7 Things.

di YummiHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo! ***
Capitolo 2: *** Blue prince. ***
Capitolo 3: *** The first photo. ***
Capitolo 4: *** You keep making me weak. ***
Capitolo 5: *** Wearing those hot pants. ***
Capitolo 6: *** I'm sorry. ***
Capitolo 7: *** To make you smile. ***
Capitolo 8: *** Charlie. ***
Capitolo 9: *** I got a broken heart. ***
Capitolo 10: *** Don't hurt me. ***
Capitolo 11: *** My heart won't beat again. ***
Capitolo 12: *** Cardiac Arrest. ***
Capitolo 13: *** I'm in love with you. ***
Capitolo 14: *** Gotta be you. ***
Capitolo 15: *** My Paradise ***
Capitolo 16: *** The 7 things ***
Capitolo 17: *** And all your little things. ***
Capitolo 18: *** No love without jealousy ***
Capitolo 19: *** Still in love today. ***
Capitolo 20: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo! ***


Olga era seduta sul divano, nel salotto di casa sua, con in mano un libro. Ne stava accarezzando lentamente la copertina, sopra vi era scritto “la mia storia d’amore è diventata anche la tua”, e mentre accarezzava il libro, guardava distrattamente la fede al suo dito. Improvvisamente Altea, sua figlia, iniziò a piagnucolare qualcosa dal divano dove dormiva.. La prese in braccio lentamente e la strinse a sè, cantando la canzone composta per lei tanto tempo fa:

You know I'll be
Your life, your voice, your reason to be
My love, my heart is breathing for this
Moment, in time I'll find the words to say
Before you leave me today.

Sorrise pensando a come suonava molto più dolce con la sua voce, rispetto alla voce potente e sicura di chi l’aveva composta.
La piccola, come per magia, smise di piangere, ma Olga decise di tornare sul suo divano con lei, per cullarla. Improvvisamente la piccola aprì gli occhi, grandi e marroni e lei le accarezzò i capelli scuri, sorridendo. La salutò con un “ciao piccola” e la risata che le tornò come ricompensa le riempì il cuore di gioia.
Si alzò improvvisamente, ricordandosi che erano le sette e mezza.
Preparò il tavolo canticchiando, con il sottofondo dei cartoni animati ad incantare Altea, mentre cuoceva il pollo. Tagliò due verdure, concentrata a non tagliarsi come faceva sempre, finchè una voce non la fece sussultare.
- Amori miei, sono a casa! –
Lei guardò il marito, che la sapeva ancora sciogliere con un sorriso, e sorrise orgogliosa alla vista della piccola che tendeva le braccia urlando tutta felice “papi è a casaaaa” e vedendo lui che la prendeva in braccio per baciarla.
- Adesso venite qui, voi due, che ceniamo e poi, amore, voglio che facciamo una cosa insieme! –
- Non vedo l’ora di scoprire cos’è –
Olga sbuffò scherzosamente pensando a quanto ancora suo marito fosse ormonalmente un ragazzo.
- Se pensi a certe cose, rimarrai deluso. Ma ti piacerà comunque – rispose, stampandogli un bacio sulla guancia.
Cenarono tutti insieme chiacchierando e poi, quando la piccola fu addormentata, lei gli disse:
- Ho trovato il nostro album. Lo guardiamo insieme? –
Lui annuì e insieme si immersero alla ri-scoperta della loro storia d’amore.







 

--------------------------------My corner.

Ciao bellezze! Sono ancora qui con una nuova storia, visto che la prima sembra esservi piaciuta abbastanza.
Più che altro vi prego, per favore, di NON fermarvi al primo capitolo, anche perchè della storia
si capisce ben poco da qui, e quindi vi pregherei di aspettare i prossimi capitoli
prima di etichettarmi come una schifezza.
Spero che leggerete in molte come avete fatto per l'altra storia, che recensirete e mi darete le vostre opinioni.
Questa storia sarà molto importante per me, mi sentirò al centro della storia, anche perchè tra l'altro Olga è il mio nome
e Altea quello che vorrei dare a mia figlia. Spero però di riuscire a far sentire anche voi al centro della storia.
Detto questo, mi ritiro :3

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Capitolo 2
*** Blue prince. ***


Someday my prince will come
Someday I'll find a love
And how thrilling that moment will be
When the prince of my dreams comes to me.
Ashley Tisdale - Some Day My Prince Will Come






 

Ai tempi Olga era solo una ragazzina del secondo anno nella sua scuola a Bradford. Non aveva ancora 18 anni. Era una bella ragazza, anche se non era veramente soddisfatta del suo corpo. Aveva belle gambe snelle ma muscolose, che quindi lei si convinceva fossero troppo grandi, vita stretta che lei adorava e una quarta piena di seno, che lei odiava e puntualmente tentava di nascondere con abiti sformati. Ed era proprio per quest’ultima caratteristica che le era impossibile essere uno stecchino: non che fosse grassa, ma diciamo che aveva la pancia gonfia e lei la odiava, nonostante tutte le sue amiche continuassero a dirle che dato il suo fisico non poteva essere uno stecchino e che sicuramente era più bella così che magra. Bel viso, dai tratti delicati, occhi nocciola e capelli castani.
Stava aspettando sotto casa la sua amica Liz, Elizabeth, per andare a scuola. Strano che fosse in ritardo. Notò un camion dei traslochi un paio di case più in là dalla sua e sperò che fosse qualche nuovo ragazzo arrivato in città, magari carino, simpatico, affascinante e disposto ad amarla. Poi si fermò e si diede circa 50 volte della patetica, pensando che solo perché Liz si era innamorata di uno dei loro amici e lui sembrava ricambiare, Heidi usciva da un paio di mesi con un altro di loro e Amy era fidanzata da più di un anno e mezzo e lei era l’unica single, non doveva essere così fissata coi ragazzi. Anche se più le loro amiche erano sentimentalmente felici, più lei affondava nella tristezza. Finalmente Liz arrivò e Olga le urlò:
- Senti Liz non è che se a te piace arrivare in ritardo, anche io devo essere sgridata ogni mattina, sai? –
- Ollie, senti, non sono in ritardo, è il resto del mondo che è in anticipo. –
Olga le sorrise, per poi accigliarsi di nuovo : - E non ho ancora capito perché mi devi chiamare Ollie se mi chiamo Olga. Il mio nome poi è breve, mica come il tuo, ELIZABETH – evidenziò il nome dell’amica, come per ricordarle quanto fosse kilometrico.
- Arrenditi Ollie, ormai io, Heidi e Amy ti chiamiamo così, e anche i ragazzi. –
- Oh beh, suppongo che se 8 persone al mondo mi chiama Ollie, allora dovrei cambiare nome sulla carta d’identità – disse Olga scoppiando a ridere e tirando una gomitata leggere alla sua amica.
E continuarono a beccarsi, ovviamente con amore, fino alla scuola, dove Liz non la lasciò in pace:
- Amy, Heidi, vero che Olga ormai è diventata Ollie? –
- Certo. –
- Assolutamente. –
Risposero serie le due.
Olga, anzi Ollie, stava per ribattere, quando arrivò Louis, che baciò all’improvviso Heidi, seguito da Niall, che si affrettò ad abbracciare e baciare sulle guancie, rosso in viso, Liz, e Liam che si fiondò su Amy.
Dietro di loro spuntò Harry, che abbracciò Ollie per dirle:
- Ragazza mia, siamo gli unici single, abbracciamoci tra di noi e lasciamo ai nostri amichetti sdolcinati le loro storie d’amore da carie ai denti. –
- Harold, tra i due tu sei l’unico che scappa dalle sdolcinatezze. E poi almeno tu le tue avventure le hai.. – rispose lei, stringendosi nelle spalle.
- Ma piccolina miaaa – le disse Harry, quello tra i ragazzi a cui Ollie era più affezionata – tu non hai le tue avventure perché non le vuoi. Cerchi solo il principe azzurro. Ma al giorno d’oggi uno che va in giro vestito di turchese non può essere altro che uno sfigato – e fece brillare i suoi occhi verdi.
- Ahahahahhaha questo è vero. Ma prima o poi uno in turchese lo troverò, dai. – disse Ollie, rispondendo finalmente all’abbraccio.
- Chi ha inglese adesso? – chiese il ricciolino Harry agli altri.
- Io – dissero le voci di Ollie, Liz, Louis e Amy.
- Bene, andiamo! Ciao belli! – salutarono gli altri.

Quasi come se il cielo avesse sentito Ollie, mentre si girava per avviarsi dietro gli altri, sbattè contro un ragazzo. Un ragazzo con la maglietta turchese, ma tutt’altro che il biondo biancolatte che si può immaginare come principe azzurro. Alto, muscoloso, capelli neri corti sui lati, alzati in un ciuffo perfetto, occhi profondi kilometri color nocciola, anzi più scuri, pelle olivastra. Lui e Ollie si guardarono stupiti, prima che lui le rivolgesse uno sfacciatissimo e maleducatissimo:

- Stai attenta a dove vai, bellezza. –
Lei lo fissò incredula allontanarsi, allibita da ciò che le aveva detto, aspettandosi un timido scusa. Era sicuramente nuovo, non lo aveva mai visto, e qualcosa le fece avere paura che il ragazzo fosse proprio quello che aveva appena traslocato nella sua via.
Gli altri avevano assistito la scena e avevano ancora gli occhi sbarrati, stupiti quando la povera ragazza.
- Harry aveva ragione. I turchesi sono sfigati! Meglio le righe – affermò Louis.
In classe trovarono una ragazza nuova, con neri capelli lunghi e occhi scuri, pelle di bronzo, e dato che i ragazzi erano il comitato di benvenuto ufficiale della scuola, Louis e Harry si sedettero di fianco a lei, con dietro le tre amiche.
- Piacere, Harry Styles! – disse Harry, flippando (?) i riccioli. Che Casanova mancato.
- Io sono Louis Tomlinson! E scusa se Harry ti ha investita con la sua puzza, che lui crede essere fascino.-
- Anna Malik – sorrise la ragazza, che stette subito simpatica all’intero gruppo. Spesso la gente era spaventata dai ragazzi che “attaccavano” così i novellini.
- Io sono Liz, lei è Amy e lei è Olga. Cioè, Ollie. –
- Piacere – disse Amy.
- Ciao Anna, io mi chiamo Olga ma loro si sono ostinati a chiamarmi Ollie, non so perché, ma anche tu hai un nome corto, forse ti conviene spaventarti. –
La ragazza rise apertamente.
- Mmm.. – disse Liz, pensierosa – penso che Ann andrà bene. Scordati di chiamarti Anna, se non vuoi credere che ti ignoriamo –
Ollie sorrise guardando l’amica. Era fantastica. Sapeva contagiarti con un sorriso. Potevi essere in lacrime, disperata a guardare telefilm pateticamente romanici, ma lei ti avrebbe SEMPRE tirato su.
 
Insomma, come era inevitabile, dopo solo un’ora Ann era praticamente una di loro. Le ore passarono velocemente e Ollie ebbe la fortuna di stare con lei altre due ore, conoscendola meglio. A pranzo la presentarono al gruppo e Niall disse una cosa che tutti avevano dimenticato di dire e che avrebbe cambiato l’esistenza di Ollie:
- Come mai sei venuta qui, Ann? –
- Io e i miei genitori ci siamo trasferiti. Abbiamo finito di spostarci proprio sta mattina. Ah, dimenticavo, ho anche un gemello. Si chiama Zayn. –
Ollie sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Ecco a chi assomigliava tanto quella ragazza. E infatti, a un gesto di Ann, il principe sfigato azzurro si avvicinò al loro tavolo.- Ciao Malik! – Lo salutò allegro Liam.
Agli sguardi interrogativi del gruppo, lui rispose: - Abbiamo avuto matematica insieme e in quel terribile contesto abbiamo diviso la nostra disperazione. Se Ann non l’avesse chiamato qui, probabilmente l’avrei fatto io. – disse, incurante della scena successa la mattina con Ollie, che lui non aveva visto.
Ollie avvampò mentre Zayn salutava tutti sorridendo per poi rivolgere un.. Ghigno? Era un sorriso diverso. Le risuonarono in mente quelle parole, soprattutto il modo sprezzante con cui l’aveva chiamata bellezza. Avrebbe voluto… Non so, picchiarlo. Harry fu l’unico che fece caso alla reazione di Ollie, per questo si affrettò a dire:
- Devo andare in bagno! Ollie, mi accompagni? –
- Cos’è, avete deciso che, in mancanza d’altro, vi divertirete insieme? – scherzò Louis
- No, è che poi devo anche passare in biblioteca per cercare un libro per una ricerca e lo sai che senza Ollie andrei da un’altra parte a cazzeggiare – e lanciò uno sguardo eloquente a Louis, che, voltandosi verso Ollie per vedere la sua espressione e ricordando l’incontro della mattina, si vide rivolgere da lei uno sguardo supplichevole di non andare avanti.
Così i due si allontanarono e notando gli sguardi confusi di Ann e Zayn davanti all’affermazione di Louis, lui si affrettò a spiegare:
- Harry e Ollie sono gli unici single qua dentro. Liam e Amy stanno insieme praticamente da quando erano in culla, io e Heidi usciamo da un paio di mesi e pare che anche Liz e Niall si stiano dando da fare – e fece l’occhiolino ai due.
Niall sprofondò nel fuoco delle sue guancie mentre Liz, sempre dalla risposta pronta, disse : - Prima di tutto direi che darsi da fare è un espressione un po’ grossa. Così ci crederanno ninfomani. Però è vero, ci frequentiamo – concluse, baciando Niall, che riprese lentamente il suo colore.
- E voi? – chiese Liam.
- Beh io sono single e il mio fratellone qui è troppo tenebroso per qualsiasi ragazza –
Zayn sorrise, dando un’impressione totalmente diversa rispetto a quella data dopo lo scontro con Ollie.
- Sì e la mia sorellina qui invece ha troppa poca testa sulle spalle per qualsiasi ragazzo. Cioè, per qualsiasi ragazzo da vedere più di una sera. –
- Mi vivo la vita. – rispose quella.
Nonostante stesse ridendo, Zayn si sentì piuttosto strano dall’effetto che gli aveva fatto scoprire che Ollie era single. Cioè prima di tutto si era sentito in colpa per come le aveva risposto e poi aveva sentito uno strano nodo allo stomaco. Non capiva cosa le importasse di quella che, almeno per ora, era una sconosciuta. Anche se, da come sembrava andare la giornata, ben presto avrebbe fatto parte del suo nuovo gruppo di amici.
 
- Harry, davvero, non è possibile. Cioè non è pensabile che alla mattina io sbatta contro un ragazzo vestito di azzurro dopo aver finito di parlare di principi azzurri, che questo mi tratti come se fosse il Re del mondo e poi che io faccia amicizia con la sorella, mentre uno dei miei amici fa amicizia con lui. E in pratica io mi ritrovo uno che mi chiama “bellezza” seduto al tavolo da pranzo con me e i miei amici. Ma no! – disse Ollie, spalancando gli occhi e aprendo le mani davanti al viso in un gesto incredulo.
Gesto che fece scoppiare a ridere l’amico, che le rispose: - è strano, in effetti. Più che altro è strano il fatto che lui non sia sembrato così maleducato come lo è sembrato sta mattina. Cioè, hai visto anche tu, sembrava simpatico e disponibile almeno quanto la gemella. –
- Appunto, e allora perché ha dovuto trattarmi così sta mattina? E’ lui che è stupido se mi passa a due centimetri dalla schiena! –
- Ti direi solo che puoi scordarti quell’episodio, oppure chiedergli spiegazioni. Magari scopriamo che è simpatico. Magari diventano nostri amici. Poi magari Ann è pure single e le piace divertirsi.. –
- Harry Edward Styles, sei sempre il solito. – sorrise Ollie, sollevata da quel seppur piccolo sfogo.
-          Potresti chiederti anche tu se lui è single, visto che si è visto lontano un kilometro che ti è ceduto lo stomaco guardandolo. -
-          Si vede che non mi conosci. L’unica cosa che provo nei confronti di quel ragazzo è ribrezzo. -
Quello che era certo, era che non avrebbe mai potuto scordarsi il ribaltamento interiore provato sprofondando nei suoi occhi nocciola.











--------------------------------My corner.

Eccomi qua col secondo capitolo! Olga, alias Ollie, e Zayn. Odio profondo, eh?
Grazie per le visite ricevute e per quelle ragazze che hanno già segnalato la storia,
mettendola tra le seguite, preferite o da ricordare. Non ho molto da dire, solo spero ancora vi piaccia,
recensite se vi va e fatemi sapere cosa pensate della storia.
Ciao bellezze :D
 

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Capitolo 3
*** The first photo. ***


If I could I relive those days
I know the one thing that would never change
Every memory of looking out the back door
I had the photo album spread out on my bedroom floor
It's hard to say it, time to say it

Goodbye, goodbye.Nickelback – Photograph

 
 
 
 
 
 
Quando Ollie e Harry tornarono indietro dagli altri, la ragazza scoprì suo malgrado di avere la seguente lezione con Harry, Heidi e Zayn. Zayn. Zayn. Zayn. Quel nome era magia, era bellezza, lui era bellezza, il colore della sua pelle ispirava immancabilmente peccato. Scura come quella di un diavolo, peccaminosa come ben poche. E il suo ghigno, per quanto fosse odioso, era assolutamente sexy. Ma per come si comportava quel ragazzo, i pensieri che Olga si ritrovò a fare erano solo peccaminosi, per nessun lato amorosi. Era bastato uno sguardo per farla morire dentro, per farle sperare di averlo, non riusciva a capire perché. Peccato che poi fosse bastata una frase per farglielo odiare come non aveva mai fatto con nessuno. Come avrebbe mai potuto pensare cose tanto belle di una persona che poi aveva parlato così? E poi, che cavolo, perché doveva entrare nel suo gruppo di amici? Cioè Ann era così gentile, simpatica, allegra e disponibile, mentre lui.. Era sembrato tutt’altro.
Puoi chiedergli spiegazioni le parole di Harry le risuonavano in mente. Sapeva di essere una ragazza impulsiva. E sapeva che probabilmente alla prima occasione lo avrebbe aggredito con le sue domande e lui si sarebbe rivelato ancora più cattivo.
 
Entrando in aula, Ollie vide 4 posti liberi di fianco al muro e si avviò lì con i suoi amici. Heidi, che voleva sempre mettersi di fianco al muro perché secondo lei non stava su da solo, si sedette nel primo posto e Harry, con un sorriso bastardo, si sedette di fianco a lei, lasciando immancabilmente Zayn e l’amica vicini. Quando il professore di storia cominciò a parlare del conquistatore del momento, Ollie fece di tutto per immergersi negli appunti e non ascoltare i suoi amici, che parlarono per circa metà dell’ora e che al settimo richiamo del professore decisero di piantarla. E lì cominciò il suo incubo: Zayn continuava a fissarla apertamente, cosa che diede fastidio – oltre che uno scombussolamento interno – a Ollie. Quando lei alzò lo sguardo per lanciargli un:
- Mi hai scambiato per il professore? – lui continuò a guardarla negli occhi e le rispose, dopo essersi accertato che Harry e Heidi non lo stessero ascoltando:
- No, bellezza, però volevo accertarmi che fossi sensibile al mio sguardo. – rispose
Sensibile al suo sguardo? Bellezza? Di nuovo? Stava per tirargli uno schiaffo, ma vedendo il professore che li fulminava, si limitò ad alzare un sopracciglio, a dirgli un semplice – Mi da fastidio essere fissata da uno sfigato, bellezza – sottolineando l’ultima parola e ad andare avanti a scrivere, decisa ad ignorarlo, facendo appena in tempo a notare un’espressione confusa e.. pentita? sul suo volto.
 

****

 
La prima foto.
Ollie non immaginava certo che Ann e Zayn sarebbero andati con loro da Louis quel giorno. Ma che diamine, tutti si erano decisi a farle vedere quello stronzetto montato in ogni momento? E fu ancora peggio quando, avviandosi a casa di Louis a piedi, dato che era a pochi isolati da casa sua, vide Ann e Zayn spuntare proprio dalla casa in cui qualcuno aveva traslocato quella mattina.
- Ann, ciao! – disse, sorridendo e travolgendo la ragazza in un abbraccio. Sì perché lei era così, spontanea, e si affezionava subito alle persone. O c’era feeling, oppure no. E con Ann c’era feeling. Con il gemello, per niente.
- Ollieeeeeeee – la ragazza mostrò più denti di quanti ne avesse in bocca con quel sorriso – ma abiti qui? –
- No, è che sono povera e ogni notte chiedo ospitalità in una casa diversa e questa notte l’ho passata qui! –
- Ah quindi tra quattro notti toccherà a noi? Che dici Zayn, le diamo ospitalità? – chiese la sorella, notando come Zayn non fosse stato né salutato né minimamente considerato dalla ragazza.
- Mi farebbe assolutamente piacere. – sorrise il ragazzo, sorriso che divenne il solito ghigno non appena la sorella distolse lo sguardo. Olga lo guardò fisso negli occhi e dovette inspirare più aria possibile per non saltargli addosso. In tutti i sensi. Quanto odio in una sola persona.
Fu da Niall che Zayn raggiunse il culmine. Ollie si era offerta di andare a prendere birre e bibite in cucita, mentre gli amici rimanevano in salotto, quando da lì aveva sentito un cellulare squillare. Era comparso Zayn sulla porta, con gli occhi socchiusi e una mano tra i capelli, con nell’altra il cellulare che, penso Ollie, stava uscendo nel giardino sul retro di casa Tomlinson. La parte dove c’era la porta era stretta: davanti al frigorifero ci stava solo una persona. Ollie, piena di bibite in mano, fece per spostarsi di lato, quando Zayn la precedette e con un gesto della mano che era quasi una gomitata la spostò, facendola finire contro il frigorifero. Era troppo, penso la ragazza.
- Si può sapere che cazzo hai contro di me? – esplose, non riuscendo ad essere fine e rimettendosi esattamente in mezzo, come era prima, senza però intenzione di lasciarlo passare.
- Senti, finezza, ho una chiamata qui. Dovrei rispondere. –
- Non mi interessa. Prima dobbiamo parlare. –
- E di cosa, scusa? –
- Provo a ricapitolare: prima di tutto mi passi a due centimetri dalla schiena a scuola e io, girandomi, ti vengo addosso. Faccio per chiederti scusa, quando tu mi chiami bellezza. Bellezza? Poi, ti ritrovo a mensa e, mentre sorridi a tutti, mi guardi in modo strano. Poi, in classe, mi fissi per vedere se sono sensibile al tuo sguardo. Che cazzo vuol dire essere sensibili agli sguardi? E’ tipo avere i denti sensibili al freddo? Poi con gli altri fai tutto il gentile, vieni qua e visto che siamo da soli decidi di scaraventarmi contro il frigorifero. Quindi dobbiamo parlare della tua maleducazione, altezzosità, presunzione e strafottenza. – e lo fissò dritto negli occhi, per vedere la tua reazione, constatando che ormai il cellulare aveva smesso di squillare.
- Ei senti, principessina, non è colpa mia se non sai camminare! – rispose lui, ignorando gli altri punti che Ollie aveva accuratamente descritto.
- Principessina? Prego? Hai finito di darmi nomignoli? –
- No, perché si vede subito che tu sei diversa da quelli là fuori. Si vede che sei la classica principessina che crede di essere un gradino più in alto. Sembra che tu abbia un palo nella schiena, inoltre cammini col culo 10 centimetri più in alto di qualsiasi limite umano e sculetti come se avessi qualche problema alle anche. Però forse puoi permettertelo. –
Ollie lo guardò scandalizzata.
- Sarei io quella altezzosa? Tu hai qualche problema. Probabilmente il gel nei capelli ti è penetrato nel cervello. –
Lui rise amaro, anzi sghignazzò, avvicinandosi a lei, che si ritrasse.
- E secondo te, io potrei permettermelo? –
- Cosa vuol dire ciò? –
-Beh, io ti ho detto che forse puoi permetterti di tirartela.. E io? – disse, abbassando la voce.
Lei si perse immancabilmente nei suoi occhi, suo malgrado, che erano così grandi e luminosi, da sembrare dorati. E poi le sorrise, alzando solo un lato delle labbra, facendole ribaltare lo stomaco. In silenzio, si avvicinò di più a lei.
- Non credo proprio, tu esageri. – ebbe la forza di dire la ragazza.
- Beh forse esagererò anche, ma con questo non neghi che forse un po’ potrei credermi bello.. – disse malizioso, avvicinandosi ancora, lentamente, abbassando sempre di più la voce.
- Mi spiace deluderti – sussurrò lei, sorridendo strafottente.
- Ah, no? E allora perché mi fissi in quella maniera? –
In uno slancio di fermezza, lei gli mise una mano dietro la testa e lo fece avvicinare al suo volto, facendo toccare fronti e nasi.
- Perché mi piace illudere gli stronzi di essere affascinanti. – gli sussurrò a fior di labbra, per poi spostarlo con lo stesso gesto brusco di lui. Prese le bibite e uscendo non si voltò, anche se era curiosa della sua reazione, ma sulla porta trovò un’incredula Liz e un incredulo Harry. Lei gli fece segno “parliamo dopo” e se li trascinò dietro in salotto prima che Zayn potesse accorgersi di loro.
Ollie distribuì le varie bibite e birre e poi Ann le chiese:
- Dov’è Zayn? –
L’altra fece spallucce, dicendo: - So solo che è andato nel giardino sul retro.. Credo sia ancora là. –
Non avrebbe mai potuto immaginare che Zayn era ancora là davvero. Cioè, sapeva che era in cucina, ma non si aspettava certo che lui fosse ancora immobile come lei lo aveva lasciato, immobile. Era distrutto. Si chiese perché mai avesse dovuto trattarla così, cosa gli avesse fatto. E’ che col suo sguardo, aveva paura di perdere la sua tenebrosità tipica. Non che fosse tanto tenebroso da essere antipatico, ma guardandola negli occhi veniva preso alla sprovvista. Qualcosa in lei lo faceva sentire perso, spaurito. Ma mai pensava che avrebbe potuto trovare in lei quel caratterino. Finalmente si decise e tornò in camera, con lo sguardo raddolcito. Ollie lo guardava apertamente e a lungo, come a ricordargli cosa gli aveva detto, tra gli sguardi confusi degli altri. Liz doveva andare da Ollie dopo aver incontrato i suoi amici, così Harry si approfittò per unirsi a loro nel tragitto verso casa, per farsi spiegare.
- Che diamine ci facevi a 5 millimetri da Zayn? – sbottò Liz
- Gli ho solo dato quello che si meritava per avermi chiamata bellezza e principessina. –
- E perché ti brillavano gli occhi? – disse Harry, facendo comparire le sue meravigliose fossette, sorridendo.
- Non mi… brillavano gli occhi. – rispose Ollie gesticolando furiosamente, come se la aiutasse a parlare.
- Stai diventando nervosaaaaaaaaa ahahah – la canzonò Liz.
- Ma non è vero!  Io lo stavo solo ricompensando della sua maleducazione gratuita! –
- Senti, Olga. Sei davanti al tuo migliore amico e alla tua migliore amica. Forse solo i tuoi genitori ti conoscono più di noi. E ti brillavano gli occhi. Tu eri felice di stargli così vicino. – affermò Harry.
- Uff… Ok ragazzi, Zayn è bellissimo, gli occhi, i capelli, la pelle, la voce, il sorriso.. E’ bellissimo. E, sì, ero felice di stargli vicino. Però.. Non posso pensare che mi possa piacere SERIAMENTE un ragazzo così. Perché magari è anche simpatico e tutto, ma con me si comporta in un modo che non mi piace per nulla. Mi da nomignoli e poi mi dice che me la tiro perché sculetto. Ma voi lo sapete che sto sempre dritta per la danza, che ho il sedere alto per natura e che non riesco a camminare senza sculettare! Però voi non vi siete fatti influenzare dalle apparenze. Lui sì. E non posso pensare di pensare sognante a una persona per cui contano così tanto le apparenze da farsi pregiudizi.-
- Forse – ipotizzò Liz – Fa così solo perché.. Non so, perché è timido. O magari c’è sotto qualcosa. E’ rimasto elettrizzato per averti avuta così vicina. –
- Sì vabbe, adesso vuoi anche dirmi che lui è davvero il mio principe azzurro! – rise ironica Ollie.
- Ci penso io. Gli parlerò. Scoprirò ogni segreto del tuo bel tenebroso. – concluse Harry.
- Come vuoi. Fammi sapere se scopri qualcosa. Ciao, Harry – rispose Olga, baciandogli le fossette.
- Allora ti interessa! – sbottò Liz, salutando poi a sua volta con un bacio Harry.
- Vero! – le diede corda Harry.
- Ciao, Harold, è tardi! – lo liquidò Ollie. Poi proseguì, rivolta a Liz: - E per oggi, ti prego, basta parlare di Zayn. –
- Come vuoi tu. Ma so che non me la raccontate giusta, voi due. – disse l’amica, abbracciandola.
 
 
 
 
Così, sull’album compare la prima foto. Ollie e Zayn a pochi centimetri, lei con le mani tra i suoi capelli, con gli sguardi duri e pieni di amore-odio, inquadrati da Liz, che avrebbe poi scattato molte delle loro foto.







 
--------------------------------My corner.

