Preparati psicologicamente...Evans!

di LaDamaLuthien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Guida alla FF... ***
Capitolo 2: *** La prima volta che ti vidi... ***
Capitolo 3: *** La tazzina da collezione... ***
Capitolo 4: *** I find a way for you...PRIMA PARTE ***
Capitolo 5: *** ...and your furry little problem! ***
Capitolo 6: *** Preparati psicologicamente, Evans. ***
Capitolo 7: *** Tu non hai visto niente... ***
Capitolo 8: *** Ti sei dimenticato il grugno!! ***
Capitolo 9: *** Non avevi per niente ragione nonna!! ***
Capitolo 10: *** Hai idea di cosa hai appena ingoiato? ***
Capitolo 11: *** Anche se non sembra...qualcosa è cambiato. ***
Capitolo 12: *** Questo si…che cambia le cose! ***
Capitolo 13: *** Oh, Jamy! ***
Capitolo 14: *** …non è che abbia afferrato proprio tutto il discorso. ***
Capitolo 15: *** Merda! ***
Capitolo 16: *** A volte il silenzio è così rumoroso. ***
Capitolo 17: *** Nanetti, piante e sgabelli. ***
Capitolo 18: *** AVVISO!!! SIG SIG ***
Capitolo 19: *** ATTACCA! (Prima parte: Esattamente!) ***



Capitolo 1
*** Guida alla FF... ***


Eccomi qui con una nuova fic

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

GUIDA ALLA FAN-FIC!!

 

 

Eccomi qui con una nuova fic!!! Si…lo so cosa starete dicendo….NE HAI ANCORA TROPPE DA AGGIORNARE!!! Però…questa  è diversa…ehi! Non guardatemi così!! Lo dico sul serio.

(Anche perché i capitoli sono pronti, mi manca solo risistemarli…)

 

E’ da circa un anno che raccolgo appunti da interviste alla Rowling, dai libri di Harry Potter (li ho riletti da cima a fondo e mi sono copiata ogni singola parola, riferimento o altro su Lily e James) e soprattutto che metto da parte foglietti e fogliettini con scritto parti di questa fic.

Ora sono finalmente pronta. Ho un bel pacco di appunti e spunti per la mia storia e non vedo l’ora di iniziarla.

 

Ho sempre sognato di fare una James/Lily-with-Malandrini e finalmente sono pronta.

 

Vi avverto che non è una delle mie solite fic sceme, questa è abbastanza seria.

Cioè…la storia è seria, anche se in mezzo non potranno certo mancare battutine e situazioni comiche…del resto…io sono fatta così. Comunque per la maggior parte sarà una fic seria.

 

Voglio precisare che io non sono una di quelle che vede Lily come la santissima ragazza ligia alle regole e soprattutto prefetto-perfetto, gli insegnanti-sono-dei-e-li-devo-ascoltare-assolutamente, sono-tutta-studio, ecc….

E sicuramente il mio sarà un James privo di occhiali.

 

 

I personaggi sono fisicamente uguali a come li ha descritti la Rowl.

Resta il fatto che non ha mai dato molti spunti sulle vicende e sul vero carattere dei personaggi ai tempi dei malandrini, quindi mi sono sentita libera di inventare.

Del resto, questa è la mia fic e mi sono data alla pazza gioia, nonostante abbia deciso di attenermi alle date giuste.

 

Le amiche di Lily sono realmente esistite nel libro di Harry Potter, però non c’era scritto nulla sulla loro età. Così ho deciso di usare quei nomi per le migliori amiche di Lily.

 

Questa fic comincerà con alcuni cap introduttivi che raccontano aneddoti presi da svariati anni compresi tra il 1° e 6° anno, dopodichè comincerà la vera storia che partirà dal fine6°-7° anno in avanti.

 

 

Vi lascio alla storia!!!!

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Capitolo 2
*** La prima volta che ti vidi... ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

CAPITOLO 1 – LA PRIMA VOLTA CHE TI VIDI

 

 

“Si dice che ci voglia un minuto per notare una persona speciale,

un’ora per apprezzarla,

ma tutta la vita per dimenticarla.”

 

 

1° Settembre 1970 (James&co devono iniziare il primo anno).

 

-Mamma!! Papà!! Muovetevi!!-

 

Un bambino dai capelli corvini saltellava in mezzo alla folla della stazione di King’s Cross.

 

-James!!! VIENI SUBITO QUI!-

 

-Uffa mamma! Io voglio andare!-

 

-Fai il buono James ed abbi pazienza. Tua madre ha ragione, non puoi sbraitare per tutta la stazione, rischi di attirare troppo le attenzioni dei babbani.-

 

Il ragazzino incrociò le braccia ed alzò gli occhi al cielo.

 

Quando finalmente furono davanti la colonna tra il binario 9 e 10, il ragazzino si mise a guardarsi intorno ansioso.

 

-Allora? Dov’è? Dov’è il treno??-

 

Suo padre sorrise: -Prima devi arrivare al binario. E per farlo, devi attraversare questa colonna.-

 

Gli occhi di James si allargarono di stupore – FICO!!-

 

-Ehm ehm, James?-

 

-Oh, si! Scusa mamma. BEEEELLO!!-

 

-Molto meglio. Ora su’…vai. Ci vediamo di là.-

 

James non se lo fece ripetere due volte, si girò verso la colonna e cominciò a correre intonando il suo urlo di guerra.

 

-AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!|!-

 

-JAMES!!!!-

 

James fece appena in tempo a fermarsi. –Che c’è?-

 

Sua madre lo guardava torva mentre suo padre cercava a stento di non ridere.

 

-Primo, non urlare in quel modo. Qui non sei a casa. Secondo, ti stai dimenticando i tuoi bagagli!-

 

-Oh...- James fece marcia indietro, prese il carrello e senza aspettare oltre si lanciò verso la colonna seguito dai suoi genitori.

 

 

 

 

Poco più in là un ragazzino dai capelli neri che aveva seguito tutta la scena non poteva fare a meno di sorridere.

Quel James doveva proprio essere un ragazzino scalmanato.

Pensò che sarebbe stato bello provare ad urlare come lui, ma poi si ricordò che i modi dei suoi genitori erano tutt’altro che simili a quelli del ragazzo.

 

-Sirius? Dove diavolo ti eri cacciato?-

 

Pff. Quanto odiava quella strega di sua madre, non vedeva l’ora di liberarsene.

 

 

 

 

-Oh! Vieni qui tesoro!!-

 

La signora Potter stringeva tra le braccia il suo figlioletto con le lacrime agli occhi.

 

-Il mio ometto.-

 

Il ragazzino prese a dimenarsi. Ma si sa, le braccia di una madre sono quelle più forti al mondo.

 

-Mamma!! Ti prego….CONTEGNO!!!!-

 

Finalmente sua madre lo lasciò andare, anche se a malincuore.

 

Suo padre si avvicinò e gli scompigliò i capelli.

 

-Oh, caro! Già i suoi capelli sono impossibili, ti ci metti anche tu a spettinarglieli ancora di più.-

 

Suo padre sbuffò: -Tanto cara, mica si nota la differenza. Comunque figliolo. Questo è il tuo primo anno. Ne abbiamo già parlato a casa, ma voglio ricordarti due cosette. Vedi di fare il bravo e di ascoltare gli insegnanti…-

 

-…e trovati degli amici tranquilli…- gli ricordò la madre.

 

-…e non scrivere sui muri o fare magie se non per fare i compiti…- continuò il padre.

 

-…e ti prego, non metterti nei guai almeno il primo giorno…-

 

-Si!! Si!! Ho capito! Ciao mamma, ciao papà! Tante cose…io vado allora.-

 

Ma prima che potesse fare un solo passo la madre lo abbracciò ancora.

 

James aspettò rassegnato. Intanto suo padre si era fermato a parlare con un suo vecchio amico.

 

James era ancora stretto alla madre, che gli stava parlando, ma la sua attenzione fu catturata all’istante da una chioma rosso scuro.

 

Una bambina del primo anno salutava i genitori e la sorella. I suoi occhi verdi luccicavano per le lacrime trattenute. Era bellissima.

 

- M-Mamma…-

 

La madre lo guardò accigliata: -Che c’è James?-

 

-Ma quello…è un angelo!!!-

 

Sua madre si girò a guardare il punto fissato da suo figlio. Poi sorrise e tornò a guardarlo.

 

-E così…vai pazzo per le rosse, eh?-

 

James tornò in sé e si stacco dalla madre arrossendo.

 

-Beh, io vado mamma!!-

 

 

 

 

 

 

Poco più in là un ragazzino pallido dai capelli castano chiaro finiva di abbracciare a turno i suoi genitori.

 

Poi suo padre si inginocchiò e lo guardò negli occhi.

 

-Ascolta Remus, io e la mamma siamo molto fieri di te. Ma se qualcosa non andasse, se ti senti troppo male o se vuoi tornare a casa, non devi fare altro che scriverci e noi verremo a prenderti subito.-

 

Sua madre gli poggiò una mano sulla spalla.

 

-Saremo orgogliosi di te in qualunque circostanza tesoro. Hai capito?-

 

Il ragazzo annuì serio. Poi tornò ad abbracciarli e si incamminò verso il treno.

 

 

 

 

 

 

-Non ci voglio andare!!-

 

-Peter, tesoro. Avanti staccati!-

 

-No!-

 

La donna sospirò poi prese il figlio tra le braccia.

 

-Cosa c’è che non Peter?-

 

-Perché devo andare a scuola mamma? Io voglio restare a casa con te. Mi prenderanno in giro perché sono timido. Finirò a Tassorosso. E poi mi butteranno fuori perché sarò un completo incapace.-

 

-Non essere così duro con te stesso Peter. Sei solo insicuro di te. Vedrai che ti farai degli amici, gli amici migliori del mondo!-

 

Il ragazzo tirò su con il naso e guardò negli occhi la madre.

 

-Davvero?-

 

La madre annuì.

 

-Mmm, mmm. Davvero! Ora vai, sennò perderai il treno.-

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci alla fine del primo capitolo. Vi voglio ricordare che questi primi capitoli sono tutti Missing Moment fino al sesto anno. Spero vi piacciano. RECENSITE COMUNQUE!!!

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Capitolo 3
*** La tazzina da collezione... ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

CAPITOLO 2 – La tazzina da collezione

 

 

 

“Gelosia non è egoismo,

                                         ma paura di perderti.”

 

 

 

 

Estate del 1973 (Lily deve iniziare il 4° anno).

 

Gentile signorina Evans,

                                       abbiamo avuto notizia che nel luogo dove lei risiede, questa sera alle 20:37 è stato praticato un incantesimo di Trasfigurazione.

Come lei sa, i maghi minorenni non sono autorizzati a compiere incantesimi fuori dalla scuola e un altro episodio del genere da parte sua potrà portare alla sua espulsione da detta scuola (Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C).

La preghiamo inoltre di ricordare che qualsiasi attività magica che rischi di essere notata dalla comunità dei non-maghi (Babbani) è un reato grave ai sensi dell’articolo 13 dello Statuto di Segretezza della Confederazione Internazionale dei Maghi.

          

                                Buone vacanze!

                                                        

                                                      Cordialmente,

                                                                             

                                                                              Mafalda Hopkirk,

                                                                          Ufficio per l’uso improprio

                                                                                  Delle Arti Magiche                                                                                                                           

                                                                                Ministero della Magia

 

 

-…QUINDI BUTTA FUORI QUELL’UCCELLACCIO E RITRASMORMA QUEL TOPO NELLA MIA TAZZINA DA COLLEZIONE!!-

 

Lily si accorse ora che il rumore di sottofondo al quale non aveva prestato attenzione erano le urla di Petunia, la sua sorella maggiore.

 

-Cosa succede qui?- La signora Evans entrò in quel momento. Lily guardò prima la madre, poi la sorella e la sua scrivania dove un topolino scorrazzava felice sopra i quaderni di scuola ed infine la lettera che teneva tra le mani.

 

-Oooops!-

 

Intanto il gufo del ministero si era già volatilizzato all’orizzonte.

 

Petunia la guardò di sbieco: -Ops? Ops cosa? Mamma! Dì a Lily di rimettere a posto la mia tazzina!-

 

La signora Evans seguì con lo sguardo il dito di Petunia che indicava furente la scrivania.

 

-O santo cielo!- Le ci volle del bello e del buono, ma alla fine la madre riuscì a trattenersi dall’urlare. – C-calmati Petunia cara, sono sicura che Lily saprà rimettere tutto a posto in un momento, vero tesoro?-

 

Lily guardò mortificata le sue scarpe. –Mi dispiace, ma non posso. Se faccio un’altra magia verrò espulsa da Hogwarts.-

 

-Beh, tanto meglio! Non vedo dove sta’ il problema. Così tu la smetterai di frequentare quei pazzi ed io riavrò la mia BELLISSIMA e PREZIOSISSIMA TAZZINA DA COLLEZIONE!-

-Tesoro calmati! Non vorrai veramente che tua sorella venga espulsa da Hogwarts, lo sai quanto ci tiene.-

 

-Oh si, certo! Siccome lei è una strega, è la più piccola e la più brava, mica bisogna farle mancare nulla!-

 

-Dai Petunia. Mi dispiace…appena arrivo ad Hogwarts ritrasfiguro il topo e ti spedisco a casa la tazza.-

 

Petunia sbuffò imbronciata mentre Lily afferrava il topo per depositarlo in una gabbietta che riempì di comoda paglia.

Sul suo comodino i libri per il quarto anno erano pronti per essere impilati nel baule.

 

Guardò la sorella uscire dalla stanza furente e poi i compiti della sorella dove il topino aveva lasciato un ricordino.

Tirò fuori dalla tasca la sua ultima cioccorana e se la ficcò in bocca poco prima di scoppiare a ridere.

 

 

 

 

 

-Svegliati tesoro è tardi!-

 

-Mmmmmmm…-

 

-Ma…LILY!!!! Devi ancora finire di fare il baule??-

 

-AWWWWWW!!!!! CHE ORA E’??????- Lily saltò su dal letto a velocità supersonica.

 

-Sono le dieci, figlia degenerata!-

 

-Ma…ma perché non mi hai svegliata??!!!?!!-

 

-Non ti ho svegliata??? Ma se è da mezzora che tento di farti scendere da quel letto! E poi, credevo che avessi già preparato il tuo baule…-

-O no! O no!! O NO!!!-

 

Lily si aggirava per la camera raccogliendo qua e là svariati oggetti per poi lanciarli dentro al baule.

Sua madre la guardava scuotendo la testa.

 

-Così il prossimo anno impari ad essere più precisa ed ordinata. Vado a riscaldarti la colazione.-

 

 

Quaranta minuti dopo Lily era già davanti alla barriera del binario 9 e ¾.

 

-Allora ciao papà! Grazie di avermi accompagnata.-

 

-Fai la brava. Ti aspettiamo a Natale.-

 

Lily abbracciò con affetto il padre e poi si lanciò oltre la barriera.

 

 

 

 

-Ecco Sirius…io vado mamma, papà.-

 

-Jaaames!- Dissero i due genitori in coro.

 

-Ehm…si?-

 

-Scordati la scopa nuova per Natale se mi arriva una sola lettera dalla scuola. Capito?-

 

James sbuffò.

 

-Si papà!-

 

Sua madre scoppiò in una risatina.

 

-Ehi tesoro, guarda lì chi sta salendo sul treno. La tua spasimante rossa.-

 

-Mamma!- James la guardò indignato, poi corse da Sirius lo prese per il braccio e lo trascinò su una carrozza.

 

Sirius lo guardò divertito.

 

-Che ha detto tua madre?-

 

James arrossì.

 

-Nulla…-

 

Sirius scoppiò a ridere.

 

-Non ci credo James! Ti sei preso una cotta per la Evans!! AHAHAHAHAH!-

 

-NON E’ VERO! Smettila di ridere, cerchiamo gli altri dai!-

 

 

 

 

Poco più in là una ragazzina dai capelli biondi chiuse trionfante la porta dello scompartimento. Poi si girò a guardare una ragazzina dai capelli rossi letteralmente pietrificata sul sedile.

 

Accanto a quella, una ragazzina mora era scoppiata a ridere.

 

-Ahahah…non…non ci posso credere…ahahahah-

 

La rossa si riprese.

 

-Smettila Marly! Lo hai sentito anche tu che lui ha negato!-

 

Marlene McKinnon era una della due migliori amiche di Lily Evans, una ragazzina bruna, non molto alta e un po’ cicciotella, ma non molto. Nel complesso infatti, risultava alquanto carina, sembrava una di quelle bambole di porcellana che la nonna di Lily amava tanto.

 

-Si si, certo! Come no! E comunque confessa furbetta! Anche a te piace James Potter!-

 

-Piantala Em! Parliamo di cose più piacevoli, tipo il ragazzo che hai conosciuto in villeggiatura…-

 

Emmeline Vance era una ragazzina molto carina.

Alta per la sua età, con i capelli biondi che le sfioravano le spalle, Em era la “bellona” del trio, ma non se ne vantava mai.

 

Marlene smise di ridere e si fece attenta. Emmeline sorrise e si sedette di fronte alle amiche, decisa ad accontentarle.

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo di transizione corto-orto…. Lo so che fa un po' schifo, ma ci vogliono anche questi cap! I prossimi miglioreranno sempre di più!sono molto contenta che il primo cap. vi sia piaciuto…continuate a seguirmi, eh??????

Credo che aggiornerò mercoledì. Mi impegno a fare un cap più lungo…non preoccupatevi….anche perché parla della nascita dei malandrini ^.°!

Per ora credo di riuscire ad aggiornare ogni 2 giorni al massimo, ma tra un po’ dovrò cominciare ad aggiornare ogni 3-4 giorni.

Ed ora….i ringraziamenti!!

 

Naturalmente grazie a chi ha letto….ed un milione di grazie a chi ha recensito!!!

 

kikka91: Anche io adoro le fic sui malandrini…e sono molto contenta che mi seguirai…!!!

 

Jessire: Grazie sorella! Spero che ti sia piaciuta e che continui a recensire…SMAK!!

 

Ginny28: ti giuro che anche io non vedo l’ora di arrivare ai capitoli del 7°…però prima ci vuole un po’ di introduzione dei miei personaggi…eh eh….

 

Winnie 92: non preoccuparti…se l’onda ci sarà….io la cavalcherò…(ok..non ho idea di che razza di commento sia..cmq..) GRAZIE!!!!!

 

^clod^: si infatti…XD a me piace tantissimo quando si mette ad urlare tipo tarzan

 

Master Ellie: AWWW!!!! Grazie!!!!!!! Sono commossa e contenta che ti piaccia!!! Ho aggiornato presto presto…visto??? (intanto io aspetto ansiosamente le tue fic…^.^)

 

Orlyea: ^.’ Carini da piccoli, eh? Ciao e grazie!!!! Continua a seguirli anche da grandi!!

 

^Hilary^: Ho aggiornato visto? Anche io adoro James da piccolo in quel capitolo…caruccioXD

 

Lilistar: Grazie per i complimenti!!!!!!!!!!!! Sono contenta che ti piaccia!!

 

^Jenny^: Ecco qui la storia aggiornata!! Contenta?? Grazie!!

 

redRon: sono contenta che ti piaccia!!! Grazie!!

 

Shiri Malfoy: Oddio…mi commuovi…addirittura sono una delle tue autrici preferite..???? Snif snif!!! Queste si che sono soddisfazioni…GRAZIE DI CUORE!!

 

Paprika: che bel nome! Già…proprio dolcissimo James quando vede x la prima volta Lily…ma ti assicuro che purtroppo andando avanti non sarà più così ingenuo…^.^ Grazie!!

 

Cry90: Grazie per i complimenti! Sono contenta che ti piaccia fin dal primo capitolo. Non preoccuparti, secondo il mio parere i capitoli più avanti saranno sempre più emozionanti…almeno lo spero! Si, hai ragione. Ci ho messo molto a raccogliere i vari appunti, ma non mi è pesato perché io adoro fare queste cose quando si tratta di Harry Potter. Comunque, anche se mi ci è voluto tempo, ora sono molto soddisfatta perché penso non sia stato tempo sprecato.

 

GRAZIE A TUTTI!! CONTINUATE A RECENSIRE NUMEROSI!!!

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Capitolo 4
*** I find a way for you...PRIMA PARTE ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

 

PICCOLA CHICCA

 

kikka91 in una recensione mi chiedeva se il fatto della tazza trasformata in topo l’avessi presa dal sito della Rowling….ESATTAMENTE. Quella risposta della Rowling sul personaggio di Lily mi è piaciuta talmente tanto che mi è rimasta impressa per un anno. E per un anno  ho continuato a leggere fic in cui Lily era una ragazza estremamente irritante, in quanto troppo ligia alle regole. In alcune fic secondo me era nauseante. Insomma…come diceva Bluking…se Lily fosse stata così esasperante, James non si sarebbe innamorato per niente di lei. Naturalmente, questa è una mia visione dei fatti e di certo non sto condannando al rogo chi la pensa diversamente.

Però…ho deciso di postare qui la domanda fatta alla Rowl e la sua risposta, perché trovo sia molto interessante.

Se non vi interessa potete passare direttamente alla fic!

 

DOMANDA: Nella “Pietra Filosofale” zia Petunia dice che Lily tornava da Hogwarts con uova di rana nelle tasche, e che trasformava le tazze da tè in topi. Se è vero, perché Lily non veniva espulsa?

 

RISPOSTA: Zia Petunia esagera un po’; dovete tener conto del suo stato mentale quando ha iniziato a strillare quelle cose. Comunque, proprio come a suo figlio, a Lily non dispiaceva mettere alla prova i limiti dello Statuto di Segretezza, quindi si può presumere che abbia ricevuto qualche lettera di avvertimento…niente di molto grave però.

 

Questa ed altre risposte interessantissime le trovate nella sezione domande frequenti del sito ufficiale di J.K.Rowling. Se vi interessa e non ci siete ancora stati fateci un salto! Io ho scoperto tantissime cose che nei libri non erano accennate!

 

Ora vi lascio alla prima parte del capitolo.

 

Sapete…questo è uno dei capitoli della storia che mi piace di più…soprattutto la seconda parte che posterò tra pochi giorni…

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 3- I find a way for you. (PRIMA PARTE)

 



Troverò un modo

 

Sai, quando ero un ragazzino
tutto quello che volevo era
fare qualcosa più grande della mia vita
e mi sono dimenticato di tutto il resto
quindi fermati!

C'è una luce alla fine del tunnel
miseri inizi in una lotta che deve finire
andando avanti facendo smorfie
sotto gli occhi di Dio
quando
si dice che si ha fede ed è un inganno
perchè hai dato tutto quello che avevi
quindi perchè loro non applaudono?
ancora sbagliato! Dolce amaro
difficile da sopportare se lo ami
non è un amico ma
un burattino senza legami
danza al tempo dei battiti
di un cuore malato
cambio la tua andatura
perchè se continuo a muovermi
potrei trovare un modo

Sono vivo, ti darò tutto il mio tempo
(troverò un modo, troverò un modo)
lo farò senza indugio, hey
troverò un modo per arrivare alla luce

Perchè ci deve essere un esame
per ogni respiro che trattengo?
troverò un modo per te?

C'è una lunga strada, ma nessuno la percorrerà
Troverò un modo
Perchè ci deve essere un esame
per ogni respiro che trattengo?
Troverò un modo per te?
C'è una lunga strada, c'è una lunga strada,
Perchè non provi a percorrerla?


Riesci a sentire le unghie che
scavano nel profondo della tua pelle?
Mettiti alla prova fino a quando morirai
la fine arriva se non hai cominciato
E se qualcuno non ti riesce a raggiungere,
presto potresti perderlo perchè ti sei avvilito
solo per provare che non ce la puoi fare

Non farlo!
Non arrenderti per tornare indietro
Vaffanculo! Mettilo nel tuo petto e lascia che
il tuo attacco cardiaco si ripresenti!
Non ho smesso di provarci, mi stai uccidendo lentamente,
con le tue parole, e per questo la morte mi piace

Dannazione!
(C'è una lunga strada, c'è una lunga strada)
Troverò un modo (X3)
Fuori da questa vita
Avanti!

Sai, quando ero un ragazzino
tutto quello che volevo era
fare qualcosa più grande della mia vita
e mi sono dimenticato di tutto il resto
quindi fermati!
Dannazione!
Troverò un modo (X3)
Fuori da questa vita
Avanti!

Eccoti di nuovo
Mi chiedo se lo farò davvero
Affido l'anima al destino
Faccio quel che voglio
Lascia perdere, no, no
Non lascerò perdere, no, no
Avanti!

 

(J-Five /Find a way)

 

 

 

Gennaio 1973 (Terzo anno per Remus Lupin & co.)

 

-Bene ragazzi! Questa volta ci siamo! Finalmente riusciremo ad incastrare quei maledetti Serpeverde e ci vendicheremo dell’ultima punizione!-

 

James se ne stava in piedi sul suo letto con le mani sui fianchi e guardava i suoi compagni di avventure con occhi scintillanti di luce vendicativa.

 

Peter, seduto per terra, lo guardava raggiante, mentre Sirius disteso sul suo letto ghignava pregustandosi la scena.

 

Remus teneva lo sguardo basso e si contorceva nervosamente le mani.

 

-Em..ragazzi, io..-

 

Ma fu interrotto da James che per l’ennesima volta decise di confermare i posti d’azione.

 

-Allora…tu Peter farai il palo dietro l’arazzo del primo piano e ci avvertirai attraverso lo specchietto che ti daremo se arrivano o se fanno qualcosa di diverso dal solito. Siruis…-

 

-Presente!-

 

-Tu mi aiuterai nella preparazione del nostro scherzetto, Remus…-

 

-Ehm…James…-

 

-Tu sarai pronto sotto il mantello ad andare a prendere Peter e poi correre a prenderci o saremo tutti fritti.-

 

James li guardò raggiante.

 

-Domande?-

 

-Io avrei un’affermazione più che altro…-

 

-Spara Rem!-

 

-Io…quest.. ..era ..n. ..sarò…-

 

-Parla più forte, non ho capito nulla…-

 

Remus sospirò ed alzò lo sguardo verso i suoi amici.

 

-Questa sera non ci sarò, devo tornare a casa.-

 

James si afflosciò sul letto deluso. –Oh!-

 

Sirius si alzò e lo guardò scettico.

 

-Ancora tua madre?-

 

Remus era troppo impegnato con i suoi sensi di colpa per cogliere la nota accusatoria di Sirius.

 

-Si…vedete, non sta molto bene.-

 

James scambiò uno sguardo d’intesa con Peter e Sirius senza essere visto.

 

-Capisco. Beh, allora Sirius comincerà a preparare lo scherzetto con me, poi continuerà da solo mentre io torno a prendere Peter.-

 

Siruis annuì, mentre Peter si alzò dal pavimento.

 

-Andiamo a mangiare? Ormai è ora di cena…-

 

-Ehm…io rimango qui a preparare il baule, ci vediamo domani ragazzi.-

 

-Ciao!-

 

 

 

 

-Non mi convince. E’ sempre più strano.-  James guardò gli amici negli occhi.

 

-Già..- Sirius fece una smorfia – è dal primo anno che racconta che sua madre sta male e se ne torna a casa ogni mese…e poi, ogni primo settembre e quando torniamo a casa sua madre è lì al binario. Eppure non mi sembra così malata.-

 

-Però, se non fosse così i professori lo saprebbero, no? Anche la McGranitt ci ha dato le stesse scuse di Remus.- Peter li guardò incerto.

 

-Può essere che i professori stiano al gioco, che ci sia qualche cosa sotto…-

 

-Ancora con quella storia Sirius?!-

 

-Beh, James…non vedo altra spiegazione.-

 

Peter lo guardò sconvolto.

 

-Ma dai Sirius! Remus non può essere un…un lupo mannaro. Non lo farebbero entrare ad Hogwarts!-

 

Sirius lo guardò intensamente.

 

-Credi davvero che Silente si rifiuterebbe di aiutare qualcuno?-

 

Peter non rispose. James decise che era meglio chiudere la discussione.

 

-Avanti, sediamoci e cambiamo discorso. Remus è sempre un nostro amico, io mi fido di lui. Sono sicuro che c’è una spiegazione.-

 

Ma prima di riuscire a muovere un solo passo Peter fu scaraventato a terra.

 

-E spostati! Sei sempre tra i piedi …-

 

Un ragazzo del 5° anno, con capelli talmente biondi da sembrare bianchi, li guardava ghignando attorniato da un gruppetto numeroso di Serpeverde di cui facevano parte anche Severus Piton, un ragazzo del loro anno e Narcissa Black, del primo anno.

 

-Chiedigli scusa Malfoy!- James lo guardò con sguardo gelido.

 

-Sennò che mi fai? Mi acchiappi su una scopa e mi mostri come un boccino?-

 

-Pff…ma voi Malfoy sapete cosa vuol dire “senso dell’umorismo”?-

 

-Zitto Black. Già dovresti vergognarti di essere finito a Grifondoro. Ti metti anche a difendere questo filobabbano di un Potter, quel tuo viscido amichetto che non sta neanche in piedi…e quell’altro lì…quello che va in giro con gli abiti rattoppati? Quanto sei caduto in basso. A proposito, dov’è finito il vostro amichetto?-

 

Il volto di Sirius diventò una maschera gelida.

 

-Non mi sembri nella posizione di definire viscido un mio amico. Sbaglio, o te ne vai in giro con Mocciosus? Più viscido di lui…-

 

-Che succede qui?- In quel momento apparve la McGranitt con le mani nei fianchi ed uno sguardo accusatore.

 

-Nulla professoressa. Quel ragazzino è inciampato e stavamo aspettando che si rialzasse per passare.-

 

Sirius fece per ribattere, ma James lo fermò.

 

-Bene, allora andate tutti alle vostre tavolate, forza!-

 

Sirius si sedette accanto a James mentre Peter prese posto di fronte a loro.

 

-Si può sapere che ti è preso James?-

 

-Non avresti concluso niente accusandolo di fronte alla McGranitt. Ci vendicheremo questa sera.-

 

Sirius ghignò

 

-Già.-

 

 

 

 

 

 

-Peter! PETER!-

 

Un ragazzino basso dai capelli color topo smise di spiare il corridoio da dietro l’arazzo e si affrettò ad afferrare lo specchietto che teneva in tasca.

 

-Eccomi!-

 

-Ci sono novità?-

 

-No, nessuna novità.-

 

STONK! CRASH!

 

-Cos’è stato?-

 

Peter sbirciò fuori.

 

-Oh, quelli erano i Serpeverde. Qualcuno ha urtato l’asta di un’armatura-

 

-PETER! Ti avevo detto di informarmi su tutte le novità della nottata!-

 

-Lo so! Per ora non ci sono novità!-

 

-Che cavolo dici? E i Serpeverde?-

 

-Oh, ma loro c’erano anche ieri!-

 

-Non…ci posso…credere…-

 

-James? James????-

 

 

 

 

 

Tre corridoi più avanti ed una scala più sotto, un ragazzino moro scuoteva la testa e guardava sconsolato uno specchietto.

 

-Calmati…un respiro profondo…-

 

-Che stai facendo James?-

 

-Mi sto autoinducendo alla calma Sirius…mi sembra ovvio. Ok Peter, dimmi almeno a che distanza sono.-

 

-A distanza ravvicinata.-

 

-Sono vicini?-

 

-Molto vicini…-

 

-QUANTO vicini?-

 

-Ehm…direi…circa 10 cm l’uno dall’altro…-

 

-…….-

 

-James?-

 

-PETEEEEEER!!! Quanto distano DA NOI!!!-

 

-Oh! Hanno appena svoltato l’angolo.-

 

-Bene, torna a dormire, io arrivo tra poco.- James mise via lo specchietto e si voltò verso l’amico che finiva di incantare le armature. –Preparati Sir, stanno arrivando.-

 

Detto questo sparì sotto il mantello e corse a prendere Peter. Sirius si nascose dietro la balaustra delle scale, pronto a godersi la scena.

 

 

 

 

 

 

Pochi secondi più tardi un ignaro gruppetto di Serpeverde, capitanato da Lucius Malfoy cadeva preda del diabolico piano dei tre Grifondoro.

 

 

 

 

Sirius se la stava spassando dalle risate quando qualcosa gli colpì la spalla ripetutamente.

Si voltò e subito una mano apparve dal nulla, facendogli segno di entrare.

Sirius afferrò il mantello dopo averlo cercato a tentoni e ci si infilò sotto.

 

-Quante fatture gli hai fatto? Sei un genio Sir!-

 

-Grazie! Dovevi vederli quando le armature hanno cominciato a saltargli addosso. Non capivano più nulla. Ma non sarei mai riuscito a lanciare così tante fatture se non fosse arrivato Pix. Si è messo a lanciare palloncini pieni di inchiostro.-

 

-Ah, ecco perché sono tutti neri…- Peter ridacchiò.

 

-Quanto ci metteranno a trovarli?-

 

La risposta di James arrivò subito dopo aver finito la frase.

 

Gazza, preceduto dalla sua gatta, arrivò dal lato est del corridoio, mentre dall’altra parte arrivarono in contemporanea una McGranitt alquanto arrabbiata ed un divertito professor Vitious in calzamaglia da notte.

 

-Meglio andare, prima che scoprano anche noi…-

 

Così, si diressero tutti e tre verso la sala comune dei Grifondoro.

Peccato che ormai entrare in tre sotto il mantello e muoversi era diventato un po’ problematico se volevano poter nascondere anche le caviglie.

Dopo quindici minuti, i tre arrancavano finalmente verso gli ultimi scalini che li separava dal buco del ritratto della signora Grassa.

 

-Forza Peter, ancora dieci scalini e siamo salvi.- Sirius si asciugò il sudore alla fronte.

 

Tutti e tre non vedevano l’ora di distendere le gambe e raddrizzare la schiena.

 

-Oh, no! Ragazzi aiutatemi!-

 

-Peter! Sei impossibile!- James era proprio allo stremo, gli dolevano le gambe ed aveva un sonno terribile. –Sprofondi in quel scalino una volta si e l’altra anche! Possibile che non ti entri in testa che lo devi saltare?-

 

Peter lo guardò con aria sofferente e l’ira di James scomparì per far posto ad una benevola rassegnazione.

 

-Forza, dammi un braccio che ti tiriamo fuori di qui…-

 

James e Sirius cominciarono a tirare Peter, che nel frattempo era sprofondato fino al ginocchio.

 

Successe tutto in pochi istanti.

 

Sirius strattonò con forza Peter che si ritrovò libero, ma sbilanciato all’indietro. Istintivamente si appese con una mano a Sirius, che per fortuna era attaccato al corrimano delle scale e con l’altra a James, che purtroppo non fece in tempo ad aggrapparsi a nulla.

 

 

 

I ritratti delle pareti, compresa la Signora Grassa e la sua amica Vi, concordarono all’unanimità che quello fu il volo più spettacolare che un Grifondoro  avesse mai fatto.

 

Del resto lui era James Potter…e quando faceva qualcosa, la faceva con stile. Ma qui stiamo divagando.

 

 

 

 

 

James sentì un grande dolore al petto e poi una botta alla testa…poi tutto divenne nero.

 

 

 

 

 

-E’ morto?-

 

-Certo che no, signor Black-

 

-Ma riuscirai a salvarlo vero Poppy?-

 

Sirius si guadagnò un’occhiataccia.

 

-Per te sono e rimarrò Madama Chips, Black. E comunque certo che vivrà.-

 

-E’ che c’era tutto quel sangue…possibile che provenisse da quel tagliettino?-

 

-Si, è normale che esca molto sangue dalla testa, anche se è un tagliettino insignificante. Tuttavia la botta che ha preso non è stata indifferente e per questa notte lo dovrò tenere in osservazione. Ed ora voi due andate a letto, potete tornare domattina, ma ora sciò!-

 

 

 

 

 

-No, attento Peter, o gli cade l’uovo in faccia!-

 

James stropicciò gli occhi e mise a fuoco i suoi due amici. Sirius gli stava passando del caldo pane tostato sotto il naso, mentre Peter reggeva un bel piatto di uova e pancetta.

 

Sirius sorrise.

 

-Lo sapevo che con l’odore del cibo ti saresti svegliato.-

 

James sorrise e tentò di mettersi seduto, ma ci ripensò all’istante. Il dolore alle costole e alla testa gli fece ricordare cosa era avvenuto quella notte.

Peter parve leggergli nel pensiero.

 

-Mi dispiace moltissimo James, non l’ho fatto apposta…davvero.-

 

-Peter…la prossima volta che tenti di uccidermi fallo in un modo meno doloroso e con più probabilità di riuscita.-

 

James e Sirius scoppiarono a ridere. Peter dapprima sorrise timidamente, poi li imitò quando capì che James non gli portava rancore.

 

James sospirò.

 

-Spero che Poppy  mi faccia uscire oggi. Non ho intenzione di passare il fine settimana in infermeria.-

 

-Già- Sirius si guardò intorno –Non è una bella prospettiva. Hei, chissà chi c’è dietro quelle tendine. Ieri notte non c’erano, o mi sbaglio?-

 

Guardò Peter che confermò. –No, non c’erano.-

 

Sirius guardò furtivamente l’ufficio di Madama Chips, poi si avvicinò curioso e sbirciò attraverso le tendine. Non si mosse.

 

James guardò l’amico accigliato.

 

-Sir? Sirius? Che c’è?-

 

Ma Sirius lo interruppe.

 

-Lo sapevo.-

 

James si alzò sul gomito sinistro.

 

-Cos’è che sapev…-

 

-Posso spiegare.-

 

Quella voce. Non poteva sbagliarsi. Gli era talmente famigliare….

 

-Remus?- Sirius tirò completamente la tendina confermando i sospetti di James.

 

Remus era seduto sul lettino dell’infermeria. Il suo corpo e la sua faccia erano interamente ricoperti di graffi e morsi.

 

Peter indietreggiò con un sussulto.

 

James lo guardò allibito, poi si voltò verso Sirius che distolse lo sguardo, infine tornò a guardare Remus.

 

-Allora Sirius aveva ragione! Tu sei…tu sei un lupo mannaro!-

 

 

 

 

-Fine prima parte-

 

 

 

 

 

 

 

Lo so...lo so. Ora mi odierete perché ho interrotto sul più bello…hehehe! Purtroppo per voi cosa succede lo scoprirete nel prossimo cap, che io ritengo il più bello! E non per come l’ho scritto, ma per quello che succede. Assisterete alla mia versione sulla nascita dei malandrini, della mappa e delle loro forme da animagus.

 

Mi scuso per aver postato il capitolo a quest’ora tarda. Volevo postarlo nel pomeriggio, ma non ho potuto. Ho appena finito di scriverlo. Uff!! Sono stanca morta. Il fatto è che mia madre mi ha fatto pulire la casa da cima a fondo perché domani vengono le mie amiche (visto Jessire?!?!! Sempre colpa tua!). Io ho provato a farle capire che avevo una storia da mandare avanti…e lei sapete che mi ha detto? Una storia? Ma chi vuoi che la legge?? Io allora le ho mostrato le recensioni che mi avete mandato e lei….cosa pensate che abbia detto?

Che potevo continuare a scrivere? Che non dovevo certo deludere tutte queste persone? NO!!! Mi ha risposto: Ma tutta questa gente non ha di meglio da fare che leggere le tue cavolate?

Ora…non offendetevi cari amici lettori, perché mia madre…è mia madre….e quando è nervosa (cioè praticamente sempre) diventa irritante e scontrosa.

 

Ed ora un po’ di ringraziamenti! Non so cosa farei senza di voi! Siete magnifici!!! Un grazie a tutti quelli che hanno letto!! Tre grazie a chi ha letto tutto dall’inizio alla fine!!! Migliaia di Grazie a chi ha recensito…ovvero:

 

Rinoa: Grazie!!! Hai visto che ho aggiornato? Continua a seguirmi!!

 

Julietta: Ecco pronto il cap!! Grazie per i complimenti!!

 

Cry90: Sono super contenta del fatto che continui a seguirmi!! Zi!! Ho voluto rendere simpatica la madre di James…del resto…e sempre la madre del mitico James Potter!

 

redRon: Grazie anche a te!!! Sono contenta che il cap ti sia piaciuto!!! Baci!

 

Bluking: Non sai quanto apprezzo i tuoi complimenti!! Anche io la penso come te!!! Purtroppo per le citazioni non posso dirti chi le ha fatte…io raccolgo tutte le citazioni che sento o che mi mandano, ma purtroppo di queste non ho gli autori.

 

kikka91: Grazie! Spero che qst cap sia abbastanza lungo!

 

free air: Ma grazie!!!!!!!!! Smak!

 

Paprika: In effetti nei prossimi cap capirai meglio che la mia lily non è poi così indifferente. Nel senso più avanti vorrà sembrare indifferente…e crederà di esserlo..ma

 

Shiri Malfoy: Lo so che in alcune fic Emmeline è cattiva. Però…essendo stato membro dell’ordine della fenice non credo sia stata una stupida oca come la dipingono alcune fic! Comunque..ognuno ha le sue idee…ed a me serviva un nome…quindi…

 

^clod^: Grazie di continuare a seguirmi e anche per i complimenti!!!

 

giovy89: Grazie della dritta! Sono andata subito a correggere il numero…

 

^Jenny^: Grazie per i complimenti!! Anche io non mi scorderò mai James che urla tipo Tarzan!

 

Ginny28: No…è Lily quella che sembra innamorata di James, non l’amica…

 

^Hilary^: E questo ti piace?? Grazie!!!

 

 

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Capitolo 5
*** ...and your furry little problem! ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

Comunicazioni di servizio: sia in una recensione, sia da altre fonti, mi sono state contestate due cose su James Potter che, anche se ritengo irrilevanti per la continuazione della fic, voglio chiarire.

Nella mia fic James NON avrà gli occhiali per mia personale scelta (anche perché la Rowling non ha mai accennato ad occhiali nelle descrizioni di james e non compaiono neanche nelle illustrazioni dei primi libri). Seconda cosa…nella mia fic James ha i capelli neri (vedi 5° libro: Hp e l’ordine della fenice, capitolo 28, pagina 599, righe 29 e 30). Mi dispiace per i lettori che volevano i capelli castani…

PERO’ devo dire che mi ha fatto piacere ricevere queste contestazioni… (NO, non sono pazza e neanche masochista!!!) …perché vuol dire che siete attenti alla mia fic!!! (Illusa!! N.d.lettori) (^^’ farò finta di non aver sentito…n.d.a.)

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 3/2 – …and yourfurry little problem”. (SECONDA PARTE)

 

 

(Il titolo completo del terzo capitolo è dunque: “I find a way for you and your furry little problem”. 

 

                             Ovvero in italiano: “Troverò un modo per te ed il tuo piccolo problema peloso”.)

 

 

 

 

 

Ottobre 1974 ( 5° anno).

 

 

-Mi complimento con lei Signor Lupin-

 

Era l’ultima lezione del pomeriggio ed in quel momento la classe del quinto anno di Grifondoro stava seguendo la lezione di difesa contro le arti oscure. Il professor Yotthers, un tipo bonario, sulla cinquantina, stava riconsegnando i temi corretti.

 

-La sua relazione sui lupi mannari è precisa ed esauriente, di certo la migliore. Non si può dire lo stesso del suo tema…-

 

Il professore si girò verso un tavolo dove tre ragazze stavano chiacchierando sottovoce.

 

-…Signorina Mckinnon. Come può la coda a ciuffo del lupo mannaro assomigliare a quella di un coniglio?-

 

La ragazzina mora chinò il capo imbarazzata, mentre le sue due compagne ridevano sotto i baffi, come il resto della classe.

 

In quel momento suonò la campana.

 

-E bravo il nostro Remus!- Sirius gli tirò una poderosa pacca sulla schiena.

 

James sorrise.

 

-Chissà quanto tempo hai passato sui libri per fare questo tema.-

 

-Smettetela di prenderlo in giro! Per una volta che si impegna…-

 

James sentendo la voce di una delle amiche di Lily portò la mano ai capelli, tanto per darsi una veloce scompigliatina.

 

Marlene diede un risolino: -Guarda che Lily è già uscita con Em…-

 

James fece per ribattere ma Marlene si era già voltata verso Remus.

 

-Silente ci vuole nel suo ufficio questa sera alle otto. C’è una riunione tra caposcuola e prefetti.-

 

-Ok!- Remus, impegnato a salutare Marlene, non si accorse dell’occhiata complice che si lanciarono i tre amici.

 

I quattro si avviarono finalmente verso la Sala Comune dei Grifondoro.

 

-Sai Rem, è un vero peccato che quella ragazzina debba rifare il tema tutta sola quando è così palese che non ha capito bene l’argomento.-

 

Remus arrossì e tentò di ignorare Sirius, ma James rincarò la dose.

 

-Ed è ancora più crudele che un suo compagno di casa, che lo conosce così bene, non le dia qualche…ripetizione.-

 

Remus li guardò triste.

 

-Apprezzo i vostri sforzi ragazzi, ma no.-

 

Sirius sbuffò impaziente.

 

-Avanti Rem! Devi lasciarti andare! Sennò non avrai mai la ragazza…-

 

Avevano appena voltato l’angolo, quando una luce rossa colpì James e lo mandò a sbattere contro il muro.

 

Automaticamente Sirius sfoderò la bacchetta e contrattaccò bloccando l’avversario con un Levicorpus.

Remus e Peter riuscirono a far rinvenire James, che si rimise subito in piedi.

 

-E così, oltre ad essere un untuoso inutile Serpeverde, sei anche così viscido e meschino da colpire l’avversario alle spalle, Mocciosus…-

 

-Che state facendo?-

 

Quella voce era inconfondibile. Ed inevitabile era la sua reazione.

Mano ai capelli. Spalle dritte. Sguardo maturo.

James si girò con il suo miglior sorriso verso la ragazza.

 

-Evans!-

 

Lei corrugò le sopracciglia incrociando le braccia.

 

-Potter…-

 

-Uuuu! A cosa devo questo tono così amichevole?-

 

-Mmmm…vediamo…- Lily portò una mano sotto il mento e fece finta di pensare –principalmente alla tua presenza, poi per il fatto che ti atteggi sempre in quel modo patetico, infine, ma bada che non è il motivo meno importante, per il fatto che ovunque tu vada devi metterti in mostra lanciando incantesimi a tutti quelli che non conosci o che non ti vanno a genio. Tutto questo solo per far pesare agli altri il fatto che non sono bravi e capaci come te!-

 

James accentuò il suo sorriso –Quindi anche tu non hai potuto fare a meno di notare le mie innumerevoli bravure…-

 

Lily fece in tempo a sibilare: -Idiota!- prima che Sirius si intromettesse con fare annoiato.

 

-Quando voi due piccioncini avrete finito…volevo comunicarti, James, che Mocciosus se l’è svignata…-

 

James alzò incurante le spalle.

 

-Pff. Tanto lo becco la prossima vol…-

 

-Oh no! Tu lo lascerai stare Potter!-

 

-Ah si? E che farai per esserne sicura?-

 

Lily non fece in tempo a ribattere. Uno scintillio divertito illuminò gli occhi di James.

