Tu sei l'unico che mi è riuscito a salvare in questo mondo di pazzi.

di Alexi_J
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Breve introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Breve introduzione ***


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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

"Mell sbrigati che l'auto è già in moto".
La voce squillante di mio fratello risuonò in tutta la casa. Si, stavo partendo, anzi mi hanno buttato fuori da questa casa di pazzi così devo andarmene.
Sinceramente non mi interessa molto, mia madre ha pensato bene di buttarmi furoi, d'altronde si è stufata pure lei di me e di mio fratello come ha fatto mio padre anni fa.
Ormai saranno 6 anni che se n'è andato e ci ha lasciato soli. I due litigavano ogni giorno, non se ne poteva, più così hanno deciso di separarsi.
Ottima scelta dire, era alquanto straziante e doloroso per me vederli sempre litigare. Così mio padre, dopo il divorzio, se n'è andato, e non ha dato più sue notizie.
Evidentemente non gli fregava un cazzo di noi. Io non ricordo tutto proprio bene, sono passati tanti anni e sinceramente ho rimosso quei tipi di ricordi.
Alcune cose me le ricordo perchè delle volte me le aveva raccontate mio fratello. Fatto sta che ormai non mi interessa più niente di nessuno.
"Un secondo ora arrivo" urlai per farmi sentire. Presi due scatoloni in mano e mi avviai verso la porta per uscire da questa casa.
Mio fratello e mia madre avevano deciso di mandarmi dalla zia Susy che abitava non molto lontano da noi. Grazie a Lukas -mio fratello- ora me ne stavo andando da questa casa e lasciavo questo posto che tanto odiavo.
Mia madre non ci badava minimamente, orami era come non averla. Dopo la separazione e l'addio di mio padre era andata fuori di testa -almeno secondo me, e peggiorava di anno in anno-.
Così con l'approvazione di mia zia, l'unica che c'era stata vicino a me e Lukas in quei orrbili momenti, mi trasferivo da lei.
Con la mano cercai di aprire la porta, non fu molto semplice perchè avevo tutte e due le mani occupate dai due scatoloni. Finalmente dopo vari tentativi riuscii ad aprire quella cazzo di porta.
Mamma e Lukas stavano parlando vicino all'auto di chissà cosa e per dirla tutta non mi interessava. Mi avvicinai a loro e diedi gli scatoloni a mio fratello che li posizionò nel bagagliaio dell'auto. Lo chiuse e molto velocemente andò al posto di guida. Vidi mamma venirmi vicino "Allora fai buon viaggi Mel" disse guardandomi negli occhi,con un filo di voce, poi abbassò la testa. "E fatti sentire qualche volta, per qualsiasi cosa la porta di casa è aperta". La guardai male. Che cazzo stava dicendo?! Prima mi butta fuori di casa perchè non ha più voglia di avermi tra i piedi così da potersi godere la sua vita e ora mi viene a dire che la porta di casa è sempre aperta?! Che schifo, ma non si vergogna?! Annuii, senza dire niente.
Aprii la portiera dell'auto e ci entrai e mi misi a sedere. I finestrini erano aperti, per il gran caldo. Mamma era sempre lì vicino all'auto che ci guardava. Forse si sentiva in colpa?
Forse le dispiaceva? Beh poteva pensarci prima. Come a lei non interessava niente di noi così adesso a me non interessa niente di lei.
Mi sentii posare una mano sul braccio che era appoggiato vicino al finestrino. Alzai lo sguardo e vidi la mano di mia madre tenermi il braccio. La guardai in faccia. Vidi che portò l'altra mano sulla bocca, come per trattenersi per non piangere. Lo capii dall'espressione del suo volto. Abbassò lo sguardo e così ritornai a guardare dritto davanti a me, sulla strada. Da una parte mi faceva pena, perchè poche volte l'avevo vista così, l'avevo vista dispiaciuta, interessata a noi. Ma ormai era tardi, e poi era stata lei la prima ad avere questa idea di farmi andare da zia Susy. Una volta litigando -stranamente- mi disse che lo faceva solo per il mio bene.
Io non ci trovavo nulla di bene in questo. Già ero stata allontanata da mio papà, anzi lui si era allontanato, adesso mi allontanavo anche da mia madre.
Questo non mi faceva stare bene, anzi. Ma ormai ero abituata a convivere in questo modo, sola che ora non ci facevo neanche più caso. Lukas mise in moto l'auto, guardai l'ultima volta mamma che ci salutò con la mano e partimmo.
Quello sguardo di mamma, gli occhi lucidi che aveva, il viso quasi sconvolto mi fecero uno strano effetto. Mi rimase in mente quello sguardo. Forse aveva paura di restare sola, anzi ormai era rimasta sola, ma l'aveva voluto lei.
Io non ho intenzione di ritornare in quella casa. Adesso si volta pagina, nuovo posto, nuova vita, nuovo tutto Mael.



 

Leggimiii
Allora come avrete notato ho pubblicato il primo capitolo!!
Un applauso per me che dopo secoli ho capito come pubblicarlo! Ahahah
Apparte gli scherzi, che ve ne sembra?
Ok, lo ammetto non è il massimo, ma questo capitolo
è un po' un' introduzione.
Bohh spero vi sia piaciuto, lasciatemi qualche recensione o 'mi piace' in altro
e potete dirmi anche che non vi piace, oppure qualche consiglio.
Vi prometto che non mordo!!
Bacii e prestissimo arriverà l'altro capitolo :)
-Ale

