!! Annyeong!! Come state?? Ed eccomi qui a postare già il secondo capitolo, sinceramente avrei voluto aspettare un pò di più, ma non riesco mai a resistere, anche perchè ho visto che il primo è piaciuto, e quindi non sono riuscita a fermarmi, xD. Non potete immaginare quanto mi fa piacere che apprezziate la storia *-* Ho un autostima molto scarsa, quindi sono davvero contenta! Cosa ne pensate di come procede?? Chi saranno i due ragazzi che la adocchiano un pò di più? (Vale, te non puoi rispondere perchè già lo sai, u.U) . Spero vivacemente che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento, e ci tengo a ringraziare chi segue la mia ff, chi ha messo mi piace (in sette...wow! *si emoziona* si, mi accontento di poco) e soprattutto Fabiola_TOP,  Emma Min Ki Tomlinson, e ValeFrance (senza della quale, forse, questa storia non esisterebbe) per avere avuto la pazienza di recensirmi!! Non abbiate paura eh, non ho mai ucciso nessuno per una recensione ^-^ Alla prossima!! Kisses, Alice...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Division ***


Capitolo 3: “Division”

Nei giorni successivi Hay-Lin non riuscì a pensare a nient’altro se non a quei ragazzi. Li conosceva appena, certo, ma c’era qualcosa di particolare in loro che la incuriosiva. Entrambe le volte in cui ci aveva passato del tempo si era trovata stranamente a suo agio e spensierata, cosa che non le accadeva da tanto ormai.

Sentiva che se fosse diventata loro amica, forse avrebbe ricominciato a sorridere davvero, e non si sarebbe trattato più di sorrisi falsi, i quali era costretta ad indossare quasi sempre per non far trasparire la sofferenza che dentro la soffocava.

Così, venerdì, uscì di casa più raggiante che mai. Infatti sapeva che i ragazzi avevano le cosiddette “prove di bravura”, e da lì sarebbero stati divisi nei vari corsi. Inutile dire che lei era a dir poco speranzosa.

Una volta arrivata a scuola di danza, li trovò nell’atrio principale intenti a chiacchierare tra loro. Appena la videro le rivolsero un inchino un po’ rigido, dovuto all’emozione.

-“State tranquilli, il signor Lee non vi mangia. Può sembrare un po’ severo, ma in realtà ha il cuore tenero nascosto dietro quella faccia un po’ burbera.” quelle furono le sue parole di incoraggiamento.

-“La fai facile te…” sbuffò Jong-Hyun, ansioso.

-“Ehi, ti conviene calmarti un po’. L’ansia può giocare brutti scherzi, ed io ne so qualcosa.” Insistette lei, posandogli una mano sul braccio, come se quel gesto avesse potuto tranquillizzarlo in qualche modo.

Lo sguardo che lui le rivolse la mandò un po’ fuori strada, facendole dimenticare per un attimo il motivo per cui era lì. Era indecisa se ritenere quella sensazione piacevole o fastidiosa, e alla fine optò per un’equa parità.

Poi lui posò lo sguardo sulla mano della ragazza, ancora stretta al suo braccio, al che Hay-Lin la ritrasse all’istante, senza indugiare più del dovuto.

-“Cercherò di seguire il tuo consiglio, ma non so quanto ci riuscirò.” rispose finalmente, dopo qualche minuto di pausa.

Gli altri ragazzi avevano osservato quella scena imbarazzante in silenzio, senza interessarsi più di tanto. Ma, Hay-Lin avrebbe giurato di sentire uno sguardo più insistente su di loro.

Infatti, quando alzò il volto per cercare di distrarsi, incrociò gli occhi di Min-Hyun che la stavano scrutando. Lei riabbassò immediatamente il viso, cercando di nascondere il suo imbarazzo dietro i  capelli neri come la pece.

In quel momento venne a salvarla il suo insegnante.

-“Ragazzi, venite pure, tocca a voi.” ovviamente si stava rivolgendo ai maschi che le stavano accanto. Quando, però, si accorse della presenza di Lin, le chiese se voleva assistere alla “prova”, e lei accettò di buon grado.

Era molto curiosa di vedere cosa erano in grado di fare,  ma non si aspettava certo di rimanere ammaliata da ognuno.

Min-Ki sembrava terrorizzato, teneva la testa bassa e si guardava le scarpe.

Dong-Ho, invece, pareva stranamente a suo agio e teneva le mani nelle tasche dei pantaloni.

Young-Min, nonostante avrebbe dovuto mantenere la calma ed infonderla anche ai più piccoli, si stava guardando intorno agitato.

Jong-Hyun molleggiava sulle gambe, spostando il peso da un piede ad un altro.

Infine, Min-Hyun era immobile, e il suo volto non lasciava trasparire nessuna emozione, però, se lo si guardava attentamente, era facile scorgere uno strano luccichio nel suo sguardo.

-“Bene ragazzi, ora vi mostrerò delle brevi sequenze che voi dovrete riprodurre. Partiremo dal livello base e aumenteremo via via di difficoltà. In base al livello a cui riuscirete ad arrivare vi dividerò nei vari corsi.” semplice e conciso.

Hay-Lin, nel frattempo, si era seduta a gambe incrociate per terra e stava aspettando pazientemente l’inizio della prova. Quest’ultima non tardò comunque ad arrivare.

La ragazza seguì i movimenti di ciascuno, con occhi ben attenti ad ogni minimo particolare. Quando si fu stufata di guardare solo con gli occhi, si lasciò andare e si fece travolgere dalle emozioni che quei ragazzi suscitavano in lei ballando.

Se guardava Min-Ki provava un senso di spensieratezza innato, ma allo stesso tempo misto a una maturità quasi incomprensibile per l’età giovane che aveva. Sembrava un bambino cresciuto troppo in fretta, e quel miscuglio di sensazioni che veniva fuori lo rendevano davvero unico.

Se, poi, spostava lo sguardo su Dong-Ho, beh, la padronanza del palcoscenico faceva da padrona, appunto. Era come guardare una cosa di cui già sapevi la fine, perché in ogni passo ci metteva sicurezza. E non era affatto spiacevole come si può pensare, anzi… poteva facilmente sentirsi a suo agio perché sapeva che non ci sarebbero state brutte sorprese.

Subito dopo rivolse l’attenzione su Young-Min. L’agitazione che lo aveva colpito poco prima sembrava non essere mai esistita, anche se ogni tanto le parve di scorgere una punta di indecisione nei suoi passi. Era strano, perché guardarlo ballare la faceva sentire un po’ preoccupata, ma soprattutto leggera, il che era una contraddizione bella e buona.

Dopodiché si dedicò a Min-Hyun. Quest’ultimo procedeva senza difficoltà nel suo “percorso personale”, ed eseguiva ogni singolo movimento con fluidità. A differenza di prima, quando ad esempio dal suo viso non traspariva nulla, adesso sembrava aver preso improvvisamente vita. Vederlo ballare con così tanta passione era uno spettacolo più unico che raro e aveva il giusto atteggiamento da portare di fronte ad un pubblico. Hay-Lin si ritrovò a pensare che la sua fosse quel genere di bellezza dannata,  nonostante i suoi lineamenti richiamassero una fisionomia più angelica.

Alla fine, la sua attenzione fu richiamata da Jong-Hyun, il quale non sbagliava neanche un passo. Il suo corpo sembrava brillare di luce propria, ed era inutile dire che lui era nato per ballare. La ragazza seguì ogni suo movimento, completamente rapita. Quando spostava appena lo sguardo, non riusciva a resistere e veniva subito catturata ancora una volta da lui, neanche fosse stato una calamita.

In poche parole coloro che la colpirono di più furono gli ultimi due, in quanto erano riusciti a farle battere il cuore. Cosa per niente facile, se si teneva conto del fatto che gli unici che le facevano battere il cuore ballando erano il suo insegnante e pochi personaggi famosi.

Detto ciò, la “prova” finì quando meno se lo aspettava. Infatti si ritrovò con l’amaro in bocca, desiderava vederli ballare ancora e ancora…

-“Può bastare, credo di avere già le idee abbastanza chiare su ognuno di voi.”

Li fece uscire un attimo dalla sala, e poi volle consultarsi con la ragazza, senza che lei ne comprendesse il motivo.

-“Cosa ne pensi?” le chiese allora il suo insegnante.

-“Sinceramente mi sono piaciuti molto Jong-Hyun, Min-Ki e Min-Hyun. Senza togliere nulla agli altri.” rispose.

-“È quello che ho pensato anche io.” replicò il maestro Lee. “Va bene ho deciso.”

Congedò la propria “allieva” con un inchino, dicendole di avvertire i ragazzi che di lì a qualche minuto avrebbero saputo il verdetto. Lei sorrise appena, sembrava quasi un audizione, poi uscì dalla stanza.

-“Ha detto che tra qualche minuto saprete in che corso siete.” annunciò una volta fuori.

-“Secondo te come siamo andati?” le domandò Min-Ki esausto.

-“Molto bene! Siete stati tutti quanti bravissimi!” non li informò delle sue preferenze, perché era più una cosa soggettiva.

Parlarono un po’ in generale durante l’attesa, e vennero fuori tutti i soprannomi che si erano dati tra di loro i ragazzi. Dong-Ho si faceva chiamare “Baek-Ho” che significava “tigre bianca”, poi c’era Jong-Hyun che era soprannominato “JR”, acronimo che stava per Junior Royal, Young-Min che si faceva chiamare Aron e, infine, Min-Ki detto “Ren”, termine che in giapponese significava “lotus”. Fu con quest’ultimo termine che scoprì del loro desiderio di sfondare nel mondo della musica, in quanto “lotus” riprendeva un po’ la speranza di crescere e lavorare duro nel campo musicale.

-“Scusa la domanda, so benissimo che sta male chiedere l’età ad una ragazza, ma quanti anni hai?” chiese Aron, senza nascondere la propria curiosità.

-“Sedici appena compiuti.” disse lei un po’ imbarazzata. Loro sembravano molto più grandi, li avrebbe dato si e no intorno ai venti anni, escluso Ren che sembrava più o meno un suo coetaneo.

-“Sembri più grande.” constatò Min-Hyun, l’unico a non avere nessun soprannome.

Lei non sapeva se prenderlo come un complimento oppure no, così lasciò perdere.

-“Voi quanti anni avete?” domandò allora Hay-Lin.

-“Tutti sedicenni, anche se ne dobbiamo compiere diciassette quest’anno, tranne Aron che ne deve fare diciannove tra poco.”

La ragazza spalancò la bocca stupita, non credeva che avessero solo un anno più di lei, piuttosto pensava che avessero più o meno la stessa età di Young-Min, eccetto Min-Ki ovviamente.

Fatto sta che non ebbe modo di manifestare il suo stupore, dato che il signor Lee li aveva appena raggiunti per decretare i risultati.

-“Allora, sono giunto alle seguenti decisioni: Min-Ki, Jong-Hyun e Min-Hyun saranno nello stesso corso di Hay-Lin tutti e tre i giorni di lezione, ovvero lunedì, mercoledì e venerdì. Mentre Dong-Ho e Young-Min faranno due lezioni insieme a voi il lunedì e il venerdì, mentre il mercoledì sarete soli con me, subito dopo i loro allenamenti, per il semplice motivo che vi manca pochissimo per essere al pari loro. In questo modo spero presto di mettervi tutti insieme. Oggi, essendo venerdì, abbiamo la lezione di gruppo, quindi… cosa state aspettando? Andatevi a cambiare, su, veloci.”

Nonostante il suo tono di voce fosse quello tipico di chi dava ordini, era facile percepire una risata spontanea in sottofondo. Con l’arrivo di quei ragazzi stava ricominciando a sperare in qualcosa di buono e sarebbero stati anche un ottimo appoggio per Hay-Lin, la sua allieva migliore.

L’allenamento procedette benissimo, a parte il fatto che la rossa e la bionda, non appena ne avevano l’occasione, ci provavano spudoratamente con tutti.

-“Ragazze, siete pregate di sbavare meno e ballare di più!” le riprese ad un certo punto il maestro, scatenando una risata generale.

Loro, però, continuarono imperterrite. Ma nonostante ciò nessuno dei cinque ragazzi sembrava minimamente interessato.

Alla fine dell’allenamento, l’insegnante trattenne Lin e i ragazzi più del dovuto.

-“Hay-Lin, avrei un enorme favore da chiederti.” le disse. “Ti dispiacerebbe insegnargli le coreografie del saggio? Ti affido le chiavi della scuola così potete venire a provare il finesettimana.”

Le porse le chiavi, facendole scivolare sul palmo della sua mano.

-“Ma..io non so se ne sono in grado.”

-“Mi fido di te.” le bastarono quelle poche parole dette dal suo maestro per darle la giusta autostima per affrontare di buon slancio la cosa.

-“Ok. Lo farò!” disse più decisa.

I ragazzi la guardarono, felici della sua scelta. L’unica cosa che volevano fare era ballare e migliorarsi quanto potevano.

Così, una volta pronti, uscirono dalla scuola di ballo tutti insieme, intenti ad organizzarsi per il fine settimana imminente e per quelli successivi. Si scambiarono anche i numeri di telefono, nel caso uno di loro non avesse potuto partecipare o avesse voluto una lezione in più singolarmente.

Poi, come le volte precedenti, accompagnarono Hay-Lin alla fermata dell’autobus, quando quest’ultima si rese conto di aver perso le chiavi della scuola.

-“Merda!” esclamò, senza riuscire a trattenere quell’esclamazione poco carina.

-“Cosa c’è?” le chiese JR preoccupato.

-“Non trovo più le chiavi che mi ha dato l’insegnante.” si lamentò lei, coprendosi il volto con una mano.

Nel mentre, il bus arrivò, e fu costretta a perderlo volontariamente.

-“Tranquilla, ora le cerchiamo e vedrai che le troveremo subito.”

Così si misero a ripercorrere il percorso appena fatto a piedi, alla ricerca delle chiavi, ma di esse non c’era nessuna traccia.

-“Ehm,Lin… non per dirti ma… non sono quelle lì?” chiese poi Min-ki, un po’ tintinnante.

La ragazza seguì il dito del ragazzo che stava indicando il manico del suo borsone, al quale erano appese le chiavi che avevano cercato fino ad ora.

-“Oh, eccole…” poi cominciò a ridere, senza riuscire a controllarsi.

Senza troppi problemi abbracciò Ren, che l’aveva letteralmente salvata.

Il ragazzino si ritrovò a ricambiare la stretta un po’ imbarazzato, poiché era stato colto alla sprovvista.

-“Grazie!” gli disse poi. “Ora, però, avrei un altro problema. Qualcuno di voi mi potrebbe accompagnare a casa?”

Le scocciava chiederlo ogni volta, ma non si fidava ad andare a piedi da sola.

-“Ti dispiace se viene solo Min-Hyun? Noi abbiamo da fare.” disse Aron, sinceramente dispiaciuto.

-“Ehm.. no, no, non è un problema. Va bene.” acconsentì.

Non si era accorta dell’espressione scocciata che non aveva ancora abbandonato il viso di Jong-Hyun.

Così si salutarono, e lei si incamminò in compagnia del suo accompagnatore.

L’inizio del tragitto fu occupato da un’atmosfera silenziosa, rotta solo dal rumore dei loro respiri. Poi, stufo di quel silenzio opprimente, Min-Hyun decise di rompere il ghiaccio.

-“E così ci insegnerai le coreografie eh?” ovviamente, non sapeva cos’altro dire.

-“A quanto pare… spero solo di esserne davvero in grado.”

-“Ti ho vista ballare, e penso proprio che ce le farai alla perfezione.”

Hay-Lin si ritrovò ad arrossire per l’ennesima volta.

-“Grazie.” sussurrò.

-“Di niente, ho detto solo la verità.”

-“Anche tu non sei affatto male.” replicò lei.

Solo dopo si accorse che quella frase poteva essere interpretata in tanti modi differenti.

-“Cioè… intendevo dire che anche tu non sei male a ballare.” cercò di mettere in evidenza l’ultima parola, pronunciandola con più enfasi.

Ma ciò non le risparmiò la figuraccia, infatti Min-Hyun sorrise divertito.

-“Anche tu non sei per niente male.” La sua allusione si riferiva a tutt’altra cosa, non di certo al ballo, visto che il suo giudizio al riguardo lo aveva già espresso.

La ragazza abbassò lo sguardo, fissando la strada di fronte a sé, non sapendo come replicare a quel complimento.

Poi, finalmente, giunsero di fronte a casa sua.

-“Io sono arrivata.” disse, indicando la casa alle sue spalle.

-“Bene, allora alla prossima.” sussurrò lui, per poi accarezzarle delicatamente una guancia e voltarsi per ripercorrere la strada che avevano appena fatto.

Hay-Lin oltrepassò il cancello con una mano posata sulla guancia ancora in fiamme. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era il tocco delicato di Min-Hyun e la sua reazione a quel contatto.

La sfuriata che le avrebbe fatto stavolta il padre non la sfiorava minimamente.



Ma ciao!!!!! Sono qui ancora una volta a rompervi le scatole! Oh Yeah! *sclera* Sto già lavorando al quarto capitolo e premetto che ci saranno degli sviluppi interessanti, almeno credo... Per quanto riguarda, invece, questo capitolo cosa ne pensate?? Spero che vi sia piaciuto! Come avrete sicuramente notato, c'è stato un breve avvicinamento tra la ragazza e due di loro (JR e MinHyun)... per ora chi fate "vincere"? Secondo me è presto per dirlo, ma ipotizzare non uccide nessuno u.U Credo di aver sproloquiato abbastanza!! Alla prossima!! Kisses, Alice...

PS: Voglio ringraziare ancora una volta Fabiola_TOP, Emma Min Ki Tomlinson e ValeFrance per avermi recensito anche il secondo capitolo! Non potete immaginare quanto mi faccia piacere! *-*  Spero che con i capitoli successivi riuscirò ad essere in grado di farvi continuare a seguirmi! ^-^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Could I dance with you? ***


Capitolo 4: “Could I dance with you?”

Era già passato un mese dal giorno in cui si erano conosciuti, eppure il tempo trascorso  sembrava molto di più.

Inoltre, il saggio si stava avvicinando minacciosamente, e i ragazzi erano quasi sempre impegnati con le prove e i ritrovi di fine settimana.

Fino ad ora avevano usufruito anche delle lezioni “singole” con la ragazza solo Ren e Aron, dato che gli altri tre erano fin troppo orgogliosi per ammettere di aver bisogno di più tempo.

