Quando dici Amici, che intendi?

di PiccoloCuoreSenzaAmore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio Londra! ***
Capitolo 2: *** Primo giorno in presidenza! ***
Capitolo 3: *** Robin! ***
Capitolo 4: *** Storia. ***
Capitolo 5: *** PER TUTTI I DEI DELL'OLIMPO! ***
Capitolo 6: *** Ragazza intelligente. ***



Capitolo 1
*** Addio Londra! ***


Quel giorno a svegliarmi non furono i caldi raggi del sole, ma bensì la pioggia.
Ho sempre amato la pioggia, o forse, sono stata costretta ad amarla.
Londra è la classica città dove a farle compagnia, quasi tutti i giorni, vi è la pioggia con i suoi fulmini, con i suoi lampi e con quel lieve venticello che ti scompiglia i capelli.
Lasciarla,oggi, non è la cosa migliore che mi può capitare,ma purtroppo devo.

-Tesoro sei sveglia?- ed ecco mio padre, Robin.
Beh in verità non è il mio vero padre. La mamma era rimasta incinta all’età di sedici anni da un uomo che non ho mai conosciuto. Perché? Perché l’abbandonò, lasciandola in una situazione troppo più grande di lei.
Fortunatamente incontrò Robin, un uomo eccezionale.
Si un uomo eccezionale ma,per lei, non per me.
Si sposarono e purtroppo,dovetti accettarlo.

Annuii alla domanda di Robin, scostandomi di dosso le coperte.
-Sei pronta per il viaggio?- continuò, scrutandomi dallo stipite della porta.
Ho già accennato che sono molto fortunata?
Dopo che la mamma e Robin si sposarono, lei fu vittima di un grave incidente accaduto in luna di miele, che le fece perdere la vita.
Forse questo è uno dei tanto motivi per cui non sopporto Robin e per cui non lo sopporterò mai.
-Si Robin. Ora scusami, ma dovrei farmi una doccia!- esclamai,dirigendomi verso di lui.
 Feci per chiudere la porta, ma il suo piede destro la bloccò, facendola rimanere a metà.
- Ti voglio bene!- sussurrò infine, ritirando il piede.
Chiusi la porta, noncurante del suo atteggiamento.
Mi dileguai in bagno dove,tempo di spogliarmi, e  il getto freddo dell’acqua scivolò con fortezza sulla mia pelle, riuscendo a svegliarmi completamente dal coma mattutino.
-Tesoro ti accompagnerà Liam! Io inizio ad andare a casa di Anne!- urlò subito dopo Robin dal piano di sotto, facendomi sobbalzare.
Girai  la manovella della doccia, chiudendo definitivamente il getto d’acqua.
Oh si e vi starete chiedendo: Chi è Anne?
Beh, volete sapere la morale della favola?
Dopo l’incidente della mamma, Robin, non contento della propria situazione sentimentale e familiare , si trovò un’altra donna.
E’ questo il motivo del mio, o meglio dire, del nostro trasferimento.
Anne non abita a Londra, ma bensì a Holmes Chapel, un piccolo paesino in culo all’Inghilterra.
 L’ho vista alcune volte e devo dire che sembra simpatica.
 Si,simpatica come un cucchiaio ficcato nel sedere!
-Piccola, sei pront.. Oddio scusa!- la voce del mio migliore amico, Liam, mi costrinse a voltarmi.
Lo vedi lì, sullo stipite della porta, con una mano dinnanzi gli occhi.
Indossai l’intimo di pizzo nero e una maglia bianca, che riuscì a coprire metà coscia.
-Liam, puoi levare la mano- ridacchiai,avvicinandomi a lui.
-Scusa,non pensavo.. Cioè insomma,io..- oltre ad essere il mio migliore amico, è anche un tipo molto, molto timido e riservato.
-Tranquillo, è tutt’ok!- esclamai, infilandomi il pantaloncino nero. 
Mi girai nuovamente verso Liam e lo sorpresi a guardarmi. Sorrisi, avvicinandomi a lui.
-Allora andiamo?- domandai in seguito, prendendogli la mano.
Già,verrà con noi a Holmes Chapel. I suoi genitori sono proprietari di una grande azienda di automobili, quindi,per motivi di lavoro, vivono in America.
Robin e Liam hanno legato subito sin dal primo giorno che si sono visti ed ora per lui è come un figlio.
Un figlio che non ha mai avuto e che spero mai avrà.
-La tua valigia l’ha presa Robin.- affermò, dirigendosi verso la porta d’ingresso. Annuii, oltrepassandola, per poi chiuderla.
-Pronta?- domandò, porgendomi il casco.
Già ha una moto. E che moto!
-Direi che sono nata pronta, ma non è vero- ironizzai, salendo in sella per poi  cingere forte i suoi fianchi con le mie braccia.
Ridacchiò, mettendo in moto.
Addio Londra!

-Liam.- sussurrai, scendendo dalla moto. Il biondino mi guardò, levandosi il casco.
-Cosa c’è?- aggiunse,spostando lo sguardo sulla piccola  delle tante villette di Holmes Chapel.
-Lo sai che domani abbiamo scuola?- continuai, portandomi la mano dinnanzi il viso.
-Lo sai che Robin ha fatto si che capitassimo insieme nella maggior parte delle materie?- continuò a sua volta lui, cingendomi le spalle con il braccio.
Sorrisi, portando il braccio sinistro dietro la sua schiena, mentre con la mano destra reggevo il mio casco.
Arrivammo davanti un piccolo portoncino bianco e suonammo il campanello.
Ad aprirci fu Anne, in tutto il suo splendore.
 Beh si,per aver l’età che ha, è una bella donna, ma non mi andrà mai giù.
-Tesoro!- esclamò vendendomi.
-Ciao Anne- sussurrai, rimanendo fra le bracci di Liam. Mi sorrise dolcemente, scostandosi, per lasciarci passare. Chiuse infine, la porta alle sue spalle, mostrandoci il salotto.
-Liam, come sei cresciuto! Harry sarà felice di rivederti!-
Liam venne più di una volta qui, con Robin, e evidentemente è a conoscenza di  questo Harry.
-Oh non vedo l’ora di rivederlo,signora Anne!- esclamò Liam con un sorriso spontaneo sulle labbra.
Anne si recò in cucina e subito dopo, tornò con una ciotola di biscotti al cioccolato.
Impossibile non resistere a tale tentazione.
-Ecco qui! Prendetene quanti ne volte. Mi ha aiutato Harry a farli- sorrise ancora una volta Anne, mettendo di mezzo sempre quell’Harry.
-Beh, io vado di là. Fra poco sarà ora di pranzo.-
-Va pure signora. Se ha bisogno di una mano,noi siamo qui!- sussurrò Liam, prendendo un biscotto fra le mani, pronto a farmelo assaggiare.
Lo morsi e.. Impossibile dire che non era buono.
-Tranquilli,andate pure a fare un giro!- concluse, scomparendo dietro le mura.
Intanto Liam, continuava ad imboccarmi, sapendo che non avrei preso quei biscotti di mia spontanea volontà.
-Su,li finiamo dopo. Andiamo a fare un giro,ora! Conosco bene il posto e potrei presentarti Harry- sussurrò Liam, sciogliendo la presa dalle mie spalle,per prendermi la mano.
Lasciai il casco sul divano,uscendo con il mio migliore amico.
-Liam scusa, ma chi è quest’Harry?- domandai, una volta fuori.
-Harry è il figlio di Anne. Ha un’altra figlia più grande, Gemma, ma studia fuori città. Quindi tranquilla, nessuna sorellastra rompipalle- ridacchiò, scompigliandomi i capelli.
Bene, avrei avuto anche un fratellastro.
Che vita di merda,eh?