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Il vento mi arrivava dritto in faccia, avevamo tutti e due i fnestrini aperti per il gran caldo. Per arrivare da zia Susy ci volevano circa 2 ore, ne era passata appena una, che coglioni.
Presi la mia borsetta e cercai le mie sigarette. Si, fumavo, si non mi interessava niente di quello che la gente aveva da dire. Tanto ha sempre da dire qualcosa e io non lo sopporto. Che ognuno si faccia i cazzi propri. Finalmente le trovai, ne presi una, la portai alla bocca e con l'accendino la accesi. Inspirai il fumo che mi entrò dritto nei polmoni. Un po' di relax finalmente. Appoggiai i piedi sul sedile e mio fratello se ne accorse.
Mi tirò un'occhiata di quelle. Ci teneva alla sua macchina e non voleva che la sporcassi.
Gli feci spallucce, non me ne fregava niente. "Tira giù quei piedi e spegni quella sigaretta". lo disse con un tono severo.
Ma a me non importava niente. "No, non spreco una sigaretta così". Diretta al punto, così ero. Si girò di nuovo verso di me e mi guardò di nuovo male. Non capivo perchè, non era la prima volta che fumavo nella sua auto. "Togli almeno quei piedi da lì, cazzo". Questa volta non mi guardò, era concentrato a guardare la strada davanti a sè. Sbuffai, mi tolsi le scarpe ma riportai subito i piedi sul sedile. Stavo comoda così. Lo vidi che annuì e poi non disse niente. Meglio così, non avevo proprio voglia di sentire altre romanzine.
Mi fumai la sigaretta in pace, senza pensieri -almeno in quei 5 minuti- poi i pensieri tornarono, ma cercai di mandarli via.
Adesso si voltava pagina, anzi si cambiava proprio libro.
Dopo due ore finalmente arrivammo. Riconobbi il vialone dove abitava la zia Susy. Infatti dopo neanche 200metri Lukas si fermò e posteggiò l'auto nel giardino di zia. Spense l'auto e finalmente scesi, non ne potevo più di stare seduta. Mi appoggiai all'auto e vidi Lukas andare verso la casa di zia, suonò il campanello e dopo poco uscì zia. Io li guardavo appoggiata auto, non volevo andare lì tra loro. Pralarono un po', poi Lukas mi fece segno di andare lì. Così feci. "Quanto sei cresciuta Mel" disse zia venendomi incontro e abbracciandomi forte. Ormai erano 2 anni se non più che non la vedevo. GIà, la mia famiglia non era molto unita, infatti tutti i parenti li vedevo pochissimo, alcuni proprio mai. Non era una cosa bella, per niente. Quando si spostò mi guardò ancora, da testa a piedi, come per osservare tutti i cambiamenti che erano avvenuti in quei anni. Mi guardava con tenerezza, le brillavano quasi gli occhi. Lei sapeva tutto, sapeva cosa avevamo passato, quindi penso che provasse un gran dispiacere, ci voleva bene lei. "Allora come va? Com'è andato il viaggio? Sono così contenta di vedervi, poi avremo molto tempo per parlare" disse sempre guardandomi.
Zia sapeva che non ero una a cui piace parlare, ma evidentemente era così contenta che volteva sapere tutto.
"Il viaggio è andato bene sì grazie" mi sentivo un po' in imbarazzo, non la vedevo da tanto e poi non sapevo cosa dirle. Speravo solo che non avesse notato questo mio 'disagio'. Ma con i giorni sarebbe sicuramente sparito. Zia mi invitò ad entrare in casa e così feci. Mio fratello andò in auto a prendere gli scatoloni e le borse. Non ci pensai neanche di andarlo ad aiutare, se gli serviva una mano sicuramente non avrebbe esitato a chiedermelo. Poco dopo entrò Lukas con tre scatoloni in mano, mi gardò male ma non disse nulla, poi li appoggiò per terra. "Vieni ora ti mostro la tua stanza" disse zia prendendo uno degli satoloni. Ne presi anche io uno e poi la seguii. Susy aveva una gran bella casa, me arredata e molto spaziosa, mi piaceva. Salimmo al piano di sopra e girando a destra, entrò nella seconda porta. Così quella era la mia stanza.
Ci entrai, era grande, sicuramente più della mia vecchia camera, però era vuota, cioè aveva un letto matrimoniale in mezzo e un grande armadio, ma sulle mensole e in giro non c'era niente. Sicuramente l'avrei subito riempita con i miei oggetti che avevo portato. "Ecco questa sarà la tua nuova stanza" disse mettendosi al centro e indicandola con le mani. Aveva un mezzo sorriso sul volto, era contenta di avermi qui.
Io un po' mi sentivo di troppo, ma d'altronde non era stata una decisione mia e da quanto sembrava a zia Susy faceva solo piacere. -Non farti problemi inutili Mel.- "E' molto bella sì, ora sistemo un po' le cose" guardai un pò intorno per osseravare bene quella nuova stanza. "si certo, io scendo da tuo fratello, fai con comodo, tanto non c'è fretta" Sorrise, mi guardò e poi uscì dalla stanza.
Sinceramente non avevo ancora capito che intenzioni avesse mio fratello. Non avevo capito se volesse venire anche lui qui oppure tornare da mamma o andare dalla sua ragazza. Ormai era maggiorenne e poteva fare quello che voleva. In questa stanza di sicuro non potevamo dormire in due perchè c'era solo un letto, forse zia aveva un'altra stanza, boh non mi ricordavo più com'era casa sua. Inizia a tirare fuori le cose dagli scatoloni e a sistemare tutto. Non avevo molta voglia, ma non avevo altro da fare quindi mi feci coraggio e sistemai le cose. "Mel allora io vado" mi girai subito e vidi mio fratello sulla porta della camera che mi guardava.
