List (ex I 20 Motivi Per Cui Odio Hibari Kyoya)

di Up_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Facciamo una lista, sista! ***
Capitolo 2: *** Che occhi, ragazzo! ***
Capitolo 3: *** Sicurezza un par di Tonni! ***
Capitolo 4: *** E questo che si guadda? ***
Capitolo 5: *** Miss Maglietta Bagnata, anno Duemilaecredici! ***
Capitolo 6: *** EXTREME Beach Volley! ***
Capitolo 7: *** Project X - Una festa che spacca! ***
Capitolo 8: *** Pri...Pri...Pri...God! ***
Capitolo 9: *** Avviso ***
Capitolo 10: *** The Past - Part One ***



Capitolo 1
*** Facciamo una lista, sista! ***

















 














Sono seduta per terra davanti ad un foglio a righe bianco da più di due ore.
Adesso che ci penso, quali sono i motivi che mi spiingono fermamente ad odiare quel ragazzo?
Prendo una penna dalla scrivania, facendo un'enorme scritta al centro con tanto di decorazioni:



"I 20 Motivi Per Cui Odio Hibari Kyoya"


Soddisfatta del titolo, inizio a scrivere i primi punti, assicurandomi di scrivire in modo leggibile: mia sorella è una talpa, non ci vede ad un palmo dal naso, perciò sono costretta a fare lettere cubitali e ben calcate.
 

  1. ODIO quando dici quella frase idiota..."Ti morderò a morte" (Caro Hibachin, le persone non muoiono se morse da un altro essere umano)
  2. ODIO tutte le volte che hai ragione
  3. ODIO il fatto che, tra i Vongola, tu sia il più forte (che non è nemmeno vero, perchè Tonno e Mukuro ti hanno fatto il culo)
  4. ODIO il tuo egocentrismo e la tua sfacciataggine
  5. ODIO  i tuoi tonfa (che armi del cazzo sono?!)
Mi fermo un attimo, tanto per controllare gli errori d'ortografia.
Mi meraviglio di me quando scopro che non ce ne sono, poi continuo la mia lista.

        6. ODIO i tuoi occhi (sono troppo sottili)
        7. ODIO la tua sicurezza
        8. ODIO quando ti prendi gioco delle persone (soprattutto di Dino e il Tonno)
        9. ODIO ogni tua singola fibra muscolare
     10. ODIO il fatto di dover scrivere questa lista
     11. ODIO come tratti i tuoi amici
     12. ODIO vederti in ogni singola puntata (onnipresente o no, ci sei sempre)
     13. ODIO sapere che nel momento del bisogno arriverai a salvare chiunque
     14. ODIO le Nuvole.
     15. ODIO gli animali di piccola taglia. Soprattutto i ricci
     16. ODIO il fatto che non esistano Hibird come il tuo nel mondo reale
     17. ODIO il soprannome "Erbivoro"
     18. ODIO il fatto che sei uno dei guardiani
     19. ODIO il tuo rarissimo sorriso.


Prendo un profondo respiro, prima di scrivere l'ultimo, fatale, punto della lista.

     20. ODIO la realtà, perchè senza di te non avrei nulla di meglio da fare.

Soddisfatta, ripiego la lista e la infilo nella tasca dei jeans. Essendo troppo stanca per mettermi ill pigiama (operazione che richiede tempo e FATICA), mi abbandono sul letto completamente vestita, iniziando a fare uno strano sogno...dove c'è anche Hibari.
Ma porca miseria, anche nei sogni mi perseguita questo qui?!
Cerco di pensare ad altro, e immediatamente mi metto a canticchiare la prima canzoncina idiota che mi passa per la mente.

L'Inno di Namimori.

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Capitolo 2
*** Che occhi, ragazzo! ***


*il nuovo banner spacca, gente! Hibari vi osserva, ricordatevelo...
Riscritto il 3.09.2012*



















 

 Mi rigirai nel letto più volte, cercando con tutta me stessa di riprendere sonno.
Niente.
Stiracchiai le braccia in avanti, notando un piccolo particolare: non erano le mie.
Più magre, meno abbronzate, la pelle morbida, le unghie perfettamente curate e smaltate.
Dio, in che corpo sono finita?!
Mi alzo di scatto dal letto, guardandomi intorno: la camera in cui mi trovo è in perfetto ordine, ancora in penombra visto che sono le sei del mattino.
O almeno credo.
Non appena vedo uno specchio, mi ci piazzo davanti, per poi sussultare e soffocare un grido.
Quella nel riflesso NON SONO IO: il fisico è perfetto, le gambe lunghe e magre, il ventre piatto, i seni piccoli (dove sono finite le mie amate tette?!), due luminosi occhi azzurri e lunghi capelli neri.
Dio, chi è questa top-model?
Qualcuno bussa alla porta, facendomi prendere un colpo.
«Tutto ok? Ho sentito un grido—», fa la voce, ma io lo precedo, farfugliando qualcosa di incomprensibile.
«Niente! Solo un brutto sogno! Ahaha!»
Sembro una completa idiota, ma per lo meno mi sono scrollata di dosso quel tizio.
Apro l'armadio della camera, sorpresa di trovarci dei vestiti da donna; mi vesto velocemente indossando un paio di skinny e una canottiera semplice.
Noto alcune foto incorniciate sul davanzale sopra il letto, e mi avvicino, curiosa.
In una ci sono due bambini mori che giocano sulla sabbia, probabilemente in un parco-giochi.
Nella seconda ci sono due adolescenti, ossia io e un moro, abbracciati…chissà perchè quel ragazzo mi ricorda qualcuno…
Faccio un salto indietro, cadendo a terra.
«Mio Dio, ma quello è—»
La porta si spalanca, ed entra lo stesso ragazzo moro della fotografia, preoccupato.
«Stai bene?», domanda avvicinandosi.
Gli punto un indice contro, gridando:
«PORCO BYAKURAN, TU SEI YAMAMOTO TAKESHI!!»



Siamo seduti attorno al tavolo.
Tsuyoshi, Yamamoto ed io.
«Quindi tu non sei mia nipote, ma vieni dal mondo reale e ti chiami Arianna. Sei venuta qui per completare una missione…ossia?»
Mi ricordo immediatamente della scommessa fatta con mia sorella.
«Devo vincere una scommessa: trovare venti motivi per cui odio Hibari Kyoya»
Tsuyoshi mi guarda tra lo sconcertato e il curioso, mentre Takeshi mi fissa perplesso.
Ma cosa minchia si guardano? Mica ho settemila tentacoli e un paio di occhi fosforescenti!
«Diciamo che io ti creda. Come pensi di fare?», domanda poi Tsuyoshi.
Frugo nella tasca dei jeans, estraendo poi un foglietto: non ci credo, è la mia lista!
«Questi sono i venti punti», dico tranquilla mentre mostro il foglio ai due.
Yamamoto lo legge con interesse, per poi scoppiare a ridere.
«Che c'è di tanto divertente?», domando leggermente irritata, lanciando un'occhiataccia al moro.
«È singolare, sul serio. Ti aiuteró a completare la lista, Arianna», risponde lui risoluto, mentre gli occhi iniziano a brillarmi.
«Davvero?!»
«Certo! Sarà divertente!»
Ah.
Ecco perchè mi aiuta.
È divertente.
Bah.
«Si sta facendo tardi! Vado a prepararmi per andare da Tsuna—»
«QUELLO TSUNA?!», sbotto io alzandomi di scatto dalla sedia.
Lui annuisce, sorridendo.
«Se vuoi te lo presento»
«SI SI SI SI SI SI SIII!»
Inizio a saltellare per la stanza, causando l'ilarità di Tsuyoshi.
«Sei proprio come Yamamoto, Arianna. Esuberante. Bene, io vado al ristorante…se vi serve qualcosa io sono lì!»
Detto ció esce dalla stanza, ed io e Takeshi rimaniamo soli.
«Arianna?»
«Si, Yama?»
«Sei pronta?»
Do una veloce occhiata al mio abbigliamento "casual", per poi annuire.
Lo seguo fuori dalla casa, respirando a pieni polmoni l'aria estiva, segno che la primavera è finita da un bel pezzo.