Ma, quella sera, Jong-Hyun aveva deciso di mettere da parte l’orgoglio una volta per tutte.

Si era ripetuto più volte che lo avrebbe fatto per migliorarsi ancora di più, ma, in realtà, il motivo per cui voleva quella benedetta lezione singola, era un altro. Solo che non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a sé stesso.

Hay-Lin era intenta a leggere nel salone, in compagnia del padre, quando il suo cellulare cominciò a squillare insistentemente. Così piegò l’angolo di una pagina del libro per segnarsi il punto in cui era arrivata ed afferrò il telefono.

-“Pronto?” disse, sotto lo sguardo incuriosito del signor Yang.

-“Ciao Lin, sono JR. Stavo pensando che, forse, mi farebbe bene intensificare un po’ gli allenamenti, quindi non è che potresti aiutarmi?”

-“Si, certo. A che ora?” domandò la ragazza.

-“Tra mezz’ora è troppo presto?”

-“No, va benissimo. Allora alle 17.30 fatti trovare fuori dalla scuola!”

Si salutarono e riattaccarono contemporaneamente la chiamata.

-“Devi andare?” le chiese allora il padre.

-“Si, devo aiutare uno di quei ragazzi di cui ti ho parlato con le coreografie.”

-“Mi raccomando! Fai attenzione e non fare tardi, in tal caso fatti accompagnare da qualcuno.”

-“Come sempre, Appa!” esclamò la ragazza, baciando il signor Yang sulla fronte per poi dirigersi in camera a cambiarsi.

Si vestì in tutta fretta, temendo di non arrivare in tempo; non voleva farlo aspettare.

In quel mese era riuscita a fare amicizia con tutti loro, infatti erano quasi sempre insieme, e lei, finalmente, aveva ripreso a sorridere.

L’arrivo di quei ragazzi le aveva completamente stravolto la vita, sia in meglio che in peggio.

In meglio perché riuscivano a farla star bene con un semplice gesto o una singola parola,e poteva davvero considerarli amici.

In peggio perché aveva cominciato a provare un sentimento che ancora non era in grado di identificare, ma intuiva che si trattava di un sentimento che poteva  portare ulteriore sofferenza nella sua vita. Come se quella che già provava non fosse stata abbastanza.

Con chi provava queste emozioni? Purtroppo, era proprio questa domanda che la faceva preoccupare.

Non riusciva a trovarvi una risposta, e la cosa la mandava in paranoia. Era confusa, molto confusa, forse troppo…

In alcuni momenti era sicura che fosse lui che le faceva battere forte il cuore, ma, quando si ritrovava di fronte l’altro, le sue certezze si frantumavano e lei doveva ricostruirle cautamente. Però  non ci era ancora riuscita.

Il motivo per cui si stava cominciando ad agitare era che uno dei due era proprio Kim Jong-Hyun.

Mentre lo stava finalmente raggiungendo tentò di non pensarci, o almeno di farlo il meno possibile, ma con scarsissimi risultati.

Era giunta di fronte all’entrata principale della scuola di danza, quando lui la salutò.

-“Ehilà!” le disse.

Hay-Lin fu costretta a voltarsi, dato che la sua voce proveniva esattamente da dietro di lei, e si ritrovò quasi appiccicata a lui.

-“S- scusa.” si ritrovò a balbettare, quasi come la prima volta che lo aveva incontrato in compagnia degli altri, poi si allontanò velocemente, cercando di riprendere fiato.

-“Tranquilla, è colpa mia.” si sforzò di sorriderle, mentre si sentiva sopraffare dall’emozione dovuta da quel brevissimo contatto.

-“Allora, sei pronto?” gli domandò lei, mentre inseriva la chiave nella serratura e la faceva scattare per aprire il portone d’ingresso.

-“Mai stato più pronto di così!” forse ci mise un po’ troppo entusiasmo nel dirlo, ma, ogni volta che si sentiva in imbarazzo, era da lui fingersi sicuro di sé ed entusiasta.

Entrarono insieme in quell’edificio che, in quel momento, sembrava enorme, e si diressero nella sala da ballo dove  provavano sempre.

Hay-Lin si avvicinò allo stereo e vi inserì il cd contenente tutte le basi delle loro coreografie, poi si mise al centro della stanza, invitando JR a raggiungerla al suo fianco.

-“Quale coreografia necessiti di ripassare?”

-“Mm…” ci pensò su qualche istante, non ci aveva proprio riflettuto “Hai presente quella che facciamo subito dopo la prima?”

-“Ma non era quella che ti veniva meglio fino a un paio di giorni fa?” Lin alzò un sopracciglio, a dir poco sorpresa da quell’affermazione.

-“Oh, già, ehm…” si portò una mano dietro il collo, in evidente difficoltà “Volevo dire la penultima.”

-“JR… mi sa che ti stai confondendo alla grande.” replicò la ragazza, confondendosi a sua volta. “Anche quella ti riusciva benissimo!”

Jong-Hyun sbiancò, non sapendo a quale altra coreografia aggrapparsi, fino a che  non si ricordò di quella con cui aveva avuto più difficoltà.

-“Ma che scemo che sono! Non ricordo bene l’ordine, scusa, io intendevo quella di dance- hall.”

-“Ah, si! Beh, effettivamente quella viene un po’ difficile a voi ragazzi in generale, non per altro è uno stile più femminile che maschile.” gli fece una linguaccia, cercando di ignorare il battito cardiaco che stava aumentando.

Il ragazzo arrossì violentemente, sentendosi un po’ deriso.

-“Eh eh…” la risatina isterica di JR non poteva certo mancare.

Così, tra un imbarazzo e l’altro, cominciarono una volta per tutte a ballare.

Hay-Lin gli pulì ogni singolo movimento, aiutandolo nel perfezionare tutto il pezzo.

Il risultato finale era quasi perfetto, mancava solo il classico movimento di bacino.

La ragazza glielo fece provare fino allo sfinimento, ma il corpo del ragazzo sembrava non volerne sapere. A quanto pareva, alla fine aveva davvero bisogno di quella lezione extra.

-“Dai, tranquillo, non è poi così difficile.” insistette lei. “Guarda, devi fare così.” glielo mostrò per l’ennesima volta. “Piega appena le gambe, poi inclina il bacino a destra o a sinistra, a seconda della direzione che gli vuoi dare, e dopo compi un movimento circolare.”

Lui cercò di imitarla, e, senza rendersene conto, ci riuscì perfettamente.

-“Ecco, bravo! Ci sei riuscito!” esclamò contenta.

Jong-Hyun le rivolse un sorriso magnifico, mandandola letteralmente in iperventilazione.

-“Sono stato bravo?” chiese emozionato.

-“Certo che lo sei stato!”

La ragazza si gettò di slancio tra le sue braccia, stringendolo con forza. Ovviamente fu l’euforia del momento a spingerla a fare quel gesto sconsiderato.

JR ricambiò l’abbraccio, non sapendo bene cosa fare, poi lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi,  confuso, mentre sentiva il corpo esile di lei ancora premuto contro il suo.

Hay-Lin, accortasi di ciò che aveva appena fatto, si ritrasse immediatamente, abbassando lo sguardo.

Il silenzio che seguì subito dopo era calato su di loro come una secchiata d’acqua gelida, destinato a congelare lentamente la sensazione di calore che avevano appena provato.

Lui non riusciva ancora a credere a quella breve dimostrazione di affetto appena ricevuta. Non sapeva bene come interpretarla. Poteva trattarsi di un semplice gesto di soddisfazione per essere riuscita a fargli fare quel benedetto passo, così come poteva trattarsi di un gesto di affetto, appunto. L’unica cosa che sapeva era che lui non era rimasto affatto indifferente, anzi… nel preciso istante in cui si era sentito stringere dalle sue braccia era stato attraversato da una scarica elettrica che lo aveva penetrato come mille aghi. E quel silenzio successivo gli faceva pensare che, forse, era successa la stessa identica cosa anche a Lin, altrimenti non sarebbe sembrata così… imbarazzata?

Lei stava cercando di capire per quale motivo si era spinta a tanto. Certo, un abbraccio non era chissà poi quale gesto, ma era la persona a cui esso era diretto a fare la differenza, eccome se la faceva. Si maledisse mentalmente per essersi lasciata andare all’emozione. Quella del passo ben riuscito era solo una scusa per poterlo sentire più vicino… per capire cosa provava davvero per quel ragazzo. Ed il risultato era che le piaceva, e anche tanto. Il problema era che le piacevano entrambi. Come doveva fare per capire quale dei due la attraeva irrimediabilmente?

Era solo questione di tempo, lo sapeva. La risposta sarebbe arrivata da sola quando meno se lo sarebbe aspettato.

-“Bene, per oggi credo sia abbastanza. Se hai bisogno di altre lezioni in più…” Hay-Lin esitò qualche secondo prima di proseguire “Beh, chiamami e ti aiuterò volentieri.”

Jong-Hyun non si lasciò sfuggire quella punta di imbarazzo ancora presente nel suo tono di voce, ma cercò di non dargli troppo peso, non voleva illudersi.

-“Ok, grazie mille per oggi!” replicò allora.

-“Di niente, l’ho fatto con piacere.”

Detto ciò, cominciarono a dirigersi verso l’uscita, quando la ragazza si accorse di che ora si era fatta.

-“Oddio!” esclamò “Ma è tardissimo!” infatti erano già le sette passate. “Mio padre si arrabbierà di sicuro.”

-“Chiamalo.” propose con nonchalance JR “Digli che ritarderai un po’, che deve stare tranquillo perché sei in mia compagnia e che ti riaccompagnerò io a casa.”

Non riusciva a credere a ciò che aveva appena detto, e lei non sembrava dare segno di aver captato il messaggio.

-“Ti va di prendere un gelato prima di andare a casa?” le chiese, specificando a cosa alludeva il suo“ritarderai un po’ ”.

-“Ma è l’ora di cena!” protestò.

-“E allora? Non mi dire che non ti andrebbe un bel gelato rinfrescante dopo più di un’ora di allenamento!?” da dove gli era venuto fuori tutto quel coraggio e spirito di iniziativa?

La ragazza era combattuta, non sapeva proprio cosa fare. Avrebbe voluto accettare, ma la preoccupavano le conseguenze possibili… sarebbe riuscita a resistergli?

-“Ok, hai vinto.” si dichiarò ufficialmente sconfitta. Al diavolo le sue paranoie!

Lui le sorrise dolcemente, con uno strano luccichio negli occhi; si sentiva decisamente soddisfatto.

Così Hay-Lin chiamò il padre per avvertirlo, e, con sua sorpresa, accettò di buon grado la cosa.

-“Perfetto, tutto risolto! Possiamo andare.” annunciò tutta felice.

Jong-Hyun le porse il braccio, invitandola ad appoggiarvi sopra la mano, come era usanza nei tempi passati.

Lei cominciò a ridere divertita, ma posò la propria mano sul suo avambraccio, cercando di ignorare la sensazione di calore che la stava avvolgendo lentamente.

Camminarono un po’, prima di fermarsi di fronte ad un chiosco che vendeva i gelati.

-“Eccoci qui. Scegli tutti i gusti che vuoi, offro io.”

Hay-Lin cominciò ad osservare il bancone del gelato, soffermandosi minuziosamente su ogni singolo gusto, sembrava quasi che li stesse analizzando; non si era accorta di ciò che le aveva appena detto lui.

-“Buonasera! Posso esservi utile?” domandò il proprietario del chiosco.

-“Oh, salve…” cominciò la ragazza “Posso avere un cono tutto cioccolato e con sopra un po’ di panna?”

-“Certo!” cominciò a prepararle il gelato, sempre sotto il suo sguardo attento. Poi glielo porse e lei ringraziò soddisfatta.

Senza che se ne rendesse conto, JR stava pagando al posto suo.

-“Ehi! Ma che fai?!” esclamò una volta che se ne accorse.

-“Sto pagando… anzi, già fatto.” rispose, voltandosi verso di lei dopo aver dato i soldi all’uomo.

-“Ma dovevo pagarlo io!” ribadì.

-“Ti avevo già detto che te l’avrei offerto io!”

-“Ah…ehm, quando?” alzò un sopracciglio, come faceva ogni volta che qualcosa non le tornava.

-“Lascia perdere.” JR rise divertito, accarezzandole dolcemente i capelli lisci.

Lei cercò di non badarci troppo, ma le guance si erano già tinte di rosso, a suo tradimento.

-“E così vai matta per il gelato al cioccolato eh?” le chiese, mentre lei si stava gustando quella prelibatezza.

-“Si, mia mamma me lo comprava sempre.” rispose noncurante.

Glielo comprava? JR non poté fare a meno di chiederselo. Poi, come un lampo a ciel sereno, gli venne in mente che, forse, aveva sentito proprio bene. Non per altro la ragazza nominava sempre e solo il padre; della madre non ne aveva mai parlato. Forse lei era… rabbrividì, non voleva pensarci e non voleva nemmeno sollevare quell’argomento così delicato. Allora decise di cambiare velocemente discorso, e, quando si voltò, notò un elemento che avrebbe potuto aiutarlo in ciò.

-“Lin… hai il cioccolato sul naso!” esclamò, cercando di trattenere una risata.

La ragazza sbiancò di colpo, maledicendosi per non essere stata più attenta nel mangiare il gelato.

-“Ehm… ce l’hai un fazzoletto, per favore?” domandò, rossa per la vergogna.

Senza risponderle, JR ne estrasse uno pulito dalla tasca dei pantaloni, così lei allungò una mano per afferrarlo, ma il fazzoletto non toccò mai il suo palmo. Infatti Jong-Hyun si era avvicinato ad Hay-Lin per pulirle quella macchietta di cioccolato; la quale venne via subito, sotto lo sguardo sconcertato della ragazza.

Quest’ultima era rimasta immobile dov’era, non riuscendo a muovere un muscolo, e si era lasciata trattare come una bambina. La cosa era alquanto grave, perché si lasciava trattare così solo da suo padre.

-“Ecco fatto! Ora il tuo naso è perfetto.”

Dopo aver parlato, Jong-Hyun non accennava neanche minimamente ad allontanarsi da lei. E, in meno che non si dica, i loro volti si ritrovarono a dir poco vicini.

I loro sguardi erano incatenati, e nessuno dei due riusciva a distogliere il proprio.

I loro nasi quasi si sfioravano con la punta.

Le loro bocche erano a pochi centimetri di distanza.

I loro respiri danzavano già insieme.

Ad interrompere quell’atmosfera fu il cellulare della ragazza, che stava squillando fastidiosamente.

Hay-Lin fece un passo indietro, per riacquisire un po’ di colore, poi rispose al telefono.

-“Pronto?”

-“Ehi, a che punto sei? Posso cominciare a cucinare?” ovviamente, era il signor Yang.

-“Si, si, comincia pure. Io mi incammino proprio in questo momento.”

-“Ok, allora a dopo piccolina.”

-“A dopo, Appa!” riagganciò. “D- dobbiamo andare.” disse poi, rivolta al ragazzo che le stava di fronte.

-“Ok.”

Il tragitto fino a casa sua fu silenzioso come non mai.

JR fu tentato più volte di prenderla per mano, giusto per vedere come avrebbe reagito, ma il timore di un rifiuto glielo impediva.

Così raggiunsero la loro destinazione con gli sguardi fissi sulla strada, sbirciando ai lati di tanto in tanto.

-“Grazie ancora, Lin.” disse Jong-Hyun, poco prima di salutarla.

-“E di cosa?” replicò lei, scrollando le spalle. “Ti ho già detto che lo faccio con piacere.”

-“Lo so, lo so…” sussurrò lui, non sapendo cos’altro dire. “Va beh, allora ciao.”

In quell’istante la mano del ragazzo si posò delicatamente su una sua guancia, per lasciarvi una carezza.

Hay-Lin sgranò gli occhi, mentre le venne in mente Min-Hyun e il suo tocco delicato.

-“C- ciao.” balbettò lei, per poi voltarsi ed oltrepassare il cancello.

Mentre rientrava in casa i pensieri le si stavano affollando numerosi nella testa. Era riuscita a non pensare a Min-Hyun per parecchio tempo, mentre si allenava con JR. Ma, alla fine, aveva ceduto ancora una volta. Se mentre veniva accarezzata da Jong-Hyun le veniva in mente Min-Hyun, voleva dire che doveva ancora fare chiarezza su ciò che provava. Il problema, come sempre, era… come?

Nel frattempo, JR si stava chiedendo cosa avesse mai fatto di sbagliato. Aveva visto lo sguardo sconvolto di lei mentre la accarezzava… cosa stava a significare? Le aveva dato fastidio? Con questi “tormenti” si incamminò sulla via del ritorno.

Ma salve!!! Cavolo, solo ora mi rendo conto di quanto vi ho fatto aspettare, spero mi perdonerete, ma è stata una settimana intensa, ho avuto il saggio di danza e le prove mi hanno impegnato parecchio. Allora... che ne pensate di questo capitolo? Sinceramente non so come abbia fatto a venirmi fuori così... sdolcinato??! Mm, diciamo che è una via di mezzo. Riuscirà Hay-Lin a fare chiarezza?? Ma perchè non se li può tenere entrambi?? ç__ç (si, sono scema) Va beh, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto *-* Un ultima domanda e poi smetto di rompere : voi, al suo posto, chi scegliereste?? Questa cosa mi incuriosisce molto! Alla prossima! Kisses, Alice...

RINGRAZIAMENTI: Ringrazio ancora una volta chi ha aggiunto la mia storia nei preferiti, ecc, chi continua a leggerla con pazienza, e soprattutto  Fabiola_TOP,  macky_love,  ValeFrance  e lovelovemary per avermi recensito! Grazie ragazze *-* Spero di avervi fatte felici con questo nuovo capitolo ^-^

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Rehearsals ***


Capitolo 5: “Rehearsals”

 

Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, anche se i ragazzi avrebbero usato volentieri un altro avverbio per accompagnarlo, ovvero sfortunatamente era giunto il giorno del saggio.

Erano tutti agitati, nessuno escluso, compresa Hay-Lin, la quale doveva essere la più tranquilla, dato che aveva fatto tante di quelle esibizioni che ne aveva addirittura perso il conto, e, invece, se ne stava in angolo a torturarsi le mani a forza di intrecciarle tra di loro. Sentiva che quella sera ci sarebbe stato qualcosa di diverso dal solito, era un po’ come un sesto senso.