Ciao tesorini :3 Sono mooooooolto contenta  delle tante visualizzazioni della storia e ringrazio
di cuore chiunque l'abbia messa nelle seguite, preferite o ricordate, come ringrazio chi l'ha recensita.
Diciamo che qui la storia va un pochino più a fondo, anche se Zayn continua a rimanere
l'altezzoso strafottente che sembra. Che sembra, ho detto :D
Nel prossimo capitolo si intravvedrà il piccolo inizio di una svolta..
Ma non vi anticipo nulla, il capitolo è già quasi pronto e penso che già domani potrò postarlo!
Al massimo dopo domani ;)
Grazie ancora, un bacione :D

 

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Capitolo 4
*** You keep making me weak. ***


Shot me out of the sky
You’re my Kryptonite
You keep making me weak
Yeah, frozen and can’t breath.
One Direction – One Thing

 
 
 
 
 
 
Il giorno dopo Ollie si svegliò piuttosto intontita, aveva dormito pochissimo evidente. Si chiese cosa l’avesse svegliata. Poi si ricordò: il suo cellulare l’aveva avvisata dell’arrivo di un messaggio. Probabilmente Liz che le diceva che sarebbe arrivata un po’ in ritardo. Poi comprese perché si sentiva così stanca. Aveva dormito poco più di due ore, e infatti erano le due e mezza. Pensò che probabilmente l’indomani avrebbe dovuto uccidere uno dei suoi amici per averla svegliata. Sorrise, pensando a quanto diventasse irascibile se la si svegliava. Peccato che, aprendo il messaggio, constatò delusa che non era uno dei suoi amici, magari Harry e che quindi non aveva un pretesto per picchiarlo, ma era un numero sconosciuto.
La luce bianca dello schermo la investì e non riuscì a leggere subito, ma davanti al testo del messaggio strabuzzò gli occhi.
Non è ancora finita, bellezza. Domani io e te parliamo.
Olga pensava che era evidente chi fosse. Numero sconosciuto, ma arroganza conosciutissima, purtroppo. Quindi non gli era bastata la sclerata, non abbassava il ciuffo. Primo, doveva piantarla davvero di chiamarla bellezza. Detta da lui, quella parola assumeva un significato pienamente negativo. Poi, cosa vuol dire domani parliamo? Chi è, il mio capo?
La ragazza non seppe dire con esattezza cosa avesse sognato dopo essersi riaddormentata, ma si svegliò con il cuore che batteva forte, accaldata e con un senso di pesantezza sullo stomaco. Le poche immagini che ricordava erano quelle di un ciuffo biondo, di urla e.. Di pelle che, pur sognando, aveva sentito calda. Si andò a preparare e si affondò in una maglia larga, odiando di essere così.. Enorme, e in un paio di pantacollant. Mascara, un velo di fard e via. E intanto si era già scordata del suo sogno.
Liz le aveva mandato un messaggio con scritto di non aspettarla perché sarebbe andata a scuola con Niall, che passava in macchina, quindi si avviò da sola, sperando di non sentire la porta di casa Malik aprirsi prima che lei avesse svoltato l’angolo. Anzi, sperò di non sentirla mai più aprire, sperò che Zayn e i suoi modi non fossero mai arrivati a Bradford, sperò che Zayn stesso non fosse mai esistito. E intanto, da dentro, sentiva una stupida vocina che le ricordava quanto fossero belli i suoi occhi e quanto volesse sentirsi avvolta dalla sua pelle scura. La zittì con un buon insulto, e proseguì, senza sentire la tanto odiata porta di casa Malik aprirsi. Ma la sentì sbattere. Le dispiaceva per Ann, ma se lei l’avesse chiamata con un allegro: “Ei Ollie” lei l’avrebbe maledetta. Ma non sentì niente. O almeno, non udì niente. Però qualcosa sentì. Sentì una mano sulla spalla e una che le sfiorava il fianco per fermarsi sulla sua pancia, delle quali riconobbe subito il colore.
“Merda” fu l’unico pensiero che investì la sua mente, prima di sentirsi stretta da dietro. Aveva delle dita davvero lunghe. Notò anche un tatuaggio sull’avambraccio, una mano con due dita alzate, come il numero due americano. Ollie lo maledì. E la sua maledizione le sussurrò all’orecchio:
- Dobbiamo parlare. –
- Lo so, Malik. Me l’hai detto – gli rispose senza voltarsi. – Sono qui, ti ascolto. –
- Allora hai capito che ero io - disse, ridendo piano - Non ti giri nemmeno? –
- Non ho intenzione di vedere la tua brutta faccia a quest’ora del mattino. Le mie giornate una volta iniziavano meglio, sai? –
Lui la ignorò e le disse: - e a me è piaciuta la tua faccia tosta di ieri, sai? L’ho trovata.. Sexy. – più che disse, le sussurrò, abbassando ancora di più la voce sull’ultima parola, col suo strano accento.
- Non credo che tu abbia un’idea del sexy. –
- Ce l’ho invece, per esempio io sono sexy. E la mia pelle lo è. E il mio ciuffo. –
- Sì, lo so. – si fece scappare lei.
- Prego? – disse lui, mentre lei lo immaginava sorridere.
- L’ironia la riconosci bene, mi han detto. – riuscì a salvarsi – Comunque tu non sei sexy. I tuoi capelli poi.. – disse, incapace di completare la frase.
Aveva fatto l’errore dannatissimo di voltarsi e facendolo si era trovata davanti un ciuffo biondo. Biondo. Biondo. Il sogno. La pelle calda. Le urla, poi i respiri troppo pesanti e la vicinanza. Si sentì avvampare.
- No.. – mormorò.
- Dalla tua reazione devo dedurre che ti piace.. – sorrise maliziosamente lui, alzando un sopracciglio.
- Lasciami. – gli ordinò ferma lei.
- Perché? Tanto dobbiamo andare a scuola, e la scuola è la stessa. – le rispose, con un tono improvvisamente.. dolce?
- Finchè continui a fare lo sbruffone con me, non andremo MAI insieme da NESSUNA parte. –
- Hai ragione.. scusami. –
Qualcosa nella mente di Ollie crollò. Scusami.. SCUSAMI?!? Niente più bellezza, ma scusami? Per la prima volta le sembrava quello che era con gli altri ragazzi. Anzi, sembrava quasi dispiaciuto. Ma non volle andare oltre. Non quella mattina. Era già abbastanza scandalizzata.
- …Andiamo a scuola. – concluse sospirando.
Fu solo quando arrivarono a scuola che si ruppe il silenzio. E non fu nessuno dei due a parlare.
- Che diamine.. –mormorò sconvolto Liam.
- Cosa? Ah già, i capelli – rise Ollie.
Harry spalancò ancora di più gli occhi, al pensiero che Ollie ridesse mentre era di fianco a Zayn, e cercò confuso lo sguardo di Liz, più confusa di lui.
- Hai deciso di fare compagnia a Niall? – scherzo Louis.
- Perchèèèèèèèèèèèèèèè dovete sempre stressarmi con questa storia della tinta! – disse esasperato Niall, con la voce che si alzò di un tono.
- Bhe, che ne dite quindi? – disse, cambiando il profilo per far ammirare meglio la sua creazione (?)
- Sembri un biondo svampito – lo prese in giro Amy
- Però ti sta bene – concluse Heidi, mentre Liz annuì.
Zayn si voltò speranzoso dalla parte di Ollie, che però lo ignorò apertamente.
Fu colpito dal pensiero che in quel momento avrebbe solo voluto che lei gli facesse qualsiasi tipo di complimento, o anche un mezzo complimento, qualcosa del tipo: “va bene, è ok”.
Non riuscì a seguire nemmeno una parola in tutte quelle ore di lezione, continuava a pensare di aver rovinato tutto volendo fare il superiore. Non avrebbe mai potuto immaginare che il carattere di lei l’avrebbe colpito tanto. Non aveva neanche c’entrato il punto. Perché, invece di chiederle scusa e chiedere di ricominciare da capo, se ne era uscito con quella frase? Faccia tosta sexy? “sono un completo idiota” pensò. Erano i suoi occhi, ne era convinto. Lo mandavano talmente fuori di testa, lo facevano sentire quasi indifeso, tanto da costringerlo ad essere antipatico. Sorrise, pensando che sembrava una ragazzina alle armi col primo amore, non avrebbe mai pensato che qualcuno avrebbe potuto spogliarlo di tutte le sue difese.
 
- Ti pare normale che uno ti arriva alle spalle, ti abbraccia da dietro e ti dice che la tua faccia tosta è sexy? Ma che cazzo io stavo per girarmi e tirargli un calcio, poteva anche essere uno stupratore! – disse Ollie, spalancandogli occhi sconvolta.
Harry miglioreamicostronzo –penso Ollie - Styles scoppiò a ridere, tutto divertito.
- Beh? – gli disse lei, piuttosto seccata.
- Muh? – “Giuro che adesso gli tiro un pugno”. Ma per non far del male ad Harry, Ollie si rannicchiò più che potè su se stessa facendo la depressa per farlo sentire in colpa.
- Patatina, su, lo sai com’è, o meglio com’è con te, lascialo perdere. – gli rispose lui, attirandola a sé e abbracciandola.
- Sì ma poi a un certo punto io gli ho detto di lasciarmi andare perché i suoi capelli mi avevano ricordato il so.. – si bloccò per un interminabile secondo – la solitudine da sfigato! – concluse, incerta di aver detto qualcosa con un senso, mostrando poi il sorriso più sicuro che potesse fare.
- Eh, e quindi? – "ah già -pensò Ollie-non sono arrivata a nessun punto."
- E’ diventato subito dolce dopo avermi vista quasi spaventata.. Non so mi ha detto solo “la scuola è la stessa, andiamoci insieme” senza bellezza, dolcezza, principessina, né il suo solito tono. Perché? –
- Probabilmente qualcosa in te lo rimbambisce. – concluse Styles, alzando il mento, accavallando le gambe con tanto di mani su un ginocchio e lo sguardo fiero da grande risolutore di casi. (?)
- Che bello sapere di rimbambire le persone – gli disse l’amica, con un sorriso estremamente finto.
- Io parlavo in senso positivo.. – rispose lui, con un sorrisetto a dir poco maliziosissimo.
- Oh certo, è arrivato! – disse Ollie, che improvvisamente sentì caldo dentro.
- Ti guarda in un modo strano. Sembra.. – gesticolò furiosamente per trovare le parole – perso, mentre ti guarda. -
- Ti ho mai detto che sei il migliore amico del mondo? E che so che faresti sempre tutto per me? – tentò Ollie.
-Cosa devo fare per te? – disse Harry, alzando un sopracciglio.
- …Ecco.. Non potresti… Parlarci? – rispose l’amica, esplodendo in un sorrisone a 57 denti.
- Tu parla con Ann, allora. – disse tranquillo l’amico.
Ollie strabuzzò gli occhi: - Prego? – disse sorpresa.
- Si.. Beh.. Sai.. E’ molto carina e.. Non so. – ripose imbarazzato, diventando tutto rosso.
- Allora siamo d’accordo? – gli sorrise complice Ollie.
- D’accordo. – rispose il suo migliore amico, ammiccandole, per poi abbracciarla.












--------------------------------My corner.

Ciaaaaaaaaaaaaaaao piccoline mie!
Come promesso, oggi è lunedì e sono tornata, spero
per la vostra felicità. Ho notato con piacere che le visite sono cresciute e vi ringrazio tantissimo!
Volevo essere al passo coi OneD, così ho sbiondato (?) Zayn. Però tutti i tatuaggi sull'avambraccio
non stavano bene nella descrizione, quindi ne ho tenuto solo uno.
Non pensate che Harry sia bellissimo in posizione da grande risolutore di casi?
Zayn, che è di fianco a me (sogna), mi dice che è tenerissimo e che ama le sue fossette.
Ok, ora vi saluto dopo il mio delirio. Vi adoro, un bacione!

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Capitolo 5
*** Wearing those hot pants. ***


Show me your hot pants and i'll give you my thrill
Tired of livin this moment of still
You dial the number - what secret you have?
Baby come closer - let me feel your sweat

Julies Haircut – Hot Pants

 
 




Erano le 4.45. Ollie, nonostante il caldo stesse cominciando ad arrivare, si vestì con una tuta lunga e una maglietta a maniche corte. Non aveva idea di come avrebbe buttato giù il discorso con Ann, tutti le avevano descritto Harry come.. “Beh lo sappiamo tutti com’è Harry” aveva pensato tra sé, e lei sembrava esattamente come lui. Come le avrebbe potuto spiegare che lei.. gli piaceva? Ma soprattutto, come avrebbe fatto ad articolare qualche frase pensando che Zayn avrebbe potuto spuntare da un momento all’altro. E questo solo perché avrebbe sentito tutto e in realtà era un segreto.
Cosa dici, lo sai che non riesci ad articolare solo perché ti fa mancare il fiato
Piantala vocina idiota
No non la pianto, perché ho ragione. Poi sarai nella stessa casa dove c’è la sua camera. Dove vorresti stare sola con lui.
Pensandosi idiota per parlare con sé stessa, Ollie zittì la vocina odiosa in malo modo e uscì di casa. Una volta in casa Malik, constatò con sollievo che Zayn non era in casa. Peccato che poi Ann le avesse detto tranquillamente:
- E’ andato da Harry. Ha borbottato qualcosa sul fatto che Hazza doveva parlargli! –
- Mmm chissà di che argomenti da maschio – rispose l’altra ridendo in maniera a dir poco nervosa.
Poi continuò: - senti.. Posso chiederti sinceramente una cosa, Anna? –
- Oh, che strano sentire il mio nome intero! Comunque certo, dimmi – rispose l’amica sorridendo.
- ..Cosa ne pensi di.. Di Harry? –
- Beh penso sia un bel ragazzo in generale, ha dei begli occhi e un bel sorriso. E poi è simpatico. Ti piace? – disse Anna, aggrottando la fronte.
- Nonononononono come può venirti in mente una cosa del genere? E poi lui è il mio migliore amico! E’ che.. Vorrei capire se si può recuperare come ragazzo, insomma, ormai ha 18 anni, forse sarebbe il caso se la smettesse di fare sempre.. Come fa, con le ragazze. Secondo te c’è un modo? –
- Beh.. Credo che il rimedio contro quelli come lui (e forse anche come me) sia di trovare la persona che sa farti mettere la testa a posto.. Ma perché mi chiedi queste cose? –
- Perché.. Non so, secondo me sareste carini insieme. – azzardò Olga, pensando che forse quello era il modo migliore per farla scappare.
- Io e.. Harry? Harry Styles? Parliamo dello stesso ragazzo? – disse Ann. Poi aprì la bocca come se volesse continuare a parlare, ma la richiuse di scatto.
- Sì, lo stesso ragazzo che.. Ti guarda in maniera diversa da come guarda tutte noi. –
- Prego? Olga, se stai scherzando, ti chiedo per favore di smetterla. – Olga potè cogliere il misto di felicità e confusione nei suoi occhi, prima che Ann scoppiasse a ridere.
- … Ti va qualcosa da bere? – cambiò discorso Anna.
- Certo! Dell’acqua grazie. – rispose Ollie, divertita dall’atteggiamento dell’amica.
Ann versò due bicchieri d’acqua e ne porse uno a Ollie. Poi riprese a parlare.
- Ora ho io una cosa da chiederti. –
Olga annuì, con quella sensazione strana che le si presenta quando le stanno per chiedere qualcosa di.. scomodo.
- Cosa pensi di mio fratello? –
Olga spalancò per un momento gli occhi, prima di dirle, piuttosto imbarazzata:
- Emh.. Diciamo che.. E’ un bel ragazzo sì, però è strano.. Cioè, con me è strano. – concluse, pensandosi bordeaux in viso.
- Strano? Con te? Cioè? –
- Insomma.. Con gli altri è tutto simpatico, lo ammetto, mentre con me.. Non fa altro che chiamarmi bellezza, dolcezza, principessa, dirmi che me la tiro e continua a fare lo sbruffone. –
- Mio fratello?? Oddio.. Beh ti chiedo scusa per lui ma.. –
- Tranquilla – la interruppe Olga – e poi è strano anche in un altro senso. Sta mattina, dato che per strada c’era solo lui, mi ha bloccata per dirmi delle cose col suo solito tono, ma poi io mi sono.. Diciamo innervosita, spaventata quasi e vedendomi così, mi ha chiesto scusa, mi ha sorriso – invece di fare quel suo odioso ghigno – e mi ha detto di andare a scuola insieme. – concluse, per poi avvicinarsi il bicchiere alle labbra per bere.
- L’ultima volta che ha fatto così con una persona.. Era perché questa persona lo confondeva, lo faceva sentire indifeso.. Alla fine abbiamo scoperto che era perché gli piaceva e lei lo aveva rifiutato. –
Successe tutto velocemente. Ollie sentì l’acqua andarle di traverso a quella affermazione, per poi sentire la tuta completamente bagnata a livello delle cosce. Si chiese se fosse stata davvero così sciocca da essersi rovesciata l’acqua addosso. E infatti così era stato.
Sollevata di aver trovato una via di fuga, scoppiò a ridere, seguita da Ann.
- Scusami, sono un disastro.. Ti aiuto ad asciugare! –
- Tranquilla – rispose l’amica – faccio io. Piuttosto, Sali in camera mia e nel secondo cassetto dell’armadio prendi un paio di pantaloncini. Non restare bagnata! –
Ollie, ancora ridendo, fece come le aveva detto l’amica e da sopra riuscì solo a sentire lontanamente
Harry, dovevi farlo tornare proprio adesso?” pensò mentre, uscendo dalla porta, sbattè contro Zayn che stava andando in camera sua.
- Noi solo incontri ravvicinati vero? – tentò Ollie volendo essere simpatica, accorgendosi solo dopo della gaffe appena compiuta.
Sapeva che lui sarebbe andato avanti senza risponderle. E infatti, come aveva previsto..
- Siamo destinati a scontrarci – rispose il ragazzo, ridendo.
La ragazza pensò di sognare. Non aveva MAI riso davanti a lei né tentato di essere quantomeno educato. Ma la sua risata le scaldò il cuore.
- Emh… scusa, devo tornare da Ann –
- Tranquilla – disse lui facendole l’occhiolino e baciandole una guancia.
Poi di colpo lei si ricordò da dove tornava Zayn. Da casa di Harry. Dove era andato per parlare con lui. Di lei. E quindi sapeva. Cioè almeno, immaginava. Arrossì di colpo, tentò una risatina e si dileguò. Troppo in fretta per accorgersi di quanto lui la stesse guardando incantato.
 
Harry ora capiva perché Olga considerasse Zayn strano. Era impossibile a volte parlarci. Non che con lui facesse l’antipatico, ma capire qualcosa di lui era quasi impossibile. Lui era stato diretto, gli aveva chiesto se Ollie gli piaceva. Zayn aveva risposto, anzi farfugliato, che era una bella ragazza però insomma gli sembrava che se la tirasse, non lo convinceva e altre cose senza senso, tentando costantemente di cambiare argomento. Harry gli chiese di trattarla bene perché non si meritava i suoi modi maleducati. Soprattutto, aveva detto velocemente a bassa voce, se poteva essere interessato a lei. Zayn aveva sorvolato sull’ultima affermazione, ma gli aveva promesso almeno di smetterla di darle i nomignoli. Sperava almeno di aver infilato una pulce nell’orecchio al nuovo arrivato. E infatti, Zayn pensò per tutto il tragitto a ciò che Harry gli aveva detto e questo non diminuì la sua confusione quando si imbattè in Ollie con addosso un paio di hot pants della sorella. Pantaloncini mooooooooolto corti. Pantaloncini che avevano risvegliato in lui strane idee. “E le strane idee non sono le uniche a essersi risvegliate” pensò il ragazzo divertito, guardandosi il cavallo dei pantaloni, sporgente data la tuta.
 
Ollie tornò a casa ed ebbe impregnato nel suo olfatto l’odore di lui per ore. La inebriava quel misto di.. Dopobarba, one million e qualcosa che non sapeva riconoscere. Sentì su di lei la presenza del suo corpo vicina, così vicina da starci male, con una sensazione così bella da starci male, ma soprattutto bene.
Lesse sul display del suo cellulare un nuovo messaggio: “domani ti va di andare a prendere qualcosa da bere dopo scuola? Devo parlarti..” Ollie non era sicura di ciò che aveva letto, ma controllando il numero, capì chi era. La sua maledizione “doveva parlarle”.












--------------------------------My corner.
Ciaaaaaaao beibiiiiii! Ammetto che questo non è un gran capitolo, non mi convince molto,
ma in questi giorni ho avuto qualche problema di tempo a stare al computer
e quindi ero senza ispirazione.
Volevo fare dei ringraziamenti:
- a g20pl e ThisisCharlie per aver recensito.
- ad American Stars , Dory98 e ThisisCharlie per aver messo la storia tra le preferite.
- a
niky1720 e _ Directioners _ perchè la ricordano.
- a g20pl, Helena_Horan, Loveu e Mommy_1D perchè seguono la storia.
Siete dolcissime, grazie! E ringrazio anche le tante ragazze che leggono "silenziosamente" la storia.
Ora vi lascio, un bacioooooooone enorme, al prossimo capitolo :3

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Capitolo 6
*** I'm sorry. ***


Please don't say you're sorry
I've heard it all before
And I can take care of myself

Madonna - Sorry

 
 
 
 
Il giorno dopo non si parlarono, a scuola. Ollie gli evitava lo sguardo, lui glielo cercava sorridendo. Erano entrambi stranamente imbarazzati. Più lei che lui. Ebbero anche un’ora insieme, ma a parte qualche sguardo, non parlarono, se non per cortesia. Però Olga si sentiva felice. Si sentiva ribollire dentro all’idea che per due volte lui era stato gentile, quasi carino, e che ora le stesse sorridendo e non stesse facendo quel ghigno insopportabile, alzando solo un lato delle labbra. E Zayn era felice. Aveva notato subito che smettendo di fare l’antipatico, lei non si era rivelata altezzosa, almeno a primo impatto. Proprio come diceva Harry. Harry che sorrideva malizioso ogni volta che li scopriva a guardarsi timidamente. Anche Ollie se ne era accorta, e pensò fosse ironico il suo modo di fare, quando lui era il primo a guardare timidamente Ann.
In qualche modo tutti aspettavano il dopo scuola. Zayn e Ollie per il loro discorso, Harry e Ann perché il ragazzo avrebbe accompagnato a casa l’amica. Insomma, erano tutti felici. Ollie era felice per sé stessa e per Harry e Ann. Harry era felice per sé stesso e per Ollie e Zayn. E anche i due gemelli erano felici l’uno per l’altra. E inevitabilmente la giornata passò più veloce che mai. E per tutta l’ultima ora, uno strano senso di agitazione e di nodo allo stomaco sorse in tutti e quattro.
- Andiamo? – chiese sorridente Zayn ad Ollie, intenta a salutare le amiche che avevano dei sorrisi enormi e maliziosissimi, fatti apposta per metterla in imbarazzo.
Olga pensò a quanto fosse ridicola, quindi decise di tornare sé stessa e per tutta risposta al ragazzo, lo prese a braccetto e cominciò a saltellare verso il bar. Lui le sorrise felice, pensando a quanto fosse stato stupido a trattarla male. Ordinarono lui una birra, lei una coca, mentre chiacchieravano della giornata e di altre cose poco importanti, quando lui arrivò al punto.
- E’ ora che ti dica quello che ti devo dire. – disse, serio.
Ollie avvampò per un secondo, impaurita da ciò che lui le stava per dire, impaurita dal fatto che lui potesse ricominciare a chiamarla “bellezza ”.
- Sì, e ti lascerò parlare, però prima ti devo chiedere io una cosa. Perché non mi tratti più come prima? –
- Ecco.. E’ di questo che volevo parlarti. Volevo scusarmi con te. Ho sbagliato, mi sono comportato male. Il fatto è che mi ero fatto un’impressione sbagliata su di te. Pensavo fossi la classica svampitella che se la tira solo perché è bella. – si interruppe un secondo, confuso dal fatto di averle detto chiaramente che era bella, ma lei sembrò fare finta di niente – e allora ho reagito. Perché quelle così non le posso sopportare. Solo che poi ho parlato con Harry e.. – si interruppe, incerto su cosa dire. E fu quell’interruzione a far sentire male Ollie.
“Ecco” – pensò “gli ha detto tutto. Gli avrà raccontato che io gli muoio dietro e che sogno dei figli con lui, conoscendolo. Che troia che è.”
Vedendola confusa, il ragazzo continuò: - ..Gli ho parlato e lui mi ha detto che tu non eri.. beh così. Di trattarti bene.. E allora ho capito che forse avevo sbagliato. E infatti.. Sono contento di aver parlato con te e chiarito, spero mi perdonerai – concluse, abbassando lo sguardo.
- Zayn.. Io ti perdono, certo, non ho bisogno di altri problemi però.. Vorrei farti capire quanto ci si sta male. Voglio dire, pensavo.. Bho che mi odiassi alla morte, ero arrabbiata con te perché eri così simpatico con tutti mentre con me.. Insomma, voglio solo dirti che ci sono stata davvero male. Ma ti perdono. – rispose la ragazza, sorridendo. – ah e Harry è un bravo ragazzo, quindi non volergli male se.. –
- ..Se? – chiese Zayn confuso.
Ollie si maledisse mentalmente. Forse non lo sapeva.
- Harry oggi ha accompagnato tua sorella a casa. Forse gli piace. Intendo, sul serio. Ieri le ho parlato.. E lei mi ha detto che gli sembrava strano interessargli. Non volergli male se lui.. Beh.. Ci dovesse provare con tua sorella. –
- Ma assolutamente no! E’ mia sorella, è vero, ma ha anche 18 anni, può fare quel che vuole. Io piuttosto direi ad Harry di stare attento. Non ci vedo mia sorella in una storia. – poi si illuminò – posso chiederti un’altra cosa? –
- Dimmi! – rispose Ollie, non più imbarazzata.
- Non ti da fastidio essere l’unica single nel gruppo? Cioè l’unica single che non si avventura in strane storie alla Harry – le chiese Zayn, facendo le virgolette con le dita sulle ultime due parole.
- No.. In realtà no. Ho avuto poche storie, a dire la verità forse una decina, ma tutte molto corte. Il mio record è stato di 3 mesi e mezzo, ma avevo tipo 16 anni e mezzo. Non ho neanche mai.. – non si rese conto subito di cosa stava per dire, infatti si bloccò imbarazzata.
Lui strabuzzò gli occhi, come se gli avesse detto di essere stata su Marte, o di non essere mai stata da McDonald’s.
- Emh.. – farfugliò lei imbarazzata, in risposta al suo sguardo.
- ..Come mai, se posso essere indiscreto? –
- Te l’ho detto.. Quando sono stata fidanzata per un po’ ero piccola e tre mesi erano pochi.. E poi nelle ultime storie che ho avuto, sarebbe anche potuto succedere, ora che ho quasi 18 anni, ma sono finite tutte prima di… approfondire. – Ollie pensò che se avesse potuto toccarsi le guance, probabilmente sarebbe rimasta ustionata.
Per tutta risposta, lui scoppiò a ridere. Lei gli tirò uno schiaffo sul braccio e fingendo di essere offesa, gli disse:
- Cosa vuoiiii? Se tu sei abituato a ragazze che a 16 anni e mezzo si concedono dopo 3 mesi, ben per te, ma io non sono così! E non mi concedo neanche dopo una settimana. Soprattutto se in quella settimana mi accorgo di stare con dei coglioni. T’oh, parli del diavolo. –
Allo sguardo interrogativo del ragazzo, lei continuò : - quello che è appena entrato. E’ il mio ex. Siamo stati insieme tipo due settimane, e durante la seconda ho capito che stavo con un coglione. Io non ci stavo e lui mi ha piantata. Bello, eh? – e scoppiò a ridere.
Zayn lo guardò e provò una fitta allo stomaco. Era alto, stra palestrato, biondo con gli occhi verdi. Uguale a lui, pensò ironico, pieno di tristezza. Se quello era il tipo di ragazzo che piacevano a lei, lui non aveva speranze. Forse era solo alto.
-  Che galantuomo – commentò ridendo il ragazzo.
Fu per circa tutto il tragitto di ritorno verso casa che ad Olga prese il panico, per la cosa più stupida del mondo. Come lo avrebbe salutato? Un ciao? O un abbraccio? O un bacio in guancia? La minima cosa che riguardava quel maledetto ragazzo la mandava in panico. Non sapeva come comportarsi, cosa fare. Decise che avrebbe semplicemente ricambiato quello che lui avrebbe fatto o detto.
- Ci vediamo domani? – gli disse Ollie, una volta davanti a casa, affrettandosi ad aggiungere: - intendo, con gli altri. Andiamo tutti a casa di Louis per le tre.. Sei dei nostri? – facendogli l’occhiolino.
- Certamente, a domani! – disse e si piegò su di lei per stamparle un bacio sulla guancia. Lei sorrise e lo abbracciò leggermente, come a ricambiare. Il calore delle labbra di lui rimase intenso per ore sulla guancia di lei, così come quello delle mani di lei rimase vivido sulle spalle di lui.

