L'amore che ho.

di Green Eyed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missing you. ***
Capitolo 2: *** Paris. ***
Capitolo 3: *** LYD. ***
Capitolo 4: *** Welcome to the world. ***
Capitolo 5: *** Avviso. ***



Capitolo 1
*** Missing you. ***


“Devi andare, vero?”  dico quando vedo Ed girarsi e parlare con qualcuno, Jean forse.
“In teoria sì, i miei coinquilini vogliono andare a mangiare qualcosa…”
“Ma?” Alzo un sopracciglio.
“Ma non voglio andarci.”
“E perché no?”  Strano, di solito appena gli si presentava l’occasione di uscire non esitava un solo secondo.
“Beh, vediamo… Uno, sono in videochat con la mia ragazza che non vedo da un paio di mesi, due, stasera non mi va proprio di uscire e tre, mi manchi.”
“Uno, ci vediamo tutti i giorni con Skype, due, non ci credo che non hai voglia di uscire e tre, mi manchi anche tu. Ora avanti, sputa il rospo.”
Sospira. “Va bene, mi hai scoperto. In realtà sto aspettando che la mia amante venga a trovarmi per una notte di sesso sfrenato.”
Faccio finta di tirargli un pugno. “Scemo. Dai, vai a prepararti ed esci, su.”
“Solo se mi prometti una cosa.”
Lo guardo un po’ stranita. “Cosa?”
“Promettimi che non passerai tutto il tempo a rimuginare sulla tesi, è perfetta.”
“Va bene, te lo prometto. Anche perché l’ho già finita.”
La sua espressione è un misto tra lo scioccato e l’incredulo. “Davvero? E quando?”
“Stamattina presto.”
“Potevi mandarmi un messaggio.”  Sembrava.. offeso?
“Sai, non volevo sconvolgere i tuoi piani parigini.” dico imitando l’accento francese.
“Sai, in effetti avevo in programma di andare in un club pieno di spogliarelliste…” risponde facendomi il verso.
Alzo gli occhi al cielo. “Cretino.”
Il suo sguardo diventa più composto. “Bella, io sono serio quando dico che dovresti venire a Parigi. Sul serio, e non lo dico perché è la città dell’amore o perché sono qui da 3 mesi… E’ davvero una città magica. Per  favore, vieni.”
In pratica mi sta implorando. “Ed, non so… Tra poco mi laureo, ci sono così tante cose da preparare e no-“
Un suono strozzato interrompe il mio discorso. Edward sta piangendo… Cerco di dire qualcosa ma le parole mi muoiono in bocca. Cosa posso fare per consolarlo?
Volare da lui…
“Ti prego Ed, mi spezzi il cuore così…” E a prova di quello che ho appena detto, una lacrima si fa strada sulla mia guancia.
Velocemente si asciuga gli occhi e torna a guardarmi. “Mi manchi troppo… Bells, non ti sto chiedendo la luna, il sole o l’universo, solo una visitina a Parigi… male non ti fa, o sbaglio?”
In effetti.. quante volte avevamo sognato di andare nella capitale francese al liceo? Quante?
Pomeriggi interi trascorsi a fantasticare sulle gite in battello, sulla vista dall’ultimo piano della Tour Eiffel, sui Campi Elisei, sul Louvre…  Sogni che si sono avverati, almeno per lui. Ricordo ancora il giorno quando mi annunciò che aveva vinto una borsa di studio per uno stage di 5 mesi, e ricordo anche la sua espressione quando realizzò che non sarei potuta andare con lui. In un battibaleno tutti i ricordi della partenza riaffiorano alla mente: il taxi, le nostre mani intrecciate, il nostro silenzio, l’arrivo all’aeroporto, l’attesa, la chiamata del suo volo, le lacrime, gli abbracci, i baci, lui che si volta per rivolgermi un ultimo sorriso prima d’imbarcarsi… E solo ora realizzo quanto mi manchino tutte queste cose. Il calore del suo corpo sul mio, i brividi ogni volta che sfiora la mia pelle, il fuoco che sento dentro quando mi sussurra un semplice “Ti amo”.
“Ti prego…”
Sospiro. Magari potrei stare un week-end, o un paio di giorni… Anche una settimana mi basterebbe.
“E va bene, vengo. Ma sto solo un paio di giorni, ti avviso.”  I suoi occhi si illuminano e non posso fare a meno di sorridere. Mi piace vedere Edward felice, e mi piace ancora di più il fatto che in parte sia io a donargli un po’ di felicità.
“Mi accontento, in fondo non chiedo molto, basta solo che tu sia qui con me.” mormora.
“Edward, che fine hai fatto? Muoviti!” grida Paul alle sue spalle. “Non è che mi state facendo un nipotino via web eh?”
Alzo gli occhi al cielo divertita. “Perché pensi sempre a quello tu?”
“Ciao anche a te, Bells.” si siede accanto ad Edward e mi rivolge una specie d’inchino.
“Ciao, Paul.”
“Che dici, ce lo lasci Edward per una serata? O ancora non avete finito di fare le vostre cose?” dice con evidente sarcasmo.
“PAUL!” La mia voce e quella di Edward urlano all’unisono.
Lui alza le mani in segno di difesa e dopo essersi rimesso in piedi indietreggia verso la porta. “Okay okay ho capito, me ne vado. A quanto pare qualcuno non apprezza il mio spiccato senso dell’umorismo.  Au revoir ma chérie! “ Con la mano soffia un bacio verso di me e io gli rispondo con una linguaccia.
“Sempre uguali voi due eh?” scherza Ed.
“Non cambieremo mai, il nostro sarà sempre un rapporto amore-odio reciproco.”
“Bells…”
“Sì?”
“Grazie.” Sorride, ma non come al solito, è il suo sorriso sghembo, quello che ho amato fin dalla prima volta che l’ho visto.
“Beh, prego. Anche tu mi manchi.” dico sincera. “Ora vai su, altrimenti qui ti staccano internet. Anzi, vengono direttamente a Seattle e mi tolgono la corrente elettrica.” La sua risata cristallina riesce a penetrare dentro al profondo del mio cuore, anche se lui è dall’altra parte dell’oceano.
Sì, mi manca.
“Credo che la staccheranno a tutte e due se non mi dò una mossa.”  Con una mano tocca lo schermo, come se volesse accarezzarmi una guancia. Faccio lo stesso e sento il mio cuore perdere un battito.
Resisti, Bella. Un altro po’ e finalmente sarai tra le sue braccia.
“Vai, su. Ci sentiamo domani.”
“Va bene, ciao amore.”
“Ciao.” Gli sorrido prima di chiudere la videochat e lui fa altrettanto.
Abbasso lo schermo del pc e mi stendo sul letto, pensando a tutto quello che ci siamo appena detti.
Tra 2 mesi sarebbe ritornato in America assieme a Paul, ma io non posso aspettare ancora.
Ho completamente, incondizionatamente bisogno di lui.
Il cellulare vibra, lo prendo e lo apro.
Un sorriso nasce sulle mie labbra:
Non vedo l’ora di averti tra le mie braccia. Ho bisogno di te.
Ed.
 
