Pokémon Journeys di Franky93 (/viewuser.php?uid=101734)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia il viaggio ***
Capitolo 2: *** Da Mr. Pokémon ***
Capitolo 3: *** Il rivale ***
Capitolo 4: *** Incontri/scontri a Violapoli ***
Capitolo 5: *** La sfida contro Valerio ***
Capitolo 6: *** Verso Azalina ***
Capitolo 7: *** Pozzi e ladri ***
Capitolo 8: *** Raffaello e i suoi Coleotteri ***
Capitolo 9: *** Nuovi scontri, nuove sorprese ***
Capitolo 10: *** Camminando nel Bosco di Lecci ***
Capitolo 11: *** Pensioni e ragazze carine ***
Capitolo 12: *** Chiara e i Pokémon attraenti ***
Capitolo 13: *** La prima sconfitta ***
Capitolo 14: *** Supera il trauma! ***
Capitolo 15: *** Visita alla Torre Bruciata ***
Capitolo 16: *** Leggende, Teatri e... Nascite a sorpresa! ***
Capitolo 17: *** Come on, let's training! ***
Capitolo 18: *** Sfide amichevoli e rivelazioni inaspettate ***
Capitolo 19: *** Pensieri notturni ***
Capitolo 20: *** Lo spettrale Angelo ***
Capitolo 21: *** Sfida in spiaggia! Sneasel vs Vaporeon ***
Capitolo 22: *** Il problema di Jasmine ***
Capitolo 23: *** Missione a Fiorlisopoli ***
Capitolo 24: *** La furia di Furio ***
Capitolo 25: *** Jasmine! Fiore delicato o peperino d'acciaio? ***
Capitolo 26: *** Ampliando le proprie conoscenze ***
Capitolo 27: *** Nuova metà! La gelida Mogania ***
Capitolo 28: *** Una lotta elettrizzante ***
Capitolo 29: *** Il Lago d'Ira ***
Capitolo 30: *** La cattura del Gyarados rosso ***
Capitolo 31: *** Convalescenza ***
Capitolo 32: *** Il Quartier Generale del Team Rocket ***
Capitolo 33: *** Travestimenti e parole d'ordine ***
Capitolo 34: *** Una dura lotta per Matt ***
Capitolo 35: *** Un generatore da bloccare ***
Capitolo 36: *** Una nuova sfida contro Sonia ***
Capitolo 37: *** Il gelido Alfredo ***
Capitolo 38: *** Nella Via Gelata ***
Capitolo 39: *** Attimi di relax ***
Capitolo 40: *** Il risveglio della misteriosa ragazza! Il suo nome è... ***
Capitolo 41: *** La forza di Reika ***
Capitolo 42: *** Sandra, la Signora dei Draghi - Prima parte ***
Capitolo 43: *** Sandra, la Signora dei Draghi - Seconda parte ***
Capitolo 44: *** Ricerca alla Tana del Drago ***
Capitolo 45: *** Ultimo giorno ad Ebanopoli ***
Capitolo 46: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 47: *** This is my family ***
Capitolo 48: *** The Rocket is back! ***
Capitolo 49: *** Let's stop the Rocket! ***
Capitolo 50: *** The Final Rocket Showdown ***
Capitolo 51: *** L’inizio della Lega Pokémon e il primo Superquattro! L’elegante illusionista, Will! ***
Capitolo 52: *** Le Arti Venefiche! Koga, il Maestro Ninja! ***
Capitolo 53: *** Chi l'ha dura la vince! Bruno, il guerriero valoroso! ***
Capitolo 54: *** Il fascino dell'oscurità! Karen, la dark lady ***
Capitolo 55: *** Lo scontro conclusivo della Lega Pokémon! Lance, il Campione di Johto! ***
Capitolo 1 *** Inizia il viaggio ***
Pokémon
Journeys
Cap.1:
Comincia il viaggio
Una nuova giornata di
sole stava iniziando nella pacifica cittadina di
Borgo Foglianova, ma non era una giornata come le altre, infatti era il
giorno in cui alcuni giovani del posto cominciavano il proprio viaggio
come Allenatori di Pokémon, e uno di quelli era Alex, un
ragazzo dall’aria allegra, i capelli neri a spazzola e gli
occhi verdi. Era da quando aveva solo 10 anni che aspettava quel
momento, e ora che era diventato quindicenne, poteva finalmente
cominciare, e il primo passo era quello di andare al Laboratorio del
Professor Elm, il quale il giorno prima aveva annunciato che avrebbe
fatto una sorpresa ai primi ragazzi che si fossero recati da lui. Non
volendo farsi sfuggire una simile occasione, quella stessa mattina si
alzò abbastanza presto, si fece una bella doccia e si
vestì, indossando un paio di pantaloni leggeri e una
maglietta nera a mezze maniche, per poi scendere le scale e fare
colazione insieme alla madre
-Non sei contento,
tesoro? Oggi è il gran giorno- chiese la
madre.
-Certo che lo sono, mamma- rispose il ragazzo, mangiando con gusto i
suoi biscotti preferiti -E sono anche curioso di vedere in che cosa
consisterà la sorpresa del Professore- aggiunse, per poi
scuotere un attimo la testa -Ah, quasi dimenticavo! È
arrivato il mio PokéGear?-
-No, non ancora, mi dispiace, ma mi hanno detto che lo consegneranno
appena possibile, forse nel pomeriggio-
-Oh… va bene, vorrà dire che
aspetterò- ribatté il giovane, alzandosi da
tavola e prendendo il suo giubbotto di jeans -Ci vediamo- disse infine,
salutando la
genitrice e dirigendosi cosi verso il Laboratorio
Il Laboratorio non era altro che un semplice edifico a due piani, di
costruzione semplice ma anche bello da vedere. Nel piano superiore si
poteva trovare l’abitazione della famiglia del Prof, mentre
in quello inferiore il Laboratorio vero e proprio, dentro il quale lo
stesso Elm passava gran parte delle giornate conducendo varie ricerche
e studi importanti. Da bambino, Alex l’aveva visitato
parecchie volte, alcune anche per studiare le basi su come diventare un
bravo Allenatore, ma non si sarebbe mai aspettato di doverci andare per
qualcosa di importante, specie se era richiesto dallo stesso Professore
“Sono cosi emozionato…” pensò
Alex, avvicinandosi davanti alla porta dell’edificio e
tenendosi pronto a bussare…
-Oh… cosi sarebbe questo il Laboratorio del Prof. Elm- disse
una voce a lui sconosciuta, attirando all’improvviso la sua
attenzione
-Uh? Ma chi è stato?- disse a bassa voce Alex, cercando di
capire da dove venisse quella misteriosa voce
Istintivamente, il ragazzo girò l’angolo e
notò un ragazzo che stava spiando il Laboratorio da una
finestra. Tale ragazzo era alto più o meno come lui, portava
dei pantaloni color blu scuro e indossava una giacca nera dai bordi
rossi, aveva gli occhi castani e i suoi capelli erano lunghi fino alle
spalle e neri come l’ebano, fatta eccezione per qualche
ciocca rossiccia. Incuriosito, Alex fece come per avvicinarsi per
chiedergli che cosa stesse facendo, ma come incrociarono gli sguardi,
il misterioso ragazzo non disse nulla e lo spinse via, dandogli infine
un’occhiata gelida e feroce, come per dirgli di andarsene e
girare al largo. Consapevole che forse non era giornata per attaccare
briga con qualcuno senza motivo, Alex seguì alla lettera
l’avvertimento e ritornò all’entrata, e
dopo aver bussato, sentì una voce dire
“avanti” dall’altra parte della porta, e
una volta entrato vide come un sacco di archivi, macchine e computer
messi in ordine preciso e rigoroso, oltre a quelle che sembravano
pratiche e documenti molto importanti. E in mezzo a tutto questo, oltre
a qualche assistente al lavoro, vi era un uomo dall’aria
abbastanza giovane, anche se si poteva notare un accenno di
barbetta sul mento. Portava un paio di occhiali e un camice da
laboratorio sopra i suoi abiti di tutti i giorni, e dal sorriso che
aveva sul volto, sembrava molto contento di vedere Alex. Egli non era
altri che il Professor Elm, famoso ricercatore nel campo dei
Pokémon
-Oh, salve Alex- lo accolse calorosamente il prof -È da
tanto che non ci si vede. Come stai? Va tutto bene?-
-Beh, non mi posso lamentare, tutto bene- rispose il ragazzo con
tono sereno -E credo che lei sappia perché sono
venuto qui, vero?-
-Non sbagli, mio giovane amico. E infatti, ho intenzione di darti un
incarico da svolgere per mio conto-
-Incarico? E sarebbe questa la sorpresa?- il ragazzo sembrava perplesso
dal sentire tali parole
-Si, ma non è un incarico qualsiasi- disse l’uomo,
prendendo da un tavolo vicino un curioso apparecchio elettronico di
colore rosso e dandolo ad Alex -Questo è un
Pokédex, una piccola enciclopedia portatile creata per
raccogliere dati sui Pokémon visti e/o catturati-
-E cosa dovrei farci con questo?- domandò il ragazzo,
incuriosito.
-Ma è semplice, dovrai completarlo per me-
-Eh? Ma… ma ne è sicuro? Che io sappia potrebbero
esserci chissà quante specie di Pokémon sparsi
per il mondo-
-Ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto…
più Pokémon registri e più
possibilità avremo per studiarli e forse saperne qualcosa in
più sulle loro origini- spiegò Elm, cercando di
mettere la faccenda su un lato più ottimistico -E poi, non
sarai solo per l’avventura che ti aspetta-
-Ah, no?-
-Certo che no, perché sarai accompagnato da uno dei tre
Pokémon che possiedo qui, e ora te li mostrerò-
Detto questo, il professore si avvicinò ad una macchina, e
dopo aver pigiato un pulsante, essa attivò un meccanismo che
fece aprire una piccola cupola trasparente, nella quale vi erano tre
Poké Ball, e vicino ad esse era collegato un piccolo
computer, che trasmetteva delle brevi informazioni sui
Pokémon dentro le sfere. Il primo era Chikorita, un tipo
Erba che il computer definiva “facile da
allenare”, il secondo era Totodile, un tipo Acqua
“buon alleato”, e infine Cyndaquil, un tipo Fuoco
“di cui avere molta cura”. Dopo aver sentito le
informazioni dal computer, ora Alex doveva scegliere uno di quei tre ed
era fatta, ma il problema era… quale dei tre?
-Hai qualche dubbio, Alex?- chiese il professore
-No, nessuno… è solo che non so decidermi,
perché a prima vista mi sembrano dei buoni elementi tutti e
tre-
-Non preoccuparti, perché sono sicuro che chiunque
sceglierai, sarà stata comunque una buona scelta-
-Se lo dice lei…-
Ora un po’ più risollevato dalle parole del prof,
il ragazzo guardò ancora un po’ le sfere
rimuginandoci sopra, e alla fine, senza più alcun dubbio,
prese la sfera alla sua destra, ovvero quella che conteneva Cyndaquil,
il quale uscì subito da essa e, dopo essersi guardato un
po’ intorno, rivolse gli occhietti verso Alex e lo
salutò emettendo un allegro squittio, che il ragazzo
ricambiò con un piccolo saluto
-Molto bene, Alex- disse Elm soddisfatto -Ora che hai ottenuto il tuo
primo Pokémon sei pronto per partire all’avventura
e diventare un Allenatore forte e capace… ti senti pronto?-
-E me lo chiede? Certo che si… è da 5 anni che
aspetto questo momento, e non vedo l’ora di iniziare- rispose
fieramente Alex
-Questo è lo spirito giusto. Ah, se non ti dispiace, ho
anche un altro incarico molto importante da affidarti-
-Di che si tratta?-
-Nulla di difficile, devi solo andare da un mio amico, Mr.
Pokémon-
-Mr. Pokémon?-
-Esatto, è un ricercatore di Pokémon molto famoso
per le sue scoperte, ma anche per l’orgoglio con cui ne
parla, e in più sembra che voglia affidarmene una per
analizzarla-
“Una persona molto importante, quindi”
pensò Alex -Dove posso trovarlo?-
-Lo puoi trovare nella sua casa al Percorso 30, subito dopo
Fiorpescopoli, non ti puoi sbagliare- spiegò il prof -Ora
però credo di averti detto abbastanza, e per il resto puoi
finire di prepararti e partire anche subito, ma prima accetta questi-
aggiunse, dando al ragazzo prima una Pozione e cinque Poké
Ball, che mise subito nelle tasche apposite dello zaino, e poi un
foglio con sopra un numero di telefono -Cosi
potrò contattarti nel caso succeda qualcosa di importante e
viceversa-
-Oh… grazie prof- fu l’unica cosa che disse Alex,
per poi avviarsi insieme a Cyndaquil verso l’uscita -A
presto, professore- aggiunse, salutandolo e uscendo dal Laboratorio
contento come non mai
Una volta tornato a casa, Alex raccontò alla madre tutto
ciò che gli aveva riferito il professore, e lei non
poté che essere contenta del proprio figlio, nonostante la
grande responsabilità affidatagli e anche per il fatto che
forse non l’avrebbe rivisto per un bel po’.
-Non preoccuparti, mamma- gli disse Alex -Ti prometto che appena
risolverò questo incarico tornerò a casa-
-Mi fa piacere sentirtelo dire- rispose la genitrice, che poi scosse un
la testa -Oh, già, è arrivato il tuo
PokéGear- aggiunse, prendendo una sorta di cellulare e
dandolo al ragazzo -Ora è tutto per te, tesoro, e ho
già aggiunto il mio numero nella rubrica, cosi potrai
chiamarmi quando ne avrai bisogno-
-Ottimo! Allora posso partire tranquillo-
-Aspetta un attimo, devo dirti un’ultima cosa-
-Che cosa, mamma?-
-Se non ricordo male, se un Allenatore vince una lotta, alla fine vince
anche un po’ di soldi dall’avversario-
-Si, ricordo anch’io una cosa simile, e quindi?-
-Volevo chiederti se potevi mandarmi un po’ dei soldi che
vincerai, cosi potrò farti qualche regalo utile per la tua
avventura-
-Uhm… se la metti cosi…- il ragazzo ci
pensò un po’ su, per poi sorridere e rispondere
-Ok, nessun problema-
E una volta sistemate un
paio di cose riguardo ai soldi, Alex alla fine
poté tranquillamente uscire di casa, seguito fedelmente dal
suo nuovo amico Pokémon, per poi cominciare a dirigersi
verso la sua prima tappa, ovvero la città di Fiorpescopoli.
Ora, la sua grande avventura come Allenatore poteva avere inizio
Fine Cap.1
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Capitolo 2 *** Da Mr. Pokémon ***
Cap.2:
Da Mr. Pokémon
Il cammino verso
Fiorpescopoli non fu tanto difficile per Alex, dato
che il Percorso 29 era abbastanza facile da attraversare, a parte
alcuni Pokémon selvatici che ogni tanto saltavano fuori.
Grazie però all’aiuto di Cyndaquil, questi non
rappresentavano alcuna minaccia. E questo non solo aiutava il piccolo
riccio di fuoco ad allenarsi, ma anche il suo allenatore, che ne
approfittò per catturare un Pidgey. Certo, non era il
massimo per iniziare avere solo due Pokémon, ma per il
momento doveva accontentarsi. Dopo un ultimo paio di passi si
ritrovò a Fiorpescopoli, che si rivelò in tutto e
per tutto una città molto accogliente, al punto che un
simpatico vecchietto lo portò a fare un giro per la
città, mostrandogli il Centro Pokémon, il sempre
fornito Pokémon Market e il Percorso 30. Per sdebitarsi
della sua utilità, il vecchietto diede ad Alex una Scheda
Mappa per il suo PokéGear, cosi non si sarebbe perso da
nessuna parte, e un paio di quelle che sembravano in tutto e per tutto
delle scarpe sportive.
-Ah… non vorrei contraddirla… ma che ne faccio di
queste?-
-Oh, ma queste non sono scarpe normali, giovanotto, queste sono le
Scarpe da Corsa! Oltre ad essere molto comode, con queste potrai
correre più veloce del vento. Ti saranno molto utili, fidati-
-Wow…- Alex era rimasto estasiato da quella descrizione, e
senza pensarci due volte, se le mise subito -Come mi stanno?-
-Bene, direi- commentò il vecchietto -Ah, ricordati che se
devi correre ti basterà premere il pulsante che trovi ai
lati delle scarpe. In questo modo sarai veloce quanto un podista-
aggiunse, spiegando al ragazzo il funzionamento di quelle speciali
calzature.
-Ai lati?- domandò Alex, guardandosi poi le scarpe e
facendo una leggera pressione sul pulsante che vi trovò
-Intende questo?-
Ma il giovane non fu cosi fortunato da sentire la risposta, dato che
dopo neanche una ventina di secondi si ritrovò a correre
rapido verso il Percorso 30, lasciando il vecchietto da solo e finendo
con il correre quasi a perdifiato in balia delle Scarpe da Corsa. Per
sua fortuna, qualcuno gli fece uno sgambetto, e nonostante il
ritrovarsi con la faccia stampata sul terreno fresco, Alex dovette
ringraziare mentalmente chi l’aveva fermato appena in tempo.
Non appena si rialzò da terra per vedere chi era il suo
“salvatore”, vide un ragazzo alto più di
lui, dai lunghi capelli castani, gli occhi coperti da un paio di
occhiali da sole e vestito con un paio di jeans sdruciti, una t-shirt
nera con sopra un teschio, un gilet e una chitarra a tracolla, sulle
cui corde si potevano notare ben attaccate un paio di Poké
Ball. Nel complesso, altezza a parte, tale individuo sembrava una sorta
di chitarrista.
-Wow… hai un look figo, sai?- esclamò in quel
momento Alex.
-Dici? Grazie- rispose il chitarrista -E dovresti
ringraziarmi, sennò chi ti fermava più? Eh eh-
aggiunse ridendo.
-Ti ringrazio molto volentieri, anche perché è la
prima volta che uso delle Scarpe da Corsa e quindi…- si
giustificò.
-Eh, quel tipo di scarpe sono sempre state un problema, specie per i
novellini che le hanno ricevute. Pensa, una volta ne ho visto uno che
non riuscendo a controllarle si era stampato contro un albero-
-Oh, capisco… ah, non mi sono presentato, mi chiamo Alex-
-Molto piacere, io sono Matthew- rispose il chitarrista -Ma dimmi, cosa
stavi facendo da queste parti?- domando poi al ragazzo
-Mi hanno detto che la casa di un certo Mr. Pokémon si trova
in questo Percorso, e quindi mi stavo recando lì- rispose
l’altro -E tu, invece?-
-Mah, niente di che... stavo solo provando una delle mie canzoni quando
all’improvviso ti ho visto arrivare come un missile, e a quel
punto, volendo evitare che te ne andassi chissà dove, ti ho
fatto lo sgambetto-
-Aspetta un momento… Sei un musicista?- domandò
Alex sorpreso.
-Cantautore, per essere precisi, e se te lo stai chiedendo…
sì, sono molto bravo a suonare-
E per provare questo, Matthew imbracciò lo strumento e
cominciò a strimpellare un assolo con sorprendente maestria,
stupendo ancora di più il suo spettatore
dell’ultimo minuto, il quale gli fece un più che
meritato applauso una volta finito.
-Grandioso! Sei un vero mito!-
-Ti ringrazio. Sai, sto andando a Fiordoropoli per fare un provino da
cantante, però dato che potrei annoiarmi durante il viaggio,
forse potresti accompagnarmi, che ne dici?-
-Uhm… ma si, perché no? Accetto volentieri-
-Ma per il momento è meglio se andiamo prima da questo
curioso Mr. Pokémon, non credi?-
-Certo amico, e poi il prof. Elm conta su di me per questo incarico-
E sancito questo patto d’amicizia, i due si misero in cammino
verso il Percorso 30 alla ricerca della casa. Durante il cammino
però non mancarono i soliti Pokémon selvatici, i
quali furono messi tutti KO dal Cyndaquil e dal Pidgey di Alex, e
nemmeno i doni, in quanto un signore che abitava su quel Percorso diede
al ragazzo un Portaghiccocche, cui probabilmente gli sarebbe servito in
seguito. Alla fine, dopo aver camminato a lungo, entrambi videro una
casa in mezzo all’erba, dalla quale uscì fuori
tutto contento un ragazzo dai capelli lunghi e argentati, vestito con
pantaloni e giubbotto di pelle con la pelliccia e una maglia blu scuro,
seguito a ruota da una sorta di cagnolino dal manto rosso e striato di
nero e
con in braccio quello che sembrava un uovo, di colore blu con un paio
di striature nere.
-Ah ah ah ah ah, come sono felice!- esultò il ragazzo
-Finalmente ho un Uovo Pokémon tutto per me!- aggiunse, per
poi rivolgersi al cane che camminava alla sua sinistra -Non sei
contento, Growlithe? Presto avrai un piccolo compagno con cui giocare-
-Wof- rispose contento l’interpellato.
-Ehi, l’hai sentito, Alex?- esclamò Matthew, dopo
aver assistito alla scena con l’amico -Sembra che
quell’uovo contenga un Pokémon-
-Già, cosi pare- rispose l’altro, notando che ora
l’argentato si stava recando verso loro due.
-Oh, buongiorno!- li salutò -Anche voi qui per ricevere un
Uovo?-
-Ecco… veramente saremo qui per vedere Mr.
Pokémon- spiegò Matthew senza giri di
parole -È in quella casa, giusto?-
-Si, proprio cosi, ed è stato lui a donarmi questo Uovo,
dicendomi che gli sembravo l’Allenatore adatto a prendersene
cura-
-Se è cosi ti aspetta una grande responsabilità-
disse Alex.
-Questo è vero, ma l’importante è che
il Pokémon che ne uscirà fuori si riveli un buon
compagno… Ah, che sbadato! Scusate, ma non mi sono
presentato, mi chiamo Dylan-
-Io sono Alex, piacere-
-E io Matthew-
-Piacere di conoscervi, ragazzi- disse l’argentato, buttando
poi un’occhiata sull’orologio del
PokéGear -Oh, cavoli!-
-Che succede?- chiese Alex
-Mi sono ricordato che a quest’ora dovevo incontrarmi con un
mio amico per una lotta, ma forse sono ancora in tempo. Mi dispiace
lasciarvi cosi, ma devo proprio andare- aggiunse, per poi dare ad Alex
un foglio con su scritto il suo numero di telefono -Nel caso vogliate
farmi un fischio, questo il mio numero. Ci si vede!-
E detto questo, l’argentato se la filò dalla vista
dei suoi due nuovi conoscenti, lasciandoli un po’ perplessi
per la fretta con cui era andato via, ma comunque contenti di aver
trovato un nuovo amico. Ora però dovevano concentrarsi sul
motivo della loro visita, e una volta che ebbero bussato alla porta,
vennero aperti da un curioso individuo, vestito con uno smoking
elegante e l’aria simpatica.
-Oh, salve- disse l’uomo.
-Lei è per caso Mr. Pokémon?- domando Matthew.
-In carne ed ossa. A cosa devo questa visita?-
-Sono qui per conto del Prof. Elm- rispose Alex -Mi ha detto che forse
doveva dargli una sua scoperta da analizzare-
-Oh, allora entrate pure, ragazzi, vi stavamo aspettando-
-Stavamo?- al sentire il plurale, Matthew si sentì un
po’ confuso.
-Si, perché qui con me c’è anche il
maestro del Prof. Elm-
Incuriosito dalle ultime parole di Mr. Pokémon, Alex
entrò nella sua casa insieme a Matthew, e dopo essersi
guardato un po’ intorno, vide un uomo brizzolato e col camice
bianco seduto ad un tavolo mentre beveva del tè verde. E ad
aumentare la sorpresa, sul tavolo c’era un Uovo di colore
bianco e ricoperto di piccoli triangoli rossi e blu.
-Ragazzi, è con immenso piacere che vi presento il Prof.
Oak, direttamente dalla regione di Kanto- spiegò il padrone
di casa.
-Oh, e cosi tu saresti Alex- sentenziò
l’interpellato -Il mio collega Elm mi aveva avvertito tramite
una mail, ma non mi aspettavo arrivassi così presto.
Scommetto che ti ha
già dato il Pokédex, vero?-
-Certo-
-Beh, allora ti auguro buona fortuna, e spero che tu riesca a
completarlo nel migliore dei modi-
-Grazie, professore-
-Non per interrompervi…- intervenne Matthew -Ma la scoperta?-
-Oh, ma è questa la scoperta- rispose Mr.
Pokémon, indicando l’uovo sul tavolo.
-Questo è un Uovo Pokémon che ho trovato durante
una mia visita ad Amarantopoli, e dopo averlo preso con me ho pensato
di
affidarlo alle ricerche del Prof. Elm per scoprirne qualcosa di
più-
-Se le cose stanno cosi, allora non si preoccupi- esclamò
Alex, prendendo l’uovo e mettendoselo nello zaino
-Porterò quest’uovo al Laboratorio e
farò in modo che possiate continuare le ricerche-
-Molto bene, allora- esordì Oak -Se adesso è
tutto apposto, posso anche ritornare a condurre il mio programma alla
radio-
-E noi due portare a termine il tuo incarico e rimetterci in marcia.
Dico bene, amico mio?- fece eco Matthew.
-Eccome- rispose semplicemente Alex.
E una volta congedatisi da Mr. Pokémon e dal Prof. Oak, i
due si incamminarono nuovamente, questa volta diretti a Borgo
Foglianova per consegnare l’Uovo. Ma una volta arrivati a
Fiorpescopoli, Alex sentì il suo PokéGear
squillare, e sul display notò che stava chiamando proprio il
Prof. Elm. E mentre si chiedeva chissà cosa doveva dirgli,
il
ragazzo cominciò a rispondere.
Fine Cap.2
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Capitolo 3 *** Il rivale ***
Cap.3:
Il rivale
-Pronto?- disse Alex rispondendo alla chiamata
-Pronto, Alex? Sono il Prof. Elm! È successa una cosa
orribile! Ma che dico, tremenda, anzi no, una tragedia, una catastrofe!-
-Prof, si calmi un attimo e mi dica cos’è successo-
-Qualcuno ha rubato uno dei miei Pokémon-
-Che cosa? Ma è terribile!-
-Lo so, ma quel che è peggio è che è
scappato prima ancora che potessi fare qualcosa. Mi raccomando, fa
attenzione se mai lo incontri, perché quando l’ho
visto mi è sembrato un tipo tutt’altro che gentile-
-Ok, terrò gli occhi aperti- concluse poi Alex, chiudendo la
chiamata e stringendo un pugno per la tensione.
-Che succede, Al?- chiese Matthew un po’ preoccupato, notando
l’evidente tensione dell’amico.
-Hanno rubato un Pokémon al Laboratorio del Prof, e sembra
che sia ancora a piede libero- spiegò il ragazzo.
-Hai qualche idea su chi sia stato?-
-Forse, ma per il momento è meglio se ci concentriamo sul
portare l’Uovo al Laboratorio, e poi penseremo ad acciuffare
il furfante-
-Va bene-
E proprio mentre i due stavano per imboccare il Percorso 29,
all’improvviso Alex urtò contro qualcuno che gli
era finito addosso. Non appena stava per replicare, però,
notò chi l’aveva urtato e, complice il taglio di
capelli, lo riconobbe subito: era il ragazzo che aveva visto spiare
dalla finestra del Laboratorio del Professore!
-Ma bene…- disse -A quanto pare, ci si rincontra, pulce!-
-Tu… che ci fai qui?- domandò Alex.
-Non è ovvio? Sto andando ad allenare il Pokémon
che ho appena rubato da quello sgobbone del Prof. Elm-
-Allora sei tu il ladro!-
-Esatto, e visto che se tu parlassi al Professore potresti mettermi nei
guai, ho deciso che ti farò secco con il mio nuovo
Pokémon-
-Fai attenzione, Alex!- lo mise in guardia Matthew -Ha uno sguardo che
non mi piace affatto, e sembra non prometta nulla di buono-
-Non preoccuparti- ribatté l’interessato,
prendendo una Poké Ball dalla sua cintura e portandola
davanti a sé -Non mi farò battere da uno come
lui, di questo puoi starne certo.-
-Se sei cosi motivato, allora iniziamo pure- disse
l’avversario, prendendo la sua Poké Ball e
lanciandola -Vai, Totodile!-
-Fai del tuo meglio, Cyndaquil!- fece eco Alex.
Non appena le sfere furono lanciate, da esse uscirono fuori i due
Pokémon, i quali cominciarono a scambiarsi uno sguardo di
sfida, mentre Alex si sentiva un po’ in colpa a voler far
combattere Cydaquil contro un Pokémon che prima conviveva
con il tipo Fuoco nel Laboratorio del Professore. Ora come ora,
però, non doveva permettersi alcun istante di esitazione,
perché in un modo o nell’altro avrebbe dato una
lezione a quel tizio.
-Ti auguro un buon incontro- disse Alex, pronto ad iniziare.
-E io ti auguro di perdere- replicò l’altro -Vai,
Totodile, attacca quella brutta copia di un riccio con Graffio-
aggiunse poi, ordinando al Pokémon di attaccare, e quello
eseguì, prima correndo contro Cyndaquil e poi colpendolo in
pieno con la sua mano artigliata, lasciandogli il segno sul muso -Non
male come prima mossa, eh?-
-Già, niente male, ma vuoi mettere con questa?-
replicò Alex, per poi dare attenzione al suo
Pokémon -Forza, Cyndaquil, rialzati e replica usando Azione-
ordinò, e l’interpellato procedette subito,
attaccando l’avversario con tutta la forza che aveva.
-Che illuso…- ribatté il moro dalla ciocche rosse
-Presto, Totodile, bloccalo e poi usa di nuovo Graffio- aggiunse, per
poi vedere questo suo nuovo ordine eseguito alla lettera.
-Non ti arrendere, prova ancora con Azione- ma nonostante
quest’ordine, la tattica di Alex riuscì solo a
metà, e il Pokémon avversario sembrava ancora
fresco di forze.
-Attacca con Graffio- disse invece l’altro, sorridendo nel
vedere Alex e il suo Pokémon di tipo Fuoco alla sua completa
mercé.
-Dannazione…- imprecò Alex, vedendo Cyndaquil a
terra “Cosi non va bene… Totodile è
troppo veloce per lui” rifletté “Devo
riuscire a trovare un modo per rallentarlo e poi attaccare a tutta
forza”.
-Ti conviene arrenderti… non puoi competere con uno come me-
-Questo lo vedremo… Cyndaquil, Muro di Fumo!-
-Cosa?-
E come il suo Allenatore diede l’ordine, il piccolo riccio
sputò fuori dalla bocca una vera e propria nube di fumo,
coprendo il campo visivo del Pokémon nemico, riducendone
anche la precisione con cui sferrava i suoi attacchi. Forte di questo
vantaggio, ora Cyndaquil era pronto per la rimonta.
-Questo è un colpo veramente basso- imprecò
l’avversario, notando il capovolgimento della situazione.
-Non è un colpo basso- replicò invece il moro -Ma
solo una strategia ben architettata… e ora che Totodile
è con le spalle al muro… Cyndaquil, vai e attacca
con Azione!- urlò, mentre il suo piccolo amico correva a
tutta velocità contro il Pokémon
d’Acqua e lo colpiva in pieno con tutta la forza che gli era
rimasta.
L’impatto fu incredibile, e il piccolo coccodrillo venne
sbalzato via, per poi cadere esausto e con lo sguardo frastornato. I
minuti che passarono furono molto tesi, ma alla fine sembrava proprio
che la vittoria fosse di Alex. Il ragazzo, deluso dall’esito
della lotta e evidentemente arrabbiato per la sconfitta,
richiamò il suo Pokémon nella sfera, per poi
guardare il vincitore negli occhi con un’occhiata molto
gelida e furiosa.
-Bella lotta, amico- disse Alex, porgendogli la mano.
-E pensi davvero che voglia diventare tuo amico? Spiacente di
deluderti, ma Lukas viaggia da solo, e non ha bisogno di amici-
-E adesso cosa vuoi fare, a parte non accettare la sconfitta?-
-È semplice, allenerò Totodile fino a quando non
sarà forte abbastanza da spazzare via te e il tuo insulso
riccio…-
-E questo che vuol dire?-
-Che da questo momento, io e te saremo rivali… e quando
avrò allenato i Pokémon che riterrò i
migliori, ti dimostrerò chi tra noi due sarà
veramente meritevole del titolo di miglior Allenatore-
-Se la metti cosi, allora considera la tua sfida come accettata-
-Molto bene… alla prossima, perdente-
E finito questo scambio di battute, Lukas se ne andò,
lasciandosi alle spalle Alex e Matthew, i quali rimasero a guardarlo
fino a
quando non si fu allontanato del tutto dalla loro vista. A quel
puntò, Matthew poté sentirsi libero di commentare
la lotta appena svoltasi.
-Sai, mi hai sorpreso, Al... Sei stato veramente bravo-
-Grazie, amico- rispose Alex, richiamando Cyndaquil nella sfera e
lasciandolo riposare tranquillo -Ora andiamo dal Prof e spieghiamogli
che cosa è successo-
-È regolare, amico mio-
E i due, dopo aver fatto un po’ di rifornimenti al
Pokèmon Market, si diressero subito a Borgo Foglianova, e
una volta al Laboratorio del Professor Elm, seguì una lunga
spiegazione di entrambi su quanto era successo in quella giornata, dal
ricevere l’uovo da Mr. Pokémon
all’incontro con Lukas, vero colpevole del furto di Totodile.
-E questo è tutto, Professore- concluse Alex -Ora vogliamo
solo sapere cosa possiamo fare adesso che l’abbiamo informata-
-Qualche consiglio?- aggiunse Matthew, pendendo dalla labbra del
ricercatore.
-Al momento nessuno, se non quello di stare all'erta nel caso si
facesse nuovamente vedere in giro- disse Elm -Oltre a questo,
è meglio se per il momento tengo l’uovo con me,
cosi potrò fare le mie ricerche- aggiunse accarezzando
l'uovo, in quel momento appoggiato su un tavolo lì vicino
-Appena
avrò fatto, state pur certi che manderò un mio
assistente a portarvelo-
-Ok, a me sta bene- ribatté Alex
-E lo stesso vale per me- fece eco il chitarrista.
-Fantastico, e ora che siamo tutti d’accordo, potete anche
dirigervi alla prossima città, e sarà proprio da
quella città che comincerà il tuo cammino verso
la Lega Pokémon-
-La Lega Pokémon?- Alex pareva confuso dalle parole del
Prof, anche se aveva una mezza idea su dove voleva andare a parare
secondo l’ottica del discorso -Intende forse QUELLA Lega
Pokémon, dove i migliori Allenatori vanno per dimostrare di
avere il talento e la forza per diventare veri Campioni?-
-Proprio quella- rispose il Prof -E per dimostrare di essere degni di
affrontare gli Allenatori che la presiedono dovrai prima confrontarti
con i Capipalestra delle varie città e ottenere le loro
Medaglie, le quali certificheranno il tuo valore-
-Sarà un’impresa un po’ dura a mio
parere- commentò Matthew.
-Non preoccuparti- rispose Alex con tono ottimista -Me la
caverò, e poi non sarò solo, visto che tu mi
seguirai in questo viaggio-
-Se proprio devo…-
E una volta finiti alcuni preparativi, i due lasciarono il Laboratorio
e si diressero verso la prima vera tappa del loro viaggio, ovvero la
città di Violapoli, dove Alex avrebbe affrontato il suo
primo incontro per ottenere la sua prima Medaglia. Durante il cammino,
i due ebbero modo di conoscersi meglio, e Alex venne a sapere che
Matthew non era solo un cantautore, ma anche un bravo cuoco, e durante
un piccolo allenamento contro i Pokémon selvatici, il
ragazzo scoprì che i compagni attuali dell’amico
chitarrista erano un Sandshrew e uno Zubat, di proprietà
dello stesso da quando aveva iniziato il suo personale viaggio per
diventare un Allenatore cantante. A parte questi bei momenti, entrambi
riuscirono anche a catturare altri Pokémon per la loro
squadra. Alex catturò un Ledyba e un Caterpie, mentre
Matthew riuscì a catturare solo un Poliwag, per la
precisione quando il girino uscì dall’acqua con il
solo scopo fregargli alcune esche per la pesca.
Fine Cap.3
|
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Capitolo 4 *** Incontri/scontri a Violapoli ***
Cap.4:
Incontri/scontri a Violapoli
-Bene, dovremmo essere arrivati a destinazione- disse Alex,
guardando la mappa sul PokéGear.
-Molto bene, allora- aggiunse l’amico -Possiamo dire di
essere arrivati a Violapoli senza alcun intoppo-
E infatti, ora i due Allenatori si trovavano a gironzolare per le
strade della stessa Violapoli, notando tra l’altro che
sembrava più un modesto villaggio in stile giapponese che
una città vera e propria, e a riprova di questo,
all’entrata si poteva notare un cartello con su scritto a
chiare lettere “Violapoli: la città dei sapori
nostalgici”. Adesso che avevano raggiunto la loro meta,
almeno secondo un giusto ragionamento di Alex, dovevano solo trovare la
Palestra, battere il Capopalestra e poi passare subito alla
città successiva, ma ad un certo punto,
l’attenzione di entrambi si posò su una torre che
si trovava a nord della città. Incuriositi, i due vi si
recarono e videro che la torre era parecchio alta, e vicino
all’entrata si potevano notare due statue di pietra a forma
di Bellsprout.
-E questo che edificio sarebbe?- domandò Alex.
-Stando a questo cartello, questa è la Torre Sprout- rispose
Matthew, leggendo un cartello vicino alle due statue -Non so chi
l’abbia costruita, ma credo sia certo dire che
l’architetto aveva una certa simpatia per Bellsprout-
-Già… tu che dici, ci diamo
un’occhiata?-
-Regolare, magari troviamo pure qualcuno da sfidare-
-Se fossi in voi, io non ci proverei affatto- li ammonì una
voce all’entrata, che si rivelò essere quella di
Lukas, appena uscito dalla torre.
-Eh? Pukas, ma che ci fai qui?- gli domandò Alex,
storpiandogli senza volerlo il nome.
-Prima di tutto, io mi chiamo Lukas- lo corresse il rivale -E in
secondo luogo, ero venuto qui per sfidare il l’Anziano a capo
di questo gruppo di sacerdoti in cambio di un’MT che
possedeva, peccato che quel mollaccione di un vecchio non ha voluto
darmela perché secondo lui “non ne ero
meritevole”…- aggiunse, non mancando di usare il
suo solito gergo al sapore di fiele -Chissà se voi sarete
più fortunati di me, anche se ne dubito…- disse
infine, andandosene via per chissà quale meta, lasciando
soli i due.
-Tu che dici, vuoi ancora entrare?- chiese Matthew all’amico.
-E c’è bisogno di chiederlo?- rispose egli poi
-Un’MT potrebbe essere molto utile per uno dei nostri
Pokémon, no?-
-Se la mettiamo in quest’ottica, allora si-
E presa questa decisione, i due entrarono all’interno della
Torre, trovandovi nei piani che seguirono non solo alcuni strumenti
utili, come una Fune di Fuga o un’Antiparalisi, ma anche
alcuni sacerdoti sotto la cui veste si nascondevano Allenatori molto
abili, tutti quanti con uno o due Bellsprout in squadra, e in alcuni
casi anche degli Hoothoot. Nonostante questi piccoli imprevisti,
durante i quali i
Pokémon di entrambi erano saliti di livello e imparato
alcune mosse nuove, Alex e Matthew riuscirono ad arrivare
all’ultimo piano, dove ad aspettarli c’era un uomo
molto anziano, vestito come un monaco di alto rango.
-Benvenuti, giovani visitatori- disse -Io sono Li, conosciuto anche
come l’Anziano della Torre Sprout. A che scopo siete venuti
fin qui-
-Nobile Anziano, siamo venuti qui per chiederle di darci l’MT
che custodisce con sé- si fece avanti Alex, rispondendo alla
domanda dell’uomo e contemporaneamente esprimendo la sua
richiesta.
-Mi dispiace, ma questo non è possibile- replicò
l’Anziano.
-Cosa? E perché no?- domandò sorpreso Matthew.
-Semplice, se volete la mia MT, dovrete affrontarmi in una lotta, cosi
potrete dimostrarmi se il vostro valore è tale da ottenerla-
-Se è cosi, allora va bene, vero Matt?-
-Regolare, my friend, cominciamo pure-
-Ah, i giovani… sempre ricchi di vitalità-
commentò Li, per poi mettere mano alle Poké Ball
e lanciarle in campo, rivelando gli unici due Pokèmon che
aveva, un Bellsprout e un Hoothoot.
-Nulla di più facile… Vai, Cyndaquil-
esclamò Alex, mandando in campo il suo starter -Io mi
occupò di Bellsprout e tu dell’altro, ok, Matt?-
-No problem… Vai, Sandshrew- rispose il chitarrista,
prendendo la sua chitarra e pizzicando con il plettro la corda del Do,
dalla quale partì la Poké Ball posta su di essa e
ne uscì fuori il topo di terra.
-Sarà una sfida 2 contro 2- spiegò Li -E chi
vincerà si guadagnerà la mia MT, siete
d’accordo?-
-Certo!- risposero all’unisono tutti e due.
-Allora che si dia inizio all’incontro-
E nella mezz’ora che seguì, Alex e Matt si
impegnarono molto nel battere l’Anziano, i cui
Pokémon davano l’aria di essere forti, ma giocando
sulle debolezze dei tipi avversari, i due riuscirono a battere la
coppia avversaria e a guadagnarsi la vittoria. E a quel punto,
mostrando un sorriso soddisfatto, Li ritirò i suoi
Pokémon e si avvicinò ai due Allenatori.
-Durante la lotta avete dimostrato il vostro valore, nonché
un buon gioco di squadra e una buona intesa- disse, per poi dare ad
Alex una sorta di dischetto bianco -Ora l’MT70, ovvero Flash,
è vostra-
-Oh… Grazie tante, signor Li- rispose Alex, prendendo il
dischetto e mettendolo dentro una tasca apposita del suo zaino.
-Vedrà che sapremo come usarla- aggiunse Matthew.
-Non lo metto in dubbio, dato che fuori da una lotta Flash
può illuminare le grotte molto buie, ma per avere questa
possibilità dovrete prima catturare un Pokémon
che la sappia usare, come ad esempio Bellsprout! Vi consiglio anche di
battere Valerio.- spiegò l’Anziano.
-Valerio?- chiese un po’ perplesso Alex, dato che era la
prima volta che sentiva quel nome.
-È il Capopalestra di questa città, e se volete
sfidarlo la sua Palestra si trova vicino a questa Torre, non potete
sbagliarvi-
Sentendo tali notizie, i due presero subito la palla al balzo, e dopo
aver
salutato l’Anziano, uscirono dalla Torre Sprout e si recarono
subito alla Palestra di Violapoli, ma i ragazzi non fecero neanche in
tempo ad entrarvi che non appena si aprirono le porte scorrevoli si
scontrarono in pieno con una ragazza che stava uscendo furiosa
dall’edificio, finendo con il cadere a terra tutti e tre
insieme.
-Ahi, ahi, ahi, che botta- si lamentò Alex, rialzandosi per
primo.
-Ehi, ma tu guardi dove metti i piedi?- fece eco Matthew, rimettendosi
in piedi anche lui e rimproverando la ragazza.
-Chiedo scusa… ma ero talmente fuori di me dalla rabbia che
non vi avevo visti- disse lei, per poi rialzarsi e sistemarsi il
vestito.
Guardandola bene, tale ragazza era in tutto e per tutto una ragazza da
definire carina, dai capelli castano dorato di media lunghezza e gli
occhi nocciola, vestita con un paio di short di jeans e una camicia
azzurra a mezze maniche. In più, sulla spalla della ragazza
si poteva notare un Pokémon di piccola taglia simile ad una
volpe, dal manto marrone chiaro.
-Visto che non voglio dilungarmi troppo con le presentazioni, vi dico
solo che mi chiamo Francesca, e questo piccoletto sulla mia spalla
è Eevee, il mio compagno di avventura- disse poi la ragazza,
presentandosi ai due senza mezzi termini.
-Molto piacere, io sono Alex-
-E io sono Matthew, ma tu puoi chiamarmi Matt, per abbreviare-
-Il piacere è tutto mio, ragazzi-
-Dimmi una cosa, come mai eri in quella Palestra?- domandò
Alex.
-E perché eri cosi incavolata quando ne eri uscita?-
aggiunse Matt.
-Semplice, ero andata a sfidare Valerio con il mio Eevee, ma quando mi
resi conto che era troppo forte fu troppo tardi, e cosi sono stata
sconfitta senza neanche accorgermene…- spiegò la
ragazza con tono un
po’ triste.
-Cavoli, se è cosi forte, allora è proprio
all’altezza della sua fama, in quanto Capopalestra-
esclamò Alex -Non vedo l’ora di battermi contro di
lui, sarà sicuramente un bella sfida-
-Ehi, frena un momento l’entusiasmo, tu- ribatté
Matt -Se quello che dice Fran è vero, allora nemmeno tu hai
speranze di vincere-
-E chi lo dice, questo? Forse potrei essere molto più forte
di lui-
-Ascolta il consiglio di un amico, forse è meglio se ti
alleni ancora un po’ prima di lanciargli la sfida-
-Mi dispiace, ma ho già deciso: vado a sfidarlo-
-Aspetta, Alex- lo chiamò un momento Francesca -Voglio farti
una proposta riguardo la tua sfida-
-E sarebbe?-
-Ecco… se batti Valerio, posso unirmi al vostro gruppo? No,
perché vedendovi discutere mi siete sembrati molto affiatati-
-Beh, non lo so… forse dovrei pensarci un po’ su-
-Se vuoi il mio parere, Al, questa ragazzetta non mi sembra
così adatta a far parte del nostro gruppo... e poi non pare
molto sveglia in fatto di carattere, se sai che intendo-
commentò il chitarrista.
-Ehi, a chi hai detto “ragazzetta”? Per tua
informazione, ho 16 anni e sono sicuramente più sveglia di
te- ribatté arrabbiata la ragazza.
-Ignoralo, il mio amico è fatto cosi- li interruppe Alex -A
volte canta e suona, altre parla a vanvera-
-Ti ho sentito!- replicò l’interessato
-In ogni caso, se proprio insisti, allora ti prometto che
batterò Valerio e potrai venire con noi- concluse il
ragazzo, per poi entrare nella Palestra, seguito dai due amici, segno
che era pronto a sfidare il suo primo Capopalestra per la sua prima
Medaglia.
Fine Cap.4
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Capitolo 5 *** La sfida contro Valerio ***
Cap.5:
La sfida contro Valerio
Appena entrato nella Palestra, il ragazzo rimase un po’
perplesso nel vedere che l’interno pareva normale in tutto e
per tutto, ma nello stesso istante in cui lui, Matt e Fran misero piede
su un certo punto, questo si rivelò come una piccola
piattaforma in legno, che li sparò letteralmente in aria,
fino a quando non si ritrovarono davanti ad un campo di lotta
Pokémon completamente trasparente, alla cui fine vi si
trovava un ragazzo sui 20 anni, dai capelli blu e gli occhi scuri,
vestito con abiti simili a quelli di un samurai.
-Vi do il benvenuto alla Palestra di Violapoli- esordì -Il
mio nome è Valerio, conosciuto anche come
“Elegante Maestro Volante”-
aggiunse, presentandosi in maniera molto signorile.
-Molto piacere. Io sono Alex, e sono venuto qui per sfidarti e ricevere
la tua Medaglia, quindi preparati a lottare- disse invece Alex,
puntando il dito contro il Capopalestra.
-Uff… povero te… cosi giovane e già
cosi arrogante- commentò Valerio, prendendo in mano una Poké Ball dalla tasca della sua giacca -Vedremo se quando ti avrò
battuto avrai ancora voglia di rivolgerti a me in questo modo
indecoroso e privo di tatto- aggiunse, lanciando la sfera e mandando in
campo il suo primo Pokémon, Pidgey.
-Questo sarà tutto da vedere… vai, Cyndaquil-
replicò il ragazzo, mentre il suo starter scendeva in campo,
pronto per la lotta.
-Vai, Pidgey, attacca con Azione- esclamò il samurai,
mandando il suo piccolo alleato volante contro Cyndaquil, il quale
venne travolto senza alcuna pietà dalla carica avversaria.
-Cavoli, parte subito pesante, l’amico- commentò
Matt.
-La velocità è tutto per i Pokémon
Volante, e quindi è naturale che ci sia il vantaggio
iniziale- spiegò Fran.
-Vantaggio o no, per me non cambia nulla- intervenne Alex, pronto a
fare la sua mossa -Forza, Cyndaquil, usa Braciere- disse, mentre il
piccolo riccio di fuoco corse verso l’avversario ed emise
dalla bocca un leggero soffio di fuoco, colpendolo in pieno.
-Non pensare che basti del fuoco per battere Pidgey… avanti,
usa un’altra volta Azione- replicò il
Capopalestra, per poi assistere al contrattacco del suo
Pokémon.
-Ah, si? E allora io provo di nuovo… con Braciere!-
ribatté il giovane dagli occhi verdi, dando il nuovo ordine
al suo starter, il quale emise di nuovo il suo soffio di fuoco,
colpendo di nuovo il suo avversario svolazzante, il quale cadde a terra
esausto.
-Ok, questo round te lo do buono- proferì Valerio,
richiamando Pidgey nella propria sfera e prendendone una seconda -Ma
adesso credo sia ora di fare sul serio… vai, Pidgeotto!-
aggiunse, mentre il suo secondo Pokémon usciva dalla
Poké Ball e cominciava a volare intorno al campo di
battaglia -Insieme a Pidgey, costui fa parte dei due Pokémon
che mio padre mi ha lasciato in eredità, affinché
potessi diventare eccezionale e ammirevole come lui-
-Wow, di sicuro sarai fiero di ciò- disse Alex, commentando
la spiegazione dell’altro -E non vedo l’ora di
vedere di che pasta è fatto-
-Ti accontento subito…- ribatté
all’improvviso il ninja, mostrando una strana luce negli
occhi -Avanti, Pidgeotto, usa Raffica- aggiunse, guardando poi il
volatile lanciare una forte folata di vento contro il riccio di fuoco,
scagliandolo via.
-Oh, no, Cyndaquil- gridò Alex, vedendo il suo
Pokémon rimbalzare un paio di volte e cadere a terra
-Riprenditi, amico, non puoi finire sconfitto in questo modo-
-Spiacente di deluderti, ma nessuno degli sfidanti che ho affrontato ha
mai sconfitto il mio Pidgeotto, visto che può essere visto
come il più forte della mia squadra- spiegò
Valerio.
-Se è davvero il più forte, allora
vorrà dire che mi impegnerò a fondo per mandarlo
giù, vero, Cyndaquil?- disse invece Alex, per poi sentire lo
squittio affermativo del suo starter -Bene, allora dimostrami che non
ho sbagliato a sceglierti come mio Pokémon e usa Braciere
con tutta la forza che hai- ordinò poi, guardando il piccolo
Pokémon riccio eseguire l’ordine e travolgere il
nemico con la sua mossa migliore e facendolo cadere a terra, ma
all’improvviso il Pokémon Volante si
illuminò di una luce verdolina e ritornò subito
in forze, per poi librarsi nuovamente in aria, pronto per continuare
-Eh? Ma che è successo?- esclamò confuso il
giovane Allenatore
-È semplice- rispose Valerio, scostandosi il ciuffo di
capelli dall’occhio destro con eleganza
-È tutto merito della mossa chiamata Trespolo, il vero
segreto dei Pokémon Volante-
-Eh? Trespolo? E che mossa sarebbe, scusa?- domandò Matt,
evidentemente sorpreso da come si era evoluta la faccenda.
-È una mossa di tipo Volante che consente ai
Pokémon di quel tipo di recuperare parte delle forze perse
in battaglia, cosi da non sentirsi stanchi durante lo svolgersi dello
scontro- spiegò Fran.
-E questo vuol dire che Alex è in svantaggio, vero?- chiese
il chitarrista, intuendo ciò che aspettava l’amico
durante lo scontro
-Proprio cosi- rispose per lui il Capopalestra -Finché
Pidgeotto userà Trespolo, non potrà andare K.O.
cosi facilmente, quindi faresti meglio a rinunciare alla lotta-
-Non ci penso nemmeno- replicò Alex -Ho promesso alla mia
amica che ti avrei battuto, e cosi sarà, dovessi usare tutti
i Pokémon che ho-
E nel corso della battaglia, Alex e Cyndaquil tentarono più
volte di mandare K.O. Pidgeotto con un sol colpo, ma ogni volta questa
tattica veniva vanificata dalla tecnica curativa del volatile,
riducendo drasticamente le possibilità di vittoria e
aumentando sempre di più le probabilità di una
sconfitta sicura.
-Allora, Alex… che vuoi fare? Vuoi arrenderti o vuoi
continuare?-
-Mi pareva di avertelo già detto, Valerio… non mi
fermerò fino a quando non ti avrò battuto-
rispose l’interpellato, mentre il suo starter si rialzava
ancora, seppur a fatica
-Accidenti, non lo facevo cosi determinato- commentò Fran,
notando tutta questa volontà in Alex.
-Nemmeno io… sono davvero sorpreso- aggiunse Matt,
accennando ad un sorriso soddisfatto -E forse ha già in
mente una tattica per vincere nonostante questa situazione-
-Questa tua forza d’animo è notevole, e su questo
non c’è alcun dubbio che tenga- disse invece
Valerio -Ma ormai questo incontro è finito…
Pidgeotto, concludi questa lotta usando Azione- proferì poi,
mentre il volatile cominciava a scagliarsi contro Cyndaquil.
-Certo, questo incontro è finito… ma è
finito per te! Cyndaquil, vai e rallenta Pidgeotto con Muro di Fumo-
esclamò Alex, mentre il suo riccio di fuoco tossiva dalla
bocca la cortina fumogena già usata in passato contro il
Totodile di Lukas.
-Illuso… non lo sai che alcuni Pokémon Volante
possiedono l’abilità Sguardofermo, la quale evita
che la loro precisione diminuisca?-
-Ah, buono a sapersi, ma non credere che avessi sprecato questa mossa
per niente come pensi te-
-Cosa vuoi dire con questo?-
-Che la vittoria è nostra! Vai, Cyndaquil, dai fondo alle
tue ultime forze e abbatti Pidgeotto usando Braciere-
E come il suo padrone gli diede l’ordine, il piccolo starter
lo eseguì e usò la sua mossa, e questa volta
sembrava che il Braciere fosse più intenso e potente di
prima. A riprova di questo, infatti, si poteva notare il
Pokémon avversario a terra, esausto e con il piumaggio
annerito dalle fiamme della mossa di Cyndaquil
-Non posso crederci… Pidgeotto… è
stato sconfitto- disse Valerio, apparendo molto sconvolto da
ciò -Il Pokémon migliore di mio padre…
sconfitto in questo modo… ma come hai fatto?-
-È stato molto semplice, Valerio- spiegò Alex
-Man mano che la lotta andava avanti, il tuo Pidgeotto poteva
recuperare le forze grazie a Trespolo, mentre Cyndaquil continuava a
sprecarle inutilmente e finendo con l’essere un bersaglio
facile, giusto?-
-Certo, però non capisco come abbia fatto il Braciere del
tuo
Pokémon a diventare cosi potente-
-Tutto merito dell’abilità Aiutofuoco che
è propria di Cyndaquil, la quale gli consente di potenziare
le mosse di tipo Fuoco nel caso questi si trovi quasi al limite-
rispose Alex, tirando fuori il Pokédex e mostrandolo al
Capopalestra -Se non mi fossi ricordato le informazioni a riguardo sul
Pokédex, a quest’ora potevo considerarmi sconfitto
e tu imbattuto, eh eh eh eh-
-Quindi il Muro di Fumo usato poco fa era solo un semplice diversivo
per far si che Cyndaquil potesse usare Braciere al momento giusto?-
-Esatto-
-Allora va bene cosi…- proferì Valerio,
richiamando Pidgeotto nella Pokè Ball e abbozzando un
sorriso -Da Capopalestra quale sono, accetto umilmente la tua vittoria
e ti conferisco questi- aggiunse, prendendo fuori da una tasca una
curiosa medaglietta a forma di un paio di ali, di colore bianco
argentato, insieme ad un dischetto lilla, che diede subito al ragazzo
-Il primo premio è la Medaglia Zefiro, con la quale i tuoi
Pokémon, anche quelli scambiati, potranno obbedirti fino al
livello 20, e inoltre potranno usare l’MN06, cioè
Spaccaroccia, fuori dalla lotta- spiegò, appuntando la
Medaglia su una targhetta apposita messa sulla Scheda Allenatore di
Alex -Il secondo invece è l’MT51, ovvero Trespolo,
di cui conosci già molto bene gli effetti. E se la
insegnerai ad un Pokémon Volante che possiedi, ti
tornerà molto utile-
-Ti ringrazio, Valerio- fu l’unica cosa che seppe dire Alex,
mostrando un’evidente felicità per la sua prima
Medaglia.
-Ora va, giovane Allenatore…- disse infine il ninja -Il tuo
cammino è appena all’inizio, e altri 7
Capipalestra ti aspettano-
-Se è cosi, allora il nostro Alex andrà da loro e
gli farà vedere di che cosa è capace- intervenne
Matt -Giusto, amico mio?-
-Ovvio- rispose l’amico, per poi rivolgersi a Fran -E come da
promessa, tu verrai con noi, d’accordo?-
-Nessun problema- disse semplicemente lei, sorridendo.
E tempo più tardi, una volta lasciata la Palestra, i tre
andarono al Centro Pokémon per far curare Cyndaquil, reduce
dalla dura battaglia che aveva affrontato prima, approfittando
dell’attesa per scambiare quattro chiacchiere con la nuova
arrivata nel gruppo, che si rivelò una persona molto
simpatica, se non fosse per il fatto che ogni volta che parlava di
qualcosa, Matt la interrompeva facendo alcuni commenti sarcastici di
pessimo gusto, e ciò causava parecchi screzi tra i due,
anche se fortunatamente duravano poco, per la gioia e le povere
orecchie del loro compagno. A parte questo, alla fine Alex
poté riprendere il suo starter, ora di nuovo in forma, e
uscire insieme agli amici dal Centro Pokémon, quando ad un
certo punto venne fermato da un uomo vestito da scienziato, il quale
portava in braccio un Uovo che Alex e Matt conoscevano molto bene.
-Scusate il disturbo- disse lo scienziato -Sono uno degli assistenti
del Prof. Elm, il quale mi ha incaricato di darvi questo nel caso vi
avessi incontrato- aggiunse, dando poi l’uovo ad Alex.
-L’Uovo che ci ha dato Mr. Pokémon? Ma come, ha
già finito di analizzarlo e studiarlo?- chiese stupito il
ragazzo dai capelli neri.
-Proprio cosi- rispose l’assistente -Ora potete tenerlo con
voi-
-Stia tranquillo, ne avremo molta cura- disse Matthew.
-Se a dirlo sei proprio te, ci credo poco- lo punzecchiò
Fran.
-Cos’è, vuoi già litigare?-
replicò il chitarrista.
-Per favore, dateci un taglio- disse invece Alex -La prossima
città ci aspetta, non abbiamo così tanto
tempo da perdere-
E messi d’accordo i due litiganti, il viaggio di Alex
poté finalmente riprendere, e il giovane Allenatore non
vedeva l’ora di affrontare la prossima sfida per poter
conquistare una nuova Medaglia.
Fine Cap.5
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Capitolo 6 *** Verso Azalina ***
Cap.6:
Verso Azalina
Erano passati un paio di giorni da quando Alex aveva battuto Valerio e
conquistato la sua prima Medaglia, e in quei due giorni si era rimesso
in marcia con i suoi amici verso una nuova meta, passando prima per il
Percorso 36, dove durante il cammino Alex ebbe l’occasione di
allenare Ledyba e Caterpie, Matt di accudire per un po’
l’Uovo e catturare un Ekans, e Fran di catturare un Mareep,
ottenendo cosi il suo secondo Pokémon per la sua squadra.
Una volta giunto mezzogiorno, però, i tre decisero di
accamparsi da qualche parte sull’erba, e mentre il
chitarrista cominciava a preparare da mangiare, Alex ne
approfittò per guardare i dati raccolti sul suo
Pokédex.
-Uhm… 15 Pokémon visti e analizzati…-
mormorò, dandoci un’occhiata in generale -Sembra
che ho cominciato bene, però sono sicuro che ci sono molti
altri Pokémon da scoprire… spero solo di farcela
e di non deludere il Prof.- aggiunse, per poi sdraiarsi sul prato e
godersi il bel tempo che c’era, con tanto di sole splendente
ad illuminargli il viso e una leggera brezza di vento a rilassarlo,
mentre i suoi Pokèmon, appena usciti dalle sfere, giocavano
allegri vicino a lui, seguiti a ruota da quelli di Matthew e Fran -Ma
adesso meglio non pensarci troppo… pensiamo piuttosto a
goderci questa bella giornata.- proferì infine,
sorridendo ai raggi del sole.
-Ehi, sembra che il nostro amico si stia rilassando.- notò
Fran.
-Beh, che vuoi farci?- rispose Matt -Dopo una lotta come quella contro
Valerio, un po’ di relax se lo merita.- aggiunse, continuando
a preparare tranquillo il pranzo.
E tempo più tardi, quando fu tutto pronto, i tre poterono
pranzare allegramente come gli amici che erano, e giusto per
festeggiare la nascita del loro trio, il chitarrista aveva preparato
del buonissimo chili, che mangiarono con gusto, soprattutto Alex, che
chiese subito il bis.
-Cavoli, sembra che ti piaccia molto il piccante.- notò Matt.
-Vuoi scherzare? Ne sono un vero intenditore.- ribatté il
moro.
-Cerca di non esagerare.- lo riprese Fran -Troppa roba piccante fa male
allo stomaco, e questo è un male.-
-Però favorisce bene la circolazione del sangue- intervenne
subito il cuoco/chitarrista -E questo è un bene- aggiunse
sorridente.
-Che c’è, vuoi subito litigare con me?-
domandò la ragazza.
-Certo che no, cara.- rispose l’altro -Un buon pranzo
è tale solo se tutti quelli che pranzano vanno
d’accordo.- aggiunse, dando ad Alex il bis del suo chili -E
appena finito, ricordiamoci di dirigerci subito verso prossima
città, siamo d'accordo?-
-Certo- rispose il moro dagli occhi verdi, mandando giù un
buon boccone e tirando fuori il PokéGear -Stando alla mappa,
la città dovrebbe essere Azalina- aggiunse, per poi tornare
a mangiare.
-Ah, ne ho sentito parlare- esclamò Matt -Si dice sia famosa
per gli Slowpoke che si trovano nei dintorni, e che ci viva un
artigiano famoso per le Poké Ball che fa con la lavorazione
delle Ghicocche-
-Dici sul serio?- domandò Fran.
-Certo che dico sul serio, e forse una volta ad Azalina potremmo fare
una capatina da lui per chiedergli di farci qualche Ball.-
-Dimentichi che non abbiamo le Ghicocche- puntualizzò la
ragazza.
-Voi due no, ma io si- intervenne invece Alex, che una volta finito il
suo piatto, tirò fuori dallo zaino il suo Portaghicocche (o
Ghicobox, per abbreviare), per poi aprire il coperchio e mostrando ben
quattro diverse Ghicocche: una Verde, una Rosa, una Nera e una Gialla.
-Wow, ne hai già raccolte quattro!- esclamò
Matthew -Ma come hai fatto a procurartele?- domandò poi,
ancora sorpreso.
-Beh, non ho fatto altro che raccoglierle da alcuni alberi che
c’erano nei percorsi che abbiamo fatto. Ho fatto bene, no?-
-Hai fatto benissimo, Alex, perché cosi ne abbiamo
abbastanza da farci fare una Ball a testa- ribatté Fran.
-E allora che aspettiamo? Tutti ad Azalina!- concluse il chitarrista.
E detto questo, i nostri tre amici si rimisero in marcia, passando poi
per la Grotta di Mezzo, una semplice grotta di collegamento tra il
Percorso 32 e il Percorso 33. Tale grotta però non era
disabitata, dato che c’erano vari Pokémon e
Allenatori pronti alla sfida, ma grazie ai Pokémon di Matt e
Alex, questi problemi erano da considerarsi come già risolti
in partenza. Una volta usciti dalla caverna e ritrovatisi
all’aria aperta, i ragazzi percorsero in poco tempo
l’ultimo tratto di strada da fare, arrivando fino a quello
che sembrava un pozzo, sul cui cartello si leggeva “Pozzo
Slowpoke”, che però pareva sorvegliato da uno
strano tizio vestito di nero, dall’aria molto sospetta e con
una R rossa stampata sulla maglia.
-Mi scusi, signore.- si fece avanti Alex -Per caso è
successo qualcosa di grave al Pozzo?- domandò poi.
-Questi non sono affari tuoi, ragazzo.- rispose il tizio, usando un
tono molto sgarbato -E se tu e i tuoi amichetti non volete passare dei
guai, vi consiglio di filare e di non ficcanasare oltre-
-Ma io…- cercò di replicare il ragazzo
-Ho detto di smammare! Chiaro?- rincarò la dose
l’uomo.
E senza farselo dire un’altra volta, i tre alzarono i tacchi
e ripresero il loro cammino, arrivando finalmente ad Azalina,
conosciuta anche come “La città dove umani e
Pokémon vivono in armonia”, anche se ad una prima
occhiata non sembrava cosi, visto che nei dintorni c’erano
solo alcuni concittadini e qualche uomo vestito di nero come il tizio
misterioso incontrato vicino al Pozzo. In più, oltre che a
dare un certo timore agli abitanti, uno di questi uomini occupava
l’entrata della Palestra, rendendola inaccessibile. Non
vedendoci chiaro in questa faccenda, i ragazzi decisero di recarsi
subito al Centro Pokémon per curare i propri compagni e
riorganizzare le idee sul cosa fare in città, ma caso volle
che lo sguardo di Alex si posasse sulla figura di una persona, con in
braccio un Uovo e accompagnata da un Growlithe, seduta su uno dei
tavoli del Centro. E non ci volle molto a capire che quella persona
fosse proprio LUI.
-Ehi, Dylan, come va?- esclamò Alex, andandolo a salutare
-Uh? Oh, Alex, che piacere rivederti.- ribatté
l’interessato, invitandolo con un gesto a sedere al suo
tavolo.
-Non posso crederci, anche tu qui? Che combinazione.- disse invece
Matthew, raggiungendolo subito.
“Wow… che bel ragazzo…”
pensò Fran, mentre si avvicinava anche lei al tavolo, non
riuscendo a staccare gli occhi dal ragazzo dei capelli argentati e
rimanendo estasiata dal fascino che emanava.
-Accidenti, non speravo di rivedervi cosi presto.- disse Dylan, non
staccandosi un attimo dal suo Uovo -Ma ditemi, che cosa ci fate voi
qui, e chi è quella ragazza cosi carina che sembra mi stia
mangiando con gli occhi?- aggiunse, intavolando così una
conversazione.
-Eh? Oh, scusami, ma ero sovrappensiero.- si riprese la ragazza,
sentendosi chiamata in causa -Mi chiamo Francesca, Fran per gli amici-
-Lieto di conoscerti, io sono Dylan.- ribatté
l’argenteo, presentandosi.
-Lei sarebbe la nostra compagna di viaggio.- spiegò Matt -E
per quanto riguarda la tua prima domanda, beh, siamo venuti per
consentire al nostro compagno di sfidare il Capopalestra locale, ma
sembra che la Palestra non sia accessibile.-
-Oh, quindi deduco che tu voglia partecipare alla Lega
Pokèmon, eh, Alex?-
-Certo che si, dato che ho già vinto la mia prima Medaglia a
Violapoli.-
-E in teoria, battendo anche la Palestra di questa città,
dovrebbe già salire a quota due,
però…- intervenne il chitarrista con una nota di
amarezza nella voce -Finché c’è quel
tizio in nero che occupa l'entrata, siamo con le mani legate.-
-Per caso ne sai qualcosa?- domandò Fran all'albino.
-Ne so quanto voi, cioè niente.- rispose tristemente questi.
-Allora tanto vale se andiamo da quel tipo, Franz, e ci facciamo far
qualche Ball speciale, giusto per passare il tempo.- concluse il moro
dagli occhi verdi, demoralizzato.
-Ma tu guarda il caso.- lo interruppe Dylan -Anch’io stavo
andando da lui, visto che quando nascerà il
Pokémon del mio Uovo avrò bisogno di una Ball per
metterlo al sicuro.- aggiunse, indicando l’uovo, che sembrava
aumentato parecchio di volume.
-Wow, sembri già a buon punto.- notò Matt -Sai,
anche Alex ha ottenuto un Uovo, solo che ce l’ha da solo un
paio di giorni, quindi credo dovrà aspettare anche lui.-
-Capisco… ma ora non perdiamo tempo e andiamo da Franz.-
E concluso il discorso, Dylan e gli altri si recarono subito a casa
dell’artigiano di Azalina, il quale si presento come un uomo
sulla cinquantina o la sessantina, vestito con un abito azzurro e
dall’espressione lievemente imbronciata sul volto.
-È lei il signor Franz?- domandò Matt.
-In carne ed ossa- rispose il vecchietto -E se siete venuti qui per
ottenere delle Poké Ball, sono spiacente di informarvi che
non posso farlo, almeno per il momento.-
-Che cosa? E perché?- esclamò Dylan, sorpreso.
-Perché da quando il Team Rocket si è stabilito
qui, l’armonia di Azalina è stata compromessa,
dato che quei maledetti hanno fatto sparire gli Slowpoke che vagavano
per la città.- rispose Franz.
-Il Team Rocket? E chi sarebbe?- chiese Alex, incuriosito.
-Nient’altro che un gruppo di criminali che rubano i
Pokémon e li usano per scopi malvagi…-
spiegò l’artigiano -Avevo sentito dire che era
stato sconfitto tre anni fa e si era sciolto, ma a quanto pare sembra
che alcuni membri superstiti l’abbiano riformato.-
-Sicuramente vorranno ritornare alla ribalta, vero?-
suppose Matt.
-Esatto… e penso che sia il momento di agire.-
esclamò Franz, per poi alzarsi dal cuscino su cui era seduto
-Non posso permettere che quei dannati facciano del male agli Slowpoke.-
-E cosa ha intenzione di fare a riguardo?- domandò Fran.
-Semplice, andrò al Pozzo e gliela farò vedere
io,
parola di Franz!-
E detto cosi, l’artigiano uscì rapidamente dalla
sua dimora, dirigendosi verso il Pozzo e lasciando basiti i quattro
ragazzi, che temendo un po’ per la sua incolumità,
decisero di seguirlo, sperando di potergli dare una mano in caso di
bisogno.
Fine Cap.6
|
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Capitolo 7 *** Pozzi e ladri ***
Cap.7:
Pozzi e ladri
Questa volta per i quattro Allenatori non fu tanto difficile
raggiungere il Pozzo, dato che della “guardia” di
prima non c’era alcuna traccia, e questo voleva dire
“via libera” per loro. Una volta calatisi dentro il
Pozzo, poco illuminato e dall’odore umidiccio, Alex e gli
altri cominciarono la ricerca di Franz, ma non appena raggiunsero una
della gallerie del Pozzo, vennero accolti da uno scenario a dir poco
atroce: un sacco di uomini vestiti di nero, certamente membri del Team
Rocket, che stavano tagliando la coda ad un gruppo di Slowpoke.
-Cielo… tutto ciò è davvero tremendo.-
disse Dylan.
-Questi tizi non sembrano avere alcun riguardo.- aggiunse Fran.
-Non possiamo stare a guardare, andiamo!- esclamò invece
Alex, buttandosi in prima linea -Ehi, voi! Perché non ve la
prendete con qualcuno che sa difendersi, eh?- aggiunse, rivelandosi ai
Rocket.
-E quel ragazzino da dove salta fuori?- disse uno dei ladri.
-Non lo so e non lo voglio sapere, ma se resta in vita potrebbe essere
un testimone molto scomodo.- disse un altro.
-E allora che aspettiamo? Addosso!-concluse un terzo.
E senza pensarci due volte, i criminali si lanciarono contro Alex, che
però venne raggiunto dai suoi tre amici e mandò
subito in campo Cyndaquil, poi seguito a ruota da Sandshrew, Mareep e
Growlithe, i quali si occuparono così di uno sgherro dei
Rocket a testa, mettendoli K.O. in un sol colpo, liberando nel
frattempo anche gli Slowpoke rapiti.
-Molto bene, e con questo abbiamo finito.- esclamò Matt,
liberando anche l’ultimo Slowpoke e vedendolo andare via
tranquillamente.
-Allora non ci rimane che interrogare uno di questi.- aggiunse Dylan,
agguantando un Rocket a caso -Avanti, parla. Perché stavate
tagliando le code a quei poveri Slowpoke? E per conto di chi?-
-S-Stavamo tagliando le code di quegli esseri inutili per
venderle al mercato nero, ovvio.- spiegò egli -E
l’abbiamo fatto per volontà del nostro grande
Boss… il grande Giovanni…- aggiunse, per poi
lasciarsi sfuggire una risata -Finché ci sarà il
Boss, la nostra banda potrà seminare il terrore
ovunque…-
-Non se ci saremo noi ad impedirlo.- proferì invece Dylan,
gettando a terra l’uomo, ormai esausto -Andiamo, ragazzi,
scommetto che abbiamo ancora un po’ di questi pagliacci da
sistemare per bene.-
-Vista la grandezza di questo Pozzo, è probabile.- disse
Matt.
-Allora proseguiamo e facciamoli neri.- concluse Alex, per poi notare
qualcosa di strano in Cyndaquil -Ehi, amico, tutto bene?-
Il piccolo Pokémon di fuoco non rispose, ma al contrario
incominciò ad illuminarsi, sotto gli occhi di tutti, di una
strana luce bianca, la quale una volta sparita lasciò il
posto ad un Pokémon molto diverso da Cyndaquil, dalla
fisionomia molto più lunga e le fiamme disposte in modo
diverso sul corpo, questa volta sul bacino e sulla fronte, ma non fu il
solo, perché infatti anche Sandshrew si illuminò
di quel bagliore bianco, per poi far apparire una creatura simile a
lui, ma ricoperta di spine marroni sulle schiena e con due artigli per
zampa.
-Wow… incredibile!- commentò Alex, stupito
dall’evento.
-Ma che cosa gli è successo?- domandò Matt -Non
sarà mica accaduto ciò che penso sia accaduto?-
-Si, Matt, i vostri Pokémon si sono evoluti.- rispose Dylan
-Ora avete davanti a voi Quilava e Sandslash-
-Fantastico!- esclamò Alex, per poi dare
un’occhiata al Pokedex, analizzando sia il suo
Pokémon che quello di Matt -Così ho altre pagine
per la mia collezione, eh eh eh.- aggiunse sorridendo.
-Ora però non possiamo perderci in chiacchiere, abbiamo una
missione da compiere.- esclamò Fran, interrompendo i tre.
-Si, giusto…- si ricordò il moro.
-Rimettiamoci subito all’opera.- aggiunse Matt.
-Concordo.- concluse Dylan.
E ripreso il loro cammino nel Pozzo, i ragazzi furono attaccati
nuovamente da alcuni adepti del Team Rocket, ma grazie ai loro
Pokémon, la strada era spianata e libera dagli ostacoli. Una
volta arrivati nelle profondità del Pozzo, però,
i nostri amici videro Franz legato come un salame ad una roccia,
impossibilitato a muoversi, e insieme a lui un uomo dai capelli e gli
occhi verdi, che a giudicare dal suo sguardo e dalla divisa che portava
sembrava uno dei membri più importanti del Team Rocket.
-Guarda, guarda, che cosa abbiamo qui?- esordì -Un piccolo
gruppo di ficcanaso venuti a romperci le uova nel paniere, come se non
bastasse questo vecchietto.- aggiunse, avvicinandosi adirato ai quattro
Allenatori e mostrando uno sguardo furioso -In ogni caso, qualsiasi
vostro tentativo di fermarci finisce qui.-
-E questo chi lo dice?- replicò Alex.
-Lo dico io, ovviamente.- rispose l’uomo, per poi mettersi di
spalle e indicarsi col pollice destro -Il qui presente Milas, uno dei
potenti Quattro Generali del Team Rocket.- aggiunse, presentandosi e
rimanendo in quella posa, come per far capire che è lui il
migliore.
-I Quattro Generali, eh?- intervenne Dylan -Suonerebbe bene se aveste
membri più forti di quegli inetti che abbiamo sconfitto-
-Ti consiglio di frenare la lingua, ragazzino.- replicò il
Generale, prendendo una Poké Ball dalla sua cintura -A
differenza delle Reclute, noi Generali siamo molto più forti
e pericolosi.-
-Questo lo vedremo…- sentenziò
l’argenteo, per poi voltarsi verso il suo Growlithe e fargli
cenno di scendere in campo, cosa che il Pokémon cagnolino
fece con molto piacere.
-Ti farò pentire di aver sfidato colui che è
considerato come il più temibile e crudele del Team
Rocket…- sentenziò con tono minaccioso il
Generale -Avanti, Zubat, vai e combatti!- disse poi, lanciando la sfera
e facendovi uscire il suo Pokémon.
-Se vuoi, possiamo fare cosi: se vinco io, lasci libero
l’artigiano e te ne vai via da qui insieme ai tuoi
sottoposti.- propose Dylan.
-A me sta bene, ma se perdi sarete tu e i tuoi amici a farlo.-
-Meglio se ti concentri sulla lotta, adesso…- disse il
ragazzo, cominciando a dare l’ordine a Growlithe -Ok,
Growlithe, per iniziare bene, corri verso Zubat e attaccalo con
Braciere!- aggiunse, per poi vedere il suo amico a quattro zampe
mandare a segno la sua mossa e bruciacchiare un po’ il
Pokèmon avversario.
-Però, ha iniziato bene.- commentò Fran
-Grr… Zubat, reagisci usando Supersuono!- replicò
Milas, guardando soddisfatto il pipistrello mentre emetteva alcune onde
soniche verso Growlithe, il quale ne uscì stordito e
cominciò a barcollare per il campo senza ritegno.
-Oh, no… questa non ci voleva.- disse Dylan -Così
Growlithe non potrà combattere se si trova in queste
condizioni!-
-E questo vantaggio che va sfruttato bene… Zubat, vai e usa
Sanguisuga su quel botolo!- ribatté invece Milas, mentre il
suo Pokémon procedeva a mordere e risucchiare un
po’ di energia di Growlithe, ristabilendosi durante il
processo.
-Questo è davvero un colpo basso…- disse Dylan.
-Pensala come vuoi, ma per il Team Rocket tutto è permesso.-
-In che senso?-
-Nel senso che posso permettermi qualunque cosa!-
E a riprova di questo, il Generale prese dalla cintura una seconda
Poké Ball e la lanciò in campo, facendo uscire
fuori un Koffing, fresco di forze e pronto alla lotta.
-Ehi, cosi non vale.- protestò Alex -Questo non è
un 2 contro 2, sei veramente sleale e scorretto!-
-Che ti aspettavi, ragazzino? L’avevo detto che per noi del
Team Rocket è tutto permesso, e dato che siamo ladri, non
abbiamo ciò che voi chiamate “morale” o
“coscienza”.- rispose, per poi concentrarsi
nuovamente su Dylan -Ma tornando a noi… Koffing, usa Muro di
Fumo! E tu, Zubat, attacca ancora con Sanguisuga!-
-Non te lo permetterò! Growlithe, qualunque cosa accada, non
abbassare la guardia per nessun motivo!-
Sentendo la voce del suo Allenatore, Growlithe si riprese da suo stato
di confusione e rimase fermo in posizione di attacco, mentre il
Pokémon Velenuvola dell’avversario procedeva a
circondarlo di una cortina di fumo da ogni parte. Ora ciò
che doveva fare era aspettare al varco Zubat e tentare di attaccarlo,
ma tale tattica fu inutile, dato che il pipistrello lo
attaccò di sorpresa alle spalle e gli risucchiò
nuovamente le forze, per poi prenderlo al volo e lanciarlo fuori dalla
cortina fumogena, proprio in direzione di Koffing.
-Molto bene, e adesso, Koffing, colpisci il botolo con Azione!-
-Presto, Growlithe, intercettalo e usa Morso!-
E senza farselo dire due volte, il Pokémon Cagnolino
aprì il muso e morse con ferocia Koffing, causandogli un
po’ di danni e facendolo indietreggiare, però era
troppo presto per cantare vittoria, dato che sia Koffing che Zubat
stavano ritornando alla carica.
-Però, non demordono…- sentenziò
Dylan, per poi abbozzare un sorriso soddisfatto sul suo volto -Avanti,
Growlithe, usa Braciere!.-
-E pensi che quelle fiammelle bastino a fermare due Pokémon?
Se è cosi, allora mi sa che la tua strategia è
piuttosto carente!-
-Ma il Braciere non è indirizzato a tutti e due.-
-Cosa? E a chi allora?- il Generale pareva piuttosto confuso.
-Ora lo vedrai… Growlithe, evita il loro attacco frontale e
poi usa Braciere contro Zubat!- disse l’argentato.
Seguendo alla lettera l’ordine dell’Allenatore,
Growlithe si spostò alla destra e dei due avversari e
colpì Zubat con la sua mossa, mandandolo a terra pieno di
ustioni. Ora in campo non rimaneva che Koffing, e Milas, adirato come
non mai, gli fece segno di tentare un altro attacco frontale con
Azione, ma…
-Anche se Zubat è KO, mi rimane ancora Koffing, e visto che
il tuo piccolo botolo sembra quasi al limite, mi basterà un
solo attacco per mandarlo al tappeto.-
-Questo lo pensi tu… Growlithe, caricalo e poi usa ancora
Braciere!-
E facendo un ultimo sforzo, il Pokémon di Dylan corse senza
sosta verso l’avversario, per poi arrivargli vicino e
lanciargli la fiammata che era solita della mossa Braciere. Non potendo
resistere alla potenza delle fiamme, il Pokémon Velenuvola
fece un piccolo scoppio e si ritrovò a terra esanime.
-Grr... dannazione!- sbottò Milas gettando il suo cappello a
terra, richiamando poi i suoi Pokémon -Ok, avete
vinto… ma non illudetevi, perché molto presto
faremo ritornare il nostro capo, e quando accadrà, per voi
sarà la fine…-
E detto questo, il Generale Rocket alzò i tacchi e se ne
andò via, per poi sparire completamente dalla vista dei
ragazzi, i quali non fecero molto caso alle minacce dette poco prima e
pensarono invece a liberare Franz e riportarlo a casa.
-I miei complimenti, ragazzi.- esclamò l’artigiano
-Siete stati davvero dei fenomeni a scacciare quei furfanti.-
-Non serve che ci ringrazi, signore- disse Alex -Gran parte del merito
va soprattutto a Dylan, è lui che alla fine ha sconfitto
Milas.-
-Già, sei stato un vero portento, e mi è piaciuto
come hai portato il tuo Growlithe alla vittoria.- aggiunse Fran.
-Oh… grazie…- fu l’unica cosa che
riuscì a dire l’eroe del giorno, arrossendo
visibilmente per i complimenti della ragazza.
-Tornando a noi, ragazzi.- riprese il discorso Franz -Eravate venuti da
me per delle Ball, giusto?- aggiunse, per poi portare una mano in
avanti -In tal caso, datemi le Ghicocche che avete con voi, cosi
potrò lavorarle e farne delle Sfere di prima
qualità!-
-Nessun problema, eccole qui.- disse Alex, dando le sue Ghicocche
all’artigiano -Pensa che le occorrerà
molto tempo?- domandò poi.
-Stai parlando con il miglior artigiano ed esperto di Ball del mondo,
giovanotto; e da bravo esperto quale sono, penso di farcela per almeno
un paio d’ore, se non di più.- spiegò
il vecchio, cominciando a prendere i suoi attrezzi -Nel frattempo,
perché non fai una visita alla Palestra qui vicino? Ora
dovrebbe essere accessibile.-
-Si, è un’ottima idea, la ringrazio.- rispose
Alex, per poi avviarsi verso la porta della casa di Franz -Andiamo,
ragazzi, ci aspetta un’altra Palestra da visitare!-
E lasciata la casa dell’artigiano, i nostri amici si recarono
tranquillamente davanti alla Palestra della città, ma prima
di entrarvi, Alex guardo bene l’insegna vicino alla
struttura, notando la descrizione del Capopalestra e i
Pokémon che utilizza.
-Quindi questo qui usa Pokémon di tipo
Coleottero…-
-Già… però non credo saranno un
problema per te, vero Al?-
-Dici bene, Matt… basterebbe un attacco di Quilava o di
Pidgey… ma se avesse qualche asso nella manica?-
-Non ti facevo cosi pessimista.- intervenne Dylan -Tu resta comunque
concentrato sulla battaglia e vedrai che andrà tutto bene-
-Si, hai ragione… farò così.-
Ora più motivato, Alex cominciò a varcare la
porta della Palestra insieme agli amici, pronto al suo secondo incontro
ufficiale per ottenere la sua seconda Medaglia.
Fine Cap.7
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Capitolo 8 *** Raffaello e i suoi Coleotteri ***
Cap.8:
Raffaello e i suoi Coleotteri
Appena entrati nella Palestra, i quattro non poterono che rimanere di
stucco per come era decorato l’interno: sembrava una vera e
propria foresta, e al centro, davanti ad una sequoia, si poteva vedere
un campo di lotta decorato "a ragnatela". Capendo che bisognava
raggiungere proprio quel campo per sfidare il Capopalestra, i ragazzi
si mossero più in fretta che poterono, anche se Dylan
sembrava alquanto insicuro sul proseguire e sudava freddo.
-Ehi, Dylan, tutto apposto?- chiese Alex, notando lo strano
comportamento
dell’amico argenteo.
-Si, non ti preoccupare.- rispose lui, guardandosi intorno.
-Secondo me questa Palestra gli fa impressione.- azzardò
Matt.
-No, non è questo…- intervenne Dylan -Ho solo
paura dei Pokémon Coleottero, va bene? E alla peggio non
voglio venirne attaccato.-
-Per me ti preoccupi troppo, Dylan.- esclamò Fran -Voglio
dire, che senso ha avere paura di qualche innocuo insetto?-
-Fatti assalire da uno sciame di Beedrill e poi vedremo se sono
veramente innocui come dici.- replicò l’argentato.
-Ok, su questo posso darti ragione, ma almeno resta calmo, visto che
non sarai tu ad affrontare il Capopalestra.- concluse la ragazza.
-Si, hai ragione… farò come dici.- promise Dylan.
-Ecco, cosi va meglio.- sorrise lei.
Alla fine, i quattro raggiunsero finalmente il centro della Palestra, e
a quel punto, proprio da dietro la sequoia, sbucò fuori un
ragazzino, probabilmente coetaneo di Alex, dai capelli viola e gli
occhi neri, vestito con quella che sembrava una tenuta da entomologo,
con tanto di retino per le farfalle in una mano e un piccolo box
nell’altra.
-Salve, ragazzi!- disse egli -Io sono Raffaello, il Capopalestra,
chiamato anche “L’enciclopedia vivente dei
Pokémon Coleottero”, piacere di conoscervi.-
aggiunse, abbozzando un sorriso.
-Come mai questo soprannome?- chiese Alex.
-Semplice, perché oltre a specializzarmi nei
Pokémon Coleottero, li studio anche, e credo non ci sia
nessuno più in gamba di me se si parla di questo argomento.-
spiegò -Ma credo che tu non sia qui per le mie ricerche,
vero?-
-Certo che no!- rispose il moro -Sono venuto qui per sfidarti.-
-Ok, accetto la tua sfida.- ribatté l’altro,
prendendo dal box che aveva in mano una Poké Ball e
lanciandola -Vai, Metapod!- disse, mentre il Pokémon Bozzolo
si presentava in campo.
-Un Metapod, eh? Allora io rispondo con Pidgey.- disse invece Alex,
mandando in campo il piccolo volatile.
-Bene, sembra che questa sfida sia già vinta.-
commentò Matt.
-Eccome, Pidgey è un tipo Volante, quindi Alex ha
già vinto, anche se Raffaello potrebbe avere qualche tattica
tutta sua.- rifletté Dylan.
-E chi lo sa, aspettiamo e vedremo.- aggiunse Fran.
-Ok, Pidgey, vai con un Attacco Rapido!- esclamò, mentre
l’uccellino prendeva il volo e si preparava a colpire il
nemico.
-Difenditi con Rafforzatore, Metapod.- ribatté invece il
violaceo, guardando poi la crisalide irrigidirsi di colpo e bloccare
cosi Pidgey.
-Ma che cavolo…?-
-Non te l’aspettavi, vero? Rafforzatore permette al
Pokèmon che la utilizza di irrigidire tutto il corpo e
aumentare la propria difesa.-
-Cosi gli attacchi sono meno potenti, giusto?-
-Proprio cosi, però dubito che troverai la mossa giusta per
abbattere la difesa di Metapod.-
-Non sopravvalutarti troppo, perché ci vuole ben altro per
impensierirmi cosi… Pidgey, procedi con Raffica e spazzalo
via!-
E come diede l’ordine, l’uccellino riprese il volo
e cominciò a sbattere velocemente le ali, creando cosi una
folata di vento che non solo smosse il corpo immobile del
Pokémon Bozzolo, ma lo spazzò letteralmente via,
facendolo poi ricadere a terra esanime.
-Oh, accidenti…- si lamentò il Capopalestra,
richiamando il Pokémon nella sua sfera e prendendone una
seconda -Ok, come inizio non è male, ma voglio proprio
vedere che farai con questo Pokémon… Scyther,
vai!- aggiunse, mentre dalla Poké Ball fuori usciva un
Pokémon del tutto simile ad una mantide, con due belle lame
affilate al posto della braccia e un’espressione truce sul
viso.
-Cosa? Vuole già mettere in campo il suo Pokémon
migliore? Ma che storia è mai questa? Anche se Pidgey
è avvantaggiato, quel coso potrebbe farlo a fette senza
problemi!- esclamò Matt, adirato.
-Calmati, Matt.- lo riprese Dylan -Sono sicuro che
c’è un valido motivo dietro questa scelta, anche
se potrebbe sembrare una specie di tattica intimidatoria.- aggiunse,
non vedendoci chiaro.
-Potrebbe essere come dici.- disse invece Fran, sospettosa anche lei
-Ma dobbiamo sperare che Alex abbia
già qualche idea sul da farsi.-
-Ok, mio piccolo amico, sembra che ci troviamo davanti il
più forte del team di Raffaello.- disse Alex, rivolgendosi
al Pokémon -Ma non devi preoccuparti, pensa ad attaccarlo
con Raffica e vedrai che lo manderemo giù con un colpo
soltanto!- aggiunse, ordinando al volatile di lanciare di nuovo
Raffica, la quale però fu abilmente evitata dalla mantide,
che ora si trovava faccia a faccia con Pidgey.
-Mi sa che adesso sei tu quello che si è
sopravvalutato…- replicò invece il Capopalestra,
con una strana luce negli occhi -Avanti, Scyther, vai con Retromarcia-
ordinò, guardando il suo Pokémon colpire Pidgey
con una spallata, atterrandolo. A quel punto, però,
Raffaello prese subito la sua Poké Ball e lo
richiamò, per poi prenderne subito un’altra,
mandando in campo un Kakuna.
-Eh? Ma che è successo?- domandò Alex, un
po’ confuso dopo aver osservato la scena -Perché
ora hai scelto un altro Pokémon?-
-Semplice, quando un Pokémon usa Retromarcia, dopo aver
attaccato l’avversario l’Allenatore è
obbligato a ritirarlo e a sostituirlo con un altro
Pokémon in squadra.-
-Ah, capisco… quindi in realtà non volevi
giocarti subito Scyther, ma solo farmi un’anteprima della sua
effettiva forza.-
-Esatto, ma tornando al nostro incontro… Kakuna,
Velenospina!-
-Presto, evitalo e poi usa Azione!-
E facendo affidamento sulla sua velocità, il volatile eluse
con molta facilità gli aculei venefici lanciati dal suo
avversario e subito dopo si gettò rapidamente in picchiata
su di esso, colpendolo con una potente carica con tutto il corpo e
scagliandolo via proprio come aveva fatto prima con Metapod, anche se
con una mossa diversa.
-Ok, ho già capito…- disse Raffaello, richiamando
Kakuna e prendendo la sua ultima Poké Ball -Se vuoi il gioco
duro, allora lo avrai… Scyther, vai!- aggiunse, mandando
ancora una volta in campo il Pokémon Mantide, il quale era
pronto all’azione.
-Non aspettavo altro…- disse invece Alex -Vai, Pidgey,
procedi con Attacco Rapido, subito!- aggiunse, mentre il volatile si
dirigeva rapido verso il suo nuovo avversario, colpendolo in pieno, ma
apparentemente senza alcun risultato.
-Tutto qui?- domandò il Capopalestra -Ho paura che tu ti sia
sopravvalutato di nuovo… Scyther, mostra un po’ a
quell’uccellino che cos’è un vero
Attacco Rapido!- ordinò poi, vedendo Scyther prendere
velocemente le distanze dall’avversario e in seguito
travolgerlo con ferocia.
-Dannazione… cosi non va per niente bene…-
imprecò Alex, stringendo con forza i pugni -Se gli attacchi
frontali con lui non funzionano, allora proviamo con
qualcos'altro… Pidgey, Turbosabbia!-
E senza farselo dire due volte, il piccolo uccellino sbatté
velocemente le ali, scatenando un vero e proprio polverone, il quale
riuscì a coprire la visuale di Scyther, il quale ora pareva
nei guai, dato che una mossa come quella gli aveva ridotto la
precisione, anche se di poco, ma questo bastava per consentire a Pidgey
e al suo Allenatore di fare in fretta la prossima mossa.
-Molto bene, e ora che non riesce a vedere, approfittane per colpirlo
subito con Raffica!- esclamò poi il moro, preparando il suo
volatile ad usare la sua mossa personale, cosa che poi accadde,
travolgendo con foga Scyther, che però, grazie alle sue ali
riuscì a resistere alla folata e ritornare a terra dopo aver
compiuto un paio di piccole evoluzioni per aria.
-Non credere che sia cosi facile battere Scyther…-
ribatté il Capopalestra, cominciando a dare un nuovo ordine
-Avanti, mio potente Coleottero, usa Agilità!- aggiunse,
mentre la mantide cominciava a saltellare velocemente in ogni direzione.
-Vuole portarsi in vantaggio con la velocità, eh? Allora noi
due non saremo da meno…- rifletté Alex, per poi
sorridere con sicurezza verso il volatile -Ok, amico, vai e attaccalo
con un’altra Raffica-
-Spiacente, ma non credo sarà possibile… Scyther,
bloccalo subito con Attacco Rapido!-
E per quanto un po’ improbabili, le parole di Raffaello si
rivelarono veritiere, e il Pokémon Mantide, ora ancora
più veloce grazie ad Agilità, colse
immediatamente l’occasione e colpì nuovamente
Pidgey, il quale atterrò bruscamente al suolo. Nonostante il
vantaggio dei tipi, sembrava proprio che il piccolo uccellino non
potesse competere con Scyther… ad un tratto,
però, quando proprio sembrava che Alex fosse pronto a
richiamarlo, Pidgey si rialzò, segno che non si era ancora
arreso. Quasi contemporaneamente, lo stesso cominciò a
ricoprirsi di una luce bianca, e questo voleva dire solo una cosa:
stava per evolversi!
-Wow, non ci credo… si sta evolvendo!- disse Alex con
sorpresa, mentre il suo Pokémon cominciava a cambiare forma
-E questa è pure la seconda volta che vedo un evento simile!-
-Forse, dopo due battaglie con i miei Coleotteri, è
probabile che abbia acquisito abbastanza esperienza per evolversi.-
proferì invece Raffaello, azzardando un’ipotesi.
-In ogni caso, non vedo l’ora di utilizzarlo contro di te!-
E Alex disse bene, dato che il bagliore che avvolgeva Pidgey
svanì, lasciando al suo posto un bellissimo esemplare di
Pidgeotto, che senza perdere tempo, cominciò subito a volare
rapido verso il suo unico obbiettivo, nonché avversario:
Scyther!
-Molto bene, Pidgeotto, ora che sei ancor più determinato,
vai e travolgi l’avversario con Attacco Rapido!-
-Presto, Scyther, bloccalo con Retromarcia!-
E una volta sentiti i comandi dei rispettivi Allenatori, i due
Pokémon si scontrarono faccia a faccia usando le loro mosse,
e malgrado fosse il più veloce dei due, Scyther non
riuscì comunque a fermare l’avanzata
dell’avversario, che lo travolse.
-Non pensare che si finita qui… Scyther, Attacco Rapido!-
esclamò il Capopalestra, mandando di nuovo il suo Coleottero
all’attacco.
-Io invece penso che sia davvero finita… Pigdeotto, resta
fermo dove sei e non muoverti fino a quando non te lo dico io!-
replicò invece il moro, facendo intendere di avere un piano.
-E cosa te lo fa credere?-
-Il fatto che il mio Pidgeotto, ora che si è evoluto, sia
diventato nettamente più veloce del tuo Scyther,
surclassandolo in pieno.-
-Impossibile… se doveva fare ciò poteva usare
Agilità anche lui.-
-Mi dispiace correggerti, ma Pidgeotto non conosce ancora
Agilità, in compenso ho elaborato una strategia che
può essere abbastanza per mettere K.O. il tuo
Coleottero… Pidgeotto, usa Turbosabbia, ora!-
E in quel momento, sentendo che probabilmente era la volta buona, il
volatile sbatté rapidamente le ali, sollevando un polverone
ancor più grosso del precedente, causando in Scyther, per la
seconda volta in quella lotta, il completo smarrimento.
-Oh, no! Così Scyther rischia di colpire a vuoto!-
-Benissimo, proprio come da copione… Avanti, Pidgeotto, ora
spiega bene le ali e metti fine a questo incontro con Raffica!-
E una volta dato quell’ordine, Pidgeotto sbatté le
ali più forte che poteva, creando una vera e propria raffica
di vento, pronta a colpire senza pietà il Pokémon
Mantide, che nonostante tentò con tutte le forze di
resistere, egli finì con l’essere spazzato via,
andando a sbattere violentemente contro la sequoia centrale della
palestra, il cui tronco fu irrimediabilmente segnato dalla sagoma
dell’insetto, che cadde a terra esanime.
-Mi dispiace, Scyther, abbiamo perso.- disse tristemente Raffaello,
richiamando il Coleottero nella sua sfera -Però è
stata una bella lotta, i miei complimenti- aggiunse, sorridendo ad Alex
-Non ho mai visto un Pokémon così determinato
come il tuo Pidgeotto.-
-Ti ringrazio, ma neanche il tuo Scyther era tanto male!-
-Comunque, credo sia meglio premiarti.- continuò il
Capopalestra, tirando fuori dalle tasche una sorta di medaglietta a
forma di coccinella e un’MT di colore verdolino -Ora, sia la
Medaglia Alveare che l’MT89, cioè, Retromarcia, ti
appartengono di diritto.- aggiunse, mettendo i due doni nelle mani di
Alex -Ah, grazie alla mia Medaglia, tutti tuoi Pokémon,
scambiati e non, potranno obbedirti fino al livello 30, e potranno
anche usare Taglio fuori dalla lotta.-
-Fantastico… ma dove posso trovare quell’MN?-
-Dovrebbe avercela il falegname qui vicino, potete chiedere a lui.-
-Lo faremo di sicuro, stanne certo.-
E salutato Raffaello, i quattro uscirono dalla Palestra e, giusto per
ingannare l’attesa, cominciarono a fare un piccolo tour nella
città, dato che con l’arrivo del Team Rocket non
ne avevano avuta l’occasione e molti punti erano bloccati
dalle loro reclute. Ebbero anche modo di ricevere dal falegname della
città l’MN01, cioè Taglio, che Matt non
mancò di insegnare subito al suo Sandslash.
-Direi che ora possiamo anche andare verso la prossima
città, non siete d’accordo?- domandò
Alex agli amici.
-Ma certo, andiamo pure- risposero all’unisono i tre.
-Non cosi in fretta, perdenti…- li interrupe una voce,
appartenente a qualcuno che sia Alex che Matt conoscevano molto bene.
Fine Cap.8
|
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Capitolo 9 *** Nuovi scontri, nuove sorprese ***
Cap.9:
Nuovi scontri, nuove sorprese
-Oh, ma guarda che sorpresa…- commentò Matt,
voltandosi e vedendo il proprietario di quella voce.
-Non mi aspettavo di rivederti cosi presto… Nukas.- disse
invece il ragazzo dagli occhi verdi, riconoscendo il Rivale ma
storpiandogli ancora una volta il nome, come a Violapoli.
-A parte che mi chiamo Lukas… credo tu sappia
perché vi ho fermati cosi all’improvviso.-
ribatté l’altro -Avanti, fatti sotto!-
-Ah, vuoi un’altra sfida, eh? Allora ti accontento subito.-
E senza proferire nessun’altra parola, i due ragazzi presero
ciascuno una Poké Ball dalle loro cinture e la lanciarono,
mandando in campo rispettivamente Pidgeotto e Zubat.
-Ehi, vedo che ora possiedi uno Zubat.- notò Alex.
-Già… l’ho catturato alla Grotta di
Mezzo perché pensavo potesse rivelarsi utile usando la sua
forza contro di te!-
-Scusa, Zex, mi potresti dire chi è quel tipo?-
domandò Dylan.
-Sembra che lui e Alex si conoscano molto bene, da come si sono rivolti
la parola.- aggiunse Fran.
-Oh, nessuno di importante…- spiegò il
chitarrista -Solo una sorta di teppistello che ha in mente di diventare
il miglior Allenatore di Johto, e per questo ha anche rubato un
Pokémon dal Laboratorio del professore amico di Alex. Dopo
una prima sconfitta, pare abbia deciso di sfidare Alex per sapere chi
è il più forte i due.-
-Ah, capisco.- disse Dylan -Dallo sguardo che ha, non si direbbe un
tipo
molto sportivo... e non credo prometta bene.-
-Ok, Zubat, attacca con Morso!- ordinò Lukas al pipistrello,
mandandolo contro il volatile a zanne scoperte.
-Presto, Pidgeotto- ribatté Alex -Evitalo, e poi usa
Turbosabbia!-
E il volatile, dopo aver prontamente evitato l’attacco,
eseguì l’ordine del suo Allenatore, sollevando
così il polverone che era proprio di quella classica mossa e
riducendo cosi la precisione del nemico.
-Se pensi che basti un po’ di polvere per fermarmi, ti sbagli
di grosso.- ringhiò il Rivale per poi rivolgersi
contro il suo Pokémon -Avanti, Zubat, usa Sgomento!- disse,
facendo si che il pipistrello emettesse un urlo quasi assordante verso
l’avversario, causandogli sia uno spavento che il
tentennamento.
-Oh, no, Pidgeotto!- esclamò Alex, vedendo il suo
Pokémon quasi intimorito dall’urlo di prima.
-Benissimo, e ora che ha la guardia scoperta… attaccalo
immediatamente con Morso!-
E proprio come aveva previsto Lukas, il volatile non si mosse di un
solo millimetro, diventando cosi un facile bersaglio per Zubat e le sue
zanne. Per fortuna, l’attacco non fu molto forte e i danni si
presentarono lievi, ma il pipistrello aveva comunque lasciato il segno
dei denti sul petto del Pokémon Volante.
-Avanti, amico mio, prova a metterlo in difficoltà con
Raffica!-
-Ah, si? e allora tu replica con Supersuono, Zubat!-
E i due contendenti si prepararono così ad usare le loro
mosse, sperando che uno dei due riuscisse a colpire per primo,
iniziativa che Zubat
riuscì a cogliere al volo, confondendo il suo avversario
grazie alla velocità di propagazione della mossa sonora, ma
caso volle che anche il Pokémon Volante, proprio qualche
secondo prima di venire confuso, riuscì a scagliare la sua
raffica di vento e colpire forte il nemico, che non potendo fare nulla
poiché colto di sorpresa, finì col cadere a terra
esausto e con i segni evidenti del colpo subito.
-Tsk, hai avuto solo fortuna per questo round…-
proferì Lukas, richiamando Zubat -Se non fosse stato per la
velocità del tuo caro volatile, ora sarebbe inerme e Zubat
avrebbe avuto la meglio… anche se è stato un
gesto coraggioso, il tuo Pokémon è stato comunque
confuso, quindi è totalmente inutile contro il prossimo che
userò.- aggiunse, per poi prendere la sua seconda sfera e
fare uscire un Gastly, il quale sorrideva inquietante sul campo di
battaglia.
-Hai anche un Gastly? E quando l’hai catturato?-
domandò Alex.
-Alla Torre Sprout, ovviamente.- spiegò il Rivale -Sai, di
notte ce ne sono parecchi esemplari, e quindi non ho resistito alla
voglia di prenderne uno tutto per me.-
-Oh, capisco.- commentò il moro, per poi richiamare subito
il suo Pokémon confuso nella sfera e prendendone
un’altra -Vediamo un po’ come se la cava con
Caterpie come avversario.- aggiunse, mandando in campo il
Pokémon Bruco, pronto alla lotta.
-Ma per favore… secondo me non durerà neanche un
secondo!-
-Questo lo vedremo… vai, Caterpie, usa Azione!-
-Che ingenuo… dovresti saperlo che le mosse di tipo Normale
non hanno effetto sugli Spettri… avanti, Gastly, ignoralo e
poi usa Leccata.-
E quasi come se Lukas non avesse detto nulla, il Pokémon Gas
prima lasciò che il piccolo bruco potesse passargli
attraverso, e subito dopo, da bravo spettro qual’era, gli
riapparve davanti, per poi tirare fuori la lingua e dargli
così una vera e propria leccata, che più che
fargli un danno fisico (che sarebbe stato comunque medio) lo
intorpidì senza alcuno sforzo, causando una paralisi
immediata.
-Ugh… è disgustoso.- commentò Fran.
-Disgustoso ma efficace.- aggiunse Dylan -Il punto forte di Leccata non
è quello di causare danni, ma bensì paralizzare
l’avversario, se va a segno come si deve.- aggiunse,
spiegando la sua affermazione.
-E ora che il tuo inutile bruco non ha difese… Gastly, metti
fine alle sue sofferenze usando Maledizione!- disse invece il Rivale,
mentre il suo Pokémon Spettro iniziò a brillare
di un bagliore rossiccio, il quale poi illuminò Caterpie,
che svenne e si ritrovò subito esausto.
-Oh, no… Caterpie!- esclamò Alex, vedendo lo
stato del bruco.
-Che gli serva di lezione… mai sfidare un Pokémon
Spettro, soprattutto se conosce Maledizione.-
-Dannato, che gli hai fatto?-
-Semplice… Maledizione in genere è una mossa che
aumenta e diminuisce alcune statistiche dell’utilizzatore, ma
se usata da un tipo Spettro, invece, consente a esso di dimezzare le
sue forze per lanciare un maleficio sul nemico, che gradualmente gli
prosciuga le energie, portandolo fino al K.O.-
-E visto che prima aveva usato Leccata, hai fatto in modo che il K.O.
fosse più rapido ed efficace, non è cosi?-
-Esatto.-
-Ma se è davvero come dici, allora posso sfruttare subito
questo vantaggio, e forse ho il Pokémon giusto per questa
tattica.-
Detto questo, dopo aver richiamato Caterpie, Alex prese subito
un’altra Poké Ball e la lanciò subito,
mandando nuovamente in campo Pidgeotto, questa volta libero dallo
stordimento di Zubat e pronto ad affrontare un altro scontro.
-Vediamo se questo durerà più del tuo insettucolo
di prima.-
-Durerà di sicuro, perché ho intenzione di
dirigere lo scontro solo con lui, se necessario.-
-Tsk… tutto questo ottimismo ti porterà alla
rovina… Gastly, avvicinati a lui e dagli una bella Leccata.-
-Non credo proprio… Pidgeotto, usa Turbosabbia!-
Cercando di essere più veloce possibile, Pidgeotto
usò ancora una volta una delle sue mosse più
caratteristiche in quanto tipo Volante, mettendo cosi in stallo lo
spettro e riducendo di poco la sua visuale.
-Ma quanto siamo ottusi…- disse Lukas -Mosse come questa non
servono a nulla contro di me, lo sai?-
-Sarà, ma per me Turbosabbia è utile in questo
momento, dato che ora il tuo Gastly non sa proprio dove attaccare.-
ribatté il moro.
-E cosa te lo fa credere?-
-Questo attacco, ovviamente… Pidgeotto, usa subito Raffica!-
-Non lo farai… Gastly, cerca di individuarlo-
Ma purtroppo per lui, anche per via della velocità del
nemico, il lugubre spettro gassoso non riuscì affatto nel
suo intento, e infatti venne rovinosamente spazzato via dalla folata di
vento che ne seguì, obbligando il suo allenatore a
richiamarlo controvoglia.
-Grrr… mi stai veramente facendo arrabbiare, lo sai?-
-Su con la vita, amico… io mi sto divertendo.-
-Ah, si? Allora aspetta di vedere il mio ultimo Pokémon e
vedremo se dopo avrai ancora voglia di divertirti.-
E con queste parole cariche d’odio, Lukas lanciò
la sua ultima sfera, dalla quale, se la memoria di Alex non sbagliava,
sarebbe dovuto uscire Totodile, ma al suo posto fece invece la sua
comparsa quello che probabilmente era la sua forma evoluta, con tanto
di coda più lunga, mascella prominente da cui sporgevano
alcuni denti e una curiosa macchia gialla sul petto che assomigliava
quasi agli abiti di pelliccia che indossavano gli uomini preistorici.
-Ti presento Croconaw, la forma evoluta di Totodile!- spiegò
Lukas.
-Crooooo…- esclamò invece il coccodrillo con
fare feroce.
-E lo vedo parecchio più in forma dell’ultima
volta, quando era ancora un Totodile.- aggiunse Alex.
-Ti ringrazio... ma oltre ad essere più in forma
è anche più forte.-
-Davvero? Se è cosi, allora… Pidgeotto,
usa…-
-Attaccalo subito con Pistolacqua.-
E senza farselo dire sue volta, lo starter d’Acqua prese un
bel respiro e lanciò dalla bocca un vero e proprio getto
d’acqua, il quale colpì senza pietà
Pidgeotto, costringendolo ad indietreggiare. Non ci fu bisogno di un
genio per capire che quel Croconaw, nonostante le apparenze, sarebbe
stato un avversario ostico per Alex.
-Non farti intimorire, Pidgeotto, usa Raffica!- esclamò poi,
mentre il suo fidato volatile sbatteva le ali e si preparava a colpire.
-Non pensarci neanche… Croconaw, Visotruce!-
replicò invece il rivale dai capelli rossi e neri, dando
l’ordine al suo starter, sul cui volto cominciò a
dipingersi un’espressione davvero spaventosa, intimorendo
così Pidgeotto, che annullò la sua mossa.
-Eh? Ma che ti prende, amico?-
-Semplice, Visotruce è una mossa che causa il calo della
Velocità di chi la subisce, e ora che il vantaggio del tuo
pennuto non è più un problema, è il
momento di concludere con un bel Morso.-
E fiero di poter entrare davvero in azione, lo starter
d’acqua corse rapido verso Pidgeotto, per poi saltare e in
seguito aprire la bocca e dare un morso deciso ad una delle ali del
volatile, il quale dovette subire e cadere duramente a terra, ormai
esausto.
-Non posso crederci…- disse Matt -Ha battuto Pidgeotto con
solo due mosse, e senza nemmeno riportare un danno.-
-Già…- aggiunse Dylan -E se Alex non trova un
sistema per ribaltare la situazione, ho paura che l’incontro
si concluderà male per lui.-
-Speriamo bene…- fu l’unica cosa che
riuscì a dire Fran, mostrando un’evidente
preoccupazione per l’amico.
-Ok, Lukas… facciamo pure il tuo gioco…-
proferì Alex, richiamando Pidgeotto e prendendo una nuova
Poké Ball
-Oh, bene… quindi alla fine vuoi usare quel
Pokémon…-
-Proprio cosi… preferivo, anzi, speravo proprio di non
volerlo utilizzare in questa lotta, ma visto come si è
evoluta la faccenda, temo proprio di non avere altra scelta…-
E senza aggiungere altro, Alex lanciò la sfera e
mandò in campo Quilava, il quale, proprio come Croconaw,
sembrava pronto a lottare e dare il meglio di sé, anche se
il vantaggio sul tipo sembrava più che evidente a entrambi.
-Ok, Quilava, cominciamo usando subito Azione!- iniziò Alex,
mandando alla carica il suo starter di fuoco contro
l’avversario, il quale venne travolto con immediata
rapidità.
-Avanti, Croconaw, fatti sotto e usa Morso!- disse invece Lukas, mentre
il coccodrillo reagiva alla carica sfoderando le zanne e mordendo
ferocemente Quilava al collo, lasciandogli un bel segno.
-Reagisci usando Muro di Fumo!- ribatté il moro, guardando
poi Quilava emettere una cortina di fumo su tutto il campo di battaglia.
-Non sperare che basti a salvarti… Croconaw, cerca di
individuarlo e poi usa immediatamente Pistolacqua!- replicò
il Rivale, notando l’ombra del suo Pokémon
muoversi nel fumo e mettersi all’opera.
-Presto, cerca di venirgli incontro con Attacco Rapido.-
E improvvisamente, proprio quando sembrava che Croconaw avesse trovato
la sua preda, Quilava si fece avanti per primo tra la cortina di fumo,
travolgendolo con una vera e propria carica rapida. Non volendo
accettare subito la sconfitta, il coccodrillo corse nuovamente verso il
nemico, questa volta più rabbioso di prima.
-Forza, Quilava, usa di nuovo Attacco Rapido!- ordinò subito
Alex, mentre il Pokèmon Vulcano si scagliava ancora a gran
velocità contro il suo avversario, il quale però
sembrava ancor più furioso.
-Andiamo, Croconaw, pensi davvero di poterti permettere una sconfitta
da un debole tipo Fuoco come quello? Usa Ira!- replicò
minaccioso Lukas, mentre il suo starter procedeva a dare una zampata
furiosa contro il nemico.
-Non dargli tregua, ancora Attacco Rapido!-
-E tu continua ad usare Ira!-
Ormai presi dalla foga, i due avversari si scagliarono addosso con le
loro rispettive mosse, arrivando col ferirsi a vicenda, ma per qualche
ragione Quilava sembrava quello messo peggio, mentre Croconaw, anche se
aveva subito anche lui i suoi danni, pareva ancora fresco di forze e di
energie.
-Ma com’è che Croconaw sembra ancora in buone
condizioni nonostante abbia subito ben tre Attacchi Rapidi di fila?-
domandò Fran.
-Semplicemente perché Ira è una mossa che aumenta
la forza d’attacco dell’utilizzatore, e se usata
ancora dopo aver subito danni può rivelarsi ancora
più potente.- spiegò Dylan.
-E dato che Croconaw l’ha usata due volte, è
naturale che Quilava abbia più danni di lui.- aggiunse Matt.
-Non cedere ancora, Quilava, credo di aver trovato un modo per poter
contrastare la sua forza.- esclamò il moro.
-Ah, davvero? In ogni caso, sarà comunque inutile. Croconaw,
finiscilo con Pistolacqua!- disse il Rivale, mentre il coccodrillo
entrava in azione e si preparava al colpo di grazia.
-Presto, contrastalo usando Braciere!- replicò Alex, mentre
il suo starter cominciava a lanciare il suo tipico soffio di fuoco
dalla bocca.
-E pensi davvero che il fuoco possa impensierirmi? Sei davvero ottuso
come pensavo, allora.-
-Mi sa che invece sia tu l’ottuso.-
-Uh? E con questo cosa vorresti insinuare?-
-Semplice, guarda un po’ il campo di battaglia.-
In un primo momento, Lukas dovette credere che Alex avesse perso la
testa a causa dello stress in battaglia, ma quando vide che in un
attimo il campo era circondato da vapore, il Rivale dovette rimangiarsi
le parole, e ammettere che era stato fregato di nuovo.
-Allora era questo ciò che volevi fare.-
-Esatto, e sapendo che acqua e fuoco creano vapore, ho fatto si che i
due attacchi dei nostri Pokémon si annullassero a vicenda.-
-E di certo con questo vapore sarà impossibile proseguire.-
-Non se si utilizza la tattica giusta. Quilava, Attacco Rapido!-
-Non farti illusioni… Croconaw, preparati ad usare Ira!-
E una volta dati i rispettivi ordini, entrambi i Pokémon
cominciarono ad eseguirli come meglio potevano. La tensione sembrava
arrivata al culmine, e Croconaw era pronto a scagliarsi con tutta la
forza che gli era rimasta contro Quilava, una volta fattosi vedere.
Purtroppo, anche se la prospettiva sembrava a suo favore, il
coccodrillo non riuscì nel suo intento, dato che, complice
anche gli ultimi rimasugli di vapore in campo, il tipo Fuoco lo
colpì in pieno petto con un Attacco Rapido veramente
devastante, al che finì con l’essere lanciato via,
per poi cadere a terra, ormai esanime.
-Evvivaaaa!- esultò Alex, correndo poi ad abbracciare il suo
starter, ancora in piedi anche se stanco -Bravissimo, Quilava, sono
fiero di te!-
-Dannazione, un’altra sconfitta…-
sibilò Lukas -E tutto per colpa tua, idiota di un
coccodrillo!- aggiunse, rimproverando duramente il povero Croconaw, per
poi
richiamarlo nella Poké Ball.
-Ehi, non essere duro con lui.- intervenne il moro -Ha comunque
combattuto bene, no? Dovresti ringraziare che sia cosi forte invece che
dargli addosso così senza motivo.-
-Pensa quello che vuoi, ma per me è ancora debole, e
finché non capirà i suoi sbagli non
diventerà mai forte.-
-E pensi che trattarlo così ti dia soddisfazione?-
-Puoi scommetterci… in ogni caso, sono costretto a dover
accettare questa sconfitta, ma non illuderti troppo! Noi due ci
incontreremo ancora, e quando accadrà ti farò
mangiare la polvere e ti dimostrerò di essere il
più forte, questo è poco ma sicuro.-
E una volta dette queste sue parole, il Rivale se ne andò
via per la sua strada, lasciando soli Alex e i suoi amici, che
nonostante la vittoria ottenuta, erano rimasti alquanto interdetti dal
comportamento che aveva con i suoi Pokémon, e in particolare
con il suo starter.
-Devo ammetterlo, quel tipo non mi piace affatto.- esordì
Dylan, sperando di smorzare la tensione creatasi.
-Già… sembra che il suo animo sia carico
d’odio.- aggiunse Matt.
-Peggio, è come se dei suoi Pokémon non gliene
importasse nulla, e che gli importi solo di diventare forte.- disse
invece Fran.
-Se continua cosi, potrebbe risultare pericoloso.- concluse Alex per
tutti i presenti, per poi dare un’occhiata al
PokéGear e notare che nel frattempo gli era arrivato un
messaggio -Oh, ma guarda, deve essere di mia madre.- aggiunse,
leggendolo velocemente. -Ah, dice solo che mi ha già mandato
un pacco con qualcosa che potesse essermi utile durante il
viaggio… chissà cosa mi avrà mandato.-
-Beh, finché non lo riceverai, non lo saprai mai.-
intervenne Dylan.
-Ah, Dylan, a che punto pensi che sia il tuo Uovo?- domandò
Matt.
-Non lo so, diamoci un’occhiata.-
rispose l’argentato, tirandolo fuori dallo zaino e notando il
suo aumento di volume -Com’è cresciuto!-
-Guardate, ragazzi!- esclamò Alex, notando un paio
di crepe sull'uovo, segno che stava per schiudersi.
-Che bello, sono cosi emozionata! Chissà che
Pokémon uscirà fuori da quell’uovo.-
Fran sembrava al settimo cielo.
E non appena il guscio dell'uovo fu completamente pieno di crepe, esso
si spaccò in mille o più pezzi, e al suo posto vi
fu una specie di cagnolino antropomorfo, il quale stava in equilibrio
su due zampe e aveva una sorta di "maschera" nera sul muso.
-Rio?- esclamò l'esserino, che in un attimo si
ritrovò fra le braccia di una già intenerita
Fran.
-Ma che carino!- esclamò la ragazza, abbracciandolo
forte -A parte Eevee, non ho mai visto un Pokémon
più carino di te!- aggiunse, continuando ad
abbracciare il neonato, che però si liberò subito
e andò a posarsi sulla spalla destra di Dylan.
-Non ho mai visto un Pokémon simile…
chissà cos’è.- domandò Matt,
notevolmente incuriosito dal nuovo arrivato.
-Uhm… fammi controllare.- rifletté Alex, dando
un’occhiata al suo Pokédex, il quale fece una
rapida analisi -Ah, bene… stando al
Pokédex, questo piccoletto si chiama Riolu, ed è
un Pokémon Emanazione, e si dice che quando è
triste o arrabbiato, l’aura che emana si intensifica per
farlo comunicare con gli altri esseri viventi nelle sue vicinanze.-
-Oh, interessante…- proferì Dylan, per poi
voltarsi
verso il suo nuovo piccolo amico e accarezzarlo -Benvenuto su questa
terra...-
-Rio-Riolu!- esultò il Baby Pokémon.
-Sarai contento, Dylan, hai un altro Pokémon in squadra.-
disse
Matt.
-Ehi, Dylan, ho una domanda.- gli chiese Fran, interrompendo
improvvisamente la discussione -So che tecnicamente è tuo,
ma dato che è ancora piccolo, non è meglio se me
lo porto in braccio? Sai, per evitare che possa mettersi nei
guai…-
-Beh, se proprio insisti, fai pure.- rispose semplicemente
l’argenteo.
-Molto bene, e ora che abbiamo assistito alla nascita di Riolu, che ne
dite di una piccola capatina al Centro Pokèmon e poi ci
rimettiamo di nuovo in marcia?- propose Alex.
-Certo che si, amico.- risposero i suoi tre compagni di viaggio.
E riorganizzatisi come si deve al Centro Pokémon, e dopo
essere andati da Franz a ritirare le Pokè Ball speciali su
richiesta, i nostri amici ora potevano riprendere il loro viaggio,
pronti per nuove sfide.
Fine Cap.9
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Capitolo 10 *** Camminando nel Bosco di Lecci ***
Cap.10:
Camminando nel Bosco di Lecci
Un nuovo giorno si presentava per i nostri eroi, i quali dopo aver
lasciato Azalina, avevano incominciato a viaggiare verso una nuova
meta, e con loro si erano aggiunti anche due nuove conoscenze, ovvero
Dylan e il piccolo Riolu, il quale si godeva il viaggio restando
tranquillamente in braccio a Fran, che ogni tanto non mancava di dargli
qualche carezza affettuosa sulla testolina.
-Allora… stando alla mappa del PokéGear, la
nostra prossima tappa è Fiordoropoli.- esordì
Alex, camminando in testa al gruppo.
-Ah, la conosco.- aggiunse Fran -Si dice che abbia un centro
commerciale molto fornito, e che venda un sacco di articoli
interessanti, così tanti che c’è solo
l’imbarazzo della scelta.-
-Non vorrai mica fare dello shopping, spero.- domandò Matt.
-Perché, c’è qualcosa di male, forse? E
poi sappi che io non sono una ragazza con quella fissa…
d’altronde, finirei solo per prendere cose inutili e che
potrei usare solo in pochissime occasioni.-
-Ragazzi… non vorrei interrompervi, ma non credo che
arriveremo così facilmente in città.- intervenne
Alex -Infatti, dobbiamo prima passare per un luogo chiamato Bosco di
Lecci.-
-Un bosco, eh? Potrebbero esserci vari ostacoli, per quanto possiamo
saperne.- notò Matt.
-Niente di cui preoccuparsi.- disse invece Dylan -Se tutto va bene,
potremmo uscirne senza alcun problema.-
-Sempre se non ci perdiamo…- fece notare Fran.
-Rio…- aggiunse il piccolo Pokémon Emanazione,
come per dare ragione alla sua “baby-sitter”.
E nonostante qualche dubbio su che strada prendere, alla fine decisero
all’unanimità di passare comunque per il bosco,
sperando di non doversi fare avanti tra gli alberi nel caso di perdita
dell’orientamento e della ragione. Tale speranza fu un
po’ vana, dato che una volta entrati nel bosco, i quattro
notarono che era incredibilmente ampio, e talmente fitto e pieno di
alberi che pareva fosse calata la notte.
-Temo che sarà dura orientarsi in questo posto.- disse Matt.
-Concordo, e visto che si prospetta una lunga camminata e potremmo
perderci, ho già in mente un’idea.- disse
invece Dylan, prendendo mano ad una Poké Ball
–Growlithe, ci serve subito il tuo aiuto!- aggiunse, facendo
uscire dalla sfera il suo fido compagno a quattro zampe.
-Wof, wof- abbaiò il cane, pronto ad aiutare.
-Ascolta, abbiamo bisogno che ci crei una strada per poterci orientare
in questo posto, te la senti?- spiegò l’argenteo
-Woof!- rispose invece il Pokémon, facendo intuire di voler
collaborare per il suo padrone.
-Benissimo, allora non perdere tempo e mettiti subito
all’opera!-
E come diede l’ordine, il segugio si mise al lavoro,
cominciando ad annusare di qua e di là il terreno, per poi
fermarsi solo per un istante e in seguito correre dritto verso la
destra del gruppo, che iniziò immediatamente a seguirlo,
sperando che il fiuto potesse individuare qualcosa, come una traccia
lasciata da un precedente avventore del bosco o un sentiero abbastanza
sicuro da percorrere.
-Ottima idea, Dylan.- commentò Fran, facendo attenzione a
non far cascare Riolu dalle braccia –Usare il fiuto di
Growlithe è stata una buona trovata, non potevi fare di
meglio.-
-Ti ringrazio, cara.- rispose l’argentato –Ora
dobbiamo solo vedere se la traccia che ha trovato Growlithe
è quella giusta.-
-Speriamo bene, non me la sento di vagare per i boschi come un povero
idiota per il resto dei miei giorni.- aggiunse Alex.
-E lo stesso vale per me.- gli fece eco Matt.
Nonostante tutte queste speranze e aspettative, i quattro guidati da
Growlithe non arrivarono ad un sentiero, bensì davanti ad un
albero abitato, dalle radici fino ai rami, di Pokémon
Coleottero, tra i quali vi si poteva notare anche un Heracross, intento
a leccare golosamente un po’ di linfa dallo stesso albero.
-Oh… mio… Dio…- sentenziò
Dylan, sbiancando visibilmente alla vista degli abitanti di
quell’albero –Credo di non sentirmi tanto
bene…-
-Oh, no… ci risiamo…- disse invece Alex,
portandosi una mano in faccia per la vergogna. Ma perché fra
tutti quelli che c’erano doveva beccarsi proprio un compagno
con la fobia per gli insetti?
-Non ti esasperare, Al.- lo tirò su di morale Matt
–Sono sicuro che se alziamo subito i tacchi da qui eviteremo
di essere attaccati, specie da quello scarabeo che in questo momento
sta facendo merenda.-
-Si, buona idea.- aggiunse Fran, trascinando per un braccio un Dylan
completamente paralizzato dalla paura.
-Rio…- annuì Riolu con amarezza, vedendo il suo
Allenatore ridotto in quello stato quasi patetico –Rio!-
aggiunse, per poi svincolare rapido tra le braccia
dell'Allenatrice e
dirigersi verso l’albero.
-Ehi, no, dove scappi?- disse la ragazza, intuendo il perché
della reazione avuta dal Baby Pokémon –Non puoi
combattere, sei ancora troppo piccolo per una lotta!-
Il Pokèmon Emanazione però la ignorò,
e senza alcuna esitazione, cominciò ad emanare una strana
energia bianco-azzurra dal suo piccolo corpo, per poi correre verso la
sua meta. Sfortunatamente, quel bagliore venne notato dallo scarabeo,
che incuriosito da ciò che stava succedendo e interpretando
ciò come un’aperta dichiarazione di sfida,
interruppe subito il suo lauto pasto e si librò in volo,
preparandosi a planare contro il suo piccolo avversario.
-Hera, Heracross…- sentenziò l’insetto,
preparandosi a colpire con il suo lungo corno, tendendolo al massimo.
-Rio…- ribatté l’altro, correndo ancora
più veloce e colpendo l’avversario per primo con
una carica incredibile nonostante l'esile corpicino, facendolo anche
indietreggiare per
l’impatto subito.
-Wow… ma quello era un Attacco Rapido o sbaglio?-
notò Dylan, ripresosi improvvisamente dalla sua paura.
-Non ti sbagli.- gli rispose Fran -E quello che stava per
usare l’avversario doveva essere Incornata.-
-È meglio se non vi distraete, il coleotterone sta per
ripartire, e sembra parecchio arrabbiato.- li interruppe Matt.
E infatti, non tollerando molto l’attacco subìto,
Heracross tornò alla carica, pronto a tentare di sferrare
un’altra Incornata contro Riolu, che intuendo di aver
combinato un guaio, prima lo bloccò usando la strana energia
che emanava per creare una sorta di barriera, e poi tornò
velocemente da Fran, la quale lo riprese subito in braccio.
-Ottima mossa, piccoletto.- gli disse Alex –Non so che cosa
tu abbia fatto, ma l’hai fatta bene.- aggiunse, notando la
“crepa” creatasi sulla barriera a causa
dell’Incornata da parte del coleottero.
-Però ha comunque rischiato grosso.- proferì
invece Fran, per poi rivolgersi al Baby Pokémon
–La prossima volta che vuoi lottare, cerca almeno di fare
più attenzione al nemico che sfidi, ok?-
-Rio.- rispose semplicemente l’interpellato, capendo il
concetto.
-Ora però dobbiamo pensare a calmare Heracross.-
rifletté Matt.
-Qualche idea in mente? Se no, io proporrei di sconfiggerlo e poi
andarcene subito prima che possa riprendersi.- propose Dylan.
-Ma perché limitarci a sconfiggerlo, quando potremo
benissimo catturarlo? E vista la crepa che ha lasciato sulla strana
barriera di poco fa, sembra che sia parecchio forte.- disse Alex.
-Non dirmelo, vuoi aggiungerlo alla tua squadra.-
-Cavolo, Matt, mi sorprendi. Come hai fatto ad indovinare?-
E non aggiungendo altro, il ragazzo prese la sua fidata Poké
Ball e mandò in campo Quilava, pronto più che mai
ad una nuova sfida. L’Heracross, vedendo il suo nuovo
avversario, si rialzò subito e si preparò a
fronteggiarlo, e dopo aver fatto un balzo, si preparò a
colpirlo con la zampa destra, la quale cominciò a brillare
di una strana luce bianco-violacea, e senza neanche il tempo di
abbozzare una difesa, il Pokémon Vulcano ne venne subito
colpito in pieno, al punto da venirne sbalzato via di un paio di metri.
-Che potenza… ed è stato rapidissimo.-
notò Matt.
-Deve aver sicuramente usato Nottesferza, altrimenti non si
spiegherebbe il perché di quella rapidità.-
aggiunse Dylan.
-Ah, si? Allora rispondiamo come si deve.- concluse invece Alex,
tenendosi pronto –Quilava, Attacco Rapido!- aggiunse, mentre
l’interpellato replicava il danno subito dall'avversario
dandogli addosso con tutto il corpo.
-Hera…- sibilò l’insetto, per poi
cercare di controbatterere con un’altra Nottesferza, questa
volta mirando al collo dell’avversario.
-Quilava, presto, usa Braciere!- ordinò
l’Allenatore, vedendo poi Quilava emettere dalla bocca il suo
classico attacco di fuoco, che stranamente fu molto più
intenso del solito, ma respinse come si deve lo scarabeo rinoceronte,
che si ritrovò subito ustionato.
-Wow…- disse Matt, sorpreso –Al, controlla sul
Pokédex che mossa ha usato Quilava, potrebbe essere un nuovo
attacco.-
-Si, subito.- rispose il moro, guardando sul Pokédex la
pagina del suo starter, la quale registrò
automaticamente la nuova mossa –Forte, ha appena appreso
Lanciafiamme!-
Ma le sorprese non erano ancora finite, perché non appena il
coleottero si rimise in piedi nonostante l’attacco
subìto, Quilava ripartì alla carica, cosa che in
un primo momento fece pensare che volesse utilizzare Azione, e invece
il tipo Fuoco cominciò a ricoprirsi di un manto di fiamme
durante la corsa, e forte di questo potenziamento non solo travolse il
nemico, ma lo ustionò per la seconda volta consecutiva
durante lo scontro. E mentre il coleottero si accasciava a terra
esausto, il Pokédex procedeva a registrare subito la seconda
mossa.
-Mitico, ha imparato anche Ruotafuoco!- esclamò Alex,
impressionato dall’abilità con cui il suo starter
aveva appreso non una, ma ben due buona mosse di tipo Fuoco
–E ora credo sia giunto il momento della cattura, e lo
farò inaugurando la nuova Ball del signor Franz-
aggiunse, tirando fuori dallo zaino una curiosa Ball di colore verde e
lanciandola verso l’Heracross –Vai, Friend Ball!-
E come la Ball colpì il Pokémon, questi divenne
come una sorta di energia di colore rosso, che entrò nella
sfera, e una volta che questa si chiuse, cominciò a muoversi
per tre volte, dopo le quali smise subito, segno che la cattura aveva
avuto successo.
-E con questo fanno quattro Pokémon in squadra.- disse il
ragazzo dagli occhi verdi, raccogliendo la Ball da terra e attaccandola
tranquillamente alla cintura, dando poi un’occhiata felice al
suo starter, il quale stava ancora rifiatando per la lotta sostenuta
–Sei stato un
vero portento, come al solito. Ora meriti di riposare.- aggiunse,
richiamandolo nella sua Pokè Ball.
-Scusa se te lo chiedo, ma che cosa intendevi con “quattro
Pokèmon in squadra”? Adesso dovresti averne sei.-
domandò Matt.
-Semplice.- rispose l’altro, per poi rivolgersi a Dylan e
Fran, prendendo due sfere dalla sua cintura -Ok, visto che ora possiedo
Heracross, direi che potete prendervi uno degli altri due Coleotteri
che ho, ovvero Caterpie e Ledyba.-
-Ma... ne sei sicuro, Alex? Sono pur sempre i primi Pokèmon
che hai catturato…- disse Fran.
-Lo so, ma visto che Ledyba non l’ho mai usato e Caterpie ha
avuto la peggio contro il Gastly di Bukas, ho capito che forse
è meglio non farli rischiare troppo e darli a chi potrebbe
allenarli ancor più meglio di me... e poi, ve li sto
lasciando solo temporaneamente-
-Se le cose stanno cosi, allora io mi prenderò Caterpie!-
disse la ragazza, prendendo la sfera del bruco e mettendosela in tasca.
-Io invece non lo so... come già sai, non mi sono mai
piaciuti i Pokémon Coleottero...- proferì invece
l'argenteo, prendendo con entrambe le mani la sfera di Ledyba, anche se
con un po’
di riluttanza.
-Tu non pensarci, Dylan. Magari stare con Ledyba potrebbe essere molto
terapeutico per superare la tua fobia.- gli disse Matt
-Uhm... forse hai ragione... tu che ne dici, Riolu?-
-Rio!- disse allegramente il cane bipede, alzando le braccia contento.
-Credo che lo prenderò come un si.- concluse sorridente il
ragazzo.
-Mi raccomando, occupatevene per bene, ok?-
-Hai la nostra parola, vero Dylan?-
-Certo, Fran-
E una volta fatto questo accordo, i quattro ripresero il loro cammino
nel bosco, e grazie a Growlithe e anche ad un po’ di fortuna,
dopo una lunga e faticosa camminata, riuscirono finalmente a trovare
l’uscita da quel labirinto verde, ritrovandosi nel Percorso
34.
-Bisogna ammetterlo, alla fine ce la siamo cavata bene.- disse Alex.