****


Peccato che Zayn si fosse presentato a casa di Ollie, l’indomani, solo alle 2 e mezza, con la scusa di non sapere dove Louis abitasse. E a Ollie sarebbe anche stato bene, se solo per la fretta non gli avesse aperto in “tenuta da casa”. E la “tenuta da casa” non prevedeva pantaloni.
- Ma che cazzo ci fai quiiii? – disse la ragazza con voce stridula.
- Pensavo che forse saremmo potuti andare là insieme e quindi ho pensato di passare da te un po’ prima.. E ho fatto bene a quanto vedo – rispose lui ridendo, ma squadrandola per davvero,
- Piantala o ti sbatto fuori. Siediti lì – disse Ollie indicando il divano di casa – vuoi qualcosa? –
- No grazie, tranquilla – rispose il ragazzo con un occhiolino – vai pure a vestirti. Se proprio devi. – aggiungendo sottovoce l’ultima parte.
-  Ti ho sentitooo – gli urlò lei – e sì, devo proprio! – concluse ridacchiando, divertita.
In quel momento poteva sentire che il cuore andava avanti non perché doveva far sopravvivere il corpo, ma alimentato solo dalla sua felicità. Aveva un sorriso ebete e trovandosi per caso davanti allo specchio, si vide per la prima volta davvero bella. Bella col sorriso contagioso, serena e felice. Si sentiva anche emozionata con una bambina. Amava la sfacciataggine che aveva avuto trovandola vestita solo a metà, non le aveva fatto provare imbarazzo, le aveva fatto prendere la cosa sul ridere. Ma poi si rese conto che era emozionata per niente. Certo, lui le aveva praticamente fatto dei complimenti – che per altro non riteneva giusti – ma questo non voleva dire niente. Ma d’altra parte, qualcosa dentro di lei le diceva che qualcosa stava per cambiare. Forse non subito, ma prima o poi lo avrebbe fatto. Magari.
Si vestì più in fretta che potè, sta volta shorts e canotta, sebbene non troppo stretta per non mettere in risalto le sue… “amichette” tanto odiate e niente trucco. Dopo tutto, la aspettava il primo bagno in piscina in una giornata calda.
- Non hai un costume? – chiese Ollie a Zayn, quando notò che portava dei pantaloni lunghi.
- Veramente… Sono ancora in qualche scatolone.. Perché? – chiese molto interrogativo.
- .. Si vede che non conosci casa Tomlinson. Andiamo! –

Zayn rimase letteralmente senza fiato. Arrivato a casa dell’amico, si trovò una villa a due piani con tanto di cortile esterno, giardino interno e piscina. Vide Lou scherzare allegro con Heidi, Niall bordò in viso mentre Liz si accoccolava sul suo petto su un lettino e Liam e Amy in piscina con Harry e sua sorella. Salutati tutti, si tolse la maglia e si sistemò seduto su un lettino, sperando che Ollie si sarebbe seduta al suo fianco. Ma ovviamente non lo fece. Si sentì quasi ferito, ma poi ringraziò il cielo per non averla fatta sedere di fianco a lui, perché qualche attimo dopo Ollie si stava sfilando la maglietta come aveva già fatto con i pantaloni. E lui rimase.. Tipo folgorato. Era bella. Non era il solito stecchino, aveva anzi le sue forme, ma erano perfette. Aveva una linea della schiena stupenda, che curvava dolcemente, facendo alzare il sedere verso l’alto.“Ecco perché sculetta tanto” pensò. Aveva delle belle gambe, muscolose ma asciutte e aveva anche un bel seno pronunciato, che però non le levava la possibilità di essere comunque magra. Detto in due parole, era bella. Bellissima. E rimase incantato a guardarla mentre lei confabulava con Liam e Harry, incapace di accorgersi di ciò che lo aspettava.
 
 
 
 
Ed ecco la seconda foto. Loro due, vicini, senza toccarsi ma sfiorandosi, che ridono entrando nel cortile di Louis. Senza più le espressioni arrabbiate e stizzite della prima foto, ma con dei veri sorrisi. Felici. Sereni. Teneri.







  --------------------------------My corner.

Nuoooooovo capitolo! Contenti? *si immagina un sottofondo urlante di felicità*
Alloraaaaaaaaaa spero questo capitolo vi sia piaciuto, finalmente Zayn la pianta di fare il fighetto
e si apre ad Ollie.


"Io non faccio il fighetto!"
"Sì amore invece, lo fai e anche tanto! Ti sei visto quel coso giallo che hai in testa?"
"Cosa vuoiiiiii è il mio ciuffo adorato, è così bello."
"Vedi che fai il fighetto?"


Il mio amore Zayn non vuole capire che sta facendo il fighetto (ma lo sta facendo, è così)
Comunque:
Ringrazio infinitamente
Claudiah Horan che segue la mia storia
E ringrazio infinitamente chi continua a leggere, dato che le visite sono davvero infinite!
Viiiii adoro piccoline, un bacio :D

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Capitolo 7
*** To make you smile. ***


If you need me
I'll come right there
From a thousand miles away
When you smile I smile
You smile I smile
Justin Bieber – U Smile

 
 
 
 
 
Zayn non seppe dire con esattezza cosa fosse successo. Stava ascoltando la musica con addosso solo i bermuda, gli occhi chiusi, sdraiato su un lettino di casa Tomlinson, pensandola. Un secondo dopo, aveva sentito qualcuno togliergli gli auricolari ridendo e il suo “ma che cazzo” fu inutile, si sentì preso di peso e poi completamente buttato in piscina. Che stronzi.
- Ora vi ammazzo! – annunciò il ragazzo, cominciando ad affogare prima Liam e poi Harry, notando con la coda dell’occhio Ollie, Amy ed Ann che ridevano.
- Lasciami! E’ colpa di Ollie! – disse Harry ridendo, mostrando le sue bellissime fossette.
Sentendo pronunciare il suo nome, Ollie capì subito che il suo migliore amico l’aveva fatto apposta. Quindi, seduta a bordo piscina, cercò di rimettersi in piedi ed allontanarsi il più velocemente possibile dalla piscina, perché vedeva che Zayn stava nuotando velocemente verso di lei. Fece per scappare, ma la visione di lui che usciva dall’acqua, il ciuffo spettinato, la pelle leggermente dorata bagnata e l’acqua che si adagiava come un velo sui suoi muscoli, la fece rimanere un attimo interdetta. Un attimo che le fu fatale. Perché il ragazzo le fu addosso e decise di tormentarla col solletico. Peccato che lei non lo soffrisse. Se non sotto i piedi e sul sedere, ma quelle erano certo zone per i quali lui non aveva il “pass speciale”. Si bloccò dopo qualche secondo, il faccino deluso.
- Che c’è Malik? Troppo deluso dal fatto che io non soffra il solletico? – gli chiese lei, molto canzonatoria.
Il ragazzo fece una breve alzata di spalle, prima di caricarsela a sacco di patate sulla schiena e di dirigersi verso la piscina, ridendo.
- Nononono brutto stronzo, che cazzo fai? Daiiiiiii non buttarmi, è freeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee – la povera Ollie non fece in tempo a completare la frase che l’acqua le invase la bocca. Da sotto l’acqua potè vedere Zayn che le faceva un sorriso da bambino, aprendo la bocca per mostrare tutti i denti. “Dio se sei bello” pensò lei. Come d’altra parte anche lui pensò, al femminile. Ollie riemerse e subito si occupò di scompigliare i capelli di Zayn, visto che non aveva altri modi di fargli del male.
- I miei capelli! Non è che per caso vuoi tornare sott’acqua? –
- Nono, scusi signore, ma è che stavo cercando di togliere quella tinta da pagliaccio! – rispose lei e scoppiarono a ridere insieme. Solo allora si accorsero del silenzio intorno a loro. Voltandosi, trovarono solo Harry e Ann, intenti a guardarli, sorridendo compiaciuti, come se fossero i loro figlioletti che stavano crescendo.
- Beh? – chiese Ollie, senza ricordarsi di quanto il suo migliore amico fosse id.. – Muh? – rispose, per la seconda volta, Harry. “Non cambierà mai” pensò tra sé e sé la ragazza.
- Potreste evitare di fissarci? –
- Certo amorino, ma se anche noi smettessimo, avreste altre quattro paia di occhi a guardarvi. E’ che siete cosììì – Harry non fece in tempo a finire la frase che Ollie lo fulminò con lo sguardo, quindi lui completò con un falso – divertenti. –
- Sìsì – gli venne in aiuto Amy – divertenti, ragazzi! –
Fu solo sentendola parlare che si accorsero che anche Liam, Amy, Niall e Liz li stavano fissando. E Louis e Heidi non facevano lo stesso solo perché erano entrati in casa, probabilmente.
- Vabbe continuate pure a fare i baccalà – disse Ollie, prima di uscire dall’acqua e andare verso due lettini liberi. Si sedette su uno e indicò con un gesto della testa a Zayn che poteva mettersi di fianco a lei, ma lui scelse di sedersi sull’altro, insieme a lei. Lanciò un’occhiata disperata ad Harry, come per chiedergli di andarsene.
- Mmm.. Liam, Amy, andiamo a recuperare Louis prima che figli con Heidi? – disse, con un eloquente movimento della testa verso Zayn ed Ollie.
- ..Meglio se ci muoviamo, sono dentro da un bel po’! – rispose l’amico, cercando di sembrare il più naturale possibile.
Zayn non si preoccupò di Niall e Liz, perché avevano il lettino girato al contrario rispetto al loro e per di più stavano scambiandosi tenerezze, fortunatamente incuranti degli altri due.
Ollie si distese con estrema naturalezza, con le gambe un po’ allargate per far stare anche il ragazzo sullo stesso lettino.
- Troppo scomodo l’altro? – chiese lei ironica, sperando che lui non si alzasse e cambiasse posto.
- Non so, non l’ho nemmeno provato, ma diciamo che preferisco stare qui. C’è… c’è più ombra – rispose il ragazzo, senza curarsi minimamente di quanto fosse evidente che quella era una scusa.
- Sì, ma c’è meno spazio. –
- Sì, ma qui ci sei tu –
- Prego? –
- E’ bello stare con te –
- ..Grazie – l’affermazione spiazzò la ragazza, che rispose arrossendo.
- Ti spiace se mi stendo di fianco a te? –
- Sì, mi dispiace. Mettiti qui piuttosto – rispose lei con naturalezza, non credendo a sé stessa quando si ritrovò a fargli segno di appoggiarsi sul suo petto e se lo ritrovò lì, mentre lei gli accarezzava i capelli.
- Sono sempre ostile con le ragazze belle. – cominciò dopo un po’ lui, con tono colpevole.
- E allora perché lo sei stato con me? –
- Perché sei bella. –
Ollie sentì il cuore mancare un battito. Sul serio le aveva detto così? Le sembrava troppo.. Audace. Che stesse correndo troppo? No. Poteva dire ciò che voleva. L’unico che in quel momento correva troppo era il suo cuore.
- Può anche essere, ma se è come dici tu, avresti dovuto fare così anche con le altre. Tipo con Heidi – Ollie reputava sé stessa e le sue amiche belle ragazze, ma aveva sempre pensato che Heidi fosse la più bella di loro, con la pelle chiara e capelli e occhi scurissimi.
- Questo lo decido io, non ti pare? – rispose il ragazzo, mettendo una mano sulla gamba di lei.
Fu un’affermazione che riempì Ollie di felicità e di sicurezza.
- Comunque dicevo – continuò lui – è il mio modo di mettermi sulla difensiva. Spesso le belle sono anche stronze. Tipo Caroline. Una ragazza del mio vecchio paese. Era semplicemente stupenda. E io l’avevo trattata esattamente nel modo contrario rispetto a come ho fatto con te. E per questo ero stato preso in giro. Lei mi aveva scroccato passaggi in macchina, mi aveva usato per far ingelosire lo stupido di turno che le stava dietro, stupido quanto me, lo ammetto, e poi mi aveva abbandonato. E da allora sono diventato.. Così con le ragazze che mi spiazzano. Sai, i tuoi occhi mi tolgono la sicurezza. Mi sento indifeso se mi guardi. – disse tutto questo con tanta serietà che a Ollie venne da piangere. La lusingò la sua assente timidezza nel dirle quelle parole così belle. Sentì qualcosa smuoversi nel suo stomaco sulle ultime frasi. Perché quello era esattamente ciò che lei sentiva in sé. Solo che non sarebbe ma riuscita ad esprimerlo a parole.
- E perché hai smesso allora? Non credo che bastasse Harry a convincerti di tutto, no? –
- Per vederti sorridere. –
Lei rise piano, riprendendo a torturargli i capelli, tanto felice da piangere. E, riaffondando la mano nei capelli del ragazzo, le vennero i brividi sentendo le guance e la faccia sul suo petto tendersi in un sorriso. Pensò che avrebbe potuto vivere così, con lui vicino, ad accarezzargli i capelli.
Ma poi vide Harry ed Ann sbucare dalla porta finestra che collegava la cucina al giardino.
- Cosa mi fa tua sorella se mi trova così? –
- Niente. Piuttosto Harry cosa farà? –
- Bho, probabilmente mi prenderà in giro a vita. In privato, intendo. Però farà battutine. –
- Lo scopriremo presto, visto che io non mi smuovo.-
Videro bene la scena, i due ragazzi che si dirigevano verso di loro ridendo e confabulando, divertiti dal quella loro intromissione, con due birre in mano. Una scusa, sicuro. Harry sapeva quanto lei odiasse la birra. Harry, d’un tratto, alzò lo sguardo e, seguito da Ann, spalancò gli occhi. Inarcò le sopracciglia sconvolto, incapace di credere che Ollie gli avesse dato tanta confidenza. E Ann a sua volta pensò che Zayn non era ragazzo da provarci così spudoratamente.
- Niaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaall vi lasciamo di guardia e voi li lasciate fare questo? –urlò fingendosi arrabbiato Harry all’amico.
- Ma cosa vuoi Styles, non ci avete lasciato proprio di niente e poi non rompere, cerchiamo di avere un po’ di intimità. –
- Senti Horan, le camere lo sai dove sono e sai che Lou non si fa problemi a farvele usare. –
- Styleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeees tra due secondi sono lì e te lo taglio! – lo minacciò Liz.
- No, grazie! – Harry si voltò ancora più incredulo verso Ann, che aveva davvero pronunciato quelle parole, e che si tappò la bocca non appena se ne rese conto, imbarazzatissima
- Io non ci capisco più dentro niente a questo mondo! – disse frustrato Harry, prima di andare a sedersi sul lettino, di fronte a due altrettanto increduli Zayn e Ollie.
- Ahahah daiii scherzavo. Non ti piacciono nemmeno le battute? Ci credo che non sei fidanzato. – lo canzonò Ann, infilando nella presa in giro un tentativo di giustificazione.
- Guarda che qui sei tu la disperata che dice certe cose, sai? – rispose prontamente Harry.
- 1 a 0, palla al centro. – concluse Ann, prima di decidere di abbracciare forte Harry e di appoggiare la testa sulla sua spalla.
 
Circa un paio d’ore dopo, Zayn parcheggiò la macchina e scese insieme ad Ollie e ad Ann.
Pensò che avrebbe voluto abbracciare la prima e tenerla stretta per sempre, allontanandosi di qualche centimetro giusto per baciarla. E fu come se fosse stato annegato da un’onda anomala quando lei si avvicinò per alzarsi sulle punte dei piedi e abbracciarlo, per poi sussurrargli nell’orecchio:
- Grazie per le cose dolci che mi hai detto – e stampargli un bacio in guancia. Ollie salutò anche Ann e poi Zayn la vide sparire in casa.
 
Ollie, entrata in casa, chiuse la porta e gli si appoggiò, gli occhi che brillavano di felicità, il corpo che bruciava ancora al contatto con Zayn. Lasciò andare la testa sulla porta, finchè sua madre non fece capolino dalla cucina.
- Ollie, tesoro, sei tornata! – disse sorridente.
- Sì mamma, sono qui – rispose lei ridendo bonariamente – Ma ho bisogno di una doccia. –
- Vai pure tesoro e rilassati un po’, mi sembri stanca. –
Ollie si lasciò andare in un sospiro – La mia vita sta cambiando. E corre. Ma per fortuna, sembra che corra verso la direzione giusta – rispose sorridendo.
- ..Ti lascio alla tua doccia, ma dopo mi racconti? –
Ollie annuì alla madre, prima di sparire su per le scale. Abbandonò la borsa in un angolo della stanza, decisamente disordinata, e scelse di fare un bel bagno, per lavare via una volta per tutto il vecchio comportamento di Zayn e per poter assimilare gli ultimi avvenimenti a contatto col suo elemento preferito, l’acqua.










--------------------------------My corner.

Ciao ragazze! In questi giorni ero particolarmente ispirata, quindi
ecco qui un nuovo capitolo :D
*yuuuppppii duuuuuuuuu*
Bho cioè non pensante anche voi che Zayn versione tenera sia assolutamente
aisrudrtihkknhgbj ??
Io cioè lo amo. Mi piace un sacco scrivere questa storia, perchè alla fine parla della storia
d'amore che vorrei avere e che in un certo senso ho proprio ora...
Sono fidanzata da quasi un anno e mezzo e tra me e il mio ragazzo non era proprio odio
però.. Beh non ci sopportavamo :D
Che teneri eh?
Vaaaaabbbeeeee
Ringraziamento a g20pl, Claudiah Horan e Tay_ per aver recensito il sesto capitolo e a tutti quelli che leggono
la storia, che sta avendo un sacco di visualizzazioni! Un bacione enormissimo, love uuuu
P.S. so che non ve ne frega niente della mia situazione sentimentale, ma non ditemelo esplicitamente in una eventuale recensione, denkiu!

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Capitolo 8
*** Charlie. ***


I wish that I was stronger
I’d separate the waves
Not just let the water
Take me away

Hurts - The Water







Era nata il 22 maggio ed era Gemelli, simbolo d’aria. Ma Ollie sentiva di essere nata sotto il segno sbagliato, perché il suo elemento era l’acqua e perché l’aria era la sua nemica. L’acqua le provocava una sensazione stupenda anche solo farsi un doccia. Non le serviva un oceano d’acqua per sentirsi bene. Bastavano poche gocce d’acqua sul viso la mattina per sentirsi subito meglio. Mentre l’acqua appena tiepida le accarezzava il corpo, il pensiero di Zayn che le diceva di volerla fare sorridere le accarezzava la mente. Ma lo scroscio liquido non servì certo a portare via dalla sua pelle il calore di quella del ragazzo disteso su di lei. Adam Levine e la sua band, in sottofondo le raccontavano come Lei sarebbe stata poi amata e lei si immedesimò nella melodia, sperando di essere lei quella che “will be loved”, magari da lui, dal suo principe poco azzurro ma pur sempre principe. Lasciò che l’acqua le facesse scivolare via la sensazione di dolore che l’accoglieva spesso. Il dolore della perdita. La più grande sofferenza è non essere amati più, pensò. Quando si ama qualcuno e quello non ricambia, si limita a negarci il suo amore. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione. Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe bruscamente il flusso di un’energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa di indefinito. E lei si sentiva colpevole, macchiata di dolore.
Chiuse l’acqua e rabbrividì al contatto con l’aria sul suo corpo bagnato, per poi avvolgersi in un asciugamano piuttosto striminzito, che la copriva appena dove doveva coprirla. Uscì cantando a voce alta il testo dei Maroon 5, ma non riuscì a completare una frase, perché una volta aperta la porta si trovò davanti Zayn. Seduto sul suo letto. Perché?
- CHE CAZZO! – sbottò lei. Non è che le desse così tanto fastidio il fatto che lui fosse a casa sua. Il fatto è che lei era praticamente vestita. Dalla serie che piegandosi di qualche grado in avanti avrebbe avuto il sedere di fuori.
- Fa piacere anche a me vederti! – rispose il ragazzo, non prima di averle dato una bella occhiata.
- Checosacifaiquichitihafattoentrareperchèseiincameramiaiosonoanchemezzanuda – prese un bel respiro – perchèèèè?
- Ahahahaha sei tenerissima sai?
Ollie arrossì violentemente, incapace di parlare.
- Posso vestirmi o.. ?
- Aspetta – rispose il ragazzo, alzandosi dal letto. Le si avvicino e le mise una mano sulla guancia, accarezzandola col pollice.
- Avevo voglia di stare con te – disse semplicemente, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
Alla povera Olga cadde il mondo. Pensò che quel ragazzo fino al giorno prima la prendeva in giro, le dava dell’altezzosa e lo era a sua volta e ora in meno di 24 ore sembrava essere diventato il ragazzo migliore del mondo. No. Non era per niente logico, si disse. Tutto questo la rendeva felice, ma questo repentino cambiamento la rendeva nervosa e le faceva crescere il sospetto di un doppio fine. Ma non capì cosa potesse volere da lei. Si disse che spesso i ragazzi fanno così solo per avere il corpo di una ragazza, ma pensò anche che nessun maiale avrebbe approfittato tanto per di una ragazza alla sua prima volta. Pensò che anche il più stupido poteva almeno capire che era veramente da carogne approfittarsene così. Però aveva paura lo stesso. Anche se i suoi occhi lo facevano sembrare maledettamente sincero. Ma sapeva che lui aveva paura di soffrire per amore, quindi questa intraprendenza la confondeva assolutamente.
Per il tempo di fare questi pensieri, rimase a fissare Zayn imbambolata per quasi un minuto. Con gli occhi sbarrati, inespressiva. Riuscì infatti a notare che aveva assunto un’espressione delusa sul volto e che aveva tolto la mano dalla sua guancia, che ancora scottava, provata dal contatto.
Allora lo abbracciò. E la travolsero fin troppe emozioni.
La Felicità dell’abbracciarlo.
Il Timore di lasciarlo andare.
La Paura che lui l’abbandonasse.
La Confusione di un abbraccio importante.
La mancanza del respiro.
Il cuore che batte all’impazzata.

E poi lo lasciò.
- Hai voglia… Hai voglia di restare? – gli chiese timidamente lei
- Per quanto? –
- Quanto ti pare, tanto non mangeremo finchè non tornerà mio padre – risposte Ollie sorridente. – Però… Andrei anche a vestirmi, eh? –
Lui le fece il labbruccio da infelice e lei scoppiò a ridere, per poi cercare qualcosa da indossare nell’armadio e sparire.
Zayn si perse a guardare le foto di lei appese sopra il suo letto; sul muro c’erano delle scritte
“Saremo per sempre”, “Grazie di esserci”, “Prendimi la mano, andremo lontano”, “Gli amori vanno, tu resterai”, tutti firmati da una certa Charlie. Aveva appesa una foto ingrandita di lei in riva al mare, a più o meno sedici anni, sdraiata sulla sabbia, inquadrata da di lato mentre sorrideva all’obbiettivo. E di lato una foto di una ragazza  Pensò che era veramente meravigliosa, soprattutto quando sorrideva.
Una volta tornata in camera, lui iniziò:
- Chi è Charlie? –
- Oh… è.. -  il viso di lei si rabbuiò. Cominciò a tremare e sentì le lacrime riempirle gli occhi. Si insultò per avere così poco controllo di sé, ma poi pensò che aveva tutte le ragioni di piangere e scoppiò in lacrime, per lasciarsi cadere sul letto e farsi abbracciare dal ragazzo.
Zayn si sentì subito male per averle chiesto di una cosa che l’aveva fatta piangere. Pensava potesse essere semplicemente una vecchia amica, con la quale al massimo aveva potuto litigare, ma niente di così grave da farla piangere.
- Scusa Ollie.. Non volevo.. – disse il ragazzo, dopo che lei si fu sfogata.
- No, tranquillo – rispose lei, tirando su col naso e asciugandosi gli occhi – Solo che.. Non mi va molto di parlarne. Prometto che te ne parlerò, ma.. Non oggi. Scusa, davvero. –
- Di cosa? Scusami tu, per averti fatta piangere – disse lui, l’espressione triste degli occhi.
Lei lo abbracciò in silenzio, per poi asciugarsi l’ultima goccia che cadeva dai suoi occhi, ritornare sorridente e annunciare:
- HO FAME! Andiamo giù? –
Lui scoppiò a ridere – Ai suoi ordini, capo! –
- Mamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii perché fai entrare estranei in casaa? – disse Ollie alla madre, ridendo.
- Perché mi aveva detto che era urgente e… Scusami! – rispose lei
- Ma vaaa scherzavo! Ho solo rischiato un infarto per questo! Cooooooooomunque, lui è Zayn Malik, abita un paio di case più avanti, si è appena trasferito! –
- Piacere, signora – disse lui con un mezzo sorriso, passandosi una mano tra i capelli, piuttosto imbarazzato.
- Piacere mio! Volete qualcosa da mangiare? –
I due ragazzi annuirono, guardandosi e sorridendo. Zayn rimase lì per circa un’ora, riempiendo la testa di Ollie della sua voce e della sua bellezza.
Ma, inevitabilmente, appena se ne andò, Ollie corse a chiamare Liz.
- Che cazzo, rispondi! –
- Proooooooooooooooooooooooonto amore?
- Elizabeth cazzo, vuoi muoverti a rispondere ogni tanto? – rispose l’amica, fingendo una voce arrabbiata.
- Eii guarda che sei tu quella che rompe. Non sono una povera ragazza sempre sola in casa, sai? – rispose lei piagnucolando – Ero con Niall e non avevo il telefono proprio vicino, stronza! Cosa c’è? –
- Liz.. Oggi Zayn mi… mi ha chiesto di… Di Charlie. –
Liz strabuzzò gli occhi dall’altra parte del cavo – E.. Gli hai raccontato? – chiese, facendosi subito seria.
- No, non ce l’ho fatta, sono scoppiata in lacrime e non sono riuscita a dirglielo. Anche se lui ha fatto del suo meglio, mi ha tenuta abbracciata e non ha fatto nulla per nascondere quanto si sentisse in colpa. –
- Tranquilla, sono sicura che non se la sia presa. Anzi, penso si senta ancora in colpa per aver toccato un brutto ricordo – rispose Liz, comprensiva.
- Sai sempre quello che voglio sentirmi dire, vero? – chiese Ollie, facendo spuntare un sorriso sulle sue labbra.
- Non è che ti dico quello che vuoi sentirti dire, è che ti dico la verità! Sono la migliore, lo so! –
- Stupida! –
- Comunque, quando e se te la sentirai potrai parlargliene quando più hai voglia, Olga. –
- Oh, che sogno sentire il mio nome per intero! Comunque prima o poi dovrei dirglielo.. –
- E perché mai? –
- Voglio conoscerlo sul serio, ma è giusto che lui conosca anche me. Solo.. Non ora. –
- Tranquilla! Adesso vado, o il biondo mi svuoterà il frigorifero! Un bacio bella mia! –
- Ciaao Liz, ti adoro! –
Chiuse la chiamata con una specie di senso di leggerezza. Dire che gliene avrebbe parlato era più autoconvincente che pensarlo e basta. Decise che sarebbe stata ora di dormire. Il giorno dopo avrebbe avuto scuola e il sabato ci sarebbe stato il suo compleanno. Mancava neanche un mese alla fine della scuola. Grazie al cielo.
Si coricò col cuore leggero, alleggerito dalla giornata, dalla felicità, e anche dal pianto. Nonostante il dolore che in quel momento le lacerava il cuore, tra le braccia di Zayn si era sentita quasi in paradiso. Non avrebbe festeggiato i suoi 18 anni. Non voleva crescere. Soprattutto col pensiero di Charlie. Non poteva farle questo torto.

***

Il pomeriggio seguente, Liz si trovava davanti a casa di Louis, di fianco a Harry.
Quando il proprietario di casa aprì, lei iniziò subito:
- Allora sabato ci serve la tua casa. Ollie compie gli anni e non vuole festeggiarli per via di Charlotte, quindi le faremo una festa a sorpresa. –
- Festa in stile Tomlinson? –
- Sì, ma con meno troiette, grazie! Gli altri stanno arrivando, dividiamoci i compiti. –
- Appunto – intervenne Styles – Ann farà la P.R. Inviterà tutti gli amici di Ollie. Le do io la lista, così fa anche un po’ di conoscenza! –
- Ok, tu Louis visto che metti la casa ti chiedo per favore di tenerla solo un po’ in ordine. Heidi ti darà una mano a sistemare, siamo già d’accordo. –
- Esattamente, caporale! – la voce allegra di Heidi arrivò dalle loro spalle.
- Io e Niall faremo la parte festoni + cibo, visto che qui abbiamo il miglior intenditore! – pronunciò Amy, appena arrivata. Il biondo, anche lui da poco arrivato, annuì.
- E io – concluse Liam – mi occupo di cercare qualcosa da bere con Styles –
- E mio fratello? – era arrivata anche la gemella Malik, con la sua domanda.
- Mi pare piuttosto logico – esclamò Louis – Tiene occupata Ollie – fece l’occhiolino ad Amy – In modo discreto. E possibilmente senza esagerare, prima che per divertirsi con lui non viene alla festa –
- Tomlinson, non dire certe cose! Mio fratello è un gentiluomo! – disse Ann, dandogli uno schiaffo sul braccio.
-
E io – esclamò tutta sorridente Liz – preparo il vero grande regalo per Ollie! –
 Gli altri la guardarono interrogativi.
- Ora vi spiego! –

***

Ollie, distesa sul letto al buio, ripensava agli ultimi avvenimenti. Negli ultimi giorni Zayn le aveva impegnato quasi tutto il tempo, chiedendole di studiare insieme, di fare una passeggiata, di fargli conoscere la città. Praticamente avevano vissuto insieme. Degli altri, neanche l’ombra, pensò amaramente la ragazza. I suoi amici la stavano un po’ evitando, allora ipotizzò, più per tranquillizzarsi che altro, che stavano cercando il regalo per il suo compleanno. Era ormai venerdì, era ormai sera. L’indomani avrebbe compiuto 18 anni. Guardò il suo cassetto con le lacrime agli occhi. Era arrivato il momento di mantenere la promessa fatta più di due anni prima. Tra poco più di due ore sarebbe stata adulta, avrebbe raggiunto il “grande traguardo”, come lo chiamava Charlie e doveva fare ciò che le aveva promesso.
Si alzò tremando, con gli occhi velati, e dal cassetto estrasse una scatola verde pastello. Al suo interno, un elastico, una foto, un bracciale di pelle con inciso “Charlotte” e uno uguale con scritto “Olga” e una busta. Una busta bianca, vuota, con solo un “Ti Amo” scritto a penna rossa in un angolo. Pianse sopra la lettera, sopra il profumo alla rosa ancora conservato dopo due anni. Uscì dalla sua stanza e si diresse verso la porta di fronte alla sua. La aprì e pianse di nuovo, pianse per il colore della stanza, pianse vedendo i familiari pupazzi, pianse vedendo le foto di lei e Charlie da bambine. Pianse tutte le lacrime che aveva. Si sedette sul letto, si portò davanti agli occhi la lettera e l'aprì.











