You are the only exception.

di Roby_FuckingPerfect
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** And I need you like a heart needs a beat. ***
Capitolo 2: *** Tears don’t mean you’re losing, everybody’s bruising. ***
Capitolo 3: *** Nice to meet you..Oh no! ***
Capitolo 4: *** Il tango è passione, ed è la passione che unisce due corpi. ***
Capitolo 5: *** Use to tell me sky’s the limit, now the sky’s our point of view. ***



Capitolo 1
*** And I need you like a heart needs a beat. ***


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"And I need you like a heart needs a beat, but that's nothing new."
(Timbaland ft. One Republic - Apologize)

Chapter one
 

8  years before

"Tregua, tregua!"- Urlò la bambina guardando il sorriso strafottente dell'amico.
"No, prima devi chiedermi scusa per avermi rubato le caramelle"- Continuò il moro.
"Non lo farò mai"- Rispose a tono la rossa.
"E allora preparati a soffrire"- Disse prima di ricominciare a farle il solletico insistentemente.

                                                                              ****

Jenny si svegliò di soprassalto toccandosi il cuore con una mano, così come faceva da quasi dieci anni.
Scese dal letto poggiando i piedi nudi sul pavimento freddo e infilò la vestaglia di seta bianca, prima di recarsi in bagno.
Ancora pensierosa per l'ennesimo sogno, si richiuse la porta alle spalle poggiandosi di schiena e strisciando a terra.
Sentiva le lacrime farsi spazio fra le sue guancie, per poi scendere lente.
Erano calde e amare, quasi bruciavano al contatto con la sua pelle.
Piangeva silenziosamente, singhiozzando di tanto in tanto. Ormai era diventata un'abitudine, ma non poteva fare a meno di sfogarsi così.
Non poteva fare a meno di pensare a lui, di pensare a tutti i momenti passati con lui.
Erano trascorsi ormai otto anni da quando Jenny aveva dovuto separarsi da lui, seppur contro la sua volontà.
Otto lunghi anni passati in sua assenza. Otto lunghi anni da quando si era trasferita.
I suoi genitori avevano avuto un'opportunità di lavoro a Los Angeles, e così era stata costretta a lasciare la sua amata Londra.
E oltre ad abbandonare casa sua, aveva abbandonato lì metà del suo cuore.
Metà della sua vita: il suo migliore amico.
Non si erano mai più sentiti dal giorno della sua partenza, nonostante sapessero dove rintracciarsi.
Nessuno dei due aveva mai cercato l'altro, forse per paura di non essere più come prima.
Di non essere più come da bambini, felici e senza pensieri.
Troppe volte aveva desiderato salire su un aereo e tornare da lui, ma troppe volte era stata bloccata dalla paura.
Dalla paura di trovarlo diverso, d'altronde era passato davvero tanto tempo e persino lei era cambiata totalmente.
Al posto della solita treccia, ora, teneva i suoi boccoli rossi liberi e non portava più quegli enormi occhiali neri, che sminuivano di gran lunga i suoi occhioni verdi.
Sognava ogni notte loro due, le loro risate, i loro sorrisi e i loro litigi.
Ma più di ogni altra cosa, sognava di essere stretta a lui.
Di rintanarsi fra le sue braccia, così come faceva quando aveva paura del buio.
E gli mancava, eccome se gli mancava.
Gli mancava ogni cosa di lui, dal suo profumo alla sua risata.
E pensare che aveva dovuto trascorrere tutti quegli anni in assenza del suo sorriso che tanto amava.
Era inutile, Jenny aveva bisogno di lui.
Aveva bisogno di Zayn.



 

I'M BACK, YEAH BITCH!

Per vostra enorme sfortuna..ehm FORTUNA, sono di nuovo qui a rompervi le scatole C:
Contente?
Per prima cosa, vorrei scusarmi per aver interroto la FF su Bieber. Non avete idea di quanto mi dispiaccia non poterla continuare, mi ero affezzionata:')
Ma soprattutto vorrei ringraziare tutte quelle ragazze che mi hanno contattato in privato chiedendomi che fine avessi fatto: GRAZIE, GRAZIE E GRAZIE ANCORA!
Passando a questa nuova schifossissima Fan Fiction, parto con il dire che il banner fa TOTALMENTE SCHIFO, LO SO D:
Ma questo è tutto quello che riesco a fare, momentaneamente .-.
Per il resto, è un'idea che mi ronza in testa da circa due mesi e che sto cercando di eleborare nel migliore dei modi!
Spero vivamente di non deludere le vostre aspettative e vi chiedo di prendere questo capitolo così com'è, dato che è soltanto una descrizione di ricordi e pensieri.

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, non so ancora a che ritmo andranno, ma vi prometto che farò del mio meglio per caricarli in fretta!
Adesso la smetto con queste chiacchere inutili, anche perchè sta diventanto uno spazio autrice chilometrico!:O
Un bacione bellezze, fatemi sapere cosa ne pensate!


 

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Capitolo 2
*** Tears don’t mean you’re losing, everybody’s bruising. ***


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"Tears don’t mean you’re losing, everybody’s bruising,
Just be true to who you are."
(Jessie J - Who you are)