 
 
 
 
 
SPAZIO MIO :D
Sì, sono di nuovo qua a rompervi lol
E’ la prima volta che scrivo qualcosa Ed e Bella, ma stranamente sono tranquilla a postarla xD
Okay, forse un pochino emozionata lo sono…
Btw, l’idea mi è venuta qualche giorno fa (all’inizio doveva essere una OS Robsten) e sono contenta di averla finita in poco tempo J
Questa la dedico a Francy (che ha ispirato un personaggio u.u) e alla mia TC <3
Ringrazio tutti voi che siete arrivati fin qua a leggere questa cosuccia J
Me la lasciate una recensioncina? :3
Un bacio,
-Simmy-
 
P.S. vi lascio il link della mia pagina efp su fb: http://www.facebook.com/Stu96Efp
P.P.S. accetto anche recensioni negative xD
P.P.S. non so se questa diventerà una raccolta di os/drabble/falsh-fic, ci devo pensare :) se volete che continui ditemelo e se avete domande chiedete pure ;)
 

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Capitolo 2
*** Paris. ***


Scesi dal taxi e inspirai forte.
Aria di casa.
E’ incredibile la magia che si respira a Parigi: la puoi avvertire per le strade, nei bar, nei piccoli negozi di antiquariato, anche in una semplice camera d’albergo.
Mi girai non appena sentii qualcosa, o meglio qualcuno, afferrarmi la mano. Sorrisi immediatamente.
Eccolo lì, il mio sole. Incappucciata nel suo giubbino nero, col cappellino grigio di lana sulla testa, era proprio un amore.
“Mamma, perché siamo venuti qui?” mi chiese Jules.
“Vedi tesoro, questo è un posto magico.” disse Edward, che nel frattempo si era materializzato al mio fianco. “Proprio qui io e la mamma abbiamo scoperto di te.”
“Davvero?” Le sue sopracciglia si alzarono e la bocca formò una “o” di stupore. “Me la raccontate la storia?” chiese con un sorriso dolcissimo.
“Mami sei d’accordo?” Edward prese in braccio Jules e mi sorrise.
Annuii. “Certo che sì.” Ci sedemmo su una panchina lì vicino, e, con accanto la Tour Eiffel, Ed iniziò a narrare.
 
