Fiori d'arancio

di leocaccino
(/viewuser.php?uid=97298)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Prologo: Nulla è cambiato - ***
Capitolo 2: *** -Capitolo1: Una cosa da fare insieme- ***



Capitolo 1
*** - Prologo: Nulla è cambiato - ***


                                      PROLOGO: nulla è cambiato

 


 

La sveglia suonò forte quella mattina svegliando Alex di soprassalto. Si ritrovò subito seduto sul letto con gli occhi spalancati. Le sue gambe erano ancora coperte dal lenzuolo. Era solo primavera ma faceva già caldo, infatti lui dormiva in maglietta e pantaloncini da un po’. Si guardò intorno, girando la testa lentamente perché il russare  che sentiva al suo fianco era inarrestabile e insopportabile. Thomas infatti dormiva di lunga, si godeva ancora la mattina, lui non doveva prepararsi per cercare lavoro e poi correre in facoltà per laurearsi, forse era quello il bello ma anche il brutto di aver un ragazzo di troppo più grande. Il grande era steso a gambe aperte, solo in boxer che ospitavano una delle sue mani, l’altra invece era dietro la nuca. Ad Alex quell’uomo piaceva sempre più e in ogni posa in cui lo trovava la mattina.
Si alzò quando non aveva più nulla da osservare nello scrittore. Lo guardò solo un’ultima volta prima di uscire dalla camera da letto, si era voltato e abbracciava il cuscino. Aveva un po’ il sedere di fuori ma una mano furtiva andò subito ad alzare il lembo di tessuto che si era abbassato.
-Alex… mmh – furono le uniche due parole che mormorò quasi in un ansimo Thomas mentre dormiva ancora beato. Il biondino arrossì cercando di indovinare cosa stava sognando il suo ragazzo. Uscì subito dalla stanza, lì l’aria era diventata troppo bollente per poterla sopportare. Si diresse subito in cucina, dove un buon odore lo accolse. Olga stava già preparando la colazione. Si sedette quindi a tavola, al solito posto e aspettò. La donna, che lo aveva sentito entrare, arrivò poco dopo.
- Buon giorno piccolino – con una mano teneva un vassoio d’argento sul quale c’era la colazione del biondino e con l’altra gli stropicciò i riccioli dorati – Hai dormito bene? – chiese subito, prima che il ragazzino potesse dire qualcosa che riguardava il fatto di non dovergli toccare i capelli.
- Si ti ringrazio Olga, tu hai dormito bene? – sorrise subito.
-Certo – rispose lei sorridendo di rimando mentre posava il vassoio sul tavolo. Alex le abbozzò una smorfia divertita e cominciò a mangiare il più possibile, lo aspettava una giornata dura e faticosa. Quando però tracannò il terzo bicchiere di latte e biscotti una voce lo interruppe.
- Non dovresti ingozzarti così tanto piccolino mio – la voce calda e roca dello scrittore lo fece quasi sciogliere. Dopo quella frase Alex si voltò lentamente e fece una linguaccia ma nel mentre un pezzo di biscotto gli andò di traverso e lui cominciò a tossire – Visto te lo avevo detto – lo scrittore sospirò e si massaggiò il setto nasale. Poi gli si avvicinò e gli diede una leggera patta tra le scapole e il ricciolo ingoiò lacrimando da un occhio per il dolore alla gola mentre il biscotto glie la graffiava. Thomas si sedette al suo posto e dopo un occhiolino seguito da un sorrisetto il suo “piccolino” arrossì completamente.  Dopo il piccolo episodio appena vissuto il giovane continuò a mangiare mentre ricordava la notte rovente appena passata, il corpo caldo di Thomas stretto al suo mentre il bacino del più grande spingeva sempre più veloce e più affondo. Lui che si sentiva sempre meglio, godeva. Si godeva, erano pochi mesi che lo aveva ammesso ma prenderlo lì dietro, cosa di cui prima aveva il terrore anche dopo aver perso la verginità, ora gli piaceva da impazzire. Mentre però pensava a quelle cose si rese conto di essersi eccitato, i pantaloncini e i boxer erano troppo stretti e lui aveva la faccia troppo rossa per avere solo caldo. Fu in quel momento che Thomas alzò lo sguardo dal suo giornale e lo osservò capendo al volo cosa gli stava succedendo e quando i loro sguardi s’incontrarono Alex non poté non abbassarlo subito imbarazzato. Dopodiché si alzò e corse verso il bagno, lì si fece subito una doccia fredda e quando ne uscì si vestì velocemente e raggiunse nuovamente Thomas in sala da pranzo. Non lo trovò ma la governante lo avvisò subito.
- Nello studio Alex – sorrise – Vai nello studio – poi tornò a farsi gli affari suoi e sparecchiare la tavola. Alex corse subito nello studio e lì trovò il suo amore. Gli si avvicinò lentamente ma quando fu quasi dietro di lui per abbracciarlo venne interrotto dalla sua voce.
- Ti ho sentito Alex – sbuffò Thomas divertito. Il ricciolo allora cambiò piani e decise che avrebbe fatto qualcos’altro ma nuovamente venne interrotto prima del tempo – E non farmi nemmeno il solletico altrimenti mi vendico – continuò mentre ticchettava con le dita sulla tastiera. Poi lentamente si alzò dalla sedia e gli si avvicinò. Una volta di fronte a lui gli prese il mento e lo baciò dolcemente.  Le loro lingue cominciarono a toccarsi e la loro saliva si mischiò. Quando entrambi non ebbero più fiato si staccarono e sciolsero a malincuore quel contatto stupendo. Si guardarono un attimo poi lo scrittore gli avvicinò le labbra all’orecchio e sussurrò – Vedi di non eccitarti anche mentre sei a un colloquio questa mattina, amore mio – poi fece un sorrisetto e si beccò una spintarella affettuosa.
- Ora vado- mormorò poi il biondino e in un nanosecondo si dileguò dalla stanza. Thomas rimase fermo a fissarlo mentre usciva di corsa, lo accompagnò fino alla porta di casa, poi lo lasciò e si chiuse nuovamente nel suo studio, il suo nuovo libro lo stava aspettando.
 