 

-Hai intenzione di pedinarmi?-

 

James si era avvicinato alla rossa, il suo viso era a pochi centimetri dal suo, le mani poggiate sui fianchi ed in volto un ghigno divertito.

 

Il cuore di Lily batteva a mille, che cosa ci faceva James Potter a pochi cm dal suo viso?

Il suo cervello andò completamente in fumo. Non connetteva più. Si era completamente dimenticata di essere in mezzo ad un corridoio dove le sue amiche e gli amici di James la guardavano.

 

Si era completamente persa in quegli occhi nocciola. Che belli! Non ci aveva mai fatto caso, ma sembravano occhi da cerbiatto.

 

-AHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHA!!!-

 

Lily si riscosse dal suo stato di trans e guardò in basso dove Potter era piegato in due dalle risate.

 

-Ahahah…che faccia….che buffa che eri Lily! Ahahahah…ma…ahah…che pensavi?-

 

Lily, resasi conto di essere rimasta imbambolata davanti alla faccia di Potter, arrossì lievemente e replicò glaciale, prima di andarsene impettita.

 

-Stavo pensando a quanto sono caduta in basso per essere stata faccia a faccia con un cretino!-

 

Le risate di James si spensero.

 

-Hei!-

 

Sirius si mise a scuotere la testa rassegnato.

 

-James, James, James…ma lo vedi in che stato sei?-

 

-Che?-

 

-Sei cotto! E’ inutile che dici che ti piace stuzzicarla per il gusto di farla infuriare. A te piace.-

 

-Io…a me non piace Lily Evans!!-

 

-A no? Allora meglio per te…perché lei non ti merita.-

 

 

 

Per tutta la cena James rimase insolitamente taciturno, ma nessuno sembrava farci caso.

Sirius era completamente occupato in una missione esplorativa della bocca della sua nuova ragazza.

Peter mangiò il più velocemente possibile prima di scappare nell’ufficio della McGranitt per scontare una punizione. Remus era perso nei suoi pensieri.

 

-Ci vediamo in dormitorio Sirius.-

 

James non aspettò la risposta, che comunque non sarebbe arrivata.

 

-Aspetta James, vengo anche io!-

 

Remus lo raggiunse di corsa.

 

-Devo posare questi libri prima di andare dal preside.-

 

James annuì distrattamente.

Possibile che si fosse innamorato? Il suo rapporto con le ragazze si fermava a qualche bacetto da Playboy, ma nulla di più.

 

-Rem?-

 

-Um?-

 

-Cosa significa essere fidanzati…stare con qualcuno?-

 

-Beh, significa che tu non fai altro che pensare a quella persona e lei lo stesso. Significa che entrambi vi desiderate e che volete condividere il vostro tempo assieme, perché vi amate.-

 

-Ah…grazie.-

 

Remus scosse il capo. Ecco perché gli piaceva Remus. A differenza di Sirius, lui si limitava a dire lo stretto necessario, a rispondere e basta e non partiva in quarta a fare un milione di domande.

 

Appena arrivato in dormitorio si buttò sul letto a pancia in su. Era confuso.

Fin’ora non si era mai trovato davanti ad un dilemma che lo tormentasse così profondamente.

 

-Allora io vado James!- Remus lo lasciò solo con i suoi pensieri.

 

Tutte le ragazze con cui era uscito gli piacevano e le aveva baciate, ma non perché le amasse o perché volesse stare con loro, le baciava perché a lui non dispiacevano. Perché sapeva che, come lui, loro non erano serie.

 

Ma ora. Sentiva che c’era una differenza tra tutte quelle ragazze e Lily Evans.

Per esempio a volte, durante le lezioni, si ritrovava a fissarla e pensare a quanto gli piacevano i suoi capelli rosso scuro, i suoi occhi così lucenti. Ed il suo modo di fare.

 

Sempre a ridere e scherzare con le amiche. Sempre pronta per aiutare gli altri. Sempre sul punto di arrabbiarsi se qualcuno faceva qualcosa di ingiusto. Non aveva paura di rispondere nemmeno agli insegnanti. Quante se ne prendeva Lumacorno quando le diceva che sarebbe stata bene a Serpeverde. Un vero peperino.

 

E quando la vedeva non poteva fare a meno di provocarla. Era talmente carina e divertente quando si arrabbiava. Soprattutto quando lui le chiedeva di uscire.

 

Ormai era routine.

 

Lui le chiedeva di accompagnarlo ad Hogsmeade.

Lei si infuriava, gli rispondeva no e se ne andava via arrabbiata.

 

E quella stretta al cuore quando la vedeva andare via o quando lo guardava fredda negli occhi e lo rifiutava.

 

James scosse la testa. Non poteva essere innamorato. Non lui! Lui non era una persona seria.

Lily gli era rimasta impressa solo perché, a differenza delle altre ragazze, lei lo rifiutava.

 

La porta di aprì ed entrò Sirius, facendo il solito casino.

 

-Perché non mi hai detto che te ne andavi? Mi hai mollato lì.-

 

-In verità io te l’ho detto, ma tu eri troppo impegnato.-

 

-Che hai? Stai male?-

 

-No.-

 

-Sei serio. Pensoso.-

 

James lo guardò di sottecchi. In effetti Sirius riscontrava successo tra le ragazze, molto più di lui.

Ed aveva avuto anche alcune storie lunghe qualche mese. Forse…si insomma, lui se ne intendeva.

 

-Sirius…posso…posso farti una domanda?-

 

-E me lo chiedi?-

 

-Ma una domanda seria Sirius e tu dovresti rispondermi altrettanto seriamente.-

 

Sirius si accigliò.

 

-D’accordo. Prometto di risponderti da amico serio e fidato.-

 

-Quando sei innamorato…tu senti…senti che il cuore ti stringe e che il respiro si fa…ehm…pesante?-

 

-Mmm, beh…no. Quando sei innamorato il cuore batte forte e la testa ti gira tutta. Fai fatica a parlare…e cose così…-

 

James afflosciò sospirando. Ma Sirius non aveva finito.

 

-Quando senti una morsa che ti stringe il petto…vuol dire che tu la ami, ma lei non ti corrisponde.-

 

James alzò lo sguardo verso il suo amico. Poi sorrise divertito.

 

-Ma tu…come fai a saperlo? Vorresti dirmi…che tu hai amato una ragazza che non ti ha corrisposto?-

 

Sirius distolse lo sguardo.

 

-Ma figurati! Chi potrebbe mai rifiutare Sirius Black?-

 

Ma James non si lasciò abbindolare, conosceva l’amico fin troppo bene.

 

-Quando? Chi?-

 

Sirius sospirò guardandolo negli occhi.

 

-Non so precisamente quando è cominciato. Insomma, fin da piccolo lei era…era stata l’unica ragazza a comportarsi così gentilmente verso di me. Sai…mia cugina Andromeda. Ogni volta che le nostre famiglie si incontravano passavamo tutto il tempo insieme. Ed un giorno feci una cosa stupida. Le diedi un bacio. Lei si mise a ridere e mi spiegò che oltre ad essere suo cugino io ero troppo piccolo e che comunque lei non mi amava. Mi sentivo uno stupido e ci rimasi male, ma poi crescendo ho capito e mi è passata.-

 

Sirius guardò l’amico e un ghigno divertito si allargò tra le sue labbra. Era tornato il Sirius di sempre.

 

-Ma tu? Di chi ti sei invaghito?-

 

-Io? Nessuno.-

 

Ma lo disse troppo in fretta.

 

-Ho capito. Poveraccio, ti farà passare le pene dell’inferno.-

 

Sirius afferrò un cuscino e lo lanciò in faccia a James.

 

-Sei morto Sir!-

 

 

 

 

 

-Bene, potete andare, per ora è tutto. Ricordate che in occasione del banchetto di Halloween dovete presentarvi un’ora prima per addobbare la Sala Grande.-

 

Il caposcuola li guardò uno ad uno, tanto per assicurarsi che avessero veramente capito.

 

Il preside si alzò e mise finalmente fine alla riunione.

 

-Buonanotte ragazzi, e buona nottataccia a chi è di ronda.-

 

Alcuni risero. Remus fece un sorriso amaro.

 

Quella notte toccava ai Grifondoro fare la ronda per il castello e l’indomani ci sarebbe stata la luna piena. Due notti insonni. Un vero toccasana. A volte malediceva la McGranitt e Silente per la loro idea di nominarlo prefetto.

 

-Remus aspetta! Dobbiamo pattugliare i corridoi!-

 

Marlene McKinnon, l’altro nuovo prefetto dei Grifondoro, lo raggiunse correndo.

 

-Che rottura queste ronde, eh?-

 

Remus annuì.

 

-E chi se lo aspettava che essere prefetto comportasse tutte queste responsabilità ed impegni.-

 

Remus annuì di nuovo.

 

-E poi, con tutti i compiti che ci danno. E pensare che mancano mesi ai G.u.f.o.-

 

-Già-

 

Marlene lo guardò accigliata.

 

-Non sprechi mai una parola tu, eh?-

 

-Non sono un tipo loquace in effetti.-

 

-No, infatti. A parte quando stai con i tuoi amici. Ti vedo sempre mentre parli e scherzi con loro…-

 

Marlene tacque improvvisamente ed arrossì.

 

-Beh…io…io vado a pattugliare il secondo piano, tu potresti fare il quarto e poi ci possiamo incontrare al terzo.-

 

-Ok, a dopo allora.-

 

Lei corse saltellando fino alla scale e sparì alla sua vista poco dopo.

 

Sorrise.

Quella ragazzina era così buffa.

Un po’ impacciata, ma era proprio quella sua aria ingenua e sbadata a renderla piacevole.

 

Remus non era stupido.

Aveva notato come la ragazza da un anno a questa parte lo guardava e di come arrossiva se per caso lui la sfiorava o le parlava gentilmente.

Ma qualcosa in lui lo fermava. La paura.

Paura che lei scoprisse quello che era veramente, che non lo accettasse.

 

Aveva avuto la stessa paura anni prima, quando tre ragazzi lo avevano preso in simpatia ed era diventato loro amico.

Poi loro avevano scoperto tutto. E lui si era sentito morire.

 

Già da tempo sapeva che loro sospettavano qualcosa e sembravano non credere alle scuse che dava per le sue assenze.

 

Ricordava tutto alla perfezione. Ricordava come la paura lo avesse atterrito mentre le tendine dell’infermeria si scostavano rivelando l’amara verità.

 

 

 

*Flashback*

 

Gennaio 1973- Infermeria

 

Remus stava riposando tranquillamente in un lettino dell’infermeria dopo una notte di luna piena.

All’improvviso una risata e delle voci lo svegliarono.

Sentì dei passi avvicinarsi al letto.

Balzò a sedere.

Vide le tendine muoversi piano e poi scostarsi.

 

Il volto di Sirius , dapprima leggermente sorpreso, si fece subito duro.

Remus non riuscì a leggere nulla nei suoi occhi. accusa, né comprensione. Erano totalmente inespressivi, come l’intero volto.

 

-Sir? Sirius? Che c’è?-

 

La voce di James gli giunse da poco lontano. Ma Sirius non distolse lo sguardo da lui.

 

-Lo sapevo.-

 

-Cos’è che sapev…- 

 

La voce di James giunse di nuovo, ma Remus non badò a lui. Improvvisamente non riuscì più a sostenere lo sguardo e distolse gli occhi da quelli di Sirius.

 

-Posso spiegare.-

 

-Remus?- Sirius tirò completamente la tendina confermando i sospetti di James.

 

Vide James disteso su un lettino e poi Peter indietreggiare con un sussulto.

 

James lo guardava allibito, spostando lo sguardo da lui a Sirius.

 

-Allora Sirius aveva ragione! Tu sei…tu sei un lupo mannaro!-

 

Ecco. Non poteva farci più nulla. Loro lo sapevano. Era inevitabile, come potevano dei tipi furbi come loro non accorgersi di una cosa del genere?

 

Che stupido era stato!

 

Si era raccomandato mille volte di non fare amicizia, ma alla fine non aveva saputo resistere.

La voglia di non restare solo e la speranza di non essere scoperto, l’avevano portato a questa situazione.

 

Aveva rovinato tutto. Loro non gli avrebbero più parlato e appena la notizia fosse trapelata l’avrebbero cacciato da Hogwats perché i genitori dei suoi compagni l’avrebbero considerato un pericolo.

 

-Perché non ce l’hai detto?-

 

La voce di James era piena di infinita ingenuità. Non c’era accusa, solo apprensione.

 

-Non ti fidavi di noi?- Il tono di Sirius invece era pieno di amarezza.

 

Remus alzò lo sguardo.

 

Peter deglutì a fatica poi lo guardò negli occhi.

 

- A-avevi paura che non ti volessimo più?-

 

Remus annuì, incapace di parlare.

 

- Beh…- Peter abbassò lo sguardo – non nego di non aver paura, ma…ma tu sei sempre mio amico e sono certo che pian piano mi ci abituerò…-

 

-Vuoi dire che…che tu vuoi essere ancora mio amico?-

 

James lo guardò allibito.

 

-Ma certo! Che pensavi? Che ti avremmo abbandonato?-

 

Sirius abbandonò la sua aria risentita e si sciolse in un sorriso.

 

-Se pensavi di liberarti di noi così facilmente Remus…ti sei sbagliato!-

 

James arrivò barcollando al suo letto, aiutato da Peter, e ci si sedette sopra.

 

-Noi siamo tutti amici. E gli amici non si abbandonano.-

 

Remus sentì togliersi un peso dal cuore.

 

Lacrime di gratitudine, felicità o altro gli salirono agli occhi, ma lui non le fermò.

 

Ed i suoi amici non lo fecero vergognare. Aspettarono in silenzio che avesse finito e poi parlarono per tutta la mattinata.

 

Vollero sapere tutta la storia, dove andava le notti di luna piena, cosa faceva, se se lo ricordava.

E Remus parlò ininterrottamente. Non parlò mai tanto come quel giorno.

Raccontò tutto, dalla prima all’ultima cosa.

Di come da piccolo era stato aggredito, di tutte le cure che avevano provato i suoi genitori.

 Di come Silente l’aveva accettato ed aveva organizzato tutto.

Di come le sue trasformazioni fossero dolorose e di come la gente lo trattava quando veniva a sapere la verità.

E spiegò la paura che lo aveva indotto a tacere e la felicità che provava in quel momento.

Quando smise di parlare né lui, né i suoi amici proferirono parola. Non serviva.

 

Solo James disse una cosa che non dimenticò mai.

 

-Te lo prometto Remus. Troveremo un modo per starti accanto. Devi solo darci un po’ di tempo.-

 

 

*Fine Flashback*

 

 

 

Da quel giorno i suoi amici fecero di tutto per stargli vicino. Lo aiutavano con i compiti quando saltava le lezioni e non confessarono mai il suo segreto.

A volte Remus li vedeva confabulare su grossi libri che parlavano di Lupi Mannari, trasfigurazione, pozioni ed incantesimi vari. La maggior parte dei quali proveniva dal reparto proibito.

Ma non aveva idea delle loro intenzioni perché ogni volta che faceva delle domande rispondevano che doveva fidarsi di loro.

E lui si fidava. Così presto smise di fare domande e li lasciò fare.

Personalmente apprezzava i loro sforzi, ma dubitava che avrebbero potuto aiutarlo in qualche modo.

Lui ed i suoi genitori avevano girato un sacco di specialisti  in vari paesi. Ma nessun incantesimo o pozione poteva salvarlo dalla sua situazione.

 

-Trovato qualcuno?-

 

La voce di Marlene era sommessa, come se non volesse disturbarlo.

 

Scosse la testa.

 

-E tu?-

 

-Neanche.-

 

 

 

 

 

 

 

-Che cosa è successo qui?-

 

Peter era appena rientrato in dormitorio quando si fermò attonito davanti a quello spettacolo.

 

James e Sirius erano distesi per terra ansanti e la stanza, completamente distrutta, era ricoperta di piume bianche.

 

-Peter! Già di ritorno?-

 

-Si, la McGranitt era impegnata, devo tornare la prossima settimana.-

 

James si alzò e poi aiutò Sirius a fare altrettanto.

 

-Bene, così finchè non torna Remus possiamo riprovarci l’ultima volta. Ormai sei diventato bravo anche tu Peter e per domani dovremmo essere pronti.-

 

Peter sorrise.

 

-Vi immaginate la faccia di Remus appena ci vede?-

 

-Gli prenderà un colpo. Dai rimettiamo a posto.-

 

Sirius cominciò a fare degli incantesimi e gli altri due lo imitarono. In pochi minuti, la stanza tornò come nuova.

 

-Più pulita di prima direi! In effetti, non credo che la nostra stanza sia mai stata così ordinata.-

 

Sirius sorrise.

 

-A tutto c’è rimedio James. Vedrai che riusciremo a farla tornare come prima e senza il minimo sforzo.-

 

-Già, ma ora…al lavoro!-

 

 

 

 

 

 

 

 

-Direi che possiamo anche tornarcene a letto.-

 

Marlene annuì.

 

-Già ormai è tardi ed in giro non c’è nessuno a parte Pix e Gazza.-

 

I due ragazzi si avviarono verso la torre di Grifondoro.

 

Dopo alcuni minuti, Marlene ruppe il silenzio.

 

-Remus…-

 

-Dimmi.-

 

-Io…è da molto che voglio fare una cosa. Ma tu non ti devi arrabbiare.-

 

-Arrabbiare? No…non mi arrabbierò, almeno che tu non voglia lanciarmi qualche fastidiosa fattura.-

 

Marlene lo prese per un braccio, gli si mise davanti e lo baciò.

 

Remus non fece in tempo a fare nulla, la sorpresa lo aveva immobilizzato.

 

Marlene riprese a camminare, come se niente fosse.

 

Remus si riscosse e la inseguì, affrettando il passo. Mai si era sentito così. Quel bacio, per quanto veloce e casto, gli era piaciuto moltissimo.

 

Ma il problema era sempre quello. Lui non poteva ricambiare. E’ vero, i suoi amici non avevano paura di lui, ma non poteva arrischiarsi con quella ragazza.

 

Con il cuore in gola, prese la mano di lei e la fermò.

 

-Senti Marlene, tu sei…una persona simpatica, ma…-

 

- Si lo so. Non sono per niente carina. E parlo troppo. E sicuramente non ti piaccio. Come potrei piacere ad un bel ragazzo come te? Lo so di essere brutta, ma…ecco, io desideravo farlo.

Non preoccuparti, non mi monterò la testa. Lo so di non avere speranze.

Ma ti prego, ti prego Remus, se mai…se mai tu avessi bisogno di una persona all’infuori dei tuoi amici, anche solo per parlare, ecco…ricordati che io ci sono.-

 

Remus non fece neanche a tempo a ribattere che Marlene si era già volatilizzata.

 

Com’era contorta la mente delle ragazze. E poi…credevano tutte di essere brutte. Certo, alcune lo erano veramente…ma Marlene oltre a non essere per niente male era anche simpatica e dolce.

Se avesse avuto i suoi stessi problemi…allora sì, avrebbe avuto una ragione per essere insicura!

 

Risalì piano le scale che portavano al dormitorio. La sala comune era deserta, ma fece piano comunque, per non svegliare gli altri.

 

Quando aprì la porta del dormitorio rimase pietrificato. La richiuse immediatamente, chiedendosi perché c’era un cervo sopra il suo letto.

 

Probabilmente la stanchezza gli aveva giocato un brutto scherzo.

 

Aprì lentamente la porta e questa volta un grosso cane nero lo afferrò per il mantello e lo trascinò dentro.

 

SBAM!

 

Remus si voltò shockato.

 

Il cervo aveva appena chiuso a cornate la porta del dormitorio. Remus si accasciò sul letto, ma subito fece un salto quando sentì qualcosa muoversi sotto il suo sedere.

 

Un topo.

 

Chiuse gli occhi, strizzandoli. Forse stava diventando pazzo.

 

E lo pensò davvero quando riaprendoli si ritrovò davanti i propri compagni di camerata.

 

-Tutto…mpf…bene Rem?-

 

James non riuscì a trattenersi ed insieme a Sirius ed a Peter scoppiò in una fragorosa risata.

 

-Ma che…che sta succedendo?-

 

Remus si sentiva alquanto spaesato.

 

James sorrise e lo guardò negli occhi.

 

-Te l’avevo promesso, no? Che avremmo trovato una soluzione per starti vicino. E ce l’abbiamo fatta! Abbiamo trovato un modo per il tuo…ehm…piccolo problema peloso!-

 

Remus li guardò allibito.

 

Sirius gli diede una pacca sulla spalla.

 

-Non morirmi proprio ora Rem! Non sei contento? Ci abbiamo messo tre anni, ma alla fine riusciremmo a starti vicini durante le tue trasformazioni.-

 

-Cosa....?-

 

Peter lo guardò orgoglioso.

 

-Siamo animagi!!-

 

-CHE COSA? STATE…STATE SCHERZANDO?-

 

Sorrisero e James fece di no con il capo.

 

-Mi state dicendo che voi…? Ma…ma è una magia difficilissima!!!-

 

-Sorpreso?- Sirius ridacchiò soddisfatto.

 

-Quindi il cervo, il topo ed il cane…-

 

Sirius annuì.

 

-Io sono il cane, James è il cervo mentre Peter diventa un topo.-

 

-Non ci posso credere. Io…ragazzi, non so che cosa dire. Grazie, grazie, grazie ed infinitamente grazie! Non riesco a credere che abbiate fatto tutto questo per…per me.-

 

James ghignò.

 

-Oh ma non l’abbiamo fatto solo per te! Pensa a quante cose scopriremo mentre giriamo indisturbati per Hogwarts!-

 

Remus non si offese. Aveva colto la nota scherzosa nella voce di James.

 

-Già…tutti quei passaggi…dovremmo stare attenti a ricordarceli!-

 

-E se…?-

 

Sirius era diventato serio e li guardava dritti negli occhi.

 

-E se facessimo una mappa. In modo da ricordarci tutto quello che scopriamo. Hogwarts è immensa e sarebbe comodo…-

 

-Forte!!- James si era illuminato tutto –Però dovremmo fare in modo che solo noi la possiamo leggere o modificare.-

 

-Sarà difficile…- intervenne Remus –Ma si può fare.-

 

-Perché non ci diamo un nome?-

 

Sirius guardò accigliato Peter.

 

-Ce l’abbiamo già un nome PETER…-

 

Peter lasciò perdere la provocazione e scosse la testa.

 

-Non hai capito. Intendo un nome in codice, che possiamo usare nella mappa. In modo che se un insegnante riesce in qualche maniera ad aprirla non saprà che l’abbiamo fatta noi…-

 

-Ingegnoso. Allora ce l’hai un cervello tu!!-

 

-Ah, ah, ah. Voi che ne dite?-

 

James annuì soddisfatto.

 

-Si. Si, può andare. Insieme formeremo la fratellanza…la fratellanza dei….dei…-

 

Sirius intervenne in suo aiuto.

 

-Delinquenti?-

 

-Mmmm…così sembriamo più dei malavitosi. Che ne dite di un nome più sofisticato..?-

 

Tutti si voltarono verso Remus.

 

-Tipo?-

 

-Tipo…Malandrini?-

 

Peter fece una smorfia.

 

-Mandarini?-

 

-Non mandarini, ma-lan-dri-ni, è un sinonimo di delinquenti.-

 

-Mi piace!-

 

Dichiarò Sirius.

 

-Si, originale.- concordò James.

 

Peter alzò le spalle.

 

-Allora d’accordo.-

 

-Bene.- James recuperò vigore. – Tu Remus…sarai Lunastorta!-

 

Sirius rise.

 

-E Peter…dato che è un topo…che ne dite di Codaliscia?-

 

Remus sorrise.

 

-Direi perfetto.-

 

-E io?-

 

James si aggirava pensoso per la camera.

 

-Mi sembra ovvio…- intervenne Sirius guadagnandosi l’attenzione generale – Tu sarai…Cornuto!-

 

Risero. Tutti tranne James che saltò addosso a Sirius.

 

-Te lo do io, il cornuto!-

 

-Che ne dici di Ramoso?-

 

James smise di ammazzare Sirius e si girò verso Peter.

 

-Perché Ramoso?-

 

-Non so…è che le tue corna…assomigliano vagamente a dei rami…ma se ti fa schifo…-

 

-No. No, mi piace. Ramoso. Ok! Ora manca Sirius.-

 

-Cagnaccio-

 

-Troppo ovvio…-

 

-MmmBoby?-

 

-Ah, ah, ah…-

 

-Fido?-

 

-Ma che divertenti che sieeeeete!!!-

 

-Felpato!-

 

-Non male…non male Remus.-

 

-Bene!!- James corse verso il baule, tutto eccitato. Afferrò un foglio di pergamena e si sedette di fronte ai suoi amici.

 

-Remus, no scusa, Lunastorta…tu avrai il compito di disegnare la mappa, visto che hai la scrittura più leggibile di tutti noi. Intanto noi tre cominceremo a cercare nei libri tutti i modi possibile ed immaginabili per incantarla.-

 

Annuirono tutti, soddisfatti.

 

-Ed ora…- James sfoderò la bacchetta e la puntò verso la pergamena – Insieme…saremo la fratellanza dei Malandrini!-

 

Remus sorrise e puntò la sua bacchetta verso la mappa.

 

-E la prima ed unica regola…-

 

-Oh, Remus!!!-

 

-E’ fissato!!!-

 

-E’ maniacale…-

 

-Lo so che sei un prefetto ma…-

 

Remus ghignò e li interruppe.

 

-…è questa: “ Ogni confratello…dovrà giurare solennemente…di non avere buone intenzioni!”-

 

I tre lo guardarono sbalorditi.

 

Sirius fu il primo a riprendersi.

 

-Lo ammetto Remus, cioè…Lunastorta. Questa volta sei riuscito a sorprendermi!-

 

James riprese con voce unanime:

 

-Allora confratelli! Io, il signor Ramoso…-

 

-Io, il signor Felpato…-

 

-Io il signor...ehm…Codaliscia…-

 

-Ed io, il signor Lunastorta…-

 

Tutti e quattro, puntarono la bacchetta verso quel foglio bianco…

 

Tutti e quattro, pronunciarono le stesse parole nello stesso preciso istante…

 

Tutti e quattro furono partecipi di una magia potentissima…

 

Una magia che va oltre i legami di sangue, oltre la vita e la morte…

 

-…GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI!-

 

Una magia così forte, che malgrado tutto, sarebbe esistita per sempre.

 

L’amicizia di quei quattro ragazzi suggellò un patto più forte del tempo.

 

Quella notte nacquero i Malandrini, presenza che vivrà in eterno, impressa in quel semplice pezzo di carta.

 

 

 

 

 

FINITO IL CAPITOLO!!!!!

 

Vi è piaciuto? Spero di si!! I miei Malandrini!!!!! Ed avete avuto anche delle fugaci visioni dei rapporti sentimentali di alcuni personaggi.

 

Ora…una cosa importante.

 

SONDAGGIO: I genitori di James e Lily sono tutti morti prima della nascita di Harry. Io ho bene in mente due differenti capitoli in cui in uno muoiono quelli di James, nell’altro quelli di Lily. Non li posso mettere tutti e due. Non quando sono entrambi ad Hogwarts.

Però per lo sviluppo della mia storia è importante che i genitori di uno dei due muoia…ma sinceramente non so quale scegliere. Per questo ho pensato di tirare a sorte. E penso che farò così…a meno che voi non mi diate qualche dritta. Così vi chiedo, anche se è un po’ macabro, quali volete che muoiano prima??

Eh, eh, eh…lascio la decisione nelle vostre mani.

 

Vi rendete conto che la prossima recensione sarà la cinquantesima???? Ma io vi adoro tuttiiiiiiiiiiiiii!!!!!

 

 

Non so quando aggiornerò perché devo ancora finire i compiti per le vacanze. Comunque entreremo finalmente nel vivo della storia!!! Baci!!

 

 

Ed ora…GRAZIE MILLE A CHI HA LETTO E SOPRATTUTTO A :

 

phoenix88: Grazie mille! Sono contenta che ti piaccia! Continua a seguirmi!

 

NancyGrangerWeasley: Ecco il cap! Spero tu ci sia!! Grazie!!

 

Master Ellie: CIAOOOOOOOO!!!! Sei tornata!! Sono contenta che tu continua a leggere qst fic!! Figurati se io ascolto mia madre…non preoccuparti!

 

Jessire: non ho poca fede!! Cmq grazie tesoro!!

 

LILY EVANS POTTER: infatti questi cap sono solo l’introduzione della mia storia. Non ho messo prima il cap. del terzo anno perché era collegato a questo, del quinto. Ho preferito quindi mettere prima quello che riguardava Lily, e poi i due sui malandrini. Grazie lo stesso comunque!

 

giovy89:  In questo cap è comparsa anche Lily! Contenta? La storia inizia nel prossimo cap!!!

 

^Jenny^: Si infatti. sempre Peter Minus…eh si…hanno saputo di Remus!! Sono contenta che tu continui a seguirmi!!

 

^Hilary^: Poverino si…ma non preoccuparti guarirà…BUABUAHAHAHAHAHA!!! (risata diabolica)XDXD!!

 

Cry90: Ma che carina!!!!!!!!! Grazie per i complimenti!! Sono contentissima!! Eccoti la continuazione, soddisfatta?

 

Obsession: WOW! Grazie! Mi fai arrossire…davvero ti piace come scrivo? Che bello!!!

 

Shiri Malfoy: Ecco la seconda parte! Anche a te un milione di grazie, soprattutto per continuare a seguirmi!!!!

 

Ethelyn: Che bel nome che hai!! Mi piace molto!!! E grazie per i complimenti!!

 

Julietta: Grazieeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Baci!!!

 

Kikka91: I tuoi complimenti mi fanno arrossire…sono contenta che il mio modo di scrivere piaccia anche a te! Grazie per continuare a leggere la mia fic!

 

 

 

 

 

 

Paprika: grazie, grazie, grazie!!!!!!!!!!! Eccoti il cap!!!Baci!!!

 

RedRon: Grazie anche a te! Continua a seguirmi!!

 

Rinoa: Anche a me piacciono James e Sirius! Sono contenta che la fic ti piaccia!! A presto!!

 

Lilistar: Grazie mille!! Ti è piaciuta la continuazione? Spero di si!!!

 

Ginny28: Lo so di aver interrotto sul più bello…ma era previsto così…spero di essermi fatta perdonare con questo cap!

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Capitolo 6
*** Preparati psicologicamente, Evans. ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

Dedico questo capitolo alle mie migliori amiche Alessandra, Irene e soprattutto Silvia, che nonostante ci abbia abbandonato è sempre nei nostri cuori!! Vi voglio bene sorelline!!!

 

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO:  PREPARATI PSICOLOGICAMENTE, EVANS.

 

 

 

Febbraio 1976 (sesto anno).

 

 

 

 

 

"Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo non si sa perché, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga tra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano."

(Gabriele D’Annunzio)

 

 

 

 

-Corri Toby! Corri a casaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh!!!-

 

-Piantala scemo!-

 

-Yahhhwn!! Sirius!! Possibile che di domenica dovete fare ‘sto casino alle cinque del mattino?!!?!?-

 

-E secondo te Lunastorta è colpa mia?-

 

-Potrebbe essere! Sei tu che tempesti il cervello di James con stupidaggini…-

 

Sirius ghignò –Ma come faccio a tempestargli il cervello se lui non ce l’ha?-

 

SBAM!

 

-Grande James, l’hai beccato!- gracidò Peter.

 

-Allora sei sveglio!!-

 

-Finchè voi due continuate a beccarvi!!-

 

-Finchè tu continui a fare incubi scemi!!-

 

-Smettetela! Sembrate due bambini di quattro anni!-

 

-Ahi, ahi, ahi. Come mai così irritato Rem?-

 

-PERCHE? SE NON L’HAI NOTATO SONO LE CINQUE DI DOMENICA MATTINA!!! ED IO HO SONNO!! SONNO!!!!-

 

-Mai urtar il lupo che dorme…-

 

-Sir…guarda che era svegliar…- lo corresse James.

Sirius fece spallucce.

 

-E’ lo stesso…-

 

Ma l’attenzione di James era rivolta verso Remus, che si stava cambiando il pigiama mentre un’aria di folle pazzia gli aleggiava negli occhi.

 

-Ehi Lunastorta…perché ti stai vestendo? Sono le cinque e dieci…-

 

Remus non rispose.

 

Peter lo guardò accigliato.

 

- Cosa devi fare di domenica alle cinque del mattino di così importante da non essere rimandata ad un’ora decente?-

 

Fu allora che Lunastorta alzò lo sguardo.

 

Fu allora che i tre si resero conto che non era proprio consigliabile urtar il lupo che dorme…

 

-Impartirvi una lezione. Ecco cosa ci faccio sveglio di domenica alle cinque del mattino!-

 

 

 

 

 

 

-Yaaaaaawwnnnn.-

 

Sirius mostrò l’ugola nell’ennesimo sbadiglio. Erano le otto del mattino e si trovavano in Sala Grande a fare colazione dopo aver passato l’intera mattinata a studiare Pozioni.

Vicino a lui la testa di James ciondolava pericolosamente sopra il piatto. Peter era già caduto in coma ed ora si trovava immerso in un bel piatto di uova e bacon.

 

Remus alzò per un momento gli occhi dalla gazzetta del profeta che stava leggendo.

 

-Così imparate- Furono le sue uniche parole.

 

Sirius alzò gli occhi al cielo. Era incredibile quanto fosse irritabile il suo amico vicino alla luna piena. Probabilmente i lupi mannari erano simili alle ragazze…ogni mese diventavano irritanti per le loro cose.

Bah, chi le capiva poi le ragazze, tutte prese dai loro sbalzi d’umore….

 

James si girò a guardare l’amico. Gli passò una mano davanti agli occhi, ma niente. Quando Felpato partiva con i suoi pensieri filosofici…nessuno lo riportava più indietro.

All’improvviso la sua attenzione fu catturata da lunghi e svolazzanti capelli rossi.

Lily Evans e le sue inseparabili amiche si stavano appunto dirigendo verso il tavolo dei Grifondoro.

In quel momento, anche Sirius parve risvegliarsi dai suoi profondi dubbi esistenziali.

 

 

 

-Buongiorno ragazze!-

 

Oh no! Ma perché cavolo Em si è seduta proprio qui?

 

Lily guardò furente l’amica prima di rispondere.

 

-‘Giorno Black.-

 

Lily afferrò all’istante il libro che si era portata da casa, lo aprì e ci si nascose dietro.

 

-Mm…”I passi dell’amore”, non serve che leggi quei libri sentimentali Evans, te la mostro io la strada dell’amore.-

 

James le fece l’occhiolino, ma Lily non mosse un muscolo.

 

-Ne dubito Potter, l’unica strada che tu sai insegnare alle ragazze è quella per arrivare ai tuoi pantaloni.-

 

I Malandrini e le sue amiche scoppiarono a ridere.

 

James però, non sembrava imbarazzato. Anzi, sulle sue labbra si allargava sempre di più un ghigno malizioso che non prometteva niente di buono.

 

Ma qualunque cosa stesse per dire, la provvidenza divina decise di salvare Lily in extremis.

 

-Buongiorno Lily- Mark, un ragazzo del settimo anno di Corvonero, la salutò sorridendo.

 

- C-ciao!- Lily arrossì sprofondando dietro il libro e solo allora si accorse che il ragazzo le aveva fatto cadere un bigliettino davanti a lei.

Lo prese tra le dita, curiosa, mentre le sue amiche saltellavano eccitate.

 

-Oooooohhh! Ma quello era Mark O’connor! Il ragazzo più bello del settimo anno.-  Em parlò con un tono un po’ più forte del normale, lanciando occhiate furtive ad un certo James.

 

-Cavoli! Quelli carini capitano tutti a voi due!- Marlene la guardava con occhi adoranti.

 

Remus sobbalzò impercettibilmente.

 

-Ed è anche capitano della squadra di Quiddich, oltre ad essere un anno più grande di noi. Ma che ti ha scritto?- Aggiunse Em sorridendo, ora sicura che James fosse tutto orecchie.

 

-La volete smettere voi due?-

 

-Non cambiare discorso! Vogliamo sapere cosa ti ha scritto!-

 

Lily si rigirò il biglietto fra le mani. Anche lei avrebbe tanto voluto sapere cosa c’era scritto. Cosa poteva mai volere un ragazzo carino come Mark da una come lei? Del resto non si erano mai parlati e c’erano almeno una ventina di ragazze più carine di lei ad Hogwarts.

Sospirò e si fece coraggio.

 

 

Cara Lily,

               se per questa splendida giornata non hai altri impegni vorrei invitarti con me ad Hogsmeade. Il fatto è che non ho potuto fare a meno di notarti e mi piacerebbe moltissimo conoscerti meglio. Se ti va’ possiamo incontrarci al cancello alle 09:00.

Spero che tu decida di venire.

                                                                      Baci,

                                                                             Mark O’connor.

 

 

Lily rilesse il biglietto ben cinque volte. Mi ha notata? Non ha potuto farne a meno? Conoscersi meglio? BACI?

Beh, non se l’aspettava. Proprio no. Ma ora cosa doveva fare? Doveva accettare?

 

Emmeline le prese il biglietto e si mise a leggerlo ad alta voce.

 

-Devi metterti i Jeans nuovi Lily, quelli che ti abbiamo regalato a Natale.-

 

Lily guardò Marlene ad occhi aperti. Chi le diceva che lei avrebbe accettato?

 

-Lene ma…-

 

-Non penserai mica di uscire con quell’idiota, vero Evans?-

 

Lily si rese improvvisamente conto che James aveva assistito a tutta la scena e la stava fissando.

Qualcosa in quel momento fece scattare una scintilla di rabbia dentro di lei.

 

Accettava.

 

Certo che accettava.

 

Perché no?

 

-Io direi che qui, l’unico idiota sei tu! Ma non mi aspettavo altro da un pomposo egoista come te. Certo che accetto! Perché secondo te non dovrei accettare l’invito di un ragazzo carino e tranquillo come lui?-

 

James non mosse un muscolo, si limitò a guardarla negli occhi. Poi distolse lo sguardo, si alzò, prese la sua roba e fece per andarsene. Ma prima di allontanarsi si girò verso Lily, serio come nessuno l’aveva mai visto.

 

-Perché tu meriti di meglio.-

 

Ed uscì.

 

Lily lo guardò allontanarsi seguito a ruota dai suoi amici.

 

Era rimasta spiazzata, attonita.

 

 

“E’ come salire al buio le scale per andare in camera da letto e credere che ci sia ancora uno scalino, il tuo piede cade nel vuoto e c’è un nauseante momento di tetra sorpresa”

                                                                      (Lemony Sniket - Una serie di sfortunati eventi.)

 

 

-Ma chi si crede di essere?-

 

Lily si diresse impettita verso il dormitorio, decisa a prepararsi per l’appuntamento.

Emmeline e Marlene, che non si erano perse nulla, la seguirono con un sorrisetto stampato in faccia.

Era ovvio: si piacevano. L’avevano capito tutti. O almeno, tutti tranne loro due.

 

 

 

 

 

 

-Ehi Ramoso!! Aspetta!-

 

Sirius correva per i corridoi, cercando di raggiungere l’amico. Dietro di lui lo seguivano Remus e Peter.

 

Ma James non li sentì o non li volle sentire. Andò di filato nel dormitorio.

 

Quando anche gli altri lo ebbero raggiunto, lo trovarono intento a rovistare nel baule.

 

Remus si fece avanti, parlando a voce alta, in modo che l’amico non potesse far finta di non sentirlo.

 

-Era questo che intendevo…sono contento che tu abbia seguito i miei consigli.-

 

James smise per un momento di rovistare e lo guardò spaesato.

 

-Che?-

 

-Beh, hai fatto come ti ho detto. Non le hai urlato addosso, l’hai colpita ed affondata e non ti sei messo a fare lo scemo davanti a lei. Eri molto serio, sei stato un ottimo attore. Vedrai che se vai avanti così la Evans ti vedrà sotto una luce nuova e finalmente…-

 

-Eccolo!-

 

James, che non aveva ascoltato nulla delle ultime parole dell’amico, sollevò trionfante il mantello dell’invisibilità.

 

Peter corrugò le sopracciglia.

 

-E a che ti serve quello?-

 

-Ma è ovvio Codaliscia! Per mettere in atto il mio piano “distruggi l’appuntamento delle splendida Lily per salvarla da quell’idiota di un babbuino che le ha chiesto di uscire”-

 

Remus si schiaffò una mano in faccia.

 

-Come non detto…-

-E cosa conti di fare, “oh salvatore del mondo”?- Sirius lo guardava divertito.

 

James ghignò.

 

-Lo vedrai se verrai ad aiutarmi…-

 

-Ci sto!-

 

Peter, che non voleva perdersi niente, decise di aggregarsi.

 

-Allora vengo anche io!-

 

Tutti e tre si voltarono verso Remus, che li guardò male.

 

-Oh no! Se pensate che io mi lasci convincere da voi tre a pedinare la Evans solo per rovinarle la vita vi sbagliate di gros…-

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ma  perché ogni volta mi devo lasciar coinvolgere nelle vostre macchinazioni idiote?-

 

-Suvvia Lunastorta…ci divertiremo.-

 

-Eccolo lì quel sudicio maniaco bast…-

 

-Calmati Ramoso. Un po’ di contegno!-

 

-Lascialo perdere Felpato, non vedi che è perso nei suoi sogni di vendetta?-

 

-Hai ragione Codaliscia.-

 

-Oh mio Dio! Guardate com’è bella! Non è stupenda?-

 

Sirius alzò gli occhi al cielo.

 

-Ecco, ora l’abbiamo definitivamente perso.-

 

Peter sorrise e Remus, suo malgrado, ridacchiò.

 

Gli occhi di James scintillarono pericolosamente.

 

-Preparati psicologicamente, Evans…preparati psicologicamente-

 

 

 

 

 

Lily si guardò allo specchio. Dietro di lei Marlene ed Em la guardavano commosse.

 

-Sei magnifica.-

 

-Snif! La nostra piccola Lily! Guarda com’è cresciuta!-

 

-Hai ragione Lene! Chi se lo immaginava ricordandosi la bambinetta alta un metro meno un pallino acido schiacciata sotto il peso del baule il primo…-

 

-Ma la volete smettere?-

 

Risero. Loro tre erano così. Non riuscivano a rimanere serie quando stavano assieme.

 

-Dai muoviti. Il tuo cavaliere attende…-

 

-Aspetta…!!!-

 

FLASH!

 

Marlene le scattò una foto.

 

-Così avrai un ricordo del tuo primo appuntamento!-

 

Lily abbracciò le amiche.

 

-Siete due tesori! Cosa farei senza di voi?-

 

Marlene sorrise maliziosa.

 

-Eh, modestamente…-

 

-A dopo!-

 

Lily scese di corsa le scale. Era molto emozionata ed il cuore le batteva forte.

 

Lei stava per uscire con un ragazzo! Lei! Che bello!

 

Passò il solito posto di blocco dove Gazza controllava i nomi sulla lista e si avviò verso il cancello.

Lui era lì, che l’aspettava. Era veramente un ragazzo carino.

 

Sospirò felice. Era il suo primo appuntamento. La giornata, sebbene facesse un po’ freddino, era molto bella e soleggiata. Il ragazzo con cui stava per uscire era bello e dolce.

 

Nulla poteva rovinare quella bella giornata. Nulla al mondo.

 

 

 

 

Ovviamente Lily Evans non aveva idea di quanto si sbagliava. Oh, se si sbagliava!

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui!! Scusate molto ma veramente sono presa malissimo. Oggi ho cominciato la scuola e i prof non hanno fatto altro che spiegarci come sarà dura quest’anno, quanto dovremmo studiare, che dobbiamo pensare agli esami, bla, bla, bla. Ma vi pare che il primo giorno di scuola si faccia lezione poi? Sono tutti matti...il primo giorno e già partono a spiegare… e dare cose da fare…

Ed io che devo ancora finire i compiti per le vacanze! Cavoli!!! Sono stata tre mesi a lavorare e quando sono tornata ho cercato di riprendermi in vista del nuovo e durissimo anno…

Ma non vi devo crucciare con i miei problemi…

 

 

Spero di riuscire ad aggiornare presto! E spero tantissimo che il capitolo vi sia piaciuto!

Preparatevi perché ne accadranno delle belle!! Finalmente inizia la vera storia!!!

 

Grazie a tutti per aver risposto al sondaggio…ma comunque rileggendo i miei appunti mi sono accorta di una cosa che ha detto la Rowl e che ha determinato la mia scelta. Ma le vostre opinioni non sono state vane!! Ho riflettuto molto su alcune cose che avete detto e…e quindi grazie!!!

 

Grazie mille a chi ha letto e recensito!! Questa volta non ho il tempo di rispondervi individualmente, mi dispiace molto ma devo scappare.

 

GRAZIE VERAMENTE A VOI CHE CONTINUATE A SEGUIRMI ED INCORAGGIARMI!  I VOSTRI COMPLIMENTI MI RENDONO MOLTO FELICE, DICO DAVVERO, NON SO COSA FAREI SENZA DI VOI!

 

VI VOGLIO BENE!!! L’ATRA VOLTA MI SONO ADDIRITTURA COMMOSSA!!

SIETE UNICI NELLA VOSTRA FORMA E SPECIE (VABBE’…NON SONO NORMALE, CAPITEMI…).

 

UN MONDO DI GRAZIE A:

 

 

cry90

__darklily__

phoenix88

^clod^

Ginny28

Master Ellie

^Hilary^

Aurora

Shiri Malfoy

lilistar

redRon

Marty92

Bluking

Rinoa

_marty_91

Yo91

obsession

paprika

 

 

A presto!!!! Bacioni a tutti!!! LaDamaLuthien!!

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Capitolo 7
*** Tu non hai visto niente... ***


Recensione di Cry90, fatta il 14/09/2006 - 02:51PM sul capitolo 6: Preparati psicologicamente, Evans

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate moltissimo se aggiorno solo ora, ma veramente in questi giorni mangio studio e dormo. Non ho ne il tempo ne la forza di fare altro. Oggi ho deciso di ritagliarmi mezzora per battere il nuovo capitolo che ho fatto oggi a scuola durante un’ora di supplenza.

Devo ringraziare moltissimo Jessire e anche Keira_90, mie amiche e vicine di banco, che mi hanno aiutata, oltre a tenermi sveglia, con alcune idee che ho apprezzato moltissimo.

 

 

 

Questo capitolo non è il massimo, ma il prossimo sarà per tutti una bella (mica tanto) sorpresa…

 

 

 

 

 

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

 

 

Ed ora, per farmi perdonare con i recensori per lo scorso capitolo, ho deciso che vi ringrazierò subito, subito…

Se l’altra volta mi sono commossa leggendo le vostre recensioni, questa volta leggendone alcune sono scoppiata a ridere…siete simpaticissimi!! Tutti!!! Ogni volta che mi metto a scrivere i capitoli ripenso sempre alle vostre recensioni, che mi danno una carica ed una gioia pazzesca!!!