Holaaa bellezze :3
Sono sempre io a rompervi le maracas c:
Beh, cosa ne pensate del capitolo? Ricordate che il vostro parere vale molto =)
Anche le critiche sono ben accettate (=
Credo che dalle critiche si riesca ad andare avanti (= Insomma, si migliora =)
Beh, aspetto un vostro parere e mi dileguo dai.
Vi ho fatto perder già troppo tempo.
Grazie mille a tutti.
xoxo (Gossip Girl)
M. in MyLifeIsNiall93 and PiccoloCuoreSenzaAmore <3

 La nostra protagonista :3  Che pensandoci, ancora non ho svelato il suo nome =P
Indovinate voi,dai :3

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Capitolo 2
*** Primo giorno in presidenza! ***


-Abbiamo musica ora!- esclamo entusiasta, sventolando in aria il foglietto con gli orari che avevo fra le mani. Il mio migliore amico scuote il capo, portandosi una mano dietro la nuca.
-Ehm..- inizia, evidente quanto sia imbarazzato. -Io ho biologia,adesso.- continua, mordendosi il labbro inferiore.
-Com'è possibile? Robin non aveva fatto in modo che capitassimo insieme nella maggior parte delle materie?- sbotto, prendendo di mano il suo orario, per veder se avevamo qualche materia comunicante. 
-Liam,no siamo insieme in nessuna materia,eccetto per matematica!- esclamo infastidita, socchiudendo gli occhi. Odio Robin e la sua stupida gelosia nei confronti di Liam. Quando capirà che siamo solo amici?
Dannazione!
-Ehi, piccola rilassati! Parlerò con qualche professore ad intervallo,te lo prometto! Ora però và,siamo già in ritardo!- sussurra, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi sparire fra i corridoi della Chapel's school.
Com'era andata la serata precedente?
Beh, il figlio di Anne, quell'Harry, non si presentò. "Resto a studiare da alcuni amici", si certo e io sono Selena Gomez.
E come se non bastasse, mi tocca dividere la camera con lui, Liam e un suo amico di cui non conosco l'esistenza.
-Scusi, lei è la signorina Smith?- domanda un'anziana donna, ammiccando un sorriso fin troppo finto nella mia direzione. Deglutisco, porgendole il biglietto con gli orari, che deve firmare.
-E io cosa me ne faccio di questo,Smith?- continua, sistemandosi meglio gli occhiali alla Patty, che le ricadevano sul viso.
-E io che ne so. Lo firmi,è il suo lavoro!- rispondo a tono, noncurante dell'aura che emana.
La classe ridacchia sotto i baffi,attenta a non farsi scoprire.
Andiamo,hanno davvero paura di questa vecchia cornacchia?
-Signorina Smith,moderi i termini o le metto una nota!- esclama l'anziana donna, sbattendo un pugno sulla cattedra.
-Prof,tanto stiamo facendo musica- sussurro, abbastanza forte da farmi sentire.
Noto con la punta dell'occhio,qualche compagno sbellicarsi dalle risate, altri piegarsi addirittura in due.
-Vedo che vuole fare la spiritosa! Si sieda,prima che la spedisco in presidenza!- mi indica un posto al primo banco, vuoto fortunatamente. Prendo il foglio con gli orari firmati prima di accomodarmi su quella fredda sedia, che avrei riscaldato per il resto della giornata.
Odio questa scuola.

-Liam!- urlo con tutte le mie forze,sperando che il mio migliore amico dall'altra parte del corridoio, si accorga di me.
Ma niente,continua a parlare con una ragazza piuttosto carina. Ha dei lunghi capelli ricci neri, e un'aria da troia. Sospiro, avvicinandomi a passo svelto verso il diretto interessato e la sua "nuova compagna".
Non riesco a concludere niente,visto che vengo prontamente bloccata per un polso.
Mi volto di scatto, pronta a dirne quattro a colui che ha compiuto tale azione. Due occhi scuri mi si parano dinnanzi accompagnati da un sorriso davvero mozzafiato. Il ragazzo mi porge la mano, e noto dietro di lui un biondino dagli occhi azzurri.
-Siamo insieme a musica. Piacere,Zayn!- esclama, una volta che le nostre mani si incontrano.
Sorrido, sussurrando un.. -Piacere mio,Iris-
Il moro mi lascia la mano,per poi indicare il biondo dietro di lui. -Lui è Niall!-
Quest'ultimo sorride timidamente,sventolando una mano all'aria. Ricambio il sorriso, stringendo forte al petto i libri delle materie successive.
-Sei nuova?- che domande fai,Zorro?
-Ma và?- ribatto sarcastica, inarcando un sopracciglio. Zorro sorride, scuotendo il capo.
-Scusa,che domanda stupida.- sussurra, iniziando a giocherellare con le dita della mano destra. Sorriso,annuendo.
-Piccola,ti stavo aspettando!- una voce alle mie spalle mi costringe a voltarmi. Incontro lo sguardo sicuro e protettivo di Liam, ma noto che al suo fianco c'è quella ragazza con cui parlava animatamente prima.
Sorrido falsamente, noncurante della presenza di quest'ultima.
-Lei è Floriane. Frequentiamo insieme la maggior parte delle materie!- esclama Liam, regalando un sorriso a Floriane.
Non che mi dia fastidio, ma comunque non la trovo una buona persona,tutto qui.
-Piacere,Iris.- sussurro, non porgendole la mano. -Loro sono Niall e Zorro, e frequentano con me musica.- continuo subito dopo, indicando i due ragazzi rimasti dietro di me. Entrambi sorridono,sventolando all'aria le mani.
-Zayn,comunque. Non Zorro- mi corregge il moro,provocando una risata da parte di Niall.
La risata che avevo sentito la stessa mattina in classe. Era la sua,allora.
-Liam io vado. Ci sentiamo!- conclude la cornacchia,lasciando un  bacio all'angolo delle labbra, al mio migliore amico. E lui che fa? Sorride, porgendole un foglietto di carta con su scritto un numero.
Il suo numero telefonico!
-Hai fatto conquiste Payne!- borbotto infastidita, sorpassandolo.
Sospira sorridendo, prima di venirmi dietro insieme agli altri due.
-E' solo un'amica,Iris!- sà che odio quando LUI  mi chiama con il mio nome,lo sà.
-E io cosa ci starei a fare qui?- ribatto, girandomi per poi continuare a camminare all'indietro. -Si vede non sono abbastanza!- esclamo in seguito, voltandomi di scatto e andando a sbattere contro qualcosa. O meglio dire,contro qualcuno.
I libri finiscono per terra, mentre il mio corpo viene prontamente preso da due mani che lo stringono forse a sé.
Alzo il capo,perdendomi in due occhioni verdi, che mi scrutano preoccupati.
-Scusa non ti avevo visto!- sussurra, lasciando la presa su di me. Rimango pietrificata,continuando a fissar attentamente il ragazzo.
Mi ricorda vagamente qualcuno.
-Stai bene?- continua in seguito. A quelle parole annuisco,chinandomi per raccogliere i libri.
Liam si china a sua volta, aiutandomi.  Il ragazzo mi porge la mano, aiutandomi ad alzare.
-Harry!- esclama entusiasta Liam, sbattendo una mano sulla spalla di quel ragazzo. All'udire quel nome, sciolgo la sua presa dalla mia mano, indietreggiando fino ad anadar a sbattere contro Zayn e Niall, che, poveretti, erano rimasti in silenzio.
-Liam,ehi! Da quanto tempo!- continua entusiasta..Harry!
Non può essere il figlio di Anne,non può!
-Niall,Zayn! Avete già conosciuto Liam?- domanda in seguito  a coloro che guardavano la scena interrogativi.
Dannazione,possibile che quest'Harry conosce tutti?
I due annuiscono sorridendo.
-Tu invece sei..?- sussurra titubante Ha..Harry, sorridendomi. Abbasso lo sguardo, sussurrando un "Iris", per poi prender i libri dalle mani di Liam, e avviarmi per gli stretti corridoi della Chapel's school.
-Iris,aspetta!- urla Liam, facendomi fermare. -Lui è il..-
Non lo faccio terminare che giro il volto,alzando il braccio sinistro.
-E' il figlio di Anne,si lo so. L'ho capito!- esclamo in seguito, facendo dietrofront, per poi imbattermi nell'aula di chimica.
Quella sarebbe stata una lunga giornata,ne ero sicura.

