I figli dei draghi.

di Lily_nee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Occhi smeraldo. ***
Capitolo 2: *** Fuoco Vs Terra ***
Capitolo 3: *** Una voce dal buio. ***
Capitolo 4: *** Communicatio ***
Capitolo 5: *** Le montagne della strage. ***
Capitolo 6: *** La barriera della Valle. ***
Capitolo 7: *** La padrona della Terra. ***
Capitolo 8: *** La profezia. ***
Capitolo 9: *** Axel ***
Capitolo 10: *** Serse ***
Capitolo 11: *** Sting ***
Capitolo 12: *** Celeste ***
Capitolo 13: *** Rogue ***
Capitolo 14: *** Marina ***
Capitolo 15: *** Gajeel ***
Capitolo 16: *** Wendy ***
Capitolo 17: *** Corinne ***
Capitolo 18: *** Natsu ***
Capitolo 19: *** I muri non possono separarci ***



Capitolo 1
*** Occhi smeraldo. ***


                                                                  I figli dei draghi.

 

Prefazione.

 
 

Il venticello primaverile che profumava l’aria di quel 7 Maggio portò con sé un’emozionante serie di eventi. La più grande avventura che alcuni maghi di Fairy Tail avessero mai vissuto, ben più al di là di quanto accaduto sull’isola Tenroujima. Qualcosa che sarebbe rimasto nel loro cuore per sempre.
 

 

Capitolo primo.

 

Lunghi capelli castani incorniciavano il viso della ragazza dai grandi occhi verdi che camminava per le vie di Magnolia, all’apparente ricerca di qualcosa, o qualcuno.
Portava con sé una mappa della città , su di questa vi era segnato con un cerchio rosso il simbolo della Gilda più potente di Fiore; ai suoi piedi camminava, inciampando di tanto in tanto, una graziosissima micetta  col musetto bianco,  il pelo di un soave color lavanda ed un elegantissimo fiore rosso fuoco adagiato sui lunghi codini.
“Probabilmente una gattina con due lunghe orecchie non si era mai vista prima d’ora” - pensò la ragazza dagli occhi smeraldo, notando gli sguardi colmi di circospezione e stupore che gli abitanti di Magnolia rivolgevano alla gattina.    “ Tuttavia è così carina, la mia piccola Louise” – sorrise e decise di prenderla in braccio ripensando per un attimo a tutti i momenti vissuti assieme alla sua unica compagnia di viaggio. Più tardi , al tramonto,  entrambe si trovavano ancora a gironzolare per le strade della città senza trovare da nessuna parte la gilda per la quale avevano affrontato giorni di perigliosi cammini.
Preoccupata di aver sbagliato strada, di essersi persa, o di aver toppato persino città e gilda, la ragazza si voltò richiamata da un rumore di cocci infranti. Individuò immediatamente la fonte del rumore e vide una piccola signora dall’aria gentile che era china a raccogliere i cocci di una vaso di fiori appassiti.
Immediatamente le si avvicinò e le diede una mano a raccogliere quel macello, pulito alla bell’e meglio il tutto, la signora la invitò all’interno del negozio; ringraziandola le parlò di quanto fosse dispiaciuta che quella rarissima pianta di Oleonostrasia fosse appassita visto che ne esistono pochissimi esemplari al mondo. La signora ci tenne a chiarire che ovviamente lei la innaffiava tutti i giorni affinché la ragazza non pensasse che lei non si prendesse cura delle sue amate piantine.
Allora la fanciulla con gli occhi smeraldo le disse: “Forse posso fare qualcosa, ho sempre avuto un certo ascendente su piante e fiori e le conosco anche molto bene”. Così dicendo passò la mano sulla pianta e al tepore di una sfavillante luce rosa la pianta si rigenerò completamente. La piccola signora rimase a dir poco stupefatta così la ragazza le disse “Mi raccomando da oggi in poi dia l’acqua alla pianta solo di notte, nel preciso momento in cui i raggi della Luna la illuminano, poiché l’Oleonostrasia è influenzata dalla luce lunare e  l’acqua  presa all’ombra o sotto il bagliore del Sole rappresenta del veleno per lei”.
La signora sempre più strabiliata la ringraziò ancora, e le domandò se c’era qualcosa che potesse fare per lei; a quel punto la dolce Louise mostrò alla sua padroncina la mappa della città, allora una scintilla si accese negli occhi verdi della ragazza che subito domandò alla signora:
“La prego, potrebbe dirmi dove trovare: Fairy Tail ?”
“Certo piccola, e giusto dietro questo negozio, gira all’angolo e te la troverai di fronte non puoi sbagliare”
Così la giovane e la sua gattina si affrettarono ad andare ringraziando davvero tanto la signora dei fiori, la quale le sorrise “Torna pure quando vuoi, e grazie ancora davvero”.
 
Grazie alle preziose indicazioni trovare Fairy Tail fu davvero facile, tuttavia quando furono davanti alla gilda si resero conto di essere passate nei dintorni almeno tre o quattro volte e rassegnate ammisero , come erano solite fare, di non avere il benché minimo senso dell’orientamento, anzi di riuscire a perdersi anche nel più minuscolo dei centri abitati, come del resto era già successo.
Il cuore iniziò a batterle forte, finalmente c’era! Era arrivata a Fairy Tai, poteva rincontrare il suo migliore amico, quello che conosceva sin da quando era piccolo, “Chissà se si ricorda ancora di me...” si domandò facendosi timorosa. “Tranquilla, se anche non ti riconoscesse, lo aiuterai a farlo” le sussurrò dolcemente Louise che nel frattempo era volata sulla sua spalla. Le parole della sua piccola la rincuorarono così decise di entrare; stava per spalancare la porta quando qualcuno arrivò da dietro gridando come un ossesso a ad almeno 15 metri di distanza dalla gilda “Sono tornatooooooo!”.
Gli occhi smeraldo divennero lucidi, avrebbe riconosciuto quella voce fra mille diverse, si girò e vide la capigliatura rosa del ragazzo, non ebbe più dubbi, con poche falcate coprì la distanza che li separava e si gettò su di lui abbracciandolo ‘’Natsu-nii”.

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Capitolo 2
*** Fuoco Vs Terra ***


Capitolo secondo.

“Natsu, finalmente”- disse la fanciulla continuando a stritolare il mago in un abbraccio carico di affetto.
Dal canto suo, il ragazzo si sentiva spaesato poiché non aveva riconosciuto immediatamente chi gli era saltato al collo,  tuttavia trovando quella voce vagamente familiare, si contenne e non la spazzò via  col suo pugno di fuoco; bensì decise di scostarla e guardarla in volto.
“Smeraldo...I tuoi occhi...Corinne!” – esclamò Natsu  tirando fuori dalla tasca una cordicina alla cui estremità era agganciata una specie di scaglia di colore verde. Subito la ragazza che rispondeva al nome di Corinne, mostrò un braccialetto fatto della stessa cordicina su cui era legato un ciondolo: una scaglia rosso fuoco.
“Da quanto tempo Natsu, non posso crederci finalmente ti ho ritrovato”- disse Corinne ormai in preda ad un pianto di gioia; il ragazzo ora che l’aveva riconosciuta la invitò immediatamente ad entrare nella gilda e lei accettò volentieri, visto che lo stomaco iniziava anche a brontolarle. Mentre entravano la gattina che ormai era scesa dalla sua spalla le sorrise incoraggiante “Hai visto? Ce l’hai fatta!” –  “Si, hai ragione; sono davvero contenta Lou”.
 
Una volta entrate rimasero stupefatte: maghi che gridavano a destra, altri che si picchiavano a sinistra, chi beveva e chi piangeva dal ridere. “Benvenuta nella mia casa” – le sorrise Natsu. “È davvero...rumorosa”- rispose lei sorridendo. Pensava davvero che lo fosse, ma in un modo meravigliosamente caloroso.
“Sembra che questo posto faccia lo stesso effetto a chiunque vi entri, la prima volta”- disse una voce graziosa e seria, che apparteneva ad una gattina bianca.
Non appena Charle,così si chiamava la micia del pelo candido, vide Louise, sbarrò gli occhi gridando, al pari degli altri maghi di Fairy Tail: “Ma..Ma a-anche tu sei un EXCEED?” – La compagna della ragazza dagli occhi verdi sorrise alla micia bianca, e le rispose “Si, mi chiamo Louise e sono da sempre amica  di Corinne.” -  “Capisco, è fantastico vedere un Exceed femmina come me in questa baraonda, andiamo vieni che ti presento altri due della nostra specie”. Disse Charle in preda ad un eccesso di felicità per la venuta di quella compagna che avrebbe finalmente potuto capire i suoi pensieri ‘femminili’, a differenza di Happy, fissato col pesce, e Lily, fissato con le spade.
 
Un certo gruppo di maghi iniziò ad accerchiarsi con fare curioso attorno a Natsu e alla sua amica, chiedendo chi mai fosse, e prima che quest’ultima potesse presentarsi, il ragazzo parlò per lei dicendo: “Questa è mia sorella, Corinne”.
Dire che tutti rimasero di stucco sarebbe dir poco, Natsu venne sormontato nel medesimo istante dalla stessa domanda urlata: “COSA? TU AVRESTI UNA SORELLA, NATSU?”.
A quelle parole anche coloro che erano rimasti per i propri affari si avvicinarono stupefatti.
“Beh, non è proprio mia sorella, ma è come se lo fosse ci conosciamo da quando siamo bambini, papà mi faceva spesso giocare con lei, siamo cresciuti assieme e ci sentiamo come fratelli”- spiegò Natsu sorridendo e grattandosi la testa poiché non capiva tutto quello stupore da parte degli altri.
 
“P-papà? Ma allora anche lei è un dragon slayer del fuoco?” – Si era avvicinato anche il master Makarov incuriosito da tutto quello scompiglio, che non era poi così insolito nella sua gilda.
“Ma certo che no nonnetto, come ti viene in mente! Io sono il solo ed unico dragon slayer del fuoco, il figlio di Igneel”- Rispose Natsu leggermente accigliato.
Era tornata, nel frattempo, anche Louise che disse: “Corinne è la ninfa dei boschi, colei che controlla la Natura,la figlia di Crawzor,la dragon slayer dell’elemento Terra”.
Strabuzzando gli occhi tutti i maghi lì attorno iniziarono a gridare di nuovo, ma stavolta dalla felicità “Non ci posso credere, un altro dragon slayer” diceva una ragazza bionda.
“La dragon slayer della Terra e con questo fanno 4, che vero UOMO”- andava gridando un omaccione muscoloso.
 
“Un momento che significa 4? Ci sono altri dragon slayer a Fairy Tai, Natsu?” – chiese Corinne, stavolta era lei ad essere stupefatta.
“Ma certo, ci sono il dragon slayer del ferro, Gajeel, e la dragon slayer del cielo, Wendy” – spiegò felice il ragazzo. Di rimando, la ragazza entusiasta: “Cosa? A Fairy Tail ci sono i figli di Metalicana e Grandine? Non posso crederci!”.
 
Era tutto troppo bello, aveva ritrovato Natsu, e scoperto dell’esistenza di altri due  dragon slayer era talmente felice che stava per scoppiare, finché il ragazzo non le saltò sulla schiena gridando: “Forza, Corinne facciamo una lotta come ai vecchi tempi, daiii!”.
“Natsu non ti stanchi mai di perdere eh? D’accordo, mi hai convinta! Andiamo di fuori: non voglio trattene i miei poteri con te,  ma non voglio fare nessun danno in giro” – gli rispose lei contenta di poter combattere di nuovo col suo fratello.
 
Tutti i maghi delle gilda parvero parecchio entusiasti a quell’idea, e fu addirittura il master a condurli sul retro per farli scontrare; tutti volevano vedere una lotta fra dragon slayer ma soprattutto avendo sentito la frase ‘’Natsu, non ti stanchi mai di perdere?” erano davvero troppo curiosi di vedere i poteri della ‘ninfa dei boschi’ come l’aveva chiamata la sua graziosa gattina...
A proposito! “Louise, ma dov’è finita?” si chiedeva Corinne, che l’aveva rivista allontanarsi con Charle ed altri due gattini uno azzurro ed uno nero.
Ebbene Lou si trovava seduta su un tavolo assieme ai suoi nuovi amici a chiacchierare sulle loro vite di gatti; la micia era davvero contenta di aver trovato altri Exceed come lei , e specialmente di aver conosciuto un gattino nero, che rispondeva al nome di Panter Lily.
 
Una gran folla di maghi si radunò nel retro della gilda, tutti erano eccitati e impazienti di vedere i due dragon slayer combattere.
Natsu ghignando divertito urlava: “Mi sento tutto un fuoco”. E Corinne lo guardava rispondendogli: “Aspetta solo che le spenga quella fiamme,Natsu”.
“Non ci pensare proprioo! Pugno di ferrod el drago di Fuocoo!
”- Natsu partì all’attacco.

Corinne facendo peso  su una gamba spiccò un gran salto e da un’altezza di circa dieci di metri attaccò anche lei ‘’Ruggito del drago di Terraa!” Un grande vortice di  petali di fiori avvolse Natsu e lo scaraventò al tappeto di peso.
Ma ovviamente non era finita, i due si stavano solo riscaldando:  “Ruggito del drago di Fuoco”, un’ondata di fuoco prese in pieno la maga della Terra che fu scaraventata verso il muro, tuttavia la ragazza sfruttò la forza di quell’attacco nel momento in cui toccò la parete di mattoni riuscendo a darsi una potentissima spinta, che la condusse a tutta velocità verso Natsu “Fendente dei boschi” gridò mentre colpiva il suo amico con una pugno che somigliava in tutto e per tutto ad una sonora legnata.
Natsu fu spinto via da quella forza e proprio in quel momento constatando che la ragazza era davvero forte, decise che era ora di fare sul serio.
 
Infervorato, come solo Corinne riusciva a farlo sentire sin da quando erano piccoli, bloccò la spinta facendo attrito con le dita sul terriccio, si rimise in piedi e andò incontro all’amica gridando “Lame esplosive del fiore di loto!”.
La velocità del colpo era inaudita e la ragazza se lo prese in pieno, certo era che però non poteva essere messa al tappeto, dopotutto ci era abituata a quegli attacchi.
Capì che suo fratello non era più quello di una volta, era molto più forte, tuttavia anche lei era di gran lunga migliorata così dopo essere riuscita ad alzarsi da terra si mise con le gambe leggermente divaricate, le braccia incrociata sul viso e gli occhi chiusi, attorno a lei si formò un cerchio magico rosa e verde e il vento iniziò a scompigliarle i capelli: stava raccogliendo l’energia per il colpo che voleva sferrare.
Quando il processo terminò, e tutto ciò avvenne nel giro di 5 o 6 secondi circa, lei aprì gli occhi più lucenti e smeraldo che mai, mosse braccia e mani in senso circolare e disse “Tecnica segreta di devastazione del drago:  Altachiara della ninfa dei boschi”.


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Capitolo 3
*** Una voce dal buio. ***


Capitolo Terzo

 
 

Natsu fu colpito da una gigantesca spada di luce verde e rosa, che, come gli altri poterono notare essendo al di fuori della battaglia, aveva l’impugnatura in finissimo legno scuro, e la lama fatta di scaglie verdi e rosa. Un momento! Non erano di certo scaglie quelle, troppo piccole e morbide: erano petali di fiori!
“La dragon slayer della Terra è fantastica”, fu il pensiero che attraversò la mente di tutti in quel momento.
Tuttavia, dopo poco Natsu si rimise in piedi e la battaglia continuò per almeno un’ora, un lasso di tempo intriso di brividi e stupore, di colpi precisi e potentissimi dei due maghi che non accennavano minimamente a voler desistere; almeno finché entrambi, caduti a terra ma pronti a continuare, non vennero fermati dal master che  li pregò disperato: “Basta ragazzi, mi distruggerete tutto anche se siamo fuori continuando così”.
 
Corinne allora, poggiando una braccio sulla spalla di Natsu a mo’ di sostegno, e guardandolo con una complicità lecita solo a due fratelli, disse:  “Continueremo la prossima volta”.
 
Rientrati in gilda  il brontolio dello stomaco della ragazza si fece sempre più forte, così una fanciulla con gli occhi azzurri e lunghi capelli argentati, che si chiamava Mirajane, invitò la ragazza a fermarsi a cena da loro; la fame era così tanta che Corinne accettò entusiasta, e felice lo era anche la sua gattina Louise che davvero non la smetteva più di chiacchierare con quei gattini, con i quali  (come poté notare la sua padrona) stava giocando a ‘Ping Pong Alato’.
 
“A proposito, visto che Natsu si nutre di fuoco, tu cosa mangi?”- Le chiese una maga dai lunghi capelli rossi, fiera e all’apparenza davvero fortissima. “Io sono Erza Scarlett, piacere di conoscerti Corinne”.
“Oh piacere mio! Di solito mangio il cibo ‘normale’ come tutti, ma preferisco di gran lunga i fiori”- sorrise la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
A dimostrazione della felicità di averla lì, i maghi di Fairy Tail le fecero trovare un piatto pieno di petali di tutti i colori che lei mangiò di gusto.
“A proposito, dove sono gli altri due dragon slayer di cui mi avete parlato?”- chiese lei entusiasta di poter conoscere altri suoi ‘simili’.
“Sono ancora in missione, domani torneranno e potrai conoscerli”- le rispose Natsu.
“D’accordo” disse lei  in un largo sorriso, poi guardò l’orologio:  “Oh, ma è tardissimo è meglio che vada a cercare un posto in cui dormire! Avete qualche consiglio su dove potrei trovare un alloggio?”
“Perché non vieni a dormire a casa mia?” Le disse la maga coi capelli biondi.
“Oh, ma io non vorrei disturbare, già ho creato fin troppo trambusto”- si scusò Corinne.
“Non dire così, non è vero! Ti prego mi farebbe piacere conoscerti meglio, io sono Lucy  Heartphilia, a proposito (mi ero completamente dimenticata di presentarmi)!”- disse, imbarazzata per la gaffe appena fatta, la maga bionda.
“Si Corinne, Lucy ha ragione va da lei, in questo modo anch’io saprò dove venire a cercarti, sai vado spesso a casa sua: il suo letto è davvero comodissimo”- disse Natsu sorridendo.
“Non abbiamo bisogno di te, saremo io e lei questa notte, Natsu!”- strillò Lucy stanca di trovarsi il ragazzo nel suo letto di sera.
Tutti scoppiarono a ridere, e Corinne sorridendo, disse: “D’accordo Lucy, accetto e grazie per l’ospitalità.
 
 
Dopo circa una mezz’ora Lucy e Corinne salutarono tutti per andare a dormire; prima di uscire dalla gilda tuttavia, la ragazza dovette passare a recuperare Louise che stava ancora divertendosi con i suoi nuovi amici: la gattina salutò tutti con un bacino. Gesto che fece arrossire non poco un certo gattino nero!
 
Arrivati all’appartamento della maga bionda, la dragon slayer poté constatare che era davvero grazioso, piccolo, confortevole e ben arredato. Provato il letto, Corinne capì perché Natsu  lo amava tanto: era davvero morbido e profumato.
Passarono molto tempo a chiacchierare, Lucy raccontava delle avventure vissute a Fairy Tail, di quante cose avessero distrutto (soprattutto Natsu) e di quanti sorrisi avessero visto. Corinne raccontava alla ragazza di quando era piccola e lottava assieme a suo fratello, il quale era sempre scalmanato e ansioso di battersi con lei ogni qual volta Igneel o Crawzor li facevano incontrare.
“Sai, da piccoli vincevo sempre io i nostri scontri, ma oggi ho potuto verificare quanto Natsu sia cresciuto: e sono felicissima di tutto questo. Ho combattuto veramente sul serio contro di lui, che lui non si è di certo tirato indietro”.
“Hai ragione, Natsu è diventato molto più forte, però è sempre la solita testa calda”- riconobbe Lucy.
“Questo è tipico dei dragon slayer, sono tutti esaltati perché nel loro cuore brucia il potere di un orgoglioso drago”- le spiegò Corinne sorridendo.
“Hai ragione! A volte però mi mette tanta paura quanta me ne mette Acquarius”- disse Lucy con tono rassegnato.
“Acquarius! È uno Spirito Stellare vero? Tu sei una maga stellare Lucy?  Aliubey sarebbe felice di conoscerti!” – disse la dragon slayer.
“ Sì, e devo ammettere di essere davvero molto fortunata: ho molte chiavi e quindi molti Spiriti sotto contratto. Chi è Aliubey?”- le domandò curiosa la maga stellare.
“È il drago delle stelle, è amico di tutti gli Spiriti, li conosce tutti persino il loro Re”- spiegò Corinne.
“COSA? A-anche il Re baffuto conosce? Ma..ma q-quanti draghi...?- Lucy era a dir poco esterrefatta.
“Oh beh, devi sapere che esiste un drago per ogni elemento; io conosco solo Igneel,  Crawzor il drago della Terra mio padre, Metalicana, Grandine ed Aliubey”-  disse la dragon slayer contenta che la maga degli spiriti stellari si interessasse tanto a lei, al suo passato ed ai draghi.
 
“È fantastico Corinne! Tu sei davvero fantastica e fortissima”- disse Lucy davvero entusiasta di conoscere una maga così simpatica e forte.
“Oh, ma non è niente Luc....Aaaawwhnn..”- la ragazza dagli occhi verdi era davvero esausta e non riuscì a trattenere lo sbadiglio.
“Mettiamoci a dormire ora, è tardissimo! Buonanotte Ninfa”- Lucy sistemò il letto.
“Hai ragione, buonanotte Lucy”- disse Corinne sfoggiando un dolcissimo sorriso.
 
 
                                                                                                             .              .                .
 
 
 
“Devi fermarli, altrimenti sarà la fine”- la pregò una voce lontana.
Aprì gli occhi, attorno a lei era tutto buio, e freddo; non potendo far affidamento sulla vista, cercò di tendere l’orecchio per capire chi mai avesse parlato, chi mai avesse chiesto il suo aiuto.
 
“Riunisci i cacciatori che conosci, a raggiungeteci!” – continuò la voce sempre più lontana e flebile.
 
“Cosa? I cacciatori? Chi sono? E dove dovrei andare?”- Corinne, nel buio più pesto non sapeva proprio cosa fare.
 
“Riuniscili e partite, LORO vi indicheranno la strada. Prima che arrivi la fine”- la voce ormai a malapena si riusciva  ad udire in quell’oscurità che ingoiava tutto, in quel    freddo che si avvicinava sempre di più anche alla sua mente, in quell’oblio che la fece svegliare dal sonno.
 
Ansimava seduta sul letto e madida di sudore la dragon slayer dagli occhi smeraldo.
 
“Cosa diavolo è successo Corinne?”- chiese Lucy assonnata.
 
“Niente, credo. Era solo un... Sogno”- di rimando la ragazza. Nella sua testa  aleggiava la frase appena pronunciata, che però aveva tutta l’aria di una domanda, non di un’affermazione.
 

 
 

*Lily_nee*

 

Sarà solo un sogno quello di Corinne? Chi parlava?
Quali cacciatori? Chi sono LORO?
 
Alla prossima, aggiornerò il prima possibile, spero!
Recensioni e critiche sono ben accette :3

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Capitolo 4
*** Communicatio ***


Capitolo Quarto.

 
 
 

Corinne e Lucy si alzarono presto quella mattina calda e profumata;  la maga bionda preparò una colazione veloce con fette biscottate, marmellata e succo di frutta, che, assieme a Louise, mangiarono con piacere.
 
La dragon slayer aveva tutta l’aria di chi aveva passato una nottataccia, e in parte questo era vero in quanto ciò che aveva sognato continuava a venirle in mente con  inaudita insistenza. Tale preoccupazione non sfuggì agli occhi della maga stellare che, non nascondendo un velo d’ansia, le domandò: “Corinne, sembri pensierosa..Cosa è successo?”.
“N-niente Lucy, forse devo ancora abituarmi alla nuova città”- mentì la ragazza dagli occhi smeraldo.
“Non fare la finta tonta con me, lo vedo nel tuo sguardo che ti preoccupa ben altro che abituarti alla nuova città”- incalzò la gattina.
“Forse avete ragione...Ricordate che questa notte mi sono svegliata un po’ stralunata da un sogno?”- provò a spiegarsi Corinne.
“Certo che me lo ricordo, avevi una faccia! Cosa hai sognato?”- chiese Lucy, l’ansia saliva sempre più: sentiva che c’era qualcosa che non andava.
“Ecco...ho sentito una voce, lontana e avvolta nell’oscurità, che mi domandava aiuto, mi pregava di sbrigarmi a radunare i cacciatori e di seguire la strada che ‘loro’ mi avrebbero indicato. Onestamente non ci ho capito nulla, ma mi è sembrato davvero strano.”- finalmente era riuscita ad aprirsi, e decisamente dopo essersi tolta questo peso si sentì davvero sollevata.
“Ho capito..Beh spero non sia nulla di grave, ma per esserne certe, dobbiamo chiedere al master”- propose la maga stellare.
“Credo tu abbia ragione..” – di rimando la ninfa.
“Certo che a ragione piccola, dobbiamo scoprire cosa sta succedendo”-le sorrise Lou.
 
 
Percorsero la strada che le separava dalla gilda di Fairy Tail, quasi nel più totale silenzio:  per quanto volessero nasconderlo erano entrambe preoccupate, Corinne più che mai.
Giunte a destinazione, fu difficoltoso parlare col master dal momento che Natsu insistette per presentare sua ‘sorella’ a Gajeel e Wendy.
La graziosa bambina sai lunghi capelli blu fu molto cordiale; mentre, al solito, Gajeel salutò con una specie di gesto seccato per poi andare a fare colazione con qualche pezzetto di ferro.
 
“Natsu, Wendy, scusate ora io e Corinne abbiamo urgenza di parlare con il master”- intervenne Lucy.
“Con il nonnetto? E di cosa?”- chiese Natsu curioso.
“Vieni con noi e ascolterai, muoviti!”-intimò la bionda.
“D’accordo vengo, vengo! Andiamo ad ascoltare Wendy.”- propose lui.
 