Grazie tantissimissime a:

 

Rinoa: Grazie tantissime per i complimenti!! Non volevo far piangere anche te…^.^ ero solo molto contenta. Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto!!!

 

Bluking: Anche per me è un piacere risentirti!! La tua recensione mi ha fatto divertire moltissimo!! Grazie!!

 

Kla: Grazie! Eccoti servita…ora vedrai che combinano… XDXD!!!

 

redRon: Grazie!! Sono superfelicissima che tu continua a seguirmi!!!

 

Paprika: Grazie per i complimenti!! Ho aggiornato il prima possibile!!! Non faccio altro che pensare a questa storia…spero di riuscire a continuare con questo ritmo…

 

Ginny28: povera Lily si, ma nel prossimo cap ne uscirà proprio distrutta…Grazie!!!

 

PrinceLily: Non preoccuparti…anche io a volte parlo da sola…(non so se qst ti possa consolare…). Vero che i prof sono proprio bip????!!!!! Grazie per la recensione!!!

 

pippimag: Grazie mille per i complimenti!! Sono veramente contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a seguirmi!!

 

^clod^: Grazie!! Ma vero che quel libro è bellissimo?’ Nicholas Sparks è davvero un bravissimo autore.

 

Obsession: Ciao!!!! Sono contenta che ti sia divertita. Sono contenta che qualcuno si sia accorto del sobbalzo di Remus…eh, eh, eh…vedi, è tanto facile dire a parole che non dobbiamo farci piacere una persona, ma è molto più difficile a livello di emozioni…ed il nostro Remus lo imparerà a sue spese…GRAZIE DI TUTTO!!!

 

Cry90: Ciao!! Grazie anche a te per continuare a seguirmi!!! Ora vedrai che combinano…XDXD Baci!!!

 

MasterEllie: Ti prego non uccidermi!!! Lo so che non ho continuato subito, ma ti chiedo di perdonarmi…* me si prostra in ginocchio* Comunque nessuno mi aveva chiamata mia dea *o* GRAZIE!!!!!!!

 

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

 

 

 […]

 

-E a che ti serve quello?-

 

-Ma è ovvio Codaliscia! Per mettere in atto il mio piano “distruggi l’appuntamento della splendida Lily per salvarla da quell’idiota di un babbuino che le ha chiesto di uscire”-

 

[…]

 

Gli occhi di James scintillarono pericolosamente.

 

-Preparati psicologicamente, Evans…preparati psicologicamente-

 

[…]

 

Sospirò felice. Era il suo primo appuntamento. La giornata, sebbene facesse un po’ freddino, era molto bella e soleggiata. Il ragazzo con cui stava per uscire era bello e dolce.

 

Nulla poteva rovinare quella bella giornata. Nulla al mondo.

 

 

Ovviamente Lily Evans non aveva idea di quanto si sbagliava. Oh, se si sbagliava!

 

[…]

 

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO:   Tu non hai visto niente…

 

 

 

 

 

 

Febbraio 1976 (sesto anno).

 

 

La strada che conduceva da Hogwarts ad Hogsmeade e viceversa, consisteva in un antico sentiero coperto con un po’ di ghiaia, tanto per rendere più facile la risalita alle carrozze.  Sarebbe quindi più corretto dire che la via che portava ad Hogsmeade era tutt’altro che una strada, ma un sentiero ghiaioso.

 

Nella norma gli studenti di Hogwarts non si lamentavano mai del percorso dissestato, poiché zigzagare  tra le buche, inciampare tra l’erbacce ed impantanarsi completamente le scarpe era molto più divertente, molto meno noioso e molto meno stressante che starsene seduti in biblioteca a fare un tema di due pergamene sulla “resurrezione del movimento impressionista nelle tribù dei Tritoni all’età di Re Gobelin Kruchwik detto lo Stitico”.

 

Ma quel giorno, forse per la prima volta, cinque studenti maledicevano contemporaneamente quella via.

 

Quattro erano i famosi Malandrini, spiaccicati uno addosso all’altro sotto il mantello dell’invisibilità e con le ginocchia piegate in modo da non lasciare scoperte le caviglie.

 

L’altro studente era Lily Evans costretta a barcollare per la strada a causa delle scarpe con il tacco che indossava.

 

 

 

“Io quelle due le ammazzo, loro ed i consigli del cactus che mi danno…l’avevo detto, io, che dovevo mettermi le scarpe da ginnastica, uffa!”

 

-Attenta!-

 

Mark prese la mano della ragazza per fermarla.

 

-Stavi finendo nella buca…-

 

-Grazie-

 

Le guance di Lily erano rosse come un peperone. Mark sorrise buffamente e le passò una mano sulla guancia.

 

SCIAFF!!!

 

-AH!!-

 

Mark ritirò la mano con un urlo e Lily lo guardò sorpresa.

 

-Cos’è successo?-

 

Lui si guardò attorno furtivo.

 

-Non lo so, è come se qualcuno mi avesse schiaffeggiato la mano!-

 

-Ma qui non c’è nessuno.-

 

Lily si guardò un attimo attorno, poi posò lo sguardo su Mark.

Lui alzò le spalle ed insieme ripresero il cammino verso Hogsmeade.

 

 

 

 

 

 

Poco più in là intanto quattro persone litigavano a bisbigli.

 

-Ma sei rincitrullito James??? Così ci farai scoprire!!-

 

-Ma Remus!! Hai visto cosa stava facendo?? Le stava mettendo le mani addosso!!-

 

-Però non è che a lei dispiacesse molto eh?- una voce si intromise maliziosa.

 

James guardò l’amico furente.

 

-Felpato, ma tu da che parte stai?-

 

Sirius ridacchiò. Peter mise una mano sulla spalla di James.

 

-Non badarlo Ramoso.-

 

-Comunque secondo me stiamo sbagliando.-

 

Sbuffò Remus.

 

-Ah, si? Eh cosa dovrei fare Lunastorta, eh? Lasciare che quello conquisti la ragazza che mi piace?-

 

Remus lo guardò serio negli occhi.

 

-E’ così importante James? Lei è così importante per te?-

 

-Certo che è importante!-

 

-Davvero? Importante come Gwenda, Marie, Hanna e tutte le altre?-

 

James si rabbuiò e diventò serio.

 

-Loro non erano importanti. Lei invece è diversa. Diversa per me. Non mi piace come le altre, lei…lei è unica e io non ho intenzione di stare a guardare mentre qualcuno me la porta via!-

 

Remus scosse la testa.

 

-Bene, allora non mi rimane altra scelta. Ti aiuterò.-

 

James sorrise. Sirius gli tirò una pacca sulla spalla.

 

-Sei proprio cotto, eh?-

 

Peter ridacchiò.

 

-Mi sa che non gliela faremo mai passare…-

 

-Forza andiamo! O li perderemo di vista…-

 

Si rimisero tutti e quattro in cammino, decisi a raggiungerli.

 

-Però, Ramoso, credo che d’ora in poi sia meglio usare la magia.-

 

Remus lo guardava pensieroso.

 

-Dobbiamo usare gli incantesimi non-verbali oppure loro ci scopriranno.-

 

Sirius annuì.

 

-Ah, come faremmo senza di te Lunastorta?-

 

 

 

 

 

 

Mancava poco al villaggio. Le case coperte di neve scintillavano alla luce del sole e il vociare allegro della cittadina si faceva sempre più vicino.

 

-Che ne dici di fare un giro a Mielandia?-

 

Lily guardò Mark e sorrise.

 

-Direi che è perfetto!-

 

Lui la prese sottobraccio ed insieme si avviarono lungo la stradina che conduceva alla via principale di Hogsmeade. Durante il tragitto parlarono di scuola, di Quiddich, delle loro Case di appartenenza.

Lily era felice. Dopotutto, non stava andando male. Dopo la lunga pausa imbarazzante durante il tragitto avevano cominciato a chiacchierare senza interruzioni.

 

Quando arrivarono davanti a Mielandia, Mark la superò e le aprì la porta. Lily si sentì arrossire e passò mormorando un impercettibile grazie.

 

Mark fece per chiudere la porta e seguirla, ma quella si chiuse violentemente sulla mano del ragazzo che ululò di dolore, attirando l’attenzione di tutto il negozio.

 

 

 

 

 

-AHAHAHAHAHAHAHA!!! Grande Sirius!- James e Peter soffocavano a stento le risate.

 

Anche Sirius ridacchiava. Solo Remus si era lasciato sfuggire solo un piccolissimo sogghigno.

 

-Dovevi proprio fargli così male Felpato?-

 

-E dai Lunastorta! Mica gli ho fatto tanto forte! E’ lui che si lamenta come una femminuccia…ehi!!-

 

Sirius si interruppe indicando con un dito aldilà della vetrata. James smise all’istante di ridere, spalmandosi sul vetro per vedere meglio. Lily si era avvicinata a Mark e gli aveva preso la mano tra le sue prima di guarirlo con un incantesimo.

 

 

Sirius intanto cercò di riscuotere James, ma lui non si scollò dal vetro. Remus sospirò, poi sorrise e prese la bacchetta, puntandola verso un recipiente a cui Mark si stava avvicinando.

Sirius e Peter lo guardavano incuriositi.

 

 

 

 

 

Lily teneva in mano un sacchettino pieno di dolci e guardava il ragazzo con cui era uscita, impegnato a raccogliere del zucchero filato in due bastoncini.

 

Non era male.

Per niente.

I capelli scuri che ricadevano disordinati sulla sua fronte gli davano un’aria furba, anche se non così furba come quelli di Potter.

Anche i suoi occhi erano belli, però…forse, forse non così intensi come quelli di...HEI!

Ma a che stava pensando?

Che centrava James, cioè, Potter in quel momento?

Quello era il suo appuntamento e grazie a Dio di Potter non se ne vedeva l’ombra.

 

In quel momento l’immagine di lui che la guardava serio gli balenò davanti agli occhi.

 

- Perché secondo te non dovrei accettare l’invito di un ragazzo carino e tranquillo come lui?-

 

Lo sguardo serio, deluso, i suoi occhi amareggiati.

 

-Perché tu meriti di meglio.-

 

Lily scosse la testa e si guardò in giro in cerca di una distrazione.

 

E la trovò all’istante.

 

BUUUUUUUMMMMMMMMMMMM!!!

 

Lo zucchero filato volò per ogni dove, investendo in pieno il povero Mark, che diventò completamente rosa.

 

Lily lo fissò. E poi scoppiò a ridere.

 

-Lo trovi divertente?-

 

Lily si fermò e lo scrutò da capo a piedi.

 

-Si! AHAHAHAHAHAHAHAH-

 

Anche il ragazzo scoppiò a ridere, come tutte le altre persone del negozio.

 

Poi Lily si avvicinò a Mark e gli diede un morso.

 

-Mmmm, come sei buono!-

 

 

 

 

 

 

 

-James!!! JAMES!!! Dai, riprenditi!!!-

 

Sirius schiaffeggiava sonoramente il suo amico, rimasto imbambolato a guardare Lily che leccava lo zucchero filato di Mark.

Remus si riscosse anch’esso dalla scena oltre la vetrata per concentrarsi su ciò che stava accadendo sotto i suoi occhi.

 

-Ehi, Sir! Ora basta, ba…BASTA!! Lo fai diventare ancora più scemo!!-

 

Sirius lasciò andare James, anche se un po’ a malincuore e Peter lo sorresse dandogli pacchettine sulla schiena.

 

-Vedrai Ramoso…prima o poi ci riusciremo a farli mollare.-

 

 

 

 

-Ahhhhhhhh! Che bel calduccio!- Lily tolse i guanti e si strofinò le mani.

Era passata un’ora dall’inizio dell’appuntamento ed erano capitati i più strani e svariati incidenti. Tutti a Mark. Nell’ultima mezzora il poveretti era stato usato come tiro a segno da alcune palle di neve, rincorso da una scopa da “Tutto Quiddich”, calpestato da alcuni libri all’Emporio della Lettura, assalito da alcuni folletti vestiti da Babbi Natale ed infine era rimasto incastrato in un tombino.

A Lily dispiaceva molto per il poveretto, ma doveva dire che non si era mai divertita tanto. E poi lui non era male, trovava sempre il modo per farla ridere delle sue disgrazie.

 

Ora avevano deciso di fare una tappa ai Tre Manici di Scopa. Si sedettero in un tavolino appartato ed ordinarono due burrobirre.

Stavano parlando della famiglia di Mark, quando Lily si accorse che nella guancia del ragazzo era rimasto appeso un pezzettino di zucchero filato.

Senza pensarci due volte Lily allungò la mano sulla sua guancia, ma proprio in quel momento un boccale di Whisky Incendiario finì in testa al ragazzo.

 

Madama Rosmerta, una ragazzina nuova che aveva lasciato Hogwarts da due anni, si scusò per almeno cinque minuti.

 

-Veramente, io non so come sia potuto succedere! Mi è caduto dal vassoio per sbaglio! Eppure non l’ho neanche sfiorato!-

 

Mark si ripetè per l’ennesima volta.

 

-Davvero, non c’è problema. Non si preoccupi.-

 

Appena la cameriera se ne fu andata, Lily guardò comprensiva il ragazzo.

 

-Direi che questa non è proprio la tua giornata fortunata…-

 

-No, direi di no.-

 

Lily guardò l’orologio.

 

-Si è fatto tardi, forse è meglio che ci avviamo verso la scuola.-

 

-Che e dici se facciamo un’ultima tappa alla Stamberga? Basta deviare un po’ il tragitto di ritorno.-

 

-Ok! Così ci facciamo un’altra bella passeggiata.-

 

Il ragazzo pagò e poi insieme si avviarono verso la Stamberga Strillante.

Tutta Hogsmeade parlava dei spaventosi lamenti che da qualche anno a questa parte si sentivano provenire da quella catapecchia a tarda notte.

Nessuno osava avvicinarsi, anche se tutti gli studenti di Hogwarts dal terzo anno in su l’avevano vista almeno una volta.

 

-E’ un po’ malconcia, ma ora sembra tranquilla.-

 

Lily guardò di sottecchi la casupola.

 

-Si, però non ci entrerei lo stesso. Chissà che sorta di creatura vive lì dentro.-

 

-Già.- Mark guardò Lily incerto, infine si decise a continuare. – Sai, ehm, volevo chiederti se ti andava…si insomma…il prossimo sabato è il giorno di San Valentino ed ho sentito dire che Silente ha intenzione di dare una specie di festa, quindi mi chiedevo se ti andava…-

 

Lily lo guardò incredula.

 

-…si, insomma, se ti andava di venirci con me.-

 

Lily sentì le sue guance arrossire, ma riuscì a sorridere e annuì contenta.

Nessun ragazzo l’aveva mai invitata ad una festa. Quello era proprio il suo giorno fortunato!

 

Poi il suo sguardo si posò su quello serio del ragazzo che le stava davanti.

 

Era una sua impressione o si stava avvicinando sempre di più a lei?

 

Il cuore cominciò a batterle forte.

 

Vide che lui chiudeva gli occhi e fece altrettanto, aspettando con emozione il contatto con le labbra dell’altro.

 

 

 

 

Successe tutto in pochi attimi.

 

 

 

 

James, capite le intenzioni del ragazzo, fece volare il mantello e corse verso la coppietta felice. Afferrò la ragazza per le spalle e la spostò, in modo da salvarla dal suo atroce destino.

Peccato che Mark, che aveva gli occhi chiusi, non si accorse di nulla.

 

Fu così che quello appoggiò le sue labbra su quelle di James.

 

 

Poco più in là si levò un urlo e poi delle risate. Lily Evans guardava incredula i due ragazzi, spostando lo sguardo da uno all’altro.

 

-CHE SCHIFOOOOOOO!!!!!!!!!!!!! RAMOSO, TI SALVO IO!!!-

 

Sirius arrivò correndo buttò a terra Mark, che stava ancora cercando di capire cosa stesse succedendo.

 

-Ti ha contaminato? Mio Dio, Ramoso, sciacquati la bocca con la bachetta!!!-

 

James prese a strofinarsi le labbra con la mano, fino a farle diventare viola.

Era ancora shokkato per quello che era appena successo. E non ebbe neanche il tempo di riprendersi che Lily Evans gli fu davanti.

 

-Oh, oh…Ehi! Evans! Ma che coincidenza!!!-

 

Il volto della ragazza diventò rosso come i suoi capelli.

 

-Ehm…- James le passò una mano davanti agli occhi, come per ipnotizzarla.

 

-Tuuuu non hai visto nieeeente…-

 

 

-POOOOOTTTEEEEEEEER!!!!!!!!!-

 

 

E, beh, fu una delle sfuriate più grandi che Lily Evans avesse mai fatto. Perfino Remus e Peter furono coinvolti nella sgridata.

 

Infine, imbronciata e furiosa, Lily afferrò il braccio di Mark e lo trascinò di corsa verso la scuola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine del capitolo. Spero che vi sia piaciuto, anche se fa un po’ pena. Sono distrutta. Ieri ho perfino studiato diritto al posto di storia. Sono proprio fusa. Però il prossimo capitolo arriverà presto, promesso!!! E sarà anche migliore di questo. Soprattutto per James. BACIONI A TUTTI E GRAZIE!!!!

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Capitolo 8
*** Ti sei dimenticato il grugno!! ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DEDICO QUESTO CAPITOLO A:

Tutti quelli che hanno recensito questa fic, (se ho dimenticato qualcuno ditemelo ^.^) ovvero…

 

MasterEllie, RedRon, Rinoa, ^Clod^, Winnie92, Ginny28, Jessire, Keira_90, Kikka91, ^Hilary^, Orlyea, Shiri Malfoy, Giovy89, ^Jenny^, Cry90, Lilistar, Paprika, Julietta, Bluking, Free air, Obsession, Phoenix88, NancyGrangerWeasley, Lily Evans Potter, Ethelyn, Aurora, Marty92, _Marty_91, Yo91, Pippimag, PrinceLily, Kla, _darklily_, Twy, PrincessMalfoy e BabyButterfly.

 

 

 

 

 

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

 

 

 […]

 

James, capite le intenzioni del ragazzo, fece volare il mantello e corse verso la coppietta felice. Afferrò la ragazza per le spalle e la spostò, in modo da salvarla dal suo atroce destino.

Peccato che Mark, che aveva gli occhi chiusi, non si accorse di nulla.

 

Fu così che quello appoggiò le sue labbra su quelle di James.

 

Poco più in là si levò un urlo e poi delle risate. Lily Evans guardava incredula i due ragazzi, spostando lo sguardo da uno all’altro.

 

 

[…]

 

 

Il volto della ragazza diventò rosso come i suoi capelli.

 

-Ehm…- James le passò una mano davanti agli occhi, come per ipnotizzarla.

 

-Tuuuu non hai visto nieeeente…-

 

 

-POOOOOTTTEEEEEEEER!!!!!!!!!-

 

[…]

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Ti sei dimenticato il grugno!

 

 

 

 

14  Febbraio 1976 (sesto anno).

 

 

Tutta Hogwarts parlava ormai da una settimana del gran ballo in maschera organizzato da Silente per San Valentino.

In pochi giorni la scuola si riempì in lungo e in largo di festoni, mentre la Sala Grande venne ripulita da cima a fondo in attesa di essere addobbata.

Tra gli studenti l’eccitazione per questa insolita sorpresa era alle stelle e tutti si diedero da fare con i preparativi e soprattutto con i costumi.

Per la gioia degli studenti ed il disappunto di alcuni professori infatti, Silente aveva stabilito che alla festa tutti, senza alcuna eccezione, dovevano indossare un costume.

 

Lily aveva passato tutto il tempo libero della settimana a cucire il suo vestito insieme ad Emmeline e Marlene, anche loro intente nell’opera di cucito.

 

Perfino i Malandrini si diedero al taglia e cuci, anche se James cuciva in separata sede dagli altri.

Non aveva spiegato ai tre amici cosa volesse fare di preciso, ma loro lo avevano assecondato, lasciandogli il suo spazio.

 

Dopo ciò che era accaduto lo scorso fine settimana, James e Lily non si erano più rivolti la parola e non avevano litigato nemmeno una volta. Ostentavano entrambi un’innaturale indifferenza e anche se nessuno sembrava esserci cascato, loro due sembravano fermamente convinti di non conoscersi, almeno finchè non giungevano in dormitorio.

 

Lì, sia Lily che James, si aggiravano come avvoltoi tra i letti, borbottando.

 

 

Gli amici, ormai esasperati, li avevano lasciati in balia di loro stessi e forse fu la cosa più intelligente che avessero mai fatto.

 

Lily dal canto suo continuò a vedersi con Mark, che si comportava in modo sempre più gentile e  a cui non capitò più nessun incidente, mentre James ignorò completamente la cosa buttandosi completamente nel Quiddich.

 

La sera del ballo i dormitori si riempirono di vita ed attività. Dopo cena infatti tutti corsero a prepararsi per il grande evento.

 

Lily finì di allacciarsi il sandalo e si guardò allo specchio soddisfatta.

Era perfetta nella sua tunica da antica romana.

 

La tunica di seta bianca si adattava perfettamente al suo fisico, valorizzandone le dolci curve.

La veste era fissata sulle spalle da due spille color oro ed era stretta in vita da una cintura dello stesso colore dei sandali, che salivano intrecciandosi fino al ginocchio.

 

I capelli erano raccolti in una crocchia, tranne alcune ciocche che ricadevano libere, incorniciandole il viso. Lily le arricciò con la bacchetta, trasformandole in morbidi e fini boccoli.

Ai polsi e sopra il gomito indossava alcuni braccialetti d’oro e al collo pendeva una collana fina con un ciondolo a forma di Giglio.

 

Finalmente era pronta. Si girò a contemplare ammirata la figura di Emmeline.

 

La bionda indossava uno splendido kimono nero ricamato con bellissimi fiori di loto rosa in rilievo. Inutile dire che le donava. A lei donava quasi tutto, perfino la divisa.

 

I capelli biondi erano anch’essi raccolti dietro la nuca ed ornati con spilloni e piccoli fiorellini.

Le due si guardarono sorridendo ed entrambe mostrarono il pollice all’insù, per dire che erano entrambe magnifiche. Ma, quando si voltarono, i loro sorrisi scivolarono via per far posto ad un’espressione attonita.

 

Marlene, che aveva appena finito di sistemarsi, le guardò preoccupata.

 

-Cosa c’è? Sto male vero?-

 

Le due non risposero, incantate com’erano a guardare l’amica.

 

-Ho capito, me lo tolgo! Lo sapevo che non avrei mai potuto indossare un vestito del gen..-

 

-NOOOOOOO! Ma sei pazza?-

 

Emmeline l’aveva afferrata per le spalle ed ora la scuoteva avanti e indietro.

 

Lily salvò l’amica dall’ardore eccessivo di Emmeline e Marlene, finalmente libera, barcollò sul letto.

Lily la guardò sorridendo, rassicurandola.

 

-Lene, ascoltami, non te lo puoi togliere. Sei stupenda! Magnifica! Questo vestito ti sta una meraviglia! Vieni a vederti allo specchio!-

 

Marlene si avvicinò cauta al grande specchio e rimase sorpresa, suo malgrado.

Su consiglio di Emmeline aveva risistemato un vecchio costume da Odalisca ed ora sembrava uguale ad una di quelle esotiche danzatrici del ventre.

 

Una lucente stoffa blu notte le fasciava il petto, lasciandole scoperte spalle e ventre, e le copriva le gambe come larghi pantaloni fatti di strisce di stoffa, che si stringevano alle caviglie.

Il resto del corpo era ricoperto da veli azzurri che giocavano con la luce in un sensuale effetto vedo-non-vedo.

Alcune ciocche di capelli erano tirate su da piccole mollette luccicanti, mentre altri riccioli sfioravano morbidamente il collo e le spalle.

Dagli occhi in giù, il viso era coperto da un velo, legato dietro le orecchie.

 

Marlene arrossì completamente ed Em sogghignò divertita.

 

-Bene, bene, bene! E chi l’avrebbe mai detto che sotto la divisa Marlene McKinnon era un bel pezzo di ragazza?-

 

Lily annuì raggiante.

 

-Un bel fisicaccio!!!-

 

Marlene le guardò, mortificata.

 

-Smettetela di prendetemi in giro…-

 

Emmeline guardò seria l’amica negli occhi, mentre Lily le poggiò una mano sulla spalla.

 

-Guarda che noi dicevamo sul serio. Ti sei vista anche tu, non puoi dire che fai schifo! E poi, questa sera devi conquistare Remus, non c’è posto per l’insicurezza e l’autocommiserazione.-

 

Emmeline si illuminò di colpo, come se le fosse venuta in mente un’idea geniale.

 

-Ho un’idea!! Se stai ferma ti renderò un milione di volte più sexy!-

 

Marlene la guardò dubbiosa, ma non fece in tempo a replicare che Emmeline aveva già preso la bacchetta e mormorato un incantesimo.

La pelle di Marlene, di carnagione un po’ scura, si riempì di riflessi ambrati, come se la pelle fosse ricoperta di piccolissimi brillantini.

 

Em posò la bacchetta soddisfatta.

 

-Chi sa resistere ad un’Odalisca dalla pelle d’ambra? Bene, ora possiamo andare!-

 

 

 

 

 

Le tre ragazze si avviarono a braccetto verso la Sala Grande, che era stata addobbata con cuori giganti, putti, striscioni in cui erano riportate le più belle frasi d’amore e stelle filanti.

 

Mark le attendeva davanti all’ingresso, vestito da fantasma dell’opera, con un mantello nero e una maschera bianca che gli copriva metà del viso.

Mentre entravano, il ragazzo guardò Lily nervosamente, ma lei non ci fece caso perché tutta la sua attenzione, come quella di tutti i presenti, era rivolta verso il portone principale della Sala Grande, dove tre figure stavano entrando in quel momento.

 

Ci fu uno scoppio di risa generali.

 

Anche Lily dovette ammettere che avevano superato loro stessi.

 

Vestiti interamente di rosa, con tanto di cappuccio dalle orecchie morbidose, una tazza appesa al collo ed un grugno finto sul viso, Remus, Sirius e Peter fecero la loro entrata vestiti dai tre porcellini.

 

Quando le risate calarono, Peter impugnò la chitarra e cominciarono a cantare tutti insieme.

 

Siam tre fighissimi porcellin, siamo tre Malandrin, mai nessun ci dividerà, trallallà lallà…”

 

Tutti ricominciarono a ridere, anche se Lily non fu la sola a notare la mancanza di qualcuno.

 

Forse a Potter non andava di rendersi ridicolo, pensò sprezzante.

Però…però lui non lasciava mai soli i suoi amici.

Forse aveva deciso di non venire, magari era abbattuto per come l’aveva trattato l’ultima volta a Hogsmeade. Lily scosse la testa.

Ma che cosa stava pensando?  Potter?  Potter sicuramente era impegnato a fare qualche altra cosa…con qualche altra ragazza…da qualche altra parte del castello...

 

Altre fragorose risate la riscossero dai suoi pensieri. Questa volta gli artefici non erano i Malandrini, bensì il corpo insegnanti.

 

Lumacorno e Silente fecero la loro entrata a braccetto vestiti rispettivamente dal Gatto e la Volpe, quest’ultimo mulinando la coda con la mano e ammiccando divertito agli studenti che erano piegati in due dalle risate.

Seguivano un arzillo Vitious vestito da mastro Geppetto, la professoressa Sprite vestita da Lucignolo, la giovane professoressa Sinistra nei panni della Fatina Azzurra, la nuova bibliotecaria, Madama Prince, con un lungo naso da Pinocchio con accanto un’imbarazzatissima McGranitt dotata di cilindro, pantaloni e giacca a due code nei panni del Grillo Parlante.

Chiudevano la fila Hagrid, vestito dal terribile Mangiafuoco e altri professori sempre in tema con la favola di Pinocchio.

 

Sirius, alla vista della professoressa McGranitt, aveva cominciato a ridere come un pazzo, tanto che il viso gli era diventato tutto rosso.

Peter cercava di fargli aria con le mani.

 

-Respira Felpato, o morirai soffocato-

 

-Si ma….ahahaha..l’avete vista no? Buaahahah, era troppo forte…ahahah…Con i pantaloni!! Ahahahah… La McGranitt in pantaloni!! Fiiu….caspita che caldo!-

 

Remus guardò il bicchiere posato su tavolo e sorrise.

 

-Questo dovrebbe rinfrescarti…-

 

-Ah, grazie!-

 

Sirius fece per prendere il bicchiere che Remus gli porgeva, ma questo gli versò l’intero contenuto in faccia.

Peter si teneva la pancia dalle risate e Sirius, dopo un attimo di stupore e rabbia si unì a lui.

 

Remus però aveva smesso subito di ridacchiare ed ora il suo sguardo era immobile su una figura circondata da avvenenti giovanotti, poco più in là.

 

Peter e Sirius seguirono curiosi il suo sguardo, quest’ultimo ghignò quando capì chi aveva catturato l’attenzione dell’amico.

 

-Però, carina. Non credevo fosse così bella, una volta tolta la dozzina di libri e la divisa.-

 

Remus non si accorse neanche di quello che rispose.

 

-E’...bellissima.-

 

Sirius scosse la testa.

 

-Ed è anche circondata da un sacco di ammiratori. Sembrano avvoltoi.-

 

Remus non rispose, troppo concentrato ad ammirare l’oggetto dei suoi desideri.

 

 

Marlene, circondata da una ventina di ragazzi, si guardava attorno agitata da tutti quegli improvvisati accompagnatori. Lei non aveva mai ricevuto nemmeno una proposta d’appuntamento ed ora si trovava circondata da aitanti bellocci che la desideravano come dama.

 

Nervosa alzò lo sguardo ed incontrò quello del ragazzo.

 

Remus rimase incantato ad osservarla, senza rendersi conto che lei lo stava fissando.

 

Marlene sorrise impercettibilmente e scaricò tutti i suoi corteggiatori, avviandosi decisa verso di lui.

 

 

Sirius riscosse Remus dai suoi pensieri.

 

-Se non te ne sei accorto, caro il mio bamboccio innamorato, lei sta venendo qui…-

 

Remus aggrottò le sopracciglia.

 

-Qui?-

 

Sirius ghignò.

 

-Si, proprio qui.-

 

In quel momento Remus si rese conto della situazione e distolse lo sguardo, arrossendo imbarazzato.

 

-Vuoi ballare?-

 

Lui alzò lo sguardo ed arrossì ulteriormente.

Era ancora più carina da vicino. Incapace di parlare e fare qualsiasi altra cosa, annuì.

Lei si fece coraggio e lo prese per mano, guidandolo verso la pista da ballo.

 

Remus mise incerto le mani sulla vita della ragazza e lei poggiò le sue attorno al suo collo.

 

Al tocco della ragazza la pelle di Remus andò in fiamme.

 

Perché diavolo aveva accettato di ballare se non sapeva neanche come si ballava? Non aveva mai ballato, mai, allora perché aveva accettato?

 

La musica cominciò. Marlene lo guardò divertita.

 

-Ma non mi dire…neanche tu sai ballare?-

 

Lui scosse la testa.

 

-Beh, allora siamo in due. Ma possiamo sempre cercare di imitare quelli che ci stanno affianco.-

 

Remus annuì e pian piano, con qualche piccolo incidente, riuscirono a capire il meccanismo.

 

-Remus?-

 

-Mm?- Lui alzò lo sguardo sul suo volto. Sorrideva. Un sorriso divertito. Tenero.

 

-Hai intenzione di dire almeno una parola entro la fine della serata?-

 

Sorrise anche lui, contagiato dalla dolcezza della ragazza.

 

-Di cosa vuoi parlare?-

 

Lei arricciò il labbro, pensosa.

 

Per poco Remus non inciampò, guardandole le labbra.

 

-Posso schiacciare le tue orecchie?-

 

-Sch-schiacciare le mie orecchie?- Chiese lui incredulo.

 

-Si! Sembrano così morbidose!-

 

Com’era buffa!

 

Abbassò il capo per permetterle di toccare le sue orecchie.

 

Quando lo rialzò era completamente rosso.

 

-Che hai?- Marlene lo guardò incerta.

 

-Oh, nulla.-

 

Remus distolse un attimo il capo. Non voleva dirle che visione le aveva offerto quando si era allungata per toccargli le orecchie e lui aveva abbassato lo sguardo.

Remus scosse il capo. Ma che pensieri aveva? Doveva controllarsi, si stava lasciando andare.

 

 

Ma lentamente la tensione tra i due si sciolse.

 

E ballarono un altro ballo, ed un altro, un altro ed altri ancora, chiaccherando per tutta la serata.

 

 

 

 

Poco più in là Peter e Sirius si godevano la scena.

 

-Sono carini, vero?-

 

I due si voltarono.

 

-Già. Anche tu sei carina, Emmeline.-

 

Sirius ammiccò verso la ragazza.

 

-Ma guarda, Sirius Black che conosce il mio nome. A cosa devo questo onore?-

 

Lui sorrise.

 

-Non montarti la testa biondina, è solo che sei amica della Evans ed è praticamente impossibile non conoscere ogni particolare di lei se stai sempre accanto a James.-

 

Lei lo guardò in modo strano, poi prese un biscotto.

 

-Dov’è il tuo amico a proposito?-

 

Sirius fece spallucce.

 

-Non ne ho idea. Ma perché parliamo di James…ti va invece di ballare?-

 

-Si. Mi va proprio di farmi un bel giro di pista…-

 

Sirius si avvicinò con sguardo trionfante, ma la ragazza si voltò ridacchiando verso Peter.

 

-Ehi, Minus, ti va di ballare con me?-

 

Peter rimase letteralmente paralizzato, ma Emmeline lo trascinò via senza tante cerimonie, lanciando uno sguardo di sfida verso Sirius.

 

Lui incrociò le braccia e si poggiò alla panca dietro di lui.

 

-Mai sfidare Sirius Black, carina.-

 

Lei gli fece la linguaccia e trascinò via Peter.

 

-Siriuccio! Ti ho trovato!!-

 

Una ragazza vestita da Biancaneve gli si avvinghiò al braccio.

 

-Ciao Rosa.-

 

-Viola.-

 

-E’ lo stesso, sempre un colore è…-

 

-Veramente è anche il nome di un fiore…-

 

Lui le tappò la bocca, potete immaginare come (eheh…. è o non è uno sciupafemmine? n.d.a.), ma per tutta la serata il suo pensiero fu rivolto verso un’unica persona.

 

Emmeline Vance.

 

 

 

 

 

Lily e Mark ballarono uno o due lenti, poi lui sparì per andare a prendere da bere e Lily si sedette un po’ ad un tavolo.

Durante i balli non aveva potuto fare a meno di notare un ragazzo vestito da principe azzurro che la fissava. Non riuscì a scoprire chi era, perché aveva una maschera che gli copriva il volto ed un cappello che celava i capelli, ma constatò che era molto carino.

 

 

Alzando lo sguardo notò che alcuni la guardavano ridacchiando, ma non ci fece caso.

 

Almeno per i primi due minuti.

 

Poi non potè più fare a meno di vedere che attorno a lei tutti la additavano, alcuni scuotendo la testa, altri ridacchiando, altri ancora la guardavano curiosi allungando il collo.

 

Lily si guardò attorno furtiva, poi decise di lasciar perdere e prese in mano l’edizione serale del giornalino della scuola, appoggiato sul tavolo lì vicino.

 

 

Sbiancò. Non poteva crederci.

 

Lesse e rilesse incredula l’articolo in prima pagina, mentre le lacrime le rigavano il viso.

 

 

 

 

HOGWARTS NEWS! Edizione serale del 14 Febbraio.

 

 

Questione Evans:

 

  O’connor   vs  Potter    1-0

 

“Io che sono arrivato lì dove neanche Potter è riuscito.

 

Per la festa di San Valentino l’Hogwarts News ha intervistato per voi uno dei ragazzi più belli di Hogwarts, che recentemente frequenta Lily Evans, la ragazza che inspiegabilmente ha sempre rifiutato il bel cercatore.

 

“Non so perché Potter non ci sia mai riuscito, ma per me è stato un giochetto chiederle di uscire ottenendo un “si” come prima risposta…”

 

Correte a pagina tre per leggere l’intera intervista.

 

 

 

Lily buttò a terra il giornale e corse fuori dalla Sala Grande, sotto lo sguardo di tutti.

Corse per interi corridoi, mentre piangeva, non poteva credere che Mark le avesse chiesto di uscire solo per superare Potter.

 

Si fermò davanti ad un arco di pietra che dava su un giardino interno alla scuola. 

L’intera scuola era deserta perché si trovavano tutti alla festa.

Poggiò la fronte sulla pietra fredda e lì diede sfogo a tutte le sue lacrime.

 

 

Lily non si accorse del rumore di passi che si avvicinavano, e sussultò quando due braccia le cinsero dolcemente la vita da dietro.

 

Lily chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quel dolce abbraccio.

 

Non aveva idea di chi fosse, ma non poteva essere Mark, perché quell’abbraccio era pieno d’amore e tenerezza.

Smise di singhiozzare, poi si asciugò le guance e si voltò.

 

La luce della luna, alta nel cielo, giocava tremolante sulla maschera del principe azzurro che aveva notato poco prima, mentre ballava.

 

Da lontano, si sentiva provenire il suono della musica della sala Grande, attutito un po’ dalla distanza.

 

Il misterioso cavaliere le cinse la vita e l’attirò delicatamente verso di se. 

 

Partì un lento. (Che coincidenza!!! Eh, eh, eh!!! °.^ N.d.a.).

 

Lily non sapeva cosa fare.

La sua mente era vuota.

Non sapeva chi era quel ragazzo, ma in lei si era diffuso un senso di sicurezza, fiducia ed affetto a cui non riusciva a resistere.

Così si lasciò andare.

 

 

 

 

Mi sto rompendo l’osso del collo solo per sapere come ti chiami
Ho ballato 17 pezzi e ne ho abbastanza di questo gioco
Mi sto rompendo l’osso del collo solo per sapere come ti chiami

Ma il paradiso non è a portata di mano in un posto come questo

Qualsiasi cosa andrebbe bene ma non gioire troppo, potresti fallire

Perché il paradiso non è a portata di mano in un posto come questo
Ho detto che il paradiso non è a portata di mano in un posto come questo

Facciamo ancora festa, facciamo ancora festa stasera

 

Non avrei mai pensato di poter permettere che un pettegolezzo rovinasse il mio chiaro di luna.

(The killers-Somebody told me)

 

 

Finito il ballo, andarono fuori, dove fecero una passeggiata in riva al lago, mano nella mano.

Lily respirava l’aria fresca lasciandosi pervadere da un senso di pace.

Si sentiva serena, tutto ciò che era accaduto prima sembrava appartenere ad un’altra vita, ad un’altra persona.

 

Non parlarono. Nessuno dei due ne sentiva il bisogno.

 

Lui la fissava da dietro la maschera, catturando ogni singolo movimento e godendo della sua vicinanza e serenità.

Com’era bella.

Bella.

Eterea.

Una fata, una principessa, una donna.

Donna.

Quanto amava quella donna.

Però, lei non amava ancora lui.

Non ancora.

Non doveva fare passi falsi.

Doveva lasciarle tempo.

Tempo.

Quanto tempo ancora?

 

 

 

Quando venne il momento di separarsi, Lily lo trattenne per il braccio.

 

-Grazie di tutto.-

 

In mano teneva una scatola a forma di cuore, con dentro dei cioccolatini.

 

-Oh, questi volevo darli a…a…-

 

Lui allungò la mano e li prese.

 

-Se permetti, questi li prendo io.-

 

Lily lo fissò. La voce del ragazzo era smorzata dalla maschera, ma a lei sembrò familiare, anche se non capiva a chi apparteneva.

 

-Chi sei?-

 

Lui la fissò, ma non rispose.

 

-Dimmi chi sei, ti prego.-

 

Continuò a fissarla, in silenzio. Poi le fece un cenno di saluto e si voltò, risalendo il prato verso il castello.

 

Lasciò Lily in riva al lago, pensierosa.

 

 

 

 

Pazienza. Si disse.

 

Abbi pazienza. Continuò a ripetersi.

 

Non doveva fare passi falsi. Se le avesse rivelato la sua identità lei non avrebbe capito.

 

 

 

 

Un fruscio, dei passi.

 

-Potter?-

 

Si voltò e la vide.

 

Lo guardava con un’espressione strana, incerta e speranzosa allo stesso tempo.

 

-James?-

 

Lily si avvicinò e gli tolse la maschera con mani tremanti.

 

Lui rimase paralizzato, incapace di muoversi.

 

Lily soffocò un grido di sorpresa, come se non potesse credere che fosse veramente lui.

 

Silenzio.

 

-Grazie.-

 

Mormorò la ragazza, prima di correre verso il castello.

 

-Hei!!!- urlò, spaventato.

 

Ma lei si voltò fermandosi a guardarlo curiosa.

 

 

Non era arrabbiata!!!

 

 

-Hai ancora la mia maschera!-

 

Lily sorrise, girandola tra le mani.

 

-Questa la tengo io! Sarà il mio piccolo segreto.-

 

Se ne andò.

 

James sorrise, felice come non lo era mai stato.

 

Lily gli aveva sorriso.

 

Per la prima volta nella sua vita gli aveva sorriso!

 

Mise le mani in tasca e si avviò verso la Sala Grande, deciso a risolvere un’ultima questione.

 

 

 

 

 

 

 

All’una, quando ormai erano rimasti solo gli studenti degli ultimi tre anni, Remus accompagnò Marlene verso il dormitorio.

Arrivati davanti alle scale, Marlene si girò a guardare il suo accompagnatore.

Alcune ciocche erano caute ed aveva perso il velo che le copriva la bocca, ma Remus la trovò lo stesso bellissima.

 

-Sono stata benissimo. Grazie per avermi fatto compagnia.-

 

Lui guardò rapito la ragazza e senza accorgersene, cominciò ad avvicinarsi.

 

Di più…

 

…ancora di più…

 

…sempre di più…

 

…i loro occhi si specchiavano gli uni in quelli dell’altra…

 

 

Qualcosa di morbido impedì a Remus di arrivare alle labbra della ragazza.

 

Quella, che fino ad ora era rimasta immobile con gli occhi sgranati dallo stupore, si riscosse e cominciò a ridere.

 

Remus guardò la ragazza piegata in due dalle risate e arrossì.

 

-Remus…ahahaha…hai…dimenticato…hahahahah…il grugno!! Ahahahahah…-

 

Lui si portò la mano al naso e constatò che aveva ancora il grugno finto.

 

Marlene smise di ridere e lo baciò sulla guancia.

 

-Buonanotte.-

 

Remus la guardò sparire oltre la porta, come in un sogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!! Ci sono riuscita!!!! Ho inserito questo capitolo!! Scusate ma mia mamma, dopo che è arrivata la bolletta della corrente, non mi lascia più accendere il computer…oggi avevo la scusa che dovevo fare una ricerca x scuola e sono riuscita a batterlo finalmente!!!

 

Non so cosa ne pensate voi, ma a me questo cap piace perché è romantico!!! E non dite che sono troppo vanitosa!! Questo cap mi piace, punto. E’ la prima volta che mi succede quindi lasciatemelo dire….

 

Comunque non so voi, ma io mi sposerei James…e poi Marlene e Remus sono così…così…pucciosi!! Carucci!!!  Marlene è il mio personaggio preferito in questa fic…imbranata, ingenua, ma allo stesso tempo sa ciò che vuole… ehhhh…vabbè…e poi…avete visto dov’è che il nostro Sirius ha buttato l’occhio??

Prevedo molte tempeste sentimentali….tenetevi forti!!!

 

Siamo sulla soglia delle 100 recensioni…snif, snif  +.+…che bello!! Non mi era mai capitato di averne neanche la metà!!! SIETE TROPPO BUONI. Buaaaaaaaahahahahahahahahaha…(corre via piangendo…)

 

….

 

(…torna…)

 

….

 

(…si soffia il naso…)

 

 

Come al solito un grazie a chi ha letto e soprattutto a voi recensori!!! Non ce la farei senza di voi!! Mi date una carica pazzesca!!! Sono felicissima!!!!!

Grazie a:

 

Bluking: lo so…ho torturato un po’ il mio caro James…ma come vedi in questo cap gli ho dato la rivincita!!! GRAZIE di aver recensito!!!

 

Rinoa: Grazie per i complimenti!!! Sono contentissima che ti piacci!! Very commossa!!!

 

Pippimag: Simpaticissimo il tuo nick!! GRAZIE di aver recensito!!!

 

PrincessMalfoy: Principessa Malfoy eh? Sono contenta che anche il sangue reale legga la mia fic XDXD!! (lasciami perdere…sono cretina…) Anche a me piace James senza ochhiali, e che kakkio!! Hai ragione…mica è il clone del figlio!! Cmq GRAZIE di aver recensito!!!

 

ShiriMalfoy: Ciao!! Grazie di continuare a seguirmi! Eh, lo so…il povero james…ma ti prometto che non ripeterà l’esperienza mai più…

 

Cry90: SAAOOOOO!!! Grazie per i compliment!!! Anche io odio la scuola…penso sia un sentimento abbastanza comune…

 

PrinceLily: Ho letto una tua fic dove spiegavi il tuo nick…finalmente ho capito!!! Cmq grazie per aver letto e recensito!!! *me si prostra ai tuoi piedi adorante* GRAZIE!!!!!

 

RedRon: Che cavolata, vero? Mi è venuta così…anche io ho riso…”lo stitico” ci stava proprio bene…XDXD GRAZIE DI TUTTO!!!

 

BabyButterfly: GRAZIE!!! Continua a seguirmi!!!! Smak!!!

 

Kla: Nemmeno a me Mark stava simpatico..eheheh…infatti…come hai visto…non ci ha fatto bella figura in questo cap…Cmq… GRAZIE di aver recensito!!!

 

Yo90: Esatto!! Era proprio il pinguino di Madagascar che mi ha ispirato!! Mi immaginavo James che faceva la mossa del pinguino dicendo…”tu non hai visto nieeente…” XDXD GRAZIE!!

 

MasterEllie: Ma ciao!!!!!!!Come va lì in Spagna?  Non ti preoccupare…anche io sto pensando alla fine che potrebbe fare Mark…BUAHAHAHAHAHAH(risata malefica). Tornando a noi….GRAZIE TANTISSIMISSIMISSSIMEEE!!! BACIO!!

 

Lilistar: Ben tornata! Non ti devi scusare…ma sono contenta che tu abbia recensito!! Snif, snif…*me commossa* Grazie!!!

 

Twy: Una nuova arrivata!! Sono SUPRMEGA felicissima!! Continua a seguirmi!!! Sono contenta che ti sia piaciuto tanto il cap dei Malandrini…anche a me!!! GRAZIE di aver recensito!!!

 

Jessire e Keira_90: LA MIA MAMMA E LA MIA NONNA!!!!!!!! CIAOOOOOO!!!!!! Dopo tutte le vostre insistenze eccovi il nuovo cap!! Era ora che vi  degnaste di mettere una recensione…vi leggete sempre i capitoli sottobanco e poi neanche recensite…

Aspe…no, mettete giù le clave...dai…ne possiamo parlare, no? Ok..OK RITIRO TUTTOOOOOOOOAHHWHWHWWAWAWAWAWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!