-Concordo con te.- aggiunse Matt –E in più non
dovrebbe mancare molto a Fiordoropoli, perciò godiamoci pure
un po’ di relax.-
-Se vuoi farti un pisolino, dormi pure, io intanto credo che
darò un’occhiata al mio Uovo- concluse il ragazzo,
tirando l’uovo fuori dalla tasca più grande dello
zaino e cominciando a dare una pulita al guscio, che sembrava essere
aumentato di almeno un paio di centimetri, segno che il
Pokémon al suo interno stava crescendo molto bene
–Se continua cosi, si schiuderà molto presto, ne
sono certo-
Nel frattempo, mentre i due erano indaffarati nelle loro
“faccende ”, se così potevano essere
definite, Dylan e Fran erano seduti ad osservare tranquilli il tratto
di
mare che si affacciava sul percorso, mentre Riolu sonnecchiava sereno
sulla schiena di Growlithe, accucciatosi vicino al suo padrone. Quale
modo migliore per concludere una giornata movimentata come quella?
Fine Cap.10
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Capitolo 11 *** Pensioni e ragazze carine ***
Cap.11:
Pensioni e ragazze curiose
La mattina seguente, i nostri amici proseguirono per il Percorso 34,
che a parte qualche Allenatore nei paraggi, non fu molto difficile da
attraversare, e Alex fu al settimo cielo nel vedere che Fiordoropoli
era vicina… Peccato che l’attenzione di tutti fu
catturata dall’insegna di un edificio che si poteva vedere
sullo stesso percorso, sulla quale vi era scritto “Pensione
Pokémon”.
-Una Pensione per Pokémon? Ora le ho viste tutte- disse Alex.
-A vederla così non si direbbe tanto una pensione- aggiunse
Matt.
-Scusate se vi interrompo, ragazzi, ma di cosa si occupa esattamente
una Pensione Pokémon?- chiese Dylan.
-Semplice, nel caso un Allenatore debba viaggiare molto, i due che la
gestiscono possono occuparsi dell'allevamento di due dei suoi
Pokémon mentre
è via.- spiegò Fran –E alcune volte
capita che i due Pokèmon accuditi abbiano un Uovo, che
l’Allenatore può ricevere quando viene ritirare la
coppia.-
-Oh, capisco… però non credo che sia anche il
caso di Riolu.-
-In che senso, Dylan?-
-Ecco, Fran… è una lunga storia…-
-Vorrà dire che me la racconterai più tardi, se
ti va.-
-Ma certo… per me va bene.-
-Ehm… scusate se vi interrompo, ma che ne dite se diamo
un’occhiata veloce a questo posto?- suggerì Alex,
curioso.
-Si, buona idea.- rispose Matt.
E presa questa decisione, i quattro bussarono alla porta, dietro la
quale furono accolti da una coppia di anziani, che non appena li videro
e notarono che erano Allenatori, e si diedero subito da fare per farli
accomodare come si deve. L’interno dell’abitazione
era modesto ma confortevole, e oltre ad un bancone con tanto di cassa,
si poteva notare un’uscita che dava sul giardino di fianco,
un luogo ideale per far allevare i Pokémon
all’aperto. E mentre i ragazzi guardavano affascinati il
giardino, dall’aria molto ben curata, l’anziana
moglie non poté che offrire loro del buon tè
verde.
-Però, si presenta bene come Pensione.- disse Alex.
-Confermo, sembra parecchio accogliente.- aggiunse Matt.
-E questo tè è delizioso!- disse invece Fran,
sorseggiando quella buona bevanda dalla tazzina –Davvero
delizioso!-
-Scommetto che lavorate sodo per far si che i Pokémon degli
Allenatori in viaggio crescano bene.- azzardò Dylan
–Ho forse ragione?-
-Non ti sbagli affatto, giovanotto.- rispose l’anziano
–E sappi che per noi è sempre un piacere aiutare i
giovani Allenatori, perché così facendo svolgiamo
una vera e propria attività no profit, la cui unica vera
ricompensa è quella di esserci resi utili per far
si che i loro Pokémon diventino molto più maturi
e forti.-
-Peccato però che molti di questi Allenatori preferiscano
allenare a modo loro, piuttosto che affidarli a due veri
specialisti come noi…- disse tristemente la consorte
–E questo non ha fatto altro che peggiorare le cose, dato che
senza clienti non possiamo mandare avanti la baracca… in
più, visto che non siamo più gli energici
allevatori di un tempo, non sappiamo proprio a chi potremmo affidare la
Pensione quando noi non ci saremo più…-
-Ma no… non si abbatta così, signora.- la
consolò Alex –Sono sicuro che troveremo una
soluzione a questo problema.-
-Ben detto, Al.- gli fece eco Matt –Come si dice in casi come
questo, “Non fasciamoci la testa prima di essercela
rotta”. A tutto c’è una soluzione, e
basterà solo trovare quella giusta.-
-E scommetto che hai già qualche idea, vero?-
domandò Fran.
-Certo che si, e sento che sarà un’idea
grandiosa.- rispose con tono fiero e sicuro di sé il
chitarrista
-Io invece non so perché, ma sento che non sarà
così.- disse invece Dylan.
-Rio-Rio- lo appoggiò il piccolo Pokémon,
salendogli in spalla.
-Sii fiducioso, Dylan, magari sarà una trovata fantastica!-
gli disse Alex.
Ma dal giorno seguente, nonostante tutte le speranze riposte,
l’idea grandiosa di Matt si rivelò una vera
cavolata, dato che consisteva nell’andare in giro per il
percorso a distribuire dei volantini con su scritto “Cercasi
Assistente per la Pensione Pokémon”, ed
è inutile dire che la maggior parte dei volantini fu usata
come carta utile per avvolgerci dentro il pesce. Risultato, in una sola
settimana di volantinaggio quasi nessuno si fece vivo alla Pensione, ma
entrambi gli anziani proprietari apprezzarono comunque il gesto
generoso e ricompensarono il chitarrista con un Uovo Pokémon
giallo e nero, ricompensa che il ragazzo accettò di buon
grado prima di riprendere il viaggio.
-“Una trovata fantastica”, eh? Bello
schifo…- sbottò Dylan.
-Perdonami…- replicò Alex, con il morale a terra
-Mi sono lasciato trasportare troppo dal suo entusiasmo…-
-Ma dove ho sbagliato, dico io?- si domandò Matt
–Eppure mi sembrava una buona idea per rilanciare la
Pensione…-
-E invece non abbiamo combinato nulla…- sentenziò
Fran, delusa
-Rio…- eh si, persino il Pokémon Emanazione era
giù di corda.
-Non dire così!- la corresse il musico –Io almeno
ci ho guadagnato un Uovo Pokémon, visto il mio impegno!-
-Ehi, voi quattro!- disse una voce sconosciuta –Come mai quei
musi così lunghi? Sorridete, la vita è troppo
bella per essere vissuta in modo triste e per nulla sereno, ih ih ih!-
aggiunse con tono
allegro.
-Uh? Chi ha parlato?- domandò Alex, per poi guardare in
avanti con gli altri e notare una ragazza dal viso molto carino,
incorniciato da una cascata di capelli rossi lunghi fino a
metà spalle e due occhi castani dall’aria quasi
tenera, vestita con un candido abitino con gonna, che consentiva a
darle un’aria elegante –Oh, salve…-
rispose il moro dagli occhi verdi, ancora un po’ triste.
-Fiordoropoli è una città allegra, sapete?- disse
la rossa, facendo una piccola piroetta su sé stessa
–Se entrate con queste facce di sicuro non farete una bella
figura… ah, io mi chiamo Amy, piacere di conoscervi!-
aggiunse, per poi presentarsi ai quattro.
-Ah, piacere, io sono Alex.-
-Io sono Matt.-
-Mi chiamo Dylan, piacere.-
-E io sono Fran. Scusa la domanda, ma per caso fai parte di un comitato
d’accoglienza per la città?-
-Eh? Oh, no, tranquilla, sono solo una di passaggio, e se vi
ho rivolto la parola è perché mi sembravate
parecchio
giù di corda e così ho pensato
“Perché
non risollevargli il morale con un bel sorriso?”-
-Beh, hai avuto un ottima idea, grazie tante.-
-Di nulla, Alex. Oh, e se volete, vi porto a fare un giro per la
città tutti insieme, che ne dite?-
-Ok, se proprio vuoi…-
E per il pomeriggio che seguì, i quattro, guidati da quella
curiosa ragazza, ebbero modo di visitare come si deve Fiordoropoli,
conosciuta anche come “La festosa città
dall’opulente fascino”, dato che si presentava come
una città allegra e piena di vita, dato che vi si potevano
trovare un sacco di negozi nonché il tanto famoso Centro
Commerciale di Fiordoropoli, sempre ben fornito.
-Devo ammetterlo, questa città è fantastica!-
disse Alex.
-Puoi dirlo forte, amico mio.- aggiunse Matt.
-E io sono contenta di esserci venuta proprio oggi!-
cinguettò Fran.
-Ma il merito di tutto va ad Amy, visto che senza lei non avremmo avuto
modo di scoprire il fascino di questa città.- concluse Dylan.
-Oh… mi sento lusingata.- disse l’interpellata
–Ma a dire il vero non ho fatto nulla di che… sul
serio.- aggiunse, sorridendo –Beh, è meglio che
vada, ora… sapete, ho un certo
impegno ad Amarantopoli a cui non posso mancare- disse infine,
cominciando ad avviarsi
–Spero di rivedervi presto, ciao ciao!-
E senza dire più nulla, la rossa se ne andò,
lasciando soli i quattro, che nonostante l’essersi salutati
così presto con lei, decisero comunque di proseguire
tranquillamente il tour della città, arrivando davanti ad
un’imponente costruzione, con tanto di antenna parabolica sul
tetto e recante la scritta “Torre Radio”.
-“Torre Radio”? E che sarebbe?- domandò
Alex.
-Se non sbaglio, deve essere la sede dei vari programmi che fanno alla
radio ogni giorno.- spiegò Matt –E sempre se non
mi sbaglio, stanno cercando un cantautore che possa condurre uno di
quelli.-
-E il provino di cui mi parlasti si dovrebbe tenere proprio
lì?-
-Esatto, Al, e adesso che ho raggiunto la sede, posso anche andare a
chiedere il colloquio.-
-Perché invece non ci diamo anche un’occhiata?-
propose Fran.
-Ottima idea.- aggiunse Dylan
E fu così che i quattro entrarono alla Torre Radio,
rimanendo estasiati da come si presentavano sia la reception che i
primi piani, molto ben ordinati e pieni di uffici e Dj. Raggiunto il
secondo piano, Matt vi si fermò per affrontare il suo
colloquio, mentre Alex e gli altri rimasero alla reception, e una delle
segretarie ne approfittò per dare un piccolo questionario al
moro.
-Uh? E di questo che cosa ne faccio?- chiese il nativo di Foglianova.
-È semplice, devi solo rispondere alle domande proposte, e
se rispondi bene riceverai un bel premio.- spiegò
l’addetta.
-Ah, davvero? Se è cosi, ok.- concluse
l’Allenatore, compilando velocemente il questionario e
restituendolo alla donna, che poi lo analizzò.
-Perfetto, hai risposto con successo a tutte e cinque le domande, e
come premio ti meriti questa Scheda Radio.- disse, dando una piccola
schedina elettronica al ragazzo –Installandola sul tuo
PokéGear potrai sintonizzarti e sentire tutti i programmi
della nostra radio.-
-Oh, grazie.-
-E adesso, che si fa?- domandò Fran
-Semplice, facciamo tappa al Centro Pokémon per riposare e
poi cerchiamo la Palestra di questa città.- rispose Dylan
–Così il nostro amico potrà avere
occasione di conquistare la sua terza Medaglia.-
-E come facciamo con Matt?-
-Questo è ancora più semplice. Gli mandiamo un
messaggio tramite PokèGear su dove siamo, cosi
saprà dove trovarci-
-Dylan, lo sai che ne sai una più del diavolo?-
-Modestamente…-
-Ehi, voi, se state cercando la Palestra avete trovato la persona
giusta, dato che sono io che la gestisco.- fece capolino una ragazza
probabilmente coetanea di Fran, alta, dai capelli e gli occhi rosa,
vestita con una camicetta a mezze maniche bianca dai bordi rossi e un
paio di pantaloncini corti blu –Mi chiamo Chiara, molto
piacere!-
-Oh, lieto di conoscerla, signorina Capopalestra, io sono Alex, e credo
di essere il tuo prossimo sfidante.- si presentò il moro.
-Uhm… non mi aspettavo uno sfidante cosi carino, sai?- lo
squadrò per bene la ragazza -Ad ogni modo, se vuoi sfidarmi,
la mia Palestra si trova subito dopo il Centro Commerciale…
oh, che sbadata, dovrei già essere là! Ma non fa
nulla, visto che ci metterò un attimo per ritornarci. A
più tardi!- disse poi, uscendo molto in fretta
dall’edificio della Torre Radio.
-Meglio se andiamo, non è vero?- chiese la padroncina di
Riolu.
-Ma certo, anche subito.- risposero all’unisono Dylan e Alex.
Una volta lasciata la Torre Radio e dopo aver mandato un messaggio a
Matt, i tre si recarono subito alla Palestra di Fiordoropoli, e una
volta entrati, videro che all’interno c’era solo un
normalissimo campo di lotta, e Chiara era dall’altra parte.
-Ben arrivato, Alex.- disse -Come puoi vedere, la cui
presente “Ragazza incredibilmente carina”
è lieta di accettare la tua sfida!-
-Non vedevo l’ora.- rispose lui, sorridendo –Si
comincia!-
Fine Cap.11
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Capitolo 12 *** Chiara e i Pokémon attraenti ***
Cap.12:
Chiara e i Pokémon attraenti
-Prima di iniziare devo avvisarti, Alex- disse Chiara
–Combattendo contro di me dovrai affrontare
Pokémon carini e attraenti a vedersi, ma che sono dei veri
combattenti, se vogliono.- aggiunse, prendendo mano alla
Poké Ball –Vai, Clefairy- disse infine,
mandando in campo un piccolo Pokèmon rosa simile ad una
fatina.
-Però, è carino, alla fin fine- disse Fran
–Però nessuno può battere un adorabile
cucciolotto come te, vero Riolu?- aggiunse, coccolando teneramente il
Baby Pokémon, che rispose allegramente.
-“L’apparenza inganna”, come direbbe un
vecchio saggio- esclamò invece Dylan –Al contrario
dell'aspetto, le mosse che mostrerà quel Pokémon
potrebbero essere poco carine… ma vediamo come
risponderà Alex.-
-Ok, ammetto che quel Clefairy ha un bell’aspetto-
proferì Alex, prendendo una Pokè Ball -Ma io ne
possiedo alcuni che possiamo definire come delle “bellezze
selvagge”… vai, Pidgeotto!- aggiunse, mandando in
campo il suo fiero volatile –Che te ne pare?-
-Uhm… passabile, ma lasceremo che siano le mosse a decidere
chi è il migliore tra i due- rispose la ragazza, per poi
passare all’azione e dare il suo primo
ordine –Attacca con Doppiasberla!-
-Pidgeotto, colpiscilo prima tu con Attacco Rapido!- replicò
Alex, mentre il tipo Volante procedeva a colpire per primo la piccola
fata, travolgendola in picchiata con precisione, anche se si
ritrovò a portata di tiro della mossa avversaria, che fu
comunque debole.
-Cominci già a fare sul serio? Sono sorpresa.- disse la
Capopalestra.
-Aspetta di vedere che altro ho in serbo per te. Pidgeotto, Azione!-
-Clefairy, usa Mimica e copia Azione!-
E in un attimo, grazie alla mossa del Pokémon Fata, entrambi
i contendenti usarono la mossa Azione, attaccandosi frontalmente.
Sfortunatamente per Chiara, l’Azione di Pidgeotto fu molto
più forte, al che il suo piccolo compagno venne sbalzato
via, per poi rialzarsi, segno che non era ancora sconfitto.
-Questa non è stata una mossa carina, sai?-
-E che ti aspettavi, che Pidgeotto gli facesse una carezza?-
-No, però…-
-Allora se vuoi tenere la tua Medaglia per qualcun altro, cerca di fare
sul serio anche tu, per favore.-
-Ok, se proprio insisti… Clefairy, usa Metronomo!-
E come diede l’ordine, il Pokémon alzò
le dita al cielo e le mosse a destra e a sinistra per alcune volte,
fino a quando queste si illuminarono di un leggero bagliore azzurro per
pochi secondi, e in quello stesso istante il tipo Normale
cominciò ad illuminarsi, per poi saltare verso Pidgeotto e
rilasciare un potente scoppio che travolse entrambi gli avversari,
espandendo anche parecchio fumo. Non appena esso si diradò,
Clefairy era già K.O. mentre il volatile aveva il piumaggio
quasi annerito dall’esplosione e faticava a volare.
-Ma che mossa era quella?- domandò Alex, sorpreso per
l’accaduto.
-Metronomo, che consente al Pokémon che la
utilizza di usare una mossa a caso, e quella usata adesso era
Esplosione…- spiegò Chiara, richiamando con un
po’ di tristezza il suo Pokémon -Che ne dici, ho
soddisfatto le tue aspettative riguardo al “fare sul
serio”?-
-Altroché, è stata una vera sorpresa, vero
Pigdeotto?-
-Pidgeooo…-
-Allora sono sicura che ti piacerà anche l’altro
mio Pokémon… è il tuo momento,
Miltank! Vai e combatti!-
Dalla seconda sfera lanciata da Chiara questa volta uscì
fuori un Pokémon che curiosamente ricordava una piccola
mucca da latte, e che a differenza di Clefairy sembrava molto
più forte e aveva anche una bacca legata al collo.
Chissà se nonostante l’aspetto bonario non
riservasse qualche curiosa sorpresa per Pidgeotto, che nel frattempo
stava preparandosi ad attaccare il suo nuovo avversario.
-Ok, amico mio, stammi bene a sentire- disse l’Allenatore
–Non ho la minima idea di cosa potrebbe combinare quel
Pokémon, ma fai comunque in modo che non possa attaccare. E
già che ci siamo, che ne dici un bell’Attacco
Rapido, per cominciare?- aggiunse, per poi mandare
all’attacco il tipo Volante, che curiosamente prima di
eseguire l’attacco fece una piccola evoluzione
all’indietro e poi si lanciò giù in
picchiata verso il nemico, travolgendolo.
-Ehi, un momento, ma quello non è Attacco Rapido!-
notò Fran.
-Infatti…- sentenziò Dylan -Quello deve essere
per forza uno degli attacchi più forti dei tipi Volante,
l’Aeroassalto…-
-“Aeroassalto”? E che mossa sarebbe?-
-Una delle mosse più usate tra i tipi Volante, nella quale
prima di attaccare l’utilizzatore compie
un’evoluzione all’indietro, facendo si che
l’attacco sia imprevedibile ma allo stesso tempo veloce
potente...-
-Quindi dici che si può considerare come una versione
più rapida di un semplice Attacco Rapido?-
-Certo… e fa molto più male di un
Attacco Rapido normale…-
-Ehi, non credevo imparassi cosi in fretta, Pidgeotto!-
esclamò Alex, dopo aver visto il volatile
all’opera e sentito la spiegazione di Dylan.
-Pidgeo!- cinguettò l’interpellato.
-Guarda che non basta un semplice attacco come quello a buttare
giù Miltank, e te lo dimostro subito…
Attrazione!- disse invece Chiara, mentre il Pokémon Mucca
faceva l’occhiolino a Pidgeotto, il quale si sentì
subito attratto, come si poteva ben notare dagli occhi, che erano
improvvisamente diventati a forma di cuore –Perfetto!-
-Eh? Ma ti che ti prende, Pidgeotto?- disse il moro, notando che il suo
Pokémon era atterrato vicino alla Miltank e aveva appoggiato
il becco vicino a lei, facendole come delle moine.
-È tutto merito di Attrazione, una mossa che consente di far
innamorare un Pokémon avversario a patto che questo sia del
sesso opposto dell’utilizzatore.- spiegò la
Capopalestra –E dato che il tuo Pidgeotto è un
maschio e Miltank è una femmina, ora non può fare
a meno di guardarla con occhi sognanti, evitando di attaccarla.-
-Cielo, quante melensaggini.- disse Fran, leggermente schifata.
-Già… se c’è qualcosa che
odio è l’amore platonico e non corrisposto ad
entrambi i sessi… oltre i coleotteri, ovvio…-
aggiunse Dylan.
-E ora, è tempo che Pidgeotto impari che
“amore” vuol dire anche
“soffrire”… Miltank, Rotolamento!- disse
invece Chiara, mentre la mucca procedeva a rotolare verso il suo
avversario innamorato e lanciarlo via, il tutto mentre era ancora
infatuato.
-Accidenti, così non va… avanti, Pidgeotto,
rientra!- disse Alex, richiamandolo nella sfera e prendendone un'altra.
-Hai avuto una buona idea, sai? Cambiare il Pokémon durante
la lotta dimostra una buona dose di sportività.-
-Ah, ti ringrazio, Chiara. Ma vedi, non sempre mi capita di dover
cambiare Pokémon, però visto che Pidgeotto era
infatuato, ho immaginato che fosse meglio cambiare con qualcuno
più bravo per affrontare avversari ostici.-
E a conferma di questo, il ragazzo lanciò la sfera, dalla
quale uscì Quilava, che come sempre pareva parecchio
determinato. Miltank invece sembrava non dargli molto peso,
preparandosi piuttosto ad attaccare di nuovo con il suo Rotolamento. Lo
starter di fuoco però non era ammaliato come il suo
compagno, e quindi seppe evitare con un buon tempismo
l’attacco, attendendo l’ordine di Alex.
-Ok, Quilava, prendiamo subito l’iniziativa e attacca
con Ruotafuoco!- disse infatti il ragazzo, mentre il Pokémon
procedeva a correre rapido verso Miltank ricoprendosi di fiamme.
-Miltank, prova di nuovo con Rotolamento!- replicò invece
Chiara, mentre la bovina cominciava nuovamente a rotolare in corsa
contro il suo fiammeggiate avversario, anche se l’unico
risultato che ottenne fu l’essere sbalzata via, cascando poi
a terra.
-Non male come mossa, vero?-
-Si, non è male, ma secondo me potevi fare di meglio.-
-E che vuoi che ti dica, sono pur sempre un Allenatore in erba.-
-Ma sei hai vinto due Medaglie!-
-Oh, quelli sono dettagli… ma se vuoi vedere un attacco
serio, allora ti consiglio di fare attenzione, perché dopo
Miltank potrebbe finire con lo scottarsi… Ok, Quilava,
è l’ora del tuo Lanciafiamme!-
-Miltank, usa ancora Rotolamento e cerca di contrastarlo!-
-Scusa se te lo chiedo, Dylan, ma come mai Miltank insiste cosi tanto
nell’utilizzare quella mossa?-
-Perché Rotolamento non è altro che una mossa che
dura dai 2 ai 5 turni di lotta e divente sempre più potente
man mano che la si usa, ma visto che con Quilava il secondo colpo
è andato a vuoto, è probabile che voglia
riprovare ancora.-
Nonostante le speranze della Capopalestra, però, la povera
Pokémon Mucca venne nuovamente colpita da Quilava, e oltre
le varie bruciature, per un attimo fu colta da una leggera fiammata che
le attraversò il corpo, segno che aveva ricevuto un danno da
Scottatura a causa dell’attacco di fuoco subito. Vedendola in
quello stato, Alex pensò di avere già la vittoria
in tasca, ma Miltank prese la bacca che aveva al collo e se la
mangiò, e in un attimo sembrò riprendersi dalla
Scottatura, sfumando così il momento di gloria del giovane
dagli occhi verdi, che ora doveva pensare ad un altro piano per poter
mettere in difficoltà l’avversario.
-Non ti aspettavi che il mio Miltank avesse una Baccaprugna, vero? Sai,
ritorna molto utile se il Pokémon che la tiene subisce un
problema di stato durante la battaglia.- spiegò Chiara.
-Ok, ammetto che mi hai sorpreso, ma nulla mi vieta di provarci di
nuovo- ribatté invece Alex –Quilava, usa
un’altra volta Lanciafiamme!-
-Mi sa che non succederà, perché so come fermare
il tuo rude e sgraziato amichetto di fuoco… Miltank,
Attrazione!-
-Che? Oh, non di nuovo…-
E per la seconda volta consecutiva, Miltank fece un grazioso occhiolino
all’avversario, e in meno di due secondi Quilava si
ritrovò follemente innamorato della sua avversaria, finendo
con il fare anche lui un sacco di versetti romantici, causando non solo
una vera e propria disperazione interiore al ragazzo, ma obbligandolo
anche a richiamarlo nella sua sfera e a prendere l’ultima
Ball che possedeva attualmente, ovvero la Friend Ball che aveva usato
qualche giorno fa nel Bosco di Lecci.
-Bene, alla fine tocca proprio a te, amico- rifletté Alex
-Non so se andrà bene quando scenderai in campo, visto che
ti ho catturato solo da pochi giorni e non ho neanche avuto tempo per
allenarti, ma dato che al momento sono in difficoltà, tanto
vale fare un tentativo e affidarmi totalmente a te… Vai,
Heracross!- aggiunse, mentre procedeva a mandare in campo lo scarabeo
rinoceronte, che una volta uscito dalla sfera non mostrò uno
sguardo determinato come Quilava, ma si mise invece a zampe conserte e
chiuse gli occhi, come per meditare.
-Ma che sta facendo?- domandò Fran.
-Non ne ho idea, ma sembra voglia starsene tranquillo.-
azzardò Dylan, con tono poco convinto.
-Non ho idea di cosa stia facendo quell’insetto, ma ti
assicuro che se hai qualcosa in serbo, non servirà a nulla.-
disse Chiara, per poi dare un nuovo ordine al suo Pokémon
–Vai, Miltank, dagli addosso con Rotolamento, e cerca di
colpirlo come si deve.- aggiunse, mentre la mucca cominciava
già a rotolare contro l’insetto, che
però non dava cenno di muoversi.
-Heracross, attento!- gli urlò l’Allenatore,
temendo il peggio.
-Hera... Cross!- sentenziò invece il tipo Coleottero,
aprendo di scatto gli occhi e fermando l’avversaria rotolante
con la sola forza della sua zampa destra, sotto lo sguardo sorpreso dei
presenti, per poi rimettersi in posizione eretta e colpirla con un
colpo di karate portato a segno con la zampa sinistra, mandandola
subito K.O.
-N-non avrai mica usato Breccia, vero?- domandò Alex,
stupito.
-Cross!- rispose affermativamente il coleottero.
-Wow, ma sei proprio un fenomeno, allora! Però la prossima
volta lascia che sia io a darti l’ordine, ok? Per poco non mi
preoccupavo.-
-Hera…- sibilò poi lo scarabeo, dando forse segno
di aver capito, mentre il suo padrone lo richiamava.
-No… non può essere finita cosi…-
disse invece Chiara mentre richiamava Miltank,
per poi scoppiare a piangere –Waaaaah… sei
cattivo… volevo che facessimo una bella lotta, ma non mi
aspettavo che il tuo Heracross facesse così il
duro… Waaaaaah!-
-Su, su, Chiara, non fare così- cercò di
consolarla Alex –Ti assicuro che Heracross non l’ha
fatto apposta… sai, non l’ho mai usato prima in
una lotta e quindi non mi aspettavo fosse cosi forte.- aggiunse,
porgendole poi un fazzoletto.
-Sniff… dici sul serio?- domandò la Capopalestra,
asciugandosi le lacrime che ora le rigavano il viso, e poi sorridere
serena.
-Certo, e poi alla fine ciò che conta è che sia
stata una bella lotta.-
-Si, hai ragione.-
-Adesso, se non sbaglio, dovresti darmi la Medaglia.-
-Eh? Oh, si, è vero. Eccola qui, è la Medaglia
Piana.-
E presa la Medaglia, la cui forma era un piccolo rombo giallo e bordato
d’argento, Alex sorrise, contento per averla conquistata
nonostante le difficoltà presentatesi nella lotta. Dando per
scontato che c’era dell’altro, il moro ricevette
dalla ragazza anche l’MT contenente Attrazione, oltre che un
piccolo bacio sulla guancia, che lo fece lievemente arrossire. A parte
questo, i tre alla fine salutarono la Capopalestra ed uscirono dalla
Palestra, davanti alla quale li stava aspettando Matt, che
contrariamente alla sua solita natura simpatica ed ottimista, sembrava
giù di corda.
-Ehi, Matt, che c’è? Come mai quel muso lungo?-
domandò Fran.
-Ti è forse andato male il colloquio?- aggiunse Dylan.
-Voi che dite?- rispose il chitarrista, mostrando il suo curriculum,
che riportava la scritta in rosso di "Respinto”
–Alla fine mi hanno detto che non superavo le loro
aspettative per condurre il programma.-
-Guarda un po’ il lato positivo- ribatté Alex
–Almeno puoi viaggiare ancora per Johto insieme a noi.-
-Ma Al, e il nostro accordo?-
-Consideralo annullato. Non prenderla male, amico, ma un viaggio non
sarebbe un viaggio senza di te. E poi chi ci cucinerebbe dei buonissimi
manicaretti e affini come fai tu?-
-Cavoli, è vero… allora al diavolo il successo,
preferisco stare con voi tre invece che adagiarmi sugli allori. Dico
bene, Al?-
-Certo, Matt. Come si direbbe in questi casi, “Viaggiatore un
giorno, viaggiatore per sempre”, eh eh eh eh!-
Fine Cap.12
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Capitolo 13 *** La prima sconfitta ***
Cap.13:
La prima sconfitta
Dopo essersi lasciati alle spalle Fiordoropoli e tutti i suoi sfarzi,
Alex e il suo gruppetto ricominciarono così il loro viaggio,
questa volta diretti verso Amarantopoli, dove probabilmente avrebbero
incontrato Amy ancora una volta, dato che quando si era congedata dai
quattro aveva detto che doveva svolgere una certa commissione proprio
lì.
-Secondo voi come sarà la prossima città?-
domandò Alex.
-Non lo so…- rispose Dylan –Ma sicuramente
sarà una città affascinante e di buon gusto.-
-Concordo, perché da quello che so, ad Amarantopoli
c’è anche un teatro dove si esibiscono bellissime
ragazze.- aggiunse Matt, mentre arrossiva in volto e un filo di bava
gli usciva dalla bocca.
-Guarda che Dylan ha detto “buon gusto”, non
“perversione”- lo riprese Fran, tirandogli un
orecchio per farlo tornare alla realtà.
-Però in città c’è molto di
meglio che un semplice teatro.- irruppe una voce sconosciuta
–Per esempio, le leggende che si narrano a proposito dei
Pokémon Leggendari che un tempo erano vissuti lì.-
Dopo che la voce smise di parlare, i ragazzi si guardarono intorno, ma
non videro nessuno che potesse essere il proprietario di quella
misteriosa quanto suadente voce, almeno fino a quando una ragazza non
uscì da dietro un albero e si fece vedere. Era una ragazza
su i 18 anni, alta, magra e dal particolare vestiario consistente in
una giacca di pelle nera, jeans un po’ sdruciti e una
maglietta rossa con un cuore circondato dalle fiamme stampato sopra. Il
viso di tale ragazza era carino, e incorniciato da un caschetto di
capelli rossi, dalle sfumature magenta, lunghi fino alle spalle, mentre
gli occhi erano color nocciola.
-Lieta di conoscervi, viandanti.- disse –Mi chiamo Sonia, e
vengo da una terra lontana chiamata Kanto.-
-Molto piacere, io sono Alex.- rispose il moro –Loro invece
sono i miei amici Matt, Fran, Dylan e il piccolo Riolu.- aggiunse,
indicando col pollice i suoi compagni di viaggio –Solo una
domanda: cosa intendevi con “Leggende” e
“Pokémon Leggendari”, o meglio, che
c’entra la città di Amarantopoli con tutto
ciò?-
-Semplice.- rispose la rossa –C’entra
perché si narra che un tempo, mi pare 400 anni fa circa,
sulle cime delle due Torri più importanti della
città vivessero due Pokémon Leggendari, dei quali
uno si dice fosse conosciuto come “Il Guardiano dei
Cieli”, capace di far risplendere l’arcobaleno
ovunque volasse, mentre l’altro come “Il Guardiano
dei Mari”, perché si dice provenisse dalle
profondità marine-
-Wooow… e poi che è successo?-
-Una disgrazia prese di mira la dimora del Guardiano dei Mari, che non
potendo fare nulla, volò via verso il mare, mentre il
Guardiano dei Cieli fece in modo potesse tornare la quiete dopo la
tempesta, per voi volare via verso chissà quale meta.-
Dopo aver sentito tale spiegazione, i quattro rimasero sorpresi al
sapere che esistevano, o potevano ancora esistere, Pokémon
capaci di compiere simili miracoli, e soprattutto Alex
sembrò nutrire interesse per ciò, visto che
incontrarli di persona sarebbe stata un’esperienza unica nel
suo genere, forse indimenticabile.
-E sai se per caso esistono ancora Pokémon simili?- chiese
Alex.
-Beh, a dire il vero non si sa se siano realmente esistiti, anche se
alcune persone dicono di averli visti con i loro occhi.- rispose Sonia.
-Un vero mistero, allora…- proferì Dylan.
-Ma potrebbe anche essere solo una leggenda vecchia di anni, alla fin
fine.- aggiunse Matt, poco convinto.
-Naah, leggenda o no, è comunque una storia interessante, e
penso che fatti come quelli abbiano un certo fascino.- disse invece
Fran.
-Tu invece che ne pensi, Alex?- domandò poi la rossa.
-Uhm… credo che ci penserò un po’ su
riguardo cosa è vero o no, e poi visto che siamo diretti ad
Amarantopoli, credo che chiedere qualche informazione agli abitanti del
luogo non farà male, senza scordare che forse lì
mi aspetta un’altra lotta in Palestra.-
-Ah, quindi deduco che vuoi partecipare alla Lega Pokèmon,
non è così? Beh, in effetti è una
buona cosa, ma…- ad un tratto lo sguardo della ragazza
cominciò ad incupirsi –Sappi che dopo Amarantopoli
ti aspetteranno altre 4 Palestre molto più forti…
sicuro di essere pronto a correre quel rischio, anche a costo di venire
sconfitto?-
-La sconfitta non mi spaventa, perché sono sicuro che
qualsiasi sfida mi si presenterà,
l’affronterò e la vincerò!- e in tutta
risposta, il ragazzo moro prese mano alle Ball e fece uscire fuori la
sua squadra attuale, la quale apparve di ottimo umore –E
grazie al loro aiuto e alla mia abilità, non avrò
nulla da temere.-
-Però, sei bravo a parlare… ma con i fatti sarai
bravo lo stesso?-
-Sento odore di sfida o sbaglio?-
-Non sbagli affatto, piccoletto, dato che la qui presente Sonia della
regione di Kanto ti sfida ad una lotta Pokémon.-
-In tal caso, accetto volentieri la tua sfida.-
E tempo più tardi, i due sfidanti si ritrovarono in un largo
spiazzo di terra battuta, abbastanza grande per fare da campo di
battaglia. Per l’occasione, Matt ricopriva il ruolo
dell’arbitro, indossando cosi una T-shirt bianconera e
portando due differenti bandierine su ciascuna mano, ovvero una rossa
per Alex e una verde per Sonia. Intanto, Fran e Dylan sedevano su una
panchina, pronti ad assistere allo scontro, mentre Riolu saltellava
eccitato dalla contentezza.
-Allora, sfidanti, ascoltatemi bene.- esordì il chitarrista
–Per questa sfida si potrà usare solo un
Pokémon ciascuno, e come da regolamento lo scontro
finirà se il vostro Pokémon è esausto.-
-Un solo Pokémon? Ma come, ne hai solo uno con te?-
domandò Alex.
-No, tranquillo, li ho tutti e sei.- rispose la rossa
–È solo che non voglio che tu e i tuoi
Pokémon vi facciate troppo male. Sai, con i novellini come
te è meglio andarci piano.- aggiunse, canzonando leggermente
Alex.
-Ti informo che questo “novellino” ha vinto ben 3
Medaglie, quindi è meglio se non mi sottovaluti troppo.-
-Lo stesso vale per te, mio caro.-
E senza dire più nulla, Alex prese la Poké Ball e
la lanciò, mandando in campo Quilava, mentre in tutta
risposta Sonia mandò in campo un Pokémon
fisicamente molto più alto del Pokèmon Vulcano, e
il cui aspetto era quello di un drago bipede di colore arancione, dagli
occhi blu e dotato di corna, ali e una lunga coda sulla cui punta era
accesa una fiamma giallorossa. Vedendo un simile colosso dal basso
verso l’alto, Quilava pareva determinato ad affrontarlo, ma
interiormente si sentiva come intimorito da quella presenza.
-Uh? E quello che Pokémon è? Non l’ho
mai visto prima d’ora.-
-Sorpreso, vero, Alex? Ti presento la punta di diamante della mia
squadra, nonché mio starter… direttamente da
Kanto… Charizard!-
-Chaaaaar!- ruggì il drago, facendo uscire del fumo dal naso.
-Battere quel Pokémon non sarà una passeggiata,
me lo sento…-
-E allora? Potresti sempre dichiarare forfait.-
-Non ci penso neanche! Quilava, Attacco Rapido!-
-Charizard, evitalo e poi replica con Lacerazione!-
E senza farselo dire due volte, il drago evitò con una
disinvoltura disarmante l’Attacco Rapido, per poi
intercettare Quilava e colpirlo in pieno con gli suoi artigli e
lanciarlo via, con il semplice risultato di lasciargli una triplice
cicatrice sul petto. Il Pokémon Vulcabo però si
rialzò subito, stringendo i denti e tenendosi pronto per un
altro tentativo.
-Vai, usa Lanciafiamme!- disse Alex, mentre il suo starter emetteva
dalla bocca il suo potente soffio di cuoco, travolgendo cosi il nemico,
che però non sembrò subire alcun danno grave.
-E quello sarebbe il tuo colpo migliore?- lo canzonò la
rossa, mentre il drago sembrava pronto a ribattere
–Charizard, fa vedere a quel piccoletto come si esegue un
vero Lanciafiamme!- aggiunse, mentre il suo Pokémon
procedeva a rilasciare la mossa, lanciando dal muso un soffio di fuoco
molto più potente di quello di Quilava, travolgendo senza
alcuna pietà il suo avversario, che oltre alle bruciature
sul corpo, si ritrovo anche in stato di Scottatura, dato che se provava
a muoversi, le bruciature gli facevano male.
-Oh, no, Quilava!-
-Visto? Questo era un vero attacco, a differenza di quello squallore di
poco fa. Fossi in te accetterei la sconfitta.-
-Falla finita! Io non mi arrendo cosi facilmente. Quilava, è
ora di passare alla nostra tattica preferita. Usa Muro di Fumo!-
-Charizard, bloccalo usando Attacco D’Ala!-
E per la seconda volta, l’iniziativa fu a favore di Charizard
che, spiegando le ali, cominciò a volare rasoterra, per poi
colpire rapido il muso del povero Quilava, impedendogli di usare la
mossa che gli era stata utile in parecchi incontri e atterrandolo senza
pietà. E come se non bastasse, la Scottatura si fece sentire
ancora, indebolendolo sempre di più.
-Cavoli, Alex se la sta vedendo davvero brutta.- disse Fran preoccupata
per la sorte di Quilava –Sonia non gli sta dando tregua per
neanche un secondo, ed è come se l'esito di questo scontro
fosse già deciso.-
-Rio…- disse tristemente Riolu, preoccupato anche lui per
Quilava.
-So che forse dovrei contraddirti e dire che andrà tutto
bene, ma temo che peggiorerei solo le cose…-
proferì Dylan.
-Ma perché dici questo? Eppure ci deve essere un modo per
ribaltare la situazione e mettere Charizard in ginocchio.-
-Perché Charizard è un Pokémon che
proviene da un’altra regione, e partendo dal presupposto che
lui e Sonia hanno probabilmente molta più esperienza di Alex
e Quilava, è abbastanza chiaro che…-
-Cosa? Che cosa è abbastanza chiaro?-
-Che Alex ha già perso questo scontro in
partenza…-
-Non arrenderti, Quilava!- urlò Alex, cominciando a sudare
freddo -Anche se hai poche energie, attiva la tua abilità
Aiutofuoco e usa le ultime forze che ti sono rimaste per colpire
Charizard con Ruotafuoco!-
E dando fondo alle ultime energie, il Pokémon Vulcano
attivò la
sua abilità, illuminandosi di un leggero bagliore rosso
vivo, per poi partire alla carica del suo avversario, ricoprendosi del
manto di fiamme tipico della mossa Ruotafuoco e colpendolo in piena
pancia, facendolo indietreggiare di un paio di metri. Ma quello che in
un primo momento si dipinse sul volto di Alex come un sorriso di
vittoria si tramutò poi in una mascella aperta per la
sorpresa, quando l’Allenatore vide Charizard, ancora in piedi
nonostante l’attacco subìto, ma con un lieve danno
alla pancia, e Quilava, con il petto graffiato, una botta sul muso,
ricoperto di ustioni e in stato di Scottatura, reggersi a malapena
sulle zampe, ormai stanco e privo di energie.
-Quilava…- il tono di Alex pareva sconvolto –Non
puoi arrenderti proprio ora… cerca di reagire…-
-Ormai è inutile che provi a supportarlo… ammetto
che l’hai addestrato bene, ma dovrai fare ancora un bel
po’ di strada prima di raggiungere il mio livello.-
ribatté Sonia –Ancora un solo attacco e colerai a
picco… Charizard, Movimento Sismico!-
Mostrando uno sguardo soddisfatto alla sua Allenatrice, il drago di
fuoco eseguì l’ordine, caricando con sé
Quilava e librandosi in alto nel cielo, eseguendo prima ben tre
evoluzioni circolari e poi buttandosi giù in picchiata verso
il terreno di lotta, sollevando un gran polverone, che una volta
diradatosi mostrò l’imponente figura di Charizard,
che ruggiva trionfante, mentre in un grosso solco vicino a lui giaceva
Quilava, inerme e ormai esausto.
-Q-Quilava…- dopo tale spettacolo, Matt non riusciva a
parlare, ma dato che era lui l’arbitro dello scontro, dovette
farsi coraggio, a malincuore -Quilava non può più
combattere… la vittoria va a Charizard e a Sonia!- disse,
alzando la bandierina verde.
-No… non è possibile…-
esclamò Alex, sconvolto –Non può essere
successo davvero… io… ho perso…-
aggiunse, inginocchiandosi per terra e abbassando il capo –Ho
perso… è successo davvero… Eppure ero
sicuro che...-
-Complimenti, Charizard, sei stato grande come sempre.- disse invece
Sonia, per poi avvicinarsi ad Alex e porgergli la mano in segno di
rispetto –E complimenti anche a te, novellino. Non sei niente
male, anche se penso che col tempo potrsti migliorare ancora di
più-
-Ah, ti ringrazio....- replicò il moro, evitando
però la stretta di mano e rimettendosi in piedi, per poi
richiamare Quilava –Davvero una bella lotta… per
te…- aggiunse, abbassando lo sguardo.
-Ehi, non te la sarai mica presa? Andiamo, era solo una lotta
amichevole, mica l’incontro del secolo.-
-Dal tuo punto di vista no, ma dal mio sì…
Cavoli, e io che speravo di poter battere un Pokémon come
quello... Sono stato un idiota...-
E senza dire altro, il ragazzo moro voltò le spalle alla
rossa, per poi fare un cenno agli amici di rimettersi in cammino,
allontanandosi e lasciando Sonia e Charizard da soli in quel campo di
battaglia. Sentendosi in colpa per ciò che era successo, la
ragazza salì sulla schiena del drago, che si alzò
in volo e cominciò a mettersi sulle tracce dei quattro.
Intanto, il gruppetto degli interessati aveva raggiunto Amarantopoli,
“La Città Storica”, e per il momento
decisero di sostare al Centro Pokémon per riposare un
po’.
-Cavoli, ancora non riesco a credere che Alex sia stato battuto in quel
modo… non riesco davvero a crederci.- disse Matt.
-E' già tanto se dopo quell’attacco Charizard non
si sia messo ad infierire, anche se dubito che un Pokémon
come quello possa abbassarsi a fare una cosa simile…-
aggiunse Dylan.
-Però non penso che questa sconfitta abbatterà il
nostro amico, dico bene, Alex?- intervenne Fran, per poi voltarsi verso
Alex.
-Eh? Oh, si, certo, Fran…- rispose con tono piatto
l’interessato, mangiando un po’ con tristezza la
sua porzione di carne, segno che la malinconia post-sconfitta non gli
era ancora passata.
-E dimmi, ti senti pronto per un altro incontro in Palestra?-
-Ecco… non lo so, Dylan… forse…-
-Vuoi che ti suoni qualcosa?-
-No, no... ma grazie comunque del pensiero, Matt…-
“È ufficiale, quella sconfitta lo ha
segnato” pensarono quasi all’unisono i tre compagni
di viaggio, vedendo Alex in quello stato.
Fine Cap.13
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Capitolo 14 *** Supera il trauma! ***
Cap.14:
Supera il trauma!
Il giorno seguente, il morale collettivo del gruppo era a terra, dato
che il loro “leader” e il suo Quilava non davano
segni di ripresa dal loro trauma, e nemmeno il pacco che Alex aveva
ricevuto dalla madre, che si rivelò essere sostanzialmente
una scorta di Bacche varie, era servito a tirarlo su di morale. A quel
punto, i tre ragazzi rimanenti erano indecisi sul da farsi, dato che
senza la classica allegria e la solita dose di determinazione del moro
la giornata non poteva definirsi “una bella
giornata”, specie se l’itinerario per visitare la
città era già stato deciso la notte scorsa.
-Mi sento un fallito… sono inutile…-
cantilenò con tono lamentoso il ragazzo dagli occhi
verdi, con lo sguardo fisso sul terreno
-Quil…- aggiunse Quilava, sospirando.
-Dai, Al, non puoi fare così! Cerca di riprenderti!- lo
rimproverò Matt.
-Per una volta sono d’accordo con il capellone, stai
letteralmente facendo di un granello di sabbia una
montagna…- proferì Dylan.
-Ehi, a chi hai detto “Capellone”, razza di albino?-
-A te, mi pare ovvio…-
-Calmi, voi due, non è ora di litigare- intervenne Fran, per
poi avvicinarsi all’amico –Suvvia, non puoi
essertela presa male solo perché sei stato battuto. Guarda
che può capitare a tutti.-
-Però io ci tenevo a vincere… Almeno per vedere
se riuscivo a tenerle testa...-
-E allora? È normale perdere, di tanto in tanto, e non credo
che tu sia quel tipo ragazzo che si demoralizza cosi per una sola
sconfitta.-
-Ma Fran, io…-
-Su, vieni con noi, un bel giro turistico della città ti
tirerà sicuramente su di morale, giusto Dylan?-
-Certo, Matt… e poi, non avevi voglia di rivedere Amy?-
-Ehm… ecco…-
-Bando alla tristezza, Al, la città ci aspetta!-
E concludendo così il discorso, l’allegro Zex
trascinò Alex per un braccio, cominciando insieme agli altri
il giro della città, la quale aveva come caratteristica
quella di avere due Torri, una delle quali pareva molto vecchia e mezza
bruciata, mentre l’altra era splendida e sembrava incantevole
solo a guardarla.
-Stando alla guida turistica di Amarantopoli, quelle due torri
dovrebbero essere la Torre Bruciata e la Torre Campana, conosciute
anche come le dimore sacre di due Pokémon Leggendari.-
esordì Matt.
-Proprio come ci aveva raccontato Sonia…- aggiunse Dylan.
-Che ne dite, ci facciamo un salto?- propose Fran.
-Forse è meglio di no.- lì ammoni una voce
conosciuta, parlandogli alle spalle – Da quello che ho
sentito, dopo l’incidente di 400 anni fa la Torre Bruciata
rimase disabitata, divenendo dimora di vari Pokémon
selvatici e di Allenatori bramosi di allenamento.-
-Questa voce…- sentenziò Alex, voltandosi insieme
agli altri e vedendo Sonia e il suo Charizard, il quale provvide a
colpirlo in pieno con un Lanciafiamme in faccia, annerendogliela
–Ehi, razza di drago troppo cresciuto,
cos’è questa confidenza?-
-Scusalo, piccolo…- intervenne la rossa –Vedi,
Charizard è solito salutare gli amici in un modo un
po’ “acceso”, non so se mi spiego.-
-No, no, ti sei spiegata benissimo. Ad ogni modo, che ci fai qui?-
-Nulla di che, sono venuta a scusarmi per ieri… e mi
dispiace che te la sia presa cosi male, non volevo che accadesse.-
-Non dispiacertene… sei tu la più forte, e io non
penso di meritare così tanto le tue scuse…
d’altronde, io sono solo un novellino…-
In un primo momento, Alex fu sul punto di andarsene e lasciar cadere il
discorso, ma la rossa fu più svelta di lui e lo
agguantò decisa per una manica del giubbotto, per poi
strattonarlo e portarlo davanti a sé, incrociando
così i loro sguardi. Ora, il ragazzo dagli occhi verdi non
poteva scappare, e suo malgrado doveva restare ad ascoltare
ciò che la ragazza aveva da dirgli, anche se
qualcosa dentro di lui gli diceva di fare l’opposto.
-Per favore, lasciami andare, oggi non è
giornata…- piagnucolò Alex.
-Ascoltami bene…- disse invece la rossa –Primo, ti
stai comportando come un bambino; secondo, è la prima volta
che perdi una lotta? Allora non farci caso e continua a testa alta,
invece di piangerti addosso; terzo, come puoi pretendere di vincere le
tue prossime lotte o Medaglie se ti demoralizzi cosi?-
-Ti sbagli!- replicò il moro –Io voglio diventare
più forte, ma dopo essere stato battuto da te, la mia
fiducia ha come vacillato, e non so se sarò più
in grado di andare avanti e combattere come prima...-
-Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Io sono sicurissima che saprai
andare avanti anche se andrai incontro ad altre sconfitte!-
-Lo pensi davvero?-
-Certo! Durante il nostro combattimento, ho visto come tu e Quilava
eravate determinati a vincere, e ciò mi ha fatto pensare che
probabilmente… no, che sicuramente potresti avere la stoffa
per diventare Campione, anche se dovrai fare ancora un sacco di strada
prima di
diventarlo davvero, giusto Charizard?-
-Chaaaaaar!-
-Cavoli, certo che quella Sonia è una vera oratrice.-
notò Matt.
-Già… e scommetto che se quel discorso
farà il suo effetto, forse Alex ritornerà ad
essere il solito di sempre…- aggiunse Dylan.
-Speriamo in bene…- concluse Fran, curiosa di sapere come
poteva finire quella conversazione.
-Allora, Alex? Ti ho convinto?-
-Si, credo di si. Però, cosa devo fare per diventare davvero
forte?-
-Innanzitutto cerca di recuperare al più presto la
determinazione che hai perso, il resto verrà da
sé. E se poi vorrai una rivincita o scambiare solo due
chiacchiere con me, ti lascio il mio numero.-
E detto questo, la ragazza voltò le spalle al gruppo, per
poi dare cenno a Charizard di prepararsi al volo, ma prima che il drago
potesse fare ciò, la rossa notò che Alex voleva
dirle ancora qualcosa prima di lasciarla partire.
-Pensi ci rivedremo, un giorno?- domandò lui.
-Certo, non ti preoccupare, caro- rispose lei –Ti chiedo solo
di svolgere una piccola richiesta prima di allora-
-Cioè?-
-Quando ci rivedremo, assicurati di essere diventato più
forte.-
-Lo farò senz’altro, Sonia…
è una promessa.-
Sentendo quelle parole, la rossa sorrise, vedendo che quel curioso
ragazzo dai capelli sparati stava a poco a poco riprendendo fiducia in
sé, e dopo avergli dato un caloroso abbraccio e un bacio su
una guancia, salì sul dorso del suo starter, il cui
cominciò a prendere il volo, ma non prima di aver dato una
fiammata di arrivederci al nuovo amico della sua Allenatrice.
Nonostante questo, Alex non si arrabbiò più di
tanto come prima, ma rivolse invece uno sguardo sereno ai suoi
compagni, e dopo essersi messo in testa al gruppo, attivò le
Scarpe da Corsa e cominciò a correre con passo rapido e
spedito, seguito a ruota dagli amici.
-Andiamo, ragazzi! Facciamoci una bella corsa!- esultò il
moro.
-Aspettaci, Al! Non siamo così veloci come te!-
esclamò Matt
-Giusto! E poi, che ne è del nostro giro turistico?-
domandò Fran.
-Rio!- disse invece il Baby Pokémon, cercando di tenere il
passo.
-Credo che dovrà aspettare…- rispose per lei
Dylan –Da come sta tenendo il passo, credo voglia fare questa
corsa come per liberarsi dalla sua malinconia, e partendo dal
presupposto che una buona corsa mattutina stimola la circolazione
sanguigna…-
-Meno chiacchiere e più corsa!- replicò il
capogruppo, aumentando il ritmo di corsa –Perché
dopo ho intenzione di andare a sfidare il Capopalestra locale, poi
incontrare Amy e infine farci un bel giro turistico della Torre
Bruciata tutti insieme!-
-Ma hai una vaga idea di dove potrebbe trovarsi?- chiese Matt.
-Niente paura, amico, ho il suo numero.-
-E come hai fatto ad averlo?-
-Semplice, durante la nostra visita al Centro Commerciale lei mi aveva
chiesto se potevamo scambiarci i numeri e così ho fatto.-
-E quando sarebbe successo, scusa?-
-Quando tu, Dylan e Fran eravate impegnati guardare le vetrine mentre
io e lei ci stavamo prendendo un gelato.-
-Cavoli, sei stato furbo!-
-Che ci vuoi fare, è una delle mie tante qualità-
E dopo due ore di corsa mattutina, i quattro raggiunsero come da patto
la Palestra, il cui esterno si presentava leggermente lugubre, al punto
anche solo leggere la scritta “Palestra di
Amarantopoli” sembrava far venire i brividi ai visitatori.
Peccato che davanti all’entrata c’era un cartello
con scritto “Chiuso”, segno che molto probabilmente
il Capopalestra non era presente.
-Oh, accidenti… e pensare che volevo già
sfidarlo…- si lamentò Alex.
-Allora non ci rimane altro che andare a visitare la Torre Bruciata,
magari nel frattempo potrebbe anche
tornare…- suggerì Dylan.
-Se proprio non possiamo fare altrimenti, allora…-
Presa questa decisione, il gruppo ritornò tranquillamente
alla zona delle due Torri più importanti della
città, sperando vivamente che visitare la Torre Bruciata
potesse stuzzicare il loro interesse e magari sapere qualcosa di
più sulla leggenda locale.
Fine Cap.14
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Capitolo 15 *** Visita alla Torre Bruciata ***
Cap.15:
Visita alla Torre Bruciata
Una volta arrivati ed entrati all’interno della torre, i
ragazzi notarono fin da subito che a parte qualche Pokémon,
là dentro non c’era, o non sembrava esserci, anima
viva, dato che in più punti il pavimento era vecchio e
polveroso e sia pareti che decorazioni parevano aver visto giorni, o
meglio anni, migliori.
-Cavoli, questa Torre è proprio messa male- notò
Alex.
-Sembra ci sia passata dentro una vera catastrofe!- aggiunse Matt.
-Quella “catastrofe” doveva essere per forza il
tanto decantato incidente di 400 anni fa…-
proferì Dylan, per poi analizzare alcune travi e assi del
pavimento –A giudicare da come sono ridotte, è
probabile che si sia trattato di un incendio… un tremendo
incendio…-
-Hai qualche idea su cosa possa averlo causato?- domandò
Fran.
-No, nessuna purtroppo… però abbiamo la conferma
che almeno parte di questa curiosa leggenda è
vera…-
-Cielo… vengo qui per trovare Pokémon da
catturare o allenare, e invece cosa trovo? Il perdente con tutto il suo
entourage di allegri compagni e ragazzine odiose!- esordì
invece una voce molto familiare ai quattro, appartenente a Lukas.
-Hai sentito, Dylan? Ci ha chiamato “Allegri
compagni”!-
-Ho sentito, Matt… e non mi pare l’abbia detto in
modo gentile…-
-Ehi, io non sono una ragazzina odiosa!-
-Calmati, Fran… so che ti ha fatta arrabbiare, ma ora Alex
sistema tutto e gli insegna un po’ di
umiltà…-
-A quanto vedo, ci incontriamo spesso... eh, Rukas?-
-Già… come se non bastasse quella scema di Amy a
rompermi le scatole con tutto quel suo buonismo. E comunque... Io mi
chiamo Lukas!-
-Conosci Amy?-
-Certo, è la mia sorella adottiva… ehi, un
momento, come fai a conoscerla anche tu?-
-L’ho incontrata a Fiordoropoli, e a differenza tua mi
è sembrata parecchio simpatica e allegra, tutt'altro che
scema.-
-Tsk, futili punti di vista. Ora però basta chiacchiere e
fatti sotto!-
-Sicuro di non voler fare altro, invece che sfidarmi?-
-Ho detto “Fatti sotto”,
perciò…-
-Ma io…-
-Poche chiacchiere e più lotta!-
-Uff… e va bene, ma poi non dirmi che perdi sempre.-
E fu davvero un attimo quando entrambi i rivali mandarono in campo i
rispettivi Pokémon. Alex mandò in campo
Heracross, mentre la scelta di Lukas ricadde su un Magnemite, che
attraverso il suo unico occhio si limitava ad osservare il nemico.
-Però, abbiamo una new entry nella tua squadra.-
commentò Alex.
-Posso dire lo stesso di te…- replicò Lukas -Che
fine ha fatto il bruco inutile dell’altra volta?
L’hai forse mandato via perché debole?-
-Ho fatto di meglio, l’ho dato a una persona di cui mi posso
fidare.-
-Tsk… insetto nuovo o no, per me rimani comunque un debole.-
-Un debole che ti ha battuto due volte, e che con questa saranno ben
tre volte consecutive.-
-Lo vedremo… Magnemite, Tuonoshock!-
-Heracross, evitalo e poi usa Nottesferza!-
E facendo ricorso alla sua velocità, lo scarabeo
evitò la lieve scossa elettrica lanciata dal
Pokémon Calamita, per poi colpirlo con il suo micidiale
colpo di zampa, illuminatasi di viola. La calamita accusò
abbastanza bene il colpo, ma era ancora presto per metterlo K.O.
-Magnemite, usa Sonicboom!- impartì il rivale, mentre il
Pokémon rilasciava una serie di onde soniche che colpirono
in modo rapido l’avversario, che indietreggiò
lievemente.
-Non farti intimidire!- replicò Alex –Usa
Incornata!- aggiunse, mentre lo scarabeo procedeva a caricare e colpire
con successo, grazie al suo lungo corno, il tipo Elettro, che cadde
esausto.
-Tsk, hai avuto solo fortuna.- disse con stizza Lukas, richiamando il
suo Pokémon e prendendo un’altra Poké
Ball –Gastly, vai!- disse poi, mentre il Pokémon
Spettro faceva la sua apparizione.
“Ho già avuto modo di vedere gli attacchi di
Gastly” rifletté il moro, ricordando la volta in
cui aveva affrontato lo spettro con Caterpie, andando incontro alla
sconfitta del bruco “Stavolta non commetterò lo
stesso errore, anzi, farò in modo che quella nuvola di gas
non possa causare problemi.” Aggiunse, dando
un’occhiata di fiducia mista a speranza ad Heracross.
-Gasly, usa Leccata!- ordinò il ragazzo dalle ciocche rosse,
mentre lo spettro tirava fuori la lingua e leccava il coleottero, che
però non ne fu per nulla intimorito.
-Tutto qui? Pensavo avresti usato una mossa migliore. Avanti,
Heracross, mettilo fuorigioco con un’altra Nottesferza!-
E senza farselo dire due volte, il coleottero si preparò ad
attaccare di nuovo, questa volta usando una variante della mossa,
ovvero caricando all’indietro la zampa e poi rilasciare una
mezzaluna di colore viola, la quale colpì senza alcuna
pietà Gastly, il quale si ritrovò a terra
sconfitto. Mentre però Lukas richiamava il
Pokémon, Alex attese la prossima scelta del rivale, che si
rivelò essere Zubat.
-Vai, Zubat, attacca con Morso!-
-Heracross, Incornata!-
E in una frazione di secondo, se non di più, entrambi i
Pokémon avversari si lanciarono l’uno contro
l’altro, con il risultato che lo scarabeo rinoceronte
riuscì a colpire per primo, facendo volare via per
l’impatto il pipistrello, ma neanche il tempo di esultare che
Lukas aveva già ideato la contromossa giusta.
-Zubat, Attacco D’Ala!- esclamò trionfante, mentre
il pipistrello approfittava della guardia abbassata del coleottero per
poterlo colpire.
-Non te lo permetterò… Heracross, usa Breccia!-
replicò Alex, vedendo il suo Pokémon prepararsi
al contrattacco con una zampa pronta per essere usata come colpo di
karate.
Entrambi i Pokémon, usando le rispettive mosse, si colpirono
a vicenda, finendo con una botta al carapace di Heracross e un livido
molto evidente sul corpo di Zubat, che cadde a terra, seguito poi da
Heracross, il cui danno che aveva subìto dalla mossa di Tipo
Volante fu doppiamente più efficace, visto che Heracross era
un tipo Coleottero/Lotta. In poche parole, K.O. per entrambi.
-Heracross, è ora di rientrare- disse il moro, richiamando
l’insetto nella Friend Ball –Sei stato grandioso,
amico, ma ora è tempo che ti riposi un po'.- aggiunse
rivolto alla
sfera, per poi prendere una Poké Ball e lanciarla, mandando
in campo Pidgeotto.
-Croconaw, pronto a combattere!- lo imitò il rivale,
chiamando alla lotta il suo ultimo Pokémon in squadra,
nonché starter, il quale si presentò con
un’espressione più feroce del solito -Questa volta
vedi di non deludermi, chiaro? Altrimenti ti punirò
personalmente per due ore di fila.- aggiunse, minacciandolo velatamente
e in modo freddo –E ora, se hai capito l'antifona,
Pistolacqua!-
-Presto, evitalo e poi usa Azione!- disse invece Alex, vedendo il suo
fidato volatile scansarsi dalla traiettoria del getto d’acqua
e poi caricare in picchiata verso il coccodrillo ad ali spiegate,
colpendolo in pieno petto e travolgendolo –Ehi, ma quella
mossa…- aggiunse dubbioso, per poi controllare nel
Pokédex e guardare la nuova mossa appresa dal
Pokémon –Attacco D’Ala, eh?-
-Pidgeooo!- rispose affermativo il tipo Volante.
-Ma cosa diavolo combini, idiota? Rialzati e usa di nuovo Pistolacqua,
ma stavolta cerca di mirare bene!-
-Pidgeotto, evitalo ancora e poi usa Aeroassalto!-
E il volatile, sentendo i comandi dell’Allenatore,
evitò ancora una volta l’attacco avversario, per
poi compiere la sua classica evoluzione all’indietro e
colpire in picchiata Croconaw, che fu costretto ad indietreggiare per
l’impatto, ma dato non voleva affatto arrendersi, si rimise
in posa d’attacco, pronto a continuare.
-Benissimo, Pidgeotto, ora è il momento di usare Raffica.-
disse con tono fiero Alex, mentre il tipo Volante cominciava a spiegare
le ali per eseguire il suo attacco più classico,
avvicinandosi al bersaglio.
-Croconaw… Gelodenti!- interferì invece Lukas,
vedendo poi il suo starter correre verso Pidgeotto aprire la sua enorme
mascella, i cui denti cominciavano a brillare di un azzurro glaciale e
colpirlo al collo, con il risultato di causargli un bel danno da
Congelamento, immobilizzandolo di conseguenza e facendogli saltare un
turno di lotta –Molto bene, e ora che non è
più in grado di muoversi… Pistolacqua!- aggiunse,
mentre il coccodrillo procedeva a spazzare via l’avversario
con il suo getto d’acqua.
-Oh, no!-
-Oh, si, invece. Hai commesso l’errore di far attaccare il
tuo amico piumato facendolo avvicinare a Croconaw, e di conseguenza,
grazie alla sua nuova mossa di tipo Ghiaccio, mi è bastato
poco per fargli abbassare la guardia e renderlo un bersaglio facile. E
dato che mosse come quella sono letali per i tipi Volante, per lui
è già finita.-
-Non hai fatto i conti con la nuova mossa di Pidgeotto-
-Nuova mossa? Ma di cosa stai parlando?-
-Di questo! Pidgeotto, il tempo per usare quella mossa che ti ho appena
insegnato è finalmente giunto… usa Trespolo!-
E seppur mezzo immobilizzato dalla morsa di gelo, il volatile si
illuminò di un leggero bagliore verde, il quale lo fece
tornare subito in forze, ma le sorprese non erano finite, e infatti il
suo Allenatore gli lanciò una Bacca, che prese al volo e
mangiò subito, guarendo così dal Congelamento
causato dai Gelodenti di prima. Vedendo ciò, Lukas dovette
soffocare le imprecazioni che stava per dire, segno che per la terza
volta Alex era stato più furbo di lui.
-Che mossa astuta…- notò Dylan –Sapendo
che mosse come Gelodenti potevano essere molto efficaci contro
Pidgeotto, gli ha fatto usare Trespolo per poter recuperare i danni
subìti, e grazie alla Baccaperina che gli aveva spedito sua
madre, Alex è anche riuscito a risolvere il problema del
Congelamento…-
-Tutto ciò mi lascia stupita! Da quanto tempo è
che Pidgeotto conosce Trespolo?- disse Fran, molto sorpresa.
-Probabilmente gliel’avrà insegnata quando avevamo
sostato per riposarci dopo la camminata nel Bosco di Lecci.-
azzardò Matt.
-Dannazione, mi hai fregato ancora…- imprecò
Lukas –Croconaw, abbattilo con Pistolacqua, subito!-
ordinò poi al suo Pokémon, pronto a spruzzare un
altro getto contro Pidgeotto.
-È inutile, mio caro… nulla sfugge a Pidgeotto-
ribatté Alex, mentre il Pokémon evitava per la
terza volta il Pistolacqua –Tra tutti i miei
Pokémon, lui è sicuramente quello più
veloce, e quando i suoi attacchi vanno a segno, per gli avversari
è finita… in più, tenendo presente che
ha un vecchio conto da saldare con il tuo Croconaw, direi che questo lo
rende ancor più pericoloso… avanti, amico,
facciamola finita una volta per tutte con un Aeroassalto!-
E fortemente motivato dal suo padrone, il tipo Volante volò
in alto, per poi eseguire ben due evoluzioni aeree
all’indietro e poi gettarsi in picchiata contro Croconaw, che
nonostante la sorpresa, cercò di difendersi parando il suo
corpo con le zampe, ma finendo travolto senza pietà
dall’avversario piumato, ritrovandosi a terra privo di forze
per continuare ed energie per combattere. Vedendolo in quello stato,
Lukas si avvicinò a lui con fare deluso, e dopo aver preso e
spaccato con una mano la Poké Ball in cui lo teneva, lo
calciò via verso Alex, che lo prese al volo.
-Ehi, ma che significa?- disse Alex, sorpreso –Pensavo
tenessi a lui, dopo tutto è il tuo starter.-
-Errore, ora è tutto tuo- rispose il moro dalle ciocche
rosse con tono freddo e gelido -Ormai Croconaw mi ha deluso fin troppe
volte… perciò te lo lascio volentieri, perdente.-
aggiunse, per poi allontanarsi in silenzio verso l’uscita
della Torre.
-E ora dove stai andando?-
-Secondo te? Vado a cercare altri Pokémon forti,
così potrò essere sicuro di schiacciarti
definitivamente la prossima volta.-
E detto questo, il rivale si allontanò, lasciando soli i
quattro e il suo ex-starter, che seppur semicosciente, non
poté fare a meno di versare una lacrima per quel ragazzo,
che nonostante lo avesse preso con sé, alla fine lo aveva
trattato come una vera pezza da piedi, fino a lasciarlo nelle mani di
un altro Allenatore. Dopo aver sperato che il suo nuovo padrone
potrebbe essere un po’ meno severo del precedente, il
coccodrillo si abbandonò al sonno, mentre i quattro ragazzi
invece cominciarono ad incamminarsi verso l’uscita della
Torre Bruciata… peccato che, complice il legno ormai vecchio
di cui erano costituite, le assi del pavimento cedettero, facendo
cadere i nostri eroi, che si ritrovarono in una sorta di stanza vuota e
dall’aria desolata, se non fosse per la presenza di tre
statue raffiguranti tre Pokémon, uno rassomigliante ad un
leone, un secondo simile ad una tigre, e un terzo che sembrava un
leopardo. Dando un’occhiata più da vicino,
sembrava che tutti e tre fossero come ancora vivi, nonostante la scorza
rocciosa che li ricopriva.
-Wow!- esclamò per lo stupore Alex, caricando Croconaw
ancora dormiente sulle sue spalle –Avete visto? Tre statue
che raffigurano nel minimo dettaglio tre Pokèmon diversi.-
-Già, e a giudicare dall’aspetto di questa sala,
sembrano molto rovinate dal tempo.- notò con molto
ovvietà Matt.
-Ma che Pokèmon sono?- domandò invece Fran
–Anche se sono solo statue, non mi piace per niente il fatto
che siano qui, e ho come la sensazione che ci stiano
fissando…- aggiunse, per poi avvicinarsi a Dylan e tenersi
abbracciata a lui insieme a Riolu.
-Non preoccuparti…- la rassicurò il ragazzo,
arrossendo leggermente per l’abbraccio –Anche se
accadesse chissà quale pericolo, ci sarò io a
proteggerti… e poi, sono solo tre statue…-
Improvvisamente, le tre statue cominciarono ad illuminarsi di tre luci
diverse, rispettivamente una rossa, una gialla e una azzurra, venendone
completamente avvolte e provocando un forte bagliore.
-Come non detto…- si corresse l’argenteo.
Fine Cap.15
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Capitolo 16 *** Leggende, Teatri e... Nascite a sorpresa! ***
Cap.16:
Leggende, Teatri e… Nascite a sorpresa!
Non appena il bagliore si attenuò, le tre statue erano
scomparse, e al loro posto c’erano quelli che sembravano i
Pokémon su cui erano basate le statue stesse, i quali in un
primo momento guardarono di sbieco i quattro presenti nella sala e poi,
senza dire nulla, a parte emettere un ruggito sincronizzato,
cominciarono a correre per tre direzioni diverse, sparendo dalla loro
vista.
-Ma che…?- Alex non riusciva a spiegarsi cos’era
accaduto.
-Voi… voi ci avete capito qualcosa?- domandò
Matt, ancora sconvolto dalla vista di quei tre Pokémon
misteriosi.
-No… per niente…- rispose Dylan.
-Nemmeno io…- aggiunse Fran, sciogliendo
l’abbraccio dal ragazzo
-Ehi, c’è qualcuno lì sotto? Se
sì, allora afferri questa!- disse una voce
dall’alto, il cui proprietario lanciò una corda ai
quattro.
Non facendosi pregare, i ragazzi afferrarono la corda e vennero poi
spinti in salita fino al piano da dove erano cascati, ritrovandosi
davanti ad un ragazzo biondo con pantaloni bianchi, maglia a girocollo
nera e una curiosa sciarpa viola, accompagnato da un singolare
individuo vestito con uno smoking viola ricoperto di diamanti
stilizzati, un papillon rosso e un corto mantello bianco.
-Guarda, Eugenius!- disse il primo –Sembra che invece di un
Pokèmon Leggendario abbiamo trovato un gruppo di ragazzini.-
-Sono alquanto stupito anch’io, Angelo.- rispose il secondo
–Ma non credo che averli salvati possa
influire sulle nostre ricerche-
-Certo che no, però ho come l’impressione che
abbiano visto qualcosa di molto sconvolgente, a giudicare dalle loro
facce.-
-Chiedo scusa.- li interruppe Alex –Ma posso sapere chi siete
e di che cosa state parlando?-
-Giusto, vorremo sapere anche noi- aggiunse Matt.
-E in più, la cosa sconvolgente che abbiamo visto potrebbe
essere molto interessante per voi.- azzardò Fran.
-In fondo, anche noi siamo interessati un po’ alla leggenda
che si narra su le due Torri di questa città…- le
fece eco Dylan.
-Ma certo. Io sono Angelo, il Capopalestra locale.-
-E io invece sono conosciuto come “Il Grande
Eugenius”, ma voi potete chiamarmi tranquillamente Eugenius.
Io e il mio caro amico siamo venuti qui per investigare a proposito
della leggenda.-
-Davvero? Allora potete dirci qualche dettaglio riguardo
l’incendio avvenuto qui 400 anni fa?- domandò Alex.
-400 anni fa? Devi essere un pochino malinformato, ragazzo mio,
perché si da il caso che questo incidente sia avvenuto
solamente un secolo e mezzo fa, cioè 150 anni circa.-
spiegò Angelo –E si dice che la causa fu un
fulmine che colpì la Torre, causando così
l’incendio, che venne poi placato da una pioggia torrenziale
provocata dal fumo uscito dalla torre-
-Oh, capisco… e riguardo il Pokèmon che un tempo
risiedeva qui?-
-Intendi il Guardiano dei Mari? Beh, si sa solo che era solito
appollaiarsi sulla cima, sebbene si dica che la sua dimora fosse un
arcipelago che si trova nel Percorso 41. Per il resto, ti posso dire
che nel basamento della Torre, ovvero quello in cui vi siete trovati
poco fa, vivevano tre Pokémon sconosciuti, ma che grazie ai
poteri del Guardiano dei Cieli, sempre secondo la leggenda rinacquero a
nuova vita, ma che potessero risvegliarsi a patto che arrivassero degli
umani di cuore puro nella loro dimora.-
-Allora mi sa che siamo stati noi a far avverare quella parte di
leggenda, dato che una volta arrivati in una saletta, abbiamo visto tre
statue di Pokémon che ad un certo punto sono come
“rinate” e poi se ne sono andate via.-
esclamò Matt
-Dici sul serio? Allora è meglio parlarne a casa mia, non si
sa mai.-
E tempo più tardi, tutti si ritrovarono a casa di Angelo, e
dopo aver ascoltato tutto ciò che i suoi interlocutori
avevano da dire, il Capopalestra si alzò un attimo dal
tavolo dove era seduto e prese un vecchio libro da uno scaffale,
aprendolo e indicando una pagina dove erano raffigurati i tre
Pokémon misteriosi.
-Sono forse questi i tre che avete visto?- chiese il biondo.
-Si, sono proprio loro, non c’è
dubbio…- rispose Dylan.
-Confermo, sono loro.- aggiunse Fran.
-E dal ruggito che avevano fatto, davano l’aria di essere
parecchio forti e molto pericolosi.- proferì invece Matt.
-In più, tutti e tre ci hanno osservato prima di andarsene-
disse Alex, per poi indicare il Pokèmon azzurro -E
soprattutto questo sembrava aver posato il suo sguardo su di me.-
-Non posso crederci...- Eugenius sembrava molto sorpreso
–Anche tu hai visto il Leggendario della Tramontana...
incredibile...-
-Tu sembri conoscere molto bene quel Pokémon. Per favore,
potresti dirci di chi o di che cosa si tratta?-
-Oh, ma è presto detto, Alex...- rispose Eugenius -Si tratta
del Pokèmon che fa parte del Trio delle Bestie Leggendarie,
conosciuto anche come "Leggendario della Tramontana", "Protettore delle
Terre del Nord", nonché "Il più Saggio ed
Equilibrato tra le Tre Bestie"... ma voi potete tranquillamente
chiamarlo Suicune.-
-Suicune, eh?-
-Esatto... la leggenda della Torre Bruciata racconta che questo
Pokémon sia la reincarnazione della pioggia che venne per
placare l'incendio avvenuto anni fa... e sempre secondo la leggenda, i
due "fratelli" di Suicune, ovvero Raikou ed Entei, non sono nient'altro
che le reincarnazioni di quel fulmine e dell'incendio che ne
derivò... insieme, quei tre Pokèmon formano il
già citato Trio delle Bestie Leggendarie, e come tali,
essendo degli spiriti liberi, si dice che non siano catturabili in
nessun modo.-
-Ma tu come fai a conoscere un simile Pokémon?-
-Semplice, quando ero piccolo mio nonno mi aveva raccontato molte
storie e leggende riguardo questi tre mitici
Pokémon…- spiegò l'uomo in smoking -Il
mio preferito dei tre era il Leggendario della Tramontana. Fin da
quando ero piccolo ho sempre desiderato incontrarlo, e credo che grazie
a te forse potrò realizzare questo mio sogno.
Perciò, ti ringrazio molto per questa informazione e spero
di rivederti.-
E senza dire nient’altro, Eugenius salutò tutti,
per poi uscire di casa, lasciando da soli i cinque a discutere di altri
argomenti, come per esempio la sfida di Alex contro Angelo, il quale
accettò volentieri e gli diede appuntamento per i prossimi
due giorni. Fatto questo accordo e salutato il biondo, i quattro
uscirono da casa sua e fecero una piccola sosta al Centro
Pokémon per lasciare in cura i Pokémon di Alex,
giusto per fargli fare una piccola pausa.
-Bene, direi che ora possiamo rilassarci un po’, dopo una
giornata come questa, voi che ne dite?- propose Alex –Se non
sbaglio, qui vicino dovrebbe esserci il famoso Teatro di Danza Kimono.-
-Un teatro di danza? Risparmiamelo, non ho intenzione di vedere degli
idioti in calzamaglia che piroettano.- esclamò Matt.
-Ma in quel teatro mi pare danzino solo donne…-
ribatté Dylan.
-E si dice siano molto belle.- aggiunse Fran.
-Dite davvero? E allora che aspettiamo, andiamoci subito!-
E in men che non si dica, i nostri raggiunsero il Teatro, il cui
interno si presentava con un modesto arredamento stile giapponese
antico, con tanto di cuscini sul pavimento e un palchetto dove si
sarebbero esibite le vere star del Teatro, ovvero le Kimono Girls. Non
ci fu nemmeno il tempo di chiedersi che esibizione ci sarebbe stata che
lo spettacolo iniziò subito, e sul palco fecero la loro
apparizione cinque bellissime ragazze, ognuna vestita con un kimono di
colore diverso e con al seguito cinque Pokémon che
rassomigliavano in modo incredibile a degli Eevee. Dal canto suo, Alex
poteva anche permettersi di registrare i loro dati sul
Pokédex, ma vedendo all’opera le danzatrici, che
in quel momento avevano iniziato a danzare a ritmo di una musica molto
rilassante, decise di rimandare a spettacolo concluso. Curiosamente,
Alex
non poteva fare a meno di notare la dama vestita di blu aveva
un’aria familiare, resa ancora di più dal fatto
che aveva i capelli rossi e ogni tanto ammiccava in mdo impercettibile
verso di lui. Matt invece era estasiato dalla bellezza delle ragazze, e
aveva un filo di bava che gli penzolava dalla bocca, mentre Dylan ed
Fran seguivano l’opera con molta attenzione, anche se non
mancarono dei momenti in cui si abbracciavano teneramente. Riolu,
infine, sembrava molto divertito e ci mancava poco che si mettesse a
salire sul palco e a unirsi alle danze, ma fortunatamente Growlithe lo
acchiappò per la coda coi denti e lo rimise in tempo al suo
posto.
-Fermi tutti!- esordì all’improvviso un tizio
vestito di nero e con la R rossa sul petto, chiaramente una Recluta del
Team Rocket, prendendo in ostaggio la ragazza in blu –Da
adesso questo teatro apparterrà al Team Rocket,
così come i cinque Pokémon rari presenti in esso!
E nessuno cerchi di fare l’eroe, o questa ragazza
farà una brutta fine!- aggiunse, puntando un coltello contro
la danzatrice.
-Ancora loro…- esclamò con rancore Dylan -Si vede
che la lezione al Pozzo Slowpoke non gli è
bastata…- aggiunse, per poi fare cenno a Growlithe e a Riolu
di farsi avanti –Massì, mandiamo
tutti…- proferì infine facendo uscire fuori anche
Ledyba.
-Non così in fretta, ci sono anch’io!- intervenne
Matt, facendo apparire nell’ordine Sandslash, Zubat, Poliwag
ed Ekans.
-E anch’io!- si aggiunse Fran, mandando in campo Caterpie,
Mareep e il suo fido Eevee.
-E pure io, ovviamente…- concluse Alex, per poi notare che
la sua cintura era vuota –Ma che…? Ah,
è vero, i Pokémon sono a curarsi al Centro
Pokémon… che idiota...- aggiunse, battendosi una
mano in faccia
-Pfft, fate pure del vostro peggio, tanto insieme ai miei tre colleghi
posso battervi anche con un braccio dietro la schiena.-
E infatti, altre tre Reclute arrivarono a dare supporto al loro
compagno, pronti a dare battaglia e mandando in campo i classici
Pokémon dei Rocket, ovvero Zubat, Ekans e e Koffing. Peccato
che questo trio improvvisato venne colpito rispettivamente dai team
di Matt, Dylan e Fran, mentre Alex approfittò della
confusione per raggiungere la Recluta con l’ostaggio,
trovando però un Koffing a sbarrargli la strada e a
bloccarlo usando Muro di Fumo. Non potendo andare oltre quella cortina,
il ragazzo non sapeva proprio che fare per salvare la situazione,
quando ad un certo punto il suo zaino, o meglio, la tasca principale,
cominciò ad illuminarsi. Quando aprì lo zaino e
vide che ciò che stava brillando era il suo Uovo, al ragazzo
con i gli occhi verdi venne in mente un’idea.
-Molto bene, i miei compagni avranno anche perso, ma alla fine sono
riuscito a bloccare almeno un moccioso.- dichiarò trionfante
il soldato, salvo poi vedere il suo Koffing colpito in pieno da un Uovo
Pokèmon, che gli impedì di emettere di altro gas
–Ma cosa…?-
-Non sottovalutare mai un ragazzino…- disse Alex, correndo
spedito verso i rimasugli di fumo e colpendo la Recluta con un con un
bel pugno deciso al volto, facendogli così mollare la presa
che aveva sull’ostaggio –Potrebbe risultarti
fatale.- aggiunse, prendendo appena in tempo la ragazza, che si
rivelò essere… -Amy?-
-Ehm, ciao Alex, come va?- disse lei con tono innocente.
-Ma da quando sei una delle Kimono Girls?-
-Meglio se rimandi le spiegazioni a dopo, quel tipaccio sta tornando
alla carica, e non sembra molto contento del tuo pugno.-
E infatti, il Rocket era furibondo per il cazzotto ricevuto, e il suo
Koffing non lo era da meno, vista la figuraccia di poco fa! In quello
stesso istante, caso volle che l’Uovo Pokémon di
Alex, fermatosi occasionalmente vicino all’Allenatore si
illuminasse ancor di più intensamente, per poi rompersi in
pochi punti e schiudersi, dando vita ad un Pokémon dalla
testa appuntita, le braccine corte e i piedini piccoli, che non appena
vide il volto di Alex corse tutto contento verso di lui, salvo poi
saltare e colpirlo in pieno stomaco.
-Toge, Toge!- pigolò il Pokèmon, rimanendo
attaccato ad Alex.
-Awww, ma che cosino tenero!- si addolcì Amy –Non
credo di aver mai visto un Pokèmon più adorabile
di questo.-
-Ah, davvero? Buono a sapersi.- disse ironico Alex, per poi prendere
tra le mani il nascituro e guardarlo con occhi prima inteneriti, ma poi
carichi di determinazione –Bene, ora che ti sei schiuso,
è tempo che tu vada a combattere!- aggiunse, per poi posarlo
a terra e dirigerlo verso Koffing, che però lo osservava con
aria perplessa.
-Pfftt… ah ah ah ah ah ah!- scoppiò a ridere la
Recluta –Oh, ma che paura, il moccioso ha intenzione di
combattermi con un Pokémon appena nato, ah ah ah ah ah ah
ah, questa è proprio bella!-
Peccato che la risata dell’uomo diventò un urlo di
sgomento quando vide il suo Koffing venir colpito in pieno dalla
testata rapida del Baby Pokémon, che pareva aver usato la
mossa Bottintesta. Ma le sorprese non erano ancora finite, dato che ora
l’ovetto stava muovendo freneticamente le braccine da una
parte all’altra, fino a farle illuminare e poi lanciare da
esse un Tuonoshock, che colpì sia il Pokèmon
avversario che tutte le quattro Reclute, che vista la situazione,
decisero giustamente di darsela a gambe. Tempo più tardi,
quando tutto fu più tranquillo, i ragazzi ebbero modo di
finire di vedere lo spettacolo, aspettando poi Amy all’uscita
del Teatro.
-Allora, ragazzi, come vi è sembrato lo spettacolo?-
domandò lei.
-Abbastanza bello- rispose Alex –Soprattutto nella parte dove
ci sono io che ti salvo da quel Rocket- aggiunse scherzoso.
-Quella parte è piaciuta anche a me!- aggiunse Matt, dando
corda alla battuta dell’amico –E anche
l’attacco del tuo Baby Pokèmon.-
-Toge Toge!- esclamò felice l’ovetto, sentendosi
chiamato in causa.
-E anche a me, se è per questo.- dissero sia Dylan che Fran,
per poi arrossire notando che avevano detto la stessa cosa insieme.
-A parte gli scherzi, è stato uno spettacolo molto bello.-
-Grazie, Alex. È sempre un piacere sentire i tuoi
complimenti.-
-Parlando d’altro, a che Pokémon si riferiva
quella Recluta?-
-Credo si stesse riferendo alle cinque evoluzioni di Eevee.-
-Quei cinque sarebbero le evoluzioni di Eevee? Forte!-
-Si, e si chiamano rispettivamente Flareon, Jolteon, Vaporeon, Espeon e
Umbreon. Se invece ti stai chiedendo che ci facevo
lì… beh, una volta al mese mi ci esibisco insieme
alle altre ragazze e al mio adorato Vaporeon.-
-Ah, ho capito… senti, visto che fino al prossimo mese non
hai impegni, ti andrebbe di venire con noi?-
-Ma certo, io adoro i viaggi. Ho solo una domanda: sicuro che non ti
darò fastidio o altro nel viaggio?-
-Ma certo che no, a differenza di Lukas io non ti considero inutile.-
-Oh, grazie… ah, già, hai capito come si chiama
quel tenero e adorabile Pokèmon che ora hai in braccio?-
-Si, e stando a quanto ho letto sul Pokédex, mi pare si
chiami Togepi, e spero di essere un buon Allenatore per lui,
così come spero di esserlo per Croconaw-
-Croconaw? Intendi lo starter di Lukas? Ma che gli è
successo?-
-Semplice, è stato abbandonato, quindi tecnicamente sono il
suo nuovo Allenatore, anche se non so se riuscirò ad
allenarlo, dato che i Pokémon sono di natura molto
diffidenti se allenati da qualcuno che non è il loro
Allenatore originario.-
-Non ti preoccupare, sono sicura che riuscirai nel tuo intento.-
-Speriamo, anche perché tra due giorni il nostro Al
dovrà sostenere un incontro in Palestra e tutta la sua
squadra dovrà essere pronta a tutto per ottenere la
vittoria.-
-Questo è vero, Matt… ma come pensi
riuscirà ad allenare la sua squadra, far tornare lo spirito
combattivo a Quilava, addestrare Croconaw e accudire Togepi
contemporaneamente in due giorni?-
-Non preoccuparti, Dylan, conosci Alex, lui è sempre pieno
di risorse.-
-Non lo metto in dubbio, Fran, ma…-
-“Ma” cosa? Non hai abbastanza fiducia in lui?-
-Non ho detto questo… è solo che ho come il
presentimento che Angelo potrebbe rivelarsi parecchio insidioso come
Capopalestra, a differenza di tipi come Raffaello o Chiara.-
-Rilassati, amico- disse Alex -Ormai credo sia tardi per parlare di
queste cose, perciò che ne dite se andiamo tutti a riposare
al Centro Pokémon? Magari domani ci organizziamo come si
deve-
-Si, hai ragione… meglio dormirci sopra…-
E una volta accordatisi, i cinque si recarono tranquillamente al Centro
Pokèmon, prima lasciando le loro Pokè Ball
all’infermiera Joy e poi alloggiando nelle camere preparate
apposta per gli Allenatori in viaggio o di passaggio. Curiosamente,
Dylan e Fran capitarono in una camera a due, mentre invece Alex,
Matt ed Amy in una modesta camera a tre. La notte
però non fu molto piacevole, dato che Matt russava come un
dannato e, di conseguenza, venne sbattuto fuori dalla stanza,
ritrovandosi a dormire sul pavimento.
Fine Cap.16
|
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Capitolo 17 *** Come on, let's training! ***
Cap.17:
Come on, let’s training!
La mattina seguente, i nostri amici si svegliarono tutti in modo
abbastanza diverso, dato che Dylan e Fran furono i primi a scendere a
fare colazione, seguiti poi da Amy, allegra già di prima
mattina, e Alex, che li raggiunse un’ora più tardi
con Togepi in braccio.
-Yaaawn… buongiorno, ragazzi…- disse,
sbadigliando e sedendosi a tavola, curandosi prima di appoggiare il
Baby Pokémon vicino a lui.
-Va tutto bene, Alex? Hai una faccia…- notò Dylan.
-Non ti preoccupare, sono solo ancora un po’ assonnato.-
rispose, aprendo il suo zaino e tirandovi fuori un panino, cominciando
a mangiarlo tranquillamente –Ehi, ma
dov’è finito Matt?-
-Credevo fosse con voi.- disse Fran.
-Non credo. Dopo averlo cacciato fuori dalla nostra camera non
l’ho più visto, forse avrà dormito
nell’atrio.- azzardò Amy.
-O forse non vi è passata per la mente l’idea che
fossi andato a preparare il campo per l’allenamento di oggi.-
esordì invece l’interessato, presentandosi a
sorpresa agli altri.
-AAAAAHHH! Ma sei pazzo? Per poco non mi veniva un colpo!-
-Scusami, Al. Comunque, anche se ci ho messo quasi tutta la notte, il
campo per il tuo allenamento è già pronto.-
-Fantastico! Non vedo l’ora di vederti in azione, Alex!-
-Mi piace il tuo entusiasmo, ma prima finiamo di mangiare e poi
mettiamoci subito all’opera.-
E tempo più tardi, dopo aver ritirato i loro
Pokèmon, i cinque si recarono al fantomatico campo di
allenamento, trovandosi davanti ad uno spiazzo spoglio dove si notavano
alcuni bersagli di legno, un campo per le battaglie Pokémon,
qualche panchina e, per la gioia di tutti i presenti, un paio di
carrelli trasportanti cibo per Pokèmon, da dare agli stessi
in caso di pausa.
-Wow, ma hai fatto tutto questo da solo?- domandò Alex
stupito.
-Certo, ma è stato anche merito dei miei Pokèmon,
e grazie soprattutto alla mossa Taglio del mio Sandslash, non ho avuto
di certo problemi col bricolage.- rispose fiero il chitarrista.
-Quindi direi che possiamo cominciare, giusto?-
-Puoi scommetterci, da adesso potrai scatenare tutta la tua
creatività da buon Allenatore di Pokémon quale
sei in questo campo d’allenamento speciale.-
-Non vedo l’ora, ho già in mente come iniziare.
Avanti, amici miei, è ora di allenarsi, perciò
tutti fuori!-
E come disse questo, il ragazzo lanciò in aria tutte le
Pokè Ball che aveva, facendo apparire il suo party attuale,
composto da Quilava, Pidgeotto, ed Heracross. Croconaw e Togepi,
nonostante non avessero ancora una Pokè Ball in cui stare,
si aggiunsero subito al resto del gruppo, suscitandovi sia stupore che
sorpresa, anche se Quilava guardava con sospetto il Pokémon
Mascellone.
-Allora, ragazzi- esordì il moro –Dato che forse
non siete stati informati degli ultimi eventi, ve li
riassumerò con calma: se vi state chiedendo
perché lo starter di Dukas è con voi è
perché quello sbruffone l’ha abbandonato
perché considerato troppo debole, mentre Togepi non
è che semplicemente un Pokémon nato da un Uovo
schiusosi ieri sera. Ora, capisco perfettamente che parte di voi
considera Croconaw come una minaccia, ma dato che ora sembra
farà parte della nostra squadra, vi consiglio di trattarlo
bene e rispettarlo così come mi aspetto lo stesso con
Togepi. Se avete capito bene il concetto, siete pregati di rispondere
con un verso.-
-Quilava!- rispose determinato lo starter di fuoco.
-Pidgeoooo!- cinguettò orgoglioso il tipo Volante.
-Hera…- sibilò tranquillo lo scarabeo rinoceronte.
-Croooo!- ruggì fiero il coccodrillo.
-Toge, Toge!- pigolò felicissimo il Baby Pokémon.
-Benissimo, e ora, per cominciare bene, fate almeno un po’ di
riscaldamento con dieci giri di corsa in torno al campo, ma fate
attenzione a non stancarvi troppo, perché dopo
dedicherò un’ora di allenamento tattico ad ognuno
di voi, Togepi compreso.-
-Però, Alex si è organizzato per bene.-
notò una stupita Amy.
-Non sorprenderti.- disse invece Matt -Al è fatto
così: prima di fare qualsiasi cosa, è come
organizzasse fin dal principio come farla nel modo migliore, e poi ha
dalla sua anche un pizzico di imprevedibilità,
perché quando meno te lo aspetti è in grado di
inventare sul tempo una buona strategia, se necessario.-
-Wow, ma allora è la versatilità in persona!-
-Più che altro ha come un talento innato per le strategie, e
a parte la sua prima sconfitta, è sempre riuscito a
cavarsela…- proferì Dylan.
-E puoi star certa che quando viene messo in difficoltà, lui
riesce sempre a trovare la soluzione.- aggiunse Fran, non distogliendo
lo sguardo dalla corsa di riscaldamento di Quilava e gli altri
–Voi che ne dite, magari ci alleniamo anche noi?-
-Perché no? È un’ottima
idea…-
Seguendo così l’esempio della ragazza, tutti
fecero uscire i loro amici tascabili dalle sfere, i quali andarono
subito ad aggiungersi alla corsa d’allenamento del party di
Alex, che fu ben felice di avere un po’ di compagnia in
più. Quando finirono i dieci giri, Alex chiamò
all’ordine tutti, e cominciò ad illustrare la
tabella d’addestramento.
-Per quest’oggi la giornata si articola così.-
iniziò –Dalle 8:00 fino all’ora di
pranzo ognuno di voi verrà allenato per un’ora dal
sottoscritto, quindi dopo pranzo faremo un’ora di allenamento
collettivo per tutta la squadra e infine il resto della giornata lo
dedicheremo ad alcuni incontri liberi.- proseguì, per poi
dare uno sguardo al suo piccolo “pubblico” e notare
sguardi di consenso da parte di tutti –Perfetto,
allora possiamo iniziare sul serio.-
Detto questo, per la prima ora di allenamento venne scelto Quilava, il
quale venne portato nella zona dei bersagli di legno e
cominciò a prepararsi per la probabile serie di esercizi
giornalieri a cui stava per sottoporsi sotto la guida di Alex.
-Ok, Quilava, l’allenamento per te si baserà
sull’attacco, perciò partiamo subito con un
bell’Attacco Rapido!- ordinò
l’Allenatore, vedendo lo starter colpire con
rapidità uno dei bersagli –Molto bene, ora
prosegui con il Lanciafiamme e poi con Ruotafuoco.- aggiunse, mentre
l’interessato procedeva prima con l’infiammare un
paio di sagome finte e in seguito eseguire la sua carica infuocata, che
però si rivelò poco efficace, dato che il legno
si era annerito soltanto.
-Ma come? Sia Lanciafiamme che Ruotafuoco sono di mosse di tipo Fuoco,
perciò dovrebbero essere pari in fatto di
potenza…- disse Dylan con tono moderatamente sorpreso.
-Forse ho capito!- esclamò Amy –Ehi, Alex, per
fare in modo che Quilava usi in modo efficiente Ruotafuoco, prova a
migliorarla
facendogli cambiare la maniera in cui la esegue.- aggiunse, rivolta
all’amico.
-“Migliorarla”? Ammetto che l’idea mi
piace, ma come? Voglio dire… Ruotafuoco, unione di "ruota" e
"fuoco"... Ma certo, ho trovato! Quilava, rotola in avanti e poi usa
Ruotafuoco!-
E senza discutere, il tipo Fuoco si mise all'opera, cominciando a
rotolare in avanti mentre il suo corpo si ricopriva di fiamme, creando
una vera e propria ruota infuocata che non solo colpì il
finto bersaglio, ma lo incenerì completamente.
-Wow! Così si fa, amico mio!-
-Che ti dicevo, non è stata una buona idea?-
-Altroché Amy, questo Ruotafuoco migliorato è una
vera bomba! Quilava, preparati, perché ora ci eserciteremo
sul Lanciafiamme.-
E una volta passata un’ora
“incandescente” con Quilava, nelle ore che
seguirono fu il turno di Pidgeotto, il quale riuscì a
perfezionare sia la sua velocità che quella del suo
Aeroassalto, per poi lasciare spazio ad Heracross, Croconaw e Togepi, i
quali impararono rispettivamente Furia, Colpo e Dolcebacio. Arrivata
l’ora della pausa pranzo sia gli Allenatori che i
Pokémon poterono mangiare tranquilli, per poi godere di un
po’ di riposo a fine pasto.
-Però, devo ammettere che stai facendo parecchi progressi,
dato che non solo hai perfezionato Ruotafuoco, ma hai fatto imparare
anche un paio di mosse nuove agli altri.- disse Matt.
-Sono sorpreso quanto te, sai?- ripose invece il moro
–Però alla fine mi sono divertito parecchio, e
credo che per oggi possa bastare così con gli allenamenti,
dato che il resto possiamo farlo anche domani.-
-Ottima decisione…- intervenne Dylan –Far riposare
i Pokèmon dopo una mattinata intensa come questa
è la cosa migliore…-
-Ma se devo ringraziare qualcuno, è merito di Amy. I suoi
consigli durante l’allenamento mi sono stati molto utili.-
-Oh, grazie…- disse timidamente la rossa, arrossendo
–Ma vedi, se non consigliassi al meglio gli Allenatori di
Pokèmon che incontro, come potrei definirmi una brava
Allevatrice? Ih ih.-
-Sei un’Allevatrice? Ma che sorpresa!- esclamò
Fran -Quindi tu sei una di quei tanti ex-Allenatori che si occupano di
far crescere al meglio i propri Pokèmon o quelli degli
altri, dico bene?-
-Non sbagli affatto, e posso dire di essere una che se la cava molto
bene nel proprio campo, e se devo dire la verità, noto che
tutti i vostri Pokèmon hanno l’aria di essere
stati allenati con cura.-
-Sai com’è, le lotte non ci mancano
mai… eh eh eh…-
Fine Cap.17
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Capitolo 18 *** Sfide amichevoli e rivelazioni inaspettate ***
Cap.18:
Sfide amichevoli e
rivelazioni inaspettate
Mancava solo un giorno alla sfida con Angelo, ma Alex non sembrava
molto impensierito dalla cosa, e riprova di questo gli allenamenti del
suo party procedevano senza intoppi, e per concludere bene le due
giornate in cui aveva visto i suoi Pokèmon mettercela tutta
per migliorare, ma anche per verificare i progressi fatti dagli stessi,
aveva deciso di sfidare i suoi amici ad una serie di incontri di
riscaldamento, e il primo ad essere scelto fu Matt.
-Ti sia chiara una cosa, Al: non intendo risparmiarmi.- disse lui
.
-La stesso vale per me, amico, o tutto o niente.- replicò
Alex.
-Allora diamoci dentro. Poliwag, vai!-
-Heracross, scelgo te!-
-Uhm… Heracross contro Poliwag… si preannuncia
uno scontro alquanto curioso, a mio parere…-
sentenziò Dylan.
-Sono d’accordo.- aggiunse Fran.
-Io spero solo che Heracross non faccia troppo male a quel Poliwag,
sarebbe un duro colpo per un’appassionata di
Pokèmon d’Acqua come la sottoscritta.- disse
invece Amy un po’ preoccupata.
-Ehi, l’avresti mai detto, Dylan? Poliwag ha già
una fan.- scherzò la ragazza
-Eh già...-
-Avanti, Heracross, cominciamo con una bella Incornata!-
-Poliwag, evitalo e poi respingilo con Pistolacqua!-
E nonostante le piccole dimensioni che aveva, il Pokémon
Girino, facendo ricorso alle sue zampine, fece appena in tempo a
saltare in tempo per schivare l’Incornata e replicare
sparando dalla bocca un velocissimo getto d’acqua,
distanziando lo scarabeo rinoceronte.
-Wow, devo dire che sei partito alla grande!- si complimentò
Alex.
-Grazie, ma non pensare sia tutto ciò che può
fare, perché è capace di grandi cose.- disse
invece Matt –Non è cosi, caro il mio piccolo
birbantello con la pancia a spirale?- aggiunse, canzonando allegramente
il girino.
-Poli!- replicò offeso Poliwag, lavando la faccia al
chitarrista spruzzandogli addosso un Pistolacqua.
-A parte lavarti la faccia, che altro sa fare? Ballare il tip-tap?-
-Spiritoso… ora vedrai! Poliwag, Corposcontro!-
-Corposcontro? Ma stai scherzando, spero. Quel cosetto non
farà quasi nulla ad Heracross, vista la differenza di mole.-
E invece, correndo quanto poteva, il Pokémon Girino
mandò a segno la mossa, anche se, proprio come diceva Alex,
non sembrava essere molto efficace contro Heracross. Ora si poteva dire
che il turno passava al Monocorno, ma proprio nel momento in cui si
stava preparando, avvertì come una fitta tremenda a tutto il
corpo, corno compreso, segno che era stato paralizzato.
-Oh, che sbadato! Mi sono dimenticato di dirti che Corposcontro, se va
a segno c’è il 30% di probabilità che
possa causare Paralisi all’avversario che accusa il colpo.-
spiegò il chitarrista.
-Quindi mi hai fregato per bene, non c’è che
dire.- notò Alex.
-Però, anche uno come Matt sa usare la testa…-
disse scherzoso Dylan.
-Se ci si applica bene, sì.- gli diede corda Fran.
-Molto bene, mio piccolo amico, ora usa bel Bollaraggio!-
-Heracross, prova a reagire con Incornata!-
Ma ormai era troppo tardi, e infatti la raffica di bolle lanciata da
Poliwag fu abbastanza veloce da colpire il coleottero, che non solo
ricevette parecchi danni, ma ora aveva ancora la guardia più
scoperta di prima, e in più la paralisi lo intorpidiva
ancora di più.
-Così non va… Heracross, ritorna.- disse il moro
richiamando il coleottero nella Friend Ball, per poi mettere mano ad
un’altra Ball.
-Cambi già il Pokémon? Non ti facevo
così furbo.- ribadì Matt, per poi notare che il
suo Poliwag si stava illuminando –Oh, My...- aggiunse,
guardando il girino, ora evolutosi in una
versione molto più grande e più umanoide.
-Un Poliwhirl, eh? Sono contento per te, ma dubito basti un
Pokémon evoluto per fermarmi. Pidgeotto, è il tuo
turno!-
-Pidgeooo!- cinguettò il volatile, uscendo dalla sfera.
-Scusami, Al, ma se tu cambi il Pokèmon, lo farò
anch’io!-
Infatti, dopo aver subito richiamato Poliwhirl, il chitarrista
pizzicò un’altra corda della sua chitarra e
mandò in campo Zubat, o meglio, quello doveva essere Zubat,
ma al suo posto c’era invece un pipistrello molto
più grosso, dalla bocca larga e l’aria
truce, vale a dire...
-Un Golbat? Wow, non sapevo che Zubat si fosse evoluto.-
-Non sei l’unico che si allena nel nostro gruppo, sai? Ieri
sera, dando per scontato che mi avresti sfidato, ho pensato di
allenarmi un po', e guarda caso, Zubat si è evoluto davanti
ai miei occhi-
-E scommetto che ha imparato anche lui qualche cosa nuova.-
-Dici bene, perché adesso Golbat ti
stupirà… usa Aerasoio!-
-Ah, si? Allora tu Pidgeotto usa Aeroassalto!-
-Pidgeooooo!- disse il tipo Volante, compiendo la sua classica
evoluzione all’indietro e preparandosi a colpire.
-Goool… bat!- ribatté invece il pipistrellone,
facendo brillare di bianco le ali per poi sbatterle rapidamente e
rilasciare delle curiose onde di vento a forma di mezzaluna, le quali
colpirono senza pietà il Pokémon avversario,
interrompendo anche la sua mossa.
-Accidenti, che botta!- esclamò Amy.
-Già… e non mi meraviglio che un
Pokèmon come Golbat possa utilizzarla così bene
dopo essersi evoluto…- proferì Dylan.
-Ah, sia chiaro, i prossimi saremo noi due.- propose Fran.
-Certamente…-
E per quasi mezz’ora, Alex non solo dovette dichiararsi
sconfitto per colpa di Matt, ma dovette anche ammettere la sua forza.
Per il resto della mattinata, invece, venne sfidato ad un 2 vs 2 da
Dylan e Fran, durante il quale il Caterpie di lei divenne un Metapod,
mentre il Ledyba di lui un Ledian. Segno che ormai quella
più che una giornata di allenamento era diventara una
sfilata di evoluzioni, il giovane dagli occhi verdi la prese con
filosofia, rivelandosi abbastanza soddisfatto sia dall’aver
visto all’opera i Pokémon dei suoi amici che di
avere la certezza di essere pronto alla sua imminente sfida in
Palestra. Perciò il resto della giornata venne
spensieratamente speso in totale relax, il che voleva dire passare un
po’ di tempo con Amy e magari conoscerla un po’
meglio.
-Davvero? Adori le fragole?- domandò la rossa, sorpresa.
-Certo, posso dire di andarne matto.- rispose l’altro,
sorridendole.
-Dovresti provarle con un po’ d’aceto, sono
deliziose.-
-Eh, purtroppo l’aceto non mi piace, ha un
saporaccio…-
-Beh, dopotutto, ognuno ha i suoi gusti, no?-
-Già, e poi preferisco più lo zucchero che
l’aceto, eh eh eh eh.-
-Se solo Lukas potesse essere un po’ più solare
come te… sarebbe magnifico rivederlo almeno con un sorriso
felice sul volto…-
-In che senso?-
-Vedi, forse tu adesso lo vedi come un tipo gelido e senza cuore, ma ti
posso assicurare che lui non è sempre stato così,
e che anche lui adorava i Pokèmon come me e te…
peccato che da “quel giorno” è cambiato
per sempre…-
-“Quel giorno”?-
-Si, il giorno in cui la nostra vita cambiò per
sempre… ma non so se è una buona idea
parlartene…-
-Prima raccontami tutto, al resto penseremo dopo.-
-Ok, se questo potrà aiutarmi a togliermi un
peso… lo farò.-
-Sono tutto orecchi!-
-Va bene. Allora, come ben sai io e Lukas siamo fratellastri.-
-Si, e molto probabilmente uno di voi due era orfano.-
-Sbagliato, eravamo entrambi orfani, al che fummo cresciuti nello
stesso orfanotrofio della nostra città natia, Ebanopoli, e
dopo qualche piccola incomprensione iniziale, diventammo amici, e da
semplici amici arrivammo a diventare quasi come fratelli; una volta
raggiunta la maggiore età potevamo anche sperare di lasciare
l’orfanotrofio e prendere strade diverse… peccato
che un giorno arrivarono loro...-
-“Loro” chi?-
-Il Team Rocket…-
-Cosa? Ma che accidenti ci facevano lì?-
-Tenendo conto che avevo dieci anni quando accadde, ricordo molto poco,
a parte che fu una vera tragedia e che molto probabilmente stavano
cercando un Pokèmon raro… sotto i miei occhi vidi
morire chiunque, dai maestri ad alcuni miei compagni di
giochi…-
-Cavoli… non immaginavo si abbassassero a tanto…-
-Ma il peggio doveva solo arrivare, perché ormai
terrorizzata da loro, provai a scappare, ma inciampai e mi feci
scoprire, e un paio di Reclute sguinzagliarono i loro
Pokèmon con il solo scopo di eliminarmi perché
potevo sembrare un testimone scomodo insieme agli altri
bambini… per fortuna, Lukas fu abbastanza coraggioso da
salvarmi, venendo però percosso fisicamente dai
soldati…-
-E poi che cosa accadde?-
-Insieme agli altri, venni presa come ostaggio da loro, mentre Lukas
cercava di opporre resistenza, anche se inutilmente visto lo svantaggio
numerico… d’altro canto, cosa poteva fare un bimbo
di dieci anni contro un gruppo di uomini alti il doppio di lui? Sta di
fatto che, proprio quando sembrava finita, un uomo con il mantello e
accompagnato da un Dragonite fecero irruzione dal tetto, scatenando la
sua forza contro di loro e liberandoci…-
-E alla fine?-
-Il tipo con il Dragonite chiamò poi la polizia e, notando
con che coraggio Lukas mi aveva difesa, ci disse che prima o poi
l’avrebbe sfidato, se fosse diventato Allenatore.-
-E da quel punto è cambiato?-
-Non subito, ma gradualmente, e infatti dopo quella brutta esperienza,
cominciò a dire cose come diventare più forte o
vendicarsi del Team Rocket, e questo lo fece chiudere in sé
stesso, diventando poi il freddo ragazzo che conosci adesso.-
-Cioè, mi stai dicendo che solo perché non
è riuscito a proteggerti da quei maledetti dei Rocket ora si
è messo in testa di vendicarsi?-
-Proprio così… fin da quando incominciai a fare
l’Allevatrice provai a spiegargli che la vendetta non serve a
nulla, ma lui replicò che non gli interessava e che gli
contava solo avere Pokémon abbastanza forti per poter
raggiungere il suo obbiettivo e probabilmente diventare il
più forte tra gli Allenatori. In seguito venni anche a
sapere che aveva un rubato un Pokémon, e da lì
cominciai a perdere lentamente le speranze che potesse
cambiare…-
Pur volendo dire altro, Amy non riuscì a trattenere le
lacrime per il dolore di quella vecchia ferita ora riapertasi dopo
tanto tempo, finendo con lo scoppiare in un pianto disperato. Vedendola
ridotta in quello stato, così diversa dalla ragazza solare
che aveva conosciuto quella volta a Fiordoropoli, e anche molto
sconvolto da quelle rivelazioni impreviste, nell’animo di
Alex cominciò a farsi avanti un denso turbine di emozioni
tutte in una volta: rabbia, angoscia, compassione, tristezza, delusione
e poi altra rabbia, mischiata con frustrazione e senso di impotenza, e
non si poteva non dire che tutto ciò gli dispiaceva molto.
-Ora sai tutta la storia… e ora sicuramente mi riderai in
faccia e dirai che sono davvero inutile…- proferì
lei, asciugandosi le lacrime.
-Non è assolutamente vero!- replicò il moro
–Tu hai fatto tutto ciò che era necessario,
giusto? Allora vorrà dire che da questo momento in poi mi
occuperò personalmente di lui!-
-Ne sei sicuro?-
-Certo! Te l’ho detto, no? A differenza sua, per me non sei
inutile, e ti prometto che, a parole o no, cercherò di farlo
rinsavire.-
-Grazie, Alex… sei un vero tesoro…-
Ma prima che l’altro potesse rispondere qualcosa, la rossa
gli mise un dito davanti alla bocca, per poi avvicinare le sue labbra a
quelle di Alex e baciarlo, con grande sorpresa da parte del moro.
Fine Cap.18
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Capitolo 19 *** Pensieri notturni ***
Cap.19:
Pensieri notturni
Tempo più tardi, quella stessa notte, Alex non riusciva
proprio a chiudere occhio, e nonostante si potesse pensare che la causa
fosse riconducibile ad un probabile stress pre-Palestra, in
realtà i pensieri del moro dagli occhi verdini erano altri,
e riguardavano colei che qualche ora prima di cena gli aveva rivelato
non solo una tragica infanzia e un lato debole, ma anche qualcosa di
più bello che non poteva neanche aspettarsi… il
suo amore. E mentre cercava invano di chiudere occhio, il ragazzo non
poté che ripercorrere mentalmente ciò che era
successo…
-Wow…non me
l’aspettavo questo…- disse il ragazzo, dopo che
Amy ebbe concluso il bacio, per poi arrossire visibilmente.
-Questo
bacio puoi
considerarlo come un mio regalo per avermi tirata su di morale o come
una cosa insolita, ma per me può significare molto altro, ih
ih ih.- spiegò lei.
-Davvero, e cosa?-
-Una dichiarazione dei
miei sentimenti per te, ovvio.-
-Cioè, vuoi
dirmi che tu…-
-Si, Alex, hai capito
bene. Dalla prima volta che ci siamo incontrati, ho sentito
inconsciamente che saremmo andati d’accordo, e poi, tutte
quelle cose che mi hai detto… insomma, ho capito che eri
molto sincero nei miei confronti.-
-Davvero? Curioso, dal
mio punto di vista, dopo averti incontrata non ho mai smesso una sola
volta di pensarti.-
-Che caro, vuol dire che
ci tieni molto a me.-
-Già…
e questo ci porta al punto del discorso, ovvero…-
-Che tu mi piaci, e
posso assicurarti che ciò che provo è amore
sincero, perché sento che sei un tipo davvero unico: hai dei
buoni amici su cui contare, i tuoi Pokèmon sono forti, sei
sempre allegro e hai un animo gentile e benevolo…
però… mi chiedo se anche tu provi gli stessi
sentimenti che provo io…-
-Hai paura che il tuo
amore non venga ricambiato?-
-Si, è
cosi…-
-Allora lasciati dire
una cosa: non è così,
perché… anch’io provo la stessa cosa.-
-D-davvero? Non mi stai
prendendo in giro, vero?-
-E come potrei? Da
quando hai avuto quella brutta esperienza da piccola ne avrai
sicuramente passate di tutti i colori, e non credo sia giusto che tu
soffra ancora…-
-Oh,
Alex…-
-E poi te l’ho
promesso, no? Qualsiasi cosa accada, farò in modo che tuo
fratello possa tornare quello di un
tempo.-
-Se è
così, hai tempo per un’altra promessa?-
-Certo, di che si
tratta?-
-Promettimi solennemente
che, qualsiasi cosa accada, tu non mi lascerai mai, e che saprai essere
un buon ragazzo per me.-
-Beh, ti
dirò, non ho mai avuto una ragazza e non sono sicuro se
sarò all’altezza di essere il ragazzo che
speri… ma te lo prometto.-
-Ehi, guarda che non
c’è bisogno che diventi il mio principe azzurro,
il mio fedele cavaliere o altro. A me basta solo che tu sia te stesso.-
-E metti caso che poi
non ti piaccio più?-
-Non credo
succederà. Te l’ho detto, no? Uno come te
è più unico che raro, specie con un carattere
così solare.-
-Già, nessuno
è come il sottoscritto, eh eh eh!-
-Ti amo, mio piccolo
Allenatore…-
-Anch’io ti
amo molto… mia dolce Allevatrice…-
E subito dopo essersi scambiati un altro bacio, i due erano tornati
insieme al Centro Pokémon, aspettando gli altri per cena e
poi mangiando contenti tutti insieme, e infine, dopo aver fatto una
buona digestione, erano andati a dormire tranquilli, tutti tranne Matt,
che dovette ripiegare a dormire nell’atrio a causa del suo
rumoroso russare, e lo stesso Alex, ancora pensieroso e insonne, che
durante il suo flashback mentale aveva avuto la brillante idea di
prendere sonno facendo avanti e indietro per la camera. Peccato che
essendo talmente assorto dai suoi pensieri non si era reso conto che i
suoi passi si erano fatti leggermente rumorosi, e che ci era mancato
poco che Togepi si svegliasse e si mettesse a piangere nel cuore della
notte, cosa che l’Allenatore evitò per un soffio
dando al Pokèmon Pallapunte un ciucciotto per bambini e
cantandogli nel frattempo una ninnananna per calmarlo. Una volta
tornata la calma e riappoggiato Togepi sul davanzale della finestra
della camera, Alex si sedette sul proprio letto e ritornò
immerso nei suoi pensieri.
“E così io ed Amy ci siamo fidanzati…
non dico che non sono contento ma… sarò davvero
in grado di gestire come si deve questa relazione e non fare nulla che
possa deluderla?” pensò, guardando colei che era
diventata la sua ragazza dormire beata nel letto accanto al suo, per
poi sorridere sereno “Massì, di che mi preoccupo,
alla fine? Glielo ho anche promesso, no?”
E ora un po’ più rassicurato, il ragazzo si
avvicinò al letto di Amy, per poi portare una mano verso di
lei e accarezzarle dolcemente, ma molto piano per non svegliarla, i
suoi bellissimi capelli rossi, che da una certa prospettiva gli
ricordavano le fiamme del suo starter, per poi passare le dita sul suo
viso, all’apparenza così fragile ma allo stesso
tempo adorabile, come quello di una bambina. Infine, sentendo che le
palpebre stavano per chiudersi, fece un lieve sbadiglio, le diede un
piccolo bacio sulle labbra, per poi sussurrarle un dolce
“sogni d’oro” e tornare sotto le coperte
del suo letto. Sfortunatamente per lui, Togepi si svegliò di
soprassalto, forse perché aveva fatto un brutto sogno, e
iniziò a piangere spaventato, e nonostante gli sforzi per
calmarlo e tranquillizzarlo come si deve, alla fine Alex si vide
costretto, a malincuore, a dovergli cantare un’altra
ninnananna e, per evitare altre sorprese notturne o altri incubi, a
farlo dormire nel letto con lui, tenendoselo in braccio.
-Cavoli, non pensavo che fare il genitore fosse così
difficile, ma d’altronde, dato che accudire un Baby
Pokémon è una grossa responsabilità,
non posso fare altrimenti.- rifletté Alex.
-Toge-piii!- pigolò il piccolo, come per dargli ragione.
-Yawwwn… ad ogni modo, per stasera ne ho avuto abbastanza,
quindi è meglio se ritorno a dormire… domani mi
aspetta un incontro importante, e non ho alcune intenzione di
presentarmi da Angelo mezzo addormentato e con mezzo cuscino ancora in
testa.-
Detto questo, l’Allenatore si coricò tranquillo
sul suo letto e cominciò a rilassarsi, per poi addormentarsi
completamente insieme al suo piccolo Pokèmon. Nel frattempo,
in un luogo sconosciuto, la misteriosa figura semitrasparente di un
Pokémon si fermò davanti ad una spiaggia, per poi
emettere un ruggito quasi impercettibile e iniziare a correre sul pelo
dell’acqua rapido come il vento, fino a sparire
all’orizzonte, ignaro del fatto che Eugenius lo stava
seguendo, e non volendo perdere le sue tracce, fece uscire da una
Pokè Ball un Pokèmon Spettro dalla faccia
inquietante e un paio di mani fluttuanti e dalle dita aguzze e ci
salì sopra, mentre questo fluttuava nell’aria.
-Mi raccomando, Haunter, non facciamocelo sfuggire.- disse, per poi
abbozzare un sorriso –Finalmente ci incontreremo…
Suicune!-
Fine Cap.19
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Capitolo 20 *** Lo spettrale Angelo ***
Cap.20:
Lo spettrale Angelo
Il sorgere di una nuova giornata ad Amarantopoli poteva significare
parecchie cose, dalle saltuarie visite alla Torre di Latta ad uno
spettacolo mattiniero delle Kimono Girls, ma per Alex quella giornata
era segno di un incontro atteso da ben due giorni con Angelo, il
Capopalestra locale, e dopo aver dato uno sguardo sicuro alle
Poké Ball contenenti la sua squadra, si incamminò
verso la sua Palestra insieme agli amici, salvo poi notare, una volta
entrato, che l’interno dell’edificio aveva
un’aria parecchio lugubre, e quello che doveva essere il
campo di battaglia era illuminato dalla fioca luce di alcune lanterne
di carta appese alle pareti. A completare il tutto, Angelo apparve
all’improvviso dall’oscurità, pronto per
l’incontro.
-Benvenuto nella mia Palestra, giovane sfidante.- disse
–Aspettavo con molta ansia il tuo arrivo qui, e spero che
quei due giorni ti siano stati di grande utilità,
perché ora, il cui presente “Mistico Veggente del
Futuro”, ti metterà alla prova.-
-Sinceramente non aspettavo altro, sai?- ribatté Alex
–Quali sono le regole di questo incontro?-
-Quattro Pokèmon ciascuno.-
-Mi piace, e allora che quattro contro quattro sia!-
-Se non ti dispiace, comincio io… vai, Gastly!-
-E io rispondo mandando in campo… Heracross!-
E in un attimo, le Poké Ball di entrambi si aprirono, e sia
lo Spettro di Angelo che il Coleottero di Alex poterono scendere in
campo, cominciando a squadrarsi l’un l’altro prima
di iniziare. Il moro sapeva per esperienza diretta che i tipi Spettro
come erano avversari parecchio insidiosi, ma poteva comunque
sperare che, se giocava bene d’astuzia e abilità,
poteva arginarli come si deve e sconfiggerli.
-Ok, Gastly, dai una bella Leccata a quell’insetto!-
ordinò il biondo, mentre l’ammasso di gas
cominciava a tirare fuori la lingua.
-Presto, Heracross, evitalo e poi usa Nottesferza!- disse invece Alex,
vedendo poi lo scarabeo sfuggire all’attacco e replicare con
la sua potente mossa di tipo Buio, colpendo in pieno il fantasma, che
si
ritrovò a terra in meno di un secondo.
-Wow, l’ha mandato K.O. con un solo colpo!- si
stupì Amy.
-Beh, è naturale che sia così, dato che le mosse
di tipo Buio sono doppiamente efficaci contro Pokèmon come
Gastly.- spiegò Matt.
-Il che vuol dire vantaggio schiacciante per Alex…- aggiunse
Dylan.
-Si sta parlando comunque di un Capopalestra, però.- li
interruppe a tono Fran –Potrebbe avere chissà
quale asso nella manica.-
-Ok, Gastly, ritorna.-
-Non male come prima battaglia, vero? Non dire che non ti ho sorpreso,
perché sicuramente non te l’aspettavi.-
-Errore, mio giovane sfidante. Immaginavo avessi pensato ad una mossa
simile per mettermi in difficoltà fin dall’inizio,
ma stai certo che non farò lo stesso errore una seconda
volta. Vai, Haunter!-
Fu così che il biondo Capopalestra mandò in campo
il suo secondo Pokémon, consistente in
un’inquietane figura spettrale con denti e mani aguzze, che
il Pokèdex di Alex catalogò subito come
evoluzione di Gastly nonché versione più potente
dello stesso.
-Non farti intimidire, Heracross!- disse il moro con tono rassicurante
allo scarabeo rinoceronte –Usa di nuovo Nottesferza!-
aggiunse, mentre il tipo Coleottero cominciava a dirigersi verso
Haunter, pronto a scagliargli la sua zampata bianco-violacea.
-Haunter, Ipnosi, subito!- disse invece l’altro, per poi
vedere lo spettro emettere dagli occhi una serie di onde psichiche, le
quali attraversarono Heracross e lo fecero addormentare, interrompendo
anche il suo attacco –Perfetto, ora non potrà dare
alcun fastidio.-
-Accidenti, e ora cosa faccio?-
-Nulla, starai a guardare il tuo insetto soccombere durante il suo
pisolino fuori programma. Ok, Haunter, ora usa Incubo!-
-Haunter…- sussurrò lo Spettro, muovendo le mani
aguzze e circondando Heracross di una strana luce violacea.
-Heraaaa!- sibilò l’insetto, agitandosi nel sonno.
-Eh? Ma che gli prende?-
-Semplice: se un Pokèmon addormentato subisce Incubo, quel
Pokèmon ne subirà i danni alla fine di ogni
turno.-
-Se le cose stanno così, allora Heracross finirà
K.O. se non si sveglierà subito dal suo sonno.-
-Esatto, e vuol dire anche che sarà alla mia completa
mercé, e per rendere il tutto ancor più
eccitante… Haunter, Maledizione!-
-Cosa? Oh, no, tutto ma non quella mossa!-
Ed eseguendo l’ordine, il fantasma si ricoprì di
una sinistra luce rossa, la quale ricoprì anche
l’insetto, che sibilò dal dolore sia per
quell’attacco che per l’effetto di Incubo, che lo
indebolì ancora.
-Oh, sì, invece, perché anche così
avrò ancora parecchio vantaggio su di te… non lo
trovi eccitante?- proferì Angelo.
-Hai poco da entusiasmarti, perché facendo così
al tuo Haunter è rimasta pochissima salute.-
provò a
provocarlo Alex.
-E credi che non ci abbia pensato? Haunter, Mangiasogni, prego.-
-Haunter…- sussurrò ancora il fantasma,
risucchiando da Heracross una serie di sfere bianche e mangiandosele
con parecchio gusto ed ingordigia –Haunter! Buuuurp!-
aggiunse, facendosi scappare un ruttino, segno che aveva gradito il
“pasto”.
-Cielo, ma che roba era quella? Era impressionante!- chiese Matt.
-Mangiasogni, una mossa che rende l'utilizzatore in grado di
“mangiare i sogni”, nel vero senso della parola, di
un avversario addormentato, recuperando anche parte della propria
salute…- spiegò Dylan –Sembra che
Angelo lo abbia messo alle strette...-
-Non è esatto, Dylan!- ribatté Alex -Ho giusto
ciò che mi serve per ribaltare di nuovo la situazione a mio
favore. Sta a vedere.-
Infatti, mostrando uno sguardo sicuro, Alex lanciò ad
Heracross una curiosa bacca blu simile ad una castagna. Incuriosito
dall’odore che emanava, lo scarabeo rinoceronte, come preso
da sonnambulismo, la prese e se la mangiò, per poi alzarsi
da terra e aprire gli occhi, segno che si era risvegliato ed era pronto
a riprendere il combattimento.
-Una Baccastagna, eh?- dedusse il biondo Capopalestra –Vedo
che ti sei munito bene, ma dato che Heracross ha subito parecchi danni
da parte di Haunter, dubito resisterà ancora.-
-Non esserne così sicuro. Heracross, Nottesferza!- disse il
moro in tono di rimando, mentre il coleottero si preparava ad eseguire
il suo attacco più usato contro l’avversario.
-Non lo farai! Presto, Haunter, usa di nuovo Ipnosi!-
-Haun…ter!- purtroppo per il suo padrone, il
Pokémon Gas non fece abbastanza in tempo per difendersi, e
quindi dovette subire duramente la mossa da parte del Monocorno,
venendo sconfitto.
-Fuori due, mio caro. Quale sarà la tua prossima mossa?-
-Semplice, sarà questa!-
E richiamato Haunter nella Pokè Ball, Angelo non perse tempo
e mandò in campo il suo terzo Pokèmon, che altri
non era che un secondo esemplare di Haunter, molto più
inquietante e forse parecchio più forte del precedente.
-Un altro? Senza offesa, ma pecchi un po’ di
originalità.-
-Aspetta di vedere cos’è capace di fare questo
Haunter.-
-Allora che ben vanga, perché ad essere sincero Heracross
sta solo cominciando a riscaldarsi prima di fare sul serio, e credo che
non sarà un problema se lancia un’altra
Nottesferza...-
-Haunter, Sbigoattacco!-
-Cosa?!-
Ciò che seguì dopo quell’ordine da
parte di Angelo fu incredibile: senza che Haunter avesse fatto
apparentemente nulla, Heracross si ritrovò improvvisamente a
terra, esausto ed inerme, e come conseguenza, Alex rimase senza parole,
con il solo risultato di ritrovarsi con un Pokèmon esausto e
di doverlo richiamare, seppur a malincuore, nella Friend Ball.
Nonostante non capisse ancora che cos’era accaduto, il
ragazzo pensò bene di ritornare a concentrarsi sulla lotta,
prendendo mano ad un’altra Ball e poi lanciarla, facendovi
uscire Pidgeotto, il quale cominciò a svolazzare intorno ad
Haunter.
-Un tipo Volante, eh?- proferì Angelo sorpreso -La trovo
molto interessante come scelta, ma dubito ti servirà a
qualcosa… Haunter, un altro Sbigoattacco!- aggiunse, mentre
lo Spettro cominciava a preparare il suo misterioso attacco.
-Pidgeotto, non abbassare la guardia!- gridò invece Alex
–Cerca di intercettare il suo attacco con
l’Aeroassalto!-
-Pidgeoooo!- rispose il volatile, eseguendo la sua classica evoluzione
all’indietro per poi scendere in picchiata contro Haunter, le
cui mani erano ricoperte di un alone nero, colpendolo e vanificando
così il suo attacco.
-Dannazione… ha annullato lo Sbigoattacco con sorprendente
facilità, ma come avrà fatto? In genere non
dovrebbe fallire così, altrimenti perderebbe
l’effetto sorpresa che gli è proprio.-
-Strano, io non ho dubbi sul tuo udito, eppure mi pareva che tu mi
avessi sentito dire “cerca di intercettare il suo
attacco”. Vedi, Pidgeotto è un Pokémon
parecchio veloce, e quindi non mi sorprende che mentre preparava
l’Aeroassalto abbia aguzzato la vista e capito
l’esatto momento in cui Haunter stava per prepararsi a
colpire-
-Oh, capisco… però non basterà solo la
velocità ad impensierirmi, e ora te lo
dimostrerò. Haunter, usa Ombra Notturna!-
-Pidgeotto, contrastalo ancora con Aeroassalto!
E una volta ricevuti i comandi dai propri allenatori, entrambi i
Pokèmon si lanciarono l’uno verso
l’altro con i propri attacchi. Tecnicamente parlando,
l’attacco del tipo Spettro doveva consistere nel tramutarsi
in un’ombra nera e passare attraverso il nemico
nell’intento di ferirlo, ma dato il fatto che Pidgeotto era
per metà un Pokémon di tipo Normale,
l’attacco non riuscì, consentendo così
al Pokémon Uccello di colpirlo in pieno. Non potendo
resistere all’urto, il Pokèmon Gas si
ritrovò a terra, per poi farsi richiamare dal suo
Allenatore, il quale aveva già preso l’ultima
Ball. Sfoggiando come un sorriso soddisfatto, il Capopalestra
lanciò la sfera in campo, dalla quale fuoriuscì
un Pokémon Spettro dalle sembianze leggermente umanoidi, un
ghigno malefico e un bel paio di occhi rossi veramente inquietanti. Al
solo vederlo, ci mancò poco che Amy non avesse un mancamento
per la paura, venendo però sorretta da Fran.
-Un Gengar…- sentenziò Dylan
–Immaginavo che anche un tipo come Angelo, proprio come tutti
gli altri Capipalestra, potesse possedere un’arma segreta
nella sua squadra…-
-Dici che Al potrebbe cavarsela?- domandò Matt.
-Forse… ma dubito che le tattiche usate finora potrebbero
servire a qualcosa contro uno come Gengar…-
-Se si inventerà qualcos’altro, allora ben venga.-
-Staremo a vedere…-
-Pidgeotto, attacca subito con...- disse Alex, mentre il volatile si
preparava al nuovo ordine del suo Allenatore.
-Gengar, Sbigoattacco!- lo interruppe il biondo, per poi vedere il suo
Pokémon levitare e colpire Pidgeotto con incredibile
rapidità, distanziandolo e facendolo cadere a terra esausto
–Bravo Gengar, ottimo effetto sorpresa.-
-Dannazione… Pidgeotto, ritorna-
-Ebbene, mio sfidante, hai un po’ compreso quanto possano
essere forti i miei Pokèmon Spettro? Sono il mio vanto, se
così si può dire, e puoi considerarti onorato se
ti sto facendo affrontare Gengar.-
-Onorato o no, a me non interessa, ciò che voglio
è far sì che cada anche il tuo ultimo
Pokèmon, non importa se è il migliore o no!-
-Allora fai la tua prossima scelta e affrontami!-
-Ti accontento subito! Vai, Quilava!-
E senza dire nient’altro, l’Allenatore fece
scendere in campo il suo starter, che come da rito era pronto a
combattere e a dare il meglio di sé durante
l’incontro, anche se Gengar dava la netta impressione di non
voler essere sconfitto.
-Va bene, Quilava, prima finiamo, meglio è!- disse
l’Allenatore per spronare lo starter a fare del suo meglio
–Lanciafiamme!-
-Quiii…lavaaaa!- rispose di rimando il Pokémon,
emettendo dalla bocca il suo potente soffio infuocato, il quale prese
letteralmente in pieno il corpo di Gengar, ritrovandosi in parte
bruciato.
-Non dargli soddisfazione, Gengar!- replicò Angelo, mentre
il suo Pokémon migliore si riprendeva dal colpo
–Usa subito Palla Ombra!-
-Ge ge geh…- sghignazzò il fantasma, avvicinando
le mani davanti a sé e caricando una piccola sfera di
energia spettrale, che non mancò di lanciare contro il suo
avversario, colpendolo senza alcuna pietà e allontanandolo
di alcuni metri –Ge ge ge geh…-
-Miseria ladra, che botta!- esclamò Matt, togliendosi gli
occhiali da sole per lo stupore e rimanendo come basito.
-Non ci credo, Matt ha pure gli occhi!- disse invece Fran, notando per
la prima volta gli occhi scuri dell’amico e apparentemente
disinteressandosi della battaglia che si svolgeva –E io che
credevo che quegli occhiali da sole fossero parte integrante di te!-
-Ti consiglio di pensarci dopo, perché in questo momento
pare che Alex abbia altri problemi…- la richiamò
al contegno Dylan, cominciando a preoccuparsi seriamente per il moro.
-Dylan ha ragione- intervenne anche Amy –Perché
chi subisce un attacco come Palla Ombra non solo riceve danni fisici,
ma si ritrova anche la Difesa Speciale seriamente compromessa.-
-Difesa Speciale? Forse non ho sentito bene, ma Amy intende forse
quella statistica che consente ad un Pokémon di difendersi
dagli attacchi speciali dell’avversario come Psicoraggio o
Tuonoschock?-
-Precisamente, Matt… e sai che vuol dire questo, vero?-
-Certo che lo so, Dylan. Vuol dire che se Quilava subisce
un’altra di quelle sfere oscure, per lui saranno guai seri.-
-Non arrenderti, Quilava. Prova ancora con Lanciafiamme!-
-Tutto inutile, perché ora conosco quella mossa, e credimi,
non mi farò sorprendere un’altra volta;
perciò, mio caro e adorato Gengar, procedi con
l’esecuzione di un’altra Palla Ombra e blocca
subito
quelle fiamme così poco affascinanti.-
Entrambi gli sfidanti lanciarono così i loro colpi migliori,
ma l’impatto tra le fiamme e il globo oscuro
generò una forte esplosione, la quale sollevò nel
campo di battaglia un gran polverone nel vero senso della parola,
creando così parecchia difficoltà al
Pokémon Vulcano, che ora si sentiva in trappola.
-Cavoli, così non va… se Gengar approfitta del
fumo causato dall’impatto di prima per attaccare,
è finita.- rifletté Alex, cercando una soluzione
per quell’impiccio –A meno che… Quilava,
usa…-
-Gengar, Sbigoattacco, subito!- lo interruppe secco Angelo, mentre il
suo fantasma procedeva a caricare e poi colpire con successo lo starter
del suo sfidante, il quale rimediò una dura botta sul muso.
-Reagisci, Quilava! Replica con Ruotafuoco!-
-Lava!- squittì il tipo Fuoco, saltando in alto e
cominciando a roteare in aria, fino a creare una vera e propria ruota
di fuoco, approfittando anche del fatto che il Pokèmon Ombra
in quel momento era vicino a lui e travolgendolo senza pietà.
-Ge ge geeeeh…- li lamentò
l’avversario, patendo per le bruciature extra che aveva
rimediato e subito suo malgrado.
-Accidenti, Gengar, hai pur sempre una dignità, cerca di
affrontare il dolore come si deve, sennò che figura ci
facciamo
alla fine?-
-Non per fare lo iettatore, ma mi sembra di capire che la tua stessa
strategia ti si è rivoltata contro.-
-Così pare, ma non ho ancora intenzione di arrendermi.
Avanti, mio fedele Gengar, facciamola finita con un’altra
Palla
Ombra.-
E dopo essersi rialzato, lo spettro preparò e
scagliò un’altra sfera spettrale contro lo
starter, pronto a chiudere una volta per tutte quella battaglia, ma a
sorpresa, non volendo essere colpito ancora, Quilava si
concentrò intensamente, per poi arrotolarsi su sé
stesso e subire il colpo, che stranamente gli fece solo un leggero
danno anziché una vera botta come prima. Ciò
poteva significare solo una cosa per Alex, ovvero che aveva imparato
una mossa nuova.