“Dove andate?”- intervene la maga rossa, Erza Scarlett.
“A sentire quello che Corinne e Lucy hanno dire al vecchio”-rispose il mago che andava in giro a dorso nudo, Gray.
“Ghiacciolo da dove salti fuori?”- gridò Natsu.
“Zitto fiammifero, vuoi fare a botte?”- di rimando l’alchimista del ghiaccio.
“Basta! Venite tutti a sentire”- Lucy cercò di mettere fine a quel teatrino.
 
Alla fine attorno al master Makarov si erano radunati: Corinne, Lucy, Natsu, Erza, Gray e una maga con uno strano cappello blu...Juvia.
 
“Che c’è ragazzi?”- domandò il vecchietto alla combriccola .
“Emh...mi scusi se la importuno signore, ma stanotte ho fatto un sogno davvero strano, e raccontandolo a Lucy, quest’ultima mi ha consigliato di  parlarne con lei”-disse timidamente la dragon slayer della Terra.
“Ma quale disturbo, guarda quanto sei carina! Ovviamente mi riferisco alla tua educazione”-cercò di riprendersi il master quando tutti lo guardarono rassegnati.-“Raccontami pure il tuo sogno”.
 
Così la ragazza dagli occhi smeraldo iniziò il suo racconto, quando improvvisamente tutto si fece buio di nuovo, il freddo la invase si sentì cadere a terra, ma quando si inginocchiò non sentì nulla sotto a sé. Quand’ecco le parole:
“Corinne, aiutaci! Solo tu puoi condurli qui, usa i tuoi poteri: la natura sarà tua complice! Aiuta me e gli altri altrimenti per il mondo sarà la fine. Solo i cacciatori possono fare qualcosa...”- disse la voce, che questa volta non era lontana, era vicina e calda a differenza del resto. Un urlò lacerò quel momento, il suo stesso urlo: “PAPÀ!”.
 
“Corinne, Corinne svegliati, cos’è successo?”- una voce ovattata che somigliava a quella della sua gattina,  provò ad aprire gli occhi e immediatamente fu accecata da una fortissima luce, non ricordava nulla e non capiva perché mai si trovasse sdraiata a terra, successivamente iniziò a delinearsi davanti ai suoi occhi una figura dai capelli spettinati, la sua figura, Natsu.
 
Come un fulmine a ciel sereno, tutto le tornò in mente: stava raccontando al master del suo sogno, quando era ricaduta nello stesso sogno. Sogno? No, quello non lo era di certo, aveva udito chiaramente quella voce.
“Natsu, presto dobbiamo muoverci, papà me lo ha detto, dobbiamo salvarli”- fece per alzarsi ma la testa le girò e dovette tornare a sdraiarsi.
“Non ho capito, spiegati meglio”- fece il ragazzo.
 
Corinne, inspirò profondamente, pian piano e sorretta dal fratello, riuscì a sedersi, dopodiché iniziò a parlare:

“Ho capito cosa  è successo questa notte, e anche poco fa: non si trattava di un sogno e nemmeno di una visione, la voce che ho sentito era reale, ed è giunta alle mie orecchie grazie ad un tipo di comunicazione che possono usare solo coloro che possiedono dei poteri legati alla terra: ‘Graminis  herbam communicatio” - spiegò la maga dagli occhi smeraldo. Agli sguardi interrogativi dei presenti, dovette tuttavia cercare di spiegarsi meglio:
“Chi ha poteri affini alla Natura, come me o mio padre Crawzor, riesce a sviluppare un incantesimo di comunicazione che funzione così: ci si  mette in contatto con la pianta più vicina e si pensa quanto si vuole dire fino ad avvertire la presenza di colui o colei con cui si desidera interloquire. Le radici della pianta fungono da filo conduttore: l’una di lega all’altra che si lega a quella dopo, fino a coprire tutto il mondo. È un sistema di comunicazione globale e molto efficiente”- concluse la sua spiegazione.
 
“È davvero incredibile! Ma tutto questo cosa c’entra con quanto è accaduto a te?”-domandò il dragon slayer del fuoco che ormai non ci capiva più niente.
 
“Vedi Natsu, la voce che ho sentito, come ti ho già detto, era quella di mio padre, e mi chiedeva di radunare i cacciatori che dovremmo essere noi dragon slayer; e di farci condurre da LORO che a questo punto credo siano le piante. Mi ha anche detto di sbrigarci perché siamo tutti in peric...COSA STA SUCCEDENDO?”- Corinne fu interrotta da un’incredibile sbalzo di temperatura: la gilda intera si stava surriscaldando!
 
Corsero immediatamente fuori per controllare la situazione, ed anche lì la temperatura era inverosimilmente alta; questo mini incandescente inferno durò circa 5 minuti, dopodiché tutto sembrò tornare alla normalità.
 
“Forse questo era uno dei pericoli di cui papà ci stava mettendo al corrente”- ipotizzò la dragon slayer della terra.
 
“Non c’è un minuto da perdere Corinne, dobbiamo scoprire cosa sta succedendo”-convenne Lucy.
 
“Ma come diamine facciamo a sapere dove si trova il drago delle Terra, idioti?”- urlò Gajeel che si era intromesso nella conversazione.
 
“Beh, un modo ci sarebbe Gajeel! La communicatio di cui vi ho parlato poco fa può essere utilizzata anche solo per avvertire la presenza e localizzare una persona”-spiegò Corinne.
 
“Allora forza piccola, cerca di concentrarti”-le disse Louise.
 
 
La ragazza dagli occhi smeraldo andò ad inginocchiarsi ai piedi di un albero fuori alla gilda, giunge le mani e chiuse gli occhi, immediatamente  un cerchio magico particolarmente elaborato e verde lucente la circondò, lei sussurrò “Crawzor, mio padre” e la luce si irradiò sotto terra in un istante. Passò qualche minuto prima che Corinne si rialzasse e dicesse:

“Ce l’ho fatta, sono nella valle di Macravhia!”- esclamò.
 
“S-sono?!”-chiese stupita Wendy.
 
“Sì...Non solo mio padre si trova lì ma anche Grandine, Igneel, Metalicana, Aliubey il drago dello spazio stellare, Ortinbras il drago d’acqua, Vicelogia il drago di luce, Skyadrum il drago d’ombra, Celto il drago del veleno ed infine Freimstor il drago del fulmine. Sono prigionieri, ma non so di chi, tuttavia sono rinchiusi in una specie di barriera a strati, suppongo siano delle ‘prove’ legate alle loro abilità magiche da superare”- Corinne era davvero spaventata.
 
“Ma chi può essere stato..?”-chiese Wendy più a se stessa che a qualcun altro.
 
“Non ti viene in mente davvero nessuno, che potrebbe aver appreso di non essere riuscito ad annientarci sette anni fa?”- domandò con una preoccupazione che non nascondeva una vena di sarcasmo Gajeel.
 
“MALEDIZIONE!”- Natsu batté  un  pugno su un tavolo che si accasciò a terra frantumato.
 
Un solo nome, di drago, aveva attraversato la mente di tutti in quel momento.
 

 

*Lily_nee*

 
 

Grazie per aver letto, spero di non aver  scritto troppe cavolate,
ma la storia ha preso questa piega nella mia testa. xD
Critiche e apprezzamenti sono ben accetti.
Alla prossima <3

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Capitolo 5
*** Le montagne della strage. ***


Capitolo Quinto.


 

“Natsu perché Acnologia dovrebbe volersi vendicare di voi utilizzando i draghi?”- domandò Corinne.
 
“Onestamente, non ne ho la minima idea dannazione!”- rispose il ragazzo visibilmente arrabbiato per l’intera faccenda.  “So solo che dobbiamo partire presto io, te, Gajeel e Wendy”-concluse in maniera molto eloquente.
 
“Hai ragione Natsu-san, dobbiamo fare in fretta o potrebbe essere troppo tardi”-convenne la dragon slayer del Cielo.
 
“E allora cosa aspettiamo? Andiamo!”- intervenne Gajeel.
 
“Valle Macravhia è ad almeno un giorno e mezzo di cammino, ed è un posto pericolosissimo. Dovrete oltrepassare le Montagne della Strage, le conoscete?”- domandò Lucy.
 
“Onestamente no, Lucy”-rispose Natsu che ormai riusciva a pensare solo ad Igneel il drago di Fuoco.
Occorreva una spiegazione lampo, così si avvicinò una maga dai capelli blu molto minuta, Levy, che disse:
 
“Si narra che 16 maghi in una spedizione, che aveva come meta finale proprio Valle Macravhia, fu interamente  sterminata sulle montagne che la precedevano, non si sa cosa abbia causato quella strage, i libri di storia riportano solo una breve spiegazione che ora vi leggerò”- aprì circa a metà il libro che teneva in mano e lesse:
«Le montagne che precedono la Valle di Macravhia, furono anni orsono  scenario di un’inimmaginabile carneficina: sedici maghi che desideravano oltrepassare i monti per godere della vista delle meraviglie naturali della gola di cui si era sempre parlato nei libri, vennero uccisi. Non si conosce l’identità del colpevole, molti credono siano state le montagne stesse a non ‘accogliere’ i visitatori, i cui corpi non vennero mai ritrovati. Nessuno osò mai più avvicinarsi ai monti che da quel giorno sono conosciute come le Montagne della Strage. »- finì di leggere la minuta maga.
 
 
Tutti si guardarono: l’uno poteva vedere l’espressione sconcertata ed impaurita nel viso dell’altro.
 
“Dovete essere molto prudenti ragazzi,  è una brutta situazione, portate con voi anche Erza, Gray e gli altri”- consigliò il master, altrettanto intimorito.
 
“Non penso sia una buona idea signor master, non che io non abbiamo fiducia nelle abilità degli altri, anzi tutt’altro...Ma si tratta di una faccenda che riguarda i draghi e i loro figli e non voglio coinvolgere nessun altro, non voglio che nessuno si faccia male.”-cercò di spiegarsi tristemente la dragon slayer della Terra.
 
 
“Ma forse sarebbe meglio se...- stava dicendo il master che fu interrotto dalla maga rossa: “Corinne ha ragione non dovremmo intrometterci, sta tranquilla  comprendiamo i tuoi sentimenti”.
 
 
“Grazie Erza, ti sono molto riconoscente.”- sorrise commossa la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
  “Natsu io vengo con te!”-gridò Happy.
“Aye sir!”- disse il dragon slayer del fuoco.
 
“Lo stesso vale per me, Gajeel!”- sentenziò Lily.
“Ghi-ih-ih”-ghignò il dragon slayer del ferro.
 
“Non posso certo lasciarti sola”- dichiarò Charle, e Wendy le annuì sorridendo.
 
“Sono con te, non ti abbandono mica”- disse Louise.
“Andiamo Lou, ce la faremo”- incoraggiò la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
Gli otto, dragon slayers e rispettivi Exceed, erano pronti. Avevano tutto ciò che gli poteva occorrere, ammesso che qualcosa sarebbe potuto loro servire in quel frangente; stavano per uscire quando la maga dai capelli blu fermò Corinne:

“Visto che non sembri essere interessata al mio Gray-sama, Juvia ha intenzione di farti un dono, prendi.”- e le porse un anello con al centro una pietra blu luminosissima: “Sono anelli del respiro subacqueo, hai detto che c’era anche un drago d’acqua a Macravhia, e Juvia ha pensato che potesse servirti, ovviamente ce n’è uno per ognuno di voi, anzi prendetene qualcuno in più.
Quando ne avrete bisogno premete le labbra contro la pietra e una bolla d’ossigeno si creerà attorno alla vostra testa permettendovi di respirare a lungo sott’acqua così ... – venne interrotta da Corinne che le saltò al collo abbracciandola visibilmente commossa:
“Grazie Juvia-chan!”- le soffiò all’orecchio.
 
“Fate attenzione ragazzi”- li salutò il master.
“E soprattutto tornate vivi”- sussurrò Lucy tristemente.
 
                        
                                                                                                               .             .              .
 
 
 
La strada  che li divideva dalla valle era lunga e perigliosa, ci volle un intero giorno di cammino solo per arrivare nelle sue prossimità; stanchissimi decisero di accamparsi per la notte.
Scaldarono le provviste che avevano portato con loro, e mangiarono interrogandosi a vicenda, senza trovare risposta, su cosa li aspettasse l’indomani sulle montagne.
Si sentivano davvero stanchi, così decisero di coricarsi, tuttavia dormire non si rivelò semplice come avevano creduto, l’ansia per il giorno dopo era troppa.
In un modo o nell’altro riuscirono a prendere sonno, poche ore prima di doversi alzare.
Camminarono per altri 4 o 5 chilometri, fino a giungere ai piedi della montagne.
 
“S-sono parecchio alte eh”- la voce di Wendy tremava.
 
“Basterà attraversarle in volo, andiamo Happy!”- gridò Natsu tutto infervorato .
 
“Aye sir!”- di rimandò il gatto blu, mentre afferrava il suo compagno proprio come fecero gli altri Exceed.
 
“Andiamoo!” – anche Corinne era parecchio su di giri.
 
Spiccarono il volo e in 5 minuti erano già sulle cime dei monti, stavano per superarle e riscendere quando tutti e quattro i dragon slayer vennero afferrati e tirati giù violentemente da qualcosa.
 
Gridarono tutti, poiché non capivano cosa stesse succedendo, la ragazza dagli occhi smeraldo guardò verso il basso e vide l’incredibile: ciò che li stava trattenendo erano gli arbusti delle montagne stesse, che li tiravano per i piedi con una potenza inaudita. Una volta precipitati i rami sparirono nel nulla, così provarono ad andarsene di nuovo in volo, ma vennero di nuovo trattenuti.
 
“Ma cosa diamine sta succedendo?”- chiedeva Natsu in preda all’ira.
“Non ne ho idea Salamander, sembra che le montagne non vogliano...Lasciarci andare?”- Gajeel era incerto.
 
“Aspettate, aggrappatevi tutti a me, proveremo ad andarcene usando la mia magia!”- disse Wendy, e quando tutti posarono una mano sulla sua spalla prese fiato e gridò:
Ruggito del drago del Cielo!”- gridò scatenando una specie di uragano verso i loro piedi.
Iniziarono a librarsi in aria grazie alla forza dell’attacco della dragon slayer del Cielo, tuttavia raggiunta una certa altezza le piante li bloccarono di nuovo, scaraventandoli a terra con più violenza di prima.
 
“Mi dispiace ragazzi, credevo che la spinta del mio ruggito potesse farci evitare i rami”- si scusò Wendy.
 
“Tranquilla tesoro, ci hai provato”- la rincuorò Louise.
“Lou ha ragione Wendy, non sforzarti troppo.”- incalzò Charle, la sua gattina.
 
“Beh, propongo di andare a piedi e trovare una via di uscita!  Ammesso che ce ne sia una..”- Corinne pronunciò la seconda frase a bassa voce.
 
“Esploriamo Happy!”- incitò Natsu, che si era gasato di nuovo.
 
“Cerchiamo di trovare qualcosa da mangiare ragazzi.”- propose Lily.
“Il mio gatto ha sempre ottime idee!- disse Gajeel in tono commosso.
 
Così, non sapendo quanto tempo sarebbero stati trattenuti in quel posto, l’ottetto iniziò ad ispezionare il luogo alla ricerca di viveri.
“Ya-oooooh”- gridava Natsu mentre saltellava da un albero all’altro, al suo seguito Happy volava cercando di perlustrare la zona pensando sconsolatamente:
“Non c’è pesce da queste parti..”.
 
“Ma guarda tu quella maledetta Salamandra, salta da un albero all’altro come una scimmia, mentre noi siamo qui a cercare cibo anche per lui! E SMETTILA CRETINO!” gridò Gajeel.
 
“Gajeel-kun lascialo fare, non da fastidio a nessuno”- Wendy cercò di calmarlo.
 
Natsu continuava a balzare da un ramo all’altro, finché  uno di questi ultimi non si ruppe sotto il suo peso e lo fece precipitare dritto in un cespuglio molto grande.
 
“AHIAAAA! Accidenti a te brutto cretino che diavolo fai?”- disse una voce, ma non quella di Natsu, era troppo femminile.
“Cosa sta succedendo qui?”chiese Corinne, che assieme agli altri era arrivata al cespuglio.
“Non so, sono precipitato quando il ramo dell’albero si è rotto, ma sono caduto su qualcosa, che ha parlato”- spiegò il dragon slayer del fuoco mentre si rialzava.
 
Tutti insieme provarono a frugare nel cespuglio per capire cosa avesse parlato.
 
“Aiutoo!” – gridò Wendy quando venne  afferrata per un braccio.
“Tranquilla, ora ti aiuteremo a tirarti su”-disse Charle al braccio che si era aggrappato alla sua padroncina.
Tirarono tutti assieme e dopo pochissimo, il peso della persona era davvero poco,  saltò fuori una ragazza coi capelli biondi e gli occhi blu con i vestiti tutti strappati.
“Grazie chiunque voi siate!”- disse con tono sereno  “Chi diavolo mi è saltato addosso? Ditemelo lo strozzo!”- incalzò con una specie di cambio d’umore. “Drago stellare: attacco f...”- venne interrotta da Corinne, che disse “Aliubey!”.
Immediatamente la bionda, si fermò. “Come conosci questo nome?” – chiese indispettita.
“Aliubey  è il drago dello spazio stellare, mio padre Crawzor il drago della Terra, me lo ha fatto incontrare quando una volta  è sceso sulla Terra come una stella cadente scarlatta”- spiegò più in fretta che poté la maga dagli occhi smeraldo “E tu, avendo pronunciato quelle parole per attaccare, potresti essere sua figlia!”- terminò.
 
“Esattamente, io sono Celeste la dragon slayer dello spazio e delle stelle! Tu sei la dragon slayer della Terra suppongo, e loro?”- la maga dello spazio stava pian piano addolcendo il suo temperamento.
A turno i tre Gajeel, Wendy e Natsu si presentarono:
“Io sono il dragon slayer del ferro, figlio di Metalicana”.
“Io quella del cielo, mia madre è Grandine”.
“Io sono il figlio di Igneel, il drago di fuoco, e ti sono caduto addosso. Anche se non era mia intenzione!”.
 
“Wow! Quattro dragon slayer in una sola volta, deve essere il mio giorno fortunato!”- sorrise Celeste.
“Cosa ci fai qui tutta sola?”-chiese Lily.
“Oh, ma non sono sola con me c’è un gattino di nome Hux!”- disse la bionda, tirando fuori un grazioso gattino col pelo giallo dal cespuglio.
“Piacere di conoscerti Hux”- dissero i quattro Exceed quando Hux si svegliò.
“Piacere mio!” – sorrise loro l’Exceed giallo.
“Ma come mai sei sulla Montagne della Strage?”- chiese Corinne.
“Beh, qualche notte fa ho visto Aliubey cadere dal cielo in questa direzione, così sono corsa a vedere, siamo precipitati quando eravamo in volo su queste maledette montagne. Abbiamo provato a oltrepassarle con un portale spaziale creato dalla mia magia, c’eravamo quasi riuscite quando i rami ci hanno di nuovo fermate”- spiegò pazientemente Celeste.
“Aspetta un attimo quindi è successo anche a te?”- chiese Natsu esterrefatto.
“Certo, gli arbusti di queste montagne sono magici, se provi a distruggerli penso che ti ammazzino, io per sbaglio ho strappato una foglia e guarda com’è ridotto il mio vestito!”- indicò la maga bionda, in effetti era lacerato.
“Tu hai detto di poter aprire un varco spaziale per passare oltre le montagne vero?”- chiese Corinne.
“Si certo, potremmo uscire in un batter d’occhio, ma con quei rovi è inutile.”- disse Celeste.
“Tu apri il portale, io posso trattenerli per qualche secondo, il tempo di entrare.”- forse avevano trovato la soluzione.
“Proviamoci!”- incoraggiò Hux.
Celeste si diresse assieme agli altri verso uno spiazzo, e iniziò a raccogliere l’energia, poi disse:

Buco nero del drago spaziale: oltre le montagne”- Una voragine nera si aprì davanti agli occhi stupefatti di tutti.
“Andiamo presto!”- gridarono tutti, e proprio mentre stavano per mettere piede nel portale i rami iniziarono a muoversi, in quel momento Corinne si girò verso quelli e disse: “Gabbia del drago di Terra!”- altri rovi sbucarono da quell’incantesimo e andarono a trattenere quelli che impedivano ai dieci di passare.
Trattenerli fu davvero dura, ma tutti e nove riuscirono a passare, era rimasta solo Corinne, il buco stava per chiudersi “Sbrigati vieni!” gridò Natsu che era entrato per ultimo.
“Non posso, se lascio andare ci riprende!” - gridò la maga della Terra.
“Non ti lascio qui! Che diavolo dici?!”- urlò di rimando Natsu.
“Va! Ora!” – lo supplicò lei
“Corinne, ti pregoo!”- gridò Louise che era tornata indietro.
“Non posso Lou, mi dispiace!”- la dragon slayer della terra stava per crollare.
“No ora ti aiuto! Ruggito del drago di Fuoco!” – il turbine di fiamme avvolse sia la gabbia che i rovi che tratteneva, tutto bruciò tuttavia i rami che non volevano lasciarli andare si stavano già riformando. Natsu prese Corinne di mano e la strattonò dentro il passaggio seguendola, mentre Louise faceva strada.
Sbucarono fuori e immediatamente senza nemmeno guardare dove fossero lui gridò:
“Celeste! Chiudi il portale!”.
I rovi stavano attraversando il buco nero, ma la dragon slayer dello spazio stellare lanciò l’incantesimo:
“Buco nero del drago spaziale: chiusura del passaggio!”.
Ed è il caso di dire che fece appena in tempo visto che i rami si erano già aggrappati al piede della ragazza dagli occhi smeraldo.
“Ce l’abbiamo fatta ragazzi!”- disse Lily.
“Ora dobbiamo attraversare questo tratto di bosco, e siamo a Valle Macravhia.” – incoraggiò Wendy.
Entrarono nel bosco, era davvero bello!
Piante e fiori che non avevano mai visto prima componevano la vegetazione di quel luogo fantastico. Un ruscello fece venire in mente a tutti  quanta sete avessero, così si diressero lì per bere, quando videro una ragazza piegata sulla riva del corso d’acqua.
“Chi siete?”- chiese quando li vide.

 

*Lily_nee*


Salve a tutti :3
Domando scusa se non ho aggiornato prima,
ma i rovi delle montagne avevano imprigionato anche
la mia fantasia xD
Scherzi a parte, spero vi sia piaciuto! Fatemelo sapere presto, son ben accette le critiche! Alla prossima <3

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Capitolo 6
*** La barriera della Valle. ***


Capitolo Sesto.

 

“Chi siete?” – domandò la ragazza che stava sulla riva del ruscello ai dieci personaggi che le si erano avvicinati.
“Chi sei tu piuttosto?” – rimbeccò Natsu.
“Non credo sia buona educazione domandare a una ragazza di presentarsi per prima, comunque se proprio ci tieni io sono Marina, dragon slayer dell’Oceano  figlia del drago Ortinbras, e voi?” – la ragazza sembrava cordiale, anche se un po’ fissata con le buone maniere.
“Io sono Natsu, figlio di Igneel il drago di fuoco, e loro sono: Corinne dragon slayer della Terra, Gajeel del Ferro, Wendy del Cielo e Celeste dello Spazio Stellare.” – il dragon slayer del fuoco indicò e presento tutti.
“Io sono Louise, e loro sono Lily, Happy , Charle ed Hux” – disse la gattina dal pelo color lavanda.
“Se posso domandartelo, come mai sei qui?” – S’intromise Corinne.
“Sono qui perché sono stata chiamata da mia madre attraverso il suono delle onde dell’oceano, con la comunicazione ‘Maris Vocem’:  ha detto che aveva bisogno di me.” – spiegò Marina.
“È la stessa cosa che è successa a noi: mio padre, Crawzor, tramite la Graminis herbam communicatio ci ha avvertito che un’imminente catastrofe stava per verificarsi,e noi cacciatori dovevamo intervenire. Dunque eccoci qui.”- disse  la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
“Se il nostro scopo è comune alleiamoci no?” – propose Celeste.
 
“Credo sia la soluzione migliore! A proposito mentre utilizzavo l’acqua per trovare mia madre Ortinbras ho avvertito delle barriere, credo.” – la dragon slayer dell’acqua sembrava incerta.
 
“Anche noi ne siamo al corrente, Corinne ci ha spiegato che sono degli strati. Forse sono delle prove che dovremo affrontare? – domandò Gajeel.
 
“Sicuramente, e sono tutto un fuoco!” – dichiarò Natsu tutto entusiasmato.
 
“Andiamo, superiamo la foresta  e saremo nella Valle!” – incoraggiò Wendy.
 
“Ayee!” – incitò Happy.
 
“Dobbiamo aspettare  Maya, la mia gattina! È andata a cercare dei frutti sugli alberi.” – pregò la dragon slayer dell’acqua.
 
Così, pazientemente, tutti si sedettero accanto al ruscello bevendo e riposandosi in vista del resto di tragitto che di lì a poco li avrebbe attesi.
L’aria attorno era idilliaca: lo scorrere dell’acqua, i raggi del Sole che si insinuavano meticolosamente tra le fronde degli alti alberi, i versi degli insetti,  i canti soavi degli uccellini; tutto contribuiva a creare una perfetta immagine di calma e pace.
 
Natsu e Corinne si erano sdraiati sotto l’ombra di un’imponente quercia; cullati da un leggero venticello si addormentarono poco dopo, lei con la testa sulla spalla di lui.

“Sono proprio come fratello e sorella” – sorrise Wendy.
“O magari si piaaaacciono” – ghignò Happy.
 
Gli altri, dragon slayers ed Exceed, chiacchieravano tranquillamente seduti vicino al ruscello, attendendo il rientro della micetta di Marina, che arrivò dopo circa un’ora trasportando con un lenzuolo moltissimi frutti dei più scintillanti colori.
 
“Oh Maya, loro sono altri dragon slayer ed altri Exceed come te, che sono qui per il nostro stesso scopo” – le spiegò la sua padroncina.
 
“Piacere di conoscerci, io sono Maya!” – sorrise la gattina dal pelo blu scuro e bianco, all’apparenza sembrava così morbido da ricordare le onde del mare, lo spumeggiare dell’acqua che da lontano di infrange a riva e si ritira subito dopo.
 