 
Come dare una notizia del genere al proprio ragazzo?
Avevo cercato su Internet, ma la maggior parte delle volte avevo trovato solo un semplice “Basta stare tranquilli.” Semplice a scriverlo, ma non a farsi.
Mi appoggiai al davanzale della finestra, chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
O la va o la spacca, pensai. Respirai di nuovo profondamente.
“Ed?” lo chiamai.
“Sì, amore?” mi rispose dalla cucina. A giudicare dai rumori che provenivano dalla stanza, stava preparando la cena.
“Puoi venire un attimo qui?” Iniziai a torturarmi le mani e il mio stomaco iniziò a stringersi dall’ansia.
E se non lo avesse voluto?
E se mi avrebbe lasciata?
Insomma, eravamo ancora giovani, ci eravamo laureati da poco e il nostro futuro era ancora incerto, come potevamo accogliere un bambino?
Non che io non lo volessi. Ormai era diventato parte di me, anche se era lì da poco. Quasi quasi non ci credevo nemmeno, a volte mi sembrava surreale persino l’idea che dentro di me ci fosse qualcuno a cui dover badare, di cui doversi prendere cura; nel mio futuro immediato diventare madre non era in programma, ma da quando scoprì di essere incinta l’istinto materno che avevo avuto fin da bambina venne subito a galla. Quell’istinto di protezione che avevo verso il mio bambino mi faceva sentire più grande, più matura, più sicura di me stessa. Ero cambiata in un certo senso.
“Eccomi. Cosa c’è?” Edward spuntò all’improvviso con il suo solito sorriso sghembo.
Mi sedetti sul letto e con la mano indicai il posto accanto a me. Lui si sedette e mi guardò negli occhi.
“Mi dici cosa c’è? Perché piangi?” chiese asciugando una lacrima di cui non mi ero accorta.
“Nulla… devo dirti una cosa.” Mi girai verso la finestra e un’idea si fece strada nella mia mente. Presi la mano di Ed e lo condussi verso la porta.
“Dove stiamo andando?”
“Non te lo posso dire, ma ti assicuro che è vicino.” Chiusi la porta, girai la chiave e ci incamminammo verso la Tour Eiffel.
“Perché stiamo andando alla Torre? Non ci siamo già stati ieri? E cos’è che mi dovevi dire?”
Mi fermai di botto e lo incenerì con lo sguardo. Non poteva starsene semplicemente zitto e aspettare 5 minuti?
“Senti” iniziai “stai zitto e basta. Tra poco avrai tutte le risposte che vuoi, aspetta un po’, okay?”
Alzò le mani come per difendersi. “Okay okay. Scusa amore, non volevo farti innervosire.”
Ecco, l’avevo fatto arrabbiare. Era tutta colpa mia. Perché ero così stupida? E se avessi fatto la stessa cosa con mio figlio?
“Ehi, ehi” Edward mi abbracciò appena scoppiai in singhiozzi e iniziò a massaggiarmi la schiena. “Va tutto bene. Perché piangi? Ho fatto qualcosa di male?”
Scossi la testa. “Non.. non sei tu. Sono io.” dissi.
“Tu?”
“Sì… ti ho fatto arrabbiare prima, vero?” chiesi con un filo di voce.
“Cosa?” la sua voce era sorpresa. “Ma che stai dicendo Bells? No che non mi sono arrabbiato tesoro, come potrei? Sono io che sono arrabbiato con la mia linguaccia piuttosto.”
Risi e alzai il viso per guardarlo. “Va meglio?”
“Sì.” risposi. “Andiamo.”
In pochi minuti arrivammo ai piedi della Torre, pagammo i biglietti e salimmo fino all’ultimo piano. Fortunatamente c’era poca gente, per cui ci bastò una manciata di minuti per arrivare. Camminammo per un altro po’ e ci fermammo a guardare il panorama di fronte a noi, che alla luce del tramonto era ancora più bello e magico.
Ed si spostò dietro di me e mi abbracciò, imprigionandomi nel calore delle sue braccia. Appoggiò il mento sulla mia spalla, mi lasciò un bacio sulla guancia e prese a massaggiarmi  i palmi delle mie mani. Chiusi gli occhi, respirai a fondo e iniziai a rilassarmi. Da sempre Edward mi faceva quell’effetto: tranquillità e amore, tanto amore.
“Ora me lo dici?” chiese continuando a massaggiare i palmi.
“Cosa?” Mi stavo talmente rilassando da non voler sprecare fiato, ma una spiegazione se la meritava in fondo.
Le sue mani si fermarono. “Perché mi hai portato qui. Voglio saperlo.” Mi fece girare e i nostri occhi si scontrarono, impedendomi così di distogliere lo sguardo.
“Tu mi ami, giusto?” chiesi stupidamente.
 “Certo che ti amo, che domanda è?”
“Okay…” Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro.
“Ehi…”Mi alzò il viso delicatamente e quando vide i miei occhi lucidi si allarmò subito. “Cosa c’è? Stai male?”
Negai con il capo. “No, no… sto bene.” Portai la sua mano sul mio ventre. “Anzi, stiamobene.”
Mi guardò confuso. “Stiamo? Bells, perché hai parlato…” Sgranò gli occhi e quando capì tutto il suo viso era incredulo e sorpreso.
“Vuoi dire che…” I suoi occhi brillavano.
Annuii. “Sì, sono incinta. Aspettiamo un bambino Edward.”
Per poco non svenne davanti ai miei occhi. Iniziò a ridere felice come non mai, mi prese fra le sue braccia e mi fece girare in tondo non so quante volte. Mi beai di quel piccolo momento di felicità che la vita ci aveva offerto, ma dopo qualche istante un conato di vomito mi risalì alla bocca.
“Ed..” facevo fatica a parlare, era come se ci fosse un peso che mi bloccava la gola. “Ed, fermati per favore.”
Appena sentì la mia voce, mi poggiò delicatamente a terra tenendomi saldamente da dietro la schiena. “Cos’hai?” domandò allarmato. “Tu e il bambino state bene?”
Sorrisi. Com’era dolce, neanche un minuto che sapeva la notizia e già si comportava da papà premuroso.
“Sì, stiamo bene. Solo un po’ di nausea.” risposi.
Mi strinse a sé affondando il viso nei miei capelli e inspirando a fondo. Anche io mi strinsi a lui e rimanemmo così, teneramente abbracciati , a dondolarci e ad assaporare quel momento. Quel momento assolutamente perfetto. Ondeggiammo un altro po’ e insieme restammo a guardare gli ultimi raggi del sole che ormai stava tramontando per lasciare il posto ad una fresca- a giudicare dal venticello che tirava- e piacevole serata. Beh, piacevole almeno per noi.
“Bella?” smise di cullarmi- anzi, cullarci.
Mi scostai di qualche millimetro e alzai il volto per guardarlo in faccia. “Sì?”
“Ecco… sì…” sembrava non trovare le parole per esprimere il suo pensiero. “Mi chiedevo.. quando..” s’interruppe e arrossì di botto.
Ah.Ora avevo capito cosa volesse dire.
Gli accarezzai il braccio. “Ed, ti ricordi quando, circa 3 mesi fa, mi supplicavi via web di venire a trovarti?” Lui annuì. “Ecco. La settimana dopo, esattamente cinque giorni dopo il mio arrivo.”
Le sue labbra si curvarono in un sorriso malizioso. “Oooh.”
“Già.” mormorai.
Mi avvicino di più a sé e fisso i suoi occhi nei miei.  “Allora hai fatto bene a seguire il mio consiglio.” Si chinò per lasciare un tenero bacio sul mio ventre ancora piatto.
“Beh, direi di sì.”  Sorrisi e non appena Ed si rialzò, mi avventai sulle sue labbra.
 