-Ma bene, vedo che ha imparato Ricciolscudo…-
sentenziò con tono pacato Dylan –Anche se
è una buona difesa più per gli attacchi fisici
che per quelli speciali, è già
qualcosa…-
-Eh, già.- annuirono all’unisono Matt e Fran.
-L’importante è che l’abbia imparato e
usato al momento giusto, altrimenti chissà cosa sarebbe
successo.- disse invece Amy.
-Alla faccia della fortuna…- disse Angelo –Questa
svolta mi lascia alquanto sorpreso e perplesso.-
-Allora vediamo cosa penserai dopo questo ultimo attacco. Quilava, dai
fondo alle tue forze e usa Lanciafiamme.- esclamò con
determinazione Alex, mentre lo starter di Fuoco eseguiva con molta
maestria l’ordine del suo Allenatore e travolgeva con potenza
il suo povero avversario grazie alla sua mossa più usata.
-Geeeeeeeh…- fu l’ultima cosa che
sibilò lo spettro, prima di cadere a terra esausto e
totalmente ustionato, per poi essere richiamato dal Capopalestra
biondo, leggermente deluso.
-Mi sa che questa volta abbiamo perso, Gengar... Pazienza, hai comunque
fatto del tuo meglio, ed è questo che conta. Quanto a te,
mio giovane sfidante, voglio dirti che meriti tutto il mio rispetto, e
in secondo luogo, ti pregherei di accettare questi miei doni, vale a
dire la Medaglia Nebbia e l’MT30, Palla Ombra-
Non volendo aggiungere altro, Angelo si avvicinò
all’Allenatore e gli diede la sua Medaglia, che ricordava uno
spettro stilizzato, e un’MT violacea, contenente la mossa di
tipo Spettro. Vedendo con gioia la sua quarta Medaglia, Alex ne fu
davvero felice, ma si ricordò anche che aveva ancora
parecchia strada da fare prima di arrivare alla sfida con la Lega
Pokémon.
-E con questa fanno quattro.- proferì Alex –E sono
felice di aver lottato con te.-
-Sono d’accordo, una bella lotta.- ripose l’altro
–Ah, prima che tu vada voglio renderti ulteriore omaggio con
questa leggenda.-
-Che leggenda?-
-Una bellissima leggenda sul Guardiano dei Cieli, Ho-Oh. Si dice che
quando un Allenatore in viaggio alza gli occhi al cielo e riesce a
vedere la sua figura color arcobaleno, vuol dire che in futuro
sarà destinato a fare grandi cose. E ti dirò, una
volta, quando ero bambino, mi era sembrato di averlo visto.-
-E grazie a lui sei diventato Capopalestra?-
-Non esattamente, più che altro dopo averlo visto mi promisi
di diventare abbastanza forte da poterlo incontrare di nuovo.-
-Wow… chissà, magari il prossimo a vederlo potrei
essere io, se tu hai avuto così tanta fortuna di
incontrarlo.-
-Vista la tua bravura, non ne dubito affatto, eh eh eh.-
Fine Cap.20
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Capitolo 21 *** Sfida in spiaggia! Sneasel vs Vaporeon ***
Cap.21:
Sfida in spiaggia! Sneasel vs Vaporeon
Dopo aver battuto Angelo conquistato così una nuova
Medaglia, Alex e i suoi amici sono partiti alla volta di Olivinopoli,
sperando in un po’ di relax prima delle prossime sfide che li
attendevano. Peccato che Alex, ansioso di voler fare una nuova lotta in
Palestra, aveva attivato le sue Scarpe da Corsa e cominciato a correre
all’impazzata, seguito a fatica dagli altri.
-Yahooo! Avanti ragazzi, la prossima città ci aspetta!-
disse Alex, correndo rapido come il vento durante il percorso.
-Togeeee!- esultò Togepi, rilassandosi tra le braccia del
ragazzo.
-Rallenta, Al, non c’è bisogno di correre
così!- aggiunse Matt, faticando nel volerlo raggiungere
–La prossima città è ancora parecchio
lontana per noi.-
-Lascialo stare- lo interruppe Amy –Se ha voglia di
raggiungere Olivinopoli correndo, allora lasciamoglielo fare.-
-Però rimane il fatto che cercare di raggiungere uno che usa
delle scarpe che lo rendono così veloce è una
pazzia!- rifletté Fran.
-Già…- sentenziò semplicemente Dylan.
-Toglimi una curiosità, Matt, Alex è sempre stato
così impulsivo?-
-No, non sempre. Certo, a prima vista può sembrare parecchio
competitivo, ma sappiamo bene che ha un gran cuore. Come mai mi hai
fatto questa
domanda, Amy?-
-Oh, beh… semplice curiosità.-
E dopo una vera e propria corsa lungo tutto il percorso, i ragazzi
arrivarono finalmente ad Olivinopoli, ciò che si potrebbe
definire una vera e propria città portuale, piena di vita,
mercati e marinai in ogni angolo. Casualmente, il gruppo
passò davanti a quella che doveva essere la Palestra locale,
notando però che era chiusa e apparentemente mancante del
Capopalestra.
-Oh, che iella! E questa non è nemmeno la prima volta che mi
succede…- si lamentò Alex.
-Prendila con filosofia, per un po’ farai volentieri a meno
delle battaglie in Palestra, finché saremo qui.- lo
consolò Matt.
-Nel frattempo, che ne dite di una bella nuotata? Ho sentito dire che
il percorso qui vicino è balneabile.- consigliò
Fran.
-Si, a me sembra una buona idea… dopo tutta la strada che
abbiamo fatto, un po’ di relax è
d’obbligo…- le rispose Dylan.
-Relax e divertimento, arriviamo!- esclamò improvvisamente
Amy, prendendo Alex per un braccio e cominciare ad
incamminarsi rapida verso la spiaggia del Percorso.
-Calma, Amy, so camminare da solo!-
-Non preoccuparti, tesoro, appena saremo in spiaggia potrai muoverti
liberamente per tutto il tempo che vuoi, e ovviamente potremo
approfittarne per parlare del nostro futuro insieme...-
-Ehi, ehi, ehi, calma, ferma tutto! Cosa hanno appena sentito le mie
orecchie di cantautore? Voi due state insieme? E da quando?-
-Da circa due giorni, Matt- rispose Alex
-Oh, ma questo è fantastico, Al, congratulazioni!-
-Che svolta inattesa… non me
l’aspettavo…- disse Dylan
-Io invece un po’ lo prevedevo.-
-E su cosa basi questa teoria, Fran?-
-Sul fatto che quando si erano conosciuti hanno fatto amicizia e ogni
tanto, mentre viaggiavamo, lo sentivo borbottare qualcosa riguardo Amy,
perciò dal mio punto di vista era parecchio prevedibile che
fra quei due scoccasse la scintilla.-
-Oh… però, hai parecchio intuito…-
-Che vuoi farci, è intuito femminile, eh eh eh.-
Ma proprio quando i ragazzi stavano per dirigersi tutti verso il loro
luogo di divertimento, il caso volle che Alex, liberatosi dalla presa
della sua ragazza, andasse in testa al gruppo per poter arrivare per
primo alla spiaggia; peccato che, inciampando per sbaglio in un Krabby
che passava di lì per caso, andò a sbattere senza
volerlo contro un passante, il cui aspetto gli era molto familiare.
-Bunkas?- domandò stupito il moro, rialzandosi da terra.
-Ancora tu?- chiese di rimando il rivale –Ma che ci fai qui?-
-Sai che me lo chiedo anch’io? Non mi aspettavo di rivederti.-
-Tanto sono qui di passaggio, perciò non temere, oggi non
credo avrò molta voglia di sfidarti, anche se ne sono molto
tentato.-
-Ehi, Alex, tutto bene?- disse Amy preoccupata, raggiungendolo insieme
agli altri, per poi spostare lo sguardo verso Lukas –Tu qui?-
-Già, e se te lo stai chiedendo, sono appena tornato da
Fiorlisopoli con un Pokémon “catturato”
alla mia maniera.-
-Con “catturato” intendi forse
“rubato”?-
-Proprio così, mezza calzetta. L’ho rubato ad un
povero sfigato della città, anche se per zittirlo mi ci
è voluto parecchio tempo e un piccolo aiuto da parte del
Tuonoshock di Magnemite.-
-Non sei proprio cambiato, eh, fratellone?-
-Risparmiami la predica, per favore! Pensi davvero che una codarda come
te abbia la forza per dirmi cosa devo o non devo fare? E devo forse
ricordarti che se non fosse stato per me, quella volta
all’orfanotrofio, saresti stata uccisa e ora staresti in un
piccola bara bianca a marcire sotto metri e metri di terra?-
-Ma io…-
-E da quanto vedo, sembra che ti sia trovata un compagno con cui
viaggiare per il mondo. Tsk, lasciatevelo dire, deboli come siete,
fareste una coppia stupenda nel gruppo di perdenti in cui…-
Il ragazzo dalle ciocche rosse non riuscì a però
a concludere la sua frase in tempo come voleva, dato che il suo rivale,
punto sul vivo da quelle parole dure come mattoni, gli diede un
tremendo cazzotto in faccia, atterrandolo sotto gli occhi di tutti.
Quando Lukas si rialzò, si poteva notare anche un rivolo di
sangue che gli usciva da una narice, ma lui anziché pulirsi
con un fazzoletto, si tastò il naso per poi leccarsi
avidamente il rosso liquido sulle dita, impassibile.
-Uhhh, sei disgustoso.- commentò schifato Alex.
-Gli uomini veri fanno questo e altro, non lo sai?- rispose
l’altro, sfoggiando uno sguardo freddo ma determinato e
mettendo mano ad una Poké Ball, dalla quale
fuoriuscì un
Pokémon dalle fattezze simili ad una donnola, dal manto
nero, gli occhi gialli, una piuma rossiccia che gli spuntava
dall’orecchio sinistro e una coppia di artigli affilati su
ogni zampa.
-Cos’è, ti ho offeso e ora vuoi sfidarmi con
quello?-
-Non esattamente, perdente, per oggi l’avversario di Sneasel
non sei tu, ma la mia non più cara sorellastra.-
-Lukas, per favore, non voglio combatterti…-
cercò di farlo ragionare timidamente la rossa.
-E invece tu combatterai! E quando avrò vinto non solo
mostrerò la tua debolezza ai tuoi patetici amici, ma
già che ci sono mi riprenderò anche
quell’idiota di Croconaw, questa volta addestrandolo ancor
più duramente.-
-Ma non capisci che così facendo gli farai più
male che bene?-
-A me importa solo di vincere e di essere forte, perché
è solo con la forza che si ottiene tutto, e chi non la usa
è solo un debole!-
-Sneasel!- lo appoggiò la donnola, mostrando gli artigli.
-Uff… e va bene, lo farò...-
-No, Amy, aspetta!-
-Non ti preoccupare, Alex, se mi impegnerò come si deve,
sono sicura che riuscirò a batterlo.-
-Ma stai per batterti con un Pokèmon che non conosci
nemmeno, come puoi pensare di vincere?- disse Matt, preoccupato.
-Il capellone ha ragione, rischieresti la sconfitta!- aggiunse Fran.
-Ritirati finché sei in tempo…-
consigliò Dylan.
-No, ragazzi, non lo farò… ho detto che accetto
la sfida e lotterò!-
E detto questo, la rossa mandò in campo Vaporeon, il quale
si mise in posizione per prepararsi, così come Sneasel, il
quale mostrò uno sguardo per niente piacevole e un sorriso
sornione, come per mettere in soggezione fin dall’inizio il
Pokèmon Bollajet.
-Ok, Vaporeon, vai con Bollaraggio!- ordinò Amy, mentre il
tipo d’Acqua lanciava dalla bocca una raffica di bolle contro
il nemico.
-Bolle? Ti credevo più originale, sorellina.-
proferì Lukas con tono parecchio deluso –Sneasel,
evita quell’attacco e poi usa Sfuriate.-
-Sneaaaa… Seeeel!- rispose la donnola, aggirando con
incredibile agilità il Bollaraggio per poi illuminare i suoi
artigli e colpire Vaporeon per tre volte, lasciandogli parecchi graffi
sul corpo.
-Cavoli, è veloce!- notò Alex, stupito.
-Tieni duro, Vaporeon, e usa Geloraggio!-
-Vaaa…poreoooon!- replicò il Pokémon,
emettendo dalla bocca una sfera azzurro chiaro dalla quale
partì un raggio congelante, diretto verso
l’avversario, in quel momento ancora vicino, colpendolo con
abbastanza precisione e distanziandolo di parecchio.
-Oh, yeah! Quella sì che è un’ottima
mossa!- esultò Matt.
-Già, ma dubito gli abbia fatto qualche danno
serio…- proferì Dylan.
-Che vuoi dire? Eppure l’ha colpito in pieno.-
contestò Fran.
-Non lo metto in dubbio, ma ho paura che quello Sneasel riservi
parecchie sorprese, se non molte…-
-Il tuo amichetto albino ha ragione, sorellina. Ti aspetti davvero che
Sneasel possa essere impensierito da un attacco come quello? In quanto
Allevatrice, dovresti sapere che i tipi Ghiaccio come lui sono immuni a
queste mosse. E ora, mio Sneasel, dimostra la tua
superiorità in questo campo… con Ventogelato!-
-Vaporeon, fa attenzione!-
Dopo aver sentito quell’ordine, il Pokèmon
Lamartigli prese un bel respiro e poi espirò dalla bocca una
gelida raffica di vento, la quale travolse senza pietà il
Pokèmon Bollajet, atterrandolo duramente sulla sabbia. Non
volendosi arrendere, Vaporeon si rialzò subito, anche se con
non poca fatica.
-Faresti meglio ad arrenderti, Amy, non puoi nulla contro di me-
-Ti sbagli, noi non ci siamo ancora arresi, vero Vaporeon?-
-Vapooo…-
-È inutile che cerchi di apparire forte, tanto qualsiasi
cosa accada, io sarò il vincitore di questo scontro.-
-Lo vedremo… Vaporeon, usa Idropulsar!-
-Ti pentirai di non avermi dato retta... Sneasel, Finta!-
Sorridendo sinistramente, segno che probabilmente aspettava da
parecchio quel comando dal suo Allenatore, Sneasel si spostò
così velocemente da sparire dal campo visivo di Vaporeon,
evitando così il suo attacco, consistente in una sfera
d’acqua pulsante. Approfittando dell’attimo di
smarrimento dell’avversario, la donnola riapparve
all’improvviso davanti a lui, procedendo poi a colpirlo con
una tremenda artigliata al collo, lanciandolo via con forza.
-Allora, adesso ti arrendi?- domandò con insistenza Lukas.
-Mai! Vaporeon, Idrondata!- replicò la rossa, quasi
disperata.
-Vaaaaporeoooon!- miagolò il tipo Acqua, caricando e poi
rilasciando una forte scia d’acqua dalla sua coda contro
Sneasel.
-In tal caso, mi costringi a farti davvero male… Sneasel,
evita e poi usa Sfuriate, ma questa volta… nessuna
pietà!-
-Sneaseeeeel!- obbedì il tipo Ghiaccio, saltando con
disinvoltura la scia dall’Idrondata e poi attaccando con
ancora più forza il suo nemico ormai stanco, colpendolo per
ben cinque volte.
-Vaporeon, nooooo!-
E mentre Amy gridava in lacrime il nome del suo Pokèmon,
ormai esausto e sconfitto dalla serie di colpi subita, Lukas non
poté che sfoggiare un sorriso tra il sadico e il
soddisfatto, per poi richiamare con tranquillità Sneasel e
avvicinarsi verso Alex, porgendogli in avanti una mano, come a chiedere
qualcosa. Capendo al volo cosa volesse da lui, il moro gli diede a
malincuore la Poké Ball con Croconaw, e poi
incominciò ad allontanarsi come suo solito.
-Aspetta, Mukas.- lo bloccò Alex.
-Che vuoi, ora? Farmi una ramanzina anche tu?- domandò
l’altro, voltnadosi verso il rivale.
-No, volevo chiederti se sapevi perché il Capopalestra di
Olivinopoli è assente dalla sua Palestra. Ne sai qualcosa?-
-E tu mi fai perdere tempo per domande del genere? Uff… va
bene, te lo dirò, se proprio ci tieni. Da ciò che
ho capito, non è in Palestra perché è
andata ad aiutare un inutile Pokémon che si trova dentro il
faro della città. Sinceramente non me ne frega molto, dato
che aiutare gli altri è solo segno di debolezza, ma se
proprio vuoi andare a trovarla....-
-Ehi, guarda che aiutare gli altri non è segno di debolezza,
anzi è una gran cosa ed è molto gratificante.-
-A me non interessa comunque. In ogni caso, ci vediamo alla prossima
sfida, perdente, sempre se riuscirai a battere Sneasel…-
ribatté freddo, per poi aggiungere con tono seccato -E
comunque, razza di idiota, il mio nome è Lukas... e questa
volta cerca di ricordartelo!-
E una volta andatosene dalla vista degli altri, Alex tornò
da Amy, mentre questa abbracciava tra le lacrime il suo
Pokémon, svenuto e ricoperto di ferite da taglio. Vedendolo
in quello stato, il moro comprese che il prossimo incontro con Lukas
non sarebbe stato così facile come gli altri affrontati in
passato, dato che ora possedeva un Pokémon che non solo era
veloce e potente, ma che da un certo punto di vista rispecchiava in
pieno il suo stile aggressivo.
-Mi dispiace, Vaporeon… mi dispiace davvero… non
avrei dovuto accettare la sua sfida… sono stata una
stupida…- disse Amy, richiamando tristemente il tipo
d’Acqua nella sua sfera.
-Non abbatterti così, tesoro…- cercò
di consolarla Alex -Dal punto di vista di quello spaccone hai fatto
schifo, ma per me invece hai combattuto molto bene, e hai fatto di
tutto per non arrenderti.-
-Ma da adesso Lukas per te potrebbe diventare un vero problema.-
-Forse hai ragione, ma non dimenticare che il punto forte della mia
squadra è l’imprevedibilità, e poi, con
i consigli di una buona Allevatrice come te, sono sicuro che
vincerò qualsiasi sfida.-
-Ben detto, Al!- gli diede una pacca sulla spalla Matt, per poi notare
che l’Uovo che portava a tracolla stava brillando, per poi
schiudersi e far apparire un Pokèmon semiumanoide a strisce
gialle e nere, con un paio di corna a forma di spinotto elettrico
–E questo cos’è?-
-Semplice, è un Pokémon elettrico di nome Elekid,
e se allenato bene può diventare un ottimo compagno.-
-Dici davvero, Amy? Allora benvenuto in famiglia, Elekid!-
Ma non appena Matt allungò la mano verso il braccio del suo
nuovo Pokémon, questi fece apparentemente finta di nulla e
gliela strinse, salvo poi rilasciare a tradimento una scossa elettrica
verso di lui, folgorandolo e bruciacchiandolo in parte.
-Sembra un po’ vivace questo piccoletto.- notò
Alex.
-Già... ha come un non so che di… elettrizzante!-
fu l'unica cosa che disse il chitarrista, prima di svenire a terra.
-Kiiii ki kid- sghignazzò il Baby Pokèmon,
divertito.
-Toglimi una curiosità, Amy, i tipi Elettro fanno sempre
così?- domandò Dylan
-Quando sono piccoli sì.- rispose semplicemente la rossa.
-Allora prevedo guai in vista per il povero Matt…-
-Puoi dirlo forte!- aggiunse Fran, notando il piccolo
Pokémon trascinare via il suo Allenatore per una gamba
–Comunque, Alex... adesso cosa facciamo, dato che la visita
in spiaggia è sfumata?-
-Semplice, se il Capopalestra si trova al faro locale, allora domani
mattina andremo lì e proveremo a dargli una mano per aiutare
il Pokèmon malato che vi risiede.-
-Ottima idea… magari per sdebitarsi potrebbe consentirti
pure un incontro in Palestra per la prossima Medaglia…-
E messisi d’accordo in questo modo, il gruppo dei nostri eroi
si incamminò verso il Centro Pokémon, e dopo aver
fatto una cena abbastanza sostanziosa e una bella
doccia andarono subito a dormire, ma sia Amy che Alex non
riuscivano a prendere sonno, ripensando ancora a ciò che era
successo alla spiaggia.
-Ehi, Alex…-
-Si?-
-Pensi davvero che io sia stata brava oggi?-
-Certo che lo penso davvero. Sai, anch’io una volta ho fatto
il tuo stesso errore, subendo la mia prima sconfitta.-
-E cosa successe poi?-
-Ci rimasi parecchio male, ma poi capì presto che non era
così, e che ognuno di noi, nel suo piccolo, è
forte.-
-Chissà se un giorno lo capirà anche Lukas.-
-Se ci sarò io, sono sicuro di sì.-
-Ti ringrazio, Alex, mi hai tolto un peso… buonanotte.-
-Buonanotte anche a te, tesoro…-
Fine Cap.21
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Capitolo 22 *** Il problema di Jasmine ***
Cap.22:
Il problema di Jasmine
La mattina a Olivinopoli non era diversa dalle altre: il sole era alto
e splendente nel cielo, il mare era calmo e i nostri eroi si erano
appena alzati dal letto, chi di buon umore, come le ragazze, e chi di
cattivo umore, come i ragazzi, dato che la sveglia era suonata
parecchio presto quel giorno. Per questi ultimi, ovviamente,
bastò una buona doccia fredda a rinfrescargli per bene le
idee. Dopo ciò, si ritrovarono tutti al tavolo della
colazione, e per l’occasione, avevano anche cambiato il loro
guardaroba con degli abiti estivi. Alex scelse un look abbastanza
classico, cioè dei bermuda di jeans e una t-shirt rossa;
Matt portava i suoi soliti occhiali da sole, un paio di pantaloncini
beige e una camicia hawaiana; Dylan aveva tenuto i soliti pantaloni, ma
ora aveva una camicia blu a mezze maniche; Fran aveva optato per una
maglia senza maniche gialla, un paio di leggings blu mare e una
minigonna jeans; Amy, infine, aveva una camicetta bianca con le maniche
arrotolate fino ai gomiti e una gonna di lunghezza media dello stesso
colore.
-Però, oggi sei particolarmente splendida, lo sai, Amy?-
disse Alex, impegnato a mangiare un po’ di cereali.
-Concordo.- aggiunse Matt, mettendo un po’ di sciroppo
d’acero su delle frittelle –E io non immaginavo
fossi così formosa!- disse poi, indicandosi il petto con le
mani.
-Oh! ti ringrazio…- disse lei, arrossendo e capendo dove
volesse andare a parare il chitarrista, tornando però a
concentrarsi sul mangiare la sua mela –Però
è inutile che ci provi, tanto io sono fidanzata con Alex, ih
ih ih.-
-Esatto, e se solo provi anche solo a sfiorarla potresti finire male,
anche se sei il mio amicone e compagno di viaggio.-
-Bravo, Alex, fatti rispettare.- gli diede corda Fran, mentre addentava
con gusto del buonissimo cioccolato al latte.
-Mi dispiace, Matt… ma arriverà anche il tuo
momento, ne sono certo…- proferì Dylan,
mangiandosi una brioche e bevendo un po’ di caffè.
-Cioè, non posso nemmeno darle una palp… AAAARGH!-
-Kiiii-ki-ki-kid!- rise di gusto Elekid, trascinando via Matt dopo
averlo tramortito con una leggera scossa.
-Mi sembra di capire che quello fosse un
“no”…-
-Meglio, così non dovremo più allontanarlo a
forza se vede una bella ragazza e ci fa il cascamorto senza successo.-
scherzò Alex.
-Non so voi, ma a vederci così sembriamo come
un’allegra famigliola a colazione non trovate?-
-Magari, Amy, anche se con uno come Matt ci sarebbe solo da piangere
anziché ridere… dico bene, Fran?-
-Ovvio, Dylan. Comunque, qual è l’itinerario di
oggi, Alex?-
-Oggi andremo al faro di Olivinopoli, e una volta lì vedremo
se c’è davvero il Capopalestra.-
-O-ottima idea… c-che ne d-dite se ci a-andiamo do-dopo che
mi sarà pa-passata la pa-paralisi di Elekid o anche oggi
pomeriggio?-
-Nessun problema, tanto non abbiamo fretta. Piuttosto, chi ha voglia di
andare in spiaggia a divertirsi?-
E come fece quella domanda, Alex vide le mani alzate di tutti, causando
una risata generale dei presenti, i quali tempo più tardi si
ritrovarono in spiaggia, ognuno con il proprio costume da bagno, che
non erano altro che dei semplici boxer per i maschi e comunissimi
bikini per le ragazze, e anche se Fran si sentiva un po’
gelosa delle forme dell’amica dai capelli rossi, doveva
comunque ammettere che nemmeno lei era tanto da buttare, in fondo. A
parte questi particolari non molto rilevanti, le ragazze notarono che
ognuno dei maschi del gruppo stava già rilassandosi a modo
suo, chi componendo canzoni come Matt, chi leggendo un libro sotto il
sole come Dylan e chi allenando la propria squadra come Alex.
-Però, in quanto ad attività in spiaggia non si
fanno mancare niente, anche se mi aspettavo che Dylan facesse qualcosa
di molto più attivo e divertente di leggere un libro.- si
lamentò Fran.
-Non fare così, ognuno è libero di fare
ciò che vuole in spiaggia, e poi, se proprio ci tieni a
vedere il tuo ragazzo in forma potresti fare una bella nuotata con lui,
non pensi?- consigliò la rossa.
-Si, potrebbe funzionare… ehi, Dylan non è il mio
ragazzo!-
-Certo, certo, dicono tutte così. Ma ti piace, almeno un
po’?-
-Beh, ecco… penso di sì, ma non sono
così tanto sicura.-
-Allora lascia che ti dia un consiglio: passa quanto tempo possibile
con lui e vedrai che forse… potrebbe succedere
l’imprevedibile.-
-Uhm… premettendo che non ho idea su come seguire questo
consiglio, grazie comunque, vedrò cosa posso fare.-
-Così si fa. Ora, se vuoi scusarmi, vado a vedere come sta
andando Alex con i suoi allenamenti e vedo come aiutarlo.-
-Ok, io intanto faccio un po’ di compagnia a Dylan, non si sa
mai.-
E salutatesi, le ragazze andarono tranquillamente a divertirsi col
resto del gruppo, ed Amy in particolare sembrava parecchio interessata
all’allenamento di Alex con Quilava, il cui sguardo non
tradiva la sua voglia di imparare qualcosa di nuovo.
-Ok, Quilava- esordì l’Allenatore, mostrando
allo starter il suo Pokédex e una MT in bella vista
–Oggi ti insegnerò qualche mossa nuova in vista
delle nostre prossime sfide, ma prima dovremo fare una piccola
revisione alle nostre strategie.-
-Lava!- annuì il Pokémon Vulcano.
-Per prima cosa, sono contento che tu abbia imparato Ricciolscudo e ti
sia scordato di Muro di Fumo, dato che la nostra classica tattica di
disorientamento dell’avversario era ormai prevedibile. Ora,
sapendo per certo che contro certi nemici Ricciolscudo non sarebbe
né molto utile né tantomeno efficace per
difenderti da attacchi più duri, e considerando che tu sei
un tipo che preferisce l'attacco alla difesa, farò in modo
che tu possa imparare una mossa che ti competa, e lo farò
con questa MT che ho comprato a Fiordoropoli-
Detto questo, Alex aprì uno scomparto del
Pokèdex, dentro il quale vi infilò il dischetto
dell’MT e impostò la mossa da cancellare, ovvero
Ricciolscudo, per fare spazio a quella nuova, per poi chiuderlo e
puntare l’apparecchio contro Quilava. Da esso
partì un piccolo raggio rosso che indicò lo
starter e lo ricoprì, fino a quando non si sentì
un "bip", segno che la nuova mossa era stata appresa.
-Perfetto, e la prima fase è completata.- disse il moro,
rimettendo il Pokédex nel suo zaino –Sei pronto a
provare la nuova mossa?-
-Quilava!- squittì l’interessato, cominciando ad
emettere le fiamme fuori dal suo corpo, indicando che era pronto.
-Scusa se te lo chiedo, ma che mossa gli hai fatto apprendere?-
domandò Amy, un po’ dubbiosa.
-Fuocobomba, una mossa di tipo Fuoco di alto livello-
-Eh? Ma... starai scherzando, spero! Una mossa simile richiede tempo
per essere padroneggiata come si deve-
-Lo so... ma io ho fiducia in Quilava, e sono sicuro che in poco tempo
riuscirà ad usarla al meglio, e poi non dimenticarti che se
presto dovrò affrontare il tuo fratellastro,
dovrò fare in modo di stupirlo. E credo che una mossa come
quella sia perfetta per tale scopo.-
-Spero tu abbia ragione.-
-Finché non ci proviamo non lo sapremo se ho ragione o no.-
-Allora che ne dici di una dimostrazione pratica?-
-Certamente. Quilava, usa Fuocobomba, subito!
E senza aspettare oltre, lo starter di fuoco si voltò verso
una grossa pietra nei dintorni cominciò a caricare le fiamme
dalla bocca, che scagliò subito sul bersaglio. In quello
stesso momento, le fiamme avrebbero preso la forma di un kanji, che una
volta raggiunto il bersaglio, in quel caso la pietra, sarebbe poi
scoppiato e gli avrebbe causato parecchi danni. Peccato che il kanji
infuocato si
esaurì subito non appena gli fu abbastanza vicino.
-Eh? Ma come, si è già consumato?-
domandò stupito Alex.
-Mi pare ovvio che sia così. Quando un Pokémon
impara una nuova mossa in modo naturale o via MT ed MN, gli ci vuole un
certo periodo di tempo per poterla utilizzare al meglio, altrimenti
sprecherebbe inutilmente le energie.- spiegò la rossa.
-Credo che tu abbia ragione- ammise il moro -Dato che per Quilava
è una mossa nuova, era prevedibile che sarebbe successo
così. Questo però non mi preoccupa, anzi la vedo
come un’opportunità per poter migliorare ancora di
più-
E per il resto della visita in spiaggia, Alex passò parte
del suo tempo ad insegnare a Quilava come affinare la nuova mossa e
parte a divertirsi insieme agli amici con nuotate e partite a beach
volley. Una volta arrivato il pomeriggio, il gruppo si diresse infine
al faro, anche se essendo molto grande fu parecchio faticoso salire le
scale e raggiungere il punto di vedetta, dove vi trovarono una ragazza,
vestita con un abitino verde acqua sotto una giacchetta bianca e i
lunghi capelli castano chiaro, dei quali due ciocche erano fermate da
due fermagli arancioni, accudire un Pokémon giallo con una
sferetta rossa sulla coda, le cui condizioni non sembravano affatto
delle migliori.
-Uh? E v-voi chi sareste?- disse la ragazza.
-Mi chiamo Alex, e sono venuto qui insieme ai miei amici per poter
incontrare il Capopalestra e sfidarlo, sei forse tu?- rispose Alex.
-Oh… capisco, quindi sei venuto per sfidare
Jasmine… mi dispiace, ma non credo sarà
possibile.- ribatté invece la ragazza con un tono piuttosto
timido, parlando in terza persona come se fosse una bambina piccola.
-Che vuoi dire?- domandò Amy, per poi notare il
Pokémon vicino alla ragazza e il suo stato
–È per via di quel Pokémon, vero?-
-S-si, è cosi… v-vedete, Amphy, il mio Ampharos,
è da sempre stato un vero punto di riferimento per questo
faro, e la luce che emetteva grazie ai suoi poteri elettrici era un
vero aiuto per le navi che di notte passavano di qui. Ora
però Amphy si è ammalato, e senza la sua luce
potrebbe essere un guaio. Ed è per questo che Jasmine non
può tornare alla Palestra.-
-C’è almeno un modo per guarirlo?- chiese Fran.
-I-in teoria sì, ma la medicina che mi serve si trova a
Fiorlisopoli, ed essendo un’isola, è troppo
lontana per Jasmine, e perciò non può permettersi
di lasciare Amphy da solo…-
-Un bel problema, allora…- disse Matt –In genere,
se l’avesse chiesto a qualcun altro, non avrebbe sicuramente
accettato, però… come si può rifiutare
una richiesta da una ragazza così carina?-
-Oh, no… ecco che riparte Matthew il damerino…-
sentenziò Dylan, battendosi una mano in faccia.
-Già, è sempre il solito.- aggiunse Fran, notando
che il chitarrista si era inginocchiato davanti a Jasmine con fare da
gentiluomo.
-Cara, piccola Jasmine, posso ben comprendere i tuoi sentimenti, e ti
dirò di più. Aiutare gli altri, che si tratti di
Pokémon o di umani, non è affatto un segno di
debolezza.-
-Oh... g-grazie tante… s-sei proprio gentile.-
-E se vuoi, che ne dici se ci occupiamo insieme del tuo Amphy, eh?-
Ma prima che la giovane Capopalestra potesse dare una risposta, Elekid
non ci pensò due volte a raggiungere in tempo il suo
Allenatore e dargli la scossa come al solito, per poi trascinarlo via
mentre era paralizzato e cominciava a farfugliare a vanvera per lo
shock.
-Scusalo, è un po’ un donnaiolo, ma in fin dei
conti è simpatico.- si giustificò Alex con
Jasmine -In ogni caso non preoccuparti, andremo a Fiorlisopoli e
prenderemo la medicina per Amphy.-
-Ve ne sarei molto grata...- rispose lei -Come vi ho già
detto, non posso
lasciare Amphy da solo-
-E allora tu continua a fargli compagnia finché non
torniamo!-
-O-ok... M-mi raccomando, ragazzi, fate attenzione.-
-Nessun problema, vedrai che ce la caveremo. Ah, puoi togliermi una
piccola curiosità prima di andare?-
-C-certo.-
-Come mai balbetti in alcune parole?-
-E-ecco, il fatto è che Jasmine è molto
timida e, sai, non ha mai avuto modo di aprirsi con gli altri.-
-Oh, capisco. Ad ogni modo, tu resta tranquilla qui al faro e veglia su
Amphy. Ti prometto che torneremo il più presto possibile-
-Adesso però non abbiamo tempo da perdere…-
-Ben detto, Dylan! Aspettaci, Fiorlisopoli, stiamo arrivando!-
Fine Cap.22
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Capitolo 23 *** Missione a Fiorlisopoli ***
Cap.23:
Missione a Fiorlisopoli
Il giorno seguente, vista la missione che dovevano compiere per aiutare
Jasmine, il gruppo di Alex si era subito radunato in spiaggia per poter
discutere su come poter raggiungere via mare la loro nuova meta, vale a
dire Fiorlisopoli.
-Allora, Al, dato che oggi è pure una bella giornata, qual
è il piano per arrivare a Fiorlisopoli più
velocemente possibile?- chiese Matt.
-Facile.- rispose l’interpellato -Insegneremo Surf ad uno dei
nostri Pokèmon e in men che non si dica saremo
già arrivati.-
-E come facciamo, se nessuno di noi ha con sé l’MN
Surf?-
-Sei in errore, amico, perché ce l’ho io
quell’MN.-
-E come te la sei procurata?-
-Ricordi quando abbiamo salvato il Teatro di Danza? Il direttore, per
ricompensa, mi ha donato questa utilissima MN.-
-Cavoli, mica scemo!-
-Il problema però è trovare il Pokèmon
giusto…- disse Dylan.
-Non ti preoccupare, di sicuro Al ha già pensato anche a
questo.-
-Sicuro, perché dopo aver insegnato Surf a Vaporeon e
Poliwhirl, basterà legarci a loro con delle corde e il gioco
è fatto.-
-Cioè, sarà come una sorta di sci nautico?-
domandò Fran.
-Sìììì, che bello!-
esultò invece Amy, già eccitata
all’idea.
-Però dimentichi che ci vorrà parecchio prima che
quei due Pokémon possano imparare al meglio Surf…-
-Non se sono già abituati a nuotare fin dalla nascita.-
-Oh… questo non lo avevano considerato…-
-Posso farti una domanda, Dylan?-
-Dimmi pure, Fran…-
-Come mai parli in questo modo così, come dire,
“silenzioso”? Cioè, le altre volte non
facevi così-
-Vedi, anche se non sembra, sono un tipo un po’ introverso, e
difficilmente da piccolo trovavo occasione per parlare un sacco. Per il
resto, sono di poche parole perché sono anche un tipo molto
tattico…-
-Ora che ci penso, quando ci siamo allenati con Alex non spiccicavi
nemmeno una parola se non per ordinare un attacco.-
-Già… impressionante, vero? E ti dirò
un mio segreto…-
-Davvero, e quale?-
-Vieni con me alla spiaggia e te lo dirò…-
-Ok, nessun problema.-
E mentre la ragazza si allontanava solo un momento in compagnia
dell’albino, Alex stava procedendo con l’insegnare
Surf agli unici Pokémon d’Acqua del loro gruppo, e
dopo un’oretta buona passata per migliorare la mossa, tutto
fu pronto per la partenza.
-Ci siamo tutti, ragazzi?- domandò Alex, notando poi tutti i
suoi amici presenti vicino all’acqua –Molto bene.
Amy, tu ed io andremo con Vaporeon, mentre il resto con Poliwhirl, ok?-
-Nessun problema, vero, Dylan?- disse Fran.
-Certo, possiamo partire quando vuoi, Alex.-
-Benissimo, allora si va!-
Fu così che i nostri eroi, trainati alla maniera di sci
acquatico dai due Pokémon acquatici, ebbero modo di
attraversare il percorso marino e dirigersi così verso la
loro meta, anche se Alex pareva un po’ preoccupato sul da
farsi una volta arrivati.
-A cosa pensi, Alex? C’è qualcosa che non va?-
-Eh? No, no, è tutto apposto, Amy, è solo
che…-
-Sei preoccupato per quell’Ampharos, vero?
-Già, non mi aspettavo che anche i Pokèmon
potessero ammalarsi, specie in modo così grave…
è sconcertante!-
-Anch’io la pensavo così quando cominciai a fare
l’Allevatrice, sai? Col passare del tempo però
imparai come curare sia le loro ferite che le loro patologie, e questo
mi rendeva parecchio felice.-
-Spero anch’io di esserlo quando l’avremo aiutato.
Ah, ma già che siamo in argomento, hai idea di cosa sia la
malattia di Amphy?-
-Potrebbe essere un’ipotesi un po' azzardata, ma
è probabile che sia uno stadio avanzato di sindrome
elettrica.-
-“Sindrome elettrica”? E che
cos’è?-
-Una particolare patologia che di solito colpisce i tipi Elettro, e chi
ne viene in contatto può avvertire sintomi come spossatezza,
debolezza fisica, capogiri, febbre alta, e dulcis in fundo…
non può più immagazzinare né emettere
elettricità, oltre a non controllarla come si deve-
-Cosa? Ma è terribile!-
-Fortunatamente, se un soggetto non è grave, può
essere curato connettendolo ad un generatore di elettricità
oppure recuperando gradualmente e col tempo
l’elettricità persa.-
-Però dato che Amphy è un caso grave, vuol dire
che… oh, no!-
-Si, è proprio come pensi. Se un Pokémon Elettro
è gravemente malato di questa cosa e non
c’è modo di “ricaricarlo”, per
lui le speranze di sopravvivere sono minime, e alla peggio morirebbe.-
-Allora non dobbiamo perdere tempo, o ne va della vita di Amphy!-
-Nessun problema. Più veloce, Vaporeon!-
-Vapoooo!-
-Ehi Matt! Mi raccomando, non perderci di vista!-
-Vai tranquillo, Al, non lo farò… Poliwhirl,
massima velocità!-
-Poli!-
Dando così fondo alle loro energie e alla loro
velocità, il Pokèmon Bollajet e il
Pokèmon Girino nuotarono a perdifiato per il percorso, fino
a notare, e poi raggiungere, un lembo di terra che si presentava
all’orizzonte, e che man mano che ci si avvicinava, faceva
intendere che quella era Fiorlisopoli. Una volta sbarcati e riposatisi
un po’ al Centro Pokémon, i nostri cominciarono a
fare un giro per la città, cercando anche qualcuno che
potesse dargli una mano per cercare la cura da dare ad Amphy. La
fortuna girò dalla loro parte quando incrociarono la strada
con un individuo dall’aria molto misteriosa, i capelli e gli
occhi scuri, vestito di un camice e con un paio di occhiali.
-Cercate un rimedio per un Pokèmon malato, dico bene?-
esordì lui.
-Si, è così, ma tu chi saresti?- rispose Alex con
tono curioso.
-Potete chiamarmi “Il Farmacista”… non
ho fatto a meno di sentire la vostra conversazione, e posso dirvi che
oggi è il vostro giorno fortunato, dato che solo in
quest’isola esiste la Pozione Segreta.-
-Pozione Segreta? E cosa sarebbe?- chiese Matt.
-Un particolare farmaco composto dall'estratto del polline di un raro
fiordaliso che
cresce solo in quest’isola, miscelato con varie Bacche ed
erbe
medicinali, il tutto modellato in forma di pillole.-
-E pensi possa risolvere il nostro problema?- domandò Amy.
-Certamente, perché è una medicina preparata in
modo da soddisfare i gusti di ogni Pokémon e
risolvere qualsiasi loro malattia.-
-Allora è quella che cerchiamo…- concluse Dylan
–Quanto costa?-
-Oh, ma non ho bisogno di contanti. Dato che in genere chi compra i
miei prodotti non si fida affatto di me, voi forestieri potete
considerarlo come un omaggio-
-Ah… grazie tante, allora.-
-Non ringraziatemi, sto solo facendo ciò che è il
mio dovere…-
E detto questo, il Farmacista diede ad Alex un sacchetto giallo
contenente la Pozione Segreta e se ne andò poi per la sua
strada, lasciando soli i nostri eroi, ora in possesso della soluzione
al problema della povera Jasmine e di Amphy.
-Molto bene, missione compiuta!-
-Ben detto, Al. Ora non ci rimane altro da fare che portare questa
medicina ad Amphy e sarà tutto risolto.-
-Però non considerate un particolare…-
-E sarebbe?-
-Anche in questa città c’è una
Palestra, e considerando che probabilmente potrebbe essere la prossima
in cui dovrebbe combattere Alex, penso potremmo andarci, no?-
-Ma Dylan, e la medicina?-
-Non preoccuparti, ho già pensato a tutto…
Ledian, vai!-
E senza aggiungere altro, prima l’albino fece uscire dalla
Pokè Ball il Pokémon Pentastra e poi, dopo aver
preso il sacchetto dalle mani di Alex, lo diede al Coleottero, il quale
attendeva con gioia e felicità gli ordini del suo Allenatore.
-Porta al più presto questa medicina al faro di Olivinopoli,
che si trova proprio oltre questo percorso di mare.- disse lui,
cercando di essere più dettagliato possibile
–Arrivato lì, raggiungi la cima del faro e cerca
una ragazza che ha un Pokèmon giallo e con una sfera rossa
sulla coda e a quel punto dalle la medicina, tutto chiaro?-
-Ledian!- rispose l’interpellato, dando segno di aver capito
e incominciando a volare verso l’orizzonte.
-Un solo Pokémon non basta per questo compito- aggiunse
Matt, mandando in campo il suo Golbat –Mi raccomando, Golbat,
mentre Ledian è in viaggio tu pensa ad accompagnarlo, e in
caso di pericolo da parte di Pokèmon selvatici, coprigli le
spalle, ok?-
-Gol-Golbat!- annuì il pipistrellone, dando fiducia al
chitarrista, per poi raggiungere il suo compagno in volo.
-Perfetto… ora possiamo occuparci della Palestra…-
-Dylan, sei sicuro che ce la faranno?- gli domandò Fran.
-Non preoccuparti… dato che Ledian è pur sempre
un Pokémon di Alex, ho fiducia in lui, e non credo
avrà problemi al fianco di Golbat…-
-Giusto- disse Alex -E ora… tutti alla Palestra di
Fiorlisopoli!-
Fine Cap.23
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Capitolo 24 *** La furia di Furio ***
Cap.24:
La furia di Furio
Quello stesso pomeriggio, i nostri erano arrivati davanti alla Palestra
di Fiorlisopoli, ma non appena Alex mosse un passo, venne fermato da
una signora dagli abiti casalinghi, la quale non sembrava volerlo far
passare per nulla al mondo.
-Mi scusi, signora, c’è qualche problema?-
domandò il moro.
-No, nessun problema.- rispose lei –Siete per caso qui per
sfidare Furio, il Capopalestra? Se è così, allora
rinunciate.-
-Cosa? E perché?-
-Per via del fatto che il mio adorato maritino è molto
competitivo, e se si arrabbia durante la battaglia è finita
per qualsiasi sfidante.-
-Cavoli, è davvero così temibile?-
domandò Matt.
-Potete scommetterci, non per niente è soprannominato
“L'uomo dai pugni ruggenti”. Quindi, se non volete
che qualcuno dei vostri Pokèmon si faccia male sul serio,
andatevene.-
-Vuole scherzare? Io sono qui per vincere una Medaglia, non posso
andarmene con la coda tra le gambe.-
-Uff… e va bene, se proprio vuoi sfidarlo passa pure, ma fa
comunque attenzione. Mio marito non è tipo da risparmiarsi
quando combatte con qualcuno, perciò occhi aperti.-
-Non si preoccupi, lo farò.-
E una volta dentro la Palestra, Alex e i suoi rimasero parecchio
sconcertati nel vedere che l’interno consisteva in un campo
spoglio e dall’aria desolata, fatta eccezione per la sabbia e
le rocce che lo componeva e la cascata che si trovava in fondo, sotto
la quale meditava un uomo parecchio robusto dai capelli e la barba
bruna, vestito con un paio di malconci pantaloni rossi da judoka,
fermati in vita da una cintura nera altrettanto consumata. Sentendo i
passi
del gruppo che stava arrivando al suo cospetto, l’uomo
aprì gli occhi, uscì fuori dalla cascata e si
avvicinò al campo di battaglia.
-Tu devi essere Furio, giusto?- chiese Alex.
-Si, sono io.- rispose l’omone –E tu devi essere
l’ennesimo moscerino che ha avuto il fegato di sfidarmi, Wa
ah ah ah ah!-
-Puntualizzando che mi chiamo Alex, si, sono qui per la sfida.-
-Wa ah ah, allora preparati, perché sarà una
lotta molto dura!-
E detto questo, il Capopalestra prese mano ad una Pokè Ball
e mandò in campo il suo primo Pokèmon,
rassomigliante ad una sorta di scimmia dalla folta pelliccia bianca,
con braccialetti metallici a polsi e caviglie e lo sguardo molto
rabbioso, conosciuto al mondo con il nome di Primeape, mentre Alex
scelse Heracross, pronto ad affrontare la nuova sfida che lo attendeva.
-Questa sfida sarà un due contro due, e il primo che
avrà perso con entrambi i Pokèmon sarà
dichiarato sconfitto, chiaro?- spiegò Furio.
-Per me va bene.- rispose Alex, riponendo fiducia nel Coleottero.
-Ha scelto di nuovo Heracross- notò Amy, intanto sedutasi in
panchina con gli altri e con Togepi in braccio –Non ho alcun
dubbio che voglia usarlo nelle lotte in Palestra perché si
fida di lui, ma non credete che rischi un po’ troppo?-
-Tranquilla, Amy.- la rassicurò Matt –Nonostante
l’aspetto mite, Heracross è un vero asso nel
combattimento, quindi non credo che quel Primeape possa essere
considerato un problema.-
-Però non diamo per scontato che quella scimmia abbia
qualche colpo segreto potentissimo…- li interruppe Dylan.
-Ma tu sei sempre così pessimista?- gli domandò
Fran, infastidita dal tono dell’albino –E
dai almeno una speranza ad Alex, che ti costa?-
-E secondo te non lo sto facendo? Mi sto semplicemente preoccupando per
lui, anche se non sembra affatto così…-
Nel frattempo, mentre dalle panchine sembravano tutti impegnati a
parlare tra di loro, sia Heracross che Primeape non avevano smesso un
secondo di squadrarsi, attendendo i comandi dai loro padroni.
-Va bene, Heracross, iniziamo con Incornata!- ordinò Alex,
mentre lo scarabeo rinoceronte si preparava a colpire il nemico.
-Primeape, Doppioteam!- replicò invece il Capopalestra,
guardando poi il primate muoversi velocemente e creare tre copie di
sé stesso, una delle quali venne colpita
dall’insetto e sparì, segno che
l’attacco era andato a vuoto e che ora Heracross era sotto
tiro... o no?
-Heracross, replica con Furia!-
-Hera...cross!- sibilò il coleottero, cercando di colpire
uno dei due Primeape rimasti in campo, finendo però col
colpire un’altra copia
-Perfetto, proprio come da copione… Primeape, usa Frana!-
-Prime, Prime!- gridò il tipo Lotta, estraendo dal campo
parecchie rocce di grossa taglia e poi lanciandole addosso al suo
avversario.
-Heracross, no!-
-Wa ah ah ah! Sei stato un illuso a credere che battermi fosse
così facile come credi, e attaccare a testa bassa
è stato un vero errore, perciò ora ne pagherai le
conseguenze. Primeape, prendi la mira!-
-Eh? E questo che vuol dire?-
-Oh, lo scoprirai molto presto-
E mentre Furio lasciava nel dubbio Alex, il suo Pokèmon
stava incominciando a caricare di una luce bianca la sua mano destra,
segno che stava preparando un attacco, e aveva pure chiuso un occhio,
come per concentrarsi nella mira. Temendo per il peggio,
l’Allenatore diede subito una Superpozione ad Heracross,
ristabilendo un po’ la sua salute. Peccato
però, che così facendo aveva sprecato un turno, e
Primeape sembrava pronto per sfoderare il suo misterioso attacco.
-Heracross, preparati al peggio…- disse Alex con tono
preoccupato, mentre il Coleottero si metteva in posizione di guardia.
-Primeape, è ora… usa Centripugno!-
esclamò Furio, trionfante.
-Priiiiime… Aaaaape!- disse invece il Pokèmon
Suinpanzè, caricando verso Heracross e colpendolo con innata
precisione con un destro dalla potenza tremenda, al punto da sfondargli
la parte frontale del suo esoscheletro e lanciarlo verso
l’alto.
-Hera…- sibilò il Pokèmon Monocorno,
aprendo le ali e cominciando a svolazzare, bloccando così la
sua ascesa verso l’alto, per poi tenersi con una zampa la
parte ferita.
-Cavoli, quel Centripugno era veramente potente.- notò Matt.
-Non c’è da stupirsi, dato che è la
mossa più usata dai tipi Lotta come Primape o la linea
evolutiva di Machop.- gli disse Amy.
-Ma anche Heracross è un tipo Lotta, almeno in parte. Come
è possibile che gli abbia fatto un male così
tremendo, quando invece la mossa dovrebbe essere poco efficace su di
lui?- domandò Fran.
-Semplicemente perché è una mossa
perfetta… quando il Pokèmon che la utilizza
prende la mira, concentra tutta la sua forza in un unico punto, facendo
in modo che risulti potente.- spiegò Dylan.
-E che succede se il nemico gli spezza la concentrazione?-
-Se accadesse, l’attacco si annullerebbe, e
l’utilizzatore sarà così costretto a
concentrarsi nuovamente… speriamo che Alex ci riesca.-
E mentre l’albino riponeva speranza in Alex,
quest’ultimo si sentì come sopraffatto per
l’ultima mossa che Heracross aveva subito, e contando anche i
danni della Frana di prima, terribilmente efficaci per un Coleottero
come lui, neanche l’aiuto della Superpozione
l’avrebbe aiutato a reggere un altro colpo come quello. In
più, dato che il tipo Lotta di Furio stava preparando un
altro Centripugno, l’Allenatore doveva subito sfruttare
l’occasione, altrimenti era finita.
-Ehi, amico, te la senti di continuare?- chiese Alex
all’insetto, conciato piuttosto male. –Se
sì, fai un ultimo sforzo e cerca di spezzare la
concentrazione al tuo avversario, ok?-
-Hera…- sibilò l’altro, facendosi
coraggio.
-Molto bene, allora vai e colpisci con Incornata!-
E proprio come da accordo, il Coleottero eseguì
l’ordine, colpendo a corno duro e con impeto il
Pokèmon Suinpanzé, il quale perse la mira per
effettuare l’attacco e si ritrovò a terra. Non
potendo tollerare un simile affronto, Furio cominciò ad
adirarsi, iniziando a sbattere i piedi per terra con foga.
-Ehi, rialzati e reagisci con Frana, subito!- ruggì il
Capopalestra, mentre il primate procedeva a ripetere
l’attacco di tipo Roccia, pronto a travolgere nuovamente
l’avversario.
-Presto, evitalo e poi usa Furia- replicò subito il ragazzo.
-Heraaaa… cross, cross, cross!- disse l’insetto,
colpendo ripetutamente il suo bersaglio con il suo corno per ben cinque
volte.
-Priiiime…- mugolò il tipo Lotta, preso alla
sprovvista.
-Benissimo, Heracross! Ora ritorna, hai bisogno di riposo-
E dopo aver richiamato l’insetto nella Ball, il ragazzo prese
subito un’altra e la lanciò, mandando in campo
Pidgeotto. Ora la sfida sembrava aver preso una piega differente, e
dato che Primeape era ancora parecchio adirato dalla ripresa di
Heracross, era tempo di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
-Tsk, se cambi il tuo Pokèmon o no, per me non fa alcuna
differenza, sai? Primeape, preparati a colpire!- disse Furio.
-Io non credo.. Pidgeotto, Aeroassalto, subito!- ribatté
invece Alex.
-Pidgeoooooo!- strepitò a seguito il volatile, eseguendo con
innata maestria e abilità la sua mossa migliore e
travolgendo l’avversario.
-Priiiiiiiime… ape!- fu l’unica cosa che
riuscì a dire il tipo Lotta, per poi cadere a terra esausto
e venire richiamato dal Capopalestra.
-Uhm… ok, mi hai colto di sorpresa, ma il prossimo
Pokèmon non sarà così facile come lo
è stato con Primeape. Vai, Poliwrath!-
In un solo attimo, dalla seconda sfera lanciata dal Capopalestra
uscì fuori quello che a prima vista sembrava un semplice
Poliwhirl, ma con la differenza che era più alto e molto
più muscoloso, e anche abbastanza fiero della sua forma
fisica da mettersi in posa.
“Se riesco a sfruttare la velocità di Pidgeotto
come si deve, potrò sicuramente portare a casa la
vittoria...” rifletté per un primo momento il
ragazzo, per poi passare all’azione –Ok, Pidgeotto,
è ora di un altro Aeroassalto, vai!-
-Pidgeo… Pidgeooo!- obbedì il volatile,
preparandosi ad attaccare di nuovo con la sua incredibile mossa.
-Un attacco come quello non funzionerà una seconda volta,
non così facilmente, almeno. Poliwrath, Ipnosi!-
urlò Furio di rimando.
-Poliiii…- sentenziò il Pokèmon
Girino, concentrandosi ed emettendo dalle mani una serie di onde
psichiche arancioni, le quali fecero addormentare senza preavviso
Pidgeotto, che si ritrovò anche costretto ad atterrare in
mezzo al campo.
-Oh, accidenti!-
-Wa ah ah, credevi davvero che sarei stato così stupido da
lasciarmi attaccare ancora? Mettiti in testa che io non sono solo un
ammasso di muscoli come pensavi, ma anche un buon stratega, grazie agli
allenamenti mentali sotto la cascata che faccio ogni giorno.-
-Buono a sapersi… almeno ho la certezza che non sei un
barbaro.-
-Ehi, piano con le parole, sennò mi offendo. In ogni caso,
ora sta vedere che cosa ti combino adesso. Poliwrath, usa Surf!-
-Come? Può davvero usare Surf in un luogo come questo?-
Il dubbio di Alex si rivelò presto fondato, dato che dopo
aver sentito l’ordine, il tipo d’Acqua corse verso
la cascata in fondo alla Palestra, per poi colpire duramente il fondo e
creare così un’onda gigantesca, la quale travolse
sia lui che Pidgeotto, allagando così il campo di battaglia.
Qualche minuto dopo, però, l'acqua si ritirò del
tutto, mostrando agli spettatori a cosa aveva portato.
-Ehi, Al, tutto apposto? Rispondi!- esclamò Matt preoccupato.
-Pfft… cough, cough... si, sto bene!- rispose
l’Allenatore, rialzandosi bagnato fradicio e osservando un
Pidgeotto completamente esausto e ferito duramente dalla potenza della
mossa.
-Wa ah ah ah ah! Non te l’aspettavi, vero?- esordì
invece Furio –Ora voglio vedere che farai!-
-Semplice, continuerò a lottare come ho sempre fatto!-
E una volta richiamato Pidgeotto nella sua sfera, Alex prese da una
tasca la Friend Ball contenente Heracross, e nonostante un iniziale
dubbio sul rischio che correva nel mandarlo in campo nelle condizioni
in cui si trovava, prese coraggio e decise di tentare comunque la
sorte, e sperare totalmente nel Coleottero.
-Vedo che alla fine hai scelto di nuovo il tuo scarafaggio volante.
Meglio così, anche se non mi piace infierire su un nemico
già ferito, considerati fortunato se verrà
abbattuto da Poliwrath.-
-Non è ancora detta l’ultima parola. E giusto per
informarti, Heracross non è uno scarafaggio, è
uno scarabeo rinoceronte.-
-E che importa, è pur sempre un insetto. Un insetto che
schiaccerò con molto piacere. Poliwrath, Corposcontro!-
-Heracross, intercettalo con Incornata!-
Sentiti gli ordini, i due Pokèmon si diedero da fare per
eseguirli come si deve, finendo però col colpirsi a vicenda
e ritornare ognuno sul proprio lato del campo. Vedendo poi Heracross
messo male e inginocchiarsi a causa dei postumi del Centripugno subito
prima da Primeape, Alex non poté fare altro che usare su di
lui un’altra dose di Superpozione, giusto per rimetterlo
ancora un po’ in sesto, ma ignorando il fatto che
l’avversario stava immettendo tutte le sue forze nel pugno
destro, ricoprendolo come di luce bianca.
-Ora Poliwrath, Centripugno a tutta potenza!- ordinò Furio,
vedendo poi il suo Pokèmon dirigersi verso Heracross.
“Oh no, non ci voleva! Anche lui sa Centripugno! Non posso
lasciare che Heracross venga colpito di nuovo, altrimenti è
la fine! A meno che… ma certo!” fu ciò
che pensò il ragazzo vedendo il tipo d’Acqua
all’opera, venendo però come illuminato da
un’idea –Heracross, non abbassare la guardia
finché non te lo dico io. Ok?-
-Hera!- sibilò in risposta l’insetto, mettendosi
in guardia.
-Poooliii!- gridò invece il girino muscoloso, pronto a
scagliare il Centripugno verso l’avversario.
L’impatto che seguì fu davvero tremendo, al punto
che Matt e gli altri non ebbero neanche il coraggio di guardare cosa
era successo, e aggiungendo il fatto che dopo il colpo era stata
sollevata parecchia polvere, che non appena si diradò fece
vedere Heracross, ferito duramente ma ancora in piedi, bloccare
l’arto di Poliwrath con la forza del suo unico corno e
cominciando anche a spingerlo via.
-C-che cosa? Ma come avrà fatto?- si chiese Furio, confuso.
-Niente di particolare. Ho solo fatto sì che la potenza di
Centripugno si dimezzasse come si deve.- spiegò Alex
–Tutto grazie al corno del mio caro amico Heracross.-
-Il corno? Ma certo!- intuì Dylan –Bloccando
Centripugno con il corno, Heracross ha assorbito metà della
potenza del colpo.-
-E dato che Heracross è per meta un tipo Lotta, la mossa non
ha avuto gli effetti sperati, nonostante la forza. Giusto?- aggiunse
Matt.
-Esatto… ora dobbiamo solo vedere come verrà
sfruttato questo curioso ma alquanto efficace vantaggio.-
-Ti rispondo subito, Dylan. Con un bell’assaggio della mossa
più classica dei tipi Lotta. Heracross, ora che Poliwrath ha
la guardia abbassata, vai e restituiscigli il favore con Breccia!-
-Hera… Crooooooss!- sibilò motivato il
Coleottero, caricando il corno teso verso l’avversario e
colpendolo in pieno al punto da lanciarlo verso il soffitto, provocando
in esso
parecchie crepe per la potenza.
-Poliii…- disse infine il Pokèmon Girino, cadendo
a terra esausto e sconfitto.
-Oh, accidenti… ma mi va bene così, non si
può sempre vincere, e dato che mi hai dimostrato la tua
bravura con tenacia, ti consegno la Medaglia Tempesta e
l’MT01 Centripugno. Al volo, ragazzo!-
Dopo tale premessa, l’energumeno lanciò ad Alex la
Medaglia della Palestra, simile ad un pugno chiuso stilizzato, e in
seguito un dischetto MT rosso scuro, tipico delle mosse di tipo Lotta.
Mostrando una buona prontezza di riflessi, l’Allenatore prese
al volo entrambi i doni, e dopo aver salutato il Capopalestra, lui e i
suoi amici uscirono fuori dall’edificio, venendo
così accolti dalla moglie di Furio, che sentita la storia
del combattimento non ci pensò due volte a regalare loro
l’MN02, Volo. Infine, accettato il dono, i nostri ripresero
il mare per tornare ad Olivinopoli.
Fine Cap.24
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Capitolo 25 *** Jasmine! Fiore delicato o peperino d'acciaio? ***
Cap.25:
Jasmine! Fiore delicato o peperino d’acciaio?
-Oh, ciao ragazzi. Siete già tornati, vedo.- fu la prima
cosa che disse Jasmine non appena rivide Alex e i suoi, accogliendoli
in spiaggia insieme ad Amphy, Ledian e Golbat. –Vi ringrazio
di cuore per tutto l’aiuto che mi avete dato… se
non fosse stato per la vostra brillante idea di spedirmi la medicina
per via aerea, non so cosa avrei fatto.-
-Beh, se proprio devi ringraziare qualcuno, puoi ringraziare Dylan,
dopotutto è lui che ha avuto l’idea.- rispose
gentilmente Alex.
-Io a dire il vero non ho fatto nulla di speciale…-
sentenziò l’albino, richiamando silenziosamente
Ledian.
-Certo, perché in realtà tutto il merito va al
grande Matt e al suo mitico e coraggioso Golbat!- esclamò
invece il chitarrista, mettendosi in posa “eroica”
puntando un dito verso il cielo.
-Golbat-Gol!- sibilò il pipistrellone, affiancandosi a lui.
-A dire il vero, non è che hai fatto granché-
puntualizzò Fran.
-Ooooh… devi sempre mortificarmi?-
-Certo, sennò che gusto c’è a litigare
con te?-
-Ih ih ih, devo ammettere che l’umorismo non vi manca.- disse
Amy facendosi sfuggire una risata –Questo si che è
affiatamento.-
-Tornando alle cose serie… riguardo la nostra sfida?-
-Oh, quella… beh, sarò ben lieta di combattere
con te, Alex. Dopotutto, una promessa è una promessa, e dato
che tu e i tuoi amici mi avete dato una mano, credo sia ora di
ricambiare.-
-Ampha-ros!- le diede ragione il Pokémon del faro.
Un po’ di tempo più tardi, i nostri si ritrovarono
all’interno della Palestra di Jasmine, il cui campo di
battaglia si presentava come un’enorme campo di terra e
bordato d’acciaio. Una volta che entrambi i contendenti
ebbero raggiunto le rispettive postazioni, si poté dire che
la sesta lotta in Palestra poteva iniziare.
-Allora, Jas, sei pronta alla lotta?-
-Certo, cominciamo pure... ma prima voglio farti una richiesta.-
-Sarebbe?-
-Puoi cercare di non essere tanto violento durante l'incontro? Sai,
sono una che non adora molto la violenza o le mosse potenti...-
-Fidati di me, farò in modo di essere il più
delicato possibile.-
-E' forse una mia impressione o Al adora fare promesse agli altri?-
-Ti do un indizio, Matt, non è affatto una tua
impressione...-
Scambio di premesse a parte, la sfida partì, e la
Capopalestra, facendosi coraggio e prendendo un respiro profondo,
lanciò con grazia una Poké Ball, dalla quale
fuoriuscì un Magnemite. Sapendo per certo di non aver avuto
tempo per far curare gli altri suoi Pokémon, e che ora di
sani gliene rimanevano solo due, decise di riporre le sue speranze
nell’unico membro della sua squadra che non aveva ancora
combattuto in un vero combattimento: Togepi!
-Ok, so che forse mandarti a combattere è un rischio- disse
Alex, mentre prendeva il piccolo Pokémon vicino a lui tra le
sue braccia e lo appoggiava delicatamente a terra –Ma questa
è pur sempre la tua prima battaglia, e perciò non
voglio che tu rimanga in disparte!-
-Toge-piii!- cinguettò il cucciolo, sorridendo
all’Allenatore
-Non so perché, ma vederli mi commuove.- commentò
Matt, mentre si affrettava ad asciugarsi una lacrima che gli stava
uscendo.
“Questa è la prima battaglia ufficiale per quel
piccoletto… vediamo un po’ che
succederà”- rifletté pensoso Dylan.
-Uhm… Un Baby Pokémon, eh?- disse Jasmine, un
pò sorpresa.
-Già, e anche se è piccolo, puoi stare certa che
ti darà parecchio filo da torcere, poco ma sicuro.-
-Lo vedremo. Magnemite, usa Tuononda, per favore.-
-Mag-ne-miiiite- sibilò il tipo Elettro, scagliando una
rapida scossa contro il suo piccolo
avversario, causandogli così una Paralisi.
-Ehi, così non vale! Dovrebbe essere uno scontro equo!-
-Ma che vuoi che ti dica, sono pur sempre una Capopalestra, ed
è del tutto normale che voglia metterti fin da subito in
difficoltà.-
-Allora passo subito al contrattacco. Togepi, Dolcebacio!-
E mandando con le manine un piccolo cuore verso Magnemite, questi lo
subì apparentemente senza battere ciglio, per poi ritrovarsi
a girare su sé stesso senza motivo, segno che quella mossa
tanto innocua lo aveva mandato in Confusione.
-Ora possiamo dirci pari, non è vero?- disse un Alex
sorridente, per poi dare una Baccaliegia al suo piccolo, il quale
guarì dalla Paralisi.
-Si, in un certo senso, ma non basterà a battermi.
Magnemite, prova ad usare Sonicboom, se ci riesci.- rispose la ragazza,
per poi dare il nuovo ordine al Pokémon Calamita, con il
solo risultato di vederlo andare a sbattere per terra per la Confusione.
-Miiite…- disse, dolorante per la botta.
-Perfetto, proprio come da programmi. E ora, Togepi, usa Bottintesta!-
-Togeeeee… Piiiiii!- disse felice il piccolino, prima
caricando e poi eseguire un balzo con successivo colpo di testa verso
Magnemite.
-Miiiite…-
-Presto, replica usando Fulmine!-
La calamita vivente, sentendo il comando, si preparò a
caricarsi per scagliare un potente attacco elettrico…
peccato che a causa del suo status di Confuso, il Fulmine gli
ritornò indietro, causandogli comunque pochi danni essendo
un tipo Elettro. La situazione, quindi, sembrava essere in mano al
giovane Allenatore.
-Uffi, non è giusto così…- si
lamentò la ragazza, per poi notare che Magnemite, grazie
alla scossa ricevuta, si era ripreso –Evviva!-
-Fossi in te esulterei poco, perché è in arrivo
un’altra Bottintesta, direttamente dallo Stato Libero dei
Togepi!- disse invece Alex, mandando ancora all’attacco il
suo piccolo orgoglio.
-Togeee… Piii!- esultò infatti il tipo Normale,
colpendo di nuovo.
-Magnemite, un attacco del genere non ti fa quasi nulla, quindi fatti
forza e usa un bel Fulmine su Togepi!-
-Maaaag-neeeee-MITE!- sentenziò la voce sintetica del tipo
Elettro, prima caricando e poi rilasciando dalle calamite un vero
fulmine contro il suo piccolo avversario, arrivando vicino al
folgorarlo.
-Però, quando vuole Jasmine sa tirare fuori le unghie.-
notò Matt.
-E chissà cosa fa quando vuol fare sul serio…-
aggiunse Dylan.
-Povero Togepi…- fu l’unica cosa che
riuscì a dire Amy.
-Non ti preoccupare, se tutto va bene, vedrai che Alex lo
farà uscire da questo scontro sano e salvo.- la
rassicurò Fran.
-Lo spero bene. Mi piangerebbe il cuore vederlo sconfitto.-
-Ehi, piccoletto, tutto apposto?-
-Tooo…geee…-
-Fantastico! Allora ascoltami bene, è ora di usare
l’arma segreta. Perciò prendi coraggio e usa
Metronomo!-
E sotto gli occhi di tutti, il piccolo ovetto cominciò a
muovere freneticamente le sue piccole braccia a destra e a sinistra,
fino a fermarle ad un certo punto e a farle illuminare, per poi
prendere un bel respiro e lanciare dalla bocca una fiammata tremenda,
travolgendo e ustionando di parecchio il “corpo” di
Magnemite.
-Oh, no, Magnemite!- gridò la ragazza, vedendo il tipo
Elettro cadere a terra esausto –Però, non
immaginavo che Metronomo potesse funzionare al momento giusto. Di
solito le mosse che vengono fuori sono inoffensive…-
aggiunse, richiamando il Pokémon.
-Sono sorpreso quanto te, non pensavo affatto che potesse venire fuori
una mossa come Lanciafiamme!- esclamò sorpreso Alex.
-In ogni caso, hai solo battuto uno dei miei Pokémon, quindi
vediamo se sarai fortunato con il secondo!-
Infatti, per provare queste sue parole, Jasmine prese una seconda
Pokè Ball e la lanciò, facendovi uscire fuori un
altro Magnemite, probabilmente allo stesso livello di forza del primo.
Tuttavia, Alex non se ne preoccupava molto, se sapeva come usare bene
la sua strategia con Togepi, che si era rivelato un vero portento.
-Va bene, piccolo mio, cominciamo con una bella Bottintesta-
-Togeeee…-
-Magnemite, bloccalo con Tuononda, subito!-
-Oh, accidenti…-
E non potendo fare nulla di fronte alla velocità del tipo
Elettro, Togepi venne paralizzato per la seconda volta, ma non prima
che il suo attacco andasse a segno, colpendo duramente Magnemite, al
punto da farlo tentennare una volta arrivato il suo turno.
-Ragazzi, non so voi, ma comincia a piacermi questa mossa.-
-E perché non provi ad usarla di nuovo, allora?-
-Grazie per il suggerimento, Jas, ma preferisco usare qualcosa di
meglio di Bottintesta, data la battaglia. Togepi, ancora Metronomo!-
-Toge!-
Annuendo così al comando di Alex, il tipo Normale
utilizzò di nuovo la sua mossa speciale, che questa volte
cedette il passo ad un attacco che consistette nell’estrarre
due grosse pietre dal terreno e lanciarle addosso
all’avversario, usando così la mossa di tipo
Roccia conosciuta come Sassata, mossa che fu molto efficace da
scagliare a terra l’avversario con un solo colpo. Jasmine, un
po’ delusa dal fatto di aver perso così due dei
suoi Pokèmon, richiamò Magnemite, mostrando
però un sorriso sereno sul suo volto.
-Dal tuo sorriso deduco che ti stai divertendo, vero?- domando lui.
-Puoi dirlo forte.- rispose lei –Non ho mai fatto un
combattimento così divertente come questo, e tu sei il primo
ad avermi fatta sorridere dopo tanto tempo.-
-In che senso?-
-Vedi, molti di quelli che mi hanno sfidato erano solitamente degli
Allenatori mossi solo dalla voglia di combattere, senza curarsi affatto
dei loro Pokèmon, però tu… sei diverso
da loro. Non sembri essere il tipo da trattare male i tuoi
Pokèmon, hai sempre delle strategie da giocare
nelle lotte e sai sfruttare bene le occasioni che ti si presentano in
esse.-
-Wow, non credevo di fare questo effetto alle persone.-
-In ogni caso, come Capopalestra non posso darmi troppo ai
sentimentalismi, perciò eccoti il mio peso massimo. Vai e
mostra a tutti la tua forza, Steelix!-
Inizialmente, Alex non capì bene il significato di
“peso massimo”, ma quando vide uscire
l’ultimo Pokèmon dall’ultima sfera della
ragazza, consistente in un gigantesco serpente di ferro, dal cui corpo,
apparentemente una serie di rocce ammassate tra loro, fuoriuscivano
diversi spuntoni e con la mascella parecchio larga,
l’Allenatore avvertì come l’impulso
immediato di darsela a gambe.
-Oh… mio… Dio… MA È
ENORME!- si lasciò andare dal terrore Matt.
-Ammetto che i Pokèmon molto alti non sono tanto la mia
specialità, ma questo coso è esagerato!- aggiunse
Fran.
-E meno male che il tetto è molto più alto di
questo titano, altrimenti chi ci metteva più piede qui?-
ironizzò un po’ Dylan, per poi riprendere il suo
solito atteggiamento –Scherzi a parte, gli Steelix non sono
facili da battere. Da quanto ho sentito, grazie alla loro struttura
adamantina sono molto resistenti e ben difesi, e che se attaccano
quando sono arrabbiati è meglio starne alla
larga…-
-Non so perché, ma ora ho davvero paura per Togepi- disse
Amy.
-Non farti intimorire, Togepi. Sarà anche grosso e
gigantesco, ma di sicuro non sarà così veloce
come lo sei tu!- disse invece Alex, cercando di dare coraggio al suo
piccolo Pokèmon.
-Steelix, usa Sassata!- ordinò Jasmine al tipo Acciaio,
mentre questi eseguiva sbattendo la sua lunga coda per terra,
sollevando così un gran numero di rocce, le quali caddero
come pioggia sul povero Togepi che, ancora paralizzato da Tuononda, non
riuscì ad evitarli.
-Togeee!- strillò il piccolo, travolto dal tremendo attacco,
e ritrovandosi poi a terra, completamente esausto.
Dopo aver assistito a tutto ciò, notando anche la potenza di
Steelix e maledicendosi interiormente per non aver richiamato Togepi in
tempo, Alex non disse nulla, ma si limitò solo a prendere in
braccio il piccolino esausto e a riportarlo in panchina dagli altri,
affidandolo così alle amorevoli cure di Amy.
-Mi dispiace. Speravo di portarti a casa vincitore, ma a quanto pare ho
sopravvalutato un po’ troppo le tue capacità,
dopotutto sei ancora troppo piccolo…- disse tra
sé Alex,
mentre cominciava a riavviarsi verso il campo con in mano
l’ultima Ball –Però alla fine ti sei
comportato bene, per essere la tua prima lotta, e ti prometto che nella
prossima il risultato sarà diverso…- aggiunse,
rivolgendo lo sguardo verso Jasmine e Steelix -Ma tornando a
noi… Vai, Quilava!-
E in un vero e proprio lampo di luce, lo starter di Fuoco fece la sua
apparizione in campo, pronto a lottare come non mai, fatto testimoniato
dalle fiamme che venivano emesse vivide dal suo corpo e dallo sguardo
determinato che mostrava verso il tipo Acciaio. Anche se
l’avversario possedeva un’altezza considerevole,
Quilava non si sarebbe fatto battere per nessuno motivo, specie se il
suo Allenatore si aspettava una grandiosa vittoria da lui.
-Allora, Quilava, sei pronto?-
-Quilava!-
-Benissimo, allora vai e usa Attacco Rapido!-
-Steelix, non perdere tempo e usa Terrempesta!-
-Rrrrgh…!-
Quasi contemporaneamente, seguendo gli ordini dei rispettivi padroni
entrambi i Pokèmon contendenti avevano lanciato i loro
attacchi, ma il vantaggio di colpire per primo capitò a
Quilava, il quale al posto di Attacco Rapido aveva invece eseguito una
mossa nuova, consistente nel lanciare dalla bocca una raffica di stelle
dorate, che colpirono in modo incredibilmente preciso il
Pokèmon Ferroserpe, procurandogli però pochi
danni, data la sua dura consistenza, e non impedendo purtroppo la sua
risposta in proposito, che si presentò sostanzialmente nello
stesso Steelix che, girando rapido su sé stesso
scatenò così una forte tempesta di sabbia che
circondò sia lui che il suo avversario di piccola taglia,
che venne colpito da alcuni dei detriti che la componevano.
-Ma che…?- si domandò confuso Alex, vedendo
quella tempesta coprirgli la visuale e non permettendogli di vedere
bene Quilava.
-Immagino sia la prima volta che vedi una mossa del genere, vero? Beh,
devi sapere qualsiasi Pokémon che usa Terrempesta
può creare per almeno cinque turni una tempesta di sabbia
che colpisce tutti i Pokèmon presenti eccetto i tipi Terra-
spiegò Jasmine –E dato che il mio Steelix
è in parte un tipo Terra, la mossa non avrà alcun
effetto negativo su di lui, mentre sul tuo Quilava sì!-
-Però non pensare che basti per fermarmi. Quilava, so che
è un po' presto per usarla, ma credo sia il momento
di un bel Fuocobomba!-
-Quiiii…LAVA!- annuì lo starter, prima caricando
dalla il kanji fiammeggiante tipico di quell'attacco e poi lanciarlo
verso Steelix, colpendolo nella zona del suo corpo in cui probabilmente
doveva esserci “l’addome”, causandogli
molti più danni della mossa di prima.
-Questo non lo dovevi proprio fare... Steelix, usa Sassata!-
-RRRRRGH!- ruggì il tipo Acciaio, ripentendo con rabbia la
stessa mossa usata nella lotta contro Togepi, travolgendo con successo
anche il povero Quilava, che finì con l’essere
colpito anche dagli effetti della Terrempesta per la seconda volta.
-Oh, ma bene, oltre al danno, anche la beffa!- commentò
aspro Matt.
-Temo che Alex abbia scoperto a sue spese che mosse
come Comete non funzionano sui tipi Acciaio… mentre
mosse come Fuocobomba sì, anche se il gigantone non l'ha
presa molto bene come cosa...- proferì Dylan.
-A meno che non provi con altre mosse di tipo Fuoco, possiamo dire che
forse non è tutto perduto, vero?- azzardò Fran.
-Certo, ma dubito che Steelix rimarrà a guardare, anche se
grazie a Terrempesta è come se fosse al sicuro.- fece notare
Amy, accarezzando di tanto in tanto il piccolo Togepi, ora addormentato.
-Ehi, Quilava, mi senti? Ce la fai a continuare?-
-Qui…lava…-
-Perfetto, allora visto il danno che gli abbiamo causato prima, credo
sia meglio continuare su questo vantaggio. Usa
Lanciafiamme!-
-Oh, no! Se Steelix viene colpito, è finita! Presto, usa
Codacciaio!-
In un attimo, sia Quilava che Steelix usarono i loro attacchi, e
nonostante il soffio infuocato dello starter riuscì a
causargli danni molto ingenti, il serpente ferroso riuscì
comunque a resistere abbastanza per rendere ancor più dura
la sua coda e a scagliargliela addosso con tutto il suo peso,
interrompendo l’attacco avversario e arrivando quasi a
schiacciarlo, lasciando fare il resto a Terrempesta, che
ferì per la terza volta il già percosso tipo
Fuoco.
-Uh… questa si che fa male!- fu l’unica cosa che
disse Matt ebbe il coraggio di dire dopo aver sentito il suono della
coda di Steelix.
-Anche se non si riesce a vedere tanto bene, è palese
pensare che quel coso abbia
rifilato una dura batosta a Quilava.- proferì
l’albino.
-Spero solo che non abbia nulla di rotto- esclamò invece la
rossa, sperando di non dover fare da infermiera anche al tipo Fuoco.
-Io invece spero che reagisca senza pietà dopo una botta del
genere, altrimenti non c’è gusto.-
commentò Fran, azzardando su una rimonta dello starter.
-Avanti, amico mio, rimettiti in piedi.- gridò Alex,
cercando di spronare il suo Pokèmon –Non puoi
lasciare che un colosso del genere ti metta i piedi...
pardon, la coda in testa. Cerca di fare ancora qualche ultimo
sforzo.-
-Quiiii…laaa…- sentenziò
l’interessato, rialzandosi a fatica.
-Però, sei molto determinato a vincere- notò
Jasmine, leggendo negli occhi del moro un’incredibile forza
di volontà.
-Questo perché ho abbastanza fiducia in Quilava, e anche
perché ora so come portare a casa la vittoria.-
-Vedremo se te la meriterai. Steelix, usa di nuovo Codacciaio!-
-Quilava, evitalo e poi usa subito Ruotafuoco!-
-Che?!-
E preso coraggio, proprio nello stesso momento in cui la tempesta di
sabbia stava cessando, lo starter di Fuoco evitò con grande
destrezza il Codacciaio, e approfittando di ciò,
cominciò a rotolare verso il tipo Acciaio ricoprendosi di
fiamme, non solo lasciando una scia di fuoco sul corpo avversario, ma
anche colpendolo duramente una volta raggiunta la testa. Non potendo
sopportare tutti quei terribili danni, il Pokèmon Ferroserpe
si arrese, cadendo a terra sconfitto e dando così la
vittoria a Quilava.
-Wow…- disse Jasmine con stupore –Mi hai
completamente spiazzata… ma come hai fatto?- aggiunse,
richiamando il suo “peso massimo”.
-Ho solo capito che Steelix, essendo motlo grosso, deve rimanere
concentrato sull’obbiettivo in movimento per poterlo colpire,
così ho fatto in modo che potesse colpire a vuoto e
sfruttare l’occasione per rimontare.- spiegò Alex.
-Però, sei davvero portato per le strategie.-
-Già, è come se fosse un mio talento naturale, eh
eh eh!-
Fine Cap.25
|
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Capitolo 26 *** Ampliando le proprie conoscenze ***
Cap.26:
Ampliando le proprie conoscenze
Erano passati solo due giorni dalla lotta contro Jasmine, ma Alex era
ancora allegro per aver conquistato la sua sesta Medaglia per
partecipare alla Lega Pokémon, ovvero la Medaglia Minerale,
sostanzialmente un piccolo ottagono color grigio metallico, e come
omaggio l’MT23, Codacciaio, che Dylan aveva preso al suo
posto per poterla insegnare al suo Riolu, imparandola a controllare nel
giro di poche ore soltanto. Notando che però durante il
viaggio non aveva approfondito molto i rapporti con i suoi compagni,
Amy a parte, e sentendosi un po’ in colpa per ciò,
quella stessa sera fece riunire tutti in spiaggia davanti ad un
falò e spiegò la situazione, arrivando
all’accordo di raccontare ognuno la propria storia ai
presenti, evitando così probabili fraintendimenti futuri.
Escludendo l’infanzia di Amy, che tutti già
sapevano, il primo a parlare fu Matthew.
-Immaginavo che un giorno avresti voluto sentire la mia storia, Al, ma
devo avvertirti che non è poi un granché.- disse
lui.
-Racconta comunque, per me va bene lo stesso.- rispose Alex.
-Va bene lo stesso, eh? Allora comincio volentieri. Come ben sai, uno
dei miei obiettivi è diventare una grande star della musica,
e di sicuro ti sarai chiesto “Come gli sarà nata
questa passione?”.-
-Infatti, sono proprio curioso di sapere il perché.-
-Vedi, molti anni fa, mio padre era uno dei più conosciuti
Allenatori musicisti di Fiorpescopoli, famoso per i suoi assoli
formidabili e la sua incredibile abilità nelle lotte, e non
c’era nessuno che non lo rispettasse come si deve. Ma poi,
quando incontrò mia madre e venni al mondo io, col passare
del tempo sembrò cominciare a perdere colpi, a cominciare
dal fatto che non riusciva più a suonare e aveva liberato i
suoi Pokémon. Non volendo però lasciare questo
mondo senza aver concluso nulla, cominciò ad insegnarmi sia
i suoi segreti musicali che quelli su come diventare un Allenatore. In
più, durante una gita in montagna, mi regalò
Sandshrew, mentre Zubat fu il primo Pokémon che catturai con
le mie sole forze.-
-E a quel punto, dopo averti insegnato tutto ciò che ti
sarebbe servito, ha fatto sì che andassi per la tua
strada…- concluse Dylan.
-Sì, è così. Però quando
stetti per iniziare il mio viaggio, venni a sapere che sia lui che mia
madre erano spirati in un incidente.-
-Cavoli, devi esserci rimasto parecchio male…-
-Già, ma non mi arresi, e sicuro che sarei diventato famoso
quanto mio padre, cominciai il mio viaggio. E dopo alcuni giorni
passati senza meta nel Percorso vicino la mia città,
incontrai Al.-
-E il resto è storia, eh eh eh.- ironizzò un
po’ Fran –E già che siamo in argomento,
credo tocchi a me.-
-Mi pare giusto.- aggiunse Amy, curiosa –Dai, racconta!-
-Allora, premettendo che essendo nata a Violapoli di norma dovrei
possedere un Pokémon di tipo Volante o almeno un Bellsprout,
in realtà le cose sono molto diverse per me, dato che il mio
primo Pokémon è Eevee.-
-Come mai questa scelta?-
-Fin da piccola ero dell’idea che possedere un solo tipo di
Pokèmon in squadra non fosse poi tutta questa gran cosa, e
volendo fare la differenza, quando compì i 10 anni, mia
madre mi regalò Eevee, e sei anni più tardi,
allenatami quel tanto che bastava per cominciare, mi recai subito alla
Palestra di Violapoli per sfidare Valerio e dimostrare quanto possano
essere forti gli altri tipi di Pokémon.-
-Purtroppo non è stato così, vero?-
-Dici bene, Amy. Fortunatamente Alex era nei paraggi quando
uscì dalla Palestra, e nel vederlo così
determinato nel voler affrontare Valerio, mi ripromisi che sarei venuta
con lui in caso di vittoria, così non solo avrei iniziato il
mio viaggio, ma l’avrai fatto anche in compagnia di persone
fidate.-
Dopo che la ragazza ebbe finito di parlare, Alex sentì come
se alcuni dei dubbi che aveva nella sua mente fossero spariti, e che
ora poteva capire il vero perché della promessa fatta a lei,
così come capì che il suo incontro con Matt non
era stato casuale come aveva pensato all’inizio della sua
avventura. Non si poteva non dire che la sua idea per passare la sera
si era rivelata molto utile.
-Adesso è il tuo turno, Dylan!- esclamò il
chitarrista, rompendo il silenzio.
-E che volete che vi dica?- rispose lui –A parte il fatto che
un tempo ero di ricca famiglia, non credo vi interessi sapere il
resto…-
-Andiamo, Dylan, siamo amici. Possiamo confidarci ogni cosa.-
-Se proprio insisti, allora vi racconterò perché
l’Uovo di Riolu abbia scelto me come suo padrone.-
-Ti ha “scelto”? In che senso?- domandò
Alex.
-Presta molto attenzione alla mia storia… e lo scoprirai!-
-Parla pure, siamo tutto orecchi.-
-Bene… la mia storia ha inizio quando, ormai stanco della
mia solita monotonia nella mia benestante famiglia, decisi di lasciarmi
il lusso alle spalle e cominciare a viaggiare con Growlithe. Tuttavia,
viaggiare da Kanto a Johto con un semplice traghetto e ignaro di
ciò ché mi aspettava in un regione nuova non era
facile, ma l'essere accompagnato e ben istruito dal Prof. Oak durante
il viaggio mi diede come un certo vantaggio, e dopo poche settimane qui
a Johto mi sentivo come se avessi trovato una nuova casa. Un giorno,
però, il Prof venne convocato da Mr. Pokémon per
parlare di un paio di nuove scoperte, ed io andai con lui. Indovinate
un po’, le scoperte erano l’Uovo di Riolu e quello
di Togepi.-
-E poi che cosa successe?- chiese Fran.
-Mr. Pokémon ci riferì che l’Uovo di
Riolu gli era appena stato recapitato da uno degli assistenti
del Prof. Rowan, famoso ricercatore di una lontana regione chiamata
Sinnoh, ma anche che quell’Uovo, da quando era stato trovato,
emetteva come una sorta di energia dal suo interno, e non appena lo
toccai, ebbi la sensazione di sentire anch’io quella stessa
energia, quasi come se dentro di me si fosse
“risvegliato” qualcosa… qualcosa di
misterioso e potente.-
-“Misterioso e potente”?- Matt ora pareva un
po’ confuso.
-Già… sia Oak che Mr. Pokémon rimasero
stupiti da ciò che gli riferii dopo aver toccato
l’Uovo, e quest’ultimo azzardò la teoria
che per qualche arcano motivo, quell’Uovo aveva scelto me, e
ciò dava la sensazione che fosse come un’incontro
voluto dal Destino.-
-E a quel punto hai comunque preso con te l’Uovo per cercare
di vederci chiaro in tutta quella faccenda, ho ragione?-
-Sì, Alex, è così…-
-E per quanto riguarda la strana energia che sentivi?-
-Ti dirò, dopo alcuni giorni non ci feci caso, ma col
passare del tempo sentivo che cresceva sempre di più dentro
di me, e dopo la nascita di Riolu non ebbi dubbi: si trattava
dell’Aura…-
-Aura, eh? Tutto ciò sembra stuzzicare il mio interesse.-
-La curiosità non ti manca di certo, Alex... purtroppo ne so
pochissimo al riguardo, ma ti basti sapere che è una sorta
di energia vitale, o meglio, spirituale, che si trova all'interno di
ogni essere vivente, e che pochissimi individui, detti Aura User,
possono padroneggiarla... ironia della sorte, pare che io sia uno di
loro...-
-E questo ti ha dato qualche vantaggio?-
-Si, ma attualmente sono capace solo di leggere nel pensiero, dato che
li ho scoperto questi miei poteri solo da pochissimo tempo...-
-Ah, capisco, ma ciò non toglie che col tempo tu possa
acquisire delle nuove capacità, giusto?-
-Certo che sì, e penso che anche Riolu potrebbe essermi
d’aiuto. Visto che è un Pokèmon
Emanazione, sviluppare i poteri con lui sarà sicuramente un
gioco da
ragazzi, poco ma sicuro-
-E chi lo mette in dubbio? Dopotutto, tra di noi sei l’unico
a possedere un Pokèmon proveniente da una regione
sconosciuta.-
-Chissà, magari un giorno potrebbe capitarti di visitarla.-
-Ovvio, ma per il momento preferisco concentrarmi su obiettivi un
po’ più attuali invece che su quelli futuri, eh eh
eh eh.-
-Forse sarà anche meglio che andiamo a dormire…
domani ci aspetta una giornata un po’ dura, visto che la
prossima tappa si trova nella parte nord della regione di Johto.-
-E che problema c’è? In un modo o
nell’altro, ci arriveremo.-
E una volta spento il falò e sistematisi per la notte, per i
nostri fu tempo di andare a dormire, ma Alex ci impiegò un
po' di tempo prima di addormentarsi, dato che quella stessa sera aveva
scoperto parecchie cose interessanti sui suoi primi tre compagni di
viaggio, iniziando anche a pensare che forse, in un modo o
nell’altro, erano destinati ad incontrarsi e cominciare il
loro viaggio tutti insieme. Probabilmente poteva avere ragione, o forse
no, ma la cosa importante è che sentiva di poter contare su
di loro, così come loro potevano fare altrettanto su di lui.
Ripensando invece al suo obiettivo da realizzare, il ragazzo dagli
occhi verdi non poté che essere contento. Ormai gli
mancavano solo due Medaglie, e poi avrebbe partecipato nella Lega,
sfidando i più forti Allenatori di tutti i tempi, fino a
diventare Campione. Altrove invece, c’era chi, senza alcun
rispetto per i Pokémon, procedeva a sottoporli a bizzarri e
orrendi esperimenti, arrivando quasi ad ucciderli. Non ci voleva un
genio per capire che erano gli uomini del Team Rocket.
-Niente da fare, signor Generale…- disse una Recluta delusa
–Anche questo esperimento è fallito come tutti gli
altri, nonostante gli sforzi che gli scienziati avevano fatto con
quell’altra cavia.-
-Non preoccupatevi.- disse il misterioso Generale in ombra
–Ormai è solo questione di tempo prima che il
nostro piano si concluda e che il nostro Boss ritorni da noi, se
riusciremo a contattarlo.-
-E quando accadrà, potremo ritornare a seminare il terrore,
proprio come tre anni fa…- aggiunse divertita una
voce femminile.
Fine Cap.26
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Capitolo 27 *** Nuova metà! La gelida Mogania ***
Cap.27:
Nuova meta! La gelida Mogania
Quando quella voce si fece sentire, dentro quel curioso laboratorio
calò il silenzio, e il Generale che parlava
nell’ombra si fece avanti, così come la
proprietaria della voce. Il primo era un uomo sulla trentina
d’anni, dai capelli e il pizzetto lilla, vestito con la
classica divisa da Generale dei Rocket, mentre l’altra era
una donna dal portamento elegante e dai capelli rossi, che a giudicare
dalla sorta di tailleur che indossava, doveva essere anche lei un
ufficiale.
-Oh, ma chi si vede, la cara Atena.- disse l’uomo,
salutandola con tono parecchio cordiale –A che cosa dobbiamo
la tua visita?-
-Lo sai bene, Maxus.- rispose l’altra –Ero venuta a
controllare l’andamento della nostra operazione
“Evoluzione di massa”.-
-Beh, al momento siamo ad un punto morto, dato che gli unici soggetti
su cui ha avuto effetto l’esperimento
dell’operazione sono stati quegli inutili Magikarp del Lago
d’Ira, e a parte loro, non abbiamo trovato nessun altro
soggetto valido che potesse soddisfare le nostre aspettative, anche se
devo dire che le vendite dei Gyarados al mercato nero della
città sono state molto lucrose.-
-Non fa nulla, vorrà dire che mobiliteremo gli scienziati
per trovare un’alternativa o una qualche altra soluzione al
problema.-
-Ma stando all’ultimo rapporto di quella miccia corta di
Milas, c’è anche un altro problema da cui dovremo
guardarci.-
-Già… come se quelle dannate di Scarlet ed
Èclaire non fossero già state una spina nel
fianco tre anni fa…-
-Fortuna che tu, io, Milas, e il capo siamo comunque rimasti uniti e
non ci siamo arresi, e che nonostante tutte le risorse e il tempo che
abbiamo speso, alla fine è quasi arrivato il
momento… il momento in cui, dopo una lunga attesa, il Team
Rocket risorgerà!-
-Sì, e quando accadrà…-
E mentre la Generalessa chiudeva il discorso, prese dal cassetto di una
scrivania una sorta di dossier, tirandovi fuori delle foto di fattura
parecchio recente e non, alcune ritraenti il gruppo di Alex e altre che
invece raffiguravano due ragazze, una bionda e una rossa, in compagnia
rispettivamente di una lucertola rossa con una fiamma sulla coda e un
topo giallo con la coda a forma di fulmine.
-Ci libereremo di loro, di tutti loro, una volta per tutte!-
Nel frattempo, ignari delle misteriose trame che il Team Rocket aveva
in serbo per loro, i nostri eroi, dopo una breve sosta ad Amarantopoli
per fare rifornimenti, erano pronti, per partire alla volta della
prossima città, se non fosse per il fatto che, arrivati alla
strada idonea al raggiungimento della città, si ritrovarono
a dover prendere una decisione su che strada prendere.
-Dylan, se non sbaglio hai detto che Mogania dovrebbe trovarsi a nord
una volta che abbiamo proseguito sempre dritti, dico bene? E allora
perché ci troviamo davanti ad un bivio?- domandò
Alex, indicando prima una grotta alla loro destra e poi un tratto
d’acqua davanti a loro.
-Perché da quanto ho visto sul PokéGear.-
cominciò a spiegare Dylan con la sua solita calma -Possiamo
raggiungerla andando verso questa breve strada marina, oppure
attraversando questa grotta, che conduce anche al Monte Scodella.-
-Monte Scodella? Che nome bizzarro.- esclamò Matt.
-Forse meno bizzarro di “Torre Campana”, no?-
scherzò Fran.
-Rimane il fatto che non sappiamo dove andare.- concluse Amy.
-Forse posso darvi una mano io.- disse una voce alle loro spalle.
Il gruppo, voltandosi di scatto, videro avvicinarsi a loro una ragazza
dai capelli di un biondo non ben definito, ma molto chiaro, vestita di
un paio di jeans e una maglietta a mezza manica con sopra disegnato un
cuore diviso a metà da una saetta, seguita liberamente da un
Pokèmon di piccola taglia, simile ad un topo giallo, dalle
sacche guanciali rosse, le orecchie a punta e la coda a fulmine.
-E tu saresti…?- domandò Alex.
-Laura, Laura Èclaire.- si presentò lei,
prendendo poi in braccio il Pokèmon che la seguiva
–E questo è il mio Pikachu!-
-Pika!- salutò cordiale il roditore.
-Oh, e così questo sarebbe un Pikachu.- si stupì
Matt, avvicinandosi per guardarlo meglio –Qui a Johto non se
ne vedono molti, anzi possono considerarsi una vera rarità.-
-Forse perché questo viene da Kanto, ho indovinato?-
domandò Dylan.
-Si, è esatto, ma come fai a saperlo?-
-Perché anche lui viene da Kanto- rispose Fran –E
scommetto che anche tu sei di quelle parti, vero?-
-Indovinato. Ah, voi dovreste essere amici di Sonia, giusto?-
-Eh? Scusa Alex, non è che puoi spiegarmi di cosa sta
parlando? Credo di essermi persa qualche passaggio.- domandò
confusa Amy.
-È una lunga storia, e credo te la racconterò
più tardi, piuttosto… toglimi una
curiosità, Laura, come fai a conoscere Sonia?-
-Sono una sua conoscente. Lei mi ha parlato molto di voi e mi ha
chiesto di raggiungerla a Mogania per incontrarci. Oh, e mi ha anche
chiesto di accompagnarvi nel caso avessi incrociato il vostro cammino.
Una bella fortuna, eh?-
-Già, una gran bella fortuna. Ma tornando al nostro
problema, sai per caso quale strada indicarci?-
-Certo che sì! Il mio istinto mi dice di attraversare il
tratto d’acqua.-
-Dici? Allora lascia che ci pensiamo noi! Poliwhirl, vai!-
-Aiuta anche tu, Vaporeon!-
E attraversato il breve tratto di mare grazie ai Pokémon
d’Acqua di Matt e di Amy, il gruppo di Alex
poté proseguire, camminando per circa un’ora e
mezza su un sentiero battuto e quasi desolato, al punto che il vento
che tirava da quelle parti era parecchio freddo, anche se non
c’era tanto da sorprendersi, dato che si trovavano in zona
montana.
-E…eee…etciù!- starnutì il
chitarrista, tirando su col naso.
-Salute. Ti sei raffreddato?- domandò Amy.
-Forse, ma con questo tempo è normale che succeda.-
-Se sei equipaggiato bene contro il freddo, no.- lo corresse Dylan,
dando il suo giubbotto ad Fran per coprirla dal freddo.
-Ma tu non temi il gelo?- gli chiese lei.
-Wow, non sapevo ti preoccupassi per me… e comunque
è per evitare che ti becchi un malanno.-
-Ma così sei a rischio anche tu, se stai solo con la maglia.-
-Dammi retta, alla mia età si diventa parecchio resistenti a
temperature basse come questa, perciò è meglio
per te se resti al calduccio dentro il mio giubbotto.-
-Non vorrei interrompervi, piccioncini, ma se non aumentate subito il
passo un accidenti ve lo prenderete comunque!- intervenne Laura.
-Ha parlato la regina delle nevi…- ironizzò Alex,
notando la bionda camminare come se niente fosse nonostante la corrente.
Facendosi forza, e ignorando anche questi vari scambi di battute, alla
fine il gruppetto raggiunse Mogania, e una volta messo piede nel Centro
Pokémon, vennero accolti da una presenza molto familiare e
forse parecchio gradita: Sonia!
-Ehi, da quanto tempo non ci si vede!- lì salutò
lei.
-Come puoi vedere, sono riuscita a portarteli tutti interi e senza
nemmeno un graffio, proprio come volevi.- le disse Laura.
-Ottimo lavoro, sorella, così si fa!-
-“S-sorella”?- balbettò Matt.
-“O-ottimo lavoro”?- gli fece eco Dylan.
-“Così si fa”?- concluse Fran.
-Voi due siete sorelle?- domandò Amy, ancora più
confusa.
-Proprio così, anche se forse vi aspettavate due gemelle,
vero?-
-Io veramente non me l’aspettavo, che sorpresa!- fu
l’unica cosa che riuscì a dire Alex
–Anche se
forse avresti dovuto dircelo prima.-
-Questo è vero, ma di solito preferisco lasciare un
po’ di mistero intorno alla mia persona. Sai, alcune volte
non parlo tanto di me.-
-Ma questo non ti crea problemi a socializzare?-
-No, non tanti, ma per il resto anch’io vanto parecchi amici.-
-Scusa, Alex, ma non è che potresti spiegarmi chi
è lei?-
-Certo, Amy. Dopotutto, ti devo delle spiegazioni, eh eh eh.-
E nell’ora che seguì, Alex e gli altri
raccontarono ad Amy di come avevano incontrato Sonia e come, di
conseguenza, Alex perse contro di lei, patendo una sconfitta molto
pesante, trauma che fu superato grazie alle parole di sollievo della
stessa rossa. In più, quasi contemporaneamente, il ragazzo
dagli occhi verdi raccontò a Sonia tutto ciò che
era successo da quando si erano separati.
-…E fu così che, sfruttando la
velocità di Quilava, riuscii a fargli usare Ruotafuoco al
momento giusto, battendo Steelix e conquistando in questo modo la mia
sesta Medaglia.-
-Wow… però, sorellina, sembra che hai trovato uno
che ha talento.-
-Certo. Però, a mio giudizio, credo non sia ancora pronto
per un’altra lotta contro di me.-
-Se vuoi, posso sempre sfidarlo io, no?-
-Non è una buona idea, Laura.-
-Non preoccuparti, voglio solo misurare il suo potenziale.-
-Devo cominciare a preoccuparmi?-
-Non so… fai conto che io e Sonia siamo a pari livello come
forza, ma c’è solo una cosa che ci distingue.-
-E cosa sarebbe?-
-Accetta la mia sfida e lo scoprirai presto, anzi, molto presto.-
Fine Cap.27
|
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Capitolo 28 *** Una lotta elettrizzante ***
Cap.28:
Una lotta "elettrizzante"
Tempo più tardi, sia Alex che Laura si ritrovarono, insieme
agli altri, fuori dal Centro Pokémon e in mezzo ad un campo
di battaglia improvvisato, con tanto di terreno battuto, qualche
spiazzo d’erba, panchine e un Matt in veste di arbitro per la
seconda volta.
-Fammi indovinare, uno contro uno, vero?- domandò Alex.
-Ovvio, piccoletto.- rispose la bionda –E come ben sai, vince
chi manda K.O. per primo il Pokémon avversario.-
-E ricordatevi che i colpi bassi non sono permessi.- ricordò
Matt.
-Come se fossi davvero capace di fare certe cose, Matt…-
-Scusami, Al, ma come arbitro devo sempre far ricordare le regole delle
lotte Pokémon agli sfidanti.-
-Ma tu non sei nemmeno un arbitro ufficiale!-
-Lo so benissimo, ma sai com’è, mi sento
così importante quando lo faccio, e quindi mi capita di
immedesimarmi un po’ troppo… ma ora bando alle
ciance e cominciate!-
E sentito l’ordine dell’arbitro, Alex prese
l’iniziativa, mettendo mano alla Friend Ball e mandando in
campo Heracross, che non appena uscito iniziò a fare qualche
esercizio di riscaldamento pre-lotta, come in una sorta di rito
preparatorio. Laura invece si limitò a sorridere e a fare un
cenno con la testa al suo Pikachu, il quale entrò in campo
mostrando uno sguardo da guerriero.
“Proprio come Sonia: mandare in campo il Pokémon
che considera come il più forte del suo team.”
rifletté Alex, ricordando ciò che era successo
nel suo precedente incontro con la rossa “In ogni caso, se
quel topo rivelerà qualche sorpresa durante l'incontro,
penserò a
come agire di conseguenza.”
-Va bene, Pikachu, iniziamo usando Agilità!-
ordinò la bionda.
-Pi, pi, pi, pi, pika!- annuì il tipo Elettro, cominciando a
muoversi intorno al campo a gran velocità.
-Vuoi aumentare la sua Velocità, eh? Una buona tattica, ma
in confronto alla rapidità di Heracross non può
competere. Avanti, amico mio, prendi il volo e colpiscilo con
Incornata!-
-Hera!- sibilò l’insetto, caricando e poi colpendo
con successo il suo piccolo avversario grazie al suo lungo corno.
-Oh yes! Così si fa, amico mio!-
-Però, è partito alla grande!- notò
Amy.
-Già, si può dire che il calcio
d’inizio l’abbia dato Heracross in tutto e per
tutto, partendo con un buon vantaggio.- aggiunse Fran.
-Fossi in voi non festeggerei così tanto…- disse
invece Dylan.
-Da una parte potrebbe sembrare come la pensate voi, ma da come la vedo
io, ho paura che per Heracross sarà dura.- concluse Sonia.
-Ma che vuoi dire?-
-Osservate bene e la risposta verrà da sé-
E seguendo il consiglio della rossa, lo sguardo di tutti si
posò sulla figura di Heracross, apparentemente in forma come
sempre e pronto a continuare a lottare… peccato che non
appena fece un leggero movimento, dal suo corpo partirono delle lievi
scintille, le quali lo intorpidirono e gli impedirono di muoversi.
-Oh no, è stato paralizzato!- esclamò sconvolto
Alex –Ma come è possibile, eppure non mi sembra
che Pikachu abbia avuto il tempo di sferrare
un attacco elettrico.-
-Cielo, piccoletto…- disse delusa Laura -Non mi dire che non
conosci l’abilità per eccellenza dei tipi Elettro,
Statico, con la quale il nemico si ritrova paralizzato se colpisce
fisicamente l’utilizzatore.-
-Ok, ammetto che forse quando il Prof. Elm spiegava le
abilità dei Pokémon stavo dormendo sul banco o
ero distratto da altro, però questo è un colpo
basso che potevi evitare.-
-Non è esattamente un colpo basso, è solo parte
della mia personale strategia con Pikachu. E ora che il tuo
Coleottero non può agire… Pikachu, mostragli un
assaggio del tuo Codacciaio!-
-Chuuuuu… Pika!- rispose di rimando il topo elettrico, prima
rendendo la sua coda a fulmine bianca e dura come l’acciaio e
poi scagliandola addosso ad Heracross, colpendolo all’addome.
-He…Heraaa…- sibilò il Monocorno,
subendo il colpo e cercando di reagire, ma ritrovandosi a desistere a
causa della Paralisi.
-Accidenti… quel Codacciaio era parecchio potente. Forse
nulla di speciale se paragonato a quello di Steelix, ma comunque
potente.-
-E aspetta di vedere che altro ho in serbo… Pikachu, usa
Fulmine!-
In un solo attimo, il piccolo tipo Elettro saltò in aria e
rilasciò una forte scarica elettrica, la quale
colpì Heracross in pieno, facendolo ritrovare pieno di
bruciature su tutto il corpo. Nonostante il suo Allenatore fosse anche
pronto ad ordinare un attacco, il coleottero fu bloccato ancora una
volta dalla Paralisi.
-A quanto sembra, Laura ha già messo in scacco Alex.- disse
Dylan.
-Puoi dirlo forte.- aggiunse Sonia –Non per niente Pikachu
è la punta di diamante del suo team.-
-Cosa? Dici sul serio?- domandò Fran.
-Certo, dato che quel piccolo topino giallo gli è rimasto
accanto fin dall'inizio del suo viaggio come Allenatrice, e insieme al
mio Charizard vanta ben tre anni di esperienza in fatto di lotte
Pokémon-
-In poche parole, non è da sottovalutare…-
-Wow…- fu l’unica cosa che riuscì a
dire Amy dopo la spiegazione di Sonia, rimanendone anche un
po’ basita e confusa –Allora vuol dire che Alex
è già nei guai, trovandosi ad affrontare un
Pokèmon come quello?-
-Forse. Ma se come dice lui è davvero bravo nelle
strategie, allora non avrà problemi trovarne una imbattibile
se vuole davvero vincere contro mia sorella o ritrovarsi sconfitto nel
tentativo.-
-He…raaaa...- sibilò l’insetto,
cercando di muoversi.
-Avanti, tieni duro! Ci deve pur essere un modo per levarti da questa
situazione!- lo spronò l’Allenatore –Se
non ti sei arreso quando abbiamo affrontato Furio, allora vuol dire che
non ti arrenderai nemmeno adesso, perciò fatti forza e cerca
di scrollarti di dosso quella dannata Paralisi!- aggiunse con tono
determinato.
-Ammetto che spronare così il tuo Pokémon
è un atto molto generoso nei suoi confronti, ma dubito
basterà qualche parola per farlo reagire, perché
in ogni caso per lui è finita! Pikachu, Scarica!-
-Piiiiii…kaaaaaa…chuuuuuuu!- rispose affermativo
il Pokèmon Topo, caricandosi di elettricità e poi
rilasciandola come una vera e propria scarica elettrica contro tutto il
campo di battaglia.
-Ma certo… ora ho capito come fare! Heracross, presto, cerca
di reagire usando Nottesferza, subito!-
Sentendo finalmente il comando dell’Allenatore, il coleottero
riuscì a farsi forza, e mentre nei suoi occhi cominciava a
brillare una curiosa scintilla rossa, caricò sulla sua zampa
destra all’indietro, illuminandola di un lieve bagliore
bianco-viola, e la riportò in avanti, scagliando
così una versione aerea della mossa, caratterizzata da una
lama di vento violaceo, contro Pikachu, che ne venne travolto.
Purtroppo, a causa dello sforzo fatto, Heracross non riuscì
ad evitare del tutto la scarica, finendo col venirne colpito in pieno.
-Wow… ci è riuscito, ha reagito sul serio!- si
stupì Alex –E io che pensavo che si sarebbe
bloccato di nuovo.-
“Non ci posso credere…”
rifletté Laura “Ha colpito Pikachu proprio quando
meno me lo aspettavo… ma come ha fatto?”
-Sei stupita, vero?- le rivolse la parola Dylan –Beh, non
potevi aspettarti di meglio dal nostro Alex… avendo notato
che la Scarica del tuo Pikachu sembrava parecchio incontrollata e
difficilmente avrebbe colpito Heracross, ne ha approfittato per tentare
una contromossa che potesse colpire Pikachu a sorpresa.-
-E questo grazie anche all’abilità di Heracross,
ovvero Dentistretti, la quale consente all’utilizzatore di
aumentare la propria forza d’Attacco del 50% se afflitto da
problemi di stato.- spiegò Amy.
-Heracross aveva un’abilità simile? Non
l’avrei mai detto!- esclamò Alex, sorpreso.
-C’è poco da stupirsi, piccoletto,
perché sappi che per me non fa alcuna differenza se il mio
avversario è paralizzato o no, per me l’importante
è concludere la lotta quanto prima!-
-Questo è tutto da vedere, cara la mia frettolosa.
Heracross, scusami se ti ho fatto aspettare così tanto, ma
ora penso sia il nostro turno di scatenarci come si deve, quindi vai
con Furia!-
-Heraaaa!- sibilò con determinazione
l’interessato, spiegando le ali e preparandosi a colpire il
topo elettrico con la sua classica serie di colpi di corno degni di
quella mossa.
-Presto, Pikachu, intercettalo con Codacciaio!-
-Chuuuu…PIKA!- squittì invece il tipo Elettro,
scagliando la sua coda tesa come l’acciaio contro il corno di
Heracross, bloccandolo e rimandandolo indietro, facendolo rotolare per
terra e nella polvere.
-Dando un’attenta occhiata, posso dedurre che Heracross non
sia più in grado di…- si apprestò a
dire Matt, per poi notare il coleottero rialzarsi da terra, ferito e
mezzo intorpidito, ma ancora pronto a combattere e proseguire lo
scontro –Ehm... lo scontro
continua!-
-Però, il tuo Heracross è parecchio forte e
resistente.-
-Grazie, ma neanche il tuo Pikachu è da meno. Ora
però non ho tempo per i complimenti. Avanti, Heracross,
riprova con Furia!-
-Pikachu, intercettalo ancora, ma questa volta usa Fulmine!-
Ed Heracross, ancora motivato dal suo Allenatore, ripartì
alla carica, e nonostante l’attacco elettrico
subìto dal suo piccolo avversario, continuò
comunque a svolazzare verso il suo obiettivo, colpendolo a corno teso
con una potenza incredibile, al punto che Pikachu si ritrovò
con un livido tremendo sul corpo.
-Eh? E quella che mossa era?- si chiese il moro, tirando fuori dalla
tasca il Pokédex e analizzando il suo Pokémon,
scoprendo che ora aveva imparato una nuova mossa
–“Vendetta: Se il Pokémon che la
utilizza è già stato colpito in precedenza da un
attacco avversario, il danno di questa mossa è
raddoppiato”… wow!- aggiunse, leggendo la
descrizione della nuova mossa appresa dal Coleottero.
-Non riesci proprio a smettere di stupirmi, sai?- gli disse Laura,
mentre il suo Pokèmon si stava rialzando –Per
possedere un Pokémon del genere e un buon talento
strategico, ti meriti davvero il mio rispetto.-
-Uh? Ma di che cosa stai parlando?-
-Ma del tuo talento da Allenatore, ovviamente. Stando a quanto mi ha
raccontato Sonia su di te e riguardo a quanto mi hai detto su come hai
affrontato i penultimi tre Capipalestra, non ho dubbi sul fatto che
questo tuo talento possa portarti lontano.-
-Lo pensi davvero?-
-Certo. Tuttavia, anche se hai combattuto bene, non posso ancora
accettare che qualcuno mi superi in bravura, perciò, i
nostri attacchi saranno gli ultimi… e uno solo
sarà vincitore!-
-Per te sta bene, vero Heracross?-
-Hera!- rispose il coleottero, mostrandosi determinato.
-E lo stesso va bene per te, giusto piccolo mio?-
-Pika!- squittì il topo elettrico, sfoggiando uno sguardo
fiero.
-Allora vai e attacca con la tua potente Breccia!-
-Fai un ultimo sforzo Pikachu… e usa Codacciaio!-
Sentendo così gli ultimi ordini dei rispettivi Allenatori, i
due Pokémon si scagliarono l’uno contro
l’altro, sfoggiando le loro mosse migliori
nell’intento di colpirsi per primi. Ciò che
successe dopo fu una scena memorabile: entrambi i Pokémon si
erano colpiti a vicenda, e dopo essersi scambiati un sorriso di
rispetto reciproco, caddero tutti e due a terra, lasciando il giudizio
finale a Matt.
-Colpo di scena!- esclamò, dopo aver appurato le condizioni
dei due Pokémon, ora totalmente sfiniti ed esausti
–Dato che sia Pikachu che Heracross sono esausti e
impossibilitati a continuare, dichiaro la conclusione di questo scontro
come pareggio!- aggiunse poi, sventolando in alto entrambe le
bandierine.
-Noooo… e che cavolo!- esclamarono tutti i presenti,
rammaricati.
Fine Cap.28
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Capitolo 29 *** Il Lago d'Ira ***
Cap.29:
Il Lago d’Ira
Tempo più tardi, al Centro Pokémon, sia Laura che
Alex consegnarono i loro Pokémon all’infermiera
Joy per farli ristabilire totalmente dalla dura lotta affrontata, e nel
frattempo i due ne approfittarono per fare due chiacchiere insieme al
resto del gruppo.
-Ti dirò, piccoletto, non mi aspettavo che questo scontro si
concludesse con un pareggio- disse Laura, sorseggiando del
tè
.
-Se questo ti rende felice, nemmeno io.- ribatté Alex,
bevendosi con gusto un buon succo all’arancia rossa.
-Meglio così, almeno nessuno di noi tornerà a
casa con una sconfitta bruciante nel cuore…-
-Eh, già-
-In ogni caso, come mia sorella prima di me posso dirti che hai
abbastanza talento, ma tuttavia dovrai aspettare ancora un po' di tempo
prima di poter raggiungere
il nostro livello-
-Però devi ammettere che sono bravo, vero?-
-Sì… ma devi comunque migliorare, altrimenti non
sarai mai in gado di battere i Superquattro e il Campione-
-I Superquattro e il Campione? E chi sarebbero?-
-La massima autorità della Lega Pokémon,
ovviamente. Non puoi considerarti un vero Allenatore se non batti prima
loro, conosciuti come l’élite degli Allenatori
migliori di Kanto e Johto.-
-Di Kanto e Johto?-
-Esatto…- li interruppe Dylan –Devi sapere che
entrambe le regioni condividono la stessa Lega Pokemon, e che ad oggi
c’è stato un Campione famoso in ambo le regioni,
se non in tutto il mondo-
-Davvero? E chi sarebbe?-
-Al, mi deludi… come fai a non conoscere il nome di Scarlet,
famosissima Allenatrice che tre anni fa batté la Campionessa
in carica di allora, conosciuta con il nome di Blue?- lo
rimproverò Fran.
-Ecco, io…-
-E non è tutto!- aggiunse Amy –Si dice anche che,
sempre quei lontani tre anni, la Campionessa abbia deciso di lasciare
il titolo, cosa che spinse la Federazione della Lega a promuovere nuovi
Allenatori promettenti al rango di Superquattro.-
-Davvero? Wow… però non mi spiego
perché la nostra regione condivida la Lega con la regione di
Kanto-
-Semplice- cominciò a spiegare Fran -Perché
essendo regioni confinanti, la Federazione ha deciso di far condividere
la sede centrale della Lega proprio al confine tra le due, che si trova
all’Altopiano Blu, vicino…-
-Alla Via Vittoria, al confine dei Percorsi dopo Smeraldopoli,
città dove ora Blue lavora come Capopalestra.- concluse
Sonia.
-Caspita, quante informazioni! Sono così tante che mi
è un po’ difficile assimilarle tutte insieme in
questo momento-
-Non preoccuparti, Al. Fatti una bella dormita a vedrai che ti passa-
-In effetti, dopo una lotta così intensa contro Laura mi ci
vorrebbe proprio un po’, anche se ora come ora mi piacerebbe
andare a sfidare il Capopalestra di questa città…
Pazienza, lo farò domani.-
E presa questa decisione, sia Alex che il suo gruppo passarono il
pomeriggio a riposarsi tranquilli, e una volta fatta notte si fecero
una comoda dormita ristoratrice. La mattina seguente però,
nonostante il nostro eroe dagli occhi verdi fosse smanioso di fare
un’altra lotta in Palestra, non appena arrivò
davanti alla stessa vide che con sua enorme sfortuna era chiusa
“causa allenamento mattutino del Capopalestra”,
stando al cartello sull’entrata.
-Oh, ma allora è un vizio questo!- protestò il
moro –Ma è possibile che ogni santa volta che
voglio sfidare una Palestra va a finire che mi ritrovo sempre con un
pugno di mosche in mano?-
-Guarda il lato positivo, Al- lo consolò Matt
–Possiamo approfittarne per andare a vedere il famoso Lago
d’Ira che si trova qui vicino-
-Lago d’Ira? E perché si chiama così?-
chiese Fran.
-Perché si dice si sia formato dalla tempesta provocata
dalle lotte continue dei Gyarados che vi abitavano molti anni fa per la
conquista del territorio, e ad oggi è considerato come una
delle maggiori meraviglie della regione di Johto- rispose per lei un
curioso individuo avvicinatosi a loro, dai capelli rossi e vestito con
un completo blu scuro decorato in oro e un mantello nero e rosso.
-Mi scusi, signore, lei sarebbe?- domandò gentilmente Dylan.
-Si chiama Lance.- gli disse Sonia –Ed è un nostro
caro e vecchio amico di famiglia, vero Laura?-
-Sì, è così.- aggiunse la bionda,
ammiccando insieme alla sorelle modo impercettibile verso il nuovo
arrivato.
-Mi scusi, signor Lance- gli chiese Amy -Ma per caso non ci siamo
già visti da qualche parte, io e lei? No, perché
ha un’aria familiare-
“Uh? Ma quella ragazza… è proprio
lei?”
-Signor Lance? C’è qualche problema?-
-Uh? No, no, nulla, avevo solo lo sguardo fisso nel vuoto. Comunque no,
non credo di averti mai visto, così come non immaginavo di
rivedere dopo tanto tempo Sonia e Laura.-
-Vi conoscete da molto?-
-Ti dirò, uhm… come hai detto che ti chiami?-
-Alex-
-Sì, giusto, Alex… io e quelle due siamo molto
legati, e diciamo che ci conosciamo da circa tre anni, il che non
è poco. Oh, se non sbaglio volevate andare al Lago
d’Ira, giusto? Allora se volete vi faccio strada e vi
accompagno, che ne dite?-
-Va bene, facci strada, se proprio insisti-
E fu così che il gruppo dei nostri eroi decise di seguire il
misterioso Lance ed incamminarsi per il Lago d’Ira,
attraversando non con poca fatica il piccolo percorso di montagna che
conduceva proprio verso il Lago, anche se i nostri erano incuriositi
più dal ragazzo col mantello che dalla destinazione vera e
propria.
-Tu che dici, Al, pensi che ci possiamo fidare di lui?-
-Non lo so, ma visto che Sonia ci assicura che è un suo
amico, direi che possiamo fidarci, e poi mi pare un tipo per bene.-
-Sì, direi che Alex ha ragione...-
-E come fai a dirlo con certezza, Dylan?-
-Sento che la sua Aura è animata da buone
intenzioni…-
-Fammi indovinare, un altro dei tuoi poteri d’Aura, vero?-
-Già, sembra come se mi si stessero risvegliando a mia
insaputa…-
-In che senso? Vuol dire che non puoi controllarli?-
-No, Matt, non intendevo questo… dico solo che potrei
sfoderare chissà quali nuovi poteri senza neanche
accorgermene…-
-Chi lo sa, potrebbe essere come dici-
-Però a me sembra di averlo già visto da qualche
parte…-
-Ne sei sicura, Amy?-
-Certo che lo sono, è solo che non mi ricordo-
-Non preoccuparti, sono sicuro che te ne ricorderai presto-
-Lo spero, Alex, lo spero…-
Ad un certo punto, Lance si fermò e indicò con un
dito il tanto decantato lago, che si presentò largo quanto
un cratere e pieno d’acqua azzurrissima, collocato al centro
esatto di una pianura molto estesa e verdeggiante. Un vero paradiso,
insomma.
-Signore e signori… ecco a voi, il Lago d’Ira-
disse infine il rosso.
-Wooooow!- esclamò Alex, non trattenendo un impeto di
emozione.
-Ma è bellissimo!- aggiunse Amy.
-Da anche l’aria di essere un posto molto
tranquillo…- proferì Dylan.
-E anche molto curato, hai visto che verde?- aggiunse Matt.
-Però mi sembra un po’ strano che questo lago sia
tutta opera di Pokemon di natura feroce come i Gyarados-
notò Fran.
-Beh, è probabile che l’abbiano fatto non solo per
soddisfare la loro assurda voglia di competizione, ma anche per poter
così procreare la loro specie e far convivere anche le
altre.- azzardò Sonia, indicando un paio di Goldeen e
Seaking nuotare liberamente, seguiti anche un po’ goffamente
da alcuni Magikarp.
-Sì, può darsi che sia anche così- le
fece eco Laura.
-Pika?- improvvisamente Pikachu cominciò a tendere le
orecchie.
-Che succede, piccolo mio? Qualcosa non va?-
Il piccolo topo giallo non rispose, ma si limitò a scendere
dalla spalla di Laura e a dirigersi verso il bordo del Lago, seguito
poi a ruota da Togepi, che era sgusciato via dalle braccia di Alex, e
Riolu, che fino a quel momento era al fianco di Dylan e Fran. Tutti e
tre, soprattutto Riolu, mostravano sui loro musi come uno sguardo teso,
insicuro, come se avessero l’impressione che nelle prossime
ore, se non anche presto, sarebbe accaduto qualcosa di brutto, e parte
di questo venne evidenziato dal cielo che cominciava a rannuvolarsi.
-Non so perché, ma ho una brutta sensazione…-
disse Dylan, notando che il vento si stava alzando sinistramente.
-Chiamalo pure “timore” o come ti pare, ma
quest’atmosfera non mi piace per niente- aggiunse Fran,
abbracciandosi all’argenteo.
-Se è per questo neanche a me.- proferì Matt.
-Lance, cosa sta succedendo?- domandò Alex, per nulla
tranquillo.
-Non ne ho idea…- rispose l’interpellato
–Ma se le voci che ho sentito riguardo questo Lago sono vere,
temo che ben presto avremo una compagnia non molto
piacevole…-
-Che intendi dire?- gli chiesero all’unisono Sonia e Laura.
-Quali voci?- aggiunse ancora Amy.
-Le voci riguardanti uno strano Gyarados che è recentemente
è apparso proprio qui, nei dintorni del Lago
d’Ira. Da quanto ho capito, questo Gyarados sembra avere un
forte istinto territoriale per questo Lago, e si dice faccia la sua
apparizione non appena qualcuno vi mette piede, anche se per
sbaglio…-
-E cosa succede ai poveri malcapitati?-
-La cosa peggiore che possa mai capitare a chi invade o entra anche
solo per poco nel territorio di un Gyarados…-
Purtroppo, proprio mentre Lance finiva di parlare, l’acqua
del Lago cominciò ad agitarsi, e i Pokémon
d’Acqua nei paraggi, intuendo l’imminente pericolo,
cominciarono a nuotare via in cerca di riparo, e nel frattempo
l’ombra di un Pokémon, coperta in parte
dall’acqua, si avvicinava minacciosa verso i ragazzi, che non
fecero neanche in tempo a muovere un passo che la creatura
uscì fuori, rivelandosi in tutto e per tutto come un
Gyarados, ma ciò che fece rimanere a bocca aperta i presenti
non furono l’espressione feroce o gli occhi da bestia,
bensì il fatto che le squame di quello stesso Gyarados
avevano un curioso colorito rosso anziché il classico blu
tipico della sua specie, e ciò lasciava intendere che fosse
un esemplare unico nel suo genere, ipotesi supportata anche dal fatto
che non solo le squame, ma anche l’intero corpo del tipo
Acqua risplendeva come di luce propria. In poche parole, tutti questi
elementi facevano di questo Pokémon uno spettacolo per gli
occhi.
-Wow… ma è bellissimo!- esclamò Amy,
estasiata –Non so perché ma sento il dovere di
catturarlo e farlo mio!-
-È meglio di no, te lo sconsiglio- la avvertì
Lance –Questo Gyarados non è come gli altri, e ho
paura che sia terribilmente potente.-
-Davvero? Se è così, allora lo
aggiungerò volentieri alla mia squadra e ne farò
un Pokémon fortissimo-
-No, fermati!-
Nonostante l’avvertimento di Lance, la rossa aveva
già deciso, e una volta fatto uscire Vaporeon dalla
Poké Ball, cominciò a fargli cenno di cominciare
a lottare contro il Gyarados, che però non vide il
Pokémon Bollajet come una minaccia, e si limitò a
lanciargli contro una fiammata violacea dalle fauci, atterrandolo.
-Cavoli, che colpo!- esclamò sorpreso Matt.
-Non c’è da stupirsi, quella mossa è la
famosa Ira di Drago, una delle tante tecniche che Gyarados
può apprendere pur non essendo un vero tipo
Drago…- spiegò Dylan.
-Io però non mi arrendo. Vaporeon, Geloraggio!-
-Vaaaaapoooo!- rispose il tipo Acqua, scagliando il raggio gelido
contro il suo nemico, colpendolo duramente.
-GYAAAAAAAHHHH!- ruggì di rimando il Pokémon
Feroce, agitando le acque e preparandosi a colpire Vaporeon a zanne
scoperte.
-Fa attenzione, Amy, temo che stia per usare Morso!- disse Alex,
visibilmente preoccupato per la rossa.
-Tranquillo, tesoro, ho tutto sotto controllo. Vaporeon, bloccalo
subito con una bella Idrondata.-
E con incredibile grazia e rapidità, Vaporeon
caricò e poi rilasciò dalla sua coda la scia
d’acqua che aveva creato, bloccando così
l’assalto del Gyarados dalle squame rosse, che per nulla
contento e ancora più adirato di prima, agitò
violentemente la coda e creò così un piccolo
tornado che scagliò sul suo piccolo avversario, il quale
venne atterrato di nuovo, ma questa volta più duramente di
prima.
-Cavoli, è un osso duro…-
-Non temere, ti do una mano io. Togepi, Metronomo!-
-To-ge, To-ge, To-ge…- cantilenò felice il Baby
Pokémon, agitando le sue piccole braccia a destra e a
sinistra –To-ge-pi!- aggiunse poi, bloccandosi e infine
rilasciando una fortissima ventata d’aria gelida dalla bocca,
che andò a schiantarsi contro il Gyarados.
-Wow, questa volta ha usato Bora!- notò stupita Fran.
-Già, e anche questa volta Metronomo ha fatto centro,
però dubito basti anche questo attacco a
fermarlo… Riolu, è tempo di rendersi utili anche
per noi due… usa Codacciaio!- gridò Dylan.
-Pikachu, che ne dici se ci pensiamo anche noi due?- propose Laura al
suo piccolo compagno, che annuì –Allora vai con
Fulmine!-
-Riooooooo… Riolu!- sentenziò il
Pokémon Emanazione, spiccando un balzo da acrobata e
colpendo l’avversario a coda tesa.
-Pikaaaaaa… CHUUUUUUUUU!- si fece poi avanti il topo
elettrico, rilasciando dalle sue sacche guanciali un potentissimo
fulmine, folgorando con forza il Gyarados rosso.
-Woo-hoo! Lo abbiamo in pugno, ragazzi!- esultò Matt.
Infatti, con tutti gli attacchi subìti fino a quel momento,
si poteva pensare che il Gyarados rosso si sarebbe dichiarato vinto e a
quel punto si sarebbe lasciato catturare volentieri… peccato
che tutte quelle speranze vennero vanificate quando il Gyarados si
scrollò con molta disinvoltura l’intorpidimento
ricevuto dal Fulmine di Pikachu e riprese a ruggire molta
più ferocia di prima.
-Però, è parecchio resistente, il tipo- disse
sarcastico Alex.
-Ma come è possibile che riesca a rimanere ancora in piedi
dopo tutta quella serie di attacchi?- domandò Matt.
-Forse perché non è un Gyarados come tutti gli
altri...- ipotizzò Dylan.
-Impossibile, a parte lo strano colore lo si vede benissimo che
è un Gyarados in tutto e per tutto,
però…- riflette Fran.
-È proprio strano che abbia tutto questo vigore- concluse
Amy.
-Già… a meno che non si tratti del frutto di un
qualche bizzarro esperimento sull’evoluzione dei
Pokémon- proferì Lance.
-In che senso? A cosa ti riferisci, Lance?- gli chiese Sonia.
-Stando alle mie fonti, pare che il Team Rocket abbia messo in cantiere
una sorta di sistema per far evolvere i Pokémon il
più velocemente possibile, e forse è probabile
che anche questo Gyarados ne sia stato vittima in qualche modo-
-E se le cose stanno così, tutto ciò spiegherebbe
il suo comportamento così aggressivo, giusto?-
-In teoria sì, però rimane il problema su come
comportarci con lui… visto come ha resistito agli attacchi,
difficilmente potremmo avere qualche chance di catturarlo. Parimenti,
se lo lasciassimo allo stato brado potrebbe continuare a causare
problemi a tutti gli altri Pokemon che vivono nel Lago e anche ai
civili.-
-E allora cosa consigli di fare?- domandò Laura.
-Quello che un buon Allenatore dovrebbe sempre fare in situazioni
difficili come questa… ovvero seguire il suo cuore e fare la
scelta che gli sembra più giusta… Dragonite,
è ora di spiccare il volo!-
E dette queste parole, il ragazzo col mantello lanciò una
Poké Ball, dalla quale fuoriuscì un drago
arancione più alto di lui, dalla lunga coda, un piccolo
corno sulla testa e un paio di ali dagli interni blu, che si mise
subito al fianco del suo padrone, pronto a lottare.
-Fortunatamente per noi, ho già in mente un piano, ma ho
bisogno anche della collaborazione di Alex- disse il rosso,
rivolgendoli uno sguardo pieno di coraggio e fiducia –Te la
senti di offrire un po’ del tuo aiuto al qui presente
Campione della Lega di Johto?-
-Certo, ne sarei molto onorato…- rispose Alex, per poi
fermarsi un attimo ad assimilare ciò che aveva appena detto
Lance -Ehi, no, aspetta un momento! Come sarebbe a dire “Il
Campione di Johto”?-
-È una lunga storia… comunque, accetti di volermi
aiutare?-
-Se accetto? Ma è ovvio che accetto. Mettiamoci subito
all’opera!-
Fine Cap.29
|
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Capitolo 30 *** La cattura del Gyarados rosso ***
Cap.30:
La cattura del Gyarados rosso
Tempo più
tardi, sia Lance che il gruppo di Alex avevano
incominciato a mobilitarsi per poter affrontare al meglio il terribile
Pokémon Ferocia, il cui ruggito era risuonato per tutta
l’area e non presagiva nulla di buono, perciò
bisognava fare in fretta prima che potesse attaccare nuovamente.
-Allora è tutto chiaro, Alex?- domandò Lance al
ragazzo, nel mentre si preparava a montare in groppa al suo Dragonite.
-Certo, dopo tutto è un piano semplicissimo- rispose
l’interessato –Non appena entriamo nel suo campo
visivo lo distraiamo un po’ e poi lo colpiamo con tutto
ciò che abbiamo. Se tutto va secondo i piani,
potrò approfittarne per catturarlo per Amy- aggiunse,
mostrando nella sua mano destra una Poké Ball pronta per
essere utilizzata –E nel caso avessimo problemi durante la
cattura, Dylan, Laura ed Amy ci potranno dare supporto con i loro
Pokémon-
-Contate pure su di noi…- proferì
l’argenteo.
-Faremo qualsiasi cosa pur di metterlo alle strette- aggiunse la bionda.
-Poco ma sicuro- le fece eco l’allevatrice, mostrandosi
determinata.
-E il resto di noi cosa farà?- domandò Francesca,
parlando a nome suo e di Matthew, sentendosi in disparte.
-Tranquilla, piccina- le rispose Sonia –Anche noi quattro
faremo da supporto, ma solo se possediamo almeno un Pokémon
adatto a fronteggiare Gyarados-
-Beh, io posso sempre usare il mio Elekid- disse Matt, facendo uscire
il Baby Pokèmon di tipo Elettro dalla sua Ball.
-E io il mio Mareep- ribatté la ragazza, seguendo
l’esempio del chitarrista.
-Perfetto…- concluse la stessa Sonia, prendendo la Ball
contenente il suo Starter. Dopo averlo visto dal vetro semitrasparente
della parte superiore di essa, scoccandole un’occhiata carica
di grinta per farlo uscire a lottare, aggiunse –Allora se
è tutto pronto, direi che possiamo cominciare anche subito,
Lance-
-Bene- annuì il Campione, facendo cenno ad Alex di montare
in groppa anche lui e puntando un dito verso l’alto
–Coraggio, mio giovane amico, si va!-
-Ricevuto!- rispose l’Allenatore quindicenne, prendendo in
braccio il suo piccolo Togepi e poi tenendosi ben stretto al corpo del
drago arancione, il quale dopo pochi secondi spiccò il volo
senza alcuna esitazione.
In quello stesso istante, però, non appena notò
Dragonite avvicinarsi, Gyarados si preparò a scagliare
nuovamente l’Ira di Drago, sperando di abbatterlo in un colpo
solo… tuttavia, il tipo Drago di Lance riuscì ad
intercettare in tempo il colpo nemico ed evitarlo con maestria,
riprendendo quindi la sua carica.
-Cavoli, per un attimo ho temuto il peggio…- disse uno
stupito Alex.
-Toge…- gli diede ragione il Pokémon Pallapunte,
con le lacrime agli occhi.