 

 

Alla prossima!!! Un bacio a tutti!!!

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Capitolo 9
*** Non avevi per niente ragione nonna!! ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

Dedico questo capitolo ai miei migliori amici Andrea e Giovanni, che non solo mi sono stati sempre e comunque accanto nei momenti belli e quando stavo male…ma che mi hanno anche fatta ubriacare di alcol, amicizia, scalate in montagna ed amore. Grazie di tutto miei Piccoli Alpini!!! XDXDXD

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

 

 

[…]

 

-…ti va invece di ballare?-

 

-Si. Mi va proprio di farmi un bel giro di pista…-

 

Sirius si avvicinò con sguardo trionfante, ma la ragazza si voltò ridacchiando verso Peter.

 

-Ehi, Minus, ti va di ballare con me?-

 

….

 

-Mai sfidare Sirius Black, carina.-

 

[…]

 

-Hai ancora la mia maschera!-

 

Lily sorrise, girandola tra le mani.

 

-Questa la tengo io! Sarà il mio piccolo segreto.-

 

Se ne andò.

 

James sorrise, felice come non lo era mai stato.

 

Lily gli aveva sorriso.

 

Per la prima volta nella sua vita gli aveva sorriso!

 

Mise le mani in tasca e si avviò verso la Sala Grande, deciso a risolvere un’ultima questione.

 

[…]

 

-Remus…ahahaha…hai…dimenticato…hahahahah…il grugno!! Ahahahahah…-

 

Lui si portò la mano al naso e constatò che aveva ancora il grugno finto.

 

Marlene smise di ridere e lo baciò sulla guancia.

 

[…]

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Non avevi per niente ragione nonna!!

 

 

 

Febbraio 1976 (sesto anno).

 

 

 

-………….quindi non so cosa fare. Insomma, le chiedo di uscire, oppure porto pazienza?-

 

James Potter, seduto su una poltrona della Sala Comune di prima mattina, si rivolse al suo migliore amico Sirius Black, che l’ascoltava da almeno mezzora con lo sguardo fisso nel vuoto.

 

O almeno così credeva James.

 

Il ragazzo in effetti era stato particolarmente taciturno per tutta la tirata filosofica di James ed ogni tanto aveva partecipato alternando due monosillabi: si e no.

 

James, in quel momento, se ne accorse. (Era ora….^.^’ n.d.a.)

 

-Sirius?-

 

-Si.-

 

-Sirius?-

 

-No.-

 

-Sirius?-

 

-Si.-

 

-Siiiiirius?-

 

-No.-

 

-Sirius sei un idiota?-

 

-Si.-

 

-Mi stai ascoltando?-

 

-No.-

 

-Felpato…-

 

-Si.-

 

-FELPAAAAATOOOOO!!!!-

 

-No.-

 

-Senti, posso tirarti un pugno?-

 

-Si.-

 

STONK!

 

-AHHHHW!!!!! Ma che c****o fai? Perché mi hai picchiato?-

 

James guardò beffardo l’amico.

 

-Mi hai detto tu di si…-

 

Sirius si massaggiò la testa, dove James l’aveva appena colpito.

 

-Si può sapere a cosa stavi pensando?-

 

-Vendetta. Andiamo a lezione dai.-

 

-Ah, vendetta. Su chi?-

 

Gli occhi di Sirius lampeggiarono.

 

-Emmeline Vance.-

 

James non fece a tempo a chiedere chiarimenti, perché in quel momento Peter e Remus li raggiunsero.

 

 

 

 

Nel frattempo, in un dormitorio femminile del sesto anno, era in atto una vera e propria battaglia.

 

-Marlene Jane Susanne McKinnon, scollati immediatamente dal palo del baldacchino!!!!-

 

-NO, NO E POI NO!! Lasciatemi qui, che cosa vi costa?-

 

Emmeline emise un lungo gemito di rabbia e frustrazione, poi capendo che la ragazza non avrebbe cambiato idea, prese la sua roba e si avviò verso l’uscita.

 

Lily scosse sconsolata il capo e provò a far ragionare l’amica un’ultima volta.

 

-Andiamo, Lene. Non puoi rimanere rinchiusa in dormitorio per il resto dell’anno scolastico.-

 

-Si! Se voi ogni tanto mi portate da mangiare!-

 

Emmeline si voltò irritata.

 

-SCORDATELO! Piuttosto ti lasciamo morire di fame! Così almeno ti deciderai a scendere e tornare ad essere la persona ragionevole che eri una volta. E pensare che sei un prefetto!-

 

La moretta distolse lo sguardo e Lily tentò il tutto per tutto.

 

-Andiamo Lene…Remus è un ragazzo intelligente e di certo non è stato con te solo perché eri carina. Anche se ti vedrà di nuovo in divisa, sono sicura che vorrà uscire con te comunque.-

 

-No che non vorrà. Appena mi vedrà si renderà conto di aver fatto uno sbaglio e allora mi verrà a parlare per dirmi che non sono il suo tipo. O peggio, farà finta di non conoscermi!-

 

Emmeline guardò stralunata Lily, come a chiederle “Ma che le è preso a questa?”.

Lily fece spallucce, sconsolata.

Marlene si era sempre comportata da persona seria e ragionevole e la rossa non capiva proprio perché ora si comportava così. Non era da lei fare la bambina.

 

Emmeline batteva furiosamente il piede per terra.

 

Lily guardò le due amiche e poi l’orologio.

 

-Vieni a lezione se cambi idea. Ma ricorda che non potrai evitarlo per sempre. E prima o poi lui si chiederà dove sei finita.-

 

Uscirono, lasciando la moretta immersa nei suoi pensieri.

 

Si buttò sul letto, con il volto fra i cuscini e pianse.

 

Che le stava succedendo? Perché si comportava così?

 

Sono proprio una sciocca.

 

 

 

 

 

-Muovetevi, la lezione di Vitious è già iniziata!-

 

I quattro Malandrini si diedero una veloce risistematina, prima di entrare in classe.

 

Durante il tragitto infatti, erano incappati in un piccolo “intoppo” ed erano stati costretti ad agire.

James, comunque, era contento che Lily non fosse stata presente.

 

-Ci scusi professore, non l’abbiamo fatto apposta.-

 

Il piccolo professor Vitious squadrò Remus, soffermandosi con sguardo eloquente sulla sua spilla da prefetto spostando poi lo sguardo sugli altri tre ragazzi.

 

-Che cosa devo fare con voi quattro? Forza, andate a posto, la lezione non era ancora cominciata.-

 

Felici di averla scampata, i quattro malandrini si affrettarono ad eseguire gli ordini.

 

Sirius si infilò in un banco in ultima fila, seguito da Peter, mentre a Remus e James non rimase altra alternativa che sedersi in terza fila, proprio dietro a due belle ragazze che parlavano sottovoce.

 

La bionda sussurrava e gesticolava animatamente, mentre la rossa cercava invano di calmarla.

 

Vitious diede istruzioni e subito tutti presero ad esercitarsi con il nuovo incantesimo e nel frattempo chiacchierare con il compagno di banco.

 

Sia James che Remus però erano troppo interessati alle ragazze del banco davanti per chiacchierare, così rimasero entrambi in silenzio ad ascoltare.

 

 

 

-Ti dico io cos’è. E’ proprio rincitrullita!-

 

-Dai Em! Tu non puoi capire.-

 

La bionda alzò pericolosamente un sopracciglio. Lily si affrettò a spiegare.

 

-Il fatto è che tu non hai mai avuto difficoltà a far cadere ai tuoi piedi chiunque tu volessi, invece Marlene e tutte noi comuni mortali……beh forse lei si sente male perché ha paura di perdere ciò che ama. Prova a pensarci. Il fatto di non voler farsi vedere in divisa per paura che Remus la creda brutta è solo uno stupido pretesto. Credo che lei abbia paura di affrontare la realtà. Il fatto è che quando non sei sicura e non credi in te stessa devi tenere in considerazione che i tuoi sogni potrebbero facilmente cadere a pezzi.-

 

Emmeline scosse il capo energicamente.

 

-E’ assurdo! Semplicemente, tecnicamente ed assolutamente assurdo! E’ da sciocchi rinunciare ai proprio sogni per paura che non si realizzino. Non può nascondersi a vita solo perché c’è la probabilità che Remus non la voglia.-

 

Una voce si intromise, facendole sobbalzare entrambe.

 

-Quindi mi stai dicendo che la tua amica Marlene, nonché prefetto perfettino e pio esempio per tutti noi alunni peccatori, sta saltando le lezioni perché è cotta di Remus? Ora si che ti riconosco amico! Finalmente sei diventato un vero Malandrino!-

 

E diede una pacca sulla spalla al suo compagno di banco, che nel frattempo era rimasto immobile a pensare.

 

 

 

 

Nel frattempo Lily, con lo sguardo in fiamme, leggeva concentratissima la stessa parola del libro davanti a lei per la decima volta.

 

Fino a quel momento non si era accorta che Potter era dietro di lei. Ed ora? Che cosa doveva fare?

 

La notte prima, appena tornata in dormitorio, le amiche le avevano raccontato di come James era entrato in Sala Grande, aveva sbattuto Mark sul muro e gli aveva intimato di non rivolgerle più la parola. Ora, Mark O’Connor si trovava steso in infermeria, sotto le attente cure di Madama Chips che cercava di curare una parte delle innumerevoli fatture che avevano ridotto il poveretto in un ammasso informe di dubbia natura. E James doveva scontare una settimana di punizioni con la McGranitt.

 

Forse doveva ringraziarlo.

Forse.

O forse no.

Lei mica gli aveva chiesto nulla.

E poi aveva fatto del male ad uno studente.

Come al solito.

Il solito Potter che lancia incantesimi a chiunque si trova a tiro.

Il solito stupido, tenero e protettivo Potter.

L’aveva protetta.

 

-Evans?-

 

Aveva protetto lei.

 

-Ehm, ehm, Lily?-

 

Quindi magari lui ci teneva un po’ a lei.

 

-L-Lily Evans?-

 

Ma certo…oppure non avrebbe spaccato la faccia a quell’imbecille dopo essere corso a consolarla.

 

-Ma ti sei incantata?-

 

Beh…forse gli avrebbe spaccato la faccia comunque durante una partita a Quiddich

 

-Terra chiama Evans…..Evans non risponde!!!-

 

comunque restava il fatto che lui era corso a consolarla e aveva spaccato la faccia a Mark per lei.

 

-Bip, Bip, Biiiiiiiiiiiiiiip..L’abbiamo persa dottore….-

 

-Grazie Potter.-

 

James la guardò prima incredulo, poi stupito, infine come se fosse gravemente malata.

 

-Stai male forse? Prima mi fissi in modo strano e poi mi…-

 

-Ho detto grazie…James…- Quell’ultima parola sembrò costarle un enorme sforzo. -…tu sai per cosa.-

 

Detto questo la ragazza riprese ad esercitarsi, come se niente fosse.

 

James scosse la testa, decidendo che non era il caso di intervenire. L’aveva imparato a sue spese: quando una ragazza è strana…è meglio acconsentire sempre e starsene zitti. E filarsela, nei casi più gravi.

 

Però….sorrise…nel giro di due giorni non solo Evans gli aveva sorriso, ma lo aveva anche ringraziato…per ben due volte, anzi tre…contando la sera prima.

 

 

 

 

 

 

Dopo quelli che gli parvero giorni, anche se in realtà erano solo minuti, Remus mise fine al suo conflitto interiore e decise che era il momento di agire.

 

A lui piaceva troppo. Non poteva più resistere. Non le avrebbe detto la verità su quello che era. No.

E se lei avesse deciso di lasciarlo, lui l’avrebbe lasciata andare, contento di aver passato almeno un po’ di tempo con lei.

 

 

Carpe diem.  Cogli l’attimo.

 

 

E Remus lo colse…al volo.

 

Letteralmente.

 

 

-James, posso prendere la tua scopa?-

 

-Eh??-

 

-Dimmi di si.-

 

-S-si…-

 

Remus si alzò di scatto, facendo quasi cadere il banco.

 

-Mi scusi professore, ma non mi sento bene. Vado in infermeria.-

 

Non era una richiesta. Neanche un’affermazione. Era un dato di fatto.

 

Nessuno l’avrebbe fermato.

 

James guardò stupito il licantropo che usciva deciso dall’aula, lasciando tutti sbalorditi.

 

Oggi sono tutti fuori. Fu il pensiero di molti.

 

 

 

 

 

 

Marlene si alzò a sedere sul letto. Aveva il singhiozzo. Prese il lenzuolo e senza tanti ripensamenti si asciugò la faccia.

 

Che cavolo stava facendo? Boh.

 

Era scema? Forse.

 

Si era alzata con la luna storta? Probabile.

 

TOC, TOC!!!

 

Marlene alzò lo sguardo verso la finestra e subito si nascose dietro le tende del letto.

 

C’era Remus fuori dalla finestra.

 

Sospeso a mezz’aria c’era il ragazzo che le piaceva.

 

Non poteva farsi vedere da lui in quello stato. Sarebbe stato imbarazzante.

 

-Marlene aprimi!!! Non sono bravo a volare e ho paura di cadere.-

 

Se lui era lì allora voleva dire che le sue amiche gli avevano raccontato tutto, e questa era la cosa più imbarazzante in assoluto.

 

-Ti prego Marlene, aprimiiiiuooooo!!-

 

Remus cercò di mantenere l’equilibrio della scopa.

 

Marlene venne fuori dal suo nascondiglio e guardò inorridita la finestra.

 

Vuota.

 

Corse verso di essa e la spalancò.

 

-REEEEEEEEEMUSSSS!!!!!!!-

 

Colpo di tosse.

 

Marlene spostò lo sguardo verso destra e vide Remus.

 

Remus davanti all’altra finestra del dormitorio.

 

Marlene voleva sprofondare.

 

Aveva sbagliato finestra.

 

-Io…credevo fossi caduto.-

 

Il ragazzo ridacchiò.

 

-L’avevo notato. Ma ti conviene farmi entrare prima che cada veramente.-

 

 

 

Con non poche difficoltà Remus riuscì ad entrare sano e salvo senza precipitare giù.

 

Poggiò la scopa vicino alla finestra e si guardò intorno.

 

-Però…e poi mi lamento con gli altri quando lasciano i calzini in giro.-

 

-In effetti, non siamo molto ordinate.-

 

-Già. Però almeno la vostra stanza profuma.-

 

Si sedette sul letto e Marlene, non sapendo cosa fare, lo imitò.

 

-Penserai che sono una stupida.-

 

-No. In verità penso che lo siamo entrambi.-

 

-Ah! Confortante.-

 

Remus sorrise un momento poi tornò serio.

 

-Che ti succede?-

 

Marlene lo guardò in faccia e subito nuove lacrime le salirono agli occhi. Cercò di ricacciarle indietro.

 

-Io…non lo so.-

 

-Sciocchina. Marlene, come te lo devo far capire? Tu sei una ragazza adorabile. Sei simpatica, buffa,…-

 

Lei non riuscì a trattenersi.

 

-Io non voglio essere buffa!! Voglio essere carina!!-

 

Armato di tutto il coraggio del mondo Remus le afferrò il mento.

 

-Tu non sei carina…sei bellissima.-

 

Era o non era un Grifondoro?

 

Si?

 

Si!! Lo era.

 

Senza pensarci due volte, la baciò.

 

Il bacio più dolce e sincero del mondo.

 

 

 

 

 

 

Finita la lezione, James si ricongiunse ai due amici.

 

-Avete la minima idea di dove sia Remus?-

 

Peter scosse la testa.

 

-No. Che cosa gli è preso?-

 

James fece spallucce. Sirius intanto fissava un punto poco più in là.

 

Gli amici seguirono il suo sguardo.

 

-Allora mi vuoi dire perché ce l’hai con l’amica della Evans?-

 

Fu quasi un sussurro.

 

-Mi ha rifiutato.-

 

James lo guardò con tanto d’occhi, incredulo.

 

-Ma noooooooooooo!!!-

 

-Mi ha rifiutato…per ballare con Peter.-

 

- MA  NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!-

 

Peter guardò male James.

 

-Cioè…insomma, senza offesa Codaliscia, ma…è tecnicamente impossibile. Ci deve essere un errore nel cervello di quella ragazza, oppure stiamo parlando di un altro Peter…-

 

Minus lo guardò con aria di sfida.

 

-No, no, ero proprio io.-

 

-Ah…oggi il mondo gira al contrario. E’ pazzesco. Sirius, vecchia spugna, non vorrei dirtelo, ma sei caduto proprio in basso…-

 

-Grazie amico…-

 

-Peggio, hai superato tutti i fondali più fondi…-

 

-Ramoso…?-

 

-No, dico…hai sviscerato le profondità più…-

 

-JAMES!!! HAI RESO L’IDEA, GRAZIE! ORA LA VUOI SMETTERE?-

 

James lo guardò torvo.

 

-Ok, ok…-

 

-Che c’è, giornata storta Black?-

 

-Mai quanto lo diventerà la tua Vance.-

 

-E’ una promessa?-

 

-Puoi giurarci.-

 

Il gruppetto si avviò silenziosamente verso l’aula di pozioni.

 

Quando arrivarono, trovarono Remus e Marlene ad aspettarli.

 

-Toh, guarda chi si rivede. Dov’eri sparito Lunastorta?-

 

-LENE!!!!!!!-

 

Lily corse ad abbracciare l’amica. La guardò, poi si voltò a guardare Remus. Tornò a guardarla e poi si rivoltò verso il ragazzo.

 

-Ma cosa…?-

 

-Seduti, ragazzi!-

 

Lumacorno entrò in classe e la lezione cominciò.

 

-Oggi studieremo vari tipi di pozioni sperimentali. La classe verrà divisa in gruppi e come compito, ogni gruppo presenterà la propria pozione sperimentale durante la prossima lezione.

Naturalmente, la prova sarà valutata e la pozione che presenterete dovrà avere una qualche funzione utile. Badate bene che se copierete una pozione già esistente me ne accorgerò, perché anche se non sembra, lavoro da molti anni come pozionista.-

 

Non sembra??  Fu il pensiero generale.

 

-Se non ci sono domande, direi che possiamo procedere con l’estrazione dei gruppi.-

 

Lumacorno prese una scatola dal cassetto della cattedra e mormorò un incantesimo puntandovi la bacchetta.

 

-Bene. Formerete cinque gruppi da sette persone. Il primo gruppo sarà composto da:

 

-Peter Minus…James Potter…Sirius Black…Remus Lupin…Marlene Mckinnon…Emmeline Vance e Lily Potter.-

 

Lumacorno guardò torvo i sette seguito dal resto della classe.

 

-Che strano. Immagino che questa sia una coincidenza, vero?-

 

Sirius assunse l’aria innocente.

 

-Ma certo prof!-

 

Lumacorno sorrise bonario.

 

-Non credo ci sia nulla di male a farvi lavorare assieme. Il gruppo può rimanere così.-

 

-Ma…- Lily Evans fece per ribattere ma venne fermata da un’implorante Marlene ed una gomitata di Emmeline sulle costole.

 

-Si signorina Evans?-

 

Lily si sedette, sconsolata.

 

-Nulla, professore.-

 

-Perfetto. Il secondo gruppo…-

 

 

 

 

Finita la lezione, gli alunni si accinsero ad uscire dall’aula. Lily afferrò le sue cose distrattamente e si incamminò verso l’uscita.

 

Perfetto. Aveva fatto la cosa giusta no? Aveva chiesto scusa. Eppure veniva condannata comunque a passare interi pomeriggi con Potter ed i suoi amici.

Sua nonna ripeteva sempre che facendo la cosa giusta si veniva sempre ripagati con la giusta ricompensa. Ma Lily cominciava a dubitarne fortemente.

 

Senza accorgersene, mise male il piede e cadde su uno scaffale pieno di vasetti di vetro.

 

-LILY!-

 

Lily cercò di rialzarsi, stordita, ma non ci riuscì. Un odore acre le faceva bruciare gli occhi e sentiva la pelle bruciare.

 

-Non toccatela, quei vasetti erano velenosi. Devo portarla in infermeria, andate a lezione voi.-

 

-Non avevi PER NIENTE ragione nonna!!-

 

-Sta delirando?-

 

-Credo di si. Fatemi passare.-

 

 

Buio. Lily si addormentò appena il suo corpo toccò la barella.

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui!! Che bello, che bello! Il prossimo cap sarà divertentissimo o almeno io mi sono divertita a scriverlo. Non preoccupatevi per Lily, non è nulla di grave. Almeno per ora….BWABWABWAHAHAHAHAHAHAH!!!(grazie autrice, sei sempre così comprensiva n.d.lily) (non occorre che mi ringrazi…so già di essere troppo buona n.d.a)

 

Muoio dalla voglia di dirvi cosa succederà alla poveretta, ma non posso…segreto professionale. Ma che cavolo sto dicendo?

Comunque…finalmente la storia tra remus e Marlene ha preso il via…quindi ora potremo passare alle altre coppie...per il primo bacio tra James e Lily manca ancora un pochettino…poco, poco….POCHISSIMO!!!!!! Però già dal prossimo cap i due staranno, come dire…più vicini. XDXDXDXD

 

Come al solito grazie mille a tutti voi che recensite. Spero vi sia piaciuto, anche se io ho la sensazione che la mia storia cominci a fare un po’ schifetto. Boh, non so. Credo sia normale che ogni tanto gli standard di un autore calino….sono cose della vita…

Ok…oggi lasciatemi perdere. Mi hanno candidata come rappresentante d’istituto. Io? Mi sa che se alla fine avrò la carica la mia scuola andrà a finire male…comunque sono affari loro. Mi hanno proposta? Bene…ne pagheranno le conseguenze BUABWABUABWAHAHAHAHAHAH!!! (risata malefica…)…no, non preoccupatevi, voi non centrate nulla. Era per sfogarmi un po’.

 

Comunque poi voi siete troppo buoni, troppo, come la nutella o le frittelle delle fiere che fanno qui nella mia città.

 

Beh, che dire!!???????!!!!….vado a mettere insieme il prossimo cap! Spero di riuscire a postare presto!! SAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

Se vi va andate a leggere “Stupido orsacchiotto!” Mi è venuta in mente a scuola mentre pensavo a questa fic, anche se non centra nulla, è molto corta, 3 capitoli drabble, ma io la trovo simpatica.

E’ un Ron/Herm. Ed il finale è a lieto fine….Se vi va….ditemi che ve ne pare.

Devo dirvi però che è bello solo il primo capitolo…gli altri due fanno pena…GRAZIE PER QUALUNQUE COSA FARETE! (Si! Anche tirarmi una badilata in testa!!!)

 

 

COME AL SOLITO RINGRAZIO ENORMEMENTE:

 

Pippimag: Grazie mille!!! Lo so…mi rendo conto che ci ho messo un po’…ma perché mi venga bene un cap devo ragionarci su e riscriverlo un po’ di volte…e poi per me il computer è off limit….comprendimi e perdonami, ti prego….

 

Jessire: Mammina!!!!!!! Come sta Bijou o come bip si scrive?? Ci vediamo domani a scuola…grazie per aver recensito…un milione di baci e un in bocca al lupo per la tua magnifica storia: IO SONO CON TE!!!!

 

Cry90: Ti ringrazio moltissimo!!!! Lo so…ci ho messo un pochino…ma il cap era lungo e non potevo usare molto il computer…ma mi impegnerò al massimo!!!! GRAZIE ancora!! Baci!!

 

Lilistar: Non sai quanto anch’io avrei voluto essere al posto di Lily…ma hai agione…James e Lily sono predestinati…ehhhhhhhh che ci vuoi fare…ma dicono che tutti abbiamo un gemello da qualche parte…che dici…lo cerchiamo quello di james??? XDXD Grazie per i complimenti!!

 

Obsession: Eh si…li ho interrotti…ma almeno in questo cap gli ho dato la rivincita… Contenta??? Io si!! Grazie mille!! Sono contenta che tu sia tornata…tantissimissimo!!!!

 

Rinoa: Ma grazie!!! Anche a me è piaciuto perché è romantico…ah…ne esistessero di ragazzi come loro…no??? BACIONI!!!

 

RedRon: A me è piaciuta la McGranitt….me la immaginavo…poraccia, che figura le ho fatto fare. Comunque grazie mille!!!!!!!! Sono stracontentissima che tu continua seguirmi!!!! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! KiSS!!!

 

ShiryMalfoy: Grazie!!!! Spero tantissimo che tu stia bene ora….poverina *.* snif snif!!! Spero che ti passi presto!!! Intanto c’è questo cap…che spero ti tiri un po’ su!! Guarisci presto!!!!

 

Kla: Veeeero che è romantico??? Ci voleva…insomma…Comunque Mark è stato sistemato..don’t worry!! Be happy!!! Ma che cavoli sto dicendo?? Sono fusa, scusami. Comunque GRAZIEEEEEEEE!!!!!

 

LilyProngs: Ciao!! Grazie per aver recensito!! Mi fa molto piacere…continua  a seguirmi!!!!!

 

RobyLupin: GRAZIE! GRAZIE!! GRAZIE!!! *me supercommossa dai tuoi complimenti* Infatti James, come avevi previsto, gli ha proprio spaccato la faccia…ed anche il resto…contenta? XD Anche a me piace Marlene e condivido i tuoi sentimenti. Non preoccuparti…James e Lily si avvicineranno moooolto nel prossimo cap…XDXD Spero che tu continua a seguirmi!!!!

 

Bluking: Veeeeero??? Di solito nelle fic Remus dei tempi dei malandrini non ama mai nessuno, apparte Sirius, così ho voluto dargli una possibilità…del resto è umano ed anche adolescente… Non può non amare nessuno!!!

 

Ayame-chan: Sono contenta che tu abbia deciso di recensire. Non ti dico come sono felice…fa sempre un gran piacere!! Ognuno ha il suo modo di vedere i personaggi…io non penso che Lily fosse così noiosa da studiare sempre….Che dire…GRAZIEEEEEEEEEEEEEE!!!!!

 

PrinceLily: Oddeo…ero convinta di aver recensito…lo prometto, nei prossimi giorni passerò a farlo…è il minimo….comunque grazie!!! Lo so…anche io me lo immagino James vestito così…ahhhhhhhhhhh….

 

^Hilary^: Ciao!!!!!!!!!!!!!! Ecco fatto….ho postato proprio oggi che hai recensito!! Grazie mille come sempre…baci!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Hai idea di cosa hai appena ingoiato? ***


PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

PREPARATI  PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

Eccomi qui finalmente…ho approfittato di queste mattinate, visto che sono a casa malata da scuola, per mettere insieme il nuovo capitolo. FINALMENTE!! Scusate se ci saranno errori, ma sono un po’ intontita dalla febbre e dai farmaci (probabilmente, grazie a mia madre, finiranno per farmi la lavanda gastrica…). Vi lascio al capitolo, BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

 

 

[…]

 

-Ah, vendetta. Su chi?-

 

Gli occhi di Sirius lampeggiarono.

 

-Emmeline Vance.-

 

[…]

 

-Oggi studieremo vari tipi di pozioni sperimentali. La classe verrà divisa in gruppi e come compito, ogni gruppo presenterà la propria pozione sperimentale durante la prossima lezione.

Naturalmente, la prova sarà valutata e la pozione che presenterete dovrà avere una qualche funzione utile. Badate bene che se copierete una pozione già esistente me ne accorgerò, perché anche se non sembra, lavoro da molti anni come pozionista.-

 

[…]

 

Senza accorgersene, mise male il piede e cadde su uno scaffale pieno di vasetti di vetro.

 

[…]

 

Buio. Lily si addormentò appena il suo corpo toccò la barella.

 

[…]

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO:  Hai idea di cosa hai appena ingoiato?

 

 

 

 

Febbraio 1976 (sesto anno).

 

 

Emmeline sospirò esasperata per la centesima volta. Portò il dito alla bocca, per succhiare il sangue che usciva dalla piccola ferita.

 

Marlene la guardava cercando di non scoppiare a ridere. La aggredì, irritata.

 

-Non c’è niente da ridere!-

 

Fu così che Marlene partì con un biglietto di sola andata nel mondo della ridarella.

 

Em alzò gli occhi al cielo, frustrata. Era da quasi una settimana che non faceva altro che trovare rose bianche dappertutto.

 

Prendeva il maglione e ci trovava impigliata una rosa, afferrava la penna dalla boccetta e scopriva che non era una piuma ma una rosa, apriva la borsa per prendere un libro e ci trovava una rosa.

 

E poi i bigliettini e le richieste continue. Sarebbe stato così semplice accettare l’invito e farla finita con quelle irritanti attenzioni.

 

Ma sarebbe stato troppo semplice, troppo scontato e troppo gratificante per quel Black, così per l’intera settimana aveva continuato a rifiutare ogni richiesta del ragazzo.

 

Chi credeva che con la tregua tra James e Lily ci sarebbe stata un po’ di pace nei corridoi si dovette ricredere, perché Sirius ed Emmeline rimpiazzarono efficacemente i due.

 

All’inizio Emmeline pensava che Sirius si impuntasse così tanto perché gli bruciava che lei lo avesse rifiutato. Ma la cosa andava avanti da troppo ed Em cominciò a pensare che per il ragazzo fosse diventata una fissazione.

 

La pedinava ovunque, non la lasciava mai sola se non in dormitorio dove non poteva seguirla, e agli incontri per il compito di pozioni si sedeva immancabilmente vicino a lei.

 

Si era perfino beccato il raffreddore, perché era stato appostato per un’ora sotto la pioggia a spiarla.

Ogni tanto infatti, sentiva starnutire da qualche parte vicino a lei, segno che Sirius continuava imperterrito nella sua missione.

 

Non che in fondo le dispiacesse. In effetti era da tempo che lei puntava Sirius Black e di certo voleva vedere fino a quando poteva tirare la corda, ma la cosa cominciava a farsi esasperante.

 

Perfino quando saliva in infermeria a trovare l’amica Lily lui la seguiva.

 

Madama Chips si arrabbiava ogni volta, ma non c’era verso di separare il chiassoso gruppetto.

 

Mi spiego meglio.

 

Emmeline e Marlene, essendo amiche di Lily, salivano ogni giorno a trovarla. Con loro c’erano Remus, che inseguiva Marlene e Sirius, che inseguiva Emmeline. Entrambi affermavano però di accompagnare l’amico James, che dal canto suo non perdeva mai l’occasione di fare visita alla sua “nuova amica Lily”. Concludeva Peter, che non avendo altro di meglio da fare, seguiva gli amici come al suo solito.

 

Il grazioso gruppetto, per l’esasperazione di Madama Chips e il divertimento di Lily, diventò una costante pomeridiana nell’infermeria.

 

Lily non ricordava di essersi mai divertita tanto. Stare insieme a quel gruppo in cui tutti non facevano altro che stuzzicarsi, ridere, farle festa e picchiarsi le trasmetteva un senso di felicità e spensieratezza.

E poi riusciva perfino a sopportare James e Sirius, cosa che non le era mai successa (o quasi…).

Il suo unico rammarico era che non aveva potuto partecipare al gruppo di pozioni per tutta la settimana.

 

Madama Chips però, le aveva assicurato che entro sabato sarebbe potuta uscire, così Lily contò di essere presente almeno per l’ultimo incontro.

 

Adorava leggermente meno pozioni, ora che si era ritrovata addosso una decina di intrugli velenosi, ma non poteva negare che quella materia l’affascinava comunque.

 

 

 

 

 

 

Così, sabato mattina si incamminò raggiante verso la Sala Comune, reduce da una buona mezzora di ramanzine e raccomandazioni da parte dell’infermiera.

 

Ormai la pelle era tornata normale ed il senso di nausea e stordimento l’aveva abbandonata definitivamente. Solo un continuo senso di sete la colpiva ogni tanto nei momenti più svariati.

 

Individuò subito il tavolo attorno a cui i sui compagni lavoravano al progetto e bevevano il tè.

 

Alla vista della teiera Lily provò un intollerabile senso di sete, così, ancor prima di salutare i presenti svuotò l’intero contenuto di uno dei bicchieri.

 

-Un po’ troppo limone se volete la mia opinione…-

 

L’entusiasmo che stava per esplodere nelle facce dell’intero gruppo si spense all’improvviso.

 

Lily posò esitante il bicchiere, guardando confusa quelle facce sconcertate che la fissavano.

 

-C-che c’è? Non volevo offendere nessuno con il fatto del limone, solo…-

 

James le si avvicinò e la fece sedere il più delicatamente possibile.

 

-Non. Ti. Muovere.-

 

-Eh? Ma cosa…?-

 

Remus intervenne, cauto.

 

-Hai idea di cosa hai appena ingoiato?-

 

-Ehm…tè?-

 

Remus scosse la testa. Lily cominciò a sudare freddo e fare due più due.

 

-Oh no!-

 

-Oooohhhhh si!- Le fece eco James che smise immediatamente di scuotere in segno di ammonimento la testa quando incontrò il suo sguardo omicida.

 

-Ho…ho ingoiato la pozione?-

 

Marlene si avvicinò cauta all’amica.

 

-Non preoccuparti Lily, troveremo un rimedio…Remus se la cava abbastanza bene in pozioni.-

 

Remus guardò allarmato verso la ragazza, poi cercò di sorridere in modo rassicurante, ma ne uscì una sottospecie di smorfia. Lily cercò di riordinare le idee.

 

-Beh, ma non c’è bisogno che mi trattiate come se fossi di cristallo, mica ho bevuto un bicchiere di nitroglicerina…-

 

Tutti la guardarono preoccupati, senza parlare.

 

Lily li fissò allarmata.

 

-…perché...non ho bevuto nitroglicerina, VERO???-

 

Peter si affrettò a rispondere.

 

-N-no, certo che no…credo…-

 

Lily fece un respiro profondo prima di fare la domanda cruciale.

 

-Ragazzi…che cos’è che io ho bevuto?-

 

Sirius fu il primo che ebbe il coraggio di rivelare la verità.

 

-Non ne abbiamo la più pallida idea.-

 

-Come scu-scusa?-

 

-Non lo sappiamo Evans, stavamo facendo una pozione sperimentale…abbiamo mescolato ingredienti a caso per vedere che cosa veniva fuori…-

 

-Cioè…per una settimana…non avete fatto altro che fare miscugli a caso?? Avete passato un’intera settimana a non far niente???-

 

James la guardò come se fosse impazzita.

 

-Ma cavolo Lily!!!!! Tu hai appena ingoiato chissà quale schifezza e vieni a rompere perché non abbiamo fatto i compiti?? Tu sei pazza…non pensi che da un momento all’altro potresti anche trasformarti in una cozza?-

 

Lily lo guardò in cagnesco.

 

-Rassicurante come sempre, Potter.-

 

Sirius scosse il capo rassegnato.

 

-Sai, ora capisco perché non è mai uscita con te Ramoso.-

 

James non gli risparmiò una bella capocciata.

 

Remus cercò di ricostituire la calma.

 

-Smettetela, avanti, dobbiamo cercare di capire se quella pozione avrà degli effetti e se si, qual è l’antidoto e non perdere tempo a litigare!-

 

Emmeline si avvicinò all’amica.

 

-Come ti senti?-

 

Lily ci pensò un momento.

 

-Per ora mi sento normale…-

 

Remus si allontanò un attimo e tornò con un librone di pozioni. Si sedettero intorno al tavolo, ma gli avvenimenti che seguirono impedirono per un po’ la ricerca sulla pozione.

 

Sirius, affetto da raffreddore cronico, starnutì per l’ennesima volta durante la mattinata.

 

Solo che questa volta si ritrovò la Evans con le braccia intorno al collo.

 

L’intera tavolata assisteva alla scena, confusa.

 

-Eh, eh, Evans, lo so che sono irresistibile, ma datti un po’ di contegno.-

 

Lily lo guardò infuriata.

 

-Ma che vuoi, Black?-

 

 

James intanto fissava l’amico in cagnesco, mentre Emmeline faceva altrettanto con Lily.

 

-Traditore-

 

Sibilò James a Sirius.

 

-Ma è stata lei!!-

 

-Ti credevo mio amico…-

 

-MA…-

 

Marlene, che non aveva capito nulla di ciò che stava succedendo (come Remus, Peter e probabilmente voi lettori) cercò di ricostituire la calma e cominciò a leggere alcuni effetti delle erbe che avevano aggiunto nella pozione.

 

 

 

 

Tutto sembrava essere tornato alla tranquillità quando Sirius starnutì di nuovo e nuovamente si ritrovò Lily stretta al collo.

 

-BLACK!!!!!!!-

 

-CHE VUOI!????!!! Sei tu che continui a saltarmi addosso!!!-

 

-Ma io…io non so che mi è preso. Quando starnuti mi ritrovo abbracciata al tuo collo!!-

 

Remus fu il primo a capire, seguito dagli altri.

 

Sirius li guardò con la fronte aggrottata.

 

-Volete dirmi, che ogni volta che starnuto Lily mi salta addosso?-

 

Marlene sbuffò divertita.

 

-Questa sembra proprio una pozione che voi Malandrini potreste inventare.-

 

Peter la guardò accigliato.

 

-Guarda che c’eri anche tu quando l’abbiamo fatta.-

 

Intanto, nell’ombra, un bel moro scrutava intensamente Sirius.

 

 

 

 

 

 

James, sulle prime, guardò imbronciato l’amico, poi la sua espressione mutò in pensierosa, illuminata, ed infine ghignò furbetto e felice voltandosi verso Lily, che capì all’istante le intenzioni del moretto.

 

-Non ti azzard…-

 

-Etciù!!-

 

Lily venne inevitabilmente attratta verso il corpo di James, a cui strinse le braccia attorno al collo.

 

James sorrise sornione, ma smise subito quando Lily lo colpì con uno schiaffo.

 

-Non azzardarti a farlo mai più Potter! Lo hai fatto a posta, sei un maniaco!!-

 

-Ma che dici Evans, volevo solo vedere se funzionava con tutti o solo con Sirius.-

 

-BRUTTO…-

 

-OOOOK! Non incominciate voi due.-

 

Emmeline si mise tra i due, prima che cominciassero una delle loro sfuriate.

 

Sirius, intanto, non riuscì a trattenersi.

 

-Eeeeeeeetciùùùùùùù.-

 

Vi lascio immaginare cosa accadde…

 

Diverse ore dopo, ormai esausti, decisero di fare una piccola pausa. Erano arrivati alla conclusione che non avrebbero potuto far altro che aspettare che l’effetto della pozione svanisse, perché il miscuglio che avevano creato era talmente complicato e contorto che non sarebbero mai riusciti a trovare l’antidoto.

 

Così, ogni volta che qualcuno starnutiva, Lily era costretta ad abbracciarlo.

 

 

 

 

 

 

Nella mente di James, intanto, aleggiavano vari piani e supposizioni, innumerevoli ipotesi e migliaia di sogni ad occhi aperti.

 

Lily abbracciava chiunque starnutisse, giusto?

 

Giusto.

 

Però si era arrabbiata con lui quando aveva starnutito apposta, giusto?

 

Giusto.

 

Dunque non poteva rifarlo o Lily avrebbe ricominciato ad odiarlo, giusto?

 

Giusto.

 

Però…se non lo faceva apposta, Lily non si sarebbe potuta arrabbiare, giusto?

 

GIUSTO!

 

Dunque se per caso avesse preso il raffreddore, Lily gli sarebbe saltata al collo senza poterlo rimproverare…giusto?

 

-GIUSTOOOOOOOOO!!!!!!-

 

L’intera Sala Comune si voltò a guardare James, che però non notò nulla, impegnato com’era a fare il suo annuncio.

 

-Ho un avviso per la squadra di Quiddich di Grifondoro. Finita la cena vi aspetto negli spogliatoi, allenamenti straordinari.-

 

Tutti lo guardarono come se fosse pazzo.

 

Joanne, una delle battitrici, fu la prima della squadra a parlare e fu seguita da tutti gli altri.

 

-James, siamo in febbraio…-

 

-E sono le otto di sera, è buio…-

 

-E poi fuori piove…-

 

-E poi…-

 

James, con gli occhi ridotti a fessure, li guardò uno ad uno parlando con un tono che non ammetteva repliche.

 

-DOVESSIMO PRENDERCI TUTTI LA BRONCOTRONCOPOLMONITE (eh,eh…io dico sempre così…^^’) CI ALLENEREMO PRECISAMENTE QUESTA SERA.-

 

Detto questo se ne andò a mangiare.

 

I Malandrini si guardarono sconcertati prima di inseguirlo per i corridoi insieme a Lily, Marlene ed Emmeline.

 

-Avete la minima idea di cosa gli sia saltato in mente?-

 

-Ultimamente in effetti si comporta in modo strano…il ballo, il…etciù!! Oh Evans, da quanto che non ci si vede, eh?-

 

Lily si staccò dal collo di Sirius.

 

-Black!! La vuoi smettere di starnutire??-

 

-Ma ho il raffreddore!!!! Toh…guarda come stanno confabulando tutti…credo stiano parlando di noi…-

 

Lily si guardò attorno. In quel momento avrebbe voluto sprofondare, non poteva essere. Non potevano certo credere che lei uscisse con uno come…

 

 

-Ma secondo te stanno assieme??-

 

-Ma non andava dietro a Potter??-

 

-Povero James, ora ho capito perché se ne è andato.-

 

-Che troietta la Evans, prima fa innamorare James, poi si fa il suo migliore amico…-

 

-E così Black c’è riuscito anche con la Evans…-

 

 

Questi ed altri commenti provenivano da ogni dove. Lily fece dietro front e se ne andò in dormitorio.

 

Marlene ed Emmeline si guardarono e decisero di lasciare che Lily si sfogasse un po’ prima di salire a consolarla.

 

 

 

 

 

 

Arrivati in Sala Grande trovarono James seduto ad aspettarli. Aveva tenuto dei posti per loro.

 

Con grande sospetto di tutto il gruppo, James sembrò non notare nemmeno la mancanza di Lily.

La verità era che James era troppo impegnato a metter in atto il suo piano, per prestare attenzione al resto.

 

Sirius guardò incerto il piatto vuoto di James.

 

-Non mangi Ramoso?-

 

Un luccichio folle attraversò gli occhi di James.

 

-Oh, certo che mangio.-

 

Non volendo turbare ancora di più il suo amico, Sirius distolse l’attenzione da lui ed inforcò una patata portandosela alla bocca. James seguiva la forchetta in ogni suo movimento ed appena Sirius inghiottì il boccone James afferrò la forchetta di Sirius, inforcò una patata sempre del piatto di Sirius e la mangiò prima di restituirgli la forchetta.

 

Marlene guardò prima James, poi Sirius ed infine si girò titubante verso Remus, che capì la sua espressione.

 

-No, Lene. Non fa così di solito.-

 

Sirius intanto guardava preoccupato l’amico.

 

-James? Sai, quella volta che mi hai accolto in casa tua e ci siamo ripromessi di condividere tutto ciò che avevamo, non credevo intendessi anche le stesse posate.-

 

Per tutta risposta James gli riempì il calice di succo di zucca e glielo ficcò sotto il naso.

 

-Bevi.-

 

Un po’ titubante Sirius bevve. Prima di riuscire ad ingoiare più di due sorsi James gli strappò il calice dalle mani e se lo portò davanti al viso.

 

Marlene si coprì gli occhi.

 

-No, dimmi che non lo sta per fare.-

 

Sirius guardava la scena soffiandosi il naso, mentre  James sembrava perso in un mondo suo.

 

-Lo devo fare. Forza James, fallo anche se ti fa schifo.-

 

E bevve l’intero contenuto del calice di Sirius, stando attento ad appoggiare la bocca dove aveva bevuto l’amico.

 

Remus non ce la fece più.

 

-James, ci puoi dire che cavolo stai facendo?-

 

James alzò gli occhi verso l’amico, lo sguardo serio.

 

-Devo farmi incontaminate dai germi di Sirius.-

 

Peter lo guardò sconcertato.

 

-Eh??-

 

Remus scosse la testa, rassegnato.

 

-Vuole prendere il raffreddore, così potrà farsi abbracciare dalla Evans.-

 

Marlene sorrise sognante.

 

-Ma che cariiino!!!-

 

Remus la guardò male e Marlene ebbe il buon gusto di starsene zitta e rimettersi a mangiare.

 

Sirius intanto, che era scoppiato a ridere, finì di soffiarsi il naso con cura, poi porse a James il fazzoletto.

 

-Vuoi? E’ ben incontaminato dai miei germi…-

 

James si alzò in piedi, guardandolo di sbieco.

 

-Non sono caduto così in basso. Ehi voi, della squadra di Quiddich, in campo!-

 

Un gruppetto di ragazzi si alzò imprecando, seguendo rassegnati il loro capitano fuori dalla Sala Grande.

 

 

 

 

 

 

Sirius, approfittando dell’improvviso trambusto del tavolo, trasformò la forchetta di Emmeline in una rosa bianca.

 

La ragazza, dopo aver ingoiato un po’ di petali, decise di intervenire.

 

-Black, la vuoi smettere?-

 

-Esci con me?-

 

-Questa storia sta diventando troppo esasperante.-

 

-Esci con me?-

 

-Mi sono stufata di veder comparire le rose, io..-

 

-Esci con me?-

 

-LA VUOI PIANTARE???? Che poi, scusa, perché rose bianche? Non lo sai che per corteggiare le ragazze servono le rose rosse?-

 

-Oh, ma io penso già al futuro…-

 

-Al futuro?-

 

-Si! Penso già al matrimonio, quando vivremo assieme e…-

 

-Frena con le fantasie Black. Non ti ho ancora risposto di si per un appuntamento, sei già sicuro che io ti voglia sposare?-

 

-Non puoi resistermi Vance, lo so che ti piaccio.-

 

-Ma davvero?-

 

-Certo, oppure non saresti arrossita così quando ho accennato al vivere assieme.-

 

Emmeline, punta sul vivo, decise di sorvolare su quest’ultima affermazione.

 

-E va bene. Allora…se io uscissi con te, tu la smetteresti di perseguitarmi?-

 

-E’ un si, per caso?-

 

-Tu la smetterai di far comparire rose ovunque?-

 

-Promesso.-

 

-Mmm. Allora va bene, uscirò con te.-

 

-Perfetto, allora vieni.-

 

-Come, adesso?-

 

-Si, hai detto che saresti uscita con me, no?-

 

-Ma, ma non sono pronta e poi…-

 

Sirius prese una rosa bianca e cominciò a guardarla pensoso, così Emmeline cedette e si alzò per seguirlo.

 

 

 

 

 

 

Marlene e Remus intanto si guardarono a vicenda, voltandosi poi verso Peter, che fece spallucce e finì di mangiare.

 

-Beh, io vado…-

 

Remus alzò la testa di scatto.

 

-Così presto?-

 

Marlene sorrise mesta.

 

-Beh, Lily avrà bisogno di me.-

 

-Giusto. Allora ti accompagno. Ti dispiace Codaliscia?-

 

-No, non preoccuparti, ci so arrivare in Sala Comune…-

 

Gli fece l’occhiolino e Remus sorrise in segno di gratitudine per poi avviarsi al fianco di Marlene verso l’uscita.