"Quindi scusa che intenzioni hai?" chiesi guardandolo male. Mi dava fastidio perchè nessuno mi diceva mai niente, venivo a sapere le cose sempre per ultima, non sopportavo questo, cazzo non ero più una bambina, le capivo anche io le cose adesso. "Non lo so, me ne torno a casa, oppure andrò da Sharon.." abbassò lo sguardo, era confuso.
Bene, ora pure mio fratello mi piantava in asso qui da sola. Con lui avevo un bel rapporto -apparte le tante litigate che credo siano più che normali tra fratelli- gli volevo un gran bene. Lui è stato come un secondo papà. Se devo esser sincera si, mi ha aiutato parecchio. Ora sentirmi dire che non resta e che non sa neppure lui cosa farà mi fa male.
Ma d'altra parte ci sono abiutata a contare solo su me stessa. Non mi fido quasi di nessuno, infatti con il tempo mi sono creata una barriera contro questa gente di merda che pensa solo al proprio culo. Perchè in fondo è così.
Lo guardai, annuii -non sapendo che dirgli- e ritornai a sistemare le cose. "Non ti lascio da sola, ritornerò domani a portarti le altre cose" venne vicino a me, mi accarezzò la testa e se ne andò. Non dissi nulla. Lo guardai uscire e poi ritornai a fare quello che stavo facendo. Forse l'unica persona di cui mi fidavo era mio fratello. Dovevo molto a lui.
Dopo un pò mi scocciai di mettere a posto e scesi giù. Zia era sul divano a guardare la televisone. "Emm..io esco un attimo a prendere un pò d'aria, ho messo quasi tutto apposto" le disse stando sul scalino come per guardarla da più in alto. Lei era girata, quindi si volto verso di me "Eccoti, sisi certo esci pure, poi tra poco preparerò la cena" sorrise.
Le sorrisi anche io e uscì di casa. In verità volevo solo fumarmi una sigaretta, zia non penso che lo sapesse e non volevo dirglielo ancora.
Da quanto ricodo lei non fuma, quindi non avrei potuto fumare in casa come ero sempre abiutata a fare. Uscì e mi allontanai un po' dal giardino, così da non esser vista da zia nel caso fosse uscita all'improvviso.
Poco più in là trovai un muretto e mi ci sedetti sopra. Presi la sigaretta e l'accendino che avevo in tasca e l'accesi. Inspirai il fumo e mi entrò nei polmoni. Lo sentii passare attraverso la trachea per poi arrivare nei polmoni. Mi rilassava molto fumare, in quei 3-5 minuti non pensavo a nulla. Era come se il fumo impedisse alla mia mente di pensare a qualcosa. Non era male come posto, mi ci dovevo ancora abituare.
Girai la testa per guardarmi un pò intorno e notai un ragazzo, alto biondo che mi stava fissando. Lo fissai anche io, forse avrebbe smesso. Ma niente, continuava a guardarmi e ora mi stava dando sui nervi.
"Cos'hai da guardare??" gli chiesi sempre fissandolo. "Non ti ho mai visto da queste parti, sei nuova?" Chiese avvicinandosi un pò a me. "Ti ho fatto prima io una domanda, cos'hai da guardare?" Mi stava facendo infastidire sto tipo. "Niente, sei nuova da queste parti quindi?" Chiese come se volesse a tutti i costi avere una mia risposta. Ma che cazzo voleva? Neppure ci conoscevamo...
"Beh se non mi hai mai visto da queste parti...evidentemente si" gli risposi solo per finire questa 'conversazione'. Questo tipo si dava troppe arie, cioè vedere i suoi atteggiamenti mi dava fastidio, non so perchè...
"Si infatti l'avevo capito" disse con un tono da superiore. Eh allora che cazzo me lo aveva chiesto? Se era tanto bravo e sapeva già tutto che cavolo chiedeva? Solo per darmi fastidio?!
"Eh allora perchè l'hai chiesto!!" Gli tirai un'occhiata perchè mi stava dando veramente fastidio. Non mi aveva lasciato fumare quella sigaretta in pace e ora stava quasi finendo.
"Mell dove sei??" sentii la voce di zia Susy. Mi prese un colpo. Non mi voltai per vederla perchè avevo la sigaretta in mano. La buttai subito a terra e la spensi con il piede. Il tipo mi guardò male, cioè fece una faccia come per dire -che cazzo fa questa?- ma poco mi importava. Ora l'importante era che zia non avesse visto la sigaretta.
Sentii appoggiarmi un braccio sulla mia spalla. Mi girai e vidi zia. Gli sorrisi. "Vedo che hai già conosciuto il nostro vicino, Justin" disse guardandolo sorridendo.
Annui, non sapevo che dire.
Sinceramente avrei preferito non conoscerlo, mi stava sulle palle non so bene il perchè. "Mel è mia nipote, si è trasferita qui" disse accarezzandomi la testa.
Vidi quel tipo lì, Justin, ridere sotti i baffi, probabilmente per la faccia che avevo tirato. Lo guardai di nuovo male.
"Ahh non lo sapevo...non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci" rispose a zia guardandomi e sorridendo. -Non avevamo ancora avuto modo di conoscerci?!- ma spero bene, io non volevo conoscere un tipo così rompi palle e saputello.
"Allora dato che questa sera tua madre non c'è Justin, puoi venire a cena da noi, così avrete modo di parlare". Noo, zia nooo!! perchè l'hai invitato?? Adesso dovevo pure subirmelo a cena? Non sapeva cucinarsi da solo? Rispondi di no Justin, sennò finisci male.
"Si certo mi farebbe piacere" mi guardò di nuovo con quel mezzo sorrisetto. Ma che cazzo voleva? "sempre se non disturbo" aggiunse infine. Si disturbi, te lo dico io, quindi non vieni.
Io ero fatta così, non sopportavo la gente che si crede di essere superiore e si da mille arie, e lui da quanto sembrava era un tipo di quelli. "Ma no tranquillo, allora vieni per le 7.30" disse zia.
Ci salutammo, anzi si salutarono e io e zia tornammo in casa. Non lo guardai neanche, l'avrei avuto vicino tutta la cena, poteva bastare quello. Mi dava sui nervi quel tipo biondo.