Arriviamo davanti casa Sawada in una decina di minuti.
«Stai saltellando», mi fa notare Yamamoto. In imbarazzo, mi ricompongo, per poi arrossire fino alla radice dei capelli non appena lo vedo.
Tsunayoshi Sawada.
Dovrei fargli una foto, tanto per far vedere a mia sorella la fighezza di questo ragazzo.
«Yo, Tsuna!», lo chiama Yamamoto agitando un braccio in aria. Lui si volta, e ci viene incontro sorridente.
Dio se è bello il tuo sorriso, Tonno.
«Yamamoto!», esclama lui salutando Takeshi, per poi spostare l'attenzione su di ME.
Tsunayoshi sonofigo Sawada sta guardando ME.
Tra tutte le (scarse) persone che affollano la via, guarda proprio ME.
Sorride, a ME.
«Ciao!», mi saluta lui, porgendomi la mano. La stringo, titubante.
«Sono Tsunayoshi, ma puoi chiamarmi Tsuna»
«Sono Arianna, la cugina di Yamamoto», spiego brevemente.
Questo ragazzo ha il potere dell'essere figo, qualsiasi cosa faccia!
Rimaniamo a guardarci per un luuungo periodo di tempo, tanto che Yamamoto è costretto a risvegliarci con una pacca su una spalla ciascuno.
«Si sta facendo tardi…aspetteremo Gokudera a scuol—»
«JYUUDAIME!»
Ci voltiamo tutti e tre, guardando la trotterellante figura di Gokudera Hayato che ci si affianca sorridente.
Cioè, si affianca al Tonno.
«Buongiorno, Gokudera»
«Oggi è una bellissima giornata, vero Decimo?»
Tsuna annuisce, per poi tornare a guardarmi—
MI STA GUARDANDO!
"Respira, Arianna. Respira…"
Finalmente Gokudera si accorge della presenza mia e di Yamamoto.
«Idiota del baseball, chi è questa ragazza?», domanda Hayato, squadrandomi interessato.
O solo perchè Tsuna mi guarda con insistenza?
«Lei è Arianna, una mia cugina italiana»
«I-italiana?», fa il Tonno sorpreso.
Annuisco, cercando poi di ricordare come minchia si formuli una frase di senso compiuto.
Tonno mi distrae, ecco.
«"Buongiorno Decimo, come si sente oggi?
Mi meraviglio della padronanza della lingua che fino a qualche ora fa parlavo comunemente.
Gokudera spalanca la bocca, Yamamoto e Tonno sorridono.
«Ma voi non avevate scuola?», domando poi ridendo, non appena i tre fanno un balzo iniziando a correre come dei matti.
Arriviamo davanti ai cancelli della Namimori High School esattamente un secondo prima che iniziassero a chiudersi i cancelli.
Saluto i ragazzi, che si precipitano all'interno dell'edificio.
Alzo lo sguardo, verso il tetto.
E incontro i SUOI occhi.
È appoggiato alla balaustrata di sicurezza, e sembra alquanto annoiato; poi mi vede, e una strana luce gli balena negli occhi.
«Hibari. Kyoya», sibilo frani denti, prima di incrociare le braccia al petto e voltarmi.
«Vediamo se in venti occasioni mi farai cambiare idea su di te»



Aspetto con impazienza il ritorno di Yamamoto a casa, e nel frattempo aiuto Tsuyoshi al ristorante.
«Arianna, siamo tornati!»
La voce di Yamamoto fa comparire immediatamente sul mio volto un radioso sorriso, e mi precipito all'ingresso.
Oltre a lui, ci sono anche il Tonno, Gokudera e…Reborn.
«Ciaossu», fa quest'ultimo, agitando la mano in segno di saluto.
Senza rispondere, li conduco ad un tavolo libero, aspettando che prendano le ordinazioni.
Nel locale entra anche Hibari, e con tutta la mia forza spirituale mi trattengo dallo spaccargli un piatto in testa. Lo faccio accomodare ad un tavolo lontano da quello dei ragazzi.
Aspetto che faccia la sua; mi chiede di avvicinarsi un attimo, dopodichè mi sussurra:
«Posso ordinare la cameriera?»
Arrossisco fino a sembrare un pomodoro, poi mi defilo in cucina e do a Tsuyoshi l'ordine.
Con il vassoio fra le mani, ritorno al tavolo, cercando di sembrare il meno impacciata possibile.
«L-le ordinazioni…»
Incontro per un istante il suo sguardo…e giuro di aver visto le sue iridi diventare viola.
«Perchè mi stai guardando?», domanda lui con un sorriso poco rassicurante sulle labbra.
E le iridi ritornano nere.
«N-nulla…buon appetito»
Con uno scatto incredibile mi sfilo il grembiule e salgo al piano superiore, chiudendomi in camera.
Perchè Hibari mi guardava in quel modo?
Stava forse giocando con me?
Mi stava prendendo in giro?
O…
Scaccio via strani pensieri che si fanno spazio nella mia testa.
Mi sdraio sul letto, coprendomi il volto con entrambe le mani.
Inaspettatamente, sento una lacrima rigarmi la guancia.
Non è vero che odio quegli occhi.
Sono...bellissimi.
Bravo, Hibari, un punto in meno sulla lista.


  6. ODIO i tuoi occhi (sono troppo sottili)

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Capitolo 3
*** Sicurezza un par di Tonni! ***


 

*Ho già detto che il nuovo banner spacca? 
Riscritto il 3.09.2012*










                       
  
 









La mattina successiva il mio umore non era dei migliori.
L'aura che mi portavo dietro e le occhiaie viola ne erano la prova.
«Ehm…buongiorno?»
Mi voltai lentamente, notando l'espressione perplessa di Yamamoto.
«Non. È. Giornata», rispondo scandendo ogni parola.
Afferro un biscotto dal tavolo, poi esco di casa.
Ogni volta che cerco di pensare a qualcosa, mi viene in mente Hibari.
Hibari qui, Hibari lì, Hibari su, Hibari giù…
«Sparisci!», grido come una deficiente, scompigliandomi da sola i capelli.
«Chi è che deve sparire?»
Alzo lo sguardo, incontrando due occhi familiari.
«Ciao Tonno», lo saluto abbozzando un sorriso. Lui mi squadra preoccupato.
«È successo qualcosa? …con Hibari?»
Spalanco gli occhi.
Ah, giusto.
Iper Intuizione.
Grazie Primo, proprio al momento giusto.
«No, nessun problema con quel…carnivoro»
Lui sorride tranquillo, per poi dondolarsi sul posto.
Inarco un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
«Come mai sei così contento?»
Tonno inizia a giocherellare con la zip della giacca, fischiettando.
«Esco…con Kyoko»
Trattengo un urlo di gioia, prima di correre ad abbracciarlo.
«Sono felice per te! Finalmente!»
«F-finalmente?»
«Saranno tredici anni che le stai dietro e lei solo adesso si decide ad uscire con il Decimo dei Vongola!»
«Non sono un mafioso!», ribatte lui, sorridendo.
Rimaniamo così, abbracciati, per qualche istante.
«Ritorno al ristorante di Tsuyoshi…in bocca al lupo per il tuo appuntamento!»
«Non è un appuntamento!»
«Chiamalo come ti pare…dopo voglio tutti i dettagli!»
Lo saluto con un veloce gesto della mano, ripercorrendo poi la strada a ritroso.
Finalmente tutte le pairing yaoi sul Tonno faranno un "puff" definitivo.
Beccatevi questa yaoisti! Il Tonno non è uke!
Quel pomeriggio Tsuyoshi era andato a pescare con degli amici, ed io Yamamoto saremmo andati da Tonno per studiare.
Si, certo.
Studiare.
Tonno ci accoglie in casa con largo sorriso, e ció mi fa capire che il suo appuntamento con Kyoko è andato benone.
«Arianna? Possiamo parlare un attimo?», mi domanda un istante dopo, e tutto il filmino mentale che mi sono fatta va in fumo.
«Certamente»
Lo seguo fino in cucina, dove STRANAMENTE Nana non c'è.
«È successo qualcosa?»
Lui rimane per un po' in silenzio, poi fa un lungo sospiro.
«Ti racconteró per filo e per segno com'è andato l'appuntamento. Poi trarrai le tue conclusioni, okay?», dice lui serio.
Annuisco, prendendo posto di fronte a lui, in silenzio.
«Siamo andati al parco, e filava tutto liscio, finchè non è arrivata Haru»
Mi schiaffo una mano in faccia: Dio, perchè non ho pensato a legarla con una catena e a gettarla in mare?
«Ma non è questo il punto», si affretta a chiarire Tonno, per poi abbozzare un sorriso forse a causa della mia espressione tra lo scioccato e lo scettico.
«E allora qual è il motivo?»
«Sia io che lei eravamo molto nervosi e poi—»
«Vi siete nascosti dietro una siepe e l'avete fatto…Tonno, almeno hai usato le protezioni?», commento scuotendo la testa.
Lui diventa tutto rosso, spalancando gli occhi.
«N-NON FAREI MAI COSE DEL GENERE A KYOKO!»
«Calmati, stavo solo scherzando!»
Si risiede, di nuovo calmo, proseguendo il suo racconto.
«E poi lei è tipo inciampata, non lo so e…insomma eravamo vicini, TROPPO vicini…e…praticamente—», farfuglia qualcos'altro che non capisco, atrossendo vistosamente.
«Vi siete baciati si o no?»
Lui mi fissa, poi abbassa lo sguardo.
«N-no…»
«Avevi paura di un rifiuto, Tonno?»
«Non è quello, è che io…non so…come…come si fa», risponde lui iniziando a gesticolare con le mani, scompigliandosi poi i capelli.
Lo fisso per un attimo, prima di scoppiare a ridere.
«Arianna! È una cosa seria!», grida lui guardandomi dritta negli occhi. 
Mi ricompongo, con grande fatica, e rivolgo un sorriso al Tonno.
«Piccolo pesce, non si impara a "baciare" come non si puó insegnare ad "amare". Deve essere qualcosa che viene dal cuore. Se ami veramente Kyoko, baciarla sarà una delle tante piccolezze che affronterete assieme»
Lui giocherella con le maniche della giacca, guardando l'anello che ha al dito.
«Senti, Arianna…», inizia lui, leggermente rosso sulle guance.
«Dimmi tutto»
Esita un attimo, sbattendo le palpebre un paio di volte, smettendo di torturare le maniche della giacca.
«Potresti, ecco…»
«Cosa? Far capire a quella deficiente che sta per baciare un figo come te?»
Scuote la testa, mordendosi il labbro inferiore.
«Potresti insegnarmi a...insomma...dirmi come fare?»
Nella stanza cala il silenzio.
Cervello, elebora molto attentamente cosa ti ha detto il Tonno.
"Ha chiesto se gli insegni cosa vuol dire baciare"
Davvero?
"Davvero"
Spalanco la bocca, per poi richiuderla per non sembrare ebete.
«Ehm…va bene»
Per un'ora buona rimango seduta davanti a Tonno per spiegarli con frasi semplici cosa fare in situazioni tendenti ad un bacio.
Alla fine, sembra che abbia capito.
Altro che lingue, dovevo laurearmi in psicologia!
Chissà se anche Hibari ha bisogno di qualche strizzacervelli che gli tolga dalla testa le uniche parole che sono scritte nel suo dizionario...
"Ricordati che lo odi"
Giusto, Cervello, hai ragione.
Io lo odio.
E devo completare la mia missione!
La mattina seguente, Tsuyoshi mi manda a prendere Yamamoto a scuola.
Forse non ha ancora capito che io ci vado comunque.
Bah.
Mi appoggio al muro vicino al cancello, quando un gruppo di ragazzine mi si avvicina; hanno gli occhi che brillano, il che non è un buon segno.
«Sei tu Arianna?», domanda una.
«Si, perchè?»
Ho paura a chiederlo, ma potrei sembrare maleducata se non rispondessi.
«KYA! DAME-TSUNA HA UNA PSICOLOGA PRIVATA BELLISSIMA!», esclamo in coro, correndo poi fuori.
Eh?
Psicologa Privata? Dame-Tsuna?
Ma di che stanno parlando?!
Vedo il Tonno inseguito da un gruppo di energumeni dell'ultimo anno, seguiti a loro volta da Yamamoto che ride e Gokudera che agita le sue dinamiti.
Qualcuno mi tocca la spalla, e voltandomi incontro il volto sorridente (sta per succedere qualcosa di terribile) di Reborn.
«Ciaossu Arianna»
«R-reborn…perchè mi chiamano tutti "la psicologa privata di Dame-Tsuna"?»
Lui sorride, ancora!, facendomi trasalire.
Ho paura, tanta tanta.
«Dopo che ieri sera ve ne siete andati, ho notato che Tsuna era molto sovrappensiero…essendo il suo tutor, mi sono avvicinato per parlargli, e ho notato il suo strano comportamento, accompagnato dal rossore delle sue guance—»
Potrebbe fare la controfigura di Orazio in C.S.I. Miami!
«Allora l'ho costretto a confessare, e mi ha detto tutto»
«Tutto?»
«Tutto»
«Tutto…tutto?»
«Tutto…tutto»
Sospiro, mentre lui continua a sorridere.
Tonno mi si avvicina, con il fiatone, scortato da Yamamoto.
«Arianna! Mi—dispiace…Reborn!», indica il tutor, prima di svenire all'indietro. Yamamoto lo acchiappa al volo, lanciandomi uno sguardo del tipo "tranquilla-so-già-tutto".
«Perchè tutto questo chiasso, erbivori?»
Bene, ci mancava Hibachin.
«Hibari», dico rivolgendogli il sorriso più falso che fosse riuscito.
«Erbivora», risponde lui a tono.
Rimaniamo a fissarci, ma quando mi torna in mente la scenetta del ristorante distolgo immediatamente lo sguardo, voltandomi.
«Me ne torno a casa», dico iniziando a percorrere la strada al contrario.
«Se fossi in te, mi fermerei», mi sussurra Reborn, appostatosi sulla mia spalla.
Faccio per ribattere, ma qualcosa mi blocca, facendomi sussultare.
Provo a muovere i polsi.
Ma sono legati con un paio di manette.
«Nessuno ti ha dato il permesso di andartene, erbivora»
Mi volto, ritrovandomelo a nientemeno che un metro di distanza.
«Sono fuori dalla scuola. Non puoi trattenermi», ribatto sicura.
In quel momento, giurerei di averlo visto spalancare la bocca per la sorpresa, ma forse era solo un'illusione di Mukuro.
Le manette si slacciano, permettendomi di sfilarle senza difficoltà.
Le ridó ad Hibari, sorridente.
«Sei interessante, erbivora», commenta lui sarcastico.
Sembra troppo sicuro di se.
Forse lo è davvero.
Gli lancio un'occhiata maliziosa.
«Mi piacerebbe parlare con te, Hibari»
Lui accenna ad un ghigno, avviandosi poi verso l'entrata della scuola.
«Direi lo stesso. Quando e dove vuoi»
«Domani, qui a scuola. Verró con loro», rispondo indicando i ragazzi.
Lui annuisce, sparendo poi dietro alla porta.
«Sono "interessante", eh? Vediamo se lo dirà ancora, dopo la chiaccherata di domani» 