Pov. Liam
-Cos'ha la tua amica,Liam?- mi domanda Zayn, indicando la ragazza che ha appena varcato la soglia dell'aula di chimica.
Socchiudo gli occhi, volgendo poi il mio sguardo ad Harry.
-E perché conosce mia madre?- continua Harry, guardandomi interrogativo.
-Iris è tua sorella- rispondo, notando il suo sguardo passar dal curioso al deluso, come se gli stessi mentendo. Scuote il capo, facendo ondeggiare quei ricci perfetti, per poi puntarmi un dito contro il petto.
-Liam, ma cosa stai dicendo?- sbotta in seguito, non capendo esattamente cosa stesse succedendo.
-Iris è la figlia di Robin.-  
Abbassa il braccio, portandosi la mano fra i capelli.
-Quindi..- inizia Niall, per rompere la tensione -Ora vive con lui? E anche con me,di conseguenza!-
-Vivo anch'io con voi. Io e Iris siamo legati sin da piccoli, è la mia migliore amica, e non sarebbe partita senza di me. Cos' Robin ha convinto i miei genitori e ci ha fatti venire qui.- spiego in breve, gesticolando qua e là con le mani.
A interromperci fu il suono della campanella.
-Io ho inglese. Devo andare- sussurro, lasciando una pacca sulla spalla dad Harry, ancora con le mani fra i capelli, prima di abbandonare completamente quella parte del corridoio.
Non starò con Iris nemmeno in quest'ora e sarò costretto a sorportare Floriane per il resto della giornata.
Quanto vorrei che ci fosse Iris,al suo posto.

Pov. Iris
Non riesco a capire per cosa sono più turbata.
Per aver  incontrato colui che a breve Robin mi avrebbe costretto a chiamare "fratello" o per questa scuola del cacchio che ha fatto di tutto fino ad ora per allontanarmi da Liam.
Fanculo, un'altra ora da sola.
-Smith?-
Per non pensare a quella nera tinta,che si comporta da troia con lui. Insomma, su tutta la scuola perché proprio Liam? Il mio Liam?
-Smith?-
Fanno il loro ingresso in aula Niall,Zayn e ..Harry.
Mi guarda schoccato, segno che Liam gli ha raccontato tutto.
-SMITH?-
-Ma che diavolo è?- sbotto, infastidita girandomi verso la cattedra. Niall e Zayn ridacchiano occupando i posti dinnanzi a me.
-Non usare questo linguaggio,signorina Smith! E' la quinta volta che la chiamo all'appello, e giuro che le ho contate!- urla la cagna, assumendo un espressione da diva in viso.-
Beh allora non sa contare! Perché sono solamente tre!- sbotto infastidita, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
La classe continua a borbottare qualcosa di incomprensibile,prima che la prof. richiami tutti sbattendo un pugno sul banco,peggio dell'anziana dell'ora prima, facendo tremare addirittura i vetri. Il mio sguardo però, viene colpito dalla figura riccia al mio fianco.
-Perché sei qui?- domando in un sussurro, noncurante delle lamentele della prof, che finalmente aveva smesso con la sua scenata a dir poco patetica.
-Non ci sono più posti e poi..- risponde lui, sospirando -potrebbe essere un buon inizio per socializzare- continua, sorridendo.
-Dividiamo solo la casa,non abbiamo nessun motivo per dover socializzare!- sbotto, tornando a guardare fuori dalla finestra.
-E dividere la stessa casa, e anche la stessa stanza, non è un buon motivo per socializzare!?- domanda ironico, facendomi sorridere.
Okay, avevo detto una cosa senza senso.
-Odi talmente tanto questo posto? Me compreso?- sussurra, facendomi voltare.
-Odio la persona che mi ha portata fin qui!-
-Signorina Smith,perché sento parlare?- e di nuovo la cagna in calore che deve rompere le scatole.
-Vediamo prof..Uhm,perché ha le orecchie forse?- sbotto acida, facendo ridere l'intera classe.
E infatti per colpa loro ora mi ritrovo in corridoio.
Destinazione? Presidenza,yeah!














Mi sono scocciata di andare giù xD
Okay.. Potete menarmi! Insomma, sono in un ritardo assurdo!
Il problmea è che sono in vacanza -si,ancora xD- e quindi mi riesce difficile aggiornare.
Non so nemmeno come faccio a recensire tutte le storie.
Insomma, o recensisco o aggiorno.
E tengo più a recensire.
Non voglio deludere i le persone a cui ho promesso una recensione, ma nemmeno voi, quindi oggi mi ci sono messa d'impulso e non sono uscita dall'albergo.
E pensare che sono stata fortunata perché mio fratello mi ha portato il suo portatile *-* Yeah!
Lo adoro. 
Ho anche il telefono che si connette a internet ma va lento e scrivere la fic, mi risulta abbastanza complicato =)
Cosa ve ne pare?
L'ho scritto di fretta, ciuoè mi è uscito così. Credo che lo riscriverò :) una volta tornata a casa.
Ringrazio tutti voi che , con pasienza, mi seguite.Grazie a chi recensisce e a chi ha messo la storia fra le seguite preferite e ricordate.
E ovviamente anche ai lettori silenziosi =)alla prossima <3
PiccoloCuoreSenzaAmore



 Iris, che poi ha un secondo nome :) Ma non ve lo dico =P
 Hazza e Niall *-*

 