 
 
 
 
 
 







 
 
 
 Angolo scrittore:
Allora vediamo un po’ da cosa posso cominciare…. Pochi giorni fa ho riletto “fiori di ciliegio” e mi sono detto –No, non può finire così- insomma e poi? Dopo che succede??? Come si sviluppano gli eventi tra tutti???  Beh ora penso di avere la risposta… Questa nuova storia lo è completamente…. Diciamo che è una fine e un nuovo inizio per il mio dolce e piccolo Axel e per il bellissimo Thomas….
Un grosso bacio a chi mi segue

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** -Capitolo1: Una cosa da fare insieme- ***


                                   - Capitolo 1: Una cosa da fare insieme -

 








Alex era da poco uscito di casa e Thomas, già caduto nella noia più totale, si era seduto sul divano per guardare la televisione. Appena pigiò il comando di accensione, il telegiornale mattutino stampò contro lo schermo una foto di lui che teneva per mano Alex mentre camminavano. Lo scrittore trasalì mentre la voce della giornalista diceva – … da questa foto possiamo dedurre che lo scrittore Thomas Rey, personaggio ormai di fama internazionale, intrattenga una relazione con il ragazzo ritratto con lui mano nella mano… - lo scrittore però smise di ascoltarla quasi subito e si concentrò su quella foto. Insomma era una foto scattata da un paparazzo ma insieme, lui e Alex, erano così carini. Si riscosse quando capì di essere arrossito un po’ sulle guance e sulle orecchie, anche perché l’orecchino scottava per il troppo caldo. Si toccò la punta dell’orecchio destro e giocherellò con il piercing ad anellino che da quasi più di due anni ormai. Erano anche due anni che lui e Alex stavano insieme e che, sempre loro due, si nascondevano. Anzi no, forse era meglio dire che non si facevano notare come coppia. Mentre continuava a seguire vagamente il servizio giornalistico un’altra frase della telecronista lo attirò -… Fra meno di una settimana, inoltre, il signor Rey dovrà comparire a una conferenza per promuovere il suo nuovo libro. Come si comporterà? Porterà con se la sua nuova fiamma? Ci rilascerà un’intervista? … - la televisione si spense quando Thomas scagliò il telecomando per terra. Poi si coprì il viso con le mani e reclinò la testa all’indietro.
“Cosa devo fare?” pensò mentre dei passi frettolosi raggiungevano il salotto. Solo quando quelli si fermarono, lo scrittore, ancora nervoso, cercò di ricomporsi, aprì gli occhi e si ritrovò davanti la governante che lo guardava imbronciata e con le mani sui fianchi.
-Signor Rey che razza di comportamento è mai questo?!? – chiese quasi sbalordita – Perché prendersela con un povero telecomando – sembrava una cosa semplice e quasi divertente da dire ma non era così, perché l’espressione della donna era serissima.
- Cosa devo fare Olga? – chiese senza speranza dopo un profondo sospiro, poi aspettò la risposta quasi impaziente. La donna di fronte a lui ci pensò seriamente su, poi sembrò avere un’illuminazione.