Ehii, ho messo il secondo capitoloo!!
Un grande applauso per mee :D
Coomunque che ve ne pare?? Sinceramente eh!
Potete anche dirmi che non vi piace così la smetto di pubblicare!!
Però fatemelo sapere, per favore ci tengo a un vostro pareree!
Quiindii lasciate qualche recensione :D
Metterò presto il seguito :)
Un bacioo
-Ale 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


"Allora come ti sembra questo Justin?" chiese zia mentre entravamo a casa.
Mmm brutta domanda questa. Non potevo assolutamente risponderle che mi dava alquanto sui nervi il suo comportamento altezzoso. Forse conoscendolo meglio avrei anche potuto cambiare idea, ma ne dubitavo, di solito non sbaglio mai, capisco presto il comportamento di una persona, anche conoscendola da poco.
"Bahh così, non lo conosco ancora bene" le mentii. Speravo solo non l'avesse notato.
"Sii? Dalla faccia che hai fatto non sembra starti molto simpatico" disse ridendo sotto i baffi.
Merda, aveva notato la faccia e aveva capito che stavo mentendo. Stetti zitta e non le dissi niente.
"Ma sai Mel, Justin è un ragazzo per bene, devi solo conoscerlo meglio" mi guardò e sorrise. "si magari così a prima vista sembra uno di quelli che se la tirano, che si credono saputelli e cose così, ma è un buon ragazzo". Sorrise di nuovo.
Le feci un mezzo sorriso, non sapevo davvero che dirle. "Mel, devi imparare a cercare di fidarti di più delle persone, non startene sempre pronta all'attacco, non tutti sono brutte persone. So tu hai sofferto tanto, ma ora potresti cambiare, anzi devi cambiare, fallo per te, vedrai che tutto sembrerà più bello e più facile. Io sono qui per aiutarti cara" disse tutto questo guardandomi dritta negli occhi. Notai che aveva quasi gli occhi lucidi.
Lei sapeva tutta la storia, sapeva quello che avevo passato e fose le facevo tenerezza, non lo so neanche io.
Con mamma non avevo mai parlato così, cioè lei non mi aveva mai parlato così, consigliandomi e cercando di capire i problemi che avevo, no mai. Lei non si era mai interessata a niente e io non volevo parlare con lei perchè sicuramente non mi avrebbe capita e mi avrebbe mandato a fanculo dicendomi 'sono cose da ragazzina, quelli non sono veri problemi, pensa ai miei'. Si metteva sempre lei in mezzo, come se io non provassi dolore, tristezza, non provassi nulla di quello che provasse lei.
E invece si sbagliava alla grande, perchè io ci stavo malissimo, ci stavo di merda per quello che avevamo passato e anche mi faceva star male vedere delle volte mia madre piangere in preda alla disperazione.
Ora era come se zia, con uno sguardo avesse capito tutto. E mi faceva un'effetto strano, ma ero anche contenta perchè finalmente qualcuno mi capiva, qualcuno aveva voglia di ascoltarmi, di aiutarmi, di starmi vicino e volermi bene.
Abbassai la testa, le parole di zia mi avevano colpito molto. Forse aveva ragione lei, ma io non ci riuscivo a fidarmi della gente, ad aprirmi, a mostrare ciò che ero, avevo sofferto troppo, avevo ancora le ferite di quei dolori aperti. Non era per niente facile.
"Non è facile zia" Dissi guardando sempre a terra.
"Vedrai che insieme ce la faremo. Ora pensiamo a passare una bella serata" mi alzò il viso così da poterla guardare negli occhi. Mi sorrise. Io le feci solo un mezzo sorriso.
"Io vado su a farmi una doccia, poi scendo per darti una mano" le dissi per cambiare discorso.
" Si fai pure cara, ormai questa è come casa tua" mi disse e poi andò in cucina per preparare la famosa cena con il biondo.
Così salii in camera, presi i vestiti puliti e andai in bagno e mi feci un bella doccia fredda. Faceva davvero caldo oggi. Dopo neanche 15 minuti ero già pronta. Non ci mettevo tanto a fare una doccia. Avevo imparato a fare veloce perchè in casa avevamo solo un bagno, mentre ora, qui a casa di zia, ce ne erano due.
Scesi giù e andai in cucina. Trovai zia vicino ai fornelli tutta intenta a cucinare. Si sentiva un buonissimo odore.
"Eccomi qui, serve una mano?" Chiesi avvicinandomi a lei per vedere cosa cucinasse. Stava preparando pollo con le patatine. Uno dei miei piatti preferiti, non vedevo l'ora di mangiarlo.
"No ho fatto tutto grazie, prendi solo il pane che sta lì" e indico appoggiato sul bancone della cucina un sacchetto con il pane dentro. Lo presi e lo tagliai a fette e lo misi in tavola. Neanche due secondo dopo sentii suonare alla porta.
Era sicuramente arrivato il biondo. Mi feci coraggio e andai ad aprire la porta perchè zia era intenta a cucinare.
"Ohh chi si rivede" mi disse sfoggiando un sorriso. Che cosa aveva da sorridere? Boh non mi piaceva sto tipo qui. Finsi un sorriso pure io, giusto per educazione.
Lui era sempre lì impalato sulla porta. Non capivo perchè non entrasse.
"Non mi fai entrare??" Chiese mantenendo sempre quell'espressione di prima. Lo guardai male. Era stupido o cosa? cioè più di aprirgli la porta cosa dovevo fare?
"Più di aprirti la porta cosa devo fare? Prenderti in braccio??" chiesi con un'aria interrogativa.