Chapter two
 



Jenny camminava tra i corridoi gremiti di gente da ben dieci minuti cercando la sua nuova aula, e l'unica cosa che voleva non accadesse era arrivare in ritardo il suo primo giorno da universitaria.
Aveva deciso di frequentare i corsi d'arte data la sua enorme passione per i dipinti e le sculture, nonostante i suoi genitori l'avessero più volte indirizzata verso la letteratura.
Sin da piccola ritraeva tutto ciò che la ispirava su un foglio, anche se alla fine il risultato non era dei migliori. Ma poco importava, col tempo aveva acquisito delle capacità artistiche straordinarie.
Un'altra delle sue più grandi passioni era la letteratura, veniva completamente rapita da qualsiasi cosa riguardasse la poesia.
Proprio per questo motivo scegliere i corsi da frequentare era stato faticoso. Ma in fondo aveva scelto ciò che piaceva più a lei, e non ai suoi genitori.
Dopo vari tentativi era finalmente riuscita a trovare la classe, e un pò timorosa bussò cautamente.
Solo dopo aver udito un "avanti" provenire dall'interno della stanza, decise di entrare.
Non appena mise piede nell'aula, si ritrovò gli occhi della maggior parte degli studenti puntati adosso e quelli particolarmente spazientiti del professore, che dopo qualche attimo di silenzio iniziò a parlare.
"Non tollero ritardatari alle mie lezioni. Per oggi chiudo un occhio solo perchè è il primo giorno, signorina...?"- L'uomo parlò con voce possente.
"Jenny, Jenny Caffrey"- Rispose con fermezza lei.
"Bene, signorina Caffrey. Non perdiamo ulteriore tempo: prenda posto."
La rossa, come ordinato da Mr. Richards, si diresse a passo spedito verso uno dei tanti  posti prendendo successivamente un penna ed un quaderno su cui  appuntare le parti fondamentali della lezione che il professore aveva ripreso a spiegare.
"Ignoralo, ne ha già rimproverati tre"- Sbottò una ragazza minuta con degli occhiali spessi, facendo sussultare Jenny.
"Non è l'inizio che avevo immaginato, ma poteva andarmi peggio"- Continuò con tono basso la rossa.
"In effetti hai ragione. Comunque io sono Rosmarie,anche se in realtà tutti mi chiamano Rose"- Sorrise porgendole una mano.
"Come avrai già capito io sono Jenny e diciamo che non ho un vero e proprio soprannome, se non quello che mi era stato attribuito dal mio migliore amico tempo fa"- Ricambiò la stretta con aria malinconica.
"Che ti prende?"- Chiese allarmata la ragazza, notando l'improvviso cambiamento d'umore.
"Oh, niente..vecchi ricordi che ritornano in mente"-
"E' successo qualcosa con questo tuo amico?"- Azzardò la bionda.
"No, è che non ci vediamo daa circa otto anni e non ho idea di che fine abbia fatto e di come sia adesso. So solamente che mi mancano tremendamente tutti i momenti passati con lui."- Cercò di spiegarle lei con molta calma.
"Mi dispiace Jenny, davvero."-
"Fa nien.."- La rossa non riuscì a terminare la frase, che venne interrotta da Mr. Richards.
"Signorina Caffrey, non solo arriva in ritardo alla lezione, in più chiacchera tranquillamente."
"Mi scusi professor Richards"- Riuscì a dire solo queste due parole, dato che lui riprese con il suo monologo non appena ebbe finito di rimproverarla e lanciarle un'occhiataccia.
Non appena Jenny abbassò gli occhi, trovò un bigliettino bianco attaccato al suo quaderno, con su scritto:
"Peggio di così mi sa che non poteva proprio andarti e,dato che in parte è colpa mia, devo farmi perdonare. Che ne diresti di venire ad una festa che ha organizzato mio fratello domani? Così magari ti svaghi un pò."- Guardò Rose di sfuggita, per poi prendere una penna e risponderle.
"Direi che è una buona idea"- Jenny lo passò alla bionda che, dopo averlo letto, le sorrise istintivamente.

 ***

Dire che quell'edificio era enorme, era davvero riduttivo. Per non parlare della sala mensa dove, in quel preciso istante, vi erano più o meno duecento ragazzi intenti a parlottare fra di loro.
Jenny doveva ancora abituarsi all'idea di dover affrontare tutto questo, ma sapeva che, così come aveva sempre fatto, sarebbe riuscita a superare anche questo periodo della sua vita.
Perchè lei doveva riuscire a finire tutti i corsi, per poi ritornare a Las Vegas. L'aveva promesso a se stessa, e doveva assolutamente riuscire a farlo.
Era il suo obiettivo da troppo tempo ormai e non poteva permettersi di sbagliare, soprattuto se si trattava della città in cui era nata e che amava alla follia.
"Jenny..Jenny!"- Da lontano vide Rose sbracciare nella sua direzione.
Velocemente prese il suo vassoio e si diresse verso la bionda, notando altri quattro ragazzi intenti a scherzare, accomodandosi in una delle sedie.
"Grazie, se non fosse stato per te, sarei rimasta con il vassoio in mano aspettando che si liberasse qualche posto"- La bionda le sorrise, facendo un gesto di noncuranza con la mano.
"Bene, adesso che sei arrivata, possiamo iniziare le presentazioni"- I quattro ragazzi smisero immediatamente di parlare voltandosi verso le due.
"Io sono Niall, il fratello di Rose"- Iniziò un biondino dagli occhi cielo.
Jenny non ebbe il tempo di rispondere, che un ragazzo con una massa di ricci in testa continuò sorridendo maliziosamente.
"Harry Styles"- Disse posando un lieve bacio sulla mano della rossa.
"Ma la vuoi smettere di fare il cascamorto?!"- Sbuffò un moro con due occhi azzurri chiarissimi, scatenando le risate di tutti.
"Ciao, io sono sono Louis e lui è Liam"- Finì indicando l'ultimo che le rivolse un sorriso imbarazzato.
"Io sono Jenny, Jenny Caffrey"- Sorrise ad ognuno di loro.
"Mia sorella mi ha appena detto che verrai anche tu domani"-
"Si, credo che mi farebbe bene"- Rispose con fare gentile.
"Farebbe bene a tutti noi vederti.."- Le schiacciò un'occhio il ricciolino che subito dopo ricevette un piccolo schiaffo dietro la nuca.
"Scusalo, ma ha gli ormoni in subuglio. Povero piccolo!"- Louis continuò, accarezzando i ricci di Harry con finta comprensione.
"Sono le ragazze che mi fanno questo effetto, soprattutto quelle particolarmente carine"- Si difese guardando nuovamente Jenny, che arrossì violentemente.
"Finalemente!"- Sbottò improvvisamente Liam, allontanandosi dal tavolo e rispondendo al telefono
I ragazzi si scambiarono un'occhiata, per poi tornare a scherzare fra di loro. Erano davvero un gruppo di pazzi e nonostante Jenny li avesse appena conosciuti, era sicura che fosse così.
Alzando lo sguardo, notò Liam gesticolare nervosamente parlando al telefono e cercò di ascoltare la conversazione per quanto le fosse permesso, dato che le risate dei ragazzi superavano di gran lunga il tono di voce del moro.
"Ma dove diavolo sei? Pensavamo pranzassi insieme a noi..."- Forse era la sua ragazza, pensò subito.
"Sei il solito, non cambierai mai..va bene, ci vediamo domani"- No, non poteva essere una ragazza. Che fosse gay? No, sarebbe stato a dir poco uno spreco.
Liam chiuse la chiamata tornando a sedersi e sorridendo di sfuggita a Jenny.