- Lei aveva detto ad Alex che se vi foste messi insieme il lavoro sarebbe venuto dopo l’amore – non riusciva a spiegarsi nemmeno lei, alla fine ma ci provò – Insomma io dico che dovrebbe parlare con Alex e risolvere al meglio e il prima possibile – Thomas ricordò quelle stesse parole che aveva pronunciato solo due volte in tutta la sua vita. La prima volta con la zia di Alex, anche se non era riuscito a mantenere quella promessa. La seconda invece con Alex stesso. Questa volta però, si era ripromesso lui, subito dopo aver baciato il ragazzino per la prima volta, avrebbe mantenuto la parola data. Così, con quei pensieri in testa, si alzò, andò ad abbracciare Olga, mormorandole anche un grazie pieno di sicurezza, e si diresse nel suo studio ad escogitare la maniera adatta per affrontare l’argomento con il suo fidanzato. Pensò e ripensò per ore, finché un lampo di genio non lo folgorò. Ora sapeva cosa doveva fare.
 
Alex era stremato. Aveva girato almeno una decina di bar, ristoranti e altri locali per cercare un lavoretto part-time ma ancora nulla. Aveva lasciato il proprio curriculum a molte persone ma queste, o non lo ritenevano adatto oppure pretendevano orari per il ragazzino impraticabili. Dopotutto il ricciolo doveva far conciliare le lezioni in facoltà e un ipotetico lavoro. La cosa, però, non era facile. Ora comunque non voleva pensarci, anche perché stava correndo in università. Era in ritardo, come sempre dopotutto.  Corse il più velocemente possibile tra le strade affollate, cercando di non urtare le persone che camminavano.
“Ma possibile che capiti sempre a me di perdere l’autobus?” si chiese mentre raggiungeva la stradina che, con ancora un po’ di corsa, lo avrebbe portato in facoltà. Scansò di fortuna una signora con il passeggino chiedendole, poi, frettolosamente scusa. Aumentò quindi la velocità e la tracolla, che portava sempre con se, cominciò a sbattergli leggermente sul sedere, che ancora gli doleva per la nottata di fuoco passata.
“Maledetto Thomas!” imprecò mentalmente “Potevi anche fare più piano no?” mentre però continuava il suo discorso privato, si rese conto di essere arrivato. Era di fronte alla facoltà e senza troppi indugi, ci entrò ancora di fretta. Nel mentre saliva, a due a due, le scale, il cellulare cominciò a vibrare nella sua tasca. Le scale erano quasi finite quando decise di rispondere e mentre infilava la mano nella tasca dei jeans, per prendere il cellulare, proprio sull’ultimo gradino, inciampò e finì con il viso per terra.
-Ahio- sussurrò quasi mentre si rialzava. Non si era fatto niente ma il viso gli doleva – Oggi non è la mia giornata fortunata – si disse mentre camminava verso l’aula. Vi entrò mentre ancora si massaggiava il naso e furtivo si andò a sedere in uno dei banchi liberi, in fondo e in cima a tutti, solo. Era sempre solo. Soprattutto negli ultimi tempi. Gli mancava Lucas. Già, dopo tutto quello che era successo tra loro due, i ragazzi non avevano smesso di volersi bene, anche se ora Lucas era molto lontano. Ad Alex e Thomas era anche arrivato un invito di nozze, al quale però non erano andati. Infatti il moro amico del ricciolo si era sposato quasi quattro mesi prima e ora, il biondino, sapeva anche che i novelli sposi aspettavano un bambino.
“Bah non pensiamoci troppo” si riscosse Alex “Se voglio laurearmi presto devo stare attento a lezione” sorrise tra se e se. Tutta quella convinzione non era sempre da lui, la doveva, però, a tutto quello che era successo in quei due anni che conosceva Thomas. Tutti quegli avvenimenti lo avevano fatto cambiare in meglio. Ora era più sicuro di se e anche più forte psicologicamente. Doveva muoversi a laurearsi, così la strada per raggiungere Thomas, sarebbe divenuta più breve. E fu così che lasciandosi quei pensieri alle spalle, il biondino prese il libro dalla sua tracolla e cominciò a seguire la lezione.
 