"Se vuoi...comunque dalle mie parti si dice 'prego accomodati' e si fa il gesto per farlo entrare e soprattutto si sfoggia un sorriso" esclamò con un tono di voce alquanto alterante. Questo era stupido sul serio.
'Dalle mie parti' mah, come se io venissi da un'altro pianeta, inoltre dovrei pure sfoggiare un sorriso? Ritrovandomi un coglione davanti come te anche no.
Non lo sopportavo, si dava troppe arie e pure mi prendeva per il culo. No no no, ragazzo, abbiamo iniziato male! Lo guardai malissimo, e non gli dissi niente.
L'avrei voluto mandare a cagare ma non mi sembrava il caso. Gli feci gesto d'accomodarsi -come aveva detto lui- e finalmente entrò in casa.
Mi passò vicino guardandomi con quel mezzo sorrisetto sentendosi superiore avendola avuta vinta. Chiusi la porta, feci un respiro per calmarmi e poi andai anche io in cucina.
Justin e zia si salutarono, poi iniziarono a parlare, io non davo troppo ascolto alle loro conversazioni. Poco dopo zia ci fece accomodare in soggiorno sul tavolo già imbandito e portò la cena. La cena era davvero ottima, zia era un'ottima cuoca, lo era stata da sempre.
Amavo come cucinava, soprattutto amavo la sua torta alle mele, era davvero la torta più buona. Ci mettemmo a mangiare e la serata passò tranquillamente tra una chiacchiera e l'altra.
Un po' mi stavo annoiando perchè parlavano soprattutto zia e Justin, io intervenivo giusto qualche volta. Così decisi di andare fuori per fumarmi una sigaretta. Dato che non potevo dire questo a zia mi inventai una scusa.
"Io vado a prendere un po' d'aria, mi gira un po' la testa penso per il gran caldo" interruppi la loro conversazione.
Speravo solo che Justin, dato che sapeva che fumavo, non avesse detto niente a riguardo, sennò l'avrei fulminato.
"Si va bene, portati fuori anche il bicchiere, per qualsiasi cosa chiedi' disse zia guardandomi con un'espressione un po' preoccupata.
Così mi alzai e andai fuori in giardino. Si stava bene fuori, c'era un po' d'aria fresca. Presi fuori la sigaretta dalla tasca e l'accendino e l'accesci. Mi andai a sedere sul muretto del pomeriggio. Finalmente un po' di relax, senza sentire quella voce squillante del biondino.
"Stai davvero male ehh sii" neanche finito di pensarlo che me lo ritrovai davanti con le braccia incrociate che mi guardava.
Se continuava così l'avrei mandato a cagare molto presto, non me ne fregava niente delle buone maniere.
"Che cazzo vuoi? " gli dissi guardandolo male. Già il pomeriggio mi aveva disturbato e fatto incazzare mentre fumavo, non avrei tollerato una seconda volta.
"Tua zia mi ha chiesto di venire a vedere come stai! Sono venuto solo per farle un piacere e perchè IO sono gentile" Si soffermò con la voce sopprattutto sulle parole 'io sono gentile' come per provocarmi.
Lui stava forse insinuando che io non ero gentile? Beh ti credo, se mi trovo una persona come lui che risponde in maniera arrogante e ha un comportamento anche arrogante non posso che rispondere anche io in maniera arrogante e non molto cortese.
Sbuffai "Beh non mi serve una guardia del corpo, me la so benissimo cavare da sola, come ho sempre fatto" dissi neanche guardandolo e continuando a fumarmi la mia sigaretta.
Ci fu un momento di silenzio. Forse lo avevo azzittito.
"Comunque non si dicono le bugie, e tua zia lo verrà a sapere prima o poi che fumi" interruppe quel bellissimo silenzio.
Non riusciva mai a stare zitto quel tipo?! Che fastidioo!
"Tu fatti un po' di cazzi tuoi e mia zia non lo verrà a sapere" mi alzai, gli dissi ciò passandogli vicino e facendo uscire il fumo dalla mia bocca così che gli arrivò dritto in faccia e tornai in casa. Lo sentii tossire. Ben gli stava.
Entrai in casa e andai in cucina "Va meglio Mel?" domandò zia appena mi vide.
"Si grazie molto meglio ora" risposi.
Entrò anche Justin in cucina "Bene io ora vado, grazie mille per la cena" disse guardando zia.
"Figurati Justin, mi ha fatto piacere. Ora tu e Mel potete vedervi altre volte, così le mostri un pò il posto, tu che sai i luoghi per 'giovani'." Disse zia e poi sorrise.
Justin fece un colpo di tosse e mi guardò.
Poi tornò a guardare zia Susy. "Si ok". Si limitò a dire solo questo.
Evidentemente aveva capito dalla mia ultima risposta che non ero una ragazza stupida. Ci salutò di nuovo e poi se ne andò, finalmente.
"Allora hai cambiato idea su Justin?" chiese zia. Eccolo la domanda che mi sarei aspettata.
"No, non lo so, mi da sempre fastidio il suo comportamento. Ora vado a letto, sono stanca" dissi.
Zia mi guardò con un tono dispiaciuto, forse voleva che stessi lì a palrare, ma non ne avevo voglia e ero stanca.
Così salii al piano di sopra e andaia letto. Mi dispiaceva un pò per zia perchè ci teneva che conoscessi nuove persone, che facessi amicizia con Justin, ma io non ci riuscivo.
Forse lo conoscevo da poco, ma io di solito non sbaglio, capisco quasi da subito com'è una persona.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