 

***
 

One day later


Jenny era sicura di non aver mai visto una casa così grande in ventanni di vita. Dall'esterno si poteva benissimo sentire la musica assordante e il vocio della gente.
Suonò un pò incerta il campanello, per poi stringersi nel piccolo giubotto di pelle a causa del vento che soffiava.
"Eccoti finalmente"- Rose corse ad abbracciarla facendola accomodare all'interno.
"E' davvero bellissima"- Disse osservandosi intorno.
"Si, ed è una fortuna che i miei genitori siano in Australia dai nonni"- Sorrise trascinandola verso la cucina.
"Ciao bellissima"- Harry le stampò un bacio sulla guancia, mentre Niall e Louis le sorrisero calorosamente.
"Sbaglio o manca un componente?"- La rossa prese un bicchiere di champagne che le aveva porto Niall e iniziò a berne un pò.
"Credo sia in piscina"- Rose la prese per mano uscendo successivamente da una delle porte che conducevano all'esterno.
In giardino vi era davvero il caos: chi ballava, chi beveva, chi fumava e chi schizzava acqua dappertutto stando in piscina. Jenny notò anche alcune coppiette stese sul prato a guardare le stelle e sbaciucchiarsi.
Mentre cercava di passare in mezzo alla folla andò a sbattere contro qualcuno perdendo quel poco di equilibrio che aveva grazie ai tacchi.
"PRESA"- Sentì urlare ad un tratto, mentre due mani si posarono saldamente sui suoi fianchi.
Jenny aprì gli occhi lentamente notando due occhi color cioccolato fissarla intensamente. Due pozze così scure da farle quasi paura.
"Jenny, Jenny tutto bene?"- Rose si fece spazio fra la folla, che nel frattempo si era accerchiata attorno ai due, accompagnata da un Liam interamente bagnato.
La rossa cercò di alzarsi annuendo successivamente, mentre Liam le circondava le spalle con un braccio.
"Sicura di non esserti fatta male?"- L'amica continuava a chiederle camminando a passo spedito verso la porta.
"Per la millesima volta, si sto bene"- Stavano per entrare quando Jenny si voltò per cercare con lo sguardo il moro che l'aveva "salvata" da una rovinosa caduta, ma di lui non c'era traccia.
"Non voglio essere insistente come Rose, ma va tutto bene?"- Le chiese Liam, notando il suo sguardo spostarsi da una parte all'altra.
Jenny annuì titubante stringendosi ulteriormente al corpo bagnato di Liam, nonostante una parte di lei avrebbe voluto chiedergli chi fosse quel ragazzo dagli occhi ipnotici.



 


Ciao mie bellissime carote (?)
Rieccomi qui a postare un'altra cacchina.
Perdonate gli errori, ma non ho avuto tempo per ricontrollare. Fatemi sapere con una recensione se vi va, mi farebbe davvero piacere.
Il prossimo capitolo arriverà fra un bel pò di tempo, me lo sento. Devo riuscire a recuperare alcune materie entro un mese (impresa ardua).
Un bacio bellezze!
Vostra, Rò



 

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Capitolo 3
*** Nice to meet you..Oh no! ***


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"Your smiling but where close to tears, even after all these years
we just now got the feeling that where meeting for the first time."
(The Script - For The First Time)