L’atmosfera si era già fatta pesante, nonostante quelle fossero solo le prove pomeridiane prima della grande serata. Nei camerini del teatro c’era un via vai di gente quasi fastidioso, per non parlare delle bambine dei corsi di propedeutica che schiamazzavano continuamente, i rimproveri degli insegnanti sembravano calmarle solo a tempo breve e determinato.

JR si voltò verso la ragazza, vedendola in difficoltà, ma non osò avvicinarsi. Da quel giorno in cui aveva provato ad accarezzarla non si era più avvicinato tanto, non ne aveva avuto il coraggio. Così distolse lo sguardo, cercando di combattere l’impulso che lo spingeva a confortarla.

Nello stesso istante anche Min-Hyun aveva gli occhi puntati su di lei, e, a differenza del primo, le si avvicinò lentamente con l’intento di provare a tranquillizzarla, nonostante neanche lui riuscisse a calmarsi.

-“Tutto ok?” le chiese quando le fu di fronte.

Hay-Lin alzò lo sguardo nel momento esatto in cui lui pronunciò la prima lettera. Avevano legato molto e si volevano bene, ma c’era quel famoso punto interrogativo che ancora la assillava:  cosa provava davvero? Ancora non era riuscita a scoprirlo.

L’unica cosa di cui era certa era che con Jong-Hyun si sentiva più in imbarazzo, come se temesse di fare qualcosa di sbagliato in sua presenza, mentre con Min-Hyun le cose venivano spontanee, anche se i momenti di imbarazzo non mancavano nemmeno con lui.

Dopo le sue accurate riflessioni fatte in silenzio, si ricordò che doveva ancora rispondergli.

-“Insomma, non è ok per niente. Sono già agitata.” sussurrò.

-“Tranquilla, sono sicuro che ballerai benissimo. Quando mai non lo fai?” la abbracciò teneramente, come era solito fare quando voleva confortarla.

La ragazza, in quel momento, comprese tutto quanto.

Quando abbracciava Min-Hyun, e succedeva sempre più spesso, non provava le stesse sensazioni che aveva provato con JR in un solo abbraccio.

Certo, le faceva piacere stare accoccolata tra quelle braccia confortanti che ormai erano il suo tranquillizzante personale, ma la sensazione di calore che l’aveva invasa quella volta con Jong-Hyun non si era più ripetuta con nessuno.

Come aveva fatto ad essere così cieca? La risposta a tutti i suoi problemi era così palese che si prese in giro da sola per essere stata così… ingenua. Quell’abbraccio le aveva aperto la mente, liberandola da tutte quelle domande, e le aveva aperto anche il cuore, rendendolo improvvisamente consapevole di ciò che provava.

Era anche vero che, spesso e volentieri, si ritrovava a pensare a Min-Hyun anche quando era in compagnia di JR, ma comprese che ciò era dovuto al fatto che lei credeva di trovarsi di fronte ad una scelta da fare; si era sempre posta il problema “chi dei due?”, quando esso non era mai esistito. Era stato solo frutto della sua mente.

Soltanto in un momento aveva vacillato sul serio, cadendo oltre la linea della confusione più totale, ovvero quando Min-Hyun l’aveva accarezzata poco dopo che si erano conosciuti. Ma anche lì riuscì improvvisamente a fare chiarezza, l’imbarazzo e il lieve calore che aveva avvertito in quel momento era dovuto ai complimenti che le aveva rivolto prima di accarezzarla, in quanto non era abituata a ricevere tante attenzioni da un ragazzo.

In conclusione Min-Hyun si era sempre comportato da amico, perché era ciò che era…un amico speciale con il quale poteva confidarsi e sul quale poteva contare. Ora lo sapeva…

Ma, anche il ragazzo aveva avuto delle incertezze all’inizio, non subito aveva capito cosa provava per Hay-Lin. Però era stato più veloce di lei a comprendere che loro erano amici e niente di più.

-“Te, invece, tutto a posto?” gli chiese la ragazza.

-“Ti sembra che sia tutto a posto?” si indicò con un dito, soffermandosi più del dovuto sui capelli spettinati, cosa a dir poco insolita per uno come lui.

-“Ehm, no.” rispose lei, scoppiando a ridere subito dopo.

A qualche metro da loro JR osservava la scena un po’ sconsolato.

Era geloso della loro confidenza.

 Voleva essere lui a confortarla, desiderava poterle parlare come se nulla fosse e riuscire a farla calmare.

Voleva essere lui a farla divertire, desiderava che il suo splendido sorriso fosse rivolto a lui.

Lui voleva far parte della sua vita come nessun ragazzo prima d’ora.

In quel momento Hay-Lin incrociò il suo sguardo, per distoglierlo subito dopo, mentre JR faceva esattamente la stessa cosa.

La ragazza sentì la necessità di parlarne con qualcuno, ma era indecisa su chi dovesse essere il suo confessore. Per un attimo pensò a Min-Hyun, il quale era momentaneamente impegnato a darsi una sistemata ai capelli, visto che tra amici le cose venivano sempre raccontante, ma la decisione ricadde infine su Aron.

Era il più grande e sarebbe stato in grado di consigliarle qualcosa, o almeno così sperava. Così gli si avvicinò, mentre era intento a scambiare due parole con BaekHo e Ren.

-“Hyung, posso parlarti?” gli chiese, un po’ intimorita.

-“Certo!” replicò lui, allontanandosi un po’ dagli altri due dopo aver rivolto loro un cenno di scuse. “Dimmi tutto.”

-“Beh, ecco… forse ciò che sto per dirti è una cosa banale sotto il tuo punto di vista, e non credo sia il momento opportuno, dato che tra un po’ tocca a noi provare, però…” cercava involontariamente di girarci intorno.

-“Però…?” la incalzò gentilmente Aron, notando il suo imbarazzo. “Tranquilla, non ti mangio.”

-“Ok, ok.” trasse un respiro “Ho paura che mi piaccia Jong-Hyun.”

Dopo aver parlato tenne lo sguardo fisso sui suoi piedi, non volendo vedere la reazione del suo interlocutore.

-“Davvero?!” esclamò Aron.

Inutile dire che Lin non si aspettava certo tutto quell’entusiasmo, anzi, per un secondo aveva addirittura pensato che avesse appena fatto una grande cavolata nel confidarsi.

-“Davvero.” replicò allora lei, alzando lentamente lo sguardo.

-“Oh, ehm…” cercò di ricomporsi dall’entusiasmo precedente, ma con scarsi risultati. In realtà era felice di ciò che gli era stato appena detto, perché sapeva che anche Jong-Hyun nutriva un certo interesse nei confronti della ragazza, si vedeva lontano un miglio. “Sei sicura?” le chiese poi, mostrandosi un po’ più oggettivo.

-“Sicurissima, purtroppo.”

-“Perché purtroppo, scusa? Guarda che JR è un bravo ragazzo eh!”

-“Si, lo so Ron.” Lin sapeva che gli dava fastidio essere chiamato così, ma si divertiva a vedere le sue facce. “Dico purtroppo per il semplice fatto che sono più che sicura che il mio interesse è a senso unico.”

-“Io non so proprio cosa dirti al riguardo, ti consiglio solo di non giurarci più di tanto e di provare a parlarci, non si sa mai…” rimase sul vago, non voleva illuderla troppo, anche se era sicuro che la cosa fosse reciproca.

Hay-Lin pensò che aveva fatto bene a parlare con lui, dato che un consiglio le era stato dato, proprio come aveva sperato. Il problema, ora, era riuscire a seguirlo.

-“Aron, Lin, tocca a noi!” la voce squillante di Min-Ki li distrasse dalla conversazione.

I due si guardarono e si scambiarono un sorriso, poi si incamminarono insieme dietro le quinte, pronti a salire sul palcoscenico.

-“Grazie.” gli sussurrò la ragazza, prima che la musica partisse. In risposta Young-Min scrollò le spalle.

In quel momento JR si era posto al fianco di Hay-Lin, visto che dovevano entrare in scena nello stesso istante. Le loro mani si sfiorarono appena, ma il calore che li invase entrambi fu fin troppo scottante.

Fecero finta di niente e la prima canzone della loro coreografia invase lo spazio circostante, salvandoli da una possibile bruciatura.

Le prove andarono abbastanza bene, a parte qualche incertezza sulle posizioni di ognuno, ma, complessivamente, non vi erano grandi lacune.

Quando scesero dal palco erano già le sette passate, il che voleva dire che era l’ora di andare a mangiare qualcosa. Così uscirono tutti insieme dal teatro, diretti alla pizzeria più vicina.

Aron stava letteralmente fissando la ragazza e JR, sperando di notare una qualche scintilla aleggiare intorno a loro, ma l’atmosfera era carica di imbarazzo. Se avessero continuato così non si sarebbero mai dichiarati. Doveva provare a fare qualcosa, ma cosa? Non appena se lo chiese gli venne in mente un’idea. Forse, scherzarci un  po’ sopra li avrebbe aiutati.

-“Ehi!” esclamò, mettendosi in mezzo ai due e circondandoli le spalle con le braccia. “Sapete una cosa? Stareste proprio bene insieme.”

Sentì i loro corpi irrigidirsi contemporaneamente sotto la sua stretta, e fu costretto a rallentare, in quanto si erano quasi immobilizzati sul posto.

-“M- ma cosa stai dicendo?” Lin quasi urlò, paonazza dalla vergogna, mentre fissava incredula colui che aveva appena parlato.

Jong-Hyun, invece, rimase in silenzio, nascondendo il volto dietro il ciuffo.

La ragazza si liberò della presa del più grande per allontanarsi di poco, ancora imbarazzata. Così Aron ne approfittò per dire una cosa al più piccolo.

-“Jong apri gli occhi. Non vedi che le piaci?!”

L’interpellato spalancò la bocca sbalordito, non riuscendo a credere a ciò che le sue orecchie avevano appena udito.

-“Non è vero.” sussurrò poi.

-“Stai scherzando, spero! Se non gli piacessi pensi che arrossirebbe ogni volta che si trova accanto a te? Credi che si sentirebbe sempre in imbarazzo quando ci sei tu nei paraggi? Beh, io non credo proprio! Quindi, ripeto, svegliati per una buona volta!” lo guardò insistentemente negli occhi, come se ciò potesse aumentare il senso delle sue parole.

-“F- forse hai ragione.” ci pensò su, acquisendo un po’ di consapevolezza e autostima.

-“Ora cominci a ragionare.” constatò Young-Min. “Via, andiamo a mangiare questa benedetta pizza, sempre se riuscirò a ingoiare qualcosa di solido prima del saggio.”

Così cadde l’argomento “Hay-Lin”. Ma, nonostante cominciasse a crederci di più, ce l’avrebbe fatta JR a fare il primo passo?



Annyeong! Eccomi tornata con il nuovo capitolo *-* Sinceramente non saprei dire se è venuto bene o no, perchè ci sono alcune parti che forse non tornano, dato che l'ho finito di scrivere ieri dopo mezzanotte e il mio cervello cominciava a fumare. In tal caso ditemelo pure se ci sono degli errori o delle ripetizioni, non abbiate paura u.U Coomunque, Hay-Lin si è finalmente "decisa". So... angolo domande (ormai c'ho preso gusto): 1. Vi aspettavate questa scelta? O puntavate su Min-Hyun? Io, sinceramente, puntavo proprio su di lui ç_ç  2. JR riuscirà, appunto, a fare questo primo passo?   Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate ^-^ Alla prossima! Kisses, Alice...

AVVERTENZE: Nel prossimo capitolo ci sarà (finalmente) un accenno sulla Baek/Ren u.U *si emoziona*

RINGRAZIAMENTI: Come ogni splendida volta ringrazio chi segue questa FF che, ahimè, credo stia per volgere al termine, forse si tratta di massimo altri cinque capitoli o forse meno...o forse di più. Si va beh, lasciate perdere ciò che ho detto prima. Tornando ai ringraziamenti, un grazie speciale va, ancora una volta, a chi ha recensito *-* , taaanto looove: Fabiola_TOP,  macky_love e lovelovemary!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: An important exibition ***


Capitolo 6: “An important exibition”

Appena avevano finito di mangiare, si erano subito recati al teatro, alle prese con tutti i costumi. Hay-Lin era nel camerino insieme alle altre ragazze del suo corso, e i ragazzi erano in quello accanto.

Mentre si stavano preparando, parlavano concitate di quanto fosse bello BaekHo, anche se una di loro affermava convinta che fosse meglio Aron. Lin se ne stava in silenzio, preferendo non parlare al riguardo.

Nella stanza accanto, i ragazzi, invece, non riuscivano proprio a pensare. L’unica cosa che li preoccupava al momento era solo l’esibizione che avrebbero dovuto fare di lì a un’oretta circa.

Una volta indossati gli abiti di scena si riversarono nei corridoi delle quinte.

Ren, come era solito fare nei momenti più stressanti, rimase da solo nel camerino, sforzandosi di non pensare all'esibizione.

Amava passare del tempo da solo con i suoi pensieri, era un modo per conoscersi meglio. Se poteva, trovava sempre una sedia, un divano, o un letto per sedersi e chiudere gli occhi, lasciandosi andare a una moltitudine di pensieri che, talvolta, lo lasciavano senza fiato da tanti che erano.

Anche in quel momento si era abbandonato contro la parete fredda del camerino, socchiudendo gli occhi per vedere solo ciò che voleva vedere nella sua mente. Ma, proprio mentre raggiungeva le sue osservazioni più remote, percepì un leggero spostamento d’aria accanto a sé.

Quando aprì gli occhi di scatto, al suo fianco c’era l’ultima persona che desiderava trovarci.

Baek-Ho lo stava guardando, inclinando leggermente la testa di lato.

-“Sei agitato?” chiese al più piccolo.

Min-Ki abbassò ritmicamente il capo e cercò di evitare il suo sguardo.

-“Andrà bene, dai.” sembrava auto convincersi.

Poi, anche lui socchiuse gli occhi, imitando Ren. Non si accorse dello sguardo incantato con cui il minore lo stava letteralmente fissando.

Sin dalla prima volta che l’aveva visto ne era rimasto affascinato. La cosa che più lo aveva colpito erano stati i suoi lineamenti delicati ma al contempo decisi, per non parlare dello sguardo caldo che sembrava trapassarlo da parte a parte ogni volta che lo guardava negli occhi.

Si costrinse a distogliere l’attenzione dal suo volto statuario, non voleva certo essere colto sul fatto. Temeva un suo giudizio, nessuno dei suoi quattro amici sapeva del suo orientamento sessuale, e non voleva rivelarlo in quel momento. Forse, non ci sarebbe mai riuscito.

Ma, mentre Min-Ki si stava fasciando la testa ancor prima di pensare alle conseguenze positive che poteva avere, Baek-Ho aprì lentamente gli occhi, facendo ciò che prima aveva fatto Ren.

Ovvero lo osservò in silenzio, sperando che non riaprisse gli occhi smascherandolo. I suoi occhi si posarono peccaminosamente sulle sue labbra a forma di cuore, facendolo fremere di desiderio.

Doveva controllarsi, così si costrinse a distogliere lo sguardo.

In fondo, provavano esattamente la stessa cosa, ma, come accadeva quasi sempre, la paura frenava il desiderio.

Rimasero così per svariati minuti, con le schiene abbandonate contro la parete fredda e gli occhi semichiusi. La tensione che precedeva la loro entrata in scena era a dir poco tangibile.

Senza pensare, Dong-Ho allungò una mano lungo la superficie del muro fino a raggiungere quella di Min-Ki e chiuderla nella sua. Sentiva le sue dita tremare appena al contatto con la sua pelle, e provò un piacere inspiegabile nel percepire la reazione di Ren, ma cercò comunque di non illudersi troppo.

Il più piccolo spalancò istintivamente gli occhi, ancora scosso, e cercò quelli di Baek-Ho, un po’ intimorito di ciò che vi avrebbe potuto leggere.

-“Va un po’ meglio?” domandò poi il maggiore, senza lasciare andare la stretta.

-“S- si.” annuì Ren, sempre più imbarazzato.

Non sapeva come interpretare quel gesto. Di sicuro non doveva farsi i filmini mentali, a suo parere Dong-Ho non poteva essere…si, insomma… non poteva certo essere omosessuale. Sembrava così etero che sarebbe rimasto a dir poco sorpreso se avesse scoperto il contrario.

Voleva avvertirlo, voleva chiedergli di essere più distaccato con lui, altrimenti non sapeva come sarebbe andata a finire. Ma cosa avrebbe dovuto dirgli? Che era dell’altra sponda?

-“Hyung io…” provò a dire qualcosa, ma non sapeva come continuare, non ne aveva il coraggio.

In quel momento furono distratti da una possibile nuova conversazione dalla voce di Min-Hyun, che li avvisava del poco tempo restante.

Così, entrambi imbarazzati, uscirono dal camerino e raggiunsero gli altri dietro le quinte.

-“Quanto manca ancora?” chiese Baek-Ho.

-“Dopo la coreografia che stanno ballando ora tocca a noi.” lo informò la rossa, sbattendo più volte le ciglia. Forse la sua intenzione era quella di ammaliarlo, peccato che l’interesse di Dong-Ho fosse riservato a colui che gli stava dietro.

Ad un paio di metri di distanza, Aron li osservava incuriosito. Sembrava l’unico che sapeva più o meno tutto. Sicuramente il suo sguardo esterno vedeva molto di più di quanto vedessero loro stessi.

Non per altro era il loro Hyung, e, come tale, doveva aiutarli nella crescita, ma anche nella scelta della strada giusta da intraprendere. Secondo i suoi calcoli due coppie stavano per nascere, poi mancavano solo Min-Hyun e lui.

A quel pensiero un sorriso amaro gli increspò appena le labbra. Lui, a differenza degli altri, era uscito da una storia abbastanza importante da quasi un anno, ma non era ancora riuscito a dimenticarsi di lei.

Gli applausi che provenivano dalla platea lo riscossero dai suoi pensieri, costringendo tutti loro a raggiungere le posizioni di partenza appena dietro le tende delle quinte.

I nervi di ognuno di loro erano tesi al massimo, l’ansia cresceva al ritmo dei battiti dei loro cuori, rendendo i respiri quasi affannati.

La musica invase il teatro e loro salirono sul palcoscenico, mentre i riflettori venivano puntati nei punti esatti dove si posizionarono.

Le luci accompagnarono ogni singolo movimento, rendendo l’effetto ancora più unico.

L’intera coreografia venne ballata con il massimo impegno e una passione infinita. L’applauso finale che ricevettero fu meritatissimo, per non parlare del fatto che fu una delle esibizioni meglio accolte dell’intero spettacolo.