-Non preoccuparti- lo rassicurò Lance
–Finché conteremo sulla velocità del
mio fedele compagno, saremo a posto. Ma
passando alle cose serie… Dragonite, ora che è
distratto, usa Iper Raggio!-
-Draaaaa…goooo…- annuì
l’interpellato, aprendo poi la bocca e generandovi da essa
una piccola sfera energetica –Niiite!-
continuò, mentre la sfera si concretizzava in un potente
raggio che, dopo aver percorso una lunga traiettoria in linea retta,
prese in pieno Gyarados, facendolo indietreggiare di qualche metro per
l'impatto.
-GYAAAAH!- replicò adirato il colosso dalle squame rosse,
agitando la coda fuori dall’acqua e creando un vortice in
direzione di Dragonite.
-Maledizione, quella mossa è Tornado!- esclamò
Lance, riconoscendo la natura di quella tromba d’aria
–Presto, evitalo!-
-Dra!- rispose il drago, eseguendo il nuovo ordine e volando via dalla
traiettoria del vortice, anche se un po’ a fatica.
-Ma è una mia impressione o Dragonite sembra già
stanco?- domandò Alex.
-È come dici, mio giovane amico- rispose il Campione
–E per il momento non potremo contare nuovamente sulla sua
forza-
-Eh? Ma perché?-
-Chi usa una mossa come Iper Raggio da fondo a tutte le sue energie
durante l’esecuzione, e perciò dopo aver fatto
questo è necessario che il Pokémon debba
sacrificare un turno di lotta per riprendersi.-
-E allora per quale motivo gliela hai fatta usare subito?-
-Perché speravo fosse sufficiente a tenere buono Gyarados
per un po’… ma a quanto pare mi sbagliavo di
grosso e ora ne pago giustamente le conseguenze-
-In pratica, mi stai dicendo che siamo già nei guai?-
-Non finché vi aiuto io- intervenne Sonia, raggiungendo il
campo di battaglia in groppa a Charizard, per poi notare che il
Gyarados rosso stava per usare di nuovo Tornado –Oh,
no… non lo farai… Charizard, usa Lanciafiamme,
subito!-
-Chaaaaar!- ruggì lo Starter di Kanto, scagliando il suo
soffio di fuoco verso il bersaglio senza pensarci due volte.
-Approfittiamone per attaccare anche noi, ragazzi!- esclamò
Matt, per poi puntare il dito verso il Pokèmon del Lago
–Elekid, Tuonoshock!-
-Mareep, Tuonoshock anche tu!- lo seguì a ruota Fran,
impartendo lo stesso ordine al suo Pokémon Lana.
-Vaporeon, Geloraggio!- proseguì Amy.
-Visto che non abbiamo altre opzioni… Riolu, Codacciaio!-
proferì Dylan.
-Pikachu, usa Fulmine!- concluse Laura.
E grazie a quella incredibile combinazione di attacchi, che il Gyarados
subì uno dopo l’altro senza possibilità
di reagire, per gli Allenatori sembrò che il feroce
Pokémon del Lago fosse stato finalmente indebolito come si
deve. Cogliendo l’attimo, Alex prese la Poké Ball
che aveva conservato e la lanciò verso
l’obiettivo, pronto per essere catturato, ma non appena la
Ball gli si avvicinò, il colosso dalle squame rosse si
riprese appena in tempo per romperla a metà con un deciso
colpo di coda, vanificando così gli sforzi fatti finora dal
gruppo.
-Oh… accidenti- disse a denti stretti il ragazzo dagli occhi
verdi.
-A quanto pare non è ancora abbastanza per
sconfiggerlo…- aggiunse Lance.
-Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto…- proferì
Sonia.
-E adesso?- domandò il chitarrista, mentre il suo Elekid
rimaneva in guardia insieme agli altri Pokémon.
-Non ci resta che ritentare…- rispose per lui
l’albino –Ma questa volta proveremo una tattica
differente…- aggiunse, abbozzando un sorriso.
-Ah, sì? E quale sarebbe?- gli chiese Fran, incuriosita.
-Per il momento pensiamo a riunirci, poi vi spiego- disse vago lui,
facendo poi cenno ad Alex, Lance e Sonia di tornare indietro.
Una volta che tutti furono nuovamente insieme e la maggior parte di
loro ebbe richiamato i propri Pokèmon, Dylan
portò prima lo sguardo verso il Pokémon dal
curioso colore scintillante, notando che aveva incominciato a ruggire
per il dolore causato dagli attacchi appena subiti. Intuendo quindi che
avrebbe impiegato almeno una mezz'ora di tempo, se non di
più, per riprendersi, tornò poi a
concentrarsi su gli altri.
-Allora, ricapitolando la questione…- cominciò
–Quel Gyarados è senza dubbio molto forte e non
sembra esserci possibilità di sconfiggerlo…
certo, i nostri attacchi congiunti lo hanno molto provato, ma alla
prima occasione potrebbe nuovamente tornare alla carica-
-Cosa proponi di fare, allora?- gli domandò Lance.
-Prima di catturarlo dobbiamo assicurarci di indebolirlo senza che
abbia alcuna possibilità di reagire, giusto? Allora per
prima cosa sarebbe meglio rallentare i suoi movimenti, e poi utilizzare
un Pokémon utile negli attacchi veloci. Fatto ciò
non ci vorrà nulla per prenderlo- spiegò, per poi
tirar fuori da una tasca del suo giubbotto
una Poké Ball dalla parte superiore nera con una curiosa
striscia gialla intorno –E visto il Pokémon con
cui abbiamo a che fare, penso che questa Ultra Ball sia quella che fa
al caso nostro-
-Capisco...- proferì Laura –Ma chi sarà
il volontario per questo piano?-
-Non è ovvio? Il nostro caro amico Alex-
-Starai scherzando, spero- intervenne Sonia –Non metto in
dubbio il fatto che il piccoletto sia bravo nelle catture, ma
così
è come chiedergli troppo! E poi, chi ci garantisce che anche
questo tentativo non vada a vuoto?-
-Allora si vede che non conosci bene Al- ribatté Matt -Se
c’è una cosa che adora è quella di
improvvisare anche quando la situazione è critica, e stai
pur certa che in questo momento la sua materia grigia avrà
già pensato ai Pokémon da utilizzare. Non
è così, Al?-
-Certo che sì!- rispose l’interpellato, mostrando
il suo solito sguardo carico di determinazione e porgendo una mano
verso Dylan e Fran, come se stesse attendendo qualcosa
–Ragazzi, credo sia arrivato il momento!-
-Uh? Che momento?- domandò un’incuriosita Amy.
-Il momento di rendergli due vecchi amici- rispose Fran, tirando fuori
da una tasca dei jeans una Poké Ball, cosa che fece anche
l’albino.
-Mi raccomando, trattali bene come noi abbiamo trattato bene
loro…-
-Certo- annuì il moro, prendendo le due sfere e poi
lanciandole in aria, facendo uscire fuori rispettivamente Metapod e
Ledian, i quali però non furono molto contenti di rivederlo,
cosa evidenziata anche dal fatto che una volta usciti fuori avevano
squadrato il giovane con aria parecchio delusa –Uh? Qualcosa
non va,
ragazzi?-
Sentendo quella domanda, i due Pokémon non risposero, ma si
limitarono a dargli le spalle e a non rivolgergli nemmeno un verso, e
non appena Alex provò ad avvicinarsi a loro, il
Pokémon Bozzolo si voltò di scatto e gli
ricoprì la faccia di una sorta di filo appiccicoso, mentre
il Pokémon Pentastra lo caricò e lo
atterrò dopo averlo colpito ripetutamente
all’addome con i suoi pugni, provocando lo stupore da parte
degli altri presenti.
-Alex, tutto apposto?- accorse Amy, aiutandolo a liberarsi dal filo di
Metapod.
-Sì… più o meno- rispose lui,
tastandosi la parte dolorante –Ma che vi prende? È
così che trattate il vostro Allenatore dopo tanto tempo?-
Quelle parole però non fecero che peggiorare la situazione,
dato che i due ripresero ad attaccare più di una volta il
giovane con la stessa tattica di prima, senza dargli neanche un momento
di respiro.
-Umf… sapevo che sarebbe successa una cosa del
genere…- proferì Dylan.
-Già, anch’io- aggiunse Fran
–D’altronde, ne avevamo parlato tempo fa, no?-
-Uh? Ma di che cosa state parlando?- domandò Alex, cercando
di evitare come poteva i ripetuti attacchi dei due tipi Coleottero.
-Già, gradiremmo delle spiegazioni- si intromise Matt.
-Vedi, Alex…- iniziò a parlare l’albino
–Un po’ di tempo fa, mentre sostavamo ancora a
Fiordoropoli, io e Fran avevamo discusso un po’ su come si
sarebbero comportati Metapod e Ledian una volta ritornati da te-
-Che intendi dire?- chiese Amy, incuriosita dall’argomento.
-Nulla di grave, solo il fatto che, da quando abbiamo ricevuto in
custodia temporanea quei due Pokémon da Alex, abbiamo dovuto
faticare parecchio per fare in modo di renderglieli più
forti in vista di battaglie più dure- rispose Fran,
continuando il discorso –Tuttavia, era piuttosto palese che i
due non si sentivano poi così a loro agio con noi, e diciamo
che la ragione per cui ora ti stanno attaccando è
perché si sono sentiti abbandonati, oltre ovviamente al
fatto che è bastata una sconfitta di Caterpie e il non aver
mai utilizzato Ledyba per farti sentire un Allenatore inadeguato per
loro-
-Ma… ragazzi… io…-
-Con tutto il rispetto, Alex… è stata una buona
cosa affidarceli, ma… non era meglio se prima avresti potuto
informarli di ciò?-
-Beh, certo, però…- provò a ribattere
il giovane Allenatore, ma le parole gli morirono in gola, iniziando a
comprendere quanto si era comportato male con i due Coleotteri in
quell’occasione, e immaginando quanto doveva essere stata
dura per loro stare senza il loro Allenatore originario a tenergli
compagnia, sebbene li avesse affidati solo temporaneamente ad altre
persone “Per quanto possa farmi male ammetterlo, hanno
ragione…” rifletté mentalmente, mentre
subiva per l’ennesima volta e senza reagire la combo dei due
Pokémon, cadendo rovinosamente a terra, finendo col fissare
il cielo “Pensavo che affidarli anche solo per un
po’ alle mani di amici fidati li avrebbe resi più
forti… e così è stato, ma
evidentemente avrei potuto fare ancora qualcosa con loro
anziché dare subito via le loro sfere solo perché
mi sono sentito inadatto per motivi inutili… mi sono
comportato da stupido e da egoista… e sinceramente non posso
neanche biasimarli, dato che è solo colpa mia...”
continuò nei suoi pensieri, mentre si rialzava e si puliva
gli abiti sporchi di terra –Tutto qui quello che sapete
fare?- disse rivolto ai due con tono provocatorio –Strano, mi
aspettavo che quei due vi avessero insegnato di meglio oltre a mosse
semplici come Millebave o Cometapugno… perché non
mi mostrate dell’altro?-
-Le?-
-Meta?-
-Sì, avete capito bene… se proprio mi odiate
così tanto per ciò che avete passato e di sicuro
vorrete farmela pagare finché non vi sentirete soddisfatti,
allora perché non mi attaccate con il resto delle mosse che
conoscete?-
-Ma che diavolo stai dicendo?- esclamò Sonia, colpita da
quelle parole.
-Ti ha forse dato di volta il cervello?- aggiunse Laura –Cosa
speri di ottenere abbassandoti a tali richieste? Vuoi forse morire?-
-Certo che no- ribatté il ragazzo, rimanendo fermo
dov’era –Voglio solo vedere fin quanto sono
migliorati e dimostrargli quanto sono adatto a loro due nonostante
tutto-
-Ma tu non sei un Pokémon, Al!- provò a
dissuaderlo Matt –Il tuo corpo non è per niente
adatto a subire attacchi del genere! E tra l’altro, questo
non mi sembra il luogo né il momento adatto- aggiunse,
indicando il Gyarados rosso, in quel momento ancora occupato a
riprendersi dai postumi degli attacchi precedenti –Cerca di
convincerli in un altro modo che non implichi decisioni come
questa, almeno-
-Mi dispiace, amico, ma ormai il danno è fatto, per cui
è giusto che come Allenatore io paghi per averli trattati
male… quindi, se proprio non c’è altro
modo per farmi perdonare, allora subirò i loro colpi, senza
muovere un dito-
Sentendo con attenzione quelle parole, tutti, Metapod e Ledian
compresi, rimasero perplessi da come il moro aveva deciso di prendere
di petto la situazione e su come voleva espiare la sua colpa, anche se
in un modo così estremo e volendo quasi suicida, dato che la
resistenza di un corpo umano ad attacchi da parte di un
Pokémon era nota a tutti. Alex, tuttavia, era ben conscio
del rischio che correva, e sembrava pronto a tutto pur di riconquistare
la fiducia perduta dei due tipi Coleottero, i quali dopo essersi
guardati per un momento negli occhi ripresero la loro offensiva contro
di lui utilizzando le altre mosse d’attacco che sapevano,
ovvero Azione e Coleomorso per Metapod (anche se non si capiva dove
avesse la bocca) e Pugnorapido per Ledian, le quali provocarono
parecchi danni all’Allenatore, che però si era
subito rialzato e aveva fatto cenno di continuare, cosa che
fecero per una buona mezz'ora sotto gli occhi degli altri
Allenatori, preoccupati per ciò che stava passando
l’amico. durante quella stessa ora i due Coleotteri, man mano
che passava il tempo, cominciarono a sentirsi poco sicuri di
ciò che stavano facendo, come se in qualche modo le parole
del moro li avessero toccati nel profondo, dovendo tra
l’altro ammettere come, per quanto cadesse a terra, egli si
rialzava ancora, attacco dopo attacco, deciso ad andare fino in
fondo…
-Anf... anf… come vedete… anf… sono
ancora in piedi, nonostante mi sia preso in pieno i vostri attacchi per
non so quante volte…- disse lui con voce affaticata,
reggendosi a malapena in piedi –Beh, scommetto che avete
capito entrambi che uno come me, in fin dei conti, non è poi
tanto male...-
-Alex…- disse Amy, ancora preoccupata per lui.
-Ho paura che sia giunto al limite…- disse invece Dylan
–Se subisce un altro attacco da parte loro, per lui potrebbe
finire male-
-Dici? Secondo me non credo che ne avranno ancora il coraggio dopo
averlo visto ridotto in quel modo- azzardò Fran, indicando poi i due Coleotteri -Osservali bene… non credo che siano
più arrabbiati con lui, specie dopo le belle parole che ha
detto-
E infatti, non appena Alex crollò in ginocchio stremato per
le ferite subite, Metapod e Ledian ebbero come l’impulso di
avvicinarsi a lui per sincerarsi delle sue condizioni, e una volta che
gli furono abbastanza vicino, anziché percuoterlo come prima
gli si accoccolarono teneramente, come per chiedergli scusa per tutto
ciò che gli avevano fatto. Mostrando un sorriso stanco, Alex
se li portò davanti a sé e li
abbracciò, segno che ora i tre avevano fatto
pace… peccato però che quella pace fu bruscamente
interrotta da un nuovo e potente ruggito del Gyarados rosso, il quale
sembrava esseri ripreso, anche se non totalmente, come si poteva notare
dalle varie ferite sul suo corpo.
-Oh, no! Sta per tornare alla carica!- esclamò Matt.
-Certo che sei proprio testardo, eh?- proferì
l’Allenatore, rialzandosi nuovamente, anche se a fatica, per
poi osservare con sguardo determinato i suoi due compagni ritrovati
–Voi che dite, gli diamo una lezione?-
-Ledian!- annuì il Pokèmon Pentastra.
-Metapod!- gli fece eco il Pokèmon Bozzolo.
-Perfetto, allora che cominci lo spettacolo!- concluse il moro,
rischiando però di crollare nuovamente a terra.
-Fermo lì, tu!- gli disse Matt, accorso in tempo per
aiutarlo a reggersi insieme a Dylan e Fran –Non penserai di
affrontarlo conciato così-
-Il tuo amico con gli occhiali da sole ha ragione- aggiunse Sonia,
raggiungendolo insieme agli altri –Forse è meglio
se ti riposi un po’-
-Niente affatto! Se prima non lo indebolisco non potremo mai catturarlo-
Ma prima che il resto del gruppo potesse dire la sua opinione, il
Gyarados rosso zittì tutti con un altro ruggito, e
successivamente si preparò a colpirli usando Ira
di Drago, ma Metapod, istintivamente, puntò la coda verso di
lui e gli sigillò la bocca con Millebave, impedendogli di
utilizzarla, mentre Ledian, più rapido che mai, procedette a
colpirlo ripetutamente con Cometapugno. Dal canto suo, non potendo
accettare il fatto di essersi fatto fregare da due tipi Coleottero, il
feroce Pokémon del Lago provò quindi a spazzarli
via usando Tornado, ma…
-Ok, ora mi hai stancato… Ledian, usa Pugnorapido!-
esordì Alex, per poi osservare la coccinella colpire il
nemico in pieno muso –Perfetto, e ora finiscilo
un’altra volta con Cometapugno-
-Leeee… diaaaaaan!- annuì ancora il Coleottero,
rieseguendo con successo la raffica di pugni contro Gyarados, il quale,
dopo tutti quei danni ricevuti in precedenza, non poté fare
nulla per contrastarlo.
-Forse ci siamo… Alex, dammi il tuo Pokédex-
disse Dylan, per poi consultare l’apparecchio elettronico
dell’amico e puntarlo contro il Pokèmon, notando
poi che la sua salute era quasi agli sgoccioli –Ok,
è il momento!- aggiunse, passando la Ultra Ball a Amy
–E’ tuo!-
E senza dire nulla, l’allevatrice lanciò la sfera
contro il Pokèmon d’Acqua, il quale venne
totalmente risucchiato dentro essa, che dopo essere stata prontamente
recuperata da Ledian, il quale la ripose a terra, vibrò le
classiche tre volte e poi si fermò emettendo alcune piccole
scintille, segno che,
grazie ai loro sforzi e anche all’aiuto dei due
Pokèmon Coleottero di Alex, il Gyarados rosso era
finalmente catturato. L'entusiasmo dei presenti però non
durò molto a lungo dato che Alex, risentendo nuovamente
delle ferite di prima,
cadde un'altra volta a terra, questa volta privo di sensi.
Fine Cap. 30
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Capitolo 31 *** Convalescenza ***
Cap.31:
Convalescenza
Una volta che Alex ebbe riaperto gli occhi, per qualche strano motivo
si sentì parecchio disorientato, come se mentre dormiva gli
fossero passati addosso una mandria di Pokémon non ben
definiti. Quando riuscì a mettere a fuoco la vista ancora
appannata, si accorse di trovarsi sdraiato su un letto, con accanto
un’infermiera Joy che le sorrideva contenta.
-Ben svegliato, Alex. Come ti senti?- gli disse lei con tono amorevole.
-Do… dove mi trovo?- chiese invece lui, ancora disorientato.
-Sei al Centro Pokèmon, più precisamente nel
reparto dove io e Chansey ci occupiamo degli Allenatori che hanno
riscontrato incidenti causati da parte di Pokèmon selvatici-
spiegò l’infermiera, mentre un buffo
Pokémon rosa dalla forma ovale e con un marsupio con tanto
di ovetto annuiva felice.
-Ah… capisco… co… cosa mi è
successo?-
-Sei stato portato qui dai tuoi amici due giorni fa, e se posso dirti
la verità, eri messo parecchio male, anche se per fortuna
non hai riscontrato ferite gravi-
-Due… giorni? Cavoli, non pensavo di dormire così
tanto. E i miei amici?-
-Hanno soggiornato qui in attesa che ti riprendessi. Non puoi neanche
immaginare quanto fossero preoccupati. Vuoi che te li chiami?-
-Sì, grazie…-
E dopo aver rivolto un altro sorriso rassicurante al ragazzo,
l’infermiera uscì dalla stanza seguita fedelmente
da Chansey. Rimasto ora da solo, il giovane di Borgo Foglianova si
sistemò sul letto in modo da stare più comodo e
poi cominciò a riflettere su cosa poteva essere successo
quei due giorni in cui era rimasto letteralmente K.O. a causa dei
postumi dovuti ai colpi combinati di Metapod e Ledian… ma a
proposito di loro, pensandoci bene, per Alex era ancora incredibile
quanto fossero migliorati dall’ultima volta in cui erano
ancora al loro primo stadio evolutivo, e sicuramente, ora che non sentivano
più alcun rancore per lui, sarebbe migliorati ancora di
più… questi bei pensieri vennero però
messi da parte quando il ragazzo sentì bussare alla porta,
segno che i suoi amici erano finalmente arrivati.
-Avanti, è aperto- disse tranquillamente, per poi vedere
Matt e gli altri varcare la soglia della porta armati di doni e un
mazzo di fiori.
-Ehi, Al, come stai? Ti sei ripreso, finalmente?- domandò
infatti il chitarrista.
-A volte mi chiedo se sei più scemo o più
cretino- lo riprese Fran –Lo puoi vedere tu stesso che
è di nuovo tra noi, quindi cosa chiedi?-
-Cos’è, vuoi già litigare, ragazzina?-
-Se proprio insisti, anche subito, capellone-
-Su, su, non abbiamo tempo per litigare- intervenne Dylan separando i
due, che sembravano già pronti a
darsi addosso.
-Giusto, oggi dobbiamo festeggiare- aggiunse Amy, mentre metteva i fiori dentro un vaso –Ti senti un
po’ meglio, tesoro?- aggiunse, dopo essersi avvicinata al
ragazzo.
-Beh, ho avuto giorni migliori, se devo essere sincero- ci
scherzò su il moro, per poi lasciarsi andare ad una risata
di gusto –Piuttosto, cosa mi sono perso in questi ultimi due
giorni?-
-Oh, nulla di particolare- gli rispose Matt –Solo due giorni
di preoccupazione passati ad aspettare il tuo risveglio…
cavoli, Al, se volevi farci prendere un bello spavento ci sei riuscito
in pieno!-
-Hai ragione… forse avrei dovuto ascoltare il tuo consiglio-
-Non importa, dai… ciò che conta è che
tu stia bene. Pensa, il vederti di nuovo in forma mi ha dato
l’ispirazione per una canzone!-
-Davvero? Forte! Allora spero di sentirla presto- concluse il ragazzo,
per poi guardarsi intorno un momento –Ma… Lance,
Sonia e Laura?-
-A svolgere qualche indagine al Lago d’Ira, come hanno fatto
da due giorni a questa parte mentre dormivi…- gli rispose
Dylan -Dicevano che c’era qualcosa di strano in quel Lago,
anche se non sono ancora riusciti a capire cosa…-
-Quindi non hanno ancora saputo che mi sono ripreso?-
-Penso proprio di no, dato che sono usciti di mattina
presto…-
-E in seguito- continuò Fran -Ci hanno anche lasciato un
messaggio che, oltre ad augurarti una buona guarigione, diceva che
sarebbero stati fuori città per un po’, giusto il
tempo per raccogliere nuove informazioni sulle possibili nuove mosse
del Team Rocket-
-E che se avessero scoperto qualcosa ci avrebbero avvertito- concluse
Matt.
-Ah, capisco… beh, immagino che si saranno preoccupati anche
loro, vero?-
-Beh, non tanto quanto noi, però si può dire che
erano rimasti molto sorpresi da come hai gestito la faccenda di Metapod
e Ledian… anche se, secondo Laura, potevi scegliere un
metodo meno rischioso per farti “perdonare”, vista
la situazione in cui eravamo- gli disse Amy, per poi tirare fuori
l’Ultra Ball contenente il Gyarados rosso, che ora pareva
molto più calmo –In ogni caso, se non fosse stato
per loro, Reddy sarebbe ancora libero e ci avrebbe fatto a pezzi tutti
quanti- aggiunse, mentre dall’interno il Pokémon
Ferocia annuiva con fare dispiaciuto.
-Già, ma per fortuna non è successo, eh eh eh eh-
-La prossima volta però non fare più cose del
genere…- lo riprese Dylan, guardandolo con uno sguardo molto
serio –Hai corso un rischio enorme, non tanto
perché stavi quasi per farti uccidere dai tuoi stessi
Pokémon, che per fortuna ti hanno perdonato, ma quanto per
il fatto che ci avrebbe pensato il Gyarados rosso ad avere questo
privilegio…-
-Me ne rendo conto… sono stato proprio un incosciente- disse
il moro, abbassando leggermente il capo come in segno di scusa.
-Ad ogni modo, non dannarti troppo su ciò che hai fatto o
ciò che farai… l’importante
è ora ti concentri solo sul riprendere le forze-
-Sì, hai ragione. Cosa ha detto l’infermiera a
riguardo?-
-Data l’entità delle ferite, che sono comunque
lividi neanche tanto gravi, ha detto che come minimo devi farti tre
giorni di convalescenza, e per tanto dovrai startene a letto- lo
informò Matt.
-Quindi, per tre giorni non potrò fare nulla? Ma io volevo
andare a sfidare la Palestra di Mogania, o almeno allenarmi un
po’ prima di farlo-
-Niente di personale, Al… ma sai com’è,
se ti alzi subito dal letto potresti avere una ricaduta e prolungare
ancora di più la convalescenza… è
questo che vuoi davvero fare, specie dopo quello che hai passato?-
-Ovviamente no… però mi sembra ingiusto che voi
vi lanciate nel divertimento mentre io sto qui a fare la muffa-
-Non dire così, Alex- lo interruppe l’allevatrice
dai capelli rossi In caso di bisogno ci penserò io a farti
compagnia-
-Oh… grazie, Amy, è una buona idea-
-Anche perché di sicuro vorrai anche qualche consiglio per
poter allenare al meglio Metapod e Ledian, ora che sono di nuovo con te-
-Mi hai tolto le parole di bocca, lo sai?-
-Sentite, ragazzi, perché non li lasciamo soli?- propose
Matt –Scommetto che dopo due giorni che non si sentono e non si parlano ne
avranno di cose da dirsi, eh eh eh-
-Concordo… meglio fare così- rispose Dylan,
iniziando ad avviarsi.
-Bye, bye, piccioncini!- li canzonò Fran, uscendo per ultima.
-Gran bei amici…- disse sarcastico il moro, per poi voltarsi
verso la sua ragazza e sorriderle divertito –Non cambieranno
mai…-
-Già, ma questo è il bello di avere tanti amici
al tuo fianco- rispose la rossa.
-Puoi ben dirlo…- ribatté lui, per poi scuotere
la testa -Ma ora che ci penso, è da un po’ che non
ho più notizie di Eugenius-
-Eugenius? e chi sarebbe?-
-Un appassionato di Pokémon Leggendari che ho incontrato ad
Amarantopoli parecchio tempo fa. Lo si può riconoscere
subito perché va in giro con addosso uno smoking viola e un
mantello da mago… e se te lo stai chiedendo, sì,
è un tipo molto particolare, quasi eccentrico-
-Da come ne parli, sembra proprio di sì, ih ih ih-
-Ma la cosa che lo caratterizza di più è la sua
continua ricerca di un particolare Pokémon Leggendario di
nome Suicune, conosciuto anche con molti nomi tra cui “Il
Vento del Nord” o “Il Leggendario della
Tramontana”-
-Wow… e come mai lo cerca così assiduamente?
Stando a quanto mi ricordo, in genere Pokémon come quello
non sono affatto tipi da stringere legami con gli esseri umani, ma sono
più portati, invece, a vivere una vita in solitaria-
-È ciò che penso anch’io, ma da come ne
parlava sembrava molto deciso ed emozionato all’idea di
incontrarlo, quasi come un bambino sogna di incontrare gli eroi della
sua infanzia dal vivo-
-Oh, capisco… però non ti sembra un po’
sospetto come comportamento? Voglio dire, non hai alcuna garanzia che
appena lo incontrerà… o meglio, se mai
riuscirà ad incontrarlo, non gli verrà in mente
l’idea di acchiapparlo-
-Beh, anche questo è vero, però… non
so, sentendo le sue parole a primo impatto ammetto di avuto la
sensazione che stesse nascondendo qualcosa, tuttavia mi pare molto
difficile pensare che uno dall’aria onesta come lui possa
avere anche solo un minimo di intenzioni malvagie… e poi,
cos’è tutto questo pregiudizio infondato se neanche lo conosci, scusa?-
-E allora tu, che ti fidi di qualcuno che potrebbe essere un potenziale
pericolo per quel Pokémon Leggendario, o forse persino un membro
del Team Rocket sotto copertura?-
-Naaah, lo escludo- intervenne Matt, rientrando in camera
-D’accordo che è evidentemente un fanatico di
Suicune, ma dubito si abbasserebbe ai livelli di quei
dannati… e inoltre non ce lo vedo come Recluta o Generale-
-Concordo…- aggiunse Dylan, rientrando anche lui
–Anche se per questa sua "passione" rimane un tipo un po'
sospetto-
-Beh, questo non possiamo ancora saperlo, però- concluse
Fran.
-… Da quanto tempo è che stavate origliando?-
esclamò a sorpresa il moro, fulminando con lo sguardo i tre
“intrusi”, i quali, colti sul fatto, uscirono
nuovamente dalla camera e lasciarono i due ancora una volta da soli.
***
Se non lo avesse visto con i suoi occhi non ci avrebbe creduto, ma a
quanto sembrava, dopo un lungo inseguimento per mare, dovuto anche
prima ad un lieve disorientamento da parte del suo target per
depistarlo e poi ad una sosta forzata sulle Isole Vorticose per far
riprendere fiato ad Haunter, finalmente Eugenius era riuscito a
raggiungerlo… Suicune, il Pokémon che aveva
sempre sognato di incontrare, era finalmente davanti ai suoi occhi,
intento a fissare il mare da una modesta spiaggia fuori Fiorlisopoli.
-Suicune…- esordì lui, inginocchiandosi davanti
al Leggendario, sentendosi indegno per la magnificenza che emanava
–Ho sempre sentito parlare di te… le leggende
narrano che sei un Pokémon unico nel tuo genere…
so che sei rinato solo di recente e sei anche un tipo molto schivo, ma
c’è solo un favore che…-
Purtroppo per Eugenius, il suo discorso fu fatto cadere sul nascere non
appena il tanto decantato Vento del Nord emise un ululato quasi
sommesso, per poi voltarsi e mostrargli uno sguardo enigmatico, quasi
inespressivo.
-Cosa c’è, hai forse voglia di lottare?- chiese,
iniziando a mettere mano ad una delle Poké Ball che aveva
con sé.
Vedendolo fare ciò, il Pokémon Leggendario non
gli rispose nulla, per poi dargli di nuovo le spalle e rimettersi a
correre sul pelo dell’acqua. Giudicando quel gesto come una
sorta di sfida, Eugenius fece uscire nuovamente Haunter dalla sua Ball
e, dopo essersi aggrappato alle mani aguzze dello spettro, si rimise in
moto più determinato di prima, segno che
l’inseguimento non era finito, ma al contrario era solo
iniziato, e ovunque sarebbe andato Suicune, lui lo avrebbe sempre
raggiunto, e solo così avrebbe fatto avverare il suo
più grande sogno…
-Avanti, Vento del Nord… fammi vedere fin dove ti
spingerai…-
Fine Cap.31
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Capitolo 32 *** Il Quartier Generale del Team Rocket ***
Cap.32:
Il Quartier Generale del Team Rocket
Alla fine, dopo tre lunghi giorni di riabilitazione e convalescenza,
Alex venne finalmente dimesso, e poté tornare
tranquillamente ad allenarsi con i suoi Pokémon in vista
della prossima sfida in Palestra, la quale gli avrebbe fatto ottenere
di sicuro la sua settima Medaglia.
-Perfetto, ora anche voi due siete ok- disse il moro, dopo aver
consultato un’ultima volta le mosse di Metapod e Ledian
grazie al Pokédex.
-Sicuro sia stata una buona scelta insegnargli quelle mosse?- disse
Dylan, parlando riguardo al Pokémon Pentastra.
-Parli di Schermoluce e Retromarcia? Beh, sì,
dato che è di Natura Allegra, e quindi è bravo
nelle mosse veloci-
-E per quando riguarda Metapod?- gli domandò Matt
–Cosa hai deciso?-
-Amy mi ha consigliato di fargli tenere le mosse che conosce ora, dato che secondo lei sono l’unione perfetta di attacco e difesa- rispose il ragazzo, per poi rivolgersi al Pokémon Bozzolo –A te sta bene, comunque, vero?-
-Metapod!- fu la risposta pronta che diede la crisalide verde al suo
Allenatore.
-Ora non ci rimane che dirigerci alla Palestra, giusto?- chiese Fran
–Voglio dire, se ti senti pronto per la sfida non
c’è nessun problema-
-E me lo chiedi? Certo che sono pronto! E questa volta non ci saranno assenze o altre scuse del genere a fermarmi, ma avrò la mia sfida!-
-Mi sa che dovrai aspettare ancora- lo interruppe Amy, notando che lo
schermo del PokéGear del suo ragazzo lampeggiare
–Sembra che ti sia appena arrivato un messaggio, e penso sia
da parte di Lance. Meglio tardi che mai, eh?-
-Già, tempismo perfetto- ribatté sarcastico il
ragazzo, per poi dare un’occhiata al messaggio ricevuto –Oh, bene, pare che alla
fine le loro indagini hanno avuto successo-
-Cosa dice, Al? Dai, non tenerci sulle spine- disse il chitarrista,
incuriosito.
-Roba che scotta, da quanto ho capito. Pare che le loro ricerche li
abbiano portati ad una buona pista da seguire, e che tale pista li
abbia condotti fino a quella che dovrebbe essere la base segreta del
Team Rocket-
-Co-come? La loro base? Dici sul serio?- esclamò una
sorpresa Fran.
-Stando al messaggio, pare proprio di sì-
-Allora sarebbe meglio raggiungerli, no?- disse subito Matt
–Tanto non dovremmo avere problemi ad andare lì e
metterli fuori gioco-
-Dimentichi che oltre ai normali membri di basso rango potremmo
incappare anche nel resto dei Generali…- rifletté
Dylan
-In ogni caso, meglio se ci muoviamo- concluse Amy –Forse ci
staranno già aspettando per organizzare il da farsi, non
credete?-
-Sì, hai ragione- annuì Alex –Tra
l’altro, Lance mi ha lasciato anche le indicazioni su dove
dobbiamo incontrarci. Andiamo, ragazzi!-
E tempo più tardi, seguendo per bene le indicazioni sul
messaggio, i cinque ragazzi alla fine giunsero sul luogo di ritrovo,
una landa di montagna dove ad aspettarli vi erano Lance, Sonia e Laura,
i quali parevano già pronti alla lotta.
-Chi si vede- disse il Campione rivolgendosi ad Alex -Alla fine sei
guarito, eh?-
-Eh, già… anche se la convalescenza è
stata parecchio noiosa- rispose il moro.
-Che importa? Adesso che ti sei ripreso, puoi stare sicuro che in questa missione non ti annoierai affatto- ribatté Sonia –Sappiamo anche come agire in tutta sicurezza-
-Davvero, e come?- domandò Matt.
-Semplice, mio caro- passò a spiegare Laura, per poi
indicare un piccolo edificio dietro di loro –Vedi quello?
Ebbene, anche se sembra un semplice negozio di souvenir, in
realtà è una copertura per la loro base. Una
volta entrati, ci divideremo in quattro squadre differenti per
setacciare l’intera base in cerca della fonte del loro folle
esperimento, che stando alle indagini sembra essere collegato alle onde
radio o qualcosa di simile-
-E ovviamente ciò che dobbiamo fare è trovare e
distruggere quella fonte, qualunque essa sia- intuì Dylan.
-Sembra un ottimo piano, però come la mettiamo con i quelli
che “gestiscono” il negozio?- chiese Fran.
-A quelli ci hanno già pensato Lance e Dragonite, quindi non ci sono problemi- la informò Sonia –Ora, se non avete
altre domande, che ne dite se cominciamo a muoverci?-
-Certo- disse il rosso con il mantello –Dato che andiamo di
fretta, vi dirò solo che potete andare in coppia con chi vi
pare, basta solo che sappiate cooperare e non vi intralciate
l’un l’altro, tutto chiaro?-
-Sì!- rispose in coro il resto del gruppo, per poi
incamminarsi verso l’edificio.
Una volta entrati e assicuratisi di non avere altre sorprese in giro,
Alex, Lance e gli altri si divisero come da accordo e, per mantenersi
in contatto, ogni coppia fu munita di una piccola ricetrasmittente
portatile. Fatto ciò, ora tutto era pronto per la missione,
che Matt non perse occasione di nominarla simpaticamente
“Operazione Distruzione Team Rocket”.
-Mi raccomando, ragazzi…- disse Lance avvertendo il resto
delle coppie tramite il contatto radio mentre era con Alex
–Non dimenticate perché siamo qui. Fermiamo i loro piani diabolici e poi togliamo subito il disturbo, chiaro?-
-Ricevuto…- rispose Dylan, finito in coppia con Fran.
-Lascia fare a noi- ribatterono all’unisono Sonia e Laura.
-Let’s show time, gente!- concluse un Matt sorridente,
accompagnato da Amy.
Ma non appena Lance e gli altri ebbero chiuso le comunicazioni, un
segnale d’allarme scattò come
all’improvviso, e nel giro di poco tempo sia lui che Alex, e
quasi contemporaneamente le altre tre coppie rimanenti sparpagliate per
il rifugio sotterraneo, furono sormontati da una moltitudine di Reclute pronte a fermarli.
-Un attacco in massa dei cattivoni... che cliché patetico-
esclamò il Campione con tono ironico, chiamando a
sé Dragonite –Avanti, Alex, facciamogli vedere di
che pasta siamo fatti noi due-
-Sei tu il capo- rispose prontamente il moro, facendo uscire Quilava,
che aveva già incominciato ad infiammarsi per bene
–All’attacco!-
***
-Accidenti… anzi, maledizione… dove si
sarà cacciato?- imprecò Eugenius, guardandosi
intorno al percorso d’acqua vicino al Monte Scodella in cerca
di qualche traccia di Suicune. –E’ impossibile che
si sia volatilizzato, specie dopo che l’ho inseguito via mare
per due giorni e vicino ad Amarantopoli fino a ieri pomeriggio...
voglio dire, sono sempre stato un passo vicino a lui-
-Haunter…- sibilò il suo Spettro, mentre ne
approfittava per fare una pausa… stava levitando troppo in
quel periodo, e ciò lo stava affaticando parecchio.
-In ogni caso non mi arrendo… non dopo tutti gli anni che ho
trascorso sperando di incontrarlo- proseguì
–Così come Angelo spera di rivedere Ho-Oh, io non
perderò la speranza di raggiungere il Leggendario della
Tramontana-
-Vedo che non hai perso il tuo solito ottimismo, amico mio- lo
interruppe una voce molto familiare alle sue spalle, che si
rivelò essere quella del biondo Capopalestra di Amarantopoli
–Tuttavia dubito basti solo perseverare se vuoi davvero
raggiungere il tuo obiettivo-
-Uh? Oh, ciao, Angelo- lo accolse l’uomo –Come mai
qui?-
-Non è ovvio? In città ho sentito che qualcuno
con un Haunter stava gironzolando nei dintorni e sono venuto ad
indagare- spiegò l’altro.
-Ah, capisco… Beh, sei stato gentile a venire a trovarmi,
anche se non sosterò ancora per molto, visto che ho un
obiettivo da perseguire-
–Dimmi solo una cosa, Eugenius… vuoi davvero
continuare fino in fondo?-
-E anche se fosse? Non vedo cosa ci sia di male-
-Forse il fatto che al momento sembri arrivato ad un punto morto?-
-Già… a quanto pare sembra che sia riuscito a
sfuggirmi, il che è molto strano, dato che stando ai
racconti, Suicune è solito dirigersi ovunque ci sia acqua-
-E il percorso che porta a Mogania è appunto un percorso
acquatico… uhm… questo può significare
solo due cose: o ha aumentato la sua velocità per lasciarti
indietro senza possibilità di raggiungerlo
oppure…-
-Oppure...?-
-Ha deciso di cambiare percorso e quindi è entrato dentro il
Monte Scodella-
-Dentro il Monte, eh? Potrebbe essere una
possibilità…- ponderò il ricercatore
in smoking e mantello, per poi richiamare Haunter –Grazie per il suggerimento, amico mio. Ci darò
subito un’occhiata-
-Aspetta...- lo fermò il biondo, prima di lasciarlo andare
–Mi prometti che una volta che avrai raggiunto, se mai ci
riuscirai, non gli farai nulla di male, per quanto possa essere una vera rarità come Pokémon?-
-Certo che non farò nulla del genere. Se ciò
accadesse, andrebbe contro i miei solidi principi di Ricercatore di
Leggende, non credi? E ora, se vuoi scusarmi, sento che il Vento del
Nord mi stia chiamando con la sua voce cristallina…-
E detto questo, armandosi di una rinnovata determinazione, Eugenius si
fece coraggio e si avviò verso l’interno del Monte
Scodella, mentre Angelo, vedendolo ripartire, sorrise come soddisfatto
e si incamminò nuovamente verso Amarantopoli, fiducioso
dell’amico.
***
-Uff… e questo era l’ultimo- disse Fran,
richiamando il suo Mareep.
-Già, ma ora passiamo alle cose serie…- aggiunse Dylan, per poi agguantare una
Recluta mezza sfinita –Chi è il vostro capo, qui?
Parla!-
-I-il grande Giovanni…- disse questi –Ma dubito
arriverete mai al suo ufficio…-
-Che vorresti insinuare?-
-Semplice… cough, cough… il suo ufficio al
secondo sotterraneo è protetto da ben due password, e una di
esse è “Codaslowpoke”… ma
dubito funzionerà senza la seconda, ih ih ih… tra
l’altro, con il sistema di sicurezza che abbiamo, non penso
riuscirete a batterci tutti quanti prima di arrivare dal
Boss…-
-Per me è abbastanza, grazie…- concluse
l’albino, per poi tramortire con un pugno la Recluta e
contattare nuovamente gli altri –Ragazzi, sembra che io e
Fran abbiamo scoperto qualcosa di molto utile-
-Oh, fantastico- gli rispose Matt –Anche io ed Amy, se
è per questo, anche se la Recluta che ho interrogato ha
detto che il loro Boss è tornato con loro e poi ha detto una
parola strana, “Codaraticate”… hai idea
di che significhi?-
-Forse… ma parlando d’altro… Sonia,
Laura, come procede da voi?-
-A meraviglia!- ribatté la voce della bionda –Non
solo abbiamo messo K.O. tutti gli inetti che ci hanno attaccate, ma li
abbiamo anche obbligati a dirci come disattivare il sistema di
sicurezza e a indicarci “gentilmente” come
raggiungere la sala monitor-
-Se riuscite ad avere un po’ di pazienza, quindi, tra un
po’ dovremmo avere nuovamente campo libero- aggiunse Sonia –Anche se dubito che quelli dei ranghi alti
resteranno a guardare come se nulla fosse-
-Già… ma a proposito di ranghi alti…-
riprese il discorso Dylan –Matt, Amy… appena
potete ritroviamoci al secondo piano sotterraneo, dato che è
lì che pare trovarsi il loro Boss, o presunto tale, dato che
la cosa mi insospettisce-
-Va bene, arriviamo subito, passo e chiudo- rispose prontamente Amy.
E mentre i quattro ragazzi cominciavano a dirigersi al secondo
sotterraneo, Alex e Lance stavano ancora combattendo, in
un’altra zona del primo, contro le varie Reclute arrivavano
man mano che il tempo passava, e apparentemente non sembravano finire
mai, quando un’improvvisa folata di vento gelido
arrivò alle spalle dei Rocket, travolgendoli e facendoli poi
atterrare mezzi congelati.
-Ma che…?- disse il moro, stupito.
-Ghiaccio?- si sorprese anche il Campione –Ma da dove
è saltato fuori?-
-Da me, ovviamente- disse un ragazzo dalla voce molto familiare, mentre
uno Sneasel gli apriva la strada tra i criminali svenuti –O
meglio, dal potente Ventogelato del mio Pokémon- aggiunse,
avvicinandosi e rivelandosi essere…
-Lukas?- esclamarono in coro i due, sorprendendosi della sua presenza.
Fine Cap.32
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Capitolo 33 *** Travestimenti e parole d'ordine ***
Cap.33:
Travestimenti e parole d’ordine
-Ma chi si rivede… due mie vecchie conoscenze-
esordì il ragazzo, squadrando da capo a piedi sia Alex che
Lance, rivolgendo a quest’ultimo un’occhiata
parecchio feroce e poi additandolo –Tu,
soprattutto… che ci fai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda, anche se la tua performance con quello
Sneasel sembra parlare da sé- rispose il Campione con tono
tranquillo, indicando le varie Reclute dei Rocket sparse per il
pavimento che stavano ancora contorcendosi dal freddo –E ti
dirò… non mi aspettavo di rivederti, specie dopo
quella brutta faccenda all’orfanotrofio-
-Orfanotrofio? Ma allora…- intuì Alex, sgranando
gli occhi dalla sorpresa.
-Proprio così, idiota- gli confermò il rivale
–Colui che ha salvato me ed Amy da piccoli è il
pagliaccio col mantello che hai di fianco a te- aggiunse, per poi fare
un lieve cenno al suo Pokémon di prepararsi alla lotta
–Vi avverto: se anche voi siete venuti qui per il Team
Rocket, allora statene fuori… loro sono solo miei e di
nessun altro, chiaro?-
-Ma sai che ciò che stai facendo è sbagliato,
vero?- domandò il moro.
-E con questo? Loro mica sono venuti a suonare alle porte della mia
“casa” quando è avvenuto
quell’incidente… sono subito piombati dentro e
hanno incominciato a prendere ostaggi ed eliminare chiunque vi si
opponesse… e il tutto solo per cercare uno stupido
Pokémon raro che era custodito lì
dentro… Hai solo una vaga idea di quante vite siano state
tolte solo per quel Pokémon? Ed è per questo che
quella volta a Foglianova sono andato da Elm e gli ho sottratto
Totodile… per assicurarmi un forte alleato per la mia
vendetta contro quei maledetti… mi sono ripromesso che
gliela avrei fatta pagare, anche se questo sarebbe significato farmi
odiare da tutti, persino dai miei Pokémon… come si dice,
“occhio per occhio, dente per dente”-
-Su questo potresti anche avere ragione- ribatté Lance
–Ma rimane il fatto che se continui a proseguire
così, non ti sentirai mai soddisfatto! Finirai solo con
l’autodistruggerti senza neanche accorgertene, fino a quando
di te non rimarrà altro che un guscio vuoto e ridotto
all’apatia-
-Ora basta!- ringhiò di rimando l’altro, mentre il
suo Sneasel scendeva già in campo e mostrava gli artigli,
pronti per essere usati –Abbiamo anche parlato fin troppo,
perciò se volete proseguire, dovrete prima passare su di me!-
-Se proprio non abbiamo altre scelta…- proferì
Alex, scambiandosi uno sguardo di assenso con il suo Starter, salvo
essere fermato da Lance, che gli si frappose davanti senza esitazione
–Ma che…?-
-Lascia che me ne occupi io. Tu intanto raggiungi gli altri- gli
intimò il rosso, dando cenno al suo Dragonite di farsi
avanti.
-Sicuro di non volere una mano?-
-Tsk… con chi credi di avere a che fare? Sono pur sempre il
Campione, io. Vedrai, appena avrò finito con lui vi
raggiungerò prima possibile-
-Ok… ma sii prudente. Ci ho lottato varie volte con lui, e
credimi, sa essere molto spietato, se vuole- lo avvertì
infine il ragazzo, per poi correre via e imboccare un corridoio
differente mentre pensava “Fatti valere…
Lance…”
***
-Perfetto, ora che abbiamo entrambe le password, possiamo
tranquillamente entrare nell’ufficio del loro Boss, giusto?-
domandò Matt, che nel frattempo si era riunito con Dylan e
Fran insieme a Amy, che ora stava curando i loro Pokémon
tramite l’uso di alcune Bacche e Pozioni.
-Proprio così…- rispose per lei
l’albino, intento ad occuparsi della porta blindata
immettendovi le due chiavi d’accesso –Ma ammesso
che si tratti davvero di lui, è sicuro che non
basterà la forza di uno solo per batterlo…-
-Già, e al momento i nostri Pokémon non sono
ancora abbastanza forti per affrontare un nemico del genere-
rifletté Fran con tono pensoso e quasi preoccupato -Se solo ci fosse almeno Alex con
noi potremmo avere qualche chance in più-
-Certo... anche se questo andrebbe contro a quanto ha pianificato
Lance… voglio dire, siamo comunque i suoi compagni di
viaggio, e credo che non ci sia nulla di male se per una volta facciamo
anche noi la nostra parte…-
-Beh, vista in questo modo hai ragione, però…- ma
prima che la ragazza potesse continuare, Dylan si era allontanato dalla
porta blindata e le aveva messo le mani sulle spalle dopo essersi
avvicinato a lei, facendola arrossire.
-Non devi preoccuparti di nulla…- disse lui, sorridendole
-È tutta una questione di fiducia nelle proprie
capacità, e se come me credi che esserci uniti nel viaggio
del nostro amico non sia stato solo un caso o una perdita di tempo,
allora sono sicuro che ognuno di noi potrà fare qualcosa di
davvero unico per la riuscita della nostra missione, anche se quel
“qualcosa” sarà poco…-
-Ben detto, amico- lo appoggiò Matt, andando a finire di
digitare ciò che rimaneva della password al posto suo
–Il nostro Al si fida di noi come noi ci fidiamo di lui, e
questo fa di noi un gruppo di veri amici, e
qualsiasi cosa accadrà, ci sosterremo sempre a vicenda-
-Uno per tutti e tutti per uno, come si dice in questi casi, ih ih ih-
sorrise Amy, che dopo aver sentito quelle parole aveva preso la sfera
di Reddy e lo aveva osservato con uno sguardo felice –Vedrai,
non appena finiremo con loro, non avrai più nulla da temere,
e tornerai sicuramente un Gyarados felice- aggiunse, notando poi il
Pokémon Ferocia annuire in modo quasi impercettibile.
E alla fine, una volta che la porta blindata ebbe dato il suo consenso
ad aprirsi, i nostri ebbero modo di entrare nell’ufficio del
Boss del Team Rocket, che si rivelò essere una stanza molto
semplice, ma arredata in modo elegante e con tanto di scrivania recante
la targhetta col nome inciso sopra. Non appena i quattro gli si avvicinarono, la
sedia davanti alla scrivania si girò, mostrando la figura
del loro principale nemico, un uomo di età adulta dai
capelli neri e gli occhi scuri, vestito con un elegante completo nero
recante la classica R rossa dei Rocket.
-Ben arrivati, miei sgraditi ospiti- esordì
l’uomo, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a Dylan e gli
altri –Io sono Giovanni, l’indiscusso Boss a capo
della più potente organizzazione mai creata… il
Team Rocket- aggiunse, per poi abbozzare un sorrisetto -O
almeno, così direbbe il Boss se fosse davvero qui in questa
stanza…- continuò poi, non smettendo di sorridere.
-Uh? Che vorresti dire?- domandò uno stranito Matt.
-Non è ovvio?- ribatté l’uomo, la cui
voce era cambiata di colpo, portandosi poi una mano sul volto, che si
rivelò essere una maschera, e mostrare il suo vero aspetto,
caratterizzato da un volto dai lineamenti affilati, curiosi capelli
viola e un pizzetto –Chi avete
davanti non è altri che il maestro dei travestimenti del
Team Rocket, il Generale Maxus- proseguì, togliendosi il completo e mostrare così la sua divisa.
-Un Generale…- sibilò Dylan –Immaginavo
fosse tutto fin troppo facile… e a mio dire anche molto
forzato, dato che il vostro Boss dovrebbe essere sparito da fin troppo
tempo senza lasciare traccia di sé…-
-Già, ma in ogni caso, Boss o no, non sarà un
avversario facile- disse Fran, mettendo mano alle Pokè Ball
–Che ne dici se ti sfido io?-
-Ti dirò, l’idea non mi dispiace affatto, anche
se, a dire il vero, in confronto a tutte le Reclute e a quella testa
calda di Milas, potete considerarmi più un bravo ragazzo che
un criminale- rispose l’interessato –E se mi batti,
tu e il tuo gruppetto potreste guadagnarci molto, visto che potrei
dirvi dove si trova ciò che è
l’orgoglio della nostra operazione “Evoluzione di
massa”-
-“Evoluzione di massa”?- domandò Amy.
-E-sa-tto- rispose divertito il Generale –Si tratta del
nostro esperimento più riuscito, se così possiamo
definirlo. Ma andando con ordine… tutti voi sapete che
quando un Pokémon acquista abbastanza esperienza durante una
lotta, questi si evolve e diventa anche più forte, giusto?
Ebbene, io e la mia èquipe di scienziati abbiamo ideato un modo per rendere un po’
più “veloce” l’evoluzione-
aggiunse, notando l’interesse negli sguardi dei suoi giovani
interlocutori –Adesso vi starete chiedendo cosa abbiamo
pensato, e io ovviamente vi risponderò così:
attraverso le onde radio-
-Onde radio? E a cosa vi potevano mai servire?- gli chiese Matt.
-Facile, mio caro- riprese il discorso l’uomo
–Grazie al nostro genio abbiamo creato una sequenza radio che
se ascoltata dai Pokémon ne avrebbe stimolato
l’evoluzione diretta, il tutto per facilitare la nostra
ricerca di Pokèmon rari su cui mettere le mani per i nostri
scopi, ovviamente- proseguì con tono molto orgoglioso e a
tratti anche vanitoso –Le prime cavie sono stati alcuni
Magikarp che abbiamo preso dal Lago d’Ira, anche se tuttavia
uno in particolare non ha risposto bene alle nostre aspettative e, dopo
neanche un’ora di esperimenti lo abbiamo rigettato nelle
profondità del Lago, in quanto cavia inutile… o
forse neanche tanto, dato che tempo più tardi abbiamo
scoperto che si era evoluto in un magnifico esemplare di Gyarados
rosso, anche se molto più aggressivo e pericoloso-
-Cosa? Un Gyarados rosso? Ma allora…- Amy non credeva alle
sue orecchie.
-Proprio così, ragazzina. Grazie al mio genio e ai miei
scienziati, oltre che a quel curioso avvenimento, abbiamo avuto la
conferma che la nostra frequenza radio funziona a meraviglia, e che
presto, se tutto procederà secondo i piani, non solo
Mogania, ma l’intera Regione pullulerà di
Pokémon evoluti e di alto livello-
Detto questo, Maxus mise da parte le parole e si lasciò
andare ad una lieve risata divertita, lasciando che i ragazzi lo
guardassero con occhi schifati, e soprattutto la giovane Allevatrice
dai capelli rossi sembrava la più inorridita fra tutti i
presenti. Come era possibile che al mondo potessero esistere persone
così crudeli e meschine? No, questo non poteva proprio
accettarlo, e a riprova di questo, mise mano anche lei alle
Poké Ball e raggiunse l’amica, tenendosi quindi
pronta alla battaglia imminente.
-Beh, direi che ho parlato abbastanza- disse il Generale –E
penso sia giunto il momento di passare all’azione-
-Nessun problema, noi siamo pronte. Giusto, Amy?-
-Certo che sì, Fran-
-Dategli quel che si merita!- disse Matt, facendo il tifo per loro.
-E siate prudenti, mi raccomando...- aggiunse Dylan.
-Puoi starne certo- ribatté la rossa –Non
permetterò che un criminale come lui la passi liscia, specie
dopo quello che ha fatto-
-Se è per questo, nemmeno io. Non c’è
scusa per aver compiuto un simile affronto verso quei poveri
Pokémon- incalzò l'altra.
-Uh… questo è un colpo basso, mie care. Ma in tal
caso, non lamentatevi se poi vi farò così male da
farvi piangere… Vai, Zubat!-
-Se qui c’è qualcuno che piangerà,
quello sarai tu. Vai, Vaporeon!- disse Amy.
-Mareep, è ora di combattere!- le fece eco Fran.
Nel giro di pochi secondi, i tre Pokémon erano
già in campo, pronti a lottare, tuttavia nonostante
l’evidente svantaggio numerico Maxus sembrava parecchio
tranquillo, quasi rilassato, come se avesse la situazione sotto
controllo.
-Ok, Zubat, per prima cosa parti con Stordiraggio puntando sulla tenera
pecorella della ragazzina- ordinò il Generale, lasciando poi
che il pipistrello emettesse dalla bocca un’inquietante sfera
luccicante, la quale circondò Mareep per poi sparire
all’istante, lasciando il Pokémon Lana in stato di
Confusione.
-Se pensi di batterci con strategie di questo tipo ti sbagli. Vaporeon,
vai e congelalo con il tuo Geloraggio!- disse invece Amy.
-Vaaa… pooooo!- ubbidì il Pokémon
Bollajet, utilizzando la mossa di tipo Ghiaccio contro
l’avversario, ferendolo e allo stesso tempo bloccandogli le
ali.
-E se non basta… Mareep, vendicati usando Tuonoshock!-
aggiunse Fran impartendo il comando al suo Pokémon, che
nonostante la confusione riuscì fortunatamente a mirare
contro Zubat e folgorarlo per bene.
-Zuuu… bat- sibilò il tipo Veleno, ormai K.O.
-Uhm, devo dire che non siete niente male, ma siamo solo
all’inizio, belle mie, e ora è il turno di
Koffing… Vai!-
E come il membro di alto rango dei Rocket lanciò la Ball e
fece uscire il Pokémon Velenuvola in campo, questi
cominciò a gironzolare per la stanza espandendo fumo ovunque
come erano soliti fare gli altri esemplari della sua specie, e subito
dopo, non appena il suo Allenatore gli diede un segnale,
cominciò ad emetterne una quantità maggiore
davanti a Vaporeon, impedendogli la visuale.
-Muro di Fumo… Un classico…- commentò
Dylan, usando un suo fazzoletto come filtro per respirare
–Sarà pure un Generale, ma le tattiche che usa
sono a dir poco elementari, per non dire viste e straviste-
-Già… coff coff…- concordò
Matt, tossendo un po’ a causa del fumo.
-Non sottovalutatemi, mocciosi- replicò il diretto
interessato –Saranno anche delle strategie vecchie quanto i
vostri nonni, ma sono comunque molto efficaci. Se pensate che mi stia
sbagliando, allora perché non provate ad attaccarmi, o forse
non avete abbastanza coraggio perché in fin dei conti siete
solo due ragazzine inutili che pensano di essere forti solo
perché hanno dei Pokémon?-
Come Fran sentì quelle parole, tra l’altro dette
con una boria e una spocchia al limite dell’arroganza, ella
iniziò ad innervosirsi e cominciò a digrignare i
denti, il tutto mentre Amy cercava inutilmente di calmarla.
-Ritira subito quello che hai detto!- intimò la ragazza a
denti stretti.
-Oh, che paura… ho forse toccato un tasto dolente, mia
cara?- rincarò la dose con tono irriverente il Generale
trasformista
-Puoi scommetterci… e ti avverto: se non le ritiri subito
passerai dei guai-
-Allora che aspetti? Attaccami e vediamo che succede-
-Ti accontento subito! Mareep, Tuonoshock, subito!-
-No, aspetta, Fran! Mareep è ancora confuso!- le
urlò Amy, ma invano.
E infatti, non appena la piccola pecora lanciò il suo
attacco, questi, complice la Condizione di Stato ancora attiva, fu calibrato in modo che colpisse solo lei, folgorandola solo leggermente. Vedendo come fosse bastata una semplice provocazione a dargli un piccolo vantaggio Maxus ghignò divertito, anche se l’Allevatrice dai capelli rossi non era dello stesso parere ed era già passata all’attacco per poter rimediare all’errore dell’amica.
-Presto, Vaporeon, colpisci con Bollaraggio!- disse lei, mentre il tipo
Acqua si preparava a caricare e poi rilasciare la raffica di bolle
contro Koffing… per poi finire col mancarlo totalmente,
segno che il Muro di Fumo aveva fatto effetto.
-Visto cosa succede a darsi delle arie, mie care?- le irrise
l’uomo –Mi sembra incredibile che sia bastato
così poco per mettervi in difficoltà…
in ogni caso, direi proprio che questo round volge a favore mio, e
sapete perché? Perché ora il mio caro amico
Koffing ci delizierà con una bella Autodistruzione-
aggiunse, per poi schioccare le dita e assistere alla visione del suo
Pokémon che iniziava a gonfiarsi quasi
all’inverosimile per poi esplodere, travolgendo sia lui che i
due Pokèmon avversari… e alla fine ritrovarsi
K.O. insieme a loro.
-Oh, God… così non va bene, non va affatto bene-
esclamò il chitarrista, sconvolto da ciò che
aveva appena visto.
-Fran…- proferì Dylan, evidentemente preoccupato
per la ragazza e per come avrebbe reagito alla vista di quello
spettacolo.
-Ma… Mareep…- balbettò Fran, vedendo
la pecorella a terra.
-Va… poreon…- disse una Amy con gli occhi
sgranati dallo stupore –No… non posso
crederci… Eppure un attimo fa…-
-Eh, che volete farci, mie care? Questo è il rischio che si
corre andando a sfidare un Pokémon che conosce
Autodistruzione, e penso sia inutile dire che è sempre stata
la mia tattica preferita- disse il Generale, richiamando Koffing nella
sfera, per nulla toccato dalla cosa.
-Sei solo un mostro!- ribatté la rossa -Come puoi
trattare così i tuoi Pokémon? Non ti rendi conto
che così lo fai soffrire inutilmente?-
-Risparmiami le critiche, mocciosa! Pensi davvero che a tipi come noi
interessi qualcosa dei sentimenti dei Pokémon? Ma cresci!
Per noi questi mostriciattoli sono solo strumenti utili per il nostro
guadagno personale, non amichetti o altre stupidate per bambini- ribatté l’uomo, per poi
mandare in campo quello che doveva essere il suo ultimo
Pokémon, Raticate.
-Ah… ma davvero?- gli domandò Fran, con lo
sguardo abbassato, mentre richiamava il suo Pokémon -Pensi davvero che i Pokémon siano solo strumenti,
che non possano avere sentimenti come noi umani? Allora non hai proprio
capito nulla di noi Allenatori- aggiunse,
mandando in campo il suo Eevee, pronto a combattere.
-Aspetta, Fran- la fermò Amy –Voglio affrontarlo
io, per questo round-
-Ne sei sicura? Guarda che posso comunque darti supporto-
-Lo so, ma non voglio che anche Eevee corra rischi inutili e finisca
K.O.. E poi, per nostra fortuna ho con me il Pokémon adatto-
-Uh? Che intendi dire?-
-Fidati di me… è il momento, Reddy! Vai!-
In un primo momento, Maxus non parve capire cosa avesse in mente Amy,
ma non appena vide uscire un grosso Gyarados rosso dall’Ultra
Ball che la ragazza aveva lanciato, il Generale rimase letteralmente di
stucco, così come Raticate, che era rimasto letteralmente di sasso.
-Ma… Ma quello non sarà mica…-
balbettò lui.
-Esatto, è proprio lui, il Gyarados rosso che viveva nel
Lago d’Ira- confermò lei sorridendo,
per poi lasciare che Reddy ruggisse di rabbia contro il Generale -Sentito? Pare che sia
molto felice di vederti dopo tanto tempo, non trovi?-
-Ehm… però non cambia il fatto che sono in
vantaggio. Raticate, Iperzanna!-
-Reddy, usa Ira di Drago, subito!-
E senza farselo dire due volte, lo scintillante Pokémon
dalle squame rosse emise balla bocca le fiamme violacee tipiche della
sua mossa, travolgendo senza pietà il Pokémon
Topo, il quale ripartì subito all’attacco sotto
l’ordine successivo del Generale, ma…
-E adesso usa Morso, vai!- continuò la rossa, vedendo poi il
tipo Acqua azzannare senza pietà il suo avversario,
sbalzandolo via e facendolo cascare proprio sulla testa del suo
padrone, lasciandolo leggermente intontito.
-Wow, tutto ciò mi lascia senza parole- disse Matt.
-Già, puoi dirlo forte, amico- aggiunse Fran, non potendo
trattenere una risata quando vide Maxus, che fino a poco prima faceva
il gradasso, ora in preda al panico più totale di fronte
agli attacchi di Reddy
-Dimmi un po’, caro il mio Generale…- gli si
rivolse Dylan –Come ci si sente ad esser attaccati proprio da
una tua ex-cavia?-
-Grr… non mi avete ancora sconfitto. Raticate, Sgranocchio!-
-Mi dispiace deluderti, ma temo che ormai l’esito di questo
scontro sia già stato deciso dal momento in cui Reddy
è sceso in campo- proferì Amy, per poi dare
l’ultimo ordine al suo Pokémon
–Finiscilo usando Tornado!-
-Gyaaaaah!- ruggì il Pokémon Ferocia, agitando la
coda e provocando una tremenda folata di vento che travolse non solo
Raticate, che si ritrovò esausto, ma persino il Generale dei
capelli viola, che finì con l’andare a sbattere
contro la scrivania dell’ufficio, ritrovandosi sconfitto su
tutta la linea.
-No, non è possibile…- si lamentò
l’uomo –Eppure la mia strategia era perfetta, e
sarei anche riuscito a battervi...-
-In ogni caso, rimane il fatto che abbiamo vinto…
perciò ora rispetta l’accordo e fuori le
informazioni…- gli intimò Dylan, agguantandolo.
-Tsk… e va bene… ciò che cercate
è un generatore di onde radio che si trova al terzo piano
sotterraneo, e la parola d’ordine per accedere a esso è
“Viva Giovanni”, ma non credo che saperlo vi
aiuterà molto, dato che la porta si apre con la mia bellissima
voce…-
-Beh, questo non è affatto un problema...- sorrise
l’albino, tirando fuori da una tasca un registratore portatile
–Visto?-
-R… Razza di…- fu l’ultima che
riuscì a dire Maxus, prima di svenire a causa di un pugno datogli dal ragazzo, ormai stufo di sentirlo parlare.
Fine Cap. 33
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Capitolo 34 *** Una dura lotta per Matt ***
Cap.34:
Una dura lotta per Matt
Non era passato molto tempo da quando Alex si era separato da Lance, ma
la sensazione che stesse girando a vuoto per i corridoi sembrava fargli
perdere la concezione del tempo, fatto dovuto anche ai vari agguati che
le solite Reclute gli tendevano ogni volta, obbligandolo ad aprirsi la
strada con Quilava.
-Anf… anf… questi dannati non finiscono mai-
disse, proseguendo dopo una serie di “vittorie
lampo” sui nemici e prendendo subito in mano la sua
ricetrasmittente, che aveva iniziato a suonare –Qui Alex-
aggiunse, dopo aver tirato un lungo respiro
–Che succede, c'è qualche novità?-
-Puoi scommetterci, Al!- rispose Matt, in linea dall’altro
capo –Alla fine la faccenda del Boss si è rivelata
una fregatura, ma in compenso, ora sappiamo l’esatta
locazione del nostro obiettivo-
-Davvero? Wow-
-E il bello è che abbiamo anche la chiave giusta per
accedervi, ma ti spiegherò tutto non appena ci
riuniremo- proseguì Fran -Il luogo di ritrovo è
al terzo piano sotterraneo di questo posto, ti aspettiamo lì-
-Va bene, ma… per raggiungerlo come si fa?-
-Non preoccuparti, piccoletto- si intromise Sonia, nel frattempo ancora
nella sala di sorveglianza insieme alla sorella –Ti
invierò le coordinate sul PokéGear,
così sarai sicuro di non sbagliare strada-
-Sicure di non voler venire anche voi?- domandò Amy.
-Abbiamo ancora una cosa da fare, qui.- rispose Laura, intenta a
frugare nei vari cassetti della stanza –Il tempo di
occuparcene e saremo da voi, promesso-
-Ok, allora ci vediamo tutti al terzo piano- concluse il moro, per poi
chiudere la comunicazione e ricominciare ad incamminarsi insieme a
Quilava, che stranamente aveva un’aria molto tesa
–Qualcosa non va, amico mio?-
-Quilava!- replicò lo Starter, scuotendo il muso e
proseguendo.
-Scommetto che tutte queste lotte contro i pesci piccoli non ti
soddisfanno-
-Quil, Quilava!-
-Lo immaginavo. Però guarda il lato positivo, man mano che
vai avanti stai migliorando sempre di più, e lo dice anche
il Pokédex-
A riprova di questo, il ragazzo tirò fuori la piccola
enciclopedia elettronica, per poi aprirla e guardare la pagina su
Quilava, la quale mostrava anche il livello attuale,
l’esperienza ottenuta dal Pokémon stesso e quanta
ne mancava per raggiungerne uno nuovo, e osservando attentamente la
pagina, sembrava che gli sforzi del tipo Fuoco fossero molto vicini
dall’essere ricompensati.
-Sai, da quando ho catturato Heracross non ci ho fatto molto caso
ma… cavoli, è dai tempi della prima Medaglia che
non ti faccio più fare una lotta in Palestra come si
deve… però sarebbe fantastico se tu ritornassi
alla ribalta in vista delle ultime Medaglie da conquistare, non sei d’accordo anche tu?-
-Quilava-
-Ma prima di questo… dobbiamo fermare il Team Rocket. Forza,
andiamo!-
E in men che non si dica, grazie anche alle informazioni ricevute da
Sonia, Alex ebbe modo di raggiungere il terzo sotterraneo, riunendosi
finalmente con i suoi amici e preparandosi ad affrontare con loro
l’ultima parte della missione, ma non appena i cinque
aprirono la porta blindata, davanti ai loro occhi gli si
parò una visione molto più peggiore di quella
volta al Pozzo Slowpoke: un gigantesco impianto elettrico, con tanto di
antenna parabolica, tenuto in alimentazione da sei Pokémon
simili ad una Poké Ball, ma molto più grandi, che
ad intervalli regolari emettevano scariche elettriche per dare energia.
-Ma cosa diavolo…?- Matt era rimasto senza parole.
-Se non ricordo male, quelli dovrebbero essere Electrode…-
proferì Dylan.
-E come potete vedere- disse una voce di donna alle loro spalle
–Svolgono un lavoro eccellente in fatto di fonte energetica-
aggiunse, obbligando i nostri a voltarsi e ritrovarsi faccia a faccia
con una donna dai lunghi capelli rossi e abbigliata con una sorta di
tailleur bianco recante il simbolo dei Rocket.
-Siete proprio dei codardi!- le urlò Alex, irritato
–Come potete abbassarvi a tanto solo per compiacere la vostra
sete di potere?-
-Non solo obbligate i Pokémon ad evolversi prima del tempo,
ma avete anche il coraggio di relegarli a farvi da schiavi?- aggiunse Amy.
-Ma chi diamine vi credete di essere?- concluse poi Fran.
-Non è ovvio? Il Team Rocket, e io, Atena, sono una dei suoi
Generali, nonché vicecomandante in capo sotto
l’ordine del nostro Boss provvisorio- rispose la donna,
sfoggiando una posa altezzosa –E se proprio volete bloccare
il nostro preziosissimo generatore, dovrete prima affrontarmi, volenti o nolenti-
E per confermare queste sue parole, la Generalessa mandò in
campo tutti i suoi Pokémon, rappresentati da un grosso cobra
viola, una specie di corvo dallo sguardo poco raccomandabile e una
sorta di fiore vivente. Incuriosito, Alex puntò il
Pokédex verso di loro e li analizzò uno per uno,
giusto per tenersi informato su quanto potessero essere pericolosi,
conferma che arrivò non appena analizzò i loro
livelli, che si rivelarono molto alti.
-Arbok, Murkrow, Gloom… Cavoli, la tipa non
scherza…- disse il moro, richiudendo l’apparecchio
e voltandosi verso il suo Starter –Tu che dici, proviamo ad
affrontarla?-
-Quilava!- annuì il Pokémon Vulcano, tenendosi
pronto.
-Aspetta, Al!- lo fermò Matt, tenendolo per un braccio
–Voglio affrontarla io-
-Che!? Ma ne sei sicuro? Non so se lo hai notato, ma è una
donna, e se tu vedi una donna sai bene cosa ti succede-
-Lo so, lo so… tuttavia, vista la situazione in cui ci
troviamo, per una volta posso mettere da parte la cavalleria e fare sul
serio… anche se come tipa non è
niente male, pur essendo un po’ più vecchia di età-
-Farò finta di non aver sentito- li interruppe la donna
–In ogni caso, per me qualsiasi avversario è
indifferente, specie se si tratta di ficcanaso come voi-
-Dei ficcanaso che hanno sconfitto uno alla volta le vostre Reclute ed
occasionalmente un paio di Generali, per essere più precisi.
Ma adesso basta parlare, direi che è tempo di passare dalle
parole ai fatti-
Infatti, pochi secondi dopo, il musicista aveva preso la sua chitarra
e, dopo aver pizzicato la corda che corrispondeva alla nota Re,
lasciò che la vibrazione aprisse la Ball posta su di essa,
facendo apparire Golbat. Atena, in tutta risposta, fece cenno al suo Murkrow di scendere in campo a lottare per lei.
-Scontro aereo, eh? Mi piace come inizio- disse compiaciuto
l’Allenatore, per poi buttare uno sguardo verso il
pipistrello –Mi raccomando, non deludermi-
-Goool- annuì il Pokémon, pronto a cominciare.
-Perfetto, allora partiamo con un bell’Aerasoio-
proseguì il ragazzo, lasciando che il tipo Veleno scagliasse
dalle sue ali una fitta serie di lame di vento contro il suo
avversario, il quale riuscì tuttavia ad evitarne una gran
parte e riportare solo pochi danni sul suo piumaggio.
-Quello era forse il tuo colpo migliore?- disse apatica la Generalessa
–Allora mi sa che non hai la minima idea di chi hai di
fronte… Murkrow, Attacco D’Ala-
-Krow!- ubbidì il corvo, per poi tendere le ali quanto
poteva e travolgere Golbat senza alcuna pietà, fatto
evidenziato anche dalla potenza dell’attacco.
-Che potenza- osservò Alex –E scommetto che non
era neanche al massimo della sua vera forza-
-Ho paura che ti stia sbagliando, amico mio…- disse invece
Dylan, indicando poi Golbat, che dopo l’attacco aveva
iniziato a volare più lentamente –Non ti sembra
che abbia subito più danni di quanto tu creda?-
-Ha ragione- aggiunse Amy -E in genere quando accade qualcosa di simile
può voler significare che ha appena subito un
“brutto colpo”, ovvero il doppio del danno che un
Pokémon riceve solitamente durante una lotta-
-Ciò che state dicendo non mi è affatto nuovo-
replicò Matt, interrompendo quella serie di pensieri
–So bene cosa ha subito il mio Golbat, così come
ho anche intuito come è successo- proseguì, per
poi additare il corvo –Toglimi una piccola
curiosità, Miss Generalessa… quel tuo Murkrow
possiede forse l’abilità conosciuta come
Supersorte, che consente all’utilizzatore di aumentare la
probabilità di sferrare i brutti colpi contro
l’avversario?-
-Tsk, e anche se fosse?- replicò la donna –Non
pensare che saperlo ti aiuterà a
vincere… Murkrow, Ombra Notturna!- aggiunse, mentre il suo
Pokémon lanciava il suo nuovo attacco, rappresentato come il
creare una sorta di “se stesso” completamente nero
e lanciarlo contro il pipistrello, travolgendolo duramente per la
seconda volta.
-Ah, passi già alle maniere forti? Degno di un Generale di
alto livello, ma come te la cavi con questa mossa? Usa Sanguisuga, ora!-
E facendosi coraggio, Golbat si lanciò contro Murkrow,
mordendolo ad un’ala e bloccandogli ogni movimento, giusto il
tempo necessario per risucchiare le energie al suo nemico e
riprendersi. Tuttavia, essendo il corvo in parte un tipo Buio e in
parte un tipo Volante, la mossa non ebbe l’effetto sperato, e
Golbat dovette accontentarsi di aver ripreso solo poca energia,
consentendo però al suo avversario di colpirlo nuovamente,
sotto l’ordine della sua padrona, con una seconda Ombra
Notturna, facendolo atterrare duramente a terra e costringendo il suo
Allenatore a richiamarlo, vedendolo a rischio K.O.
-Very good, amico mio- disse, osservando il tipo Veleno rifiatare al
sicuro dentro la sua Ball –Forse non lo hai messo alle
strette o battuto, però sei riuscito comunque a tenergli
testa, e questo mi basta- aggiunse, per poi riporre la sfera sulla
corda della chitarra –E per far sì che il tuo
sacrificio non sia stato vano, ora entrerà in scena il mio
secondo Pokémon…- proseguì, pizzicando
col plettro la corda del Fa e mandando in campo… -Elekid!-
-Ki Ki Kiiiid!- esultò il Baby Pokémon, agitando
le braccia determinato.
-Sbaglio o questa la prima volta che Elekid lotta sul serio?-
domandò Amy.
-No, mi sa che non ti sbagli- le rispose Amy –E dallo sguardo
che ha sembra che abbia molta grinta da vendere-
-Beh, staremo a vedere…- concluse Dylan.
-Ok, mio piccolo amico!- ricominciò a parlare il giovane
cantautore –Voglio che tu vada addosso a quel volatile e lo
frigga con un bel Tuonoshock- aggiunse, per poi vedere
all’opera il suo piccolo compagno lanciare una scarica
elettrica addosso a Murkrow, folgorandolo.
-Oh, ma andiamo, un colpo simile non lo sente nemmeno-
replicò Atena, per niente convinta –Murkrow, Attacco d’Ala-
-Muuuurkroooow!- gracchiò il corvo di tipo Buio, fiondandosi
sul suo obiettivo ad ali spiegate, confidando di abbatterlo con un solo
colpo.
-Non avere paura, Elekid! Difenditi come puoi!- incalzò il
ragazzo, e infatti, nel giro di circa 10 secondi, il Baby
Pokémon si era concentrato e aveva fatto materializzare
davanti a se una sorta di cupola verde, che utilizzò come
riparo per proteggersi dall’attacco nemico –Wow,
questo era cool, amico-
-Puoi dirlo, Matt- intervenne Alex, Pokédex alla mano
–Quella che ha appena usato è Protezione, una
mossa difensiva molto utile se si tratta di annullare un qualsiasi
attacco che si sta per ricevere-
-Ma immagino che questa non sia l’unica cosa che sai fare
vero?-
-Ki Kid!-
-Allora vai e mostrami quanto puoi essere potente…
Let’s go!-
E senza farselo dir due volte, Elekid cominciò a correre
verso Murkrow, il quale non sembrava aver preso bene il fatto di essere
stato respinto da Protezione, e infatti, dopo aver ricevuto
l’assenso dalla Generalessa, aveva tentato di nuovo
l’Attacco d’Ala… del tutto ignaro del
fatto che il suo avversario aveva portato all’indietro un
braccio che pian piano si stava caricando di elettricità,
pronto a scagliarglielo addosso alla prima occasione, che avvenne
quando i due si scontrarono a mezz’aria, colpendosi a vicenda
per poi essere sbalzati via. Dopo alcuni secondi di tensione, Murkrow
sembrò essere sul punto di continuare, ma sfortunatamente
per lui il pugno del tipo Elettro aveva fatto effetto, e come risultato
finale si era ritrovato folgorato ed poi esausto, a differenza di
Elekid, che al contrario era nuovamente balzato in piedi per continuare
la lotta.
-Se non sbaglio quella mossa era Tuonopugno, vero?- gli
domandò Matt.
-Kid!- confermò l’interessato.
-Fantastico! Con un attacco come quello allora non avremo problemi a
sbaragliare il resto del suo team-
-Non cantare vittoria troppo presto, moccioso- lo interruppe la donna,
mentre richiamava nella Ball il suo Murkrow –Gloom, ora
è il tuo turno- continuò, per poi vedere il
Pokémon Gramigna avanzare verso il campo.
-Un tipo Erba, eh? Elekid, ritorna!- disse il ragazzo, riportando il
Baby Pokémon dentro la sua sfera –Perdonami, my
friend, ma tipi come quello non sono adatti ad essere i tuoi avversari,
perciò…- aggiunse, per poi far uscire di nuovo il suo Golbat –Lasciamo che si
occupi lui delle erbacce… usa subito Aerasoio!- concluse,
mentre il pipistrello, seppur con fatica, eseguiva la sua mossa
preferita, causando parecchi danni all’avversario.
-Se speri di vincermi seguendo il vantaggio dei tipi, ti sbagli, specie
se il tuo Pokémon pensa di continuare dopo tutto quello che
ha passato con Murkrow… Avanti, Gloom, mettilo a dormire
usando Sonnifero-
-Gloooo…- ubbidì il tipo Erba, riprendendosi
dall’attacco subito e poi emettendo una strana polverina
bluastra dal fiore che aveva sulla testa, puntandola contro Golbat, che
troppo affaticato per poter continuare, finì con
l’addormentarsi e saltare un turno per via del sonno.
-Perfetto, e ora risucchiagli le energie rimaste con Megassorbimento-
ordinò poi la Generalessa, assistendo in seguito alla
disfatta di Golbat per mano del suo avversario, che provvide ad
assorbirgli le forze rimaste con i suoi poteri.
-Dannazione, no!- urlò il chitarrista, non potendo fare
nulla per evitare la sconfitta del suo Pokémon, che passato
un altro turno a dormire e a subire di nuovo il Megassorbimento, si
ritrovò K.O. –Ok, Golbat, rientra- aggiunse,
facendolo richiamandolo –Mi spiace che tu non
abbia fatto molto, ma pazienza, vorrà dire che
ritenterò col mio asso nella manica… vai, Elekid-
-Ki ki kiiiid!- esclamò il tipo Elettro, agitando le braccia.
-Un’altra preda abbastanza facile. Gloom, usa Acido!-
E come la donna diede il comando il Pokémon Malerba
attaccò sputando fuori dalla bocca una strana sostanza
violacea, beccando Elekid in pieno volto. Questi, con molta
disinvoltura e nonostante i lievi danni ricevuti, si pulì
subito la faccia da quella schifezza e non contento lanciò
subito un Tuonoshock contro il suo attuale avversario, anche se non con
i risultati sperati.
-Insisti con Acido!- urlò la Generalessa
-E tu replica con Tuonoshock- ribatté il chitarrista.
E senza risparmiare le loro energie, i due Pokèmon
continuarono a bersagliarsi e colpirsi con la sola forza delle loro
mosse, fino a quando, senza nemmeno aspettare l’ordine del
suo Allenatore, Elekid decise di farla finita con un Tuonopugno,
carbonizzando quella pianta vivente del suo nemico. Ora si poteva dire che Matt era sul punto di vincere, ma alla Generalessa
restava ancora un ultimo Pokèmon: Arbok!
-Kid… Kid…- ansimava Elekid, quasi stanco per via
della lotta contro Gloom, ma non per questo ancora determinato a
vincere.
-Bene, a quanto pare sembra siamo quasi giunti alla fine…-
proferì Dylan.
-Già, ma non dimentichiamoci che abbiamo ancora il
generatore di onde radio da bloccare prima che sia troppo tardi- fece notare Fran.
-Fossi in voi rinuncerei- li ammonì la Generalessa
–Se volete davvero bloccarlo dovrete prima sconfiggermi, ve
lo ho già detto. Certo, c’è anche
l’eventualità che il vostro amico con la chitarra
mi sconfigga, ma come pensa di fare se il suo Baby Pokémon
è quasi a un passo dallo stramazzare a terra?-
-Secondo me ti sbagli- la interruppe Alex –Anche se
affaticato, Elekid è ancora in piedi, e dubito che si sia
così indebolito a tal punto che potrebbe bastare anche un
unico attacco per metterlo K.O.-
-No, Al… ha ragione- ribatté Matt, fattosi
improvvisamente serio –Per quanto non mi piaccia dare
conferma alle parole di un Rocket, ha ragione, dato che lottando contro
Gloom ha corso un rischio enorme, visto che i tipi Erba resistono bene agli attacchi elettrici- proseguì, per poi abbassarsi e
mettere le mani vicino al suo Pokémon –Ma in ogni
caso, direi che è giunto il momento di concludere come si
deve questa tua tornata di lotte incredibili, non sei
d’accordo, amico mio?-
-Kid, Elekid!-
-Allora vai e stendi quel cobra col Tuonopugno più potente
che riesci a fare!-
-Non se prima lo bloccherò come si deve, mio caro!-
esclamò Atena con tono risoluto, mandando
all’attacco quello che doveva essere sicuramente il
più forte della sua squadra –Arbok, stritolalo con
Avvolgibotta-
-Arrrr… Bok!- annuì il tipo veleno, portandosi
davanti al suo piccolo nemico e poi avvolgendolo nelle sue spire, non
lasciandogli scampo.
-Oh, no, Elekid!-
-E bravo il mio fido cobra. Ora per almeno 4 o cinque turni il tuo caro
amichetto elettrico sarà vittima delle terribili spire di
Arbok, e in più gli sarà precluso ogni tentativo
di attacco. In parole povere, il suo destino è segnato-
-Non ci posso credere, lo ha messo in scacco con una sola mossa- disse
Fran, adirata da ciò che stava guardando insieme agli altri.
-E il peggio è che Matt non può neanche cambiare
il suo Pokémon se quella mossa è ancora attiva
durante la lotta- aggiunse Amy, non riuscendo a staccare gli occhi da
Elekid, ancora in balia di quel cobra –Voglio solo sperare
che riesca a resistere fino alla fine-
-Lo spero anch’io- le disse Alex, avvicinandosi a lei
–Così come spero che Matt abbia già
pensato a qualche piano di riserva-
-E allora aspettiamo e vedremo…- concluse Dylan.
E nella lunga mezz’ora che seguì, Arbok non fece
altro che continuare a stritolare la sua povera vittima, aumentando la
stretta turno dopo turno, tutto sotto lo sguardo sadico e divertito
della sua padrona, che non fece altro che lasciarsi andare a brevi
risate di circostanza ogni volta che vedeva Elekid gridare per il
dolore che stava passando.
-Devo dire che per essere un Baby Pokémon è
molto più resistente di quanto pensassi- riprese a parlare lei
–Tuttavia, per lui è finita e ormai non
c‘è più nulla che possa
salvarlo… Arbok, finiscilo!- ordinò poi,
assistendo all’ultimo colpo dell’Avvolgibotta, che
fu così tremendo che non solo Elekid urlò per il
dolore, ma emise anche alcune lievi scintille che, almeno in apparenza,
scivolarono via dalla pelle di Arbok, che fece finta di nulla e, dopo
aver visto lo sguardo privo di sensi del tipo Elettro, sciolse la presa
e lo fece cadere a terra, il tutto mentre Matt lo richiamava
a sé, anche se non sembrava minimamente toccato, al punto che si era messo a sorridere.
-Sai, anche se sei mia nemica, penso proprio di doverti ringraziare-
disse lui, non smettendo di sorridere e passando il plettro sulla corda
del Do, che fece innescare l’apertura della Ball contenente
Sandslash –Perché ora è il
momento del Rock n’ Roll!- aggiunse, iniziando a suonare
un assolo dal suono molto orecchiabile.
-Eh?- esclamò uno stupito Alex.
-"Rock n’ Roll"?- gli fecero eco Amy, Dylan e Fran.
-Che sciocchezze vai dicendo, moccioso?- replicò la
Generalessa, irritata non poco dal sorrisetto del chitarrista
–Cos’è, vedere il tuo Baby
Pokémon K.O. ti ha fatto forse impazzire e ora stai dando i
numeri per il dolore?-
-Niente affatto, bellezza- ribatté l’interessato
–Se durante una lotta sto sorridendo e allo stesso tempo mi
metto a suonare la chitarra, vuol dire che finalmente sto incominciando
a fare davvero sul serio, ma prima di incominciare a cantare, per la
gioia dei miei amici, ti consiglierei di osservare meglio il tuo
Pokémon, o meglio, il suo stato di salute-
-Io insisto che stai dicendo solo un mucchio di sciocchezze. Come puoi
vedere tu stesso il mio Arbok è assolutamente in
for…- ma proprio mentre la donna si stava voltando verso il
suo Pokémon, le parole le morirono in gola non appena lo
vide contorcersi mentre una lieve scarica elettrica gli passava sul
corpo: era stato Paralizzato! Ma alla Generalessa non ci volle molto
per capire come era potuto accadere, e infatti quello che le si era
dipinto in volto come uno sguardo sorpreso ritornò subito ad
essere quello più composto che aveva dall’inizio.
-Fammi indovinare… Abilità Statico, non
è vero?-
-Esatto! Grazie a quella, Elekid ha potuto vendicarsi come si deve del
trattamento che gli ha riservato il tuo viscido cobra, e se ci aggiungi
anche il fatto che ora ho mandato in campo Sandslash, posso dire
tranquillamente che la mia strategia ha avuto successo-
-Allora questo significa…- iniziò Alex.
-Che ha lasciato combattere Elekid apposta…-
continuò Amy.
-Solo per far sì che Arbok venisse Paralizzato?- conclusero
Fran e Dylan, arrossendo visibilmente per aver detto la stessa frase
insieme.
-Tu… dannato moccioso! Come hai osato prenderti gioco di me!
Te la farò pagare cara, fosse l’ultima cosa che
faccio!-
-Non credo proprio… perché si da il caso che
mentre chiacchieravamo il mio Sandslash si è già
messo all’opera per il gran finale-
-Che vuoi dire?- domandò lei, notando all’ultimo che il Pokémon di lui era sparito senza
lasciare traccia, eccetto un buco per terra –NO!-
-Ora, Sandslash! Usa Fossa!- concluse il ragazzo, vedendo poi Arbok
cascare sotto i suoi occhi in una buca scavata dal tipo Terra, che
riemerse subito dopo, fiero del compito svolto –All right,
baby! È così che si vince una lotta!-
Fine Cap.34
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Capitolo 35 *** Un generatore da bloccare ***
Cap.35:
Un generatore da bloccare
Erano passati solo un paio di minuti, eppure Atena non riusciva ancora
a credere a ciò che aveva appena assistito… lei,
un Generale di alto rango del Team Rocket, con alle spalle anni e anni
di esperienza e tre promettenti quanto forti Pokémon in
squadra, battuta come niente fosse da Matt, che al confronto era un
semplice ragazzetto fissato con la musica. E ora, davanti ai suoi
occhi, lo stesso ragazzetto stava lasciando il campo di battaglia per
avviarsi con i suoi amici verso il generatore di onde radio.
-No… non può essere finita
così…- disse lei, riprendendosi dallo shock
subito nel vedere il suo Arbok sconfitto in un solo turno.
-Accetta la realtà, bellezza- ribatté Matt,
voltandosi un momento per guardare la sua avversaria –Sei
stata parecchio ostica, e su questo non ci piove, tuttavia hai commesso
l’errore di cantare vittoria troppo presto e ti sei fatta
prendere dalla voglia di vincere al più presto per
sbarazzarti di noi-
-Rimane il fatto che anche se mi avete sconfitta non avete alcuna
possibilità contro i sei Electrode che alimentano il
generatore.-
-E con questo cosa vorresti insinuare?- chiese Alex.
-Dovreste arrivarci anche voi, mocciosi. Gli Electrode che ci fanno da
fonte energetica provengono direttamente dalla Centrale Elettrica di
Kanto, e ciò vuol dire che sono molto potenti in fatto di
attacchi… un solo tentativo e farete la fine di un insetto
troppo vicino al fuoco-
-Beh, fare almeno un tentativo non ci farà male, non
credete?- disse Fran.
-Certo…- le rispose Dylan –Ma per farlo ci
serviranno Pokémon resistenti o come minimo immuni agli
attacchi dei tipi Elettro… come il Sandslash del nostro
eroico Matt, per esempio- aggiunse indicando il Pokémon, in quel momento intento ad affilare i suoi artigli.
-Sono d’accordo con te- lo appoggiò Amy
–Se ci affidiamo a lui, potremmo concludere questa missione
in un batter d’occhio-
-Tsk…- li interruppe la Generalessa, poco convinta
–Fate pure come volete, ma poi non dite che non vi avevo
avvisato-
Detto questo, la Generalessa mise mano ad un fumogeno e lo
gettò a terra, provocando in seguito una nube che
impedì la visuale ai ragazzi, e che non appena si
diradò, di Atena non vi era più traccia, segno
che era fuggita via.
-Accidenti… Se fossi stato più veloce sarei
riuscito a bloccarla, e invece quella strega è riuscita a
scapparci da sotto il naso- imprecò Matt.
-Beh, prendila con filosofia, amico- lo consolò Alex
–Almeno oggi hai avuto il tuo momento di gloria, no? E poi,
anche se volesse fuggire, dubito sarà in grado di scavalcare
dei tipi tosti come Lance o Sonia- aggiunse, per poi indicare
nuovamente il generatore –Ora che ne dici se ci occupiamo di
quello?-
-Oh, già… è vero… me ne ero
quasi scordato-
***
-Anf… anf… dannazione…- ansimava
Lukas, mentre richiamava a malincuore il suo Sneasel nella sfera
–Mi hai sconfitto su tutta la linea…
anf… ma perché? Perché non sono riuscito a fare almeno una ferita al tuo
Dragonite? Eppure le mosse dei miei Pokémon erano ben
coordinate ed erano le più potenti che gli avevo fatto
imparare… E allora perché ho perso
così miseramente?-
-Semplice- gli rispose Lance –Perché fin
dall’inizio della lotta non hai pensato ad altro che vincere,
quindi hai attaccato a testa bassa con tutto quello che avevi senza
neanche pensare ad una vera strategia- spiegò, accarezzando
con dolcezza il suo Dragonite, fiero di lui –Se non ti fossi
fatto prendere troppo dalla rabbia forse, e dico
“forse”, avresti potuto mettermi davvero in
difficoltà-
-Ancora con questa storia? Te lo ho già detto che non mi
interessa trattare i Pokémon come fate tu o
quell’altro idiota con gli occhi verdi-
-Ma come puoi saperlo se non ci hai mai provato?-
-Non è ovvio? I sentimenti come amore e amicizia per me non
valgono nulla… sono solo un mucchio di
sciocchezze… per me è la forza ciò
conta davvero se vuoi diventare un vero Allenatore-
-Certo, ma hai appena visto con i tuoi occhi cosa ti è
successo in questo incontro a furia di credere in questo. Rifletti
bene: pensi davvero che continuare così ti possa portare
davvero in alto? Che i tuoi sforzi verranno ricompensati se porterai a termine questa tua vendetta?-
-No, però… se tu avessi davvero ragione e io
fossi in torto… allora cosa posso fare per far sì
che io ottenga finalmente giustizia?-
-Beh, ci sarebbe…-
-No, non serve che tu dica altro. Credo che per il momento me ne
andrò… dopo una lotta come questa sento il
bisogno di stare un po’ di tempo da solo a riflettere-
-Allora vai pure, io non ti fermerò… ah, Lukas?-
-Uhm?-
-È stato bello rivederti dopo tanto tempo. Anche se non
approvo molto i tuoi metodi di lotta, devo ammettere che in futuro
potresti migliorare sempre di più come Allenatore, se solo
lo desideri sul serio-
-Ah, capisco… ma ora è meglio che io
vada…-
E senza aggiungere altro, Lukas si allontanò a passo deciso
dal Campione, il quale dopo aver sorriso al pensiero che prima o poi il
discorso fatto al ragazzo lo avrebbe in qualche modo aiutato a
migliorarsi, cominciò ad incamminarsi anch’egli,
diretto verso il terzo piano sotterraneo con il solo scopo di aiutare
Alex e gli altri a concludere finalmente quella difficile missione.
***
-Avanti, riproviamo di nuovo! Quilava, Lanciafiamme!-
esclamò Alex, intento ad occuparsi di uno degli Electrode
insieme al suo Starter.
-Riolu, Codacciaio!- aggiunse Dylan, mandando all’attacco il
suo Baby Pokémon contro un altro di quei tipi Elettro.
-Sandslash, il terzo di quelle sfere giganti è tuo, usa
Taglio!- proseguì Matt.
-Electrooooode- sibilarono le tre Poké Ball formato maxi,
respingendo i tre avversari usando Scintilla su i primi due e Comete
sul terzo, atterrandoli come se nulla fosse.
-Dannazione, sono troppo forti- imprecò Fran, mordendosi il
labbro nervosa e preoccupandosi per la salute di Dylan e Riolu
–E si difendono fin troppo bene per i miei gusti-
-Già… e questa è già la
terza volta che falliscono miseramente- disse Amy.
-Io però non mi arrendo- replicò il ragazzo di
Foglianova –Se c’è un modo per metterlo
K.O., state certe che lo troveremo-
-Quilava!- annuì il tipo Fuoco, emettendo più
fiamme del solito.
-Proprio così…- aggiunse l’albino
–Nessun Pokémon è veramente
invincibile…-
-Rio…- lo supportò il piccolo Pokémon
Emanazione, rialzandosi.
-Coraggio, ragazzi, facciamogli vedere chi siamo- concluse il
chitarrista, iniziando a suonare un assolo dalle note molto acute.
-Slash, Slash!- gli fece eco il tipo Terra, pronto a ripartire alla
carica.
Purtroppo per loro, anche se armati di coraggio, gli Electrode non
sembravano assolutamente del parere di farsi colpire dai nostri eroi, e
infatti, per quante volte provassero un’offensiva, i sei tipi
Elettro si scambiavano di posto e respingevano ogni tentativo di
attacco, sperimentando come una sorta di rudimentale gioco di squadra
perfettamente sincronizzato, particolare che venne ben compreso da
Dylan e molto probabilmente anche da Alex, che nel frattempo non
rinunciava ad attaccare in coppia insieme a Matt, sebbene i risultati
si ripetevano continuamente in un nulla di fatto
-Niente da fare, è come sbattere inutilmente la testa contro
un muro sperando vanamente che questo crolli- disse il cantautore, con
le dita ormai doloranti sulle corde della sua chitarra.
-Già… ma è pur sempre un muro, no?-
aggiunse Fran –Prima o poi dovrà pur cedere,
dannazione!- proseguì per poi notare che mentre parlava gli
Electrode avevano usato tutti e sei contemporaneamente Schermoluce
–E ti pareva…-
-Animo, ragazzi! Non tutto è perduto, finché
c’è ancora speranza- intervenne una voce molto
familiare, che si rivelò essere di Lance, anche lui giunto
nella sala del generatore insieme al suo Dragonite e, ovviamente, Sonia
e Laura, quest’ultima con in mano quelli che dovevano essere
dei documenti importanti.
-Lo hai detto, amico- lo appoggiò Laura, tirando fuori dalla
Ball il suo inseparabile Pikachu, già pronto a lottare
–Ah, e scusate il ritardo, ma sapete, abbiamo avuto parecchia
difficoltà a cercare questi documenti e quindi…-
-Che importa, sorella? Ora ciò che conta è
fermare quella macchina, no? Perciò bando alle ciance e
mettiamoci all’opera- la riprese Sonia con tono sarcastico,
mandando in campo il suo Charizard.
-Oh, ma arrivate giusto in tempo, a dire il vero…- disse Dylan, lasciandosi sfuggire un sorriso soddisfatto.
-Ti è venuta un’idea, vero?- domandò
Fran.
-Certo, anche se è un po’ un azzardo e ci
sarà bisogno dell’aiuto congiunto dei nostri sei
Pokémon se vogliamo farcela…-
-Cosa vuoi che facciamo? Siamo tutto orecchi- gli chiese il Campione.
-Beh, dato che se sarebbe difficile abbatterli uno per volta, cosa che
ci farebbe impiegare troppo tempo, propongo di fare in modo di
sincronizzare tutti i nostri attacchi migliori contro di loro, in modo
da mandarli K.O. tutti insieme…-
-Bell’idea, ma chi ci garantisce che qualcosa non vada
storto?- suppose Matt.
-Non lo sapremo mai se prima non ci proviamo, perciò tanto
vale se ci giochiamo tutto ciò che abbiamo, no?-
esclamò invece Alex –Avanti, sono certo che se ci
mettiamo d’impegno potremo farcela sul serio!-
Infatti, qualche minuto più tardi, i sei Allenatori,
assistiti da Amy e Fran in caso di supporti esterni, erano
già pronti e concentrati per l’attacco decisivo,
ed era inutile dire che avevano solo una misera probabilità
di successo, e che se non si fossero sbrigati, molto probabilmente gli
Electrode si sarebbero ritrovati a secco di energia elettrica, e che
alla peggio potevano rischiare di morire. Quando poi Dylan vide che i
sei Pokémon di tipo Elettro sembravano pronti per un altro
round contro i ragazzi, egli fece finalmente cenno di attaccare.
-Vado prima io! Sandslash, usa Tritartigli!- esclamò Zex,
mentre il suo Pokémon si scagliava ad artigli tesi contro il
nemico.
-Riolu, colpisci con Codacciaio!- aggiunse Dylan.
-Pikachu, usa anche tu Codacciaio- continuò Laura.
-Quilava, usa Lanciafiamme!- le fece eco Alex.
-Charizard, Attacco D’Ala!- ordinò Sonia.
-E per finire… Dragonite, Iper Raggio!- concluse Lance.
Nel giro di poco tempo, agendo in una maniera più
sincronizzata possibile, i sei attacchi lanciati dai sei
Pokémon riuscirono a raggiungere gli Electrode, i quali dopo
essere stati colpiti in pieno, si ritrovarono irrimediabilmente K.O.,
segno che l’effetto degli attacchi era stato più
efficace del previsto, così come il gigantesco generatore, a
causa della mancanza della fonte energetica che lo alimentava e
sosteneva, smise di funzionare. Contenti del loro trionfo, i ragazzi
esultarono per la missione compiuta, ma il loro entusiasmo
durò poco dato che ciò che rimaneva del
generatore cominciò a scoppiare insieme a vari circuiti,
lasciando ai nostri l’unica opzione possibile: scappare!
-Gambeeeeee!- urlò Matt, facendo da curioso apripista agli
altri.
-Mi sa che forse abbiamo esagerato un pochino- aggiunse Alex, correndo
più veloce che poteva grazie alle sue Scarpe da Corsa.
-Un pochino?- gli domandò Amy –Secondo me se non
ci sbrighiamo potremmo finire coinvolti nell’esplosione che
potrebbe provocare-
-Almeno possiamo dirci fortunati, no? Abbiamo vinto- disse Fran,
ridendosela.
-Già… una vittoria su tutti i fronti…-
concluse Dylan.
E nei lunghi minuti che seguirono, i nostri percorsero a ritroso tutta
la strada che avevano fatto, fino ad uscire del tutto
dall’edificio e assistere, soddisfatti,
all’esplosione che segnava la fine, almeno per il momento,
del Team Rocket e dei loro malefici piani.
Fine Cap.35
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Capitolo 36 *** Una nuova sfida contro Sonia ***
Cap.36:
Una nuova sfida contro Sonia
Tre
giorni dopo aver compiuto la loro missione al Quartier Generale del
Team Rocket,
i cui membri di basso rango quali Reclute e Scienziati furono in
seguito
arrestati dalla squadra di polizia guidata dall’agente Jenny,
i nostri ebbero
finalmente modo di godersi qualche momento di totale relax in modo da
riprendersi dall’esperienza appena trascorsa, fino a
quando…
-Come?
Ve ne andate di già? Ma così non è
giusto!- protestò Alex, notando i tre
Allenatori pronti a partire da Mogania –Sicuri di
non voler rimanere
con noi ancora un po’?-
-Mi
dispiace, piccolo- gli rispose Sonia, appoggiandogli una mano sui
capelli e
scompigliandoglieli –Ma sai, io e mia sorella non abbiamo
ancora finito di
visitare il resto della Regione, e quindi dobbiamo sbrigarci-
-In
più, dobbiamo ancora consegnare questi documenti a chi di
dovere- aggiunse
Laura, con ancora la busta contenente i documenti importanti dei Rocket
in mano
–Niente di personale, ma che vuoi che ti dica, un tempo anche
io e Sonia
abbiamo avuto a che fare con loro… perciò prima
li incastriamo meglio è-
-Io
invece credo che tornerò per un po’ alla mia
città natale- continuò Lance, per
poi notare il muso lungo sul volto di Alex –Ma se vuoi
passare ancora un po’ di
tempo almeno con Sonia, perché non la sfidi ad una bella
lotta? Magari ti sarà
utile come riscaldamento prima della tua lotta in Palestra-
-Una
lotta con lei?- domandò il moro, per poi abbozzare un
sorriso –Perché no?-
-Certo
che se si tratta di sfide, tu non perdi tempo, eh?- gli disse
sarcasticamente
Amy, per poi dargli un piccolo bacio su una guancia, facendolo
arrossire –Ma
dopo tutto è per questo che ti adoro-
-Dici
che devo già rispolverare la mia divisa da arbitro?- chiese
invece Matt,
rivolgendosi a Dylan.
-Come
minimo…- rispose l’albino.
-Speriamo
solo che Alex non finisca in depressione come l’ultima volta-
concluse Fran,
leggermente dubbiosa riguardo l’esito della nuova sfida tra
il suo amico e
l’Allenatrice di Kanto.
-Naaah,
non credo- la corresse Laura –Se è riuscito a
tenermi testa, sono sicura che ci riuscirà anche con la mia sorellona- aggiunse,
per poi voltarsi
verso l’interessata –Tu che cosa hai deciso?-
-Che
accetto molto volentieri- rispose la diciottenne dai capelli rossi e
magenta,
per poi puntare un dito contro il suo rivale –Visto che ci siamo,
che ne dici di un bel 3 vs 3?-
-Per
me va bene- ribatté il ragazzo di Foglianova -Ma a
condizione che tra i tre
scelti non ci sia lo Starter-
-Mi
hai tolto le parole di bocca, dato che pensavo la stessa cosa-
-Eh
eh eh, sapevo che vi sarebbe piaciuta come idea- disse il Campione,
ridendo
soddisfatto.
E
dopo
essersi accordati con una bella stretta di mano, entrambi gli
Allenatori
passarono la mezz’ora che seguì a scegliere i tre
Pokémon adatti alla sfida, e
una volta fatto ciò si ritrovarono poi davanti allo stesso
campo di lotta dove
Alex si era confrontato con Laura tempo prima, mentre il resto dei
ragazzi,
Lance compreso, si sedette sulle panche apposite per gli spettatori.
Matt,
invece, ancora con le lacrime di gioia per il solo fatto di essere per
la terza
volta l’arbitro per gli incontri del suo amico dagli occhi
verdi, entrò in
campo accompagnato dal suo fedele Elekid, e dopo essersi schiarito la
voce,
illustrò le regole.
-Signore
e signori, sta per incominciare l’incontro amichevole tra
Alex e Sonia-
cominciò, assumendo un tono molto serio e deciso
–Questa lotta sarà un 3 vs 3,
e terminerà solo se tutti i Pokémon di uno dei
due sfidanti non saranno più in
grado di lottare. Detto questo, potete cominciare quando volete!-
-Ki
Kiiiiid!- aggiunse il tipo Elettro, alzando le braccia al cielo ed
emettendo
scintille qua e là… folgorando per sbaglio il suo
povero Allenatore, che rimase
leggermente intontito dalla scossa
-Ehm…
meglio iniziate comunque- intervenne Amy, trascinando via il povero
chitarrista/arbitro.
-Sì,
è meglio…- disse Alex, che dopo aver visto quella scena tornò subito serio –Ok, Metapod… Vai!- aggiunse, mandando in campo il Pokémon Bozzolo come sua prima scelta.
-Ah,
quindi vuoi partire già in vantaggio con un
Pokémon utile in difesa, eh?-
commentò Sonia, per poi prendere anche lei la sua prima
Ball, che a differenza
delle Poké Ball normali aveva la parte sopra blu ed era
decorata con due
placche rosse –Allora io userò il
Pokémon dentro questa Mega Ball… Golduck!-
continuò, mentre dalla sfera fuoriusciva un
Pokémon simile ad un papero
antropomorfo di colore blu e con una piccola gemma rossa sulla fronte
–Che te
ne pare?-
-Wow…
così sarebbe questo un Golduck. Non mi aspettavo che ne possedessi uno-
-Mi
pare naturale, visto che ci sono così tante cose di me che
non sai, piccoletto.
E te darò subito un esempio. Golduck, usa
Acquagetto!-
-Goooolduck!-
rispose il papero, ricoprendosi il corpo di un lieve strato
d’acqua e poi
partendo rapido verso Metapod, che dal canto suo se ne stava rilassato
come se
nulla fosse.
-Presto,
difenditi usando Rafforzatore!-
-Meta…
pod…- sibilò il Coleottero, indurendo la sua
corazza quanto poteva per
incassare il colpo nemico, che ebbe però l’effetto
di sbalzarlo via di un paio
di metri.
-Però,
mica male come inizio- commentò Fran
-E
devo dire che quel Golduck pare molto forte- aggiunse Amy
-Non
per dire un’ovvietà, ma i Pokémon della
mia sorellona sono tutti forti- disse
invece Laura -Che io ricordi sono state poche le volte in cui
l’ho vista
perdere-
-Quindi
stai dicendo che Alex potrebbe perdere di nuovo?- gli chiese Dylan.
-Forse,
ma dato che siamo solo all’inizio, è presto per
saltare a certe conclusioni-
-Concordo
con te, tanto vale godersi la lotta, no?- concluse Lance.
-Ok,
ammetto che il tuo piccoletto è stato bravo, ma vediamo come
se la cava con un
altro Acquagetto-
-Come
se la cava? Semplice, replicando con Azione!-
E
infatti,
qualche secondo dopo i due Pokémon si ritrovarono nuovamente
a scontrarsi tra
loro, ricevendo comunque pochi danni ciascuno. Metapod però
non sembrava
soddisfatto del risultato, e aveva anche incominciato a guardare
annoiato il
suo avversario, come per dirgli chiaramente “Tutto qui ciò che
sai fare?”.
-Ok,
forse è meglio se cambiamo tattica- disse Sonia, notando la
curiosa reazione da
parte del bozzolo.
-Uh?
Che vorresti dire?- gli domandò Alex.
-Non
è ovvio? Se gli attacchi veloci con lui non funzionano,
allora userò altri
metodi. Golduck, Psichico!-
-Goooool…
Duck!- esclamò il tipo d’Acqua, ricoprendosi di
un’aura bluastra e poi facendo
lo stesso con Metapod, che in un attimo si ritrovò prima
sbattuto a terra e poi
scagliato in aria da una forza misteriosa.
-Oh,
no! Metapod, rientra!- esclamò il moro, richiamando subito
il suo Pokémon
–Scusami, amico, ma al momento l’ultima cosa che
voglio è che tu finisca in
orbita- aggiunse, per poi prendere un’altra
Poké Ball e lanciarla –Ora
è il tuo momento, Togepi! Vai e rendimi fiero!-
-Toge,
Toge!- pigolò il Baby Pokémon, una volta sceso in
campo.
-CHE
COOOSA?!- gridò Fran, visibilmente irritata da quella scelta
–Ma ti sei bevuto
il cervello? Hai una vaga idea del rischio che corri?-
-Per
favore, Fran, calmati…- gli
disse Dylan,
tenendola ferma –Se Alex ha scelto Togepi
avrà sicuramente avuto le sue
buone ragioni…-
-Rimane
solo da capire quali potrebbero essere queste buone ragioni-
rifletté Laura.
-Sarà,
ma io rimango un po’ preoccupata per quel piccolino-
ribatté una pensierosa
Amy.
-Ok,
Togepi, so che questa è solo la seconda volta che ti faccio
lottare, ma tu non
preoccuparti e segui solo le mie indicazioni, tutto chiaro?-
-Toge!-
-Perfetto,
allora che ne dici di usare Bottintesta?-
-Toooogeeee…
piiiii!- esclamò il Pokèmon Uovo, correndo e poi
balzando verso l’avversario
pronto a mollargli la sua classica testata.
-Golduck,
intercettalo e poi usa Cozzata Zen!- ordinò invece la
ragazza, mentre il suo
Pokémon ricopriva la sua testa della solita aura blu e poi
procedeva a
scagliarsi contro il Baby Pokémon.
La
colluttazione tra le due “testate”, se
così potevano definirsi, fu molto
forte, al punto che sembrava aver riprodotto il suono di un gong.
Tuttavia,
anche se leggermente disorientati a causa dei colpi dati in simultanea,
i due
erano pronti a continuare, e Alex approfittò del momento per
prendere la palla
al balzo.
-Presto,
Togepi, ora che è distratto, usa Metronomo!- disse, per poi
osservare il
piccolino agitare le sue piccole braccia e sperare che potesse uscire
una buona
mossa… speranza che fu vana, dato che Togepi si
ritrovò a dover usare Ruggito,
che più che mettere paura all’avversario lo
lasciò inorridito e spinse il suo
Allenatore a battersi una mano in faccia per la vergogna –Che
iella…-
-Puoi
dirlo forte, piccoletto. Hai sprecato una buona occasione per poter
attaccare
indisturbato, e ora ho paura che ne pagherai le conseguenze. Golduck,
usa
Psichico!-
E
proprio come era accaduto prima con Metapod, anche Togepi si
ritrovò in balia
della forza misteriosa, venendo prima scagliato per aria e poi sbattuto
a
terra. Alex, vedendo tale scena, fu tentato di richiamarlo, ma a
sorpresa il
piccolo ovetto era nuovamente in piedi, seppur malconcio e sporco di
terriccio.
-Toooo…
geee…-
-Oh,
meno male, è ancora tutto intero- tirò un sospiro
di sollievo l’Allevatrice.
-Wow…
non pensavo fosse così resistente…-
sentenziò Dylan.
-Evidentemente
lo avevamo un po' sottovalutato- aggiunse Fran.
-Uhm…
per me non è ancora abbastanza interessante come lotta-
disse Laura un po’
fredda –Cioè, se magari quell’ovetto
tirasse fuori una mossa da paura allora le
cose cambierebbero-
-Non
essere così severa nel giudicare- la riprese Matt, che nel
frattempo si era
ripreso del tutto dalla scarica di Elekid -Il piccoletto
sta solo
facendo quello che può-
-Togepi,
te la senti di continuare? Se vuoi posso ancora richiamarti- disse il
giovane
Allenatore.
-Toge!-
rispose l’interessato, scuotendo la testa e ricominciando a muovere le sue
piccole braccia.
-Come?
Stai di nuovo per usare Metronomo? Ma che senso ha?-
Il
piccolo Pokémon non rispose, ma si limitò a
continuare ad agitare le braccia,
per poi fermarle e creare da esse un piccolo globo nero
circondato da
scintille gialle, che lanciò senza esitare contro il papero,
fulminandolo senza neanche
dargli il tempo di reagire e mandandolo ad un K.O. secco, lasciando
tutti i
presenti letteralmente a bocca aperta. Istintivamente, Alex
tirò fuori il
Pokédex e controllò la mossa che era stata scelta
dal Metronomo: Falcecannone!
-D-Da
non credere….- disse il ragazzo –E chi se lo
aspettava, questo?-
-Io…
non ho parole…- disse invece Sonia, notando il suo Pokémon abbrustolito
per bene dal danno superefficace della mossa di tipo Elettro.
-E-ehm…-
esclamò Matt, riportando un po’ di
serietà allo scontro –Come potete tutti
vedere, Golduck non è più in grado di lottare.
Perciò la prima vittoria va al
piccolo Togepi!- aggiunse, alzando la bandierina verde a favore del
Baby Pokémon
e di Alex, mentre la rossa richiamava il suo tipo d’Acqua.
-Non
male, piccolo Alex, non male. Anche se sapeva il rischio che correva,
il tuo
Togepi ha deciso di usare comunque Metronomo e usare subito la mossa
che ne
sarebbe uscita. Molto coraggioso da parte sua-
-Beh,
grazie, ma penso che in parte si sia trattato solo di fortuna-
-Forse,
ma mi chiedo se avrai la tua buona dose di fortuna con il mio prossimo
Pokémon-
E
senza aggiungere altro, Sonia prese dalla cintura un’altra
Ball molto diversa
dalle solite, caratterizzata dall’avere la parte superiore
decorata con una
sorta di motivetto “mimetico”, e dopo averla
lanciata, ciò che ne uscì fuori fu
un Pokémon molto alto e dall’aspetto quasi
intimidatorio, di colore marrone
chiaro fatta eccezione per la pancia, che era invece color crema, e
recante una
sorta di “marsupio” dove risiedeva un piccolo
cucciolo simile al genitore, ma
di colore viola e dall’aria molto più tranquilla.
-Costei
è Kangaskhan, una rara specie di Pokémon che vive
nella Zona Safari- spiegò
Sonia, mentre l’interessata faceva qualche carezza al suo
cucciolo –Non farti
ingannare troppo dal suo aspetto materno, se vuole sa essere molto
ostica come
avversaria-
-Ostica
o no, per me non fa differenza- ribatté Alex, per poi
rivolgersi al suo Pokémon
–Anche perché come sono riuscito a mettere K.O. il tuo Golduck, posso riuscirci anche
con lei. Avanti Togepi, usa Bottintesta!-
-Tooo…
Geeeee!- rispose prontamente il piccolo, preparandosi ad attaccare
-Non
funzionerà… Kangaskhan, Bruciapelo!-
-Kaaaan…ga!-
ubbidì la Pokémon Genitore, avvicinandosi a
Togepi e poi battendo le zampe
davanti a lui, provocando una lieve onda d’urto che lo fece
sbalzare via,
annullando così il suo attacco.
-Ma
che…?- disse una Fran quasi stranita.
-Bruciapelo…
mossa che lascia colpire per primi, facendo anche tentennare
l’avversario…-
proferì Dylan, colmando sul nascere la curiosità della
ragazza –Un classico per chi vuole
partire col vantaggio in tasca…-
-E
ora il piccoletto è costretto a saltare il suo turno e aspettare il prossimo,
sempre ammesso che riesca a sopravvivere senza problemi agli attacchi di Kangaskhan, ovviamente-
aggiunse
Laura.
-Oh,
no, Togepi!-
-Tranquillo, piccoletto, quel colpo
non
gli ha fatto troppo male. Anzi, ti informo che quello era solo una
parte di ciò
che può fare la mia cara amica. E ora,
Kangaskhan… Vai e usa Stordipugno!-
E
senza farselo ripetere due volte, la tipo Normale illuminò
le sue zampe di una curiosa
luce cristallina e corse verso Togepi, per poi colpirlo duramente con
esse,
atterrandolo duramente. Quando Togepi provò a rialzarsi, i
suoi occhi erano
stati sostituiti da un paio di stelline, segno che era stato Confuso.
Vedendolo
in quello stato, Alex prese mano alla Ball e lo richiamò
subito, per poi tirare
fuori la sua ultima Ball e lanciarla, mandando in campo Ledian, che una
volta
uscito iniziò a svolazzare felice e spensierato.
-Però,
non male come scelta, ma dubito che le sue mosse ti serviranno qualcosa
con una
come Kangaskhan-
-Questo
lo vedremo… Ledian, usa Pugnorapido!-
-Leeeediaaaaan!-
esultò l’allegro Coleottero, colpendo per primo il
suo obiettivo grazie alla
rapidità della sua mossa di tipo Lotta, che essendo
l’ideale per un Pokémon
come Kangaskhan, fece il doppio dei danni.
-Kaaan…-
si lamentò leggermente lei.
-Non
male come inizio, ma che ne dici di questo? Usa Cometapugno!- disse la
rossa,
osservando poi la sua Pokémon tempestare di pugni il suo
piccolo avversario,
allontanandolo da lei.
-Ah,
sì? Allora rilancio anch’io con Cometapugno!-
ribatté il moro, assistendo alla
rapida reazione di Ledian.
-Bella
pensata, ma dubito ti basti solo quello per buttarla giù-
-Come
se non lo avessi già intuito. Ledian, di nuovo Pugnorapido!-
-Presto,
Kangaskhan, Resistenza!-
E
prima che il piccolo Coleottero potesse scagliare la mossa, la
Pokèmon Genitore
si mise in guardia, pronta a subire il colpo, che nonostante la potenza
e il
fatto che fosse superefficace, non sembrò abbastanza per
mandarla K.O.. Dopo
ciò, Alex prese nuovamente in mano il Pokèdex e
analizzò Kangaskhan, notando
che le era rimasta pochissima salute, ma nonostante ciò era
riuscita a
rimanere in piedi.
-Wow…
questo era proprio inaspettato- disse il ragazzo, chiudendo
l’apparecchio.
-Beh,
non ti aspetterai mica che lei crolli per così poco- gli
rispose Sonia –Grazie
a Resistenza, l’utilizzatore può rinforzarsi al
massimo e riuscire a resistere
a colpi che potrebbero mandarlo K.O., sebbene si ritrovi poi con poca
salute-
aggiunse, per poi sorridere alla sua Pokémon –Ma
ora basta parlare, è tempo di
ritornare a combattere. Kangaskhan, usa Stordipugno!-
-Non
lo farai! Ledian, Pugnorapido ancora una volta!-
-Kaaaaan!-
esclamò la Pokémon, pronta a scagliare i suoi due
pugni contro il Coleottero.
-Lediaaaaan!-
ribatté la coccinella, lanciandosi spedito verso la sua
avversaria.
Entrambi
determinati a spuntarla, i due contendenti si prepararono a colpirsi,
lasciando
intendere a tutti i presenti che quel round sarebbe finito in
parità… tuttavia,
sfruttando il suo gran vantaggio in velocità, Ledian
riuscì comunque a colpire
per primo, e la tipo Normale, non riuscendo a resistere,
finì con l’accasciarsi
a terra, esausta e con il piccolo che usciva dal marsupio per
consolarla.
-Kangaskhan
non può più lottare, vince Ledian!-
sentenziò Matt, alzando bandiera verde.
-Ok,
ok… posso dire con certezza che sei migliorato, piccoletto,
e che senza dubbio,
in quanto Dex Holder ti meriteresti l’appellativo di
“Fighter” a tutti gli
effetti- proferì invece Sonia, richiamando la sua
Pokémon e tirando fuori
un’Ultra Ball –Ed è inutile dire che se proprio vuoi quel titolo, dovrai guadagnartelo-
-Uh?
Ma di che stai parlando?- le chiese un Alex un po’ confuso.
-È
semplice, mio caro. Un Dex Holder è un Allenatore che, come
suggerisce il nome
stesso, ha avuto l’onore e l’onere di ricevere un Pokédex per il suo viaggio di formazione- spiegò la rossa,
tirando fuori anche lei quello che doveva essere un Pokédex
in tutto e per
tutto, anche se aveva la forma leggermente diversa –E in
più, oltre a ricevere
questo fantastica enciclopedia portatile, dopo un po’ di
tempo l’Allenatore
viene valutato in un determinato “talento”
riguardante il suo modo di allenare i
Pokémon- continuò, notando in Alex un crescente
interessamento per l'argomento del suo discorso.
-E
quali sarebbero questi “talenti”?-
domandò infatti il moro.
-In
tutto sono sette talenti, stando al Prof. Oak, e sono
“Lotta”, “Allenamento”,
“Evoluzione”, “Scambio”,
“Cattura, “Cura”, e per ultima
“Allevamento”. Sai, ti
ho visto all’opera solo in poche occasioni, ma ho ragione di
credere che, per
come sproni i tuoi Pokémon a dare il massimo, saresti
sicuramente un buon
“Fighter”, vale a dire un Allenatore che eccelle
nelle Lotte Pokémon, proprio
come la sottoscritta-
-Davvero?
Wow, grazie-
-Tuttavia,
se proprio vuoi che io ti consideri così, dovrai prima
affrontare il mio ultimo
Pokémon, che ho tenuto nelle retrovie solo per te-
-Eh?
Che intendi dire?-
-Che
finora ci siamo divertiti abbastanza, e penso sia giunto è
il momento di fare
sul serio-
E
senza dire o fare altro, eccetto assumere un’espressione
incredibilmente seria,
Sonia lanciò la Ultra Ball, facendo uscire da essa un
Pokémon viola, dotato di
coda, zampe tozze e alcune punte sparse per il corpo, oltre a un’espressione
così truce che Ledian sembrava aver perso di colpo la sua
allegria.
-Oh,
my…- si lasciò sfuggire Matt.
-Oh,
cielo…- esclamò invece Amy, iniziando seriamente
a preoccuparsi.
-È
ufficiale, il vostro amico è spacciato- disse freddamente
Laura.
-E
cosa te lo fa credere?- le domandò Fran.
-Forse
il fatto che i Nidoking sono temuti per la loro ferocia…-
intervenne Dylan –O
forse perché sono soliti stritolare le loro prede fino a
sbriciolar loro le
ossa… o magari perché potrebbe possedere mosse
potenti… insomma, le probabilità
che Alex potrebbe vedersela male, se non peggio, sono
infinite…-
-Se
però non si farà prendere dal panico, forse
c’è buona possibilità che se la
cavi- concluse Lance.
-Allora,
piccoletto?- disse Sonia –Ti senti pronto per affrontare il
mio Nidoking?-
-Se
mi sento pronto? Io sono nato pronto- ribatté il ragazzo,
pronto a continuare
–Ledian, Pugnorapido!-
-Nidoking,
evitalo e poi stendilo con Doppiocalcio!-
-Starai
scherzando, mi auguro! Il tuo Pokémon peserà parecchi chili, e non penso che possa
fare molto con quelle zampe tozze e ingombranti che si ritrova-
commentò il
giovane dagli occhi verdi, vedendo poi il suo Ledian atterrato qualche
secondo
dopo proprio dalle zampe “tozze ed ingombranti” del
Pokémon Trapano.
-Dicevi,
caro?- disse la rossa con tono sarcastico.
-Nulla,
nulla… coraggio Ledian, proviamo di nuovo! Usa Cometapugno!-
-Oh,
non credo lo farà… Nidoking, usa di nuovo
Doppiocalcio-
-Nidooo…
King!- ruggì il tipo Veleno, spiccando un balzo verso il suo
piccolo avversario
e atterrandolo nuovamente con due pedate decise, per poi appoggiargli
una zampa
sopra e battersi gli artigli sul petto in segno di supremazia e
orgoglio.
-Un…be...lievable…-
disse Matt a fil di voce e alzando a malincuore la bandiera rossa
–Ledian è
esausto e non può più lottare! La vittoria va a
Nidoking- aggiunse, mentre Alex
richiamava il Pokémon Pentastra.
-Perdonami,
Ledian- disse il ragazzo osservando l’insetto
all’interno della Ball –Speravo
saresti durato un po’ di più, ma d’altro
dovevo aspettarmelo che Sonia avrebbe
fatto sul serio- proseguì –Ma ora non preoccuparti
e pensa a riposare mentre
lascio che di lui se ne occupi… il piccolo Togepi!-
-Toge!-
disse il piccolino, uscendo nuovamente in campo.
-Se
speri di affidarti ancora a Metronomo sei fuori strada. Che si
tratti di
una mossa utile o meno, a Nidoking non farà neanche il
solletico-
-Questo
è tutto da vedere. Togepi, Bottintesta!-
E
come l’Allenatore gli diede l’ordine, il
Pokémon Uovo lo eseguì e si scagliò
contro Nidoking, causandogli un bel danno sulla parte superiore del
corpo.
Quando però Togepi finì il suo dovere,
all’improvviso cominciò a sentirsi
strano e a ricoprirsi di strane macchie viola sul corpo, alla cui vista
Alex
iniziò già ad intuire cosa si era beccato questa
volta: Avvelenamento!
-Ma…
ma com’è possibile?- disse lui, sbigottito.
-Abilità
Velenopunto, mio caro- rispose lei –Se un tipo Veleno come
Nidoking viene
attaccato fisicamente da un nemico, all’occorrenza
può secernere del veleno dai
pori della pelle per avvelenarlo. Ma non temere, se Togepi
andrà K.O. non sarà
per quel veleno-
-Ah,
no? E allora per cosa?-
-Per questo,
ovviamente! Nidoking, Terremoto!-
-Cosa?!-
E
prima che Alex potesse dire o fare qualcosa, Nidoking iniziò
a battere le zampe
a terra, facendola vibrare e provocando un’improvvisa scossa
tellurica che
travolse Togepi con tutta la sua potenza mandandolo K.O., e a seguire
il Pokémon
Trapano ripeté per la seconda volta la sua scena di
vittoria.
-To…
Togepi non è più in grado di lottare, e per la
seconda volta consecutiva, vince
Nidoking!- disse Matt, alzando nuovamente la bandiera rossa per il tipo
Veleno.
-Si
mette male…- proferì Dylan –Ora ad
entrambi è rimasto un solo Pokémon…-
-Già-
gli diede ragione Fran –Rimane solo da vedere se Alex
riuscirà a rimontare-
-Io
mi auguro che sia così- li interruppe Amy –Dopo
tutto, sta andando bene in
questa lotta, no?-
-Certo,
ma bisogna anche considerare il punto di vista di mia sorella- rispose
per lei
Laura –Ad oggi, sono stati pochi gli avversari che hanno
avuto il coraggio e la
fortuna di batterla- aggiunse, osservando il giovane richiamare Togepi
e
prendere mano alla sua ultima Ball.
-Beh,
a quanto pare ci siamo, Metapod- disse osservando il bozzolo
–So bene che
mandarti in campo con quel bestione potrebbe essere un rischio enorme
per te e
alla peggio potresti essere ridotto in pezzi… ma se
riuscirò a giocare come si
deve le mie carte, forse potrò portare a casa la vittoria-
aggiunse, per poi
lanciare la Ball in campo –Mi fido di te, amico…
Accada ciò che accada!-
E
dopo aver sentito queste ultime parole, il Pokémon Bozzolo
scese finalmente in
campo, pronto per affrontare a viso aperto il temibile Nidoking, che
dopo aver
squadrato dall’alto verso il basso, gli rivolse
un’occhiata minacciosa, ma
apparentemente Metapod non sembrò dargli molto peso.
-Da
quel che vedo il tuo ultimo Pokémon sembra molto
determinato- disse la ragazza
di Kanto –Ma ciò che mi chiedo è se lo
sarà abbastanza per un avversario come
Nidoking-
-Se
vuoi ti aiuto a scoprirlo… Metapod, Rafforzatore!-
-Meta…-
sibilò il Coleottero, indurendo al massimo il suo corpo.
-Lo
sai che tattiche come quella non funzionano più di una
volta, vero? In ogni
caso… Nidoking, usa Colpo!-
-Niiiiiidoooo!-
ruggì il tipo Veleno, pestando i piedi per terra e poi
caricando verso il
bozzolo, colpendolo duramente prima con una zampata, poi una pedata e
infine un
colpo di coda.
-Meta…-
ribatté la crisalide, rialzandosi come se nulla fosse
successo, segno che
Rafforzatore aveva funzionato.
-Perfetto,
amico mio. Ora ascoltami attentamente: dato quella mossa
continuerà per altri
due turni, ti consiglio di rimanere sulla difensiva fino a quando non
smetterà, va bene?-
-Meta!-
-Allora
vai ancora con Rafforzatore!-
-Anche
se è una buona strategia dubito che quella sua corazza
durerà ancora per molto.
Nidoking, Colpo!-
E
per la seconda volta, il Pokémon di Sonia eseguì
la sua mossa, ma questa volta
aumentando la potenza della combo dei tre attacchi, sperando di
sconfiggerlo in
fretta. Tuttavia, anche questa volta la crisalide si rialzò
come nulla, sebbene
dopo la seconda carica il suo guscio cominciava a mostrare i segni di
alcune
ammaccature e di qualche ferita.
-Ahia…
temo che Metapod sia già giunto al limite-
ipotizzò Fran.
-Può
essere che sia così… ma non dimentichiamoci che
stiamo parlando di Alex…- disse
invece Dylan, fissando il Pokémon Bozzolo –E che quando
un suo Pokémon
sembra che sia sul punto di cedere, in realtà si sta solo
preparando per tirare
fuori il meglio di sé…-
-Meta…
Meta…- sibilò a fatica il tipo Coleottero.
-Lo
so, una mossa come Colpo è parecchio difficile da
contrastare, e sono ben al
corrente che al terzo attacco potresti rischiare grosso- gli disse Alex
–Ma io
ho comunque fiducia in te, e sono certo che qualunque sarà
il risultato di
questa lotta, sarò fiero di te-
-Bel
discorso, non c’è che dire- lo interruppe Sonia
–Sei sicuramente un bravo
oratore, ma non credo che qualche parola di conforto basterà
a salvarlo
dall’inevitabile. Nidoking, preparati all’ultimo
Colpo!-
-Ah,
sì? Beh, non pensare che io mi arrenda così
facilmente. Metapod, Rafforzatore
ancora una volta!-
E
preso coraggio, Metapod si indurì per l’ultima
volta, per poi subire il terzo
ed ultimo assalto da parte del Pokémon Trapano, il quale non
si risparmiò
affatto e lo ferì ancor più duramente, al punto
da crepargli ancora di più il
guscio e poi scagliarlo in aria con la sola potenza della coda. Vedendo
tale
scena, Alex pensò davvero che fosse finita, ma
all’improvviso, sotto gli occhi
di tutti i presenti, l’interno del corpo di Metapod
cominciò a brillare di una luce
bianchissima, la quale sbriciolò totalmente la corazza e al
suo posto vi lasciò
un Pokémon simile ad una farfalla dal corpo bluastro, dotata
di quattro zampe
azzurrine, due lucenti occhi rossi simili a rubini e a completare il
tutto due
grosse ali bianche e striate di nero: un Butterfree!
-Freee!
Freeee!- disse il lepidottero, svolazzando allegramente per aria
avvicinandosi
ad Alex.
-Metapod?
Sei… proprio tu?- disse lui, ancora sorpreso.
-Freeee,
Butterfree!-
-Wow…
non immaginavo potessi diventare così bello!-
proseguì il ragazzo, per poi
notare delle piccole macchie nere nella zona inferiore delle ali
dell’insetto e
confrontarle un momento sul Pokédex
–Oh… allora sei una femmina- disse infine,
vedendo la farfalla arrossire timidamente sul suo musetto –In ogni caso,
immagino che tu sia
diventata un po’ più forte ora che ti sei evoluta,
vero?-
-Free!-
-Bene,
allora che mi dici se mi dai un bell’assaggio di
ciò che puoi fare ora?-
-Non
così in fretta!- intervenne Sonia -Pensi davvero che possa
farcela dopo tutte
le botte che ha preso?-
-Beh,
penso di sì, dato che ora il tuo peso massimo non mi sembra
più molto energico-
E
infatti, avendo usato Colpo per tre volte consecutive, ora Nidoking
sembrava
aver perso gran parte delle sue forze, e come se non bastasse aveva gli
occhi a
forma di stella e stava iniziando a barcollare per il campo senza una
meta
precisa, segno che era Confuso.
-E
con ciò?- disse la rossa –Puoi anche aver intuito
la falla nella sua mossa, e
per questo ti meriti i miei complimenti più sinceri, ma
pensi davvero che io
sia così ingenua?- aggiunse, dando una Baccaki al tipo
Veleno, il quale ritornò
subito in sé.
-Ok,
vantaggio sfumato- disse Alex –Ma rimane il fatto che
possiamo ancora lottare.
Vero, Butterfree?-
-Free!-
annuì la farfalla.
-Allora
vai e fa’ vedere a quel bestione chi sei veramente!-
-Nidoking,
usa Doppiocalcio!-
Ma
prima che il Pokémon Trapano potesse fare qualcosa, la
Pokèmon Farfalla di Alex
era già partita in vantaggio, iniziando a svolazzare intorno
a lui e spargere
dalle sue ali una polvere giallognola, e non appena il tipo Veleno ne
venne in
contatto si ritrovò totalmente Paralizzato, finendo con
annullare la sua mossa.
-Paralizzante,
eh?- disse il ragazzo, dopo aver letto il nome della mossa sul
Pokédex -Non
male, amica mia, hai imparato la mossa giusta al momento giusto, anche
se hai
dovuto rinunciare a Rafforzatore. Poco male, l’importante
è che per almeno un
po’ possiamo stare tranquilli e passare al contrattacco-
aggiunse, osservando
nuovamente il set delle mosse imparate dalla tipo Coleottero
–Ehi, questa mi
sembra ottima. Butterfree, adesso usa Confusione!-
-Free,
Freeee!- annuì la farfalla, mentre i suoi occhi iniziavano a
brillare di una
lieve luce azzurra, luce che poi circondò anche Nidoking e
lo fece sbattere a
duramente a terra.
-Nidoking,
rialzati!- urlò la rossa, vedendo il tipo Veleno a terra e
osservandolo mentre
si alzava a fatica.