 
      7. ODIO la tua sicurezza

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Capitolo 4
*** E questo che si guadda? ***


 *Oshawott   :3
Riscritto il 3.09.2012*



















Già è abbastanza imbarazzante quando una persona ti fissa.
Ma se parliamo di tutti gli studenti che in quel momento affollavano il cortile, è tutta un'altra storia.
Inizio a torturarmi la treccia a cui ho dedicato tutta la mattinata, rovinandola; impreco sotto voce, per poi lanciare un'occhiata verso il gruppo di studenti.
Riconosco Kyoko e Hana, quella tizia che le gira attorno come un dobermann.
Entro nell'edificio seguita dai ragazzi e da Reborn, che mi accompagna fino alla porta del Comitato Disciplinare della scuola, di cui ne è a capo Hibari.
Prendo un profondo respiro e faccio la mia entrata trionfale nella stanza.
Hibari è appoggiato alla scrivania, e appena mi vede alza subito lo sguardo, interessato.
«È sempre un piacere vederti, sei molto loquace», commento sarcastica sedendomi comodamente sul divano. Lui sospira, guardando poi fuori dalla finestra.
«Chi sei?»
Inarco un sopracciglio, praticamente squadrando la sua schiena.
«In che senso?»
«Per me siete tutti erbivori, ma tu…sei particolare»
«Forse perchè sono l'unica "erbivora" oltre a Mukuro che sta riuscendo a tenerti testa?»
Per un attimo, non appena nomino Mukuro, lo vedo irrigidirsi.
«Cosa vorresti insinuare?»
«Che sei un egocentrico, Hibari»
Lui si volta di scatto, ma non mi fermo.
«Non ti preoccupi minimamente su uno degli altri giardiani viene ferito, oppure se hanno bisogno d'aiuto. Del tuo aiuto. Questo lato di te si mostra in pochissime occasioni», affermo decisa.
Lui rimane interdetto, prendendo posto nel divano di fronte al mio e abbandonando la testa sul bracciolo, sdraiandosi.
Certo, fa come se io non ci fossi. Tanto siamo a scuola, casa tua in pratica.
«Hai vinto», dice lui, coprendosi gli occhi con un braccio.
Sento improvvisamente la gola secca.
COSA?!
«Eh?»
«Brava, hai centrato in pieno il concetto, erbivora»
«Davvero? Allora sono proprio un fenomeno—»
Forse sarà un ninja, fatto sta che un istante dopo il suo volto è a pochi centimetri dal mio, e sul volto ha un ghigno che mi piace ben poco.
Mi blocco non appena sento il suo fiato sul collo.
Dio, scollati…per piacere!
«Ed è questo che ti rende così…difficile da mordere a morte»
Okay, adesso lo ammazzo.
"Allora perchè non riesci nemmeno a muoverti?"
Zitto,Cervello.
"Lo sapevo. Ti piace"
Non riesco nemmeno a dirgli di smetterla!
"Hai una forza di volontà…deboluccia, Arianna"
Va a forti fottere, stupido Cervello.
Finalmente la vocina fastidiosa sparisce, ma ho un altro problema da affrontare adesso.
Hibari Kyoya.
«E poi…cos'è questa storia con quell'erbivoro di Sawada?»
Sogno son desta?
Era forse gelosia quella che ho sentito nella sua voce?!
«Non sono affari tuoi, Kyoya»
Piazzo le mani sulle sue spalle, allontanandolo con uno strattone secco.
«Non. Toccarmi»
Sul suo viso compare un ghigno.
Mi alzo, uscendo in fretta e furia dalla stanza, mentre sento gli occhi di Hibari fissi su di me.
Non appena chiudo la porta dietro di me, vedo il volto preoccupato di Tonno che se ne sta appoggiato al muro.
Corro da lui, rifugiandomi tra le sue braccia; all'inizio ricambia l'abbraccio titubante, poi mi stringe forte a se.
Dio se sei dolce, Tonno.
«Suppongo che ora tu non voglia dirmi quello che è successo, vero?», domanda lui dolcemente.
Annuisco, ricominciando a respirare normalmente.
Non credevo di aver trattenuto il respiro tutto quel tempo con Hibari.
Quel maniaco approfittatore…
Compreso Hibari.
Da lontano, vedo Kyoko sorridente, ma appena i nostri sguardi si incontrano arrossisce di tutto punto.
Allora anche a lei è dispiaciuto il bacio mancato! 
Ma allora perchè non gli parlava? Perchè lo ha rifiutato?
E vai con la 2795!

 
«E poi, cos'è questa storia con quell'erbivoro di Sawada?»
 