 

 

 

 

 

 

 

-Posso sapere dove mi stai portando?-

 

-No.-

 

-Ah.-

 

Emmeline non si aspettava un no così secco e non riuscì a pensare ad un  contrattacco.

 

-E’ una sorpresa?-

 

-No.-

 

-Ah.-

 

Sirius la prese per mano e la guidò attraverso alcune scorciatoie.

 

-E’ un…-

 

Sirius si fermò di botto e Emmeline si ritrovò letteralmente tra le sue braccia.

Alzò il capo, i loro visi erano a pochi centimetri di distanza.

Tremò impercettibilmente quando il respiro caldo  di lui le accarezzò il viso.

 

-E’ un segreto. Per questo ti devo bendare.-

 

Emmeline si allontanò, ricomponendosi.

 

-Io non mi faccio bendare da uno come te.-

 

-Davvero?-

 

Sirius sorrise beffardo, poi afferrò la bacchetta ed Emmeline si ritrovò bendata.

 

-Ma così come faccio a camminare?-

 

-Ti guido io…-

 

-Si certo, giù per un burrone.-

 

-Uffa quanto sei problematica!-

 

Detto questo la issò senza tante cerimonie sulle spalle.

 

Emmeline, presa alla sprovvista, cominciò a divincolarsi e protestare, ma lui non la mollò.

 

-La vuoi piantare? Vuoi farci scoprire??-

 

-Mettimi giù!-

 

-Ho capito, con te bisogna usare le maniere forti.-

 

Fu così che Emmeline si ritrovò bendata, legata e zittita da tre diversi incantesimi.

 

 

 

 

 

 

 

Lily se ne stava accoccolata sul davanzale della finestra della sua camera.

La scusa delle malelingue le aveva permesso di evitare la cena e la confusione della Sala Grande.

 

Era irritabile in quei giorni, anche se non voleva darlo a vedere. Non aveva detto a nessuno della lettera che aveva ricevuto tre sere prima, quando era sola in infermeria.

Infilò la mano in tasca e lesse per l’ennesima volta il bigliettino che le era stato spedito.

 

Cara Lily,

               come stai? Sono la mamma.

Ti scrivo perché è da tanto che non ci sentiamo e ci sono delle notizie.

Per prima cosa, tua sorella Petunia si sposa con il suo ragazzo, Vernon Dursley, ti ricordi?

Petunia è molto felice ed ha acconsentito a sposarsi in estate, in modo che anche tu possa partecipare alla cerimonia.

Papà in questi giorni non sta molto bene ed è dovuto tornare in ospedale, ma vedrai che è solo un malessere passeggero.

Tanti saluti da tutta la famiglia, ed un grande abbraccio da tuo padre.

 

                                                                          Scrivici presto per farci sapere come stai,

 

mamma.

 

Lily era preoccupata per la salute del padre. Durante l’estate era dovuto andare molte volte a fare delle visite in ospedale, ma ripeteva sempre che non era nulla di grave, solo dei controlli.

Lily però era convinta che i genitori le nascondessero qualcosa.

 

E poi sua sorella si sposava. Aveva appena 18 anni e si sposava con quel stupido essere.

Lily sorrise, immaginando a quanto avesse pianto la sorella, quando sua madre le aveva detto di spostare la data, in modo da far partecipare anche lei.

 

Sentì bussare alla porta, poi Marlene entrò.

 

-Ehi!-

 

-Ehi..-

 

-Tutto bene? Non te la sarai mica presa per quelle oche?-

 

-No, mi è passata.-

 

-Cos’hai?-

 

-Perché?-

 

-Sei un po’ troppo suscettibile in questi giorni…-

 

-Ho la luna storta, non preoccuparti.-

 

-Potter?-

 

-Eh??-

 

-Hai capito…è per colpa sua?-

 

-Oh, si. E’ tutta colpa sua, come al solito.-

 

Lily si sentì un po’ in colpa. Però era comodo avere un capro espiatorio su cui scaricare tutte le colpe.

 

-Allora, io mi chiedevo…cioè…se non hai bisogno di me…-

 

Lily sorrise maliziosa.

 

-Torna pure dal tuo Remus, credo che abbia più bisogno lui della tua compagnia…-

 

-Sicura??-

 

Lily annuì.

 

-Sicura sicura, sicurissima??-

 

-Al 100%.-

 

Marlene l’abbracciò, poi corse giù, in Sala Comune.

 

Lily guardò verso il prato e quello che vide la fece preoccupare.

 

 

 

 

 

 

Dopo mezzora di allenamento, in cui non avevano concluso nulla (un po’ per colpa del buio, un po’ per il poco entusiasmo di tutti, un po’ per il diluvio) James decise di mettere fine a quel martirio e lasciò che la squadra tornasse dentro.

 

Lui, però, decise di farsi un giretto sulla sua scopa.

 

Si era quasi convinto a rientrare (non sentiva più le mani e i piedi), quando vide una figura che conosceva benissimo, avvicinarsi al Platano Picchiatore.

 

Virò la scopa ed in pochi secondi fu a terra.

 

-Sera Evans. Passeggiatina?-

 

-Potter. Che ci fai tu qui?-

 

-Mpf. Ti rendi conto che potrei farti la stessa domanda?-

 

-Si, ma te l’ho fatta prima io…-

 

-Bene, allora….stavo volando e ti ho vista, così ho deciso di venire a vedere che cosa stavi facendo, di sera, con la pioggia, vicino al Platano Picchiatore. Ed ora, per buona educazione, dovresti rispondere anche tu…-

 

-Per quanto mi sorprenda che uno come te conosca la buona educazione, ti risponderò. Sono qui perché ho visto il tuo amico Black trasportare una ragazza legata sulle spalle che assomigliava tremendamente a Emmeline!-

 

James scoppiò a ridere.

 

-Eh, ma allora è meglio non interromperli!-

 

-LA MIA AMICA E’ NELLE MANI DI QUEL MANIACO E TU MI DICI DI NON INTERROMPERLI??-

 

-Ascolta Evans…-

 

-Potter, non è che hai paura di affrontare il Platano Picchiatore?-

 

-Che cosa? Per la cronaca Evans, io non ho paura di nulla.-

 

-Davvero? Allora accompagnami.-

 

James esitò. Lily incalzò la dose. Sapeva come stuzzicarlo.

 

-Mmp, lo sapevo. Sei un fifone Potter.-

 

James la guardò intensamente e poi puntò la bacchetta verso l’albero, che si immobilizzò.

 

-Muoviti Evans, non ho tutta la notte.-

 

Lily, sorpresa suo malgrado per la facilità con cui James aveva bloccato il platano, sorrise vittoriosa.

 

Aveva raggiunto il suo scopo, ovvero quello di farsi accompagnare, in modo da non affrontare il buio e l’albero da sola.

 

Curiosa di come il ragazzo sembrasse a suo agio, lo seguì in quello che era inconfondibilmente un passaggio segreto.

 

 

 

 

 

 

Poco più in là Peter, Marlene e Remus, che avevano seguito Lily dopo averla vista correre fuori dalla sala comune, assistevano alla scena.

 

-Li seguiamo?-

 

-E se volessero solo un po’ di privacy?-

 

Marlene e Remus guardarono scettici Peter.

 

-Ok, seguiamoli.-

 

-Ma com’è che voi Malandrini sapete come immobilizzare il Platano Picchiatore?-

 

Remus e Peter distolsero lo sguardo.

 

-Te lo spiegheremo in un altro momento, andiamo.-

 

 

 

 

Finalmente Emmeline venne liberata. Non ce la faceva più. Per prima cosa diede un bel ceffone a quell’antipatico di Black.

 

SCIAF!!

 

-Ahio. Beh...ok, me lo meritavo…-

 

SCIAF!!

 

-Anche questo, ma ora..-

 

SCIAF!!

 

-LA VUOI PIANTARE???-

 

-Mi stavo sfogando.-

 

In effetti colpire Black in quel momento le aveva fatto scaricare i nervi.

 

-Dove siamo?-

 

-In un posto…l’importante non è dove, ma perché.-

 

-Bene. Allora, perché siamo qui?-

 

-Perché mi hai rifiutato?-

 

-Perché non avrei dovuto?-

 

-Perché non ti piaccio?-

 

-Perché tu pensi di non piacermi?-

 

-Allora perché mi hai rifiutato?-

 

-Perché avrei dovuto accettare?-

 

-Ma allora perc…AWWWW!!! Mi puoi rispondere seriamente???-

 

-Guarda, guarda. Sirius Black che si strugge. Ti ho rifiutato perché non mi andava di dire di si.-

 

-E perché non ti andava?-

 

-Perché me l’hai chiesto con quel tuo modo arrogante con cui lo chiedi a tutte, come se fosse già scontato che ci stiano…-

 

-Quindi io ti piaccio…-

 

-Si, ma non uscirò con te, perché non voglio essere trattata come tutte le altre. Te le fai e poi le molli, senza neanche ricordarti chi erano.-

 

-Quindi ti piaccio, ma non vuoi uscire con me?-

 

-Come mai ti interessi tanto a me Black? Che ti importa se non puoi avermi, quando hai molte altre ragazze che verrebbero con te anche solo per una notte?-

 

-Perché mi piaci.-

 

-Si, come ti piacciono le altre…-

 

-No. Come mi piaci solo tu.-

 

-Con questo cosa vorresti dire?-

 

-Che credo di essermi innamorato. Non ti avevo quasi mai notata prima che tu mi rifiutassi. Ti credevo troppo fredda. Ma in questi giorni ti ho osservata ed ho cominciato ad apprezzare ogni tuoi comportamento, ogni tuo modo di fare ed ogni tua espressione.-

 

-Davvero? Romantico…e…a quante altre ragazze hai rifilato questa storia?-

 

-A nessuna, cavoli!-

 

Sirius cominciò a varcare a grandi passi la stanza, con le mani fra i capelli. Spiegarsi con qualcuno non gli era mai risultato così difficile. Anche perché di solito lasciava perdere, ma ora sentiva che non voleva lasciar perdere o avrebbe perso la ragazza di cui si era innamorato. Insomma avete capito, no?

 

Perché era successo. Sirius Black si era finalmente innamorato. E a dire la verità aveva un po’ di paura. Perché ciò che provava era completamente diverso da tutto quello che aveva provato fin’ora con le altre ragazze.

 

Sirius provò a spiegare tutte queste cosa ad Emmeline, che lo guardava aspettando che continuasse.

 

-Tu sei, diversa. Diversa dalle altre. Le altre erano, passatempi. Tu sei…sei quella che mi fa arrossire, ecco. Che mi fa tremare le gambe. Uffa! Tu sei quella che io voglio, quella a cui voglio bene!-

 

 

 

 

 

 

James si fermò di colpo e Lily per poco non gli finì addosso.

 

-Ma cosa?-

 

-Shhh!! C’è qualcuno oltre a noi.-

 

Senza rendersene conto, Lily si aggrappò alla camicia di James.

 

Improvvisamente una luce li accecò entrambi, poi giunse la voce di Peter.

 

-Io l’avevo detto che forse volevano un po’ di Privacy…-

 

-Codaliscia?-

 

-Si e Remus e Marlene.-

 

Lily li guardò.

 

-E voi che ci fate qui?-

 

-Eravamo venuti a vedere dove te ne andavi tanto di corsa-

 

-E’ che Sirus ha rapito Emmeline!!!-

 

-Che cosa?????-

 

Peter non potè fare a meno di ripetersi.

 

-Ma non è che anche loro volevano un po’ di privacy???-

 

Merlene e Lily lo guardarono scettiche.

 

-Emmeline non farebbe mai certe cose con quel Black!-

 

-No davvero!!-

 

 

 

 

 

 

 

 

Emmeline rimase spiazzata. Mai, mai e poi mai avrebbe pensato che Sirius Black potesse essere così vulnerabile e potesse dire certe cose.

 

Si avvicinò a lui, incerta all’inizio. Poi capì che sarebbe stato inutile continuare a fingere e lo baciò.

 

Sirius, rispose ardentemente al bacio, che presto si trasformò in qualcosa di più.

 

Entrambi erano discretamente esperti e la camicia di Emmeline era per buona parte sbottonata, mentre quella di Sirius era completamente aperta.

 

 

 

 

 

 

 

Il gruppetto continuò finchè non si ritrovarono dentro alla Stamberga.

 

James sorrise.

 

-Quindi…la vostra amica…non farebbe MAAAAAI delle cose del genere con Sirius.-

 

Emmeline urlò.

Lily urlò.

Peter urlò.

Marlene urlò a sua volta.

James e Sirius, per non essere da meno urlarono anche loro.

 

Remus, bastian contrario come al suo solito, si tappò le orecchie.

 

Quando smisero, Emmeline cercò di ricomporsi.

 

Sirius non si diede pena di chiudere la camicia.

 

Almeno non finchè Marlene e Lily, dopo aver contemplato il bel fisicaccio, non arrossirono e James e Remus gli lanciarono uno sguardo eloquente e minaccioso.

 

Ma prima che allacciasse l’ultimo bottone, starnutì e Lily gli saltò addosso.

 

 

 

 

 

 

FINE PRIMA PARTE.

 

 

 

 

Ok, sono alla ventesima pagina di Word ed ho deciso di dividere il cap in due.

 

Scusate se ci ho messo molto, ma ho una vita impegnata, sono piena di compiti, non scrivo a comando, sono molto depressa e soprattutto (se non si era capito) ho molti impegni.

 

Intanto ringrazio Keira_90 che mi ha dato l’idea dell’effetto della pozione, quando mi ha raccontato un episodio di Ranma ½. GRAZIE TESSSSORO!!!

 

Bene, come al solito ringrazio prostrandomi ai vostri piedi tutti coloro che hanno letto e recensito…come farei senza di voi?

 

Mi dispiace non potervi ringraziare uno ad uno…ma devo andare a studiare…sappiate però che mi fa molto piacere che continuiate ad apprezzare la mia storia e a seguirla e soprattutto che alcuni abbiano deciso di recensire…GRAZIE!!!! VI ADORO!!!! Vi prometto che la prossima volta risponderò a tutti.

 

GRAZIE MILLE A:

 

Rinoa, RobyLupin, Cry90, Lilystar, Pippimag, Bluking, Ayame-chan, Jessire, Rika!, LoRtFrOg, Redron, Kla, Anduril, BabyButterfly, Keira_90, ^clod^, Illy.

 

E ringrazio anche chi tra questi ha recensito le mie recenti one-shot!! Mi ha fatto molto piacere!!!

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Capitolo 11
*** Anche se non sembra...qualcosa è cambiato. ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

Penso che conosciate il ponte di Brookling. Ecco. Pensate al pilastro più alto.

Ce l'avete in mente?

Bene.

Ora immaginate che sopra a quel pilastro ci sia una figura bassina, capelli mori, con un portatile in mano.

Esattamente.

Quella è l'autrice di questa fanfiction, che si butterà dal ponte appena dopo aver inviato questo capitolo.

 

Scherzo. Però, mi dispiace molto per aver potuto aggiornare solo ora. Comunque, dovete sapere che il mio computer ha fatto PUF! STONK! CRASH! cioè...si è rotto. Ho passato un'intera settimana a cercare di ripararlo, ma nulla. Così ho passato altri tre giorni ad aggiustare il portatile, che non andava in internet ed infine ci sono riuscita (non vi dico quante maledizioni ho inviato). E' stata veramente tragica, tanto che ho spesso meditato di lanciare entrambi i computer fuori dalla finestra.

Ma mi sono trattenuta.

Mi scuso per gli errori, ma scrivere con 'sti tasti del cactus è un'impresa, mi ci dovrò abituare.

Inoltre non ho neanche word perchè non riesco a mettercelo dentro a sto cactus di pc! RIVOGLIO IL MIO COMPUTER!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vabbè, vi lascio alla storia che è meglio.

 

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

[…]

Il gruppetto continuò finchè non si ritrovarono dentro alla Stamberga.

James sorrise.

-Quindi…la vostra amica…non farebbe MAAAAAI delle cose del genere con Sirius.-

Emmeline urlò.

Lily urlò.

Peter urlò.

Marlene urlò a sua volta.

James e Sirius, per non essere da meno urlarono anche loro.

Remus, bastian contrario come al suo solito, si tappò le orecchie.

Quando smisero, Emmeline cercò di ricomporsi.

Sirius non si diede pena di chiudere la camicia.

Almeno non finchè Marlene e Lily, dopo aver contemplato il bel fisicaccio, non arrossirono e James e Remus gli lanciarono uno sguardo eloquente e minaccioso.

Ma prima che allacciasse l’ultimo bottone, starnutì e Lily gli saltò addosso.

[…]

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Anche se non sembra...qualcosa è cambiato.

 

 

 

Febbraio 1976 (sesto anno).

 

Lily si staccò da Sirius e si guardò intorno.

-Sembra...una casa abbandonata.-

Marlene intanto si era avvicinata alla finestra e sbirciava tra le assi che la sbarravano.

-C'è un villaggio lì fuori, guardate le luci. E quel castello...ma, ma quello è Hogwarts!-

Emmeline si avvicinò alla finestra.

-Il villaggio è Hogsmeade. E se non mi sbaglio, noi siamo esattamente dentro la Stamberga Strillante, al limitare del villaggio.-

Lily tremò un poco.

-Q-quella infestata dai fantasmi? Silente ne parla sempre...-

Dietro di lei James tirò in dentro la mano, facendo ricadere la manica della camicia sulla spalla di Lily. Incapace di resistere alla tentazione, le ululò piano all'orecchio.

-Uuuuuuuuuuuuuu uuuuuuuuuuuuuuuuu...-

-AAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-

Lily cercò di fuggire, ma spostandosi urtò una vecchia mensola da dove caddero parecchi libri, alzando un bel polverone.

Quando la nuvola di polvere scomparve, Lily si ritrovò attaccata a Peter che starnutiva a più non posso.

-Scusate etciù sono allergico 'tciù alla polvereeeeetciùùùùùù.-

James fece per afferrare Peter per la collottola, ma Lily fu più veloce e stampò una bella manata rossa sulla guancia del cercatore.

-AHIA!-

-Cretino!-

 

 

 

-Hei ragazzi, guardate qui...-

Marlene era china su una sedia rotta e la scrutava con interesse. Emmeline la raggiunse.

-Sembra che sia stata fatta a pezzi. E guardate la parete, è letteralmente squarciata.-

-I fantasmi non possono aver fatto questo...-

Anche Lily si avvicinò curiosa.

-Di certo non può essere stato un gatto. Sembra qualcosa di simile, ma molto, molto più grosso.-

-Un orso magari...-

-E da dove poteva entrare l'orso se è tutto chiuso?-

-Un cane?-

-E se fosse un...-

 

 

 

I Malandrini si lanciarono sguardi allarmati. Sirius decise di interrompere quella pericolosissima discossione tra le ragazze ed attirare la loro attenzione.

-Forse è meglio andare o ci chiuderanno fuori dal castello. E' tardi e se si accorgono che ben sette studenti non sono nei dormitori...E poi, di notte alla Stamberga ci sono i fantasmi.-

Emmeline si riassettò la gonna, fissando Sirius scettica.

-Tutte quelle volte che siete andati in giro di notte e non vi hanno scoperti...di sicuro non scopriranno noi. E poi, io non ho paura dei fatasmi.-

Ma Lily e Marlene sembravano essere di un'altro avviso e l'afferrarono entrambe prima di trascinarla verso il passaggio che riconduceva a Hogwarts.

-Io sono un prefetto e se mi beccano sono morta.-

-E comunque Silente ne parla spesso, questi fantasmi non sono come gli altri, sono violenti.-

-Fantasmi o no...qualunque cosa sia, vi rendete conto che attraverso questo passaggio potrebbe arrivare ad Hogwarts?-

Lily fissò Emmeline in modo strano.

-Vuoi dire, che dobbiamo dirlo a qualcuno?-

Marlene sgranò gli occhi.

-Ma sarebbe come ammettere di aver trasgredito alle regole, ci cacceranno!-

 

 

I Ragazzi deciserio di intervenire, dividendo il gruppetto. Peter guidava il gruppo con Marlene e Remus, insolitamente taciturno, seguivano James e Lily, che lo fissava in cagnesco, come a sfidarlo ad avvicinarsi, e chiudevano il gruppetto Emmeline e Sirius, che commentò ad alta voce.

-Non c'è bisogno di avvertire gli insegnanti. Qualunque cosa sia, se veramente esiste ancora, non può arrivare ad Hogwarts, perchè c'è il Platano, no?-

Annuirono tutti, chi più chi meno convinto ed i Malandrini si rasserenarono un po'.

Il tragitto durò alcuni minuti e la conversazione si era intanto spostata sul modo in cui sarebbero tornati in dormitorio.

 

 

 

Emmeline si guardava spesso alle spalle. La inquietava non poter vedere cosa c'era nel buio alle sue spalle, perchè la fioca luce delle bacchette illuminava solo un corto raggio davanti a lei.

Sirius intanto se la rideva sotto i baffi, soprattutto quando Emmeline, sentito uno strano rumore, si appese d'istinto al suo braccio.

La pelle del ragazzo tremò impercettibilmente al contatto con le mani fredde della ragazza. Ma ne era sicuro, quella senzazione non era causata dal freddo, ma dall'eccitazione.

Intanto Em, resasi conto di ciò che aveva fatto, fece per allontanarsi ma Sirius l'attirò a se, avvicinando la bocca al suo orecchio destro.

Emmeline rabbrividì quando il ragazzo bisbigliò.

-Devi proprio salirci subito in dormitorio? O vieni a farti un giretto sulla torre di astronomia?-

Emmeline non rispose subito e si staccò gentilmente dalla presa del ragazzo. Corsero appena per raggiungere gli altri, che intanto avevano deciso che avrebbero raggiunto i dormitori a coppie.

A quelle parole Sirius lanciò un'occhiatina d'intesa ad Emmeline, che dopo qualche secondo annuì in risposta. Sulle labbra di entrambi si aprì un piccolo sorriso.

 

 

 

Il gruppo si arrestò. Erano arrivati all'imboccatura del passaggio. Remus impugnò la bacchetta e si girò verso gli altri.

-Non credo che ci sia qualcuno a perlustrare il parco, ma è meglio correre fino al castello. Chi viene con me?-

Marlene gli si mise accanto e Lily si affrettò a fare altrettanto, prima di rimanere incastrata con Potter.

James tuttavia rimase impassibile, perso nei suoi pensieri.

Prima che i tre sparissero, Em si avvicinò all'orecchio di Lily e Sirius a quello di Remus, ripetendo entrembi la stessa cosa.

-Non aspettatemi.-

 

 

 

Remus immobilizzò il Platano e il primo gruppetto partì correndo verso il castello.

James intanto confabulava con Peter, che sembrava alquanto confuso ed impaurito.

-Eddai Codalscia. Ci sono anche io, di cosa hai paura?-

E senza aspettare una sua risposta lo prese per il braccio e lo trascinò fuori.

Emmeline e Sirius percorsero tutto il tragitto fino alla torre in silenzio e fecero altrettanto mentre salivano sul tetto. Si sedettero vicini, ammirando per qualche minuto il cielo notturno.

 

 

 

Ad un certo punto ad Emmeline scoppiò un ridolino. Sirius la guardò aggrottando le sopracciglia.

-Che c'è?-

Lei indicò verso il lago.

-Quello non è James?-

Un figura in soli boxer, si lanciò in quel momento giù per la collina, finendo nel lago.

-Ma che fa quel cretino?-

Sirius continuò a guardare scuotendo la testa. Ad un certo punto, sentì qualcosa coprirgli le spalle ed il corpo di Emmeline accanto al suo.

Em l'aveva circondato con il suo matello e gli si era messa accanto. Senza pensarci due volte, lui la circondò in un caldo abbraccio.

Stettero così per un po', stesi in un caldo abbraccio a fissare le stelle, entrambi intenti a godere di quelle nuove sensazioni, che un tempo non molto lontano giudicavano "frivolezze idiote da innamorati".

 

 

 

 

 

 

 

Arrivati in Sala Comune, Remus salutò le due ragazze e si diresse in fretta verso il dormitorio. Marlene, guardando il ragazzo abbattuta, fece altrettanto.

Lily non li seguì subito, perchè al suo rientro un gufo le era volato incontro, poggiandosi sulla sua spalla.

Si avvicinò al caminetto, quasi spento, ravvivò il fuoco e si sedette su una poltrona davanti ad esso con la lettera in mano.

Era di sua madre. Le diceva che il matrimonio di Petunia si sarebbe svolto a fine luglio e che la sorella avrebbe passato le vacanze di Pasqua con la famiglia del fidanzato.

In quanto ai suoi genitori, il medico aveva consigliato a suo padre di passare alcuni giorni al mare. Se anche Lily voleva andarci, avrebbe dovuto dirlo subito alla madre, in modo che potesse confermare la prenotazione.

Lily ci pensò un momento, poi decise che sarebbe rimasta ad Hogwarts. Infondo, avrebbe avuto molto da studiare ed i suoi genitori sarebbero rimasti alcuni giorni tranquilli, senza Petunia che ronzava attorno isterica con i preparativi del matrimonio.

Prese la bacchetta e fece comparire pergamena, penna e calamaio per scrivere la risposta.

 

 

 

 

 

 

James, si arrampicò sulla sponda, completamente ghiacciato e grondante d'acqua. Tremando, afferrò la bacchetta ed i vestiti che Peter gli porgeva.

James lesse negli occhi dell'amico incredudilà ed incomprensione.

-Ramoso, perchè fai questo?-

-Per Lily, se prendo il raffreddore, potrò starle vicino.-

Peter lo guardò confuso, borbottando. Era ovvio che non capiva l'amico.

-E' così importante per te che ti salti addosso?-

-Tu non capisci Codaliscia. Io amo alla follia la Evans, non so come è successo, ma è successo e basta. E non posso accettare che lei mi rifiuti senza neanche aver provato a conoscermi. DIO! Ho fatto di tutto, ma lei mi considera ancora un ragazzino senza cuore e cervello. Non ci prova nemmeno a vedere come sono veramente. Per questo ho bisogno di ogni stratagemma per farla avvicinare.Non ho intenzione di lasciarmela sfuggire.-

Peter fissò allarmato James, cercando un modo per calmarlo.

-Calmati Ramoso, era solo così per dire.-

-Scusa Codaetciù.-

Incredulo, Peter alzò lo sguardo su di lui.

-Che hai detto?-

James lo guardò un momento, prima di afferrarlo per le spalle e cominciare a scuoterlo.

-Ho starnutito? HO STARNUTITO? Rispondi Pete, ho etciùùùùù.-

Senza aspettare altro, si asciugò e vestì con un colpo di bacchetta e corse a perdifiato fino alla Sala Comune.

 

 

 

 

 

 

 

Lily aveva appena affidato la sua risposta al barbagianni di Emmeline, quando si ritrovò James davanti al naso.

Il ragazzo sorrideva e la fissava con felicità.

All'improvviso, James starnutì.

 

 

Gli occhi di Lily si allargarono per la sorpresa quando non accadde nulla.

 

 

James riprovò.

-Etciù.-

........

-ETCIU'-

Le labbra di Lily, immobile davanti a lui, si incurvarono in un impercettibile sorriso.

-Etciùùù???????????-

Lily cercò di intervenire per farlo smettere.

-Potter...?-

-Etciù, eeeetciù, ettt...-

Esasperata, la rossa scoppiò.

-Stupido di un Potter, non lo capisci che sono guarita? Smettila di sputacchiarmi in faccia.-

James si fermò all'istante. un momento dopo sul suo volto comparvero un misto di delusione e tristezza.

A Lily ricordò la faccia di un bambino a cui la mamma ha appena negato il giocattolo che tanto desiderava.

Un po' incerta, ma addolcita dall'espressione del ragazzo, circondò il collo di quello con le braccia e dopo qualche momeno di incertezza, lo abbracciò.

James, incredulo, si lasciò abbracciare, incapace di decidere se ciò che stava accadendo era sogno o realtà.

Dopo alcuni momeni, comunque, si ricordò di avere anche lui due braccia e, accertata la sua facoltà di muoverle, le poggiò sulla schiena della ragazza, attirandola a se.

James non seppe per quanto rimasero abbracciati, ma alla fine lui si scostò per poter vedere in faccia la rossa.

Quella si riscosse come da un sogno sussultando e staccandosi all'improvviso dall'abbraccio.

-Io...tu...- sembrava piuttosto confusa -Buonanotte Potter.-

James l'afferrò per il polso e ghignò.

-Eh no Evans! Mi dispiace ma ora lo devi ammettere...-

-Ammettere cosa?- Chiese lei titubante.

Il ragazzo si avvicinò pericolosamente.

-Che ti piaccio.-

Il volto di Lily era in fiamme ed il suo cervello pareva non dare segni di vita. Nonostante ciò, riuscì a ribattere.

-Ah, da-davvero?-

-Evans, Evans, Evans...te lo leggo negli occhi.-

Quel tono da sbruffone fece tornare in se la rossa, che strappò il polso dalla presa del ragazzo e portò le mani sui fianchi.

-Questo conferma solo quanto tu sia analfabeta, Potter.-

Detto questo se ne andò con aria sostenuta verso i dormitori.

James sbuffò divertito, poi fece altrettanto.

E' vero, pensò, forse poteva sembrare che tutto fosse tornato come prima. Ma ne era sicuro, la Evans aveva cominciato a cedere dopo tanti anni e lui non poteva che esserne felice.

 

 

 

 

 

La mattina seguente Marlene dovette sudare sette camice per svegliare le due amiche e convincerle ad alzarsi.

Emmeline e Lily infatti, si aggiravano per la stanza come zombie, entrambe in preda ad una crisi di sonno del lunedì mattina. La prima, ringraziava solo ed unicamente il suo neo-ragazzo che l'aveva lasciata andare quando era già mattina. La seconda era rimasta tutta la notte a rimurginare su ciò che era successo la sera prima in Sala Comune cercando di convincersi che non era in lei quando aveva compiuto gli atti che aveva compiuto.

Alla fine furono entrambe letteralmente trascinate a fare colazione. Esasperata, Marlene le abbandonò su una panca prima di sedersi accanto a Remus.

Gli diede un bacio sulla guancia e quello sorrise appena accennando un buongiorno. Marlene scollò le spalle. Probabilmente Remus si comportava così perchè non era di buon umore. Può succedere.

Li raggiunsero un James sognante ad occhi aperti, un Sirius ancora dormiente ed un Peter letteralmente schiacciato dal peso di quest'ultimo.

Lily evitò qualsiasi contatto con James per tutta la colazione e dopo aver ingoiato un po' di questo ed un po' di quello, si volatillizzò verso la lezione di Aritmanzia.

Emmeline decise di bigiare la prima ora e Sirius la seguì volentieri verso i divanetti della Sala Comune.

Marlene si voltò verso Remus, ma quello se ne stava già andando dopo aver mormorato una qualche scusa.

Sospirando, la ragazza guardò verso Peter e lo acchiappò prima che anche lui si volatilizzasse.

-Fermo qui, mi serve qualcuno che mi aiuti a finire la relazione di pozioni.-

 

 

La giornata di lezioni passò in fretta e la cena fu allietata dal divertimento generale.

Il loro gruppo di pozioni, infatti, aveva vinto la gara di pozioni e Lumacorno aveva deciso di testare la loro pozione.

Sfortunatamente la professoressa Mcgranitt, afflitta da un terribile raffreddore, aveva deciso di passare in infermeria solo dopo cena.

Fu così che la cena passò con un costante sottofondo di risate degli studenti e dello stesso Silente. Almeno finchè la McGranitt, esasperata, rinunciò al cibo e si diresse correndo verso l'infermeria.

 

 

 

Stavano tutti ancora sorridendo quando una nuvola di gufi planò in ogni direzione.

Molti rimasero stupiti nel vedersi recapitare un'edizione speciale della "Gazzetta del Profeta" o di altri giornali a cui erano abbonati.

Lily lesse inorridita l'articolo in prima pagina che Marlene aveva tra le mani.

 

 

 

 

Speciale edizione serale: La Gazzetta del profeta.

 

DERAGLIAMENTO FERROVIARIO, MORTI 130 BABBANI E 46 MAGHI.

Grande discutere al ministero: è indubbiamente colpa di un'organizzazione magica.

 

Nel tardo pomeriggio di oggi, un treno della linea ferroviaria babbana, con a bordo un gruppo di maghi diretti al raduno annuale di babbanologia a Londra, è deragliato causando il crollo di una galleria.

Non ci sono sopravvissuti. I 130 babbani e 46 maghi sono morti sul colpo, schiacciati dalle lamiere che hanno preso fuoco prima del crollo.

Le cause, sono senza ombra di dubbio legate ad una manomissione magica. Inoltre, sopra il luogo dell'incidente, è apparso una strana nube scura raffigurante un teschio ed un serpente.

Il Ministro della magia britannico, arrivato di corsa sul luogo, afferma che le squadre di Auror sono già mobilitate nella ricerca degli attentatori.

"E' una bravata che non rimarrà impunita. Probabilmente è opera di più persone. Una qualche organizzazione di fanatici. Ciò non toglie che chiunque abbia informazioni su questa losca combricola, è pregato di informare il Ministero al più presto."

Seguiva la foto del Ministro, quella dell'incidente ed i nomi dei maghi colpiti.

 

 

 

Nell'intera Sala Grande, intanto, regnava il più assoluto e macabro silenzio.

 

 

 

 

*Fine decimo capitolo*

 

 

 

 

Cominciano i guai!! Eh si. Prima o poi questo momento doveva arrivare. Comunque nei prossimi capitoli comincerà una spece di Apocalisse e per i nostri sette personaggi ci saranno molti guai. Precipiterà tutto. se fin'ora le coppiette avevano iniziato ad ammalgamarsi, ora......Ma non facciamo spoiler! Sarà un periodo MOOOOLTO movimentato e James e Lily finalmente...eh no!! Non vi dico nulla. ALLA PROSSIMA!!!!! BWABWABWAHAHAHAHAHAH!!! XDXD

Grazie come al solito a chi ha letto. E grazie infinite a chi continua a recensire e mi regala dei bei momenti! IO VI ADORO, MA COSA FAREI SENZA DI VOI????

Grazie, per aver recensito, a:

 

Rinoa: Zi!! Anche Sirius si è innamorato...e poi vero che james è caruccio? un po' fanatico forse, ma doooolce!! GRAZIE!

Cry90: Alla fine si è beccato il raffreddore...peccato che Lily era già guarita, anche se poi ha rimediato XD...GRAZIE ANCHE A TE!!

PinceLily: Sirius si comporterà bene...per ora. James è un'amore....per il momento (o...ma quanto sono cattiva...XDXD)!!! Non uccidermi...cmq grazie di continuare a seguirmi e recensire, GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Obsession: Grazie, grazie, grazie!! Sono contenta che ti sia piaciuto. Era un po' lunghetto in effetti, eh eh...SMAK!

RedRon: Visto com'è romantico james? grazie dei compliments!!!!!!A presto!!!!

Pippimag: Il tuo Bellissimo!!! è stato uno dei commenti più sinceri e concisi che abbia mai ricevuto XDXDXD GRAZIE!!!! Un kiss!

Illy: No...Sirius non scherza...però................ehm....GRAZIE di aver recensito, mi ha fatto piacere!!!

Jessire: Eccomi mammina, hai visto che ho fatto come volevi' Ho messo la scena cucci cucci di Em e Sirius e di lily e james...TI AMO!!!!!! (come una migliore amica, si intende) Ma tu vedi di dire alla nonna che metta da parte i soldi per l'eredità e non li spenda tutti in night club. XDXD

Carillon: Che bel nick!! Davvero avevi messo Marlene ed Emmeline? Andrò alla ricerca della tua fic! Oh beh...abbiamo invertito i colori dei capelli...cmq grazie per i complimenti, mi ha fatto piacere!!!

Ayame-chan: Sono super contenta che ti faccia ridere...era uno dei miei scopi! Mi dispiace, ma non ti sbagli sulla salute del padre...GRAZIE!

Keira_90: NONNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tvttttb! hai recensito vecchiaccia che non sei altro (ora mi uccide...Xd n.d.a.)!! Scherzo!! Lo so che l'ho lasciato a metà...ma era lunghissimo!! E poi dovevo creare la suspance! BWABWABAHAHAHH! ok..ok...la smetto....SMAK!

LoRtFrOg: Grazie!! Certo che siriuccio ha un cuoricino...se ne accorgerà molto presto! Lo so che è la vita, ma diventa complicata qui la storia, soprattutto perchè con i tirocini perdiamo un mese di scuola e ci fanno sgobbare come dannati...aiuto!!!!

Phoenix88: Grazie di tutto. Spero che anche questo cappi ti sia piaciuto, anche se è un po' orribile....GRAZIE!! Kiss kiss!!

Rika!: stavo per considerare l'idea del cemento...ma poi sono tornata alla realtà. XDXD GRAZIE dei complimenti!!!! Un bacio!!! (la tua recensione mi è piaciuta moltissimo..."continua a farci sognare"...vov!! Che emozione!!!)

^clod^: Eccoti la seconda parte...in ritardo, ma nn è stata colpa mi qst volta, ma eccola...spero che soddisfi la tua coriosità.

BabyButterfly: Ma grazie!!!!!! bacioni, continua a seguirmi!!

Alice92: Lo so che dovrei esserne dispiaciuta...ma sono contenta che per colpa della febbre tu abbia letto la mia fic!!!! Spero che ti sia rimessa e che continuerai a seguirla volentieri!!

PhoenixLupin: Sono contentissima che ti piaccia!!! Evviva!! E anche che tu abbia recensito. GRAZIE!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Questo si…che cambia le cose! ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

Scusatemi gli errori ma sapete...è sempre la stessa storia del portatile...ha dei tasti del cactus....uffi!! Comunque non aspettatevi granchè...è un cap di transizione....ma i più bravi riusciranno a capire l'utilità di Marlene e della sua storia con Remus...tutto torna...se ci pensate bene....

 

 

Nel capitolo precedente:

 

[…]

 

Lily evitò qualsiasi contatto con James per tutta la colazione e dopo aver ingoiato un po' di questo ed un po' di quello, si volatillizzò verso la lezione di Aritmanzia.

Emmeline decise di bigiare la prima ora e Sirius la seguì volentieri verso i divanetti della Sala Comune.

Marlene si voltò verso Remus, ma quello se ne stava già andando dopo aver mormorato una qualche scusa.

Sospirando, la ragazza guardò verso Peter e lo acchiappò prima che anche lui si volatilizzasse.

[…]

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Questo si…che cambia le cose!

 

 

Proteggimi da ciò che voglio
Proteggimi, proteggimi

Forse siamo vittime del destino
Ricordati di quando festeggiavamo
Bevevamo e ci stravolgevamo fino a tardi
E ora siamo tutti soli

Proteggimi da ciò che voglio
Proteggimi, proteggimi
Proteggimi da ciò che voglio
Proteggimi, proteggimi

(Placebo – Protect me from what I want)

 

 

Inizi di Marzo 1976 (sesto anno).

Le salirono le lacrime agli occhi. Cercò di ricacciarle indietro, ma era più forte di lei.

Corse finchè non ebbe messo una discreta distanza fra se e quell’orribile scena.

Si stese sotto un pino al limitare della foresta, dove lo strato di neve era sottile.

Sebbene fosse marzo, lì a nord dell’Inghilterra sarebbe sembrato ancora inverno inoltrato se non foste stato per i timidi germogli che facevano capolino tra la neve.

Il suo viso era inondato di lacrime.

Piangeva e allora?

Il suo cuore tremava per le fitte.

Era stata una stupida e allora?

Lei ci credeva davvero.

Da scema si era fidata e allora?

-E ALLORA?-

Credeva di essere sola, per questo aveva urlato. Ma aprendo gli occhi si ritrovò davanti un ragazzo con i capelli neri e lo sguardo furbetto.

-Black, sei sopra di me.-

-Non dirmi che ti da fastidio…insomma…non faccio mica così schifo.-

La ragazza arrossì ed il sorriso del ragazzo si accentuò ancora di più.

-No, ma…-

-Non preoccuparti, lui in questo momento è impegnato altrove.-

Il volto della ragazza divenne pallido e nuove lacrime le rigarono il viso.

-Lo so, con chi questa volta?-

Sirius rimase a bocca aperta, spiazzato. Mai l’aveva vista così seria ed aspra.

Si tirò su a sedere e lo stesso fece la ragazza che però teneva lo sguardo a terra.

Erano seduti a gambe incrociate uno davanti all’altra ed a Sirius bastò allungare il braccio per raggiungere il suo mento e sollevarlo.

-Non sono certo il confidente migliore per una ragazza, anzi faccio davvero schifo nel consolare e comprendere gli altri, ma al momento sono l’unico che hai a disposizione e la questione mi sembra troppo urgente perché tu possa aspettare.-

Lei tirò su con il naso.

-Intanto mi nasconde qualcosa. C’è qualcosa che lo turba quando mi guarda, soprattutto da quella notte che siamo capitati alla Stamberga, ti ricordi?-

Sirius annuì, mettendosi mentalmente allerta ed adottando un atteggiamento cauto.

-E poi ogni tanto sparisce ed anche voi tutti sparite, ma non mi dice dove andate a finire.-

-E’ questo che ti turba?-

-No, è normale che ognuno abbia i suoi segreti. Il punto è un altro.-

Sirius fu felice di aver spostato l’argomento su un altro argomento.

-Bene, spara, confidati.-

-Non c’è molto da confidare…mi ha tradita-

Sirius scoppiò a ridere.

-Impossibile…lui, lui non lo farebbe mai credimi.-

-Invece è così.-

-Ti sbagli. Io conosco il mio amico e ti giuro che è innamorato di te alla follia, anche se a volte fa lo scemo. Chi ti avrebbe raccontato una cosa del genere? Qualche sciocca fan pettegola?-

-Nessuno, l’ho visto io con i miei occhi.-

-Non ci credo.-

-Nemmeno io all’inizio. E neanche la seconda volta, ma alla terza…-

Sirius la guardava incredulo e confuso insieme. Si passò una mano sulla fronte.

-Non è possibile…ma, no!-

-Credevo di aver bisogno di un confidente, non di uno che mi tratta da cretina. Ti dico che l’ho visto e più di tre volte!-

-Scusa è solo che, insomma, non credevo…cos’è che hai visto di preciso?-

La ragazza sospirò, chiuse un momento gli occhi e raccontò gli ultimi fatti nei minimi dettagli.

 

Flashback

Stava scendendo le scale quando la scena che le si parò davanti catturò la sua attenzione. Automaticamente si nascose dietro ad una colonna del porticato e spiò la scena, cercando di rimanere calma.

Era la quarta volta che beccava quei due in atteggiamenti troppo intimi per i suoi gusti. Prima vicino alle cucine, in gufiera, poi durante la ronda notturna ed ora…

La presidentessa del Fan-Club dei Malandrini era in piedi davanti a quello che ormai era ufficialmente il suo ragazzo. Le loro facce distavano circa due cm e si guardavano fissi negli occhi. Poi la ragazza avvicinò la bocca all’orecchio di lui e gli sussurrò qualcosa prima di infilargli un bigliettino nella tasca posteriore dei pantaloni.

Cercò di reprimere il pensiero che il suo ragazzo avesse una relazione con quell’oca. Probabilmente gli aveva infilato in tasca uno stupido invito per uno stupido party di quel stupido Fan-Club.

Come se niente fosse, fece finta di aver appena svoltato l’angolo e corse incontro al suo amato.

-Ciao!- Gli scoccò un bacio e poi un altro. Lui sorrise debolmente, non sembrava avere molta voglia di ricambiare.

-Che c’è?-

-Scusa, non sto molto bene.-

-Oh, allora se vuoi puoi fare a meno di accompagnarmi in biblioteca.-

Si era aspettata che lui, come al solito, rifiutasse categoricamente, invece…

-Ok, grazie. Credo che passerò il week-end a letto, così lunedì sarò in grado di tornare a lezione. Non ti dispiace vero, se per questa volta non usciamo?-

-Oh, no. Certo che no se…se stai male.-

Le fece un cenno di gratitudine e se ne andò, apparentemente senza essersi accorto del tono innaturalmente neutro della ragazza.

Era in quel momento che aveva avuto la conferma dei suoi più grandi timori: lui la tradiva.

Fine Flashback.

 

Sirius scoppiò a ridere.

-Sciocchina! Hai…-

-Sirius?-

Lui si bloccò di colpo e la ragazza sgranò gli occhi.

-La…la tua tasca ha parlato?-

-Ehm, ecco…-

-Si-ri-us??? SIRIUS!!!-

-Puoi scusarmi un momento?-

La ragazza guardò curiosa mentre Sirius si allontanava frugando nelle tasche prima di estrarre…uno specchietto? E guardarcisi dentro. Ci parlò qualche istante, continuando a fissarlo, poi tornò di fretta verso la ragazza lanciandolo in tasca.

-Lene, poi ti spiego tutto, ma ora devo andare. Non badare a quello scemo di Remus, ci parlerò io e poi…hai frainteso tutto.-

Il ragazzo cominciò ad allontanarsi con gran fretta, correndo verso il castello.

-Ehi, ma…-

-TI SPIEGHERO’ TUTTO DOMANI!! ED ANCHE QUELLO SCEMO DEL TUO RAGAZZO!-

Marlene guardò sconsolata Sirius che si faceva sempre più piccolo man mano che si avvicinava al castello di Hogwarts.

Doveva credergli? Doveva ascoltare Black e rassicurarsi? Di certo Remus era sempre stato il più affidabile dei quattro Malandrini. Ma se Remus l’aveva tradita come poteva fidarsi di Black?

-…quello scemo del mio ex-ragazzo, Black, quello scemo del mio ex-ragazzo…-

Forse non se ne rese conto, ma quelle parole le pronunciò più a se stessa che a Sirius.

 

Quella sera Marlene non andò a letto, ma rimase seduta per tutta la serata sulla poltrona che dava verso la finestra.

Lily leggeva un libro, o almeno…faceva finta. Il suo sguardo era puntato sempre sullo stesso punto e la pagina era la stessa ormai da tre ore.

Emmeline si rigirava tra le mani una rosa mentre, distesa sul divano, ammirava sognante il fuoco canticchiando.

Guardandola, pensò che lei fosse l’unica persona felice rimasta in tutta Hogwarts. Erano tempi bui per tutti. Strani incidenti erano avvenuti dopo quel famoso disastro ferroviario di Febbraio. E molti dei parenti ed amici degli studenti di Hogwarts erano rimasti coinvolti.

In tutto il castello si respirava un’aria tesa e perfino i Malandrini si astenevano dalle loro solite marachelle.

Da quanto non parlavano loro tre? Molto, troppo tempo. Marlene si sentiva distante da tutto e tutti.

Emmeline stava sempre con Sirius ed il tempo in cui non era appiccicata a lui, aveva lo sguardo perso nel vuoto, sognante.

Lily invece era scontrosa e non voleva parlare con nessuno. Le arrivavano molte lettere da casa e Marlene sospettava che le cose per suo padre non andassero molto bene.

Quanto a lei, aveva passato tutto il tempo a pedinare Remus e a studiare.