Chapter three




Era passata esattamente una settimana da quella festa a casa dei fratelli Horan e Jenny non riusciva ancora a togliersi dalla mente quegli occhi in cui si era persa solo pochi secondi, prima che il proprietario di quelle due pozze color cioccolato sparisse.
Più volte in quei giorni si ritrovò ad immaginarsi nuovamente fra le braccia dello sconosciuto e altrettante volte cercò di scacciare via quei pensieri con docce fredde.
Si, era davvero convinta che fare una bella doccia gelata eliminasse ogni pensiero, ma solo in quella occasione si rese conto che per la prima volta in tutta la sua vita questo metodo aveva fallito disastrosamente.
Era quasi diventata un'abitudine svegliarsi a causa dei sogni sul bel moro, e anche quel giorno il suo sogno/incubo venne interrotto dal suono assordante della sveglia posta sul comodino.
Con uno scatto fulmineo, allungò il braccio e mise fine a quel suono che tanto odiava. Si stiracchiò un pò e spostandosi le coperte di dosso si alzò lentamente.
Quella mattina doveva arrivare in tempo dato che aveva promesso a Rose di farle compagnia a comprare un regalo per il compleanno di Niall.
Prese le prime cose che trovò nell'armadio ed entrò in bagno chiudendosi la porta dietro, Così come da routine, si sfilò il pigiama infilandosi velocemente dentro la doccia e spostando la leva della temperatura verso il lato freddo.
E proprio come da programma, l'immagine di quegli occhi si impossessò violentemente della sua mente. Li aveva osservati solo per pochi secondi, eppure le pareva di averli già visti.
Ma dove? Non riusciva proprio a darsi pace. Così chiuse di botto il getto d'acqua, stanca di tutte quelle paranoie e uscì dalla doccia. Dopo essersi vestita scese di corsa le scale recandosi nella cucina stranamente deserta, dove al centro del tavolo di legno bianco vi era attaccato un bigliettino.
Lo prese e lesse distrattamente il contenuto: Io e tuo padre siamo usciti dieci minuti prima, scusa ma dovrai andare a piedi per oggi. A stasera, mamma.
"Perfetto"- sbuffò accartocciando il pezzo di carta e lanciandolo nel cestino. Aprì il frigorifero e dopo aver preso il latte decise di approfittare dell'assenza di sua madre iniziando a bere direttamente dal cartone mentre si avvicinava distrattamente alla finestra. Notò alcune minacciose nuvole farsi spazio nel cielo e realizzò che sarebbe stato meglio uscire di casa prima che iniziasse il diluvio universale.
Afferrò velocemente la borsa e il suo immancabile giubotto di pelle nera e uscì attraversando il vialetto di casa.
Dopo soli cinque minuti, come aveva già previsto, iniziò a piovere ed essendo ormai troppo distante da casa, decise di continuare la strada a piedi nonostante non avesse con se un ombrello. Cercò di coprirsi il più possibile, ma poi lasciò perdere il suo tentativo: era bagnata fin dentro le scarpe.
Era quasi arrivata quando, improvvisamente, una macchina passò tanto velocemente da schizzarle così tanta acqua che, se non avesse avuto la bocca chiusa, era certa le sarebbe entrata anche lì.
"Ma porca miseria, dove guardi? Non credo di essere invis..."- Jenny iniziò ad urlare per poi bloccarsi di colpo.
Il finestrino oscurato si abbassò per lasciare posto al viso di un ragazzo che aveva già visto. Capelli neri sistemati perfettamente in una cresta, orecchino nero stile "Chris Brown", bocca perfetta, carnagione scura e un paio di rayban neri.
Non riusciva a ricordare chi fosse, nonostante si sfrorzasse di pensare. Ad un tratto, si tolse gli occhiali e quasi Jenny non si affogò con la sua stessa saliva. Due pozze color cioccolato la scrutavano attentamente mentre le sue labbra assumevano un sorrisetto di scherno.
Era lui. Il ragazzo che alla festa di Niall e Rose che le aveva risparmiato una bella caduta. Com'era possibile che non si ricordasse il suo viso, ma solamente i suoi dannati occhi?
"Non è stato molto carino, lo ammetto, ma a quanto vedo non eri particolarmente asciutta prima"- Aprì bocca continuando ad osservarla mentre tentava di non ridere. Di sicuro non l'aveva riconosciuta.
Jenny era a conoscenza dello stato in cui fosse: i suoi capelli rossi, inizialmente mossi sulle punte, adesso erano attaccati al viso, mentre quel poco di mascara che aveva era iniziato a colare.
Ma nonostante questo, le sembrava corretto che le chiedesse scusa.
"In effetti si, ma potevo decisamente fare a meno di quest'ondata d'acqua."- Rispose a tono mostrando un pizzico di sarcasmo nella voce.
"Ti ho appena fatto risparmiare sull'acqua, dato che non ci sarà bisogno di farti una doccia. Credo proprio di meritare almeno un grazie."- Continuò lui dipingendosi sul viso un ghigno.
"Scherzi, vero?"- Lo guardò incredula mentre lui le faceva l'occhiolino e ripartiva a tutta velocità.
La pioggia era quasi completamente cessata, così Jenny riprese a camminare mentre estraeva dalla borsa un elastico e cercava di legarsi i capelli in una coda mal fatta.
Poteva quel ragazzo essere più stupido di così? Pensò mentre ripensava alla scena di pochi minuti prima.
Non solo l'aveva riempita d'acqua ovunque, per di più non si era nemmeno degnato di chiederle scusa. Anzi, aveva cercato di sdrammatizzare il tutto con una delle battutte più squallide che Jenny avesse mai sentito.
Smise di maledire mentalmente quel ragazzo non appena arrivò davanti all'ingresso dell'università dove Rose l'aspettava a braccia conserte sbattendo freneticamente un piede a terra.
"Si può sapere dove diavolo ti eri cacciata? Ti avrò mandato come minimo dieci messaggi"- La raggiunse velocemente la bionda guardandola dalla testa ai piedi.
"Come puoi notare con i tuoi occhi, ho avuto un imprevisto. Hai trovato il regalo?"- Le chiese entrando accompagnata dall'amica.
"Per tua enorme fortuna si, Liam si è offerto di farmi compagnia."- Sorrise mostrandole una maglietta con su scritto "I LOVE EAT".
"Sono sicura che gli piacerà. Adesso ho il corso di storia, ci vediamo a mensa."- Jenny si allontanò per poi dirigersi di fretta nella grande aula.
Era la prima lezione di storia alla quale assisteva e si era ormai rassegnata all'idea di essere in ritardo, ma appena entrò fece un sospiro di sollievo notando che il professore non era ancora arrivato, così andò a sedersi in uno dei banchi ancora vuoti.
Dopo pochi secondi il professor Davis fece il suo ingresso mettendo fine alle chiacchere e iniziando subito a spiegare la prima lezione dell'anno.
Come al suo solito, Jenny, estrasse dalla borsa vecchi appunti delle scuole superiori riguardanti la stessa lezione e, dato che l'argomento lo aveva già affrontato l'anno prima, scrisse solo alcune piccole annotazioni che le sarebbero state di certo utili.
Erano passati circa dieci minuti dall'inizio della lezione quando di botto si sentì bussare alla porta, che si aprì solamente quando il professore disse un semplice "avanti".
"Oh, come al solito in ritardo. Cerchi di arrivare in orario la prossima lezione o resterà fuori, adesso si vada a sedere e cominci a prendere a punti."- Jenny, troppo occupata a rileggere tutto ciò che era riuscita a scrivere sui romani, non prestò alcuna attenzione al povero ritardatario.
Sorrise al pensiero della sua prima lezione e al fatto che si sarebbe voluta volentieri sotterrare nel momento in cui gli occhi di tutti erano posati su di lei.
"Che hai da ridere?"- Per poco non cadde dalla sedia, quando una voce le giunse alle orecchie.
Non appena si girò, andò a scontrarsi nuovamente con il moro dagli occhi che aveva sognato così tante volte in soli sette giorni.
"Oh, sei la ragazza a cui ho fatto una bella doccia stamattina."- Continuò con la sua solita faccia da schiaffi.
"Non credo bisogni chiedere a qualcuno il permesso per ridere, o forse mi sbaglio?"- Rispose continuando a seguire, per quanto potesse riuscirci, la lezione.
"Ma che bel caratterino, magari potrei regalarti della nutella in modo da diminuire la tua acidità."- Prese dal suo zaino nero un piccolo quaderno e una penna e si sporse verso gli appunti di Jenny copiando delle frasi sporadicamente.
"Grazie per questo tuo pensiero nobile, ne mangio già abbastanza. Ma se davvero vorresti fare qualcosa per me, allora aziona il tuo cervello e prendi appunti da solo."- Diede una gomitata al suo braccio e ritrasse a se i propri appunti, per poi girararsi verso di lui stampandosi sul volto un sorriso angelico.
Il moro sbuffò sonoramente senza ribattere e subito dopo iniziò a scarabocchiare sul suo quaderno.