Uno alla volta dragon slayer ed Exceed si presentarono, anche Corinne e Natsu che nel frattempo di erano svegliati.
Mangiarono tutti assieme i frutti che Maya aveva raccolto: erano davvero gustosi!
Sapori e colori che non avevano mai provato prima, facevano venir voglia di fermarsi in quella foresta per sempre, tuttavia conoscevano il loro obiettivo e sapevano perfettamente che era ora di incamminarsi.
 
Non ci volle molto a superare la foresta, probabilmente un’ora o due di cammino, poi l’immenso apparve ai loro occhi:  la valle era davvero illimitata e sarebbe stata stupenda se non fosse stato per la barriera che la rivestiva, tutto ciò che conteneva l’avvallamento del terreno era completamente coperto!
 
Rimasero sbalorditi dinnanzi a quello spettacolo, indubbiamente spaventati decisero di avvicinarsi a toccare la palizzata.
 
“Non è una barriera naturale, non è viva, sembra come dimenticata o passata.  Però riesco a sentire al suo interno qualcosa, dovremo entrare ve la sentite?” – parlò Corinne.
 
“Certo che ce la sentiamo, non rinuncerei per nulla al mondo ad aiutare mio padre, o il tuo, o i loro.” -  Natsu di certo non si sarebbe mai tirato indietro.
 
“E allora entriamo, amici! Qualsiasi cosa ci aspetti al di là di questa barriera noi la affronteremo più orgogliosi e forti che mai.
Promettiamoci una sola cosa, d’accordo?” – chiese la ragazza dagli occhi smeraldo a tutti.
 
“Cosa?” – incalzò Louise.
 
“Non abbiamo idea di cosa ci aspetti lì dentro, potrebbero esserci trappole o mostri più forti di noi...Potrebbe esserci addirittura la possibilità di combattere contro qualcuno che non ci saremo mai aspettati, tuttavia noi dobbiamo tenere duro, e prometterci che torneremo, tutti!” – le parole della dragon slayer della Terra toccarono gli animi di tutti i presenti, che non risposero, ma la guardarono molto intensamente, facendole capire che ricambiavano in tutto e per tutto le parole che aveva pronunciato.
 
Gli Exceed presero i rispettivi dragon slayer ed entrarono all’interno della barriera senza esitazione alcuna.
 
Una sensazione di fresco sulla pelle, come una fredda doccia, si insinuò sotto la loro pelle nel momento in cui entrarono a contatto con la sostanza sconosciuta che ricopriva la valle.
Era indubbiamente piacevole, tuttavia si costrinsero a chiudere gli occhi e quando li riaprirono videro un cielo viola sopra di loro, e un grande spazio sotto.
Meccanicamente si costrinsero  a scendere in volo pian piano, finché arrivati ad un certo punto, videro che il pavimento di quel posto era composto da enormi spini di acciaio, taglienti come spade ed appuntiti come coltelli.
 
Proprio al centro, quelle affilate e pericolose lame nascondevano un passaggio segreto dove sarebbe potuta passare una sola persona alla volta; così i nostri maghi si misero in fila per passare uno alla volta con il proprio Exceed, avendo cura di evitare gli spini.
 
Per primi andarono Gajeel e Lily, la discesa fu molto lenta e pacata in quanto il gattino doveva prendere accuratamente la mira.
 
“Ehi, se sbagli non preoccuparti Lily, tanto sento un certo languorino! Ghi  ih” -  lo incoraggiò il dragon slayer del ferro.
 
Erano praticamente sopra le punte di metallo, stavano per entrare nel passaggio quando queste ultime si mossero e ostruirono il passaggio ai due.
 
“Cosa diavolo sta succedendo?” -  gridò Lily, mentre portava il suo compagno a distanza di sicurezza constatando che le spine stavano per muoversi e scagliare un attacco.
Mentre si allontanavano dal passaggio, per lo strattone provocato dall’Exceed, dalla tasca del dragon slayer cadde uno dei frutti che avevano mangiato prima nella foresta.
Le lame non si opposero al suo passaggio, e la mela centrò perfettamente il passaggio scomparendo con un leggero bagliore, sotto gli sguardi interdetti dei presenti.
 
“Questa è la prima prova..” – disse incerta Wendy.
 
“Così sembrerebbe” – di rimandò Charle.
 
“Evidentemente sono stati manipolati i poteri di Metalicana il drago di ferro” – dichiarò Hux.
 
“È assurdo!” -  sentenziò spaventata Maya e di rimando la sua compagna Marina, Corinne e Natsu non poterono far altro che annuire.
 
 
“È pericoloso! Dobbiamo centrare il passaggio ad una certa velocità, possiamo prendere la mira solo da lontano, come è inavvertitamente successo per il frutto!” – Celeste cercò di trovare una spiegazione.
 
 
“Allora dobbiamo usare i nostri poteri di dragon slayer!” – disse Gajeel.
 
“Ma le probabilità di venire infilzati sono altissime!”  - fece notare Marina.
 
“Dobbiamo avere fiducia nelle nostre capacità.” – incoraggiò Corinne.
 
“Esatto! Quindi andiamo Lily, io mi fido di te” -  ghignò il dragon slayer verso il suo compagno, il quale di rimando gli sorrise: “Ed io di te!”.
 
Gajeel venne preso da Lily al contrario, in modo che potesse dare le spalle al passaggio e aumentare la loro velocità con la magia del dragon slayer.  Cercarono di prendere la mira al meglio e poi:

Ruggito del drago di Ferro!” -  gridò lui, ed entrambi partirono velocissimi verso il passaggio che riuscirono a centrare in pieno sotto i sospiri e gli sguardi preoccupati degli altri.
 
“Ora andiamo noi Louise!” – comandò Corinne.
 
“Andiamo: io non ho paura!”- le rispose la sua gattina.
 
Nella stessa posizione di chi le aveva precedute, la ragazza dagli occhi smeraldo gridò:  “Ruggito del drago di Terra!”.
Riuscirono anche loro ad attraversare il passaggio, anche se i vestiti della dragon slayer rimasti impigliati nella lama più vicina al passaggio si strapparono un po’.
Passando avvertirono la stessa sensazione di fresco che avevano sentito la prima volta che erano venute a contatto con la barriera, così chiusero di nuovo gli occhi.
Una volta attraversato il breve tratto di fresco, precipitarono esattamente sopra Gajeel e Lily, che come poterono vedere erano sani e salvi. Si guardarono attorno e constatarono di trovarsi nel nulla, uno stretto corridoio bianco li circondava, alla fine di esso si intravedeva una porta scura, ma sapevano di non poterla attraversare da soli.
 
“Ora aspettiamo gli altri.” – disse Lou sedendosi accanto a Lily.
 
Non potevano vedere cosa accadeva dall’altra parte della barriera, tuttavia poterono sentire uno alla volta i loro compagnia arrivare:

Ruggito del drago di Fuoco!” – seguito da un convinto “Aye sir!”.
 
Rug
gito del drago d’Acqua!”.

 
Ruggito del drago del Cielo!”.
 
Ruggito del drago Spaziale!”.
 
Arrivarono tutti sani e salvi, qualcuno con le vesti un po’ più strappate di prima, ma pur sempre interi.
 
“Lì c’è l’uscita, stiamo pronti a tutti, sembra che ci sarà uno strato di barriera per ogni drago e come vi ho detto ne hanno imprigionati dieci, e probabilmente ci saranno prove con elementi che non conosciamo come l’ombra, la luce, il fulmine ed il veleno.” -  cercò di essere chiara la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
“Non preoccuparti ora, un passo alla volta!” -  la incoraggiò Celeste.
 
“Già, lei ha ragione.” – confermò Happy.
 
 
Si incamminarono verso il corridoio, giunsero al passaggio e lo attraversarono ognuno in volo con il suo Exceed.
La sensazione di fresco sotto la pelle, che  la transizione da una parte all’altra della barriera provocava, fece loro chiudere gli occhi come sempre.
Quando aprirono gli occhi, affondarono in un immenso oceano, illuminato e cristallino.
Spinti dalla lusinghe di quell’acqua magnifica si rilassarono per qualche secondo chiudendo gli occhi: l’acqua li cullava, sempre fresca senza mai divenire monotona.
Ad un certo punto però dovettero comunque aprire gli occhi perché vennero colpiti da alcuni pesci che passavano sotto di loro.
 
In poco tempo si ritrovarono circondati da enormi mostri, che non sembravano proprio amichevoli, simili a draghi possedevano delle pinne molto lunghe a posto delle ali e gigantesche zanne che incutevano ancor più terrore degli occhi iniettati si sangue che li fissavano.
Il respiro iniziava  mancare, non potevano parlare riuscivano solo a fissarsi impietriti senza sapere cosa fare.
 
Corinne allora prese dalla sua tasca gli anelli che gli aveva donato Juvia poco prima che partissero, riuscì miracolosamente a lanciarne uno ad ognuno dei suoi amici, Exceed compresi.
 
I membri di Fairy Tail, che sapevano come far funzionare gli anelli del respiro, toccarono con  le labbra la pietra azzurra e immediatamente una bolla di ossigeno, gradita come un abbondante pasto dopo mesi di digiuno, li avvolse concedendogli l’aria tanto agognata.
 
Celeste, Hux, Maya e Marina però non sapevano cosa fare con quegli oggetti ed erano sul punto di perdere i sensi.
Nello stesso tempo i pesci iniziarono ad attaccare con quelli che molti crederono essere dei ruggiti d’acqua bollente, perché ogni qual volta quei mostri spalancassero le fauci un’ondata di acqua li colpiva e li ustionava.
 
La prima a beccarsi quel caloroso trattamento su Corinne, che era corsa verso Celeste; sebbene con una gamba quasi fuori uso riuscì ad avvicinarsi alla compagna per mimarle come utilizzare l’anello. L’aria riuscì a salvare una dragon slayer dello spazio stellare altrimenti spacciata appena in tempo, così che potesse aiutare anche il suo gatto.
 
Gajeel, che si trovava vicino a Marina, sferrò un duro colpo sul muso del mostro marino e riuscì a salvare sia lei che Maya.
 
I mostri tuttavia aumentavano e non potendo parlare i dodici si sentivano in seria difficoltà.
 
“Riuscite a sentirmi tutti? Sto utilizzando la Maris Communicatio!” – la voce di Marina invase le menti dei presenti: stava sfruttando tutta quell’acqua a proprio vantaggio.
“Gli Sparmers sono le più pericolose creature marine, possono uccidere in un attimo chiunque gli si presenti davanti, ma non sono invulnerabili! Avrete sicuramente notato i loro occhi rossi: sono quelli il loro punto debole! Colpiamoli e ce ne andremo di qui!” -  spiegò il più velocemente possibile la dragon slayer dell’acqua.
 
Tutti annuirono per indicare di aver capito. Un sonora e precisa legnata, lanciata da una Corinne in preda al dolore più acuto per la gamba ustionata, colpì il mostro alla sinistra di Celeste, la quale colpì a sua volta, con una specie di raggio laser scaturitole dall’indice della mano sinistra, il mostro successivo.
Uno alla volta i mostri vennero sconfitti tutti.
 
Bisognava trovare solo l’uscita e a quello ci pensò un risoluto Hux che indicò un passaggio fra due scogli.
Nuotarono e uscirono tutti da quell’acqua che ormai stava diventando insopportabile. Si sfilarono gli anelli e si guardarono attorno: di nuovo il corridoio bianco con un’uscita scura alla fine.
 
Corinne, Happy, e Maya caddero a terra ansimanti a causa delle ustioni procuratesi.
 
“Ci penso io a curarvi!” – li rassicurò Wendy.
 
“Sei grande!” -  le sorrise Corinne mentre riacquistava la totale sensibilità alla gamba.
 
“Questa era evidentemente la prova di mia madre, il drago d’Acqua, Chissà cosa ci aspetta ancora...” – disse Marina un po’ stanca.
 
“Ma cos’hai  sotto l’occhio Gajeel?” – chiese Natsu, osservando che proprio sotto la palpebra inferiore del dragon slayer del ferro si erano formati due cristalli blu.
Gajeel si toccò sotto dove gli era stato indicando e rimase interdetto.
 
“Un momento anche voi ce li avete!” – disse Natsu indicando tutti.
“Ce le hai anche tu, idiota!” – gli fece notare Celeste
“Se per ora non ci ferma, non ci deve importare! Andiamo avanti!”  - disse Charle e tutti le diedero ragione con uno sguardo.
 
Si rimisero in piedi, proseguirono verso l’uscita scura alla fine del corridoio.
Ognuno in volo col proprio  Exceed, come sempre attraversò la barriera chiudendo gli occhi sotto il fresco che avvertirono.
La sensazione fu interrotta da un brusco e insistente calore che si faceva strada.
Aperti gli occhi si trovarono in uno spazio aperto, sotto un cielo rosso e un’atmosfera fumante, non si vedeva il pavimento di quel posto, ma si vedeva più luminosa che mai.
 
“Muoviamoci con calma.” – propose Maya.
 
“Questa è di sicuro la prova di papà Igneel, fa troppo caldo qui dentro.”  - disse Natsu.
 
Appena si mossero un’infinita pioggia di enormi palle di fuoco li travolse, una di esse prese in pieno Celeste ed Hux che precipitarono ma subito dopo tornarono su senza alcuna ferita.
 
“Ma come è possibile?”- si chiedevano tutti nonostante fossero contenti che nulla di male fosse accaduto.
“Ehi, un cristallo è sparito!” – fece notare Natsu mentre anche Corinne veniva colpita perdendo anch’essa un cristallo e rimanendo illesa.
 
“I cristalli ci proteggono, ma abbiamo due tentativi per arrivare al passaggio!” -  concluse Maya.
 
Evitare le palle di fuoco era difficilissimo Wendy nel giro di poco tempo fu colpita due volte.
“Attenta ora sei senza protezione!” – le gridò Louise.
 
Nel frattempo anche Maya e Marina vennero colpite perdendo un cristallo.
 
Wendy non ce la faceva a stare dietro alla velocità del fuoco, riuscì per un pelo ad evitare una palla grazie all’incantesimo della velocità Vernier, purtroppo però non si era accorta del pericolo dietro di lei, avvertì troppo tardi il calore avvicinarsi sempre più velocemente.
“Wendy!” – qualcuno gridò il suo nome.
 
Pensò di essere spacciata, poi aprì gli occhi e capì di essere stata spinta via da Corinne, che si era beccata la palla di fuoco a posto suo, rimanendo priva di difese.
 
La metà di loro era riuscita nel frattempo a passare attraverso l’uscita, nell’Inferno rimanevano solo Natsu, Wendy e la Ninfa.
 
Il calore avvampò dietro la sua schiena, fece appena in tempo a voltarsi, non vide che un’enorme massa incandescente troppo vicina per essere schivata, gli occhi smeraldo si spalancarono in un silenzioso grido spaventato.
 

 
 

*Lily_nee*


Domando perdono per aver aggiornato così tardi >.<
Spero vi piaccia questo capitolo, le prove per i nostri amici sono
appena iniziate ovviamente! Non sanno ancora cosa li aspetta.

 Fatemi sapere se vi è piaciuto :3 Sono ben accette anche le critiche costruttive.
Alla prossima <3 .

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Capitolo 7
*** La padrona della Terra. ***


Capitolo Settimo.

 
 
 

 
Il calore che si avvicinava l’avvolse, aveva paura, così decise di chiudere gli occhi: se doveva fare una brutta fine non voleva di certo vedere!
 
L’impatto sarebbe avvenuto fra pochissimi secondi: “Tre...Due..Uno...” – pensò in preda alla paura.
 
                                                                                                        .              .                 .
 
Erano passato troppo tempo, la collisione non era avvenuta e sentiva ancora il calore tenerla in trappola, possibile che avesse avuto un altro cristallo a proteggerla?
No, era sicura di averlo perso salvando Wendy. Allora cosa stava accadendo?
Aveva paura di guardare, ma si costrinse a farlo e ciò che vide fu qualcosa di talmente incredibile da farla scoppiare immediatamente a piangere:

Natsu l’aveva protetta col proprio corpo, sebbene avesse ancora due cristalli a proteggerlo entrambi erano spariti, forse era stato colpito a distanza troppo ravvicinata.
Corinne lo guardò con gli occhi umidi, sussurrando con essi un tacito ringraziamento; lui per tutta risposta l’abbracciò in modo da farle ancora da scudo, e grazie ad un enorme sforzo di Happy e Louise avanzarono fra le sfere infuocate che stavolta, anziché essere schivate, venivano spazzate via da un arrabbiatissimo dragon slayer che gridava “Ruggito del drago di Fuoco” ad ognuno di quei globi incandescenti.
 
“Ehi, posso aiutarti anche io!” – gli sorrise Corinne, da un lato per fargli capire che stava bene e dall’altro per ringraziarlo e ricordargli che erano una squadra.
 
“Non farmi mai più preoccupare così.” – assentì Natsu.
 
Riuscirono ad arrivare all’uscita grazie ai loro ruggiti di draghi ed anche Wendy e Charle, dietro di loro, poterono attraversare il passaggio incolumi.
 
La transizione, al solito,  li costrinse a serrare gli occhi e godere di quel fresco mai tanto agognato come in quell’occasione, giunti a destinazione furono quasi travolti dal resto della truppa che era stata molto in ansia per loro.
 
“State tutti bene?” – chiese Gajeel.
 
“Certo! Altrimenti non sarebbero qui!” – incalzò Celeste schietta come sempre, seppur celando un certo sollevamento nell’animo.
 
“Se non fosse stato per Corinne, io sarei ancora lì dentro!” – spiegò Wendy ringraziando la Ninfa con gli occhi gonfi di lacrime.
 
“Oh, Wendy non è stato nulla, non potevo lasciarti di certo morire!” -  le sorrise la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
“Ecco, quindi vedi di non morire tu!” – la rimproverò Natsu come un fratello.
 
“Certo, grazie!” – gli sorrise lei.
 
 
“Bene, dunque se ci siamo tutti proporrei di andare avanti.” – disse Marina.
 
“Quale sarà il prossimo drago?” – si chiedevano Hux, Maya e Lily.
 
 
Attraversarono il portale e si trovarono nello... Spazio?!
 
Erano circondati da un manto nerissimo costellato da puntini luminosi, ovunque attorno a loro c’erano astri radiosi che stupirono tutti.
Ammiravano quello spettacolo rarissimo praticamente immobili col naso all’insù, insomma non che non vedessero mai un cielo stellato, ma trovarcisi in mezzo era tutta un’altra storia.
 
Potevano quasi sentire l’età di quelle stelle, la consapevolezza degli eventi che avevano osservato da lassù; tutti in quel momento capirono che le stelle li avevano sempre guardati affannarsi, conseguire missioni, litigare, gioire, piangere, divertirsi, picchiarsi, il tutto in una disarmante tranquillità. Era davvero imponente lo spazio visto da quella prospettiva!
 
Una ragazza, Celeste, rimase tuttavia circospetta, finché parlò: “Ragazzi non lasciatevi distrarre dagli astri, spesso nascondono delle insidie”.
 
Come da un sogno si ridestarono, e osservarono un pulviscolo rossastro posarsi su di loro, ogni ‘acaro’ vorticava soave nell’aria creando piccoli vortici, come una leggiadra danza avvolta nel silenzio.
 
“Toglietevi la polvere di dosso subito!” – un gridò lacerò l’atmosfera ovattata che si era creata.
 
Ovviamente senza chiedere spiegazioni tutti fecero come la dragon slayer dello spazio stellare aveva ordinato: era lei l’esperta in quel campo.
Tuttavia la sostanza non si toglieva e i loro movimenti si facevano sempre più lenti, pesanti, fino a divenire quasi impossibili.
“Questa è polvere lunare, si attacca agli oggetti e non si stacca facilmente, impedisce la mobilità delle articolazioni e se non si debella immediatamente può compromettere le vie respiratoria fino alle estreme conseguenze! Pensiamo a qualcosa!” – spiegò brevemente Celeste.
 
“Oh beh, ora sì che posso pensare con calma, mentre una polvere attenta alla mia vita!” – gridò Natsu arrabbiato.
 
“Zitto idiota! Mi confondi!” – di rimando lei.
 
“Oh, andiamo ci sarà pure qualcosa che puoi fare, sei la dragon slayer dello spazio!” – incalzò Lily.
 
“Gattaccio!” – fu la risposta che ricevette.
 
“Ehi, non rivolgerti così al mio compagno”- inveì Gajeel al’indirizzo della maga spaziale.
 
“Così non concludiamo niente! Ragioniamo con calma: questa è una polvere forse possiamo semplicemente toglierla con i nostri poteri no?” – provò Corinne.
 
“Giusto magari basta lavarla via.” – propose Marina – “Sfera acquatica del drago dell’Oceano”.
Un globo d’acqua avvolse il corpo della dragon slayer dell’Oceano, per poi lasciarlo andare scivolando verso il basso.
Niente.
 
“Adesso la brucio.” – disse Natsu mentre il suo corpo diventava una fiamma.
Niente.
 
 
“Forse posso soffiarla via: Ruggito del drago del Cielo!” – gridò Wendy verso il suo braccio ricoperto di polvere rossa.
Niente.
 
 
“Questa situazione sta diventando stressante!” – disse Charle.
 
“A chi lo dici, si sta macchiando tutto il mio bel pelo color lavanda.” – disse una triste Louise.
 
“Prima il tuo pelo sembrava fatto di polvere viola, ora polvere rossa, cosa cambia?”  - gli rispose Happy con una delle sue strane battute.
 
Un lampo attraversò la mente di Celeste, probabilmente il suo fu un ragionamento un po’ azzardato ma poteva starci benissimo.
 
“La polvere con la polvere, grazie gatto!” – gli sorrise una risoluta dragon slayer.
 
Chiuse le mani in segno di preghiera concentrandosi, chinò il capo raccogliendo energia, quando lo risollevò disse, allargando le braccia:
Tecnica segreta di devastazione del Drago: Polvere di Stelle!” – una polvere finissima e brillante fu emessa dal corpo della dragon slayer ed andò a depositarsi su tutti i loro corpi.
 
La sostanza rossastra venne quasi ‘alzata e sostituita’ da quella luminosa, che fu assorbita dai corpi di tutti, permettendo loro di muoversi finalmente.
 
Il pulviscolo lunare si stava accumulando per ritornare all’attacco: “Natsu, brucialo!” – gridarono Maya e Corinne insieme.
 
Fiamma splendente del drago di Fuoco!” – il dragon slayer sferrò il suo attacco bruciando tutta quella maledetta sostanza attorno a loro per sempre.
 
“Ben fatto, ragazzo” – lo elogiò Lily – “E ben fatto anche tu, Celeste”.
 
“Beh, ho solo pensato di rimuovere quella roba sostituendola con la mia polvere di stella che in pratica ha le stesse caratteristiche, solo che non è nociva, anzi rigenerante. Se la uso contro qualcuno o qualcosa che non sia umano però, è letale.” – spiegò sorridendo lei.
 
“Troviamo l’uscita!” – propose Hux.
 
“Eccola lì, il buco nero, che è bianco..?” – Marina era incerta.
 
“Andiamo!” – le sorrise Maya.
 
Attraversarono il passaggio e furono trasportati nel corridoio, stavolta senza trattenersi si diressero immediatamente alla porta successiva.
 
Aprirono, e sbatterono più volte gli occhi, non c’era niente in quel posto a parte un buio pesto che li invadeva sin dentro l’anima.
Corinne si sentiva come nel ‘sogno’ che aveva fatto a casa di Lucy, la maga degli spiriti stellari, qualche sera fa..?
Un momento, non era successo la notte scorsa? Perché sentiva che fosse passato molto più tempo? Avvertiva lontanissima anche la loro avventura sulle Montagne della Strage.
“Saranno le tante emozioni che stiamo vivendo” – cercò di farsi mentalmente coraggio da sola, decise di non dire nulla agli altri, non voleva aumentare ulteriormente le preoccupazioni che già avevano.
 
“Guardate laggiù: quella luce sarà l’uscita!” – la voce di Natsu nel buio.
 
Si diressero silenziosamente verso la luce, peccato che più si avvicinassero più volessero andar via:  lo sfolgorio era troppo intenso, si trovavano nella stessa situazione di prima, nell’elemento contrario.
 
“Quella non è l’uscita, siamo caduti nella prova dei draghi di Luce e Ombra!” – disse Corinne.
 
“Oh bene, fantastico! Adesso voglio proprio vedere cosa ci inventeremo! Vi ricordo che ombra e luce non sono nostri elementi” – Celeste, schietta e tagliente come sempre.
 
“Prima o poi sarebbe capitano, è ovvio.”  - di rimando Charle con fare altrettanto tagliente.
 
“ È insopportabile qui! Andiamo in mezzo fra luce e ombra vi prego, almeno avremo un po’ di tutte e due, evitando l’eccesso.” – li pregò Wendy.
 
Si diressero nel mezzo della ‘stanza’, lì dove ombra e luce si incontravano senza mischiarsi, come due linee parallele che si fissano, ma non intrecciano mai.
 
                                              .                    .                  .
 
Un’ora? Due ora lì dentro? Nessuna idea, nessuna soluzione, possibile che non ci fosse un modo per uscire da  quella situazione?
 
“Siamo nel nostro elemento, finalmente!” – una voce un po’ esaltata, sconosciuta si stava avvicinano.
 
“Non mi interessa.” – una seconda voce sconosciuta.
 
“ Non vi vedo. Chi siete? ” – chiese Natsu.
 
“Aspetta che sistemiamo questo casino, e poi ci presenteremo!” – gli rispose la prima voce che aveva sentito.
 
Videro per un momento, un tizio vestito di nero passare davanti a loro dirigendosi verso la luce. L’altro probabilmente sarà rimasto nel buio.
 
“Dopo il mio tre, Rou!”
 
“Non chiamarmi così!”
 
“Sai che si arrabbia facilmente!” -  la sua voce... “Somiglia a quella di Lector, possibile?” – si domandò Wendy.
 
“Dai, sbrigatevi!” – “Frog?” pensò Gajeel.
 
“Che siano..?” – sussurrò Marina
 
“Uno, due, tre!” – gridò la prima voce.
 
All’unisono poi due attacchi vennero sferrati:

Ruggito del drago d’Ombra!
Ruggito del drago di Luce!
 
Il buio arrivava dalla luce; da quest’ultima arrivava l’ombra,  e in un momento quella scomoda situazione in cui nessuno riusciva a vedere svanì nel nulla, lasciando spazio ad una stanza interamente colorata d’un celestino tenue.
 