“… e così abbiamo saputo di te scricciolo.” Edward finì di raccontare la nostra storia e Jules ci guardò con gli occhi luccicanti.
“Oh…” disse con voce incredula. Scese dalla panchina e ci guardò negli occhi. “Posso chiedervi una cosa?” chiese abbozzando un sorriso.
“Certo.” rispondemmo all’unisono io ed Edward.
Iniziò a dondolarsi sui piedi e arrossì un poco. “Possiamo salire sulla Torre? Vorrei vedere il panorama dall’alto.”  
Edward si alzò e la prese in braccio. “Ovvio che ti portiamo piccola, non è vero mamma?” si girò verso di me rivolgendomi quel sorriso sghembo che io e mia figlia adoravamo.
Mi alzai e li raggiunsi. “Come potrei non portarti?” le sorrisi e avvicinai il mio volto al suo per  fare naso nasino.
“Grazie grazie grazie!” esultò abbracciandoci. Scese di corsa dalle braccia del padre e prendendoci per mano iniziò a trascinarci verso l’entrata della Tour Eiffel.
“Piano tesoro.” La rimproverò bonariamente Edward.
Passai un braccio intorno alla sua vita e appoggiai la testa sulla sua spalla.
“Comoda Signora Cullen?” Posò un bacio sui miei capelli.
“Ovviamente, Signor Cullen.”
Prendemmo i biglietti e accompagnati dallo sguardo sognante di nostra figlia arrivammo in cima, e dopo pochi secondi lì, nello stesso punto che ci cambiò la vita 4 anni fa.
“Girati piccolina.” le sussurrò all’orecchio Edward.
Lei obbedì e quando si trovò di fronte lo spettacolo creato dalle varie luci, tra cui quelle della Torre, restò a bocca aperta.  Era incantata dal panorama. 
Edward cinse il mio busto con le sue possenti braccia e io appoggiai la testa sul suo petto nello stesso momento in cui i miei occhi si posarono su Jules.
“Credo che si sia innamorata.” Oh, allora anche lui la stava osservando.
Feci un risolino. “Credo anch’io.”
Appoggiò il mento sulla mia spalla e lasciò un tenero bacio sul mio collo. “D’altronde, come si può rimanere immuni al fascino di Parigi?”
 