Senza neanche accorgersene la sala comune si svuotò ed arrivò mezzanotte.

Si guardò attorno. Era sola. Non aveva voglia di andare in dormitorio, voleva aspettare lì, finchè Remus non fosse tornato. Dopo cena infatti, l’aveva visto uscire e ancora non era rientrato.

Spostò lo sguardo dalla porta alla finesta. La luna illuminava il cielo in tutta la sua pienezza. Tonda e grande, sembrava comunque un piccolo buco bianco nel vastissimo cielo nero. Come se volesse dirle che c’era un po’ di bene in tutto quel male.

-C’è qualcosa che si salva in tutto questo schifo. Ma cosa?-

Non seppe da quanto si era addormentata, ma all’improvviso sentì un rumore provenire dalle scale dei dormitori.

Nel suo stato di dormiveglia le sembrò di riconoscere tre figure familiari, ma poi la stanchezza ed il buio l’avvolsero.

Si svegliò in un sussulto, quando sentì che qualcuno la chiamava. Aprì gli occhi e si ritrovò davanti Emmeline e Lily.

-Che ci fate qui?-

-Che ci fai tu qui!? Non ti ho vista nel tuo letto e mi sono preoccupata, così ho svegliato Em e siamo venute a cercarti.-

Emmeline si strofinò gli occhi prima di sbadigliare vistosamente.

-Ora che l’abbiamo trovata possiamo tornare a letto? E’ l’alba ragazze, anzi, neanche….sta spuntando ora.-

Improvvisamente a Marlene tornò in mente quello che aveva visto la notte prima e lo raccontò alle altre.

-Per me sognavi.-

Lily non si scompose, ma Emmeline sembrava improvvisamente attenta.

-Anche Sirius? E non li hai sentiti rientrare?-

Marlene scosse la testa.

-Non penserete mica di andare a cercarli vero?-

La rossa guardò sconcertata le due amiche.

 

 

 

 

-Almeno potevamo toglierci il pigiama!-

-Vuoi stare zitta Lily? Se continui a parlare ci beccheranno!-

-Ci beccheranno comunque, ma avrei preferito non essere in vestaglia.-

-Zitte voi due! Secondo voi dove sono andati?-

Ci pensarono un attimo tutte e tre prima di lanciarsi uno sguardo d’intesa.

-Il Platano.-

 

 

 

Era ormai l’alba e finalmente Gazza si era deciso a lasciarlo andare dopo un’estenuante ronda notturna. Stava per tornarsene nella Sala Comune quando la sua attenzione fu catturata da un gruppo di tre ragazze. Un impulso di curiosità e vendetta lo assalì, così si mise a seguirle facendo attenzione a non farsi scoprire. Quando mai gli sarebbe ricapitata l’occasione di cogliere in flagrante tre Grifondoro?

 

 

 

Il grosso albero si stagliava apparentemente addormentato davanti a pochi metri da loro.

-Credete davvero che siano lì? Del resto sarà solo uno dei tanti passaggi segreti che conoscono…-

Ma la risposta apparì davanti ai loro occhi appena ci arrivarono davanti.

Peter, Sirius, Remus e James parlavano tranquillamente ignari appena fuori dalla portata dei rami del Platano Picchiatore. Questo, prima di bloccarsi uno dopo l’altro.

-Che cosa ci fate voi tre qui?-

 

 

 

Un sorriso gli spuntò fra le labbra appena vide che oltre alle tre ragazze c’erano anche quei quattro imbecilli. Finalmente aveva l’occasione per fargliela pagare.

Si alzò dal suo nascondiglio attirando l’attenzione generale.

-Bene, bene, bene. Beccati tutti e sette. Sarà un duro colpo per la McGranitt.-

James e Sirius estrassero automaticamente la bacchetta.

-Tornatene da dove sei venuto Mocciosus.-

Lily fece per intervenire, ma l’intera scena venne interrotta dalla voce di Marlene.

Il suo sguardo furente era puntato su Remus.

-Ma certo. E’ lì dentro che le porti? Ve la siete spassata tutti e quattro questa notte?-

-Lene…-

-Chi c’era oltre a voi?-

-Chi c’era? Nessuno…che cosa…?-

-Julyenne Haddon? O la sua amica, la moretta che le sta sempre appiccicata? Magari te le sei fatte tutte e due.-

Remus, esausto e provato dalla dura notte, la guardò sempre più confuso.

La voce di Marlene si fece sempre più acuta.

-"Sto male" "passerò il finesettimana a letto" e poi…credi che non ti abbia visto con quelle ochette? Allora, le portavi lì dentro, giù per il passaggio segreto, per non farti scoprire? Non che poi tu ci sia riuscito dato ti ho visto lo stesso. MA DIMMI, TI SEI DIVERTITO?-

Gli altri spettatori assistevano increduli ed attoniti alla scena. All’inizio Remus pareva molto confuso, ma a quelle ultime parole un lampo di comprensione gli illuminò il volto.

-Lene, hai frainteso tutto.-

-OH CERTO…-

-Ascolta…-

-NO! NON HO INTENZIONE DI FARMI PRENDERE PER I FONDELLI ANCORA PER MOLTO. CHE COSA ME NE PUò FREGARE DI TE POI, NON LO SO!-

Prima che qualcuno potesse intervenire, la ragazza si mise a correre verso il castello. Le due amiche la seguirono di corsa.

 

 

 

 

 

Severus, intanto, non si era perso una parola ed il suo cervello lavorava febbrile.

Prima che i Malandrini se ne accorgessero si era già dileguato verso i sotterranei.

Era più che mai vicino alla risposta che cercava da sempre ed ora che aveva capito qualcosa di importante non poteva fare passi falsi.

Doveva lavoraci su.

Certo, i Malandrini davanti al Platano in una notte di luna piena, con una ragazza che urla riguardo ad un passaggio segreto…questo si che cambiava le cose.

Cambiava tutto.

In meglio.

Per lui ovviamente.

 

 

 

 

 

Eccovi qui un nuovo capitolo. Un po’ corto, ma ricco di indizi.

Le cose cominciano a precipitare un pochino. Ma non preoccupatevi cari lettori…la situazione…non migliorerà di certo. Non abbiamo ancora toccato il fondo (che sadica oggi…BWABWAHAHAHA).

E' solo uno stupido capitolo di transizione...ma non reoccupatevi...i prossimi saranno ricchissimi di avvenimenti, dichiaraz...ops!!!! XDXD

Comunque come dicevo prima...chi si ricorda un grave avvenimento avvenuto ai tempi dei malandrini ad hogwarts capirà perchè tra Marlene e Remus è successo tutto questo...se non vi viene in mente nulla...non preoccupatevi! Tra qualche capitolo lo scoprirete....già...già!

Spero che continuerete a leggere anche se i cap non sono più divertenti (non posso in questo momento fare del carisma, rovinerei l’atmosfera che si deve creare e poi…diciamo che i personaggi non hanno molti motivi per sorridere). Grazie molte per aver recensito lo scorso capitolo con entusiasmo, anche se sinceramente a me faceva un po’ schifino come questo….vabbè….vado a lavorare….uffi! Non ce la faccio più!!!! Tra tirocinio in un nido con 20 bambini che mi chiamano "Memoli" (sarebbe Melody ma vabbè…di due anni…^^’) in continuazione, la marea di pannolini e i vomiti (hanno l’influenza intestinale ma li mandano a scuola lo stesso -.-), il nuovo lavoro del cactus che il mio capo scout mi ha trovato (devo promuovere per le case un corso di inglese…una faticaccia per il cavolo), lo studio (perché finito il tirocinio quei bastardi dei miei prof ricominciano subito ad interrogare) ed il computer rotto (odio scrivere con il portatile e so già che farà una brutta fine…intanto l’altro non so che cosa abbia)…voi e questa fic siete le uniche cose che mi fanno andare avanti!!!!!!!

Grazie mille a chi ha recensito:

Rika!

BabyButterfly

Alice92

Pippimag

Obsession

Cry90

RedRon

Lionel

Naila

Illy

Rinoa

^clod^

Ayame-chan

Evelin90

LoRtFrOg

Spongebobina

 

 

 

Baci a tutti!!! Scusate la fretta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 13
*** Oh, Jamy! ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

Nel capitolo precedente:

[…]

Gli altri spettatori assistevano increduli ed attoniti alla scena. All’inizio Remus pareva molto confuso, ma a quelle ultime parole un lampo di comprensione gli illuminò il volto.

-Lene, hai frainteso tutto.-

-OH CERTO…-

-Ascolta…-

-NO! NON HO INTENZIONE DI FARMI PRENDERE PER I FONDELLI ANCORA PER MOLTO. CHE COSA ME NE PUò FREGARE DI TE POI, NON LO SO!-

Prima che qualcuno potesse intervenire, la ragazza si mise a correre verso il castello. Le due amiche la seguirono di corsa.

[…]

 

 

 

 

C’è stata una persona ad aver azzeccato nelle scorse recensioni cos’è che torna. Ma non dirò chi.

Chi non ha capito dovrà aspettare ancora due capitoli per sapere…

(BWABWABWA…non sono perfida???)

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Oh, Jamy!

 

 

 

Fine di Marzo 1976 (sesto anno).

 

-Non trovi che Sarah sia il più bel nome che esista?-

Peter guardava sognante il tavolo di Corvonero dove si scambiava sguardi ammiccanti con una ragazzina del quinto anno.

A James andò il succo di traverso.

-Certo, convintissimo.-

Peter non parve captare la nota di sarcasmo, preso com’era dalla sua nuova conquista.

-Non è bello ciò che è bello…-

Cominciò Remus saggiamente, ma venne interrotto da Sirius.

-Appunto…figuriamoci ciò che è brutto!-

Remus gli lanciò un’occhiataccia prima di alzarsi ed avviarsi verso il dormitorio.

Sirius ridacchiò, ma smise subito quando Emmeline gli fece cenno di andare con lei.

Così James rimase solo con Peter.

-Ha i capelli così luminosi, chissà come sono morbidi! E poi…-

Se solo James avesse saputo cos’era una pistola, l’avrebbe usata.

Facendo finta di ascoltare si mise a vagare con lo sguardo.

Erano giorni che rimaneva sempre solo.

Sirius era sempre imbucato con la sua ragazza e Remus se ne stava rinchiuso in dormitorio come ogni giorno a fissare il muro. Aveva provato a consolarlo, a stargli accanto, perfino a fargli compagnia nel fissare il muro del loro dormitorio, ma non suscitava altra reazione che occhiate infastidite, così James aveva deciso di lasciare il licantropo al suo destino.

Quindi da una settimana passava tutto il tempo con Peter. Purtroppo quest’ultimo non faceva altro che parlare della sua nuova ragazza, cosa che annoiava James a morte. Non che non fosse felice per l’amico, ma dopo giorni di ininterrotti borbottii su quanto fosse bella, dolce e simpatica Sarah, James cominciava ad averne abbastanza.

Il suo sguardo venne catturato dalla figura che stava entrando in quel momento in Sala Grande. Perché non ci aveva pensato prima?

La guardò sedersi e prendere un libro dalla borsa, prima di immergersi nella lettura.

Un sorriso spontaneo si aprì sul volto di James.

-’Giorno Evan…-

-JJJJJJAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMMMMMMMYYYYYYYYY!!!!!!!-

Senza neanche rendersene conto, James si ritrovò appiccicata al braccio Julyenne Haddon, la presidentessa del Fan-Club dei Malandrini.

-Oh Jamy, devi venire subito con me! Devi vedere le foto che abbiamo fatto alla partita e poi devi partecipare alla nostra riunione. E’ da un secolo che non ti presenti più al club.-

James guardò prima Lily, poi Julyenne ed infine scosse la testa rassegnato. Conosceva Julyenne e sapeva benissimo che l’avrebbe tormentato a morte finchè non fosse andato. Quindi prima se la toglieva di torno, meglio era.

-E va bene July, fammi strada.-

-Oh Jamy, come sono felice!-

July strinse forte il suo braccio e poi fece cenno ad un gruppetto di ragazze poco più in là, che si precipitarono immediatamente addosso a James. Il ragazzo prese mentalmente nota di comprare un diserbante per le sanguisughe umane alla prossima gita ad Hogsmeade.

 

Poco più in là Lily fissava di sottecchi la scena. Appena James ed il gruppetto di fans starnazzanti si fu allontanato appoggio il libro sul tavolo per farle il verso.

-Oh Jamy. Il Fan-Club Jamy. Come sono felice caro Jamy di essere una stupida oca!-

Alcuni grifondono, compreso Peter la guardarono allibiti. Altri divertiti.

-Che avete da guardare voi?-

E riprese il libro in mano aprendolo in una pagina a caso. Nella sua mente intanto, si affollavano immagini di July e le sue ochette che venivano “accidentalmente” coinvolte in strani incidenti.

 

 

 

 

 

 

 

Emmeline si distese felice sul suo letto. Aveva appena passato l’intera giornata con il suo ragazzo ed era stata benissimo. Essere innamorata era una sensazione bellissima. Ti sembrava di poter volare e tutto sembrava facile.

I suoi dolci pensieri furono interrotti da Marlene.

-Non prepari la valigia?-

Emmeline la guardò incerta.

-Valigia?-

A Marlene scappò un piccolo sorriso.

-Domani mattina partiamo per le vacanze di Pasqua, ricordi?-

-Uff…è vero. Non ho molta voglia di partire, magari resto a fare compagnia a Lily.-

-A Lily…o a Sirius?-

Scoppiarono a ridere entrambe e si misero a rovistare negli armadi e nei bauli.

Dopo alcuni minuti di assoluto silenzio Emmeline si girò decisa verso l’amica.

-Marlene hai parlato con…-

-No.-

-Non è che potresti…-

-NO!-

-Ok.-

Emmeline tornò alla sua valigia, ma era più forte di lei, quindi tornò a girarsi.

-Ma magari…-

Toc-toc.

Un tichettio alla finestra distolse la loro attenzione.

Marlene andò ad aprire.

-Non è il gufo dei tuoi genitori?-

Quello volò sulla spalla di Emmeline.

-Si. Cosa avranno di così importante da dirmi da non poter aspettare domani?-

Marlene fece spallucce e tornò alla sua occupazione.

Emmeline si sedette sul letto e cominciò a leggere.

Dieci minuti dopo era ancora immobile con la pergamena in mano. Eppure, non era molto lunga. Cinque frasi in tutto.

Marlene se ne accorse e smise di piegare i vestiti.

-E’ successo qualcosa? Va tutto bene.-

-N-no, cioè si. Si, tutto bene.-

Marlene aggrottò le sopracciglia.

-E’ successo qualcosa alla tua famiglia?-

-Ma no! Volevano solo assicurarsi che io tornassi a casa e non rimanessi qui ad Hogwarts.-

-Oh. Come mai?-

-Non…non lo so.-

Sebbene Marlene avesse l’impressione che quest’ultima affermazione non fosse vera, stette zitta.

La porta sbattè e Lily si diresse con passo deciso verso il suo letto, dove prese il cuscino e se lo schiacciò in faccia prima di urlare. Poi, rossa in viso, riprese fiato e guardò le due amiche.

-Vi prego. Portatemi a casa con voi!-

Marlene scosse la testa.

-Mi dispiace, ma lo sai che io vado in viaggio con mia nonna. E vuole che siamo solo io e lei.-

Lily si girò speranzosa verso Emmeline, ma quella distolse lo sguardo e si immerse nel suo baule.

-No, non puoi. Non ce l’hai una casa?-

Calò il silenzio. Emmeline non si era mai rivolta in tono così freddo con loro.

Marlene tossicchiò e cercò di sorvolare.

-Fammi indovinare…Potter?-

-Pff. Lui e quella July mi danno il voltastomaco, non vi va di passare cinque interi giorni con quell…-

-Si, come no! Ma fammi il piacere! Dimmi, sei stupida o cosa Lily?-

Lily guardò Emmeline agghiacciata.

-Ma cosa…-

-Non riesco a capire come Potter possa ancora venirti dietro. E’ praticamente dal primo anno che lui ti chiede di uscire e tu te la tiri e continui a rifiutarlo. Se continui così lo perderai. Non capisci che sei fortunata? Puoi avere un ragazzo che ti piace e che ti ama, invece tu fai la cretina perché hai paura di mostrare che anche tu hai dei sentimenti!-

Emmeline se ne andò infuriata sbattendo la porta. Corse giù per i gradini del dormitorio fino alla Sala Comune. Seduti sul divano davanti al fuoco c’erano tutti i Malandrini.

Appena la vide, Sirius balzò in piedi e le andò in contro sorridente.

-Ciao tesor…-

-Mi dispiace ma non può funzionare.-

-Come?-

-Tra noi non può funzionare. E’ stato bello, ma è finita.-

Senza dargli il tempo di replicare, la ragazza si fiondò fuori dal buco del ritratto.

Sirius rimase impalato in mezzo alla Sala Comune.

James fischiò.

-Non pensate che in questo periodo le ragazze siano un po’ più nervosette del solito?-

Remus lo fulminò con gli occhi.

-Cioè…era così…per dire.- Si voltò verso Sirius ed assunse un’aria afflitta -Mi dispiace Felpato.-

In quel momento passò Marlene con le lacrime agli occhi. Sirius la bloccò con un braccio.

-Che vi è successo? Cos’ha Emmeline?-

Marlene si divincolò dalla sua stretta.

-Che ne so! Abbiamo litigato, ok? Ora togliti dalle scatole!-

Peter scosse il capo.

-Non c’è che dire…hanno un bel caratterino.-

 

 

 

(Poco prima…)

Le sfuggì un songhiozzo. Marlene la guardava nervosamente.

-Forse…forse non l’ha detto nel modo più gentile…ma penso…ecco, io penso che tu dovresti riflettere sulle parole di Em.-

Lily alzò lo sguardo su Marlene.

-Che fai, ti ci metti anche tu ora? Vuoi farmi la predica anche tu Lene? Se ben ricordo, però, sei tu che hai mollato Remus senza neanche dargli la possibilità di spiegare. Non sono l’unica stupida!-

L’espressione di Marlene passò dalla sorpresa alla rabbia.

-Che cavolo ne sai tu? Io almeno ho una ragione per rompere con Remus, mentre tu ti limiti a sdegnare e rifiutare qualunque proposta di James e lo fai sentire un’idiota!.-

-Dunque è questo che pensate? BENE!-

Marlene chiuse il baule con un calcio.

-BENE!-

Ed uscì, lasciandola sola ed in lacrime.

Si buttò sul letto ed affondò la testa sotto il cuscino. Un pezzo di carta le punse la guancia. Lo prese tra le mani, era il messaggio che sua madre le aveva mandato qualche giorno prima:

Cara Lily,

Tuo padre è stato ricoverato e non credo sia proprio il caso che tu torna a casa per le vacanze. Petunia passerà le vacanze dai Durale e se tu non vieni riuscirò a dedicare più tempo a tuo padre.

Non stare in pensiero, passerà. Grazie della comprensione,

con affetto,

Mamma.

 

 

 

 

 

 

Quando si svegliò, vide che Marlene ed Emmeline ed i loro bauli non c’erano più.

Tanto meglio! Non aveva voglia di affrontarle dopo il litigio del giorno prima.

Si vestì e guardò il paesaggio fuori dalla finestra.

Rabbrividì.

Sebbene fossero gli ultimi giorni di Marzo, il tempo non era dei migliori.

La neve ricopriva ancora l’intera valle e una nebbia perenne si spargeva in tutta l’Inghilterra.

Il suo stomaco brontolò debolmente. Non aveva molta voglia di scendere per colazione, ma la sera prima aveva saltato la cena e ora avvertiva dei leggeri crampi allo stomaco.

Stava camminando indisturbata per i corridoi deserti, quando avvertì la sua voce. Ma perché non era andato a casa pure lui?

-Ehi, Evans! Evans!-

Lily lo ignorò.

-Ti va di uscire sabato? Tanto le tue amiche non ci sono e noi siamo gli unici grifondoro rimasti.-

James indicò con il braccio lui ed i suoi tre amici che intanto si aspettavano una bella sfuriata dalla rossa.

Di quelle toste, che ti colpiscono di prima mattina.

Ma rimasero tutti a bocca asciutta.

 

Questa volta infatti, i nervi già provati dalla litigata con le amiche e la preoccupazione per il padre cedettero.

Si voltò verso James, decisa a prenderlo in contropiede.

-Allora Potter, chiariamo due cosette.-

La sua voce era così tranquilla che i Malandrini la guardarono corrugando le sopracciglia. A James ricordava tanto la madre quando lui era piccolo e gli spiegava perché non poteva girare nudo per il parco giochi. (Io me lo immagino James a cinque anni che corre nudo in un parco…con il sederino di fuori, la madre che lo rincorre e tutti i bambini che lo additano…XDXDXD n.d.a.)

-Primo. Ti ho ripetuto un milione di volte che non voglio uscire con te, quindi mi fai pensare a due possibilità: o sei scemo e non comprendi, o sei uno sciocco esibizionista che ha bisogno di importunare le persone per farsi notare.

Secondo. Come puoi illuderti che anche se considerassi veri i tuoi sentimenti, io possa amarti? Non capisci che io non posso amarti?-

Non sapeva bene il perché ma la sola cosa che voleva fare era ferirlo. Ma evidentemente non c’era ancora riuscita perché James la guardò ammiccando.

-Oh, andiamo Evans…e perché tu non potresti mai amarmi?-

Lo disse senza neanche rendersene conto.

-Perché ti odio. E’ ovvio.-

Dalla sua voce sembrava la cosa più ovvia a questo mondo. La voce non era arrabbiata, ma normale. Il suo sguardo era puntato dritto agli occhi di lui.

Il sorrisetto scivolò via dal volto di James lasciando posto ad un’aria ferita.

In quel momento Lily si rese conto dell’enorme cavolata che aveva fatto. Per la prima volta in vita sua si sentì talmente male da farle girare la testa.

James se ne andò senza guardarla.

Sirius aspettò che James girasse l’angolo. Non le era mai andata molto a genio quella ragazzina.

-Ma bene miss freddezza! Non sapevo fossi una mancata Serpeverde. Ora capisco perché ti piace così tanto Mocciosus.-

Fece una pausa, ma vedendo che Lily non replicava continuò a sfogare la sua ira.

-Non credo di aver mai incontrato una persona tanto odiosa e credimi, io ho passato la mia intera esistenza in mezzo a purosangue con la puzza sotto il naso!-

Seguì James ed anche Peter si avviò con lui.

-I…io…-

Provò a scusarsi, ma anche Remus se ne andò dopo un attimo di esitazione, senza badarla più.

 

 

 

 

 

 

 

 

OOOOOOOOOOOOOKKKKKKKKKKKKKKKKKK!!!! Lo so, lo so…questo capitolo mette una depressione tremenda, ma già dal prossimo andrà meglio. Lily non se ne starà con le mani in mano e combinerà un po’ di casini…però…

Ammetto di non essere stata clemente con la poveretta…ma non avrei potuto fare altrimenti per creare il pretesto del prossimo cap che, a proposito, è già pronto da tre mesi. E’ uno dei primi che ho scritto.

Aggiornerò martedì o mercoledì (se nn ho molti compiti anche domani…), quindi molto presto!

Vi informo che presa da un’improvvisa ispirazione ho già scritto l’ultimo cap e l’epilogo. Ma manca ancora molto a quel punto, quindi….

Grazie a chi a letto e recensito! Spero che qst fic vi piaccia ancora…anche se fa un po’ più schifo rispetto all’inizio…ma giuro che migliorerà già dal prossimo.

Comunque ho finito sia il lavoro ed il tirocinio (per questo ho avuto il tempo di scrivere nuovi capitoli…) ora si torna a studiare. (ç.ç voglio tornare al nido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

Fate delle belle recensioni così vi rispondo!!! Ditemi tutto, parlatemi della nonna, del cane, del capitolo, di come volete ammazzarmi….ma non abbandonatemi!!!!!!

Grazie a:

Prince Lily

RedRon

Rinoa

Jessire e le comari dell’aula di informatica (ciao Ale!! Ciao Ali!! Ciao Ire!!)

Ayame_chan

Naila

Alice92

PhoenixLupin (bel nome!)

Illy

Spongebobina

Rika!

BabyButterfly

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Capitolo 14
*** …non è che abbia afferrato proprio tutto il discorso. ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

Nel capitolo precedente:

[…]

-Oh, andiamo Evans…e perché tu non potresti mai amarmi?-

Lo disse senza neanche rendersene conto.

-Perché ti odio. E’ ovvio.-

Dalla sua voce sembrava la cosa più ovvia a questo mondo. La voce non era arrabbiata, ma normale. Il suo sguardo era puntato dritto agli occhi di lui.

Il sorrisetto scivolò via dal volto di James lasciando posto ad un’aria ferita.

In quel momento Lily si rese conto dell’enorme cavolata che aveva fatto. Per la prima volta in vita sua si sentì talmente male da farle girare la testa.

James se ne andò senza guardarla.

[…]

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: …non è che abbia afferrato proprio tutto il discorso.

 

 

 

Vacanze di Pasqua 1976 (sesto anno).

 

 

James non scese a cena e nemmeno a pranzo il giorno dopo, e per tutto il giorno non si fece vedere.

Lily rimase tutto il tempo in un angolino in Sala Comune a riflettere, prima di trascinarsi stancamente verso il dormitorio.

Nell’intera Sala Comune dei Grifondoro regnava il silenzio più assoluto. Non c’era nessuno oltre a lei ed i Malandrini, che erano barricati nelle loro camere.

 

 

La mattina seguente, la vigilia di Pasqua, Lily si mise accoccolata sul davanzale della finestra di un corridoio deserto.

Fuori, due Corvonero giocavano a tirarsi palle di neve. Lily sorrise impercettibilmente. Adorava la neve, magari poteva concedersi una piccola passeggiata prima di pranzo.

Non aveva voglia di tornare in dormitorio per prendere il maglione ed i guanti, così si strinse ben bene nel mantello, pensando che comunque non sarebbe rimasta più di un quarto d’ora.

Una volta varcato il portone laterale, decise di fare un giretto fino al lago e poi tornare indietro, ma proprio mentre davanti a lei si stagliava la bellissima visione di un’immensa distesa di ghiaccio azzurro, sentì delle voci inconfondibili avvicinarsi.

Non sapendo cosa fare, si nascose istintivamente dietro un cespuglio.

Un istante dopo comparvero i quattro Malandrini al completo che si sedettero sulla panchina sotto il salice, a poco più di tre metri di distanza dal nascondiglio di Lily.

Sirius parlava concitato gesticolando verso James, che sembrava alquanto abbattuto.

-Insomma Ramoso! Una che ti tratta in un modo del genere non è degna di farti soffrire! Ok, ti ha detto quelle bruttissime cose…e allora perché ci pensi così tanto? Lasciala perdere James! Ci sono un sacco di ragazze migliori con cui puoi stare. Ora che hai conosciuto la vera Lily, credo che te ne sia reso conto da solo che non fa per te.-

Remus intervenne con uno dei suoi inconfondibili toni rassicuranti.

-Aspetta Felpato, non andarci giù così pesante. Del resto tutti sbagliamo. Io credo che Lily non volesse essere così dura con James. Forse ha rincarato troppo la dose, ma pensa al fatto che noi la importuniamo sempre e che aveva appena litigato con le sue amiche.-

-Rincarato troppo la dose? Essere dura? Lunastorta! Gli ha praticamente detto, senza mezzi termini, che lei lo odia e lui è stupido! Non è stata dura, è stata bastar…-

-Ora basta! Smettetela ragazzi.-

Alla supplica di James i due si zittirono all’istante.

Un singhiozzo ruppe il silenzio riflessivo in cui i quattro erano appena caduti.

Lily uscì dal cespuglio in lacrime e li guardò uno ad uno prima di soffermarsi su James. Si passò un momento la mano sul viso ma scoprì che non poteva evitare di piangere perché era più forte di lei.

-Hai ragione Black…sono una bastarda! Una persona abominevole, ok? Ma so di aver fatto una cosa stupida e mi dispiace! Perdonami James, io non volevo veramente dirti quelle cose. Ma ero arrabbiata e tu hai fatto lo sbruffone come al solito, facendomi innervosire ancora di più.-

Ci fu una piccola pausa in cui Lily riprese fiato, ma non staccò mai gli occhi da quelli di James.

-Io non ti odio. Non ti odio James. Quelle parole…ero confusa, non so!-

Lily si mise a gesticolare, non sapeva come spiegare ciò che aveva dentro. Anche perché non lo capiva bene neanche lei. Ma tentò comunque di spiegarsi incominciando a balbettare fra i singhiozzi frammenti di pensieri che aveva in testa.

-Io…non so. Ho sempre pensato di non considerarti, di non dare peso alla tua persona, però quest’anno tu…tu sei cambiato ed io, io mi sento così…e poi Emmeline che mi accusa di non avere sentimenti…e Marlene che dice che è vero quello che ha detto Em. Lene non mi aveva mai trattata così…e io le ho trattate male entrambe…ho detto delle cose….che non so neanche dove…e perché…ma anche loro sono state cattive…e poi arrivi tu, che come al solito te ne vai in giro ad urlare se voglio uscire con te. Insomma non ci ho visto più e ti ho detto quelle cose orribili. Volevo ferire qualcuno e mi sei capitato a tiro tu. Mi dispiace James, mi dispiace moltissimo.-

Seguirono alcuni attimi di mutismo assoluto, poi Lily se ne andò, senza guardarli.

James parve risvegliarsi da una sogno ad occhi aperti e si voltò, guardando illuminato i suoi amici.

-Mi…mi ha chiamato James???-

Remus, che si stava alzando dalla panchina, per poco non cadde a terra.

-Ramoso…dimmi che hai ascoltato tutto il discorso di Lily…-

-Ma certo, cosa credi!-

James lo guardò con finto sguardo offeso, poi si passò una mano fra i capelli ed il suo sguardo diventò incerto.

-Solo che…cioè…lei era così bella mentre si scusava ed io…non è che abbia afferrato proprio tutto tutto il discorso.-

Dopo che Remus ebbe pazientemente ripetuto e rispiegato cosa voleva dire Lily agli altri tre Malandrini, si avviarono verso il castello per andare a pranzo.

Sirius diede una pacca a James.

-Visto? Tutti possono sbagliare.-

-Ma se eri tu che dicevi che la Evans era cattiva e James doveva lasciarla perdere?-

-Dettagli Codaliscia. Andiamo a mangiare, và.-

James e Remus scossero rassegnati la testa, poi quest’ultimo gli si mise accanto mentre entravano nella Sala Grande.

-Hai deciso di perdonarla, vero?-

-Ma certo! Dopo pranzo vado a parlarle e vedrete…- James guardò gli altri con un felice sguardo eloquente -…questa volta sarà mia!-

Peter si abbandonò sulla panca dei Grifondoro deserta.

-Ci risiamo.-

 

 

 

 

Lily camminava senza meta intorno al lago. La sua mente era troppo occupata per badare ai brontolii dello stomaco ed al corpo ghiacciato.

Non faceva altro che ripensare al viso di James poco prima. Era rimasto impassibile a guardarla tutto il tempo. Non un cenno, non un movimento. E nemmeno una parola.

Del resto cosa doveva aspettarsi? L’aveva insultato per sei anni ed in più aveva detto di odiarlo. Era un po’ troppo tardi per i rimorsi. Doveva muoversi prima. Emmeline aveva ragione.

Sospirò, pensando a quanto le mancassero le amiche.

In quel momento, inciampò su qualcosa di indefinito e cadde rotolando sulla neve.

Si ritrovò stesa a pancia in su. Il cielo era tappezzato di nuvole bianchissime, che contrastavano con il grigiore del cielo e della nebbia.

Non le passò neanche per la mente il pensiero di alzarsi. La neve era così soffice sotto di lei e la voglia di chiudere gli occhi ed abbandonarsi era così forte! Che le importava se faceva freddo…

…tanto freddo….era stanca….quanto freddo.

 

 

 

 

Sirius fissava distratto il cielo, che aveva preso a nevicare, pensando ad una certa persona e cercando di capire cosa poteva averle fatto cambiare idea così improvvisamente.

Una voce lo riportò alla realtà.

-Uffa, ma dov’è?-

I Malandrini erano comodamente distesi davanti al caminetto della Sala Comune, interamente a loro disposizione.

Tranne James, si intende.

Lui camminava su e giù davanti alle poltrone, in attesa che la sua amata varcasse il buco del ritratto.

Sirius si portò una mano alla fronte.

-Cavoli Ramoso, smettila. Mi fai venire il mal di testa.-

James non lo badò nemmeno.

-Pensate che sia in biblioteca? Che sia andata fuori? Non l’ho vista rientrare da questa mattina. Magari è salita in dormitorio mentre noi eravamo a pranzo oppure…-

-Ma James…- Peter, che non aveva staccato gli occhi da James neanche per un secondo, decise di dire la sua. -Perché non usi la Mappa e le vai incontro?-

James si fermò di bottò e guardò raggiante l’amico.

-Codaliscia….tu…sei…un genio!-

Remus alzò gli occhi dal libro che stava leggendo per rifilargli un’occhiatina compassionevole, mentre Sirius scoppiò a ridere cadendo dalla poltrona. Ma Peter era troppo felice delle parole di James per prestargli attenzione.

E mentre Sirius finiva di rotolarsi sul tappeto, James corse in dormitorio a vestirsi e a prendere la Mappa del Malandrino.

Un minuto dopo era già sulle tracce della sua Evans. Mentre usciva dal portone principale, vedendo che Lily non si spostava da dove probabilmente si era seduta, mise la Mappa al sicuro nella sua tasca.

In un paio di minuti arrivò al lago e si mise a scrutare la riva. Tutto intorno a lui era perfettamente bianco, ma la Mappa diceva che Lily era proprio ferma vicino a lui. E la Mappa, come ben sapevano i Malandrini, non mente mai.

Poi lo vide.

Qualcosa di scuro coperto di neve fresca.

Affrettò il passo verso quel cumulo, sperando con tutto se stesso che non fosse ciò che pensava. Anzi, chi pensava.

Con il cuore in gola, prese a togliere la neve con le mani da quella che sembrava una Lily Evans pietrificata, o peggio…

 

 

 

 

 

-Lily? Ehi Evans!-

Lily si rigirò nel letto.

-Cinque minuti Marlene, dì ad Emmeline che le lascio il mio posto per andare in bagno.-

-Mi dici come cavolo hai fatto a scambiarmi per una ragazza!!!!! Insomma…per quanto moribonda tu possa essere…-

Lily scattò su a sedere.

-POTTER???-

-In persona!- Sorrideva, ma il suo tono gaio fece spazio ad un ammonimento. -Comunque la prossima volta che vuoi fare la tragi-commedia, avvertimi prima, eh?-

Lily cominciò a diventare sempre più rossa, man mano che ricordava gli eventi.

James non parve scoraggiarsi dal suo silenzio.

-Si, insomma, lo vedi cosa succede quando non ti tengo d’occhio?-

Risero. Poi Lily si bloccò.

-Potter, per favore…la smetti di dondolare?-

-Ma se sono fermo!-

-Ah…allora è la mia testa, che gira…-

James si alzò dalla sedia e pian piano la fece distendere, accompagnandole le spalle con le mani.

-Meglio ora?-

-Forse…forse è meglio se ti avvicini un altro po’.-

James non ebbe il tempo di stupirsi perché Lily avvicinò le labbra e le appoggiò timidamente sulle sue.

Non era un vero e proprio bacio, di quelli appassionati, ma nonostante ciò quel timido contatto accese il cuore e le guance di entrambi.

Facero appena in tempo a staccarsi, quando Madama Chips entrò con una pozione in mano.

-Potter! Ah! Mi sbaglio, o le avevo detto di non entrare?-

-Suvvia Poppy, e poi chi avrebbe risvegliato questa bella fanciulla dal suo sonno incantato, se non il sottoscritto?-

Forse fu una loro impressione, ma per poco la Chips non si fece sfuggire un sorrisetto.

-Bene, ma ora che il suo ruolo di principe azzurro è finito, se ne torni nel suo dormitorio.-

James fece un giocoso inchino, poi strizzò l’occhio a Lily che sorrise imbarazzata mentre James se ne andava saltellando, quasi al settimo cielo.

Era il giorno di Pasqua ed i professori avevano unito i loro tavoli, formandone uno solo. I pochi studenti sedevano festanti in mezzo ai professori, a Hagrid, alla bibliotecaria e perfino a Gazza che, stranamente, si era unito a loro.

James si mise a saltare di gioia quando vide Lily entrare e scalò di un posto per farla accomodare tra lui e Sirius.

Quest’ultimo borbottò alcune scuse che la ragazza accettò di buon grado.

Appena si fu seduta, James le rivolse un sorriso dolcissimo. A Lily non scappò, però, il luccichio malizioso di quei splendidi occhi color nocciola.

-Allora principessa, ora che stai meglio ci vieni con me a Hogsmeade?-

-Potter…non credere che avermi salvata implichi dei diritti su di me.-

James la guardò indignato mentre lei sorrideva.

-Ma! Ma mi hai baciato!!-

Lily sbuffò.

-Pfù! E quello lo chiami bacio?!-

Lily ed i Malandrini scoppiarono a ridere. Dopo qualche istante James si unì a loro.

Fu la più bella festa che Lily e James ebbero mai passato. Ed anche i giorni successivi passarono sereni.

Infondo, pensò Lily una sera nella solitudine del suo dormitorio, non sono poi così male quei quattro.

 

 

 

 

 

 

EVVAI!!!! Che bello! Che bello!!

Questo capitolo mi ha emozionato tantissimo. Forse l’inizio era un po’ troppo tragico….ma adoro alla follia la scena nell’infermieria!!! Yuppi!!! Ma non credete che sia finita qui…manca ancora un po’ di strada prima di arrivare allo sbocciare del loro amore.

Intanto nel prossimo capitolo accadrà quella cosa misteriosa che si doveva capire nel cap precedente… vedrete e scoprirete…

Ho notato che molti se ne sono andati, ma non importa! Mi diverto proprio tanto a scrivere questa storia!!!! Grazie molte a chi continua a seguirmi! Vi voglio bene!!!

Passo subito a rispondere alle recensioni. Ci vediamo, anzi sentiamo, al prossimo aggiornamento ( non so quando sarà).

Grazie mille a :

Rika!: Grazie per i complimenti Hai visto che in fondo ho rimediato? Caruccio James nudo da piccolo (sn pervertita anke io…^.^’). Cmq non era volontariato ma un tirocinio obbligato dalla scuola…però è stato piacevole. GRAZIE E A PRESTO!!!

RedRon: Ma grazie!! Che dici…ha rimediato? XD BACI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Lionel: Intendevo al nido come maestra…non come bambina. Cmq Grazie mille per i complimenti!!!! SMAK!

Ely: Ho aggiornato presto ed ho messo le cose a posto. Come? Me lo devi dire tu! Spero tu sia soddisfatta!!! GRAZIE!!!

Spongebobina: Il tuo nick è così caruccio!!! Grazie per l’esagerato complimento!! Essere paragonata alla Rowling mi fa commuovere e mi rende orgogliosa! (anke se so che tra me e lei c’è di mezzo TAAAANTA strada…). Che dire? Grazie e continua a seguirmi!! Baci!!!!!!!

 

Carillon: Eh, eh…dovrai tenerti la curiosità (BWABWA) perché la lettera di Em è un segreto che non verrà svelato molto presto. GRAZIE per aver recensito!!!! BACI!!!

Illy: Grazie per il conforto ed i complimenti. Spero che ora tu non odia più Lily! Non è poi così cattiva…in fondo…ha rimediato, no??? GRAZIE!!! Continua a seguirmi!!!!

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Capitolo 15
*** Merda! ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

E’ arrivato finalmente il momento di farla finita con il sesto anno, che si concluderà con il prossimo capitolo.

Finalmente in questo cap succederà ciò che deve succedere. Mi sono emozionata tantissimo a scriverlo.

Lo so che mi ucciderete alla fine, ma le cose devono andare così. Non ci saranno situazioni divertenti almeno fino all’estate…ma trovo che questo cap sia comunque interessante.

D’altronde, i nostri protagonisti devono pur crescere…o no?

 

 

Nel capitolo precedente:

[…]

-Potter…non credere che avermi salvata implichi dei diritti su di me.-

James la guardò indignato mentre lei sorrideva.

-Ma! Ma mi hai baciato!!-

Lily sbuffò.

-Pfù! E quello lo chiami bacio?!-

Lily ed i Malandrini scoppiarono a ridere. Dopo qualche istante James si unì a loro.

Fu la più bella festa che Lily e James ebbero mai passato. Ed anche i giorni successivi passarono sereni.

Infondo, pensò Lily una sera nella solitudine del suo dormitorio, non sono poi così male quei quattro.

[…]

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Merda! (Scusate, ma questa espressione riflette benissimo i pensieri di tutti i personaggi)

 

[…]

Con il gelo nella mente
Sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
Che tagliente ci cambierà
Aspettiamo solo un segno
Un destino, un’eternità


E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te


Siamo gocce di un passato
Che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito, è inafferrabile

[…]

Le promesse sono infrante
Come pioggia su di noi
Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità

[…]

(Framnmenti di: “Goccie di memoria-Giorgia“)

 

 

 

Aprile 1976 (sesto anno).

 

Correva disperatamente per la foresta, i rami le sferzavano il viso, il sudore freddo si mescolava al sangue e alla terra e scendendo, le macchiava la camicia, un tempo bianca.

Inciampò su una radice e una volta a terra, senza aspettare un secondo di più, si infilò sotto la sua unica salvezza: dei cespugli di rovi. Strisciava veloce, trascinandosi con i gomiti e gli avanbracci. Le spine le si conficcavano nella pelle, squarciandola in tanti graffi, ma la paura di essere raggiunta era troppa.

Intanto il licantropo raspava con foga con le zampe anteriori, cercando di raggiungerla. Era quasi uscita dall’altra parte, quando gli artigli del lupo sfiorarono la sua gamba, lasciando tre profondi tagli sul suo polpaccio.

Urlò per il dolore, ma si fece forze e rialzandosi comiciò a correre verso un qualche spiraglio di salvezza.

Da che parte era il castello?

Passi pesanti di corsa dietro di lei.

Cercò di accelerare la corsa, ma quello che ottenne fu soltanto un piccolo slancio prima di rallentare. Non ce la faceva più. La gamba e la pelle le bruciavano da morire e il dolore pulsava dappertutto. Fiotti caldi di sangue le inzuppavano i calzini e le scarpe, e cadendo a terra in grosse gocce, lasciavano un’inconfutabile traccia.

Il respiro era sempre più affannoso e le lacrime di disperazione le annebbiavano la vista. Cadde di nuovo, ma questa volta non ebbe la forza di rialzarsi.

Con una spinta del braccio sinistro, si girò supina. Sopra di lei, il lupo con la zampa alzata e gli artigli sfoderati era pronto a colpire. Le zanne fremevano, desiderose di mordere.

 

 

 

 

 

 

Lily si svegliò di colpo e si mise a sedere sul letto.

Il torace si alzava e si abbassava velocemente, il cuore le batteva forte, come se nel sonno fosse stata colta da un brutto incubo. Ma non ricordava di aver sognato nulla.

Indossò le pantofole e fece un respiro profondo. Una strana agitazione pervadeva il suo corpo. Come se le stesse per succedere qualcosa di brutto. Qualcosa di irreparabile.

Come se qualcuno la stesse per lasciare per sempre.

Scosse la testa e si guardò intorno, decisa a calmarsi.

Il volto addormentato di Emmeline era rischiarato dalla luce della luna che entrava timida dalla finestra.

Guardò oltre il vetro e vide splendere in cielo quel tondo cerchio argenteo.

Era la notte del plenilunio.

Incapace di calmarsi da sola, si alzò, decisa a svegliare Marlene e cercare il suo conforto.

Erano ormai finite le vacanza di Pasqua ed Aprile era cominciato. Lily e le sue amiche avevano fatto pace, anche se non si poteva fare finta di notare che con Em le cose non erano tornate come prima. Era come se tra loro ci fosse una piccola crepa a dividerle, un muro invisibile.

A notarlo, non era stata solo lei.

Sembrava che l’amica si comportasse così con tutti. Nell’ultimo periodo Emmeline passava la maggior parte del tempo da sola, come se volesse isolarsi. Non parlava con nessuno e non usciva con nessuno.

Per questo ora preferiva confidarsi con Marlene.

Cercando di non fare rumore, arrivò dall’altra parte della stanza. Guardò le tende tirate del letto della sua amica.

Che strano, non le sembrava fossero chiuse quando si era addormentata. Tese la mano e le aprì piano, prima di cercare con la mano la spalla dell’amica, per destarla dal sonno.

Sapeva che Lene l’avrebbe ammazzata per averla svegliata nel cuore della notte, ma non poteva fare altrimenti.

 

 

 

 

 

 

-LO STAVA PER AMMAZZARE SIGNOR BLACK, SE NE RENDE CONTO?-

Il professor Silente intervenne prima che la situazione degenerasse.

-Minerva, ti prego. Parlerò io con il signor Black. Lei provveda ad andare a prendere il signor Piton dall’infermeria e a portarlo qui. Non possiamo permettere che la storia si venga a sapere.-

La professoressa McGranitt, rossa in viso, annuì gravemente e si diresse verso la porta, ma non prima di aver lanciato un’occhiata adirata a Sirius, che era momentaneamente seduto su una poltrona davanti alla scrivania di Silente.

Appena la porta si chiuse, calò il silenzio.

Sirius Black teneva lo sguardo basso. Non aveva la minima intenzione di scusarsi.

 

-E se io avessi capito cosa nascondete voi quattro?-

-Cosa intendi dire?-

Il ragazzo con i capelli unticci e la divisa da Serpeverde ghignò.

Che sapesse qualcosa? Che avesse capito tutto?

-Che forse non è così difficile capire il segreto del vostro amichetto straccione. Chissà cosa direbbero tutti se lo venissero a sapere…-

-Severus, come mai ti mescoli a così ripugnanti compagnie?-

Un ragazzo anch’esso di Serpeverde, con i capelli neri ed un’eleganza che solo una famiglia come la sua poteva dargli, si avvicinò a loro.

-Purtroppo l’ho incrociato sulla mia strada.-

Rispose il ragazzo unticcio.

L’altro guardò con una strana espressione di trionfo verso Sirius, che ricambiò con uno sguardo di puro disprezzo.

-Andiamo Severus, non fa bene stare troppo a contatto con i traditori del loro sangue.- Si voltò verso Sirius -A proposito, non va molto bene con la tua ragazza, vero fratello?-

E si allontanò sghignazzando. Sirius rimase colpito da quelle parole, ma si concentrò su Piton, prima che se ne andasse anche lui con Regulus.

 

Il preside sospirò, prima di attirare la sua attenzione e di guardarlo con espressione grave.

-Signor Black, sono costretto ad avvertire i suoi genitori dell’accaduto.-

-Preside, lo sa che io non vivo più con loro. Ho lasciato la mia famiglia questa estate.-

 

-Sei sicuro Mocciosus delle tue affermazioni? Non vorresti vedere di persona cosa fa Remus quando sparisce nel Platano Picchiatore?-

 

-Ma lei non è ancora maggiorenne Signor Black, anche se lo sarà a giorni, e data la gravità della sua azione mi vedo costretto a farlo.-

 

Piton lo guardava con avidità. Lo aveva in pugno.