Finalmente poterono ‘riacquisire’ la vista, e fu così che Natsu, Wendy e Gajeel riconobbero le figure di Sting e Rouge i dragon slayer di Luce ed Ombra.
 
“Ragazzi che ci fate qui?” – domandò il figlio di Igneel.
 
“Abbiamo avvertito qualcosa che non andava: la presenza dei nostri padri. E questo è impossibile visto che li abbiamo uccisi noi stessi, per questo siamo venuti a dare un’occhiata alla situazione” – spiegò un risoluto Sting.
 
“Come avete fatto a passare le prove che non erano del vostro elemento?” – chiese Celeste sbigottita.
 
“Emh...Perché siamo super forti forse?” – chiese ironicamente il dragon slayer della Luce.
 
“Grazie, ci avete salvato!” – sorrise loro Corinne.
 
“Di niente, dolcezza! Qual è il tuo elemento?” – domandò Sting.
 
“Io sono Corinne, la dragon slayer della Terra.” – spiegò lei.
 
“Uh, tu fai i fiori ed io li faccio risplendere con la mia luce.” – la provocò lui.
 
“Non pensarci nemmeno!” – s’intromisero insieme Natsu e Rouge, quest’ultimo si beccò un’occhiataccia un po’ sconcertata dal primo.
 
“Scherzavo, scherzavo...Chi siete voi?” – sviò il discorso sulle altre dragon slayer il mago della Luce.
 
“Si piaaaacciono!” – sussurrò Happy divertito.
 
“Io sono Marina la dragon slayer dell’Oceano, e lei è la mia compagna Maya.” – si presentò la ragazza dai capelli dorati e gli occhi simili all’acqua marina.
 
“Ed io sono Celeste, dragon slayer dello Spazio Stellare!” – gli rispose la ragazza dai corti capelli castani e gli occhi topazio.
 
“Io sono Hux, l’amico di Celeste!” – gli sorrise il gattino giallo.
 
“Beh, mi pare di aver capito che siamo qui quasi per lo stesso motivo, quindi andiamo avanti assieme.” – propose Charle.
 
“D’accordo, proseguiamo verso il passaggio; è laggiù!” – disse Lector.
 
Il gruppo, che aveva appena acquistato altri quattro elementi si diresse verso la porta, e passando oltre si trovò di nuovo in quella specie di anticamera candida che precedeva ogni prova.
 
Ancora una volta senza fermarsi, attraversarono la porta assaporando il momento di fresco che ciò garantiva, e si trovarono in un bosco simile a quello dove Marina e gli altri si erano conosciuti.
Il Sole si irradiava tra le fronde degli alberi, i suoi raggi si rincorrevano sino ad illuminare uno splendido laghetto dalle acque limpide e circondato da piante lussureggianti.
 
“La prova del drago di Terra, questa è per te dolcezza!” – scherzò Sting verso Corinne.
 
“Così sembrerebbe.” – lei di rimando.
 
Guardandosi attorno poterono notare piante mai viste prima, colorate e brillanti come non mai, quelle creature vegetali arricchivano quel luogo con una delicatezza indescrivibile.
 
Marina, Wendy e Celeste si allontanarono di poco dal gruppo, per andare a vedere un cespuglio su cui erano cresciuti dei meravigliosi fiori dai petali celesti striati di un blu mare.
 
La ninfa notò stranamente che molti fiori sembravano non essere vivi , non perché non si fossero schiusi, semplicemente perché non respiravano!
“I fiori sono morti!” – disse a tutti.
 
“Sono chiusi, ma sono bellissimi, rilassati.” – le rispose Frog.
 
“No, non è quello che intendev...Cosa diamine è quello?” – chiese allarmata indicando un inaspettato spettacolo: tutti i fiori stavano sbocciando, d’accordo non è incredibile una corolla che si apriva, ma diamine tutte nello stesso momento era un po’ strano.
 
L’odore dei pollini  si diffuse in fretta, era inebriante e sarebbe stato magnifico rimanere lì a contemplare lo spettacolo con quella fragranza a far da sfondo, non fosse stato per un’incredibile scossa che li fece cadere tutti gambe all’aria.
 
L’aria si faceva sempre più calda, l’odore dei fiori sempre più forte, la terra continuava a tremare, e gli alberi iniziarono ad imprigionarli fra i loro rami.
 
“Oh, questa l’ho già vista! Pugno di ferro del drago di Fuoco!” – cercò di distruggerle Natsu, ma non funzionava.
 
“Corinne, prova ad imprigionarle come avevi fatto sulle Montagne!” – le gridò Louise.
 
“D’accordo! Gabbia del drago di Terra!” – i rami creati dalla dragon slayer tentarono inutilmente di imprigionare quelli del bosco.
 
“Perché non funziona?” – gridava Celeste.
 
“Dannazione, maledette piante!” – urlava Gajeel cercando di allentare la presa e liberarsi.
 
La morsa degli arbusti si faceva sempre più forte, molti stavano perdendo i sensi per mancanza si ossigeno, l’odore del polline stava divenendo più forte, sgradevole: velenoso!
 
“Ragazzi non è solo la Terra, è anche il Veleno!” – gridò Corinne.
 
“Non è il nostro elemento, non riusciamo nemmeno a fermare la Terra!” – incalzò Marina.
 
 
“Oddio, non ci credo Serse non è venuto!” – sbraitò Celeste.
“Chi è Serse?” – chiesero Lily ed Happy.
 
“Suppongo il dragon slayer del Veleno no?” -  domandò Hux.
 
“Esatto! Vigliacco.” – annuì la dragon slayer dello Spazio Stellare.
 
“Non è il momento di pensare a questo!” – strillò Maya poiché il pavimento continuava a tremare, anzi iniziava a spaccarsi: presto sarebbero precipitati! La ragazza doveva fare qualcosa, non poteva lasciare che i suoi amici morissero.
Il respiro continua a mancare a tutti in maniera sempre più grave.
 
“Maledizione! Non può finire cosììì!” – gridò la ragazza dagli occhi smeraldo.
 
Diamine! Lei era la dragon slayer della Terra, quello era il suo elemento, lo governava non poteva farsi mettere nel sacco così, sentiva una rabbia montarle dentro. Iniziò a gridare per sfogare l’ira.
 
“Io sono la padrona della Terra, le piante mi obbediscono capito? Ed anche la terra e il polline! Tutto qui mi appartiene! Io non permetto che i fiori feriscano i miei amici, intesii?” – disse in un tono autoritario.
 
La sua pelle iniziò a ricoprirsi di eleganti steli di fiori intrecciati fra loro. Il potere! Sentiva aumentarlo dentro di lei, poteva farcela, avrebbe salvato i suoi amici.
 
“D-Dragon Force?!” – cercò di sussurrare Rouge che non respirava quasi più.
 
Piante, fiori, terra sono la Ninfa dei Boschi, la vostra Signora e  vi comando di fermarvi!” – recitò ad occhi chiusi.
 
Lì aprì più brillanti che mai: “Tecnica finale del drago di Terra: Controllo assoluto!” – gridò e in quell’istante una luce color smeraldo meravigliosa si irradiò dal suo corpo, per raggiungere e posarsi su tutto il bosco, calmando gli arbusti, fermando la scossa, e raccogliendo il veleno in una sola sfera.
 
Quando la luce si spense, lei perse i sensi e venne presa al volo da Rouge, che essendo stato liberato si era ripreso.
Allo stremo delle forze riuscì a sussurrare: “Natsu, tocca  a te.”
 
“Tranquilla al resto ci penso io.” – e proprio come aveva fatto per la povere rossa, bruciò il veleno, questa volta però esagerò un po’ e mandò a fuoco tutto il bosco.
 
“Salamander razza di idiota! Che diavolo combini?” – gridò Gajeel colpendolo in testa con il suo pugno d’acciaio.
 
“Ehi ammasso di ferraglia, guarda che non l’ho mica fatto apposta!” – gli urlò lui di rimando.
 
“Che diavolo succede?” – gridò Louise indicando che non cadeva a pezzi solo la foresta per via delle fiamme, ma anche il cielo ed il pavimento!
 
“Oh, stavolta l’hai fatta proprio grossa razza di idiota!” – Celeste rimproverò il dragon slayer del Fuoco.
 
“Maledetto fiammifero!” – incalzò Sting.
 
“Oh insomma, non è colpa sua se il Cielo cade, credo piuttosto che stiamo passando alla prossima prova senza accedervi dal passaggio, perché ha distrutto questa ‘stanza’. Abbiamo risparmiato tempo!” – provò a salvarlo Louise.
 
“Da un certo punto di vista ha ragione lei.” – convenne Lector.
 
“Grazie!” – disse un Natsu esasperato.
 
Ogni dragon slayer si affidò, in volo, al proprio Exceed con la differenza che Corinne ancora priva di sensi veniva sorretta oltre che da Louise anche da Rouge e Frog.
 
Osservarono il bosco cadere a pezzi, i meravigliosi fiori contemplati qualche momento prima, per lasciare spazio ad un cielo un po’ cupo, grigiastro.
 
“Wendy pensi di poter far riprendere Corinne?” – chiese Lily alla bambina dai capelli blu.
 
“Certo.” – sorrise lei iniziando a curare l’amica, che si riprese poco dopo.
 
“Sei davvero forte ragazzina!” – disse Celeste guardandosi attorno, mentre la ragazza dagli occhi smeraldo si riprendeva completamente.
 
“Ehi, come è andata?” – chiese a tutti ancora un po’ frastornata, i segni della dragon force erano svaniti nel nulla.
 
“Sei stata grande, le piante ti hanno obbedito non appena la luce le ha sfiorate!” – le spiegò Hux.
“Menomale, e il veleno?” – chiese ancora lei.
 
“Evaporato!” – le fece l’occhiolino Natsu.
 
Corinne sorrise, e alzando lo sguardo in segno di rilassamento, osservò che probabilmente si trovavano nella ‘stanza’ successiva.
 
“Ma l’aria non è un po’ troppo secca qui dentro?” – Marina diede voce al pensiero che attraversava la mente di tutti in quel momento.
 
“Elettrica, direi!” – una sconosciuta voce maschile.
 
 

 

*Lily_nee*



Ciao a tutti! Eccomi qui con un altro capitolo
sui nostri eroi! Le prove dei vari draghi stanno
per finire, ma qualcosa di ben più grande li aspetta!
 
Spero vi sia piaciuto, vi sembra che stia dando poco spazio
a qualche personaggio? (Adesso sono 16 per ora e non so
se li sto gestendo bene! xD)
Commenti positivi e negativi sono ben accetti!
Alla prossima, un bacio :3

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Capitolo 8
*** La profezia. ***


Capitolo ottavo.

 
 
 

“Avverto un potere che conosco...Laxus?” – chiese Natsu alla voce che si avvicinava.
 
“Laxus? Chi è? Io sono Axel, il dragon slayer del Fulmine figlio di Freimstor!” – tuonò l’uomo che videro avvicinarsi a loro.
 

Alto, biondo e muscoloso vestiva un cappotto con una pelliccia.
“È un vizio di chi ha poteri magici legati all’elemento fulmine, quello di indossare una pelliccia...Maniaci!” – pensò Happy sogghignando.
 
Non ebbero il tempo di presentarsi l’un l’altro, che una tempesta di fulmini li colpì all’improvviso.
 
Immense e pericolose scariche elettriche iniziarono a riversarsi su di loro, non sapendo cosa fare, inizialmente tutti pensarono di volare con il proprio Exceed e schivare le saette che si facevano sempre più veloci e precise.
 
Notarono quasi immediatamente che le folgori cadevano solo in determinate zone, così cercarono di evitarle accuratamente ed avanzare allo stesso tempo verso la lontana uscita.
Tuttavia, quella non era solo la prova del drago Freimstor!
Correnti di vento violentissime si alzarono in mezzo ai fulmini che cadevano, rendendo le loro traiettorie imprevedibili: un vero e proprio campo minato, in cielo.
 
“Cosa facciamo Axel?” – chiese Corinne.
 
“Mocciosa, non disturbarmi sto raccogliendo le energie!” – rispose un freddo e concentrato dragon slayer del Fulmine che, in volo al proprio Exceed appena saltato fuori dal nulla, aveva chiuso gli occhi ed era circondato da scariche elettriche.
 
“Io adesso con la mia spada, li allontanerò voi dirigetevi all’uscita! Vi verrò dietro.” – annunciò mentre stava per scagliare l’attacco.
 
Tutti annuirono, anche se credevano che una sola spada ed un solo dragon slayer non sarebbero mai bastati a metter fine a quel pandemonio.
 
“Folgore del drago del Fulmine!” – gridò Axel, e immediatamente un gladio con la lama fatta di elettricità apparve nelle sue mani, con esso sgominò molte saette e aprì un piccolo varco per tutti gli altri che in coda cercarono di passare.
 
 
Un fulmine sfuggito al suo controllo a causa del vento, si dirigeva pericolosamente verso Celeste, la dragon slayer dello Spazio Stellare non poteva fare nulla, così chiuse gli occhi spaventata, quando udì:

“Ruggito del drago del Cielo!” – Wendy lo aveva deviato, salvandole la vita.
 
“Questa è anche la mia prova, quella di mia madre Grandine, devo aiutare! E vi dimostrerò di potercela fare!” – disse a tutti molto seriamente.
 
“D’accordo marmocchia, aiutami!” – le sorrise Axel.
 
Assieme cambiavano le traiettorie delle saette che incombevano sui loro capi, tuttavia non potevano contrastarle tutte: alcune troppo veloci sfuggivano addirittura alla loro vista, figurarsi ai loro attacchi.
 
“Piccola, ora cerca di intrappolare tutti i fulmini se ci riesci, io li assorbirò con un incantesimo speciale!” – le propose il dragon slayer biondo.
 
 
“Farò del mio meglio!” – rispose lei, e mentre raccoglieva le energie sotto gli occhi increduli di tutti, urlò: 

“Danza del drago del Cielo!” –moltissimi venti scaturirono da quell’incantesimo ed andarono a raggruppare ogni fulmine verso un punto preciso della ‘stanza’.
 
Non bastava raccoglierli, si disse la ragazzina, occorreva intrappolarli!

“Barriera del drago del Cielo!” – disse, e immediatamente il vento iniziò a circondare le saette raccolte poc’anzi.
 
Era il momento di Axel, la bambina dai lunghi capelli blu aveva fatto un lavoro stupefacente.
 
“Sfera elettrostatica del drago del Fulmine!” – creò con le sue mani un’enorme globo d’energia e lo spinse verso la barriera di vento, che venne prontamente sciolta dalla Sacerdotessa del Cielo, l’attacco di Axel ingoiò letteralmente tutta quell’energia elettrica, lasciando attorno a sé una secca landa desolata.
 
Dovevano affrettarsi e scappare da quel posto, in quanto sebbene le folgori fossero scomparse, sapevano perfettamente che si sarebbero riformate in men che non si dica; così si diressero a tutta velocità verso l’uscita, e solo quando si trovarono ‘al sicuro’ nell’anticamera bianca trassero un sospiro di sollievo.
 
 
“Axel, Wendy, ci avete salvato! Grazie, siete stati fantastici!” – sorrise loro Marina.
 
 
“Di niente, era mio dovere dolcezza!” – le ammiccò di rimando il dragon slayer del Fulmine.
 
“Wendy davvero, sei stata incredibile!” – si complimentò con lei Louise.
 
“Grazie piccola Lou, e grazie a tutti voi!” – Wendy era a dir poco impacciata davanti a tanta riconoscenza.
 
“Sei davvero forte!” – incalzò Hux.
 
“Sono contenta di avervi potuto dimostrare di che pasta sono fatta!” – rispose lei timidamente.
 
“Ora vedi di riposarti! Altrimenti non ce la farai ad andare avanti!” – la rimproverò sorridendo Charle, la sua candida gattina.
 
“A proposito, io sono Corinne dragon slayer della Terra, piacere Axel del fulmine!” – si presentò la ninfa, e ad uno ad uno tutti la imitarono.
 
“Gajeel, Ferro!”

“Marina, Oceano!”

“Celeste, Spazio Stellare!”

“Natsu, Fuoco! Piacere Laxus!”

“Insomma testa di rapa finiscila, non è Laxus, è Axel!” – gli sbraitò contro Gajeel.
 
“Wendy, Cielo!”

“Sting, Luce!”

“Rouge, Ombra!”

“Panter Lily!”

“Maya!”

“Hux!”

“Happy, aye sir!”

“Charle!”
 
“Lector!”

“E io sono Frog!”


“Be, piacere di conoscervi tutti quanti, ve l’ho già detto io sono Axel e sono il dragon slayer del Fulmine. Lui è  Marco il mio amico!” – disse indicando il grazioso gattino dal belo blu scuro con dei baffetti bianchi, ed una cicatrice sotto l’occhio destro.
 
“Piacere di conoscervi tutti, io sono Marco l’Exceed più estremo del mondo!”
 
“Un po’ esaltato, eh?!” – sussurrò Happy all’orecchio di Charle.
 
“Io lo trovo affascinante..” – commentò Maya a bassissima voce, arrossendo un pochino.
 
 
“Come hai fatto a sapere che i draghi avevano bisogno di noi?” – chiese Natsu al biondo.
 
“Ho visto dei fulmini cadere da queste parti...Mi trovavo sulle Montagne della Strage, e visto che ero di passaggio sono accorso!” – spiegò lui.
 
Nessuno chiese come avesse fatto a superare le altre prove o come mai si trovasse di sua spontanea volontà sulla pericolosa catena montuosa perché immaginavano appena, la forza che si nascondeva dietro quel tenebroso omone biondo.
 
“Le prove sono finite, ne siamo usciti più o meno egregiamente. Non ho idea di cosa ci aspetti oltre il varco laggiù...Cerchiamo di essere uniti come lo siamo stati sin’ora e tutto andrà per il meglio! Ragazzi ve lo ripeto di nuovo:  torneremo, tutti!” – disse loro Corinne con le lacrime agli occhi.
 
“T-tutti..!” – le fece eco Wendy che era scoppiata in lacrime.
 
 
“Andiamo, non potrà essere peggio di quello che abbiamo già affrontato!” – incoraggiò Marina.
 
“O forse sì...” – Celeste tagliente come sempre.
 
“Ti proteggo io, piccola!” – le sorrise Sting.
 
“Non dire stupidaggini, zuccone!” – Natsu diede un pugno sulla testa del dragon slayer della Luce.
 
A quella scenetta tutti, ma proprio tutti, scoppiarono a ridere di gusto. Successivamente guardandosi intensamente negli occhi strinsero un tacito accordo:

“Ci proteggeremo a vicenda!”
 
Attraversarono il passaggio  godendo ,per quella che sapevano essere l’ultima volta, del fresco sotto la loro pelle. Quando aprirono gli occhi si trovarono nella Valle di Macravhia, quella vera.
 
Un immenso manto d’erba verde ricopriva quell’avvallamento di terra, scorsero molto lontano un castello, e immediatamente capirono di dovervi entrare.
Così si incamminarono, dopo circa dieci minuti, si trovarono davanti a un’imponente fortezza con dieci porte sulla parte inferiore ed una su quella superiore.
Stagliato dinnanzi alla prima delle dieci aperture, vi era un giovane dai capelli rossicci con le braccia conserte: sembrava essere in attesa di qualcosa; al suo fianco in basso vi era una gattina col pelo rosa, nella medesima posizione del suo padrone.
 
 
“Serse, ma allora c’eri!” – gridò Celeste correndo ad abbracciare il ragazzo.
 
“Celeste, quanto tempo!” – le sorrise lui.
 
“Anche tu hai avvertito il pericolo?” – chiese lei.
 
“Si, ho sentito mio padre Celto dire che la Terra è in pericolo, così mi sono precipitato qui!” – spiegò lui  - “attendevo che gli altri figli dei draghi si facessero vivi, perché così c’era scritto sull’iscrizione! “ – proseguì.
 
“Iscrizione?” – domandò uno stupito Hux.
 
“Sì, lì al centro, fra le dieci porte del castello! Io sono Rose a proposito. Dicevo... Al centro della fortezza c’è una targa con su scritto:  ‘Se l’irrimediabile destino scritto volete sventare, occorre che dieci figli di draghi combattano contro ciò che amano! Il corso del tempo così ha sancito tutto è perduto ormai’... ” – spiegò la micetta rosa.
 
“Ormai cosa?” – gridò Natsu.
 
“Non lo sappiamo, come puoi vedere tu stesso l’iscrizione in quel punto si interrompe!” – parlò piatto Serse: era preoccupato per quanto sarebbe potuto accadere.
 
“Beh, mi pare evidente che ognuno di noi debba entrare in una sola stanza..” – disse Corinne crucciata.
 
 
Le espressioni di tutti i presenti erano visibilmente serie, qualcuno iniziava a dubitare del ‘torneremo tutti’. Come se avesse intuito tutto, Wendy parlò:
 
“Noi tutti ci siamo impegnati allo stremo delle nostre forze per giungere sin qui...Abbiamo combattuto, siamo rimasti feriti, abbiamo temuto in più occasioni di non farcela. Basti pensare alla polvere lunare, al veleno delle piante, alle palle di fuoco le quali mi avrebbero uccisa se Corinne non mi avesse salvata! Tuttavia mettendoci l’anima, il coraggio, la forza e soprattutto il cuore ce l’abbiamo sempre fatta! Avverto che stiamo demordendo però, vedo sui vostri volti l’ansia, la preoccupazione e la paura, ma voglio ricordarci la ragione per la quale siamo arrivati a questo punto...Per i nostri amati genitori! Ci hanno chiesto aiuto!” – Wendy piangeva amare lacrime mentre parlava.
 

“E noi li aiuteremo!” – le fece eco Celeste.
 
“Ha completamente ragione, la ragazzina.” – ammise Sting.
 
“Penso che allora sia tempo di avviarci...” – propose Rouge.
 
“Non temete ho un buon sesto senso io, e mi sta dicendo che andrà tutto per il meglio!” – incoraggiò Marina.
 
 
“Potremo rivedere i nostri amati draghi!” – Natsu era esaltato, ma non nel solito modo sconsiderato: cercava di far sorridere tutti stavolta.
 
“Dimostreremo loro quanto siamo cresciuti, salvandoli. Ghi-ih-ih! ” – ghignò Gajeel.
 
“Ben detto!” – anche la ragazza dagli occhi smeraldo visibilmente ripresasi.
 
Tutti si guardarono negli occhi, poi prendendo il loro Exceed per mano, varcarono un uscio ciascuno lasciandosi la valle di Macravhia alle spalle.
 
Ciò che non videro fu che non appena le porte si chiusero dietro di loro, su ognuna di queste apparve un simbolo:
una fiamma, un petalo di fiore, una nuvola, una saetta, un vecchio ferro, una zanna di serpente, un fascio luminoso, un’ombra, un astro ed una goccia d’acqua.
 
Il passaggio questa volta non diede loro la solita sensazione di fresco sotto la pelle, l’ansia cresceva, il cuore batteva forte. Quando aprirono gli occhi, la creatura che ognuno si trovò dinnanzi disse loro con un ghigno malefico: “Benvenuto figlio del drago!”
 
 
 
                                                                                                    .                          .                              .
 


Intanto a Fairy Tail, una giovane e forte maga dalla lunga e liscia chioma scarlatta era corsa dal master Makarov, visibilmente angustiata.
 
“Signore, nel corso della mia ultima missione mi sono scontrata con uno strano tizio che governava il tempo, non Ultear, lui era peggiore...Purtroppo mi è sfuggito, ma mentre scappava ha lasciato cadere questo!” – disse Erza, e passò al nonnetto un pezzo di marmo con inciso:

‘...poiché il signore del Tempo, colui che viaggia di epoca in epoca disseminando la morte o la nascita, ha preso una decisione.
Dopo che dieci portatori di poteri saranno uccisi dai figli dei draghi, egli riunirà i cuori di queste possenti creature ridotte allo stremo, ed il caos discenderà sul Mondo!”
 
Il master, dopo che ebbe ultimato la breve lettura, impallidì:

“Q-questa sembra una profezia...E ci scommetto che si riferisce ai nostri amici che sono andati alla Valle in cerca del loro genitori! Erza sicuramente troveranno delle creature che posseggono il potere dei draghi e si adireranno...Li uccideranno e la profezia di avvererà...”.







*Lily_nee*

Salve a tutti!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, avevo il ‘blocco’ e non
riuscivo ad andare avanti, ora credo di essermi ‘sbloccata’ (scusate la ripetizione di parola xD).
 
Che dire, la storia entra nel vivo, e spero vi piaccia sempre di più! Da ora in poi seguiremo una ''porta'' per capitolo ;)
Ringrazio tutti coloro che la leggono, coloro che l’hanno messa tra preferite/seguite/ricordate, e coloro che perderanno due minuti del loro tempo per farmi sapere che  ne pensano!
 
Un bacio alla prossima! <3

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Capitolo 9
*** Axel ***


Capitolo Nono.

 
 
 

“Dobbiamo affrettarci, o sarà troppo tardi!” – disse Lucy mentre correva assieme ad un gruppetto di maghi.
 
“Se li uccidono saranno guai seri!” – anche Gray era visibilmente preoccupato.
 
Il gruppetto di maghi di Fairy Tail correva verso il luogo dove, prima di loro, si erano recati i loro amici.
 
                                              .                     .                    .
 
 
“Benvenuto figlio del drago Freimstor, Axel.” – ghignò una creatura non appena il dragon slayer dei fulmini ebbe varcato la porta della Saetta del castello di Valle Macravhia.
 
Era alta, muscolosa ed ovviamente non umana, la sua pelle sembrava essere indistruttibile ed era del colore dei fulmini; dalla sua schiena uscivano due ali da pipistrello non molto grandi  ed inoltre, attorno a se, emanava una spaventosa aura  ad alta tensione che allo stesso tempo intimidiva e stuzzicava il biondo.
 
“Hai lo stesso odore di Freimstor, ma non se lui...– disse Axel in maniera molto calma al mostro che gli si parava dinnanzi .
 
“Sei perspicace Flagello del Cielo!” – lo schernì l’avversario.
 
“Non sono perspicace, conosco mio padre e tu non sei di certo lui, anche se...in un qual modo me lo ricordi.” – constatò Axel in maniera molto incerta.
 
 
“Combatti figlio di Freimstor! Tuo padre si trova oltre la porta, alle mie spalle! – lo invitò.
 