***


Dopo aver affrontato un ora di storia e due di pittura, Jenny, poteva finalmente rilassarsi in sala mensa e quando arrivò, andò subito a sedersi nel tavolo in cui si trovavano Rose, Harry, Niall e Louis.
Si buttò a peso morto sulla sedia posando malamente la borsa sul grande tavolo circolare, per poi massaggiarsi lentamente le tempie ad occhi chiusi.
"Giornata pesante?"- Le chiese Niall mentre masticava rumorosamente un pezzo di hamburger. A Jenny venne subito in mente la maglia che Rose, con l'aiuto di Liam, aveva scelto per il suo compleanno e capì il perchè di quella scritta. Era come se non toccasse cibo da settimane.
"Direi settimana pesante."- Rispose rovistando nella sua borsa alla ricerca di una pasticca per il mal di testa.
"Un massaggio potrebbe aiutare a rilassarsi, per di più fatto da un esperto come me avrebbe un effetto maggiore."- Propose il ricciolino guardandola con i suoi occhi verdi pieni di speranza.
"Se fossi in te non mi farei mai mettere le mani addosso da lui."- Jenny riconobbe la voce di Liam provenire da dietro di lui e sorrise quando lui le baciò una guancia.
Quel ragazzo era qualcosa di meraviglioso, non che gli altri non lo fossero, ma lui aveva quel qualcosa che aveva portato Jenny ad affezzionarsi a lui in modo particolare.
"Grazie Payne, sei sempre di grande aiuto."- Sbottò Harry continuando a mangiare ciò che restava del suo hot dog, mentre Louis sghignazzava divertito battendo il cinque a Liam.
"Allora, com'è andata la prima lezione di storia?"- Le chiese Rose sorridendole.
"Tutto bene a parte..."-
"...A parte me"- La frase venne continuata improvvisamente dal ragazzo moro che si avvicinò al tavolo andandosi poi a sedere accanto a Liam, esattamente di fronte a Jenny.
"Vi conoscete?" - Domandarono Rose e Liam in contemporanea non riuscendo a capire.
"Rose, da quando in qua hai delle amiche così acide? Mi aspettavo di più da te."- Il moro sorrise notando l'espressione poco amichevole che Jenny gli stava rivolgendo.
"Continuo a non capire"- Riprese Liam con la fronte corrucciata aspettando una risposta.
"Il tuo amico"- Provò a spiegare la rossa muovendo la testa in direzione dell'interessato - "è stato colui che mi ha gentilmente riempito d'acqua fin dentro le mutande stamattina"-
"Mutande? Chi ha detto mutande?"- Harry alzò la testa girandola a destra e sinistra.
"Harry, non è il momento."- Lo rimbeccò immediatamente Louis guardandolo torvo.
"Come le ho già detto, dovrebbe solamente ringraziarmi per averle fatto risparmiare di farsi la doccia a casa."- Continuò il moro alzando le spalle e mangiando una mela.
"E questa dovrebbe essere una battuta? Perchè, credimi, non è assolutamente divertente."- Jenny stava iniziando a perdere quel minimo di pazienza che le era rimasto.
"Okay, okay, basta. Che ne dite di ricominciare da capo?"- Rose posò lo sguardo prima sul moro che non si mosse e poi sull'amica che fece la stessa identica cosa.
"Bene. Non mi bastavano già quattro bambini, adesso vi ci mettete anche voi."- Sbottò arrabbiata la bionda.
"Non sono una bambina"- Si difese la rossa smettendo di torturarsi le mani.
"Tanto meno io"- Continuò il moro.
"Dimostratelo ricominciando da zero. Presentatevi."- Li fissò con aria di sfida.
Dopo qualche istante di esitazione, i due alzarono lo sguardo fissandosi. Sbuffarono e allo stesso secondo parlarono.
"Zayn"-
"Jenny"-
Jenny sentì la terra mancarle da sotto i piedi e vide che lui aveva avuto la stessa reazione.
La rossa si alzò dal tavolo raccogliendo la sua borsa e corse il più veloce possibile verso il bagno chiudendosi dentro.
"Non può essere. Non può essere lui."- Sussurrò accasciandosi a terra.


CE L'HO FATTA:')
Rieccomi dopo circa due mesi a ripostare un nuovo capitolo di questa storia.
A dire la verità, spero di ritrovare l'ispirazione che avevo un tempo per continuare questa FF!
Fatemi sapere, un bacio carrots

-Rò.

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Capitolo 4
*** Il tango è passione, ed è la passione che unisce due corpi. ***


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"Nel tango,tanto nella danza come nell canto, c'è una stana mescola di cose,
che difficilmente potranno convivere in altra musica.
C'è una profonda emozione quasi un'angoscia, una liberazione,una sfida,
a volte come una provocazione, altre uno sfogo."
(Tango - Nora Suarez)

 

Chapter four
 

Confusione, Jenny aveva solamente questo in mente: una terribile, asfissiante ed incontrollabile confusione.

Quei sogni, quegli occhi, quel sorriso. Come aveva fatto a non accorgersene? Non riusciva proprio a darsi pace.
Aveva evitato tutti in quella settimana, fingendosi persino malata affinchè potesse restare a casa piuttosto che recarsi all'università dove, sicuramente, tutti le avrebbero chiesto il motivo di quella sua strana reazione.
Nemmeno le docce fredde e le sigarette ormai riuscivano a cancellare i pensieri e a rilassare i suoi muscoli.
Cercava di distrarsi con ogni minima cosa ma tutto risultava inutile, dato che nella sua mente riaffiorava sempre la stessa scena. Uno sbuffo e poi quel nome. Quel nome che aveva pronunciato così tante volte in preda ai suoi sogni.
Si sarebbe aspettata di certo un'altra reazione da lei stessa, ma l'unica cosa che provò in quel momento fu forse...delusione.
Delusione per averlo trovato così tremendamente diverso. Delusione per aver scoperto che fosse lui. Avrebbe accettato chiunque ma non lui. Lui non poteva essere quel tenero ed innocente bimbo di dodicianni fa.
Non era semplicemente cresciuto, no. Era completamente diverso.
E lui, ai suoi occhi, non era Zayn. O almeno, non lo era più.
Tante cose erano diverse: la dolcezza era svanita insieme al suo sorriso che tanto amava e che adesso era stato sostituito da ghigni e sorrisetti.
I suoi occhi, invece, erano rimasti sempre gli stessi, forse anche più belli.
Quelli non erano cambiati, erano sempre quelle due pozze color cioccolato che riuscivano a denudarla con un solo sguardo.
Li odiava e li ama. Era sempre stato così.