-Sei troppo codardo per avere il coraggio di presentarti lì di notte. Eppure è così facile, basta un semplice accorgimento per fermare il platano e scendere nel passaggio.-

 

-Perché ha detto al signor Piton come seguire il suo amico?-

 

-Basta schiacciare il nodo che si trova sul tronco, all’attaccatura dei rami.-

-E perché dovrei crederti? Perché mi dici questo?-

-Perché so che non avrai il coraggio di farlo.-

 

-Lo so che lei era perfettamente a conoscenza delle possibili conseguenze. Ma ciò che più mi stupisce è che lei ha messo in pericolo anche l’incolumità del Signor Lupin.-

 

-E’ il momento, dobbiamo trasformarci.-

-Zitto Peter. Avete sentito? C’è qualcuno in fondo al passaggio, e se fosse…un’insegnante?-

-Non è un insegnante.-

James si girò verso Sirius, le sopracciglia aggrottate. Intanto Remus, era steso sul divano e cominciava ad avere i primi fremiti.

-Muovetevi ragazzi.-

-Come fai a sapere che non è un insegnante?-

-Non preoccuparti James.-

-Sirius,che cosa…-

Ma l’eco che risuonò nello stretto passaggio lo zittì all’istante. Riconosceva quel passo strascicato, ma soprattutto riconosceva quella voce viscida che aveva appena mormorato “lumus”.

-Sirius, che cosa hai fatto?-

Ma ormai era troppo tardi. Remus stava finendo di trasformarsi ed i passi si facevano sempre più vicini.

Con il cuore che gli batteva all’impazzata, James prese la sua decisione. Scomoda, controvoglia.

Ma giusta.

-Fermate Remus, io vado a salvare quell’idiota!-

Corse più veloce che poté. Ma il danno era fatto.

Con i suoi occhi, i suoi stessi occhi, Severus Piton vide ciò che si trovava infondo al passaggio.

Chi si trovava in fondo al passaggio.

 

-Se la sua condizione si venisse a sapere, sarebbe molto difficile per il suo amico stare qui ad Hogwarts.-

 

-James…-

-Cosa credevi di fare stupido!! Che cavolo hai combinato? Non è un gioco Sirius!-

Non aveva mai visto il suo migliore amico così arrabbiato. Così duro.

Eppure, credeva che James fosse l’unico a poterlo capire. James era tutta la sua famiglia. Tutto ciò che amava in questa vita. Era come un fratello. Possibile che avesse rovinato anche quello?

 

-Signor Black, perché l’ha fatto?-

 

 

 

 

 

 

-Sirius perché l’hai fatto?-

Mormorò a se stesso, la voce tremante, gli occhi lucidi.

Peter era seduto sulla poltrona della Sala Comune e lo guardava apprensivo aggirarsi per la stanza calciando e tirando pugni a tutto ciò che gli capitava a tiro.

-Credi… James, credi che lo cacceranno?-

James si fermò, lasciando ricadere le braccia inermi lungo i fianchi.

-Non lo so Peter, non lo so…-

Alzando lo sguardo, vide una ragazza che lo guardava impaurita davanti alle scale che portavano ai dormitori.

-Lily…-

-C-cosa è successo?-

-Nulla. Che ci fai qui a quest’ora?-

-Io…siete stati in giro per la scuola?-

Il suo tono era apprensivo. Non c’era accusa ne rabbia.

-Non è il momento Lily.-

-James ti prego! Siete stati in giro? Ora? Ti prego, dimmi se hai visto Marlene, non la trovo!-

-Come non la trovi?-

-Quando mi sono addormentata era nel suo letto, ma ora non c’è e nemmeno le sue scarpe, i suoi vestiti ed il suo mantello!-

James guardò di sottecchi Peter, poi tastò incerto la tasca dei suoi pantaloni.

-Beh…ci sarebbe un modo per sapere dov’è. Ma devi promettere che non lo dirai a nessuno.-

-Lo prometto!-

-Lily…non lo devi rivelare ad anima viva! Giuralo sulla cosa più cara che hai al mondo.-

-Lo giuro, James…non lo dirò a nessuno. Lo giuro su di me, sulla mia famiglia, lo giuro su mio padre!-

James mise la mano in tasca e ne estrasse una vecchia pergamena. L’aprì e vi puntò la bacchetta, mormorando.

Lily si avvicinò stupefatta, ammirando la mappa che vi era apparsa.

Gli occhi di James si muovevano veloci e le sue dita sfogliavano esperte la pergamena, girando le pieghe e scorrendo ogni angolo.

Ad un certo punto gli occhi si fermarono, dritti su una macchia di alberi disegnati vicini.

In mezzo, il nome della foresta proibita.

Ma ciò che fece preoccupare il ragazzo, erano due scritte che si trovavano sul ciglio della foresta, nella parte del lago.

Le etichette segnavano due nomi.

Il primo si fermò di colpo e l’altro gli fu immediatamente accanto.

Marlene Mckinnon.

E Remus Lupin.

-MERDA! LILY, CORRI A CHIAMARE LA MCGRANITT E DILLE DI VENIRE SUBITO VICINO AL LAGO!!-

 

 

 

 

 

 

Sopra di lei, il lupo con la zampa alzata e gli artigli sfoderati, era pronto a colpire.

Le zanne fremevano, desiderose di mordere.

-Remus! Remus ti prego! Sono io….sono io Remus.-

Le iridi del lupo si allargarono, la zampa rimaneva in attesa.

-Remus…sono io…sono Marlene. Non mi riconosci?-

Il lupo ringhiò sommessamente, infastidito o minaccioso.

-Io lo so che tu non lo faresti mai. Remus, torna in te! Sono Marlene! La TUA Lene. Ti amo! Lo so che anche tu mi vuoi bene…-

Ma le sue speranze erano vane. Il lupo ringhiò ed alzò di più la zampa.

Non aveva capito nulla delle parole di Marlene. Non c’era nessuna traccia di Remus in quegli occhi selvaggi.

Presa dalla disperazione, approfittò di quel momento per afferrare la bacchetta e puntarla contro il torace del licantropo.

-Stuperficium!-

Quello cadde addosso ad un albero e Marlene si tirò in piedi.

-Mi dispiace Remus…-

Ma ricominciò subito a correre, perché il lupo si stava già rimettendo in piedi.

-AIUTO!!!!!!!!!!!!! VI PREGO AIUTATEMI!!!!!-

La gola le faceva male per lo sforzo, ma continuò ad urlare. Così facendo, però, segnalò al lupo la sua esatta posizione e se lo ritrovò davanti.

Quando ormai era decisa ad abbandonarsi, un cervo spuntò dal nulla e si mise davanti al lupo.

Lottarono violentemente.

Il licantropo graffiava il cervo con i suoi artigli, ma l’altro si difendeva a cornate, mandando a terra il lupo.

Marlene era come pietrificata e rapita allo stesso tempo dal combattimento. Poi il cervo si girò e le fece cenno di andarsene.

Marlene capì all’istante e corse verso il lago, che si intravedeva tra gli alberi, sempre più radi.

Poi le vide.

Molte luci.

Le sentì.

Voci che chiamavano il suo nome.

Gridò con le ultime forze che le restavano, poi svenne.

 

 

 

 

Il sole mattutino l’accecò.

Le lenzuola sapevano di lavanda e medicinale.

Si trovava in infermeria.

Di fianco a lui, delle voci che conosceva benissimo parlavano sommessamente.

-Salve ragazzi.-

Remus sorrise ai suoi tre amici, ma quelli non risposero con molta convinzione.

Peter sorrideva nervoso, James aveva le guance tirate in un piccolo sorriso che risultava tutt’altro che convincente. Sirius non sorrideva nemmeno, ma aveva la faccia cupa e gli occhi abbassati.

-Che succede?-

Lo guardarono incerti, poi James si fece avanti.

-Ecco…è successo che…-

-No. Glielo dico io.-

Sirius si alzò ed andò a sedersi ai piedi del letto, poi alzò lo sguardo, fissò gli occhi dell’amico e senza tralasciare nessun particolare, raccontò tutto ciò che era successo.

Dello scherzo che aveva fatto a Piton. Di quello che era successo prima e poi. Della punizione che aveva ricevuto. E naturalmente si scusò, non solo con lui, ma anche con gli altri Malandrini.

Alla fine lo perdonarono. Tutti. Anche se non facilmente.

 

Stavano ridacchiando quando un mormorio giunse sommesso. Sembrava che chi stesse parlando facesse una fatica immane.

-Non ho mai creduto che potesse esistere un’amicizia così forte.-

Tutti e quattro si misero all’erta. E si guardarono intorno.

-Vi ho visti ieri sera. Ho capito quello che avete fatto. So cosa siete.-

James capì all’istante e andò a scostare le tende che coprivano il letto di fianco a quello di Remus.

-Come stai?-

-Non ne ho idea. Non oso guardare.-

Marlene giaceva sul letto, gli occhi chiusi e delle bende sanguinolente che la ricoprivano in più punti.

-Beh…conciata così sembri una mummia!-

Marlene ridacchiò, ma smise immediatamente perché le faceva male.

Remus ebbe una specie di attacco di cuore.

-Che cosa è successo?-

James si voltò a guardarlo, poi guardò Marlene, infine fece segno ai suoi amici di lasciarli soli.

 

 

 

 

Fuori dell’infermeria incontrarono Lily, che stava andando a trovare l’amica.

-Aspetta un po’ prima di entrare. I piccioncini devono parlare un attimo da soli.-

Lily lo guardò un momento, soppesando se credergli o no, poi sbuffò e si lasciò cadere su una panca davanti all’infermeria.

James si arruffò un momento i capelli, prima di sederle accanto.

-Bene Evans. Visto che hai un momento libero….-

Lily lo guardò, poco convinta. Aveva uno strano presentimento.

-…ti volevo chiedere…-

Appunto.

-…se sabato vieni con me ad Hogsmeade.-

Lily balzò in piedi.

-Sei il solito cretino!-

-Ma…-

-Secondo te io penso ad uscire con te, quando la mia migliore amica giace moribonda in quella stanza?-

-Ma dai Lily! Che vuoi che siano un paio di orette! Madama Chips non la lascerà mica morire!-

-Sei il solito idiota, presuntuoso, imbec…-

-Ehm, ehm. Signorina Evans, nell’ufficio del preside. Immediatamente.-

La voce severa della McGranitt la raggiunse proprio mentre ricopriva Potter di quei colorati epiteti.

James ridacchiò furbone e Lily gli lanciò un’occhiataccia prima di recarsi sofferente al seguito della Mcgranitt.

 

 

 

 

-Topini di zucchero.-

Il Gargoyle si mosse, portandola davanti alla porta dell’ufficio. La McGranitt le aveva appoggiato una mano sulla spalla, prima di andarsene.

La vecchiaia gioca brutti scherzi.

Bussò.

-Avanti.-

Entrò e si sedette al cenno del preside.

Quello lo fissava serio dietro gli occhiali a mezzaluna.

Lily era nervosa. Tutta colpa di quel Potter! Me la pagherà!

-Signorina Evans…-

-Non l’ho fatto apposta! Cioè…si…l’ho fatto apposta, ma Potter era insopportabile e…-

-Signorina….-

-Mi lasci spiegare, la prego!-

-Signorina Evans, mi ascolti.-

Lily arrossì.

-Mi scusi.-

-Non so cosa abbia fatto a Potter e non faccio difficoltà a credere che abbia iniziato prima lui, ma…è un altro il motivo per cui si trova qui.-

Lily alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi azzurri del preside.

Che cosa vi leggeva, dispiacere? Rammarico?

-Mi dispiace Signorina Evans. Ma credo che sia meglio che lei termini qui il suo anno scolastico. Non importa per gli esami, verranno presi in considerazione i voti dell’intero anno ed il prossimo settembre verrà ammessa comunque, non ci saranno problemi.-

-Ma cosa sta dicendo? Perché?-

-Sua sorella mi ha appena mandato questa.-

Le mostrò un pezzo di carta.

-Mi rincresce, ma suo padre è morto, signorina Evans.-

Lily non rispose. Le veniva da ridere.

-La sua famiglia ha bisogno di lei.-

Non è vero.

No.

Non è vero niente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NON AMMAZZATEMI VI PREGO!!! Lo so che sembrava che tutto andasse per il meglio, ma era solo una finta. Il prossimo cap sarà di transizione e sarà la conclusione del sesto anno. E poi, dopo l’estate…(al max un cap o due in cui ci sarà qualche sorpresa…XD)…IL SETTIMO ANNO!!! Evviva!!!!!! L’anno dell’amore, l’anno della felicità (in generale), l’anno delle decisioni più importanti!!!!

Spero che questo cap vi sia piaciuto, nonostante gli eventi un po’ tragici.

Grazie a chi continua a seguirmi, ovvero:

Pippimag

AxlRoseGirl

Cry90 (non hai niente da farti perdonare!)

RedRon

Alice92 (E’ Em che ha mollato Sirius…il perché non lo posso dire ancora)

Spongebobina (non esageri affatto! Mi fa molto piacere invece!)

Lionel

PrinceLily

Carillon

Rika!

PhoenixLupin

Elaine

Naila (Non stavo accusando i lettori che non leggevano più. Stavo solo facendo una constatazione. Cmq grazie! Lo so che non sono capitoli brillanti, ma ho sempre pensato questa storia in questo modo e non posso inserire sempre avvenimenti e situazioni che rendono il capitolo piacevole. Sono anche molto contenta che ti sia piaciuto il primo bacio tra L e J…anche io sono del tuo parere.)

BabyButterfly

 

 

 

Alla prossima!!!

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Capitolo 16
*** A volte il silenzio è così rumoroso. ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo farà felici (+ o -) le persone che mi avevano chiesto come andavano a finire le storie di Marlene/Remus e Emmeline/Sirius…finalmente saprete come va a finire…

Ma non stiamo qui a dilungare!!!!! VIA ALLA LETTURA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

GRAZIE PER I COMMENTI!!! VI ADOOOOOROOOOO!! ^o^

 

 

 

 

 

Nel capitolo precedente:

[…]

Marlene giaceva sul letto, gli occhi chiusi e delle bende sanguinolente che la ricoprivano in più punti.

-Beh…conciata così sembri una mummia!-

Marlene ridacchiò, ma smise immediatamente perché le faceva male.

Remus ebbe una specie di attacco di cuore.

-Che cosa è successo?-

James si voltò a guardarlo, poi guardò Marlene, infine fece segno ai suoi amici di lasciarli soli.

[…]

-Sua sorella mi ha appena mandato questa.-

Le mostrò un pezzo di carta.

-Mi rincresce, ma suo padre è morto, signorina Evans.-

Lily non rispose. Le veniva da ridere.

-La sua famiglia ha bisogno di lei.-

Non è vero.

No.

Non è vero niente.

[…]

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: A volte il silenzio è così rumoroso.

 

 

 

 

 

 

 

Aprile 1976 (sesto anno).

 

Remus aspettò che i suoi amici uscissero prima di alzarsi dal suo letto e sedersi accanto a quello di Marlene.

-Chi ti ha fatto questo?-

Marlene non rispose, si limitò a guardarlo.

Ci volle tutto il coraggio che possedeva per riuscire a formulare l’inevitabile domanda.

-Sono…stato io?-

La ragazza continuò a fissarlo senza rispondere, ma i suoi occhi si velarono di lacrime.

Remus si sentì tremendamente in colpa e fece per allontanarsi, ma Marlene, nonostante le sue condizioni, gli si buttò addosso e circondandogli la vita con le braccia.

-Non te ne andare. Resta con me.-

-Ma non vedi cosa ti ho fatto?-

-Beh, siamo pari. Io ti ho accusato ingiustamente e ti ho fatto soffrire…-

-Non scherzare Marlene. Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo.-

-Non l’hai fatto apposta.-

-Ma l’ho fatto. E mi dispiace.-

-Se c’è qualcuno che deve scusarsi, sono io. Ti ho lasciato senza darti la possibilità di dire la tua, senza nemmeno fidarmi di te. Tu invece non l’hai fatto apposta. Non è stata colpa tua…tu non potevi controllarti in…-

-APPUNTO! Non posso controllarmi! Non capisci che stare con me è un rischio?-

-E’ un rischio che voglio correre.-

-Marlene….è troppo difficile.-

-Ho forse dato l’impressione che per me sia una cosa facile? Remus…non posso e non voglio negare che tu mi abbia fatto paura ieri notte, ma non voglio abbandonarti. Anzi, quello che è successo ieri sera mi ha fatto capire quanto ti voglio bene. Ora so chi sei, Remus Lupin, ed ho intenzione di accettarlo. E poi…ora che sono avvisata, non ripeterò più l’errore di seguirti durante le notti di luna piena per vedere dove vai.-

Remus stette un attimo in silenzio. Poi sorrise. Un sorriso Malandrino.

-Quindi mi seguivi?-

-Già. Ero gelosa.- Anche Marlene ghignò maliziosa. -Volevo vedere cosa facevate tu e Madama Chips da soli, di notte.-

-Dai Lene. Non ti tradirei mai con Poppy!-

-Oh, lo spero bene! Se proprio devi tradirmi, spero che tu le scelga di uno standard più alto della Chips o Julyenne.-

Risero entrambi e la tensione che si era creata tra loro due scivolò via.

Remus le accarezzò la guancia con fare premuroso e lei si sciolse docilmente sotto il suo dolce tocco. Poi le dita di Remus si fermarono e le rivolse una strana occhiata.

-Ti faccio male se ti bacio?-

-No. Mi fa male se non lo fai.-

 

 

 

 

 

 

 

 

Sirius si tolse il sudore dalla fronte con un braccio. Era piegato in due su un orto della serra numero cinque. Ormai da due ore, stava scontando una parte della sua punizione pomeridiana: piantare i nuovi fuscelli di giunchiglie rampicanti. Circa cento piantine a mano. Di certo la Sprite non ci era andata leggera.

Sospirò un attimo, contemplando il cielo azzurro e desiderando di essere all’ombra fresca, piuttosto che sotto il sole cocente, in una serra senza aria.

Si rimise a lavoro appena sentì dei passi dietro di lui. Forse la Sprite era venuta a controllare.

-Vuoi una mano?-

Conosceva quella voce. Si voltò all’istante.

-Che ci fai qu…che vuoi?-

Lei parve esitare un momento, poi alzò il capo verso il cielo.

-Lo so. Non mi dovrei aspettare nulla…visto come ti ho trattato. Però…pensavo….riflettendo ho capito che ti dovevo almeno una piccola spiegazione.-

Sirius non rispose. Emmeline lo prese come un invito a rimanere e gli si sedette di fianco.

Lui si tolse i guanti da lavoro e la guardò negli occhi. Emmeline distolse lo sguardo.

-Non sono venuta a dirti che ho fatto male a lasciarti, ma solo che ho sbagliato a non darti una spiegazione.-

-Meglio di niente…sentiamo…perché mi hai lasciato quando pochi minuti prima dicevi di essere la ragazza più felice del mondo?-

-Perché…perché non mi piaci più.-

Sirius la guardò sbalordito.

-Stai scherzando?-

-No. No. Non mi piaci.-

-Non ci credo.-

-Invece è vero.-

Sirius si avvicinò alla ragazza di colpo, catturò le sue labbra e la forzò in un bacio infuocato. Emmeline, colta alla sprovvista, cercò dopo un attimo di esitazione, di resistere, ma era intrappolata nella morsa del ragazzo.

Pian piano, senza rendersene conto, si lasciò andare.

Si staccarono un momento per riprendere fiato, poi Sirius la baciò di nuovo, e lei rispose anche questa volta, con urgenza, con passione.

 

Sirius prese a scendere sul mento…

 

-E così…-

 

…sul collo…

 

-…io…-

 

…sulla spalla…

 

-…non ti piaccio più.-

 

Emmeline sospirò quando la bocca di Sirius indugiò sulla scollatura della camicetta.

Le mani di lui scivolarono lungo i fianchi, poi sul suo ventre ed infine, uno dopo l’altro, sbottonò tutti i bottoni.

Sebbene facesse molto caldo, un brivido percorse la schiena di Emmeline.

Le sfilò la camicetta. E poi tutto il resto. Anche Emmeline partecipò alla svestizione di Sirius.

La distese a terra e si posizionò sopra di lei, baciandole teneramente la bocca, il naso, gli occhi, le guance, poi le mise una mano tra i capelli e la obbligò a guardarlo negli occhi.

-Dimmi la verità Emmeline.-

-E’ la verità.-

-Dimmi la verità, amore mio.-

Sirius avvertì il leggero tremore del corpo di lei.

-Io non ti amo più, Sirius.-

-A no? Allora guardami negli occhi e dimmelo.-

Lei non ne ebbe il coraggio. Chiuse gli occhi proprio mentre da quelli cominciavano a sgorgare lacrime.

Sussultò quando lui entrò dentro di lei. Non aprì mai gli occhi. Sebbene gemesse e piangesse allo stesso tempo, non li aprì mai. Li tenne serrati, chiusi stretti.

Alla fine Sirius appoggiò il naso sul quello di lei.

E fu proprio quando Emmeline si rese conto che qualcos’altro oltre alle sue stesse lacrime le bagnavano il volto, che aprì gli occhi.

Il suo cuore ebbe un tuffo quando vide che anche Sirius piangeva.

Piangeva in silenzio, mentre la guardava fissa negli occhi. Le lacrime del ragazzo, a differenza di quelle calde di lei, erano fresche e cadendo, si mescolavano alle sue, rigandole la guancia di tante tracce salate.

-Non voglio più stare con te Sirius.-

-Perché non vuoi?-

-Perché non posso. Non posso capisci?-

-No. Non capisco.-

Il ragazzo si alzò di scatto e l’infinita dolcezza dei momenti appena passati svanì all’istante. Sirius si stava rivestendo in fretta, furioso.

-Non capisco. Per niente! Tu mi ami. Te lo leggo negli occhi. Abbiamo appena condiviso una cosa bellissima. Condiviso Emmeline, perché c’eri anche tu! Ed hai risposto quando ti ho baciata, mi hai toccato quando ti ho toccata.-

Emmeline piangeva a dirotto, senza riuscire a fermarsi. Il suo corpo era scosso dai singhiozzi.

-Ti hanno ricattata? Cosa ti è successo? Prima dici che non mi vuoi…ora che non puoi stare con me! Mi dici che cosa devo pensare?-

-N-NON L-LO SO! I-IO NON POSSO STARE CON TE E B-BASTA! Non, non capiresti! E’ tutta colpa tua!!!!!-

-Come è colpa mia? E’ colpa mia se tu hai deciso che non possiamo più stare insieme?-

-Se tu non te ne fossi andato sarei stata tua per sempre! Invece ora le cose stanno così…e io sono obbligata. OBBLIGATA SIRIUS!-

-Andato? Em, che cosa stai dicendo? Io non me ne sono mai andato, ho sempre passato ogni singolo momento con te…e poi chi ti obbliga?-

-Lascia perdere.-

Em, che ormai si era rivestita, fece per andarsene ma Sirius l’afferrò per il polso.

-Eh no! Non te ne vai prima di avermi spiegato tutto questo casino.-

-Non c’è più nulla da spiegare Sirius. Non ci possiamo fare niente. Quel che è fatto è fatto. Io NON posso stare con te. Ti prego, lasciami andare.-

Rimase un attimo interdetta quando Sirius mollò la presa, all’istante.

Forse si aspettava che lui la trattenesse. Ma non fu così.

Anche Sirius rimase per una attimo stupito, quando la vide andare via.

L’aveva mollata e lei era andata via veramente.

 

E si era portata con lei un pezzo di lui, del suo cuore, della sua vita.

 

Eppure, ancora non sapeva perché.

 

Il vuoto che si era creato in quei giorni lasciava spazio ai respiri. Lunghi e lenti respiri.

 

Quanti pezzi aveva perso in quell’ultima settimana?

 

Aveva perso la fiducia di quello che considerava suo fratello.

Aveva perso l’amicizia di un amico, tradendolo mentre era vulnerabile, solo per una sciocca bravata.

Aveva perso l’amore che per la prima volta nella sua vita era riuscito a trovare.

 

Due di queste cose era riuscito a ritrovarle, ed ora si stavano ricostruendo, pian piano.

 

Ma l’ultima si stava allontanando sempre di più, a piccoli passi, insieme all’unica ragazza che amava.

E nel silenzio che seguì, mille sentori l’avvolsero. E tutti gli dicevano che quell’ultima perdita non sarebbe più stata sanata.

 

Certo che è vero…a volte il silenzio è così rumoroso.

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quando era scesa dal treno nessuno le aveva rivolto la parola. Lei stessa non ne aveva detta alcuna. C’era forse qualcosa da dire?

Per la prima volta in molti anni, in casa Evans regnava un’innaturale silenzio.

Quella casa che da sempre era stata piena delle urla delle due sorelle, del canto della madre, delle risate del padre, ora era immersa nel silenzio.

Un silenzio così innaturale da irritarla moltissimo.

Sembrava così falso, così artificiale. Non c’erano mormorii, nemmeno suoni lontani di sottofondo.

Neanche il suo stesso respiro provocava il più piccolo suono.

La madre se ne stava a fissare il caminetto con sguardo assente ormai da giorni.

Petunia afferrò il giubbotto della madre, glielo infilò delicatamente, poi la prese sottobraccio e la guidò verso la porta. Prima di oltrepassarla, lanciò un’occhiata d’odio alla sorella minore.

Lily distolse lo sguardo, legò il nastro nero tra i capelli ed indossò il cappotto, prima di seguirle.

Era vestita rigorosamente in nero. Calze nere, abito nero dal ginocchio, scarpe di vernice nera, paltò nero, borsetta nera. Solo i capelli si ribellavano a tanta fiscalità.

La sorella e la madre camminavano piano davanti a lei. Lily non se la sentiva di avvicinarle, così si limitò a seguirle. La distanza che le separava era in effetti di pochi centimetri, eppure a Lily sembravano metri e metri. Chilometri.

Come se la perdita del padre avesse di conseguenza rotto il legame dell’intera famiglia.

Ora, non solo la madre non faceva altro che fissare il vuoto senza badarla, ma la sorella continuava lanciarle occhiate odiose.

Lily soffriva per il suo atteggiamento, ma ancora di più provava dolore per il vivo ricordo della conversazione avuta due giorni prima.

 

Si trovava sul treno che da Londra la stava riportando verso casa. Accanto a lei, stava seduta la sorella, che era venuta a prenderla al binario 9 ¾ per accompagnarla a casa.

-Come sta la mamma?-

-Male. Come vuoi che stia?-

Sempre acida, sua sorella Petunia. Non sarebbe mai cambiata.

-Tu? Come stai?-

Un tremito scosse le guance della sorella, che si voltò a guardarla, gli occhi fiammeggianti d’ira.

-La smetti di fare la santarellina? Papà non c’è più e la mamma non è qui. Con me puoi smettere di fare la brava bambina.-

 

Il suono delle campane suonate a lutto le raggiunsero prima ancora di giungere alla vista della chiesa. Quando arrivarono, percorsero a testa bassa l’intera navata, gremita di gente e si accomodarono in prima fila.

Voltandosi indietro, vide che tutte le panche erano occupate. Ma non si stupì. Suo padre era una persona molto buona ed era benvoluto da tutti, sia a lavoro, sia a casa.

 

-Che cosa stai dicendo Petunia?-

La voce della sorella era bassa, quasi un sussurro, eppure colpì Lily dritta al cuore, come se le avesse urlato tutto.

-Sto dicendo, che davanti a me puoi smetterla di fare la personcina buona e gentile con tutti. Gli altri li puoi incantare come vuoi, ma io so come sei veramente.-

-Petunia smettila. Lo so che sei sconvolta per papà…-

-Smettila tu. E’ tutta colpa tua.-

-Cosa…Petunia, dici sul serio?-

 

Le si chiuse la gola quando vide entrare la bara, sorretta da quattro colleghi di lavoro di suo padre. La posizionarono davanti all’altare e la funzione ebbe inizio.

 

-Papà stava male. Eppure tu non hai fatto nulla. Ti credevi tanto saputella quando a casa ti vantavi di essere una strega. E tutti erano contenti, tutti ti lodavano. Però la tua magia non è riuscita a salvare papà. Non ci hai nemmeno provato.-

-Anche se avessi voluto non sono una guaritrice! Come avrei potuto salvare papà?-

 

Senza neanche rendersene conto, si accorse che la cerimonia era finita e che tutti si stavano alzando per andare verso il cimitero lì vicino.

Il profumo di fiori le riempì le narici. Ovunque, davanti alle foto delle lapidi, erano stati deposti profumatissimi fiori primaverili.

La processione terminò davanti ad una profonda buca nel terreno. Le girò la testa appena vide il buio nella profondità della fossa.

 

-Te ne sei andata Lily. Ci hai lasciati soli. Papà stava male, eppure tu hai preferito la tua stupida magia. Lo sai quante volte ti ha invocata? Quante volte ha ripetuto il tuo nome?-

-Petunia…-

-Tu l’hai abbandonato. L’hai lasciato al suo destino. Eppure ti ha chiamata, fino alla fine. Io ero lì Lily. Io c’ero. Eppure, non mi ha chiamata nemmeno una volta. Io mi sono fatta in quattro in quest‘ultimo periodo per confortare la mamma e assistere papà. Ho rinunciato alle vacanze di Pasqua, ho rimandato il matrimonio. Gli sono rimasta vicino fino alla fine. Tu invece hai preferito il tuo stupido mondo di maghi. L‘hai lasciato morire senza neanche salutarlo un‘ultima volta.-

 

Le lacrime che fin ora non erano scese, si accalcarono d’un colpo, sgorgando copiose. Soprattutto quando vide che la bara veniva calata dentro la fossa. C’era suo padre dentro quella bara. Il padre che tanto amava. Eppure non gliel’aveva mai detto. Ma non c’era più tempo, non l’avrebbe mai più rivisto.

Non riuscì più a controllarsi. Scoppiò in singhiozzi davanti a tutti, ma nessuno andò a consolarla. Le persone la guardavano tristi mentre in fila, stringevano le mani alla madre e alla sorella, mormorando parole di conforto alle due donne, strette l’una all’altra a pochi passi da lei. Era sola nel suo dolore e nei suoi rimorsi. E se lo meritava.

Quanta gente riconosceva la piccola e dolce Lily? Non doveva stupirsi se i presenti ignorassero la sua identità. Del resto, quanto tempo era stata lontana da casa? Da quanto tempo non era più uscita con i suoi genitori? Si sentiva invisibile e sola.

Sola, sebbene fosse circondata da un centinaio di persone.

Quello non era il suo mondo. Lei in quel posto non esisteva più. Non era nessuno. Intorno a lei le voci delle persone sparirono, risucchiate in un’altra realtà. Ora lei era sola, sola nel suo silenzio che aveva creato.

Guardò l’ultima volta verso la fossa, che ormai era stata quasi completamente riempita di terra, e notò una foto, poggiata su una corona di fiori. Il volto di suo padre, sorridente. Non se lo ricordava così. Provò a chiudere gli occhi e rievocare mentalmente l’immagine del padre, ma non ci riuscì.

Era davvero così allora. Quello non era più il suo mondo.

Il silenzio le ronzava nelle orecchie, pieno di rumori ed echi lontani. Mille ricordi le balenarono alla mente.

Hogwarts, Marlene, Emmeline, i Malandrini, James…quella era la sua vita, il suo mondo….quello era tutto ciò che le rimaneva ora.

 

 

 

 

 

 

 

James gironzolava per il castello senza nulla da fare. Sirius era in punizione, Remus in infermeria con la sua ragazza, Peter era anche lui in dolce compagnia.

Guardò gli altri studenti che si accalcavano a gruppi verso l’uscita del castello per passare un bel week-end a Hogsmeade.

Questa volta credeva proprio che sarebbe riuscito ad andarci con Lily. Ma lei era partita per tornare a casa. Causa problemi personali. I professori non avevano detto altro.

Avrebbe voluto esserle vicino. Se stava passando un brutto momento forse aveva bisogno di aiuto. Ma non il suo. Non ancora. Ma un giorno, lui sarebbe riuscito a diventare la persona più importante per lei. Lo sentiva. Lo sapeva.

-JAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMY!!!!-

Julyenne, la presidentessa del suo fanclub, gli corse in contro e lo abbracciò.

-Non hai mica intenzione di restartene solo soletto qui al castello????-

-Veramente, era mia intenzione.-

-Ma non puoi! E’ l’ultima uscita ad Hogsmeade e poi dovremo pensare solo agli esami. Vieni con noi!-

James notò dietro di lei un gruppetto di ragazzine sorridenti e sghignazzanti, che lo guardavano con adorazione pura.

-Io…-

Era solo. Doveva rinchiudersi in dormitorio o cercare di distrarsi un po’?

-…va bene. Mi hai convinto.-

-Evviva!!!!-

E senza aspettare oltre, July lo trascinò verso il cancello. Dietro di loro una scia di ragazzine ciancianti li seguiva. Una di loro, con la divisa di Tassorosso, si avvicinò a loro.

-Oh, July. State così bene insieme. Posso farvi una foto?-

-Ma si! Vieni Jamy, stringiti a me.-

CLIC. FLASH.

 

 

 

 

 

 

 

Peter rise sommessamente alla battuta del biondino. Era seduto su una panchina della piazza centrale di Hogsmeade con la sua ragazza ed i suoi amici.

Ad un certo punto quello che vagamente ricordava si chiamasse Brad, si avvicinò alla fontana e spruzzò l’acqua verso una sua compagna di casa.

-Ehi! Vieni qui, maledetto!-

Incominciò così una vera battaglia di spruzzi, tuffi e altro. A quei due si aggiunsero man mano anche gli altri, compresa la sua Sarah.

Peter li guardava sorridendo seduto dalla panchina. Sembrava si stessero divertendo un mondo.

Uno spruzzo lo raggiunse, infradiciandolo tutto. La ragazzina dai capelli rossi, Marta, ridacchiava.

-Dai Peter, vieni anche tu!-

Lui scosse la testa, ma gli altri insistettero, così anche lui si lanciò nella mischia.

Si divertì un mondo. Era così felice che il cuore gli scoppiava. La sua ragazza lo baciava, per poi scappare quando cercava di afferrarla, i suoi amici l’avevano invitato a giocare ed ora lo trattavano da amico. Non si era mai sentito così bene.

Per loro lui non era Peter il noioso, Peter lo scemo, Peter la palla al piede. Per loro era solo Peter.

 

Sarah gli si aggrappò al collo ed insieme caddero nella fontana.

Ridevano, si baciavano, spruzzavano l’acqua agli altri, poi ridevano di nuovo e si rincorrevano.

Alla fine propose perfino ai ragazzi un piccolo scherzo contro le ragazze.

Non era cattivo e risero tutti di gusto.

-Sei uno spasso Peter. Sarah è proprio fortunata!-

Peter sorrise felice, rendendosi conto che era un vero complimento, non una presa in giro.

-Lo so.-

Era mai stato sicuro di se come ora?

Era mai stato così felice?

 

 

Eccoci alla fine del sesto anno!! Il prossimo cap sarà sull’estate, tutti i momenti più significativi, e poi dritti dritti al settimo ed ultimo anno!!

Ma restiamo a questo cap….Cosa sarà successo ad Emmeline? Come se la caverà ora Lily? Cosa farà? E James? E Sirius? E Peter…che inizi a nascere qualche dubbio dentro di lui?

 

 

Al prossimo cap!!!

Ditemi cosa ne pensate!! Ed ora…i rigraziamenti!!

Grazie per aver recensito a:

Mary Cry: Non preoccuparti….comunque grazie per il commento!!

Rika!: Hai visto che Marlene e Remus non si sono mollati? Invece si sono rimessi assieme!! Contenta? Per sapere di Lily dovrai aspettare il prossimo cap. Chissà cosa le capiterà. Ho deciso di far morire il padre di Lily perché quando Harry nascerà, i nonni dovranno essere tutti morti.

Ely: Anche io non vedo l’ora che inizi il settimo…tieni duro…ancora un capitolo…GRAZIE!

Lilistar: Vero che era la parola giusta per il cap? Grazie per i bellissimi complimenti!!! SMAK!

_elaine_: Eccoti il capitolo. James come vedi ha lasciato Lily a se stessa. E’ una cosa in cui non può intervenire. Non ora. Baci!

PrinceLily: Prima o poi doveva capitare…lo so…povera Lily…ma come dici tu…tra un po’ inizierà il settimo anno…e tutto andrà per il meglio… GRAZIE!!

Devichild: Caspita! Davvero un bel complimento. Sono contenta!!! Torna a trovarmi!!

PhoenixLupin: Sono contenta che ti abbia emozionato. E sono ancora più contenta che ti sia piaciuto il flashback di sirius mentre parla con Silente. Ho riflettuto a lungo su come impostare quella scena…e alla fine…sentirsi dire che è venut o bene mi fa sentire gratificata! GRAZIE MILLE!!! Anche io alla fine credevo di essere stata troppo cattiva….ma in fondo…mi sono detta che andava fatto.

Silvia91: Oddio…paragonarmi addirittura alla Row!! Guarda che mi fai arrossire!! Sono contenta che ti piaccia la mia fic! Anche a me quella frase ricorda molto Ron e Hermione…anche tu una loro fan??? Grazie per il commento!

Ayame_chan: Il segreto di Em l’ho so solo io…però vi ho dato degli indizi in questi ultimi due capitoli. Più avanti si saprà. Sirius è un tipo un po’ così. E’ impulsivo…però è vero che ha fatto delle cretinate. Spero che in questo cap. abbia rimediato… GRAZIE MILLE!

RobyLupin: Non preoccuparti se non sei riuscita a commentare. Io so cosa vuol dire ammazzarsi per colpa dello studio e ti capisco. Non serve che ti scusi. Già…agli occhi di voi lettori Em potrà sembrarvi un po’ contorta. In realtà…ma che dico? Baci anche a te!! Grazie di tuttto!!

RedRon: GRAZIE per i complimenti!! Eccoti il nuovo cap!! BACI!!!

Ady: Ho continuato, contenta? Ti piace così tanto’ Bene!! Sono contentissima!!!!!!!!!!!!

Lionel: In effetti per Lily non è proprio un buon momento…ma passerà. Grazie e KISS!

Naila: Grazie per i complimenti. Sono contenta che ti sia piaciuta la parte dello scherzo. Ci ho messo impegno. Ah, ah…anche a me stuzzica il segreto di Em. Ma non ve lo rivelerò per un po’ credo. Per il ps…la recensione dell’altra volta non l’avevo presa assolutamente in modo negativo. Fai benissimo ad essere severa e giuro che lo apprezzo moltissimo. Lo so che quei capitoli davano l’idea di essere stati scritti frettolosamente…anche perché era la verità. Il mio stile era molto calato. Comunque tu sentiti libera di farmi qualsiasi critica, anche perché io ne ho bisogno. Mi piacciono i complimenti, ma ho bisogno che qualcuno mi faccia notare cosa non va. Voglio migliorare al massimo il mio stile e mi servono degli accorgimenti….(anche perché voglio diventare una scrittrice da grande e questo per me è come un esercizio). Tutto questo per dirti: ho fiducia in te…critica quanto vuoi che mi serve e non mi arrabbio!!! GRAZIE!!!! BACI!!!

Illy: XD! Non occorre che guardi tutti i giorni. Anche perché io non ho uno schema fisso per aggiornare, ma aggiorno quando ho l’ispirazione. Comunque grazie!! KISS!!!

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Capitolo 17
*** Nanetti, piante e sgabelli. ***


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PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS

DI LA DAMA LUTHIEN

 

 

 

 

PICCOLA PREMESSA:Sono rimasta un po’ sorpresa di vedere che quasi tutte voi vi siate lanciate in una tirata contro Petunia. Il mio scopo era quello di creare una sorta di alibi per il suo odio verso la sorella….ma ho visto che vi ho fatte indispettire ancora di più….è stato un’effetto inaspettato, anche se molto gradito…C’è chi mi ha pure proposto un fan club contro di lei!! XDXD Siete troppo forti!!

 

 

 

 

Finalmente il capitolo che descrive sommariamente l’estate dei nostri protagonisti. Ne mancano due: Lily perché si parlerà della sua estate all’inizio del prossimo capitolo, Peter perché se ne è rimasto a casa a poltrire, quindi non c’era nulla da dire.

Per quanto riguarda i piccoli frammetti di episodi accaduti, mi sono divertita un sacco a scrivere i primi due e spero vi facciano sorridere.

 

Ho deciso di essere buona, quindi alla fine scoprirete tutti cosa cavolo è accaduto ad Emmeline. All’inizio volevo che voi lettori lo scopriste con Sirius, ma era troppo in là nel tempo, così ho inserito quella piccola scena alla fine.

 

 

Complimenti a Naila che ci ha azzeccato più di tutti: il ragionamento della tua ultima recensione ti stava portando sulla buona strada. Molte di voi hanno azzeccato qualcosa…Bluking, Naila, LoRtFrOg,

 

Nessuna di voi comunque ha completato il ragionamento…diciamo che avete pensato al meglio del peggio…XDXD. Vabbè…tanto scoprirete tutto tra poco…

 

 

 

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO: Nanetti, piante e sgabelli.

 

 

 

 

Estate 1976 (Dopo la fine del sesto anno).

 

-Oh! Questa sembra perfetta!-

-Niente è perfetto. Ecco guarda…ha i nanetti di gesso nel giardino.-

-E qual è il problema? Hai la fobia dei nanetti?-

-No. E’ che metti che ho voglia di venire in giardino a prendere il sole…-

-Ss-si…e allora?-

-Beh, mi sentirei fissato, ecco.-

-Li puoi togliere…-

-Mmmm. Ma guarda la casa. Guardala!-

-La vedo, si. E’ una normalissima villetta a tre piani. E’ carina, circondata da alte siepi. Abbastanza grande per invitare degli ospiti, ma non troppo grande per una persona sola. In più…il posto sembra tranquillo.-

-Non lo so. Sembra troppo babbana.-

James si passò una mano sul volto, sospirando rumorosamente.

-Sirius, se vuoi rimanere a casa mia, basta dirlo. Ai miei genitori e a me fa piacere averti tra le scatole, non occorre che tu te ne vada.-

-Ma io voglio una casa tutta mia!-

-Sicuro? Seriamente…ormai fai parte della famiglia, puoi restare quanto vuoi.-

-Lo so. Ma ora che mio zio mi ha lasciato tutto quell’oro, ho deciso di cercare un posto mio. Sono maggiorenne, no?-

-Allora muoviti, perché se andiamo avanti così non troveremo mai una casa…-

-Eddai Ramoso! Non essere così pessimista!-

-Pessimista? PESSIMISTA?! Abbiamo già visitato 37 posti diversi, che tu hai scartato uno dopo l’altro perché non ti comodavano! Ma dico…a questo punto perché non vai a chiedere se Hogwarts è in vendita?-

-Hogwarts? Naaaaaa….troppo grande.-

-Ecco….perfino Hogwarts non gli comoda. Figurarsi una casa normale.-

-Come scusa? Non ti stavo ascoltando.-

-Niente, niente. Parlavo con me stesso.-

 

-Buongiorno!-

 

I due si girarono verso il cancelletto, dove una donna sui ventitrè anni li guardava sorridendo, con una cartellina in mano ed un cellulare in tasca.

-Vedo che siete già entrati a dare un’occhiata. Io sono Terry Ross, l’agente immobiliare.-

James afferrò la mano che la donna le porgeva, mentre Sirius rimase impalato a guardare la ragazza.

-Scusi…lei è la che?-

Terry si girò verso di lui con un sorriso amichevole.

-L’agente immobiliare.-

Sirius si voltò verso James, che gli stava dicendo qualcosa in labbiale, da dietro la ragazza. Il ragazzo corrugò la fronte, cercando di decifrare il messaggio.

-Lei…è…una…gi…gitana?-

-Come scusi?-

-No, non sto parlando con lei signorina. Una….tisana? Befana?-

Terry, dopo aver guardato Sirius come se fosse un alieno, si girò verso James, che smise all’istante di muovere le labbra.

-Em…ogni tanto fa così, sa, soffre di attacchi di…di…insomma, ogni tanto farnetica.-

-Ah, capisco.-

Dopo un piccolo silenzio imbarazzante in cui Sirius fissava minaccioso i nanetti e Terry lo guardava di sbieco, James tossicchiò e la ragazza ebbe il buon senso di parlare.

-Ehm, perché non venite a vedere l’interno?-

-Volentieri, grazie.-

Terry li precedette, così James ebbe l’occasione di avvicinare Sirius e afferrarlo per il colletto.

-E’ babbana, idiota.-

-Ahhhhh…eh, ma fai le b troppo strane tu, mica si capiva quello che volevi dirmi…-

-Vedi di comportarti bene e tieni nascosta la bacchetta. Ci manca solo che scopra che siamo maghi.-

-Ok capo. Però….ammetti, se la dessero con la casa la compreresti subito, eh?-

Ed indicò con un cenno del capo la ragazza, che intanto era impegnata con un mazzo di chiavi affollato.

James gli tirò una pacca sulla nuca.

-Ahia. Daaaaai, ammettilo James.,,,-

-Si, ok. E’ carina e allora?-

Ma Sirius non lo stava più ascoltando. Aveva preso la bacchetta ed ora la stava puntando verso la porta, che si aprì di scatto.

Terry, che intanto stava litigando con le chiavi, sussultò.

-Oh, ma tu guarda! Era aperta. Devono essersene dimenticati.-

James intanto aveva afferrato la bacchetta di Sirius e gliel’aveva infilata nel maglione.

-Già, che sbadati. Allora entriamo?-

Dieci minuti dopo, il gruppetto aveva appena superato la seconda rampa di scale, dopo aver visitato il primo piano ed il piano terra.

Sirius non aveva fatto altro che parlare ed ogni tanto, tra le sue frasi, capitava che si riferisse ad oggetti, fatti o persone magiche. Anche James, nel rispondergli, non si era reso conto di ciò che diceva, con il risultato che ora Terry li guardava con gli occhi sgranati; in lei si intravedeva un misto di paura, curiosità ed indecisione.

Così, mentre Sirius si avviava per il corridoio parlando dei camini e polvere volante, James decise di prendere in mano la situazione.

-Mi dispiace, ma come le dicevo prima, non è un tipo molto a posto.-

-Oh, beh, mi dispiace.-

Terry lanciò un’occhiatina sfuggente a James e capì all’istante che la ragazza non considerava tanto a posto neanche lui. Cercò di salvaguardare almeno la sua reputazione.

-Ma sa…a volte bisogna dargli corda, oppure si sente disorientato.-

-Ma allora lei è il suo terapista? Il suo assistente sociale? Il suo psicologo?-

-Quello là, esatto.-

Non sapeva con precisione il significato di quelle parole, ma decise che fingere sarebbe stato facile. Del resto lui era James Potter, il coraggioso, l’impavido, lo sciupafemmine…

-Purtroppo è un paziente che ha bisogno di essere seguito. E’ instabile a volte.-

-Si, lo vedo.-

Proprio in quel momento, Sirius si era posizionato all’interno del caminetto del salotto, lamentandosi sul fatto che fosse poco spazioso per starci comodi.