--------------------------------My corner.
Ciao dolcezze! Lo so, so benissimo che questo capitolo è un po' forzato, voglio dire è un po' noiosino
e non succedono cose particolari.. Il fatto è che nel prossimo capitolo
si capirà molto di più di chi è Ollie e della sua vita. Quindi ho scritto questo capitolo per
preparare la strada per le prossime avventure (?)


Ringraziamentiii:
Un grazie enorme a Neverlookback che ricorda e segue la storia
Un grazie altrettanto enorme a
HLLNZ e a Tay_ che seguono la storia
Sempre un grazie enormissimo a Tay_ e Sophy_Directioner per aver recensito l'ultimo capitolo
e OVVIAMENTE ringrazio anche chi legge silenziosamente (Si dice? Lol)

Detto questo, spero che il capitolo non vi abbia troppo rotto, prometto di rifarmi nel prossimo
Un bacioooooooooooooooooooooone <3

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Capitolo 9
*** I got a broken heart. ***


I am crying, a part of me is dying and
These are, these are
The confessions of a broken heart
Lindsay Lohan - Confessions Of A Broken Heart







“Olga, oggi compi i tuoi diciotto anni. Stai crescendo, anzi sei cresciuta. So che probabilmente ti manco e ti addossi tante colpe, ma non devi. So che probabilmente ti fa strano il tono che sto usando in questa lettera, ma voglio che tu mi senta come se fossi lì con te. La vita a volte decide di essere buona con noi e a volte cattiva. Mi dispiace di essermi spenta così giovane, anzi piccola, avrei potuto fare tanto nella vita. Non mi sono mai innamorata, non ho avuto qualcuno con cui condividere la gioia più immensa. Non sono cresciuta con te, che sei mia sorella ma anche la mia migliore amica. Avrei voluto vederti crescere, da brava sorella, avrei voluto stare a sentire i tuoi discorsi sul primo ragazzo, sulla prima litigata, sulla prima volta. Avrei voluto vederti sorridere nella tua famiglia, come tu avresti sorriso guardando la mia. Sai, in un certo senso non avrei mai voluto che tu leggessi questa lettera. Se non l’avessi aperta, questo avrebbe significato che io ce l’avevo fatta. Che il mio corpo era sopravvissuto alla brutta vita che avrebbe dovuto affrontare. Non penso che la vita in realtà sia stata così cattiva con me, ha solo fatto il suo corso. Avevo tanta paura sai? Avevo paura prima dell’intervento, tremavo e piangevo e non potevi stare con me oltre quel paio d’ore di visita. Ero da sola in quella stanza a guardare il soffitto, a parlare con Dio, guardando il crocefisso. Gli chiedevo coraggio, gli chiedevo di vivere o per lo meno ti aspettarmi a braccia aperte. E, anche se non te lo posso provare, sono certa che ha esaudito il mio desiderio. Non è stata colpa tua. Nessuno avrebbe potuto mai immaginare quello che sarebbe successo. E se questo non basta, io sono sopravvissuta al colpo. E’ stato tutta colpa delle cure, degli interventi, delle complicazioni. Quindi tu non c’entri proprio niente. E se vuoi sapermi felice, mentre ti guardo dal cielo, promettimi che la smetterai di sentirti in colpa. Promettimelo ora, che io non ci sono più, come me l’hai promesso quando ancora mi stringevi la mano.
Non so se hai davvero conosciuto il primo amore, ma se l’hai fatto, o quando succederà, promettimi di metterti al polso il nostro bracciale, di andare nel nostro posto speciale e di parlare al cielo, perché io sarò lì ad ascoltarti. E fallo per sempre, perché io voglio conoscere tutto di te, voglio sentirmi dire tutto da te. E non voglio che mentre mi parli ti cada una sola lacrima. Perché io non ti ho abbandonata. Solo il mio corpo lo ha fatto. Ti conosco e so che non vuoi festeggiare il tuo “grande traguardo” solo perché io non ho potuto farlo. Ma festeggia, fallo proprio per me. Divertiti e festeggia anche per me. Festeggeremo insieme i nostri 18 anni.
Adesso ti lascio, sono veramente stanca. Domani mi opereranno e se dovesse andare male, ti lascio questa. Ricordati per sempre di me. Vienimi a parlare. Ridi, divertiti e vivi anche per amore.
Con tanto amore, tua

Charlotte.”

 
Ollie lesse a fatica quelle parole, perché le lacrime le offuscavano gli occhi, ma leggendole sentì la sorella accanto a sé. Le pareva di sentire la sua voce mentre gliele diceva, di averla di fianco ad abbracciarla e questo la fece subito sentire meglio. Si ripromise che il giorno seguente, pur senza aver nulla di organizzato, sarebbe stata coi suoi amici e si sarebbe divertita, come aveva promesso a sua sorella. Avrebbe spento due volte le candeline, una volta per sé e una per Charlie. E che avrebbe parlato con Zayn. E che avrebbe parlato a Charlie di lui. Non che fosse il suo primo amore, ma sperava che un giorno lo sarebbe diventato e non dirlo a nessuno le aveva chiuso il cuore. Chi meglio di sua sorella per parlarne? Si stese sul letto, con le stesse lenzuola usate prima dell’incidente e si accoccolò nel cuscino di Charlotte, cercando di ricordarne al meglio il profumo, i modi di fare, il sorriso. Era scoccata la mezzanotte. La madre e il padre entrarono e non ci fu bisogno di parole. Lei guardò negli occhi la figlia, vedendone l’ombra dell’altra. Ollie le sorrise e la madre si graziò di quella visione. Decise che avrebbe dovuto sorridere anche lei, perché la stessa Charlie aveva chiesto poche lacrime e tanti sorrisi per lei. Allora sorrisero tutti e tre per la sorella, capendosi al volo, prima che la madre si sedesse accanto alla figlia e iniziasse ad accarezzarle i capelli in silenzio.
“Ti amo, Charlie” fu l’ultima cosa che Olga disse prima di addormentarsi, cullata dal ricordo di sua sorella, della sua Charlotte.

***

Il mattino dopo Olga si alzò presto, mezz’ora prima del solito, per potersi tuffare nella doccia di prima mattina. Scelse con accuratezza un abbigliamento semplice, primaverile ma elegante, perché dopo tutto era il suo compleanno. Optò per un top nero semitrasparente borchiato con borchie quadrate dorate che arrivava fino all’ombelico e ci abbinò una gonna rosa cipria a vita alta con dei fiori ritagliati nel velo più esterno. Infilò delle ballerine nere, solita accoppiata mascara-fard rosa, capelli sciolti e scese dai genitori.
- Auguriiiii – gridarono loro in coro.
- Grazie. E auguri, Charlie – disse lei, col sorriso stampato in volto, prendendo una foto di Charlotte e stringendola al cuore.
- Pensi di fare qualcosa stasera, Olga? –
- Non so mamma.. Cioè voglio stare coi miei amici ma non so ancora di preciso. –
- Ok! Guarda che noi oggi pomeriggio non ci siamo, quindi dovrai organizzarti da sola. –
- Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bene mamma! Vado a scuola, ciau. –
 
Constatò con tristezza che quella mattina non avrebbe avuto una sola lezione con Zayn e che quindi fino a sera non l’avrebbe visto, anche perché mentre si incamminava, nessuno uscì da casa sua.
Ma con felicità, al cambio della prima ora, le arrivò un messaggio:
“Ciao Ollie, oggi pomeriggio ti prenoto tutto il tempo, non hai scelta, andiamo in centro. Ah, pranziamo insieme. A dopo, un bacio.”
Ebbe un tremito di felicità, rispose velocemente e affermativamente e si avviò col cuore a 3 metri da terra.

***

- Sei molto gentile, davvero, ma non ce n’è bisogno, giuro! – rise lei.
- Mi offendo, sai? –
- Mi offendo io, non ce n’è bisogno, non voglioooo! –
- Allora. Mi sto per arrabbiare. E ti ricordo che l’ultima volta che mi hai fatto arrabbiare sei finita sott’acqua. E’ il tuo compleanno. Voglio farti un regalo. Voglio comprarti.. Non so, un abito. Vedila anche perché sei stata comprensiva con me e mi hai perdonato. Ti prego.. – disse il ragazzo, sfiorando la mano di lei e avvicinandosi – Mi sento ancora in colpa.. –
- Come posso rifiutare l’offerta di due occhioni così? E va beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeene! Però, Zayn, sei un rompiscatole! – poi il suo sguardo si illuminò – Aaaaaaaaaaaaaahhh oddio guarda quello è stupendo! – disse, precipitandosi nel suo negozio preferito, Forever 21.
- Se avessi saputo che vedere un bel vestito sarebbe bastato a farti cambiare idea non avrei fatto “il tenero” – disse lui, senza che lei potesse sentirlo, perché già dall’altra parte del negozio col vestito in mano, ridendo tra sé.
- Lo provo. Dai, è stupendoooo! –
- Solo se ti fai vedere mentre lo porti! – disse lui, puntandole il dito contro.
- Arriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiivo! –
Ollie si mise il vestito e si sentì per un attimo perfetta. Quel vestito era perfetto per lei, non le faceva risaltare troppo l’odiato seno e nascondeva la sua pancia un po’ gonfia, residuo dell’inverno passato in poltrona, danza a parte. Si sciolse la coda, facendo cadere i capelli mossi, abboccolati sulle punte, sul bordo del vestito e restò a bocca aperta. Benedì Zayn per averle fatto trovare quel vestito.
Uscì dal camerino piuttosto imbarazzata, la metteva a disagio quando veniva fissata.
Lui spalancò gli occhi ma trattenne il suo stupore.
“Cazzo, quel vestito è perfetto per lei” pensò, come allucinato. Olga indossava un vestito lilla senza spalline, con le stecche sul busto e la gonna morbida sulle gambe. Del tulle spuntava da sotto la gonna ed era tutto ricamato, con un cinturino in vita. Non arrivava nemmeno a metà coscia, ma su di lei sapeva essere fine e per niente volgare (se non mi fossi fatta intendere, il vestito è questo http://weheartit.com/entry/36218915/via/ToInfinityDarling ).
- Sei.. Meravigliosa. –
Lei si coprì il viso con le mani, con un fare quasi infantile che accese nel ragazzo una tenerezza mai provata.
- Approvi, quindi? – chiese lei.
- Per me ti sta d’incanto, ma non vuoi vederne altri? –
- “Quando Olga vede una cosa, è quella” dice mia madre. Se sei proprio convinto di farmi questo regalo, voglio questo vestito. Lo metterò stasera, a cena coi miei! –
- E’ tuo, allora – rispose lui con un occhiolino.
- Grazieeeeeeeee – disse lei con voce acutissima e, incapace di trattenere la felicità, si buttò al collo del ragazzo. Pensò che era davvero troppo emozionabile, ma poi ignorò il pensiero e si abituò alle braccia di Zayn attorno alla sua vita.
 
Girarono qualche negozio per tutto il pomeriggio, mentre Zayn obbligò Olga ad aiutarlo a scegliere un abbigliamento “da festa”. Alla fine sedettero in un caffè e la ragazza non seppe più trattenersi. Voleva renderlo partecipe. Voleva renderlo consapevole di ciò che lei era.
-  Charlotte è mia sorella. Cioè, era. La mia gemella. – disse, trattenendo un brivido.
Lui si fece serio ma non diede segno di voler rispondere, così lei continuò: - Era anche la mia migliore amica. Due anni fa, stavamo litigando e lei era seduta sulla finestra di camera mia, come faceva sempre. Io mi sono avvicinata a lei, lei ha insultato il mio ragazzo e io ho fatto per tirarle uno schiaffo. – fece una pausa, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime. Le scappò un singhiozzo, cacciò via le lacrime con la mano e continuò, decisa a fargli sapere tutto – Lei ha cercato di coprirsi il viso per non riceverlo, si è sbilanciata e.. L’ho vista per terra, perdeva sangue dalla pancia, aveva gli occhi aperti ma spalancati. Insomma è caduta, ho chiamato l’ambulanza e i miei hanno sentito le nostre urla. L’hanno ricoverata – continuò, senza più poter trattenere le lacrime e i singhiozzi – Ma aveva danneggiata una parte del fegato e operandola qualche giorno dopo, qualcosa è andato storto e io.. L’ho persa per sempre. Non avevamo neanche 16 anni. E’ stata tutta colpa mia. Lei mi ha detto per tutto il tempo che io non c’entravo che era stato un incidente, che era lei l’incosciente a sedersi così, che anche se eravamo solo al primo piano era troppo pericoloso lo stesso. Oggi.. Sarebbe stato anche il suo compleanno e io sorrido solo perché me l’ha chiesto lei. – si sentì in un certo senso sollevata dopo averglielo detto, tanto che le lacrime smisero di scendere quando lei smise di parlare, con suo grande sollievo.
Lui rimase in silenzio a guardarla per un po’, poi le prese la mano.
- Sono d’accordo con lei. Non è assolutamente stata colpa tua. Soprattutto se hai detto che è.. Che il problema è stata l’operazione. –
- Lo so, ma non posso fare a meno di sentirmi colpevole. Il dolore si sta pian piano affievolendo, anche perché lei ci ha lasciati mentre dormiva, soffrendo quindi relativamente poco, ma quando qualcuno mi chiede di lei all’improvviso, come hai fatto tu, faccio fatica a non reagire. –
- Mi dispiace, non sapevo.. –
- Non potevi farlo. Ma non ce l’ho con te perché mi hai fatto quella domanda, sul serio. Avrei dovuto comunque riaprire il suo capitolo al mio compleanno, come faccio sempre. Inoltre mi aveva lasciato una lettera dolcissima che avrei dovuto leggere ai miei 18 anni.. Mi manca tanto, sai? –
- Immagino, piccola – rispose lui, per avvicinarla a sé e baciarle la testa.
- Grazie. –
- E di cosa? –
- Di tutto. Di esserti ricreduto su di me, di tenermi abbracciata quando ne ho bisogno, di oggi, del regalo, di tutto. –
La sua tenerezza, ancora una volta, smosse in lui qualcosa di sconosciuto, che non seppe più trattenere.
- A proposito, auguri – le disse lui, prima di attirarla a sé e inevitabilmente baciarla.
Le labbra di lui incontrarono le più morbide che avesse mai sentito, che si lasciarono andare alla sua guida, così come il corpo di Olga si abbandonò tra le sue braccia. Era il momento che aspettava da quando l’aveva conosciuta. Lei sentì un brivido percorrerle la schiena per tutto quell’innocente bacio. Era un bacio fine a sé stesso, che cercava solo il contatto delle labbra altrui.
Quando, dopo, lei lo guardò seria negli occhi, leggermente allargati, e poi fece comparire un sorriso sul suo viso e nei suoi occhi, Zayn non potè fare a meno di sentirsi male. Ancora una volta, si sentì indifeso e impotente davanti a quegli occhi, come se lei lo avesse in pugno. Si sentì un bambino davanti ad un nuovo gioco, desiderato per tanto tempo e finalmente avuto. Il desiderio ebbe la meglio sulla ragazza, che prese le guance di lui per baciarlo di nuovo, per sentire il sorriso sulle sue labbra e per sentire di nuovo le farfalle nello stomaco.
Quando riuscirono a dividersi, lui disse:
- Ti passo a prendere stasera per le 10.30. Louis mi ha detto che stiamo da lui, così ti festeggiamo un po’ senza invaderti la casa. Adesso andiamo? –
La riaccompagnò a casa, la salutò con un bacio a fior di labbra e si diresse verso casa sua, più volando che camminando, mentre Ollie andava dalla sua fidata amica, l’acqua, a raccontarle della giornata.







 
--------------------------------My corner.

Ciao amorini miei! Ecco il nuovo capitolo.
Devo dirvi che.. emh.. io ho.. pianto, scrivendolo.. Sono sentimentale lo so lol.
Coooooooomunque spero vi piaccia, nonostante da un certo lato sia un capitolo un po' triste
e che non rimaniate deluse. La storia sta ricevendo un saaacco di visualizzazioni, grazie di cuore!
Ringraziamenti:
Un grazie abnormissimo a clacarrotHazza, Els95, Regina di ghiaccio e _Alexandra98_ perchè seguono la storia
uno altrettanto grande a HopeMM che ricorda la storia
e uno ancora così tanto abnormissimo (?) ad American Stars e a Tay_ per aver recensito l'ottavo capitolo.
OVVIAMENTE ringrazio anche chi legge "silenziosamente".
Un bacione sempre abnormissimo (dovrei piantarla di inventarmi superlativi) ciao bellezze!

 

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Capitolo 10
*** Don't hurt me. ***


Cause tonight ain’t the night for sorrow
but you can hurt me tomorrow, okay
it’s on you

K’naan – Hurt Me Tomorrow

 
 
 
 
 
Ann si presentò a casa di Ollie alle 9.30, con vestiti, smalti, trucchi e accessori, con la scusa di aver bisogno d’aiuto per prepararsi. Quando Ollie le chiese perché tutta quella agitazione se non festeggiavano, lei rispose che era comunque sabato sera e dovevano essere perfette, Olga soprattutto.
Alla vista del vestito che la ragazza aveva scelto, Ann si illuminò e cominciò a saltellare agitata, pensando a quale accessorio andava bene, a come fare i capelli, eccetera.
- Ann, davvero, guarda che me la cavo da sola eh – disse Ollie scoppiando a ridere.
- Sìììì lo so però io do una mano a te e tu una a me, che dici? – chiese speranzosa l’altra.
- Pfff come vuoiiii –
Ollie indossò il suo vestito con un paio di Jeffrey Campbell nere, con una pochette dello stesso colore. Si arricciò giusto un po’ i capelli con della schiuma, si truccò con base, fondotinta, mascara in abbondanza e matita per metà della palpebra inferiore, fard rosa pesca e rossetto rosa.
Ann aveva dei pantaloncini ricamati verde pastello con una camicetta bianca semitrasparente tutta allacciata, la parte davanti dei capelli tirata indietro, truccata con mascara e matita verde, fard e lucidalabbra. Ollie e l’amica si spruzzarono un po’ di Miss Dior Cherie, il profumo preferito della prima e proprio quando furono pronte, Zayn suonò alla porta, al fianco di Harry.
Harry fece come per togliersi un cappello immaginario con fare elegante e pronunciò un elegante:
- Buonasera, signore! –
Ann scoppiò a ridere guardandolo male, mentre Ollie gli rispose: - Harold non ti crede nessuno!! –
Poi rivolse lo sguardo su Zayn. Dire che era bello quella sera era dire davvero poco. Indossava dei pantaloni blu acceso, con giacca un po’ più scura e una camicia bianca tutta abbottonata, con tanto di bombetta nera. I capelli erano phonati all’insù, ma più curati del solito “Probabilmente ci avrà impiegato il tempo che io ci ho messo per prepararmi solo per i capelli” pensò sorridendo Ollie.
Anche il ragazzo si aspettava di vederla bella. Ma non certo così tanto. Le piaceva molto anche al naturale, ma dovette ammettere che ben truccata, acconciata ed elegante era ancora più meravigliosa.
Ollie salutò con un abbraccio Harry e poi Zayn, dandogli un bacio all’angolo della bocca, che poteva dire tutto e niente, pensò amaro il ragazzo.
La ragazza non era particolarmente emozionata all’idea della festa, soprattutto perché non aveva idea della festa. Quando sentì il frastuono, guardò interrogativa Ann seduta al suo fianco e lei sorrise di rimando.
Si trovò davanti a un’orda di gente, mezza ubriaca e mezza no, che rideva e scherzava allegramente. Ma tutti, vedendola passare, le facevano gli auguri, non senza pochi complimenti. Lei girava con gli occhi che le brillavano per la casa di Louis. Improvvisamente, si girò e saltò al collo di ognuno dei tre ringraziandoli e poi scappò a cercare gli altri, seguita da Zayn.
- Grazie grazie grazie grazieeeeeee! – disse Ollie esaltata trovando gli altri seduti in cerchio a chiacchierare, drink in mano.
- Auguri! – gridarono questi in coro e la ragazza li abbracciò uno per uno.
Dopo qualche minuti passato lì, un ragazzo battè alla spalla di Zayn:
- Ciao bello, andiamo a bere qualcosa? – disse Luke, un loro compagno, tutto sorridente.
Lui si voltò verso Ollie, che gli fece segno di andare pure. Col senno di poi non gliel’avrebbe mai lasciato fare. Per circa un’ora stette con le sue amiche, ridendo e chiacchierando, solo donne come troppo poco spesso capitava.
- Alloooora io voglio sapere cosa combinate, voi due! – disse allegra e “discreta” come suo solito Amy.
- Niente, mia cara. Proprio niente. Lo sai… E’ presto. –
- Anche io la pensavo così con Liam, mia cara. Se solo avessi saputo cosa mi sono persa per i 9 mesi in cui non ci ero stata.. – disse maliziosa la ragazza, ricevendo uno schiaffo sul braccio da Heidi.
- Eddai Amy, piantala, non ci interessa sapere delle tue fisse perverse, sai? –
- Ha parlato quella santaaaaaa! Buona la carota di Louis vero? –
- Lascia perdere. Quando aveva detto quella frase, non avevo pensato che intendesse qualcosa che figuratamente pretendeva il “mangiare” una carota. Comunque, se è per quello, sappi che non l’ho per niente accontentato. Forse. – tutte le parole, tranne l’ultima, furono dette da una serissima Heidi, che poi scoppiò a ridere, pensando fra sé e sé che fosse inutile negare certe cose alle proprie amiche, per quanto quelle potessero essere imbarazzanti.
- Ann, ti va di andare a ballare? – la voce di Harry le interruppe e Heidi divenne rossa in viso, imbarazzata dall’ipotesi che lui l’avesse sentita.
- Harry! Certo! E se poi ti spettini? – lo provocò lei.
- Vedrai che sarò bellissimo anche spettinato – rispose lui, piuttosto indispettito.
- Sbrigatiiiii! – gli disse lei fingendosi scocciata, tirandolo per la camicia.

***

Harry stava pensando quanto gli piacesse quella ragazza. Se quando aveva parlato con Ollie credeva che potesse essere carina, ora era certo che fosse davvero bella. Aveva un viso particolare che lo faceva impazzire, soprattutto quando sorrideva. Aveva la voce squillante ma dolce, che avrebbe potuto cullarlo per dormire così come spaventarlo se arrabbiata.
- Styles, sei tutto spettinato e sfatto, facciamo due passi. – disse lei, prendendolo per mano e trascinandolo sul davanti della casa, vicino alla strada. Si sedette sul recinto della veranda della casa e rimase a guardarlo.
- Grazie per aver aiutato Ollie a prepararsi e tutto.. –
- Questo e altro per il mio fratellone! –
- Vi volete davvero molto bene, vero? –
- Non sai quanto. E’ mio fratello ma è anche il mio migliore amico. –
- La.. La tratterà bene, vero? –
- Puoi starne certo. E’ sempre molto bravo. L’unica cosa che fa è fare cazzate quando beve. Ma niente di grave. Ha bevuto, che tu sappia? –
- L’ho visto solo un paio di volte al banco, ma cose leggere quindi penso sia sano – mimò le virgolette con le dita sull’ultima parola.
- Meno male – sorrise lei.
- Sei proprio bella quando sorridi, sai? –
Lui la prese alla sprovvista e la vide allargare leggermente gli occhi. Ann ripensò velocemente a ciò che Ollie le aveva detto ed ebbe subito paura che fosse vero. Non era fatta per amare, non voleva rovinare quell’armonia che c’era nel gruppo. Ma poi in un certo senso si rabbuiò, memore che nemmeno lui sapeva amare. Ma entrambi sapevano stare insieme. Scacciò quei pensieri e allargò il sorriso.
- Tu hai delle belle fossette. Se non fosse per quella faccia da scemo.. – disse, prendendogli con una mano le guance e schiacciandogliele.
- Non credo di essere propriamente uno scemo.. – Harry abbassò il tono di voce, consapevole di renderlo più sexy e con lo stesso gesto prese il viso della ragazza, per avvicinarlo al suo.

***

Ollie voleva vederlo, stare con lui, ne aveva bisogno.
Quindi decise di farsi il suo regalo e si fece largo tra la folla per cercare il ragazzo che le faceva battere il cuore e le sue labbra.
- Zayn! – chiamò, intravedendo il ciuffo biondo del ragazzo che rideva abbastanza sguaiatamente.
- Ciao piccola – rispose lui, sorridendole e avvicinandosi a lei.
Lei quasi svenì, ma non certo per l’emozione. Tentando di baciarla, Ollie sentì nella bocca e nel fiato di lui un misto vomitevole di alchool ed erba, ma lui fu più veloce e la baciò.
- Che cazzo hai bevuto / fumato / fatto? – disse lei ridendo, non potendo pensare a quanto in realtà avesse fatto.
- Non ho bevuto niente! – disse lui, non nascondendo più il suo stato.
- Zayn, stai bene? –
- Da Dio! Facciamo un giro? – lei ebbe un attimo di esitazione prima di accettare, vedendo ricomparire quell’odiato ghigno sul volto del ragazzo.
Non era molto cosciente, rideva a sproposito e spesso sbandava, finendo addosso alla gente; allora lei decise di accompagnarlo in casa Tomlinson per dargli una sistemate e soprattutto per evitare che rimettesse nel giardino del suo amico.
- Sei veramente bella stasera. Proprio tanto. Da scopare! – asserì lui.
- Avrei preferito da baciare, amare o coccolare ma.. Va bene così – rise lei, passandogli davanti.
Si sentì prendere per i fianchi e sentì il ragazzo dirle:
- Non sei più, una bambina, sarebbe il caso che ti iniziassi a divertire. –
La schiena le si irrigidì e non riuscì a interpretare il tono di lui. Rimase immobile, mentre lui stringeva le mani ai suoi fianchi.
- Sei così bella che non ti si può resistere… - sussurrò.
Questa volta lei fu quasi certa che quella frase fosse quasi minacciosa, ma ripensando al ragazzo che l’ha accompagnata in centro e che l’ha fatta piangere tenendola abbracciata, non riuscì a preoccuparsene. Il brutto venne quando lui cominciò a spingerla verso la camera di Louis, tranquillo. Ma lei ebbe paura. Non poteva, assolutamente. Non se la sentiva, no.
- Zayn, no.. Torniamo di là – disse poco convinta.
Lui rise amaro – No, mia cara, ti voglio. –
- No a te. Non voglio, lo sai… -
- Stai zitta. – ora il suo tono era seriamente minaccioso.
- Lasciami. – disse lei, girandosi e cercando di tornare indietro tanto quanto cercando di mantenere la calma.
- Ti ho detto stai zitta. – trascinandola di peso, la portò nella camera.
- Zayn lasciami andare! Sei ubriaco, è ancora presto e soprattutto non voglio che tu non ti ricordi della nostra prima volta. –
- Taci – ringhiò lui quasi sottovoce, prima di spingerla sul letto.
Lei aprì la bocca per ribattere un’altra volta, ma lui le tappò la bocca con la mano. Poi prese quella di lei e la fece scivolare sotto i pantaloni.
Lei sentì paura, ribrezzo, odio, confusione. Paura di cosa stava per accadere, ribrezzo per quanto quel ragazzo aveva finto con lei, odio nei suoi confronti, confusione perché si rifiutava di capire che quello potesse essere il suo principe azzurro.
“Nelle storie il principe azzurro non violenta la principessa” pensò lei mentre una lacrima le rigò il viso. Cercò di scalciare, di fargli male, ma lui era troppo forte per lei e seppe fermarla.
- Lasciati andare, bellezza. Ti divertirai. –
La rabbia superò ogni limite sentendosi chiamare bellezza. Incapace di spiegare come, gli prese la pelle della mano con i denti, per poi stringerla fino a sentirla quasi rompere, per sentire poi il lamento di lui, che con uno “stronza” tentò di ritapparle la bocca e di andare avanti col suo gioco. Ma Ollie fu più veloce di lui e, notata la finestra aperta, lanciò l’urlo più forte che avesse mai fatto.