La mattina mi sveglia, scesi per fare la colazione mi feci una doccia e poi uscii con zia per andare a fare la spesa.
Prendemmo l'auto di zia, non era nuovissima, ma lei la teneva bene e nel complesso era un bella auto.
Dopo circa 10 minuti di strada arrivammo in un grande spiazale dove in fondo c'era un supermarket molto grande.
Scendemmo dall'auto e ci avvicinammo all'entrata del market. Dissi a zia che l'avrei aspettata fuori. Non disse niente, annui solamente.
Non amo andare a fare la spesa, con tutte quelle persone che corrono su e giù per prendere le varie cose. Mi mette solo che ansia tutta quella fretta. Mica spariscono i cibi dagli scaffali!! Mi guardai un po' intorno e a destra dell'entrata del market notai una panchina. Mi ci fiondai e mi ci sedetti. Cercai in borsa il mio i-pod ma non lo trovai.
Merda, sicuramente l'avevo lasciato a casa ancora nei scatoloni. Così, trieste per non avre il mio i-pod, presi il mio cellulare e iniziai a giocarci un po' con un gioco stupido che c'era.
Si, mi stavo annoiando. Speravo solo che zia avesse fatto presto.
"Mel??" sentii un voce chiamarmi. Era una voce che conoscevo, che ora non la sentivo da mesi, era quella voce. No, non poteva essere la sua.
Alzai gli occhi dal mio cellulare per guardare se veramente fosse lui o per vedere se fosse qualcun altro e che mi ero sbagliata.
Ma no, alzai lo sguardo e incrociai il suo. Non mi ero affatto sbagliata, d'altronde come potevo?!
Mi guardava sempre con quello sguardo, quello sguardo così attraente, così profondo che aveva sempre avuto e del quale non mi ero mai dimenticata.
Sgranai un po' gli occhi, quasi incredula di vederlo dopo mesi. Da una parte, mentre alzavo gli occhi per vedere chi fosse, speravo che non fosse stato lui, spervo di essermi sbagliata.
Lui era sparito da mesi, non aveva dato più notizie, mi aveva lasciata così su due piedi. Nella mia vita avevo conosciuto tutte persone che poi se ne erano andate.
Quasi nessuno era rimasto fisso. Ma dall'altra parte speravo che fosse stato lui, speravo di rivedere il suo viso, il suo sguardo, speravo di rivederlo. Ma questa parte non dovevo ascoltarla. No! Ormai non lo pensavo più da mesi, provavo solo schifo per lui. Non mi interessava più niente di lui. -Almeno così pensavo io-
"Mel allora che ci fai qui? Ti hanno cacciata di casa??" Si avvicinò a me e fece un mezzo sorriso provocatorio. Il suo solito.
"Stai zitto " risposi diretta con un tono acido. Dovevo mostrarmi indifferente a lui, dovevo mostrarmi forte.
"Ahh vedo che non sei cambiata eh? Sempre la solita arrogante e stronza eh?" cambiò tono, quasi serio.
Che cazzo voleva ora? Se ne era andato? Bene che ora non volesse spiegazioni ne niente.
"Qui lo stronzo sei solo tu" non mi mossi minimamente dalla posizione in cui ero e continua a rispondergli con quel tono acido.
"Che sei nervosa perchè ti hanno buttato fuori anche a te? " lo vidi spostarsi e venirmi vicino, poi si sedette anche lui. Meglio così, almeno non avevo il suo sguardo su di me.
Almeno non avevo quei occhi verdi puntati sui miei.
"Non sono cazzi tuoi" gli risposi neanche più guardandolo.
Ora guardavo dritta davanti a me la gente passare e entrare nel supermarket. Speravo solo che zia uscisse il più presto così me ne sarei andata.
"Ehi stai attenta a come rispondi bella!" disse. Aveva detto bella??? Ma cosa erano tutte ste confidenze?
Speravo solo che stesse scherzando anche se io non ci trovavo niente su cui scherzare e non mi sembrava neanche il momento adatto.
Non vidi che faccia fece, se stava scherzando sfoggiando quel suo sorrisetto provocante oppure aveva la faccia seria quindi non sapevo che intenzioni avesse.
Mi girai e lo fulminai con uno sguardo. Come si permetteva dopo quello che era successo di parlare così come se nulla fosse?
Vidi che fece un sorrisetto, quei suoi soliti da stupido che era. Girai subito la testa e tornai a guardare dritto avanti. Nessuno disse nulla.
"Fumi ancora? O adesso sei una brava ragazza?" chiese interrompendo quel bel silenzio che si era creato. Non risposi. Mi stava cominciando a infastidire.
"Dai dammi una sigaretta!! Con tutte quelle che ti ho offerto io!" disse ancora non ricevendo alcuna risposta da me.
"No, vattele a comprare!" Gli risposi solo per farlo stare zitto. Non rispose più, meglio così.
"Mel eccomi, possiamo andare adesso" Sentii la voce di zia che mi riportò alla realtà.
Mi ero persa tra i miei pensieri che non mi ero accora che zia fosse uscita dal supermarket. Grazie , ora potevo andarmene da lui.
Mi alzai, non lo degnai neanche di uno sguardo e mi incamminai verso l'auto con zia.
"Ciao eh Mel" senti che disse quando eravamo un po' lontane. Non mi girai neppure. Non mi fregava niente di lui. Era stato uno stronzo, non si meritava le mie attenzioni ne niente. Salimmo in auto e zia non disse niente. Fortunatamente non aveva sentito che mi aveva salutato.
Durante il tragitto non feci altro che pensare al suo sguardo.
Cazzo non potevo, ma ogni volta mi incantava quel suo sguardo, quei suoi due occhi così profondi e maledettamente belli. No, no, no Mel, non ricadere nella trappola.
Arrivammo a casa, aiutai zia a sistemare la spesa e poi a preparare il pranzo. Non spiaccicai una parola e zia lo stesso.
Non volevo che si fosse offesa per ieri sera, ma del resto sapevo com'ero, sapeva che avevo un carattere alquanto scontroso e strano. Bohh non ne avevo idea.
Verso le 13.30 pranzammo e dopo aver messo tutto apposto zia andò sul divano a riposarsi un po'.
Io, dopo un po' che si era addormentata, ne approfittai per uscire a fumare una sigaretta. Andai a sedermi al solito posto, ormai era il mio 'nascondiglio'.
Così presi la mia sigaretta l'accesi e inizia a fumare.
Un po' mi preoccupava questa storia di zia, ma magari era soltanto stanca, o aveva una giornata storta, inoltre mi preoccupava molto lui, l'averlo visto dopo mesi e sapere che stava nel mio stesso posto. Ero arrivata qui da poco e avevo già mille preoccupazioni e pensieri, come era possibile??
Non avevo detto che si cambiava pagina, anzi libro?! Perchè era sempre così tutto complicato?!
"Ahh Mel, Mel, vedo che fumi ancora, non hai perso il vizio". Di nuovo quella voce, no non poteva essere. Alzai lo sguardo da terra e me lo ritrovai davanti, con le braccia incrociate che mi stava fissando. Cazzo era sempre più bello.
"Che cazzo ci fai qui??" mantenni il tono acido e scontroso della mattina e sgranai leggermente gli occhi.
Come aveva fatto a trovarmi? Io non gli avevo detto assolutamente nulla. Vabbè che lui aveva molti amici, sapeva come ottenere le cose quando voleva.
"Sorpresa eh?? Lo sai bene Mel che ho i miei informatori" fece un mezzo sorrisetto alquanto alterante.
Mi stava facendo incazzare, così mi alzai e feci per andarmene. Ma fui bloccata, sentii che mi aveva preso per un braccio e mi sentii tirare con delicatezza verso lui.
Cercai in qualche modo di liberarmi ma niente. Mi ritrovai faccia a faccia con lui.
Abbassai subito la testa e guardai giù a terra. Non volevo guardarlo negli occhi, era un debole per me il suo sguardo, ancora oggi.
"Mel scusami, forse abbiamo iniziato male, allora mi dici perchè sei qui?" Eccolo di nuovo all'attacco, non era cambiato di una virgola.
Prima faceva tanto il duro e lo stronzo e ora quando gli serviva qualcosa o perchè gli andava così faceva il 'carino' e chiedeva scusa. Ma no caro mio, non mi inganni più.
"Si direi che abbiamo finito malissimo e ora abbiamo iniziato ancora più male, ora lasciami" dritta al punto, gli sputai queste parole addosso.
Volevo farlo sentire almeno un po' in colpa, volevo che anche lui ci stesse un po' male, anche se era una cosa impossibile dato che a lui non fregava niente di nessuno. Aveva un carattere menefreghista.
"Appunto, dato che abbiamo finito male ora possiamo iniziare bene?" disse ciò e poi mi alzò il viso così da poterlo guardare negli occhi.
Mi ritrovai quei suoi grandi occhi verdi fissarmi. Erano sempre meravigliosi e ogni volta che li guardavo mi ci incantavo. Aveva uno sguardo bellissimo, che ti prendeva.
Lo potevi fissare per ore senza stancarti mai. Non dissi nulla e ritornai subitissimo a riguardare a terra.
"Daii Mel" disse ancora. "Mi dai anche una sigaretta per favore?" aggiunse poi. Alzai subito lo sguardo, lo guardai malissimo, era il solito lecca culo di sempre.
Feci un passo indietro "Vaffanculo" dissi con un tono arrogante, mi girai e andai verso casa.
Non disse nulla, questa volta non mi bloccò, mi lasciò andare.
Lo lasciai li su due piedi come aveva fatto lui mesi fa. Ben gli stava.
Caro Jack la Mel di prima è cambiata. Ora ti attacchi.