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Capitolo 3
*** Robin! ***


-Primo giorno di scuola e già in presidenza? Ti ha dato di volta il cervello?- urlò Robin,lasciando cadere la forchetta nel piatto.
Sobbalzo, abbassando lo sguardo.
Anche se l’odio che provo per lui è grande tanto quanto una casa, non gli ho mai mancato di rispetto.
-Robin,mi avevi assicurato che sarei capitata con Liam!- sussurrai, continuando a tenere lo sguardo basso.
Lo sentii sospirare,prima che qualcosa cadesse sul mio viso.
Una mano.
La sua mano.
Alzai di scatto il capo,incrociando i suoi occhi e la mano che aveva usato poco lontana dal mio viso.
Qualche lacrima mi imprecò di uscire,ma non cedetti.
Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi soffrire,di vedermi debole.
-Sei identica a tua madre,Penelope!-
Come si dice? Questa è la goccia che fa traboccare il vaso.
Mi alzai di scatto dalla sedia, facendola barcollare.
Non cadette,per fortuna,non cadette.
-Se essere uguale alla mamma vuol dire fidarsi delle persone che non mantengono le loro promesse,beh.. Allora si! Sono uguale alla mamma!- esclamai, noncurante dei continui richiami da parte di Liam.
Anne stava cercando in tutti i modi di calmare Robin, o almeno di farlo ragionare, ma senz’alcun risultato.
Quest’ultimo si alzò dalla sedia, provocando un suono stridulo,odioso quasi quanto lui.
-Non  ti hanno mai insegnato che non si manca di rispetto ad una persona più grande di te?-  continuò,urlando, puntando quelle iride nere nei miei occhi di ghiaccio.
Privi di emozioni,sensazioni e tutto ciò che una ragazza della mia età dovrebbe aver già provato.
-Non ti hanno mai insegnato che non bisogna guidare se non si è del tutto sobri?- trillai a mia volta, scoprendo il suo punto debole.
D’un tratto la sua espressione cambia.
Passa dal nervoso, all’amareggiato.
Non avevamo mai toccato quell’argomento,tantomeno quando successe. Quel periodo,lo ricordo come se fosse ieri.
-Non uscirai per il resto della settimana e il Natale lo passerai a Sidney, da tua nonna.- ammiccò severo,prendendo nuovamente posto.
Presi un lungo respiro,socchiudendo per la centesima volta, gli occhi.
-Tu fai tutto questo solo perché non vuoi toccare quell’argomento- le parole fuoriuscissero dalle mie labbra senza una successione logica.
-Sappiamo entrambi che non è così- sussurrò lui, addentando un pezzo di carne,appena tagliata.
-Ne parli anche con il barbone fuori casa,meno che con me!- esclamai, dandogli le spalle,per dirigermi verso la porta.
-Torna qui,Penelope!- trillò,con la voce spezzata.
-Non chiamarmi Penelope. Non ne hai il diritto!- conclusi, dirigendomi a passo svelto al piano di sopra.
Mi gettai a peso morto sul grande letto matrimoniale, a pancia in su.
La sera precedente avevo dormito nello stesso letto con Liam e, pensandoci, un sorriso comparve automaticamente sul mio viso.
Il  cigolio della porta, costrinse al mio sorriso a dileguarsi.
-Va via,Liam. Non voglio parlare con nessuno!- sussurrai, socchiudendo ancora una volta  nell’arco della giornata, gli occhi.
-Non sono Liam.- obiettò la voce metallica che tanto mi faceva ricordare..
-Harry?- domandai, aprendo di scatto gli occhi,prima di sedermi composta sul letto.
Rimasi a guardare la sua figura farsi sempre più vicina sino a sedersi al mio fianco,per poi continuare.
-Cosa vuoi?-
-Non mi piace vedere le persone tristi- ammise lui, sorridendomi.
-Non sono triste- mentii, ricambiando il sorriso, con uno poco più amareggiato.
-Ah no?- continuò, con un briciolo di ironia.
Scossi il capo,fingendomi indifferente,fin quando le sue mani non presero le mie.
La presa era abbastanza fragile,come se avesse paura di farmi del male. Puntai il mio sguardo nel suo, perdendomici proprio come la mattina stessa.
-Vedo che non hai un buon rapporto con tuo padre- cominciò, iniziando un gioco di dita.
-Robin- lo corressi io, con un finto tono da maestrina.
Odio quando le persone dicono che Robin è mio padre. Lui, non è mio padre e mai lo sarà!
-Con Robin- si corresse,ammiccando un sorriso.
-Ma se non hai un buon rapporto con lui,perché non torni da tua madre?- continuò in seguito, facendo smettere le sue dita di giocare con le mie, prima di guardarmi seriamente negli occhi.
-Lo farei,Harry, ma purtroppo non ho le ali- sussurrai, dando libero sfogo ad una lacrima di scendere lungo il viso.












Si lo so,sono una cogliona che non ricorda nemmeno quando ha aggiornata l’ultima volta.
La cosa che però ricordo maggiormente è che, escludendo il fatto che sono una cogliona e che il capitolo è cortissimo, non aggiorno da più di una settimana se non sbaglio.
Lasciatemi spiegare però.
Allora,visto che ho altre tre storie in seguito, una sera avevo deciso di dedicarmi completamente a questa storia.
Sono arrivata a scrivere fino al.. ventiquattresimo capitolo,diciamo che avevo finito quasi la fic. Quando lo rilessi la mattina seguenti, non mi piaceva e..
Ho ELIMINATO TUTTI I CAPITOLI SCRITTI.
Si odiatemi,dai. Ma dovevo dirvelo.
Insomma, mi ero impegnata così tanto.
Il capitolo è una cacchetta di mucca,ammetto anche questo, ma serve un sacco.
Il prossimo sarà lunghissimo e scopriremo il passato di Iris.
Che ne dite di Penelope come secondo nome?

A me piace un sacco =)
Un grazie di cuore a tutti voi che nella buona e nella cattiva sorte mi seguite sempre =’)
Vi amo.


PiccoloCuoreSenzaAmore
Ps: scusate gli errori, non ho avuto modo di rileggere.
Li correggerò
=)
 
 Harry e Niall :3
 Liam *-*

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Capitolo 4
*** Storia. ***


Non riesco a continuare che mi ritrovo fra le sue braccia.
La mia testa finisce sul suo petto e posso sentire i battiti del suo cuore.
-Scusa,io non..-
-Tranquillo- lo blocco, stringendomi di più a lui.
Non so perché lo sto facendo,non so se di lui posso fidarmi ma so che ho bisogno di un abbraccio.
Ho bisogno di sentirmi protetta.
-Com'è..Com'è successo?- domanda, accarezzandomi dolcemente i capelli.
Socchiudo gli occhi,lasciandomi andare a quel gesto così dolce e delicato.
-Non ti offendere ma..-
-Non ti va di parlarne.. Tranquilla!-esclama.
Lo sento sorridere.
Riduco gli occhi in due fessure che mi permettono di vedere la valigia mezza vuota al lato del letto.
Sarà stato sicuramente Liam.
Sorrido e,automaticamente mi distacco dal suo abbracci.
-So che questa è casa tua,ma.. Vorrei stare un po' da sola,se non ti dispiace- ammicco, scostando una ciocca di capelli dal viso.
Annuisce,alzandosi dal letto,dirigendosi verso la porta.
Non appena la sua mano tocca la maniglia,sospira..
-Diversi anni fa, mia madre e mio padre hanno divorziato. Ero piccolo,innocuo di tutto ciò che gli stava accadendo. Litigavano,litigavano.. Litigavano dalla mattina alla sera. La situazione era diventata davvero insopportabile,tanto che scappai di casa facendo prendere un  mini-infarto a mio padre-
Il mio sguardo è posizionato sulla sua persona e.. Impossibile non vedere quanto sia bello.
Ha dei lineamenti sinceri e puri,perfetti.
-Tornai a casa,dopo qualche giorno,sperando di aver migliorato la situazione ma.. Al mio ritorno,trovai mia madre e mia sorella con le valigie. Mia madre piangeva,urlava cose insensate contro mio padre che continuava a stringerla a se,per non farla scappare. Senza dire una parola, mi presero e mi trascinarono in macchina. Arrivammo qui e.. La mia vita cambiò. Crescendo, capii che.. Non ho mai conosciuto il lato oscuro di mio padre- continua, facendo scivolare la mano sulla maniglia.
Piccoli brividi mi percorrono la schiena, costringendo a stringermi in me stessa.
-Mia madre conobbe Robin e lì ogni cosa cambiò. Tornò ad essere felice,come non lo era da troppi anni. So che per te tutto questo è difficile da capire,so che forse non te ne frega niente ma.. Dalle una possibilità.- conclude,uscendo dalla stanza e chiudendo lentamente la porta alle sue spalle.
Una marea di emozioni mi passano per la testa, ma una prevale tutte.
La tristezza.