Ricordo perfettamente il suo tono di voce non appena mi aveva fatto la domanda: era irritato.
Molto probabilmente geloso.
Comunque, ho avuto la mia piccola vittoria.
Vediamo se sai fare di meglio, Kyoya!

 
Quella sera, troppo presa dagli avvenimenti della giornata, mi dimentico di cenare, rimanendo in camera.
Sono concentrata sulla lista, quando Yamamoto entra di sorpresa con un piatto di sushi fresco.
«Ho pensato avessi fame…non hai mangiato nulla», dice lui preoccupato, sedendosi al mio fianco sul letto.
Gli sorrido, schioccandogli un veloce bacio sulla guancia (come era mia abitudine fare da ormai tutti i giorni) e inizio a mangiare le prelibatezze preparate da Tsuyoshi.
Segue un lungo silenzio.
«Allora…tu e Tsuna—»
«No, non stiamo insieme», lo precedo io, giocherellando con una pallina di riso che si rifiuta di essere infilzata dalle mie bacchette.
«Come si spiegano tutte le voci a scuola—»
«È una lunga storia. Praticamente il suo appuntamento con Kyoko è andato a farsi friggere perchè alla prima occasione di poterla baciare Tsuna è andato in panico, distruggendo tutte le mie aspettative; quando mi ha raccontato tutto e mi ha chiesto di insegnargli come baciare. È andata così»
«E il bambino come lo ha saputo?»
«Reborn? Secondo me è peggio di una vecchia suocera, sa sempre tutto. Ci ha beccati, e ha tratto delle conclusioni affrettate; poi c'è stato il passaparola a scuola»
Yamamoto annuisce, accenando una risata al mio paragone tra Reborn e una vecchia suocera.
Secondo me andrebbero d'accordo.
Yama mi scompiglia amorevolmente i capelli, poi si alza e mi da la buonanotte, richiudendosi la porta alle spalle dopo essere uscito.
Sorriso, lanciando poi un'occhiataccia all'unica pallina di riso rimasta nel piatto.
La stessa con cui ho combattuto prima.
«Non molli, eh? Ho tutta la notte, e fidati, riusciró a mangiarti!»



 
         2. ODIO tutte le volte che hai ragione 

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Capitolo 5
*** Miss Maglietta Bagnata, anno Duemilaecredici! ***



 
      *avvertimento iniziale! Per chi segue 'HISTORY', posterò i capitoli tra moolto tempo, perchè in questi giorni ho da fare è.è
  Bene! Ora che finito di dire cose inutili, vi lascio al capitolo! Come al solito, lasciate una recensioncina, neh? *
 





















«Sveglia Arianna! Oggi si parte!»
Questo è il caloroso "buongiorno" che mi ha dato Yamamoto stamattina, aprendo di colpo la porta e
spalancando la finestra.
«Spegni…la luce…», borbotto io, cercando di coprirmi con il lenzuolo.
Che Yamamoto ha pensato bene di sfilarmi, lasciandomi scoperta.
«Forza, tra poco dobbiamo partire!»
Mi tiro su lentamente, seguendolo con lo sguardo mentre afferra un borsone bianco e blu e me lo lancia addosso.
«Abbiamo esattamente…venti minuti, prima che Tsuna passi a prenderci»
«Ma si puó sapere dove dobbiamo andare?», domando con la voce ancora impastata dal sonno.
«Al mare!», esclama lui facendo uno dei suoi enormi e raggianti sorrisi.
Sorrido anche io: che fico andiamo al mar—
«Ma io non ho un costume!», esclamo saltando dal letto e avventandomi su qualsiasi cassetto presente nella stanza.
Yama si mette a ridere.
Mi pare ovvio: io sto andando in crisi e lui che fa? 
Ride.
Lascio perdere, sperando che ci sia almeno un negozio; infilo nel borsone alcune magliette e dei pantaloncini corti, più una felpa di Yamamoto (rigorosamente in tema di baseball).
Io e Yama usciamo di casa, ognuno con il proprio borsone in spalla, e saliamo sull'innovatissimo pullman firmato Vongola che ci aspetta in strada.
Naturalmente Gokudera è seduto accanto a Tsuna, perció scarto l'idea di sedermi accanto a lui per il viaggio.
Incontro lo sguardo poco promettente di Reborn, che mi intima di prendere posto accanto a lui.
«Dobbiamo parlare», mi fa lui, ritornando poi a sorridere e salutare ogni membro della combriccola che sale a bordo.
Poco dopo la partenza, nel bus cala il silenzio più totale.
Dalla faccia del Tonno capisco che questa non sarà una vacanza, ma uno dei tanti allenamenti progettati da Reborn.
Quest'ultimo mi fa segno di avvicinarmi, e per un attimo spero che mi riveli il segreto della sua relazione con Luche—
«Tutti i guardiani pensano che sia uno dei miei allenamenti…ma in realtà non lo è. Ho organizzato questa vacanza per premiarli del loro duro lavoro»
Lo fisso, sconvolta.
Da quando lui premia i guardiani?
Devo essermi persa qualcosa...
Lui risponde sorridendo, per poi addormentarsi con la classica bolla alla Reborn.
Guardo fuori dal finestrino, contemplando per un po' il panorama.
Senza nemmeno accorgemene, mi addormento anche io, mentre Leon si piazza comodamente sul cappello del suo padrone.



 
Il posto che ha scelto Reborn è uno spettacolo nel vero senso della parola: spiaggia bianca, acqua cristallina, un enorme prato verde, alcuni negozi (per la mia gioia) e anche un bar.
Tutto rigorosamente in stile Vongola.
I ragazzi si guardano attorno un po' spaesati prima di precipitarsi da Reborn per chiedere spiegazioni.
«Che razza di allenamento è, Reborn!», esclama Tsuna guardando il volto impassibile del tutor.
«È una semplice vacanza», risponde tranquillo Reborn, facendo poi un balzo e sparendo dentro l'acqua.
Tonno si volta verso di me, ancora con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
«TU! Tu sapevi tutto!»
Faccio l'offesa, incrociando le braccia al petto.
«Non è ver—anzi, si. Lo sapevo»
Tonno scuote la testa.
Un'improvvisa folla si raduna al centro della spiaggia e, curiosi, ci avviciniamo anche noi.
Vorrei non averlo mai fatto.
«Un concorso…"Miss Maglietta Bagnata"?», domando scettica.
Nessuna risposta.
Vedo le mascelle dei ragazzi toccare quasi terra.
Dopotutto, sono i loro istinti.
Mi allontano lasciandolì lì, presa dalla priorità di trovare un costume.
Corro verso il negozio, girando ogni scaffale e trovandone un paio molto carini; come al solito, la scelta finale ricade su un modello solo, perció sono costretta a decidere tra un pezzo unico nero e un bikini giallo Hibird.
«A me piace quello nero»
Sobbalzo, mettendomi una mano sul cuore.
«Ah, sei solo Hibari», dico voltandomi e ripendendo a respirare normalmente.
«Chi pensavi che fosse? Essendo un guardiano, hanno obbligato anche me a venire»
Senza rispondergli, mi dirigo verso la cassa con entrambi i costumi, pagandoli alla svelta e uscendo.
Appena arrivo davanti ad una cabina, mi volto, ritrovandomi di nuovo dietro Hibari.
«Vuoi seguirmi fino in cabina? Certo che no» , domando retorica, entrando nel piccolo spazio e chiudendo la porta dietro di me.
«Hibari?»
«Si?»
«Giuro che se appena esco sei ancora qui ti faccio diventare donna»
Lui soffoca una risata, poi lo sento allontanarsi.
Mi cambio, indossando quello intero.
Non appena esco, vengo investita da una cascata di acqua gelida.
«KYOYA
Lo inseguo per mezza spiaggia, consapevole che la mia canottiera bianca adesso vale meno di zero.
«Abbiamo una nuova vincitrice! Un applauso per la ragazza con il costume nero!»
Seppur troppo tardi, mi accorgo fi essere al centro della mischia, con una fascia che dice "Miss Wet Shirt" e una coroncina di plastica in testa.
Se prima le mascelle dei ragazzi erano saldamente attaccate all mandibole, adesso toccavano definitivamente terra.
«H.i.b.a.r.i»
Se ne sta in un angolo, con un ghigno poco rassicurante stampato in faccia, che guarda con interesse la mia pseudo canottiera ormai trasparente e l'attillato costume nero.
"Sembri una spogliarellista"
E muori, Cervello.
Mi avvicino minacciosa ad Hibari, pronta psicologicamente per dirgliene quattro, quando contro ogni mia aspettativa—
«Hibari, così sembri un maniaco sessuale», commento sarcastica facendo riferimento al nostro attuale status.
Hibari ha piazzato le sue mani sui miei fianchi, mentre io sono praticamente appiccicata a lui; contando il fatto che sono completamente bagnata e lui perfettamente asciutto.
«Non del tutto, erbivora»
Stringe la presa ancora di più, tanto che i nosti volti sono ormai a pochi millimetri l'uno dall'altro.
«Domani ci sarà un torneo di beach volley, perció ti propongo una scommessa», dice lui sorridendo.
Oh no.
Ho un brutto, terribile, pessimo presentimento.
«Cioè?»
«Se vinco io, sarai obbligata a venire con me al ballo di fine anno»
O mamma.
«Se invece vinco io, mio caro Kyoya, sarai costretto ad indossare un abito da donna»
Lo sento sorridere, anzi, ghignare.
«Prepara un vestito sexy, erbivora»
«Il tuo invece lo sceglieró io. E fidati, non ci andró leggera»
«Bene»
«Bene»