***

Ann chiuse gli occhi, respirando il profumo di Harry e sentendo lo stomaco in subbuglio, facendo passare con impazienza ogni secondo che la separava dalle sue labbra. Sentiva l’aria fredda colpirla in modo leggero e odiò il ragazzo che ci stava mettendo così poco a raggiungerla.
All’improvviso un urlo li raggiunse. Aprirono gli occhi entrambi e si guardarono confusi.
- E’ Ollie. – disse con voce quasi strozzata Harry.
- Arriva dall’alto. –
- Da dentro casa. Porca troia, corri –
Fecero il giro della casa di corsa, sotto gli occhi di tutti, corsero su per le scale e cercarono di collegare da dove l’urlo fosse arrivato.
- E’ la camera di Louis – disse serio Harry.
Si lanciarono un’occhiata piena di paura, mentre Harry collegava di non aver visto Zayn al banco dei drink solo un paio di volte.
Aprì la porta della camera mentre ancora correva e in una frazione di secondo si era gettato su Zayn, facendolo cadere a lato del letto.
- Brutto pezzo di merda, che cazzo fai? – disse lui, tirandogli due pugni. – Io ti ammazzo, non me la devi toccare Ollie, coglione. –
Ann intanto corse a sedersi di fianco a Ollie che era rimasta in intimo, col trucco sfatto e pieno di lacrime.
- Stai bene, tesoro? –
Ollie si lasciò andare in un pianto liberatorio e non più terrorizzato.
- Lui.. Lui stava… - e le lacrime ripresero a scorrere inesorabile.
Ann lanciò un’occhiata schifata al fratello, che li guardava con lo sguardo perso.
- Ti lascio con Harry. Chiamami quando ti sei ripresa, d’accordo – le lasciò un bacio in fronte che fece fermare le lacrime della festeggiata.
- Grazie, Ann. –
- Scusa per.. Lui. – disse con crudeltà l’ultima parola, come se stesse nominando lo schifo umano.
Ollie seguì con lo sguardo Zayn che usciva dalla camera, non potendo capacitarsi dell’accaduto. Lui le rivolse un’occhiata piena di quello che sembrava pentimento, sembrava cosciente dopo i pugni di Harry, ma dopo quello che era successo, per Ollie era difficile credergli ancora. Sostenne lo sguardo con fermezza e freddezza e poi supplicò con gli occhi Harry di andarle vicino.
- Io lo ammazzo, quel pezzo di merda. Ti ha.. Fatto qualcosa? –
- No.. Sto.. Bene. Ma lui.. Era così dolce, gli ho raccontato di Charlie, sembrava serio e intelligente ma.. –
- Su, non ci pensare. Dimenticatelo. Dimenticati cos’è successo. Torniamo giù a divertirci. –
- Non credo di esserne in vena.. –
- Allora andiamo a casa. Non ti lascio sola sta notte. Però almeno andiamo ad avvisare gli altri. –
- D’accordo – disse, tirando su col naso e cercando un fazzoletto per asciugarsi le lacrime. – Ma.. come avete fatto a sapere cosa stava succedendo? –
- Io e Ann eravamo.. – esitò un attimo – fuori in veranda, volevamo stare un po’ da soli – si toccò i capelli imbarazzato – e ti abbiamo sentita urlare. –
Come se avesse dimenticato ciò che le era appena successo, Ollie esclamò felice : - Eravate da soli? E… E basta? –
- La stavo per.. Baciare, ma.. Ti abbiamo sentito. –
- Scusate, non avrei dovuto disturbarvi. –
Harry strabuzzò gli occhi: - Sei stupida? –
- Almeno quanto te che non ti decidi a parlare seriamente con Ann. –
Lui fece il labbruccio arrabbiato, per poi far cenno alla ragazza di scendere.







 
--------------------------------My corner.
So di essere una brutta persona. So che tante di voi con "prossima settimana" si
aspettavano metà settimana e non la fine, ma ero troppo presa
tra la scuola e il resto e non ho avuto tempo di scrivere.
Ma dato che oggi sono stata allegramente paccata (lol) ho avuto un impeto di ispirazione e
ho messo il nuovo capitolo. Lo so. Zayn non è così. E' dolcissimo e tutto il resto, però
la mia idea era quella e quindi l'ho sviluppata così. Vi avevo promesso un capitolo sconvolgente ed eccolo.
Spero che non mi vogliate troppo maleee!
Ringraziamentiii :
Un grazie grandiiissimo a
BellaTrix_1D, itsmilitoswife, KeepCalmAndLove1D, Sara_1D, Veronica Payne e Violet Horan che seguono la storia
Uno enorme a Mrs _ Malik e Sara_1D che l'hanno messa tra le preferite.
E un altro a Mrs _ Malik, American Stars, g20pl, clacarrotHazza e a Tay_ per aver recensito.
Ho notato con piacere che le visualizzazioni della storia continuano a crescere, vi sono davvero gratissima.
Al prossimo capitolo, un bacione, Olga
.

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Capitolo 11
*** My heart won't beat again. ***


And my heart won't beat again,
if I can't feel him in my veins.
No need to question
I already know
It's in his DNA, DDDDNA
it's in his DNA
And he just takes my breath away.

Little Mix - DNA







Quella notte Ollie e Harry parlarono per ore. Lei cercava di esprimergli ciò che aveva provato e dovette trattenerlo più volte dall’andare a prendere Zayn a casa. Harry confessò alla sua amica che avrebbe dovuto essere più responsabile, controllare che Zayn non avesse bevuto, perché Ann gli aveva detto che dava di matto. Ollie sentì la nausea salirle più volte alla gola. Non tanto perché Zayn aveva tentato di.. Violentarla, quanto per come prima aveva… finto? Ollie se chiedeva se avesse finto o meno, ma si rendeva conto che a guardare i fatti, non poteva credere che fosse stato serio, prima di quella sera.
- Il compleanno porta male, qui in casa – disse amara la ragazza, prendendo il braccialetto di Charlotte e stringendolo nel suo palmo.
- Quel ragazzo porta male, non il compleanno. Io ti giuro che.. Spero che nessuno gli rivolga più la parola. –
Ollie ripensò a come se ne era andata. I suoi amici, preoccupati, che le chiedevano il perché degli occhi gonfi e dei capelli spettinati, lei che gli prometteva che gliene avrebbe parlato e il segno di Harry di fare silenzio e di aspettare per sapere, che lei aveva visto di sfuggita.
- Harry. Non voglio che nessuno lo sappia. A parte noi 10, ovvio –
- Noi nove, Ollie. Non esiste più. –
- Non fare così. Per me non esisterà più. Forse per te e Liz, che mi siete i più vicini. Ma non ignoratelo, dopo tutto era ubriaco e fatto. Spero si renda conto di ciò che stava per fare, anche se probabilmente non se ne ricorda. –
- Perché ragioni così? Perché sei così sciocca, Ollie? Non ti rendi conto? Avrebbe anche potuto farti di peggio, se ti fossi opposta. Non si può prevedere la mente di uno quando è fuori di sé. –
Il ragazzo si pentì subito della sua aggressività, quando sentì il corpo di lei raggomitolarsi fra le sue braccia e cominciare a singhiozzare.
- Scusami, piccola. Non è questo che volevo dire. Cioè, non è così che lo volevo dire. Ma, sul serio, perché ragioni così? –
- Perché io.. Razionalmente so che non devo più rivolgergli la parola e nemmeno lo sguardo, ma al mio cuore manca. Mi manca terribilmente. Stavo così bene con lui. Quando tentava di farmi ridere o quando era dolce. Non ho riconosciuto i suoi occhi in quelli da maniaco di ieri sera. Sapevo che non avrei dovuto festeggiare – concluse lei con un sospiro.
- Non è colpa tua se è stato stupido. Lo so che farà male, ma lo devi allontanare. Non c’è nessun modo di girare la storia perché lui risulti dalla parte della ragione. Non so gli altri cosa faranno, forse a loro peserà meno perché non avranno vissuto nulla, ma se anche dovesse stare con noi, tu ignoralo. –
- Non voglio che gli altri lo ignorino. Io… Lo farò. – scoppiò in lacrime con le ultime due parole, prima di lasciarsi andare tra le braccia del suo migliore amico.

***

Seduto sul divano, finalmente di nuovo in sé, Zayn stava pensando. No, stava piangendo. Si sentiva l’essere più schifoso del mondo, per aver esagerato e per non essere riuscito a trattenersi. Ann gli urlava addosso, ma lui non riusciva ad ascoltarla. Sapeva solo pensare a Ollie. Ora lei lo credeva un falso, che le aveva mentito per tutto quel tempo, un verme, un bastardo e quel che era peggio era che aveva tutto il diritto di pensarlo. Non c’erano scuse per lui. Aveva rovinato quella che poteva essere la storia della sua vita, perché lui si sentiva che poteva esserlo, che con lei poteva stare per sempre. La voce di Ann lo torturava. Capiva da solo. Così le disse:
- Ann, ti prego smettila. So che forse non mi crederai, ma ti giuro che in questo momento mi fa schifo indossare la mia pelle. Ora mi rendo conto di ciò che stavo per fare, anzi che ho fatto. Ho sbagliato. Però, per favore, non farmi la morale perché ti prometto che me la farò abbastanza da solo. Se puoi, scusami. E non sto cercando scuse per farmi perdonare, perché so che non posso essere perdonato. Però capirei di più Ollie se non… - dovette fermarsi perché le lacrime gli erano tornate agli occhi – se non volesse più vedermi o parlarmi. Ma se tu ci riesci, perdonami. Scusa, ma ora vado a dormire. –
Cercò di tendersi in un abbraccio per la sorella, che trovò immobile, le mani lungo i fianchi, fredda come un ghiacciolo.

***

Ollie stava pensando al meraviglioso momento che aveva appena passato. Quello, appena sveglia, quando ancora non ti rendi conto. Si era resa conto di tutto in un attimo, ma aveva preferito non pensarci. Piuttosto pensava al fatto che si era risvegliata sola. Scese in cucina e trovò Harry che rientrava con dei croassant caldi in mano.
- Piccolina, come stai? –
- Meglio Harre. Dormito bene? –
- Sì, lo sai che mi rilassi. –
- Ma… quelli sono croassant? – chiese abbozzando un sorriso Ollie.
- Appena fatti – rispose Harry, sorridendo a più denti di quelli che aveva in bocca e sfoderando le sue fossette. Ollie si avvicinò e gliele baciò entrambe, per poi abbracciarlo e ringraziarlo di esserle stata vicina.
- Chiamiamo Liz, adesso? – chiese l’amico.
- Forse dovremmo… -
- Pronto? – chiese una voce piuttosto assonnata, forse troppo per essere le 11 e mezza del mattino.
- Liz, sono io.. –
- Omiodio Ollie, cos’è successo ieri? – chiese l’amica allarmata, improvvisamente sveglia.
- Io.. Zayn.. ha bevuto e.. Diciamo che mi ha messo la mani addosso. Cioè, ci ha provato, ma Harry mi ha sentita urlare e… -
- Arrivo. – disse risoluta l’amica, per chiudere la conversazione.
 
Ollie passò la giornata con Harry e Liz, con anche una visita di Ann per assicurarsi che stesse bene.
Harry azzardò a chiederle:
- Ann, tuo.. fratello… Cosa..? – disse, stringendo più forte la sua migliore amica per evitare pianti.
- Lui.. Mi ha chiesto, se posso, di perdonarlo, perché si rende conto di ciò che ha fatto e dice che gli fa abbastanza male la consapevolezza che tu non lo considererai più. Ma non ti biasima per questo. –
Ollie fece segno di sì tirando su col naso. Era ormai sera. Disse agli amici che era stanca, così loro tornarono a casa e lei potè dormire, sognando di nuovo il ragazzo che la faceva, in ogni caso, impazzire.

***

La mattina seguente, a scuola, fu dura per Ollie vederlo uscire da casa sua con lo zaino in spalla, tanto da costringerla e nascondersi dietro lo steccato di casa sua.
Lo trovò a scuola, insieme agli altri, ma messo in un angolo in disparte. Quando la vede avvicinare, lei notò distrattamente che irrigidiva la mascella, ma decise di non risparmiarlo: fece un ciao allegro a tutti per poi guardarlo di sfuggita con un misto di tristezza e rabbia negli occhi.  Lui non resse lo sguardo, e lo abbassò. Harry seguì l’esempio di Ollie e rivolse anche lui gli occhi sul ragazzo, che cominciò a far dondolare un piede. Allora, Ollie gli si avvicinò e gli disse:
- Ciao Zayn –
Istintivamente il ragazzo pensò che avrebbe preferito che lei lo avesse ignorato, piuttosto che sentirla rivolgersi in maniera tanto fredda a lui.
- Ciao Olga. Possiamo parlare? – chiese, incerto.  Notò solo con la coda degli occhi che i loro amici si stavano allontanando
- Abbiamo anche di che parlare? – chiese lei con una risatina, giusto per farlo stare ancora male. Avrebbe voluto saltargli addosso e dargli un bacio, ma si rendeva conto di essere stata presa in giro e questo la faceva stare male.
- Se me ne dai l’opportunità, sì. –
D’accordo. Ci vediamo fuori da scuola? –
-
Veramente preferirei parlarti in privato.. –
- Mi sembra inutile dirti che io e te non staremo mai più da soli. – disse lei con una freddezza rotta dagli occhi lucidi. Sbattè forte le palpebre e tornò a guardarlo.
Il ragazzo non potè fare a meno che annuire e aspettare che lei si allontanasse.
 
Per tutto il corso delle lezioni, Zayn ebbe un nodo allo stomaco. Era sicuro di poter convincere Ollie di non essere stata presa in giro, perché quello che c’era tra loro, ne era certo, era così speciale che se lei teneva a lui quanto lui teneva a lei, sarebbe riuscita a capirlo. O quanto meno, voleva mettere in chiaro le cose con lei. Anche se, una volta fatto, lui l’avesse dovuta perdere per sempre. Poteva dimostrarglielo. Doveva farglielo capire. Ne era innamorato, non poteva perderla. Non voleva. Era imperdonabile ciò che aveva fatto, ma si poteva quanto meno superare. Non ascoltò una sola parola di un solo professore. Ebbero anche una lezione insieme e lui passò tutta l’ora a guardarla.
Lei, allo stesso modo, pensava che non era sicura di poter resistere a quel ragazzo. Non voleva, in realtà, resistergli. Non temeva il proibito o il pericolo, anzi. Purtroppo ciò che la faceva tremare era ciò che le portava più piacere; in più se si parlava di un ragazzo bello come il sole, sexy e dannato, non poteva farci nulla: sarebbe crollata.
 
Suonò l’ultima campanella e Ollie sentì una morsa inevitabile allo stomaco. Lui avrebbe cercato di portarla via dagli altri. E lei ci sarebbe andata. A rischio di tutto. Voleva stare con lui, passare del tempo con lui, baciarlo e farsi stringere.
 
- Olga, vieni? – azzardò lui, in cortile. Le piaceva il fatto che lui la chiamasse per nome, per il suo nome vero.
- Sì.. – si allontanarono di una decina di metri e si sedettero su una panchina.
- Io.. Olga, mi dispiace. –
La ragazza si ritrovò a cercare il contatto con lui, semplicemente perché lui si era sporto in avanti di qualche centimetro. Lui azzardò un abbraccio che fu a dir poco impacciato. Lei si irrigidì, chiuse gli occhi e tirò un sospiro, meravigliata e spaventata da quel contatto allo stesso tempo. Alla fine, si lasciò andare e si godè quella stretta, senza però dare la soddisfazione al ragazzo di ricambiare l’abbraccio.







 
--------------------------------My corner.


Lo so. Faccio schifo. Sono da odiare. Vi ho fatta aspettare quasi due settimane
e adesso vi metto anche un capitolo di transizione. E' che tipo
ho una verifica al giorno per le prossime due settimane, vabbe.
Comunque, scusate davvero il ritardo, spero che questo capitolo vi "carichi"
per il prossimo. Cosa ne pensate voi? Zayn sarà perdonato? E quando?
Se volete dirmi la vostra, recensite!
Chiedo scusa anche perchè sono di corsa e ho postato solo perchè era davvero troppo tempo
e quindi non faccio in tempo a fare i ringraziamenti, ma GIURO che nel prossimo capitolo
farò i ringraziamenti sia per questo che per il prossimo.
Scappo, devo prepararmi per il cinema!
Un bacione piccoline, vi adoro <3

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Capitolo 12
*** Cardiac Arrest. ***


It’s all about his kiss
Contaminates my lips
Our energy connects
It’s simple genetic
I’m the x to his y
It’s the colour of his eyes
He can do no wrong
No he don’t need to try
Made from the best
He passes all the tests
Got my heart beating fast
It’s cardiac arrest.

Little Mix - DNA







- Non te lo meriti.. – disse Ollie, più a se stessa che a Zayn.
- Lo so. – rispose lui, abbassando gli occhi.
- Cosa vuoi? – cercò di ricomporsi lei.
- Mi sono reso conto di cosa ho fatto. Capisco l’errore, capisco cosa pensi di me. E’ del tutto normale che tu credi di essere stata presa in giro, ma credimi o no, non è così. Io sto maledettamente bene con te, volevo stare con te e con te sono stato. Sono stato sincero ogni singolo secondo che abbiamo passato insieme. Io non ti ho presa in giro. Volevo solo dirti questo, mettere in chiaro le cose. Preferisco passare da schifoso pervertito piuttosto che da bugiardo, anche se quando ho fatto quello che ho fatto non ero in me. So che ora non mi potrai perdonare, spero che un giorno riuscirai a farlo e che noi possiamo tornare amici; fino ad allora, ci vediamo a scuola e il resto, ma so che non vorrai parlarmi. Però sappi che io ti voglio bene, se non di più. Ciao, Olga. A presto. Che presto torni la nostra amicizia. – disse questo con le lacrime agli occhi e poi fece per alzarsi.
Nella mente di Ollie passarono un milione di pensieri. Si disse che era felice perché lui non l’aveva presa in giro, che lei voleva perdonarlo e poteva perdonarlo, che non credeva che la loro fosse amicizia, che voleva vederlo fuori da scuola e che voleva parlargli e stargli vicino. Lui era già lontano di un paio di metri, quando si voltò, per cercare almeno il suo saluto. Zayn non capì bene ciò che successe: si ritrovò fissato da uno sguardo vuoto e la ragazza che amava gli corse incontro e lo baciò, col bacio più bello della sua vita. Era un bacio che trasmetteva perdono, confusione, amore, felicità e tristezza. Ma era così dannatamente perfetto che la cinse fra le braccia e divise le loro labbra per godersi il contatto di lei contro il suo corpo. Contro il petto del ragazzo, lei cominciò a parlare:
- So che forse non te lo meriti, che forse dovrei tenerti il muso, essere schifata da te e tutto il resto. Ma il punto è che non ce la faccio. Io voglio stare con te, parlarti, abbracciarti e baciarti, anche se forse non meriti un perdono così facile. Hai fatto una cazzata ma so anche che non eri in te e per questo ti do una seconda possibilità. Ho già perso Charlie, non voglio perdere un’altra persona così importante, anche se lo è diventata in poco tempo. –
Lui sentì il cuore stringersi e riempirsi di felicità quando Ollie lo definì una persona tanto importante e, insieme al cuore, strinse più forte anche lei.
- Scusami, scusami, scusami ti prego. Non mi scuserò mai abbastanza per quello che ho fatto. Sei la ragazza perfetta, davvero. Vuoi.. Vuoi venire da me? –
Lei lo guardò confusa, con un leggero timore negli occhi, dopotutto era passata solo una notte da quella sera e un po’ di paura era normale ci fosse.
- Giuro che saremo sempre in posizione verticale. Giuro! – scherzò lui. – Sul serio. Sono sobrio e non ho alcuna intenzione di metterti le mani addosso, se non per accarezzarti e farti sorridere. – concluse, serio.
Lei annuì e così si avviarono verso casa Malik, senza che Zayn smettesse di chiederle scusa. Conosceva già casa Malik, da piccola giocava con il figlio dei vecchi proprietari, che ora si erano spostati in città per gli studi del figlio. Constatò che Zayn stava nella dependance, dipinta d’azzurro chiaro. Aveva un grosso letto matrimoniale al centro della camera, un armadio ad angolo, una scrivania in legno e uno specchio. In un angolo, un microfono con asta e dei fogli scribacchiati sulla scrivania. C’era anche una bacheca con varie foto, tra le quali Ollie notò divertita alcune del ragazzo da piccolo. Tra i tanti fogli spiccava uno con scritto: DIPLOMA DI SCUOLA MATERNA DI ZAIN JAWAAD MALIK.
- Jawaad? – chiese stupita.
- Sì.. Sai, sono di origini marocchine e così i miei hanno scelto di darmi questo nome.. –
- Zain? Con la i?!?! –
- Sì vedi.. Non… Non mi piaceva.. E l’ho cambiato perché.. –
- Che tamarro che seiiiiiii! – gli urlò lei contro ridendo.
- Come ti permetti, stronzetta? – disse lui, fingendosi serio e avvicinandosi a lei. Sentì il cuore bloccarsi quando vide gli occhi di lei allargarsi spaventati e la vide indietreggiare. Pensò che stava per scoppiare in lacrime, allora le corse vicino e la tranquillizzò:
- Piccola, sto scherzando, te lo giuro. Era per giocare. Scusa io.. Non avevo pensato che avrei potuto spaventarti. –
- No, no, non è niente.. – tentò di ricomporsi lei.
- Scusami scusami scusami. Sono un’idiota. –
Lei lo zittì con un bacio e sentì la mascella di lui rilassarsi, così come le spalle e i pugni stretti.
- Fatto sta che rimani lo stesso un tamarro. – lo guardò lei con uno sguardo di sfida.
- Adesso le prendi – rispose lui e la spinse contro il muro, questa volta sorridendo.
- Lasciamiiiiiiiii – cominciò a urlare lei, quindi lui se la prese in spalla, ma visto che non la smetteva di scalciare, la buttò sul letto e si mise di fianco a lei, guardandola negli occhi.
- Sei troppo importante, piccola. –
- Tu lo sei – sorrise lei, accarezzandogli la guancia. Lui, dal suo fianco, si sporse su di lei e le baciò le labbra, per poi scendere sul collo. Le sue mani, esperte, si fecero strada su di lei, le accarezzarono la pancia e la fecero rabbrividire. Continuavano a baciarsi e a guardarsi negli occhi, mentre lui si avvicinava timidamente sempre di più al bottone dei jeans di lei. Le accarezzò le gambe, spostandosi dall’esterno all’interno, per poi fermarsi sulla sua lampo, cercando con gli occhi il suo assenso o dissenso. Lei, presa dai brividi, lo fissò negli occhi e accennò un sì con la testa, distogliendo subito dopo lo sguardo, intimidita. Le slacciò i pantaloni e glieli sfilò, tutto con estrema lentezza, per poi accarezzarle la coscia con la punta di un dito, facendola rabbrividire. Con la mano superò l’elastico delle mutande di lei, facendola sorridere e facendole scappare una risatina soffocata. Le accarezzò i punti più deboli, consapevole di una regola che non poteva conoscere. Ollie fu un brivido unico, sentì la sua schiena inarcarsi inconsapevolmente, gli occhi stringersi e le labbra mordersi e mordere quelle del ragazzo. Lui si mosse dentro di lei come se fosse stato fatto per quello, come se la conoscesse con le proprie tasche, senza provocarle il  tipico dolore dell’inesperienza. Poi si fermò, spostò la mano e le salì sopra, appoggiato sui gomiti. Ollie emise un gemito scherzoso di disapprovo, per i quali entrambi risero, poi lui si fece serio.
- Ti amo. –
Ollie spalancò gli occhi, incapace di parlare.
- E’ così. Forse ci conosciamo da poco, non sappiamo tutto l’uno dell’altro, ma io sono innamorato di te e questo resta. Mi provochi quelle sensazioni che fanno tanto primo amore, primo amore vero, con te sto bene, mi sento perso se non sei vicino a me. E’ così, piccola, ti amo. –
La ragazza abbassò, per un secondo lo sguardo, creando un sorriso timido, che si trasformò in uno meraviglioso subito dopo. Se solo avesse saputo cosa significavano per lui quelle due parole. Zayn si godette le labbra di lei che gli ripetevano quelle due parole, per poi cercarlo e baciarlo.
- Ma.. Non dovevamo restare in verticale? - disse lei, scherzosa.
- Non mi pare che tu abbia di che lamentarti - disse lui con un ghigno sulla faccia.
Lei spalancò la bocca fingendosi arrabbiata per poi iniziare a picchiarlo e a fargli il solletico, ridendo.

***

Olga percorse la breve strada verso casa come volando, innalzata da terra. Corse subito in doccia, un po’ a darsi della stupida per averlo perdonato e un po’ confusa da quel ragazzo che le provocava sensazioni tanto strane. Fu certa, però, che il sorriso non l’abbandonò mai.
- Mamma sono feliceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee – urlò ridendo, entrando in cucina per la cena.
- A cosa dobbiamo questa allegria? E’ per chi penso io? – chiese maliziosa la madre.
- Oh mamma, va tutto così bene nella mia vita, sono troppo felice, giuro. –
- Sono contenta, tesoro mio. Mi dai una mano con il tavolo? –
Ollie annuì, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro e passò la serata con i suoi genitori.

***

Il telefono di Ann vibrò nella stanza al buio. Era quasi l’1 di notte e lei maledisse mentalmente chiunque l’avesse svegliata. Ma, leggendo lo schermo, un sorriso si aprì sul suo viso.
“Harry:
Grazie per oggi Ann, sono stato troppo bene con te. Un bacio, buonanotte meraviglia”

Intenerita da quel messaggio, digitò una risposta che non seppe essere finta acida come si trattavano di solito. Poi sentì il bisogno di parlarne con qualcuno. Scese le scale e si avviò verso la camera di suo fratello.
- Ja.. – chiamò piano.
- Non chiamarmi Ja – rispose lui, infastidito.
- Posso entrare? –
- Sì, Ann. Cosa c’è? –
- Oggi… Sono stata con Harry. –
- Che cosa avresti fatto? – rispose lui, allarmato e arrabbiato.
- No Ja, scusa, non sono stata CON Harry ma DA Harry. Calmati amico, sono maggiorenne sai? –
- Vabbe, continua. –
- E’ stato così bello.. Pensavo, non lo so, che avrebbe subito tentato di baciarmi o altro, ma in realtà è stato un vero gentiluomo e non l’ha fatto. Io.. Non so più cosa voglio e cosa voglia lui. Lo sai come sono fatta, io non sono adatta per le storie da fiaba e a quanto so neppure lui, pensavo ci stesse provando ma solo per.. Fare sesso, invece ho paura che non sia proprio così. Ma il fatto è che non saprei dirti se questo mi rallegra o rattrista.. – disse Ann, facendo segno al fratello di spostarsi per mettersi di fianco a lui.
- Solo tu puoi saperlo, giusto? –
- E se non lo sapessi? –
- Te ne accorgerai quando sarà il momento. Piuttosto.. Anche io oggi sono stato insieme a Ollie. –
- Come?? –
- Sì.. Le ho chiesto scusa e non ho capito nulla, so solo che lei sembra avermi perdonato e ha anche accettato di venire qui.. Non sai che effetto mi fa quella ragazza. –
- Le hai fatto del male. –
- Lo so. Ma lei sembra aver compreso che non era mia intenzione. Non so perché lo ha accettato, ma è così. Le ho anche detto… Di amarla. –
- Zayn Ja Malik. Tu che dici ti amo? Sbaglio o è la prima volta..? –
- No, non sbagli. Il fatto è che è la prima volta che mi sento così e so di amarla. E’ stato difficile da dire, ero imbarazzato, non avevo mai detto ti amo nemmeno per scherzo. E sentirla rispondere è stato.. Così bello che avrei voluto baciarla per sempre. Ecco, vedi, è questo che è diverso, non provo la continua voglia di farlo con lei, mi basta starle vicino e, se vuole, baciarla. Ma mi basterebbe anche stare a due metri di distanza a guardarci negli occhi. Lei è dentro di me, nel mio cuore. Mi ha lasciato il segno e non posso farci niente. –
- Oh che fratello sentimentale che ho! – disse Ann, prendendolo in giro e portandosi le mani unite sul cuore, alzando lo sguardo.  – Mi fai vomitareeeeee – rise lei.
- Ma vaffanculo, sorella stronza! –
- Non ti permettere, sai? –
- Tanto vedrai che, ti do tempo due mesi, sarai conciata come me. Anzi, forse peggio. –
- Ad essere sinceri non mi dispiacerebbe… -
- Vedi che la risposta ce l’hai già? –
- Forse.. Credo che sia bello sentirsi come ti senti tu.. –
- Non è solo bello, è meraviglioso, magico, unico. Nemmeno tutte le parole che indicano bellezza nel mondo insieme lo possono descrivere. Ti chiedo però una cosa. Non illuderti di Harry, finchè non conosci le sue vere intenzioni. –
- Non lo farò, promesso. Ja… ? –
- Cosa? –
- Ti voglio bene. –
- Anche io. Come potrei non volertene? –
Lei lo strinse a sé, in uno di quei rari momenti di tenerezza fraterna. Poi si alzò e si diresse verso la porta.
- Nottee – disse sorridente.
- Anche a te, sorellina. – rispose lui ridendo bonariamente della tenerezza improvvisa di sua sorella.







  --------------------------------My corner.