Alla fine del saggio raggiunsero tutti i propri genitori.

Hay-Lin si precipitò dal padre, il quale la abbracciò calorosamente.

-“Sei stata magnifica.” disse il signor Yang, ancora emozionato. “Tua madre sarebbe orgogliosa di te.”

-“Lo so appa, lo so.” sussurrò lei, ricambiando la stretta. “Vado a cambiarmi. Aspettami pure fuori.” aggiunse.

Quando tornò dietro le quinte, il suo insegnante di hip-hop stava parlando con dei ragazzi a lei già noti, e, mentre li passò accanto, il maestro Lee richiamò la sua attenzione con un cenno della mano, invitandola ad avvicinarsi.

Non se lo fece ripetere due volte e li raggiunse a passo veloce, riconoscendo quei ragazzi come una delle crew migliori della Corea.

Inutile dire che era a dir poco emozionata.

-“Lin, stavamo giusto parlando di te.” la informò l’insegnante.

-“Di me?” chiese incredula.

-“Si, stiamo cercando un nuovo membro per la crew, e il tuo insegnante ci aveva invitato a questo spettacolo dicendo che non ce ne saremmo pentiti. Infatti, beh, ci stavamo chiedendo se potresti farne parte tu. Ci ha colpito molto la tua bravura.” a parlare fu il leader, se così possiamo definirlo.

La “Simple Crew” era composta da sei persone, quattro maschi e due femmine, e, se si fosse aggiunta anche Hay-Lin, le ragazze sarebbero salite a quota tre.

-“Io non so che dire…” cominciò lei, quasi intimorita da tale proposta.

-“Tranquilla. Prenditi tutto il tempo necessario per rifletterci. Rimarremo in contatto con il tuo insegnante così ci farai sapere tramite lui. Ah! Ti do qualche informazione pratica, giusto per farti un’idea: gli allenamenti ci sono tutti i giorni, esclusa la domenica, la mattina dalle nove alle dodici e il pomeriggio dalle quattro alle otto. E le competizioni alle quali partecipiamo, talvolta ci portano anche all’estero, quindi dovresti essere pronta a lasciare la Corea di tanto in tanto.”

Questo era proprio ciò che la preoccupava, altrimenti avrebbe accettato subito su due piedi.

-“Ripeto di rifletterci bene. È una proposta che non capita tutti i giorni, ma posso anche capire che può essere difficile da affrontare, quindi non abbiamo fretta.” aggiunse ancora una volta il leader.

-“Beh, allora grazie mille! Vi farò sapere il prima possibile.”

Si congedò con un inchino, ringraziando ancora, poi, un po’ scossa, raggiunse i ragazzi che si trovavano lì accanto.

-“Ehi! Abbiamo sentito tutto!” esclamò euforico Min-Hyun, prima di abbracciarla con tale forza da sollevarla da terra. “Cosa hai intenzione di fare?” le chiese poi, permettendole di toccare nuovamente il pavimento.

-“Io… non lo so.” scosse la testa sconsolata più che mai.

-“Perché mai dovresti rifiutare, scusa?” si intromise Min-Ki, anche lui emozionato per lei.

-“Dovrei lasciare spesso il Paese.”

-“Esatto! E ciò vuol dire viaggiare e visitarne altri!” esclamò ancora Ren.

-“Ma lascerei mio padre da solo.”

Dopo quella frase piombò il silenzio, non avevano mai osato toccare l’argomento “famiglia” con lei, perché avevano intuito che dietro c’era una situazione un po’… difficile.

A salvarli da quel momento di imbarazzo fu un uomo che si avvicinò a loro, con passo svelto, come se temesse che sarebbero fuggiti da un momento all’altro.

-“Buonasera.” disse “Io sono il dirigente della Pledis, una casa discografica.” già a quelle parole, gli sguardi dei ragazzi si illuminarono. “Mi chiedevo se vi andrebbe di partecipare a dei provini che si terranno la prossima settimana nella sede dell’azienda, da essi sceglieremo i membri di un nuovo gruppo. Ovviamente, dovete anche saper cantare.”

-“Parteciperemo di sicuro!” esclamò Dong-Ho eccitato.

-“Bene, i provini cominceranno martedì prossimo alle 8.30 del mattino. Ci conto!” il discografico sfoderò un sorriso a trentadue denti. “Ah! Non mi sono ancora presentato. Io sono Joon-Chan.” strinse la mano ad ognuno di loro, poi li salutò con un inchino.

I ragazzi erano al settimo cielo, vedevano quei provini come la migliore delle speranze per poter sfondare nel mondo della musica. Quella era la loro grande occasione.

Si abbracciarono felici, solo il fatto di partecipare su richiesta del direttore era un traguardo che non si erano ancora sognati di passare.

Hay-Lin abbracciò di slancio JR, proprio come aveva fatto quella volta in cui era riuscito a muovere il bacino correttamente, rivivendo una specie di dejà-vu. Ma questa volta l’emozione fu triplicata, perché c’era la consapevolezza a rincarare la dose.

Jong-Hyun, colto alla sprovvista, barcollò appena, afferrandola delicatamente per i fianchi.

I loro sguardi si incatenarono, mentre i loro volti erano tremendamente vicini l’uno all’altro.

Forse per la felicità del momento, o, forse, semplicemente perché li andava… avvenne l’inevitabile.

Respiro dopo respiro, centimetro dopo centimetro, secondo dopo secondo… le loro labbra si incontrarono dolcemente in quel gesto d’amore chiamato bacio.

Fu appena dato, a fior di labbra, ma tanto bastò a mandarli letteralmente fuori di testa.

Gli sguardi erano tutti puntati su di loro, sia quelli degli amici che dei compagni di danza, ma loro sembravano non accorgersene minimamente.

Erano nel loro mondo, fatto di sogni mai avverati, se non in quel momento… di pensieri mai detti ad alta voce… di desideri messi a tacere. Ma quel momento compensava tutto quanto e non c’era certo bisogno di parole…sarebbero state superflue.

Era bastato poco perché si rendessero conto che si piacevano. Per JR era bastato uno sguardo, il primo che lei gli aveva rivolto… per Hay-Lin, invece, era stato necessario più tempo, ma dopo un semplice abbraccio aveva fatto chiarezza su ciò che provava. Ed ora erano lì, uniti in un abbraccio che sembrava non avere fine.

Quando si separarono, ancora non riuscivano a credere a ciò che era appena successo.

Si sorrisero dolcemente, ormai del tutto convinti dei loro sentimenti, e non servirono parole ufficiali né altro per confermarlo.

Annyeong!! Devo dire che scrivere questo capitolo è stato a dir poco piacevole *-* Sarà per il fatto che ho scritto finalmente qualcosa sulla Baek/Ren o forse per il bacio... spero sia piaciuto anche a voi!  Angolo domande: 1. Al posto di Ren, avreste detto subito la verità a BaekHo? Io, gli sarei semplicimente saltata addosso u.U  2. Hay-Lin accetterà la proposta della Crew?  3. Vi è piaciuta le scena del bacio? O era troppo casto? xD  Ah! Prima che me ne dimentichi, non so quale sia il nome del loro produttore, io l'ho inventato, quindi non fateci affidamento :) Alla prossima! Kisses, Alice..

RINGRAZIAMENTI: Questa è la mia parte preferita *-* Oltre a ringraziare (per la milionesima volta *-*) chi legge questa fan fiction con pazienza, dico grazie per continuare a supportarmi con le recensioni a Fabiola_TOP,  macky_love   e lovelovemary! <3

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: All together... ***


Capitolo 7: “All together…”

Il giorno dei provini arrivò, lasciando appena il tempo ai ragazzi di prepararsi, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente.

La mattina presto si ritrovarono con Hay-Lin di fronte alla loro scuola di danza. Lei li avrebbe accompagnati, facendo da supporto morale.

Appena la vide, JR non riuscì a trattenersi e le corse letteralmente incontro, per poi sollevarla in un abbraccio mozzafiato.

Dal giorno del saggio erano quasi sempre stati insieme, e niente e nessuno poteva anche solo interferire quando quei due erano l’uno di fianco all’altro.

-“Buongiorno anche a te.” sussurrò lei al suo orecchio, prima di dargli un bacio appena accennato.

Gli altri rimasero in disparte quel tanto che bastava per concedergli un momento di intimità. Poi, però, temendo di fare tardi, uno di loro dovette intervenire.

-“Non vorrei disturbarvi, ma dovremmo andare. Altrimenti rischiamo di non arrivare in tempo.” la voce intimidita di Ren ruppe il silenzio appena creatosi.

I due piccioncini si riscossero dal loro mondo, rientrando a far parte di quello comune, balbettando parole di scuse e nascondendo il loro rossore sotto i capelli svolazzanti.

Quella scena sarebbe stata quasi comica, se non fosse stato per la tensione che aleggiava nell’aria circostante.

Così, i sei amici si incamminarono verso la fermata dell’autobus. Quest’ultimo li avrebbe portati direttamente davanti alla Pledis, dove, appunto, quella mattina vi erano i tanto attesi provini.

Il viaggio fu più breve del previsto, cosa che non li aiutò affatto a calmarsi.

Infatti, quando scesero dal mezzo di trasporto, dovettero ricorrere a tutta la forza di volontà che possedevano per alzarsi dai sedili e scendere una volta per tutte.

Min-Ki inciampò nei suoi stessi piedi appena toccò terra, finendo letteralmente addosso a Dong-Ho, il quale si voltò appena in tempo per afferrarlo da sotto le braccia e mantenerlo in equilibrio, salvandolo così da una possibile caduta.

Quel breve contatto fu abbastanza inaspettato da mandare Ren in tilt. I suoi pensieri gli vorticavano in testa, quasi furiosi, mentre avvertiva uno strano calore nel punto esatto in cui le mani di Baek-Ho erano ancora ben salde.

 Il più grande non voleva abbandonare la presa da quelle braccia esili. Voleva solo mantenere quel contatto ancora per un po’. Anzi… avrebbe addirittura voluto approfondirlo. Ma si impose mentalmente di resistere. Ancora una volta doveva frenare i suoi istinti, altrimenti temeva di poterlo spaventare facendo qualcosa di troppo avventato.

Così, nonostante il suo desiderio fosse stato quello di abbracciarlo e tirarlo a sé, lasciò lentamente andare la presa, fino ad abbandonare del tutto la sua pelle calda.

Ovviamente, il breve scambio di emozioni che era appena avvenuto tra i due ragazzi, sfuggì a tutti. Ma non ad Aron, che, senza malizia, aveva osservato l’intera scena con sguardo quasi divertito.

Possibile che nessuno si accorgesse di niente senza un aiuto esterno?

Si misero pazientemente in fila. A quanto pareva non erano affatto pochi coloro che volevano partecipare a questo casting, ovviamente il sogno di diventare un idol era ancora ben diffuso tra i giovani ragazzi.

Ren mantenne attentamente le distanze da Dong-Ho, temendo un altro contatto.

Accanto a loro, invece, JR e Hay-Lin si tenevano felicemente per mano.

Min-Hyun, che era rimasto dietro, osservava le loro mani intrecciate felice, ma anche stranamente infastidito. Eppure erano solo amici no? Lo aveva detto anche lui.

Ma, nonostante ciò, quell’immagine non gli andava molto a genio. Probabilmente temeva che o lui o lei avrebbero potuto soffrire, e non voleva che accadesse, visto il bene che voleva a entrambi.

Si, si convinse che era quello il motivo del suo fastidio improvviso.

Poi, spostò lo sguardo sulla calca di ragazzi che stavano in fila proprio come loro. Voltò la testa quel tanto che gli bastava per osservare l’espressione di Aron, ed entrambi pensarono esattamente la stessa cosa.

“Ce l’avrebbero fatta a superare tutta quella gente con i loro talenti?”

Molti di loro si sarebbero presentati singolarmente, sperando in una formazione scelta dagli esaminatori. Mentre loro cinque si sarebbero presentati insieme, come un gruppo già formato.

L’unica cosa da fare era sperare e confidare nel loro potenziale.

Il tempo scorreva inesorabile, e la fila diminuiva sempre di più, portandoli tremendamente vicini all’entrata.

Ogni persona che entrava, ogni passo accennato verso l’ingresso, sembrava un’avanzata verso il futuro, che in quel momento sembrava completamente sfumato e privo di contorni.

Osservavano coloro che uscivano dai provini, cercando di coglierne il risultato. Alcuni sorridevano soddisfatti, altri, invece, uscivano con la testa rivolta verso il basso e le spalle ricurve.

Poi arrivò il loro turno, mandandoli momentaneamente nel panico.

La ragazza, accortasi del loro timore, li abbracciò ad uno ad uno, incoraggiandoli con parole di circostanza, che però racchiudevano a pieno la pura verità.

Erano bravi, sapevano quello che facevano. Anche se non avrebbero passato i casting dovevano essere fieri di ciò che erano in grado di fare.

Prima di entrare nella sala dei provini, JR si voltò verso Hay-Lin, attirandola a sé e facendo aderire il corpo al suo.

-“Sai, dovresti darmi un bacio della fortuna.” le disse, sorridendo.

La ragazza rise appena, invadendo l’aria di gioia spontanea. Poi, si alzò sulla punta dei piedi e posò le labbra su quelle di Jong-Hyun, facendole dischiudere appena, permettendo così alla loro saliva di unirsi.

Non fu uno di quei baci approfonditi, perché, purtroppo, JR doveva entrare. Niente di cui preoccuparsi, comunque, avrebbero rimediato in un altro momento.

Una volta dentro li chiesero i nomi, i cognomi e i recapiti telefonici nel caso fossero stati presi. Poi, li fecero esibire sulla canzone che avevano preparato a loro piacimento.

Quando ebbero finito di ballare e cantare, si ricomposero di fronte agli esaminatori, mettendosi ordinatamente uno di fianco all’altro.

Le persone che avevano di fronte si stavano consultando a bassa voce, poi lo stesso che li aveva invitati ai provini, parlò a nome di tutti.

-“Grazie per essere venuti! Vi faremo sapere.”

Probabilmente quella era la frase con cui congedavano tutti, ma non si lasciarono sfuggire il sorriso che rivolse loro, donandoli ulteriore speranza.

La stessa sera decisero di festeggiare indipendentemente dal verdetto. Così si ritrovarono tutti nell’appartamento di Aron.

Quest’ultimo viveva da solo, in quanto si era trasferito da poco lì a Seul, dopo esser cresciuto a Los Angeles, nonostante le sue origine fossero Coreane.

Hay-Lin aveva detto a suo padre che sarebbe rimasta a dormire da una sua amica di danza, anche se in realtà non aveva più amiche, ma il signor Yang non ne era a conoscenza. Avrebbero dormito tutti da Young-Min nei sacchi a pelo sparsi in qua e là per il salone.

Avevano appena finito di mangiare e si erano seduti sul divano a guardare un film che davano in televisione, anche se non tutti lo stavano seguendo.

Hay-Lin stava accoccolata al petto di JR, lasciandosi accarezzare dolcemente i capelli. Entrambi non prestavano minimamente attenzione agli attori che comparivano a intervalli nello schermo davanti a loro. Erano troppo impegnati a gustarsi il momento, invasi dal calore reciproco dei loro corpi emozionati.

Dall’altra parte del divano, per una sfortunata coincidenza, il più piccolo si era ritrovato seduto al fianco di Dong-Ho, non immaginava certo che fosse stato Aron ad accertarsi che sarebbero finiti accanto in mancanza di altro spazio.

Così, dovette stare in allerta durante tutta l’intera trasmissione del film. Quando voleva spostarsi per trovare una posizione più comoda, stava ben attento a non urtarlo con nessuna parte del corpo, nemmeno con un dito, quindi, alla fin fine, non era mai in grado di stare davvero comodo. Studiava ogni minimo gesto, perfino ogni minimo respiro, cercando di non attirare la sua attenzione su di sé.

Baek-Ho, però, si era accorto dello strano comportamento dell’amico, e non sapeva come interpretarlo, anche se una qualche vaga idea, in realtà, ce l’aveva, visto che anche lui si comportava nella stessa identica maniera per un motivo preciso… il solo sfiorarlo lo faceva andare fuori di testa e non poteva permetterselo.

“Forse” pensò il maggiore “Anche lui si sta imponendo l’autocontrollo per non saltarmi addosso.” Sull’ultima frase pensata non riuscì a trattenersi, ed un sorriso spuntò sulle sue labbra.

Era un sorriso misto tra il divertito, il felice e l’imbarazzato.

Divertito perché si rendeva conto di quanto assurdo fosse stato quel suo pensiero.

Felice perché, se fosse stato vero che anche lui desiderava stargli vicino, non poteva fare altro che esserne contento.

Imbarazzato perché, dopotutto, si era ritrovato a pensare, ancora una volta, a come sarebbe stato aumentare il contatto.

-“Perché sorridi Hyung?” la domanda sorse spontanea dalla bocca di Ren, nonostante non volesse parlargli in quel momento, dato che avrebbe attirato l’attenzione.

Baek-Ho arrossì visibilmente, non poteva certo rispondergli sinceramente, così cercò un’altra risposta plausibile nel minor tempo possibile.

-“Oh, ehm… stavo pensando a quanto sono carini Jong-Hyun e Hay-Lin.”

-“Ah, capisco.” il più piccolo sembrò quasi deluso, forse si aspettava qualcosa riguardante lui.

Si sentiva un illuso, ma sapeva che non lo era, perché Dong-Ho non gli aveva mai dato motivo di pensare il contrario. O forse si? Beh, sicuramente qualche giorno prima, quando aveva cercato la sua mano per stringerla dolcemente, gli era venuto un po’ da pensare, ma ora quel momento gli sembrava tremendamente lontano.

In altre parole, il film non se lo filava proprio nessuno.

Nemmeno Young-Min, il quale era troppo impegnato ad osservare le “coppiette” con sguardo indiscreto.

Per non parlare di Min-Hyun che si stava addormentando poco alla volta, mentre i suoi occhi si socchiudevano dalla stanchezza.

Così, Aron decise di porre fine a quella visione mai iniziata realmente.

-“Io direi che possiamo anche andarcene a dormire. Che ne dite?” propose.

Obbedirono tutti, come se fosse stato un ordine, tra mugugni generali e sospiri di sollievo. È necessario che vi dica di chi erano i mugugni e di chi i sospiri?