“Non me lo lascerò ripetere due volte! Sta indietro Marco, non voglio che tu ti faccia  male.” – disse Axel al suo Exceed, che si fece da parte raccomandandogli di fare attenzione.
 
“Non temere amico:  Crocea Mors del drago Fulmine!” – gridò il dragon slayer del fulmine e con un’incredibile saetta dorata, che somigliava ad una spada, sferzò il suo rivale che tuttavia non rimase più di tanto impressionato.
 
Axel continuò ad infliggere colpi  a ripetizione al mostro alato che continuava a incassare senza togliersi dalla faccia un fastidioso ghigno.
 
“Ti piace soffrire?” – domandò il dragon slayer mentre lo colpiva con una folgore – “Perché non contrattacchi?” – incalzò.
 
“Perché non combatto eh? Perché non potrei mai abbassarmi a colpire un mago con dei poteri così miseri!” – rispose quell'essere con evidente disinvoltura.
 
Tuttavia Axel rimase interdetto a quelle parole poiché colse negli occhi del suo avversario, per un solo momento, per un solo istante, un velo di nostalgica tristezza.
Cosa poteva mai voler significare quello sguardo? Si stava sbagliando? Era un modo per fargli abbassare la guardia e poi colpirlo a tradimento?
Avrebbe voluto trovare le risposte a queste domande, ma non c’era tempo: Freimstor lo stava aspettando oltre quella porta, ed il fatto che riusciva a sentirlo vicino lo fece tornare in se.
 
Riprese ad attaccate con più ferocia di prima, la creatura si limitò a continuare ad incassar colpi senza batter ciglio.
 
“Perché? Perché non mi attacchi se dici di essere tanto più forte di me?” – Axel era disperato: in quel modo non sarebbe andato da nessuna parte.
 
“Impertinente dragon slayer, con i tuoi attacchi non sono caduto neppure una sola volta! Come puoi anche solo pensare che una creatura forte e nobile come me ti anche solo sfiori? Il mio compito non è certo quello di ferirti od ucciderti...” – rispose il mostro.
 
“Il tuo compito? Spiegati meglio!” – si intromise Marco.
 
“Ti aiuterò dragon slayer del Fulmine: per tutto questo tempo non hai notato due grandi particolari che garantirebbero la tua vittoria!” – lo canzonò quell’essere, ottenendo un’inutile, rabbiosa reazione da parte di Axel che lo attaccò ancora a ripetizione.
 
“Così non andrai da nessuna parte figlio di Freimstor!” – continuava a prenderlo in giro la creatura.
 
 
Perché diamine cercava di aiutarlo, o di indurlo a capire qualcosa?
Voleva depistarlo? Attaccarlo a sorpresa? Ma soprattutto cosa diavolo non aveva visto per tutto quel tempo? Dove si trovavano quei due particolari?
Questi erano i pensieri che affollavano la mente del dragon slayer mentre continuava ad attaccate quasi alla cieca.
 
In quella stanza c’erano solo lui, il mostro alato, Marco e...la porta!
La porta! Come aveva fatto a non notarlo prima? A posto della serratura c’era un incavo a forma di fulmine che andava riempito, ed evidentemente con una saetta.
 
Così provò a crearne una di quelle dimensioni con i suoi poteri, ma il risultato fu fallimentare.
Si spremette le meningi mentre continuava ad attaccare il mostro, finché non arrivò alla conclusione: sicuramente la chiave della porta che lo avrebbe condotto da suo padre era una saetta prodotta dal mostro che aveva dinnanzi, altrimenti perché mandarlo ad ostacolare il suo passaggio?
 
Essendo giunto a capo del mistero, Axel continuò sì a sferzare l’avversario ma con un altro obiettivo: individuare il suo punto debole!
 
Notò immediatamente che colpendolo frontalmente non otteneva risultati, così puntò alle gambe ma anche in quel caso gli attacchi non sortirono effetti.
Allora provò a colpirlo alle ali con un ruggito di fulmini, e subito la creatura si spostò evitando l’impatto di striscio.
 
Axel sogghignò: aveva trovato il suo punto debole! Adesso sì che si sarebbe divertito.
 
“Bravo figlio di Freimstor, hai trovato il mio punto debole, ora coraggio colpiscimi, uccidimi se ne sei in grado ed oltrepassa la porta.” – Lo invitò il mostro.
 
“Sta a vedere!” – ghignò Axel stavolta.
 
“Vai compagno! Massacralo! “ – faceva il tifo Marco.
 
Lo scontro si spostò su un altro livello: innanzitutto adesso il dragon slayer sapeva dove colpire e con quale scopo, ed inoltre, allo stesso tempo, anche la creatura color del fulmine cominciò quantomeno ad evitare gli incantesimi più pericolosi che Axel lanciava.
 
L’aria era più elettrica che mai, il dragon slayer ruggiva come un vero drago all’indirizzo del suo avversario che evitava i suoi colpi con sempre meno tempismo: sarebbe stato questione di momenti, presto lo avrebbe colpito..
 
 
Ed infatti ciò avvenne, un meraviglioso e potentissimo attacco colpì in pieno le ali della creatura che ridendo di gusto s’accasciò a terra.
 
Un grido lacerante squarciò l’aria, Axel sentì il suo cuore stringersi, conosceva quella voce..
 
Nello stesso istante la porta dietro di lui, quella attraverso la quale era entrato, si spalancò.
 

 
 

*Lily_nee*


Salvee!! Dopo mesi e mesi di scuola in cui non ho avuto nemmeno il tempo per respirare, oggi ho deciso di riprendere in mano questa mia prima ff per portarla al suo compimento!
 
Alloraaa ricapitoliamo:  Nello scorso capitolo avevo detto che avremmo seguito la battaglia di ogni dragon slayer in capitoli separati, ci tengo a precisare però che ognuna si esse avviene nello stesso momento, anche se i capitoli sono diversi.
Narrerò quindi ogni scontro in un capitolo diverso, finché ad un certo punto, vedrete che si uniranno: è probabile che troverete della somiglianze fra questo capitolo e quelli a venire, ma è tutto voluto.
 
Nella speranza che riprenderete a leggere questa ff, o magari la comincerete presto, vi saluto con un abbraccio! <3
 

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Capitolo 10
*** Serse ***


Capitolo Decimo.

 
 

Spalancò la porta della Zanna di Serpente stringendo la mano di Rose.
 
La stanza che gli si parò davanti era evidentemente piena di tossine, ma per Serse, il dragon slayer del Veleno, queste rappresentavano delle dolci fragranze: quasi dei fiori per i comuni umani.
 
All’interno della camera vi era una creatura femminile dalla pelle violacea e gli occhi iniettati di sangue. Il suo corpo sembrava essere la fonte dei gas che appestavano l’ambiente.
 
Serse si accorse immediatamente di un particolare: la porta che si trovava alla spalle del mostro, quella da cui presumibilmente sarebbe dovuto passare per raggiungere suo padre, a posto della serratura presentava una cavità a forma di zanna.
 
“Dove trovo la chiave?” – chiese con tono piatto al mostro, accarezzando la Exceed che gli si era adagiata tra le braccia.
 
Il ragazzo dai capelli rossicci sembrava essere totalmente a suo agio, non temeva l’avversario anzi cercava di approcciare al problema che gli si parava dinnanzi con molta pragmaticità.
 
“Di certo non sarò io a dirtelo, figlio di Celto. Trova da solo la zanna, sembri intelligente, se ragioni arriverai a scoprire la sua collocazione.” – rispose con altrettanta calma la creatura dagli occhi rossi.
 
 
Nel frattempo però Serse era già arrivato alla conclusione:
 
“La zanna certamente si trova in questo luogo, in questo luogo l’unico nascondiglio plausibile è il corpo della creatura, quest’ultimo non sembra avere la chiave celata esteriormente, indi per cui...” – ragionava tra sé e sé.
 
 
“Si trova al suo interno, ergo...” – continuò Rose, quasi potesse leggerli nella mente.
 
“Si combatte!” – completò Serse sorridendo mentre adagiava la Exceed a terra e   partiva all’attacco.
 
 
Artiglio del drago velenoso!” – gridò assestando un potentissimo e tossico pugno nell’addome del mostro.
 
Questo indietreggiò di qualche metro limitandosi ad incassare, si riprese in qualche secondo e spiccò un grandioso salto atterrando dall’altro lato della stanza.
 
Il dragon slayer  si fermò un momento per concentrare le forze, chiuse gli occhi ed iniziò a respirare con molta calma: sapeva perfettamente che quell’essere non avrebbe alzato un solo dito contro di lui, bensì sarebbe continuato a scappare qua e là per trattenerlo.
 
L’aria era satura di veleno più che mai quando Serse spalancò gli occhi e gridò:

Ruggito del drago velenoso!” – all’indirizzo del mostro.
 
 
Quest’ultimo, sorridendo, evitò facilmente il colpo e fissò un dragon slayer che per  un momento parve davvero incredulo;
tuttavia il giovane non perse tempo e continuò ad attaccare l’avversario, poco importava se i suoi colpi non andavano a segno: dopotutto i suoi non erano attacchi con fini offensivi bensì analitici.
 
In poco tempo Serse aveva imparato a memoria: tempi di reazione, spostamenti e strategie della creatura.
 
“Non ha scampo! Ma preferirei non dover combattere.” – penso il dragon slayer, che seppur si dimostrava un abilissimo stratega ed un mago davvero potente, non stravedeva per i combattimenti e preferiva risolvere i problemi logicamente.
 
“Consegnami la chiave che nascondi in te!” – la invitò con tono piatto ancora una volta.
 
“Non credo che funzionerà Ser!” – avvertì Rose.
 
Ebbene, la Exceed di certo non si sbagliava:

“Per ottenerla devi sconfiggermi, vedrai che si presenterà a te in men che non si dica!” – rispose in tono asciutto la creatura. I suoi occhi erano più rossi che mai.
 
“Preferirei non ricorrere a mezzi estremi, ma se proprio ci tieni...” – sentenziò il dragon slayer.
 
 
Sapeva tutto del suo avversario, finanche quale colpo utilizzare per metterlo al tappeto eppure sentiva uno stranissimo presentimento.
Credeva che se l’avesse sconfitto sarebbe accaduto qualcosa di orribile, come se avesse fatto del male ad un amico, ma ciò non aveva senso dal momento che quello dinnanzi a lui era l’ostacolo che lo separava da Celto suo padre.
Decise di partire all’assalto, lo avrebbe steso con un solo attacco.
 
Chiuse gli occhi e accumulò energie; una volta pronto mosse le braccia in aria a formare un semicerchio, sistemò i piedi in modo parallelo e posizionò successivamente le mani in direzione del suo nemico:

Tecnica segreta di devastazione del drago: Falce mortale del drago velenoso!” – gridò ed una scia di potentissimo veleno, che formò una grandiosa falce, colpì ad una velocità inimmaginabile il nemico.
Nello stesso momento il presentimento di Serse si avverò: un urlo lacerò le sue orecchie, istintivamente si pose davanti a Rose per difenderla.
 
Il nemico cadde a terra, quasi sorridendo, la porta da cui il dragon slayer era entrato si aprì ed entrò una persona che Serse non aveva mai visto prima.
 

*Lily_nee*


Ecco la seconda battaglia, stavolta vediamo protagonista Serse il dragon slayer del veleno :3
 
Chi sarà mai entrato dalla prima porta della zanna? E chi sarà entrato, nel capitolo precedente dalla prima porta della saetta? Cosa sono le grida che sentono i dragon slayer? Sono in qualche modo connesse al brutto presentimento di Serse?
Restate con noi (con me, però con noi suona meglio u.u) e lo scoprirete fra qualche capitolo.
 
A presto, un bacio <3

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Capitolo 11
*** Sting ***


Capitolo Undicesimo.

 
 
 

Tutti si trovavano di fronte alla porta che rappresentava il proprio simbolo; Sting prima di entrare in quella del Fascio di Luce assieme al suo fidato amico Lector, diede un’ultima occhiata ai suoi amici, in particolare a Rogue, Celeste e Natsu-san.
 
Anche ammesso che sarebbe riuscito a vincere quest’ennesima prova ed attraversare il prossimo varco sino a giungere presso suo...suo cosa?
Aveva avvertito la sua presenza e per questo si era recato verso Macravhia ma, non era stato lui stesso ad uccidere suo padre, il drago Bianco Weisslogia?
Lo ricordava bene, con le sue stesse mani, per dimostrare di essere un vero dragon slayer, degno della stima di tutti...
 
Attraversò comunque il passaggio, notando che l’Exceed gli si era stretto vicino, probabilmente aveva avvertito il suo stato d’animo, d’altronde ci riusciva talmente bene.
 
La stanza era completamente bianca, accecante per una persona normale, ma non per il dragon slayer della Luce;  non vi era nessuno al suo interno.
 
Immediatamente allora Lector e Sting corsero verso la porta, ma notarono che non vi era una maniglia e che la serratura presentava un cavo oscuro, sembrava quasi che andasse riempito con la luce: e il biondo così tentò di fare, invano.
 
Non sapendo come gestire la situazione provarono a buttare giù la porta con la forza ottenendo dei risultati fallimentari, tentarono persino di tornare indietro dal varco attraverso il quale erano passati per entrare: era bloccato, dall’interno quel passaggio non si sarebbe mosso di un millimetro nemmeno con i più potenti attacchi magici.
 
Il senso di tristezza e nostalgia che si era insinuato poc’anzi in Sting tornò a farsi sentire più pungente che mai, tanto che il biondo si sedette a terra con le mani tra i capelli, Lector avrebbe persino giurato di vedere qualche lacrima scorrere sul suo viso, ma probabilmente erano gocce di sudore causate dall’impotenza momentanea di quello che era certo fosse il dragon slayer più forte del’universo.
 
In realtà la motivazione era ben’altra: Sting si sentiva geloso!
Sì, geloso del fatto che tutti avevano un genitore da salvare in quel momento a parte lui! Ma ovviamente tutto ciò lui non lo avrebbe mai rivelato ad anima viva, lo avrebbe tenuto tutto per sé, soffrendo immensamente da solo come aveva sempre fatto d’altronde.
Ah già, anche Rogue si trovava probabilmente nella medesima situazione, pensò, ma più probabilmente il suo compagno se la sarebbe sbrigata con un piatto e disinteressato: “Non mi importa più ormai”.
 
Lui invece no, lui non ci riusciva, lui sentiva il grave peso, di quello che aveva fatto un tempo, farsi strada in lui e divenire sempre più insopportabile: aveva tolto di mezzo colui che lo aveva cresciuto.
 
Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a ricordare distintamente Weisslogia, il drago bianco, che amorevolmente gli insegnava a leggere, scrivere, combattere e difendersi; ma soprattutto gli sovveniva alla memoria distintamente una sua frase:
 
“Sorridi, sorridi sempre e troverai tanti amici accanto a te quando io non sarò più al tuo fianco.”
 
Quando uccise suo padre col potere del dragon slayer sentì una tristezza nel cuore indescrivibile per giorni e giorni, trovò, infine, un solo modo per scacciarla via, seguire il consiglio di Weisslogia: così iniziò a sorridere a tutti.
 
Sting era una persona molto solare, attraente e, per così dire, brillante; di certo non negava sorrisi a nessuno, il fatto è che pian piano questi ultimi divennero falsi, presuntuosi e schernitori.
 
“Dimmi cosa c’è di buono nel dimostrare di essere forti quando si perde il proprio cuore?” – queste le parole che gli aveva rivolto Natsu riguardo Weisslogia, quando un giorno stavano combattendo.
 
“C’è di buono che sono invincibile, a cosa serve un cuore?” – aveva risposto all’epoca non curandosi di comprendere in maniera più profonda le parole del dragon slayer del Fuoco.
 
In quel momento, in quella stanza, lontano da tutti aveva finalmente capito cosa intendesse Natsu-san: Sting, adesso, sentiva di portarsi dietro un’ineliminabile ed imperdonabile colpa.
 
“Non devi rimproverarti per questo ora...” – provò Lector a consolarlo.
 
 
Ma Sting, pur apprezzando il gesto dell’amico che era sempre rimasto al suo fianco,
si sentiva malissimo, la consapevolezza di quello che aveva fatto gli era piombata addosso fra capo e collo, tutta insieme.
 
Era così arrabbiato con se stesso, se solo quel giorno mentre infliggeva a suo padre il colpo di grazia avesse dato retta al suo cuore che gli gridava, lo implorava, di fermarsi, adesso avrebbe qualcuno da salvare, un genitore da rincontrare, e avrebbe potuto capire cosa provano gli altri dragon slayer.
 
Rammentava che Weisslogia, sul punto di morire gli andò incontro, quasi entrando in lui, sussurrandogli al cuore con amore: “Sting..”.
Tuttavia ad oggi il biondo era quasi certo che quel ricordo fosse semplicemente un’allucinazione dovuta alla sofferenza. Come poteva il drago volergli ancora bene sul punto di morte, una morte provocata dal suo stesso figlio?
 
L’ira cresceva avrebbe voluto farla finita in quel momento, perciò si alzò e si dette un tremendo “Pugno del drago Sacro” dritto in faccia.
 
Udì un tremendo grido in quel momento, o magari se lo stava immaginando per il dolore che provava. Cadde di peso a terra.
 
“Sting-kun, perché?” – Lector non riuscì a trattenere le lacrime.
 
Il biondo decise di fare qualcosa che non aveva mai fatto prima: guardò l’Exceed dritto negli occhi e gli regalò un sorriso, un sorriso vero che voleva dire “Grazie.”
 
Dopodiché gli parve di vedere insieme: Lector che cercava di abbracciarlo da sdraiato, la porta da cui era entrato che si spalancava, un’ombra che si stagliava nella luce...E Weisslogia che sorrideva.
 
A quest’ultima visione, però, aveva già perduto i sensi.
 

 
 

*Lily_nee*

 

Salveee :D
 
Questo è il capitolo dedicato alla “battaglia” interiore di Sting!
L’avrà persa, l’avrà vinta? Lo scopriremo solo quando tutte gli scontri saranno “terminati”! :P

Ho provato ad immaginare gli ipotetici sensi di colpa di uno Sting che soffre per ciò che ha fatto in passato!
 
Alla prossima un bacio! <3

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Capitolo 12
*** Celeste ***


Capitolo Dodicesimo.

 
 

Nemmeno il tempo di guardare il varco dell’Astro: la porta, Celeste se l’era chiusa alle spalle  assieme ad Hux, quasi immediatamente.
 
La dragon slayer dello Spazio e della Stelle era un tipo davvero tosto, una delle persone più coraggiose sulla faccia di Earthland.
Una ragazza spigliata, dai luminosi  e corti biondi capelli dorati, gli occhi azzurri cristallini ed una corporatura molto snella ma vigorosa e potente.
 
Faceva parte della gilda Golden Beam, ed era uno dei maghi più potenti fra i suoi compagni; portava a termine missioni su missioni, dalle più semplici a quelle di grado S.
Le era addirittura stata affidata una missione di rango SS nella quale sconfisse da sola un esercito di diecimila malfattori che minacciavano una città.
 
Hux, l’Exceed dal manto giallo, era il suo degno compagno: un intrepido gatto alato che non si sarebbe mai e poi tirato indietro di fronte a niente e nessuno.
 
 
Ed è per questo che Celeste non ebbe nessunissima esitazione o paura a varcare l’uscio dell’Astro.
Si trovò davanti uno spazio apparentemente molto grande, in quella “stanza” c’erano lei, Hux, un mostro che sembrava brillare e due porte: quella dalla quale era entrata e “quella dalla quale uscirò.” – pensò.
 
Si avviò verso la porta, ma la creatura fece per muoversi ed andarle incontro, istintivamente, la dragon slayer si precipitò contro di essa e le assestò una ginocchiata sul mento che la fece volare dall’altra parte della stanza.
 
Ovviamente essendo una testa calda, Celeste non aspettò che quell’essere  si rialzasse o che riprendesse almeno l’equilibrio, continuò ad attaccare con una foga mai vista gridando:
 
“Togliti di mezzo, non so che farmene di te!  Supernova del drago stellare!” – lanciò  una sfera di energia a tutta velocità verso il suo avversario, che però nel frattempo si era ripreso ed era fuggito.
 
“Troppo lento!” – sorrise Hux: il mostro disorientato e sbalordito si trovò la dragon slayer sospesa in aria grazie al suo Exceed, proprio davanti ai suoi occhi. Nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa stava accadendo si beccò un pugno dritto nello stomaco.
 
Celeste non si affidava semplicemente ai poteri del dragon slayer, era anche abilissima nelle arti marziali, ed assieme al suo amico volante formavano una vera e propria macchina da guerra.
 
L’avversario cadde a terra e si rialzò, la bionda gli era già vicino:
 
 
“Sei incredibilmente veloce e forte figlia di Aliubey.” – sorrise e fece qualcosa che non era mai stato fatto prima con gli altri figli dei draghi, anche se ovviamente questo Celeste non poteva saperlo: attaccò la dragon slayer.
 
Con uno scatto rapidissimo si abbassò e con uno sgambetto molto deciso e una manata la fece volare via. Sfruttando la forza che l’avversario aveva impresso all’attacco, però, Celeste toccò la parete della stanza dandosi una portentosa spinta.
 
Meteora del drago stellare!” – la bionda girava rapida con tutto il corpo che era divenuto una spirale di luce, e con una tremenda testata cercò di colpire il mostro, che però aspettandosi una reazione del genere le afferrò il capo e la fece ruotare in senso inverso al suo, in modo da aumentare l’attrito.
 
Quando il vortice della dragon slayer perse ogni effetto, il mostro la lanciò in aria;  a Celeste girava la testa ed è per questo che rimase inerme e cercò di incassare come meglio poté il micidiale pugno in faccia che si rimediò.
 
“Questo scontro mi ricorda gli allenamenti con mio padre...” – pensò confusamente.
 
Caduta a terra cercò di riprendersi come meglio poteva, era furibonda, iniziò a gridare mentre accumulava energia. Il suo corpo fu avvolto da fasci di luce sempre più intensi.
 
“Finiva sempre così quando combattevo con Aliubey, lui sembrava avere la meglio, mi dava dei tremendi colpi e io mi arrabbiavo, mi arrabbiavo, mi arrabbiavo finché non entravo in modalità Shining Star e lo facevo nero!”
 
Così accadde, mentre la luminosità che le abbracciava il corpo diveniva sempre più accecante, sotto ai suoi piedi venne a formarsi un cerchio dagli strani disegni con al centro una stella ad otto punte.
 
Era pronta, partì all’attacco: la sua velocità era notevolmente aumentata ed anche la forza fisica, il mostro le stava letteralmente prendendo da ogni parte, non riusciva a prevedere da dove arrivassero gli attacchi; era un continuo ripetersi di calci, pugni, testate e ginocchiate.
 
“Sei fantastica Cel!” – le gridava Hux.
 
La dragon slayer sorrideva, amava essere incoraggiata e lusingata dal suo Exceed, e se c’era una cosa che proprio non le riusciva, era controllarsi.
 
In poco tempo il corpo del mostro era pieno di lividi e bozzi, eppure quest’ultimo sorrideva sprezzante del dolore e del pericolo che correva.
 
“Così non uscirai mai da qui dentro, continueremo a combattere all’infinito.
Sei troppo debole!” – la derise.
 
“Troppo debole? Troppo debole??” – gridava dentro di se più furiosa che mai, aumentando la potenza dei suoi colpi.
Quel mostro le dava sui nervi, quasi quando suo padre mentre combattevano! Aliubey, infatti, la punzecchiava sempre durante le loro battaglie, si intende: per spronarla a fare sempre meglio; ma a Celeste dava comunque un grande fastidio essere “presa in giro” a questo modo.
 
“Bene, la faremo finita in fretta allora” – pensò.
 
Avrebbe usato un attacco potentissimo, quello della Stella Nascente.
 
 
Quando una stella muore,sotto il peso della sua stessa forza di gravità, gli strati più esterni di essa esplodono con una forza tale che la luminosità può offuscare brevemente parte della sua galassia di appartenenza.
Quella potentissima energia, apparteneva alla dragon slayer dello Spazio Stellare, che grazie ad una tecnica segreta aveva imparato ad assorbirla.
Quel colpo avrebbe sicuramente steso l’avversario, successivamente avrebbe buttato giù la porta e sarebbe andata a salvare Aliubey.
 
Modalità Shining Star: Colpo della Stella Nascente!” – gridò, un immenso fascio di luce offuscò tutto intorno a loro.
 
La porta alla spalla di Celeste si spalancò, una voce mai sentita prima gridò:

“Fermaaaaa!”
 
L’energia del suo attacco venne in qualche modo assorbita da una specie di buco nero, o almeno fu ciò che le parve di vedere.
 
Qualcuno le saltò addosso bloccandola, cercò di dimenarsi ma aveva consumato troppo potere magico e cadde a terra.
 
Si voltò per capire chi, o cosa, l’avesse fermata.
 

 

*Lily_nee*


Buonaseraa :D
 
 
Chiedo scusa per il ritardo >.< questo capitolo era pronto venerdì sera ma non l’avevo revisionato e sabato non ci sono stata :’(
 
Eccoci giunti alla quarta battaglia di dieci.
 
Questa vede protagonista Celeste la dragon slayer dello Spazio Stellare, una delle mie preferite, una vera dura e una vera testa calda! *-*
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!
 
Un bacio. <3

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Capitolo 13
*** Rogue ***


Capitolo Tredicesimo.


 
 

*Premetto che il passato di questo personaggio è stato modificato da me! Buona lettura :3”

 
 
 

Immobile, in piedi davanti al varco, con il cuore che batteva a mille, l’ansia che cresceva...
Cosa doveva fare?
Cosa avrebbe fatto una volta superata quell’ultima prova? Come lo avrebbe spiegato al suo compagno, al suo migliore amico?
 
“Eppure devo entrare...” – disse con un filo impercettibile di voce.
 
“Anche Fro lo pensa!” – rispose a quello che sembrava un sospiro di rassegnazione,  il piccolo Exceed dalla pelle verde e l’adorabile abitino rosa a chiazze nere.
 
Rogue, l’impenetrabile dragon slayer dell’Ombra, aveva appena incontrato il suo peccato più grande.
La porta, ancora chiusa, gli sembrava immensamente più grande di lui, lo sormontava, gli spezzava il cuore dalla vergogna...
 