Lo ammetto, sto cercando di farmi perdonare. Ecco perchè, dopo soli 5 giorni dall'ultimo aggiornamento,
vi pubblico un capitolo che mi sembra anche abbastanza bello.
Poi io avevo le lacrime a scriverlo, ma vabbe.
La storia si complica per certi versi e per altri versi si semplifica.
Non voglio aggiungervi altro, quindi passiamo ai ringraziamenti!
Allora, prima quelli che avrei dovuto mettere nel capitolo 11:
Un grazissimo a Gia_Directioner e Mrs_Malik che hanno recensito!
Poi un altro grazie a Gia_Directioner che ha recensito anche il capitolo undicesimo!
Poi passiamo ai ringraziamenti per chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite:
-
Amaryllis
- ericaoned
- _a_noel_
- Gia_Directioner
- Mrs_Malik
- Sara_1D
- Veronica Malik
Grazie meraviglie, grazie anche a coloro che leggono "silenziosamente" (?)
A presto, vi adoro!
Olga xx

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Capitolo 13
*** I'm in love with you. ***


Wherever you go, just always remember
That you got a home for now and forever
And if you get low, just call me whenever
This is my oath to you

Cher Lloyd - Oath






- Ollie, sabato sera usciamo tutti insieme, ci sei anche tu? –
- Ciao Liz, sìsì certo! –
- …Anche se ci sarà Zayn? –
- Liz… Io… Ci ho fatto… -
- COSA HAI FATTO OLGA? Hai perso la tua verginità con uno che ha appena tentato di violentarti? Ma dico, ma sei stupida? Perché? Ti ripigli? –
Ollie restò per un po’ ad ascoltare divertita la sua amica che la insultava senza capire cosa intenesse, prima di dirle:
- Liz - scoppiò a ridere - Sono ancora vergine. Però ci ho fatto pace. So che non se lo meritava, ma io stavo troppo male e ora sto troppo bene. –
- Ollie.. –
- Dai amore mio, so che puoi capirmi. Mettiti nei miei panni. –
- Ma se fino a poco fa lo odiaviiiiii! – scoppiò a ridere Liz.
- Uffaaa che rompicazzo che sei! –
- Vabbe, venite allora? –
- Ovviamente! A domani amo, un bacio! –
Ollie chiuse la telefonata sorridente, felice della sua amica. Poi si bloccò immediatamente. Harry. Non lo sapeva e non avrebbe voluto saperlo. Dire che odiava Zayn era dire poco. Prese subito il cellulare e lo chiamò.
- Olga, cosa c’è? – disse lui, leggermente allarmato. Solo in quel momento si accorse che era mezzanotte passata.
- Emh… Harreee, amore mio, ciaaaaaaao! Scusa se ti ho svegliato, stai tranquillo però, sto bene. Devo dirti una cosa… Io e Zayn abbiamo… -
- Non lo avrai fatto. Olga, come ti è saltato in mente? – e ricominciò a darle della stupida, come faceva Liz e Ollie lo lasciò parlare divertita, finchè lui non la spiazzò concludendo con : - non si meritava il suo perdono. – “Harry, come mi conosci bene” pensò tra sé e sé.
- ..Dovevo. Lo so che tu non vuoi e ora sei preoccupato, ma chiedi ad Ann com’è realmente, com’è dal lato in cui lo conosco io. Non avercela con me… -
- Ma no, non ce l’ho con te, è che se lo rifa… Sta volta non la passa liscia. – disse Harry, e l’amica se lo immagino mentre irrigidiva la mascella, come suo solito.
- Stai tranquillo amo. Ti lascio dormire, buonanotte! –
- Anche a te! –
- Harry.. Ti voglio un bene immenso. –
- Anche io piccolina. -

***

Il sabato sera corse veloce, per arrivare in un attimo, pronto a sorprendere e a rendere felice Ollie. Ormai la sera si poteva stare in pantaloncini corti e la ragazza era terrorizzata. Odiava le sue gambe, avrebbe pagato per avere le gambe magrissime di Heidi e, purtroppo, anche quelle di Harry, che aveva delle gambe davvero meravigliose.
Cercava di piacersi allo specchio, quando bussò alla porta qualcuno ed apparve Zayn. Lei lo guardò di sfuggita per poi ricominciare a tirarsi giù la maglietta, a sistemare i pantaloni, a cercare un’acconciatura adatta. E intanto ringhiava (?) tra sé.
- Emh… Non ti hanno dato da mangiare questa sera, cagnolino? – disse lui ridendo.
- Pezzo di cacca, guardami, sono orribile. –
Lui la abbracciò da dietro, dicendole : - è il tuo cervello che è orribile.. Orribilmente stupido! – concluse, mordendole l’orecchio.
- Dai ti prego! – ricominciò lei, preparando il ragazzo a una sfilza di sciocchezze – hai le gambe più magre tu di me, sei più magro tu di me, a momenti peso più di te, poi guardami le coscie, ti prego sono enormi, questa maglietta mi ingrassa, uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. –
- ..Hai finito? –
Ollie annuì abbassando la testa.
- E’ normale, tutto questo. Non ti piacciono il tuo stomaco e le tue coscie, non vuoi mai sapere quanto pesi, non ti amerai mai nemmeno la metà di quanto ti amo io, sei piena di particolari che io amo, sono innamorato di te e di queste piccole cose. –
- Amore, sei tanto dolce, ti amo, giuro. Però questa cosa mi ingrassa lo stesso! – continuò Ollie
- Andiamo! – rispose lui, sbuffando divertito.

***

- Ollie, sono agitato. –
- Harry, ce la fai? – rispose Ollie all’amico, seduto di fianco a lei nel salotto dei Tomlinson.
- No, sono in ansia. –
- Ma perchèèè? –
- Ann.. – rispose lui arrossendo.
- Hai intenzione di concluderci finalmente qualcosa? –
- E’ meravigliosa stasera. –
- E allora vai da leiiiiii stai con leiiiii baciala, non lo sooo –
- ..Ma sono agitato. – disse lui guardandola con due occhi dolcissimi.
- Ohhhhh piccolino, che tenero che sei! – affermò Ollie con fare da attrice.
Harry mostrò le sue fossette e rise al modo di fare della sua migliore amica.
- Guarda, se mostri quelle fossette non potrà certo resisterti! – rise Ollie.
- Veramente lei dice di odiarle… - rispose Harry abbassando gli occhi.
- Ti prende in giro, cretino. –
In quel momento Ann passò davanti ai due e chiese a Harry se poteva andare fuori con lei, perché doveva parlargli. Lui rispose che sarebbe arrivato e di precederla, perché doveva finire di dire una cosa a Ollie.
In realtà, Ollie lo fulminò con lo sguardo e gli disse:
- Ti pare che si è dovuta fare avanti lei? Vai, cazzo, e se scopro che fai il timido o lo sfigato, giuro che ti prendo a sberle. Andiamo, fino a un mese fa andavi in discoteca e ogni sera tornavi a casa con una ragazza diversa e adesso… “Sei agitato”?!? – concluse disperata, imitando l’amico.
- Vado, vado! –
Ollie rise divertita pensando a quanto il suo amico sembrasse lei poco tempo fa e si mise a pensare alla loro amicizia almeno fino a quando Zayn non le si avvicinò da dietro per sussurrarle nell’orecchio:
- Sei stupenda amore – Ollie si contorse, presa dai brividi che le davano quelle cose, e lui sorrise, pensando a quanto più la amava.

***

Harry guardava gli occhi castani di Ann e si beava di quella visione. Avrebbe potuto guardarla per ore, nella sua bellezza e semplicità, senza stancarsi mai di farlo. Era meravigliosa. Non capiva bene perché. Aveva un bel viso e un bel corpo, ma quello che più l’aveva fatto impazzire era il suo carattere, il suo modo di fare e la sua dolcezza. Anche se la desiderava come mai aveva desiderato qualcosa o qualcuno, lui sapeva che gli sarebbe bastato anche così. Guardarla e vederla ridere era abbastanza. Averla vicino a sé lo era.  
- Sei bella stasera Anna. – cominciò lui. -
Ann arrossì e accennò a un timidissimo grazie.
- Grazie di cosa, è vero. – e lei rise timidamente.
- Volevo dirti una cosa.. –
- Dimmi.. – rispose lei, gli occhi leggermente allargati.
- Ho avuto una brutta vita amorosa. So che ti hanno raccontato che tipo ero, che ogni sera ero con una ragazza diversa, ma voglio spiegarti il perché. Il fatto è che quando ero piccolo i miei si sono separati e quando avevo circa 15 anni ho cominciato a ripensare a come mia madre stava quando si sono lasciati, un misto di rabbia e tristezza e ho creduto che l’amore fosse una cosa brutta, da evitare. Io.. Non ho mai avuto una ragazza. Avevo paura, non volevo impegnarmi perché temevo che andasse male, per me l’amore non esisteva o quanto meno portava solo tristezza e rabbia. Però.. - esitò, sorridendo pensando a quanto fosse imbarazzato in quel momento e notando Ann arrossire.
- Però non hai cambiato idea nemmeno questa volta e io non sono che una delle altre. – sospirò lei.
- No, tu sei una dalle altre. Lontana dalle altre. Perché io voglio te. Sei l’una tra le altre, l’unica. I tuoi occhi mi fanno morire e amo il tuo carattere. Se anche l’amore mi fa paura, so che con te non mi potrà mai portare rabbia né tristezza. – alzò lo sguardo e rimase deluso dalla freddezza che c’era negli occhi di Ann, segno che quel discorso sarebbe andato male. – Ti prego Ann, dimmi a cosa stai pensando. –
- Sto pensando a tante cose, Styles. Sto pensando che più o meno la storia è la stessa per me e che mi ero convinta di non potermi innamorare e di non poter stare con nessuno. Sto pensando che voglio stare con te, invece, solo che… -
- Cosa? – disse lui allarmato.
- Solo che la devi smettere di fare lo sfigato impaurito! – scoppiò a ridere lei.
Lui spalancò occhi e bocca: - Anna Malik, sei una stronza! – e la avvicinò a sé. – La stronza con cui io voglio stare. – e la baciò.
Due paia di occhi li stava osservando. Ollie aveva insistito perché Zayn la accompagnasse a spiarli e lui aveva accettato, leggermente geloso della sorella. Ollie notò che, quando si baciarono, Zayn irrigidì la mascella e fissò lo sguardo su di loro, quindi lo rassicurò:
- La tratterà bene, te lo prometto. Non corre rischi con lei. Conosco Harry, sarà stato pure uno che cambiava una ragazza al giorno, ma non ha mai illuso nessuna né mai lo farebbe. Sarà felice. Almeno quanto lo siamo io e te. –
In silenzio, Zayn sorrise guardando la sorella, sorrise ancora di più voltandosi verso Olga e baciandola pensò tra se che sì, erano veramente felici insieme. Ripensava al giorno in cui l’aveva toccata, con la timidezza di lei, e custodiva fin troppo gelosamente quel segreto. Benchè non l’avesse avuta ancora del tutto, in quel momento lui l’aveva sentita sua, vederla rabbrividire al suo tocco gli aveva dimostrato che lui aveva effetto su di lei, così come lei aveva effetto su di lui. Non voleva farle pressione, ma non riusciva a nascondere a sé stesso quanto ansiosamente aspettasse il momento in cui l’avrebbe avuta sua. Alla sola idea di poter essere la prima volta di Ollie, si disperava un po’ perché credeva che gli sarebbe sembrato di contaminare qualcosa di puro e per questo non voleva farle sapere quanto la volesse, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di desiderarla ardentemente.
- Vieni da me, più tardi? – Ollie e Zayn sentirono le parole di Harry e si guardarono piuttosto confusi.
- Va bene Harry. Comunque, anche tu sei bellissimo. – rispose Ann.
A quel punto, Zayn girò lo sguardo su Ollie e disse:
- Allora anche tu vieni da me, dopo. –
- E perché dovrei scusa? Cosa c’entra Ann con me? – lo prese in giro Ollie ridendo.
- Mia sorella non è in casa e nemmeno i miei ci sono, non mi vorrai lasciare solo, vero? – fece labbruccio.
- Nooooooo non potrei mai lasciare questo signorino solo e indifeso!! – rispose Ollie baciandolo leggermente a fior di labbra.
- Senti… Se andassimo ora? – propose il ragazzo.
- Andiamo a dirlo agli altri amore. – rispose lei, arrossendo poi subito per averlo chiamato amore.












--------------------------------My corner.


Vi prego non uccidetemi, io vi amo giuro. Non volevo abbandonarvi
la scuola ha preso il sopravvento..
Però sono qui, dopo quasi un mese (lo so sarei da prendere a schiaffi)
ad aggiornare, però con un capitolo che a me piace.
Piaciuta la novità su Hann (Harry + Ann senza fantasia)?
E spero vi piaccia un pochino anche la riflessione tenerosa di Zayn, a me piace davvero,
mi sembra dolcissima.
Spot the soonng in the chapter! Anche se è facilissimo, avete notato che ho "nascosto" (male, ma apposta) una canzone
nel capitolo?
RINGRAZIAMENDIIII (?)
- Un grazissimo a Hopingforabetterlife e a Gia-Directioner per aver recensito il dodicesimo capitolo;
- un grazie enorme a cioppi_cioppi, Gia_Directioner, Sara1D e Veronica Malik per aver messo la storia tra le preferite;
 un grazie abnorme a Amaryllis, ericaoned e Manu__See__ perchè seguono la mia storia!

Se vi va recensite, il prossimo capitolo sarà postato in meno tempo, giuro
Vi amo un saccooo grazie a tutte!
Olga xx

 

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Capitolo 14
*** Gotta be you. ***


This could be the start
Of something new
It feels so right
To be here with you
And now looking in your eyes
I feel in my heart
The start of something new.

High School Musical - Start Of Something New






 

Ann stava fissando imbambolata Harry, davanti a lei, che cantava, dopo che lei gli aveva chiesto di farlo. Era ovviamente nato tutto da un loro finto litigio, dove lei gli aveva detto che non sapeva fare niente, Harry aveva risposto che cantava benissimo e lei l’aveva sfidato.
Adesso intonava:
I’ll be here, by your side
No more fears, no more crying
But if you walk away
I know I’ll fade
Cause there is nobody else

Lasciando in sospeso la frase, per avvicinarsi a lei, seduta sul letto, e sussurrarle “It’s gotta be you”.
Lei appoggiò la fronte su quella del ragazzo e disse:
- Devo essere io per cosa? –
- Solo tu, quella che io voglio amare. Devi essere tu. –
- Speravo potessi dire quella che amo già. – rispose lei, allontanandosi e abbassando la testa. Perché infondo, per quanto irrazionale potesse essere, lei  sapeva di amarlo già, di essere innamorata di lui, della sua voce, dei suoi ricci e di tutto ciò che è suo. Lo ammise a sé stessa per la prima volta e fu anche la prima volta che pensò di essere davvero innamorata. E fu così dolce pensarlo… Sentì gli occhi umidi e imprecò contro sé stessa, pensando “Non posso farlo”.
Per un momento ebbe il rimorso di essere lì, a casa Styles, sola con quel ragazzo che vuole amarla ma non la ama. Perché a dire di volerti amare sono capaci tutti.
- Piccola.. – disse lui a tono basso, facendo sentire quanto roca fosse la sua voce. - ..Mi sono espresso male. Non hai idea di cosa io abbia nel cuore per te. Non hai idea di quanto ho avuto paura a invitarti qui, ad essere sincero con te. Non mi era mai successo.. Non sapevo cosa stesse accadendo. E ho detto che ti voglio amare, perché la cosa non riguarda solo questo momento. Io sono innamorato di te e voglio continuare ad amarti. Questo potrebbe essere qualcosa di nuovo. E lo sarà. – poi si fece serio: - Hai gli occhi lucidi? –
Lei scosse la testa, liberandosi dalle mani che la tenevano.
- Piccola, non fare così ti prego – disse lui, abbracciandola forte; le passò un dito sotto l’occhio, per portare via le lacrime, quando lei in modo poco tenero urlò:
- MI STRUCCHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII – e scoppiando a ridere.
Lui rise sollevato, vederla ridere era decisamente meglio che vederla lacrimare.
- Comunque, sul serio. Voglio stare con te. Voglio averti. Voglio amarti. Io.. – rimase in sospeso - ..Io ti amo. – disse, abbassando subito gli occhi.
Con un gesto istintivo, lei lo prese e lo buttò sul letto insieme a lei, abbracciandolo forte forte e pensando a quanto fosse bello averlo vicino per la prima volta. Ann sognava da anni una notte così, una notte dove sarebbe prevalso l’amore e non una volontà fisica. Si chiese se fosse molto più bello fare l’amore che fare sesso e, guardandolo negli occhi, glielo chiese, ma in silenzio. Lo fissò per qualche secondo per poi sorridere in un misto di malizia e semplicità. Lo reclamò, con quello sguardo e lui sorrise alzando un sopracciglio, felice e allo stesso tempo desideroso di averla.
Le si avvicinò alle labbra e prese a darle dei piccoli morsi, per poi passare a morderle il collo, mentre le sue mani indugiavano sul bottone dei suoi pantaloni. Poi fece per sfilarle la maglia, ma si fermò ancora, per farla soffrire e per farsi dimostrare quanto lei lo volesse.
- Sei proprio uno stronzo.. – mormorò lei tra i  suoi baci e morsi. – Un grandissimo stronzo. –
- In queste situazioni non mi dicono mai così, sai? Anzi.. Di solito si complimentano. –
- Oh Styles, non venire a fare il figo con me. Il discorso che abbiamo appena fatto non toglie che io ti prenda in giro! –
- Vedremo domani mattina quanto saprai prendermi in giro. –
Ridendo, lei gli saltò sopra e prese a baciarlo, felice. Sentì che avrebbe potuto piangere, ma di felicità, perciò lasciò che l’acqua e il sale le inumidissero gli occhi, baciandolo col sorriso stampato in faccia.

***

Zayn era tanto nervoso da dover provare tre volte prima di centrare la serratura. Non si stava autoconvincendo di niente, era consapevole che quella notte non sarebbe successo, ma era lo stesso nervoso. In senso buono. Pensò che, nonostante non avrebbero fatto l’amore, quella sarebbe stata la notte più bella della sua vita.­­­ Vide che anche Ollie era nervosa, forse aveva paura di lui. Si sentì un mostro orribile e sentì di doverle mettere in chiaro le cose. La fece entrare, sedere sul divano, le prese la mano e le disse:
- Amore, non essere nervosa. Io non mi aspetto niente di quello che pensi da te.  Non voglio obbligarti a fare niente, non faremo niente, finchè tu non lo vorrai. Ti giuro, se non volessi nemmeno abbracciarmi stanotte, mi andrebbe bene. Mi basta averti vicina. Se non vuoi che io ti tenga la mano mentre dormi, che ti abbracci e che ti coccoli, basta dirmelo. Non avere paura, non sbaglierò di nuovo. –
Lei sorrise dolce, osservando il suo sguardo penetrarle nell’anima. Pensò che non si era mai fermata ad osservarlo davvero, nei suoi particolari. Amò le sue ciglia lunghe, la sua barba appena accennata, i suoi occhi tanto scuri da non vedere le pupille, le sue labbra, grandi ma non troppo, così morbide al tatto.
- Se pensavi di cavartela dormendo senza me addosso, ti sbagli alla grande. Dovrai tenermi abbracciata tuuuuuuuuuuuuuuutta notte e baciarmi. Altrimenti me ne vado. – disse lei, fingendosi seria.
 E lui scoppiò a ridere. Sentì smuoversi qualcosa dentro di lei, una come mancanza avvertita nella parte bassa della pancia. Il respiro faticava a rimanere regolare, cominciò a tremare. Lui le appoggiò una mano sulla gamba e lei rabbrividì, più del solito. Rabbrividì un po’ troppo. Quel senso nella pancia si accentuò e lei lo scoprì diventare più grande a ogni tocco e a ogni spostamento delle mani o delle labbra del ragazzo. Lo baciò presa da qualche forza non ben conosciuta e mentre lo baciava stette ancora peggio ma allo stesso tempo stette ancora meglio, si fece stringere a lui e si rese conto che quella vicinanza non le bastava mai. Erano ancora troppo lontani, troppo poco vicini.
- Amore – si lasciò scappare lei tra un bacio e l’altro.
Lui dovette trattenersi dal saltarle addosso quando sentì quella parola, detta con voce ancora più dolce del solito.
- Sei mia – sussurrò lui con la sua voce profonda e sempre allegra.
Lei sospirò, ma non di tristezza. Sorrise, divise il suo corpo dal suo e gli disse: - ti amo. –
Qualcosa negli occhi di lei mosse la voglia dentro Zayn. “Così mi uccide” pensò lui.
- Quanto ti voglio, amore. -  le disse.
Lei lo guardò un po’ sconsolata, quindi lui si affrettò a spiegarle: - Il discorso di prima vale lo stesso. Solo, volevo dirtelo amore. –
Lei sorrise e si alzò, dirigendosi verso la stanza di quel ragazzo che la stava facendo impazzire, con quella “strana cosa” in pancia che non le dava pace.

***

Harry fissava dritta Ann negli occhi. Ansimava di fatica, di piacere, di felicità, così come lei.
Pronunciò le due parole che aveva sempre temuto più di tutte le altre messe insieme:
- Ti amo. –
Ann rise: - In questi momenti non vale. –
- Hai ragione. Non vale perché sembra sminuito. Ma se solo potessi entrare nel mio cuore, capiresti quanto in realtà vale. –
- Se allora sei sincero, puoi permetterti di sapere che ti amo anche io. –
Poi si fiondò tra le braccia di Harry, felice di averlo e finalmente sicura che lui era ciò che voleva e che non lo voleva solo per una notte.
Harry si beò del profumo dei capelli di Ann, pensando a quanto fosse sicuro di volere una storia con lei. Rimase sveglio per un po’, coccolandola, cullandola e baciandole la testa, sentendosi tanto tenero quanto impacciato. Gli faceva strano sentirsi così, non aveva mai baciato i capelli a nessuna ragazza. Dopo avere fatto sesso con qualcuna, di solito o la faceva rivestire e la mandava a casa o se ne andava lui; qualche volta restava a dormire con quella, ma ben tenendo le distanze da lei.
Invece, starle tanto vicino e ripensare emozionato al fatto che l’aveva avuta sua gli piaceva così tanto da farlo tremare. Aveva un nodo allo stomaco di felicità, sorrideva inconsciamente come un ebete e così gli sorrideva il cuore. Si rese conto di quanto quelle parole fossero vere: la amava davvero e addormentarsi di fianco a lei fu la cosa più bella della sua vita.






 

--------------------------------My corner.

Ciao piccoleeeeeee! Come promesso ho aggiornato
in frettissima e come avevo anticipato in alcune risposte alle
recensioni, ci sono state grandi novità.
Mi rendo conto che questo capitolo è poco incentrato sui nostri
protagonisti, ma volevo farne uno così, che parlasse di Harry ed Ann.
So anche che non è molto lungo, ma dovevo farlo finire così
e una volta letto il prossimo capitolo, la penserete come me.
Non so se aggiornerò tanto presto come questa volta, ma di sicuro
non ci metterò un mese.
RINGRAZIAMENTIIIIIIIIIIIIIIIIII
A Gia_Directioner per aver recensito il 13esimo capitolo;
a Love_Jade e Roby_1D perchè l'hanno messa tra le preferite;
a Eelena Styles perchè la ricorda;
E a gabriela, _a_noel_, PiccolaLauretta  e _swaggiE_ perchè seguono la mia storia!

Ho notato che alcune che seguivano prima la storia ora non la seguono più e questo da un lato mi fa piacere perchè anche se il numero varia di poco, c'è più gente che la segue; però mi dispiace non poco perchè bho mi fa sentire male.
Se qualcuna che ha tolto la storia dalle seguite leggesse questo, potrebbe scrivermi come messaggio come mai lo ha fatto? Grazie...

Vi voglio comunque bene piccoline!
Olgaxx

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Capitolo 15
*** My Paradise ***


When you look me in the eyes,
And tell me that you love me.
Everything’s alright,
When you’re right here by my side.
When I hold you in my arms,
I know that it’s forever.
I just gotta let you know,
I never wanna let you go.

Jonas Brothers – When You Look Me In The Eyes

 
 
 
 
 
 
Zayn la amava. La amava, ne era certo. Niente avrebbe potuto convincerla del contrario. Mentre le faceva scivolare i pantaloni, sapeva di amarla più della sua stessa vita. E quanto l’avrebbe voluta sua. Il suo corpo glielo faceva capire perfettamente. Da sopra di lei com’era, spostò il peso sulla gamba destra di lei, per farle capire come si sentiva così vicino a lei e quali erano le sue reazioni. Lei sussultò e arrossì rendendosi conto dell’eccitazione di lui. Il calore divenne sempre più caldo, bollente. Improvvisamente si rese conto che anche lei voleva sentirlo suo. Ma non poteva. Non doveva. “E perché?” le chiese qualcuno da dentro.
- Mi ami tanto? – cominciò lei.
- Più di quanto immagini. Perché? –
- Anche io ti amo più di quanto immagini. - 
- Allora mi ami davvero tanto. –
- Non mi credi vero? –
- Certo che ti credo, perché non dovrei? –
- Non te lo dimostro. –
- Dove vuoi arrivare? – disse lui, spostandosi al suo fianco.
- Voglio arrivare al punto in cui ti dimostro di più di amarti. –
Lui alzò le sopracciglia e si limitò a fissarla. Non sapeva esattamente cosa lei avesse in mente e non voleva pensare a niente.
Lei si sedette girata verso di lui, e con le mani mimò un tu + io, un cuore e un per sempre. Poi gli fece segno di sì con la testa. Non c’era bisogno di parole.
Lui allargò gli occhi e lei annuì di nuovo. Poi abbassò gli occhi imbarazzata e lui si sedette con lei e le baciò una guancia, graffiandola piano con la barba che stava crescendo. C’era silenzio, fuori una macchina sbattè la sua portiera ma nient’altro.
Lei inspirò a fondo, incapace di muoversi, presa dai brividi che lui le aveva provocato. Lui le passò una mano sul fianco e poi gliela fece arrivare fino alla schiena, per poi sollevarla piano e farla sdraiare. Si alzò per togliersi la maglietta e rimanere dentro la tuta che si era infilato poco prima, per quanto comunque capisse che gli sarebbe servita ben poco. Cercò di mantenere la calma, ma poi non ce la fece più e quasi le saltò addosso dicendole “ti amo” e sorridendo felice, baciandola pieno d’amore. Lei rise e gli disse che era dolcissimo quando faceva così e che vederlo sorridere le riempiva il cuore di felicità. Lui le accarezzò il viso, per niente intenzionato a smettere di sorridere e sordo ai rumori che venivano da fuori, baciandole piano la punta del naso. Poi le fece scivolare piano la maglia a cui seguirono i pantaloni di lui. Le slacciò il gancetto del reggiseno e poi le fece scendere la mano verso la pancia, disegnando una strada immaginaria col dito. Con una mano afferrò il lato degli slip di lei e iniziò a farglieli scivolare.
- Zayn, sei ancora in piedi? – una voce li interruppe.
Lui chiuse gli occhi allargando le labbra, inspirando, per poi riaprirli e passarsi la lingua sui denti e poi sulla guancia, scocciato.
- Porca troia – sussurrò, serrando poi la mascella.
- Chi era? – chiese Ollie guardandolo negli occhi.
- ..Sono tornati i miei. –
Lei lo guardò inespressiva e imbarazzata.
- Scusa, mi dispiace… - disse lui piano, sconsolato.
- Amore, ti sembra? Non importa – rispose lei abbracciandolo – rivestiamoci e avvisiamoli quantomeno che sono qui. - Lui le si spostò di lato e rimase a fissare il soffitto, pensando “Perché diamine sono tornati? Dovevano stare fuori sta notte.. Non è veramente possibile”, finchè lei non gli baciò la guancia, dicendo: - Ti vuoi sbrigare o vuoi che entrino e ci trovino così? –
Lui rise piano, si alzò e si rivestì, non prima di averle dato un bacio.

- Zayn, dov’è Ann? – chiese sua madre seria, senza notare Ollie dietro il figlio.
- Non lo so mamma, credo che sia a casa di Heidi – rispose, guardandosi intorno.
Poi Ollie si sporse e, credendo di non potersi trovare in una situazione peggiore, disse: - Buonasera signori Malik. –
- Ciao… - rispose la madre, senza sapere il nome della ragazza.
- ..Olga, mamma. Lei è Olga. Lei sarebbe… Insomma.. – si passò una mano tra i capelli – La mia ragazza. – concluse sorridendo e abbracciandola.
Ollie abbassò gli occhi “Perfetto, ora penseranno che io sia una poco di buono e magari di aver interrotto chissà che cosa.” Alzò timidamente lo sguardo e si sentì come al settimo cielo quando vide la madre di Zayn che le sorrideva felice.
- Ciao cara, piacere io sono Tricia e lui è Yaser. Che bella che sei! –
Ollie sorrideva imbarazzata, ma di nuovo a suo agio strinse la mano ai genitori di Zayn, sollevatissima.. Prima che Tricia le quasi saltasse addosso per abbracciarla. “Almeno sembra ben disposta” pensò Ollie.
- Mamma, libera Olga, poverina. Noi stavamo praticamente dormendo quando siete arrivate, perciò lasciale il tempo di riprendersi – tentò Zayn scoppiando a ridere e guardando di traverso Ollie, complice.
- Non c’è problema, anzi mi fa piacere essere risvegliata così! – lo bloccò Ollie sorridendo.
- A me un po’ meno.. Ti spiace se torniamo a dormire, mamma? –
- Tranquillo. I tuoi genitori sanno che sei qui, vero? – domandò poi Tricia alla ragazza.
- Certo, signora, lo sanno. – rispose cordiale lei.
- Oh cara, dammi pure del tu! Piuttosto, Zayn, possiamo parlare solo un secondo? –
Zayn guardò Ollie, le disse di tornare in camera e di aspettarlo.
- Dimmi, mamma. –
- Quella ragazza.. E’ qui perché.. Insomma.. Abbiamo interrotto qualcosa? –
- No ma’ – rispose lui, cercando di non essere terribilmente ironico, come avrebbe dovuto essere. –
- Ma lei… - continuò la madre, girando intorno al punto.
- Mamma, Olga è vergine e io non ho intenzione di attentare alla sua purezza, d’accordo? Almeno finchè non lo vorrà lei. –
Tricia fu colpita dalla risposta del ragazzo e le si strinse il cuore a pensare a quanto fosse maturato; fino a un paio di anni prima, quelli erano argomenti tabù e lei non aveva idea di cosa sapesse e di cosa fosse all’oscuro Zayn riguardo a certe cose. Ovviamente lei aveva capito che aveva già fatto determinate esperienze, ma sentirlo parlare per la prima volta così direttamente le fece pensare a quanto sembrasse più adulto. Istintivamente lo abbracciò dicendogli: - Sei un uomo ormai, amore mio. Sono felice di sentirti dire certe cose. Sono fiera di te. –
- Grazie mamma – rispose lui facendo un sorriso sghembo, pienamente soddisfatto della frase di sua madre.
Tornando in camera gli venne un po’ da ridere a pensare che effettivamente stava per attentare alla purezza di Ollie e gli venne l’orribile dubbio che lei lo stesse facendo solo per assecondarlo, solo perché credeva di essere pronta, quando non lo era. Pensandola così, ringraziò infinitamente sua madre per averli interrotti. Non avrebbe potuto sopportare l’idea di aver reso donna la sua adorata Ollie, di averle fatto fare qualcosa di cui non era certo fosse davvero pronta. Sarebbe stato troppo male pensando che lei un giorno se ne sarebbe potuta pentire.