Quest’ultimi, ovviamente, erano di Ren e di Baek-Ho, i quali credevano che la loro silenziosa tortura era finalmente giunta al termine.

Non immaginavano di quanto si sbagliavano…la tortura era appena cominciata.

Aron aveva calcolato tutto, perfino la posizione dei sacchi a pelo. Poteva sembrare un impiccione sotto tanti aspetti, ma la verità era che teneva a quei ragazzi più di quanto credesse e avrebbe fatto di tutto per aiutarli a raggiungere la felicità.

Così si sistemarono tutti quanti, sotto la supervisione del più grande.

Fortunatamente i ragazzi si sdraiarono proprio dove aveva previsto, dopo aver scelto il sacco a pelo del loro colore preferito. Le speranze di Young-Min furono esaudite, infatti aveva disposto il tutto proprio in base ai colori, sapendo che, inconsapevolmente, sarebbero finiti accanto.

Forse, l’unica cosa che gli era sfuggita di mano era una sola… Hay-Lin era tra JR e Min-Hyun, cosa che, sotto i suoi occhi, non pareva molto promettente, ma non vi badò più di tanto.

Per ora, il suo scopo, era riuscire a fare “accoppiare” Ren e Baek-Ho.

Andò a spengere la luce del salone, poi si posizionò anche lui, accanto a Min-Hyun. Chiuse gli occhi, quasi senza rendersene conto. Voleva dormire… gli altri sarebbero riusciti a cavarsela da soli da lì in poi.

Ren si era sdraiato, ignaro di tutto. Non si era reso conto di chi aveva preso posto nel sacco a pelo vicino, ma non gli ci sarebbe voluto molto ad accorgersene.

Infatti… sentì un leggero movimento al suo fianco, e si accorse che si trattava di Baek-Ho, riconoscendolo dal respiro rumoroso che gli giunse sopra la testa mentre si stava sdraiando.

Il suo respiro…lo avrebbe riconosciuto tra mille. Era lieve, sembrava una carezza, e si contraddistingueva per il suo  rumore deciso e dolce al contempo. Per non parlare delle reazione che riusciva a stimolare in lui.

Min-Ki rabbrividì appena, cercando di contenersi, poi chiuse gli occhi facendo finta di dormire. Se si fosse girato di  poco, probabilmente non avrebbe trovato la forza di resistergli.

Baek-Ho, invece, era rivolto verso di lui per osservarlo anche solo da dietro. Avrebbe passato l’intera notte a guardarlo, se non fosse stato per la pesantezza che portava i suoi occhi a chiudersi lentamente. Così si addormentò nel giro di un paio di minuti.

Poco più tardi, Ren, il quale non riusciva a dormire, si sentì circondare la vita da un braccio. Non doveva nemmeno riflettere su chi potesse essere, era così evidente che sarebbero state riflessioni inutili.

Si era dimenticato che Dong-Ho, quando dormiva, tendeva sempre ad abbracciare la prima cosa che avesse trovato nelle vicinanze, che si trattasse di un cuscino o di una persona. E, quella sera, era toccato al povero Ren.

Quest’ultimo rimase immobile, non riuscendo più a connettere la testa al resto del corpo, mentre un sospiro quasi doloroso gli uscì dalle labbra. Sapeva solo una cosa… non doveva girarsi, doveva restare in quella posizione senza accennare neanche un minimo movimento.

Non si era nemmeno reso conto che aveva cominciato a trattenere il respiro, finché non gli venne meno l’aria e fu costretto a spalancare la bocca per inspirare al meglio. Purtroppo, non riuscì a fare il tutto in silenzio, e fece svegliare il più grande, visto che si era addormentato da poco e aveva il sonno leggero.

D’istinto Min-Ki si voltò quel tanto che gli bastava per osservare se si era svegliato o no, e fu l’errore più grande che potesse mai fare.

Il suo sguardo incontrò quello di Baek-Ho per rimanervi incatenato, mentre quest’ultimo lo stava guardando un po’ confuso dopo essersi accorto della posizione in cui erano.

Dong-Ho sapeva che avrebbe dovuto ritrarre il braccio, ma l’unica cosa che riuscì a fare fu quella di aumentare la stretta, ovvero una contraddizione vera e propria.

Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo, ormai erano intrecciati tra loro e non volevano più separarsi.

Lo sguardo di Baek-Ho cadde, per la seconda volta, sulle labbra soffici del più piccolo,ed un brivido gli percorse la schiena, facendolo eccitare più del lecito. Sapeva che quello che stava per fare era rischioso, ma non riusciva più a trattenersi.

Così, senza nessuna logica, fece voltare del tutto Ren, e lo attirò a sé, stringendolo in un abbraccio quasi protettivo.

Quest’ultimo nascose la testa nel suo petto, cercando di mantenere il respiro regolare. Ma la verità era che, in quel momento, si era dimenticato ogni cosa, persino come far entrare l’ossigeno.

Non si dissero niente, avevano troppa paura entrambi. Non era ancora arrivato il momento di confessarsi, ma, piano piano, ci sarebbero riusciti. Intanto avevano già fatto un passo avanti, lo avevano ammesso a loro stessi una volta per tutte.

Così si addormentarono, stretti in un abbraccio quasi rivelatore dei loro sentimenti.


Annyeong!! Solo ora mi rendo conto che questo capitolo è abbastanza lungo o.O, menomale, perchè gli ultimi di due scarseggiavano un pò a mio parere, xD. Allora... che ve ne pare? Angolo domande (ormai non può mancare): 1. Secondo voi li prenderanno quelli della Pledis? Risposta ovvia,xD.  2. Aron si sta intromettendo troppo?  3. HayLin e JR sono dolciosi, ma Min-Hyun cosa prova davvero per lei?  4. E BaekHo e Ren? Si è visto che ci ho preso gusto a scrivere di loro due eh??!! xD In poche parole è già il secondo capitolo dove le loro scene sono meglio di tutte le altre, ahahah.... Beh, dopo tutte queste domande, posso congedarmi! Alla prossima! Kisses, Alice...

RINGRAZIAMENTI: Anche stavolta non posso non ringraziare chi segue questa storia, e chi la recensisce *-* : Fabiola_TOP,  lovelovemary e macky_love.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Time is going to bring something special ***


Capitolo 8: “Time is going to bring something special”

La mattina successiva si risvegliarono uno alla volta, sembrava quasi che lo avessero fatto a canone.

Il primo a tornare alla realtà fu Aron, il quale decise di andare in bagno per rinfrescarsi un po’, prima però, diede un’occhiata alla situazione circostante.

Hay-Lin dormiva tra le braccia di lui, quindi era tutto nella norma… così il più grande spostò lo sguardo sugli altri due, e notò con piacere che anche loro dormivano abbracciati come se nulla fosse.

No…aspettate un attimo! Aron tornò a guardare Hay-Lin, un po’ frastornato. Colui che la stringeva tra le braccia non era affatto chi pensava, infatti si trattava di Min-Hyun.

Quest’ultimo, nello stesso istante in cui lui pensò il suo nome, aprì gli occhi di scatto ed il suo sguardo colpevole incontrò quello di Young-Min, implorandolo tacitamente di non farne parola con nessuno.

Allora Aron lo tranquillizzò con un cenno del capo e si diresse in bagno, riflettendo su ciò che aveva appena visto. Se le cose stavano così… tutto si sarebbe potuto complicare.

Nel salone attiguo, invece, stava avvenendo il risveglio della ragazza, e Min-Hyun si ritrovò costretto ad abbandonare la presa prima che lei se ne potesse rendere conto.

-“Buongiorno.” le sussurrò lui, ricevendo in cambio un sorriso un po’ stiracchiato.

-“Buongiorno anche a te Min.”

Al sentire la sua voce, anche JR si svegliò, come se fosse stato un richiamo per tornare a far parte del mondo reale. Quella scena vista da occhi esterni poteva sembrare una reazione a catena.

Jong-Hyun abbracciò Hay-Lin, prima di darle un lieve bacio a fior di labbra sotto lo sguardo imbarazzato dell’amico.

A qualche metro di distanza, Ren si stava lentamente destando dal sonno, assaporando con la pelle la lieve sensazione di calore che gli provocavano le braccia di Baek-Ho strette sui suoi fianchi.

 Si crogiolò ancora un po’ in quel torpore piacevole, prima che anche Dong-Ho si risvegliasse, scostandosi appena dalla sua schiena esile. Aveva dovuto farlo, perché quella posizione lo portava a pensare peccaminosamente.

Min-Ki si ritrovò a protestare a bassa voce, mugolando qualche insulto per essere stato abbandonato così facendogli venire quasi freddo, benché fossero stati in piena estate.

Allora il più grande scoppiò in una risata fragorosa, mentre si sdraiava con la pancia rivolta verso l’alto e le braccia dietro la testa, rappresentando così un’immagine di assoluto relax.

Gli altri tre si voltarono verso di lui, e Aron fece capolino dalla porta del bagno per vedere cosa era appena successo.

-“Ehi, che avete tutti da guardare?” sbottò Baek-Ho.

-“Scusaci tanto se tu scoppi a ridere di prima mattina attirando l’attenzione!” la risposta sarcastica di Hay-Lin non faceva una piega.

Senza alcuna previsione, il protagonista del recente avvenuto arrossì appena, rimanendo silenzio. Non si accorsero che non era l’unico ad aver assunto un colorito un po’ più vivace, infatti Ren aveva letteralmente nascosto la testa sotto il cuscino, fingendosi disinteressato.

-“Allora, che avevi da ridere?” gli chiese JR.

-“No, niente, niente.” con quella frase si guadagnò varie occhiate stralunate.

Da parte sua era alquanto insolito ignorare una domanda. Aveva sempre risposto a tutto, anche quando si trovava di fronte a domande imbarazzanti. Ma non quella volta…

Quando compresero tutti che non avrebbe rivelato niente, tornarono a farsi gli affari loro, fingendo indifferenza sulla questione appena sollevata. Sarebbero sopravvissuti anche senza sapere la causa della sua risata.

Indipendentemente da tutto, quel risveglio nascondeva più cose di quanto potessero immaginare.

 

Qualche giorno più tardi, i ragazzi vennero contattati dalla Pledis, portando un ulteriore motivo di felicità nelle loro vite.

Mentre Hay-Lin si ritrovò a rifiutare la proposta che le era stata offerta dalla Simple Crew, per il semplice fatto che non avrebbe potuto lasciare il padre solo con sé stesso più di quanto già lo fosse. Rinunciare al suo sogno era la prova evidente dell’amore che provava nei suoi confronti.

Il pomeriggio si ritrovarono tutti insieme nella loro scuola di danza. Volevano festeggiare ballando il più possibile, così sarebbero stati più che pronti per il prossimo incontro con i membri della casa discografica. Hay-Lin, però, non poté partecipare, in quanto doveva andare fuori città con il signor Yang.

Si allenarono come non mai, faticando sempre di più.

Il tempo scorreva inesorabile, al ritmo con le gocce di sudore che scendevano dai loro capelli fino a raggiungere tutto il resto del corpo.

Come scena non era affatto spiacevole, se non fosse stato per le espressioni stanche e sfinite che impossessavano i loro volti.

-“Direi che per oggi è abbastanza.” annunciò Aron, ricoprendo il ruolo di fratello maggiore che tanto amava.

Come ogni volta, i ragazzi annuirono con dei cenni del capo. Era davvero raro che uno di loro si trovasse in disaccordo con Young-Min, anche perché era praticamente impossibile non dargli sempre ragione. Non avrebbero mai smesso di stupirsi di quanto sapesse il fatto suo.

Così raggiunsero lo spogliatoio a loro riservato per le lezioni.

Dong-Ho si era lasciato ricadere su una panchina, incapace di muovere un singolo muscolo, con l’intento di regolarizzare il respiro. Tutti gli altri, invece, cominciarono a cambiarsi velocemente, dopo essersi asciugati appena il sudore con un asciugamano, tanto a casa avrebbero fatto una doccia con i fiocchi.

Se ne andarono uno alla volta, salutando gli amici e “dandosi appuntamento” al giorno successivo. Alla fine rimasero solo loro due. A quanto pareva anche il destino voleva dargli una mano.

Baek-Ho si alzò in piedi e cominciò a togliersi la t-shirt bagnata che aveva usato per ballare, cercando di ignorare lo sguardo che sentiva puntato su di sè.

Min-Ki, appunto, era rimasto stordito da quella visione. I suoi occhi erano fissi sulla schiena del più grande, ed al minimo movimento erano ben visibili i suoi muscoli che si flettevano.

Avrebbe voluto avvicinarsi e posare una mano sulla sua pelle ancora sudata. Così  non si accorse che era ciò che aveva appena fatto. Elaborò la cosa solo una volta che percepì un’ondata di calore invaderlo completamente, mentre fissava spaventato la propria mano posata sulla sua schiena.

In quel momento voleva solo sparire e ritrarsi da quel contatto, ma le sue dita sembravano non volerne sapere di separarsi dalla sua pelle infuocata.

Dong-Ho si voltò quel tanto che gli bastava per osservare l’espressione del più piccolo, rimanendone affascinato: aveva le labbra imbronciate e il suo volto sembrava  concentrato su un pensiero a lui sconosciuto. L’intera immagine trasudava di imbarazzo e timore.

Allora Baek-Ho si girò del tutto, afferrandogli dolcemente entrambe le mani per intrecciare le dita alle sue. Non voleva pensare a ciò che stava facendo, lo voleva fare e basta.

-“Che c’è?” gli chiese poi, con altrettanta dolcezza.

-“I- io… io non lo so.” sussurrò allora Ren, mentre il sangue affluiva velocemente concentrandosi sulle sue guance.

Teneva la testa bassa, per evitare di guardarlo negli occhi. Altrimenti non sarebbe più stato in grado di tornare indietro.

Ma, che lo volesse o no, non ce l’avrebbe fatta comunque. Ormai la situazione stava prendendo proprio quella piega.

-“A me puoi dirlo.” Insisté il maggiore. Voleva sapere la verità e, se non avesse insistito in quel momento, probabilmente non sarebbe più riuscito ad intraprendere quel discorso.

-“No…non posso. Non capiresti.”

Ren aveva paura e non poteva negarlo. Temeva davvero che non avrebbe capito, non sapeva come l’avrebbe potuta prendere.

Dong-Ho, invece, stava cominciando già a capire, perché sapeva perfettamente cosa lo stava spingendo a dire quelle cose. Anche lui si sarebbe sentito in difficoltà.

-“Credimi se ti dico che posso capire.”

Qualcosa nello sguardo che gli rivolse, convinse Min-Ki a provare a confessarsi. Indipendentemente dall’esito, ci avrebbe almeno provato.

-“A me piacciono i ragazzi.” disse tutto d’un fiato.

Il primo passo lo aveva fatto, ora gli restava solo da dirgli chi gli piaceva più specificamente.

A quelle parole Baek-Ho si immobilizzò sul posto, trattenendo il respiro per l’emozione. Se era così, ciò voleva dire che forse aveva una possibilità. Decise così di confessarsi a sua volta.

-“Capisco…siamo sulla stessa barca.”

A Ren si gelò il sangue nelle vene. Non riusciva a credere alle proprie orecchie. Il cuore cominciò ad accelerare, in preda ad un emozione nuova e sconvolgente. Alzò lo sguardo, incontrando finalmente quello di Baek-Ho.

Rimasero a fissarsi per un paio di minuti, incapaci di proferire parola.

-“C’è dell’altro, vero?” chiese Dong-Ho, dopo aver notato ancora qualcosa nello sguardo sempre intimorito del minore.

-“Mi piaci tu.” in risposta soffiò fuori quelle tre parole, rabbrividendo mentre le diceva.

Dopo aver udito quella frase, l’altro perse la ragione. Non c’era molto da pensare, sapeva perfettamente cosa doveva fare. Così abbassò lentamente il volto, avvicinandolo a quello di lui, mentre la distanza che li separava si faceva sempre più sottile.

Min-Ki aveva capito cosa stava per accadere e rimase pazientemente in attesa. Era stufo di nascondersi da ciò che era.

Mentre le loro silenziose riflessioni avevano luogo nelle loro menti, Dong-Ho posò le labbra sulle sue, fremendo appena.

Contro ogni previsione, Ren dal volto angelico, dischiuse prontamente le proprie, accogliendo la lingua del maggiore, in un gesto che di angelico aveva ben poco. Ora che i loro respiri erano uniti, niente poteva fermare quel desiderio irrefrenabile che li stava investendo, se non la necessità di ossigeno.

Ma, subito dopo, ripresero a baciarsi, senza più timori. Poco importava di ciò che avrebbe pensato la gente di loro da quel momento in poi.

Le mani del più piccolo si posarono tremanti sul torace dell’altro, l’emozione lo rendeva quasi instabile, ma ce l’avrebbe fatta comunque. Lottare per reggersi in piedi era il minimo che poteva fare per vivere quella sensazione stupenda.

Al contatto di quelle dita delicate sul suo petto nudo, Baek-Ho rabbrividì di piacere, portando le mani sui fianchi di Ren, e spingendolo verso gli armadietti dello spogliatoio. Erano entrambi senza fiato, ma se ne fregavano altamente. Per quanto li riguardava, avrebbero ripreso a respirare con regolarità in un altro momento.

Stavolta furono le mani di Dong-Ho a cercare un contatto più reale, intrufolandosi sotto la maglietta di Min-Ki, per poi afferrarne i lembi e togliergliela con un gesto deciso. Non sapevano che si sarebbero spinti a tanto già all’inizio, ma la bramosia li stava invadendo con sempre più trasporto.

I loro pantaloni si erano fatti più stretti del previsto, e dovettero sforzarsi entrambi di rallentare le cose. Ma, senza accorgersene, Ren aveva portato una mano sull’elastico dei pantaloni del maggiore, cominciando a giocarci.

Baek-Ho dovette reprimere l’istinto di lasciarlo fare ed un sospiro sofferente si riversò sul volto di Min-Ki, mentre gli afferrava la mano e la allontanava dai suoi pantaloni.

Si guardarono un istante, per poi sorridersi a vicenda ed abbracciarsi dolcemente.

Per quel giorno avevano già fatto abbastanza.

Il resto sarebbe arrivato con il tempo.