Passeggiare sulla spiaggia quando è notte è molto rilassante.
Stretta nella felpa di Yama, mi fa sentire bene la sensazione della sabbia umida sotto i piedi nudi, e senza saperlo inizio a saltellare come una scema, improvvisando un balletto tipo Michael Jackson.
«Non riesci a dormire per domani, erbivora?»
Dio, ma anche qui mi segue?!
"Non puó fare a meno di te, Arianna"
Va a dormire, Cervello.
«Ho già la vittoria in pugno, Kyoya»
«Non ne sarei così sicuro»
«Abbiamo scommesso, no? Staremo a vedere»
Mi fermo, sedendomi sulla sabbia; Hibari mi si affianca, silenzioso.
«Come mai sei in piedi a quest'ora?», domando tanto per fare conversazione.
Lui chiude gli occhi, sdraiandosi poi completamente; lo seguo, rimanendo a fissarlo.
«Perchè mi guardi?»
«Perchè rispondi ad una domanda con un'altra domanda?»
«Perchè rispondi ad una domanda con un'altra domanda a un'altra domanda?»
Scatto a sedere, colpendo Hibari con uno dei miei pugni mortali, che lui devia senza problemi.
«Kyoya, non vale!», protesto rialzandomi.
«Non ti sarai mica offesa?»
Sbuffo, per poi iniziare a camminare verso l'albergo.
Un paio di braccia mi fermano, con una innaturale delicatezza.
Mi fermo anch'io, sentendo poi il petto di Hibari toccare la mia schiena.
«Sei ancora arrabbiata?», domanda a bassa voce, stringendo di poco la presa.
Mi volto verso di lui, imponendomi di guardarlo negli occhi.
«Sono arrabbiata perchè TU mi fai arrabbiare. Sono arrabbiata perchè prima o poi tutto questo finirà. Sono incazzata nera perchè so che mi mancherai da morire»
Mi abbraccia.
"Cerca di non svenire"
Ma per favore, mi sta abbracciando Hibari Kyoya mica cazzi!
«Va a riposare. Domani sarà una giornata impegnativa, erbivora»
Sorrido, felice che quel soprannome sia, almeno in quel momento, solo per me.
«Allora…buonanotte, Hibari»
Fa un cenno con il capo, che ricambio con un gesto veloce della mano.
Corro in camera mia, buttandomi a peso morto sul letto.



 
Ehi, sorella: hai visto? Hibari mi ha abbracciata! Chissà se la tua lista mi farà cambiare idea sul suo conto…per adesso passo e chiudo, sista!


9.  ODIO ogni tuo singola fibra muscolare



 

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Capitolo 6
*** EXTREME Beach Volley! ***


 


*Ushishishishishishi... :3
Riscritto il 3.09.2012*






















Oggi è il gran giorno.
Il torneo di beach volley.
Ho fatto chiamare Ryohei da Tsuna, pregandolo di aiutarmi a vincere una ESTREMA partita di pallavolo sulla sabbia giocando all'ESTREMO.
Naturalmente, ha accettato.
Ed eccoci, io e il guardiano del Sole dei Vongola, che vinciamo partita dopo partita, finchè non ci qualifichiamo per la finale.
«Questo torneo è ESTREMO!», grida Ryohei correndo dal Tonno, pregandolo di entrare nel suo club di boxe.
Dio, è proprio fissato.
Peró è forte e simpatico; tutto il contrario di sua sorella, diventata l'idolo della scuola non so come.
Chissà se Hibari è ancora vergine—
"Che razza di pensieri sono?"
Semplice curiosità, Cervello.
"Hai visto chi è contro di voi in finale?"
Mi volto verso il tabellone, trattenendomi a stento dal mettermi a gridare.

"Sasagawa-Takeshi VS Kyoya-Kurokawa"

«C-cosa?!», grido come una matta, sentendo poi una risata familiare alle mie spalle.
«Sorpresa?»
Per un attimo, alcuni pensieri poco convenevoli si fanno spazio nella mia testolina…
Ritrovarsi Hibari in bermuda e senza maglietta—
«Kyoya…è inutile che provi, tanto vinceró io»
«Staremo a vedere»
Lo speaker annuncia che a momenti si terrà la finale; raccatto Ryohei per un braccio, trascinandolo nel campo.
«Che la finale di beach volley abbia inizio!»
Ryohei fa un servizio ESTREMO, e ció mi fa saltellare di gioia non appena vedo che Hana lo liscia alla grande, regalandoci il primo punto.
Il resto è stato tutto un tira e molla.
Punto noi, punto loro.
Siamo pari, e manca solo un punto per decretare il vincitore.
«Mia!»
Hana tira una sleppa potentissima, che Ryohei riesce a prendere per culo.
La palla è ancora nel nostro campo, perció faccio uno scatto inumano, buttandomi in volo e riuscendo a mandarla dall'altra parte del campo—
Ehi, perchè non mi sto fermando…?
Dio, è la fine, me lo sento.
Cadró dritta addosso al giudice, facendo precipitare pure lui.
"Non puoi morire adesso, devi completare la lista"
Morire?! Perchè hai detto morire?!
NON VOGLIO MORIRE!
Santo Giotto, per amor dei Vongola, salvami!
Chiudo gli occhi, attendendo lo scontro.
Che non arriva.
Riapro gli occhi, ritrovandomi con la schiena attaccata al petto di Hibari.
Non ci credo.
Non puó avermi salvata.
Io lo odio, lui mi odia.
«Pensi ancora che sia un egocentrico?», domanda lui con un sorriso SINCERO in volto.
Sposto lo sguardo sulla sua spalla, notando che è completamente viola
Causa: ME.
«Hibari! La spalla!», mormoro indicandola, mentre lui si rialza tranquillo, come se niente fosse.
«Match Point per la squadra Kurokawa-Kyoya!»
Meno male, è tutto finit—
«Non è possibile!»
Hibari mi si avvicina, sussurrandomi:
«Prepara un bel vestito, erbivora»
Si allontana, tranquillo, lasciandomi come una pescia lessa in mezzo alla folla.
Ti odio.
Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio…
"Ti ha fregata"
Grazie, l'avevo capito pure io, Cervello.
Cos'è che mi aveva detto?
"Se pensi che lui sia ancora un egocentrico"
Ci penso per un po'.
«Lo ammetto. Hai tolto un altro punto dalla lista», sibilo stringendo i pugni.
E adesso mi tocca pure andare con lui al ballo di Namimori.
Santo Giotto, se veramente esisti (e credo fermamente di SI) fa in modo che una mano divina venga in mio aiuto—
«Arianna?»
Oh no. 
Mi volto e trovo Kyoko ScemadelVillaggio Sasagawa davanti a me.
Santissimo Giotto, ti ho chiesto una mano divina, non una bimbetta senza Cervello!
«Si?»
«Lo so che abbiamo iniziato con il piede sbagliato—»
«Si, lascia da parte le tue moine. Perchè hai rifiutato Tsuna, che sarà una vita che ti sta dietro? Sei cieca per caso?»
Lei arroscisce.
«A me Tsuna piace…»
«A lui non piaci. Lui ti ama. E ogni volta che parliamo, l'argomento principale sei tu»
«D-davvero? Ma siete fidanzati»
«No, io sono felicemente single. La storiella della "psicologa privata" non esiste: si chiama semplicemente "chiaccherata tra amici". Il Tonno è tutto tuo, carina. Hai già un cavaliere per il ballo?»
«N-no»
«Se aspetti altri cinque secondi, Tonno verrà qui e ti chiederà di andarci con lui…e tu risponderai di si»
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno—
«Ehm…Kyoko?»
La voce di Tsuna fa sobbalzare la ragazza, che diventa improvvisamente rossa in volto.
«Volevo chiederti…ecco—Tiandrebbedivenirealballoconme
Rimango in silenzio: Tonno si è dichiarato! Indirettamente, peró è pur sempre una dichiarazione! E tutto da solo!
"Piccoli Tsunayoshi crescono...."
Sorrido ad entrambi, mentre Kyoko annuisce con vigore, per poi correre dal fratello. 
Faccio un occhiolino a Tonno, che ricambia, seguendo poi la testolina arancione dagli altri.
Quella sera non riesco a dormire.
Penso alla partita di stamattina, e alla ferita di Hibari.
Chissà come sta adesso.
"Va a trovarlo"
Eh?
"Alza il culo e muoviti"
Da quando sei diventato così sboccato, eh Cervello? Ma chi te le ha insegnate queste parole?!
Mah.
Infilo un giacchetto a caso, e come una ninja percorro i corridoi dell'albergo a piedi nudi, cercando di non fare rumore.
Mi fermo davanti alla sua porta, in silenzio.
Sto per bussare, quando sento delle voci venire dall'interno; mi metto in ascolto.
"Sei un'impicciona"
Silenzio, Cervello! Qui ci scappa il Gossip!