 
POV. LIAM
E' da ieri sera che non la sento.
Non la vedo,non riesco a parlare. Per tutta la notte non ha fatto altro che scappare.
Entravo in camere e lei fuggiva in bagno.. Entravo in bagno e lei sgattaiolava in camera.
Ha sempre fatto così. Non vuole mostrarsi debole, lo so ma.. Io vorrei solamente aiutarla.


"Ho la macchina questa mattina. Ti va se prima di andare a scuola,passo a prenderti e andiamo a fare colazione?
xx Floriana"


Sbuffo, rifilando il telefono in tasca.
Guardo il bicchiere ancora mezzopieno di latte,per poi iniziare a sorseggiare un po' del contenuto.
La presenza di Niall e Harry mi fa sobbalzare.
-Buongiorno!- ammicca entusiasto di fare colazione,Niall.
Prende posto al mio fianco,regalandomi un enorme sorriso.
-Buongiorno!-esclamo, facendo un cenno del capo,che viene subito ricambiato, ad Harry.
Quest'ultimo si mette alla mia destra,dove si sarebbe dovuta sedere Iris.
-Iris?- domanda appunto Harry, guardandosi intorno.
-Non so..- rispondo, sospirando.
-Non l'hai proprio sentita?- domanda in seguito Anne,porgendo un cornetto a Niall.
Scuoto il capo ammiccando un -Ha passato la notte in bagno-
-Vado a vedere cos'ha?- continua,con un'espressione davvero preoccupata.
Faccio per rispondere ma Harry mi precede.
-Mamma,fa andare Liam. La conosce da più tempo,sono convinto che sa sicuramente cosa dire. Giusto?-
Annuisco e,mentre faccio per alzarmi dalla sedia, una mano si posa sulla mia spalla, costringendomi a sedere. Alzo il capo, incontrando il suo sguardo.
-Ciao- sussurra, sorridendo.
E il quel semplice sorriso,la mia espressione da manicomio si trasforma in una vera e propria espressione di gioia.
So che il suo sorriso è falso quanto il "made in Italy" cinese, come so che le sarei stata accanto per tutto il giorno, ma anche un semplice saluto vale molto se è detto con il cuore.
-Piccola,alla buon'ora- inizio, osservando la sua figura farsi avanti per prender posto.
-Hai fatto le ore piccole sta notte?-ridacchia Niall, lasciandole il suo posto.
Sorride,scuotendo il capo.
-Diciamo che non è stata la nottata migliore della mia vita- ammette,  ignorando completamente il gesto di Niall di farla sedere al suo posto.
-Vado a scuola..- continua in seguito, mettendosi lo zaino in spalla.
-Ma come di già?- chiede Harry, mordicchiando un biscotto fatto da Anne.
Quest'ultima sorride,tornando ai fornelli.
-Sei pazza? La scuola è lontana da qui!- esclamo, alzandomi a mia volta dalla sedia.
-Ho voglia di fare due passi- si giustifica,dirigendosi verso la porta a passo svelto.
-Non se ne parla!- esclamo, prendendo i caschi.
Non faccio in tempo a completare definitivamente l'azione che mi ritrovo senza caschi in mano ma al loro posto vi è un mazzo di chiavi.
-Liam,ho sedici anni,so badare a me stessa!- bene,ora fa anche la fredda?
-Non m'importa e.. Harry?!-
Il riccio si gira di scatto, infilando la manica del giubbotto,seguito da Niall.
-Andiamo con la macchina!- esclama, prendendomi le chiavi,lasciando tutti sorpresi.
Compresa Anne.
-Ciao mamma.-



Pov. Iris
Volevo solamente fare due passi. Ho chiesto troppo?
Il display si illumina,dando libero sfogo ad un "bip" di far voltare tutte le persone presenti in macchina.

"Capita che per quante cose abbiamo da dire,alla fine ci teniamo tutto dentro. Forse aspettando che qualcuno le venga a cercare.
-Anonimo"

Al mio fianco c'è Harry,che guida.
Sinceramente non pensavo avesse la patente e si.. Ho paura che possa fare qualche incidente.Insomma,ieri mi è venuto addosso e stavo in bella vista a scuola.Figuriamoci con un auto a portata di mano quanti danni può fare.
-Qualcuno di importante?- sussurra Liam, dal sedile posteriore.
Scuoto il capo,facendo spallucce.
-Anonimo- ammicco, passandogli il telefono per fargli leggere il messaggio che,teatralmente, recita ad alta voce.
-Inizio strage di cuori?- ridacchia Niall, ricevendo uno schiaffo da parte del moro al suo fianco.
-Aiah,che ho detto?-continua in seguito, corrugando la fronte.
Sorrido,puntando lo sguardo alidifuori del finestrino.
Intravedo il cancello della scuola e un sospiro involontario,fuoriesce dalla mia bocca.
Liam e Niall continuano ancora a discutere su qualcosa.. Ah si,sulla frase di prima mentre Harry parcheggia accuratasmente la sua auto in uno dei tanti parcheggi.
Una mandria di ragazze si avvicina a noi.
Apro la portiera,filando a passo svelto nel grande edificio.
Guardo l'orologio e.. Cazzo,sono in ritardo.