 
ANGOLINO MIO U.U
Happy birthday  Giuls! (per la quinta volta lol)  Essì, oggi è il compleanno di questo scricciolo dolcissimo (anche se lo dimostra in un modo tutto suo) :3
Quindi, niente, sono qua a farle una sorpresa!  Te quiero mucho mucho <3
In realtà oggi dovevo postare un’altra OS che mi ero ripromessa di finire proprio per questo giorno, ma purtroppo non riesco ad andare avanti e quindi sono bloccata ç____ç  Sorry Giuls t.t
Beh, spero vi piaccia (soprattutto a te G u.u) perché per me è stato bellissimo scriverla, è venuta giù in pochi giorni e diciamo quasi “da sola”, e sono fiera di questo J
Ever, Bià grazie per aver mantenuto il segreto MUAHAHAHAH u.u  Vi voglio bene <3
Credo sia tutto (probabilmente dopo aver postato mi verranno in mente altre cose LOL)
Perciò, ancora auguri GP de mi corazón :***
Vi lascio i link per contattarmi J
Facebook: http://www.facebook.com/Stu96Efp
Ask: http://ask.fm/Anomis16
 
Un bacio e buonanotte, visto l’ora xD -Simmy
 
P.S. vi lascio anche il link della pagina che ho insieme a giuls :)
http://www.facebook.com/pages/Emma-fucking-Stone-%CF%9F/440945605948557
 
 
 

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Capitolo 3
*** LYD. ***


A Giuls, Ever, Bià e Fra.
Lya.❤
 
 
 
 
 