Eccomiii ritornataa, vi sono mancata eh???
Scusatemi tanto se metto appena ora il segiuto ma ero in vacanza!
Bene ora che sono ritornata l'ho messo, che brava che sono!! Un applauso a me! HAHAHA
Apparte gli scherzi, che vi sembra??
Vi ho sorprese eh con questo capitolo??
Ma chi sarà mai questo Jack?? Voi chi pensate??
Si questo capitolo non è niente di che, è uno di passaggio...
Poi nei prossimi arriveranno delle sorprese, quindi non mancate alle prossime puntate!!
AHAHHAHAHAHAH
Ok la smetto.
Bene mi raccomando lasciate tante tante recensioni :)
Potete dirmi anche che fa schifo ecc, accetto pure critiche e consigli ;)
Prestissimo metterò il segiuto :)
Un bacio e grazie a tutte per le recensioni degli altri capitoli :)
Un baciooo :)
-Ale

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Entrai subito in casa, non mi girai nemmeno a guardare se Jack era ancora lì o meno.
Zia stava ancora dormendo, io salii in camera e mi sdraiai sul letto. Inizia a guardare il soffitto bianco e a pensare.
Pensai a lui, al suo sguardo, ai suoi occhi, a tutto ciò che riguardasse lui. Lui era Jack, il mio ex fidanzato.
L'avevo conosciuto a scuola, frequentavamo le stesse scuole medie solo che lui era un anno più grande di me.
Eravamo molto amici, poi lui, nell'estate della terza media, dopo aver finito gli esami, un giorno al mare mi baciò.
Fu un bacio inaspettato e fu il mio primo vero bacio. Lui era un ragazzino già molto sveglio a quell'età, aveva già avuto delle esperienze nella vita nonostante i suoi 15 anni, e io non mi sarei mai e poi mai aspettata che mi avesse baciato, poi era un anno più grande di me. Io ero convinta di non essere il suo tipo ma invece mi sbagliavo, perchè quella volta aveva scelto me, aveva baciato me.
Ricordo ancora benissimo il nostro primo bacio, poi come si fa a dimenticare il primo bacio? Eravamo nel giardinetto vicino a casa nostra con tutti i nostri amici.
Lui mi aveva preso in disparte con la scusa di parlarmi, eravamo molto amici e lui mi raccontava tutti i suoi problemi con la sua famiglia, perchè anche lui non aveva una bella famiglia, anzi.
Così con questa scusa mi portò in fondo al giardino, dove i nostri amici non potevano vederci.
Mi fece sedere su una panchina, chiacchierammo un po', poi lui si volto verso di me, lo notai così mi voltai anche io.
Avevo i suoi occhi bellissimi che mi fissavano, eravamo davvero vicino, ricordo ancora che sentivo il suo respiro mescolarsi col mio e poi lui si avvicinò delicatamente con le sue labbra alle mie e mi baciò.
Non mi scorderò mai quel bacio, così dolce e semplice.
E poi da lì successe quel che successe, ci mettemmo insieme.
Ero davvero presa da lui, d'altronde fu il mio primo vero ragazzo, fu il mio primo amore adolescenziale.
Stavamo veramente bene insieme, lui era dolce ma non troppo, non eravamo una coppia sempre appiccicata, no anzi, ci prendevamo in giro, ci insultavamo, ma ci volevamo bene, avevamo un bel rapporto.
Questo durò per 2 anni circa, poi le cose peggiorarono.
Diventammo più grandi, più mautri, capimmo certe cose, ci accorgemmo di non essere poi così uguali e varie cose.
E così iniziarono le litigate, i pianti -da parte mia-, i momenti di rabbia, le delusioni, giorni in cui non ci parlavamo proprio, insomma i momenti difficili, veramente difficili, dove io stavo di merda. Poi a febbraio successe una cosa, che cambiò per sempre il nostro rapporto.
Eravamo a una festa, eravamo in quei momenti di 'pace', non litigavamo tanto in quel periodo e ci stavamo riprovando, ma fu tutto inutile.
Insomma, a questa festa lo beccai baciarsi con un'altra ragazza.
Era un po' ubriaco, lui era abituato a bere quindi reggeva abbastanza l'alcool e non faceva molte cazzate di solito, ma quella sera fece una grossa cazzata.
Lo beccai in pieno baciarsi con quella tipa, mi ricordo ancora oggi quella scena schifosa.
Lui mi vide, lasciò quella ragazza e mi venne incontro. Si giustificò con 'non è stata colpa mia è stata lei e poi guardami in che condizioni sono'.
Lo mandai a fanculo e non gli rivolsi più parola. Ci stetti veramente di merda, piansi davvero tanto per lui.
Ma la cosa non fu finita qui.
Verso la fine di febbraio, inizio marzo, quando ormai non lo sentivo più, venni a sapere che si era trasferito che l'avevano mandato tipo in una casa famiglia perchè i suoi genitori non potevano crescerlo, avendo un padre alcolizzato e una madre un po' fuori di testa, l'assistenza sociale lo mandò via.
Lui non mi disse niente, non mi ero meravigliata, anche perchè non stavamo più insieme e non ci sentivamo più, però poi venni a sapere che lui sapeva già di questa sua 'partenza' lo sapeva già anche quando stavamo insieme.
Non mi aveva mai accennato niente di questo, e quando lo venni a sapere ci restai ancora più di merda.
Se non l'avessi beccato con quella tipa alla festa, come sarebbe andata a finire la nostra storia? Mi avrebbe lasciata così su due piedi senza dirmi niente?
Mi faceva schifo, per questo lo disprezzavo così adesso.
"Mel vieni giù un secondo!" Sentii la voce di zia chiamarmi da sotto e mi riportò alla realtà.
Mi ero persa fra questi pensieri, li avevo come rivissuti, una sensazione stranissima forse perchè era da moltissimo che non ci pensavo più e li avevo messi completamente da parte.
Così mi alzai, forse troppo velocemente perchè quando fui in piedi mi girò un po' la testa e vidi tutti nero.
Scesi le scale, andai in salotto e chi mi ritrovai? Il mio amichetto biondo. Mi mancava solo lui adesso.
"Eccoti qui, ci sono Justin e sua madre che hanno portato una crostata di frutta fatta da Pattie per noi" disse zia, sorridendo appena mi vide. "Lei è Pattie, la mamma di Justin" aggiunse poi.
"Piacere, Mael" dissi e mi avvicinai a lei stringendogli la mano. Non l'avevo ancora conosciuta a sua madre.
Devo dire che era una bella donna, un po' bassa, ma con un bel viso raggiante e sorridente, sembrava simpatica, al contrario di suo figlio così scontroso e altezzoso.
"Vi ho portato la crostata che ho fatto per ringraziarvi per la cena che avete dato a Justin l'altro giorno" disse Pattie sfoggiando sempre un bellissimo sorriso.
Metteva molta allegria questa donna.
Zia ci fece tutti accomodare in cucina dove poi preparò del caffè. Loro due parlavano tutto il tempo, io non davo ascolto a ciò che dicevano, ero ancora rimasta scioccata nel aver rivisto Jack dopo mesi e soprattutto del suo comportamento.
Si era comportato come se non fosse successo niente. Ma io non dimentico quel che è successo dopo esserci stata malissimo.
Zia e Pattie chicchierarono a lungo, poi Pattie disse a Justin di andare al supermercato qui vicino a prendere del latte, zia mi disse di accompagnarlo e di prendere un pacco di zucchero perchè se l'era dimenticata questa mattina.
La guardai male, sapeva che Justin non mi stava molto simpatico. Ma niente, mi fece una faccia come per dire -vai e taci-.
Non dissi nulla e uscii dalla casa insieme a Justin. Che felicità ragazzi!
Iniziai a camminare più avanti rispetto a lui, non volevo stargli accanto, ci sarebbe stato troppo imbarazzo -penso- e poi io non sapevo che dirgli, poi non ero una tipa che amava parlare, quindi andai avanti, lui era indietro.
"Io giro di qua, poi tu vai dove vuoi" sentii Justin dirmi da dietro.
Cazzo era vero, io non avevo la più pallida idea di dove stavo andando perchè non conoscevo bene questo posto e non sapevo dov'era il supermarket.
Cazzo che figura di merda. Mi girai, guardando a terra. Ero troppo imbarazzata per la figura di merda. Lo sentii ridere.
Vabbè un po' c'aveva ragione. Trattenni le risate per non dargliela vinta.
"E poi sarei io il saputello no?" chiese ridendo sotto i baffi. Cazzo non sapevo che dirgli.
"Taci e andiamo a sto supermarket". dissi schietta.
"Certo che tu sei sempre simpatica eh?" aggiunse aspettandomi all'angolo della strada.
Lo raggiunsi, non dissi nulla e questa volta gli stetti abbastanza vicino per seguirlo e evitare un'altra figura di merda.
Dopo circa 5 minuti arrivammo al supermarket, entrammo, prendemmo le cose e poi uscimmo e ci incamminammo di nuovo verso casa.
Presi la borsa e tirai fuori un sacchetto di caramelle. Justin se ne accorse e mi guardò male.
"E questo dove l'hai preso? Non ho visto che l'hai pagato" chiese con un'espressione interrogativa.
"Infatti non lo pagato" risposi subito, aprendo il sacchetto e prendendo una caramella.
"Ahh bene, l'hai rubato? Certo che sei strana eh" disse con un tono quasi meravigliato.
Si, l'avevo rubato. Ero una maga in queste cose, nessuno mi beccava mai. Ma non lo facevo spesso, solo qualche volta eh!
"Vedo che sei sveglio ragazzo" dissi portandomi alla bocca una caramella per poi mangiarmela.
"Ma io non ti ho nemmeno vista, come cazzo hai fatto?" disse per poi guardare il sacchetto di caramelle.
"Anni di esperienza, sai non è da tutti"dissi con un tono un po' altezzoso. Andavo fiera di questo, ero una maga nel rubare cose senza essere beccata.
Avevo una tecnica imbattibile. Me l'aveva insegnata Jack. Si, c'era sempre lui in mezzo.
"Fai meno la saputella che se ti beccano" disse. " Me ne dai una ?" chiese facendo un mezzo sorriso.
Scossi la testa. Poi proseguii per la strada.
Ma poi mi ricordai una cosa.
"Ti do' una caramella appatto che mi porti in un tabacchino o in un distributore automatico" dissi convinta prendendo poi un'altra caramella.
Che idea geniale Mel.
"Sei fortunata perchè ce n'è uno qui vicino, sennò ti attaccavi al cazzo" disse fermandosi per poi girare a sinistra.
Lo seguii e non dissi niente. Forse non era così male il biondino...