-Però,
non male come mossa- notò il moro, abbozzando un sorriso
soddisfatto –Mi è
sembrata leggermente simile allo Psichico di Golduck, ma forse
è solo una mia
impressione-
-Neanche
tanto, a dire il vero- lo corresse Sonia –Confusione in
genere è la più debole
tra le mosse di tipo Psico che si possono apprendere, ma evidentemente
ho
sottovalutato un po’ troppo la tua Pokémon-
-Esagerata…
solo perché l’ho ripresa in squadra solo
recentemente non vuol dire che sia già
diventata forte-
-Rimane
però il fatto che è forte. Ma tornando al nostro
scontro, che ne diresti di
concluderlo per bene?-
-Ma
certo. Butterfree, usa Confusione!-
-Nidoking,
Doppiocalcio!-
E
non appena i due si scagliarono l’uno contro
l’altro sfoderando le loro mosse,
sia il gruppo di Alex che Laura e Lance rimasero di stucco ad assistere
alla
conclusione di quella lotta, il cui risultato sarebbe stato certamente
imprevedibile. E infatti, quando entrambi si furono colpiti in pieno a
vicenda,
Nidoking si rivelò essere l’unico ancora in piedi
nonostante i danni subìti
dalla sua avversaria, che ora giaceva ai suoi piedi, esausta ma
comunque felice
di aver lottato per il suo Allenatore.
-Butterfree, per quanto sia stata coraggiosa durante questo round,
purtroppo non
può più lottare, perciò dichiaro
vincitori di questo 3 vs 3 Sonia e il suo
Nidoking- sentenziò Matt come giudizio finale di quel lungo incontro, mentre
entrambi gli Allenatori
richiamavano i loro Pokémon e si avvicinavano l’un
l’altra.
-Bella
sfida, piccolo “Fighter”. Mi sono proprio
divertita- disse lei, porgendo la
mano al moro.
-Concordo
in pieno- ribatté lui, sorridendole e ricambiando con una
stretta di mano
–Ammetto che oggi speravo di riuscire a strapparti almeno una
vittoria, ma non
importa, magari sarà per la prossima volta-
-Dimmi
la verità, ormai hai scelto mia sorella come traguardo da
battere, non è vero?-
gli chiese Laura con tono sarcastico una volta raggiunti i due
–E’ un’ottima
scelta, anche se mi sa che dovrai diventare ancora un pelino
più forte se vuoi
batterla sul serio-
-E
puoi star certa che lo farà, biondina!- irruppe il
chitarrista –Perché Al non è
solo un Allenatore, ma è un vero e proprio guerriero quando
si tratta di lotte,
e dubito mollerà la presa da Sonia per così poco-
-Così
come tu non la smetterai di parlare a vanvera?- gli disse Fran,
punzecchiandolo
un po’.
-Vuoi
forse litigare con me, ragazzina?-
-Fatti
pure avanti, capellone-
-Via,
via, non rovinate troppo questo bel momento…- li riprese
Dylan.
-Ha
ragione- aggiunse Amy, separando i due –Ehi, ho
un’idea, che ne dite se ci
facciamo una bella foto?-
-Ottima
idea- annuì Lance –Ma prima di questo…
Alex, ho bisogno di avere un momento la
tua attenzione-
-Dimmi
tutto, ti ascolto-
-Se
non sbaglio, ti mancano ancora due Medaglie per poter partecipare alla
Lega,
giusto?-
-Sì,
è così-
-Allora
ti do un consiglio per il futuro: quando affronterai l’ultima
Palestra, fai
molta attenzione ai “Draghi” e alla
loro “Padrona”-
-Eh?
Ma che vuol dire?-
-Quando
verrà il momento, lo scoprirai da solo. Ora, che ne dici se
pensiamo alla foto
ricordo?-
-Non
me lo faccio dire due volte, amico-
E
tempo
più tardi, dopo che il gruppo ebbe fatto la foto, alla fine
venne il momento
dei saluti, e mentre il Campione di Johto e le due Allenatrici di Kanto
si
allontanavano volando verso l’orizzonte, Alex sorrise, certo
che un giorno non
molto lontano anche lui sarebbe diventato un grande Allenatore come
loro.
Fin Cap.36
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Capitolo 37 *** Il gelido Alfredo ***
Cap.37:
Il gelido Alfredo
-Allora, Al? Ti senti pronto per la sfida?- disse Matt, osservando
l’entrata della Palestra.
-Certo che mi sento pronto- rispose il moro –Ho aspettato
anche troppo in questa città, e penso sia arrivato il momento
di salire a quota 7-
-Allora mi sa che dovrai avere molta fortuna, per oggi- gli disse Fran
–Stando a quello che ho sentito, pare che il Capopalestra di
questa città usi i tipi Ghiaccio, il che vuol dire che ci sono poche possibilità che tu riesca ad uscirne vivo, specie con la squadra che ritrovi-
-Ha ragione, senza contare che Ledian e Butterfree sono ancora al
Centro Pokémon per riprendersi dalla lotta con Sonia, e
dubito potrai contare nuovamente su di loro o su Togepi…-
aggiunse Dylan.
-Per non parlare del fatto che non hai catturato altri
Pokémon durante il viaggio- concluse Amy mentre accudiva il
piccolo Togepi, leggermente ricoperto di fasciature sul corpo, dandogli
del cibo per Pokémon.
-A parte che su quello posso sempre recuperare…-
ribatté Alex –Cos’è questa
improvvisa mancanza di fiducia nei miei confronti? Voglio dire,
è vero che me la sono vista brutta in scontri molto
più difficili, ma alla fine sono sempre riuscito a
cavarmela- aggiunse, per poi entrare in Palestra insieme agli altri,
notando che al suo interno vi era una grossa stanza fatta di ghiaccio
finemente lavorato, compreso il campo di lotta, che curiosamente era
dotato anche di una sorta di fonte d’acqua in paio di punti
–Woooow… forte!-
-“Forte”? E’ tutto qui quello che i
giovani d’oggi hanno da dire come esclamazioni?-
esordì una voce, che si rivelò appartenere ad un
uomo alto, dai capelli bianchi e lo sguardo severo, abbigliato con un
paio di pantaloni beige, scarpe scure e un cappotto blu con tanto di
sciarpa bianca, che avanzava verso i suoi ospiti cadenzando i passi con
un bastone –Ai miei tempi, quando in genere si vedeva uno
spettacolo come questo si rimaneva a bocca aperta- aggiunse, per poi
indicare Matt con il suo bastone –Tu, giovanotto, sei un mio nuovo sfidante?-
-Eh? No, no, si sta sbagliando, signore- si spiegò il
cantautore, indicando poi Alex –E’ lui il ragazzo
che attendeva con ansia di sfidarla-
-Sicuro? No, perché con quei occhiali da sole mi sembravi
uno molto battagliero…-
-Certo, ma le assicuro che il mio amico è 10 volte
più battagliero di me. Giusto, ragazzi?-
-Giusto- rispose Amy.
-Confermo a nome di entrambi…- aggiunse Dylan, indicando sia
lui che Fran.
-Molto bene- concluse l’uomo, per poi battere il bastone sul
pavimento con fare deciso –Giovanotto…-
-Mi chiamo Alex, comunque- precisò il quindicenne.
-Quello che è…- ribatté
l’anziano, per poi riprender il suo discorso -Io, Alfredo,
Capopalestra di Mogania, detto anche “Il Maestro del duro
Inverno”, accetto la tua sfida-
-E quali sono le regole, se mi è consentito saperlo?-
-Tre contro tre, senza sostituzioni, vince chi manda K.O. tutti i
Pokémon avversari… chiaro?-
-Ehm… certo, a me sta bene.-
Tempo dopo, quando sia Alex che il Capopalestra si furono messi in
posizione sul campo di lotta, l’incontro ebbe subito inizio
con Alfredo, che schierò il suo primo Pokémon,
ovvero Seel, che non era altro che una semplice foca bianca con la
lingua penzoloni e un piccolo corno sulla testa. Vedendolo battere
allegramente le zampe, il giovane Allenatore pensò che si
sarebbe trattato di un avversario facile, e convinto di questo decise
di far scendere in campo Pidgeotto.
-Un tipo Volante?- notò l’anziano Capopalestra
–Scelta piuttosto azzardata, non credi?-
-Sono ben al corrente di ciò che mi aspetta se
affronterò i suoi tipi Ghiaccio- ribatté il moro
–E in ogni caso, non ho alcuna intenzione di farmi intimorire
da cose come il vantaggio tra i tipi. Pidgeotto, Aeroassalto!-
-Pidgeoooo!- annuì il tipo Volante, preparandosi ad
utilizzare l’Aeroassalto.
-Ti pentirai di non avermi ascoltato… Seel, usa Ventogelato!-
-Seeeeeel!- ubbidì la piccola foca, emettendo dalle bocca
una lieve ventata d’aria gelida contro il volatile.
-Non indugiare, Pidgeotto!- insistette il ragazzo –Cavalca il
vento e continua l’attacco!-
E dopo aver eseguito alla lettera l’ordine del suo padrone,
il Pokémon Uccello, seppur non potendo evitare di venire
ferito dall’aria gelida, riuscì a colpire in pieno l'avversario, facendolo cadere nella zona d’acqua del
campo e volandovi intorno in attesa della prossima mossa.
-Allora, come le è sembrato come inizio, signor Alfredo?-
-Non era male, se devo essere sincero, ma voglio prima vedere che altro
hai in serbo, a meno che non sia io a fare la prima mossa. Seel,
riemergi dall’acqua e usa di nuovo Ventogelato!-
-Seeeel!- esclamò il tipo d’Acqua, ritornando alla
carica con la mossa di prima.
-Contrastalo con Raffica, presto!-
-Piiiiid… geotto, geotto, geotto, geotto, geotto!-
cinguettò l’interessato, sbattendo ripetutamente
le ali e provocando una folata di vento in direzione di Seel, che venne
sbalzato via mentre ciò che rimaneva del Ventogelato
procedeva a colpire nuovamente il tipo Volante.
-Non sei niente male, sai?- rifletté Alfredo –Non
so come, ma hai intuito subito che l’unica maniera per poter
lottare alla pari con una mossa come Ventogelato è impedire
che l’aria gelida raggiunga il bersaglio, sebbene il tuo Pidgeotto sia rimasto ferito entrambe le volte-
-Beh, a dire il vero più che intuire ho solamente fatto mente locale su dove ho già visto quella mossa, e in seguito ho improvvisato un modo per impedire che facesse danni pesanti al
mio Pokémon- spiegò Alex, memore di cosa era
successo al Vaporeon di Amy durante la lotta contro lo Sneasel di Lukas
–Certo, è stata una mossa un po’
rischiosa, ma dopo tutto le Lotte Pokèmon significano anche
questo, no?-
-Rimane il fatto che è stata una tattica davvero
sconsiderata- lo riprese Amy dagli spalti –Anche se ha
ricevuto danni minimi, Pidgeotto sarà comunque a rischio se
verrà preso in pieno dal Ventogelato-
-Toge, Toge!- le diede ragione Togepi, ancora tra le braccia
dell’Allevatrice.
-Non preoccuparti di questo- la rassicurò il chitarrista
–Tanto non credo che quei danni rimarranno ancora per molto
sul corpo di Pidgeotto, soprattutto se ha dalla sua parte
“quella certa mossa”-
-Certo, ma se il nostro amico non si decide ad usarla subito, il
nonnino potrebbe approfittarne- disse Fran.
-Ne sei sicura?- gli domandò Dylan, indicando Seel, che ora
sembrava essersi assopito.
-Eh? Ma che fa, si mette a dormire?- esclamò stupita la
castana.
-In genere non si dovrebbe, a meno che non stia usando Riposo per
riprendersi…- spiegò l’albino.
“Riposo, eh?” pensò il ragazzo di Borgo
Foglianova, osservando attentamente sul Pokédex la salute
del Pokémon avversario, che pian piano era ritornato fresco
di forze “In genere chi la usa, oltre a recuperare le energie
perse durante la lotta, finisce col passare due turni senza fare
nulla… Se riuscissi a metterlo K.O. in questo breve lasso di
tempo, Pidgeotto non correrebbe più rischi… Ma
cosa succederebbe se si svegliasse all’improvviso e usasse
nuovamente Riposo? Aaah, ci sto pensando troppo, forse è
meglio provare a fare un tentativo e vedere che cosa succede, a meno
che quella foca non abbia qualche mossa segreta o…”
-Ehi, Al, che ti prende? Ti sei forse incantato a fissare il vuoto?- lo
riportò alla realtà il chitarrista.
-Eh? Oh, sì, la lotta… diamine, ero
così concentrato su che mossa fare adesso che devo essermi
distratto. Ma tornando a noi… Pidgeotto, direi che
è ora di riprendersi un po’, non credi? Usa
Trespolo!-
-Pidgeotto!- eseguì il tipo Volante, illuminandosi di una
lieve luce verde in modo da recuperare le forze.
-Non smetti di stupirmi, giovanotto. Hai scelto il momento migliore per
far riprendere il tuo Pokémon, anche se dubito
basterà per ciò che ho in serbo adesso- disse il
Capopalestra –Seel, usa Russare!-
Sentendo quell’ordine, all’improvviso la foca
iniziò a russare rumorosamente, facendo riecheggiare il
suono per tutto l’interno la palestra e lasciando Pidgeotto
in balia di quel suono fastidioso, che per fortuna smise subito dopo
che anche il tipo Acqua finì di russare.
-Oh, My God…- Matt era senza parole –Ma che
diamine di mossa era quella?-
-Russare… una mossa che consente al Pokémon di
attaccare anche se è addormentato…-
spiegò Dylan, massaggiandosi le tempie e cercando di farsi
passare il mal di testa che gli era venuto a causa del rumore.
-Chi se lo aspettava che potesse essere così potente,
però?- disse Fran, leggermente stordita.
-Già, in genere non fa tutto quel fracasso-
rifletté Amy, che per precauzione si era messa dei piccoli
tappi nelle orecchie, dandone un paio anche al piccolo Togepi
–Ma visto che siamo in un luogo chiuso e in genere i suoni vi
si propagano più rapidamente, allora cambia tutto-
-Però, che bel concertino- disse Alex con tono sarcastico,
notando che il suo Pokémon si stava riprendendo
dall’attacco –Non temere,
Pidgeotto, vedrai che in un modo o nell’altro lo manderemo
K.O.-
-Pidgeo!- annuì il volatile, cominciando a volare intorno al
suo bersaglio.
-Coraggio, approfitta del fatto che è ancora addormentato
per dargli addosso con un Aeroassalto!-
-Pidgeo, Pidgeooooo!- ribatté determinato il tipo Volante,
colpendo duramente il suo avversario al punto da sbalzarlo via.
-Seel, usa Russare ancora una volta- fu l’immediata risposta
dell’esperto di tipo Ghiaccio, il cui Pokémon
eseguì per la seconda volta l’assordante mossa,
finendo con lo spingere indietro il povero Pidgeotto.
-Cavoli, al confronto il russare Matt è una sinfonia- disse
l’Allenatore dagli occhi verdi, iniziando leggermente ad
irritarsi per ciò che stava passando –Pidgeotto,
usa ancora Aeroassalto!-
E per la terza volta di seguito, il tipo Volante eseguì la
mossa più rapida che conosceva, facendo un altro bel
po’ di danni al Pokémon di Alfredo, che finalmente
aprì gli occhi e fu pronto a lottare, lanciando un
Ventogelato in direzione del voltatile non appena l’anziano
Capopalestra gli fece cenno di procedere. Tuttavia, anche se preso in
pieno e con le ali ricoperte di una leggera brina, Pidgeotto non pareva
ancora del tutto sconfitto, così come Seel, che sembrava
già pronto a ripartire all’attacco.
-Insisti con Aeroassalto!- esclamò Alex.
-Continua col tuo Ventogelato!- ribatté Alfredo, osservando
sia il suo Pokémon che quello del ragazzo continuare a darsi
addosso con quelli che dovevano essere i loro attacchi più
usati, per poi assistere qualche minuto più tardi al K.O.
del tipo Acqua, esausto a causa dei continui Aeroassalti ricevuti.
-Evvai, fuori uno!- esultò il quindicenne, per poi
rivolgersi a Pidgeotto –Sei stato un grande, amico mio, hai
fatto proprio un ottimo lavoro, anche se svantaggiato-
-Non cantare vittoria troppo presto, giovanotto- lo riprese
l’anziano, mandando in campo un Pokémon quasi
identico al precedente, ma dalle forme molto più aggraziate
e longilinee –Ora è il turno di Dewgong-
-Oooong!- annuì la candida otaria, gettandosi subito in
acqua.
-Fa’ attenzione, mi raccomando- lo avvertì Amy
–A differenza di Seel, Dewgong è sia un tipo
Ghiaccio che un tipo Acqua, ed essendo anche l’evoluzione di
quest’ultimo, sarà sicuramente più
forte-
-E sicuramente più resistente e veloce…- aggiunse
Dylan –Pensa, si dice che i Dewgong siano in grado di nuotare
fino a 8 nodi proprio grazie alla loro corporatura…-
-Non vi preoccupate- li rassicurò Matt -Se è
riuscito a vincere con Pidgeotto vuol dire che è
più che preparato ad affrontare certi rischi-
-Speriamo solo in bene- concluse Fran.
-Tu che dici, Pidgeotto, te la senti di continuare?-
-Pidgeotto!- annuì il tipo Volante.
-E va bene, allora vai e colpisci con un bel...-
-Dewgong, Geloscheggia!-
-Oooong!- eseguì il Pokémon Otaria, creando dalla
bocca un grosso pezzo di ghiaccio che poi fece subito in mille pezzi, i
quali puntarono e presero in pieno il povero tipo Volante,
travolgendolo.
-Oh, no, Pidgeotto!- esclamò il ragazzo, vedendolo in
difficoltà –Presto, riprenditi usando Trespolo-
-Buona mossa… anche se non ti servirà a molto-
ribatté Alfredo, notando come il Pokémon
avversario si stesse riprendendo, anche se non del tutto
–E’ la tua occasione, Dewgong! Raggiaurora!-
E sentito il nuovo comando, Dewgong aprì la bocca,
lanciandovi da essa un potente raggio color arcobaleno col quale prese
in pieno il suo avversario volante e, senza neanche lasciargli il tempo
di finire la sua ripresa, lo mandò immediatamente K.O.,
costringendo Alex, rimasto ancora di stucco per la sorpresa, a
richiamarlo.
-Non so come consolarti, amico mio, e sinceramente ne farei a meno… però devo ammettere che sei
stato comunque bravo- disse lui osservando il Pokèmon
Uccello mentre si riposava, per poi mettere mano alla sua seconda Ball… o meglio, alla Friend Ball –Adesso tocca a te, Heracross!-
-Hera…- sibilò lo scarabeo, tranquillo come al
suo solito.
-Un tipo Coleottero, eh?- osservò Alfredo -Che
sorpresa, in tutti i miei anni di esperienza non mi è
capitato quasi mai di affrontarne uno in un incontro serio…
ora si che le cose si fanno interessanti-
-Se mi è concesso dire una cosa, signor Alfredo, le assicuro
che il mio Heracross non la deluderà-
-Me lo auguro, dato che da come si è presentato in campo non
sembra così determinato-
-L’apparenza inganna. Aspetti solo un po’ e
vedrà lei stesso quanto è potente in
realtà-
-Se questa è una sorta di sfida, giovanotto, allora
l’accetto volentieri. Dewgong, Geloscheggia!-
-Oooong!- esclamò il tipo Ghiaccio, eseguendo di nuovo la
mossa usata per Pidgeotto.
-Heracross, evita tutte le schegge che puoi e poi dagli addosso con
Incornata!-
-Heraaaa… Cross!- ubbidì il Pokémon
Monocorno, evitando agilmente gran parte delle schegge di ghiaccio per
poi caricare il suo avversario e assestargli un bel colpo di corno.
-Uhm, buon inizio, ma non hai considerato che ora che la distanza tra i
due è quasi nulla, perciò non credo che al tuo
insetto sarà così facile evitare un colpo
ravvicinato. Dewgong, Raggiaurora!-
E come prevedibile, Heracross non fece in tempo a spostarsi che venne
sbalzato via dal potente raggio del Pokémon Otaria, anche se
tale attacco gli lasciò danni quasi inesistenti. Vedendo con
occhi determinati il suo avversario, il tipo Coleottero
iniziò ad aprire le ali e ad iniziare a svolazzargli
incontro, come se non volesse perderlo troppo di vista, oltre che
attendere ovviamente un nuovo comando di Alex.
-Vedo che dopo quel Raggiaurora vuoi già entrare nel vivo
dell’azione, non è vero?- domandò il
moro, notando poi lo sguardo combattivo e determinato dello scarabeo.
-Allora che ne dici di colpirlo come si deve?-
-Non ho idea di cosa tu abbia in mente, ma non te lo lascerò
fare- replicò Alfredo –Dewgong, liberati subito di
lui con un altro Raggiaurora!- aggiunse, vedendo poi il suo tipo
Ghiaccio all’opera.
-Oh, no, non lo farai… Heracross, chiudigli la bocca con
Breccia!-
-Hera…- sibilò lo scarabeo, salendo verso
l’alto con la zampa destra ben tesa -Cross!-
proseguì, scendendo nuovamente giù e mollando una
zampata decisa sulla testa del suo avversario, il quale non solo si
vide costretto ad interrompere il suo attacco, ma si ritrovò
anche col muso ben piantato a terra, segno che la mossa era stata
sicuramente più potente delle altre volte in cui Heracross
l’aveva usata.
-Dewgong, va tutto bene?-
-Oooong…- fu l’unica cosa che riuscì a
dire l’otaria, per poi svenire e ritrovarsi K.O.
-Non… ci posso… credere...- disse Dylan, dopo
aver visto quella scena.
-Nemmeno io…- aggiunse Fran.
-Cavoli- proseguì Matt, che si era tolto gli occhiali dalla
sorpresa - Sapevo che Heracross era uno dei Pokémon
più forti di Al, ma non immaginavo così tanto!-
-Beh, in genere è naturale che le mosse come Breccia, che
sono di tipo Lotta, possano far penare parecchio i Pokèmon
tipo Ghiaccio, ma se Heracross è riuscito battere Dewgong
con un solo colpo, allora quell’insetto non è
proprio normale!- disse invece Amy.
-Se ciò può consolarti, non è nemmeno
la prima volta che da sfoggio di questa forza- le disse Fran,
ricordando la prima lotta a cui lo scarabeo aveva partecipato
–Quando Alex dovette battersi contro il Miltank di Chiara
durante la sfida alla Palestra di Fiordoropoli, lui schierò
Heracross, e manco a dirlo, pochi minuti dopo la mucca era
già K.O. a causa di Breccia-
-E vogliamo invece ricordare la lotta contro il Pikachu di Laura?- si
intromise Matt –Voglio dire, quella volta aveva proprio
superato se stesso, anche se alla fine era finito tutto in pareggio-
-In parole povere…- riepilogò Dylan
–Alex ha trovato in quell’insetto un vero e proprio
guerriero…-
-E va bene, giovanotto- esclamò Alfredo, mettendo mano alla
sua ultima Ball –Devo ammettere che finora sei stato bravo
nel tenermi testa, ma sappi che quest’ultimo
Pokémon non sarà così facile da
battere, perché si da il caso che io e lui abbiamo fatto
così tante lotte in passato, e per
“passato” intendo ai tempi in cui tu non eri ancora nato… perciò sii gentile e accogli con
il dovuto rispetto… Piloswine!-
Non appena l’anziano Capoplaestra ebbe finito di parlare, la
Poké Ball che aveva lanciato si aprì e fece
uscire un grosso Pokémon simile ad uno yak, ricoperto di una
folta pelliccia marrone scuro, ma così folta che le uniche
parti visibili erano le zampe, un naso rosa simile a quello di un
maiale e un paio di zanne. Dandogli una prima occhiata, Alex non
credeva che quel Pokémon fosse così vecchio,
anche se dovette rimangiarsi le parole non appena buttò
l’occhio sulle zanne, che seppur bianche erano scheggiate in
più punti e parevano largamente consumate da
chissà quanto tempo.
-Sei rimasto senza parole, vero?- disse Alfredo –E come
biasimarti, giovanotto…- aggiunse, raggiungendo Piloswine e
dandogli qualche lieve carezza sui fianchi impellicciati
–Sono suo amico da quando avevo più o meno la tua
età, lo sai? Oramai sono lontani i tempi in cui io e lui
facevamo letteralmente faville, e vista la nostra età non
abbiamo più avuto molte occasioni di lottare
insieme… tuttavia, oggi è diverso,
perché ho tutta intenzione di concedere al mio vecchio amico
l’onore di lottare ancora come ai vecchi tempi-
-E se a lei farà piacere, io ed Heracross saremo
più che lieti di darle una mano- rispose Alex, mentre
riceveva un piccolo cenno di assenso dal suo coleottero –E per
incominciare, vediamo se riesce a resistere ad una bella Incornata.
Vai, Heracross!-
-Hera...- sibilò il Pokémon Monocorno, aprendo le
per poi caricare contro il suo nuovo avversario, colpendolo in
pieno… rimanendo tuttavia stupito quando vide che non si era
spostato minimamente.
-Spiacente, ma con il mio Piloswine questa tattica non funziona. E ora
che è il mio turno, lascerò che il mio vecchio
amico ti mostri cosa sa fare questo anziano "ragazzone"… Gelodenti!-
-Piloooo!- ubbidì il Pokémon di Alfredo,
ricoprendo di ghiaccio le sue zanne e colpendo Heracross con esse, il
quale non solo fu distanziato, ma si ritrovò col corpo
ricoperto da un sottile strato di ghiaccio, che in poco tempo fece in
modo di bloccargli ogni movimento, segno che era stato Congelato.
-Oh, no… questa non ci voleva- disse il ragazzo, vedendo il
suo Pokémon bloccato nel ghiaccio
-Ottimo lavoro, vecchio mio. E ora che non può muoversi, usa
Pantanobomba-
E nei turni che seguirono, durante i quali Heracross non
poté muoversi in alcun modo, il Pokémon Suino
ebbe modo di colpirlo ripetutamente una serie di sfere di fango lanciate dalla bocca. Dopo almeno tre turni di attacchi, alla fine il ghiaccio che ricopriva il tipo Coleottero si sciolse, e quindi Alex fu nuovamente libero di dargli tutti gli ordini che voleva. A questo proposito, il giovane notò sul Pokédex che Heracross aveva subito parecchi danni, e ciò poteva significare solo una cosa…
-Heracross, usa Vendetta!- esclamò, vedendo poi il suo
Pokémon caricare Piloswine e colpirlo con una forza pari ai
danni che aveva subìto nei turni precedenti –Così si
fa, amico mio-
-Bell’idea per recuperare terreno, giovanotto-
notò il Capopalestra -Ma purtroppo è tutto
inutile, dato che per essere al livello di Piloswine il tuo insetto
è ancora leggermente immaturo in fatto di forza-
-E allora? Sono comunque in vantaggio, no?-
-E’ qui che ti sbagli, mio giovane sfidante. Puoi anche usare
tutti gli attacchi che vuoi, ma tanto Piloswine riuscirà
comunque a resistere, data la sua lunga esperienza nelle lotte. E ora,
se non hai altro da dire, lascia che ti mostri la mia mossa preferita
di tipo Ghiaccio… Bora!-
-Pilooooooo!- esclamò improvvisamente il tipo Ghiaccio,
scagliando dalla bocca una ventata gelida in direzione di Heracross, il
quale ne venne travolto senza neanche accorgersene.
-Dannazione! Presto, Heracross, cavalca la scia poi stendilo con
Breccia!-
-Heraaaaaa…- sibilò l’interpellato,
eseguendo le direttive del suo Allenatore e preparando la sua zampa destra a colpire –Cross!- aggiunse, una volta raggiunto e colpito il suo avversario… per poi scoprire, scioccato, che non aveva riportato danni visibili nonostante la superefficacia della mossa di tipo Lotta.
-Ma… ma…- Alex non seppe cosa dire.
-Te lo avevo detto che io e Piloswine combattevamo insieme da molti
anni, e che ormai non c’è più nulla che
possa impensierirlo, mosse avversarie comprese- ribatté
l’anziano Capopalestra –E ora… Bora!-
E senza neanche avere il tempo di schivare, Heracross venne spazzato
via dall’attacco improvviso di Piloswine, e a differenza di
qualche momento prima la mossa fu così potente che il povero
scarabeo si ritrovò K.O., con tutto il corpo ricoperto dal
ghiaccio creatosi a causa dell’aria gelida di Bora. Anche se
a malincuore, Alex dovette richiamarlo dentro la sua Friend Ball.
-Mi dispiace, Heracross, ma a quanto pare ho sottovalutato troppo la
potenza di quel Pokémon- sussurrò rivolto allo
scarabeo dentro la sfera, per poi prendere quella di Quilava -Ormai sei
solo tu l’unico che è rimasto fresco di
forze… mi raccomando, fai del tuo meglio!-
-Quilava!- esclamò il tipo Fuoco, contento per essere sceso
finalmente in campo.
-Oh, ma guarda un po’ che sorpresa- disse Alfredo
–E’ da parecchio tempo che non affronto un tipo
Fuoco, ma non credere che l’averlo in campo ti
aiuterà a ribaltare la situazione. Usa Pantanobomba!-
-Piiiiloooo!- grugnì il tipo Ghiaccio, lanciando verso
Quilava le palle di fango tipiche di quella mossa.
-Presto, evitale e poi usa Comete!- ordinò subito il giovane
dagli occhi verdi.
-Quilava!- ubbidì quindi il Pokémon Vulcano,
aggirando abilmente i colpi avversari e poi sferrare dalla bocca la sua
raffica di stelle dorate e infallibili, che seppur veloci, non fecero
gran danno a Piloswine.
-Nice start, Al!- disse Matt dagli spalti –Quella massa di
peli sarà pure potente in attacco, ma scommetto che non
può nulla se lo si contrasta con degli attacchi veloci!-
-Faresti meglio a colpirlo subito con qualche mossa di Fuoco,
però!- gli fece eco Fran –Non penserai mica di
poter vincere contando solo su mosse come Comete, mi auguro-
-Non mettetegli fretta, voi due!- li zittì prontamente Amy,
facendo leggermente sobbalzare il piccolo Togepi dallo spavento
–Forse vi siete appena dimenticati cosa è successo
ad Heracross?-
-Ha ragione…- aggiunse Dylan –Se usasse ora una
mossa avvantaggiata contro Piloswine, sicuramente non darebbe
l’effetto sperato, data la sua resistenza… se poi
il nostro Alex saprà come rimediare al problema, allora
è tutto un altro paio di maniche…-
-Piloswine, usa Gelodenti- esclamò l’anziano
Capopalestra, osservando poi il suo Pokémon scagliarsi
contro lo Starter pronto a colpirlo con le sue zanne tese e gelide.
-Non farti intimorire, Quilava- replicò il ragazzo
–Bloccalo usando Ruotafuoco!-
-Quiiii… Lavaaaa!- rispose prontamente il tipo Fuoco,
iniziando a rotolare rapidamente e col corpo ricoperto di fiamme
ardenti verso il Pokémon Suino, intercettando
l’assalto e causandogli parecchie ustioni.
-Non cedere al dolore, vecchio mio, siamo solo all’inizio.
Usa Bora!-
-Ah, sì? Allora noi rispondiamogli con un bel Lanciafiamme!-
E senza aggiungere altro, i due sfidanti assistettero alla collisione
tra le mosse, che a sorpresa invece che annullarsi a vicenda avevano
invece centrato i propri bersagli e Piloswine, date le fiamme
subìte in maniera così diretta, pareva soffrirne
parecchio. Vedendola come un’occasione propizia, Alex era
pronto per chiedere a Quilava di usare di nuovo Lanciafiamme, ma
all’improvviso, senza un’apparente spiegazione,
all’interno della Palestra aveva iniziato a grandinare.
-Ma che cosa…?- domandò il moro, vedendo poi il
suo Starter venire colpito da un chicco di grandine.
-Si chiama Grandine, ed è una mossa che consente
all’utilizzatore di evocare, appunto, una
grandinata che dura fino a cinque turni- spiegò
Alfredo, lasciandosi sfuggire un sorriso –Inoltre, come hai
potuto constatare tu stesso, tutti i Pokémon in campo che
non sono dei tipi Ghiaccio verranno feriti regolarmente dai chicchi che
cadranno per tutta la durata della mossa-
-Ah, sì? Interessante. Ciò aggiunge un
po’ più di pepe alla sfida- ribatté il
ragazzo –Quilava, Lanciafiamme!-
-Quiiiii… Lava!- ubbidì lo Starter, attaccando il
tipo Ghiaccio con la sua mossa più usata… salvo
vedere poi con sorpresa che l’attacco era andato a vuoto.
-E questa, giovanotto, era l’abilità Mantelneve,
che consente a chi la possiede di aumentare la probabilità
di eludere le mosse avversarie se durante il campo di battaglia grandina- riprese a spiegare il Capopalestra
–Quindi, finché Grandine sarà attiva, i
tuoi attacchi non raggiungeranno così facilmente Piloswine.
Ma tornando a noi… usa Pantanobomba!-
-Pilooooo!- grugnì il tipo Ghiaccio, approfittando dello
stupore del Pokémon Vulcano per tempestarlo, anzi,
travolgerlo con le sue palle di fango, causandogli non pochi danni.
-Accidenti… presto Quilava, riprova con Lanciafiamme!-
Ma proprio come era successo prima, anche questa volta la mossa di
Fuoco andò a vuoto, e Piloswine ritornò alla
carica con Pantanobomba, i cui danni furono aggiunti anche al secondo
chicco di Grandine che colpì in testa il povero Quilava.
Tale scena si ripeté ancora e ancora per i tre turni
seguenti, nei quali finalmente la grandine aveva sì finito
di scendere, ma ciò che lasciava di sasso sia Alex che i
suoi amici era il vedere come era ridotto lo Starter di tipo Fuoco:
ammaccato quasi ovunque a causa dei chicchi di grandine e semiricoperto
di terra per colpa delle ripetute Pantanobombe… in parole
povere, era uno straccio, e a giudicare dalla poca salute intravista
sul Pokédex, sembrava essere quasi al limite.
-Non c’è che dire, sono stupito- disse Alfredo
– Hai indubbiamente allenato bene il tuo Pokémon,
dato che è riuscito a resistere alle Pantanobombe
e a Grandine. Tuttavia, anche se avete lottato bene, credo sia giunto
il momento che questa lotta si avvii verso la conclusione…
Piloswine, concludi usando Bora!-
-Pilo!- rispose il tipo Ghiaccio, scagliando addosso a Quilava la sua
mossa più forte.
-Quiiiii… la… va…- squittì
il Pokémon Vulcano, resistendo a fatica alla folata di gelo
e sentendo che presto o tardi sarebbe finito K.O. se non faceva subito
qualcosa… ma cosa, esattamente, se ormai le sue fiamme erano
sul punto di spegnersi e le sue energie, a causa dei ripetuti attacchi
falliti, erano quasi esaurite?
-Non ti arrendere, Quilava!- gli urlò Alex, temendo per la
sua incolumità –Qualunque cosa succeda non ti
azzardare a cedere!-
-Quil?-
-Lo so che in questo momento starai sicuramente temendo di perdere e
rischiare di finire ridotto male come quando abbiamo affrontato
Charizard… ma ti ricordo che tu sei comunque il mio Starter
nonché mio primo Pokémon in assoluto, e in quanto
tale non puoi lasciare che il tuo avversario l’abbia vinta,
anche se ha evidentemente più forza ed esperienza di te. Se
vuoi la vittoria, devi solo crederci, così come io credo
nella tua forza e nella tua lealtà! So che puoi farcela,
perciò voglio dirti solo una cosa… reagisci!-
E sentendosi come risollevato da quelle parole,
all’improvviso le fiamme dello Starter iniziarono
gradualmente a riaccendersi, mentre un lieve bagliore rosso vivo
iniziava a circondargli il corpo e faceva evaporare l’aria
gelida della Bora, annullandola e lasciando il posto ad un Quilava
più determinato che mai. Alfredo, vedendolo in quello stato,
si limitò a sorridere, come se la cosa lo stesse divertendo.
-Affascinante…- disse –A quanto pare il tuo
Quilava non vuole ancora arrendersi-
-Può ben dirlo, signor Capopalestra. E ora che Quilava
è quasi al limite delle sue forze, farò in modo
che grazie al suo Aiutofuoco il prossimo attacco possa rivelarsi quello
decisivo- ribatté Alex.
-Questo sarà tutto da vedere. Sai come mi chiamavano da
giovane? “Alfredo il Salice”, perché
dicevano che in lotta ero come il tronco di quell’albero… per
quante volte era capitato che le difficoltà delle lotte
mi piegassero, la mia ferrea volontà non si spezzava
mai… ma devo dire che neanche tu sei da meno, dico bene?-
-Eccome! Per me il segreto per vincere una lotta è non
arrendersi mai, qualunque cosa succeda. Ed è per questo che
con quest’ultimo attacco mi giocherò il tutto e
per tutto-
-Allora che aspetti? Fammi vedere cosa sei capace di fare anche in
situazioni come questa-
-La accontento subito! Quilava, so che ciò che ti chiedo
è un vero azzardo, ma ora voglio che ti
concentri… che prenda bene la mira… e che scateni
il più potente Fuocobomba che riesci a creare!-
-Quilava?-
-Sì, hai sentito bene. Concentrati, prendi la
mira… e vai con Fuocobomba!-
E senza farselo ripetere due volte, il Pokémon Vulcano
iniziò a concentrarsi, mentre le sue fiamme iniziavano a
farsi ancora più vive del solito, segno che Aiutofuoco era
al massimo. Fatto ciò, dopo aver preso bene la mira su
Piloswine, che nel mentre si era già messo in guardia, lo
Starter dei Alex prese un bel respiro profondo, portò verso
l’alto il muso, dal quale stava incominciando a creare un
piccolo kanji modellandolo con i suoi poteri di tipo Fuoco. Una volta
che il kanji fu abbastanza grande, Quilava abbassò la testa
e lo lanciò facendolo sfrecciare a grande
velocità contro il suo avversario, prendendolo in
pieno e avviluppandolo in una grossa fiamma, che una volta spentasi
dopo un po’ di tempo lasciò il posto ad un
Piloswine dalla pelliccia mezza bruciacchiata e totalmente K.O..
Vedendo tale scena, sia Alfredo che gli amici di Alex erano rimasti
letteralmente stupefatti, così come lo stesso Alex, che non
si aspettava che Fuocobomba potesse funzionare così bene,
una volta tanto!
-Niente male… davvero niente male, per essere un giovanotto-
disse il Capopalestra, richiamando il suo “vecchio
compare” nella propria sfera, per poi avvicinarsi al ragazzo
–Hai combattuto veramente bene, e ti sei dimostrato anche un
degno avversario… perciò, da Capopalestra
veterano quale sono, ti faccio le mie più sentite
congratulazioni e ti concedo la mia Medaglia, la Medaglia Gelo-
aggiunse, tirando fuori da una tasca del suo cappotto la Medaglia,
consistente in un piccolo esagono di metallo con sopra dipinto un
fiocco di neve stilizzato di colore azzurro chiaro insieme a un
dischetto azzurro –Oltre a questa, ti cedo anche la MT07,
Grandine, che sicuramente potrebbe tornarti utile nel caso tu possieda
un tipo Ghiaccio-
-Oh, allora grazie del consiglio, signor Alfredo- disse Alex, tenendo
in mano la sua settima Medaglia, per poi sorridere e applicarla alla
targhetta sulla sua Scheda Allenatore –Ma a questo proposito,
dove posso trovare dei Pokémon di tipo Ghiaccio, nel caso
volessi catturarne qualcuno da aggiungere alla squadra?-
-E’ più semplice di quanto tu creda, giovanotto.
Nel percorso subito dopo questa città
c’è una grotta chiamata Via Gelata, e
lì puoi trovare parecchi Pokémon di
tipo Ghiaccio, se la esplori per bene-
-E guarda caso, è anche l’unica via che
può condurci alla prossima città,
Ebanopoli…- intervenne Dylan.
-Così come ci condurrà sicuramente alla tua
ultima sfida in Palestra, eh eh eh- aggiunse Matt.
-Scommetto che non vedi l’ora di andarci, vero?-
domandò Amy al moro.
-Certo che sì. Dopotutto, mi manca solo una Medaglia,
ormai… e la otterrò, costi quel che costi-
Fine Cap.37
|
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Capitolo 38 *** Nella Via Gelata ***
Cap.38:
Nella Via Gelata
Dopo aver finalmente conquistato la sua nuova Medaglia, Alex era pronto
più che mai a raggiungere la città di Ebanopoli,
che oltre che essere la città dove è cresciuta
Amy, sarebbe stata teatro dell’ultima sfida ufficiale del
ragazzo prima di dirigersi verso la sede della Lega Pokémon.
Prima di questo, però, i nostri dovevano passare per la Via
Gelata, che come suggeriva il nome era una grotta al cui interno
spirava un’aria gelida e pungente, e il cui terreno era
così ghiacciato al punto da essere molto scivoloso.
-Mi raccomando, ragazzi…- avvertì Dylan,
camminando lentamente sul ghiaccio. –Se vogliamo attraversare
questo posto e uscirne tutti interi, fate attenzione a dove mettete i
piedi…-
-Rio!- aggiunse il piccolo Pokémon Emanazione, seduto al
sicuro sulla spalla dell’albino.
-Già, anche perché se qualcuno di noi si rompe
una gamba è finita- proseguì Fran, rimanendo
concentrata sia sul ragazzo davanti a lei che sui suoi passi.
-Io più che sull’equilibrio sono preoccupato per
il fatto che se restiamo qui potremmo correre il rischio di trasformarci in una bella
serie di sculture di ghiaccio- disse Matt, con la
“candela” al naso per il freddo.
-Non preoccuparti- ribatté Alex, mandando fuori Quilava, le
cui fiamme erano già alte –Finché
possiamo contare sul calore che emette il mio amico, non abbiamo nulla
da temere-
-Lo spero… non me la sento di finire i miei giorni qui-
disse invece Amy, avvicinandosi con cautela al moro.
-Su, su… non essere così pessimista- la
consolò lui –Vedrai che in un modo o
nell’altro ce la caveremo, ma non prima di aver trovato un
tipo Ghiaccio per me- aggiunse, mettendo mano al Pokédex e impostandovi i dati per
una ricerca –Stando al mio fido apparecchio, gli unici tipi
Ghiaccio che possiamo incontrare sono Jynx, Delibird e…
Swinub? Questo nome mi ricorda qualcosa-
-Forse perché si da il caso che Swinub è lo
stadio iniziale di un Piloswine?- disse la rossa con tono sarcastico.
-Ehi, e io che ne sapevo, scusa?- replicò il quindicenne -In
ogni caso, se le cose stanno così potrei prendere in
considerazione l’idea di catturarne uno e ottenere
così il mio settimo Pokémon-
-Fossi in te comincerei a pensare anche ai prossimi che potresti
catturare dopo Swinub…- si intromise Matt, trattenendosi a
fatica dallo starnutire –Sai, più
Pokémon catturi e più combinazioni di tipi potrai
creare per rendere il tuo team una vera bomba-
-Certo, su questo posso darti ragione, ma al momento a parte Swinub non
ne ho altri in mente-
-Allora don’t worry, my friend. Vorrà dire che
quando verrà il momento scoprirai da solo quali sono, o
saranno, i Pokémon fatti apposta per entrare nella tua
squadra-
-Sì, mi sembra giusto… ma ora è meglio
se facciamo meno chiacchiere e più camminate sul ghiaccio,
non credete anche voi?- concluse Dylan, interrompendo la loro
discussione, ritornando a fare attenzione ad ogni passo che faceva
–Non abbiamo così tanto tempo da perdere, e voi lo
sapete bene…-
-Sì, hai ragione, scusaci- gli rispose Amy.
-Coraggio, la strada è ancora lunga…-
E anche se con non poche difficoltà, i nostri eroici
protagonisti continuarono il loro cammino per la grotta, facendo ogni
tanto attenzione ai possibili agguati dei Pokémon selvatici,
la maggior parte dei quali, come gli Zubat e i Golbat, sembravano
più concentrati a stare al riparo dal freddo che ad
attaccare, e come se non bastasse, la temperatura sembrava abbassarsi
man mano che si proseguiva.
-E-ehi Dylan… p-per caso sai da che parte dobbiamo a-andare,
ora?- domandò Matt, con la “candela” di
muco che ormai sembrava diventata una stalattite di ghiaccio.
-Se devo essere sincero…- rispose
l’albino, col giubbotto completamente abbottonato
–No... e ho paura che potremmo esserci persi...-
-Che cosa?- esclamò Fran –No… no, ti
prego, dimmi che stai scherzando-
-Mai stato così serio in vita mia…-
-Oh santo cielo, e adesso come facciamo?- disse Amy, iniziando ad
agitarsi.
-Calma, calma, Amy- la rassicurò Alex, il quale aveva il
naso incerottato –Non abbiamo ancora la certezza che ci siamo
persi, altrimenti avrei nuovamente visto la parete di ghiaccio su cui
ho “inciso” la mia faccia dopo essere scivolato per
sbaglio…- aggiunse, per poi notare con orrore che la
fantomatica parete era davanti ai suoi occhi, con tanto di
sagoma del viso -…Ok, mi correggo: ci siamo persi-
-Lo sapevo!- disse un’irritata Fran, battendosi un palmo
sulla faccia –E io che pensavo che fidandoci di Dylan avremmo
potuto superare questa dannata grotta senza problemi, e invece ci ha
cacciati nei guai-
-Ehi, non dare la colpa a me, adesso!- replicò
l’interessato –Dovevi anche tenere conto del fatto
che questa era la prima volta che visitavo, anzi, visitavamo un posto
simile, e che quindi non potevamo aspettarci mica che la strada per
Ebanopoli sarebbe stata così difficile-
-Oh, allora scusami tanto se non sono così intelligente come
te, caro il mio Aura User!-
-Ma cosa centra? Ciò che ti sto facendo notare è
che magari prima di partire da Mogania potevi comprare qualche Fune di
Fuga al Pokémon Market, così non ci saremmo
ritrovati in questo pasticcio-
-Allora sarebbe stato meglio se non ci fossimo mai incontrati, se
avessi saputo di esservi di peso. Era forse questo che intendevi?
È questo ciò che pensi di me?-
-Eh? Oh, no… assolutamente no… ti stai sbagliando-
-Allora cosa pensi di me, in realtà? E sii sincero mentre
rispondi…-
-Vuoi che sia sincero? Bene, allora ti voglio solo dire che…-
-Ehm… ragazzi?- si mise in mezzo Alex –Non vorrei
interrompervi, ma… credo che Riolu
abbia qualcosa che non va- aggiunse, indicando il Baby
Pokémon, le cui appendici nere vicino alla sua
“maschera” avevano come iniziato a sollevarsi a
mezz’aria.
-Uh? Ma che gli è preso?- domandò Matt.
-Potrebbe essere solo un’ipotesi, ma è probabile
che stia rintracciando dell’Aura…-
-Vuoi dire che qui potrebbe esserci qualcun altro oltre a noi?-
azzardò Amy.
-Dimentichi che l’Aura è definita anche come
“l’essenza vitale di tutti gli esseri
viventi”… ma tornando a Riolu, se sta davvero
rintracciando qualcuno, la cosa potrebbe tornarci molto
utile…-
E infatti, pochi secondi dopo, il Baby Pokémon era saltato
giù dalla spalla di Dylan e aveva fatto cenno ai ragazzi di
seguirlo, cosa che fecero senza pensarci due volte dato che al momento
non avevano altre risorse su cui contare per uscire da quel gelido
postaccio. Nel giro di poco tempo, inoltre, Riolu si rivelò
essere, grazie alla sua abilità, come una sorta di bussola
vivente, riuscendo a guidare il suo Allenatore e i suoi amici nei
percorsi più consoni e meno pericolosi della grotta, fino a
quando non raggiunsero tutti insieme quella che doveva essere la
“fonte” della traccia d’Aura…
una ragazza dai capelli castano scuro e vestita con un paio di jeans
neri, una maglia gialla dalle maniche lunghe e molto larghe verso la
fine, che terminava con un lungo sbuffo a fargli quasi da mantello, e
scarpe dello stesso colore dei jeans; gli occhi di lei, da quello che
si poteva vedere, erano chiusi, come se fosse caduta in uno stato di
incoscienza, e la sua pelle sembrava quasi pallida, forse a causa della
bassa temperatura. Vicino a lei, ad assisterla, vi era un
Pokémon che dalle sembianze ricordava una volpe dal corto
pelo nero caratterizzato da alcuni ovali gialli sulla pelliccia, il
quale non appena vide il gruppo cominciò a guardarli con un
sguardo molto ostile accentuato dai grandi occhi rossi che lo rendevano
ancora più minaccioso.
-Oh beh, a quanto pare abbiamo trovato qualcuno, anche se non mi sembra
molto in forma- notò Alex.
-E forse è solo un’ipotesi- aggiunse Amy
–Ma non credo che quell’Umbreon voglia aiuto-
aggiunse, riconoscendo il Pokémon davanti a loro.
-Tranquilli…- disse invece Dylan –Possiamo
risolvere la cosa con molta calma…- aggiunse, per poi fare
cenno a Riolu di andare a parlare con il Pokémon, il quale li stava ancora squadrando con aria sospettosa.
-Rio, Rio Rio Riolu- iniziò il piccolo tipo Lotta.
-Umbreon?- gli domandò il tipo Buio.
-Rio! Rio, Rio, Riolu- annuì lui, indicando poi la ragazza
–Rio, Riolu?-
-Umbre…- parve tentennare l’altro, non del tutto
convinto.
-Rio? Rio, Riolu!- insistette il piccolo canide antropomorfo.
-Umbre, Umbreon?- chiese ancora il volpino dal manto nero.
-Riolu!- rispose infine il Baby Pokémon al tipo Buio,
sorridendogli con sicurezza.
-Voi ci avete capito qualcosa?- commentò il chitarrista poco
convinto di ciò che aveva visto.
-Beh, pare che il piccolo sia riuscito a convincere Umbreon che non
siamo nemici- suppose Amy.
-Tanto meglio per noi, no?- disse invece Alex, avvicinandosi alla
ragazza e sollevandola da terra, per poi mettersela in spalla e
iniziare ad incamminarsi con gli altri –Oggi possiamo dire di aver fatto
una buona azione-
-Quilava!- gli diede ragione il suo Starter, per poi incamminarsi con
lui e il resto del gruppo.
-Coraggio, ragazzi. Non so perché, ma sento che siamo quasi
vicini alla fine di questa grotta-
-E come fai ad esserne così sicuro?- gli chiese Dylan.
-Beh, diciamo che vado a istinto-
-Sicuro di non volerti affidare ancora un po’ a Riolu?-
-Ripensandoci bene… ok!-
Detto questo, rimanendo con Riolu alla guida, i nostri eroi e
l’Umbreon della ragazza ebbero modo di percorrere insieme
l’ultimo tratto della tortuosa Via Gelata, tratto durante il
quale, dopo parecchie ricerche a vuoto, Alex ebbe modo di catturare uno
Swinub, sebbene la cattura ebbe successo solo perché il
piccolo Pokèmon Maiale stava dormendo della grossa. A parte
questo piccolo particolare, una volta che Alex recuperò la
sfera, notò che il pulsante centrale si era illuminato di
rosso, e successivamente l’intera sfera era come sparita.
-Ma che cavolo…?- Alex era ancora sorpreso da
quell’evento.
-Non lo sapevi, Al? Quando catturi più di sei
Pokémon, che è il limite che dovresti avere
normalmente, quelli in eccesso vengono teletrasportati
altrove- spiegò Matt, divenuto nel frattempo il nuovo
“volontario” al trasporto della ragazza ancora
incosciente.
-Per essere più precisi…- aggiunse Dylan -Vengono
conservati nel Sistema Memoria Pokémon dei PC dei Centri
Pokémon oppure trasferiti a chi di dovere, per esempio dagli
esperti di Pokémon come il Prof. Oak…-
-Già, ma nel caso di Alex, si parla del Prof. Elm- concluse
Fran.
-E chi meglio di lui- disse invece Amy –Sono certa che
sarà molto felice di ricevere i Pokémon di Alex-
-Lo sarà senz’altro- riprese il discorso il
giovane allenatore di Foglianova, per poi riprendere il
tragitto.
-Ah, Dylan…- disse Fran parlando a bassa voce rivolgendosi all’albino,
mentre proseguiva col resto del gruppo e l’Umbreon.
-Sì? Cosa c’è?- chiese lui facendo altrettanto.
-Riguardo quello che ti ho detto prima… mi
dispiace… sono stata una sciocca a prendermela con
te…-
-Non preoccuparti… sono certo che non dicevi sul serio
quelle cose… e ad essere sincero, non ho mai visto una
ragazza più in gamba e piena di carattere come te…-
-Dici sul serio?-
-Certo… perché è questo ciò
che penso veramente nei tuoi riguardi… e vederti lottare con
così tanto coraggio al Quartier Generale del Team Rocket me
ne ha dato la piena conferma…-
-Oh, wow… io… non so davvero cosa dire, se non
che anche tu sei un ragazzo fantastico, sia come Allenatore che come
persona... oddio, l’ho detto sul serio?-
-Ah, davvero? E dimmi, cosa te lo fa credere?-
-Ecco… forse perché come Allenatore sei molto
abile, hai fascino, trovo il tuo aspetto… come
dire…-
-Affascinante? Bello? Attraente?-
-Tutte e tre le cose. E volevo anche dirti che io…-
-Aspetta… non mi sembra il luogo adatto per certe
cose… e dal tono di voce che hai non mi sembri ancora del
tutto convinta di ciò che stai per dirmi… ti va
bene se ne riparliamo un’altra volta, e con più
calma?-
-Sì… sì, a me sta bene. Quando mi
sentirò davvero pronta... ne riparleremo-
Fine Cap.38
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Capitolo 39 *** Attimi di relax ***
Cap.39:
Attimi di relax
Superata con successo la Via Gelata, il gruppo di Alex era finalmente
giunto a Ebanopoli, ma i ragazzi non ebbero subito il tempo di
visitarla come si deve, dato che come erano arrivati si erano subito
fiondati al Centro Pokémon per poter aiutare la ragazza con
l’Umbreon che avevano incontrato durante il tragitto. Notando
l’evidente pallore della ragazza, l’infermiera Joy
la fece subito portare al pronto soccorso, dove dopo lunghi attimi di
tensione e preoccupazione, alla fine parve risolversi tutto per il
meglio.
-Allora, come sta?- domandò Alex.
-Al momento le sue condizioni sono stazionarie, ma essendo stata a
lungo in uno stato di ipotermia, per ora la stiamo lasciando riposare
in una stanza ben riscaldata- spiegò l’infermiera
–Ci vorrà tuttavia del tempo prima che possa
riprendere i sensi…-
-Umbre…- sussurrò demoralizzato il tipo Buio.
-Fatti coraggio- disse Amy, rivolta al volpino nero –Vedrai
che presto o tardi si rimetterà, ne sono sicura-
-Infermiera, se a lei sta bene, possiamo lasciare questo Umbreon in
camera della paziente?- chiese Matt.
-E’ un Pokémon di quella ragazza?-
-Beh, penso di sì-
-Allora non ci sono problemi, lasciatelo a me e lo condurrò
personalmente da lei-
Sentendo queste parole, il Pokémon Lucelunare
sembrò ritornare di buon umore, e senza farselo ripetere, si
avvicinò all’infermiera e poi cominciò
a seguirla tranquillamente, mentre gli altri, non sapendo che cosa fare
nel frattempo, si accomodarono nel soggiorno del Centro
Pokémon per rilassarsi un po’. Alex
approfittò quindi dell’occasione per prendere il
PokéGear e chiamare il Prof. Elm.
-Pronto?- disse la voce dello scienziato all’altro capo della
chiamata.
-Pronto, professore? Sono io, Alex- rispose il ragazzo.
-Oh, Alex! Da quanto tempo!- replicò il
professore, che dal tono di voce sembrava molto felice
–Che mi racconti? Ci sono delle novità?-
-Non molte a dire il vero, ma scommetto che le farà molto
piacere sapere che il lavoro col Pokédex va molto bene e al
momento ho conquistato ben 7 Medaglie-
-7 Medaglie? Fantastico, allora te ne manca ancora una per poter
partecipare alla Lega. Ma dimmi, per quanto riguarda l’Uovo
che ti ha lasciato Mr. Pokémon… alla fine si
è schiuso, vero?-
-Certo, e il Pokémon che c’era al suo interno si
è rivelato essere un Togepi-
-Un Togepi? Allora sei stato fortunato, dato che si dice che quei
piccoli sono soliti portare molta felicità al loro
Allenatore, se allevati con molta cura e amore… ma cambiando
un attimo argomento, ho visto che in laboratorio mi è stato
appena trasferito uno Swinub. È tuo?-
-Ehm… sì… lo so, forse potevo
catturare altri Pokémon mentre ero in viaggio, ma sa, ero
così concentrato nel voler partecipare alla Lega di Johto
che non ho avuto occasione di farlo…-
-Ah, capisco-
-Ma in ogni caso, non si preoccupi. Vedrà, appena
conquisterò l’ultima Medaglia farò in
modo di catturare qualche altro Pokémon-
-Oh, questo non lo metto in dubbio, ma nel caso tu non voglia faticare
troppo, ti consiglio di visitare la nuova Zona Safari che hanno aperto
vicino Fiorlisopoli… appena troverai il tempo materiale,
ovvio-
-La Zona Safari?-
-Esatto. È una riserva naturale che ospita molti
Pokémon rari, e gli Allenatori che vanno lì
possono catturare tutti quelli che vogliono, a patto che seguano delle
precise regole legate alla cattura, ma penso che tutto questo ti
sarà spiegato con chiarezza una volta che sarai
lì-
-Ma è interessante come luogo, dico bene?-
-Certo, e puoi stare certo che una volta visitata non rimarrai deluso.
Ora scusami, ma ho molte cose da fare al laboratorio, perciò
ti devo proprio salutare. Ci vediamo-
-Ok, allora a presto, professore-
E una volta chiusa la chiamata, il ragazzo di Borgo Foglianova rimise
in tasca il PokéGear e andò a sedersi su uno dei
tavoli vicini, dove Matt era intento ad armeggiare con la matita sopra
un foglio di carta, e al quindicenne non serviva di certo una scienza
per capire che l’amico stava scrivendo una canzone.
-Sei già all’opera per un nuovo pezzo?- chiese.
-Già- rispose il chitarrista, continuando a scrivere sul
foglio –Oltre che un Allenatore sono pur sempre un
cantautore, no? Se prima o poi diventerò famoso,
tanto vale se continuo a scrivere finché ho ispirazione-
-Ah, ho capito… e dimmi, quanto stai scrivendo, al momento?-
-Contando anche questa… diciamo che ne ho scritte almeno una
decina-
-Così tante? Wow… non so chi sia la tua musa
ispiratrice, ma pare che ti consigli bene- commentò Amy.
-Puoi dirlo forte, mia cara, dato che mi sento con lei ogni tanto-
ribatté Matt mettendo via i vari fogli, per poi tirare una
lettera che aveva una piccola dicitura che recitava “Per
Matthew Roberts” –E indovina… presto
potrò fare la sua conoscenza!-
-Cioè… ti senti con la tua
“musa” tramite lettere?- Alex pareva leggermente
confuso da ciò.
-Non vedo che ci sia di male, Al. Avere una relazione epistolare
può portare a qualcosa di più che semplici
“amici di penna”… per esempio,
c’è la possibilità di trovare una
possibile “signora Roberts”…-
-Ehi, rallenta! Anche se sei più grande di me, non pensare
già così in alto!-
-Tra l’altro…- riprese il discorso
l’Allevatrice –Che intendevi con “Presto
potrò fare la sua conoscenza”?-
-Stando a quello che mi ha scritto in questa ultima lettera, vorrebbe
che ci incontrassimo-
-E quando, esattamente?-
-Tra circa un mese, al porto di Aranciopoli, nella regione di
Kanto… ovviamente se le condizioni saranno favorevoli.
Sapete, lei viene da Hoenn, quindi potrebbe metterci più del
previsto per arrivare…-
-Hoenn?- lo interruppe Alex -Non ho mai sentito parlare di questa
regione, ma da come ne parli deve essere parecchio lontana dalla nostra
Johto… o sbaglio?-
-No, non sbagli. Infatti si trova a nord-ovest di Johto, e stando a
quanto mi ha raccontato, è una bella regione dove vivere-
-C’è solo una cosa che non ho capito-
rifletté Amy –Se vi tenete in contatto tramite
lettere, come avete fatto a conoscervi senza nemmeno esservi visti in
volto?-
-La madre di lei è una delle tante amiche di mia zia...-
spiegò il chitarrista, per poi incupirsi di colpo e andare
come a deprimersi davanti ad una parete
–Già… dato che i miei non ci sono
più ora convivo con i miei zii… è un
po’ patetico, non trovate?-
-Mica tanto, dai- tentò di consolarlo il quindicenne -E poi,
non credo che la tua spasimante ci baderà così
tanto-
-Sì, forse hai ragione, my friend…-
proferì il ragazzo con gli occhiali da sole, rialzandosi -Ma
a parte questo… dove sono finiti la ragazzetta e il nostro
amico dai lunghi capelli d’argento?- aggiunse, guardandosi
attorno.
***
-Allora, Fran…- disse Dylan, seduto tranquillamente su uno
dei due letti della loro camera mentre guardava la ragazza, che era
davanti a lui su una sedia –Di che cosa volevi parlarmi?-
-Ecco, vedi…- cominciò lei, arrossendo lievemente
in viso –Volevo chiederti se avevi già pensato a
far evolvere qualcuno dei tuoi Pokémon. Sai, per renderli
più forti e cose del genere-
-Ti dirò… dato che non ho idea se
Riolu potrebbe mai evolversi, per il momento l’unica scelta
disponibile mi pare ovviamente Growlithe…- spiegò
l’albino, mentre accarezzava la testa del suo docile quanto
fedele tipo Fuoco -Tuttavia, per quanto mi piacerebbe, non posso ancora
farlo…-
-E immagino che sia perché non hai una Pietrafocaia, vero?-
azzardò lei, tirando fuori da una tasca una pietra di colore
giallo e con sopra l’immagine di una fiamma –Se
è solo per questo, te la cedo volentieri-
-Ma… come fai a possederne una?- domandò lui,
osservando la pietra nelle mani della castana –In genere
dovrebbero essere molto rare da trovare in giro…-
-Non lo sapevi? Collezionare le pietre evolutive è una mia
passione- rispose la ragazza, aprendo una tasca della sua borsa al cui
interno vi erano anche altre pietre dai colori e le forme curiose
-Certo, a dire il vero ho iniziato a collezionarle quando mia madre mi
ha regalato questa insieme a una Pietraidrica e ad una Pietratuono,
sperando che un giorno mi decidessi a usarne una per far evolvere
Eevee, ma diciamo che dopo aver saputo che poteva evolversi anche in
Espeon o Umbreon, ora sono ancora più indecisa sul suo
futuro… e quindi non sono sicura se usare le pietre o
meno…-
-E quindi rinunceresti ad una delle tante possibilità per
far evolvere il tuo Pokémon solo per aiutarmi?-
-Sì… ma se non vuoi la pietra, allora non posso di
certo costringerti- proferì lei, iniziando a rimettere a
posto l’oggetto evolutivo dentro la tasca apposita della sua
borsa.
-Aspetta…- la fermò Dylan –Non ho mai
detto che non la accetto… anzi, avercela mi
sarebbe d'aiuto per far evolvere Growlithe…-
-Wof!- gli diede ragione il canide di tipo Fuoco.
-In poche parole, vuoi che te la lasci?-
-Certo… tuttavia, non credo la userò per il
momento. Sai, prima di evolverlo ho bisogno che apprenda qualche nuova
mossa e diventi più forte, non lo credi anche tu?-
-Beh, vedendola in questo modo… ah, che importa! Fino a
quando avrai intenzione di usarla, tienitela come regalo da parte mia-
Detto questo, Fran lasciò la pietra evolutiva nelle mani
dell’albino, il quale prima si avvicinò alla
ragazza e le diede un piccolo bacio sulla guancia come ringraziamento,
facendola lievemente arrossire, e poi, con molta disinvoltura,
impugnò la pietra e se la mise dentro una tasca interna del
giubbotto, sicuro che quello sarebbe stato un buon posto dove
conservarla. Ciò che ne seguì dopo fu un lungo
silenzio, durante il quale nessuno dei due disse una parola, e
soprattutto Fran, che pareva un po’ sorpresa dal bacio di
poco fa, non sapeva a quali argomenti ricorrere per riprendere a
parlare con Dylan. Per fortuna, qualcuno bussò
alla porta della stanza, un “qualcuno” che si
rivelò essere Matt…
-Oh, eravate qui, allora- disse il cantautore, salutando i due
–Vi eravate appartati in privato, eh?-
-Non azzardare conclusioni quando non conosci i fatti!-
replicò Fran, mollandogli un pugno nello stomaco e
costringendolo a piegarsi in ginocchio davanti a lei.
-In ogni caso, cosa succede?- domandò invece Dylan, aiutando
l’amico a rialzarsi.
-A parte il dolore che mi ha lasciato la ragazzetta… mi ero
un po’ preoccupato di dove foste finiti e ho deciso di venire
a cercarvi, giusto per sapere che combinavate-
-Oh, nulla di che, amico… solo Fran che voleva farmi un
piccolo dono che io ho accettato con piacere…-
-Ma non aspettarti che gli abbia regalato granché, eh? Gli
ho fatto solo un pensierino per il nostro viaggio-
-Ok, tutto chiaro. Ora però che ne dite se torniamo da Al ed
Amy? Sapete, dopo che li ho fatti accorgere della vostra
“sparizione”, si erano un po’
preoccupati, eh eh eh-
-Nessun problema…- rispose l’albino, prendendo per
mano Fran –Su, raggiungiamoli…-
-Eh?- esclamò la ragazza, un po’
sorpresa dal gesto di Dylan -Oh… sì, andiamo-
***
-Anf… anf…- sospirava Eugenius, uscendo a fatica
dal Monte Scodella –Non c’è che dire...
il Vento del Nord si è rivelato più scaltro di
quanto pensassi, se è riuscito a ingannarmi in questo modo e
a farmi girare a vuoto per giorni in quella dannata grotta. Ad ogni
modo… Suicune… Presto o tardi ti
raggiungerò…-
Fine Cap.39
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Capitolo 40 *** Il risveglio della misteriosa ragazza! Il suo nome è... ***
Cap.40:
Il risveglio della misteriosa ragazza! Il suo nome
è…
Accucciatosi
comodamente vicino al letto, Umbreon continuava a fissare pensieroso la
sua
Allenatrice, che per tutto il tempo era ancora rimasta incosciente,
sebbene
grazie al calore fornito dalla stanza ora la sua temperatura doveva
essere
tornata normale. Il volpino di tipo Buio rimaneva però
preoccupato per le sue
condizioni, e sperava con tutto sé stesso che si
risvegliasse. Ma anche se
erano passati circa due giorni da quando era stata curata, la ragazza
non aveva
ancora dato alcun segno di vita, fino a quando…
-Mmmh…-
mormorò lei, girando
la testa dall’altro
lato.
-Umbre?-
esclamò il Pokémon, rizzando le orecchie per
ascoltare meglio.
-Mmmh…-
continuò la ragazza, alzando il busto e iniziando a
stiracchiarsi -Che
dormita…- disse con la voce ancora impastata dal sonno,
salvo ritrovarsi
davanti Umbreon che, felice per il suo risveglio, le stava facendo le
feste e
le si accoccolava addosso -Dai, su… Calmati, Hoshi. Non
c’è bisogno che mi
dedichi tutte queste attenzioni, sto bene!- aggiunse rivolta al
Pokémon, per
poi lasciarsi andare ad una risata divertita e notare solo pochi
secondi dopo
di avere addosso solo un camicione e di essere in una camera d’ospedale -…Ok, come ci sono finita qui?-
Dopo
un breve silenzio senza apparente risposta alla sua domanda, la ragazza
si alzò
dal letto e poi guardò ancora un po’ in giro,
notando che su una sedia vicino
alle finestra vi erano i suoi vestiti, piegati e in ordine, mentre su
un
comodino erano appoggiati i suoi effetti personali, tra cui spiccavano
la Scheda
Allenatore e sei Poké Ball, alcune delle quali molto
diverse fra loro.
Tirando un sospiro di sollievo nel vedere che c’era tutto, la
ragazza andò poi
a prendere i suoi abiti e iniziò a cambiarsi.
***
-“Gara
Pigliamosche”?- domandò Dylan, leggendo il
volantino che le aveva appena dato
Amy, rabbrividendo leggermente nel notare che esso raffigurava alcuni
Pokémon
Coleottero.
-“Pokéathlon”?-
aggiunse Fran, anche lei con in mano un volantino, che però
aveva come immagine
le figure di tre Pokémon diversi, un Poliwrath, un Scyther e
un Dragonite in
piedi su un podio a tre posti.
-Sono
due competizioni che si tengono vicino a Fiordoropoli. La prima
è una sorta di
gara dove vince chi cattura il tipo Coleottero più forte,
mentre la seconda è
costituita da una serie di sfide dove l’Allenatore mette alla
prova le qualità
atletiche di tre suoi Pokémon a scelta- spiegò la
rossa, per poi riprendere i
volantini e rimetterli nella sua borsa -Certo, è un
po’ tardi per parlarne
proprio ora, però pensavo che magari potevate farci un
pensierino non appena
Alex avrà concluso il suo viaggio-
-Non
vedo perché no…- replicò
l’albino -Anche se non so se me la sentirei molto di
partecipare ad una competizione dove dovrò trovarmi faccia a
faccia con… uh…
gli insetti…-
-Pensala
da un lato più positivo, su- gli disse Matt, battendogli una
mano sulla spalla
-Puoi vederla come un nuovo modo per poter affrontare e forse superare
questa
tua paura-
-Non
lo so, Matt... e se non ci riuscissi?-
-Ci
riuscirai di sicuro- rispose per lui Fran, scoccandogli
un’occhiata determinata
-Voglio dire, se non ti sei tirato indietro quando hai affrontato Milas
al
Pozzo Slowpoke, vuol dire che non lo farai nemmeno quando andrai a
quella gara,
ne sono certa-
-Già,
è vero… ma per quanto riguarda te? Anche se
volessi partecipare, al momento hai
solo due Pokémon nella tua squadra, e per prendere parte
alla competizione te
ne servono tre, dico bene?-
-Lo
so, però puoi stare tranquillo che se tutto va bene
riuscirò a catturarne uno
nuovo per tempo-
-Speriamo
bene, allora- concluse Alex, in quel momento intento a dare da mangiare
a
Togepi -Ma a proposito di sperare in bene, secondo voi quella ragazza
si
riprenderà?-
-Immagino
di sì…- suppose Dylan -Certo, pur
ammettendo che riesca a riprendere i sensi e a muoversi, è
un po' difficile
sapere se potrebbe avere qualche ricaduta dovuta al freddo a cui
è stata
esposta…-
-Rio,
Rio…- gli diede ragione il piccolo Riolu, muovendo la testa
come in cenno di
assenso.
-Ma
in ogni caso, che facciamo?- riprese il discorso il chitarrista
-Andiamo a
vedere come sta oppure aspettiamo che l’infermiera ci porti
la buona notizia?-
-Naaah,
troppo noioso- ribatté Fran –Perché
invece non andiamo a farci un giro per la
città? Non per dire, ma sono un po’ stufa di stare
chiusa in camera a guardare
la tv. Insomma, tanto prima o poi si dovrà pur riprendere,
non credete?-
-Beh,
certo, però sarebbe scortese andarsene senza averla neanche
salutata- rifletté
Amy.
-Già,
ma non possiamo nemmeno prendere e dirle “Ciao, siamo quelli
che ti hanno
salvata da una morte certa per assideramento. Ti va se diventiamo
amici?”-
-Sarebbe
troppo forzata come cosa, dato che non la conosciamo nemmeno-
commentò Matt.
E
mentre pian piano la discussione iniziava a farsi interessante, Riolu,
annoiatosi
dopo un po’, decise di andare a farsi un giro per il resto
dei tavoli che vi
erano nel Centro Pokémon, notando con curiosità
quasi infantile quanta gente e
quanti Pokémon c’erano oltre a lui e a quelli
appartenenti agli amici del suo Allenatore
e “padre”, se così si poteva
chiamare. Tuttavia, essendo così concentrato nel vedere
ciò, il piccolo Pokémon
Emanazione commise l’errore di urtare inavvertitamente un
altro Pokémon, che in
quel momento stava pranzando insieme al suo Allenatore, un uomo dai
capelli
castani pettinati a cresta e vestito da motociclista, con tanto di
giubbotto in
pelle e jeans quasi consumati. Questi, non appena vide Riolu, lo
squadrò con
un’espressione seccata, e il suo Pokémon, che era
una sorta di dobermann dal
manto nero con delle curiose fasce bianche intorno a zampe, schiena e
una
specie di “maschera” d’osso sulla fronte,
fece altrettanto ringhiandogli
contro.
-Ma
bene… sembra che qualcuno sia a caccia di guai-
esordì l’uomo, alzandosi dal
tavolo e afferrando Riolu per la collottola -Non so che razza di
Pokémon tu
sia, ma hai circa 5 secondi per scusarti prima che ti dia in pasto al
mio
Houndour-
-Douuur…-
latrò l’interpellato, mostrando i denti al Baby
Pokémon.
-Ehi,
tu! Metti subito giù il mio Pokémon!- intervenne
Dylan, additando l’individuo
davanti a tutti i presenti, che sentendo odore di guai
nell’aria, si
allontanarono il più possibile.
-Cavoli…
certo che quel piccoletto ha talento per mettersi nei guai- disse Matt,
finendo
col ricevere un pugno nello stomaco da parte di Fran per quanto aveva
detto.
-Cosa
ha combinato?- disse invece la castana, rivolgendosi
all’Allenatore con
l’Houndour.
-Non
è ovvio? Ha urtato il mio segugio, e siccome non tollero che
venga toccato da
nessuno che non sia il sottoscritto, se questo… coso blu non
si scusa subito
gli farò patire una bella punizione a base di Braciere-
-Tutto
qui?- domandò Alex -E vorresti punirlo solo
perché ha colpito, magari senza
volerlo, il tuo cane?-
-Esatto,
e ora conterò fino a 5… e se non
sentirò questo esserino emettere almeno un
verso impaurito che chiede pietà, può
già considerarsi fritto. 1…-
-Che
aspetti, Dylan? Chiedigli di liberarsi e di bloccare
l’attacco con Codacciaio-
sussurrò Amy all’albino.
-Sto
ancora aspettando. 2…- continuò il motociclista
-Ma
a che scopo? Houndour è comunque in vantaggio su Riolu per
quanto riguarda il
tipo… e anche se volesse, al momento il piccoletto non
conosce ancora nessuna
mossa di tipo Lotta che possa avvantaggiarlo sulla metà di
tipo Buio
dell’avversario- ribatté Matt.
-Faresti
meglio a scusarti subito, sottospecie di botolo blu. 3…-
-Quilava, vai e usa
Lanciafiamme!- esordì
invece Alex, facendo uscire il suo Starter dalla Poké Ball,
il quale senza
pensarci due volte attaccò il dobermann con la sua mossa
più usata… salvo poi
scoprire che non aveva fatto alcun danno -Eh?!-
-Bel
tentativo, ma avresti dovuto sapere che l’Abilità
Fuocardore assorbe gli attacchi
di tipo Fuoco e li converte in energia per quelli del
Pokémon che la possiede,
aumentandone la potenza. 4…-
-Rioooo…-
-5!
Tempo scaduto… Houndour, usa Braciere!-
-Dannazione!-
disse l’albino, per poi tirare fuori una Poké Ball
e osservarla pensieroso “In tal
caso, dato che Growlithe mi sembra inutile per affrontarlo,
vorrà dire che
userò “lui”…”
Ma
prima che l’albino potesse fare qualcosa, il bellimbusto
lanciò in aria il Baby
Pokémon, per poi fare cenno al suo
“cane” di eseguire il Braciere verso il suo
obiettivo, pronto a centrarlo tra lo sgomento dei vari presenti. Forse
per la
prima volta terrorizzato in vita sua, Riolu si coprì
istintivamente gli occhi,
sperando di poter resistere a quell’attacco.
All’improvviso, un Umbreon si fece
largo tra la gente, e dopo aver compiuto un agile balzo e spinto via il
Pokémon
Emanazione, lanciò dalla bocca una sorta di
“raggio oscuro” composto da cerchi
viola e neri in direzione delle fiamme, annullandole del tutto. Nel
mentre il
tipo Buio faceva ciò, Dylan intuì che quella era
l’occasione buona per fare
anche la sua parte.
-Bene… ora è il momento…-
sentenziò l’albino -Bulbasaur,
adesso! Usa subito Frustata… e salva Riolu!- aggiunse,
mentre dalla sfera
fuoriusciva una sorta di piccolo dinosauro verde con un grosso bulbo
sul dorso.
-Bulba!-
annuì il Pokèmon, facendo fuoriuscire da sotto il
bulbo un paio di liane con le
quali intercettò e acchiappò prontamente Riolu,
riportandolo poi tra le braccia
di Fran.
-Oh,
Riolu…- disse la ragazza, abbracciando il Baby
Pokémon -Per fortuna stai bene-
-Rio…-
rispose semplicemente l’interpellato, rimanendo tra le
braccia della “madre”.
-Uh?
Ma che Pokèmon è quello?- esclamò
Matt, indicando il “salvatore” di Riolu.
-E’
una lunga storia…- rispose semplicemente l’albino,
richiamando il Pokémon nella
sfera.
-A
parte questo, ragazzi… mi sa che con quel montato non
è ancora finita- disse
invece Alex, notando infatti che l’Houndour del motociclista
stava latrando
ferocemente verso l’Umbreon, il quale però
sembrava fissarlo in modo
indifferente.
-Tu…
sottospecie di volpe… come ti sei permesso di
intrometterti?- protestò il
proprietario del tipo Fuoco, irritato -Mi
hai rovinato
quello che poteva essere divertimento puro-
-Taci
vigliacco! Prendertela in questo modo con un Pokémon per te
sarebbe
“divertimento puro”? E tu hai il coraggio di
definirti un Allenatore?- disse
una voce femminile tra la folla, la quale si fece da parte per lasciare
passare
la proprietaria di tale voce. Era una ragazza né troppo alta
né troppo bassa e
con un'espressione seria sul volto incorniciato dai capelli castani
scuri,
aspetto che sorprese parecchio Alex e gli altri non appena la videro.
-Tsk…
non so cosa tu voglia, ragazzina, ma sappi che non ho intenzione di
farmi dire
da gente come te cosa posso o non possono fare con i
Pokémon, perciò… Houndour,
incenerisci quell’Umbreon usando Braciere!-
-Douuuuur…-
ringhiò il dobermann, pronto ad attaccare.
“Una
mossa come quella non è molto forte, e Hoshi potrebbe anche
evitarla, ma sarebbe meglio non correre troppi
rischi…” rifletté la ragazza, per
poi scambiarsi uno sguardo d’intesa col suo
Pokémon, che attendeva istruzioni,
le quali arrivarono subito -Hoshi, è il tuo momento! Usa
Taglio!-
-Umbreon!-
annuì il Pokémon Lucelunare, correndo rapido
verso Houndour e colpendolo al
muso con un’artigliata decisa, abbastanza forte da impedirgli
di attaccare.
-Cavoli,
non è niente male in fatto di velocità-
notò Matt.
-Già,
per non parlare della mossa Taglio che ha appena eseguito…-
aggiunse Dylan.
-Potete
rimandare le analisi a dopo, voi due? Voglio vedere che altro sa fare-
li zittì
Fran, rimanendo a osservare il tipo Buio, il cui sguardo sembrava
passato
dall’indifferente al battagliero in pochi secondi.
-Non
ti arrendere, mio fido- replicò l’uomo con la
cresta -Attacca con Morso!-
-Hoshi,
evitalo e usa di nuovo Taglio!-
E
per la seconda volta, il volpino nero diede sfoggio della sua
agilità evitando l’attacco
Houndour e colpendolo di nuovo con Taglio, facendolo indietreggiare.
L’avversario però non sembrava molto interessato
ad arrendersi, così come non
lo era il suo Allenatore, che digrignava i denti irritato.
-Ora
mi stai davvero scocciando! Houndour usa Lanciafiamme e facciamola
finita-
-Houuund…
Douuuur!- ringhiò il Pokémon Buio, scagliando
dalla bocca la potente mossa di
Fuoco.
-Non
credo proprio! Hoshi, intercettalo con Neropulsar!- ribatté
prontamente la
ragazza, vedendo poi il suo Pokémon emettere dalla bocca lo
stesso raggio viola
e nero usato qualche momento prima, raggio che non appena
entrò in contatto col
Lanciafiamme lo annullò come se nulla fosse e
colpì in pieno l’avversario,
sbalzandolo via fino ai piedi del motociclista -Lo so, non è
la mossa migliore da
usare contro i tipi Buio, ma almeno ho evitato che il tuo cane potesse
causare
altri problemi-
-Tanto
non è ancora finita… Houndour, giochiamoci il
tutto e per tutto con Morso-
-Uff…
cielo, quanto sei insistente… Hoshi, usa Taglio
un’ultima volta, per favore-
-Umbreon!-
eseguì il tipo Buio, atterrando duramente il dobermann con
la sua mossa.
-Douuuur…-
guaì l’altro, per poi finire K.O. e obbligare il
suo Allenatore a richiamarlo.
-Ehm…
mi dichiaro sconfitto…- fu l’unica cosa che ebbe
da dire il motociclista -Ma
non contarci perché la prossima volta…-
provò ad aggiungere, per poi
ammutolirsi di colpo non appena vide la ragazza avvicinarsi a lui con uno sguardo così serio da essere inquietante.
-“La
prossima volta”… cosa?- domando lei.
-Ci
penserò due volte prima di attaccare briga con
qualcuno…- rispose lui,
abbassando il capo.
-Ecco,
bravo…-
E
detto questo, la ragazza fece cenno all’uomo di andarsene,
cosa che fece senza
fiatare mentre il resto della gente che era rimasta a guardare
provvedeva a
fare un piccolo applauso a lei e al suo Umbreon. Non dando però molto conto ai
quei festeggiamenti,
la ragazza si avvicinò poi al gruppo di Alex, osservando poi il piccolo Riolu, rimasto ancora tra le braccia di Fran.
-Va
tutto bene, piccolo?- disse rivolta al Baby Pokémon.
-Rio…-
annuì lui, rivolgendole poi un sorriso.
-Buon
per te, allora- continuò lei, per poi portare lo sguardo
verso Fran -Mi
raccomando, la prossima volta fai più attenzione a non
perderlo, se non vuoi
che si cacci di nuovo in situazioni come quella di poco fa-
-Beh,
questo è ovvio…- ribatté la ragazza,
portando poi il Baby Pokémon davanti a sé
–Cavoli, certo che a volte sei proprio
incredibile… alla Via Gelata hai fatto
l’eroe e ci hai portati tutti in salvo, e ora, per ironia
della sorte, ti fai
salvare da questa brava Allenatrice…-
-La
Via Gelata?- ripeté la ragazza, interrompendola.
-Oh,
eccoti qui!- esordì l’infermiera Joy, raggiungendo il
gruppetto e rivolgendo un’occhiata quasi severa alla ragazza con l’Umbreon -Che ci fai fuori dalla tua camera?-
-Eh?
Ah, mi scusi... è che mi sentivo meglio e volevo uscire a
fare una
passeggiata...-
-Lo
vedo anch’io, ma anche se ora ti senti meglio ciò
non vuol dire che sei guarita
del tutto. Anzi, prima di questo dovrai come minimo stare in
convalescenza per
un bel po’-
-Convalescenza!?
E per quanto tempo?-
-Beh,
penso che tre giorni dovrebbero bastare-
-Tre
giorni in un letto d'ospedale? Ma morirò di noia!-
-Lo
so, ma è comunque nella prassi medica- disse
l’infermiera.
-Uff…
e va bene…- rispose la ragazza, sospirando un po’
rassegnata -Posso almeno
tenermi i miei vestiti? Sa, con quel camicione addosso non mi sento
molto a mio
agio…-
-Certo,
se a te va bene così, non posso di certo obiettare-
E
fu
così che, seppur a malincuore, la ragazza dovette passare
ancora tre giorni
chiusa nella sua camera, giorni che furono tutt’altro che
noiosi, specie se a
farle compagnia c’era il suo Umbreon e ogni tanto Alex e gli
altri venivano a
farle visita per sapere come stava. In questo frangente, grazie proprio
alle
visite, i nostri ebbero occasione di spiegarle un po’ meglio
cosa era successo
durante il loro cammino per la Via Gelata, di come avevano incontrato
lei e il
suo Pokémon e di come si erano impegnati
nell’aiutarla a uscire via da quella
labirintica quanto insidiosa grotta.
-Capisco…
quindi è per questo che ora sono finita qui…-
disse la ragazza dopo aver finito
di ascoltare.
-Beh,
se non fosse stato per noi a quest’ora saresti finita in
Paradiso, ih ih ih- ci
scherzò sopra Matt, finendo però col ricevere
un’occhiataccia da Fran -Ok, ok,
questa era pessima…-
-In
ogni caso, dato che noi ti abbiamo aiutata e poi tu hai avuto modo di
aiutare
noi per la faccenda di Riolu, direi che possiamo definirci
“pari”, non è vero?-
disse invece Alex, sorridendole.
-In
un certo senso… sì, credo di sì.
Ah, che sbadata, non mi
sono ancora presentata ufficialmente.
Il mio nome è Reika , ho 16 anni e sono un'allenatrice di
Borgo Foglianova.
Piacere di conoscervi-
-Borgo
Foglianova? Che combinazione, anch'io vengo da lì. Ah, se mi
è consentito
saperlo, che Starter hai scelto per il tuo viaggio?-
-Un
Chikorita... perché, tu chi hai scelto?-
-Cyndaquil,
e che tu ci creda o no, non mi sono mai pentito di tale scelta, eh eh-
-Un
Cyndaquil, eh?- disse in tono pacato la ragazza -Capisco…
comunque non vedo
quale sia il problema. Non so come sia andata per te, ma da parte mia
è stato
come una vera illuminazione- aggiunse, dopo qualche minuto di silenzio
e con un
sorriso sulle labbra.
-Davvero?
E come puoi dirlo con così tanta certezza?-
domandò Matt
-Come
posso spiegarlo... appena il Prof. Elm mi ha mostrato Haru per la prima
volta e
ho incrociato il suo sguardo, è stato come se si accendesse
qualcosa in me… è
stato istintivo, come se qualcuno mi stesse gridando nella mente
"Eureka!"-
-"Haru"?
E' così che si chiama?- la interruppe Amy -Che bel nome per
un tipo Erba-
-Già.
Sapete, appena uscito dalla sfera aveva riempito il laboratorio di un fresco profumo di fiori che mi è parso naturale chiamarlo "Haru", che ovviamente vuol dire "Primavera"- disse Reika
un po' imbarazzata.
-Immagino...
il profumo dei fiori è sempre qualcosa di favoloso- le diede
ragione Fran.
-Se
vuoi appena trovo il tempo te ne regalo un mazzo...- le propose Dylan.
-Davvero?
Grazie, sarebbe un bel pensierino- ribatté la ragazza.
-Tornando
a noi, però…- riprese il discorso Matt -Al, non
credi che sia arrivata l’ora di
andare a sfidare la Palestra di Ebanopoli e conquistare la tua ultima
Medaglia?-
-Ora
che mi ci fai pensare… è vero! Me ne ero
totalmente scordato!- esclamò il
quindicenne, per poi voltarsi verso Reika -Scusaci se ti lasciamo
nuovamente da
sola, ma sai, ho una Medaglia che mi aspetta-
-Immagino…
però non sarebbe meglio se prima ti documentassi su i tipi
di Pokémon che dovrai
affrontare?-
-In
effetti…-
-Se
vuoi posso darti una mano...-
-Sul
serio? E come?-
-Tu
prepara il campo e al resto penserò io-
-Ma...
con la tua salute come la mettiamo?-
-Ah, non ti preoccupare!
Sono stata in questo
letto fin troppo tempo-
-Beata
te- le disse Matt -Se potessi dormirei tutti giorni in un letto comodo
come
quello-
-Beh,
ma se me ne stessi tutto il giorno a riposare non potrei aiutare Alex
nelle sue
ricerche sul campo… e poi, consideratelo il mio modo di
ringraziarvi per avermi
fatto compagnia in questi giorni-
E
detto questo, i nostri e Reika ebbero modo di dirigersi fuori dal
Centro
Pokémon, più precisamente in un piccolo sentiero
montano composto
principalmente da terra battuta, alcuni massi e qualche filo d'erba
disposto
qua e là. Inspirando l'aria a pieni polmoni, Alex si
sentì come rinato, il che
era comprensibile dato che era da parecchi giorni che sia lui che i
suoi amici
erano rimasti al chiuso.
-Allora,
Reika- disse Alex -Qual è il piano?-
-Il
piano è molto semplice- disse in tono pacato la ragazza
prima di tirare fuori
una Poké ball -Combattere!-
-Combattere?
Cioè, mi stai lanciando una sfida?-
-Perché,
ti pare che quella che ha in mano sia una tazza di tè?- gli
disse Fran,
sarcastica.
-Se
vuoi metterla così... io la considererei più una
sessione di allenamento, ma
questo sta a te deciderlo...-
-Ah, ok. Posso solo sapere
che Pokémon intendi
usare?-
-Usa
un po' la fantasia- disse Reika facendo l'occhiolino.
-Io scommetto che
userà il suo Umbreon...-
ipotizzò Dylan.
-Allora
siamo in due- si aggiunse Matt.
-Tre,
prego...- si intromise anche Amy.
-Un
po' di fantasia, eh?- rifletté il moro -Allora scommetto che
sarà un Pokémon
che non ho mai visto!-
-No,
non ci siamo. Credete che Hoshi sia l'unico Pokémon che ho
allenato finora? Ma
non importa, giudicherete voi stessi- disse la ragazza poggiando la
sfera sulla
fronte -Conto su di te... vai, Tenryu!- aggiunse prima di rilasciare il
Pokémon,
che si rivelò essere una sorta di grosso drago arancione,
ovvero…
-Un
Dragonite? Forte!- esclamò il ragazzo di Borgo Foglianova.
-Già-
disse lei -Come certamente saprete, Ebanopoli è famosa per
gli allenatori di
Pokémon Drago, e penso sia inutile dire che anche la
Capopalestra li utilizza
in battaglia… e quale modo migliore per allenarsi se non
affrontarne uno dal
vivo?- aggiunse mostrando sul suo viso un bel sorriso raggiante -E comunque devo correggerti:
sebbene il
suo nome significhi “Drago del cielo”, Tenryu non
è un Dragonite, ma UNA Dragonite.
E ora... a te la scelta!-
Fine
Cap.40
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Capitolo 41 *** La forza di Reika ***
Cap.41:
La forza di Reika
-Uhm….- mormorò pensoso il quindicenne,
osservando le Poké Ball contenenti il suo party.
-Che ti prende, Al? In genere quando fai una lotta sai già
che Pokémon scegliere- gli domandò Matt.
-Non mettergli fretta!- gli disse Amy -Ti ricordo che è la
prima volta che affronta un tipo Drago, perciò penso che sia
abbastanza comprensibile che si prenda il suo tempo-
-Ok, ho deciso!- riprese a parlare l’Allenatore dai capelli
neri dopo qualche ultimo minuto di riflessione, prendendo una Ball e
rimettendo in tasca le altre cinque -Dato che per affrontare un
Pokémon forte ce ne vuole uno altrettanto forte…
Vai, Quilava!-
-Quilava!- esclamò lo Starter di tipo Fuoco, emettendo le
sue solite fiamme una volta sceso in campo.
-Il tuo amico sembra molto carico- disse Reika abbozzando un sorriso e
uno sguardo determinato -Ma noi non siamo da meno. Vero, Tenryu?-
-Draaa!- rispose la tipo Drago.
-In tal caso, non ci resta che iniziare. Quilava, vai con…-
-Tenryu, Extrarapido!- lo interruppe la ragazza, osservando poi la
Dragonite partire a grande velocità e colpire in pieno il
tipo Fuoco -Sai, mi piace iniziare una lotta con il piede giusto-
aggiunse ammiccando.
-Che velocità...- notò Dylan.
-Io non lo ho nemmeno visto muoversi, incredibile!- aggiunse Fran.
-Non perdere tempo, Alex!- gli urlò Amy -Passa subito al
contrattacco!-
-È ciò che ho intenzione di fare. Quilava, ora
che tocca a noi, usa Lanciafiamme!-
Senza pensarci due volte, lo Starter di Alex eseguì la sua
mossa “preferita”, e di conseguenza la tipo Drago
venne investita in pieno dal getto di fuoco. Reika, seppure un po'
sorpresa da quell’attacco, non disse niente, e rimase
immobile stringendo i pugni in segno di tensione.
-Tenryu, usa Attacco d'Ala- fu l‘ordine che
l’Allenatrice diede poi alla sua Pokémon non
appena le fiamme si diradarono, vedendola poi travolgere ad ali tese il
suo piccolo avversario.
-My God, che potenza- commentò Matt.
-Però, niente male- disse Alex, per poi notare quanto
Quilava e Tenryu fossero vicini l’un l’altro a
causa delle mossa da parte della tipo Drago -Quilava, usa subito
Ruotafuoco!-
-Tenryu, evitalo librandoti in aria, presto!- ribatté la
ragazza, intuendo vagamente le intenzioni dell’altro.
Spiegando in tempo le ali, la Dragonite si spostò in tempo
per evitare il nuovo attacco da parte di Quilava, che si vide costretto
ad annullare la sua offensiva in quanto la sua avversaria si era
allontanata quel tanto che bastava per impedire al Pokémon
Vulcano di colpirla. Osservando Tenryu e notando come riusciva
tranquillamente a muoversi con disinvoltura nonostante la sua stazza e
allo stesso tempo eseguire le mosse con una forza e una precisione
incredibile, Alex ebbe come la sensazione che quell’incontro
a cui lui e il suo Starter stavano partecipando non sarebbe stato una
passeggiata.
-Ok, Tenryu, direi che ora possiamo iniziare a fare sul
serio… attacca di nuovo con Extrarapido!- ordinò
Reika, mentre la sua Dragonite ripeteva su Quilava la stessa mossa che
aveva usato qualche turno fa, travolgendolo nuovamente senza alcuna
difficoltà.
- Lanciafiamme!- esclamò invece il moro, mentre il tipo
Fuoco eseguiva un'altra volta il soffio di fiamme tipico di quella
mossa, respingendo a fatica la tipo Drago.
-Visto che ti piace usare il fuoco… Tenryu usa Fuocopugno-
fu l’immediata replica dell’Allenatrice.
-Draaaaa… go!- ubbidì in tutta risposta la
Pokémon, ricoprendo la sua zampa sinistra di fiamme e
scagliarsi con essa verso il povero Starter, il quale nonostante
subì pochi danni dalla mossa, che tra l’altro era
del suo stesso tipo e quindi poco efficace, venne irrimediabilmente
scagliato via, per poi cadere malamente a terra.
-Unbelievable… sebbene Quilava sia bravo negli attacchi di
potenza e di velocità, Tenryu pare averlo surclassato in
pieno- disse Matt, vedendo come era ridotto il Pokémon
Vulcano.
-Beh, dopo tutto stiamo parlano dei tipi Drago, Pokémon che
in natura sono considerati come il tipo più forte mai
esistito- rifletté Amy -Si dice che provare anche solo ad
affrontarne uno senza uno stralcio di strategia ben organizzata
equivalga alla sconfitta totale-
-Qui... lava...-
-Va tutto bene, amico? Te la senti di continuare?-
-Quil...- rispose l’interpellato, scuotendo la testa in segno
di dissenso.
-Va bene, allora per oggi basta così- proferì il
ragazzo, sorridendo nonostante la sconfitta -Prenditi pure un po' di
riposo, te lo sei meritato- aggiunse, richiamandolo poi nella sua sfera.
-Sei stata brava…- disse invece Reika, avvicinandosi alla
sua Dragonite e accarezzandogli leggermente la testa, per poi rivolgere
uno sguardo ad Alex -Scusami se ho calcato un po' la mano, ma volevo
che capissi quanto sono ostici i tipi Drago. Mi raccomando, se li
affronterai cerca di non prenderli troppo alla leggera-
-Non importa, dai… anche se è stata una breve
lotta, penso di aver imparato qualcosa-
-Toglimi solo una curiosità. Ora che hai visto cosa sanno
fare i tipi Drago, come hai intenzione di organizzarti per poterli
affrontare al meglio?-
-Non lo so, ma se vorrò conquistare la mia ultima Medaglia
avrò bisogno di ulteriore allenamento, altrimenti potrei
rischiare grosso contro la Capopalestra-
-Tsk, secondo me faresti meglio a rinunciare e basta-
ribatté invece una voce alle spalle del quindicenne, una
voce fin troppo familiare per essere dimenticata, al che tutti i
presenti si girarono istintivamente verso il suo proprietario, che
rivelò essere…
-Lukas? Ma che ci fai qui?- esclamò Alex.
-Non ci arrivi, piccolo idiota? Io ci sono nato, qui- rispose seccato
il rivale.
-Chi è, un vostro amico, per caso? Che bello vedere quanto
andate d'accordo!- disse felicemente Reika.
-Io andare d'accordo con lui? Non scherziamo!- risposero entrambi i
ragazzi all’unisono.
-Che carini, parlate pure in sincronia!- proseguì la
ragazza, stupita da quanto aveva visto -Adesso però, basta
fare quelle facce truci… torniamo al Centro
Pokémon? Non so voi ma tutto questo lottare mi ha messo un
certo appetito-
E tempo più tardi, una volta raggiunta la struttura e
portati a curare sia Quilava che Tenryu, i nostri ebbero modo
di riunirsi tutti insieme davanti ad un tavolo della sala da pranzo
posta vicino all’ingresso principale dello stesso Centro
Pokémon. Inutile dire che una volta lì, Alex e
gli altri non resistettero alla tentazione di rifocillarsi almeno un
po’ prima di pensare a come passare il resto della giornata.
-Senti, Lukas...?- iniziò Alex, mentre finiva la sua
porzione di riso.
-Mh? Cosa c'è?- gli domandò il rivale, che fino a
quel momento pareva più impegnato in chissà quali
riflessioni che a mettere qualcosa sotto i denti.
-E' da un po' che me lo chiedevo... ma non ho ancora ben capito di che
colore sono i tuoi capelli-
-...E pensi che me ne freghi qualcosa?-
-Sbaglio, o il vostro amico ha la lingua un po’ tagliente?-
bisbigliò Reika.
-Non è esattamente nostro amico...- gli rispose Dylan.
-Si tratta bensì del rivale di Al- aggiunse Matt.
-Ed è pure mio fratello...- disse invece Amy, dando anche
lei il suo contributo a chiarire le cose alla ragazza.
-Ah, quindi è una relazione complicata...-
-Di pure molto complicata- concluse Fran.
-In ogni caso, se saperlo ti renderà felice, i
miei capelli sono rossi come quelli di Amy, solo che per darmi
un’immagine da duro me li sono tinti di nero, anche se alcune
ciocche mi sono rimaste rosse-
-Però mi pare che con Alex ci parli normalmente…-
disse ancora Reika.
-È perché riesce a tenergli testa e sa come
rispondergli- le rispose il chitarrista.
-Ed è per questo che parlano di capelli?-
-Era solo una mia curiosità- rispose il moro, voltandosi
verso di lei.
-E io gli ho solo risposto, benché lo stargli vicino mi dia
molto fastidio- aggiunse il rivale.
-Capisco capisco…- disse, trattenendo a stento una risatina.
-Cosa c'è da ridere?-
-Nulla, nulla- rispose lei sorridendo -Bene, adesso credo che
andrò a controllare dall’infermiera Joy se Tenryu
sta bene. A dopo- aggiunse, alzandosi dalla tavola per dirigersi verso
il banco di cura.
-Posso solo sapere dove l'hai trovata una tipa simile?-
domandò Lukas mentre osservava Reika andarsene.
-Prima di tutto lei si chiama Reika... e in secondo luogo, l'abbiamo
trovata mezza congelata mentre attraversavamo la Via Gelata. In
seguito, l'abbiamo aiutata e lei è, diciamo così,
diventata nostra amica-
-Certo che gli amici te li cerchi come niente...-
-Beh, almeno io ce li ho, a differenza tua- ribatté il
quindicenne, ricevendo però un’occhiataccia da
parte dell’altro, il quale non sembrava d’accordo
su quell’affermazione -Ok, ok… mi sa che ho
toccato un tasto un po’ troppo delicato, scusami…-
si corresse subito, temendo che il rivale potesse arrabbiarsi sul serio.
-Ah, non importa… ultimamente non mi sento così
in vena di attaccare briga con te…-
-Eh?-
-Hai sentito bene. Per oggi niente sfide, atti di spacconeria o insulti
in generale.-
-Ehm… Lukas, sicuro di stare bene?- gli domandò
Amy, avvicinandosi al ragazzo per tastargli la fronte.
-Certo che sto bene! Mai stato meglio in vita mia-
-Ah, ok… solo che è un po’ strano
vederti così… come dire, tranquillo-
-Forse ha ricevuto un colpo in testa ed è diventato un bravo
ragazzo?- azzardò un’ipotesi Matt.
-Naaah, sarebbe troppo facile così. Non siamo mica in un
film- lo richiamò alla realtà Fran.
-Concordo…- aggiunse Dylan -Rimane comunque un evento
curioso a cui assistere…-
-Ehi, ora calmatevi tutti quanti. Diamine, per voi è
così strano sapere che, almeno per una volta, non me la
sento di lottare o altro?-
-Premettendo che è da quando ci siamo conosciuti che non hai
fatto altro che insultarmi e sfidarmi ogni volta che ne avevi
l’occasione… sì- riprese il discorso
Alex -Perciò non volermene se faccio fatica a crederti-
-Tsk… sei libero di credere in ciò che vuoi, ma
sta di fatto che al momento sono impegnato in cose più
importanti che pensare alla nostra rivalità-
replicò con tono seccato il moro dalle ciocche rosse.
-Ah, sì? E sarebbero?-
-Affari miei-
-Mamma mia, quanto siamo scontrosi… ah, no, mi correggo, tu
sei sempre scontroso-
-E tu sei continuamente una spina nel fianco. Dove vado io ci sei
sempre tu!-
-E io che diamine posso farci? Mica potevo sapere di incontrarti di
nuovo!-
-Ooooh, allora avevo ragione nel dire che andate d’amore e
d’accordo- esclamò Reika, in quel momento
ritornata dal banco di cura con la Ball di Tenryu in mano.
-Assolutamente no!- ribatterono i due dopo aver sentito
quell’affermazione, per poi iniziare a scambiarsi occhiate in
cagnesco a vicenda.
-Su, su…- provò a calmarli Amy -Non
c’è bisogno che vi scaldiate così tanto-
-Bah, sto perdendo il mio tempo qui- tagliò corto il rivale,
alzandosi e avviandosi verso l’uscita del Centro.
-Aspetta, dove vai?- gli domandò la rossa.
-Non è ovvio? Ovunque non ci sia traccia di voi perdenti-
-Ma come, te ne vai di già?!- esclamò Reika,
raggiungendolo e poi tagliandogli la strada
–Perché prima non facciamo una bella lotta?-
-Tsk… e secondo te cosa ci guadagno a sfidare una ragazzina
come te?-
-Hai forse paura che ti batta? E poi, la ragazzina qui presente ha un
nome, ed è Reika! Capito, ragazzino?-
-Prima di tutto, non sono un ragazzino, ma potrei essere benissimo tuo
coetaneo. E in secondo luogo, se proprio vuoi la tua dannata sfida,
allora considerala accettata-
-Ok, ok...- esordì Matt, raggiungendo i due -Vedo che siete
entrambi ansiosi di lottare, perciò direi che è
meglio se andiamo fuori, non credete?-
Infatti, poco dopo i due sfidanti e i nostri si erano nuovamente
diritti verso il campo di lotta dove si erano già scontrati
Alex e Reika. Mostrando uno sguardo quasi irritato verso
l’Allenatrice, Lukas non ebbe alcun dubbio su quale
Pokémon scegliere per la sfida. Presa una Ball dalla sua
cintura, il ragazzo la lanciò immediatamente, rivelando un
Pokémon simile ad un alligatore che stava su sue zampe,
caratterizzato da grosse scaglie su tutto il corpo, tre creste rosse
poste su testa, schiena e coda e, a completare il tutto, uno sguardo
molto truce sormontato da alcuni denti che sporgevano
dall’interno della sua grossa mascella.
-Oh, ma guarda, un Feraligatr… è da parecchio
tempo non ne vedevo uno- commentò Reika, osservando
l’alligatore in tutta la sua possanza -Immagino avrai
lavorato sodo per farlo evolvere, vero?-
-Risparmiami i complimenti- tagliò corto il moro dalle
ciocche rosse -Ti ricordo che abbiamo una lotta-
-Feraaaal- gli diede ragione il tipo Acqua, mettendo in mostra i suoi
denti.
-Ah… così il suo Crononaw si è evoluto
ancora…- disse Dylan -Con una premessa simile, immagino che
quello di oggi sarà uno scontro interessante…-
-E speriamo che sia anche un po’ più lungo di
quello col nostro Alex- aggiunse Fran.
-Ehi! Guarda che non me la sono cavata così male-
esclamò l’interessato.
-Questo è vero, però rimane il fatto che ti ha
messo K.O. Quilava senza alcuno sforzo- disse invece Matt, ricevendo
però uno sguardo corrucciato da parte del moro
-Ma… sono sicuro che se tutto va bene presto avrai modo di
riscattarti, eh eh eh…- aggiunse, intimorito da quello
sguardo.
-In ogni caso, mettiamoci comodi e vediamo come va a finire- disse
infine Amy, con lo sguardo puntato verso il suo fratello adottivo e il
suo Pokémon, il quale sembrava smanioso di iniziare.
-Bene, allora è meglio cominciare- riprese a
parlare Reika, tirando fuori una curiosa Poké Ball
totalmente bianca e bordata di rosso e appoggiandola sulla fronte
-Conto su di te… vai, Kiseki!- aggiunse, lanciando in campo
la sfera e chiamando in campo un altro Pokémon
dall’aspetto molto familiare ai presenti.
-Un Ampharos, eh?- disse Lukas, rimanendo impassibile e rivolgendosi
poi a Feraligatr -Che ne dici se facciamo vedere a quella pecorella
cosa sai fare? Usa Morso!-
-Feraaaal!- ubbidì l’alligatore, correndo verso il
tipo Elettro e preparandosi ad azzannarlo.
-Kiseki, respingilo usando Spaccaroccia!-
-Amphaaaaa… ros!- eseguì il
Pokémon Luce, portando indietro un braccio per poi
scagliarlo a tutta forza verso il Pokémon Mascellone, che
indietreggiò leggermente una volta colpito.
-Wow, un Ampharos con Spaccaroccia. What a surprise!-
commentò Matt.
-Bel colpo per una "pecorella", non trovi?- disse sorridendo
l'Allenatrice-E adesso ne arriva un altro. Kiseki, attacca con
Tuonopugno!-
-Non lo farai! Feraligatr, Pistolacqua!- ribatté subito il
ragazzo, osservando poi il tipo Acqua lanciare dalle fauci il suo
caratteristico getto d'acqua, il quale puntò diretto verso
il tipo Elettro.
-Ci vuoi tenere a distanza, eh? Ma non funzionerà. Kiseki,
evita il getto e poi avanza!-
Ed eseguendo alla lettera l'ordine di Reika, l'Ampharos
continuò la sua offensiva e colpì nuovamente
Feraligatr, folgorandolo senza pietà. Pur risentendo
dell’attacco subito, superefficace al punto da metterlo in
ginocchio, l’alligatore si rimise subito in piedi, pronto per
continuare.
-Grr... usa Gelodenti!- ordinò il ragazzo.
-Feraligatr!- ubbidì l’interpellato, caricando il
Pokèmon Luce e attaccandolo con le sue zanne, ora ricoperte
di un sottile strato di ghiaccio.
-Kiseki! Va tutto bene?- urlò preoccupata la ragazza
rivolgendosi al Pokémon, il quale emise un belato di assenso
nonostante fosse stato morso al collo -Allora vai, e replica con
Scarica!-
-AAAAM… PHAAAAAA!- gridò con tutte le sue forze
il tipo Elettro, illuminandosi e rilasciando dal corpo una scarica
elettrica così intensa e potente da costringere il suo
avversario a mollare la presa.
-Feraaal…- fu la risposta sofferente del tipo Acqua.
-Non demordere ancora, Feraligatr. Usa Colpo!- fu l’ordine
successivo che Lukas diede al suo Pokémon, il quale
agitò la coda per colpire e scagliare via il tipo Elettro.
Tale trionfo durò brevemente, dato che dopo pochi
secondi l’alligatore si era accasciato a terra e con varie
scintille che gli fuoriuscivano dal corpo, segno che era stato
paralizzato -Ma che diamine…?- si domandò il
ragazzo, per poi voltarsi verso la sua avversaria puntandole uno
sguardo molto contrariato -Statico…-
-Sei perspicace… Bravo, risposta esatta!-disse lei,
sogghignando.
-Tsk, anche se hai rallentato il mio Pokémon, ciò
non vuol dire che sia del tutto sconfitto. Avanti, Feraligatr-
-Fe… ral…- ubbidì ancora
l’alligatore, rialzandosi a fatica da terra.
-Lukas, no!- intervenne Alex -Ritira il tuo Pokémon
finché sei in tempo, non puoi continuare così!-
-Non ti immischiare, tu- lo zittì prontamente il rivale
-Questa è la mia lotta-
-Ma ormai è più morto che vivo, se continua
così rischia molto- aggiunse Amy.
-Dai retta a loro, ti conviene…- lo avvertì Reika
-Ma se vuoi comunque continuare a combattere, sappi che non
avrò intenzione di andarci piano-
-Spiacente, ma preferisco continuare fino alla fine. Coraggio, usa
Colpo per la seconda volta!- replicò lui, vedendo poi
Feraligatr caricare e tirare un pugno tremendo all’Ampharos.
-Se questa è la tua scelta...- concluse la ragazza,
prendendo un respiro profondo e preparandosi a dare l’ultimo
comando al suo Pokémon -Avanti Kiseki, finiamo
questa lotta… usa Tuono!-
Dopo aver sentito il comando da parte dell’Allenatrice, il
Pokèmon Luce si mise in posizione dritta e puntò
le braccia al cielo, per poi illuminarsi e rilasciare dal suo corpo un
tuono, il quale dopo essere salito in cielo ricadde pochi secondi dopo
verso il Pokémon Mascellone, prendendolo in pieno. Dopo aver
subito tale attacco, Feraligatr si ritrovò a terra, esausto
e col corpo ormai annerito dall’attacco elettrico.
-Che mossa, ragazzi...- commentò Fran dopo aver visto quella
mossa in azione.
-Già... veramente potente...- aggiunse Dylan.
-Ha completamente abbrustolito quel coccodrillo!- disse invece Matt.
-Bah, che lotta sprecata…- disse Lukas mentre richiamava il
suo Starter nella Ball, per poi fissarlo da dentro di essa con sguardo
deluso -E io che mi aspettavo qualcosa di più da te-
-Se vuoi il mio parere, mi sembra che Feraligatr abbia combattuto molto
bene, nonostante fosse svantaggiato contro Kiseki- gli disse Amy
-Chissà, magari con un po’ più di
allenamento potrebbe…-
-Lo so…- la interruppe il ragazzo -Ma a quanto pare sembra
proprio che nonostante mi sforzi non riesco mai ad ottenere i risultati
che voglio-
-Lukas, senti…- provò a parlargli Alex.
-Me ne vado- tagliò corto l’altro, dando le spalle
ai ragazzi -Ho perso fin troppo tempo qui con voi, ora ho bisogno di
stare da solo…- aggiunse, per poi allontanarsi dalla loro
vista.
-Che tipo...- commentò Reika mentre accarezzava Kiseki prima
di richiamarlo nella sfera, per poi voltarsi verso Alex -Mi dispiace,
credo di aver maltrattato troppo il tuo amico. Sai, quando combatto ho
la tendenza a strafare-
-Ma lui non è… oh, lasciamo perdere-
replicò il quindicenne moro, battendosi il palmo sul viso
-Piuttosto, se a te va bene, vorrei continuare gli allenamenti con
Tenryu-
-Saggia decisione- gli diede ragione l’Allevatrice coi
capelli rossi -Magari così facendo troverai anche un modo
per aiutare Quilava a migliorare il suo Fuocobomba-
-Come?- domandò l’Allenatrice, incupendosi di
colpo -Ho capito bene? Il tuo Quilava non sa controllare Fuocobomba? E
cosa aspettavi a dirmelo?-
-Ehm… forse perché non me lo hai chiesto?-
-Ah, non fa nulla, vorrà dire che oltre ad allenarti contro
i tipi Drago lavoreremo anche sul sistemare la faccenda del Fuocobomba
del tuo Starter- concluse lei, annotandosi il tutto su un taccuino.
-Voi che dite, ci metteranno molto?- chiese Matt al resto del gruppo.
-Ovvio, dato che avrà bisogno di ogni aiuto possibile per
poter affrontare l’ultima Palestra- gli rispose Fran.
-Nel frattempo, perché non ne approfittiamo per allenarci
anche noi?- propose Dylan.
-Non vedo perché no- annuì il chitarrista,
sistemandosi gli occhiali da sole e facendo fuoriuscire la sua squadra
attuale, imitato poi dagli altri -Come on, guys… si
comincia!-
Fine Cap.41
**Angolo dell'Allenatore** Dunque, da dove posso cominciare? Sono passati
circa 5 mesi da quando ho aggiornato questa storia, lasciandola ad
impolverarsi e a finire inesorabilmente nel dimenticatoio. Tuttavia,
dato che non me la sentivo di lasciarla incompiuta ho deciso che da
questo momento, sempre se l'ispirazione non mi abbandonerà
nuovamente, cercherò di concluderla come si deve in modo da
lasciare un bella fine per il viaggio dei nostri protagonisti. E dato
che mi sono pure reso conto che scrivere solamente i capitoli non
sembrava una buona idea, da questo momento aspettatevi
altri "angoli" come questo da parte del sottoscritto, miei
cari lettori xD
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Capitolo 42 *** Sandra, la Signora dei Draghi - Prima parte ***
Cap.42:
Sandra, la Signora dei Draghi - Prima parte
Dopo un’intera settimana passata ad allenarsi duramente
insieme ai suoi amici e a Reika, per Alex era finalmente giunto il
grande momento. Ancora una Palestra da sfidare, ancora un Capopalestra
da affrontare, un’ultima Medaglia da conquistare. Spinto
unicamente da questo pensiero, il ragazzo di Foglianova si era diretto
immediatamente verso la meta stabilita, pronto come non mai a lottare.
-Oggi mi sento in gran forma- disse infatti il moro, con lo sguardo
pieno di vigore -Ne ho patite un sacco la scorsa settimana, e questo
non lo nego, ma adesso credo sia il momento di darsi da fare sul serio!-
-Ben detto, Al!- gli diede ragione Matt, suonando in tutta risposta un
motivetto rock -Sono certo che farai una marea di scintille nella lotta
di oggi-
-Specialmente con la squadra che hai adesso…- si aggiunse
Dylan -Sono certo che sarà una bella lotta…-
-Me lo auguro anch’io… altrimenti tutto il lavoro
fatto finora sarà stato vano- disse invece Reika.
-Ma speriamo di no!- replicò invece Fran -Sono certa che
Alex vincerà di sicuro!-
-E lo stesso vale per me- concluse Amy, per poi sorridere al moro e
dirgli -Mi raccomando, metticela tutta!-
-Certo! Lo farò senz’altro!- ribatté
prontamente l’Allenatore quindicenne, mentre iniziava a
varcare la soglia della Palestra insieme al resto del suo gruppetto.
Una volta entrati, i ragazzi rimasero quasi sbigottiti dal vedere come
si presentava l’interno della Palestra, rappresentato da un
pavimento di roccia a cui faceva capolino un lungo ponte a forma di
drago, sotto al quale vi era una quantità imprecisata di
lava bollente. Attraversato il ponte, i nostri si ritrovarono poi
davanti ad un largo campo di lotta, al cui centro vi era un simbolo a
forma di testa di drago e dall’altra parte di esso, come da
rito, vi era la Capopalestra, una giovane donna dai lunghi capelli
celesti, raccolti elegantemente in una coda alta, abbigliata con
ciò che doveva essere una sorta di body aderente
incorniciato da un lungo mantello blu notte all’esterno e
azzurro all’interno. Lo sguardo di lei pareva molto austero e
controllato, ma sembrava avere anche un non so che di regale.
-Benvenuto alla Palestra di Ebanopoli, giovane Allenatore-
proferì lei, rivolgendosi ad Alex -Hai sicuramente fatto
molta strada per arrivare fin qui, e ciò ti fa molto
onore… tuttavia, qui a Johto sono stati in pochi ad avermi
affrontata ed esserne usciti vittoriosi per conquistare la mia
Medaglia. Sai, so essere molto ostica-
-Immagino, dato che da come parlano di te sembri essere amata ma allo
stesso tempo temuta- ribatté il quindicenne moro, prendendo
mano ad una delle sue Poké Ball -Ma non pensare che bastino
queste “voci” ad impensierirmi, perché
ho tutta l’intenzione di batterti e conquistare
ciò che mi spetta!-
-Questo sarà tutto da vedere, mio caro. Si da il caso che la
qui presente Sandra, in quanto ottavo Capopalestra, sia
l’ostacolo più difficile che ogni Allenatore deve
cercare di superare se vuole partecipare alla Lega Pokémon,
e nel tuo caso, temo che tu non abbia neanche l’1% di
possibilità di riuscirci, dato che niente e nessuno
può sfuggire alla forza dei tipi Drago!-
Una volta detto ciò, Sandra prese una Poké Ball e
la lanciò in campo, facendovi uscire fuori un
Pokémon dal corpo lungo e affusolato, che il
Pokédex di Alex analizzò e riconobbe subito come
un Dragonair, ovvero la forma evolutiva antecedente a Dragonite. Non
volendo perdere tempo, anche il ragazzo di Foglianova fece la
sua scelta, che ricadde sul mandare in campo l’intraprendente
Ledian.
-Bene, entrambi gli sfidanti sono schierati…-
mormorò Dylan -Non ci resta che vedere cosa
succederà-
-Concordo. Metticela tutta, Al!- gli fece eco Matt, sventolando dei
ventagli all’indirizzo dell’amico aiutato dal suo
onnipresente Elekid.
-E non ti azzardare a perdere, mi raccomando!- aggiunse Fran con tono
scherzoso.
-Che strano…- disse un’Amy stranamente inquieta
-So che può farcela, ma per qualche strano motivo non riesco
a non essere preoccupata…-
-Andrà tutto bene, fidati. Non per niente ho passato gli
ultimi giorni ad allenarlo!- le disse Reika, mostrando un sorriso pieno
di fiducia -Ora però facciamo silenzio e godiamoci questa
lotta-
-Sarò chiara fin dall’inizio, avremo una sfida 4
contro 4, e se vincerai avrai la mia Medaglia, ma non ti aspettare che
ti dia trattamenti di favore come hanno fatto i miei colleghi- disse la
Capopalestra, portando una mano in avanti -Dragonair,
parti all’attacco con Schianto!- aggiunse, mentre il suo
Pokémon caricava verso Ledian, colpendolo poi con tutto il
corpo e allontanandolo via.
-Inizi già con un attacco fisico? Ottima idea-
ribatté Alex, mentre il Pokémon Pentastra
ritornava in assetto di volo nonostante la forza dell’attacco
avversario -Sei pronto, Ledian? Colpiscilo con Cometapugno!-
-Leeedian!- ubbidì il tipo Coleottero, svolazzando spedito
verso Dragonair e colpendolo 5 volte con i suoi pugni in successione,
per poi allontanarsi a distanza di sicurezza una volta concluso
l’attacco.
-Tsk, e pensi davvero che un attacco del genere funzioni?- fu la
seguente domanda di Sandra, il cui tono mostrava una nota di
indifferenza -Dragonair, sii gentile e spazza via
quell’insetto con Idrondata-
-Draaaa… goooo!- rispose prontamente il tipo Drago,
caricando una scia d’acqua sulla punta della coda e
rilasciandola subito dopo verso Ledian, il quale venne sbalzato via
un’altra volta.
-Non ti arrendere, ancora con Cometapugno!- replicò
l’Allenatore dagli occhi verdi, mentre il suo
Pokémon ritornava alla carica contro l’avversario
usando la sua mossa più caratteristica, anche se i colpi
dati all’avversario furono solo 3.
-Però, se la sta cavando bene per essere solo
all’inizio- notò Reika.
-Per essere più precisi, direi che questo per Al
è solo il riscaldamento- aggiunse Matt.
-Non è detto, dato che Sandra potrebbe utilizzare qualche
mossa non indifferente per portare in svantaggio Ledian- suppose Dylan.
-Che intendi dire?- chiese Fran.
-Che in battaglia i tipi Drago sono molto versatili, e che possono
imparare un buon repertorio di mosse potenti in modo da avvantaggiarsi
in qualsiasi situazione- spiegò semplicemente
l’albino.
-Dragonair, tieniti pronto, cambiamo tattica: usa Tuononda!- riprese a
parlare la Capopalestra, vedendo poi il suo tipo Drago caricare
elettricità dal suo corno e rilasciare una debole scossa
elettrica che paralizzò sul colpo il coleottero -E ora come
farai?-
-Non è ovvio? Ledian, al volo!- rispose prontamente Alex,
lanciando una bacca di colore rosso all’indirizzo delle
coccinella, la quale la prese e se la mangiò in un boccone,
scrollandosi di dosso la Paralisi -E grazie alla Baccaliegia, il mio
Pokémon è di nuovo in forma!-
-Lo sai che sei appena caduto nella mia trappola, vero?- sorrise
beffarda l’esperta di Draghi.
-Come!?-
-Dragonair, usa Dragopulsar!-
In un attimo, il Pokémon di Sandra aprì la bocca
e generò da essa una potente onda d’urto di colore
turchese che come si propagò prese in pieno il povero
Ledian, che data la potenza di tale mossa si ritrovò
inevitabilmente a terra, pieno di danni ed esausto. Pur rimanendo
ancora sbigottito dalla sorpresa, Alex prese mano alla Ball e
richiamò il suo tipo Coleottero.
-Bel lavoro, Ledian…- sussurrò al
Pokémon all’interno della sfera -Ammetto che ci
hanno proprio presi alla sprovvista e non mi aspettavo un attacco
simile, ma in compenso sei stato bravo- aggiunse, per poi tirare fuori
la Friend Ball e lanciarla in campo -Fatti valere, Heracross-
-Hera…- sibilò lo scarabeo rinoceronte,
mettendosi nella sua solita posizione a gambe incrociate una volta
uscito dalla Ball. La cosa che più saltava
all’occhio in quel momento era che, contrariamente alle altre
battaglie in cui era stato usato, il coleottero si era presentato con
una sorta di bandana rossa e arancione legata intorno alla testa.
-Un altro insetto? Strano, in genere mi sarei aspettata una scelta
più originale- commentò la Capopalestra.
-Oh, ma lui è originale, in quanto lo considero uno dei
più forti nel mio party- ribatté il ragazzo, per
poi scambiarsi un’occhiata di intesa con il suo
Pokémon -Se sei pronto, Heracross, allora possiamo
incominciare subito con una bella Nottesferza!-
-Heeee… ra!- sibilò ubbidiente il doppio tipo
Coleottero/Lotta, rilasciando contro Dragonair la lama di energia
bianco-violacea che era propria di quella mossa, colpendolo duramente.
-Draaaa…- si lamentò il tipo Drago,
indietreggiando.
-Evvai, questo è ciò che si dice
“ribaltare la situazione”!- commentò
Matt.
-Certo, ma Alex farebbe meglio a non abbassare la guardia-
proferì Reika -Quando l’affrontai io per ottenere
la sua Medaglia non fu facile… specialmente quando dovetti
confrontarmi con i suoi Dragonair-
-I “suoi”?- ripeté sorpresa Fran -Ne ha
più di uno?-
-Già. Per la precisione due, entrambi ben allenati e allo
stesso tempo pericolosi- confermò l’Allenatrice
veterana, osservando il susseguirsi di colpi che si scambiavano i due
Pokémon sfidanti.
-Avanti Dragonair, usa Idrondata!- continuò la Capopalestra,
mentre il suo tipo Drago ritornava in azione.
-Heracross, evitalo e poi usa subito Incornata!- ribatté
invece Alex, guardando il Coleottero eseguire l’ordine e
colpire ancor più duramente il suo avversario.
-Vediamo se riuscirà ad evitare questo… usa
Dragopulsar!-
E per la seconda volta dall’inizio della lotta il
Pokémon Drago scagliò l’onda
d’urto che aveva già usato contro Ledian,
investendo in pieno il Pokémon Monocorno, il quale si
ritrovò ricoperto di danni ingenti su tutto il corpo, ma
nonostante ciò era ancora in piedi e, a giudicare da come
stava fissando Dragonair, sembrava pronto per continuare.
-Però… non pensavo che il tuo insetto fosse
così coriaceo- commentò Sandra.
-Beh, ti ringrazio- rispose il quindicenne di Borgo Foglianova -Ma se
c’è una cosa che mi piace di Heracross non
è tanto la sua resistenza… quanto la sua forza
d’attacco-
-Hera…- sibilò in risposta lo scarabeo
rinoceronte, preparandosi per il prossimo attacco.
-Bene, Heracross… ora che hai capito cosa sa fare il tuo
avversario, vai e colpiscilo con Breccia!-
Dopo aver sentito tale comando, Heracross tese la sua zampa destra e,
dopo essersi dato la carica librandosi in aria grazie alle sue ali, si
gettò subito verso Dragonair, colpendolo in testa con un
micidiale colpo di zampa, mandandolo K.O. e costringendo Sandra a
richiamarlo. L’attesa del secondo Pokémon della
sedicente Signora dei Draghi non fu molto lunga in quanto aveva fatto
scende in campo un altro Dragonair, il quale a differenza del primo
sembrava avere un’aria molto più competitiva.
-Ma come, un altro?- domandò Alex, inarcando un sopracciglio
-Con tutto il rispetto parlando, sembra che voi Capipalestra non
abbiate così tanta fantasia nell’organizzarvi le
squadre- aggiunse, ricordando le varie volte in cui durante una lotta
in Palestra i suoi Pokémon si erano dovuti confrontare con
più di un esemplare di un determinato Pokémon -In
ogni caso, vediamo se anche questo Dragonair sarà
all’altezza del precedente-
-Aspetta e vedrai, mio caro… Dragonair, Tuononda!-
-Draaa… go!- ubbidì il tipo Drago, scagliando dal
suo corno la debole mosse di tipo Elettro e paralizzando in un instante
Heracross, immobilizzandolo in modo da non farlo reagire
“Oh, no! Non dirmi che…”
pensò Reika, la quale sembrava avere un brutto presentimento
riguardo a ciò che stava per fare Sandra -Alex, richiama
subito Heracross!-
-Eh? E perché? Posso sempre usare un’altra
Baccaliegia per curarlo-
-Non farebbe comunque in tempo a reagire nel prossimo turno,
perciò richiamalo finché sei in tempo!-
-Troppo tardi…- si intromise la Capopalestra, sorridendo in
un misto di sagacia e trionfo mentre si preparava a dare un nuovo
ordine al suo tipo Drago -Dragonair, Lanciafiamme!-
Fine Cap.42
**Angolo dell'Allenatore** Lo so, lo so, sono in ritardo di due mesi e
su questo non ci piove, ma dato che durante quei due meso sono stato in
"periodo maturità" non potevo mica provare a stare con due
piedi dentro una scarpa. In compenso, la vostra luuuuunga attesa
è stata ricompensata con questo capitolo, dove finalmente
Alex, dopo essersi allenato con Reika, è pronto per
confrontarsi contro Sandra, la quale come avete potuto vedere, sembra
disposta a tutto pur di non cedere facilmente la vittoria (anche
perché sennò non sarebbe la Gym Leader
più difficile da battere, sia chiaro xD). Sempre parlando di
lei, io l'ho sempre immaginata basandomi su quanto ci hanno proposto
sia il videogioco che il manga, dove oltre ad essere molto forte e
talentuosa alcune volte mi è parso che si comportasse -con
tutto il rispetto parlando- come una bambina testarda, specie quando
(nel gioco, si intende) una volta sconfitta preferisce tenere la
Medaglia tutta per sé invece che lasciarla allo sfidante. Se
invece le parli di Lance lei pare addolcirsi e riassumere il suo
portamento austero e quasi regale. Spero quindi di aver reso abbastanza
bene il caratter di Sandra in questo capitolo e, come sempre, vi do
appuntamento al prossimo aggiornamento
|
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Capitolo 43 *** Sandra, la Signora dei Draghi - Seconda parte ***
Cap.43:
Sandra, la Signora dei Draghi - Seconda parte
Ciò che accadde sotto gli occhi stupiti di Alex fu un
attimo. Un solo attimo, nel quale il secondo Dragonair di Sandra aveva
emesso dalla bocca una potente fiammata con cui aveva travolto in pieno
Heracross, che non potendo muoversi a causa dello stato di Paralisi in
cui era, si ritrovò con il corpo mezzo annerito dai pesanti
danni subiti dalla mossa di tipo Fuoco, apparentemente sconfitto.
-Cavoli… e chi se lo aspettava che quel Dragonair conoscesse
la mossa Lanciafiamme?- commentò Fran.
-Beh, non c’è da stupirsi se i tipi Drago sono
considerati dei Pokémon versatili- aggiunse Amy.
-Io lo sapevo bene, avendoci combattuto in passato- proferì
invece Reika -Se c’è una cosa in cui sono bravi i
due Dragonair di Sandra è quella di usare prima una mossa
che influisce sulle condizioni di stato e poi approfittarne per
attaccare con mosse più potenti-
-Questo sì che è un big problem!-
esclamò all’improvviso Matt -Se Al mandasse in
campo anche Butterfree finirebbe malissimo-
-Rilassati…- lo calmò Dylan, osservando la scena
-Conoscendo il nostro amico, dubito sia il tipo da commettere errori
così elementari… e poi, se guardi bene, non
sembra che Heracross sia ancora K.O.-
Infatti, a riprova delle parole dell’argentato, lo scarabeo
rinoceronte si era rialzato nonostante il suo corpo fosse quasi del
tutto annerito dalla mossa di tipo Fuoco e sembrava pronto per
continuare il confronto con il tipo Drago, al quale scoccò
un’occhiata di sfida che sembrava dire “presto
avrò la mia rivincita”, mentre l’altro
aveva replicato con uno sguardo più rilassato e pareva non
dargli molto peso. Alex invece era un po’ indeciso su da
farsi: anche se vedere Heracross così determinato
era una cosa che gli faceva piacere, doveva ammettere che Sandra, in confronto ad altri come Angelo, Furio e Alfredo, non era assolutamente
da prendere sottogamba. Era furba, astuta e sapeva sfruttare al meglio
le capacità dei suoi Pokémon. Inoltre, anche se
Heracross fosse riuscito a mettere a nanna anche il secondo Dragonair,
non era certo se avrebbe fatto la stessa identica cosa con il resto del
party della Capopalestra.
-E va bene, visto che ora è il mio turno, proviamo con
questo- esclamò con decisione il ragazzo, pronto a dare un
nuovo ordine al suo Coleottero -Vai, Heracross, vola verso Dragonair e
usa Vendetta!-
-Hera!- eseguì il Coleottero, aprendo le ali e volando in
direzione del suo avversario, tenendosi pronto a colpirlo con il suo
corno ben teso
-Non credere che te lo lascerò avvicinare senza far nulla-
fu la risposta di Sandra -Dragonair, allontanalo immediatamente con
Dragopulsar-
-Draaaago!- ubbidì il Pokémon Drago, emettendo
dalla sua bocca l’onda d’urto turchese e
scagliandola verso il Pokémon Monocorno, il quale
subì altri danni pesanti sul suo esoscheletro.
-He…ra…- sibilò lo scarabeo,
stringendo i denti per il dolore mentre alcune delle scosse dovute alla
Paralisi tornavano a farsi sentire.
-Ci risiamo- commentò Fran -Dato che la Paralisi lo ha
bloccato ancora, Heracross non può attaccare-
-Di conseguenza Sandra ha ancora le redini della sfida…-
aggiunse Dylan.
-Coraggio, Al! Non è ancora detta l’ultima
parola!- gridò Matt -Ti sei comunque trovato in situazioni
peggiori contro gli altri Capipalestra, no? Quella Sandra non
farà di certo eccezione!-
-Questo lo so benissimo, amico- gli disse Alex di rimando, tirando
fuori dalla sua Borsa un’altra Baccaliegia e lanciandola ad
Heracross, il quale se la mangiò senza alcuna fretta -Bene,
con questa una parte del problema è risolta-
-Dici bene, dato che Dragonair ha già voglia di dare il
colpo di grazia al tuo Pokémon- lo interruppe Sandra,
portando teatralmente una mano in avanti ed esclamando Dragonair, dagli
il colpo di grazia… Dragopulsar!-
E per la terza volta da quando Heracross e Dragonair si erano
confrontati, il Pokémon Drago scagliò ancora una
volta la sua mossa migliore, con la quale era deciso a mettere K.O. al
tipo Coleottero/Lotta, che stranamente non aveva neanche abbozzato una
difesa e aveva subito in pieno l’attacco. Vedendo Heracross a
terra, Sandra sorrise soddisfatta, certa del vantaggio che da quel
momento in poi avrebbe esercitato sul suo sfidante. Con sua grande
sorpresa, però, il Coleottero si era rialzato ancora una
volta, nonostante i danni sul suo corpo fossero molteplici e si
reggesse a stento in piedi.
-Ma… ma come è possibile?- si chiese la
Capopalestra -Eppure ero certa che con quell’ultimo colpo
sarebbe sicuramente andato K.O.-
-Beh, che vuoi che ti dica, Sandra- rispose Alex -Sono un tipo pieno di
risorse, io. E la Bandana che cinge la testa di Heracross ne
è la prova. Grazie ad essa, anche se il Pokémon
che la tiene rimane con pochissima salute, ha comunque una buona
probabilità di sopravvivere ad attacchi che lo manderebbero
K.O.-
-That’s amazing, Al!- esclamò Matt -Questa
sì che è stata una vera sorpresa.
Però, come hai fatto a procurartene una? Di solito oggetti
come quello non li trovi nei PokéMart-
-Guarda, so che ti sembrerà strano, ma a quanto mia madre
non mi ha mandato solo i set dei Bacche per affrontare la mia
avventura- se la rise il ragazzo dagli occhi verdi -Ma tornando alla
nostra lotta… Heracross, è la tua occasione di
ripagare quel Dragonair della sua stessa moneta. Vai e usa Vendetta!-
-Hera…- ubbidì per l’ultima volta lo
scarabeo rinoceronte, dando fondo alle sue energie per volare spedito e
colpire Dragonair con tutta la forza del suo corno, travolgendolo senza
alcuna pietà.
-Draa… gooo…- esclamò il tipo Drago,
prima di ritrovarsi esausto a causa degli effetti devastanti della
mossa Vendetta e venire in seguito richiamato dalla sua Allenatrice.
-Oh, per fortuna anche quel Dragonair è stato battuto-
tirò un sospiro di sollievo Amy.
-In questo modo adesso è Alex ad essere in vantaggio-
proferì Dylan.
-Però c’è da chiedersi se
riuscirà a cavarsela anche con il resto dei
Pokémon di Sandra- disse Fran, mostrandosi vagamente tesa
-Voglio dire, avete visto tutti la potenza dei due Dragonair, vero?