«Sei davvero una stupida»
«Senti chi parla! Io vengo per vedere come stai e tu mi tratti male!»
«Lo sai benissimo che è Bianchi che mi fa stare male! Ormai sono immune alla sua cucina»
«E allora perche ti rifiuti di affrontarla?»
«Cosa vorresti dire, idiot—»
«Devi parlare con Bianchi! Oppure i brutti ricordi ti distruggeranno!»
«Tu non sai niente di me!»
«E su questo hai ragione. Ma non posso lasciarti fare tutto da solo»
«E perchè mai?»
«Perchè io ci tengo a te, Hayato»

E vai con la 5986! Improvviso una specie di conga, rendendomi poi conto che stavo per sbagliare stanza.
Mi defilo, in silenzio.
Dopo aver girovagato abbastanza, busso all'ultima porta che mi rimane.
E finalmente azzecco.
«Cosa ci fai qui, erbivora?», domanda lui squadrandomi da capo a piedi, mentre mi fa spazio per entrare.
Non vale, la sua stanza è più grande.
«Volevo solo sapere come stavi», dico tranquilla.
Dopotutto è quello il motivo.
«Sto bene, grazie per l'interessamento»
Si sdraia sul letto, mentre scarta un pacchetto di Mikado.
«Perchè lo hai fatto?», domando poi spezzando il silenzio; mi siedo accanto a lui, con la schiena al muro.
«Cosa?», fa lui inclinando un poco la testa all'indietro per guardarmi negli occhi.
«Salvarmi», rispondo seria.
Sospira, mangiando un altro Mikado.
«Per dimostrarti che non sono egocentrico»
«Rimani comunque sfacciato»
«Anche tu sei sfacciata a modo tuo»
«Hibari, non vale come risposta»
«Giusto, erbivora. Che ne pensi di: "Ero preoccupato per te"?»
Ehm…ho sentito bene?
Hibari ha aggiunto una nuova parola al suo vocabolario!
«P-preoccupato? Sei sicuro che esista nel tuo vocabolario? Oltre a "ti morderó a morte" ed "erbivoro
Sorride, lanciandomi il pacchetto e sistemandosi (ehm, ehm) sulle mie gambe.
«Se pensi che ti sto lasciando fare quello che hai fatto perchè sei infortunato o perchè ti chiami Hibari Kyoya, ti sbagli di grosso», lo minaccio prendendo un Mikado e iniziando a mangiuncchiarlo.
Segue un imbarazzante silenzio.
«Conosci quel gioco idiota…il Pocky?», domando poi ripassandogli il pacchetto.
Lui annuisce lentamente.
«Vuoi giocarci?»
«Scommetti che cederai per primo?»
«Scommetti che scommetto che sarai tu a cedere per prima?»
«Hibari, sei il solito sleale»
Sorride, mettendosi in bocca il primo Mikado.
E inizia il gioco.
Questi minchia di stecchini sono troppo corti…o sono io che faccio morsi troppo grandi?
In dieci secondo mi ritrovo a poco meno di un centimetro dal volto di Hibari.
Lo guardo negli occhi, catturando una scintilla di malizia.
Non faccio in tempo a dare l'ultimo morso che mi ritrovo le labbra di Hibari sulle mie.
Aspetta, ma io lo odio.
Mi stacco da lui di scatto, mentre sul suo volto compare un sorrisetto soddisfatto.
«Ti odio»
«Non sai stare al gioco»
«Non dire minchiate»
«L'hai proposta tu questa scommessa»
«Peró ho vinto»
«No, hai perso»
«Come ho fatto a perdere se mi hai baciata tu?!»
Copro la bocca con entrambe le mani, scioccata da ció che ho appena detto.
Teoricamente, era un gioco.
Praticamente, mi ha baciata.
Santo Giotto, liberami da questa situazione imbarazzante!
«Kyoya, tutto bene?»
Omamminasanta
Dino.
Dietro la porta.
«Sparisci Cavallone o ti morderó a morte», risponde a tono Hibari, facendomi segno di fare silenzio.
Si sente Dino sospirare, e poi dei passi che si allontanano.
Non appena ci assicuriamo che sia abbastanza lontano da non poterci sentire, ci alziamo entrambi in piedi.
«Me ne…torno in camera mia», dico dirigendomi svelta verso la porta.
«Non lasciarmi da solo»
«Senti, carnivoro di un Hibari, fammi uscire da questa stanza. Possibilmente ora»
Rimane in silenzio, lasciando che io raggiungessi la porta da sola.
Esco dalla stanza, richiudendo la porta dietro di me.
"Secondo me ti stai affezionando a lui"
Forse, Cervello.
Deve ancora farmi cambiare idea su di lui in 17 motivi.


 
4. ODIO il tuo egocentrismo e la tua sfacciataggine

 









A/N: Qualsiasi fatto riconducibile all'episodio del beach volley in Kaichou Wa Maid-Sama! è puramente casuale.
Si certo.
Veramente mi sono ispirata a quello, ma non importa.
Piaciuto il capitolo? 
IL triangolo amoroso Tonno-Arianna-Hibachin non c'è più! *gongola*
Al prossimo capitolo, gente!


Arianna


 



Next on "I 20 Motivi Per Cui Odio Hibari Kyoya":
 
-Nuovo personaggio! Chi sarà mai la ragazza bionda molto simile ad una certa Haru Miura di nostra conoscenza?
-Come si svilupperà il rapporto tra i due protagonisti?

 

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Capitolo 7
*** Project X - Una festa che spacca! ***


*Riscritto il 3.09.2012*

















 

La mattina seguente ritornammo a Namimori molto presto, tutti stanchi morti.
Io e Yama ci lanciammo sul divano del salotto, sotto lo sguardo perplesso di Tsuyoshi.
«Vi siete stancati così tanto? Allora è meglio che vi prepari subito qualcosa da mangiare!»
Ho già detto che amo quest'uomo?!
No?
I love you, Tsuyoshi!
Si dirige verso la cucina, lasciando me e Yama da soli.
«Oye, Arianna?»
Sollevo - con grande fatica- la testa, guardando negli occhi Yamamoto.
Cribbio che belli.
«Seh?»
«Quand'è il tuo compleanno?»
Ehm.
Ecco, non mi ricordo....Cervello, mannaggia a Byakuran, aiutami!
"Il diciotto agosto"
«Il diciotto agosto», ripeto tranquilla.
Yamamoto sorride, indicando poi il calendario appeso al muro.
«Allora è fra tre giorni!»
Scatto in piedi, afferrando la cornetta del telefono fisso e componendo un numero che ricordo alla perfezione.

 
"Qui casa Sawada, chi parl—"
"Tonno! Mi serve un favore, un enorme favore!"
"D-dimmi"
"Potresti, ecco...passarmi Reborn?"
"O...kay?"
"Grazie!"
"Ciaossu Arianna"
"Ciaossu anche a te, 'o Sole mio..."
"Che ti serve?"
"Ah, ehm, ecco..."
"Vuoi il mio permesso per organizzare la tua festa di compleanno"
"Esattamente"
"Fra tre giorni?"
"Esattamente"
"E volevi usare il maniero della famiglia"
"Esattament— come cribbio hai fatto?!"
"Picciotta, io so tutto"
"Si, okay...allora? Posso? Eh?"
"Um....va bene"
"Davvero?!"
"Certo, ma voglio che non sfasciate nulla, d'accordo?"
"Promesso! Grazie!"

 
Chiudo la comunicazione, per poi voltarmi verso Yamamoto, che mi guarda...molto perplesso?
Sorrido, sedendomi al suo fianco.
«Reborn ha approvato la mia richiesta...faremo la mia festa nel maniero dei Vongola!»
Yama sorride, per poi battermi il cinque.
E dai cazzo!
Yo, bella gente, io il mio compleanno l'ho fatto con i Vongola!



Il giorno dopo, io e il Tonno siamo al maniero.
Vediamo mucchi di fattorini che trasportano mucchi di valigie dalla casa al bagagliaio di una limo parcheggiata davanti all'ingresso.
«Oi, Reborn, ma chi sta partendo?»
L'Arcobaleno si volta verso Tsuna, sorridendo.
Oh mammina.
«Io e Bianchi. Andremo a Venezia per tre giorni»
Che.
Giotto.
Sia.
Benedetto!
Io e il Tonno ci guardiamo a bocca aperta, prima di iniziare a saltellare in tondo come due idioti.
Non posso crederci!
Non avremo Reborn fra le....scatole.
Oh yes, baby!

 

 

Salutai con la mano Reborn e Bianchi, pronti per imbarcarsi sull'aereo e partire per l'Italia.
Ancora pochi secondi e il maniero dei Vongola sarebbe stato sotto il nostro controllo.
L'aereo decolló, e non appena fu abbastanza lontano, corsi da Tsuna spalancando la porta e gridando come un'indemoniata:
«Via libera! Diamo inizio al progetto "Festa che Spacca"!»


*sull'aereo diretto in Italia*

Reborn sospiró, guardando fuori dal finestrino.
Bianchi si voltó verso di lui, preoccupata.
«Qualcosa non va, Reborn?»
L'Arcobaleno sorrise divertito, guardando poi Bianchi con rassegnazione.
«Arianna ha pianificato una festa,perció ho chiesto a Basil di controllarli…ma sento che anche lui verrà coinvolto»
«Conosco troppo bene Arianna per pensare che non si divertiranno»
«Questo è sicuro», disse l'Arcobaleno tornando a guardare il letto di nuvole sotto di loro, «Se Arianna si mette in testa una cosa, è difficile farla desistere»
Bianchi sorrise, abbracciando poi il bambino, che si addormentó poco dopo.