Avrebbe voluto chiudere gli occhi e svegliarsi nel suo comodo letto, senz’altro a cui pensare, eppure sapeva...
Sapeva che un giorno, prima o poi, avrebbe dovuto fare i conti con la sua menzogna, la sua sporca menzogna, la bugia con la quale avrebbe voluto chiudere ogni legame col suo passato.
 
 
Varcò la soglia dell’Ombra.
 
Un mostro nero, spaventoso, di cui si riuscivano a vedere solo gli occhi bianchi, stava seduto, o meglio rannicchiato, ed abbracciato alle gambe per mezzo delle lunghe e orripilanti braccia nere, nell’angolo meno illuminato della tetra stanza: sembrava mortificarsi per qualcosa.
 
 
Altro che porta! La creatura gli metteva ancora più ansia, la vergogna lo affliggeva ora più che mai, tuttavia cercò di dissimulare meglio che poté le sue paure, almeno finché il momento non sarebbe arrivato.
 
 
“Dobbiamo uscire dalla stanza Fro, guarda lì c’è un’uscita!” – fece il dragon slayer.
 
“Anche Fro lo pensa!” – di rimando l’allegro Exceed.
 
Si mossero, con poche falcate Rogue e un’accennata corsetta Frosh, raggiunsero in men che non si dica la porta, che si trovava vicino al mostro, tentarono di buttarla giù, visto che non aveva maniglie con cui aprirsi, tuttavia quest’ultima non si mosse di un millimetro.
 
La creatura nera, come un fulmine, allungò il braccio e colpendo il dragon slayer, lo scaraventò dall’altra parte della stanza:

“Non è in questo modo che uscirai di qui figlio di Skyadrum, non rivedrai tuo padre così facendo..” – lo avvertì.
 

“Fro sa che il drago d’Ombra è stato ucciso da Rogue!” – disse l’Exceed in maniera molto convinta.
 
Il mostro scoppiò in una fragorosa risata:

“Se così fosse io non sarei q...” – si interruppe: evidentemente stava per dire troppo.
 
Fece una lunga pausa e riprese:
 
 “È questo che hai raccontato?! Ma non farmi ridere sciocco ragazzino!” – lo rimproverò la creatura.
 
 
“Cosa sta dicendo, si domanda Fro?!” – l’Exceed era confuso, lui dava per scontato che Skyadrum non esistesse più poiché quando incontrò il suo compagno lui gli narrò come l’aveva tolto di mezzo per dimostrare di essere un vero dragon slayer.
 
 
Rogue ancora non se la sentiva di raccontare la verità.  Si sentiva debole a quel tempo, era debole ora, il suo disinteresse era solo una copertura: dentro era un normalissima persona che si sentiva mangiar vivo dai rimorsi.
 
 
Così partì all’attacco:
 
Ruggito del drago d’Ombra!” – urlò, il suo colpo tuttavia non raggiunse l’avversario.
 
Era troppo deconcentrato non poteva combattere, se ne rendeva conto perfettamente da solo, tuttavia continuò con una serie di incantesimi devastanti.
 
Non colpì mai il suo avversario.
 
“Cosa c’è i rimorsi ti bloccano? Sei patetico.” – inveì il mostro.
 
“Che rimorsi si chiede Frosh?”
 
 
Rogue cadde a terra, le lacrime rigavano il suo viso...
 
“Rogue, Rogue!” – gridava l’Exceed.
 
“Non riesco più a tenermi questo peso caro amico, ti racconterò la verità!” -  iniziò il dragon slayer.
 
 
“Finalmente sciocco ragazzino..” – sussurrò la creatura.
 
“Come sai, io venni allevato da Skyadrum il drago dell’Ombra, di lui ricordo ancora tutto perfettamente! Mi insegnò a combattere, a leggere,  a scrivere e a proteggere gli amici...Ma l’insegnamento più prezioso di tutti che mi impartì, e che porterò sempre nel cuore, è che la verità è la suprema tra le virtù.
Ebbene ora, seguendo le sue parole ti racconterò un segreto, un’orribile bugia che ho sempre nascosto a tutti e soprattutto a te, che sei il primo cui mentii.
 
Un giorno di quattordici anni fa, Skyadrum mi invitò ad ucciderlo per dimostrargli di essere un vero dragon slayer, ma io, che gli volevo troppo bene, mi rifiutai, così  semplicemente, il mattino successivo mi svegliai e lui non era più al mio fianco. Lo cercai ovunque per un mese senza mai perdere la speranza, quelle trenta notti furono qualcosa di pietoso: piangevo ogni momento, mi sentivo solo, abbandonato in un mondo più grande di me, non conoscevo nessuno.
 
I boschi, dove solitamente vivevo assieme a Skyadrum, ora mi incutevano timore, gli animali con cui solevo giocare adesso mi spaventavano, sognavo ogni notte mio padre che si allontanava lasciandomi indietro mentre io cercavo disperatamente e invano di raggiungerlo.
 
La tristezza riempiva il mio cuore, che si chiudeva sempre di più, perdeva fiducia nel prossimo, non si fidava più di nessuno; e così divenni una persona disinteressata, mi privai di qualsiasi emozione, almeno finché non ti incontrai, Frosh.
Così piccolo e indifeso, mi dissi di voler stare per sempre con me, per proteggermi, perché avevi visto nei miei occhi la tristezza di chi aveva sofferto molto.
 
Scaldato da quelle parole, non volli rivelarti che mio padre mi aveva abbandonato, volli mostrarmi forte e risoluto ai tuoi occhi e così ti raccontai di aver ucciso con il mio potere e con le mie mani Skyadrum.
 
Da quel giorno in poi, trovai in te un grande amico, ma vissi sempre con questo insopportabile peso, con la vergogna di non esser riuscito a confessare al mio miglior amico di aver sofferto immensamente. Perdonami, se puoi, Frosh.” – le parole uscirono tutte d’un fiato, quattordici anni di silenzio avevano reso quella bugia troppo grande da reggere, ed ora tutta la verità scorreva fuori come un fiume in piena.
 
 
“Fro, non pensa che tu sia da biasimare. Fro pensa che tu sia stato nobile e coraggioso nel rifiutare di uccidere tuo padre. Fro...continua a volerti bene, anche più di prima” – il piccolo Exceed aveva le lacrime agli occhi.
 
Il dragon slayer, dal canto suo, aveva il volto ormai rigato di lacrime, ma non gliene importava nulla, voleva far uscire tutte le sofferenza che si era portato dietro da quella mattina tanto lontana.
Adesso che aveva confessato la verità al suo amico, si sentiva davvero leggero.
 
“Fro pensa che tu possa battere quello stupido!” – lo incoraggiò.
 
Rogue sorrise; sì adesso poteva combattere, niente lo avrebbe fermato, poteva lottare finalmente senza nascondere nulla. Era lì per lo stesso motivo degli altri dragon slayer:

“VOGLIO SALVARE MIO PADRE E RINCONTRARLO!” – gridò mentre abbracciava Frosh, successivamente raccolse le energie e partì all’attacco, ce l’avrebbe fatta con un solo colpo:
 
 
Furia del drago d’Ombra!” – il suo corpo venne avvolto da ombre nere, che concentrò fra le mani: le avrebbe sparate dritte nell’addome del mostro, mettendolo KO.
 
Peccato che venne fermato da una barriera attivatasi per terra.
 

 

*Lily_nee*

 
 

Domando scusa per il ritardo, ma la scuola mi sfinisce! XD
 
Eccoci giunti alla storia di Rogue, come ho detto in apertura
è stata modificata, perché non piaceva molto il fatto che avesse ucciso suo
padre, non ce lo vedo così cattivo! xD
 
Spero che gradirete!
 
A presto, un bacio! <3

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Capitolo 14
*** Marina ***


Capitolo Quattordicesimo.

 
 
 

 Aprendo la porta della Goccia, Marina la dragon slayer dell’Oceano e Maya la sua piccola Exceed, si ritrovarono in una stanza dalle pareti azzurro mare.
 
 
“Sento qualcosa di stra....AAAAAAH!” – gridò la ragazza mentre iniziava a precipitare  nel vuoto.
 
Continuava a cadere senza fermarsi, assieme alla sua gattina.
 
“Dove stiamo andando? Non riesco a volare” – Maya era in preda al panico.
 
“Chiudi gli occhi.” – la rassicurò Marina, che dopo un primo momento di ansia, era già tornata nel suo normale status di tranquillità.
 
Mentre piombava verso il nulla la dragon slayer riusciva a sentire l’aria farsi sempre più fresca e profumata...Una fragranza che conosceva sin troppo bene.
 
“Stiamo per finire nel mare Maya, ti fornirò immediatamente il necessario per respirare!” – disse con calma, mentre si concentrava e congiungeva le mani creando un incantesimo.
 
 
Bolla d’ossigeno!” – una cristallina sfera d’ossigeno si depositò dolcemente sul capo della piccola gattina dal pelo blu e bianco, così morbido che ricordava il mare e lo spumeggiare delle onde che si infrangono a riva e subito dopo tornano indietro.
 
La Exceed le sorrise in segno di ringraziamento.
 
“Come è maturata! Dopo aver visto gli anelli dell’ossigeno che abbiamo utilizzato per sopravvivere alla prova di sua madre Ortinbras, ha immediatamente riprodotto la tecnica” – pensò Maya, mentre la ragazza creava una bolla anche per lei.
 
Continuarono a precipitare per poco, circa un minuto o due; dopodiché, come predetto dalla dragon slayer, toccarono suolo, o meglio mare.
 
Erano immerse in un meraviglioso oceano pulito e limpido quasi quanto gli occhi  della ragazza, la quale chiudendo gli occhi si godé quell’acqua meravigliosa.
Essere immersa in quel mare le ricordava i lunghi bagni che faceva assieme alla madre: era accogliente, rinfrescante, familiare.
Si sentiva una sola cosa con l’ambiente che la circondava, stava per assuefarsi quando un spostamento d’acqua improvviso ed innaturale la ridestò. Qualcuno che conosceva?
 
Attraverso la Maris Communicatio, parlò alla sua micetta:
 
“Non hai visto nulla, Maya?” – chiese.
La Exceed fece cenno di no con la testa.
 
“Bene, allora nuotiamo e cerchiamo la via d’uscita, rimani sempre vicino a me! Ricorda: l’oceano è il posto più bello e pericoloso del mondo a volte.” – avvertì la ragazza.
 
 
Si mossero alla ricerca di un varco, un’uscita, che fosse simile a quella da cui erano entrate. Attorno a loro non c’era nulla, a parte l’acqua s’intende.
 
Di nuovo qualcosa sferzò l’acqua ad una velocità inaudita, ma stavolta Marina era pronta:

Tecnica del drago dell’Oceano: schiuma inseguitrice!” – candida spuma di mare uscì dalle sue mani e si attaccò alla coda dell’essere che era passato.
 
Maya si adagiò sulla schiena della dragon slayer, ed insieme attaccate alla schiuma, presero velocità inseguendo la creatura, che non accennava a fermarsi o decelerare.
La ragazza si stava stancando: quella velocità, con tutta la sfera d’ossigeno a proteggerla, le stava impedendo di respirare; e se aveva problemi lei, che era la dragon slayer dell’Oceano, figurarsi la sua povera micetta dal pelo blu-bianco!
 
“Benissimo, è ora di metter fine a questa pagliacciata!” – pensò.
 
Tecnica segreta del drago dell’Oceano: abissi del silenzio!” – gridò da dentro la sfera e innumerevoli fiotti d’acqua di un blu scurissimo partirono dal suo corpo ad una velocità pari a quella dell’essere che le stava trainando.
 
In pochi momenti  quell’insulso inseguimento sarebbe finito! E così fu:  l’acqua degli abissi ingabbiò l’essere e lo fermò.
 
Marina e Maya, dopo qualche istante, arrivarono e scoprirono che la creatura altro non era che un mostro marino.
La corporatura simile a quella di una donna-pesce, la pelle ricoperta di squame azzurro-verdi, gli occhi gialli.
 
“Sono Marina la dragon slayer dell’Oceano,figlia di Ortinbras, tu chi sei?” – domandò la ragazza.
 
“Colei che dovrai sconfiggere per attraversare quella porta!” – rispose la creatura indicando una luce sul fondo dell’oceano in cui si trovavano.
 
 
“Perché puoi usare la Maris Communicatio?” – la ragazza era perplessa: in teoria solo lei e sua madre avrebbero potuto utilizzarla.
 
“Non sono affari tuoi! Fai troppe domande!” – rispose l’essere allontandosi.
 
Immediatamente Marina lo inseguì, raccomandando prima a Maya di non muoversi da lì.
 
Ruggito del drago dell’Oceano!” – la dragon slayer attaccò.
 
Il mostro si voltò e per tutta risposta inghiottì l’acqua con la quale Marina voleva attaccarlo.
 
“Strano di nuovo...” pensò la ragazza: solo il drago dell’Oceano poteva bere l’acqua dei suoi attacchi.
 
“Chi sei in realtà?! Dov’è mia madre?” – gridò verso la donna-pesce la dragon slayer.
 
Al suono dell’ultima parola, il mostro si portò le mani alla testa: pareva disperato!
Ed in realtà un dolore lo assaliva, una sofferenza provocata da qualcosa, o meglio qualcuno, che combatteva per prevalere su di lui.
 
“Non ora mia cara...” – sussurrò in preda agli spasmi.
 
“Non ora cosa?!” – di rimando Marina .
 
“Non parlavo con te sciocca ragazzina! Combatti!” – le gridò attaccandola con una pugno d’acqua che la colpì in pieno stomaco.
 
“Se è così che la pensi, benissimo! Non mi tirerò indietro!”.
 
Lo scontro iniziò.
 
Lo scontro?
 
No, sembrava più una danza! Le due avversarie si rincorrevano nell’acqua senza sprecare un solo movimento. Con una grazia inaudita.
L’una sembrava conoscere alla perfezione i tempi di reazione e gli attacchi dell’altra.
La dragon slayer si sentiva come nei combattimenti con sua madre da piccola: tutto era troppo familiare.
 
Onda del drago dell’Oceano!” – Marina lanciò un attacco, un pugno d’acqua che sollevava una grandiosa onda.
 
“Spuma!” – la donna-pesce bloccò l’attacco con un uniforme muro di schiuma.
 
Al dissiparsi di quella, si ritrovarono con i volti a pochi centimetri l’uno dall’altro.
I due enormi occhi gialli della creatura, non lasciarono dubbi alla dragon slayer.
 
“Madre!” – le soffiò in faccia.
 
Ancora quella parola, ancora dolorose fitte alla testa e al cuore per il mostro che si piegò in due.
 
“M-Marin...” – sussurrò in preda alla sofferenza.
 
 
“Madre, madre, sono io, sono Marina tua figlia!”- la dragon slayer insisteva: adesso aveva la certezza che dentro quel mostro ci fosse sua madre.
 
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso, ma continuò a chiamare concitata il suo drago.
Si avvicinò ancor di più alla donna-pesce cingendola attorno alle spalle.
 
E quella fu la mossa giusta: un’incantevole luce le avvolse, gli occhi della creatura si addolcirono e il cuore parlò:

“Abbiamo poco tempo, figlia cara! Il mio cuore è intrappolato all’interno di questo involucro! Non devi uccidere il mostro, o il mio cuore smetterebbe di battere ed il mondo sarebbe perduto. Nessuno dei tuoi amici deve commettere questo errore.
Dovete aprire la porta estraendo il nostro cuore, ma non posso dirti com...” – la luce si spense Marina venne colpita duramente e scaraventata via.
La creatura aveva ripreso il sopravvento sul cuore di sua madre!
Il cuore, esatto!
 
Adesso lo sentiva chiaramente battere da quell’orribile mostro.
 
“Lascia mia madre in pace! Liberala!” – gridò mentre stava preparando un attacco potentissimo.
 
Stava per scagliarlo, quando le parole di Ortinbras le tornarono alla mente:
 
“Il mio cuore è intrappolato all’interno di questo involucro! Non devi uccidere il mostro, o il mio cuore smetterebbe di battere..” – si bloccò, esitò.
 
Come poteva estrarre il cuore senza infligger danno al mostro?!
 
 
“.....Ti aiuterà!” –  udì una risoluta voce femminile in lontananza: si stava avvicinando.
 
“Chi sei?!” – chiese alla ragazza che le si parò dinnanzi.
 
Respirava senza nessuna protezione in acqua.
 

 
 

*Lily_nee*


Buonaseraa! Domando scusa per aver aggiornato così tardi ma questa
scuola non  mi lascia un minuto libero! E mi ritrovo con qualche ora disponibile solo il sabato grrrr >.<
 
Beh, direi che la trama ha subito una bella svolta con le parole della
madre di Marina!
 
Mancano 4 battaglie, al grande scontro finale!

Alla prossima, un bacio <3

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Capitolo 15
*** Gajeel ***


Capitolo Quindicesimo.

 
 
 

Aprì la porta con un calcio, ed entrò dentro con fare davvero spavaldo.
L’Exceed che lo seguiva, orgoglioso quasi quanto lui, portava una spada sulle spalle.
 
Le pareti della stanza erano completamente ricoperte di metallo, e lo era anche la creatura che si stagliava dinnanzi a coloro che erano appena entrati.
Un enorme ammasso di ferro, scuro e lucido, che a posto delle braccia aveva due enormi spade pericolosamente affilate, li guardava con due paurosi occhi rossi.
 
 
Gajeel pensò che quello sarebbe stato un ottimo spuntino, per cominciare. Aveva una fame tremenda.
“Ghi-ih-ih!” – sogghignò pregustando l’assaggio di tutto quel cibo.
 
“Gajeel, non puoi pensare a mangiare, dobbiamo uscire di qui e andare a salvare Metalicana!” – lo riprese Lily.
 
“Mio padre non faceva nulla a stomaco vuoto, sicuramente mi capirebbe! Ma, per prendere due piccioni con una fava, prima sconfiggerò quel coso e poi me lo mangerò!” – ghignò il dragon slayer del ferro.
 
Il mostro continuava a fissarli senza emettere un solo suono, nella stanza si potevano ascoltare esclusivamente  i respiri del ragazzo e del gatto.
 
L’atmosfera non era delle migliori, anzi incuteva una certa inquietudine, ma questo di certo non importava allo sprezzante Gajeel che partì immediatamente all’attacco.
 
Corse verso la creatura e la colpì con una sonora sprangata di ferro, il rumore echeggiò per almeno dieci secondi, ma essa si limitò a indietreggiare di qualche passo.
 
“Non ti difendi? Peggio per te!” – gridò Gajeel ripartendo all’attacco.
 
Calci, pugni, testate: nulla sembrava essere in grado di portare l’avversario a difendersi o ad attaccare. Questo mandava il dragon slayer su tutte le furie, e conseguentemente i suoi colpi di fecero più potenti, nervosi e  sbadati.
 
Spada del drago di ferro!!” – con uno scatto fulmineo il moro colpì il mostro, ma come è tipico dei figli dei draghi, non badò all’ambiente nel quale stava combattendo, così un pezzo della parete della stanza venne distrutto e cadde ai piedi del mostro, il quale per nulla scomposto dal colpo appena ricevuto, si chinò a terra, raccolse il ferro caduto, e se lo mangiò.
 
Gajeel sentiva crescere una strana sensazione:  “Mangi il ferro?” – chiese incredulo, senza ricever risposta.
 
“Non possiamo ingurgitarlo solo io e mio padre?” – si domandava silenziosamente tra sé e sé il moro.
 
“Ti darò una mano, compagno!” –esclamò Panter Lily assumendo la forma da battaglia e imbracciando la sua poderosa spada.
 
“Ghi-ih-ih! Vogliamo proprio massacrarlo allora?!” – di rimando il dragon slayer.
 
L’Exceed dal pelo nero, ex Comandante della Prima Divisione dell’Esercito Reale di Edolas, era un guerriero formidabile.
Spesso si allenava alla gilda con la Erza di Earthland, che giudicava essere alla pari se non più forte del Comandante della Seconda Divisione, Erza Knightwalker; sfidava la rossa in duelli all’ultimo sangue che tutti i maghi di Fairy Tail si fermavano a guardare, e che spesso venivano interrotti o divenivano combattimenti a tre perché si immischiava anche Natsu.
 
Il richiamo della battaglia e della spada per l’Exceed era un imperativo categorico: se c’era da aiutare combattendo, allora quello era il compito di Panter Lily.
 
 
Ovviamente la coppia che si era appena formata era esplosiva, dinamica, incredibilmente forte,  e coordinata!
 
Il mostro le stava prendendo su tutti i fronti: se evitava un colpo sulla sinistra inflitto dal gatto, prendeva una ferrata a destra dal dragon slayer; se evitava un ruggito del drago di ferro si beccava una sferzata in pieno viso dall’Exceed.
 
 
Gajeel e Panter Lily: una macchina da guerra.
 
 
“Amico non credi che dovremmo farla finita?” – propose Gajeel fra un pugno e l’altro.
 
“Beh, sarebbe anche ora di uscire di qui: laggiù c’è la porta! Io mi incammino concludi tu qui, compagno!” – l’Exceed era incredibilmente fiducioso , sapeva che il suo dragon slayer era il migliore sulla pizza ed era anche al corrente del fatto che, sebbene a volte lo lasciasse combattere assieme a lui, l’orgoglioso drago di ferro preferiva scontri solitari; perciò decise di avviarsi a piccoli passi verso l’uscita che aveva adocchiata, subito dopo aver riassunto l’adorabile forma di normale Exceed.
 
 
Gajeel dal canto suo, sorrise per un momento guardando il suo gatto allontanarsi, dopodiché si concentrò esclusivamente sul suo avversario:
 
Scaglie del drago di Ferro.” – il ragazzo chiuse gli occhi e, concentrandosi, attivò quel processo del suo corpo che faceva in modo che quest’ultimo si ricoprisse di indistruttibili scaglie di ferro.
 
Il mostro avvertì palesemente il pericolo, e si tirò indietro.
 
Gajeel batté le mani sopra la sua testa creando un’enorme spada di ferro, la mosse appena e già metà pavimento era distrutto.
 
Con uno scatto velocissimo si diresse verso la creatura e con una violenta sferzata gli spezzò entrambe le gambe.
 
Un urlo agghiacciante squarciò l’aria, contemporaneamente:  il mostro cadde a terra di peso su quanto rimaneva delle sue gambe, Lily correva indietro verso di lui con fare preoccupato, e qualcuno, probabilmente un uomo, entrato in quella stanza aveva afferrato il suo corpo di peso impedendogli di capire cosa stesse accadendo, chi avesse gridato e soprattutto di dare il colpo di grazia a quel mostro.
 
 

 
*Lily_nee*

 

Buonasera a tutti :D
Chiedo scusa per non aver aggiornato prima, ma ieri è stata
una giornata davvero intensa xD
Beh, che dire, siamo giunti allo scontro che vede protagonista  Gajeel,
ammetto che non è uno dei miei dragon slayer preferiti quello di ferro, e perciò ho cercato di fare del mio meglio! xD
 La nostra piccola Wendy sarà la prossima!
A presto, un bacio! <3

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Capitolo 16
*** Wendy ***


Capitolo Sedicesimo.

 
 
 

“Andiamo Charle, ci siamo, fra poco sarà finita!” – la Sacerdotessa del Cielo cercava di incoraggiare la sua Exceed mentre varcavano la soglia della Nuvola.
 
In realtà ad avere un certo timore era proprio la piccola dragon slayer, e la gattina, che la conosceva meglio di chiunque altro, se ne era accorta da un pezzo e cercava di starle il più vicino possibile.
 
Una volta dentro la stanza la paura scomparve, Wendy si trovava nel suo elemento: il Cielo;  attraversato l’uscio infatti dragon slayer e compagna si trovarono  immerse in una infinito spazio pieno di nuvole, puro e fresco. Strano era che non fluttuavano in quel cielo, non cadevano: camminavano come fossero su un pavimento!
 
Poco lontano da loro stava una creatura dal capo piumato e il corpo color tramonto.
Wendy decise di avvicinarsi, sempre cercando di mantenere il più alta possibile la guardia: si trattava con molta probabilità di un nemico!
 
“Sta attenta Wendy.” – le sussurrò Charle, ricevendo come risposta un serio cenno d’assenso.
 
Giunti dinnanzi all’essere piumato, la Sacerdotessa del Cielo domandò:
“Mi scusi, dove siamo?”.
 
La Exceed odiava quel modo di fare della sua compagna: troppo gentile e dolce con chiunque. La faceva preoccupare da morire! Eppure, sapeva che quello era il suo carattere e cercava, come meglio poteva, di accettarlo, d’altronde una delle migliori capacità di Wendy era proprio quella: essere garbata con il prossimo.
La dragon slayer era sempre simpatica con chi aveva attorno perché riusciva a vedere del buono in essi.
E riusciva a farlo non solo perché era convinta che tutti fossero almeno un po’ buoni, ma poiché riusciva a comunicare con i cuori, aveva una specie di sesto senso.
Addirittura poteva parlare con i draghi!
 
“Non posso dirtelo bambina!” – disse in modo calmo la creatura piumata, tuttavia Wendy comprese immediatamente, ascoltando il battito del suo cuore, che qualcosa non andava.
 
Cercò di concentrarsi al massimo per parlare con il cuore dell’essere ma venne attaccata da quest’ultimo e scaraventata dall’altro lato della stanza.
 
“Così non va bene, se ti concentri lui ti attacca!” – Charle era più preoccupata che mai.
 
“Non preoccuparti ho in mente qualcosa.” – di rimando la dragon slayer del Cielo mentre velocemente scagliò l’attacco successivo:
 
Barriera danzante del drago del Cielo!” – dalla mano sinistra di Wendy uscirono dei venti fortissimi che circondarono la creatura piumata, dalla sua mano destra fuoriuscirono dei venti che intrappolarono letteralmente l’essere: non aveva via di scampo.
 
“Incredibile ha unito gli incantesimi che aveva utilizzato per proteggerci dalla tempesta di fulmini assieme ad Axel in un’unica e devastante tecnica di imprigionamento! Fa dei passi da gigante...” – pensava Charle.
 
E in effetti aveva piena ragione! Wendy era cresciuta davvero molto da quando era entrata a far parte della gilda di Fairy Tail, lo si evinceva dal suo sguardo: intenso, forte, determinato a vincere per proteggere i suoi cari.
 