Pensate invece quanto potrebbe essere forte il suo ultimo
Pokémon-
-Non preoccuparti- la rassicurò l’albino dagli
occhi scarlatti -Tanto sappiamo tutti come è fatto Alex, no?
Qualunque sarà l’ostacolo, lui saprà
sempre come superarlo-
-E va bene, finora abbiamo riso e scherzato- proferì
improvvisamente Sandra -Ma ora è il momento di iniziare a
fare sul serio… Gyarados, all’attacco!- aggiunse,
lanciando la sua terza Poké Ball e mandando in campo il
Pokémon Ferocia, il quale aveva già iniziato a
ruggire minaccioso.
-Ehi, mica male- commentò Alex -Ha persino un Gyarados in
squadra- disse poi, mentre richiamava Heracross -Sai,
una volta ho avuto modo di affrontarne uno e si era rivelato molto
più tosto di quanto pensassi. Vediamo se questo si
rivelerà un degno avversario- aggiunse infine, mentre si
preparava a mandare in campo la sua terza scelta -È il tuo
momento, Pidgeotto!-
-Pigdeoooo!- cinguettò il volatile, il quale una volta
uscito dalla sfera aveva iniziato ad osservare il suo avversario mentre
volava un po’ per il campo di lotta.
-Non perdiamo troppo tempo con le formalità. Gyarados,
colpiscilo con Ira di Drago- disse la Capoplaestra, mentre il suo
Pokèmon ubbidiva e scagliava la fiammate violacee contro il
suo bersaglio
-Pidgeotto, presto! Evitalo e poi usa Aeroassalto- replicò
invece Alex, vedendo poi il suo tipo Volante schivare agilmente
l’attacco e poi eseguire con altrettanta rapidità
la sua mossa migliore.
-Non stare lì a subire, Gyarados! Usa di nuovo Ira di Drago-
-Gyaaaaah!- ubbidì il feroce tipo Acqua, ripartendo subito
all’attacco.
-Fai come prima, Pidgeotto! Schiva più che puoi, e poi vai
con Attacco d’Ala!-
-Piiii…- rispose il volatile, ripetendo la tattica usata in
precedenza -Geotto!- aggiunse, per poi portare le ali
all’indietro e sbatterle agilmente, scagliando da esse
diverse onde di vento a forma di lame circolari, le quali presero in
pieno il suo avversario.
-Ehi, ma quella non è Attacco d’Ala…-
notò Alex, prendendo un attimo in mano il suo
Pokédex e puntandolo verso Pidgeotto. Al successivo
“bip” che emise l’apparecchio, il ragazzo
lesse sullo schermo che il suo Pokémon aveva imparato una
nuova mossa -Eterelama, eh? Mi piace come suona!-
-Pidgeoooo!- sembrò concordare il Pokémon
Uccello, mentre continuava a svolazzare per il campo.
-Wow! Avete visto anche voi quanto è stato agile Pidgeotto?-
notò Matt, il quale si era tolto via gli occhiali da sole
per lo stupore -Sembra che l’allenamento di Reika abbia dato
i suoi frutti-
-Ma non solo con lui…- lo corresse Dylan -Dato che sono
stati coinvolti tutti i Pokémon di Alex, direi che in questa
lotta anche Heracross e Ledian si sono dimostrati bravi-
-In effetti... soprattutto Heracross è diventato
più resistente, specie se è riuscito ad incassare
mosse come Lanciafiamme o tutti quei Dragopulsar- suppose Amy, per poi
notare un qualcosa di strano in Pidgeotto, come se il suo corpo si
stesse illuminando a poco a poco -Alex, guarda!-
-Eh? Non ci credo, si sta evolvendo!- esclamò il moro dagli
occhi verdi, notando anche lui cosa stava per accadere al suo tipo
Volante, il quale fu avvolto totalmente dalla luce per solo pochi
attimi, lasciando al suo posto un Pokémon apparente uguale
al precedente, eccezion fatta per le dimensioni un po’
più grandi, il piumaggio più largo e lucente e
una cresta molto più lunga, composta nella parte centrale da
piume bionde e ai lati di essa due lunghe piume rosse, contribuivano a
dagli un aspetto elegante -Adesso… sei un Pidgeot-
-Pidgeot!- disse con tono deciso il tipo Volante, scoccando al suo
Allenatore uno sguardo che sembrava comunicargli “Avanti,
proseguiamo la lotta”
-Va bene, amico mio. Tieniti pronto, perché questo round
sarà tutto per te- annuì il ragazzo, passandosi
una mano sui capelli e mostrando poi uno sguardo ancor più
deciso del suo Pokémon -Vai, e usa Aeroassalto!-
-Non te lo permetterò!- intervenne Sandra, per nulla toccata
dall’evoluzione di Pidgeot -Gyarados, mostra a
quell’uccello quanto puoi essere pericoloso! Usa Tornado!-
-Gyaaaaaaaah!- ruggì il Pokèmon Ferocia, agitando
la coda e provocando una forte folata di vento in direzione del
Pokémon Uccello.
-E tu pensi di impensierirmi con mosse come quella? L’ho
già vista in azione una volta, perciò mi basta
poco per contrastarla- fu l’immediata replica di Alex
-Pidgeot, avanza!-
-Come? Cosa intendi fare?-
-Ora vedrai, eh eh-
E seguendo ciecamente l’ordine del suo Allenatore, Pidgeot
avanzò, cavalcando la corrente provocata dalla
mossa in modo da subire meno danni possibili. Fatto ciò, in
seguito il tipo Volante compì una grossa evoluzione
all’indietro per poi scagliarsi a tutta velocità
contro Gyarados in un Aeroassalto micidiale, colpendolo per la terza
volta consecutiva al punto da spostarlo di un paio di metri dalla sua
posizione attuale. Istintivamente, Sandra fece cenno a
Gyarados di ritentare con l’Ira di Drago, ma Pidgeot e Alex
ebbero nuovamente l’iniziativa, e il Pokémon
Uccello ebbe l’onore di dare il colpo decisivo abbattendo il
feroce Pokèmon d’Acqua usando Eterelama. Vedendo
anche il suo terzo Pokémon K.O., Sandra sentì
l’irritazione e il fastidio crescere dentro di lei,
così come una gran voglia di sconfiggere il suo sfidante su
tutta la linea. Se davvero voleva la sua Medaglia, doveva
guadagnarsela.
-È incredibile, sembra che questa volta il nostro Al stia
facendo letteralmente faville- commentò Matt.
-Non posso che concordare, di tutte le lotte in Palestra questa
è senz’altro la migliore…- aggiunse
Dylan.
-Di questo passo, conquistare l’ultima Medaglia
sarà un gioco da ragazzi- disse Fran
-Secondo me è ancora troppo presto per fare questi
pronostici…- disse invece Reika, mostrando uno sguardo
piuttosto inquieto -I tre Pokémon che Alex ha affrontato
prima sono nulla, in confronto a quello che Sandra avrà
intenzione di usare…-
-Davvero? E quale sarebbe?- le domandò Amy -Se non sbaglio
tu avevi già affrontato Sandra, giusto? Puoi dirci di che
Pokémon si tratta?-
-Non ho mai detto che non lo avrei fatto- ribatté
l’Allenatrice veterana -Comunque, il quarto
Pokémon di Sandra non è un semplice membro del
suo team, ma è anche il suo Pokémon
più forte- aggiunse, mentre con un lieve cenno della testa
consigliava agli altri di osservare la Poké Ball su cui la
Capopalestra di Ebanopoli aveva messo le mani -Una combinazione unica
di tipo Acqua e Drago, e il suo nome è…-
-Kingdra, avanti!- esclamò la Signora dei Draghi, mandando
in campo il suo ultimo Pokémon, il cui aspetto era simile in
tutto e per tutto a quello di un cavalluccio marino di colore blu,
ricoperto di squame compatte e dotato di una pinna dorsale dalla forma
vagamente elaborata.
-Kingdra…- proferì il cavalluccio marino,
mostrando fin da l’inizio uno sguardo concentrato.
-Wow… non immaginavo avessi un Pokémon
così bello in squadra- disse Alex, che sembrava come rapito
da come l’ultimo Pokémon avversario si presentava
davanti a sé.
-Tanto per cominciare, i miei Pokémon sono tutti belli-
replicò Sandra -E in secondo luogo, goditi pure la bellezza
di Kingdra finché ne hai l’occasione,
perché da questo momento in poi ho tutta
l’intenzione di spazzarti via con la sua potenza-
-Questo lo vedremo, cara la mia Sandra- concluse Alex, tornando serio
e dando un nuovo comando al tipo Volante -Pidgeot, usa Eterelama!-
-Pidgeooot!- cinguettò l’interessato, sbattendo
rapidamente le ali e scagliando contro Kingdra le onde di vento
circolare tipiche della sua nuova mossa, le quali stranamente non
ebbero l’effetto sperato.
-Ma che diamine…?- esclamò stupito il ragazzo
-Niente?-
-Mi dispiace- disse con tono ironico la Capopalestra -Ma attacchi come
questo non hanno effetto sulle squame compatte di Kingdra. E adesso che
è il nostro turno, il mio Drago ti delizierà con
uno dei suoi attacchi più potenti… Idropompa!-
-Kiiiiiing…- disse in un primo momento il tipo Drago,
muovendo la testa all’indietro -DRAAAA!- aggiunse,
“sparando” dalla bocca un potentissimo getto
d’acqua in direzione di Pidgeot, che non potendo resistere
alla pressione esercitata, venne letteralmente scagliato via.
-Pidgeot!- esclamò preoccupato il moro quindicenne, vedendo
il suo volatile mentre cercava di ripristinare il suo assetto di volo
-Va tutto bene? Te la senti di continuare?-
-Pigdeot!- fu la risposta decisa del Pokémon Uccello.
-Bene- disse il ragazzo, ritornando sereno e determinata -Allora vai e
colpiscilo con...-
-Kingdra, Dragopulsar!- lo interruppe Sandra, precedendo il suo comando.
In un attimo, senza lasciare che il giovane Allenatore potesse
continuare, il Pokémon Drago aveva nuovamente
“sparato” dalla bocca una nuova mossa, in quel caso
l’onda d’urto turchese che sembrava
contraddistinguere la maggior parte del team di Sandra. Anche se colto
di sorpresa in quel modo, Pidgeot cercò di reagire, ma
l’onda si propagò così in fretta che lo
travolse senza pietà e lo mandò K.O., il tutto
tra lo stupore dei presenti e di Alex in particolare, che vedendolo
ridotto in quello stato si vide obbligato a richiamarlo nella sua Ball
e chiedere mentalmente al volatile le più umili scuse per
avergli fatto fare una figura del genere, specialmente dopo che si era
evoluto. Subito dopo, il ragazzo prese in mano la Friend Ball e
mandò in campo Heracross, per poi usare su di lui una
Superpozione in modo da curarlo delle ferite subite in precedenza e
fargli recuperare un po’ di forze.
-Oh, ma guarda un po’- disse Sandra con tono ironico
-L’insetto è tornato in campo… ma
ancora per poco-
-Non perdiamo tempo, Heracross! Attaccalo usando Breccia!- fu il
comando che il giovane diede al Pokèmon Monocorno, il quale
volò rapido contro il tipo Drago e lo colpì con
un micidiale “colpo di zampa”, facendolo anche
allontanare di un paio di metri -Oh, bene! Sembra che almeno un
po’ di danni li abbia fatti-
-Io non credo- replicò Sandra -Kingdra, Iper Raggio!-
-Cosa?- esclamò Alex
-Come?- dissero all’unisono Amy e Fran dallo stupore
-What?- esclamò invece Matt.
E mostrando una velocità di riflessi incredibile, Kingdra
attaccò Heracross “sparando” dalla bocca
quella che era considerata la più potente tra le mosse che
un Pokémon può apprendere e che, in tutta la sua
rapidità, investì senza alcuna pietà
il Coleottero, che proprio come era capitato a Pidgeot con il
Dragopulsar, si ritrovò a terra, più ferito di
prima e totalmente K.O.
-Hai visto quanto si è rivelato forte e potente il mio
Kingdra?- domandò la Capopalestra con tono ancor
più ironico -Potrai anche aver sconfitto Gyarados e
i miei due Dragonair, ma lui… è in assoluto il
mio Pokémon più forte. Te l’avevo detto
che contro di me non avresti avuto nemmeno l’1% di
possibilità-
-E io ti dico che non è ancora detta l’ultima
parola!- ribatté subito Alex, richiamando Heracross e
prendendo mano all’ultima Poké Ball che gli
serviva per la sua lotta -Perdonami se ti ho fatto aspettare
così tanto, amico mio- aggiunse, rivolto al
Pokèmon all’interno della sfera -Questa
è l’ultima lotta, quella essenziale il cui
risultato ci potrebbe consentire o meno l’entrata nella Lega
Pokémon. Perciò armiamoci di tutto il coraggio e
di tutta la nostra determinazione e portiamo a casa la vittoria! Vai,
Quilava!-
-Quiiiiilava!- aveva esclamato il Pokémon Vulcano,
più carico che mai.
-Allora, dato che al momento Kingdra non potrà muoversi a
causa dell’effetto secondario di Iper Raggio, approfittane
per dargli una bella scaldata con Lanciafiamme, ok?-
-Quilavaaaa!- ubbidì il tipo Fuoco, emettendo dalla bocca
una potente fiammata contro Kingdra, che non potendo ancora muoversi,
per tutto il turno avversario fu in balia delle fiamme, anche se
essendo in parte un tipo Acqua l’attacco non fu
così potente come sperato.
-Tutto qui?- disse Sandra, del tutto indifferente riguardo
all’ultima scelta di Alex -Non solo mandi in campo un tipo
Fuoco ma ti aspetti pure che le sue mosse possano impensierire Kingdra?
Cielo, sei l’Allenatore più ingenuo che abbia mai
affrontato-
-Chiamami pure ingenuo, ma rimane il fatto che sono comunque riuscito a
mandarti K.O. 3 Pokémon su 4-
-…E va bene, dopo questa te la sei proprio cercata, mio
caro. Kingdra, Idropompa!-
-Oh, no! Questo non va affatto bene!- disse Alex, preoccupato per
ciò che sarebbe accaduto se Quilava fosse stato colpito da
una mossa come quella -Presto, Quilava! Cerca di evitarlo e poi usa
Ruotafuoco!-
Non facendoselo dire due volte, il tipo Fuoco eseguì
prontamente gli ordini del suo Allenatore, e sfoggiando quindi una
buona velocità in un attimo riuscì sia ad evitare
il potente getto d’acqua che a ricoprirsi di fiamme e
rotolare scattante verso Kingdra, colpendolo in pieno in quella zona
del corpo che doveva corrispondere al suo “petto”.
Purtroppo, anche questa volta l’attacco di Quilava non ebbe
gli effetti sperati.
-Tenta pure quanto ti pare, bello mio- gli disse Sandra -Le squame dei
tipi Drago sono così resistenti che nemmeno la lava
riuscirebbe a scalfirle- aggiunse sottolineando ogni parola come per
dimostrare il divario di forza che intercorre tra i due Pokémon
-Perciò è inutile che ti dica che scegliendo
Quilava ti sei messo in trappola con le tue stesse mani, e ora ne
pagherai le conseguenze. Kingdra, usa di nuovo Idropompa-
-Kiiiingdraaaaa!- proferì con voce imponente il
Pokémon Drago, emettendo dalla sua bocca un sottile quanto
potente getto d’acqua in direzione del suo avversario.
-Stessa tattica di prima, Quilava: schiva e poi usa Lanciafiamme!-
ordinò invece il ragazzo, vedendo poi lo Starter muoversi di
nuovo in maniera rapida per evitare l’attacco e poi procedere
ad emettere dalla bocca una delle sue mosse più usate, nella
speranza di rallentare l’avversario.
-Miseriaccia…- commentò Matt -Non dico che la
tattica di Al sia sbagliata per affrontare un Pokémon come
quello, ma non potrà schivare per sempre-
-Per una volta sono d’accordo con te, sai?- gli disse Fran
-E fai bene- aggiunse Reika -Anche se Idropompa è
una mossa la cui percentuale per andare a segno è molto alta
e sembra anche l’unica di tipo Acqua che può
eseguire, Kingdra possiede comunque altre due mosse da cui Alex e
Quilava dovrebbero tenersi bene alla larga-
-Prima fra tutte l’Iper Raggio, in quanto anche tenendo conto
che Quilava possa resistere ad un attacco del genere, non sarebbe
comunque nelle condizioni per colpirlo prima che si
riprenda…- suppose Dylan.
-Ma lo stesso discorso vale per Dragopulsar- ribatté
l’Allenatice veterana -Anche se non infligge danni secondari
è comunque una mossa che causa danni pesanti
all’avversario-
-Sarà, ma io continuo a sperare che Alex e Quilava riescano
in qualche modo a cavarsela...- proferì Amy, serrando
entrambe le mani per la tensione -Devono cavarsela… ad ogni
costo-
-Vedo che insisti ancora…- notò la
Capopalestra, commentando l’ultima azione di Quilava -E va
bene, vorrà dire che cambieremo tattica… usa
Dragopulsar!-
-Kiiiiiing…- proferì il tipo Drago, iniziando a
caricare l’onda d’urto dalla sua lunga bocca
-Draaaa!- proseguì, rilasciando la mossa e travolgendo senza
alcuna pietà Quilava, il quale si ritrovò
sbalzato di un paio di metri.
-Oh, no… Quilava!- gridò il moro, vedendo lo
Starter a terra -Stai bene, amico mio!-
-Quiiil…- proferì l’interpellato,
rialzandosi a fatica -Quilava…- aggiunse come irritato,
segno che era pronto a continuare la lotta contro Kingdra.
-Pare proprio di sì- disse il ragazzo, tirando un sospiro di
sollievo -Adesso che ti sei fatto un’idea di cosa sa fare
questo avversario, che ne dici di dargli una lezione come si deve?-
-Quilava!- fu l’unica risposta del Pokèmon
Vulcano, il quale aveva iniziato ad emettere più fiamme di
prima.
-Questo è lo spirito giusto! Vai e colpisci ancora un volta
con Lanciafiamme!-
-Kingdra, impedisciglielo usando Idropompa!-
In un attimo, come le due mosse entrarono in contatto l’una
con l’altra, dalla loro collisione si generò una
spessa coltre di vapore, segno che entrambi si erano annullati a
vicenda. Volendo approfittare di ciò, al giovane Allenatore
di Borgo Foglianova ritornò in mente una vecchia tattica che
non aveva più usato da parecchio tempo.
-Quilava, è la nostra occasione! Avvicinati a lui usando
Ruotafuoco!- disse poi, volendo mettere subito in pratica la tattica a
cui aveva ripensato, sperando che potesse funzione
-Ah, no! Non credere che ci caschi, mio caro- ribatté a
sorpresa Sandra, intuendo le intenzioni del ragazzo -Kingdra,
intercettalo e poi usa Idropompa!- aggiunse, vedendo in seguito il suo
tipo Drago bloccare l’avanzata di Quilava ed investirlo in
pieno con il suo potentissimo getto d’acqua, che essendo
superefficace causo anche il doppio dei danni al povero tipo Fuoco.
-Quiiiiiil!- squittì dal dolore il Pokémon
Vulcano, cadendo a terra mentre le fiamme sul suo corpo sembravano sul
punto di spegnersi.
-Dannazione…- imprecò per la sfortuna il moro
-Questa non me l’aspettavo proprio-
-Che ti aspettavi, anch’io una volta ero solita usare una
tattica del genere approfittando di Muro di Fumo o di altre condizioni
che influenzavano il campo di lotta- rispose la Capopalestra -Accetta
la realtà, anche se te la sei cavata bene ormai la nostra
sfida è bella che conclusa-
-…Mi dispiace, ma non posso proprio farlo- si
limitò a rispondere il quindicenne -Come hai detto tu, il
divario tra di noi è vasto, e ho anche avuto modo di notare
quanto il tuo team sia degno del tuo rango- proseguì, mentre
Quilava si rialzava ancora una volta, anche se i danni sul suo corpo
erano aumentati a causa dell’Idropompa da poco subita
-Però… io e Quilava ne abbiamo passata tante,
anche troppe, per arrivare fin qui, e sappi che non me ne importa nulla
se siamo svantaggiati col tipo o il tuo Kingdra sembra apparentemente
invincibile…- continuò, mentre il suo sguardo
sembrò acquistare una rinnovata sicurezza e
un’altrettanto rinnovata determinazione -Noi… noi
non ce ne andremo di qui finché non avremo vinto!-
-Qui… la… va…- proferì
ancora affaticato lo Starter di tipo Fuoco, come per dare ragione al
suo Allenatore, mentre le sue fiamme sembravano riaccendersi
più vive che mai -Qui…lavaaaaaa!-
esclamò all’improvviso mentre il suo corpo,
proprio com’era successo con Pidgeotto, iniziava ad
illuminarsi fino ad essere avvolto del tutto dalla luce, segno che
anche per lui era finalmente giunto il momento di evolversi. Quando
ciò accadde, al suo posto vi era un Pokémon
simile ad una sorta di tasso bipede, la cui pelliccia era color crema
nella parte anteriore e blu scura nella parte posteriore. Ora la
corporatura sembrava molto più massiccia, e le fiamme
tipiche del Pokémon avevano cambiato ancora una volta la
loro posizione, questa volta formando una sorta di anello intorno al
collo dello stesso -Typhlosion!- ruggì quindi il
Pokémon, presentandosi sia al suo Allenatore che al resto
dei presenti.
-Oh, quindi adesso ti chiami Typhlosion, eh?- disse il ragazzo,
sorpreso da tale evento -Non male, devo dire che ti sei evoluto proprio
bene- aggiunse, dandogli una rapida occhiata per poi ritornare serio e
concentrato sulla sfida -Ma adesso abbiamo altro a cui pensare.
Ovviamente so bene che le tue condizioni non sono delle migliori, ma
che ne dici se tentiamo il tutto e per tutto e facciamo vedere a quel
cavalluccio marino di che pasta siamo fatti veramente?-
-Typhoon!- annuì il tipo Fuoco
-Bene, allora vai e colpiscilo con Lanciafiamme!- concluse il ragazzo,
più carico che mai
-Tyyy… Phooooon!- ubbidì lo Starter, per poi
aprire le fauci e scagliare ancora una volta, e verosimilmente con
molta più potenza di prima, la sua mossa più
caratteristica.
-Ma allora sei proprio senza speranze!- commentò la
Capopalestra -Quante volte devo ripeterti che le scaglie dei tipi Drago
sono molto resistenti!- aggiunse con sicurezza, salvo poi rimangiarsi
le parole quando vide il suo Kingdra venire colpito duramente dalla
fiammata di Typhlosion, ritrovandosi con un’ustione non
indifferente sul corpo -Ma… cosa… no,
è impossibile!-
-È possibile, invece- disse invece Alex, sorridendo
soddisfatto -Grazie all’evoluzione il mio Typhlosion
è diventato ancora più forte- aggiunse, mentre il
corpo del suo Starter sembrava a poco a poco circondarsi di un bagliore
rosso vivo, segno che l’Abilità Aiutofuoco stava
per attivarsi -E ora, amico mio, penso sia giunto il momento del gran
finale… se sai cosa intendo-
-Typhoon- annuì il Pokémon Vulcano, intuendo dove
volesse andare a parare il ragazzo
-Qualunque cosa tu abbia in mente, non funzionerà se prima
non vi fermiamo- ribatté ancora una volta Sandra, voltandosi
verso il suo Kingdra -Mio caro, sai cosa devi fare… vai e
colpiscilo con Idropompa!-
-Kingdraaaaaa!- esclamò il Pokémon Drago,
visibilmente ferito nel corpo e nell’orgoglio, pronto a
scagliare ancora una volta la sua unica mossa di tipo Acqua mentre
caricava in direzione del suo avversario
-Oh, io non credo proprio… Typhlosion, bloccalo e poi usa
Fuocobomba!-
E dando sfoggio di una rinnovata rapidità, il
Pokémon Vulcano afferrò la bocca di Kingdra con
entrambe le zampe anteriori e la strinse con forza, in modo da evitare
che potesse usare Idropompa. In seguito, dopo aver dato al tipo Drago
il giusto slancio, lo Starter di Fuoco lo lanciò in aria, e
una volta presa bene la mira, aprì la bocca e
caricò da essa un kanji fatto interamente di fiamme, per poi
lanciarlo subito dopo in direzione del suo bersaglio. Una volta
lanciato, il kanji iniziò ad ingrandirsi man mano che si
avvicinava e, raggiunto Kingdra, esplose in tutta la sua potenza di
fuoco. Infine, una volta che l’attacco si concluse, il
Pokémon Drago cadde rovinosamente a terra, esausto e col
corpo interamente ustionato.
-Wow…. Ma è stato… grandioso!-
commentò Fran, mettendosi poi ad esultare per la vittoria
dell’amico.
-Beh, dopo tutto non potevamo che aspettarci il meglio da
lui…- disse invece Dylan, sorridendo sereno.
-Ottimo lavoro, amico mio…- disse il ragazzo mentre
richiamava Typhlosion nella sfera, per poi avvicinarsi a Reika e
chiederle -Allora? Come ti sono sembrato? Non è stata niente
male come lotta, vero?-
-Beh, ammetto che in questa lotta da una parte sei stato molto
bravo...- rispose lei, portando una mano verso di lui -Ma
dall’altra sei stato anche incosciente- aggiunse, avvicinando
la mano verso la fronte del ragazzo per mollargli una "schicchera".
-Ahia!- si lamentò il quindicenne, massaggiandosi la fronte
dolorante.
-Posso chiudere un occhio sul fatto che Heracross, nonostante la
Paralisi e i danni subiti dal Lanciafiamme sia riuscito a mandare K.O.
il secondo Dragonair di Sandra... ma che tu abbia avuto la faccia tosta
di sfidare il suo Kingdra contando sulle sole forze di Typhlosion
nonostante la differenza dei tipi, questo no!-
-Ma... ma alla fine ho comunque vinto, no?-
-Certo, ma hai comunque rischiato grosso! Pensa cosa sarebbe successo
se Fuocobomba non fosse andato a segno. In quel modo Kingdra ne avrebbe
approfittato per abbatterlo con Idropompa! In poche parole, hai
letteralmente giocato d’azzardo!-
-Oh, andiamo- cercò di calmarla Amy -L’importante
è che ora abbia vinto e si sia guadagnato la Medaglia-
-Eh, già…- concordò Matt, dando una
più che meritata pacca sulla spalla all’amico, che
ancora una volta era riuscito ad affrontare una sfida importante e,
come sempre, ne era uscito vincitore.
Fine Cap.43
**Angolo dell'Allenatore** Ebbene, volevate la seconda parte? Eccola
qui xD A parte gli scherzi, come avete potuto vedere anche questa volta
il nostro Alex è riuscito a trionfare in maniera eccellente
nella sua Lotta in Palestra, ovviamente non solo grazie al mitico
Heracross, ma anche ai suoi due Pokémon più
usati, vale a dire Quilava e Pidgeotto, ora divenuti semplicemente
Typhlosion e Pidgeot. Ora, aprendo una piccola parentesi, sicuramente non vi sarà piaciuta la trovata del
farli evolvere durante la lotta (visto che ciò ricorderebbe
un po' troppo l'anime) ma siccome era da parecchio che volevo fargli
raggiungere lo stadio finale non me la sentivo di annacquare tutto e
far dire ad Alex (o a chi per lui) che si erano evoluti "fuori scena",
cosa che non mi piace molto. In ogni caso, farò in modo che
le prossime evoluzioni non avvengano sempre durante le lotte (cosa che
in questa fiction è accaduta solo pochissime volte, per
fortuna). Detto questo, se volete sapere cosa succederà
dopo, non dovete fare altro che restare in campana e attendere il
prossimo capitolo. A presto ^^
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Capitolo 44 *** Ricerca alla Tana del Drago ***
Cap.44:
Ricerca alla Tana del Drago
-Osserva, o giovane Allenatore- esordì Sandra, mostrando ad
Alex e gli altri la sua Medaglia, la cui forma era quella di una testa
di drago stilizzata di colore nero e con gli occhi rossi -Questa
è la Medaglia Levante, vale a dire l'ultima Medaglia che gli
Allenatori meritevoli acquisiscono per partecipare alla Lega
Pokémon... tuttavia, se proprio vuoi questa Medaglia, devi
prima svolgere un favore per conto mio- spiegò, per poi
rimettersi in tasca l’oggetto.
-...Eh?- disse Alex, sorpreso da quell’affermazione.
-Ma che razza storia è questa?! Alex ti ha
battuto, quindi dovrebbe meritarsela di diritto!- esclamò
Fran, leggermente alterata dal comportamento della Capopalestra.
-Calmati, non c’è bisogno di agitarsi
così…- la calmò Dylan, tenendola ferma
per le spalle.
-Cosa c'è, credevate davvero che me medesima avrebbe ceduto
così facilmente la propria Medaglia? Che ingenui...
comunque, il favore che richiedo al vostro amico è una
semplice caccia al tesoro- continuò Sandra, aprendo le tre
dita della mano sinistra -Hai esattamente tre giorni di tempo per
andare alla Tana del Drago e trovare per me un rarissimo Dente di Drago-
-Dente di Drago?- domandò Matt.
-Esatto- rispose per lui Amy -Si tratta di un oggetto che se tenuto da
un tipo Drago può aumentare la potenza delle sue mosse-
-Non ti dispiace se li accompagno anche io, vero Sandra?- si fece
avanti Reika.
-Non vedo perché no... chiunque tu sia- rispose poco
convinta l’interpellata, inarcando un sopracciglio.
-Ma come?! Sandra non ti ricordi di me?!- disse sorpresa
l’Allenatrice -Devo essere cambiata un sacco in questi
anni... ed è anche vero che quando mi hai incontrata avevo
solo undici anni...-
-Fatti vedere bene...- disse la Capopalestra, avvicinandosi a Reika
-Ah, adesso mi ricordo. Tu eri quella ragazzina con il Meganium!-
-Già proprio io- disse la ragazza, sorridendo contenta
-Comunque non preoccuparti, li accompagnerò solamente e non
interferirò in alcun modo-
-Perfetto… ma ricordati solo una cosa, mio caro-
proferì la sedicente Signora dei Draghi, ritornando a
rivolgersi al giovane dagli occhi verdi -Se non mi porterai il Dente
entro i tre giorni, dovrai dire addio alla Medaglia e con essa alla tua
possibilità di partecipare alla Lega… sei pronto
a correre questo rischio?-
-Accetto la sfida con molto piacere, Sandra- fu la pronta risposta di
Alex, il quale incominciò poi ad incamminarsi insieme ai
suoi amici verso l’uscita della Palestra -E ti assicuro che
la vincerò-
-Allora ti auguro buona fortuna…- disse infine la
Capopalestra “Perché si da il caso che te ne
servirà molta, mio caro… chissà se
riuscirai davvero a superare una sfida del genere e dimostrare di
essere davvero un Allenatore meritevole della mia Medaglia”
pensò poi, sorridendo ambiguamente.
***
-E quindi, a partire da adesso abbiamo tre giorni per adempiere alla
richiesta di Sandra- ricapitolò Matt, che una volta finita
la sua carne ai ferri era intento ad accordare la sua chitarra mentre
era ancora seduto ad uno dei tavoli del Centro Pokémon
-Certo che questa è proprio una good challenge-
-Già…- aggiunse Dylan, il quale dopo mangiato
aveva approfittato della calma per tirare fuori da una delle tasche
interne del suo giubbotto il libro che aveva comprato tempo fa ad
Olivinopoli e mettersi a leggerlo in tutta tranquillità -Ma
prima, ciò che ci serve per iniziare è farci dire
da Amy tutto quello che sa su questa cosiddetta “Tana del
Drago”-
-Oh, quindi Amy è di Ebanopoli? Questa sì che
è una sorpresa- esclamò Reika, in quel momento
impegnata a mangiarsi con gusto un piatto di pasta alla carbonara
-Mmmh, che bontà! Era da tempo che non mangiavo qualcosa di
così buono!- aggiunse tutta contenta, per poi tornare seria
una volta ingerito anche l’ultimo boccone -Forse potrebbe
essere una cosa molto educativa anche per me, che ad essere sinceri ho
visitato quella Tana solo un paio di volte…-
-Beh, se proprio volete, vi dirò ciò che so-
disse invece la rossa, posando tranquillamente le posate sul piatto ora
vuoto -Allora, tanto per cominciare, la Tana del Drago è
ciò che potete considerare il fiore all’occhiello
di Ebanopoli, e nel complesso è una grossa caverna al cui
interno vivono i tipi Drago. È un luogo a cui poche persone
hanno accesso in quanto non solo i tipi Drago che ci vivono sono
parecchio territoriali, ma anche perché al centro di essa vi
è un tempio nel quale, così si dice, vive una
sorta di culto segreto dedicato ai tipi Drago-
-Aaaah... affascinante- commentò Alex dopo aver ascoltato il
discorso di Amy -Però… questo cosa ha a che fare
con la richiesta che mi ha fatto Sandra?-
-Ci sto arrivando tesoro, un po’ di pazienza- si dovette
interrompere l’Allevatrice, per poi schiarirsi un momento la
voce riprendere -Proseguendo, si dice inoltre che la Tana del
Drago fosse abitata fin dai tempi antichi da veri Draghi, e che alcuni
dei loro resti, come per esempio le zanne, abbiano una certa
affinità non indifferente con i tipi Drago, molto
probabilmente perché ne sono loro discendenti. Tuttavia,
essendo il Dente di Drago un oggetto molto raro, non posso garantirti
con tutta certezza se ne è rimasto ancora qualcuno
lì dentro o meno-
-Ma provare con costa nulla, no?- le disse Fran, fattasi
improvvisamente intraprendente -Tanto abbiamo massimo tre giorni di
tempo, non sarà difficile se iniziamo da adesso-
-Sì, Fran ha ragione- aggiunse Dylan, riponendo via il suo
libro -Se ci portiamo subito in vantaggio potremmo avere già
qualche possibilità per la nostra ricerca-
-Bene, allora è deciso- concluse Alex -Appena i miei
Pokémon si saranno ripresi, andremo subito alla Tana-
***
-Eccoci qui, ragazzi- esordì Reika, indicando il lago in cui
erano appena giunti -Al di là di questo laghetto si trova
l'entrata per la Tana del Drago-
-Molto bene, allora non ci resta che entrare- disse Alex, per poi
rivolgersi alla sua ragazza -Amy, saresti così gentile da
chiamare fuori Reddy, per favore?-
-Reddy?- ripeté la ragazza, incuriosita.
-Sì- rispose l'Allevatrice -E' il mio Gyarados rosso-
-EH?!- esclamò la sedicenne, incredula -Un Gyarados...
rosso?-
-Già- sorrise semplicemente lei -E siccome era tutto bello
rosso l’ho chiamato così-
-Fai prima a mostrarlo che a parlarne- aggiunse Matt
-Nessun problema. Esci fuori, Reddy!- disse poi la rossa,
lanciando la Ultra Ball facendo uscire fuori il Pokémon
Ferocia, il quale emise anche un lieve luccichio dalle squame non
appena entrato in acqua.
-Non avevo mai visto nulla di simile... devo dirlo: sono sorpresa-
commentò la ragazza, per poi mettere mano ad una Ball la cui
forma era quella di una Poké Ball normale, con
l’eccezione di un paio di placchette gialle poste sui lati e
una decorazione a forma di fulmine stilizzato sulla parte superiore -Ma
adesso non abbiamo tempo da perdere. Vieni fuori Fuyu, mi serve il tuo
aiuto!- aggiunse, lanciando la Ball in aria.
-Fuyu?- domandò Alex -Come "inverno"?-
-Sì, esatto!-
-Chissà che Pokémon sarà mai, se si
presenta con un nome simile- si chiese Matt, per poi notare con i suoi
stessi occhi che il Pokémon appena fuoriuscito dalla sfera
non era altri che… -Un Lapras? Ma… ma…
that’s incredible! È un Pokémon
rarissimo!-
-Non raro come un Gyarados rosso, ma come compagno non lo cambierei per
nulla al mondo- disse la ragazza accarezzando dolcemente il muso della
Pokémon Trasporto -Allora, a chi va un passaggio?-
-Vengo io, a me piacciono molto i tipi d'Acqua- disse Amy.
-Dato che mi ispira fiducia, ci salgo pure io- aggiunse Fran.
-Bene, allora a noi tre basterà salire su Reddy- concluse
Matt, indicando sia lui che Dylan e Alex.
-GYAAAAAH!- confermò il brillante Gyarados rosso.
-Bene, allora tutti a bordo, ragazzi!- concluse Reika, che nel
frattempo era già salita sulla schiena di Fuyu.
-Laaaah- esclamò con felicità la Lapras,
iniziando a nuotare seguita a ruota da Reddy.
Il tragitto che portava fino alla Tana del Drago non fu molto lungo da
percorrere, e nel giro di una mezz’ora buona il gruppo di
Alex riuscì a raggiungere la meta prestabilita, il cui
interno era per la maggior parte ricoperto d’acqua e nella
minor parte da pochi lembi di terra. L’unica cosa che saltava
di più all’occhio in quella grotta era che al
centro di essa vi era ciò che sembrava un vecchio tempio
simile ad una pagoda, ai cui lati facevano capolino due statue
raffiguranti due draghi orientali in posizione d’attesa.
-Quello deve essere il tempio di cui parlava Amy…- disse
Dylan, notando l’edificio in lontananza.
-Già- annuì Alex -A giudicare dalle condizioni in
cui è tenuto, deve essere abbandonato da secoli-
-Chi può mai dirlo, Al? Potrebbe anche essere abitato da
qualche fantasma- ci scherzò sopra Matt.
-Non credi sia il momento meno adatto per fare battute?- lo riprese
Reika, che insieme alle ragazze era accomodata sul dorso della sua
Lapras, la quale stava nuotando di fianco a Reddy.
-Ha ragione- le fece eco Fran -Non dimenticarti che abbiamo una ricerca
da svolgere-
-E osservando bene come la conformazione di questo posto, non mi
meraviglio se Sandra ha dato ben tre giorni di tempo…-
proferì Amy, guardandosi intorno -In tal caso, se vogliamo
impiegare il minor tempo possibile, occorrerà usare tutti i
Pokémon che abbiamo-
-Oh, quindi vuoi fare una ricognizione su tre fronti…-
dedusse l’Allenatrice sedicenne -Ottima pensata-
-Scusate se vi interrompo durante la vostra discussione,
ragazze…- si intromise il chitarrista -Ma cosa sarebbe una
ricognizione su tre fronti?-
-Un tipo di ricerca dove uno o più Allenatori impiega o
impiegano qualsiasi Pokèmon che possa agire in mare, in
cielo e sulla terraferma- spiegò in poche parole
l’albino dagli occhi scarlatti -Solitamente viene impiegata
nella ricerca di oggetti rari, ma a differenza delle ricognizioni
normali più Pokémon vengono usati e
più si ha un’altra probabilità che la
ricerca vada a buon fine-
-Oh, allora è proprio un’idea very cool!
Facciamolo, dai!-
-Aspetta!- precisò Reika -Se vogliamo fare una cosa come si
deve, dobbiamo prima seguire un ordine specifico per lasciare in azione
ciascun Pokèmon, non credi? Se mandiamo in campo per primi
quelli che sono incapaci di nuotare nella zona dove ci troviamo ora non
faremo di certo una bella figura…-
-Sì…. Giusto…-
-Bene. E ora che abbiamo messo le cose in chiaro, inizieremo
prima dai Pokémon che possono nuotare, a seguire quelli che
possono volare e per finire, una volta toccato terra, quelli rimasti.
Tutto chiaro?-
-Cristallino- rispose Alex, iniziando a tirare fuori le Ball -Non vedo
l’ora di iniziare-
E accordatisi in questo modo, ciascuno di loro mandò in
campo i propri Pokémon ponendoli in determinate zone della
Tana del Drago. E quando giunse il momento di usare i
Pokémon per la terraferma, Reika ebbe modo di mostrare agli
altri anche i ultimi due membri della sua squadra, vale a dire un tipo Spettro dalle fattezze femminili appartenente alla specie dei Misdreavus, e ovviamente Haru, il suo Starter di tipo Erba
caratterizzato dal grande fiore rosa che gli cingeva il collo.
-Cavoli!- commentò Alex, vedendo il tipo Erba con i suoi
occhi -Così sarebbe lui Haru-
-Già… non è un amore?- disse invece
Reika, accarezzando la testa del Pokémon Erba, il quale
sembrò sorridere ed esprimere un verso contento -Ma come ho
già detto, non abbiamo tempo da perdere-
-Sì, è vero- le diede ragione Fran, dando alla
sua voce un tono molto sicuro -Mettiamoci subito all’opera-
-Ne-nessun problema… ma prima non è che potreste
allontanare questo Spettro via da me?- si lamentò Amy, che
in un attimo si era ritrovata con il Misdreavus di Reika intento a
tirarle divertito i capelli.
-Tranquilla, Midnight è solito fare così quando
vuole conoscere qualcuno- spiegò l’Allenatrice
sedicenne
-Miiiis…- sembrò concordare il Pokémon
interpellato, mentre continuava senza problemi il suo
“gioco”
-Ti prego, digli di lasciarmi stare… io ho paura dei tipi
Spettro- disse in lacrime l’Allevatrice.
-Va bene, va bene…- disse la ragazza, facendo cenno a
Midnight di smettere.
E fu così che la ricerca di tre giorni del Dente di Drago
ebbe finalmente inizio, e ciascun Pokémon ebbe modo di
partecipare e fare la sua parte. I tipi Acqua guidati da Fuyu si
occuparono ovviamente di controllare tutta la zona d‘acqua
presente nella Tana, mentre i vari Pokémon rimasti a terra
si occupavano di cercare, ovviamente, nel terreno. Infine, tutti i
Pokémon che potevano volare svolgevano sia la loro classica
parte di ricognizione aerea e, se serviva, anche di supporto per gli
altri nel caso si presentassero problemi come l’apparizione
di Pokémon selvatici. Purtroppo, nonostante
l’impegno impiegato, il primo giorno si concluse con un nulla
di fatto, obbligando i ragazzi a tornare al Centro Pokémon a
mani vuote.
-Aaaah, che iella…- si lamentò Alex, il quale per
la delusione aveva appoggiato la testa su uno dei tavoli a cui era
seduto con Amy.
-Dai, non essere così triste, era solo il primo giorno-
provò a tirarlo su di morale la sua ragazza -Vedrai, sono
sicura che domani andrà meglio-
-Speriamo… non me la sentirei proprio di tornare a casa e
dare al Professor Elm e alla mamma la notizia che per colpa di una
richiesta impossibile da parte di Sandra non ho potuto ottenere la mia
ultima Medaglia…-
-In effetti, questo è stato un vero colpo basso…-
disse invece Matt, intento come al solito nella sua stesura di testi
nuovi -Si vede che l’ha pensata proprio bene per impedirti di
lasciarti la sua Medaglia-
-Però non capisco, Sandra è comunque una
Capopalestra, no?- esclamò Fran, intenta a spazzolare un
po’ la pelliccia del suo Eevee -Dato che Alex l’ha
battuta, lei dovrebbe accettare di buon grado la sconfitta e
cedergliela senza fare storie-
-Premettendo che non sono uno psicologo…- proferì
Dylan, che da quando erano ritornati dalla Tana del Drago si era
nuovamente concentrato sul suo libro -Può darsi che faccia
così perché essendo l’ultima
Capopalestra da affrontare gode di un certa fama, in quanto in ogni
Regione l’ottavo Capopalestra è sempre quello
più forte e apparentemente imbattibile-
-In poche parole, non cede la Medaglia perché è
troppo orgogliosa della sua carica?- domandò la ragazza
dagli occhi nocciola, inarcando un sopracciglio poco convinta -Ma che
razza di motivo sarebbe?!-
-Beh, che ti aspettavi? È pur sempre "la Signora dei
Draghi", e se vuoi ottenere il suo rispetto devi dimostrarglielo di
persona- intervenne Reika con tono ironico ma allo stesso tempo sagace
-E credimi, io ne so qualcosa...-
-Davvero?- le domandò Amy -E che cosa hai dovuto fare per
lei?-
-Oh, nulla di speciale... dovevo solo raggiungere il tempio alla Tana
del Drago e dimostrare al vecchio saggio che viveva lì
quanto fossi una valida Allenatrice- spiegò la veterana -E
che ci crediate o no, è proprio in questo modo che ho
ottenuto la mia Tenryu, che a quel tempo era solo una Dratini-
-Ah… quindi il tempio della Tana è ancora
abitato…- commentò Matt, sentendosi in colpa per
la battuta che aveva fatto tempo prima -Ma se è
così, magari domani potremmo recarci lì e vedere
se il saggio potrebbe essere così gentile da darci una mano-
-Beh, potremmo sempre fare un tentativo…- concluse Alex, per
poi alzarsi dal tavolo -Speriamo solo di non incappare in un altro buco
nell’acqua-
-Non scoraggiarti così, Alex- gli disse
l’Allevatrice dai capelli rossi -Hai sempre affrontato
qualsiasi avversità a testa alta, non vorrai mica rinunciare
a tutto di punto in bianco-
-Eh? Ma no, certo che no…- disse il moro, alle cui parole
della ragazza sembrò riprendere
“vitalità” -Allora è deciso,
domani ritorneremo alla Tana e chiederemo all’anziano saggio
di darci qualche consiglio-
Infatti, nel giorno che seguì, il gruppo del giovane ragazzo
di Borgo Foglianova si presentò per la seconda volta alla
Tana del Drago e, una volta superata con successo l’intera
area “marina” di essa senza incorrere nei territori
dei vari Dratini e Dragonair che l’abitavano, si
ritrovò dinnanzi al tempio, sopra la cui porta vi era
un’insegna ormai consumata dal tempo ad eccezione delle lettere incise in essa, che erano color d’oro.
-“Il Tempio del Drago, dimora dove è nata e
cresciuta l’antica stirpe dei Domadraghi”- disse
Dylan, leggendo ad alta voce le parole scritte sull’insegna
per poi guardarsi intorno -Dunque questo è anche un luogo di
allenamento oltre che di culto… interessante…-
-Domadraghi? E che cosa sarebbe?- domandò un incuriosito
Alex.
-Si tratta di un Allenatore specializzato nell’addestrare i
Pokémon di tipo Drago- gli spiegò Amy -Stando a
quanto si dice, il culto del Tempio del Drago e i suoi insegnamenti
sono incentrati non tanto sulla forza di un Allenatore, quanto sul
legame tra l'Allenatore e i suoi Pokémon-
-E conoscendo la forza dei tipi Drago, l’ambizione di ogni
Allenatore cresciuto in un città come Ebanopoli è
divenire un Domadraghi, giusto?- suppose Fran -Non sembra male come
obiettivo-
-Già… peccato che siccome i tipi Drago sono
Pokèmon dannatamente difficili da addestrare, coloro che
diventano Domadraghi si contano appena sulle dita di una mano- li
interruppe una voce alla loro sinistra, il cui proprietario, dato il
tono sempre più da duro e la sua particolare capigliatura,
era molto più che familiare per Alex e compagni -Ma a parte
darvi questa insulsa informazione, che diamine ci fate voi qui?-
-Potremmo farti la stessa domanda, sai, Lukas?- gli rispose
semplicemente Matt, per poi buttare uno sguardo su come era ridotto il
nuovo arrivato -Cavoli, amico… sia i tuoi vestiti che i tuoi
capelli devono aver avuto giorni migliori, che ti è
successo?-
-Non ci arrivi, musicista mancato?- ribatté
l’altro, indicando alcune ammaccature e tagli incisi nel
terreno dietro di lui -Questo è il luogo dove mi
alleno… l’ideale per poter temprare il proprio
spirito combattivo-
-Oh, quindi ambisci anche tu a diventare un Domadraghi?
Congratulazioni- gli disse un’ironica Reika.
-Ma che diamine dici? Io non ho nulla da spartire con quelli
là!- fu la susseguente reazione di Lukas, visibilmente
irritato sia dalla frecciatina della ragazza che in generale -E
comunque, se non avete altro da dirmi, siete pregati di levarvi dalle
scatole!-
-Ah, sì? Sennò cosa farai, ci tiri addosso le
pietre?- rincarò lievemente la dose l’Allenatore
quindicenne.
-Faccio di meglio, vi costringo a sloggiare alla mia maniera- concluse
il rivale dai capelli rossi e neri, mettendo mano ad una
Poké Ball.
-Oh, vuoi una lotta, eh? Allora ti accontento subito, amico-
-Aaah, ci risiamo un’altra volta- commentò Fran
-Possibile che ogni volta che quei due si incontrano devono per forza
lottare?-
-Che vuoi farci… sono rivali…- si
limitò a risponderle Dylan.
-Oh, oh, oh… che sta succedendo qui?- intervenne
all’improvviso un uomo che, a giudicare dalla sua altezza
piuttosto bassa e i corti capelli bianchi, doveva essere di
età molto avanzata. Aveva gli occhi socchiusi in due lievi
fessure, ma sembrava comunque vederci bene nonostante
portasse un piccolo paio di occhiali dalle lenti chiare sul
naso. La particolarità principale di quell’anziano
era però l’abbigliamento, consistente in una
giacca blu notte dai ricami dorati, decorata con l’effige di
un dragone cinese sul davanti, dei semplici pantaloni neri e un paio di scarpe simili a quelle indossate dai praticanti di arti marziali.
-Uh? E adesso chi è quel vecchietto?- domandò un
sorpreso Matt, ottenendo come risposta una schicchera da parte di Reika
-Ow… ma che ho detto di male?-
-Cerca di portargli rispetto…- gli spiegò la
ragazza, per poi inchinarsi davanti a lui come in segno di rispetto per
la sua figura -Si tratta del signor Ryukou, l’anziano saggio
che gestisce il Tempio del Drago- aggiunse facendo poi cenno a tutti
gli altri, Lukas compreso, di fare lo stesso.
-Esattamente- concordò l’uomo, per poi guardare in
maniera quasi circospetta i presenti -Normalmente la mia persona non
riceve così tante visite al Tempio… posso sapere
cosa vi porta qui, giovanotti?-
-Una richiesta del vostro aiuto, o almeno di un vostro
consiglio…- gli rispose Dylan
-Il nostro amico Alex, dopo una lunga ed estenuante lotta in Palestra
contro Sandra, è riuscito a vincere la sua ultima Medaglia,
ma la Capopalestra non ha voluto cedergliela- aggiunse Fran.
-E di conseguenza, adesso abbiamo tre giorni di tempo per cercare un
Dente di Drago, che pare si trovi da qualche parte in questa Tana-
proseguì Matt.
-Abbiamo quindi pensato che, se non aveva nulla in contrario,
richiedendo la sua consulenza, potesse darci una mano in questa nostra
ricerca- concluse Amy.
-Io invece ero solo qui per allenarmi e
nient’altro…- si limitò a dire Lukas,
irritato per essere stato interrotto proprio quando lui e Alex stavano
per iniziare a lottare.
-Capisco, capisco… dunque siete qui per conto di
Sandra…- proferì il saggio mentre si passava con
fare pensoso un dito sul mento -Beh, è probabile che la mia
persona abbia delle buone informazioni per la vostra
ricerca…-
-Eh? Sul serio?- gli domandò l’Allenatore di Borgo
Foglianova.
-Tuttavia…- riprese a parlare l’anziano -Se
proprio le volete, due di voi dovranno dimostrarmi il proprio valore in
quanto Allenatori-
-In poche parole, vuole mettere due di noi alla prova?- chiese Fran.
-Proprio così…- proseguì ancora il
saggio, per poi voltarsi verso Alex e Lukas -E penso che voi due siate
i più adatti a tale prova-
-Eh? No, no, aspetti un momento- disse con sorpresa il moro quindicenne
-Posso capire che lei abbia scelto me in quanto sono io la persona a
cui serve il Dente, ma Lukas che motivo ha?-
-Sì, per l’appunto- concordò il suo
rivale, cosa che parve sorprendere i vari presenti -Come le ho
già detto prima, io passo parte del mio tempo qui solo per
allenarmi… non ho nulla da spartire con loro-
-Oh, ma un motivo c’è per entrambi, o giovani
Allenatori…- proferì il saggio Ryukou -Dato che
sembrava che stesse per confrontarvi in una lotta Pokémon,
ho pensato che non ci sia prova migliore per dimostrare alla mia
persona quanto valete-
-E se ci riusciranno, le ci darà le informazioni?-
domandò Amy.
-Avete la mia parola…- concluse il diretto interessato,
andando poi a sedersi sulla scalinata del Tempio.
-Tu che ne dici, Lukas? Lo facciamo?- propose Alex.
-Tsk, a me interessa solo battermi contro di te, perciò puoi
solo immaginare quale sia la mia risposta- tagliò corto
Lukas -Faremo un 1 vs 1, niente Starter, chi vince
prende tutto-
-A me va benissimo. Tra l’altro, è da tempo che
non mi capitava una sfida del genere-
E senza aggiungere altro, i due rivali non tardarono a mettere mano
alle proprie Ball e dare inizio alla sfida. Il primo ad iniziare fu
proprio Lukas, il quale dopo aver lanciato la sua Ball in campo
svelò ciò che sembrava essere un suo recente
acquisto nel team, rappresentato da un Pokémon simile ad una
sorta di volpe antropomorfa, con un marchio a forma di stella sulla
fronte, due lunghi baffi sul muso, un torso piuttosto stretto simile al
pettorale di un’armatura e, cosa molto curiosa, di un
cucchiaio stretto nella mano destra. Per ovviare alla
curiosità di Alex, tale Pokémon venne analizzato
e riconosciuto dal Pokédex come un Kadabra, un tipo Psico.
-Oh, quindi possiedi anche un Kadabra…- commentò
l’Allenatore dagli occhi verdi -Non mi intendo molto dei tipi
Psico, ma credo tu abbia fatto una buona scelta-
-Invece di metterti a farmi questi complimenti inutili, pensa piuttosto
alla tua scelta- ribatté con tono freddo il suo rivale
“Anche se, conoscendoti, manderai in campo Pidgeotto o
Heracross…” rifletté poi tra
sé e sé, facendo mente locale sulle lotte passate
-Oh, ma la mia scelta l’ho già fatta- fu la pronta
risposta del ragazzo, la cui Poké Ball era già
bella che pronta per il lancio -E per questa sfida io scelgo
te… Butterfree!-
-Freeee!- esclamò con allegria la Pokèmon
Farfalla, che una volta uscita dalla sfera era volata verso il suo
Allenatore e gli si era appoggiata dolcemente sulla sua spalla
-Freee… Free?-
-Certo che sono contento di vederti, mia cara- rispose il ragazzo
accarezzandole un po’ la testolina, per poi indicarle il
campo di battaglia -E come vedi, oggi è il tuo turno per
combattere. Ti senti pronta, non è vero?-
-Free!-
-Bene, allora conto su di te- concluse lui, per poi vedere la sua tipo Coleottero scendere in campo -E visto che non ho molto tempo da perdere, vai e attacca con Paralizzante!-
-Kaaaa...daa…- sembrò lamentarsi il tipo Psico,
finendo Paralizzato -Kadabra!- esclamò subito dopo,
illuminandosi di una lieve luce rosata, luce che poi avvolse Butterfree
e, con molta sorpresa per i presenti, fece entrare in stato di Paralisi
anche lei.
-Eh? Ma cosa…?- disse uno stupito Alex.
-Sincronismo- spiegò invece il suo rivale, ostentando un
sorriso sardonico -Una particolare abilità unica dei tipi
Psico che consente all’utilizzatore di passare una Condizione
di Stato all’avversario che l’ha causata-
-In poche parole, adesso entrambi i nostri Pokémon sono
Paralizzati?-
-Proprio così, ma il bello deve ancora venire. Kadabra, usa
Psicoraggio-
-Ka… dabra!- ubbidì il Pokémon Psico,
i cui occhi si illuminarono di un lieve bagliore, per poi rilasciare
subito dopo dal suo cucchiaio un raggio multicolore, che
colpì duramente la tipo Coleottero, anche se essa non
riportò danni molto gravi.
-Sicuro che quell’attacco fosse “il
bello” che volevi mostrarmi?- disse il moro, sarcastico
-Voglio dire, lo sanno anche i muri che i Coleotteri sono molto
resistenti ai tipi Psico, e al contrario i tipi Psico sono svantaggiati
contro di loro- aggiunse, per poi puntare un braccio in avanti e dire
-Coraggio, Butterfree! Ora vai e colpisci con Coleomorso!-
E nonostante la paralisi, la tipo Coleottero svolazzò
diretta verso Kadabra e, dopo aver allungato i suoi piccoli dentini, lo
morse al braccio e iniziò a rosicchiarglielo in modo
alquanto fastidioso al punto che il tipo Psico dovette lanciarla in
aria pur di staccarsela di dosso e prepararsi ad attaccare di nuovo.
-Non attendere oltre, Kadabra!- esclamò Lukas
-Vendicati usando Inibitore!- aggiunse per poi vedere il suo
Pokèmon emettere strane onde dal suo cucchiaio e,
apparentemente, stordire la Pokémon Farfalla -Ecco fatto,
così per un po’ sarà impossibilitata ad
usare quella mossa-
-Ehi, non credere che quella sia l’unica mossa
d’attacco a disposizione di Butterfree- replicò
subito Alex, deciso a dare il massimo -Butterfree, usa Confusione-
-Freee…- disse in risposta la tipo Coleottero, iniziando ad
utilizzare la sua mossa di tipo Psico e prepararsi a colpire
Kadabra, ma…
-Kadabra, Protezione!- ordinò invece il rivale, il cui
Pokéon aveva portato in vanti il suo cucchiaio e si era
circondato di una bolla energetica di colore verde, annullando quindi
l’attacco.
-Cavoli, hai proprio pensato a tutto, eh?- notò il ragazzo
di Foglianova -Non ti facevo così acuto nelle
lotte… di solito avresti attaccato con molta più
foga e insistenza-
-Eh? Ma che dici, io lotto sempre così-
-Certo, certo… ammettilo che ti stai divertendo-
-Ma che sciocchezze dici? Le lotte Pokémon sono affari seri. E io
ho tutta l’intenzione di diventare forte fino a superarti e
dimostrarti chi è il migliore!-
-Allora che aspetti? Fammi vedere fin dove puoi spingerti…
amico-
-Con molto piacere… perdente-
-Oh, oh, oh… sembra che i vostri animi si stiano
scaldando…- notò come soddisfatto il saggio
Ryukou -In tal caso, mi aspetto da voi una lotta coi fiocchi. Non
deludetemi, mi raccomando-
-Sarà fatto…- concordò Alex, per poi
incrociare lo sguardo con quello di Lukas -Pronto a far sul serio?-
-Che domande- gli rispose il ragazzo dai capelli bicolore -Se si tratta
di te, io sono sempre pronto!-
Fine Cap.44
**Angolo dell'Allenatore** E anche questo capitolo, tra ricerche e sorprese, giunge al suo termine, così come -vi anticipo- il prossimo chiuderà questa lunga saga su Ebanopoli e poi, se tutto andrà bene, voi cari lettori e lettrici che seguite questa storia potrete finalmente vedere Alex partecipare alla Lega Pokémon *partono coriandoli e stelle filanti da non si sa dove* Perciò, con questo augurio da parte mia, vi chiedo di continuare a seguirmi come avete fatto finora e, ovviamente, darvi il mio appuntamento al prossimo aggiornamento ^^
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Capitolo 45 *** Ultimo giorno ad Ebanopoli ***
Cap.45:
Ultimo giorno ad Ebanopoli
-Ancora non riesco a crederci…- disse Alex, osservando
l’ultima Medaglia nelle sue mani -Finalmente ho conquistato
tutte le Medaglie di Johto! Yahoooo!- aggiunse con rinnovata allegria
improvvisando una buffa “danza di
vittoria” insieme a Matt.
-Non sei contento, my pal?- gli disse poi il chitarrista -Adesso potrai
partecipare alla Lega Pokémon!-
-Che tipo- commentò Fran, vedendo i due divertirsi in quel
modo -E pensare che solo ieri era a terra perché Lukas lo ha
battuto nonostante fosse in vantaggio-
-Però bisogna ammettere che la loro lotta è
piaciuta molto al signor Ryukou- proferì Dylan, intento
nuovamente a leggere il suo libro -Cosi tanto che li ha considerati
entrambi degli Allenatori di valore… è un
po’ un peccato che dopo tale affermazione se ne sia andato
via. Insomma, pur essendo il rivale di Alex ha dimostrato parecchie
potenzialità…-
-Ma la vera sorpresa è stato lo scoprire che il signor
Ryukou e Sandra sono parenti- aggiunse Amy, facendo mente locale su
ciò che era accaduto il giorno prima -Anche se da una parte
non mi aspettavo si rivelasse così severo con la propria
nipote, dall’altra è stato molto gentile nel darci
il Dente di Drago che custodiva nel tempio come segno della sua fiducia-
-Beh, almeno così ci siamo tolti un problema in meno, e
scommetto che adesso Sandra ci penserà due volte prima di
incaponirsi in quel modo- esclamò Matt con tono ironico una
volta finito di “danzare” con Alex.
-Io ne dubito, ma tant’è…- fece Reika,
in quel momento intenta ad accarezzare Hoshi -In ogni caso, ora che hai
tutte le Medaglie, scommetto che ti dirigerai subito alla sede della
Lega Pokémon, dico bene?-
-Certo che sì- rispose prontamente il moro -Ma prima di
quello ho intenzione di tornare a casa per ricaricare un po’
le batterie… sai, non vedo mia madre da parecchio tempo e
volevo farle un piacere, anzi mi sembrano passati secoli da quando sono
partito- proseguì un con tono po’ triste.
-E via, Al! Non essere così nostalgico- la prese sul ridere
Matt -Sarai stato via solo quel che bastava per conquistare le tue
Medaglie, mica per tre anni o cose simili, ah ah ah ah….
AAAARGH!- aggiunse per poi ridere di gusto, ritrovandosi subito dopo
“fulminato” a dovere dal suo Elekid, che
evidentemente non aveva trovato la cosa molto divertente.
-Toglimi una curiosità- domandò
l’Allenatrice veterana -Ma quell’Elekid fa sempre
così?-
-Più o meno- rispose il ragazzo dagli occhi verdi -Anzi, per
essere più precisi, è da quando è
uscito dall’uovo che si comporta in quel modo. In alcune
occasioni sembra collaborare tranquillamente con Matt, in altre invece
si diverte a dargli la scossa-
-Ah, capisco… pensa, anche a me erano capitati problemi
simili per via dei miei Pokémon-
-Davvero? Ma non mi dire- disse lui.
-Oh, e invece te lo dico, mio caro. Non immagini cosa ho dovuto
sopportare pur di “catturare” anche la loro
amicizia e la loro fiducia…- ribatté lei
-Passando ad altro, devo dire che mi hai proprio sorpreso- aggiunse,
dando una lieve pacca sulla spalla al ragazzo -Non solo hai raccolto
bene i frutti del mio allenamento speciale, ma hai addirittura fatto
evolvere due dei tuoi Pokémon-
-Già...- concordò il moro, prendendo e osservando
le sfere contenenti Typhlosion e Pidgeot -In effetti non me lo
aspettavo neanche io un risultato simile-
-Un bel risultato…- proferì la ragazza
avvicinandosi per osservare i Pokémon all'interno delle
sfere e abbozzare un tenue sorriso, anche se velato come da un'ombra di
malinconia -Alex…- fece poi, attirando l'attenzione del
ragazzo -Posso vederli più da vicino?- aggiunse addolcendo
la voce.
-Eh? Oh, ma certo- rispose lui, un po' sorpreso dalla reazione della
ragazza -Forza, venite pure fuori-
Su consiglio dell’amica, il giovane dagli occhi verdi fece
uscire i due esemplari, e una volta fatto ciò Reika si
avvicinò lentamente a loro ed lì
accarezzò delicatamente, tastando con le dita il manto di
Typhlosion e Pidgeot mentre questi accettavano di buon grado le
attenzioni dell'Allenatrice.
-Siete davvero magnifici- sussurrò la ragazza, rivolgendosi
alle creature.
-Vero?- le diede ragione Alex -Scommetto che anche tu hai provato la
stessa sensazione quando uno dei tuoi Pokémon ha raggiunto
lo stadio evolutivo finale-
-Non è proprio la stessa cosa…-
commentò lei con un filo di voce mentre aveva lo sguardo
fisso sui due Pokémon rimanendone quasi incantata, per poi
tossire un po' come per ridarsi contegno -Sì, insomma...
sono davvero stupendi. Ti faccio i miei più sinceri
complimenti, Alex!-
-Grazie... ma ora che ci penso, puoi togliermi una
curiosità?-
-Dipende- rispose lei -Cosa vuoi sapere?-
-Ecco, mi stavo chiedendo... potrei
sapere cosa ci facevi nella Via Gelata?-
-Che impiccione che sei!- disse la veterana con tono scherzoso -Ma
come? Non ve l'ho detto? Cercavo di raggiungere Ebanopoli-
-Ah, capisco-
-E avevi qualcosa di particolare da fare in questa città?-
le domandò Amy.
-È un se-gre-to!- fece gioviale l'Allenatrice veterana.
-Sicura di non volercelo dire? Suvvia, Reika, ormai siamo amici- chiese
Fran.
-Oh, andiamo… che cosa sarebbe la vita senza un po' di
mistero- ribatté ancora una volta -Vi ho già
detto il perché mi trovavo nella grotta, perciò
accontentatevi- proseguì per poi ammiccare ai presenti.
-Beh, se proprio non vuoi parlarne, non possiamo mica costringerti-
concluse Alex, per poi rivolgersi al suo gruppo di amici -E va bene,
ragazzi! Abbiamo ancora un giorno da goderci qui prima di andare a casa
mia a festeggiare, perciò che ne dite se ce lo sfruttiamo
bene?-
-Puoi scommetterci, my friend- fu la pronta risposta di Matt, ripresosi
dalla scosse del suo Baby Pokémon.
-Visto che non abbiamo avuto molto tempo per farlo, propongo un bel
giro della città- propose poi Amy.
-Aggiudicato!- risposero all’unisono sia Fran che Dylan,
ritrovandosi poi ad arrossire lievemente una volta notato
ciò che era successo, prendendola subito dopo sul ridere.
E una volta che furono tutti d’accordo, Alex e i suoi amici
spesero il loro tempo visitando ciò che Ebanopoli aveva di
meglio da offrire, tra cui uno stupendo panorama montano da togliere il
fiato e parecchi negozi all’aperto che vendevano oggettistica
artigianale. Quando venne poi l’ora di pranzo, i ragazzi
decisero di mangiare all’aperto tutti insieme coinvolgendo,
ovviamente, anche i loro Pokémon in modo da
impiegare anche il proprio tempo nel divertirsi con loro, e specialmente i
Pokémon di Reika furono più che lieti di ciò. In particolare, per quasi tutto il tempo
Midnight non fece altro che “giocare” con i capelli
di Amy, incurante che quest’ultima avesse paura di lui,
mentre Hoshi sembrava essere diventato da poco il centro
dell’attenzione dell’Eevee di Fran, impressione che
venne giustificata quando il volpino, oltre a osservarlo con occhi
sognanti, gli chiese cordialmente di dargli una mano a prendere una
mela dal ramo di un albero. Anche se in un primo momento il
Pokémon Lucelunare parve ignorarlo, subito dopo era salito
agilmente su quello stesso albero e, usando Taglio, aveva fatto cadere
la mela proprio vicino a lui.
-Oh, ma guarda, a quanto pare Hoshi si è fatto un piccolo
fan- commentò Matt.
-Beh, non c’è da stupirsi, dopo tutto quei due
appartengono alla stessa linea evolutiva- ribatté Fran,
osservando poi il suo piccolo tipo Normale mangiarsi la mela tutto
contento.
-Che nostalgia…- disse invece Reika -Mi ricorda quando anche
Hoshi, da piccolo, era come il tuo Eevee… gioviale, vivace e
intraprendente- proseguì, mentre il tipo Buio ritornava da
lei giusto in tempo per farsi accarezzare sulla testolina -Ma anche con
l’aspetto di adesso non è tanto male, dico bene?-
-Umbreon!- annuì l’interpellato.
-Ah, Reika, quasi me ne dimenticavo- intervenne Alex, attirando la sua
attenzione.
-Dimmi pure-
-Ecco, mi stavo chiedendo se ti andrebbe di venire in viaggio con noi,
sempre se ti fa piacere. No, perché sai, domani ripartiamo e
quindi…- espose brevemente il moro.
-Beh… ammetto che voi cinque siete un bel gruppo e non nego
che potrei divertirmi un sacco…- fu la risposta da
parte della ragazza -Ma al momento ho ancora un paio di cose da fare
qui, perciò non prendertela se, almeno per adesso, le nostre strade si divideranno- aggiunse poi mentre sorrideva serena -Ah,
visto che ci siamo, vorrei che mi facessi una promessa...-
-Ah, sì? E sarebbe?- domandò lui
-Quando sarai alla Lega Pokémon… promettimi che
ti farai valere!- proferì la veterana, appioppandogli una
lieve schicchera sulla fronte
-Ahia- replicò Alex in seguito a quel gesto -Ma
perché diamine lo hai fatto?-
-Era giusto per assicurarmi che non te lo scordassi- disse lei
facendogli la linguaccia.
-Beh, in ogni caso, non hai nulla da temere… una volta
lì darò tutto me stesso, poco ma sicuro!-
-Sempre ammesso che tu riesca a superare prima la Via Vittoria, mio
caro-
-Ah, ah, ah… molto divertente, Reika-
Fine Cap.45
**Angolo dell’Allenatore** E con questo capitolo finalmente
la saga su Ebanopoli si conclude e, ahimè, nonostante ci
abbia deliziato con il suo party e la sua personalità, Reika
“lascia” il gruppo dei nostri eroi, mentre Alex e
gli altri, dopo essersi goduti ancora un po’ il soggiorno
nella “città dei Draghi”, si preparano
ad andare a Borgo Foglianova per riposarsi... a questo proposito, cari
lettori (o meglio, lettrici) voglio essere del tutto sincero con voi:
per quanto sia stata ben fatta e caratterizzata, Reika non è
un mio OC, ma appartiene invece ad un'autrice mia amica, akire_nives, a
cui ho chiesto l'autorizzazione per poterla utilizzare per un po' in
questa mia storia. In sintesi, ogni cosa raccontata da Reika sono tutti
diritti e marchi registrati di questa autrice xD Ma passando ad altro,
non crediate che la storia sia finita qui, perché presto
arriveranno nuove sorprese e, molto presto, anche il gran finale per
questa fantastica prima stagione di Pokémon Journeys.
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Capitolo 46 *** Ritorno a casa ***
Cap.46:
Ritorno a casa
Lasciatisi alle spalle la città di Ebanopoli, Alex e il suo
gruppo si era ancora una volta rimesso in viaggio e aveva incominciato
a dirigersi verso Borgo Foglianova, dove lo stesso Alex non solo
avrebbe avuto modo di allenarsi in vista dell’evento della
Lega Pokémon, ma avrebbe anche rivisto dopo tanto tempo il
Prof. Elm e sua madre, i cui “pacchi regalo” si
erano rivelati utili in più di un’occasione. Prima
di raggiungere casa, però, il moro e i suoi amici dovettero
affrontare la discesa che presentavano i Percorsi 45 e 46, che essendo
collocati in zona montana erano sinonimo sia di “natura
incontaminata” che di “pericolo costante”
in quanto sarebbe bastato un solo passo falso per andare incontro ad
una fine certa. Fortunatamente nessun incidente in particolare
coinvolse la comitiva, in compenso sia Alex che Fran ebbero modo di
catturare nuovi Pokémon per i loro team, rispettivamente un
Phanpy e un Teddiursa, mentre Matt fu abbastanza fortunato da impiegare
finalmente il suo Ekans in battaglia contro alcuni Spearow.
-Oh yeah!- esultò il chitarrista dopo aver visto ancora un
volta il suo Pokémon Serpente all’opera,
strimpellando con la chitarra una sorta di “jingle
di vittoria” -Questo è il mio Ekans!-
-Cavoli, hai fatto un record! 10 vittorie su 10 lotte, complimenti- lo
prese un po’ in giro Fran, per poi rivolgersi ad Alex e chiedergli -Scusa,
quanto hai detto che manca a casa tua?-
-Ancora poco, per fortuna- rispose l’interpellato,
controllando la mappa sul PokéGear “Ancora un
po’, e sarò di nuovo a casa…”
aggiunse tra sé e sé mentre sorrideva contento.
-Guarda come sei felice- commentò allegramente Amy mentre si
avvicinava al suo ragazzo -Te lo si legge in faccia che non vedi
l’ora di tornare-
-Eh? Davvero?- domandò il moro, arrossendo.
-Certo- gli rispose la rossa -Così come io non vedo
l’ora di conoscere tua madre. Sono certa che andremo molto
d’accordo, questo è poco ma sicuro-
-Io invece vorrei visitare il Laboratorio del Prof. Elm…-
proferì Dylan -Scommetto che alcune delle sue ricerche
potrebbero tornare molto utili al Prof. Oak…-
-Beh, da quello che mi ricordo il Prof di Alex è una persona
molto gentile e disponibile- intervenne Matt, raggiungendo gli altri
una volta richiamato Ekans -Quindi non dovresti aver problemi se
c’è qualcosa che ti interessa sapere da lui-
-Ma ora che ci penso…- lo interruppe Fran -Non è
che potresti spiegarci che tipo di Pokémon era quello che
hai usato per salvare Riolu?-
-Oh, intendi Bulbasaur?-
-Proprio quello- continuò la castana -A giudicare
dall’aspetto non sembra un Pokémon di Johto, dico
bene?-
-Indovinato, infatti si tratta di uno dei tre Pokémon che il
Prof. Oak da agli Allenatori di Kanto in modo da poter iniziare il loro
viaggio…- spiegò l’albino, tirando
fuori la Ball contenente il tipo Erba -Si può scegliere tra
Bulbasaur, Charmander e Squirtle e, per farla breve, quando me ne andai
di casa e iniziai a fare un po’ il giro di Kanto, mi
capitò di incontrare il Prof. Oak a Smeraldopoli-
-E giusto per sapere, che ci faceva da quelle parti?- gli chiese Alex.
-Doveva presiedere ad un seminario per gli Allenatori esordienti, al
quale decisi di partecipare anch’io- rispose il ragazzo dagli
occhi scarlatti -Per quanto le sue teorie su i Pokémon,
così come le parole di incoraggiamento per i nuovi
Allenatori, fossero già ben conosciute, il sentirle dal vivo
mi aveva in qualche modo affascinato, al che una volta finito il
seminario gli chiesi se potevo divenire il suo assistente-
-E lui cosa rispose?- domandò Matt.
-Inizialmente fu un po’ perplesso da
ciò…-
-Vorrei ben vedere- commentò Fran -Non puoi mica decidere di
punto in bianco di diventare l’assistente di persone
importanti come lui-
-Ma decise comunque di mettermi alla prova- riprese a parlare
l’albino -Perciò mi portò nel suo
Laboratorio, e dopo avermi fatto fare numerosi test
attitudinali e varie lotte di prova con il mio Growlithe, alla fine
riuscì a conquistare la sua fiducia e, come premio per il
mio impegno mi regalò Bulbasaur-
-Wow…- esclamò Amy con tono sorpreso -Se ti ha
lasciato un Pokémon come quello vuol dire che si fida molto
di te, o sbaglio?-
-No, non sbagli… anche se inizialmente potrà
sembrare un semplice scienziato, il Prof. Oak ha comunque la sua buona
autorità- disse infine Dylan, per poi rimettersi in marcia
-E ora che vi ho svelato questa cosa, che ne dite se
riprendiamo il cammino? Come ha detto Alex, dovremmo essere quasi
arrivati-
E subito dopo, una volta superato con successo e con pochi imprevisti
anche l’ultimo lungo tratto di strada di montagna, Alex e gli
altri attraversarono in breve tempo anche il Percorso 29, per poi
giungere finalmente a Borgo Foglianova, conosciuta anche come
“La città dove soffia il vento di un nuovo
inizio”. Guardandosi intorno, il moro notò che non
era cambiato nulla da quando aveva iniziato il suo viaggio per la
Regione di Johto, e infatti ciascun abitante, umano o
Pokémon che fosse, sembrava rilassarsi senza alcun problema
di sorta, cosa che lui e i suoi amici avevano pienamente intenzione di
fare una volta raggiunta casa sua, ma quando il gruppo fu davanti alla
residenza e il moro bussò, accadde qualcosa di inaspettato.
-E' qui! E' qui!- diceva una piccola voce eccitata mentre si faceva sempre più vicina, così come il rumore dei passi provenienti da dietro la porta della casa, porta che in un istante si aprì mostrando solo una minuta figura dai lunghi e lucenti capelli corvini. Caso volle che la piccola, vestita solo di un leggero vestitino azzurro chiaro, travolse Alex e lo abbracciò teneramente -Fratellone! Sei
tornato!- esclamò in seguito la bambina con voce tenera e squillante mentre si
specchiava negli occhi del ragazzo, verdi come i suoi.
-Melanie!- esclamò felicemente Alex, abbracciando di rimando
la bambina -Birbante che non sei altro!-
-Alex, fratellone! Mi sei mancato tanto tanto- disse lei aprendo le
braccia come a voler dare quantità alle sue ultime parole
prima di alzare lo sguardo, irrigidirsi di colpo e cercare di
nascondere il viso nella maglia del fratello -Fratellone Alex... Chi
sono quelle persone?- gli chiese timidamente mentre le sue gote
arrossivano visibilmente dalla vergogna.
-Oh, loro?- le disse il ragazzo, indicando Matt e gli altri -Non
preoccuparti, sono brave persone- spiegò il
quindicenne, mettendo giù la piccola e presentandola agli
altri -Ragazzi, lei è Melanie, la mia sorellina. Melanie,
loro sono i miei amici: Matt, Dylan, Fran e Amy-
-P-Piacere di conoscervi...- disse lei con tono molto educato, mentre
ancora imbarazzata procedeva a nascondersi di nuovo, questa volta
dietro la gamba di Alex.
-Ho... capito bene?- disse Matt, un po' sgomento per la notizia -Lei
è... tua sorella?-
-Già- rispose l'interpellato -La più piccola
della famiglia, ma non la meno importante. Dico bene, Melanie?-
-Certo!- disse felicemente lei.
-Cavolo, Al, questo però è stato un colpo basso!
Perché non ci hai detto che non eri figlio unico?-
-Forse perché non glielo abbiamo mai chiesto?- gli diede
corda Fran.
-In effetti...- rifletté Dylan -Ci sono parecchie cose che
Alex non ci ha mai raccontato-
-Fratellone…- disse la bambina, prendendo Alex per mano
-Entriamo in casa?-
-Eh? Oh, giusto! Venite, ragazzi, voglio presentarvi il resto della mia
famiglia!-
-"Il resto"?- domandarono all'unisono Matt, Fran e Amy.
-Come volevasi dimostrare…- proferì
l’argentato con tono ironico, per poi unirsi agli altri e
seguire sia l’amico che la sua sorellina e entrare in casa.
-Mamma, sono tornato!- esordì il ragazzo, varcando la soglia
della porta insieme agli amici.
-Oh, tesoro!- disse invece la voce femminile della sua genitrice, una
donna dai capelli mori lunghi fino alle spalle, gli occhi verde scuro e
gli abiti casalinghi che non appena lo vide corse ad abbracciarlo
teneramente -Finalmente sei a casa! Anche se ogni tanto mi mandavi i
tuoi messaggi, non smettevo di preoccuparmi...-
-Calmati, dai... sono comunque vivo, no? E' questo ciò che
conta...- replicò il quindicenne.
-Ma basta parlare di questo, immagino avrai un sacco di cose da
raccontarmi, vero?-
-Sì, ma...-
-Perfetto- concluse la donna, afferrando il figlio per un braccio
-Allora vieni pure in soggiorno e raccontami tutto. Non voglio perdermi
nemmeno una sillaba...- aggiunse, salvo interrompersi non appena vide
che oltre al figlio c'erano anche altri "ospiti" -Oh, voi dovreste
essere gli amici di Alex. Prego, accomodatevi-
-Ma certo, signora... uhm...- rispose Matt, un po’ indeciso
su come rivolgersi alla donna.
-Oh, non serve la formalità con me, chiamatemi pure Alyssa-
-Ah, ok… Alyssa…- ripeté il
chitarrista, sorpreso non poco su quanto la madre dell’amico
fosse “alla mano” riguardo certe cose
-Vi faccio strada! Seguitemi, ragazzi-
E detto questo, la casalinga fece strada al figlio e al resto del
gruppo fino in soggiorno, dove le sorprese non sembravano ancora finite
ed erano rappresentate da un ragazzo sdraiato sul divano di casa a
guardare la tv. La cosa che sorprese Matt e gli altri era che quel
ragazzo era quasi simile ad Alex, ma con la differenza che era
più alto, i capelli neri erano lunghi almeno quel che bastava per
essere raccolti a coda bassa, e gli occhi erano di un verde più
scuro. Il look che indossava invece era molto casual, e consisteva
principalmente in un paio di pantaloni a trama militare e una t-shirt
rossa.
-Tesoro, sono arrivati ospiti- disse Alyssa con tono un po’
severo rivolgendosi al ragazzo -Non dovresti mostrare un po’
di buone maniere?-
-Uh? Oh sì, scusami!- ubbidì
l’interessato, spegnendo la tv e mettendosi in posizione
corretta sul divano, per poi voltarsi verso i nuovi venuti e
salutarli -Ehi, come va?-
-Ehm… e lui chi sarebbe?- domandò Amy con tono
molto sorpreso.
-Il fratellone grande!- le rispose Melanie, la quale corse verso di lui
tutta contenta.
-Io sono Zeke- si presentò l’interpellato,
prendendo in braccio la piccola una volta che questa fu abbastanza
vicina per poi farla sedere sulle sue gambe -E
come ha detto la piccola Mel, sono il fratello maggiore di Alex. Lieto
di fare la vostra conoscenza-
-My… God…- fu il primo commento del chitarrista
-Se non fosse per il fatto che sei più alto e più
grande d’età direi che saresti la copia spiccicata
di Al-
-Ehi, questo non è carino nei miei confronti- si
lamentò Alex, sentendosi chiamato in causa -A parte questo,
non mi aspettavo di rivedervi, anzi è stata proprio una
bella sorpresa- aggiunse poi con tono più tranquillo mentre
si rivolgeva ai suoi due familiari.
-Rivederli? In che senso?- chiese una curiosa Fran.
-Oh, immagino che Alex non ve l’abbia detto-
esordì invece Alyssa, intenta a preparare del tè
per tutti.
-Detto cosa, esattamente?- domandò Dylan.
-Che il fratellone Zeke ama viaggiare tantissimo- fu la pronta risposta
da parte di Melanie, attirando l’attenzione di tutti i
presenti -Pensate che una volta ha viaggiato in una regione moooolto
lontana, e vi ha anche catturato dei Pokémon che non avevo
mai visto prima- aggiunse per poi voltarsi verso il ventenne e
guardarlo con occhi quasi sognanti -Diglielo anche tu, fratellone
Zeke!-
-Ok, ok… non c’è bisogno che ti agiti
così tanto- la quietò il diretto interessato,
accarezzandole dolcemente la testolina prima di iniziare a parlare
-Ebbene sì, proprio come stava dicendo Mel, sono
ciò che può essere considerato un Allenatore
errante… viaggio in lungo e in largo per il mondo in cerca
di avventure grandiose-
-Ma dai?- disse Amy con tono parecchio interessato -Scommetto che avrai
visitato un sacco di posti esotici durante questi tuoi viaggi, non
è vero?-
-Ovvio che sì, e immagino che anche voi possiate comprendere quanto sia affascinante l’atmosfera che una o più mete possono creare, o la sensazione di trovarsi in mondi del tutto nuovi…-
-Tesoro, io non metto in dubbio tutte le belle cose che hai detto- lo
interruppe la madre, la quale oltre ad aver servito il tè a
tutti si era accomodata anche lei -Ma non pensi di essere andato un
po’ fuori tema?-
-Eh? Oh, giusto… la domanda di poco fa- ribatté
subito il ragazzo, tornando coi piedi per terra -In sintesi, a causa di
questa mia voglia di viaggiare mi capita quasi sempre di stare lontano
da casa per molto tempo, specie se si tratta di andare in regioni molto
lontane-
-Caspita…- commentò Fran.
-Ma questo non vi ha causato molti problemi, vero?- chiese Dylan
rivolgendosi ad Alyssa.
-Beh, non nascondo che all’inizio ero sempre in pensiero, ma
col tempo ho saputo abituarmi- rispose lei, bevendosi con calma un
sorso della sua tazza di tè.
-Io non avevo queste preoccupazioni, visto che mi bastava partire col
presupposto che, se uno come lui aveva abbastanza coraggio da mettersi
a viaggiare da solo, ciò poteva solo dire che sarebbe
ritornato a casa vivo e vegeto… e fino ad oggi ce
l’ha sempre fatta- aggiunse Alex con tono ironico.
-Recentemente, però, ho avuto anche occasioni di viaggiare
anche nelle zone più misteriose di Johto, come la Grotta
Scura o il Monte Scodella- continuò Zeke, dopo essersi
schiarito un po’ la voce -E il caso volle che un giorno,
quando dovevo andare alle Rovine Alfa, Mel mi chiese se poteva venire
con me, e io accettai-
-Cheeeee?!- esclamò all’improvviso Fran -Ma che ti
dice il cervello? Portarsi dietro una bambina in un luogo pericoloso
come quello è da incoscienti!-
-Non dire così…- disse invece la bambina,
abbracciandosi al fratello -Il fratellone Zeke è una brava
persona-
-Fino a prova contraria, finché avevo i miei
Pokémon, la piccola non correva pericoli- riprese infatti a
parlare il ragazzo -In secondo luogo, dato che da quando faccio il giramondo non ha più avuto modo di passare del tempo con me,
non potevo mica non esaudire questa sua richiesta-
-Oh, capisco…-
-A parte questo- intervenne Alyssa -La “gita” di
Zeke si era rivelata più lunga del previsto, in quanto mi ha mandato un messaggio che diceva che ci avrebbero messo
più del previsto per tornare a causa di alcuni imprevisti non
programmati-
-Che genere di imprevisti?- fu la domanda espressa da Dylan in quel
momento.
-Pokémon selvatici? Vi siete persi? La piccolina si è fatta male? I mostri marini?- aggiunse Matt
elencando varie possibilità, finendo però con il
ricevere una gomitata da parte di Fran.
-Adesso non esagerare, tu!- lo riprese giustamente la castana.
-Ecco… diciamo pure che io e Mel, durante questo viaggetto,
siamo incappati in un gruppo di archeologi che studiava da tempo quelle
rovine, e dato che mi sembravano in difficoltà con il loro
lavoro ho voluto aiutarli-
-E a causa di questo non siamo potuti tornare a casa in tempo per
salutare il fratellone Alex…-
-Ma ora che ci penso… quando siete tornati, esattamente?-
gli domandò Alex.
-Qualche giorno dopo che sei partito- rispose Zeke -E puoi solo
immaginare quanto Mel abbia sentito la tua mancanza… ma per
fortuna è tornata contenta dopo aver sentito del tuo
ritorno, eh eh-
-E ora che sei tornato… prometti che passerai più
tempo con me?- domandò la bambina rivolta al suo
fratellone quindicenne, avvicinandosi per
abbracciarlo teneramente.
-Ma certo che te lo prometto- rispose il moro, ricambiando il gesto
d’affetto mentre le passava con delicatezza una mano sui
capelli, gesto che intenerì tutti i presenti -E domani ti
farò anche una sorpresa-
-Davvero? Che bello!- esclamò la piccola, abbracciandolo
ancora di più -Non vedo l’ora di sapere
cos’è!-
Fine Cap.46
**Angolo dell'Allenatore** Salve gente ^^ vi sono mancato? Spero non
tanto, in quanto ho un po' "tardato" ad aggiornare perché ho
passato i vari giorni a fare la stesura di nuovi capitoli in modo da
averne sempre abbastanza a mia disposizione. Ma bando alle ciance...
come vi ho promesso, alla fine Alex è tornato a casa, e se
avete letto bene questo capitolo, avrete anche intuito che ad
accoglierlo non c'era solo la madre, ma anche una dolcissima sorellina
e un simpatico fratello maggiore xD Per sapere che cosa
accadrà insieme a loro, non preoccupatevi troppo e
ricordatevi di continuare a seguirmi come avete fatto finora
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Capitolo 47 *** This is my family ***
Cap.47:
This is my family
-Woooow… che belli!- fu il primo commento da parte di
Melanie quando vide per la prima volta i sei Pokémon che
facevano parte della squadra di Alex.
-Niente male, eh?- disse il quindicenne dai capelli a spazzola,
prendendo in braccio la sorellina e mostrandole uno ad uno i suoi
compagni d’avventura, i quali si trovavano insieme a loro in
un modesto e curato giardino posto dietro casa -E puoi giocare con loro
tutto il tempo che vuoi, sorellina-
-Davvero?- domandò lei osservando un po’ dubbiosa
Typhlosion, il quale come il resto del party era rimasto un
po’ sorpreso dal vederla -Non è che se faccio la
cattiva bambina poi mi mangiano?-
-Ma no, non preoccuparti- rispose invece lui, sorridendole sincero -Di
loro ti puoi fidare, perché sono tutti Pokémon
buoni e pacifici, soprattutto Typhlosion- aggiunse, per poi rivolgersi
al suo Starter -Non ho forse ragione, amico mio?-
-Typhoo!- sembrò concordare il Pokémon Vulcano.
-Se lo dici tu, allora mi fido- concluse invece la bambina.
-Perfetto, in tal caso ora ti lascio con loro. Divertiti pure-
Detto questo, una volta riportata a terra la sorella più
piccola, Alex la fece poi andare a giocare insieme al suo party e si
mise a guardarla sereno mentre si divertiva con ciascuno di loro,
preferendo soprattutto lo Starter di tipo Fuoco. Vedendola sorridere in
quel modo, il moro non poté fare a meno di ricordare quando
lui e Zeke, da bravi fratelli maggiori, si occupavano di lei quando era
più piccola e la facevano divertire. Purtroppo per lui,
questi brevi ricordi furono interrotti dall’arrivo di Amy, la
quale gli si era avvicinata.
-Dunque era questa la sorpresa che le avevi promesso- disse scherzosa
l’Allevatrice dai capelli rossi.
-Beh, non sarà originale come trovata, ma almeno mi faccio
un po’ perdonare per essere stato via di casa per tutto
questo tempo- rispose a tono il ragazzo dagli occhi verdi, notando
subito dopo qualcosa che non andava e iniziare a guardarsi intorno
-Ma… come mai non vedo Matt o gli altri in giro?-
-Matt è in cucina ad aiutare tua madre, e Zeke mi ha detto
che Fran e Dylan si sono da poco recati recati al Percorso 29 per
allenarsi un po’- spiegò tranquillamente lei
-Ultimamente sono molto affiatati, non trovi?-
-In effetti…- replicò lui -Ma più che
affiatati, io li definirei… uh… come
dire… complementari-
-Nel senso che pensi si completino a vicenda?-
-Sì, più o meno. Diciamo che recentemente ho
avuto questa sensazione nei loro confronti, ma non so se sia una cosa
fondata o meno-
-Chissà, magari potresti avere ragione-
***
-Etciù!- esclamò all’improvviso Fran,
mettendosi una mano davanti alla bocca prima di starnutire.
-Mh? Tutto bene?- domandò l’albino, in quel
momento occupato ad esercitarsi con i suoi Pokémon.
-Tranquillo, non sono raffreddata…- lo rassicurò
la castana, soffiandosi poi il naso con un fazzoletto -Si vede che
qualcuno starà parlando bene di me-
-Oh, davvero? Pensavo che ciò accadesse solo se senti che ti
fischiano le orecchie…- disse con tono ironico.
-Beh, sta di fatto che comunque qualcuno stava comunque parlando di me-
ribatté lei, per poi mettere mano alla Ball e mandare in
campo Eevee, Mareep e il suo nuovo acquisto, Teddiursa -Allora, siete
pronti a dare il massimo anche voi?-
-Eeeev!- esclamò la piccola volpe.
-Maaaa!- aggiunse la pecorella di tipo Elettro.
-Teddi!- concluse l’orsetto.
-Perfetto, in tal caso cominciate pure ad esercitarvi con le mosse che
conoscete, ok?- proseguì la ragazza, per poi vedere i suoi
compagni di viaggio annuire ed iniziare ad allenarsi tra di loro.
-Growlithe, Bulbasaur…- proferì invece
l’albino -Per cortesia, date una mano ai Pokémon
di Fran come meglio potete, ma senza esagerare…-
-Eh?- esclamò con sorpresa lei -Ho sentito bene? Vuoi darmi
una mano?-
-Certo… tra Allenatori aiutarsi a vicenda è
fondamentale, no?- spiegò brevemente lui, per poi voltarsi
verso i suoi Pokémon e dirgli -Avanti ragazzi, date anche il
vostro contributo-
E come disse quelle parole, i due interpellati si misero
all’opera e iniziarono ad agire come da
“tutori” al party di Fran in modo da aiutarli nel
loro allenamento, il tutto mentre lo stesso Dylan, dopo essersi tenuto
il piccolo Riolu su una spalla, si era seduto comodamente
sull’erba fresca e li stava osservando con sguardo
interessato. Tale sessione di allenamento durò quasi tutta
la mattinata, ma diede comunque i suoi frutti quando i tre
Pokémon della ragazza dagli occhi nocciola impararono
diverse mosse utili e, con gran sorpresa di entrambi, Mareep si era
evoluto, diventando ciò che ricordava una pecora
parzialmente tosata di colore rosa, capace di ergersi sulle zampe
posteriori e con la sfera sulla coda cambiata dal giallo al blu.
-Flaaaaaaffy!- belò il tipo Elettro con tono contento,
finendo subito dopo con l’essere abbracciato e coccolato
dalla sua Allenatrice.
-Come sei diventato carino- disse infatti lei con voce intenerita -E
anche se adesso hai poca lana, sei rimasto così soffice e
morbido…- aggiunse, per poi notare che Dylan la stava
guardando -Ehm…- disse poi con un tono vagamente imbarazzato
e col viso arrossito mentre appoggiava a terra il Pokémon
Lana -Scusa… è che di solito non posso fare a
meno di reagire così se vedo dei Pokémon carini-
-Non vedo che male ci sia…- ribatté lui con tono
tranquillo -Voglio dire, ognuno è libero di esprimere i
propri sentimenti verso ciò che ama di
più…-
-Sì, credo tu abbia ragione…- concordò
lei, per poi osservare il cielo con aria un po’ malinconica
-Sai, Dylan… dato che tra qualche giorno Alex
competerà alla Lega, può darsi che presto non ci
rivedremo più-
-Cosa te lo fa pensare?- domandò l’albino.
-Non so, forse la sensazione che una volta che Alex avrà
battuto la Lega, cosa che spero con tutto il cuore, ciascuno di noi
prenderà una strada diversa e…-
-Non dire così…- la interruppe lui, appoggiandole
una mano sulla spalla con fare consolatorio -Non è detto che
non appena tutto sarà finito ognuno tornerà
alla sua solita vita, specialmente se si ha in mente un obiettivo
futuro da prefissarsi-
-Lo so, però… io non ho la minima idea di cosa
fare nella vita. O meglio, non ci ho mai pensato finora…-
-In tal caso, che ne dici di viaggiare insieme a me?-
-Eh? In… in che senso?-
-In poche parole, stavo pensando di andare a visitare Sinnoh uno di
questi giorni, dato che mi sembrava una Regione interessante e potevo
anche approfittarne per sapere un po’ di più su le
capacità di Riolu e magari anche su questi miei poteri
d’Aura…-
-E tu mi stai dicendo tutto questo perché…?-
-Non è ovvio? Vorrei che tu venissi con me… sai,
l’averti accanto mi dà sempre una certa sicurezza,
e poi a Riolu non penso farà piacere avere solo suo
“padre” a prendersi cura di lui-
-Non aggiungere altro, Dylan…- esclamò
improvvisamente lei, avvicinandosi lentamente all’albino per
poi abbracciarlo teneramente -Accetto più che volentieri di
accompagnarti in questo tuo viaggio-
-Ti ringrazio…- aggiunse lui, ricambiando tale gesto
d’affetto.
-Riolu!- esclamò invece il Pokémon Emanazione
tutto contento.
***
-Ah, e quindi adesso hai conquistato tutte e otto le Medaglie? Fantastico!-
commentò Zeke dopo aver sentito la notizia dal fratello
minore -Si può dire che ora hai le carte in regola per
essere il migliore- aggiunse mentre finiva la sua bistecca ai
ferri.
-Ma che dici? Il fratellone Alex è sempre il migliore, e ha
una squadra bellissima- disse invece Melanie, seduta proprio vicino al
diretto interessato.
-Oh, andiamo… non sono poi così speciale- rispose
il moro, visibilmente imbarazzato da quei complimenti.
-E io non ti credevo così umile, figlio mio- gli disse
Alyssa -Insomma, hai fatto molta più strada rispetto a
quando avevo la tua età, non è vero, William?-
proseguì per poi rivolgersi al suo Pokémon, una
sorta di esserino di colore rosa dalla lunghe orecchie e gli occhi
turchesi.
-Wigglytuff!- parve annuire il Pokémon mentre si gustava con
tranquillità una mela
-Come? Era un’Allenatrice? What a surprise!-
esclamò Matt -E io che pensavo che quel palloncino rosa
fosse una sorta di Pokémon domestico o qualcosa
del genere!- disse poi lasciandosi andare ad una risata divertita,
salvo finire col ricevere una rapida Doppiasberla da parte dello stesso
Pokémon, ritrovandosi di seguito con la faccia gonfia come
un pallone -Ow…-
-Te la sei cercata, amico… mai provocare William in
quel modo- lo riprese ironicamente Zeke.
-Certo, ma per essere più precisi, lo ero- spiegò
la casalinga -Vedete, quando avevo all’incirca
l’età di Alex, ero nota per essere una delle
migliori Allenatrici di Johto, in quanto non solo formavo una coppia a
dir poco perfetta con William, ma ero così forte da
raggiungere quasi sempre i primi posti nei tornei ufficiali-
-Questa poi, deve essere per questo motivo che il nostro Alex
è così bravo nelle lotte- ci ironizzò
sopra Fran.
-Immagino che si possa dire lo stesso di te, non è vero?-
disse invece Dylan, rivolgendosi al fratello maggiore del suo amico e
compagno di viaggio.
-Beh, diciamo pure di sì- si limitò a rispondere
il ragazzo dagli occhi verde scuro -Ma se vuoi, dopo pranzo possiamo
farci una sfida, così ti faccio vedere di cosa sono capace-
-La cosa mi farebbe molto piacere…-
-Scusate, ma potete parlarne dopo che la signorina Alyssa ha finito di
raccontare?- domandò Amy, intervenendo nella breve
discussione tra i due -No, perché mi sembrava interessante-
-Guarda, a dire la verità non è che abbia avuto
una vita così interessante, però ti basti sapere
che dopo anni e anni passati a lottare alla fine ho deciso di cambiare
un po’, e che una volta appese le Poké Ball al
chiodo mi sono dedicata ad un’altra passione che avevo fin da
piccola… il cucito-
-Il cucito?- ripeté la rossa -In poche parole, lei
è una sarta-
-No, svolgo una professione ancora più
importante…- ribatté la madre di Alex, per poi
alzarsi e assumere una posa alquanto teatrale -Gestisco un atelier,
dove creo e vendo ai miei clienti abiti su richiesta e
affini… tutto fatto a mano e in maniera sempre impeccabile-
proseguì con orgoglio.
-E i vestiti che fa mamma sono sempre molto belli- aggiunse Melanie con
tono d’ammirazione -E per me ne fa sempre tanti, uno
più carino dell’altro!-
-Wow, deve essere un lavoro molto impegnativo- commentò
l’Allevatrice, immaginandosi Alyssa all’opera
durante il suo lavoro -Ma deve essere anche molto gratificante-
-Non immagini quanto. Certo, all’inizio non era molto facile,
ma una volta raggiunto il giusto ritmo sono riuscita a destreggiarmi
senza alcun problema-
-Immagino che anche suo marito sarà fiero di lei, non
è vero?-
Ma come la ragazza dai capelli rossi fece quella domanda,
all’improvviso l’atmosfera si fece più
silenziosa, e di conseguenza sia Alyssa che i suoi tre figli assunsero
un’aria abbattuta, come se quel quesito avesse toccato un
tasto a loro molto dolente, teoria supportata dal fatto che subito dopo
Melanie, intristita, era corsa tra le braccia di Zeke, che ora le stava
accarezzando la testolina per confortarla.
-Ho… forse detto qualcosa di sbagliato?- chiese la ragazza
con tono preoccupato.
-Vedi, Amy…- disse Alex, alzando lo sguardo verso di lei -Il
fatto è che nostro padre…-
-Ci ha lasciati molto tempo fa…- proseguì Zeke,
serrando i pugni con rabbia.
-I-In che senso?- si inquietò la rossa -Non sarà
mica…?-
-No, non è morto- le rispose Alyssa, la cui voce era rimasta
tranquilla -Ci ha solo lasciato perdere e se ne è andato via
dalle nostre vite-
-Non credo di aver capito bene- disse invece Matt, ora ripresosi dalle
botte ricevute poco prima -In che senso vi ha lasciato perdere?-
-Oh, è una lunga storia- riprese a parlare la casalinga -Ma
per farvela breve, accadde qualche anno dopo l'apertura
atelier e la nascita di Alex e Zeke-
-All’inizio le cose andavano molto bene, e persino il
rapporto tra mamma e papà era buono- continuò poi
l’Allenatore quindicenne, che nel frattempo aveva iniziato a
sparecchiare la tavola
-Quando nacque la piccola Mel, però, nostro padre
iniziò a preoccuparsi delle spese di famiglia e per un bel
periodo ci costrinse a tirare la cinghia dato che avere tre figli a
carico era un bel problema- si aggiunse Zeke, il quale stava
continuando a coccolare la sorellina -E tale idea avrebbe anche
funzionato se poi non fosse venuto a galla il fatto che il grosso dei
nostri risparmi se li spendeva come gli faceva più comodo-
-Ma pensa te che tipo…- commentò Fran.
-E poi cosa accadde?- domandò Amy.
-Beh, diciamo che mamma non la prese per niente bene-
continuò ancora una volta Alex -E questo, unito anche al
fatto che papà si è rivelato il classico
materialista attaccato ai soldi, ha scatenato un grosso litigio che si
è, purtroppo, concluso nel peggiore dei modi…-
aggiunse, mentre a poco a poco il tono della sua voce si faceva cupo
-Stanco di sentirla parlare, papà ha preso e se ne
è andato, dicendo pure che se noi tre eravamo
così importanti per mamma, allora non avevamo bisogno di
lui, e che un giorno noi tre l’avremmo portata alla rovina-
-Ma per nostra fortuna non è stato così, e
nonostante fosse stata una brutta esperienza, nostra madre è
riuscita comunque a rialzarsi più forte di prima, e questo
grazie anche all’amore che provavamo e proviamo ancora per
lei- concluse suo fratello maggiore, lasciandosi andare ad un sorriso.
-Capisco… cavoli, non immaginavo vi fosse successa una cosa
simile…- disse poi la ragazza dai capelli rossi con tono un
po’ triste -Mi dispiace di avervi riaperto questa
ferita… non era proprio mia intenzione-
-Non preoccuparti, Amy- la consolò invece il moro dagli
occhi verdi, appoggiandole una mano su una spalla -Tanto,
se la cosa ti può consolare, alla fine della fiera non
è che avessimo tutto questo gran bel rapporto con nostro
padre… ma grazie comunque per la tua comprensione- aggiunse
sorridendole.
-Oh, Alex…- rispose lei, leggermente commossa da tali parole.
-E poi, ormai quella storia è acqua passata. E poi, come si
dice in questi casi, l’importante è guardare
sempre al presente, no?-
-A questo proposito- intervenne prontamente Zeke, con ancora Melanie in
braccio -Che ne dici se per tornare a divertirci ci godiamo una bella
lotta post pranzo?-
-Eh? Credevo che volessi sfidare solo Dylan-
-E invece no, caro fratellino! Dato che presto o tardi dovrai vedertela
con la Lega Pokémon, non vedo dove sia il problema se offro
il mio aiuto per darti una mano. Non ho forse ragione, Mel?-
-Certo! Io voglio che il fratellone Alex vinca, così anche
mammina sarà contenta!- rispose la piccolina, il cui viso
era ritornato più allegro di prima -Hai il tutto il mio
sostegno, fratellone! Metticela tutta!- aggiunse alzando il pollice in
su verso il suo fratellone quindicenne.
-Beh, visto che ciò che dice Zeke è vero e non
posso mica deludere la mia sorellina… ok, ci sto!- rispose
il diretto interessato, voltandosi poi verso Dylan -E tu che ne dici,
amico?-
-Non vedo perché no…- disse semplicemente
l’albino -Dopo tutto, una sfida è una sfida-
Tempo più tardi, tutti i presenti si erano riuniti nel
giardino dietro casa, più precisamente nella zona al di
fuori dei fiori e delle piante. I tre partecipanti alla sfida erano
più che pronti per iniziare, e per l’occasione
Matt aveva dato fondo alla sua buona conoscenza delle arti manuali per
allestire insieme al suo Sandslash una comoda panca dove gli altri
potevano accomodarsi per seguire meglio l’incontro.
-Allora, Zeke?- cominciò Alex, attirando
l’attenzione del fratello maggiore -Che match proponi?-
-Pensavo un 2 vs 2, se vi andava bene- rispose il ragazzo -Due dei miei
Pokémon contro i vostri, e come ovviamente saprete, il primo
che manderà K.O. la squadra avversaria vince-
-Per me va bene…- disse Dylan con tono pacato, per poi
prendere in mano una Ball e prepararsi a lanciarla.
-Bene, allora che la festa abbia inizio! Vivian, Warren, a voi la
scena!- ribatté poi Zeke, lanciando in aria due delle sue
Poké Ball e mandando in campo i Pokémon scelti.
-Veno...- sibilò il primo, somigliante ad una grossa tarma
di colore viola.
-Woooobbuffet!- esclamò invece il secondo, il cui aspetto
era caratterizzato da un corpo tondeggiante di colore azzurro chiaro,
una piccola coda nera munita di due occhi e un’espressione
corrucciata in viso.
-Un Venomoth e un Wobbuffet, eh?- commentò
l’albino, riconoscendo i due Pokémon -A quanto
pare hai scelto una coppia abbastanza equilibrata, considerando che il
primo può usare mosse che possono avvelenare
l’avversario e il secondo vanta una buona resistenza fisica-
-Ti ringrazio, ma adesso tocca a voi. Mostratemi un po’ chi
avete scelto-
-Con molto piacere… Bulbasaur, vai!- disse poi il ragazzo
dagli occhi scarlatti, chiamando a sé il tipo Erba.
-Heracross, fatti valere!- gli fece eco Alex, scegliendo il
Pokémon Monocorno.
-Evviva, finalmente cominciano!- esultò la piccola Melanie
seduta sulle gambe di Amy -Non vedo l’ora!-
-In tal caso siamo in due, ih ih- le diede ragione
l’Allevatrice -E ti consiglio di guardare molto attentamente
come si svolge l’incontro, così vedrai quanto
è forte Alex-
-Va bene… ma posso fare il tifo anche per l’altro,
vero?-
-Certo che puoi farlo- le rispose Fran, seduta vicino a loro -Anche
Dylan è molto bravo nelle lotte, anche se mi aspettavo
avrebbe scelto Growlithe, visto che contro un Coleottero come Venomoth
era il massimo-
-Beh, scommetto che avrà avuto i suoi buoni motivi per
scegliere Bulbasaur- ipotizzò Matt, voltandosi poi verso
Alyssa e chiederle -Lei cosa ne pensa?-
-A parte che probabilmente sarà una bella lotta? Beh, spero
solo che quei due sappiano ciò che fanno… Zeke
non è da sottovalutare, e ve lo dice una che ha passato
diversi anni a insegnargli ciò che sapeva sulle lotte
Pokèmon- rispose la casalinga con tono un po’
enigmatico -E per quanto riguarda l’esito… non ne
ho la minima idea, a me basta che si divertano- aggiunse con tono un
po’ più gioviale.
-È per caso un modo gentile per dirmi che dovremmo
aspettarci di tutto da suo figlio maggiore?-
-Chissà… per ora pensiamo a guardare la sfida-
-Avanti, cominciamo!- esclamò poi Alex -Heracross, vai usa
Incornata su Wobbuffet!- aggiunse e vedendo poi lo scarabeo rinoceronte
all’opera.
-Bulbasaur, usa Riduttore su Venomoth!- disse invece Dylan mentre il
Pokémon Seme si lanciava a tutta velocità verso
l’avversario designato.
-Ottimo inizio, non c’è che dire… ma
non per me! Warren, usa Contatore! E tu, Vivian, schiva lo e poi usa
subito Segnoraggio!-
-Wooo…bbuffet!- ubbidì prontamente il
Pokémon azzurro, alzando la sua coda e circondandosi in
seguito di una lieve aura arancione con la quale non solo parve
resistere all’attacco di Heracross, ma addirittura glielo
rimbalzò contro, causandogli il doppio dei danni.
-Venooo…- si mise all’opera il secondo, evitando
l’assalto avversario e poi emettendo dalle antenne un raggio
multicolore dall’aspetto piuttosto sinistro con il quale
colpì senza pietà Bulbasaur, riuscendo anche a
confonderlo nel processo.
-Accidenti…- disse l’albino, vedendo il suo
Pokémon in quello stato -Ora ci vorrà del tempo
prima che gli passi del tutto la confusione-
-Già… Heracross invece, non chiedermi come, ma
è come se fosse rimasto vittima del suo stesso attacco- aggiunse Alex,
notando l’entità del danno sul corpo del
Coleottero.
-A quanto pare ancora non conoscevi gli effetti di Contatore, vero?-
gli domandò il fratello maggiore -Beh, in tal caso ti posso
illuminare io. Si tratta di una mossa che consente
all’utilizzatore di replicare il danno ricevuto da un attacco
fisico, ma con forza raddoppiata. Segnoraggio invece è una
mossa che i tipi Coleottero usano solitamente per confondere, oltre che
ferire, le loro prede-
-Mi tolga una curiosità, signorina Alyssa- intervenne Matt
-Era per caso questo ciò che intendeva con “Zeke
non è da sottovalutare”? Se sì, non
posso che darle ragione-
-Credo che lo stesso valga per me- gli disse Fran, stupita da
ciò che aveva appena visto -Sì, insomma, nel giro
di un solo turno è riuscito fin da subito a portarsi in
vantaggio contro loro due-
-E siamo appena alle fase iniziali dell’incontro, pensa un
po’- fece notare Amy.
-Non è giusto, però… il fratellone
Zeke è stato cattivo nel fare così- si
lamentò la piccola Melanie.
-Su, su… non c’è bisogno di
prendersela- le disse con tono tranquillo la genitrice -Abbi solo un
po’ di pazienza e vedrai che anche Alex darà il
meglio di sé- aggiunse, per poi alzarsi dalla panchina e
urlare, rivolta al figlio -Non ti abbattere, tesoro! So che tuo
fratello ha scelto Pokèmon un po’ ostici, ma se ti
impegnerai sono certa che per te saranno una passeggiata-
-Lo spero bene- gli disse il moro dai capelli a spazzola in tutta
risposta -Coraggio, Heracross, continuiamo finché non
riusciremo a mettere a nanna quel pallone gonfiato- aggiunse, dando nel
frattempo una Baccaki a Dylan -Ascolta, se a te va bene io provo ancora
un tentativo contro Wobbuffet, tu intanto occupati di curare Bulbasaur
con questa-
-Va bene… ma sii prudente, mi raccomando… non
vorrai mica correre il rischio di lasciarmi combattere da solo contro
quei due- replicò con tono sarcastico l’albino,
accettando di buon grado la Bacca e dandola subito al tipo Erba, che
una volta mangiatala ritornò in sé.
-Non succederà, hai la mia parola- ribatté il
quindicenne, voltandosi infine verso il suo Pokémon per
dargli il nuovo comando -E va bene, se l’attacco di prima non
ha funzionato, allora proviamo con Nottesferza!-
-Heeee…ra!- sibilò il Coleottero mentre la sua
zampa sinistra si illuminava di una luce bianco-violacea e
contemporaneamente volava verso il suo avversario, pronto a colpirlo.
-Fatevi pure avanti, perché tanto la mia tattica e i miei
bersagli non cambiano- fu la pronta risposta del ragazzo dagli occhi
verde scuro -Warren, Contatore ancora una volta! Vivian, tu invece usa
Psichico!-
E una volta che l’Allenatore ebbe dato i nuovi ordini, nel
giro di una frazione di secondo Heracross finì nuovamente
vittima della mossa del Pokémon Pazienza nonostante fosse
riuscito a causargli dei danni ingenti grazie a Nottesferza, mentre
Bulbasaur non ebbe nemmeno il tempo di abbozzare una difesa che si
ritrovò letteralmente sbattuto via dalla mossa di tipo Psico
utilizzata dalla Pokémon Velentarma.
-No way!- commentò sgomento Matt -Ha guadagnato nuovamente
il vantaggio!-
-E tutto senza neanche sprecare troppe energie… se
continuano in questo modo Heracross e Bulbasaur finiranno presto K.O.-
aggiunse Fran, iniziando a preoccuparsi per i Pokémon di
Dylan e Alex.
-Già… non so se sia a causa della sua esperienza
come Allenatore o meno, ma non immaginavo che Zeke potesse essere
così eclettico…- proferì invece Amy.
-Ecle… cosa? Che significa?- le domandò
un’incuriosita Melanie.
-Beh, come posso dirtelo a parole semplici… anche se la sua
strategia a prima vista non paia nulla di che in confronto a tattiche
più complicate, lui è riuscito a mantenere il
controllo della situazione e portare un misto di equilibrio e coesione
tra i suoi due Pokémon- provò a spiegarsi la
rossa, notando poi la bimba osservarla con sguardo un po’
confuso -Sì, insomma… ciò che volevo
dire è che tuo fratello è in gamba-
-Aaaah, adesso ho capito! Però adesso voglio veder rimontare
il fratellone Alex e il suo amico… non è giusto
che subiscano così senza reagire-
-Non preoccuparti di questo, sorellina- ribatté il diretto
interessato mentre il suo Coleottero si rialzava di nuovo e si metteva
in posizione -Questo turno non sarà sprecato… hai
la mia parola!- replicò con voce grintosa e carica di
determinazione per poi puntare un dito verso Zeke -La vera battaglia
comincia ora!-
-Oh, bene…- disse invece l’albino con tono
moderatamente sorpreso -A quanto pare sembra che ti sia già
venuto in mente un piano-
-Puoi dirlo forte, ma avrò bisogno della tua piena
collaborazione-
-Consideralo già fatto…-
-Tentate pure tutte le strategie che volete- replicò il moro
dagli occhi verde scuro -Tanto, finché Warren
potrà contare sul suo Contatore, qualsiasi attacco che
riceverà lo ribatterà contro di voi, mentre
Vivian ne approfitterà per colpirvi non appena abbasserete
la guardia-
-Non nascondo che la tua è una tattica interessante, ma per
quanto ben fatte anche le strategie migliori hanno punti deboli, e io
ho intenzione di dimostrartelo. Heracross, preparati a dare il meglio
di te!-
-Lo stesso vale per te, Bulbasaur… è
l’ora della nostra rimonta-
-Hera…- annuì il Coleottero.
-Bulba!- fece lo stesso il tipo Erba.
-E va bene… se proprio volete andare fino in fondo con
questo incontro, fatelo. Vi aspetto a braccia aperte- concluse Zeke con
tono sardonico.
-Non aspettavo altro. Heracross, attacca Venomoth usando Vendetta!-
riprese a parlare Alex, osservando il suo scarabeo rinoceronte
ricoprirsi di una lieve aura violacea e caricare il suo nuovo
avversario.
-Bulbasaur, usa Frustata e colpisci Wobbuffet!- gridò invece
Dylan, mandando all’attacco il Pokémon Seme.
-Cos’è, adesso volete fare i furbi scambiandovi
gli obiettivi? Ottima mossa, ma non pensate che non sappia contrastarvi
anche in questi casi. Vivian, presto, replica con Cozzata Zen! Warren,
difenditi con Contatore!-
Per la terza volta consecutiva, i due Pokémon di Zeke si
prepararono per mettere in atto la loro strategia, ma prima che
ciò potesse avvenire, il tipo Psico sembrò
accusare i danni subiti durante i turni precedenti e, non riuscendo ad
utilizzare la sua mossa finì in balia delle forti e robuste
liane di Bulbasaur. La Pokémon Velentarma invece, pur
mettendoci tutto l’impegno possibile per fermare
l’offensiva di Heracross, si ritrovò totalmente
travolta dalla sua immensa carica. Dopo tale scena, non riuscendo a
sostenere tali danni, entrambi i Pokémon finirono K.O.,
suscitando in Zeke non poca sorpresa.
-Wow… li ha battuti entrambi con un solo colpo!-
esclamò Melanie mentre gli occhi le brillavano
dall’emozione per poi scendere dalle gambe di Amy e gridare
-Sei una forza, fratellone Alex!-
-Come ci si aspettava da Al… good job, my friend- aggiunse
Matt, mostrandogli il pollice alzato verso l’alto.
-Già, ma nemmeno Dylan è stato da meno- aggiunse
Fran, andando poi dall’albino -Avete fatto entrambi un ottimo
lavoro… anche se una tattica del genere potevate usarla
prima-
-Lo so, ma guarda il lato positivo…- rispose lui,
sorridendole -Ci siamo comunque fatti valere, no?-
-Beh… sì…- ribatté
timidamente lei -Ma rimane il fatto che avete rischiato-
-Non dire così, Fran- si intromise Alex -Ammetto che non
è stata una passeggiata come lotta, ma partecipandovi ho
avuto una mezza idea di cosa mi aspetterà alla Lega se non
mi do da fare sul serio-
-Ben detto, fratellino- gli diede ragione Zeke, il quale aveva
richiamato i suoi Pokémon -Se vorrai farti valere avrai
bisogno di un allenamento serio. Sempre se vorrai il mio aiuto, ovvio-
-Scherzi? Ma certo che accetto il tuo aiuto. Dopotutto, in una famiglia
ci si sostiene a vicenda-
Fine Cap.47
**Angolo dell'Allenatore** Uhm... da dove potrei iniziare? Innanzitutto
mi scuso se vi ho fatto aspettare un po' troppo per questo capitolo, ma
spero che le nove pagine di cui è composto siano di vostro
gradimento e vi abbiano rincompensato per l'attesa xD Ma passando a
cose più importanti, il tema principale del capitolo
riguarda il rapporto che intercorre dentro la famiglia di Alex, il
quale, come avete potuto notare, ha avuto un'infanzia che non era
proprio rose e fiori, ma bene o male sia lui che i fratelli e la madre
ne sono comunque usciti fuori a testa alta. Parlando invece di Zeke...
beh, in questo capitolo penso vi siate fatti una -spero- buonissima
idea sul suo stile di lotta e i suoi Pokémon, il resto dei
quali verrà svelato in seguito. Detto questo, vi saluto e vi
dò come sempre appuntamento al prossimo capitolo
|
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Capitolo 48 *** The Rocket is back! ***
Cap.48:
The Rocket is back!
Dopo alcuni giorni passati nel relax, a casa di Alex la situazione
generale era diventata molto più seria, dato che il giovane
Allenatore doveva prepararsi al meglio per poter partecipare alla Lega
Pokémon, e la cosa migliore da fare per lui fu quella di
allenare la squadra insieme a suo fratello Zeke, il quale lo avrebbe
aiutato a migliorare ancora di più tramite una sessione di
allenamento ben organizzata. Ma prima di questo, il diretto interessato
ebbe modo di mostrare al fratello minore e i suoi amici, ora riunitisi
in giardino, il resto della sua squadra, che contava in sostanza un
Pokémon rosa simile a Chansey ma munito di
“ricci” e diverse decorazioni piumate, un Kingdra e
infine due Pokémon che Alex non aveva mai visto prima: il
primo era simile a Murkrow ma aveva il piumaggio molto più
folto, il secondo invece rassomigliava ad una specie di rinoceronte
bipede dalla pelle grigio-marrone, ricoperto da spesse placche
arancioni.
-E questa, contando anche Vivian e Warren, è la mia squadra
attuale al gran completo- disse Zeke, rivolgendosi poi agli altri -Non
male, eh?-
-Beh, si può dire che è molto variegata-
commentò Amy, per poi indicare gli ultimi due
Pokémon -Però non riesco a capire che cosa
dovrebbero essere loro due-
-Nemmeno io… che tipo di Pokémon dovrebbero
essere?- aggiunse Alex.
-Oh, intendete Harry e Rocky?- replicò il ragazzo dagli
occhi verde scuro, presentando prima il corvo e poi il rinoceronte
corazzato -Beh, loro sono semplicemente due dei tre Pokémon
che ho avuto modo di ottenere durante un mio breve viaggio a Sinnoh, e
come specie sono rispettivamente un Honchkrow e un Rhyperior-
-Capisco… quindi a Sinnoh si possono trovare
Pokémon del genere? Interessante…-
proferì Dylan, osservando con interesse i due
Pokémon -E immagino non sarà stato facile
ottenerli-
-Beh, a dire la verità quando li avevo catturati erano
solamente un Murkrow ed un Rhyhorn, che poi ho fatto evolvere col tempo
e usando alcuni oggetti particolari che avevo trovato-
-Oggetti particolari?- domandò Fran, incuriosita
dall’argomento -Come le Pietre Evolutive per esempio?-
-Beh, sì… ma nel caso di Harry e Rocky si era
trattato di una Pietra Evolutiva e un Oggetto da Scambio-
-Wow… allora ciò vuol dire che a
Sinnoh ci saranno molti altri tipi di Pietre- dedusse lei con occhi
sognanti.
-Già, ma posso dire che ciò che vi ho detto
riguardo tale Regione è solo la punta
dell’iceberg, eh eh eh-
-Excuse me, ma c’è ancora una cosa che non ci hai
spiegato- intervenne Matt -Hai detto che a Sinnoh hai ottenuto tre
Pokèmon, giusto? Il terzo chi sarebbe, se ci è
concesso saperlo?-
-Oh, vedo che siamo molto curiosi, eh? In tal caso abbi solo un momento
di pazienza e lo scoprirai-
Una volta detto questo, Zeke si portò indice e pollice
davanti alla bocca ed emise un fischio, al cui richiamo tre
Pokémon uscirono da diversi punti del giardino di casa e lo
raggiunsero nel giro di poco tempo. Il primo era un Pokémon
bipede, col volto coperto da una maschera d’osso e con un
lungo osso stretto in una zampa, il secondo era simile ad un insetto
con un grande fungo che gli ricopriva tutto il corpo, e il terzo era
una sorta di pipistrello munito di grandi ali e una lunga coda
che terminava in una coppia di pungiglioni simili a quelli di uno
scorpione.
-Signore e signori… ecco a voi gli altri tre
Pokémon che uso come mie riserve- disse il ragazzo,
rivolgendosi poi ai tre nuovi venuti -Mark, Paul, Gregory…
fate un bel saluto ai nostri gentili ospiti-
-Marowak!- si presentò il primo, alzando in aria il suo osso.
-Parasect…- sibilò il secondo.
-Gliiiiscor- concluse infine il terzo.
-Ben nove Pokémon, eh? Cavoli, inizio ad invidiarti,
fratellone- commentò Alex vedendo poi tutti i
Pokémon di Zeke riunirsi e salutarsi -Io al momento ne ho
solo otto, contando anche i due che ho mandato dal Prof…-
-Beh, ma non ciò non vuol dire mica che devi entrare in
competizione con lui, my pal- gli disse Matt -E poi, non è
detto che in futuro non ne otterrai altri-
-Ha ragione, tesoro- aggiunse Amy, appoggiandogli una mano sulla spalla
-Per catturare nuovi Pokémon si trova sempre del tempo-
-Lo so, ma il problema è che allenare tutti quelli che ho
catturato non è una passeggiata-
-Ma hai comunque tuo fratello a darti una mano, giusto?- gli
ricordò Dylan -Finché potrai contare sulla sua
esperienza potrai sicuramente allenare qualsiasi Pokémon
aggiungerai alla tua squadra…-
-Tornando invece al vostro allenamento…- intervenne Fran
-Avete già in mente che cosa fare di preciso?-
-Cosa fare, eh? Io pensavo ad alcune lotte insieme- rispose il
quindicenne.
-E io a degli allenamenti individuali dove ciascun membro della sua
squadra si allenava da sé- aggiunse invece il fratello
maggiore -Sai, per potergli insegnare qualche mossa nuova-
-In tal caso, perché non fate metà e
metà?- consigliò l’Allevatrice dai
capelli rossi -Così la mattina ci si allena tutti insieme e
nel pomeriggio si valutano i progressi fatti-
-Ottima idea!- ribatté Zeke senza pensarci -Io ci sto-
-E lo stesso vale per me- gli fece eco Alex, per poi allontanarsi un
momento dal gruppo.
-Ehi, wait! Dove stai andando, Al?- gli chiese Matt.
-A chiamare Melanie, che domande- rispose il nativo di Borgo Foglianova
-Scommetto che il vedermi mentre mi alleno le piacerà un
sacco-
-Ah, ok… ma non metterci troppo, eh, altrimenti si comincia
senza di te-
E una volta chiamata anche la sorellina minore, tutto fu pronto per iniziare l’allenamento di Alex, i cui Pokémon
furono seguiti per tutta la mattinata sia da lui che dal fratello
maggiore, continuando a migliorarsi man mano che il tempo passava.
Venne poi il momento di fare una pausa, e aiutati da Matt, i due
fratelli prepararono il cibo adatto a Typhlosion e gli altri,
i quali dopo tutta quella fatica furono più che lieti di
mangiarlo.
-Mi raccomando, ragazzi- li avvertì il loro Allenatore
-Cercate di tenervi leggeri, perché più tardi si
fanno le lotte di allenamento e dovete essere al massimo della forma,
ok?- aggiunse dopo, per poi vedere i Pokémon annuire ed
esprimere dei sinceri versi di risposta.
-Non vedo l’ora di vedere il tuo Typhlosion combattere- disse
invece Melanie -Immagino sarà fortissimo-
-“Fortissimo” è una parola grossa-
ribatté il moro, accarezzando il pelo del tipo Fuoco
-Diciamo solo che insieme a Pidgeot e Heracross è uno dei
tre Pokémon che rappresentano meglio il mio team
e…- proseguì, per poi interrompersi nel sentire
il PokéGear squillare. Una volta preso, il ragazzo
notò sullo schermo un numero familiare -Scusami
un secondo- disse rivolto alla sorellina mentre si allontanava e, una volta risposto, domandava il fatidico -Pronto?-
-Pronto, Alex? Sono io, Sonia- rispose la voce femminile
all’altro capo del telefono
-Oh, Sonia, da quanto tempo-
-Perdona il disturbo e scusa se salto i convenevoli, ma io e Laura
abbiamo saputo delle notizie gravi di cui penso tu debba essere
senz’altro informato-
-Notizie gravi? Quanto gravi?-
-Se ti dicessi che il Team Rocket è tornato far parlare di
sé, tu cosa ne dedurresti?-
-Che è qualcosa di davvero grave… ma che cosa
hanno combinato, stavolta?-
-Sintonizza la radio e lo scoprirai tu stesso- consigliò
l’Allenatrice veterana.
-Va bene- annuì il moro dagli occhi verdi, impostando la
radio del PokéGear e, dopo aver fatto cenno agli altri
presenti di venire ad ascoltare, mettere il vivavoce.
-Cari radioascoltatori di Johto…- cominciò a
parlare una voce anziana -Qui è il direttore Howard che vi
parla, e ho un importante annuncio da farvi.- continuò, per
poi schiarirsi la voce -Da questo momento in poi, la Torre Radio
apparterrà a quei distinti signori del Team Rocket, i quali
mi hanno promesso di utilizzarla in modo da diffondere per tutta la
Regione il seguente messaggio: “Torni da noi, o grande
Giovanni… il Team Rocket ha bisogno di Lei… per
tre lunghissimi anni siamo stati senza la guida di un leader
carismatico come Lei. Per tanto, se Lei è ancora vivo da
qualche parte, La preghiamo di tornare da noi”…-
Quando il direttore sembrò sul punto di proseguire, Alex
chiuse del tutto la sintonizzazione, certo che sia lui che i suoi amici
avessero sentito abbastanza. Stando ai vari incontri che avevano avuto
con i Rocket, c’era stata più di
un’occasione in cui si fossero mostrati come dei veri
malviventi, ma il sentire quelle parole e quel discorso così
pieno di boria e vanità era sicuramente segno che avevano
davvero passato il limite.
-Direi che ciò che hai sentito basti come spiegazione, non
è vero?- domandò la voce di Sonia, rimasta in
silenzio per tutto il discorso.
-Sì…- si limitò a rispondere il
ragazzo dai capelli a spazzola, lasciando la chiamata in vivavoce -E ti
dirò di più… questa cosa non mi piace
per niente…- aggiunse, visibilmente irritato da
ciò -Ma non preoccuparti, ce ne occuperemo noi, se
è questo ciò che volevi chiedermi-
-Perfetto… anche perché attualmente mia sorella
ed io stiamo facendo un sopralluogo nelle loro ultime basi segrete
rimaste in modo che non causino problemi a nessun’altra
città- spiegò poi la ragazza -Per il resto, mi
auguro che riusciate a fermare il grosso di loro che si
troverà sicuramente alla Torre Radio-
-E lo faremo, hai la mia parola… i Rocket avranno
ciò che si meritano- concluse il moro, chiudendo infine la
chiamata e passandosi poi una mano fra i capelli mentre si voltava
verso i suoi amici -Penso sia inutile dire che questa volta sono guai
seri, vero?-
-Già, ma mi meraviglio che il direttore della radio non
sembra aver fatto una piega riguardo a ciò che è
appena successo- esclamò Fran, leggermente adirata dopo aver
sentito tale annuncio -Come ha potuto cedere a dei criminali come
quelli? È inaccettabile!-
-È probabile, o possibile che lo avranno ricattato in
qualche modo, altrimenti non penso si sarebbe abbassato a dire parole
come quelle…- provò a rifletterci su Dylan -Ma
anche se fosse stato così, il tono di voce non era per
niente teso, anzi, era completamente rilassato e a tratti anche
mellifluo-
-Come se lo avessero ipnotizzato?- azzardò
un’ipotesi Matt.
-Ehi, ehi, ehi! Una cosa per volta, ragazzi- li interruppe Zeke
-Innanzitutto, qualcuno può spiegarmi che cosa diamine sta
succedendo?-
-E che cos’è il Team Rocket?- aggiunse Melanie, un
po’ confusa da quel discorso.
-Una banda di malviventi il cui scopo è rubare i
Pokémon altrui- spiegò brevemente Amy -Abbiamo
avuto a che fare più di una volta con loro, e penso che
definirli pericolosi sia dire poco-
-Già- concordò il moro, richiamando subito tutti
i membri del suo party -Ma adesso non abbiamo tempo da perdere,
dobbiamo dirigerci subito a Fiordoropoli e fermarli una volta per tutte-
-Non credo proprio, signorino!- le si parò davanti Alyssa,
accompagnata dal suo Wigglytuff -Pensi davvero che ti lasci andare
così su due piedi a rischiare la vita?-
-Wiggly!- aggiunse il Pokémon Pallone.
-Ma mamma, avrai sentito anche tu ciò che hanno detto alla
radio. Non ti aspetterai mica che ce ne stiamo fermi a guardare mentre
quei criminali mandano avanti i loro piani?-
-Ovvio che no, ma nemmeno gettarsi a capofitto senza un piano in mente
è un’opzione valida, dato che appena vi vedono
potrebbero attaccarvi senza un attimo di respiro-
-E allora cosa proponi di fare, sentiamo-
-Prima di risponderti avrei una domanda: avete ben presente come sono
vestiti quei criminali, giusto?-
-Beh, non credo proprio che passino troppo inosservati con quelle
divise nere e la R rossa sul petto… ma come mai questa
domanda, se posso chiedertelo?-
-Oh, nulla di particolare… è solo che mi
è appena venuta una piccola idea su come potrete agire
contro di loro senza che sprechiate troppe energie in lotte inutili-
-Un’idea? Wonderful, è proprio ciò che
ci serviva!- commentò Matt -A quanto pare, Al,
l’avere sempre idee giuste al momento giusto deve essere un
tratto di famiglia-
-Dipende ancora da quanto sarà “giusta”
come idea- aggiunse Fran.
-Aspettiamo e vedremo, allora…- concluse semplicemente Dylan.
Nel frattempo, quella stessa mattina alla Torre Radio, e più
precisamente nell’osservatorio del piano più alto
di essa, una figura in ombra osservava soddisfatto le Reclute dei
Rocket mentre requisivano con la forza gran parte dei
Pokémon della gente, che si trattasse o meno degli abitanti
di Fiordoropoli o di semplici turisti venuti in visita. Chi opponeva
resistenza veniva immediatamente imprigionato e scortato da qualche
parte dove non potesse nuocere a nessuno, mentre i più
intimoriti cercavano invano di scappare, venendo tuttavia feriti dai
Pokémon delle Reclute, privati forzatamente delle loro
Poké Ball e infine imprigionati anche loro come tutti gli
altri. E qualora infine ci fosse stato qualcuno che avesse avuto
l’intenzione di lasciare la città di straforo da
uno dei due confini, quel qualcuno sarebbe stato bloccato senza alcuna
possibilità di reagire dalle coppie di Drowzee poste a
guardia delle due vie. In poche parole, da quel momento in poi
Fiordoropoli sarebbe stata tagliata fuori dal resto della Regione.
-Tutto pare procedere secondo i piani, non è vero, capo?-
proferì una voce di donna, richiamando
l’attenzione dell’uomo.
-Proprio così, mia cara Atena… un passo per
volta- si limitò a rispondere l’interpellato
allontanandosi dal panorama che gli si presentava davanti e voltandosi
poi verso colei che gli aveva parlato -Ma dimmi, a che punto siamo con
l’operazione di raccolta in questa città?-
-Direi che siamo a buon punto- affermò la Generalessa,
controllando su un’apposita lista -La maggior parte dei
Pokémon rari è stata requisita con successo.
Certo, la Capopalestra locale ci ha creato non poche
difficoltà, ma grazie all’intervento di Milas
possiamo stare certi che non darà più fastidio-
-Molto bene… e per quanto riguarda invece il nostro
direttore?-
-Al momento è ancora impegnato nella nostra campagna pro
Team Rocket e sta continuando a diffondere il nostro messaggio per il
Boss-
-Eccellente… finalmente, questa lunga attesa avrà
fine…- disse l’uomo con tono nostalgico, per poi
appoggiare una mano sulla piccola R rossa stampata sul lato destro
della sua candida uniforme -Per il bene del nostro Boss Giovanni, il
Team Rocket risorgerà nuovamente, e come la scia di un razzo
spaziale che sfreccia nell’atmosfera, spazzeremo via chiunque
si opporrà a noi-
-Questo è poco ma sicuro, mio signore- concluse infine
Atena, per poi lasciare la sala in tutta tranquillità.
-Certo che è sicuro…- concluse il fantomatico
boss, ritornando ad osservare il “mondo”
dall’alto, per poi recitare come un vecchio motto
-“Ruba i Pokémon e traine profitto…
sfrutta i Pokèmon per profitto… tutti i
Pokémon esistono per la gloria del Team
Rocket…”- e lasciarsi infine andare ad un sorriso
sadico.
Per il resto della giornata le operazioni del Team Rocket procedettero
come da programma, e apparentemente non sembrò accadere
nulla di particolare, eccezione fatta per
l’arrivo in città da parte di tre Reclute, le
quali parevano aver portato con sé due Allenatrici che buona
parte degli altri membri parve ricordare molto bene. Per evitare
eventuali fughe, entrambe erano state legate ai polsi con una fune, e
tra i loro effetti personali non pareva esserci traccia di
Pokè Ball, in quanto le stesse erano invece nelle mani di
uno dei tre.
-A quanto pare avete fatto caccia grossa, ragazzi- disse una delle
Reclute minori, ghignando.