Rose ed i ragazzi le avevano inviato vari messaggi durante quella settimana alla quale però non rispose. Ma al ventesimo messaggio di Rose riguardante la festa che si sarebbe tenuta quella sera a casa sua per il compleanno di Niall, decise di rispondere.
- Sei una fottuta stronza, ma dimmi che stasera ci sarai, ti prego. Alle 8.30, non tardare!-
Sorrise instintivamente e rispose digitando tre semplici parole - Ci sarò, promesso. xx-
Le avrebbe fatto bene stare con loro e, nonostante non ne avesse la minima voglia, si sentiva in dovere di raccontare tutto a Rose.
Così lanciò il telefono sul letto per poi distendersi anche lei, godendosi così quelle due ore di pace prima della festa.

 

                                                                                                                                ***

Quella sera aveva indossato un semplice abito a volant corto , forse fin troppo, nero con lo scollo a cuore che veniva messo in risalto dalla sua carnagione chiara e dai capelli rossi come il fuoco che le ricadevano in delle morbide onde sulle spalle.
Per completare l'opera, con grande disappunto da parte dei suoi piedi, mise anche un paio di decollete abbinate all'abito.
Era in disastroso ritardo e quando arrivò, non ebbe il tempo di suonare al campanello, che la porta si aprì rivelando una Rose completamente diversa dal solito: Non portava i suoi soliti occhiali ed indossava un abito viola ricoperto di strass. Era davvero bellissima.
"Dovevi essere qui da circa mezz'ora."- La tirò per un braccio facendola entrare e dopo aver chiuso la porta si girò ad abbracciarla.
"R-Rose mi stai soffocando!"- Disse la rossa scatenando le risate dell'amica.
"Andiamo dagli altri, ci stanno aspettando. Dopo, se sempre ne avrai voglia, potrai raccontarmi tutto."-Jenny le sorrise ed insieme percorsero il lungo corridoio che portava all'enorme stanza ormai usata come "discoteca" dai due fratelli.
"Finalmente!"- Urlò il festeggiato notando le due ragazze avanzare verso il solito gruppeto. Niall posò il bicchiere di champagne che stava sorseggiando per poi abbracciare Jenny nello stesso modo in cui pochi minuti prima aveva fatto Rose.
"Auguri biondo."- Rise la rossa stampandogli un sonoro bacio sulla guancia rosea e dandogli il suo regalo.
La sala era piena di gente ed era stata addobbata accuratamente con festoni colorati e qualche palloncino. Era sicura fosse merito di Rose.
Nel giro di pochi minuti tutti iniziarono a scatenarsi a ritmo di musica fermandosi di tanto in tanto soltanto per bere qualcosa o per scambiare quattro chiacchere con il festeggiato.
"Dio, sei uno schianto Jenny!"- La rossa si voltò da ogni parte cercacando di capire da dove provenisse quella voce quando si trovò faccia a faccia con Harry.
"Styles, ma ti sei visto? Per poco quelle due non svengono."- Rispose la rossa indicando due ragazze che continuavano a mangiare con gli occhi il riccio.
Risero entrambi per poi iniziare a ballare lasciandosi trasportare dalla musica. Quella serata stava andando decisamente bene e per fortuna Zayn non c'era.
Solo dopo circa mezz'ora passata a scatenarsi, Jenny, si avvicinò all'orecchio dell'amico per poi urlare un "Vado a fumarmi una sigaretta, torno subito."
Uscì dalla porta che dava sulla terrazza togliendosi i tacchi e appoggiando entrambe le mani sulla fredda ringhiera nera.
Prese una sigaretta portandosela alle labbra per poi prendere l'accendino.
"Accenditi, cazzo, accenditi!"- Sbottò girando più volte la rotellina.
"Faccio io."- Una piccola fiamma spuntò davanti al suo viso accendendo finalmente la sigaretta.
Si girò voltando le spalle alla ringhiera trovandosi faccia a faccia con l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
Zayn la fissò per un breve attimo distogliendo successivamente lo sguardo e portandosi, anche lui, una sigaretta alle labbra.
"Non credevo che una come te fumasse."-Ammise dopo aver fatto un tiro e rompendo così quel silenzio che si era creato.
"Una come me? E sentiamo che tipo sarei io?"- Sbottò la rossa buttando fuori una nuvoletta di fumo.
"Una santarellina."- Alzò le spalle fissandola.
"Non sai nulla di me."- Esclamò infilando nuovamente i tacchi.
"Forse hai ragione, ma so per certo che sei pazza di me e che non hai un grande equilibrio sui tacchi."- Zayn si passò una mano fra i capelli ghignando e continuando ad aspirare ciò che rimaneva della sua sigaretta.
Jenny capì all'istante che il moro si riferiva alla volta in cui le aveva risparmiato un bella caduta.
"Tanto per mettere in chiaro le cose"- La rossa chiuse gli occhi respirando a lungo e poi si girò di botto- "Per me non sei più niente. Non sei tu il ragazzo che aspettavo con ansia di rincontrare un giorno. Quel Zayn non esiste. Andiamo avanti facendo finta che non sia successo niente."- Lo guardò fisso negli occhi, per poi buttare la sigaretta a terra e spegnerla con un piede dirigendosi successivamente dentro.
Uno stronzo, ecco cos'era. Uno stupido ed irritatante stronzo.
Quanto avrebbe voluto stampargli una schiaffo in piena guancia.
Ancora tesa e nervosa si avvicinò a Liam che notandola le rivolse un bellissimo sorriso che cercò di ricambiare al meglio.
"Dove sei stata?"- Le chiese cingendole con un braccio il fianco destro.
"Fuori a fumare una sigaretta."- Jenny notò lo sguardo di rimprovero che l'amico le stava rivolgendo.
"Non dirmi niente, so che non sei d'accordo ma non posso farci nulla."- Continuò alzando gli occhi al cielo per poi prendere una birra e iniziare a sorseggiarla.
"Finalmente vi ho trovati, andiamo a ballare!"- Prima che i due potessero rispondere si trovarono in mezzo alla pista a ballare con Rose, Louis, Harry e Niall.
Liam le cingeva i fianchi ed insieme ondeggiavano segendo la musica. Ad un tratto però la musica cambiò e le note di una canzone che conosceva fin troppo bene si dispersero nell'aria, mentre quasi la metà dei ragazzi si allontanava dalla pista rifiutandosi di ballare con la propria ragazza una canzone del genere.
Tutti, compresa Jenny, stavano tornando al solito divanetto quando una mano le bloccò il polso facendola girare di scatto.
"Che diavolo ti prende? Sei diventato imbecille?”-  Zayn non aveva risposto ma l’aveva attirata a sé con forza facendo aderire i loro corpi. Aveva per caso intenzione di ballare? Era ammattito?
Era tutto assurdo, surreale.
Il suo corpo, i loro corpi stavano ballando uno dei balli più sensuali com’era il tango… con passione e trasporto. Era come se facessero l’amore in quella pista. Ma gli sguardi che si rivolgevano erano taglienti e pieni di rabbia.
Mi spieghi che stai facendo?”- Gli disse la rossa lasciandosi prendere la coscia dalle mani forti di Zayn che stringevano forse con troppo vigore.
Facciamo una scommessa."- Continuò lui ignorando la domanda di Jenny. Ma  non le aveva dato il tempo di rispondere che l’aveva staccata da se facendola roteare lontano da lui per poi riavvicinarla e stringerla ancora più forte.
"Cosa? Non se ne parla."- Aveva risposto lei continuando quel ballo di "calci" e sguardi di fuoco.
"Il primo che si innamora perde."- Le sussurrò sulle labbra facendo scorrere una mano sulla fredda schiena scoperta della rossa e abbassandosi su di lei in un caschè.
Le note del 'El tango de Roxanne' cominciarono a svanire e in contemporanea partirono fischi ed applausi da parte dei presenti.
I due rimasero in quella posizione per qualche secondo continuando a guardarsi intensamente, fin quando Zayn non sollevò il busto della ragazza e, dopo averle lanciato un ultima occhiata di fuoco, uscì sotto lo sguardo di tutti e soprattutto sotto quello stupito di Jenny.