Quando Alex tornò a casa era già tardi. Thomas lo attendeva sul divano e quando il piccolo lo vide sfoderò un sorriso raggiante. Dopo una giornata così brutta gli serviva proprio vedere lo scrittore lì di fronte a lui, con le braccia incrociate sul petto, gli occhiali dalla montatura nera sul naso e un sorriso caldo e dolce, che solo lui sapeva fare. Quindi poggiò subito la tracolla per terra e gli si avvicinò lentamente, cercando di essere sexy. Aveva voglia di coccole e di un bacio. Glie ne sarebbe bastato solo uno per dimenticare la giornata. Quando gli fu poi affianco si accoccolò contro il suo petto e si fece cullare dall’abbraccio del più grande.
- Com’è andata la giornata cucciolo? – fu Thomas, con quella domanda, a spezzare il silenzio.
- Ti sembra che ti chiederei coccole così apertamente se fosse andata bene? – ironizzò subito Alex in un sussurro. Poi fece un risolino e aggiunse – Mi sei mancato – si strofinò contro la maglia dello scrittore con la nuca e allungò, poi, le mani al suo viso, sciogliendo così l’abbraccio. In uno scatto stampò un bacio sulle labbra del più grande, rubandogli gradualmente l’aria dai polmoni. Poi si staccò mentre si metteva in ginocchio sul cuscino del divano.
- Ti amo – sussurrò arrossendo. Lo scrittore rimaneva sempre sorpreso quando Alex prendeva l’iniziativa a fare qualcosa, e quella volta non fu da meno. Si guardarono negli occhi un bel po’ di tempo, finché il biondino allungò le mani al lembo della maglietta dell’altro, tirandola su e scoprendo l’addome contratto.
- Te la togli questa? – chiese teneramente. Lo scrittore gli prese le mani e in poche mosse lo fece stendere sul divano, sotto il suo corpo muscoloso.
- Non ti è bastato quello che abbiamo fatto ieri? – ribatté Thomas divertito. Però poi guardando meglio negli occhi il suo fidanzato, si accorse che qualcosa non quadrava – Ehi è successo qualcosa? – chiese prendendogli il viso tra le mani e accarezzandogli le guance con i pollici.
- No, solo che mi manchi così tanto durante la giornata – fece una pausa mentre lo scrittore si abbassava per baciarlo sulle labbra – Talmente tanto che appena ti vedo mi sale la voglia, mi eccito e voglio le tue attenzioni -  Thomas rimase nuovamente sorpreso. Si era vero, quelle cose capitavano anche a lui, però non pensava capitassero anche al suo piccolino. Cominciò quindi a tirarsi su la maglietta ma, a metà del processo, venne interrotto da un leggero colpo di tosse che non proveniva certo da Alex.  Si guardò di fianco, verso il televisore e vide Olga che li fissava, le braccia sui fianchi.
- Scusate l’interruzione, siete carini e tutto quello che volete ma, adesso, subito in cucina a mangiare “piccioncini” – poi si voltò e si diresse nuovamente verso la sala da pranzo. A metà strada però si fermò e aggiunse – Se non vi muovete vi prendo per le orecchie e vi ci porto io – poi, dopo un ghigno divertito, tornò in cucina.
- Hai sentito? – bisbigliò quasi Thomas – Dobbiamo andare a mangiare – l’espressione contrariata e piena di tristezza di Alex, però, lo fece quasi ridere di gusto e, tra un risolino e l’altro, si alzò. Il ricciolo lo seguì a ruota ma, una volta in piedi, lo scrittore gli soffiò nell’orecchio – Tranquillo ci rifaremo questa notte –
 