-Sei scappata..-ammicca una voce,sedendosi al mio fianco. Zayn e Niall si siedono,come nel giorno precedente,dinnanzi a me.
-Stavo facendo tardi- rispondo,disegnando un qualcosa di incomprensibile sul banco.
-Disegni bene-
-Grazie!- sussurro,continuando a ondeggiare la penna. -Sai,non sei così male come credevo- continuo in seguito, voltasndomi verso di lui.
La sua espressione è.. E'.. Indescrivile.Gioa,stupore, wtf..
Un mist di emozioni in una sola faccia.
-Penelope,cosa sa dirmi su Dante?- domanda la prof,facendo zittire automaticamente tutta la classe.
-Ehm..- sussurro, grattandomi il capo. In questo preciso momento
 i suggerimenti di Zayn mi sanno tanto di packistano aantico.
Harry mi incita a continuare,non sapendo che non so nulla.-Che il martedì c'ha calcetto?-

Le professoresse ai tempi di oggi non scopano molto.Dannazione, ma il senso dell'umorismo do l'hanno lasciato?Mi ritrovo fuori classe,appena tornata dall'ufficio del preside.Quella iena è ancora in classe,probabilmente a interrogare qualcuno.
Faccio per aprire la porta quando finisco dritta dritta per terra.
-Dannazione! Ma in questa scuola siete tutti bravi a far volare le persone?!- sbraito,sentendo un lieve dolore alle ovaie.
-Mi state rompendo le ovaie,nel vero senso della parol.. OH MIO DIO,CHI CAZZO SEI? UN DEO DELL'OLIMPO?- continuo,spalancando la bocca.
Un ragazzo,alto bello con due occhioni che fanno invidia a quelli di Harry,è sopra di me.
Who,who, non pensate male. Pervertiti.-Tu devi essere la Smith.. Uhm, si parla molto di te-
ridacchia,alzandosi per poi aiutare me.
-Comunque no,nessun Dio- mi corregge,sorridendo. -Il professor Tomlinson, il tuo insegnante di educazione fisica- sessuale.
Giuro che avevo capito educazione sessuale e.. Ehi,cosa pensate male voi?!
-Scusi- sussurro, sorridendo debolmente. Scuote il capo,piegandosi in due dalle risate.Bene, vedi mamma? Ho anche un professore che mi prende in giro. Questa città ha qualche problema.
-Fila in classe,va. Ci vediamo.. Domani,giusto?!- boh e io che ne so?
Annuisco titubante,mentre mi rivolge un ultimo sorriso.
Apro la porta,chiudendomela alle mie spalle. Faccio per prender posto, ma la voce squillante della prof mi blocca.
-Smith cosa le succede? La rende così felice andare dal preside?- mi provoca, facendo ridacchiare l'intera classe.Fingo un sorriso, cercando di riprender posto.

-Venga alla lavagna- sbotta,premendo un libro sul banco.
-Vuole interrogarmi in Storia?- sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
-Ma va? No dai, cantaci una canzone- continua a prendermi in giro?
-Vooolare, oh..oh.. Cantare,oh oh oh oh! Nel blu,dipinto di blu...-
-IN PRESIDENZA! ORAAAA!-

 

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Capitolo 5
*** PER TUTTI I DEI DELL'OLIMPO! ***


-Prof,posso andare in bagno?- domando gentilmente,al prof di latino,che subito scuote il capo, a mo’ di disapprovazione.
-Dai,prof.. Mi scappa- continuo,cercando di convincerlo.
-Non se ne parla,signorina Smith!- mi rimprovera, puntualizzando il cognome –dovevi andarci a ricreazione- ammicca poi,tornando alle prese con la sua fottutissima lezione.
-Scusaaa,se non piscio a comando!- sbotto, facendo ridacchiare l’intera classe.
-Smith,vedo che ha molta voglia di parlare. La prego,venga alla lavagna!- mi invita,con un finto sorriso.
Si sistema gli occhiali,in modo da potermi guardare meglio.
Liam, oh si perché ho convinto papà a farmi fare anche latino con lui, mi dà una serie di pugni sul braccio, incitandomi ad andare.
-Prof,vedo che ha molto senso dell’umorismo. La prego,vada a fan..-
-SMITH! FUORI!-
-FANTASTICARE,prof. FANTASTICARE! Vada a FANTASTICARE altrove!-
mi giustifico,noncurante dei continui richiami da parte di Liam che.. Ridacchia,sotto sotto.
-Come devo fare come? COME?- urla, passandosi una mano fra i capelli.
-Come facevano gli antichi- rispondo con non chance, alzando le spalle.
-MA SUA MADRE,COSA LE HA INSEGNATO?- Continua,urlando, provocando uno strano silenzio in aula.


E’ passata una settimana dall’inizio della scuola e,avendo stretto amicizia con molte persone qui dentro, ho raccontato loro l’accaduto.
Non tutto,ovviamente.

-Beh,diciamo che per via del tempo,non ha potuto insegnarmi molto.. – sussurro,ammiccando un sorriso.
Mi guarda in cagnesco,con un’espressione davvero seria in volto e anche molto arrabbiata,a  quanto pare.
Dopo ,però, scuote il capo, continuando a spiegare quelle due cazzate.
-Prof,un ultima domanda!- esclamo,alzando la mano.
-L’hai appena fatta,Smith- mi dilegua.
-Ma la mia non era una domanda,era una affermazione!- lo blocco,facendolo sbuffare.
Liam e Niall mi lanciano sguardi omicida,che però non bado più di tanto.
-Ma a cosa serve il latino?-


 
-Gli ho fatto una semplicissima domanda,Liam! Poteva rispondere,senza mandarmi in presidenza.-sbuffo, aprendo l’armadietto,per poi richiuderlo,dopo aver posato la cartella con i libri dentro.
Educazione fisica con il Deo.. Ehm.. Dio,greco. 
Figo.
-Iris, è da tre lezioni che ci spiega cos’è il latino e a cosa serve e tu,te ne vieni, con quella domanda del cavolo? Potevi farla a me,ti avrei risposto più accuratamente!- esclama il moro al mio fianco, sbuffando.
-Ma tu non ti saresti arrabbiato. Non avrebbe avuto senso!- ridacchio, appoggiandomi con la schiena all’armadietto.
Mi guarda male,malissimo.
Gli lascio un piccolo bacio all’angolo della bocca,sorridendogli dolcemente.
-Ti voglio bene!- sussurro poi, con un’aria poco innocente.
-Ti odio!- esclama,ammiccando un sorriso.