-Beh, se le interessa questa villetta è a pochi passi dall’ospedale psichiatrico, quello che sta in fondo alla strada.-

-Oh, perfetto. Che ne dici Sirius, la compriamo?-

Sentendo il suo nome Sirius si avvicinò.

-Ci sarà da fare qualche lavoretto, ma credo che per ora vada bene.-

-Perfetto, allora vi contatterò per il contratto. Avete un cellulare, un recapito telefonico…?-

-UN CHE?????????-

 

 

 

 

 

 

 

-Mamma, papà, lei è Marlene McKinnon, la mia fidanzata.-

Remus mosse le braccia verso destra.

No, no. Troppo definitivo fidanzata, non voleva che pensassero che la volesse già sposare.

-Mamma, papà…lei è Marlene, la mia ragazza.-

E se avessero pensato che volesse andare a conviverci? Ma doveva dirlo il cognome?

Remus Lupin, Malandrino di giorno, Licantropo nelle notti di luna piena, era in piedi davanti ad uno specchio nella sua camera, intento a fare delle prove per l’incontro tra Lene ed i suoi genitori, che sarebbe avvenuto di lì a pochi minuti.

Si stava ancora decidendo su che maglietta infilare sopra i Jeans, quando il campanello suonò.

Oh no! E’ già qui. Ommioddio, ommioddio, fa che mamma non gli mostri quello stupido album.

L’album in questione, era un tenero piccolo quadernino costruito dalla madre, dove conservava affettuosamente un centinaio di foto che ritraevano Remus dal momento della sua nascita, ad oggi. Il problema era che quelle foto erano una più imbarazzante dell’altra.

Ogni volta che avevano ospiti, la signora Lupin si dilettava ad intrattenere gli ospiti con quell’album, soffermandosi di quando in quando per rincarare la dose e raccontare aneddoti ancora più imbarazzanti delle foto sul suo unico figlio.

-REMUS!-

-Arrivo subito, apro io!!!!!!!!!!!!!!!-

Infilò una maglietta a caso di quelle stirate e scese le scale il più in fretta possibile.

I suoi genitori erano già nell’ingresso e stavano parlando con Marlene, ferma sull’uscio.

Senza neanche ricomporsi, Remus balzò direttamente dal pianerottolo delle scale alla porta e si voltò verso i genitori.

-Lei è Remus, macchè…è Marlene, la mia convivente, cioè…la mia ragazza.-

E con fare agitato spostò le braccia verso sinistra.

Sua madre scoppiò a ridere.

-Beh, non sapevo che Marlene fosse una pianta.-

Remus si voltò e vide che stava indicando la pianta dell’ingresso. Più rosso che mai, spostò le braccia in direzione di Marlene.

-Lei…è Marlene McKinnon.-

Suo padre lo fissò con fare burbero.

-Oh, ma lo sappiamo. Ci eravamo già presentati figliolo.-

Perfetto, non me ne va una giusta.

Pensando che fosse meglio tagliare la corda il prima possibile, Remus attraversò la porta, afferrò Marlene per il gomito e la trascinò giù per i gradini.

-Noi andiamo, ciao mamma, ciao papà.-

-Stai attento Remus. E divertitevi.-

-Arrivederci, è stato un piacere signori Lupin.-

-Torna quando vuoi cara!-

Appena ebbero messo tredici case e due vicoli tra loro ed i suoi genitori, Remus rallentò il passo e guardò Marlene.

-Ciao. Sei molto carina oggi.-

Lei sorrise.

-Grazie. Ma che ti è preso prima?-

-Ero solo un po’ agitato.-

-Ma và.-

-E’ che non avevo mai presentato una ragazza ai miei genitori.-

-Mmm, quindi cosa mi devo aspettare per l’incontro con i miei genitori?-

Remus fu colto dall’ansia.

-Incontro con i tuoi?-

Marlene rise di gusto.

-Beh, prima o poi ti dovrò presentare anche io.-

-Meglio dopo.-

-Ma sentilo…e tu saresti un Malandrino?-

-Scherzavo. Quando hai intenzione di presentarmi alla tua famiglia?-

-Non saprei. Devo dare loro il tempo di abituarsi all’idea che ho un ragazzo.-

-Ah. L’hanno presa così male?-

-Scherzi? Mamma era felicissima, i miei fratelli non sanno neanche di essere a questo mondo figurati se gliene importa qualcosa, la nonna e la zia sono impazienti di conoscerti.-

-Ah, bene.-

-E’ papà il problema. Mi ricordo che prima di iniziare il quinto anno mi ha fatto un discorsetto e ha giurato di ammazzare chiunque toccasse la sua bambina.-

-Ah.-

-Ma non credo che dicesse sul serio.-

-Preferirei non scoprirlo…-

-Dai amore…fallo per me!-

-E sia, però non ti lamentare quando sarò in un tomba.-

Marlene alzò gli occhi al cielo per banalizzare il suo commento melodrammatico, poi gli rivolse un sorriso angelico, che lo fece sciogliere. Sospirò.

-Perchè intanto non pensiamo a divertirci?-

-Giusto. Dove si va oggi?-

 

 

 

 

 

 

 

 

-Oh cara, questo è davvero adorabile.-

-Ed è coordinato con il velo signora.-

-Con il velo? No, mia figlia sta molto meglio con il diadema, così si notano i suoi riccioli biondi.-

Emmeline era immobile al centro della stanza, leggermente intenta a stare in equilibrio su uno sgabello, circondata da sarte, stoffe, specchi e sua madre.

La sua sorellina minore la guardava piena di invidia, seduta su una poltroncina vicino alla porta.

La piccola Winny non poteva competere con Emmeline in quanto bellezza ed in più portava rancore verso la sorella per averle rubato uno dei migliori partiti. Non erano rimasti molti purosangue giovani e scapoli. Quel che Winny non sapeva, era che la sorella avrebbe dato tutto ciò che possedeva per farla venire al suo posto.

-Emmeline sorridi, che muso che hai!-

-Scusa mamma.-

-Tu quale vestito preferisci? Sei tu la sposa…dovresti dare un contributo nella scelta.-

Emmeline guardò la madre con compassione e disprezzo. Era così attenta a non far mancar nulla alle proprie figlie, che non si accorgeva di quanto le faceva soffrire a volte.

-Quello.- Emmeline indicò con il dito un vestito nero, ammucchiato tra un mucchio di altre stoffe.

Sua madre la prese sul serio ed inorridì a tal punto da portarsi le mani alla bocca.

-Ma tesoro! Non puoi vestire di nero il giorno del tuo matrimonio!-

-Oh, è un matrimonio? Credevo fosse un funerale.-

Questa volta il suo sarcasmo acido non passò inosservato.

La madre sospirò, poi fece cenno alla sarte di uscire. Prese dunque una sedia e si sedette con aria grave vicino ad Emmeline, che intanto era scesa dallo sgabello e ci si era seduta sopra.

Guardò la madre: ora non poteva più far finta di non vedere che c’era un problema.

-Che c’è che non va tesoro?-

-Io…non voglio sposarmi con quel…con quell’essere.-

La madre sorrise.

-E’ normale essere nervose. Ma tu non lo conosci cara. E’ un ragazzo così per bene e ci serve proprio un’alleanza con i Black. Le sorelle Black sono già state promesse e non riceveranno nulla dal patrimonio della famiglia, se non una piccola dote. Quindi tutti i possedimenti dei Black sono in mano al maggiore.-

-Non è il maggiore.-

-Ti riferisci al primogenito? Lui non darà problemi, è stato diseredato e non ha diritto ad avere nulla.-

Aveva il diritto di avere me…

-Si tratta solo di questo? Mi date in sposa solo per i soldi? Non ne abbiamo abbastanza?-

-Oh cielo, no! Non pensarlo nemmeno per un momento…-

Peccato mamma, ci avevo già pensato.

-…il piccolo rampollo dei Black è l’unico ragazzo purosangue rimasto libero e non possiamo permetterci che qualche altra fanciulla se lo porti via. Dio solo sa che disastro se la nostra famiglia dovesse perdere ancora valore. Una volta i Vance erano forti e temuti come lo sono oggi i Malfoy, i Black, i Lestrange. Mischiarsi con maghi comuni è stato un grave errore, ed ora dobbiamo rimediare, dobbiamo riacquistare l’antica stima.-

-Perché non fai sposare Winny, lei lo vuole più di ogni altra cosa.-

Per un solo istante, la sorellina di Em si sporse speranzosa dalla seggiola in cui ancora era seduta, ma la madre rispose seccamente.

-Il contratto prevede che il matrimonio si svolga la prossima estate e tua sorella ha solo quattordici anni, non può sposarsi. Ma non devi preoccuparti, tuo padre ha fatto in modo che tu possa finire il settimo anno ad Hogwarts. Sembra che i Black abbiano fretta.-

Fece una piccola pausa, poi si accostò all’orecchio di Emmeline, come quando spettegolava con le sue amiche.

-Il signor Black non sta molto bene e sperano di accasare il figlio il più presto possibile, in modo che quell’altro non possa creare problemi.-

-Mamma, e se…quell’altro tornasse a casa? Potrei essere promessa a lui?-

Se Sirius facesse finta…

-Non ti darei mai a quel depravato traditore del suo sangue! MAI, mai figlia mia. Sono tua madre e voglio solo il meglio per te. Ora asciugati il viso, tra un po’ torneremo per risistemare il vestito per questa sera.-

Il meglio per me…o per te?

E la lasciò lì, sicura di averla rassicurata. Ciò che non sapeva era che aveva appena gettato il completo sconforto nel suo cuore. Dov’era tutto il coraggio di Emmeline Vance in quel momento? Perché non diceva a sua madre di amare il traditore?

Certo, il cappello parlante poteva pur averla assegnata a Grifondoro quand’era al primo anno. Ma le persone cambiano.

La tortura di Em non sembrava comunque essere ancora finita. In quel momento infatti entrò suo padre.

-Tua madre?-

-Con le sarte.-

Sfoderò un sorriso paterno.

-Hai già scelto il vestito?-

-Non ancora…sono indecisa.-

Il sorriso si addolcì.

-Immagino che ci voglia tempo per scegliere con cura una cosa così importante. Di certo, non ci si sposa mica tutti i giorni!.-

Per Emmeline fu più dura del previsto non scoppiare a piangere.

Papà se ti dicessi la verità? Se ti pregassi in ginocchio di vendere mia sorella e non me?

-Sono fiero di te, Emmeline. Ti voglio bene.-

-Grazie papà.-

Poteva davvero sbattergli addosso i suoi capricci? Suo padre era stato sempre molto buono con lei e non aveva esitato a fare dei sacrifici per il bene delle figlie. Come poteva negargli un sacrificio da parte sua, ora che era lui ad aver bisogno?

Il suo sguardo si posò su un piccolo quaderno azzurro, in bilico sopra i suoi libri scolastici.

Lo prese e cominciò a sfogliarlo, accarezzando le pagine con affetto.

Quello era il quaderno dove scribacchiava durante le lezioni con Marlene e Lily.

Lily come stai? Forse male come me…

Di certo Marlene si teneva i contatto con lei. Avrebbe tanto voluto mandarle una lettera di conforto, ma proprio non voleva rompere l’isolamento forzato che si era imposta.

Avrebbe tradito i suoi amici, per questo voleva distaccarsi da loro il più possibile, in modo che al momento della verità non ci sarebbero stati scontri. Almeno sperava.

Sfogliò veloce le pagine macchiate d’inchiostro, succo di zucca e chissà quant’altro non ricordava più.

Mi dimenticheranno davvero a tal punto da non prestare attenzione alla notizia?

Una parte di lei sperava di si. Sperava che l’avrebbero lasciata al suo destino, senza crearle altri dolorosi ostacoli.

L’altra parte di lei invece, sperava di attirare la loro attenzione con il suo isolamento. Di lanciare un muto messaggio di aiuto. Sperava ancora che potessero salvare lei e la sua famiglia da quel destino che non definiva altro che orribile.

Arrivò all’ultima pagina, dove era infilato un bigliettino, che si infradiciò all’istante di lacrime represse.

Black + Vance! Ma ci credete?

Era un bigliettino che aveva trovato per terra nell’aula di trasfigurazione. L’aveva raccolto e ci si era affezionata. Pochi giorni più tardi aveva apportato delle piccole modifiche, aggiungendo due paroline sotto i nomi: per sempre.

Guardò quel foglietto spiegazzato e pensò a quanto crudele potesse essere il destino. In effetti avrebbe sposato un Black, per sempre.

Solo…non quello che amava lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qui….forse vi starete chiedendo perché Emmeline non reagisce, perché non scappa, perché non manda tutti a quel paese e va a vivere con Sirius, come fece Andromeda Black ai suoi tempi. Beh, non sarete gli unici a chiedervelo….ma a questo non darò ancora risposta. Voi intanto continuate a scervellarvi. Piaciuta la sorpresa, comunque? Chissà se Emmeline verrà salvata dal suo triste destino…anche perché vi ricordo che diventerà un membro dell’ordine. Ma non voglio darvi troppe speranze inutili….e Lily? Che fine ha fatto? Il prossimo capitolo sarà l’inizio del settimo anno e ritroveremo tutti i personaggio che hanno accompagnato questa fic fin’ora….solo che saranno un po’ cresciuti. E poi…c’è una guerra che incombe, lo ricordate? E anche la storia tra James e Lily, che era rimasta in sospeso, deve andare a finire in qualche modo…

Spero di avervi incuriosito almeno un pochino…prima di lasciarvi ai ringraziamenti, però, volevo farvi una domanda.

 

In un momento di pazzia ho scritto una one shot sui personaggi di questa fic. E’ comica (credo…io ho riso un sacco nel scriverla). Volete che ve la posti qui come capitolo extra? Avreste piacere di leggerla?

Vi lascio un assaggino…poi mi dite se vale la pena di postarla qui.

 

WB FILM

Presents

 

(WB? n.d.Lily&Em) (Wonder Bra n.d.Luth) (SIIIIIIII!!! N.d.Jamy&Sirius) (Wonder che? N.d.Lene) (Non conosci la marca di reggiseno? N.d.Remus) (E tu come fai a saperlo????????? N.d.tutti)

 

A LaDamaLuthien film

 

“Preparatevi Psicologicamente Tutti”

La maledizione del reggiseno perduto.

 

 

 

JAMES: Autrice?

LUTH: Siiiiii Jamy caro?

JAMES: Ci sarebbe da apportare una correzione…posso?

LUTH: *-* Ma certo tessssoro…a te tutto è concesso.

JAMES: Tsk….tutte mi amano…

LILY: Non ingigantire…

JAMES: E dai Lilynuccia….dimmelo che sono figo…

LUTH: Em…questa correzione?

JAMES: Arriva!

 

 

“Preparatevi Psicologicamente Tutti”

La maledizione del reggiseno perduto… d e l l a E v a n s.

 

 

Non aspettatevi capolavori, è solo una piccola favola. Però non voglio postarla come singola one-shot, perché riguarda i personaggi di questa fic e basta. Allora, la volete?

 

GRAZIE A CHI CONTINUA A LEGGERE LA MIA FIC, A CHI COMMENTA E A CHI PENSA CHE NON SIA STATO TEMPO SPRECATO VENIRE A DARE UN’OCCHIATINA!

Grazie per aver recensito a:

 

RedRon: Grazie per i complimenti…come vedi ad una parte delle tue domande ho già risposto…GRAZIE!! BACI!!!

Bluking: Tu non sai quanto mi sono divertita a vedere quello che stavi facendo. Ero in linea quando hai cominciato a lasciare tutte quelle recensioni, una dopo l’altra. Non ti mentirò….all’inizio ho pensato “è pazza!!!” poi sono passata al “non è possibile” dopo ancora al “no! Lo sta facendo veramente!”. Ti giuro che alla fine sono scoppiata sia a riidere che a piangere….tutte e due le cose per la contentezza ed il divertimento….sei incredibile!!! GRAZIE!! Non ce n’era bisogno, ma ti mentirei se dicessi che non mi ha fatto piacere. Sono veramnete contenta, lusingata, euforica, felice di quello che hai fatto. Incredibile…bastava una recensione…eppure tu…hai voluto farmi diventare pazza di gioia!

Rinoa: Certo che non me la prendo!! Sono contenta che ti sia piaciuto il cap! KISS!!!!!!

_elaine_: Le altre volte mi sono scordata di dirtelo ma: hai un bellissimo nick!!!! Anche a me dispiace un po’ per Sirius, ma così va la vita…cioè…la fic…James che non si mette nei pasticci? Mmmm impossibile!! Però tanto si sa come andrà a finire, no? BACI E GRAZIE MILLE!!!!!!

Spongebobina: spero che questo cap sia meno triste! GRAZIE e tantissimi baci!!!!!!!

AxlRoseGirl: Grazie per i complimenti, aggiorno il prima possibile…SMAK!

Mary Cry: Grazie per i complimenti, che sono sempre graditi.Ho notato che non ti piace Petunia, eh? XDXD Vero che Rem e lene sono pucciosi? Un po’ di romanticismo ci vuole in tutta quest’aria di depressione….GRAZIE!!!

LoRtFrOg: E’ da un po’ di giorni che mi chiedo: che origine ha il tuo nick? Sempre che non sia una ragione personale e che tu non voglia dirmelo…è che mi sa di simpatico e sono curiosa di sapere il significato… Grazie per il complimento…è uno dei più belli che abbia mai ricevuto…

 

Clod88: So cosa intendi…infatti per quel capitolo mi sono ispirata alla stessa cosa che hai vissuto tu con tuo nonno…a me è successa più o meno la stessa cosa, anche a me con mio nonno, e ancora mi sento male se ci penso….hai visto che è successo a Em? Svelato il mistero…..KISS!!!

Lionel: Beh…diciamo che Petunia non ha certo cercato di rendersi sopportabile, anzi! Grazie per continuare a seguirmi!!!!! SMAK!!!!!!!!!!!!!!!

BlackSmile: Allora…chiariamo un attimo una cosa (non preoccuparti, è un chiarimento, non sono arrabbiata ^.^) NON ho la minima intenzione di mettere OCC perché ritengo che i personaggi non siano assolutamente diversi nel loro carattere dalle MINIMISSIME descrizioni fornite dalla Rowling. Se poi alcuni lettori fanno confusione con la moda che spopola tra le fic di fare i Malandrini e Lily in un certo modo…non sono fatti che mi riguardano. Io ho raccolto dei dati, ci ho lavorato su e ho creato dei personaggi che rispecchiano i pochi dati a disposizione (almeno secondo me se poi trovi fonti che dimostrano il contrario….dimmelo pure, che andrò ad acculturarmi un pochettino di più, cosa che non fa mai male…). Non offenderti o altro, la mia non era una minaccia, una predica o che so io….era un CHIARIMENTO. Se ti senti comunque ferita, o vuoi contestare, o quant’altro ti stia premendo nel cervello….contattami pure, sarò felice di dare ulteriori e dettagliate spiegazioni. GRAZI PER L’APPUNTO!! SMAK!! Recensisci presto che voglio sapere la tua precisa opinione…

 

Rika!: No…come hai visto Em non ha crisi di doppia personalità….almeno per ora (BWABWAAHAHAHAH) Anche tu contro Petunia? Caspita…perchè non fondiamo un club? GRAZIE per il grandissimo complimento, veramente! Mi fa piacere….BACI!!!

PhoenixLupin: GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!! Mi hai fatta sciogliere, mi hai mandata in eccesso di zuccheri!! Grazie per i complimenti, mi hanno fatto un piacere immenso…speravo proprio di suscitare almeno alcune delle emozioni che hai provato…e questo mi rende felice!!!

Naila: Davvero?? DAVVERO, DAVVERO?? Mi volete far morire di dolcezza!! Troppi complimenti!! SCHERZO! Sei stata brava ad azzeccare l’indizio che pareva essere una frase lasciata lì per caso….SONO CONTENTISSIMA DI AVERE UNA LETTRICE ATTENTA COME TE!!! Brava a recepire anche le prime avvisaglie verso Peter!! Sono io che devo complimentarmi…non tu!! SMAK!

Phoenix88: Anche a me piace molto Sirius…anche se non lo tratto benissimo, è vero…però penso che il suo miglior pregio sia saper amare chi davvero se lo merita…anche se alla fine ci rimane quasi sempre fregato (vedi la sua famiglia, Em nella mia fic, ecc…). GRAZIE DI TUTTO!!!!!!!!!!!!!!!

Ely: Un’altra fan del club: “ammazziamo Petunia tutti insieme appassionatamente” ? Già, povero Sirius…Per Peter ho alcuni progetti….ci vuole tempo per cambiare…GRAZIE per i complimenti, che mi fanno impazzire!! SMAK!

Carillon: SAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! In che senso Petunia ti ha impressionata? Spiega, spiega…In questo cap ti ho svelato il segreto di Em!! Visto? GRAZIE E BACIONI!!!

PrinceLily: Insomma…james si è andato solo a svagare….neanche a me piace molto il suo fan club…ma credimi….se non l’avesse fatto, non ci sarebbe stato poi da divertirsi!! GRAZIE!!!!!

(p.s: nel capitolo extra che non so se posterò…c’è una piccola sorpresina ispirata a te…anzi, al tuo nick! Spero di riuscirla a postare…)

Ady: Addirittura? Cavoli!! Sono contentissimissima che ti piaccia!!! ^.^!!! Mi dispiace di aver dovuto far soffrire Sirius, ma ci saranno tempi migliori, non disperare…SMAK!!!

Illy: Come ho già detto prima…mi dispiace di dover far soffrire Sirius, ma è per il bene della storia…per la storia di james…credimi….(come ho detto a PrinceLily)…se non l’avesse fatto, non ci sarebbe stato poi da divertirsi! BACIONI!!!!

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Capitolo 18
*** AVVISO!!! SIG SIG ***


Cari amici lettori....qui è la vostra autrice disperata che vi parla, anzi vi scrive, clandestinamente dal computer della sua amica Jessire...
Purtroppo il mio computer si è rotto e non posso scrivere le storie...e dunque continuare questa fic...
Mi dispiace, mi dispiace moltissimo...appena riuscirò a riavere il computer scriverò in fretta e furia i capitoli...Non avete idea di quanto sia in pena...QUESTA FIC MI PIACE TROPPOOOOO!!!!!!!!Tanti auguri, vi voglio bene!! SAOOOO! LaDamaLuthien

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Capitolo 19
*** ATTACCA! (Prima parte: Esattamente!) ***


Signori e signore…

Signori e signore….è tornato:    PREPARATI PSICOLOGICAMENTE…EVANS!

 

 

 

Finalmente Efp funziona!! All’inizio, l’altro ieri, credevo fosse di nuovo un problema del mio computer (lo stavo x lanciare veramente questa volta) ma poi una mia amica mi ha confermato che anche a lei non andava…beh, comunque credo di essere perseguitata dalla sfiga…ora funziona per fortuna, quindi…BUONA LETTURA!! (muovetevi prima che succeda qualcos’altro…XDXD Scherzo!)

 

Il capitolo è diviso in tre parti, la prima si svolge nel viaggio di andata per Hogwarts, la seconda parla dei piani di Lily per conquistare James, mentre la piccola terza parte parla un po’ di tutte le coppie. Eh, eh…vi lascio alla prima parte…XDXD (non vedo l’ora di postare la seconda, è la mia preferita).

 

 

Alla fine le risposte ai commenti, anche a quelli della one-shot comica di questa fic.

 

 

 

 

Capitolo 18: ATTACCA! (Prima parte: Esattamente!)

 

 

“La miglior difesa…è l’attacco”

 

(Citazione by LaDamaLuthien e Stregatta durante la verifica teorica di pallavolo. In verità, prima di noi l’aveva detta qualcun altro…ma non ho idea di chi.)

 

 

 

 

-Lilian Evans, fai solo un altro passo e giuro che non sarai più mia sorella.-

 

Molte persone ferme tra il binario 9 e 10 della stazione di King’s Cross si voltarono curiose.

 

-Smettila Petunia, si stanno girando tutti.-

 

Passarono alcuni secondi di silenzio in cui le due si lanciarono occhiate furiose.

Quando la folla fu tornata alle sue occupazioni Lily parlò, lentamente.

 

-Cioè…mi stai chiedendo di non essere ciò che in realtà sono…-

 

-No, ti sto chiedendo di non abbandonare la tua famiglia, di rimanere qui e di smetterla di frequentare quei tipi strani.-

 

-Non posso. Questo è il mio mondo ora, la mia vita.-

 

-Hai fatto la  tua scelta quindi. Preferisci loro a noi.-

 

-Petunia, perché non mi vuoi permettere di volervi bene anche se vivo la mia vita?-

 

-L’amore non va in un solo senso Lily. Lo scambio di un sentimento così importante va fatto da entrambe le parti. Io e la mamma abbiamo bisogno di te, e se ci lascerai sole di nuovo io non ti amerò più.-

 

-Allora è proprio la fine perché io non potrei più volervi bene se mi togliete la volontà di vivere. E io posso vivere solo se sto nel mio mondo. Petunia, sei mia sorella…non puoi cercare di capirmi? Non puoi fare a meno di darmi un ultimatum così drastico?-

 

Petunia la fissò per qualche istante, il volto impassibile.

 

-Se varchi quella barriera Lily, non tornare a casa. Se varchi quella barriera…in questo mondo non esisterai più.-

 

La fissò, in attesa. Lily chiuse gli occhi e sospirò. Quando li riaprì sua sorella era ancora ferma pochi metri davanti a lei. A passo deciso si diresse verso di lei e l’abbracciò, stringendola forte a se.

 

-Ciao Petunia.-

 

Senza guardarla si voltò ed attraversò di corsa il binario 9 e ¾.

 

 

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Emmeline guardò l’orologio.

 

Le 11:00.

 

Allora era vero.

 

Ormai la sua ultima possibilità era sfumata.

 

Il matrimonio era stato anticipato e la sua ultima possibilità di partire per Hogwarts era svanita per sempre.

 

Sospirò alzandosi dal letto.

 

Chissà come avrebbero preso la notizia i suoi compagni…

 

Chissà come l’avrebbe presa lui…

 

 

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-La vedi?-

 

-James, non ricominciare, lascia almeno che arrivi ad Hogwarts.-

 

-Sta buono Lunastorta, voglio solo salutarla..-

 

-…e chiederle di uscire.-

 

James lo guardò torvo, poi tornò a guardarsi intorno.

 

-E’ il nostro ultimo anno, se non concludo qualcosa la perderò per sempre.-

 

-Ramoso?-

 

James sosprirò e si girò verso il suo amico con sguardo impaziente.

 

-Che c’è adesso?-

 

Remus sorrise appena pensando a quanto l’amico era innamorato, ma poi tornò serio.

 

-Lily ha appena passato un’estate difficile, non credo che sia il caso di perseguitarla da subito.-

 

James tornò a guardarlo, accigliato.

 

-Che intendi dire?-

 

-Non hai saputo di quello che è successo a Lily?-

 

-NO! Cioè…, beh no. Che è sucesso? Sta male? Che ha?-

 

James prese Remus per le spalle e lo scosse appena.

 

-Beh…Marlene mi ha detto…non credevo che non lo sapessi, tu di solito sei il primo a sapere tutto…-

 

-Non quando non sono ad Hogwarts circondato da una ventina di pettegole.-

 

-Giusto. Ehm, è che il padre di Lily è morto, per questo è dovuta partire prima l’anno scorso.- (è inteso l’anno scolastico)

 

James lo guardò negli occhi per un momento.

 

-Che ha detto Marlene, come sta…?-

 

-Vi ho cercati dappertutto! James, ti avevo detto di aspettarmi ma come al solito devi fare di testa tua…-

 

La signora Potter si piazzò davanti al figlio, il volto corrugato. Voltò la testa e si addolcì.

 

-Remus caro, come stai? Bene? Sono contenta di rivederti.-

 

Remus rimase educatamente immobile mentre la donna lo abbracciava e faceva lo stesso con Peter, che se ne stava mezzo assonnato a pochi metri dai due.

 

-Ma dov’è Sirius? Non ditemi che non si è ancora svegliato, il treno partirà a minuti.-

 

-E’ andato a caricare i bagagli..-

 

-Oh, beh. Salutamelo allora.-

 

James fece un cenno con la mano e si avviò verso il treno, ma sua madre fu più veloce e l’afferrò.

 

-Non pensare di andartene così.-

 

-Mamma…ti prego…CONTEGNO!- (XD vi ricordate? E’ proprio come il primo anno…)

 

Ma non potè farci nulla. La signora Potter lo abbracciò e lo sbaciucchiò per bene, prima di scostarsi un pochino.

 

Peter e Remus ridacchiavano.

 

-Divertiti e cerca di impegnarti, è il tuo ultimo anno.-

 

James fu felice di scollarsi sua madre di dosso.

 

-Non preoccuparti mamma, farò del mio meglio.-

 

-Si, è questo che mi preoccupa.-

 

James fece una smorfia, poi si avviò veloce sul treno, prima che sua madre ci ripensasse e decidesse di coccolarlo un altro po’.

 

 

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Lily salì appena in tempo sugli ultimi vagoni del treno.

 

Che palle. Da chi poteva andare?

 

Marlene era un prefetto, quindi non l’avrebbe rivista per un’altra mezza giornata.

Emmeline non si era più fatta sentire e sinceramente il suo atteggiamento le dava un po’ sui nervi. Che le avevano fatto per meritarsi di essere snobbati tutti così?

 

Rimaneva un’unica alternativa…

 

L’estate che aveva passato non era stata delle migliori. Prima la morte di suo padre, la depressione della madre. L’amica che non le rivolgeva più la parola. Ed infine la scenata della sorella.

 

Ma Lily aveva deciso di lasciarsi tutto alla spalle e di dedicare tutta se stessa per un unico scopo.

 

Era stanca di fingere. Le sue amiche avevano ragione da sempre: a lei piaceva quel tipo, era inutile fare finta e riempirlo di epiteti.

 

Si ripetè mentalmente l’urlo di battaglia.

 

ATTACCA LILY!

 

 

Sicura come non mai, si mise alla ricerca dello scompartimento che le interessava, convinta che appena il malandrino l’avesse vista l’avrebbe invitata ad uscire.

 

E allora lei, al posto del solito rifiuto, li avrebbe sorpresi tutti dicendo di si.

 

ATTACCA!

 

 

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-Allora? E’ stato un bel magone da mandare giù, cugino?-

 

-Cissy. Ti vedo pallida, stare con Malfoy non deve giovare molto alla tua salute.-

 

Narcissa Black storse il naso il una smorfia e lo guardò sprezzante.

 

-Deve essere stato un duro colpo; in effetti, se non te ne fossi andato, sarebbe stata tua.-

 

L’aveva già sentita quella frase. Ne aveva abbastanza, comunque.

 

-Non so di cosa tu stia parlando-

 

-Non ci credo, quindi non sai davvero della tua amata Emmeline?-

 

Suo malgrado, Sirius si girò ad ascoltare. Quelle parole avevano catturato il suo interesse.

 

Narcissa sorrise, contenta di aver fatto centro.

 

-Tuo fratello Regulus converrà presto in matrimonio con la maggiore della famiglia Vance. A dire il vero, sarà proprio domenica prossima.-

 

Non sapeva com’era il suo volto in quel momento, ma leggendo l’espressione maligna ed esultante di sua cugina, capì che aveva colpito proprio il suo punto debole.

 

-Ma questo non è tutto.-

 

Sirius cercò di ignorare la strana sensazione che sembrava gli stesse divorando lo stomaco e si concentrò sulle parole della cugina. Cosa poteva esserci di peggio?

 

-Non so se lo sai, ma questo matrimonio era stato deciso qualche anno fa. Però, era previsto che fossero i maggiori delle due casate ad unirsi. Ma, in mancanza del prescelto,…-

 

Sirius rimase attonito, Narcissa gli lanciò un’occhiata perforante prima di dargli il colpo di grazia.

 

-Come ti senti a sapere che se non te ne fossi andato, saresti stato tu a sposarla?-

 

Non attese la risposta. Gli lanciò un’occhiata vendicativa, prima di andarsene soddisfatta verso un gruppetto di Serpeverde.

 

 

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La riunione sembrava non finire più.

 

Marlene si scosse appena, sul sedile. Di fianco a lei, Remus le sorrise brevemente prima di tornare ad ascoltare il caposcuola.

 

Non si dava la pena di stare a sentire, tanto c’era Remus che non si perdeva una parola. Lei doveva andare da Lily, era un’estate che non la vedeva e i toni delle sue lettere la facevano preoccupare.

 

Chissà poi cosa si era messa in testa di fare. Non le aveva detto qual’era il suo piano, solo che alcune cose sarebbero cambiate.

 

E questo la faceva un po’ preoccupare, perché ogni volta che Lily stava male sentiva il bisogno di rivoluzionare interi aspetti della sua vita.

 

Sospirò rimuginando su che incantesimo poteva lanciare al caposcuola.

 

Quanto doveva parlare ancora questo??

 

 

 

-Lene? Mi senti?-

 

-Mmm?-

 

Stava riflettendo se la fattura dalle pastoie fosse abbastanza, quando Remus la riscosse dai suoi pensieri. Lo scompartimento era vuoto, a parte loro.

 

-La riunione è finita…se la sono dati tutti a gambe. Che dici, li raggiungiamo?-

 

-Ma…non dovremmo pattugliare i corridoi?-

 

Remus sorrise e le fece l’occhiolino.

 

-Non noi del settimo anno.-

 

 

 

Erano circa a metà vagone, quando sentirono un gran scoppio di risa.

 

-Credo siano loro, andiamo.-

 

Anche un’altra persona sembrava pensarla allo stesso modo perché nell’atto di aprire lo scompartimento Remus cadde a terra e Lily sopra di lui.

 

Marlene allargò gli occhi per la sorpresa poi si buttò addosso all’amica, incurante di chi ci fosse sotto di loro.

 

-Lily!!! Oh Lily come stai? Bene? Eh? E tua madre? Come mi dispiace non essere potuta venire…-

 

Lily sorrise e l’abbracciò.

 

-Calmati sciocchina, sto bene.-

 

Marlene la guardò attentamente, studiandole il volto, poi si aprì in un sorriso di approvazione.

 

-Ehm, se avete finito…-

 

Remus le guardava allusivo, con il tronco poggiato sui gomiti e i capelli arruffati.

 

Le due si alzarono ridacchiando.

 

-Scusaci Remus, non…-

 

Le parole morirono in bocca a Lily appena vide la scena all’interno dello scompartimento.

 

Sirius se ne stava accoccolato vicino al finestrino, i suoi occhi erano fissi sul paesaggio.

 

Peter mangiucchiava alcune gelatine tutti i gusti+1 che una ragazzina mora gli porgeva.

 

Ma quello che l’aveva colpita era la ragazza seduta sulle ginocchia di James, che ci stava letteralmente provando con lui.

 

E non era una ragazza qualunque, ma Julienne, la presidentessa del fan-club di James.

 

Remus e Marlene si aspettavano che Lily facesse marcia indietro e se ne andasse bisbigliando di quanto quell’oca e quello stupido facessero una bella coppia, ma non successe.

 

Al contrario Lily sospirò, si sciolse la coda, si sistemò la gonna, sorrise ed aprì di colpo lo scompartimento.

 

James balzò per lo spavento e July cadde a terra. Senza degnarla di uno sguardo e sempre sorridendo, Lily andò a sedersi vicino alla moretta ed allungò una mano verso la scatola che stava porgendo a Peter.

 

-Grazie. Ciao a tutti ragazzi.-

 

Perfetto. 1-0 per me contro la belloccia.

 

Julienne si alzò contrariata, ma Lily la ignorò bellamente e la interruppe proprio quando stava per aprire bocca.

 

-Passato una bella estate?-

 

2-0 per me, carina. Sorrise.

 

Tutti la fissavano attoniti, così Lily si schiarì la voce e si rivolse a James.

 

-Cos’è quella foto? L’hai fatta questa estate?-

 

Il tono di Lily era così cordiale ed amichevole che James non riuscì a spiccicare parola. Fu Julienne a prendere in mano la situazione.

 

-Oh no. L’abbiamo fatta nell’ultima uscita ad Hogsmeade, l’estate scorsa. Guarda come ci siamo divertiti. Peccato che tu non ci fossi.-

 

Le passò la foto, trionfante.

 

Sullo sfondo di una ventina di ragazze risaltavano in primo piano la figura di James, completamente circondata dagli artigli di quell’arpia di July. Sorridevano entrambi.

 

Julienne la guardava con un ghigno compassionevole.

 

Colpo basso. 2-1, ma sono ancora in vantaggio ochetta starnazzante.

 

-Beh, Julienne, ci vediamo al banchetto.-

 

July si voltò verso James, lo fissò per un secondo, ma la promessa di rivederlo al banchetto sembrò bastarle.

 

-A dopo Jamy. Vieni Jessica, raggiungiamo le altre.-

 

Ci fu un po’ di movimento all’interno dello scompartimento e Marlene riuscì a sedersi vicino a Lily. Senza farsi vedere le lanciò un’occhiata interrogativa e sorpresa. Lily le fece l’occhiolino.

 

Si voltò e vide che James la stava fissando.

 

-Evans..-

 

Evvai! Lo sapevo che me lo avresti chiesto!

 

-Si, Po…James?-

 

Forza Potter. Le hai ripetute talmente tanto quelle parole, perché esiti?

 

-No, mi chiedevo…-

 

Forza…dillo: vuoi uscire con me sabato?

 

-…se potevi ridarmi la foto. Non voglio che finisca in mani…pericolose.-

 

CHE COSA? Ok, forse glielo avrebbe chiesto dopo.

 

-Ah, tieni. Siete…venuti bene.-

 

James sorrise riluttante mentre le passava la foto, poi non resistette e ghignò.

 

-Gelosa Evans?-

 

Remus si portò una mano alla fronte. Perché James doveva sempre rovinare tutto?

 

Perfino Sirius la pensava allo stesso modo. La Evans era così tranquilla, doveva proprio farla urlare?

 

Marlene si preparò a calmare la sua amica. Addio tranquillità.

 

Lily alzò un sopracciglio e fulminò James con lo sguardo.

 

-Esattamente.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eh, eh, eh….allora? Bene…mi sono divertita così tanto a scrivere il prossimo capitolo!! XDXD Ve lo invio presto, entro questa settimana.

 

Passiamo ai ringraziamenti.

 

 

Prendo l’occasione per ringraziare brevemente chi ha recensito la oneshot “La maledizione del reggiseno perduto…della Evans”.

 

Grazie a: Illy, Aysha, Master Ellie, Trick, Stellina250, Lily_jolly, @ngel, _Darklily_, Rika!, Ely, Kagome14, June, Fenrisfear, Lily Ginny Potter, PiccolaBlack (nick adorabile) e Miyu90.

 

Vi adoro!! I vostri complimenti sono stati graditissimi!! E grazie per gli auguri.

E per chi me lo ha chiesto….si!! Ci sarà un seguito, ovvero: “Dove sono i pantaloni di Hansel” XDXD!! A presto!!

 

 

Ed ora, grazie a chiunque ha letto e recensito questa storia, cioè:

 

Mary Cry: presto si saprà se il matrimonio tra Em e Regulussa da fare…XD Come fa Remus a sapere della marca di reggiseno? Eh…è una continua fonte di nuove scoperte…GRAZIE PER LA RECENSIONE!!

 

Roby Lupin: Si, mi sono stupita anche io di averle fatto presentare I suoi genitori…ma la mia idea su Remus si sta facendo largo…beh…vedrai! Si, ho reso Petunia bastardDentro…ma non è poi così alla fine? Eh, quella di Emmeline e Sirius sarà una cosa complicata…rimurgina ancora un po’…La shot l’ho messa, se vuoi andarla a leggere è+ lì che ti aspetta!! GRAZIE E BACIONI!!!!!!

 

_elaine_: Infatti, quello che dici su Em è esattamente ciò che volevo far capire…Mmm…la tua idea sulle mosse di Sirius non è poi così impossibile…forse farà come dici tu…o forse non proprio…eh eh…La madre di lily era solo molto scossa, però non dico che abbia reagito giustamente. Le persone non sono sante, no? GRAZIE DI TUTTO!! E sei autorizzata a scrivere tanto tutte le volte che puoi!!

 

PhoenixLupin: Già, ho dato un duro colpo ad emmeline…ma come si dice: non è sempre tutto rose e fioriSirius lo è appena venuto a sapere, si vedrà presto come reagirà…Anch’io vorrei questo Remus come fidanzato…Ah. Comunque la fic comica l’ho postata…è lì che attende. BACIONI!!!

 

Rinoa: Ma ciao! Grazie per I complimenti!! KISSES!

 

RedRon: Anche a me piaceva la scena dell’agente immobiliare. Grazie per la recensione, mi ha fatto piacere!

 

Spongebobina: Infatti…sono genitori che non si accorgono di ciò che hanno sotto il naso, pensano pensano, ma alla fine…Beh…per il lieto fine non sperarci, sai come finisce no? La Bowling non è stata buona…però…chissà…A PRESTO!!

 

Lionel: Alla fine la oneshot l’ho postata…visto? Sirius con l’ìagente immobiliare? No, dai. Difficile che sia Em a tornare…aspettiamo di vedere che fa Sirius

 

Clod88: Visto che colpo di scena? Non ad uno qualunque, ma a reguluseh eh…*me sadica*. Cmq per la tua gioia ho risistemato il pc…1000 KISSES!!!

 

Rika!: Sono contenta che il cap ti sia piaciuto ^^! Beh, non credo che Sirius si accontenterebbe di essere solo l’amante di Em…Lily avrà in questo anno un ruolo da protagonista, non temere…Vero che era carino remus in tilt?? XDXD P.S.: Fondi perfino un partito politico per le autrici con disgrazie al computer? Magnifico!! Mi iscrivo anch’io!! XDXD

 

Naila: Grazie per i complimenti…Sono molto contenta che ti piaccia la storia tra Em e Sirius!! Mi ci è voluto molto per creare il personaggio giusto per felpato!! So che l’atteggiamento di Remus può sembrare non credibile…ma ho un ateoria, che svilupperò verso la fine della storia…e così sarà tutto chiaro. Però mi fa piacere che tu sia una lettrice così attenta….che emozione!! Spero che in futuro potrò risolvere I tuoi dubbi sul personaggio di remus…eh, eh. Per aiutarti posso dirti che le persone cambiano, soprattutto in seguito a…certi eventi. E poi ora Remus è giovane ed a differenza di ciò che aveva sempre immaginato esiste una persona che lo ama veramente. Per non dimenticare l’euforia del primo amore, che ti fa fare cose che…beh, non credevi di poter fare. Insomma, si vedrà. Ma ti prego…abbi fiducia. Spero di non deluderti, tengo molto al tuo parere. Poi alla fine mi dirai. E…cavolo, talento? Beh…mi riempi di complimenti…GRAZIE!!! TANTI BACI!!!

 

Loryherm: Beh, invece sembra che lo dovrà sposare…ma…sai, tutto può succedere. ^*! Continua a seguirmi!! SMAK SMAK!!!

 

Illy: Eccoti il capitolo. Non dubitavo del fatto che tu dubitassi delle mie capacità. Però, che frase! GRAZIE per tutto, spero che il capitolo ti piaccia!! Fammi sapere…

 

BabyButterfly: La shot l’ho postata, leggila pure. Povera Em, lo so…Spero che il cap non ti abbia deluso…CIAOOOOOOO!!!!!

 

Carillon: Si, per Em è difficile ribellarsi ai suoi, perché gli vuole bene. Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto il cap!! Cavoli, la tua analisi su Petunia ha commosso anche me. Sono contenta che tu l’abbia creduto credibile…era mia intenzione. BACI ANCHE A TE!!

 

Ady: Si, anche io vedo Sirius nei panni del pazzoide…si vede? XDXD Bene, è una buona cosa che sia riuscita ad incuriosirti…A PRESTO SPERO!!!

 

^Hilary^: Anche tu problemi col pc? E che, ci alterniamo?? XDXD Scherzo. Sono contenta che tu sia tornata!! Snif!! Non vedo l’ora che torni anche ^Jenny^…certo che mi ricordo…ah! Oh…davvero è la tua gemella? Che forte!!! Mi hai fatto il complimento più bello del mondo!! Non sono ancora una vera scrittrice, ma si…sono un po’ migliorata ed il fatto che te ne sei accorta mi fa battere il cuore dall’emozione (naturalmente…non che prima fosse fermo…ma…hai capito, no?). Ok, sono felice che i cap non risultino pesanti, in effetti, è stata una mia preoccupazione molte volte. CIAO E GRAZIE MILLE!!!

 

LoRtFrOg: Piaciuta la one shot? Bellissima la musichetta della 20th century fox…la prox volta ce la metto..Cavolo…hai RAGIONE!! Me ne sono accorta troppo tardi della storia del cellulare…eh eh…che dire…errare è umano…spero ci passerai sopra…è un errorino..inoOk…è un grande errore, ma sai…uffi..non ho scuse. Spero mi perdonerai lo stesso…XD SMAK!! BACIOTTI-OTTI!! (e questo da dove salta fuori? Boh…)

 

Cloe: GRAZIE!!! Ecco il nuovo capitolo….eccolooooo!!!!!!! 1000 KISSES!!

 

Ely: Pensa che io sono stata un mese senza efp….è stato davvero un incubo. Comunque non scusarti, mi fa piacere che tu sia tornata!!! SMAK!! GRAZIE PER LA RECENSIONE!!

 

Blacksmile: I personaggi erano diversi perché è un periodo un po’ particolare. Stanno crescendo, ci sono omicidi dappertutto, piovono litigi qua e là, e altro ancora. Mi dispiace che ti siano parsi diversi e poco brillanti…ma cerco di fare del mio meglio. Secondo me invece nell’ultimo capitolo James e Sirius erano tornati pazzerelli come li dipingeva la zia Rowl…ma dipende dai punti di vista. Comunque ho seguito il tuo consiglio e ho messo la one shot a parte. Grazie di TUTTO!! TANTISSIMI BACI!!

 

Keira_90: CIAO NONNA!!! Come va?? Beh, grazie…hai visto che ho continuato?? Eh..andiamo a studiare, và….che sennò addio alle fic…SMAK!!! Abbasso la Antonelli…che ne dici?? XDXD

 

Stellina250: Grazie!!! Non importa se non avevi recensito, mi fa piacere lo stesso se la segui!!! GRAZIE!!

 

Uyyut: Ma certo che continuo!! Grazie del complimento!!!

 

AllegraRagazzaMorta: BWABWABWAHAHAHAH!! Davvero…il tuo nick…è bellissimo!!! Mi piace un sacco!! Vorrei avere la tua fantasia! Però mi dispiace che tu sia delusa…mi dispiace davvero…

 

 

 

 

Cavoli…ci ho messo di più a rispondere che a scrivere il capitolo…alla prossima!!! Continuate a seguirmi!!

 

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