Esco dalla mia cameretta e scendo di corsa le scale: devo dire una cosa al mio papà.
Lo trovo seduto sulla poltrona intento ad ascoltare un po’ di musica, segno che si sta rilassando. E’ il suo passatempo preferito, e credo di averlo ereditato anche io, dato che adoro ascoltarla, specialmente con lui.
Come dice mamma, siamo due drogati di musica.
Ancora non si è accorto di me; meglio, voglio farlo spaventare.
Mi avvicino piano piano, in punta di piedi, fino a ritrovarmi dietro di lui.
Ha la testa all’indietro, gli occhi chiusi  e un’espressione serena sul viso: è il papà più bello del mondo.
Metto le mani sopra la bocca per coprire le risa: uffi, devo riuscire a realizzare il mio piano!
Mi sposto verso sinistra, nascondendomi  dietro il bracciolo del divano. Gli tocco leggermente la gamba, vado indietro e…
“BUUU!”
Papà apre di scatto gli occhi e mi guarda in modo strano.
“Jules! Mi hai fatto prendere un colpo!” dice.
Scoppio a ridere. “Lo so, volevo farti uno scherzetto.”
“Ah si?” Il suo sguardo cambia, diventa serio.
“Sai cosa significa, vero?” Oh-oh…
“NOOOOO! IL SOLLETICO NO.. AHAHAH.. PAPIII”  Quando inizia a farmi il solletico è la fine.
“Daiiiiiiiii… bastaaaa…” Inizio a dimenarmi tra le sue braccia ma ovviamente il mio tentativo è inutile.
“Non ti lascio scimmietta.” sussurra mentre continua a farmi ridere.
Mi manca il respiro. “No no no.. basta ahahahhahah  dai papi… ahahah”
Si ferma, però mi tiene prigioniera nella sua stretta.
“Mi chiedi scusa?”  Ha un ghigno sul volto ed è pronto a farmi di nuovo il solletico.
Sbuffo. “E va beeeeene… Scusa papi.” Gli stampo un bacio sulla guancia.
Mi stringe di più e mi dà un pizzicotto sul fianco. “Non mi basta un bacio, signorina Cullen.”
“Okay… però mi posso sedere sulle tue ginocchia?”
“Certo, ma prima voglio i baci che mi spettano.”
“Sì, signor capitano!”  
Due baci e mezzo dopo, mi ritrovo sulle gambe di papà, seduta di fronte a lui. Adoro stare così, mi rilassa sempre e mi ricorda le storie che mi racconta papà  nelle fredde sere invernali.  Appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi, mentre lui mi accarezza la schiena. Restiamo così per vari minuti, beandoci  di questo momento padre-figlia.
Dà un buffetto sui miei capelli. “Non dovevi dirmi qualcosa, scricciolo?”
Alzo gli occhi verso di lui sorridendo timidamente. “Sì.” sussurro. “Sei il miglior papà del mondo. Ti voglio bene.”
 

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Capitolo 4
*** Welcome to the world. ***


“E’… perfetta. Semplicemente perfetta.”

Bella sorrise, accarezzando la guancia di nostra figlia.

Nostra figlia…

“Lo so” sussurrò emozionata. “Il regalo più bello che potessimo avere.”

Presi la bambina dalle braccia di mia moglie, cullandola, e non potei impedire alle lacrime di scendere.

“Benvenuta al mondo, Jules Violet Cullen.”

 

 

 

 

 

Angolino mio :3

Sì, so che è poco, ma volevo descrivere questo momento e mi è venuto in mente questo in un lampo.

So già che Bianca piangerà (again) e spero che apprezziate anche questa cosuccia qui, soprattutto tu Ever dato che è il regalo per il tuo compleanno <3

Ho detto tutto, spero di aggiornare presto con un altro momento sweet di Ed e Bella, che ho già in mente J

Un bacio, e buona serata!

 

Se volete contattarmi, ho un profilo fb nuovo di zecca: http://www.facebook.com/anomis.brown?ref=ts&fref=ts&__req=2w

 

 

 

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Capitolo 5
*** Avviso. ***


*toc toc* Ehm… salve, vi ricordate ancora di me? :D
No, non sono morta, tranquille. (siete tutte femmine, vè? Lol)  
Sinceramente non so nemmeno da dove iniziare, ahahah ç_ç
Beh, un barile di scuse non basterebbe per giustificare la mia assenza qui su EFP, ma sono successe un bel po’ di cose in questi mesi (problemi di famiglia, salute, scuola, il mondo intero insomma) e come se non bastasse, poca ispirazione/poco tempo/poca voglia di scrivere.
Nonostante ciò, in questi mesi ho buttato giù qualcosa, ma molto probabilmente quelle parole Word non lo vedranno tanto presto se non mai, sono idee scritte di getto e niente di concreto, in pratica tutto fumo e niente arrosto lol
So di aver detto “spero di aggiornare presto” mesi e mesi fa (esattamente il 4 Gennaio, OMG ç_ç) e di questa assenza mi dispiace tantissimo, davvero (non sapete quanto T.T ), però come ho già scritto prima l’universo ha deciso di cambiare le carte in tavola e so…
Vediamo se in questi mesi di vacanza, relax e scazzo totale il mio cervello partorirà qualcosa di decente da postare qui su EFP e da condividere con tutti voi J 
Quindi, non so quando tornerò ma qualcosa dalla mio mente bacata uscirà, DOVRA’ uscire, per forza u.u
 
 
Un bacio, e se siete arrivati fin qui, grazie per esservi sorbiti le mie scuse xD
-Simo.
 
P.S. #1 Ovviamente questo avviso sarà cancellato non appena posterò qualcosa.
P.S. #2 Al solito, vi lascio i miei contatti :3
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INSTAGRAM (ebbene sì, anche io approdo nel mondo degli smartphone lol): sailormona
 

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