-Ehi ragazzi!- s’intromette Zayn,alzando la mano a mo’ di saluto.
Lo seguono anche Niall e Harry.
Sorrido semplicemente, agitando la mano all’aria.
-Ehi bro! Che fate stasera?- continua Liam,riferendosi un po’ a tutti.
Niall alza le spalle,seguito da Harry e Zayn.
-Niente,per ora..Perché?- ammicca Niall, mordicchiando una mela.
-Floriane,mi ha invitato ad una festa. Vi va se..-
-No!- lo blocco,non facendo nemmeno finire –io a una festa con quella cornacchia e le sue amiche,non ci vengo- continuo, dirigendomi verso la palestra.
Vengo strattonata per un braccio,non troppo forte.
-Dai Iris- sussurra il moro, puntando il suo sguardo nel mio –ci divertiremo!- continua maliziosamente, facendomi provare una sensazione..strana
-Chi sei tu e cosa ne hai fatto del mio migliore amico?- scherzo, distogliendomi dalla sua presa.
-Sono sempre io,scema!- ridacchia, stringendo i libri al petto –allora,vieni?-
Annuisco titubante, continuando il mio tragitto.
Arrivo dinnanzi la palestra,ma non riesco ad entrare che finisco a terra.
-E che ca..-
-Smith,vedo che è sempre molto fine!-
esclama una voce.
Quella voce.
LA SUA VOCE.
Alzo lo sguardo,incontrando quei due pozzi blu,che mi scrutano attentamente.
-Stavo per dire..- provo a giustificarmi,guardando altrove –E che ca..Ca…Ca..-
-Ca..?-
mi incita ad andare avanti lui,sorridendo come un ebete.
-E che ca.. Ma che cazzo gliene frega,scusi?-
OH MERDA.
-Ecco,così mi piaci- OH SI,GLI PIACCIO. SI SI SI.
-Oh,anche lei non è male,si fidi- sussurro, alzandomi da terra,con il suo aiuto.
Mi fa strada e,dopo aver fatto l’appello e aver spiegato cosa avremmo dovuto fare oggi, rimane  a fissarmi.
Pian piano,tutta la classe,compresi Zayn,Niall e Harry (si,sono anche in questa lezione con me), mi guarda.
-CHE MINCHIA GUADDATE?- sbotto, distogliendo lo sguardo.
Il professor SONOFIGOOLTREADESSEREUNDIOGRECO  continua a fissarmi,ridacchiando rumorosamente.
-La settimana scorsa non c’eri e abbiamo fatto un esercizio a coppie- sussurra,diventando improvvisamente serio.
La classe inizia a bisbigliare in sottofondo e la cosa non mi piace.
Per niente.
-E allora?- domando,non capendo a cosa vuole arrivare.
-L’unica persona disponibile è… Styles-
-NO!-
sbotto, facendo anche segno con il dito.
Un coro di insulti femminili,provenienti da dietro di me,si alza, facendomi quasi perder la testa.
Oh si,ma non per Harry,ovviamente.
-Non potrei stare con una ragazza,prof? Mi sentirei più a mio agio- sussurro, facendogli gli occhi dolci.
-Non è rimasta nessuna ragazza..- prova a spiegarmi,prima di esser bloccato da Harry –prof,ma io sto con Darcy-
Mi volto di scatto, incontrando i suoi smeraldi verdi e quelle due viscere nere della Lilipop.
-Siamo 21,la Smith dovrà farlo da sola- interviene Darcy, sorridendomi falsamente.
Ricambio,gentilmente,il sorriso,con una bella alzata di dito medio.
-Con amore,fratella- sussurro, provocando una risata generale.
-Silenzio!- esclama SONOFIGOOLTREADESSEREUNDIOGRECO –Farà quest’esercizio con me,visto che non c’è nessuno disposto a dargli il proprio posto- continua, sospirando.
Okay,non ho ancora capito bene di che esercizio di tratta ma..
-In cosa consiste?- domanda Harry, distaccandosi dalla Darcy,che gli si è appiccicata come una cozza.
-Beh,esercizio di educazione..-
-SESSUALE!-
esclamo entusiasta, forza con un po’ troppo entusiasmo.
SI,DECISAMENTE TROPPO.
-Fisica. Educazione fisica- mi riprende “sono figo e lo so”,scuotendo il capo.
Faccio spallucce,fingendomi offesa.
-Ovvero?-  Harry,basta parlare.
-Tipo.. Vi incontrate a casa e fate quello che vi dirò di fare,man mano che andiamo avanti con le lezioni- spiega con non chance, iniziando a consegnare ad ognuno di noi un foglio bianco.
-Oggi faremo teoria,sedetevi a terra,senza che andiamo in classe  e scrivete ciò che vi dirò di scrivere-  dice, arrivando a me –ci incontreremo in settimana- continua,sussurrando.
-E’ un appuntamento?- ridacchio, ammiccando un sorriso.
-Prendilo come un appuntamento- conclude, facendomi l’occhiolino.


PER TUTTI I DEI DELL’OLIMPO.









Okayyy,sono in ritardo  e lo so. Scusatemi ma sono stata impegnata D: e scusate anche per quest’obbrobrio,ma ci voleva.
Devo andare a studiare latino T.T seriamente,quindi mi dileguo.
Grazie mille a tutte <3
Siete fondamentali per me,non dimenticatelo <3

PiccoloCuoreSenzaAmore


 

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Capitolo 6
*** Ragazza intelligente. ***


Ricordate quando dissi che non sarei andata a quella festa della “Floriane” per nessun motivo al mondo? Perché l’ho detto,vero?
Beh,comunque sia, vi starete chiedendo per quale diavolo di motivo sono qui,a cercare qualche abito decente da indossare,giusto?
Ho una risposta,un solo nome,a tutte le vostre domande.
LIAM!
-Ehi Iris,allora? Come sta proseguendo?- mi richiama Liam, non spostando lo sguardo dal maxi schermo della tv. Sbuffo,prendendo un vestitino rosso,corto.
Forse un po’ troppo corto.
-Liam,ti odio,sai?- sbotto,chinandomi,per racchettare i restanti vestiti,lanciati a terra precedentemente. Questo ragazzo mette ansia,molta ansia.
-Sono le 19:00,Iris! Vuoi muoverti o no?-
-NO!-
esclamo,alzando gli occhi al cielo.
Sorride,mettendo in pausa il gioco e degnandomi,finalmente,di uno sguardo.
-Sai che ci divertiremo!- esclama a sua volta,alzandosi dal letto –Perché la fai tanto tragica?- continua,venendomi incontro.
-Perché t’importa andare a quella festa?! La SUA festa!- enuncio,marcando il “sua”,manco fosse una norma giudica.  Muove il capo a mo’ di dissenso,per poi prendermi il viso fra le mani e lasciarmi,all’estremità delle labbra,un dolce bacio che mi fa rabbrividire.
-Non è per Floriane che ci vado e lo sai!- risponde,accarezzandomi le guance con due dita –Voglio solo divertirmi e farti divertire- continua, facendomi l’occhiolino.
Lo guardo in cagnesco, staccandomi dalla sua presa per dirigermi verso il bagno.
-Ti odio Liam Jemes Payne,ti odio più di me stessa!- concludo,chiudendomi la porta alle spalle.
Lo odio,si.