*nella residenza dei Vongola*
 
«Hibari! Dove sei?!»
Tsuna mi poggió una mano sulla spalla, cercando di tranquillizzarmi.
«Calma, Arianna…adesso arriva—»
«KYOYA!»
Il mio grido riecheggió nel salone, e Tsuna sussultó nel vedere il pavimento e le pareti…tremare.
«Ma cosa ti urli, erbivora…»
Ci voltammo, squadrando poi il guardiano della Nuvola in…pigiama.
Sospirai, avvicinandomi poi ad Hibari e scrollandolo per le spalle tipo frappé.
«Si puó sapere dove ti eri cacciato?! Tra due giorni abbiamo una festa e tu pensi a dormire?!»
«Quanto sei rumorosa…»
«Rumorosa? A me?! Erbivor—»
«BASTA!»
Io e Hibari ci voltammo di scatto verso Tsuna, seri.
«Perchè ci hai interrotti?»
L'aura che emanavamo insieme faceva più che paura.
Terrorizzava.
Il campanello della porta suonó, e Tsuna si precipitó ad aprire per non essere morso a morte e/o preso a calci in culo.
«K-kyoko! Ragazzi!»
Gokudera, Yamamoto, Kyoko e Haru fecero il loro ingresso trionfale nella villa.
«Questo posto è spettacolare!»
«Meraviglioso!»
«Come ci si aspetta dalla famiglia Vongola, giusto Decimo?»
Tsuna deglutì, causando l'ilarità di Yamamoto.
«Lasciamo perdere…piuttosto dovremo risolvere QUEL problema…»
Tsuna indicó noi due, ancora circondati da quell' aura che non prometteva nulla di buono.
«Servirebbe Basil…è l'unico oltre a te che riesce a distrarre Arianna, Tsuna!»
Quello che aveva detto Yamamoto non era del tutto sbagliato...
A chi non può piacere una Basilico in carne ed ossa, siamo seri.
«Grande idea, Yamamoto!»
«Per una volta ragioni con il cervello!»
Parlando del diavolo…
«Sawada-don—»
«Baaaaasssiiilllll!»
Non appena notai Basilico gli corsi incontro, stringendolo in un abbraccio frantuma-mafioso.
Il ragazzo sorrise benevolo, e dimenticai provvisoriamente la litigata con Hibari, perdendomi nei suoi occhi blu.
«Cosa ci fai qui?»
«Reborn mi ha mandato per controllare che fosse tutto apposto…»
 Lanciai un'occhiata ammonitrice a Tsuna, che fece un balzo all'indietro.
«Cosa hai detto a Reborn?»
«N-no! Io—»
«Cosa?»
La domanda innociente di Basilicum fece spuntare sul mio volto un sorriso vittorioso.
«Basil, tesorino, ti andrebbe di venire alla nostra festa dopodomani sera? Ah, e potresti non dirlo a Iemitsu? Per favore?»
Bastó un istante.
Un battito di ciglia e bam! Basil era completamente ipnotizzato.
«Va…bene»
«Perfetto! Ci vediamo dopodomani e vestiti elegante!»
Salutai la piantina, trotterellando poi verso le altre due ragazze che erano rimaste a chiaccherare per tutto il tempo.
«Ehm…ragazzi?»
I presenti si voltarono verso Haru, che giocherellava nervosamente con il proprio cellulare.
«Si? C'è qualche problema con gli ordini?»
«N-no, quelli sono apposto…è che…potremmo avere un invitato in più?»
Guardai Tsuna, che annuì con il capo; rivolsi un sorriso ad Haru, tranquilla.
«Certo, nessun problema. E chi è questa persona?»
«Mia…sorella»
Il mio sorriso divenne un vero e proprio grido di gioia.
«Oddio! Davvero? Quando?»
«Stasera…tardi»
«Non vedo l'ora! Ma perchè, hai una sorella?»
«L'ultima volta che l'ho vista avevamo otto anni! E si, ne ho una!»
Gokudera strabuzzó gli occhi, avvicinandosi alla moretta.
«Tu…hai una sorella?»
«Si, qualche problema, Hayato?»
«No, nessuno…magari è più carina di sua sorella acida!»
«Acida a me?! Pensa ai tuoi capelli tinti!»
«Per la millionesima volta…non sono tinti!»
Yamamoto inizió a ridere, trattenendo Gokudera per le spalle.
«Avanti, non si picchiano le ragazze!»
Gokudera sbuffó, calmandosi.
«Almeno possiamo sapere come si chiama?»
La domanda di Kyoko calmó un po' tutti, alleggerendo la tensione.
Haru sorrise.
«Si chiama Hali. Miura Hali»
Un attimo di silenzio.
«Ci credo che ha il tuo stesso cognome…è tua sorella!»
«Gokudera vai a mungere i lama!»
«In Giappone non ci sono i lama…e nemmeno si mungono, cretina!»
«Cretina a me?! Idiota!»
«Idiota a me?! Testa di caz—»
«Questo posto è ESTREMO
Ryohei aveva fatto il suo ingresso accompagnato da Hana, che lo teneva per mano, portando in mano un mazzo di fiori.
Li porse ad Arianna, che li accettó con un sorriso.
«Auguri all'ESTREMO, Arianna!»
«Grazie all'ESTREMO, Ryohei»
Il guardiano del Sole farfuglió delle frasi tipo "fosse stata un ragazzo sarebbe entrata nel mio club di boxe!", oppure "quella ragazza mi è stata simpatica da subito…all'estremo!".
«Auguri, cara»
«Grazie Hana»
Mi salutò con un abbraccio, poi raggiunse le altre due amiche.
La porta si aprì nuovamente, e questa volta nella sala entró…
«Enma!»
Tsuna lo raggiunse, abbracciandolo; poi fu il turno del mio abbraccio frantuma-mafioso.
«Arianna…non respir—oh!»
«Ops, scusami…gli altri Simon?»
«Impegni…chi la famiglia, chi il lavoro…sono solo io»
MIi commossi, abbracciandolo di nuovo.
Enma mi si avvicinó all'orecchio, sussurrandomi:
«Ho dimenticato il regalo…perció "Tanti Auguri"!»
Mi schioccó un delicato bacio sulla guancia, facendomi arrossire.
"Intanto, da lontano, Hibari vegliava sulla sua erbivora, in silenzio: quell' Enma non sembrava una minaccia, piuttosto era un copia di Tsunayoshi con i capelli rossi...eheh"
Ci mancava il tuo commento, Cervello.
«Grazie! Ti voglio troppo bene, e ricordati di salutare Adel da parte mia!»
Enma mi fece l'occhiolino, prima di iniziare una conversazione con Tsuna e Yamamoto sulla festa.
«Qual è il tema, Arianna?»
La ragazza si voltó, raggiante, guardando uno ad uno i ragazzi, per poi soffermare il suo sguardo su Hibari.
«Lo riveleró domani sera, quando tutti gli ospiti saranno presenti»
«Chi altro deve venire?»
«La sorella di Haru, Chrome, Dino e Marianna, la sua fidanzata, Mukuro e Aira, una delle infermiere che ha conosciuto dopo essere stato rilasciato dai Vindice—»
«FRENA! Uno: come ha fatto a liberarsi?! Due: ha una f-fidanzata?»
Sorrisi, non tanto per il fatto che Tsuna mi avesse praticamente urlato contro, ma perchè ero sorpresa che nessuno lo sapesse.
«Calmati, Tonno. Uno: ho convinto io i Vindice, e non vi diró altro. Due: Aira è anche carina, l'ho vista l'altro giorno. Sono fatti l'uno per l'altra, e poi lei è immune alle illusioni di Mukuro, proprio come lo sono io!»
Gongolai fiera, mentre il cellulare di Haru vibró.
Aprì il messaggio che lampeggiava sul display.
«È Hali»
«Che ti ha detto?»
«Che è—»
La porta d'ingresso si aprì di colpo, rivelando la tanto attesa ospite della serata: Hali Miura.
«—qui»
Haru terminó con un sospiro, e non appena vide lo sguardo disinteressato di Gokudera…sussultó.
Insomma, Hali era decisamente più bella di lei!
Allora perchè Gokudera non se la filava?
«Haru!»
«Hali»
Le due sorelle si abbracciarono, e da vicino sembravano ancora più simili di quanto già non fossero: anche se Hali era bionda con gli occhi azzurri e Haru mora con gli occhi marroni, i tratti del viso e la struttura corporea erano gli stessi.
«Sei diventata una gran bomba sexy, sorella»
«Potrei dire lo stesso di te, Hali. Loro già li conosci, vero?»
Haru indicó i presenti, e Hali annuì.
Si voltó verso Arianna, che la guardava sorridente e a braccia spalancate.
«Non si usa più salutare?»
«La famosa ragazza che viene dal presente! Sei Arianna, vero?»
Le due ai strinsero in un abbraccio infinito; poi l'attenzione della nuova arrivata si posó sul ragazzo dai capelli rossi alla sinistra di Tsuna e…arrossì.
Lui se ne accorse, e rispose al suo sguardo con un sorriso che Hali trovó bellissimo.
«Enma Simon»
«Hali Miura»
Tsuna mi guardó, e sorrise: bene, un'altra coppia era stata formata.
Mancava solo Chrome, che da un po' di tempo sembrava molto interessata a Yamamoto…
«Chrome verrà domani mattina, perció…ADESSO MUOVETE TUTTI QUANTI IL CULO E AIUTATEMI A PREPARARE QUESTA FESTA CHE SPACCA










 
Per la mia amata bilo99...