-Eccome, dopo tutto pare che abbiano avuto la fortuna di catturare non
una, ma ben due Allenatrici ficcanaso- disse un secondo membro
-Cos’è, vi stavate nascondendo da qualche parte,
per caso?-
-Siete solo dei maledetti… aspettate solo che io ed Amy ci
liberiamo e…- protestò la prima prigioniera, i
cui occhi nocciola erano in netto contrasto l’impeto appena
mostrato.
-Non attaccare troppo briga con loro, Fran, o rischi di fare il loro stesso gioco- la interruppe la seconda,
una ragazza dai capelli rossi e l’abito bianco -Hai
una vaga idea di quanti sono, vero? Anche se partissimo avvantaggiate,
potrebbero sempre avere la meglio su di noi col vantaggio numerico-
-La tua amichetta ha ragione, ragazzina- disse la Recluta in testa al
trio -In questo momento abbiamo noi il coltello dalla parte del manico-
-Proprio così…- aggiunse il secondo del trio, il
cui tono era calmo e piatto
-Non la passerete liscia, statene certi!- ribatté la castana.
-Sono d’accordo- aggiunse la rossa con aria speranzosa -Prima
o poi arriverà qualcuno che ve la farà pagare-
-Sempre ammesso che quel qualcuno riesca a superare tutti noi, eh eh
eh- se la rise il terzo, rigirandosi tra le dita le Ball da poco rubate
alle due -In questo caso sarebbe solo fatica sprecata-
-Ben detto, collega- fecero lo stesso le due Reclute con cui stavano
parlando, lasciandosi andare ad una grassa risata insieme al grosso
della loro truppa -E il bello è che anche se riuscissero a
superare le nostre prime linee, dubito fortemente che riescano a
raggiungere la Torre Radio o addirittura il Fiortunnel, dove abbiamo
nascosto sia i Pokèmon che i loro Allenatori-
-Ah, davvero?- disse con tono quasi sardonico il membro più
calmo del trio appena arrivato -Questa sì che è
una notizia interessante… direi che possiamo anche andarci
subito, dico bene, ragazzi?-
Sentendo tali parole, le Reclute del Team Rocket presenti iniziarono ad
insospettirsi non poco dei loro tre curiosi interlocutori, ma non
fecero nemmeno in tempo a confermare questi loro sospetti che
nell’arco di pochi minuti videro lo stesso trio liberare
improvvisamente le ragazze. Subito dopo aver fatto ciò, i
tre gettarono via i berretti delle uniformi e si rivelarono essere
Alex, Matt e Dylan, i quali senza perdere troppo tempo avevano mandato
in campo i loro Pokémon e avevano sconfitto i restanti
soldati, per poi filarsela e correre spediti in direzione della Torre
Radio, ma non prima di essersi nascosti in un posto più
sicuro per restituire le sfere alle ragazze e cambiarsi, rimettendosi
quindi i loro soliti abiti.
-Non c’è che dire, Al- esclamò Matt,
contento di essere tornato nei suoi panni -Tua madre ha proprio avuto
un’idea geniale nel confezionarci quelle uniformi da membri
del Team Rocket. Erano così ben fatte che non si sono
accorti di nulla-
-Concordo…- annuì Dylan, risistemandosi il
giubbotto -Grazie ad esse e alla buona interpretazione delle ragazze,
possiamo dire che la nostra infiltrazione è stata un vero
successo…-
-Già… e che successo- concluse il moro
quindicenne -Mai sottovalutare un genitore, specialmente se quel
genitore è abile nel ricamo e affini-
-Potete complimentarvi più tardi?- disse Fran, riportando i
tre alla realtà -Non so se ne siete al corrente, ma ho paura
che questa nostra missione potrebbe essere la più difficile
mai affrontata-
-Ha ragione, e stando a ciò che hanno detto quelle Reclute
immagino dovremo impegnarci non poco se vogliamo fermare una volta per
tutte i Generali- aggiunse Amy con tono un po’ preoccupato -E
immagino dovremo di nuovo dividerci i compiti come è
successo a Mogania, non è vero?-
-Se non c’è altra soluzione, possiamo solo fare
così- gli disse il musicista -E se non ricordo male, hanno
detto che i Pokémon catturati e gli abitanti fatti
prigionieri si trovano nel Fiortunnel, giusto? Well, non penso sia un
problema se di quello se ne occupano almeno due di noi e il resto pensa
a dare una lezione alle Reclute e, perché no, anche ai loro
Generali-
-Sempre se non sono gli stessi Generali a trovare noi…-
puntualizzò Dylan.
-In tal caso, possiamo andare io e Alex al Fiortunnel, sempre se il
nostro leader non ha nulla da ridire- propose subito dopo
l’Allevatrice dai capelli rossi
-Per me non c’è nessun problema- rispose il
ragazzo dagli occhi verdi -Anche perché, senza ostaggi da
tenere sotto tiro, il Team Rocket non avrà nulla su cui fare
leva per ricattarci-
-Allora facciamo come abbiamo deciso ora: tu ed Amy andate a liberare
gli ostaggi e noi tre iniziamo ad occuparci della Torre Radio- concluse
Fran -Mi raccomando, però. Cercate di non metterci troppo,
altrimenti va a finire che tutti i Generali ce li beccheremo
noi, ah ah ah-
-Certo, certo… molto divertente, Fran- disse sarcastico
l’Allenatore degli occhi verdi.
E accordatisi in questo modo, i cinque Allenatori si divisero nei due
gruppetti stabiliti e, dopo aver imboccato strade diverse, si recarono
ognuno verso la propria destinazione, pronti a dare a fermare
nuovamente, e molto probabilmente in maniera definitiva, le trame
ordite dal malvagio Team Rocket. Infatti, mentre Alex ed Amy si
facevano strada contro le diverse Reclute in modo da raggiungere il
prima possibile il Fiortunnel, il gruppetto capitanato da Matt, Dylan e
Fran cercava invece di evitare il più possibile gli scontri
in modo da risparmiare energie preziose. Tuttavia, quando arrivarono
alla Torre Radio, per i primi tre piani i ragazzi dovettero per forza
ricorrere ai loro Pokémon per poter proseguire,
approfittando solo di poche pause per riprendere fiato tra una lotta e
l’altra. Solo quando il terzetto riuscì a
raggiungere il quarto piano sembrò che la calma fosse
già arrivata non tanto per il fatto che il piano in
sé era vuoto quanto notare che a parte loro le uniche due
persone lì presenti erano il direttore della Torre Radio e
una figura dai capelli verdi e lo sguardo sadico, vestito di
un’uniforme del Team Rocket più decorata delle
altre.
-Oh? Ma guarda un po’ chi si rivede- li accolse
l’uomo, ghignando e puntando gli occhi su Dylan -Il piccolo
moccioso albino e gli altri mocciosi… da quanto tempo-
-Potrei dire lo stesso di te, Milas…- gli rispose il ragazzo
dagli occhi scarlatti -In effetti, mi pareva un po’ strano
che dopo la faccenda del Pozzo Slowpoke non ti fossi più
fatto vedere-
-Tsk… non dovresti nemmeno chiederti il perché di
questa mia scomparsa, dato per colpa tua mi sono dovuto sorbire una
lavata di capo dal nostro Boss e come punizione per il mio fallimento
ho dovuto collaborare con quel topo da laboratorio di Maxus per poter
ricalibrare le onde radio di questo posto!-
-E in poche parole, adesso che mi hai rivisto vorrai subito la tua
vendetta nei miei confronti…-
-Esattamente, ma purtroppo per voi questa volta non
combatterò da solo-
-What? E con questo cosa vorresti dire?- domandò Matt,
vagamente perplesso dal sentire quelle parole.
-Già, l’unico del Team Rocket che si trova in
questo piano sei solo tu- aggiunse Fran, la quale per nulla tranquilla
aveva iniziato a guardarsi intorno insospettita.
-Oh, ma è proprio qui che ti sbagli, mia cara- disse
all’improvviso il sedicente direttore, sorridendo anche lui
alla stessa maniera di Milas, per poi interrompersi e tossire
lievemente -Ma guarda un po’… ero così
eccitato all’idea di combattere che ho ripreso la mia voce
normale. Bah, non importa, tanto prima o poi mi avrebbero scoperto
comunque- aggiunse, per poi togliersi con un rapido gesto gli abiti e
rivelare la sua vera identità ai presenti -Ebbene
sì… ancora una volta siete stati ingannati dal
trasformista per eccellenza del Team Rocket, il cui presente Maxus!-
-No way! C’è pure il tipo che abbiamo visto a
Mogania!- esclamò con stupore il chitarrista
-Cos’è, avete per caso fatto una rimpatriata o
qualcosa del genere?-
-Vedremo se avrai ancora voglia di fare lo spiritoso dopo che ti avremo
conciato per le feste… anzi, dato che è da quando
vi siete apparsi voi che i nostri piani sono andati sempre in malora,
direi che sia più opportuno farvi fuori tutti- disse Milas
con tono irruente, mettendo mano ad una Pokè Ball -Vi
dimostrerò quanto possa essere pericolosa la furia del Team
Rocket… vai, Golbat!-
-E io invece penso che mi divertirò un mondo a vedere quanto
riuscirete a resistere contro di me… andate e spargete il
vostro gas più che potete, miei Koffing e Weezing!- aggiunse
il Generale trasformista, lanciando la bellezza di ben 5 sfere e
pregustandosi lo spettacolo che ne sarebbe venuto fuori una volta
aperte.
Infatti, nel giro di pochi minuti, i Pokémon Velenuvola di
Maxus avevano iniziato ad emettere gas fumogeno in gran
quantità, circondando la sala e obbligando i tre Allenatori
a coprirsi la bocca per non finirne vittima. Il Golbat di Milas invece,
una volta uscito dalla Ball, aveva aperto le fauci ed era planato verso
Dylan pronto ad azzannarlo, tentativo che andò a vuoto a
causa della pronta risposta da parte dell’albino, il quale
aveva tempestivamente mandato in campo Growlithe per difendersi da tale
assalto. Seguendo il suo esempio, anche Fran e Matt fecero la loro
parte, e usarono gli attacchi congiunti di Flaaffy e Sandslash per
fermare e mettere K.O. i Koffing. Fatto ciò, ora avevano la
strada spianata per confrontare i due Generali.
-Ottimo tempismo… ora ne mancano solo due- disse
Dylan, pronto a lottare di nuovo contro Milas -Growlithe,
è l’ora di cogliere i frutti del nostro
lavoro… attacca e usa Lanciafiamme!-
-Groooow!- latrò il Pokémon Cagnolino,
rilasciando dalla bocca un potente getto di fiamme contro Golbat.
-Flaaffy, lo stesso vale anche per noi, usa Scarica!-
esclamò la castana, osservando poi il tipo Elettro
rilasciare una potente scarica elettrica all’indirizzo del
Weezing nemico, il quale fu colpito in pieno.
-Cool, sembra proprio che i vostri Pokémon siano migliorati
parecchio- commentò Matt, osservando i due amici e compagni di viaggio in azione -Anyway, penso che il mio aiuto non serva se ci siete voi. Con
permesso…- proseguì mentre si incamminava verso
l’uscita della stanza.
-Io non credo proprio, mio caro… non se ci sarò
anche io!- gli disse a sorpresa Atena, la quale gli si era parata
davanti e aveva subito mandati in campo un Pokémon munito di
un grosso fiore rosso che gli spuntava sulla testa -Vileplume,
Petalodanza!-
-Vilepluuuume!- ubbidì l’essere, rilasciando una
scia di petali che travolse senza pietà sia il chitarrista
che il suo Sandslash, che essendo un tipo Terra, patì non
poco l’efficacia di quella mossa di tipo Erba.
-Oh, my… mi sa che ho parlato un po’ troppo
presto- disse di rimando il ragazzo, che una volta rialzatosi si era
armato della sua inseparabile chitarra e aveva iniziato a suonare -Oh,
beh, non importa… it’s show time, gente!-
Fine Cap.48
**Angolo dell'Allenatore** Ebbene sì... nonostante una
lunghissima assenza, rieccomi alla carica e con il primo di una breve
saga dove, come avete certamente intuito, Alex e i suoi amici
chiuderanno del tutto i conti con il Team Rocket. E ovviamente, quale
modo migliore per iniziare se non introducendo fin da subito un nuovo
scontro con i Generali e ampliando un po' di più
ciò che poteva davvero accadere nei giochi originali durante
il raid a Fiordoropoli?
In ogni caso, non aspettatevi vittorie facili, perché come
tutti sanno i Rocket saranno pur malvagi, ma non di certo stupidi o
ingenui, e potete stare certi che nei prossimi capitoli vi attenderanno
non poche sorprese. Quali saranno? Ma ovviamente vi basterà
continuare a seguirmi e lo scoprirete voi stessi ^^
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Capitolo 49 *** Let's stop the Rocket! ***
Cap.49:
Let’s stop the Rocket!
-Milas, Maxus, e ora anche Atena…- mormorò Dylan, osservando i tre
Generali presenti -A quanto pare avevi ragione sul fatto che saremmo
stati noi gli unici ad affrontarli, eh Fran?-
-Già, pensa un po’ che ironia- rispose la castana con tono sarcastico
mentre buttava una breve occhiata su i Pokémon degli avversari -E da
quello che vedo saranno ancora più ostici in confronto alla prima volta
che li abbiamo affrontati-
-I don’t see where is the problem, my friend- disse invece Matt,
richiamando il suo Sandslash e, dopo aver pizzicato la corda della
chitarra apposita, mandare Elekid al suo posto -Se li abbiamo già
battuti una volta, possiamo farlo one more time-
-Oooh, ma dici davvero?- domandò con tono mellifluo il Generale
trasformista -Mi spiace deluderti, ma i nostri Pokémon non sono più
quelli di prima-
-Non sono più quelli di prima? Che intendi dire?- fu la domanda da
parte dell’albino, insospettitosi.
-Abbiate solo un po’ di pazienza e lo scoprirete a vostra spese…-
rispose invece un Milas ghignante.
-Ma ora direi che abbiamo parlato abbastanza- concluse Atena, per poi
scambiarsi una sorta di sguardo di intesa con i suoi due colleghi
mentre si preparava alla battaglia imminente -È tempo che il Team
Rocket vi dimostri cosa succede quando dei mocciosi come voi ficcano
troppo il naso dove non dovrebbero…-
-Ah, sì? Allora fatevi pure avanti, noi siamo pronti- li provocò Fran,
decisa a dare tutta se stessa insieme al suo Flaaffy e ai suoi amici.
E una volta concluso tale scambio di provocazioni, entrambe le parti
iniziarono quindi la loro lotta, durante la quale ciascun contendente
aveva un avversario specifico da affrontare: Dylan e Growlithe si
stavano misurando contro Milas e gli attacchi veloci e pericolosi del
suo Golbat; Fran e Flaaffy cercavano di controbattere le mosse velenose
di Weezing; e Matt, armato di coraggio, chitarra e del suo Elekid
alquanto tenace, strimpellava un assolo rock e allo stesso tempo teneva
testa ad Atena e le insidiose abilità di cui era capace il suo
Vileplume. Tuttavia, nonostante i ragazzi sembrassero avvantaggiati, i
Generali non parevano troppo preoccupati per i loro Pokémon. Al
contrario, si limitavano semplicemente a ordinargli di ribattere ad
ogni offensiva, ordine che eseguivano in maniera eccellente.
-Wow, a quanto pare sono migliorati moltissimo dall’ultima volta-
commentò Matt, mentre Elekid evitava come poteva la Petalodanza del
Vileplume avversario.
-Già… e non solo in fatto di mosse…- aggiunse Dylan, osservando con che
agilità il Golbat di Milas tornava all’attacco dopo aver subito un
altro Lanciafiamme -I loro Pokémon adesso sono ancora più resistenti-
-E anche molto più veloci- disse invece Fran, notando il Weezing nemico
caricare e poi sputare dalla bocca una gran quantità di fango, segno
che stava usando l’omonima mossa -Ma dubito che qualità come quelle
basteranno a fermarci. Avanti, Flaaffy! Schiva e poi replica con
Cottonspora!- aggiunse subito dopo rivolta al suo Pokémon.
-Flaaaaaffy!- ubbidì con un belato il tipo Elettro, rilasciando dalla
lana una serie di soffici batuffoli bianchi che, una volta raggiunto
Weezing, lo avvilupparono così tanto da rallentarne i movimenti.
-Hai ragione… ci vuole ben altro per metterci in difficoltà…- proferì
l’albino dagli occhi scarlatti prima di ritornare a pensare alla sua
lotta -Growlithe, Lanciafiamme ancora una volta!- esclamò poi,
osservando il Pokémon Cagnolino colpire in pieno il Golbat avversario
usando di nuovo la sua mossa di tipo Fuoco e causandogli persino un bel
danno da Scottatura.
-Ehi, good moves, guys. Ma io sono sarò da meno- commentò Matt prima di
strimpellare nuovamente e ordinare un nuovo attacco al suo Baby Pokémon
-Coraggio, Elekid! Vai e sfodera un altro Tuonopugno-
-Ki, Ki, Elekid!- rispose prontamente l’interpellato, caricando di
elettricità il braccio destro e scagliarlo a tutta potenza contro il
Pokémon Fiore, lanciandolo via e facendolo sbattere contro una parete.
-Oh, yeah! Questo sì che era un attacco come si deve- esultò il
musicista -Se continuiamo con questo ritmo avremo la vittoria in tasca
in men che non si dica!-
-Non dare troppo le cose per scontate, mio caro- gli rivolse la parola
Atena, sul cui viso era apparso un leggero sorriso sardonico, sorriso
che fu condiviso anche dai suoi colleghi -Milas, Maxus… direi che
abbiamo giocato abbastanza con questi ragazzi… che ne dite se iniziamo
a fare sul serio alla nostra maniera?- aggiunse poi mentre tirava fuori
un ventaglio e iniziava a farsi aria.
-Io non ho alcuna obiezione- rispose il Generale trasformista, mettendo
mano alle sue tasche e mostrando ai presenti tre siringhe, tutte
etichettate con l’effige del Team Rocket, e distribuirle agli altri due
Generali.
-Io invece non aspettavo altro- ghignò Milas impugnando sinistramente
la siringa e dando cenno al suo Golbat di avvicinarsi -Tra poco, daremo
inizio alla vostra rovina-
Detto ciò, i tre Generali del Team Rocket avvicinarono le siringhe
verso i loro Pokémon e senza pensarci due gli iniettarono il misterioso
contenuto. Subito dopo, i tre Pokémon furono smossi da una strana
frenesia, al termine della quale sembravano essere tornati più in forma
di prima, cosa confermata anche dal fatto che tutti i danni subiti sul
loro corpo erano spariti e che sui loro musi era apparso un ghigno
quasi inquietante. Ma le sorprese non erano ancora finite, perché
infatti, senza che i loro padroni gli diedero alcun comando, avevano
ricominciato ad attaccare Growlithe, Flaaffy e Elekid senza alcuna
sosta, arrivando a causargli danni ancor più gravi dei precedenti.
-Ma… ma che gli è successo? Sembrano fuori di sé- domandò Fran,
iniziando ad inquietarsi e notare con che difficoltà il suo tipo
Elettro cercava di controbattere gli assalti di Weezing.
-Peggio, è come se all’improvviso gli si fosse risvegliato l’istinto
primordiale- aggiunse Matt, il cui Elekid sembrava finito totalmente in
balia della Petalodanza di Vileplume.
-Non avrei saputo trovare parole migliori, Matt…- proferì invece Dylan,
intento ad ordinare al suo tipo Fuoco di difendersi da Golbat per
l’ennesima volta -Non so cosa gli abbiano fatto i Generali con quelle
siringhe, ma percepisco non pochi intenti omicidi nell’Aura di quei
Pokémon-
-Hai detto bene, caro il mio ficcanaso dai capelli argentati- parve
dargli conferma Milas, il quale sembrava assai fiero di ciò che era
successo -Tale cambiamento nei nostri Pokémon è ad opera dell’ultima
creazione sperimentale di Maxus, il Siero Berserk-
-Siero… Berserk? E che cosa sarebbe?- ripeté l’albino, come se volesse
saperne di più a riguardo.
-Come suggerisce il nome stesso, è una sostanza dopante che, un po’
alla maniera delle Vitamine che voi Allenatori date ai vostri Pokémon
per far aumentare le loro statistiche per le lotte, potenzia chi ne fa
uso concedendogli un aumento esponenziale della sua forza effettiva…-
spiegò poi Maxus -Tuttavia, in cambio di questa forza e potenza il
Pokémon perde il controllo dei propri freni inibitori e una volta
finito l’effetto rischia di collassare, ma credo che nel caso di tipi
come noi sia il male minore, non trovate?-
-Il male minore? Ma stiamo scherzando?- si alterò non poco la ragazza
dagli occhi nocciola dopo aver sentito tale spiegazione -Questo va
oltre la semplice mancanza di rispetto verso i Pokémon, voi state
letteralmente giocando con la loro vita!-
-Dì pure quello che voi, tanto non ci interessa ciò che pensate voi
ragazzini ingenui- ribatté Atena, per nulla toccata dalle parole di
Fran -In questo mondo non c’è spazio per pensieri infantili come i
vostri… il mondo, cari miei, è nelle mani di chi ha il potere… è sempre
stato così, quindi fareste meglio ad arrendervi ed accettare la nostra
superiorità-
-Ah, really? Per me state solo accampando scuse per giustificare i
vostri mezzi e la vostra presunta forza- fu l’immediata replica da
parte di Matt, il quale si era tolto gli occhiali da sole e aveva
mostrato uno sguardo a dir poco adirato -E giusto per farvi intendere
una cosa, siete voi quelli che dovrebbero arrendersi- aggiunse,
strimpellando un nuovo assolo di chitarra, questa volta molto più
intenso degli altri -Come on, guys! Avranno anche potenziato i loro
Pokémon in quella maniera, ma la partita è ancora aperta!- proseguì
rimettendosi gli occhiali addosso e concludere dicendo -Mostriamogli
quanto possiamo dargli filo da torcere se ci mettiamo d’impegno!-
-Guarda, mi hai proprio tolto le parole di bocca, sai?- disse invece la
ragazza, scambiandosi poi una breve occhiata con Dylan -E tu che ne
dici, ti senti pronto per un altro round?-
-Ovviamente… anche se forse sarà un po’ più impegnativo dei precedenti-
-Così mi piacete, ragazzi!- commentò il musicista, pronto a tornare
alla carica -Finché crederemo nella nostra forza e in quella dei nostri
Pokémon, nessuna sfida sarà impossibile-
-Ki Ki Kid!- sembrò dargli ragione Elekid, rialzandosi come poteva
nonostante la fatica, approfittandone anche per dare una mano a Flaaffy
e a Growlithe, rimasti ancora a terra.
-Penso che voi tre non abbiate ancora afferrato del tutto la situazione
in cui vi trovate- riprese ancora una volta la parola Milas -Potete
anche provare dieci, cento, mille volte… ma tanto non cambierà nulla,
nemmeno se continuerete ad attaccarvi a discorsi più grandi di voi-
E a riprova di questo, a Milas e colleghi bastò un semplice schiocco di
dita per aizzare Golbat, Weezing e Vileplume contro Elekid e gli altri,
travolgendoli senza alcuna pietà e senza alcuna possibilità di reagire
attivamente agli attacchi. Volendo comunque fare un tentativo per
rallentare il ritmo nemico, Fran ordinò a Flaaffy di usare nuovamente
Cottonspora sul Weezing di Maxus, ma a sorpresa il Pokèmon Velenuvola
non sembrò affatto patire gli effetti di quella mossa e di conseguenza
non gli impedì di attaccare il tipo Elettro usando Azione. Vedendo la
ragazza in difficoltà, Dylan e Matt chiesero a Growlithe e Elekid di
fornirle supporto tramite l’uso delle mosse Lanciafiamme e Tuonopugno,
venendo tuttavia fermati da Golbat e Vileplume, i quali sfoderarono
ancora una volta i loro attacchi più forti e li misero ancora una volta
alle strette. Man mano che lo scontro ebbe modo di andare avanti, i
Pokémon dei ragazzi si ritrovavano completamente al limite delle loro
forze, mentre quelli del Team Rocket sembravano ancora in forma.
-Accidenti… così non va per niente bene…- disse Fran, notando le
condizioni di Flaaffy ed iniziando a preoccuparsi seriamente per
la sua sorte -Anche con tutto l’impegno che ci abbiamo messo per
respingere i loro attacchi, quei tre non cedono ancora!-
-Hai ragione…- aggiunse Matt, cominciando a sudare freddo -È come se
fossero invincibili-
-Proprio così- sembrò dargli ragione Atena, la quale aveva ricominciato
a farsi aria col ventaglio -Finché i nostri Pokémon potranno contare
sulla forza donatagli dal Siero Berserk, qualunque tentativo di
resistenza è del tutto inutile contro di loro-
-Se voi mocciosi vi foste arresi fin dal principio ora non vi
ritrovereste in questa situazione- si aggiunse Maxus, sottolineando
ogni parola con il suo solito tono viscido.
-Adesso riuscite a capire quanto può essere vasta la furia del Team
Rocket, covata da ben tre lunghi anni di attesa e di desiderio di
rivalsa?- rincarò la dose Milas -Accettate la realtà, ormai abbiamo
vinto noi!-
-Oh, tu credi?- lo interruppe la voce di Dylan, il cui tono sembrava
essersi fatto più audace -E secondo voi ricorrere ad ogni mezzo pur
dimostrare la vostra forza sarebbe una “vittoria”?-
-Che domande… certo che lo è!- rispose convinto il Generale dai capelli
verdi -La vittoria premia sempre il più forte, è un dato di fatto!-
-Sarà, ma per me questa non è una vittoria…- ribatté l’albino con tono
fermo -Se aveste voluto davvero vincere, avreste chiesto ai vostri
Pokémon di lottare fino alla fine… e invece avete preferito drogarli e
sfruttarli come delle povere bestie, incuranti del male che avrebbero
potuto subire-
-Oh, adesso anche tu vuoi farci la paternale, moccioso?- replicò Maxus
-Per tua informazione, i Pokémon SONO bestie, e non ci interessa
minimamente se soffrono o meno, perché tanto possiamo sempre
rimpiazzarli in ogni momento-
-Inoltre, se solo lo volessimo potrebbero anche uccidere per noi senza
farsi problemi- concluse Atena, chiudendo finalmente il suo ventaglio e
puntandolo teatralmente verso i tre Allenatori -E dato che vi rifiutate
di arrendervi, considerate questo nostro ultimo attacco come un dono
per ricompensarvi dello spettacolo che ci avete regalato finora-
proseguì, per poi schioccare le dita un’ultima volta assieme a Milas e
Maxus, mentre sul suo volto appariva un sorriso soddisfatto e
trionfante -Avanti, Pokémon! Annientateli!-
Sentendo tale ordine, i tre Pokémon dei Generali ubbidirono e si
lanciarono contro Growlithe e gli altri Pokèmon, pronti a finirli
assieme ai loro Allenatori e concludere una volta per tutte quella
lunga battaglia. Non volendosi tuttavia arrendersi nonostante tutto, i
tre Pokémon ebbero come un moto di coraggio e, con gran sorpresa da
parte sia dei loro Allenatori che dei tre Generali, si pararono davanti
ai loro avversari e li bloccarono con tutte le forze che gli erano
rimaste, arrestando la loro carica.
-Cosa? Quei tre insulsi Pokémon hanno ancora la forza per reagire? Non
è possibile, eppure li avevamo massacrati più volte senza che potessero
reagire- esclamò Milas, non riuscendo a trattenere sia lo stupore che
la rabbia per tale evento -Eppure quei tre dovevano già essere al loro
limite…-
-Mi dispiace deluderti, caro Milas…- gli rispose Dylan -Ma a differenza
vostra sia noi che i nostri Pokémon non abbiamo ancora smesso di
lottare-
-E sapete perché? Per un motivo molto semplice che è tra le basi della
forza di un vero Allenatore- si aggiunse subito dopo Matt,
ricominciando a suonare in maniera molto più lieve, ma comunque
incisiva, per spronare il suo Baby Pokèmon a fare ancora un ultimo
sforzo -Quale sarà mai questo motivo? È presto detto, ladies and
gentlemen… perché non è nient’altro che la forza del legame tra noi e i
Pokémon!-
-Legami? Tsk… che assurdità…- disse di rimando la Generalessa dai
capelli rossi -Come può una cosa del genere essere una forza? Vi state
attaccando a discorsi senza alcun senso per pura disperazione-
-Ah, davvero? E allora perché mai dovreste credere che quel siero che
avete creato sia qualcosa che possa essere considerato una forza?-
replicò Fran, per poi indicare i Pokèmon dei Generali -Osservateli
bene: pensate davvero che dandogli quella schifezza li avreste resi più
forti? Non vi rendete minimamente conto del fatto che forse non era
questo ciò che volevano?-
-Come ho detto prima, dovreste lasciar perdere questi sentimentalismi,
ragazzina- intervenne invece Maxus, evidentemente stanco di tutte
quelle chiacchiere -Noi non siamo come voi, che pensate che i Pokémon
siano dei teneri animaletti con cui fare amicizia…- proseguì con voce
ancor più melliflua -Ai nostri occhi, sono solo semplici bestiacce i
cui poteri, se usati nelle nostre mani, potrebbero mettere in ginocchio
il mondo intero, e che possiamo decidere quando vogliamo di cosa fare
delle loro vite… se sono utili alla nostra causa, allora va bene. In
caso contrario li possiamo rivendere o abbandonare in ogni momento-
-E tutto questo solo per poter soddisfare la vostra sete di potere…-
sibilò con rabbia la ragazza, il cui viso si era accigliato come a
riprova del suo risentimento -Siete proprio dei vigliacchi senza alcun
onore!- aggiunse serrando i pugni e gridando con tutta la voce che
aveva in corpo, salvo poi notare che il suo Flaaffy sembrava sul punto
di iniziare a cedere per la fatica -Oh, no… Flaffy, resisti, ti prego!
-È tutto inutile, ormai- riprese a parlare Atena -Anche se sorretti da
questo vostro “legame”, sembra che i Pokèmon su cui avete fatto tanto
affidamento siano davvero giunti al loro limite…- proseguì con tono
austero e altezzoso -È davvero un peccato, perché volendo avreste
potuto sfruttare questo loro gesto per tentare il tutto e per tutto con
un ultimo attacco-
-Oh, ma è proprio qui che ti sbagli, cara la mia Generalessa- la
interruppe Matt, lasciandosi andare ad un ghigno sardonico -Perché il
gran finale inizia proprio ora!- continuò, per poi rivolgersi al suo
Elekid in modo da dargli un ultimo ma fondamentale comando -Coraggio,
mio piccolo amico! Respingi quel fiore extra large con il tuo potente
Tuonopugno!-
-Elekiiiii!- ubbidì il tipo Elettro, caricando l’elettricità nel
braccio sinistro e scagliarlo subito dopo verso il Vileplume di Atena,
che venne letteralmente lanciato via nonostante lo svantaggio del tipo.
-Lo stesso vale per te, Flaaffy!- si aggiunse l’Allenatrice dagli occhi
nocciola -Usa Segnoraggio e liberati per sempre di quella palla di
gas!- proseguì, osservando poi il Pokémon Lana emettere un raggio multi
colorato dalla gemma azzurra posta sulla sua coda e colpire in pieno
Weezing, che essendo un tipo Veleno patì non poco la potenza
doppiamente efficace della mossa di tipo Coleottero, rivelatasi subito
una vera sorpresa nel repertorio del Pokémon della ragazza.
-Growlithe… a te l’onore di chiudere in bellezza… Lanciafiamme!-
concluse infine l’albino, il cui tipo Fuoco aveva dato fondo alle sue
ultime energie e aveva scagliato a bruciapelo il suo rovente turbine di
fiamme contro Golbat, che data la vicinanza non poté far altro che
venirne travolto.
Fine Cap.49
*Angolo dell'Allenatore* Salve a tutti, amici lettori. Come va, vi sono
mancato? Spero proprio di sì, perché come potete vedere, dopo
l'ennesima lunga pausa, le imprese di Alex e i suoi compagni sono
tornate, ora più che mai. In questo capitolo, come spero abbiate avuto
modo di leggere, continua la saga dedicata all'ultima lotta dei nostri
contro il Team Rocket, con Dylan, Matt e Fran che si sono ritrovati ad
affrontare -ma non senza difficoltà- i tre Generali Rockjet incontrati
durante la loro avventura. Ma ovviamente la storia non è ancora finita
qui, in quanto il climax di questa saga arriverà con il cap.50, che vi
consiglio di non perdere assolutamente. Detto ciò, vi saluto e vi do'
appuntamento al prossimo aggiornamento.
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Capitolo 50 *** The Final Rocket Showdown ***
Cap.50:
The Final Rocket Showdown
-Non è possibile… non è possibile, dannazione!- imprecò duramente
Milas, vedendo il suo Pokémon e quelli dei suoi colleghi giacere a
terra sconfitti -Eravamo ad un passo dalla vittoria… un unico passo e
li avremo messi a tacere per sempre!-
-Ormai c‘è poco da fare, ammettiamolo- disse invece Maxus con tono più
calmo e mite -Anche a me avrebbe fatto piacere vederli sconfitti, ma a
quanto pare questi tre mocciosi si sono rivelati più forti e astuti di
quanto credessimo, non credi anche tu, Atena?-
-Sì, possiamo dargliene atto…- proferì freddamente la Generalessa dai
capelli rossi, che pur mostrando uno sguardo alquanto contrariato verso
Matt e gli altri la sua voce tradiva una certa delusione -Ma ciò non
cambia la realtà dei fatti, e cioè che non basta sconfiggere noi tre
per considerare sconfitto il Team Rocket-
-Certo, perché manca soltanto uno di voi all’appello, dico bene?-
chiese Matt.
-Proprio così…- rispose Maxus, lasciandosi sfuggire un sorriso sornione
-Il nostro nuovo capo, Archer, è ciò che potreste considerare il vanto
dei Quattro Generali Rocket… tre anni fa era così abile da guadagnarsi
la fama di braccio destro del Boss Giovanni-
-In poche parole, è un tipo di ben altro livello in confronto a voi,
non è vero?- domandò poi Fran.
-Esatto, ragazzina!- continuò ancora il Generale dai capelli verdi -E
potete stare ben certi che se mai vi verrà in mente l’idea di
affrontarlo, vi ritroverete schiacciati come gli insetti che siete! Non
avrete nessuna speranza di vittoria contro di lui, ve lo posso
garantire-
-Nessuna speranza, dici?- gli domandò l’albino con tono pacato -Dette
da uno come te, che prima minacciava di distruggerci senza pietà, sono
parole che suonano alquanto ironiche…- aggiunse, per poi voltarsi verso
gli amici e fare loro un lieve cenno -Avanti, ragazzi… il nostro lavoro
qui è finito, ormai… possiamo anche lasciar perdere questi tre e
proseguire-
-Are you sure, Dylan? No, perché lasciarli qui da soli non mi pare una
buona idea-
-Non preoccuparti per loro… ormai glielo si legge negli occhi che hanno
accettato la sconfitta… da adesso in avanti non costituiscono più alcun
pericolo per noi…-
-E cosa te lo fa pensare? Anche se ora li abbiamo sconfitti ciò non
vuol dire che non possono comunque crearci qualche problema- suppose
Fran.
-Non farti troppe paranoie, ragazzina- gli disse il Generale dai
capelli viola -Non so cosa ne pensa la cara Atena, ma io non ho più
alcun motivo per combattere contro di voi, anche se siete dei piccoli
ficcanaso-
-Lo stesso vale per me… ho fallito nel tentativo di fermarvi e per
questo ne accetterò le conseguenze insieme ai miei colleghi- aggiunse
invece la stessa Atena.
-Oh, dunque è così che vi comportate nonostante la sconfitta? Fate buon
viso a cattivo gioco e vi mettete pure a parlare con chi prima era
nostro nemico? Ma non avete un briciolo di orgoglio, voi due?- riprese
a parlare Milas, il cui tono sembrava molto più alterato di prima -Che
ne è dell’inesauribile ira del Team Rocket, eh? Siete solo dei luridi
codardi senza spina dorsale!-
-Te l’ho già detto prima, Milas- provò a farlo ragionare il collega
esperto nei travestimenti -A questo punto è inutile dannarsi l’anima
per niente… alcune volte accettare la sconfitta è un bene-
-Ma fammi il favore, lo sanno tutti che non esiste nulla di più
esaltante della vittoria! E se non posso contare sul vostro aiuto,
allora dovrò fare ciò che mi riesce meglio… agire da solo!-
E prima ancora che gli altri due Generali potessero fermarlo, Milas
afferrò Dylan con una presa dietro le spalle e poi, una volta tirato
fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un coltello a scatto, puntò
minacciosamente l’arma alla gola del ragazzo, tenendosi pronto ad
usarlo in qualsiasi momento. Seppur colto di sorpresa, l’albino non
oppose alcuna resistenza, e al contrario il suo volto pareva mantenere
un’espressione fredda.
-Dylan!- esclamò Fran, preoccupata per la sorte del ragazzo.
-Non fate un solo passo, voi due… e non cercate nemmeno di fare gli
eroi!- li ammonì verbalmente il Generale, i cui occhi erano pieni di
rabbia e odio -Provate anche solo ad avvicinarvi e questo viso pallido
si ritroverà tinto di un altro colore a sue spese-
-E credi davvero che ti lasceremo fare una cosa del genere?- ribatté
Matt, tenendosi pronto a dare soccorso all’amico preso come ostaggio
-Don’t worry, my friend, adesso veniamo a salvarti-
-No, Matt… è meglio se fai come dice e rimanete dove siete…- gli disse
invece l’albino con tono freddo, rimanendo comunque fermo dov’era senza
reagire.
-Cosa? Ma ti rendi conto della situazione in cui ti trovi?- gli disse
Fran -Anche se dici così, non c’è alcuna garanzia che quel pazzo non
possa colpirti in qualunque momento- aggiunse senza nemmeno rendersi
conto che il tono della sua voce si era alzato visibilmente.
-Fran... non temere... andrà tutto bene- si limitò a risponderle il
ragazzo dagli occhi scarlatti, per poi tirare un respiro profondo come
per mantenere la calma e il sangue freddo nonostante tutto.
-Dylan…-
-Ok, mi pare che voi due piccioncini abbiate parlato abbastanza- tagliò
corto il Generale, continuando a puntare la lama al collo del suo
ostaggio -Tornando a noi, moccioso… ti ho mai detto che è dal nostro
primo incontro che ho sempre odiato quell’espressione che porti sul
viso? No? Beh, ora lo sai… e ti dirò di più, la gente che osa portare
quell’espressione è ciò che odio di più- proseguì più aggressivo -E lo
sai perché? Perché mi dà l’impressione di non essere per nulla
impensierita da quanto posso essere pericoloso-
-E pensi di poter ottenere qualche risultato se ora mi togli la vita?-
-Certo… perché una volta che ti avrò decorato la gola con un bel taglio
e cancellato dal viso quella tua irritante espressione, puoi star certo
che riserverò lo stesso trattamento ai tuoi compagni, prima fra tutti
quella ragazzina. Visto che tieni particolarmente a lei mi assicurerò
di farla soffrire il più possibile... e infine farò mettere i vostri
corpi in bella vista sull’entrata principale di questa città, come
monito per chiunque vorrà nuovamente sfidarci-
-Non osare farabut...- stava per dire il ragazzo prima di essere
zittito da un gesto veloce del malvivente, il quale fissava Dylan con
un sorriso maligno dipinto sul volto.
-Shhh... Shhh... Non temere, la tua cara amichetta ed io ci divertiremo
parecchio insieme. Peccato che tu non sarai più qui a guardare- gli
sussurrò Milas prima di lasciarsi andare ad una risata sguaiata
-Allora, moccioso… sei pronto a morire?- proseguì rimanendo per qualche
secondo in silenzio, in ascolto, aspettando una sorta di reazione da
parte del suo ostaggio: voleva vedere la disperazione negli occhi del
giovane, sentirlo gridare pietà, piangere affinché gli risparmiasse la
vita e altro. Notando solo poco dopo che il ragazzo non stava reagendo
alle sue minacce, il Generale gli rivolse ancora una volta la parola e
gli disse irritato -Ehi, sei ancora qui tra noi? Dannazione, non
svenire come una femminuccia!-
Ciò che accadde subito dopo ebbe dell’incredibile. Nello stesso momento
in cui Milas fu pronto a colpire, Dylan emise ciò che pareva un urlo di
guerra, e successivamente dal suo corpo si generò una sorta di
esplosione energetica di colore azzurro, il cui impatto fu abbastanza
forte non solo da far cadere il Generale a terra, ma anche da
spezzargli la lama del coltello. E come se ciò non bastasse, l'energia
azzurra emanata dal corpo dell'albino si propagò poi a dismisura
manifestandosi sotto forma di lievi onde simili a quelle sonore, che
nonostante l'apparenza furono così potenti da far tremare l'intera
Torre Radio e scatenare di conseguenza diverse scosse telluriche.
-Dannazione, qui sta crollando tutto...- esclamò Matt, accucciatosi a
terra assieme a Fran -Ma che diamine gli è preso a Dylan tutto ad un
tratto?-
-Non ne ho idea, non l'ho mai visto fare cose del genere prima
d'ora...- disse invece la ragazza, notando come la propagazione di
quelle misteriose onde azzurre stesse devastando tutto, così come allo
stesso tempo ebbe modo di notare che l'albino era rimasto dov'era,
immobile come una statua e con gli occhi che per qualche strano motivo
erano diventati blu come l'acqua -Dylan... ma cosa ti è successo?-
-Un essere umano capace di simili imprese? Se lo raccontassi al capo
non ci crederebbe- disse con tono sardonico Maxus -Ma in ogni caso…
direi che è giunto il tempo di levare le tende, vero, Atena?-
-Mi sembra il minimo...- concordò freddamente la Generalessa, portando
poi lo sguardo verso Milas -Tu non vieni con noi? Sei ancora in tempo
per salvarti-
-Mi pareva di essere stato chiaro, no?- replicò il Generale dai capelli
verdi, rialzandosi ancora nonostante la violenza delle scosse -Non
intendo andarmene di qui finché non avrò avuto la mia rivincita su quel
moccioso dai capelli bianchi...- aggiunse più incaponito che mai -La
furia del Team Rocket... Non morirà mai... non finché ci sarò io a
mandarla avanti!- concluse per poi gettarsi a capofitto verso Dylan,
tirando fuori un altro coltellino a scatto e preparandosi a colpire.
Ma proprio mentre Milas era sul punto di tentare un ultimo assalto
contro l'albino, sulla sua strada si fece avanti un Pokèmon azzurro
simile ad un cagnolino antropomorfo, il quale non perse tempo ad agire
e, dopo aver spiccato un abile balzo, caricò la sua zampa destra della
stessa energia azzurra rilasciata dal ragazzo e la usò per colpire il
Generale in pieno petto, scagliandolo via e vanificando del tutto la
sua ultima offensiva.
-Ma che… Riolu? Che cosa ci fai fuori dalla tua Ball?- domandò Fran con
tono sorpreso una volta riconosciuto il provvidenziale “salvatore” di
Dylan.
-Tch, che tipo… faceva tanto la testa calda ed ecco il risultato- disse
freddamente Atena osservando il corpo ormai esanime di Milas, per poi
rivolgersi a Maxus e ordinargli -Avanti, recupera quell’incosciente e
andiamocene subito di qui… se restiamo troppo potrebbe essere la fine
anche per noi-
-Sissignora! Sarò anche un criminale, ma ci tengo alla pellaccia-
ubbidì il Generale dai capelli viola mentre si caricava in spalla il
collega e se ne andava via assieme al suo superiore senza dire altro.
-Oh, fantastico… ADESSO se ne vanno via…- commentò Matt, intento a
procedere come poteva per rimanere coinvolto il meno possibile nelle
scosse -Oh beh, un problema in meno a cui pensare, eh eh eh-
-C’è poco da scherzare, visto che se non facciamo qualcosa siamo
spacciati- lo riproverò la ragazza dai capelli castani, ponendo
successivamente l’attenzione sull’albino e la misteriosa energia da lui
emessa, oltre che sul Pokémon Emanazione “Prima quelle strane onde, poi
gli occhi blu di Dylan e ora Riolu… che sorta di collegamento potrebbe
esserci tra queste tre cose?” pensò poi, cercando di trovare un senso a
quanto era appena accaduto -Che si tratti proprio di…? No, impossibile…-
-Ehi Dylan, cerca di calmarti, adesso- disse il chitarrista,
rialzandosi da terra e iniziando ad avvicinarsi all’amico, cercando di
rimanere in equilibrio nonostante le scosse si stessero facendo più
forti e di conseguenza rendevano ancor più pericolosa la permanenza in
quel piano -Ormai i nostri nemici hanno tagliato la corda, non serve
che ti agiti ancora…- aggiunse provando ad attirarne l'attenzione
appoggiandogli una mano sulla spalla e iniziare a smuoverlo un po’, con
il solo risultato di essere sbalzato da un'onda d'urto azzurra.
-Matt!- esclamò con sorpresa la ragazza, accorrendo per soccorrere
l'amico -Va tutto bene?-
-Sì, più o meno…- rispose il giovane cantautore, per poi adocchiare
l’albino e urlargli a pieni polmoni -Per la miseria Dylan! Ti sembra
questo il modo di trattare un amico?-
-Forse... Forse non riesce più a riconoscerci...- ipotizzò preoccupata
lei
-What!?- domandò quasi sbigottito lui
-E' solo una mia supposizione... ma se quella fosse l'Aura di Dylan?-
-Starai scherzando, spero-
-Perché, tu vedi qualche altra spiegazione logica o plausibile a questo
fenomeno?- lo rimbeccò Fran, fulminandolo con un’occhiataccia alquanto
irritata.
-A dire il vero no… e non mi aspettavo che questo suo potere potesse
essere così aggressivo- disse il ragazzo con tono leggermente
pensieroso per poi chiedere all’amica -And now… What can we do?-
-E io che ne so!- rispose l’altra con tono scocciato -Purtroppo, anche
se lo volessi con tutte le mie forze, non ho la minima idea di come
aiutarlo-
-Ma ci sarà pur qualcosa che possiamo fare. Se non ritorna in sé alla
svelta è finita!-
-Ok, proviamo a ragionare un attimo… se non è cosciente di ciò che sta
facendo ed è come se fosse caduto in trance, basterà provocargli un
forte stimolo dall’esterno per risvegliarlo-
-Well, io ci ho già provato, e come vedi non mi sembra di nuovo in sé-
-Forse perché in casi come questo ci vuole qualcosa di più incisivo e
deciso, ma che non rischi di traumatizzare troppo il soggetto…-
-Sembra un buon piano, ma cosa potrebbe mai essere quel “qualcosa” che
dovrebbe fare al caso nostro?-
-Uhm… incisivo e deciso, ma non troppo rischioso… ma certo, ho trovato!-
-Eh? Dici sul serio?- chiese il chitarrista -Allora abbiamo ancora una
speranza, dopo tutto-
-Più che altro è più un azzardo che una vera e propria soluzione, e non
sono sicura se funzionerà davvero… ma se ciò contribuirà ad aiutare
Dylan, sono pronta a rischiare- disse invece Fran, il cui tono sembrava
essersi fatto più audace del solito.
-No, aspetta… “pronta”? Non vorrai mica fare tutto da sola?- replicò
l’amico, sorpreso non poco da quella risposta -Oh, no, tutto ma non
questo! Hai visto che cosa è successo prima? Non penserai che ti
lascerà libera di avvicinarti a lui come se nulla fosse-
-Non preoccuparti, ci penserà Riolu a difendermi, per cui non corro
alcun rischio- ribatté invece la castana, prendendo in braccio il Baby
Pokémon.
-Sarà, ma secondo me sarebbe meglio se venissi anch’io-
-No, Matt… voglio occuparmene io stessa-
Detto questo, una volta preso coraggio e allontanatasi da Matt, la
giovane Allenatrice si mise Riolu in spalla e cominciò ad avvicinarsi a
Dylan, il cui corpo aveva iniziato come a difendersi istintivamente
emettendo altre onde d’urto azzurre simili a quella che aveva atterrato
il chitarrista. Intuendo il pericolo, però, al Pokémon Emanazione bastò
portare le zampe in avanti per creare una sorta barriera in modo da
proteggere sé stesso e Fran, che continuava comunque ad avanzare con
cautela date le scosse telluriche.
-Dylan… forse in questo momento non mi riconosci, ma ti prego di
ascoltarmi!- esclamò successivamente la ragazza dagli occhi nocciola
una volta avvicinatasi abbastanza all’albino -Posso capire che tutto
questo è sicuramente successo perché temevi per noi, ma ora non ce ne è
più bisogno, sul serio!- aggiunse provando a smuoverlo, ottenendo solo
un freddo silenzio da parte sua e un’altra onda d’urto, che per fortuna
venne prontamente parata da Riolu -Ti prego, Dylan, fermati! Non
capisci che così facendo rischi di distruggere tutto?- insistette la
ragazza mentre si avvicinava ancora verso di lui arrivandogli a pochi
passi. Si soffermò poi ad osservare le iridi del ragazzo, così azzurre,
fredde e distanti, del tutto diverse dai caldi occhi vermigli che aveva
imparato a conoscere -Se continui così, non ci sarà niente da
proteggere, lo capisci?- proseguì con gli occhi lucidi mentre a poco a
poco continuava a bruciare la distanza che li separava -Non è questo
ciò che vuoi davvero, io lo so, ti conosco fin troppo bene… i nostri
amici, Riolu e io siamo troppo importanti per te, così come tu lo sei
per noi…- gli disse una volta arrivata davanti a lui, per poi
sorridergli, allargare le braccia e stringerlo in un abbraccio.
Nonostante quella coraggiosa azione, le onde d'Aura non avevano smesso
di propagarsi, ma Fran non mollò la presa, rendendola più salda.
Purtroppo la ragazza si accorse ben presto che la situazione non stava
affatto migliorando, e oltre a ciò il piccolo Pokémon Emanazione stava
via via perdendo le forze mentre l'aura del ragazzo non accennava a
calmarsi o a diminuire.
-Riolu, non ti arrendere! Resisti ancora un po'!- lo spronò la ragazza
con tono determinato per poi rivolgersi ancora al ragazzo -Ti prego…-
lo implorò quasi in lacrime, avvicinandogli una mano sul viso così da
accarezzargli una guancia -Torna ad essere il ragazzo che conosco, il
Dylan di sempre…-
-Riolu! Riolu!- si aggiunse il tipo Lotta, che ormai giunto al limite
della sopportazione finì con lo svenire e il cadere a terra per il
troppo sforzo.
-Sai, Dylan... per me non sei solo un bravo Allenatore e un buon amico
su cui contare… anzi, per me sei molto di più…- concluse, avvicinando
le labbra a quelle dell’albino e sussurrargli -Io… ti amo…-
E dopo aver pronunciato queste parole, la ragazza non esitò oltre e
attirò le labbra di Dylan contro le sue per poi unirle in un tenero
bacio, assaporando con delicatezza ogni angolo della bocca dell'albino.
Era da molto tempo che desiderava dimostrare a Dylan ciò che provava
per lui, e sicuramente avrebbe preferito un momento meno critico per
farlo, ma ormai non le importava, e se per salvare chi amava sarebbe
bastato un bacio, allora tanto valeva provare. In seguito, il ragazzo
parve uscire dal suo stato di trance, e come in un miracolo da fiaba
ricambiò il bacio della sua salvatrice. Sembrava essere tornato tutto
alla normalità, cosa evidenziata anche dal fatto che le vibrazioni
d’Aura provenienti dal suo corpo stavano scemando e i suoi glaciali
occhi blu stavano riassumendo il vero colore, caldo e cremisi come il
fuoco. Quando poi quel dolce bacio fu concluso, Fran guardò negli occhi
il ragazzo e sorrise, felice che la persona a cui più teneva fosse
finalmente tornata in sé.
-Dylan… grazie al cielo…- disse lei, con voce quasi rotta dall’emozione
-Grazie al cielo… stai bene…- aggiunse scoppiando in lacrime e
stringendolo nuovamente a sé -Per un attimo ho pensato che tu… che tu…-
-Fran…- gli disse lui in risposta, ricambiando quel gesto d’affetto -Mi
dispiace di averti fatto preoccupare… a quanto pare l’Aura ha preso il
sopravvento su di me e non ho potuto controllarla… mi dispiace davvero-
-N… Non mi interessa… questo…- ribatté la ragazza, rimanendo stretta a
lui -Ciò che conta è che tu non sia morto, né per mano di quel pazzo di
Milas né per via di quei tuoi poteri…-
-Morto… io? Come se fosse davvero possibile liberarsi di me… eh eh…-
provò a scherzarci sopra l’albino, salvo poi sentirsi mancare le forze.
-Dylan! Tutto ok?- esclamò poi preoccupata l’Allenatrice, che non
riuscendo a tenere in piedi il ragazzo, lo fece sedere un momento sul
pavimento.
-Sì… credo di sì…- mormorò il diretto interessato -A quanto pare l’uso
prolungato dell’Aura può portare allo sfinimento l’utilizzatore…-
rifletté subito dopo mentre notava che i suoi movimenti erano più lenti
del solito -Ho paura che per un po’ non riuscirò a muovermi come
voglio…-
-Non preoccuparti, ci penso io a farti da sostegno… cioè, se la cosa
non ti disturba troppo, ovviamente- propose la castana, aiutando
l’albino dagli occhi scarlatti a rialzarsi.
-Senti, Fran…-
-Uh? Qualcosa non va?-
-No, è che… c’è una cosa che avevo intenzione di chiederti una volta
finita questa storia…-
-Davvero? E cosa?-
-Ecco… non so se potrebbe essere il momento adatto per chiederlo, ma…
vorresti metterti con me?-
-Eh? Co-Come hai detto, scusa? Ho capito bene?-
-Sì… vorrei che noi e te… rimanessimo insieme… per sempre…-
-Dylan… i-io sinceramente non so cosa dire…- proferì Fran, il cui viso
aveva iniziato ad imporporarsi al sentire quella proposta, per poi
assumere un’espressione imbronciata e rispondergli -Se non che sei
scorretto a chiedermi una cosa del genere, specie dopo quello che è
successo!-
-Su, su… quel che conta è che ormai il peggio è passato, no?- gli disse
Dylan, sorridendole sincero.
-Sì, credo che tu abbia ragione- rispose la castana, ricambiando il
sorriso mentre si asciugava le lacrime.
-Uh… guys? Non vi state dimenticando qualcuno?- esordì invece Matt,
mentre cercava anche lui di rialzarsi come poteva e provava ad attirare
l’attenzione dei due amici -Guardate che anch’io sono ferito, se non ve
ne siete accorti, e avrei bisogno di cure al più presto… guys?-
proseguì, per poi notare che i due si erano scambiati un breve sguardo
e successivamente si erano baciati davanti ai suoi occhi stupiti -Oh,
come on… non fate finta che io non ci sia, adesso! Pensavo fossimo una
squadra!-
***
-Uff… alla fine siamo arrivati…- disse stancamente Alex, appoggiandosi
un momento ad una parete -È stata dura farsi strada fra tutte quelle
Reclute, ma in compenso siamo riusciti a raggiungere il Fiortunnel-
-Già…- gli diede ragione Amy, anche lei leggermente senza fiato -Ma non
abbiamo comunque tempo da perdere, soprattutto dobbiamo trovare e
liberare tutti coloro che sono stati fatti prigionieri- aggiunse mentre
osservava il lungo corridoio che si presentava davanti a loro -Non sarà
un’impresa facile, ma ce la metteremo tutta-
-Ben detto. Avanti, proseguiamo!-
E una volta recuperate un po’ di energie, i due ragazzi iniziarono in
seguito a girare per gran parte del Fiortunnel in cerca delle persone e
dei Pokémon catturati dal Team Rocket. Per loro fortuna, la loro
ricerca ebbe buon esito in quanto riuscirono a trovare i prigionieri,
raggruppati e incatenati l’uno accanto all’altro insieme ai loro
Pokémon, con la maggior parte di loro brutalmente picchiati. Ma ancor
prima che Alex e Amy potessero domandarsi come fosse possibile arrivare
a tanto, entrambi videro che persino una vecchia conoscenza del ragazzo
era tra di loro.
-Chiara?- domandò sbigottito il quindicenne -Ma che…!?-
-Alex? Sei… davvero tu? Oh, grazie al cielo, non sai quanto sono felice
di rivederti!- replicò sorridente la Capopalestra dai capelli rosa,
abbracciandolo istintivamente e iniziando a piangere disperata.
-E-ehi, calmati, non c’è bisogno di fare così- replicò lui, separando
con non poche difficoltà la ragazza dal suo corpo e porgendole un
fazzoletto -Adesso calmati e spiegaci ciò che è successo-
-Ok…- annuì la ragazza, per poi soffiarsi il naso e iniziare a parlare
-In poche parole, oggi ero intenta ad allenarmi con i miei Pokémon,
quando all’improvviso quei criminali vestiti di nero erano entrati
nella mia Palestra e mi hanno ordinato senza alcuna gentilezza di
consegnargli Miltank e Clefairy in quanto Pokémon rari e preziosi. Io
ovviamente mi sono rifiutata e in quanto Capopalestra ho dato fondo
alle mia abilità nella lotta riuscendo a batterne la maggior parte-
-E poi cosa è successo?- chiese Amy.
-Il capo di quel gruppetto, un tipo dai capelli verdi, si è fatto
avanti e mi ha sfidata…- proseguì lei, ricordando ancora parte di ciò
che le era accaduto -Sulle prime pensavo di farcela, ma per qualche
strana ragione gli erano bastati solo pochi turni per mettere K.O. i
miei tesorini… e io non ho neanche avuto il tempo di dispiacermi che
quel maledetto mi ha colpita allo stomaco e portata qui insieme a tutti
gli altri-
-Però non è un po’ strano che una Capopalestra come te sia stata
sconfitta così facilmente?- le domandò ancora una volta la rossa
-Normalmente non siete tipi da cedere per così poco-
-Lo so… ma il fatto è che il Golbat di quel tipo era incredibilmente
forte, e stranamente gli attacchi dei miei Pokèmon sembravano del tutto
inefficaci- continuò a spiegare l’interpellata.
-Del tutto inefficaci, eh? Questo è ancora più strano…- rifletté Alex,
per poi osservare il resto degli Allenatori e dei Pokémon incatenati
-Ma adesso non c’è tempo per fare tutte queste congetture, abbiamo una
missione da compiere qui!- aggiunse mentre metteva mano alla Friend
Ball -Heracross, vai! Usa Breccia e spezza tutte quelle catene!-
-Hera…- sibilò il tipo Coleottero, caricando all’indietro entrambe le
sue zampe e spaccando nel giro di poco tempo diverse paia di catene,
liberando così le povere vittime.
-Bene, e questa è fatta…- disse poi il moro, portando un momento
l’attenzione verso i vari presenti e dire a tutti loro con tono
piuttosto serio -Chiunque voglia ringraziarmi lo faccia una volta
sistemata questa storia, dato da adesso le cose si faranno più
difficili- aggiunse per poi rivolgersi alla sua ragazza -Dico bene,
Amy?-
-Già…- concordò l’Allevatrice dai capelli rossi -E anche se la maggior
parte di loro avrà sicuramente Pokémon freschi di forze, non possiamo
portarceli con noi per affrontare quella marea di Reclute ancora nei
paraggi. Se lo facessimo rischieremo di vanificare lo sforzo appena
compiuto per venire a liberarli, e alla peggio potremmo finire
prigionieri anche noi-
-Allora dovremmo lasciarli qui, per ora. Il problema è se riusciranno a
resistere fino a quando non si calmeranno le acque- disse un po’
perplesso il nativo di Borgo Foglianova.
-Di questo non dovrete preoccuparvi- intervenne tempestivamente Chiara
-Avendo visitato diverse volte questo posto, conosco diverse zone dove
potrei portarli al sicuro-
-Ottimo, allora contiamo su di te per questo compito- concluse la rossa
-Mi raccomando, però. In caso vediate dei membri del Team Rocket nei
paraggi cercate di non farvi scoprire e di non prolungare troppo le
cose nel caso in cui siete costretti a lottare contro di loro-
-Nessun problema- ribatté con tono determinato la Capopalestra -Oh,
quasi me ne dimenticavo! Fate attenzione anche voi nel caso vi
imbattiate in loro durante il cammino-
-Non preoccuparti, sappiamo badare a noi stessi- fu l’ultima cosa che
disse Alex prima di scambiarsi un breve sguardo d’intesa con la sua
ragazza -Andiamo anche noi alla Torre Radio, adesso?-
-Certo che sì. Dobbiamo fare anche noi la nostra parte- annuì lei.
E una volta salutatisi e separatisi da Chiara, la quale aveva già
iniziato ad attivarsi per dare una mano come poteva agli Allenatori
liberati, Alex e Amy ripresero il loro cammino attraverso il
Fiortunnel, trovandolo strada facendo ancora pieno di diversi
prigionieri. Non volendo abbandonarli al loro destino, i due ragazzi ne
liberarono quanti più possibile e gli raccomandarono di trovarsi un
riparo, per poi proseguire in modo da trovare in fretta l’uscita e in
seguito pensare ad un’idea utile per poter raggiungere gli altri alla
Torre Radio. Ma proprio quando sembrava che entrambi fossero giunti a
buon punto, l’attenzione di Alex fu attirata da una figura, in penombra
e dall’aspetto piuttosto malconcio, che si appoggiava a malapena ad una
parete. Avvicinandosi un po' di più insieme ad Amy, l’espressione
curiosa dei due si mutò in cieca sorpresa quando vide che quel povero
malcapitato non era altri che…
-Lukas!- esclamarono all’unisono i due ragazzi.
-Oh, chi si rivede… la mia cara sorella e il piccolo idiota- esordì il
rivale dai capelli neri e rossi, le cui parole erano interrotte in
parte da una forte tosse -Che diamine ci fate voi due qui?-
-Potrei farti la stessa domanda, sai?- replicò il quindicenne dagli
occhi verdi.
-Ma… che ti è successo? Cosa sono quelle ferite?- domandò invece con
tono preoccupato la rossa, avvicinandosi al fratello adottivo per
osservare meglio cosa gli era capitato.
-Non mi toccare…- le intimò lui con freddezza, allontanandosi per
evitare il contatto -Sono solo dei piccoli regalini da parte di alcune
Reclute e dei loro Pokémon… ne ho sconfitte un po’ grazie a Sneasel, ma
per mia sfortuna quei vigliacchi hanno avuto il coraggio di chiamare i
rinforzi e tendermi un assalto in massa- spiegò subito dopo,
sottolineando con rabbia ogni parola.
-A giudicare dai lividi che ti “decorano” il viso devono esserci andati
coi piedi di piombo per essere solo dei comuni soldati semplici-
commentò sarcastico Alex.
-Spiritoso… vorrei vedere te a lottare senza sosta contro un mucchio di
gente inutile come loro mentre ti riempiono di botte e attacchi a
tradimento dei loro Pokémon- replicò sprezzante il suo rivale,
abbassando lo sguardo -Quando sono arrivato qui un paio di giorni fa,
il mio doveva essere un piano perfetto… dovevo solo infiltrarmi in
città per tenere d’occhio quei dannati e poi, una volta presentatasi
l’occasione, abbatterli senza alcuna pietà… ma ciò che ho potuto
ottenere è stata solo un’imboscata e queste ferite- aggiunse
indicandosi i segni delle percosse subite -Hai solo una vaga idea
di quanto mi sia sentito umiliato?-
-No, posso solo immaginarlo…- ribatté il moro -Forse non sarà come
perdere una lotta Pokémon, ma…-
-Oh, ma per favore, è qualcosa di totalmente diverso dal tuo esempio-
replicò il “bicolore” con tono ancora più battagliero -Dovresti
arrivarci anche tu: occhio per occhio, dente per dente. Loro mi hanno
rovinato la vita, di conseguenza sarò io a rovinare la loro-
-Ah, davvero? E cosa accidenti speri di ottenere ridotto come sei?-
-Non mi hai sentito bene, forse? Io voglio vendetta… e non avrò pace
finché non li vedrò strisciare per terra mentre supplicano inutilmente
pietà-
-Ma non capisci che così finirai col metterti sul loro stesso piano?-
-Pensa a farti gli affari tuoi, piuttosto! Come ti ho già detto, il
Team Rocket è territorio mio, e se per caso avrai intenzione di
intralciarmi fa pure, ma sappi che non ci andrò affatto leggero-
-Non voglio combattere contro di te, Lukas. Non ne ho alcun motivo,
specie in una situazione come questa-
-E perché mai? Bene o male affrontarti sarà un buon allenamento prima
di andare a trovare il loro Boss-
-Inamovibile fino alla fine, eh? E va bene, che sfida sia, allora!-
-No, fermi, aspettate un minuto!- si intromise Amy frapponendosi fra i
due, entrambi pronti a mettere mano alle Poké Ball -Non vorrete davvero
sfidarvi in un momento del genere?-
-Perché, hai forse qualche idea migliore?- domandò Alex -E poi, non è
mica colpa mia se tuo fratello è un vero testone quando ci si mette-
-Parla per te, piccolo idiota!- replicò Lukas -A differenza mia, il
Team Rocket non ti ha mai fatto nulla, quindi cosa diamine ti dà il
diritto di affrontarli come se nulla fosse?-
-Questa poi… non sapevo che adesso ci si doveva munire pure di una
giustificazione convincente per fermare dei criminali come loro-
ribatté ironico il moro -E poi, scusa tanto se te lo chiedo, ma anche
dopo che li avrai battuti a modo tuo che farai, esulterai perché hanno
finalmente avuto ciò che meritavano? Oppure sei uno di quelli che
credono che se vendichi i torti subiti, tutto si riaggiusterà come se
nulla fosse?-
-Ancora con queste favolette da buonisti? Ma te lo vuoi ficcare per una
buona volta in quella zucca che puoi provarci quanto ti pare, ma io non
cambierò idea su come vivere la mia dannata vita?- insistette il
rivale, il cui tono era ancor più irritato di prima.
-Per quanto mi riguarda puoi vivere come accidenti ti pare, ma non puoi
pretendere di batterli senza mettere a punto un buon piano, così come
non puoi pensare di agire lasciandoti guidare solamente dall'odio e dal
risentimento nei loro confronti- fece altrettanto il quindicenne di
Foglianova.
-E invece che cosa dovrei fare, andare da loro e chiedergli gentilmente
se si fanno catturare? Tu sei totalmente matto se pensi che mi
abbasserò mai a fare una cosa del genere-
-Ma quando mai ho accennato ad una roba simile? Ciò che ti volevo dire
è che risolveresti parecchie cose se ti mettessi a ragionare con la
mente un po' più fredda-
-Scusate se mi intrometto nella vostra discussione, ma le cose non
sarebbero un po’ più semplici se provaste a fare una tregua?- propose
invece Amy, ottenendo come risposta solo gli sguardi perplessi da parte
dei due Allenatori -Sì, insomma… visto che bene o male siamo tutti
sulla stessa barca per questa faccenda dei Rocket, non credete sia
meglio per voi se collaboraste anche solo temporaneamente per fermarli
e riportare tutto alla normalità?-
-Starai scherzando, spero! Non ti aspetterai sul serio che collabori
con lui!- esclamarono all’unisono i rivali, notando solo all’ultimo
secondo ciò che avevano appena fatto e rimanendo ancor più perplessi di
prima.
-Suvvia, è solo per stavolta- ribatté l’Allevatrice, per poi prendere
le mani di entrambi e avvicinarle -Su, ora stringetevi la mano come
segno della nostra alleanza-
Sentendosi quasi spiazzati dall’idea suggerita da Amy, i due Allenatori
si fissarono negli occhi per minuti che parvero interminabili, ed
entrambi sapevano benissimo che chiedere loro di collaborare fianco a
fianco era un qualcosa di impossibile, visti i loro trascorsi non
proprio “positivi”. Tuttavia, data la situazione che si presentava e il
fatto che non c’era un minuto da perdere, entrambi i rivali
avvicinarono le loro mani e le strinsero con decisione, sancendo così
il loro “patto”.
-E sia… accetto di unirmi a voi per fermare quei maledetti…- proferì
Lukas, parlando per primo mentre stringeva saldamente la mano del moro
-Ma non farti strane idee, tu! Una volta finita, nemici come prima-
-Sono d’accordo, niente di più e niente di meno- annuì il quindicenne,
facendo altrettanto prima di sentire la suoneria del suo PokéGear
suonare, obbligandolo a prendere il piccolo apparecchio e controllare
-Ehi, ma è un messaggio da parte di Dylan e gli altri!- esclamò subito
dopo, aprendolo e poi leggendone il contenuto prima di lasciarsi andare
ad un breve sorriso -Oh, bene, sembra che i ragazzi abbiano mantenuto
la loro parola e ci abbiano liberato un po’ la strada alla Torre Radio.
Il luogo di ritrovo è il quarto piano.-
-Grandioso! Così potremo attraversarla senza che ci sia bisogno di
combattere- esultò felicemente Amy, non potendosi trattenere
dall’abbracciare il suo ragazzo dalla gioia.
-Io aspetterei a dirlo, se fossi in voi- li interruppe il ragazzo dai
capelli bicolore -Per quanto ne sappiamo potrebbero esserci ancora dei
superstiti nei piani più alti, e dubito ci lasceranno passare
gentilmente-
-In questo caso, non ci resta che pensare ad un modo per aggirarli e
puntare unicamente al Boss senza correre il rischio di arrivare da lui
privi di forze, dico bene?- domandò Alex, intuendo vagamente dove
volesse arrivare l’altro -In poche parole, è un bel problema…- aggiunse
con tono pensoso, per poi sorridere e concludere dicendo -Oh beh, male
che vada troveremo una soluzione anche per quello, ma per il momento è
meglio se andiamo alla Torre Radio-
-Già… d’altro canto, non penso che avremo altro da fare qui- aggiunse
Amy, per poi incamminarsi nuovamente assieme ai due ragazzi.
-Mi hai tolto le parole di bocca…- concluse Lukas.
E senza perdere altro tempo, i tre ragazzi ebbero modo di superare ciò
che restava del Fiortunnel e cominciare a raggiungere, non senza la
dovuta cautela, la loro meta finale. Come ebbero poi modo di notare una
volta giunti lì, dal primo al terzo piano la Torre Radio sembrava
disabitata e per qualche strano motivo pareti e pavimento erano pieni
di crepe e altri danni, ma per fortuna reggevano ancora. Proseguendo
ancora nella loro avanzata, i tre raggiunsero finalmente il quarto
piano dove si trovavano Matt, Dylan e Fran, osservando solo qualche
secondo dopo le condizioni in cui erano ridotti i primi due.
-Ehi, ci si rivede, ragazzi…- li salutò con voce un po’ debole
l’albino, che in quel momento sdraiato sul pavimento e con la testa
appoggiata dolcemente sulle gambe di Fran.
-Accidenti… ma che vi è successo? Sembra che siate appena
sopravvissuti ad un terremoto- commentò Alex mentre si avvicinava a
Matt per aiutarlo a mettersi in posizione seduta.
-Oh, se solo sapessi ciò che è accaduto qui, Al…- gli rispose il
musicista -Se non l’avessi visto con i miei occhi non ci avrei mai
creduto… anche se per poco ho creduto di morire- raccontò poi,
dovendosi tuttavia interrompere non appena vide Lukas con loro -E lui
che diamine ci fa qui?!-
-È una lunga storia- si limitò a rispondere Amy -Ma non temere, per ora
è dalla nostra parte-
-Per ora?- ripeté la castana, inarcando un sopracciglio poco convinta
-Che intendi dire?-
-Non sono tenuto a spiegare un bel niente…- replicò invece il ragazzo
dai capelli neri e rossi, mettendo mano ad una Pokè Ball prima di
aprirla e di chiamare davanti a sé Kadabra -Avanti, usa il tuo
Teletrasporto e portali via da qui. Non importa dove, ma basta che non
ci siano Rocket nei paraggi-
-Kada…- ubbidì l’interpellato, iniziando a concentrarsi e a circondarsi
di una luce azzurrina -Kadabra!- disse subito dopo, puntando il suo
cucchiaio contro i tre presenti, inondandoli della sua stessa luce
azzurrina e infine, con uno schiocco di dita, farli sparire dalla vista
degli altri, apparentemente nel nulla.
-Ma… Che cos’era quella mossa?- esclamò l’Allevatrice dai capelli rossi
in un misto di confusione e sorpresa.
-Teletrasporto…- riprese a parlare Lukas -Facendo uso dei propri poteri
ESP, Kadabra può spostare sé stesso o altri da un luogo all’altro,
scomparendo nel primo e riapparendo nel secondo pochi secondi dopo-
-E perché diamine avresti dovuto fare una cosa del genere ai nostri
amici?- gli domandò il quindicenne, del tutto spiazzato da quel
comportamento.
-Se i tuoi cari amici fossero rimasti con noi sarebbero stati solo
d’intralcio, ridotti come erano… gli ho solo fatto un favore- si limitò
a spiegargli il rivale mentre richiamava il tipo Psico nella sua sfera.
-Chissà se saranno davvero al sicuro- si chiese Amy.
-Non capisco di che ti preoccupi- replicò ancora Lukas -Il mio Kadabra
è ben allenato, quindi è quasi impossibile che possa sbagliare-
-E al massimo più tardi gli manderemo un messaggio per sapere dove si
trovano e li andremo a prendere- la rassicurò Alex, salvo voltarsi
nuovamente verso Lukas e dirgli -Certo, però, che potevi almeno
avvertire che li avresti tratti in salvo. Insomma, non gli hai nemmeno
dato il tempo di ribattere-
-Cosa vuoi che ti dica, il tempo è tiranno… e nel nostro caso ne
abbiamo perso fin troppo- concluse l’altro.
-In effetti, vista in questo modo la cosa ha senso e...- rifletté il
ragazzo dagli occhi verdi, per poi notare che Lukas se ne stava già
andando via dalla stanza in cui erano -Ehi, no, aspetta! Non lasciarci
qui!- aggiunse, iniziando a seguirlo assieme alla sua ragazza.
-Cercate di muovervi, altrimenti se vi lascio indietro non torno a
recuperarvi- li avvertì il “bicolorato”, aumentando visibilmente il suo
passo di marcia.
Fu così che il trio dovette continuare la sua scalata alla Torre Radio,
superando tranquillamente le rampe di scale che conducevano al quinto
piano, sperando che anch’esso fosse disabitato. Quando tuttavia
arrivarono lì, notarono che vi erano ancora diverse Reclute del Team
Rocket rimaste a sbarrare la strada, ciascuna con le Poké Ball pronte
per essere usate contro di loro.
-Dove pensate di andare, mocciosi?- esordì uno dei soldati.
-Non crederete mica di avvicinarvi così facilmente al nostro Boss senza
prima occuparvi di noi!- disse con tono arrogante un secondo.
-Oh, fantastico… Proprio ora che eravamo così vicini alla fine dovevano
farsi vedere!- si lamentò il moro, per poi voltarsi verso il suo rivale
-E manco a dirlo, ci hai pure azzeccato con la tua teoria-
-Lascia perdere i complimenti e tira fuori le Poké Ball, piuttosto-
replicò l’altro con tono seccato mentre portava una mano sulla cintura
-Finché ci troviamo questi pagliacci tra i piedi lo scontro con il Boss
ce lo possiamo anche scordare-
-Ah no, non se ne parla nemmeno!- si fece improvvisamente avanti Amy,
ponendosi davanti ai due ragazzi e mandando in campo il suo Vaporeon
-Mi dispiace, ma con questi qui me la vedo io-
-Eh? Starai scherzando, spero!- si oppose il ragazzo dagli occhi verdi
-Hai visto in quanti sono? Se non fai attenzione rischieresti di venire
sconfitta al primo assalto!-
-Non preoccuparti, vedrai che in qualche modo riuscirò a cavarmela- si
limitò a rispondere lei -E poi, ritengo sia giusto che anch’io dia il
mio contributo , non credi?-
-E quindi saresti davvero disposta ad affrontare tutti quei tipi?- le
domandò seria il fratello adottivo, per poi lanciargli un’occhiata
altrettanto seria -Se è così, spero per te che tu sia diventata molto
più forte dall’ultima volta che ci siamo visti, perché dubito cadranno
giù nel giro di pochi turni-
-Non ti deluderò, di questo puoi starne certo- concluse la giovane
Allevatrice, per poi voltarsi verso i suoi numerosi nemici e far loro
cenno di andare e lasciare a lei -Coraggio, ora… Andate e mettete fine
a questa storia una volta per tutte!-
-Certo!- esclamarono entrambi gli interpellati, per poi lasciare di
corsa la sala.
E così, mentre la rossa iniziava a concentrarsi per lottare contro i
membri superstiti del Team Rocket, i due rivali salirono senza intoppi
la scalinata all’uscita del quinto piano e, dopo una lunga salita, si
ritrovarono poi all’interno di un’immensa stanza decorata da diversi
quadri raffiguranti Pokèmon rari appesi alle pareti. Al fondo di essa
vi era poi una grossa vetrata semicircolare a cui facevano capolino due
binocoli panoramici, e vicino ad essi c’era un uomo alto, dagli occhi e
i corti capelli verdolini, vestito con una elegante uniforme bianca
decorata con una sorta di distintivo nero recante la “R” rossa tipica
di quell’organizzazione criminale.
-Siete stati piuttosto bravi, ad arrivare fin qui…- esordì l’uomo con
tono calmo, camminando verso di loro per poi fermarsi a metà strada e
osservarli con sguardo freddo -Non ho idea di cosa vi abbia spinto ad
intromettervi nei nostri piani, ma avete di certo avuto un gran
coraggio per mettervi contro di noi e mandare all’aria il frutto di ben
tre anni di attesa per ottenere la nostra rivalsa-
-Se qui c’è qualcuno che ha avuto un bel coraggio a fare ciò che ha
fatto quelli siete voi!- ribatté invece Alex, puntandogli un dito
contro -Pur di realizzare i vostri scopi siete disposti a tutto, non è
vero? Tagliare le code agli Slowpoke, rubare qualunque Pokémon vi possa
fruttare guadagno, forzare la loro evoluzione…-
-E dove sarebbe il problema? Sono solo modi come altri per dare prova
della nostra ambizione- continuò l’uomo, per niente toccato da quelle
parole -E inoltre, non capisco perché voi Allenatori comuni vi
limitiate a trattare i Pokémon come se fossero nostri pari anziché
trattarli come gli animali che sono-
-Forse perché prima di tutto noi Allenatori sappiamo comprenderli e
conviverci senza ottenere nient’altro che un legame di stima e amicizia
reciproca- continuò a ribattere il moro -E voi, al contrario, pensate
solo a quanta fortuna si potrebbe fare sfruttando le loro capacità o i
loro poteri. Siete solo dei folli!-
-A quanto pare le parole non bastano a convincervi…- dedusse l’uomo,
mettendo poi mano a due Pokè Ball -Ma non importa… a breve
comprenderete anche voi quanto possa essere davvero pericolosa
l’ambizione di qualcuno come il qui presente Archer, leader dei Quattro
Generali nonché nuovo Boss del Team Rocket- concluse, presentandosi e
poi aprendo le Ball, facendovi uscire un paio di Pokémon dalle evidenti
sembianze canine simili a degli Houndour, ma dal corpo molto più snello
e muniti sia di una coda acuminata simile a quella di un diavolo che di
due corna ossee che partivano dal retro del cranio.
-Doooom…- latrarono ferocemente i due Pokémon, scoccando un’occhiata
inquietante verso i due.
-Oh, ma guarda un po’ che roba, ha appena chiamato i cani da guardia-
disse Alex con tono ironico mentre per sicurezza controllava sul
Pokédex la loro identità -Ah, quindi si chiamano Houndoom… stando a
quanto scritto qui, sono la forma evoluta di Houndour e sono ritenuti
Pokémon molto pericolosi allo stato brado, in quanto si vocifera che
vengano dall’Inferno-
-Tsk, ma per favore- proferì Lukas, il quale per niente impressionato
aveva preso anche lui una Poké Ball e mandato in campo il suo
Feraligatr -Inferno o meno, con lui al mio fianco mi basterà poco per
metterli K.O.-
-Sicuro di saperli gestire da solo? Guarda che posso darti una mano, se
vuoi- si propose l’altro, seguendo il suo esempio e facendo ricadere la
sua scelta su Typhlosion.
-A me basta solo che non intralci, altrimenti non mi ci vuole niente a
chiedere a Feraligatr di spegnere anche le fiamme del tuo Pokémon- lo
avvertì il rivale.
-Ma non avevamo fatto una tregua, scusa?- concluse il moro dagli occhi
verdi, tornando a concentrarsi sulla lotta che avrebbe cominciato di lì
a poco -Oh, lasciamo perdere, ciò che voglio fare in questo momento è
solo vincere.-
-Non sottovalutatemi così leggermente- gli disse Archer, squadrandoli
con freddezza per poi dare il primo ordine ad entrambi i suoi Pokémon
-Houndoom, usate il Lanciafiamme!-
-Houndoooom!- annuirono i due tipi Fuoco, scagliando contro i loro due
avversari il soffio di fiamme tipico di quella potente mossa.
-Feraligatr, Idrondata!- ordinò invece il ragazzo dai capelli bicolore,
osservando il suo tipo d’Acqua accumulare e poi rilasciare dalla coda
una forte ondata acquatica, che non solo spense le fiamme ma riuscì a
colpire duramente il primo Houndoom.
-Typhlosion, usa Comete!- fu il comando da parte di Alex per il suo
Starter, che senza perdere tempo rilasciò dal muso una raffica di
stelle dorate, le quali riuscirono sia a contrastare con successo il
secondo Lanciafiamme che a colpire entrambi gli avversari -Evvai!
Ottimo lavoro, amico!-
-Non esultare per così poco… Comete non è una mossa che fa così tanti
danni in battaglia- gli disse il rivale.
-Ma che dici? Certo che ne fa di danni, forse non pesanti e da
“superefficace” come l’Idrondata di Feraligatr ma almeno è una buona
mossa da usare- replicò il quindicenne, lievemente punto sul vivo.
-Già… se non fosse per il fatto che nel tuo caso è servita più come
difesa improvvisata che come attacco-
-E secondo te che dovevo fare, scusa? Lasciare che Typh si beccasse in
pieno il colpo?-
-No, ma se usavi un po’ di più di sale in zucca potevi chiedergli di
ribattere con una mossa dello stesso tipo, così non avrebbe comunque
corso rischi inutili- concluse sbrigativamente Lukas prima di
rivolgersi nuovamente al suo tipo d’Acqua per impartirgli un nuovo
comando -E ora, Feraligatr, attacca di nuovo con Idrondata!-
-Feeee… Ral!- ubbidì l’alligatore, attaccando un’altra volta.
-Typh, dagli una mano usando Lanciafiamme!- si aggiunse subito dopo il
moro, come per ricordare al suo “alleato temporaneo” che quella era una
sfida che includeva anche lui.
-Typhooo!- fece lo stesso il tipo Fuoco, usando la stessa mossa
adoperata prima dai due Pokémon nemici.
-Perdete solo il vostro tempo… Hondoom, schivate e poi usate Palla
Ombra!-
Sentito quel comando, i due tipi Fuoco evitarono agilmente l’offensiva
dei due Starter con un balzo e subito dopo aprirono le fauci,
lanciandogli contro due globi di energia oscura, il cui impatto fu
abbastanza forte da causargli parecchi danni. Tale dimostrazione di
forza tuttavia non preoccupò molto i due rivali, che senza alcun timore
ripresero comunque la loro offensiva nel tentativo di portarsi in
vantaggio, cosa comunque non facile in quanto nel giro di non pochi
minuti i due Houndoom si dimostrarono molto più ostici del previsto
data la loro velocità sia nel difendersi che nell’attaccare.
-Dannazione… di questo passo non la finiremo mai- commentò Lukas con
tono visibilmente irritato mentre osservava inorridito il Generale e i
suoi due Pokémon, i quali non sembravano nemmeno troppo affaticati
dalla lotta al contrario di Feraligatr e Typhlosion -Come diamine è
possibile che ora non riusciamo a mandare a segno neanche un accidenti
di attacco?-
-Beh, sicuramente è perché dato il suo rango non credo vada in giro con
Pokémon facili da battere- gli rispose Alex in maniera ironica ma allo
stesso tempo preoccupata -In ogni caso, dobbiamo inventarci qualcosa
alla svelta, altrimenti rischiamo di trovarci in guai seri…-
-E sentiamo un po’, hai forse qualche idea brillante, genio?- gli
chiese il rivale.
-A parte il provare a mandarli K.O. uno alla volta, nessuna- rispose il
moro -Mi dispiace ti sembrerà una strategia poco utile, ma penso varrà
la pena tentare, no?-
-A me basta solo che ci sbrighiamo, non importa in che modo…-
-Non so cosa stiate tramando, ma vi consiglierei la resa immediata se
non volete che i miei fidi cani continuino a torturare i vostri
Pokémon- li avvertì Archer, il quale sembrava pronto alla prossima
mossa.
-Arrenderci? Ma non ci penso nemmeno! La nostra sfida è appena
cominciata, se non lo hai capito- ribatté prontamente Alex -E io non
vedo l’ora di continuare-
-Credo che per una volta sarò d’accordo con te, idiota. Non esiste che
ceda proprio ora- concordò Lukas.
-Capisco… Allora farò in modo che la vostra sconfitta sia lenta e
dolorosa- riprese a parlare il Generale, per poi dare il nuovo comando
ai suoi Pokémon -Houndoom, usate Palla Ombra ancora una volta!-
-Dooooom…- latrarono i due tipi Fuoco/Buio, attaccando nuovamente i
loro bersagli lanciando ciascuno una sfera oscura dalle proprie fauci.
-Feraligatr, contrastala usando Idrondata!- urlò Lukas rivolto al suo
tipo Acqua, assistendolo poi mentre riusciva nel suo intento e faceva
sì che entrambe le mossa si annullassero a vicenda -Tsk… Ancora niente…
Quei maledetti sono proprio ostici-
-Typhlosion, tu invece usa Lanciafiamme!- ordinò invece Alex al suo
fido Starter, la cui ardente mossa riuscì a bloccare la Palla Ombra
facendola esplodere e, in questo modo, vanificandone la pericolosità
-Perfetto, e adesso che è di nuovo il nostro turno… Tieniti pronto,
Typh, adesso cambiamo tattica!- aggiunse poi con tono determinato ma
allo stesso tempo divertito.
-Typhooo!- ubbidì il Pokémon Vulcano, preparandosi al prossimo attacco.
-E come pensi di fare, sentiamo? Se quei due possiedono l’Abilità
Fuocardore dubito riuscirai a ferirli, anzi, finirai col renderli
ancora più forti- gli disse con tono poco convinto il rivale dai
capelli neri e rossi -Se vuoi veramente cambiare tattica dovresti
lasciar perdere quel tuo inutile sputa fuoco e sostituirlo con qualcun
altro dei tuoi Pokémon-
-Certo che te non sai stare tranquillo un minuto senza dire insulti o
altro, vero?- replicò il moro, iniziando a sentirsi fin troppo irritato
dal comportamento del suo “alleato temporaneo” -E in ogni caso ho tutto
sotto controllo, se è questo che ti preoccupa-
-Sarà, ma io mi fido poco… Potrebbe anche darsi che nonostante queste
belle parole le tue tattiche si rivelino del tutto inutili-
-Se la smetti di punzecchiarmi adesso ti farò vedere come ho intenzione
di condurre questo scontro da adesso in poi… Avanti, Typh, vai e
attacca entrambi usando Comete!-
-Typhooooo!- fu la pronta risposta del tipo Fuoco, aprendo la bocca e
rilasciando la marea di stelle dorate che aveva usato all’inizio della
sfida, le quali tuttavia non fecero molto effetto sugli Houndoom, che
anzi subirono solo pochi danni sui loro corpi e, a giudicare dalle
occhiate che avevano scoccato verso il Pokémon Vulcano, sembravano
essersi arrabbiati sul serio.
-Tutta qui la tua strategia? Colpirli con l’unica mossa di tipo diverso
che conosceva? Certo che la tua idiozia non ha proprio limiti…-
commentò Lukas, squadrando con uno sguardo severo il suo rivale.
-Ma quale idiozia, contavo solo di provare ad indebolire un po’
entrambi usando Comete, così non appena Feraligatr sarebbe partito
all’attacco contro uno di loro lo avrebbe steso senza problemi- spiegò
semplicemente il diretto interessato.
-Tsk, devo sempre fare tutto io, a quanto pare- disse l’altro con tono
ancor più seccato per poi rivolgersi al Pokèmon Mascellone e dirgli
-Avanti, Feraligatr! Colpisci l’Houndoom alla tua destra con
Idrondata!-
-Feeeral!- non perse tempo il tipo Acqua, caricando e poi rilasciando
la sua mossa, colpendo con tutta la sua forza l’avversario scelto, il
quale si rialzò a malapena dato il danno da “superefficace” subito.
-Dannazione, ancora non cede…- imprecò il rivale.
-Però quell’Idrondata sembra averlo indebolito parecchio, per fortuna-
notò con attenzione il moro -Non ci resta che continuare ad attaccare
in questo modo, per adesso-
-E perché mai?-
-Non è ovvio? Se Typh distrae uno dei due o entrambi con Comete,
Feraligatr otterrà qualche chance in più per colpirli con tutta la sua
forza-
-Ma lo sai, vero, che se agisci così il tuo sputa fuoco rischia di
farsi male sul serio?-
-E allora? Hai detto che non importa come, ma Archer va sconfitto, no?
Perciò io e Typh saremo ben lieti di aiutarti come meglio possiamo-
-Tsk… Fa come ti pare-
***
-Avanti, Vaporeon, usa Geloraggio!- esclamò Amy con tono battagliero.
-Vapooooo!- ubbidì il Pokémon Bollajet, lanciando dalla bocca un raggio
gelido con il quale colpì l’ennesimo Koffing nemico, mandandolo K.O. in
un istante.
-Maledizione…- imprecò una delle Reclute -Quella ragazzina è forte… Ci
sta sconfiggendo uno dopo l’altro nonostante il nostro vantaggio
numerico-
-Dobbiamo rimediare immediatamente o di questo passo perderemo tutti
quanti- esclamò una seconda.
-Fatevi pure avanti, se volete battermi- li richiamò all’attenzione
l’Allevatrice dai capelli rossi -Ma sappiate che non ho la minima
intenzione di perdere contro nessuno di voi-
-Ti faremo pentire di averci sfidata, mocciosa!- disse irritata una
terza Recluta, per poi voltarsi verso le altre e dire a gran voce
-Attacchiamola tutti insieme e conciamola per le feste, gente!-
A quel comando, tutte le Reclute ancora in piedi misero mano alle loro
Poké Ball e mandarono in campo tutti i Pokémon in loro possesso, i
quali attaccarono in modo serrato Vaporeon, che tuttavia riuscì a
cavarsela senza problemi grazie ai continui comandi della sua padrona
che, a seconda dell’occasione, gli ordinava di usare la mossa più
adatta contro i vari nemici, facendoli lentamente cadere come mosche.
Tuttavia, per quanto per le prime volte fosse una tattica efficace, ben
presto la rossa si ritrovò accerchiata da ancora diversi Pokémon
nemici, e con Vaporeon arrivato quasi al limite delle sue forze.
“Accidenti, così non va…” rifletté la ragazza, osservando bene il campo
di battaglia e contando ancora una trentina scarsa di nemici rimasti
“Per fortuna sono riuscita a metterne fuori gioco la maggior parte, ma
a quanto pare queste Reclute, oltre ad attaccare usando lo svantaggio
numerico, non sembrano sapere quando è il momento di arrendersi”
continuò a riflettere mentre richiamava il suo tipo Acqua nella Ball e
lo osservava al suo interno, stanco e ansimante -Mi dispiace di averti
fatto sforzare così tanto, Vaporeon… Ma non preoccuparti, mentre ti
riposerai farò in modo che ci pensi un altro amico a sistemare il resto
di loro- gli disse con tono calmo, per poi squadrare i membri del Team
Rocket superstiti, tirare fuori una Ball a lei molto familiare e
lanciarla dicendo -Conto su di te, Reddy!-
-Ehi, avete sentito, gente? La ragazzina ha un Pokémon che si chiama
Reddy! Che tenerezza, vero?- disse con tono irriverente una delle
Reclute, fomentando successivamente le risa dei suoi compagni.
-Fossi in voi non riderei così gratuitamente di lui- li interruppe Amy,
la cui Ball si era aperta e aveva fatto uscire in campo il diretto,
ovvero un immenso Gyarados dalle brillanti squame rosse -Sapete, Reddy
è un tipetto piuttosto sensibile e anche facile all’ira-
-Oddio, e quello cos’è?- fu ciò che esclamarono alcuni soldati,
letteralmente scioccati nel vedere quel Pokèmon davanti ai loro occhi.
-Non fatevi intimorire, ragazzi!- disse invece un’altra recluta -Sarà
anche grande e grosso, ma scommetto che non potrà nulla contro il
nostro assalto combinato!-
-Mi dispiace, ma non credo proprio che ve lo lascerò fare…- ribatté la
rossa, per poi voltarsi verso il Pokémon Ferocia e dargli il suo primo
comando per la battaglia -Coraggio, Reddy… Comincia a far vedere a
questi pochi di buono di che pasta sei fatto iniziando con un bel
Tornado!-
-Gyaaaaah!- ruggì il Gyarados rosso, eseguendo l’ordine della sua
Allenatrice e generando col solo movimento della coda una potente
tromba d’aria che travolse tutti i nemici presenti della sala.
-Grr… Quella maledetta!- imprecò l’ennesima Recluta, rialzandosi a
fatica dopo quell’attacco –Non perdete tempo, dategli addosso con tutte
le mosse che possedete!-
-Tieni alta la guardia e tieniti pronto a qualsiasi evenienza, Reddy!
Anche se non sembra, questa lotta è appena cominciata, e la cosa
migliore di tutto questo è che per una volta potremmo davvero
dimostrare quanto siamo forti!-
-GYAAAAAAH!- parve annuire il tipo Acqua/Volante, che a giudicare dal
suo sguardo sembrava non vedere l’ora di scatenarsi senza problemi.
***
-Devo fare ad entrambi i miei complimenti…- proferì Archer, osservando
come i suoi fedeli Houndoom fossero finiti K.O. -Nonostante siate
partiti in svantaggio siete davvero degni di lode per aver sconfitto i
miei Pokémon, e ciò implica un rudimentale lavoro di squadra-
-Lascia perdere le sviolinate e pensa ad arrenderti come il maledetto
che sei! Ormai hai perso, non hai più Pokémon dalla tua parte e sei in
netta minoranza. Da questo momento in poi il tuo stupido Team Rocket
non esiste più!- lo interruppe Lukas.
-Oh, ma è qui che ti sbagli- continuò il capo dei Generali, richiamando
i due Houndoom e poi tirando fuori dalla tasca un’altra Poké Ball
-Perché si dà il caso che io non abbia ancora perso del tutto-
-Non ci credo, aveva un altro Pokémon con sé!- esclamò Alex -Anche se
la cosa non mi sorprende, dato che persino i suoi colleghi ne avevano
più di uno-
-Tsk, per me potrebbe anche averne sei, ma ciò non cambia che farà la
stessa fine riservata a quei due botoli di poco fa- ribatté il suo
rivale, il cui tono sembrò essersi fatto più vivo di prima.
-Ma ti pare il momento per dire cose del genere? Non sappiamo nemmeno
di che Pokémon si tratti!- gli disse il moro cercando di farlo
ragionare -E tra l’altro, se facciamo un passo falso contro quel
Pokémon potremmo finire molto male-
-E allora? Te l’ho già detto anche poco fa… A me interessa solo che
questa storia finisca- replicò l’altro, per poi voltarsi verso Archer e
dirgli -Avanti, apri quella sfera e mostraci cosa sa fare quel Pokémon!-
-Con molto piacere…- rispose il diretto interessato, tenendosi pronto
al nuovo round -Tenetevi pronti a dare il benvenuto al mio Pokémon più
forte e potente che possiedo… Hypno!-
E come Archer aprì la Poké Ball, da essa fuoriuscì un essere dalle
fattezze vagamente umanoidi, di colore giallo e dal collo ricoperto da
una folta pelliccia bianca. La cosa più particolare che saltò più
all’occhio di quel Pokémon non fu tanto il naso largo o gli occhi dal
taglio molto “appuntito”, quanto per il pendolo d’argento che teneva in
una mano.
-Un Hypno, eh?- commentò Lukas -Sembra che ti sia scelto bene il
Pokémon da usare-
-Perché dici così? Si tratta di un Pokémon così forte?- domandò invece
Alex, osservando bene l’aspetto del nuovo arrivato sul campo di lotta
-Sarà perché non me ne intendo molto, ma non mi sembra uno di quei
Pokémon che adori tanto lottare. Anzi, sembra molto più sereno e
tranquillo-
-Si vede come nonostante tu abbia lottato contro il mio Kadabra non ti
riesca a rendere conto di quanto possano essere forti i tipi Psico come
lui…- gli rispose il rivale -Anche se a prima vista appaiono innocui,
in realtà non sono affatto da sottovalutare-
-Beh, scusami tanto se non ho avuto occasione di lottare contro molti
tipi Psico durante il mio viaggio- replicò il moro dagli occhi verdi
con tono vagamente offeso -Ma in ogni caso, posso solo sapere perché
sono considerati molto forti?-
-Perché dato che possiedono capacità extrasensoriali, a loro non serve
usare mosse fisiche per contrastare i loro avversari, ma solo mosse
indirette e che ritengono compatibili con i loro poteri- spiegò
brevemente il ragazzo dai capelli rossi e neri.
-Capisco… Ma per capire quanto sia forte quel tipo, occorrerà saggiare
la sua forza- rifletté Alex, per poi voltarsi verso il rivale e
chiedergli -Che ne dici, ti va di fargli un attacco diretto?-
-Se proprio ci tieni… Feraligatr, attaccalo usando Morso!- si limitò a
rispondere l’interessato, mandando poi all’attacco il suo tipo Acqua,
il quale era pronto per azzannare Hypno.
-Typhlosion, attaccalo con Ruotafuoco!- fece lo stesso il ragazzo di
Borgo Foglianova, assistendo nel vedere il suo Starter ricoprirsi di un
vortice di fiamme mentre caricava contro il nuovo avversario.
-Un attacco in coppia? Non male…- notò quasi intrigato il Generale,
lasciandosi poi andare ad un sorriso quasi divertito -Ma non è
abbastanza… Hypno, usa Protezione-
-Hypno…- ubbidì con calma il tipo Psico, facendo roteare rapidamente il
suo pendolo per creare una piccola cupola energetica di colore verde
per potersi difendere con prontezza dagli attacchi di entrambi i nemici
e annullare così il loro tentativo offensivo.
-Oh, no, questa non ci voleva!- esclamò il moro, vedendosi sfumare via
una chance d’attacco.
-Dannazione! Quel maledetto ha pensato a tutto!- imprecò Lukas,
mordendosi un labbro dalla rabbia.
-Ciò a cui avete appena assistito era un assaggio della difesa di
Hypno- spiegò con calma il sedicente nuovo Boss del Team Rocket -Ora,
invece, vi farò vedere di cosa è capace quando attacca…- proseguì, per
poi rivolgersi di nuovo al suo Pokémon e ordinargli -Hypno, usa
Psicoraggio su Typhlosion!-
-Hyyyp… No!- rispose l’interpellato, puntando il pendolo verso
Typhlosion e, dopo averlo fatto oscillare un paio di volte, scagliare
da esso un potente raggio multicolore.
-Typh, presto, contrastalo usando il Lanciafiamme!- gridò Alex rivolto
al suo Starter, che non perse tempo e scagliò dalle fauci la sua mossa
di tipo Fuoco più usata, con la quale riuscì a tenere testa allo
Psicoraggio per un po’ di tempo, fino a quando entrambe le mosse non si
annullarono a vicenda.
-Ottimo, è proprio l’occasione che aspettavo- esordì il rivale dai
capelli bicolore -Feraligatr, approfitta di questo momento per
colpirlo… Usa Colpo!-
-Feeeraaaaal!- ruggì il Pokèmon Mascellone, caricando con furia verso
Hypno per poi spingerlo via usando una sola e poderosa spallata, con la
quale gli causò diversi danni.
-Accidenti, che potenza!- commentò Alex, vedendo il tipo Psico di
Archer alzarsi a fatica dopo la batosta che aveva subito -Non importa
quante volte la si veda, una mossa come Colpo si conferma devastante
come sempre… Anche se non immaginavo che Feraligatr la conoscesse
ancora, specie considerando il fatto che se gliela fai usare di
continuo rischia di confondersi-
-Piuttosto che fargliela scordare ho preferito tenerla, e in seguito ad
alcuni allenamenti alla Tana del Drago sono riuscito a fargliela
perfezionare e rendere ancora più forte- spiegò in poche parole Lukas
-Speravo di usarla come ultima risorsa solo in casi del tutto
eccezionali, ma dato che quel Pokémon pare un vero osso duro ho
preferito aspettare l’occasione giusta per sfoderarla-
-Capisco… Ma sei sicuro di riuscire a batterlo prima che Feraligatr
finisca Confuso?- domandò il moro un po’ dubbioso sulla scelta fatta
dal rivale.
-Non ti ho mai chiesto di preoccupati per me- replicò freddamente
l’altro.
-E perché non dovrei? Se Feraligatr finisce Confuso ci troveremo in
guai seri!-
-No, se riuscirò a farla finita nel giro di altri due turni. Così
facendo potremmo chiudere l’incontro senza perdere altro tempo-
-Se lo dici tu… In ogni caso mi terrò pronto a darti quanto supporto
possibile-
-Come preferisci… Ma come ti ho detto, se mi intralci troppo sarà
peggio per te-
-Se avete finito con le vostre questioni private, io tornerei
direttamente al combattimento- li richiamò all’attenzione Archer
-Sapete, in questo momento dovrei essere impegnato a dirigere la mia
organizzazione, perciò vedete di non farmi perdere altro tempo
prezioso… Hypno, attacca di nuovo con Psicoraggio!-aggiunse con tono
vagamente seccato, per poi dare al tipo Psico l’ordine di ripetere
l’attacco di prima, questa volta scegliendo Feraligatr come bersaglio.
-Feraligatr, evitalo usa di nuovo Colpo!- replicò prontamente Lukas
rivolgendosi al suo tipo Acqua, che senza farselo ripetere due volte
schivò agilmente la mossa di tipo Psico e caricò nuovamente verso
Hypno, questa volta colpendolo duramente sia con la spallata usata in
precedenza che con una forte capocciata, causandogli ancor più danni
del primo “Colpo”.
-E se questo non ti basta… Typhlosion, usa Ruotafuoco!- si aggiunse
anche Alex, il cui Starter agì fin da subito ricoprendosi delle sue
stesse fiamme e travolgendo con forza il malcapitato, che a causa della
potenza di quella mossa cadde a terra pieno di ferite e qualche
bruciatura su tutto il corpo -Oh, sì! Adesso sì che si ragiona!- esultò
poi il ragazzo -Se continuiamo ad attaccare con questo ritmo avremo la
vittoria in tasca, questo è poco ma sicuro!-
-Fossi in voi non ne sarei così certo…- disse invece il Generale, il
cui tono si era fatto serio -Sono costretto ad ammettere che avete del
potenziale e che, col giusto allenamento, sareste perfetti come membri
di alto rango nel Team Rocket…- aggiunse mentre il suo Hypno si
rialzava ancora una volta da terra e si teneva pronto per continuare la
lotta -Ma purtroppo per voi, questo potenziale ancora non basta né ad
impensierire me né è tanto meno sufficiente per battere il mio Pokémon-
proseguì alzando teatralmente le braccia verso l’alto -Perché, quindi,
non accettate la dura realtà e vi arrendete senza opporre resistenza?
Tanto ormai dovreste esservi resi conto che battermi è impossibile-
-Mi dispiace deluderti, ma io non intendo arrendermi!- gli rispose Alex
-Non finché non avrò giocato tutte le mie carte in questa sfida!-
-Ma così facendo lo sai che faresti solo la figura di un povero ingenuo
che non riesce a riconoscere i suoi limiti né a sapere quando è il
momento di rimanere al proprio posto, non è vero?- continuò Archer,
rimanendo fermo nei toni -Che senso avrebbe continuare a lottare in una
battaglia già persa in partenza?-
-Il senso, o più che altro la certezza, di poter continuare a lottare
per una giusta causa- ribatté deciso il moro dagli occhi verdi -E in
questo caso, so che questa battaglia non sarà inutile finché io e
Typhlosion avremo ancora la forza e il coraggio per fermarti e
batterti!- aggiunse ancor più determinato, per poi voltarsi verso Lukas
e domandargli -Scommetto che anche tu sei d’accordo con me, vero?-
-Bah, perché invece di perdere tempo in questo modo non gli dimostri
coi fatti ciò che pensi?- si limitò a rispondergli il rivale -Anzi,
perché non lascia perdere del tutto le parole e pensiamo solamente a
chiudergli quella bocca saccente una volta per tutte?-
-Sì, hai ragione… Certe cose è meglio dimostrarle coi fatti- concluse
l’altro, per poi rivolgersi al suo Starter e dirgli a gran voce
-Coraggio, Typhlosion! Vai e colpiscilo con il Lanciafiamme!-
-Tyyyyyyphooooo!- ubbidì il Pokèmon Vulcano, scagliando il suo attacco
migliore contro il tipo Psico.
-Feraligatr, è il momento della verità… Ora o mai più… Usa Colpo per la
terza ed ultima volta!- ordinò invece il ragazzo dai capelli rossi e
neri con tono più battagliero che mai.
-Feeeraaaaaaal!- fu la pronta risposta del Pokémon Mascellone, pronto a
scatenare ancora di più la sua forza contro Hypno.
Nel giro di pochissimo tempo, i due Pokémon riuscirono a colpire senza
problemi il tipo Psico usando il massimo della forza nelle loro mosse,
causandogli in questo modo una nuova serie di danni e ferite molto più
serie ed estese. Nel vederlo a terra, i due rivali pensarono che fosse
finita e che avevano finalmente vinto contro il Generale, ma tali
speranze caddero nel vuoto non appena videro che Hypno si era rialzato
ancora una volta, e che nonostante i danni subiti sembrava pronto a
voler combattere ancora. E come a voler aggiungere la beffa al danno,
Archer diede cenno al suo Pokémon di contrattaccare, cosa che fece
senza esitare prima facendo illuminare i suoi occhi di un intenso
baglio dorato e poi rilasciando dal suo pendolo una fitta serie di
anelli di energia multicolore, i quali poi presero di mira Typhlosion e
lo travolsero senza alcuna pietà, facendolo infine schiantare
direttamente contro una delle pareti della stanza.
-Oh no, Typhlosion!- urlò Alex nel vederlo ridotto in quel modo -Ma che
accidenti di attacco era quello?-
-Extrasenso, una fra le tante potenti mosse che un tipo Psico può
usare- rispose Archer, sorridendo sornione alla vista del tipo Fuoco
pieno di danni -Che ne dici ora, ragazzo? Te la senti di arrenderti,
ora?-
-Non ci penso nemmeno!- replicò il giovane dagli occhi verdi -Non dopo
tutta la strada che ho fatto per arrivare fin qui! Se mi arrendessi,
manderei a monte tutti gli sforzi che abbiamo fatto io e i miei amici
nel tentativo di fermarvi!-
-E non dimenticarti che ci sono anch’io come tuo avversario, dannato di
un Generale!- intervenne improvvisamente Lukas -Non credere che ti
basti un attacco potente come quello per assicurarti la vittoria-
aggiunse mentre si preparava a dare un altro comando al suo Pokémon
-Feraligatr, Idrondata!-
-Feeeraaaal!- ubbidì il tipo Acqua che, nonostante dal suo sguardo
fosse evidente che si era Confuso per la fatica a causa di Colpo,
riuscì comunque a preparare e a scagliare la sua mossa contro Hypno.
-Perdi solo il tuo tempo… Hypno, evita quell’attacco e usa di nuovo
Extrasenso!- fu la pronta reazione di Archer, il quale assistette poi
nel vedere il suo Pokémon eseguire alla lettera il suo comando e
travolgere anche Feraligatr con i potenti anelli d’energia tipici di
quella mossa.
-Feraligatr!- urlò il ragazzo dai capelli bicolore dopo aver visto il
tipo Acqua cadere a terra e con il suo corpo squamoso ricoperto di
danni tremendi -Avanti, rialzati! Il Feraligatr che conosco io non si
fa di certo mettere al tappeto in quel modo!-
-Lo stesso vale per te, Typh. Fatti forza e cerca di reagire!- aggiunse
Alex, dando lo stesso tipo di incitamento al suo Starter di tipo Fuoco.
-Ty…phoo…- cercò di mettersi in piedi il Pokémon Vulcano, anche se con
alcune difficoltà.
-Fee…raaal…- tentò di fare lo stesso il Pokémon di Lukas.
-Ma allora vi ostinate proprio a non capire…- disse Archer, iniziando
ad essere evidentemente irritato dal modo di fare dei due Allenatori.
-Non vi rendete conto che è tutto inutile? Se continuate a lottare
finirete solo per far sì che i vostri Pokémon si facciano male sul
serio!-
-Oh, e vedi di piantarla, una volta tanto!- lo zittì Lukas -Mi hai
proprio scocciato con le tue idiozie, lo sai? Anzi, mi hai proprio
fatto arrabbiare a furia di sentirti parlare!
-Per una volta sono d’accordo con lui, hai davvero rotto!- gli fece eco
Alex -Ma c’è di più! Potremmo anche non avere tante speranze di vincere
o cose del genere, ma sta di fatto che nonostante tutto io non voglio
ancora arrendermi, e mai lo farò! Giusto, Typh?-
-Ty… Typhooooooo!- rispose senza alcun dubbio il tipo Fuoco, le cui
fiamme si erano improvvisamente fatte più vive che mai e il cui corpo
si era ricoperto di un leggero bagliore rosso, segno che la sua Abilità
Aiutofuoco si era attivata.
-Avanti, Feraligatr, mostragli quanto possiamo essere pericolosi se ci
fanno arrabbiare sul serio!- furono invece le parole che Lukas usò per
far spronare il suo tipo Acqua.
-Feraaaaal!- fu la reazione del Pokémon a tali parole, che sebbene
Confuso riuscì a recepire molto chiaramente e allo stesso tempo a farlo
ricoprire di un bagliore simile a quello mostrato da Typhlosion, ma di
colore azzurro.
-Uh? E quello che sarebbe?- domandò Alex nel vedere Feraligatr in
quello stato.
-L’Abilità Acquaiuto. In caso di difficoltà, Feraligatr può aumentare
la potenza delle sue mosse d’Acqua- spiegò brevemente il rivale -Se si
è attivata adesso vuol dire che Feraligatr ha intenzione di fare sul
serio e dare il massimo pur di chiudere questa battaglia-
-Se è per questo anche Typh è sicuramente pronto a tutto per lo stesso
motivo…- rifletté Alex, per poi asciarsi andare ad un sorriso sereno e
aggiungere -In tal caso, non ci resta che assecondare questa loro
richiesta e far sì che i loro ultimi sforzi siano quelli decisivi, no?-
-Perché fai domande di cui sai già la risposta, caro il mio piccolo
idiota? Pensiamo a farla finita e basta!-
-Sì, hai ragione… Il nostro prossimo attacco sarà quello che ci porterà
sicuramente alla vittoria!-
-Qualunque tattica disperata abbiate in mente non ve la lascerò fare,
anche perché mi basterà sconfiggervi uno dopo l’altro ancor prima che
possiate attaccare- cercò di avvertirli Archer, ancora deciso della sua
superiorità su entrambi i suoi sfidanti -Hypno, usa Psicoraggio su
Feraligatr!-
-Hypno!- eseguì il Pokémon Ipnosi, generando il suo raggio psichico e
lanciandolo contro il tipo Acqua.
-Non te lo permetterò! Feraligatr, intercettalo e poi contrastalo con
Idrondata!- ordinò Lukas.
-Feeeee… Raaaal!- ubbidì il Pokémon Mascellone, dando fondo alle ultime
forze e rilasciando dalla punta della coda l’ondata tipica di quella
mossa, la quale riuscì a contrastare e annullare del tutto l’attacco di
Hypno per poi infrangersi con violenza su di lui, causandogli ancora
una volta diversi danni pesanti.
-Adesso tocca a noi, Typh! Concentrati, prendi bene la mira e attacca
con Fuocobomba!- esclamò invece Alex, dando al suo Starter il via
libera per usare la sua mossa più forte.
-Tyyyyy…- cominciò a concentrarsi il Pokémon Vulcano mentre apriva le
fauci e concentrava dentro di esse le sue fiamme, iniziando a prendere
la mira sul nemico -Phoooooo!- ruggì subito dopo, rilasciando le fiamme
sotto forma di kanji, il quale man mano che si avvicinò all’obiettivo
diventò sempre più grande fino ad avvolgerlo completamente e divampare
in tutta la sua potenza.
-Hyp…noooo- fu l’unica cosa che il tipo Psico, col corpo ormai pieno di
danni e ammaccature pesanti, seppe dire prima di cadere a terra, questa
volta in maniera definitiva sotto gli occhi increduli di Archer.
-Hai… Hai visto anche tu quello che ho visto io?- domandò un
altrettanto sorpreso Alex.
-Sì… Sembra che ce l’abbiamo fatta…- si limitò a rispondergli Lukas.
-Ce l’abbiamo fatta… Ce l’abbiamo fatta…- sembrò cantilenare
all’improvviso il moro, per poi farsi prendere dall’euforia del momento
e gridare a gran voce -Ce l’abbiamo fatta sul seriooooo! Yahoo!
Vittoria! Vittoria! Vittoria su tutti i fronti, sììììììì!- solo per
ricevere un pugno sul naso da parte del rivale -Ehi! Ma perché diamine
lo hai fatto?-
-Eri troppo rumoroso…- spiegò freddamente l’altro -E poi, anche se
abbiamo vinto ciò non vuol dire che devi per forza lasciarti andare a
certe cavolate- aggiunse mentre richiamava il suo Pokèmon d’Acqua nella
Poké Ball per fargli godere un po’ di meritato riposo.
-Cosa… Cosa è appena successo?- domandò il Generale, sul cui volto
sembrava sparita ogni traccia di calma e al suo posto vi era
un’espressione completamente sorpresa -Hypno… Il Pokémon più forte che
possedevo nella mia squadra… È stato sconfitto sul serio? Ma come? Come
è potuto succedere? Eppure ero sicuro che sarebbe stato impossibile da
battere per due ragazzetti come voi…-
-Beh, forse perché non esistono Pokémon veramente imbattibili… O forse
perché alla fine ti abbiamo dimostrato che anche se il nemico è più
forte di te, basta mettersi di impegno e lavorare sodo per poterlo
sconfiggere- azzardò un’ipotesi il ragazzo dagli occhi verdi mentre
anche lui, seguendo l’esempio del rivale, aveva richiamato nella Ball
il suo fidato Starter.
-Sembra come un dejà vu… Proprio come tre anni fa, in cui il nostro
Boss è stato sconfitto, anche io sono finito col fare ironicamente la
sua stessa fine…- parve cambiare discorso il diretto interessato, il
cui tono si era fatto vagamente nostalgico e triste -Alla fine,
pare che il nostro sogno di poter controllare tutti i Pokémon del mondo
sia rimasto solo un sogno…- proseguì, per poi sospirare e dire -Avete
vinto voi… In quanto Boss, mi dichiaro sconfitto… e vi do la mia parola
che scioglierò definitivamente il Team Rocket-
-Tsk… E pensi che dire ciò possa pagare al male che avete fatto? Ma non
farmi ridere!- lo interruppe Lukas, avvicinandosi e afferrandolo
malamente per il colletto della maglia -Non basteranno neanche cento di
quelle scuse per perdonare tutto quello che avete causato a chiunque
abbia avuto a che fare con voi… Siete solo feccia!- aggiunse, per poi
alzare il pugno destro contro di lui.
-Allora che aspetti? Puniscimi come meglio credi se pensi che ciò ti
farà sentire meglio- lo provocò Archer.
-Lo farò con molto piacere, se proprio insisti!- replicò il ragazzo,
tenendosi pronto a colpirlo.
-Lukas, no!- cercò di fermarlo Alex, bloccandogli in tempo il braccio
-Così faresti solo il suo gioco!-
-Non ti immischiare, idiota! Ti avevo detto che mi sarei vendicato di
loro, no? Perciò non vedo perché non dovrei farlo conciandolo come il
dannato che è!- rispose adirato il moro dalle ciocche rosse, tentando
di liberare il braccio dalla presa di Alex -Occhio per occhio, dente
per dente!-
-Guarda che in questo momento sei solo tu l’idiota!- fu la pronta
reazione da parte di Alex, ormai chiaramente stanco di essere trattato
in quel modo dal suo rivale -Ormai si è arreso del tutto e non sembra
nemmeno intenzionato a combattere ancora. Se tu infierissi in quel modo
sono certo, anzi, sono più che sicuro che non saresti di certo migliore
di lui!-
Dopo aver sentito quelle parole, Lukas osservò prima Alex e poi Archer,
chiedendosi in un primo momento se avrebbe fatto meglio a tirare un
pugno al suo rivale, ma subito dopo rifletté per qualche minuto su
quelle parole, chiedendosi inoltre se quel suo desiderio di vendetta
non fosse più un capriccio atto a voler rimediare alla sua debolezza
nel non essere riuscito a difendere Amy in passato invece di un
obiettivo vero e proprio da compiere, per non parlare del fatto
che alla fine dei conti pur di poter soddisfare quel “capriccio” era
persino arrivato ad allearsi con il suo mal sopportato rivale ed era
riuscito a sconfiggere l’attuale Boss dell’organizzazione criminale che
tanto odiava. Pur non condividendo a pieno il punto di vista di Alex,
Lukas dovette comunque ammettere che in un certo senso aveva ragione, e
che se mai qualcuno avesse dovuto decidere se e come Archer e il Team
Rocket avrebbero dovuto pagare per i loro crimini, quel qualcuno non
sarebbe stato di certo lui.
-Bah, al diavolo…- concluse alla fine il ragazzo dai capelli bicolore,
lasciando andare la presa sul Generale e subito dopo incamminandosi
verso l’uscita della stanza -Forza, andiamocene via, ormai il nostro
lavoro qui è finito- aggiunse facendo cenno ad Alex di fare altrettanto.
-Eh? Ah, va bene- replicò il moro raggiungendolo -Ma… sei sicuro che
andrà bene lasciarlo qui da solo?- gli domandò poi indicando Archer
dietro di loro.
-Lo hai detto tu che ormai si è dichiarato sconfitto, no? Bene o male,
anche se tentasse la fuga sono certo che gli sbirri non ci metterebbero
due secondi a catturarlo e sbatterlo al fresco- si limitò a
rispondergli in maniera sbrigativa il rivale, salvo ritrovarsi Alex che
gli sorrideva -E adesso perché fai quella faccia?-
-Beh, visto che ormai questa storia del Team Rocket è bella che
conclusa, pensavo che magari se a te andava bene potevamo smetterla con
questa nostra rivalità e diventare amici…- gli spiegò il moro -Che ne
dici? Non ti sembra un’ottima idea?- gli chiese subito dopo,
appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Io e te… Amici? Ma non scherziamo! Mi rifiuto!- rispose bruscamente
l’altro, spintonandolo via e aumentando il passo come per seminarlo.
-Eddai, che ti costa?- insistette il quindicenne, inseguendolo -Hai
visto come siamo riusciti a battere Archer… Siamo un duo imbattibile!-
-Ti ho detto di no, razza di idiota!- si rifiutò ancora il bicolore,
cercando di seminarlo ancora più in fretta.
Fine Cap.50
**L'Angolo dell'Allenatore** E fu così che, nonostante questo
luuuuuuunghissimo capitolo in cui succedono una marea di cose, calò del
tutto il sipario sull'ultima battaglia contro il Tem Rocket. Spero sia
stato di vostro gradimento e che la lettura non sia stata troppo
impegnativa visti i così tanti eventi. In ogni caso, tornando alla
trama principale, ora manca al nostro giovane eroe manca solo un'ultima
avventura... La Lega Pokèmon! Per sapere cosa succederà non vi resta
altro da fare che restare sintonizzati e... al prossimo capitolo! ^^
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Capitolo 51 *** L’inizio della Lega Pokémon e il primo Superquattro! L’elegante illusionista, Will! ***
Cap.51:
L’inizio della Lega Pokémon e il primo Superquattro! L’elegante
illusionista, Will!
Erano passate diverse settimane da quando Alex e il suo gruppo erano
riusciti, non senza difficoltà, a sventare una volta per tutte i piani
del Team Rocket. A seguito della sua sconfitta, Archer fu di parola e
sciolse sul serio l’organizzazione criminale, i cui membri vennero
tutti arrestati dalle forze dell’ordine. Subito dopo, venne anche
ritrovato il vero Direttore della Torre Radio, che si scoprì essere
stato intrappolato in uno dei piani sotterranei del Centro Commerciale
di Fiordoropoli. Riguardo ai nostri eroi, anche loro dovettero passare
qualche problema dell’ultimo minuto. Dylan, infatti, per potersi
riprendere del tutto dal down fisico causatogli dall’improvviso
rilascio d’Aura usato per “sconfiggere” Milas, finì col passare buona
parte del tempo in una camera del Centro Pokémon, ricevendo comunque
qualche visita giornaliera da parte dei suoi amici e, soprattutto, di
Fran. Lukas, invece, ritenendo di non avere più nient’altro da fare da
quelle parti, aveva deciso di tornare ad allenarsi ad Ebanopoli…
*Qualche giorno fa*
-Eddai, Lukas! Sei davvero sicuro di
non volerti unire a noi?- gli domandò Alex, cercando invano di
convincerlo a cambiare idea.
-Mi dispiace per te, ma non sono fatto per stare in un gruppo…- si
limitò a rispondergli il rivale, che nel frattempo aveva già mandato
fuori dalla sfera Kadabra -E poi, non eravamo d’accordo che fino a
quando non fermavano il Team Rocket saremmo stati alleati solo in
maniera temporanea?-
-Sì, però…- provò a replicare il moro.
-Allora si dà il caso che io abbia rispettato del tutto l’accordo- lo
interruppe l’altro -Perciò da questo momento siamo rivali come prima-
aggiunse con tono freddo e distaccato, per poi rivolgersi al suo tipo
Psico e dirgli -Kadabra, prepara il Teletrasporto. Si torna a…-
-Aspetta, Lukas! Ho ancora una cosa da chiederti prima che tu
vada-
-Cosa c’è, vuoi forse commuovermi qualche frase strappalacrime?-
-Macché, voglio solo che ti fermi un attimo e pensi bene alla mia
proposta… Hai una vaga idea di quante avventure incredibili potremmo
vivere con te al nostro fianco?-
-Tu dici?-
-Fidati di me, sono certo che sarà una bella esperienza!-
-Uhm…- parve riflettere per un momento il “bicolore” -Beh, alla fine
dei conti non mi sembra tanto male come proposta! Anzi, potrebbe anche
funzionare-
-Davvero? Allora accetti?- fu la reazione da parte del quindicenne di
Borgo Foglianova, i cui occhi verdi si erano come illuminati di
speranza e di gioia.
-Ma certo… che no!- rispose subito dopo l’altro mentre ghignava
sardonico, per poi assistere alla sua espressione delusa e dargli le
spalle mentre si riavvicinava a Kadabra -Credevi davvero che avrei
accettato sul serio? Accidenti, per essere il mio rivale sei davvero
più ingenuo di quanto pensassi- aggiunse, mentre faceva cenno al
Pokèmon Esper di attivare il Teletrasporto -Alla prossima… Piccolo
idiota!- furono le sue ultime parole prima di volatilizzarsi via sotto
gli occhi di Alex.
-Che razza di ingrato…- commentò il ragazzo, ancora deluso da quel tiro
mancino, ma allo stesso tempo anche lievemente adirato -Io gli do una
mano a liberarsi del Team Rocket e lui mi ringrazia così!- aggiunse
sbuffando come un bambino a cui hanno fatto un dispetto, per poi fare
spallucce e dire -Oh beh, ma alla fine di cosa mi sorprendo se è fatto
così? Se vuole fare l’asociale sono problemi suoi!-
Superati in ogni caso tali “imprevisti”, alla fine il gruppo si era
recato nuovamente a Borgo Foglianova, dove una volta arrivato a casa
Alex ebbe modo, grazie anche ai consigli di Zeke, di mettersi
seriamente sotto con gli allenamenti in vista delle sfide che presto lo
avrebbero aspettato alla Lega Pokémon. Matt e gli altri, invece, oltre
a dare anche loro una mano al moro ogni volta che si presentava
l’occasione, poterono rilassarsi e godersi ancora un bel po’ di
meritato relax. Questo fino ad una mattina in cui lo stesso Alex,
controllando la cassetta della posta prima di fare colazione, trovò
quella che sembrò una missiva davvero importante, che recava su di essa
la scritta “Alla cortese attenzione della famiglia Goldeve di Borgo
Foglianova” e presentava un particolare timbro in ceralacca
raffigurante una Poké Ball con la scritta “Lega Pokémon”.
-U-Una lettera dalla Lega Pokémon?! Per me?!- impallidì il ragazzo,
guardando bene la missiva e controllandola più volte -Non ci credo…
Deve essere un sogno…- aggiunse, pizzicandosi una guancia per sapere se
stava sognando o meno, ottenendo solo un lieve dolorino -No, a quanto
pare è tutto vero-
-Ehi, Al! Che stati combinando?- lo richiamò la voce di Matt dietro di
lui -Se non ti sbrighi va’ a finire che mi mangerò anche la tua parte
di cereali!-
-Eh? Oh, sì, scusami! Arrivo subito!- fu la risposta del moro, mettendo
da parte i dubbi e rientrando subito in casa, raggiungendo anche il
resto della comitiva che si era già servita a tavola -Eccomi, eccomi!
Scusate se ci ho messo tanto- si scusò subito dopo mettendo le varie
lettere più la “missiva importante” sul divano.
-Che è successo? È arrivata così tanta posta di recente che per poco
non ne sei rimasto travolto?- ci scherzò sopra Zeke.
-Magari fosse stato quello…- si limitò a rispondere il quindicenne,
dedicando poi parte della sua attenzione ai cerali che già lo
aspettavano nella sua scodella.
-E allora come mai ci hai messo tanto, fratellone?- le domandò la
piccola Melanie.
-Beh… Diciamo che guardando la cassetta delle lettere ho trovato
qualcosa di inaspettato- spiegò lui.
-“Inaspettato”?- ripeté Alyssa, vagamente sorpresa da quella risposta
-Quanto inaspettato?-
-Eh… Come dire… È arrivata una lettera dalla Lega Pokémon-
E come diede quella notizia, ciascuno dei presenti ebbe una reazione
diversa: Fran, Matt e Zeke, così come Alyssa, rimasero totalmente di
sasso nel sentirla, mentre invece Amy sembrò un pochino perplessa e
Dylan parve rimanere tranquillo. Melanie, non sapendo come mai tutti
loro sembravano aver reagito in quel modo, si limitò a restare a
guardarli con curiosità e provare, ma senza successo, a smuovere almeno
il fratellone più grande toccandolo per la maglia.
-Ho sentito bene? Una lettera dalla Lega Pokémon?- pare poco convinta
la genitrice -Ne sei sicuro? Non mi stati prendendo in giro, vero?-
-Certo che ne sono sicuro! E tra l’altro non mi azzarderei mai a
renderti in giro, sei mia madre!- rispose il moro, alzandosi dal tavolo
e prendendo subito la tanto decantata lettera -Eccola! Non l’ho ancora
aperta, ma a giudicare dalla scritta che dice che è per noi sembra
parecchio importante- aggiunse mentre la porgeva subito alla madre.
-Vediamo un po’…- disse Alyssa, aprendo la missiva e iniziando a
leggerla in silenzio per alcuni minuti, per poi sorridere ed esclamare
-Oh, per fortuna non è niente di che… E io che mi preoccupavo per
nulla!-
-Ehm… Potresti spiegare un po’ anche a noi, mamma?- domandò Alex, un
po’ confuso da quella reazione.
-Ma certo! In pratica, ci hanno solo informato che la data di inizio
della Lega Pokémon si terrà tra una settimana all’Altopiano Blu, nella
Regione di Kanto…- cominciò a spiegare lei.
-Wow, questa si che è una good news!- disse Matt.
-Ma oltre a quello, pare che la Lega si svolgerà in ben cinque
giornate, ciascuna delle quali l’Allenatore che partecipa dovrà
affrontare uno dei Super Quattro e successivamente il Campione… Ha
abbastanza senso come organizzazione dell’evento, vero?- continuò la
madre di Alex, per poi voltarsi verso il proprio figlio e sorridergli
serenamente -Sono certa che andrai più che bene in questa sfida-
-Dici? Voglio dire, ammetto che durante tutti questi allenamenti con
Zeke sono sicuramente migliorato, però… Cavoli, inizio a sentire le
farfalle nello stomaco al solo pensiero!- rispose invece il diretto
interessato, sentendo già addosso la tensione che si avvicinava.
-Ma che stai dicendo? Ti sei forse rammollito?- intervenne Fran -Di
solito non hai di questi problemi quando hai da affrontare qualcuno di
importante e forte! Dov’è finito il tuo spirito battagliero?-
-Su, su, Fran…- cercò di calmarla Dylan mettendole una mano sulla
spalla -Dato che si tratta di un evento più importante rispetto a una
semplice lotta Pokèmon o di una sfida in Palestra, è piuttosto normale
che il nostro amico si senta così-
-Già… Ma guardiamo il lato positivo!- si aggiunse anche Amy -Se le 5
giornate si terranno fra una settimana, Alex avrà tutto il tempo per
dare gli ultimi ritocchi alle sue strategie e ai suoi Pokémon!-
-Sì, concordo con la rossa!- disse invece Zeke, mostrando
un’espressione sicura in volto -Lasciate fare a me e vedrete che il mio
caro fratellino sarà bello che pronto a sfidare i pezzi grossi!-
-Non ho capito nulla di cosa stia succedendo, ma farò sempre e comunque
il tifo per il fratellone!- pigolò teneramente Melanie, andando ad
abbracciare la gamba di Alex.
-Oh… Grazie- rispose il ragazzo, visibilmente imbarazzato da tutte
quelle attenzioni, per poi schiarirsi la voce ed esclamare con fierezza
-E sia, allora! Anche se sarà sicuramente una sfida impegnativa, farò
del mio meglio per dimostrare quanto sono forte!-
-Apprezzo molto questa tua buona volontà, figliolo…- si complimentò la
madre -Però che ne diresti se prima di pensare a ciò finiamo la
colazione? Sai, a stomaco pieno si ragiona meglio-
-Eh? Oh, certo. Finisco subito e poi mi metto sotto con gli allenamenti-
Fu così che, in seguito alla notizia ricevuta da quella missiva, Alex
riprese ad allenarsi più che poteva in vista delle cinque giornate
della Lega Pokémon, raggiungendo lentamente ma con costanza dei buoni
risultati con ciascuno dei suoi Pokémon, e persino Togepi, pur non
essendosi ancora evoluto, poté rivelarsi molto più forte e versatile di
quanto non fosse in realtà, stupendo visibilmente il suo allenatore.
Arrivò infine il giorno tanto atteso, e salutata la famiglia di Alex,
che si ripromise di seguirne le imprese via tv, il gruppo si avviò di
prima mattina verso la sede della Lega Pokémon, superando prima il
percorso marittimo che partiva proprio da Borgo Foglianova e
successivamente le Cascate Tohjo, famose non tanto per la loro bellezza
quanto per il fatto che erano il confine simbolico che separava Kanto
da Johto. In seguito ad una lunga camminata per diversi sentieri
montani dell’Altopiano Blu, i ragazzi arrivarono poi davanti alla Via
Vittoria, che altri non era che un’immensa caverna il cui percorso
avrebbe condotto alla Sede Centrale della Lega. Sentendo comunque di
essere ad un passo dalla destinazione finale, il gruppo decise
all’unanimità di fare una dovuta sosta prima di avventurarvisi
all’interno.
-La Via Vittoria… Conosciuta anche come “Il sentiero dei vincenti”, si
dice che sia il luogo più maestoso e allo stesso tempo pericoloso
dell’intera Kanto…- proferì Dylan mentre osservava l’entrata della
caverna, per poi voltarsi verso Alex e dirgli -Si dice inoltre che al
suo interno vi si possano incontrare Pokèmon selvatici e Allenatori
molto forti… Insomma, pare il luogo perfetto per fare un po’ di
riscaldamento prima di affrontare la Lega, non sei d’accordo?-
-Beh, considerando che di sicuro non abbiamo fatto tutta questa strada
per nulla, direi proprio di sì- rispose il moro, bevendosi un po’
d’acqua fresca -Spero solo di riuscire ad arrivare in tempo-
-Andiamo, Al. Ci siamo alzati presto apposta per poter venire qui- lo
consolò Matt -Vedrai che non appena supereremo anche quella caverna
potrai finalmente combattere contro i pezzi grossi di Johto e Kanto e
mostrare quanto tu e la tua squadra valete-
-Come tu faccia ad avere così tanto entusiasmo di prima mattina,
proprio non me lo spiego- disse invece una mezza addormentata Fran,
lasciandosi sfuggire uno sbadiglio -Avrei voluto dormire ancora un po’…-
-A chi lo dici…- le diede ragione Amy -Sono contenta che nonostante
tutto siamo riusciti ad arrivare fin qui, ma cavoli, partire alle 5 di
mattina è davvero un trauma…-
-Lo so, non è stata affatto una buona idea, ma abbiate ancora un po’ di
pazienza e sono sicuro che una volta arrivati alla Sede Centrale avremo
tutti modo di riposarci con calma- continuò il musicista.
-“Se” riusciremo ad arrivare- lo interruppe l’albino -Da quello che ho
sentito, la Via Vittoria è anche un labirinto naturale, e perciò il
rischio di perderci è molto alto…-
-Ma ciò non dovrebbe essere un problema se ci affidiamo a Riolu, vero?-
fu la domanda da parte di Alex, ricordando la loro avventura per la Via
Gelata
-Possiamo fare un tentativo…- rispose con tono pacato l’altro -Ma
tenete presente anche il fatto che, siccome l’Aura è presente in
qualsiasi essere vivente, potrebbe condurci sia da qualche Allenatore
che verso i Pokèmon selvatici-
-Beh, my friend, o ci becchiamo quelli oppure ci perdiamo nella
caverna… E io opto per il male minore, vale a dire la prima scelta!-
disse Matt con convinzione.
***
-Anf… Anf… Alla faccia del male minore…- disse Alex, visibilmente a
corto di fiato una volta uscito dalla caverna assieme agli amici -Per
poco quei Pokémon selvatici non ci lasciavano scampo!-
-Ritiro quello che ho detto… Dopo un’esperienza del genere preferisco
restare sveglia!- aggiunse Amy, scambiandosi uno sguardo di intesa con
Fran.
-Però guardate il lato positivo…- cercò di vederla più serenamente
Matt, nonostante anche lui fosse letteralmente a pezzi dopo l’aver
attraversato la Via Vittoria -Alla fine ce l’abbiamo fatta, no?-
-Già…- parve concordare Dylan, indicando come qualcosa davanti a loro
-Quella è la Sede Centrale-
Non appena guardarono attentamente, gli altri presenti rimasero
letteralmente abbagliati da ciò che gli stava regalando la vista: un
immenso edificio di almeno dieci piani recante, in bella vista e sulla
facciata principale, il simbolo della Lega Pokémon. Nel vederlo, Alex
ebbe come le lacrime agli occhi, e facendo leva sulle ultime forze
cominciò a correre verso l’entrata seguito dal resto del suo gruppetto.
Ciò che lo stupì ancora di più fu l’interno, comprendente una hall
simile a quella di un hotel di lusso, un Centro Pokémon, un Pokémon
Market e anche una coppia di ascensori, oltre che un buon numero di
Allenatori in fila davanti a quella che sembrava una sorta di reception.