 

*Rob's Corner*

Salve bellezze, ecco qui un nuovo capitolo appena "sfornato"!
Spero che la scena del tango fra Jenny e Zayn possa rendere un pò l'idea di come la immaginavo io:)
Fatemi sapere, aspetto con ansia i vostri pensieri

-Rò xx


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Capitolo 5
*** Use to tell me sky’s the limit, now the sky’s our point of view. ***


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"Use to tell me sky’s the limit, now the sky’s our point of view."
(As long as you love me -  Justin Bieber ft. Big Sean)


 


 


 

*Chapter five*



E così voleva giocare, eh? Se Zayn aveva davvero intenzione di 'sfidarla', tanto valeva mettersi in gioco.
Non avrebbe perso, no. Non si sarebbe mai innamorata di lui, questo lo sapeva già. Come poteva innamorarsi mai di un ragazzo come lui? Era impossibile, assolutamente impossibile.
Ma come poteva tirarsi indietro dalla scommessa? Si sarebbe mostrata ai suoi occhi come una vigliacca che ha paura di innamorarsi del solito stronzo. Solo che lei non aveva paura di innamorarsi di lui, perchè questo non sarebbe mai successo.
Era assurdo e solo a pensarci le veniva da ridere. Ma davvero credeva di poterla intrappolare? Si sbagliava, si sbagliava di grosso dato che mai e poi mai Jenny avrebbe permesso ad uno come lui di prendersi gioco di lei.
Aveva già sbagliato una volta a ballare insieme a lui un ballo fin troppo spinto e passionale nel bel mezzo di una festa, e di certo non si sarebbe fatta fregare un'altra volta così facilmente. Gli avrebbe fatto pagare anche quello, poteva starne certo.
Ricordava ancora quella dannata festa che si era tenuta tre giorni prima. Per quanto lei provasse a cancellare dalla sua mente quei due occhi che la scrutavano a fondo e quelle due mani che la stringevano così possesivamente da farle male, non ci era riuscita.
Un male che stranamente non le aveva recato alcun dolore fisico, ma più che altro mentale.
Perchè le stava facendo male pensare ai loro corpi che in un modo o nell'altro erano venuti a contatto così tante volte in poco tempo, si.
Cosa gli era passato per la testa? Voleva metterla in imbarazzo davanti a tutti? Se era quello il suo intento allora c'era proprio riuscito, ma lei non l'avrebbe mai ammesso.
Per quanto avrebbe voluto urlargli in faccia l'imbarazzo che le aveva fatto provare in soli tre minuti, lei sarebbe stata semplicemente zitta e avrebbe continuato ad ignorarlo. Come se il solo tocco di quelle dita affusolate non l'avesse scossa minimamente, come se sentire il respiro del mulatto sulla sua pelle non le avesse procurato alcun brivido e come se quelle due pozze non l'avessero ipnotizzata.
Avrebbe semplicemente continuato la sua vita come se nulla fosse accaduto. Era stato il suo migliore amico per così tanto tempo e adesso? Adesso era uno sconosciuto, un ragazzo alla quale non avrebbe mai permesso di entrare nella sua vita.
E, per quanto potesse essere bello, non si sarebbe mai lasciata incantare da un bel faccino.
Perchè ne era certa: Lui avrebbe perso quella dannata scommessa.

 

                                                                                                                                                        ***

 