Entrò piano nel buio della camera, per un momento cieco, prima di distinguere la sagoma di Ollie nel letto che lo aspettava a braccia aperte, guardandolo. La ritrovo come prima che venissero interrotti, in intimo, ma dopo i pensieri fatti e con i suoi in casa, non poteva certo fare certe cose.
- Amore, no. Non è il momento adatto. Non voglio… Con i miei in casa. Dovrà essere la cosa più bella del mondo, più libera e sincera del mondo, una cosa solo nostra. Aspetteremo di essere soli. Per favore. –
Lei allargò gli occhi piuttosto stupida. Abbassando gli occhi, improvvisamente imbarazzata per la sua audacia, gli disse: - Pensavo che tu volessi.. –
- Più di ogni altra cosa – la interruppe lui – Non hai idea di quanto volessi, di quanto ti voglia. Però capisci, voglio che sia l’esperienza più bella del mondo e voglio che siamo soli, amore. –
Ma a lei non bastava, si sentiva comunque in debito con lui. Si alzò piano e gli si avvicinò, facendo aderire bene i due corpi l’uno all’altro. Gli baciò piano il collo e le labbra, e tolse la maglia al ragazzo, fisicamente impossibilitato a muoversi. Per quanto potesse crearle imbarazzo, si fece forza e piano mise la sua mano nei pantaloni del ragazzo, per poi arrivare ancora più in profondità, senza però guardarlo negli occhi. Lo provocò quel poco che bastava per sentire il suo corpo reagire, poi gli prese il braccio e lo portò sul letto. Lui la fissava a occhi bene aperti, incapace di fare qualsiasi cosa e incredulo di ciò che gli stava accadendo. A lei non importava del suo sguardo fisso, voleva solo renderlo felice, a ogni costo. E se non voleva fare l’amore, allora c’erano altri modi di renderlo felice. Lui la aiutò a sfilarsi i pantaloni e lei riprese ad accarezzare l’intimità del ragazzo, decisa a fargli fare comunque sogni d’oro.

***

Ann aprì gli occhi di scatto, sentendosi costretta da delle braccia. Sbattè più volte le palpebre senza capire dove fosse. Ripresa la capacità di vedere bene le cose, notò che dalla finestra c’era uno spiraglio di luce e gli fu così grata per esserci da non poterlo mai ringraziare abbastanza, sebbene fosse solo luce: quella luce illuminava il viso più bello che la ragazza avesse mai visto, mentre dormiva con la faccia quasi imbronciata. Si fermò a osservarlo, come a scattare una foto con l’otturatore lentissimo, per poter cogliere ogni particolare: aveva le ciglia abbastanza lunghe, marroni ma non troppo scure, sotto gli occhi aveva una piccolissima piega, nonostante li avesse chiusi; il naso formava una perfetta linea retta ed era un po’ a patata; i capelli ricci gli incorniciavano il viso, erano morbidi ma definiti, stupendi. Le labbra, poi. Le labbra erano semplicemente perfette: il labbro sopra disegnava una curva bellissima, sembrava un cuore; il labbro inferiore era invece piuttosto sottile, era delicato. Aveva le labbra rosse, piene di colore e di vita, fatte apposta da baciare.
Harry strizzò gli occhi per poi aprirli e trovarsi davanti Ann che lo osservava assorta. La baciò veloce, stringendola ancora più forte, solo per il gusto di vederla sorridere. Lei era così bella quando lo faceva.
- Ciao amore – sussurrò lei.
- Ciao piccola – disse lui, con la voce assonnata e bassa.
- Che bello che sei. –
- Senti chi parla. –
- Parla una ragazza innamorata. –
- Allora, i miei complimenti? – disse lui con un ghigno in faccia.
- Non te li meriti, caro Styles.. – rispose lei provocatoria.
- Secondo me invece non sai ammettere che me la cavo. –
- Prego? Io sono una persona sincera, se c’è da fare i complimenti a qualcuno sono la prima a farli. Peccato che tu non te li meriti. –
- Stanotte ti comportavi come se me li meritassi.. – disse Harry, alzando un sopracciglio.
- Brutto.. – alzò la voce Ann, per poi saltargli addosso e iniziare a “picchiarlo”.
Lui la bloccò, la ribaltò sotto di sé e facendo peso sulle braccia, le si avvicinò al viso, le baciò le guance e poi le labbra, in un bacio che sembrava infinito. Ma tra quei due la dolcezza non sapeva durare molto.
- Va bene che è praticamente giugno, ma vogliamo rivestirci? Fa un po’ freddo e poi fai senso senza vestiti. – cominciò lei.
Lui la guardò con un sopracciglio alzato, per poi alzare anche l’altro. Allora, freddissimo, rispose:
- D’accordo, Anna. –
Ann scoppiò a ridere, felice di averlo ferito nell’orgoglio. Per modo di dire. Gli si avvicinò, gli diede un bacio, per poi prendere i suoi vestiti ed andarsene in bagno.
- ..Ann? –
- Sì? –
- Non ti lascerò mai andare, sappilo. Anche se nudo ti faccio senso. -
Harry, infilata una tuta, si buttò di peso sul letto. Respirò l’odore di Ann, rimasto impresso sul cuscino e pensò a lei. Fino a due settimane prima, o poco più, lui a scuola era “quello da una notte”, “quello che si faceva tutte le ragazze che voleva”, mentre ora era fidanzato. Fidanzato, si diceva. “Quando mi guarda negli occhi e mi dice che mi ama è tutto meraviglioso; quando mi guarda trovo il mio paradiso”, si disse. E sospirò felice.







 

--------------------------------My corner.


Scusatemi ancora piccoline!! Ci ho messo un po', ma questo capitolo mi sembra carino
poi l'ho scritto ascoltando Take Me Home quindi potete immaginare,
scrivere di Zayn e Harry mentre mi cantano nelle orecchie (loro due e gli altri, ovviamente ahah)
è stata una cosa... Emozionante. Ho pianto. Vabbe mi ritiro.
Ah io il capitolo volevo postarvelo ieri, giuro, ma efp non mi andava.. Quindi bho non ho potuto.
Però come l'altra volta sono di fretta: farò i ringraziamenti anche per questo capitolo nel prossimo.
Un bacione amori miei, grazie di seguirmi, nonostante ci metta una vita ad aggiornare, ma giuro
che non è colpa mia!
Spero mi amiate lo stesso quanto io amo voi. Ciao belleeee
Olga xx

 

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Capitolo 16
*** The 7 things ***


The 7 things I hate about you!
The 7 things I hate about you, oh you
You're vain, your games, you're insecure
You love me, you like her
You make me laugh, you make me cry
I don't know which side to buy
Your friends, they're jerks
When you act like them, just know it hurts
I wanna be with the one I know
And the 7th thing I hate the most that you do
You make me love you

Miley Cyrus – 7 Things

 
 
 
 
 
 
 
Erano passati 4 giorni da quella serata, era mercoledì, ma Olga non si era dimenticata per un solo attimo la sensazione che si prova quando si desidera qualcuno. Non erano più stati soli e a ogni tocco le bruciava la pancia a ogni bacio arrossiva e si rendeva conto di quanto volesse sapere il suo ragazzo sopra di lei a fare l’amore, solo ed esclusivamente suo. Quel giorno avrebbero avuto il pomeriggio a scuola, ma la ragazza non aveva visto Zayn per le ultime due ore e perciò si aggirava per il cortile, cercando fuori dalle varie uscite della scuola il suo ragazzo. Passando di fianco a una siepe intravide il ciuffo biondo di Zayn spiccare tra le varie teste; sorridendo fece per andargli incontro, ma si bloccò.
Mormorò un “no” indietreggiando e occhi spalancati, per poi riavviarsi la borsa sulla spalla e iniziare a correre.
Devo andare via.
Devo andare via.
Lo odio.
Via.
Via.
Via.
Corse verso la palestra, seguendo la direzione del bagno negli spogliatoi delle ragazze, arrivandoci e infilandocisi dentro.
 
Harry vide la sua migliore amica correre in palestra a testa bassa, probabilmente in lacrime, dato che sbandava come se stesse piangendo. Senza esitare, e forse senza pensarci, la seguì.
 
Ollie dal bagno sentì delle strane urla femminili:
- Ahhhh porco! –
- Esci subito di quiii! –
- Vattene! –
- Sei un cazzo di malato, sparisci! –
E una voce maschile che rispondeva, imbarazzato: - Oddio, ragazze, scusate è che è un’emergenza. Guardate, mi sto coprendo gli occhi non vedo niente. – Bloccata dal pianto, ella non riconobbe subito quel suono, ma poi le venne un lampo di genio e scoppiò a ridere. Harry si era infilato negli spogliatoi delle ragazze. Pensò che forse avrebbe dovuto salvarlo. Forse tra qualche secondo.
- Ragazze.. Vi prego ragazze, cosa state facendo? Nononononono vi giuro che non ho fatto apposta… Olga so che sei lì, aiutami cazzooooooo! –
“Mmh.. forse è il caso di salvarlo”
- Harry, cosa ci fai quii? Esci subito porco! –
- Ollie sei proprio una stronza.. – disse lui con occhi infuocati. Poi cambiò espressione, pregandola, mentre si ritrovava schiacciato al muro.
- Ragazze, lasciatelo in pace, davvero.  Vieni Harry e.. Scusate. –
Prese per un braccio l’amico e lo condusse in bagno, dove chiuse la porta.
- Allora, perché piangi? –
Ollie alzò lo sguardo intimorita. Non voleva rispondere a quella domanda. Harry sta volta gli avrebbe spaccato la faccia.
L’amico sbuffò: - ..Cosa ha combinato sta volta? –
- L’ho visto con una tipa.. – si bloccò. Ancora non si era ripetuta ciò che aveva visto, si era limitata a piangere, senza ripensare alla scena in particolare. – ..La… La stava baciando. C’era gente, ma io ho visto bene che la baciava. Lui la teneva e.. – e riscoppiò in lacrime, singhiozzando urli.
Harry l’abbracciò appoggiandole il viso alla testa. Ollie sentiva che continuava ad irrigidire la mascella e avrebbe potuto scommettere che stava fissando un punto inesistente davanti a sé, come faceva sempre. Quando faceva così i suoi occhi diventavano ancora più belli.
- Harry? – chiamò lei.
- Io lo uccido. -
- Ti prego, non metterti in mezzo. –
- Come faccio? Tu sei la mia migliore amica, sei quasi come una sorella, come posso fargliela passare liscia? –
- Devi. Perché voglio cavarmela da sola. Non crescerò mai, altrimenti. –
- Ollie, no. –
- Sì, Harry. Voglio cavarmela da sola. Sta volta tocca a me. Dopo scuola gli parlerò. E gli dirò tutto. Che se la tira, che mi fa stare male, gli parlerò di quella là e di tutto il resto. Lo farò e lo distruggerò, giuro. –
- ..Come vuoi piccola. Ma se hai bisogno di aiuto chiamami. Promesso? –
- Promesso. –
Ollie e Harry rimasero immobili, abbracciati, in silenzio. Ollie si preparava mentalmente il discorso da fare a Zayn e Harry pensava al rapporto tra lui e la sua amica. Non poteva veramente dire che Ollie era come una sorella, lui aveva una sorella ma nemmeno con lei era così. Era incapace di descrivere il loro rapporto, se non con “perfetto”. E dietro non c’era nessun tipo di sentimento diverso dall’amicizia; doveva ammettere a sé stesso di aver sempre pensato che, tra maschio e femmina, nascosto nell’amicizia ci fosse sempre dell’amore o del sentimento. Ma con Ollie era diverso. La strinse più forte a sé, finchè non la sentì smettere di singhiozzare.
- Andiamo? – propose lui – Tra poco iniziano le lezioni. –
- Andiamo –

***

Era ironico quanto il destino fosse contro di lei. Due ore di pomeriggio, due ore in classe con Zayn. Sul serio? Ollie fissava incredula l’orario. Alzò lo sguardo al cielo allargando le braccia, sbuffando.
Si avviò alla sua classe e ,sulla porta, qualcuno la bloccò.
“No” pensò. E invece sì.
- Amore, dov’eri finita? Ti aspettavo per mangiare! – due braccia dalla pelle scura, una piena di tatuaggi, le cinsero la vita.
- Zayn non fare così. Non fare la doppia faccia. Con me non vale. – rispose lei, senza voltarsi. La presa di lui si allentò.
- Ma.. Ma cosa dici? –
- Tornando a casa parliamo. A dopo. – si divincolò dall’abbraccio e entrò nell’aula, sedendosi, al sicuro, tra una sua compagna e il muro. Zayn le si mise davanti di un paio di file. Giusto per farle notare che continuava a fissarla preoccupato. Giusto per notare che lei lo ignorava.
“Allora: <> No, no. Più vittima. Deve starci male. Okkei proviamo: <>. No. Deve capire quanto ci sono rimasta..” La campanella bloccò i pensieri di Ollie. Mentre ritirava il diario, da lì cadde una foto. Ritraeva Miley Cyrus e dietro c’era il suo autografo. Era una vera e propria Smiler, conosceva tutte le sue canzoni ed era persino riuscita a incontrarla. Pensando a lei, le venne un lampo. Lei l’avrebbe aiutata anche in questa situazione, come aveva già fatto moltissime altre volte.
- Zayn. – lo chiamò. Lui le si avvicinò e stette zitto, fissandola.
- Ci sono sette cose che odio di te: ei vanitoso, fai degli stupidi giochetti, non sai quello che vuoi, dici di amarmi ma stai con quella là, mi fai ridere e piangere e poi la settima cosa che odio di più che tu faccia è... -
Lui seppe solo zittirla con un bacio. E appena le loro labbra si lasciarono andare, lei concluse:
- Che odio di te è che mi hai fatta innamorare. –
- Scusa, non potevo resisterti. Ma, ora, mi spieghi cosa vai farneticando? –
- Beh, che te la tiri è evidente, guarda cos’hai in testa, mi riempi di stupide balle, prima mi ami, poi tenti di farmi del male, poi mi dici ti amo e poi ti vedo baciarti quella là e.. –
- Cosa vedi? –
- Baciarti con una ragazza. Non negarlo, io ti ho visto. –
- Ma che cosa stai dicendo? –
- Nella pausa pranzo. Ho visto il tuo ciuffo e una. C’era gente, ma io vi ho visti. Ti amo è vero, ma.. Io non ce la faccio. –
- Aspetta Ollie! – urlò Zayn, ma lei si stava già allontanando.
Poi una morsa la prese. Lo stomaco iniziò a contorcersele e si sentì morire. Davanti a lei, Zack del 4 anno stava baciando una ragazza. La stessa ragazza che oggi Zayn stava baciando fuori da scuola. No, aspetta. Quella che Zack del 4 anno, sfoggiando il suo nuovo ciuffo biondo identico a Zayn, stava baciando.
- Merda.. – sussurrò. Non era stato lui. L’aveva odiato, Harry lo odiava, gli aveva fatto tutto quel discorso e non era lui.
Si voltò a sguardo basso, per poi alzare un momento gli occhi verso Zayn, che, inaspettatamente, le sorrideva. Forse non si era arrabbiato. Sarebbe stato strano, ma..
Si avvicinò al suo ragazzo a piccoli passi, arrossendo sempre di più, e gli si fermò davanti. Lui la abbracciò e le sussurrò:
- Ci sono sette cose che mi piacciono di te: i tuoi capelli, i tuoi occhi, i tuoi vecchi jeans, il fatto che quando bi baciamo sono come ipnotizzato. Anche tu mi fai ridere e mi fai stare male, mi confondi, ma immagino che debba comprarle entrambe, per averti. E la settima cosa che più amo di te, è che mi fai innamorare. –
- Mi sarei aspettata TUTTO, tranne che una citazione di Miley. – rise Ollie. – Scusami. – continuò.
- Sei un’idiota. Come hai potuto pensare una cosa del genere? –
- E’ stato il momento… -
- Non pensarlo mai più. –
- Non è colpa mia se ti copiano i capelli.. – si giustificò Ollie.
- Non è colpa mia se ho dei capelli meravigliosi. –
- Vedi che sei vanitoso?!? – rise lei.
- Andiamo, cretina! Ti porto a casa. –
La fece salire in macchina e durante il breve tragitto lei continuò a chiedergli scusa e a dirgli che lo amava. Gli disse di andare da lei più tardi, poi prese le chiavi di casa e vi entrò.
Andò in cucina e trovò un biglietto: “Ollie, mi hanno chiamata al lavoro, non torno prima di sera.. Ti ho lasciato da mangiare sul fornello, scaldatelo o fatti quello che vuoi. Mi spiace lasciarti in casa da sola, ma non potevo rifiutare. Un bacio, la mamma.”
- Oh, perfetto, sono in casa da sola. – disse, sbuffando. Poi si fermò. “Oh, perfetto, sono in casa da sola!” pensò, emozionata. E Zayn sarebbe stato con lei. Sarebbero stati insieme. Da soli. Come volevano. E forse avrebbero potuto.. Sentendosi rossa in viso, scacciò via quei pensieri, prima di rendersi conto di essere sola e di poter arrossire quanto voleva. Cominciò a canticchiare allegra, mangiò e si mise ad aspettare che Zayn arrivasse.
 
Poi il campanello suonò. Ollie andò ad aprire e, sorridendo, disse: - Ciao Amore. -







 

--------------------------------My corner.

Ho aggiornato "preso", visto?? Spero mi vogliate un po' bene.
Che ve ne pare del capitolo? Anche io sono una smiler, sapete?
Ho seguito Miley sin dai tempi di Hannah e l'ho sempre amata, anche nei suoi
periodi "bui", come tanti li chiamano.
Passo subito ai ringraziamenti, dato che non ho molto da aggiungere:
un grazie grazissimo (?) a
LavyGagaDirection che ha messo le storie tra le preferite;
un grazie enorme a a HLLNZ e a Sarilik che la ricordano;
e un grazie a Gia_Directioner che ha recensito il capitolo 14.
L'unica cosa che non capisco è come mai proprio nessuno abbia recensito l'ultimo...
Mi sembrava almeno carino, ma se non vi piaceva ditemelo, eviterò capitoli simili.
Ciao piccolineee!
Olga xx

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Capitolo 17
*** And all your little things. ***


You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you
Maybe you'll love yourself
like I love you.
I've just let these little things
slip out of my mouth
because It's you, oh It's you, It's you
They add up to and I'm in love with you
And all these little things.
One Direction – Little Things

 
 
 
 
 
 
- Ciao piccolina, come stai? – rispose Zayn, notando una strana luce negli occhi di lei. Istintivamente qualcosa di indefinito gli tremò dentro.
- Bene, fammi solo finire di ritirare tutto. – e si avviò in cucina. Il ragazzo si stranì, di solito sua madre viveva in cucina, ma non chiese oltre.
- Andiamo? - chiese lei impaziente. Lui, abbastanza sorpreso inarcò le sopracciglia e poi fece segno di sì. Vide lei infilarsi qualcosa in tasca e poi tirarlo per un braccio.
Condusse Zayn nella sua camera e si richiuse dietro la porta. Il telefono le vibrò, avvisandola di un messaggio, ma lei non se ne curò. Lo portò sul suo letto e, piena di una sicurezza di origine sconosciuta, gli mostrò il biglietto. Si aspettava un sorriso, qualche segno di felicità, sicuramente. Invece Zayn serrò la mascella. Lei lo guardò sorpresa e confusa.
- Cosa… - sussurrò.
Ollie sentì le sue mani su di lei stringersi in pugni. Andò in panico. Cosa aveva sbagliato? Lui voleva… E lei pure.. Perché faceva così? Si appoggiò al petto del ragazzo, in silenzio. Sentì il suo respiro agitarsi.
- Amore.. – sentì Zayn pronunciare.
- Cosa..? –
- Io.. Io non.. Non sono attrezzato. –
Ollie spalancò gli occhi, sospirò e poi.. Scoppiò a ridere. Lo strinse fortissimo.
- Mi hai fatta preoccupare, pensavo che per qualche strano motivo tu ora mi odiassi.. E invece è solo questo. –
- Se vuoi vado.. Ad attrezzarmi. –
- No, no. Stai qui. Davvero, non importa. –
- Io.. – lasciò andare i pugni e sospirò.
Ollie scoppiò a ridere senza motivo e sussurrò: - Spero tu non mi prenda per una malata.. –
E, così facendo, tirò fuori l’”attrezzatura” dal comodino.
- E da dove l’avresti tirato fuori? – chiese lui sorridendo.
- La scuola a volte può essere utile, sai? – rispose ridendo. Poi arrossì di colpo e si coprì il viso con le mani. Lui si girò sul lato e facendola appoggiare sulla sua spalla, le prese il viso e la baciò. La baciò come se l’avesse aspettata per secoli, come se gli avessero tolto ciò da cui era dipendente per troppo tempo. Lei tremava.
- Solo se vuoi.. – sussurrò piano.
Lei, senza farsi guardare in faccia, annuì, piena di emozione.
Zayn si tolse la felpa e la maglia, proprio come aveva fatto quella notte, pensò Ollie. Lei lo osservava con gli occhi sbarrati, ignorante su cosa dovesse fare. Lui la fece girare a pancia in su e si mise sopra di lei per baciarle le labbra, il naso, le guance, il collo e la fronte. Voleva renderla completamente sua, voleva segnare ogni centimetro della sua pelle. La fece sedere e le tolse l’enorme maglione che portava, uno di quelli che tanto piacevano a lui, e la canottiera che portava sotto.. Poi le abbassò una spallina del reggiseno e cominciò a baciarla piano sulla spalla, mentre le sue mani le slacciavano il gancetto, per far poi scivolare via tutto. Anche lei portava una tuta e gliela fece scendere sulle gambe, mentre lei giocava con l’elastico della tuta di Zayn. Impacciata quanto imbarazzata, lei gli tolse i pantaloni e lo lasciò in boxer. Dopo aver visto la sua tuta scivolargli dai piedi, Zayn portò lo sguardo su Olga. La fissò per qualche istante e poi le si avventò sopra, pieno di un amore a lui fin a quel momento sconosciuto, mentre sentiva il suo organo irrigidirsi, eccitato quanto lui.
Quella ragazza lo avrebbe fatto morire.
Disegnò una linea di baci, dalla fronte fino al bordo degli slip, mentre sentiva le mani di Ollie che stringevano e lasciavano andare ritmicamente il lenzuolo, al ritmo affannato dei loro respiri. Zayn con una mano, mentre le baciava la pancia, prese il bordo degli slip, ma dovette fermarsi un secondo, credendo di stare per impazzire. Non aveva più controllo del suo corpo, la voleva immensamente e la amava immensamente. Poi glieli fece scivolare con un gesto piuttosto animalesco, tanto che Ollie si alzò di scatto sorpresa, per poi scoppiare a ridere.
- Zayn.. – lo chiamò lei, con un suono che alle orecchie di lui suonò come il più meraviglioso del mondo. Lui alzò lo sguardo confuso.
- ..Prima di tutto, non abbiamo fretta quindi puoi anche evitare di strapparmele di dosso, sai non vorrei che stando con te io finisca tutte le mutande che ho. E poi non è che se la fissi si anima e ti dice ciao, eh. – disse ridendo.
Il ragazzo si rese conto che, in effetti, stava osservando l’intimità di lei piuttosto insistentemente. Il profumo del suo centro l’aveva inebriato e l’idea di averla nuda davanti a lui l’aveva fatto perdere in un altro mondo.
- Hai ragione. Non serve mica a essere fissata. – rise lui, con gli occhi che brillavano. Poi la osservò. Era nuda, sotto di lui, ed era bellissima. Il corpo più bello che avesse mai visto. Non era la solita bambola, con la pelle bianca e secca come un chiodo che tutti volevano. Aveva l’incarnato che tendeva sullo scuro, il seno pronunciato, la vita stretta e delle gambe da fare invidia a una modella. Nessuna gli aveva mai fatto questo effetto. Pur avendo visto senza vestiti ragazze bellissime, nessuna lo era mai stata quanto lei.
- Non mi guardare la pancia, lo so da sola che è brutta. Non mi fissare. – disse lei agitandogli le mani davanti al viso.
Lui le bloccò i polsi sul letto e le disse, vicino all’orecchio: - Sei la cosa più bella che io abbia mai visto. Non mi importa di quello che pensi tu, sei meravigliosa e ti guardo quanto mi pare. Non ti amerai mai quanto ti amo io e mai ti piacerai tanto, se potessi guardarti con i miei occhi, forse capiresti. – poi si spostò sulle sue labbra – Capito? Amo te e tutti i tuoi particolari. – e la baciò.
Le si spostò di fianco e le passò una mano su tutto il fianco, per poi avvicinarsi alla sua intimità. Ollie provava brividi di eccitazione mentre lui la toccava, per farle meno male possibile poco dopo. Mentre lui le baciava il seno, lei si girò di scatto e lo abbracciò forte forte, baciandogli la testa. Non riusciva a credere fino a che punto di potesse amare una persona. E fu lì che tutti i suoi dubbi sparirono. Era assolutamente certa che lui fosse quello giusto, che avrebbe ripensato per sempre a quel loro momento con un sorriso sulle labbra. Gli tolse la mano e lo fissò. Lo voleva, e lo voleva in quel momento. Non importa quanto avrebbe fatto male, doveva sentirsi una cosa unica con lui.
Aveva la pelle d’oca.
Lui le si mise sopra, appoggiandosi alle mani e la guardò negli occhi. Le sussurrò uno “scusami"perché si sentiva troppo male all’idea di causarle dolore. Ancora. Si tolse i boxer e lo buttò giù dal letto, poi baciando la sua ragazza, fece sfiorare le loro due intimità. Ollie notò che aveva la barba che stava crescendo, come piaceva a lei. Lui fece un movimento del bacino secco, che fece in modo che lui entrasse un poco in lei. Il cuore cominciò a martellare nel petto di Olga che già provava dolore. Lui, piano, portò il suo inguine sempre più vicino al corpo di lei. Olga sentì ogni millimetro della pelle di lui che la penetrava. Le vennero le lacrime, ma sapeva che non voleva fermarlo, perché quella era la condizione per poter fare l’amore con lui. Alla vista dei suoi occhi lucidi, Zayn non ebbe più la forza di guardarla e la abbracciò, appoggiandosi alla sua spalla e continuando la sua strada. Poi la sentì. Sentì la verginità di Ollie e seppe che il peggio per lei stava per arrivare. Spinse piano ma lei istintivamente fece per allontanarsi, pur non rendendosi veramente conto del perché le facesse così male, gemendo. Lui ritornò a guardarla. Con un dito, raccolse le lacrime che si erano raccolte all’angolo degli occhi di lei e poi le mandò uno sguardo di conforto.
- Ti prego, sopporta, sta per finire, te lo prometto. – Lei, gli occhi ancora lucidi, annuì e poi chiuse gli occhi, con la smorfia concentrata di chi aspetta di sentire dolore.
Dentro di lei, sentì lui che indietreggiava leggermente, per poi dare un colpo forte, secco e veloce e dovette trattenersi per non urlare.
- Ssshh, amore. Adesso passa tutto, il peggio è andato – la cullò con la voce, come una bambina.
Lei annuì veloce, di nuovo, e poi fece in modo che lui tornasse ad abbracciarla. Non voleva che la vedesse con le lacrime agli occhi, per non farlo sentire in colpa.
Cominciò a muoversi in lei.
Il dolore andò attenuandosi e i brividi cominciarono a percorrerle la schiena e le braccia.
Sorrise tra sé e sé, consapevole di essere diventata donna. Zayn e lei erano una cosa sola. Come lo Yin e lo Yang che lui portava tatuati sul polso. Chiuse gli occhi e attese le sue labbra, mentre lui continuava a muoversi, sempre più veloce e col respiro sempre più pesante. Zayn chiuse gli occhi di scatto e poi lo vide rilassarsi, in preda al fiatone. Ollie si sentì finalmente davvero sua. Era stata completata dal ragazzo che amava. Era stata resa donna dalla persona più importante della sua vita. Aveva amato per la prima volta. Poi lui sparì in bagno, in modo da lasciare Ollie in preda ai suoi pensieri.
Si perse nella sua stanza. C’erano delle bambole sulle mensole, una parte della sua infanzia. Aveva appena detto addio alla sua infanzia, si disse prendendo in mano il suo orsetto di peluche preferito, Harry. Non a caso aveva quel nome. Lo accarezzò e si alzò in piedi di scatto. Poi si voltò verso il letto. Barcollò pericolosamente alla vista di quelle poche gocce di sangue, finchè Zayn non la prese al volo, evitandole di cadere.
- Olga! Cosa c’è? –
- Scusa amore è che mi sono alzata di scatto e il mio sangue.. Mi ha sempre dato fastidio. –
Lui la prese in braccio e la fece sdraiare nel letto, dopo aver messo un asciugamano sulla chiazza. Poi le si sdraiò accanto.
- Ti… Ti ho fatto tanto male? –
- Non abbastanza da voler smettere. – Ollie gli mise due dita sotto il mento e gli alzò il viso: - Avresti potuto farmi tutto il male del mondo, non ti avrei fermato. E’ stato meraviglioso amore, giuro. –
- Hai pianto.. –
- Davvero, non è stato molto doloroso, cioè un po’ sì, però sai tra l’emozione e tutto.. Mi sono scappate due lacrime. –
- Ti amo piccolina. –
Ollie si fece stretta fra le braccia di lui e rimase in silenzio, ad ascoltare il cuore del suo ragazzo, che ancora batteva forte, e il suo respiro. Stava alla sua destra e lui la abbracciava.
- Siamo come questo, io e te – affermò Ollie, indicando il tatuaggio di Zayn. – Io e te ci completiamo. E ci completeremo sempre. –
- Grazie a Dio, amore. Grazie a te. –
- A te amore. Ti va di scendere? Ho fame.. E poi comunque mia mamma a breve tornerà. –
- Okkei, ma prima mettiamo un po’ in ordine qui. –
 
Mentre rifacevano il letto insieme ridendo, Olga si immaginò come sarebbe stata la sua vita con lui. Non le venne altro aggettivo se non felice. Poi, successe l’imprevedibile. Mentre Zayn tentava di stendere il nuovo lenzuolo, non si accorse di averci messo un piede sopra. Ollie, che rientrava dalla porta con le fede nuove, sentì solo un urlo strozzato e un tonfo sordo. Si buttò a sua volta per terra, in preda alle risate e alle lacrime.
- Non ci posso credereeeeeeeee – disse mentre continuava a ridere. Dopo circa 2 minuti di risate di entrambi, lei si asciugò le lacrime e disse: - Fermo lì! Vado a prendere la macchina fotografica, sei troppo bello… - poi con un “pfff” ricominciò di nuovo a ridere. Così scattò la foto del suo ragazzo, per terra, imbacuccato nelle sue lenzuola, il giorno della loro prima volta.
 