-Cavoli, guarda quanta gente!- esclamò stupito il moro osservando i
diversi presenti -Mi sembra difficile credere che siano tutti qui per
lo stesso motivo!-
-Beh, che ti aspettavi?- gli domandò Dylan con tono ironico -Chiunque
ha intenzione di misurarsi con i migliori si reca qui ogni anno… E da
quello che ho sentito utilizzano una sorta di sistema molto utile e
conveniente per smistare i partecipanti-
-Un sistema? E di che genere?- chiese Fran, incuriosita.
-Solitamente si organizza una sorta di Torneo Pokémon in cui il
vincitore può avere la possibilità di sfidare i Top Member della Lega…-
iniziò a spiegare l’albino -Ma in altre circostanze, come in questa, ad
esempio, i vari partecipanti sono chiamati a registrarsi alla reception
e ricevere una sorta di ID valido solo per le sfide ufficiali della
Lega- proseguì, andandosi a sedere verso una delle poltrone della hall
-E in seguito, una volta che tutti i partecipanti hanno ottenuto il
loro ID, li chiamano a sfidare il Superquattro che risiede in uno dei
cinque piani costruiti appositamente per gli incontri. Chi vince,
ovviamente, può passare al piano successivo e sfidare il prossimo
Superquattro il giorno seguente-
-E immagino che per chi perde, invece, sia game over, non è vero?-
intervenne Matt, sedendosi anche lui.
-Proprio così…- rispose l’altro, per poi fuori dalla tasca interna del
suo giubbotto il solito libro che gli piaceva tanto e aggiungere, prima
di immergersi nella lettura -Ad ogni modo, spero che queste cinque
giornate possano portarti un sacco di fortuna, perché ne avrai
sicuramente bisogno-
-Contaci!- rispose Alex con tono determinato -Dopo certe premesse la
cosa non può fare altro che emozionarmi ancora di più! Corro subito ad
iscrivermi!- disse ancora prima di andare a mettersi in fila davanti
alla reception.
-Beh, per essere motivato, è motivato…- disse Amy commentando la
reazione del suo ragazzo -Mi chiedo però se non finirà col farsi
prendere dal panico-
-Oh, andiamo, è di Alex che stiamo parlando- ribatté Fran -Sono certa
che anche se la situazione si presenterà tesa, lui ne farà fronte senza
alcun problema- aggiunse lasciandosi andare ad una lieve risata, salvo
poi scuotere la testa e chiedere a Dylan -Ah, ma ora che ci penso… Come
fai a saperne così tanto sulla Lega Pokémon e i loro sistemi di
smistamento?!-
-Ho avuto modo di informarmene in questi giorni visitando di tanto in
tanto il sito ufficiale della Lega usando la connessione web del mio
PokéGear- spiegò brevemente lui, rimanendo comunque concentrato sul suo
libro -Come si dice in questi casi, “il sapere è potere”, eh eh eh…-
-Ah, capisco…- disse la ragazza dagli occhi nocciola, un po’ stupita -E
dimmi, per caso sei riuscito a trovare qualche informazione su i
Superquattro e il Campione?-
-Purtroppo no…- proferì l’albino con tono deluso -A quanto pare quelle
sono informazioni riservate, e perciò anche se qualcuno volesse provare
a capire come battere i Top Member si ritroverebbe con un pugno di
mosche in mano…-
-Oh, e che cavolo!-
Un po’ di tempo più tardi, quando le iscrizioni per partecipare alla
Lega si conclusero, alcuni membri dello staff fecero la loro comparsa
in sala e annunciarono che gli incontri sarebbero iniziati dalle 15.00
precise, per tanto a ciascun Allenatore venne poi assegnata una stanza
personale dove alloggiare durante tutta la durata delle cinque
giornate. Nonostante in cuor suo fosse già smanioso di iniziare, Alex
dovette tuttavia cedere alla stanchezza, dovuta al viaggio per arrivare
fin lì, e avviarsi verso la sua stanza per riposare un po’, ma non
prima di aver fatto affittare qualche camera anche per i suoi compagni
di viaggio. Nelle ore che seguirono, il ragazzo di Borgo Foglianova non
solo ebbe modo di farsi una doccia e una bella dormita ristoratrice per
riprendere le forze, ma si dedicò anche a dare gli ultimi preparativi
al suo party in modo da tenersi pronto in ogni momento. Oltre a ciò,
durante l’attesa della sua chiamata ebbe anche l’occasione di indossare
la divisa che la madre Alyssa gli aveva preparato in vista di eventi
come quello: una tuta da ginnastica nera dai bordi giallo oro, con la
giacca decorata sul retro da una fiamma stilizzata. Sotto la stessa
giacca, lasciata aperta per dargli più libertà, vi era invece una
maglietta leggera di colore rosso, come a simboleggiare il tipo di
Starter che aveva scelto dall’inizio della sua lunga e intensa
avventura per Johto. Proprio mentre osservava che fosse tutto in
ordine, all’improvviso sentì una voce proveniente da un autoparlante
installato in camera che chiamava il suo nome, segno che era arrivato
il suo momento. Una volta aperta la porta, notò con stupore che Matt e
tutti gli altri erano venuti per accompagnarlo, ciascuno di loro con un
sorriso stampato sul volto, come per dargli un silenzioso augurio di
buona fortuna. Ricambiati tali sorrisi con uno sguardo sereno ma allo
stesso tempo determinato, il ragazzo si avviò con loro fino
all’ascensore che lo avrebbe condotto alla sua prima sfida, notando
solo all’ultimo che i suoi amici si stavano avviando verso un altro
ascensore.
-Eh? Ma come, non volevate venire con me?- domandò stupito il moro.
-Che vuoi farci, Al, noi siamo solo ospiti qui, perciò ci toccherà
seguire dagli spalti- gli spiegò Matt -Se qui c’è una star che deve
brillare, quella sei tu, non dimenticarlo!-
-Ha ragione…- concordò anche l’albino -E inoltre, tieni anche presente
che le sfide contro i Superquattro potrebbero essere in assoluto quelle
più impegnative che tu abbia mai affrontato-
-Perciò cerca di non perdere e falli tutti neri!- aggiunse Fran.
-Mi raccomando, tesoro, metticela tutta e fa’ vedere chi sei!- gli
disse invece Amy.
-Non preoccupatevi, ragazzi…- rispose con convinzione il quindicenne
-Farò in modo che queste cinque giornate diventino indimenticabili,
questo è poco ma sicuro!-
E con tali parole di determinazione stampate nella sua mente, il moro
era poi salito sull’ascensore che lo avrebbe condotto nella prima arena
dove lo avrebbe aspettato il primo Superquattro. Dopo alcuni minuti di
attesa, il ragazzo raggiunse il piano, e superato un lungo corridoio,
si ritrovo davanti ad un’immensa sala circondata da un numero quasi
indefinito di spalti, a loro volta gremiti di spettatori entusiasti. Il
campo dove si sarebbe disputato l’incontro era un semplice ring a forma
quadrata recante il simbolo di una Pokè Ball, e ogni angolo era
decorato da un proiettore olografico che mostrava una miriade di cubi
energetici di diverse dimensioni che fluttuavano nella zona circostante
quasi alla maniera di un caleidoscopio. Dall’altra parte, lo attendeva
un giovane uomo dai capelli violetti, lunghi fino al mento, il volto
parzialmente coperto da una maschera nera munita di lenti semiopache e
un abbigliamento particolare ma elegante allo stesso tempo, costituito
da una sorta di smoking bordeaux con tanto di soprabito simile sia ad
un gilet che ad una giacca da frac, in quanto le maniche erano dello
stesso colore dei pantaloni, ma il fronte di esso era di colore nero e
il retro terminava con la classica “coda di rondine” tipica proprio del
frac. In generale, agli occhi di Alex sembrava più una sorta di
aristocratico che un membro di spicco della Lega.
-Giovane sfidante, è con immenso onore che ti do il benvenuto nella
Lega Pokémon- esordì con tono pacato e calmo, facendo poi un breve
inchino teatrale, per poi presentarsi -Il mio nome è Will, primo dei
Superquattro e maestro dei tipi Psico. Come avrai certamente intuito,
sarò io l’avversario che affronterai per questa giornata. Se sei
pronto, allora possiamo cominciare anche subito-
-Beh, se posso dare un parere spero di fare un bell’incontro-
disse Alex una volta che il Superquattro ebbe finito di parlare -Anche
perché non ho alcuna intenzione di perdere.
-Oh, quale animo ardito…. Credo che mi divertirò non poco con te-
commentò Will con tono vagamente sorpreso, lasciandosi sfuggire un
sorriso -Ma prima di iniziare, lascia che ti dica solo una cosa. Devi
sapere che in genere qui alla Lega il massimo dei Pokèmon che si
possono usare in una lotta contro un Superquattro sono cinque, mentre
contro il Campione lo sfidante è obbligato ad una lotta totale con
tutti e sei i suoi Pokémon. Tuttavia, in eventi come questo non
possiamo andare oltre un certo orario con gli sfidanti, e perciò le
lotte contro noi Superquattro sono state ridotte a semplici 3 contro 3-
spiegò subito dopo al giovane di Borgo Foglianova, per poi roteare la
mano in aria per qualche secondo e, come per magia, farvi apparire una
Poké Ball -Spero che la cosa non ti dispiaccia, dato che probabilmente
volevi una sfida più impegnativa, ma guardandola dal lato positivo
potrai vederla come una sfida atta a ponderare bene quali Pokèmon
deciderai di mandare in campo-
-Ah, buono a sapersi…- rispose il ragazzo, prendendo mano anche lui ad
una Ball e tenendosi pronto a lanciarla in campo in qualsiasi momento
-In questo caso, vada pure per il 3 contro 3!-
-Uh uh… Se parti già con una considerazione del genere vuol dire che,
rispetto agli sfidanti che ho affrontato in precedenza, lo show che ne
verrà fuori sarà pura arte, me lo sento- fu l’ultima cosa che disse il
Superquattro mascherato prima di lanciare la sua Ball -E per il primo
atto… Io scelgo te… Xatu!-
-Xatu…- esclamò il primo Pokémon scelto da Will una volta sceso in
campo, il cui aspetto sembrava simile ad una sorta di uccello bipede,
dal piumaggio totalmente verde eccetto per le ali, che erano bianche e
con la punta nera, tenute in avanti come a dare l’impressione che
avesse “le braccia conserte”.
-Eh? Ma come, non avevi detto che avresti usato tipi Psico? Questo a
prima vista sembra più un tipo Volante che uno Psico- notò il giovane
dagli occhi verdi.
-E infatti si tratta di un tipo Psico/Volante- ribatté il Superquattro
-Ma non lasciarti ingannare troppo dal suo aspetto e dalla sua
attitudine distaccata… Quando serve può rivelarsi un vero portento-
-Staremo a vedere se sarà così o meno… Pidgeot, vai e scendi in campo!-
replicò Alex prima di lanciare anche lui la propria Ball e assistere
all’entrata in scena del suo tipo Volante.
-Oh, dunque mi sfidi con un tipo Volante… scelta un po’ insolita, ma
interessante…- commentò Will, osservando il Pokémon Uccello svolazzare
per il campo di lotta -In ogni caso, direi che lo show può incominciare
sul serio… Xatu, usa Psichico!- disse subito dopo mentre il suo tipo
Psico/Volante apriva le ali e, proprio mentre gli si illuminavano gli
occhi, procedeva col circondare il suo nemico di una strana aura
violetta, per poi usare quella stessa aura per trascinarlo via fino a
farlo schiantare a terra.
-Accidenti che colpo… Ed era sicuramente molto più potente dello
Psichico usato dal Golduck di Sonia- esclamò stupito il giovane
Allenatore, osservando il solco causato dallo schianto -Devo fare molta
attenzione o rischierò di andarmene a casa sul serio-
-Pidgeooot…- cinguettò dolorante il tipo Volante mentre cercava di
rialzarsi.
-Avanti, Pidgeot, lo scontro è appena iniziato- cercò di motivarlo il
suo Allenatore -Facciamogli vedere che neanche noi siamo da meno! Vai
con Aeroassalto!-
-Pigdeooooot!- ubbidì subito il Pokémon Uccello, rimettendosi in volo
ed eseguendo la sua tipica evoluzione all’indietro prima di scagliarsi
a tutta velocità contro Xatu, sbalzandolo via di qualche metro.
-Niente male… ma come hai detto tu, lo scontro è appena iniziato… Xatu,
attaccalo di nuovo con Psichico!-
-Xatu…- sussurrò il Pokèmon Magico, usando nuovamente la mossa di tipo
Psico sul suo avversario e causargli altri danni pesanti.
-Non dargliela vinta, Pidgeot! Usa Eterelama!-
-Piiidgeot!- replicò prontamente l’altro, sbattendo le ali e scagliando
una fitta serie di onde di vento tagliente contro il suo bersaglio,
spingendolo ancora più indietro.
“Però… pur essendo solo il primo Pokèmon, la grinta non gli manca…”
rifletté Alex, osservando come il tipo Psico di Will riuscisse a
resistere agli attacchi che riceveva “Dovrò giocare d’astuzia se voglio
sconfiggerlo senza perdere troppo tempo…” aggiunse mentalmente mentre
si preparava a dare un nuovo ordine, ma…
-Xatu, usa Retromarcia!- esordì improvvisamente il Superquattro,
vedendo poi il suo Pokémon spiccare il volo e colpire in pieno il suo
avversario, per poi venire automaticamente richiamato nella sfera.
-Ma che…?!- esclamò sorpreso il moro.
-Non male, vero? Una mossa come Retromarcia può sempre tornare utile in
casi come questo- disse l’altro mostrando un sorriso compiaciuto e
tirando fuori una seconda sfera -Per adesso Xatu lascia il
palcoscenico, ma non temere, per il secondo atto avremo un altro
gradito ospite… Vai, Exeggutor!- proseguì aprendo la sfera e facendovi
uscire un Pokémon per certi versi simile ad una palma, ma dotato di ben
tre “facce” poste su ciascuno dei suoi frutti.
-Uhm… questo deve essere un Pokèmon alquanto raro. Non l’ho mai visto
prima- commentò Alex mentre per il momento richiamava Pidgeot -Oh beh,
farò in modo che la mia prossima scelta ne sia all’altezza- aggiunse
mentre seguiva lo stesso esempio di Will e lanciava un’altra Ball
-Ledian, vai e scendi in campo!-
-Leeeediaaaan!- esclamò con zelo il Pokémon Pentastra, iniziando a
volare vicino al suo Allenatore una volta uscito dalla Poké Ball.
-Oh, adesso hai scelto un tipo Coleottero- notò il Superquattro
mascherato -Se il mio povero Exeggutor venisse colpito da una delle sue
mosse rischierei grosso… ma non se ovviamente mi limiterò a tenerlo a
debita distanza. Exeggutor, usa Uovobomba!-
-Exeggutor!- ubbidì il Pokémon Nocecocco, scagliando dalla cima della
sua “testa” una sorta di ovetto fatto di energia che non appena toccò
il tipo Coleottero esplose, causandogli diversi danni al primo colpo.
-Cavoli… Questa sì che era una mossa!- esclamò con stupore il moro -Ma
abbiamo appena iniziato. Ledian, colpiscilo con Cometapugno!-
-Leeeee-dian!- eseguì prontamente il diretto interessato, volando a
tutta velocità contro il nemico e colpendolo per 5 volte consecutive
con i suoi pugni.
-Exeggutor, usa di nuovo Uovobomba!- ribatté subito Will, osservando
poi il suo Pokémon scagliare nuovamente l’uovo esplosivo contro Ledian.
-Leeeee…- disse il tipo Coleottero, venendo colpito in pieno e spinto
via dall’esplosione.
-È una lotta senza esclusione di colpi, non c’è che dire… ma non ho
ancora iniziato a fare sul serio- disse il ragazzo di Borgo Foglianova
-Coraggio, Ledian. Mostriamo a quella palma con tre facce i risultati
raggiunti dal tuo allenamento. Vai e colpiscilo con Ventargenteo!-
-Lediaaaaaaan!- si fece coraggio la piccola coccinella, iniziando a
sbattere rapidamente le sue ali e rilasciare un potente vento
contornato da una sorte d abbagliante polvere argentata, travolgendo
senza pietà il suo avversario e causandogli non pochi danni su tutto il
corpo.
-Oh, davvero niente male… ma non pensare che ti basterà per assicurarti
la vittoria. Exeggutor, finiscilo usando Uovobomba ancora una volta-
-EEExegutoooor!- ubbidì nuovamente il Pokèmon Nocecocco, lanciando per
la terza volta l’Uovobomba.
-Eh, no, ormai ho capito come funziona quella mossa. Ledian, schivalo e
poi usa di nuovo Ventargenteo!-
-Leeeeediaaaaaan!- eseguì nuovamente il Pokèmon Pentastra, rilasciando
nuovamente il suo elegante ma anche incredibilmente potente vento,
colpendo duramente il nemico e mandandolo K.O.
-Evvai! Meno uno!- esultò il ragazzo mentre si complimentava con Ledian
e poi rivolgeva il suo sguardo determinato verso Will -Avanti, fammi un
po’ vedere quale sarà il prossimo-
-Volentieri- rispose educatamente l’interpellato, richiamando il
Pokémon sconfitto e poi lanciare una terza Ball in campo -Per il nuovo
atto, io scelgo te… Jynx!- proseguì mentre il nuovo Pokémon si mostrava
in campo, rivelandosi un essere vagamente umanoide dalla pelle
violacea, le labbra voluminose e i capelli lunghi e biondi, vestita con
ciò che sembrava un vestito da sera di colore rosso.
-Oh, cielo… E questo che sarebbe?- esclamò Alex, impietrito
dall’aspetto di quel Pokémon.
-Lei è Jynx, e come avrai notato si tratta del terzo Pokèmon che ho
scelto per questa sfida- spiegò brevemente Will, sistemandosi una
ciocca di capelli che gli copriva parte della maschera -Ma non farti
ingannare troppo dal suo aspetto, perché nonostante le apparenze sa
essere molto forte-
-Lo vedremo. Ledian, attaccala usando Pugnorapido!-
-Lediaaaan!- eseguì la coccinella, volando rapido verso la dama in
rosso e colpirla duramente con la sua mossa di pugno preferita, anche
se apparentemente non sembrò fare alcun effetto
-Ottimo inizio- disse il Superquattro -Ma una mossa come Pugnorapido,
che è di tipo Lotta, può fare ben poco contro un tipo Ghiaccio/Psico
come lei… Jynx, restituiscigli il favore usando Gelopugno-
-Jyyynx- ubbidì la Pokémon, serrando la sua mano a pugno e
trasformandola in ghiaccio, per poi approfittare della vicinanza di
Ledian per colpirlo e lasciare che lo strato di ghiaccio si rompesse,
rilasciando anche una breve ma intensa corrente d’aria fredda, con la
quale lo travolse.
-Leee…- fu l’unica cosa che il Pokèmon Pentastra poté dire, mentre si
rialzava a fatica.
-Cavoli… un Pokémon del genere potrebbe causare non pochi problemi a
Ledian, specie se usa mosse di tipo Ghiaccio- rifletté tra sé il
ragazzo, osservando le condizioni del suo Pokémon -Ma non importa, ho
comunque il genere di Pokèmon adatto per affrontare ostacoli del
genere. Ledian, Retromarcia!- esclamò subito dopo, per poi vedere il
tipo Coleottero colpire Jynx e venire richiamato subito dopo -Se c’è
qualcuno con cui posso trattare per i tipi Ghiaccio, quello sei senza
dubbio tu. Vai, Typhlosion!- disse ancora mentre metteva mano ad
un’altra Pokè Ball e la lanciava, facendo scendere in campo il proprio
Starter.
-Typhooon!- esclamò il tipo Fuoco, mostrando senza troppe pretese le
fiamme sul suo collo.
-Un tipo Fuoco… Scelta abbastanza saggia- commentò Will -Ma come ti ho
detto, il mio non è solo un Pokémon di tipo Ghiaccio. Jynx, usa
Psichico!- disse poi, vedendo la dama in rosso colpire Typhlosion con
la mossa più forte conosciuta dai tipi Psico, sbattendolo a terra senza
pietà.
-Rialzati e usa Lanciafiamme!- ribatté subito Alex, spronando il
Pokèmon Vulcano a riprendersi, cosa che fece senza troppi problemi
prima di scagliare il suo potente soffio di fiamme, travolgendo il
Pokèmon Umanoide e mandandolo direttamente K.O. dato il vantaggio dei
tipi.
-Sconfiggere un Pokèmon al primo colpo… Si vede che il tuo stile di
lotta è molto fisico- commentò ancora una volta il Superquattro
mascherato -Oh beh, non importa… visto che sono arrivato all’ultimo
Pokèmon, l’importante è andare avanti fino alla fine- proseguì,
mandando nuovamente in campo Xatu.
-Sì, sono d’accordo- replicò il moro, lasciandosi andare ad un mezzo
sorriso -Typh, usa Lanciafiamme!-
-Tyyyyphooooon!- eseguì il suo Starter, scagliando nuovamente la sua
mossa preferita contro Xatu.
-Xatu, schivalo e poi usa Psichico!- fu la pronta risposta di Will, che
vide il suo Pokèmon evitare con maestria l’attacco e replicare con la
forza psichica tipica di quella mossa, ma nonostante i danni subiti a
quanto pare il tipo Fuoco sembrava ben lontano dall’essere sconfitto.
-Non ti arrendere, Typh! Insisti ancora con il Lanciafiamme!- fu
infatti la risposta che arrivò da parte di Alex, il quale spronò
nuovamente il suo Pokèmon a dare il massimo e a lanciare nuovamente la
sua mossa preferita, attaccando Xatu e causandogli anche un intenso
danno da Bruciatura.
-Xatu, continua ad usare Psichico!- replicò il Superquattro, deciso a
non arrendersi e a voler continuare fino alla fine lo spettacolo che si
stava pian piano creando in quei ultimi istanti di lotta.
Nel successivo e intenso scambio di colpi che seguì, i due Pokémon si
affrontarono a piena potenza usando le loro mosse migliori, ma man mano
che lo scontro proseguiva due cose diventavano abbastanza evidenti:
nonostante la sua resistenza, il corpo di Typhlosion stava gradualmente
arrivando al proprio limite, mentre Xatu, sebbene la sua espressione
fosse rimasta impassibile per tutto il tempo, era chiaro come il sole
che stesse patendo la Bruciatura subita pochi attimi prima e bene o
male era determinato, così come lo era il suo padrone, a farla finita
prima che il dolore si estendesse ulteriormente. Peccato che sia Xatu
che lo stesso Will si accorsero solo molto tempo dopo che il tipo Fuoco
e il suo Allenatore parevano molto più determinati di loro riguardo al
perseguire la vittoria, e infatti, continuando ad attaccare con
persistenza e audacia sempre di più e riuscendo anche ad evitare con
fortuna gli attacchi nemici, ben presto Typhlosion parve riuscire ad
affermare la sua superiorità contro Xatu, dando fondo a tutte le sue
energie e all’abilità Aiutofuoco per sconfiggerlo utilizzando un
ultimo, potente Lanciafiamme contro di lui. Allo stesso tempo, come il
corpo esausto di Xatu toccò terra, dagli spalti si sollevarono una
marea di grida di stupore e sorpresa, ma che vennero poi seguite da un
insieme di grida di esultanza e giubilo non appena Will lo richiamò e,
facendo un elegante inchino, ammise con umiltà la propria sconfitta.
-Devo riconoscerlo, giovane sfidante, mi hai davvero sorpreso- esordì,
mentre ritornava a guardare Alex una volta concluso l’inchino -Anzi, si
può dire che io ti abbia ampiamente sottovalutato- proseguì mentre si
avvicinava lentamente ma con decisione verso di lui -Nonostante le
difficoltà iniziali, hai fatto sì che i tuoi Pokémon dessero vita ad
uno show degno di questo nome… Oh, e che ovviamente portassero a casa
la tua più che meritata vittoria, ovviamente-
-Beh, grazie… però non è che abbia fatto nulla di così speciale-
rispose Alex, evidentemente lusingato ma anche un po’ imbarazzato da
tali parole -Certo, ammetto che anche tu per essere il primo tra i
Superquattro non sei stato per niente facile da battere, ma per lo meno
adesso ho la certezza che affrontare anche gli ultimi tre non sarà una
passeggiata-
-Sarò onesto con te. Tra noi quattro non c’è nessuno che spicca come
“il più forte tra tutti”, anche se ciascuno di noi ha ovviamente la
proprie strategie per le lotte- continuò il Superquattro dai capelli
viola, portandosi una mano sul volto e, con gran sorpresa da parte di
Alex e dei presenti sugli spalti, togliersi la sua caratteristica
maschera -Tuttavia, se accetti un consiglio in quanto Allenatore
Esperto, quando affronterai il resto dei miei colleghi non dare
assolutamente nulla per scontato, tieni gli occhi bene aperti e
soprattutto… cerca di non perdere, per nessun motivo-
-O-Ok… però, come mai per dirmi una cosa del genere ti sei tolto la
maschera?- domandò il moro, vagamente spiazzato sia dal vedere che
sotto la maschera Will pareva un tipo attraente che dal discorso in
generale che gli aveva appena fatto.
-Non è forse ovvio? Mi sono tolto la maschera come segno di rispetto
nei tuoi confronti, anche se è un privilegio che concedo a pochi- si
spiegò in maniera molto gentile il Superquattro -Mentre il consiglio te
l’ho dato solamente perché Lance ci ha detto che si aspetta grandi cose
da te… e che ovviamente si aspetta che tu riesca a raggiungerlo
all’ultimo piano in vista dell’ultima giornata. In poche parole, cerca
di fare attenzione e di fare del tuo meglio-
-Certo! Se Lance vuole sfidarmi, allora non dovrò fare altro che
raggiungerlo… costi quel che costi!-
Fine Cap.51
*L'Angolo dell'Allenatore* E come da tabella di marcia, per la terza
giornata di fila ecco a voi un nuovo e succoso aggiornamento per
Journeys, nel quale come avete potuto notare dopo una lunga pausa Alex
si è finalmente preparato per affrontare la Lega Pokèmon,
confrontandosi inoltre con il primo dei Superquattro, l'elegante Will
(o Pino, per chi adora il nome italiano del personaggio) e i suoi tipi
Psico. Ovviamente, come c'era comunque da aspettarsi, le sfide alla
Lega non sono così facili come sembrano, e il nostro eroe dovrà
impegnarsi ancora un bel po' se vorrà vincere. Oh, beh, a parte questo
spero che il capitolo vi sia piaciuto e, come sempre, vi do
appuntamento al prossimo aggiornamento.
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Capitolo 52 *** Le Arti Venefiche! Koga, il Maestro Ninja! ***
Cap.52:
Le Arti Venefiche! Koga, il Maestro
Ninja!
Subito dopo la partecipazione e conseguente vittoria di Alex, la prima
giornata della Lega continuò spedita come da programma fino alla fine,
e una volta concluse le lotte giornaliere vennero poi annunciati,
tramite l’utilizzo di un comodo display a cristalli liquidi posto su
una parete alta della reception, i nomi dei partecipanti che sarebbero
passati alla giornata successiva. Con gran stupore di Alex, i circa
novantuno Allenatori che erano arrivati in quello stesso giorno erano
stati ampiamente ridotti alle cinquanta unità. Tale cifra, anche se
solo rappresentativa, poteva dirla molto lunga su quanto i Superquattro
potessero essere comunque forti e temibili, proprio come suggeriva il
loro rango di Allenatori Esperti.
-È davvero incredibile…- commentò Amy, osservando i nomi apparsi -E’
solo il primo giorno, eppure sono già stati eliminati così tanti
Allenatori-
-Già… Partecipare alla Lega Pokémon non è sicuramente cosa da poco-
aggiunse Fran -Se mai mi capitasse di partecipare ad un torneo, sono
sicura che non avrei vita facile-
-Ma dopo tutto è anche questo il bello di eventi come tornei e affini,
no?- si intromise Matt -Non sai mai cosa potresti aspettarti dal
prossimo scontro che affronterai, come ad esempio quali tipi di Pokémon
o di tattiche userà il tuo avversario-
-E oltre a ciò, anche se vinci o perdi, la cosa più importante è che si
riesca ad imparare e maturare sempre di più da esperienze come quelle…-
concluse invece Dylan, per poi voltarsi verso Alex e dirgli -Ma nel tuo
caso, si può dire che avrai ancora molte esperienze da vivere come
Allenatore-
-Beh, chi lo sa… alla fine di tutto potrei anche decidere di godermi un
po’ la vita- rispose il giovane dagli occhi verdi -Ma per ora, voglio
solo concentrarmi su queste cinque giornate e vincere! Certo, sono un
po’ spaventato all’idea di affrontare Lance, ma se voglio che mi dia il
titolo di Campione non posso di certo tirarmi indietro!-
-Questo è lo spirito giusto, Al!- esclamò il chitarrista, prendendo
l’amico e approfittandone per fargli un’amichevole “grattugia” sulla
testa -Fa’ vedere ai Superquattro rimasti che non sei uno sprovveduto!-
-Puoi scommetterci!- rispose il moro, liberandosi rapidamente da quella
presa -Già non vedo l’ora di affrontare il prossimo Superquattro nella
sfida di domani. Chissà cosa mi aspetterà!-
E mentre il giovane di Borgo Foglianova pensava principalmente a
festeggiare il suo passaggio alla seconda giornata assieme ai suoi
amici, da qualche altra parte della Sede Centrale, più precisamente
all’interno di una elegante suite simile a quella di un hotel a tre
stelle, Lance si trovava in una sorta di riunione assieme ad altre
quattro persone, tra cui vi era anche Will, il quale era intento ad
effettuare un qualche curioso gioco di prestigio usando le sue Pokè
Ball.
-Sembra che i risultati di oggi siano stati piuttosto soddisfacenti,
non trovate?- fu ciò che disse il Superquattro con la maschera per far
incominciare la conversazione tra i presenti.
-Puoi ben dirlo- sembrò concordare il Campione di Johto -Rispetto
all’anno scorso, in cui i partecipanti erano solo una trentina e giusto
cinque di loro erano rimasti ad affrontare me, è un bel passo avanti-
-Sì, possiamo anche dire così…- rispose una delle altre tre persone in
quella sala, un uomo sulla quarantina d’anni dagli ispidi capelli neri
e gli occhi quasi corrucciato, vestito con quella che ricordava in
tutto e per tutto l’uniforme di un ninja, completa di una lunga sciarpa
rossa ad avvolgergli il collo -È stato un inizio degno della Lega
Pokémon… però non biasimo affatto quelli che domani dovranno
affrontarmi, Fu ah ah!-
-Hai forse intenzione di fare come tuo solito, Koga?- gli chiese una
seconda persona, seduta a gambe incrociate e dall’aspetto molto
particolare costituito da una corporatura massiccia, gli occhi dal
taglio quasi sottile e i folti capelli castani, abbigliato con solo un
paio di consumati pantaloni da esperto di arti marziali tenuti ben
stretti da una cintura nera -Posso capire che le tue tattiche ci
mettano il loro tempo a fare effetto, ma tieni ben presente che non
tutti gli avversari saranno così ingenui da caderci dentro-
-Dimentichi che sono un ninja, caro il mio Bruno- rispose l’uomo
vestito da ninja -Se superano un mio agguato, ne posso sempre
pianificare un altro a loro insaputa, e poi colpirli quando meno se lo
aspettano-
-Però Bruno ha ragione, sai- si aggiunse l’ultima persona presente
in sala, che altri non era che una giovane donna dai lunghissimi
capelli argentati, abbigliata con un elegante tubino nero che si
adattava benissimo alle forme quasi statuarie del suo fisico-Va bene
pianificare ogni cosa nei minimi particolari, ma ogni tanto bisogna
anche rendersi conto che ci sarà sempre qualcuno più furbo di te-
-Tsk, se bastasse solo quella, mia cara Karen, allora chiunque potrebbe
vincere in una normale lotta…- ribatté ancora una volta Koga, questa
volta rivolto alla giovane in nero -Ma questa, tuttavia, non è una
lotta qualsiasi, bensì è la scalata alla Lega, e se ti affidi a cose
come la fortuna o la furbizia sei bello che spacciato-
-Adesso non esagerare, però…- parve richiamarlo all’ordine Lance -Da
una parte posso essere d’accordo sul fatto che, in occasioni come
questa, anche un semplice 3 contro 3 sia l’equivalente di un campo di
battaglia, ma non c’è comunque bisogno che tu la prenda così
seriamente, sebbene sia stato proprio questo tuo pragmatismo a far sì
che la Lega ti considerasse tra i più papabili al titolo di
Superquattro-
-Non ti preoccupare, rispetto ai primi periodi in cui sono arrivato qui
sono parecchio cambiato…- disse poi il ninja con tono più tranquillo
-Lascia fare a me e vedrai che bene o male smisterò ancora qualche
piccolo furbetto che forse sarà degno di affrontarti nella giornata
finale-
-Beh, in tal caso faresti meglio a non deludermi.-
-Sì, sì, non devi preoccuparti nemmeno per quello… farò la mia parte
giocando pulito e senza colpi bassi. Anche se, si sa, i ninja come me
possono sempre nascondere qualche asso nella manica-
Il mattino seguente, la seconda giornata della Lega ebbe inizio come da
programma, e dopo una lauta colazione, a i vari partecipanti rimasti
venne richiesto di attendere circa un’ora di tempo in attesa dei dovuti
preparativi per l’arena dove avrebbero gareggiato per le sfide odierne.
E nel mentre la maggior parte di loro sfruttava quel tempo per
allenarsi ancora un po’ con il proprio party, Alex aveva invece deciso
di sfruttarlo per riflettere e concentrarsi al meglio per quando
sarebbe giunto il suo turno, anche se le parole dettegli da Will il
giorno precedente gli avevano dato non poco da pensare. Ovviamente non
aveva dubbi che non avrebbe abbassato la guardia per nessun motivo
contro gli ultimi tre, ma sarebbe comunque riuscito ad avere la meglio
su di loro, soprattutto tenendo conto del fatto che i Superquattro
stessi avrebbero usato tipi di Pokémon che non aveva mai affrontato? Fu
su questi e altri fattori che il ragazzo dagli occhi verdi si ritrovò a
riflettere durante l’attesa, rimanendo assorto nei suoi pensieri anche
quando venne annunciato che le lotte del giorno potevano finalmente
avere inizio. Per fortuna, a smuoverlo dalle sue riflessioni ci pensò
proprio un altro annuncio, che rispetto al precedente riguardava il suo
turno a scendere in campo. Ripresosi subito dopo averlo sentito, Alex
si diresse immediatamente verso l’ascensore, e dopo aver dato un breve
saluto a Matt e gli altri, che nel frattempo si stavano avviando verso
gli spalti, prese un bel respiro e si preparò ad affrontare la sua
seconda sfida, arrivando poi all’interno di un’arena che sembrava
rispecchiare un giardino zen, con tanto di campo di lotta fatto di
sabbia finissima e decorato da diversi elementi tra cui una sorta di
laghetto, qualche statua di Pokémon e addirittura diversi alberi di
ciliegio. Insomma, più che un luogo dove lottare sembrava, al
contrario, un posto rilassante. Ciò che però fece ricredere il ragazzo
fu un improvviso sbuffo di fumo viola che apparve dall’altro lato del
campo, e da cui, diradatosi, fece capolino la figura di un uomo adulto,
dai capelli neri e ispidi e vestito da ninja.
-Benvenuto, giovane sfidante- cominciò l’uomo, sfoggiando un mezzo
sorriso sul proprio volto -Io sono il secondo membro dei Superquattro,
il ninja Koga, esperto di tipi Veleno.-
-Piacere di conoscerla, io invece sono Alex di Borgo Foglianova- si
presentò a sua volta il ragazzo, per poi mettere subito mano ad una
Poké Ball -Non ho avuto molto a che fare con i tipi Veleno, ma immagino
che non siano una passeggiata da affrontare, o mi sbaglio?-
-No, non ti sbagli… infatti, assieme ai tipi Spettro, non esiste nulla
di più insidioso di loro, non tanto per gli attacchi quanto per il
fatto che, come suggerisce il nome stesso, possono avvelenare sia
direttamente che indirettamente l’avversario- gli rispose il ninja -E
la mia strategia risiede appunto in questo… nel caso un mio
avversario venga Avvelenato, posso sfruttare tale occasione in mio
vantaggio per colpirlo senza tregua-
-Mi scusi se glielo chiedo, ma così non passa, come dire, per
vigliacco?- domandò il moro -Anche se da una parte è una buona tattica,
dall’altra è come se l’avversario si ritrovasse a combattere su due
fronti-
-No, se quello stesso avversario sa come contrastare il veleno, anche
se non tutti sono così fortunati- replicò il Superquattro, per poi
prendere mano anche lui ad un Ball -E tu, mio caro sfidante, riuscirai
ad averla vinta sulle mie Arti Venefiche?-
-Chissà, finché non ci provo non potrò mai saperlo- fu la risposta da
parte del ragazzo, che senza perdere altro tempo lanciò la sua Ball in
campo e chiamò a sé il suo primo Pokémon -Vai, Heracross!-
-Fammi vedere cosa sai fare, ragazzo… vai, Ariados!- ribatté Koga,
facendo lo stesso e mandando in campo un Pokèmon simile ad un grosso
ragno di colore rosso.
-Non perdiamo tempo, Heracross! Vai e colpisci con Nottesferza!-
-Hera!- ubbidì subito il tipo Coleottero/Lotta, lanciando la lama
d’energia bianco-viola contro il ragno, facendogli tuttavia solo
qualche danno leggero.
-Tsk, e pensi che un colpo del genere mi impensierisca? Ariados, usa
Velenpuntura!-
-Ariaaaa…- eseguì invece il Pokèmon Lungazampa, caricando rapidamente
verso il suo avversario e, dopo aver emesso del veleno dalla punta
delle sue zampe anteriori, usarle per attaccare a più non posso,
causando parecchi danni al malcapitato.
-Ora voglio proprio vedere come ribatterai- disse il ninja.
-Non mi sottovaluti, io e Heracross sappiamo fare ancora meglio, se ci
impegniamo- rispose Alex, per poi tornare a rivolgersi al suo Pokèmon e
dirgli -Attacca con Breccia, subito!- solo per osservarlo mentre
colpiva Ariados con una potente zampata sul muso, distanziandolo
considerevolmente.
-Non credere che sia finita qui. Ariados, adesso usa Velenocroce!-
-Heracross, intercettalo con Incornata!-
E nel giro di pochi minuti, i due coleotteri si lanciarono subito l’uno
contro l’altro, attaccandosi ripetutamente con le mosse richieste dai
loro Allenatori in una sorta di confronto a distanza ravvicinata, con
entrambi contendenti che sembravano alternarsi tra chi si difendeva e
chi riusciva a mandare a segno un colpo deciso al proprio avversario.
Tuttavia, per quanto fosse una lotta serrata, solo uno di loro poteva
prevalere con decisione sull’altro, e tutto ciò che serviva era
aspettare il momento adatto per colpire.
-Coraggio, insisti!- esclamò Alex, osservando come il Pokèmon Monocorno
stava resistendo senza esitazione agli attacchi nemici -Appena abbassa
la guardia, non perdere tempo e attaccalo con Zuffa!-
-Heeeera!- eseguì subito lo scarabeo rinoceronte, continuando con
l’Incornata e poi, una volta intercettata una piccola falla nei
movimenti nemici, approfittarne per colpire con una quasi incessante
potente scarica di zampate e incornate, chiudendo il tutto con un
ultimo colpo di corno col quale mandò K.O. il ragno.
-Evvai! Questo si chiama lottare, amico mio!- esultò il moro.
-Non cantare ancora vittoria, ragazzo. La nostra sfida è solo
all’inizio- lo avvertì il ninja, richiamando Ariados e mettendo mano ad
una nuova Ball -Venomoth, vai e usa Tossina!-
-Veeeno!- emise un ronzio d’assenso il Pokèmon Velentarma una volta
sceso in campo, il quale svolazzò attorno al suo nemico
ricoprendolo di una polvere incredibilmente tossica e Avvelenandolo sul
colpo.
-Oh, no, questa non ci voleva!- esclamò il ragazzo, sapendo che doveva
agire subito prima che il veleno entrasse facesse effetto
-Heracross, usa Incornata!- ordinò subito dopo al suo Pokèmon,
osservandolo spiccare il volo e caricare a corno teso contro la tarma
nemica, che pur venendo colpita non parve subire molti danni sul suo
corpo.
-E quello che era, una carezza mascherata da attacco?- lo provocò Koga,
notando la debolezza nella mossa scagliata dall’avversario -Sei sicuro
che il tuo Heracross sia così forte? Eppure con l’attacco di prima non
ci ha messo niente a stendere Ariados-
“Cavolo, in quel momento avrei dovuto dirgli di usare Incornata anziché
Zuffa… quella mossa ha il difetto di diminuire drasticamente la forza
d’attacco di chi la usa” rifletté Alex, notando la fatica che iniziava
a farsi sentire sul suo Pokémon, oltre che una serie di macchie
velenose ricoprirlo e causargli dolore -Mi toccherà cambiare tattica.
Heracross, rientra subito!- disse poi richiamando il Pokémon nella
Friend Ball e mandando al suo posto un altro Pokémon -Vai, Butterfree!-
-Freeeee!- esclamò felice la Pokèmon Farfalla, svolazzando con giubilo
una volta uscita dalla sfera.
-Ah, quindi vuoi passare ad una battaglia aerea?- commentò il
Superquattro ninja -Nessun problema… non c’è alcun campo di battaglia
in cui esperto di tipi Veleno come me non posso primeggiare. Venomoth,
attacca con Psichico!- ordinò subito dopo mentre osservava il suo
Pokèmon rilasciare una potente forza psichica con la quale avvolse e
respinse duramente la farfalla.
-Non farti intimorire, Butterfree. Replica usando Psicoraggio!- ribatté
il moro dagli occhi verdi, osservando la sua Pokémon rilasciare dalle
antenne il raggio multicolore tipico di quella mossa e travolgere
pesantemente la tarma, causandogli non pochi danni -Evvai, sono di
nuovo in vantaggio!-
-Io non credo proprio! Venomoth, usa Raffica!-
-Veeeeno!- agì subito il tipo Coleottero/Veleno, sbattendo velocemente
le sue ali e creare una forte folata di vento con la quale spinse via
Butterfree.
-Presto, cerca di cavalcare la corrente e attacca di nuovo con
Psicoraggio!-
-Freeeee!- ubbidì la diretta interessata, facendosi forza e svolazzando
il più rapidamente possibile per superare la corrente contraria,
raggiungere Venomoth e colpirlo nuovamente con la sua mossa di tipo
Psico, causandogli ancor più danni di prima.
-Continua ad usare Raffica, Venomoth!- fu l’ordine che Koga impartì in
tutta risposta al suo Pokémon, che riprese a sbattere le ali e
distanziarsi ancora di più dalla sua avversaria.
-Evitalo, e poi insisti con Psicoraggio, Butterfree- esclamò invece
Alex con tono deciso, osservando in seguito la farfalla raccogliere
tutte le sue forze per poter lanciare un ultimo Psicoraggio contro il
Pokèmon Velentarma, il quale pur resistendo fino all’ultimo, cadde a
terra esausto -Allora, signor Koga? Questo round è stato di suo
gradimento?-
-Devo ammetterlo, tu e i tuoi Pokémon siete piuttosto tenaci- disse il
Superquattro, mentre richiamava il suo Pokèmon e metteva mano alla sua
ultima Ball -Ma questo ancora non basta per battermi! E ho intenzione
di dimostrartelo con il mio ultimo Pokémon! Vai, Muk!- proseguì solo
per lanciare la sfera in campo e rivelare ciò che vi era all’interno,
un enorme ammasso informe di melma violacea dalle fattezze quasi
umanoidi, testimoniate dal fatto che l’essere possedeva una bocca
enorme, occhi minuscoli e persino delle braccia, una delle quali
sembrava più larga dell’altra.
-Muuuuuuk- sembrò presentarsi il Pokèmon, mostrandosi con imponenza
verso Butterfree.
-Oh, cavoli… mi sa che quello sarà un tipo tosto da affrontare-
commentò il ragazzo.
-Puoi ben dirlo… Muk è da considerare come il tipo Veleno più forte che
possiedo nella mia squadra- gli spiegò il ninja -Data la massa
melmosa di cui è fatto, gli attacchi fisici non lo impensieriscono,
mentre in fatto di attacco possiede mosse ad alta percentuale di
Avvelenamento-
-Beh, se è per questo basterà solo che Butterfree si tenga a debita
distanza per non essere colpito-
-Questo sarà tutto da vedere. Muk, attaccalo con Fangobomba!-
E come Koga diede quell’ordine, il Pokèmon Melma ubbidì, allargando la
bocca e lanciando da essa una serie di proiettili fangosi contro la
Pokèmon Farfalla, travolgendola senza darle il tempo per reagire.
Preoccupato per lei, Alex gli ordinò di rendere le distanze e di
attaccare usando Psicoraggio. Purtroppo per lui, la mossa ebbe effetto,
ma nonostante fosse superefficace, Muk sembrò non patire molto il
dolore, e su ordine del Superquattro partì di nuovo alla carica, ma
questa volta usando una mossa chiamata Fangonda, con la quale l’essere
melmoso “vomitò” un’immensa onda violacea contro il piccolo
lepidottero, causandogli diversi danni e Avvelenandolo con successo.
-Oh, no, non di nuovo… accidenti- imprecò il giovane quindicenne,
notando la sua Pokémon subire fin da subito gli effetti
dell’Avvelenamento -Cerca di resistere, Free! Dobbiamo cercare di
sconfiggerlo prima che il veleno ti mandi K.O., perciò raccogli tutte
le energie che hai e attaccalo di nuovo con Psicoraggio!-
-Free… Butterfreeeee!- si fece coraggio la piccola tipo
Coleottero/Volante, scagliando nuovamente la sua mossa di tipo Psico e
colpendo in pieno il suo avversario, che pur non smuovendosi di un
millimetro, rispetto al primo attacco sembrò infastidito non poco
della quantità di danni ricevuti. Tuttavia, nonostante quel piccolo
risultato raggiunto, Butterfree dovette subire per la seconda volta
l’effetto dell’Avvelenamento, che sembrò indebolirla il doppio di prima.
-Fu ah ah ah! Bel tentativo, ma ti servirà molto di più per poter
sconfiggere Muk! Usa Sporcolancio!-
-Muuuuuk!- eseguì il tipo Veleno, creando una sfera fatta di puro
veleno e scagliandola contro Butterfree, distanziandola in maniera
considerevole da lui e causandogli tanti altri danni, alcuni dei quali
vennero anche aggiunti a causa dell’Avvelenamento subìto.
“Mannaggia… E ora come faccio? Se non mi sbrigo ora rischio grosso!”
rifletté il ragazzo, posando bene lo sguardo sulla “fisiologia” del
Pokèmon Melma per cercare di capire quale poteva essere il suo punto
debole “Pensiamoci un momento… Muk è una massa informe, e come ha detto
Koga, sarebbe impossibile attaccarlo fisicamente e fargli qualche
danno serio…”continuò quasi assorto nei suoi pensieri -Però, se magari
riuscissi a distrarlo in qualche maniera… ma certo, ho trovato!
Butterfree, usa Ronzio!-
-Free… Freeee!- ubbidì, anche se in maniera un po’ stanca, la piccola
farfalla, ignorando l’effetto del veleno e armandosi di coraggio, fece
vibrare velocemente le proprie ali e creare una serie di incessanti
quanto fastidiose onde sonore che misero in seria difficoltà il suo
avversario, il quale si sentì debole e affaticato.
-Non sottovalutarmi troppo, ragazzino. Neanche un attacco come questo
può fermare Muk!- esclamò all’improvviso il ninja, per poi puntare il
dito contro Butterfree -Coraggio, dai il colpo di grazia a quella
farfalla usando di nuovo Sporcolancio- disse poi, osservando il Pokémon
Melma usare nuovamente la sfera velenosa contro la tipo Coleottero
Volante.
-Se cui c’è qualcuno che non dovrebbe essere sottovalutato, quello sono
io!- ribatté con coraggio Alex, il quale sembrava incredibilmente
sicuro della sua strategia -Coraggio, Free! Mostra cosa è capace di
fare anche una piccola farfalla come te! Schiva quella sfera e poi
attaccalo ancora una volta con Psicoraggio!-
Nel sentire quelle parole cariche di motivazione, la piccola farfalla
prese coraggio e raccolse tutte le proprie forze e, dopo aver evitato
all’ultimo secondo lo Sporcolancio, si scagliò a tutta velocità contro
Muk, per poi avvicinarvisi quel che bastava per scagliare dalle antenne
il raggio multicolore di tipico di quella mossa che tanto l’aveva
contraddistinta durante la lotta, causando il massimo dei danni al
Pokèmon Melma, che ne fu irrimediabilmente travolto e, dopo aver
barcollato per alcuni secondi davanti a Butterfree, si “sciolse” a
terra a terra davanti agli occhi di Koga, segno che lo scontro era
finito. Seppur leggermente accigliato in viso, il Superquattro ninja
non parve prendersela più di tanto, e una volta che sia lui che Alex
ebbero richiamato i propri Pokèmon, si scambiarono una stretta di mano
insegno di rispetto.
-Non posso che farti le mie congratulazioni- disse Koga -Hai affrontato
a testa alta le mie Arti Venefiche e ne sei uscito integro… non posso
che essere soddisfatto-
-Non posso che essere d’accordo, è stata una bella sfida- rispose
invece Alex.
-Ti do solo un consiglio: non ti aspettare che il resto dei
Superquattro ci vada leggero con te-
-Non li sottovaluterò se è questo che la preoccupa. Ormai mi sono fatto
un’idea effettiva di quanto possano essere forti, perciò farò in modo
che anche le lotte contro di loro diventino degne di nota!-
Fine Cap.52
**L'Angolo dell'Allenatore** E dopo un giorno di pausa, ecco a voi un
altro nuovisismo capitolo di Pokèmon Journeys, in cui rivediamo Alex
mentre prosegue la sua scalata alla Lega,questa volta affrontando ex
Capopalestra di Fucsiapoli ed Esperto nei tipi Veleno, ovvero l'abile
ninja Koga. A differenza di Will, però, quest'ultimo si è rivelato
molto più insidioso del previsto, ma dando prova della sua tenacia, il
nostro Alex è riuscito a spuntarla e a guadagnarsi il passaggio alla
terza giornata della Lega, di cui avrete più che un assaggio nel
prossimo eccitante capitolo.Detto questo, alla prossima ^^
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Capitolo 53 *** Chi l'ha dura la vince! Bruno, il guerriero valoroso! ***
Cap.53:
Chi l’ha dura la vince! Bruno, il guerriero valoroso!
Proprio come era successo il giorno prima, alla fine della serie di
sfide contro Koga vennero annunciati i risultati odierni dedicati a chi
sarebbe passato alla terza giornata. Con sommo stupore da parte dei
presenti, sul tabellone che indicava gli Allenatori partecipanti erano
rimasti solo venti nomi in tutto, che in teoria sarebbe stato
l’equivalente esatto di concorrenti massimi ad un torneo cittadino.
Sebbene il numero di eliminati fosse meno alto rispetto alla prima
giornata, la cifra del tabellone sembrò quasi come una sorta di monito
atto ad avvertire gli Allenatori troppo pieni di sé o quelli che
pensavano di affrontare delle lotte facili e per nulla impegnative.
-Sono davvero senza parole…- commentò Matt -Nel giro di due giornate
sono bastati solo i primi due Superquattro ad eliminare ben settantuno
Allenatori dalla competizione-
-Già… è quasi come fosse un’intensa corsa contro il tempo per
aggiudicarsi ad ogni costo la giornata finale contro il Campione-
aggiunse Amy.
-Se i Superquattro di Kanto e Johto sono così forti, non oso immaginare
quelli delle altre Regioni- disse invece Fran -Scommetto ciò che volete
che saranno delle vere e proprie forze della natura-
-Beh, non me ne intendo molto di Superquattro… ma è risaputo che per
ogni Regione vengono selezionati solo i Esperti che vengono considerati
in base alla loro lunga esperienza sul campo…- spiegò Dylan -E tra
l’altro, pare che in passato, o per essere precisi, due anni fa, Koga
svolgesse la professione di Capopalestra prima di ricoprire il ruolo di
Superquattro-
-Eh?! Sul serio?!- esclamò con stupore Alex non appena sentita quella
notizia -Vorresti quindi dire che oggi ho passato dei momenti quasi
infernali a causa di un ex Capopalestra?!-
-Ma alla fine te la sei cavata bene, no?- cercò di consolarlo l’albino
-Sei riuscito ad averla vinta contro di lui senza neanche ricorrere al
tuo terzo Pokèmon… E ciò la dice lunga su quanto tu sia migliorato-
-In effetti… Anche se devo proprio ammettere che se non fosse stato per
l’allenamento intensivo di Zeke a quest’ora mi avrebbe già eliminato
senza troppi problemi-
-Tu dici? Secondo me te la saresti cavata comunque- gli disse
l’Allevatrice dai capelli rossi -Forse avresti faticato un po’ di più,
ma in qualche modo avresti trovato le strategie giuste per batterli-
-Ma a proposito di strategie, è una mia impressione o hai anche
incominciato a variare un po’ sulle scelte dei Pokémon da mandare in
campo?- gli domandò Fran.
-Beh, sì… ma non vedo che ci sia di male- rispose subito il moro
-Voglio dire, dato che la Lega Pokèmon è una sfida che riguarda sia
l’Allenatore che vi partecipa che tutti i sei membri della sua squadra,
ho pensato che sarebbe stato fantastico se ognuno di loro avesse potuto
godersi i propri momenti di gloria, eh eh eh-
-Ah, capisco. Beh, speriamo che nelle prossime tre giornate ci pensi
anche il piccolo Togepi a contribuire- continuò la castana -Non vedo
l’ora di vederlo all’opera-
-Speriamo solo che non finisca asfaltato da qualche nemico più forte di
lui, altrimenti ci ritroveremo con un Pokèmon frittata al posto di un
Pokèmon Uovo, ah ah ah ah- provò a buttarla sul ridere Matt, ricevendo
come risposta solo una salutare gomitata allo stomaco da parte di Fran
-Ow…-
-Così impari a rovinare l’atmosfera- disse la giovane coi capelli
nocciola.
-Ok, ok, ammetto che me lo sono un po’ meritato…- farfugliò dal dolore
il musicista -Però se ci pensi, Togepi non è mai riuscito a vincere
così tante lotte rispetto a Typh o agli altri Pokèmon di Al-
-Però non è detto che si inventerà qualcosa per evitare che venga messo
K.O., no?-
-Sì… anche su questo hai ragione… in ogni caso, teniamo le dita
incrociate-
Nel frattempo, all’interno della suite dedicata ai Superquattro, l’uomo
che rispondeva al nome di Bruno era seduto a gambe incrociate, teneva
gli occhi chiusi e, al contrario di Will e gli altri, che stavano
discutendo riguardo agli eventuali ordini con cui chiamare gli
Allenatori per la terza giornata, sembrava starsene in disparte e in
completo silenzio. Tale particolare non sfuggì però a Lance, il quale
gli si avvicinò per parlargli.
-Qualcosa non va, Bruno?- gli domandò il Campione, osservando posizione
in cui si era messo -Solitamente non ti metti a meditare durante le
nostre riunioni, a meno che non ci sia qualcosa che ti turbi-
-A dire la verità non c’è nulla che in questo momento mi tenga in
pensiero o meno…- si limitò a rispondere l’uomo, rimanendo comunque
concentrato nonostante stesse parlando.
-Allora vuol dire che se non lo fai per scacciare via la tensione,
magari ti stai solo preparando al meglio per le sfide che dovrai
affrontare domani?- gli chiese ancora l’uomo dai capelli rossi.
-Esatto… un guerriero come me deve cercare di liberare la mente e
prepararla ad ogni evenienza- disse Bruno con tono quasi solenne -Che
si tratti di arti marziali o lotte Pokèmon per me non c’è alcuna
differenza, l’importante è che in ogni scontro che si rispetti anche la
forza di volontà dei due contendenti deve fare la propria parte-
-Beh, allora mi auguro che domani tu riesca a trovare qualcuno tra quei
venti partecipanti che possa soddisfare queste tue aspettative-
-Me lo auguro anch’io, Lance… Me lo auguro sul serio-
***
Il terzo giorno non tardò ad arrivare, e una volta svolta la solita
routine di allenamento, Alex rimase ancora una volta in attesa del suo
turno. Nonostante però fossero rimasti solo in venti, tale attesa parve
essere più breve del solito, e infatti anziché essere tra gli ultimi,
il giovane dagli occhi verdi venne chiamato per ottavo. Non perdendo
tempo, Alex si diresse subito verso l’ascensore e salì diretto verso la
sua nuova sfida, ingannando l’attesa ripensando alle parole di Amy e di
Matt riguardo Togepi. Avevano di certo ragione sul fatto di doverlo
usare un po’ di più in battaglia, ma il problema era in che modo poteva
cercare di farlo resistere il più tempo possibile. Tali pensieri
dovettero però essere messi da parte in quanto il suono dell’ascensore
lo riportò alla realtà e gli ricordò ciò che doveva fare. Tirando un
respiro profondo, Alex raggiunse l’arena del giorno, che per aspetto
ricordava la sala d’allenamento di un dojo, con tanto di campo di lotta
costruito a mo’ di tatami, e si ritrovò davanti al terzo Superquattro,
un uomo alto e muscoloso vestito con solo un paio di pantaloni da
lottatore bianchi, tenuti fermi da una cintura nera.
-Benvenuto alla terza giornata…- lo accolse l’uomo con tono distaccato
-Io sono Bruno, maestro d’arti marziali nonché Esperto nei tipi Lotta-
-Tipi Lotta, eh? Sembra che questa volta mi toccherà una sfida molto
più impegnativa- commentò Alex.
-Puoi ben dirlo, mio giovane sfidante- ribatté il Superquattro -Ma non
farti strane idee sul mio conto, sia chiaro. Non aspettarti che io sia
uno di quelli che pensa solo ad attaccare senza prima riflettere o che
pensa che i tipi che addestro siano i migliori in assoluto. In quanto
artista marziale, ma anche come Allenatore, mi considero un tipo molto
mite e umile, e come tale hai la mia parola che non ricorrerò a nessun
tipo di trucco o meschinità durante la nostra lotta-
-Non credo di capire dove voglia arrivare, signor Bruno- disse il
ragazzo un po’ confuso.
-Ciò che voglio dire è che, a differenza di Koga, non è proprio nel mio
stile mettere in crescente difficoltà il mio avversario, ma al
contrario mi piace testare la sua tenacia e la sua forza di volontà-
spiegò più semplicemente l’uomo -E considerato che, stando a quanto mi
hanno detto sia Koga che Will, sembri un Allenatore più che
promettente, mi auguro che nel nostro scontro tali aspettative non
vengano tradite-
-Beh, non so lei, ma io sono molto sicuro di vincere- rispose
prontamente il moro, prendendo una Ball dalla sua cintura e mandandola
subito in campo -Vai, Pidgeot!-
-Staremo a vedere…- concluse Bruno facendo altrettanto -Hitmonlee,
scendi in campo!- aggiunse, presentando davanti agli occhi del suo
giovane avversario la sua prima scelta, che altro non era se non un
Pokémon dalle forme umanoidi, privo di bocca, con le braccia molto
sottili, dotate di tre dita per mano e le gambe che, nonostante
avessero una forma simile a delle molle, erano al contrario molto più
sviluppate.
-Accidenti… certo che venendo qui alla Lega Pokémon si vedono sempre
Pokémon piuttosto particolari- commentò Alex mentre osservava il tipo
Lotta fare una serie di esercizi di riscaldamento tirando qualche
calcio diretto all’aria -Pare piuttosto forte… ma se riesco a contare
sul vantaggio dei tipi, forse ho una qualche possibilità. Pidgeot, vai
e attacca con Aeroassalto!-
-Piiiidgeoooot!- cinguettò il tipo Volante, compiendo un’ampia
evoluzione all’indietro per poi gettarsi in picchiata contro il
bersaglio, colpendolo senza troppi problemi.
-Ingenuo… non prendere troppo alla leggera la forza dei tipi Lotta!-
commentò invece Bruno, notando come il suo Pokémon fosse riuscito a
resistere nonostante il danno da superefficace -Hitmonlee, usa
Calcinvolo!-
-Hitmooon… lee!- ubbidì il tipo Lotta, piegando le gambe in maniera
quasi inverosimile per poi compiere un incredibile balzo verso l’alto e
colpire Pidgeot con una ginocchiata ben mirata sul becco, causandogli
abbastanza danni anche se tale mossa non era così efficace contro un
tipo Volante.
-Non farti intimorire per così poco!- replicò il giovane di Borgo
Foglianova -Ribatti subito con Eterelama!-
-Piiiidgeot!- eseguì il Pokèmon Uccello, sbattendo con forza le ali e
scagliando addosso all’avversario la raffica di lame di vento tipiche
di quella mossa.
-Hitmonlee, schiva e poi usa Calciorullo!- fu l’ordine impartito da
Bruno, il quale rimase poi ad osservare il Pokèmon Tiracalci mentre
schivava con agilità l’attacco e successivamente saltava un’altra
volta, approfittando dell’istante creatosi per estendere le sue gambe a
molla e colpire Pidgeot con un calcio rotante, talmente forte da
scagliarlo a terra.
-Oh, no, Pidgeot!- gridò preoccupato l’Allenatore dagli occhi verdi,
vedendo il tipo Volante a terra.
-Te l’avevo detto di non prenderla alla leggera- gli disse il
Superquattro come per rimproverarlo -E’ vero che se affronti un tipo
Lotta con un tipo Volante puoi considerarti avvantaggiato, ma non hai
considerato che anche i tipi Lotta possono a loro volta imparare mosse
che coprono una certa distanza-
-E visto che Hitmonlee può estendere le proprie gambe, cercare di
colpirlo a distanza è inutile- intuì Alex.
-Proprio così. Puoi anche cercare di tenere i tuoi Pokémon ben oltre le
distanze di sicurezza, ma stai pur certo che i calci di Hitmonlee non
sbagliano mai un colpo-
-Non se riesco a colpirlo prima che lo scagli! Pidgeot, mira alle gambe
e poi…-
-Non provarci nemmeno! Hitmonlee, Calciosalto!-
-Eh?-
E senza pensarci due volte, Hitmonlee eseguì il nuovo comando prima
dandosi la spinta e balzando ancora più in alto di prima, per poi
tendere la gamba sinistra e lasciarsi cadere di proposito proprio nel
punto in cui Pidgeot si stava per librare nuovamente in volo,
colpendolo con una vera e propria pedata tesa e atterrandolo nuovamente
sul campo di lotta, il cui impatto fu abbastanza forte da sfondare il
tatami e lasciare il Pokèmon Uccello esausto e pieno di danni, con
tanto di occhi “a rotella” ad indicare il K.O. subito. Mentre
richiamava il volatile e si scusava mentalmente con lui per avergli
fatto fare una simile figura, Alex non poté non notare che, a
differenza di Will e Koga, il livello di difficoltà della sfida alla
Lega era sicuramente aumentato, e che a giudicare da come il Pokèmon
Tiracalci di Bruno aveva sconfitto Pidgeot nonostante la differenza dei
tipi, le cose sarebbero state molto più impegnative.
-I tipi Volante con lui non funzionano, eh?- sussurrò il ragazzo tra sé
e sé, per poi tirare fuori la seconda Ball che aveva appena scelto per
quell’incontro -Butterfree, vai e rendimi fiero di te!-
-Freeeee!- parve esultare la Pokèmon Farfalla una volta scesa in campo.
-Così hai preferito cambiare tipo di Pokémon?- commentò Bruno -Hai
sicuramente fatto bene… ma ciò non cambia il fatto che gli attacchi di
Hitmonlee non conoscono alcun limite di distanza! Hitmonlee, usa di
nuovo Calciosalto!-
-Hitmoooon… lee!- ubbidì il tipo Lotta, avventandosi immediatamente
sulla sua nuova avversaria.
-Free, evitalo!- fu l’ordine da parte di Alex per la sua piccola ma
coraggiosa tipo Coleottero, alla quale bastò svolazzare qualche metro
lontano dalla traiettoria del Pokèmon Tiracalci, il quale finì col
farsi male durante l’impatto con il tatami, che ancora una volta si
sfondò per la forza sprigionata dal calcio.
-Hiiit…- esclamò dal dolore il tipo Lotta.
-Eh? Ma che gli è preso, ora?- domandò con sorpresa il ragazzo dai
capelli neri.
-Non lo sai? Chi usa una mossa come Calciosalto o Calcinvolo e fallisce
durante l’esecuzione finisce col ferirsi da solo a causa della botta
data sul terreno- gli spiegò Bruno, osservando il suo Pokémon
indietreggiare nonostante il livido ricevuto sulla gamba.
-Ah, capisco… non deve essere affatto una mossa facile da usare, per
quanto potente che sia-
-Puoi ben dirlo… ma non credere comunque che questo mi dia un qualche
svantaggio, sia chiaro-
-Ne è sicuro? No, perché a giudicare da quel livido potrebbe aver
qualche difficoltà e…-
-Apprezzo che ti preoccupi per il tuo avversario, ma in confronto agli
allenamenti quasi inumani a cui si sottopongono i tipi Lotta,
specialmente quelli allo stato brado, un danno simile non è niente-
-Se lo dice lei… io non ne sono molto convinto.-
-Non te l’ho già detto prima? Ciò che voglio misurare durante le mie
lotte e la forza di volontà e la tenacia del mio avversario, nonché
quella dei suoi Pokémon. Perciò non avere esitazioni e procedi-
-E va bene… ma poi non dica che non l’ho avvertita, eh? Free, attacca
con Psicoraggio!-
E come Alex diede l’ordine, la tipo Coleottero lo eseguì, lanciando
dalle sue antenne il raggio multicolore tipico di quella mossa,
causando ingenti danni al corpo di Hitmonlee. Tuttavia, proprio come
era successo con il Muk di Koga, il Pokèmon Tiracalci seppe resistere
al danno da superefficace e a mostrarsi ancora nel pieno delle proprie
forze. Sebbene in quel momento il ragazzo poté tirare un sospiro di
sollievo per la gioia di non aver esagerato nell’infierire su
Hitmonlee, l’istante dopo non fu così roseo. Infatti…
-Hitmonlee, Megacalcio!- esclamò improvvisamente Bruno, mentre il suo
Pokèmon tirava all’indietro una gamba per poi rilasciarla e allungarla
alla sua solita maniera per colpire Butterfree con una potente quanto
tremenda pedata, sbalzandola via senza troppi problemi.
-Ma che…?!- disse con sorpresa il giovane dagli occhi verdi -E quella
che diamine di mossa era?-
-Megacalcio… un poderoso attacco di piede scagliato contro il nemico-
spiegò Bruno, notando lo stupore negli occhi del suo sfidante -E’
considerata la mossa di piede più forte dei tipi Lotta-
-Beh, visto il modo in cui ha scagliato via Butterfree, la fama è più
che meritata- disse Alex, notando subito dopo la sua farfalla
riprendersi dalla botta e svolazzare di nuovo verso il campo di lotta
-Ma non basterà una mossa come quella ad impensierirci, vero Free?-
-Free!- annuì la tipo Coleottero, assumendo poi uno sguardo deciso che
si rifletteva in ogni singola “pupilla” dei suoi grandi occhi composti.
-Bene, allora vai e colpiscilo un’altra volta con Psicoraggio!-
ordinò senza esitare, osservando in seguito la propria Pokèmon
attaccare di nuovo il tipo Lotta, causandogli ancora una volta danni
pesanti.
-Vedo che il tuo spirito combattivo non vacilla… bene, perché è proprio
questo ciò che volevo. Hitmonlee, usa di nuovo Megacalcio!- fu l’esatta
replica di Bruno, il cui Pokèmon sembrava pronto come non mai.
-Free, schivalo subito, e poi usa Paralizzante!- disse invece Alex,
guardando poi Butterfree evitare con maestria la terribile pedata,
anche se con un po’ di difficoltà, e subito dopo spargere dalle ali una
coltre di polvere giallo oro, intorpidendo all’istante l’avversario.
-Hit…mooooon…- cercò di muoversi invano il tipo Lotta, finendo solo con
l’essere bloccato dalla Paralisi.
-Bene, e ora finiscilo usando Psicoraggio ancora una volta!-
-Freeeee!- sibilò la tipo Coleottero, attaccando un’ultima volta il
Pokémon Tiracalci, il quale una volta subito l’effetto della mossa di
tipo Psico cadde in ginocchio sul tatami, segnando così la sua
sconfitta e con essa il suo K.O..
-Allora? Che ne pensa, signor Bruno?- domandò in seguito Alex -Dice che
questo può essere valido come primo round per la nostra sfida?-
-Certo… ma non dimenticarti che ho ancora due Pokèmon in squadra-
rispose il Superquattro, richiamando Hitmonlee e mettendo mano alla sua
seconda Ball -Ora tocca al mio secondo campione: Hitmonchan, vai!-
aggiunse, mandando in campo un Pokèmon che, a differenza di Hitmonlee,
sembrava avere un aspetto molto più umanoide, ed era caratterizzato
dall’indossare ciò che sembrava una divisa da pugile, con tanto di
guantoni rossi pronti per essere utilizzati.
-Ma guarda un po’… prima uno esperto nei calci, e adesso un esperto in
pugni?- commentò sarcastico il moro dagli occhi verdi -Non oso
immaginare cosa mi aspetterà col terzo Pokémon-
-Aspetta prima di vedere cosa sa fare Hitmonchan, mio giovane sfidante…
potresti rimanerne sorpreso-
-Ah, sì? E cosa mai saprà fare, usare mosse come Pugnorapido o
Cometapugno?-
-Niente affatto. Il mio Pokémon conosce mosse di pugno molto più forti
di quelle… e ora te ne darò una dimostrazione pratica…-
-Si faccia pure avanti, allora. Ma prima… Butterfree, usa Psicoraggio!-
-Freeee- ubbidì la Pokémon Farfalla, aggiudicandosi la prima mossa e
attaccando ancora con il suo raggio di tipo Psico il suo nuovo
avversario.
-Hitmonchan, proteggiti con Individua!- fu l’ordine da parte
dell’artista marziale.
-Hit!- eseguì il tipo Lotta, i cui occhi si illuminarono per un solo
istante di un lieve bagliore blu chiaro, consentendogli di intercettare
l’attacco nemico e di schivarlo con disinvoltura.
-Oh, no, lo ha evitato…- esclamò uno sconcertato Alex
-E ora si passa al contrattacco. Hitmonchan, usa Stramontante!-
E come il Superquattro diede l’ordine, il Pokèmon Tirapugni non perse
tempo e tornò alla carica, prima bruciando la distanza tra lui e
Butterfree con una breve corsa e poi rifilandole un intenso montante,
scagliandola fino al soffitto della sala, dal quale poi cadde
irrimediabilmente giù. Vedendola ridotta in quello stato, col corpo
tutto ammaccato e le ali spiegazzate, ad Alex non fu difficile capire
che era bastato quell’unico colpo a mandarla al tappeto, e anche se a
malincuore, si vide costretto a ritirarla dalla lotta. Rimasto ora con
un solo Pokèmon da scegliere, per il giovane di Borgo Foglianova le
cose cominciavano a farsi molto serie, specie se doveva ancora
vedersela contro ben due Pokèmon avversari. Volendo comunque tentare il
tutto per tutto, il moro prese mano alla Friend Ball e mandò in campo
Heracross.
-Dunque è questo il tuo ultimo Pokèmon scelto per oggi? Devo dire che
mi sembra proprio una scelta equilibrata, considerando che è per metà
un tipo Lotta- commentò Bruno.
-Beh, come dice un vecchio detto, “se non puoi batterli, unisciti a
loro”. Perciò ho intenzione di affrontarvi giocando al suo stesso
gioco!- replicò Alex con determinazione.
-In tal caso preparati a sudare, perché la nostra sfida è ancora
aperta! Hitmonchan, Dinamipugno!-
-Heracross, schivalo e poi usa Incornata!-
-Heee…ra!- sibilò il Pokèmon Monocorno, seguendo alla lettera i comandi
del suo Allenatore e rifilando al suo avversario un tremendo colpo col
suo corno teso.
-Non credere che basti quello per metterlo in crisi! Hitmonchan, tenta
di nuovo con Dinamipugno-
-Heracross, rispondigli con Nottesferza!-
-Heeeera!- ubbidì il tipo Coleottero/Lotta, pronto per scagliare una
delle sue mosse più usate.
-Hiiiitmoooochan!- fece lo stesso il Pokémon Tirapugni, scagliando un
poderoso destro contro l’avversario.
Nel breve istante che seguì, i due Pokèmon rimasero come in bilico fra
loro, come ad indicare che la loro forza era alla pari. Tuttavia,
nonostante quella situazione di stallo, i due avversari riuscirono a
smuoversi e, con sorpresa di tutti i presenti, riuscirono anche a
ferirsi a vicenda sebbene l’attacco di Heracross non pareva aver
causato così tanti danni ad Hitmonchan.
-Non diamogli un attimo di respiro, amico mio! Usa di nuovo Incornata!-
disse l’Allenatore dagli occhi verdi, spronando lo scarabeo rinoceronte
a continuare ad attaccare
-Hitmonchan, usa Individua!- replicò invece il Superquattro, ponendo il
suo fido tipo Lotta sulla difensiva.
-Dannazione, non di nuovo!- imprecò il ragazzo, vedendo l’attacco del
suo Pokèmon andare a vuoto.
-E ora, ecco a voi la mossa più forte di Hitmonchan… Usa Megapugno!-
-Hit…Mon…Chan!- eseguì il Pokèmon Tirapugni, approfittando della
guardia abbassata del suo avversario per colpirlo con un sinistro
incredibilmente potente, tale da scagliarlo indietro di un paio di
metri.
-Heracross!- gridò preoccupato l’Allenatore quindicenne, osservando il
coleottero rialzarsi a fatica dopo aver subito un colpo del genere “Qui
mette male sul serio…” rifletté tra sé e sé “Se non riesco a mandarlo
K.O. prima che gli rifili un altro di quei pugni, è finita!”
-Scommetto che quel Magapugno ti ha lasciato senza parole, vero? Beh, è
naturale, visto che si tratta della giusta controparte di Megacalcio, e
perciò è potente quanto essa-
-Immagino mi toccherà giocare d’astuzia per evitare che Heracross venga
colpito di nuovo, vero?-
-Proprio così. E giusto perché tu lo sappia, quasi nessuno è mai
riuscito a superare gli attacchi in sequenza sferrati dai pugni di
Hitmonchan-
-Ah, sì? Allora vorrà dire che farò in modo di contrastarli e superarli
tutti! Heracross, tieniti pronto!-
-Questo sarà tutto da vedere. Hitmonchan, attaccalo di nuovo con
Megapugno!-
-Hit…Mon..Chaaaan!- ubbidì il tipo Lotta, tornando alla carica con la
mossa usata in precedenza
-Heracross, cerca di intercettarlo e poi stendilo con Zuffa!- replicò
subito il giovane dagli occhi verdi, vedendo poi il Pokèmon Monocorno
rimanere fermo dov’era solo per bloccare e deviare il colpo nemico con
l’ausilio del proprio corno, e successivamente attaccarlo ripetutamente
a suon di colpi di zampa e di corno tramite la mossa Zuffa, continuando
con impeto fino a mandarlo K.O..
-Bravo, amico mio! Così si fa!-
-Continui ad essere una sorpresa continua, mio giovane sfidante-
commentò Bruno, mentre procedeva a richiamare nella Ball il Pokèmon
Tirapugni -Tuttavia, sebbene la lotta sia giunta al suo momento
culminante devo comunque avvisarti che non mi tratterrò per nessun
motivo- continuò, per poi lanciare in campo l’ultima Ball -E per dare
prova di queste mie parole… ti presento il mio Pokèmon migliore, colui
che incarna l’essenza di un vero tipo Lotta…- smise di parlare non
appena il Pokèmon di cui parlava faceva la sua comparsa in campo,
presentandosi come un essere umanoide incredibilmente alto e muscoloso,
dalla pelle grigia e dotato di ben quattro braccia.
-Machaaaamp!- sembrò presentarsi lo stesso tipo Lotta, mettendo bene in
mostra la massa muscolare.
-Un Machamp, eh? Ne ho sentito parlare…- disse Alex -Se non ricordo
male è la forma finale di Machop, ed è noto per essere un vero osso
duro nel corpo a corpo, oltre al fatto che date le quattro braccia che
si ritrova può tenere testa a più di un nemico. In poche parole, mi
aspetta un ultimo round coi fiocchi-
-In tal caso spero che tu sia pronto a tutto, perché in questo round
dovrai anche dimostrarmi fin quanto può spingersi seriamente la tua
tenacia.-
-Beh, non per vantarmi ma io sono nato pronto, perciò diamoci dentro!
Heracross, comincia con Incornata!-
-Machamp, bloccalo e poi usa Movimento Sismico!-
E senza farselo dire due volte, il Pokèmon Megaforza intercettò
l’attacco del tipo Coleottero e, dopo averlo afferrato con forza per il
corno, cominciò a farlo roteare in un moto circolare per circa cinque
volte, solo per poterlo successivamente sbattere violentemente a terra.
Non appena si rialzò, Alex ordinò al suo Pokèmon di usare nuovamente
Zuffa per potersi portare in vantaggio, ma Bruno lo anticipò e, a
sorpresa, chiese a Machamp di fare altrettanto, coinvolgendo i due
sfidanti in una vera e propria rissa, nella quale fu proprio il tipo
Lotta a trovarvisi più avvantaggiato date le due paia di braccia che
possedeva. Sentendosi seriamente messo alle strette, il giovane
Allenatore dagli occhi verdi tentò un diversivo ordinando a Heracross
di colpire con Nottesferza, ma tale piano andò totalmente a vuoto non
appena il Superquattro comandò al suo favorito una nuova mossa:
Incrocolpo! Nel giro di pochi secondi, Machamp sferrò un attacco a
croce con tutte e quattro le braccia, causando danni pesanti allo
scarabeo rinoceronte, il quale si ritrovò letteralmente ridotto in
ginocchio.
-Oh, no… Heracross…- disse con voce tremante il ragazzo.
-He…ra…- sibilò a fatica il tipo Coleottero/Lotta mentre si rimetteva
ancora una volta in piedi.
-Devo ammetterlo, ho affrontato diversi sfidanti durante la mia lunga
carriera di Superquattro, ma devo dire che era da parecchio tempo che
non vedevo un Pokèmon così tenace- disse invece Bruno, abbozzando un
sorriso soddisfatto -Devi averlo addestrato con molta cura e dedizione,
non c’è che dire-
-Beh, la ringrazio, però se devo essere sincero è da quando l’ho
catturato che si è rivelato un vero portento nelle lotte, cosa
piuttosto rara visto che solitamente gli Heracross sono tipi molti miti-
-Capisco, quindi si può dire che ha sempre avuto un talento innato per
il corpo a corpo… peccato,tuttavia, che tale talento, così come il
valore che ha mostrato oggi, non basta per prevalere su Machamp-
-Oh, lei dice? Ma può anche darsi che Heracross non abbia ancora
gettato del tutto la spugna-
-Mi sembra difficile da credere… Ormai ha ricevuto anche troppi danni
per poter continuare-
-Lo so… ma sa, è proprio quando si è con le spalle al muro che si
riesce a dare il massimo-
-Allora dimostrami cosa sai ancora fare, giovane sfidante… e augurati
che queste tue parole non siano state dette solamente per poterti dare
false speranze-
-Non saranno false speranze, glielo garantisco.-
-Staremo a vedere… Machamp, attaccalo con Incrocolpo!-
-Maaachaaamp!- esclamò il Pokèmon Megaforza, pronto a colpire
nuovamente con le sue quattro braccia.
-Heracross, raccogli tutte le tue forze e controbatti con Zuffa!-
-Heeeee...ra!- sibilò lo scarabeo rinoceronte, il quale sentendosi
rinvigorito svolazzò rapido verso Machamp e, sfoggiando dei ritrovati
riflessi, riuscì non solo a bloccare e a mandare a vuoto la mossa
nemica, ma riuscì ad approfittare con successo della guardia abbassata
per rifilargli una Zuffa incredibilmente potente.
-Non è ancora finita! Machamp, usa Movimento Sismico!- ordinò Bruno,
osservando in seguito il suo possente Pokèmon afferrare il Pokèmon
Monocorno per la seconda volta e scagliarlo con violenza in aria, in
attesa che impattasse al suolo.
-Questa volta non mi faccio fregare così! Heracross, spiega le ali e
cerca di frenare la tua caduta!- esclamò invece Alex, il quale poi
assistette alla provvidenziale planata del suo coleottero sul campo di
lotta, azione che segnò del tutto il fallimento della mossa avversaria
-Evvai! E ora, come direbbe il mio amico Matt, direi che possiamo
prepararci al gran finale!-
-Hera!- parve annuire l’insetto, piegando poi il proprio baricentro in
modo da puntare e tendere con forza il suo lungo corno contro Machamp.
-Sei pronto, amico mio? Se sì, allora prendi bene la mira, spiega le
ali e… usa Megacorno!-
-Heeeeeee… ra!- ubbidì lo scarabeo rinoceronte, dandosi solo una
leggera spinta sulle zampe posteriori e, una volta spiegate le ali e
teso il corno fino all’inverosimile, caricare a tutta forza verso
Machamp, il quale venne colpito in pieno addome prima ancora che Bruno
potesse dargli un qualsiasi ordine.
-Ma… champ…- esclamò dolorante il Pokèmon Megaforza, vacillando
visibilmente dopo aver ricevuto un assalto del genere e tentando di
reggersi in piedi, come a voler dimostrare di essere veramente
imbattibile. Tale dimostrazione di orgoglio fu comunque vana, in quanto
pochi secondi dopo il tipo Lotta si ritrovò inevitabilmente steso a
terra.
-È incredibile…- commentò con stupore il Superquattro -Nonostante la
forza dirompente del mio Pokèmon, quel Heracross è riuscito comunque a
vincere e dimostrare la sua forza- proseguì, per poi posare lo sguardo
su Alex “No, la vittoria in una lotta Pokèmon non va solo al Pokémon
più forte, ma anche all’Allenatore che lo ha addestrato…” rifletté tra
sé e sé mentre sorrideva sereno “In fin dei conti, è stata una bella
sfida…”
-Beh, che gliene pare? Alla fine sono riuscito a soddisfare le sue
aspettative?- gli domandò Alex, mentre premiava il proprio Pokèmon con
una meritata carezza sulla testa.
-Possiamo dire di sì, mio giovane sfidante… tu e i tuoi Pokèmon avete
dimostrato una tenacia degna di un vero Allenatore che si rispetti… E
non posso che ritenermi pienamente soddisfatto-
Fine Cap.53
**L'Angolo dell'Allenatore** La scalata alla Lega continua senza sosta,
e in questo capitolo, infatti, Alex affronta Bruno in una battaglia
incredibilmente tosta e senza alcun attimo di respiro, il che è un must
per chi adora vedere i tipi Lotta in azione u.u P.S. Lo so, non ho
molto da dire in quest'angolo, ma che volete farci, non è che sia
costretto a dire sempre un sacco di cose in questi cantucci che scrivo
XD per il resto, dato che non ho altro da aggiungere, al prossimo
capitolo ^^
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Capitolo 54 *** Il fascino dell'oscurità! Karen, la dark lady ***
Capitolo 54:
Il fascino dell’oscurità! Karen, la dark lady
-AAAAAH! UN-BE-LIE-VA-BLE!- fu l’esclamazione di estrema sorpresa che
ebbe Matt quando, durante il quarto giorno, ebbe modo di vedere assieme
agli altri i risultati di chi era passato alla fase successiva della
sfida alla Lega -Ne sono rimasti solo in cinque! That’s a very big
trouble!-
-Oh, ma vedi di darci un taglio!- lo riprese Fran, assestandogli un
ceffone dietro la nuca -Questa farsa era divertente per i primi giorni,
ma adesso non fa più ridere-
-Sorry… My bad- si scusò subito il musicista -Però c’è da dire che se
la competizione procede così, di questo passo le cinque giornate
potrebbero finire col non avere nessun Campione annuale, quest’anno!-
-Non è detto, sai?- disse invece Dylan -Di solito in eventi come questo
le possibilità che finiscano con un pareggio o altre circostanze del
genere sono molto rare… e nel caso delle cinque giornate, i
Superquattro si assicurano di lasciar passare solamente coloro che
ritengono i più validi, oltre a fare tutto il possibile perché rimanga
almeno un Allenatore che possa sfidare il Campione- spiegò subito dopo.
-L’ultimo Superquattro…Chissà che genere di persona sarà- disse pensosa
Amy.
-Beh, a giudicare da chi ho dovuto affrontare in questi giorni, mi
aspetterà qualcuno dalla personalità un po’ particolare ma con
un’abilità da Allenatore degna del suo titolo- ipotizzò Alex -E oltre a
ciò, quella di oggi sarà sicuramente una lotta molto impegnativa, visto
che si tratta dell’ultimo avversario da affrontare prima di raggiungere
il Campione-
-Però non sarebbe nemmeno la prima volta che ti succede- si aggiunse
Matt -Basti pensare al tuo 3 contro 3 con Sonia, per esempio, oppure
alla sfida con Sandra-
-Già, anche quelle sono state lotte di tutto rispetto- concordò Fran
-Però rimane il fatto che questi Superquattro sono davvero sopra un
altro livello in fatto di abilità, e ieri ci mancava poco che quel tipo
di nome Bruno non ti calciasse dalla competizione nel vero senso della
parola-
-Non c’è dubbio che siano forti, possiamo metterci la mano sul fuoco-
proferì invece Dylan -Ma finora il nostro amico ha saputo contrastare
senza alcun timore ben tre di loro, e ciò non toglie che in qualche
modo riuscirà a vincere anche contro l’ultimo-
-Se lo dici tu- concluse Alex, osservando l’orologio posto sul monitor
della reception -Comunque, adesso è meglio che vada, visto che tra poco
cominceranno a chiamare per gli incontri- aggiunse, per poi
incamminarsi verso l’ascensore -A più tardi, ragazzi!-
***
-Oh… Cavoli…- fu la prima cosa che disse il giovane di Borgo Foglianova
una volta entrato nell’arena, rappresentata da un campo di lotta
ricoperto di piastrelle nere dai bordi argentati, così lucide da fare
addirittura da specchio -Non me ne intendo molto, ma c’è da dire che
tutto ciò non è niente male-
-Trovi? Ammetto che dato il suo stile semplice non è paragonabile a
quelle dei miei colleghi, ma ti garantisco che questo campo di lotta fa
sempre la sua bella figura- esordì invece una giovane donna dai capelli
argentati in abito da sera, la quale una volta raggiunta l’arena salutò
lo sfidante con un breve inchino formale, proprio come fece Will il
primo giorno -Io sono Karen, ultima Superquattro ed Esperta di tipi
Buio.-
-Tipi Buio, eh? Mi pare di ricordare che sono ritenuti Pokèmon molto
difficili da allenare, forse alla pari dei tipi Acciaio, ma in compenso
posso risultare anche degli avversari molto insidiosi in battaglia-
proferì Alex mentre prendeva una delle sue Pokè Ball dalla cintura.
-Proprio così- rispose la giovane in abito nero -Ma non è solo questo
il motivo per cui li alleno, e infatti li preferisco anche perché hanno
un aspetto elegante ma allo stesso tempo battagliero, e sono da
considerare come dei veri “padroni della notte”- proseguì con tono
sognante, per poi ricomporsi ed aggiungere -Ad ogni modo, mettendo da
parte queste mie passioni, sono più che pronta a misurare il tuo
valore, perciò non perdiamo tempo e cominciamo- prima di tirare anche
lei una Poké Ball e lanciarla in campo, rivelando il suo primo Pokèmon,
che il moro non mancò di riconoscere in quanto molto familiare.
-Ma guarda un po’ che sorpresa, un Houdoom- esclamò infatti il giovane
con tono ironico, osservando come il dobermann gli stesse già latrando
contro, pronto alla lotta -Ma in ogni caso, so già come affrontarlo per
bene. Vai, Pidgeot, attacco con Eterelama!- aggiunse subito dopo
mandando un battaglia il suo fido tipo Normale/Volante, che una volta
uscito dalla sfera eseguì immediatamente l’ordine e attaccò il suo
bersaglio con una fitta serie di lame di vento.
-Non farti impensierire troppo, Houdoom. Saltagli addosso e usa
Sgranocchio!- replicò l’ultima Superquattro, osservando il canide prima
resistere all’attacco e poi balzare verso il Pokèmon Uccello,
atterrandolo e mordendolo con ferocia su un’ala prima di riprendere le
distanze.
-Accidenti… Quello sì che era uno Sgranocchio deciso!- commentò Alex,
osservando i segni lasciati sull’ala del suo Pidgeot -Se non sto
attento c’è il rischio che Pidgeot finisca K.O. nel giro di pochi
turni… Ma forse se riuscissi ad arginare il problema con la velocità
potrei anche farcela. Pidgeot, attaccalo con Aeroassalto!-
-Pidgeoooot!- ubbidì il tipo Volante, scagliandosi verso Houndoom
usando la sua mossa preferita, prendendolo in pieno e sbalzandolo di
qualche metro.
-Niente male… Ma purtroppo non è abbastanza per il mio adorato-
commentò la giovane donna in nero, sistemandosi con disinvoltura i
capelli -Oh, e tra l’altro ci sarebbe anche un altro motivo per cui che
mi piacciono molto i tipi Buio come lui-
-Un altro motivo?- ripeté il moro -E quale sarebbe?-
-Non è ovvio? In quanto “padroni della notte”, sanno essere molto
vendicativi quando gli fai un torto, e ora te ne darò subito una
dimostrazione. Houndoom, usa Rivincita!-
-Houuuuuu…- sembrò ubbidire il Pokémon Buio, prima lasciandosi andare
ad un lungo e lugubre ululato e successivamente, dopo essersi
avvolto in una sorta di aura oscura, caricare verso Pidgeot e, con un
balzo, atterrarlo nuovamente con uno schianto in pieno petto.
-Pidgeoooo…- cinguettò il Pokémon Uccello, rialzandosi a malapena.
-Ma che…?! E quella che mossa era? Sembrava simile a Vendetta, ma…-
disse con tono visibilmente stupito il quindicenne dagli occhi verdi.
-Piaciuta? Si chiama Rivincita, una mossa di tipo Buio che possiede lo stesso effetto di Vendetta. Se chi la usa viene ferito
in precedenza, questa mossa raddoppia il danno ricevuto- spiegò Karen
-E la cosa migliore è che oltre a Rivincita esistono molte altre mosse
del genere, tutte adatte ai tipi Buio o qualsiasi altro tipo affine-
-Ah, capisco… Però non penso che il problema si ponga finché riesco a
colpire l’utilizzatore prima che parta all’attacco, dico bene?-
-Certo, ma solo in teoria, visto e considerato che in una lotta Pokèmon
un altro fattore che conta per vincere è la velocità, anche se il tuo
uccellino non sembra essere all’altezza di Houndoom-
-Ah, ma davvero? Allora le dimostrerò che si sbaglia! Pidgeot, spicca
il volo e sali più in alto che puoi!-
-Pidgeoooooot!- eseguì il tipo Volante, raccogliendo le forze per
volare il più in alto possibile fuori dal campo di lotta, arrivando
all’altezza di ben 5 metri.
-Caspita… Se il tuo Pokèmon sa raggiungere altezze così elevate devi
averlo proprio addestrato bene- notò Karen commentando l’azione dello
sfidante -Ma sono preparata ad ogni evenienza… Houdoom, preparati a
fare sul serio usando Gridodilotta!-
-Dooooooom!- parve ubbidire il Pokémon Buio, alzando il muso verso il
cielo e latrare in maniera molto feroce verso il suo avversario, il
tutto mentre rizzava il pelo e metteva in mostra le sue zanne.
-“Prepararsi a fare sul serio”? Cosa avrà voluto dire con questo?- si
domandò il ragazzo dagli occhi verdi, sentendosi stranamente inquietato
nel vedere Houndoom comportarsi in quel modo -In ogni caso, qualunque
cosa avrà in mente posso ancora portarmi in vantaggio se lo sconfiggo
il prima possibile- disse subito dopo, per poi sbracciarsi verso
Pidgeot e gridargli -Adesso, Pidgeot! Usa Volo!-
Osservando con la sua vista acuta il proprio Allenatore mentre agitava
le braccia e intuendo vagamente che il momento fosse arrivato, il
Pokémon Uccello compì un’ampia manovra aerea e successivamente si
lanciò in una picchiata a tutta velocità contro Houndoom, colpendolo in
una maniera così forte da farlo sbalzare via di almeno un paio di metri
a causa dell’impatto. Tuttavia, nonostante quell’azione incredibile, il
dobermann dalle fattezze quasi diaboliche non sembrava ancora del tutto
sconfitto, e infatti…
-Però… Devo ammettere che questa volta mi hai sorpreso- disse con tono
vagamente divertito la Superquattro dai capelli argentati -Tuttavia,
proprio come hai potuto vedere non basta ancora, e di conseguenza il
turno passa di nuovo a me. Coraggio, Houndoom, è l’ora della tua
Rivincita!-
-Houndooooom!- ubbidì il tipo Fuoco/Buio ululando con ancora più
ferocia di prima, per poi avvolgersi nuovamente nella sua aura oscura e
scagliarsi ancora una volta contro il suo bersaglio, causandogli una
serie di danni ancor più pesanti dei precedenti.
-Accidenti!- commentò il moro dopo aver visto il Pokèmon avversario in
azione -Però è strano… Anche se Volo gli ha lasciato il segno,
Rivincita sembrava anche troppo potente questa volta… Che c’entri forse
qualcosa l’ululato che aveva emesso qualche turno fa?-
-Esatto- gli rispose la Superquattro -Grazie a Gridodilotta, che
potenzia di poco l’Attacco di chi la usa, per Houndoom è stato più che
facile ricevere un piccolo bonus in forza. Niente male come strategia,
vero?-
-Beh, se devo essere sincero, sì- replicò il ragazzo In questo modo ha
fatto sì che Houndoom desse più filo da torcere al mio Pokèmon… Peccato
che io conosca una mossa che può ribaltare le sorti di questa sfida.
Pidgeot, riposati e recupera le energie usando Trespolo!-
-Pidgeooo!- cinguettò il tipo Volante, rimanendo fermo dov’era ma
illuminandosi di una lieve luce a metà tra il verde chiaro e il lillà,
alla fine della quale la maggior parte delle sue ferite erano svanite.
-Oh… Come direbbe Will, questo sì che è un colpo di scena- disse la
giovane donna in nero con tono lievemente sorpreso -Ma ciò non cambia
il fatto che ci sono ancora io in vantaggio, e che quindi non mi ci
vuole nulla per continuare ad esserlo- aggiunse, per poi rivolgersi al
suo Pokèmon e dirgli -Avanti, Houndoom! Ora attaccalo usando Rogodenti!-
-Dooooom!- latrò il tipo Buio, caricando ancora una volta verso Pidgeot
a zanne scoperte, con quest’ultime che, a differenza dello Sgranocchio,
erano state avvolte dalle fiamme e sembravano molto più pericolose
-Questo lo vedremo… Pidgeot, schivalo e poi finiscilo con Aeroassalto!-
-Pidgeo… Pidgeooooot!- cinguettò ubbidiente il Pokèmon Uccello,
evitando quasi all’ultimo secondo l’attacco nemico per poi prendere le
dovute distanze, compiere un’ampia evoluzione all’indietro e infine
lanciarsi addosso al suo avversario a tutta velocità.
-Dooom…- ululò un’ultima volta il Pokèmon Buio prima di svenire a terra
a causa dei vari danni subiti e venire richiamato dalla Superquattro.
-Però… Alla fine hai avuto ragione- commentò lei -Ti è infatti bastata
una sola mossa per poter rimontare e vincere questa prima fase di
lotta… Mi chiedo, tuttavia, se anche nelle prossime saprai come
cavartela- aggiunse mentre prendeva la sua seconda Ball -Vai, Murkrow!-
disse ancora, mentre l’uccello dal piumaggio nero come la pece faceva
la sua comparsa in campo.
-Se devo proprio dire la mia, non ne sono tanto sicuro, visto che voi
Superquattro vi siete rivelati molto tosti durante questa giornate-
rispose invece Alex, mentre richiamava Pidgeot nella sua Ball e, al suo
posto, mandava in campo Typhlosion, il quale come al solito era più
agguerrito che mai -Ciò che voglio sperare riguarda solamente
l’impegnarmi duramente fino alla fine… Così che poi possa dimostrare al
Campione di che pasta sono fatto-
-Hai un buon proposito, non c’è che dire… Ma ti ricordo in ogni caso
che io sono comunque l’ultima Superquattro… E sei vuoi che riconosca il
tuo valore, dovrai prima dimostrarmelo- proferì poi Karen, la quale
dopo aver sorriso al suo giovane sfidante si voltò verso il suo Pokémon
e gli disse -Avanti, Murkrow, comincia usando Finta!-
-Murk… Murk!- gracchiò il corvo di tipo Buio/Volante, prima volando
verso Typhlosion come nel tentare un attacco diretto e successivamente,
vedendo il tipo Fuoco mettersi in guardia, cambiare la sua traiettoria
e colpirlo con una beccata dritta sul fianco destro.
-Non perdere tempo, Typh! Usa Lanciafiamme!- fu il comando che diede
invece Alex, osservando l’enorme soffio di fiamme colpire e travolgere
il Pokémon Oscurità.
-Ma come, siamo solo al secondo confronto e passi già alle maniere
forti? Hai uno stile di lotta piuttosto aggressivo, lo sai?- disse
Karen, salvo tornare a rivolgersi a Murkrow e dirgli -Usa
Sbigoattacco!- assistendo in seguito ad un rapido e quasi invisibile
attacco aereo contro il Pokèmon Vulcano, il quale venne smosso di un
paio di metri da dove si trovava a causa dell’impatto.
-Beh, che posso dire… Mi piacciono gli attacchi potenti, eh eh- rispose
il moro, dando poi un nuovo ordine al suo fido Starter -Attacca di
nuovo con Lanciafiamme!-
-Tyyyphoooo!- ubbidì l’interpellato, scagliando un altro potente soffio
infuocato e causando altri danni ingenti al suo avversario, il quale
parve trovarsi già in seria difficoltà.
-Continua così, amico mio! E usa Comete!- lo incalzò il giovane
Allenatore, assistendo in seguito alla raffica di stelle dorate che,
lanciate dalla bocca di Typhlosion, procedevano a colpire l’avversario
senza fallire neanche una volta.
-Non cedere ancora, Murkrow! Restituiscigli tutti quei danni usando
Garanzia!- ribatté Karen.
-Muuurk!- gracchiò il tipo Buio/Volante, illuminando l’ala destra di un
lieve bagliore violaceo e colpire duramente al muso il suo avversario,
causandogli un livido ben visibile sulla parte colpita.
-Oh, cavoli! Quella non sarà mica stata un’altra mossa simile a
Rivincita?- notò Alex.
-Proprio così… niente male come ultima risorsa, vero?-
-Certo, ma niente può battere una mossa come questa. Typh, usa
Ruotafuoco!-
-Tyyyyphoooo!- ubbidì senza timore il tipo Fuoco, avvolgendosi in un
manto di fiamme vorticose con il quale caricò e travolse con violenza
il suo avversario, il quale non potendo reggere la potenza di tutto
quel fuoco si ritrovò col dover planare a terra, ormai esanime.
-Non c’è che dire, ti stai veramente dando da fare in questa lotta-
commentò la Superquattro una volta richiamato il suo Pokèmon -Si
potrebbe anche supporre che tu ormai ti sia adattato più che bene a
incontri di questo tipo-
-Beh, mi sono solo reso conto che voi quattro siete come i
Capipalestra, solo un po’ forti- ironizzò Alex, seguendo l’esempio
dell’avversaria e ritirando il suo tipo Fuoco -E di conseguenza, se
voglio vincere contro di voi, devo farmi valere fino alla fine-
-Capisco… Ad ogni modo, dato che la sfida è quasi giunta al suo
termine, direi che è anche ora di mostrarti il mio Pokèmon più forte-
disse successivamente la giovane donna, prendendo la sua terza Pokè
Ball e procedere con il lanciarla in campo, facendo sì che il suo
ultimo ultimo Pokèmon, le cui sembianze ricordavano quelle di una volpe
al manto nero decorato da anelli giallo oro, entrasse in scena.
-Un Umbreon? Oh, caspita!- esclamò sorpreso il moro, riconoscendo il
Pokèmon in questione -E questo chi se lo aspettava?-
-Non dovresti sorprenderti più di tanto, mio giovane sfidante- disse
invece Karen -Ciascuno di noi Esperti della Lega Pokèmon è solito
possedere uno o più Pokèmon rari in squadra, e io ovviamente non faccio
alcuna eccezione-
-Ah, capisco. Beh, in tal caso, anch’io posso dire di possedere un
Pokémon raro- ribatté il giovane dagli occhi verdi tirando fuori la sua
terza Ball -E anche se magari non sarà nulla in confronto a Umbreon, ho
intenzione di puntare tutto proprio su di lui… Vai, Togepi!- aggiunse
con tono determinato mentre la lanciava e osservava il suo piccolo
Pokèmon Pallapunte entrare in campo.
-Toge, Toge!- si presentò il Baby Pokèmon pigolando dolcemente.
-Un Togepi, eh? Beh, è certamente un Pokèmon raro, se però non è
addestrato bene dubito che possa avere qualche possibilità contro il
mio Umbreon-
-Finché non ci provo non potrò mai saperlo, no? E poi... Io voglio
comunque affidare a lui le sorti di questo scontro-
-Toge?- domandò un po' perplesso e preoccupato il piccolo Pokèmon.
-Non preoccuparti- lo rassicurò il suo Allenatore -Lo so che temi di
finire K.O., ma abbi fiducia in me e vedrai che andrà tutto bene. E
poi, alla fine della fiera, sei l'unico che non ha ancora mostrato
quanti progressi hai fatto, o sbaglio?-
-Toge!- rispose il tipo Normale, mostrando questa volta uno sguardo più
sereno e tranquillo.
-Bene, allora non perdiamo tempo e mostriamo alla Lega di che pasta sei
fatto! Vai e attaccalo usando Bottintesta!-
-Toooogeeeee!- partì subito il Pokèmon Pallapunte, correndo verso
Umbreon e preparandosi a dargli una poderosa testata.
-Un attacco frontale? Direi che è ottimo per iniziare una lotta, ma è
comunque banale- disse Karen, per poi dare il suo primo comando diretto
al tipo Buio -Umbreon, schivalo e poi usa subito Neropulsar!-
-Uuuuumbre!- eseguì la volpe dal manto nero, evitando in maniera
aggraziata la testata di Togepi e poi approfittare del momento per
rilasciare dal corpo un'ondata di energia nera, colpendo in pieno il
suo piccolo avversario e riequilibrando le distanze di entrambi.
-Non preoccuparti, Togepi, abbiamo appena iniziato! Usa di nuovo
Bottintesta!- replicò il moro, sperando che il suo Baby Pokèmon potesse
cercare la rimonta.
-Non te lo permetterò! Umbreon, usa Finta!- disse invece la
Superquattro, la quale osservò come il Pokèmon Lucelunare in un primo
momento parve caricare contro il suo avversario, salvo schivare
nuovamente la Bottintesta e poi colpire con un deciso colpo di coda,
atterrandolo duramente sul campo di lotta.
-To...gee...- pigolò il tipo Normale, rimettendosi in piedi come meglio
poteva.
-Cavoli... non so se è una caratteristica comunque a tutti gli Umbreon,
ma la maniera in cui riesce ad unire l'agilità alla forza fisica è
sorprendente- disse il giovane dagli occhi verdi, ricordando a quando
aveva visto in azione l'Umbreon di Reika per la prima volta "Se voglio
avere qualche possibilità devo cercare di arrestare la sua velocità e
portarlo sulla difensiva, e forse ho la mossa adatta a questo scopo"
riflette subito dopo nella sua mente, per poi assumere uno sguardo
deciso ed esclamare -Ok, Togepi! E' ora di fare sul serio! Raccogli
tutte le tue forze, concentrale e poi usa Forzantica!-
-Toooo...geee....piiiiii!- ubbidì fedelmente il piccolo Pokèmon,
concentrandosi e iniziando ad illuminarsi di un tenue bagliore bianco,
il quale dopo qualche secondo esplose in numerose piccole sfere
energetiche, che prima salirono verso l'alto e subito dopo caddero
verso il Pokèmon Lucelunare in una maniera simile ad una pioggia di
detriti, travolgendolo.
-Evvai! Così si fa!- esultò l'Allenatore di Borgo Foglianova.
-Non credere che sia finita qui- lo interruppe Karen, la quale
procedette col dare al suo tipo Buio un nuovo ordine -Avanti, Umbreon!
Restituisci il danno usando Rivincita!- aggiunse, vedendo poi il
diretto interessato ricoprirsi di una lieve aura violacea e poi
caricare deciso contro Togepi, atterrandolo di nuovo in malo modo a
causa dell'impatto subito.
-To...ge...- pigolò di nuovo il Baby Pokémon, rialzandosi a fatica.
-Accidenti...- commentò Alex -Anche se sono riuscito a rimontare almeno
un po', Umbreon è ancora in vantaggio, e come se non bastasse Togepi è
quasi al limite... Cosa posso fare?- aggiunse, preoccupato per le
condizioni in cui versava il suo piccolo compagno -Forse sarebbe meglio
se lo richiamassi, per ora...- concluse mentre si teneva pronto a farlo
rientrare nella sua Pokè Ball... peccato che a farlo desistere fu
proprio lo stesso Togepi, il quale si era voltato verso di lui e gli
aveva fatto cenno di no con la testa -Ah, ma guarda... Quindi vuoi
ancora lottare?-
-Toge!- rispose sincero il Pokèmon Pallapunte.
-Ne sei sicuro? Guarda che quell'Umbreon si è rivelato davvero forte-
-Toge Toge- replicò il piccolo con tono coraggioso, come per
rassicurarlo.
-Immagino vorrai comunque provare, eh?- commentò il ragazzo -E va bene,
se proprio insisti, allora che ne dici se gli mostriamo la tua arma
segreta?-
-Toge!- sembrò annuire il Baby Pokèmon.
-Perfetto, allora vai e usa subito Metronomo!-
E come il ragazzo diede l'ordine, Togepi agitò le braccine come suo
solito e, dopo averle portate davanti a sé, improvvisamente venne come
preso da un moto di coraggio e caricò verso Umbreon, per poi sollevarlo
di peso e lanciarlo in aria, osservandone infine la rovinosa caduta sul
campo di battaglia. Usando il Pokèdex come riferimento, Alex scoprì poi
che la mossa scelta era stata Movimento Sismico, la quale aveva
visibilmente causato danni pesanti al tipo Buio essendo una mossa di
tipo Lotta. Grazie a ciò, il ragazzo poteva dirsi tornato in vantaggio,
ma Karen non fu dello stesso parere, che infatti ordinò al Pokèmon
Lucelunare di usare nuovamente Rivincita. Tale scelta si rivelò in
seguito un errore, in quanto ormai sia il moro che il suo piccolo
Pokèmon conoscevano bene quella mossa, che andò a vuoto grazie ad una
ritrovata agilità di Togepi, il quale su consiglio del suo Allenatore
utilizzò nuovamente Forzantica e travolse nuovamente Umbreon. Volendo
tentare il tutto e per tutto, Karen ordinò al suo Pokèmon di utilizzare
Finta in modo da confondere le idee all'avversario e coglierlo di
sorpresa, ma ancora una volta Togepi riuscì a schivare per un pelo
l'offensiva nemica e, dopo aver aspettato il "via" da parte di Alex,
dare il colpo di grazia al tipo Buio usando Bottintesta.
-Um...bre...- fu l'unica cosa che il volpino dal manto nero riuscì a
dire prima di crollare a terra, ormai esauto e con un livido bello
evidente sulla fronte.
-Non ci credo... Umbreon, il mio Pokémon migliore, sconfitto...-
esclamò con tono più che sorpreso Karen, per poi richiamare Umbreon
nella sua Ball e in seguito portare lo sguardo verso Alex -Non so
proprio cosa dire, sai? Hai avuto proprio un bel coraggio a voler
affrontare un Pokèmon pienamente evoluto come Umbreon usando un Baby
Pokèmon... però devo anche ammettere che siete stati entrambi in gamba-
-Beh, la ringrazio. Però se devo essere sincero la maggior parte del
merito va tutta a Togepi- rispose il moro, andando a prendere in
braccio il suo piccolo Pokèmon anziché farlo tornare nella sua sfera
-Di solito non lo faccio mai lottare in maniera così impegnativa, ma
prima di venire qui ho fatto tutto ciò che era in mio potere per
renderlo ancora più forte-
-E non si può dire che non ci sei riuscito...- replicò la giovane donna
in nero lasciandosi sfuggire una lieve risata -Ma tornando a noi...
Nella giornata finale ti attenderà l'ultima prova della Lega Pokèmon,
ma non credo ti servano molto gli avvertimenti, vero?-
-Proprio così- rispose il moro -Non mi aspetterà una lotta facile,
questo lo so... Ma giuro su me stesso e su i miei Pokèmon che ce la
farò ad ogni costo!-
Fine Cap.54
**L'Angolo dell'Allenatore** Beh, che dire.... Non è stato un ultimo
scontro incredibile? XD Grazie alla sua determinazione -nonché alla
forza del suo Togepi- Alex è riuscito a sconfiggere anche l'ultima dei
Superquattro, e ora punta dritto al confronto finale con Lance, il
Campione di Johto. Ce la farà, quindi, il nostro eroe a superare anche
questa ultima e difficile prova per poter dimostrare il suo valore?
Oppure il verdetto della Dea Bendata sarà diverso? Per sapere la
rispota a questa e ad altre domande, rimanete sintonizzati e in attesa
per l'ultimo e incredibile capitolo di Pokémon Journeys!
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Capitolo 55 *** Lo scontro conclusivo della Lega Pokémon! Lance, il Campione di Johto! ***
Capitolo 55 - Finale:
Lo scontro conclusivo della Lega Pokémon! Lance, il Campione di Johto!
Finalmente, dopo una lunga attesa durata quattro giorni, il momento che
tutti quanti aspettavano dall'inizio della Lega Pokèmon era finalmente
arrivato. All'interno della Sede Centrale, dalla reception agli alloggi
deli Allenatori, aleggiava un silenzio solenne che rispecchiava
del tutto l'atmosfera che si poteva percepire quel giorno. Alex non era
da meno, e infatti, una volta fatta una buona colazione, dato un'ultima
occhiata alla sua squadra ed essersi messo per l'ultima volta la divisa
da battaglia che tanto lo aveva contraddistinto durante quelle
giornate, si avviò con passo deciso e assieme ai suoi amici verso
l'ascensore che lo avrebbe portato all'ultima sala.
-Non è incredibile, Al? Ancora un'ultima lotta e sarà tutto finito!-
gli disse Matt.
-Puoi dirlo forte- rispose il moro, il cui sguardo sembrava già carico
di determinazione -Non vedo l’ora di cominciare, specie se ad
aspettarmi c’è il Campione in persona-
-Posso immaginare il tuo entusiasmo, però ricordati anche che non sarà
una lotta facile- gli ricordò Dylan.
-Già- aggiunse Fran -Soprattutto se durante tutti questi giorni hai
dovuto letteralmente affrontare più di una difficoltà per restare in
gara-
-Lo so, lo so- replicò il moro -E avverto anche di essermela vista
brutta, in alcuni momenti… Però questa volta è diverso. Se nelle
giornate precedenti avevo letteralmente affrontato i miei avversari “al
buio”, ovvero non sapendo quali tipi di Pokèmon e di strategie
avrebbero usato, nel caso di Lance non dovrebbero esserci così tanti
problemi-
-Non pensi di starti gasando un po’ troppo, adesso?- gli domandò la
ragazza dagli occhi nocciola -Non so se ti sei dimenticato ciò che era
successo con la Dragonite di Reika e con il Kingdra di Sandra, ma anche
sapendo che Lance è un Esperto nei tipi Drago non ti salverà da delle
possibili offensive devastanti-
-E tra l’altro- intervenne anche Amy -Anche se Typh e il resto del tuo
party sono forti, non possiedono alcuna mossa che possa indebolire o
contrastare i tipi Drago- aggiunse preoccupata -Mi auguro che tu abbia
in mente qualche piano che possa sopperire a tale mancanza, perché
altrimenti rischieresti grosso-
-In effetti, anche questo è vero…- disse il ragazzo dagli occhi verdi
con fare pensoso -Cavoli, ho paura che stavolta mi aspetterà un vero
inferno, questo è poco ma sicuro- aggiunse prima di mettersi a ridere.
-Guarda che non c’è niente da ridere!- lo riprese l’Allevatrice dai
capelli rossi -Questa è una cosa seria, e se perdi dovrai come minimo
aspettare l’anno prossimo per riprovarci! È forse questo ciò che vuoi?-
-Certo che non lo voglio, accidenti!- ribatté il moro, tornando subito
serio -E a parte tutto, visto che ormai siamo arrivati a questo punto è
inutile avere ripensamenti, giusto? Anche se non ho Pokèmon o mosse
adatte contro i tipi Drago, farò comunque del mio meglio con quello che
ho e in qualche modo me la caverò, magari improvvisando o creando delle
strategie sul momento-
-Beh, se si tratta di improvvisare, sei tu quello più adatto, Al- parve
dargli ragione Matt.
-Però come c’è una possibilità di successo ne esiste anche una di
insuccesso…- gli fece notare Dylan, dicendo il tutto con tono molto
serio ma appoggiandogli comunque una mano sulla spalla -In ogni caso,
anche se non sappiamo come finirà… Avrai tutto il nostro appoggio-
-Così come la nostra fiducia- gli disse Amy sorridendogli.
-Detto in termini più semplici…- si aggiunse Fran -Vai e fa’ vedere a
Lance di che pasta sei fatto!-
-Certo!- fu la pronta risposta di Alex -Lasciate fare a me e non
rimarrete affatto delusi! Ve lo assicuro!-
E dopo aver detto tali parole, il giovane di Borgo Foglianova attese
l’arrivo dell’ascensore assieme ai suoi amici, per poi salutarli una
volta salitoci sopra e infine venire condotto da esso all’ultimo piano
dell’edificio, vale a dire il decimo. Dopo essere sceso da lì, Alex
dovette poi camminare per un lungo corridoio, alla fine del quale si
ritrovò, con sua gran sorpresa, all’interno di una immensa arena per le
Lotte Pokémon, caratterizzata da un largo campo di lotta decorato agli
angoli con delle statue in pietra raffiguranti dei Draghi in posa
tranquilla, come fossero sul punto di porgere i loro rispetti davanti
allo sfidante. Dall’altra parte del campo vi era invece l’ultimo
potente avversario che il ragazzo avrebbe dovuto affrontare. Era un
giovane uomo alto e dai vividi capelli rossi, vestito con un’elegante
divisa blu dalle decorazioni dorate a cui faceva poi capolino un lungo
mantello nero dall’interno rosso. Egli, altri non era che il Campione
di Johto.
-Da quanto tempo, Alex…- esordì l’individuo con tono molto
professionale vista la sua carica -Alla fine, sembra che tu ce l’abbia
fatta sul serio a superare i Superquattro e a raggiungermi. In quanto
Campione, ti faccio le mie più sincere congratulazioni-
-Beh, è stata una lunga scalata, è vero… Ma come vedi adesso sono più
che pronto per affrontarti!- ribatté Alex, il cui tono sembrava molto
determinato nonostante l’apparente eccitazione che stava provando in
quel momento -E perdona se ti sembrerò un po’ arrogante, ma… Dato che
questo è un giorno importante, sappi che comincerò a fare sul serio sin
da subito, e che farò tutto ciò che sarà necessario per vincerti!-
-Se hai così tanta sicurezza nel dire ciò, vuol dire che in queste
giornate hai avuto modo di crescere e migliorarti sempre di più-
commentò invece il Campione, cominciando a tirare fuori una Pokè Ball
-Tuttavia, non credere che mi lascerò battere così facilmente. Se vuoi
il mio titolo, dovrai guadagnartelo dimostrandomi a pieno il tuo valore
come Allenatore-
-È proprio ciò che ho intenzione di fare!- ribatté il giovane dagli
occhi verdi, seguendo l’esempio di Lance e mettendo mano ad una delle
sue Pokè Ball -Avanti, Lance! Diamo pure il via all’ultima giornata
della Lega!-
-Con molto piacere!- aveva invece ribattuto il Campione, facendo
lievemente oscillare il suo lungo mantello -Preparati ad affrontare il
mio esercito di Draghi!-
E una volta scambiatisi tali parole, i due sfidanti non persero tempo e
lanciarono le loro rispettive sfere verso il campo di lotta. Il primo
ad uscire fu il Pidgeot di Alex, il quale aveva già spiccato il volo
maestoso, mentre il primo Pokèmon scelto dal Campione fu qualcosa che
stupì non poco il suo avversario, in quanto si trattava di una creatura
simile ad un volatile preistorico di colore grigio, munito di una
mascella piena di zanne affilate e di un paio di occhi scuri e feroci.
-Ma… Ma quello non è un Aerodactyl?!- aveva esclamato il moro -Ma come
è possibile?! Un Pokèmon del genere dovrebbe essere estinto ormai!-
-Perché quella faccia sorpresa?- replicò Lance -È vero che ai giorni
nostri sarebbe tecnicamente impossibile averne uno, ma grazie ai
prodigi della scienza lui e altri Pokémon ritenuti estinti possono
essere rigenerati dai loro stessi fossili- spiegò poi molto brevemente
-E inoltre, se ben allenato questo antico predatore può risultare un
osso molto duro-
-Beh, antico o attuale che sia, se l’avversario ha le ali non avrà
scampo contro la velocità di Pidgeot!- ribatté il ragazzo di Borgo
Foglianova -Avanti, Pidgeot! Usa Aeroassalto!-
-Pidgeoooooot!- ubbidì il tipo Normale/Volante, volano dritto verso il
suo avversario e tenendosi pronto a colpirlo con a sua mossa preferita.
-Aerodactyl! Schivalo e poi usa Fulmindenti!- ordinò invece Lance,
assistendo poi mentre il suo Pokèmon eseguiva con precisione l’ordine e
in seguito, dopo aver emesso un urlo feroce, si scagliava contro
Pidgeot e procedeva a causargli un danno superefficace con le sue fauci
elettrificate.
-Non farti intimorire, amico! Replica con Eterelama!- fu la pronta
risposta di Alex.
-Aerodactyl! Attaccalo usando Sgranocchio!- ribatté il Campione.
Nel confronto che ne seguì, Pidgeot sbatté le ali e scagliò l’Eterelama
contro Aerodactyl nella speranza di colpirlo. Il Pokèmon preistorico,
tuttavia, seppe sfruttare nuovamente la sua velocità per evitare
l’offensiva avversaria e poi procedere a lasciare nuovi danni al
Pokèmon Uccello, questa volta contando sulla potenza dei suoi denti
affilati. Volendo poi tentare una rimonta, Alex suggerì a Pidgeot di
ritentare con Aeroassalto, ma Lance lo anticipò sul tempo ordinando ad
Aerodactyl di usare Forzantica, mossa che si abbatté con una forza
quasi primordiale sul povero volatile. Temendo per il suo Pokèmon, Alex
fece la saggia scelta di richiamarlo, per poi tirar fuori un’altra Pokè
Ball e mandare al suo posto Ledian. Il cambio riuscì a riequilibrare un
po’ le cose, in quanto il Pokémon Pentrastra riuscì subito a portarsi
in vantaggio grazie a mosse come Pugnorapido e Cometapugno. Aerodactyl
però era ancora lungi dall’essere sconfitto, e infatti, dopo aver fatto
usare Retromarcia al suo Pokèmon, il ragazzo dagli occhi verdi cambiò
nuovamente la sua scelta e mandò in campo Butterfree, con la quale
prima usò Paralizzante al fine di rallentare la velocità del Pokèmon
preistorico, e successivamente approfittò della Paralisi per farlo
colpire a tutta forza da Ronzio, mossa che man mano che veniva usata
diventava sempre più forte. Grazie a tale strategia, Alex riuscì a
sconfiggere Aerodactyl e a guadagnarsi la sua prima vittoria contro
Lance.
-Una battaglia niente male, devo farti i complimenti- disse il Campione
mentre richiamava il Pokémon preistorico nella Ball -Ma dovrai fare
meglio di così se vorrai ottenere il mio titolo-
-Beh, nessuno ha detto che una sfida come la tua non sarebbe stata
facile- ribatté il moro -Sì, insomma, se ogni tanto non si affrontano
sfide più grandi di noi, dove starebbe il divertimento?-
-Su questo non posso che darti ragione, in effetti- disse poi l’Esperto
di tipi Drago, prendendo in mano una nuova Ball e facendo uscire la sua
seconda scelta, che con molta sorpresa da parte del suo giovane
sfidante, si rivelò essere un Charizard -E dato che le Lotte Pokèmon
sono prima di tutto un divertimento, assicurati di riuscire a
divertirti quel che basta onde evitare di venire spazzato via, ok?-
-Lo farò senz’altro!- fu l’ultima cosa che disse Alex prima di
richiamare la sua tipo Coleottero e mandare al suo posto Pidgeot, il
quale pur patendo ancora i danni subiti da Aerodactyl sembrava ancora
in ottima forma per continuare -Avanti, Lance! Diamoci dentro fino
all’ultimo!-
-Se è questo che vuoi davvero, mio giovane sfidante, allora ti
accontenterò. Ti avverto, finora con Aerodactyl sei riuscito a
cavartela, ma con Charizard e gli altri dovrai darti da fare ancora di
più!-
-Ah, sì? Non chiedevo di meglio, allora-
E fu con queste parole che i due sfidanti ripresero la lotta,
scatenando da lì in poi un combattimento tanto intenso e serrato quanto
incredibile e avvincente in cui Pidgeot, usando su consiglio del suo
Allenatore un’astuta combinazione vincente a base di Trespolo,
Aeroassalto e Volo, riuscì a resistere a Charizard e ai suoi potenti
attacchi infuocati, ottenendo così una meritata ma comunque
sofferta vittoria. Subito dopo, Lance mandò in campo il suo terzo
Pokèmon, Gyarados, con il quale riuscì a mettere in seria difficoltà
Pidgeot, che nonostante i suoi attacchi veloci finì inevitabilmente
K.O. a causa di un Gelodenti scagliato dallo stesso Pokèmon Ferocia.
Per rifarsi di ciò, il giovane di Borgo Foglianova decise poi di usare
nuovamente Butterfree, la quale riuscì a tenere testa al tipo
Acqua/Volante senza alcun problema di sorta, ma dovette poi cedere
quando fu lo stesso Gyarados a disfarsi di lei usando una potente
Idropompa. Sebbene avere due Pokèmon K.O. non fosse mai stato
considerato un problema per chiunque avesse mai affrontato una Full
Battle 6 vs 6, nel caso di Alex la cosa parve anche fin troppo seria,
tenendo pure conto della posta in gioco che era messa in palio durante
una sfida come quella contro il Campione. Pur essendo visibilmente teso
e inquietato a causa della forza dimostrata dai Pokémon di Lance, Alex
cercò di mantenere la calma il più possibile durante la fase successiva
della lotta, in cui mandò in campo Ledian e, sfruttando gli attacchi
veloci di cui era dotato, riuscì in seguito a mandare al tappeto
Gyarados. Pur avendo sconfitto tre Pokèmon di Lance, però, la battaglia
non poteva ancora definirsi tutta in discesa, in quanto lo stesso
Esperto di tipi Drago aveva infatti deciso di fare sul serio e mandare
in campo il Pokèmon che riteneva tra quelli più forti del suo party,
ovvero Dragonite. Non aspettandosi uno sviluppo del genere, Alex fu
tentato di richiamare Ledian e sostituirlo velocemente con Typhlosion,
ma in un secondo momento decise invece di voler comunque continuare,
sperando che con le mosse veloci del Pokèmon Pentastra sarebbe in
qualche modo riuscito a fare breccia sulle dure scaglie del Pokèmon
Drago. Tale speranza si rivelò subito malriposta in quanto Lance, non
essendo un Allenatore qualunque, ci mise solo tre mosse,
rispettivamente Tuononda, Tuono e Iper Raggio, per travolgere senza
pietà il tipo Coleottero. Grazie a quella tattica lo scontro sembrò
tornare equilibrato, ma Alex non si sentì particolarmente agitato da
ciò, e al contrario si sentì ancora più motivato, al punto che decise
di mettere mano alla Friend Ball e mandare in campo Heracross,
decisione di cui non si pentì in quanto, grazie alla determinazione
dello scarabeo rinoceronte e all’uso incisivo dei suoi attacchi più
forti come Megacorno e Zuffa, il giovane sfidante riuscì, seppur con
molta fatica, a sconfiggere il Pokèmon Drago. Le cose cominciarono però
a prendere una brutta piega quando Lance rivelò di possedere un secondo
Dragonite, visibilmente più forte e resistente del primo, che grazie ad
una combinazione tra Tuononda e Dragofuria mandò K.O. il povero Pokémon
Monocorno, ma non prima che quest’ultimo, su ordine diretto del suo
Allenatore, riuscisse a causargli qualche danno pesante grazie a Zuffa,
sebbene tale mossa gli avesse visibilmente fatto abbassare la guardia
dopo essere stata usata contro il primo Dragonite. La rimonta e la
susseguente rivincita tuttavia non tardò ad arrivare, e infatti Alex,
pur sapendo dei rischi che avrebbe corso, mandò in campo Togepi per
contrastare l’offensiva dell’imponente tipo Drago. Nonostante un inizio
lento dovuto al solito incauto uso di Metronomo, il Baby Pokèmon riuscì
in ogni caso a ribaltare le carte in tavola grazie a Extrasenso e
Forzantica, arrivando persino ad evolversi sotto gli occhi increduli di
tutti i presenti e diventare un Togetic. Grazie anche all’essersi
evoluto, il Pokèmon Felicità si sentì libero di scatenare la sua
rinnovata forza contro il Pokèmon Drago, che finì inevitabilmente
sconfitto. Ora a Lance rimaneva solo un Pokèmon, e sapere ciò parve
riaccendere la speranza negli occhi del giovane dai capelli neri, ma
non fu che un flebile fuoco di paglia quando si scoprì che l’ultimo
avversario consisteva in un terzo Dragonite, a cui bastò solo una sola
mossa, e cioè Fuocobomba, per sconfiggere Togetic in un colpo solo,
senza che questi poté alzare la minima difesa. Tale atto di forza
convinse Alex che ormai la lotta era già giunta al suo apice, ma per
far sì che tutto si concludesse nel migliore dei modi non gli bastò
altro che mettere mano alle sua ultima Pokè Ball e mandare in campo il
suo primo Pokémon nonché inseparabile Starter: Typhlosion!
-Sembra che alla fine tutti i preparativi siano stati completati, non
credi?- gli domandò Lance -Hai lottato con le unghie e con i denti per
resistere, ma ti manca ancora un Drago da battere-
-Lo so, e ad essere sincero non sono così sicuro se riuscirò a farcela-
rispose il ragazzo -Certo, non nascondo che è grazie alla forza dei
miei compagni se sono giunto fino a questo punto, ma ciò non toglie che
tu sia senz’altro l’Allenatore Esperto più forte contro cui mi sia mai
confrontato-
-Mi fa piacere sentirti dire queste parole, ma se vuoi aggiungere altro
ti consiglierei di tenerlo dopo la fine della nostra sfida, visto che
abbiamo ancora un ultimo scontro-
-Nessun problema. Avanti, Typh! Facciamo vedere a quel Dragonite di che
pasta siamo fatti!-
-Typhooo!- rispose il Pokèmon Vulcano, pronto più che mai a combattere.
E senza aggiungere nient’altro, i due sfidanti diedero il via
all’ultima parte della loro lotta. A cominciare fu Alex, che mandò
all’attacco il suo tipo Fuoco facendogli usare Lanciafiamme, mossa che
il Pokèmon Drago subì in pieno ricevendo non pochi danni, sebbene
smorzati in gran parte grazie alle sue scaglie. Il turno successivo fu
di Lance, il quale ordinò al suo Pokèmon di attaccare usando Oltraggio,
attacco che fin da subito travolse Typhlosion con tutta la sua potenza.
Non facendosi intimorire, il Pokèmon Vulcano ritornò alla carica usando
Ruotafuoco su ordine del suo Allenatore, ma tale assalto venne
purtroppo mandato a vuoto in quanto a Dragonite bastò spiegare le ali e
librarsi in volo per evitare l’attacco, replicando inoltre con un’altra
ondata d’energia violacea tipica della mossa Oltraggio. La battaglia
però era appena incominciata, e infatti Alex approfittò del fatto che
Dragonite era in volo per ordinare al suo Starter di attaccarlo con
Lanciafiamme, nella speranza di potergli fare qualche danno. Tale
tattica, però, riuscì a funzionare solo parzialmente in quanto il tipo
Drago, forte delle sue scaglie, era sì danneggiato ma non abbastanza
per essere considerato meno pericoloso, e ciò ovviamente non gli impedì
di scagliare per la terza volta la mossa Oltraggio contro Typhlosion,
causandogli danni ancor più pesanti dei precedenti. Tuttavia, col
passare della lotta, complice anche l’effetto collaterale di Oltraggio
che causò Confusione al tipo Drago, le cose migliorarono a favore di
Alex e del suo tipo Fuoco, il quale riuscì a mandare a segno non pochi
colpi a base di Lanciafiamme e Comete, anche se ciò non sembrò ancora
abbastanza per assicurare la meritata vittoria. Al contrario, infatti,
una volta che Dragonite tornò in sé, Lance non ci pensò due volte ad
ordinargli di eseguire il suo attacco più potente, vale a dire l’Iper
Raggio. Nel giro di pochi secondi, il valoroso Pokèmon Vulcano venne
letteralmente spazzato via dal raggio energetico dell’avversario, e
allo stesso tempo il suo Allenatore temette che per lui la sfida della
Lega Pokèmon fosse giunta alla conclusione… tuttavia, una volta che le
nubi sollevate dall’esplosione di Iper Raggio si furono diradate, il
ragazzo notò che il suo Starter, nonostante i danni pesanti ricevuti e
una stanchezza fisica non indifferente, era ancora in piedi. In un
primo momento, entrambi gli sfidanti e con loro l’intero pubblico
ipotizzò che si fosse trattato di un colpo di fortuna, o forse anche di
un miracolo, ma tali pensieri vennero poi messe da parte quando
Typhlosion, dopo aver fatto divampare ancora una volta le fiamme sul
suo dorso, lanciò un immenso ruggito carico di determinazione,
attivando nel frattempo anche la sua Abilità Aiutofuoco, la quale lo
fece ricoprire di un intenso bagliore rosso vivo. Intuendo che il suo
partner era pronto a dare il massimo per vincere, Alex non si fece
sfuggire l’occasione e, mentre ripensava soddisfatto a tutte le
avventure vissute finora assieme ai suoi compagni e ai suoi Pokèmon,
ordinò a Typhlosion di attaccare Dragonite usando Fuocobomba. In un
attimo, Dragonite venne letteralmente avvolto dalle fiamme
dell’attacco, per poi cadere a terra completamente esausto e sconfitto.
-Ce… ce l’abbiamo fatta?- domandò uno stupito Alex rivolto al suo
Starter -A-Abbiamo vinto, vero?-
-Typhooo…- annuì stancamente il Pokèmon Vulcano.
-Oh, cavoli… ancora non ci credo…- mormorò il moro, per poi lasciarsi
andare ad un sorriso euforico e gridare -Evvivaaaaa! Ho vintooooooo!-
mentre improvvisava una sorta di danza della vittoria assieme al suo
Starter -Siamo stati incredibili! Ma che dico, fantastici! Anzi no,
abbiamo vinto e stravinto!-
-Davvero notevole- commentò Lance, mentre richiamava Dragonite nella
Pokè Ball e gli concedeva il giusto riposo -Nonostante la sua squadra
fosse in svantaggio contro i miei Draghi, Alex combattuto egregiamente
ed è riuscito a vincere…- aggiunse per poi sorridere soddisfatto -È
diventato proprio un vero Campione-
In seguito all’incredibile quanto epica vittoria conquistata contro
Lance, Alex venne poi reso partecipe dei dovuti festeggiamenti da parte
dello staff della Lega Pokèmon, il quale lo incoronò Campione annuale
della Lega a tutti gli effetti e gli fece ricevere più volte le
congratulazioni da parte dei Superquattro e di Lance stesso, il quale
successivamente lo prese da parte e lo portò con sé dentro una stanza
molto particolare, il cui aspetto sembrava essere simile ad una sorta
di sala medica che si poteva trovare all’interno di un qualsiasi Centro
Pokèmon, solo molto più spaziosa e munita di una sorta di enorme
macchinario collegato ad un computer portatile.
-Cavoli, che silenzio… sembra che non venga visitata da secoli, eppure
è persino così ordinata- commentò Alex dandosi un’occhiata in giro -Che
cos’è questa stanza?-
-La Sala d’Onore- rispose Lance, impostando il misterioso macchinario
tramite il portatile -Essa non è altro che una stanza dove i dati chi
ha ricevuto il titolo di Campione vengono registrati e conservati come
ricordo delle loro valorose battaglie ed esperienze-
-Sul serio? Caspita, certo che quelli della Lega Pokèmon fanno proprio
le cose in grande-
-Già… E nonostante il tempo che passa, questa Sala è come una seconda
casa per me, che ricevetti il titolo solo diversi anni fa-
-Deve essere stata una bella soddisfazione non è vero?-
-Puoi ben dirlo, Alex, puoi ben dirlo… ad ogni modo, direi che è giunto
il momento che anche tu provi tutto ciò… la sensazione di aver percorso
questo tuo viaggio fino alla fine, e la gioia che si prova nell’aver
dimostrato il proprio valore assieme ai propri Pokèmon… questo, e altro
ancora, verranno custoditi per sempre negli annali della Lega-
Una volta detto ciò, Lance fece avvicinare Alex al macchinario,
intimandogli poi di lasciare lì le sue Pokè Ball e la sua Scheda
Allenatore. Mentre il macchinario si attivava e procedeva con la sua
analisi e registrazione, il ragazzo non poté fare a meno di tornare
indietro con i ricordi e ripercorrere mentalmente tutte le sue imprese
fino a quel giorno, dal ricevere il suo primo Pokémon alle conoscenze e
amicizie fatte durante il viaggio, passando anche per le intense Lotte
in Palestra, le battaglie contro il Team Rocket e, ovviamente, le sfide
con il suo Rivale. Ne aveva passate tante, tra momenti belli e momenti
tristi, ma alla fine ce l’aveva fatta, divenendo il miglior Allenatore
della Regione. Ma anche se questo sogno si avverava, non si poteva mai
sapere se il giovane di Borgo Foglianova ne avesse altri da inseguire
in futuro.
-È stata proprio una gran bella avventura…- mormorò Alex mentre
sorrideva alla vista della sua “foto ricordo” per la Sala d’Onore, la
quale lo ritraeva, sorridente e fiero, assieme ai suoi Pokèmon.
Fine
**L'Angolo dell'Allenatore** Ebbene sì... dopo ben 55 capitoli di pura
avventura, questo lungo viaggio e con esso questa lunga storia giungono
alla fine. E' stata una vera e propria epopea, ma alla fine Pokèmon
Journeys ha raggiunto la sua degna conclusione. Ammetto che ci sono
parecchie cose che potrei dire, dato che ormai la fiction è arrivata
alla fine, ma penso che mi limiterò a ringraziare tutti quelli che
hanno avuto la gentilezza di seguirmi per tutto questo tempo, così come
coloro che hanno lasciato una breve recensione o hanno aggiunto questa
storia tra le preferite, le seguite o le ricordate. Tuttavia, non vi
assicuro, o cari lettori, se in futuro Alex e i suoi ritorneranno alla
carica, pronti per nuove sfide e avventura... però finché c'è vita, c'è
speranza, no? Perciò restate sintonizzati e... alla prossima storia!
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