  

Eccomi qui di nuovo con il seguito del capitolo!!
Questa volta l'ho messo presto, che brava sono?? AHAHAH
Allora che ve ne pare??
Così in questo capitolo avete conosciuto chi è questo famoso Jack..
Tenetelo a mente questo personaggio... ehehehe
Comunque sia grazie ancora per le recensioni :)
Continuate a recensionare e ditemi se vi piace o meno la storia :)
Presto arriverà il seguito ;)
Un bacioo
-Ale 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Dopo circa 2 minuti di camminata arrivammo ad un distributore automatico.
Andai vicino, introdussi i soldi, schiacciai il pulsante delle mie sigarette e in un secondo furono giù.
Le presi e le misi in borsetta. Per fortuna che mi ero ricordata di averle finite!! Mi girai e mi avvicinai a Justin che mi stava aspettando più in là.
Anche adesso gli stetti accanto perchè volevo evitare altre figure di merda. Lo raggiunsi e ci incamminammo verso casa.
"Ma da quand'è che fumi?" chiese interrompendo il silenzio.
"Boh ormai sarà quasi un anno" risposi guardando sempre avanti.
"Pensavo che mi avessi risposto tipo 'non sono cazzi tuoi'" mi disse con tono meravigliato.
Mi voltai feci un mezzo sorriso e gli feci spallucce. Poi ritornai a guardare davanti a me.
"Certo che sei strana eh" continuò.
"Certo che tu non stai mai zitto" risposi subito dopo.
"Volevo solo chicchierare un po', ma se non vuoi..." si interruppe. "Vaffanculo" aggiunse poi.
COOSAAA?!! Mi aveva appena mandata a fanculo solo perchè gli avevo risposto in tono?
Cioè lui mi dava della strana e io non potevo rispondergli in tono che mi mandava a fanculo?? EHH NO NO! Caro mio hai sbagliato persona.
Mi fermai un attimo, se ne accorse pure lui e si fermò.
"Senti abbiamo iniziato male e le cose non stanno migliorando per niente. Tu mi dai della strana, mi rompi i coglioni su quando fumo da quanto tempo e varie cose. Io non t'ho detto nulla, solamente ti ho risposto in tono quindi vedi di cambiare atteggiamento perchè così non andiamo da nessuna parte!!".
Lo guardai dritto negli occhi e gli sputai addosso queste parole. Mi aveva giusto un po' fatto girare i coglioni.
Mi girari e continuai la strada da sola.
"Anche le tue risposte mi stanno facendo girare i coglioni. E le prossime volte ti attacchi per le sigarette" disse lui avvicinandosi a me.
"Tanto, ormai so dov'è il distributore" risposi subito.
"Comunque mi ha sorpreso, sai fare anche dei discorsi lunghi eh?!" ribattè subito con un tono sarcastico che di sarcastico non aveva nulla in questo momento.
Mi fermai un secondo e lo fulminai con lo sguardo. Non era possibile, mi stava dando sui nervi. Mi voltai e continuai a camminare.
"Sei veramente stupido cazzo. Mi sa che prima o poi finisce male eh!" gli dissi poco dopo.
Avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma evitai, e gli dissi solo questo.
"Potremmo sempre iniziare da capo?" mi chiese.
"Non lo so...vedremo" gli risposi con un tono più tranquillo di prima.
Ormai eravamo quasi arrivati a casa. Riconoscevo il lungo vialone.
Ancora prima di entrare nel giardino di zia, notai una persona che stava impiedi vicino al mio muretto.
Non mi ci volle tanto per capire che era di nuovo Jack. Ci stavamo avvicinando a lui.
" Tieni Justin porta questo a Susy e dille che arrivo subito" dissi a Justin dandogli lo zucchero e le caramelle.
Mi guardò con un'espressione interrogativa.
"Ook...posso prendere ancora una caramella?" chiese.
"Prendine quante ne vuoi ma adesso vai dentro, muoviti" gli risposi prima di andare verso Jack.
Justin non disse niente, guardò quella scena -io che stavo andando verso Jack- e poi entrò in casa.
Jack si accorse della mia presenza. "vedo che hai già trovato compagnia eh?" chiese con un tono alquanto fastidioso.
"Ti ho detto che non voglio più averti tra le palle Jack!" quasi urlai.
"Mael cazzo non capisco, perchè mi tratti così?" Chiese con un aria interrogativa.
Come faceva a non capire? Aveva dimenticato quello che era successo? Quello che mi aveva fatto?!
"Oh ma te sei stupido! " risposi con un tono da incazzata. Si ero incazzata. Prima Justin, adesso lui. Andiamo bene Mel.
"Perchè? Mi spieghi cazzo?" mi venne vicino e mi prese il braccio.
Mi dimenai un po' e finalmente mollò la presa.
"Hai anche il coraggio di chiedermi il perchè?! Cazzo ma non ti ricordi quello che è successo eh?" lo guardai malissimo, forse avevo pure gli occhi lucidi per la rabbia -ma poco importava adesso-.
Non disse nulla, mi guardava dritto negli occhi senza dir nulla.
"Non ti ricordi quello che è successo alla festa eh? Non ti ricordi che te ne sei andato via senza dirmi una parola eh? Cazzo non ti ricordi niente Jack?!" continuai.
Stavo quasi urlando per la rabbia. Sentivo gli occhi lucidi.
Forse perchè non avevamo mai parlato di questo. E poi io non ne avevo mai parlato con nessuno, forse con la mia migliore amica, ma ormai erano passati mesi.
Ma il dolore di quei ricordi non se n'era andato.
Continuavo a guardarlo negli occhi, aspettando forse una sua risposta.
Aveva un'espressione strana. Poi lo vidi abbassare gli occhi a terra. Forse qualcosa gli era tornato alla mente.
"Senti Mel...mi dispiace..." vidi che si portò una mano dietro al collo e continuando a guardare a terra.
Io ero lì, di fronte a lui, con le braccia incrociate spettando una qualche risposta.
"Vorrei riniziare tutto da capo." aggiunse poi.
"Senti Jack non lo so. A me non sembra il caso." gli dissi senza guardarlo, non ci riuscivo.
Così mi presi, mi voltai e me ne andai in casa. Lo avevo lasciato per la seconda volta impalato senza aver ricevuto una risposta.
Sinceramente non sapevo neanche io cosa volevo fare con lui. Solo che non riuscivo a resistere ai suoi occhi e mi mancava.
Entrai in casa, salutai zia e Pattie, vidi poi Justin che nel frattempo si era sistemato sul divano a guardare la tv. Non ci feci molto caso.
Dissi che ero stanca e andai in camera. Sentivo gli occhi più lucidi di prima e le lacrime stavano iniziando a scendere.
Mi sentivo così confusa. Il fatto che Jack fosse ritornato nella mia vita, e che adesso voleva ricominciare da capo, mi aveva completamente stravolto.
Ora che ero quasi riuscita a dimenticarlo lui tornava. Ora che avevo cambiato casa, cambiato città, amici, ora che volevo iniziare a cambiare tutto, lui ritorava come niente fosse.
Mi sentivo davvero confusa.
Entrai in camera, chiusi la porta, forse un po' troppo forte, e mi fiondai sul letto. Iniziai a piangere.
Sentivo le lacrime scendere una dietro l'altra e con più frequenza. Era da tanto che non piangevo, soprattutto che non piangevo per lui.
Ma ora proprio non ce la facevo, avevo un peso troppo grande dentro che dovevo in qualche modo liberare.
Poco dopo sentii bussare alla porta.
Cazzo proprio adesso?! Proprio ora che stavo in queste condizioni pietose?!


Eccomi quii, sono ritornata con il seguito della storia :)
Scusatemi se l'ho messo dopo qualche giorno ma non sono riuscita.
Si, questo capitolo non mi piace granche...
Bohh, secondo voi com'é??
Comunquee graziee mille a tutti per le recensioni.
Siete fantastici :)
Chi sarà mai a bussare la porta??
Voi a chi pensate??
Lasciate tantee recensioni che mi fa piacere
Un bacio
-Ale

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