Il telefono squilla,facendomi bruciare con la piastra.
Sento la suoneria,ma non riesco a trovarlo.
Panni su panni,è l’unica cosa che i miei occhi riescono a vedere. Dove diavolo sei?!
-Pronto!?- ammicco,ansimante, portandomi una mano sul petto.
Alcun suono. –PRONTO!?- ripeto,a voce più alta.
-Senti,chiunque tu sia,vedi che non ho tempo da perdere quindi,vedi di non scaraventarmi le ovaie e ris..-
-Signorina Smith? Sono il professor Tomlinson.-
sento sussurrare dall’altra parte del telefono,che quasi mi scappa dalle mani.
Un sorriso da ebete fa formare le due “famose”,come le chiama Liam, fossette ai lati del viso.
-Scusi per l’orario- mmh,mi da del lei –Ho recuperato il suo numero tramite la segreteria e.. Insomma, volevo dirle  che..-
-Prof,per quale diavolo di motivo mi sta dando del lei?-
sbotto,ammiccando un sorriso.
Lo sento ridacchiare,prima che il suono della sua voce catturi nuovamente i miei timpani.
-Mi fai finire?-
-Si muova,che ho da fare!-
esclamo,forse con po’ troppa acidità.
Guardo l’orologio che segna le 20:09.
Liam mi ammazzerà,ne sono convinta.
-C’incontriamo?- faccio per rispondere ma mi precede –Magari.. Domani?-
-Certo! Casa mia o casa sua?-
domando,senza pensare,spazzolandomi i capelli.
Solo dopo mi accorgo del “doppio senso” e subito rimedio. –Insomma,per il compito Louis!- continuo,marcando il suo nome.
Ridacchia. –Beh,la invito a casa mia dolce donzella. 18 in punto. Non tardi-  conclude,continuando a usare quell’arrogante tono da gentiluomo che tanto mi sta alle ovaie.
Okay,18 in punto,vedrò di fare del mio megl..
-IRIS VUOI DARTI UNA MOSSA?!-
-Arrivo!-
urlo a Liam, scendendo frettolosamente le scale.
All’ultimo scalino,il mio petto incontra qualcosa,che gli impedisce di andare avanti e che mi permette,però, di fare un bel volo a terra.
-Porco spino,ma che minchia fai?- urlo, alzando il capo.
I miei occhi azzurri incontrano quelli color smeraldo del riccio che indossa uno smoking nero che gli sta una meraviglia.
Rimane a fissarmi,dall’alto,senza proferir parola.
Non che io faccia qualcos’altro,sia chiaro,ma comunque.. DANNAZIONE,E’ LUI L’UOMO!
-Mi dai una mano o vuoi rimanere imbambolato lì per tutta la sera?!- sbuffo, facendolo tornare sul pianeta Terra. Mi porge la mano,che afferro,per aiutarmi ad alzare.
-Grazie- sbotto,indietreggiando di scatto e distaccandomi da quella dolce stretta che ci aveva avvicinati e non poco. 
-Sei bellissima- sento sussurrare alle mie spalle,mentre noncurante mi avvio verso Liam e Niall,che mi guardano a bocca aperta.
-Che avete da guardare?! Muovetevi!- esclamo, spingendoli verso l’uscita.
Una volta fuori,sullo stipite della porta, mi giro verso Harry,che continua ad avere quello sguardo così serio e.. Protettivo.
Gli sorrido,per poi girarmi ed entrare in macchina.
Sarà una lungaaaa serata.



-Iris!- mi sento chiamare,mentre mando giù il 4 bicchiere di vodka. Pesca,mlml.
-Che vuoi Liam?- urlo per farmi sentire,mentre il barista mi regala un sorriso. E CHE SORRISO!
-Quanti ne hai bevuti?- Mi riprende lui,assumendo un’espressione seria. Gli faccio segno di “quattro” con la mano,facendo spallucce.
-Non sono tanti!- cerco di giustificarmi,iniziando a ridere per una ragione a me estranea.
Liam mi prende per un braccio,trascinandomi a forza fuori. Fuori da quell’edificio,fuori da quel caos,fuori da quella puzza di alcool,fuori da tutto e da tutti.
Vedo che è “arrabbiato” o “deluso”,probabilmente,ma non m’importa.
Sa come sono fatta. Sa che a queste feste l’alcool è il mio unico migliore amico e  che prende facilmente il suo posto.
-Dai Liam,non fare il piagnucolone!- esclamo,  dandogli una sberletta amichevole sul braccio.
Scuote il capo,sospirando,prima di sorridere.
-Odio quando ti ubriachi,lo sai. Non ti fa bene,e questa notte ti dovrò sopportare!- sussurra, socchiudendo per qualche attimo gli occhi –Vuoi che ti prenda un bicchiere d’acqua? O.. Un caffè,magari?- domanda in seguito, tirando su la zip della giacca.
Annuisco titubante,stringendomi nelle spalle.
Abbasso il capo,lo rialzo solamente quando sento un fruscio di vento scompigliarmi i capelli.
Vedo il mio migliore amico allontanarsi,aprire la porta che conduce alla cucina e chiuderla nuovamente.
Sorrido,sorrido spontaneamente.
Sono fortunata ad avere lui con me. Lo paragono al mio angelo. A colui che c’è sempre stato per me,qualsiasi cosa sia successa e..
Qualcosa si poggia sulle mie spalle,facendomi sobbalzare.
Una giacca,una giacca di uno smoking. Alzo il capo,soffermandomi,ancora una volta in quella sera, in quei due smeraldi verdi,che luccicano come non mai.
-Harry,che..-
-Shh!-
sussurra,poggiando l’indice sulle mie labbra –Sei sobria?- domanda poi,facendomi accomodare su una sedia presa lì fuori,a scrocco.
Come risposta inizio a ridere,noncurante del dolore ATROCE al capo.
Sorride anche lui,sedendosi proprio di fianco a me.
-Stanotte non sarà una delle migliori per te,sai?-ironizza,scuotendo il capo –Ma devo farti una domanda. Ora,anche se non sei lucida.- continua,diventando improvvisamente serio.
-E falla,muoviti!- esclamo,incitandolo con la mano.
-Cosa c’è fra te e quel lurido verme del prof. Tomlinson?-
Rimango impietrita sgranando gli occhi. Non sono lucida,ma nemmeno scema.
-Perché lo definisci verme?- domando a mia volta, inarcando le sopraciglia –Non lo è! E’ una bravissima persona!- continuo,alzandomi dalla sedia.
-Non lo conosci!- esclama, alzandosi a sua volta –Non sai che razza di persona è,Iris!-
-Perché tu si!?-
lo blocco,alzando di poco la voce –Tu lo conosci?!-
-SI!-
urla,prendendomi le spalle con le mani –Lo conosco molto meglio di te tanto da assicurarti che è un pezzo di merda e che devi stare lontana da lui se tieni ai tuoi sentimenti!-
SENTIMENTI? Ma scherza?!
-Tu! TI DROGHI!- esclamo,sciogliendomi dalla sua presa e facendo,involontariamente,cadere la sua giacca a terra. Brividi di freddo percorrono tutto il mio corpo,facendomi  fuoriuscire un gemito.
-Non chiamarlo pezzo di merda! Mi sta aiutando  e molto!-
-Non lo conosci! STA LONTANA DA LUI!-
alza ancora di più il tono,sull’ultima frase.
Beh,a parer mio,stiamo urlando,ma siamo entrambi troppo poco lucidi per percepirlo.
-Come lo conosci!? COME FAI A CONOSCERLO COSì BENE?! MANCO CI FOSSI ANDATO A LETTO INSIEME!- urlo, e questa volta me ne accorgo addirittura io.
A differenza della reazione che mi aspettavo,rimane in silenzio,come se le mie parole lo avessero colto di sorpresa.
La mano destra raggiunge le mie labbra,semi-aperte,mentre i miei occhi combaciano con i suoi.
-L’ho sempre detto che si una ragazza intelligente,Iris- conclude,porgendomi ancora una volta la sua giacca,per poi andarsene,verso la stessa porta che aveva varcato Liam qualche secondo fa.
NON E’ POSSIBILE.















Okaaay,sarà anche vero che sono mancata molto,ma comunque le recensioni so rimaste com’erano.
Beh,voi vi chiederete perché ho postato questo capitolo,giusto?
A dirla tutta non lo so nemmeno io. Voglio solo vedere se qualcuno si caga la mia storia,oppure devo mollare tutto.
Se ci siete,fatemi un fischio ragazze! Sto continuando solo per voi.
Fare il classico non è stata la cosa migliore che ho scelto,,ma comunque è un mio dovere studiare,come lo è di tutti. Scusate la mia assenza,sempre se c’è qualcuno con cui scusarsi.
Vi voglio bene,comunque.
Chiunque segua ancora la mia o le mie fic.
Holaaa,fatemi sapere se è da continuare o se è da buttare nel cestino dell’immondizia.
Ps: Penso più la seconda.

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