 
 
 
Questa era un’altra foto dell’album. Una delle foto che, tra l’altro, li faceva ridere più di tutte. Una delle foto che gli faceva venire in mente più ricordi. Una delle foto che li rendeva più felici.







--------------------------------My corner.

Sono tornata, più presto che mai! (?) Sono in agitazione
ho pianto come una cretina scrivendo questo capitolo.
E, sinceramente, lo trovo meraviglioso. Non per vantarmi eh, ma perchè sono
fiera di me stessa U.U
Voi che ne dite? Ditemi che vi piace, vi preeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeego!
Questo capitolo è molto importante per me, primo perchè, come sempre
Olga sono io. Cioè nel senso, la descrivo come sono io e quindi vi ho descritto
come mi sono sentita io in quel momento. E'... imbarazzante, le cose non sono andate
esattamente così per me, però le emozioni sono state davvero quelle.
(Per chi non lo sapesse, sono fidanzata da quasi 21 mesi e tra poco sarà passato un anno da quel momento.. *Se ne va imbarazzata*)
Chiuso il capitolo del #nonvenefreganiente, passiamo ai ringraziamenti!
Un grazissimo a
benn_yoo che ha messo la storia tra le preferite,
Un altro a Justine, letemwalk, let_em_walk, SexyLikeOneDirection e TaliafigliadiZeus perchè ora seguono la storia
e sempre a SexyLikeOneDirection per aver anche recensito la storia :D
Se c’è qualcuno che vuole seguirmi su twitter, cercatemi come @OlgaN_C, mentre su fb mi chiamo Olga Cavallazzi
J
Adeeeeessso vi lascio, siete bellissime vi adoroooo
Olga xx

 

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Capitolo 18
*** No love without jealousy ***


Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you

One Direction – Stole My Heart

 
 
 
 
 
 
Erano abbracciati sul divano a guardare i cartoni animati, quando Alicia, la madre di Olga, tornò a casa.
- Ciao amore, sono a casa.. Oh, ciao Zayn! – disse, passando distrattamente davanti alla porta del salotto. Poi, in piena scena da film, camminò all’indietro fino a fermarsi sulla porta, osservandoli. Ollie guardò lei, poi Zayn, poi seguì la linea del braccio di lui che l’abbracciava e capì. Sua madre ancora non sapeva.
- Ecco, ciao mamma! Ciao e… -
- Buongiorno, Alicia – la fermò lui sorridendo.
- Sì, ciao Alicia – continuò Ollie in panico – Ecco, vedi Alicia, la situazione è questa: lui è Zayn, vabbe ma lo sai già lo conosci, solo che prima te l’avevo presentato come amico cioè insomma conoscente solo che adesso… - roteò gli occhi e sparì sotto il braccio di Zayn.
Zayn scosse piano la testa con un sguardo della serie “Cosa ci posso fare io?”, Alicia rise e annunciò che sarebbe andata in cucina. Ollie sarebbe stata lì a guardare i cartoni per ore, purtroppo tornava bambina davanti a due figurine animate che si muovevano. Per fortuna Zayn era uguale a lei. La madre li chiamò a tavola e nel momento in cui si sedettero al tavolo, arrivò anche Adam, il padre di Olga. Alicia gli fece un eloquente segno di starsene zitto quando vide sua figlia con la testa appoggiata alla spalla del ragazzo. Zayn si presentò anche al padre della sua ragazza e cenarono insieme. Dopo di che, Ann annunciò che sarebbe andata a farsi un bagno e che poi sarebbe andata a dormire, poiché era troppo stanca, mentre Adam disse che sarebbe andato nel suo ufficio a sbrigare dei lavori. Ollie e Zayn si sistemarono davanti al televisore a guardare il programma The X Factor, mentre Ollie iniziò a sentirsi le palpebre pesanti.

***

Un raggio di sole le colpì il viso. La sera prima doveva aver dimenticato le persiane aperte, pensò Ollie. Ancora a occhi chiusi si stiracchiò e poi si ricordò del giorno prima. Si portò una mano all’inguine, sopra i pantaloni, pensando alla sua verginità presa per sempre. Alla sua prima volta. Dio, quanto era stato bello. Poi si rese conto. Quello era l’ultimo giorno di scuola. Voleva che la sua estate iniziasse, che l’estate sua e di Zayn iniziasse. Poi le venne un’idea. Scese e chiese a sua mamma:
- Senti… Mi chiedevo se.. Quest’estate… Io e Zayn potessimo, per caso eh solo se vuoi, andare 2 o 3 giorni nella casa al mare… - azzardò abbassando lo sguardo.
Alicia spalancò gli occhi, sorpresa. Le venne una fitta di dolore, la sua bambina era cresciuta. Ma non voleva certo trattenerla dal farlo.
- Certo amore, per me va benissimo, se i genitori di Zayn sono d’accordo, ovviamente.. –
- Graaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaazieeeeeeeeeeeeeeeee – sbottò lei, saltando al collo alla madre. – Vado a prepararmi, a dopo! –

***

Ollie non fece molto caso alla giornata. Pensava solo a lei e Zayn, nella casa al mare, da soli, per amarsi. Al suono dell’ultima campanella, salutò quei compagni che non avrebbe rivisto se non di sfuggita durante l’estate e poi si concentro sulla persona che avrebbe visto più di tutte.
- Amore, sei pronto? –
- ...Per cosa? – chiese Zayn guardandosi intorno.
- Io ho una casa al mare. E io e te ci andremo insieme. Se vuoi, ovviamente. –
Zayn allargò gli occhi, abbozzò un sorriso, la prese in braccio e la baciò, con la solita voglia di lei.
- Se voglio? Non vedo l’ora, piccola. – le sussurrò tra i capelli. – Ma… quando? – chiese poi.
- Quando vuoi tu. Anche se io pensavo questo week end. Ormai fa caldo, siamo quasi a fine Giugno e il bagno lo si può fare! –
- Ti faccio sapere amore. Ma so che nessuno avrà niente da ridire su questo. –
Poi Ollie vide Harry che li guardava in cagnesco, con la testa appoggiata alla spalla di Ann. Allora corse subito da lui a spiegargli tutto:
- Harry, è stato tutto un equivoco! Non era lui! Era Zack, del quarto. Guardagli i capelli, sono uguali, come potevo non confonderli? Scusamiii per averti fatto arrabbiare, ma ho sbagliato io! Per fortuna! – poi abbracciò forte il suo amico, un po’ confuso da quell’orda di parole, e se ne andò.

***

Venerdì mattina Olga si ritrovò a preparare la valigia per quei tre giorni con il suo ragazzo, mettendoci un’insolita allegria. Per una volta, constatò, non era in panico da “cosa mi porto dietro?” Verso le 11, Zayn le mandò un messaggio, con scritto di scendere. Caricarono i bagagli e partirono, con lui alla guida. La radio cantava, il sole splendeva e i due si amavano. Ollie si sporse a stampare un bacio sulla guancia a Zayn ,per poi accoccolarsi sul sedile, gambe sul cruscotto.
Si fermarono in un autogrill e Ollie andò in bagno, mentre Zayn si accese una sigaretta. Mentre erano seduti vicini, mano nella mano, si diedero un bacio, un bacio che sapeva di fumo, dopo barba e Daisy di Marc Jacobs, il profumo di lei. Fu un bacio tenero, scandito da piccoli morsi. I due si staccarono, giusto in tempo per notare due signori anziani che li osservavano. Ollie cercò lo sguardo di Zayn e poi sorrisero loro, un po’ confusi.
- Siete veramente carini figlioli – disse la signora sorridendo tenera.
- E lei è troppo gentile, signora. – rispose Zayn, mentre Olga la osservava sorridendo.
- Oh, fidati che non è così. Arrivederci. – salutò, per poi girarsi ed andarsene a braccetto col marito.
- Sei tu qui quella veramente carina – disse Zayn piano buttando la sigaretta, mentre Olga arrossiva.
- E tu sei troppo gentile, signore. – lo canzonò lei, alzandosi e fingendo un inchino.
Arrivati a destinazione, Olga fece strada al ragazzo nella casa:
- Qui c’è la mia stanza, lì il bagno, quello è il salotto con la cucina di fianco. Metti qua le valigie – disse a un ricoperto di borse Zayn. Lui le mise giù e poi all’improvviso prese in braccio Ollie.
- E tu? Dove ti metto? – disse ridendo, pieno di una strana e inspiegabile allegria.
Lei rideva e intanto urlava, con la testa buttata all’indietro, e il ragazzo pensò che non aveva mai visto niente di più bello. Con un colpo le fece raddrizzare la schiena per farla avvicinare a lui.
“Vicini da non respirare, vicini da morirci, vicini da amarci” pensò Ollie, accennando a un sorriso.
Lui la portò nella sua camera, la adagiò sul letto e la baciò.
Lei avrebbe voluto fermarsi a quel momento per sempre. Non le serviva altro se non lui.
Poi lui la fece sua, in un amore fatto di gioia e passione, col rumore del mare in sottofondo, poesia perfetta.
 
- Stasera ti porto a cena! – annunciò solenne Ollie uscendo in accappatoio dal bagno.
- Da quando sei diventata il ragazzo e io la ragazza? – rispose Zayn divertito.
- Da quando non sapevi nemmeno che questo posto esistesse! – gli fece lei il verso.
- D’accordo, allora mi porti a cena, signore! – disse lui con la vocina, atteggiandosi a ragazza. Atteggiandosi male, tra l’altro.
- Guarda che solo perché ti tingi come una femminuccia non vuol dire che tu debba essere tale! Se vuoi, però, stasera ti trucco! –
Zayn rimase serissimo e allargò gli occhi.
- Come ho i capelli io? – chiese arrancando.
- TINTI, DA FEMMINA! – lo prese in giro lei.
- E’ la tua morte. – concluse serio, prima di buttarla sul letto e prendere a farle il solletico sotto i piedi e sul sedere, unici posti dove lo soffriva.
Mentre si dimenava, per quanto potesse essere strano, Olga si sentiva le lacrime agli occhi dalla felicità. Ringraziava il cielo di stare così bene con il suo ragazzo, dopo tutto il tempo a stare da sola o a essere presa in giro. Ringraziava che quel ranocchio malvagio si fosse trasformato davvero nel suo principe azzurro, nella metà che la completava. L’amore per lui le occupava tutto il corpo, credeva di aver perso tutte le interiora, per fare posto al suo cuore che si era sempre di più ingrandito e continuava a farlo. Gli bloccò le mani e lo baciò, in astinenza dal sapore delle sue labbra, dal sapore di lui. E si ripromise che lo avrebbe baciato per sempre.
 
Ollie e Zayn entrarono per mano nel ristorante “Your House”, che Ollie frequentava sin da piccola, ogni volta che andava lì in vacanza. L’ormai anziano proprietario si illuminò vedendola entrare e le corsa in contro:
- Olga! Quanto tempo! Quanto sei bella! Come stai? –
- Buongiorno signor Murphy! Tutto bene e lei? – rispose Olga sorridendo. Amava quanto quel signore la chiamasse col proprio nome, pensò sorridendo.
- Tutto bene, tutto bene, a parte qualche acciacco! Chi ha l’onore di accompagnarti, questa sera?  - rispose l’uomo, indicando Zayn con un gesto della testa.
- Oh lui è Zayn Malik. Sarebbe.. il mio ragazzo – rispose lei, stringendogli forte la mano. Zayn allungò l’altra e si presentò al signor Murphy.
- Il tuo ragazzo? Sei già così grande? Come passa il tempo! Comunque complimenti, davvero un bel ragazzo! – disse il proprietario, mentre Zayn sorrideva in segno di ringraziamento, sostenendo lo sguardo. Poi da dietro il bancone comparve un ragazzo dagli occhi azzurri che, senza alcun preavviso, affrettò il passo fino a Ollie e la prese al volo in un abbraccio. Lei, sorridendo, lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia, per poi prendere a parlarci. Zayn si guardava intorno, confuso e geloso, storcendosi le mani. Da dove spuntava adesso questo? Chi era? Ma, soprattutto, davvero era biondo tinto?
Il signor Murphy, notandolo tanto teso, gli disse:
- Tranquillo ragazzo, è mio figlio Niall, si conoscono da quando sono piccoli, non essere geloso. –
- Non sono geloso, signore. – affermò risoluto lui.
- Ricordati che non esiste amore senza gelosia – disse eloquentemente lui, per poi avvicinarsi ai due.
Zayn fece lo stesso e si piantò di fianco a Olga, come a farsi vedere.
- Amore, lui è Niall, è il figlio del signor Murphy. Niall, lui è Zayn. – spiegò lei sorridendo.
Niall allungò una mano sorridente, mostrando un quasi invisibile apparecchio:
- Piacere, Niall Murphy –
- Zayn Malik. – rispose lui freddo, allungando la mano.
- Sai, io e Olga giocavamo sempre insieme da piccoli quando lei d’estate veniva qui in vacanza. – spiegò lui, con un accento che a Zayn suonò quasi incomprensibile.
Zayn sorrise cordiale, per poi tirare una mano ad Ollie, come per dirle di sedersi.
- Ma come parla? – chiese ad un tratto Zayn.
Ollie scoppiò a ridere: - Sono irlandesi – spiegò.
Infatti, mangiarono una perfetta cucina irlandese, salutarono tutti e poi si avviarono verso la spiaggia.
 
Passarono la serata a passeggiare in riva al mare, mano nella mano, in silenzio. Ogni parola avrebbe rotto il perfetto equilibrio che c’era in quel momento. Zayn sfiorò con due dita l’acqua e la sentì tiepida. Il suo lato bambino ebbe la meglio su di lui. Incurante delle urla, prese Ollie in spalla a sacco di patate, fece qualche passo nel mare e lei cominciò a urlare più forte, lamentandosi delle scarpe e del vestito e del trucco e dei capelli. Proprio mentre lui fece per gettarla dentro, lei strinse la presa su di lui e lo costrinse a seguirla. Lanciò un urlo al contatto con l’acqua che non si poteva dire proprio piacevolmente calda e poi, guardandosi i vestiti completamente zuppi, non potè fare altro che scoppiare a ridere, lasciandosi andare. Tanto valeva giocare, ormai.
- Amore andiamo al largo a nuotare! – lo incitò lei.
- ..No. – rispose lui, bloccandosi.
- E perchèèèè scusa? – piagnucolò lei.
Lui si passò una mano tra i capelli: - Io.. Non mi piace l’acqua. –
Olga scoppiò a ridere buttando la testa sott’acqua: - Non ci credo! Il grande, coraggioso, onnipotente Jawaad ha paura dell’acqua? –
- Non ho paura. E non mi chiamare Jawaad. – rispose lui, tremendamente serio. Ollie gli si avvicinò, notandolo piuttosto imbarazzato, gli mise una mano sulla spalla, gli diede un bacio sulla guancia, lo prese per mano e, in silenzio, riportò entrambi a casa.
Una volta cambiatisi, si accoccolarono sul divano con una tazza di cioccolato in mano e si misero a scorrere noiosamente i canali della televisione. Ollie insistì per guardare la fabbrica di cioccolato, il suo film preferito, che guardò commentando tutto il tempo Johnny Depp.
 
Qualche ora dopo, Olga si svegliò di scatto appoggiata alla spalla di Zayn. La luce delle immagini in televisione gli illuminavano il bellissimo viso e lei si perse qualche secondo a osservarlo. Poi, muovendosi e sentendo male a tutta la schiena, convenne che sarebbe stato meglio svegliarlo e spostarsi in camera.
- Amore.. – gli sussurrò dolcemente vicino al viso – Che ne diresti di spostarci su un letto? –
Si godette la visa di lui che apriva piano gli occhi, per poi sbatterli velocemente e strizzarli. Gli diede un leggero bacio sulle labbra e si alzò.
Lui la bloccò e la fece risedere:
- Aspetta qui, devo fare una cosa – le disse piano in un orecchio, per poi baciarle la guancia. Lei annuì confusa e lo vide allontanarsi verso la camera. Riapparì 10 minuti dopo, sorridendo fiero. Di cosa, lei non poteva averne idea.
Le prese la mano e la tirò davanti alla porta della camera.
- Ti ho fatto una sorpresa – spiegò Zayn, iniziando ad aprire lentamente la porta.







 

--------------------------------My corner.
Ciao bellissime! Scusate se
aggiorno solo ora, ma la scuola non mi ha dato tregua!
So anche che non è un capitolo pieno di avventura, per così dire,
però volevo un po' descrivere questo romantico week end. Che ne dite??
Passiamo ai ringraziamenti:
un graziiiiiiissimo a 2directioners e vavavoom per aver recensito l'ultimo capitolo;
un grazie enorme a anninsss, CloeStyles e HelenPayne che la seguono;
un grazie altrettanto enorme a CloeStyles e Kebabbaro_Zecsi che la ricordano;
e infine un grazie a 2directioners, benn_yoo, CloeStyles, DoubleEsse, morethanshe e nadaiseyes per averla messa tra le preferite!
Con le vacanze, giuro che sarò più presente e aggiornerò più presto, dato che sarò più libera!
Grazie a tutte voi che mi leggete e seguite, vi voglio un mondo di bene!
Olga xx

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Capitolo 19
*** Still in love today. ***


I love you. More than yesterday, less than tomorrow.
Rosemonde G. Rostand







Olga rimase letteralmente senza fiato. Mentre la porta si apriva, aveva percepito un forte odore di vaniglia, ma mai avrebbe potuto immaginare. Zayn aveva messo candele profumate sui davanzali e sui mobili e cosparso il letto di petali di rosa, come in un film. Solo che quella era la realtà.
Olga ci mise un’eternità ad articolare una semplice frase:
- Come.. Come hai fatto? –
- Sshh – la zittì lui, prendendola per i fianchi.
Ollie entrò stringendo la mano di Zayn, emozionata. Tutto quello che c’era in quella stanza la faceva piangere di felicità. Le candele profumate mandavano un delicato odore e creavano una luce fioca e leggera, così calda da sembrare un sole. Si accorse che Zayn aveva fatto una specie di strada con i petali, che conduceva al letto. Ollie non riusciva ancora a capacitarsi di come avesse preso tutta quella roba, ma non ebbe più il tempo di pensarci nel momento in cui Zayn, dai fianchi, la spinse sopra il letto e la fece sdraiare. Le si mise sopra e prese a baciarla, desideroso di lei più di qualsiasi altra cosa.
Il mattino dopo decisero di andare in spiaggia. Olga girava leggiadra con la sua borsa di paglia in spalla, incurante di come Zayn, dietro, stesse trascinando cibo, bibite, sdraio e tutto il resto. Entrambi avrebbero ricordato quella come una delle loro giornate più belle. Nonostante il bagno nell’acqua bassa, per il quale la ragazza non perse tempo a prendere in giro il suo ragazzo, riuscirono a divertirsi e a fare la lotta in acqua, sotto lo sguardo di alcune signore che sorridevano guardandoli, intenerite. Quei tre giorni furono così belli e aumentarono ancora di più il loro amore.
Al loro ritorno, gli altri ragazzi organizzarono la loro prima vera serata d’estate insieme, uscirono nella loro piazza e poi andarono a ballare insieme. Alla fine, tornarono tutti a casa Tomlinson, per passare insieme la serata e la nottata. Una volta suddivise le camere e organizzato tutto, immancabilmente si addormentarono tutti sui divani, uno sull’altro, presi chi dalla stanchezza e chi dall’ubriachezza. Ollie, che ci metteva un’eternità ad addormentarsi, guardò uno per uno i suoi amici: Liz, che dormiva appoggiando la testa sul suo fianco, sorridente, Harry, che la teneva stretta con un braccio e appoggiata al suo petto, che dormiva con il solito broncio stampato in faccia. Ann, dall’altro lato di Harry, gli stava appoggiata sulle gambe e dormiva serenamente. Sul secondo divano, Liam dormiva in mezzo al divano con la testa all’indietro, completamente rilassato, col suo perfetto profilo, mentre Louis si era accoccolato sulle sue gambe, incurante della stranezza di quella posa, sorridente nonostante stesse dormendo; Heidi aveva le gambe stese su quelle dei due ragazzi ed era appoggiata, storta, allo schienale del divano rosso. Sull’ultimo, Amy si era accoccolata con la testa sul bracciolo del divano, con una smorfia sulle labbra, dovuta alle sue guance che venivano schiacciate dal divano e dalla testa, Niall dormiva mezzo storto appoggiato allo schienale con le guance ancora più rosse, mentre Zayn, dall’altro lato, si era accasciato sulla sua spalla, più bello che mai.
Olga si mise a pensare a quanto fosse bello il loro rapporto: gelosie neanche a parlarne, come dimostravano le ragazze che dormivano su ragazzi che non erano i loro fidanzati, segreti nemmeno. Non c’erano rabbie o rancori tra loro, erano puramente e semplicemente amici. 5 ragazzi e 5 ragazze, destinati ad amarsi per sempre. Sorrise tra sé, soffermando lo sguardo su Zayn che dormiva con una faccia dolcissima. Chiuse gli occhi e decise di raggiungere i suoi amici nel mondo dei sogni, ancora una volta tutti insieme.
 
 
 
 





Today.
Olga indicò sorridendo la foto della casa al mare e chiese al marito se si ricordasse della loro vacanza.
- Certo amore mio che mi ricordo. Come potrei dimenticarmi una notte come quella? Mi sembra ancora di sentirti.. – disse Zayn guardandola, sorridendo in segno di sfida.
Olga gli tirò piano uno schiaffo sul braccio, dandogli del buffone, per poi baciarlo. Si staccò dalle sue labbra e osservò il viso di quel ragazzo che era diventato un uomo. La mascella si era fatta più appuntita, gli occhi portavano piccole rughe al lato, i capelli erano tornati neri ed erano corti, la barba era sempre fatta, per essere presentabile al lavoro.
Lui invece osservò lei. Gli occhi le brillavano ancora come un tempo, ma gli zigomi si erano rigonfiati, il viso si era allungato e il sorriso era diventato quello di una donna. Portava ancora i capelli lunghi, come una volta, castani e bellissimi. Anche il suo corpo, sopportando un parto, era rimasto lo stesso che lo aveva fatto innamorare, con le sue forme morbide ma meravigliose.
- Ti amo ancora come quel giorno, o forse di più. – sussurrò lui piano, appoggiando la fronte su quella di lei, sentendosi improvvisamente di nuovo un adolescente alle prese col primo e unico amore. Lei sorrise teneramente e gli diede un bacio leggero.
Poi, ridendo, indicò un’altra foto:
- Oddio oddio, ti ricordi questa??? E’ quando siamo stati a Disneyland e tu hai fatto cadere Paperino. –
- Ti odio per avermi portato a Disneyland – rispose lui, imbronciato.
- Daiiii era stato sempre il mio sogno, non era importante che io avessi 8 o 25 anni! E poi vorrei ricordarti che tu lì mi hai chiesto di spostarti, quindi non è così infantile come credi. –
- Sì, ma non è colpa mia se Paperino è caduto!! – rispose allarmato ed esasperato, come se lo stessero accusando di omicidio.
- No infatti, non sei inciampato, non ti sei aggrappato a lui e non l’hai fatto cadere! –
- INFATTI, è quello che dico anche io! –
- Jawi smettila! –
- NON MI CHIAMARE JAWI. –
- Okkei, Ja – rispose lei incurante.
- Approposito – continuo Ollie, ignorando la rabbia scherzosa dipinta sul viso del marito – è un sacco che non vediamo Ann e Harry. Come stanno? –
- Che ne so, è il tuo migliore amico mica il mio. –
Olga spalancò gli occhi: - Sì ma.. è tua sorella. –
Zayn si girò verso di lei, facendo una faccia stupidissima, sorridendo e scuotendo la testa, ridicolo. Olga scoppiò a ridere e decise di sorvolare.
- Guaaaaaarda amore, la foto di quando è nata Altea! -







 

--------------------------------My corner.


Devo darvi una notizia. Questa ff sta per finire. Spero che a qualcuno, Olga
mancherà come mancherà a me. E spero che a qualcuno mancherà tutto questo.
Il fatto è che sto scrivendo una nuova storia e, soprattutto, credo che la storia
debba finire qui. Credo che sarebbe la cosa migliore, quindi sto scrivendo la fine.
Spero mi vogliate seguire anche nella nuova storia, vi posterò il link nei prossimi capitoli!!
Comunque, dobbiamo passare ai ringraziamenti!
Un grazie enorme a CarlottaM_1D, everythingpossible e clacarrotHazza che hanno messo la storia tra le preferite.
un altrettanto grande grazie a CarlottaM_1D che l'ha messa tra le ricordate.
Un grazissimo a CarlottaM_1D e 2directioners che hanno recensito l'ultimo capitolo.
Ovviamente grazie anche a tutte quelle che leggono la mia ff e..
VI VOGLIO BENISSIMOO!
Olga xx

 

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Capitolo 20
*** Epilogo. ***


Olga e Zayn sulla spiaggia.
Loro due a sciare insieme.
Olga, Zayn, Elizabeth, Niall, Anna, Harry, Amy, Liam, Heidi e Louis, tutti insieme a casa Tomlinson.
Tutti e dieci in vacanza insieme, al lago, al mare, in montagna.
Olga e Zayn a Disneyland Paris.
Loro due all’altare, bellissimi.
Insieme in Luna di Miele, in crociera nel Mediterraneo.
Olga con il pancione.
Olga con il pancione più grande.
Altea appena nata.
Olga con in braccio Altea.
Altea che stringe con la manina il dito di Zayn.
Loro tre in vacanza, sempre insieme
Queste sono poche delle moltissime foto presenti in quell’album, che in una sera fecero rivivere ai due ragazzi ormai non più ragazzi tutta la loro storia d’amore e gran parte della loro vita. A Olga scappò qualche lacrime di gioia, mentre Zayn la stringeva e le baciava la testa. Risero dei loro momenti divertenti, ricordarono come ormai passati i loro momenti brutti, gioirono del loro amore.
- Non ho mai smesso di amarti, piccola – sussurrò Zayn nell’orecchio della moglie.
Il solito sorriso, bello come sempre, lo fece sciogliere ancora una volta, come era sempre stato, fin dal loro primo incontro.
- Nemmeno io, mio principe. – rispose lei teatrale, indicando una foto di un po’ di anni prima dove si erano travestiti da principe e principessa.
Lui la baciò lentamente, con gli occhi socchiusi, a godersi ogni tratto di lei. Gli passò una mano dietro ai fianchi e la fece alzare, baciandola pieno d’amore.
- Ti amo – gli sussurrò lei.
- Non sai quanto ti amo io. –
Si presero per mano e andarono verso la loro camera, sentendosi due giovani amanti emozionati.
Con la stessa complicità e lo stesso imbarazzo del primo giorno, lui la stese sul letto e prese a baciarla, svestendola piano. Le emozioni erano le stesse.
Il loro rapporto era lo stesso.
Loro erano gli stessi.
Solo l’età era cambiata, ma in amore questo conta poco.
Lei gli sorrise sulle labbra, baciandolo piano, poi più forte, quasi fin troppo innamorata, pronta ad amarlo ancora una volta, come una volta, ma in un modo ancora nuovo, con un amore che cresceva ogni giorno.


 

ATTENZIONE!
Volevo solo dirvi, piccoli amori miei, che ho iniziato una nuova ff :3
Questo è il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1504779&i=1 (copiatelo e incollatelo nella barra di ricerca),
si intitola Snow in September.
Spero che chi mi ha seguito in 7 things continui a farlo anche nella nuova storia.

 


 

--------------------------------My corner.
Okkei ragazze. E' finita. Questo era solo un epilogo, me ne rendo conto e so che è breve.
Però a me piace così e spero possa piacere anche a voi. Ollie mi mancherà, mi mancheranno tutti.
Questa volta i ringraziamenti sono ancora più grandi dei soliti.
Ragazze, siete fantastiche, giuro che adoro ognuna di voi, chi recensisce, chi segue, chi ricorda, chi preferisce e chi legge.
Tante di voi mi sono state accanto durante tutta la storia e mi avete fatta commuovere con le vostre meravigliose recensioni.
Siete tutte meravigliose. Grazie mille a tutte, di nuovo.
Un bacione,
Olga xx

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