<<Ma dai Rose è soltanto una stupida scommessa!>> Jenny tentava da circa un'ora di tranquillizzare l'amica che sembrava essere impazzita.
<<SOLTANTO UNA SCOMMESSA? Jenny tu non hai idea di che cosa sia capace Zayn. E' uno dei migliori amici di mio fratello e,  credimi, è soltanto uno stronzo.>> Cercò di spiegarle la bionda con un tono di voce così alto che Jenny fu costretta ad allontanare l'apparecchio telefonico dal suo povero orecchio.
<<Lo so, Rose, lo so. Quante altre volte dovrò ripeterti che non cadrò mai ai suoi piedi?>> Chiese mentre sorseggiava il suo caffè preso pochi minuti prima in un bar del quartiere.
<< Ed io quante altre volte dovrò dirti che è stato un errore accettare questa scommessa?>> Sbuffò la bionda cercando inutilemente di farla ragionare.
<< Quel che fatto è fatto e stai tranquilla, ti ho già detto che sarà lui a perdere, non io.>> Rispose la rossa con fermezza, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e afferrando dalla borsa le chiavi di casa.
<<Lo spero vivamente Jenny. Adesso vado, prima che Niall riesca a buttar giù la porta della mia stanza dato che è da più di mezzora che aspetta che io chiuda il telefono.>> Le confessò l'amica scatenando le risate di Jenny.
<<Povero piccolo Nialler, non farlo aspettare dai. Ci sentiamo più tardi, un bacio!>> Chiuse la telefonata e sorrise un momento all'idea di Niall incavolato. Era quasi impossibile immaginarlo arrabbiato.
Inserì dentro la serratura la chiave ed aprì la porta di casa chiudendosela successivamente dietro le spalle.
<< Sono a casa!>> Urlò per farsi sentire da sua madre per poi dirigersi in cucina non sentendo alcuna risposta.
Ma non fece in tempo a mettere un piede in quella stanza che si scontrò con qualcosa, o meglio contro qualcuno.
<<Ben tornata carotina.>> Zayn la osservava da capo a piedi con un sorriso che di benevolo aveva ben poco.
Non era rimasta tanto sopresa nel ritrovarselo a casa sua, ma più che altro era stato il soprannome con cui l'aveva appena chiamata a farle perdere un battito.
Ne era passato di tempo da quando lui le aveva attribuito quel soprannome, e ne era passato di tempo da quando la chiamava così.
Non poteva farlo, no. Non poteva pretendere che lei accettasse anche questo.
<<Che ci fa lui qui?>> Domandò brusca accorgendosi solamente dopo della presenza della madre in quella stanza.
<<Era passato a salutare me e tua padre, solo che Tom è occupato in studio quindi ha trovato solo me in casa. Amore, ma non sei felice che lui studi a Londra? Non era quello che avevi sempre desiderato?>>
Jenny voleva semplicemente sprofondare quanto più infondo possibile.
Pregò con tutta se stessa che sua madre non dicesse più nulla, dato che ciò che aveva appena detto non era stato minimamente d'aiuto.
Si, era quello che aveva sempre sognato, ma da circa due settimane quel sogno si era trasformato in un incubo.
Il mulatto non appena sentì quelle poche parole si girò di scatto verso la rossa ghignando.
<< Si Jenny, non è quello che hai sempre desiderato?>> La canzonò cingendole il fianco con un braccio.
Se solo non fosse stato classificato come un reato penale, Jenny avrebbe volentieri ucciso con le sue stesse mani il moro.
Uno stronzo, ecco cos'era.
Un fottutissimo stronzo.

<<Mamma se non ti dispiace noi andiamo sopra in camera mia, sai vorrei recuperare tutto il tempo perduto.>> Sorrise forzatamente per poi afferrare con foza il braccio di Zayn, non appena sua madre tornò a dedicarsi alla cena, e trasportarlo velocemente su per le scale.
<<Carotina, non pensi che sia troppo rischioso farlo in casa tua?>> Le chiese sorridendo il mulatto non appena furono in camera.
<<Non chiamarmi così.>> Si girò di scatto la rossa puntando un dito contro il suo petto.
<<Che c'è? Ti da forse fastidio sentimerlo dire? Un tempo ti piaceva così tanto.>> Sussurrò sfiorandole con un dito le gote ormai arrossate.
<<Esatto, un tempo mi piaceva ma adesso non è più così. Siamo cresciuti Zayn e non voglio averti fra i piedi.>>  Lo scansò bruscamente guardandolo con disprezzo.
<<Bene..allora se io adesso facessi questo..>> E le afferrò con forza il polso sbattendola al muro e poggiando le braccia al muro ai lati del suo viso iniziando a strofinare il suo naso contro il collo della rossa. << A te non provocherebbe nulla, giusto?>>
<<Assolutamente no.>> Sospirò inclinando leggermente la testa e chiudendo gli occhi.
<<Bugiarda.>> Il moro sorrise sulla sua pelle lasciando una scia di baci partendo dalla spalla per poi risalire al collo e finire mordicchiando lievemente il suo lobo.
<<S-smettila.>> Sussurrò la rossa con voce ormai spezzata,
<<Guardami negli occhi e ripeti quello che hai appena detto.>> Zayn si staccò lentamente dalla parte di pelle leggermente arrossata per la tortura subita poco prima e fissò Jenny.
'Non guardarmi così, ti prego' Pensò la rossa non riuscendo ad osservarlo per più di due secondi senza distogliere lo sguardo da quegli occhi che conosceva fin troppo bene.
<<Va via Zayn.>> Bisbigliò Jenny guardando verso il basso e liberandosi da quella strana stretta.
<<Noto con piacere che non sei cambiata per niente in questi anni. Sei sempre la solita, carotina, non riesci a mentire nemmeno a te stessa.>> Piegò le sue labbra in su, in una smorfia che doveva avere teoricamente le sembianze di un sorriso.
<<Vincerò quella scommessa, che ti piaccia o no.>> Cambiò discorso la rossa incrociando le braccia al petto.
<<Ti innamorerai di me, che ti piaccia o no.>> In pochi passi la raggiunse spostandole una ciocca di capelli color fuoco dietro l'orecchio, sfiorandole, per la seconda volta,  con un dito la guancia accaldata.
Non le lasciò il tempo di rispondere che si recò nuovamente verso la porta aprendola, ma prima di sparire dalla vista di Jenny, si girò a guardarla.
<<Mi avrai fra i piedi ancora per un bel pò, carotina. D'altronde non è quello che avevi sempre desiderato?>> Continuò riferendosi alla scena accaduta qualche minuto prima, per poi uscire dalla stanza con il suo solito ghigno.
Uno stronzo, ecco cos'era.
Un fottutissimo stronzo.

 


 

*Rob's Corner*


28 recensioni per lo scorso capitolo? Ma dico io, volete farmi morire?!
Siete adorabili, sul serio.
Vi ringrazio una ad una per lo vostre magnifiche recensioni e ci tengo a ringraziare anche tutte quelle che hanno inserito questa storia tra le seguite, preferite e ricordate.
E come sempre mi scuso per essere in tremendo ritardo, per di più il capitolo è uscito veramente male!
Spero di riprendermi con il prossimo(:
Fatemi sapere cosa ne pensare, ci tengo.
Un bacio bellezze e alla prossima!

Vostra, Rò

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