Annyeong!! Stavolta, purtroppo, vi ho fatto aspettare ben nove giorni o.O, colpa dei miei che hanno deciso di andare al mare questo fine settimana, e la cosa ha rallentato il mio lavoro ç__ç Perdonatemi! Spero che con questo capitolo riuscirete a scusarmi un pò più facilmente, xD *spera non ci siano errori madornali* So... angolo domande: 1. Mmm, qui gatta ci cova, vero?? MinHyun ve la racconta giusta? A me no u.U   2. Siete d'accordo con la scelta di HayLin di rifiutare la proposta?   3. Hanno fatto bene a confessarsi quei due??!! Ma che ve lo chiedo a fare! xD 4. Secondo voi sto trascurando troppo il rapporto tra la ragazza e JR? Sincere eh!
Alla prossima! Kisses, Alice... 

RINGRAZIAMENTI: Thanks to the readers (?)... and a special thanks, like ever, to: Fabiola_TOP, lovelovemary, macky_love, e Beast_fan *-*

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Beach Rivelations ***


Capitolo 9: “Beach Rivelations”

Avevano deciso di andare in spiaggia tutti insieme, per prendersi una pausa dallo stress che avevano provato nell’ultimo periodo. Fortunatamente, c’era pochissima gente, così si sarebbero potuti godere meglio la giornata.

Min-Hyun stava osservando la coppietta felice dall’asciugamano, con un sorriso amaro ad increspargli le labbra. Che volesse ammetterlo o no, dovette ricredersi su ciò che provava. Da parte sua non era la sola e semplice amicizia che lo portava a stare così.

In riva al mare, ignari dello sguardo indiscreto che li stava seguendo, i due si stavano comportando come due perfetti fidanzatini.

Hay-Lin schizzò accidentalmente Jong-Hyun con un movimento eccessivo del piede, facendolo rabbrividire a causa dell’acqua fredda. Quest’ultimo le si avvicinò pericolosamente, sovrastandola con il suo corpo.

Solo allora, la ragazza si rese veramente conto di quanto fosse bello, soffermandosi più del dovuto sui suoi addominali e sul resto dei suoi muscoli. Non erano eccessivi, diciamo che erano proporzionati al resto. In poche parole, la vista che le si presentò davanti bastò a mozzarle il fiato.

JR l’afferrò con forza per i fianchi, attirandola a sé, e facendo così aderire il corpo al suo.

-“Come hai osato schizzarmi?” domandò, fingendosi minaccioso.

In risposta Hay-Lin rise divertita per l’espressione che lui aveva appena assunto.

-“Mi scusi signore, non era mia intenzione bagnarla.”

-“Per punizione, signorina, non posso lasciarla andare.” replicò il ragazzo.

-“Mm, direi che come punizione è più che piacevole.” disse lei, prima di posare le labbra sulle sue e permettere alle loro lingue di incontrarsi per l’ennesima volta.

La mano di JR scivolò inconsapevolmente sul fondoschiena della ragazza, in una specie di lenta carezza. Quando si accorse di ciò che aveva appena fatto arrossì in preda all’imbarazzo più totale.

-“S- scusami, io… io non volevo, mi sono lasciato prendere dal momento, ecco.” si ritrovò a balbettare qualche parola di scusa.

-“N- non importa.” cercò così di tranquillizzarlo. Ma anche lei era imbarazzata tanto quanto lui.

In fondo quella era la sua prima esperienza con un ragazzo e non sapeva mai cosa fare e in quale occasione, quindi comprendeva a pieno la difficoltà di JR sul piano di autocontrollo.

Si sorrisero, ancora intimiditi, poi si separarono da quella specie di abbraccio. Successivamente, per porre fine a quel momento di vergogna, Hay-Lin riprese a schizzarlo, e subito dopo cominciò a fuggire da lui correndo in riva al mare.

Quando stava per raggiungerla fu costretto a fermarsi un attimo sul posto per ammirarla. Indossava un bikini color panna, che metteva in risalto le sue forme femminili. Tutto in lei richiamava la sua attenzione.

Il suo fisico quasi impeccabile. Dico “quasi” perché, nonostante nel complesso fosse fatta bene, aveva quel poco di pancetta in più, ma le donava.

I suoi lunghi capelli neri, color dell’ebano, che le incorniciavano perfettamente il volto, sottolineandone i lineamenti delicati e tipici di una bambola senza imperfezioni.

Le sue labbra sottili ma allo stesso tempo ben disegnate, che ricordavano tanto la forma di un cuore.

Per non parlare dei suoi occhi e del suo sorriso, che lo attraevano irrimediabilmente verso di lei, come se fossero stati calamite.

Tutto in lei suscitava un’attrazione incontrollabile sul ragazzo.

Quando fu a un passo da Hay-Lin, l’afferrò nuovamente, per poi ricadere insieme sulla sabbia a causa della presa un po’ avventata.

La ragazza si ritrovò sdraiata sulla schiena, con il corpo di JR premuto sopra il suo e il fiato corto. I loro sguardi erano incatenati fra loro e sembravano urlare il loro amore.

Così, fregandosene dei pochi presenti sulla spiaggia, ripresero a baciarsi in quella posizione scomoda ma al contempo piacevole.

Visto che di lì a poco i ragazzi sarebbero diventati degli idols famosi, tanto valeva svagarsi in quel momento in presenza di sconosciuti. Altrimenti, se avessero aspettato, non avrebbero più avuto la possibilità di stare insieme in luoghi pubblici senza suscitare curiosità o interesse.

Non troppo distante da loro, Min-Hyun decise di distogliere lo sguardo una volta per tutte. Se avesse continuato imperterrito a fissarli, si sarebbe auto inflitto una sofferenza che poteva risparmiarsi con un po’ di buona volontà.

Così lasciò che gli occhi vagassero sul resto della spiaggia, per poi soffermarsi sul mare di fronte a lui.

In quel momento esatto desiderava far parte di quell’immensa distesa di acqua salata. Voleva sentirsi una piccola particella che, insieme ad altre, componeva qualcosa di unico e sensazionale. Voleva sentirsi libero e parte di qualcosa di grande.

Aron, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si sentì in dovere di consolare l’amico, anche perché non sopportava di vederlo soffrire in quel modo, gli creava una sensazione indescrivibile di malessere.

-“Min, non intestardirti su lei. Sono sicuro che sei più che capace di posare il tuo interesse altrove. Così ti fai solo del male, quindi fallo ora, prima che sia troppo tardi.”

-“Hyung, non è lei il problema.” sospirò allora.

Il più grande strabuzzò gli occhi, non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Cosa si era lasciato sfuggire? C’era qualcosa che non tornava in tutto quello.

-“Cosa vorresti dire?” gli domandò, cercando di non sembrare sorpreso e spronandolo a parlare fino in fondo.

-“Che tra me e lei c’è solo amicizia ormai è risaputo.”

-“Vorresti farmi capire che il tuo motivo di sofferenza è lui?” stavolta non riuscì a nascondere un cipiglio di stupefazione che trasparì dal tono di voce con cui lo chiese.

Min-Hyun, prima di spiegarsi, sospirò sonoramente, continuando a tenere lo sguardo fisso sul mare.

-“Esattamente. In questo periodo mi sono reso conto di essere attratto da lui, in qualche modo. Non puoi immaginare quanto sia stato difficile ammetterlo a me stesso, e quanto lo sia dirtelo. Prima di conoscerlo non avrei mai immaginato che il mio interesse sarebbe potuto ricadere su un ragazzo.”

Aron meditò qualche attimo, prima di trovare le parole giuste per replicare qualcosa di sensato.

-“Sai, a mio parere l’ amore non ha sesso. Nel senso che di chi ti innamori ti innamori, che sia un ragazzo o una ragazza non ha importanza, ciò che conta è il sentimento che si prova. Io, per ora, sono stato in grado di amare una ragazza, ma ciò non toglie il fatto che potrei anche innamorarmi di un ragazzo. Non ci vedo niente di male.”

-“Nemmeno io, se non per il fatto che lui ama lei. Quindi non ho speranze.”

-“Non voglio farti illudere, quindi mi tocca confermare la tua ultima frase. Ora, però, avrei una domanda da farti: se a te interessa lui, come mai l’altra mattina stavi abbracciando lei e quando io ti ho guardato hai ricambiato lo sguardo in modo colpevole?”

Min-Hyun sorrise debolmente a quella constatazione.

-“Allora non te n’eri accorto?” bisbigliò. “Abbraccio sempre Hay-Lin, quindi non avrei avuto motivo di essermi sentito colto sul fatto. Il mio “peccato”, se così vogliamo definirlo, era la mia mano che stava accarezzando i capelli di lui.”

-“No, allora non ci avevo proprio fatto caso. Wow! Sei riuscito a sorprendermi, solitamente mi accorgo di tutto.” cercò così di sdrammatizzare un po’.

-“Comunque non ho intenzione di intromettermi, voglio troppo bene ad entrambi. Sono certo che è solo questione di tempo e poi riuscirò a togliermelo dalla testa.”

I due amici si guardarono negli occhi, consci di quanto complicata fosse diventata la situazione.

In quel momento, poi, Young-Min si accorse di una cosa che avrebbe preferibilmente non voluto conoscere, perché era solo una complicazione in più.

Ovvero, proprio mentre fissava il più piccolo, una lieve scarica elettrica si impossessò di lui. Questo spiegava molte cose, compreso il suo discorso precedente riguardo all’amore, quando aveva affermato che si sarebbe potuto innamorare di un ragazzo.

Lo avevo ammesso perché, forse, era ciò che gli stava veramente succedendo.

Quando si era ritrovato a guardarlo, ed ultimamente succedeva con maggiore frequenza, non vi aveva mai dato peso, perché gli sembrava normale, dato che li teneva tutti sott’occhio.

Ma non aveva considerato il fatto che gli altri li osservava per studiare la situazione, mentre Min-Hyun lo guardava semplicemente per il gusto di farlo.

Chissà! Magari sarebbe stato proprio lui la chiave per la felicità di Min-Hyun, nonché la sua cura personale.

-“Si, ce la farai.” affermò il maggiore, risvegliandosi dai suoi pensieri improvvisi e del tutto inaspettati, per poi sorridergli dolcemente.

Ora, Young-Min aveva un nuovo scopo.

Avrebbe fatto di tutto per far tornare il sorriso sulle labbra del più piccolo, e lui voleva esserne la causa spontanea. Voleva che tutti loro fossero felici.

Invece, in acqua, c’erano Baek-Ho e Ren, intenti a fare il bagno e a giocare a palla insieme.

Dopo quella volta nello spogliatoio, avevano cercato di contenersi un po’, almeno di fronte agli altri nonostante ormai lo sapessero anche loro, ma non sempre risultava una cosa fattibile.

In quel momento, Min-Ki si rifiutava di passare la palla all’altro, tenendola stretta al petto. Ma era solo una scusa per farsi avvicinare da Baek-Ho.

Infatti, quest’ultimo lo raggiunse in meno di un secondo, abbracciandolo con forza da dietro.

-“Dammi la palla.” gli sussurrò all’orecchio, mentre aumentava la stretta.

Il più piccolo rabbrividì di piacere contro il suo petto.

-“Devi prendertela.” replicò, per poi rivolgergli un sorriso malizioso.

Allora Dong-Ho cominciò a fare forza sulle sue braccia, cercando di dischiuderle per permettergli di prendere quella benedetta palla. Ma, nonostante il fisico di Min-Ki fosse stato gracile, non gli mancava certo la forza, e ciò rendeva quel compito più arduo.

Così, Baek-Ho si ritrovò ad usare l’altro suo punto di forza, sapendo che avrebbe ceduto all’istante.

Cominciò a lasciargli dei brevi baci sul collo e sulle spalle, prima di cominciare a prolungare il tempo per lasciare delle chiazze rosse ben evidenti sulla sua pelle, facendolo gemere appena.

-“Ok, mi arrendo!” esclamò il più piccolo, temendo per ciò che avrebbe potuto fare se non si fosse fermato in tempo.

Infatti, spesso e volentieri, Ren non riusciva a frenare l’istinto, per lui la parola “autocontrollo” era ancora difficile da comprendere, e, se non ci fosse stato Baek-Ho a fermarlo ogni volta, avrebbero corso troppo, con il rischio di pentirsene.

Anche per Dong-Ho non era affatto facile fermarsi, ma era lui il più grande tra i due, e toccava a lui assumere il controllo della situazione.

A salvarli arrivarono Hay-Lin e JR, subito seguiti anche da Aron e Min-Hyun.

Così cominciarono a giocare tutti insieme in acqua, dimenticandosi momentaneamente di tutti i piccoli problemi che tormentavano le loro menti.

In fondo gli amici servivano proprio a questo. Dovevano essere in grado di rendere felici i compagni anche quando ciò sembrava impossibile.

 


Annyeong! Vi prego, non uccidetemi! *mette le mani davanti a sè in segno di difesa* Scusate per il ritardo e per questo colpo di scena che non sapevo nemmeno di poter scrivere prima di oggi pomeriggio, u.U. Quindi, non mi dilungo in chiacchiere inutili e vado alle domande: 1. Vi aspettavate che MinHyun fosse interessato a JR e non alla ragazza?  2. E che Aron potesse cominciare a nutrire qualcosa nei confronti di MinHyun?  3. Qual è la vostra coppia preferita per ora??  Mamma mia, in questa fan fiction ho stravolto tutto, xD.  Non mi resta che salutarvi... Alla prossima! Kisses, Alice...

Ringraziamenti: Questo è il mio angolo preferito... grazie a chi legge e a chi recensisce :3, ovvero: macky_love, Beast_fan,  __Lexy__ , e lovelovemary! <3

PS: Avvertimento! Purtroppo, non so quanti capitoli mancano alla fine, ma credo che ,al massimo, saranno due, più l'epilogo.  Mi dispiace molto doverlo ammettere, ma la storia sta volgendo al termine! *lacrimuccia*ç__ç

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Saranghae ***


Capitolo 10: “Saranghae”

 

Il tempo era volato, come ogni volta. I mesi si erano susseguiti inesorabilmente.

L’estate era terminata da quel dì.

L’autunno era anch’esso giunto alla sua fine.

L’inverno stava per terminare e avrebbe aperto le porte alla primavera.

Il debutto dei ragazzi si stava avvicinando pericolosamente. Era arrivato il loro momento.

I NU’EST avrebbero finalmente  avuto l’opportunità di far conoscere alle persone il loro talento.

Quel giorno dovevano portare a termine le riprese del video, “Face.” Ognuno di loro aveva dato il massimo sotto i riflettori e dietro quelle telecamere che sembravano sempre più vogliose di riprenderli.

Hay-Lin aspettava pazientemente la fine nelle stanze a loro riservate. Imparare la coreografia della canzone era stata una passeggiata, grazie anche all’aiuto della ragazza.

In quell’istante, quest’ultima avvertì un lieve rumore di passi farsi sempre più vicino, segno che le riprese erano finalmente finite. Quando entrarono nella stanza avevano il volto stanco ma sorridente come non mai.

-“Com’è venuto?” domandò impaziente Hay-Lin, alzandosi di scatto dal divanetto.

-“A noi sembra magnifico. Dobbiamo aspettare che lo revisionino e montino bene le scene, poi potremmo dire ufficialmente cosa è venuto fuori.” rispose Dong-Ho, tenendo un braccio intorno alle spalle del maknae del gruppo.

-“Capisco.” sussurrò lei. Era talmente emozionata ed agitata per loro, che non riusciva mai a controllare l’euforia. Sembrava che toccasse a lei debuttare.

-“Noi andiamo a farci una doccia. Ci ritroviamo all’ingresso della Pledis, ok?” disse JR, dandole un bacio sulla fronte.

Hay-Lin annuì con un cenno del capo, poi raggiunse l’entrata e si sedette su una delle sedie poste contro la parete dell’atrio.

Mentre aspettava si lasciò prendere dal panico. Quella sera doveva passarla con Jong-Hyun, perché quest’ultimo doveva parlarle urgentemente.

Glielo aveva riferito solo il giorno prima, e lei non aveva smesso di pensarci neanche un attimo, lasciandosi tormentare da mille domande e dubbi.

Cosa voleva dirle con così tanta urgenza da non poterglielo dire su due piedi? Perché doveva per forza aspettare di cenare con lei quella sera?

Aveva provato ad estorcergli qualche informazione, ma ogni suo tentativo era stato vano. Era davvero determinato a mantenere il segreto fino al momento giusto.

E se avesse voluto lasciarla? E se le avesse detto che non potevano più stare insieme perché sarebbe diventato un idol con tanto di fan piene di aspettative per lui?

Erano i classici dubbi che spuntavano improvvisamente tra i pensieri delle adolescenti innamorate, e lei lo sapeva. Ma ciò non l’aiutava a non averli, anzi, sembrava quasi scaturire l’effetto contrario.

Cominciò a mordicchiarsi nervosamente il labbro inferiore, non riuscendo a smettere. Poi si alzò dalla sedia, iniziando a camminare avanti e indietro per l’ingresso.

Era talmente assorta dai suoi pensieri che non si accorse di avere qualcuno davanti, così gli andò addosso, inciampando sui suoi stessi piedi.

Le mani di JR la afferrarono dolcemente per le braccia, aiutandola a tornare stabile. I loro occhi si incrociarono per un secondo appena, poi lui distolse il proprio, lasciandola perplessa.

Da quando in qua cercava di evitare il suo sguardo? Stava andando completamente in paranoia.

-“G – gli altri?” domandò allora lei, vedendo che JR non sembrava minimamente intenzionato a parlare.

-“Sono ancora sotto la doccia. Io ho fatto il più veloce possibile.” mormorò a bassa voce. Era a dir poco agitato. “Vuoi salutarli o possiamo andare?”

La ragazza alzò le spalle, così lui la prese per mano, incamminandosi al suo fianco.

-“Dove andiamo?” domandò lei, cercando di non far trasparire dal tono di voce la sua ansia.

-“A casa mia.” rispose tranquillamente.

Hay-Lin per poco non si strozzò con la saliva, cominciando a tossire e costringendo anche Jong-Hyun a fermarsi in mezzo al marciapiede.

-“Ehi, tutto a posto?” domandò preoccupato.

-“S- si. Ma… perché a casa tua? Devo conoscere i tuoi per caso?”

In quel momento, JR capì a cosa era dovuta la sua reazione. Aveva paura di conoscere i suoi genitori, temeva un loro giudizio. Nonostante fossero passati mesi e mesi da quando stavano più o meno insieme, non si erano ancora persi in presentazioni familiari.

-“No, tranquilla. I miei sono fuori città fino a dopodomani.”

-“E ti hanno lasciato a casa da solo?”

Il ragazzo negò ancora una volta.

-“In realtà dovrei essere da Young-Min, ma lui è d’accordo con me.”