 
Non appena la creatura venne catturata, la dragon slayer poté concentrarsi per interrogare il suo cuore.
 
Oh Cieli, aiutatemi! Io sono la Sacerdotessa del Firmamento e vorrei leggere nel cuore di questa creatura che sembra essermi così ostile, per cercare una via di comunicazione pacifica con essa!” – venne avvolta da un tiepida luce celestina, i suoi capelli si alzarono leggermente per l’immenso potere sprigionato: era entrata in comunicazione con il cuore dell’essere piumato.
 
Rimase circa sette minuti in comunicazione, poi sciolse l’incantesimo: dire che era incredula è dir poco!
 
“Cosa accade bambina mia?” – le domandò Charle preoccupatissima.
 
“È...è..è Grandine!” – l’orrore dipinto sul volto della dragon slayer.
 
“Che vuol dire? Spiegati per piacere!” – la Exceed stava perdendo la pazienza per quanto era in pensiero.
 
Wendy senza rispondere sciolse l’incantesimo di venti che intrappolava l’essere.
 
“Sei pazza? Potrebbe attaccarci!” – la rimproverò la gattina.
 
“Non penso ci attaccherà più, lei è mia mamma ed è gentile!” – sussurrò Wendy.
 
“Cosa?” – domandò Charle.
 
“Quando ho utilizzato l’incantesimo per parlare con il suo cuore, innanzitutto ho visto quest’ultimo ed era a forma di nuvola, esattamente come quello di Grandine. Poi quando ho iniziato a comunicare ne ho avuto la conferma dal momento che ho parlato con mia madre, Charle.” – queste ultime parole vennero pronunciate dalla dragon slayer con un tono quasi commosso.
 
“Cosa ti ha detto piccola?” – continuò l’interrogatorio la Exceed.
 
“Una cosa terribile! In ogni stanza vi è una creatura ad aspettare un dragon slayer. Questi esseri, ciascuno con diverse sembianze, altro non sono che involucri senz’anima creati dalle mani di Altraox il dragon slayer del Tempo che sta organizzando un piano per attivare l’immenso potere del Cerchio Temporale per fermare il tempo!” –spiegò tutto d’un fiato.
 
“Ma se sono senz’anima come si muovono, e cosa c’entrano gli altri draghi?” – Charle non ci stava capendo più niente.
 
 
“C’entrano perché affinché ogni involucro prendesse vita è stato inserito in loro il cuore di uno de draghi! Questi ultimi sono stati catturati da Altraox con il suo immenso potere temporale e privati del loro cuore, infatti ora sono deboli e  possono rimanere in vita solo finché i cuori rimangono intatti. Mia madre deve aver lasciato il messaggio di spiegazione nel suo cuore prima che le venisse strappato! Sono sicura che fosse certa che saremmo arrivati ad aiutarli!” – disse Wendy.
 
“E se questi involucri venissero per puro caso uccisi dai figli dei draghi?” – chiese la gattina: aveva un brutto presentimento.
 
“È proprio quello che Altraox vuole...per farla breve: gli occorre una particolare gemma custodita nei cuori dei draghi per attivare il Cerchio Temporale. Queste pietre possono essere estratte solo se i dragon slayer uccidono i propri genitori. Ad Altraox basta che ci sia il cuore in qualche essere e far in modo che questo venga ucciso per conseguire il proprio obiettivo!” – spiegò Wendy.
 
“Fa leva sui sentimenti di affetto fra figli e genitori per i suoi loschi fini...Che essere meschino!” – Charle era indignata.
 
“Già, dobbiamo trovare il modo di estrarre i cuori intatti tutti insieme, come ha detto Grandine, uscire di qui rimetterli nei corpi dei rispettivi proprietari e sconfiggere Altraox.” – disse la Sacerdotessa del Cielo.
 
Dopodiché si mise a pensare, doveva trovare un modo per avvertire gli altri! Rimuginò qualche minuto poi l’illuminazione: quando si trovavano davanti alle porte della fortezza aveva a sinistra, prima di lei, Gajeel ed a destra, dopo di lei Corinne.
Ma certo! Poteva cercare di comunicare col cuore di Corinne che paradossalmente si trovava nella stanza a fianco in questo momento. Ce l’avrebbe fatta perché in fondo Aria e Terra non sono elementi poi così distanti fra loro.
 
Come previsto la creatura piumata non si muoveva, rimaneva davanti ad una porta che a posto della serratura aveva un incavo a forma di nuvola: “Sicuramente il cuore di Grandine andrà messo lì una volta estratto assieme a quelli degli altri in modo sicuro!” – pensò ad alta voce.
 
“Sono d’accordo! Ma come facciamo per avvertire gli altri?” – domandò Charle.
 
“Cercherò di interagire con il cuore di Corinne!” – spiegò Wendy mentre si concentrava il più possibile.
 
Ancora una volta fu avvolta da una luce celestina, i capelli iniziarono di nuovo a sollevarsi per il grande potere, stavolta anche le nuvole attorno alla maga iniziarono a spostarsi.
 
“Quanta potenza...” – pensò la Exceed.
 
Cieli, sono la Sacerdotessa del Firmamento, stavolta domando di poter parlare al cuore d’una cara amica che dovrebbe trovarsi non molto lontano da me. Si chiama Corinne ed è la dragon slayer della Terra, è un elemento affine al mio ed affine è anche il suo cuore al mio poiché è puro! Concedetemi questa grazia! Andiamo!” – Wendy spalancò gli occhi in trans, non vedeva nulla, era tutto buio. Cercava, cercava, cercava ovunque la luce del cuore della Ninfa dei Boschi.
 
La sua vista brancolava nel buio, perdeva le forze: quello della comunicazione con i cuori oltre ad essere un grande dono era anche un incantesimo che richiedeva un grande consumo di potere magico, specialmente se si desiderava interagire con qualcuno di cui ci si fida, dal momento che è una magia per comunicare pacificamente con i cuori di chi è distante ed ostile.
 
 
Stava per rinunciare, quando eccola! Una luce verde e rosa splendeva lontana. Corse contro quella luce e parlò:

“Corinne!”.
 
Mentre era mentalmente assente, nella stanza della Nuvola entro qualcuno correndo e gridando “Fermi tutti!”.
 
“Taci!” – Charle rispose a questa persona.

 
 

*Lily_nee*

 

Salve a tutti! Domando scusa per il mega ultra ritardo! Ma un po’ mancava
l’ispirazione un po’ mancava il tempo, non ho potuto aggiornare prima!
 
Beh direi che finalmente, grazie a Wendy, la trama si è 
maggiormente delineata! Il prossimo capitolo come potete immaginare sarà dedicato a Corinne, la mia Corinne! <3
-Ci tengo a ricordare che ogni combattimento avviene in contemporanea all’altro, quindi mentre, ad esempio, Wendy sta cercando il cuore di Corinne, Sting sta cercando di autodistruggersi oppure Rogue sta raccontando la verità a Frosh e così via.-
 

A prestissimo! Un bacio :3
 

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Capitolo 17
*** Corinne ***


Capitolo Diciassettesimo.

 
 

Un petalo di fiore piccolo ed elegante, questo era il simbolo inciso sulla porta della Ninfa dei Boschi.
Prima di entrare, Corinne diede un’occhiata a chi aveva al suo fianco: a sinistra Wendy, la graziosa dragon slayer del Cielo, la conosceva da poco, ma il viaggio che avevano fatto insieme a tutti gli altri aveva contribuito in maniera significativa ad accrescere la simpatia ed il bene che cominciava a volerle.
A destra c’era Natsu, una delle persone più importanti della sua vita, più che un amico, più che un fratello: una ragione per cui vivere e combattere.
 
Chiuse gli occhi smeraldo, respirò a fondo e parlò:
“Andiamo Louise.” –  sorridendo la gattina dal pelo color lavanda la seguì.
 
Entrate nella stanza notarono immediatamente una creatura dalla pelle verde e gli occhi incandescenti, che parlò:

“Benvenuto figlio del drago.” – con un ghigno perfido.
 
“Sono una ragazza se non te ne fossi accorto.” – lo riprese Corinne.
 
“Ha forse importanza, sciocca?” – chiese con noncuranza la creatura.
 
“Come ti permetti di chiamarmi sciocca eh? Stai forse cercando di attaccar briga?” – la dragon slayer era già pronta a partire all’attacco.
 
“E se anche fosse?” – continuò il mostro.
 
“Sei irritante, mi ricordi qualcuno! Ti faccio fuori!” – la Ninfa dei Boschi partì all’attacco.
 
“Ci risiamo, che testa calda!” – la Exceed era sconsolata.
 
Ruggito del drago della Terra!” – una immensa e magnifica turbina di petali rosa colpì in pieno e scaraventò all’aria la creatura; tuttavia quest’ultima si rialzò in breve tempo e colpì con un pugno la giovane in pieno stomaco.
 
Corinne era piegata in due dal dolore, ma proprio mentre alzava lo sguardo per ripartire all’attacco, notò un’altra porta.
 
“L’u...l’uscita Lou!” – lo stomaco le faceva ancora male, ma cercò comunque di mostrare la sua scoperta alla gattina, la quale volò immediatamente nella direzione indicatale.
 
Il mostro rimaneva fermo ad osservarle, proprio come appena erano entrate.
 
“Corinne, a posto della serratura c’è un solco. Sembra che ci vada inserito qualcosa per aprirla. Somiglia al simbolo inciso sulla porta d’entrata, un petalo.” – spiegò Louise come meglio poteva alla dragon slayer  che ormai si era ripresa.
 
“Un petalo...un petalo non so dove prenderlo! Potrei crearlo ma se così fosse perché mettere un ostacolo davanti a me? Potrei aggirarlo, senza combatterlo, ed uscire. Dove lo prendo il petalo giusto io?” – la ragazza era entrata nel panico.
 
“Prendilo da me!” – sorrise malvagia  la creatura dagli occhi scarlatti.
 
“Cosa?” – chiesero Corinne e Louise all’unisono.
 
“Prendi il mio cuore, ti sorprenderà sapere che è la chiave per la porta.” – ghignò il mostro.
 
“Non fidarti bambina mia, potrebbe essere una trappola.” – la pregò la Exceed.
 
“Tanto comunque lo voglio far fuori, chissà può darsi che non stia mentendo.” – la dragon slayer era già partita all’attacco.
 
Calci, pugni e testate volavano dappertutto: non era affatto uno scontro a senso unico, era un vero e proprio duello ad armi pari.
Il mostro era più forte di quel che la ragazza credesse, aveva una notevole resistenza e una velocità fuori dal comune, ma lei era la dragon slayer della Terra, figlia del grande Crawzor, non si sarebbe lasciata di certo intimidire.
 
Fendente dei Boschi!” – con una sonora legnata scaraventò lontano l’essere, quest’ultimo tuttavia sfoderò improvvisamente un paio d’ali con le quali si diresse a tutta velocità verso la Ninfa atterrandola con una testata al mento che le fece quasi perdere i sensi.
 
Corinne stava accovacciata a terra, possibile che fosse già esausta?
 
“No, non puoi arrenderti così! Devi farlo nero! Queste sono le parole che mi direbbe Natsu.” – si disse mentre pensava all’amico nella stanza accanto. Sicuramente stava facendo del suo meglio assieme ad Happy per vincere contro l’essere che probabilmente gli si era parato dinnanzi.
 
La dragon slayer si rimise in piedi reggendosi alla parete che si trovava a destra: era calda! Probabilmente merito di Natsu. Quel tepore le donò il coraggio che cercava, fece sì che il suo animo non vacillasse sul più bello e ad aiutarla contribuirono anche le parole di Louise che le si era appena avvicinata.
 
“Tu, ci hai aiutato a scappare dalle Montagne della Strage, hai salvato Wendy durante la prova di Igneel, ci hai salvati anche nella prova combinata di Crawzor e Celto. Tu sei potente bambina mia, tu non puoi essere finita, capito? Tu puoi farlo nero, strappargli il cuore e andare a salvare tuo padre!” – parole autoritarie e intrise di amore quelle della Exceed dal pelo lavanda, parole che seppero conferire a Corinne l’ardire  necessario a continuare la sua battaglia.
 
 
“Avevamo promesso che saremmo tornati tutti insieme, e così sarà!” – detto ciò chiuse gli occhi si concentrò e giunse le mani, quando li riaprì era avvolta da una luce rosa luminosissima, appena il potere accumulato fu abbastanza, esclamò:

Tempesta della Terra!” – sembrava che le forze della natura si fossero scatenate tutte assieme, turbine di petali, fiori, e terra si unirono a formare un unico ed incontrastabile raggio nelle mani della Ninfa dei Boschi, pronta a sparare contro l’essere verde.
 
 
Stava proprio per colpire quando:

“Corinne!” – venne chiamata da una voce familiare.
 
“Fermati! Qualsiasi cosa tu stia per fare, non attaccare il tuo avversario!” – quella voce era di Wendy, la dragon slayer non ne aveva il minimo dubbio.
 
“Wendy sei tu?  Cosa sta succedendo? Cosa dici?” – la ragazza non capiva cosa stesse accadendo tuttavia decise di sciogliere l’incantesimo.
 
“Corinne ascolta attentamene, non so quanto tempo abbiamo.
Allora innanzitutto io sono in comunicazione con il tuo cuore e nessuno può sentire la nostra conversazione.  All’interno dell’avversario che hai davanti c’è il cuore di tuo padre, come all’interno del mio nemico c’è il cuore di mia madre Grandine. Ora, colui che ha messo in pericolo i nostri genitori si chiama Altraox ed è il dragon slayer del Tempo, egli vuole risvegliare il potere del Cerchio Temporale e può farlo solo con delle gemme che si trovano nel cuore dei draghi. Queste ultime possono essere estratte solo se un dragon slayer uccide il rispettivo genitore; e Altraox ha pensato bene di far in modo che le porte si aprano solo con i cuori dei draghi per indurci ad uccidere questi mostri che in verità sono involucri in cui batte il cuore dei nostri genitori, capisci? Se uccidi quell’essere farai del male a Crawzor, e uscire dalla stanza diventerebbe  inutile!” – Wendy parlava con un tono parecchio preoccupato, Corinne aveva capito tutto ma era sconvolta.
 
“Come fai a saperlo?” – chiese, fu l’unica domanda delle tante che le uscì, forse la più inutile.
 
“Ho comunicato con il cuore di Grandine.” – rispose la Sacerdotessa del Cielo.
 
“Bene, ma come apriamo la porta se non possiamo estrarre i cuori?” – chiese Corinne, finalmente una domanda che avesse senso, peccato però che la comunicazione con Wendy si era interrotta.
 
“Deve aver perso il mio cuore...” – sussurrò.
 
“Perché ti sei fermata Corinne? Chi ha perso il tuo cuore?” – la povera Louise non avendo potuto sentire nulla era rimasta interdetta dallo scioglimento dell’incantesimo e dall’apparente stato di stasi e paura che pervadeva la dragon slayer, sua amica.
 
Dal canto suo la Ninfa dei Boschi cercò di spiegare quanto più brevemente e concisamente tutto quello che Wendy le aveva comunicato.
 
“Beh, dovremmo innanzitutto avvertire quante più persone possib...AAAAAAH! Che succede?” – la terra tremava sotto i loro piedi e la stanza venne invasa da un’ondata di calore, la scossa fu talmente forte che Louise non riuscì a finire la frase e cadde a terra.
 
“Proviene dalla nostra destra, è Natsu! Quello starà facendo il diavolo a quattro là dentro! Devo avvertirlo, proverò a sfruttare la scaglia di mio padre che porta con sé per attivare la Graminis Communicatio, dopotutto è fatta dell’essenza della terra.” –disse prontamente e risolutamente Corinne.
 
“Speriamo funzioni, la Graminis Communicatio è una rete di collegamento capillare che copre tutto il mondo finché c’è anche un solo filo d’erba accanto a coloro con i quali si vuol comunicare. Dobbiamo sperare  che l’essenza nella scaglia sia ancora forte!” – Louise era incerta.
 
“Lo sarà vedrai!” – la incoraggiò la dragon slayer che prese la scaglia rosso fuoco di Igneel la strinse fra le mani e chiuse gli occhi: un elaborato cerchio magico apparve sotto i suoi piedi, era verde lucente.
 
“Natsu Dragneel, il mio amico, fratello e compagno!” – sussurrò e la comunicazione partì. Sentiva il potere della Communicatio irradiarsi a cercare la scaglia di Natsu, trovata quella, Corinne parlò:

“Natsu fermati! Non attaccare!” – doveva fermarlo e doveva farlo al più presto non poteva spiegare tutta la storia.
 
“Cos’è questo un altro tuo scherzo per confondermi? Non mi incanti! Pugno di ferro del drago di Fuoco!” – Natsu continuava a combattere, purtroppo non si era accorto della scaglia che si era illuminata ed aveva finito per credere che la voce di Corinne non fosse altro che un depistaggio da parte del nemico e non effettivamente il consiglio di un’amica disperata.
 
La comunicazione, per l’onda d’urto provocata dal nuovo attacco del dragon slayer, si interruppe.
 
Un altro strattone, Louise di nuovo per terra, la temperatura continuava ad aumentare dentro la stanza del Petalo di Fiore.
Non c’era un momento da perdere!
 
“Quell’idiota sarà accecato dalla rabbia, non vorrà sentire ragioni. Dovrei far in modo di raggiungerlo.” – disse Corinne nel panico, mentre camminava per pensare ad un piano: doveva tirar fuori qualcosa di buono, ed alla svelta.
 
“Guarda che qui ci sono anche io!” – gridò l’essere verde saltandole addosso.
 
Mentre cadeva a terra, Corinne si portò dietro anche l’essere; i loro occhi si incrociarono e la dragon slayer esclamò:
“Papà! Sono io, sono tua figlia.”
“Io non ho figli.” – fu la risposta fredda che la ragazza ricevette.
 
Non trattenendo le emozioni la Ninfa scoppiò a piangere, il mostro le assestò un altro pugno nello stomaco, nel frattempo il calore proveniente dalla stanza accanto si faceva sempre più soffocante anche lì dentro, le scosse continuavano.
Corinne sentiva il mondo crollarle addosso:
“Crawzor non mi riconosce, Natsu non mi ascolta, sembro debole...Finisce così?  Non è possibile, mi rifiuto di credere che questa sia la fine. Mi rifiuto di pensare che le persone che ho più care al mondo non si accorgano di me! Mi rifiutooo! Papà sono Corinne capito? Padreeeee!” – gridò più forte che poté.
 
Di nuovo il suo corpo si coprì di eleganti steli di fiori intrecciati fra loro.
 
“Dragon force?” – si chiese Louise spaventata dall’incredibile potere.
 
Se lui non  riesce a sentirmi con le orecchie, farò appello al suo battito cardiaco! Mi senti papà?– gridò e la luce irradiata dal suo corpo raggiunse il cuore della creatura che parlò:

“Corinne, ce l’hai fatta.” – era l’inconfondibile voce di suo padre: autoritaria e familiare, confortevole.
 
“Papà, papà finalmente! Ascolta io so tutto, Wendy mi ha raccontato! Ho bisogno che impedisci al mostro che tiene prigioniero il tuo cuore di attaccarmi! Mi basta poco per raggiungere Natsu, devo fermarlo!” – spiegò in fretta mentre un’altra scossa le faceva perdere l’equilibrio.
 
“È la solita testa calda eh?” – disse la voce del drago sorridendo – “Ascolta, io potrò fermarlo per pochi istanti, ma prima di farlo voglio aiutarti: un modo sicuro per estrarre i nostri cuori c’è! Occorre che tutti i poteri dei figli dei draghi siano connessi toccandosi, inoltre tutti devono avere la stessa volontà!” – continuò a spiegare.
 
“Una specie di Unison Raid?” – chiese Corinne.
 
“Si chiama Unison Dragon ed è una magia potentissima che solo i dragon slayer possono utilizzare. Con questo incantesimo riuscirete a estrarre i nostri cuori, inseriteli nella porta che si aprirà, riprendeteli e portateli da noi. Combatteremo insieme poi, per mettere fine a questa storia.” – queste furono le ultime parole del drago di Terra, dopodiché la comunicazione venne interrotta e la creatura immobilizzata.
 
Un’altra scossa fece finire di nuovo Louise a terra:
“Quando lo vedo, lo faccio nero!” – gridò irritata la Exceed, anche se era facile comprendere che scherzava, e ci riusciva perché vedeva il volto di Corinne disteso, calmo, serio e determinato: aveva la soluzione!
 
Forte della sua dragon force, forte del nuovo coraggio acquisito, la Ninfa dei Boschi, più brillante che mai, esclamò:

“Se quell’idiota non riesce a riconoscermi, e non capisce che deve smetterla, lo fermerò io!” – prese qualche passo di rincorsa e poi partì spedita verso il muro alla sua destra – “Tecnica segreta di devastazione del drago: Altachiara della Ninfa dei boschi!” – dalle sue mani venne generata una spada si luce verde e rosa con l’impugnatura in legno; la lama, come sempre, non era composta di scaglie di drago bensì da petali di fiori. Diretta a tutta velocità con quell’arma verso Natsu, con un solo colpo spaccò il muro che aveva dinnanzi, si buttò assieme alle macerie dall’altra parte entrando nella stanza della Fiamma e con le lacrime agli occhi, per essere finalmente riuscita a raggiungerlo, gli saltò addosso buttandolo a terra e fermando il suo prossimo attacco:

“Sei forse sordo? È una vita che ti sto dicendo di fermarti!” – lo disse sorridendo: adesso forse c’era ancora una speranza.
 

 

*Lily_nee*

Eccoci ad uno dei capitoli più importanti di questa long!
Lo scontro è sempre più avvincente (?) Lo spero ahaah xD
Allora spero di aver reso bene i sentimenti di Corinne, la scena del muro spaccato
ce l’avevo in testa sin dal primo capitolo: lei che raggiunge Natsu perché non riesce a sentirla e lo fa con un metodo così poco ortodosso. xD Cosa avrà pensato Natsu quando ha visto aprirsi il muro alla sua sinistra con Corinne al seguito? Beh lo scoprirete nel prossimo capitolo dedicato alla battaglia di Natsu. (Eh già l’ultima battaglia “singola”)
Fatemi sapere che ne pensate se volete!
Un bacio a presto, <3

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Capitolo 18
*** Natsu ***


Capitolo Diciottesimo.


 
 

Un bel solco a forma di fiamma era inciso sulla porta che permetteva l’accesso alla stanza in cui Natsu ed Happy avrebbero di certo sconfitto il nemico, chiunque esso fosse.
Il dragon slayer del fuoco era già parecchio entusiasmato:

“Presto rivedrò Igneel! Mi sento tutto un fuoco! Andiamo Happy!” – gridò spalancando l’entrata e precipitandosi all’interno con l’Exceed al seguito che gridava:
“Aye sir!”
 
Natsu ed Happy...Quante cose ci sarebbero da dire su questa coppia di amici, compagni, complici...Maghi di Fairy Tail, e solo ciò era garanzia del fatto che di certo non sarebbero stati sopraffati da niente e nessuno, magari qualcosa più del dovuto sarebbe andato distrutto durante il loro operato, ma la missione o l’incarico o, come in questo caso, “il salvataggio” sarebbero andati a buon fine, sempre e comunque.
 
 
Il luogo, nel quale erano appena giunti, era un’incandescente stanza con le pareti rosse ed il soffitto, che pareva un cielo, anch’esso della stessa tonalità! Ovviamente questo non era niente per il figlio di Igneel, ma ad Happy dava parecchio fastidio, non intollerabilmente, ma di certo se avesse visto una pozzanghera d’acqua, ci si sarebbe tuffato a peso morto!
 
“Natsu! Guarda un laghetto! Arrivo!” – gridò poco dopo l’Exceed in quanto aveva scorto all’orizzonte una traccia d’acqua.
 
Povero, piccolo micetto azzurro:  sicuramente non sapeva che, a temperature elevate, nei primi quindici centimetri di suolo il cielo viene riflesso dallo strato d’aria calda che sovrasta il terreno, dando così l’impressioni che vi sia dell’acqua. Happy, evidentemente, non era nemmeno al corrente che questo fenomeno viene chiamato ‘miraggio inferiore’, perché qualche istante dopo la sua rincorsa alla massima velocità ed il suo salto estremo per gettarsi in acqua, si sfracellò a terra con un gran tonfo.
 
 
“Happy che idiota!” – urlava a squarciagola Natsu, mentre rideva pancia all’aria.
 
 
Una scena davvero comica..Peccato che venne interrotta:

“Benvenuto, figlio di Igneel.” – una voce tetra proveniva dal fondo della stanza.
 
Più seri che mai in volto, i due compagni si riavvicinarono. L’Exceed prese Natsu ed insieme volarono in direzione delle parole che avevano sentito.
 
Poco dopo arrivarono al cospetto di un mostro: il suo corpo era ricoperto di scaglie rosse, aveva due grandi e forti braccia tempestate di artigli, una lunga coda e due maestose ali di fuoco.
L’aspetto, come si evincerà, non era dei più raccomandabili ma nulla avrebbe spaventato Natsu che, ritoccato terra con i piedi, partì immediatamente all’attacco:

Ruggito del drago di Fuoco!” – un enorme vortice di fiamme incandescenti colpì l’essere, il quale tuttavia non venne spostato di un solo millimetro.
 
“Puoi fare di meglio, vero?” – si limitò a domandare con fare schernitore.
 
“Mi stai facendo arrabbiare! Colpo d’ali del drago di Fuoco!” – le mani del dragon slayer si ricoprirono di fiamme sino a divenire sue enormi ali con le quali Natsu colpì in pieno il mostro rosso.
“Non c’è male, figlio di Igneel. Ma non è abbastanza...se vuoi sconfiggere...” – l’essere fu interrotto da Happy, che allontanatosi dalla zone di battaglia, stava tornando indietro gridando al compagno:

“Ho trovato l’uscita! Una porta come quella da cui siamo entrati. Ma è chiusa ed a posto della serratura c’è una fiamma. Non un pesce..una fiamma!”
 
“Bene, basterà bruciarla un po’ e verrà giù, allora.” – sorrise il dragon slayer.
 
“Non sarà così semplice. Non serve una tua fiamma, ma qualcosa che solo io posso darti. Vieni qui.” – sorrise l’essere incandescente.
 