 

         

Hali     e    Aira



 

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Capitolo 8
*** Pri...Pri...Pri...God! ***


*il capitolo è più corto, chiedo umilmente perdono, eh. Spero vi piaccia e...adesso qualcuno mi deve spiegare perchè il mio banner è storto!
Riscritto il 3.09.2012*
 









                                                                                                                                          
 










Adesso qualcuno mi deve spiegare perchè sono davanti alla porta di Hibari con solo un asciugamano addosso.
Forse perchè hanno intelligentemente tagliato l'acqua a tutto il maniero per due giorni?
E visto che Hibari non abita con noi, ma nella sua depandance, ha un impianto tutto suo?
Busso con insistenza, e qualche attimo dopo mi apre quel tizio che gira sempre intorno ad Hibachin, di cui non ricordo mai il nome—
«Senti, ti dispiace se uso la doccia? Mi sbrigo…»
Lo supplico, unendo le mani a mo' di preghiera; lui annuisce, e mi da indicazioni su dove si trovi il bagno.
«Ma Hibari—»
«Lascia perdere Hibari! Ci metto due minuti, okay?»
Corro verso il bagno, fiondandomi sotto la doccia, canticchiando una canzone.
Devo dire che è proprio rilassante…

 
"'Cause I've got you, 
   got you, got you,
   under my skin..."

Ad un certo punto, la porta si apre.
Oh mamma.
È tornato Hibari.
Chiudo di scatto l'acqua, sperando che non mi abbia sentita; sgattaiolo verso la parte opposta della doccia, sbirciando fuori dalla tendina.
Bene, via libera.
Esco, a passo felpato, afferrando l'asciugamano e dirigendomi verso la port—
«E tu che ci fai qui?»
Oh.
Che Giotto mi protegga.
Hibari è davanti a me, con addosso un asciugamano legato in vita…e nient'altro.
Anche lui.
Sorrido come una cretina, impanicandomi.
E adesso che faccio?
Lo stordisco con una padella e scappo?
Gli dico perchè ero lì?
O mi morde a morte e io lo castro?
«Ehm…ciao Hibari come stai?»
Mi fissa sconvolto, spostando poi lo sguardo sul mio outfit.
Ma allora questo ragazzo è pervertito, eh.
«Sai che potrei non rispondere delle mie azioni?»
Sgrano gli occhi, sconvolta.
Questo qui non è pervertito, è un maniaco e basta!
Abbasso di poco l'asciugamano, facendo in modo che adesso arrivi a metà coscia.
«Provaci e ti prendo a calci in culo»
«Delicata come sempre»
«Almeno non sono una maniaca»
«Ah no? Allora perchè mi stai fissando i—»
«KYOYA! Tu e i tuoi pensieri perversi!»
Distolgo lo sguardo, e lui scoppia a ridere.
«Volevo dire addominali…vedi che sei tu quella che pensa sempre male?»
Faccio una smorfia.
C'ha il pallino, questo.
«Così sei davvero un maniaco sessuale…ti mancano solo un paio di manette e—»
Oh cribbio.
Mi ero dimenticata che la sua box consisteva in un paio di manette.
L'angolo della sua bocca si accentua, diventando un ghigno.
«Allora vuoi proprio farti mordere a morte…»
«Ci sto riuscendo anche bene, vero? Guarda che se lo fai lo dico al Tonno»
Ride.
Io sono seria, e lui ride.
Mannaggia a Yama, contagia tutti quanti con quella sua risata.
Si allontana, superandomi e entrando nel bagno.
«Stupido…stupido Hibari»
La porta di riapre, e Hibari mi lancia un asciugamano.
«Copriti, altrimenti ti mordo a morte»
Richiude la porta dietro di se, tranquillo.
Abbasso un attimo lo sguardo e—
Sono senza niente addosso.
Hibari mi ha vista…nuda.
Avvolgo in fretta e furia l'asciugamano che mi ha dato, uscendo dalla depandance di corsa.
Stavolta non la passa liscia.
La prossima volta che lo vedo lo ammazzo a furia di calci in culo.
Entro in camera mia, sbattendo la porta.
Prendo un profondo respiro.
Inspirare.
Espirare.
Inspir

«STUPIDO! Stupido stupido stupido stupido!»
Ho già detto che per me è uno stupido?
Che altro può escogitare per umiliarmi?
Ah, si, devo andare al ballo con lui...
«Ma chi me lo fa fare tutto questo?!»
Allungo le mani verso i capelli, con la chiara intenzione di strapparli, ma qualcosa mi ferma.
Cribbio, non riesco più a muoverla.
Ma che ca


"Io"

Mi volto, lentamente.
Capelli biondi.
Fiamma arancione.
Occhi azzurri.
«Pri...Pri...Pri...»
Si, "Pri Pri Pri", Arianna.
Stupida.

"Finalmente ci conosciamo. Mi chiami così tante volte..."

Ehm.
Be', è vero.
Touchè.
Farfuglio qualcosa di incomprensibile, e lui sorride.
Oh, il suo sorriso è qualcosa di celestiale!
Madre Natura ha esegerato con la bellezza per questo ragazzo...
«Non per commentare la tua più che gradita presenza, ma...perchè sei qui?»
Sorride, poggiandomi una mano sulla spalla.
Ok, Giotto mi ha toccato una spalla.
Posso morire in pace, bontà divina!

"Tsunayoshi mi ha chiesto di parlarti"

Eh?
Il Tonno ha fatto uscire Giotto dall'anello...per me?
«Davvero?!»
Lui annuisce, indicando poi il mio asciugamano.

"Ottimo outfit, complimenti"

Avvampo.
Che figura, gente.


 
2. ODIO quando dici quella frase idiota..."Ti morderò a morte" (Caro Hibachin, le persone non muoiono se morse da un altro essere umano)

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Capitolo 9
*** Avviso ***







Solo qualche riga per dirvi che...NON ABBANDONO LA STORIA! :D
*balla la samba con un'ananas in testa*
Ebbene si, il capitolo è già pronto, ma aspetterò fino a domenica/lunedì per caricarlo (per farvi un dispetto :P )
Continuate a seguire la storia, potrei aggiornare anche dopo aver iniziato la scuola, ne?
Saluti, 


Arianna


P.S.: oggi sono usciti i risultati dei test di recupero...e mi hanno PROMOSSA! Yeeeeeah :3

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Capitolo 10
*** The Past - Part One ***


*Lo so, dovevo aggiornare ieri...e questo capitolo fa thuchgtr, perciò andateci piano con i pomodori....ok?*
 









                                                                                                                                          
 










Ricapitolando la situazione...
Sono in camera mia (questa volta vestita) con Giotto (mamma quanto sei bello) mentre sorrido (come una scema, per giunta).

"Arianna?"

«Si?»

"Stai sbavando"

Oh mamma.
«Eh?! Cioè...no, ma cosa dici mai!»
Lui sorride, forse per schernirmi ancora.
Qualcuno, chiunque, mi dica cosa devo fare!

"Sei proprio uguale a lei..."

«Grazie! Aspetta...lei chi?»

Sorride, ancora.
Sposta i suoi graaaandi occhi arancioni sui suoi guanti.

"L'unica donna che abbia mai avuto le attenzioini del mio asociale guardiano Alaude"

«Alaude?! La...Nuvola?»

"Proprio lui. Adesso che ti guardo meglio...potrei dire che le somigli tanto"

Sono senza parole.
Nonostante preferissi di gran lunga Alaude ad Hibari, non potevo non ammettere che fossero dannatamente identici.
E questo non faceva altro che aggiungere dei punti a sfavore di Hibachin.

«Davvero? E lei com'era...che ne so, un'aristocratica o una vecchia amica d'infanz—»

"Veramente era la cugina di Asari..."

Oh no.
No.
No!
In questa pazza avventura IO sono la cugina di Yamamoto.
Questa misteriosa tizia era la cugina di Ugetsu.
Una parente del guardiano della Pioggia...
«Non è vero! Non può essere vero!»
Giotto spalanca gli occhi alla mia reazione (decisamente esagerata) e io divento di sale.
Autocontrollo, Arianna.
Datti una calmata.
«Ehm...»

"Tutto bene?"

Annuisco, respirando lentamente.
Dopo aver ripreso il controllo di me stessa, guardo seriamente Giotto (anche se non ce la potrei mai fare) e domando:
«Potresti...ecco...raccontarmi di più riguardo alla "fiamma" di Alaude?»
Silenzio.
Giotto sorride, facendomi segno di sedermi accanto a lui.

"Con piacere. Abbiamo tutta la notte davanti, no?"

Oh, Primo...
Tu non hai idea del doppio senso che hai appena fatto...




 
Si chiamava Ayame, ed era la cugina di sangue di Asari.
Alta, mora e dai cristallini occhi azzurri.
L'unica caratteristica che la differenziava da Alaude era il ceto sociale: Ayame era solo una popolana, mentre Alaude era l'esatto contrario.
Un nobile, uno che poteva avere tutte le donne del mondo.
Ma che al contrario a scelto lei.
L'aristocratico e la popolana.
 

"Come ti chiami?"
"Ayame..."
"Bene. D'ora in poi sarai la mia cameriera personale...Ayame"

 


 

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