Hay-Lin dovette lottare con tutta sé stessa per non rischiare nuovamente di affogare, e, per nascondere le sue paure, ricominciò a camminare.

Non si dissero altro, erano entrambi troppo imbarazzati per proferire parola. Quando, però, si stavano avvicinando alla loro destinazione, lei non riuscì a trattenersi.

-“Perché a casa tua?” si lasciò sfuggire.

Lui si voltò a guardarla e aveva dipinta in faccia un’espressione seria ed agitata.

-“Lo capirai. Posso comprendere il tuo disagio, ma sappi che non sono intenzionato a violentarti.” cercò di fare dell’ironia, ma non scarsi risultati. “Ti prego di fidarti di me, per favore.” aggiunse poi, tornando serio.

-“Va bene. Mi fido.”

Raggiunsero il portone di un edificio moderno e dalle dimensioni abbastanza importanti e vi entrarono. Una volta al suo interno, JR la condusse verso l’ascensore per raggiungere l’appartamento in cui viveva il ragazzo con la propria famiglia, all’ultimo piano.

Quando furono di fronte alla porta, Hay-Lin trattenne il respiro.

Improvvisamente cominciò a sentirsi sempre più debole e le gambe cominciarono a tremarle in modo incontrollabile. Era un miracolo se riusciva a stare ancora in piedi.

Osservò quella porta che si stava aprendo lentamente, come se le permettesse l’entrata in un luogo oscuro e sconosciuto e non in una semplice casa.

JR la stava guardando, aspettando che fosse lei la prima ad entrare, da perfetto gentiluomo. Notò il suo sguardo intimorito ed incerto, così le strinse dolcemente la mano per infonderle coraggio. Allora Hay-Lin si sforzò con tutta se stessa e fece un passo in avanti, superando la soglia che la separava dall’interno.

Mentre lo faceva, rilasciò andare l’aria che aveva trattenuto fino a quel momento, sospirando rumorosamente. Una volta che fu dentro, il suo cuore perse un battito.

Il suo sguardo si voltò subito indietro, cercando quello di lui. E, quando lo trovò, ricominciò a rilassarsi.

JR accese le luci dell’atrio che dava su di un salone abbastanza ampio. Le pareti erano beige e tutti i mobili che lo ornavano avevano più o meno le loro stesse tonalità. Poi accompagnò la ragazza sino al divano, invitandola a sedersi.

-“Potresti aspettare un attimo qui? Devo controllare una cosa.” disse.

Lei annuì con un cenno del capo e, una volta seduta, seguì Jong-Hyun con lo sguardo, fino a vederlo scomparire dietro una porta vetrata, coperta, però, da delle tende marroni scuro.

Fu questione di un paio di minuti appena, e lui tornò a prenderla, e ,tenendola sempre per mano, la condusse oltre quella porta a vetri. Al suo esterno, c’era un’ampia terrazza che dava direttamente sulle luci della città di Seoul.

Quel panorama fece annebbiare la vista della ragazza per l’emozione. Era bello vedere dall’alto la sua città, poteva guardarla sotto un punto di vista differente dal solito… più oggettivo, ma allo stesso tempo più sentito, perché poteva tenere sotto controllo l’intero paesaggio.

Persa tra quelli accorgimenti, si sentì abbracciare da dietro. Infatti, JR aveva portato entrambe le braccia a cingerla sotto il seno, lasciandole un bacio sulla guancia.

A quel contatto Hay-Lin rabbrividì appena e abbandonò la testa contro il suo petto, lasciandosi cullare da quella stretta rassicurante. Quell’abbraccio le fece pensare che, forse, i suoi dubbi erano completamente privi di fondo.

-“Non te ne sei ancora accorta, vero?” le domandò vicino all’orecchio destro.

-“Di cosa?” sgranò gli occhi, confusa.

In risposta lui la voltò dolcemente verso di sé, poi si spostò di lato, permettendole di vedere a cosa stava alludendo.

Hay-Lin si ritrovò ancora una volta senza fiato.

Davanti a loro c’era un tavolo rotondo, apparecchiato con tutte le tonalità del rosso. Intorno ad esso e alle sedie, erano sparse delle candele che erano state allineate affinché formassero un cuore. Al centro della tovaglia, invece, c’era un vaso di rose rosse.

Due lacrime solitarie abbandonarono gli occhi della ragazza, bagnandole le guance in una sorta di lenta carezza. Le paranoie di poco prima sembravano lontane anni luce.

Non riusciva a credere di aver pensato che lui, forse, avrebbe potuto lasciarla.

Jong-Hyun, vedendola commossa, le asciugò le lacrime raccogliendole sui polpastrelli per poi portarsele alle labbra. Lei sorrise, ancora “toccata” da quella sorpresa mozzafiato.

-“Ho ordinato delle pizze ad asporto, sapendo che ami la cucina italiana, anche perché io non so cucinare molto bene. Dovrebbero arrivare a momenti.”

Si misero a tavola, uno di fronte all’altra, spostando le rose da una parte. In quello stesso istante qualcuno suonò al citofono.

-“Appunto, dovrebbe essere arrivato il cibo. Vado e torno.” come si era seduto, si rialzò, rientrando in casa.

Ci mise più tempo del previsto, e, quando tornò, spiegò che era dovuto scendere giù per prendere le pizze. Poi cominciarono a mangiare in silenzio, perdendosi spesso l’uno negli occhi dell’altra.

Finita la cena, JR cominciò a sudare freddo per l’agitazione, perché la serata non era finita lì, anzi, il bello doveva ancora venire. Così estrasse le rose dal vaso per porgerle a Lin, la quale le prese con delicatezza, poi mise una mano dentro il vaso ed afferrò una piccola scatola nera.

Alla sua vista, lei sbiancò di colpo, avendo una vaga idea di ciò che poteva contenere. JR, invece, si fece forza, e ,con le mani tremanti, la aprì in direzione della ragazza.

Al suo interno c’era una collana con la catena d’argento ed un ciondolo a forma di cuore con su scritto “Saranghae”.

-“Vorresti-essere-ufficialmente-la-mia-ragazza?” soffiò fuori quelle parole con tanta velocità da renderne difficile la comprensione.

Hay-Lin, che aveva ormai perso la capacità di parlare, annuì con un cenno del capo per l’ennesima volta in tutta la serata.

Dopo quel brevissimo scambio, si alzarono entrambi dal tavolo, avvicinandosi reciprocamente.

-“P – posso mettertela?” domandò JR, in evidente difficoltà.

-“Certo!” esclamò felice lei, ritrovando la voce.

Così si scostò leggermente i capelli dal collo, girandosi di schiena, mentre Jong-Hyun apriva il gancio della collana per poi mettergliela delicatamente. Una volta fatto, le prese i capelli, lasciandoglieli ricadere sulle spalle.

Lei si girò dalla sua parte, illuminata solo dalle luci soffuse delle candele e dalla luna che si stagliava alta nel cielo.

-“Sei bellissima.” sussurrò, incapace di aggiungere altro.

Senza quasi rendersene conto, si era chinato verso il suo volto, pronto per baciarla.

Le loro labbra si sfiorarono appena, come se si fosse trattato del primo bacio. Poi approfondirono il contatto, dischiudendosi per permettere alle loro lingue di riunirsi ancora una volta.

Quei movimenti delicati cominciarono lentamente ad assumere un’urgenza più viva. Le loro lingue si muovevano freneticamente, danzando sulla musica dei battiti del loro cuore.

Le dita di lei andarono ad intrecciarsi tra i capelli del ragazzo, spingendo il suo volto verso il proprio, come a volerlo sentire più vicino.

Le mani di lui la afferrarono con forza per i fianchi, facendo combaciare i loro bacini con un movimento repentino.

La necessità di approfondire le conoscenze di entrambi cominciò a farsi sentire con sempre più insistenza, assumendo la sfumatura di qualcosa di straziante e incontrollabile.

JR avvertì una sensazione di calore nel basso ventre, che si impossessò subito dell’inguine, mandandolo in confusione.

Anche Hay-Lin era invasa dal calore, percependo anche il rigonfiamento dei pantaloni di lui.

Arrossirono entrambi per la perdita di autocontrollo, ma, subito dopo, si sorrisero emozionati e ripresero a baciarsi come se fossero nati per stare in quel vortice di dolci sensazioni.

Senza accorgersene, entrarono in casa, continuando imperterriti ciò che stavano facendo, e, in breve tempo, raggiunsero la camera di lui.

Ogni cosa intorno a loro aveva perso senso, l’unica cosa che contava, in quel momento, era il loro amore.

Ormai sdraiati sopra le lenzuola del letto, cominciarono a spogliarsi lentamente, con le mani tremanti per l’emozione e l’imbarazzo tipico della prima volta.

Rimasero nudi e iniziarono a conoscersi meglio, tra una carezza e un bacio. Le loro mani scoprirono il corpo dell’altro con la consapevolezza di ciò che stavano facendo, sapendo perfettamente quanto importante fosse per loro quel passo.

Non interruppero quasi mai il contatto visivo, se non per rimanere estasiati di fronte alla vista del proprio amato/a.

L’imbarazzo iniziale aveva lasciato il posto all’istinto dell’amore, che li guidava dolcemente in quella nuova esperienza che li avrebbe cambiati.

Non era una cosa che andava presa alla leggera, e, per quel che li riguardava, era un momento di cui farne tesoro, ricordandolo sempre e per sempre come l’incontro di due cuori che battono l’uno per l’altro.

Quando ritennero di essere pronti, si scambiarono uno sguardo totalmente innamorato.

Gli occhi di JR chiesero tacitamente il permesso, un po’ timorosi.

Gli occhi di Hay-Lin, invece, acconsentirono alla sua richiesta, accompagnati con un cenno del capo fiducioso.

JR entrò in lei delicatamente, cercando di fare più attenzione possibile. Non sapeva cosa fare… era la sua prima volta; così si lasciò condurre dal sentimento che provava nei suoi confronti.

All’inizio, Hay-Lin chiuse gli occhi per impedirsi di piangere dal dolore, poi, dopo qualche attimo, li riaprì emozionata, senza riuscire, però,a trattenere una lacrima.

-“T- ti faccio male?” chiese preoccupato il ragazzo, con un lieve affanno nella voce. La ragazza scosse la testa energicamente e JR si rilassò.

Poi cominciò a muoversi lentamente nel suo corpo, tenendola stretta a sé. Voleva imprimersi nella mente le sue forme, il calore del suo corpo, le sue labbra, l’odore della sua pelle… ogni minimo particolare.

Hay-Lin si ritrovò a gemere piano, stupita di quel nuovo suono che era in grado di produrre. Con le mani strinse fortemente le lenzuola, inarcando la schiena verso di lui. Inizialmente aveva percepito la sua entrata come una sorta di invasione dolorosa, ma in quel momento provava solo una sensazione di appagamento. Era felice di sentirsi sua in tutto e per tutto.

Mentre le spinte del ragazzo aumentavano di velocità, le mani di Hay-Lin si posarono con forza sulla schiena di JR, mentre le unghie affondavano nella sua pelle, graffiandolo appena.

Si stavano dando con il cuore e con l’anima, fondendosi in un’ unica ombra della quale era impossibile individuarne i contorni. Ormai gemevano entrambi, senza vergognarsi delle proprie urla.

Fu così che raggiunsero l’apice, invocando l’uno il nome dell’altra, e viceversa.

-“Saranghae.” le sussurrò lui ad un orecchio, prima di rotolare stremato al suo fianco, tenendola stretta in un abbraccio.

-“Anche io ti amo.” disse lei ansimante, accoccolandosi al suo petto.

Non erano mai stati meglio di così. Mai.




Annyeong!! Mi dispiace per avervi fatto aspettare tanto anche stavolta... Spero che con questo capitolo, però, riuscirete a perdonarmi, :) Mi ci sono messa d'impegno, e devo ammettere che non è stato affatto facile descrivere determinate scene, ehm ehm *tossicchia imbarazzata* Non so nemmeno com'è venuto, cambio idea a seconda del momento in cui lo rileggo, quindi... xD Angolo domande: 1. Beh, innanzitutto, che ne pensate? Contente che ho dedicato un intero capitolo a JR ed Hay-Lin??  2. Vi aspettavate una sorpresa (come poi è stato) o un'interruzione del loro rapporto?   3. Sono stati dolciosi? Ok, questa domanda è inutile, ma il "tre" è il numero perfetto, xD. Preannuncio: nel prossimo capitolo ci sarà una mezza novità che riguarderà due dei personaggi, e, forse, sarà il penultimo. ç__ç *lacrimuccia* Detto ciò, mi dileguo... Ciao Ciao! Alla prossima! Kisses, Alice...

RINGRAZIAMENTI:  Ringrazio come al solito chi segue questa storia e chi mi ha recensito *-* : __Lexy__, Beast_fan  e  lovelovemary.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: Start without End? ***


Capitolo 11: “Start without End?”

Aron era appena uscito dalla doccia  e si stava asciugando velocemente i capelli con un asciugamano, quando Min-Hyun uscì a sua volta con un accappatoio addosso. Il suo sguardo si perse per un attimo ad ammirare il petto nudo del leader.

Era già da un po’ di tempo che si sorprendeva spesso a guardarlo sotto una luce diversa dal solito. Da quando si era ormai rassegnato a JR, aveva ripreso a guardarsi intorno e, inaspettatamente, ciò che cercava gli era parso più vicino di quanto potesse pensare.

-“Ehi Min, mi stavo chiedendo se ti va di venire a casa mia stasera, visto che gli altri ci hanno letteralmente abbandonato.” disse Aron, fingendo disinvoltura e facendo riferimento alle due coppie.

Il più piccolo per poco non si strozzò con la sua stessa saliva e cercò di mascherare la cosa infilando la testa nel borsone. Una volta che fu nuovamente in grado di controllarsi, tirò fuori il volto per rispondere.

-“Va bene Hyung. Chiamo i miei per avvertirli che non vado a cena.”

In quel momento Aron sorrise trionfante, cercando di non farsi vedere da Min-Hyun. Quella sera aveva intenzione di dire al minore ciò che provava nei suoi confronti e doveva racimolare tutto il coraggio che aveva per farlo.

Si prepararono velocemente, poi si issarono le borse sulle spalle e si diressero fuori dall’edificio insieme. Il tragitto a piedi fino a casa del leader fu abbastanza silenzioso, esclusa qualche battuta detta ogni tanto.

Una volta arrivati a casa cercarono di cacciar via il nervosismo e si lasciarono andare alla loro tipica familiarità.

Il più grande cucinò per entrambi, anche se non dovette fare troppi sforzi, dato che si limitò a preparare due panini al volo. Una volta pronti, si sedettero sul divano per mangiare davanti alla tv, infischiandosene delle briciole che avrebbero sparso ovunque.

-“Mm, buoni. Complimenti.” disse Min-Hyun, prendendolo anche un po’ in giro.

-“Capirai… per mettere un po’ di affettato e formaggio tra due fette di pane non ci vuole una scienza.” replicò divertito Young-Min, avendo intuito sin da subito lo scopo dell’amico.

Quest’ultimo li fece una linguaccia, poi tornarono a guardare il reality show, commentando ogni minimo particolare e ridendo a crepapelle ad ogni gaffe dei concorrenti.

Mentre Aron stava constatando l’assurdità delle parole di uno di loro, si voltò per capire come la pensava l’altro, ma lo spettacolo con cui dovette fare i conti lo prese alla sprovvista. Min-Hyun si stava leccando lentamente il labbro inferiore, cercando di eliminare quelle poche briciole che vi si erano posate sopra.

Se, in quel momento, qualcuno avesse chiesto a Young-Min come si chiamava, probabilmente non sarebbe stato in grado di rispondere. Un desiderio improvviso si impossessò di lui, portandolo a pensare cose poco caste, ma non era colpa sua se il minore azzardava mosse peccaminose, se pur inconsapevolmente. Il movimento della sua lingua se lo immaginò sulle proprie labbra, e fu un colpo basso.

Nello stesso istante in cui lo pensò, Min-Hyun alzò il volto per incontrare il suo sguardo bramoso. Il leader provò a rivolgere l’attenzione altrove, ma non ci riuscì e rimase incatenato ai suoi occhi. Forse quello era il momento giusto per dichiararsi.

Il minore arrossì visibilmente, mantenendo comunque vivo il contatto visivo. Le emozioni che stava provando non erano nuove, le aveva già provate per JR, ma c’erano due differenze … stavolta poteva essere libero di fare ciò che si sentiva di fare senza ferire nessuno, e l’altra differenza era la diversa intensità di sentimento che sentiva in quel momento, perché con Aron era amplificata.

Continuarono a guardarsi per una quantità indeterminata di minuti, non riuscendo a decidersi sul da farsi. Poi il maggiore prese le redini della situazione. Aveva immaginato una dichiarazione fatta di parole, ma capì che i gesti parlavano molto di più. Certo, in quel modo avrebbe rischiato maggiormente, ma gli occhi del più piccolo lo facevano sperare.

Senza pensarci troppo, avvicinò il volto al suo, per permettere alle loro labbra di unirsi in un bacio appena sfiorato. Non voleva esagerare, prima avrebbe dovuto capire se Min-Hyun era consenziente.

Così si separò di malavoglia, mentre lo stomaco gli ribolliva in modo anormale. Lo stesso stava succedendo anche al minore, il quale sarebbe voluto ritornare a quel contatto. Ci fu un breve momento di imbarazzo, ma Young-Min fece il possibile per interromperlo subito.

-“Non so se te l’aspettavi, e non so nemmeno se era ciò che volevi, ma era ciò che io ho aspettato da mesi. Tu mi piaci Min, anche tanto. Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo fino ad ora, e sappi che non voglio rovinare la nostra amicizia né il futuro del gruppo, quindi se non provi le stesse cose me ne farò una ragione e cercherò di fare in modo che tutto torni alla normalità. Non sentirti obbligato di dovermi ricambiare per…”

Min-Hyun lo aveva fatto tacere con la pressione soffice delle proprie labbra sulle sue, che si incontravano per la seconda volta.

I loro respiri si troncarono nell’esatto istante in cui il contatto aveva ripreso vita. Ma stavolta si trattò di un bacio più profondo.

Fu Min-Hyun a prendere l’iniziativa e a fare pressione sulle labbra del più grande, costringendolo così a dischiuderle. Le loro lingue si sfiorarono appena, come se fossero state timide, poi cominciarono a muoversi in sincrono, acquistando più familiarità l’una con l’altra.