“Non mi fido di certo, idiota!” – rimbeccò Natsu.
 
“Come vuoi...” – concluse il mostro.
 
Lo scontro riprese, il dragon slayer stava dando fondo a tutti i suoi più temibili e devastanti attacchi.  Più di una volta scaraventò il suo avversario contro il muro provocando forti scosse.
 
“Arrenditi diamine!  Loto cremisi: Esplosione di lame fiammeggianti!” – miriadi di fiammelle a forma di lama colpirono, esplodendo, il corpo del nemico buttandolo contro il muro con un forte schianto.
 
 
Poi, inaspettatamente:

“Natsu fermati! Non attaccare!”
 
Sembrava la voce di Corinne, ma era impossibile che riuscisse a comunicare con lui: era impegnata nella sua battaglia!
 
“Cos’è questo? Un altro tuo scherzo per confondermi? Non mi incanti! Pugno di ferro del drago di Fuoco!” – Natsu continuò ad attaccare, purtroppo non si era accorto che la scaglia di Crawzor si era illuminata nella sua tasca, e così finì per credere che quella che era veramente la voce della sua cara ‘sorella’, amica e compagna non fosse altro che un tentativo di depistaggio da parte del nemico.
 
Il dragon slayer, infuriato per il tentato raggiro, mise tutta l’anima nel suo pugno e la ‘voce di Corinne’ scomparve nel nulla.
 
“Vedo che hai finito con i tuoi giochini!” – si rivolse al mostro, il quale gli domandò:
“Ma di cosa stai parlando, idiota?”
 
“Hai anche il coraggio di prendermi in giro adesso? Hai oltrepassato il limite, bastardo!” – e dopo queste parole intrise di rabbia, partì una raffica di pugni, calci, testate, gomitate e pedate ad una velocità mai vista.
 
“Dragon Force?” – si chiese Happy. Ed aveva ragione, senza nemmeno rendersene conto Natsu era entrato nel più forte stato del dragon slayer. La sua potenza, la sua velocità e la sua resistenza si erano triplicate, portandolo ad assumere la vera forza di un drago di fuoco.
 
Probabilmente il passaggio avvenne grazie alla rabbia: i recettori di quest’ultima, stimolati dal nemico e dalla voce della dragon slayer della Terra scambiata per un tranello, avevano risvegliato il potere distruttivo dei draghi celato in Natsu che ora si stava scatenando a ritmi vertiginosi.
 
 
Più il dragon slayer attaccava, più il mostro sembrava divertirsi, e più quest’ultimo rideva, più a Natsu sembrava di avvertire delle urla dalle viscere del suo cervello.
Il problema era che il figlio di Igneel non sapeva come le cose stessero in realtà, e quindi l’unica cosa che poteva fare era continuare a colpire il suo avversario con attacchi sempre più forti cercando disperatamente di scacciare quegli urli, che si facevano sempre più prepotentemente reali nella sua testa.
 
 
A Natsu venne in mente qualcosa: passare alla modalità ‘Dragon Slayer del Fulmine Fiammeggiante’.
 
Loto cremisi: Esplosione di lame fulmina....” – non si rese conto appieno di quanto accadde poi.
 
Uno squarcio si aprì nel muro ed assieme alle macerie che cadevano vide qualcuno buttarsi all’interno della stanza, cadere in piedi e continuare la corsa con le lacrime agli occhi, fino ad arrivare a lui.
 
Era Corinne, e gli si era gettata addosso bloccando il suo attacco.
 

“Sei forse sordo?  È una vita che ti sto dicendo di fermarti!” – la dragon slayer della Terra stava sorridendo.

Corinne non aveva ancora avuto modo di spiegare niente a Natsu, il quale era visibilmente confuso tanto che non si era accorto, cadendo,  di aver schiacciato il povero Happy divenuto una sottiletta.
“Scusa amico mio!” – disse con un piccolo sorriso.
“A-ay-aye....sir!” – rispose un mesto e dolorante Exceed dal pelo celeste.
 
“Cosa? Sei tu Corinne? Non posso crederci! Allora eri tu anche prima...?” – chiese Natsu incredulo.
“Se avessi dato un’occhiata alla scaglia di drago che hai in tasca, lo avresti capito!” – rimbeccò lei.
“Ma come diavolo facevo a saperlo?” – chiese lui disperato.
“Non lo sapevi perché sei un’idiota!” – incalzò lei.
“Stai cercando di litigare, cretina?” – chiese Natsu arrabbiato.
“È una rissa quella che vuoi razza di imbecille?” – Corinne, come Natsu, era pronta a fare a botte.
 
“Emh, emh!” – si schiarì sonoramente la voce Louise che nel frattempo era entrata dal foro nel muro nell’altra stanza – “Possibile che voi dragon slayer non perdiate mai l’occasione di litigare? Corinne ti sei forse dimenticata tutta la fatica che abbiamo fatto per arrivar a  Natsu?” – il rimprovero della gattina dal pelo color lavanda riportò la calma.
Corinne spiegò di nuovo tutta la vicenda al dragon slayer del fuoco: non bisognava uccidere i draghi, occorreva avvertire tutti i dragon slayer dell’imminente pericolo, riuscire ad utilizzare lo Unison Dragon per aprire le porte e rimettere i cuori dei draghi nei loro legittimi proprietari.
 
“Beh potremmo sfondare i muri delle nostre stanze e fare passaparola!” – propose Happy.
 
“E come spieghiamo tutt...” – cominciò Louise, ma venne interrotta da un attacco dell’avversario della Fiamma.
 
“Ci sono anche io qui.” – disse semplicemente.
 
“Se è per questo...Non ti sarai dimenticata di me, Ninfa dei boschi?” – un’altra voce: anche l’avversario di Corinne era giunto nella stanza della Fiamma, entrando dalla breccia nel muro.
 
La situazione era parecchio incandescente, al momento.



 

*Lily_nee*
 

 

 Salve a tutti! :D Domando scusa per il mega-ultra-ritardo! :'(
Spero che qualcuno voglia ancora leggere questa ff! :)

Alloraa, siamo arrivati all'ultima battaglia singola, quella di Natsu! Come
si svilupperanno gli eventi di qui in poi? Adesso che anche l'altro mostro è entrato nella stanza
come faranno a portare avanti il loro piano i nostri figli dei draghi?
Rimanete qui, per saperne di più!
Spero di aggiornare il prima possibile!
A presto, un bacio! <3

  

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Capitolo 19
*** I muri non possono separarci ***


Capitolo Diciannovesimo.

*Ci tengo ad informarvi che ogni ‘comunicazione fra dragon slayer’ è contemporanea all’altra! Buona lettura! :3*




Come prevedibile due teste calde delle proporzioni di Natsu e Corinne, non si spaventarono minimamente alla venuta ed all’attacco dei due mostri insieme.
 

Così ebbe inizio un epico combattimento a coppie: vedere i due ‘fratelli’ dragon slayer combattere assieme era meraviglioso; sembrava fossero nati per lottare insieme, l’uno prevedeva ed aiutava la buona riuscita  delle mosse e degli attacchi dell’altra. Tuttavia la consapevolezza che quelli che si paravano loro dinnanzi non erano veri e propri nemici, bensì involucri animati dai cuori dei loro genitori per colpa di Altraox il dragon slayer del Tempo, influiva sulla potenza dei loro attacchi.
 
Non attaccavano per uccidere bensì per sconfiggere e guadagnare tempo in modo da poter avvertire gli altri e riuscire a lanciare l’Unison Raid.
 
Pugno di Ferro del drago di Fuoco!” – la mano di Natsu coperta di fiamme inflisse un duro colpo nello stomaco del mostro incandescente. Nello stesso istante Corinne travolgeva la creatura verde con un ruggito di petali di fiori.
 
“Dovrete fare molto di più per infliggerci dei danni!” – esclamò il mostro della Fiamma, ripresosi, mentre attaccava il dragon slayer del Fuoco scaraventandolo via.
 
“Natsu! Gabbia del drago di Terra!” – la ninfa dei boschi creò lunghi rami, resistenti e veloci, che afferrarono il figlio di Igneel e lo spinsero di nuovo contro il suo avversario.
 
“Ti ringrazio Corinne!” – Natsu si ricoprì di fiamme e fulmini – “Martello Ardente del Drago di Fuoco e Fulmini!” – la mano del dragon slayer creò una palla di elettricità infiammata con la quale riuscì a colpire il suo avversario, ferendo di striscio e lasciando precipitare al suolo anche quello della sua compagna.
Ad attendere quest’ultimo nel punto in cui stava irrimediabilmente per schiantarsi vi era Corinne:

Fendente dei Boschi!” – una sonora legnata lo colpì in pieno, infatti.
 
La battaglia continuava ad infuriare, tuttavia occorreva avvertire gli altri...Ed il tempo stava passando troppo velocemente.
 
 
“Continua a parlare, Louise! Cosa stavi dicendo prima?” – chiese Natsu, mentre attaccava.
 
“Dicevo, che non abbiamo il tempo di spiegare a sette persone diverse e lontane da noi cosa sta accadendo e come utilizzare quell’attacco!” – urlò lei dal basso.
 
“Noi no, ma Wendy si! Aprendo una breccia in ogni muro, saremo meglio collegati. Di conseguenza lei potrebbe comunicare con noi, metterci in contatto, così spiegheremo ogni cosa a tutti!” – gridò felice Corinne, forse c’era una possibilità su un milione di farcela.
 
“ Romperemo i muri! Aye sir!” – gridò Happy.
 
“Zitto Happy!” – esclamò il dragon slayer che continuava a grattarsi la testa, ragionare e combattere assieme.
 
 
“No! Zitto tu Natsu, Happy ha ragione!” – parlò al dragon slayer la ninfa dei boschi mentre evitava un attacco del suo avversario – “Io distruggerò il muro sinistro della mia stanza per parlare con Wendy e chiederle di comunicare con tutti in modo da metterci in contatto, tu distruggerai il muro destro della tua e parlerai con chi avevi a fianco prima di entrare...Sembra che le stanze siano tutte collegate in qualche modo, come abbiamo potuto constatare.
Chiederemo loro di spaccare i muri come abbiamo fatto noi, senza spiegare altro. Per il resto sono sicura che potremo far affidamento su Wendy al cento per cento! – concluse sorridendo fiduciosa.
 
“Potrebbe funzionare, tentiamo! Happy, Louise!” – gridò il dragon slayer del Fuoco e senza nemmeno bisogno di una risposta entrambi gli Exceed afferrarono i loro rispettivi compagni e si librarono nell’aria.
 
In volo era più facile evitare gli attacchi degli avversari e la libertà di movimento li agevolava sicuramente.
Le loro strade si separarono: Corinne rientrò nella sua stanza, il mostro verde le stava alle calcagna.
 
Gabbia della Terra!” – i rami imprigionarono la bestia dando alla ninfa dei boschi almeno due minuti abbondanti per preparare l’attacco, sfondare il muro e spiegare alla Sacerdotessa del Cielo cosa doveva fare.
 
Tecnica segreta di devastazione del drago: Altachiara della Ninfa dei Boschi!” – la spada di legno e petali verdi e rosa aprì una breccia nel muro permettendo alle due compagne di entrare, assieme alle macerie, nella stanza della Nuvola.
 
Non appena vide la piccola dragon slayer del Cielo, Corinne gridò:

“Wendy, nessuna domanda! Abbiamo trovato il modo per farlo! Rompi il muro alla tua sinistra e dì di fare lo stesso a chi si trova all’interno della prossima stanza, passando parola! Dopodiché torna qui, aspetta 3 minuti, e cerca di mettermi in contatto con gli altri dragon slayer, mi fido di te! Erza?” – la dragon slayer della Terra era sicura di averla vista!
Non ebbe tuttavia il tempo di accertarsi di quanto credeva poiché la Gabbia aveva ceduto ed il mostro si era liberato.
Non poteva sapere che quella figura apparteneva veramente a Titania, la regina delle fate, che però era appena arrivata.
Doveva combattere e prepararsi a spiegare agli altri cosa fare per passare dalle porte, era sicura che Wendy non li avrebbe delusi. Ritornò nella stanza del Petalo.
 
“Erza cosa ci fai qui?” – chiese Charle.
 
“Siamo venuti ad avvertivi circa una cosa a proposito di questa faccenda. Il nemico...” – cominciò Erza.
 
“So tutto, di Altraox e dei cuori dei draghi. Me lo ha detto Grandine. Ed anche Corinne sa..Ora dobbiamo farlo sapere agli altri. Potresti tenerlo a bada per me? Qualche minuto basterà. Ma non essere troppo spietata, mia madre è lì dentro.” – chiese la Sacerdotessa del Cielo.
 
“Certo, che posso!” – e cambiata armatura, Erza iniziò a combattere.
 
“Ho bisogno di tutto il potere possibile.” – esclamò concentrandosi la bambina – “Colpo d’ali del drago del Cielo!” – un turbine d’aria si infranse contro il muro alla sinistra di Wendy, riducendolo a pezzi.
 
“Andiamo Charle!” – disse e la Exceed la afferrò, volando entrarono in una stanza completamente ricoperta di metallo: la stanza dove si trovava Gajeel, indubbiamente.
 
“Elfman!?” – esclamò Charle: si era resa conto che l’uomo stava picchiando il dragon slayer del Ferro.
 
“Che razza di uomo picchia suo padre, eh? Non sei un uomo forse, Gajeel?” – gridava l’omaccione.
 
“Che diamine vuole questo qui? Eri tu a gridare? Mio padre, che dici?” – gridava a sua volta il figlio di Metalicana.
 
“Non c’è tempo per le spiegazioni Gajeel! Ora rompi il muro alla tua destra e dì di fare lo stesso a chi troverai all’interno della stanza adiacente! Fra 3 minuti comunicheremo, Corinne ed io vi spiegheremo ogni cosa.” – spiegò Wendy, poi con un urlo agghiacciante si diresse verso il mostro ai piedi del dragon slayer del Ferro.
 
 “È ancora vivo vero? Devo guarire la ferita alle gambe, immediatamente! Se muore finirà tutto! Devo sbrigarmi ho pochissimo tempo, fra 3 minuti devo connettere i nostri cuori.” – esclamò alla vista delle gambe mozzate dell’orrendo mostro di metallo che Gajeel aveva evidentemente, appena affrontato.
 
“Charle avverti Erza. Io rimango qualche momento in più qui!” – chiese alla Exceed che immediatamente rientrò nella stanza della Nuvola.
 
Wendy iniziò a curare le ferite:
“Gajeel, abbatti il muro, ora!” – intimò al ragazzo.
 
“Coraggio, compagno!” – lo incoraggiò Panter Lily, che rimasto in silenzio per tutto il tempo, sentiva che la situazione si stava facendo sempre più intricata.
 
“Va bene, ma dovete spiegarmi che sta succedendo!” – gridò lui di rimando – “Spada del drago di Ferro!” – il suo braccio divenne un’enorme gladio che abbatté sul muro alla sua sinistra rompendolo.
 
 
Entrò nella stanza successiva, le pareti erano azzurro mare, quando:

“AAAAAH!” – gridò cadendo in acqua.
 
“Che ci fai qui?” – chiese una ragazza dai capelli turchese al moro.
 
“Co..come sto respirando...Juvia?!” – si era ripreso.
 
“Grazie alla bolla di ossigeno che ti go creato attorno alla testa.” – spiegò lei.
 
“Dov’è Marina? Devo dirle una cosa.” – chiese Gajeel.
 
“Combatte, anche io devo parlarle.” – disse Juvia – “sono appena arrivata qui! Ci manda il Master.” – spiegò.
 
“Non importa, dalle il cambio, fa qualcosa è urgente! Abbiamo poco tempo!” – gridò lui.
 
“Va, Marina capirà!” – le disse una graziosa gattina dal pelo color del mare.
 
Juvia, nuotò fino ad arrivare alla ragazza che stava combattendo contro una specie di donna pesce:
“Più tardi le spiegherò chi sono! Le basti sapere che sono dalla sua parte! Ora però corra da Gajeel, vuole parlare con lei.” – la dragon slayer dell’Oceano, visibilmente accigliata, si diresse dal dragon slayer del Ferro.
 
“Cosa c’è, Gajeel? Il cuore di mia madre è rinchiuso in quella creatura, devo liberarla! Non c’è un secondo da perdere.” – spiegò in fretta la ragazza.
 
 
“Che non c’è un secondo da perdere lo dico io! Non so bene cosa sta accadendo...Wendy dice che dobbiamo distruggere il muro sinistro della nostra stanza e dire a chi si trova all’interno della successiva di fare lo stesso! Credo per comunicare? Sì! Ha detto che fra 3 minuti, beh forse ora 2 parleremo e ci spiegheranno tutti! Ora muoviti, dannazione!” – spiegò  furiosamente il moro.
“...Se lo dice la piccola, vuol dire che sa qualcosa! Corro.” – disse e nuotò verso l’altro capo della stanza.
 
Gajeel tornò nella sua stanza.
 
“Occupati di lui ancora per un po’, devo fare una cosa.” – disse  Marina alla maga dei capelli azzurri, nonostante non avesse capito chi mai fosse, riusciva a sentire di potersi fidare di lei.
 
“D’accordo.” – rispose quest’ultima.
 
Giunta dall’altro capo della stanza, raccolse le forze e gridò:

Tecnica segreta del drago dell’Oceano: abissi del silenzio!” – fiotti di acqua scurissima scaturirono dalle sue mani e colpirono, tutti nel medesimo istante, la parete d’acqua alla sua sinistra.
 
Funzionò! Una breccia si aprì nel ‘muro’ ed ella poté entrare nella stanza successiva.
 
Che aria irrespirabile! Bolla d’ossigeno!” – una sfera piena d’aria pulita le si materializzò attorno alla testa. Fece appena in tempo: quella era la stanza della Zanna.
 
Presto individuò il dragon slayer del Veleno:

“Serse! Presto, devi distruggere il muro dall’altra parte della stanza.  E dire a chi si trova all’interno della successiva di fare lo stesso e passare parola! Fra poco  Wendy ci spiegherà ogni cosa.” – spiegò in un lampo, poi  focalizzò la scena.
 
Serse stava proteggendo Rose, la sua Exceed, il suo avversario stramazzava a terra vivo a malapena, e c’era qualcun altro che non aveva mai visto in piedi: una ragazza dai lunghi capelli argentei e gli occhi color zaffiro.
 
“Chi è, Serse?” – evidentemente l’urlo che il dragon slayer aveva sentito nella sua testa si era interrotto,  perché si rilassò e voltandosi verso Marina, disse:

“Non so, è appena arrivata.”
 
“ Mi chiamo Mirajane. Sono arrivata assieme ad un altro gruppo di maghi di Fairy Tail, la stessa gilda di Natsu, Wendy e Gajeel. Siamo qui perché il nostro Master ci ha spiegato che siete in pericolo...Il vostro nemico...” – spiegò lei, ma venne bruscamente interrotta da Marina:

“Bene, possiamo fidarsi di te! Conosco la storia, in breve, Serse dentro questi mostri ci sono i cuori dei nostri genitori, per salvarli dobbiamo estrarre i loro cuori, aprire le porte bloccate, e riportare questi ultimi ai loro legittimi proprietari...” – spiegò concisamente, poi si rese conto, o  meglio ricordò, che l’avversario di Serse stramazzava morente  a terra:
“Se muore è la fine! Dobbiamo salvarlo!” – gridò Marina.
 
“A questo posso pensarci io.” – sorrise Mirajane – “Essendo un demone, porto con me un antidoto ai più potenti veleni, dovesse capitarmi di...perdere il controllo!”
 
“Serse muoviti!” – intimò ancora Marina.
“Non ce n’è bisogno, se ricordi io sono entrato dalla prima porta: alla mia sinistra non c’era nessuno.” – il dragon slayer del Veleno, aveva ritrovato la  sua calma e la sua perspicacia.
 
“Bhe, allora attendiamo notizie dagli altri.” – disse Marina, girando i tacchi e facendo ritorno nella stanza della Goccia.
 
 
 
                                                         .                                                 .                                             .
 
 
Ruggito del drago di Fuoco!” – Natsu attaccò ed atterrò il suo avversario, in modo da guadagnare il tempo che occorreva a rompere il muro.
 
Pugno di Ferro del drago di Fuoco!” – non ricordava chi vi fosse alla sua destra.
 
Entrò assieme alle macerie nella breccia che aveva appena creato: la stanza era completamente accecante:

“Ma non si vede niente qui dentro!” – gridò il dragon slayer.

“Grazie al cavolo fiammifero! Sei nella stanza del Fascio di Luce!” – gridò una voce simile in tutto e per tutto a quella di Gray.
 
“Pezzo di ghiacciolo che ci fai qui?! Ad ogni modo, Sting devi distrugger il muro che si trova alla tua destra, e dire a chi si trova lì di fare lo stesso, ok? Fra 3 minuti con  Wendy e Corinne vi diremo ogni cosa!” – gridò, continuando a non vedere un bel niente, e dunque sperando che il dragon slayer della Luce lo sentisse.
 
“Natsu, io sono appena arrivato, il lumino qui è appena svenuto.” – disse Gray – “ Il Master ed Erza ci hanno parlato a proposito di una mezza profezia, succede un macello se non ci sbrighiamo!”
 
“Non chiamare Sting-kun lumino!” – grido Lector.
 
“Sai che ce ne frega, stupido gatto? E comunque, vuoi che non lo sappia, ghiacciolo? Sfonda tu il muro al suo posto.” – gridò Natsu e tornò a gestire il suo combattimento con il mostro fiammeggiante.
 
“Va bene, stupido fiammifero.” – Gray si voltò e:

Ice Make: Lance!” – e ruppe il muro alla sua destra, immediatamente si lanciò al suo interno.
 
In quella stanza era buio pesto, eccetto che per una fioca luce violacea; il mago del ghiaccio si diresse immediatamente in quella direzione dove trovò Rogue, che stava per lanciare un attacco, intrappolato in una barriera creata da Freed.
 
“Freed, l’hai fermato, grazie al cielo! Ascolta Rogue non so bene come le cose stiano, ma devi distruggere il muro alla tua destra e dire a chi si trova nella prossima stanza di fare lo stesso e passare parola! Non uccidere la creatura. Fra 3 minuti, beh forse un po’ meno, Natsu e gli altri ci spiegheranno ogni cosa!” – in qualche modo il dragon slayer dell’Ombra sembrò capire.
A quel punto, immediatamente, Freed rilasciò la barriera attorno al moro, creandone una attorno al mostro dell’Ombra,  e Rogue indirizzò l’attacco che aveva preparato, contro il muro alla sua destra, gettandosi all’interno del passaggio che si era aperto.
 
Arrivò in uno spazio sconfinato, vi erano dinnanzi a lui: un mostro che sembrava brillare, Celeste e Lucy sopra di lei, probabilmente la maga degli Spiriti Stellari stava impedendo alla dragon slayer di commettere la stessa sciocchezza che stava per compiere lui qualche istante prima, se non fosse stato fermato da Freed.
 
“Celeste,  devi distruggere il muro alla tua destra e dire a chi troverai al di là di esso di fare lo stesso e passare parola! Questi mostri non vanno assolutamente uccisi. Presto, fra poco Natsu ci spiegherà ogni cosa!” – spiegò velocemente – “ lei è dalla nostra parte, fermati!” – si affrettò a precisare appena in tempo: Celeste stava per attaccarla.
“Natsu ci spiegherà tutto eh? Quell’idiota! Va bene.  Buco nero del drago Spaziale: Oltre il muro!” – un perfetto ovale si aprì nella parete alla sua destra, entrò e si ritrovò in un luogo parecchio secco. Intravide Axel, un mostro a terra, ed un uomo che pareva la copia del dragon slayer dei fulmini...Chissà forse era lì per lo stesso motivo di quella ragazza che l’aveva fermata pochi istanti prima?
 
 
“Axel..devi distruggere la parete alla tua destra e dire a chi si trova oltre essa, di fare lo stesso e passare parola! A momenti ci verrà spiegato tutto.” – disse in fretta.
 
“Questa era l’ultima porta, bambolina. Non c’è nessuno oltre essa.” – parlò il dragon slayer.
 
“Non chiamarmi bamb...Oh mio Dio non dovevi uccidere la creatura! Come facciamo ora?” – gridò alla vista del mostro a terra inerme.
 
“Non  è ancora morto, immaginavamo una situazione del genere. Mi hanno fatto portare qualcosa per questa evenienza.” – l’altro uomo, che indossava anch’egli una pelliccia e due cuffie alle orecchie, si accovacciò sulla creatura e le somministrò qualcosa. Un antidoto?
 
“Beh, se era l’ultima porta...Non ci resta che attendere!” – Celeste fece ritorno nella stanza dell’Astro.
 
 
                                                                        .                            .                             .
 
 
“Beh, dovrebbero aver fatto. I tre minuti sono passati. Io vado!” – disse Wendy , si concentrò ed immediatamente un’aura celestina le sollevò i lunghi capelli blu – “Cieli, sono la Sacerdotessa del Firmamento, stavolta vi domando molto...Vi chiedo di permettermi di comunicare con i cuori di tutti i dragon slayer: Corinne, Natsu, Gajeel, Sting, Rogue, Celeste, Marina, Axel e Serse. Ne va della sopravvivenza del mondo.
 
Aprì gli occhi come in trans...Nel buio cercava i cuori dei suoi amici: poi infine, come promesso, eccole lì nove luci più splendenti che mai.
 
“Riuscite a sentirmi, vero?” – sussurrò ai loro cuori con i più caldi sentimenti che poté.
 

 

*Lily_nee*

 

Eccoci qui! Le cose si fanno super-serie (?)
Ci tengo a ricordare, come ho fatto sopra, che le ‘comunicazioni’ fra dragon slayer sono avvenute tutte nello stesso istante: quindi ad esempio, mentre Gajeel giunge da Marina, Gray sta parlando con Celeste e così via, in quanto Natsu e Corinne si sono divisi per dimezzare il tempo che ci sarebbe voluto ad avvertire tutti.
Ah, inoltre mentre i nostri messaggeri arrivano, sono appena arrivati, da pochi secondi, i membri di Fairy Tail nelle rispettive stanze (perché come dissi qualche capitoli fa tutte le battaglie sono avvenute contemporaneamente)! Beh
credo di avervi annoiato fin troppo!
 
Alla prossima, un bacio! <3

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