- Ahhh… Thom..ahh…s – mugolò Alex, steso su un fianco sul letto che condivideva con il suo amore, mentre quest’ultimo spingeva il bacino contro il suo sedere, lentamente, dolcemente e ansimando si tanto in tanto – Vai più veloce – lo incitò il ragazzo steso. Poi il ricciolo si coprì il viso, rosso di vergogna, con le mani ma lo scrittore gli prese i polsi e li bloccò contro il materasso, lontani dal volto eccitante del suo amante. Alex ansimò di nuovo, in modo femmineo,  più forte mentre l’altro spingeva sempre più affondo e aumentava il ritmo. Era ormai un ora buona che continuavano così. Il ricciolo era già venuto una volta, grazie alle calorose attenzioni del suo ragazzo, che, in quel momento, scese nuovamente, con la mano libera, tra le sue gambe. Lo sfiorò delicatamente per iniziare, poi la presa divenne salda e, con un  po’ di movimento di polso, fece venire nuovamente  il ragazzino sotto di lui.
- Ahhhhh! – gridò Alex mentre veniva sul lenzuolo e sul suo ventre. Poi, dopo ciò, il più grande uscì dal corpo dell’altro e lo fece voltare. Ora erano completamente uno di fronte all’altro. Lo scrittore gli alzò entrambe le gambe e le poggiò sulle sue spalle forti e muscolose. Infine rientrò. Cominciò a spingere sempre più veloce e sempre più affondo, mentre continuava a dare teneri baci sulle labbra del suo amato.
- Ti amo Alex – ansimò sensualmente Thomas, continuando a penetrarlo ora in modo più tranquillo. Rimanendo, sia dentro sia fuori, un po’ più di tempo. Il biondino continuava ad ansimare e tra gli ansiti, ogni tanto, chiamava il nome del suo amore – Sto per venire, tranquillo – lo informò lo scrittore e dopo non molto venne come promesso, dentro il corpo di Alex. A fine di tutto Alex riuscì a mormorare solo qualcosa, prima di accoccolarsi tra le braccia di Thomas e farsi fare le coccole.
- Che hai detto?- chiese il più grande, che non aveva capito il mormorio del suo ragazzo. Poi però cominciò a fargli le coccole.
- Che devi rimanere… dentro di me – aveva ancora il fiatone ma, con un po’ di fiato in più, riuscì a dirlo – Ti amo – continuò lentamente godendosi i grattini sulla nuca e accarezzando gli addominali del suo amante che, nel frattempo, sembrava fare le fusa a quel contatto.
- Sai, oggi ho visto al telegiornale che, dei paparazzi credo, ci hanno fatto una foto, per strada e mentre eravamo mano nella mano – Alex trasalì e scattò con lo sguardo negli occhi dell’altro.
- E quindi? – era agitato. Non voleva che lo scrittore finisse la sua carriera per causa sua – Ti hanno chiamato? Tempestato di domande?? – voleva risposte, subito – Dai dimmi tutto – Thomas fece solo un sorriso e poi un risolino come risposta. Poi pensò un attimo.
- Vorresti fare Outing con me? – chiese quasi subito. Alex non disse nulla, ma i suoi occhi, scintillanti di felicità, erano già un ottima risposta.
 
 
 
 
 

 





 
 
 
 
 Capitolo concluso… Finalmente pubblico di nuovo…. Voglio sapere i vostri pareri capito??? Quindi commentate in tanti se riuscite….. Io sono sempre felice di avere dei pareri sia positivi che negativi….
Il vostro scrittore ^^
 
Angolo risposte:
kiki4ever: Felice di averti reso felice…. ^^ Io ora ho scritto il primo vero capitolo… Eeee SORPRESA!!!! Lo scrittore vuole fare Outing, finalmente direi… Ma sarà vero??? Cosa accadrà dopo???
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il prologo e spero che anche il continuo ti piaccia… ^^
Un bacio Marcolino ^^
 
SNeptune84: Ti avevo già risposto esaustivamente su facebook…  Comunque ora mi aspetto una buona recensione corposa, come hai promesso…  Devo sapere cosa pensi in todo dopotutto….. no??? Comunque spero che piaccia anche a te questo capitolo come è piaciuto a me scriverlo…. Ora mi impegnerò per il secondo, che dovrà venire meglio di questo..
Un grosso bacio Marcolino… ^^

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1210017