In quel momento Aron capì che era lui che aveva aspettato da sempre e le sensazioni che provava in quel momento glielo confermavano più che mai.

Min-Hyun, invece, si sentiva completamente andare a fuoco e sentiva il bisogno di esternare quella passione improvvisa, altrimenti sarebbe esploso.

Così attirò a sé il maggiore, afferrandolo, quasi con forza, per i capelli. Quel gesto portò Aron a sovrastarlo con il proprio corpo fino a inchiodarlo letteralmente al divano, senza dargli possibile via di fuga (non che ne avesse bisogno comunque).

Mentre Min-Hyun continuava a tirarlo verso di sé, nonostante fossero completamente appiccicati l’uno all’altro, Aron disegnò il contorno delle sue labbra soffici con la punta della lingua, facendo fremere il corpo di colui che stava sotto di sé contro il proprio petto.

Quest’ultimo cominciò a sentire il bisogno di riprendere fiato, mentre il calore lo stava invadendo nel basso ventre e la sua eccitazione cominciava a farsi sentire, così come quella del più grande.

-“Non mi sento affatto in dovere di ricambiarti, il mio è un volere. Io voglio ricambiarti, Young-Min.” disse poi, facendo riferimento alle parole che stava dicendo l’altro prima che lui lo interrompesse con un bacio.

-“Ed io voglio amarti e farti sorridere.” replicò Aron.

Il sorriso che gli rivolse il più piccolo lo mandò in estasi, perché era ciò che si era promesso da tanto tempo ormai. Cos’è che aveva pensato? Ah, già… “Voleva esserne la causa spontanea” e, finalmente, ci era riuscito. Era stato in grado di farlo sorridere davvero dopo tanto.

Non ci furono altre parole, sarebbero state completamente inutili. Così lasciarono spazio ai fatti.

Tornarono a baciarsi con un agio quasi impressionante, come se avessero sempre saputo che quello era il posto giusto in cui rimanere, ovvero l’uno tra le braccia dell’altro.

Min-Hyun gli morse il labbro inferiore, trattenendolo tra i denti più del dovuto, e Aron si lasciò scappare un sospiro contro la sua bocca, non riuscendo a trattenerlo.

Poi quest’ultimo afferrò la maglietta dell’altro, per tirarla verso l’alto e privarlo così di quell’indumento fastidioso e Min-Hyun fece altrettanto.

Subito dopo il maggiore portò le proprie labbra sul suo collo e le dischiuse leggermente per permettere alla sua lingua di percorrerlo con una lentezza degna di una tortura, mentre le sue mani percorrevano dolcemente il suo petto.

 La “vittima” di quel gesto provocante si ritrovò a gemere piano, senza vergognarsene, e allacciò le proprie gambe intorno alla vita di Aron. Ma, con quel movimento, le loro virilità si sfiorarono dolorosamente, facendoli gemere entrambi più del dovuto.

Ormai i loro pantaloni erano diventati troppo stretti e ci sarebbe stata una sola cosa da fare… peccato che fecero l’esatto contrario.

Aron si spostò dolcemente dal corpo del più piccolo, cercando di riprendere fiato e mettere a tacere l’istinto, per quanto difficile potesse essere.

-“Non ora. Non oggi.” sussurrò poi, una volta riacquistato il fiato necessario per parlare.

-“Hai ragione, è meglio non correre.” ammise Min-Hyun.

Così si rimisero velocemente le magliette, nonostante il loro desiderio fosse stato un altro e fosse ancora ben visibile dal rigonfiamento dei pantaloni di entrambi.

Ma dovevano fare le cose con calma. Si erano appena dichiarati e, anche se entrambi se la sentivano già, volevano percorrere l’intero cammino passo per passo, senza bruciare nessuna tappa.

-“Che ne dici di continuare a guardare un po’ di tv?” la domanda del più grande, seppur inusuale per un momento del genere, fu accolta con un cenno d’assenso dall’altra parte.

Aron aprì le braccia in un segno evidente di tacito invito, e Min-Hyun, che non se lo fece ripetere due volte, si accoccolò al suo petto, chiudendo per un attimo gli occhi, così da gustarsi al meglio quella sensazione piacevole dovuta al fatto che stava proprio tra le sue braccia.

Young-Min lo strinse ancor di più a sé, inspirando profondamente il suo profumo e trattenendolo contro il proprio petto. Lo aveva aspettato per parecchio tempo e ne era valsa veramente la pena.

Stettero così, abbracciati, a finire di vedere quella trasmissione per la quale, ormai, avevano perso l’interesse.

Si trattava solo di un inizio. Un inizio che speravano non potesse mai avere una fine.

 

OMG! Vi ho fatto aspettare più di dieci giorni, avreste anche il diritto di insultarmi per questo, xD. Che comportamento inaccettabile! *si auto-insulta* Ok, credo di avervi già dato motivo di odiarmi, quindi cerco di evitare di darvene altri con i miei scleri. Allora,  dopo i vari momenti di BaekHo e Ren e il fatidico momento di JR e Hay-Lin, ho ritenuto opportuno dare spazio anche alla nuova coppia, di cui c'erano accenni nel capitolo nove, se non sbaglio, xD.  E, mi dispiace dirlo, ma il prossimo è l'ultimo capitolo, nonchè Epilogo. *lacrimuccia* Sono riuscita ad accoppiargli tutti, giusto? Se mi fosse scappato qualcuno ditemelo... ora che ci penso manchiamo tutte noi fan, ç__ç.
Angolo domande: 1. Cos'avreste cucinato al posto di Aron? Scusate ma non saprei cos'altro chiedere x°°D    2.  Chi toglierà tutte le briciole dal divano?? Secondo me un topolino u.U Altra domanda inutile, ma almeno riesco ad arrivare alla terza! Muahahah.   3.  Ha fatto bene Aron a tirarsi indietro sul più bello?
Alla prossima, nonchè ultima volta =( ! Kisses, Alice... ^^
Ringraziamenti: Come di rituale, ringrazio coloro che continuano a seguire questa storia, and a special thanks to:  __Lexy__ e lovelovemary  per avermi recensito!

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Capitolo 12
*** Kill my Soul, Kill my Name, Kill my Pain... ***


“Kill my soul, kill my name, kill my pain…”

 

 

_Epilogo_

Erano passati due anni ormai e le loro vite erano continuate inesorabilmente. I NU’EST erano ancora un gruppo di nota fama, e le fan continuavano a sostenerli come avevano fatto sin dall’inizio, supportandoli anche nei periodi di scarso successo.

Poi arrivò uno dei giorni più importanti delle loro vite, era il cosiddetto giorno delle dichiarazioni di ognuno. Ciò sarebbe avvenuto durante un fan meeting a Seoul.

I membri del gruppo erano già sul palco da circa mezz’ora, e nel backstage Hay-Lin cominciava a sentire la tensione aleggiare nell’aria. Era questione di qualche altro minuto e sarebbe stata chiamata per raggiungere i ragazzi, così da poter fare il primo annuncio.

Si stava dondolando sulla sedia, non riuscendo a stare ferma un attimo. Le sue orecchie erano in estrema allerta, aspettando di sentire il proprio nome pronunciato al microfono. E così avvenne.

-“Vorrei invitare la mia ragazza Hay-Lin a salire un attimo sul palco.” la voce di JR invase lo spazio circostante, chiamandola a sé.

Si alzò con le gambi molli, riusciva a stento a reggersi in piedi, ma, con qualche sforzo, riuscì a raggiungere le scalette poste sul retro e a salire sul palcoscenico.

Le fan la accolsero con un caloroso applauso, dimostrando ancora una volta il loro totale appoggio nei confronti di uno dei loro idol. Anche se, ovviamente, non mancava un po’ d’invidia nei suoi confronti.

Jong-Hyun la prese per mano, portandola al centro del palco,dove erano situati anche gli altri. I riflettori erano momentaneamente puntati sulla ragazza, la quale strizzò inevitabilmente gli occhi a causa della loro luce accecante.

-“L’ho chiamata perché avrei una notizia da darvi, perché mi sembra giusto che anche voi fan lo sappiate.” cominciò JR, dato che voleva che tutti lo sapessero. “Ci siamo fidanzati ufficialmente. Le ho chiesto di sposarmi e lei mi ha detto di si.”

Mentre lo disse, aumentò la presa sulla sua mano, stringendola dolcemente. Hay-Lin, invece, temette di svenire in quel momento, ricordandosi il giorno della sua proposta.

*Flashback*

Erano a cena a casa di lei, sotto la richiesta di suo padre. Infatti, il signor Yang nutriva una certa simpatia nei confronti del ragazzo e, qualche volta, gli faceva piacere averlo a cena. Quella sera non faceva eccezione.

Avevano appena finito di mangiare, e JR stava facendo degli strani giri di parole con il padre della ragazza. Quest’ultima, ovviamente, non capiva assolutamente una parola della loro conversazione. Probabilmente si trattava di un “linguaggio” comprensibile solo agli uomini.

Fu questione di qualche minuto, poi il ragazzo si alzò dalla sedia per avvicinarsi elegantemente a lei, sotto lo sguardo compiaciuto dell’uomo. Inutile dire che Hay-Lin era sempre più confusa e spostava nervosamente lo sguardo dall’uno all’altro, cercando di capire cosa sarebbe accaduto.

Aveva immaginato di tutto, tranne quello.

Quando lo aveva visto inginocchiarsi, i suoi occhi si erano fatti lucidi, intuendo improvvisamente la svolta che aveva preso la situazione.

Non avrebbe mai dimenticato le sue parole…

-“Hay-Lin vuoi essere la donna che mi starà accanto tutti i giorni, amandomi, fino alla fine di essi?”

Lei era stata incapace di parlare e aveva semplicemente annuito con un cenno del capo, senza starci a pensare più di tanto.

Il signor Yang si era commosso, contento di essere lì in un momento di tale felicità. Figuriamoci cosa avrebbe fatto al matrimonio!?

*Fine Flashback*

Le fan urlavano ancora, emozionate per la nuova notizia. Alcune erano felici, in quanto grandi sostenitrici della coppia, altre tristi ma rassegnate.

Erano giovani per il matrimonio, e lo sapeva bene entrambi, infatti ne avevano discusso a lungo, ed erano giunti ad una conclusione.

-“Ovviamente non ci sposeremo subito. Probabilmente avverrà tra un altro paio di anni, ma ciò che conta è che siamo felicemente fidanzati, no?” la gioia di JR era incontenibile, e si poteva percepire dal suo tono di voce allegro ed emozionato, mentre la ragazza non riusciva a smettere di sorridere e una lacrima di felicità le rigava una guancia.

Altre urla si alzarono dal pubblico, investendo i ragazzi come una sorta di abbraccio virtuale. Non avrebbero mai smesso di ringraziare abbastanza le loro fan per il loro affetto.

-“Bene, ora che io ho dato la mia notizia, credo sia il momento di passare il testimone.” annunciò poi Jong-Hyun, facendo un passo indietro e portando con sé Hay-Lin.

A sostituirlo fu Baek-Ho, nonché voce principale della band, il quale prese in mano la situazione.

Le fan, ormai già su di giri per la novità appena dichiarata, rimasero in paziente attesa, chiedendosi cosa mai sarebbe stato detto in quel momento.

-“So già che molte di voi probabilmente lo sanno. O meglio… lo hanno sempre sperato e ne sono state convinte sin dalla nostra prima apparsa. Altre, invece, probabilmente non se lo aspettano, e ciò che dirò potrebbe sconvolgervi sia in meglio che in peggio, anche se spero più per la prima opzione.” ci stava andando piano con le parole, ed era giusto così, dato che il peso che esse portavano era più che importante.

Tra la folla si potevano notare ragazze già consapevoli e sorridenti, come se non avessero fatto altro che aspettare tale notizia.

-“Il fatto è che io sto con qualcuno.” continuò, mentre la voce cominciava a tremargli impercettibilmente. “E questo qualcuno è…” si bloccò a metà frase, incapace di proseguire per l’emozione.

-“Sono io.” disse Ren, facendosi avanti e accarezzando dolcemente il braccio del più grande.

Stavolta le urla che si sollevarono tra la folla furono più assordanti delle precedenti. Come reazione sembrava più che ben promettente. Fortunatamente si trattava di fan fin troppo attente ai dettagli, quindi avevano sicuramente già intuito tutto, o per lo meno la maggior parte delle cose.

I due ragazzi avevano aspettato ben due anni prima di annunciarlo ufficialmente, ed erano giunti a quella conclusione per il semplice motivo che erano stanchi di nascondersi, nonostante molte volte avessero ceduto ad attimi di dolcezza reciproca, cosa che né le telecamere né le fan si erano lasciate sfuggire.

Min-Ki rivolse un sorriso rassicurante a Baek-Ho. Ora che tutti lo sapevano erano finalmente liberi di amarsi alla luce del sole e niente poteva renderli più felici in quel preciso istante.

*Ora, probabilmente, starete aspettando la dichiarazione “alla stampa” da parte di Aron e Min-Hyun, ma ciò non accadrà. La loro è una situazione diversa, e forse più complicata.*

Così il fan meeting si concluse con i due annunci sensazionali, a detta delle riviste che uscirono nei giorni successivi.

Ma ora, torniamo ad Aron e Min-Hyun.

Quello era un giorno importante anche per loro due e, anche nel loro caso, si trattava di una dichiarazione, con la sola differenza che la loro era “personale”.

Avrebbero dato la notizia della loro relazione ai genitori del più piccolo. Eh si, perché nonostante fossero passati già ben due anni dall’inizio della loro storia, il minore non aveva ancora avuto il coraggio di dirlo in famiglia.

Aveva paura di non essere accettato e di poter, in qualche modo, ripugnare i propri genitori. Ma, con l’incoraggiamento di Aron, si era deciso a voler dare la notizia.

Il maggiore gli ripeteva sempre: “Sono e saranno sempre i tuoi genitori, qualunque cosa accada. Sono sicuro che ti accetterebbero in ogni caso. Sei loro figlio e ti vogliono bene, lo vedo da come ti parlano, da come ti guardano, da come stanno attenti per tutto ciò che fai. Non devi aver paura ad ammettere anche a loro chi sei.

Questa era la frase che l’avevo spinto definitivamente verso la scelta di annunciarlo una volta per tutte.

Insieme andarono a casa di Min-Hyun, dove ad aspettarli c’erano, appunto, i suoi genitori.

Erano seduti sul divano a chiacchierare tranquillamente, quando, senza troppi giri di parole, il più piccolo prese in mano il discorso, con un coraggio tale da sorprenderlo.

-“Omma…Appa… ho una cosa importante da dirvi.” disse, guardandoli entrambi in faccia, prima di proseguire.

-“Ti ascoltiamo.” a parlare con pacatezza fu il padre, il quale stava aspettando la notizia al fianco della moglie. Quest’ultima lo guardava affettuosamente, guardando, di tanto in tanto, Aron di sottecchi.

Lei già sapeva… era l’istinto materno a suggerirglielo.

-“A me piacciono i ragazzi.” annunciò, abbassando lievemente il capo, mentre un leggero rossore gli imporporava le guance.

Poi sentì un lieve tossicchiare provenire dal ragazzo al proprio fianco, il quale ci teneva a sottolineare il proprio disappunto per la frase appena detta.

-“Mi correggo… a me piace un ragazzo, ed è Young-Min.”

Stavolta il maggiore sorrise compiaciuto. Così andava decisamente meglio. Il suo cuore perse un battito, felice.

-“Perché hai aspettato tanto a dircelo?” domandò il signor Hwang. “L’abbiamo sempre saputo e abbiamo aspettato più di anno in attesa di questo momento.”

A quelle parole la madre confermò la cosa con un cenno della testa.

Il modo in cui avevano appena accettato la situazione rincuorò il ragazzo, dandogli quel poco di coraggio restante per rispondere al padre.

-“Avevo paura di non essere accettato.”

-“Non deve passarti nemmeno per l’anticamera del cervello!” esclamò la madre, prendendogli un mano e tenendola dolcemente tra le proprie.

-“Noi ti accettiamo così come sei, perché ti amiamo più delle nostre stesse vite.” continuò allora il padre.

Subito dopo si rivolsero anche ad Aron, per dargli la loro approvazione.

-“Ci sei sempre piaciuto, caro. Non possiamo fare altro che essere felici per voi.” disse la donna, emozionata.

Avevano tutti finalmente trovato la felicità. 

Hay-Lin e JR erano ufficialmente fidanzati e si sarebbero sposati di lì a qualche anno.

Baek-Ho e Ren avevano annunciato il loro amore alle fan, stabilendo così la fine del periodo dei nascondigli.

Aron e Min-Hyun avevano dato la notizia ai genitori del minore, ed erano stati accettati per ciò che erano.

Una loro canzone citava: “Kill my Soul, Kill my Name, Kill my Pain…”

Beh, questo era ciò che aveva fatto l’amore.

Aveva ucciso le loro anime, rendendole vittime di quel sentimento devastante.

Aveva ucciso i loro nomi, perché non importava più come si chiamavano quando erano insieme.

E, soprattutto, aveva ucciso il loro dolore, privandoli di ogni sofferenza e aprendo loro le porte della felicità.

 

_The End_

*Annyeong!! Eccomi qui per l'ultima volta, a postare l'Epilogo di questa fan fiction. Quando ho cominciato a scriverla non sapevo dove mi avrebbe portato, ero abbastanza indecisa se pubblicarla o no, poi, grazie ad una mia cara amica ed amante come me del K-POP, ho detto "Al diavolo le mie indecisioni! Io la posto, poi come andrà...andrà!" E menomale che mi sono lasciata prendere dal momento, perchè è stata un'esperienza davvero piacevole. Spero vi sia piaciuta fino alla fine e di essere riuscita a trasmettervi qualcosa tramite la mia scrittura, perchè ci tengo davvero molto a far arrivare almeno un terzo delle emozioni dei personaggi ai lettori. Se sono arrivata fino a qui devo ringraziare tutti coloro che l'hanno aggiunta tra le preferite, seguite e ricordate, per avere avuto la pazienza di seguirmi fino alla fine. E, un grazie più che speciale a tutte coloro che mi hanno recensito, facendomi sapere la loro opinione e dandomi così l'opportunità di migliorare. Grazie davvero, girls!! *-* Siete state fondamentali per il compimento di questa storia, anche se inconsapevolmente!! Quindi, beh... non mi resta che salutarvi e sperare di rivedervi presto!!! Gomawo! :3 Alla prossima!! Kisses, your Alice... *

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